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Federica magri: “L’Erasmus può cambiarti la vita”. Sara Capelli
e’ nato Blablamonday: quattro chiacchiere on line Ilaria Bondi
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Il carpi calcio ha conquistato 12 punti in 8 partite bloccando Milan e Lazio, impattando a San Siro contro l’Inter e sbarazzandosi delle due “genovesi”. Grazie a Fabrizio Castori,il sogno salvezza è ancora vivo. cronaca
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Fusione o alleanza?
Ilaria Bondi: L’arte di disegnare i corpi. svelati I misteri dell’anatomia
non c’è pace per la residenza psichiatrica
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E’ successo ancora, domenica 24 gennaio. La partita di calcio Fiorano – Solierese del campionato Allievi è stata sospesa per rissa sugli spalti. A venire alle mani sono stati i genitori dei ragazzi: una parola di troppo è bastata per scatenare dapprima una raffica di insulti e, successivamente, uno scontro a suon di spintoni e calci. Una scena che ha indotto l’arbitro a sospendere la partita anche perché i ragazzi in campo si sono rifiutati di continuare a giocare. “Se potessi organizzerei le partite a porte chiuse dopo casi di violenza o in seguito ad atteggiamenti intimidatori da parte dei genitori, perché così non si può andare avanti” ha dichiarato il presidente provinciale della Figc Vincenzo Credi (in foto) intenzionato ad adottare tutti i provvedimenti che il regolamento permette “per debellare questa cosa che ormai è diventata cronica di genitori e ragazzi che si picchiano: è ora di farla finita”. Per non parlare degli arbitri che sono bersaglio di attacchi sul campo e fuori: l’anno scorso in Emilia Romagna sono stati 37 gli episodi di violenza certificati. “Il problema sono i genitori che sfogano lo stress della quotidianità sui campi da calcio” conclude Credi. Rappresentano un problema anche quelli convinti di avere un figlio fenomeno. E’ tempo che qualcuno si faccia carico di spiegare ai genitori quale comportamento sia più adeguato riguardo la loro presenza nelle attività sportive del figlio, per capire qual è la linea di confine che segna il dentro dal fuori.
Sara Gelli
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La Iena
Là dove c’era l’erba, ora c’è... un centro sociale...
“Il calo dei residenti a Novi non è tutto ascrivibile al terremoto. Si registra un calo percentuale della popolazione straniera, che passa dal 18,5% del 2011 al 15,4% del 2015. Altro dato da tenere in considerazione è il saldo tra decessi e nascite (in negativo di 152 cittadini) dal 2011 al 2015”. Dichiarazione del segretario del Circolo Pd di Novi di Modena Marzia Scaltriti.
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DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Dario Po, Enrico Gualtieri, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini
PUBBLICITA’ Multiradio - 059.698555
STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 28 CARPI Tel. 059 642877 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it RADIO BRUNO Soc. Coop.
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venerdì 29 gennaio 2016
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La big Hera propone la fusione mentre quella di Tea è la strada dell’indipendenza che si sposa con intese tra gruppi di medie dimensioni. Anche Piacere Aimag insieme a Estra offre la possibilità di uno sviluppo autonomo.
Fusione o alleanza? Questo è il problema…
I soci di Aimag cercavano un partner e ne hanno trovati sette: Hera, Tea, le Fondazioni Cassa di Risparmio di Mirandola e Cassa di Risparmio di Carpi, Piacere Aimag insieme a Estra, Canarbino Spa, Austep e Fratelli Baraldi hanno presentato manifestazione di interesse per la multi utility di casa nostra di cui i ventuno Comuni soci detengono assieme il 65%. Grazie al lavoro di sintesi fatto dal consulente Gianpaolo Chimenti di Price Waterhouse, società di revisione contabile che ha svolto il ruolo di advisor, durante la serata di giovedì 21 gennaio presso la Sala Congressi di viale Peruzzi davanti ai consigli comunali di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano è stato possibile conoscere le caratteristiche delle diverse manifestazioni di interesse e intuire che sarà una lotta a tre tra Hera, Tea che ha il sostegno delle Fondazioni e Piacere Aimag che si è presentata insieme a Estra. Difficile infatti che
I sindaci Paola Guerzoni, Luisa Turci, Alberto Bellelli, il presidente del consiglio Davide Dalle Ave, e il sindaco di Soliera Roberto Solomita
possano essere presi in considerazione per la partnership Canarbino, che ha proposto l’acquisto di quote azionarie di minoranza di Sinergas, Fratelli Baraldi la cui manifestazione di interesse non declina le finalità della partnership, Austep che si propone per società di progetto nel settore idrico e ambientale. Ogni considerazione che si spinga al di là della presentazione di Price Waterhouse Cooper spetta comunque ai
sindaci che avranno l’ultima parola, entro il mese di marzo, sulla scelta della strada da intraprendere per garantire ad Aimag l’incremento del valore per i soci, il mantenimento e miglioramento dei servizi, la salvaguardia dei livelli occupazionali: l’operazione di partnership è infatti finalizzata alla crescita industriale della multi utility. Quali le differenze sostanziali? Hera, big bolognese con i suoi 244 soci pubblici, quotata in
Borsa e presente dal Veneto, all’Emilia Romagna fino alle Marche, già azionista di Aimag dal 2009 con una quota pari al 25% ha proposto nella manifestazione d’interesse l’acquisto di un ulteriore 26% per arrivare almeno al 51% privilegiando, già oggi o in una fase successiva, la fusione di Aimag in Hera per incorporazione. L’operazione sarebbe finanziata attraverso cassa e/o azioni in modo da consentire l’ingresso dei
soci pubbli- Gianpaolo Chimenti (Cassa di Rici di Aimag sparmio di nel capitale Carpi e Cassa e nella di Risparmio governance di Mirandola) di Hera. che, dichiaranDiversado l’intenzione mente da di passare Hera le dall’attuale altre mani10% al 20%, festazioni associano la di interesse loro manifestaoffrono ad Aimag la poszione di interesse “a quella sibilità di uno sviluppo di multi utility compatibile autonomo. Tea, la multi dal punto di vista tecnico, utility del territorio mantoindustriale, dimensionale”. vano (di cui il Comune di Infine, Piacere Aimag, che Mantova detiene il 72,8% unisce i gruppi privati Piae 59 comuni il 27,2%) centini, Reggiani, Borsari, propone di acquistare tra il insieme a Estra, multi utility 26 e il 32%del capitale di presente in Toscana, ha fatto Aimag dai Comuni soci, pervenire una manifestaziocorrispondendo la metà del ne d’interesse per l’apporto valore mediante concamdi una quota di risorse in bio azionario (le due multi Aimag pari al 14% tramite utility sarebbero presenti un aumento di capitale o l’una nell’altra) e l’altra tramite l’acquisto di azioni metà mediante versamento in possesso dei comuni soci in denaro. L’intesa vedrebbe che manterranno una quota Tea presente nel capitale, di partecipazione al capitale nella governance congiunta sociale superiore al 50%. e nel patto di sindacato. La Dalla manifestazione d’inmanifestazione di interesse teresse ora si passa alla gara di Tea è legata a doppio filo vera e propria. a quella delle Fondazioni Sara Gelli
La sfida MAGGIORE di Aimag si chiama gara per la concessione della distribuzione del gas. non lo ha nascosto il direttore Dondi che, in occasione della presentazione del Piano Industriale ha dichiarato: “abbiamo bisogno di certezze E tempi rapidi”.
“Aimag è forte e guarda al futuro” La sfida di Aimag per il prossimo futuro è una sola e si chiama gara per la concessione della distribuzione del gas. E non lo ha nascosto il presidente Mirco Arletti che, in occasione della presentazione del Piano Industriale 2016 - 2018 del gruppo, è stato lapidario: “a quell’appuntamento, Aimag non può presentarsi da sola. Pertanto, l’individuazione di un partner, sia questi industriale o finanziario, è fondamentale”. Sette le manifestazioni di interesse pervenute al Comune di Mirandola, che ha agito su delega degli altri Comuni soci (i quali detengono il 65% del pacchetto azionario della multiutility, il cui valore è stimabile intorno ai 200 milioni di euro): “segno inequivocabile di quanto questa multiutility sia appetibile per l’ottimo lavoro svolto sinora dal suo gruppo dirigente”. La gara, fatta per ambiti territoriali, nel nostro caso Modena 1, (già costituita la stazione e appaltante, mentre il bando dovrebbe essere pubblicato il 17 marzo 2017), vede in campo due giocatori, seppure dal diverso peso, Aimag da un lato ed Hera dall’altro. “Chi vince ha l’obbligo di indennizzare il gestore uscente per il valore delle sue reti di distribuzione”, spiega il direttore generale Antonio Dondi.
Ergo, se vincesse, Aimag dovrebbe versare al colosso bolognese oltre 100 milioni di euro. Le due società non possono presentarsi in modo associato alla gara per motivi legati alle normative vigenti e all’Antitrust: poiché l’una è una partecipata dell’altra, (ricordiamo che nel 2009, Hera ha acquisito il 25% di quote di Aimag per un valore di 36 milioni di euro) e perché le due multiutility, in quanto operatori dominanti, sono le sole a spartirsi la torta della distribuzione del gas nell’ambito Modena 1. La strada praticabile è quindi segnata: o Aimag viene fagocitata da Hera oppure si “allea” con un altro soggetto. Se ciò non accadesse, pur incassando 100 milioni sonanti di indennizzo, Aimag perderebbe un segmento fondamentale per la propria redditività e il suo valore si svaluterebbe enormemente (ricordiamo che, a oggi, le quote del Comune
di Carpi in Aimag ammontano a 30 milioni di euro: risorse che appartengono ai cittadini). “Non siamo preoccupati - prosegue Dondi - ma abbiamo bisogno di certezze. Il nostro auspicio dunque è che la proprietà decida in tempi rapidi. Dal canto nostro faremo di tutto per arrivare preparati a quell’appuntamento”. Aimag è forte e non arretra e anche nel Piano Industriale 2016 - 2018 il CdA della municipalizzata non rinuncia a ipotesi di sviluppo e a processi di innovazione nella gestione dei servizi. “Per tale motivo abbiamo previsto maggiori investimenti (circa 85 milioni complessivi) rispetto al triennio precedente”, ha dichiarato il presidente Arletti. L’obiettivo economico del gruppo è consolidare il margine operativo lordo attorno ai 44 milioni di euro (con un aumento a 48 nel 2018) con un’attenzione costante al mantenimento dei pa-
rametri finanziari, su tutti quello relativo all’indebitamento: “siamo un’azienda sana e poco indebitata - prosegue Arletti e questo ci consente di avere la tranquillità finanziaria necessaria per mettere in campo ulteriori progetti di crescita” la quale potrebbe passare anche per future acquisizioni, aggiunge Dondi, come nel caso della fusione tra Sorgea Energia e Sinergas,.“Con prudenza e decisione, qualora il mercato offrisse delle buone opportunità non ci tireremo indietro”. La forza di Aimag, spiega il direttore, sta nella “buona diversificazione del rischio, ma nel prossimo futuro dovremo fare i conti con una riduzione dei margini di guadagno (soprattutto su idrico e gas). Il settore ambientale poi, punto di forza della nostra multiservizi, sta cambiando repentinamente: meno produzione di rifiuti, maggiori vincoli sugli impianti di smaltimento ed esaurimento delle discariche determineranno una riduzione dei margini e quindi minori dividendi per i soci, a partire dai Comuni. Senza dimenticare il fatto che la concessione di raccolta scade alla fine del 2016”. Puntare su nuovi asset è quindi strategico. 30 i milioni di euro destinati agli investimenti nel settore ambiente (raccolta, recupero e smalti-
mento dei rifiuti). “Sul fronte della raccolta differenziata ci siamo posti obiettivi alquanto ambiziosi, i quali anticipano ampiamente quelli stabiliti dal Piano Regionale di gestione dei Rifiuti in attesa di approvazione da parte dell’Assemblea regionale: raggiungere l’80% di raccolta differenziata nel 2018, grazie all’estensione del modello porta a porta in tutto il bacino servito daAimag e l’applicazione della tariffazione puntuale, ridurre i rifiuti a smaltimento da 196 chili nel 2015 a 100 nel 2018. Sette i milioni destinati agli adeguamenti normativi o alle migliorie tecniche per gli impianti di trattamento rifiuti (impianti di compostaggio di Carpi e di Massa Finalese e le discariche, fra cui segnaliamo il ripristino morfologico-ambientale di Medolla e l’ampliamento del quarto lotto di via Valle a Fossoli). Uno dei principali investimenti al vaglio riguarda poi la realizzazione, a fine piano, di un impianto per lo sfruttamento del biometano prodotto dalla digestione anaerobica della frazione organica presso l’impianto di Massa Finalese”. A preoccupare è ancora il sottoutilizzo del TMB (trattamento meccanico biologico presso il compostaggio di Fossoli): “se il Piano provinciale non ci consentirà di trat-
tare rifiuti provenienti anche da altre parti della Regione, il costo di smaltimento per i soli rifiuti del bacino Aimag diventerà più elevato, con un possibile aggravio della tariffa per i cittadini”, spiega Dondi. Ammontano poi a 35 milioni le risorse per gli investimenti nel settore idrico finalizzate alla riduzione delle perdite di rete (il 26%), all’efficientamento energetico attraverso la sostituzione delle apparecchiature elettromeccaniche più obsolete, alla diminuzione degli impianti di depurazione per ridurre i costi di manutenzione e investimenti per gli adeguamenti normativi. Previsti anche importanti interventi di rinnovo delle infrastrutture acquedottistiche: fra le opere principali si segnala la nuova condotta del DN 700 che sostituisce l’adduttrice più vecchia del DN 350 che dal campo pozzi di Fontana alimenta Carpi e l’anello cittadino di adduzione; a seguire si procederà con il rinnovo dell’ossatura portante del sistema di adduzione alimentato dal campo pozzi di Cognento. Sul fronte “produzione di energia” si prevedono invece investimenti pari a 2,4 milioni finalizzati in particolare al potenziamento della rete di teleriscaldamento di Mirandola. Jessica Bianchi
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Non tutti lo sanno ma la nostra città ha dato i natali a uno dei precursori dell’anatomia moderna. Jacopo Barigazzi, noto come Berengario da Carpi, nato nel 1466, laureato in Filosofia e Medicina, si distinse nel mondo accademico e non solo per le sue preziose e innovative pubblicazioni di anatomia. A ricalcare quelle antiche e illustri orme è oggi la carpigiana 38enne Ilaria Bondi, grafica pubblicitaria, illustratore medico e titolare dello studio Peppermint Advertising. Un’arte, quella di Ilaria, a dir poco singolare: “dopo il diploma all’Istituto d’arte di Reggio Emilia, grazie alla curiosità che suscitò in me la mia professoressa di Disegno dal vero, decisi di frequentare la Scuola diretta a fini speciali di Disegno anatomico, nata negli Anni Venti, presso la Clinica Ortopedica dell’Università degli Studi di Bologna, al Rizzoli, la quale accettava solo quindici allievi all’anno provenienti da ogni angolo d’Italia. La scuola, unica nel suo genere e oggi purtroppo chiusa, mi ha fornito la cultura scientifica e tecnica necessaria per diventare una disegnatrice capace di illustrare argomenti di anatomia macroscopica e microscopica, normale e applicata per le scienze biomediche”. Dalla matita alla tavoletta grafica, tutta la storia del disegno anatomico è custodita all’interno del Rizzoli. Ne è stata scrupolosa e appassionata custode, fino alla sua scomparsa avvenuta nel
La carpigiana 38enne Ilaria Bondi, grafica pubblicitaria e titolare dello studio Peppermint Advertising, è specializzata nella realizzazione di tavole anatomiche
L’arte di disegnare i corpi Ilaria Bondi
“Pur essendo poco noto alla maggioranza, il mio lavoro è estremamente utile a tutti quei medici e professionisti che nelle loro pubblicazioni medicoscientifiche necessitano di illustrazioni più chiare ed esplicative rispetto una normale fotografia”. 2014, Giliola Gamberini, che il destino ha legato al grande direttore della Scuola di disegno anatomico, Remo Scoto: “la migliore dei maestri. Apprendere da
lei è stato un privilegio straordinario”, prosegue Ilaria. L’arte di disegnare corpi, realizzando tavole anatomiche, è sicuramente un lavoro di nicchia ma, come
spiega Ilaria, “estremamente affascinante. Il nome di Carpi è da sempre legato a quello della maglieria ma, in realtà la nostra città è molto di più”. Indissolu-
bilmente legata al destino di Berengario da Carpi, la Corte dei Pio serba tesori da riscoprire e valorizzare. “Questo lavoro mi consente di coniugare le mie due più
Il dottor enzo Cacciatore ha lavorato con zelo e passione per 14 anni al Ramazzini come primario di angiologia e chirurgia vascolare. La sua scomparsa ha commosso tutti
Il medico amico di tutti Era davvero l’amico di tutti, pazienti e non, il dottor Enzo Cacciatore, fiorentino di nascita, napoletano di studi e carpigiano d’adozione. E lo testimoniano le centinaia di persone che hanno voluto essere presenti sabato mattina alle Camere ardenti del Policlinico di Modena per dargli l’ultimo doloroso saluto e testimoniare il loro affetto e la loro stima. Cacciatore è stato davvero un personaggio che ha portato a Carpi, giunto negli Anni ’70 da Napoli dove si era laureato in medicina e chirurgia, la sua verve mista di cultura fiorentina e di intelligente humor napoletano, che si esprimeva in un entusiastico amore per la vita, la compagnia, gli amici, la buona tavola e le profonde riflessioni sui temi del vivere quotidiano. Il tutto contrassegnato da un sorriso largo e accattivante 4
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che gli valse un’accoglienza immediata da parte dei carpigiani. Cacciatore ha lavorato con zelo e passione per 14 anni al Ramazzini come primario di angiologia e chirurgia vascolare, dopo essere stato al Policlinico di Modena e all’Università come insegnante alla facoltà di medicina e chirurgia. E in quegli anni a Carpi egli conquistò immediatamente la stima e l’apprezzamento dei colleghi medici, del personale infermieristico e dei tanti pazienti che provenivano anche da fuori. Poi si dedicò alla libera professione, per scelta propria, proseguendo con successo la sua scrupolosa appassionata attività di medico specialista tra la riconoscenza e la anno XVII - n. 04
simpatia dei suoi pazienti. E così il medico ‘amico di tutti’ e che tutti amavano e apprezzavano, se n’è andato improvvisamente mercoledì 20 gennaio in una stanza dell’ospedale di Mirandola, dove era ricoverato dopo essere stato sottoposto a un’operazione di protesi all’anca. Sgomenti e increduli la sua compagna di una vita, Viviana Sivori, la figlia di quest’ultima, l’avvocato Elisabetta Cadossi, i figli Luca, musicista e Alessandro, medico residente in Brasile, oltre che la schiera di amici e conoscenti. Che si sono ritrovati sabato mattina per esprimere dolore e partecipazione per una perdita improvvisa e inattesa. E in-
sieme a loro erano presenti alle Camere ardenti del Policlinico molti medici e rappresentanti del mondo politico in quanto negli ultimi anni Cacciatore aveva accettato di presentarsi alle elezioni come candidato nelle liste del Pdl dove aveva portato la propria esperienza professionale ma anche di uomo di cultura impegnato nella vita civile e sociale. Una perdita dolorosa per quanti lo hanno conosciuto e frequentato: testimoni della sua generosità e bontà nel curare e consigliare, spesso gratuitamente, quanti si avvicinavano a lui con fiducia e speranza. E le sue esequie si sono concluse come egli desiderava: al cimitero di San Cataldo, davanti alla sua bara, il figlio Luca, apprezzato musicista, ha intonato al sassofono il celebre brano Stardust di
Carmichael, tra lacrime e applausi. “Mi aveva chiesto più volte di suonare questo brano alla sua morte ha sussurrato commosso il figlio Luca – e io ho mantenuto la promessa”. Cesare Pradella
grandi passioni: quella per l’anatomia umana e quella per il disegno”. Ma come si sostanzia concretamente questa inusuale professione? “Pur essendo poco noto alla maggioranza, il mio lavoro è estremamente utile a tutti quei medici e professionisti che, nelle loro pubblicazioni medicoscientifiche, necessitano di illustrazioni più chiare ed esplicative rispetto una normale fotografia. Appena terminati i miei studi e dopo aver assistito ad alcuni interventi in sala operatoria, eseguivo ogni tavola a mano, oggi, invece, mi affido alla tavoletta grafica. Per ciascuna illustrazione - a tratto o a colori - impiego da uno o due giorni di lavoro”. Nulla la ferma: “le sfide mi appassionano. Ogni nuovo disegno, seppur complesso, mi affascina e mi intriga”. Ilaria Bondi collabora con medici di varie città del Belpaese con i quali è entrata in contatto grazie alla Rete e ai social: “i miei primi lavori furono per il professor Antonio Pinna, pioniere nel campo dei trapianti multiviscerali, oggi i miei interlocutori vanno ben oltre i confini della nostra regione. La mia speranza è quella di farmi conoscere anche all’estero”. Chi volesse saperne di più può consultare il sito www.illustrazionianatomiche.com. Jessica Bianchi Enzo Cacciatore
Nutrileya, innovativa start up carpigiana nel settore della fitoterapia, fondata dai tre imprenditori Matteo Reda, Giacomo Fulgeri e Claudio Venditto, ha un nuovo testimonial: il campione del mondo di nuoto Gregorio Paltrinieri. “Per noi - spiega il farmacista Matteo Reda - è un grandissimo privilegio poter utilizzare l’immagine di Greg per i prossimi due anni. Nuotatore straordinario, Gregorio è un figlio illustre di Carpi, città nella quale siamo nati e stiamo crescendo anche noi. Unire le nostre forze è a tutti gli effetti un modo per celebrare la nostra bella città”. La mission di Nutrileya è quella di rilanciare la fitoterapia quale strumento “efficace e serio per curare in modo naturale, piccole patologie e disordini organici, bypassando i medicinali di sintesi convenzionali. Il nostro è un approccio serio e le formulazioni che abbiamo creato si basano su un profondo studio delle piante medicinali e dei loro derivati”, prosegue Reda. Dalle pomate per uso topico a base di estratti vegetali e completamente prive di petrolati e allergeni a dispositivi medici, agli integratori Franco Mosconi, romagnolo di nascita ma carpigiano d’adozione, professore associato di Economia Industriale a Parma e in passato consigliere economico del presidente del Consiglio Romano Prodi, ha pubblicato in inglese per la Routledge di Oxford un libro nel quale parla della necessità di nuove politiche industriali in Europa, dal titolo: The New European Industrial Policy. Global competitiveness and the manufacturing renaissance. Professor Mosconi parliamo di attualità: cosa sta accadendo nel mondo bancario italiano? “In Italia non c’è nessun problema particolare per quanto riguarda il sistema bancario: ha i coefficienti patrimoniali e i collaterali a garanzia nella media europea e il questionario mandato alle banche che ha fatto tanto rumore e provocato crolli in borsa è una prassi della Bce nei confronti di tutto il sistema bancario dell’Eurozona. Dopo le dichiarazioni del presidente della Banca Centrale, Mario Draghi, si può stare relativamente più tranquilli. Ciò non toglie che nel nostro sistema bancario ci sono istituti che hanno bisogno di interventi e credo che, a breve, potremmo assistere a un vero e proprio risiko bancario”. Il sistema industriale dell’Emilia Romagna
L’innovativa start up carpigiana nel settore della fitoterapia, Nutrileya, ha un nuovo testimonial: il campione del mondo di nuoto Gregorio Paltrinieri
Gregorio Paltrinieri
Il volto più bello di Carpi
Matteo Reda e Giacomo Fulgeri
alimentari… sui materiali targati Nutrileya svetterà l’immagine del campione carpigiano, il quale, a sua volta, porterà in giro per il mondo, in gara e in allenamento, il marchio made in Carpi. Una partnership, quella tra l’eccellente azienda e lo sportivo, che incarna perfettamente il volto più bello della nostra città. Jessica Bianchi
“Per noi è un grandissimo privilegio poter utilizzare l’immagine di Greg per i prossimi due anni. Nuotatore straordinario, Gregorio è un figlio illustre di Carpi, città nella quale siamo nati e stiamo crescendo anche noi. Unire le nostre forze è a tutti gli effetti un modo per celebrare la nostra bella città”. Il professore associato di Economia Industriale a Parma Franco Mosconi fa il punto sulla situazione bancaria e sul sistema industriale del nostro territorio
L’ultima frontiera? L’Africa Franco Mosconi
cresce, ma meno di quanto fossero le previsioni; com’è lo stato di salute dell’economia della nostra Regione? “L’Emilia Romagna ha gli indicatori positivi con dati superiori alla media nazionale, ma non possiamo accontentarci. Abbiamo un’economia robusta che fonda la sua forza su due cose: manifattura ed export. A queste bisogna aggiungerne una terza. Ormai non girano solo le merci ma le fabbriche: da alcuni anni il fenomeno che vede i tedeschi comprare aziende a Bologna, i carpigiani comprare aziende
in Germania. Arrivano gli americani e fanno investimenti. Questo fenomeno rappresenta la nuova frontiera dell’internalizzazione. Condivido il ragionevole ottimismo sul futuro dell’economia regionale. L’Emilia Romagna è la regione più dinamica sul fronte di questi investimenti che vanno e vengono; ma tutto ciò ha bisogno di una politica industriale. Senza voler polemizzare devo sottolineare che questa è un’area di politiche pubbliche sottovalutata a livello nazionale: ci portiamo dietro una presunzione da parte di tanti teorici, di tanti
economisti di grido secondo i quali la politica industriale è destinata a fallire. Bisogna trovare un accordo su cosa s’intende, nel 21esimo secolo, per politica industriale. Come mai gli Stati Uniti e la Germania, due paesi autenticamente federali, hanno una politica industriale manifatturiera centrale? Washington e Berlino guidano le nuove politiche industriali perché sanno che sono strategiche per il Paese e il futuro. E questo perché la manifattura conta. L’Italia, da sempre Paese manifatturiero, dovrebbe fare quello che hanno fatto la Germania e gli USA e invece… La nuova politica industriale implica incoraggiare gli investimenti in conoscenza a loro volta declinabili come spesa in ricerca e sviluppo e formazione del capitale umano; senza questi elementi non si va da nessuna parte e sono più necessari dove ci sono piccole e medie imprese, perché le grandi se le fanno da sole. Servono strutture collettive pubbliche-private dove possono andare le Pmi per risolvere i loro problemi”. Calo del petrolio e fine dell’embargo all’Iran. Notizie positive per la nostra economia?
“Di primo acchito da economista industriale, il calo del petrolio lo posso giudicare positivo perché siamo un Paese e una regione trasformatrici con tante imprese ad alto consumo di energia e quindi la diminuzione del prezzo del petrolio sembra una buona notizia, ma c’è il rovescio della medaglia. La diminuzione del prezzo fa calare le entrate in molti di quei Paesi nei quali noi esportiamo il top della nostra produzione. Il calo del petrolio fa scendere i costi di produzione e le esportazioni restano l’incognita dei prossimi mesi. Con l’Iran c’è un rapporto di vecchia data con il sistema industriale italiano e l’apertura di questo Paese potrebbe portare nuove interessanti opportunità per l’Italia”. Dopo anni di boom anche i Paesi del Brics, in particolare Brasile, Russia e Cina, mostrano segnali di crisi. “Noi vendiamo prodotti molto specifici: beni d’investimento che servono per produrre o i beni della moda e in questo caso possiamo sperare che l’impatto sia meno dirompente. E comunque gli imprenditori non stanno fermi e da quando è emersa la crisi di quei Paesi si può
notare che uno dei mercati a cui si sta rivolgendo il sistema industriale regionale è l’Africa. L’Africa ha zone che stanno crescendo molto bene e li si nota un attivismo italiano ed emiliano-romagnolo. L’economia mondiale è un gioco a somma positiva; negli anni i giocatori sono sempre aumentati nonostante le ripetute crisi economiche e politiche”. Si parla della necessità di una politica di difesa estera comune per i Paesi dell’Ue, non sarebbe utile anche una politica industriale comune? “Io sostengo questa tesi: la nuova politica industriale dovrebbe essere spostata a Bruxelles come avviene negli Stati Uniti tramite apposite agenzie federali. E’ necessario agire a livello comunitario. Ogni paese è troppo piccolo per creare grandi programmi per le tecnologie del futuro. La tesi di fondo del mio libro è che le politiche industriali dovrebbero avere lo stesso rango di altre politiche comunitarie. Bruxelles dovrebbe coordinare i centri di eccellenza dei grandi progetti tecnologiciscientifici e poi ci sarebbe un ruolo di applicazione degli Stati e delle Regioni, ma fino a quando ogni Stato (o come in Italia ogni regione) vuol fare la sua politica industriale le possibilità di farcela oggi sono limitate”. Pierluigi Senatore
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“Troppo spesso si “gli edifici vengono attualmente tutti occupati e la loro manutenzione rappresenta una delle voci cade nell’equivoco di che gravano maggiormente sul bilancio” spiega il presidente Sergio Garuti pensare che a un elevato titolo di studio corrisponda la sicurezza di un posto di lavoro e proprio i giovani scoprono presto che si tratta alla gestione degli studenti di un’illusione”. L’invito del a convitto, dalle dotazioni e presidente dell’Istituto attrezzature fino alle divise, Nazareno Sergio Garuti è dalle pulizie alle materie quello di stare “coi piedi per prime che servono in cucina. terra per offrire occasioni All’Istituto Nazareno comconcrete a chi vuole investire pete anche la manutenzione nella sua formazione profesdegli edifici che si affacciano sionale. In Italia, però, su via Peruzzi dal civico 38 contrariamente a ciò che sta al 44, in tutto tre palazzine, a avvenendo altrove, si cui si aggiunge la palestra. valorizza troppo poco Attualmente al civico 38 l’istruzione e formazione sono stati temporaneamente professionale benché dia la collocati gli edifici della possibilità di scegliere un Curia vescovile in attesa del percorso formativo che, restauro del Palazzo Vescodopo tre anni, permette di vile in corso Fanti; nella paentrare nel mondo del lazzina al civico 40 ha sede il lavoro”. convitto femminile; in quella Un giorno all’Istituto al 42 c’è una cucina profesNazareno sionale al piano terra e le aule Si aprono le porte e inizia la attrezzate per i corsi degli zione e formazione profesfinanziati dalla regione stessa Garuti – in cui personale visita negli edifici che appaadulti al primo piano, dove si Sergio Garuti sionale e lo finanzia grazie o comunque autorizzati (in docente, tutor ed educatori iono come un grande alveatrova anche l’appartamento al Fondo Sociale Europeo. questo caso a pagamento sono attenti agli aspetti della in cui vive don Ivo. Ai piani re: si incrociano ragazzi che Dopo aver frequentato il per chi li frequenta): a fronte preparazione professionale salutano in modo rispettoso, superiori, spogliatoi per gli primo anno in un istituto sudi una quindicina di posti ma anche a quelli formativi. in sala si stanno definendo utenti e alloggi per i docenti. periore, gli studenti possono disponibili sono sempre La visibile crescita degli le mansioni per il servizio in Al civico 44 corrisponde accedere al percorso di due un’ottantina le richieste studenti tavola, in cucina è un via vai Luca Franchini l’edificio più anni presso l’Istituto Nazare- di iscrizione. “Attiviamo è motivo continuo e ognuno sta poresteso che ricomno per ottenere la qualifica di corsi per l’ottenimento della d’orgoglio tando a termine il suo comprende il convitto Operatore della ristorazione qualifica di Operatore della per le pito, in aula di informatica si maschile, le aule (2000 ore di cui 500 di stage) Ristorazione, per Operatofamiglie sta svolgendo una lezione al della scuola, la dopodiché c’è chi si ferma, re Socio Sanitario (OSS), che si computer. Non c’è nessuno grande cucina e chi riprende gli studi conclu- per Responsabile Attività ritrovano con le mani in mano e tutti la sala, gli uffici, dendo anche il percorso per il Assistenziali (RAA), e corsi nel saggio coloro che sono di turno vegli spazi della conseguimento del diploma di aggiornamento ECM per di fine stono in divisa perfetta. Lo ricreazione e per e chi accede alla specializza- infermieri” specifica Frananno”. scorso anno sono state 160 le ze tecniche specifiche si ultima c’è la paleacquisiscano direttamente in zione (500 ore) di pasticcechini. Al di là domande per entrare in questra oggi utilizzata azienda, mentre ciò che man- ria, bar o cucina. Oggi sono L’eredità di don Ivo di tutto, sta scuola a fronte di soli 88 dagli studenti del ca e le imprese cercano sono duecento gli studenti, per L’Istituto Nazareno, nato per è questa posti disponibili: lo chiamaNazareno e da le competenze trasversali: il 40% femmine, e provenvolontà di don Ivo Silingardi, la sodno ‘effetto Masterchef’ ma quelli del liceo la disponibilità al sacrificio, gono anche dalle zone del resta un punto di riferimento disfazione più grande per non è l’unico motivo per cui Fanti. “Gli edifici vengono veronese, del mantovano, del educativo per tante famiglie: chi all’interno dell’Istituto si sceglie l’Istituto Nazareno. la capacità di comprendere attualmente tutti occupati e e risolvere ferrarese e del bolognese.“E’ personale docente, tutor ed Nazareno lavora. “Gli alunni la loro manutenzione rapLo scorso anno i problemi, una gran fatica costruire un educatori seguono i ragazzi L’Istituto Nazareno e la qui – spiega presenta una delle voci che sono state 160 le l’attaccamento percorso pedagogico - didat- durante le lezioni quotidiacittà il direttore gravano maggiormente sul domande per entra- e della fedeltà a tico in due anni ma si tratta di ne e anche oltre perché su Istituzione di carattere Luca Franbilancio” spiega il presidente re in questa scuola un luogo o a un una grande opportunità che duecento studenti sono circa ecclesiale e dipendente come Garuti. L’Istituto Nazareno chini - possono aspirare a fronte di soli 88 gruppo. Aspetti non tutte le regioni offrono” sessanta quelli che restano ‘a tale dal Vescovo, il Nazareno rappresenta un valore per ammette Franchini. convitto’ mangiando e dorè gestito da un consiglio di a una buona Carpi e il cruccio è che non ci posti disponibili: lo fondamentali mendo presso l’Istituto in cui amministrazione che garanpreparazione sia piena consapevolezza di chiamano‘effetto nella formazio- I corsi per adulti Se nella fascia dei ragazzi sono presenti un dormitorio tisce il pieno funzionamento ciò da parte della città: anche professionale Masterchef’ma non ne dei giovani le domande di iscrizione maschile e uno femminile. dell’ente di formazione: associata a un è l’unico motivo per che intendono grazie alla sua posizione, il superano di gran lunga i “Questo è un contesto amdal personale docente e non percorso di Nazareno potrebbe candicui si sceglie l’Istitu- trovare un lavoro e che posti disponibili, i corsi per bientale formazione a polo di riferimento to Nazareno. solo un conte- gli adulti, spesso persone Anche grazie alla sua posizione, il darsi in cui i della persoper i giovani. Un po’ come Nazareno potrebbe candidarsi a la Città dei Ragazzi (quattro sto familiare, disoccupate, sono ancor più ragazzi si na”. Nonopolo di riferimento per i giovani. Un case, la polisportiva, il centro sociale e formativo maturo richiesti e le risorse messe a sentono stante la vulgata ritenga che po’come la Città dei Ragazzi (quat- di formazione professionadisposizione dalla Regione parte il mondo della scuola e della sono in grado di fornire. tro case, la polisportiva, il centro di le) rinnovata a Modena col Il percorso di istruzione non bastano. L’Istituto Naza- di una formazione in generale sia formazione professionale) realizza- concorso di soggetti pubblici reno, in quanto ente accredi- comunità lontano anni luce dal mondo professionale ta a Modena col concorso di soggetti e privati. La Regione Emilia Romagna tato presso la Regione Emilia coesa, – del lavoro, Franchini si dice disciplina il Sistema di Istru- Romagna, organizza corsi spiega convinto che le competenSara Gelli pubblici e privati.
Il Nazareno più da vicino
NOSTALGIA LENIN La figura di Lenin, nel 92/o anniversario della morte, è stata commemorata - come ogni anno dal 2005 - a Cavriago, il paese del reggiano che ospita in piazza il suo busto. Deposti mazzi di fiori alla base della statua. PRIMO LEVI Fino al 21 febbraio al Castello Estense di Ferrara, sotto l’egida della Fondazione Museo nazionale della Shoah, è visitabile la mostra itinerante I mondi di Primo Levi. Una strenua chiarezza. In mostra, immagini inedite, videoinstallazioni, sculture, audiovisivi e pannelli esplicativi. 6
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Uno sguardo oltre l ’argine
di Pierluigi
Senatore
BABY GANG Leggings, t-shirt e camicette all’ultimo grido: volevano essere fashion a tutti i costi tre studentesse modenesi 14enni finite nei guai. Dopo la scuola hanno raccontato ai genitori di voler andare in treno a Reggio Emilia, poi sono entrate in un negozio dandosi allo shopping gratis. Le ragazanno XVII - n. 04
zine sono state colte con le ‘mani nel sacco’ e denunciate. CPL Arresti domiciliari sostituiti dall’obbligo di dimora nel comune di Concordia per Roberto Casari, ex presidente del colosso delle costruzioni Cpl, cooperativa coinvolta nelle inchieste sulla metanizzazione di Ischia
e sugli appalti nell’agro aversano. VITTORIO SGARBI ‘’Potrei candidarmi a sindaco di Milano, di Bologna o di Trieste. Ne ho parlato anche con Berlusconi, vediamo come vanno le Primarie di Milano, e come saranno i sondaggi’’. Vittorio Sgarbi, che per ora ha congelato le
dimissioni da assessore alla Rivoluzione a Urbino, non esclude una discesa in campo con una propria lista da sindaco in uno dei tre capoluoghi che vanno al voto in primavera. NOMADI I Nomadi tornano ‘Live’ con il nuovo tour teatrale che da gennaio ad aprile li vedrà coinvolti in teatri italiani ed
europei. Dopo le prime date svizzere lo storico gruppo si esibirà venerdì 29 gennaio al Teatro Manzoni di Bologna. Il concerto rivivrà i 50 anni di attività della band: dai pezzi storici scritti da Augusto Daolio e Beppe Carletti, alla proposta di inediti raccolti nell’ultimo album Lascia il segno. ARTEFIERA Sarà una festa l’edizione numero 40 di Arte Fiera, salone internazionale di arte moderna e contemporanea a Bologna fino al 1° febbraio; 222 gli espositori totali. Giovedì 28 anteprima con il vernissage dedicato a David Bowie.
E’ dal 2008 che l’Azienda sanitaria di Modena ha messo a disposizione (grazie a fondi della Regione) un milione di euro per la realizzazione di una Residenza psichiatrica a trattamento intensivo a Carpi. A complicare l’intricata vicenda si è sommata l’incerta sorte del Servizio di Diagnosi e Cura cittadino
Non c’è pace per la residenza psichiatrica
Villa Igea si dichiara possibilista, “qualora vi fossero le condizioni, nel gestire in convenzione dei posti letto a Carpi”, presso la struttura privata ricavata all’interno dell’immobile ex camiceria Stella di via Tre Febbraio.
E’ dal 2008 che l’Azienda sanitaria di Modena ha messo a disposizione (grazie a fondi della Regione) un milione di euro per la realizzazione di una Residenza psichiatrica a trattamento intensivo a Carpi. L’ultimo anello, tra ospedale e domicilio, per garantire un percorso di cura e assistenza completo ed efficace. Storia antica ben lungi però dall’essersi conclusa. A complicare l’intricata vicenda si è sommata l’incerta sorte del Servizio di Diagnosi e Cura cittadino (Spdc): legati a doppio filo, i due servizi stanno rischiando di saltare. La vicenda è ormai nota: di fronte alla paventata chiusura dell’Spdc per far posto alla Residenza Psichiatrica a trattamento intensivo (Rti), i volontari dell’associazione carpigiana che tutela i diritti dei malati psichiatrici e delle loro famiglie Aldilà del Muro hanno levato gli scudi, di comune accordo con i nostri amministratori, promettendo battaglia e chiedendo maggiore chiarezza alla dirigenza dell’Asl. Quest’ultima ha rilanciato dicendo che sarebbero state salvate capre e cavoli. L’ipotesi? Far convivere, per un periodo sperimentale di almeno 18 mesi nel medesimo stabile, una volta rimesso a norma, (attraverso l’allungamento del piano terra nel lato est) Diagnosi e Cura e residenza. L’associazione è poi stata invitata a mettere per iscritto una sorta di intesa, la quale doveva essere sottoscritta dal dottor Fabrizio Starace, direttore del Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche dell’Asl, per ribadire il proprio concetto di psichiatria del territorio, affinché Carpi si possa dotare di una struttura intermedia fondamentale come la residenza senza però sacrificare nulla. “Sono circa tre mesi che attendiamo una risposta dal dottor Starace. Risposte che continuano a tardare. Una cosa è certa - spiega il presidente di Aldilà del Muro, Giorgio Cova - noi vigileremo affinché il servizio di Diagnosi e Cura venga mantenuto in città. Vogliamo vedere il progetto nero su bianco e avere la certezza che, durante i lavori di ristrutturazione della palazzina che ospita il reparto, il Diagnosi e Cura
non dovrà chiudere né essere temporaneamente trasferito a Baggiovara come paventato inizialmente”. In attesa della formalizzazione dell’accordo tra ente pubblico e Asl, i nodi da sciogliere restano però numerosi. A partire dagli spazi. E’ davvero possibile allungare lo stabile? Rumors dicono di no facendo così tramontate l’ipotesi della coesistenza dei due servizi nella palazzina in Piazzale Donatori di Sangue, 3. Alquanto futuristico appare anche l’eventuale - quanto improbabile - trasferimento dei malati in crisi acuta (oggi ospitati nei 9 posti letto del Diagnosi e cura) all’interno dell’ospedale durante i lavori di ristrutturazione della palazzina. E’ infatti noto ai più la cronica mancanza di spazio nel nostro obsoleto ospedale. Dopo le numerose promesse non mantenute, qual è dunque la volontà dell’Ausl, nonostante il sindaco Alberto Bellelli e l’assessore alle Politiche Sociali Daniela Depietri abbiano più volte ribadito la loro contrarietà alla chiusura o al trasferimento del Diagnosi e cura? Perché nonostante il Comune si dimostri da tempo estremamente flessibile e ben disposto nei confronti dell’Azienda (ndr - dapprima nel reperimento di un terreno sul quale l’Asl potesse erigere la Residenza ex novo, così come nell’offrire una struttura di proprietà comunale dove collocare la Casa della salute) quest’ultima continua a ritrattare e prendere tempo? L’idea di unificare sotto una comune regia, l’Spdc di Carpi e quello di Baggiovara, con l’arrivo - a partire dal 1° febbraio - alla Corte dei Pio della dottoressa Vanna Greco, già
dirigente del Diagnosi e Cura di Baggiovara, va forse nella direzione di chiudere il nostro? Perché l’azienda sanitaria continua a promettere di portare in città una Residenza psichiatrica, spendendo denari, quando ve ne è già una pronta? Si chiama Rsp Tom Ballard, un nome poco conosciuto con un’attività di alpinista impressionante. Questo giovane climber inglese ha compiuto salite di rilievo, un po’ ovunque, all’insaputa di tutti, tranne che per una ristretta cerchia di amici, impostando tutta la sua vita intorno alla scalata, per se stesso e nessun altro. Si può definire “figlio d’arte” ma la strada verticale che imbocca è solo sua, se avesse usato il nome della madre senz’altro sarebbe diventato più famoso, ma ha dimostrato di non ambire alla fama e di voler intraprendere un percorso personale, lontano da modelli, luci e ombre. La madre, la fortissima alpinista inglese Allison Hargreaves, è considerata la più forte di tutti i tempi. Fu la prima donna a salire l’Everest in solitaria e senza ossigeno e compì, anche durante l’attesa di Tom, una delle sue più importanti salite sull’Eiger. Perse la vita nella tragedia del 1995 sul K2, quando Tom aveva sei anni. Anche se il vissuto con la madre fu breve, il Dna non mente e Tom è diventato un senza dimora con l’arrampicata nelle vene: apre numerose nuove vie, compie la maggior parte delle salite in solitaria e molte insieme
Stella: struttura privata ricavata all’interno dell’immobile ex camiceria Stella di via Tre Febbraio è stata realizzata da Segesta di Carpi, società specializzata in realizzazioni e ristrutturazioni di strutture socio sanitarie e assistenziali. La struttura, a due passi
dall’Ospedale ma perfettamente inserita nel tessuto urbano, è dotata di venti posti letto di Residenza Sanitaria Psichiatrica ed è in grado di ospitare fino a venti persone nel Centro Diurno Psichiatrico. Un bell’esempio di collaborazione tra pubblico e privato è rappresentato da Casa Valentini a Sassuolo: la struttura - che ospita un Centro di salute mentale, una Residenza psichiatrica e una Semiresidenza (Centro diurno) - è gestita dalla Casa di Cura Villa Igea sotto la supervisione dell’Azienda Usl che ne mantiene il governo clinico. Non sarebbe, secondo una logica di mero buon senso e ottimizzazione delle risorse, mantenere il Diagnosi e Cura dove già sorge, e creare dei posti in convenzione presso l’Rsp Stella? La signora Giuliana Ponzoni di Villa Igea si dichiara possibilista nel ripetere in città un’operazione simile a quella di Sassuolo: “qualora vi fossero le condizioni, ovvero compatibilità econo-
Non sarà riconfermato il direttore del distretto socio - sanitario
Claudio Vagnini lascia Carpi Dopo otto anni di lavoro, il direttore del distretto socio - sanitario di Carpi, Claudio Vagnini sarà trasferito e lascerà l’Ospedale Ramazzini alla fine di febbraio. Sul suo successore non è dato sapere… La notizia, accolta con grande dolore e preoccupazione da parte dei suoi collaboratori, arriva contestualmente a un altro trasferimento, quello della direttrice dell’ospedale, Teresa Pesi, a Sassuolo. In un sol colpo il nostro ospedale perde due figure di riferimento. Un avvicendamento più cadenzato avrebbe probabilmente suscitato meno timori tra i corridoi del nosocomio cittadino.
mica e obiettivi chiari, noi siamo disponibili a gestire in convenzione dei posti a Carpi”. Il tutto a costo zero per l’azienda. E’ lecito domandarsi perché in città si voglia creare l’ennesimo doppione e quale sia, più in generale, il futuro della psichiatria sul nostro territorio. Jessica Bianchi
Venerdì 5 febbraio, alle ore 21, preso la sede del Cai al Circolo Gorizia, incontro con l’alpinista Tom Ballard
Il vagabondo del verticale
al padre. Col padre vive in un lungo vagabondaggio finalizzato all’arrampicata, dormendo in un furgone o in tenda, prima in Svizzera, poi in Francia infine in Italia, dove rimane a vivere in un campeggio in Dolomiti e lì, alla fine dell’estate 2014 conta 200 vie salite. Sempre alla ricerca di qualcosa di nuovo da scalare e da sfidare, Tom considera ogni via un allenamento alla prossima via, più alta, più fredda, più difficile. Pratica arrampicata in falesia, boulder, vie lunghe, sci, cascate di ghiaccio, drytooling, tutto ad altissimo livello. Solitario e riservato, Tom frequenta poca gente, non pubblicizza ciò che fa,
scala ciò che gli interessa e non ciò che può interessare in internet. Alla fine dell’inverno 2015 conclude le sei Nord delle Alpi,in solitaria, in un’unica stagione, Cima Grande di Lavaredo, Pizzo Badile, Cervino, Grandes Jorasses, Petit Dru e l’Eiger, con pochissima risonanza mediatica, condividendo il progetto con pochi amici intimi, possiamo dire quasi in sordina. Questo stile riservato, insieme alla grande capacità fisica e psichica di affrontare un impegno così grande, da solo e in invernale dà l’idea di quanto tutto sia al di sopra del normale e, per di più, con un valore etico anacronistico. Non a caso infatti Tom intito-
la questo progetto Starlight and Storm, perché solo i suoi requisiti permettono di affrontare la montagna con le stelle o le tempeste. Sempre nel 2015, conclude il trittico sul Catinaccio in Dolomiti, dove, insieme a Stefania Pederiva (figlia della guida alpina della Val di Fassa Bruno Pederiva), apre e libera tre vie nuove: Baptism of Fire, Scarlet Fever e Beauty and the Beast. Un’ultima curiosità sul giovane Tom: quando le condizioni climatiche non gli permettono di andare in montagna, trascorre le sue giornate a fabbricare chiodi da scalata. Non esiste minuto della sua vita che non sia dedicato alla montagna.
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Una commedia agrodolce che scalda il cuore e rischiara l’animo portando il favolismo a patti con la realtà. Così è stato definito il piccolo capolavoro firmato da Olivier Nakache ed Eric Toledano, Intouchables (Quasi amici nella traduzione italiana). Ed è proprio da quella pellicola, capace di raccontare il complesso rapporto tra un miliardario paraplegico francese e il suo aiutante personale, immigrato nero e politicamente scorretto, che muove i suoi primi passi il progetto Avvicinabili: quasi amici (che vede uniti Il Tesoro Nascosto, Progetto per la Vita, Fondazione Dopo di Noi, gli Scout della Diocesi di Carpi, l’Ausl, l’Unione delle Terre d’Argine, l’Assessorato ai Servizi Sociali del Comune di Carpi e l’Università di Modena e Reggio Emilia). “Il rapporto che lega i due protagonisti muta col tempo, trasformandosi in una commovente amicizia e in un reciproco arricchimento. L’idea che sta alla base del nostro progetto è simile: vogliamo avvicinare ragazzi normodotati a giovani Under 20 con disabilità lievi. Alcuni scout carpigiani - spiega il presidente dell’associazione Il Tesoro Nascosto, Nelson Bova dedicheranno gratuitamente parte del proprio tempo libero ai loro coetanei, trasformandosi in una sorta di fratelli e sorelle maggiori. Naturalmente l’amicizia non si può né imporre né forzare ma la nostra speranza è che tra loro nascano relazioni significative e durature”. “Questo progetto - aggiunge Alberto Bellelli, sindaco di Carpi - rappresenta un prezioso strumento
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Amici si diventa… La festicciola del 10 gennaio
di welfare di comunità. Associazioni e istituzioni si sono infatti unite per uno scopo comune: contribuire alla costruzione di percorsi di autonomia personale e di inclusione dei ragazzi con handicap. Un’opportunità di inserimento che appare come un vero e proprio investimento sulla loro vita futura. L’inclusione sociale non passa solo attraverso l’erogazione di servizi ma anche tramite progetti di comunità, all’interno dei quali tutti i soggetti del territorio fanno la propria parte”. E a rilanciare l’importanza di valori quali “solidarietà, gratuità e reciprocità” è il direttore del distretto sanitario di Carpi, Claudio Vagnini: “da anni strumenti educativi come la peer education o il care giving hanno dimostrato la loro efficacia. Questo progetto va nella medesima dire-
zione: la nostra speranza è che sia in grado di sollevare un’onda straordinaria, capace di trascinare la società tutta. E chissà che dopo gli scout non sia la collettività in generale a comprendere l’importanza di farsi carico dei più fragili”. Avvicinabili: quasi amici infatti nasce per colmare un vuoto e rispondere alle esigenze delle famiglie, come spiega la dottoressa Emma Avanzi, responsabile della Neuropsichiatria di Carpi: “i genitori dei disabili lamentano una forte carenza in termini di inclusione sociale e di relazioni amicali. I loro figli, aldilà delle ore trascorse a scuola, sono quasi sempre soli e in casa. La proposta del Tesoro Nascosto pertanto rappresenta una boccata d’ossigeno per queste famiglie. I progetti di vita dei ragazzi con disabilità vanno oltre la cura ma,
i lettori ci scrivono
Aimag precisa che i sacchi neri fotografati accanto ai contenitori del Borgogioioso non sono rifiuti abbandonati dai cittadini ma sacchi con rifiuti prodotti dai negozi e dalla galleria (si vede bene che sono sacchi neri, tutti uguali): sono stati posizionati con quella modalità per un cambiamento logistico in essere della fornitura dei contenitori in dotazione al centro commerciale. Aimag e il Consorzio dei negozi presenti nella galleria si sono incontrati a novembre scorso per definire le nuove dotazioni per il conferimento dei rifiuti prodotti dai negozi e
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Sta muovendo i primi passi il progetto Avvicinabili: quasi amici. Associazioni e istituzioni si sono unite per favorire la nascita di relazioni significative tra ragazzi normodotati e coetanei disabili
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Nuovi contenitori al Borgo dalla galleria. Grazie al nuovo sistema introdotto (tutta la galleria ha i cestini suddivisi per tipologia di rifiuti) si è passati da novembre a fine dicembre a una quantità di rifiuti indifferenziati conferiti decisamente inferiore tanto che dal passaggio giornaliero che faceva Aimag presso il Borgogioioso per la raccolta dell’indifferenziato si è riusciti a fare un numero sempre minore di passaggi fino ad arrivare all’obiettivo condiviso di un passaggio settimana-
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le. Per mantenere questa frequenza si è resa necessaria, ed è già stata accordata fra Aimag e il Consorzio nei giorni scorsi, una fornitura di contenitori con una volumetria leggermente superiore a quella attuale e prevista inizialmente. Aimag, in attesa di poter consegnare la nuova fornitura, ha consentito, in maniera straordinaria, informando anche le Guardie Ecologiche, che accanto ai contenitori grigi fossero posti alcuni sacchi grigi con rifiuti prodotti dai negozi in modo che gli operatori della raccolta rifiuti, una volta svuotati i contenitori, potessero raccogliere anche quelli con rifiuti simili. Nei prossimi giorni verranno posizionati i nuovi contenitori e non saranno dunque più presenti sacchetti esterni. Aimag
spesso, servizi e istituzioni dimenticano - o trascurano - l’importanza dell’inclusione sociale. Solo attraverso progettualità integrate, tra enti e associazioni, si possono offrire a questi ragazzi quelli che amo definire crediti di salute. Crediti per la loro crescita. La loro vita”. La crescita, la lenta ma graduale indipendenza dalla famiglia, passa anche attraverso l’amico che diventa un punto di riferimento, il modello da imitare, il tramite attraverso cui conoscere la realtà circostante e inserirsi nel mondo esterno. “Per facilitare la nascita di tali relazioni - prosegue Bova - siamo partiti formando delle “coppie” potenzialmente compatibili. I professionisti della Neuropsichiatria e dei Servizi Sociali hanno informato una quarantina di famiglie con figli disabili residenti
nel territorio dell’Unione di questa opportunità, successivamente le associazioni le hanno contattate, creato un profilo dei loro ragazzi e, assieme ai Capi Scout degli 11 gruppi della Diocesi di Carpi, hanno esaminato i volontari, creando gli abbinamenti”. Sinora sono 19 le famiglie, i cui figli hanno dai 14 ai 19 anni, che hanno aderito con entusiasmo all’iniziativa, mentre sono sei le giovani scout che hanno risposto presente all’appello: “noi siamo positivi e speriamo che il progetto cresca e coinvolga un numero sempre maggiore di famiglie e volontari”, conclude il presidente del Tesoro Nascosto. Naturalmente i giovani scout non saranno lasciati soli. Ad aiutarli ad acquisire gli strumenti necessari per gestire la relazione col proprio compagno disabile
Patrizia va in pensione E’ stata festeggiata al Malto dalle colleghe per il suo meritato pensionamento: la carpigiana Patrizia Balestri, dopo 40 anni di appassionato ed entusiasta insegnamento presso le scuole d’infanzia di Carpi, di cui gli ultimi dieci spesi tra le mura della Scuola Arcobaleno di via Teruel, è andata in pensione.
Patrizia Balestri
ci penserà l’Università di Modena e Reggio Emilia che, gratuitamente, si è resa disponibile a formare i volontari pronti a lanciarsi in questa avventura. “Il nostro ateneo, seppure di medie dimensioni, costituisce un punto di riferimento per l’intero territorio nazionale in fatto di accoglienza di giovani disabili. Su 23mila iscritti, ve ne sono 182 con disabilità e 170 affetti da Dsa. Il numero di questi ragazzi è cresciuto esponenzialmente così come il desiderio dell’università di garantire loro il necessario diritto allo studio e pari opportunità di formazione. L’ateneo - sottolinea Giacomo Guaraldi, referente di Unimore per l’area disabili - si è sempre più aperto al territorio e agli enti e alle associazioni che vi operano per fare la propria parte nell’abbattere le barriere culturali che ancor oggi resistono. La cultura dell’inclusione e della disabilità infatti, appartiene purtroppo soltanto a una minoranza, pertanto si rende necessaria un’opera di sensibilizzazione della cittadinanza. L’opera che condurranno gli scout carpigiani va proprio in questa direzione. Dal 2007 formiamo dei tutor in ambito universitario attraverso dei corsi specifici: figure amicali che affiancano i loro compagni disabili. Tutto il materiale didattico, le competenze e l’esperienza accumulata saranno messi a disposizione degli scout”. Avvicinabili: quasi amici è già iniziato: lo scorso 10 gennaio i volontari hanno ideato, di loro iniziativa, una festicciola coi loro nuovi amici nei locali della Parrocchia di Quartirolo. Jessica Bianchi
“Abbiamo penato, ma ne è valsa la pena. Questa sala è il frutto del grande impegno profuso dai soci. Un’opera volontaria, la loro, fondamentale e preziosa per rendere il nostro centro sociale un punto di riferimento per il quartiere e l’intera città”. Sono state queste le prime parole di Iole Zanotti, presidente del Centro sociale di Cibeno Pile, in occasione del taglio del nastro della nuova Sala polivalente eretta nell’area verde a fianco dell’attuale struttura. “Per realizzare lo stabile siamo stati costretti a tagliare degli alberi, per questo motivo abbiamo già piantato una sessantina di arbusti: nell’arco di alcuni anni, il verde sarà totalmente ripristinato”, assicura la presidente, rispondendo così alle polemiche che alcuni vicini avevano sollevato di fronte al depauperamento del verde. “Ora, a causa delle spese sostenute, come in una famiglia, dovremo tirare la cinghia sorride Iole Zanotti - ma siamo convinti che con l’aiuto e la comprensione di tutti potremo continuare a impegnarci a fondo per la città. Ricordiamoci infatti che spendersi nel sociale, facendo volontariato, arricchisce l’anima: i Quattro passeggiate al giorno di circa un’ora l’una, felice e rispettato, spesso a contatto con i propri simili, integrato, tenuto in casa con un bel cuscinone caldo e possibilmente con cibo di buona qualità. Sembra la descrizione di una nuova tassa imposta, invece è la prima cosa che ai più, viene in mente parlando di un cane. Il concetto “del migliore amico dell’uomo” è saltato, quando le persone dalle campagne si sono spostate nelle città e hanno iniziato a vivere con maggiore fatica la realtà dell’avere un cane. Il nodo è la scelta iniziale del cucciolo. Le quattro passeggiate si potrebbero anche fare se la maggior parte dei cani non tirasse come se avanti a loro ci fosse l’ultimo odore disponibile su tutto il globo. Avere un cane
E’ stata inaugurata lo scorso 23 gennaio la nuova Sala polivalente del Centro sociale di Cibeno Pile
Una sala per Cibeno
Schena, Zanotti e Bellelli
volontari sono la forza trainante del nostro centro e non solo. La speranza quindi è che sempre più giovani entrino a far parte delle nostre fila. Nuove leve desiderose di mettersi al servizio della città”. La nuova sala polivalente, arredata grazie al sostegno
della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sarà a disposizione di tutti: “questo - ha sottolineato il sindaco Alberto Bellelli - è un luogo di comunità. Una vittoria per la città tutta. Tra queste mura si potranno ospitare attività, convegni, feste rivolte ai più piccini…
tutto il quartiere beneficerà dell’opera. Una struttura che incarna perfettamente l’idea di futuro che desideriamo, all’insegna dell’ag-
Noi e i cani...
gregazione e della coesione sociale. Ci aspettano anni difficili, la nostra è una delle regioni con il più alto tasso di invecchiamento della
a cura del dog trainer Gianluca Setti
in famiglia è bello nella stessa misura in cui è faticoso e non esiste
percorso di educazione che possa eliminare tale fatica, però, una cor-
retta informazione può dare spunti per vivere al meglio il rapporto con il nostro amico. Se si è un pendolare e si pensa di assomigliare a Richard Gere non è detto che si possa convivere con un Akita, ed essere un buon pianista e scambiare, forse a ragione, la vicina per Crudelia De Mon, non rende la vita con un dalmata la scelta giusta a prescindere. Noi tutti abbiamo delle caratteristiche e delle passioni che possono incastrarsi nella vita di un cane: Fido è nella relazione esattamente come noi per adottare i modi giusti ha bisogno di sbagliare e capire cosa sia la correttezza.
g.setti39@gmail.com La fatica dell’avere un cane non può essere eliminata, ma può essere resa piacevole. Se si sceglie il cane giusto e il giusto tempo da dedicargli, portarlo fuori non sarà una riproposizione di surf su asfalto, ma un giretto piacevole nel corso del quale magari si potranno fare anche delle soste utili al padrone. Nella società di oggi è fondamentale integrare completamente il cane nella famiglia e nella vita di tutti i giorni. Gli spazi fisici molto stretti, i continui rumori che la città riserva, l’incontro costante con altri cani e persone nelle più disparate
popolazione: il tema della solitudine sarà centrale in futuro. Noi vogliamo vincere questa sfida. Per favorire la socializzazione ed evitare l’isolamento affinché nessuno viva - e muoia - da solo, luoghi come questo sono di vitale importanza. Ecco perché oggi - conclude il primo cittadino - Carpi ha vinto, ed è più sicura, più salda e più forte”. Anche il presidente della Fondazione Giuseppe Schena ha insistito sull’importanza di progetti e relazioni umane: “vorremmo investire sempre meno su muri e immobili e sostenere progetti tesi a vincere la sfida più grande ovvero garantire opportunità di ricambio generazionale e rendere i centri sociali ancor più attrattivi”. Un lavoro, quello svolto dai circoli, “sussidiario a quello dell’Amministrazione Comunale sul fronte del trasporto sociale e non solo - ribadisce Ada Menozzi di ANCeSCAO - e in quanto tale degno di essere tutelato e salvaguardato. Tesori che dobbiamo tenerci ben stretti”. Jessica Bianchi situazioni, rendono necessaria una profonda socializzazione ambientale che richiede molta dedizione da parte del padrone sia in termini di voglia che in termini di tempo. Per questo motivo la scelta giusta facilita e allevia tutto il dispendio di energie e si riscoprirà un mondo bellissimo fatto di momenti, di sguardi, di collaborazioni e serenità. La scelta giusta in merito a che cane adottare, o non adottare. Perché la scelta giusta a volte è quella più difficile, quella che richiede una profonda presa di coscienza. Quella che ti fa capire che la vita non è sempre compatibile con un cane in giro per casa. La scelta giusta che ti fa capire che avere un cane in casa sarebbe solo apparenza, ma che dedicarsi ai cani, magari nei canili, rappresenterebbe sostanza.
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Si definisce innanzitutto una moglie e una mamma Sara Capelli, classe 1984, novese di nascita ma carpigiana d’adozione, che tra gli impegni famigliari (da 9 mesi è mamma della piccola Mia), e quelli lavorativi in un’azienda di moda per bambini, si è ritagliata il tempo per condividere un pezzetto di sé con gli altri attraverso il blog Blablamonday, che già dal nome si presenta come uno spazio in cui poter dialogare in libertà. “Il riferimento più immediato - ha spiegato Sara - è quello alle chiacchiere. Diversi amici iniziano a chiamare i post che pubblico Blabla dicendomi: “ho letto il tuo Blabla di ieri”. E poi c’è anche il richiamo al giorno generalmente meno amato della settimana, ovvero il lunedì. Per me Monday rappresenta una metafora dei momenti un po’ di noia in cui si cerca una ventata di leggerezza, della buona compagnia o qualche nuova idea”. Come è nata l’idea di creare il blog? “Ho deciso di aprire il blog quando ho scoperto l’importanza della condivisione di pensieri, esperienze e idee, e nel momento in cui ho abbandonato la paura del Hanno dai 14 ai 21 anni le reclute dei CCC (Carpi che conta). La lista, che viene stesa ogni anno da un anonimo, racchiude tutti i nomi dei ragazzi più popolari di Carpi. Nell’elenco ci sono maschi e femmine, suddivisi in quattro categorie in base alla popolarità: Vip, Popular, Chiaccherati e Conosciuti. La popolarità di ogni giovane viene indicata con un numero di stelline: si va da un massimo di 5 a un minimo di 2. Una lista super esclusiva insomma, dove c’è spazio solo per quelli che contano. Davide Langianni, Popular, ha ancora dei dubbi circa il suo ingresso nei CCC: “credo che la lista sia uscita circa un anno fa e mi ci sono ritrovato anch’io. Non ho ancora idea di come sia stato possibile”. “In realtà – aggiunge Andrea Marchi, Vip – non so come sia successo. Ho letto il mio nome nell’elenco ma, personalmente, non ho fatto nulla per entrarci”. Un po’ più chiara invece la visione di Alessandro Puglierin, Popular: “probabilmente compaio tra i nomi poiché, lavorando come vocalist al Duende, la gente sa chi sono e quindi pensa che io sia uno importante”. Matteo Casella, uno dei più alti in graduatoria Vip, è sicuro che il suo ingresso nella CCC sia dovuto al suo lavoro e al suo 10
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La 31enne carpigiana Sara Capelli ha da poco creato il blog Blablamonday per condividere esperienze e aneddoti della sua vita di tutti i giorni
Blablamonday: quattro chiacchiere on line giudizio degli altri assecondando il desiderio di trasmettere le mie emozioni senza timore, e strizzando l’occhio a chi ne ha provate di simili. E’ sempre bello e, spesso, anche consolatorio, ritrovare un pezzetto di noi stessi negli altri”. Ci sono fashion blog, travel blog, food blog... Il tuo a quale genere appartiene? Come lo definiresti? “Lo definirei un blablablog! Si fanno chiacchiere su argomenti diversi e vado abbastanza a ruota libera seguendo ciò che mi suggeriscono il cuore e la fantasia. Mi piace pensare a BlaBlaMonday come a una piccola rivista dove c’è tanto di me: riflessioni, esperienze e anche confidenze”. Puoi farci qualche esempio? “Parlo di ciò che mi accade o che mi colpisce positivamente. Mi piace l’idea che gli altri possano trovare nel mio blog qualche spunto carino o semplicemente un po’ di compagnia. E così,
Sara Capelli
se sperimento una ricetta golosa, se faccio un pensiero particolare, se scovo un negozietto o un ristorante imperdibili mi piace condividerlo e suggerire qualche nuova idea. Credo che avere nuovi stimoli sia un carburante molto potente per affrontare al meglio le nostre giornate. Ogni post, indipendentemente dall’argomento, è accompagnato dal racconto di un pensiero o di un aneddoto particolare che riguarda la mia vita”. Chi sono principalmente i tuoi follower e quali sono i post che suscitano più interesse? “Voglio essere sincera: BlaBlaMonday è appena nato per cui credo mi ci vorrà ancora un po’ di tempo per capire da chi è seguito e quali siano gli argomenti di maggior appeal. A oggi posso dire che i post più apprezzati sono quelli nei quali al racconto personale, che non manca mai, unisco consigli relativi a prodotti o attività delle quali ho già avuto un’esperienza posi-
Hanno dai 14 ai 21 anni le reclute dei CCC: la lista, che viene stesa ogni anno da un anonimo, racchiude tutti i nomi dei ragazzi più popolari della nostra città
tiva”. Ogni giorno nascono migliaia di blog, ma solo pochi riescono ad avere successo registrando migliaia di visite. Quali obiettivi hai per il tuo blog? “BlaBlaMonday rappresenta prima di tutto un’importante svolta a livello personale. Ho obiettivi semplici: continuare a scrivere di ciò che amo, di accendere il pc per poterlo condividere, aprire il quadernino che ora porto sempre con me per scrivere un appunto o scattare una foto per immortalare qualcosa che mi colpisce”. Progetti a breve termine e sogni nel cassetto? “Se dovessi esprimere un desiderio per il mio blog mi piacerebbe poter creare alcune “rubriche”, in ambiti diversi, ma sempre legati ai miei interessi e alla mia vita. Siccome adoro scrivere e comunicare suggerimenti e consigli, ma ovviamente non sono una tuttologa, mi piacerebbe poter ricevere, per questo piccolo progetto, il supporto di professionisti con i quali collaborare per dare consigli che siano mirati, seri ma sempre filtrati attraverso il mio punto di vista e la mia sensibilità”. Chiara Sorrentino Alessandro Puglierin
La Carpi che conta
Non da meno i ragazzi della RCC (Rovereto Che Conta): i fondatori, Luca Tondelli e Richard Righi, hanno lavorato sodo per far conoscere la loro pazzia. Davide Langianni
Richard Righi
Andrea Marchi
Luca Tondelli
Matteo Casella
carattere: “devo ringraziare il giornalismo se oggi rientro in questa cerchia. Questo lavoro, cominciato all’età di 17 anni e che oggi mi vede in Serie A insieme al Carpi, mi ha permesso di farmi conoscere in città. anno XVII - n. 04
Sono inoltre convinto che con un brutto carattere non si vada da nessuna parte, quindi credo che il mio modo di fare abbia contribuito molto. Ad aggiungere forse un po’ di fama sono state le migliaia di visualizzazioni che hanno ricevuto i miei video su Facebook”. Davide conferma che, per lui, questa lista ha un’importanza relativa: “mi sento un po’ sciocco a farne parte. Insomma, sono l’unico a pensarla così, ma secondo me è una cosa decisamente inutile”. “Non mi fa né caldo né freddo essere nella CCC”, prosegue Andrea, a cui fanno eco anche le parole di Alessandro, “non mi cambia assolutamente la
vita. Penso non ci sia bisogno di una lista di “vip” anche perché ognuno di noi è importante a modo suo. Sicuramente non è l’essere popolare che conta nella vita e trovo abbastanza stupido che la gente prenda persone normalissime, come me o altri ragazzi, quasi come idoli da seguire”. Per Matteo i cambiamenti invece sono lampanti: “nonostante io sia nella CCC rimango la persona di sempre. Eppure mi sento molto osservato anche semplicemente girando per la piazza”. Tutti e quattro i ragazzi concordano nell’affermare che la lista è solamente uno scherzo o, come dice Alessandro, “un gioco
assolutamente mal riuscito”. A tutti interessa poco la propria posizione in classifica e nessuno punta ad accumulare stelline: “ne avevo 5, ora 4 – sorride Davide - ma punto a non averne”. “Non è sicuramente l’obiettivo della mia vita. Una cosa però è sicura - aggiunge Matteo - sapere che sto simpatico e piaccio ai miei coetanei mi fa molto piacere”. C’è chi ama, invece, essere tra quelli che contano: i ragazzi della RCC (Rovereto Che Conta) sono fieri di farne parte, anche se la loro non è una vera e propria lista. I fondatori, Luca Tondelli e Richard Righi, hanno lavorato sodo per far
conoscere la loro pazzia. “Siamo amici da una vita – spiega Luca – e ci vogliamo bene. Il nome RCC non nasce come una parodia della lista carpigiana: ci sembrava però adeguato, data la popolarità dei CCC, perché noi non siamo da meno. Siamo conosciuti per i nostri eventi: già da due anni l’ultimo giorno di scuola, organizziamo la Spedizione dei mille in bicicletta da Rovereto a Carpi, muniti di striscioni e casse per ascoltare musica. Siamo alla terza edizione del Capodanno RCC che ci vede tutti uniti nell’organizzare una super festa per brindare all’anno nuovo”. I ragazzi inoltre non si sono fermati agli eventi “a concretizzare il marchio sono state le nostre ragazze: abbiamo tutti una maglietta firmata RCC con il nostro nome. Sembra una sciocchezza ma ci ha unito molto, siamo come una famiglia”. Gloria Castellini
“L’Erasmus ti cambia. Che tu lo voglia o no”. Esordisce così la 21enne carpigiana Federica Magri, iscritta al corso di Laurea in Marketing e Organizzazione d’Impresa, partita alla volta della Spagna nel settembre scorso per studiare nella prestigiosa università di Saragozza, tramite il programma europeo studentesco di mobilità che permette di effettuare un periodo in un ateneo straniero. “Ho scoperto di amare il mio Paese e ciò che faccio, più di quanto non facessi prima, ho imparato ad adattarmi a qualsiasi situazione, a cucinare, stirare, a convivere con persone che non avevo mai visto prima, e ho capito di cosa si possa fare a meno nella vita e cosa è per me irrinunciabile. Inoltre, amo la possibilità di incontrare nuova gente ogni giorno, imparare nuove lingue, capire quali sono le differenze tra i sistemi universitari, svegliarmi la mattina e avere mille possibilità da realizzare giorno dopo giorno”. Quindi per ora il bilancio è positivo… “Assolutamente sì. Certo i primi giorni sono stati duri: ho dovuto cercare un appartamento, decidere i corsi da seguire, orientarmi in questa nuova città senza nessuno a cui appoggiarmi e parlare una lingua che conoscevo solo a livello
La carpigiana Federica Magri da settembre vive in Spagna per studiare all’Università di Saragozza
“L’Erasmus può cambiarti la vita” Federica Magri
scolastico. Avevo l’opportunità di chiedere un tutor ma ho preferito rimboccarmi le maniche e fare tutto da sola: se tornassi indietro lo rifarei ancora, perché la conquista dell’autonomia è un’altra delle opportunità che offre l’Erasmus. Neanche l’università fa sconti a noi studenti stranieri. Non ho avuto nessun aiuto dai professori che, sin
dall’inizio, ci hanno detto che eravamo allo stesso livello degli altri alunni: esami e lezioni uguali per tutti”. Il sistema universitario è molto diverso da quello italiano? “L’università spagnola è molto diversa da quella italiana: classi meno numerose, composte al massimo da una trentina di studenti,
orari completamente diversi delle lezioni che talvolta terminano alle 21, in linea con l’organizzazione oraria tipica della penisola iberica, e la possibilità di scelta tra una valutazione costante o un esame totale. Nel primo caso, è necessario seguire tutte le lezioni, ed eseguire compiti a casa, progetti individuali e di gruppo. La pratica e i lavo-
ri in team “Credo che quelli glia perenne sono tenuti che si schierano e inarrestain grande bile di scocontro l’Europa perta stia la consideunita, l’euro, il meraviglia razione, multiculturalismo del nostro mentre per quanto e la multietnicità progresso. riguarda in realtà abbiano L’Erasmus la teoria in un’espevisto molto poco èrienza Italia c’è il unica del mondo. Sono doppio da per capire convinta che nella tanto di sé e studiare”. Di questi diversità risieda la degli altri. tempi ricchezza del nostro La consiin Italia a tutti”. patrimonio cultura- glio come in Dove lo le, che nell’accetta- vedi il tuo altri Stati, zione dell’altro stia futuro e c’è un grande la grandezza dei quali prodibattito nostri ideale e nella getti hai? intorno ai mio fuvoglia perenne e “Il vantagturo lo vedo inarrestabile di sco- in Italia gi e agli perta stia la meravi- perché stansvantaggi che deriglia del nostro pro- do lontana vano dalla gresso. L’Erasmus è per sei mesi globalizmio un’esperienza unica dal zazione e Paese ho per capire tanto di capito che dall’Eurosé e degli altri”. non potrei pa Unita. Cosa ne immagipensi? nare di trascorrere tutta la “Credo che quelli che si mia vita altrove. Resterò schierano contro l’Europa qui a Saragozza fino al 9 unita, l’euro, il multicultufebbraio, il tempo di finire ralismo e la multietnicità in gli esami e tornare in Italia realtà abbiano visto molto dove inizierò lo stage per poco del mondo. Sono laurearmi. Una volta lauconvinta che nella diversireata vorrei perfezionare la tà risieda la ricchezza del conoscenza della lingua innostro patrimonio cultuglese e poi andare a Milano rale, che nell’accettazione a fare il master di primo dell’altro stia la grandezza livello in Marketing”. dei nostri ideale e nella voChiara Sorrentino
La diciassettenne carpigiana Emma Rettighieri racconta la sua esperienza di volontaria e cosa l’ha spinta a mettersi a disposizione del prossimo
La bella gioventù c’è ma non fa notizia
I giovani sono spesso accusati di non nutrire alcun interesse verso il prossimo. Vengono però dimenticati i numerosi ragazzi che, giorno dopo giorno, si impegnano nel sociale. La diciassettenne carpigiana Emma Rettighieri è una volontaria che, sin da piccola, si è messa al servizio degli altri. “Ho cominciato per divertimento poi, - sorride Emma - la cosa mi è sfuggita di mano e mi sono ritrovata impegnata sempre più spesso in nuovi progetti. In realtà non mi dispiace affatto, mi diverto ancora come quando ho cominciato’’. Emma ha iniziato a fare volontariato a soli dieci anni, servendo alla festa di paese a Forcello in festa, per poi continuare, insieme agli scout di cui fa parte, a mettersi a disposizione durante la Fiera di San Luigi a Rovereto sulla Secchia, dove la ragazza è cresciuta. “Ricordo che da piccola aspettavo impaziente quella festa, era un’occasione davvero speciale’’. La giovane fa parte dell’associazione Agesci, che l’ha poi fatta avvicinare anche all’Ushac. Ne fanno parte volontari guidati da professionisti, come ad esempio fisioterapisti e professori di ginnastica, che aiutano le persone con handicap a fare attività fisica. “E’ un’esperienza molto bella – racconta Emma- anche se la prima volta ammetto di aver avuto paura. Per approcciarsi a persone con problemi fisici e psichici occorre del tempo ma, attraverso la conoscenza e il dialogo, ci si rende conto di quanto siano affettuose. A parlare con loro, spesso, ci si scioglie’’. La famiglia ha avuto un ruolo fondamentale nella vita di Emma, insegnandole il valore del volontariato e dello spendersi per il bene altrui. “I miei genitori mi hanno sempre lasciata libera di scegliere e hanno sostenuto le mie decisioni’’ spiega la ragazza. Grazie a loro si è avvicinata alla onlus carpigiana Amici del Perù: attraver-
Emma Rettighieri
Emma Rettighieri
“Ciò che ricevo nel mettermi al servizio degli altri è molto più di quanto io dia. E’necessario credere in quel che si fa e dare il massimo di sé. Sempre’’. Sono tanti i motivi per cui i giovani dovrebbero avvicinarsi al mondo del volontariato:“abbiamo braccia forti, tante energie e sicuramente più tempo libero di un adulto’’conclude Emma.
so cene di beneficenza e Conciliare gli studi vendita di prodotti di con la sua opera di ogni tipo (l’11 febbraio i volontariato implivolontari saranno all’inca una forte dose gresso dell’ospedale, in di organizzazione: via Molinari, per vendere primule) raccoglie fondi “ogni volta che ci per aiutare i bimbi che si si prende un imperecano presso la scuola gno, va rispettato, gestita da Suor Agnese a pertanto la pianiHuaraz. ficazione è fondaEmma ha appena terminato il suo tirocinio mentale’’. “intensivo” presso l’Avo - Associazione volontari ospedalieri che, come lei stessa definisce, “è una realtà complessa nella quale devi portare serenità e positività, ovviamente senza esagerare. Hai a che fare ogni giorno con la sofferenza e il dolore delle persone, le quali però hanno tanta voglia di condividere e sfogarsi’’. Conciliare gli studi con la sua opera di volontariato implica una forte dose di organizzazione: “ogni volta che ci si prende un impegno, va rispettato, pertanto la pianificazione è fondamentale’’. Quella che sta vivendo Emma è un’esperienza capace di lasciare il segno: “ciò che ricevo nel mettermi al servizio degli altri è molto più di quanto io dia. E’ necessario credere in quel che si fa e dare il massimo di sé. Sempre’’. Sono tanti i motivi per cui i giovani dovrebbero avvicinarsi al mondo del volontariato: “abbiamo braccia forti, tante energie e sicuramente più tempo libero di un adulto’’ conclude Emma. Alexandra Tarus venerdì 29 gennaio 2016
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Mai come in questi ultimi anni l’universo del cibo spopola: l’esposizione mondiale Expo sull’alimentazione, il boom di diete per ottenere una forma invidiabile, l’aumento di talent show e programmi televisivi… tutto ruota intorno alla cucina. Il Belpaese oltre a materie prime di altissima qualità, vanta prestigiosi ristoranti stellati capitanati da chef di rinomata fama. Famosa in tutto il mondo, la scuola Alma forma i futuri cuochi, pasticceri, sommelier, manager di sala e della ristorazione, per farne veri e propri professionisti. Il ventenne carpigiano Alessandro Pacchioni ha appena concluso i suoi studi gastronomici presso il prestigioso istituto parmense conseguendo la quarta valutazione migliore fra gli ottanta studenti. A convincere chef e professori, un menù davvero entusiasmante: un antipasto di anguilla marinata alla saba, con cipolla bianca al timo, mela verde e radicchio, un primo piatto a base di ravioli alle erbe aromatiche, ricotta al ginepro e seppia e, infine, un plumcake alle mandorle, zucca, yogurt e cioccolato salato. Alessandro, come è nata
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la tua “Alma è una delle un’equipe passione migliori scuole del di profesper la sionisti di Paese e del mondo. altissimo cucina? Si trova a Colorno ed livello - tra “E’ una è gestita da un’equi- cui gli chef passione che coltipe di professionisti Marco Solvo sin da di altissimo livello - dati, Bruno piccolo e e tra cui gli chef Marco Ruffini ho cercaTiziano Soldati, Bruno Ruffi- Rossetti to di trani e Tiziano Rossetti - supersformarla in quello - supervisionata dal visionata che spero rettore Gualtiero dal rettore sarà il Marchesi. Ti consen- Gualtiero mio laMarchesi. te di spalancare una voro. Ho E’ una realtà finestra su un mon- bellissima iniziato col fredo apparentemente dove si può quentare lontano ma, in real- scoprire e l’istituto tà, vicino a tutti noi”. imparare alberdavvero tanghiero Rinaldo Corso to. Ti consente di spalancaa Correggio: tali studi, re una finestra su un mondo seppure frammentati, mi apparentemente lontano hanno incuriosito e spinto ma, in realtà, vicino a tutti ad approfondire sempre noi”. più una materia in continua Come si svolgevano le evoluzione. Quello del lezioni? cibo, infatti, è un mondo “Le lezioni, pratiche affascinante: c’è sempre e teoriche, (da Analisi qualcosa da imparare”. Sensoriale a Storia della Hai sempre avuto le idee gastronomia, passando per chiare o hai avuto dei Cucina pratica e teorica ripensamenti? ed Economia gestionale) “L’obiettivo di diventare si svolgevano all’interno uno chef è sempre stato della scuola dotata di aule chiaro nella mia mente”. e cucine professionali. Cos’è Alma? Passavamo ai fornelli solo “Alma è una delle migliodopo molte ore di teoria, ri scuole del Paese e del per mettere in atto tutto mondo. Si trova a Colorno ciò che avevamo studia(Parma) ed è gestita da to precedentemente. Ho
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Il ventenne carpigiano Alessandro Pacchioni ha appena concluso i s conseguendo la quarta valutazione migliore fra gli ottanta studen
Quando la cucina fa rima
passato sei mesi a Colorno e altri cinque mesi e mezzo in stage”. Come funziona lo Stage? “Lo stage - assegnato in base ai meriti di ciascuno studente - si svolge presso grandi strutture e ristoranti blasonati di ogni parte d’Italia. Esperienze fondamentali per la formazione sul campo degli allievi: per sei mesi, infatti, vivi al fianco di uno chef che incarna la filosofia filo-marchesiana di Alma e ti viene offerta la straordinaria opportunità di comprendere
A destra Alessandro
suoi studi gastronomici presso il prestigioso istituto parmense nti
a con estro e originalità
o Pacchioni
Il carcere è sempre una pena giusta? Dopo più di quindici anni di esperienza all’interno di un istituto di detenzione, riflettiamo spesso sull’utilizzo del carcere come soluzione ultima e come mezzo di riabilitazione dell’individuo che commette reati verso la società. E, spesso, ci poniamo domande sull’esercizio della Giustizia, sulla sua efficacia e infallibilità. Parliamo con i/ le detenuti/e, che ci raccontano le loro storie e frequentemente ci sentiamo dire “ma… io sono innocente”. La legge ritiene innocente un individuo sino a prova contraria, ma a volte succede che scopriamo, da articoli e notizie televisive, che non è sempre così. Negli ultimi incontri, si è discussa una notizia apparsa su un quotidiano nazionale “I. F.Q.”: un detenuto, G.Gulotta ha scritto un libro Alkamar insieme a N.Biondi, nel quale denuncia lo Stato di averlo incarcerato ingiustamente per un orrendo fatto di sangue e di averlo tenuto in carcere per più di vent’ anni. Naturalmente, noi abbiamo verificato la notizia e non esprimiamo nessuna opinione in merito, ma ciò è bastato per attivare un’intensa discussione all’interno del nostro gruppo di lavoro. Ingiustizia Recentemente ho letto che da un rapporto dell’Eurispes e dell’Unione delle Camere Penali sull’amministrazione della Giustizia in Italia, sarebbe emerso che molte persone finiscono in carcere anche
le dinamiche, complesse, dell’alta ristorazione”. Com’è stato lavorare in un ristorante stellato? “E’ stata un’esperienza bellissima: mi sono trovato davvero a mio agio con tutti i componenti della brigata, a partire dallo chef Luca Veritti del Met restaurant di Venezia, a pochi passi da Piazza San Marco. La vita nella città lagunare non è certo come quella di Carpi ma ci si adatta. In cucina ci sono un rigore e una professionalità diversi da un ristorante comune: si lavora dalle dodici alla tredici ore al giorno, dalle 8.30 alle 15 e dalle 17 alle 23.30”. Quali sono le tue ambizioni? “In un primo momento preferirei entrare in contatto con realtà diverse da un ristorante per esplorare il mondo del cibo in tutte le sue sfumature. Per cominciare potrei muovere i miei primi passi in una macelleria! L’obiettivo, comunque, è quello di trarre il massimo da ogni situazione. Apprendere il più possibile”. Qual è il tuo cavallo di battaglia? Non ne ho uno in particolare, lascio spazio alla creatività”. Ermanno Tominetti ogni giorno, pian piano e soffro perché non ho nessuno che mi possa ascoltare e condivida i miei problemi e pensieri. Mi sembra ormai un’eternità, l’ultima volta che ti ho parlato. Qui mi viene a trovare solo mia sorella. Le voglio un bene dell’anima, ma non posso dire a lei tutto quel che vorrei dire a te. Amore mio prega Dio che mi faccia uscire a riabbracciarti. Aiutami, mio solo amore, non ce la faccio più. Simo 65
se le prove a loro carico non sono del tutto chiare o perlomeno definitive. Ho letto, inoltre, del caso di G.Gulotta, arrestato insieme ad altri nel gennaio 1976 perché sospettato di aver ucciso due carabinieri ad Alcamo Marina. Scrive Gulotta che le indagini non furono chiare sin da subito e dichiara di aver subito persino violenze. Dopo il processo, durato diversi mesi, Gulotta viene condannato all’ergastolo, ma nel 2008 le nuove indagini, scaturite dalle dichiarazioni di un testimone, permettono al detenuto di essere rimesso in libertà perché risultato estraneo ai fatti. Io che sono una detenuta, a volte, mi riconosco in ciò che leggo e penso che l’uso indiscriminato della carcerazione preventiva sia uno strumento che mortifica la persona debole, sino al punto di farle ammettere anche reati che non ha mai commesso. Non voglio, però, nemmeno dire che tutto ciò sia una regola. La carcerazione preventiva
può essere tollerata nel caso in cui l’evidenza dei fatti e delle prove portino alla quasi certezza dell’identità del reo. Voi sapete che noi, quasi sempre, non abbiamo molti soldi e non conosciamo personalità importanti. Gli avvocati spesso sono quelli d’ufficio, ma non sono Principi del Foro che appaiono in Tv. Mi dicono che sui muri dei paesini ci sono i manifesti che pubblicizzano la presenza di Corona a questa e a quella festa, in piazza o in discoteca. Perché se sei ricco e famoso, se sei un politico o un uomo di spettacolo, cioè “uno che conta”, la Giustizia ti guarda con occhi diversi, invece per noi è sempre cieca. Viela 82 Mi sento sola (lettera d’amore) Caro amore mio, è un anno e mezzo che sono rinchiusa tra queste mura e mi sento sempre più sola. Ho una grandissima voglia di vederti, mi manchi infinitamente e mi manchi da morire. Muoio
Letterina (non d’amore) Se un, spero improbabile giorno, dovessi, a causa di una mortale s…., far inorridire i miei bulbi oculari a tal punto da farli roteare su se stessi all’interno delle loro cavità interne e contenitive a causa della tua inaspettata, nonché inquietante ricomparsa sulla mia stessa strada, sappi che non basterà il tuo immondo sorriso, che mi viene incontro osando di nuovo l’atto di biascicare la
Al via il bando per il concorso di grafica umoristica
Umoristi a Carpi Pari opportunità: pregiudizi e stereotipi. Questo il tema di Umoristi a Carpi 2016, il concorso di grafica umoristica giunto alla sua quarta edizione e promosso da Fondazione Casa del Volontariato, in collaborazione con USHAC e CSV con il patrocinio di Comune di Carpi e Unione Terre d’Argine. Sebbene la Costituzione dichiari, soprattutto negli articoli 3 e 37 - che la Repubblica promuove le pari opportunità tra donne e uomini, la strada da percorrere in questo senso è ancora lunga perché, come testimoniato ogni anno da molteplici indagini, le disparità tra i sessi, anche marcate, continuano a perdurare. Oltre ai trattamenti diseguali – sul lavoro e nell’accudimento della prole, soltanto per citare i due ambiti forse più evidenti – tra donne e uomini persistono stereotipi e pregiudizi, spesso sottili, subdoli e difficili da eliminare, prima di tutto dalla mente degli stessi interessati. Parlando poi dei media, e della rappresentazione dei generi troppo spesso banale e standardizzata da essi veicolata, si rende quanto mai necessario sviluppare la capacità di osservare con occhio critico ciò che quotidianamente essi sottopongono all’attenzione del pubblico, per cercare una via comune di riconoscimento e rispetto. Per quanto riguarda l’ambiente professionale, oltre alla disparità di trattamento economico, accesso, carriera e conciliazione dell’impiego con la maternità, il mobbing e il bossing contribuiscono a complicare un quadro già poco roseo. Sarà possibile realizzare una società in cui il lavoro sia realmente via per affermare la dignità dell’essere umano, anche se di sesso femminile? Su questi argomenti i vignettisti sono chiamati a esprimersi. Per la categoria Giovani, di età non superiore ai 24 anni, ci si dovrà cimentare con La rappresentazione del genere femminile e del genere maschile da parte dei media (web, tv, stampa): pregiudizi e stereotipi. I concorrenti nella sezione Adulti, dai 25 anni, dovranno invece elaborare vignette sul tema Lavoro: donne e uomini. Pari opportunità, pregiudizi e stereotipi. tua incomprensibile parola rivolgendola alla mia signorile inequivocabilmente stimatissima persona. Tu, lurida linguaccia biforcuta, orrida e soprattutto bugiarda, guidata dal tuo cervello minuscolo e ottuso che pensa sempre e solo a un’unica cosa, collegato alle sue strinate e fumanti sinapsi. Non voglio nemmeno pensare al resto del tuo organismo che rispetto agli standard umani, si va a collocare all’ultimissimo posto della classifica planetaria. Non parliamo del tuo faccione, nel quale qualcuno ha aperto un foro, che tu chiameresti bocca, dal quale tu fai uscire suoni sgradevoli, che tu chiameresti parole, il cui significato a te assolutamente sconosciuto, hai cercato di capire attraverso non so quale vocabolario trovato su Internet. Tu, che con l’inganno della tua insignificante personalità, al fine di indurmi ad ascoltare e credere parole per te completamente prive di ogni senso, come amore, sentimenti,
amicizia, rispetto. Speravi avessero su di me l’ascendente giusto. Ti risponderò così mon cheri: Addio sottospecie di pantegana bianca e grigia fuggita da non so quale oscuro e fetido laboratorio di sperimentazioni biologiche del Parmigiano Reggiano. Ciao, tristissimo essere ambiguo con la capacità cognitiva di un lombrico appeso a un amo. Ciao, porcello malsano intrappolato in un corpo “maschile?” con le fattezze di un boiler degli Anni ‘50 al cui centro sorge, come un sole, un’enorme protuberanza sferica collocata nel mezzo provocata dai liquidi alcolici che perennemente e insaziabilmente trangugi. Ciao, eterno indeciso e mangiapane a tradimento, al quale ancora a nessuno è passato per la mente di tagliare il cordone ombelicale che ancora ti lega alla tua povera mamma. Ciao zecca, sanguisuga infetta, che si attacca a chi nella vita è riuscito meglio di te. Tu sei una menzogna vivente e, quando forse il fantasma di questi concetti sfiorerà velocemente il tuo povero cervello leso e ignorante, sarà troppo tardi, perché ti accorgerai di essere rimasto solo, solo come il cagnolo che sei sempre stato. Quindi quando ti rivedrò, ti dirò – a cuccia, dai, da bravo, tieni giù quelle zampotte sudice … vuoi un osso? Vattelo a guadagnare. A cuccia! Ciao. Cella 25
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Da Via col vento (Victor Fleming, 1939) a I 10 comandamenti (Cecil B. DeMille 1956), a Il Dr. Zivago (David Lean, 1965). Capolavori del cinema che attraversano il tempo, “imperdibili e adatti a un pubblico di qualsiasi età”. A parlare è l’imprenditore tessile roveretano Vincenzo Nappa, la cui passione per il cinema, lo ha portato a creare una invidiabile collezione di film. “Il mio amore - racconta - iniziò nel cinema di Rovereto, quando, da bambino, andavo ad aiutare l’operatore a sistemare le pellicole. Un sentimento che poi non se n’è mai andato”. Vincenzo, conta nella sua collezione circa 2mila pizze e oltre duemila Dvd: “oggi ho quasi tutti i film che mi interessano. L’America degli anni che vanno dal Quaranta al Settanta è la protagonista delle mie pellicole. Tutte storie indimenticabili interpretate dai miei attori preferiti: John Wayne, Burt Lancaster, Gregory Peck, William Holden, Rober Taylor, Ava Garner, Susan Hayword, Marilyn Monroe, Ivonne de Carlo, Audrey Hepburn e Grace Kelly non possono mancare per dare quell’aria magica a
Una collezione di più di 3mila film: il roveretano Vincenzo Nappa racconta la sua passione
Vincenzo Nappa con l’amico Massimo Boldi
A scuola di cinema
cimentano in film impegnati ma non incassano al botteghino. I premi purtroppo non bastano, perché ora ciò che conta sono solamente le vendite”. Ci ha da poco lasciato Ettore Scola, “era un regista che faceva riferimento a Fellini,
questi film”. Nappa sfata poi il mito dell’infiammabilità delle pellicole: “di infiammabili ne sono state prodotte pochissime tra il 1935 e il 1940 poi si è passati a materiali ignifu-
Domenica 7 febbraio, dalle 15 alle 18, presso il Circolo Graziosi, in via Sigonio, il Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera propone ai bambini e ai loro genitori CARPICARNEVALE 2016, un Carnevale di Solidarietà
Tutti uniti per Chernobyl!
ghi”. La sua passione per il cinema italiano arriva più tardi: “dai capisaldi come Roma città aperta (Roberto Rossellini, 1945) e Ladri di biciclette (Vittorio De Sica,1948) a tutto ciò che è
stato creato dal genio di Federico Fellini”. Sul cinema di oggi, Vincenzo Nappa non fa sconti: “basti guardare l’effetto Checco Zalone. Esistono ancora dei registi che si
capace di creare capolavori come C’eravamo tanto amati del 1974 con Vittorio Gassman e Una giornata particolare del 1977 con Marcello Mastroiani e Sophia Loren. E’ davvero una grandissima perdita”. Gloria Castellini
“Oggi ho quasi tutti i film che mi interessano. L’America degli anni che vanno dal Quaranta al Settanta è la protagonista delle mie pellicole. Tutte storie indimenticabili interpretate dai miei attori preferiti: John Wayne, Burt Lancaster, Gregory Peck, William Holden, Rober Taylor, Ava Garner, Susan Hayword, Marilyn Monroe, Ivonne de Carlo, Audrey Hepburn e Grace Kelly non possono mancare per dare quell’aria magica a questi film”.
Ampliare gli spazi di studio e condivisione culturale per gli studenti universitari carpigiani, prolungando anche gli orari della Biblioteca Loria con aperture serali: questa, in sintesi, la proposta dei Giovani Democratici
Apertura serale della biblioteca
Musica, giochi, truccabimbi, dolci, pizza, un omaggio a tutti i piccoli partecipanti e, per finire, lo spettacolo di magia con il Mago Bryan.
Continuano le iniziative di raccolta fondi del Progetto Chernobyl di Carpi-Novi-Soliera. Domenica 7 febbraio, dalle 15 alle 18, presso il Circolo Graziosi, in via Sigonio, il comitato propone ai bambini carpigiani e ai loro genitori un Carnevale all’insegna della solidarietà. Il mago Bryan, truccabimbi, palloncini colorati, musica e molti altri giochi attendono i più piccoli che riceveranno anche un piccolo omaggio. L’ingresso è di 5 euro. “Anche quest’anno - spiega il presidente Luciano Barbieri - i nostri sforzi saranno finalizzati in particolare al Progetto Rugiada che consiste in un periodo di risanamento di circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per 25 bambini, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro Paese, dove le conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl regolano la vita quotidiana di tantissima gente sia dal punto di vista sanitario che economico. Parte dei proventi saranno poi impiegati per finanziare progetti a favore dell’infanzia sul nostro territorio “. 14
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Ampliare gli spazi di studio e condivisione culturale per gli studenti universitari carpigiani, prolungando anche gli orari della Biblioteca Loria con aperture serali: questa, in sintesi, la proposta dei Giovani Democratici all’origine di un Ordine del Giorno a firma di Martina Arletti, Stefania Boccaletti e Monia Mussini, che sarà discusso in Consiglio Comunale tra fine gennaio e
inizio febbraio. “E’ un po’ di tempo che abbiamo in testa una proposta di questo tipo – spiega il segretario dei GD Alessio Bellelli – e ci tengo a sottolineare che l’idea è partita dal basso, su sollecitazione di tanti giovani utenti della Biblioteca. Sebbene non vi sia la sede di alcun ateneo, a Carpi vi sono molti studenti e mentre esistono luoghi per lo studio e la condivisione in gruppo per chi frequenta gli istituti
superiori, non è così per gli universitari, come per esempio avviene a Modena o a Bologna. Sarebbe dunque davvero importante poter avere spazi per lavorare in gruppo, condividere le proprie informazioni e confrontarsi, potendo parlare a voce alta. Non ultimo, questo tipo di spazi favorisce l’aggregazione e la responsabilizzazione, perché potrebbero essere autogestiti dagli stessi
utenti, volontariamente o tramite borse di studio”. Nei giorni scorsi la discussione è stata lanciata anche sui social network, per raccogliere ulteriori stimoli e proposte. Resta da vedere se, con l’annunciato restyling del piano terra della Biblioteca, si troverà uno spazio anche per lo studio ‘a voce alta’ e se si troveranno risorse per ampliare gli orari di apertura. Marcello Marchesini
La Diocesi di Carpi sostiene il Family Day in programma sabato 30 gennaio secondo le indicazioni del cardinale Bagnasco il quale ha fatto propria la presa di posizione di Papa Francesco. Lo ha comunicato il vescovo monsignor Francesco Cavina nel corso dell’annuale incontro con la stampa cittadina in occasione della festa di San Francesco di Sales patrono dei giornalisti. Il vescovo ha poi ricordato le due Porte Sante della Misericordia aperte anche a Carpi il 13 dicembre scorso, in San Bernardino da Siena e a Santa Croce, chiesa quest’ultima che ospita l’immagine della Madonna dell’Aiuto. E la successiva iniziativa dell’apertura di due Case di accoglienza per mamme e bambine in via de Sanctis e in Curta Santa Chiara, grazie al contributo della Caritas italiana e della Fondazione Cassa di Risparmio. Infine, sempre a proposito del Giubileo, è stato annunciato un pellegrinaggio della Diocesi in Vaticano dal 14 al 16 giugno guidato dallo stesso vescovo con udienza dal Papa. Nel frattempo, la parrocchia di San Giuseppe Artigiano ospiterà tre iniziative pubbliche:
L ’angolo di Cesare Pradella
Il vescovo di Carpi a sostegno del Family Day
l’8 febbraio, una conferenza del vescovo di Mantova monsignor Roberto Bisti, il 12 febbraio una conversazione del vescovo emerito di Reggio monsignor Adriano Caprioli e, il 15 febbraio una conferenza dello stesso monsignor Cavina. Tutti e tre gli incontri si svolgeranno alle 21. Terremoto Monsignor Cavina, affian-
cato dall’ingegner Marco Soglia, si è soffermato diffusamente sui danni e le conseguenze del terremoto sul patrimonio religioso diocesano e sui lunghi tempi di recupero, annunciando tuttavia che sono stati finalmente assegnati i lavori di recupero della cattedrale e del palazzo vescovile di corso Fanti, con la riapertura del Duomo prevista per
la primavera del prossimo anno. Approvati anche i progetti di recupero del Monastero delle Clarisse e della chiesa del Crocifisso di via San Bernardino i cui lavori inizieranno nei prossimi mesi. “Sono ancora numerose le persone, dopo quasi quattro anni, ancora senza casa nei vari Comuni terremotati – ha detto dal canto suo l’in-
gegner Soglia – e per questo abbiamo sollecitato Governo e Regione a mantenere gli impegni presi. Ma vi sono anche molti parroci e sacerdoti senza casa e senza chiesa e abbiamo per questo sollecitato l’inizio dei lavori sulle chiese e i campanili perché il loro stato di precarietà attuale preclude l’agibilità dei centri storici e degli edifici adiacenti”.
Ordinazione di Monsignor Cavina Il quarto anniversario della consacrazione di monsignor Cavina a vescovo e della sua entrata in Diocesi, verrà festeggiato domenica 31 gennaio alle 18,30 con una messa solenne che sarà celebrata in San Giuseppe Artigiano alla presenza di tutti i parroci e delle religiose della Diocesi. E il vescovo ha annunciato un viaggio in Kurdistan iracheno nel mese di aprile per visitare i campi dei profughi cristiani fuggiti davanti all’avanzata dei guerriglieri dell’Isis. Giornata della comunicazione Sul significato della Festa di San Francesco di Sales e della Giornata mondiale delle comunicazioni sociali, il vescovo si è limitato a ricordare le parole di Papa Francesco sull’argomento: “la comunicazione conduce ad aprirsi e a non isolarsi perché crea ponti tra le persone, le famiglie, i gruppi sociali, favorisce l’incontro arricchendo in questo modo la società. Come scriveva Shakespeare La misericordia non è un obbligo, scende dal cielo come il refrigerio della pioggia sulla terra. E’ una doppia benedizione: benedice chi la dà e chi la riceve”.
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Sabato 13 febbraio, a partire dalle 21, l’Aula Liturgica di Quartirolo ospiterà il Coro Stelutis di Bologna
Musica Sacra nella Terra dei Pio In occasione della nona edizione della rassegna Musica Sacra nella Terra dei Pio, organizzata dall’Associazione Corale Regina Nivis col determinante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, sabato 13 febbraio, a partire dalle 21, l’Aula Liturgica di Quartirolo ospiterà il Coro Stelutis di Bologna fondato da Giorgio Vacchi, artefice delle più importanti e approfondite ricerche nell’ambito del canto popolare. Il Canto popolare nella Musica Sacra sarà il fil rouge del concerto del coro diretto da Silvia Vacchi, nipote di Augusto e Cecilia Andreoli, nata a Carpi, a Quartirolo, nel 1903.
Dopo quattro anni di sosta, dal 3 al 10 luglio in Piazza della Pilotta a Parma, appuntamento col musical moderno più famoso al mondo. Aperte le prevendite
Torna il Notre Dame de Paris Dopo quasi mille repliche in undici anni e quattro anni di sosta, ritorna in scena in Italia Notre Dame de Paris, l’opera moderna più famosa al mondo. L’appuntamento è a Parma, dal 3 al 10 luglio, in Piazza della Pilotta. Notre Dame de Paris debuttava al Palais des Congrès di Parigi il 16 settembre 1998, nella sua versione originale francese, e fu subito trionfo. Quattro anni dopo, David Zard produceva la versione italiana con l’adattamento di Pasquale Panella: il 14 marzo 2002, al Gran Teatro di Roma, costruito per l’occasione, si teneva la “prima” di quello che sarebbe stato il musical dei record; un’emozione che, da allora, ha “contagiato” oltre due milioni e mezzo di spettatori. Un successo travolgente non solo in Francia e in Italia. Notre Dame de Paris è stata cantata in sette lingue diverse e rappresentata ben 4.046 volte nel mondo, dall’Inghilterra al Canada, passando per Russia, Cina, Giappone, Corea del Sud, Libano, Turchia, e in decine di altri paesi, riscuotendo ovunque una presenza di pubblico senza precedenti, e la marcia trionfale continua e non si arresta. Notre Dame de Paris è un’alchimia unica e forse irripetibile, che porta innanzitutto la firma inconfondibile di Riccardo Cocciante per le musiche, definite da tutti sublimi, e le parole, che raccontano una storia emozionante, scritte da Luc Plamondon e, nella versione italiana, da Panella; le coreografie e i movimenti in scena sono curati da Martino Müller; i costumi sono di Fred Sathal e le scene di Christian Rätz; diretti magistralmente dal regista Gilles Maheu: un team di artisti di primo livello che hanno reso quest’opera un assoluto capolavoro. Il pubblico italiano ha sempre richiesto di rivedere Notre Dame de Paris con il cast originale e ora tale desiderio sarà realizzato. In Piazza della Pilotta calcheranno la scena Lola Ponce (Esmeralda), Giò Di Tonno (Quasimodo), Vittorio Matteucci (Frollo), Leonardo Di Minno (Clopin), Matteo Setti (Gringoire - in foto), Graziano Galatone (Febo) e Tania Tuccinardi (Fiordaliso). I biglietti, a partire da 34 euro, sono in vendita nel circuito Ticketone e presso la biglietteria di Puzzle in via Borsari numero 1B. Infoline, gruppi e prenotazioni diversamente abili: 0521.993628.
il 30 gennaio, alle 21, l’Aterballetto calcherà il palcoscenico del Teatro Comunale di Carpi
Coreografie d’autore
Aterballetto è una delle migliori realtà di danza del nostro Paese, capace di riunire eleganza, uno stile impeccabile e la firma originale di alcuni coreografi davvero interessanti. Propone tre momenti molto diversi tra loro, ma uniti dalla profondità dei contenuti. Nude anime dipinge l’universo femminile tra amore, dolcezza, intimità, violenza; Lego mostra l’importanza dei legami, dei ponti e delle strade da seguire per cercare se stessi e le relazioni con gli altri: il disegno di una grande mappa con strade e dedali che si intersecano, si incontrano, che indicano la direzione ed il movimento, che creano relazioni casuali o volontarie. E infine E-Ink, un lavoro nato dalla curiosità per le modalità di trasmissione dei messaggi oracolari e divinatori che, pur essendo formalmente precisi, sono il prodotto di una destabilizzazione. Perché vederlo? Innovazione e flessibilità sono le due parole chiave del percorso di Aterballetto per il 2016. A Carpi tre differenti giovani coreografi presentano le loro ultime creazioni.
Clarissa risponde
a cura di
Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it
I genitori hanno bisogno di maggior sostegno Ciao Clarissa, ti scrivo relativamente all’episodio in cui dei genitori si sono picchiati per la partita Fiorano e Solierese, mentre i figli di 15 anni erano in campo nel Campionato allievi. Mi è capitato da genitore di ritrovarmi ad assistere a un episodio simile che però non è finito sulla stampa e mi sono vergognata profondamente; mi sono convinta che la soluzione sia dare una specie di Daspo ai genitori imbecilli. Quelli che manifestano qualche intemperanza dovrebbero aspettare i figli nel parcheggio o farsi un giro durante la partita perché sono dell’idea che sia l’unico modo per proteggere i ragazzi. Ho assistito anche a una
madre che diceva alla figlia di 9 anni che faceva ginnastica ritmica “guarda che cosce, sono sempre più grosse” . Poi se avrà disturbi dell’alimentazione andranno dallo specialista tra 6 anni. Ai bambini cambi la testa, agli adulti no. Fosca I genitori avrebbero bisogno di maggior sostegno, penso a veri e propri corsi di formazione gratuiti tenuti da pedagogisti (con incursioni dal mondo dello sport e della scuola) quando i bimbi sono ancora piccoli in cui si diano suggerimenti in grado di aiutare in un compito difficilissimo; prendiamo la patente per guidare un’auto e basta una notte di sesso
per mettere al mondo qualcuno e orientarci così come capita da quel momento in avanti. Quasi tutti i genitori a parole si sentono esemplari e guai a muovere un’osservazione. Qualcuno fa del proprio meglio, qualcuno invece mette in campo il peggio nella più assoluta inconsapevolezza, distruggendo l’autostima dei figli sin da piccoli (l’esempio della madre preoccupata per le cosce della bambina-atleta). Si spendono milioni di euro nel capitolo “formazione” per insegnare un lavoro e non si spende un centesimo per spiegare a un padre frustrato che suo figlio ha diritto di fare sport anche per passione e divertimento e non per diventare un campione milionario che cambierà la vita alla famiglia.
Domenica 31 e lunedì 1° febbraio, alle 20,30, al Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film La felicità è un sistema complesso di Gianni Zanasi
Un mistero bizzarro e toccante Enrico Giusti avvicina per lavoro dei dirigenti totalmente incompetenti e irresponsabili che rischiano ogni volta di mandare in rovina le imprese che gestiscono. Lui li frequenta, diventa loro amico e infine li convince ad andarsene evitando così il fallimento delle aziende e la conseguente
perdita di migliaia di posti di lavoro. E’ il lavoro più strano e utile che potesse inventarsi e non sbaglia un colpo. Mai. Ma una mattina un’auto cade in un lago e tutto cambia. Filippo e Camilla, due fratelli di 18 e 13 anni, rimangono orfani di un’importante coppia di imprenditori… sarà il caso che Enrico aspetta-
va da tanto tempo, quello che cambierà tutto, per sempre. Su questa trama insieme limpida e bislacca, Gianni Zanasi e i suoi eccellenti attori, allestiscono un sorridente e a tratti esilarante mistery interiore fatto di figli senza padri e di buffoni senza più Re, in cui tutti prima o poi devono fare i conti con le bugie che raccontano a se stessi. Valerio Mastandrea è sempre più libero e sorprendente. Uno di quei lavori imperfetti e toccanti, bizzarri e lontani da ogni moda, che richiedono un pizzico d’attenzione in più ma ripagano lo spettatore accompagnandolo per un pezzo dopo la visione.
libri da non perdere Un libro scritto nel web per un giornalismo che è sempre più web. Costruito per mesi sul sito giornalisminellarete.donzelli.it con la collaborazione di decine di operatori dell’informazione e giovani studenti di Comunicazione, il nuovo libro di Michele Mezza acrobaticamente si cimenta in uno spericolato surfing fra le tempestose onde del mare giornalismo. Sarà Facebook l’edicola del mondo? Google automatizzerà le notizie? Il libro, integrando l’approccio radicale dell’autore con l’esperienza di un testimonial del sistema giornalistico italiano come Giulio Anselmi, già direttore di giornali e presidente dell’Ansa, propone elementi per orientarsi nel labirinto digitale azzardando risposte di fondo e proponendo approcci analitici per il nuovo che verrà. L’innovazione viene raccontata con il linguaggio dell’innovazione: filmati, link, testimonianze, visibili sulla carta con i QR code. Il ragionamento procede mostrando le esperienze
Giornalismi nella rete Di Michele Mezza
concrete di grandi giornali, come la ristrutturazione del Washington Post o la digitalizzazione del Guardian, e
confrontandole con le strategie di alcuni dei più prestigiosi testimoni della professione – da Claudio Giua, direttore dello sviluppo e dell’innovazione del Gruppo L’Espresso, a Roberto Napoletano, direttore de Il Sole 24 Ore – e le dinamiche di realtà emergenti, come i nuovi portali di giornalismo investigativo, o i siti news gestiti da software. Il quadro finale è quello di un mestiere che, invece di raggrinzirsi, dilata le sue potenzialità fuori dai perimetri redazionali tradizionali, permeando gli aspetti più diversi dell’attività civile, amministrativa, culturale. Per questo il libro si conclude con il grido liberatorio: il giornalismo è morto, viva il giornalismo.
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“Mai rimandare a domani ciò che puoi fare benissimo dopodomani”.
Mark Twain
Dal 29 al 31 gennaio Suzzara, in provincia di Mantova, apre le porte alla decima edizione del NebbiaGialla Suzzara Noir Festival, l’attesa manifestazione dedicata alla letteratura gialla, diventata ormai punto di riferimento per gli scrittori e per il pubblico amante del genere e non solo. Nato da un’idea del noto scrittore e giornalista Paolo Roversi, con il prezioso contributo del Comune di Suzzara e di Piazzalunga Cultura, il NebbiaGialla 2016 quest’anno vive un’edizione speciale e festeggia il suo decimo compleanno. Un palcoscenico molto ricco quello di NebbiaGialla 2016 che vedrà la partecipazione di 34 scrittori di cui 4 stranieri: a inaugurare il festival il grande giallista belga Pieter Aspe protagonista della serata inaugurale venerdì 29 gennaio, alle 21, durante la quale presenterà il suo ultimo bestseller Il caso Dreyse (Fazi), romanzo che ha già venduto oltre 3 milioni di copie in tutto il mondo. Tra gli altri ospiti internazionali le due scrittrici tedesche al loro esordio Melanie Raabe, che presenterà il suo romanzo La trappola edito da Corbaccio, e Simone Buchholz con il suo giallo Revolver (Emons), successo con oltre 30.000 copie vendute in Germania. Ci sarà anche lo scrittore svizzero Linus Reichlin che presenterà La nostalgia degli atomi (Atmosphere Libri): conosceremo il suo protagonista, Jensen, un ispettore di polizia con un’insolita passione per gli elettroni e i fotoni. A rendere ancora più speciale l’edizione 2016 sarà anche la presenza di Roberto Costantini che tornerà in libreria a metà gennaio con il suo nuovo atteso libro La moglie perfetta
Atmosfere noir, dibattiti, workshop di scrittura, tradizione, cultura e soprattutto tanta voglia di leggere, discutere, appassionare: questo è tutto quello che troverete a Suzzara durante il festival NebbiaGialla Noir Festival
La Bassa si tinge di giallo
Pieter Aspe
appuntamenti
Teatro CARPI
30 gennaio - ore 21 Stagione Danza Aterballetto presenta: Nude Anime E-Ink Lego Teatro Comunale 31 gennaio - ore 17 Concerti aperitivo Lorna Windsor Duo Des Alpes Lorna Windsor, soprano Duo Des Alpes: Claude Hauri e Corrado Greco al violino Con la partecipazione straordinaria di Dacia Maraini 18
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(Marsilio). Tra gli autori italiani il 2016, il Festival promuoverà a festeggiare insieme i dieci anni l’assegnazione del Premio Nebdel festival, saranno presenti biaGialla per racconti inediti Massimo Carlotto con il suo realizzato in collaborazione con ultimo romanzo Per tutto l’oro del il Giallo Mondadori, la storica colmondo (e/o), Maurizio de Giolana di narrativa dedicata ai generi vanni che racconterà il suo nuovo noir e poliziesco pubblicata dalla romanzo, Cuccioli per i Bastardi Arnoldo Mondadori Editore. Inoldi Pizzofalcone, edito da Einaudi, tre, durante i giorni della rassegna Elisabetta Cametti che, dopo verrà diffuso il bando della ottava il successo internazionale di K I edizione del premio NebbiaGialla guardiani della storia, è tornata in per la letteratura noir e poliziesca libreria con il suo nuovo romanzo per romanzi editi, al cui vincitore Il regista il primo della Serie 29, verrà assegnata un’opera d’arte pubblicato da Cairo Editore. realizzata da un importante artista Tra gli esordi contemporaneo: il italiani del 2016, premio verrà conin uscita a fine segnato a settembre gennaio per Bal2016. Nell’albo d’odini & Castoldi, ro dei vincitori delle sarà presentato in precedenti edizioni anteprima L’ultifigurano autori, tra mo cliente dell’avgli altri, come Mauvocato milanese rizio de Giovanni, Pietro Caliceti, Claudio Paglieri un legal thriller e Giovanni Negri. che fa i conti con il Il bando del premio lato oscuro delle Premio Nebbiagrandi banche, Gialla per racconti Roberto Costantini mentre Riccardo inediti verrà pubbliBesola presenterà il suo nuovo cato a partire da gennaio 2016 e thriller in uscita a metà gennaio il racconto vincitore premiato nel per Novecento edizioni, Milano settembre 2016 in concomitanza disco inferno. Tra i tanti ospiti che con il premio per gli editi. arricchiranno il programma della Atmosfere noir, dibattiti, wortre giorni più noir dell’anno, tra gli kshop di scrittura, tradizione, culaltri Romano De Marco, Massitura e soprattutto tanta voglia di mo Lugli, Valerio Varesi, Marleggere, discutere, appassionare: gherita Oggero, Giuliano Pasini, questo è tutto quello che troveAntonio Casanova, Patrizia De- rete a Suzzara durante il festival bicke, Gabriella Genisi, Gianlu- NebbiaGialla che, di anno in anno, ca Morozzi, Giovanni Ricciardi è riuscito a colorare “la Bassa” di e Alessio Romano. Anche per giallo.
Melanie Raabe
Teatro Comunale
Attori da vicino Incontri nel ridotto con i protagonisti della Stagione Teatrale Conversazioni amichevoli condotte da Sara Gozzi 6 febbraio Conversazione con Paolo Rossi e la Compagnia a proposito di Molière: la recita di Versailles 27 febbraio Conversazione con Jurij Ferrini e la Compagnia a proposito di Cyrano de Bergerac 12 marzo Conversazione con Eugenio Finardi, Federico Marignetti anno XVII - n. 04
e la Compagnia a proposito di Musica Ribelle 2 aprile Conversazione conMarina Rocco, Matteo De Blasio e la Compagnia a proposito di Gli Innamorati
Mostre CARPI
Fino al 29 gennaio Gli acquerelli di Rosella Tagliavini Sala d’attesa Villa Richeldi Fino al 30 gennaio Volti e storie dalla primavera araba Mostra fotografica di Aldo
Soligno A cura di Renza Grossi e Gabriele Bartoli Sala espositiva Biblioteca Loria Fino al 31 gennaio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Lamberto Tomassini (Tomas) O&A Centro Affari 2 febbraio - alle 19 Vernissage della mostra fotografica Oggi la bellezza di ieri Di Lucia Montagna Intervento della dottoressa Vanda Menon, geriatra, sul tema: Umani tramonti in giro per il mondo, come muta l’idea della vecchiaia da un
meridiano all’altro Sala d’attesa Poliambulatorio Villa Richeldi Fino al 20 febbraio Snapshots Esposizione delle opere di Dario Molinaro e Miss Goffetown Mostra a cura di Francesca Pergreffi Spazio Meme
Eventi CARPI
29 gennaio - ore 15,30 L’Università per Adulti M.Gasparini Casari di Carpi, presenta l’incontro con la
Dopo il successo riscosso nella Cappella dell’Incoronazione del Museo Riso di Palermo, la mostra di Aldo Palazzolo e Fabio Iemmi, I Santissimi approda, fino al 19 febbraio, allo spazio Workout Pasubio di Parma (Padiglione Nervi, Ex Manzini, in via Palermo). L’esposizione è promossa da Leo van Moric© in collaborazione con l’Associazione Culturale Workout Pasubio (Temporary), con il patrocinio del Comune di Parma. Un progetto nel quale l’arte incontra la tecnologia attraverso la fusione di fotografia, pittura e 3D projection mapping. In mostra, una decina di tavole di grandi dimensioni che rendono omaggio a importanti testimoni della cultura e dell’arte internazionale dalla seconda metà del XX secolo a oggi, come Patti Smith, Rudolf Nureyev, Manlio Sgalambro e Julian Beck. Le opere esposte nascono dalle fotografie analogiche trattate da Aldo Palazzolo, ritrattista e sperimentatore, stampate su carta con una personalissima tecnica denominata Liquid Light, “capace di riflettere sullo sgomento della creatività delle origini” (Henry Favrod). Come spiega il critico d’arte Sandro Parmiggiani, “Aldo Palazzolo ha fissato, a suo tempo, i ritratti di dieci personaggi che non potrebbero mai definirsi in cerca d’autore; Fabio Iemmi ha riprodotto queste immagini, ampliandone le dimensioni e ricorrendo all’impressione con gli UV, su una superficie di tela di juta, sopra la quale aveva incollato tessuti con trame damascate, tracciato linee diagonali e forme geometriche, e steso intonaci, associati a cere e a spellature che ne esaltano il carattere di reperto, tecnica che, da sempre, caratterizza la sua ricerca pittorica, in cui antichi colori sono ibridati con minuscoli frammenti di minerali. In queste opere il labile, residuo confine tra fotografia e pittura viene definitivamente valicato e cancellato, attraverso un’osmosi, una compenetrazione, un’ibridazione di mezzi”. “Succede – spiega Fabio Iemmi – che certi incontri abbiano del miracoloso. Piccoli prodigi non scrittrice ed esperta di tradizioni culinarie Donatella Boccolari L’autrice presenterà il suo libro: Avanzi a chi? Ovvero come trasformare i nostri piccoli avanzi in piatti deliziosi e dire finalmente addio allo spreco alimentare Sala Bianca in Corso Fanti, 29 29 gennaio - 20.30 La parte degli angeli Regia di Ken Loach Centro sociale Gorizia 30 gennaio - ore 21 Disco, Liscio e Balli di Gruppo Circolo di promozione sociale Giliberti
La mostra di Aldo Palazzolo e Fabio Iemmi approda, fino al 19 febbraio, allo spazio Workout Pasubio di Parma
I Santissimi...
casuali imputabili a un destino che strizza l’occhio a ignari passanti, scuotendone l’esistenza”. “I Santissimi – aggiunge RolanMondi Arabi Sguardi e voci dalla primavera araba alla realtà attuale Rassegna cinematografica, letture e incontri Programma 30 gennaio - ore 21 Solo bagaglio a mano Il mondo arabo raccontato da Gabriele Romagnoli, scrittore e giornalista Auditorium Biblioteca Loria 30 gennaio - ore 16 Laboratori che passione! Tu che topo sei? Con zampette, coda e baffetti potrai creare il topo che più ti somiglia Laboratorio a cura di Lisa
do Gualerzi, letterato – fanno parte di quelle persone che ci si rammarica di incontrare troppo raramente, ma alle quali non si D’Andrea, illustratrice 5-8 anni Castello dei Ragazzi 30 gennaio - ore 21.30 Festa d’Inverno - Grande Serata Danzante D.J. Robby Liscio, Salsa, Anni ‘70, ‘80, ‘90 e i balli di gruppo Circolo Guerzoni 31 gennaio - ore 15.30 Shaun, vita da pecora Il film 4-8 anni Circolo La Fontana 31gennaio - ore 16,30 Energia Spirituale, la più alta fonte energetica di guarigione
smette di pensare: poiché la vita non è qualcosa di personale”. Valeria Patrizia Li Vigni, direttore di Palazzo Riso, infine, a cui l’uomo può attingere Relatrice Maria Paola Vignoni (Master Reiki) Auditorium Rustichelli 31 gennaio - ore 15.30 L’è dimòndi dmèi consumer al scherpi che i linsòo Spettacolo presentato dalla compagnia reggiana Artemisia Teater Due atti comici di Antonio Guidetti Cinema Teatro Ariston 31 gennaio - ore 16 Presentazione del volume Mino Steiner – Il dovere dell’antifascismo Di Marco Steiner Sarà presente l’autore Ex Sinagoga
sottolinea come “due competenze si fondono in questa mostra innovativa che espone i Liquid Light di Aldo Palazzolo rielaborati e trasportati su intonaco da Fabio Iemmi, dando all’opera un carattere di reperto”. Il percorso espositivo, ideato da Studio GAAU, prevede la suddivisione dell’aula unica del Padiglione Nervi in una ritmata sequenza di cappelle laterali che culminano in una sorta di abside, nella quale è collocata l’opera transustanziale di Luigi Bertogalli. Per 3D projection mapping s’intende una tecnica di proiezione su superfici non convenzionali, nello specifico una scultura pensile polimaterica creata da Fabio Iemmi. Bertogalli, applicando le ultime tecnologie al mondo dell’arte, ha prodotto una sintesi rielaborata dei ritratti, degli intonaci e dei pattern. La pianta da cattedrale romanica e l’illuminazione dal basso vestono le figure di una profonda aura sacrale, alimentata anche dall’ambiente sonoro Hanamichi creato da [guido.lusetti] | [loalue] e da inedite percezioni olfattive. La mostra visitabile fino al 19 febbraio, da mercoledì a venerdì ore 16-20, sabato ore 10-13 e 1620, domenica ore 16-20. Ingresso libero. La Biblioteca dei miei sogni Gruppo di lettura a cura di Alessandra Burzacchini e Anna Prandi 24 febbraio - ore 21 La porta di Magda Szabo (Einaudi) E’ un rapporto conflittuale, fatto di rotture e riconciliazioni, a legare la narratrice a Emerenc Szeredàs, la donna che la aiuta nelle faccende domestiche. La padrona di casa, una scrittrice inadatta ad affrontare i problemi della vita quotidiana, fatica a capire il rigido moralismo di Emerenc, ne subisce le spesso indecifrabili decisioni e non sa cosa pensare dell’alone di mistero che ne circonda l’esistenza... Biblioteca Loria
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CARPI FC 1909
“Prima di iniziare la conferenza stampa (pre Sassuolo vs Carpi) desidero ringraziare la tifoseria e la città tutta che mi hanno accolto con un calore e un affetto commoventi sin dall’annuncio del mio ritorno. Ora vorrei parlare solo di quel che ci attende e non di quanto accaduto in questo mese”. Il condottiero Fabrizio Castori con queste parole si era (ri)presentato alla stampa alla vigilia del derby contro il Sassuolo, il 7 novembre scorso, dopo aver ripreso le redini di un Carpi che aveva dovuto abbandonare su forte pressione dell’allora direttore sportivo Sean Sogliano. La sua ricomparsa, con la certezza di poter tornare a lavorare in completa autonomia e notevole voce in capitolo in tema di mercato (vedasi i ritorni di Poli, Colombi e Suagher), ha di fatto segnato la
I biancorossi hanno conquistato 12 punti in 8 partite riuscendo a bloccare a reti inviolate Milan e Lazio, impattando a San Siro contro l’Inter e sbarazzandosi delle due “genovesi” contribuendo a risucchiarle nella zona paludosa della graduatoria. Grazie a Fabrizio Castori, il sogno salvezza è ancora vivo
Il condottiero
Il direttore sportivo carpigiano Giancarlo Romairone è pronto ad affrontare l’ultima settimana di mercato invernale
Tra partenze e ritorni Il direttore sportivo carpigiano Giancarlo Romairone è pronto ad affrontare l’ultima settimana di mercato invernale alla ricerca dei pezzi mancanti del mosaico da consegnare in maniera definitiva al tecnico Fabrizio Castori per rincorrere l’obiettivo salvezza. Confezionati i regali per la tifoseria biancorossa, rappresentati dal ritorno del difensore ligure Fabrizio Poli e dell’estremo difensore Simone Colombi, ora il Carpi pensa soltanto a sfoltire quella parte di rosa non ritenuta più essenziale per la rincorsa salvezza. Valigie pronte per Luca Marrone, promesso al Verona in cambio del
centravanti Luca Siligardi, finito tuttavia sotto i radar della Sampdoria sotto consiglio diretto di mister Vincenzo Montella, da sempre suo grande estimatore. Anche il tornante brasiliano Gabriel Silva, come dimostrato dalla sua esclusione con l’Inter, è ai margini e potrebbe rientrare all’Udinese, infuriata per la gestione del giocatore, per poi essere girato in prestito al Genoa del Ds Sean Sogliano. In uscita restano anche il centravanti Marco Borriello e il mediano Andrea Lazzari che continuano a rifiutare qualsiasi proposta nonostante la società emiliana abbia a più riprese Fabrizio Poli
lasciato intendere come per loro l’avventura all’ombra di Palazzo Pio sia già finita da tempo. Per l’attaccante campano, Genoa, Atalanta e Sporting Lisbona restano alla finestra, mentre per il mediano prosegue il pressing del Perugia. Anche per Ryder Matos la conferma pare incerta data la volontà carpigiana, con il placet della Fiorentina, per lo scambio di prestiti con l’Atalanta con l’esterno Marco D’Alessandro mai di fatto pienamente apprezzato dal tecnico orobico Edy Reja. Gli ultimi tentativi infine potrebbero essere rivolti al mediano del Napoli Jacopo Dezi che andrebbe a completare il “parco centrocampisti” a disposizione di mister Castori già arricchito in settimana dal giovane centrocampista francese Eddy Gnahorè proveniente dalla Carrarese. Il giocatore prelevato dal Napoli a inizio della sessione invernale di mercato è stato parcheggiato in Emilia sino al termine della stagione con l’obiettivo di testarne l’approccio alla massima serie dopo un’ottima prima parte di stagione in Lega Pro. Enrico Bonzanini
ripresa del potere nello spogliatoio da parte di quella “vecchia guardia” inspiegabilmente umiliata e messa in un angolo nella prima parte della stagione con l’accusa di “non essere da Serie A”. Pagato lo scotto del “ritorno alle origini”, con il ripristino di sistemi di allenamento settimanali più improntati sul lavoro atletico, la truppa biancorossa ha inanellato la bellezza di 12 punti in 8 partite riuscendo a bloccare a reti inviolate Milan e Lazio, impattando a San Siro contro l’Inter e sbarazzandosi delle due “genovesi” contribuendo a risucchiarle nella zona paludosa della graduatoria. E mentre tanti “addetti ai lavori”, nonostante lodassero la scelta della società di riaffidarsi a Castori, pensassero che la bella storia del Carpi in Serie A fosse già compromessa, gli “immortali” co-
minciavano, partita dopo partita, punto dopo punto, a convincersi che mantenere la categoria poteva essere possibile. Considerare ogni gara come una battaglia fine a se stessa per la sopravvivenza e lottare senza badare al dispendio energetico e responsabilizzando contestualmente ogni singolo uomo chiamato in causa: eccolo il “Castori pensiero” che sta dando corpo e materia a un sogno salvezza che sino a qualche settimana fa poteva, risultati alla mano, essere considerato pazzia. “Non preoccupatevi cari ragazzi, noi siamo gli Immortali”, così si concludeva la lettera di Fabrizio Castori dopo l’amaro esonero dello scorso 26 settembre dopo la “debacle” contro la Roma: pare quasi che il tecnico di San Severino Marche, in cuor suo, lasciando i propri ragazzi con la carezza affettuosa di un padre severo ma giusto, sapesse che in una maniera o nell’altra la propria avventura e il proprio lavoro a Carpi non sarebbero finiti in quel momento. E Fabrizio Castori non è uomo che lascia le cose a metà. Enrico Bonzanini
Contro il Palermo servirà l’ennesima prova di maturità dei biancorossi che dovranno vincere per non perdere ulteriore contatto dal quart’ultimo posto
In arrivo al Braglia l’armata del Palermo La compagine biancorossa aspetta al Braglia il Palermo di Guillerme Barros Schelotto reduce dalla pesante vittoria 4-1 contro l’Udinese. Il 2016 sinora è stato dolce, ricco di gioie e di tante “prime volte”: la prima vittoria casalinga di mister Castori in Serie A, le prime reti nella massima serie di Lorenzo Lollo, Jerry Mbakogu, Kevin Lasagna e Lorenzo Pasciuti con annesso record per aver segnato almeno un gol in ogni categoria dalla D alla A vestendo la stessa maglia. Contro il Palermo servirà l’ennesima prova di maturità della “banda” biancorossa che dovrà assolutamente vincere per non perdere ulteriore contatto dal quart’ultimo posto considerando anche un calendario non agevole nei prossimi tre turni. “Linea di galleggiamento” attualmente occupata dalle due genovesi, entrambe inseguite da un oscuro presagio il cui percorso potrebbe essere ulteriormente intralciato dalla partenza di pezzi pregiati, considerata una situazione economica non florida. Mister Castori dovrà fare a meno dello squalificato Pasciuti e di Gaetano Letizia che potrebbe dover star lontano dai campi di gioco un mese per l’infortunio alla caviglia rimediato a San Siro. Il Mister, che riabbraccerà i rientranti Riccardo Gagliolo e Isaac Cofie, potrebbe comunque, paradossalmente, trovarsi alle prese con problemi di abbondanza: troppi i giocatori in forma, impazienti di dare il proprio contributo. Sarà una partita speciale per il “folletto palermitano” Antonio Di Gaudio, vera e propria mina vagante capace di far saltare nelle ultime partite gli equilibri delle difese avversarie, al quale verrà affidato il compito di infierire contro la sua squadra del cuore nel tentativo di aprire gli spazi per gli attaccanti biancorossi. Palermo resta però una squadra da non sottovalutare poiché, nonostante la discutibile gestione degli allenatori, rimane una compagine ricchissima di qualità con i “gioiellini” svedesi Robin Quaison e Oscar Hiljemark chiamati a dare vivacità e imprevedibilità a un reparto avanzato che vedrà come finalizzatore l’esperto Alberto Gilardino a lungo corteggiato anche dal Carpi. Carpi – Palermo si giocherà non solo sul rettangolo verde ma anche sui tavoli delle trattative con il Ds Romairone che sfrutterà l’incrocio per tentare di strappare ai siciliani il difensore Aljaz Struna, espressamente richiesto dal tecnico Castori. E.B.
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venerdì 29 gennaio 2016
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Carpi si complica la vita perdendo per la seconda volta in stagione fra le mura amiche, in questo caso contro Ambra col punteggio di 18-20. Terraquilia approccia male alla gara e si fa sin dal primo tempo sorprendere dalle conclusioni dalla lunga distanza del terzino lituano Petras Raiupenas (8 reti totali) contrapponendo in attacco una manovra poco lucida e contraddistinta da una generale mancanza di alternative al classico gioco sulle ali. Falcidiata dalle assenze (Beltrami e Sperti) e limitata dalle precarie condizioni di Veselin Hristov e Giulio Nardo influenzati, Carpi vede scappar via la compagine toscana sino al +5 (8-3) trascinata dalle strepitose parate dell’acclamato ex Pierluigi Di Marcello capace di neutralizzare il 48% degli attacchi carpigiani. La scarsa
Pallamano Serie A - Carpi si complica la vita perdendo per la seconda volta in stagione fra le mura amiche, in questo caso contro Ambra col punteggio di 18-20
Terraquilia si arrende ad Ambra
vena di una coppia arbitrale alquanto impreparata, la
poca precisione in attacco, la sterilità dalla lunga
distanza (parzialmente interrotta soltanto dalle
conclusioni di un redivivo David Ceso), e una difesa lenta consentono ad Ambra di chiudere la prima frazione sul punteggio di 7-11. Nella ripresa coach Sasa Ilic mescola le carte e decide di aumentare i centimetri della difesa inserendo anche il capitano Andrea Basic. La mossa inizialmente ha successo, lentamente la compagine biancorossa pare aver la forza di rientrare quando lo scatenato Rudolf Cuzic mette a segno un 3/3 che riporta i biancorossi a contatto sul 15-16. E’ tuttavia una fiammata estemporanea poiché un cinico e letale Raupenas si inventa un terrificante missile terra-aria che trafigge l’incolpevole
Michele Rossi e mette la parola fine al match rimettendo Carpi al -3 sul 20-17 a due minuti dalla fine. Non basta un forsennato pressing tutto campo finale per evitare la caduta interna a Carpi che le nega la possibilità di arrivare prima nel girone complicando i percorsi in campionato e Coppa Italia. A nulla servono le proteste nel finale di un furibondo Ds Cerchiari per la titubante direzione dell’incontro. Ora l’obiettivo in casa biancorossa rimane quello di puntellare il secondo posto partendo già dalla sfida contro Imola di sabato aspettando l’arrivo del terzino della Nazionale Giulio Venturi in uscita dal Cassano Magnago.
Bocce - Contro i salernitani del Centro Riabilitazione Lars finisce 1-1
Domenica 24 gennaio lo sport del Csi è stato protagonista a Carpi
La Rinascita agguanta il pareggio
Calcettiamo col Csi
Sabato 23 gennaio si è giocata la settima giornata del campionato di Serie A di Bocce con La Rinascita impegnata contro Centro Riabilitazione Lars. La partita è terminata con il pareggio 1-1, bellissimo in considerazione dell’avversario e dell’ambiente non facile. A segnare il punto del Centro Riabilitazione Lars è la terna Marco Pappacena - Michele La Marca - Ferdinando La Marca contro gli atleti della Rinascita BartoliPalazzetti-Provenzano (8-6, 8-3). Per La Rinascita segna la coppia Bartoli-Provenzano che contro Marco Pappacena e La Marca (2° set Pappacena Michele) conquista la vittoria con il punteggio di 7-8, 3-8. Le sfide dell’altra coppia e dell’individuale terminano 0-0. Classifica: L’Aquila 16, Montegranaro 14, Alto Verbano 13, CVM Utensiltecnica 12, Boville Marino 11, Centro Riabilitazione Lars 10, G.S. Rinascita 6, Ancona 2000 e Fashion Cattel 5, Montecatini AVIS 3. Sabato 30 gennaio al Bocciodromo di Budrione la Rinascita ospita l’Alto Verbano Varese.
@ i lettori ci scrivono
Il “Piccolo” Carpi ha fermato la “Grande” Inter! “Fin che la barca va”... così diceva una canzone di 50 anni fa che spesso troviamo in linea con la realtà, perché qui eravamo finiti in alto mare e per la salvezza c’è ancora tanto da remare! Tornare indenni dallo Stadio Meazza di San Siro? Sembrava per molti un’amara presa in giro! Invece? Imbattuti per la quarta volta consecutiva, alla faccia di pensava il Carpi alla deriva! Possiamo dire che fermare l’Inter di Mancini Non è poi sempre vietato ai più piccini! Abbiamo visto una squadra attiva e coraggiosa, unita e in armonia, frutto di allenamenti senza posa, premiata giustamente da un positivo risultato che non era certamente dato per scontato!
Ancora più meritorio perché ridotti in dieci: espulso Pasciuti e nessuno a poterne fare le veci! Abbiamo atteso e sofferto per novantadue minuti seguendo le azioni in campo, in ansia, tristi e muti: Di Mbakogu e di Bianco più di una rete annullata, fischi ripetuti, Letizia con caviglia infortuna-
ta… ma fino alla fine, con fiducia abbiamo sperato ed ecco … il goal di Lasagna, che ribalta il risultato! Entusiasmo alle stelle e meritatissime ovazioni per il contributo eccezionale di tanti veri campioni. che anche stavolta hanno aggiunto un punticino e la squadra non è più ridotta, come prima, al lumicino!
La costanza premia e, pian piano nella classifica si sale con grande gioia , perché poi questo è ciò che vale! Va reso omaggio al lavoro impegnativo di ricomposizione Che sta portando avanti il nuovo D.S. Romairone. Ma un grazie particolare è dovuto a Mister Fabrizio Castori Che sa dispensare grande saggezza e giusti valori, rivalutando la storica base di sani e fantastici campioni e ci ridà speranza di vivere ancora tante belle emozioni affrontando con sapienza e coraggio le squadre rivali. Evviva il Grande Carpi in SerieA! Siete Immortali! Candida Lugli
Domenica 24 gennaio per il Csi di Carpi, alla palestra Vallauri si è giocato un torneo quadrangolare di calcio per bambini (nati nel 2007) all’interno del programma denominato Calcettiamo. Una manifestazione che durante l’anno propone attività per i più piccoli con finalità di gioco e amicizia, senza l’assillo del risultato e senza alcuna classifica finale. Virtus Cibeno, Carpi Calcio e Limidi hanno dato vita a sei partite cariche di entusiasmo e di belle azioni, giocando 6 contro 6. Col bel tempo Calcettiamo si sposterà sui campi all’aperto dove con maggior spazio si potranno ospitare più squadre. Alla palestra Magazzeno in contemporanea si è svolto un triangolare di basket integrato nell’ambito dell’attività regionale Csi di questa disciplina riservata a giocatori diversamente abili insieme ai quali è sceso in campo un atleta normodotato per dare supporto tecnico affinché il gioco avesse un miglior sviluppo. A rappresentare il Csi di Carpi c’era l’Ushac che ha affrontato l’Agape Braida di Sassuolo e l’Alto Basket di San Secondo Parmense. Lo spirito agonistico e la voglia di provare a centrare il canestro non sono mancati, così come la voglia di stare insieme per l’immancabile rinfresco post-torneo preparato dai volontari dell’Ushac. Preziosa in questa manifestazione la collaborazione del Nazareno Basket. venerdì 29 gennaio 2016
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Basket Prima divisione - Battuto il Mirandola 64 a 54
La Carpine torna alla vittoria Vittoria per la Carpine di coach Lugli in quel di Mirandola. Partono forte i carpigiani: grazie a Ferrari che conduce avanti i suoi e con una buona difesa corale. Nella seconda frazione la storia non cambia: tutti quelli che si susseguono dalla panchina danno il proprio contributo portando la Carpine sul +17 alla pausa. Fotocopia nella seconda frazione poi, nel terzo quarto, Veroni inizia a scaldare la mano in attacco mentre la difesa regge ancora. Nell’ultimo quarto Carpi gioca invece con sufficienza e gli avversari recuperano buona parte del gap. E’ ancora Veroni a tenere lontano i mirandolesi e a portare a casa due punti che tengono ancora al terzo posto i carpigiani. Migliore in campo Filippo Veroni (in foto).
Derby tra Cec e Fanton che chiude il girone d’andata. Lo vince meritatamente Modena Est grazie a una prestazione maiuscola basata su servizio, muro e la regia di Astolfi. Coach Molinari deve fare ancora a meno di Mantovani e perde anche Bellei, presente ma inutilizzabile perché alle prese coi postumi di un tamponamento stradale. Formazione praticamente obbligata quindi per coach Molinari: Bonavita-Ghelfi, Cordai-Bosi, Luppi-Miselli e Trentin libero con il solo Bertazzoni a disposizione in panchina. I padroni di casa scendono invece in campo con Astolfi e Bartoli in diagonale principale, Raimondi e Cassandra schiacciatori, Lodi e Bonetti al centro e Catellani libero. I Pallavolo femminile Serie C - La Gsm Città di Carpi batte 3 a 1 Calanca Cesare
Vittoria targata Gsm La Gsm Città di Carpi chiude il girone d’andata con una vittoria, battendo fra le mura amiche il Calanca Cesare di San Giovanni in Persiceto. La gara non è stata tra le più belle ed entusiasmanti, ma mantenere sempre il massimo rendimento non è facile. Mister Furgeri parte con Galli in regia, Pini opposto, Corghi e Bulgarelli di banda, Campana e Faietti al centro, libero Dallari. La gara sembra a senso unico sin dall’inizio, le bolognesi non riescono a tenere i contrattacchi delle carpigiane e così già il primo set scivola via 25-11. Nel secondo la musica non cambia, a cambiare è Mister Furgeri, lasciando Pini a riposo e inserendo Bellentani. Il parziale scorre via come il primo e la Gsm conquista il set 25-16. Nel set successivo, prova d’orgoglio del Calanca Cesare, grazie anche al calo di tensione da parte di Garuti e compagne, che porta le bolognesi a chiudere il set 25-22. Ora la tensione cresce, Furgeri cambia ancora per dare più equilibrio alla squadra e reagisce nel modo giusto, comandando sin dall’inizio il parziale, spingendo fino in fondo chiudendo set e incontro 25-17. Termina così il girone d’andata con la Gsm in testa alla classifica, ora però ci si prepara per la final four di Coppa Emilia, in programma domenica: la Gsm se la vedrà in semifinale con la compagine di Ferrara del Cuore, domenica mattina alle 10,30 al Palapaganelli di Sassuolo, la squadra vincente sarà poi impegnata al pomeriggio alle 17, al palasport di San Michele di Sassuolo per la finalissima. In Serie D, Texcart Città di Carpi si è invece arresa 3 a 0. 22
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Pallavolo Maschile Serie B - Derby tra Cec e Fanton che chiude il girone d’andata. Lo vince meritatamente Modena Est (3-0) grazie a una prestazione maiuscola
Cec soccombe nel derby Andrea Miselli
Oreste Luppi
primissimi punti del match vedono Bosi infilare tre attacchi punto di fila e la Cec mette davanti la testa 3-5 ma il turno al servizio di Astolfi rompe il set (12-5). La Fanton continua a martellare al servizio e vince 25-14 con il muro di Bonetti su Ghelfi. E’ sempre il servizio della Fanton a fare la differenza anche nel secondo set con Cassandra e Raimondi finalizzatori in attacco nella prima parte (7-4 e 10-6). Un attacco di Bartoli porta Modena sul 15-9. La Cec prova a rientrare quando dal 1913 si avvicina 19-17 dopo due er-
rori di Bartoli. La rimonta termina però qui perché la Fanton riprende il proprio passo andando a vincere 25-18 con l’errore di Ghelfi. Il terzo set è il più combattuto. La Fanton concede qualche errore alla Cec e il set scorre punto a punto con i carpigiani per alcuni tratti avanti fino al 15-17 messo a terra da Ghelfi. Questa volta è Bartoli a caricarsi sulle spalle i suoi con un turno al servizio devastante condito anche da tre ace che porta la Fanton a chiudere 25-18 quando Miselli attacca out il primo tempo.
Pallavolo femminile Serie A - Sconfitta (1 -3) per le bianconere nel primo match casalingo del 2016. Dopo aver rimontato con autorità un primo set perso in volata, le ragazze di coach Beltrami si spengono e non basta Diouf a regalare almeno un punto in classifica
Montichiari: un avversario indigesto
Sestetti collaudati in avvio di gara da ambo le parti, per Modena c’è Ferretti in regia con Diouf opposto, Heyrman e Folie al centro, capitan Di Iulio e Horvath in posto quattro con Arcangeli libero. Dall’altra parte Dalia a smistare i palloni, Tomsia a completare la diagonale principale, Barcellini e Brinker in banda, Sobolska e Gioli al centro con Carocci libero. Il muro e la fast di Heyrman regalano il primo break a Modena sul 4-2, il buon inizio di Diouf aiuta le bianconere ad arrivare sull’8-5 poi cresce dall’altra parte Tomsia e un paio di errori delle ragazze di coach Alessandro Beltrami regalano l’aggancio e il sorpasso. L’ace dell’opposta di Montichiari porta al time out tecnico sul 10-12 e poi è anche 12-15. Fatica Di Iulio che attacca out in pipe per il 13-17 e poi lascia il posto a Scuka. Un muro di Ferretti scuote Modena che si riporta sotto senza però riuscire nel riaggancio. Nel finale di set Beltrami si gioca il doppio cambio, regalando subito l’esordio a Starovic e il campo a Carraro. La fortuna arride a Montichiari fino al 22-24, ma le bianconere cancellano i set point e si va ai vantaggi. Le ospiti riescono a mantenere il comando delle operazioni e Barcellini chiude il set a favore della propria squadra con il punto del 25-27. Nel secondo parziale rientra capitan Di Iulio e sestetti d’inizio gara in campo per l’inizio del secondo set. Due muri di Folie e l’attacco di Horvath per il 5-2 Modena in avvio poi proprio Di Iulio trova la linea
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laterale di posto cinque in attacco per il punto del 7-3 che costringe il coach di Montichiari Barbieri a fermare il gioco con il primo time out discrezionale. Horvath martella dai nove metri, Diouf mette a terra i palloni buoni e anche quelli sporchi a filo rete, l’11-3 arriva su un pallone appoggiato in rete da Gioli e con esso anche il secondo time out nel giro di pochi attimi per la formazione ospite. Non bastano, però, gli stop per riequilibrare un parziale che ha preso una strada definitiva. Diouf diventa inarrestabile per il muro ospite e
solo nel finale le bianconere alzano il piede dall’acceleratore concedendo qualcosa. Il set si chiude sul 25-16 con Montichiari che copre malamente l’attacco in emergenza di Gioli. Nel terzo set sestetti base, fast di Gioli e muro della coppia Heyrman-Horvath per aprire il parziale. Poi Montichiari allunga sfruttando anche un paio di falli piuttosto dubbi su situazioni di gioco. Entra anche Carraro per Ferretti e solo sul 2-9 arriva il cambio palla favorito da un potente attacco di Diouf. L’ace di Tomsia vale il time out tecnico e il 12-5 Montichiari, coach Beltrami cambia quindi ancora inserendo anche Rivero per Di Iulio. La spagnola risponde subito presente, ma il muro di Montichiari ha preso bene le misure sull’attacco bianconero e può condurre il parziale senza rischiare rientri delle padrone di casa. Entra nel finale anche Bertone per Heyrman, ma non basta. Gioli chiude in fast con il 25-15 che porta al
cambio campo e al nuovo vantaggio per le ospiti. Si riparte nel quarto set con Bertone e Rivero in sestetto, ma Modena non trova quel cambio di passo in attacco che può rigirare a proprio favore la partita. L’unica giocatrice punto di riferimento offensivo rimane Diouf, con le compagne che talvolta provano a farle da spalla, ma senza riuscire a mantenere un rendimento importante. Dall’altra parte, invece, Tomsia trascina i posti quattro e si sviluppa un set con Montichiari a condurre e le bianconere a inseguire. Dalla meta del parziale, però, cambia qualcosa. Horvath trova un paio di soluzioni vincenti, anche Folie e Bertone danno una mano e il riaggancio arriva sul 16-16. Le bresciane, però, hanno la forza di non finire sotto e in qualche modo trovano sempre il cambio palla che le tiene avanti di una lunghezza fino al contrattacco vincente di Diouf per il 22-21. Time out per coach Barbieri e reazione con il cambio palla e l’ennesimo muro del match. Rivero attacca poi out di un nulla la palla del 22-24, Diouf annulla il primo match point e Folie a muro manda il parziale ai vantaggi. Dall’altra parte l’attacco di Brinker si spegne, invece, sulla linea laterale e sul pallone successivo in qualche modo, tra le proteste per un fallo d’invasione, Sobolska chiude il match. Prossimo appuntamento: domenica 31 gennaio, alle 18, presso il PalaYamamay di Busto Arsizio, tra Unendo Yamamay Busto Arsizio e Liu•Jo Modena.
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