Settimanale di
1° marzo 2013
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 08
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la carica dei grillini Vincenti e contenti preparano armi e bagagli per invadere il Parlamento. I grillini a Carpi si attestano al 21,3% e sono il secondo partito dietro al PD.
Simona Cipolli
muore dopo il parto: aperta un’inchiesta
Carlo Zini
la crisi delle costruzioni colpisce anche cmb
Stefano Montanari
“L’ inquinamento a fossoli aumenterà”
Stefano Cenci
la fine del mondo secondo stefano cenci
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Libri
da non perdere!
Tra le righe...
Miracolo Berlusconi
Duemila anni di terremoti in Val padana Di Paolo Golinelli
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l primo terremoto documentato nella Pianura Padana risale al 91 a.C.: ne parlano Plinio il Vecchio e nel Medioevo le cronache di Giulio Ossequente e Orosio; l’ultimo è quello che ha colpito l’Emilia nel maggio 2012. Duemila anni di episodi sismici raccontati da Paolo Golinelli, docente di Storia Medievale, nel saggio Terremoti in Val Padana, Storia e attualità (Mursia, pagg. 156; euro 14), in libreria. Un racconto preciso e dettagliato dei terremoti che hanno devastato la Val Padana: i sismi di Rimini del 1308, di Bologna del 1504, di Milano del 1755 e, soprattutto, i terremoti del 1117 della Bassa Veronese e del 1222 di Brescia, più disastrosi e di magnitudo maggiore di quello dello scorso maggio. L’autore, fonti storiche alla mano, demolisce il falso mito della Pianura Padana come “oasi sismica” e intreccia gli avvenimenti del passato con le impressioni del presente: uguali le paure, la ricerca di colpevoli, gli atteggiamenti mentali e le azioni quotidiane di fronte alle emergenze. Spiega Golinelli: “I terremoti non si possono prevedere, ma la storia insegna. Responsabilizzare con senso storico le persone e le istituzioni è necessario per progettare e costruire”.
Foto della settimana
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a parola più usata, manco a dirlo, è miracolo. Subito dopo viene la parola: Berlusconi. La sfida elettorale che fino a qualche settimana prima sembrava avere un esito scontato col Centrodestra dato per sconfitto ha stravolto ogni certezza e rovinato ogni calcolo della Sinistra. Il Centrodestra che era morto è risorto grazie a lui, Silvio Berlusconi, il trionfatore morale di questa competizione. La sua rimonta ha del fenomenale: oggi è anziano ma ancora in grado di imporsi, soprattutto sullo schermo televisivo, con battute di spirito e promesse, che ancora una volta sono state credute. Non è una novità che il Cavaliere sia un grande comunicatore non solo perché sa recitare benissimo ma perché la sua empatia è contagiosa. Ancora una volta il Pd lo ha sottovalutato. Il Pdl a livello nazionale ha ottenuto il 21,3%, ben al di sotto del 37,3 del 2008 ma si tratta di un risultato superiore alle aspettative perché i valori di tre mesi fa sono raddoppiati: a Carpi il Pdl replica il trend nazionale passando dal 23% del 2008 al 12,6 del 2013. Bersani doveva smacchiare il ‘giaguaro’ Berlusconi, ma dopo i risultati elettorali è successo il contrario: il giaguaro ha smacchiato il leader del Pd che dal 33,1 del 2008 è passato al 25,6 del 2013. E anche a Carpi la batosta s’è fatta sentire: dal 55,4% delle Politiche del 2008, il Partito Democratico è passato al 44,8% registrando un calo di undici punti. Il clima non è più quello di novembre, quando la presa del potere sembrava soltanto una questione di calendario e oggi è un esercizio inutile chiedersi cosa sarebbe successo se al posto di Bersani ci fosse stato Matteo Renzi: troppo tardi. Eppure non era mica difficile da capire, ma a Sinistra sono così… adorano farsi del male da soli. Sara Gelli
Il graffio
La Iena
Mentre qualcuno discute ancora sulla legittimità dell’aborto, c’è chi, nel 2013, muore di parto. Frase della settimana...
“Perché costruire un inceneritore a biomassa in una zona di pianura dove la biomassa non c’è, producendo essenzialmente inquinamento atmosferico?”. Dichiarazione di Argio Alboresi, Lega Nord sulla centrale a biomasse legnose che Garc vuole costruire a Fossoli.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
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Dieci gli iscritti nel registro degli indagati con la pesante accusa di omicidio colposo dal pm Enrico Stefani a cui è affidata l’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Simona Cipolli, morta all’ospedale di Baggiovara, dopo aver partorito al Policlinico di Modena dove era stata trasferita dal Ramazzini di Carpi
Muore dopo il parto a 36 anni Dopo il parto M Simona edici e paramedici, in tutto una decina, sono stati iscritti nel registro degli indagati con la pesante accusa di omicidio colposo dal pm Enrico Stefani a cui è affidata l’inchiesta che dovrà far luce sulla morte di Simona Cipolli, deceduta all’ospedale di Baggiovara, dopo aver partorito al Policlinico di Modena dove era stata trasferita dal Ramazzini di Carpi: tre ospedali diversi nel giro di poche ore perché così “funzionano” i percorsi della sanità pubblica oggi. Uno dei medici lavora al Ramazzini, la maggior parte al Policlinico e i rimanenti alla Neurochirurgia di Baggiovara: per la Procura di
Tre ospedali diversi nel giro di poche ore perché così “funzionano”i percorsi della sanità pubblica.
Simona Cipolli
Modena l’avviso di garanzia è un “atto dovuto” che consente agli indagati di esercitare i propri diritti di difesa e partecipare all’autopsia con un proprio consulente. Tutto ha inizio sabato 16 febbraio, quando, nel pomeriggio, Simona Cipolli, 36 anni, residente a Limidi di Soliera non si sente bene e va a farsi provare la pressione in una farmacia di Carpi (Il Resto del Carlino, sabato 23 febbraio) dove le riscontrano valori un po’ alti e le consigliano di andare al Pronto Soccorso. Simona, che è alla ventinovesima settimana di gravidanza,
arriva al Ramazzini poco dopo le 18 e, “inizialmente, le condizioni della signora (Comunicato ufficiale dell’azienda Usl, lunedì 18 febbraio) – sono apparse buone e solo dopo circa un’ora sono emersi i primi problemi (legati agli sbalzi di pressione) sempre più seri, tanto che, dopo essere intervenuti per stabilizzare le condizioni della paziente, si è deciso di trasferirla presso il Policlinico di Modena, dove è arrivata intorno alle 21,30 trasportata in ambulanza con accompagnamento medico (ginecologo e anestesista)”. Sempre secondo il
viene sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico poi entra in coma e dopo quattro giorni muore.
resoconto del comunicato ufficiale dell’Ausl, “vista la complessità della situazione si è deciso di eseguire un cesareo urgente”. Poco prima delle 23, nasce Riccardo, 700 grammi, trasferito in Neonatologia dove tuttora si trova. Dopo il parto, Simona parla pochi secondi con sua madre, poi la situazione precipita: le sue condizioni si aggravano e, dopo averle “eseguito una TAC – si legge nel comunicato ufficiale dell’Ausl – si è deciso il trasferimento d’urgenza presso l’ospedale di Baggiovara dove
Simona viene sottoposta a un delicato intervento neurochirurgico”. Entra in coma e, dopo quattro giorni, muore mercoledì 21 febbraio, intorno alle 22. L’inchiesta della Procura dovrà fare luce su questa tragedia accertando cosa ha portato al decesso della giovane donna: se insomma l’emorragia cerebrale che ha fatto entrare in coma Simona Cipolli è stata la conseguenza di un iter sanitario errato, oppure se l’emorragia è insorta a causa di un problema di salute congenito. Fra le ipotesi più accreditate c’è quella di un caso di gestosi o preeclampsia, patologia che colpisce il 3-5% delle donne in attesa. I risultati dell’autopsia e della commissione medica di esperti istituita dalla Procura di Modena dovranno chiarire l’inquietante caso. E dire che, appena quattro giorni prima, martedì 12 febbraio, c’era stato lo sciopero delle sale parto con medici e ostetriche che avevano incrociato
L’inchiesta della Procura dovrà fare luce sulla tragedia accertando cosa ha portato al decesso della giovane donna: se l’emorragia cerebrale che ha fatto entrare in coma Simona è stata la conseguenza di un iter sanitario errato, oppure se è insorta a causa di un problema di salute congenito.
le braccia per protestare contro l’esplosione dei contenziosi medico legali “che rendono impossibile per i medici lavorare in serenità”. Sara Gelli
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a proposta di Garc di voler realizzare a Fossoli un impianto di cogenerazione a biomasse sta infuocando da settimane l’opinione pubblica e ha portato alla nascita del Comitato No inceneritori Carpi che si sta spendendo per fermarne la realizzazione. Ma la nostra salute è davvero in pericolo? Quali sono le sostanze residue della combustione che si liberano nell’ambiente? Quanto sono dannose per la salute dei cittadini? Lo abbiamo chiesto al ricercatore modenese Stefano Montanari che da anni svolge un’intensa opera di divulgazione scientifica nel campo delle nanopatologie, soprattutto per quanto riguarda le fonti inquinanti da polveri ultrafini. Viviamo in uno dei luoghi più inquinati della terra, la Pianura Padana, una centrale a cogenerazione a biomasse legnose contribuirebbe a peggiorare l’inquinamento dell’aria già da maglia nera (lo scorso anno abbiamo avuto più di 80 sforamenti delle Pm10)? “Uno dei primati della Pianura Padana è quello relativo all’inquinamento: siamo trionfalmente il numero uno in Europa, davanti a una zona tra Germania e Paesi Bassi. E’ ovvio che, aggiungendo altre fonti d’inquinamento, la situazione non potrà certo migliorare. Uno dei tanti aspetti deliberatamente ignorati dai nostri cosiddetti politici e dai nostri cosiddetti accademici è quello relativo all’eternità di non poche polveri, cioè alla loro persistenza nell’ambiente, dal momento che la Natura non dispone di meccanismi per trasformarle in qualcosa di tollerabile per l’equilibrio ambientale. Così, se quelle polveri restano per sempre e se ne vanno ad aggiungere di nuove, l’inquinamento non potrà che accrescersi. Un altro aspetto di cui si preferisce tenere all’oscuro la popolazione è quello degli sforamenti. Per prima cosa le rilevazioni sono tutt’altro che affidabili. Il Corriere della Sera denunciò a suo tempo come l’Arpa Lombardia si avvalga di centraline taroccate e chiunque può meditare su episodi quali l’incendio della DeLonghi di Treviso o quello dell’inceneritore di Modena. In quei casi una nuvola nera e pesante gravò sul territorio e l’aria diventò irrespirabile. Eppure, ufficialmente era tutto a posto. Ma basta tenere le centraline orientate in un certo modo per ottenere dati più “benevoli”. Inoltre occorre sapere che le particelle che vengono valutate con predominanza tra le PM10 hanno un impatto tutto sommato non enorme sulla salute
Quali sono le sostanze residue della combustione che si liberano nell’ambiente? Quanto sono pericolose per la salute dei cittadini? E’ davvero sostenibile per l’ambiente un impianto di cogenerazione a biomasse? Lo abbiamo chiesto al ricercatore Stefano Montanari, studioso di nanopatologie e direttore scientifico nell’azienda modenese Nanodiagnostics
Pericolo tumori a Fossoli? La parola all’esperto
e limitarsi a rilevare quelle, dice ben poco. Sono le particelle più piccole a incidere negativamente sulla salute. La rilevazione stessa, inoltre, fatta pesando le particelle invece di valutare la loro grandezza e il loro numero, è fuorviante. Una particella da 10 micron pesa un milione di volte più di una da 0,1 micron e, dunque, per la legge vigente avere sospesa in aria una grossa particella di fatto innocua o averne un milione ognuna delle quali infinitamente più aggressiva rispetto a quella grossolana non fa differenza. Quanto ai limiti di legge, basta andare a un documento del 2007 della European Environment Agency, l’ente europeo che si occupa di ambiente. Lì è scritto chiaramente che non esiste alcuna quantità di particelle che sia tollerabile per l’organismo”. Il sindaco dice alla cittadinanza di non preoccuparsi poiché verrà bruciato legno vergine. In realtà il pericolo è nello stesso processo di combustione. Conferma? “I sindaci vengono scelti dalla popolazione. Evidentemente ai carpigiani va bene un sindaco così, un signore convinto che bruciare “legno vergine” sia un processo ecologicamente innocuo, ignorando che cosa avviene nel corso e nel seguito di qualunque combustione”. La centrale a biomasse, con una potenza pari a 995 Kw e 4000 Kwt, produrrebbe energia elettrica - fornendola anche ad altre aziende - bruciando materiali legnosi, provenienti da sfalcio pota-
Stefano Montanari
ture e dagli scarti di lavorazione di legno, circa 15mila tonnellate all’anno. Oltre al nodo da chiarire relativo agli approvvigionamenti, che giungerebbero copiosi via gomma (si stimano tre tir al giorno) considerata la potenza dell’impianto, il tema delle emissioni non è trascurabile. E’ possibile fare una stima delle emissioni totali annue previste dalla combustione di
15.000 tonnellate di materiali legnosi? “In maniera approssimativa è possibile e chi propone la centrale deve fare il calcolo, ma non bisogna fermarsi lì. Chi propone centrali cosiddette “a biomassa” con quel prefisso “bio” così tranquillizzante dà a credere di bruciare legno vergine, qualcosa che, ahimè, esiste solo nella fantasia degli ignoranti o dei truffatori. Vergine significa che è pulito, cioè che non contiene tracce di concimi chimici, di diserbanti, di pesticidi, di ricadute inquinanti. Credo che chiunque si renda conto che roba del genere è introvabile. Un altro punto importante, e sempre taciuto, è quello della composizione del legno e dei vegetali in genere. Alla popolazione si fa credere che quei materiali siano fatti di carbonio, idrogeno e ossigeno. In realtà, oltre a quegli elementi, ce n’è un’infinità di altri. Noi ne abbiamo analizzati diversi e ci abbiamo trovato un po’ di tutto compreso l’oro e l’argento, ma anche, e in vegetali raccolti proprio nel Modenese, vicino a Serramazzoni, torio e uranio. Così, quando si brucia quella roba, le particelle che si formano non possono altro che contenere ciò che c’era nel combustibile. Sugli approvvigionamenti a me viene da ridere. Se tutti gli impianti cosiddetti a biomasse bruciassero davvero vegetali provenienti da un raggio di qualche decina di chilometri (come dovrebbe essere se l’idea di bio fosse seguita) temo che in pochi mesi l’Italia sarebbe indistinguibile dal Sahara. Nei fatti si importa combustibile da molte migliaia di chilometri di distanza e si brucia un po’ di tutto, compresi
Manifestazione davanti a Palazzo Scacchetti, sabato 2 marzo
Il Comitato No inceneritori Carpi scende in Piazza
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l Comitato No inceneritori Carpi per fermare la realizzazione dell’impianto di cogenerazione a biomasse in via dei Trasporti e allontanare così lo spettro di un ulteriore aggravamento della qualità dell’aria promette battaglia. Il primo passo è la manifestazione organizzata in centro storico, davanti alla sede del Comune, sabato 2 marzo, a partire dalle ore 11. Durante la manifestazione di piazza, gli attivisti del comitato faranno volantinaggio per cercare di informare la cittadinanza circa i pericoli legati alle emissioni dell’impianto che Garc vorrebbe realizzare a Fossoli. Alle 12 poi, una rappresentanza del Comitato No Inceneritori Carpi sarà ricevuta dal sindaco Enrico Campedelli che, malgrado abbia sottolineato di avere “più di un dubbio su questo progetto privato” ha comunque specificato che “sarà la Conferenza dei servizi convocata dalla Provincia di Modena a prendere una decisione sull’impianto”.
“Le polveri entrano nell’organismo in parte per non uscirne più. Qui provocano una serie di malattie che noi battezzammo nanopatologie, un nome oggi usato universalmente. Le malattie cardiovascolari come ictus, infarto e tromboembolia polmonare sono in testa alla classifica. Poi ci sono tantissime forme di tumori, malattie neuroendocrine che coinvolgono, ad esempio, la tiroide, il passaggio delle polveri da madre a feto con conseguenti aborti e malformazioni, la sterilità maschile, il diabete cosiddetto di tipo 1, la stanchezza cronica...”. i rifiuti, cosa, del resto, permessa dalla legge”. La Regione impone il cosiddetto principio del saldo zero (ovvero l’obbligo di ridurre le emissioni in misura uguale a quelle prodotte, conditio sine qua non per la realizzazione dell’impianto). Ma come può essere raggiungibile tale obiettivo se, da un punto di vista delle emissioni si calcola che, a parità di energia prodotta, un impianto a metano produce un inquinamento atmosferico nettamente inferiore rispetto a quello prodotto da un impianto a biomasse legnose e, allo stesso tempo, il progetto carpigiano non prevede nemmeno una rete Continua a pagina 5
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di teleriscaldamento? “Lasci perdere il teleriscaldamento, è un sistema disastroso da più di un punto di vista. L’invasione delle centrali a biomasse si deve a quella cornucopia che sono gli incentivi, cioè alla caterva di quattrini che i contribuenti sborsano per mantenere quegli impianti che, dal punto di vista economico, sono un fallimento. Se si valutasse il sistema dal punto di vista ecologico, non se ne parlerebbe nemmeno”. Numerosi i medici e gli esperti che consigliano di ridurre al massimo il riscaldamento da fonti come le biomasse. Quali sono i pericoli per la salute in un territorio che ha già un’incidenza altissima di patologie tumorali? “Mia moglie Antonietta Gatti e io, inascoltati e addirittura sbeffeggiati per anni, scoprimmo che le polveri - la combustione ne è il massimo produttore - entrano nell’organismo in parte per non uscirne più. Qui provocano una serie di malattie che noi battezzammo nanopatologie, un nome oggi usato universalmente. Le malattie cardiovascolari come ictus, infarto e tromboembolia polmonare sono in testa alla classifica. Poi ci sono tantissime forme di tumori, malattie neuroendocrine che coinvolgono, ad esempio, la tiroide, il passaggio delle polveri da madre a feto con conseguenti aborti e malformazioni, la sterilità maschile, il diabete cosiddetto di tipo 1, la stanchezza cronica...”. Per molti i promessi monitoraggi e controlli dei fumi sono una bufala poiché bruciare biomasse non è come bruciare gas. La centralina monitorerebbe solo le pm10, ma le polveri ultrafini sono talmente miniaturizzate da non poter essere bloccate da alcun filtro esistente e arriverebbero dritte negli alveoli dei nostri polmoni. E’ così? “I filtri sono più che altro cosmetici. Bloccano le particelle più grandi di 2 o 3 micron solo se sono prodotte direttamente laddove si brucia. Tutte le altre particelle, e sono la stragrande maggioranza, si formano dopo il filtro e, dunque, escono indisturbate. Va, poi, considerato il fatto che i filtri si intasano molto rapidamente e per questo all’incirca ogni secondo o mezzo vengono scrollati per liberarli da ciò che hanno catturato che, ovviamente, ritorna in circolo. Che le particelle, più piccole siano le più dannose perché riescono a penetrare fino al nucleo delle cellule attaccando il Dna noi lo dimostrammo oltre 10 anni fa e lo scrive persino l’Arpa”. In soldoni: non potendole rilevare, queste particelle non esistono per la legge, ma in realtà gli inceneritori di oggi fan peggio di quelli più obsoleti, conferma? “La dimensione delle polveri è inversamente proporzionale alla temperatura. Gli inceneritori di oggi bruciano a qualche centinaio di gradi oltre quanto si faceva con la vecchia generazione e, per questo, le polveri che escono sono più fini. Dunque, più penetranti”. Jessica Bianchi
Vincenti e contenti preparano armi e bagagli per invadere il Parlamento. I grillini a Carpi si attestano al 21,3% e sono il secondo partito dietro al PD
Tocca a noi!
Andrea Losi, terzo da sinistra
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grillini di Carpi hanno festeggiato il successo elettorale ai laghetti Anna perché non hanno una sede fisica in cui ritrovarsi ma solo virtuale perchè la loro casa è il web. Adesso che il Movimento 5 Stelle è in Parlamento, l’antipolitica, sebbene in questo periodo renda da morire, non basta più: serviranno le idee. Andrea Losi, consigliere comunale grillino a Carpi, commenta il voto. Le elezioni riconsegnano un Paese ingovernabile: cosa succederà adesso? “Chi può dirlo? Già si sapeva che saremmo andati incontro a una situazione di questo tipo. In campagna elettorale Beppe Grillo è stato prima snobbato poi si è ritrovato al centro di un fuoco incrociato e adesso verrà corteggiato per i voti che è riuscito a catalizzare”. Grillo potrebbe essere disponibile a intese con altri? “Assolutamente no. Non succederà mai. Il messaggio che ha accompagnato questa campagna elettorale è stato: tutti a casa. Alla fine Beppe Grillo ha detto: arrendetevi, se non sarà questo giro sarà il prossimo ma dovete arrendervi all’idea che dovete alzare i tacchi e uscire dal Parlamento per fare spazio a gente nuova e a un’idea diversa di fare politica che non è più mediata dai partiti. Uno Adriano Aldrovandi
iato ci separa da chi crede ancora nella democrazia rappresentativa mentre la gente non accetta più di essere rappresentata da qualcuno: ognuno è rappresentante di se stesso nella democrazia diretta”. Intese no, ma accordi su proposte non rinviabili si potranno trovare prima di tornare al voto? “Il Movimento 5 Stelle non ragiona in termini di accordi politici: non votiamo una cosa perché l’ha proposta Tizio invece che Caio, non abbiamo pregiudizi ideologici perchè non abbiamo ideologie. Tutto ciò che sarà in sintonia con il programma del Movimento verrà votato, a partire dalla riduzione dei costi della politica. Mi aspetto che gli eletti rinuncino ai rimborsi elettorali e si riducano lo stipendio dando prova di tener fede agli impegni che, finora, tutti gli eletti nelle regioni hanno rispettato, soprattutto in Sicilia”. Che tipo di opposizione sarà? Urlata come ha fatto Grillo finora? “Quando Grillo dice che siamo una comunità può sembrare retorica ma è proprio così. Io ho cominciato da Carpi aprendo un meet up, poi ho iniziato a partecipare agli incontri del Movimento: ovunque sia andato ho trovato uniformità di pensiero e di sen-
tire. Chi ha creduto all’opera di controinformazione di Grillo e alla sua buona fede si ritrova oggi nella comunità del Movimento a condividere le proprie idee senza che gli sia stato inculcato alcun pensiero o impartita da altri alcuna lezione. Siamo in tanti e siamo sempre di più”. A Carpi il Movimento 5 Stelle passa dal 2,9% delle amministrative 2009 al 21,3%: cosa vi ha premiato a livello locale? “A Carpi abbiamo preso voti da Destra e da Sinistra e anche i voti di chi non era più motivato ad andare a votare”. E’ un voto di protesta o di proposta? “Questa è una bella domanda. Una domanda trabocchetto. E’ un voto di protesta ma anche un voto di proposta e il messaggio che arriva
forte è che in questo Paese la politica deve cambiare”. Lei è appena entrato in Consiglio Comunale. Che tipo di aria tira? “Sono stato uno di quelli che ha seguito sin dall’inizio della legislatura le sedute del Consiglio Comunale in streaming. Mi ritrovo catapultato in Consiglio dal vivo dopo quattro anni e rivedo le stesse scene che ero abituato a vedere quando si è insediato: sembra in effetti che non sia cambiato niente in quattro anni. Ogni occasione è buona per dare vita a una polemica e rinfacciarsi accuse che sono sempre le stesse con i medesimi leit motiv: se questo è il tran tran penso che mi giungerà a noia presto e spero che, anche in Consiglio Comunale, si cominci a sentire una musica nuova”. Avete festeggiato ai Laghi Anna, ma ce l’avete una sede? “Noi non abbiamo sedi fisiche ma solo virtuali: una mailing list e un gruppo su Facebook”. Sara Gelli
Il carpigiano Aldrovandi è il nuovo presidente di Fruit Modena Group
Alla guida del colosso delle pere
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ambio ai vertici di Fruit Modena Group, la cooperativa ortofrutticola aderente a Confcooperative Modena nata il 4 agosto 2008 dalla fusione tra le cooperative Campofrigo di Campogalliano e Eurofrutta di Sorbara. Il nuovo presidente è il carpigiano Adriano Aldrovandi. E’ stato eletto dal consiglio di amministrazione al posto di Angelo Barbieri, che ha lasciato la presidenza di Fruit Modena Group essendo stato chiamato a ricoprire altri incarichi. 46 anni, Aldrovandi è laureato in Scienze agrarie e iscritto all’albo professionale dei dottori agronomi della provincia di Modena. Titolare di un’azienda agricola con sede a Gargallo, siede anche nei cda di importanti cooperative e consorzi della filiera ortofrutticola e di servizio all’agricoltura aderenti a Confcooperative. Fruit Modena Group è un colosso mondiale nella lavorazione e commercializzazione della pera (500 soci conferenti, 173 dipendenti tra fissi e stagionali, 2.400 ettari coltivati e una capacità frigorifera di 650 mila quintali). L’anno scorso, nonostante l’andamento stagionale avesse drasticamente ridotto le produzioni, il prodotto conferito dai soci ha sfiorato i 390mila quintali, cui vanno aggiunti i 110mila quintali della cooperativa Ital-frutta di S. Felice che, essendo stata gravemente danneggiata dal terremoto, ha conferito il proprio prodotto nello stabilimento Fruit Modena Group di Sorbara. Il fatturato 2011/12 della coop ha superato i 33 milioni di euro. Quello dell’anno in corso si preannuncia buono: al 4 febbraio i ricavi di vendita sono superiori del 46 per cento rispetto ai ricavi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente, nonostante le quantità vendute siano inferiori del 9 per cento.
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Carpi, da qualche settimana, sono nate 20 nuove ‘stiliste’. Sono le ragazze che frequentano la quarta dell’indirizzo Abbigliamento e moda dell’Istituto professionale Vallauri. Se alla creatività si aggiunge l’attenzione al risparmio e al riciclo, le ore di lezione volano senza neppure accorgersene. Compito delle studentesse, infatti, è la creazione di outfit a partire da materiali di recupero. Non si tratta però della ‘solita’ plastica, bensì di cotone rigenerato e materiali derivati dalla cellulosa, tra i quali anche uno idrorepellente con un lato cerato che ne garantisce l’impermeabilità. Tramite un sapiente ri-utilizzo di carta riciclata, scarti di lavorazioni e giacenze di materie prime è nata una fibra cellulosica che sembra carta, ma è lavabile come la stoffa. Tessuti, questi, che l’azienda carpigiana Essent-ial ha unito a oggetti di design, dando vita a vere e proprie linee di accessori per la casa e il tempo libero. Prodotti che combinano la versatilità della carta alla resistenza del tessuto, lo stile alla creatività. Il progetto che ha coinvolto le venti giovani nasce dalla voglia di applicare il concept di Essential alla moda: ‘riutilizzando’ i materiali – messi a disposizione
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ettanta studenti delle classi terze dell’Istituto Meucci di Carpi a lezione, venerdì 22 febbraio, presso l’Hotel Carpi, nell’ambito del progetto Entriamo in azienda, promosso da Lapam Carpi con lo scopo di trasferire agli alunni principi e conoscenza utili per affrontare il mondo del lavoro. Si è trattato di un work-shop interattivo suddiviso in due parti, con una prima testimonianza del direttore dell’Hotel, Alessandro Miglioli, seguita poi dall’intervento di Giovanna Zacchi, consulente di certificazione ambientale sul tema del turismo sostenibile. Nel fare gli onori di casa, Miglioli ha
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iovedì 21 febbraio, aula magna dell’Istituto superiore Meucci di Carpi. I giovani non sono interessati al teatro? Cèsar Brie smentisce questo luogo comune con il suo intervento che, per due ore, cattura l’attenzione di circa 80 ragazzi, i quali non smettono di fare domande, fino a quando il regista china la testa in segno di resa e tutti ridono ma, prima di andarsene, si fermano ancora con lui per chiedere consigli e porgli altri interrogativi. Vogliono sfruttare appieno l’incontro con una persona speciale. Un uomo che il teatro ci costringe ad amarlo e c’insegna a capirlo. Attore, autore e regista, César Brie è nato a Buenos Aires, dove si avvicina ancora ragazzo al mondo dello spettacolo. A diciotto anni la dittatura militare lo costringe a lasciare il suo Paese e arriva in Italia, dove nel 1975 a Milano dà vita al collettivo Tupac Amaru, avviando una ricerca teatrale che lo porterà più tardi in Danimarca a collaborare con Eugenio Barba nel prestigioso Odin Teatret. Nel 1991, tornato in America latina, fonderà in Bolivia il suo gruppo storico, il Teatro de los Andes, con cui realizza capolavori come Iliade (2000), Dentro un sole giallo (2004), Otra vez Marcelo (2006),
Riutilizzando i materiali messi a disposizione gratuitamente dal titolare dell’azienda Essent-ial, Albano Ghizzoni, le studentesse del Vallauri, coordinate dalla stilista Lorena Incerti e dalla professoressa Silvana Passarelli, stanno creando capi di abbigliamento di eco-design
Abiti di carta al Vallauri di abbigliamento. “La nostra filosofia è sempre stata riassumibile nello slogan ‘dal riutilizzo all’utilizzo’ – spiega Ghizzoni - e questa ci è sembrata un’ottima occasione per mettere in pratica il nostro leit-motiv”. In effetti, gli abiti cuciti a taglio vivo dalle ragazze sono capi di modellistica ben strutturati - gonne, corpetti,
Albano Ghizzoni
gratuitamente dal titolare dell’azienda, Albano Ghizzoni - le ragazze, coordinate dalla stilista Lorena Incerti e dalla professoressa Silvana Passarelli, stanno creando capi Settanta studenti delle classi terze dell’Istituto Meucci di Carpi a lezione, il 22 febbraio, presso l’Hotel Carpi nell’ambito del progetto Entriamo in azienda, promosso da Lapam
Lavorare nel mondo del turismo
tracciato un quadro preciso di come si gestisce oggi una struttura alberghiera, della necessità di lavorare
in sinergia con i diversi operatori dell’azienda, delle modalità innovative di promozione e fidelizzazione
del cliente utilizzate grazie soprattutto al web. Lavoro di squadra, voglia di imparare, spiccata disponibilità alle relazioni personali e un’ottima conoscenza delle lingue, specialmente l’inglese, sono le caratteristiche da lui elencate per trovare una futura occupazione nel settore turistico-alberghiero. Giovanna Zacchi ha invece affrontato la questione della sostenibilità ambientale declinata nelle attività turistiche, riportando dati, studi e testimonianze. “Una bella occasione
Il grande regista argentino insegna che il teatro contiene la memoria di ciò che siamo e che l’arte è vita, bellezza e verità
Gli studenti del Meucci incontrano César Brie
Odissea (2009), sino al recente Karamazov, liberamente tratto da I fratelli Karamazov di Dostoevskij. Lo spettacolo è frutto di un laboratorio di sei mesi con un gruppo di otto giovani attori che, a partire
dal 2012, sono stati in tournée in varie città d’Italia e dell’America latina, tornando, a distanza di un anno dall’esordio al Teatro delle Passioni di Modena, dove la settimana scorsa è stato accolto
calorosamente dagli stessi ragazzi che hanno partecipato all’incontro con l’autore, regista e protagonista. Brie parla dello spirito che anima l’opera di Dostoevskij, si sofferma sul carattere polifonico del roman-
capispalla tecnici – caratterizzati dall’effetto patchwork, ma soprattutto indossabili e vendibili. “Oltre all’aspetto formativo per gli studenti, impegnati dalla ricerca e ideazione dello schizzo all’assemblaggio, fino alla progettazione e cucitura del campione – spiegano Lorena e Silvana la peculiarità del progetto sta nel dare l’opportunità all’abbigliamento di svilupparsi con materiali mai usati, fornendo stimoli e idee nuove per un prodotto di nicchia che potrebbe trovare, in futuro e in seguito a perfezionamenti, un reale sbocco sul mercato”. Terminata la fase di lavorazione, i capi di eco-design saranno poi esposti in una mostra. Marcello Marchesini per i nostri ragazzi di capire un po’ meglio come sono organizzate le strutture aziendali in campo turistico e quali sono le competenze necessarie per un loro eventuale inserimento lavorativo”, ha dichiarato Alessandra Baroni a nome del personale docente presente all’incontro. “Un esperimento da proseguire, quello del work-shop tematico, che avevamo pensato come full-immersion con testimoni qualificati del mondo imprenditoriale, proprio per stimolare gli studenti ad aprirsi al mondo del lavoro” è stato il commento di Stefano Cestari e Carlo Alberto Medici di Lapam Carpi, organizzatori dell’evento formativo.
zo, sulla capacità dello scrittore di ascoltare le ragioni di ognuno, anche quelle che non condivide. Questo stesso spirito pervade lo spettacolo di Brie. I ragazzi restano colpiti quando parla del teatro come possibilità per l’uomo di fissare gli eventi, come gli incontri, gli sguardi, le parole scambiate, le emozioni provate, che amiamo rivivere raccontandoli. Ciò che appartiene a un istante acquista così una durata, diventa riflessione sull’accaduto, tentativo di comprenderlo poiché, suggerisce il regista, “la vita va a velocità elevata e abbiamo bisogno di ricordare”. Il teatro contiene quindi la memoria di ciò che siamo, la immortala, ci permette di rivederci, di riconoscerci. Le domande incalzano e César racconta frammenti della sua vita, intensa e appassionante come un romanzo. Suggerisce letture. Opera teatrale preferita? Zio Vania di Cechov. Scrittore italiano? Beppe Fenoglio, ma anche Manzoni, Dante… Progetti per il futuro? Un lavoro su Simone Weil. Messaggio da conservare? Credere nell’umanità, nella compassione e nella giustizia e affermarle con forza attraverso le proprie scelte di vita. E, ancora, credere nell’arte, che è tale solo se contiene bellezza e verità.
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I RAGAZZI SONO SEMPRE PIÚ CONNESSI E PROTEGGERLI DALLE INSIDIE DELLA RETE È DIVENTATO INDISPENSABILE COME HA SPIEGATO LO PSICOLOGO ED EDUCATORE MAURIZIO IENGO
Adolescenti vittime delle cyber insidie S tando alle ultime ricerche, oltre il 90% degli adolescenti in Italia è utente di Internet, il 98% dichiara di avere un profilo Facebook e oltre il 50% dei giovanissimi utenti della Rete si connette almeno una volta al giorno. “Internet - ha spiegato lo psicologo ed educatore Maurizio Iengo, nel corso della serata di mercoledì 20 febbraio, organizzata dal gruppo Agesci Carpi presso l’Oratorio Eden ormai rappresenta per gli adolescenti una piattaforma di esperienze irrinunciabile. Ci si connette per tenersi in contatto con amici e conoscenti, per cercare informazioni e studiare. Le nuove tecnologie offrono a chi ne fa uso grandi opportunità, soprattutto nel campo comunicativorelazionale, ma, allo stesso tempo, espongono i giovani utenti a nuovi rischi se ne viene fatto un uso distorto o improprio, per colpire intenzionalmente persone indifese e arrecare danno alla loro reputazio-
un messaggio che può rivelarsi alquanto pericoloso per le giovani menti. Contenuti ancor più pericolosi nel video musicale Die Young di Kesha che è stato censurato in quanto colmo di simboli massonici e satanici, nonché di inequivocabili riferimenti sessuali. Lo stesso testo, in
ne. I ragazzi, sempre più di frequente, manifestano dipendenza da Internet e dai social network. Inoltre, spesso, utilizzano queste tecnologie in modo inadeguato, rischiando di commettere azioni che sfiorano l’illegalità, se non veri e propri reati, e di essere persino oggetto di aggressioni, prevaricazioni dirette o indirette. La notevole disinvoltura con cui i ragazzi utilizzano in particolare Facebook, pubblicando immagini e video privati con
estrema facilità, concedendo l’amicizia virtuale anche a perfetti sconosciuti, e condividendo gli aspetti più privati della propria vita su una piattaforma pubblica virtuale è davvero allarmante”. L’esperto ha parlato anche degli effetti delle tecnologie audiovisive sugli adolescenti, portando il caso di alcuni video della celebre cantante statunitense Britney Spears. “Videoclip e videogiochi - ha proseguito il dottor Iengo - esercitano
spesso cattiva influenza sui ragazzi trasmettendo significati devianti e incitando a comportamenti volgari e violenti come quelli esibiti nel video Criminal di Britney Spears, in cui la nota pop star veste i panni di una delinquente e brandisce una pistola che, seppur giocattolo, viene esibita con grande naturalezza, veicolando
cui viene ripetuta più e più volte la frase “moriremo giovani”, è stato censurato dalle radio americane il giorno dopo la strage nella scuola del Connecticut dove furono uccisi da uno squilibrato 22 bambini. Si tratta di video che vengono guardati prevalentemente da teen-ager e, pertanto, è davvero importante pre-
venire all’origine la diffusione di certi messaggi e se ciò non fosse possibile, proteggere i nostri figli dalla visione e dall’ascolto di contenuti diseducativi”. Sempre più frequenti sono anche i fenomeni di cyber bullismo, ovvero atti di bullismo e molestia che vengono perpetrati attraverso i mezzi elettronici, in cui con un clic “il bullo” può far circolare foto spiacevoli di un coetaneo, offenderlo pubblicamente e persino minacciarlo con gravi conseguenze psicologiche e sociali per la vittima in questione. “I divieti servono a poco - ha concluso Iengo - per proteggere i nostri figli dai rischi della Rete sono necessari più dialogo ed empatia. Ascoltare i ragazzi, immedesimarsi nelle loro situazioni, imparare i meccanismi della Rete e come funzionano emozioni e reazioni in questo mondo, rappresenta l’unico modo per star loro davvero vicino e aiutarli a crescere”. Chiara Sorrentino
L’ENERGIA FEMMINILE PERVADE CARPI GRAZIE AL PROGETTO CA’ DELLE FATE, patrocinato dal comune
Alla scoperta della Casa delle fate In piedi Francesca Pellegrini e Monica Lugli
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n un periodo storico particolarmente difficile e precario, in cui il senso di comunità diventa ancor più importante per ciascuno di noi, un gruppo di operatori e ricercatori olistici vuole dare spazio alle energie intuitive e spirituali, alla consapevolezza e all’accoglienza, tipiche qualità femminili che, però, sempre più spesso, sono rintracciabili anche negli uomini. “Cà delle fate è il nome che abbiamo scelto per il nostro progetto - ha spiegato Serena Maccaferri, ricercatrice - l’idea iniziale è stata di Monica Lugli, presidente dell’associazione Sorgente di Vita, ma l’abbiamo accolta subito con grande
entusiasmo. La figura della fata, infatti, ci rappresenta molto, per il suo essere a metà strada tra l’umano e il magico, tra una creatura riflessiva e protesa verso il bene comune. La casa, poi, è per antonomasia il luogo in cui ci si sente liberi di esprimersi e aprirsi completamente, in cui si condividono esperienze, emozioni, in cui ci si aiuta vicendevolmente, e dove ci si sente protetti e amati”. “L’archetipo della fata - ha precisato Francesca Pellegrini, psico-corpo terapeuta che da più di trent’anni conduce gruppi e segue percorsi individuali di evoluzione, salute e benessere in regione, e che sarà ospite del primo semestre di
attività di Cà delle Fate - è positivamente diffuso tra le persone. Nell’immagine della fata sono rintracciabili molti stati mentali che noi condividiamo appieno: la serenità, l’apertura al prossimo, la benevolenza e Serena Maccaferri
l’altruismo, oltre all’atteggiamento di aggregazione e condivisione che contraddistingue le fate, che tutti noi, sin da bambini, immaginiamo si ritrovino insieme in qualche bosco incantato”. “Anche gli uomini possono
essere delle ‘fate’ - ha sottolineato Serena - ciascun uomo ha dentro di sé delle forze femminili, così come ogni donna serba anche della caratteristiche maschili. Pertanto, il prendersi cura di sé e degli altri, e dedicarsi del tempo tramite corsi di shiatsu, yoga, cucina e corsi per conoscersi meglio e condividere insieme eventi come gli equinozi e i solstizi, non sono prerogative del genere femminile bensì attitudini che anche gli uomini tendono a manifestare. Gli incontri, infatti, hanno già riscontrato interesse da parte di uomini che, evidentemente, esprimono in maniera meno esplicita le proprie sensazioni, ma
hanno comunque voglia di condividerle”. Oltre a Serena Maccaferri e Monica Lugli, gli altri promotori di Cà delle Fate sono Adelgunde Müller, Nadia Melli, Enrica Campi e Marco Guerzoni che propongono un ricco calendario di iniziative e incontri, tra i quali quelli legati alla Ruota dell’Anno, alle Meditazioni, a scambi Reiki e approfondimenti Shiatsu. “A volte - hanno confermato i promotori del progetto, patrocinato dal Comune di Carpi - basta ritrovarsi nello stesso luogo per riscoprire i ritmi personali e come risuonano negli altri e nella Natura”. Chiara Sorrentino
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Nasciamo come soccorritori ma vogliamo che il Comitato di Carpi della Croce Rossa Italiana risponda sempre più ai bisogni della cittadinanza, soprattutto in questo momento di forte crisi”, spiega il presidente dell’associazione locale, Massimo Re. Spinti da questo desiderio di rinnovamento, in Cri è nata l’idea di dar vita a Prontofarmaco, un servizio prezioso (reso possibile grazie all’accordo siglato insieme a Federfarma Modena e Comune di Carpi) che prevede la consegna ad anziani, malati o persone momentaneamente impossibilitate a lasciare la propria abitazione, dei farmaci a domicilio e l’assistenza in alcune piccole pratiche burocratiche come ad esempio la prenotazione di esami specialistici. Su richiesta dei cittadini, i volontari delle Croce Rossa si faranno carico di queste commissioni, recandosi presso le abitazioni per ritirare la documentazione necessaria, con la quale poi presentarsi in farmacia e svolgere l’operazione. Piena l’adesione delle farmacie carpigiane al progetto decollato il 1° marzo, come sottolinea Silvana Casale, presidente di Federfarma Modena. “L’assistenza sanitaria ai cittadini è da sempre un aspetto prioritario del nostro lavoro che va ben oltre la semplice dispensazione di medicinali. Ogni farmacia infatti, costituisce un presidio fondamentale per la salute di tutti, offrendo un prezioso servizio di prossimità, a due passi da casa. Con Prontofarmaco, le farmacie
Al via un servizio gratuito di consegna a domicilio di farmaci, grazie all’accordo sottoscritto da Federfarma, Comune di Carpi e Croce Rossa Comitato di Carpi. Il servizio è destinato ad anziani e persone in difficoltà
Con Prontofarmaco medicinali a domicilio gratuitamente Alberto Bellelli, Massimo Re e Silvana Casale insieme ad alcuni volontari della Cri di Carpi
1 - La Croce Rossa riceve la richiesta di servizio (numero di telefono: 059 654463). 2 - Il volontario incaricato si reca presso l’abitazione del cittadino e ritira la documentazione necessaria (tessera sanitaria, eventuale prescrizione medica o ricetta, autocertificazione del reddito) e la somma di denaro per lo svolgimento dell’operazione richiesta. 3 - Il farmacista provvede alla dispensazione di quanto richiesto, il volontario consegna il medicinale accompagnato da scontrino fiscale, rilasciando una ricevuta che certifica lo svolgimento della prestazione. 4 - I volontari svolgeranno i compiti richiesti entro 24 ore dalla telefonata ricevuta.
del territorio si sono messe in rete e grazie al sostegno del Comune e al lavoro dei volontari, il servizio di consegna a domicilio (farmaci di prescrizione e automedicazione, materiali sanitari, alimenti per neonati e prodotti per la prima infanzia, oltre alla possibilità di prenotare esami e visite specialistiche) sarà garantito, trasparente
e gratuito. Una collaborazione virtuosa che consentirà a coloro che non possono recarsi direttamente in farmacia, di godere comunque del proprio diritto alla salute”. “Per l’ennesima volta – ha aggiunto Alberto Bellelli, assessore alle Politiche sociali e sanitarie del Comune di Carpi – il volontariato carpigiano, partendo dai bisogni
Sovvertii l’ordine costituito Derisi il padrone destituito Ricalcai i passi di quanti fecero di “libertà” principio dovuto, assoluto Solcati i campi intrisi del sangue gelati al vento dell’ultima estate Ora per contro Riconto i segni incisi decisi che disegnai poi sul corpo come ultimo grido ad un ideale distorto Lanciai il mio cervello nel vuoto infinito decisa ad odiare il mio mondo tradito.
Chiudono gli ospedali psichiatrici
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a legge 9/2012 ha decretato che, dal 1° febbraio 2013, doveva concludersi il processo di superamento degli Ospedali Psichiatrici Giudiziari e che, entro il 31 marzo 2013, sei OPG in Italia avrebbero dovuto chiudere. Dal 31 marzo quindi, le misure di sicurezza rivolte a persone con patologie psichiatriche non dovranno più essere eseguite all’interno degli attuali OPG ma solo ed esclusivamente all’interno delle strutture sanitarie. In questi giorni si discute, su più fronti, sulle modalità di attuazione del decreto.
concreti delle famiglie, ha dimostrato d’esser capace di offrire risposte efficaci. Prontofarmaco è un bellissimo esempio di sussidiarietà: tra pubblico, privato e mondo dell’associazionismo. Il coinvolgimento delle farmacie infatti dà il senso di uno sforzo che coinvolge tutti i soggetti in campo, in un percorso integrato, conferdivenire un disastro annunciato; anche perché, se proprio vogliamo forzare il paragone, negli ospedali psichiatrici, nei manicomi, finivano per essere spesso internate persone che, anche a fronte di una malattia psichiatrica, avevano comunque manifestazioni di follia non violenta. Negli OPG però venivano internate anche persone che, per patologie o per manifesta crudeltà mentale, avevano compiuto atti e crimini di una violenza tale da non poter condividere/scontare la pena con detenuti comuni e neppure con detenuti sottoposti a regime di alta sorveglianza. A costoro cosa si prospetta dopo la chiusura degli OPG, fermo restando che, oltre a richiedere una sorveglianza particolare, hanno anche bisogno di cure comprensive a volte di contenimenti fisici forzati?
L’IDEAL - MENTE
Testo scritto all’interno del Laboratorio - Primo premio del Concorso “Dal Disagio alla Poesia 2012” di Arezzo
Come funziona
Se chiudono gli OPG, scompariranno i “malati”? Il nostro gruppo di lavoro riflette su quanto sta accadendo, pur non avendo elementi sufficienti per valutare e giudicare appieno. “Nelle strutture denominate OPG vi sono persone detenute che hanno commesso reati gravi ma alle quali sono anche diagnosticate patologie psichiatriche. Se chiudono gli OPG, assisteremo a un dramma nel dramma oppure sarà l’inizio davvero di nuovi progetti riabilitativi? Come potranno essere seguite queste persone? Da chi? C’è poi da porsi un’altra domanda. Alcune di queste persone saranno reintrodotte nelle ‘tradizionali’ strutture penitenziarie, all’interno delle quali sono
costanti ansie e tensioni? Come sarà possibile la convivenza con chi soffre veramente di turbe psichiche patologiche? Ma altro noi non possiamo fare, se non stare a guardare …”. “Convinta che la 180, la legge Basaglia, sia stato un atto necessario, anzi imprescindibile, resto dell’idea che però non sono sempre seguiti gli interventi necessari a favorire l’inserimento dignitoso di quanti, internati per anni, decenni, si ritrovarono dall’oggi al domani ‘liberi’, senza avere gli strumenti necessari per gestire una libertà che divenne poi, per incuria, disinteresse e incapacità di gestione dell’accompagnamento al recupero delle autonomie, impossibile. La questione della chiusura degli OPG rischia, a mio parere, di
5 - Il primo riferimento sarà la farmacia di turno continuato 24 ore, secondo la rotazione settimanale di riferimento. Qualora il prodotto non fosse disponibile, la scelta ricadrà sulla farmacia più prossima all’abitazione del richiedente.
mando che ormai questa è la sola modalità capace di dare risposte concrete per la collettività”. Jessica Bianchi Le domande che mi pongo sono: perché ma, soprattutto, come mettere in pratica la chiusura degli OPG e qui mi riferisco alla carenza di personale, di strutture adeguate, ai vari problemi giudiziari e a una difficoltosa base prospettica di limitati orizzonti in tema di applicazione di pene alternative …”. A chi volesse partecipare con pensieri, articoli o lettere a questa rubrica: info@arservizi.org Il gruppo di lavoro della sezione femminile della Casa Circondariale S. Anna di Modena (dal progetto di laboratorio espressivo d’Arte e di Danzamovimentoterapia proposto e realizzato da ArServizi di Carpi e promosso dall’associazione Gruppo Carcere-Città di Modena)
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La fase che sta attraversando il nostro Paese è davvero drammatica. Confido in un nuovo governo durevole e capace di produrre maggiori posti di lavoro e crescita, poiché non vi è nulla di peggio dell’ingovernabilità. Tornare alle urne a ottobre sarebbe gravissimo per tutti”. Lapidarie le parole del presidente di Cmb, Carlo Zini, nel commentare il crollo del 30% degli investimenti nel settore costruzioni, dal 2008 a oggi. Crollo che, ovviamente, non risparmia nè fatturato nè, tantomeno, l’occupazione: “innegabile che la nostra cooperativa dovrà misurarsi nel 2013 e negli anni avvenire con un calo del giro d’affari e una riduzione degli utili”. L’obiettivo è - e sarà - quello di preservare l’equilibrio patrimoniale e finanziario, oltre a salvaguardare il lavoro di soci e dipendenti, perchè Cmb non è certamente immune alla crisi. “Dal 2008, - prosegue Zini - tra mancate assunzioni e pensionamenti non rimpiazzati, sono stati persi circa 150 posti di lavoro. Il Paese è pressoché bloccato e, a fronte di un giro d’affari in progressiva discesa, purtroppo, anche i numeri dell’organico sono in diminuzione”. Organico che, lo ricordiamo, ammonta a circa 850 unità, di cui 750 direttamente in carico a Cmb (400 tra impiegati e dirigenti e 350 operai) e altre 100 facenti riferimento alle società del gruppo. Attivati due contratti di solidarietà per le sedi di Carpi e Roma, che coinvolgono complessivamente
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Anche Cmb non sfugge alla crisi: “dovremo misurarci con un calo del giro d’affari e una riduzione degli utili”, ha affermato il presidente, Carlo Zini.
“La situazione è drammatica”
Contratto di solidarietà scattato nella sede di Carpi per 140 impiegati mentre sono 90 gli operai in cassa integrazione.
Le previsioni di Cmb sul 2013
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el 2013 Cmb si propone di mantenere un giro d’affari intorno ai 540 milioni di euro, con un utile di 7 milioni al lordo delle imposte e un patrimonio netto di 220 milioni. Il portafoglio ordini si attesterà sui 3 miliardi di euro.
A 140 impiegati è stato ridotto l’orario di lavoro del 20% con un calo degli stipendi del 5% e 90 operai sono in cassa integrazione.
Carlo Zini
“Dal 2008 a oggi tra mancate assunzioni e pensionamenti non rimpiazzati, sono stati persi circa 150 posti di lavoro”.
170 impiegati (di cui 140 a Carpi) il cui orario di lavoro è stato ridotto del 20%, con una contrazione degli stipendi di circa il 5%.
Al termine di tali ammortizzatori sociali, in scadenza nel settembre 2013, sarà valutata la possibilità di un eventuale rinnovo. Per alcuni operai invece, lo strumento scelto è quello della cassa integrazione: sono 90 a Carpi e 50 a Roma. Gli orizzonti futuri non sono rosei e la politica dovrà fare la propria parte, a partire dalla Regione, la quale dovrà “cercare di snellire la burocrazia nel percorso legato alla ricostruzione post sisma e
spingere affinché vengano eliminati o perlomeno allentati i patti di stabilità per rilanciare l’economia, la realizzazione di grandi opere e mettere le pubbliche amministrazioni nelle condizione di poter pagare i propri committenti in tempi consoni (oggi vi sono enti che pagano dopo oltre due anni di distanza dalla fine lavori e privati che vantano crediti mai onorati)”. Calano i bandi pubblici, il mercato immobiliare è in caduta libera e l’accesso al credito è a
dir poco “stressante”, commenta Zini. E allora, quali strategie intende adottare Cmb per resistere e non affogare? L’aggiornamento del Piano per il 2013 prevede la valorizzazione di quei settori nei quali la cooperativa manifesta una riconosciuta leadership di mercato, ovvero edilizia, infrastrutture e immobiliare. “Ci concentreremo - conclude il presidente della cooperativa sull’estensione della presenza nel mercato estero (al momento sono attivi i cantieri per il tratto autostradale Ivanja Reka e Southern Roads a Zagabria, in Croazia, e per i viadotti ferroviari Lahlou - Rharifa in Marocco, entrambi realizzati dalla società Eureca International che associa Cmb e Unieco), sulla diversificazione delle attività e sulla crescita del volume d’affari nelle concessioni in ambito ospedaliero e autostradale”. Ma per salvaguardare la cooperativa sarà fondamentale vincere anche un’altra scommessa, quella di riuscire ad attivare percorsi di ristrutturazione tesi all’aggregazione con altri soggetti, per potersi così presentare sempre più forti sul mercato globale. Jessica Bianchi
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sisma e ricostruzione Inizieranno tra qualche settimana i primi lavori di recupero del Teatro Comunale di Carpi, danneggiato dal terremoto
Oltre 1 milione di euro per il recupero del Comunale
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nizieranno tra qualche settimana i primi lavori di recupero del Teatro Comunale di Carpi, ferito dalle scosse di terremoto del maggio scorso e seriamente danneggiato, tanto da essere inagibile da allora, a causa del cedimento di una trave di legno della copertura, con conseguenti infiltrazioni di acqua nel sottotetto che sono state evitate con un primo intervento ‘tampone’. Si tratterà di interventi di ripristino e di miglioramento strutturale sismico che dureranno, si prevede, almeno 8-9 mesi, con un costo complessivo di 1.048.180 euro, come indicato nella delibera approvata dalla Giunta comunale lunedì 18 febbraio. L’intervento sarà finanziato in gran parte da fondi regionali nell’ambito della ricostruzione post terremoto ma anche grazie a 58mila euro provenienti dalle tante donazioni giunte al Comune nei mesi scorsi. I lavori riguarderanno la riparazione di archi e volte decorati e non, interventi sulle coperture e sulle capriate, il consolidamento del piano sottotetto e delle voltine del palcoscenico, la riparazione/ consolidamento dell’arco antistante il loggione, e ancora la riparazione/rinforzo della parete posteriore dell’edificio, e incatenamenti trasversali nella zona palcoscenico. Le tecniche adottate saranno tali da minimizzare l’invasività e consentire, per quanto possibile, la reversibilità dell’intervento; tecnologie e materiali impiegati saranno compatibili, sulla base delle attuali conoscenze e cultura tecnica, con le caratteristiche del bene storico, ovviamente tutelato dalla Soprintendenza. A giorni verrà pubblicato il bando di gara che darà il via alle operazioni di recupero. Il progetto è stato redatto dal Settore Restauro e conservazione del patrimonio immobiliare artistico e storico del Comune a firma dell’architetto Giovanni Gnoli, dei progettisti Gherardo Trombetti e Nicola Cosentino, dei collaboratori Maurizio Benetti, Riccardo Gallerani e Stefano Dondi: per il coordinamento della sicurezza infine dall’ingegner Matteo Martiniello.
Gli sfollati che non hanno informato il proprio medico del cambio di indirizzo e si sono ammalati, rischiano, qualora ricevessero una visita fiscale, di risultare assenti ingiustificati. ma di chi è la colpa?
L’Inps non perdona... A i danni si continuano ad aggiungere una beffa dietro l’altra. Quella degli sfollati carpigiani - se qualcuno lo avesse dimenticato ci sono ancora circa 1.000 cittadini con una casa inagibile, erano 4.500 dopo il sisma - è una vera e propria odissea, consumata, tra l’altro, in piena solitudine. All’ostinato silenzio dei media nazionali sul terremoto in Emilia, si aggiunge infatti una generalizzata mancanza di sensibilità anche da parte di quegli enti che, giorno dopo giorno, operano nei comuni terremotati. L’ultimo esempio ce lo segnala un cittadino, la cui unica “colpa”, sarebbe stata quella di aver dimenticato di sincerarsi che il proprio medico di famiglia (peraltro già recatosi al nuovo indirizzo della famiglia per una visita) avesse cambiato il suo domicilio, inagibile dopo il terremoto. Risultato? Il medico fiscale non ha trovato in casa l’uomo perchè l’accertamento è stato fatto al
vecchio indirizzo e ora, a un paio di mesi dall’accaduto, il nostro concittadino, in quanto “latitante” al momento della verifica, si è visto recapitare a casa una lettera nella quale lo si avverte che gli saranno trattenuti sei giorni di retribuzione in busta paga. Lettera che giunge come un fulmine a ciel sereno dal momento che il medico dell’Inps non ha lasciato alcun verbale che testimoniasse il suo passaggio (che abbia avuto timore a varcare il cordone bianco e rosso che circonda la palazzina?). “L’Inps - ci spiegano dal patronato Inca della Cgil dopo il sisma aveva sospeso le visite fiscali fino alla fine di luglio. Chi, dopo quella data, non ha provveduto a informare il proprio medico del cambio di indirizzo, e si è ammalato rischia, qualora ricevesse una visita fiscale, di risultare assente ingiustificato”. E allora che fare? E’ praticabile la strada del ricorso? “Ne abbiamo già fatti un paio, ma sono
stati bocciati. L’Inps dice che l’errore è dei cittadini, non suo”. Quindi, ricapitolando, nemmeno di fronte a un evento (stra)ordinario come il terremoto di maggio, l’Inps chiude un occhio e si mette una mano sul cuore per andare incontro agli sfollati. Cittadini che, in un sol istante, si sono trovati senza un tetto sopra la testa e privi di informazioni chiare sul da farsi. Cittadini che, in piena autonomia, hanno cercato un’abitazione temporanea in affitto, fatto staccare tutte le utenze e fatto le opportune volture, comunicato che non avrebbero ottemperato al pagamento di canoni o abbonamenti televisivi poiché non più in possesso di una Tv, pagato il servizio Seguimi per ricevere la propria posta nella nuova casa, avvertito il proprio datore di lavoro della nuova sistemazione e chi più ne ha, più ne metta! Parallelamente hanno seguito la macabra danza delle nebulose ordinanze regionali per capire quale destino
sarebbe spettato alla propria casa, hanno pagato tecnici e ingegneri per puntellare la propria abitazione prima e per farsi fare un progetto di ripristino dopo... E intanto, tassa dopo tassa, spesa dopo spesa, il tempo continua a passare! Sostanzialmente abbandonati a se stessi, molti hanno dimenticato di assicurarsi che il proprio medico avesse cambiato il loro domicilio. Come sorprendersi? C’è da chiedersi come siano riusciti a ricordare tutto il resto e a mantenere i nervi saldi malgrado la gravità della situazione e lo stato di incertezza in cui vivono da quasi un anno... Ciò che resta inspiegabile - e a dir poco inqualificabile - è come mai enti e istituzioni non si siano nemmeno degnati di avvertire, con tempismo e puntualità, la cittadinanza sul da farsi. E intanto gli sfollati scontano la leggerezza di chi avrebbe perlomeno dovuto degnarsi di dir loro cosa fare. Jessica Bianchi
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I politici ci hanno sempre snobbati, figuriamoci ora dopo il voto”. Tra Carpi, Rovereto, Novi, Cavezzo, Mirandola e Finale, il leit motiv è sempre lo stesso. “Siamo andati a votare per fare il nostro dovere ma siamo consapevoli di essere stati dimenticati da Regione e Stato. Figuriamoci dopo le elezioni... Nessuno si ricorderà più di noi e così siamo stati facili profeti quando affermavamo che le promesse dei nostri amministratori, dei parlamentari e dei ministri venuti in visita ‘elettorale’ nei nostri Comuni, erano appunto solo promesse, tanto non costavano nulla”. La rabbia e la delusione dei terremotati ancora costretti fuori casa, in abitazioni di fortuna, in albergo od ospiti di amici e parenti, sono grandi. “Ci hanno pure chiesto di pagare le tasse, mentre non sono ancora arrivati i contri-
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na Primula per Chernobyl è sicuramente l’iniziativa di raccolta fondi più nota del Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera. Un momento che oltre a rappresentare un contributo economico importante, consente all’associazione di arrivare al cuore della gente, facendosi conoscere a un alto numero di persone. L’appuntamento annuale con Una primula per
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L’Angolo di Cesare Pradella Terremotati al voto: tra rabbia e sfiducia
buti promessi e le pratiche burocratiche per ottenerli sono lunghe e complesse. Molti di noi sono andati anche a protestare sotto le finestre del presidente della Regione Vasco Errani a Bologna, per sollecitare quello che anche il capo del Governo aveva chiesto: far presto e snellire le pratiche per sbloccare i fondi della
Comunità Europea fermi in banca e che non ci vengono dati. Ma intanto noi imprenditori siamo stati lasciati soli dal presidente della Regione e dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano che, dopo essere venuto a Mirandola, si è dimenticato di noi persino nel suo messaggio di fine anno. E così a nove mesi dal
terremoto che ha danneggiato 30mila abitazioni e 10mila capannoni industriali – dice un imprenditore della Bassa – sono state presentate 1.400 domande di contributo alla Cassa depositi e prestiti, ma ne sono state accolte solo 140 per la casa e 17 per le imprese. Ridicolo”. E allora cosa intendete
Venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo il Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera sarà presente in vari punti della città per raccogliere fondi a favore del Progetto Rugiada e ad azioni di sostegno destinate ai ragazzi delle scuole di Novi e Rovereto colpite dal sisma di maggio
Una Primula per Chernobyl
Chernobyl torna venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 marzo quando saranno allestiti circa 40 banchetti di distribuzione di primule in piazze, supermercati e parrocchie nei Comuni
La psicologa risponde...
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fare? “Noi chiediamo per l’ennesima volta la proroga dei termini per la presentazione delle domande di contributo, la semplificazione delle pratiche da parte della Regione, l’adeguamento del prezziario ai costi reali delle opere e le proroghe fiscali come concesso all’Aquila, altrimenti il declino economico della Bassa, già iniziato con la crisi economica, sarà inesorabile”. E pensare che 200 terremotati danneggiati erano andati da Errani a Bologna il 18 febbraio per protestare contro ritardi e lungaggini, per dire che non ne potevano più dei soliti discorsi dei politici e dei sindaci, che volevano fatti concreti e non solo vuote parole. Ma
orrei che ti mettessi in una posizione comoda. Se sei seduto su una sedia, puoi posizionarti al centro, raddrizzare la schiena e appoggiare i piedi al pavimento. Ora vorrei che tu portassi alla mente una situazione con la quale stai lottando. Prenditi qualche istante per riflettere su ciò che ti aspettavi e ciò che è accaduto: ricorda gli eventi, come ti hanno coinvolto e immagina come potrebbero coinvolgerti nel futuro. Registra quali emozioni e pensieri ti provoca. Scegli una delle tue mani e immagina che sia quella di una persona gentile e premurosa. Porta questa mano, lentamente sulla parte del corpo in cui senti maggior dolore. Può darsi che tu senta più dolore nel petto o nella testa, nel collo o nello stomaco. Dovunque sia più intenso, posa la mano in quel punto. (Se ti senti stordito, appoggia la mano nel punto in cui percepisci più intorpidimento. Se non senti né dolore né stordimento, appoggia semplicemente la
Il pronto soccorso emotivo mano al centro del tuo petto). Consenti alla tua mano di rimanere lì, leggermente e gentilmente. Sen-
ti il suo contatto con la pelle o coi vestiti. E nota come il tepore fluisca dalla tua mano al resto del corpo. Immagina che il tuo corpo allenti la sua morsa attorno a questo dolore: il corpo si distende, il dolore si allenta. Se ti senti intoripidito, allora fai spazio a questo senso di torpore. (E se non stai provando né dolore, né intorpidimento, allora immaginalo nel modo che preferisci. Ad esempio puoi pensare che, in un certo senso, il tuo cuore si ‘apra’). Trattieni il tuo dolore o il tuo torpore con delicatezza, come se avessi in braccio un bambino che piange, un cucciolo che soffre o un’inestimabile opera d’arte. Fallo come se stessi abbracciando qualcuno a cui tieni particolarmente. Lascia
di Carpi, Novi e Soliera, grazie all’impegno di oltre 150 volontari. “Anche quest’anno - spiega il presidente Luciano Barbieri - grazie al contributo di tutti, i nostri sforzi saranno finalizzati al finanziamento del Progetto Rugiada (che consiste in un periodo di risanamento
a loro sono giunte esclusivamente risposte negative su tutta la linea: no alla no tax area, nessun impegno con Equitalia per bloccare le sanzioni per chi non è riuscito a pagare le tasse di dicembre, no alla creazione di una zona franca di cinque anni, no alla sburocratizzazione delle pratiche, no al riconoscimento delle case di tipo A fino a 20mila euro, no alla revisione delle rendite catastali... “E’ la burocrazia che ci impedisce di ripartire economicamente ed è la stessa nostra burocrazia, quella dei regolamenti regionali che ancora nessuno ha cambiato, che ha creato una situazione insostenibile”, conclude amaramente il nostro interlocutore. di circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per 30 bambini, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro Paese, dove le conseguenze dell’incidente alla centrale nucleare di Chernobyl regolano la vita quotidiana di tantissima gente sia dal punto di vista sanitario che economico) e a progetti destinati ai ragazzi delle Scuole di Novi e Rovereto colpite dal sisma del maggio scorso”.
di Serena Guerzoni serena.guerzoni@gmail.com che la gentilezza fluisca dalle tue dita al tuo corpo. Ora usa entrambe le mani, posane una sul petto e l’altra sullo stomaco. Lascia che restino appoggiate lì, con delicatezza, e ‘tieni’ te stesso gentilmente. Resta seduto in questa posizione per tutto il tempo che vuoi, creando un senso di connessione e prendendoti cura di te stesso, dandoti consolazione e sollievo. Continua a dedicarti a questa pratica per un po’, o comunque per tutto il tempo che desideri: cinque secondi o cinque minuti, non ha importanza. Ciò che conta quando compi questi gesti è lo spirito di gentilezza con cui li metti in atto, non la loro durata. Generalmente questo esercizio ha un effetto calmante. Aiuta a mantenersi centrati nel momento presente e a portare sollievo. Perciò il mio consiglio è quello di praticarlo più volte al giorno e se per caso non ottieni beneficio, prova a farlo ancora, più e più volte. Con la ripetizione e
l’allenamento potrai trarne grande giovamento. E puoi sentirti libero di modificarlo o adattarlo: se non ti piace l’idea di appoggiare la tua mano come ho suggerito, puoi sostituire il gesto, massaggiando il tuo collo o le spalle, le tue tempie o le tue palpebre, accarezzare la tua fronte o le tue braccia. Questo semplice atto di gentilezza verso te stesso può avere un grande impatto se lo pratichi spesso. Immaginalo come un pronto soccorso emotivo: il primissimo gesto da compiere quando stai soffrendo.
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L’Angelino... un carpigiano a Los Angeles di Giacomo Giovanetti
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i ho pensato su almeno mezz’ora, fissando il mio schermo bianco, il trattino nero intermittente sempre lì, fermo, mentre sceglievo il tipo di carattere di scrittura che più mi aggrada. “Scrivi di quello che vuoi”. Un sogno, ma anche un bel dilemma per chi si trova a lavorare sul primo articolo. Nell’oceano del “quello che voglio”, quale può essere il big fish, il pezzo grosso, la scelta migliore. Bene, dopo trenta minuti, la canna da pesca ha cominciato a tirare: cosa ci può essere di meglio che introdurre il luogo incredibile dove vivo da ormai sei anni a coloro che qui non hanno mai speso più di un mese. Perchè la “Città degli Angeli” non è comparabile a nessun altro luogo del mondo e lo dico con assoluta fermezza, anche se del mondo non ho visto nemmeno un quarto, ancora. All’inizio è strano, dif-
ficile. Sembra di essere il passeggero Johnny Depp sul treno di Jim Jarmush nel film “Dead Man”, con l’unica differenza da trovare nel fatto che qui non ti senti mai fuori luogo, fin dal primo secondo. Qui, nessuno si aspetta di vedere facce simili, di sentire il proprio stesso modo di parlare, di avere il colore della pelle in comune, di condividere gli stessi interessi o le stesse vedute sulla religione, sulla politica, sulla vita. La Città degli Angeli è la casa di tutti. O meglio, di tutti coloro che vogliono crearla tale. Ognuno di noi, in fin dei conti, può essere un angelo. Mettere le ali però non è opera facile. Anche gli angeli mangiano i fagioli, e allora ecco spiegata la ragione del riferimento cinematografico di prima. Ognuno è in viaggio a Los Angeles, proviene da un luogo diverso, ha il proprio bagaglio e il proprio orologio ticchettante
che ricorda implacabile di quanto il tempo passi più veloce di qualsiasi altra cosa misurabile. Tutti sono alla ricerca di qualcosa, una carriera, un’ esperienza,
una droga, una canzone, il nuovo film premio Oscar. La propria considerazione, il più delle volte, passa necessariamente tramite quel “qualcosa” che il
tuo interlocutore sta cercando. E la fiducia è venduta a carissimo prezzo. D’altronde, questo resta pur sempre il Far West. Una giungla, dove vivono gli
animali più estremi nei luoghi più improbabili, and everything in between (“e tutto il resto che sta in mezzo”). Dura sentirsi a casa in un posto così da subito. Difficile provare a volare se ancora non si hanno le ali. Ma se non molli, se continui a lasciare lavorare l’orologio, a poco a poco, qualche piuma comincia a spuntare. E cominci ad apprezzare la giungla, a sentirti parte di essa; inizi a pensare che uno della tua specie mancava e ci sta proprio bene. Non manca niente a LA. Bisogna corteggiarla, soffrirla, accettarla e sì, anche detestarla alle volte; ci si deve perdere e ritrovare dentro. Proprio come l’amore di una vita. Se ne si è capaci, diventa tua. Il tutto, come nella nella pellicola sopracitata, accompagnato dalle note degli assoli di chitarra di Neil Young. Allora, a modo tuo, cominci a volare.
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La regista presenterà, in occasione della Giornata della Donna, il suo film Troppo Amore che affronta il tema dello stalking, in Sala Congressi. Ingresso libero a partire dalle 20,30
Liliana Cavani a Carpi per l’8 marzo L
o stalking è il tema di Troppo amore, diretto da Liliana Cavani e prodotto da Rai Fiction e Claudia Mori per Ciao Ragazzi: il tv movie verrà proiettato venerdì 8 marzo, a Carpi, presso la Sala Congressi di viale Peruzzi, alle 20,30, in occasione della Giornata Internazionale della Donna. Presenzierà all’incontro, promosso da Udi, Cif, Vivere Donna e Amnesty International, la regista Liliana Cavani. La storia raccontata dalla fiction è quella di Livia (Antonia Liskova), studentessa universitaria e lavoratrice precaria di 28 anni, e Umberto (Massimo Poggio), docente universitario quarantenne. La loro storia d’amore si trasforma ben presto in un incubo di violenza e ossessione, in cui Umberto attraverso un lavoro lento ma implacabile, priva la sua donna della propria identità e della sua autonomia. Dapprima minando le
Liliana Cavani
sue certezze sul piano psicologico, arrivando a distruggere l’identità stessa della persona. Poi intervenendo
Tempo Games!
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entornati cari lettori! La nostra rubrica TempoGames! prosegue nel suo lungo peregrinare alla ricerca del miglior titolo dell’anno appena trascorso, il 2012. Non che questi primi due mesi del 2013 siano stati avari di grandi nomi, anzi, ma siamo tutti convinti che il meglio debba ancora arrivare! L’avvento di WiiU, PS4 (prevista per Natale 2013) e la nuova Xbox720 (anch’essa prevista per fine anno-primi dell’anno nuovo), ci proporrà titoli di sicuro interesse, ma per questo, tireremo le somme più avanti. Dunque, per iniziare il mese di marzo col piede giusto, direi di presentare subito il secondo titolo di questa miniserie dedicata ai Migliori Giochi del 2012, ovvero Mass Effect 3! Disponibile in questo periodo anche all’interno del pacchetto Antology, che comprende l’intera trilogia, il titolo EA, realizzato dai ragazzi della Bioware, è sicuramente uno dei maggiori candidati per questo particolare premio. Epilogo di una saga che sicuramente rimarrà per sempre, a buon
sul piano fisico, limitando i suoi movimenti, isolandola, allontanandola dagli amici, dai parenti, perfino dal lavoro, per averla completamente in suo potere. Quella che al principio sembra una semplice storia d’amore, si trasforma gradualmente nel racconto dell’ossessione di un cac-
ciatore che insegue la sua preda, pronto a divorarla, in un estremo gesto di amore malato. Seguirà un dibattito sul tema della violenza contro le donne e dello stalking, preceduto dalla presentazione di Francesca Brignoli, autrice del libro Liliana Cavani: ogni possibile viaggio. L’ingresso è libero.
di Giuseppe Attanzio incubomaker@live.it
Mass Effect 3: Shepard riuscirà a salvare la terra? merito, tra i capolavori assoluti del mondo videoludico, Mass Effect 3, riprende il filo conduttore appena abbandonato dal suo predecessore, narrando le avventure-disavventure del Comandante Shepard, eroe controverso e massimo esperto nella lotta contro i Razziatori, antica razza alieno-meccanica che sta rapidamente estinguendo tutte le specie conosciute. L’universo di Mass Effect è immenso e governato da un Consiglio Intergalattico che ne garantisce la pacifica convivenza, qualora possibile, gestendone alleanze e corporazioni. Nei panni di Shepard,il giocatore, in seguito a un massiccio attacco al pianeta Terra da parte dei Razziatori, dovrà convincere le varie razze, alleate e non, a sostenere la causa dei popoli terrestri ormai sfiniti da una guerra impossibile da vincere. Tra intrighi, accordi, amicizie e nuovi e vecchi amori, la trama fila liscia, rivelando tutta la sua duttilità intervallata dalle pesanti scelte del gio-
catore. Lo sparatutto in terza persona, ultima fatica dei ragazzi della Bioware, riprende le meccaniche del secondo capitolo, implementando il sistema di combattimento, curandone i dettagli e le coperture nel migliore dei modi, inserendo nuove funzioni tattiche e l’utilizzo di svariati poteri. Sin dalle prime battute di gioco, si denota una qualità grafica notevole, un doppiaggio interamente in italiano di grandissimo impatto e un livello di realismo, davvero impressionante; un plauso particolare va fatto alla colonna sonora dai toni epici, coinvolgenti e sempre incisivi, capace di scandire magistralmente il tempo di gioco senza mai dar fastidio. Il roster dei personaggi giocabili è notevole e assolutamente vario e permettendo così al giocatore differenti scelte d’abilità e di gestione strategica in base alle proprie esigenze. Un titolo fresco, d’azione ma anche in grado di soddisfare almeno in parte, gli
Voto Totale: 9.5 Grafica: 9 Audio: 9.5 Giocabilità: 9.5 Longevità: 9.5
amanti degli RPG, grazie alle sue meccaniche di gioco ormai famose. Caldamente consigliato, considerando inoltre il costo ormai per niente proibitivo del titolo, risulta essere una scelta più che azzeccata, vista la profondità della narrazione, la qualità della grafica, l’epicità della colonna sonora e l’eccellente longevità del titolo Bioware. Unica pecca, il finale poco curato e troppo “incerto”, quasi a presagire un nuovo titolo della saga subito smentito, poi parzialmente risolto con un DLC apposito uscito qualche tempo dopo. Nulla può intaccarne la maestosità. Capolavoro assoluto.
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ccessiva. Iperbolica. Carnevalesca. E’ questa la fine del mondo immaginata dall’estro creativo del nostro Stefano Cenci, regista carpigiano che, dal 2002, collabora col genio di Armando Punzo, direttore artistico del VolterraTeatro Festival e regista della Compagnia Della Fortezza di Volterra. Sulla scena del suo nuovo spettacolo Del Bene, Del Male (dopo il debutto allo Storchi di Modena e la replica al Camploy di Verona, Cenci lo riporta in scena martedì 5 marzo, alle 21, al Teatro della Rocca di Novellara) danzano, in un grottesco e decadente girotondo, potenti, vip, portaborse e soubrette... un popolo in maschera che celebra l’ultimo capodanno tra calici di champagne e camerieri in frac. In una sfarzosa sala si consuma il rito più antico, quello dell’apparenza. Icone kitsch che, al limite del tragicomico, fingono, rinchiuse in ruoli prestabiliti. Un progetto importante, ambizioso, “per riavvicinare l’arte alla vita”, spiega il regista nonché direttore artistico di Arti Vive Festival e Arti Vive Habitat a Soliera, uno spettacolo popolare, divertente e poetico, ma anche “liberatorio e provocatorio”. Del Bene, Del Male è uno spettacolo sulla fine del
Martedì 5 marzo, alle 21, al Teatro della Rocca di Novellara, appuntamento con lo spettacolo del carpigiano Stefano Cenci, Del bene, del male. In scena la Compagnia Tardito/Rendina, Dimensioni Parallele Teatro, con la partecipazione di sorprendenti ospiti oltre a un numeroso cast, sempre nuovo e preparato attraverso il laboratorio intensivo Masterpieces
La fine del mondo come non l’avreste mai immaginata... Scheda tecnica Scene e costumi di Emanuela Dall’Aglio Direzione tecnica e luci di Matteo Gozzi Responsabile di produzione Riccardo Soffritti Collaborazione artistica al progetto di Carolina Truzzi Regia di Stefano Cenci Una produzione Dimensioni Parallele Teatro Con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Modena In collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione.
pensiero occidentale. Sulla chiusura di un’epoca. Non è una favola. Bensì un addio al mondo per come lo conosciamo. Alla finzione. “La tempesta si avvicina. La senti. Un tremendo tem-
porale. Ci sarà da stare in silenzio. Farà buio presto e sarà bellissimo. Staremo sotto le coperte, come se fossimo sepolti dalle macerie, a strisciare i nostri piedi sul materasso,
cercando di addormentarci. Ancora un’ultima volta, ma non per sognare: per non sognare più! Li senti i tuoni? E’ la voce degli antichi, gli antichi... vengono a prenderci. A tirarci i piedi
nel sonno. Entreranno piano, dalla finestra. Strisceranno lungo i muri, come un’ombra e ci porteranno via. Noi non ci accorgeremo di nulla. E’ tempo di andare...”. Sulla scena di
Del Bene, Del Male, oltre a un cast fisso, a ogni replica, attraverso la sperimentata formula dei laboratori intensivi di teatro mirati e tenuti da Stefano Cenci e la Compagnia Tardito/ Rendina, vengono reclutate decine di persone, players, giocatori, professionisti e non. Un’umanità pronta a immolarsi in questo gioco catartico e liberatorio.
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“Non si tratta più di rappresentazione del reale - spiega Cenci - ma di un’intensificazione dell’esistenza. Essere al mondo non significa essere presenti al mondo: l’unica condizione per questa presenza è l’esposizione allo sguardo dell’altro, è il presentarsi agli altri. Aneliamo a una teatralità che proceda da una dichiarazione di esistenza e permetta alle persone di rivelare il segreto di un’anima ritratta nella sua intimità. Quando ci sono corpi che si incontrano, si attraggono, si respingono, si svelano l’uno all’altro, condividendo le loro proprie intimità, il vuoto tra questi corpi si riempie di un nuovo, potente senso creativo. Per questo mettiamo in scena attori, professionisti e non, che fanno questo per amore, disposti a esporsi, a essere infettati e toccati dallo sguardo dell’altro, per cambiare il loro ruolo sociale, liberi dal giudizio, anche solo per una sera di spettacolo”. Insomma Come scriveva Tadeusz Kantor, per generare un campo di attrazione dell’impossibile, ci vuole un’ingenua mancanza di esperienza: da questo assunto si muove Cenci, per ricercare una nuova grammatica del Teatro dell’Umano. J.B.
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L’avvocato risponde...
Stefano Cenci
di Laura Vincenzi - laura.vincenzi@tiscalinet.it
Assegno di mantenimento ridotto per il coniuge separato che paga l’affitto
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’assegno di mantenimento dovuto all’ex coniuge a seguito della separazione può essere ridotto se si è costretti a pagare un affitto per il nuovo alloggio, una volta lasciata la casa coniugale. Così è stato deciso dalla Cassazione nella sentenza n. 22950 del 13 dicembre 2012. I Giudici della Suprema Corte hanno dato ragione a un uomo che aveva fatto ricorso affinché venisse diminuito il mantenimento che doveva versare alla ex moglie, da 650 a 250 euro, proprio in ragione del nuovo contratto di locazione che aveva stipulato a seguito della
Vuoi partecipare al cast dello spettacolo? Ecco come fare
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uoi vivere una intensa, divertente, liberatoria esperienza sul prestigioso palcoscenico del bellissimo Teatro della Rocca di Novellara? Il laboratorio, tenuto da Stefano Cenci e dalla Compagnia Tardito/Rendina si terrà venerdì 1° marzo dalle 21 presso il teatro di Novellara, Piazzale Marconi 1. Sabato 2 e domenica 3 dalle 10.30 alle 18.30 alla palestra delle Scuole Elementari di Novellara, ingresso in Via Don Borghi. Il laboratorio intensivo di teatro, incentrato sulla creazione collettiva e sul teatro danza ai confini del clown, formerà i player allo stare in scena e alla caratterizzazione di nuovi personaggi per Del Bene, Del Male e sarà un’esperienza davvero indimenticabile! Per prenotazioni allo spettacolo, informazioni, iscrizioni al laboratorio: 349.2929306 - organizzazione@stefanocenci.org
separazione. La Suprema Corte ha fondato la propria motivazione sul presupposto che il marito avendo perso il godimento della casa familiare (assegnata nella separazione alla moglie) era stato costretto a trasferirsi in un nuovo appartamento per il quale doveva corrispondere un canone di locazione. Il principio di fondo è sempre quello di riequilibrare le condizioni patrimoniali delle due parti, in modo che entrambe possano mantenere il tenore di vita goduto in costanza di matrimonio. Pertanto se dovete versare l’assegno di mantenimento e anche pagare il canone di locazione potete conseguentemente avere
diritto a una riduzione della quota dovuta al vostro ex. Ciò può avvenire perché i provvedimenti adottati dal Giudice in sede di separazione e/o divorzio sono modificabili nel tempo. La modifica del provvedimento emesso avviene con l’introduzione di un ricorso ai sensi dell’art. 710 c.p.c. La modifica delle condizioni può essere chiesta sia nel caso di separazione consensuale che nel caso di separazione giudiziale. Può avvenire anche con l’accordo delle parti con la presentazione del sopra citato ricorso congiunto o con un’intesa stragiudiziale. Va tenuto presente che il coniuge che chiede la revisione dei provvedimenti adottati in sede di separazione è tenuto a provare il peggioramento delle proprie condizioni o, viceversa, un miglioramento di quelle dell’altro coniuge dopo la separazione.
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entisei anni, una lunga formazione musicale alle spalle e una grande passione: quella per il rock made in italy del cantautore correggese Luciano Ligabue. Alessandro De Filippi, da ormai quattro anni, ha fatto di questa passione la sua professione, suonando insieme agli Happy Hour Liga Tribute band e portando in giro per l’Italia le canzoni del Liga, con l’entusiasmo e l’intensità che contraddistinguono la sua musica. Alessandro, che ha iniziato giovanissimo a suonare la chitarra da autodidatta, nel 2006 è entrato a far parte della Music Academy di Bologna, terminando gli studi nel luglio 2012 e conseguendo la laurea. Quando è nata la tua passione per la musica e la chitarra? “La mia passione per la musica è nata quando avevo 16 anni grazie a mia sorella che mi portò a vedere il concerto di Ligabue a San Siro nel 2002. Nello stesso periodo mi innamorai della chitarra, poiché era lo strumento che mi trasmetteva più di ogni altro energia e carica”. Da quanto tempo suoni nella band Happy Hour? Che musica suonate? Avete composto brani originali?
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oul, anima: è ciò che sabato 16 febbraio gli alunni delle Scuole elementari Collodi e delle secondarie di primo grado Fassi e Focherini hanno riscoperto, partecipando al secondo degli eventi del concorso Nati per Vincere?, inaugurato nel mese di gennaio con l’esibizione del bluesman Noé Socha. Teatro dell’iniziativa la Parrocchia di Quartirolo: dopo i saluti degli organizzatori (il dirigente scolastico Attilio Desiderio e la docente Daniela Guaitoli), il ritmo della “matinée” è stato scandito dal Coro Gospel Soul, diretto da Grazia Gamberini, poi dalla pianista Erika Govi, che con alcuni applauditi brani di musica classica ha concluso la parte musicale. Il giornalista e scrittore Claudio Imprudente, comunicando con una tavoletta trasparente, ha quindi intrattenuto i ragazzi con una vivace riflessione sulla disabilità a partire dal concetto di “bisogno” e mostrando a una sbalordita platea come la comunicazione passi anche attraverso linguaggi alternativi.
IL MUSICISTA CARPIGIANO ALESSANDRO DE FILIPPI, CLASSE 1987, RACCONTA la SUA GRANDE PASSIONE PER LA MUSICA E, IN PARTICOLARE, PER quella DI LUCIANO LIGABUE CHE HA CAMBIATO LA SUA VITA
Con la chitarra in spalla e la musica nel cuore Alessandro De Filippi
Luciano Ligabue
“Suono con gli Happy Hour dal dicembre del 2009. Gli altri membri del gruppo sono Fabio Azzali voce, Francesco Bevini alla chitarra, Andrea Po alla batteria, Enrico Magnanini alle tastiere e Francesco Caliendo al basso. Noi ci Nati per Vincere?
dedichiamo esclusivamente a portare in giro la musica e gli spettacoli di Liga e non a caso abbiamo scelto come nome per la nostra band Happy Hour, ispirandoci a una delle tante canzoni di successo di Ligabue”. Come nel 2012 anche
quest’anno, il 9 marzo, presso il Palazzetto dello Sport, tu e gli altri membri della band organizzerete un concerto per festeggiare il compleanno di Luciano Ligabue, e ripercorrere insieme ai vostri fan i Coro Gospel Soul
pezzi più belli della sua carriera. Come avete maturato l’idea di realizzare tale evento? “L’idea è nata tre anni fa quando trovammo su Facebook un gruppo di persone appassionate di Ligabue che organizzavano un viaggio a Correggio per visitare la città natale di Ligabue nel giorno suo compleanno: il 13 marzo. Colpiti dal loro entusiasmo e dalla loro dedizione al Liga, decidemmo di riunire tutte quelle persone organizzando un concerto nel locale Room 77 in collaborazione con il bar La Piazzetta di Correggio, per condividere insieme la musica del nostro artista preferito. Poi, a partire dall’anno scorso, abbiamo spostato la sede del concerto a Carpi, presso il Palazzetto dello Sport, per dare vita a un evento più grande e di maggior richiamo. La nostra scelta è ricaduta su Carpi perché abbiamo trovato nel Comune un appoggio. Il Comune di Carpi ha infatti patrocinato l’evento, Claudio Imprudente
Tra musica e dialogo
Erika Govi
L’evento si è concluso con una dimostrazione di addestramento di cani-guida per non vedenti allestita dai Lions Club di Milano.
concedendoci, assieme alla società Nazareno Basket, lo spazio interno del palazzetto gratuitamente. Inoltre, a Carpi, abbiamo trovato attività come il Karl Stube, noto pub della città, nonché sede del nostro fans club, pronte ad aiutarci nell’organizzazione di questo evento. In particolare, quest’anno il palazzetto sarà allestito in maniera degna dei più grandi eventi rock”. Dopo quello del 9 marzo quali saranno i tuoi prossimi appuntamenti musicali? “Partirà da fine marzo un lungo tour con gli Happy Hour in tante regioni del Nord Italia, soprattutto d’estate”. Cos’è per te la musica? “Passione e tanta energia”. Il tuo sogno nel cassetto? “Non si dice altrimenti rischia di non avverarsi. Tuttavia, potrei sbilanciarmi affermando che suonare con Ligabue non sarebbe affatto male”. Chiara Sorrentino
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Incontro con don Virginio Colmegna, l’11 marzo, a partire dalle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria
Vale la pena aiutare gli ultimi?
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ale ancora la pena, in una società come la nostra, di impegnarsi in un progetto, di spendersi per un ideale, di mettersi in gioco per aiutare il prossimo, di lottare per inseguire un sogno? E’ a partire da questi interrogativi che è nata Ne vale la pena, la rassegna di incontri – promossi da Radio Bruno, Comune di Carpi (Assessorato alle Politiche Culturali, Giovanili e Progetto Memoria), Fondazione Casa del Volontariato, Libera di Carpi, Libreria Mondadori di Carpi – e pensati per proporre alla cittadinanza – e soprattutto alle giovani generazioni, protagoniste della società di domani – gli spunti di riflessione di chi, quando nel proprio percorso esistenziale si è trovato davanti ad un bivio, ha scelto la strada più difficile, invece che adagiarsi sulla soluzione più semplice. Quattro appuntamenti, quattro storie esemplari di uomini che, in campi diversi, hanno creduto nel fatto che ‘ne valesse la pena’. Senza cedere a rassegnazione, sconforto, accidia, paura, o semplice indifferenza. L’ultimo incontro si terrà, l’11 marzo, a partire dalle ore 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria, condotto dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore. Altro versante dell’impegno sociale, quello dell’aiuto agli ultimi. E la solidarietà e l’impegno verso chi soffre è precisamente il modo in cui Don Virginio Colmegna, fondatore della Casa della Carità di Milano voluta dal Cardinale Carlo Maria Martini, ha scelto di rispondere concretamente all’interrogativo: Vale la pena aiutare gli ultimi? In un momento di crisi economica, quando anche la solidarietà è vista da alcuni come un lusso che non è più possibile permettersi Don Colmegna mostra – e dimostra – come sia possibile impostare la vita a partire dalla solidarietà. Il sacerdote sarà a Carpi lunedì 11 marzo: l’incontro è in collaborazione con il Comitato per il Patrono di Carpi.
Martedì 26 marzo, alle 21, al Teatro Astoria di Fiorano Modenese, musicisti, ballerine e attori di Modena, insieme per beneficienza
L’arte per il bene comune
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a musica può far battere i cuori allo stesso ritmo e la danza sa farci sentire tutti parte di un unico corpo armonioso ed efficiente, l’improvvisazione teatrale può svelare il divertimento che si cela dietro ai piccoli fraintendimenti di ogni giorno e la clownerie ci fa tornare a essere bambini vivaci, saggi e sensibili. L’arte parla linguaggi che guariscono dalla malinconia, dalla solitudine, dalla rabbia. Consapevoli di ciò, cinque gruppi di artisti modenesi e il cantautore Alberto Bertoli hanno unito armoniosamente il loro lavoro per produrre uno spettacolo volto a raccogliere fondi a favore dell’Associazione La Lucciola Onlus, centro di terapia integrata per l’Infanzia, che ha sede a Stuffione di Ravarino. L’associazione ha subìto un duro colpo in seguito al terremoto del maggio scorso e ha bisogno di un impegno comune per riprendere le proprie attività, fondamentali per moltissimi bambini del nostro territorio. Lo spettacolo, davvero ricco di colpi di scena, risate e ambientazioni suggestive, andrà in scena martedì 26 marzo, alle 21, al Teatro Astoria di Fiorano Modenese, grazie anche al patrocinio del Comune di Fiorano Modenese. Sarà una serata a favore della ricostruzione, caratterizzata da comicità, musica, danza e intrattenimento. Il progetto nasce nel 2009 da un’idea di Artegenti e 8mani, giunto alla sua terza edizione collaboreranno, ognuno con il proprio prezioso contributo artistico: Artegenti, Associazione per la diffusione della cultura e dell’arte (www.artegenti.it), ricamerà il filo conduttore dello spettacolo con letture e interpretazioni di brani; 8mani, Compagnia di teatro comico d’improvvisazione (www.8mani.net), proporrà un irresistibile show estemporaneo in grado di trascinare non solo il pubblico, ma anche tutti gli altri artisti presenti sul palco, in uno scenario incredibile e irresistibile! Sugo’s Blues Band, gruppo musicale poliedrico scandirà i ritmi dell’intera serata, Somantica Project, compagnia di danza acrobatica composta da ballerine e artiste circensi che voleranno su tessuti aerei e giocheranno con pittura e oggetti così normali… che sarà incredibile vederli danzare! Viviamo In Positivo, associazione clown di corsia accoglieranno il pubblico con gag tratte dal loro repertorio, Alberto Bertoli, Special Guest, non nuovo alle iniziative che si ripropongono di mettere l’arte al servizio della comunità. Per info e prenotazione biglietti 338 3465845 oppure info@8mani.net
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“Grillo ha svegliato l’Italia dal torpore” di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it
Cara Clarissa, volevo solo dire: evviva. Grillo ha svegliato l’Italia dal torpore. Io ho sempre votato a Sinistra, questa volta però non avrei mai potuto perché non credo più alle favole e alle bugie, sono informata e documentata. Non sono un’ignorante a caccia di santoni, sono un medico che ha bisogno di un cambiamento netto e deciso e si è stufata di vedere cose che non le piacciono. Credo che Pdl e Pd abbiano bisogno di un bagno di umiltà. Vedo la sanità sempre più allo sfascio, anche negli ospedali modenesi presto saranno tagliati altri posti letto perché i conti non tornano e ormai i ticket sulle prestazioni pagano per intero visita o esame, le persone hanno sempre meno ed è una profonda ingiustizia visto il numero di dirigenti legati alla politica proprio nel sistema sanitario. Meno dirigenti strapagati e più infermieri qualificati, sembra una cosa folle? Finchè le cose saranno gestite come sempre cadremo sempre più in basso. La politica deve fare il bene della gente, non piazzare i propri amici. E la nostra realtà non fa eccezione: Anzi! Lettera firmata ella diretta su Radio Bruno post elezioni, all’interno di Brunomattina, le testimonianze sono state variegate e molteplici; la tendenza tra i più giovani è quella di non restare più in silenzio e si sono fatti sentire forte e chiaro. Non è vero che non si interessano
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di politica, che sono troppo occupati con gli “apericena” (l’aperitivo ricco che sostituisce la cena) per preoccuparsi del proprio futuro, che vivono nella bambagia con la mamma che tanto paga i conti e che pensano solo al locale dove trascorrere una notte del fine settimana. Quell’immagine di superficialità ha sempre fatto comodo per decidere per loro e in loro nome. Hanno alzato la voce e con loro molti dei loro genitori e perfino nonni. Il messaggio è chiaro. Grazie per questa lettera che solleva un’altra contraddizione di chi dovrebbe avere a cuore “la moralizzazione della politica”, nelle parole, ma che nei fatti sta ben attenta da sempre a piazzare ex politici locali in altri ruoli politici (da Comuni a Provincia, da Provincia a municipalizzate, da municipalizzate ad ssociazioni di categoria, da associazioni di categoria a dirigenze di associazioni o aziende “amiche”) al di là di qualsiasi criterio sul metodo e la qualità; bastano l’appartenenza politica e l’appoggio incondizionato in modo da non arrecare mai ostacoli o un disturbo. Forse non è più tempo. Troppi dirigenti, troppi funzionari, troppi consulenti e chi è fuori dal giro giusto aspetta nel
corridoio del Pronto Soccorso un posto letto, un’infermiera tre ore per un cambio di pannolone e un anno per l’ecografia perché la sanità è al collasso mentre la dirigente provinciale è in piscina non avendo un orario di lavoro da rispettare, né un badge da timbrare, ma uno stipendio da sogno (fatti realmente accaduti a Modena qualche tempo fa e, per legge, la dirigente aveva ragione; non a caso le leggi sono un’emanazione della politica). Grillo ha rinunciato a 100 milioni di rimborso pubblico e in tre anni è diventato il primo partito italiano. Questa la più importante lezione da trarre da tutta questa vicenda. 100 milioni: pensate a quante scuole possono essere rese antisismiche con una cifra così importante, ad esempio. Fin qui quel denaro l’abbiamo visto spendere in prostitute e transessuali, auto blu con autista e pranzi di nozze, diamanti e caviale, vacanze con l’amante e affollati uffici in cui i parenti stretti guadagnano stipendi come “collaboratori”. Serve un bagno di umiltà e un ripensamento del significato profondo della frase “moralizzazione della politica”. Pronunciarla e basta non moralizza niente e nessuno.
Mercoledì 6 marzo, al Teatro Asioli di Correggio, va in scena Un amore di Swann di Marcel Proust. Con Sandro Lombardi, Iaia Forte ed Elena Ghiaurov. Regia di Federico Tiezzi
Luci e ombre di un amore
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arà nel nome di Proust che, dopo lo straordinario successo del Sogno di un mattino di primavera di D’Annunzio, che risale al 2007, Federico Tiezzi tornerà a dirigere Sandro Lombardi ne Un amore di Swann. Parte essenziale del primo volume della Ricerca del tempo perduto, Un
amore di Swann è un romanzo nel romanzo e pare pensato dal suo autore anche come “dramma” di grande, tragicomica teatralità. Tre sono i personaggi principali: Charles Swann, ricco ed elegante uomo di mondo; Odette de Crecy, bella cortigiana raffinata e opportunista per la quale l’uomo perde la testa;
infine Madame Verdurin, ricchissima e snob, a capo di un salotto nel quale nascerà l’amore tra Swann e Odette. Un amore di Swann è la storia di un tormento, di un amore che diventa ossessione, malattia, rovina: una vicenda di passione, gelosia, tradimenti nella Parigi della mondanità di fine Ottocento.
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18 L’aforisma della settimana...
“Si dovrebbe essere sempre innamorati. Ecco perché non bisognerebbe mai sposarsi”. Oscar Wilde appuntamenti
Teatro CARPI
3 marzo - ore 15.30 Il morto sta bene in salute Compagnia teatrale ferrarese Il Teatrino di Renazzo Commedia in due atti di Gaetano Di Maio Cinema Teatro Ariston
Sabato 2 marzo, alle 21, a Carpi, appuntamento con la magia della musica folk irlandese per il terzo appuntamento musicale dell’Università Gasparini Casari
Il cielo d’Irlanda con i Birkin Tree
CARPI
1 - 29 marzo L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giacomo Cardelli O&A Centro Affari Fino al 1° aprile Matematica ad arte Il Rinascimento tra tecnica e scienza Appartamento nobile 2 marzo - 6 aprile Confabulazioni. Opere di Arianna Vairo A cura di Francesca Pergreffi Spazio Meme Fino al 28 aprile Alfabeto delle fiabe Un grande alfabetiere e un itinerario poetico tra i personaggi, i luoghi e i simboli della fiaba popolare Sala Cervi di Palazzo dei Pio
Eventi CARPI
1° marzo - ore 21 Home - La nostra Terra Da un’idea di Alfredo Iori I filmati sono stati ripresi dal film girato da Yann Arthus-Bertrand
1° marzo - ore 22 Freak Antoni band Prima e dopo il live Matteo Borghi Dj-set Kalinka
2 marzo - ore 21 Birkin Tree Fabio Rinaudo, willean pipes Michel Balatti, flauto traverso irlandese Daniele Caronna, violino e chitarra Sala del Club del Corso
Mostre
Fino al 20 marzo L’amore infedele - Mostra delle opere di Andrea Saltini A cura di FotostudioSilmar Con la collaborazione di Club Lions Carpi e Essent’ial Con il patrocinio della Città di Carpi Dark Room Silmar
e prodotto da Luc Besson Club Alpino Italiano Carpi
1 - 3 marzo Una primula per Chernobyl A cura del Comitato Chernobyl di Carpi, Novi e Soliera e Legambiente Sedi varie
6 marzo - ore 21 Hairspray. Grasso è bello! Compagnia MO.RE. Regia Maicol Piccinini Cinema Teatro Eden
Fino al 23 marzo La fotografia come deposito di senso Mostra del workshop con Franco Vaccari e Luca Panaro Sala espositiva Biblioteca Loria
appuntamenti
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hitarra, violino, flauto traverso irlandese e uilleann pipes – la tradizionale cornamusa: è a partire da questi quattro strumenti che i tre virtuosi Fabio Rinaudo, Michel Balatti e Daniele Caronna condurranno il pubblico in una terra di folletti e fate, verdi praterie e cieli infiniti, grandiose scogliere e mitiche leggende, l’Irlanda. Birkin Tree, il terzo dei quattro appuntamenti de I concerti dell’Università – promossi dall’Università Mario Gasparini Casari grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi – si terrà a Carpi, presso la Sala del Club del Corso – al civico 89 di Corso Fanti – sabato 2 marzo, alle 21. Un’occasione per scoprire tutti gli aspetti tipici del repertorio strumentale irlandese, attraverso uno stretto dialogo musicale a tre
parti, in bilico tra virtuosismo e pathos, passando dalle frenetiche danze ai ritmi più maestosi delle elegiache ballate che tanto hanno contribuito a fare della musica tradizionale irlandese la colonna sonora di tante pellicole cinematografiche. Ad accompagnare gli spettatori in questo fantastico viaggio non tre guide qualsiasi, bensì musicisti di grande talento che hanno all’attivo più di un migliaio di concerti in Italia ed Europa, l’unica formazione italiana – e una delle poche al mondo - a esibirsi regolarmente in Irlanda e a vantare un concerto registrato dalla Radio Televisione Irlandese. Ma anche i media nazionali non hanno mancato di tributare la dovuta attenzione al gruppo: Birkin Tree ha partecipato dal vivo a numerose trasmissioni radiofoniche e televisive. Molte e signi-
ficative sono, poi, le esibizioni al fianco dei ‘mostri sacri’ della musica irlandese: il celebre piper Liam O’Flynn, il duo di Martin Hayes e Dennis Cahill, la famosa cantante Naimh Parsons, il chitarrista Graham Dunne e gli organettisti Murty Ryan e Derek Hickev. Per ognuno degli appuntamenti la disponibilità è di 90 posti. Il costo dell’abbonamento ai quattro concerti è di 45 euro – 35 euro per i soci 2013 – mentre quello di un singolo concerto ammonta a 13 euro - 10 euro per soci 2013 e minori di anni 16. Per informazioni e acquisto biglietti è possibile rivolgersi alla segreteria dell’Università Mario Gasparini Casari – in Corso Fanti, 89 a Carpi - dal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 12, martedì e giovedì anche dalle 15 alle 17 e nelle serate dei concerti.
2 marzo - ore 22 Numero6 + The Smokers Prima e dopo il live Sugar kane Dj Kalinka 2 marzo - ore 16.30 Attività collaterali alla mostra Alfabeto delle fiabe C’era una volta racconta… letture e musiche A cura del Teatro dell’Orsa Sala Cervi 2 marzo - ore 20 Indovina chi viene a cena? Serata conviviale con ospite il meteorologo Luca Lombroso, che nell’occasione presenta il suo ultimo libro Apocalypse now? Clima, ambiente, cataclismi. Possiamo salvare il mondo, ora Cinema Teatro Ariston 3 marzo - ore 12.30 Festa di Cantarana e della Vecchia Carpi Centro sociale Graziosi 6 marzo - ore 15 Allergie e intolleranze Relatrice dottoressa Franca Aquila Fondazione Casa del Volontariato 7 marzo - ore 21,15 Il mondo in bicicletta Filmati e diapositive di viaggi in bicicletta in giro per il mondo Andata e ritorno a Nordkapp... Lentamente tra sogno e realtà Di Monique Emanuelli e Paolo Almerigi Sala Congressi 8 marzo - ore 20,30 Liliana Cavani presenta in occasione della Festa della Donna, il film Troppo Amore Ingresso Libero Sala Congressi
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arà all’insegna della grande musica internazionale, il sesto appuntamento de Una serata in San Rocco, la rassegna di spettacoli serali gratuiti organizzata da San Rocco Arte & Cultura grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Rubén González, Omara Portuondo e, naturalmente, Máximo Francisco Repilado Muñoz, conosciuto da tutti gli amanti della musica come Compay Segundo: sono questi alcuni dei leggendari nomi dell’AfroCuban All Stars, l’ensemble di grandi musicisti cubani che ha dato vita, nel 1996, all’album Buena Vista Social Club, vero gioiello di musica caraibica riscoperto dal produttore californiano Nick Gold e svelato al mondo dall’indimenticabile, omonima pellicola di Wim Wenders. E saranno proprio Salvador e Basilio, due figli di Compay Segundo, a far risuonare a Carpi, nel giorno della festa della donna, i brani più celebri del repertorio di musica caraibica
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onostante le nevicate recenti, stanno già arrivando dall’Africa i primi uccelli migratori. Dopo aver percorso migliaia di chilometri e aver superato ogni sorta di difficoltà giungono, come ogni anno, anche all’Oasi La Francesa di Fossoli. Alcuni vi resteranno per nidificare e altri, dopo essersi rifocillati, proseguiranno il loro lungo viaggio verso i paesi del Nord Europa. Si tratta di limicoli come: piro piro, pantane, pettegole, combattenti, corrieri, cavaliere d’italia, avocette poi, svassi, rondini, verzellini... Troveranno ad aspettarli migliaia di anatre, germani, mestoloni, fischioni, codoni e alzavole e un po’ a sorpresa, anche parecchie oche selvatiche, tarabusi, ibis sacri. Per poter ammirare questi splendidi amici alati da vicino, da sabato 2 marzo, dalle 14,30, l’oasi La Francesa riapre al pubblico e rimarrà aperta fino alla seconda domenica di giugno. Orari: sabato
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naugurerà sabato 2 marzo, alle 19, presso lo Spazio Meme di via Giordano Bruno, Confabulazioni, la mostra di Arianna Vairo curata da Francesca Pergreffi. La personale dell’illustratrice milanese consiste in una serie di ‘esperimenti’, prismi dai colori vibranti e contrastati, che si relazionano l’uno all’altro e mutano sotto lo sguardo dello spettatore. “Il titolo è un espediente – spiega l’artista - un contenitore dentro cui plasmare ricordi veri e falsi e immagini mentali. Vuole rifarsi al meccanismo di costruzione di associazioni, come un circuito non lineare. La luce propria dell’illustrazione è come fosse il ricordo, il pensiero, entra dentro la griglia che permette la narrazione nel fumetto, come fosse un prisma e si scompone, per essere poi ricomposta da chi guarda, secondo la propria esperienza, memoria e sentimento”. Il progetto è nato da speculazioni sulla narrazione, dal desiderio d’immagini cinetiche all’interno delle quali far muovere diversi elementi, velocemente, come fossero associazioni di pensiero che si concatenano l’una all’altra per formare una sensazio-
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Il Grupo Compay Segundo sarà in città, venerdì 8 marzo, alle 21, presso il Cinema Eden, per un imperdibile concerto con il sound caraibico dei Buena Vista Social Club
A Carpi la musica di Compay Segundo
della storica band cubana, grazie al Grupo Compay Segundo, i cui componenti furono scelti dallo stesso cantante e chitarrista prima di morire - nel 2003, alla veneranda età di 95 anni - per divulgare la sua musica nel mondo. Oltre ai suoi consanguinei l’ensemble, composto da undici elementi, il Grupo Compay Segundo è formato anche da alcuni dei musicisti che parteciparono all’album Buena Vista Social Club. Il Grupo Compay Segundo sarà al Cinema Teatro Eden, venerdì 8 marzo, alle 21, con Cento anos Compay, un concerto davvero imperdibile, nato nel 2007 per celebrare l’anniversario della nascita del cantante di Santiago, avvenuta il 18 novembre 1907, uno spettacolo che riesce nell’impresa di far rivivere l’atmosfera e il pathos della Cuba in cui sono nati brani leggendari come Besame Mucho, Perfidia, Chan Chan, Candela, El Cuarto de Tula e Veinte Anos. Il concerto è a ingresso gratuito, sino a esaurimento posti. Non si accettano prenotazioni.
Riapre al pubblico, sabato 2 marzo, l’Oasi La Francesa di Fossoli
In arrivo dall’Africa i primi uccelli migratori pomeriggio dalle 14,30 al tramonto, domenica e festivi dalle 9,30 alle 12,30 e nel pomeriggio dalle 14,30 alle 19. Quest’anno in occasione della riapertura, verrà inaugurata, a cura del gruppo fotografico naturalistico dell’oasi, una mostra fotografica interamente dedicata alle Libellule. Magico, meraviglioso e utilissimo insetto del nostro ambiente. Durante la settimana l’oasi, su prenotazione (333.6747849) è aperta alle visite di scolaresche e gruppi Sabato 2 marzo, alle 19, Spazio Meme
organizzati. Le guide volontarie dell’oasi, sempre disponibili, sono in grado di accogliere, nei periodi di apertura, durante la settimana, centinaia di bambini delle scuole e nei fine settimana migliaia di appassionati della natura.
Le Messe nel primo anniversario
Confabulazioni
Ricordando don Claudio ne, un ricordo.“Il primo approccio è stato molto libero, e ho cercato tutte le condizioni per essere comoda e ascoltare l’intuizione: nessuno schizzo, grandi dimensioni, nessun limite di colore. Poi ho iniziato a inserire negli esperimenti qualche condizione, provando a illustrare un testo o proseguendo in una serie, oppure eseguendo un ritratto. In una terza fase sto prendendo testi o riferimenti reali per poi riportarli all’immagine senza condizioni narrative o illustrative, unendo le due fasi precedenti”. La mostra sarà visitabile sino al 6 aprile. M.M.
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icorre l’11 marzo il primo anniversario della morte di don Claudio Pontiroli. In Parrocchia a Quartirolo, domenica 10 marzo, è previsto uno speciale ricordo in tutte le Messe. Al termine della Messa delle 9.45 il lancio dei palloncini da parte di tutti i bambini, in memoria del don. Nel pomeriggio alle 15 i parrocchiani si recheranno in visita al cimitero di Mortizzuolo, per un momento di preghiera sulla tomba del sacerdote. Lunedì 11 marzo alle 20.30, sarà celebrata una Santa Messa nel primo anniversario della morte di don Pontiroli. Dopo la celebrazione sarà scoperta una targa per intitolare alla sua memoria il salone e gli spazi del nuovo Centro di Pastorale Giovanile. “Don Claudio, come ogni sacerdote, era veramente se stesso nell’attimo in cui saliva gli scalini che portano all’altare”: lo ricorda così don Fabio Barbieri, suo successore. “E forse non è un caso che nella nuova Aula Liturgica di Quartirolo, da qualsiasi parte ci si voglia accostare all’altare, bisogna salire degli scalini. Questo (ma anche tanto altro) dobbiamo a don Claudio con gratitudine - conclude don Barbieri - di aver salito ogni giorno, per noi, quegli scalini”.
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Calcio – Carpi, ottimo debutto per Brini: Pavia battuto 2-0
classifica
Qualità al potere
Lecce 44 Trapani* 42 Sudtirol*° 37 San Marino° 35 Virtus Entella 35 Carpi 34 Lumezzane 33 FeralpiSalò* 31 Pavia 30 Cremonese (-1) 29 Albinoleffe° (-6) 26 Como* (-1) 24 Portogruaro*° (-1) 24 Cuneo° 24 Reggiana* 22 Treviso (-1) 12 Tritium*° 10
Il nuovo tecnico conferma il sistema di gioco, ma approfondisce l’impostazione offensiva. Brillano Melara e Bianco, tornano al gol Della Rocca e Arma. Ma l’uomo chiave è Papini. Domenica la trasferta di Lumezzane: un crocevia importantissimo.
* una gara in meno ° Cuneo-Sudtirol, San MarinoAlbinoleffe eTritium-Portogruaro da recuperare
prossimo turno Domenica 3/3/2013 25a giornata ore 14.30. Lumezzane-Carpi; AlbinoleffeReggiana; Cremonese-Virtus Entella; eralpisalò-Tritium; Lecce-Trapani; Pavia-Como; Portogruaro-Cuneo; Sudtirol-Treviso.
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nizia bene il nuovo Carpi di Fabio Brini, con doppio scarto al Pavia e tante indicazioni importanti. I biancorossi infrangono il tabù 2013, conquistano il primo successo dell’anno solare e si rimettono sulla scia dei playoff. Questa è già un’ottima notizia, viste le premesse. Se ne annotano volentieri altre: il rientro di Terigi (autorevole); il pieno recupero di Letizia (fondamentale); il promettente debutto da titolare di Viola; e il ritorno al gol dei due primi cannonieri, Della Rocca e Arma. Sono questi, attesi e puntuali, gli ingredienti per la rincorsa. RIMONTA PROIBITA - La classifica è rivoluzionata, ancorché però anche molto parziale. La neve forza tre recuperi, più di metà campionato deve ancora riposare. In ogni caso, è innegabile che la strada per il primo posto sia ormai abbastanza impercorribile. Passa per la rimonta su tre squadre, non più solo una. Il Lecce conserva il ruolo di lepre, ha riguadagnato una continuità importante: nel ritorno marcia col 66% di efficacia (14 punti su 21 disponibili). Ma è il Trapani la capolista virtuale, in aperta
striscia di 8 risultati utili (di cui 6 successi). E il Sudtirol insegue forte, potendo disporre di entrambi gli scontri diretti con il proprio pubblico, di fronte al quale non ha ancora perso (caso unico). SPIRITO - Il Carpi sconta adesso tutti i danni della crisi. Quasi ne avverte improvvisamente il peso. Nonostante una bella vittoria che vaporizza molta della pressione che sentiva addosso, si ritrova lontanissimo dal terzetto di testa. Psicologicamente, alla
prossimo avversario – Lumezzane
In casa è quasi imperforabile
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l Lumezzane è una delle squadre più controverse di questo campionato. Combina e sostanzia notevoli valori, di gioco e singoli. Ma fatica a dimostrarli. E’ mescolato, ben allenato dal cagliaritano Gianluca Festa, qualitativamente ricco in tutti i reparti. Ha grandi veterani (Mandelli, D’Ambrosio, Marcolini) e giovani importantissimi, nel radar di diverse squadre di A e B: il portiere Vigorito, scuola Cagliari; la brillante mezzala colored Yves Baraye; soprattutto il centravanti universale Roberto Inglese (più di una promessa ormai: 9 reti, e tanti lampi da giocatore compiuto). Eppure non riesce a trovare continuità, manca sempre l’ultimissimo scalino. Punta dichiaratamente ai playoff, ma ogni volta che entra nel giro fa due passi indietro. In trasferta si spegne: realizza pochissimo (9 reti in 12 gare) e non sa vincere (solo un successo, a Bergamo, il 18 novembre scorso). In casa però trova solidissime certezze: concede poco o nulla, segna sempre, batte regolarmente le grandi (Lecce, Sudtirol, Cremonese). Ha perso soltanto una volta, contro il Cuneo, al termine di una gara molto condizionata dalla nebbia. All’andata (1-0) decise Ferretti allo scadere. E fu la scintilla che accese il miglior Carpi della stagione. E.G.
Judo al PalaFerrari
I risultati
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a Serie C della Cabassi parte male e dopo i primi due tempi la Reggiana Nuoto è avanti 8 a 2 e la partita è ormai chiusa. Nella seconda parte di gara invece i carpigiani reagiscono e, grazie al 3 a 3 del terzo parziale e al 3 a 2 del quarto, diminuiscono lo svantaggio. La Reggiana Nuoto è
ha riacquisito parecchia sicurezza. NUOVO CORSO - Brini ha cominciato senza stravolgere il sistema di gioco. Semplicemente ritoccandolo, attraverso iniezioni di qualità al potere. Il 4-4-2, per il momento, non va in soffitta. Però evolve. Diventa 4-2-4 dichiarato nei periodi di arrembaggio. Melara e Di Gaudio hanno licenza di accentrarsi, per aggiungersi agli attaccanti, dialogare palla a terra, invadere l’area di rigore con combinazioni nello stretto. Bianco guadagna libertà di calcio in verticale, può velocizzare significativamente il gioco disponendo di molte più opzioni di passaggio. E soprattutto può contare sulla massima copertura di Papini, il migliore in campo. Forse la scoperta più pregiata del momento. Si era già visto in crescita a Bergamo, si è largamente confermato. Salute permettendo, ha tutto per diventare l’uomochiave di Brini, come già lo fu a Terni, in B. E’ un mediano duro che sa fare anche il regista basso, con forza, ordine e semplicità. In sostanza, l’ipofisi ideale del suo calcio, tra il classico e il moderno. In cui l’equilibrio viene prima
Domenica 3 marzo
Pallanuoto - Cabassi Serie C
Cabassi - Reggiana Nuoto: 8 - 13
lunga, la distanza peserà. Ciò detto, la prestazione di lunedì sera riporta molta speranza. Anzitutto, si è rivisto lo spirito perduto della grande squadra. Due lunghi momenti di pressing alto all’inizio dei tempi. Per mettere all’angolo l’avversario, comunicargli che non ci sarebbe stata partita. In mezzo, inevitabilmente, ci sono state diverse pause di riflessione e qualche smarrimento. Ma investendo forte sui massimi portatori di personalità tecnica, la squadra
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una bella squadra allenata da un buon allenatore che ha saputo amalgamare un mix di giovani interessanti con i più esperti senatori e sicuramente lotterà fino alla fine per i primi posti, il Carpi invece, rispetto alle partite iniziali del Campionato tutt’altro che brillanti, sta acquistando fiducia e personalità e farà di tutto per salvarsi. Migliore in campo: Filippo Sammarini.
omenica 3 marzo si terrà presso il Palazzetto dello Sport di Carpi il 2° Criterium Provinciale 2013. Parteciperanno alla gara di judo-gioco le società della Provincia di Modena. La giornata vedrà l’avvicendarsi di bambini dai 4 ai 12 anni suddivisi per annate e peso. Si prevede la partecipazione, tra mattina e pomeriggio, di circa 400 piccoli atleti. Il Criterium inizierà alle 9 e terminerà alle 12,30 (parte iniziale). Per la parte pomeridiana le attività riprenderanno alle 14 concludendosi alle 18. Il Judo Club Carpi ringrazia il Comune di Carpi per il patrocinio e la disponibilità dimostrata in questi anni.
di tutto. Ma si deve raggiungere con un palleggio intelligente e svelto che non dimentichi mai di fertilizzare la fase offensiva. FATTORE CAMPO - A quanto pare di intuire dalle prime intenzioni di lavoro del nuovo tecnico, questo principio verrà esasperato soprattutto nelle gare interne. Per risalire in quota, il Carpi deve rischiare. E preferirà farlo in casa. Dove per altro avrà il vantaggio di disputare 5 delle 9 gare rimanenti: giocherà per vincerle tutte sempre, anche a costo di concedersi trasgressioni. Non c’è dubbio che, con la bella stagione, il Cabassi dovrà tornare a essere un ambiente e un fattore. LUMEZZANE - Capiremo adesso quale sarà l’assetto da trasferta. Vedremo subito altre piccole novità, probabilmente un centrocampo più folto. Non la difesa a 3. Sarebbe un azzardo estremo, il tempo per provarla è minimo. Magari verrà varata a Treviso, dopo il posticipo con il San Marino e il turno di riposo. Lumezzane è un avversario incompleto, ma sul suo campo diventa molto complesso. Finora, solamente il Cuneo è riuscito a violarlo. Sarà un crocevia importantissimo. Dunque, non ammetterà troppi sofismi. Enrico Gualtieri Pallamano
Terraquilia battuta da Ancona 31 - 29
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erraquilia Carpi fallisce il matchpoint contro Ancona (31 a 29) e si fa sorpassare in classifica. Ora il cammino per i ragazzi di Serafini per raggiungere i play-off si complica, perché oltre all’Ancona anche Sassari è tornata in corsa per le posizioni che contano. Mancano ancora quattro giornate al termine della stagione regolare, ci sono molti scontri diretti, il bilancio per i biancorossi si farà il 30 marzo. Sabato al Vallauri, alle 18, scende il Castenaso, formazione giovane e grintosa, ma un’occasione per Terraquilia Carpi per ripartire.
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a Cec supera l’ostacolo Conselice infilando la seconda vittoria su due al PalaFerrari, ritrovando il successo dopo lo stop di Monselice e sfruttato così il mezzo passo falso di Ravenna. Una domenica più che positiva per Lirutti e compagni che - contro una Foris Index decisamente più pimpante di quanto possano far pensare le cinque sconfitte consecutive con cui si presentava a Carpi - hanno trovato in Luca Bigarelli l’uomo in più. Il giovane opposto solierese ha infatti chiuso la sua gara con lo straordinario bottino di 27 punti, con uno stellare 54% in attacco condito da 2 muri e 3 ace. IL MATCH. Bigarelli fa subito capire che sarà la sua serata firmando 3 dei primi 8 punti biancoblu per l’8-5 del primo time-out tecnico. Coselice però gioca bene e alla seconda sosta è ancora attaccata alla Cec (16-14) per poi impattare a quota 19. Lì però è ancora Bigarelli ad aprire un break prolungato da De Marco e Lancellotti per il 22-19, vantaggio che la Cec difende fino al 25-22 finale. “Biga” ne mette a terra 3 anche nei primi 15 palloni complessivi del secondo set ma, questa volta, sono gli ospiti avanti 7-8. Il turno
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Pallavolo maschile: I biancoblu battono Conselice 3 a 1
La Cec allunga su Ravenna Un palazzetto inadeguato
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di servizio del centrale romagnolo Bernard porta Conselice a +3 (8-11) ma, alla seconda sosta, De Marco e Bigarelli riportano avanti Carpi (16-15). Si va avanti punto a punto fino al 21 pari, quando Bertacca due volte e Rota piazzano l’accelerazione che permette a Conselice di portarsi sull’1-1 (22-25). Tutto da rifare allora per la Cec, ma anche il terzo parziale si apre all’insegna dell’equilibrio: 7-8 Conselice e 16-14 Carpi le
due soste, quando va al servizio Bigarelli che, con le sue battute, trascina i biancoblu fino al 2114. Un’ipoteca sul 2-1 che arriva sul 25-18 con Lirutti. Conselice però non molla e, nel quarto set, è avanti di un break in avvio e 7-8 al primo stop tecnico. Carpi sorpassa con un gran contrattacco di Lirutti (10-9), piazza il break col muro di Bigarelli (12-10) e allunga ancora con Lirutti (16-13). Astolfi di prima ci mette un altro mattoncino
(17-13) ma non è finita: un ace di Bernard, un errore in palleggio di De Marco e un’invasione di Lancellotti riportano in parità Conselice (17-17). Un altro ace, questa volta di Egidi, vale il controsorpasso ospite (18-19), annullato e ribaltato da De Marco (21-20). L’invasione, stavolta di Bernard, vale il match-ball sul 24-22: Egidi annulla il primo, Tiozzi non trova le mani di Astolfi sul secondo e per Carpi è 25-23 e 3 punti d’oro.
a poco più di un mese la Cec è tornata al PalaFerrari, rimesso in sicurezza dopo il sisma. Tornare a casa è bello, ma sarebbe stato ancora più bello farlo in un impianto che avesse potuto sfruttare i lavori di messa in sicurezza per essere anche adeguato ai dettami della Serie A. Un sogno che, per la città di Carpi, a queste condizioni è destinato a restare tale: “purtroppo sappiamo tutti qual è la situazione del PalaFerrari in merito alla possibilità di disputarvi gare di Serie A – ha commentato il presidente dell’Universal, Stefano Allorini – abbiamo da tempo un dialogo con l’Amministrazione Comunale e Provinciale per capire se ci sono i margini per mettere l’impianto nelle condizioni di ottemperare ai crismi della massima serie. Avevamo inviato proposte alla Provincia, ma prima la paventata soppressione dell’Istituzione, poi le elezioni, hanno fatto accantonare il progetto che sarebbe costato meno di quanto speso per mettere a norma il Cabassi. Aspettiamo una chiamata dai futuri dirigenti delle istituzioni perché non vorremmo essere costretti a rinunciare di nuovo alla categoria o a doverci spostare come è già successo alla squadra femminile”.
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abato 23 e domenica 24 febbraio, si sono svolte, a Ferrara, la prima Prova del Campionato Regionale di Serie C e la seconda del Campionato Regionale di Specialità GR, rientranti nel calendario agonistico della Federazione Ginnastica d’Italia. La Ritmica Giardino ha schierato, in Serie C, la squadra composta da Nicole Arfeli, Ilaria Giovanelli e Asia Ognibene. Le ragazze hanno ottenuto un valido 10° posto sul totale delle 23 agguerritissime squadre presenti. La squadra è incappata in alcuni piccoli falli esecutivi ma, a penalizzarle maggiormente, è stato l’aver aperto la competizione. Malgrado tutto però le atlete hanno ottenuto un dignitoso
ginnastica ritmica - campionato regionale di Serie C e di specialità a ferrara
Ottimo esordio della Ritmica Giardino
Bocce - Vittoria in campionato della MP Filtri Rinascita di Budrione contro Montegranaro Ascoli Piceno
La Rinascita è terza in classifica
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abato 23 febbraio si è svolto l’incontro di campionato di Serie A tra le società Rinascita MP Filtri Budrione e Montegranaro Ascoli Piceno. Una sfida durissima e molto equilibrata nel primo turno: l’atleta della Rinascita Signorini vince le due partite contro Rosati per 8-0 e 8-5 mentre la terna Viscusi/Paleari/Luraghi perde entrambe le partite contro gli avversari di Montegranaro Ombrosi/Santoni/Agrilli per 0-8 e 2-8. Risultato del primo turno: Rinascita 1 - Montegranaro 1. Poi la coppia Viscusi/Luraghi
perde la prima 5-8 contro Ombrosi/Rosati ma vince la seconda partita 8-0, mentre la coppia della Rinascita Signorini/Paleari
vince entrambe le partite 8-2 e 8-3 contro Santoni/Agrilli. Con la doppia vittoria nella coppia Signorini e Paleari ottengono
anche la vittoria finale: Rinascita MP Filtri Modena 2 - Montegranaro Ascoli Piceno 1. Il grande mattatore della giornata è stato il campione del mondo Paolo Signorini ma l’intera squadra ha giocato alla grande contro un avversario che in classifica era avanti di un punto. Con la vittoria di sabato la Rinascita supera Montegranaro e si piazza al terzo posto in classifica dietro a L’Aquila e a La Pinetina. L’allenatore della Rinascita, Riccardo Armanini ha sostituito Angelo Papandrea. Proibitivo il prossimo turno, sabato 2 marzo, in casa della Virtus L’Aquila, prima in classifica.
piazzamento che vuol essere mantenuto, anzi, migliorato per la seconda prova che si svolgerà il prossimo 17 marzo. Nel Campionato di Specialità, categoria Junior, ha gareggiato Chiara Ferrari, al suo primo anno da Junior. Buona la sua performance alla palla tanto da garantirle il 9° posto su 20 partecipanti, per la maggior parte veterane della categoria. L’istruttrice, Federica Gariboldi, si è dichiarata soddisfatta delle proprie ginnaste. Le atlete della Ritmica del Club Giardino saranno in trasferta, sabato 2 marzo nella Repubblica di San Marino per il Campionato Regionale di Serie D, mentre domenica 10 marzo faranno un’esibizione presso il Borgogioioso di Carpi.
Bocce donne - Trofeo Floridea Nazionale
Ancora un secondo posto per la Losorbo
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omenica 24 febbraio a Firenze ancora un secondo posto per l’atleta della Rinascita MP Filtri di Budrione e campionessa europea, Maria Losorbo, che dopo aver vinto contro Danila Maccioni (Viareggina, Lucca), Chiara Morano (Osteria Grande, Bologna) e Marina Braconi (Olimpia Conad, Correggio), in semifinale gioca una partita bellissima e durissima fino all’ultimo con Lea Morano (Osteria Grande, Bologna). Finisce 12-11 per Maria Losorbo che nella finale trova la campionessa del mondo Elisa Luccarini (Olimpia, Reggio Emilia). Esaurite le energie, la Losorbo non riesce a entrare in partita e perde 12-4.
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