Tempo n 34

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a soli € 0,50 in edicola venerdì 23 settembre 2016 anno XVII - n. 34

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attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Massimo Malavasi

Fabrizio Artioli

il compositore massimo malavasi è una stella del musical Mauro Manno

torna a carpi, il 25 settembre, il Festival della Gastroenterologia

Tumori e false promesse

Alla disperata ricerca della guarigione, molti malati si affidano a cure alternative anticancro non validate dalla comunità scientifica, come il Metodo Hamer. Il fenomeno è in crescita? A rispondere è il dottor Fabrizio Artioli, direttore dell’Unità operativa di Medicina Oncologica di Carpi e Mirandola. ambiente

Greg in diretta a Radio Bruno con la Strana Coppia, Sandro Damura ed Enrico Gualdi

parchi cittadini

Pedrazzi, Tartarini e Allesina

produrre energia con le biomasse in aree fluviali è possibile

sisma e liquefazione

persone

si mette mano al verde

Federico Varini

professioni

Bike messanger

il servizio è attivo a Carpi eventi

carpi festeggia il suo campione: gregorio paltrinieri!

harry potter 8.0

grande festa alla Mondadori

AM

Acetaia Masina Produzione artigianale e vendita di Aceto Balsamico di Modena IGP e Condimenti a base di mosto cotto Via Due Ponti n. 60 Carpi (MO) Contattare al cellulare 3384484204 per informazioni orari vendita al pubblico


Il treno dei desideri

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Il treno dei desideri per ora resterà tale: la sperimentazione è partita l’11 settembre ma Carpi non è ricompresa tra le fermate del nuovo collegamento Frecciargento tra Mantova e Roma istituito su richiesta (sindaco Palazzi e deputato Pd Colaninno in testa) della Città dei Gonzaga, proclamata Città della Cultura 2016. Tutti i giorni, fino alla fine dell’anno, il treno partirà alle 10.26 da Mantova per arrivare nella capitale alle 13.29. E’ prevista anche una corsa di ritorno in partenza alle 14.30 con arrivo a Mantova alle 17.28. Ora gli amministratori mantovani puntano a rendere permanente il collegamento e a rivedere gli orari. Il sindaco di Carpi Bellelli, non appena ha appreso la notizia ad agosto, ha scritto insieme all’assessore Cesare Galantini una lettera alle FS per far presente l’importanza di una fermata a Carpi, ma a oggi non c’è stato alcun riscontro. Eppure, in considerazione del fatto che si tratta di una sperimentazione sulla base della quale si deciderà se rendere permanente il collegamento in base al suo effettivo utilizzo, “Carpi avrebbe potuto dare un suo contributo in termini di viaggiatori perché è meta turistica, in particolare in questo periodo in coincidenza con il Festival filosofia” ha sottolineato l’assessore Galantini. Pare che l’interlocuzione dei mantovani con i vertici ferroviari non si sia limitata all’istituzione del collegamento con Roma: le Fs avrebbero dato infatti il loro assenso anche al raddoppio della linea Mantova – Milano dopo le forti pressioni esercitate dai mantovani. Se così fosse al danno di non avere una fermata del Frecciargento per Roma si aggiungerebbe la beffa per i pendolari che da tempo immemorabile attendono il raddoppio dei binari tra Carpi e Modena. Sara Gelli

Yogurt naturale - Panna montata senza latte

La Iena

Ammonta a 410 euro l’introito derivante dalla vendita dei biglietti di ingresso di un fine settimana ai musei di Carpi devoluto alla popolazione terremotata del Centro Italia. Quando si dice un gesto simbolico…

“La scelta è se vogliamo approvare una riforma di cui si discute da trent’anni o pensiamo davvero che chi in trent’anni non è riuscito a fare una riforma ci

“Traslochi a prezzi bassissimi. Rivolgersi in Via Lametta”. Post di Manuela sulla pagina Facebook “Riprendiamoci il cuore di Carpi”.

riuscirà nei prossimi sei mesi?”. Maria Elena Boschi, ministro per le Riforme costituzionali, in occasione della visita alla Festa del Pd di Ponte Alto a Modena domenica 18 settembre.

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venerdì 23 settembre 2016

anno XVII - n. 34


Hanno seguito anche nel nostro Paese i movimenti che inneggiano a un massiccio ritorno alla Natura. Una natura “amica” nella quale ricercano ogni risposta e a cui si affidano con assoluta fiducia, rifiutando vaccini e cure tradizionali. Potrebbero essere decine in tutta Italia i casi di pazienti oncologici morti per aver rifiutato le cure tradizionali contro il cancro in nome delle discusse teorie dell’ex medico tedesco Hamer. Di recente, Eleonora, 18 anni affetta da leucemia, e una 34enne di Rimini affetta da tumore al seno, entrambe seguaci di Hamer, hanno rifiutato la chemioterapia e non ce l’hanno fatta. La presunta ‘terapia’, che prende il nome dall’ex medico internista tedesco Ryke Geerd Hamer, poi radiato dall’albo e condannato più volte per esercizio abusivo della professione medica e frode, parte dal presupposto che il tumore sia il frutto di un conflitto psichico e, come rileva l’Associazione italiana per la ricerca sul cancro “è basata su premesse non scientifiche”. Non è la prima volta che, alla disperata ricerca della guarigione, i malati si affidano a cure alternative anticancro, non validate dalla comunità scientifica: dal metodo Di Bella, basato sulla somatostatina, a quello Simoncini a base di bicarbonato, passando per l’urinoterapia e il siero Bonifacio a base di feci di capra mescolate a urina e acqua. Il fenomeno è in ascesa? A rispondere è il dottor Fabrizio Artioli, direttore dell’Unità operativa di Medicina Oncologica di Carpi e Mirandola, nonché segretario nazionale del Collegio Italiano Primari Oncologi Medici Ospedalieri). Perché a suo parere i malati decidono di affidarsi a metodi che non hanno fondamento scientifico? “Non esistono una Medicina (o una scienza) ufficiale e una alternativa: vi sono semplicemente la MediciTornati dalle meritate ferie siamo spesso animati da buoni propositi. Ci iscriviamo in palestra, ci mettiamo a dieta e pianifichiamo qualche attività fisica... Importantissimo in questo periodo e in tutti i cambi di stagione è però effettuare una buona depurazione. Si definisce depurativa o depurante qualunque sostanza o preparato in grado di accelerare l’eliminazione delle sostanze tossiche presenti nell’organismo. Le sostanze depuranti sono in grado di aumentare l’attività degli organi emuntori e risultano indicate in caso di segni

Alla disperata ricerca della guarigione, molti malati si affidano a cure alternative anticancro non validate dalla comunità scientifica, non ultimo il cosiddetto Metodo Hamer. Il fenomeno è in crescita? A rispondere è il dottor Fabrizio Artioli, direttore dell’Unità operativa di Medicina Oncologica di Carpi e Mirandola

“Le false promesse nella lotta contro i tumori” Fabrizio Artioli

na e la Scienza. Nessuna della due è infallibile, ma si basano su un metodo, quello scientifico, di galileiana memoria, secondo cui “E’ scientificamente vero ciò che è riproducibile”. Se faccio un esperimento o testo un nuovo farmaco, su 100 prove compiute, il risultato di almeno 95 dev’essere il medesimo: se non è così, l’idea può esser buona ma, non essendo dimostrata, è inattendibile. Molti (si stima che negli States siano il 40%) ricorrono a terapie cosiddette alternative. I motivi possono essere numerosi: alcuni temono che nelle cure tradizionali si celino inganni, sotterfugi o secondi fini. Certamente anche in campo scientifico esistono esempi di malpractice ma, fortunatamente, sono marginali e la scienza stessa ha gli anticorpi necessari per combatterli. La spinta più forte però credo sia un’altra: una persona malata è più fragile e sente quindi il bisogno di incontrare medici e operatori

capaci di ascoltarla, capirla. Persone in grado di prendersi cura di lei. Non sempre gli operatori sono in grado di trasmettere tale vicinanza ai malati, spiegando loro con chiarezza anche i vantaggi e i limiti dei trattamenti. Nella medicina alternativa la gente spesso trova una conferma alle proprie angosce e una risposta semplicistica e accattivante, fatta di rimedi naturali o tecniche cosiddette psicologiche. Purtroppo il cancro è una malattia complessa e solo chi comincia a studiarlo può comprendere appieno la fragilità di queste teorie fondate sul nulla. La lezione che dobbiamo imparare è che la ricerca ci sta offrendo una medicina sempre più tecnologica, ma sta a noi costruire una medicina sempre più attenta alla persona”. Quali sono, ad oggi, le strade percorribili, in caso di tumore? “Quando pensiamo ai tumori immaginiamo che la loro sconfitta arriverà da una me-

dicina rivoluzionaria, quella che gli americani chiamano the magic bullet (pallottola magica). Niente di più sbagliato. Innanzitutto un terzo dei tumori si sconfigge con la prevenzione: primaria (stili di vita) e secondaria (diagnosi precoce, in particolare con gli screening). Dice bene Umberto Veronesi quando afferma che “la genomica (lo studio dei geni) ci ha permesso di aprire nuove speranze, ma ha confermato che la pillola anticancro è un sogno irrealizzabile, perché il tumore appare come malattia ancora più complessa di quanto avessimo ipotizzato. In realtà si tratta di tante malattie differenti”. La guarigione oggi passa attraverso un uso intelligente di tutte le armi che abbiamo: la chirurgia per asportare la malattia o per aiutarci a fare diagnosi; le terapie mediche (non solo la chemioterapia), la radioterapia e altro ancora. Il cancro si può sconfiggere con l’intervento di più professionisti, quello che oggi si chiama trattamento multidisciplinare”. La chemio è una terapia considerata molto aggressiva e, secondo alcuni studi, persino nociva. Quali sono benefici ed effetti collaterali? Vi sono casi in cui la chemio è sconsigliata? “Oggi parliamo di terapie personalizzate, ovvero adatte a una determinata persona e a uno specifico tumore. La chemioterapia è solo uno dei trattamenti possibili. Oggi disponiamo di farmaci a bersaglio molecolare che vanno a colpire in modo selettivo le cellule tumorali e, da alcuni anni, di farmaci in grado di rafforzare le nostre difese immunitarie,

La natura che cura

“Non usare la chemioterapia in un caso di linfoma non è un modo alternativo di vedere le cose, è un delitto. Non sempre la chemioterapia è necessaria, ma quando la si fa, è per poter dare speranza e migliorare la qualità di vita”.

una nuova frontiera dell’oncologia. Prima degli Anni ’60, ammalarsi di linfoma (tumore delle ghiandole linfatiche) significava una inesorabile condanna a morte, spesso per pazienti giovani. Ci sono voluti l’intuizione e il coraggio dell’italoamericano Vincent De Vita per mettere a punto una chemioterapia in grado di guarirli. Oggi l’80% dei linfomi guarisce, quei giovani che morivano allora, oggi ritornano a una vita normale, si innamorano, mettono al mondo dei figli e vedranno nascere i loro nipoti. Non usare la chemioterapia in un caso di linfoma non è un modo alternativo di vedere le cose, è un delitto. Non sempre la chemioterapia è necessaria, ma quando la si fa, è per poter dare speranza e migliorare la qualità di vita. A volte è anche sconsigliata, se il paziente è molto anziano, in cattive condizioni di salute o se ha malattie gravi in altri organi. Alcune sono terapie leggere e ben sopportate, altre sono più pesanti con effetti collaterali importanti (nausea, vomito, una maggiore predisposizione alle infezioni…): sta ai medici cercare di ridurre al minimo tali effetti aiutando i pazienti a sopportarli, perché spesso ne vale la pena. Il nostro compito è spiegare i vantaggi e i limiti delle terapie che proponiamo; il paziente dev’essere messo nelle condizioni di decidere e noi dobbiamo rispettare le

sue decisioni e continuare a seguirlo anche se non condividiamo le scelte terapeutiche che compie”. Sono anni che i ricercatori studiano la possibilità di utilizzare dei vettori naturali per far arrivare i farmaci alle cellule tumorali. A che punto è la ricerca? “Siamo ancora lontani da un utilizzo sistematico di vettori quali i virus per immettere nelle cellule tumorali sostanze che le uccidano o le insegnino a programmare la propria morte. Il trattamento ha una sua logica, ma devono essere ancora risolti problemi, quali, ad esempio, il fatto che questi vettori non vanno a colpire tutte le cellule del tumore”. Grazie alla chemio di quanto è aumentato mediamente nel nostro Paese il tasso di sopravvivenza in caso di tumore? “Come ho spiegato i tumori sono diversi l’uno dall’altro, ve ne sono alcuni molto sensibili alla chemioterapia (vedi l’esempio dei linfomi) e altri piuttosto resistenti (come quelli al pancreas). Diciamo, in modo semplicistico, che la chemioterapia e i nuovi farmaci, negli ultimi 15 anni, sono stati in grado di aumentare il tasso di sopravvivenza di circa il 15%. Oggi 3 milioni di italiani hanno avuto il cancro e lo hanno superato, di questi la metà sono definitivamente guariti”. Jessica Bianchi

a cura di

Vitor Chiessi, farmacista

Depurarsi con metodi naturali si può! di sofferenza o affaticamento degli stessi. Fegato: bocca amara, alito cattivo, colorito giallognolo della cute, prurito cutaneo, digestione lenta, intolleranza agli alimenti grassi. Reni: urine scure, torbide, maleodoranti. Intestino: stitichezza, meteorismo, flatulenza, intestino irritabile. Pelle: brufoli, punti neri, chiazze venerdì 23 settembre 2016

arrossate. Importante è seguire dunque alcune regole detox: evitare cibi in scatola, precotti, confezionati, pane e pasta non integrale. Ridurre formaggi e latticini, non associare più fonti di proteine. Consumare più frutta e verdura, prediligendola cruda. Bere 2 litri al giorno di acqua o tisane, iniziando con un bicchiere al risveglio. Come tisana è utile ricorrere a piante medicinali depurative e integratori dalle proprietà depurative che abbiano per elezione il proprio organo emuntore. Di seguito un elenco delle più utilizzate. Buona depurazione a tutte e tutti! anno XVII - n. 34

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Il Comune di Carpi interviene in alcuni parchi pubblici dove si sono evidenziate situazioni di pericolosità delle piante ad alto fusto: la manutenzione, che verrà data in appalto a una ditta esterna, prevede la potatura delle parti secche e l’abbattimento di quegli esemplari che “per avvenuta morte – si legge nella delibera – per difetti morfologici, difetti strutturali, per evidente e manifesta pericolosità e rischio schianto, non possono in alcun modo trarre beneficio da interventi di potatura di riforma”. L’importo dei lavori previsto dal bando di gara è di 13.500 euro e l’intervento riguarderà il Parco degli Scrittori Latini di via Terenzio, il Parco Pile tra via Lago d’Orta e via Lago di Bracciano, il Parco della Cerca presso la scuola don Milani e il Parco della frazione di Santa Croce in via Giliberti. Quanti alberi sono interessati dagli interventi di messa in sicurezza? Quanti verranno potati e quanti abbattuti? “Gli interventi di messa in

L’importo dei lavori previsto dal bando di gara è di 13.500 euro: sono interessati il Parco degli Scrittori Latini di via Terenzio, il Parco Pile tra via Lago d’Orta e via Lago di Bracciano, il Parco della Cerca presso la scuola don Milani e il Parco della frazione di Santa Croce in via Giliberti

Si mette mano al verde

Parco degli Scrittori Latini

sicurezza nei diversi parchi – risponde l’assessore competente Simone Tosi - interesserà circa una quarantina di alberi. Gli interventi sono finalizzati essenzialmente alla messa in

sicurezza con la rimonda del secco. L’eventuale abbattimento è legato alle verifiche in quota e ai danni derivanti dal recente evento meteo: il vento che ha soffiato a più di cento chilometri all’ora ha

Il primo parco inclusivo verrà realizzato al parco Pertini

Niente fumo nelle aree gioco dei parchi

Area giochi anche per disabili

collega di gruppo Paolo Gelli ha ricordato dal canto suo l’impegno già preso dall’Amministrazione Comunale per installare nei parchi cestini per la raccolta differenziata mentre Roberto Benatti di Forza Italia ha rammentato come tutta la comunità scientifica a differenza del passato sostenga che il fumo fa male. Cristian Rostovi (FdI-An) ha poi sottolineato come sia giusto mettere una data certa nella mozione per verificare l’impegno del Comune su questo tema mentre Roberto Arletti (Gruppo Misto) si è detto sicuro che sia meglio sensibilizzare a scuola bambini e ragazzi piuttosto che installare cartelli.

Oltre a essere oggetto di un intervento di messa in sicurezza, il Parco Pertini di via Bollitora ospiterà un’area giochi inclusiva, la prima a Carpi. Si tratta di un’area ludica aperta a tutti i bambini, anche quelli che hanno disabilità fisiche e psichiche. Il progetto ha un importo di 86.500 euro. “Confido – spiega Simone Tosi - che gli interventi sul Pertini e il progetto del parco giochi inclusivo siano eseguiti entro la primavera del 2017, per permettere nella bella stagione di poter usufruire di questo parco sistemato e ri-arredato con giochi che possono essere utilizzati da bambini disabili e non. Un progetto pilota che ci auguriamo ottenga il successo sperato, così da poterlo replicare in altri parchi”.

Approvata dal Consiglio comunale una mozione del Movimento 5 Stelle

a non fumare all’interno delle aree gioco e infine ad attivarsi entro sei mesi per sostituire o installare, dove assenti, nei parchi gioco raccoglitori per la raccolta differenziata, corredati da un contenitore per i mozziconi di sigaretta e le gomme da masticare. Il dibattito su questa mozione è stato aperto dal capogruppo di Carpi Futura Giorgio Verrini che l’ha definita inefficace, mentre il consigliere Lorenzo Boni del Pd si è invece detto d’accordo con questo documento e sulle sue motivazioni. Il

Una proposta di mozione presentata dal Movimento 5 Stelle è stata approvata all’unanimità dal civico consesso. Chiedeva di vietare il fumo nelle aree gioco destinate ai bambini è stata approvata nel corso del Consiglio Comunale di Carpi dello scorso 8 settembre. Il documento, presentato in aula dal capogruppo Eros Andrea Gaddi, impegna il sindaco e la Giunta a studiare la possibilità di introdurre nel regolamento delle aree verdi comunali divieti di fumo specifici per quelle dove giocano i bambini, a intensificare il controllo da parte della Polizia Municipale, soprattutto in relazione alla dispersione a terra dei mozziconi di sigaretta, a invitare con appositi cartelli

L’attesa è finalmente finita. Come annunciato nei mesi scorsi, l’intraprendente 33enne Marco Casalgrandi ha dato vita a una nuova avventura umana e professionale, portando in città un servizio originale e innovativo: il bike messanger. “Due anni fa la nascita della mia bimba, ha completamente rivoluzionato la mia vita. Le mie priorità sono mutate, volevo dedicarle tempo e il mio lavoro di progettista meccanico assorbiva ogni mia energia. E’ stato allora che ho capito che era giunto il momento di cambiare”. L’idea che ha iniziato a farsi largo nel cuore e nella mente di Marco è semplice: trasformare il suo amore per la 4

provocato parecchi danni”. Gli interventi sono già iniziati? A chi è andato l’appalto? “Non è stata ancora esperita la gara, è prevedibile che i lavori inizino a fine anno”. Ogni quanto tempo vengono predisposti questi interventi? “Ogni anno viene predisposto un piano di interventi sulle piante della nostra città, seguendo un criterio legato alle priorità, ovvero intervenendo su quelle che hanno più problematicità. Il nostro patrimonio è imponente, se consideriamo le oltre 34mila piante, gli interventi sono dilazionati nel tempo per una questione legata alle risorse assegnate al settore. Nei prossimi mesi presenteremo al Consiglio Comunale, alla Consulta e alla città un piano sulle alberature, provando a condividere le modalità operative, gli interventi di sostituzione e i viali da riqualificare, un piano che ha l’obiettivo di passare dalla gestione emergenziale a una fase di programmazione”. Quanto è oneroso manutenere il verde? Quanto pesa a bilancio? “Sono 560mila i metri quadri di aree boscate, 1,2 milioni di mq il verde pubblico, 34mila le piante, di cui 11mila sui nostri viali, a cui vanno aggiunte le aree verdi con attrezzature ludiche e di svago. Le risorse per la gestione di questo importante patrimonio si aggirano tra spesa corrente e spesa investimenti intorno ai 600mila euro: nel corso degli anni le risorse sono state incrementate ma sono ancora insufficienti”. Cosa è rimasto in carico

Come annunciato nei mesi scorsi, l’intraprendente 33enne Marco Casalgrandi ha dato vita a una nuova avventura, portando in città un servizio originale e innovativo: il bike messanger

Benvenuto bike messenger!

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due ruote e la vita all’aria aperta in un mestiere. “Mi son detto: in tante città europee, compresa Modena, esiste un servizio di corriere urbano in bici, perché non provarci anche a Carpi?”. Marco, dopo aver realizzato con le proprie mani una cargo bike, dotata di un box di alluminio, in grado di trasportare merci di ogni sorta, da due settimane sfreccia sulle strade cittadine pronto a compiere consegne a domicilio: pranzi caldi e freddi, generi

anno XVII - n. 34

E’ in corso la progettazione dell’intervento di sostituzione dei vecchi cestini in centro storico e nei parchi

Nessuna traccia dei cestini ‘differenziati’

L’assessore all’Ambiente Simone Tosi aveva promesso entro fine anno i cestini nei parchi per la differenziata ma ancora non se ne vede traccia. “E’ in corso la progettazione - ha spiegato - dell’intervento di sostituzione dei vecchi cestini in centro storico (270) e nei parchi. Costano 300-500 euro l’uno, sono in acciaio corten, hanno cinque bocchette per i vari materiali da differenziare (carta, vetro, plastica, alluminio e indifferenziato) più lo spazio per cenere e cicche. Nei parchi – ha concluso - metteremo anche dei raccoglitori porta vetro da 120 litri carrellati”.

al Comune e con quanti dipendenti? “Il servizio di manutenzione del verde, che gestisce l’imponente patrimonio prima elencato, è affidato a due tecnici e 3 manutentori. Sono loro a occuparsi anche di altri servizi come il piano anticoncezionale per i piccioni, gli interventi sulle vespe, le valutazioni di intervento sulle piante tutelate pubbliche e private. Oggi la rasatura dei prati, la potatura delle piante, la messa in sicurezza dei giochi e degli arredi dei parchi sono eseguite da ditte esterne affidatarie del servizio tramite gara”. Sara Gelli alimentari, doni, documenti pacchi… basta prenotarsi (370.3458193) e il gioco è fatto. Ma il pony express di casa nostra è anche un provetto meccanico: “offro anche un servizio di soccorso stradale, compiendo piccole riparazioni ovunque serva. Una gomma bucata, una catena caduta, un freno allentato… basta chiamarmi e con gli arnesi necessari porrò rimedio all’inconveniente”. E se il danno si rivelasse grave, Marco, vero e proprio carro attrezzi su due ruote, aggancerà la bicicletta alla sua, per aggiustarla in uno spazio attrezzato e riportarla, una volta rimessa a nuovo, al legittimo proprietario”. Jessica Bianchi


Il recupero energetico delle biomasse in aree fluviali è l’idea dei due ingegneri meccanici Giulio Allesina, carpigiano, e Simone Pedrazzi del Centro Interdipartimentale per la Ricerca Applicata e i Servizi nel settore della Meccanica Avanzata e della Motoristica Intermech More dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia

Puliamo gli argini, producendo energia

L’alluvione del 2014 ha riacceso le annose polemiche relative alla trascuratezza e alla manutenzione degli argini. Terra di fiumi e corsi d’acqua, la provincia di Modena ha una grande sfida dinnanzi, quella di mettere definitivamente in sicurezza il suo complesso nodo idraulico. Ma è possibile rendere i nostri argini più sicuri dando vita al contempo a un processo virtuoso, sostenibile e dal ritorno economico interessante? La risposta potrebbe essere positiva grazie all’idea dei due ingegneri meccanici Giulio Allesina, carpigiano, e Simone Pedrazzi del Centro Interdipartimentale per la Ricerca Applicata e i Servizi nel settore della Meccanica Avanzata e della Motoristica Intermech More dell’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia. Il progetto - che ha come capofila l’ateneo e vede l’Unione delle Terre d’Argine partner di un programma regionale finanziato dalla Regione Emilia Romagna per sostenere la ricerca industriale strategica rivolta all’innovazione in ambito energetico, coinvolge anche centri di ricerca specializzati in energia e agricoltura, legati alle Università di Parma e Bologna, oltre al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria - si

chiama REBAF - Recupero Energetico Biomasse Alvei Fluviali. “Dopo l’alluvione, camminando sugli argini di Secchia, Tiepido e Panaro spiegano i due ingegneri - ci siamo resi conto che nonostante tali corsi d’acqua abbiano morfologie diverse tra loro sono tutti uniti da un comune denominatore: la presenza di una consistente quota di biomassa. Alberi, erba, cespugli e cannicci crescono non solo sugli argini ma, spesso, ingombrano anche gli alvei: questo rende il passaggio dell’acqua, in caso di piena, molto difficoltoso e fa sì che l’onda eserciti una maggiore - e potenzialmente pericolosa - pressione sull’argine”. L’idea di base di REBAF Recupero Energetico Biomasse Alvei Fluviali è quindi quella di sfruttare la grande quantità di questa biomassa, disponibile a costo zero, per produrre energia, garantendo allo stesso tempo argini sgombri e sicuri. “L’obiettivo - spiega Allesina - è la modellazione, costruzione e validazione sperimentale di sistemi e impianti innovativi per lo sfruttamento energetico della biomassa legnosa ed erbacea (gassificazione e pirolisi), proveniente dalla manutenzione dell’alveo fluviale del fiume Secchia che lambisce i quattro Comuni dell’Unione Terre d’Argine (Carpi, Soliera, Novi e Campogalliano), nel

Simone Pedrazzi, Paolo Tartarini e Giulio Allesina

tentativo di individuare soluzioni innovative ed efficienti per la gestione degli sfalci e del materiale di scarto e per ridurre il rischio di piene”. Il team di ricerca a cui appartengono Allesina e Pedrazzi, capitanato dal professor Paolo Tartarini, si occupa della conversione energetica: “naturalmente le biomasse presenti in aree fluviali sono di diverso tipo. Pioppi e salici, ad esempio, rappresentano materie prime di ottima qualità e, di conseguenza, hanno una buona resa energetica; al contrario, potature, cespugli e rami, magari rimasti in acqua per lungo tempo,

sono molto meno efficienti. Abbiamo quindi pensato di costruire un prototipo in grado di trasformare questi materiali in biochar: carbone vegetale che si ottiene dalla pirolisi di diversi tipi di biomassa vegetale”. La pirolisi permette di ottenere un gas con un potere calorifico pari al Gpl che può essere utilizzato sia per sostenere il processo di produzione del biochar sia per produrre energia e calore extra. Tale sottoprodotto, se applicato ai suoli, è un potente ammendante. “La sua alta porosità - proseguono gli ingegneri - aumenta la ritenzione idrica e

quella degli elementi nutritivi che rimangono più a lungo disponibili per le piante; migliora inoltre la struttura del terreno e le sue proprietà meccaniche. Molti studi hanno già dimostrato l’impatto positivo dell’applicazione del biochar sulle rese agricole diminuendo il fabbisogno di acqua e fertilizzanti. La struttura compatta del biochar permette poi a questo prodotto di non essere degradato dai microrganismi del suolo e quindi di stoccare carbonio invece che farlo tornare all’atmosfera sotto forma di CO2 come nel caso del compost o

dell’abbruciamento dei residui di potatura”. Il biochar potrà essere “restituito” all’argine per renderlo più fertile, vivo e rigoglioso, “sequestrando allo stesso tempo anidride dall’atmosfera e combattendo così l’effetto serra”, sorride Allesina. L’ultima fase del processo prevede invece la conversione degli sfalci di minor qualità (quelli intrisi di fango): “un team di ricerca, guidato da Luisa Barbieri, sta lavorando per carbonizzare tale tipologia, trasformandola in argilla nera con cui realizzare una sorta di laterizi a impatto ambientale zero, per camminamenti e spianate, e rendere così l’ambiente fluviale più fruibile dalla cittadinanza”, prosegue Pedrazzi. “Siamo davanti a un tipico esempio di economia circolare: il beneficio è sempre a vantaggio della popolazione. Gli argini sono più fruibili e sicuri. Vi è poi un chiaro beneficio di carattere ambientale, poiché grazie al sequestro di CO2 contrastiamo l’effetto serra generato dall’abuso di fonti fossili”, conclude Giulio Allesina. I team di ricerca hanno due anni di lavoro davanti a sé per realizzare i necessari studi di fattibilità e creare best practice, starà poi ai quattro comuni dell’Unione scegliere se intraprendere - o meno - tali virtuosi percorsi. Jessica Bianchi

La lettera dell’ex sindaco Cigarini riaccende il dibattito sul futuro di Aimag. Chiamati in causa, Campedelli e Bellelli rispondono. Le posizioni rimangono quelle ribadite più volte dalle parti: chi è fortemente contrario all’ipotesi di una fusione con Hera e chi lascia aperta la porta al colosso dei servizi. Per la prima volta scende in campo l’ex presidente di Aimag per mettere i puntini sulle i

Nel match su Aimag 1 - 0, palla al centro

“Salvate il soldato Aimag” è l’appello contenuto nella lettera indirizzata dall’ex sindaco Werther Cigarini al suo successore Alberto Bellelli. La premessa lascia presagire il tono complessivamente duro dell’intera missiva: “spero – scrive Cigarini a Bellelli – ti renda pienamente conto, a proposito di Aimag, su che cosa stai, e state, decidendo”. Cigarini rievoca la storia di Aimag e la progressiva crescita della multiutility che dagli anni Duemila si preoccupa della gestione di acqua, rifiuti, gas di casa nostra, da quando “fu gioco forza superare la gestione diretta” e il Consiglio Comunale scelse la mirandolese Aimag rispetto alla modenese Meta. “Malavasi (allora sindaco di Carpi) non

era certo cuor di leone – scrive Cigarini – ma resistette alle pressioni”. Poi contesta la scelta “insensata” di Campedelli di svendere, nel 2009, il 25% delle azioni di Aimag a Hera. Ed elenca i no, peraltro già ribaditi più volte dalle opposizioni in Consiglio Comunale, alla fusione con Hera a partire dal fatto che, essendo quotata in borsa, ha come unico obiettivo quello di fare utili crescenti, “non certo fare gli interessi delle comunità locali”. L’attuale sindaco Bellelli, nella risposta, si propone “di uscire da una logica da tifoserie” e insiste, come ha già fatto nelle precedenti occasioni sul percorso condiviso: “noi non siamo chiamati a scegliere il partner ma il

Massimo Michelini

percorso. Siamo chiamati a mettere in campo percorsi trasparenti, pubblici e partecipati, per valutare in modo consapevole la migliore proposta… non è un sindaco che può decidere da solo su questo tema e neanche il Consiglio Comunale di Carpi, ma i civici

consessi di tutti i Comuni soci”. E’ al patto di sindacato, composto dagli amministratori dei comuni soci, che l’ex sindaco di Carpi Enrico Campedelli, chiamato in causa da Cigarini, attribuisce la scelta del 2009 di vendere il 25% delle quote a Hera al termine di “un

percorso in cui l’azienda Aimag scelse un Advisor” sulla base delle cui valutazioni sul valore d’impresa e sulle opportunità di sviluppo i sindaci “decisero il percorso e le scelte successive in modo trasparente”. E’ a questo punto che, non corrispondendo la dichiarazione al vero, a scendere in campo è l’ex presidente di Aimag Massimo Michelini, insieme all’ex direttore Alfonso Dal Pan, per sottolineare che, delibera alla mano, la procedura per la cessione del 25% di Aimag fu interamente in capo al Comune di Carpi su mandato degli altri Comuni Soci compresa anche la scelta dell’advisor mentre all’azienda Aimag fu solo richiesto di fornire tutti i dati necessari all’advisor al fine

della sua valutazione. La trasparenza, termine così ricorrente nel lungo dibattito su Aimag, sta così per diventare anche sostanza. “Prendo atto - replica per ultimo Campedelli nel ping pong su Aimag - delle precisazioni che Dal Pan e Michelini evidenziano nel loro intervento e li ringrazio per avermi ricordato precisamente i particolari dei fatti di otto anni fa. Suvvia non scherziamo, queste decisioni, e lo sanno benissimo Dal Pan e Michelini, non si prendono sulla testa di nessuno, ma sono sempre condivise e quando si parla di Pubblica amministrazione essendo in democrazia, non esistono scelte imposte”. La tensione su Aimag resta comunque altissima. Sara Gelli

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Domenica 25 settembre, alle 16, all’Oasi La Francesa di Fossoli si parlerà di cosmesi naturale e fai da te insieme all’ospite Edy Garagnani

Cosmetici fai da te secondo natura

Domenica 25 settembre, alle 16, all’Oasi La Francesa di Fossoli si parlerà di cosmesi naturale e fai da te insieme all’ospite Edy Garagnani. L’esperta condurrà un affascinante laboratorio pratico per insegnare a creare un dentifricio naturale adatto a tutta la famiglia. Durante l’incontro Edy Garagnani parlerà anche dell’autoproduzione di detergenti, cosmetici e di decrescita felice… Una preziosa occasione per riflettere sull’uso dei cosmetici e dei prodotti per il corpo: detergenti che utilizziamo quotidianamente, spesso senza nemmeno sapere da dove provengono o quali “ingredienti” contengano al loro interno. Riuscire a realizzare con le proprie mani alcuni di questi prodotti significa risparmiare, avere la sicurezza di utilizzare solo prodotti salutari e di sicura provenienza e, infine, impattare meno sull’ambiente producendo meno rifiuti. Per non parlare poi della soddisfazione di veder nascere tra le proprie mani un prodotto utile e profumato. Un’ottima ed economica idea anche da regalare ad amici e parenti.

@ icilettori scrivono

Non chiamatela street art… Spettabile Redazione vi giro due immagini scattate in via Bellentanina, a due passi dalla Piazza. La prima foto, che mostra un muro intonso, è stata scattata venerdì 16 settembre, terminate le operazioni di tinteggio. La seconda, che mostra il muro imbrattato (con tanto di bestemmia cubitale) è stata scattata oggi, 19 settembre. La mia unica osservazione è: se gli autori ci tengono a lasciare un segno del loro passaggio nel mondo, che investano il loro tempo, anziché fissare il vuoto, a imparare a fare qualcosa che dia un contributo alla società. Volontariato, per esempio. O leggersi un testo di diritto, giusto per comprendere che quel muro, pur prospiciente la pubblica via, non è di loro proprietà. Io voglio considerare i graffiti Street art, ma qui siamo molto lontani da Banksy e in una bestemmia scritta a pennarello non ci leggo un messaggio profondo di riflessione e denuncia (ho questo limite). Ci si indigna sempre meno, si lascia correre e questo è il prodotto del lassismo dilagante attuale. S.

Grazie per aver rifatto la ciclabile di viale Peruzzi

Abitando nella zona di via Peruzzi/Fassi molto spesso uso la bici per andare e tornare dai miei impegni. E’ sempre stata mia cura evitare accuratamente di passare per la ciclabile che costeggia viale Peruzzi a causa delle innumerevoli buche e delle radici che spuntavano insidiose sulla pista. Ora, che da poche settimane è stata rifatta, sono sempre sulla ciclabile, dall’inizio di viale Peruzzi sino alla tangenziale Losi. Anche se la strada si allunga un po’, la percorro interamente, è bella e scorrevole, con la sua segnaletica rifatta di fresco. I ragazzi delle scuole ora ringrazieranno, chissà quanti prima hanno inciampato nelle varie radici e buche a causa del naso tenuto rigorosamente incollato al cellulare! E’ una cosa bella e bisogna dirla. Angela 6

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Il 25 settembre i gastroenterologi dell’Azienda Usl di Modena scendono in Piazza garibaldi, dalle 10 alle 18,30, per incontrare i cittadini e informarli su come funziona l’apparato digerente e su come si prevengono e si curano le sue principali patologie

Va in scena il Festival della Gastroenterologia

Torna, domenica 25 settembre, il Festival della Gastroenterologia: l’evento, giunto alla seconda edizione, animerà Piazza Garibaldi, dalle 10 alle 18,30. “Un prezioso appuntamento a cui i cittadini possono far riferimento per parlare di temi all’ordine del giorno, ovvero quelli relativi alla costruzione di salute, soprattutto in termini di prevenzione in ambito gastroenterologico e diagnosi precoce, e ancora, di discussione diretta con i professionisti. Il Festival si pone quale occasione per tessere un dialogo informale tra cittadini e professionisti: un momento di informazione nonché di partecipazione civile ai temi della salute. Attraverso la prevenzione, lo screening e la corretta informazione siamo così in grado di promuovere una cultura e una consapevolezza capaci di costruire un ambiente nel quale è più difficile ammalarsi”, ha sottolineato Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Azienda Usl di Modena. Medici e operatori sanitari dell’Ausl modenese, insieme a docenti di prestigiose Università italiane scenderanno infatti in piazza per incontrare i cittadini, rispondere alle loro domande e alle loro curiosità e coinvolgerli affinchè possano capire meglio come funziona l’apparato digeren-

Mauro Manno

te umano e come si prevengono e si curano le sue principali patologie. “La formula - aggiunge la dottoressa Rita Conigliaro, direttore della Rete Integrata provinciale di Endoscopia digestiva - è simile a quella del Festival Filosofia dal quale abbiamo tratto spunto e ispirazione. Il tentativo è infatti quello di creare un rapporto diretto e di vicinanza con la gente, eliminando barriere e utilizzando un linguaggio semplice e immediato”. Il tema è certamente sentito, basti pensare che ben “un terzo dei ricoveri ospedalieri è riconducibile a disturbi gastroenterologici”, spiega

il dottor Mauro Manno, responsabile di Endoscopia digestiva dell’Area Nord. “Quest’anno, insieme a ospiti prestigiosi, - prosegue il dottor Manno - parleremo delle più importanti patologie dell’apparato gastroenterologico: dalle intolleranze alimentari alla celiachia, dalle gastriti alle malattie da reflusso. Vi sarà poi una sessione dedicata al programma di sanità pubblica promosso dalla Regione Emilia Romagna sullo screening del cancro del colon retto e attuato dalla nostra azienda sanitaria, attraverso il quale siamo riusciti a salvare tante vite umane. Cercheremo di

rispondere alle domande e ai dubbi della popolazione e, al contempo, di sfatare i miti e le false credenze perlopiù veicolate dalla Rete, soprattutto riguardo alle intolleranze alimentari”. Un esempio? “Sempre più persone, pur non essendo celiache, ricorrono a una dieta priva di glutine. In realtà tale regime alimentare ha ripercussioni negative su un organismo sano: la dieta mediterranea, infatti, consiglia di assumere giornalmente farinacei di ogni tipo per un apporto calorico pari al 55%. Un soggetto che gode di buona salute non deve in alcun modo escludere alcun alimento”. Sono invece circa 300 i nuovi casi di tumore al colon retto in Provincia di Modena ma, dal “2007 a oggi, grazie alla campagna di screening, assistiamo a un forte abbattimento delle diagnosi, poiché siamo in grado di intercettare tempestivamente lesioni preneoplastiche o tumori allo stadio iniziale e quindi trattabili ancora in modo endoscopico e perciò meno invasivo”, spiegano i due medici Rita Conigliaro e Mauro Manno. La promozione di una cultura della prevenzione, anche attraverso momenti come quelli del Festival della Gastroenterologia, può davvero contribuire a salvare la vita. Jessica Bianchi

Uno sguardo oltre l ’argine

di Pierluigi

Senatore

GIOVANNI TIZIAN Il giornalista Giovanni Tizian ha chiesto un risarcimento di 100mila euro, come danno subito dagli imputati del processo Black Monkey, nell’ambito del quale a 14 persone è contestata l’associazione mafiosa. E’ di fine 2011 la telefonata in cui Nicola Femia e un altro imputato parlavano di ‘sparare in bocca’ al giornalista, all’epoca alla Gazzetta di Modena, dopo articoli non graditi. FEDERICO PIZZAROTTI Il gip del tribunale di Parma Paola Artusi ha disposto l’archiviazione del procedimento a carico di tutti gli indagati, tra cui il sindaco Federico Pizzarotti, coinvolti nella vicenda delle nomine dei vertici del Teatro Regio di Parma. Per tutti l’accusa

era abuso di ufficio. Il gip ha accolto la richiesta d’archiviazione avanzata dalla Procura circa una decina di giorni fa. MARAZZI Marazzi Group, storica azienda ceramica di Sassuolo, annuncia nuovi investimenti per circa 30 milioni di euro. Fulcro dell’intervento lo stabilimento di via Regina Pacis a Sassuolo “con il quale – ha detto Mauro Vandini, Ceo di Marazzi - diamo continuità a quanto già implementato tra Fiorano e Finale Emilia”. La proprietà americana Mohawk punta quindi sul distretto emiliano. CIR FOOD Cir Food, azienda reggiana della ristorazione collettiva, servirà i pasti ai senatori della Repubblica, dopo essersi ag-

giudicata una gara d’appalto contesa da altri 5 operatori. “Il servizio partirà il 3 ottobre - spiega Marcello Leonardi, direttore della ristorazione aziendale - il contratto prevede un affidamento di tre anni di tutti i servizi di ristorazione del ramo più nobile del Parlamento”. Verranno erogati 600 pasti al giorno tra la mensa e il ristorante. CINEMA Sarà il regista Peter Greenaway il prossimo professore ad honorem dell’Università di Parma. All’artista gallese sarà conferito il titolo mercoledì 28 settembre e diventerà “professore ad honorem” in Arti visive. CHERNOBYL Sabato 24 settembre, alle 21, presso l’Auditorium Montalcini a Mirandola festa in

musica per i bambini di Chernobyl promossa da Associazione Progetto Chernobyl Bassa Modenese Onlus. Tutto l’incasso servirà per finanziare i progetti dell’associazione Chernobyl. MARIO TOZZI Il noto divulgatore scientifico e geologo, sarà sabato mattina, alle 10, presso la Sala Consiliare di Castelvetro per parlare di Cambia il clima. Cambiamo noi. LIBRO DELL’ESODO Questo il titolo del nuovo libro del fotografo Gigi Ottani e di Roberta Biagiarelli: racconta il loro viaggio tra i profughi sulle strade della Grecia. Il libro verrà presentato venerdì 23 settembre, alle 18.30, presso la Stazione Piccola di Modena.


Guardare la carta della pericolosità sismica in Italia è sconfortante. Una lunga striscia rossa (rischio elevato) attraversa lo stivale quasi interamente da Nord a Sud. Eppure ogni terremoto ci ha insegnato che due paesi non lontani tra loro possono reagire alle scosse in maniera molto diversa. Abbiamo visto edifici di età e caratteristiche molto simili tra loro crollare al suolo in un caso e rimanere in piedi nell’altro. Se la causa principale di questo è la qualità delle costruzioni, un ruolo importante lo giocano anche i fattori legati alla geologia e alla morfologia del terreno sottostante, come ci hanno insegnato negli ultimi anni i geologi impegnati nella prevenzione, tramite le tecniche di microzonazione sismica per la valutazione delle caratteristiche del terreno. Tra queste c’è una nuova metodologia innovativa chiamata geoelettrica, sviluppata nell’ambito di un progetto di ricerca co-finanziato dalla Regione Emilia Romagna, avviato dallo studio nonantolano di ingegneria e diagnostica Giancarlo Maselli S.r.l. che annovera nel suo team anche il 29enne carpigiano Federico Varini laureato in Scienze Geologiche presso il Dipartimento di Geologia di Modena. Federico, in cosa consiste la metodologia che avete progettato e cosa la distingue dalle altre sinora utilizzate? “Innanzitutto vorrei sottolineare che si tratta di un progetto di ricerca formato da un team altamente

sisma e liquefazione - SI CHIAMA GEOELETTRICA LA NUOVA TECNICA DI STUDIO DELLA LIQUEFAZIONE DEI TERRENI BASATA SULLA TOMOGRAFIA A RESISTIVITà ELETTRICA: CONSENTE UNA RICOSTRUZIONE 3D DELL’INTERA AREA DI INTERESSE. NEL TEAM DEL PROGETTO DI RICERCA ANCHE IL GEOLOGO CARPIGIANO FEDERICO VARINI

Conoscere il sottosuolo in 3D consiste nell’applicare perimetralmente all’edificio oggetto d’indagine, a una profondità di 12 metri circa, una serie di elettrodi che si inviano tra loro segnali elettrici. In questo modo è possibile conoscere la composizione del terreno in base alla sua resistività, stimando così il rischio di possibile liquefazione, e determinandone inoltre la posizione. La geoelettrica è decisamente molto più avanzata rispetto alle classiche tecniche geologiche utilizzate oggi in ogni cantiere. Mentre queste ultime si limitano a studiare unicamente una piccola porzione del terreno, ovvero quella sottostante la prova effettuata, tralasciando tutta la

Federico Varini

specializzato composto dal professor Giancarlo Maselli del Dipartimento di Ingegneria Enzo Ferrari di Modena nonché amministratore unico della Giancarlo Maselli s.r.l., dal professor Giovanni Santarato dell’Università di Ferrara, dall’ingegner Gianfranco Morelli amministratore della Geostudi Astier s.r.l di Livorno e dal geologo Pier Luigi Dallari amministratore della Geogroup s.r.l. di Modena. Questa nuova tecnica consente di studiare il terreno con problemi di liquefazione. Con liquefazione si fa

riferimento a quel particolare fenomeno che si verifica quando il terreno sottoposto allo stress provocato dal terremoto si comporta come un liquido, causando risalite di sabbia e cedimenti differenziali degli edifici. In pratica Da sinistra Jane Mitchell e Stefania Freda titolari del Pub Highlander e un componente dell’Associazione Nazionale Carabinieri

parte di terreno che si trova al di sotto dello stabile, la tomografia elettrica da noi utilizzata e sperimentata

permette invece di avere una ricostruzione 3D dell’intera area di studio, così da non incorrere nella possibilità di sottostimare il pericolo per l’edificio. In poche parole otteniamo una “planimetria” dettagliata del sottosuolo. In concomitanza svolgiamo anche il lavoro di routine della Giancarlo Maselli s.r.l. basato sullo studio dei materiali dell’edificio (calcestruzzi, ferri d’armatura, legni...), sui valori di resistenza delle murature, effettuando saggi esplorativi per studiare le fondazioni e le strutture dello stabile così da poter ricollegare i dati ottenuti con quelli provenienti dalla geoelettrica ed, eventualmente, collegare le problematiche dell’edificio con quelle riscontrate nel terreno. Per ogni sito studiato il crono-programma dei lavori è il seguente: indagine Georadar GPR per l’individuazione di anomalie nel terreno; indagini geologiche “classiche” sul terreno; indagini strutturali sull’edificio e, infine, indagini avanzate e innovative tramite geoelettrica”. In che modo andrà a integrarsi con le tecniche attualmente in uso per contribuire alla messa in sicurezza degli edifici? “Ovviamente tale tecnica viene da noi studiata e sviluppata con lo scopo non di soppiantare le metodologie classiche oggi utilizzate, ma per andarle a completa-

re così da avere un quadro conoscitivo del nostro territorio il più esaustivo possibile. Pertanto, una volta individuata la presenza di terreno liquefacibile e potenzialmente pericoloso per l’edificio si procederà con un consolidamento del terreno tramite nuove tecniche e nuovi materiali direttamente iniettati nel suolo al fine di renderlo stabile e sicuro”. Dove l’avete sperimentata sinora? “La sperimentazione che è partita nel 2014 e si concluderà a fine 2016 ha coinvolto un site test a Mirabello, il Palazzo Comunale di Mirandola e il Palazzo Comunale di Crevalcore: tutti edifici storici che hanno subito enormi danni durante il terremoto in Emilia del maggio 2012. I dati sinora elaborati risultano essere sorprendentemente interessanti e sono destinati a cambiare le linee guida della Regione per quanto riguarda lo studio della liquefazione dei terreni e dei terremotsi. Lo scopo finale è quello di creare un software in grado di elaborare i dati provenienti dalla geoelettrica, per confrontarli e integrarli con i dati ottenuti dalle prove geologioche classiche, così da poter mettere in sicurezza ogni tipo di edificio, pubblico o privato, per garantire così la sicurezza di tutti”. Chiara Sorrentino

All’interno di alcuni esercizi commerciali del centro storico sono stati posti dei maxi salvadanai a disposizione della cittadinanza per la raccolta di fondi destinati a un progetto di ricostruzione per le aree del centro d’Italia colpite dal terremoto

I salvadanai per la ricostruzione

Da sabato 10 settembre in occasione di Carpi Fashion Night sono stati attivati all’interno di alcuni esercizi commerciali posti in luoghi strategici del centro storico di Carpi dei maxi salvadanai a disposizione della cittadinanza per la raccolta di fondi destinati a un progetto di ricostruzione per le aree del centro d’Italia colpite dal terremoto dello scorso 24 agosto. Si tratta di un’iniziativa promossa dai circa 200 commercianti che fanno parte del gruppo Carpi C’è per la promozione del centro

storico. Il primo salvadanaio è stato posto presso il pub Highlander in Piazzale Ramazzini. Gli altri presso la Pizzeria San Francesco, il Ristorante La Mistica di via Cesare Battisti, il quarto in Piazza Martiri presso la Libreria Mondadori e gli ultimi due presso la Gioielleria Bisi di Corso Cabassi e la Libreria La Fenice in via Mazzini. “Subito dopo il terremoto - spiega Luca Semellini della Bottega D’Arte Orafa - ci siamo messi in contatto tramite la Protezione Civile con due sindaci delle zone terre-

motate del Centro Italia e abbiamo trovato la soluzione più veloce e pratica per fornire un aiuto a distanza alle loro popolazioni. I soldi raccolti saranno destinati a un progetto di ricostruzione ancora da definire nei dettagli”. E alla domanda sulla durata dell’iniziativa, Semellini risponde: “sicuramente continuerà fino alla fine dell’anno, ma molti commercianti hanno già proposto di estenderla fino a maggio 2017, in concomitanza con la ricorrenza del sisma in Emilia”. Chiara Sorrentino

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Sono 60 milioni – secondo le ultime statistiche disponibili, risalenti al 2014 – gli animali domestici in Italia. Praticamente uno per ciascun italiano. In particolare sono oltre 14 milioni i nostri amici a quattro zampe: quasi sette milioni i cani e mezzo milione in più i gatti. Ed è proprio pensando a loro che sabato 10 settembre, al civico 69 di via Cattani Sud, ha inaugurato il nuovo store Wash Dog, un punto di lavaggio self-service per cani e gatti. A intraprendere questa nuova avventura, Germano Mingori, Gerry per gli amici, quarantatreenne originario di Gualtieri che, dal lavoro in fabbrica, ha deciso di cimentarsi in una nuova sfida. “Quello della cura degli animali domestici è sicuramente un settore in espansione che consente innovazione e possibilità di intraprendere. Così ho deciso di investire in questo campo, sono andato a Bergamo, nella sede di Wash Dog (che da questo punto di vista rappresenta la migliore realtà possibile) e mi sono lanciato”. Sostenuto dalla moglie Maurizia, Germano ha due cani, Pelè e Pippi, che vivono nella casa dei suoceri e sono la gioia del figlio Luca, di 9

Ha inaugurato al civico 69 di via Cattani Sud il nuovo store Wash Dog di Germano Mingori: un punto di lavaggio self-service per cani e gatti

“Il cane è mio e me lo gestisco io”

Germano Mingori e Alessandra Bonizzi, responsabile di Wash Dog della casa madre di Treviglio

anni, e lo saranno probabilmente anche di Sara, arrivata in famiglia solo 19 mesi fa. “Il servizio – spiega – è aperto 24 ore su 24, 7 giorni su 7 e quindi è possibile venire a lavare il proprio animale quando si ha tempo, in totale comodità”. E’ sufficiente dotarsi della tessera con il nome dell’animale, perché “da noi è lui che comanda”. Oltre a due box per il lavaggio ad acqua, un distributore automatico di prodotti, uno shopping store con

marchi selezionati tra i migliori sul mercato – Hunter per giochi, guinzaglieria e tempo libero, Derbe per la cura della cute e Trainer per l’alimentazione anche felina – nel giro di qualche settimana sarà attivato anche il servizio di pulizia con l’ossigeno attivo. “Non necessitando di acqua, questa modalità di pulizia è l’ideale non solo per i cani, ma anche per i gatti, notoriamente restii ai bagni. Molto indicato anche per la cura della cute dell’animale (dermatiti, perdita di pelo e problemi causati dai pollini) tanto che a fine trattamento il pelo è lucente e come nuovo. In più, non presenta alcun tipo di controindicazione ed è possibile farlo molto più di frequente che con l’acqua. Non richiedendo poi il contatto diretto con la pelle, è possibile pulire il proprio animale domestico anche tenendolo dentro alla gabbietta”. Ma non è tutto, perché in questi giorni Germano sta selezionando con attenzione una toelettatrice: “ho già la sala pronta,

ma voglio scegliere la migliore professionista possibile, perché chi ama il proprio animale domestico ci tiene davvero e desidera il meglio per lui”. La tessera Wash Dog consente inoltre di poter usufruire dei servizi di ognuno dei circa 100 store presenti sul territorio nazionale. “Il cane è mio e me lo gestisco io, questo è il nostro motto – chiosa Germano – e insieme alla qualità c’è anche una certa convenienza, dato che le tariffe non sono a tempo bensì a utilizzo effettivo dei servizi di cui, di volta in volta, si usufruisce. Sono convinto che i clienti apprezzeranno quanto mettiamo a loro disposizione, con servizi specializzati in ambienti belli, spaziosi e confortevoli. Il passaparola di chi si è trovato bene, come già è accaduto per le prime persone che sono venute, sarà per noi di fondamentale importanza”. In città c’è insomma un nuovo spazio per il benessere di cani e gatti. E, come sottolinea la filosofia di Germano, a loro spetterà l’ultima parola.

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E’ stato inaugurato sabato 17 settembre il nuovo spazio alimentare della Farmacia Santa Caterina in via Pezzana, 82 a Carpi: un’oasi di oltre 100 mq ricavata dal piano inferiore dell’edificio, dedicata a chi ha problemi di intolleranze alimentari o, semplicemente, vuole prendersi cura di sé e del proprio corpo a tavola attraverso alimenti sani, biologici e dalla filiera sicura e certificata. “Oggi è aumentata la consapevolezza di quanto una corretta alimentazione possa contribuire a migliorare lo stato di salute generale - spiega la dottoressa Marina Colli, titolare della Farmacia Santa Caterina se non addirittura a risolvere stati di infiammazione cronici dovuti a un’intolleranza alimentare di cui non si era a conoscenza. Il consiglio che vale per tutti è quello di seguire un’alimentazione a rotazione basata sulla varietà dei cibi, riscoprendo il valore dei cereali e di frutta e verdura di stagione. Per guidare la persona verso un’approfondita conoscenza del proprio organismo e del necessario programma alimentare è necessaria una consulenza personalizzata che ovviamente la grande distribuzione non può offrire. Ecco perché abbiamo deciso di creare uno spazio ad hoc in cui il nostro personale esperto può eseguire sui clienti il test Recaller per le intolleranze alimentari

HA INAGURATO SABATO 17 SETTEMBRE IL NUOVO SPAZIO ALIMENTARE DELLA FARMACIA S.CATERINA DI VIA PEZZANA: UN PUNTO DI RIFERIMENTO PER CHI SOFFRE DI INTOLLERENZE ALIMENTARI E PER CHI desidera MANGIAR SANO

Stefania Bellelli

Dalla farmacia alla tavola Marina Colli con l’esperta di alimentazione Carla

messo a punto dal professor Attilio Speciani, e in seguito consigliare loro prodotti mirati. Si tratta di un innovativo sistema diagnostico e terapico integrato per il controllo dell’infiamma-

zione da cibo e il recupero della tolleranza alimentare. In pratica, consiste in un finger-test semplicissimo da eseguire tramite un piccolo auto-prelievo dal polpastrello. Grazie a

questo prelievo riusciamo ad analizzare le citochine infiammatorie (che misurano il livello di infiammazione da cibo) e le Immunoglobine G (particolari anticorpi verso gli alimenti

della nostra alimentazione quotidiana). In base all’esito finale dell’analisi forniremo dei consigli nutrizionali che consentono da subito la rotazione degli alimenti (evitando pericolose eliminazioni), e suggeriscono il percorso alimentare che la persona dovrà seguire. La proposta è indirizzata al graduale recupero della tolleranza e non all’eliminazione di determinati alimenti”. All’interno dello spazio la gamma di prodotti è davvero molto alta e ricercata con grande attenzione alla rintracciabilità e alla

Nel corso dell’inaugurazione sono poi stati offerti dei buffet di degustazione: uno specifico per i celiaci e l’altro per chi si ispira a uno stile di vita salutariano, in sinergia anche con altre realtà del settore gastronomico locale. “Lo spazio alimentare aggiunge Marina Colli - sarà utilizzato anche per proporre incontri aperti alla

trasparenza delle indicazioni in etichetta. Vasto assortimento di alimenti per la celiachia: dai secchi, ai freschi, ai surgelati e una zona dedicata alle intolleranze che verrà sempre più implementata seguendo le esigenze della clientela.

cittadinanza sulle tematiche dell’alimentazione correlata alla salute, affinché la farmacia diventi sempre più un punto di riferimento per chi desidera intraprendere uno stile di vita sano ed equilibrato”. Chiara Sorrentino

Nozze d’oro Domenica 18 settembre i carpigiani Giuseppina Sacchi e Floriano Bellesia hanno festeggiato, insieme a figli, nipoti, parenti e amici, il loro cinquantesimo anniversario di matrimonio.

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Ennesimo successo per il pianista e compositore carpigiano Massimo Malavasi. Classe 1972, il maestro è rientrato a Novi, dove vive insieme alla moglie e cantante jazz Laura Biolcati Rinaldi, dalla Grande Mela, dopo il debutto del musical, di cui ha composto le musiche, Nix, liberamente ispirato all’Amleto di William Shakespeare. “Il musical, scritto dall’autrice americana Katherine Brann Fredricks, è andato in scena nel circuito off-Broadway nell’ambito del Planet Connections Theatre Festivity Awards. Un bellissimo festival che, per un mese intero, ha dato spazio a musical di ogni tipo. Abbiamo assistito a quattro, cinque spettacoli ogni giorno… Da mattina a sera. Una vera e propria full immersion. Essere lì, come protagonista, nel tempio del musical, è stata un’emozione indescrivibile. Un’esperienza meravigliosa, nella culla di questo genere, che mi ha consentito di conoscere tante persone che, come me, si dedicano quotidianamente a questo straordinario mestiere”. Nix, pur prendendo le mosse da un classico senza tempo della letteratura inglese, ha un’impronta decisamente contemporanea: “il tema che viene affrontato è scottante e molto sentito negli States e non solo… Katherine, infatti, ha voluto portare in scena il dibattito relativo al presunto legame tra estrazione petrolifera e aumento dei fenomeni sismici. Complotti? Verità scomode? L’America è punteggiata di pozzi petroliferi e il tema del fracking, da tempo nell’occhio del ciclone, è molto attuale”. Nelle musiche originali composte da Massimo riecheggiano note dal sapore latin rock, dal momento che “il musical è ambientato nella zona sud degli Stati Uniti, tra New Mexico e Arizona”. Lo spettacolo ha conquistato tutti, tanto da meritarsi ben otto Award nomination! “Un successo oltre ogni nostra aspettativa e non vediamo l’ora di portarlo in scena a Los Angeles il prossimo anno”, sorride Massimo. Jessica Bianchi Abbiamo aspettato 19 anni e, ora, finalmente, è tornato. Il 24 settembre potremo scivolare ancora una volta nel magico mondo tratteggiato dalla penna di J.K. Rowling. Pagina dopo pagina potremo assaporare una nuova avventura del maghetto (ormai cresciuto) più famoso al mondo: Harry Potter. Il nuovo libro Harry Potter e la maledizione dell’erede, in realtà, è un testo tratto dall’opera teatrale Harry Potter anche the Cursed Child: Parts I e II ed è stato scritto dalla regina del fantasy inglese insieme allo sceneggiatore Jack Thorne ma ogni fan della saga che si rispetti, farà di tutto per accaparrarselo il prima possibile… L’ultimo libro si chiudeva con un salto temporale, ben diciannove anni dopo la vicenda narrata. Siamo al Binario 9 e 3/4 e i figli di Harry e Ginny insieme a quelli di Ron e Hermione salgono sull’Espresso per Hogwarts. Ecco, la nuova storia inizia proprio da qui. Tutti sappiamo che è sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del

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Il musicista carpigiano Massimo Malavasi è tornato da New York, dopo la presentazione del musical nix, di cui ha composto le musiche. Ispirato all’Amleto di Shakespeare ma dal forte spirito contemporaneo, lo spettacolo ha ricevuto otto Award nomination

La stella del musical

Massimo Malavasi

Sabato 24 settembre, da mezzanotte alle 2, la Libreria Mondadori propone una serata speciale in occasione dell’uscita dell’attesissimo ottavo volume della saga di Harry Potter. Maghi e maghette prendete bacchette magiche e correte al binario 9 e 3/4, il treno per Hogwarts sta per partire!

Harry Potter è tornato Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il figlio minore Albus deve lottare con il peso di un’eredità famigliare che non ha certo voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda

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verità: talvolta l’oscurità proviene da luoghi inaspettati… Se avete voglia di immergervi ancora una volta tra i corridoi misteriosi di Hogwarts, di sentir echeggiare le parole magiche degli incantesimi, di immaginare quadri che si animano e di sognare di volare almeno una volta nella vita in sella a una scopa per dilettarvi in una

partita di Quidditch… allora l’invito è quello di festeggiare l’uscita del libro in Italia alla Libreria Mondadori di Piazza Martiri. Sabato 24 settembre, infatti, dallo scoccare della Mezzanotte e sino alle 2 del mattino, Marco ed Elena Valentini propongono una serata dal sapore speciale in occasione dell’uscita dell’attesissimo ottavo

volume. “Abbiamo già oltre 120 prenotazioni: quello di Harry Potter si riconferma un fenomeno a dir poco eccezionale. Chi varcherà la soglia della libreria, da mezzanotte in poi, deve aspettarsi tante e piacevoli sorprese a tema… Di più - sorride divertita Elena - non vogliamo svelare…”. J.B.

Elena Valentini


Gregorio Paltrinieri ha incarnato il Festival filosofia 2016. In un tempo meno attento alle istanze umanistiche e alle necessità dell’essere umano, il rapporto con se stessi diventa fondamentale e allora, come ha sottolineato Remo Bodei, docente di Filosofia all’Università della California, in questo Festival filosofia dedicato all’Agonismo, l’agon, la lotta con noi stessi (e dentro noi stessi), è quella più importante di tutte. “Servirebbero ore per spiegare cos’è per me l’agonismo – ha detto Paltrinieri durante l’intervista in occasione della festa che venerdì 16 settembre gli ha dedicato la sua città – mi reputo una persona molto competitiva più con me stesso che con gli altri. Durante la mia carriera non mi sono mai adagiato e continuo a pretendere tanto da me stesso. Tu lavori una vita per raggiungere l’obiettivo ed è quella la parte più bella: la gioia della medaglia dura pochi secondi. Tocchi il muro della vasca e poi ti senti svuotato”. Scorrono le immagini della gara dei 1.500 stile libero, la gente si alza in piedi per fare il tifo riguardando Gregorio che solca l’acqua delle Olimpiadi di Rio, “dai, dai, forza

Carpi ha festeggiato Gregorio Paltrinieri, vincitore dei 1.500 stile libero di nuoto alle Olimpiadi di Rio. Più di 1.500 i concittadini presenti. L’evento rientrava nel Festival Filosofia incentrato sul tema dell’agonismo. “Un aspetto che coinvolge tutta la mia vita. Ma io - ha detto il campione - pretendo molto da me stesso. Non mi importa degli avversari. Per arrivare all’oro olimpico ho dovuto lavorare quattro anni”.

“Dentro di me non è cambiato niente” scaldato sin dall’inizio l’atmosfera della festa a cui Gregorio è arrivato a bordo di una Lancia Belna del 1935 accompagnato dalla banda cittadina: ha percorso il tappeto ‘azzurro’ come l’acqua di Rio in cui ha vinto l’oro e poi è salito sul palco tra gli applausi per essere intervistato da Leo Turrini di Qn nell’ambito della serata condotta da Pierluigi Senatore di Radio Bruno. In platea ad applaudire c’erano autorità, rappresentanti delle Forze dell’Ordine, società sportive locali e i suoi genitori, Luca e Lorena, insieme alla fidanzata Letizia. Tanti i riconoscimenti consegnati

Gregorio col sindaco Bellelli

Greg” lo incitano come se quella medaglia dovesse conquistarla di nuovo. Ci sono più di millecinquecento persone in piazza e cantano l’inno quando risuona per l’oro conquistato dal nuotatore carpigiano e poi sventolano le bandiere, di nuovo, come in quella magica notte.

“Sono abbastanza ossessionato dal tempo, mi ci confronto e ci penso tanto perché sono un perfezionista. L’agonismo è migliorare se stessi: dal punto di vista tecnico ho rilevato mille difetti ma chissenefrega. Non ho fatto il record del mondo ma quando sono salito sul blocco ho pensato

solo a vincere quella medaglia. Volevo risolverla in fretta dopo quattro anni di lavoro. La perfezione non ci sarà mai, ma voglio sempre tirar fuori il meglio di me”. Il calore di Piazza Martiri in una serata piovigginosa ha

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durante la serata al campione olimpico che ha ricevuto dal sindaco di Carpi Alberto Bellelli e dal presidente del Consiglio comunale Davide Dalle Ave le Chiavi della Città, la massima onorificenza prevista dal Comune. Sullo schermo scorrono i saluti di artisti, atleti e attori che hanno inviato agli organizzatori i loro video: Luca Toni, Giovanni Malagò, Aldo, Giovanni e Giacomo, Ligabue, Nek, Vasco Rossi e tanti altri. Per Gregorio “l’Olimpiade è qualcosa di unico ed è difficile da spiegare: il mondo intero ti guarda e la tua gara rimane nella storia”. Ti piacerebbe essere portabandiera a Tokyo? “Magari è un po’ prematuro come discorso…” risponde Paltrinieri. La piazza di Carpi è pronta e tutti i carpigiani concordano “tanto è campione, tanto è umile, e questo ne fa un grande uomo”. “Dentro di me non è cambiato niente” aveva detto Gregorio a inizio serata, appena salito sul palco. Sara Gelli

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Cambiano gli anni, le forme e i modi, ma nell’agone, luogo dove si svolge una gara, ci finiamo tutti. Certo, oggi abbiamo aggiornato il sistema operativo di lotta e seguiamo le regole e i canali del vivere 2.0. Come al tempo 1.0, ci dedichiamo tuttora al polémos, alla contraddizio-

ne e alla contesa, ma a suon di commenti più o meno intrisi di odio sul web, tessiamo trame dai toni cupi, più o meno consapevolmente, per un briciolo di visibilità in più sul luogo di lavoro. E non solo. Mentre diamo vita a tutte le cose, siamo sospesi tra la marmorea “iocrazia”, l’egocentri-

smo e il bisogno di apparire del singolo che ci governa da fuori e da dentro come ha sottolineato lo psicanalista Massimo Recalcati nella sua affollatissima lectio magistralis, e la flebile “noicrazia”, che secondo il filosofo del linguaggio Paolo Virno ci vuole per forza empatici a tratti, a causa di Ph Federico Massari una funzione attiva solo in modalità on del nostro cervello: i neuroni specchio. Ed eccoci, allora, come dice Michela Marzano, a occuparci di un improbabi-

Massimo Recalcati

L’elogio del fallimento “Il nostro, è il tempo dei corpi e dei pensieri costantemente in gara”. Queste le prime parole di Massimo Recalcati, vera e propria star del Festival Filosofia. Un tempo connotato dalla “competizione permanente, dall’agonismo perpetuo, nel quale il principio di prestazione è un imperativo. Ci sentiamo obbligati a comportarci come macchine efficienti, a correre il più velocemente possibile”. Viviamo il tempo della Io-Crazia, direbbe lo psichiatra e filosofo francese Jacques Lacan. L’Io è diventato il nuovo idolo pagano poiché, come diceva Adorno, “questo è il tempo della monade, in cui tutti sono impegnati nella ricerca della propria autoaffermazione”. Un’epoca, la nostra, dove non vi è spazio per il “fallimento, lo spaesamento, l’inciampo. La crisi”. Ma l’esperienza del fallimento non è da rifuggire, prosegue Recalcati, poiché implica “un interrogativo sul senso della vita. Un’opportunità di trasformazione”. Un esempio? La parola che fallisce - asseriva Freud - è rivelatrice di una verità. “Il lapsus è un errore del linguaggio. Un inciampo della parola attraverso il quale la verità si manifesta”. Ma per la psicoanalisi l’occasione di mutamento per antonomasia è il sintomo, “il panico, l’insonnia, la sofferenza, la dipendenza… là, dove vi è caduta, emerge con prepotenza la possibilità di incontrare la nostra verità. Solo attraverso l’errore e il fallimento vi può essere vita”. Poi, citando Hegel, Recalcati ricorda che “la peculiarità dell’esistenza, è l’erranza. Il cammino”. E rifacendosi alla parabola biblica del Figliol Straordinaria icona della pallavolo maschile, l’ex allenatore della Panini Modena, Julio Velasco, è stato uno degli ospiti più acclamati di questo festival. Di fronte a una Piazza Grande gremita, Velasco ha condiviso col pubblico la sua esperienza nel mondo dello sport e il suo concetto di agonismo. “Spesso la gente pensa che la lotta sia qualcosa di negativo, di malvagio e, al contrario, vede nella perfezione e nella pace, un ideale a cui aspirare, come se la mancanza di conflitto fosse sinonimo di Bene. Il problema però non è la lotta in sé, condizione intrinseca alla nostra stessa vita, bensì i valori che la animano. L’uomo è nato lottando e continuerà a farlo: contro i propri limiti, per sconfiggere la fame, l’animosità dei popoli…”. Educare i più giovani alla lotta per i 12

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L’anno prossimo, più ricchi di pensieri, torneremo nelle tre piazze em

Agonismo, la genesi di t

prodigo, prosegue affermando che “non vi può essere formazione senza viaggio, senza un allontanamento dalle proprie origini, dalla propria casa. La famiglia nutre la vita, ma questa non ha solo bisogno di appartenenza, esige di andare oltre”. Recalcati individua poi un paradosso: “malgrado questo sia il tempo dell’individualismo più sfrenato, non si fa altro che parlare del mito del dialogo, dell’empatia, dell’integrazione… Non esiste politica dell’integrazione degna di questo nome che non implichi il riconoscimento di una differenza che non può essere in alcun modo condivisa”. L’integrazione, per lo psicanalista lacaniano, è “amare l’altro nella sua oscena differenza”. E indagando il rapporto tra i sessi, Recalcati (rifacendosi alla lezione del suo maestro che definisce tale rapporto come il fallimento dei falli-

Jessica Bianchi

Julio Velasco

“La palla si passa per vincere”

giusti motivi, per Velasco è dunque fondamentale per migliorare la società stessa: “molti vorrebbero che i loro figli non soffrissero, ma è solo insegnando loro a perdere che possiamo anno XVII - n. 34

menti) non fa sconti: “non c’è modo di farlo funzionare. Non esiste rapporto sessuale tra uomo e donna: il godimento dell’uno è infatti sfasato rispetto a quello dell’altro. La donna chiede la parola, il segno dell’amore, esige di essere la sola, mentre l’uomo vuole godere del corpo e desidera quello di tutte. Eccola la contraddittorietà che impedisce ogni rapporto sessuale (L’amore - affermava Lakan - è la sola possibilità di supplire all’inesistenza del rapporto sessuale)”. Ma il fallimento dell’unione costituisce un’occasione o una inutile perdita di tempo? “Le coppie che non accettano tale disarmonia, sono quelle che funzionano peggio e soffrono maggiormente. Perseguendo l’idea del dialogo e della comprensione non accettano che ogni amore finisce in merda… (ndr - sorride lo psicanalista). Non colgono l’essenza, ovvero ciò che tiene insieme nel tempo le coppie: accettare che l’altro sia un mistero. Il suo corpo, la sua mente… preservano un’incognita. Trattengono un segreto. Ciò significa, concretamente, saper accettare l’incomprensione, la disarmonia, la differenza assoluta”. La consapevolezza che vi sia sempre qualcosa che non si può condividere (tra marito e moglie, tra padri e figli, tra generazioni, tra popoli…) non costituisce però necessariamente un limite secondo Recalcati. “Non dobbiamo temere ciò che non conosciamo. E’ inutile tentare di controllare quel che ci spaventa, perché la vita è più forte di ogni nostra capacità di controllo. Accogliamo quindi l’esperienza del disarmo, della debolezza, del fallimento…” perché è proprio in quegli anfratti bui che si cela la luce più abbagliante, quella del cambiamento. E della possibilità.

renderli persone migliori”. Lo sport, per certi versi “molto simile alla guerra”, con le sue regole, è, secondo l’allenatore, un ottimo strumento per educare i ragazzi alla lotta in modo costruttivo. “I bimbi, anche quelli piccolissimi, giocano con grandissima serietà perché ogni gioco richiede un successo. Se non si vince non si gioca! Lo sport ne è la naturale evoluzione”. Una vita, quella di Velasco, spesa nel nome di uno degli sport più

amati, la pallavolo: “ogni squadra è fatta di individui, ciascuno con le proprie peculiarità e convinzioni”. La sfida per superare ogni forma di agonismo tra i vari componenti è quella di “rendere unito il gruppo”. Ma qual è il segreto per riuscirvi? “Attraverso il senso di giustizia. Quando i vari giocatori vedono che il loro leader non è equo, riversano, per rabbia o gelosia, un eccessivo agonismo nel gruppo. E’ dunque indispensabile che tutti sappiano, vedano e comprendano l’equità di chi li dirige. E’ impossibile non commettere degli errori ma dev’essere chiaro che questi sono commessi in buona fede”. Per essere una squadra è poi fondamentale avere un obiettivo

chiaro, il quale dev’essere conseguito attraverso un fare comune, una strategia condivisa: “non si passa la palla perché siamo buoni, etici e solidali. La palla si passa per vincere”, sottolinea a più riprese Velasco. Dietro al linguaggio sportivo si celano numerosi riferimenti al mondo del lavoro, perlopiù croce e poca - delizia, di tutti noi. “In una squadra devono essere esaltati i pregi e nascosti i difetti. La squadra, infatti, si differenzia da un generico gruppo perché al suo interno ciascuno ricopre un ruolo preciso: essere complementari e collaborativi è dunque essenziale per il raggiungimento di un obiettivo. La diversità rende una squadra forte ma è necessario instillare in tutti la consapevolezza che aiutare l’altro conviene. La cooperazione fa sì che tutto

funzioni meglio”. Per Velasco è poi imprescindibile creare una mentalità vincente. “Dobbiamo credere che ogni limite può essere superato e che tutto è possibile. Ogni leader dev’essere ottimista, capace di vedere nel limite una possibilità di miglioramento. Le difficoltà ci allenano a crescere. Ecco perché non dovremmo rifuggirle. Mai ricorrere a scorciatoie! Mai scaricare la colpa sull’altro! Mai lamentarsi! Cercare alibi non conduce da nessuna parte, mentre l’assunzione di responsabilità ci migliora, giorno dopo giorno”. Una bella lectio. Sarebbe bello poter collaborare con imprenditori, amministratori delegati e leader tanto illuminati da assumersi le proprie responsabilità, con coraggio, umiltà e ottimismo. Jessica Bianchi


miliane a parlar di Arti

tutte le cose

le management dell’esistenza. Quella del singolo, quella della società. Quella che ci porterà a ben apparire sul mercato delle risorse umane come se fossimo un bel prodotto da far conoscere ai più. Quella che ci farà confliggere scoprendo che è un bene (e con correttezza, lo è), che ci vuole responsabili a tutti i costi di tutto ciò che ci accade (ma che non è sempre vero, lo sappiamo, no?). Di questo, e di molto altro come leggerete in queste pagine, si è riflettuto e dibattuto al Festival Filosofia, davanti a un pubblico attento, fatto di giovani studenti e meno giovani arrivati a Carpi, Modena e Sassuolo da Nord e Sud del Bel Paese per l’occasione. L’anno prossimo, più ricchi di pensieri, torneremo nelle tre piazze emiliane a parlar di Arti. Antonella De Minico

Emanuele Severino

“La tecnica non ha l’ultima parola”

Paolo Virno

Se questo non è un uomo La particella ‘non’ è tanto familiare quanto inavvertita nelle nostre quotidiane conversazioni. Questo connettivo logico che ci dà il potere di parlare di ciò che non accade ha però una straordinaria rilevanza antropologica, tanto che portare alla luce il senso profondo della negazione significa “spiegare alcuni tratti della nostra stessa specie”. Ed è lungo i passaggi più importanti di questa complessa indagine che il filosofo del linguaggio Paolo Virno ha condotto il pubblico di Carpi domenica pomeriggio durante la lezione magistrale dal titolo Negazione. Se questo non è un uomo. “Prima dell’insorgenza del linguaggio – ha spiegato il professore di Filosofia del linguaggio presso l’Università di Roma Tre – vi è una socialità di base, come rivelano le recenti ricerche di Vittorio Gallese sui neuroni specchio, per la quale è innato in noi un meccanismo automatico che ci predispone a una naturale empatia col prossimo. I neuroni che nel nostro cervello sono collocati nell’area di Broca - che per inciso è anche coinvolta nell’elaborazione del linguaggio – fanno sì che, quando si assiste a un’azione o alla manifestazione di uno stato d’animo, in

chi osserva vengono attivati gli stessi neuroni di chi compie l’azione o esperisce la sensazione”. Ma come interviene la nascita del linguaggio con questa sintonia biologica che rende possibile l’immedesimazione negli stati d’animo altrui e dunque la possibilità di intenderli come nostri simili? Se i filosofi ottimisti potrebbero ritenere che esso prosegua, rafforzandola, l’opera dello spazio ‘noi-centrico’ generato dai neuroni specchio, Virno non è tra questi. “Il linguaggio, e in particolare la negazione, infragilisce, dissesta e distrugge questa empatia originaria. Dall’antropologia ad Auschwitz, purtroppo gli elementi a sostegno della mia tesi non mancano. Cosa sta facendo, infatti, l’ufficiale nazista che, dinanzi a un vecchio ebreo in lacrime, nega che quello sia un uomo, se non negare un dato di fatto palese davanti ai suoi occhi, disconoscendo ciò che i neuroni specchio dovrebbero suggerirgli in maniera inconscia?”. Questo è possibile per-

ché la caratteristica del linguaggio è quella di poter negare qualsiasi fatto ed evidenza, avendo un alto grado di indipendenza dalla realtà e dalle pulsioni psichiche. In un percorso che parte dal Sofista di Platone, passando per Hegel e Wittgenstein sino ad arrivare alle più recenti scoperte dei neuroscienziati, Virno indica il linguaggio nella sua duplice veste di lacerazione e sutura. “Una volta che il linguaggio si è reso capace di negare qualsiasi cosa, non soltanto le passioni tristi come l’odio, la rabbia, l’aggressività, ma anche l’amicizia e la solidarietà, esso rende possibile una sfera pubblica in cui il linguaggio può porre rimedio ai danni che esso stesso ha provocato. La sfera pubblica è, in questo senso, una doppia negazione – e dunque un’affermazione – che consente di cicatrizzare la lacerazione originaria che il linguaggio ha introdotto nel vivere umano”. Come a dire, se il linguaggio ci condanna a una barbarie ben diversa, e più terribile, di quella dei gruppi di ominidi privi di linguaggio, è anche l’unico strumento in grado di assolverci. Marcello Marchesini

Telmo Pievani

La lotta per la vita

“Pòlemos è padre di tutte le cose, di tutte re; e gli uni disvela come dèi e gli altri come uomini, gli uni fa schiavi, gli altri liberi”. Proprio a Pòlemos, protagonista di questo celebre frammento di Eraclito e che, nella mitologia greca, rappresentava il demone della guerra, è stata dedicata la lezione magistrale di Emanuele Severino, uno tra i più illustri filosofi non soltanto italiani. E la fama del professore, docente a Venezia e Milano nonchè Accademico dei Lincei, ha riempito Piazza Martiri di migliaia di persone pronte ad ascoltarlo in religioso silenzio. E nel silenzio il filosofo ha iniziato un viaggio a ritroso, partendo dalla nostra contemporaneità per risalire al principio del pensiero occidentale. “La guerra ha cambiato volto da quando l’Unione Sovietica ha cessato di porsi alla guida dei popoli poveri. Allora, al tempo della Guerra fredda, la tensione nucleare originava una deterrenza tale per cui vi era il tabù a utilizzarle, e la stessa Urss non poteva consentire un’escalation che

potesse superare il limite di guardia che avrebbe sicuramente innescato un processo conclusosi inevitabilmente con il reciproco annichilimento”. Oggi, invece, pare si sia tornati al Bellum omnium contra omnes, allo scontro di tutti contro tutti, dimenticandosi però di un aspetto fondamentale, quello della tecnica. “Questo è il vero fattore unificante, rispetto al quale tutti i popoli e le fazioni in lotta sono subordinati. La tecnica non è il capitalismo che, invece, credendo di servirsene, ne è asservito. Lo scopo iniziale dei vari contendenti, che è quello di prevalere sugli avversari, richiede un sempre maggiore potenziamento tecnico. Questo però, col tempo, sostituisce lo scopo originario, diventando l’unico orizzonte possibile”. Ma secondo Severino la tecnica, vera dominatrice del nostro tempo, non domina soltanto la guerra, ma ogni aspetto della vita dell’umano consesso, dalle migrazioni all’economia sino, naturalmente, alla scienza. “Agli amici cattolici dico spesso che il loro vero nemico non

è il relativismo, bensì il pensiero secondo cui se ci fosse un dio non potrebbero esistere la natura e le cose, perché ogni cosa è un ‘diventar altro’, un trarre dal nulla all’essere. E la tecnica è lo strumento per fare questo”. Anche rispetto ai presunti limiti della tecnica, Severino è perentorio: “sento sovente dire che la tecnica non dovrebbe violare l’inviolabile, che ci sono ambiti sulla soglia dei quali è giusto che si arresti. Ma è stato chiaramente dimostrato che l’essenza stessa della tecnica è che tutto ciò che può essere fatto sarà fatto”. Dunque l’umanità è condannata a un mondo in cui l’uomo stesso, per parafrasare, invertendola, la nota massima di Kant, venga trattato come un mezzo e mai come un fine? E’ proprio qui, al termine della sua lezione, che il filosofo si limita ad accennare a un elemento di speranza del quale si dichiara certo al di là di ogni dubbio: “occorre fare a meno del modo in cui il pensiero ha concepito sino a ora la ‘cosa’, l’essere. Dico dunque che la tecnica non ha l’ultima parola”. Marcello Marchesini

La lezione del professore di filosofia delle Scienze biologiche Telmo Pievani, ruotata intorno a Charles Darwin (“una figura contraddittoria, sfaccettata e, spesso, fortemente strumentalizzata”), ha cercato di smontare i numerosi stereotipi che, nel corso del tempo, sono stati attribuiti al celebre biologo britannico. “Ne la prima edizione de L’origine delle specie non troverete mai l’espressione sopravvivenza del più forte o del più adatto (coniata da Herbert Spencer nel 1851 ben otto anni prima della nascita della teoria evoluzionistica darwiniana). Tali termini, infatti, gli furono suggeriti da alcuni colleghi e Darwin si rassegnò a utilizzarli nelle versioni successive nonostante non lo convincessero affatto”. Per Darwin, infatti, l’evoluzione era, semplicemente, “la sopravvivenza di chi se la cavava meglio”. Ma è più darwiniano essere di destra o di sinistra? La domanda può sembrare bizzarra, ma non lo è per chi si interroga sulle basi evoluzionistiche del comportamento politico. Per Paul H. Rubin, della Emory University di Atlanta, la selezione naturale si nutre di disparità individuali e di maschi competitivi, e quindi gli esseri umani hanno una naturale tendenza all’autonomia. Ne discende che le ideologie egualitarie sono destinate al fallimento. Le relazioni fra individui si misurano sulla base dei costi e dei benefici, essendo influenzate dalle preferenze fissate dalla selezione naturale nel Paleolitico per massimizzare il successo riproduttivo dei portatori. “Per Rubin essere di destra è darwinianamente più corretto e, di conseguen-

za, sostiene che il modello neoliberista americano sia il migliore di tutti e, in quanto tale, merita di essere esportato e promosso ovunque. Ma Darwin cosa ne penserebbe? Il peggio possibile”, sorride il professor Pievani. Dunque siamo più adatti al liberismo o al socialismo? “La parola chiave, secondo il relatore, è “economia della natura”. Alfred Tennyson affermava che la Natura gronda sangue dai denti e dagli artigli, “immagine gladiatoria della natura che anima anche il pensiero di Darwin (La competizione è ovunque)”, ma limitarla a questo sarebbe un errore. “In natura non vi sono solo lotta, violenza ed estinzione, vi è al contrario un’idea di dipendenza e interdipendenza. La lotta per la vita si sostanzia anche attraverso il legame strettissimo che unisce organismi e natura. La lotta dunque è una metafora che non implica una guerra bensì la reciproca dipendenza degli esseri viventi in un regime di competizione”. A ben esemplificare tale concetto ci ha pensato Ernst Haeckel: La lotta per l’esistenza è l’ecologia. Anche il termine selezione naturale non piaceva a Darwin, “poiché presuppone un selettore, un’intenzione, mentre in realtà altro non è che un meccanismo statistico”. Per Darwin, la natura “è amorale. Non ha un’anima, né una coscienza. Al contrario è un pasticcio: dentro alla natura c’è di tutto, non è un modello, siamo noi a decidere cosa è bene e cosa è male”, spiega Pievani. “La vita tende a occupare tutti gli spazi che trova ma non vi sono le risorse per tutti e questo genera la lotta per la sopravvivenza”. Ma in tale visione dove si collocano i numerosi esempi di venerdì 23 settembre 2016

altruismo e cooperazione che osserviamo in natura (e nella società)? Darwin, pensatore pluralista, era convinto che per spiegare la complessità del vivente non bastasse un’unica teoria: ma allora l’Homo sapiens è una scimmia assassina o empatica? “L’evoluzione è figlia del conflitto tra gruppi di individui. All’interno di un gruppo che ti protegge e ti aiuta, ci si sente forti. Cooperare diventa utile. Un valore positivo. Tali qualità naturali si sono poi evolute attraverso la cultura, l’istruzione, la religione, l’abitudine, il dibattito, l’educazione… Vi sono quindi un’evoluzione biologica e una culturale che interagiscono. Il modello darwiniano è pluralista. L’uomo è capace di grande altruismo e di inenarrabili sopraffazioni: cooperativo con chi riconosce come Noi e in conflitto verso chi considera Altro da sé”. Insomma nei nostri crani non risiede affatto “un cervello dell’età della pietra”. E, soprattutto, l’evoluzione non è un’ottimizzazione ingegneristica, bensì un’esplorazione di possibilità dentro un albero ramificato di forme. Sta dunque a noi scegliere chi essere, cosa diventare e con chi stringere relazioni di alleanza. Non vi è alcun determinismo biologico che ci “obbliga”. A “determinarci” sono anche cultura, senso critico e libero arbitrio. Jessica Bianchi anno XVII - n. 34

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E’ stato per dodici anni uno dei più stretti collaboratori e fornitori di Luciano Benetton: riforniva le centinaia di negozi monomarca in Italia e all’estero di maglie, camicette e jeans che l’industriale veneto sceglieva e lui doveva produrre e distribuire. Lavorando e smerciando milioni di capi con un fatturato da capogiro. Poi tutto finì di colpo: “forse perché non ho la stoffa dell’imprenditore”, ammette con sincerità l’autore. Ora, all’età di 76 anni, Gigi Filiberti si racconta nel libro Rospi e Farfalle, nel quale descrive gli anni della sua movimentata giovinezza carpigiana vissuti intensamente, a volte sopra le righe, con gli amici di sempre, quelli degli studi ma anche quelli del bar Roma. E, ancora, gli anni dell’avventura imprenditoriale al fianco di Benetton e il successivo divorzio dall’industriale. Infine, gli anni da ammirato e conteso chef, creatore di piatti importanti e ricette succulente. Il libro Rospi e Farfalle, presentato la scorsa settimana alla libreria La Fenice, raccoglie ricordi, scherzi, scommesse, viaggi, avventure, dall’infanzia alla vita goliardica dell’adolescenza, a quella di uomo d’affari, titolare della ditta di abbigliamento Peppermint e, infine, di amante dell’arte culinaria. “Ho vissuto gioie e dolori – ammette Gigi – denaro e preoccupazioni, Presso la saletta della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi, in corso Cabassi, fino al 25 settembre, si possono visitare due mostre, molto diverse tra loro ma accomunate dalla tecnica: l’acquerello. La prima, Una finestra sull’estate, raccoglie le opere degli allievi del corso Dipingere ad acquerello con Lorena Ghizzoni. In questa ‘ideale finestra’ gli acquerelli danno espressione al loro sentimento per la stagione più solare. I profumi del mare, i colori delle conchiglie, la leggerezza dei teli stesi al sole e il candore di spiagge lontane. Questi acquerelli realizzati alcuni mesi fa (era ancora inverno), rappresentano il desiderio di evasione, ma anche e soprattutto l’emozione che ci coinvolge quando ci troviamo al cospetto di scenari agognati per mesi. La seconda mostra di acquerelli, Un’altra Carpi, raccoglie vedute inconsuete e scorci a volte improbabili, realizzati dall’artista carpigiana Lorena Ghizzoni. “Sono momenti e immagini che rappresentano le mie radici legate alla campagna, da cui è dipeso il sostentamento di Carpi fino al dopoguerra. Si tratta, a volte, di visioni irreali in quanto associo nella stessa tavola passato e presente. Mi è infatti capitato spesso di pensare a come poteva essere il nostro piccolo borgo ai tempi in cui le porte indicavano le vie di accesso... il pensiero mi affascinava. Ma, noi, nati in pianura dove lo sguardo lambisce le montagne a sud e a nord, mal tolleriamo gli steccati, amiamo gli spazi aperti e, forse, le mura

L ’angolo

di Cesare

Pradella

Un amarcord di vita vissuta tra gioie e dolori

Gigi Filiberti e Mauro D’Orazi

infarti, disgrazie e gioie immense. Più del denaro e del successo ho sempre preferito mettermi alla prova, rischiare senza avere mai paura, per vedere sin dove potevo

arrivare”. “Filiberti racconta in modo un po’ naif e un po’ scanzonato la Carpi degli anni del boom economico – scrive nella prefazione al

libro Mauro D’Orazi, ricercatore e narratore delle vicende storiche e dialettali carpigiane – gli anni del benessere diffuso, della ‘dolce vita’ al bar Roma davanti a Porsche, Mercedes, Bmw, Jaguar. Tra le pagine rivive la Carpi dell’orgoglio, uscita dalla guerra, quella che voleva riscattarsi dalla miseria. In questo contesto troviamo Gigi Filiberti unire alla voglia di fare, il suo naturale ingegno e la sua fantasia creativa. Sino ad arrivare alla terza pagina della sua affascinante vita, quella della scoperta della cucina e così, dopo aver trattato milioni di capi di abbigliamento, eccolo intento a spadellare le sue famose tagliatelle e a inventare ricette ottenendo grandi successi”.

Consegnati al Papa i tortellini di pia giubertoni

“Speriamo sappiano fare il brodo”

Come promesso e come il nostro giornale ha riferito a suo tempo, un prezioso pacco contenente tre chili di tortellini di carne è stato consegnato a mano da una delegazione della Parrocchia di Limidi a Casa Marta, residenza di Papa Francesco. Era stata la cuoca volontaria della parrocchia, Pia Giubertoni (che gestisce la cucina e prepara i piatti in occasione della sagra, delle feste e di altri eventi) a promettere al pontefice il classico primo piatto tipicamente modenese. “E così è stato – racconta soddisfatta e commossa Pia – i miei tortellini sono a Casa Marta perchè il Papa li assaggi, dopo averglieli promessi in occasione del pellegrinaggio parrocchiale del 7 maggio scorso. Speriamo solo – aggiunge un po’ preoccupata Pia – che i cuochi di Casa Marta sappiano preparare un buon brodo di cappone adatto alla cottura dei nostri preziosi tortellini”. C.P.

Presso la saletta della Fondazione della Cassa di Risparmio di Carpi, fino al 25 settembre, si possono visitare due mostre: Una finestra sull’estate e Un’altra Carpi

Acquerello in mostra

Sabato 24 settembre, alle 18, esibizione del Coro Gram Ensamble diretto da Rossana bonvento.

rappresentavano quella chiusura che, agli inizi del Novecento, non era più tollerabile... forse’’. Al pensiero di uscire, si legano i due acquerelli dedicati alla stazione. E’ evidente il desiderio di partire,

per conoscere, scoprire e capire le diversità che caratterizzano altre culture, altri paesi, altri uomini e donne. “Ma partire per poi tornare, come ho intitolato uno degli acquerelli”, sorride Lorena. Sa-

bato 24 settembre, alle 18, esibizione del Coro Gram Ensamble diretto da Rossana Bonvento. venerdì 23 settembre 2016

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Nel concorso veneziano comparivano due film a soggetto e un documentario, nessuno dei tre ha ottenuto un riconoscimento, e a mio parere si potrebbe aggiungere “meritatamente”. Perché pur nel livello non eccelso dell’intera rassegna presentata, il nostro Paese ha puntato su due commedie molto diverse tra loro non particolarmente originali e su un documentario eccessivamente prolisso nella sua aspirazione a dipanare visivamente la spirale meravigliosa disegnata nel Seicento dal matematico Bernoulli. Spira mirabilis, questo il titolo del documentario di Massimo D’Anolfi e Martina Parenti, unisce con montaggio alternato quattro storie diverse ispirate ai quattro elementi: il fuoco, la terra, l’acqua e l’aria. Il primo è raccontato attraverso la lotta per la sopravvivenza di una comunità Lakota, il secondo si concentra sulla pietra, le statue del Duomo di Milano, nell’acqua seguiamo l’analisi al microscopio della vita “immortale” di una piccola medusa e, infine, l’aria è affidata a due “artigiani” inventori di strani strumenti musicali metallici alla ricerca del suono perfetto. A collegare il tutto un’attrice, Marina Vlady, legge L’immortale di Borges. Operazione ambiziosa, dichiaratamente contemplativa, per certi aspetti affascinante, ma una maggiore sintesi avrebbe certamente giovato al piacere della visione. Leggero e trasognato scorre il film di Roan Essent’ial - marchio carpigiano di complementi d’arredo e oggettistica, dal design unico e realizzati con materiali naturali e riciclati - fibra di cellulosa lavabile e cartone FSC - è il fornitore ufficiale della 1° edizione di Top Chef Italia. Lo show cooking, prodotto da Magnolia per Discovery Italia e in onda sul canale Nove (canale 9 del digitale terrestre), apre la sua cucina italiana agli chef. Successo televisivo, nato nel 2006 in America ed esportato sinora in 20 paesi, finalmente sbarca nel nostro Paese. L’accordo nasce dal comune interesse per il settore ‘food’, accostato all’importanza per la tutela ambientale, che Essent’ial da sempre porta avanti come principio fondamentale, strettamente correlato al suo marchio. La prima edizione di Top Chef Italia vede protagonisti 4 ‘pluristellati’ giudici - Annie Féolde, Moreno Cedroni, Mauro Colagreco e Giuliano Baldessari. Durante lo 16

Mostra del Cinema di Venezia - nessun riconoscimento per le produzioni italiane in concorso nella città lagunare

Italiani tra fiction e realtà Martina Parenti e Massimo D’Anolfi, registi di Spira Mirabilis

Johnson, regalando risate e distribuendo umorismo lungo i nove mesi della gravidanza che porterà alla nascita di Piuma. I genitori di tanta leggerezza sono due studentelli un po’ spiantati alle prese coi rispettivi genitori che fanno di tutto per metterli in guardia da responsabilità, impedimenti e limitazioni che la genitorialità necessariamente comporta. Occorre precisare che al di là della trama il teen-movie proposto non va oltre gli stereotipi televisivi, e mal si addice a un concorso internazionale. Non che a un festival non ci si possa rilassare ma la costruzione rivolta al solo scopo di piacere, divertire e intrattenere è troppo palese. Gli attori sono pure all’altezza

del loro compito ma il film resta la paperella che si limita a galleggiare nella vasca da bagno cui è destinata, incapace di prendere il volo. Ancora un racconto di giovani, ma ben più sostanzioso, quello di Giuseppe Piccioni che prende spunto da un romanzo inedito di Marta Bertoni, Color betulla giovane per mostrarci un road-movie con protagoniste quattro ragazze in viaggio da Roma a Belgrado. Tra romanzo di formazione e storia d’amore e d’amicizia, l’avventura è molto ben interpretata da Maria Roveran, Marta Gastini, Caterina Le Caselle e Laura Adriani. Le protagoniste di Questi giorni sono disegnate molto bene, con grande attenzione

alle psicologie e intrecciano le loro giovani speranze a dolorose realtà. Accanto a loro Sergio Rubini e una bravissima Margherita Buy. Certamente il migliore dei tre film italiani in concorso. Nelle rassegne collaterali hanno ben figurato due film che avrebbero portato più prestigio alla nostra presenza in gara. Indivisibili di Edoardo De Angelis ci racconta di due gemelle siamesi diventate fonte di guadagno con le loro esibizioni canore e grazie anche a montature pseudo religiose. Ma quando esprimono il desiderio di separazione esplode il dramma. Nella Napoli del degrado, della superstizione, del malaffare e della corruzione, il rac-

conto avvince e convince, sorretto da una colonna sonora perfetta sia nelle melense canzoni del duo che nelle ritmiche sonorità di Enzo Avitabile, vero e potente motore di struggente vitalità. Sorprende favorevolmente anche il nuovo film di Gabriele Muccino. A diciassette anni di distanza da Come te nessuno mai che lo portò per la prima volta alla Mostra, il regista propone un ideale seguito di quelle avventure scolastiche mostrandoci il subito dopo maturità. Cioè quell’estate indimenticabile che segue l’esame di stato e che resta appiccicata addosso come il ricordo più bello della propria giovinezza. I due neodiplomati infatti si ritrovano casualmente compagni di un viaggio a San Francisco che, come si conviene, li “maturerà” forse più dell’esame appena sostenuto. L’operazione è stimolante e coraggiosa anche perché dato il contesto, i personaggi sono costretti a parlare inglese e il film non può prescindere dai sottotitoli. Una volta tanto il pubblico di L’estate addosso, ascolterà la versione originale lontano da ogni doppiaggio, in questo caso improponibile. Marco e Maria sono molto diversi, lui disinvolto e curioso, lei conservatrice e diffidente, vengono ospitati nella capitale californiana da Matt e Paul, immancabi-

Essent’ial, marchio carpigiano di complementi d’arredo e oggettistica, dal design unico e realizzati con materiali naturali e riciclati, è il fornitore ufficiale della prima edizione di Top Chef Italia, in onda su canale Nove, ogni mercoledì

Essent’ial è fornitore ufficiale di Top Chef Italia

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le coppia gay felice e appagata. Quattro poli che si attraggono e respingono in un gioco di battute e situazioni a volte anche improbabili (il volo a Cuba) ma funzionali alla scoperta di se stessi e alla conquista dell’amicizia. Ancora giovani protagonisti alle Giornate degli Autori nel film La ragazza del mondo di Marco Danieli. Ne è protagonista Giulia, una testimone di Geova, e come tale, destinata a non con-fondersi col mondo di fuori. Ma l’incontro con Libero sconvolge il suo ordine costituito e non solo il suo. Ho trovato questo racconto davvero problematico, forse un po’ schematico nell’esposizione dei limiti, delle diversità e delle chiusure di una minoranza religiosa. Un racconto con un conflitto vero con due momenti a mio parere al limite dell’offensivo che non intendo svelare e che invito il pubblico a individuare e a valutare. Emblematica anche la scelta del nome del protagonista maschile, il Libero interpretato da Michele Riondino: un nome troppo simbolico che si contrappone anche solo nell’enunciazione all’illiberalità mostrata e attribuita alla comunità religiosa coinvolta. Non dubito che uno studio attento sia stato la naturale premessa alla scrittura di una tale storia, ma sarei curioso di conoscere anche l’altro punto di vista. Il film comunque merita attenzione, soprattutto se utile a un confronto aperto e finalizzato alla reciproca conoscenza. Ivan Andreoli show, i 15 cuochi professionisti in gara cucineranno piatti assegnati ma anche creazioni originali. In palio 50.000 euro. Essent’ial entra negli spazi di Top Chef Italia con una selezione di prodotti della linea I Like Food: - alcune versioni de I Sacchi - per contenere i cibi utili ai ‘concorrenti’ del programma, in misure diverse, nei colori avana, nero e caffè. Tutti in fibra di cellulosa, con trattamento speciale che consente il contatto diretto con il cibo, sono lavabili a 30° in lavatrice. I materiali utilizzati da Essent’ial sono realizzati con materie prime riciclate e certificate, nel rispetto dell’ambiente che li circonda. Gli accessori scelti da Top Chef Italia sono tutte soluzioni moderne, ecofriendly, eco-sostenibili e di design!


Al mè dialètt...

a cura di

Massimo Loschi

Erano saggi i nostri vecchi e la saggezza veniva dall’esperienza.

Fêr a mód

Fare i bravi

I érèn, ed pôchi parôli i nôstêr vêç. Già, da pôch più élt d’un pêlm ed man i s’dgivèn, cun facia séria: - Fèe a mód! -. Tré parôli apêina e a gh’éra dêintèr tùtt: cal bêin, che spèss il tgnivèn lùghèe, per l’argòj ed fêres crèsêr sêinsa caprìsì cun l’intêint ed mètrès in têsta… giudìsì.

Erano, di poche parole i nostri vecchi. Già, da poco più alti di un palmo di mano ci dicevano, con viso serio: - Fate i bravi! -. Tre parole appena e dentro vi era tutto: quell’amore, che spesso tenevano nascosto, l’orgoglio di farci crescere senza capricci con l’intento di metterci in testa… buon senso

In sèguit, in dal crèscèr: - Fèe a mód i s’dgivn’ancòr – E a n’n’andêr a quistiunêr! Quistiôunêr, tgnì a mêint, è già viólêinsa! – L’éra, ‘na manéra d’insgnêrès la vìtà lór, cun l’êspèrìinsa d’quèl ch’ivèn visù, quèlà mìsà insèm côl rùšlêr di an i s’la dùnèvèn, perchè i nôstêr in fùsèn trist.

In seguito, nel crescere: - Fate i bravi ci dicevano ancora - E non andate a litigare! I litigi, ricordatelo, sono già violenza!Era il modo di insegnarci la vita, loro, con l’esperienza di ciò che avevano vissuto, quella accumulata con il trascorrere degli anni la regalavano, perché i nostri anni non fossero tristi.

Parôli… pôchi, mò un dèscòrèr çêr da fêrèn parêda, per dôp, da grand. Lór, i ivèn vist, tuchèe cun man, al sòfèrêinsi, al mišérìi… al guêri: nuêtr’a gh’hòm lasèe pùgiêr dla pólvêr. “Fêr a mód” “Quìstiùnêr”, rôbi sêinsa sêins i patir quant in luntan, pêrèn gnanch vér.

Parole… poche, ma un parlare chiaro da tenerne conto, in seguito, da adulti. Loro, avevano veduto, toccato con mano: le sofferenze, le miserie… le guerre, noi gli abbiamo lasciato depositare sopra polvere. “Fare i bravi”, “I litigi” cose senza senso le sofferenze sono lontane, non sembrano vere.

Mò gninta mai, a s’dév dêr per scùntèe a gh’è sèmpèr ‘n’aria imprùviša ch’và spàsènd al vél dla pólvêr “Fêr a mód”, mai quistiùnêr; érèn sól tré parôli chi cùnsìlì d’iér chi tórnèn a la mêint… impòrtanti tré parôli… mò a gl’i-érèn Santi.

Ma nulla mai, si deve dare per scontato vi è sempre, un soffio d’aria improvvisa che può sollevare il velo della polvere “Fare a modo”, mai litigi; erano solo tre le parole quei consigli di ieri che tornano alla mente… importanti tre parole … ma erano Sante.

I due carpigiani Maura Casali e Lauro Veroni continuano il loro impegno per raccogliere fondi in favore della Comunità San Benedetto al Porto di Genova fondata da don gallo. L’appuntamento è domenica 2 ottobre, alle 15, al Circolo Loris Guerzoni di via Genova

Una tombola per don Gallo I due carpigiani Maura Casali e Lauro Veroni, malgrado la scomparsa di Don Andrea Gallo, continuano il loro impegno per raccogliere fondi in favore della Comunità San Benedetto al Porto di Genova da lui fondata. Scopo fondamentale della Cooperativa Don Andrea Gallo è offrire una proposta di emancipazione da ogni forma di dipendenza ed emarginazione, “affinché possano continuare a farlo - prosegue la coppia carpigiana - con l’aiuto di vicini e amici, oltre a portar loro alcuni carichi l’anno di abiti, biancheria per adulti e bambini e stoviglie, organizziamo in città alcuni eventi per raccogliere fondi”. Tra i più attesi quello della tombola che torna anche quest’anno, al Circolo Loris Guerzoni, in via Genova, domenica 2 ottobre, a partire dalle 15. Un pomeriggio all’insegna della piacevolezza, del divertimento e, soprattutto della solidarietà. Con soli 10 euro si potrà giocare a tombola, fare una merenda a base di dolci rigorosamente fatti in casa e, chi vorrà, potrà acquistare anche alcuni biglietti della lotteria - 2 euro l’uno - e, con un pizzico di fortuna, sperare di vincere i premi in palio, offerti da varie ditte del nostro territorio. “Tutto il ricavato - conclude Maura - andrà alla Cooperativa Don Andrea Gallo”. Non mancate!

La cooperativa gestisce un nuovo locale a Limidi di Soliera

Eortè raddoppia

E’ stato inaugurato a Limidi di Soliera il Social Bar gestito dalla cooperativa sociale Eortè, aderente a Confcooperative Modena e nata nel 2010 per iniziativa di un gruppo di famiglie desiderose di agire per promuovere un’economia alternativa, in particolare per produrre e offrire servizi alla persona e alla famiglia. Eortè ha in gestione il Social Bar di Soliera (piazza Sassi) dal 31 marzo 2012. Quello di Limidi si trova presso il centro sociale O. Pederzoli (via Papotti 18). All’inaugurazione sono intervenuti il sindaco di Soliera Roberto Solomita, alcuni assessori, il parroco di Limidi don Antonio Dotti, rappresentanti del centro sociale e del consiglio di frazione. “La grave crisi economica che sta colpendo molte famiglie, in particolare quelle più deboli dal punto di vista delle risorse personali ed economiche e della rete di aiuto – spiega il presidente di Eortè Federico Tusberti - ci ha con-

vinti a rischiare per fondare una nuova impresa quale opportunità concreta di lavoro per un numero crescente di persone. Come già avviene in quello di Soliera, il Social Bar di Limidi propone solo prodotti biologici a chilometro zero, provenienti dal circuito del commercio equosolidale utilizzando i contatti del Gas La Festa. Soprattutto vuole essere un luogo

per instaurare e coltivare relazioni tra le persone”. Il Social Bar Eorté di Limidi è gestito da due dipendenti della cooperativa e nove studenti universitari che, grazie al sistema dei voucher, hanno la possibilità di affacciarsi al mondo del lavoro in modo legale. “Le sinergie che già si stanno sviluppando con il centro polivalente di Limidi e con le altre realtà del territorio – sottolinea Tusberti – renderanno possibile la realizzazione di iniziative formative e culturali”. Venerdì 23 settembre all’Eortè Social Bar Limidi (alle 21) si parla di giornalismo digitale e potere di Internet con Laura Parenti e Alberto Sabatini, giornalisti e media educator.

Sala Cervi ospita la mostra di Antonello Fresu

Novecento: il fallimento di un secolo Ha preso il via presso la Sala Cervi di Palazzo Pio la mostra Novecento. Il fallimento di un secolo tra conflitti e antagonismi di Antonello Fresu e curata dalla Fondazione Fossoli. L’allestimento (che si articola in quattro luoghi: Museo Monumento al Deportato, ex Sinagoga, Campo di Fossoli e Sala Cervi) rilegge il cosiddetto “secolo breve” attraverso le sue più importanti vicende belliche che, a livello planetario, ne hanno scandito, come una dolorosa “danza macabra”, il suo percorso umano e temporale. Sala Cervi ospita la sezione dedicata alla prima metà del secolo scorso e alle due Grandi Guerre, mentre gli spazi della ex Sinagoga, accolgono le immagini delle vicende più recenti, dal Vietnam ai conflitti di fine secolo. Progetti speciali dedicati alla pagine oscure della Shoah e del nazifascismo, sono quelli per il Museo al Deportato e per il Campo di Fossoli. Nel primo, una delle grandi tragedie del Novecento, è rievocata dall’impo-

nente installazione che accoglie i visitatori della mostra con lo scorrere, lento e inesorabile, dei nomi e delle impalpabili memorie delle innumerevoli e inconsapevoli vittime, cui fanno eco, a Fossoli, i ritratti e i nomi dei loro carnefici, autori consapevoli di una delle pagine più atroci della storia dell’umanità. Ancora, i diversi conflitti mondiali, i protagonisti, le “menti”, i carnefici e le vittime – entrambi burattini eterodiretti, seppur con ruoli e responsabilità affatto differenti – rivivono e si raccontano in un percorso à rebours attraverso le immagini di repertorio di un fotogiornale quale fu Life e di quelle apparse, in Italia, sulla storica rivista Tempo. Mediante la tecnica del “popup”, innocente quanto depistante, la guerra e i suoi disastri si staccano dal fondo neutro e piatto di una storia raccontata in

modo cronachistico e distante e riacquistano quell’ineluttabile tragicità e quell’inquietante attualità che solo l’arte, assieme alla vita, sanno e possono restituire. La mostra, aperta fino al 30 novembre, è visitabile ad accesso libero tutte le domeniche dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19.

I libri da non perdere Sotto le ciglia chissà Fabrizio D’Andrè Fabrizio De André prendeva molti appunti. Su un’agenda, o qualunque pezzo di carta, annotava idee, pensieri, versi di canzoni, brani dei libri che stava leggendo e che l’avevano colpito. Quegli appunti potevano diventare canzoni, o monologhi che poi recitava durante i concerti, o restare semplicemente dei promemoria, tracce da elaborare o da conservare. In ogni caso, a leggerle oggi, preziose testimonianze di un percorso intellettuale, terreno di coltura di una poetica, pillole di autobiografia di una mente fervida, curiosa, affascinante. Quelle agende sono decine e sono conservate tutte nell’archivio dei suoi scritti all’Università di Siena. Oggi la Fondazione a lui intitolata ha deciso di pubblicare alcuni di quegli appunti, in un volume che li raccoglie e li mette a disposizione di tutti gli orfani di Faber. venerdì 23 settembre 2016

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“Ci vorrebbe un regime di vita calibrato su atleti che praticano la guerra, i quali hanno da essere sempre vigili come cani”. Platone, Repubblica

Ha preso il via nella sala grande e nelle sale superiori di Palazzo Santa Margherita a Modena, Versus. La sfida dell’artista al suo modello in un secolo di fotografia e disegno a cura di Andrea Bruciati, Daniele De Luigi e Serena Goldoni. La mostra, a ingresso gratuito, organizzata e prodotta dalla Galleria civica e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Modena in collaborazione con l’associazione Le Arti Tessili, sarà aperta fino al prossimo 8 gennaio. In mostra fotografie e disegni di 125 artisti che ripercorrono gli ultimi cento anni della storia dell’arte, dal 1915 al 2016: accanto a opere di molti tra i protagonisti del Novecento, punto di riferimento irrinunciabile per le successive generazioni, provenienti dalle raccolte della Galleria Civica e da importanti collezioni pubbliche e private, saranno esposti lavori di artisti emergenti, nati tra il 1979 e il 1990, realizzati espressamente per l’occasione e che entreranno a far parte della collezione del museo. Il concept della mostra propone una declinazione del tema “agonismo” come analisi dei processi evolutivi dell’opera d’arte nel corso dei decenni. Ogni artista infatti prende le mosse da alcune fonti di ispirazione in direzione di un tentativo di superamento dei modelli che lo hanno preceduto: il progetto espositivo - spiegano i curatori - è imperniato sulla tensione che da qui si genera, anche a distanza, grazie a un confronto privo di competizione fisica diretta, ma non meno intenso e faticoso. L’artista si sottopone dunque a disciplina, sforzo interiore, impegno intellettuale e professionale per affrontare ciò che si materializza come un vero e proprio alter ego. Il percorso

Un secolo di fotografia e disegno alla Galleria civica di Modena

Cento anni di storia dell’arte intreccia diversi temi: il confronto con i propri modelli artistici (dagli archetipi di Mario Sironi e Filippo De Pisis al tema del ritratto fotografico in August Sander, Walker Evans e Thomas Ruff); il paragone con i propri maestri (come nel caso di Carlo Maria Mariani, Marcello Jori

Torna la terza edizione di C9 | arte a corte a settembre presso L’Ospitale di Rubiera. L’esposizione, organizzata dalla galleria Tiziana Severi Arte Contemporanea con la collaborazione di Giorgia Beltrami e realizzata con il patrocinio del Comune di Rubiera, presenta quest’anno un progetto incentrato sull’Emilia che vede generazioni differenti a confronto. Il progetto LAND | Emilia, a cura di Francesca Baboni e Stefano Taddei, prevede tre opere di grandi dimensioni di importanti artisti emiliani, riconosciuti in Italia e all’estero, messe a confronto con i lavori di un gruppo di artisti emergenti che gravitano sul territorio emiliano per nascita o per adozione, suddivisi in tre aree tematiche: la Natura, l’Industria legata anche alla musica e l’Umanità. Dando risalto alla differenza di tecniche, di espressione e di visione dell’arte tra le due generazioni, tali elaborazioni rappresentano un mezzo ideale per interpretare la contemporaneità

appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 31 settembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fabio Barbini O&A Centro Affari Fino al 14 ottobre Modena, Carpi e dintorni Personale di Luciano Arletti Villa Richeldi Fino al 16 ottobre Sdoppiamenti Personale di Sicioldr A cura di Chiara Iemmi Dark Room SilmarArtGallery Fino al 13 novembre Paesaggio con nemico Personale di Andrea Bruno 18

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A cura di Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini Spazio Meme Fino al 30 novembre Novecento Il fallimento di un secolo tra conflitti e antagonismi Sala Cervi, Museo Monumento al Deportato, ex Sinagoga e Campo Fossoli Fine all’11 dicembre Helmut Newton A gun for hire, selection Musei di Palazzo Pio

Eventi CARPI

24 settembre - ore 21.30

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e Gillian Wearing che arrivano a immedesimarsi rispettivamente con Leonardo, Max Ernst e Fox Talbot); lo scontro con le proprie certezze espressive (come nella messa in scena del proprio corpo attuata da Urs Lüthi e negli autoritratti di Roberto Cuoghi realizzati mentre indossa delle lenti deformanti); la performance che mette a dura prova il corpo dell’artista (come nelle immagini di Gunther Brüs, Hermann Nitsch, Vito Acconci o Marina Abramovic &

Ulay); il conflitto linguistico fra fotografia e disegno (come nelle Photo-Graffie di Vincenzo Agnetti o nei paesaggi grafici di Mario Giacomelli). La mostra vuol essere anche un’occasione per valorizzare la ricchezza e la complessità delle collezioni della Galleria Civica di Modena mostrandone la capacità di dialogare con vitalità sorprendente tanto con tutta la grande arte del Novecento, quanto con gli artisti emergenti delle nuove generazioni.

Torna la terza edizione di C9 | arte a corte a settembre presso L’Ospitale di Rubiera

L’Arte a corte

che ci circonda. Per il filone della Natura, Davide Benati dialoga con un’installazione di Alessandra Calò, piccole sculture di Fabrizio Corbo e paesaggi di carta di Denis Riva. Per l’Industria, con il Gasometro di Andrea Chiesi viene sviluppato il discorso degli spazi postindustriali emiliani, che si legano ai concerti post punk ai tempi dell’Emilia Paranoica dei CCCP capitanati da Giovanni Lindo Ferretti e da Massimo Zamboni, con i quali l’artista ha collaborato. La tematica musicale ritorna nelle Nature morte di autoritratti di cd di Simone Fazio, nell’ambientazione del video, gotica e dark, di Beatrice Pucci e nelle copertine di cd e vinili di Pier Lanzillotta e Flavio Biagi. Il filone dell’Umanità infine si concentra sul ritratto, rappresentato da un’opera

Giornate Europee del Patrimonio 2016 Visita guidata: Il Palazzo dei Pio, sette secoli di architettura e arte Palazzo Pio 24 settembre - ore 15.30 12ª Camminata della Salute Carpi Sud Camminata non competitiva Parco Sandro Pertini 24 settembre - ore 20 Insieme per aiutare Cena di beneficenza a sostegno delle popolazioni colpite dal terremoto A cura di Sport Moto Club Uisp Carpi, in collaborazione con Cri - Comitato di Carpi Crossodromo

della serie Nuovi Mantra di Omar Galliani, con la quale si confrontano Massimiliano Galliani in una rielaborazione concettuale del volto della Gioconda, Giorgio Tentolini con

ritratti realizzati a sovrapposizione di rete metallica avicola e Domenico Grenci con le sue fisionomie a bitume. L’esposizione sarà visitabile fino al 16 ottobre.

24 settembre - ore 14-22 Un canestro per l’Italia Torneo di Basket 3 Vs 3 Chiesa San Giuseppe Artigiano

Gastroenterologia Ore 10/10.15 Apertura Festival Introduce Mauro Manno, responsabile Endoscopia Digestiva Area Nord Rita Conigliaro, direttore RIPED Alberto Bellelli, sindaco Sergio Venturi, assessore regionale alla salute Nicolino D’Autilia, presidente dell’Ordine Provinciale dei Medici di Modena Massimo Annicchiarico, direttore generale dell’Ausl Modena Ore 10.15/11.30 Prima Sessione Costruire Salute Tavola rotonda con le istituzioni Modera Pierluigi Senatore,

24 settembre - ore 10 Intitolazione del Parco Enrico Berlinguer Intervengono: Alberto Bellelli, sindaco Cesare Galantini, assessore Carlo Galli, docente Universitario e Parlamentare (area verde tra via Magazzeno e Remesina Interna) 24 settembre - ore 17/19.30 Judo al parco Parco delle Rimembranze 25 settembre - ore 10/18 Festival della


La bellezza che fa bene all’anima

La Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia presentano, fino al 12 novembre, due percorsi espositivi paralleli

La Casa di Cura Privata Polispecialistica Villa Verde e il Circolo degli Artisti di Reggio Emilia presentano, fino al 12 novembre, due percorsi espositivi paralleli: all’interno della clinica, in viale Lelio Basso, 1 a Reggio Emilia, le opere pittoriche di Andrea Giovannini dedicate ai paesaggi fluviali della Bassa Reggiana; nel giardino antistante, le installazioni ambientali di Angelo Zani realizzate con elementi di scarto. Passeggiata è il titolo della sezione di Andrea Giovannini, a cura di Nicla Ferrari e Gaia Bertani. In esposizione, dodici opere a tecnica mista su tavola di recente produzione, tutte dedicate alle pacate atmosfere dei paesaggi compresi tra la via Emilia e il Po. Come scrive, infatti, Nicla Ferrari,

“la poetica di Giovannini contrasta con i ritmi frenetici che dominano il nostro tempo impedendoci di notare ciò che ci circonda, come la bellezza degli ambienti più semplici, quelli estranei agli effetti speciali, quelli meno frequentati dalle attività produttive, quelli capaci di suscitare struggimento e di trasformarsi in poesia”. Le macchine gentili è il titolo della sezione di Angelo Zani, a cura di Giuseppe Berti. Installazioni che nascono dall’assemblaggio di scarti industriali, riportati a nuova vita dall’intervento artistico, nell’ambito di un più ampio dibattito dedicato a ecologia e sostenibilità ambientale. Come spiega Berti, “Zani opera con i rifiuti dell’industria trasformandoli in macchine gentili, macchine che hanno abbandonato

giornalista Intervengono: Roberta Mazzoni, direttore Distretto Carpi Ausl Modena Nicoletta Natalini, direzione Sanitaria Ospedale di Carpi Daniela Depietri, assessore Manuela Ghizzoni, deputata Giuseppe Gaglianò, MMG Carpi Mauro Manno, respondabile Endoscopia Digestiva Area Nord Ausl Modena Adamo Neri, presidente Amici del Fegato Paolo Tosi, presidente Amo Ore 11.30/13.30 Seconda Sessione Fare Salute in Gastroenterologia Modera: Vincenzo G. Mirante, Gastroenterologia

Ausl Modena Programma di screening regionale CCR Rossella Corradini, responsabile screening CCR Ausl Modena Paolo Trande, coordinatore Endoscopia Screening CCR Allergie e intolleranze alimentari Carolina Ciacci, Università di Salerno Gastriti e reflusso gastro-esofageo Francesco di Mario, Università di Parma Piazza Garibaldi 25 settembre - ore 16 I treni della felicità Film-documentario di Alessandro Piva

la loro condizione di sterile celibato e che, acquisita ora una nuova identità, si riscattano dal loro status di inerte scarto industriale per recuperare una propria funzionalità: affatto opposta, però, a quella della loro prima vita, del loro originario impiego”. Scarto dunque come valore positivo, opportunità e rinascita. Le installazioni Fontana dei profumi e Il ciclo della vita saranno esposte nel parco di Villa Verde oltre la data di chiusura dell’esposizione, nell’ambito di un percorso di arte ambientale che verrà a costruirsi nel tempo. Le mostre, visitabili fino al 12 novembre negli orari di apertura della Casa di Cura, sono accompagnate da cataloghi e brochure con testi di Giuseppe Berti e Nicla Ferrari. Ingresso libero. Parteciperà la ricercatrice Paola Nava Biblioteca Loria 25 settembre - ore 10/12.30 15/18.30 VISPO - Villaggio dello Sport e del Gioco Piazza Martiri 25 settembre - dalle 12.30 14ª Festa dell’uva Centro Loris Guerzoni 25 settembre - ore 9.30 73° Anniversario della fucilazione di Salvo D’Acquisto Ore 9.30 Chiesa La Sagra Messa celebrata da monsignor Rino Bottecchi

Ore 10.45 Piazzale Dante Alighieri Deposizione di una corona d’alloro sul Cippo Saluto di Simone Morelli, Discorso: Gen. Claudio Rosignoli, ispettore regionale A.N.C. Emilia Romagna Col Corpo Bandistico Città di Carpi 29 settembre - ore 9.30 L’allattamento nel primo anno di vita: come e perchè Spazio Mamme Mammut Film Festival Programma 30 settembre - ore 21 Juno 14 ottobre - ore 21 Submarine

28 ottobre - ore 21 Moonrise Kigdom La fine di ogni proiezione sarà seguita da cineforum con i presenti Spazio Giovani Mac’è Onde di Suono 2016 Apertivi & Dopocena tra Modena e Carpi Rassegna concertistica del l’Istituto Vecchi-Tonelli Programma 24 settembre - ore 17.30 Aperiguitar Per Duo di Chitarre Musiche di Mario Castelnuovo Tedesco, J.S. Bach, L.S. Weiss Teo Fornasier e Daniele Piroddi: chitarre Auditorio Rustichelli

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CARPI FC 1909

Trovare una vittoria: è questo l’imperativo di mister Castori, impegnato sabato contro la Virtus Entella, nell’ultima apparizione stagionale del Carpi al Braglia

Il Carpi non vince e non convince Trovare una vittoria: è questo l’imperativo di mister Fabrizio Castori, impegnato sabato contro la Virtus Entella, nell’ultima apparizione stagionale del Carpi al Braglia, prima del tanto sospirato ritorno al Cabassi, con l’obbligo di cogliere la prima vittoria casalinga stagionale per non sprofondare sempre più lontano dalle zone nobili della classifica. Liguri in grande ascesa, reduci da cinque punti totalizzati nelle ultime tre gare, condite dallo squillo più imponente, rappresentato dalla vittoria interna per 2-1 contro il Perugia nel turno infrasettimanale. Dall’altra parte del campo vi sarà un Carpi incapace di vincere, ma soprattutto di convincere, con una fase difensiva che ha mostrato, complice le molteplici defezioni, preoccupanti cali di rendimento e concentrazione e un attacco ormai reso prevedibile dai copiosi lanci verticali che sfiancano i componenti del reparto avanzato e quasi mai consentono di offendere la porta avversaria con la dovuta lucidità. C’è da riscattare una filosofia di calcio, quella dell’anti Tiki Taka sbandierata in maniera guasconesca e diventata d’im-

provviso pesante fardello capace unicamente di rendere poco gradevoli le gare, oltre a prosciugare le energie degli interpreti tinti di biancorosso, che si ritrovano a essere squadra solamente nella fase di non possesso palla. A livello d’infermeria Carpi certamente più penalizzato dell’Entella con le assenze quasi certe di Simone Romagnoli e Gaetano Letizia alle quali potrebbe aggiungersi anche Fabrizio Poli, uscito con una spalla malconcia dopo il 2-2 di Brescia. Difesa dunque obbligata davanti al portiere Simone Colombi: Alessio Sabbione dovrebbe affiancare Leonardo Blanchard dal quale ci si attende un bagno d’umiltà dopo i ripetuti errori commessi contro le rondinelle lombarde e un atteggiamento non in linea col resto del gruppo. In mediana possibile turno di riposo per Raffaele Bianco che lascerebbe così spazio ad

Caliumi avrebbe “insultato pesantemente alcuni tesserati ciociari al rientro delle squadre negli spogliatoi”.

Ammonito con diffida il presidente Caliumi Singolare decisione quella del giudice sportivo che, al termine dell’anticipo della quarta giornata di campionato, giocata lo scorso venerdì, nella partita tra Carpi e Frosinone, oltre a formalizzare le ammonizioni dei biancorossi Leonardo Blanchard, Raffaele Bianco e Lorenzo Pasciuti (rei di interventi fallosi sul rettangolo di gioco) ha ammonito con diffida anche il presidente Claudio Caliumi. La motivazione riportata dal comunicato? Caliumi avrebbe “insultato pesantemente alcuni tesserati ciociari al rientro delle squadre negli spogliatoi”. 20

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La segnalazione dell’atteggiamento irriguardoso sarebbe stata udita prima e riportata sul referto poi dal quarto ufficiale. Rimane tuttavia difficile immaginare che una persona, da sempre nota nell’ambiente per il suo atteggiamento signorile ed educato, possa aver tenuto tale comportamento. Vanno tuttavia ricordate le “vecchie ruggini” tra le due compagini dopo la partita giocata al Braglia lo scorso 13 marzo, conclusa con la vittoria in extremis, di rigore, del Carpi per 2-1 e la conseguente estromissione dei leoni gialloblù, dalla corsa alla salvezza. Enrico Bonzanini anno XVII - n. 34

Andrea Catellani, desideroso di ritrovare una vena realizzativa bloccatasi contro il Benevento, tornando dunque al modulo a due punte. Più sereno il clima in casa Entella dove mister Roberto Breda avrà indisponibile solamente il giovane talento Cheick Keita che verrà sostituito dal positivo Simone Sini mentre in attacco la staffetta fra il trequartista Luca Tremolada e Gaetano Masucci dovrebbe essere l’unica variante rispetto alla vittoria contro il Perugia. Vincere per scacciare in fantasmi e riprendere una corsa sinora troppo ricca di ostacoli: è questo l’imperativo del Carpi che guarda con una certa vena nostalgica al primato immacolato del Cittadella capace, nelle prime cinque giornate, di centrare altrettante vittorie esprimendo quella spregiudicatezza che aveva contraddistinto, in passato, le cavalcate biancorosse. Enrico Bonzanini

Cabassi verso il completamento

Contro il Pisa il Carpi torna a casa L’esilio sta per avere finalmente un termine: il Carpi, dopo più di un anno vissuto a Modena sta per riabbracciare il suo vecchio e amato impianto. Stanno infatti per essere ultimati i lavori al Cabassi e il posticipo della settima giornata contro il Pisa sarà teatro dell’inaugurazione dell’imponente curva posta immediatamente a ridosso della porta situata in prossimità del tunnel di ingresso dagli spogliatoi. Un sapore diverso animerà dunque, a partire dal prossimo lunedì 3 ottobre, le partite casalinghe di una compagine da sempre visceralmente

legata all’impianto che l’ha vista compiere ben tre salti di categoria. Quasi terminato il montaggio della curva, in attesa degli ultimi ritocchi al manto erboso e dell’arrivo della cisterna espressamente richiesta dai Vigili del Fuoco, l’impianto cittadino sarà esaminato per l’ultima volta il prossimo martedì da una rappresentanza della Lega di Serie B la quale dovrà dare il definitivo via libera per la deroga per la stagio-

ne in corso. La società, dal canto suo, non pare aver intenzione di riaprire una sessione straordinaria di campagna abbonamenti rimandando dunque a gennaio tale opportunità con l’emissione delle classiche “mini tessere” valevoli per il solo girone di ritorno. E.B.


Campionati italiani assoluti di Tiro alla targa con l’arco

Parenti conquista il secondo posto

Lo scorso fine settimana si sono svolti i Campionati italiani assoluti di Tiro alla targa con l’arco nella splendida cornice del Monte Argentario, in Toscana. Alla manifestazione hanno preso parte i più forti atleti che sono

Una Terraquilia Handball Carpi battagliera e con la voglia di lasciarsi alle spalle tutte le polemiche estive, si appresta a iniziare il secondo campionato sotto la ferrea guida del tecnico balcanico Sasa Ilic. Dopo aver risolto in settimana la “grana” relativa al terzino Lukas Pikalek, per il quale è stata scongiurata un’incredibile, quanto ingenua, squalifica per “doppio tesseramento” con un prestito del Follonica alla compagine biancorossa, c’è tanta attesa per l’esordio casalingo della squadra biancorossa

riusciti a qualificarsi nelle varie divisioni e classi compresi quelli di ritorno dalle Olimpiadi. Nella divisone Arco olimpico, Classe Master Maschile, ha gareggiato il carpigiano Andrea Parenti. A causa di alcuni impegni personali e di una non perfetta forma fisica, Parenti ha disputato solo una gara contro una media di 12/15 degli altri concorrenti ma, essendo campione italiano in carica, ha avuto la possibilità di difendere il titolo in base al

regolamento sportivo. In queste condizioni si pensava sarebbe andato solo per fare un atto di presenza mentre in realtà per un soffio non ha ripetuto il miracolo dello scorso anno. La prima parte di gara, sei serie di frecce per sei volte, ha visto i più forti, Carraro, Parenti e Bertolini, pressoché alla pari. All’inizio della seconda parte invece, Parenti è riuscito a prendere, inaspettatamente, un certo vantaggio. Purtroppo la mancanza di allenamento e i

problemi fisici si sono fatti sentire e alla quinta serie di tiri, Parenti ha segnato il peggior risultato della giornata perdendo punti preziosi. Nella serie successiva ha cercato di reagire ma il risultato finale lo ha beffato relegandolo al secondo posto a parità di punti, ma per differenza Ori (ovvero i centri perfetti). In ogni caso, un risultato sorprendente, considerate le condizioni di partenza di questo atleta: entrato in Nazionale nel 1980, ha sempre portato, e porta tuttora, il nome di Carpi in Italia e nel mondo con onore.

ta di campionato, che potrebbe valere già una considerevole fetta di secondo posto alle spalle del Romagna, negli altri contrapposta alla quotata allenata per “battagliare” e gironi spiccano il derby Città Sant’Angelo. Nella dall’innata velocità nel che i rinnovati vice campassata stagione gli abruz- giocare contropiede. pioni d’Italia giocheranno zesi si guadagnarono la Proprio per controbattere in casa dei “diavoli neri” “coccarda” di vera rivelaquest’ultimo letale fondadel Merano e la sfida fra zione del campionato mentale Carpi dovrà l’ambiziosissima neoproitaliano, riuscendo, nel evitare al massimo i palloni mossa Kelona Palermo Girone C vinto dal Fasano, persi affidandosi alla regia che bagnerà il proprio esora qualificarsi ai play off da tutta nuova della coppia dio assoluto nella massima neo promossa, estrometformata dal croato Tom serie col terribile incrocio tendo la favorita Fondi. Da Bosnjak e dal giovanissiin casa di una Junior temere non è solo il forte mo talento Lorenzo Fasano capace di far terzino mancino Roberto Nocelli. Se quella del incetta di trofei nella passaPieragostino bensì un’inVallauri sarà la sfida di ta stagione. tera compagine da tre anni cartello della prima giornaEnrico Bonzanini

Pallamano Serie A - Esordio casalingo contro il Città Sant’Angelo

Terraquilia all’esordio Sasa Ilic

Domenica 25 settembre la 30^ edizione della giornata sportiva dedicata ai disabili

Meeting di atletica

Si svolgerà domenica 25 settembre, dalle 9, presso la pista di atletica Dorando Pietri, il Meeting di atletica Terzo memorial Armando Violi riservato ad atleti disabili e organizzato da Ushac - Unione Sportiva Handicap Carpi, in collaborazione con Csi e il patrocinio del Comune. Durante la mattinata si terranno gare di lancio del vortex, salto in lungo, 60 e 100 metri piani, staffetta 4x50, per le categorie maschile e femminile. Terminate le competizioni, e dopo la sfilata olimpica, gli atleti saranno premiati dalle autorità presenti e dagli ospiti sportivi invitati. Tutti insieme pranzeranno poi all’Area Zanichelli, in via Guastalla. Alle 14.30 spazio alle premiazioni delle società che hanno preso parte all’iniziativa.

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L’associazione Aneser di Novi ha presentato le attività sportive per l’anno 2016/2017

Tra sport e salute

Dopo la pausa estiva, domenica 4 settembre l’associazione Aneser di Novi insieme a insegnanti, educatori e istruttori, ha presentato le attività sportive per l’anno 2016/2017. Dimostrazioni pratiche eseguite dai giovani atleti e dai loro istruttori hanno intrattenuto gli spettatori. Numerose le novità proposte, per primo il tesseramento che da quest’anno sarà possibile anche solo per i soci frequentatori: darà il diritto a frequentare il centro sportivo I Campetti e a partecipare alle varie iniziative e attività non sportive. Rispetto ai corsi classici tre sono le new entry: lezioni personalizzate rivolte a persone con patologie specifiche o disfunzioni (lombalgia, scoliosi, cervicalgia, postura errata), la Capoera affascinante arte marziale brasiliana e, infine, il Total Body lezione strutturata per rinforzare la muscolatura del corpo. Per richiedere le tessere soci e le iscrizioni ai corsi per l’anno 2016/2017 è possibile contattare la segreteria nei seguenti giorni: martedì, mercoledì e giovedì, dalle 15.45 alle 19.30, presso la Palestra Monia Franciosi a Novi.

Campionato nazionale riservato ai componenti dei vari Corpi di Polizia Municipale d’Italia

Franco Gozzi è il nuovo campione italiano di bocce Al Campionato nazionale riservato ai componenti dei vari Corpi di Polizia Municipale d’Italia e svoltosi nei giorni scorsi a Messina Franco Gozzi, atleta del Gruppo Rinascita di Budrione, ha trionfato. Gozzi, ex ispettore della Polizia Municipale di Carpi, si è classificato non solo al primo posto nella sua categoria ma è stato anche proclamato vincitore assoluto laureandosi così Campione d’Italia 2016. A lui sono andate le congratulazioni dell’assessore alla Polizia Municipale Cesare Galantini.

E’ la quinta edizione di Vispo il Villaggio del Gioco e dello Sport quella che domenica 25 settembre andrà a riempire Piazza Martiri con tante attività ludiche e sportive rivolte a bambini e ragazzi. La manifestazione è nata nel 2012 con lo scopo di rianimare il centro dopo il terremoto e, considerato il buon effetto, il Consiglio del Csi ha deciso di riproporla annualmente a settembre nel periodo in cui prendono il via le attività dell’annata sportiva, ponendola come uno dei momenti più significativi per la promozione dello sport e dell’associazione. Ai più piccoli vengono offerte attività di gioco e di divertimento mentre ai ragazzi l’opportunità di vedere e provare diversi sport e di ricevere precise informazioni dai responsabili delle società sportive. Numerose le

discipline sportive presenti: si potrà andare in bicicletta o tirare con l’arco, avvicinarsi alla ginnastica artistica e ritmica, dedicarsi agli sport di squadra come basket, pallavolo, badminton, tentare l’arrampicata o gettarsi nella mischia della gabbia del calcio, lasciarsi prendere dall’ele-

ganza della danza o provare la arti marziali in particolare il karate. Accompagneranno la festa le esibizioni di Nordic walking e uno stand dedicato a Vispo tenuto dalla Libreria Mondadori. D’altro canto si vuol dare la possibilità alle società sportive carpigiane di presentarsi a un vasto pubblico per mostrare le proprie attività e invitare a diventarne parte. Vispo sarà operativo domenica 25, dalle 10 alle 12, 30 e dalle 15 alle 18,30. In caso di maltempo la manifestazione sarà annullata.

Che campioni gli Under 18 dello Sporting!

Si è conclusa domenica scorsa la dodicesima edizione del Torneo Open di tennis allo Sporting Club Carpi. La manifestazione ha incoronato Daniele Capecchi, (classifica 2.1) portacolori del Tennis Club Firenze, vittorioso su Christian Perinti (classifica 2.3) dello Sinalunga di Siena. Il primo set del derby toscano è stato estremamente combattuto: durato oltre un’ora e venti minuti, è terminato con il punteggio di 7-5 per il giocatore fiorentino. Di tutt’altro genere è stato il secondo parziale quando il 2.1 ha innescato una marcia in più e ha concesso un unico game all’avversario. Dunque risultato finale 7-5, 6-1. Sono stati 68 i giocatori che si sono affrontati nell’arco della settimana di torneo sui campi in terra rossa dello Sporting Club, di cui ben 27 di seconda categoria, il che ha conferito un tocco di livello alto al torneo. Protagonista del torneo anche lo spareggio per la promozione in Serie D3. La più giovane squadra del club, quella composta rigorosamente da giocatori Under 18, ha battuto il Circolo Tennis Cerri di Cattolica 2- 0. A segno sono andati Luca Ballabeni e Alessandro Martelli. venerdì 23 settembre 2016

Sport all’ombra di Palazzo Pio

Torneo Open di tennis allo Sporting Club Carpi

Premiazione Torneo Open

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Il 25 settembre, in Piazza Martiri, torna il Villaggio del Gioco e dello Sport

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Premiazione Squadre D3


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