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Settimanale di

11 gennaio 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 01

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la speranza abita qui Don Antonio Dotti ed Enrico Malagoli

don antonio dotti, parroco della chiesa di limidi, è testimone della precarietà che questo terremoto ci ha insegnato. in paese si sente la mancanza dei rintocchi delle campane.

Claudio Vagnini

Alessandro Bassoli

un video musicale per non dimenticare il sisma

Ospedale di carpi: i tasselli mancanti

Manuela Ghizzoni

manuela ghizzoni: dentro o fuori dai giochi?

Scuola dell’infanzia Aida e Umberto Bassi

cala un’ombra sulla scuola materna di budrione


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Libri

da non perdere!

Madama Sbatterflay Di Luciana Littizzetto

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l 2012 è finalmente finito, portandosi dietro politica, gossip e tutte le storie che ci hanno accompagnato in questi dodici mesi, dai morsi della crisi al terremoto, alla follia collettiva derivata da troppe sfumature di grigio. Come affrontare tutto questo senza perdersi d’animo? Semplice: “Non ci resta che ridere, care madame sbatterflay”, dice Luciana Littizzetto nel suo ultimo libro Madama Sbatterflay (Mondadori). “Anche se lo spread sale e il walter scende, e a noi rimane solo il bandolero stanco, il nostro bell’addormentato nei boxer. Anche se in tempi di vacche magre (beate loro!), i politici fanno a gara a chi la combina più grossa, se Emi(nens) non paga l’Imu, il Berlu alza i tacchi e l’uomo del Monti dice no. Se siamo passati dall’onorevole Bocchino all’onorevole Passera. Se certa gente non sa più cosa inventarsi: lo scaldawalter e il pisciavelox, i preservativi firmati e il certificato di garanzia per la jolanda. Se Belén va con Belìn, Carlà è sempre più snob e George Clooney sempre più tronco di pino”. La comica torinese replica su carta i monologhi con cui scandalizza Fabio Fazio a Che tempo che fa, nei quali riassume con poche parole tutto l’assurdo e l’incongruenza delle mille e una situazioni che capitano nella vita di ogni donna (ma c’è spazio anche per la psicologia maschile). Dopo aver raccontato i dolori del giovane walter e i tormenti delle iolande furiose, Lucianina scala le classifiche con un altro trattato sul mondo, uno sguardo irriverente che va dall’ossessione per il topless di Kate Middleton (“Le tette sono più o meno tutte uguali, vista una viste tutte, non è che quelle della principessa c’han su la corona”) alla tardiva paternità di Bobby Solo (“Fosse stato Gianni Morandi, l’eterno ragazzo, ci stava. Califano, l’eterno mandrillo, pure. Ma Bobby no. Persino Al Bano Carrisi s’è dato una calmata”)... Croce e delizia di ogni donna, gli uomini sono i grandi protagonisti di questo libro, nel quale la Littizzetto dà voce a tutte le “madame sbatterflay” (l’ispirazione è evidente, visto il tanto parlare di farfalle in Tv dopo Belen) quando ricorda all’altro sesso: “vorremmo che oltre a sapere a memoria il numero di piede di Marchisio, vi ricordaste anche il ricevimento dei professori dei figli”. E ce n’è anche per loro quando si arriva al capitolo sul fenomeno editoriale del porno-soft, Cinquanta sfumature di grigio. Alle donne è piaciuto tantissimo perché, “le donne, soprattutto quelle regular, le madamine perbenino, le fichesecche, sotto sotto sognano un marito che le ribalti”, uno che faccia vedere loro “il sole di mezzanotte e lo stoccafisso di mezzogiorno” e invece si ritrovano “con delle meduse che fanno l’amore una volta a equinozio” e mentre loro sono lì che russano “col telecomando ancora in mano, che fra un po’ glielo omologano come protesi” le mogli pensano: “ma io quattro tirate di capelli me le prendo volentieri...”. Un libro per ridere - e sorridere - anche quando non ci sarebbe davvero nulla da ridere.

Tra le righe...

“Cara multa...”

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cittadini, in trepidante attesa della bolletta dell’Enel, da cui ci si attende una vera e propria stangata dopo la sospensione della fatturazione a causa del terremoto e col pensiero già rivolto ad aprile quando dovranno versare la prima rata della Tares, la nuova tassa sui rifiuti, che ci costerà trenta centesimi in più al metro quadro, devono fare i conti con un altro salasso. Dal 1° di gennaio tutte le infrazioni al codice della strada saranno più care con un incremento del 5,9 per cento, in virtù “del decimo aumento biennale degli importi delle sanzioni pecuniarie, secondo l’incremento dell’indice Istat dei prezzi al consumo”. Così, adesso, per un divieto di sosta non si pagano più 39 euro ma si dovranno mettere in conto due biglietti da venti più una moneta da un euro. Usare il telefonino senza auricolare o vivavoce in mezzo al traffico, seduto comodamente al volante della propria auto, può venire a costare 160 euro anziché 152. Sentirsi libero dalla cintura di sicurezza mentre si guida costa 80 euro, e non più 76. Superare di oltre dieci chilometri all’ora il limite di velocità costa 168 euro invece di 159, mentre passare con il semaforo rosso comporterà una sanzione da 162 euro invece che 154. Questi sono gli importi “base” perché se si tarda a pagare oltre la prima scadenza, le multe - come al solito - aumentano sempre più. Scattano gli aumenti, dunque, ma non è affatto obbligatorio subirli perché - magari questa considerazione funzionasse da deterrente - non è obbligatorio prenderle, le multe.

Sara Gelli

Il graffio

La Iena

A Carpi non succede mai niente! Ah, i bei tempi andati... Oggi invece non ci manca nulla, abbiamo persino le baby gang! Foto della settimana

Frase della settimana...

“In 250 hanno partecipato al concorso per un posto fisso da impiegato all’Anagrafe di Carpi. Pochi avevano il titolo minimo richiesto, ovvero il diploma di scuola superiore. Per il resto si trattava di laureati in Scienze del Restauro, Lettere e Discipline delle Arti, Musica e Spettacolo. Età media dei partecipanti: 30 anni”. Da La Gazzetta di Carpi del 3 gennaio.

Duemila persone hanno brindato sotto la tensostruttura di Piazzale Re Astolfo lo scorso 31 dicembre e già si pensa al bis! Buon Anno a tutti!

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

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PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 9 gennaio 2013


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3 sisma e ricostruzione

Le immagini del sisma rivivono nel videoclip del giovanissimo cantautore novese Alessandro Bassoli

Un video per non dimenticare I

mmagini di distruzione accompagnate da parole di speranza: il messaggio che il giovanissimo cantautore novese Alex Bi. - al secolo Alessandro Bassoli - vuole lanciare al popolo emiliano arriva dritto al cuore. “La musica è un bel modo per stare insieme alle persone”, confessa sorridendo Alex, ed è anche il “mio mezzo di comunicazione preferito. Laddove la timidezza mi frena, vado oltre con la musica”. E così anche il dolore che ci si è lasciati alle spalle può essere raccontato attraverso la musica e il cinema. Nel videoclip di Chiudo gli occhi scorrono le immagini di una città devastata dal terremoto: il municipio gravemente danneggiato dalle violente scosse, la torre dell’orologio che non c’è più, le case rase al suolo del centro storico di Novi di Modena. A questi fotogrammi si alternano però anche istantanee di speranza, una speranza che si costruisce con l’amore e la fiducia nel futuro, come l’abbraccio tra un ragazzo (Alex Bi.) e una ragazza (Martina Gallesi) davanti al cumulo di macerie di quella che era un’abitazione. Chiudo gli occhi, scritto e composto insieme a Gianni D’Addese, tastierista e corista della band di Umberto Tozzi, è uno dei 7 brani dell’album Diario del primo amore, il primo disco di Alex Bi. che sarà pubblicato on line il prossimo 23 gennaio. Una data speciale per Alex, dal momento che è anche il giorno in cui compirà 19 anni. “Il titolo dell’album - racconta Alex - riassume appieno il suo contenuto, ovvero il racconto di una storia d’amore dai primi batticuori fino all’epilogo, che però non è drammatico bensì disteso e colmo di

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Club Lions Carpi Host e Vignola - Castelli medievali, unitamente all’Associazione Internazionale Regina Elena Onlus e con la collaborazione di CBM Imballaggi srl di Soliera, hanno dato vita all’iniziativa Giocattoli dal cuore. Grazie alla generosità dei bambini e degli studenti dell’Istituto Sacro Cuore di Carpi e delle scuole elementari della

Alessandro Bassoli e Martina Gallesi in alcuni momenti del videoclip

I doni dei bambini dell’Istituto Sacro Cuore verranno trasferiti in Kosovo ai loro coetanei di Pristina

Giocattoli dal cuore

fiducia nel futuro. Attraverso parole e melodia lascio emergere quello che ho dentro: diverse emozioni che vogliono essere portate in superficie. Mi piacerebbe molto dedicarmi a tempo pieno alla musica”. E’ questo il grande sogno del giovane musicista, dal carattere riservato ma determinato, che si divide tra gli studi scolastici all’Iti E. Fermi di Modena e quelli musicali con il maestro Gianni D’Addese. “L’anno scorso ho anche partecipato ai casting di X-Factor, purtroppo però non ero l’artista che stavano cercando in quel momento, ma non mi abbatto. Per me la musica è troppo importante e voglio continuare a comporre e cantare. Appena ho un’ispirazione scrivo e poi, pian piano, il testo prende forma. Ogni volta è un’emozione unica”. Chiudi gli occhi parla di una storia d’amore finita ma che ha lasciato il posto a una bella amicizia. Dopo il dolore è tornata la serenità insieme alla voglia di ricominciare e, non a caso, sono state scelte da Alex le immagini del centro storico di Novi martoriato dalle scosse di maggio. “Dopo tanta paura - ha spiegato Alex - voglio dare agli emiliani colpiti dal terremoto un messaggio di rinascita. A Novi ci sono ancora tanti problemi. Il centro è molto cambiato rispetto ai giorni precedenti al sisma e ci sono tuttora Direzione Didattica di Vignola, sono stati raccolti giocattoli da consegnare, grazie al contributo logistico dei nostri soldati impegnati nelle iniziative di peace keeping, in Kosovo ai loro coetanei di Pristina. Un piccolo grande gesto per aiutare chi è in difficoltà. Un regalo per aiutare chi soffre. La raccolta dei giocattoli è avvenuta alla presenza dei militari del XIII Reggimento Carabinieri Friuli Venezia Giulia, della delegazione dell’Associazione Internazionale Regina Elena, guidata

numerosi negozi chiusi. Le case abbattute dal terremoto, i cui resti giacciono a terra da mesi, suscitano tristezza e desolazione. Sono state festività natalizie decisamente sottotono, quelle che abbiamo appena trascorso, ma credo sia davvero arrivato il tempo di guardare avanti per ricostruire e far tornare a pulsare il cuore della nostra città”. Ma per Alex non si tratta solo di belle parole

e buoni propositi. Infatti, il progetto musicale del talentuoso cantautore ha l’importante obiettivo di dare un aiuto concreto alla sua città. Per tale ragione, in collaborazione col Comune di Novi, Alex ha attivato una raccolta fondi che servirà per dare nuova vita al centro. Nel video, realizzato da PD Video Production di Carpi, che ne ha curato anche le fasi di post-produzione, con il sostegno di Carpinet, sono intervenuti anche i novesi Andrea Salvaterra (batterista) e Giacomo Veneri (chitarrista). Chiara Sorrentino

dal vicepresidente nazionale, commendatore Gaetano Casella, del presidente Lions Luigi Zanti, dell’assessore comunale Maria Cleofe Filippi e del preside dell’Istituto Sacro Cuore, Franco Bussadori.


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sisma e ricostruzione

L’Ospedale Ramazzini, dopo il terremoto di maggio, sta progressivamente tornando alla funzionalità. Importanti tasselli mancano ancora all’appello per riconquistare la piena operatività ma, come spiega il direttore del Distretto Sanitario, Claudio Vagnini, “è solo una questione di giorni”.

L’Ospedale di Carpi sta tornando alla vita ma occorre cambiare strada Centro Prelievi: “stiamo aspettando il via libera per trasferirlo temporaneamente nei locali della Cassa di Risparmio di Bologna, in viale Peruzzi, in attesa che il comune entri in possesso dell’edificio della Polisportiva D. Pietri.

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’Ospedale Ramazzini di Carpi sta progressivamente tornando alla piena funzionalità. Importanti tasselli mancano ancora all’appello ma, come spiega il direttore del Distretto Sanitario, Claudio Vagnini, “è solo una questione di giorni. Entro la fine di gennaio infatti, tutti i reparti, compresi quelli chirurgici (Chirurgia, Ortopedia e Urologia), dovranno tornare pienamente funzionanti”. Rianimazione Si sono levate voci preoccupate circa la volontà di non riattivare il Reparto di Rianimazione, senza il quale ovviamente non potrebbero esistere le degenze chirurgiche... “Il Pal stabilisce che il Ramazzini resti un ospedale di riferimento per la Provincia di Modena, unitamente a Baggiovara e Sassuolo. Senza la Rianimazione ciò non sarebbe possibile. Il Reparto rientrerà in funzione entro la fine di gennaio. Le preoccupazioni relative a un eventuale depauperamento di servizi del nostro ospedale dopo il terremoto sono infondate: tutte le attività internistiche e chirurgiche saranno completamente ripristinate. Il Ramazzini è - e resterà - un piccolo policlinico”. Sale operatorie Il Ramazzini a lavori completati potrà contare su 10 sale operatorie: 6 re-

“La nostra intenzione è quella di trasferire il Centro Prelievi in Polisportiva, magari sistemandovi il Consultorio e una Casa della Salute”.

Claudio Vagnini

cuperate e 4 realizzate ex novo. Quando termineranno i cantieri? “Le sei sale ristrutturate sono già rientrate in nostro possesso, quando ci verranno consegnate le altre quattro, ovvero entro la fine di febbraio, attiveremo vari percorsi di adeguamento. In due sale vorremmo infatti collocare l’Endoscopia”. Pronto Soccorso A quando l’avvio del cantiere per l’adeguamento del Pronto Soccorso? “A giorni. Ormai è tutto pronto e i lavori dovrebbero procedere celermente”. Radioterapia Il bunker per la Radioterapia è tornato in funzione? “Sì è operativo”. Centro prelievi Dopo la sospensione della delibera con la quale il Comune di Carpi rientrerà in possesso degli edifici della Polisportiva Dorando Pietri e il ricorso alla Corte dei Conti da parte del sindaco, è tramontata l’ipotesi di spostare

“Il potenziamento del territorio è prioritario: l’ospedale non deve essere l’unico luogo deputato alla cura. Carpi ha bisogno di una nuova struttura per anziani”. all’interno di quella sede il Centro Prelievi oggi sistemato nella Cappella dell’Ospedale? “La nostra intenzione resta quella di trasferire il centro prelievi all’interno di quella sede, magari sistemandovi anche il Consultorio e una Casa della Salute ma, al momento, le bocce son ferme. Prima infatti il Comune deve entrare in possesso della struttura e, successivamente, insieme all’Azienda sanitaria, sancire un accordo che ci permetta di gestire i locali per un periodo di lunga durata”.

Il pronunciamento dei giudici potrebbe però farsi attendere. Nel frattempo il Centro Prelievi continuerà a operare nella Cappella? “Abbiamo individuato altri locali, siti nella Cassa di Risparmio di Bologna, in viale Peruzzi, dove collocare temporaneamente - in affitto - il Centro Prelievi che necessita con urgenza di una sede dignitosa e consona. Il progetto è già pronto ed è attualmente al vaglio della Commissione per ricevere la necessaria autorizzazione sanitaria. Non appena avremo il via libera, nel giro di un mese, potremo procedere con il trasferimento. Tra i nostri obiettivi vi è quello di garantire dai 200 ai 250 accessi in due ore, attivando anche percorsi di accesso diretto”. Parcheggio Il tema del parcheggio resta scottante. Se quello sopraelevato non si può fare per mancanza di risorse, come intendete procedere? “Stiamo completando la segnaletica orizzontale e verticale nel parcheggio e, grazie al ripristino del servizio di Guardia giurata, potremo contare su un controllo attento e puntuale dell’area. Alle auto parcheggiate, prive di autorizzazione, saranno infatti Dirigerà Carpi, Mirandola e Finale Emilia

La Pesi si fa in tre

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al 1° gennaio il direttore sanitario dell’ospedale Ramazzini di Carpi, Teresa Pesi, dirigerà anche i nosocomi di Mirandola e Finale Emilia. Un lavoro impegnativo, soprattutto considerate le condizioni in cui versano le tre strutture dopo il sisma che ci ha colpiti.

messe le ganasce. Sono previsti posti dedicati per i disabili, i dializzati, i mezzi di servizio e quelli delle associazioni di volontariato che si occupano di trasporto sociale. Tutto il resto sarà a disposizione dell’utenza. Gli operatori invece dovranno collocare la loro auto altrove, ovvero nelle strade laterali prossime al nosocomio”. Medicina territoriale E mentre l’ospedale ricomincia a tirare una boccata d’ossigeno diventa però sempre più chiaro che occorre cambiar passo. E alla svelta. “Le degenze internistiche sono tutte rientrate - continua Vagnini - ma fatichiamo a dimettere i pazienti perchè il territorio non è in grado di assorbirli. Non ci sono posti nelle residenze per anziani, nè tantomeno posti letto temporanei per alleviare la fatiche delle famiglie che assistono malati, disabili e anziani. Per non parlare poi dei malati soli, casi di cui non possono farsi carico solo le badanti. Carpi ha bisogno di una nuova struttura per anziani: ci sono troppi utenti fuori provincia e fuori Regione. Anche i 20 posti in più che otterremo con la sopraelevazione del Carpine (che dovrebbe terminare a fine marzo) non sono sufficienti a rispondere in modo adeguato alle liste d’attesa”. Il potenziamento del territorio è prioritario: l’ospedale non deve essere l’unico luogo deputato alla cura. Si deve sostenere la domiciliarità attraverso il conferimento di maggiori risorse economiche e umane e occorre realizzare Case della Salute sul territorio (in via di definizione quelle di Novi e Rovereto, rese possibili grazie a donazioni private). La medicina territoriale deve farsi carico

“I timori relativi a un impoverimento dell’ospedale dopo il terremoto sono infondati: tutte le attività internistiche e chirurgiche saranno ripristinate”. della piccola urgenza per snellire il Pronto Soccorso. I codici bianchi devono essere gestiti dalle cooperative e dai gruppi di medici di base, solo in questo modo il nostro ospedale potrà lavorare al meglio e garantire alti standard di qualità”. Nuovo ospedale Con l’apertura della campagna elettorale per le elezioni amministrative, il tema di un nuovo ospedale tornerà alla ribalta. Il Consiglio Comunale di Carpi ha infatti già chiesto l’istituzione di un tavolo tecnico per lo studio di fattibilità di un nuovo ospedale nella Zona Nord. Il direttore generale Mariella Martini è stato chiaro: non ci sono risorse. Pensa potranno esserci delle aperture? Magari adottando un modello ospedaliero a gestione pubblico-privato? “Credo che realizzare uno studio di progettazione relativo alla realizzazione di un nuovo ospedale per l’Area Nord possa essere fattibile ma sono anche convinto che in questo momento, ogni risorsa economica disponibile debba essere spesa per riportare tutti i nostri servizi sanitari alla piena operatività”. Jessica Bianchi


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nche prima di Natale hanno fatto un tentativo per ottenere il permesso, ma le campane non si possono assolutamente suonare poiché “le vibrazioni provocherebbero ulteriori lesioni e i tecnici non intendono rischiare”. A Limidi sono in tanti a sentire la mancanza dei rintocchi che scandivano le giornate nel paese di tremila e duecento anime, dove il campanile resta un punto di riferi-

Don Antonio Dotti, parroco della chiesa di Limidi racconta le difficoltà causate dal sisma di maggio e come la comunità si stia facendo forza per tornare alla normalità

La speranza abita qui

Nel salone si celebra la Santa Messa, si organizzano cene, pranzi e concerti, mentre nelle aule si svolgono le attività rivolte, in particolare, ai più giovani. Don Antonio è arrivato in parrocchia il 29 aprile 2012: nemmeno il tempo di sistemare le proprie cose perchè si è subito dovuto confrontare con l’emergenza. “Nonostante le difficoltà, è stato un momento che mi ha permesso di conoscere tante persone. La gente veniva qui, in parrocchia, per chiedere aiuto, una parola di conforto, un pranzo o la possibilità di campeggiare e fare una doccia. Ci siamo attrezzati subito per offrire risposte a coloro che si presentavano: più di trecento persone sono rimaste qui accampate. Abbiamo, per esempio, utilizzato la cucina industriale della parrocchia per offrire un pasto a coloro che non potevano provvedere altrimenti (ndr. una trentina gli edifici che sono stati dichiarati inagibili a Limidi) e, ancora, abbiamo organizzato, in collaborazione con il Centro diocesano per le famiglie, incontri con lo psicologo per bambini e per adulti. Qui a Limidi, zona di confine, il cui nome racconta proprio questo, si sono ritrovate insieme persone provenienti anche da fuori, da Sozzigalli e da Carpi”. A sostenere l’attività di don Antonio e dei parrocchiani in quei mesi

è stata la solidarietà arrivata da tutta Italia, “sacerdoti che mi sono venuti a sostituire da Potenza, Avellino, Senigallia per permettermi di partecipare ai campi estivi delle associazioni. E poi gli aiuti economici con i quali siamo riusciti a sostenere una famiglia evitando che i genitori dovessero rinunciare al loro figlio in arrivo. Oggi possiamo contare su una rete nata spontanea in quei momenti e oggi estremamente utile per distribuire gli aiuti sul territorio della Diocesi attraverso la Caritas”. Positivo e sorridente, don Antonio è testimone della precarietà che questo terremoto ci ha insegnato: dopo mesi trascorsi in camper, oggi vive dentro uno spogliatoio del campo sportivo e utilizza l’altro per fare la doccia in attesa che venga ultimato il container, di quelli prestata dalla Tav, che diventerà la sua casa. “D’altra parte - sorride don Antonio - sono stato ordinato sacerdote nel 2003 e dentro al Duomo c’erano ancora le impalcature del cantiere aperto in seguito al terremoto del ‘96. Ci vorranno tanti anni, ma le cose andranno avanti” dice con lo sguardo rivolto alla statua di San Pietro al quale la chiesa, che conserva affreschi del XV secolo, è intolata. E’ rimasta lì, salda, in cima alla sommità del timpano. Un segnale di speranza. Sara Gelli

Oltre 65mila euro ai Comuni di Carpi e Finale Emilia

“Non importa come sia finita - ha dichiarato Paolo Belli - quel che conta è il denaro che siamo riusciti a raccogliere grazie al contributo prezioso di tutti, oltre 65mila euro”. Una somma formalmente consegnata al sindaco di Finale Ferdinando Ferioli e all’assessore alle Politiche Sociali di Carpi Alberto Bellelli due assegni, da 33mila euro l’uno

- che contribuirà a ridare vita e speranza alle nostre città ferite dal terremoto, sostenendo la realizzazione di una palestra polifunzionale per la Scuola Primaria Elvira Castelfranchi e la Scuola Secondaria di I grado Cesare Frassoni, entrambe nel Comune di Finale Emilia e la ristrutturazione del Centro per disabili L’abbraccio a Carpi.

Fibroscan: al Ramazzini l’innovativo strumento per la diagnosi precoce delle malattie del fegato. Un traguardo raggiunto grazie alla Fondazione Cassa di Risparmio e alla generosità di Radio Bruno, Sige e Amici del fegato

visto in prima linea Radio Bruno e Amici del Fegato oltre alla Società italiana Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva (SIGE). L’apparecchiatura consente di effettuare un esame indolore, spesso superando la necessità di procedere alla biopsia (nel 30% dei casi), ovvero al prelievo di parte del tessuto del fegato. Il Fibroscan ha un valore di oltre 87mila euro. Sono circa 80mila, secondo i dati del Progetto Dionysos, le persone che in provincia di Modena hanno problemi al fegato. L’1% della popo-

lazione è colpita da cirrosi epatica, il 3% da epatite cronica, causata soprattutto al virus dell’epatite C, anche se sono in netto aumento le patologie epatiche dovute alla steatosi (il fegato grasso). Una malattia, quest’ultima, che secondo i dati elaborati dall’Azienda Usl, arriverebbe a interessare il 40% dei modenesi. Maggiori responsabili del cosiddetto fegato grasso sono l’uso eccessivo di alcolici e un errato stile di vita, sedentario e con un’ alimentazione sregolata.

Da sinistra Don Antonio Dotti ed Enrico Malagoli

Le attività della Parrocchia

Bambini al centro

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a parrocchia di Limidi è particolarmente viva e, grazie anche alla presenza, consolidata nell’arco degli ultimi 25 anni, del circolo Anspi, propone tante attività rivolte, in particolare, ai bambini e ai ragazzi. “Al termine delle lezioni – spiega Enrico Malagoli, responsabile del circolo Anspi di Limidi, intitolato a don Milani e ispirato al suo I Care – il bus passa a prendere i bambini all’uscita da scuola e li accompagna al doposcuola in parrocchia organizzato anche per gli studenti delle medie”. Oltre alla proposta delle associazioni Agesci e Azione Cattolica, per i ragazzi vengono organizzati corsi di diversa natura: si va dalla fotografia alla scuola di musica, alla quale è iscritta una cinquantina di bambini. Organizzata in collaborazione con Musikè, a sua volta legata all’associazione Lo Schiaccianoci di Novellara, la scuola di musica propone corsi di canto, canto corale, pianoforte classico e moderno, chitarra, flauto e propedeutica. “Tutte le attività del tempo libero vengono proposte con una particolare attenzione alla persona, adulto o bambino che sia” spiega Malagoli. Infine, quasi un centinaio sono i bambini e i ragazzi che frequentano il centro estivo della parrocchia.

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a 8. Era terminata così la partita In goal per il futuro, che aveva visto scendere sul prato verde dello Stadio Cabassi di Carpi, lo scorso 1° novembre, la Nazionale Italiana Cantanti e il Teniamo Botta Team. Di fronte agli spalti gremiti, la solidarietà è stata la protagonista indiscussa di una soleggiata e bellissima giornata di sport e musica.

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’ da poco entrato in funzione presso i Poliambulatorii dell’Ospedale Ramazzini di Carpi uno strumento di ultima generazione per il monitoraggio delle malattie del fegato, il Fibroscan. La nuova tecnologia è stata acquistata grazie al generoso contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, che ha messo a disposizione oltre 72mila euro. Per l’acquisizione della sua sonda diagnostica, invece, ci si è avvalsi di una campagna di raccolta fondi, partita nel 2009, che ha

Malagoli, responsabile del circolo Anspi - perché abbiamo il salone polivalente e le sale, spazi disponibili per la parrocchia e per le tante attività che vi si svolgono”. Oltre alla Provvidenza ha sicuramente giocato un ruolo estremamente importante la lungimiranza di don Rino Malagoli e, prima di lui, di don Nardino Burzacchini: è grazie alle loro insistenze se nel dicembre 2009 la parrocchia è riuscita a inaugurare questi locali indispensabili dopo il terremoto.

mento per la sua posizione dominante nel paesaggio e per ciò che rappresenta come simbolo dell’identità per chi vive nella frazione. “Il 20 maggio - ricorda don Antonio Dotti - dovevamo celebrare la Cresima ma la chiesa è stata immediatamente dichiarata inagibile dopo il sopralluogo di primo mattino a cui hanno partecipato il sindaco e i tecnici della Protezione Civile”. In chiesa ci sono ancora i fiori scelti per decorare i banchi perché da allora nessuno ci ha messo più piede: le lesioni riguardano la connessione tra la facciata e il corpo dell’edificio, ma anche i volti. “Il peggio, cioè il distacco della facciata, è stato evitato grazie ai lavori che erano stati fatti in seguito al terremoto del ‘96” commenta don Antonio. Ma per rimettere in sesto la chiesa e la vecchia canonica collegata e vincolata dalle Belle Arti servono almeno 300mila euro. “Ci reputiamo comunque molto fortunati - spiega Enrico

Consegnati i proventi de In goal per il futuro

All’Ospedale di Carpi arriva Fibroscan

Da sinistra: Elia Taraborrelli, Claudio Vagnini, Luigi Ricci, Vittorio Di Maira, Stefano Bellentani e Tonino Zanoli


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sisma e ricostruzione

dopo la politica del rigore non è decollato lo sviluppo e il belpaese è al palo. nelle nostre zone poi, il terremoto ha fortemente ampliato gli effetti negativi

La cura del Governo non basta S iamo alle prese con la fase più dura della crisi e la situazione economica e occupazionale è al di sotto dei minimi storici. La realtà a Carpi non è diversa da quella nazionale con sindacati e associazioni di categoria seriamente preoccupati per l’aumento spropositato delle tasse e il conseguente crollo dei consumi in ogni settore, l’aumento della disoccupazione, della cassa integrazione e la progressiva chiusura di aziende industriali, artigianali e commerciali su tutto il territorio. Cna, Lapam, Confesercenti, Confcommercio e i sindacati hanno ripetuto nelle ultime settimane che “il Governo dei tecnici si è occupato soltanto della stabilizzazione finanziaria e bancaria e dell’aumento delle tasse con effetti devastanti sulle fami-

Mario Monti in visita all’Emilia terremotata

glie e le imprese produttive come quelle operanti nella nostra zona, impegnate da sempre nelle industrie manifatturiere e di trasformazione di alto livello e in un’agricoltura di prima qualità”. Le grandi opere pubbliche sono bloccate, i provvedimenti sulle pensio-

ni - come affermano i sindacati - sono serviti solo a far cassa, la tanto sbandierata Riforma Fornero non ha prodotto nessun posto di lavoro in più. La cura del Governo Monti, chiamato coi suoi tecnici al capezzale del malato, non ha prodotto gli effetti sperati perche si

é fermata al primo punto: quello del rigore, della tassazione e del blocco della spesa pubblica, non attuando alcun provvedimento per lo sviluppo e la crescita dell’economia, come era stato inizialmente promesso. Così nessuna politica industriale è stata avviata

per favorire investimenti e innovazione aziendale, così come non sono avvenuti i tanto promessi tagli ai costi della politica - se non in minima parte - e alla pesante macchina burocratica dello Stato con gravi ripercussioni su cittadini e imprese e con un ulteriore crollo

della credibilità della classe politica e del Parlamento. Ma ci sono due frasi udite nel corso di uno dei tanti convegni economici sul dopo terremoto indetti nel carpigiano che fotografano bene la realtà in cui versiamo e che riproponiamo per riflettere. La prima: “I professori bocconiani che ci governano saranno sobri, parsimoniosi e bravi a insegnare, ma dimostrano nel contempo di essere lontani dal mondo del lavoro e della produzione e di mancare di concretezza sul piano pratico ed operativo”. E la seconda: “Monti è un tecnocrate abituato a gestire il potere dall’alto, portavoce di un’aristocrazia dove valgono le cancellerie estere e la Commissione europea, le gerarchie ecclesiastiche e le dinastie industriali”. Cesare Pradella

L’intervento di Stefano Facchini – Direttore di Porta Aperta Carpi

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o scorso 13 dicembre, il Comune di Modena e la Fondazione Mario del Monte hanno organizzato presso la Camera di Commercio un convegno per fare il punto sul tema dell’housing sociale, dal tema: Abitare e convivere a Modena. E’ un bene continuare a parlare di abitazioni a prezzi sostenibili. Farlo in questo periodo di crisi economica e dopo un terremoto che ha devastato una parte della nostra provincia è ancora più meritorio. L’analisi I diversi relatori che si sono succeduti hanno fornito dati interessanti: in Provincia di Modena, oggi, sono state stimate almeno 20.000 famiglie povere che, con la disoccupazione in aumento, cresceranno molto velocemente. Le risorse pubbliche sono in calo e lo saranno ancora per molto tempo. In questo scenario il mercato immobiliare registra un calo vertiginoso sia delle compravendite (-25%) sia dei mutui erogati dalle banche (- 40%). Solo i prezzi delle abitazioni, ancora, non calano. Gli alloggi popolari in Provincia di Modena sono 6.800, pari al 2% degli alloggi in affitto, una percentuale irrilevante sul mercato delle abitazioni. La vicina provincia di Reggio Emilia presenta un dato migliore, pari al 3,8%. In Italia è del 4% ed in Europa del 20%. Gli alloggi popolari sono 1.300.000 in Italia, 3.300.000 in Francia, 5.300.000 in Gran Bretagna: numeri che si commentano da soli! E’ come se le politiche abitative degli ultimi decenni non avessero preso in considerazione la presenza e l’aumento di famiglie e persone povere.

Il punto sul tema dell’housing sociale L’Italia ha una percentuale vicina all’80% di case in proprietà mentre il dato medio europeo è del 50%. Questa realtà può essere letta positivamente ma pone di fatto una forte “ingessatura” del mercato immobiliare, che non presenta la giusta “flessibilità”, una caratteristica indispensabile per favorire il “movimento” delle persone, delle famiglie e delle abitazioni, soprattutto in fasi di crisi economica come quella che stiamo vivendo. A Modena su 93.000 alloggi, 15.000 sono indisponibili ai proprietari: invendibili, inaffittabili, affittati solo temporaneamente; 5.000 sono del tutto inutilizzati. La Fondazione del Monte ha parlato di un bisogno, oggi, in Provincia di Modena, di almeno 3.500 alloggi ad affitto calmierato. A Modena si registra 1 sfratto ogni 4 famiglie che vivono in affitto: il 4° posto in Italia in questa non invidiabile graduatoria. Oltre ai numeri, necessari per programmare nuovi interventi, si è parlato anche di aspetti qualitativi dell’abitare, della necessità di “imparare” ad abitare, ad aver cura della casa, delle aree esterne, dei rumori, degli odori, della pulizia degli ambienti, dei consumi di energia e di spazio… Una cooperativa ha portato la sua esperienza nell’attività di “portierato sociale” e di piccole manutenzioni negli alloggi, come attività che favoriscono una migliore convivenza e il ritardato ricorso a servizi più “costosi” per la collettività, come quelli rivolti alle persone anziane scarsamente autosufficienti. Emerge - lo rileviamo anche al Centro di ascolto Porta

Aperta di Carpi - l’esigenza di una maggiore “educazione” alla gestione delle proprie risorse e spese, un affiancamento a chi non riesce a far fronte ai costi della casa, un aiuto a rivedere le priorità nelle uscite per mettere in atto “economie” che si pensava fossero relegate a un passato molto lontano. Riflessioni e proposte Nell’attuale congiuntura - caratterizzata dalle “3 R” ossia Risparmio, Rinuncia e Rinvio dei consumi – diventano sempre più necessari dati “scientifici” sulle case: numero di abitazioni, tipo di utilizzo che ne viene fatto, numero di case sfitte, sottoutilizzate, inutilizzate, tenute a disposizione… Sembra in crescita, soprattutto tra gli anziani, anche il fenomeno della vendita della “nuda proprietà” della casa, mantenendone l’usufrutto fino alla morte. Non è impossibile, oggi, avere questi dati. Occorre avere la volontà di trovarli e utilizzarli, interpretandone la indubbia complessità. Case popolari. Occorre rimet-

A Modena su 93.000 alloggi, 15.000 sono indisponibili ai proprietari: invendibili, inaffittabili, affittati solo temporaneamente; 5.000 sono del tutto inutilizzati.

In Provincia di Modena, servono almeno 3.500 alloggi ad affitto calmierato. A Modena si registra 1 sfratto ogni 4 famiglie che vivono in affitto: il 4° posto in Italia in questa non invidiabile graduatoria. tere in discussione l’”eternità” dell’assegnazione, riformularne i criteri anche di permanenza perché forse in questo ambito si è fatto troppo poco. La soluzione “casa popolare” deve essere temporanea e cambiare nel tempo, seguendo i mutamenti nella composizione del nucleo familiare e dei suoi redditi complessivi. E’ stato calcolato che i canoni di affitto delle case popolari incidono mediamente sul 12% dei redditi delle famiglie che li occupano. E’ stato altresì rilevato che, anche solo arrivare al 16% (sul mercato privato la percentuale supera il 30%) consentirebbe al “pubblico” di costruire/ristrutturare nuovi alloggi. Le banche (molto “esposte” nel settore immobiliare) e le fondazioni bancarie (che gestiscono grandi patrimoni) dovrebbero aumentare il loro contributo alla realizzazione di questo obiettivo, investendo “in loco” quanto raccolto col risparmio di famiglie e imprese, nei decenni migliori e ancora oggi.

Si è parlato, ovviamente, anche di fondi salva sfratti, di agenzie per la casa, di fondi sociali per l’affitto… Milioni di euro - in gran parte erogati dalle fondazioni bancarie - che hanno fornito alcune “boccate di ossigeno” temporanee ma che non hanno risolto alcun problema in modo duraturo. Somme così consistenti potevano forse essere spese per acquistare alloggi già presenti sul mercato e avrebbero costituito un aiuto “permanente” al problema-casa. Oltre all’indubbia necessità di costruire più case popolari, occorre costruire o ristrutturare più case “sociali”, quella tipologia di abitazione che si posiziona tra le case popolari e quelle a “canone concordato”, che a loro volta si collocano poco sotto quelle “di mercato”. Si dice che servono anni per cambiare le politiche abitative, ed è vero. Si dice che le scelte passate, imperniate sulle aree PEEP, hanno dato risultati positivi ed è altrettanto vero, anche se molti aspiranti proprietari sono rimasti in mezzo al guado, costituito dal lungo e oneroso mutuo da pagare. Ciò che è

evidente è che tutto questo non è stato e non è sufficiente; i problemi sono sul tavolo da anni e non si è iniziato – in una realtà dove esiste una sostanziale continuità politico-amministrativa ultrasessantennale - a “costruire” politiche abitative che siano allo stesso tempo: sostenibili nel senso di non consumare territorio; economiche nel senso di essere alla portata di persone e famiglie povere o quasi; flessibili: chi cambia, nel tempo, la composizione della propria famiglia e/o del proprio reddito, deve uscire dagli alloggi popolari e accedere a una della altre 3 tipologie di alloggi sopra richiamati. Allo stesso modo, chi peggiora la propria situazione economica dovrebbe poter scendere o salire la medesima “scala” abitativa a piccoli passi. E’ stato detto dagli esperti intervenuti al convegno che le ultime “politiche abitative” degne di questo nome risalgono, in Italia, a Fanfani, agli Anni ’70. Nuove politiche abitative dovrebbero costituire, da anni, la principale priorità del Paese: a livello nazionale, regionale e comunale. L’ora di metterle in atto è arrivata e non è più rinviabile.


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ala un’ombra sul futuro della Scuola paritaria dell’Infanzia Aida e Umberto Bassi di Budrione. L’asilo, lo ricordiamo, ha sede nella casa padronale adiacente alla Chiesa, uno stabile che venne dato in usufrutto alla Parrocchia di Budrione Migliarina dai proprietari, i coniugi Aida e Umberto Bassi, affinché fungesse da scuola per i piccoli della frazione. Usufrutto confermato negli Anni Sessanta dal figlio della coppia e trasformato poi in donazione. Chiuso all’inizio degli Anni Novanta per mancanza d’iscrizioni, lo stabile è rimasto a disposizione della parrocchia. Col ripopolamento della frazione però - e su spinta dell’intraprendente ex parroco don Andrea Zuarri, oggi trasferito a Rovereto - si rese necessaria la riapertura della materna per rispondere così ai bisogni emergenti delle famiglie residenti. Ammonta a 1 milione e 300 mila euro la spesa per la ristrutturazione della struttura inaugurata alla fine del 2008, somma stanziata da Fondazione Cassa di Risparmio Carpi, Cei e dagli stessi parrocchiani di Budrione e Migliarina, attraverso la campagna Adotta l’asilo. “Rate” che la comunità parrocchiale sta tuttora pagando, ma per quanto tempo ancora? Martedì 8 gennaio, genitori, corpo docente dell’asilo e parrocchiani hanno incontrato il vescovo, monsignor Francesco Cavina, durante un’assemblea pubblica

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hi più spende, meno spende recita un vecchio adagio. In tempo di crisi, tuttavia, nulla sembra più arduo da seguire come questa massima. Niente di male, certo, nell’essere parsimoniosi. Se non che la voglia dell’affare a ogni costo può comportare, a volte, qualche rischio. Ed è proprio su questo tema che è intervenuto il coordinatore di Fismo Confesercenti Modena, Silvio Anderlini: “l’attenzione al prezzo, se unica discriminante nella scelta del prodotto, può rischiare di tradursi in un acquisto incauto. In molti settori merceologici assistiamo al proliferare di hard discount dove la provenienza dei prodotti e la loro conformità alle normative comunitarie purtroppo non paiono essere tra le priorità dei gestori”. In particolare, sottolinea Anderlini, il fenomeno è evidente “nei punti vendita della Provincia gestiti da cinesi, che spesso propongono sia nel campo dell’abbigliamento che in quello dei prodotti per la

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La gestione della Scuola paritaria dell’Infanzia Aida e Umberto Bassi di Budrione sarà affidata per i prossimi tre anni in comodato gratuito alla Fondazione Paltrinieri ma il mutuo dovrà restare a carico dei parrocchiani

Cala un’ombra sul futuro dell’asilo di Budrione

Scuola dell’infanzia Aida e Umberto Bassi

“La direzione didattica sarà affidata a una suora: interferirà nel progetto formativo “laico”dell’asilo di Budrione? E’la domanda che si pongono molti genitori dei frequentanti l’Umberto Bassi. decisamente infuocata, nonostante le rigide temperature invernali. Al centro del dibattito il futuro della scuola paritaria: chi la gestirà ora? Chi la amministrerà ora che don Andrea è stato trasferito altrove e il nuovo prete, in quanto polacco,

non può essere designato quale amministratore finanziario della Parrocchia? Il vescovo non ha dubbi e si è presentato con una soluzione chiavi in mano. Nessun margine di contrattazione. La gestione dell’asilo sarà affidata per i prossimi tre anni in comodato gratuito alla Fondazione Paltrinieri (che già si occupa di due strutture, una a Santa Croce e una a Gargallo) ma il mutuo dovrà restare a carico dei parrocchiani. Della serie vi tolgo l’asilo ma vi lascio il debito... La reazione dei parrocchiani non si è fatta attendere: “lei ha legittimamente spostato il nostro parroco - si è levata una voce dalla platea - ora deve farsi carico delle conseguenze”. Applausi a scena aperta. Sostanzialmente la Fondazione Paltrinieri si occuperà

“soltanto” dell’amministrazione della scuola, ha sottolineato un infastidito Cavina: la scuola resterà cattolica, le sezioni attuali di Budrione non verranno spostate nè Gargallo nè a Santa Croce e il personale docente rimarrà invariato. E se molti genitori hanno tirato un sospiro di sollievo nel sapere che non saranno introdotte delle religiose tra le maestre, restano alcuni nodi da sciogliere. La direzione didattica sarà infatti affidata alla suora che già ricopre tale ruolo nelle altre due strutture: interferirà nei programmi e nel progetto formativo “laico” dell’asilo di Budrione? Si domandano molti genitori dei piccoli frequentanti l’Umberto Bassi. Tranquilli, assicura Cavina, la scuola resterà autonoma, la Fondazione

fungerà semplicemente da supervisore. Per i parrocchiani invece, la vicenda ha ben altri contorni. La comunità che da anni sostiene l’asilo infatti, vedendoselo togliere, è già passata al contrattacco. “Non si può venir qui senza ascoltare le nostre istanze. Avevamo scritto a monsignor Cavina per vagliare soluzioni ma non abbiamo mai ricevuto risposta. Noi non possiamo continuare a pagare il mutuo per la casa d’altri. E’ assurdo. La scuola doveva restare parrocchiale”, dicono i fedeli in coro. Il consiglio parrocchiale a causa del crescente malcontento si è già dimesso, vari fedeli hanno congelato i pagamenti della rata del mutuo e forse altri intraprenderanno la stessa strada. E nel caso il debito (circa 140mila euro) restasse insoluto cosa accadrà? A fronte di un patrimonio religioso letteralmente spezzato dal sisma, la Diocesi riuscirà forse a farsi carico di tale somma? O, più probabilmente, si procederà alla chiusura della struttura magari adducendo giustificazioni relative a una “ipotetica” mala gestione? Peccato, perchè l’asilo non solo offre un prezioso ser-

“L’attenzione al prezzo, se unica discriminante nella scelta del prodotto, può rischiare di tradursi in un acquisto incauto”. In particolare, spiega il coordinatore di Fismo Confesercenti Modena, Anderlini, il rischio è evidente “nei punti vendita della provincia gestiti da cinesi, che spesso propongono prodotti privi dell’etichettatura stabilita dalla normativa, posta a tutela dei consumatori”.

Legittimo sospetto

casa e per l’igiene della persona, prodotti del tutto privi della necessaria e prevista

etichettatura stabilita dalla normativa, posta a tutela dei consumatori”. E se il

rischio di acquistare merce non solo di scarsa qualità, ma anche potenzialmente

dannosa è sempre presente, le probabilità aumentano in tempo di festività e saldi. “I rischi - continua Silvio Anderlini - si moltiplicano quando si esaminano i giochi per l’infanzia e i prodotti pirotecnici, che hanno rappresentato una buona percentuale degli acquisti collegati ai regali natalizi”. La presa di posizione dell’associazione di categoria va nella stessa direzione della battaglia portata avanti da mesi da Stefano Stradi, che a Carpi ha raccolto oltre 200 firme – tra cui quelle di diversi esercenti - a sostegno di una petizione che chiede maggiori controlli nei confronti delle attività ‘sospette’. “Il mio scopo è arrivare almeno a 500 firmatari – ha commentato

Il consiglio parrocchiale a causa del crescente malcontento si è già dimesso, vari fedeli hanno congelato i pagamenti della rata del mutuo e forse altri faranno lo stesso. E nel caso il debito (circa 140mila euro) restasse insoluto cosa accadrà?

vizio alle famiglie ma è in pareggio e, da quest’anno, avrebbe iniziato a produrre utili. Invece di stringersi intorno a una comunità privata della propria chiesa a causa della furia del terremoto - e del proprio parroco - e di prestarle ascolto, il vescovo ha scelto un’altra via, assestando poi il colpo di grazia: “se la parrocchia si comporta così è perchè don Andrea non ha seminato bene e di questo dovrebbe dispiacersi”. Parole che pesano come macigni e che non hanno certo contributo a rasserenare gli animi. Jessica Bianchi il carpigiano Stradi – e poi di presentarla in Comune. Dall’Amministrazione non sono stato in alcun modo sostenuto in un’iniziativa che ritengo importante, ricevendo nient’altro che silenzio”. Ma il battagliero cittadino non ha intenzione di fermarsi qui: “sto cercando di organizzare tavole rotonde e seminari con esperti, per sensibilizzare e informare i consumatori su questo tema. Molte persone infatti non si rendono conto del rischio di acquistare prodotti nocivi. Il risparmio di qualche euro può tradursi in un danno alla salute e compromettere persino la sicurezza dei nostri figli. Inoltre le persone dovrebbero iniziare a comprendere maggiormente che comprare nel modo giusto significa sostenere il tessuto economico locale”. Insomma: la prossima volta che percorreremo i portici, scrutando le vetrine in cerca del risparmio, non dimentichiamoci della qualità. Potrebbe rappresentare più di un semplice vezzo. Marcello Marchesini


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Entrata da parlamentare, Manuela Ghizzoni esce da presidente di commissione con grande soddisfazione per il lavoro fatto a Roma. Diversi i fattori che hanno pesato sulla sua bocciatura alle primarie del Pd ma la sua esclusione apre nuovi scenari in città

Ghizzoni: dentro o fuori dai giochi? “ Polillo e le sue risposte insolenti. Noi abbiamo inchiodato la discussione in Commissione Bilancio ma è difficile appaltare ad altri battaglie come queste”. Da parte sua, è riuscita a portare a casa un emendamento strappando al ministro Profumo 120 milioni di euro per le scuole e ha cercato di fare tutto il possibile ma “forse non è bastato. Forse ci si aspettava di più”. Poi c’è quest’ansia di rinnovamento che sta attraversando il Paese e che è passata attraverso l’affermazione a Modena del renziano Matteo Ricchetti e della ventottenne Giuditta Pini . “C’è stata una sottovalutazione di questo fenomeno ma è bastato stare tra la gente in occasione dei due giorni di campagna elettorale per sentire molto forte questa voglia di cambiamento”. A tal proposito, di Matteo Renzi dice che “ha posto un problema serio” ma che occorre fare politica di contenuti e di merito prima che di slogan. Cambierà davvero qualcosa rinnovando il Parlamento dopo i casi di cattiva politica che hanno disamorato le persone? “Non ci sono responsabilità collettive ma solo personali e, solitamente, sono i soliti volti noti a fare notizia. Si possono cambiare anche tutti i parlamentari ma sono le prime file a fare la differenza.

E’ uno scenario fuori contesto”. La domanda era inevitabile, la risposta politicamente corretta. Per Manuela Ghizzoni le cose in politica stanno cambiando, c’è grande mobilità in questo momento storico e di qui alle prossime elezioni amministrative del 2014 chissà cosa accadrà. “C’è da fare campagna elettorale in vista del voto di febbraio” e con questo chiude il discorso su un suo futuro da sindaco di Carpi, come la vorrebbero in tanti. Il voto delle Primarie del Partito Democratico è stato per lei estremamente deludente, con un vero e proprio buco rappresentato da Modena città, si aspettava qualcosa di più da Campogalliano e Soliera, mentre a Carpi ha fatto il pieno con percentuali vicine all’80 per cento. “C’è sicuramente una mia responsabilità personale: Modena è il motore trainante per l’affermazione di qualsiasi candidato e io non sono stata in grado di comunicare al capoluogo il lavoro che ho fatto da parlamentare a livello nazionale”. Un’autocritica che non cancella la convinzione di aver lavorato al meglio delle proprie possibilità. Negli ultimi mesi, il terremoto ha focalizzato l’attenzione e Manuela Ghizzoni, che da militante di base è diventata onorevole e presidente della Commissione

“E’uno scenario fuori contesto. C’è da fare campagna elettorale in vista del voto di febbraio”e con questo Manuela Ghizzoni chiude il discorso su un suo futuro da sindaco di Carpi”.

L’ex presidente della Fondazione Casa del Volontariato, Mauro Benincasa ha ricevuto una targa di ringraziamento per il suo contributo nel fondare e portare avanti per anni il ‘condominio della solidarietà’ di viale Peruzzi

In realtà sono convinto di non aver fatto nulla di particolarmente speciale. Anzi, penso di aver compiuto soltanto il mio dovere e quindi questo premio va ben oltre quel che merito. Sarà perché vengo da una generazione che è stata abituata a dedicarsi agli altri o forse perché al giorno d’oggi fare quel che è giusto per la propria comunità viene considerata più l’eccezione che la regola”. Queste le parole, pronunciate dall’ex presidente della Fondazione Casa del Volontariato, Mauro Benincasa, quando, poco prima delle festività natalizie, ha ricevuto una targa di ringraziamento per il suo contributo nel fondare e portare avanti per anni il condominio della solidarietà di viale Peruzzi, da parte del Consiglio direttivo della Fondazione, dalle associazioni e dagli stessi volontari. Parole, le sue, che ben esprimono la caratura dell’uomo al quale, nonostante le modeste parole, è

Manuela Ghizzoni

Cultura eletta all’unanimità, si è ritrovata a gestire un’emergenza fuori dalle sue competenze e lontana da Roma, ma “già a Modena il terremoto sembra lontano”. Nelle zone terremotate lei c’è stata sin dalla prima riunione il 25 maggio a San Felice e a Roma ha presentato da subito gli emendamenti per ottenere, per esempio, la rateizzazione delle tasse scontrandosi “con l’atteggiamento di

“Si possono cambiare anche tutti i parlamentari ma sono le prime file a fare la differenza. Non siamo tutti uguali: c’è chi lavora moltissimo, chi meno e chi fa altro. Non ci sono responsabilità collettive ma solo personali e, solitamente, sono i soliti volti noti a fare notizia”.

Non siamo tutti uguali: c’è chi lavora moltissimo, chi meno e chi fa altro. Per quel che contano i risultati della produttività nella classifica del sito Open Polis che monitora l’attività degli eletti sono 18esima su 600 parlamentari”. Un lavoro concreto quello che viene riconosciuto alla Ghizzoni in Commissione Cultura “ma alle trasmissioni televisive invitano la Finocchiaro per parlare di scuola, università e cultura: il volto noto, non quello competente”. Manuela Ghizzoni non tollera i talk show, “teatrini in cui gli attori recitano a soggetto e sin dall’inizio si sa già cosa diranno. E’ un impoverimento della

Il segreto di Mauro: impegno e umiltà

Da sinistra Lamberto Menozzi, Mauro Benincasa e Gian Fedele Ferrari

dedicato un posto speciale nel cuore di quanti dedicano il proprio tempo ad attività

di volontariato e non solo. Premiato alla presenza del presidente della Fondazio-

ne Cassa di Risparmio di Carpi – ‘madre’ della Casa del Volontariato – Gian

Fedele Ferrari, il ‘padre’ della Casa è stato pubblicamente ringraziato dal nuovo presidente Lamberto Menozzi. “Cogliamo questa occasione per ringraziare Mauro a ragione del lavoro compiuto – ha spiegato – perché con il suo impegno quotidiano, è riuscito ad accogliere sotto il civico 22 di viale Peruzzi, ben 48 soggetti del Terzo Settore, diversi dei quali hanno accettato di condividere la sede con altre associazioni”. Ma il merito maggiore riconosciuto a Benincasa, a detta di tutti, è certamente quello d’essere riuscito a far uscire molte associazioni dalla logica che le portava a guardare soltanto al proprio interesse e al proprio

comunicazione e dell’informazione: ma siamo davvero convinti che la gente a casa voglia questo tipo di semplificazione mortificante?”. Per deformazione professionale, è per la complessità che “può essere tradotta e semplificata ma non banalizzata, altrimenti il Paese non capisce dove sta andando”. Archiviata questa sconfitta, la Ghizzoni si prepara a tornare al suo lavoro di ricercatrice (“ho lottato una vita per lavorare lì”) di Storia Medievale all’Università di Bologna e alla sua vita di militante del Partito Democratico. Sara Gelli Partito Democratico

Al di là delle primarie

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sclusa dalle Primarie, Manuela Ghizzoni è stata collocata in piena zona ripescaggio al 27esimo posto dopo Davide Baruffi. Avrà buone possibilità di tornare a Montecitorio solo se il Pd vincerà le elezioni politiche. In posizione sicura è invece il carpigiano Edoardo Patriarca selezionato nel listino nazionale e posizionato in Piemonte. 59 anni, presidente del Centro nazionale per il volontariato e membro del Cnel, Patriarca è espressione del forum del Terzo settore.

piccolo ‘orticello di solidarietà’, aiutandole ad aprirsi alla collaborazione con altri soggetti, in modo da poter unire sforzi, competenze e obiettivi e, dunque, di migliorare la propria offerta al territorio. Ma non è certo una targa il ricordo più importante. “Il segno maggiore – ha concluso Menozzi - lo portiamo naturalmente scolpito dentro di noi e lo possiamo ritrovare ogni giorno, quando ci rechiamo alla Casa del Volontariato. Casa che probabilmente, senza il tuo contributo, non sarebbe stata così accogliente”. A porgere il loro omaggio a Benincasa, oltre a numerosi volontari, anche il vicesindaco e assessore alla Cultura Alessia Ferrari e l’assessore alle Politiche Sociali Alberto Bellelli, il presidente della Consulta comunale C del volontariato Carlo Alberto Fontanesi, il vescovo Francesco Cavina e la direttrice del Centro Servizi Volontariato modenese Chiara Rubbiani.


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e possiamo farci lustro di un castello così bello e maestoso, che da secoli veglia sulla nostra città, e che ha resistito, con tenacia, la stessa dei suoi carpigiani, anche alle recenti scosse sismiche, lo dobbiamo anche a lui: Alberto III Pio, ultimo signore di Carpi per il suo casato, che contribuì alla trasformazione di Palazzo Pio in una prestigiosa sede principesca. Tutti i cantieri iniziati tra il 1514 e il 1523, nonché buona parte dei dipinti realizzati nei primi anni del XVI secolo, furono infatti commissionati dal principe a maestri del tempo quali l’architetto Baldassarre Tommaso Peruzzi e il pittore Bernardino Loschi. Fu sempre Alberto Pio a far costruire e affrescare la Cappella, far posare il pavimento di cotto fiorentino e provvedere al restauro della Torre dell’Uccelliera arricchendola con il suggestivo giardino e animandola con la sua collezione di uccelli rari da cui deriva appunto il nome Uccelliera. E la figura di Alberto III Pio è al centro di Blu Principe (edizioni Artestampa), l’ultimo romanzo della scrittrice carpigiana Alessandra Burzacchini, laureata in Lettere Classiche e in Storia dell’Arte e inse-

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Alberto III Pio, il principe di Carpi, noto per il suo animo gentile e il grande impegno profuso per la diffusione dell’arte e della cultura è il protagonista dell’ultimo romanzo della scrittrice carpigiana Alessandra Burzacchini

Il principe e l’uomo Alessandra Burzacchini

gnante di Lettere all’Istituto Professionale G. Vallauri. Di Alberto III Pio conosciamo soprattutto le vicende politiche, mentre ben poco sappiamo della sua vita privata. Tuttavia, la sensibilità e l’estro di un’artista non si accontentano dei resoconti storici che ci sono stati consegnati, e così Alessandra è andata oltre, cercando di scoprire, con inesauribile fantasia, l’uomo che si cela dietro al personaggio storico. Alessandra, membro della giuria del Premio A.

Loria, e vincitrice di numerosi premi letterari tra cui il prestigioso Albero Andronico di Roma, ha raccontato: “la seconda figlia di Alberto - nata dal matrimonio con Cecilia Orsini, nipote di Papa Leone X, venne chiamata Margherita, e io non credo

sia stato un caso. Quello era infatti il nome della sua prima promessa sposa: Margherita Gonzaga, che penso egli abbia molto amato. Tuttavia le nozze tra i due nobili non furono mai celebrate per questioni di dote, ma probabilmente l’amore che era sorto durante i fugaci incontri tra i due non si spense mai. Lei, dopo il mancato matrimonio con Alberto Pio, non volle più fidanzarsi con nessuno ed entrò in convento. Per quanto riguarda Alberto, il matrimonio con Cecilia, estremamente vantaggioso per la famiglia del Signore di Carpi, probabilmente non riuscì mai a cancellare la passione per Margherita. Ho provato dunque a immaginare la vita di questi due innamorati, condannati a restare lontani, ma che riescono, attraverso rare fughe segrete, a trascorrere alcune, indimenticabili, ore insie-

me. L’idea del libro è nata dopo aver visitato la mostra L’immagine del principe. I ritratti di Alberto III Pio che è stata allestita nel 2008 all’interno delle sale del Castello. Sono andata a visitarla insieme ad alcuni miei studenti e sono rimasta molto affascinata dalle immagini della mostra e dai suggestivi avvenimenti della vita di Alberto III Pio raccontati della guida, Tania Previdi. Anche il titolo del romanzo ha una storia particolare. Inizialmente l’avevo intitolato La Camera Blu, perchè una delle scene principali del romanzo, un velato incontro d’amore tra Margherita e Alberto, avviene proprio all’interno di una camera dipinta di blu, la Sala della Dama di Palazzo Pio, che oggi ha assunto un colore rosso e, inoltre, il suo affresco che ritrae una dama a cavallo ha regalato la copertina al libro. Poi, però, a pochissimi giorni dalla stampa, l’editore mi ha comunicato che occorreva cambiare il titolo, poiché il prescelto esisteva già e così mio marito Giorgio Carlo

mi ha dato l’idea di Blu Principe che suona come un’alternativa al principe azzurro e, al contempo, evoca l’eleganza e la malinconia che caratterizzavano Alberto”. Prossimamente Alessandra presenterà il suo libro all’Università della Terza Età Gasparini Casari e presso la libreria La Feltrinelli di Modena. “E’ una storia scaturita dalle mie emozioni - ha concluso Alessandra - e dalle mie fantasie, così come tutto ciò che scrivo e in questo caso desidererei molto che la sua diffusione riuscisse a far tornare nella nostra città il ritratto di Alberto Pio eseguito da Bernardino Loschi e che, da troppo tempo, giace, mortificato nella sua bellezza, nei magazzini della National Gallery di Londra. Il mio sogno sarebbe quello di vedere inaugurato il nostro castello dopo il restauro post-sisma con il ritratto di Alberto III Pio. Lui era un politico illuminato, colto e magnanimo che avrebbe voluto fare della sua amata Carpi una città ideale, ricca di fede, di filosofia, di bellezza e di pace, e mai come in questo delicato frangente storico, avvertiamo il bisogno di ritrovare tali valori”. Chiara Sorrentino


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10 Raccolta differenziata nei primi sei mesi del 2012: Carpi raggiunge quota 60,9%

Novi incoronata col 73,8%

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a raccolta differenziata nel modenese nei primi sei mesi del 2012 ha raggiunto la quota del 55,1 per cento: in pratica su un totale di 214mila tonnellate di rifiuti prodotte, 118mila sono state raccolte in modo differenziato. Nel 2011 il dato complessivo aveva raggiunto il 54,6 per cento; 52,1 nel 2010, mentre nel 2009 era a 50,9 per cento. I dati scaturiscono dalle elaborazioni condotte dall’Osservatorio provinciale rifiuti in base alle informazioni fornite da Comuni e dai gestori del servizio Aimag, Geovest ed Hera. “La crescita è costante – ha sottolineato Stefano Vaccari, assessore all’Ambiente della Provincia di Modena – verso l’obiettivo strategico del 65 per cento previsto dalle norme nazionali”. Tra i Comuni più “ricicloni” del primo semestre 2012 al primo posto Novi con il 73,8 per cento, al secondo Campogalliano con il 71,6 e al terzo S.Cesario sul Panaro con il 71,2 per cento; seguono diversi Comuni oltre il 60 per cento come Soliera (68,6), Bastiglia (65,2), Bomporto (64,3), poi Nonantola (62,8), Maranello (61,5), Carpi (60,9) Sassuolo (60,6) e Castelvetro (60,2). Modena raggiunge quota 52,6 per cento. L’Osservatorio provinciale rifiuti ha pubblicato anche i dati definitivi relativi al 2011: sia per quanto riguarda la raccolta differenziata che per le diverse modalità di trattamento, smaltimento e destinazione dei rifiuti. Complessivamente i modenesi nel 2011 hanno “prodotto” 454.078 tonnellate di rifiuti urbani, oltre 10mila in meno rispetto al 2010 e mille in più rispetto al 2009 quando la produzione era calata anche a causa della crisi; in pratica ogni modenese produce ogni anno 644 chili di spazzatura. Di questi rifiuti oltre 248mila tonnellate, pari al 54,6 per cento, sono state raccolte in modo differenziato (352 chili per abitante). Ma come vengono gestiti i rifiuti nel modenese? Delle oltre 205mila tonnellate raccolte in modo indifferenziato, circa 125mila tonnellate (pari al 27,6 per cento del totale dei rifiuti urbani prodotti) finiscono al termovalorizzatore di Modena, circa 16mila tonnellate (pari al 3,5 per cento del totale) all’impianto di selezione e biostabilizzazione di Carpi e il resto, circa 64mila tonnellate (pari al 14,2 per cento del totale) finisce in discarica. Della raccolta differenziata solo lo 0,4 per cento (1.700 tonnellate) viene avviato a impianti di smaltimento poiché non riciclabile, il resto è avviato al recupero. Per quanto riguarda la composizione della differenziata il 22,4 per cento è costituita da carta e cartone, il 18,8 da sfalci e potature, il 16,5 per cento dalla frazione organica, quasi il 10 per cento da vetro e lattine, quasi il 9 per cento da legno, il 6,8 dalla plastica, il 6,7 per cento da inerti, poi ingombranti, pneumatici, metalli, abiti e prodotti tessili e rifiuti elettronici ed elettrici (Raee).

L’impianto di cogenerazione a biomassa di Chimar, inaugurato nel 2011 e sottoposto a periodiche verifiche per valutarne l’impatto ambientale, ha consentito allo stabilimento di Limidi di raggiungere la completa autonomia energetica

Chimar: un’altra storia S ocietà leader in packaging solutions, Chimar spa - fondata da Giovanni Arletti nel 1967 - è una realtà da sempre proiettata al futuro. Impegnata da anni nel coniugare profitto e sostenibilità ambientale, come dimostrano le numerose certificazioni di cui è dotata, l’azienda di via Archimede, a Limidi, che utilizza soltanto legno che proviene da foreste gestite in modo responsabile, legale e sostenibile, inaugurò, nell’ottobre del 2011, un impianto di cogenerazione a biomassa. “Il progetto - commenta l’amministratore delegato, Marco Arletti - si pone l’obiettivo di produrre energia elettrica e termica attraverso la valorizzazione dei residui di produzione di legno. L’investimento è stato rilevante ma, con questo impianto di piccola taglia il nostro stabilimento produttivo raggiunge la completa autonomia energetica”. Ma quanto impatta tale impianto sull’ambiente? “Il nostro impianto - continua Marco Arletti - può utilizzare esclusivamente il legno vergine che deriva dai residui della produzione, piccoli pezzi di legname e segatura. Ci tengo poi a sottolineare che il legno da noi impiegato non subisce alcun trattamento chimico durante le varie fasi di produzione. L’impianto è inoltre stato approvato da tutti gli enti

(tra cui Provincia e Arpa) ed effettuiamo periodicamente verifiche sulle immissioni in atmosfera”. “Accanto all’autoproduzione e al risparmio di metano ed energia elettrica, sfruttando gli scarti di produzione”, aveva infatti spiegato i occasione dell’inaugu-

Impianto di cogenerazione a biomasse di Chimar

razione, l’ingegner Feliciano Lasagni, direttore tecnico di Cogenergy,

Marco Arletti

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ltro che valle dell’Eden, il territorio di Fossoli si è da tempo trasformato nella Cenerentola delle frazioni carpigiane. Snaturata da una Bretella mastodontica osteggiata dalla comunità sin dalla fase progettuale, Fossoli, dopo anni di maleodoranti effluvi legati all’impianto di compostaggio, l’apertura di un impianto di trattamento e recupero di rifiuti e apparecchiature elettriche ed elettroniche... ora è al centro di un’altra infuocata polemica. Gli Uffici tecnici del Comune stanno infatti valutando la compatibilità urbanistica dell’impianto di cogenerazione a biomasse vegetali che dovrebbe essere realizzato in via dei Trasporti dalla ditta Garc, mentre per quel che riguarda gli aspetti ambientali sarà la Conferenza dei servi-

Fossoli: la frazione Cenerentola zi promossa e coordinata dalla Provincia a definire l’ammissibilità del progetto. Progetto “pilota” per il nostro Comune poichè, come commenta l’assessore all’Ambiente, Simone Tosi, “nel nostro territorio sinora non sono mai stati realizzati impianti di cogenerazione a biomasse legnose”. Immediata la reazione dalle forze politiche di Opposizione che chiedono chiarezza. Per il consigliere Lorenzo Paluan (Carpi 5 Stelle - Prc) “questo tipo di centrali può rappresentare un’opportunità di sviluppo sostenibile o una pessima speculazione con ricadute ambientali a seconda delle dimensioni dell’impianto, di quanta strada devono fare le biomasse e della loro origine. Fossoli ha già dato molto in ter-

Jungo e dintorni...

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a combattere. Oggi senz’auto non andiamo più nemmeno al bar sotto casa... e pensare che i nostri nonni difendevano la loro libertà sulla sella di una bici... La loro forza comunque, il terremoto lo ha dimostrato, ce l’abbiamo anche noi nel dna. Dobbiamo solo ridisegnare le nostre priorità e faremo una grande e nuova rivoluzione culturale. Oggi voglio tornare a scrivere dell’importanza del risparmio energetico. Ci sono grandi poeti che sostengono che “la vita sia fatta di sensazioni”. E’ vero. Nel caso della qualità di vita in casa la “sensazione di freddo” è quella che più ci fa alzare il riscaldamento. A casa provate ad avvicinare il viso alle diverse pareti e finestre rivolte verso l’esterno e l’interno. Sentirete che la percezione della temperatura cambia enormemente da una

superficie all’altra. Se ci sono degli spifferi poi, sembrerà di essere fuori, all’aria aperta! Questa percezione ci obbliga ad aumentare di 1, 2 o 3 gradi la temperatura in casa per evitare di congelare. Io ho fatto le prove. I lavori di ristruttu-

mini di impianti critici”. La centrale, con una potenza pari a 995 Kw e 4000 Kwt, produrrebbe energia elettrica - fornendola anche ad altre aziende - bruciando materiali legnosi, provenienti da sfalcio potature e dagli scarti di lavorazione di legno vergine, per un totale di circa 15mila tonnellate annue. Oltre agli approvvigionamenti, che giungerebbero copiosi via gomma (si stimano tre tir al giorno), per Paluan è centrale il tema delle emissioni. “E’ stata fatta una stima delle emissioni annue previste dalla combustione di 15mila tonnellate di materiali legnosi? Tali emissioni sono ritenute compatibili dall’Amministrazione rispetto a un territorio che vede già lo sforamento per concentrazioni di polveri

sottili e altri inquinanti per decine di giornate all’anno?”. E, soprattutto, dal momento che la qualità delle emissioni dipenderà da cosa verrà bruciato nella caldaia della centrale, “a chi spettano i ruoli di controllo rispetto ai materiali avviati all’incenerimento? Con quale frequenza verranno condotti? I risultati di tali verifiche saranno pubblici?”, si domanda il consigliere interrogando l’Amministrazione. Anche il capogruppo della Lega Nord, Argio Alboresi, è lapidario: “si tratta di un impianto sbagliato nel posto sbagliato” e, quel che è peggio, conclude, “è che l’autorizzazione per la realizzazione dell’impianto sia spuntata proprio tra Natale e Capodanno, quando l’opinione pubblica è meno attenta”. J.B.

by Luca “Locco” Severi

Coibentare pareti e finestre per ridurre il freddo e risparmiare entornati! Un anno nuovo si apre davanti a noi ed è davvero un’occasione splendida! Possiamo gettare nel dimenticatoio tutte le cose che hanno reso il 2012 un anno a dir poco travagliato, ma che ci ha scoperti sempre più determinati e combattivi! Ho appena terminato un libro sulle lotte sociali delle nostre terre durante il Fascismo e sono rimasto veramente toccato dalla forza delle popolazioni sotto assedio durante la guerra. La stessa forza che abbiamo dimostrato nel rialzarci dalle macerie di maggio. Ma il fatto che più mi ha colpito è che le operazioni partigiane erano per lo più effettuate in bicicletta. I partigiani partivano nella notte da Carpi, Soliera e dalle frazioni limitrofe e andavano in bicicletta a Concordia o Rovereto

l’impianto consente l’abbattimento di emissioni di anidride carbonica

nell’atmosfera. A non finire nell’aria sono circa “192 tonnellate annue di CO2”. Una visione etica del fare impresa, quella della famigliaArletti. “La sfida oggi è la durabilità delle imprese: obiettivo che non si raggiunge lavorando unicamente alla ricerca del profitto ma coniugando in modo virtuoso riduzione dei costi e sviluppo di tecnologie sostenibili. Per non compromettere la possibilità di produrre profitto domani, le scelte produttive, commerciali e finanziarie devono avere una visione di largo respiro, sul lungo termine”. Jessica Bianchi

razione mi hanno permesso di coibentare efficacemente le pareti e mettere degli infissi a triplo vetro. Con 18, massimo 19°C sto da papa! Si crepa dal freddo direte voi! Certamente 18°C in una casa in classe energetica F o G è come stare in Alaska, ma solo perché le pareti e, ancor più, le finestre, di una casa di questo genere possono raggiungere anche 5 o 6°C in meno rispetto alla temperatura ambiente. Il risultato è che in casa ci sono 18°C ma le masse irraggianti sono a 12°C. Quindi è come se in casa ci fossero 15°C. Ho fatto qualche veloce misura e ho notato che le mie pareti si scostano dalla temperatura

ambiente di 1 o 2°C. Quindi, seguendo il ragionamento di prima, è come se in casa ci fossero quasi 18°C. Ben tre gradi in più! Una manna per il portafoglio e la salute! Vien da sé che per raggiungere una temperatura confortevole in una casa non coibentata è necessario alzare il termostato fino a 21 o più gradi centigradi. Una cosa che ho notato è che in numerose abitazioni c’era la “moda” di mettere il perlinato. Delle discutibilmente belle assette di legno a incastro. Oltre a coprire eventuali rigonfiamenti dovuti all’umidità, credo che questo sia un caso di coibentazione inconscia. Infatti la sensazione entrando in una casa con il perlinato era di maggior calore. Perché? Semplice: il

legno è un isolante. Quindi anche solo i pochi millimetri posti ad altezza uomo erano capaci di ridurre lievemente la sensazione data da una parete fredda! Forse per questo si è diffuso tanto. Un metodo veloce e poco invasivo per mitigare inconsciamente il problema della sensazione di freddo! Non vi dico di mettere il perlinato, ma se volete migliorare la prestazione energetica di casa vostra, vi ho appena dimostrato che basta davvero poco!


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Il professor Alfonso Cornia, docente di matematica presso l’Itis Leonardo da Vinci, terrà, a partire dall’11 gennaio, un ciclo di incontri dal titolo Sulle spalle dei giganti

Quando la scienza insegna la libertà P ensate che la matematica sia di una noia mortale? Che la fisica sia appannaggio di qualche super cervellone rinchiuso nel CERN di Ginevra? Che la chimica sia sinonimo di narcolessia? Se non state attenti, a Carpi c’è qualcuno che potrebbe farvi ricredere. Il professor Alfonso Cornia, docente di matematica presso l’Itis Leonardo da Vinci e responsabile provinciale per le selezioni dei Campionati Internazionali dei giochi matematici terrà, anche quest’anno, a partire da venerdì 11 gennaio (e a seguire il 18, 25 e 31 gennaio), alle 15, un ciclo di incontri dal titolo Sulle spalle dei giganti. Da alcuni anni, infatti, si svolgono appuntamenti pomeridiani su temi scientifici, organizzati dall’Università Libera Età Natalia Ginzburg. A partire dallo scorso anno si è deciso di allargare le iniziative anche a studenti e docenti. Segno, questo, di un’esigenza di approfondimento molto sentita nel mondo della scuola. Quest’anno il legame con la scuola si rafforza ulteriormente: gli incontri infatti si terranno non più presso la Casa del Volontariato, bensì nei locali

Alfonso Cornia

dell’Itis Leonardo da Vinci, grazie alla disponibilità del nuovo dirigente scolastico, Maria Capone. “Il primo ciclo di incontri si è tenuto nel 2010 – spiega Cornia - a conclusione dell’Anno internazionale dell’astronomia ed era dedicato a Galileo, figura di primo piano non solo della scienza, ma della cultura di tutti i tempi. Visto il buon esito dell’iniziativa, lo scorso anno ci è sembrato giusto

continuare la rassegna di grandi scienziati con le figure di Leonardo da Vinci, Newton, Einstein e Fermi”. I primi tre incontri del 2013 sono legati rispettivamente ad Archimede, Alessandro Volta e Marie Curie, coprendo un arco temporale che va dal periodo ellenistico al Novecento. Un viaggio affascinante, sebbene a volte gli studenti siano portati a vedere le discipline scientifiche come un coacervo di

nozioni noiose, astratte e poco stimolanti. “Credo che, al di là dell’opera di tanti ottimi insegnanti - continua Cornia - la scuola italiana paghi tuttora, per quanto riguarda le discipline scientifiche, un vecchio vizio d’origine, che considera la scienza come un insieme di tecniche e non come produzione di cultura e di idee. Per fare un esempio, la didattica corrente presenta per i grandi della letteratura l’inquadramento storico, la biografia, le battaglie culturali dell’epoca: questo contesto aiuta a comprendere e valorizzare un romanzo, un poema, un’opera teatrale. Con rare eccezioni, questa operazione non viene svolta per le conquiste della scienza: principi, leggi, formule, vengono presentati già pronti per l’uso, sorti quasi per generazione spontanea e non frutto del lavoro di scienziati e tecnici. Ed è più difficile far appassionare uno studente”. Tra le grandi menti presentate, anche quella di Marie Curie. E questo a pochi giorni dalla dipartita di Rita Levi Montalcini, grande scienziata italiana. “La disparità nell’accesso delle donne a professioni, mestieri, attività, accompagna (quasi) tutta la

storia dell’umanità e, ancora oggi, è tutt’altro che superata. Il numero di pittrici, musiciste, filosofe, scienziate ne è una tangibile dimostrazione. In campo scientifico questa disparità è stata, se possibile, ancor più accentuata. Basti pensare che fino ai primi decenni del Novecento pochissime università europee ammettevano allieve nelle facoltà scientifiche. Marie Curie è, a questo proposito, la personalità più emblematica: ha dovuto superare discriminazioni, umiliazioni e campagne diffamatorie. Solo 60 anni dopo la sua morte è stata ammessa, prima donna nella storia di Francia, nel Pantheon, sino ad allora riservato ai grandi uomini che hanno onorato la patria”. Se la storia della scienza e dei suoi campioni può riservare una miriade di affascinanti sorprese e aneddoti, conoscere la scienza e il suo metodo possono essere anche un buon esercizio di cittadinanza attiva. “L’emancipazione verso la libertà, contrapposta all’arroganza del potere, ha avuto uno dei punti di forza nel pensiero scientifico. Un grande fisico che ho avuto la fortuna di conoscere personalmente, To-

raldo di Francia, mi faceva notare che non è un caso se la scienza greca è nata insieme alla democrazia greca, quando la disputa sul modo migliore di governare la cosa pubblica si fondava non sul potere di chi parla, ma sulla capacità di convincere l’interlocutore, facendo appello alla sua intelligenza. In questo senso la scienza è profondamente democratica, perché all’interno della comunità scientifica non vale la legge del più forte, bensì quella della prova sperimentale o del ragionamento corretto. E’ un metodo, credo, che sarebbe opportuno seguire anche in altri campi: avremmo un’opinione pubblica documentata, informata, fatta di cittadini consapevoli e non di creduloni”. Durante l’ultimo incontro, giovedì 31 gennaio, saranno protagonisti due grandi fisici del Novecento – per ora ‘segreti’ - personalità straordinarie che hanno a lungo collaborato, ma la cui amicizia venne messa a dura prova dalle drammatiche vicende della Seconda guerra mondiale. Sorpresa nella sorpresa, un filmato sui due scienziati, con attori speciali. Marcello Marchesini


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così sono 39 i volumi scritti quasi interamente da Dante Colli ed editi dal Portico, nella collana Carpi di ieri e insieme a Romano Pelloni e ad Alfonso Garuti, in quelli pubblicati in passato dalla Cassa di Risparmio e dal Club Alpino. Dante Colli, poliedrico farmacista nonché scalatore di vette dolomitiche, dall’inesauribile verve narrativa, ha scritto Piccole e grandi storie, l’ultimo suo libro, nel quale descrive e racconta vite vissute da car-

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l programma di appuntamenti del Natale del Volontariato, organizzato quest’anno per la prima volta nel Palavolontariato di Piazzale Re Astolfo si è chiuso, il 5 gennaio, con la festa della Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri dell’Unione Terre d’Argine. Alla presenza del presidente dell’Unione Giuseppe Schena, della vicepresidente della Consulta Irena Jagello,

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L’Angolo di Cesare Pradella 39 libri per narrare l’avventurosa storia di Carpi pigiani più o meno illustri, dediti al lavoro nei campi, nell’industria, nell’artigianato e nella cucina, la nostra, semplice e saporita, contraddistinta da tortellini, tagliatelle, lambrusco, parmigiano e cotechino. Ed è un sottile filo tra la Carpi del dopoguerra e quella di oggi, contrassegnata anche dal rovinoso

terremoto di maggio, che guida il racconto di Colli. Lo scrittore infatti sostiene che i carpigiani “mantengono la loro proverbiale voglia di fare e di lavorare, di riprendersi e di reagire ai disastri, qualunque essi siano, alle disgrazie e alla crisi economica”. E così le ultime ‘storie’ raccontate da Dante Colli,

aiutato da altre due memorie storiche carpigiane come Mario Bizzoccoli e Mauro D’Orazi, sono le vicende personali di alcuni autorevoli rappresentanti della vita sociale, artistica, culturale e professionale come Walter Benetti, Ottorino Savani, Nereo Lugli e Carlo Contini e la capacità dei carpigiani

Si è svolta, sabato 5 gennaio, la festa della Consulta per l’integrazione dei cittadini stranieri dell’Unione Terre d’Argine

Stranieri in festa della parlamentare Manuela Ghizzoni, del sociologo Giovanni Mottura e di Cécile Kyenge del Pd Emilia Romagna, l’occasione è stata propizia per fare il punto sullo stato dell’immigrazione nel nostro territorio e per far conoscere alla cittadinanza il nuovo organo nato nel mag-

gio 2011. “La presentazione della Consulta – ha dichiarato Schena - è molto importante, perché è una tappa del cammino iniziato nel maggio scorso, quando i membri che la formano hanno dichiarato di volersi aprire alla città. Fatto dimostrato dalla presenza, al suo interno, di associazioni Foto Gazzetta di Modena

che non prevedono soltanto stranieri”. Al 31 dicembre 2011, gli stranieri presenti in città erano quasi 10mila, ovvero il 14,3% del totale della popolazione residente, con una sostanziale parità di genere (5.102 uomini e 4.894 donne) e un aumento di poco più dell’8% rispetto all’anno

Dante Colli

precedente. Otto le comunità più rappresentative, a partire da quella pakistana, con circa 2.500 membri – 200 in più del 2010 – e a seguire quelle tunisina e marocchina – circa 900 membri ciascuna. Sono invece i cittadini della Romania i quarti presenti per numero a Carpi, poco più degli appartenenti alla comunità cinese, che conta 702 membri, e di quella moldava, con 688. Ma non si è parlato solo di pro-

di riprendersi, dopo ogni evento rovinoso e dopo ogni crisi. Come stanno dimostrando oggi nel difficile momento del post-terremoto, seppur lasciati soli, senza l’aiuto promesso di Stato e Regione.

positi e numeri: a chiudere il calendario del Palavolontariato anche alcuni banchetti, in rappresentanza di alcune produzioni tipiche delle etnie più rappresentative. Dai quadretti della senegalese Maria Diallu, da 16 anni in città e titolare di un negozio in via Galilei, ai tatuaggi all’hennè delle ragazze pakistane. C’è insomma chi crede in un’integrazione costruita più con i fatti che con le parole.


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Domenica 6 gennaio al Circolo Loris Guerzoni è arrivata la Befana, portando con sè giochi, musica e allegria

La Befana è volata al Circolo Guerzoni L

’Epifania, si sa, tutte le feste porta via, ma porta con sé anche tanti doni e divertimento, prima di chiudere i festeggiamenti e dare a tutti l’appuntamento per l’anno venturo. Domenica 6 gennaio, la Befana è arrivata in sella alla sua scopa di saggina al Circolo Loris Guerzoni al civico 1 di via Genova, per regalare a tutti i bambini presenti in sala ore di grande divertimento e spensieratezza tra laboratori creativi organizzati e gestiti dalla Cooperativa Giravolta, spettacoli di ballo a cura della scuola di ballo Latin Fuego e Ritmo Danza, tanta musica e allegria. Con le festività natalizie agli sgoccioli e la ripresa delle attività scolastiche, i piccoli hanno potuto trascorrere una domenica all’insegna della spensieratezza, disegnando, pitturando, giocando con i palloncini colorati e multiformi, con le bolle di sapone, fino all’arrivo della Befana che ha donato loro calze colme di dolciumi e leccornie. A partire dalle 15 tutti i

Foto di Max Pecoraro

bambini che hanno partecipato all’evento, a ingresso libero e gratuito, si sono sbizzarriti tra numerose attività insieme ai lori amici. Nella sala gremita di bimbi e genitori, non è mancato nemmeno l’appuntamento con il truccabimbi, particolarmente amato dai più piccini, che si sono divertiti a farsi truccare da tigri, gatti, farfalle e gli altri loro animali preferiti. La festa è andata avanti fino a sera, quando la Befana ha salutato tutti i bambini promettendo loro di ritornare il 6 gennaio 2014, con il suo carico di dolci e allegria. Chiara Sorrentino


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l via la quarta edizione di Nati per vincere?, la rassegna ideata per sensibilizzare la cittadinanza carpigiana sui temi della disabilità, e che continuerà sino ad aprile. Accanto all’apertura del concorso nazionale di poesie e racconti per adulti e studenti sul tema Persone disabili e affettività, venerdì 11 gennaio, alle 20.30 presso la Scuola media Fassi, si terrà l’incontro-concerto, aperto a tutti, con una persona che ha dimostrato come elementi fondamentali del successo siano, più che le abilità fisiche, la passione e il desiderio di farcela: il 21enne, valente chitarrista non vedente Noè Socha, diplomato all’Istituto VecchiTonelli che, dal 2008, vive e suona, dopo aver vinto una borsa di studio, negli Usa. Il 9 febbraio si terrà invece, al Centro Sociale Guerzioni, per gli studenti, lo spettacolo del gruppo musicale formato da disabili I Delfini e, a seguire, un’esibizione di cani guida a cura dei Lions e una dimostrazione di Agility Dog della Cooperativa RipArte di Carpi. “Vorremmo sottolineare come l’edizione di quest’anno sia fatta senza un soldo – spiega il presidente dell’associazione per genitori di figli con

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alle melodie ottocentesche eseguite con strumenti d’epoca alla storia della soubrette, dalla musica irlandese accompagnata dalla tipica cornamusa, alle immortali melodie delle pellicole che hanno fatto la storia del cinema: è l’eclettismo, la volontà di spaziare tra generi, epoche e stili musicali differenti il fil rouge che lega tra loro tutti I Concerti dell’Università, i quattro appuntamenti promossi dall’Università Mario Gasparini Casari, in collaborazione con la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ognuno dei quali si terrà, con cadenza mensile – da gennaio ad aprile - a partire dalle 21, presso la Sala del Club del Corso, al civico 89 di Corso Fanti. Si inizia sabato 19 gennaio col Duo Estense, composto dai Maestri Andrea Candeli e Matteo Ferrari, che eseguirà un programma di brani originali per flauto e chitarra, dalla serenata ottocentesca per arrivare al caffè concerto. Ma non è tutto, particolarità del concerto infatti, sarà l’utilizzo di due strumenti

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Al via la quarta edizione di Nati per vincere?, la rassegna ideata per sensibilizzare la cittadinanza carpigiana sui temi della disabilità. Venerdì 11 gennaio, alle 20.30 presso la Scuola media Fassi, si terrà il concerto del chitarrista non vedente Noè Socha

“Prima di qualsiasi handicap, viene l’uomo”

Da sinistra Ottorino Gelmini, Simone Morelli, Maria Cleofe Filippi, Francesco Gavioli, Nelson Bova, Carlo Saccani, Attilio Desiderio, Tiziano Mantovani e Federico Giroldi Noè Socha

disabilità Il Tesoro Nascosto, Nelson Bova – il Comune di Carpi ha concesso il patrocinio e non ci farà pagare le spese per l’utilizzo delle sedi e siamo contenti che, oltre all’assessorato all’Istruzione e quello alle Politiche sociali, ci sostenga anche quello all’Economia”. Anche se con un budget ridotto all’osso, l’edizione di quest’anno non manca di novità e sorprese: a partire dalle conferenze su temi

legati alla disabilità, che sostituiscono il cineforum. Dalle proposte alternative per gestire la dislessia, che verranno sviluppate, a febbraio, da Nicola Cuomo, docente all’Università di Bologna, ai metodi per difendersi da chi vende farse speranze in merito all’autismo, organizzato a marzo dall’Associazione Nazionale di Genitori con Figli Autistici, sino a un simposio per affrontare l’importan-

A partire da sabato 19 gennaio quattro appuntamenti musicali, per portare a Carpi la bellezza di armonie senza confini

I concerti dell’Università

Nino Rota Quartet

musicali d’epoca: la chitarra Panormo, costruita nel 1840 e il flauto Louis Lot del 1885. Il secondo appuntamento, sabato 16 febbraio, sarà invece dedicato a una delle figure più affascinanti e longeve dello spettacolo, ovvero la soubrette. L’Ensemble Allegro ma non troppo proporrà La soubrette in dieci mosse, uno spettacolo che avrà per protagonista una figura ibrida che deve saper

cantare pur non essendo una cantante, non è una ballerina ma deve saper danzare non è neppure un’attrice ma deve saper recitare, deve ammaliare e affascinare il pubblico senza per forza essere una ‘bellona’. Silvia Felisetti, accompagnata al pianoforte da Angiolina Sensale, ripercorrerà la storia di questa ‘virtuosa dell’intrattenimento’, da Mozart a Donizetti, passando per Rossini e

Strauss, fino a Léhar e alla Wandissima. Se i primi due concerti rappresentano un itinerario nel passato, è invece un viaggio verso nord quello che gli spettatori saranno invitati a percorrere nel corso dell’appuntamento di sabato 2 marzo. Più esattamente, si tratta di un percorso alla scoperta dell’Irlanda, terra di verdi prati, cieli azzurri, fatate leggende e musica. Il celebre Birkin Tree - Fabio Rinau-

te tema della sessualità dei disabili. Altra grande novità, in aprile, Piazza Martiri sarà protagonista del ‘libro vivente’: storie di persone disabili che, sotto gli ombrelloni, racconteranno ai partecipanti le loro esperienze più significative. Inoltre il Comitato Italiano Paralimpico proporrà di cimentarsi in attività sportive (come la pallavolo e il basket) seduti su una carrozzina e il ping pong bendati. do, Michel Balatti e Daniele Caronna – presenterà tutti gli aspetti tipici del repertorio irlandese attraverso tre strumenti: flauto, cornamusa e chitarra. Uno stretto dialogo musicale, tra virtuosismo e pathos, alla scoperta di sterminati paesaggi sonori, attingendo dal vasto repertorio legato a uilleann pipes e flauto, i due principali strumenti che caratterizzano le inimitabili sonorità di una terra che continua a far sognare generazioni di viaggiatori. Sarà poi la magia del cinema a chiudere la rassegna, domenica 14 aprile, con un concerto dedicato ai brani che hanno fatto la storia dei capolavori della Settima Arte. Un quartetto d’eccezione, tutto al femminile, il Nino Rota Quartet - Rosa Sorice voce e percussioni, Giannina Guazzaroni violino, Federica Torbidoni flauto,

Per immedesimarsi, almeno per un poco, nella condizione di chi, con la disabilità, deve convivere tutta la vita, due attori leggeranno al buio, per tutto il pomeriggio, favole per bambini e racconti tratti dai capolavori della letteratura mondiale. Al buio si potranno poi apprezzare le opere, pensate solo per il tatto, proposte dall’Istituto dei ciechi Francesco Cavazza di Bologna. Insomma tante iniziative per far sì che si superi la distinzione – fisica, ma anche mentale – tra persone ‘abili’ e ‘disabili’. Come sottolinea il presidente dell’Anmic modenese, Ottorino Gelmini, “il mio sogno sarebbe che l’eccezionalità divenisse normalità. Ma perché questo avvenga bisogna capire che, prima di qualsiasi handicap, viene l’uomo. Iniziative preziose come questa contribuiscono a portare avanti il salto culturale necessario per risvegliare le coscienze di tutti”. Marcello Marchesini Deborah Vico pianoforte – proporrà un emozionante viaggio tra alcuni dei più bei temi della storia del cinema, scritti da grandi compositori come Nino Rota - che riceverà un’attenzione particolare in considerazione dei 30 anni dalla scomparsa - Ennio Morricone, Nicola Piovani, John Williams, Max Steiner, Michael Nyman e tanti altri. Il costo dell’abbonamento ai quattro concerti è di 45 euro (35 euro per i soci) mentre quello di un singolo concerto ammonta a 13 euro (10 per soci e i minori di 16 anni). Per informazioni e acquisto biglietti è possibile rivolgersi alla segreteria dell’Università, in Corso Fanti, 89. Duo Estense


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Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi

In un mondo dove la pace tra i popoli sembra irrealizzabile, quanto sarebbe necessaria una luce nel cuore di tutti! ‘NA LUŠ… ‘NA SPÊRANSA

UNA LUCE… UNA SPERANZA

S’a psìss… a vrèv rubêr ‘na stèlà al ciél anch la più cìcà, sól dl’ôrba alvêr vél. Pò, cùmè Diogene... quel dla luméra andêr e sèrchêr... ó sê sól fùss véra psér rivêr da per tùtt cun ‘na luš cêra. Fêr luš ed cólp sul scur d’ògnì magagna anch fùss d-drée d’un mùrr più élt d‘na muntagna, rivêrgh’apêina, sól cal tant ch’a basta per scànšlêr mêl, giustêr tôrt e sòpruš che sèmpèr a gh’è chi sérca un fil ed luš. Rivêr in dò è più brutêl la bataglia a scànšlêr cl’ôdi ch’a s’rêspira in dl’aria, dêr ‘na spèransa per i dè ch’dév gnir e mami e putêin côl ridèr in cór brasarèvèn un sèntimêint nóv… l’amór. Pò, sêinsa distinsiôun, a pini man strèmnêr cal calór che d’alma è al pan e impirn’al mònd da sìmà fin in fònd. Al sò ch’lé sól ‘na vója còmplichêda e ‘na stèlà la n’srèv êšagêreda.. Mò tùtt insèm, a vlér, quant a s’prèv fêr, qui al timôun… vlènd, i prèvèn guidêr e vrir la strêda! Quant srèv bêl d’un cólp fêr tùtt bêl çêr e in un dišègn prèciš dividr’al bêin dal mêl, l’ôrba e Paradiš.

Se potessi… vorrei rubare una stella al cielo anche la più piccola, solo del buio alzare il velo. Poi, come Diogene… e la sua lanterna andare e cercare… o se solo fosse vero potere arrivare in ogni luogo con una luce chiara. Fare luce improvvisa sul buio di ogni intrigo fosse pure dietro un muro più alto di una montagna arrivarci appena, solo quel tanto che serve per cancellare mali, riparare torti e soprusi che sempre c’è chi cerca un filo di luce. Arrivare dove è più brutale la battaglia a cancellare l’odio che si respira nell’aria, dare una speranza per i giorni a venire e mamme e piccini col riso nel cuore abbraccerebbero un sentimento nuovo… l’amore. Poi, senza distinzioni, a piene mani spargere quel calore che dell’animo è il pane e riempirne il mondo da cima a fondo. Lo so, è un desiderio impossibile e una stella non sarebbe esagerata. Però tutti insieme, volendo, quanto si potrebbe fare, quelli al timone… volendo ci potrebbero guidare ed aprire la strada! Come sarebbe bello all’improvviso fare tutto ben chiaro e in un disegno preciso dividere il bene dal male, il buio dal Paradiso.

Islam e dintorni... di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Ius Soli: Caro presidente...

Rovereto e i ritardi nella consegna dei moduli abitativi

di Clarissa Martinelli

clarissa.martinelli@radiobruno.it

Ciao Clarissa, io sono di Rovereto, c’è modo di far sapere quello che succede qui dopo il terremoto? Io dormo in tenda dal 29 maggio e dovevo entrare nei moduli abitativi oggi, 8 gennaio, ma mi hanno posticipato l’ingresso a fine mese perché ho 30 anni e posso aspettare, così mi ha detto un’impiegata di Novi di Modena. Ho fatto confusione solo ora per avere almeno in questi ultimi giorni un posto dove stare, ma possibile che sia necessario sempre arrabbiarsi per rivendicare i propri diritti? Roberto C.

C

aro Roberto, ho chiesto lumi al sindaco, Luisa Turci. Gli ultimi dieci moduli saranno pronti a fine gennaio e mi ha spiegato che conosce il tuo caso, avresti potuto ricevere ospitalità alberghiera come la maggior parte degli altri in attesa, ma hai preferito il Contributo di Autonoma Sistemazione e questa, purtroppo, non è una responsabilità del Comune. Il Contributo, per definizione, prevede che chi lo percepisce abbia un luogo dove sistemarsi temporaneamente e serve a coprire parzialmente le spese sostenute. I moduli, come abbiamo già ampiamente scritto e riferito, sono in grave ritardo; purtroppo, per tutta l’estate il Commissario per la ricostruzione, Vasco Errani, ha continuato a ripetere che nei

Comuni terremotati non sarebbero sorte “new town” (“nuove città”, intese come quartieri di prefabbricati temporanei sorti dopo tutti i terremoti del passato in Italia), salvo poi dover fare i conti con la realtà dell’insufficienza di alloggi disponibili quando ormai era autunno. Abbiamo così “new town” a inverno inoltrato (a costi elevatissimi a causa degli oneri di urbanizzazione, cui si aggiungono i costi dell’ospitalità in hotel per gli assegnatari in attesa). I tempi di consegna dei moduli non dipendono dal Comune di Novi, ma sono stabiliti dal bando della Regione. Gli ultimi dieci moduli più piccoli sono destinati a persone che vivono sole perché è stata data la precedenza alle famiglie con bambini, ai disabili e alle coppie di anziani.

Il comune trentino e FolgarìaSki accoglieranno tutti gli appassionati dei comuni colpiti a maggio dal terremoto con promozioni e tariffe speciali skipass

Folgaria-Emilia: vicine da non crederci

C

aro presidente è il nome della nuova canzone di Amir, rapper italiano dalle origini egiziane. Il cantante si rivolge al Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, chiedendogli con questa canzone di ricordarsi del mezzo milione di giovani nati in Italia ma considerati stranieri, durante il suo discorso di fine anno. Infatti in Italia non vige la legge dello “ius soli”, che concede la cittadinanza appunto per paese di nascita, bensì viene concessa ai nuovi nati solo se figli di genitori italiani. La situazione delle cosiddette seconde generazioni quindi, risulta alquanto ambigua. Infatti, tutti quei figli di immigrati che non hanno ancora la cittadinanza italiana, si trovano a vivere la loro vita nel nostro Paese sin dalla nascita, ma senza poter godere dei diritti dei cittadini italiani. Amir, sebbene non si trovi in questa situazione in quanto figlio di un genitore italiano, ha molto a cuore la questione, e per questo ha lanciato una campagna di raccolta firme, affinché Napolitano si faccia carico di questo problema. Con questa iniziativa, il rapper spera si inauguri una stagione di interesse politico nei confronti della situazione giuridica delle seconde generazioni. I figli di immigrati, dovrebbero secondo Amir e molti altri attivisti, essere considerati italiani, e non stranieri, portando l’Italia a raggiungere lo status di paese multiculturale sia di fatto, che di diritto. PER APPROFONDIRE Il video della canzone: http://www.youtube.com/watch?v=sTaB0RIjx4s&featu re=player_embedded http://www.corriereimmigrazione.it/ci/2012/12/nuove-grane-per-le-secondegenerazioni/ http://www.stranieriinitalia.it/un_altra_italia-amir_caro_presidente_a_capodanno_ricordati_di_noi_16358.html

S

ono trascorsi otto mesi dal maggio 2012, quando in Emilia la terra tremò. Mesi in cui si sono succedute molte iniziative e una grande solidarietà ha chiamato a raccolta gente comune, personalità dello spettacolo, della cultura e della vita civile del nostro Paese. La comunità di Folgaria è accorsa già il giorno dopo la prima terribile scossa con concrete iniziative di solidarietà e aiuto. L’Emilia ha iniziato a rialzarsi da subito, con enorme fatica, ma senza perdere mai la

speranza e la voglia di vivere e tornare a produrre. Ora Folgaria (TN) ha deciso, una volta di più, di essere Vicina da non crederci con un piccolo gesto, un segno concreto della solidarietà a una popolazione che non ha mai smesso di mostrare al Paese quanto il coraggio e una innata fiducia nella vita possano contare. Le frequenti visite nei mesi successivi hanno fatto capire l’importanza di attuare iniziative attraverso le quali la gente emiliana potesse ritornare alla vita normale e

a ricompattare le proprie comunità. E così, per tutta la stagione invernale i residenti dei comuni colpiti dal terremoto potranno godere di speciali tariffe skipass per trascorrere qualche momento di svago sulla neve. E’ un piccolo gesto, ma è attraverso molte piccole azioni che si fanno grandi cose. Per tutte le informazioni relative all’iniziativa è possibile rivolgersi al proprio Comune di residenza o chiamare i numeri 0464.7205380464 721969.


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18 L’aforisma della settimana...

“L’unico vero amore è l’amore a prima vista; la seconda occhiata lo scaccia”. Israel Zangwill appuntamenti

Teatro CARPI

16 gennaio - ore 21 Rolando Ravello Agostino. Tutti contro tutti Di Massimiliano Bruno Regia di Lorenzo Gioielli Musiche di Alessandro Mannarino Cinema Teatro Eden

Mostre: Da Bembo a Tiziano alla Biennale, quest’anno è super

Di scena nel 2013 le meraviglie dell’arte

15 gennaio e 16 gennaio ore 21 Stagione Prosa Qui e ora Di Mattia Torre Con Valerio Mastandrea, Marco Giallini Regia di Valerio Mastandrea Teatro Asioli

Mostre

Fino al 20 gennaio Il meno peggio Giovani creativi in Mac’è Arte Exposition Mostra di opere di giovani artisti carpigiani Spazio Giovani Mac’è! Fino al 20 gennaio Ori, Odori, Colori Mostra delle opere di Adriano Pompa Dark Room Silmar Fino al 27 gennaio Calvino - Luzzati, le Città invisibili Mostra in occasione del quarantennale della pubblicazione de Le città invisibili Sala ex Poste Fino al 27 gennaio In palmo di mano Mostra di Franco Vaccari Palazzo dei Pio Fino al 31 gennaio Laboratorio dei cortocircuiti Di Adolfo Lugli Galleria Alberto Pio Fino al 31 gennaio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Franco Donarelli O&A Centro Affari

CARPI

11 novembre - ore 16.30 Per la rassegna Teatro che passione! La pecora nera Teatro d’attore e oggetti Teatrodistinto (Alessandria) Per bambini dai 3 ai 7 anni Circolo Guerzoni

Fino al 13 gennaio Pista di pattinaggio su ghiaccio sintetico Piazza Garibaldi

CARPI

Fino al 13 gennaio Tema del Ritorno Mostra di Luigi Massari e Patrizia Emma Scialpi A cura di Francesca Pergreffi Spazio Meme

Eventi

12 gennaio - ore 21 Persach, fich e mlun… Compagnia Dialettale Mantovana Gruppo Teatro Aperto di Moglia Commedia brillante in due tempi in dialetto mantovano Tratta da Quanta fadiga per fa se ò scèt di Camillo Vittici Adattamenti e regia di Gabriele Maretti Cinema Tetro Ariston

CORREGGIO

Fino al 13 gennaio Primo Levi - I giorni e le opere Mostra documentaria a 25 anni dalla scomparsa Sala dei Nomi Museo Monumento al Deportato

appuntamenti

A

Prato le meraviglie quattrocentesche di Donatello e Filippo Lippi, a Padova la rivoluzione della Rinascenza ideata dal Bembo e dagli amici Giorgione, Mantegna, Bellini, a Roma lo splendore di Tiziano, a Verona la storia del paesaggio fino alle ninfee di Monet. Ma anche il segno contemporaneo di una Biennale piena di novità a Venezia, che poi ospiterà il genio di Manet, il fascino di Modì a Milano, il ‘900 mai visto a Brescia: nel 2013 saranno numerose le mostre belle, di qualità e di richiamo, equamente divise tra arte antica, moderna o contemporanea per accontentare ogni fascia di appassionati dell’arte. La nuova stagione espositiva riparte subito, a gennaio, dalla capitale, dove al Maxxi, il 23, apre l’attesa Alighiero Boetti a Roma, che in 30 opere racconterà il rapporto tra un grande artista, insofferente alle definizioni, e una città diventata fonte di ispirazione per nuovi percorsi creativi. Sempre sul ‘900 è la grande rassegna che il 2 febbraio prenderà il via ai Musei di San Domenico di Forlì dal titolo Novecento. arte e vita in Italia tra le due guerre, che illustrerà, attraverso le opere di maestri quali Severini, Casorati, Carrà, De Chirico, Balla, Depero, Rosai, Guttuso, Martini, Manzù la produzione artistica del Ventennio. Nella stessa data, a Padova, sarà la volta di Pietro Bembo e l’invenzione del Rinascimento, che porterà a Palazzo dal Monte capolavori (in alcuni casi mai esposti in Italia) di Giorgione, Mantegna, Bellini, Raffaello, Michelangelo, Tiziano, preziosissimi incunaboli selezionati tra le più belle Aldine esistenti al mondo, monete rare e meravigliosi marmi romani. Lo scopo

è quello di far rivivere la figura dello straordinario letterato, tra gli artefici, già agli albori del ‘500, dell’identità nazionale, unificatore della lingua italiana e delle arti, inventore di nuova editoria quale nuovo paradigma per entrare nella modernità, ideatore del primo museo della storia. A fine febbraio, a Palazzo Reale di Milano, Modigliani e gli artisti di Montparnasse: la collezione Jonas Netter, che permetterà di ammirare dipinti del famoso artista livornese mai visti in Italia. A Roma, il 1° marzo le Scuderie del Quirinale riapriranno i battenti dopo il successo di Vermeer per accogliere il genio di Tiziano. Si tratterà della prima esposizione romana dedicata al grandissimo pittore veneziano e allestirà i suoi dipinti più famosi, tra cui Il Concerto, la Bella, la Flora, la Pala Gozzi, la Danae, Carlo V con il cane e l’Autoritratto del Prado. Ancora nella capitale, dal 7 marzo il Complesso del Vittoriano ospiterà invece Picasso, Braque, Leger: il Cubismo, mentre a Brescia il Museo di Santa Giulia torna alle grandi mostre con l’articolato progetto Il Novecento mai visto, che riunirà opere di maestri italiani provenienti dalle raccolte civiche e i capolavori concessi in prestito dalla Daimler Art Collection di Stoccarda. E se dal 23 aprile a Palazzo delle

Esposizioni si inaugurerà Empire State. Arte a New York oggi, il 25 il Museo Correr presenterà Edouard Manet. Ritorno a Venezia, la prima mostra in Italia dedicata al maestro francese, considerato il padre della modernità. Nella maggior parte del casi inamovibili, i suoi capolavori arriveranno sulla laguna grazie a un prestito eccezionale del Museo d’Orsay, affascinato dalla tematica della mostra incentrata su una poco indagata influenza dell’arte veneta di Tiziano e Tintoretto sulla produzione di Manet. Si resta quindi a Venezia per Il Palazzo Enciclopedico, l’Esposizione Internazionale curata da Massimiliano Gioni per la 55/a edizione della Biennale delle Arti Visive (1/624/11), che cercherà di delineare “la cartografia di un’immaginemondo, componendo un bestiario dell’immaginazione”. La stagione autunnale ripartirà con un evento espositivo di grande rilevanza, L’Officina Pratese. Da Donatello a Filippo Lippi, che dal 14 settembre porterà al Museo Civico e a Palazzo Pretorio le testimonianze della straordinaria fioritura artistica nella Prato di metà ‘400. Un percorso che proseguirà nella città alla scoperta delle meraviglie architettoniche e artistiche della prima Rinascenza. Si continua a ottobre con la rassegna milanese di Palazzo Reale dedicata all’arte americana Da Pollock alla Pop Art e Gli anni Settanta a Roma a Palazzo delle Esposizioni per tornare però ai classici dell’arte moderna con Verso Monet. Il paesaggio

dal Seicento al Novecento, allestita dal 26 ottobre al Palazzo della Gran Guardia di Verona, circa 90 dipinti, di cui 20 di Monet (una mostra nella mostra), provenienti dai maggiori musei del mondo per illustrare l’evoluzione di uno dei generi pittorici più amati nei secoli. Il 20 gennaio al Cinema Ariston di San Marino, alle 20.30, proiezione del film Il Rosso e il Blu di Piccioni

Tra i banchi di scuola

Q

uattro storie si sfiorano e si incrociano in una scuola di Roma: un vecchio professore di storia dell’arte, cinico e sagace, che ha smarrito il senso del suo lavoro; un giovane supplente al suo primo incarico, pieno di fiducia e animato da grandi propositi; una preside impeccabile e rigorosa che si ritrova, suo malgrado, a occuparsi di un buffo quattordicenne la cui madre sembra scomparsa nel nulla; Adam e Melania che si scontrano, si incontrano, si innamorano e sfidano la sorte già stabilita per loro dagli adulti. Il Rosso e il blu raccoglie una serie di riflessioni dello scrittore Marco Lodoli sulla propria esperienza di insegnante e, più in generale, su cosa significa essere adolescenti all’alba del duemila. Il regista Giuseppe Piccioni confeziona una commedia tra i banchi di scuola ad alto tasso di godibilità che riesce a salvaguardarsi da retoriche e forzate metafore. Comicità (esilaranti le battute di Roberto Herlitzka), commozione, sincerità di sguardo: un mix che fanno de Il rosso e il blu un film attraente per ogni età.


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Il 15 e 16 gennaio, alle ore 21, a calcare le scene del Teatro Asioli di Coreggio, sarà Valerio Mastandrea, nel nuovo spettacolo di Mattia Torre

Il peggio di noi

Valerio Mastandrea

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onfrontarsi con il peggio di noi. Prima o poi doveva succedere, e a Valerio Mastandrea succede nel nuovo spettacolo di Mattia Torre, uno che, tra la serie televisiva cult Boris e il testo per il teatro 456 ci ha abituato bene. Un incidente appena avvenuto in una strada secondaria di un’isolata periferia romana, vicina al grande raccordo anulare, completamente deserta, senza passanti né case, nei campi, nel nulla. Due scooter di grossa cilindrata subito dopo l’impatto: il primo ribaltato, idealmente conficcato a terra, il secondo irriconoscibile, un disastro di lamiere ancora fumanti. Un incidente importante, spettacolare. A terra, a pochi metri l’uno dall’altro, due uomini sulla quarantina; il primo immobile, potrebbe essere morto, l’altro piano muove un piede, a fatica si alza. E anche il primo apre gli occhi. Avrebbero bisogno di aiuto, ma non lo avranno; avrebbero bisogno di cure, ma i soccorsi non arriveranno prima di un’ora e mezza… Il resto è una storia che tratteggia, in equilibrio tra ironia e malinconia, i nostri comportamenti peggiori!

L

a caccia all’uomo è sempre stata un elemento spettacolare e spesso il cinema l’ha presa a soggetto per farne entusiasmanti rappresentazioni. In La regola del silenzio - The Company you keep - presentato fuori concorso alla recente 69° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia - il gioco tra il gatto e il topo è condotto dal giovane giornalista Ben Shepard interpretato da Shia LaBeouf a caccia del fuggitivo Jim Grant interpretato da Robert Redford che si muove anche dietro la macchina da presa firmando la sua nona regia. Grant è un avvocato, vedovo, che vive ad Albany, nei pressi di NewYork, con la figlioletta undicenne. La sua tranquilla ma intensa quotidianità viene improvvisamente sconvolta dal rampante reporter che, con uno scoop fulminante, rivela la vera identità del professionista, cioè quella di ex-militante del gruppo radicale studentesco Weather Underground che, negli Anni ’70, si opponeva alla guerra in Vietnam. Scopriamo così che sulla sua testa pende ancora un mandato di cattura per un omicidio accaduto durante una rapina in banca. Dopo 30 anni vissuti praticamente in clandestinità, improvvisamente Grant, tra un

19 A partire da sabato 12 gennaio prende il via il Campionato nazionale amatori d’improvvisazione teatrale di Modena e Carpi, presso il Circolo Sandro Cabassi di Carpi

I professionisti dell’improvvisazione si contendono il titolo di campioni d’Italia!

A

partire da sabato 12 gennaio, la Scuola di improvvisazione teatrale Impropongo Les Gramelot organizza il Campionato nazionale amatori di Modena e Carpi con ben 8 agguerritissime squadre che si contenderanno in quattro match-spareggio l’accesso alla finale per conquistare il prestigioso titolo di campione d’Italia! Presso la Sala Campedelli del Circolo Sandro Cabassi, in via Don Davide Albertario, 41 a Carpi, si disputeranno tre “scontri” comici d’improvvisazione teatrale tra due squadre di attori, senza costumi e scenografie ma armate solo della fantasia. I temi delle improvvisazioni verranno estratti da un arbitro e alla fine di ogni performances il pubblico voterà la squadra migliore. Sabato 12 gennaio, debutto col botto al Sandro Cabassi di Carpi, quando la squadra di Modena est sfiderà i leoni Bresciani, arbitrati da Max Caiti. Sabato 19 gennaio sarà poi la volta di Reggio

Piccoli uomini

e Bologna: dopo sei anni di assenza rivedremo la squadra felsinea in un derby tutto emiliano, arbitrato da Aldo Carboni. Infine, sabato 26 gennaio, il match, arbitrato da Roberto Rocchi, schiererà Parma

sud e Modena ovest. Per la prima volta la squadra Spezzina sbarcherà in terra emiliana. Chi la spunterà? Tutti gli appuntamenti prenderanno il via alle ore 21. Ingresso 8 euro (5 euro ridotti).

Al Circolo Loris Guerzoni di via Genova, sabato 19 gennaio torna a essere protagonista la comicità con Carpe Ridens giunta quest’anno alla quinta edizione. Ospite d’eccezione e presidente di giuria del terzo appuntamento sarà Andrea Ferrari

Ridere, ridere, ridere ancora...

S

abato 19 gennaio Andrea Ferrari quattro sfidanti di altissimo livello si affronteranno sul palco del Circolo Loris Guerzoni di Carpi in una serata davvero effervescente. Riprendono infatti gli appuntamenti del concorso di cabaret all’insegna della risata grassa, Carpe Ridens, ideato dalla Miglio Comico Produzioni e giunto quest’anno alla quinta edizione. La sfilata di comici si susseguirà per sei appuntamenti, da ottobre a maggio 2013. Ospite d’eccezione Ferrari 2000 e la terza edizione e presidente di giuria del terzo apdell’Andrea Ferrari Show, complepuntamento sarà Andrea Ferrari. tamente rinnovata.Nell’estate 2001 Nell’estate ‘98 il comico modenese è nel cast dello spettacolo itinerante porta nelle principali piazze italiane 2001 Odissea nell’O spizio. Nella l’Andrea Ferrari Show, con oltre primavera 2002 mette in scena la 40 date effettuate. Nell’estate 2000 commedia Ciò che importa è non mette in scena il nuovo spettacolo saperlo, di cui ne è autore, inter-

prete e regista. Nell’aprile 2003 è stato ospite del programma radiofonico Taccuino italiano di Rai International. La sua ultima caratterizzazione, il Notaio, scrittore gourmet di improbabili romanzi, dalle pause flemmatiche, con la erre in fuorigioco e il tormentone del “savour”, è diventata un must per il pubblico. Ha al suo attivo numerose esperienze televisive. Come di consueto lo spettacolo sarà anticipato alle 21 da un piatto freddo e inizierà intorno alle 21.45. Tutte le serate sono a prenotazione obbligatoria. Info: 059.683336.

al cinema: da non perdere il nuovo film di robert redford

Caccia all’uomo

passato che non passa e un futuro che non vede, è costretto a nascondersi e a fuggire, alla ricerca dell’unica persona in grado di confermare la sua innocenza. Naturalmente anche l’FBI si mette sulle sue tracce e il gioco si fa duro e il film interessante, soprattutto perché il giornalista, consapevole che quello scoop vale una carriera, vuole raggiungere il fuggitivo prima dei poliziotti, determinato com’è a far luce sul passato di Grant. Finale assolutamente da non rivelare. Vale la pena invece segnalare il dialogo in carcere tra il giornalista e una compagna di lotta del ricercato: una irriducibile Susan Sarandon, che ribadisce per filo e per segno le ragioni di quella lotta. Prezioso

Dal 15 al 17 gennaio, alle 21, al Teatro delle Passioni di Modena, Marco Plini firma l’Ifigenia in Aulide di Euripide

il cameo di Julie Christie, nei panni di Mimi Lurie, l’amore di un tempo e la speranza per il domani. The Company you keep, questo il titolo originale del film è basato sul romanzo omonimo del 2003 di Neil Gordon, che ha per tema la ricerca della verità da parte di due uomini costretti entrambi a ridefinire le proprie esistenze. Ed è questo motivo che ha spinto Redford a volerne fare un film: “pensavo che fosse una vicenda notevole e che fornisse la possibilità di approfondire un evento che fa parte della storia americana afferma il regista - non solo potevamo osservare questa realtà, ma anche approfondire e osservare il modo in cui queste persone vivono trent’anni dopo, nascoste e con una

falsa identità”. Redford si conferma artista dal forte impegno civile, in grado di affrontare tematiche sociali importanti utilizzando i canoni classici del cinema di genere. Questo è un thriller in continuo movimento attraverso un paesaggio americano affascinante, intriso di dialoghi scoppiettanti e profondi e di umorismo sarcastico e a volte cinico. In perfetta continutà con altri film di indagine giornalistica come Tutti gli uomini del presidente, anche La regola del silenzio si richiama a fatti e movimenti realmente accaduti ed esistiti. I Weather Underground erano gruppi clandestini che con le loro azione risposero all’aggressione del governo Nixon contro la Cambogia. Azione e passione da vecchio slogan per studenti contestatori, diventa il modo espressivo che ridà vigore a un genere fra i più frequentati dal cinema americano. Redford ci offre un’occasione per riflettere su una storia che, a ben vedere, non è solo americana, e lo fa in modo convincente. Ivan Andreoli

D

opo la calorosa accoglienza del pubblico a Freddo di Lars Norén, Marco Plini firma l’Ifigenia in Aulide di Euripide. Il testo diventa qui il punto di partenza per un viaggio attraverso i miti fondanti della civiltà occidentale, fino al confronto con la contemporaneità. In scena otto giovani attori del Cantiere delle Arti che si confronteranno con lo spessore di un contenuto mitico e universale. Ifigenia in Aulide è un testo attuale e terribile. Protagonisti sono gli eroi dell’Iliade, i condottieri dell’esercito greco che si preparano alla spedizione contro Troia. Euripide ci racconta i retroscena, analizza le premesse di questa guerra così celebre, fondamento mitologico dell’unità e della supremazia della Grecia vittoriosa contro i barbari e, rovesciando il valore del mito, ci mostra degli eroi ormai svuotati, rotti, in quanto non più mossi da valori e finalità condivise. Gli dei non ci sono più, sono scomparsi da questo orizzonte ma permane l’eco dei loro oracoli inaffidabili e bugiardi. La difesa della patria e il valore di un’impresa bellica che rinsaldi la nazione contro lo straniero, nemico comune, sono argomenti di pura propaganda su cui si è costruito un potere dalle fragili fondamenta che nascondono interessi personali cuciti attorno a un meschino arrivismo. Questi interessi si scontrano con la dimensione privata quando, la partenza per la guerra risulta essere subordinata a un primo fondante gesto di violenza, il sacrificio di un innocente. I capi della spedizione Agamennone, Menelao, e lo stesso Achille, svelano la loro natura ambigua, prigionieri del meccanismo della guerra, e della sua retorica, che una volta innescato non può più essere fermato. E’ questo il secondo tema del testo di Euripide: l’insistenza sull’idea di una smania guerresca, una follia che ha contagiato tutti e che diventa inarrestabile. In questo clima tutti i valori scompaiono. Ci troviamo di fronte a una civiltà alterata, assetata di scontro, che tristemente ricorda atmosfere novecentesche: i prodromi delle due guerre mondiali ma anche i più recenti conflitti nella ex-Jugoslavia. I personaggi perdono coerenza, incapaci di prendere decisioni, di assumere responsabilità, sovrastati dalle pressioni dell’esercito-massa. Sono, in fondo, solo piccoli uomini innamorati dei propri baffi e del proprio potere ma privi di sentimenti e di valori. Della ragazzina, sacrificata sull’altare di una divinità a cui non crede più nessuno, non importa né al padre né allo zio né al promesso sposo: Ifigenia è solo uno strumento, la sua morte un mezzo per ottenere potere, accrescerlo o conservarlo. In questo contesto dagli echi novecenteschi, il finale di Euripide ha il sapore di un ultimo terrificante sberleffo: Ifigenia, ingenua eroina adolescente, accetta di sacrificarsi per la gloria di questi individui e del mito della “grande Grecia”, va incontro al suo destino tragico, come un’esaltata, senza aprire gli occhi. Muore, perché di questo mondo è figlia, in nome di valori ereditati, valori vuoti in cui anche i padri non credono più, per salvare un mondo che non sembra più altro che la carcassa di una società.


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Calcio – Il Trapani toglie al Carpi primato e imbattibilità interna: 1-3

Ripartire. Uniti e subito Biancorossi battuti da un avversario estremo, il più offensivo del campionato. Il vero problema sta in infermeria: l’emergenza sta diventando cronica. Nel posticipo RaiSport di lunedì prossimo, un derby ad alto voltaggio.

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’abbraccio finale è il fotogramma più utile di una sconfitta inattesa. Contiene una promessa convinta: ripartire, uniti e subito. Per il resto, nella calza c’è stato solo carbone. I biancorossi perdono primato e verginità interna: il Trapani infila tre volte la difesa meno perforata d’Italia (caso unico). E così viola il Cabassi: in gare di campionato non accadeva da quasi 39 mesi. Calcisticamente parlando, un’era geologica. Il risultato è troppo duro, non racconta tutta la verità. Ma nemmeno è falso, perché, in fondo, è quello che rimane. Ci sono stati episodi particolari e fischi discussi a determinarlo. E’ però corretto dire che il Carpi ha concesso i presupposti per subirli, laddove, in condizioni normali, è la squadra che regala meno agli avversari. In generale, i 15 giorni del panettone sono un problema per qualsiasi squadra costruita sulla velocità. Appesantiscono, rallentano, levano qualcosa. Ritmo partita soprattutto. Cioè quell’insieme di letture del gioco, sul tempo e nello spazio, che a regime sono automatiche. Ma questo, a onor del vero, vale anche per il Trapani. Che è una squadra speciale, l’unica in grado di accettare una gara di ribaltamenti, come vuole il Carpi. Perché ha gamba all’altezza e tollera un solo piano possibile. E’ senza difensori importanti, e mediani robusti che siano in grado di proteggerli. Quindi, per necessità e virtù, tiene quattro magnifici attaccanti ad occupare tutto il fronte, senza pretenderne mai il rientro. Rimane volutamente sbilanciata per sfidarti al rischio di sbilanciarti. TRAPANI - Ha segnato nettamente più di chiunque (33 gol), specialmente in trasferta (16) dove gli spazi sono più spontanei. Ha avuto un numero impressionante di rigori (11, quasi uno a partita), perché riempie l’area come nessun altra riesce a fare. E’ la rosa più esperta

Lecce 31 Sudtirol 30 Carpi 30 Trapani 29 Virtus Entella 26 Pavia 26 Lumezzane° 23 Cuneo 23 San Marino° 22 Cremonese (-1) 21 FeralpiSalò° 18 Como (-1) 17 Albinoleffe (-10) 15 Portogruaro (-2)*15 Reggiana 15 Tritium° 9 Treviso (-1) 7 * una gara in meno ° San Marino-Feralpisalò e Lumezzane-Tritium da recuperare

prossimo turno Domenica 13/1/2013, 19a giornata, ore 14.30. Albinoleffe-Cremonese; LecceCuneo; Trapani-Feralpisalò; Portogruaro-Lumezzane; Tritium-San Marino;Pavia-Sudtirol; Treviso-Virtus Entella. POSTICIPO: Reggiana-Carpi. Lunedì 14/1/2013, ore 20.45, diretta Rai Sport 1.

della categoria (età media vicina ai 30 anni). Ed è il calcio effervescente di Basso, Madonia, Gambino, Abate, Mancosu: cinque eccezionali passatori e realizzatori. Pratici, pieni di spunto. Complementari, funzionali ai principi tattici di mister Boscaglia, tutti insieme nella miglior stagione della carriera (o comunque una delle migliori). Non stanno mai fermi, si dividono i compiti. A turno attaccano la profondità e generano catene laterali insieme ai terzini Lo Bue e Rizzi, vere e proprie ali aggiunte. Il limite è che non esiste un piano di copertura alternativo all’esagerazione offensiva. Solo una continua scommessa sulla capacità di reggere l’uno-contro-uno da parte dei difensori. Cioè: un estremo che nel calcio non basta quasi mai. Non da noi almeno, dove vale praticamente sempre l’assunto di Pat Riley, vecchia eminenza grigia del basket americano: “l’attacco fa vendere i biglietti, la difesa fa vincere i campionati”. Non fidatevi troppo, perché alla fine potrei anche aver

Torna a Carpi, sabato 12 e domenica 13 gennaio, il Torneo Indoor Città di Carpi

Arcieri protagonisti al Vallauri

mercato - LE PISTE DI GIUNTOLI

Una campagna non aggressiva, ma importante

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l mercato di Giuntoli sarà importante, ma non aggressivo. La linea è: non sconvolgere il gruppo, aggiungere solo quello che serve per migliorarlo senza turbarne troppo gli equilibri. Sono previste tre-quattro operazioni in uscita (De Bode, Cenetti, Teggi più forse uno tra Fusar Bassini e Gagliolo) che libereranno altrettanti posti. Sostanzialmente si pensa a un rinforzo per reparto. In ordine di arrivo: 1. Centrocampo. Candidato perfetto, ancorché ormai eletto, è Carotti (corteggiato già in estate). Mediano di lotta e governo, porta volume, incontro e aggiunge qualità in uscita della palla contro il pressing alto. Siamo ormai ai dettagli, il passaggio può addirittura chiudersi entro il weekend. Il Benevento vuole disfarsene, ma tende a frenare chiedendo Concas in cambio. Quasi certamente non lo avranno: da Carpi non parte nessun top. 2. Difesa. Si è riaperto il discorso iniziato qualche mese fa con lo svincolato Diagouraga (ex Modena, si sta allenando ancora a Formigine). Se abbassa le pretese e diventa un’occasione, avrà un contratto fino a giugno. Comunque, l’area tecnica biancorossa considera Letizia il miglior centrale d’emergenza. Quindi, il mirino principale punta su un terzino destro che possa eventualmente anche giocare in mezzo. Piace molto Iacoponi, ma il Sudtirol molto difficilmente se ne priverà per darlo a una concorrente diretta. Più raggiungibile Bencivenga della Pro Vercelli, che sta ristrutturando l’intera rosa. 3. Fantasista. In faretra, mancano 3-4 gol facili e decisivi, quelli che servono a sbloccare le trasferte chiuse. Per questo, coi supersaldi di fine mese, arriverà dalla B un quarto grande attaccante creativo, agile, principalmente passatore ma anche finalizzatore, che possa stare di fianco ad Arma e sappia giocare anche sull’esterno. Caridi sarebbe stato ottimo, ma è andato alla Cremonese. Momentè (Varese, ex Inter) è in nota, ma rimane in lista d’attesa perchè Giuntoli confida di trovare di meglio. Cinque idee che rispondono all’identikit: Alfageme della Ternana), Masucci del Sassuolo, Croce dell’Empoli, Carrozza e Grossi del Verona.

prossimo avversario – Reggiana

Rivoluzione necessaria

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classifica

La Compagnia Dilettantistica Arcieri Re Astolfo

abato 12 e domenica 13 gennaio gli Arcieri Re Astolfo di Carpi organizzano il 4° Torneo Indoor Città di Carpi. Alla manifestazione parteciperanno i migliori arcieri della nostra Regione e alcuni provenienti dalle regioni limitrofe, molti dei quali appartenenti a gruppi nazionali. Ancora una volta si registra un aumento nel numero delle iscrizioni nel settore giovanile a testimonianza del crescente interesse che questo antichissimo sport esercita non solo tra gli adulti. La competizione si svolgerà all’interno dei locali della palestra dell’Istituto Vallauri: sabato dalle 16 alle 19 e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30. L’ingresso alla manifestazione sportiva è libero.

ieci sconfitte totali, striscia aperta di 4 consecutive; il peggior rendimento esterno (solo un punto, a Cremona); una retroguardia colabrodo: 17 gol subiti nelle ultime 9 gare. La Reggiana è la terzultima squadra del campionato per punti conquistati sul campo, e deriva disperatamente bisognosa di svolte e novità. Al punto da cambiare tutto, dirigenza, società ed allenatore. E ora tocca ai giocatori: appena arriveranno i soldi della nuova proprietà, il neo ds Varini rivoluzionerà una rosa profondamente sbagliata. La sola scoperta di rilievo è Sprocati, classe ’93, attaccante moderno e molto rapido (che comunque deve ancora sbloccarsi). Il resto è un’architettura molto sopravvalutata in estate: difesa senza scattisti; centrocampo lento e monocorde, privo di registi robusti, pieno di mezzali dello stesso passo (Viapiana, Ardizzone, Parola). Più la recessione di Alessi, che lo scorso anno fu l’unica differenza tra salvezza e retrocessione. Oggi è fermo a 2 reti, l’ultima segnata al Cuneo quattro mesi fa. Compirà 36 anni in Aprile. Difficile chiedergli un altro miracolo. Mister Lamberto Zauli ha pagato tutto questo, senza smarcarsi laddove avrebbe dovuto. Ha invece assecondato ostinatamente il profilo eccessivo del presidente uscente Barilli, convinto di aver costruito una squadra da titolo. La sconfitta di Treviso (ultima di andata) peserà moltissimo sulla classifica. E intanto ha consegnato la panchina ad Apolloni, partito male a Lumezzane (0-2). Chiede rinforzi. Arriverà probabilmente “Sasà” Bruno (centravanti ex Modena e Sassuolo) insieme ad almeno altri due rinforzi per reparto. Il derby cade insomma in un momento di transito necessario. E.G.

torto. Ma la mia conclusione è la seguente: il Trapani sarà da corsa, non da titolo. Se necessario, il Carpi nelle due partite saprà batterlo. Purché le giochi al completo. INFERMERIA - E’ questo il problema attuale, che nemmeno la sosta ha risolto. Avrebbe dovuto restituire benzina ed effettivi. Invece ne ha tolti. Non c’è dubbio che tutte le possibili variazioni sul tema siano profondamente mancate: la verticalità semplice di Bianco (bloccato dalla schiena); la quinta marcia sulla lunga distanza di Concas (contrattura); un terzo attaccante per sconvolgere il finale (Ferretti, ai box da un mese). Da una decina di domeniche, Cioffi non può scegliere formazioni e cambi in libertà. Sono i bollettini medici ad imporglieli. E’ senz’altro un effetto collaterale del suo metodo, che spinge tutti al limite per raccogliere il massimo. Fatto sta che l’emergenza è ormai troppo regolare. Rischia di diventare cronica. Giocano sempre gli stessi, moltiplicando la fatica. Molti devono cambiare ruolo, e per questo spremono ancora più energie mentali e nervose. Senza contare che quando manca la concorrenza, ci si allena peggio. L’intensità si abbassa perché vengono meno gli stimoli, e subentra l’urgenza di diminuire i rischi sul contatto fisico. Il mercato è riaperto, qualche rimedio lo porterà. Ma una riflessione critica in merito alla questione va fatta. DERBY - Lunedì il Carpi torna al Giglio/Città del Tricolore, contro la nuova Reggiana di Gigi Apolloni. Una sfida senza prigionieri. Nessuno può permettersi di perderla, entrambe hanno urgenza di vincerla. Come nessun altra partita prima di questa. Si giocherà sotto quel mantello di elettricità che solo le grandi notti di gala sanno confezionare. Sarà perciò un derby ad altissimo voltaggio. Enrico Gualtieri


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omento delicato e per nulla fortunato quello che sta vivendo l’Assicuratrice Milanese Volley Modena. Domenica scorsa, al PalaCampanara di Pesaro contro la squadra locale, le ragazze di coach Cuello sono scese in campo in formazione obbligata a causa di infortuni e addii maturati nel corso degli ultimi giorni. Francesca Mari e Simona Rinieri, infatti, non fanno più parte del roster delle Tigri avendo rescisso consensualmente il contratto con la società nei giorni antecedenti alla trasferta valevole per la prima giornata di ritorno del campionato. A loro, inoltre, si è aggiunta l’assenza di Dora Horvath che, dal direttore sportivo Davide Astarita, ha ricevuto un permesso di dieci giorni per tornare a casa per motivi personali. Dieci, dunque, erano le atlete a disposizione del tecnico tra le quali Christa Harmotto e Chiara Scarabelli in recupero ma ancora non pronte per scendere in campo a pieno regime. A loro si è poi aggiunta nelle ultime ore Taismary Aguero che ha accusato un fastidio al ginocchio. Tale problema ha indotto coach Cuello a non rischiare l’italo-cubana in vista dei numerosi impegni ravvicinati delle prossime settimane, pertanto a disposizione rimanevano solamente le sei atlete per il sestetto titolare e il libero Paola Croce. In formazione inedita, dunque, Modena è scesa in campo e ha venduto cara la pelle contro una formazione che già aveva beffato le gialloblu in apertura di campionato imponendosi 3-2 dopo lo svantaggio iniziale di due set. In questa occasione, invece, le padrone di casa si sono subito portate avanti nel primo Coppa Italia Femminile Serie B2

Il colpaccio di Texcart

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iente carbone per le ragazze della Texcart Città di Carpi che sfoderano una grande prestazione dopo la pausa natalizia. Una prova corale che ha rimesso in corsa la formazione di Amari confermando le potenzialità della squadra. La Farmabios si è presentata in campo decisa a rimanere agganciata alla testa del campionato e forse, visto il divario in classifica, ha sottovalutato le potenzialità delle carpigiane. Bettini e compagne son partite forti, consapevoli che solo un servizio efficace poteva mettere in crisi il gioco delle avversarie. Detto fatto, le pavesi si son trovate sotto 25 a 17. Nel secondo parziale reazione delle padrone di casa che battono le carpigiane 25 a 17. Nel terzo parziale sul 20 pari c’è l’aggancio di Texcart e alla prima palla set la partita si chiude 25 a 23. Vittoria importante per Texcart che sabato scenderà sul campo del Vignola.

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Dopo la sconfitta al PalaCampanara di Pesaro contro la formazione locale, le ragazze di coach Cuello si preparano per gli appuntamenti di Coppa Italia

Momento delicato per le Tigri

curatrice Milanese un solo punto, ma comunque importante per la classifica. Ora il campionato lascia spazio ai quarti di finale di Coppa Italia. Mercoledì scorso, infatti, è andata in scena la sfida di andata in quel di Castellanza contro Villa Cortese, mentre per domenica 13 è previsto il ritorno al PalaCasaModena. Sarà una sfida davvero impegnativa in queste condizioni per una squadra che, però, non ha alcuna intenzione di mollare. Alla Final Four approderà chi vincerà entrambi i confronti o, in alternativa, chi otterrà un migliore quoziente set complessivo in caso di una vittoria per parte. Se, appunto, arriveranno vittoria e sconfitta con il medesimo punteggio si disputerà il Golden Set ai quindici subito al termine della sfida di ritorno. Andrea Lolli

parziale, ma le Tigri hanno saputo reagire alla grande, nonostante le difficoltà, nel secondo e terzo parziale una volta assimilati alcuni concetti di gioco e trovato la giusta armonia in campo. Trascinata da una Anja Spasojevic inarrestabile, la formazione modenese ha lottato per chiudere la sfida al quarto set, ma ha alzato bandiera bianca davanti al turno di servizio di Tirozzi che, come in diverse altre occasioni nella partita, ha fatto la differenza soprattutto nel fondamentale. Il tie-break, infine, ha vissuto sul filo dell’equilibrio nella prima parte, poi Pesaro ha trovato lo spunto giusto per imporsi lasciando all’Assi-

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olo dolci nella calza di una meravigliosa Cec Carpi. I biancoblu iniziano infatti il 2013 così come avevano chiuso il 2012: con un 3-1 su un’avversaria diretta. Questa volta però l’impresa è ancor più grande e ancor più bella: a cadere sotto i colpi dei ragazzi di Molinari è la Cmc Ravenna dell’ex Ct azzurro Marco Bonitta, sconfitta per la seconda sul campo di casa del PalaCosta. Un trionfo clamoroso, quello del “ravennate d’adozione” Kristian Lirutti – mvp del match – e compagni, che con questi tre punti centrano la sesta vittoria consecutiva da bottino pieno. Al via c’è ancora Raimondi in diagonale a Lirutti: De Marco è ancora alle prese con un fastidio al gomito. Ma come già mostrato contro Mestrino e Appignano, l’ex capitano di Correggio è una garanzia e, insieme al capitano, mette subito alla frusta Ravenna. I primi due della Cec, sono due set letteralmente da antologia, preparati perfettamente da coach Molinari: battuta incisiva a pungere la seconda linea romagnola per togliere la palla dalla testa del fuoriclasse Bendandi, muro sempre a farsi sentire e contrattacco spaziato su nove metri con Astolfi bravo

Pallavolo Machile

La Cec sbanca il Ravenna di Bonitta 3 a 1

a coinvolgere tutti i suoi attaccanti. Nel primo, l’ex Messaggero Ravenna Lirutti e Astolfi portano subito Carpi 5-8, quando ci si mettono anche i centri Lancellotti e Rau è 11-16, quando poi aprono il fuoco anche Raimondi e Bigarelli è un autentico tripudio: 13-25. Ravenna non reagisce e allora la Cec riparte forte anche nel secondo set 2-8 al primo stop, 12-16 al secondo. Adesso è Bigarelli a suonare la carica e il 2-0 è dietro l’angolo e si concretizza con l’errore in

battuta del romagnolo Cerquetti (1925). Lirutti è una furia e nel terzo set parte a raffica con 7 palloni vincenti nei primi 21 giocati. La Cec sta avanti alla prima sosta (7-8), ma dall’altra parte della rete Bartoli e Porcellini riportano a galla Ravenna (16-14). E’ però ancora Lirutti a conquistare la parità a quota 20, poi sul 22-21 Rau tocca la rete nel rigore del potenziale 22 pari che diventa 23-21 e lì svanisce la possibilità di chiudere 3-0. Poco male, perchè nel quarto set esce alla

grande Bigarelli a trascinare i suoi e Astolfi è determinante in difesa: regna l’equilibrio ed è 7-8 e 15-16 Carpi alle soste tecniche. Dal 15 pari, la Cec vola 15-18 con Bigarelli, Lancellotti e Raimondi. E’ lo strappo decisivo: Lancellotti segna il +4 (16-20), Bigarelli mette a terra gli ultimi tre palloni ed è 20-25 Carpi. Un tripudio che, stante il turno di riposo che la Cec osserverà la prossima settimana, mette comunque l’Universal al riparo dal possibile aggancio di Ravenna, ora a -4.


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uando l’arte incontra la solidarietà, lo spettacolo è sempre assicurato e i risultati non deludono mai. Questo mix unico, in grado di dar vita alle esibizioni di maggiore successo, come ogni anno, è stato organizzato dalla Polisportiva Dorando Pietri con la partecipazione di Radio Bruno, un saggio di pattinaggio artistico su rotelle di altissimo livello. Sabato 22 dicembre, dalle 21 alle 23, la palestra dell’Istituto Professionale Vallauri ha ospitato l’evento, richiamando un pubblico entusiasta e numeroso che ha fatto sentire il proprio gradimento per tutta la durata dell’esibizione. Lo scorso anno i proventi della manifestazione erano serviti per finanziare il progetto dell’Associazione Malati Oncologici di Carpi, Amo per i bambini. Quest’anno invece, la somma raccolta sarà devoluta alla Scuola materna di Rovereto, piegata dal sisma di maggio. Una serata di divertimento, sport e beneficenza che ha

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I proventi raccolti durante il saggio di pattinaggio artistico su rotelle organizzato dalla Polisportiva Dorando Pietri con la partecipazione di Radio Bruno saranno devoluti alla scuola materna di Rovereto

Per il bene dei bambini

Foto di Giulia Tambini

regalato un grande spettacolo allungando una mano alle realtà più bisognose del nostro territorio. Francesco Palumbo


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32 migliori giocatori del mondo si sono sfidati sabato 5 gennaio in occasione della tradizionale manifestazione boccistica internazionale Pallino d’Oro, organizzata dalla Società Gruppo Sportivo Rinascita MP Filtri di Budrione. Alla 35esima edizione erano presenti le federazioni di Usa, Germania, Austria, Svizzera e Repubblica di San Marino, le massime autorità della Fib, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, l’assessore allo sport Alberto D’Addese e il parroco di Budrione don Andrzej Wiska. Ospite d’onore della cerimonia inaugurale l’ex portiere di Milan, Torino e Atalanta Massimo Taibi, responsabile del settore giovanile del Modena. Ha vinto la gara l’ex

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Bocce - L’ex idolo di casa si aggiudica il 35° Pallino d’Oro di bocce. Oltre 800 giocatori da tutta Italia per il Trofeo MP Filtri

A Mussini il Pallino d’Oro

Da sinistra Gianni Lugli, presidente Fib Modena, Maurizio Mussini, Andrea Bagnoli, Luca Viscusi e Alfonso Nanni

Handball Carpi

Impegni biancorossi

idolo di casa, il grande Maurizio Mussini, ora passato alla Brescia Bocce. Mussini ha giocato divinamente dalla prima all’ultima partita, battendo in finale Andrea Bagnoli dell’Avis Montecatini. Al terzo posto la giovane stella della Rinascita, Luca Viscusi. Nella giornata di domenica 6 gennaio è andato in scena il Trofeo MP Filtri al quale hanno partecipato 808 giocatori provenienti da 19 regioni d’Italia e da diverse federazioni straniere. I modenesi che hanno ottenuto il miglior piazzamento sono stati Ro-

berto Pedretti (Dorando Pietri) e Paolo Luraghi (Rinascita Budrione) che si sono fermati agli ottavi. Nella semifinale la partita più spettacolare tra Maurizio Mussini (Brescia Bocce), applaudito dal folto pubblico, e Pasquale D’Alterio (Monastier Treviso). Mussini in finale si è invece dovuto arrendere ad Alfonso Nanni (Boville di Roma). Infine, nelle bocce femminili, domenica 6 gennaio l’atleta della Rinascita Maria Losorbo ha partecipato al 2° Trofeo Orobica Slega, gara del circuito Fib, piazzandosi terza.

DOCUMENTO REDATTO AI SENSI DELL’ART. 7 COMMA 2 DELLA LEGGE 22 FEBBRAIO 2000 CODICE DI AUTOREGOLAMENTAZIONE IN MATERIA DI ATTUAZIONE DEL PRINCIPIO DEL PLURALISMO, DISPOSIZIONI DI ATTUAZIONE DELLA DISCIPLINA IN MATERIA DI COMUNICAZIONE POLITICA E DI PARITA’ DI ACCESSO AI MEZZI DI INFORMAZIONE Il sottoscritto Prandi dott. Gianni in qualità di legale rappresentante di RADIO BRUNO società cooperativa con sede legale in Carpi (MO) Via Nuova Ponente 24/A, codice fiscale 00754450369 quale titolare dell’impresa del periodico denominato “TEMPO” con riferimento al proprio intendimento di diffondere messaggi politici autogestiti a pagamento per le elezioni politiche del 24 e 25 febbraio 2013 RENDE NOTO quanto segue: a) condizioni temporali di prenotazione degli spazi per messaggi politici autogestiti a pagamento con l’indicazione del termine ultimo entro il quale gli spazi medesimi possono essere prenotati: - inizio 11 gennaio 2013 - termine ultimo 15 febbraio 2013 b) modalità di prenotazione degli spazi per i suddetti messaggi politici autogestiti a pagamento: - tramite telefono, fax o e-mail alla ns. sede di Carpi tel. 059.645.566 fax 059.642.110 c) Le tariffe per l’accesso agli spazi di cui ai punto a) e b), come determinate dalla scrivente sono le seguenti:

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poco più di una settimana dalla ripresa del campionato, (19 gennaio a Bologna) la Handball Carpi prosegue la fase di preparazione dopo la sosta natalizia. Per i biancorossi di coach Serafini sabato 12 alle 14,30 a Rubiera è in programma un test amichevole contro il Metallsider Mezzocorona, attualmente settimo in classifica nel Girone A di Serie A1, mentre è in via di definizione un altro test per mercoledì 16. Al gruppo biancorosso si è riaggregato anche Pieracci, fermo dall’inizio di dicembre, mentre all’appello mancano i due fratelli Piccinini, assenti per motivi diversi. Enrico è infatti stato operato a fine dicembre per la pulizia del corno posteriore del menisco mediale del ginocchio e tornerà in campo per fine gennaio. Riccardo (in foto) è invece impegnato in Bielorussia, a Gomel, con la Nazionale azzurra Under 21 per le qualificazioni ai Mondiali di categoria che si svolgeranno quest’estate in Bosnia Erzegovina.

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