Tempo n° 1

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venerdì 9 gennaio 2015 anno XVI - n. 01

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Il pifferaio magico

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Davide Davolio

Davide davolio: una vita a stoccolma Antonio Dondi

Ph MAZZOLIFOTO.IT di Lorenzo Mazzoli

servizio idrico: aumenta il deposito cauzionale

Ezio Diazzi

Dopo una vita da professionista in tournèe per l’Italia, Ezio Diazzi si dedica all’insegnamento della musica nella nuova scuola media di Carpi. Agli alunni trasmette la sua grande passione grazie a un dono straordinario.

Giustospirito: inaugurazione col botto

IL campione in 3d

tra le righe:

2015: altro che Expo! di Sara Gelli calcio

stadio cabassi

inadeguato per la Serie A SCUOLA

Claudio Zuliani tra gli juventini di Carpi

DEPOSITO E TRASPORTI

DI PACCHI E CAPI APPESI IN TUTTA ITALIA PER INGROSSO E DETTAGLIO Carpi Service s.r.l. - Via dei Barrocciai, 28 - Carpi (MO) Tel. 059.669360 / 669428 - Fax 059.669434 - carpiservice@carpiservice.com

ASILI NIDO

quale futuro li attende?

Greg Paltrinieri


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Tra le righe...

2015: altro che Expo!

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on si sono fermati neanche per il cin cin di mezzanotte. Anzi: la notte di San Silvestro piace ai ladri esattamente come il Ferragosto e sempre per gli stessi motivi. Quando gli altri escono, loro entrano. Prendono di mira una zona e colpiscono a più riprese. “Io e mio marito siamo rimasti fuori dalle sei e quaranta alle otto di sera. Ma io dico: uno non è più libero di uscire un’ora senza che poi si ritrovi la casa svaligiata?”. Di sabato pomeriggio molta gente è fuori e i ladri lo sanno bene: c’era già buio e nessuno ha visto niente. L’accortezza di lasciare accese le luci per tenere lontani i ladri è ormai del tutto inutile: pochi minuti sono sufficienti e non c’è lampada che tenga. Nemmeno il cattivo tempo ferma i ladri e piovono furti anche quando in casa c’è qualcuno. “Mi ero appisolato sul divano - è la testimonianza di un anziano - e mi sono risvegliato per il freddo che proveniva dalla finestra lasciata aperta dai ladri. Non li ho nemmeno sentiti ma hanno rovistato dappertutto”.

I padroni di casa si ritrovano di fronte all’identico incubo, a vagare tra stanze sottosopra con le finestre rotte e a contare le scatole vuote perché non se ne vanno a mani vuote e dietro di loro lasciano il caos. Le porte divelte non si richiudono nemmeno più. Restano lo choc e la paura, la sensazione delle proprie cose violate. “Non hanno più nessun ritegno, cominciano ad andare su per le case, rubano quando c’è la gente dentro. Io mi sono ingabbiato in casa e ho fatto tutte le cose di sicurezza, ma non si può andare a rubare in casa di un pensionato”. Il settimanale Tempo si concentrerà sul tema della sicurezza nel corso del 2015 accogliendo le testimonianze di chi, anche a distanza di tempo, non ha ancora dimenticato: ci sono sensazioni e immagini che restano indelebili, così come resta la rabbia di chi è stato truffato dopo aver aperto la porta di casa oppure on line. L’indirizzo a cui scrivere è: via Nuova Ponente 28 oppure tempo@radiobruno.it, telefono 059.642877.

Sara Gelli

Foto della settimana... 1 ° gennaio - Via Germania

Il graffio

La Iena

Raffica di furti tra Natale e Capodanno. Anno nuovo, vita vecchia... Frase della settimana...

Il parcheggio interrato nel Piazzale della Meridiana? “Un’aberrazione”. Dichiarazione del consigliere comunale Luca Severi (Movimento 5 Stelle).

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Da pochi euro, i clienti del servizio idrico di Aimag, nel nuovo anno, passano a un deposito cauzionale di quaranta. Ma a cosa è imputabile tale aumento? Lo abbiamo chiesto al direttore generale Antonio Dondi

“L’importo è aumentato perché è cresciuta la percentuale dei morosi” A

imag, la multiutility che gestisce a Carpi e in numerosi Comuni della Bassa il servizio idrico, ha comunicato ai propri utenti che, secondo quanto stabilito dall’Autorità per l’energia elettrica e il gas, adeguerà il deposito cauzionale. Questo significa per i vecchi clienti passare da un deposito di pochi euro a uno di quaranta. Ma a cosa è imputabile tale aumento? Lo abbiamo chiesto al direttore generale Antonio Dondi. “Una recente delibera dell’autorità ha dato ai gestori del servizio idrico la facoltà di dare una regola comune a tutti gli utenti sul deposito cauzionale, ovvero la somma, produttiva di interessi

Nel periodo pre crisi, ovvero nel 2008, a 45 giorni,“il 3% degli utenti non pagava l’acqua ora il dato si è quadruplicato e la percentuale sfiora il 12%”.

omogeneità, portando la cauzione a 40 euro per tutti. Le ragioni di questo aumento sono da rinvenirsi nella necessità di dotarci di strumenti a tutela del credito più efficaci”. Sostanzialmente il balzello serve per limitare il fenomeno della morosità degli utenti cessati. “Sui circa 4mila i clienti acqua che, ogni

Antonio Dondi

legali, che i clienti lasciano in deposito e che viene poi restituita alla cessazione del rapporto. Prima di tale delibera nel nostro bacino vi era una situazione

molto diversificata: i clienti storici non pagavano alcun deposito mentre, dal 2006, i nuovi allacciati pagavano 15 euro. Abbiamo colto l’occasione per dare

“Riteniamo che la forma di pagamento di addebito in conto corrente bancario costituisca un efficace strumento di garanzia e possa quindi sostituire il deposito cauzionale. Chi ha già optato per questa modalità di pagamento non ha il deposito e preciso anche che a quanti in futuro decideranno di ricorrere a tale modalità noi restituiremo il deposito versato”.

corrisponanno, cessano “Sui circa la fornitura 4mila i clienti dono circa a due mensilità: - prosegue acqua che, Dondi - una ogni anno cessano la delibera stabilisce che parte non la fornitura, una l’importo irrilevante parte non irrilevante massimo del non paga le deposito può ultime fatture non paga le ultime arrivare fino dell’acqua. Il fatture dell’acqua. deposito, che Il deposito, che non a tre. Siamo non viene re- viene restituito sino stati un po’ più bassi”, stituito sino a a saldo completo continua Ansaldo comple- delle fatture, costito delle fattu- tuisce pertanto una tonio Dondi. re, costituisce necessaria forma di Esiste però un’alternativa pertanto una tutela”. per chi non necessaria vuole affrontare l’esborforma di tutela. L’imporso, assicura il direttore, to è aumentato perché è cresciuta la percentuale dei “riteniamo che la forma di pagamento di addebito morosi”. Nel periodo pre crisi, ovvero nel 2008, a 45 in conto corrente bancario costituisca già un efficace giorni, “il 3% degli utenti strumento di garanzia e non pagava l’acqua ora possa quindi sostituire il sottolinea il direttore - il dato si è quadruplicato e la deposito cauzionale. Chi ha percentuale sfiora il 12%”. già optato per questa moMediamente la voce acqua dalità di pagamento non ha il deposito e preciso anche pesa sulle tasche delle famiglie per circa 250 euro che, a quanti in futuro decil’anno e sono stati numero- deranno di ricorrere a tale si i clienti onesti che hanno modalità, noi restituiremo storto il naso di fronte a tale il deposito versato”. Jessica Bianchi aumento. “Quaranta euro

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zio Diazzi è uno di quegli insegnanti che gli alunni non dimenticheranno, uno di quelli che non si limita alla trasmissione delle informazioni o, come si usa dire, delle competenze ma che riesce a mantenere vivo, come scrive Massimo Recalcati, uno tra i più noti psicoanalisti in Italia, autore del recente volume L’ora di lezione, il “rapporto erotico” del soggetto con il sapere. “Cerco di trasmettere ai ragazzi la gioia che provo io quando suono” dice umilmente, ma di quello che sta facendo alla nuova scuola media di Cibeno sta parlando tutta Carpi. Sul grande schermo dell’aula di musica scorrono i video (Una lezione con Ezio Diazzi su You Tube) che documentano le sue lezioni e c’è da rimanere a bocca aperta davanti a una settantina di studenti delle classi prime che suonano il flauto dolce, con una buona impo-

stazione tecnica acquisita in pochi mesi, dialogando con Ezio Diazzi che, come un pifferaio magico, li coinvolge con le sonorità del suo trombone a tiro. Il progetto è fortemente

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alla Loesher che ha contattato Diazzi chiamandolo ad aggiornare la parte dedicata alla didattica musicale del testo per le scuole Musica in pratica prodotto dalla casa editrice. La collaborazione di appassionante Puntando della tecnica: è “al coinvolgi- Diazzi è questo il segremento totale iniziata un to per consedegli alunni si otten- anno fa ma potrebbe riguire risultati gono straordinari servare altre importanti risultati anche sul soddisfaziocome ha potuto fronte dell’autosti- ni nel prosappurare chi ma dei ragazzi che simo futuro. ha assistito al riportano cambiaIl direttore Concerto di menti notevoli aneditoriale Natale che ha che nel rendimento Sandro Inavuto luogo presso l’Auscolastico comples- vidia, intanto, ha voluto ditorium della sivo”. contribuire nuova scuola alla dotazione di libri della media lunedì 22 dicembre. Ezio Diazzi ha poi un dono biblioteca della nuova scuostraordinario: la capacità di la media di Carpi donando un intero pallet di volumi. identificare perfettamente le note di una canzone dopo Dopo una vita trascorsa in averla sentita una sola vol- tournèe “facendo anche

Dopo una vita da professionista in tournèe per l’Italia, Ezio Diazzi si dedica all’insegnamento della musica nella nuova scuola media di Carpi. Agli alunni trasmette la sua grande passione grazie a un dono straordinario

Il pifferaio magico Ph MAZZOLIFOTO.IT di Lorenzo Mazzoli

Ezio Diazzi

inclusivo perché coinvolge tutti gli studenti, fra cui anche una ragazzina con la sindrome di Down perfettamente a suo agio nell’aula

di musica. Puntando “al coinvolgimento totale degli alunni - spiega il professor Diazzi - si ottengono straordinari risultati anche sul fronte dell’autostima dei ragazzi

che riportano cambiamenti notevoli anche nel rendimento scolastico complessivo”. La nuova scuola media di Cibeno dispone di

un’aula di musica attrezzata allo scopo e con un’acustica perfetta: qui i ragazzi svolgono la lezione durante la quale Diazzi suona continuamente (così come durante l’intervista) mentre

spiega loro le tecniche di teoria musicale, di canto vocale e di respirazione diaframmatica. “La padronanza della tecnica è fondamentale perché permette ai ragazzi di suonare con sicurezza lo strumento e tutti diventano capaci”. Poi ci sono quelli particolarmente dotati ai quali Diazzi propone percorsi esterni alla scuola. Un ottimo rapporto coi ragazzi e un insegnamento

ta. Un talento naturale che, in gergo, viene chiamato orecchio assoluto. “I ragazzi mi propongono una canzone che a loro piace particolarmente e io la metto in musica producendo basi musicali moderne che loro suonano con il flauto dolce. Partire dalla loro musica mi permette di arrivare a tutto quello che è musica” rivela Diazzi. Questa dote straordinaria non è passata inosservata

Passione, sorriso e voglia di viaggiare. Sono queste le armi vincenti di una professione affascinante

I maestri Amira incontrano gli allievi del Nazareno

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maîtres della sezione emiliana dell’A.M.I.R.A. – Associazione maîtres italiani ristoranti e alberghi – guidati dal fiduciario Giuseppe Sportelli hanno animato una delle ultime giornate prima della pausa natalizia per chiudere in bellezza l’anno con gli allievi

della scuola di ristorazione della nostra città, il Centro di Formazione professionale Nazareno. E’ stato un momento utile in chiave orientativa, a cui hanno partecipato tutti gli allievi della terza annualità del loro percorso, in vista degli esami di maggio e delle scelte che

saranno chiamati a fare per il proprio percorso professionale. Salutati dal presidente Sergio Garuti e dal direttore Luca Franchini, Giuseppe Sportelli e i cinque maestri hanno illustrato ai ragazzi le loro storie e li hanno spronati a riflettere “sulla bellezza di una professione che, suppor-

ventisette serate al mese”, questo insegnante mirandolese ha deciso che nella nuova scuola media di Carpi è il suo futuro e ricorda con piacere le collaborazioni con l’Orchestra Regionale Toscana, la Compagnia Italiana di Operette di Roma, con i grandi nomi come Franca Valeri, Katia Ricciarelli ed Ella Fitzgerald, ma senza troppa nostalgia. Sara Gelli tata da grande impegno e continui aggiornamenti, può regalare enormi soddisfazioni e gratificazioni anche sul piano personale”. A chiusura del momento hanno offerto a tutti gli allievi delle deliziose crepes flambate al momento. La professionalità della sala, infatti, pur essendo oggi dimenticata dai media è in realtà di grande fascino e indispensabile per la crescita di un locale.


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dati statistici sono utili a una migliore comprensione della realtà e servono a disegnare possibili scenari futuri: è così anche per quelli relativi alla scuola. Sebbene siano solo numeri quelli contenuti nel rapporto sull’anno scolastico 2014-2015, rapportati a quelli dei dieci anni precedenti, disegnano una realtà che si è evoluta ed è profondamente cambiata. La questione più rilevante oggi riguarda gli asili nido: profezie apocalittiche ne disegnano il rischio d’estinzione ma amministratori e tecnici sono già in trincea per difendere questi baluardi del sistema educativo: i pochi bambini che nascono mettono in crisi un sistema costruito negli anni per rispondere alla richiesta delle famiglie di un progetto per la fascia d’età 0-3 anni. La crisi ha inciso in questi anni modificando le necessità delle famiglie. Non esiste nemmeno più il problema delle liste d’attesa, anzi calano le domande: erano 541 nell’anno scolastico 2010/11 (di cui 456 accolte), sono calate a 371 per l’anno 2014/15, tutte accolte. Chi è rimasto senza lavoro preferisce provvedere direttamente all’accudimento dei figli nei primi anni di vita evitando di pagare la retta del nido ma rinunciando alla proposta pedagogica che solo il servizio è in grado di offrire. “Il risultato - commenta a malincuore l’assessore all’Istruzione Stefania Gasparini - è un isolamento dei bimbi e di chi li accudisce all’interno delle mura di casa”. I bambini iscritti all’asilo nido oggi rappresentano il 36% dei bimbi residenti: il restante 64% è, per diversi motivi, accudito a casa. La percentuale di chi ha chiesto di usufruire del servizio è rimasta più o meno stabile rispetto agli anni prece-

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l Comitato Tecnico Scientifico (CTS) dell’Itis Leonardo da Vinci conferma la propria vocazione progettuale e pratica: sono già stati avviati i contatti con le aziende per le attività di Alternanza Scuola-Lavoro e si sono conclusi i corsi sulla sicurezza rivolti agli studenti. Tutto questo in continuità con quanto avvenuto lo scorso anno, come conferma la professoressa Simona Fregni, coordinatrice del Comitato. L’anno scolastico 2013/14 ha visto la partenza di corsi specifici, svolti da personale esterno qualificato che ha messo a disposizione della scuola e degli studenti le proprie competenze professionali specifiche. Fregni si è avvalsa della collaborazione del Collegio Dei Periti in-

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Profezie apocalittiche ne disegnano il rischio d’estinzione ma amministratori e tecnici sono già in trincea per difendere questi baluardi del sistema educativo. Si procederà a un’indagine per verificare le nuove esigenze delle famiglie e individuare quali siano i bisogni

Asili nido: quale futuro?

La vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia Romagna a Carpi

Le mamme ce la fanno: parola della Gualmini

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a politologa Elisabetta Gualmini, nominata recentemente vicepresidente della Giunta regionale dell’Emilia Romagna, sarà a Carpi mercoledì 21 gennaio, alle 18,30, presso l’Auditorium Loria, per presentare il suo libro Le mamme ce la fanno. La presidentessa dell’Istituto di studi e ricerche Carlo Cattaneo di Bologna racconta storie di donne che conciliano la famiglia e il lavoro, sbirciano mail alla recita di Natale e documenti a bordo vasca; si iscrivono in palestra e poi non ci vanno, bevono il caffè prima dell’alba. Non si tratta di un manuale per supermamma, anzi. E’ l’elogio della mamma imperfetta, un po’ pasticciona ma che riesce sempre a cavarsela.

denti: ciò che è diventato determinante è il progressivo calo delle nascite che nemmeno gli stranieri sono più in grado di arrestare: a Carpi sono stati 764 i bambini nati nel 2010, 672 nel 2011, 639 nel 2012, 615 nel 2013 e solo 575 nel 2014. Considerando che una percentuale pari al 36% chiederà di usufruire del servizio di asilo nido, saranno in tutto 207 le domande per l’iscizione di nuovi bimbi che si aggiungeranno ai 252 piccoli che già frequentano il nido nelle sezioni piccoli e medi per un totale di 459 bambini. Cento in meno

rispetto alla popolazione che attualmente frequenta il servizio. Duecento in meno rispetto a quattro anni fa. I numeri possono svelare profezie ma in Comune non intendono fasciarsi la testa prima di averla rotta: aprire le iscrizioni a bambini di quattro mesi, favorire la mobilità interna fra i Comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano e allargare il bacino a bambini non residenti nell’Unione è sicuramente servito. “Non si chiude nulla, proviamo a tenere” afferma l’assessore Gasparini. La parola tagli in Comune non la vogliono

nemmeno sentir pronunciare Stefania perché poi Gasparini non c’è più modo di tornare indietro per recuperare ciò che si è perso. Si procederà rivedendo il numero di bambini per sezione ma non diminuiranno le sezioni e, se necessario, si chiederà maggior flessibilità ai soggetti privati che mettono a disposizione del Comune posti in convenzione. Nonostante sia senza dubbio uno dei servizi più costosi per i Comuni per il

fatto che le rette coprono solo il 27% circa del costo, per la restante parte a carico delle casse comunali, le rette, che sono tra le più basse in Regione, non subiranno aumenti: la minima resterà di 78 euro e la retta massima di 470 euro. “Tenuta dei servizi e della loro qualità: questo - spiega la Gasparini - resta l’obiettivo dell’Amministrazione che procederà a un’indagine per verificare le nuove esigenze delle famiglie e individuare quali siano i bisogni emergenti”. Si rinuncia al nido per una questione economica o perché il servizio inteso in modo tradizionale non risponde più alle richieste delle famiglie? A fronte del successo dello Scubidù, dove chi accudisce i bambini si può recare per trascorrere qualche ora all’interno del centro giochi, occorre ripensare i servizi 0-3 anni? Per la Gasparini non si può ridurre tutto a una questione

Petizione della Senatrice Puglisi

Asili come antidoto alla diseguaglianza

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iace in Commissione Istruzione il disegno di legge 1260 che ha come relatrice Francesca Puglisi (Pd). Esplicito l’impegno espresso dalla senatrice, ”per la prima volta gli asili nido (…) non sono intesi come strumento di welfare, ma come prima tappa di un percorso di educazione e istruzione. Crediamo che solo con un’educazione di qualità fin da subito i bambini abbiano pari opportunità per battere la diseguaglianza di partenza”. Con lei gli altri senatori della VII Commissione chiamati a seguire l’iter legislativo, per far sì che al più presto il disegno legge si traduca in riforma. L’idea di fondo è quella di sottrarre gli asili nido dal sistema dei servizi a domanda individuale, inserendoli a pieno titolo nel sistema di istruzione di cui si fa carico lo Stato.

Itis da Vinci: avviati i contatti con le aziende per le attività di Alternanza Scuola-Lavoro

Investimento sul futuro

dustriali di Modena, della società Progetto ambiente sicuro, della società Ambiente sicurezza e qualità e della ditta Angelo Po che ha accolto studenti, docenti e relatori nella propria sala riunioni e del Comune

di Carpi, indispensabile punto di riferimento per la gestione dei trasporti. Tra febbraio e marzo 2014 tutte le classi terze e quarte della scuola hanno seguito corsi sulla sicurezza, così come richiesto dalla normativa

specifica e dalle aziende coinvolte nei percorsi di Alternanza Scuola Lavoro. Per le classi terze il percorso è stato incentrato sulle norme di base: dai fondamenti della legislazione sul lavoro ai concetti di salute, sicurezza, pericolo, esposizione, rischio, infortunio, prevenzione, protezione e valutazione del rischio alle principali figure presenti in un sistema di gestione della salute e della sicurezza. Le classi quarte hanno invece approfondito aspetti specifici: gestione dell’emergenza, segnaletica rischio incendio, rischio elettrico, vibrazioni, movimentazione dei carichi. Entrambi i

gruppi hanno concluso i due incontri previsti con una prova pratica. I corsi hanno visto un’ulteriore evoluzione: i ragazzi delle classi quarte hanno frequentato quello di base di quattro ore sui concetti generali di sicurezza come previsto dall’Accordo Stato-Regioni del 21 dicembre 2011, formazione richiesta a ogni lavoratore di qualunque azienda. In questo modo hanno conseguito un attestato di formazione spendibile nel mondo del lavoro: si tratta perciò di un investimento sul futuro dei ragazzi, in vista del lavoro, poiché in questo modo saranno già certificati quan-

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I pregiudizi che trovano conferma nei numeri

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’attuale amministrazione non ha responsabilità ma può sicuramente porre rimedio. I pregiudizi secondo cui nelle scuole materne statali è concentrato il maggior numero di stranieri trova conferma nei numeri degli ultimi anni scolastici. Anche nel 2014/2015 nelle otto scuole d’infanzia comunali sono presenti 98 bambini stranieri pari a una percentuale del 14.7% mentre nelle dieci scuole statali ce ne sono 240 pari a una percentuale del 31.7%. Considerando che è unico il centro di raccolta delle iscrizioni, non si vorrebbe pensar male. L’Amministrazione ha provveduto “a estendere alle scuole comunali la possibilità di non usufruire della mensa - spiega Gasparini - così come sono state elaborate proposte pedagogiche per supportare le scuole comunali e statali dove si concentra il maggior numero di stranieri. Infine, a partire dalle iscrizioni al prossimo anno scolastico, ci siamo riservati la possibilità di rendere più equibrate le sezioni, favorendo gli spostamenti”.

di tagli “cominciando con l’eliminazione della merenda delle nove del mattino e del pomeriggio, come hanno fatto altre province, perché rinunciare a un progetto educativo che coinvolga le famiglie di bambini in quella fascia d’età significa lasciarle sole fra le mura di casa. La rete sociale si costruisce invece favorendo le relazioni e contrastando la disgregazione”. Il settore Istruzione del Comune è già al lavoro ma “occorre che la Regione riconosca il problema e ci dia una mano a risolverlo” dice la Gasparini. Sara Gelli do andranno a lavorare, nonché (nel breve periodo) quando svolgeranno le attività di Alternanza ScuolaLavoro, segmento formativo nel quale l’Itis Leonardo da Vinci investe tempo ed energie in modo massiccio. Sono davvero lontani i tempi in cui la scuola era chiusa nella propria torre d’avorio: fornire una formazione di alto livello passa inevitabilmente attraverso l’apertura al territorio. E la collaborazione con soggetti esterni qualificati, rappresentanti delle associazioni quali Lapam, Cna, Confindustria e Maestri del Lavoro, è indispensabile per assicurare qualità e competenze spendibili in azienda e per riuscire a organizzare proficuamente i percorsi di alternanza scuola-lavoro.


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“Ciò che mi ha colpito - sostiene Lo studente carpigiano David Davolio - è l’importanza che viene data agli studi di genere. Per ogni argomento viene espressa la visione dal punto di vista delle donne”.

A Stoccolma per un’esperienza da Nobel C

i sono esperienze che lasciano il segno, specialmente quando le si vive da giovanissimi. E per lo studente carpigiano Davide Davolio quella che sta vivendo nella capitale svedese è una di queste. Iscritto al terzo anno del corso di laurea in Scienze Politiche e Internazionali, Davide, classe 1993, ha deciso di intraprendere un’avventura lontano da casa, per mettersi alla prova in un Paese straniero e migliorare le proprie competenze linguistiche. Perché hai deciso di partire alla volta di Stoccolma? “Sono partito nell’ambito del programma Erasmus. Qui a Stoccolma frequento la Stockholm University e sono molto contento della scelta che ho fatto, perché un periodo di studio all’estero è sempre un’esperienza di fondamentale importanza nel mondo globalizzato di oggi, ed è ormai diventata una tappa irrinunciabile per chi ambisce a un lavoro di respiro internazionale. La mia scelta è ricaduta su questa città per vari motivi: per poter parlare quotidianamente l’inglese, per avere l’opportunità di vivere in

David Davolio

una grande capitale europea e, in particolare in Scandinavia, ovvero in un territorio in cui il modo di approcciarsi alla vita pubblica, ma non solo, cambia considerevolmente rispetto all’Italia”.

Il sistema scolastico svedese è molto diverso da quello italiano? Quali differenze hai riscontrato? “Sicuramente si avverte un clima di maggiore libertà, in quanto il sistema uni-

versitario gratuito consente ai giovani di programmare la propria vita in maniera autonoma. Qui uno studente, terminata quella che in Italia viene chiamata scuola superiore, può decidere se continuare gli studi a livello universitario e nel frattempo lavorare, oppure lavorare e poi riprendere a studiare, magari allontanandosi e vivendo per conto proprio senza pesare sulle tasche dei genitori o, ancora, interrompere gli studi dopo un semestre per fare un viaggio o un’esperienza all’estero e poi riprendere. In Italia, ma non solo, è diverso. Innanzitutto, ci sono le tasse da pagare e, inoltre, la giornata in università comincia al mattino presto e termina alla sera e, spesso, non si ha il tempo di dedicarsi ad altre attività. Questo sistema mette più pressione allo studente, ma forse gli consente di essere concentrato esclusivamente sullo studio. Un’altra differenza consiste nel

rapporto più premi Nobel a “Ciò che mi informale col ha colpito di inizio dicemdocente ma, più è l’impor- bre. Un aspetciò che mi ha tanza che viene data to negativo colpito di più, durante ogni corso di Stoccolma è l’importanè probabilai cosiddetti “genza che viene mente il costo der studies”(studi data durante della vita”. di genere). Per ogni Manca ogni corso argomento viene ai cosiddetti ormai un espressa la visione gender studies mese alla (studi di gene- dal punto di vista conclusione re). Per ogni delle donne e qui la di questa argomento differenza con l’Italia esperienza. viene espressa è davvero notevole”. Quale bila visione dal lancio puoi punto di vista delle donne e tracciare? qui la differenza con l’Ita“Assolutamente positivo lia è davvero notevole”. e da consigliare. Grazie Quali sono i pro e i con- a questi cinque mesi a tro di vivere a StoccolStoccolma ho acquisito uno ma? sguardo diverso sul mondo “Uno degli slogan della e un diverso approccio alla città che mi è stato insegna- vita. L’incontro con ragazzi to durante la presentazione e ragazze provenienti da dell’università per gli ogni angolo del pianeta è studenti internazionali è: forse il migliore insegnaStockholm is clean, green mento possibile. Un’espeand safe, ovvero “Stocrienza davvero da premio colma è pulita, verde e Nobel”. sicura” e in effetti è proprio Quali sono i tuoi procosì. Qui si è circondati da getti per il futuro? una natura meravigliosa e “In primis la laurea e poi tutto in città funziona alla vorrei cercare qualche opperfezione. Stoccolma è portunità di impiego all’euna città all’avanguardia stero. Ci tengo a ringradal punto di vista artistico ziare i miei genitori, il mio e culturale e organizza ogni gruppo scout e tutti coloro anno eventi prestigiosi che sono stati presenti in come il Festival Interquesti anni: è anche grazie nazionale del Cinema a a loro se oggi sono qui”. novembre e la consegna dei Chiara Sorrentino

Il tenore Francesco Bizzarri, allievo della maestra di musica Paola Guagliumi, è un talento tutto da scoprire

L’erede carpigiano del Maestro Pavarotti A

bbiamo avuto il piacere di ascoltarlo la vigilia di Natale nel corso di un concerto lirico tenuto nella sede della Casa della Divina Provvidenza di Mamma Nina. La sua voce sicura e potente ci ha davvero sorpreso perché non si tratta di un tenore in carriera, bensì di un cantante lirico alle prime armi, nonostante abbia superato la cinquantina. Parliamo del carpigiano Francesco Bizzarri il quale ha scoperto soltanto ora di avere ricevuto in dono dei mezzi vocali straordinari, una voce tenorile che fa ricordare quella del grande Luciano Pavarotti. Il merito di aver scoperto questa voce fuori dal comune è della maestra di musica Paola Guagliumi, pianista, insegnante e concertista. “Una sera ero in un ristorante quando ho sentito nella sala accanto una voce di grande potenza ed estensione che intonava brani musicali. Incuriosita, ho voluto sapere di chi fosse quella voce e così ho conosciuto Francesco Bizzarri

interpretare opere liriche e intonare romanze o arie celebri grazie al suo timbro da tenore lirico drammatico. Francesco si è scoperto cantante un po’ tardi ma comunque ha una voce fresca, giovanile e brillante, anche perchè non ha mai

fumato e, dunque, potrà divertirsi a cantare ancora per molti anni e far così divertire ed emozionare chi lo ascolta. Come è avvenuto da Mamma Nina quando ha interpretato l’Ave Maria di Schubert e di Gounod e arie dal Nabucco di Verdi e

il celebre Nessun dorma di Puccini”. A chi è paragonabile la voce di Bizzarri? “Quando lo ascolto mi fa ricordare il grande Caruso. Ha la stessa potenza vocale”. Cesare Pradella

Romano Pelloni ha dipinto il ritratto di Focherini nella chiesa del Cimitero

Tra i santi carpigiani

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Francesco Bizzarri

il quale non era conscio di avere questa dote naturale. Gli ho chiesto di poterlo ascoltare dove tengo lezioni di musica al Circolo di Cibeno e, da quel momento, Bizzarri è divenuto uno dei miei allievi. Ora non potrà che migliorare e ricavare

benefici dallo studio e dalla disciplina che occorre dare al suo timbro il quale necessita di essere modellato ed educato”. Cosa vuole fare di questo allievo un po’ attempato? “Un cantante vero che può

re le iniziative per ricordare il 70° anniversario della morte del Beato Odoardo Focherini va segnalata l’opera dell’artista carpigiano Romano Pelloni realizzata nel mese di dicembre nella chiesa del Cimitero urbano di Carpi. In particolare il volto di Focherini è stato inserito nella schiera dei beati all’interno nell’imponente dipinto che raffigura il Paradiso. La proposta di Pelloni è stata approvata dal vescovo e ora è già visibile. “Avendo dipinto nel 1956 la scena del Paradiso della chiesa del Cimitero – spiega Pelloni - ho proposto di fare una piccola integrazione: alla base della scena ci sono il santo carpigiano Bernardino Realino e i santi patroni della Diocesi e ora ho aggiunto il beato Focherini”.


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l loro amore per la scuola traspare nel volume edito da Vittoria Maselli editore di Correggio dal titolo, Fotostoria - Un secolo di scuola a Carpi. Le due ex insegnanti dell’Istituto Meucci, Tiziana Mazelli e Anna Righi Bellotti e la docente correggese Giuliana Lusuardi, hanno tratteggiato la vita scolastica del Novecento alla Corte dei Pio. Un’opera preziosa, arricchita da un ricco patrimonio fotografico, che restituisce al lettore, sul filo dei ricordi e delle testimonianze, l’istruzione di ieri e di oggi. “La nostra - ci spiega Tiziana Mazelli - non è una ricerca d’archivio, non è una ricostruzione storica rigorosa, bensì una narrazione, non certo esaustiva, di un secolo di scuola carpigiana. Abbiamo cercato di realizzare, attraverso pennellate diverse, una ricostruzione il più possibile rappresentativa della realtà scolastica locale e di far emergere l’anima delle varie scuole con interviste, profili e testimonianze dirette di dirigenti e docenti, anche grazie al fondamentale e generoso contributo di Renzo Gherardi, Mauro D’Orazi e Pietro Marmiroli. La varietà degli apporti ha tolto omogeneità al lavoro, ma del resto è anche specchio della complessità e dell’eterogeneità del mondo della scuola”. Costellazioni di immagini in bianco e nero ci restituiscono i volti di coloro che hanno, con impegno, passione e dedizione, introdotto cambiamenti e innovazioni nell’organizzazione e nella didattica, contribuendo a formare e istruire intere generazioni di carpigiani: da Enzo Righi, “testimone prezioso della Grande Storia e della storia delle istituzioni scolastiche locali, sopravvissuto a ben quattro campi di concentramento” a Olinto Lugli, “il quale venne ricevuto, insieme alla sua classe, come premio per una ricerca svolta sulla strage di Monchio, dal presidente della Repubblica, Sandro Pertini”, alle sorelle Margherita e Pierangela Baschieri, le quali accolsero con gioia “il superamento dell’autoritarismo, la collaborazione tra i docenti, ponendo al centro il bambino come soggetto da comprendere e rispettare”. Commosso il ritratto tratteggiato da Franca Bortolamasi della sua maestra Ginfa Carretti: “ricordo il suo sorriso che trasmetteva sempre tenerezza e serenità ma ricordo

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Le due ex insegnanti del Meucci, Tiziana Mazelli e Anna Righi Bellotti, insieme a giuliana Lusuardi, hanno tratteggiato la vita scolastica del Novecento alla Corte dei Pio dando alle stampe il testo dal titolo, Fotostoria - Un secolo di scuola a Carpi. Il volume è disponibile presso le librerie e le edicole cittadine

I buoni maestri

presso le famiglie carpigiane per allontanarli dalla miseria? O, ancora, che la prima scuola a essere costruita alla fine degli Anni Cinquanta per far fronte alla rapida espansione cittadina dovuta al boom economico, sorse in via Tonelli e, per molti anni, prima di essere intitolata a Manzoni, fu chiamata Rione Sud? O che fu Imola Ferrari a svolgere “il ruolo di mediazione nell’ambito dell’innovativa esperienza del tempo pieno, nei primi Anni Settanta… alla scuola Lanfranco (oggi Bollitora)”? Correva l’anno 1940 quando fu istituita la Scuola Media Alberto Pio: “unica scuola media statale di Carpi fino all’istituzione della scuola media unica nel 1963”.

1936 - Classe IV delle Manfredo Fanti

La maestra Pierangela Baschieri con una classe II

Una giovanissima Maria Capone

dei personaggi carpigiani più famosi per aver partecipato, come esperto di musica classica, alla trasmissione televisiva Lascia o raddoppia, dal novembre al dicembre del 1955, raddoppiando sempre il montepremi fino alla domanda, da lui contestata, sul controfagotto, che lo fece cadere”. Di lui, scrive l’ex allieva Carla Moretti: “generalmente iniziava le interrogazioni con il lei, poi di fronte a errori grossolani passava al tu e al dialetto con espressioni creative e non del tutto gentili… oppure

I professori Alberto Richetti e Romano Pelloni 1974/1975

1918 - Foto di classe di Rovereto

anche la sua fermezza quando doveva correggermi o rimproverarmi… mi ha fatto innamorare della scuola e dello studio sin dai primi giorni. E’ stata per me - e credo per tutte le sue bimbe una vicemamma importante per la nostra crescita morale e culturale… La Signora Maestra Ginfa è stata per me

fonte del sapere e una guida che non ho mai dimenticato… se c’è il Paradiso, come io credo, o un luogo dove tutto è serenità e gioia, la mia maestra è sicuramente là”. Una chicca ce la regala invece l’artista carpigiano Romano Pelloni, rievocando la maestra delle Fanti, “Cintismeina”, alla quale era stata dedicata un’ironica canzoncina a causa della troppa cipria che metteva in volto: “ho girato tutta Carpi per trovar della farina, ma l’aveva tutta in faccia la maestra Centesmina”. Fu lei, infatti “a scoprire che col disegno me la cavavo bene… - racconta Pelloni - e fu così che i miei genitori si convinsero che quella fosse la mia strada”. Del maestro Arrigo Malagoli, invece, la poetessa Luisa Pivetti,

ha un’immagine vivida nella mente: “erano gli Anni Cinquanta e il buon maestro arrivava in bicicletta da Carpi alle Case Nuove di San Marino. Strada facendo incontrava sempre qualche scolaro a piedi che calzava pesanti zoccoli infangati… si fermava e, con affetto paterno, lo caricava sulla canna e via fino a scuola”. A parlare di buoni maestri è anche Mauro D’Orazi e, in particolare, di Ivo Lodi, il quale aveva l’abitudine, “mezz’ora prima della campanella, di leggere un capitolo del libro Cuore di De Amicis”. Non mancano poi nel testo alcune curiosità: lo sapevate, ad esempio, che nel 1946 la nostra città ospitò ben 750 bambini provenienti dalle borgate romane per trascorrere l’inverno

Personaggio utilizzava “Il professor indimenticaLando Degoli un’altra sua to delle Pio: generalmente frase celebre la signorina Orribile orrore iniziava le interroWanda Bod’una orridezgazioni con il lei, nizzi che, con orrenda”. poi di fronte a errori za autorità, eserDi Ottorino citò la funzio- grossolani passava Savani invece, al tu e al dialetto con ne di preside, Mauro D’Oespressioni creati- razi ricorda “in tempi in cui una donna ve e non del tutto come, “minacgentili… oppure sapeva di cioso, ripedover affron- utilizzava un’altra tesse Nessuno tare difficoltà sua frase celebre sfuggirà e resistenze di Orribile orrore d’una all’indirizzo di ogni genere in- orridezza orrenda”. alcuni renitenti traprendendo a sottoporsi una carriera di tradizionale alle interrogazioni su Danpertinenza maschile”. A riete o di letteratura latina”. vocare la gentilezza dei modi Nella galleria dei docenti e la flemma quasi anglosasche hanno reso grande la sone del professore delle Un- scuola superiore di Carpi garetti, Alberto Ricchetti è sino ad oggi noi ne vogliamo Pietro Marmiroli: “ciò che ricordare una che abbiamo gli mancava era la pedanteria particolarmente stimato, degli eruditi, la partigianeria la professoressa dell’Itis degli intellettuali schierati, Leonardo da Vinci, Maria la loro fiacchezza morale”, Capone, attraverso le parole virtù ormai desuete… di Roberta Cavazzuti: “una Grazie all’opera di Mazelli insegnante di alto livello e Bellotti scopriamo poi che culturale e di straordinario il primo biennio del Liceo carisma pedagogico che ha scientifico venne istituito in lasciato un’impronta duratucittà nel settembre del 1939, ra nella scuola”. Un tragico sotto la presidenza del proincidente ce l’ha strappata fessor Giorgio Sciumè. Tra i troppo presto ma resta ben docenti storici del liceo ritro- presente nei nostri cuori. viamo Lando Degoli, “uno Jessica Bianchi


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carpigiani doc, Davide Govi, Francesco Orlandi e Roberto Galavotti, hanno dato vita a 3D Start, startup dedicata alla stampa e alla scansione di prodotti e servizi in 3d. Una realtà che, pur muovendo ancora i primi passi, sta facendo parlare di sé per il suo alto contenuto tecnologico e innovativo. “L’idea è quella di coniugare le potenzialità di una stampante 3D a quelle di uno scanner a luce strutturata utilizzandoli contemporaneamente”, spiegano i tre. Apripista in Italia, l’impresa è in grado di riprodurre un modello reale tramite la creazione di veri e propri manufatti tridimensionali. “Dalla fusione di queste due tecnologie è possibile creare qualsiasi tipo di oggetto a colori, delle dimensioni volute. Inoltre le nostre attrezzature sono mobili e, di conseguenza, possono essere trasportate ovunque occorra”, prosegue Galavotti. Unitamente allo studio fotografico Silmar, “vera e propria istituzione della fotografia in città, il quale fungerà da punto di riferimento per la fotoritrattistica in 3D - aggiunge Orlandi - abbiamo pensato di donare a Gregorio Paltrinieri, già campione europeo e vincitore dell’oro, il 7 dicembre scorso, ai Mondiali in vasca corta nei 1500 mt, un suo fotoritratto in tre dimensioni”. La statuetta consegnata al campione di casa nostra,

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l Lions Club Carpi Host e il Rotary Club Carpi, unitamente all’Associazione internazionale Regina Elena onlus, con la collaborazione di Chimar spa di Limidi, hanno replicato un’iniziativa benefica di raccolta di giocattoli usati. “L’obiettivo - spiegano gli organizzatori Luigi Zanti e Giulio Solmi - è stato quello di coinvolgere i bambini di alcune scuole carpigiane nella raccolta di giocattoli non più utilizzati, ma ancora in buono stato, per donarli ai loro coetanei che vivono in Paesi dove permangono situazioni di conflitto e di disagio e dove operano le nostre Forze Armate in missioni di peace keeping”. La raccolta è avvenuta lo scorso mese di dicembre presso le scuole che hanno aderito all’iniziativa, ovvero l’Istituto Sacro Cuore e le scuole elementari Giovanni Pascoli tramite l’utilizzo di appositi scatoloni dove i bambini hanno potuto raccogliere i loro doni. Una volta riempiti, gli scatoloni sono stati consegnati, grazie al

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I carpigiani Davide Govi, Francesco Orlandi e Roberto Galavotti, creatori di 3D Start, insieme ai fratelli Pergreffi dello studio fotografico Silmar, hanno consegnato al campione di nuoto di casa nostra Greg Paltrinieri un fotoritratto in tre dimensioni

Il campione in 3D

Da sinistra Gian Luca Pergreffi, Roberto Galavotti, Francesco Orlandi, Gregorio Paltrinieri, Luciano Pergreffi e Davide Govi. A lato il campione Gregorio Paltrinieri col suo ritratto in 3 dimensioni

lo scorso 5 gennaio, è a dir poco stupefacente: una fedelissima riproduzione ad alta tecnologia in polvere minerale e resine di Gregorio con le medaglie e i colori della Nazionale azzurra. “Grazie di cuore” son state le prime e stupite parole del campione tenendo tra le mani il suo avatar. “Naturale evoluzione della fotografia bidimensionale, la fotoritrattistica in tre

La statuetta consegnata al campione di casa nostra, il 5 gennaio, è a dir poco stupefacente: una fedelissima riproduzione ad alta tecnologia in polvere minerale e resine di Gregorio con le medaglie e i colori della Nazionale.

dimensioni costituisce una novità avvincente. Per questo abbiamo accettato con entusiasmo la collaborazione con 3D Start, per dare così alla cittadinanza un’occasione in più”, hanno infine spiegano Gian Luca e Luciano Pergreffi. Grazie a questa nuova tecnologia, ciò che avevate solo immaginato, oggi può diventare realtà. Se desiderate fermare il

“Evoluzione della fotografia bidimensionale, la fotoritrattistica in 3D costituisce una novità. Per questo abbiamo accettato con entusiasmo la collaborazione con 3D Start, per dare alla cittadinanza un’occasione in più”.

tempo, immortalare un istante, 3D Start è in grado di riprodurre ciò che volete con la massima fedeltà di dettaglio e a colori. Dalla fotoritrattistica alla prototipazione, gli ambiti di applicazione offerti dalle stampanti in 3D sono innumerevoli e ancora tutti da esplorare. Jessica Bianchi

Il Lions Club Carpi Host e il Rotary Club Carpi hanno replicato un’iniziativa benefica di raccolta di giocattoli usati

Il cuore grande dei bambini

coordinamento dell’associazione Regina Elena Onlus e al contributo logistico dei Carabinieri del 13° reggimento Friuli Venezia Giulia, ai militari italiani impegnati in alcune zone del Kosovo e della Bosnia. Gli stessi militari hanno poi distribuito, durante le festività natalizie, i giochi raccolti a Carpi ai bambini di quelle zone ancora condizionate da situazioni di conflitto. “Questo atto di generosità dei nostri bambini assume diversi significati - proseguono Zanti e Solmi - è un piccolo grande gesto

per aiutare chi è in difficoltà. Un modo per aiutare chi soffre e dare tanta felicità con un gesto semplice. Un atto di gentilezza importante che avvicina la popolazione ai nostri soldati. La generosità dei nostri bambini e delle loro famiglie è stata evidente, così come significativa è stata la disponibilità delle scuole coinvolte e del loro corpo insegnanti; valori che hanno permesso il pieno successo dell’iniziativa”.


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olo l’inverno ferma il Carpi, dominatore della Serie B, in pausa fino al prossimo weekend. I giocatori sono ai box per ricaricare batterie e serbatoio (la preparazione è iniziata il 6; il campionato ripartirà dal Livorno domenica 18, alle 18). Alla società, invece, non sono concesse soste. E’ attiva sul mercato (in uscita Ricci, Pape Ndiaga, Nava e De Silvestro; in arrivo dall’Atalanta l’ex Modena Salvatore Molina). Ma soprattutto ha cominciato a giocare la partita più importante per il futuro. Non soltanto il suo, più in generale quello dell’intero sport carpigiano. E in certa parte anche dell’economia della città. In tutti i modi il 2015 sarà l’anno dello stadio. La certezza è una sola: a prescindere dal risultato sportivo con cui si concluderà la stagione in corso, i biancorossi cambieranno casa. Così il direttore sportivo Cristiano Giuntoli: “I discorsi che stiamo facendo con l’Amministrazione riguardano sostanzialmente l’adeguamento dello Stadio Cabassi per la Serie B. Sinora siamo stati in deroga ma, da quest’anno, la struttura dev’essere adeguata poiché le deroghe terminano”. In realtà, il Carpi si sta muovendo in diverse direzioni, perché all’orizzonte ci sono due scenari, facilmente identificabili con le prime due lettere dell’alfabeto: quello A afferisce alla promozione nella massima Serie; quello

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Calcio – Il Carpi cerca casa e s’interroga: restaurare la propria, costruirne una nuova o espatriare?

2015: Odissea nello Stadio

A giugno scade la deroga: il Cabassi andrà allargato o sostituito. L’esilio è praticamente una necessità, perlomeno temporanea. Ma dove? Intanto Giuntoli cerca investitori per un impianto state-of-theart modello Juventus.

B alla permanenza in cadetteria. In entrambi i casi, comunque, serve una sistemazione diversa dall’attuale. Perché il Cabassi, allo stato dell’arte, è fuori da qualsiasi requisito. Ed è pure immeritevole di qualsivoglia deroga ulteriore. Nello scenario B, la capienza di 4.144 posti diventa insufficiente. Ne occorrono almeno altri 3.000, da implementare nel giro di due anni. Preferibilmente in un unico intervento, per dimezzare quantomeno i costi di cantierizzazione. C’è già un progetto, su cui sostanzialmente Comune e via Marx concordano. Verte sull’allargamento dei Distinti, sull’edificazione di una tribuna in tubolari (circa 2.500 posti a sedere) nello spazio prospiciente alla curva Ovest, e sulla contestuale creazione di gruppi di varchi (ingresso/ uscita) previa abbattimento di porzioni del velodromo (su cui è da poco caduto il vincolo della Soprintendenza per i Beni Storici). Costo stimato: 2 milioni di euro. A cui va aggiunto il capitolato di altre opere minori per migliorie non più emendabili (tra cui: la sistemazione degli spogliatoi, dell’area stampa e del tunnel d’ingresso al campo). Prima di stabilire chi paga, bisogna

chiedersi se davvero conviene… Prosegue Giuntoli: “Parlare della costruzione di un nuovo stadio, al momento, mi pare prematuro anche se, credo che tale necessità esista a Carpi a prescindere dalla categoria poiché il Cabassi è obsoleto e, di conseguenza, necessita di continui ammodernamenti. L’opzione è in esame ma, lo ribadisco, a prescindere dalla categoria”. Lo scenario A implica una capienza minima di 10/12.000 posti. Si può spingere il vecchio Cabassi fino a quella misura? Dal punto di vista architettonico sì, e anche questa tipologia di intervento è già stata messa su carta da uno studio di professionisti commissionato dalla società: abbattimento totale del velodromo, allargamento su più livelli dei Distinti, edificazione di due maxi-tribune (circa 5.000 posti a sedere cadauna) in luogo delle due curve Est e Ovest, costruzione della zona mista (spogliatoi+area stampa+tunnel di ingresso al campo) nella pancia di una delle due maxi-tribune. Costo stimato: 5 milioni di euro. Chi se li accolla? Probabilmente è una domanda a cui non verrà mai data rispo-

sta. Perché c’è un problema ancor più insormontabile di quello economico. E non è all’interno del recinto, bensì al di fuori. Il contorno del Cabassi è troppo antropizzato per sopportare una portata di traffico fino a 5-6 volte superiore a quella che, finora, si è registrata mediamente prima e dopo una gara del Carpi. Informalmente, il cosiddetto GOS (Gruppo Operativo Sicurezza: cioè sostanzialmente gli incaricati di Questura, Vigili del Fuoco e Polizia Municipale alla gestione di eventi sportivi con folla) ha già dato parere ostativo per via della mancanza di posti-auto e soprattutto di spazi perimetrali adeguati a sopportare regolare afflusso e deflusso degli spettatori e a garantire opportune vie di fuga. Ecco perché il Carpi sta accelerando per trovare un nuovo domicilio. L’esilio forzato è più di un’ipotesi. E’ pratica-

mente una necessità, perlomeno temporanea. Sì, ma dove? Anche questo è un rebus. Il Mapei Stadium di Reggio Emilia è escluso perché ha già due inquilini (Sassuolo e Reggiana). Nell’ordine, Modena, Bologna, Parma e Cesena sono gli approdi più vicini e, in proporzionale misura, convenienti. Ma tutti, oltre a piacere poco, costano tantissimo. Il Dall’Ara (38.000 posti), il Tardini (28.000) e il Manuzzi (24.000) sono sproporzionati rispetto alla richiesta. Il Braglia è l’opzione più logica, ma forse è anche la meno semplice. Un po’ perché è osteggiata dal cuore del tifo biancorosso, ma soprattutto perché è a sua volta fuori deroga per la Serie A: occorre oltre un milione di euro per sistemarvi alcune barriere architettoniche e il terreno di gioco. Costruire uno stadio di proprietà, dunque, è l’unica via per salvaguardare l’eccellenza

sportiva e l’identità calcistica. E’ la strategia per evitare di dissanguarsi a lungo termine, e per aprire una finestra sulle nuove opportunità commerciali che si prospettano. Ed è la strada che il Carpi sta battendo, sottotraccia e con convinzione, ben sapendo che sarà un’odissea lunga e difficilissima. C’è già un interlocutore tecnico, ed è un architetto state-of-the-art: si chiama Gino Zavanella, e tra le altre cose, ha messo la firma sullo Juventus Stadium. Ha avuto carta bianca da Giuntoli per progettare un centro sportivo d’avanguardia (sorgerà in zona industriale, lungo via S.Giacomo, su un terreno di proprietà Gaudì) e per disegnare un impianto polifunzionale da 15000 posti coperti, che sia circondato da moduli e alloggi per l’allestimento di attività commerciali e il cui ingombro globale sia compatibile con il lotto adiacente al centro commerciale Borgogioioso. E’ un sogno che ha già un nome: si chiama Carpi Stadium – Città della Moda. E ovviamente ha anche un prezzo: 20-25 milioni di euro. Perché diventi realtà bisogna trovare i finanziatori. Enrico Gualtieri

Lo Juventus Club doc Città di Carpi ha festeggiato il Natale con una cena, insieme a oltre 160 tesserati. I proventi sono stati devoluti all’associazione Buona Nascita onlus

Claudio Zuliani tra gli juventini di Carpi L

o Juventus Club doc Città di Carpi ha festeggiato il Natale con una cena, insieme a oltre 160 tesserati: ospite illustre della serata conviviale il noto giornalista sportivo nonché telecronista juventino per Mediaset Premium Claudio Zuliani, il quale si è prestato, con simpatia e disponibilità, a far foto, firmare autografi e rispondere alle numerose domande dei presenti. All’evento era presente anche lo storico presidente del precedente Club Juventus, Franco Bulgarelli, il quale si è dichiarato, ancora una volta, felicissimo e orgoglioso del nuovo sodalizio, capace di unire e aggregare tanti amici che condividono la medesima passione per il calcio e, in particolare, per la Juventus. Come da tradizione, anche i proventi di questa cena sono stati devoluti a scopo benefico all’associazione Buona Nascita onlus e, in particolare, al Progetto Mamy per te.

Zuliani circondato da alcuni tesserati dello Juventus Club doc Città di Carpi


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gni anno, concluse le festività natalizie arriva il momento dei bilanci. Positivi, almeno per quanto riguarda il centro storico. Tra la sensazione generale che le vendite siano andate, se non in modo superlativo, quantomeno non disastroso, con una sostanziale tenuta rispetto all’anno precedente, e gli spettacolari eventi che hanno entusiasmato migliaia di persone e insieme colorato di un’atmosfera magica, tutti i gioielli architettonici di Carpi, le cui immagini sono circolate sui Social network, come mai prima d’ora e ben oltre i confini della nostra provincia. Anche il Comune ha fatto la sua parte, secondo la buona prassi di coinvolgimento e ascolto delle proposte ed esigenze di tutti gli attori, dalle associazioni di categoria ai negozianti, dal volontariato alle tante realtà sportive, in voga dal post-terremoto. E continuerà a farla, almeno stando agli annunci relativi ai cantieri di imminente apertura presso il Piazzale della Meridiana e il Parco del Teatro, oltre a quello del Torrione degli Spagnoli, il quale proseguirà anche dopo la conclusione dei lavori di restauro e consolidamento del tetto: interventi di cui si avvertiva la necessità da anni, ma

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Ogni anno, concluse le festività natalizie, arriva il momento dei bilanci. Positivi, almeno per quanto riguarda il centro storico

Come far rinascere il centro? Imparate da Massari

sinora mai partiti. Anche il nascente Centro unico promozionale dovrebbe contribuire a ‘unire le forze’ della promozione culturale, economica e turistica – le tre gambe di un unico corpo chiamato comunità – e a ottimizzare le risorse. Basterà questo a risolvere la non facile situazione economica che, data la crisi, anche Carpi subisce? Certo che

no e, anzi, si può e si deve fare sempre meglio. Il punto è uno soltanto: fare tutto il possibile per farcela. Soltanto così sarà possibile avviare una vera e propria ‘primavera’ in città. In questo compito, entusiasmante ma non certo facile, tutti devono fare la propria parte. Commercianti compresi. Come? Non limitandosi alla lamentazione sulle

cose che non vanno ma facendo squadra, imparando a cambiare insieme al mutare dei tempi, evolvendosi per non estinguersi. Cambiano infatti in modo sempre più netto orari e abitudini di consumo, le condizioni della partita, le abilità necessarie per attrarre clientela: pretendere di restare sempre uguali a se stessi nel tempo

o, peggio, che il mondo si fermi per assoggettarsi ad abitudini acquisite anni addietro, non è soltanto velleitario, ma dannoso. Tutti i consulenti aziendali – e cos’è un negozio, se non una piccola azienda? - sono concordi nel ritenere che, oggi, chi possiede la capacità, la creatività e la determinazione necessarie per offrire qualcosa di diverso

e ‘unico’ riesce a destare l’interesse dei potenziali acquirenti e a crescere, in barba alla crisi. Chi non fa questo si condanna, più o meno lentamente, a un’inevitabile uscita dal mercato. Un esempio chiaro e positivo è quello offerto dall’Edicola Massari: grazie alla propria passione per la fotografia, Federico Massari ha fatto dell’attività che gestisce insieme al fratello Andrea uno dei fulcri del centro, quasi un’istituzione, capace di influenzare il modo in cui viene visto il cuore della città. E lo ha fatto a partire dall’attività che, sulla carta, è probabilmente quella che meno necessita di innovarsi costantemente. Gli esempi di esperienze positive, da questo punto di vista, non finiscono qui: per ‘restare in pista’ numerosi commercianti hanno cambiato pelle. Tale necessità non è però stata compresa da tutti. Come chi continua, in ogni occasione, a lamentarsi perché, a suo dire, il centro non è abbastanza frequentato. Di certo è inutile nascondere i problemi sotto al tappeto, ma la capacità di immaginare un domani fatto non solo di difficoltà ma anche di opportunità, è oggi indispensabile. Marcello Marchesini

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I buoni propositi dei carpigiani per il 2015

a cura di Jessica Bianchi

Tommaso Leone, imprenditore e presidente Confcommercio

Giuseppe Schena, presidente della Fondazione Crc

Quali sono i suoi buoni propositi per il 2015? “Come sempre un buon proposito è quello di passare più tempo con la mia famiglia, so già che i mille impegni lavorativi renderanno difficile realizzarlo, ma ci proverò… Lavorativamente parlando, desidero mantenere i risultati conseguiti negli ultimi anni e cercare sempre nuove idee e spunti per compensare le flessioni che il mercato impone. Purtroppo, pur rimanendo ottimista, non prevedo segni di ripresa che consentano un’inversione di tendenza, credo si dovrà continuare a fare sempre di più, cercando di capire ciò che vuole il cliente e cercare di accontentarlo”.

“Per me, nuovo presidente della Fondazione CR Carpi, il 2015 sarà l’anno del battesimo. Nei mesi che si sono appena conclusi, l’attività si è concentrata, in gran parte, sul traghettare al compimento quanto ben fatto da chi mi ha preceduto. Ora si apre la sfida vera e mi auguro, sempre di comune accordo con l’intera governance dell’ente, di garantire, nel tempo, il sostegno della Fondazione alle esigenze che il territorio porterà alla nostra attenzione”. Come sarà Carpi nell’anno nuovo? “Carpi non è fuori dal contesto nazionale e internazionale e ne vive le stesse difficoltà e contraddizioni. Sarà importante, e mi auguro che ciò avvenga, che ognuno di noi - dalle istituzioni pubbliche a quelle private, dalle associazioni alle tante professionalità - sappia fare la propria parte per riuscire a condizionare quel poco su cui è ancora possibile incidere. Riguardo al tema specifico dell’ospedale cittadino, il Ramazzini del 2015 sarà uguale al Ramazzini del 2014. Come Fondazione CR Carpi, abbiamo contribuito, in questi anni, a tutelarne ed elevarne la qualità tecnologica, ma è presumibile che l’ospedale continuerà, anche quest’anno, a essere alle prese con le poche risorse assegnate dagli enti pubblici centrali e locali preposti, anch’essi sempre più nella stretta della scarsità dei mezzi a causa della crisi che tutto attanaglia”.

Giuliano Cavaletti, imprenditore “Cosa spero, cosa mi aspetto o, meglio, cosa vorrei fare o avere nel 2015? Vorrei vedere nuovamente la gioia nelle persone che lavorano e, giornalmente, si impegnano, ma che purtroppo si devono confrontare con gravi problemi esistenziali legati a un’economia precaria e instabile. Vorrei vedere entusiasmo e voglia di creare, giovani attaccati alla vita e animati da buoni propositi e vorrei che ognuno venisse ripagato dei propri sacrifici in modo dignitoso, vorrei veder scomparire l’ipocrisia e vorrei riordinare la mia scrivania. Siamo prossimi al trasloco nella nostra nuova sede, la quale ci ospiterà in tutto il suo splendore e nella quale vorremmo dare un senso preciso alla nostra attività portando avanti tanti nuovi progetti legati sì al mondo della moda, ma non solo. Portare avanti con orgoglio gli sforzi (che poi sforzi non sono) che, per 365 giorni all’anno, dedichiamo con immensa passione al nostro lavoro. Insomma una sorta di anno zero”. Come sarà Carpi nell’anno nuovo? “Come sarà non lo so ma non penso potrà cambiare di molto. Vorrei che Carpi potesse tornare a essere ciò che è stata a cavallo degli Anni ’80: una città viva e piena di attività che l’hanno resa un polo produttivo importante e indispensabile per tutta l’economia italiana e desidererei venissero rivalutate le maestranze e le competenze che hanno fatto della nostra città un vanto”.

Ruggero Consarino, medico e consigliere comunale del Pd “Mi impegnerò per poter consentire ai cittadini di divenire sempre più consapevoli, in grado di essere indipendenti e solidali, capaci di costruire un futuro sostenibile, partecipando attivamente alla politica locale. Non amo lo sfarzo o le opere faraoniche, mi accontenterei di garantire la qualità dell’esistente. Per quel che mi sarà concesso mi adopererò per questo. Carpi gode di un’amministrazione assennata talmente tanto da perdere talvolta il senso della necessità del cambiamento. Mi aspetto allora che si riguadagni la fiducia dei cittadini operando scelte decise e apparentemente contro corrente. Voglio credere che il 2015 sia l’anno in cui si bandisce l’eccellenza a tutti i costi in favore “solo” di una buona qualità e per questo mi basterebbero dei segnali che rimarcassero la necessità di un senso civico e di reti sociali orizzontali, basate sull’uguaglianza e che possano diventare veicolo di reciproca solidarietà. Da medico penso a una sanità basata sulla capacità di cura e sulla sostenibilità del Servizio Pubblico, mettendo da parte interessi supremi e inutili sprechi. Mantenere la qualità tagliando gli eccessi del fare di più a tutti i costi. Sembrano slogan retorici ma non posso augurarmi di meglio per la salute individuale e collettiva”.

Alessandra Gasparini, insegnante e regista “I miei propositi per l’anno nuovo? Divertirmi a inventare, sognare, creare giochi e magie con i miei carissimi attori del Teatro della Pozzanghera! Fare altre belle video riprese con i miei alunni di 2 e 4H, al Meucci. Viaggiare, con i miei cari. Trascorrere momenti sereni con i miei amici, i miei libri... Carpi? Sarà monotona, come sempre. Purtroppo l’ospedale Ramazzini lo conosco bene, ci ho trascorso le ultime settimane accanto al mio adorato papà, che ci ha lasciato domenica 14 dicembre. Lo voglio ricordare perchè è stato un architetto molto apprezzato a Carpi, dove ha realizzato numerosi palazzi e ville e le chiese del Corpus Domini, di San Giuseppe artigiano (e di S.Antonio in Mercadello). Si chiamava Franco Gasparini”.

Enrico Gualdi, speaker Quali sono i tuoi buoni propositi per il 2015? “Più che propositi li definirei buoni progetti per l’anno che verrà. Il primo progetto potrebbe essere quello di migliorare il rapporto con i figli (più dialogo e più presenza da parte mia) e interagire meglio con la mia fantastica moglie, Maria Luisa. Inoltre vorrei tornare a essere in forma fisica apprezzabile (più movimento e palestra e meno eccessi alimentari). Terzo progetto continuare a tener compagnia al meglio ai fantastici ascoltatori della Strana Coppia e di Radio Bruno! Si accettano scommesse: riuscirà il nostro eroe a portare a termine i sopracitati progetti?”. Come sarà Carpi nell’anno nuovo? “Lentamente ma, in maniera apprezzabile, credo che la città stia migliorando in termini di qualità e vivibilità. Per me Carpi rimane una bella città dove potrei tornare a vivere tranquillamente il proseguo della mia esistenza magari con il resto della famiglia. Una nota sportiva per chiudere: Carpi è una città di grandi sportivi da Gregorio Paltrinieri alla squadra di pallamano che milita in Serie A per arrivare al Carpi Calcio in testa al campionato di Serie B... tutto questo mi piace davvero molto”.

Mauro D’Orazi “Io non faccio mai buoni propositi, una pratica scaramantica inutile, tutti bàali pèr cuntèersla (tutte pietose storie per raccontarsela), perché tutto ciò che posso fare lo sto già facendo e se si prospetteranno nuove esigenze sarò pronto ad affrontarle con morbida risolutezza; uno strano ossimoro che caratterizza il mio modo di essere da sempre. Un modus vivendi che, certo, salute permettendo, non verrà intaccato nei prossimi dodici mesi. Circa gli auguri… è noto il mio pensiero: un momento iper collettivo di massima finzione auto salvifica”. Come sarà Carpi nell’anno nuovo? “Esattamente uguale all’attuale; dalla crisi non si uscirà… ancora per un po’, a gh sarà da tgnirèes strìich (ci sarà da tenersi stretti); si useranno, per chi li avrà ancora, i sòold vèec’, i bèesi vèec’, cioè i soldi vecchi delle famiglie, risparmiati con sangue, fatica e sudore nei ben più fortunati decenni passati. Una cosa però mi consola ed è che, se il Carpi andrà in Serie A, il costo del pane calerà di certo. Per il resto: la politica seguirà i suoi consueti binari, la Fondazione CRC continuerà a erogare; le lunghe attese per le visite specialistiche all’Ausl e per il Pronto Soccorso resteranno tali; il Duomo e le altre chiese non saranno terminate; nuove zone di urbanizzazione, per fortuna, non verranno completate, 70mila abitanti per Carpi sono già troppi; le biciclette saranno sempre più un bene di proprietà assolutamente teorico, così come del resto gli ombrelli; la fibra ottica telefonica troverà grande espansione nella nostra città; i buoni ristoranti confermeranno la loro fama; presso i circoli sociali si terranno corsi di tango con casquè e di ballo liSSio con relativi cotillon; molti mariti accompagneranno, rassegnatissimi, le consorti alla spesa del sabato, spingendo pesanti carrelli tra i “carrugi” luminosi degli iper; Francesco De Gregori (che pur amo tantissimo) farà uscire la 126esima reinterpretazione delle sua canzoni; un punto forte, che confermerà la sua validità, sarà poi che… al sóol al schèelda e l’aaqua bàagna (il sole scalda e l’acqua bagna), oppure incóo uun, edmàan dùu (oggi uno e domani due); la sera d’inverno la Piazza resterà purtroppo ancora chiusa alle auto; verrà messo solo sul mercato carpigiano l’Iphon 7 ½, ispirato al classico gioco di carte; ma soprattutto… chèer i mè agìint (cari miei)… senza grandi disturbi qualcuno sparirà, saranno forse i troppo furbi e i cretini di ogni età”.

Giulia Guandalini, cantante Quali sono i tuoi buoni propositi per il 2015? “I buoni propositi sono più facili a dirsi che a farsi, però quest’anno più che mai vorrei davvero che il 2015 segnasse l’inizio di un cambiamento consistente soprattutto in campo lavorativo ma anche sociale; voglio impegnarmi ancor di più nella lotta personale contro la discriminazione e la violenza sulle donne”. Come sarà Carpi nel 2015? “Spero vivamente che Carpi dimostri di poter fare quel salto di qualità che merita e che ci si aspetta da una città con tante potenzialità; sono ancora molti i giovani che rimangono e non l’abbandonano preferendola a realtà più grandi, penso quindi che bisognerebbe premiarli restituendo una città con nuove prerogative, spazi e iniziative dedicate proprio a loro”.

Cristiano Giuntoli, direttore sportivo del Carpi “Da questo 2015 mi aspetto un grande impegno da parte di tutta la squadra, come ha fatto negli ultimi sei anni. I risultati sono sempre figli di tante coincidenze e situazioni imponderabili quindi su quelli non mi esprimo ma, lo ribadisco, mi aspetto impegno dallo staff, dalla proprietà e da me stesso”.


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’atteso opening di Giustospirito a Carpi ha segnato il tutto esaurito. Inaugurazione col botto quella di sabato 20 dicembre, quando una vera e propria folla si è riversata nel locale di via delle Magliaie, 1 per scoprire la prima fabbrica della birra con cucina alla Corte dei Pio. Un’atmosfera famigliare, ospitale e accattivante ha contagiato tutti coloro che hanno risposto presente all’invito, per gustare uno sfizioso aperitivo e la birra

“griffata” Giustospirito, rigorosamente prodotta in un impianto mantenuto a vista per gli appassionati. Il locale, disposto su due piani, è moderno, accogliente e ricco di dettagli: ovunque l’occhio poggi lo sguardo

Ha aperto a Carpi la prima fabbrica della birra

Giustospirito: ch


a con cucina, in via delle Magliaie, 1

he festa ragazzi!

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vi è infatti un particolare da cogliere. Non c’è due senza tre recita l’antico adagio e, dopo Rubiera e Reggio Emilia, Giustospirito è finalmente approdato in città. Avete voglia di una birra - di quelle buone - e qualco-

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sa da spizzicare? Una pizza? Un hamburger? Una bruschetta? Un piatto vegetariano? Giustospirito è la risposta giusta alla fatidica domanda “cosa facciamo stasera?”. Un locale che mancava, capace di fondere l’anima di una birreria e quella di un ristorante. Scanzonato e informale, conquista giovani e meno giovani. Il segreto? Infondere in tutti il giusto spirito! J.B.


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Carpifood: non c’è amore più sincero di quello per il cibo Quando le tagliatelle non si mangiano con il ragù

La ricetta Ingredienti Pasta frolla Tagliatelle di pasta sfoglia 300 g mandorle tritate 300 g di canditi di cedro 300 g di zucchero semolato 100 g di burro 1 uovo fresco 1 bicchiere di Sassolino Liquore di mandorla amara o anice q.b.

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gli inizi del 1800, mentre Napoleone si accingeva a diventare imperatore di Francia, le sfogline di Molinella - un paesino della Bassa bolognese - elaboravano un dolce destinato a viaggiare nel tempo e a imbandire ancora oggi le tavole emiliane nei periodi di festa: la Torta di tagliatelle. Originale e coreografica alla vista e gustosa al palato, la torta di tagliatelle veniva prodotta con ingredienti già utilizzati per confezionare altri alimenti e

P conservati nelle dispense delle famiglie contadine. La farina usata per fare la sfoglia era quella comunemente utilizzata per impastare il pane; le uova provenivano direttamente dalle galline che si tenevano libere nelle aie; lo zucchero, derivato dalla lavorazione della barbabietola, veniva acquistato a prezzi modici direttamente dallo zuccherificio locale; il burro, elemento necessario per tenere uniti tutti gli ingredienti, era ottenuto attraverso la classica panna super-

reriscaldare il forno a 180°C. Pestare molto finemente le mandorle e farle rosolare leggermente in padella. Unire le mandorle allo zucchero e ai canditi di cedro e mescolare bene. Lavorare poi l’uovo con lo zucchero, aggiungere il burro sciolto a bagnomaria e le mandorle tritate e rosolate. Foderare uno stampo di pasta frolla precedentemente imburrato e infarinato, quindi aggiungere l’impasto di mandorle, il Sassolino e le tagliatelle in superficie. Infornare per 35 minuti. Una volta ottenuta una cottura uniforme, estrarre la torta dal forno, lasciare raffreddare e bagnare con un liquore di mandorla amara o anice.

ficiale, derivante dalla scrematura del latte bollito la sera prima e poi lasciato riposare per tutta la notte. Anche le mandorle erano casa-

linghe, infatti venivano ricavate dai noccioli delle albicocche, che venivano essiccati durante il periodo estivo e successivamente

di Chiara Papotti privati dell’involucro esterno. I liquori, unici ingredienti acquistati, generalmente da offrire a parenti e amici in particolari circostanze, erano presenti in tutte le case sotto forma di due essenze: quella delicata, la cosiddetta “mandorla amara” gradita alle donne, e quella più forte, l’anice, molto apprezzata dagli uomini. Recentemente la ricetta della Torta di tagliatelle è stata registrata come marchio De.Co (Dominazione Comunale di Origine) dal Comune di Molinella. Esistono tuttavia diverse varianti della torta di tagliatelle a seconda della collocazione geografica: nel modenese, per esempio, è prevista l’aggiunta di gocce di cioccolato e di amaretti nell’impasto al posto dei canditi di cedro, tipici della zona ferrarese. Di ricette, infatti, ce ne sono parecchie. Io vorrei condividere con voi quella della mia infanzia, che mi è stata tramandata da mio nonno, Bruno Barbieri, ottimo cuoco, il quale prepara ancora oggi la Torta di tagliatelle con la ricetta di sua madre... e forse di sua nonna!

CIAK MODA! Tutte le ultime tendenze per essere sempre al passo con la moda

LUNGA VITA AL PARKA Nato come divisa ufficiale dei marines, il parka si è rapidamente schierato sul fronti anti-militare diventando il capo icona dello stile sessantottino, ed in seguito un pezzo chiave del guardaroba grunge. Un giaccone sia classico che cool che in questa stagione continua a essere protagonista delle passerelle della moda. Raffinato, il modello nero lucido di Stella McCartney è perfetto anche per la sera indossato sopra un abito con ricami. Sporitvo e glamour, il parka di Saint Laurent è arricchito da un collo in pelliccia ed è perfetto per la mise casual e trendy da giorno. Kenzo va contro ogni convenzione con il suo lungo parka a stampa nei toni del bianco, nero e del giallo fluo che viene ripreso anche nel collo e nella borsa. Futuristico, il parka in tessuto metalizzato verde kaki di Preen con maxi cappuccio bordato di pelliccia è l'ideale per proteggersi dal freddo senza rinunciare ad uno stile originale. Classico, nel colore simbolo di eleganza per eccellenza, il blu, il parka di Lot78 è il passepartout per ogni occasione. È senza maniche il parka con ampie tasche e ricchi inserti di pelliccia di Emilio Pucci: l'ideal per un look comodo ma ricercato. In perfetto stile neo grunge, il parka firmato Mango con cappuccio e fodera trapuntata removibile è l'ideale per la mise da giorno. Infine, Zara accorcia le lunghezze nel suo parka corto con cappuccio e zip, sportivo e pratico per il tempo libero.


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a notorietà di Irmo Artioli (carrozziere tra i più apprezzati in Italia e in Europa, corteggiato dai possessori di auto da sogno, Ferrari, Maserati, Porsche, Mercedes, per far tornare agli antichi splendori le loro auto, le quali, dopo un’onorata esistenza, hanno necessità di mani esperte per sconfiggere i segni del tempo e dell’usura) ha attraversato l’oceano ed è giunta sino negli Stati Uniti. Irmo Artioli, nella sua officina di Soliera, vero e proprio atelier della carrozzeria, sembra un medico che assiste in corsia i propri malati riservando a ognuno un occhio di riguardo, quasi affettuoso. Perché guarda con occhi ammirati le ‘sue’ auto da sogno che hanno necessità dell’intervento delle sue mani esperte per rifarsi il look, per ritrovare la bellezza e il fascino di un tempo. E si tratta di vetture sportive e da turismo ormai introvabili di cui è cessata da decenni la produzione, auto che hanno fatto la storia dell’automobilismo e, oggi, sono veri pezzi da museo. “Queste vetture non sono mie ma è come lo fossero. Dal momento che entrano nel mio capannone, le accudisco, le guardo e le ammiro come fossero opere d’arte perché si tratta di pezzi rari, unici, come quelli che si trovano in una galleria d’arte, in un museo”. E, in effetti, camminare al fianco di Ferrari e Maserati d’epoca, degli anni ruggenti ’50 e ’60, ormai introvabili, fa una certa impressione perchè sono macchine che noi abbiamo visto solo sui giornali, sulle riviste specializzate oppure, i più anziani, in via Emilia a Modena al passaggio della mitica Mille

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L’Angolo di Cesare Pradella Irmo Artioli: il re dei carrozzieri Irmo Artioli

Miglia. “Non c’è nes- cui è consentito Ma qual è sun segreto, mettere le mani il segreto su macchine solo una della progrande passione per da vetrina, da fessione di da il mio lavoro e voglia passerella, Irmo Artiocollezione, che di fare, di dare una li, tra i più oggi hanno solrisposta ai problemi tanto bisogno richiesti e corteggiati e di ricordare la vali- di un lifting, carrozzieri dità dell’artigianato di una sisted’Europa? italiano che, special- mata, di una mente qui in Emilia, riverniciata. “Non c’è nessun seMa, in qualche è ai vertici europei greto – ricaso, anche di in tutti i settori”. sponde - c’è una ricostrusoltanto una grande passio- zione vera e propria dopo ne per il mio lavoro e tanta incidenti stradali o anche voglia di fare, di dare una soltanto a causa dell’invecrisposta positiva ai proble- chiamento”. mi esistenti e di ricordare Chi sono i suoi clienti la validità dell’artigianato e perché vengono da italiano che, specialmente Stati Uniti, Inghilterra qui in Emilia, è ai vertici e Germania a Soliera, europei in tutti i settori, con le loro auto da dalla meccanica, all’enosogno? gastronomia, dalla cerami- “Qui viene chi mi conoca alla maglieria. E io, mo- sce perché ha già potuto destamente, faccio parte di apprezzare il mio lavoro questo artigianato d’elite scrupoloso, i nuovi perché

A tutta birra!

sono stati indirizzati da chi ha già sperimentato la mia affidabilità e la mia serietà professionale”. Quanto tempo impiega per fare il lifting a una Ferrari o a una Maserati d’epoca? “Dipende dallo stato della carrozzeria, a volte impiego anni e ho una lista d’attesa lunghissima. I proprietari accettano di aspettare tanto tempo pur di riavere perfettamente funzionante e identica al modello originale la loro vettura”. E c’è qualcuno tra i suoi

clienti che gli ha dimostrato affetto e riconoscenza. Ce lo racconta lui stesso. “L’agosto scorso – spiega - sono stato in California insieme a mia moglie Manuela, a mio figlio Moreno e alla sua ragazza Greta, ospiti di un mio cliente americano, molto facoltoso, che mi ha poi consegnato la sua Ferrari Anni ’60 da rimettere a nuovo. Un invito che mi ha sorpreso ed emozionato ma che sta anche a dimostrare la stima e la considerazione di cui godo. Ho insomma trascorso le vacanze

insieme alla mia famiglia ospite di un americano. Una cosa che ancora oggi mi sorprende perché non mi pare vera”. Sono dunque queste le motivazioni che portano ancora oggi, dopo 50 anni di lavoro, Irmo Artioli a sporcarsi le mani su telai e cofani, e a forgiare con la meticolosità di un orafo, la silhouette di parafanghi e fiancate come fossero gioielli? “Sì unitamente all’amore per il lavoro, la fiducia nel futuro e nei giovani e la soddisfazione di mettere le mani su oggetti unici al mondo, che solo il talento e il genio italiani sono riusciti a produrre. Ed è per me motivo di orgoglio lavorarci per riportare questi gioielli dell’arte italiana ai fasti di un tempo. L’aspetto economico è secondario e viene comunque per ultimo perchè la soddisfazione di vedere uscire dal mio ‘atelier’ una Ferrari o una Maserati d’epoca rimesse a nuovo è tale da non avere prezzo”. Irmo Artioli - che ha al suo fianco il giovane Giulio, perito elettrotecnico che ha deciso di intraprendere la carriera affascinante del ‘capo’ - ha lavorato per 50 anni tra scocche e lamiere ma dice che non è stanco e ne è valsa la pena: “ho avuto il piacere di conoscere da vicino i personaggi modenesi che hanno fatto la storia di queste auto, da Enzo Ferrari a Franco Gozzi, da Sergio Scaglietti ad Afro Gibellini e di questa ricchezza che ho avuto sono grato a Dio”.

a cura di Erik Cantarelli

Birra… da cani!

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olti non ne conoscono l’esistenza, secondo alcuni non si sa più cosa inventare, altri ne sono entusiasti… Non è chiaro come, dove e quando nasca la birra per cani. I documenti più arcaici, oramai ingialliti dal pennello del tempo, ci riportano al lontanissimo 2006; sappiamo poco di quell’epoca ma, stando alle più antiche pergamene, sembra che la nascita di questa versione del nettare di malto sia contesa fra un piccolo birrificio nel Nord dell’Olanda e la trovata di un birrificio californiano appositamente pensato. Le due ricette sono molto simili ed entrambe le etichette riportano l’immagine di un bracco pronto a dissetarsi in compagnia del suo padrone. A oggi la scelta è più ampia, con diverse qualità prodotte in varie parti del mondo, fra cui l’Italia, ma non affrettate giudizi! Naturalmente sono tutte sicure, pensate appositamente

per i nostri amici a quattro zampe! Non gassate, senza alcol e senza luppolo, che sembrerebbe risultar loro tossico; solo malto d’orzo, brodo in polvere, solitamente di manzo o pollo, e talvolta boswellia serrata, una pianta da sempre utilizzata per i problemi articolari. Certo, forse “birra” è un po’ forzato come nome per questo tipo di bevanda, ma l’aspetto di sicuro è quello, con tanto di schiuma, in più alcuni sostengono che sia buona anche per gli esseri umani… e per i gatti!


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Botti di Capodanno: “il mio quartiere come il Vietnam”

Al mè dialètt... di Massimo Loschi di Massimo Loschi

di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

Lasciamoci cullare sull’onda di una canzone che ha segnato momenti felici della vita. Sembra quasi di volare…

Vìtà

Vita

In un ciél srêin ch’ha vultèe al scur ‘na luna nóva ó pina… a n’sò mia la scólta in silêinsi un ritòrnêl ch’al canta a la vìtà e a quèl ch’ha gh’è d’più bêl. A s’fa tant prêst a dir “vìtà” e la parrèv, a m’ašêrd a dir un quêl da gnint, un quêl ch’a n’finìss mai, invècì, cùmè al vêint, pasènd anch alšéra, anch al pêr ed ‘na carèsà la s’in và purtêndès adrée… spèransi, tràguêrd e dôp, dôp lé têrd. La scólta la luna ch’al ritòrnêl ch’al dèscòr d’n’amór, d’na luntanansa e al t’lasa viva la spèransa per sintirèt cùmè in n’insònì cùmè in un pinsér, chi van più fôrt che al vêint, e i sàn cunfòndêr al ciél cól mêr e alšér vùlêr… vulêr.

In un cielo sereno che volge al tramonto una luna nuova o piena… non so ascolta in silenzio un ritornello che canta alla vita e a ciò che vi è di più bello. Si fa presto a dire “vita” e parrebbe, mi azzardo a dire una cosa da nulla, una cosa che non finisce mai, invece, come il vento, passando anche leggera anche uguale a una carezza se ne va portandosi dietro… speranze, traguardi e dopo, dopo è tardi. Ascolta la luna quel ritornello che parla di un amore, di una lontananza e lascia vivere la speranza per sentirti come in un sogno come in un pensiero, che vanno più veloce del vento, e sanno confondere il cielo con il mare e leggero volare… volare.

Domenica 11 e lunedì 12 gennaio, alle 20,30, per la Rassegna Prima all’Ariston, al Cinema di San Marino proiezione del film Boyhood, del regista Richard Linklater

Il cammino misterioso del tempo

D

ieci anni nella vita di Mason, a partire da quando era un bambino di 6 anni. Passando dalla spensieratezza dell’adolescenza alle difficoltà di una famiglia moderna, il tempo trascorre inesorabile tra controversie, matrimoni vacillanti dei genitori e nuove nozze, cambi di scuola, primi amori, prime delusioni sentimentali, gioie e paure, che lo accompagneranno nel suo percorso verso l’età adulta. Boyhood non ha una trama: la trama è la vita stessa, il passare del tempo. Inseguendo con grande tatto e finezza quelle che potrebbero sembrare banalità, Richard Linklater riesce a cogliere il cammino misterioso del tempo, il respiro silenzioso di un’intera epoca con una nitidezza e una tenerezza che danno al film il sapore della prima volta. Commuove, fa ridere, accompagna amorevolmente i suoi personaggi con libertà di racconto e di regia in un film che sperimenta il tempo nel cinema e fuori, a cominciare dalla metamorfosi degli attori.

Cara Clarissa, mi chiamo Mara e abito vicino al Parco Pertini. Questa zona popolare è normalmente poco battuta dalle Forze dell’Ordine, forse perché sono poche per controllare il territorio in modo adeguato, ma liti in famiglia, risse e anche spaccio accadono anche in pieno giorno senza grosse conseguenze. Tanti qui sono tra coloro che chiedono i sussidi al Comune ma, malgrado ciò, a Capodanno sembrava il Vietnam: botti ovunque, fuochi artificiali, perfino gente che sparava dalle finestre. Ho un cane

e ho dovuto dargli gocce di calmante, vivo al sesto piano, vibrava il pavimento e ho potuto prendere sonno solo quando hanno smesso, dopo le 2. Faccio le pulizie per lavoro e nella zona di via Marx ho raccolto rifiuti di petardi ovunque il 2 gennaio. Multe? Nessuna. E allora io l’ordinanza anti botti a Carpi la chiamo pagliacciata.

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ara Mara, sono arrivate in radio numerose segnalazioni sia da Carpi che da Modena su come le ordinanze anti botti non siano state rispettate; dai comandi di Polizia Municipa-

le la notizia di persone diffidate dal fare botti sul suolo pubblico, ma non di sanzioni comminate. Sull’intero territorio delle Terre d’Argine le pattuglie della Polizia Municipale in servizio erano due: un’area decisamente estesa da presidiare (Novi, Carpi, Soliera e Campogalliano). Personalmente preferisco però i sindaci che hanno emanato le ordinanze a quelli che non l’hanno fatto: mi illudo che almeno qualcuno abbia preso sul serio le direttive imposte e che quindi i botti esplosi siano stati meno di quanti sarebbero stati senza ordinanze. Sogno che in futuro i botti saranno solo quelli delle bottiglie di spumante.

In mostra fino all’8 febbraio, presso lo Spazio Meme di via Giordano Bruno 4, una selezione delle opere di Marino Neri e Beatrice Pucci

A Biancaneve si addice il sonno L o Spazio Meme presenta la mostra A Biancaneve si addice il sonno, una selezione delle opere di Marino Neri e Beatrice Pucci a cura di Filippo Bergonzini. Marino Neri, autore di libri a fumetti, e Beatrice Pucci, autrice di cortometraggi di animazione in stop-motion, trovano un punto d’incontro nella pratica del disegno e dell’illustrazione, nell’uso

Libri da non perdere! Avrò cura di te di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale

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l mondo non tifa per le storie d’amore. Ne ha troppa paura. Cerca di ingabbiarle dentro il matrimonio, salvo poi rinfacciare ai coniugi che sono stati loro a costruirsi le sbarre della prigione. L’amore perfetto non esiste. Quello reale è la somma di tante imperfezioni. L’amore più duraturo è spesso il più improbabile. E’ appena smetti di inseguire l’amore perfetto che ti metti in gioco davvero. Avrò cura di te è il nuovo libro di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale, in libreria per i tipi di Longanesi. Protagonisti sono la trentacinquenne Gioconda, detta Giò, e il suo angelo custode, Filèmone. Gioconda detta Giò ha una storia familiare complicata alle spalle,

un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L’angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di

comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

espressivo del bianco e nero e nell’amore per le atmosfere cupe e oniriche che rimandano a un immaginario fantastico, vicino al mondo delle fiabe e della tradizione popolare. Da qui il richiamo al celebre racconto dei fratelli Grimm che dà il titolo alla mostra: un’esposizione di lavori inediti ed editi tra illustrazioni, disegni, tavole a fumetti, sculture e installazioni. La mostra è un’occasione per osservare da vicino il confronto e l’interazione fra due artisti

alle prese con un percorso espositivo che ne mette in luce, allo stesso tempo, la sensibilità affine e gli approcci stilistici differenti. Per tutta la durata della mostra sono disponibili per il pubblico due serigrafie prodotte in collaborazione con Medulla (progetto del modenese Davide Montorsi il quale realizza serigrafie su vari supporti, stampe e libretti d’artista a tiratura limitata, utilizzando solo pigmenti naturali) e due incisioni realizzate in collaborazione con il Laboratorio semi-serigrafico di Michele Pierpaoli, entrambe in tiratura limitata.


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L’aforisma della settimana...

“Meglio tacere e dare l’impressione di essere stupido, piuttosto che aprir bocca e togliere ogni dubbio”. Oscar Wilde appuntamenti

Teatro CARPI

10 gennaio - ore 21 11 gennaio - ore 16 Stagione Prosa L’ispettore generale Di Nikolaj Vasil’evic Gogol’ Adattamento drammaturgico Damiano Michieletto Con Alessandro Albertin, Silvia Paoli, Stefano Scandaletti e altri 8 attori Regia Damiano Michieletto Teatro Comunale 13 gennaio - ore 21 Stagione Danza Catapult Direzione artistica Adam Battelstein Magic Shadows Musiche A. Vivaldi, H. Arlen, M. Norton Coreografie di Adam Battelstein Aterdanza Teatro Comunale 16 gennaio - ore 20.30 Rigoletto Melodramma in tre atti Musica di Giuseppe Verdi Libretto di Francesco Maria Piave Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte Maestro concertatore e direttore Stefano Giaroli Regia, scene e costumi di Artemio Cabassi In collaborazione con Circolo Lirico L.Pavarotti Teatro Comunale 18 gennaio - ore 16 La vita è sogno Lei è ricca, la sposo... e l’ammazzo! Con Gianfranco Jannuzzo, Debora Caprioglio Di Mario Scaletta Regia di Patrick Rossi Gastaldi Teatro Comunale

Mostre CARPI

Fino al 10 gennaio Al di là del muro, tra gli alberi Mostra fotografica delle opere di Ivano Bolondi Sala espositiva della Biblioteca A. Loria Fino al 18 gennaio Pantograffiti tecnologici Laboratorio dei cortocircuiti Opere di Adolfo Lugli Bottega dell’arte di Adolfo Lugli Fino al 18 gennaio Bambini divini Mostra delle opere delle bambine e dei bambini

Il 10 gennaio alle 21 e l’11 gennaio alle 16, al Teatro Comunale di Carpi va in scena L’ispettore generale di Gogol, nell’adattamento drammaturgico di Damiano Michieletto

Vizi tra ieri e oggi

appuntamenti

Del nido d’infanzia Orso biondo e Scuola d’infanzia Le Chiocciole Libreria La Rocca Fino al 30 gennaio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Lorenzo Bassi (Bax) O&A Centro Affari Fino all’8 febbraio A Biancaneve si addice il sonno Opere di Marino Neri e Beatrice Pucci A cura di Filippo Bergonzini Spazio Meme

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’adattamento drammaturgico di Damiano Michieletto attualizza ed esaspera l’intento critico di Nikolaj Vasil’evic Gogol’ nei confronti di una società corrotta e gretta, dove tutti, nessuno escluso, hanno “le mani in pasta”. Il sindaco, l’ispettore di polizia, il giudice,

l’ufficiale postale, il sovrintendente dell’ospedale: inesorabile e distribuito in modo capillare è il degrado; l’onestà è ciò che di più lontano esista, poiché a tutti interessa una sola cosa: il denaro, meglio se facile e a spese del servizio pubblico. Tutto è sporco, opprimente, macchiato,

chiassoso, sciatto; tutti bevono, fumano, rubano, tramano. Un testo che oggi appare necessario per riflettere sull’arroganza, la stupidità, il miraggio del guadagno comodo. Uno sguardo intelligente sui vizi di una società che somiglia disgraziatamente alla nostra.

Il 13 gennaio, alle 21, al Teatro Comunale di Carpi, per la Stagione Danza, sarà protagonista Catapult

Tra danza e ombre A dam Battlestein ha lavorato per diciannove anni con Pilobolus Dance Theater come danzatore, coreografo e direttore creativo. Poi ha accettato la sfida di dar vita a una forma di arte antica e, nel 2008, ha fondato Catapult, compagnia di danza che lavora col teatro d’ombre. Finalisti

ad America’s Got Talent dove si sono distinti per qualità artistiche e originalità del progetto e dove hanno conquistato l’amore del pubblico e gli apprezzamenti della critica, questi danzatori inscenano storie in un modo che non si è mai visto prima, abbandonandosi a una dimensione onirica, struggente. I

loro corpi o, meglio, le silhouette delle loro figure, creano - con l’aiuto di pochissimi oggetti - ambientazioni e racconti trasformandosi in animali, in oggetti, in forme naturali, in personaggi riconoscibili… Uno spettacolo da non perdere in cui lo spettatore verrà, appunto, “catapultato” in un mondo nuovo.

il 16 gennaio, alle 20.30, al Comunale torna l’opera lirica con Rigoletto, in collaborazione col Circolo Lirico Luciano Pavarotti

Dramma al Comunale

Tratta dal dramma di Victor Hugo - Le Roi s’amuse - Rigoletto è un’opera in tre atti di Giuseppe Verdi su libretto di Francesco Maria Piave. E’ un dramma dove la passione, il tradimento, la vendetta, l’amore filiale concorrono a grandi effetti tragici e struggenti. L’opera si apre con una festa alquanto movimentata nel palazzo del Duca di Mantova, grande dongiovanni, abituato a sedurre e abbandonare le donne che capitano al suo cospetto. Rigoletto, il buffone di corte, che spesso sorride dei mariti beffati, si ritrova

ben presto a condividerne la sorte, quando del conte si innamora anche sua figlia Gilda. L’epilogo sarà straziante, degno di una grande opera. La prima ebbe luogo, con successo, l’11 marzo 1851 al Teatro La Fenice di Venezia. In colla-

borazione con il Circolo Lirico Luciano Pavarotti, l’opera vede la partecipazione dell’Orchestra Sinfonica Cantieri d’Arte, del maestro concertatore e direttore Stefano Giaroli. Regia, scene e costumi sono invece affidati ad Artemio Cabassi.

Fino al 14 febbraio Lei non Sacchi sono io Personale di Oscar Sacchi Vignette di ieri, oggi e domani Osteria del Nano Appalto di Soliera

Eventi CARPI

11 gennaio - ore 15.30 L’amour ad nascost Compagnia Dialettale Mantovana Gruppo Teatro Aperto di Moglia Tre atti brillanti di Puio Bosi Regia di Gabriele Maretti Cinema Teatro Ariston 13 gennaio - ore 21 Albi illustrati e animazione alla lettura. Dalla fruizione alla produzione Livio Sossi, professore di Letteratura per l’infanzia presso l’Università degli Studi di Udine Durante l’incontro si affronteranno dal punto di vista della letteratura per l’infanzia i seguenti temi: tipi di albi illustrati, tecniche di animazione, letture ad alta voce, burattini, teatro,cortometraggi, kamishibai Libreria per l’infanzia Radice - Labirinto 14 gennaio - ore 21 Giordania Da Jerash al Wadi Rum Petra, la città ritrovata Di Gian Piero Ascari A cura di L’Angolo dell’Avventura di Carpi Sala Congressi 14 gennaio - ore 21 La Biblioteca dei miei sogni Il lungo sguardo di Elizabeth J. Howard (Fazi, 2014) 1950, Londra. Antonia e Conrad Fleming stanno aspettando gli ospiti per la cena di fidanzamento del figlio Julian. Ogni cosa è pronta nella bella villa sulla collina di


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appuntamenti

Hampstead, da cui si gode una magnifica vista sulla città; la casa sta per accogliere, impeccabile, l’élite londinese che celebrerà l’ occasione. Eppure la voce e lo sguardo di Antonia sono velati dal disincanto e dalla sensazione, quasi una certezza, che le cose, in fondo, sarebbero potute andare in modo diverso A cura di Alessandra Burzacchini Coordinamento Anna Prandi Sala espositiva Biblioteca Loria 15 gennaio - ore 9.30 Le vaccinazioni: dubbi e paure Uno spazio d’incontro per mamme e bambini 0-9 mesi Momento di incontro per acquisire informazioni e scambiare esperienze ma anche per condividere emozioni legate all’essere mamme E’ un’occasione per approfondire temi che riguardano l’arrivo di un bambino in famiglia e per conoscere meglio i servizi del territorio rivolti ai genitori con bambini piccoli Relatrice: Ornella Biagioni, Pediatria di Comunità Ausl di Carpi Centro Scubidù 16 gennaio - ore 21.15 A piedi da Cesena a Monte S. Angelo In parte percorso di Francesco Di Paolo Almerigi e Monique Emanuelli Club Alpino Italiano 17 gennaio - ore 16 OcchiNasiBoccheBaffi Inaugurazione esposizione delle opere di Michele Ferri A seguire InventaFacce, laboratorio artistico (6-9 anni) A cura di Michele Ferri Il castello dei ragazzi 17 gennaio - ore 21 Luce dalle Stelle Dipartimento di Fisica Università di Milano Di e con Marina Carpineti, Marco Giliberti e Nicola Ludwig Tre scienziati a una strana conferenza, un racconto sulla scienza fatto da veri scienziati in scena con un brio che congiunge esperimenti scientifici, battute fulminanti e il desiderio di comunicare in modo non noioso il lavoro del ricercatore. Si parla di luce proveniente da lontanissime stelle, eppure tutto, è fonte di continui riferimenti alla vita quotidiana in un divertente interrogarsi e battibeccare dei tre conferenzieri. L’universo come non l’avete mai visto: un viaggio nell’osservazione di stelle, nebulose, galassie e buchi neri che porta le più straordinarie tecnologie per l’osservazione del cosmo

Fotografi reggiani e stranieri a confronto con i Musei civici di Reggio Emilia. L’allestimento a Palazzo dei Musei sarà visitabile fino al 30 aprile

Metti il fotografo al Museo

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fino all’uso nelle applicazioni alla vita di tutti i giorni, raggi ultravioletti, termografia infrarossa, microonde e altri spettacolari fenomeni. Uno spettacolo con un finale a sorpresa che chiama in causa direttamente lo spirito critico dello spettatore Auditorium San Rocco 18 gennaio - ore 15.30 Mr Peabody e Sherman 6-10 anni Incontro condotto dai ragazzi del Circostrass e Associazione Culturale Apoire Circolo La Fontana 18 gennaio - ore 16.30 Circoluna Teatro d’ombre e attore Teatro Gioco Vita dai 2 ai 6 anni Auditorium San Rocco 18 gennaio - ore 15.30 Al nebiòn, quand al gh’è, l’è féss, dovra la tèsta! Compagnia Dialettale Teatro Nuovo di Scandiano Commedia dialettale in due atti di Silvano Morini Cinema Teatro Ariston

U

na nuova esposizione fotografica che riunisce i lavori di Vasco Ascolini, Bruno Cattani, Giuseppe Maria Codazzi, Daniele De Lonti, Stanislao Farri, Giuliano Ferrari, Marcello Grassi, Hyun-Jin Kwak, Esko Männikkö, Roberto Margini, Primo Montanari, Sarah Moon, Davide Pizzigoni, Luciano Romano e Vittorino Rosati, Carlo Vannini è allestita al primo piano di Palazzo dei Musei di Reggio Emilia. Protagonista il nucleo di fotografie di proprietà dei Musei Civici, collezione avviata con un progetto del 1996, Metti il fotografo al museo, che aveva coinvolto undici fotografi reggiani. Con la massima libertà ognuno di questi autori realizzò una serie di scatti che rappresentano, interpretandole, le collezioni dei musei, i loro ambienti e i loro oggetti. Si tratta, letta con occhi contemporanei, di un’operazione quasi pionieristica, che ha visto nascere il lungo sodalizio tra il Palazzo dei

Musei e la fotografia. Le collezioni reggiane con il loro fascino e la loro complessità continuano a essere fonte di ispirazione inesauribile; nel corso degli anni si sono moltiplicati i progetti che avevano il museo come fulcro e, in particolare, grazie alla presenza di Fotografia Europea, molti fotografi hanno realizzato opere poi entrate a far parte del patrimonio artistico della città. Per questo motivo si è voluto

dar conto di queste esperienze esponendo alcune delle opere realizzate negli ultimi anni da autori di fama internazionale come Sarah Moon (Journal De Voyage, 2014), Esko Männikkö (The Blues Brothers, 2013) e Hyun-Jin Kwak (Girls in uniform, 2008). Luciano Romano ha ritratto per Peter Greenaway gli animali delle collezioni naturalistiche, inseriti dal regista inglese nello spettacolo realizzato per l’Expo di Saragozza nel 2008, The Blue Planet. Di Carlo Vannini, già presente nella rassegna del ’96, si espongono cinque immagini realizzate in occasione della mostra Un museo Particolare del 2009, mentre Davide Pizzigoni è presente con alcune immagini tratte da Loropernoi, raffinata relazione tra le collezioni e i ritratti fotografici dei guardiani dei musei di tutto il mondo. L’esposizione resterà allestita sino al 30 aprile con i consueti orari di apertura di Palazzo dei Musei: dal martedì al venerdì dalle 9 alle 12, sabato e domenica dalle 10 alle 13 e dalle 16 alle 19.

I giganti della scienza Relatore Alfonso Cornia, docente presso l’Itis Leonardo da Vinci e responsabile provinciale dei Campionati Internazionali di giochi matematici Programma 15 gennaio - ore 20.30 Margherita Hack (1922-2013) 22 gennaio - ore 20.30 Ettore Majorana (1906-1938) 29 gennaio - ore 20.30 Niels Bohr (1885-1962) 5 febbraio - ore 20.30 Richard Feynman (1918-1988) Libreria Mondadori 22 gennaio e 19 febbraio - ore 20,30 Spazio Papà Percorso dedicato esclusivamente ai papà di bambini da 0 a 3 anni, per offrire loro uno spazio d’accoglienza, di ascolto e di condivisione di esperienze ed emozioni sull’essere padre oggi Presso il Centro Documentazione Educativa in via Nicolò Biondo 75 Fino al 25 gennaio Pista di pattinaggio su ghiaccio sintetico Orari d’apertura della pista: Da lunedì a venerdì: 15/20 Pre festivi e festivi: 10.30/12.30 - 14.30/20 Piazza Garibaldi


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Pallavolo Femminile Serie A - Rispettano il pronostico capitan Piccinini e compagne che in terra romagnola trovano il massimo risultato con il minimo sforzo. 3-0 su Forlì e secondo posto blindato in classifica con un nuovo allungo sulle inseguitrici

Il 2015 porta subito 3 punti C oach Beltrami recupera Helene Rousseaux dopo la distorsione alla caviglia rimediata nel match del 21 dicembre con Busto Arsizio. La schiacciatrice belga, però, parte dalla panchina con Ikic confermata titolare in posto quattro al fianco di capitan Piccinini. Per il resto formazione classica con Rondon al palleggio, Fabris opposta, Heyrman e Folie al centro, Arcangeli libero. Dall’altra parte le ultime vicende hanno portato sulla panchina coach Vercesi al posto di Marone che come suo primo sestetto schiera Stoltenborg in regia, Koleva in diagonale a lei, Guasti e Ventura in posto quattro, Ceron e Neriotti al centro con Ferrara libero. Avvio positivo per le padrone di casa che si portano subito a condurre 4-1. Il fattore ‘sorpresa’ e qualche minuto per trovare le giuste misure costringono le bianconere ad inseguire, ma per poco perché il sorpasso si materializza subito sul 5-6. Forlì ha comunque sostanza dalle giovani Neriotti e Guasti e torna avanti di tre lunghezze sull’11-8 e poi di due al time out tecnico sul 12-10. Lo stop tecnico aiuta Piccinini e compagne a trovare maggiore efficacia soprattutto al servizio. Quando la ricezione romagnola inizia a traballare sale in cattedra anche Fabris che

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ittoria perentoria per la Cec che non lascia scampo alla Dolciaria Rovelli. Universal Carpi in campo in formazione tipo con Dall’Olio-Renzetti, Bosi-Cordani, LuppiInsalata e Trentin libero. Morciano è schierata da coach Maccarelli con Pietrelli opposto al palleggiatore Donzella, Boncompagni e Spinelli schiacciatori, Caselli e Bizzarri al centro e Ferraro libero. Dopo una partenza a strappi per entrambe le formazioni, il primo vero break arriva con Luppi in battuta che mette a segno un ace e propizia il muro di Insalata e la rigiocata di Cordani (16-12).

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a squadra Under 14 maschile Casina dei Bimbi, nata in collaborazione tra Universal Pallavolo Carpi e Sdp Anderlini Modena, ha partecipato, il 4 gennaio, al torneo Befana Volley Game organizzato dalla società bolognese Zinella. I ragazzi allenati dai coach Giuliano Marasca e Fabio Caselli si sono aggiudicati il torneo vincendo la finale per 3-0 proprio

riesce a trovare sempre di più da Heyrman a livello offensivo, ma l’equilibrio rimane per tutta la prima parte del parziale complice anche qualche errore di troppo nella metà campo bianconera. Al rientro in campo dal time out tecnico, però, il sestetto bianconero cambia marcia e allunga in maniera decisiva, con capitan Piccinini che trova punti pesanti per chiudere set e incontro. Il coach Alessandro Beltrami: “Abbiamo avuto un inizio tentennante, dove abbiamo fatto un po’ di confusione. Loro hanno schierato quattro giocatri-

ci che, tra virgolette, non conoscevamo o per meglio dire un sestetto inedito. Gli siamo corsi un po’ dietro, loro sono state brave a difendere e ridarci il pallone, mentre noi siamo stati poco pazienti e abbiamo commesso un sacco di errori. Ce le siamo tenute vicine fino alla fine, poi abbiamo preso un po’ di ritmo che ci è servito anche nel secondo set dove abbiamo fatto la differenza e ci siamo portati avanti di molti punti. L’inizio del terzo set, invece, è stato un po’ come il primo. Venivamo da un momento del match dove avevamo toccato pochi palloni, ci

Pallavolo Femminile Serie C

Riscatto della Texcart propizia l’allungo finale e il muro di Rondon chiude il parziale 25-21 a favore di Modena. Sestetto confermato e si riparte con la giusta concentrazione per indirizzare al meglio l’incontro. Forlì va da subito sotto scontrandosi spesso e volentieri con il muro bianconero. 6-10 il parziale in avvio con il solco scavato anche grazie alla buona precisione nel fondamentale. Per qualche momento le padrone di casa sembrano riuscire a contenere lo svantaggio, ma nei frangenti immediatamente successivi al time out tecni-

co arriva un parziale spacca gambe di Modena che sfrutta il servizio di Fabris e si porta ad un passo dal chiudere i conti prima del cambio campo. Forlì riesce solo ad accorciare di un paio di lunghezze, poi Modena chiude agevolmente con la solita Fabris in grande spolvero anche a livello offensivo. Più equilibrio nel terzo parziale. Forlì deve giocarsi il tutto per tutto per rimanere nel match e si affida alle sue giocatrici di maggior esperienza: Koleva e Ventura. Dall’altra parte, con il passare dei set, Rondon

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i si aspettava il riscatto dalla Texcart Città di Carpi dopo la sconfitta di Pegognaga e la squadra ha risposto alla grande. La compagine di Mister Pisa ha dettato legge sin dall’inizio, impedendo alle ospiti di sviluppare il proprio gioco. Garuti in regia ha gestito al meglio i propri attaccanti, portandoli tutti in doppia cifra, il servizio e la difesa hanno completato l’opera. Top scorer di giornata Bulgarelli (15 punti per lei), seguita da Pini (14), Faietti e Bellentani con 11, dimostrando la buona qualità generale del nostro attacco. Buona anche la cornice di pubblico. In Coppa Emilia, la Texcart ha battuto la formazione del Corlo, lo scorso 23 dicembre, 3 a 0.

eravamo limitati ad appoggi e poco altro perché Fabris aveva avuto una grande serie al servizio che aveva deciso il secondo set. Siamo arrivati al time out tecnico avanti 12-11 con otto errori nostri, poi non abbiamo più sbagliato e abbiamo gestito senza grossi problemi. Prima della gara ci eravamo detti che dovevamo fare tre punti, questo era il primissimo obiettivo, ma ora non possiamo accontentarci. Sono contento del secondo e terzo set dove siamo stati superiori e abbiamo tenuto le distanze quando era il momento, non è andato bene il primo, ma pensiamo anche che tornavamo dalle vacanze e non avevamo potuto preparare tatticamente il match. Dobbiamo crescere, abbiamo un buon margine su chi ci insegue, ma dobbiamo anche fare punti in queste partite, poi arriveranno la Coppa Italia e gli scontri diretti. Lì vedremo cosa succederà, ma intanto lavoriamo per prendere ancora più sicurezze in queste prossime sfide oltre a quelle che abbiamo maturato nel girone d’andata”. Prossimo appuntamento: domenica 11 gennaio, alle ore 18 presso il PalaPanini di Modena, tredicesima giornata del 70° Campionato Italiano Master Group Sport Volley Cup Serie A1 fra Liu•Jo Modena e Metalleghe Sanitars Montichiari.

Pallavolo Maschile Serie B - Vittoria perentoria (3 a 0) per la Cec che non lascia scampo alla Rovelli

Cec di forza contro il Morciano

La Cec si dimostra solida e dilaga, chiudendo 25-17 grazie a un attacco in rete di Gramolini. Nel secondo set Luppi al servizio mette in difficoltà la ricezione Befana Volley Game

avversaria e il compagno di reparto Insalata in prima linea mette a segno un muro e un contrattacco punto per il 10-7. Gli ospiti non si abbattono e rientrano in partita

trovando la parità 10-10 con un attacco dalla seconda linea di Boncompagni. Renzetti piazza l’ace del 16-14 e l’attacco del 18-14 al termine di uno scambio

La Casina dei Bimbi trionfa a Bologna

spettacolare. Questa volta gli ospiti non riescono più a rientrare e Cordani chiude la contesa mettendo a terra la pipe del 25-18. 3°set: la prima fuga Cec avviene poco dopo la prima sosta tecnica con Cordani che attacca per l’11-7. Renzetti mette a segno una bella serie di servizi in salto e un bel contrattacco dalla seconda linea grazie al quale la Cec allunga fino al 19-14. La Rovelli riduce lo svantaggio con un attacco di Pietrelli (22-20) ma è Renzetti, votato miglior gio-

catore in campo, che chiude la gara mettendo a terra la palla del 25-21. Tre punti importantissimi per la Cec che rimane agganciata alle prime della classe e ritrova un bel gioco grazie anche all’apporto dei centrali Luppi e Insalata, autori di una prova maiuscola. Domenica 11 la Cec farà tappa a Bolzano per l’undicesima giornata di campionato mentre mercoledì 14 gennaio, si replicherà a Modena il derby l’ultima sfida di Coppa Italia. contro i padroni di casa dopo aver sconfitto nella fase preliminare anche la Eurosped Falconara e la Stadium Mirandola senza lasciare alcun set agli avversari. Questo risultato dimostra l'ottimo percorso che il gruppo sta facendo sia nel campionato provinciale Fipav dove occupa saldamente la prima posizione in classifica sia nei tornei di categoria giocati finora.


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abato 10 gennaio dalle 13.30 torna sui campi di bocce di Budrione la 37esima edizione de Il Pallino d’oro, la competizione internazionale organizzata dalla società Rinascita MP Filtri di Budrione: saranno presenti 32 giocatori, tra cui i 26 migliori italiani del 2014, fra i quali i 6 campioni del mondo in carica. Accanto ai nostri, i migliori giocatori di Svizzera, Repubblica di San Marino, Austria, Germania, Stati Uniti e, per Cabassi - Villa Bolis: 16 - 9 Terza partita di Campionato per la Categoria Master quella disputata il 20 dicembre scorso presso l’impianto Campedelli di Carpi. Partita a senso unico con la Cabassi che ha sempre dominato la partita con disinvoltura. Troppa è la differenza tra le due formazioni in acqua, tanto che il Mister ha potuto ruotare e far giocare

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Sabato 10 gennaio dalle 13.30 torna sui campi di bocce di Budrione la competizione internazionale organizzata dalla società Rinascita MP Filtri di Budrione

Il Pallino d’Oro la prima volta, parteciperanno giocatori provenienti dall’Africa. Ospite d’onore una rappresentativa del Carpi FC composta da giocatori e dirigenti. Presenzieranno tutte le autorità: il sindaco di Carpi Alberto Bellelli che ha la delega allo Sport, il vescoPallanuoto Cabassi

I risultati

anche i ragazzi sinora meno impegnati. Cabassi - NC Faenza: 19 - 2 Terza partita del Campionato Under 20 per la Cabassi che presso l’impianto Dogali di Modena gioca la partita sul campo di gara di “casa” contro i pari età di Nuoto Master

vo monsignor Francesco Cavina, un rappresentante del Coni e le massime autorità della Federazione Italiana Bocce, specialità Raffa. La gara si svolgerà interamente sui campi della Rinascita MP Filtri di Budrione. Domenica 11 gennaio si

svolgerà poi il Trofeo MP Filtri, gara internazionale individuale che quest’anno conta 696 presenze, di cui 25 di Categoria A1, 461 di Categoria A e 210 di Categoria B. Sarà presente tutta l’Italia da Nord a Sud e isole comprese oltre alle nazioni estere di Svizzera,

Club 2000 Faenza. Risultato finale, 19 a 2, che rispecchia la netta superiorità del gruppo biancorosso rispetto a un modesto Faenza.

Under 13

Modena - Cabassi: 6 - 4 La Cabassi impegnata nella seconda giornata di Campionato Under 13 in casa di Modena Nuoto. La rosa carpigiana ha visto l’inserimento di qualche elemento proveniente dalla categoria Acquagol, classe 2004, che col loro contributo positivo, hanno permesso al settebello carpigiano di accorciare le distanze da Modena Nuoto, il quale ha dominato il match fino alla fine, col risultato finale di 6 a 4. Buona la prestazione di Alessio Dondi trascinatore nella fase offensiva e di Leonardo Losi che ha assicurato una buona

copertura alla porta carpigiana. Cabassi - Bologna: 10 - 4 Domenica 21 dicembre è andato in scena il 27° torneo città di Parma nell’impianto Centro Negri a cui la formazione carpigiana ha partecipato. Il settebello carpigiano ha affrontato i primi due match della giornata contro Brescia e Mestrina coi

Foto del podio dell’edizione 2014: da sinistra Roberto Castrini, Niki Natale, Gianluca Manuelli e Andrea Rotundo

Repubblica di San Marino, Austria, Germania, Stati Uniti e Africa. Al mattino dalle 9 si giocherà in tutti

i bocciodromi di Modena, Reggio Emilia e Mantova. Le finali si svolgeranno alla Rinascita di Budrione.

rispettivi risultati a sfavore di 7-2 e 7-4. Ultimo incontro della giornata contro il President Bologna: la Cabassi ha portato a casa un risultato positivo con ben 10 reti fatte e solo 4 subite. Gli atleti biancorossi hanno dimostrato nella giornata una prestazione crescente fino appunto alla vittoria che ha assegnato loro il 5° posto nel torneo. Buona la prestazione

della squadra con gli exploit del capitano Alessio Dondi e dei giovanissimi atleti classe 2004. Da segnalare inoltre il primo goal in categoria Under 13 per Matteo Bellodi e Antonio Reibaldi. “Il torneo è stata l’occasione per provare la fase offensiva e quella difensiva della squadra. Nei primi due match abbiamo affrontato due formazioni molto forti, Brescia e Mestrina ma nonostante ciò i ragazzi non si sono fatti sopraffare a hanno limitato al minimo le reti subite. L’ultimo match della giornata lo abbiamo affrontato con molta più grinta e abbiamo avuto le nostre soddisfazioni culminate con la vittoria. Ringrazio l’organizzazione parmense per la splendida giornata di sport”, ha commentato il Mister.

Pallamano - Ripresi gli allenamenti di Terraquilia Handball

Biancorossi sempre più in alto I

giocatori biancorossi di Terraquilia Handball hanno ricominciato gli allenamenti in vista della ripresa del campionato fissata sabato 17 gennaio nella sfida casalinga contro l’Handball Estense. Ha fatto letteralmente manbassa di titoli la Terraquilia Handball alla seconda edizione del Figh Awards 2014, kermesse promossa dalla Federazione Italiana nella quale i tecnici delle massime categorie nazionali erano chiamati a votare i migliori atleti dei rispettivi campionati. Primo posto nella categoria “miglior straniero” per il montenegrino Zeljko Beharevic davanti al lituano della Junior Fasano Petras Raupenas e al portoghese del Pressano Paulo Da Silva.

Altra soddisfazione per i colori biancorossi arriva dalla categoria “miglior giovane” per Carlo Sperti che sale sul gradino più alto del podio mettendosi alle spalle

il centrale del Cologne Nicola Riccardi e al terzino dell’Handball Romagna Davide Bulzamini. La soddisfazione della dirigenza della Terraquilia

Handball Carpi cresce ancor di più per il terzo posto del capitano Luigi Malavasi che coglie la “medaglia di bronzo” alle spalle del fasanese Vito Fovio e

dell’estremo difensore del Pressano Valerio Sampaolo, rispettivamente primo e secondo. Ha preso poi il via, a Chieti, il training camp che la Nazionale maschile di Pallamano svolgerà insieme all’Iran, compagine che effettuerà in Italia il suo ultimo periodo di preparazione prima di volare in Qatar per prendere parte ai Campionati Mondiali 2015. Per gli azzurri, dunque, un nuovo e importante step di preparazione in vista del primo turno di qualificazione agli Europei 2018, con le sfide contro Kosovo e Romania fissate per la primavera prossima. Tra i 16 azzurri a disposizione del tecnico Fredi Radojkovic figura fra i convocati anche l’ala destra di Terraquilia Vito Vaccaro.

Tiro con l’arco Torneo indoor Città di Carpi

Arcieri alla Corte dei Pio

G

li atleti della Compagnia carpigiana Re Astolfo saranno impegnati sabato 10 e domenica 11 gennaio nel 6° Torneo Città di Carpi, presso la palestra dell’Istituto Vallauri (sabato dalle 16 alle 19 e domenica dalle 9 alle 12 e dalle 14,30 alle 17,30). Alla tradizionale gara di tiro con l’arco indoor organizzata dalla società carpigiana Re Astolfo parteciperanno atleti provenienti da Emilia Romagna, Lombardia e Veneto. In gara anche il campione di casa nostra Andrea Parenti e la giovane stella di Castelfranco, Yuri Belli (Categoria Juniores) il quale detiene il record regionale di tiro Indoor.

Via S. Giorgio 35/D - Rio Saliceto (RE) - Tel. 0522.699703 - info@tessilgoal.it - www.tessilgoal.it


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