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venerdì 21 ottobre 2016 anno XVII - n. 38
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attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti Angela Cugini
Monica Miselli
In Provincia di Modena ci sono 6mila bimbi obesi e Tra gli adulti va peggio Laura Benatti
a Londra ho trovato il mio posto nel mondo”.
Convivere con l’Alzheimer
La carpigiana Angela Cugini, si è presa cura per tredici anni di stellina, la madre affetta dal morbo di alzheimer . “La mia vita era un gioco a incastro, tutto ruotava intorno a lei, ma se tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo”. stranieri
protocollo migranti
ennesima chiusura in centro storico: la cremeria abbassa la serranda
teo teocoli per alice
cultura
in arrivo 36 nei Comuni di Carpi, Soliera e Campogalliano società
carpigiani in fuga oltre 400 all’estero negli ultimi cinque anni ospedale
al via la rassegna di canto corale “L’Armonia del canto”
malati psichiatrici
la filiera dell’assistenza è incompleta
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Ciclabili: troppo o troppo poco? Sono iniziati e dureranno novanta giorni i lavori di manutenzione straordinaria per la sistemazione della ciclabile e del marciapiede di via Guido Fassi nel tratto compreso tra l’incrocio con via Berengario e quello con corso Fanti, un tratto di strada particolarmente degradato come residenti e frequentatori lamentano da tempo. “Attualmente – si legge nella Relazione tecnico illustrativa del Comune - i marciapiedi, in entrambi i lati della strada, versano in condizioni assai precarie e presentano numerosi avvallamenti e discontinuità che ne ostacolano la normale percorribilità. In particolare, la ciclabile mostra varie sconnessioni, crepe diffuse dovute alla difficoltà delle acque piovane di defluire e alla presenza di radici invasive di grosse dimensioni. I cordoli di delimitazione degli alberi sono in rilievo e rappresentano un pericolo per chi percorre a piedi o in bici questi spazi che dovrebbero garantire sicurezza e non costituire pericolo per i passanti”. Prima di cominciare a scavare è prevista la rimozione di nove esemplari di Sopphora Japonica (Sofora del Giappone) “che – spiega una nota del Comune – presentano criticità vegetative elevate: una parte di essi saranno ripiantumati sul lato ovest della via”. Pur generando numerose perplessità, non è l’aspetto della ripiantumazione di alberi mastodontici che si vuole affrontare perché, forse, si intendeva dire che saranno piantumati nuovi esemplari, bensì il costo di questo intervento per le casse comunali: 80mila euro. Basteranno per garantire una sistemazione duratura? Considerando che per la pista ciclopedonale in via Dallai, tra il centro e la stazione ferroviaria, sono stati spesi 590.500 euro, o si è speso troppo per l’una o troppo poco per l’altra, ben più sconnessa e pericolosa. Sara Gelli
La Iena
Spyros, vincitore della prima edizione di Masterchef, aveva messo gli occhi sul Caffè Teatro: dopo aver visto le condizioni in cui versa il locale ha però fatto un elegante dietrofront. Prima di indire il bando il Comune, proprietario dei muri, avrebbe quantomeno dovuto provvedere al rifacimento degli impianti, del bagno e a ripristinare porte e finestre...
“Diventate dei sani sospettosi e, in caso di dubbio, contattate le Forze dell’Ordine. Non siate refrattari a comporre il 112: tra Carabinieri e cittadini non devono esserci barriere”. Dichiarazione del comandante della Compagnia di Carpi Alessandro Iacovelli.
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Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Enrico Bonzanini, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
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La carpigiana 61enne Angela Cugini si è presa cura per tredici anni della madre malata di Alzheimer. “La mia vita era un gioco a incastro, tutto ruotava intorno a lei ma se tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo”. Una testimonianza coraggiosa dal mondo dell’Alzheimer
“La malattia è un fardello ma farei tutto daccapo”
“Il primo ricordo delle avvisaglie della malattia di mia madre è stampato nella mia mente. Un giorno tornai a casa, ho lavorato per una vita come cuoca nelle scuole, e mia madre, davanti alla Tv, mi disse: Antonella Clerici mi ha chiesto di scaldare le lasagne che sono nel frigorifero… Può sembrare ridicolo ma fu spiazzante. Sconvolta chiesi aiuto al nostro medico di famiglia: gli domandai cosa stesse succedendo. Quello fu solo l’iniziò: era il 2001 e mia madre, Stellina, aveva 77 anni”. La diagnosi arrivò, infausta, Alzheimer. A parlare è la carpigiana 61enne Angela Cugini: “per tredici anni mi sono presa cura di mia madre. Le sono stata vicina. Ricordo ogni istante: i primi segni della malattia, quando avviava la lavatrice a vuoto ad esempio, sino alla fine, quando non mi riconosceva più… Anche la morte di mio padre, malato di Parkinson la sfiorò soltanto. Ricordare è difficile ma oggi sono serena: ho fatto tutto ciò che
Angela Cugini
potevo”. Convivere con un malato di Alzheimer mette a dura prova ma, ammette Angela, “conoscere la malattia mi ha permesso di accettarla e viverla in modo meno invasivo. Dopo la diagnosi sono entrata in contatto col Gafa e il gruppo è stato fondamentale, mi ha davvero salvata: scambiarsi i propri vissuti, le emozioni, le paure… aiuta a non sentirsi soli. Ovviamente il carico è pesante e fonte di stress: avevo le palpitazioni, soffrivo di insonnia… ma non mi sentivo abbandona-
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ta”. Angela, che ha una sorella invalida, pur essendosi fatta carico della malattia di Stellina ha avuto il coraggio e la forza di chiedere aiuto: “mia madre era una persona buona. Gestibile. Ma da sola non potevo farcela. Arrivi a un punto in cui non puoi più nemmeno uscire di casa e il rischio di perdere amici e relazioni significative è dietro l’angolo”. L’unico modo per non ripiegarsi su se stessi è “aprire la porta della propria casa. Se tu non puoi uscire, allora sono gli altri che devono entrare”.
Tredici anni di cura e di assistenza costanti sono stati “un fardello pesante - ammette Angela - ma oggi mia madre mi manca. E molto. Pensa che quando stava bene, non andavamo nemmeno d’accordo poi, però, la malattia ha cambiato tutto: quando aveva bisogno si faceva coccolare e l’amore che le ho dato è stato davvero infinito”. Stellina è morta due anni fa, nel 2014: “per due anni non sono riuscita a comunicare verbalmente con lei perché la malattia le aveva intaccato la capacità di parlare. E questo fu sicuramente lo stadio della malattia che mi fece soffrire maggiormente: non sapere come si sentisse, cosa desiderasse… Ogni tanto, tra le parole incomprensibili che biascicava, mi chiamava mamma, non mi riconosceva più ma, nonostante ciò, al suono della mia voce o a una mia carezza, sorrideva. Si tranquillizzava”. Angela, dopo la morte del padre, ha traslocato, cercando una casa a misura di malato. Tutto ruotava intorno alla
madre ma Angela non si è mai lasciata andare alla disperazione. “Appena traslocammo, io e mia madre - che stava ancora piuttosto bene - ascoltavamo la musica e ballavamo persino, qui, in salotto… Lei adorava il liscio. Non appena arrivati nel nuovo appartamento, presi con noi una gatta, Stella. Un vero e proprio antidepressivo. Stella ha reso quei giorni più leggeri e quando mia madre, ormai ammutolita dall’Alzheimer, fu costretta a restare a letto, divenne una compagna preziosa”. Il logorio e la frustrazione derivanti da un’assistenza serrata possono condurre ad atti estremi, come la cronaca ha purtroppo mostrato anche nella nostra città ma Angela non si piange mai addosso, al contrario: “io sono stata fortunata, non avendo una famiglia, sono riuscita a tenere mia madre con me… non sarei mai riuscita a metterla in una struttura! Avevo due signore italiane che mi aiutavano al mattino lasciandomi il tempo di sbrigare le mie
faccende, fare la spesa, andare dal medico, passare in farmacia… tutto era un gioco a incastro ma se tornassi indietro rifarei tutto allo stesso modo”. Angela non rinuncia poi a una lieve stoccata: “in Emilia Romagna, sul fronte della cura, non possiamo certo lamentarci, ma credo sarebbe giusto rendere obbligatorio per le badanti dei veri e propri corsi di formazione su come gestire i pazienti. I malati di Alzheimer sono diversi dagli altri, hanno visioni, fissazioni, spesso faticano a comunicare… Chi sta loro accanto per assisterli deve imparare quanto siano vitali i gesti, il tono di voce, un sorriso… Non ci si può improvvisare”. Stellina è morta a novant’anni e sua figlia era al suo capezzale: “alla fine, ad accompagnarmi nei momenti più difficili c’era una persona straordinaria, il dottor Fabio Beltrami, capace di darmi la forza e la serenità necessarie per affrontare il fine vita. Per lui ci sarà sempre un posto nel mio cuore”. Jessica Bianchi
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Nel 2015 sono stati eseguiti 82 Trattamenti sanitari obbligatori e nei primi mesi del 2016, il trend resta costante. Un dato di per sé positivo, se consideriamo gli scossoni che ciascuno di noi subisce ogni giorno. Numeri che la dicono lunga anche sul buon lavoro messo in campo sinora dalle strutture deputate alla cura e all’assistenza dei più fragili: dal Diagnosi e cura al domicilio. Una filiera che però, come ripetiamo da anni, è incompleta: a far pesare la sua mancanza, infatti, è una struttura cuscinetto tra l’ospedalizzazione in fase acuta e il reinserimento in famiglia. Da tempo in città tiene banco un acceso dibattito relativo alla fondamentale importanza di realizzare una Residenza a Trattamento Intensivo (Rti), istanza raccolta, dopo una saga pressoché infinita di ritrattazioni e promesse vane, dall’Azienda Sanitaria di Modena, inizialmente decisa a sacrificare il Servizio di Diagnosi e Cura (SPdc). Dopo la battaglia messa in campo dai famigliari dei malati di Al di là del Muro, con l’appoggio - un po’ appannato - dell’Amministrazione Comunale, l’Ausl ha optato per salvare capre e cavoli. Le parti hanno sottoscritto un Protocollo d’intesa (firmato il 9 marzo scorso) per la realizzazione di 12 posti letto ripartiti tra Residenza e Diagnosi e Cura, attraverso l’allargamento del piano terra della Palazzina che oggi ospita lo stesso Spdc. Il progetto edilizio di ristrutturazione della palazzina è però top secret, impossibile averne una copia: “ci hanno fatto vedere delle slide - spiega Giorgio Cova, presidente di Al di là del Muro - ma nonostante le nostre ripetute richieste, l’azienda non ha voluto consegnarcelo. Durante l’incontro con la direzione generale numerosi interrogativi sono rimasti senza risposta, a partire da quanti letti saranno desti-
L’Ausl rilancia l’appuntamento con la tradizionale Settimana della salute mentale: una rassegna meritoria che si svuota però di significato di fronte al silenzio e alla latitanza dell’azienda nel fornire risposte adeguate su Diagnosi e Cura e Residenza Psichiatrica
A Carpi la filiera dell’assistenza è incompleta Sono stati 103 i ricoveri effettuati negli ultimi sei mesi nel Diagnosi e Cura di Carpi di cui 51 effettuati tramite TSO. Le consulenze prestate invece al Pronto soccorso ammontano, negli ultimi 18 mesi, a 875.
Giorgio Cova
Carpi merita di essere trattata alla pari di Modena, perché il compito di un dipartimento è quello di spartire equamente le risorse per tutti i cittadini. Di una volontà dirigistica che centralizza a Modena ogni risorsa a discapito della periferia non sappiamo davvero che farcene. Che abbiano almeno il coraggio di ammetterlo. nati alla residenza e quanti all’Spdc”. Sarà la sperimentazione dell’integrazione tra i due servizi (ndr dovrebbe iniziare nei primi mesi del 2017 all’interno dell’Ospedale Ramazzini nei locali ex Avis) a dare tali risposte, continua a ripetere come un mantra l’Ausl. Di questo progetto da 1 milione di euro non si sa nulla. Si parla di 12 posti letto (i quali verranno probabilmente ricavati cambiando destinazione d’uso ad alcuni locali già esistenti all’interno della palazzina, come la sala fumatori) ma nessuno si sbottona su come verranno suddivisi. I rigidi criteri di accreditamento regionali, impongono che ogni spazio sia destinato a un uso
Betlemme la missione della delegazione modenese al Baby Hospital, l’unica struttura ospedaliera pediatrica in Cisgiordania a disposizione dei bambini palestinesi. L’ospedale è gestito dalla suora padovana Donatella Lessio che ha uno stretto legame con Modena dove ogni anno si organizza la Partita della stella per raccogliere fondi.
PARTITA DELLA STELLA Si sta per concludere a
MICHELA MURGIA La scrittrice di origini sarde
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fondamentale ma non può prescindere dai muri, dalle competenze e dalla profes-
La settimana della salute mentale
Il programma 24 ottobre - ore 9/13 Punto di ascolto e di informazione sul disagio mentale L’Associazione Al di là del Muro sarà presente con una postazione per dare informazioni e sostegno a tutti gli interessati Ospedale Ramazzini 25 ottobre - ore 15/19 Crisi, urgenza ed emergenza in psichiatria. Quali risposte in un’ottica di integrazione tra territorio, associazioni e SPDC Convegno promosso da Al di là del Muro in collaborazione con CSM Carpi Intervengono rappresentanti dei DSM di Imola, Piacenza, Bologna e Modena Casa del Volontariato 26 ottobre - ore 15 Proiezione del film Due giorni e una notte Regia: Jean-Pierre Dardenne Introduzione e commento: Federico Baracchi e Nico Guidetti, registi Promosso da Al di là del Muro nell’ambito della rassegna Pomeriggio al Cinema Cinema Multisala Space City 27 ottobre - ore 20 Cena dell’Associazione Al di là del Muro Un momento conviviale per festeggiare l’ottavo anno dell’Associazione: durante la serata, siparietti musicali e teatrali presentati dai partecipanti al laboratorio di musica ed esposizione dei manufatti prodotti all’interno del laboratorio di cucito e manualità Circolo Loris Guerzoni 28 ottobre - ore 21 Concerto della Banda Musicale Giovanile John Lennon Direttore Mirco Besutti Tromba Solista Roberto Rossi Promosso da Servizio NPIA del Distretto Sanitario di Carpi La Banda è nata nel 1998 dalla volontà della Fondazione Scuola di Musica Carlo e Guglielmo Andreoli di Mirandola. E’ composta da oltre cento giovani tra i 12 e i 20 anni, di cui alcuni diversamente abili. Auditorium San Rocco 29 ottobre - ore 9-12.30 Quasi amici un progetto di inclusione sociale Presentazione del progetto di inclusione sociale Quasi amici che si propone di creare occasioni di incontro, relazione e amicizia tra ragazzi in età scolare e universitaria, con particolare attenzione alla fascia di giovani con disabilità, promosso da una rete di associazioni e soggetti istituzionali del territorio Sala Congressi
Uno sguardo oltre l ’argine
ECONOMIA Segnali positivi ma che non autorizzano toni trionfalistici. L’Emilia Romagna va meglio del resto dell’Italia, ma non abbastanza. E’ il quadro che emerge dall’analisi congiunturale del secondo trimestre 2016 dell’economia regionale tracciato da Unioncamere, Confindustria e Intesa Sanpaolo. Luci e ombre emergono con chiarezza anche nei dati sull’occupazione: se è vero che ci sono 46mila occupati in più rispetto al 2015, calano quelli nell’industria e il ricorso ai contratti a tempo determinato è in brusco calo (-17.700) con un aumento dei voucher.
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specifico e vincolante e, di conseguenza, che vi sia una netta distinzione delle due strutture: là dove coesistono (ne sono un esempio Imola, Piacenza e Bologna) sono separate dal punto di vista edilizio, della dirigenza e del personale. Tale diktat rende quindi la sperimentazione tra le mura del Ramazzini particolarmente opinabile dal momento che i 4 posti letto dedicati all’Spdc e i 4 a Rti saranno un unicum. Cosa cambia rispetto alla situazione in cui già operano medici e operatori del Centro di salute mentale? Dal territorio nessun utente potrà essere ricoverato in trattamento di residenza psichiatrica: un’assurdità. A occupare quei quattro posti letto sa-
ranno i Tso che dal regime di urgenza dell’Spdc passeranno alla residenza. L’attuale Diagnosi e Cura cittadino ha già 9 posti letto occupati da persone ricoverate in seguito a trattamenti sanitari obbligatori o volontariamente. Durante la sperimentazione i posti saranno otto: 4 per i Tso e 4 per i volontari. A carte pressoché invariate, come può essere giustificata una spesa di 1 milione di euro? Siamo al paradosso. Nel frattempo, la scorsa settimana, nei locali un tempo occupati dall’Avis qualcosa si sta muovendo, “il 10 ottobre abbiamo iniziato a vedere dei muratori. Il cantiere - spiega Cova - secondo la tabella di marcia dell’Ausl dovrebbe concludersi all’inizio del 2017 per dare poi avvio, a febbraio, dopo il trasferimento dei pazienti, alla ristrutturazione del piano terra della palazzina”. In questo scenario tutt’altro che trasparente, l’azienda rilancia l’appuntamento con la tradizionale Settimana della salute mentale: una serie di iniziative volte a sconfiggere lo stigma della malattia mentale, a sensibilizzare la cittadinanza e a dar voce ai più fragili. Una rassegna certamente meritoria che si svuota però di significato di fronte al silenzio e alla latitanza dell’azienda nel fornire risposte adeguate. Che senso ha parlare di promozione della salute quando a Carpi la filiera dell’assistenza necessaria per garantirla è incompleta? L’apertura verso l’esterno è
sionalità di medici e operatori. Carpi merita mostre, momenti di approfondimento, convegni, proiezioni cinematografiche… ma, più di ogni altra cosa, di essere trattata alla pari di Modena, perché il compito di un dipartimento è quello di spartire equamente le risorse per tutti i cittadini. Di una volontà dirigistica che centralizza a Modena ogni risorsa a discapito della periferia non sappiamo davvero che farcene. Che abbiano almeno il coraggio di ammetterlo. A chiare lettere. Jessica Bianchi
di Pierluigi Senatore
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sarà presente domenica 23 ottobre, alle 11, al Palazzo Ducale di Sassuolo per presentare il suo ultimo romanzo dal titolo Chirù edito da Einaudi. VASCO ROSSI Il nuovo singolo di Vasco Rossi è un vero e proprio corto di 5 minuti, con la straordinaria partecipazione di Vinicio Marchioni. Pepsy Romanoff, il regista che ne ha ideato la sceneggiatura, ha costruito una storia onirica,
una libera interpretazione del testo della canzone. L’ambientazione è in Puglia: tra le maestose pale eoliche della campagna foggiana e in una cava di marmo, nei pressi di Apricena, magica per i suggestivi canyon in grado di filtrare una luce spettacolare. Un Mondo Migliore è il primo dei quattro inediti che saranno inclusi in una monumentale antologia storica, Vasco Non Stop: circa 70 canzoni, dall’ultima alla prima, in pub-
blicazione l’11 novembre. LA VIA FRANCIGENA Anche dallo schermo del cinema la via Francigena ti incanta. Perché il camminare invita alla riflessione, al ritorno alla lentezza, alla luce e alla calma interiore e mai si torna come si è partiti. Arrivato nelle sale I volti della via Francigena, docufilm del 27enne filmmaker torinese Fabio Dipinto. Un film corale di 55 minuti nato da oltre 40 ore di
riprese realizzate in sei settimane di cammino effettuate dallo stesso regista. RUGBY SOLIDALE Il rugby in campo per solidarietà nei confronti delle zone colpite dal terremoto: sabato 5 novembre, alle 14,30, allo stadio di Modena, si giocherà una triangolare fra la squadra dei Veterani locali, il Reggio Emilia Old Backs, e la squadra Over 35 formata da Vigili del Fuoco.
Nella provincia di Modena il 46% delle persone tra i 18 e i 69 anni è in eccesso ponderale, in particolare il 33% è sovrappeso e il 13% obeso. La prevalenza è maggiore nei maschi e l’eccesso di peso cresce al diminuire della scolarità. E’ quanto si evince dalla fotografia tracciata da Passi, il sistema di sorveglianza coordinato da Cnesps dell’Istituto superiore di sanità che monitora lo stato di salute della popolazione adulta italiana, attraverso la rilevazione di abitudini e stili di vita. Dall’indagine Okkio alla Salute 2014, sempre coordinata da Cnesps, che ogni due anni indaga anche alcuni comportamenti nei bambini della classe terza della scuola primaria, emergono dati a dir poco allarmanti: il 24% degli alunni di 8-9 anni della provincia di Modena è sovrappeso e l’8,7% è obeso; l’eccesso di peso interessa quindi quasi un bambino su tre. Si stima che nel nostro territorio, su circa 100mila bambini e ragazzi nella fascia d’età 1-14 anni, oltre 15mila siano in sovrappeso e quasi 6mila obesi. Ma perché bambini e adulti diventano sempre più grassi? A rispondere è la nutrizionista carpigiana Monica Miselli: “i fattori sono molteplici ma le principali cause a cui imputare questo fenomeno così preoccupante possono essere riassunte nella sedentarietà e nella cattiva qualità del cibo che mangiamo. Il poco tempo libero, per il troppo lavoro o i tanti impegni famigliari, e la scarsa voglia di muoversi oggi la fanno da padroni, per contro aumenta in modo esponenziale la quantità di cibo industriale, confezionato, che contiene molti grassi, zuccheri, additivi, conservanti e coloranti. Sempre più persone anche le cosiddette “casalinghe” Quello tra cibo e salute è un binomio importantissimo, tutti ormai sanno che un’alimentazione sana promuove il benessere, migliora la qualità della vita e può persino allungarla. Quello svolto dal cibo è un ruolo essenziale nella prevenzione e nella cura di diverse malattie. La Nutraceutica (che si riferisce allo studio degli alimenti che si suppone abbiano una funzione benefica sulla salute umana) è in continua crescita e molte delle sostanze di origine naturale testate in recenti studi hanno ottenuto ottimi risultati in Italia e all’estero. Ipertensione e cioccolato L’attenzione dei ricer-
In Provincia di Modena si stima ci siano oltre 16mila bambini e ragazzi nella fascia d’età 1-14 anni in sovrappeso e quasi 6mila obesi. Tra gli adulti va anche peggio: oltre un terzo dei modenesi tra i 18 e i 69 anni è sovrappeso e uno su dieci è obeso. Da dove bisogna partire per contrastare l’obesità infantile? Quali sono le regole più importanti da rispettare a tavola? risponde la nutrizionista Monica Miselli
Siamo sempre più grassi Monica Miselli
non cucinano più, non dedicano il tempo necessario alla scelta e alla preparazione corretta dei cibi, fidandosi e affidandosi al cibo già pronto spesso spacciato per “salutare” ma che di sano ha ben poco”. Dottoressa qual è il segreto di una buona alimentazione? “Basterebbe una semplicissima regola: mangiare per l’80-90% della nostra alimentazione il cibo creato dalla natura (cereali integrali, carne, pesce, legumi, frutta, verdure, frutta secca e semi oleosi e bere acqua naturale) e lasciare solo al 10-20% il cibo creato dall’industria alimentare (pane e pasta raffinati, cracker, pane in cassetta, salumi, affettati, carni lavorate e trasformate, formaggi, dolci, zuccheri e dolcificanti, alcolici e succhi di frutta), e limitare a occasioni eccezionali il “cibo spazzatura” bevande
gassate e dolcificate, dolcificanti artificiali, fritti, hot dog, hamburger…”. Vi sono vizi - come ad esempio un bicchiere di vino a pasto - che possiamo concederci? Quali invece i peccati di gola a cui sarebbe meglio rinunciare? “Niente fa male o bene in senso assoluto, tutto dipende dalla quantità che introduciamo e dalla periodicità (cioè quante volte al giorno o alla settimana introduciamo quel determinato cibo) e dal nostro stile di vita in generale. Perché mangiare una costata di manzo con patate arrosto e un bicchiere di buon vino o una bella fetta di torta alla fine del pasto o un mega gelato una volta ogni tanto avendo una vita attiva dove l’attività fisica è intensa e continuativa, non è un problema; il problema c’è se una persona mangia tutto il cibo citato (ad esempio nel corso di
una bella cena al sabato oppure magari 2-3 volte a settimana) quando l’attività fisica più intensa è usare il telecomando stando seduti in poltrona”. Quali sono le regole più importanti da rispettare a tavola? “Non saltare mai i pasti e mangiare 5 volte al giorno. Ricordarsi che la colazione è il pasto più importante della giornata nel quale possiamo concederci qualche dolcetto in più. Non cenare mai troppo tardi e non coricarsi subito dopo, e comunque fare una cena leggera: facciamo nostro l’antico detto orientale secondo cui La cena regalala al tuo nemico o, per rimanere vicino a casa, adottiamo le parole dei nostri nonni, Colazione da Re, pranzo da Principe e cena da Povero. Occorre poi masticare benissimo il cibo e gustarlo anche con gli occhi e l’olfatto. E’ saggio alzarsi da tavola con un po’ di fame (il senso di sazietà non arriva mai prima dei 20 minuti e se mangiamo in 5 minuti il nostro cervello non registra nemmeno di aver mangiato) e, infine, nutriamoci di cose “sane” e cucinate con pochi grassi”. Quella mediterranea è una dieta sana, equilibrata: come la globalizzazione del cibo ci sta allontanando dai suoi dettami? “Prima di tutto dobbiamo chiarire cosa intendiamo per dieta mediterranea perché su questo tema regna un po’ di confusione! La vera dieta mediterranea non è quella che si fa in Italia oggi bensì quella dei nostri nonni ricca di cereali integrali, legumi, frutta, verdura e un buon olio extravergine di oliva
La natura che cura
spremuto a freddo. Carne e pesce erano occasionali e ancor di più i dolci (rigorosamente fatti in casa). La vera dieta mediterranea è un’alimentazione dove la fanno da padrone cibi semplici e di stagione, conditi in modo sano”. Quali sono gli errori alimentari ricorrenti a cui i genitori dovrebbero prestare attenzione per tutelare la salute dei propri figli? Da dove bisogna partire per contrastare l’obesità infantile? “Il punto di partenza (e anche il più difficile) è far capire ai genitori che i bambini devono mangiare meglio e muoversi di più. Non dico che debbano mangiare meno (alcuni sì, ma non tutti) per molti, infatti, basterebbe che i genitori si impegnassero a preparare piatti sani e a non cercare scorciatoie sbrigative e pasti pronti. Prima di tutto i bambini dovrebbero muoversi, muoversi e ancora muoversi, perché così si possono permettere di mangiare in modo soddisfacente e perdere peso, nessuno dimagrisce stando davanti alla televisione e ai videogiochi. Gli errori alimentari più comuni tra i genitori e i nonni di bambini in sovrappeso e obesi sono: non rendersi conto che il proprio bambino è in sovrappeso o obeso; fare porzioni esagerate (piatti di pasta degni di una persona adulta); eccedere nei condimenti (pasta con panna, burro, salsiccia, maionese...) e nel cibo spazzatura (merendine, caramelle, barrette a base di cioccolato, bevande gassate, hot dog, piatti pronti industriali molto elaborati…); utilizzare il
cibo come gratificazione e premio (e non è mai un frutto); saltare la colazione e non inserire frutta e verdura nella dieta quotidiana”. E’ vero che i bambini sanno regolarsi da soli con le quantità di cibo? “No! Non più, non da quando abbiamo cibo “finto” con un’alta palatabilità (cioè buonissimo perchè pieno di zuccheri e grassi), ricco di calorie “vuote” (prevalentemente derivate da grassi e zuccheri), privo di vitamine, oligoelementi, enzimi (cioè i micronutrienti, ovvero le principali sostanze vitali indispensabili per il benessere e la vita stessa). Quindi l’alta concentrazione calorica unita allo scarso o nullo valore nutritivo, rendono questi alimenti delle bombe di piacere per il gusto e dispiacere per il benessere. Inoltre molti bambini, che da soli avrebbero la capacità di regolarsi, si sentono spesso ripetere la famosa frase: “finisci tutto altrimenti...” e magari il loro piatto è più grande del nostro! Il primo trucco quindi è sempre quello di fare ai nostri figli delle porzioni adeguate alla loro età”. Un’altra cattiva abitudine è quella della monotonia alimentare: per evitare capricci e perdite di tempo, si danno ai figli sempre gli stessi piatti…. “Come ho già detto, il problema non è dei bambini quanto dei genitori che devono dedicare tempo e fantasia nel proporre cibi appetibili e sani, cercando di scoprire insieme ai propri figli nuovi sapori e nuovi modi di gustare cibi che, di primo acchito, non sono molto graditi”. Jessica Bianchi
a cura di
Vitor Chiessi, farmacista
Il cibo è la miglior medicina
catori si focalizza su alcuni prodotti, tra cui il cioccolato amaro. Da oltre 10 anni il cioccolato amaro è noto come un potente antidoto per la pressione alta. Il motivo è la presenza di molecole note come “flavanoli”
che dilatano le arterie e riducono la pressione, come dimostrato dal professor Howard Sesso di Harvard in un grande studio americano che ha coinvolto 18.000 persone. Alzheimer e curcumina
La molecola nutraceutica più gettonata è la curcumina, derivata dalla curcuma, componente base del curry. E’ emerso che dove si consuma curry, l’Alzheimer è raro. Ma il meccanismo è tutt’altro che
chiaro anche se la curcumina è stata al centro di numerosi articoli pubblicati su prestigiose riviste. Obesità e betulina Molecole come la betulina, estratta dalle betulle e proveniente dalla Russia, hanno dimostrato di migliorare la dinamica del tessuto adiposo, facendo perdere peso, ma senza gli effetti stimolanti cerebrali dei classici dimagranti Malattie oculari e venerdì 21 ottobre 2016
prodotti pigmentati Sostanze come l’astaxantina, la luteina e altri prodotti pigmentati si sono dimostrati efficaci nel prevenire le complicanze della degenerazione maculare. Sport e succo di barbabietola Il succo di barbabietola, utilizzato ampiamente in Inghilterra per abbassare la pressione, migliora il flusso arterioso delle gambe e può essere un significativo fattore di miglioramento negli sforzi prolungati. Ancora nuove conferme su quanto il piacere della tavola possa essere un ottimo alleato non solo per i nostri sensi ma anche e soprattutto per il nostro benessere fisico e mentale. anno XVII - n. 38
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Rendere più conveniente accogliere i migranti, premiando i Comuni che lo fanno. E’ con questo obiettivo che il Piano di ripartizione dei richiedenti asilo messo a punto da Viminale e Anci introduce incentivi premiali per far partecipare tutti i Comuni all’accoglienza: chi più fa, più riceve in termini di risorse e personale. I numeri degli arrivi sono sempre più allarmanti Nel 2016 si sta avvicinando quota 145mila, la stessa raggiunta nell’anno finora record, il 2014, quando alla fine sbarcarono in 170mila. Dopo lo sbarco, se destinati all’Emilia Romagna, vengono accolti per i controlli all’hub di via Mattei a Bologna dove però non c’è più un posto libero (al momento ospita più di 650 migranti, quasi il doppio della capienza per cui è stato concepito a luglio 2014), nonostante siano state montate quindici tende circa per ulteriori 120 posti: gli ultimi profughi arrivati sono stati direttamente inviati ai centri di accoglienza di tutta la regione. La maggior parte è sistemata nelle strutture temporanee, spesso individuate dai prefetti sul territorio bypassando i sindaci. E così focolai di protesta per gli ospiti ‘non graditi’ si susseguono in tutto il Paese. Il nuovo Piano del Viminale Il nuovo Piano, nelle intenzioni del Viminale, dovrebbe appianare le divergenze fra i Comuni (a livello regionale è stata raggiunta una situazione di equità, ma calarla a livello comunale è più faticoso), premiando quelli che ospitano con diversi incentivi: una quota straordinaria per ogni migrante accolto, il superamento del blocco delle assunzioni e l’immunità da distribuzioni coatte da parte dei prefetti. Lo schema messo a punto dal Ministero prevede di distribuire 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti, differenziando i Comuni in tre classi: fino a 2.000 abitanti, con più di 2.000 e le città metropolitane. Nel primo caso il massimo dei migranti assegnati è 5; nell’ultimo si scende a 1,5 ogni mille abitanti. Il pilastro del Piano è l’adesione volontaria allo Sprar (Sistema di protezione per richiedenti asilo), da parte dei Comuni: chi non lo fa non potrà lamentarsi se gli verranno assegnate quote di migranti senza concertazione. L’Unione Terre d’Argine parteciperà al bando Per questo motivo l’Unione delle Terre d’Argine (escluso il Comune di Novi 6
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Chi non concorre al bando non potrà lamentarsi se gli verranno assegnate quote di migranti senza concertazione. Per garantirsi l’immunità’ da distribuzioni coatte da parte dei prefetti, l’Unione delle Terre d’Argine (escluso il comune di Novi di Modena) ha stipulato un accordo con altri enti modenesi, finalizzato alla partecipazione al bando ministeriale: è prevista l’accoglienza di 100-130 persone, di cui 36 nei comuni di Carpi, Soliera e Campogalliano
2,5 profughi ogni mille abitanti: cosa cambia col piano di Alfano
di Modena) ha stipulato un accordo con i comuni dell’Unione Terre di Castelli, Unione Comuni Distretto Ceramico, Unione Comuni del Sorbara e Comune di Castelfranco Emilia, finalizzato alla partecipazione al bando ministeriale e che traccia gli accordi di massima poi da definire: nell’ambito del Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), nel progetto è prevista l’accoglienza di 100-130 persone, di cui 36 nei Comuni di Carpi, Soliera e Campogalliano. Sul territorio dell’Unione Terre d’Argine sono attualmente presenti 10 richiedenti asilo a Carpi, 10 nella frazione di San Marino, 10 a Soliera e 9 a Campogalliano mentre nell’ambito del progetto Sprar sono ospitati altri 18 utenti: in tutto 57 persone. La partecipazione al bando non comporta alcun costo aggiuntivo per l’Unione delle Terre d’Argine e sarà la Provincia di Modena a svolgere la selezione per l’individuazione del partner di progetto, cioè il soggetto gestore a cui spetterà anche di individuare i luoghi ove verrà realizzata l’accoglienza. Accogliere profughi in casa: a Reggio Emilia si può Il Consiglio Comunale di Reggio Emilia si è spinto oltre approvando (Movimento 5 Stelle, Pd e Sel favorevoli, Lega nord anno XVII - n. 38
contraria, astenuti Forza Italia e Liste civiche) una mozione sulla creazione di un bando per l’accoglienza diffusa per dare la possibilità ai cittadini reggiani di ospitare richiedenti asilo politico nelle proprie abitazioni. La proposta prevede un contributo di 350 euro alle famiglie che, su base volontaria, accetteranno di ospitare sotto il proprio tetto uno dei 1.059 migranti attualmente presenti sul territorio provinciale con l’obiettivo di rafforzare Si intitola Fuori dal mondo! Fuggiaschi, profughi e rifugiati nell’Europa Contemporanea il convegno di studi organizzato dalla Fondazione Fossoli. Venerdì 21 ottobre, a partire dalle ore 9, presso la Baracca ricostruita del Campo di Fossoli in via Remesina 32 a Carpi, prenderà il via il convegno che ha sì una prospettiva storica, ma mira ad analizzare, attraverso un confronto diretto fra passato e presente, numerose problematiche contemporanee che coinvolgono oggi tutta l’Unione europea e non solo. Numerosi i ricercatori e gli studiosi che interverranno al convegno, tra i quali spicca anche la presenza di Alessandra Morelli dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati che analizzerà, nel suo intervento, le paure e le difficoltà che devono affrontare al tempo stesso i rifugiati e chi li accoglie. “Il convegno – spiega Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli - è un ap-
Il nuovo Piano, nelle intenzioni del Viminale, dovrebbe appianare le divergenze fra i Comuni (a livello regionale è stata raggiunta una situazione di equità, ma calarla a livello comunale è più faticoso), premiando quelli che ospitano con diversi incentivi: una quota straordinaria per ogni migrante accolto, il superamento del blocco delle assunzioni e l’immunità da distribuzioni coatte da parte dei prefetti.
così la rete dell’accoglienza tradizionale gestita da cooperative e realtà del terzo settore.
Non devono restare inoperosi: il progetto di Bologna Il tema dell’alloggio è
comunque solo una parte dell’accoglienza: si sta pensando anche a un progetto per fare accedere i richiedenti asilo al Servizio civile, evitando così che restino inoperosi sul territorio in attesa della definizione della domanda di protezione internazionale. Pochi giorni fa il Comune di Bologna ha comunicato di aver vinto (18 soggetti ammessi su 378) il bando Azioni Urbane Innovative (Uia) promosso dalla Commissione europea con un’azione di innovazione sociale, destinata all’accoglienza di rifugiati ma non solo, che sarà finanziata con 5 milioni di euro. Il progetto triennale S.A.L.U.S. “W SPACE”, mira al recupero della struttura di Villa Salus per realizzare alloggi, spazi e attività ricreative, formative e imprenditoriali. Per questo, accanto alle soluzioni abitative, sono previste attività ristorative, alberghiere e interculturali. L’80% dei fondi europei sarà destinato alla ristrutturazione dell’immobile. L’intero progetto sarà seguito da Arcidiocesi di Bologna, Comunità Islamica di Bologna, Comunità Ebraica, Unindustria, Regione Emilia-Romagna, Cgil, Cisl e Uil. Sara Gelli
Venerdì 21 ottobre convegno di studi alla presenza di Alessandra Morelli dell’UNHCR. Presente anche la parlamentare europea Cécile Kyenge
Fuori dal mondo! puntamento molto importante per riuscire a inquadrare numerosi aspetti dei fenomeni che hanno coinvolto l’Europa nel dopoguerra, di cui il Campo di Fossoli è stato testimone, ma, al tempo stesso, vuol essere un’occasione per cercare di comprendere i fenomeni migratori che si stanno svolgendo oggi sotto i nostri occhi. Una prospettiva non nuova alle attività della Fondazione che è stata anche al centro del programma del Campo
di volontariato residenziale che si è tenuto nel luglio 2015 a Fossoli e nel giugno 2016 al Campo di Rivesaltes in Francia e che vogliamo continuare a divulgare. La giornata di studi è aperta a tutti gli interessati e si inserisce all’interno di un percorso didattico che da anni la Fondazione propone per una specifica formazione dei docenti e che darà vita a incontri per gli studenti disseminati sul territorio della provincia modenese”.
Al termine del convegno, alle 17.30, presso lo Spazio Giovani Nuovo Mac’è! di Carpi, sarà presentato il volume Dal libro dell’esodo. Di tale volume, curato da Roberta Biagiarelli, sono autori la parlamentare europea Cécile Kyenge (che sarà presente all’iniziativa) e Paolo Rumiz. Contestualmente sarà inaugurata la mostra fotografica Scappare la guerra di Luigi Ottani. Il volume e la mostra nascono dal reportage di Biagiarelli e Ottani che, nell’agosto 2015, decisero di recarsi sulla rotta balcanica dei migranti, camminando per una settimana sul confine greco-macedone, nel tratto di binari che collegano Gevgelija (Macedonia) a Idomeni (Grecia). Lì hanno incontrato un vero e proprio esercito di persone che abbandonavano le proprie case per mettersi in cammino.
Per il Capo di Stato Sergio Mattarella, intervenuto recentemente alla presentazione del rapporto della Fondazione Migrantes a Roma, “la mobilità dei giovani italiani verso altri Paesi dell’Europa e del mondo è una grande opportunità, che dobbiamo favorire, e anzi rendere sempre più proficua” ma il suo lungo intervento si conclude con la constatazione che “talvolta, i flussi migratori rappresentano un segno di impoverimento piuttosto che una libera scelta ispirata alla circolazione dei saperi e delle esperienze. I nostri giovani devono poter andare liberamente all’estero, così come devono poter tornare a lavorare in Italia, se lo desiderano, e riportare nella nostra società le conoscenze e le professionalità maturate”. Tante sono state le testimonianze riportate in questi anni sulle pagine di Tempo a cura di Chiara Sorrentino che ha raggiunto i carpigiani in ogni parte del mondo. Tantissimi i giovani, quelli che affrontano l’avventura di un periodo di
Più di 400 carpigiani in fuga negli ultimi cinque anni: la valigia pronta per trasferirsi all’estero. Il Regno Unito resta la meta preferita per chi decide di partire
Sempre più all’estero
alcuni mesi all’estero grazie al Progetto Erasmus e quelli che decidono di non tornare per costruire il proprio futuro altrove, lontano dall’Italia. In base ai dati, forniti dall’Ufficio Statistica del Comune di Carpi, delle
persone che erano residenti a Carpi, di cittadinanza italiana, emigrate all’estero, sono 152 i concittadini espatriati nel 2015; hanno fatto le valigie soprattutto le giovani famiglie considerando che nella fascia 0-10
Aumentano i carpigiani residenti all’estero: sono state 152 le persone che hanno deciso di fare le valigie lo scorso anno ma considerando gli ultimi cinque (2010-2015) in terra straniera si sono trasferiti 423 concittadini. Il 72,3% ha scelto di restare in Europa, mentre l’8,5% ha scelto il continente americano e il 9,2% l’Asia.
anni sono 37 gli emigrati all’estero; meta preferita il Regno Unito (61). Aumentano dunque i carpigiani residenti al di fuori dei confini nazionali: sono state 152 le persone che hanno deciso di fare le valigie lo scorso anno ma considerando gli ultimi cinque (2010-2015) in terra straniera si sono trasferiti 423 concittadini. Il 72,3% ha scelto di restare in Europa, l’area continentale maggiormente presa in considerazione dai trasferimenti degli italiani che vanno oltre confine, mentre l’8,5% ha scelto il continente americano e il 9,2% l’Asia: Cina (2), Emirati Arabi Uniti (6) e Pakistan (6, tutti minorenni nati a Carpi da genitori stranieri). Il Regno Unito resta in testa alle preferenze (61), seguito da Germania e Francia. L’analisi per classi di età mostra che la fascia 18-34 anni è la più rappresentativa (37,6%) seguita dai 35-49 anni (24,3%): i carpigiani “migrati” all’estero sono decisamente più giovani rispetto ai concittadini rimasti all’ombra di Palazzo Pio. Sara Gelli
La carpigiana 27enne Laura Benatti vive nella capitale inglese da un anno: “dal primo istante in cui ho messo piede nella stazione di Liverpool Street, arrivando dall’aeroporto, ho stranamente avuto la sensazione di essere a casa”.
“A Londra ho trovato il mio posto nel mondo”
E’ partita a caccia di un sogno. Ad accompagnarla numerose incognite e un sorriso pieno di speranza dipinto sul volto. Il desiderio di Laura, una mente brillante e in perenne movimento, come quello di tanti altri giovani come lei, era uno solo: trovare un posto nel mondo nel quale poter esprimere, liberamente, le proprie potenzialità. La carpigiana 27enne Laura Benatti, con una laurea triennale in Studi Internazionali all’Università di Bologna e una magistrale in Giornalismo all’Università di Parma in tasca, è volata a Londra per imparare a camminare sulle proprie gambe e dimostrare, prima di tutto a se stessa, che il segreto per farcela, fa rima con impegno ed entusiasmo. E Laura, che da pochi giorni ha festeggiato il suo primo anno nella capitale inglese, quel sogno è riuscito ad acchiapparlo. Laura cosa ti ha spinta a lasciare Carpi per vivere e cercare lavoro all’estero? “Da anni sentivo l’esigenza di uscire dal “cortile di casa”, di scoprire posti nuovi, respirare aria fresca. La vita carpigiana mi era sempre andata un po’ stretta, non mi sentivo mai totalmente realizzata, ma per lungo tempo, per una ragione o per l’altra, trovavo alibi per rimanere, probabilmente
Laura Benatti
per la paura di rischiare”. Perché la tua scelta è ricaduta su Londra? “Un incontro inaspettato che mi ha portata a fare una prima vacanza a Londra nel maggio 2015, seguita da una seconda a distanza solo di un mese: e già dal primo momento, avevo capito di aver trovato il mio posto nel mondo”. Qual è stato l’impatto iniziale? “Dal primo istante in cui ho messo piede nella stazione di Liverpool Street, arrivando dall’aeroporto, ho stranamente avuto la sensazione di essere a casa. Ero un atomo in una metropoli immensa, sola in mezzo a milioni di
persone, lontanissima da tutto ciò che mi aveva accompagnata per 26 anni, ma non ero per nulla spaventata e mi sentivo finalmente in pace con me stessa”. Cosa ami maggiormente della tua nuova vita nella capitale inglese? “Tutto: il cibo da ogni parte del mondo, le volpi che ti attraversano la strada di notte, i profumi, i colori, le case dal tetto a punta, le infinite possibilità che hai davanti, in tutti i campi, ma soprattutto i sentimenti che mi legano alle persone che ho conosciuto qui. Sentimenti molto più forti di quelli provati nella mia vita precedente, proprio perché
caratterizzati dalla condivisione di un’esperienza straordinaria”. E’ stato difficile trovare un lavoro? Di cosa ti occupi? “Il lavoro è facile trovarlo, meno semplice è trovarne uno che piaccia o che corrisponda alle proprie aspettative: chi pensa di venire a Londra e avere la strada spianata, si sbaglia di grosso. La competizione è spietata, i colloqui difficili e approfonditi, occorre avere le idee molto chiare e una grande intraprendenza. Io sono stata fortunata, e ostinata, e ho un lavoro che amo nel centro europeo delle relazioni con i clienti
di un’importante multinazionale. E’ un grande ufficio open space, dove lavorano fianco a fianco persone provenienti da tutta Europa: l’ideale per me perchè ho l’occasione di parlare e scrivere in tutte le lingue che ho studiato al Liceo Linguistico”. Il multiculturalismo è una realtà? “Assolutamente sì, mi sono ormai abituata a vedere gente di ogni colore, etnia, abbigliamento... e posso dire che ormai non mi stupisce più nulla. La cosa che mi colpisce maggiormente è vedere che l’estrema mescolanza di ogni tipo di cultura si traduce in una grande
civiltà e rispetto delle regole condivise: dove ognuno è straniero rispetto a qualcun altro, la differenza è davvero una ricchezza”. Cosa ti manca di Carpi? “Nulla, perché so che Carpi ci sarà sempre, ogni volta in cui vorrò tornare, con la sua piazza, il suo cibo e gli affetti che mi hanno resa quello che sono e che orgogliosamente ho nel cuore”. Consiglieresti a un tuo coetaneo di vivere la medesima esperienza? “Sì, assolutamente, ma penso anche che vivere all’estero non sia una tappa obbligata: ognuno la felicità la raggiunge a suo modo. Io l’ho trovata qui, ma non significa che tutti la possano trovare lontano da casa”. Dove immagini il tuo futuro? “Per il momento qui, ma chissà. Non sono un tipo da progetti a lungo termine, non per il momento, almeno”. Com’è la vita post Brexit? “La Brexit ha portato scompiglio, la sterlina ha perso molto valore, ma i cambiamenti saranno lenti e le vere conseguenze si inizieranno a vedere solo fra qualche anno. Non credo ci saranno stravolgimenti radicali; l’uscita dall’Unione sarà progressiva e comunque la Gran Bretagna è sempre stata una dimensione a parte”. Jessica Bianchi
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il Comitato Noi votiamo sì – Carpi si presenta
Cittadini per il Sì Sabato 15 ottobre in Piazza Garibaldi si è presentato alla città il Comitato civico Noi votiamo sì – Carpi e all’evento ha partecipato l’avvocato Alberto Della Fontana (in foto) coordinatore del Comitato civico Basta InformarSì (Modena) a cui è stata affidato l’intervento di apertura per spiegare nel merito i punti fondamentali della riforma. Dopo il taglio del nastro della scatola che conteneva i volantini, sono stati presentati i componenti del comitato, “persone che lavorano e si impegnano in diverse realtà della società civile, dell’associazionismo e del volontariato carpigiano. Ne fanno parte: Alberto Allegretti, Alberto Artioli, Fabrizio Artioli, Paolo Bellentani, Luisa Bignardi, Marco Bulgarelli, Franco Bussadori, Guido Capiluppi, Brenno Carnevali, Marco Cesare Casarini, Marco Catellani, Claudio Cavazzuti, Maurizio Centofanti, Aronne Contini, Carlo Alberto Fontanesi, Giuseppe Gaglianò, Maurizio Gasparini, Paolo Gasparini, Alberto Giglioli, Alessandro Guandalini, Raffaella Lugli, Maurizio Maio, Felice Marinelli, Nicola Marino, Karina Nadezna Martinez, Lorenzo Masetti, Carlo Alberto Medici, Maddalena Medici, Massimo Melegari, Lamberto Menozzi, Linda Oliviero, Alberto Pini, Paola Poletti, Stefano Prandi, Giuliano Raimondi, Matteo Roversi, Marco Sacchetti, Federico Silipo, Francesco Spigato, Sergio Vascotto, Marco Vignoli, Stefano Zanoli.
La riunione si è conclusa con un nulla di fatto. Martedì 18 ottobre durante l’incontro con i genitori, la dirigente scolastica del Meucci ha ribadito che gli studenti saranno costretti a trascorrere un altro anno nei container ma perdipiù lontano dalla loro scuola, potranno usufruire dei bagni del Fanti e delle macchinette. Se per la scuola la sicurezza viene prima di tutto, le famiglie insistono nel sottolineare i pesanti disagi a cui saranno costretti ragazzi e insegnanti. “Dalla prossima settimana due classi del Meucci (4F e 4M) saranno spostate nel sito del Liceo Fanti per quattro giorni alla settimana – ha scritto Arianna sulla pagina Facebook di Tempo – perché sono in atto lavori di ristrutturazione. La classe di mia figlia già l’anno scorso ha dovuto spostarsi all’interno del Meucci cambiando classe ogni due ore tutti i giorni con conseguenti perdite di tempo: solo per i compiti in classe i minuti a disposizione si riducevano a volte da 55 a 45. Poi la scuola è iniziata da un mese e manca ancora un professore di matematica”. Alla cronica mancanza di spazi all’Istituto Meucci si sta ponendo rimedio con i lavori di ampliamento, iniziati lo scorso giugno, per la realizzazione, in un’area attigua all’attuale sede, di un nuovo edificio (14 aule e tre laboratori, bagni e locali accessori per un costo complessivo di 2 milioni e 150mila euro) per sostituire i moduli prefabbricati utilizzati sinora a scuola. Complessivamente sono iscritti al Meucci quasi
La Provincia di Modena ha previsto il termine entro settembre 2017 e quindi alcuni studenti sono costretti ancora a stare nei container spostati nel cortile del liceo per far posto al cantiere
Due classi nei container, scoppia la protesta
mille studenti con 44 classi. La Provincia di Modena ha previsto il termine entro settembre 2017 e quindi alcuni studenti sono costretti ancora a stare nei container
spostati nel cortile del liceo per far posto al cantiere. Le famiglie delle due classi costrette a migrare hanno promosso una raccolta di firme da consegnare al preside
per evitare agli studenti il disagio dell’isolamento e agli insegnanti quello degli spostamenti dalla sede ai container e viceversa. S.G.
La Società di mutuo soccorso fra gli operai di Carpi ha consegnato 55 premi di incoraggiamento allo studio
“Da 156 anni ci spendiamo per il bene della società” La Società di mutuo soccorso fra gli operai di Carpi ha consegnato ai figli dei soci e ai soci studenti meritevoli, 55 premi di incoraggiamento allo studio. Un’iniziativa meritevole che, come ha sottolineato il presidente Claudio Guaitoli, “fu voluta nel 1860, 156 anni or sono, per aiutare nello studio i figli di soci più meritevoli”. Quest’anno a ricevere il riconoscimento sono stati 55 studenti: “oggi sono vari gli enti che a Carpi aiutano i giovani studenti, anche con premi superiori ai nostri ma noi siamo comunque fieri di quanto facciamo. D’altronde siamo gli antesignani in fatto di mutuo soccorso, ovvero nel mettere in campo aiuti per le persone e la famiglia, quando welfare, assistenza e previdenza erano concetti sconosciuti agli amministratori”. Tre anni fa il Parlamento italiano ha emanato una nuova legge avente per oggetto
Ulteriori misure urgenti per la crescita del Paese nella quale viene sancito il principio che le Società di Mutuo Soccorso fra gli operai, devono inserirsi nel vasto mare della cooperazione e dedicarsi in modo prevalente all’assistenza sanitaria integrativa. La nostra Società - spiega il presidente Guaitoli - si è subito adeguata, modificando lo Statuto e ha allo studio proprio l’appello voluto dalla legge. Il Consiglio della Società ha mantenuto il premio agli studenti, convinto che sia una forma di soccorso di perenne validità. Infine offriamo a titolo di ricordo, a due studenti che hanno concluso il percorso scolastico con la migliore valutazione, una copia della nostra medaglia ufficiale realizzata qualche anno fa. A Cecilia Bulgarelli e Sara Fazion vanno i nostri complimenti e gli auguri della Società”.
CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO DI CARPI In Collaborazione con:
Presenta
Incontri informativi sul Soccorso e sulla Sicurezza in ambito PEDIATRICO: “Cosa fare in caso di…?”
Ciclo di incontri GRATUITI a Carpi presso la Sala Congressi in P.le Allende,
(Via Peruzzi, adiacente alla stazione delle autocorriere):
• GIOVEDI 10 NOVEMBRE 2016 • GIOVEDI 17 NOVEMBRE 2016 • GIOVEDI 24 NOVEMBRE 2016 Gli incontri inizieranno alle 20.45.
RELATORI: ✓
Dott. Cristiano Rosafio (Specialista in Pediatria)
✓
Matteo Blandini (Infermiere del 118 e PS Carpi)
✓
Alan Ferretti
✓
Luca Gherardi
✓
Margherita Galli (Monitore di Croce Rossa)
(Operatore Tecnico Autista 118) (Monitore di Croce Rossa e O.T.A. 118)
PRENOTAZIONE OBBLIGATORIA: e-mail pediatrico@cricarpi.it oppure cell. 377.1782062 Al termine dei 3 incontri verrà rilasciato un attestato di partecipazione
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Venerdì 28 ottobre nella Sala dei Mori di Palazzo Pio, nell’ambito della rassegna carpigiana Ne vale la pena, verrà presentato in prima nazionale il nuovo libro di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro, nonché magistrato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta e Antonio Nicaso, probabilmente lo studioso più accreditato sul fronte della conoscenza della criminalità organizzata e, in particolar modo, di quella calabrese. Il loro ultimo libro si chiama Padrini e Padroni (Mondadori) e racconta il fenomeno delle mafie in Italia e nel mondo. Un testo di denuncia forte, coraggioso, che racconta una verità amara. Senza fare sconti a nessuno. Il libro inizia col terremoto del 1908 che divora Messina e Reggio Calabria, quando vennero stanziati quasi centonovanta milioni di lire per la ricostruzione, ma la presenza nella gestione dei fondi anche di boss e picciotti – molti dei quali tornati dall’America per l’occasione – causerà danni gravissimi, sottraendo risorse preziose, trasformando le due città in enormi baraccopoli e dando vita a un malcostume ormai diventato abituale. Lo
Venerdì 28 ottobre nella Sala dei Mori di Palazzo Pio verrà presentato in prima nazionale il nuovo libro di Nicola Gratteri, procuratore capo di Catanzaro nonché magistrato in prima linea nella lotta alla ‘ndrangheta e Antonio Nicaso
Padrini e padroni Nicola Gratteri
stesso scenario si ripeterà cent’anni dopo, nel 2009, con il terremoto dell’Aquila. Mentre la gente moriva, in Abruzzo c’era chi già pensava ai guadagni. E ancora, nel 2012, nell’Emilia che crolla, la mafia arriva prima dei soccorsi. Ma non sono solo i terremoti a riempire le casse illegali. In Piemonte, la ‘ndrangheta era riuscita a infiltrarsi nei lavori per la realizzazione
Emanuela Zuccalà
Venerdì 21 ottobre, alle 18,45, alla Fenice, incontro con la giornalista Zuccalà
Ritorno a Chernobyl Per ricordare i 30 anni dall’incidente nucleare di Chernobyl, il Progetto Chernobyl Carpi, Novi e Soliera organizza, venerdì 21 ottobre, alle 18,45, presso la Libreria La Fenice, un incontro con la giornalista e videomaker Emanuela Zuccalà. Le sue inchieste sui diritti delle donne sono state premiate dalla Commissione Europea e da Reports sans Frontieres. Tra i suoi libri Donne che vorresti conoscere e Sopravvissuta ad Auschwitz. Co-autrice del documentario Solo per farti sapere che sono viva, la giornalista presenterà il suo e.book Giardino Atomico - Ritorno a Chernobyl. Conduce l’incontro Roberto Rebecchi, coordinatore nazionale del Progetto Rugiada di Legambiente.
del villaggio olimpico di Torino nel 2006 e in quelli per la costruzione della Tav nella tratta Torino-Chivasso. La corruzione, l’infiltrazione criminale, i legami con i poteri forti – occulti, come le logge segrete, e non, come la politica sul territorio e a tutti i livelli, fino ai più alti – sono oggi parte di una strategia di reciproca legittimazione messa in opera da decenni da tutte le mafie e in particolare dalla ‘ndrangheta. Lo scambio di favori fra criminalità e certa parte della politica è continuo e costante, il ricatto reciproco un peso enorme sulla cosa pubblica, con ripercussioni su tutti i settori, dalle opere pubbliche alla sanità, dal gioco di Stato allo sport. Sì, anche lo sport. Il calcio è popolare e ha bisogno di investimenti. E le mafie, da tempo, si sono accorte delle sue potenzialità, non mancando di sfruttarle, come dimostrano le recenti inchieste giudiziarie. In questo formicaio c’è di tutto: oltre al riciclaggio di denaro, ci sono partite truccate, scommesse clandestine, presidenti prestanome e ultrà che gestiscono attività illecite. Di questo e molto altro si parlerà a Carpi, il 28 ottobre, in Sala Mori. Pierluigi Senatore
di Fernandez & figlio
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“L’ictus è una piaga sanitaria che non accenna a ridursi. Proiezioni attendibili dicono che nel 2050, l’incidenza di tale patologia, raddoppierà. Ai medici, l’onere di tenere alta la guardia e dare il meglio di sé per quanto riguarda assistenza e terapia, a noi di Alice - spiega il neurologo Gabriele Greco, presidente onorario dell’associazione carpigiana contro la lotta all’ictus - il compito di diffondere in modo capillare le norme riguardanti i corretti stili di vita da adottare, affinché l’incidenza possa diminuire. Il nostro obiettivo, insomma, è quello di intentare una vera e propria guerra ai fattori di rischio della malattia che sono tanti: riduzione dello stress, attività fisica, una sana alimentazione (studi scientifici hanno dimostrato come la dieta mediterranea, caratterizzata da un alto consumo di vegetali, olio extra vergine di oliva come principale fonte di grassi monoinsaturi e da un ridotto apporto di grassi saturi di origine animale, induca non soltanto una riduzione della mortalità ma anche di incidenza di ictus cerebrali) e abolizione del fumo”.
Alice, associazione per la lotta all’ictus cerebrale, porta sul palcoscenico del Teatro Comunale, giovedì 3 novembre, alle 21, lo spettacolo di Teo Teocoli. Prevendita biglietti a Radio Bruno
Circa 300 i casi di ictus ricoverati a Carpi ogni anno
Con l’entrata in vigore della Legge Cirinnà, anche a Carpi, le unioni civili per le coppie di fatto, eterosessuali e omosessuali, che vogliono regolamentare la loro relazione affettiva diventeranno realtà. La Giunta comunale, dopo aver superato alcune spaccature interne, ha infatti approvato una delibera che estende alle unioni civili le stesse modalità di celebrazione dei matrimoni civili, con la possibilità di servirsi, per il rito, delle sale storiche, dal palazzo municipale al Teatro, al Museo, a eccezione della Sala delle Vedute, cassata per tutti poiché rimasta pressoché inutilizzata. “Un traguardo storico – ha sottolineato l’assessore ai Servizi Demografici del Comune di Carpi, Cesare Galantini – nonché un segnale bellissimo. In città non ci sarà alcuna discriminazione tra matrimoni e unioni civili. I due strumenti sono infatti idealmente parificati e questo credo sia un messaggio davvero positivo”. Un vero e proprio passo avanti di civiltà. Le coppie hanno due possibilità per essere iscritte nel registro delle unioni civili: “una soft e una maggiormente sceno-
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Teo Teocoli
Questa patologia, terza causa di morte nei Paesi industrializzati e prima di invalidità, ha sottolineato il primario dell’Unità operativa di Neurologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, Mario Santangelo: “nella nostra città l’incidenza resta costante. Ogni anno vengono ricoverati tra i 250 e i 300 casi di ictus. Il nostro impegno in tal senso rimane altissimo ma, la prevenzione riveste un ruolo fondamentale”. Ed è proprio la prevenzione la principale missione di Alice: l’associazione per la lotta all’ictus cerebrale, nata in città nel 2009 e presieduta da Maurizio Calestrini, porta sul palcoscenico del Teatro Comunale, giovedì 3 novembre, alle 21, lo spettacolo di Teo Teocoli. L’incasso sarà devoluto all’associazione (prevendita biglietti a Radio Bruno). “Negli anni - spiega il presidente Calestrini abbiamo effettuato donazioni
“L’ictus è una piaga che non accenna a ridursi. Proiezioni attendibili dicono che nel 2050, l’incidenza di tale patologia, raddoppierà. Ai medici, l’onere di tenere alta la guardia su assistenza e terapia, a noi di Alice il compito di diffondere le norme riguardanti i corretti stili di vita da adottare, affinché l’incidenza possa diminuire”.
di attrezzature all’azienda sanitaria, aperto uno sportello presso la Casa del Volontariato e un punto di ascolto presso i Poliambulatori del Ramazzini. Promuoviamo attività motoria in palestra, musicoterapia, biodanza, Tai Chi con gli amici del Gruppo Parkinson, forniamo un logopedista e assistenza psicologica per malati e familiari. Non ultimo, sosteniamo economicamente i trasporti dei malati da casa ai centri di attività e fisioterapia tramite l’associazione Anziani in Rete. Infine, sabato 5 novembre, dalle 9 alle 18, presso il Borgogioioso organizzeremo un presidio di
prevenzione ictus: volontari, infermieri, medici e neurologi del Reparto di Neurologia dell’Ospedale rileveranno il livello di colesterolo e glicemia, la pressione arteriosa e la ricerca di eventuali aritmie”. “Alice - conclude il dottor Greco - si muove su tantissimi fronti, offrendo un sostegno prezioso ai malati, spesso anziani e frastornati da questo evento traumatico e improvviso. L’ictus, malattia tipica dell’anziano che già vive equilibri molto fragili, è una patologia pesante da gestire: non lasciare sole le famiglie è uno dei nostri obiettivi prioritari”. Jessica Bianchi
La Giunta comunale ha approvato una delibera che estende alle unioni civili le stesse modalità di celebrazione dei matrimoni civili, con la possibilità di servirsi, per il rito, delle sale storiche, dal palazzo municipale al Teatro, al Museo
Un passo avanti di civiltà
grafica. I due potranno recarsi presso i Servizi demografici e limitarsi a firmare davanti a un ufficiale di stato civile, qualora desiderino tutelare la propria privacy, oppure optare per una
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vera e propria cerimonia officiata dal sindaco o da un altro celebrante alla presenza di testimoni, parenti e amici”. Soddisfatto del disciplinare approvato in città anche l’Arcigay di Modena che
lo ha definito “rispettoso delle coppie LGBT” e in grado di “azzerare le polemiche e dimostrandosi una città accogliente verso tutti”. Giovedì 13 ottobre, la prima coppia omosessuale è stata
“Un traguardo storico nonché un segnale bellissimo. In città non ci sarà alcuna discriminazione tra matrimoni e unioni civili. I due strumenti sono infatti idealmente parificati”.
unita, in Sala Giunta, dal sindaco Alberto Bellelli. Uno stile, quello scelto dalla squadra Bellelli, all’insegna della sobrietà onde evitare gli scivoloni in cui sono incorse altre amministrazioni. Su tutte passerà alla storia la gaffe del Comune di Bologna. Il sindaco Virginio Merola aveva acclamato la prima celebrazione dell’unione tra due donne a voce talmente alta da far desistere le due a causa della troppa pubblicità. Jessica Bianchi
A DISTANZA DI cinque ANNI DALLA SUA APERTURA LA CREMERIA DI CORSO ALBERTO PIO, 77 CHIUDE I BATTENTI
Un’altra serranda abbassata!
Sono passati appena cinque anni dalla sua inaugurazione nel maggio del 2011, e la Cremeria, gelateria e caffetteria di Corso A.Pio 77/A ha già chiuso i battenti. Un cartello con la scritta “Vendesi” è affisso da alcuni giorni sulla vetrina vuota e desolata della gelateria che con la sua formula aveva conquistato anche il mercato estero con l’apertura delle filiali negli Stati Uniti e in Bulgaria. Il centro storico di Carpi non sembra trovare pace negli ultimi anni. Ormai si susseguono in maniera sempre più frequente chiusure e nuove aperture di attività ed esercizi commerciali che spesso hanno a loro volta vita assai breve. C.S.
Anche Carpi protagonista del weekend dedicato alle Buone pratiche di Protezione civile
Chimar ha affittato il capannone dismesso della Lugli Carrelli Elevatori per realizzarvi un centro logistico
Io non rischio
Chimar continua a crescere
Anche Carpi è stata protagonista del weekend dedicato a Io non rischio - Buone pratiche di Protezione civile, campagna di comunicazione nazionale sui rischi naturali che interessano il nostro paese. Sabato 15 e domenica 16 ottobre circa 7mila volontari hanno allestito punti informativi in oltre 700 piazze per sensibilizzare i propri concittadini sul rischio sismico e idro-geologico. A Carpi, in Piazza Martiri, l’Unitalsi, in collaborazione col Gruppo Comunale Volontari di Protezione Civile del Comune di Carpi, ha consegnato materiale informativo e i volontari hanno risposto alle domande su cosa ciascuno di noi possa fare per ridurre il rischio alluvione e terremoto.
Non conosce battute d’arresto Chimar. L’azienda - che produce soluzioni per imballaggi (anche speciali) trasformando legno, compensato, cartone, plastica, accoppiato barriera, per produrre sacchi in grado di proteggere i prodotti per trasporti di lunga durata - ha ora preso in locazione il capannone dismesso della Lugli Carrelli Elevatori, come spiega l’amministratore delegati Marco Arletti: “al momento stiamo attrezzando gli spazi che diventeranno un centro logistico, all’interno del quale gestiremo materiali di diversi Clienti e attività di confezionamento. Quest’anno, oltre a quello di Carpi, stiamo aprendo anche un altro magazzino logistico a Trento”.
i lettori @ ci scrivono
A scuola in autobus: i viaggi della speranza
Come tutte le mattine, prendiamo il bus per andare a Correggio ma ci sono poche corriere e molte volte stiamo stretti. I mezzi sono affollati e quest’anno gli studenti sono aumentati del 10%; come se non bastasse le corriere che passano, oltre a essere in numero insufficiente, spesso non arrivano nemmeno in orario. Le tabelle di marcia dei primi 3 autobus singoli prevedono 5 minuti d’attesa prima di partire mentre i biscioni (i mezzi doppi) arrivano alle 7:30, 10 minuti dopo che gli altri se ne sono andati. Alcuni autobus doppi sono stati fabbricati in Germania nei periodi 1988-1992-1994 e non dispongono di un sistema d’aria condizionata, così in autunno e in primavera si suda moltissimo e la gente rischia malori come è gia successo a causa della mancanza di botole che non si aprono o di finestrini troppo piccoli per far girare l’aria. In un biscione da 55 posti a sedere e 80 in piedi, spesso entra il doppio degli studenti e questo comporta oltre alla scomodità anche un altro problema: non potendo convalidare il titolo di viaggio siamo infatti costretti a farlo passare dai nostri amici, sperando che ci sia il timbro e che il titolo di viaggio torni indietro. E’ successo parecchie volte che gli studenti provassero a convalidare il proprio abbonamento senza però riuscirvi a causa di problemi tecnici della macchinetta obliteratrice. Insomma ci vorrebbero più autobus per stare più comodi ed evitare incidenti: essere tutti ammassati, in caso di frenate brusche, è a dir poco pericoloso! Dovrebbero anche cambiare la tratta per gli autobus di Reggio per facilitare coloro che vanno a lavorare: molti lamentano la tappa intermedia a Correggio che rallenta la corsa. A lamentarsi dei numerosi disservizi sono anche degli adulti compresa una professoressa dell’alberghiero di Correggio la quale chiede, come gli studenti, di introdurre almeno un altro autobus per il ritorno a Carpi all’una. Sarebbe poi opportuno che gli autisti avessero del contante per poter dare i resti a coloro che desiderano fare il biglietto direttamente sull’autobus. Insomma i margini di miglioramento sono davvero parecchi... Filippo e Matteo, studenti dell’alberghiero di Correggio
Teatro Comunale sold out in occasione dello spettacolo Dedicato a… vent’anni di cammino insieme, per la regia di Grazia Gamberini, in occasione del 20° anno di attività dell’Associazione malati oncologici di Carpi
Amo: vent’anni di cammino insieme Ha restituito lo spirito originario di Amo, Associazione Malati Oncologici, lo spettacolo Dedicato a… vent’anni di cammino insieme andato in scena nella cornice del Teatro Comunale lo scorso 13 ottobre e il cui ricavato sarà devoluto alla Croce Rossa di Carpi operante ad Amatrice. Lo spettacolo, che porta la firma della carpigiana Grazia Gamberini, ha colto appieno - e non era scontato - l’essenza della onlus. Sono infatti numerose le sfaccettature di un’associazione che, in un ventennio, ha raccolto sei milioni di euro e ha contribuito in modo fondamentale al miglioramento della cura e dell’assistenza ai pazienti oncologici, prestando al contempo grande attenzione ai famigliari dei malati. Musica, cori, gag dialettali, danza, recitazione… questi gli ingredienti principali
Da sinistra Annicchiarico, Tosi e Bellelli
andati in scena al Comunale dove, a calcare il palcoscenico, sono stati perlopiù malati, ex malati, volontari e personale del Day Hospital Oncologico. Accanto a loro attori professionisti come Cecilia Di Donato e un illustratore, Christian Del Grosso che ha contribuito in maniera fondamentale a donare eleganza a uno spettacolo volutamente pop. Risate e commozione si sono
alternate nel corso di una serata all’insegna di una straordinaria umanità: fatta di uomini e donne diversi ma che, insieme, hanno saputo realizzare un’impresa difficilmente ripetibile. Di fronte a un teatro sold out, Paolo Tosi, presidente di Amo, ha ammesso come “la serata alla quale hanno partecipato il sindaco Alberto Bellelli, l’assessore alle Politiche sociali Daniela Depietri, il direttore generale dell’Ausl di Modena Massimo Annicchiarico e la dirigente dell’Azienda Rosa Costantivenerdì 21 ottobre 2016
no - mi sia servita per entrare ancor di più nello spirito di un’associazione tanto stimata e amata in città”. Defilato, ma grande protagonista, Fabrizio Artioli, direttore della Medicina oncologica degli ospedali di Carpi e Mirandola, nonché presidente onorario di Amo, dopo 18 anni di presidenza: fu lui, unitamente all’indimenticato primario di Medicina Carlo Carapezzi e alla sua caposala Isa Bertolini a dar vita all’associazione. Nel lungo cammino percorso da allora, sono stati tanti gli obiettivi raggiunti, altrettanti quelli da realizzare. “Noi guardiamo avanti – ha sottolineato il dottor Artioli - consapevoli che la ricerca fa progressi. La tecnologia ha costi elevati ma noi faremo di tutto, come sempre, per offrire il meglio ai nostri pazienti e questo vale anche per l’assistenza. Le difficoltà non ci hanno mai spaventato anche perché abbiamo assistito, in vent’anni di attività, a gare di solidarietà che ci hanno visto compiere donazioni impensabili. Noi continuiamo a guardare avanti e buttiamo il cuore oltre l’ostacolo”. Fiducia nel prossimo e nella scienza, come conclude Paolo Tosi, in fondo l’Amo è tutta qui. anno XVII - n. 38
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Se in passato poteva capitare di sentir parlare del ‘suono del motore’, da oggi in poi questa espressione potrà acquisire un nuovo significato, grazie all’impresa del vulcanico Stefano Muscaritolo, compositore e chitarrista carpigiano, e della moglie, la pianista azera Kamalia Ali-Zadeh. Ma cosa c’entrano i motori con due musicisti? A scatenare la creatività dei due compagni di vita e di spartito è stato il debutto, nel giugno del 2016, del circuito di Formula Uno a Baku, capitale dell’Azerbaigian. Per celebrare degnamente l’evento, Stefano ha pensato di ispirarsi al futurismo, il movimento artistico italiano conosciuto in tutto il mondo e che, all’inizio del ‘900, celebrò come mai era avvenuto prima la modernità, il progresso, la velocità e, con essa, il rombo dei motori. Da questa intuizione, unita a impegno, creatività e un pizzico di follia tutta italiana, è nato Futurismo ora!, un appuntamento del tutto particolare, che ha avuto luogo presso lo showroom Lamborghini di Baku. “Inizialmente ci eravamo rivolti alla Ferrari – racconta il giovane compositore – ma sono stati loro stessi a farci presente che quest’anno ricorre il centenario della nascita di Ferruccio Lamborghini, e a metterci dunque in contatto con la
Il compositore e chitarrista carpigiano Stefano Muscaritolo, insieme alla moglie, la pianista azera Kamalia Ali-Zadeh, ha offerto uno spettacolo straordinario presso lo showroom della Lamborghini di Baku
La performance di Stefano Muscaritol
A ritmo di… Futurismo!
Stefano Muscaritolo
casa automobilistica. Questa, sin dal primo momento, ci ha concesso, con grande entusiasmo, collaborazione e carta bianca”. L’idea di Stefano e Kamalia è stata quella di fondere insieme più arti, come succedeva anche nel Futurismo. Hanno coinvolto gli studenti delle facoltà universitarie di architettura, design e belle arti e il 7 giugno hanno arredato lo showroom con 132 quadri da loro dipinti. “In quella data, nel salone era presente una Lamborghini Gallardo dipinta a mano, esemplare unico al mondo, ed è stata proprio l’auto lo strumento per la nostra partitura per motore e orchestra”. Così, alla presenza degli ambasciatori italiano, francese, tedesco, argentino, greco, brasilia-
di fuga per i gas di scarico”. Questo evento, molto apprezzato, ha fatto sì che un pezzo di cultura italiana fosse meglio conosciuta in Azerbaigian: “sono stati eseguiti tre brani. Il primo spiega Muscaritolo - scritto da me per controtenore, dal titolo Luna, lussuria e velocità mescola l’episodio del viaggio di Astolfo sulla Luna, presente nell’Or-
no, portoghese, spagnolo, israeliano, e di altre importanti autorità azere e internazionali, è stato eseguito un vero e proprio concerto, nel quale anche il rombo del motore ha contribuito all’armonia dell’insieme. “Realizzare tutto questo non è stato semplice. Prima di tutto si è dovuto compiere un accurato studio ingegneristico, per comprendere come sfruttare al meglio l’acustica di uno spazio non concepito per esibizioni musicali. Nelle prove ci siamo accorti che il rombo del motore era troppo potente e sovrastava quello dell’orchestra: per ovviare al problema abbiamo creato un sistema di pannelli di plexiglas in grado di smorzare i suoni troppo alti. Infine, è stato necessario creare un sistema di vie
lando Furioso, il poema di Ariosto (che quest’anno compie nel 500 anni) e i versi di una poesia di Marinetti, teorico e padre del futurismo. Poi è iniziata la performance della Lamborghini e i brani eseguiti sono stati Toro infuocato, composto da Kamalia, e 735, ispirato alla formula di Newton, del cavallo a vapore, e
Stefano e con l’amba italiano Gia Cutillo e la Elisabett
Dal 25 ottobre al 29 novembre, presso la sala d’aspetto del Poliambulatorio Villa Richeldi, appuntamento con la personale di Katiuscia Dallaglio. Vernissage alla presenza della fotografa il 25 ottobre
Duplicating Beauty Nata nel 1981, la novellarese Katiuscia Dallaglio è una ricercatrice in ambito oncologico a Reggio Emilia. Katiuscia si appassiona alla fotografia durante i numerosi viaggi in Europa, negli States, in Australia e in Giappone. Nel 2014 viene selezionata dal concorso fotografico Sguardi sul Santa Maria Nuova che le consente di esporre un suo scatto nel circuito-OFF di Fotografia Europea nel 2015. Nel 2016, viene selezionata dal circuito-OFF di via Roma per Fotografia Europea 2016 dove espone la mostra Duplicating Beauty: un percorso fotografico che raccoglie una serie di scorci di vita quotidiana riflessi in specchi d’acqua e vetrine. La luce rimbalza, regala nuove sfumature, raddoppia la bellezza della nostra terra. E osservando le corrispondenze tra le due realtà catturate nello scatto, si nota un dettaglio mai visto, si traccia una storia. “Se vedo uno specchio d’acqua - rivela Katiuscia - non posso non guardarci dentro. So che ci troverò una realtà diversa. Chi mi conosce sa che sono una persona molto curiosa. Una curiosità che mi trascina ogni giorno verso mondi diversi, permettendomi di vedere le cose da un altro punto di vista. A essere sincera - prosegue l’autrice - credo che questo progetto abbia radici proprio nella mia curiosità. Fontane, pozzanghere, bolle di sapone. Le linee diventano ondulate, i colori distorti, i contorni sfuocati. La sensazione è quella di essere catapultati in una nuova realtà”. La mostra Duplicating Beauty sarà allestita, dal 25 ottobre al 29 novembre, presso la sala d’aspetto del Poliambulatorio medico Villa Richeldi di Carpi. 12
venerdì 21 ottobre 2016
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Saranno quattro i concerti gratuiti che, tra ottobre e novembre, animeranno le serate carpigiane con il programma di Armonia del canto. La rassegna, per la prima volta, raccoglie nell’ambito di un unico cartellone ben dodici corali del territorio - Coro Cai Carpi, Corale G. P. da Palestrina, Coro Istituto Vecchi Tonelli, Gospel Soul, Coro Madonna delle Grazie, Coro delle Mondine di Novi di Modena, Corale Le Nuvole Gruppo Parkinson, Associazione Schola Cantorum Regina Nivis, Corale Giuseppe Savani, Schola cantorum
Cattedrale di Carpi, Corale Simona Andreoli, Coro Ushac Arcobaleno - grazie al contributo della Fondazione CR Carpi. “Nel territorio delle Terre d’Argine – commenta il presidente di Ushac Carlo Alberto Fontanesi - il canto corale ha conosciuto, negli ultimi anni, uno sviluppo straordinario, tanto che oggi si contano almeno quattordici cori. Sono più d’una le motivazioni che hanno determinato questo sviluppo. Vi sono corali che hanno il puro scopo di coltivare la passione per la musica e il canto, e altre che, oltre alle finalità culturali, hanno
Tra ottobre e novembre all’Auditorium San Rocco Croce quattro concerti gratuiti delle dodici co
L’Armonia del ca
IL CARPIGIANO PAOLO AMATI PER IL terzo ANNO CONSECUTIVO TORNA SUL PODIO DEL MIGLIOR NOCINO TRADIZIONALE DI NOCETO DI PARMA, SCENDENDO APPENA DI UN GRADINO, DAL PRIMO AL SECONDO POSTO
lo
Kamalia asciatore ampaolo consorte ta Cutillo
Un carpigiano sul podio del nocino
L’idea di Stefano e Kamalia è stata quella di fondere insieme più arti, come succedeva anche nel Futurismo. Per far questo, hanno coinvolto gli studenti delle facoltà universitarie di architettura, design e belle arti. opera mia. Entrambi i pezzi sono stati eseguiti dai 18 elementi dell’orchestra d’archi del Conservatorio, mentre a ‘suonare’ la macchina ero io”. I due musicisti stanno pensando di portare l’appuntamento anche in Italia, e nel frattempo non stanno certo con le mani in mano. “Quest’anno a Baku organizzeremo l’edizione autunnale dell’Etno Concert. Un evento che cerca di restituire la complessa e articolata cultura musicale azera, a metà tra Oriente e Occidente, tra musica classica europea e
Mugam, la musica popolare azera. Siamo poi reduci da un concerto a Udine, un festival internazionale molto importante, nel corso del quale vengono invitati sempre musicisti da luoghi lontani e, in questa occasione, Kamalia ha suonato da sola e insieme a un suonatore di Tar, strumento popolare del suo paese natale, antenato della chitarra. Quest’anno uscirà poi un mio libro, edito da Sandro Teti, sulla storia della musica dell’Azerbaigian”. Marcello Marchesini
o e presso la Chiesa di Santa orali del territorio
anche motivazioni fideistiche, come quelle nate nelle parrocchie, o intenti sociali e terapeutici, come le Corali del Gruppo Parkinson e dell’Ushac. Anche i generi musicali sono molteplici, dalla musica leggera alla classica e operistica, passando per canto popolare, gospel e musica sacra. Questa realtà rappresenta un aspetto della grande vitalità culturale della nostra gente e discende dall’innata attitudine per la vita sociale, per la musica e il canto. Questo ricco movimento corale si è sviluppato spontaneamente proprio perché c’è dentro di noi una
anto
Il carpigiano Paolo Amati è stato premiato per il secondo anno consecutivo nell’ambito della 33^ edizione del concorso del nocino tradizionale durante la cerimonia avvenuta domenica 25 settembre in Piazza Garibaldi a Noceto. Dopo la vittoria nel 2015, quest’anno il nocino di Amati si è aggiudicato il secondo posto in classifica tra i 160 campioni presentati, confermandosi come uno dei migliori produttori del nobile liquore ottenuto dal mallo di noce, specialità tradizionale della nostra regione. Ex tipografo originario di Spilamberto, terra d’origine del vero nocino, e sede dal 1978 dell’Ordine del nocino di Modena, Amati da quando è andato in pensione nel 2010 si è dedicato completamente alla sua passione per il nocino, ottenendo a inizio anno anche la nomina di Alfiere di raccolta, con il compito di propagandare fra amici e conoscenti le tradizioni gastronomiche di casa nostra, oltre che di raccogliere fra i tanti appassionati nascosti del nocino tradizionale di Modena i campioni
della rispettiva produzione casalinga in modo da poterla sottoporre all’attenzione degli esperti assaggiatori. “La ricetta del mio nocino - ha spiegato Paolo Amati - è all’incirca sempre la stessa con delle piccole varianti: mallo di noce, alcool, zucchero e qualche ingrediente segreto. Il nocino può assumere connotazioni lievemente diverse anche in base alle noci e al clima particolare di quel periodo. In ogni caso, norma fondamentale e imprescindibile è che il nocino sappia di noci. Ci si può aggiungere un gra-
nello di cannella o un chiodino di garofano, ma queste piccole aggiunte aromatiche non devono alterare la sua essenza originaria. I campioni che raccolgo, tutti rigorosamente fatti in casa, passano al vaglio di tre assaggiatori e poi di altri tre. Pochi superano la prova. La preparazione inizia ovviamente con la raccolta delle noci ancora acerbe nei primi giorni di giugno. Poi si torchiano o si schiacciano i malli, si aggiunge lo zucchero, l’alcol e inizia il periodo di maturazione nel contenitore. Dopo sei mesi
il nocino è pronto. Ciascuno dice naturalmente che il suo è il migliore ma alla fine solo pochissimi arrivano al podio”. Vania Franceschelli, presidente dell’Ordine del Nocino modenese a cui Amati è iscritto da diversi anni ha così commentato il risultato: “Paolo Amati è un nostro socio nonché Maestro Assaggiatore. Come presidente dell’Ordine sono molto orgogliosa di avere Maestri Assaggiatori così bravi che si distinguono a livello regionale e anche nazionale”. Chiara Sorrentino
tensione, che si potrebbe definire la ‘forza del canto Corale’, che attende di essere canalizzata verso
manifestazioni culturali e artistiche in grado di fornire gratificazione a chi canta e a chi ascolta”.
Si inizia sabato 22 ottobre, alle 16, presso l’Auditorium San Rocco, dove si esibiranno le corali Le Nuvole Gruppo Parkinson, Arcobaleno e Mondine. Protagonisti del secondo appuntamento, sabato 5 novembre, alle 21, sempre in Auditorium, saranno invece la Corale Giovanni Pierluigi da Palestrina e i cori Madonna delle Grazie di Soliera e quello dell’Istituto Vecchi - Tonelli
(sezione di Carpi). Terza tappa sarà poi quella di sabato 12 novembre presso la Chiesa di Santa Croce, dove, alle 21, il pubblico potrà assistere all’esibizione del Coro Gospel Soul, della Corale Giuseppe Savani e della Schola Cantorum della Cattedrale di Carpi. Per concludere la rassegna si tornerà nella maestosa cornice dell’Auditorium San Rocco, sabato 19 novembre, alle 21, con il concerto della Corale Regina Nivis della Parrocchia di Quartirolo, della Corale Simona Andreoli di Rovereto sulla Secchia e del Coro Cai di Carpi.
Al centro Paolo Amati
venerdì 21 ottobre 2016
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Gli anni di vita del Villaggio San Marco, costruito in muratura nel 1954 dagli esuli e dai profughi giuliano-dalmati in fuga dalla Jugoslavia titina al posto delle baracche in legno dell’ex campo di concentramento di Fossoli, sono stati raccontati in un pregevole e articolato volume dal titolo I 60 anni del Villaggio San Marco. Edito dall’Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia, stampato in bianco e nero e a colori dalla Casa Editrice Tem di Modena e scritto a quattro mani dal generale Giampaolo Pani e dal professor Luigi Vallini, il libro di 400 pagine è corredato da fotografie, molte delle quali inedite, e messo in vendita a 20 euro. Il volume riporta la storia e le drammatiche vicende della prigionia, ma anche i successivi episodi di riscatto morale e politico avvenuti con la trasformazione nel 1947 dell’ex campo da parte di don Zeno Saltini e dei suoi ragazzi della Comunità Nomadelfia dove ‘la fraternità era legge’ e, successivamente, dai profughi. Il libro è arricchito dagli atti e dalle testimonianze raccolte nel corso del Convegno nazionale sull’ex campo svoltosi a Carpi nel 2013 sotto l’alto patronato
L ’angolo
di Cesare
Pradella
Ingresso principale al Villaggio San Marco
del Presidente della Repubblica, del Senato, del Ministero dei Beni culturali, della Regione e dei Comuni di Carpi, Modena, Gorizia e Trieste. Il testo spiega anche come il nome di Villaggio San Marco con cui venne definito, voleva rappresentare la continuità ideale col passato e con l’identità istriana. L’evangelista Marco era infatti istriano, una regione l’Istria, facente parte per secoli della Repubblica di Venezia e il simbolo del villaggio è un drappo di colore amaranto con il leone alato simbolo dell’Evangelista e di Venezia. “Sessant’anni di tempo. Di attese: un periodo lunghissimo che, insieme alla nostra passione e al nostro entusiasmo, ci ha permesso di superare ostacoli e difficoltà e a trasformare tutto quel tempo in emozioni, memorie e commemorazioni. Per questo – scrivono i due
La storia del villaggio San Marco di Fossoli autori Pani e Vallini - abbiamo organizzato il convegno nazionale e raccolto nel libro ricordi, storie personali e testimonianze di chi nel Villaggio di Fossoli è vissuto e ha lavorato per sedici anni, da quando vennero eliminate le sovrastrutture dell’ex campo di prigionia, riadattandolo a residenza abitativa per gli esuli giuliano-dalmati”. Tra i ricordi contenuti nel libro,
ve ne sono alcuni di esuli dall’Istria che hanno vissuto nel nuovo Villaggio sino al 1970 e sono poi rimasti a Carpi, quasi tutti residenti nei palazzi di via Nuova Ponente. Tra questi, quelli di Luciano Bussani, Lucia Orsetti, Marina Piuca, Giacomo Vascotto, Antonio Zappador, Giorgio Ledovini, Annalisa Vukusa, Lucia Castelli e Bruno Moscolin.
Il libro contiene anche un capitolo riservato alle tristemente note foibe carsiche, le fosse nelle quali vennero gettate migliaia di cittadini italiani dai soldati della Jugoslavia di Tito, spariti senza lasciare alcuna traccia. Per ricordare quella tragedia italiana ai confini orientali, il Presidente della Repubblica Ciampi istituì il Giorno del Ricordo ogni 10
febbraio, mentre i Comuni di Modena, Carpi e Sassuolo hanno voluto celebrare quelle vittime dell’odio politico-razziale collocando tre grandi blocchi di pietra carsica (fatti venire appositamente dalla cava romana di Aurisina di Trieste) davanti al Tempio di Modena, nel Parco delle Vittime delle foibe di Carpi e nel Giardino delle Rimembranze di Sassuolo.
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venerdĂŹ 21 ottobre 2016
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Al mè dialètt...
a cura di
Massimo Loschi
Che il tempo se ne vada veloce lo apprendiamo quando ne rimane poco e risveglia ricordi, ma tornare indietro…
Mè e al têimp Tanti vôlti… a pêins al têimp, a tùtt cal têimp ch’è pàsè, cal têimp ch’girêva al pagini e un pô m’vèrgògn… a dir ch’a l’iva pinsêe ghignóš per cal sò andêr spèdìi, ch’a l’iva pinsêe prèpòtêint per cal pighi su la facia per al néghèr rubèe ai cavìi. Adês, a srèv tintèe d’ciamêrèm furtunêe, s’a scólt, s’a m’guêrd intórèn… a vèd, a m’vèd ragasól, cùrèr… dè schêlsa cun in facia al sól, pò, a m’vèdd... muróš, e al dêstin psivèl esrèm mjór; a m’vèd cun la mè spóša e subìt côi fióo per man. Tè têimp, t’curiv, mò mè hò vist i anvóo e fióo di anvóo e quest a m’basta. A gh’n’avrèv tant da dir, mô a mètt tùtt in fila e sira dôp sira quand… a gh’srà un vél d’malincônia a guardarò che quèl ch’è stêe che nisun psrà scanšlêr, nisun mai, psrà purtêri via.
Io e il tempo Molte volte… penso al tempo, tutto quel tempo che è trascorso, quel tempo che sfogliava pagine ed un poco mi vergogno dire che l’avevo pensato frettoloso per quel suo andare spedito, che l’avevo pensato prepotente per le pieghe sul viso per il nero rubato ai capelli. Ora, sarei tentato di chiamarmi fortunato, se ascolto, se mi guardo attorno… vedo, mi vedo ragazzino, correre… scalzo con in viso il sole, poi, mi vedo… fidanzato e il destino poteva essermi migliore; mi vedo con la mia sposa… e subito con i figli per mano. Tu tempo, correvi, ma io ho visto i nipoti e figli dei nipoti ciò mi basta. Quanto potrei ancora dire, ma metto tutto in ordine e sera dopo sera quando… verrà un velo di malinconia guarderò tutto ciò che è stato che nessuno potrà cancellare nessuno mai, potrà portarlo via.
A Palazzo Pio sono esposti i 18 progetti partecipanti al concorso di idee Alle porte di Carpi per ridisegnare i tre spazi urbani di accesso al centro storico
In mostra i progetti per le Porte di Carpi L’assessorato al Restauro del patrimonio storico-artistico e al Centro storico, nell’ambito di un più ampio progetto di riqualificazione della città, ha bandito nei mesi scorsi un concorso di idee (Alle porte di Carpi) per ridisegnare i tre spazi urbani di accesso al centro storico. L’Amministrazione Comunale propone nella sala Khaled Al Asaad dei Musei di Palazzo Pio i 18 progetti provenienti da tutta Italia e tra i quali la Commissione di valutazione ha scelto i più interessanti. La partecipazione al concorso era aperta ad architetti e ingegneri di nazionalità italiana di età inferiore ai 45 anni. Alle porte di Carpi aveva l’obiettivo di connotare e valorizzare questi spazi, in primis quelli nei quali erano collocate fino a inizio Novecento le porte urbane d’ingresso alla città murata: a sud Porta Modena - ora Piazzale Ramazzini -, a ovest Porta Mantova - ora Piazzale Marconi - e a est Barriera Fanti - ora Piazzale Dante. E non sono state scartate anche le proposte di natura non solo architettonica, ma anche di arredo urbano contemporaneo, attraverso progetti di lighting design (sistemi di illuminazione) o di videomapping (proiezioni di immagini su edifici) permanenti o, ancora, di installazioni artistiche urbane. Tutti i progetti si sono connotati per una visione forte e contemporanea di luoghi frequentati quotidianamente da cittadini e turisti. Per Porta Mantova la Commissione di valutazione ha assegnato il primo premio (dal valore di 5.500 euro) al progetto Carpi dei siciliani Cinzia Parrino e Angelo Marletta, con la segnalazione (dal valore di 500 euro) alla proposta di Tommaso Fornasiero e Giulia Gobbo. Per la Barriera Fanti invece il primo premio lo ha vinto il team dei veneti Simone Visentin, Ludovico Stermini e il reggiano Filippo Bergianti con il progetto Una Porta per il centro, un’apertura sulla città: sono stati segnalati i progetti di Matteo Verzellini e Sara Biondi e di Simone Moggia e Tiziana D’Angeloantonio. La Commissione ha deciso infine di non premiare né segnalare alcuna delle proposte arrivate per Porta Modena. I cittadini che visiteranno la mostra, aperta fino al 4 dicembre, potranno dare un loro giudizio sui progetti presentati anche attraverso la pagina Facebook alleportedicarpi.
Clarissa risponde
a cura di
Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it
Gli ultras ora smetteranno di imbrattare i muri? Cara Clarissa, il Carpi ha giocato a Carpi (e i biglietti per il Cabassi di certo non erano esauriti): pensi che gli ultras ora smetteranno di imbrattare i muri? Franca
Gentile Franca, credo che alcuni individui trovino sempre nuovi pretesti per palesare la propria pochezza, non mi farei troppe illusioni. Personalmente, poiché si sa chi siano e che facce abbiano (purtroppo sono anche persone adulte da tempo, in alcuni casi, con Daspo pregressi e un livore dentro che andrebbe curato da specialisti qualificati), credo andrebbero presi, accompagnati sui luoghi dei misfatti e indotti a ricoprire a loro spese le scritte e a ripulire per bene le pareti imbrattate con tanto di pubbliche scuse.
Per la rassegna Prima all’Ariston, a San Marino, sabato 22 ottobre, alle 20,30, proiezione del film Lo chiamavano Jeeg Robot, di Gabriele Zainetti
Un antieroe di periferia Enzo Ceccotti, un ladruncolo coatto di Torbellamonaca, entra in contatto con una sostanza radioattiva e scopre di avere un forza sovraumana. Ombroso, introverso e chiuso in se stesso, accoglie il dono dei nuovi poteri come una benedizione per la sua carriera di delinquente. Tutto cambia quando incontra Alessia, convinta che lui sia l’eroe del famoso cartone animato giapponese Jeeg Robot d’acciaio. Ritmo, comicità, mélange di generi e tanto gusto ‘di borgata’ in questa commedia-fantasy metropolitana
fresca e innovativa. Il romanissimo Gabriele Mainetti, classe 1976, gioca la carta del film d’azione in un ambiente sottoproletario, con un gusto per la parodia che non esclude l’adesione sentimentale ai suoi antieroi di periferia e alla loro visione del mondo. Azzeccatissimi gli interpreti, da un magnifico Santamaria, all’inedita e bravissima Ilenia Pastorelli e lo strepitoso Luca Marinelli, acconciato alla Rocky Horror Picture Show. Sette David di Donatello, tutti meritatissimi.
I libri da non perdere L’uomo che non fu giovedì Di Juan Esteban Constaín Poco prima delle dimissioni di Benedetto XVI, torna alla luce un vecchio processo per la canonizzazione di G.K. Chesterton, celebre scrittore e teologo inglese convertitosi al cattolicesimo dopo un travagliato percorso interiore. Il dossier riguardante il caso, conservato gelosamente per anni, ricompare nel polverone sollevato dalle lotte intestine, dai furti di documenti e dagli scandali che hanno assediato la Chiesa nel corso dell’ultimo decennio. Essere un cristiano devoto va bene, ma diventare santo è tutt’altra cosa: quale segreto si cela dietro questa storia? Ebbene, i miracoli che dimostrerebbero la santità di Chesterton sono legati a uno strano episodio avvenuto nel 1929, anno in cui, per volere di Pio XI, lo scrittore prestò un importante servizio alla Chiesa, sul quale inspiegabil-
mente calò poi un velo di silenzio. Il nostro narratore, un professore di Storia incaricato di indagare sulla vicenda, si mette subito al lavoro. Si accorgerà presto che molti sono i misteri sepolti dentro quelle carte, e ancor più i nemici. Nel frattempo, si perderà nei meandri del passato, e noi ci perderemo con lui, affacciandoci sulle vite private dei più svariati personaggi: non solo Ratzinger e Bergoglio, ma anche John Lennon, Casanova, George Bernard Shaw e Mussolini, a dimostrazione che la Storia, con i suoi intrighi politici, religiosi e perfino letterari, è fatta per essere letta come una qualsiasi opera di finzione. Un intrigante giallo a sfondo
religioso, omaggio all’eterno creatore di padre Brown, ma anche un esilarante romanzo satirico, poliedrico e coltissimo. Una delle voci più acute e brillanti della Colombia e della nuova onda sudamericana.
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“Nelle urla dello sport risuona qualcosa di assassino”. Günther Anders, L’uomo è antiquato
Si aprono le sale di Palazzo della Gran Guardia di Verona al mistero e al fascino di una delle civiltà più interessanti dell’America precolombiana: con oltre 250 opere provenienti dai principali musei del Messico arriva la mostra Maya. Il linguaggio della bellezza, fino al 5 marzo. A 18 anni di distanza dalla mostra del 1998 sui Maya di Venezia, torna in Italia il racconto della storia di un popolo che non cessa di affascinarci per le sue conoscenze matematiche, per i suoi raffinatissimi sistemi calendariali e per le sue realizzazioni artistiche. L’esposizione - risultato della particolare attenzione per le tematiche specificamente artistiche di questa civiltà - presenta sculture, stele monumentali, elementi architettonici, figure in terracotta, maschere in giada, strumenti musicali e incensieri, che daranno ai visitatori la possibilità di esplorare gli aspetti artistici di una delle civiltà più affascinanti della storia, attraverso il tema universalmente riconosciuto della bellezza. La mostra di Verona affronta per la prima volta il tema della cultura di questo antico popolo attraverso le parole e i testi degli stessi Maya, utilizzando - come mai è avvenuto in passato - la più grande rivoluzione antropologica dell’ultimo secolo: la decifrazione della loro scrittura. Parallelamente, l’esposizione offre uno sguardo nuovo, innovativo e sorprendentemente attuale sull’arte maya a partire dall’individuazione dei maestri, delle scuole e degli stili: finalmente si ha la possibilità di rapportarsi alle opere attraverso una lettura storico-artistica e non solo archeologica. I tre grandi periodi - preclassico,
Si aprono le sale di Palazzo della Gran Guardia di Verona al mistero e al fascino di una delle civiltà più interessanti dell’America precolombiana
Maya. Il linguaggio della bellezza importante re di Palenque (oggi tra i più importanti siti archeologici maya situato nello stato messicano del Chiapas); la Maschera a mosaico di giada raffigurante un re divinizzato tipico esempio di maschera funeraria, fondamentale per il defunto per raggiungere il mondo sotterraneo; e infine come l’Adolescente di Cumpich, imponente scultura risalente classico e postclassico - che dal 2000 a.C. al 1542 d.C. hanno visto fiorire questo popolo, sono spiegati attraverso straordinari capolavori dell’arte maya come il Portastendardi, pregiata scultura risalente all’XI secolo realizzata da un maestro di Chichen Itza (complesso archeologico a nord della penisola dello Yucatan, inserito nel 2007 fra le sette meraviglie del mondo moderno) che senza dubbio rappresenta la migliore opera di una tipologia tipica di molte città del Periodo Postclassico; la Testa raffigurante Pakal il Grande che visse dal 603 al 683 dopo Cristo e fu il più
appuntamenti
Teatro
Mostre
CARPI
CARPI
22 ottobre - ore 21 Matthieu Mantanus, pianoforte e narrazione Sara Caliumi, visual artist Teatro Comunale 25 ottobre - ore 21 Stagione Danza Les Ballets Trockadero De Monte Carlo Lago Dei Cigni (Atto II) Teatro Comunale 27 ottobre - ore 21 Sabina Guzzanti Come ne venimmo fuori Teatro Comunale
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al periodo tardo classico ritrovata nel sito archeologico di Cumpich. La civiltà maya è spiegata anche attraverso la ricostruzione di antiche architetture, utensili della vita di tutti i giorni che hanno cavalcato millenni come collane, orecchini, strumenti musicali, vasi e incensieri tutti provenienti dai più importanti musei messicani quali il Museo Nacional de Antropología (Città del Messico) che coi suoi due milioni di visitatori è il primo museo di antropologia del mondo, il Museo Regional de Antropología Palacio Cantón (Mérida, Yucatán), il Museo Arqueológico del Camino Real de Hecelchakán (Hecelchakán, Campeche) e dai tanti siti archeologici delle più importanti città maya come Calakmul, Chichen Itza, Palenque e Uxmal. L’espo-
22 ottobre - 5 novembre 20 Anni di tempo scambiato Mostra sul ventennale della Banca del Tempo Sala Cabassi Palazzo Pio 22 - 6 novembre Le Mostre del Gruppo Fotografico Grandangolo Sala Cervi 25 ottobre - 29 novembre Duplicating Beauty Personale di Katiuscia Dallaglio Villa Richeldi Fino al 31 ottobre
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sizione veronese svela i risultati delle ultime ricerche scientifiche sui Maya, senza sfuggire a temi avvincenti come le profezie, la fine del tredicesimo baktun (caduta il 21 dicembre 2012) e i segreti del Conto Lungo, un ciclo di 5125,3661 anni che aveva cominciato a “girare”, il giorno della creazione, che per questo popolo era avvenuta il 6 settembre del 3114 a.C. L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Frago O&A Centro Affari Fino al 2 novembre Mostra di Opere d’Arte Pro Terremotati Il ricavato dalla vendita delle opere sarà devoluto alla Croce Rossa Italiana per la ricostruzione del centro Italia Saletta fondazione Fino al 13 novembre Paesaggio con nemico Personale di Andrea Bruno A cura di Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini Spazio Meme Fino al 30 novembre Novecento - Il fallimento di
un secolo tra conflitti e antagonismi Di Antonello Fresu Sala Cervi di Palazzo dei Pio, Museo al Deportato ex Sinagoga e Campo Fossoli Fine all’11 dicembre Helmut Newton A gun for hire, selection Musei di Palazzo Pio Fino al 15 dicembre Alle porte di Carpi Sala Khaled al Asaad
Eventi CARPI
21 ottobre - ore 16.45 Buh! hai paura tu?
Laboratorio di costruzione e realizzazione di “figure paurose” Per bimbi dai 4 ai 6 anni Centro Scubidù 21 ottobre - ore 18.45 Incontro con Emanuela Zuccalà per ricordare i 30 anni dall’incidente di Chernobyl Liberia La Fenice 21 ottobre Fuori dal Mondo! Fuggiaschi, Profughi e Rifugiati nell’Europa contemporanea Programma Ore 9 Presiede Marzia Luppi, direttrice Fondazione Fossoli
Il 22 aprile 1516, in un’officina tipografica ferrarese, terminava la stampa dell’Orlando furioso, opera simbolo del Rinascimento italiano. Nel quinto centenario la Fondazione Ferrara Arte e il Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo celebrano il poema con una mostra che fa dialogare fra loro dipinti, sculture, arazzi, libri, manoscritti miniati, strumenti musicali, ceramiche invetriate, armi e oggetti rari. A orchestrare questo incanto visivo è un’idea semplice: restituire l’universo di immagini che popolavano la mente di Ludovico Ariosto mentre componeva il Furioso. Cosa vedeva dunque il poeta, chiudendo gli occhi, quando si accingeva a raccontare una battaglia, un duello di cavalieri o il compimento di un prodigioso incantesimo? Quali opere d’arte furono le muse del suo immaginario visivo? Un lungo lavoro, condotto dai curatori della mostra Guido Beltramini e Adolfo Tura, affiancati da Maria Luisa Pacelli e Barbara Guidi, e da un comitato scientifico composto da studiosi di letteratura e da storici dell’arte, è stato orientato a individuare i temi salienti del poema e a rintracciare, puntualmente, le fonti iconografiche che ne hanno ispirato la narrazione. I visitatori sono così condotti in un appassionante viaggio nell’universo ariostesco, tra immagini di battaglie e tornei, cavalieri e amori, desideri e magie. A guidarli sono i capolavori dei più grandi artisti del periodo, da Paolo Uccello ad Andrea Mantegna, da Leonardo a Raffaello, da Tiziano a Dosso Dossi: creazioni straordinarie che fanno rivivere il fantastico mondo cavalleresco del Furioso e dei suoi paladini, offrendo al contempo un suggestivo spaccato dell’Italia delle corti in cui il libro fu concepito. Grazie al sostegno dei maggiori musei del mondo, le opere conosciute o ammirate dal poeta, sono riunite a Ferrara per dar vita a un appuntamento espositivo irripetibile: dall’olifante dell’XI secolo, che la leggenda vuole sia il corno che Orlando fece risuonare a Roncisvalle, alla straordinaria scena di battaglia di Leonardo da Vinci concessa in prestito dalla regina Saluto delle autorità Le migrazioni forzate nel Novecento Antonio Ferrara, ricercatore Évian 1938. Il naufragio dell’idea umanitaria Carlo Saletti, Università di Mantova I profughi nell’Europa post bellica Francesca Cavarocchi, Università degli Studi di Udine Fossoli e i centri di raccolta per gli stranieri indesiderabili Costantino Di Sante, ISMLI Ore 15 Presiede: Lorenzo Bertuccelli, Università di Modena e Reggio Centri per rifugiati e richiedenti asilo in Italia Barbara Pinelli, Università di Milano Bicocca
Cosa vedeva Ariosto quando chiudeva gli occhi? Lo scoprirete visitando la mostra allestita a Ferrara, a Palazzo dei Diamanti, fino all’8 gennaio
L’Orlando Furioso compie 500 anni Elisabetta II; dalla preziosa terracotta invetriata dei Della Robbia raffigurante l’eroico condottiero Scipione dal Kunsthistorisches Museum di Vienna, al romantico, trasognato Gattamelata di Giorgione dagli Uffizi, celebre comandante di ventura ritratto nella sua luccicante armatura moderna; dal raffinato dipinto La liberazione di Andromeda di Piero di Cosimo sempre degli Uffizi, fonte dell’episodio di Ruggiero che salva Angelica dalle spire del drago, all’immaginifica e monumentale visione di Minerva che scaccia i Vizi dal giardino delle Virtù di Mantegna del Louvre, che Ariosto vide nel camerino d’Isabella d’Este, le cui figure fantastiche ricompaiono nel corteo di mostruose creature incontrato da Ruggiero nel regno di Alcina. Ariosto non smise mai di rielaborare il suo poema, che fece stampare a Ferrara con lievi ritocchi nel 1521 e una terza volta, sensibilmente rimaneggiato, nel 1532, pochi mesi prima di morire. Negli anni tra la prima e la terza redazione del Furioso il mondo attorno al suo autore cambia radicalmente, a cominciare dagli sconvolgimenti culminati nella
Rifugiati e accoglienza, le paure degli uni e degli altri Alessandra Morelli, Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati Ore 17.30 Spazio Giovani Mac’è Presentazione del volume Dal libro dell’esodo a cura di Roberta Biagiarelli Inaugurazione della mostra Scappare la guerra Di Luigi Ottani Campo Fossoli 21 ottobre - ore 20.30 Cena in Rosa A cura di Amo Carpi Parrocchia di Santa Croce 21, 22 e 23 ottobre 1...2...3 Peppe!
In memoria di Peppe Tizian PROGRAMMA 21 ottobre - ore 21.15 Nati per lasciare il segno Storie di Angelo Vassallo e Roberto Mancini in collaborazione con La Compagnia delle Lucciole e Presidio Libera Mancini-Vassallo Auditorium Loria 22 ottobre - ore 17.30 Gli invisibili Racconti e fotografie di e con Annalisa Vandelli, scrittrice, giornalista, fotoreporter Circolo Arci Mattatoyo 23 ottobre - ore 18 Parole in Libertà in compagnia della famiglia di Peppe Tizian Spazio Giovani Mac’è
22 ottobre - ore 9 Il tumore al seno dalla prevenzione alla terapia Parteciperanno le onorevoli Marina Sereni e Manuela Ghizzoni Sarà presente la testimonial e madrina di Ottobre Rosa la stilista Anna Molinari Sala delle Vedute 22 ottobre - ore 10 E’ nato un papà! alla scoperta del nuovo ruolo di padre e compagno Incontro riservato ai neo e futuri papà A cura del dottor Massimo Maini, pedagogista Casa del Volontariato 22 ottobre - ore 14.30/19
battaglia di Pavia del 1525 che segna la sconfitta di Francesco I e l’inizio dell’egemonia politica e culturale di Carlo V sulle corti padane. Parallelamente nelle arti figurative maturano espressioni nuove, trionfa quella che Vasari chiamerà “maniera moderna”, un linguaggio artistico di respiro non più regionale ma italiano, che ha come campioni Raffaello e Michelangelo. La stessa olimpica sintesi fra tradizioni precedenti e assimilazione della lezione del mondo antico, che in pittura genera le vette del Rinascimento, in letteratura ha un parallelo singolare nella trasformazione linguistica dell’Orlando, che Ariosto porta a compimento nell’edizione del 1532. Grazie ad essa il poema, purificato dalle inflessioni locali, diviene classico di una classicità nuova, un capolavoro “italiano”, simbolo della letteratura del primo Rinascimento. Ariosto assiste alla rivoluzione linguistica della pittura, vedendo di persona le opere di Michelangelo e Raffaello che lo stesso Alfonso I d’Este, signore di Ferrara, brama di possedere. Del resto Ariosto è coinvolto nella nascita dei dipinti che artisti come Dosso o Tiziano dipingono per Alfonso: in mostra saranno rappresentati dal Baccanale degli Andrii di Tiziano, uno dei capolavori del Camerino delle pitture di Alfonso che – grazie a un prestito eccezionale concesso dal Museo del Prado – torna in Italia dopo quasi cinquecento anni dalla sua creazione.
Costellazioni Familiari e Sistemiche Conduce Roberta Pagliani La Patria 22 ottobre - ore 10.30/15.30 Alimenti, Salute intestinale e prevenzione delle malattie Cardiache e Neurologiche A cura de Gli Amici del Cuore di Carpi Sala Congressi 22 ottobre - ore 21.30 Calaluna Tributo a Fabrizio De Andrè Centro Loris Guerzoni 23 ottobre - ore 10.30 Festa del donatore di Avis Premiazioni dei Donatori Centro Sociale Guerzoni
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L’impianto cittadino sarà l’imprescindibile uomo in più nella cavalcata del Carpi a caccia del pronto ritorno in Serie A
CARPI FC 1909 Entrare in un contesto che conosci, hai imparato ad amare e senti tremendamente tuo e trovarlo così profondamente migliorato è un’emozione indescrivibile. Il Cabassi per tanti di noi è come un amico conosciuto in circostanze più o meno casuali con il quale, col tempo, siamo entrati in simbiosi; insieme al quale abbiamo vissuto momenti indimenticabili e, dopo averlo perso di vista per un anno e mezzo, ti sorprende togliendoti il fiato. Più attraente che mai. Questo avranno pensato i calciatori del Carpi percorrendo il lungo serpentone che dagli spogliatoi porta al campo passando proprio sotto la nuovissima curva locale. Uno spettacolo affascinante quello offerto dal Cabassi contro il Latina, fra colorate coreografie e quel boato, struggente e incontrollabile scatenatosi dopo la rete di Antonio Di Gaudio dopo una manciata di minuti dal fischio d’inizio. Appena quattro minuti ha impiagato la rete dell’impianto carpigiano a gonfiarsi e, tutt’altro che a caso, proprio sotto quella bolgia di supporter carpigiani che non avrebbero potuto sognare inauguraHa un tocco retrò la sfida fra Spal e Carpi, tra le portate più succulente della decima giornata del campionato cadetto. Le due compagini non si incrociano in campionato da diciotto anni, ma la rivalità tra i due club (che hanno recitato una parte importante del calcio emiliano di Serie C nel corso degli ultimi cent’anni) non si è mai sopita. Il Carpi arriva alla trasferta in terra estense con la carica derivante da sei punti nelle ultime due partite che ne hanno certificato un ritorno prepotente nelle zone nobili della classifica a sole due lunghezze da un Cittadella in caduta libera, mettendosi alle spalle lo Spezia e il Benevento capitolate nell’ultimo turno rispettivamente a Avellino e a Chiavari. La Spal, dal canto suo, con tre risultati utili consecutivi contraddistinti dalle vittorie con Salernitana e Pisa e dal pareggio esterno nel derby col Cesena, punta senza a incamerare il prima possibile i cinquanta punti necessari a blindare la salvezza per poi tentare di laurearsi vera e propria rivelazione del campionato e magari av20
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Che emozione tornare al Cabassi! zione migliore per la loro nuova casa. Ha qualcosa di magico il nuovo Cabassi e il suo primo contributo pare averlo già dato: non è solo stato il decisivo teatro della vittoria contro il Latina, apparso come una piccola comparsa dinnanzi alla feroce fame di vittoria di capitan Letizia e compagni, bensì è riuscito a riportare pace e unione in una tifoseria che lo storico traguardo della Serie A - e non solo - avevano diviso. L’impianto cittadino sarà l’imprescindibile uomo in più nella cavalcata del Carpi a caccia del pronto ritorno in Serie A. Enrico Bonzanini
Le due compagini non si incrociano in campionato da diciotto anni, ma la rivalità tra i due club non si è mai sopita
Carpi vs Spal
vicinandosi il più possibile alla zona play off. Nel Carpi nessuna defezione nè squalifica: Mister Castori potrà far affidamento sulla rosa al gran completo a eccezione del centravanti Gianmario Comi, verosimilmente in attesa della finestra invernale del calciomercato per cambiar aria e casacca. Facile aspettarsi un leggero turn over tentando di ottianno XVII - n. 38
mizzare al meglio le risorse in vista di una settimana che vedrà la compagine biancorossa scendere in campo per ben due volte con all’orizzonte la trasferta di Perugia. Davanti a Simone Colombi dovrebbero essere confermati Aljaz Struna e Simone Romagnoli, con Leonardo Blanchard e Riccardo Gagliolo a contendere una maglia da
titolare a Gaetano Letizia e Fabrizio Poli. In linea mediana facile aspettarsi il rientro di Raffaele Bianco, con Lorenzo Lollo (candidato a un turno di riposo) e Marco Crimi, Antonio Di Gaudio e Lorenzo Pasciuti a completare il reparto. In avanti ancora spazio ad Andrea Catellani e Kevin Lasagna il cui affiatamento cresce partita
dopo partita aumentando così il tasso di pericolosità del Carpi. Nella Spal emergenza a centrocampo dove oltre ai lungodegenti Eros Schiavon e Alberto Picchi, mancherà anche il capocannoniere stagionale Luca Mora, il quale dovrà osservare un turno di stop dopo il rosso sventolatogli al Manuzzi. Davanti al confermato Paolo Branduani dunque, che ha definitivamente scavalcato nelle gerarchie il giovane talento dell’Udinese Alex Meret, il tecnico estense Leonardo Semplici, nel suo 3-5-2, dovrebbe confermare il pacchetto difensivo formato da Francesco Vicari, Michele Cremonesi e Daniele Gasparetto. Il folto centrocampo dovrebbe vedere sugli esterni l’impiego dell’esperto Cristiano Del Grosso e Manuel Lazzari, coadiuvato centralmente dagli esperti Mariano Arini, Pasquale Schiattarella e Mirco Spighi. In avanti, al fianco di Gianmarco Zigoni, il giovane Alberto Cerri (a lungo seguito anche dal Carpi) sarà preferito a Mattia Finotto. E.B.
classifica generale SQUADRA
PUNTI
verona
20
cittadella
18
carpi
16
perugia
15
entella
15
benevento
14
frosinone
14
spezia
13
BRESCIA
12
SPAL
12
pisa
12
pro vercelli
12
SALERNITANA
10
bari
10
CESENA
9
avellino
9
vicenza
9
latina
8
novara
8
ternana
8
ascoli
7
trapani
6
trovare quel guizzo che serve per ricucire la gara, poiché ogni volta che si avvicina viene rispedita indietro da un ottimo Melegari, il migliore del match. Magreta porta a casa due punti meritati e Carpi rimpiange le troppe palle perse e le occasioni mancate per non aver saputo azzannare il match nel momento giusto. Settimana prossima derby carpigiano presso il Palazzetto di Carpi contro il Nazareno.
Basket Promozione - Carpi cede al Baker Magreta 55 a 64
Centro Lattonieri stoppata dal Magreta Parte subito forte Carpi che produce un parziale di 8-2 che costringe Magreta a un timeout. Poi Carpi continua a macinare canestri nel primo quarto con un buon Arletti, ma non chiude bene le linee difensive e concede a Magreta di riavvicinarsi.
L’asd Virtus Cibeno, che lo scorso anno ha registrato oltre 400 tesserati, si conferma la più importante realtà calcistica del territorio per la fascia d’età dai 5 anni agli over 30. “Vogliamo crescere costantemente – spiega il direttore tecnico Davide Nora – attraverso un percorso flessibile, capace di modificarsi nel tempo a seconda di circostanze ed esigenze. Nel farlo, però, vogliamo conservare quanto di buono è stato creato precedentemente, senza azzerare gli encomiabili risultati raggiunti sino a oggi. Con un occhio alla competizione e uno all’importanza sociale ed educativa che lo sport inevitabilmente possiede, la Virtus Cibeno spera di conseguire anche in questa stagione risultati importanti e, soprattutto, soddisfacenti per i propri atleti, come quello che, lo scorso anno, ha portato i Giovanissimi a Roma, per disputare la finale di Coppa Italia per il terzo/quarto posto. Abbiamo molte ambizioni e tanta voglia di fare e nuovi progetti arriveranno a breve. Ma quel che resta più importante sono i ragazzi e,
Nuovo assetto societario, un gemellaggio importante e molte offerte per l’Asd Virtus Cibeno
La Virtus cambia volto
Da sinistra Giovanni Morselli, Sandro Guaita, Marco Gasparini e Davide Nora
per quanto lontano andremo, non abbiamo intenzione di lasciarne indietro neppure uno”. Rispetto al nuovo assetto dirigenziale e organizzativo affermatosi al termine della scorsa stagione – con la presidenza di Marco Gasparini, la vicepresidenza di Maurizio Tondelli, la direzione tecnica di Davide Nora e il coordinamento del settore giovanile agonistico
di Giovanni Morselli, i quali compongono, insieme a Federico Poletti, Giancarlo Baraldi, Andrea Motta, Graziano Angeli e Giuliano De Boni, il comitato esecutivo – la direzione generale è assegnata quest’anno a Sandro Guaita, mentre Andrea Bonfatti e Stefania Bagni sono i due nuovi responsabili dell’attività di scuola calcio tenuta presso il cam-
po di via Remesina. E’ stata poi potenziata ulteriormente l’offerta che la società mette a disposizione degli atleti, potendo vantare ben sette allenatori con qualifica federale Uefa, due preparatori per i portieri con qualifica, due professori Isef e un laureato in Scienze Motorie. Si aggiungono poi i nuovi servizi offerti, come la Scuola Portieri, il trasporto – due autisti e due
Lo scorso 12 ottobre i biancorossi hanno fatto visita al Reparto di pediatria dell’ospedale Ramazzini di carpi
nell’ambito dell’iniziativa della Lega B, Un giorno per la nostra città. “Un grazie alla dottoressa Adriana Borghi per
l’ospitalità e al sindaco Alberto Bellelli, presente per un saluto”, spiega la società biancorossa in una nota stampa.
pulmini a disposizione - per i tesserati e due segreterie in via Salvaterra e Remesina. Da sempre attenta al lato non soltanto competitivo ma anche a quello sociale e della pratica sportiva, e desiderosa di dare un’occasione reale a tutti i propri giovani, la Virtus Cibeno ha scelto, con il Progetto Giovani, di ringiovanire la Prima Squadra – confermando l’allenatore Paolo Albertini - aprendo le porte ai tesserati provenienti dal settore giovanile della società stessa, pur mantenendo l’ossatura che tante soddisfazioni ha fornito nel girone di ritorno dello scorso campionato. Quest’anno, poi, per la prima volta il Settore Juniores (Under 21) parteciperà all’impegnativo campionato regionale. Tuttavia il calcio, in casa Virtus Cibeno, non è soltanto competizione, ma anche storia, passione e solidarietà: per questo continua e si rafforza il gemellaggio con il Nabuquense FC, realtà
calcistica di Joaquim Nabuco, cittadina situata nel nord est del Brasile, il cui presidente, Adriano Alves da Silva, è stato ospite di Carpi nei mesi scorsi. Tre gli ambasciatori dell’Asd in questa nuova avventura sudamericana: Bruninho (Bruno de Rezende), il palleggiatore che negli ultimi due anni ha vinto la Coppa Italia con il Modena Volley e, alle ultime Olimpiadi, un oro con la nazionale brasiliana, l’ex centrocampista del Carpi, ora al Bari, Rafael Martinho, e il giornalista e scrittore Darwin Pastorin. Restano poi confermati il progetto di attività motoria di base, concepito per i bambini della scuola calcio al fine di attivare i meccanismi coordinativi funzionali alla crescita agonistica dei ragazzi, così come continuano i corsi d’aggiornamento degli allenatori, per rimanere al passo non solo con le innovazioni tecniche ma anche per affinare la propria capacità di gestire i rapporti con i giovani atleti.
Campionati provinciali tennis Over 45/55
Tennis protagonista allo Sporting Club di Carpi
Il Carpi al Ramazzini
Lo scorso 12 ottobre i biancorossi hanno fatto visita al Reparto di Pediatria dell’Ospedale Ramazzini di Carpi
Nella seconda frazione blackout completo dei carpigiani che perdono le fila del gioco visto nel primo quarto, mentre Magreta rimane costante: prima sorpassa e poi allunga. Dopo la pausa la gara rimane in netto equilibrio, ma il divario accumulato nel secondo quarto non viene ricucito dalla Carpine che non riesce mai a
Si sono conclusi i Campionati provinciali di tennis Over 45 e Over 55 allo Sporting Club Carpi. Nell’Over 45 si sono sfidati 32 giocatori mentre nell’Over 55 erano in 9. Vincitore della categoria Over 55 Gianni Davoli (Tennis Modena): batte Giorgio Guidetti (Sporting Carpi) 4-6, 6-1, 6-3. Daniele Leonardi (Sporting Sassuolo) ha invece avuto la meglio su Carlo Alberto Bonaretti (Sporting Carpi) 6-3, 7-5. Le finali si sono svolte davanti ai rappresentanti della Federtennis provinciale e regionale Roberto Vitale e Gianni Pinotti. venerdì 21 ottobre 2016
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Bocce - I carpigiani tra le mura amiche superano l’Alto Verbano campione italiano in carica. 1-0 di misura maturato nel secondo turno di gioco grazie al doppio set conquistato dalla coppia Savoretti-Bartoli
La Rinascita vince e convince Dopo la seconda giornata del campionato di Serie A solo due squadre a punteggio pieno, Fashion Cattel Treviso e Boville Marino Roma con alle spalle la modenese GS Rinascita a pari punti con la meneghina MP Filtri Caccialanza. Sabato 15 ottobre i carpigiani tra le mura amiche hanno superato l’Alto Verbano campione italiano in carica. 1-0 di misura maturato nel secondo turno di gioco grazie
Buona la prima! Inizia col botto in trasferta il campionato di B2 della GSM Mondial Carpi, in un campo ostico come quello di Volano (TN). Le ragazze di Mister Davide Furgeri hanno espugnato il campo di un’altra neo promossa, alla prima uscita. Il sestetto iniziale ha visto Galli in regia, Pini opposto, Bulgarelli e Natali attaccanti ricevitori, Faietti e Campana al centro, libero Dallari. L’incontro inizialmente è in salita, la squadra di casa parte forte mettendo in difficoltà i ricevitori biancorossi e non permettendo un gioco fluido da parte delle carpigiane. Al primo time-out tecnico le trentine sono avanti 8-6 e continuano a spingere trovandosi avanti 16-13 anche in quello successivo. Sulle ali dell’entusiasmo Volano chiude il parziale 25-17, nonostante il tentatiLa Terraquilia Handball Carpi vince la terza partita consecutiva espugnando il palazzetto di Cologne col punteggio di 20-23. Una gara complicata in un campo ostico dove i padroni di casa sbattono sul muro eretto da Jan Jurina per tutti i sessanta minuti. Terraquilia è avanti già a metà primo tempo sul +3 (4-7) con Bosnjak e Pivetta autori di tre reti ciascuno. Reti che permettono ai biancorossi di piazzare il primo break. Alla sirena della prima frazione il punteggio recita un 8-11 per Carpi con un grande Nocelli
al doppio set conquistato dalla coppia Savoretti-Bartoli. Bellissimo l’incontro tra due squadre che hanno dato il meglio di sé. La Rinascita schiera Savoretti che nell’individuale contro Chiappella rimedia un 6-8, 8-3. Finisce pari anche tra le terne con Paleari-Bartoli-Provenzano che terminano l’incontro col punteggio di 5-8, 8-5. Poi sono entrate in campo le coppie: Paleari - Provenzano portano a casa un altro pari
8-3, 5-8 mentre a fare la differenza è stata la coppia Savoretti – Bartoli vittoriosi 8-5, 8-4 guadagnando il punto che permette alla Rinascita di vincere l’incontro. Classifica: Boville Marino e Fashion Cattel 6, GS Rinascita e MP Filtri Caccialanza 4, Alto Verbano 3, CVM Utensiltecnica 2, Enrico Millo, Montegranaro, L’Aquila, Ancona 2000, APER Capocavallo e Montecatini AVIS 1.
Pallavolo femminile Serie B2 - Inizia col botto in trasferta il campionato di B2 della GSM Mondial, in un campo ostico come quello di Volano
Grande debutto per la Gsm
gli attacchi di Natali creano un break che le ragazze sfruttano appieno, stoppando la rimonta avversaria e chiudendo 25-23, portandosi così sull’1-1. Si ricomincia da capo, si aspetta la reazione Trentina, ma scrollata di dosso la tensione iniziale, ora Bulgarelli e compagne crescono nei fondamentali mentre al contrario la squadra di casa comincia a calare, perdendo
Falsa partenza Texcart vo finale di Furgeri di effettuare un doppio cambio, inserendo Viani e Bellentani. Il set successi-
vo parte come il precedente, con la squadra di casa avanti, ma la Gsm, dopo una piccola rimonta, mette
Terraquilia corsara a Cologne
in evidenza nella seconda parte di prima frazione.
Nella ripresa Carpi tenta la fuga con un parziale di
Un compleanno insieme a Paolo Belli
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venerdì 21 ottobre 2016
finalmente la testa avanti, portandosi sul 16-15. Da qui una seconda parte di set giocata punto a punto, poi
Partenza in salita per la giovane formazione carpigiana, battuta 3 a 0 dalla formazione del Cosma. Qualche ingranaggio ancora da lubrificare e qualche automatismo da riprendere, ma la strada è ancora lunga. Partita caratterizzata da inizi set con molti errori e poca concentrazione, seguita da bei recuperi ma insufficienti per il risultato. Ora occorre rimboccarsi le maniche e prepararsi per il prossimo match.
Pallamano Serie A - Metelli battuta a domicilio e aggancio al secondo posto
In occasione dei festeggiamenti per il suo trentesimo compleanno, Ushac ha organizzato lo spettacolo Stand By Me
In occasione dei festeggiamenti per il suo trentesimo compleanno, Ushac Carpi ha organizzato lo scorso 16 lo spettacolo Stand By Me che ha visto coinvolti alcuni ragazzi dell’associazione insieme al Coro Arcobaleno, in un musical diretto da Elisa Lolli e Francesca Canova. “I ringraziamenti da fare sarebbero davvero tanti – ha commentato il presidente di Ushac, Carlo Alberto
sicurezza e incisività. I set successivi sono quasi un monologo carpigiano, la squadra comanda sempre il gioco e il punteggio, le giocate sono più incisive, Pini, Faietti, Bulgarelli e Campana fanno male alle avversarie e così i set successivi si chiudono 25-19, 25-15 in favore della GSM. Fra le singole Natali 18 punti, Pini 15, Faietti e Bulgarelli 13. Campana 6, Bellentani 2. La prossima gara vedrà l’esordio casalingo della squadra nella nuova palestra Margherita Hack di Cibeno contro la VTV Tecnocap Verona.
Fontanesi – perché se la nostra associazione può spegnere ben 30 candeline, è ovvio che il merito è di tutti coloro che, negli anni, non hanno mai fatto mancare il loro sostegno. Mi limiterò dunque a ringraziare l’assessore Daniela Depietri, che ha portato i saluti dell’amministrazione, e Paolo Belli che nel corso del tempo è stato molto presente e vicino ai nostri ragazzi. Non posso non
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citare anche la regia di Elisa Lolli e la direzione del coro di Francesca Canova, grazie alle quali è stato possibile realizzare Stand by me.Un musical che ha avuto grande successo e il cui titolo riassume splendidamente quello che, per l’associazione, è il primo e più importante obiettivo da raggiungere, ovvero quello di stare vicino ai ragazzi. Le competizioni sportive, il canto corale, a cui
1-3 dopo soltanto tre minuti con Bosnjak sempre sugli scudi a livello realizzativo coadiuvato da un Angelo Giannetta apparso in ottima forma. La gara si
complica consentendo a Cologne di rientrare al 17’ sul -2 15-17 con il terzino Soldi sempre molto attivo. A sette minuti dal termine i padroni di casa riescono nell’impresa di agganciare la Terraquilia sul 17 pari. Il finale si fa “thrilling”: sono Bosnjak, Giannetta e Pivetta a piazzare i break decisivi con il punteggio che permane 17-20 anche grazie a uno straordinario Jurina che para il rigore del
possibile -1. Sul 19-21 è capitan Beltrami a chiudere la gara con due reti che fissano il punteggio sul definitivo 20-23. Prossimo impegno per gli uomini di Sasa Ilic sabato 22 ottobre, alle 19, contro la sorprendente Luciana Mosconi Dorica vincitrice contro Bologna. Una vittoria, quella dei marchigiani, che consente alla Terraquilia di agganciare i felsinei al secondo posto. si è da poco aggiunta anche l’attività teatrale, le gite fuori porta, le cene e le altre occasioni conviviali non sono che strumenti per raggiungere questo scopo primario”. Alle famiglie, il presidente ha poi chiesto di non far mancare la propria vicinanza: “state sempre vicine a Ushac, perché l’associazione è anche un vostro strumento, e siete proprio voi a poterci suggerire come sviluppare al meglio le attività, per andare incontro ai bisogni e alle esigenze dei ragazzi. In quanto al cuore, quello ce la mette ognuno di noi, ogni giorno”.
Prima edizione di G.P. Centrum
Buona la prima!
Nella cornice della pista di atletica di Carpi si è svolta sabato 15 ottobre la prima edizione di G.P. Centrum. Tre le corse in programma: la non competitiva che ha visto un’ottima partecipazione, la corsa in pista per i più giovani con gare per ogni categoria e la competitiva a staffetta a 2 che ha visto la partecipazione di 31 staffette, su un percorso di 1,6 Domenica 23 ottobre il minirugby avrà di nuovo una delle sue tappe regionali al campo da rugby di via Nuova Ponente, 30: sono attesi circa 150 bambini da tutta la regione e la macchina organizzativa del Rugby Carpi è al lavoro per accogliere al meglio i numerosi ospiti in arrivo, pur nei limiti della struttura (ultimo dei quali è la temporanea chiusura della tribuna, in attesa da parte del Comune dell’ok alla riapertura per motivi legati alla sicurezza e al rinnovo dei certificati). Sarà invece ferma la Serie C2 per un turno di riposo dopo la sconfitta subita a Noceto per 40-3, domenica 16, i Falchi torneranno in campo il 30 ottobre contro il Bologna 1928.
Riccardo Romagnoli e Andrea Carnevali della SG La Patria. Nella Staffetta Maschile primo posto per Rocco Rizzello (1970 La Fratellanza) e Paolo Calamai (1969 Mds). Nella Staffetta Femminile primo posto per Fiorenza Pierli e Laura Ricci (1980 Corradini Rubiera) mentre in quella Mista a giungere per primi sono stati Isabella Morlini e Alexandro Fiorini (Atletica Reggio).
km da ripetere due volte per ciascun staffettista. Nella Staffetta Allievi ha conquistato il primo gradino del podio la coppia formata da Mattia Marci e Andrea Cilea (2000 Modena Atletica). Nella Staffetta Juniores primo posto per Riccardo Fraccascia e Simone Migliaccio (1997 Modena Atletica) mentre al secondo posto si sono piazzati Domenica 23 ottobre
Il minirugby torna a Carpi Le ragazze dell’Under 16 femminile, al comando della classifica dopo la
prima giornata, andranno in cerca di conferme nel raggruppamento di Bologna, mentre l’Under 14 giocherà a Carpi contro la Lanfranco Modena sabato 22 ottobre alle 16. C’è grande fermento ed entusiasmo per questo inizio stagione che ha portato i numeri di praticanti e tesserati a un livello record mai toccato in precedenza dalla giovane società biancorossa.
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