Tempo n° 14

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Settimanale di

12 aprile 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 14

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

a soli € 0.50 in edicola

il negozio che non c’era La carpigiana Paola Sillingardi ha dato vita a Bric a Brac in via Trento Trieste 91/A. un multistore tutto da scoprire, dal sapore innovativo e metropolitano, dove convivono vintage e design.

Heartquake: un musical contro la paura del sisma Francesca Mercury

francesca mercury: da cantante a talent scout

Marco Maini, Paolo Bellarosa e Paolo Boselli

al posto del vivaio remondi, ancora case...

Paola Sillingardi

Giampaolo Papi

scopri lo speciale dedicato al premio carpi città dello sport 2013. DA PAGINA 13

l’inquinamento e le patologie della tiroide


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Libri

da non perdere!

Io vi maledico di Concita De Gregorio Poco a poco, come le pietre di una collana, tutte queste storie diventavano un rosario: non di una preghiera, però. Di una maledizione. Diventavano tutti i colori della rabbia: la geografia esatta del disamore per chi ti ha promesso e poi negato, per chi ti ha illuso, per chi sa solo chiederti e mai dare...

I

o vi maledico c’è scritto sulla lapide di marmo che un operaio dell’Ilva di Taranto ha voluto mettere per strada, sotto casa sua. E Io vi maledico, dice la figlia dell’imprenditore che si è ucciso strozzato dall’usura bancaria. Sono due delle storie che compongono il ritratto corale di un Paese disorientato, in cui rabbia e frustrazione possono trasformarsi in malattia sociale o in vento di cambiamento. C’è il ragazzo sardo che voleva partecipare a X Factor, non l’hanno preso ed è tornato in miniera. C’è Michele, 4 anni, che ha fatto il test per misurare la rabbia e doveva prendere delle medicine, ma sua madre ha deciso di no. La fatica dei genitori, la sazietà disillusa dei figli. Emanuela che ha scritto due volte a Marchionne e che sa - glielo ha spiegato suo padre - cosa significa comportarsi da uomo. C’è Milagros che racconta che gli indignados sono orfani delle carte di credito e figli degli sfratti. C’è la rabbia degli adolescenti, cui i professori non sanno dare risposte. Ci sono cinque donne sindaco del Sud, dove le teste di maiale non son maschere da indossare alle feste. E c’è Atesia, dove le donne del call center rispondono la notte ai maniaci per non perdere 80 centesimi lordi. Un ritratto scritto con parole dure come la pietra. O come la verità. Unico antidoto alla rabbia di chi è stanco di non essere ascoltato. Io vi maledico, il nuovo libro della giornalista Concita De Gregorio, è un viaggio alle radici della rabbia. Le voci di chi non ha voce, gli sguardi e le parole di un Paese che cambia. Storie vere di un’Italia sempre più fragile.

Il graffio

Tra le righe...

I minori si danno allo spaccio

G

iovanissimi, minorenni, in possesso di piccole dosi di droga, perlopiù marijuana, sorpresi a spacciare. L’ultimo in ordine di tempo è stato colto sul fatto in stazione ferroviaria a Carpi: quando ha visto i Carabinieri si è dato alla fuga tentando di disfarsi dei 12 grammi di droga che aveva con sè. In manette è finito un diciassettenne nigeriano residente a Modena, “in trasferta” a Carpi per spacciare la droga preferita dai minori. Nella sua abitazione non ne è stata rinvenuta altra. Per i militari di Carpi, il contrasto ai minorenni dediti allo spaccio “è diventata una priorità” scrivono sulla nota che riporta la notizia: in poche settimane sono stati sette gli arresti ed è stato sequestrato complessivamente mezzo chilo di marijuana. “Il fenomeno - affermano dal Comando dell’Arma di Carpi - è diffuso e ramificato in città dove i ragazzi hanno creato una rete di spaccio al dettaglio, in cui numerosi giovani sono pronti a prendere il posto di quelli arrestati per portare agli amici la droga leggera”. Perché lo fanno? “Per procacciarsi denaro, per fare, a loro volta, un costante uso di stupefacenti”. E se è vero che non si passa necessariamente dal consumo di droghe leggere a quello di droghe pesanti, è invece più facile che dallo spaccio di piccole dosi un ragazzino possa arrivare a commettere reati ben più gravi, spinto dall’esigenza di soddisfare quello che ritiene essere un suo bisogno. Spesso futile.

Sara Gelli

La Iena

Occorre far respirare il sistema, evitando che il credit crunch strozzi le imprese e spenga sul nascere la ricostruzione... Si legge in una nota regionale. Cara Regione, ma parla come mangi, stretta creditizia non suona forse più famigliare a noi comuni mortali?

Frase della settimana...

“Sulle procedure per i contributi siamo già intervenuti con cambiamenti importanti e condivisi. Naturalmente c’è sempre spazio per migliorare, ma ora sarebbe bene concentrarsi anche sul lavoro di presentazione delle domande. Un impegno che vale per tutti”. Dichiarazione dell’assessore regionale alle Attività Produttive Gian Carlo Muzzarelli, sul tema della burocrazia legata alla ricostruzione post sisma.

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 10 aprile 2013


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PRESENTATO UN PROGETTO DI ADEGUAMENTO SISMICO DEFINITIVO CHE GARANTISCE LA CONTINUITÀ DELL’ATTIVITÀ PRODUTTIVA DURANTE Il cantiere. ADESSO, LA DOMANDA CHE TUTTI GLI IMPRENDITORI SI PONGONO RIGUARDA I FINANZIAMENTi

Una soluzione c’è, ma con quali soldi? S ono tanti gli interrogativi degli imprenditori che, a partire dagli eventi sismici dallo scorso maggio, hanno visto crollare le loro certezze riguardo alla resistenza dei propri capannoni, i quali hanno evidenziato carenze strutturali più o meno gravi. Dopo aver provveduto agli interventi di agibilità sismica provvisoria, adesso si richiede agli imprenditori del cratere sismico esclusi dalla mappa di scuotimento, tra cui Carpi, il completamento dell’adeguamento sismico fino ad arrivare al livello del 60% in un arco di tempo che va dai 4 agli 8 anni a seconda del grado di resistenza del capannone (ai sensi del decreto legge 74/2012 per le attività produttive). I costi per l’intervento di agibilità sismica definitiva, inutile dirlo, sono enormi, eppure, a oggi, nessuno ha ancora parlato di contributi per il miglioramento sismico definitivo. In attesa che Regione e Stato facciano la loro parte, gli imprenditori carpigiani si guardano intorno per trovare una soluzione sicura. In generale, la scelta della tecnologia ottimale da utilizzare varia da caso a caso,

L

’esclusione della nostra città dalla mappa di scuotimento ha scatenato le polemiche dei titolari di capannoni industriali non danneggiati che si trovano sul territorio carpigiano i quali dovranno farsi totalmente carico dei costosi miglioramenti sismici a cui, invece, non sono tenuti i proprietari di analoghe strutture situate nella frazione di Fossoli. Un assurdo a cui gli imprenditori chiedono a gran voce venga posto rimedio. Sul tema si è espresso anche l’assessore alle Attività Produttive del Comune di Carpi, Simone

ma l’ingegner Enrico Mangoni, professore incaricato di Progetto e Riabilitazione delle strutture, presso la Facoltà di Ingegneria dell’Università di Firenze, ha presentato, lo scorso 8 aprile, presso l’Auditorium Loria, un progetto che si rivela piuttosto versatile e adatto sia per fabbricati monopiano che pluripiano. Un progetto in grado di non interrompere le attività produttive al loro interno. “L’idea - ha spiegato Mangoni - è nata facendo visita ai capannoni che avevano subito collassi parziali o totali nelle aree più colpite dal sisma. In un capannone crollato, ho notato un elemento che, malgrado avesse subito deformazioni in seguito al gravoso peso che aveva sopportato, era rimasto in piedi: era una scala in

acciaio. Ho quindi pensato di associare a ogni pilastro esistente, un elemento di rinforzo esterno in acciaio, per aiutare la struttura a sopportare l’azione sismica. Il progetto prevede elementi in carpenteria metallica, in alcuni casi anche in accoppiamento con dissipatori di tipo viscoso utili ad attutire del 30% la forza sismica, e definisce una struttura esterna di rinforzo collaborante con l’esistente nel sopportare le azioni sismiche. In pratica, la struttura si compone di basa-

menti superficiali e pali reticolari in acciaio, collegati tra loro e alla struttura esistente attraverso una trave di ripartizione. Si viene così a comporre una struttura in acciaio che accerchia il fabbricato collegando tra loro gli elementi di rinforzo in maniera non rigida. Inoltre, il progetto prevede anche la riduzione del peso che grava alla sommità della struttura, attraverso la sostituzione della copertura e orditura secondaria esistente con una soluzione più leggera. I punti di forza della struttura sono: l’utilizzo di materiali duttili che assorbono parte della violenza sismica, la garanzia di non interrompere o disturbare l’attività produttiva interna, la possibilità di adeguare il fab-

bricato anche al 100% e l’adattabilità della struttura che può essere impiegata, per esempio, anche per la disposizione di pannelli fotovoltaici, o per la realizzazione di ballatoi e scale esterne”. Riguardo all’ordinanza 35 che disegna la cartografia delle aree in cui è stato raggiunto e superato lo scuotimento sismico del 70% ai sensi del decreto legge 74, escludendo Carpi, ma non la sua frazione Fossoli, l’ingegnere si è così espresso: “una legge che divide internamente un Comune lascia sempre un po’ perplessi soprattutto per l’ambiguità relativa al comportamento dei capannoni posti al confine e, pertanto, non escludo che presto ci possano essere degli sviluppi. Inoltre, trovo un po’ superficiale, nonché azzardato, credere che solo perché abbiano resistito al collaudo della natura, i capannoni di Fossoli, così come delle altre zone incluse nella mappa di scuotimento, ora siano sicuri e in grado di resistere a un altro terremoto. Tali fabbricati dovrebbero essere esaminati caso per caso, così come dovrebbero essere sottoposti a controlli tutti i capannoni,

Simone Morelli, assessore alle Attività Produttive del Comune di Carpi, interviene sull’esclusione della nostra città dalla mappa di scuotimento, decisione che ha acceso il dibattito tra gli imprenditori carpigiani

“Il federalismo sismico è inammissibile” Morelli. “Questa mappa non risponde certo a una logica di buon senso - commenta - non vi è alcuna traccia di ragionevolezza. La legge obbliga gli imprenditori a mettere in sicurezza dal punto di vista sismico i propri capannoni e ora dice loro che dovranno farsene carico in toto. Al danno si aggiunge pure la beffa. A Carpi, a differenza di Fossoli, non c’è stato il terremoto? Auspico che questa scelta venga ripen-

sata e modificata utilizzando criteri di buon senso. Occorre ragionare nuovamente su questo versante, perchè non si devono certo prendere decisioni secondo una logica di federalismo sismico. E’ un’operazione grigia che non capisco. Il nostro territorio con questa mappa viene danneggiato due volte. Basta approssimazione”. Ma come si muoverà l’Amministrazione? “Il Comune non è l’organo

preposto per apporre cambiamenti ma, certamente ci appelleremo a chi di dovere affinché rimaneggi la mappa. La Regione ha il dovere di dare delle risposte, rivedere i parametri e mettere così gli imprenditori carpigiani nella condizione di lavorare”. Ricordiamo infatti che il terremoto ha assestato il colpo di grazia a un contesto produttivo ed economico già fortemente compromesso dalla crisi: “il ri-

schio, se le cose non cambiano, è che molti imprenditori se ne vadano altrove. Il Governo non ha certo usato i guanti di velluto con noi, nessuno sconto per l’Emilia terremotata - e mi riferisco soprattutto alla leva fiscale - malgrado produca 3 punti Pil dell’intera nazione. La politica dovrebbe tener conto del fatto che il terremoto qui ce lo porteremo avanti per altri dieci anni e, invece, i segnali che arrivano dimostrano uno

“stiamo verificando la possibilità di riconoscere sottoforma di sconto o di rimborso sull’annualità della Cosap pagata, i giorni di mancato introito legati alla chiusura del centro”, spiega caruso

Cosap: qualcosa si muove... L

a scorsa settimana alcuni commercianti del centro storico cittadino avevano lamentato di dover pagare la Cosap, ovvero il canone per l’occupazione permanente di spazi e aree pubbliche, anche per il periodo in cui il centro era stato interdetto a causa del terremoto del maggio scorso. Abbiamo chiesto a Cinzia Caruso, assessore al Bilancio del Comune di Carpi come mai il canone non abbia previsto sconti per coloro che avevano attività commerciali all’interno della cosiddetta zona rossa e come l’Amministrazione

Cinzia Caruso

intenda porre rimedio a questa “svista”. “Il Regolamento comunale per le occupazioni di spazi e aree pubbliche e per l’applicazione del relativo canone prevede già uno sconto annuale. 15 giorni vengono abbonati d’ufficio, per cercare di andare incontro agli interessi degli esercenti che, per le cause più varie - su tutte il maltempo possono per alcuni periodi di tempo non trarre beneficio economico dal possesso di tavolini all’esterno in quanto non fruibili. Nelle scorse settimane si è proceduto all’invio dei bollettini per il pagamento

del canone annuo relativo al 2013 e, in caso di insoluti, di eventuali solleciti di pagamento, tramite avvisi bonari”. Ma allora dov’è l’inghippo? I commercianti pagano nel 2013 tanto quanto lo scorso anno, poiché i 12 giorni di chiusura del centro storico rientrano nel bonus dei 15 giorni già previsto dal regolamento. Una risposta che non è piaciuta ai commercianti: “il terremoto non è certo equiparabile a un acquazzone. Ci aspettavamo un’attenzione e un riguardo maggiori. Avrebbero dovuto effettuare un ulteriore sconto”.

“Sappiamo quanto sia delicato il momento. Gli effetti nefasti del terremoto - prosegue l’assessore al Bilancio - si sommano alla drammatica crisi in cui versano anche gli esercizi commerciali del centro storico, derivante dalla contrazione dei consumi. Per tale motivo qualora vi siano delle oggettive difficoltà d’impresa, gli esercenti possono rivolgersi all’Ufficio Commercio (in viale Peruzzi) per chiedere una rateizzazione in tempi ragionevoli della Cosap, in scadenza a fine aprile”. Regolamento a parte però, conscia dello stato di

nonché gli edifici pubblici e privati, che sorgono su altre aree a elevato rischio sismico in regione, così come in tutta Italia. Purtroppo, non si pensa quasi mai alla prevenzione, e invece sarebbe opportuno applicare per tempo, verifiche, adeguamenti e interventi per la messa in sicurezza degli stabili almeno al 60%”. Il progetto presentato dall’ingegner Mangoni, nel complesso, comporta un costo di 140 euro al mq e, in questo periodo di profonda crisi, si tratta di un investimento che, certamente, gran parte delle aziende non è in grado di sostenere. Così come sono stati recentemente stanziati i contributi per l’agibilità sismica provvisoria, c’è da augurarsi, che siano presto stanziati anche quelli per l’agibilità sismica definitiva dei capannoni non danneggiati dal sisma o che siano apportate delle modifiche all’ordinanza, la quale sembra penalizzare il Comune di Carpi più degli altri colpiti dal sisma, e più della stessa Fossoli, come se bastassero 100 metri da un confine per essere certi che un capannone è sicuro e un altro no. Chiara Sorrentino Simone Morelli

scollamento sempre più grande tra realtà e politica”.

J.B.

bisogno in cui versano gli esercizi, la Giunta Campedelli ha deciso, lunedì 8 aprile, di provare a fare qualcosa in più. “Abbiamo dato mandato all’Ufficio Commercio di verificare la possibilità di riconoscere sottoforma di sconto o di rimborso sull’annualità della Cosap pagata, anche i giorni di mancato introito legati alla chiusura del centro”, conclude Caruso. Di certo sarebbe stato un intervento da mettere in campo senza alcuna sollecitazione da parte nostra ma, come ribadisce l’assessore al Bilancio, “dopo le priorità strettamente legate all’emergenza e alla messa in sicurezza, ora siamo pronti a gestire le questioni ordinarie”. Meglio tardi che mai! Jessica Bianchi


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sisma e ricostruzione

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9 maggio 2012. I cuori di ciascuno di noi han tremato. Forte. Come mai prima. Il terremoto non ha solo abbattuto muri, ha scolpito nelle nostre anime una profonda linea di demarcazione. Tracciando un prima e un dopo. Impossibile tornare indietro. E oggi, a distanza di quasi un anno, la paura è ancora con noi. Una compagna, spesso muta, ma sempre pronta a ricordarci la sua presenza a ogni rumore sordo, a ogni tremolio... Accadrà ancora? E’ questa la domanda. L’inquietante interrogativo che sussurriamo appena. Che non abbiamo il coraggio di pronunciare a voce troppo alta, come se il mostro fosse lì, pronto a svegliarsi. A rispondere alla chiamata. La strada per ricostruire i muri e noi stessi è ancora lunga. Difficile. Ma l’elaborazione del trauma può passare attraverso l’arte? La musica? Il musical Heartquake - Vite che cambiano (spettacolo organizzato dall’Associazione Musicale Gospel Soul di Carpi con il patrocinio di Comune, Unione Terre d’Argine, Unione Comuni Modenesi Area Nord e Comune di Correggio) nasce con un obiettivo preciso: cercare di far guarire le tante ferite che il sisma ha provocato. Un gioco di parole, quello racchiuso nel titolo, che ben sintetizza lo spirito con cui questo spettacolo è nato: dar voce e canto a quella scossa del cuore che

Venerdì 12 e sabato 13 aprile al Teatro Asioli di Correggio e l’11 maggio al Puccini di Firenze andrà in scena il musical Heartquake , realizzato dall’Associazione Musicale Gospel Soul di Carpi

La scossa del cuore

ci ha cambiato la vita. “Per me - racconta la regista, nonché direttore artistico del musical, Grazia Gamberini - il musical è nato il 29 maggio, quando mi sono ritrovata 35 persone che sono poi rimaste accampate nel mio giardino per circa un mese. E’ stato allora che è emersa in me la necessità di rielaborare quel vissuto anche attraverso l’arte”. Lo spettacolo intende raccontare il terremoto e le conseguenze sociali e psicologiche che ha provocato. I testi delle canzoni e dei recitativi, ispirati da scritti e testimonianze di cittadini che hanno vissuto il dramma del sisma sulla propria pelle, riflettono i profondi cambiamenti che questo ha comportato nelle loro vite e nelle loro relazioni. Uno spettacolo che fa emergere le ferite nascoste ma che canta il risveglio dell’umano e la riscoperta di sè insieme all’altro. “Da sola - prosegue Grazia - non ce l’avrei mai fatta. Con l’aiuto di tanti amici e artisti invece, siamo riusciti a creare uno spettacolo prezioso. Importante. Raccontare è un’operazione indispensabile. Ricordare è un dovere. Chi ha subito un danno non può fingere che nulla sia accaduto. Ogni cittadino deve fare doman-

In piedi da sinistra: Mario Ferrari, Cristina Montanari, Alessandra Guerrini, Heron Borelli e Alessia Ferrari. In basso, da sinistra: Simone Valla, Raffaella Pellacani, Grazia Gamberini e Oscar Abelli

de, sollevare questioni, affinché la politica locale possa raccogliere tali istanze e cercare di darvi risposta”. Il musical che andrà in scena il 12 e il 13 aprile al Teatro Asioli di Correggio e l’11 maggio al Teatro Puccini di Firenze, “vuol essere anche uno strumento per riaccendere i riflettori sul dramma dell’Emilia. Al di fuori dei nostri territori infatti, la percezione è distorta. Tutti pensano che l’Emilia si sia ripresa ma noi sappiamo che la realtà è un’altra”, ha aggiunto la presidente dell’Associazione Gospel Soul, Alessandra Guer-

Scheda tecnica dello spettacolo Coreografie: Barbara ed Elisa Malta. Scenografia: Cristian Del Grosso. Enti e artisti coinvolti: Coro Gospel Soul e Gospel Soul Junior, Allievi di danza di Club Giardino di Carpi e New Club di Soliera. Musicisti e professionisti che si esibiranno dal vivo: Paolo Andreoli al pianoforte, Emanuele Stassi alla batteria, Andrea Taravelli al basso, Oscar Abelli alle percussioni, Gianni Vancini e Simone Valla ai sassofoni. Attore e cantante: Heron Borelli. Attrice e cantante: Greta Bortolotti. Attrice e cantante: Cristina Montanari. Attrice: Elisa Lolli. Special Guest cantante, attore, coreografo e ballerino: Will Weldon Roberson. Direzione artistica e regia: Grazia Gamberini. Costo del biglietto: 15 euro Informazioni e prenotazioni: 349.0552652

rini. Grande protagonista della scena sarà la paura. L’antagonista per antono-

masia. “Al percussionista Oscar Abelli - spiega la regista - abbiamo affidato

un compito difficilissimo, quello di riprodurre il boato del terremoto. Ma non vogliamo spaventare il pubblico in sala, vorremmo piuttosto che potesse sentir riecheggiare nuovamente quel boato senza paura. Il suono resterà sul palcoscenico, vicino ma separato dalla platea”. “Un rumore scolpito dentro a ciascuno di noi”, ha commentato il sindaco di San Prospero, Mario Ferrari. Il ricavato dello spettacolo sarà poi devoluto in favore di due progetti: l’acquisto di una lavagna Lim per la Scuola primaria di San Prospero e la ristrutturazione dell’Oratorio Eden di Carpi. Un gesto di solidarietà concreto, seppur piccolo, per ribadire che gli emiliani ci sono. Che si stringono gli uni agli altri per ricominciare. “Per guarire e ricostruire un ritrovato sè”, ha infine aggiunto Raffaella Pellacani, dirigente scolastico del Circolo didattico di Cavezzo, Medolla e San Prospero. “Spero - conclude l’assessore alle Politiche Culturali Alessia Ferrari - di poter vedere il musical anche sul palco del Teatro Comunale una volta terminati i lavori di ripristino. Il terremoto ha creato una frattura in ognuno di noi, questo spettacolo è un segnale importante di ripartenza”. Jessica Bianchi

La scrittrice e terapeuta Francesca Pellegrini ha presentato il suo ultimo libro dal tema: Terremoto. Come uscire dal trauma?

Come diventare antisismici nell’anima G li eventi sismici dello scorso maggio hanno lasciato segni ovunque: nelle abitazioni, nelle chiese, nei luoghi di lavoro. Cicatrici che ogni volta riportano alla mente l’incubo vissuto in quei giorni, in cui ci si sentiva impotenti di fronte alla forza della natura, che sembrava essersi accanita sul nostro territorio. Tuttavia, il terremoto non ha provocato soltanto danni materiali, ma anche profonde ferite nella mente e nel cuore delle persone che, difficilmente, riusciranno a dimenticare l’incertezza e l’inquietudine di quelle settimane. A tutti i terremotati dell’Emilia, ma non solo, è dedicato il libro di Francesca Pellegrini, scrittrice e psicocorpo terapeuta modenese, Terremoto. Come uscire dal trauma? (Saddai Edizioni), presentato lo scorso 2 aprile presso l’associazione Ca’ delle Fate, al civico 1 di via Pico della Mirandola a

Francesca Pellegrini

Cibeno. Il libro racconta storie e aneddoti di persone che hanno vissuto il trauma del terremoto dando voce alle paure e ai disagi (non sempre espressi, ascoltati o condivisi) vissuti dalle vittime del sisma. “Il trauma - ha spiegato Pellegrini - è una rottura nella quale si rompono gli aspetti

“Le persone che raccontano le proprie esperienze dicono sempre qualcosa che ci permette di guarire”. più fragili di una persona, cambiando il suo modo di

reagire alle situazioni di ogni giorno. Ogni trauma porta con sé la consapevolezza di essere vulnerabili e spezza equilibri importanti. Per ripristinare l’equilibrio occorre parlare, scrivere, condividere con le altre persone, per esorcizzare la paura e il dolore”. “Ho parlato per mesi di terremoto con tutti i clienti che

entravano in negozio - ha raccontato la dottoressa Ambrosini della Parafarmacia di Cibeno - rivivendo le esperienze moltissime volte. Mese dopo mese il ricordo era sempre forte, ma l’emozione scemava”. Secondo la Pellegrini è proprio il riuscire a rivivere l’evento senza sentire le stesse emozioni la conferma di essere guariti dal trauma e di essere diventati “antisismici” interiormente, in quanto, come afferma la scrittrice: “dobbiamo allenarci ad affrontare i traumi, preparandoci all’idea che può sempre accadere qualcosa di imprevisto e doloroso, e che l’unico modo per superarlo è evitare di chiudersi in se stessi, bensì aprirsi all’altro e parlarne. Possiamo infatti elaborare una cultura personale e una collettiva basate sulla “precarietà”, mantenendo vivo lo spirito di adattamento e la capacità di aiutarci a vicenda. Solidarietà e dispo-

nibilità non devono essere prerogative solo di una situazione di emergenza”. Ascoltare e parlare aiuta a guarire le ferite e a superare il fantasma del terremoto, e già ascoltando i racconti di Francesca Pellegrini, provenienti dalla sua esperienza personale e raccolti nei giorni immediatamente successivi al sisma di maggio, si è creato un clima di apertura e guarigione. “Le persone che raccontano le proprie esperienze - prosegue Francesca Pellegrini - dicono sempre qualcosa di interessante, che ci permette di guarire”. Il libro è in vendita presso Ca’ delle Fate al costo di 15 euro. Una parte dei proventi raccolti con la vendita del libro saranno destinati alla realizzazione di punti d’ascolto terapeutici e gratuiti, gestiti dal Centro Attività Psicosomatiche a Finale Emilia, Carpi e Modena. Chiara Sorrentino


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Il contratto d’affitto è in scadenza e, in previsione dell’edificazione della terra su cui insiste, in via Roosevelt 186, il Vivaio Remondi dovrà trasferirsi. “Traslocheremo poco più avanti verso San Marino, lungo la Provinciale Motta”.

Al posto del vivaio, ancora case L a voglia di andare avanti, cercando di realizzare i desideri della clientela nel modo migliore e la passione per il proprio lavoro sono sempre le stesse nonostante la crisi, la necessità di trasferirsi e di guidare l’azienda verso il cambio generazionale. Marco Maini, Paolo Boselli e Paolo Bellarosa conducono da anni l’attività del Vivaio Remondi, fondato da Ivo Remondi, “una persona aperta e onesta, da cui abbiamo imparato tutto quel che sappiamo”. Remondi ha lavorato con loro fino a ottant’anni e a loro, che ha fatto soci fin dal ‘90, nel 1999 ha lasciato l’impresa, iniziata insieme al fratello, nel lontano 1956. Erano i tempi in cui si faceva tutto a mano: anche il trapianto delle grosse piante avveniva utilizzando esclusivamente delle assi di legno (“su l’asa, zo l’asa” ripetevano in continuazione) e la potatura veniva effettuata “à rap”, cioè “arrampicandosi sulle piante col seghetto”. “Poi è arrivata l’evoluzione tecnologica - raccontano i tre - ma quei trent’anni di esperienza e ricordi restano un bagaglio di ineguagliabile valore e sempre utile per risolvere i problemi che i clienti ci pongono. Purtroppo quell’esperienza e quella competenza oggi non vengono più riconosciute e apprezzate e si guarda esclusivamente

al prezzo”. Eppure c’è stato un inverno in cui le previsioni davano diciotto gradi sotto zero e “abbiamo avvisato tutti i nostri clienti di coprire gli ulivi perché soffrono temperature così basse. In alcuni casi siamo andati noi a proteggerli e io Ivo Remondi racconta Marco - ho girato in auto per Carpi per individuare quei clienti che non ero riuscito a contattare al telefono”. In conseguenza della crisi, anche

la moda delle piante mediterranee si è ridimensionata, “oggi non c’è più moda, c’è solo crisi. E questo momento drammatico nell’edilizia ha avuto ripercussioni anche sulla nostra attività perché se non si costruiscono più case non c’è nemmeno più la necessità di realizzare giardini. Tanta parte del nostro lavoro poi era nella Bassa e oggi chi è che ti fa fare il giardino se non ha nemmeno la casa?”. A ciò si aggiunge anche

tata poi nel corso del tempo. Oggi Marco Maini, Paolo Bellarosa Vivai Remondi si e Paolo Boselli occupa di progettazione, realizzazione e manutenzione di giardini esterni, “seguendo il cliente personalmente dall’inizio alla fine”. Inizialmente l’azienda ricopriva un’area estesa per 20mila mq che si sono ridotti della metà quando si è iniziato a costruire, nel momento in cui il Piano Regolatore del Comune ha un sensibile aumento della conreso edificabile la zona. L’area correnza non sempre qualificata: del Vivaio Remondi si è ridotta “noi facciamo ancora fare corsi a 9mila metri quadri ma il condi formazione ai nostri ragazzi, tratto d’affitto è in scadenza e, in quelli che garantiranno il ricamprevisione dell’edificazione della bio generazionale a quest’azienterra, i titolari dell’attività hanno da”. Vivai Remondi, con un provveduto a trovare un’altra area passato di oltre cinquant’anni, su cui trasferirsi. “Traslocheremo è un’azienda storica di Carpi, la poco più avanti verso San Maricui presenza in via Roosevelt al no - spiega Marco Maini - semcivico 186, con quell’estensione pre lungo la Provinciale Motta, di verde, ha caratterizzato il paecinquanta metri dopo la rotonda saggio urbano di Cibeno. “Negli e resteremo sempre sullo stesso Anni ‘50 e ‘60 si vendevano viti, lato della strada, lasciando inaltepioppi e olmi e le prime piante rato un nome che per noi è motivo ornamentali importate, la cui di stima e orgoglio”. commercializzazione è incremenSara Gelli


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Previsto un intervento di rimessa in sicurezza delle alberature presenti in viale Manzoni poiché ritenute pericolose per l’incolumità della cittadinanza. I 44 pioppi abbattuti saranno sostituiti da 15 esemplari di pero ornamentale, acero campestre e nocciolo di Bisanzio

“Non si possono tenere in piedi dei morti che camminano” V

iale Manzoni cambierà volto. E’ infatti previsto un intervento di rimessa in sicurezza delle alberature presenti nel viale poiché ritenute pericolose per l’incolumità della cittadinanza. “Quella dell’abbattimento - ha precisato Simone Tosi, assessore all’Ambiente - è l’ultima spiaggia. Gli alberi vengono tagliati solo quando rappresentano un pericolo reale per la sicurezza che è un elemento imprescindibile e sul quale non può esserci alcuna mediazione. Per valutare la tenuta statica delle piante ci avvaliamo non solo dei tecnici comunali ma anche di esperti e agronomi esterni”. Da tempo viale Manzoni è tenuto sotto stretta sorveglianza, poiché, come ha sottolineato Claudio Lodi, responsabile del servizio Manutenzione del verde, “le piante presenti, a causa del traffico veicolare elevato e dell’alto tasso di inquinamento sono in forte sofferenza e si stanno rapidamente degradando; basti ricordare che, nell’agosto dello scorso anno, una pianta era caduta schiantandosi su una macchina. Evenienze che non devono assolutamente ripetersi”. L’intervento di rimessa in sicurezza riguarda il tratto di strada che va da via Pezzana a via Ariosto. A essere abbattuti saranno 44 esemplari di pioppo bianco: “alberature ormai vetuste e poco longeve. Piante usate in passato per arredare i viali cittadini a causa del loro veloce

Viale Manzoni. Sotto alcune alberature compromesse

31mila gli alberi carpigiani, di cui 20mila nei parchi e 11mila nei viali. 700 gli alberi messi a dimora ogni anno. 200 quelli abbattuti annualmente. 300/350mila gli euro spesi ogni anno per la manutenzione ordinaria e straordinaria del patrimonio verde cittadino.

accrescimento - ha commentato Alfonso Paltrinieri, responsabile Servizio Verde pubblico - ma oggi considerate del tutto inadeguate all’albericoltura moderna”. Alberi che, anche dalla valutazione

Lega Nord di Carpi: tanto rumore per nulla

Alboresi riconfermato

tecnica dell’agronomo Riccardo Antonaroli, presentano porzioni “di chioma secche, cavità, carie, funghi, fratture e difetti strutturali che potrebbero comportare dei cedimenti improvvisi. Non si

I lettori ci scrivono

“Noi puliamo e loro crescono”

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tigli tagliati in via Marco Polo costituiscono la prima vittoria alla quale spero ne seguano altre. E a chi parla di verde e ossigeno, rispondo: venite ad abitare in via Marco Polo. I danni sono maggiori dei benefici. Grondaie piene di foglie, marciapiedi rotti e inagibili nonché pericolosi. Le siepi e i fiori dei nostri giardini non ricevono rugiada e, a volte, nemmeno la pioggerella. I cancelli non si chiudono poiché non sono più in simmetria o in asse come dicono gli esperti. Le palladiane dei cortili sono sconnesse. Ormai le radici dei tigli sono sotto le nostre case con conseguenze inimmaginabili. E, dulcis in fundo, i cavi della corrente elettrica attraversano la strada da un lato all’altro, in mezzo ai rami degli alberi; rami che ogni anno crescono tanto da aver ormai raggiunto il quarto piano. I pedoni che osano avventurarsi in questo meraviglioso vialetto - lo era davvero nel 1968 - devono camminare in mezzo alla strada, ai lati infatti vi sono auto parcheggiate e marciapiedi fatiscenti. E occhio che non vi cada un ramo secco in testa: a me è successo! Ai residenti l’onere di pulire, pulire e pulire... mentre i tigli crescono, crescono e crescono ancora. Alisa

“I lavori di sistemazione delle strade saranno realizzati quanto prima”

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abato 6 aprile nella sede della Lega Nord di Carpi si è svolto, alla presenza del commissario supervisore Ballotta di Bomporto, il Congresso per l’elezione del nuovo segretario comunale. A spuntarla tra i due candidati, Andrea Taschini e il segretario uscente Argio Alboresi (in foto) è stato proprio Alboresi. Malgrado le polemiche scatenatesi nelle scorse settimane, commenta Alboresi, al momento del voto “la Lega di Carpi ha dimostrato coesione e unità di intenti”.

I numeri del verde

Con l’avvicinarsi della primavera emerge, come ogni anno, la necessità di intervenire sul manto stradale per rimediare ai danni causati dagli interventi invernali tesi a garantire la circolazione stradale e la sicurezza di ciclisti e pedoni. Va ricordato che questi interventi, che annualmente sono programmati, sono possibili solo con certe temperature e pertanto adesso si procede con interventi di tamponatura nell’attesa di quelli risolutivi. Altro tema sollevato dalla stampa sono le manutenzioni delle piste ciclabili anche queste soggette ai problemi prima descritti. E’ opportuno ricordare che il nostro Comune ha subito un evento sismico e che, per tali motivi, le priorità (e quindi le risorse) sono state destinate dapprima agli interventi di messa in sicurezza: abbiamo inoltre fronteggiato un inverno molto rigido che ancora non ci abbandona. Infine non va dimenticato che gli Enti Locali hanno subito rilevanti tagli dal Governo centrale che irrimediabilmente incidono sulla qualità delle infrastrutture; ma pur con le difficoltà appena descritte i lavori di sistemazione della nostra rete viaria sono stati programmati e saranno realizzati quanto prima. Carmelo Alberto D’Addese, Assessore ai Lavori Pubblici – Mobilità e Trasporti

possono tenere in piedi dei morti che camminano”. Al posto dei pioppi abbattuti, sul lato sud, ovvero quello più a ridosso del centro storico, saranno piantumate 15 nuove essenze

mentre sul lato nord non sono previste nuove messe a dimora in attesa di vagliare il progetto della pista ciclabile che qui dovrebbe essere realizzata. “Le nuove essenze sono state scelte secondo criteri ben precisi. Ogni albero infatti deve avere un appropriato spazio di espressione - prosegue Patrinieri - affinché possa crescere in modo armonico e richiedere così una scarsa manutenzione”. A svettare - si fa per dire - saranno esemplari di pero ornamentale, acero campestre e nocciolo di Bisanzio: “alberi che tollerano la siccità, l’inquinamento, le elevate temperature e necessitano di poca manutenzione”, spiega Paltrinieri. Tali essenze hanno uno sviluppo modesto “per non interferire con la viabilità e le proprietà private”. Tra circa 15 anni, i fuscelli che saranno piantumati inizieranno a somigliare a giovani alberelli. Insomma prima di rivedere folte e ombrose chiome in viale Manzoni passerà un bel po’ di tempo. Ma la pazienza è la virtù dei forti... Jessica Bianchi

Foto della settimana Un lettore ci segnala di essere caduto col proprio scooter in prossimità di alcune buche.


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Carpi è all’avanguardia, a livello nazionale, nell’applicare le teorie del premio Nobel per la Pace Mohammed Yunus, ideatore del microcredito, anche ai pazienti affetti da disturbi psichiatrici

Convegno, il 12 aprile, alla Casa del Volontariato di Carpi

Il “miracolo” del microcredito I I

l progetto di microcredito sociale Avere credito, voluto e promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi in collaborazione con Banca Popolare dell’Emilia Romagna sta per passare totalmente nelle mani della Fondazione Casa del Volontariato. Un passaggio di titolarità importante, che suggella, ancora una volta, l’integrazione sempre più stringente tra istituzioni e terzo settore. “Integrazione strategica e preziosa - ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali dell’Unione Terre d’Argine, Stefania Zanni - soprattutto in questo drammatico momento di crisi, per offrire risposte flessibili, mirate e individuali a coloro che oggi soffrono maggiormente, ovvero le categorie più fragili. Ottenere fiducia, dare credito a chi, con i canali tradizionali, non ne otterrebbe, risulta dunque, in questo contesto, ancor più importante. Con i progetti di microcredito si promuove l’autonomia dell’individuo all’interno di un contesto sociale: facendo crescere l’individuo si contribuisce alla crescita dell’intera collettività”. Il microcredito, ha ribadito Lamberto Menozzi, presidente del condominio solidale di viale Peruzzi, “è uno strumento di sostegno alla persona, capace di avviare un processo di trasformazione nel singolo prima e nella comunità dopo”. Dall’inizio del progetto a oggi, prosegue, “abbiamo ricevuto 276 richieste di accesso al credito e sono stati erogati 250mila euro. Si assesta invece intorno al 6% il tasso di insolvenza nella restituzione del prestito”. Ma il microcredito sociale non è solo una questione di denaro bensì un rivoluzionario e potente strumento di cura. Carpi è infatti

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’ il momento di puntare sull’export: le imprese che sono riuscite a mantenere costante il loro volume di affari oltreconfine, dati alla mano, sono quelle che hanno retto meglio all’impatto della crisi. Motivo in più per intensificare e diversificare gli sforzi a favore dell’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese: quelle che, per dimensioni e per cultura imprenditoriale, incontrano le maggiori difficoltà nell’uscire dal loro territorio, ma una volta uscite finiscono spesso per

Dal denaro alla cura

da Sinistra Shamimur Raman, Stefania Zanni, Giorgio Magnani e Lamberto Menozzi

Cos’è Avere Credito

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l microcredito sociale consta di un prestito il cui importo massimo non può superare i 4mila euro, a un tasso di interesse minimo, pari al 4%. Non vi sono inoltre costri aggiuntivi da spese d’istruttoria e commissioni da rate. Ad accedere al prestito possono essere i residenti dei Comuni di Carpi, Novi di Modena e Soliera, i quali dovranno essere affiancati da un tutor morale che potrà aiutarli a risolvere gli eventuali problemi che possono emergere durante il periodo di restituzione.

all’avanguardia, a livello nazionale, nell’applicare le teorie del premio Nobel per la Pace Mohammed Yunus, ideatore del microcredito, anche ai pazienti affetti da disturbi psichiatrici. “I poveri, ovvero coloro che non sono più capaci di produrre, sono spesso considerati dalla società come dei vuoti a perdere. Qualcosa di molto simile accade purtroppo anche nei confronti dei malati psichiatrici, cittadini particolarmente fragili, sia sul piano economico

che relazionale”, ha commentato il dottor Giorgio Magnani, psichiatra e dirigente del Centro di Salute Mentale di Carpi. “Il microcredito - prosegue il medico - si configura come un vero e proprio percorso di cura, poiché capace di attivare una trasformazione nelle persone: da vuoti a perdere a cittadini attivi. E’ uno strumento economico ed ecologico in grado di restituire alla cittadinanza, persone che ne erano escluse”. Il microcredito si basa su due pilastri fondamentali: la fiducia, riconosciuta a persone che solitamente non godono di alcuna credi-

Il microcredito si configura come un percorso di cura, poiché capace di attivare una trasformazione nelle persone: da vuoti a perdere a cittadini attivi.

bilità e l’appartenenza a un gruppo, il prestito è infatti concesso a individui che fanno parte di una piccola comunità. “La nostra speranza - sottolinea lo psichiatra - è che l’esperienza del Centro di salute mentale di Carpi possa diventare contagiosa e diventare una realtà consolidata anche in altre città”. Il microcredito impone un cambiamento di atteggiamento da parte di tutti i protagonisti. “Tutti noi, operatori compresi, siamo chiamati a ripensare i pazienti psichiatrici in termini di possibilità evolutiva”. Insomma un nuovo modello di welfare meno basato su concetti prettamente assistenziali e maggiormente fondato sulla convinzione che “ogni uomo, anche il più fragile e disagiato, nasconde in sè, come sosteneva lo psicanalista Donald Winnicott, un potenziale di creatività che necessita di essere scoperto e accompagnato nel suo sviluppo”. Mai perdere la speranza, poiché, conclude Magnani, “le persone possono cambiare, anche quelle affette da gravi

“Ogni uomo, anche il più disagiato, nasconde in sè un potenziale di creatività che necessita di essere scoperto e accompagnato nel suo sviluppo. Mai perdere la speranza: le persone possono cambiare”. patologie mentali. Alcuni dei nostri pazienti, attraverso il microcredito sociale hanno sentito che qualcuno poteva ancora fidarsi di loro e ne hanno tratto grande beneficio”. Il ritrovato senso di fiducia, per queste persone diventa così foriero di ricchezza e cambiamento o, per dirla con le parole del poeta del nostro tempo, Enzo Jannacci, produce un piccolo, ma grande miracolo, come un fiore di campo nato in miniera. Jessica Bianchi

la carpigiana Cate, piccola impresa hi-tech, ha partecipato alla fiera win automation in turchia. “Ottimi riscontri, siamo competitivi”, ha dichiarato la responsabile commerciale Alice Marchini

Da Carpi a Istanbul ottenere eccellenti risultati. Questa volta Newexplora, la società di Cna Modena specializzata nell’approccio ai mercati esteri, ha accompagnato in Turchia l’azienda carpigiana Cate dal 20 al 23 marzo: Cate è un’impresa hi-tech che sviluppa software per banchi di collaudo, desti-

nati al controllo di qualità delle linee di produzione e ai test nei centri di ricerca e sviluppo. Azienda con soli 8 dipendenti che tuttavia, a Istanbul, si è scoperta più che competitiva. “Siamo andati in Turchia racconta Alice Marchini, responsabile commerciale di Cate - perché abbiamo

ritenuto che fosse il mercato giusto da esplorare. Abbiamo visitato la fiera Win Automation, dove abbiamo scoperto di essere tecnologicamente avanti rispetto al mercato turco. Ma non solo: abbiamo anche avuto la conferma, dai competitor soprattutto tedeschi, che anche il mercato italiano

ha un bisogno urgente delle tecnologie di controllo della qualità che noi offriamo. Col passare degli anni la sensibilità al tema della qualità aumenta anche in Italia, ma c’è ancora paura connessa alla crisi, specialmente dopo lo stallo creatosi con le ultime elezioni. Noi continuiamo a lavorare,

l microcredito è uno strumento di sviluppo economico che permette l’accesso ai servizi finanziari alle persone in condizione di povertà o emarginazione. Per comprendere meglio questo prezioso strumento, che da qualche anno sta prendendo piede con sempre maggior forza anche in Italia e, in particolare, nel nostro territorio, e per valutarne implicazioni, possibilità ed effetti, il Centro di Salute Mentale, in collaborazione con la Fondazione Casa del Volontariato e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, ha organizzato Il Microcredito: la buona economia. Dal denaro alla cura, un convegno sul tema del microcredito, inteso nella sua duplice funzione di strumento di cura e, insieme, di riscatto sociale. Il seminario si svolgerà venerdì 12 aprile, dalle 9 alle 18, presso la Casa del Volontariato. Il convegno, patrocinato dalla Regione Emilia Romagna e dall’Unione delle Terre D’Argine, è reso possibile anche grazie alla collaborazione della Fondazione Grameen Italia, nonché dall’Osservatorio Internazionale del Microcredito presso l’Università di Bologna. L’iniziativa è rivolta agli operatori socio-sanitari, a quelli di microcredito e alla cittadinanza. La giornata sarà divisa in due momenti: nel corso della mattinata si alterneranno i vari relatori – da Luisa Brumori, presidente del Microcredit International Observatory a Giorgia Bonaga, dell’Università di Bologna, da Shamimur Rahman della Grameen Bank a Shella Scerba, della Fondazione Microcredito e Sviluppo Caltagiorne, da Elena Po, consulente legale della Casa del Volontariato a Giorgio Magnani, del Centro di Salute Mentale di Carpi – mentre al pomeriggio si svolgeranno lavori di gruppo, seguiti da un dibattito finale. Sarà infine presentata una mappatura delle varie esperienze presenti in ambito regionale realizzata dall’Università di Bologna, in collaborazione con altri soggetti, allo scopo di redigere una Guida Pratica al Microcredito in Emilia Romagna.

a fare cultura dell’innovazione, e aspettiamo: certo è che torneremo in Turchia con Newexplora il prima possibile”. Con un Pil più che triplicato nel giro di dieci anni e una crescita annua del 5,2%, la Turchia è uno dei mercati più floridi d’Europa. Il successivo incontro coi rappresentanti della Camera di Commercio italiana a Istanbul ha completato la missione esplorativa, fornendo a Cate e a Cna dati preziosi per instaurare un rapporto commerciale più stabile con l’area turca.


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li italiani sono tra i più esposti alle patologie della tiroide nel mondo. Tra le cause, la trasmissione genetica ed eredo-familiare della malattia, un’inadeguata assunzione di iodio e problemi legati a contaminanti ambientali non ancora ben identificati. Risultato: in Italia, ogni anno, si effettuano più di 40mila interventi per asportazione della tiroide: nel 20% dei casi si tratta di neoplasie. Per cercare di capire meglio cosa sia la tiroide, quali patologie la colpiscono più frequentemente e quanto sia importante il ruolo della prevenzione, ci siamo rivolti a Giampaolo Papi, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Titolare del Modulo D1S di Diagnosi e Terapia delle Patologie Tiroidee dell’Azienda Usl di Modena presso l’Ospedale Ramazzini di Carpi e professore a contratto della Scuola di Specializzazione in Endocrinologia dell’Università Cattolica di Roma. Cos’è la tiroide e qual è la sua funzione? “La tiroide è una ghiandola endocrina e cioè un organo che sintetizza e immette all’interno del circolo sanguigno due ormoni molto importanti per i processi metabolici di tutti i tessuti del nostro organismo: la Tiroxina (T4) e la Triiodotironina (T3). Gli ormoni tiroidei svolgono un ruolo fondamentale in numerosi processi fisiologici del nostro organismo, promuovendo lo sviluppo del bambino sin dalle prime settimane di vita nell’utero materno e intervenendo attivamente nel metabolismo muscoloscheletrico, nelle funzioni del nostro cervello, nell’attività del cuore e nel controllo dell’assetto endocrino-metabolico generale”. Sono più di 40mila gli interventi per asportazione della tiroide (tiroidectomie) che si eseguono ogni anno in Italia. Quali le patologie più diffuse della tiroide nel nostro territorio? “La patologia più diffusa è

“Presso l’ospedale di Carpi seguiamo circa 200 pazienti affetti da carcinoma papillare tiroideo. Se prendiamo in considerazione la casistica dal 1° gennaio 2000 a oggi, la sopravvivenza in questi 12 anni risulta pari al 100%”.

Gli italiani sono tra i più esposti alle patologie della tiroide nel mondo. Come mai? Lo abbiamo chiesto a Giampaolo Papi, specialista in Endocrinologia e Malattie del Ricambio, Titolare del Modulo D1S di Diagnosi e Terapia delle Patologie Tiroidee dell’Azienda Usl di Modena presso l’Ospedale di Carpi

L’inquinamento favorisce le patologie della tiroide? certamente quella nodulare. La carente assunzione di iodio con la dieta predispone, infatti, alla formazione di noduli tiroidei. Giova tuttavia ribadire il concetto che la stragrande maggioranza di questi noduli sono di natura benigna, e che la percentuale di noduli tiroidei maligni è inferiore al 5% dei casi. Di questo 5%, circa il 90% è rappresentato da neoplasie differenziate (in particolare, il carcinoma papillare tiroideo), che hanno un’ottima prognosi se curate a regola d’arte. Altra patologia tiroidea frequente è la tiroidite cronica di origine autoimmune, la cui prevalenza nelle donne di età superiore ai 60 anni può raggiungere il 20%, interessando praticamente 1 donna su 5”. Quanti casi di carcinoma papillare tiroideo vengono seguiti attualmente presso l’ospedale di Carpi? E qual è il tasso di guarigione? “Attualmente presso l’ospedale di Carpi seguiamo circa 200 pazienti affetti da carcinoma papillare tiroideo. Se prendiamo in considerazione la casistica dal 1° gennaio 2000 a oggi, la sopravvivenza in questi 12 anni risulta pari al 100%”. Perchè le patologie della tiroide colpiscono in modo particolare le donne? “L’assetto ormonale femminile – mi riferisco in particolare agli estrogeni - e le gravidanze rappresentano un fattore di rischio accertato per sia per l’insorgenza di noduli, soprattutto nelle donne con familiarità per gozzo nodulare, sia per lo sviluppo di malattie tiroidee di origine autoimmune”. Durante il convegno Ambiente e tiroide promosso nel novembre del 2012 dall’Università Cattolica di Roma e dall’Associazione italiana radioprotezione medica è emerso che il nostro Paese è particolarmente esposto a queste patologie, per motivi di tipo genetico, per ragioni storiche legate a un’inadeguata assunzione di iodio e per problemi legati a contaminanti ambientali sia tossici che radioattivi. Può dettagliare meglio tali fattori di rischio? “La carenza cronica di iodio porta la tiroide a ipertrofizzarsi (cioè ad aumentare di volume) e tale aumento di volume dà luogo al cosiddet-

Giampaolo Papi

to “gozzo”. Questo sforzo di compensazione può infine provocare la formazione di noduli. Nel marzo 2005, finalmente – dopo le pressioni annose esercitate dalla Società Italiana di Endocrinologia – il Parlamento italiano ha votato a favore di una legge che obbliga tutti gli esercizi commerciali che vendono sale a esporre solo quello arricchito di iodio; questo dovrebbe favorire una riduzione nei prossimi decenni dell’incidenza del gozzo nella nostra popolazione. Quello dei contaminanti ambientali, i cosiddetti thyroid disruptors, rappresenta certamente un argomento di grande interesse. I thyroid disruptors sono sostanze naturali o di sintesi che possono interferire con la produzione degli ormoni da parte della tiroide o con la loro azione periferica. Tra queste sostanze, cito in particolare i tiocianati (contenuti nei cavoli), gli ftalati (contenuti nella plastica) e alcuni composti presenti in pesticidi e fertilizzanti. Gli studi in questo campo si stanno moltiplicando e sono certo che porteranno a risultati molto importanti”. Esiste una correlazione effettiva tra inquinamento e aumento dell’incidenza dei tumori? “Gli studi disponibili al momento dimostrano chiaramente una correlazione diretta tra dose assorbita

di radiazioni ambientali e insorgenza di carcinoma papillare tiroideo. Per quanto riguarda invece la correlazione tra agenti chimici ambientali e tumori della tiroide, gli studi pubblicati a oggi non la escludono, ma nel contempo non risultano conclusivi, ed è pertanto necessario attendere ulteriori dati prima di trarre le debite conclusioni”. In Italia il cancro alla tiroide, sotto i 45 anni, è il secondo tumore più comune tra le donne e il quinto tra gli uomini. Incidence of Thyroid Cancer in Italy, 1991-2005, curato dall’equipe del dottor Dal Maso del Centro di Riferimento Oncologico di Aviano, in provincia di Pordenone ci racconta come i casi di malattia registrati tra il 2001 e il 2005 siano raddoppiati rispetto a quelli segnalati dieci anni prima (tra il 1991 e il 1995) sia per le donne che per gli uomini. Decuplicati. Ma lo studio ci dice anche un’altra cosa: nella maggioranza dei casi si tratta di carcinoma papillare. Varie le ragioni che i medici hanno proposto per spiegare questa evoluzione. Lo studio in questione, che ha censito oltre 15 registri di tumori (10 al nord, tre al centro e due al sud), ne elenca tre: obesità, esami più accurati, più alta esposizione alle radiazioni durante controlli medici (soprattutto nelle giovani donne e nei bambini piccoli).

A essere sussurrata è anche la parola Chernobyl. La nube che nel 1986 colpì anche l’Italia è un’ulteriore causa di rischio per i tumori alla tiroide? Esiste una relazione tra l’incidenza di tumori e il disastro nucleare di Chernobyl? “L’aumento dell’incidenza e della prevalenza del carcinoma tiroideo negli ultimi 30 anni è un dato incontrovertibile, ma non riguarda solo l’Italia. Tale aumento è stato infatti registrato in tutto il mondo. I dati ufficiali disponibili non ci permettono tuttavia di confermare, nel nostro Paese, il rapporto tra l’incidente nucleare di Chernobyl e l’aumento di tumori correlati con la radioattività. Lo stesso studio citato, del quale il dottor Dal Maso è co-autore e che ha coinvolto numerosi Centri in tutta Italia, ha concluso testualmente che “la distribuzione dei carcinomi papillari tiroidei [in Italia] non supporta un ruolo dell’esposizione alle radiazioni conseguenti all’incidente nucleare di Chernobyl”. Parimenti, uno studio commissionato dal Ministero della Salute francese e pubblicato nel 2004 dal dottor Leenhardt sull’autorevole rivista scientifica americana Thyroid ha concluso che “l’evidenza epidemiologica non è a favore di alcun legame tra carcinoma tiroideo e l’incidente nucleare di Chernobyl”. L’aumento dei casi di tumore della tiroide è molto verosimilmente la conseguenza della maggiore attenzione che si è prestata alle patologie tiroidee dall’incidente di Chernobyl in poi; a supporto di ciò, vi è il significativo aumento della frequenza di microcarcinomi della tiroide (pressoché tutti silenti dal punto di vista clinico), conseguente all’utilizzo sempre più frequente della procedura diagnostica di agoaspirazione e al maggior numero di interventi chirurgici eseguiti sulla tiroide”. Si parla spesso di prevenzione. Quali comportamenti dovrebbe adottare ciascuno di noi per prendersi cura della propria tiroide? “Gli ormoni tiroidei contengono atomi di Iodio e pertanto, per svolgere le proprie funzioni e fabbricare i propri ormoni, la tiroide ha bisogno di iodio come l’automobile necessita di benzina. E’ stato

“Gli studi disponibili dimostrano chiaramente una correlazione diretta tra dose assorbita di radiazioni ambientali e insorgenza di carcinoma papillare tiroideo. Per quanto riguarda invece la correlazione tra agenti chimici ambientali e tumori della tiroide, gli studi pubblicati a oggi non la escludono, ma nel contempo non risultano conclusivi, è quindi necessario attendere ulteriori dati prima di trarre conclusioni”.

calcolato che la tiroide di un adulto, per funzionare al meglio, abbia bisogno di almeno 150 microgrammi al giorno di iodio. Nelle donne in gravidanza, il fabbisogno giornaliero di iodio è superiore (250 microgrammi). Pertanto, se si vuole prevenire l’insorgenza del gozzo e dei noduli, si deve usare a tavola il sale con aggiunta di iodio (sale iodato), che non significa dover mangiare con più sale, ma usare il sale iodato al posto del sale non iodato, nelle quantità che si usano normalmente”. A Carpi è nata APT, l’Associazione dei Pazienti Tiroidei: quali obiettivi si pone l’associazione? “L’APT, della quale sono presidente onorario, è una Onlus che ha per scopo lo svolgimento di attività di volontariato nel campo sanitario, con un’attenzione particolare verso i pazienti affetti da patologia tiroidea. Pur essendo nata solo due anni fa, l’Associazione vanta già circa 300 iscritti e – declinando alla lettera quanto sancito nel proprio Statuto – ha promosso numerose campagne di informazione rivolte ai comuni cittadini, agli studenti e ai docenti delle Scuole, con l’obiettivo della prevenzione delle patologie tiroidee e, soprattutto, del gozzo. Sono certo che APT proseguirà con sempre maggior vigore nell’offerta dei propri servizi alla popolazione carpigiana, guardando precipuamente agli interessi dei pazienti colpiti da malattie della tiroide, e a tal fine affiancando l’Azienda Usl”. Jessica Bianchi


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uando l’amore per la musica incontra la carica di chi ama coinvolgere il pubblico e dare spazio al talento, il risultato non può che essere un successo. Ed è con questo connubio di doti artistiche e abilità comunicative che può essere riassunta la carriera di Francesca Mercury. Dopo una lunga esperienza da cantante, ha deciso di aiutare i giovani talenti ad affermarsi nell’entusiasmante ma complesso settore musicale. Quando e perché ti sei avvicinata al mondo della musica? “Da quando ho memoria, ho sempre cantato e suonato. La mia passione per la musica è innata. Ho più di 40 anni, ma ascolto pezzi, vado ai concerti e vivo ancora la musicacome quando ne avevo 20”. Che genere di musica cantavi, e perché hai deciso di abbandonare il palco?  “Ho cantato in varie situazioni, dalle rock band alle corali, ai musical. Ho avuto anche esperienze importanti di insegnamento musicale nelle scuole, e di laboratori di educazione alla musica per i bambini. Per quanto riguarda il discorso “live”, ho smesso quasi completamente dopo la nascita dei miei due bambini. Tuttavia, esibirsi su un palco è sempre una grandissima emozione per me e quando, di tanto in tanto, mi capita un’occasione accetto ancora volentieri”. Quando hai iniziato a essere la manager di musicisti e band agli esordi? In cosa consiste questa occupazione? “Ho sempre frequentato musicisti e ambienti musicali. E in questi anni ho stabilito innumerevoli contatti con locali e addetti ai lavori. Inoltre, la mia attività principale, oltre all’organizzazione di eventi (musicali e non) è la consulenza per aziende relativamente a promozione, comunicazione e marketing. Da qui nascono i contatti che ho coi vari media. Pertanto ho deciso di mettere a disposizione la mia esperienza e i miei contatti, per dare un aiuto a questi ragazzi. Spesso ci sono giovani musicisti talentuosi che, per una serie di circostanze sfavo-

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Un amore sconfinato per la musica, unito a tanta energia e intraprendenza hanno fatto di Francesca Mercury un punto di riferimento per molti giovani che vogliono intraprendere la carriera musicale

Da cantante a talent scout per amore della musica Francesca Mercury

“La band di cui seguo management, comunicazione e promozione è quella delle High Heels. Sono le mie bimbe e per loro sono un mix di amica, mamma, vocal coach e tutor”.

Il 4 aprile presso il Ristorante Sporting Club si è tenuta la 4^ edizione del Premio Ugo da Carpi

Il Rotary premia il merito scolastico

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l Rotary, nella sua attività, riserva una particolare attenzione alle giovani generazioni, promuovendo iniziative che ne valorizzino le qualità con l’intento di contribuire a formare una classe dirigente competente e impegnandola affinché risulti idealmente motivata ed eticamente irreprensibile. Per questi motivi, anche quest’anno, il Rotary Club di Carpi, attraverso il Premio Ugo da Carpi si propone di esprimere il proprio apprezzamento nei confronti di giovani che abbiano concluso con particolare merito gli studi in ciascuno degli istituti di istruzione superiore cittadini, non solo ottenendo un risultato lodevole nell’esame di stato 2012, ma anche distinguendosi per profitto e per comportamento nell’intero ciclo di studi secondari. Giovedì 4 aprile presso il Ristorante Sporting Club di Carpi si è tenuta la quarta edizione del Premio Ugo da Carpi. Nel corso della serata conviviale, il presidente del Club Stefano Righi e l’assessore all’Istruzione del Comune di Carpi, Maria Cleofe Filippi, alla presenza dei rappresentanti degli istituti superiori cittadini e delle famiglie degli alunni, hanno premiato quattro studenti: Elisa Benevelli del Liceo Fanti, Marika Melli dell’Istituto G. Vallauri, Adrian Gabriel Salerno dell’Istituto L. Da Vinci e Iram Ghias dell’Istituto A Meucci. Gli studenti hanno ricevuto un diploma di merito, una medaglia d’oro e, se lo vorranno, l’ammissione all’associazionismo giovanile rotariano. Nel corso della serata si è festeggiato anche il 25° anniversario del Rotaract di Carpi, il “Rotary dei giovani”, alla presenza della presidente del Club Serena Morselli, dei soci e dei past-presidents.

revoli, non hanno la possibilità di farsi conoscere”. Alcuni nomi di musicisti e gruppi carpigiani a cui stai dando il tuo appoggio? “La band di cui seguo completamente il management, la comunicazione e la promozione è quella delle High Heels, formatasi da meno di un anno. Loro sono le mie “bimbe”, e io sono per loro un mix di amica, mamma, vocal coach e tutor. Da adolescente desideravo tantissimo forma-

re una band al femminile, ma non ho mai potuto realizzare il mio sogno. Ora, però, con le High Heels è come se ce l’avessi fatta, anche se con un ruolo diverso ovviamente. Allora avrei tanto voluto che ci fosse “una Francesca Mercury”, a darmi una mano! Inoltre sto curando anche il percorso dei Wild Rose, che hanno già una loro consolidata identità, e che cerco di aiutare trovando delle situazioni musicali adatte e mettendoli in contatto con i gestori di locali in cui esibirsi. Al di fuori di Carpi, invece, sto curando il percorso musicale di un cantante di Sassuolo, che pur essendo solo agli esordi è già molto bravo. Oltre a fare da manager ai giovani musicisti, spesso mi capita anche di mettere in contatto fra loro le persone. Ad esempio delle band si rivolgono a me per sapere se conosco un cantante o un bassista che possa fare al caso loro, oppure per avere il contatto di un locale, di uno studio di registrazione e tanto altro ancora”. Cosa si prova ad aiutare questi ragazzi e quanto è difficile per un giovane, ai giorni nostri,

“La soddisfazione più grande consiste nel vedere realizzati i desideri dei ragazzi che seguo, soprattutto dopo tutto l’impegno profuso. Purtroppo, oggi è molto difficile ritagliarsi uno spazio e, ancor di più conservarlo, ma spero ancora in un futuro che apra le porta ai giovani meritevoli”.

ritagliarsi uno spazio nel panorama musicale italiano? “La soddisfazione più grande consiste nel vedere realizzati i loro desideri, soprattutto dopo tutto l’impegno profuso. Purtroppo, oggi è molto difficile ritagliarsi uno spazio e, ancor di più conservarlo, ma spero ancora in un futuro che apra le porta ai giovani meritevoli”. Quali sono i consigli che daresti a un giovane che voglia intraprendere una carriera musicale? “Sembra scontato, ma credo che il consiglio migliore sia quello di studiare tanto e impegnarsi. Non ci si improvvisa musicisti”. Progetti per il futuro? “Desidero far crescere questi ragazzi. Soprattutto per quanto riguarda le High Heels, vorrei finire di consolidare la loro situazione, ancora agli esordi, a livello di repertorio e immagine, per iniziare una stagione all’insegna del rock al femminile. Per il resto, a breve, ne sentirete delle belle”. Chiara Sorrentino

I lettori ci scrivono

Bullismo: “al posto dell’ora di religione si faccia educazione civica”

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aso di bullismo o incidente alle Medie Fassi la scorsa settimana: la Gazzetta registra la reazione dell’assessore Maria Cleofe Filippi e quella della vicepreside delle Focherini, Manuela Ligabue. “Interventi di prevenzione contro il bullismo - dice la Filippi - li stiamo facendo in tutte le scuole e i risultati sono positivi. Nello specifico però credo si tratti di qualcosa di diverso, più simile a un incidente e, di conseguenza, difficilmente prevedibile. Complessivamente mi sento di dire che la scuola, in generale, fa il possibile per educare i ragazzi alla responsabilità dei loro comportamenti. Altrettanto mi auguro facciano le famiglie. Detto questo è innegabile che in ogni ambito, sia contro il bullismo, sia per

radicare l’educazione civica, vi siano sempre margini di miglioramento”. “Alle Focherini - spiega la Ligabue - casi così gravi non si sono mai verificati. Riteniamo importanti le iniziative di prevenzione al bullismo e all’insegnamento dell’educazione civica, iniziative a cui la nostra scuola ha sempre aderito”. Ci chiediamo in merito “all’insegnamento dell’educazione civica” nelle scuole, quante ore alla settimana svolgano gli alunni alle Medie Focherini per questa materia perchè a noi non ne risulta nessuna. In merito ai “margini di miglioramento per radicare l’educazione civica” invece, siamo d’accordo con l’assessore Filippi, dal momento che, a partire da zero come ora, c’è tutto il margine che si vuole...

Oltre al comportamento, i nostri ragazzi non vengono edotti sui loro doveri e diritti, non sanno come si elegge un sindaco e quali siano le funzioni di un assessorato e, via dicendo, i vari ruoli istituzionali dello Stato. E così li vogliono mantenere perchè gli ignoranti si gestiscono meglio. In compenso, alle elementari si fanno due ore di religione cattolica in una scuola che dovrebbe essere laica e una sola ora di inglese. E si fa religione con un insegnante specifico, aggiunto anche nelle materne. Lo Stato italiano paga insegnanti scelti dal Vaticano, attraverso i vescovi, e non sono sottoposti a graduatorie. Nell’ora di religione si dorme, si gioca, si copiano o si fanno i compiti per le ore successive, oppure

si guarda un film... Sarebbe meglio sostituire l’ora di religione cattolica con ore di educazione civica, eliminare insegnanti che non danno alcuna garanzia di obiettività e preparazione e lasciare che la religione venga approfondita da ognuno nel proprio privato e nella propria Chiesa, secondo il proprio credo senza coinvolgere la scuola e lo Stato. Non ultimo, il dover dichiarare alle istituzioni la scelta di fare o meno l’ora di religione è di fatto una violazione della propria privacy. In un periodo di crisi economica, anche questi soldi sono buttati dallo Stato. Una gabella, un obolo forzato che non ha più ragione di esistere in una vera democrazia. Quanto spendiamo? Altro che Imu. Lettera firmata


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La carpigiana Paola Sillingardi ha dato vita a Bric a Brac, il nuovo negozio di via Trento Trieste 91/A, un multistore dal sapore innovativo e metropolitano dove convivono vintage e design

Bric a Brac: il negozio che non c’era C

’è un luogo nel cuore di Carpi dove ogni oggetto conserva un ricordo. E una storia da raccontare. Pezzi unici che parlano una lingua antica, quella di sapienti mani artigiane. Mani che ne hanno plasmato la forma, il colore... Bric a Brac, il nuovo negozio di via Trento Trieste 91/A, è un multistore dal sapore innovativo, metropolitano. Una di quelle “botteghe” che potremmo trovare camminando nell’intricato dedalo di viuzze del Barrio Gótico, la città vecchia di Barcellona o, ancora, a Moritz Platz, nel quartiere di Kreuzberg, nuova espressione dell’anima artistica di Berlino. Bric a Brac conserva il sapore di una capitale europea, coniugando, con grazia e leggerezza, storia e innovazione. Antico e moderno. La carpigiana 42enne, Paola Sillingardi, dopo aver lavorato per anni in ambito tessile, ha deciso di reinventarsi, dare una svolta alla propria vita e assecondare una passione che viene da lontano. “Da anni coltivo un grande amore

ceramica, da manufatti di design autoprodotto ai tessuti, dalle candele ai giardini tascabili, dai paralumi alle lampade... ma nel punto vendita di via Trento Trieste, il nuovo si integra perfettamente con alcuni preziosi pezzi di ieri. Presente e passato convivono tra le pareti di Bric a Brac, fondendosi in un’atmosfera senza tempo. Antiche macchine da scrivere o, direttamente dagli Anni Settanta, colorati ventilatori a pale e divertenti dispenser di caramelle... E, ancora, Paola ha portato in città qualche pennellata esotica: dai tessuti tunisini equo solidali

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per il vintage e l’oggettistica artigianale e di design che ricerco in mercatini, fiere e laboratori in Italia e non solo”. Una ricerca, quella di Paola, che l’ha

portata a scoprire un vero e proprio mondo, fatto di bellezza, estro e originalità. “Molti manufatti che ho scelto per il mio negozio vengono realizzati in un

numero limitato. Tutti gli oggetti sono creati con passione, senza fretta”. Dalla fattura squisitamente artigianale, da Bric a Brac, troverete dai gioielli alla


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11 Fino al 1° giugno la Galleria d’Arte Cinquantasei di Bologna ospita oltre il 50% dei collage sconosciuti di Giacomo Balla

Paola Sillingardi

Un inedito Balla

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alle cornici realizzate con il legno delle imbarcazioni dismesse del Sudafrica. Insomma un mondo tutto da scoprire e da ascoltare,

per vestire la propria casa di oggetti affascinanti e del tutto originali. “Questo negozio è una scommessa in cui credo - conclude Paola - e che ho voluto fortemente aprire in centro storico perchè sono convinta che il cuore cittadino abbia bisogno di una ventata di novità e di un’offerta merceologica variegata, per ritrovare la vitalità d’un tempo”. Jessica Bianchi

Nel periodo della guerra, Giacomo Balla sperimenta una nuova tecnica: il collage di carte colorate. La tecnica si presta a creare dipinti di tono assolutamente “astratto”. Così il critico Maurizio Fagiolo dell’Arco scrive di Balla nel suo catalogo Pittura di carta, per spiegare cosa significasse questa tecnica innovativa per l’artista. La mostra Balla coloratissimo e luminosissimo. I collage 1914-1925 presenta una selezione con ben 35 collage di Balla. Si tratta di una novità assoluta, in quanto i suoi collage ritrovati e classificati nel mondo sono solo una sessantina: non sono mai stati esposti, neppure a livello museale, più della metà dei collage dell’artista. La maggior parte delle opere proviene da enti e da prestigiose collezioni private dell’intero territorio nazionale. La rassegna, a ingresso gratuito e a cura di Elena Gigli, è allestita presso la Galleria d’Arte Cinquantasei di Bologna (via Mascarella 59/b) e sarà aperta al pubblico fino al 1° giugno. La mostra è completata dalla sezione Giacomo Balla, dedicata all’uomo e all’artista, con circa 25 opere dal 1904 agli anni ’50. Il comitato scientifico della mostra, composto da Elena Gigli, Claudio Spadoni ed Estemio Serri, ha deciso di crearla per far comprendere meglio al visitatore l’opera del grande maestro nel suo complesso. L’opera Colpo di fucile fa da collegamento tra le due sezioni. Spiega Fagiolo dell’Arco a proposito dei collage: “Si potrà anche pensare a una carenza dei materiali pittorici tradizionali (olio, tela), date le difficoltà belliche. Il collage è stato sempre impiegato dai futuristi a Milano (Boccioni, Carrà) e a Parigi (Severini)… Balla arriva a una proposta nuova (e freschissima) che ha pochi precedenti in Europa… L’inserimento di carte colorate riesce a proporsi come un allargamento del discorso pittorico e, allo stesso tempo, prevede l’intervento d’un elemento antipittorico. Le vivaci carte impiegate nel collage sono connesse all’operazione stessa dell’invenzione e dell’effetto finale: non sono mai usate in senso soltanto “estetico” come avviene nel cubismo (ma anche in Boccioni). E insomma, per dirla con termini recenti, il medium diventa il messaggio”.


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abato 6 aprile arrivano alla spicciolata le ospiti dell’evento ideato da Daniela Dallavalle per il suo store monomarca di Carpi. Lo spazio è grande, su due piani, ed è pieno zeppo di idee per la casa. Giovani donne e signore in età vagano curiose, toccano i lini, ammirano i pizzi, si esaltano con i colori. Ma ecco, Daniela Dallavalle irrompere sulla scena e posizionarsi vicino a una tavola già allestita e subito, come per magia, in pochi minuti una piccola folla la circonda. Daniela indossa un abito Elisa Cavaletti, di cui è la designer. Sembra un’opera d’arte trasformata in vestito, pennellato come la tela di un quadro, quasi teatrale. Tra lei e il suo pubblico è amore a prima vista. In un attimo Daniela catalizza l’attenzione iniziando a inventare, sulla base della tavola già splendidamente imbandita con le creazioni di Arte Pura, una prima variazione sul tema: come foggiare, con oggetti di riciclo tavole creative, che parlino di noi, che rappresentino una coccola per i nostri ospiti. Come dare importanza alle piccole cose, rendendole, con la nostra creatività, belle e importanti. Su questo Daniela insiste, mentre un creativo del suo team riveste di

Sabato 6 aprile Daniela Dallavalle nel suo store monomarca ha mostrato come foggiare, con oggetti di riciclo, tavole creative, che parlino di noi

Storie di Arte Pura

speciale, continua a suggerire piccole variazioni giocando con colori e fiori, perle e strass, proponendole in modo nuovo, inusuale. E’ un vulcano in eruzione e

Daniela Dallavalle

stucco bianco una bottiglia anonima che da bruco si trasforma in farfalla, lei parla dell’arte del ricevere, della cura degli ospiti e la platea si scalda, fa domande, chiede consigli. Le bottiglie così nobilitate lasciano le presenti a bocca aperta, già pronte a recarsi nel più vicino colorificio per poter tornare a casa munite dei prodotti giusti per mettersi al lavoro. Daniela, in modo

Daniela Dallavalle è con Daniela Pignatti, collaboratrice di testate importanti e di eventi legati al mondo del food

lei stessa, a un certo punto, s’interrompe e ridendo dice che potrebbe andare avanti con le sue creazioni fino alla fine di aprile… Ma non è finita qui, una sorpresa attende le signore presenti, un biglietto personalizzato su cui Daniela ha scritto di suo pugno un piccolo ringraziamento per essere state con lei.


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’intro è una dedica toccante a Pietro Mennea: si capisce sin da subito che la XVIII edizione del Premio Città dello Sport sia diversa e speciale. Inevitabilmente, sullo sfondo c’è lo strascico del sisma. A ricordarne fisicamente il devastante impatto sul nostro territorio è proprio la location stessa, eccezionalmente il Teatro Asioli di Correggio per via dell’inagibilità del Comunale che riaprirà in autunno. Ma il messaggio della serata di lunedì scorso è senza dubbio nella ripartenza. L’orgoglio di essere sopravvissuti al 2012, l’anno più difficile. La comunità è viva e la continuità delle attività sportive ne è un’esatta rappresentazione. A ideale testimonianza di ciò, i due momenti più intensi della serata: il ringraziamento a Volley Modena e Virtus Bologna Basket per l’iniziativa Canestro con il Cuore, il cui ricavato ha permesso la riparazione del tetto della Palestra Focherini; nonchè il “Premio Solidarietà per la Ricostruzione” consegnato a Sport Moto Club Uisp Carpi per l’importante sostegno alla comunità nei terribili momenti post-terremoto, allorché la pista di motocross fu messa interamente a disposizione degli sfollati e della Protezione Civile. Anche quest’anno, la solidarietà e l’impegno sociale sono stati i temi portanti dell’evento: l’assessore Carmelo Alberto D’Addese e il sindaco Enrico Campedelli hanno presentato i risultati del bando Social Sport (12mila euro raccolti e destinati alle iscrizioni e alle pratiche sportive di oltre 60 ragazzi); in seguito, hanno lanciato il progetto “Fair Play - La vittoria più bella”: una campagna di sensibilizzazione ai buoni valori del gioco e ai principi di lealtà, correttezza e onestà. Il resto è stata la solita collaudatissima formula del Gala. Confermato il format di conduzione, con Radio Bruno “media partner” e il microfono agli “strani” Gualdi-Damura impeccabilmente assortiti dalla nostra Clarissa Martinelli. Nella scaletta d’ intrattenimento: i balletti del Gruppo Fitness La Patria 1879, il cabaret romagnoleggiante di Andrea Vasumi (Zelig) e il rock correggese degli Happy Hour, tribute band di Ligabue (un evidente omaggio alla casa ospitante). Sul palco staffettano i testimonial: Elisa Cusma (mezzofondista bolognese, 16 volte campione nazionale), Luca Cadalora (da Modena, gloria delle due ruote veloci: 3 titoli mondiali e 34

Lunedì scorso la diciottesima edizione del “Città dello Sport”

Un Gala diverso e speciale La sfilata al Teatro Asioli di Correggio, vista l’inagibilità del Comunale. Lo strascico del sisma sullo sfondo dell’anno più difficile. Bis dell’olimpico Gregorio Paltrinieri: è l’atleta dell’anno per la seconda volta consecutiva.

di Enrico Gualtieri

GP tra il 1984 e il 2000) più una nutrita rappresentanza dell’Hellas Verona Calcio. Capofila il patron carpigiano Maurizio Setti (la sua Antress Industry tra i main sponsor della serata); con lui: il team manager Sandro Mazzola, il difensore Vangelis Moras e l’attaccante Daniele Cacia. Assente l’annunciato mister Andrea Mandorlini, colpito da un improvviso lutto familiare. Tra gli Oscar individuali spiccano le figure di coach Luciano Molinari (Tecnico-Allenatore: istituzione del volley carpigiano) e naturalmente dell’olimpico Gregorio Paltrineri che strappa plebiscitariamente il bis: oro europeo 1500 stile libero, terza prestazione mondiale assoluta, quinto posto a Londra. Lui, e non altri, è l’Atleta dell’anno per la seconda volta consecutiva.


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GLI ALTRI PREMI

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Caponnetto quarto “Ambasciatore”. La “Memoria” va ad Alberto Bertesi

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x-aequo al Valore Tecnico: miglior prestazione di squadra per l’Universal Volley Uomini (promossa in A2); riconoscimento individuale per “L’Eterno” Antonino Caponnetto (di nuovo mondiale e recordman nella 100 km “over”) che così diventa il quarto “Ambasciatore dello Sport della Città di Carpi” dopo Davide Bellini, Lorenzo Benatti e Salvatore Lanna. Tre i Giovani Emergenti in luce: Letizia Di Blasio (taekwondo), Samuele Pivetti (beach volley: titolo nazionale Under 18) e Simone Minelli (calcio, promettentissimo gioiellino del vivaio Fiorentina). Altri risultati di rilievo: Daniela Carra (“Lady” tennis), Paola Ferretti (mountain bike), Lorenzo Mora (nuoto), Matteo Romagnoli (arti marziali), Maria Giulia Crotti e Luca Facchini (pattinaggio artistico), Hasnain Abbas, Simone Pettenati e Giacomo Vascotto (atletica), Gianpaolo Signorini e Luca Viscusi (bocce). Successi di squadra: Sandro Cabassi (pallanuoto, titolo regionale cat. U15 uomini), GSM Mondial (pallavolo, scudetto CSI cat. allieve), Liceo Fanti (“Sport a Scuola”, quattro titoli provinciali studenteschi). Il Premio Benessere va a Massimo Provasi (maestro Yoga della Scuola Aikido); l’omaggio alla Carriera celebra la lunga militanza Continua a pagina 16


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di Franco Bulgarelli, storico presidente della Pol. Nazareno Basket; il tributo alla Memoria onora il ricordo di Alberto Bertesi, indimenticabile icona del calcio giovanile e dilettantistico: una vita spesa a servizio della Kennedy-Dorando Pietri e del Carpi FC 1909. Infine, il merito alla “Diffusione dello Sport”: la collana di articoli Allenatori che sanno educare è valsa a Enrico Ronchetti, collega di Voce e Resto del Carlino, la settima targa “Bruno Cucconi”. Enrico Gualtieri

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i chiama Progetto Samas - acronimo di Società Aero Mobili Avanzati Solari - ed è stato elaborato da un gruppo internazionale composto di dodici enti - tra cui Università e imprese - col coordinamento dell’Università degli Studi di Modena e Reggio, sotto la guida del professor Antonio Dumas, ordinario della Facoltà di Fisica. Il progetto, nato da un’idea del geometra carpigiano Angelo Giocolano, ha un obiettivo ambizioso, quello di rilanciare il ruolo e la funzione del vecchio dirigibile, ricostruendolo in chiave moderna. Un aeromobile del tutto innovativo che tenga conto dei progressi della scienza, realizzato secondo soluzioni tecniche avanzate e nel pieno rispetto dell’ambiente. Il suo scopo primario? Fornire risposte

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n viaggio della memoria, ma anche un’occasione per rinsaldare le amicizie nate dopo il terremoto, quando molti bimbi carpigiani sono stati ospitati nelle loro case e hanno potuto terminare l’anno scolastico. I ragazzi della Scuola primaria di Marcena di Rumo (Trento), che il 24 maggio prossimo sarà intitolata a Odoardo Focherini e Maria Marchesi, sono partiti alla volta di Mirandola e Carpi per capire

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L’Angolo di Cesare Pradella I dirigibili del futuro per far fronte alle emergenze rapide, concrete e sicure in caso di emergenze naturali e sanitarie, come incendi e catastrofi, che richiedono il trasporto di materiali da costruzione, prefabbricati, ospedali da campo e carichi eccezionali. Ma perchè la ‘riscoperta’ del dirigibile? Perché, secondo Giocolano e gli esperti che hanno lavorato al progetto, offre le migliori garanzie di sicurezza, economicità e tempestività in caso di emergenza. Il caso più emblematico è certamente quello relativo ai grandi incendi di boschi e foreste che, attualmente, vengono domati col solo ausilio degli elicotteri Cana-

dier che si sono dimostrati insufficienti e inadeguati, poiché piccoli, con una ridotta disponibilità di approvvigionamento di acqua (mediamente una tonnellata per carico) e con un’autonomia limitata. Al contrario, un dirigibile moderno potrebbe trasportare un carico di 200 tonnellate d’acqua alla volta, fermarsi in volo sulla verticale della zona incendiata, facendo precipitare una pioggia artificiale continua fino allo spegnimento del rogo. Il dirigibile poi comporterebbe sia minori spese di costruzione (rispetto a un elicottero) che di esercizio. Il progetto studiato intende

del dirigibile, l’aeromobile raggiungerebbe anche il risultato di ottenere energia a costo zero senza emettere alcuna fonte inquinante.

“Al momento in Italia non esistono industrie che producono dirigibili, al contrario della Germania, che produce un aeromobile con la Società ZLT Zeppelin Gmbh – precisa Angelo Giocolano - ecco perchè il Progetto Samas si propone di coinvolgere enti di ricerca e individuare aziende aventi capacità tecnologiche tali da poter produrre questi aeromobili in chiave moderna, come risposta alle richieste di innovazione del mercato nazionale, da parte di enti pubblici e privati, tra cui la Protezione Civile, che potrebbe diventare il principale utilizzatore di questi mezzi di soccorso”.

Enti Locali che hanno aiutato nell’organizzazione. Anche a Carpi l’iniziativa ha trovato l’appoggio e il patrocinio del Centro di Formazione Professionale Nazareno e della Fondazione ex Campo Fossoli. I ragazzi dopo una breve visita a Mirandola e alle zone colpite dal terremoto, sono ora in città, ospitati dalle famiglie dei bambini che erano stati a loro volta accolti alla fine del maggio scorso. Venerdì 12 aprile è in programma la visita al campo

di concentramento di Fossoli, dove Odoardo fu rinchiuso e dove i piccoli incontreranno alcuni familiari di Focherini. Sarà il Cfp Nazareno a ospitarli per il pranzo; in quella sede potranno ascoltare le parole di don Ivo Silingardi, testimone diretto della guerra e della deportazione. Infine il ritorno, dalla stazione di Carpi, sulla linea ferroviaria che portava al campo di sterminio di Auschwitz, per quel giorno simbolo di pace e di fratellanza.

Angelo Giocolano

utilizzare l’idrogeno come vettore e, grazie all’energia fotovoltaica ottenibile dalla collocazione di pannelli solari sulla parte superiore

I bambini della scuola elementare di Rumo fanno visita ai luoghi della memoria di Focherini

Sui passi di Odoardo e Maria

meglio la vita e le scelte di Odoardo, nato a Carpi ma con il papà di Celentino di Pejo e Maria, i cui nonni erano di Rumo. L’iniziativa di un viaggio sui passi di Odoardo e Maria – nata per volontà di tutti gli insegnanti della Scuola primaria di Rumo – ha raccolto subito l’entusiasmo degli amici e dei parenti carpigiani, ma anche degli


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18 Grande successo per la due giorni di festa al Teatro Asioli, organizzata dalla Scuola Primaria Gasparotto di Fossoli

Ma che musica, maestra!

premio loria - sabato 20 aprile in programma una giornata di cultura, in Biblioteca e in centro storico. Madrina d’eccezione l’attrice Lella Costa

Il nuovo volto del Loria

Da sinistra: Raffaele Roncadi, Chiara Rebecchi, Lorella Pacchioni, Nunzia Milano, Elena Rustichelli, Lorella Menozzi e Lorena Melegari

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rande successo per la due giorni di festa e spettacolo, tenutasi il 26 e 27 marzo scorsi, al Teatro Asioli di Correggio, organizzata dalla Scuola Primaria Gasparotto di Fossoli, a conclusione del progetto musicale Un mondo di note. Obiettivo del progetto: alfabetizzare i bambini al linguaggio musicale e alla conoscenza degli strumenti, grazie alla preziosa collaborazione dell’Istituto Musicale Vecchi - Tonelli di Carpi e Modena, della scuola di musica Musikè, dell’associazione genitori delle Gasparotto e di vari esperti esterni al mondo della scuola. Lo spettacolo dal titolo Ma che musica, maestra! è stato riproposto per due serate consecutive per dare la possibilità a tutti i bambini del plesso scolastico, circa 230, di essere protagonisti sul palcoscenico dell’Asioli. “E’ stato entusiasmante salire per la seconda volta sul palco di un teatro - commentano le due insegnanti referenti Lorella Pacchioni ed Elena Rustichelli - e poter sperimentare insieme ai bambini un percorso musicale che li ha visti protagonisti di un metaforico viaggio della storia della musica e degli strumenti che la producono e riproducono. Sketch, piccole coreografie, coro dei genitori, ricerca sull’abbigliamento dell’epoca, costruzione di strumenti cartonati... hanno permesso di completare e arricchire lo spettacolo, in un clima denso di emozioni”. “Durante le prove svolte a scuola e a Dirige Lorella Pacchioni

teatro, i bambini hanno dimostrato molta responsabilità e concentrazione frutto anche di un lavoro proficuo tra docenti e genitori, che ha permesso la gestione sul palco, di 120 bambini per sera, efficace e curata in ogni dettaglio”, hanno sottolineato le insegnanti Lorena Melegari e Chiara Rebecchi che hanno curato il dietro le quinte. “E’ stato un momento in cui la comunità scolastica di Fossoli - ha sottolineato il dirigente scolastico Tiziano Mantovani - ha dimostrato un grande senso di appartenenza a un medesimo gruppo; alunni, docenti e genitori hanno lavorato assieme con grande sinergia, consapevoli che il risultato finale sarebbe dipeso dall’impegno di tutti. E tutti gli alunni hanno potuto dare il proprio contributo, perché la musica è una disciplina con un forte valore inclusivo: anche chi ha delle difficoltà può esprimersi nel mondo delle note! La scuola è anche questo, forse, soprattutto, questo. E all’Asioli abbiamo visto in scena un esempio di grande scuola”. Ospite delle Gasparotto, anche una delegazione della comunità trentina di Miola che, dopo aver assistito allo spettacolo, ha commentato: “siamo rimasti a bocca aperta sia per la preparazione musicale degli alunni che per l’allestimento.L’incontro tra la genuinità dei bambini e la passione di insegnanti e genitori, perfettamente armonizzate, possono sprigionare un mare di bene”.

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ono oltre 250 le opere inviate, tra racconti letterari, audiovisivi e graphic novel. Di queste, 38 arrivano da Carpi e 80 dalla Provincia di Modena. In occasione della XVI edizione del Premio Arturo Loria – realizzato da Comune di Carpi e Biblioteca Arturo Loria, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e il supporto di Cmb e La Fenice Libreria - sabato 20 aprile, a Carpi, si terrà una no stop consacrata alla cultura, alla promozione dei talenti ‘scoperti’ dal Premio e agli amanti della lettura. La mattinata, in Biblioteca Loria, sarà dedicata, dalle 10 alle 13, a tre seminari sulle tecniche della narrazione, gratuiti e aperti al pubblico, ai quali prenderanno parte anche i finalisti delle tre sezioni del Premio e con tre docenti d’eccezione. Alle 10, presso la Sala espositiva, il docente dell’Accademia di Belle Arti di Bologna, ideatore della rivista Canicola e del Festival internazionale del fumetto d’autore BilBolBul, Edo Chieregato, parlerà di graphic novel e fumetto; alle 11,

presso l’Aula didattica, il fondatore di CineAgenzia e selezionatore dei documentari al Festival Internazionale di Ferrara, Stefano Campanoni, approfondirà le tecniche dell’opera audiovisiva; a svelare i segreti del racconto letterario saranno invece gli scrittori Alessandra Burzacchini e Martino Gozzi. Alle 16, presso la Sala espositiva della Biblioteca, verrà inaugurata Cinque racconti, la mostra di tavole originali dei fumettisti Andrea Bruno, Francesco Cattani, Gabriella Giandelli, Giacomo Monti e Michelangelo Setola, a cura di Edo Chieregato e Liliana Cupido. A seguire, alle 17, live painting musicale dell’artista Andrea Bruno. Alle 18.30 si entrerà poi nel vivo della premiazione del concorso nazionale dedicato alla narrazione breve, con la proclamazione dei vincitori delle tre sezioni e la consegna dei premi, il tutto con una madrina d’eccezione: Lella Costa. La celebre attrice sarà poi protagonista, alle 21, presso l’Auditorium Loria, di Come una specie di sorriso, un incontro con letture e

racconti sul tema dell’ironia. Ma non finisce qui: mentre in Biblioteca si avvicenderanno seminari, mostre, performance, premiazioni e incontri, il centro storico di Carpi sarà più animato che mai. Dalle 9 alle 19, a riempire Portico Lungo, Loggia del Grano e Piazza Garibaldi saranno, per la prima volta a Carpi, Libri sotto i portici, con oltre 80 espositori della grande Mostra-mercato del libro raro, di qualità e introvabile, a cura dell’omonima associazione mantovana. Contemporaneamente, sul rialzato di Piazza Martiri, Artisti in piazza: pittori, scultori, artisti del ferro, del vetro e della ceramica creeranno le loro opere sotto gli occhi del pubblico. Per i più piccoli invece, in via Guaitoli, laboratori di découpage e lavorazione della creta. Dalle 16 alle 18, in prossimità delle tre librerie cittadine – Fenice, Mondadori e Radice Labirinto - si terranno le Letture in pillole, brevi momenti di ‘reading da passeggio’ a cura della Compagnia del Teatro di Corte. Tra le numerose iniziative ci sarà posto anche per Libri nel cassetto, il primo spazio di bookcrossing, che si terrà presso la Loggia del Grano dalle 9 alle 19: qui ogni lettore potrà portare un libro per lasciarlo allo spazio e prendere a sua volta un libro lasciato da un altro. Alle 19.30, presso il Cookies, si terranno invece la premiazione del vincitore decretato dagli utenti di Facebook de Comodini d’autore (il web contest per creare il primo comodino virtuale della storia della letteratura), un concerto del trio jazz Minoù Griotes e l’inaugurazione della mostra di tavole originali dell’artista Valentina Maddalena Lugli. Alle 19.30, presso lo Spazio Meme, inaugurazione della mostra Storia di una madre, di AKA B, liberamente tratta dalla favola di Andersen e curata da Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini, con un live painting dell’artista.

Concorso Miss Italia Emilia Romagna: due carpigiane passano il turno

Due aspiranti Miss dalla Corte dei Pio Dirige Elena Rustichelli

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i chiamano Misney Montes e Samantha Schena, le vincitrici dei titoli Miss Imola 2013 e Miss la Vie en Rose, assegnati nell’ambito delle selezioni del concorso Miss Italia, valide per l’accesso alle finali regionali. Alla manifestazione, che è andata in scena alla discoteca la Vie en Rose, il locale di Imola del Patron Ezio Rizzoli, hanno partecipato 17 concorrenti provenienti da tutta l’Emilia Romagna. Oltre a Misney Montes, ventenne di Cesena, e Samantha Schena 19 anni di Carpi alta 1.78, capelli neri e occhi marroni con la

passione per il karate vincitrice del titolo di Miss La Vie en Rose 2013, sono entrate nel gruppo delle premiate anche la ventiduenne Alice Pignattari di Fiorano Modenese (Miss Rocchetta Bellezza), e a pari merito con il titolo di Miss Wella Professional, la ventenne carpigiana Marinella Di Giacomo

Prima a destra la carpigiana ventenne Marinella Di Giacomo. Al centro l’altra miss di Carpi, Samantha Schena

e Maria Gilda Meduri, 18 anni di Bologna.


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Tempo Games!

di Giuseppe Attanzio incubomaker@live.it

La lotta al bioterrorismo diventa globale: ritorna Resident Evil!

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ochi sono i titoli che possono vantare di aver avuto milioni di fan in tutto il mondo, fan di tutte le generazioni, fan che rispettano file interminabili per acquistare una singola copia del loro game preferito. Di certo, Resident Evil, entra di diritto in questa speciale classifica, avendo ormai collezionato quasi 1 miliardo di fan in tutto il mondo, da quel lontano 1996 a oggi, data in cui la concezione dell’horror cambiò definitivamente. In effetti, trovare un gamer che non abbia mai giocato qualche minuto a uno dei tanti titoli della serie, o che ne abbia almeno sentito parlare è pressoché impossibile. Resident Evil infatti, oltre a essere una delle serie più longeve in assoluto, risulta anche una delle più amate, delle più copiate e delle più importanti mai create dall’uomo e la Capcom, casa produttrice di grande esperienza, lo sa bene, avendo creato un vero e proprio marchio, vendendo inoltre i diritti per i film e/o terze parti varie. Oggi però, non siamo qui a discutere di un brand di sicuro successo o della storia magica che l’ha accompagnato a una notorietà spaventosa, bensì, analizzeremo l’ultima fatica dei ragazzi Capcom, ovvero Resident Evil 6! Titolo alquanto controverso, ha ottenuto voti risicati da molti o, spesso, molto severi, perché, come vi dicevo prima, il bagaglio di storia che si porta appresso e a dir poco mastodontico e le aspettative raggiungono picchi elevatissimi da scalare per chiunque. Dunque, cercando di restare il più imparziale impossibile, oggi vi proporrò la mia personale visione di quest’opera, perché di opera si tratta. I program-

matori della Capcom infatti, reduci da un grosso flop come Resident Evil 5, hanno cercato di rivoluzionare il gioco il più possibile, correggendo alcuni errori presenti nel capitolo precedente, ma ci sono riusciti solo in parte. Chris, protagonista del quinto episodio, era legnoso, difficile da controllare, poco versatile e riusciva a rendere la vita difficile a chiunque indossasse i suoi panni, ergo, nel sesto episodio, il tentativo di rendere i movimenti più fluidi è in parte riuscito seppur con un discreto successo. L’ormai evidente svolta action della saga, già avviata con Resident Evil 4, ha reso i giochi ancora più complicati per i ragazzi Capcom, che ogni giorno hanno a

che fare con fan infuriati da questa scelta più che discutibile. Infatti, uno dei difetti principali del titolo, è la totale assenza del fattore “paura”, presente in maniera quasi angosciosa nei primi capitoli, pian piano svanito nel corso degli anni. Come se non bastasse, la svolta action, ha ovviamente inserito il titolo tra i numerosi sparatutto in circolazione e il paragone con Gears of War ad esempio è quasi indecoroso, vista la netta superiorità del titolo Epic Games, da sempre leader nel settore. Re6 infatti, trova la sua forza in altri settori, in attesa di un completo rinnovamento della saga forse già in atto con la nuova edizione di Resident Evil Reletations, che sembra far tornare

Voto Totale (1): 8.5 Trama: 9 Grafica: 8 Audio: 9 Giocabilità: 7.5 Longevità: 9

Voto Totale (2): 7 Trama: 5 Grafica: 8 Audio: 9 Giocabilità: 5 Longevità: 8

agli antichi splendori quella paura ancestrale che ti costringeva ad accendere la luce durante una delle sezioni di gioco, ovvero comparto narrativo e sonoro. Infatti, se già abbiamo discusso della giocabilità, controversa, migliorata per certi aspetti ma dall’approccio eccessivamente action, la trama sembra essere il punto forte dell’intero titolo: 4 campagne infatti accompagneranno il giocatore per oltre 25 ore di gioco, per poi passare a tutte le modalità online e non, sbloccabili solo dopo aver ultimato la modalità storia. L’intreccio è notevole, emozionante ed è evidente la volontà di voler rendere il gioco molto simile a uno scoppiettante titolo cinematografico degno di Hollywood, passando da Leon a Chris ad Ada e ad altri vecchi e nuovi personaggi, la narrazione diventerà man mano più completa ed esaustiva, componendosi come fosse un enorme puzzle. L’audio, per la prima volta interamente in italiano, con doppiaggi di ottimo livello, può contare su belle colonne sonore, spesso dai toni decisamente epici. Buono il lavoro dei grafici,

che sono riusciti a riprodurre ottimi ambienti chiusi e claustrofobici, ma perdendosi un po’ negli spazi aperti, rivelando per l’ennesima volta il limite di questa nuova svolta action della saga. Malgrado tutto, le valutazioni sono positive ma non eccelse, come ci si aspetta da un titolo del genere, costringendomi a considerare due metri di giudizio differenti: uno (1) per chi accetta il taglio action della serie e riesce ad osservarla con obiettività (personalmente mi includo in questo filone), e un altro (2) per chi rimane ancora aggrappato a un passato sicuramente migliore, ma ormai definitivamente defunto, riducendo il proprio giudizio nelle voci, “Trama e Giocabilità” per i motivi sopra elencati.


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Fino al 20 aprile presso l’ex Sinagoga e dal 22 al 27 aprile al Centro Commerciale Borgogioioso, mostra dal tema: La guerra in casa - Vita quotidiana a Carpi dal 1943 al 1945, nell’ambito del programma di eventi Aprile, il Mese della Memoria

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Portobello non è un supermercato per disoccupati

La guerra in casa

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om’era la vita quotidiana degli abitanti di Carpi durante il periodo di occupazione tedesca e fascista? Quali erano le regole imposte ai cittadini che limitavano giorno dopo giorno la libertà personale e collettiva? Per provare a rispondere a queste domande l’Anpi di Carpi ha scelto, quest’anno, di riproporre la mostra di documenti del periodo 1943-1945, ideata nel 1980 da A. Chiossi, A. De Pietri, R. Pellicciari e dal Comitato per la Repubblica e la Costituzione di Carpi e successivamente corredata da note esplicative a cura di Luigi Arbizzani (in collaborazione con l’Archivio Storico), in occasione dei festeggiamenti per il 40° anniversario della Liberazione. Gli avvisi raccolti nella mostra sono stati scelti fra rivolti alla cittadinanza carpigiana, nel periodo più duro e feroce della seconda guerra mondiale, che coincise con il ritorno dei fascisti e l’occupazione tedesca dopo l’8 settembre ’43, ma anche con il rafforzarsi della Resistenza partigiana e della lotta di liberazione. Un percorso fra le principali ordinanze dei Commissari Prefettizi dell’epoca e del Comando Tedesco di zona che va dai divieti di usare la bicicletta e di indossare il tabarro, alle minacce a chi fiancheggia i partigiani o aiuta ex prigionieri alleati, dalla chiamata alle armi della RSI, alle restrizioni alimentari, dagli annunci di rappresaglie in seguito all’uccisione di tedeschi e fascisti, all’obbligo di denuncia dei beni dei cittadini ebrei. E, dall’altra parte, le risposte delle forze antifasciste che, con mezzi limitati e a rischio della vita, riuscivano a diffondere clandestinamente volantini che richiamavano la popolazione alla ribellione contro i nazifascisti e all’arruolamento nelle formazioni partigiane. Fino al manifesto finale che proclama la liberazione di Carpi, il 22 aprile 1945, e auspica un futuro migliore e democratico per l’Italia. “La guerra in casa è il titolo che abbiamo voluto dare a questa riedizione della mostra - ha commentato Stefano Barbieri, vice presidente Anpi Carpi - per evidenziare quale fu il coinvolgimento della popolazione locale negli eventi bellici e le dirette conseguenze che tale coinvolgimento ha avuto sulla vita quotidiana della gente. Un modo per calarsi nell’atmosfera vissuta dai carpigiani di allora e per provare a comprendere”.

Al Circolo Loris Guerzoni di via Genova, sabato 13 aprile, torna a essere protagonista la comicità di Carpe Ridens giunta quest’anno alla quinta edizione. Ospite d’eccezione e presidente di giuria dell’ultimo appuntamento prima della finale è Norberto Midani

Ridere, ridere, ridere ancora...

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abato 13 aprile quattro sfidanti di altissimo livello si affronteranno sul palco del Circolo Loris Guerzoni di Carpi in una serata davvero effervescente. Ultimo appuntamento del concorso di cabaret all’insegna della risata grassa, Carpe Ridens, ideato dalla Miglio Comico Produzioni e giunto quest’anno alla quinta edizione, prima del gran finale. Ospite d’eccezione e presidente di giuria del quinto appuntamento sarà Norberto Midani (in foto). Midani nella sua trentennale esperienza ha variato molto: è stato capitano dei carabinieri ne La Piovra, recita nelle farse di Dario Fo, per la regia di Arturo Corso e ha vinto il Premio Walter Chiari nel 1997. Presente allo Zelig di Milano si esibisce sui palcoscenici e nei teatri di tutta Italia. Come di consueto lo spettacolo sarà anticipato alle 21 da un piatto freddo e inizierà intorno alle 21.45. Tutte le serate sono a prenotazione obbligatoria. Info: 059.683336.

di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

Cara Clarissa, ho sentito parlare del supermercato per disoccupati a Modena e sono molto interessato, ho sentito che ne parlavi in Radio, ma avevo gente e non ho seguito l’intervista. Ho un negozio a Carpi in una zona un po’ periferica, ma anzichè avere uno stipendio, a fine mese aumentano solo i debiti. Sono separato (fortunatamente senza figli), ho un mutuo sulla casa che mi strozza, l’affitto del negozio e tante altre spese fisse. Mi vergogno a chiedere qualcosa ad amici e parenti, non parlo volentieri della mia situazione economica. Il fatto è che con dei debiti risulta difficile anche chiudere l’attività, anche se credo che a breve non avrò scelta e dovrò trovare un accordo con la banca. Ma poi di cosa vivo? Per questo mi interessa capire se sia possibile almeno non avere il pensiero del cibo e dei prodotti per la casa fino a quando troverò un lavoro, io non avrei mai pensato di arrivare a questo punto, mi sembra ancora un incubo da cui fatico a svegliarmi. Io la cassa integrazione non ce l’ho. Non ho niente, non so a che santo votarmi e faccio anche brutti pensieri. D.

Lunedì 15 aprile, alle 21, al Cinema Eden, proiezione del film In Darkness, di Agnieszka Holland

L’orrore del Novecento

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eopold Socha, ispettore fognario nella Leopoli occupata del ’43, ha una moglie e una bambina a cui garantire un piatto caldo e un futuro. Scaltro e intraprendente, ruba nelle case dei ricchi e non ha scrupoli con quelle degli ebrei, costretti nel ghetto e poi falciati dalla follia omicida dei nazisti. Avvicinato da un vecchio compagno di cella, l’ufficiale ucraino Bortnik, gli viene promessa una lauta ricompensa se troverà e denuncerà alla Gestapo gli ebrei sfuggiti ai rastrellamenti. Nascosti undici di loro in un settore angusto delle fognature, in cambio di cibo e silenzio, Leopold ricava profitto e benessere. Un benessere vile come la sua condotta. Ma il tempo della guerra e della sopraffazione, ammorbidisce il suo cuore e lo mette al servizio del prossimo. Tra aguzzini famelici, perlustrazioni, fame, buio, bombardamenti e alluvioni, Leopold riuscirà a salvare uomini, donne e bambine conducendoli fuori dalle tenebre verso la luce. Con In Darkness il cinema torna a occuparsi della Shoah e della drammatica esperienza dei sopravvissuti, testimoni che si sono misurati con il male assoluto e la cui memoria riempie un vuoto privato e collettivo. Ma più diffusamente, il film di Agnieszka Holland indaga il comportamento umano in situazioni limite, affrontando la più grande tragedia del Novecento e richiamando insieme quelle successive, che si sono consumate nell’oblio e nelle derive della noncuranza. Sprofondando letteralmente personaggi e spettatori nelle tenebre, la regista polacca produce un cinema che mentre rievoca la Storia si pone in lotta contro il torpore del presente. In un buio lungo centoquaranta minuti Leopold Socha è la luce che rischiara, il protagonista di una vicenda eccezionale (e reale) connessa alle scelte di chi si sente parte della Storia avvertendo la necessità di rigettarne gli orrori.

Luigi Zironi

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i dispiace molto per la tua situazione, vedere quanti negozi stiano diventando spazi vuoti polverosi con il cartello “affittasi” sulla vetrina è emblematico e sconfortante. Purtroppo la prima cosa che devo dirti sul supermercato cui fai riferimento è che sarà riservato solo ai residenti nel Comune di Modena, quindi chi vive nei comuni limitrofi non potrà accedervi. L’ideatore di Portobello è Luigi Zironi, da anni a capo di progetti dedicati al volontariato per un’associazione modenese. Ha spiegato ai microfoni di Radio Bruno che l’iniziativa è stata descritta dalla stampa nazionale in modo approssimantivo. Portobello dovrebbe essere operativo a maggio; i prodotti arrivano in parte dalla raccolta del Banco alimentare e in parte da donazioni di aziende. Potranno accedervi esclusivamente persone segnalate dai Servizi Sociali e con Isee bassi, prevalentemente famiglie con molti figli. Avranno una tessera a punti per fare la spesa e a ogni prodotto corrisponderanno punti: ci sarà un tetto massimo di punti

da spendere al mese. In cambio, i beneficiari potranno dedicarsi a ore di volontariato magari proprio all’interno dell’Emporio e potranno parlare con consulenti per imparare a gestire meglio il bilancio famigliare. Non si tratta, dunque, di un “supermercato per disoccupati basato sul baratto” come qualche grande quotidiano ha scritto, ma di un progetto con altre caratteristiche. La politica continua a prendere tempo mentre la situazione economica peggiora di giorno in giorno, ma permettimi di parafrasare Vasco Rossi in una sua canzone: “fottitene dell’orgoglio, ne ha rovinati più lui del petrolio”. Allora si riferiva a una relazione sentimentale, adesso c’è in ballo la vita. Spiega la situazione a chi ti sta vicino, cerca di non vivere al di sopra delle tue possibilità e forse già sarà un piccolo aiuto perché non ti costringerà a fingere. Quando si è in difficoltà, avere una rete di sostegno che conosce i problemi aiuta anche a favorire contatti per cercare di uscire dal momento più buio oltre a offrire l’enorme valore aggiunto di non sentirsi soli. In bocca al lupo.

Mercoledì 17 aprile, alle 14.45, in Sala Congressi, proiezione del film La kryptonite nella borsa, di Ivan Cotroneo. A cura dell’Università Mario Gasparini Casari, in collaborazione con il Liceo Fanti di Carpi

Un posto nel mondo

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apoli, 1973. Peppino è il più giovane membro della famiglia Sansone. Neanche dieci anni, l’onta di una forte miopia giovanile e un’ammirazione per lo strambo cugino che crede di essere Superman. In seguito alla sua morte, il piccolo Peppino comincia a immaginarne la presenza, e di questo supereroe fantasma dal naso aquilino e dal forte accento napoletano fa il suo unico amico fidato. Quando la madre Rosaria entra in depressione dopo aver scoperto che il marito la tradisce, sarà infatti lui, più che i due zii giovani e incoscienti o i tre piccoli pulcini donati dal padre fedifrago, a insegnargli come trovare il proprio posto nel mondo. Ancora una famiglia, ancora uno sguardo al passato. Ancora un marito che tradisce e una moglie in depressione. Ancora figli scapestrati dal guardaroba a fiori e un canzoniere d’antan che risuona fra mobili di modernariato. Dentro al film d’esordio di Ivan Cotroneo, sceneggiatore fra i più apprezzati nel panorama cine-televisivo, ci sono molti degli elementi più rappresentativi del cinema italiano contemporaneo. Quel che cambia è il modo di guardare a loro: un leggero cambio di direzione determinato a ringiovanire lo sguardo e riabilitare la non freschissima materia da trattare. Da un suo romanzo, Cotroneo trae un film alla base semplice e spensierato come in fondo devono essere tutte le storie che narrano una crescita. La kryptonite aggancia una serie di personaggi paralleli che non vagano solo in maniera satellitare e parassitaria come esuberanti macchiette attorno al giovane outsider precoce e al suo supereroe immaginario, ma ne arricchiscono il percorso di vitalità narrativa e vivacità espressiva.


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22 L’aforisma della settimana...

“Chi si innamora troppo di se stesso, non avrà contendenti”. Benjamin Franklin appuntamenti

Teatro CARPI

16 aprile - ore 21 Assedio Di Barbara Bregant Con Serena Di Blasio e Monica Mosolo Regia di Nicoletta Oscuro Produzione: Associazione Culturale ImparArti Due donne, un incontro inatteso. Dialoghi serrati, la forza dell’ironia assunta a mezzo di introspezione e conoscenza: una pièce dissacrante e poetica che ci parla di una relazione possibile e dice un po’ di quelle cose che spesso non si dicono mai. Cinema Teatro Eden 17 aprile - ore 21 Il cardinale Lambertini Compagnia Anfitrione Con Andrea Ferrari Di Alfredo Testoni Adattata e diretta da Andrea Ferrari Cinema Teatro Eden

Mostre CARPI

Fino al 14 aprile Da acquerello ad acquerello La nostra passione Espone Rosella Tagliavini Incontri collaterali alla Mostra 13 aprile - ore 18 Rosella Tagliavini “un percorso” Sala espositiva Fondazione Cassa di Risparmio Fino al 14 aprile Live For Emilia (pt III) Dal basso nella bassa Un racconto fotografico di Giuseppe Gottardi Sul progetto del Comitato Popolare Mirandolese per la ricostruzione del post-terremoto a Mirandola Spazio Giovani Mac’è Fino al 17 aprile Immagini Occhificate Mostra fotografica di Marco Spaggiari 7 aprile, ore 17.30 Inaugurazione mostra alla presenza dell’autore e del professor Luca Farulli, docente d’Estetica Accademia Belle Arti Venezia Spazio Meme Fino al 28 aprile Alfabeto delle fiabe Un grande alfabetiere e un itinerario poetico tra i personaggi, i luoghi e i simboli della fiaba popolare Sala Cervi di Palazzo dei Pio

Il duo americano delle sorelle Casady si esibirà in Piazza Lusvardi a Soliera il 16 giugno

CocoRosie in concerto

appuntamenti

Fino al 30 aprile L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Marco De Angelis O&A Centro Affari

Eventi CARPI

12 aprile - ore 22 Terje Norgarden Kalinka Arci Club 12 aprile - ore 9/18 Il Microcredito La buona economia Convegno sul tema del Microcredito inteso nella sua duplice funzione di strumento, cura e riscatto sociale Casa del Volontariato 14 aprile - 20,30 Fratelli e sorelle Le diverse tipologie di fratrie nell’adozione Conduce: Carmine Pascarella, psicologo Usl di Reggio Emilia Sede Nadia

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ocoRosie: è questo il primo grande nome svelato della prossima edizione di Arti Vive Festival, la manifestazione solierese che intreccia musica indipendente, teatro d’innovazione, fotografia, cortometraggi, installazioni e che quest’anno vivrà la sua settima edizione dal 7 al 16 giugno prossimo. E proprio per domenica 16 è annunciata l’esibizione live delle CocoRosie, qualcosa di più di un gruppo rock, un universo artistico a 360%. Dopo anni di assenza, le sorelle più stravaganti ed eccentriche del panorama indie internazionale, autrici di un’inconfondibile miscela di folk, elettronica, hip hop e lirica, tornano in Europa per un tour che accanto alle capitali europee, vede per l’appunto Soliera. Le CocoRosie presenteranno il loro ultimo album dal titolo Tales of a grass widow che vedrà la luce a fine maggio. Nel 2012, il duo ha pubblicato, dopo 2 anni di silenzio, il singolo We are on fire, registrato con la supervisione

di David Sitek dei TV on the radio a Los Angeles. Il singolo è uscito in versione digitale e in vinile e contiene la b-side Tears for animals che vede alla voce Antony Hegarty, voce degli Antony and the Johnsons, registrata la primavera precedente nel loro studio di Brooklyn. La copertina del singolo è firmata dalla stessa Bianca Casady, che si dedica all’arte con lo pseudonimo di Twin Rivers, e dall’artista Jesse Hazelip. Grey Oceans, il quarto album delle sorelle Casady, è stato registrato per buona parte a Buenos Aires in un piccolo studio vintage sotto la supervisione tecnica di Nicolas Kalwill, nome celebre della musica argentina e ingegnere del suono di album rinomatissimi della musica sudamericana. Grey Oceans è dunque un disco internazionale, una sorta di raccolta di sensazioni e umori che le due sorelle hanno saputo tradurre in musica con l’apporto di collaboratori di grande talento e mestiere. Oltre che a Buenos Aires

Inizia la disfida per la seconda edizione della Giostra Balsamica

L’oro nero torna di scena a Carpi

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itorna anche quest’anno la Giostra Balsamica, ovvero il torneo dei quartieri e delle ville del carpigiano tra i produttori di Aceto Balsamico Tradizionale di Modena. Un’iniziativa che, attraverso la gara e il confronto, vuole riportare alla luce le acetaie private, nonché l’avvicinamento della collettività alle tradizioni enogastronomiche locali e promuovere il balsamico della tradizione secolare. Tra i principali appuntamenti della gara in programma segnaliamo: giovedì 9 maggio, alla Scuola di Ristorazione Nazareno, serata conviviale e promozionale dell’evento. Dal 20 maggio al 1° giugno, in Acetaia comunale, dalle 10 alle 12, escluso i giorni festivi, si raccolgono

i campioni del prezioso prodotto che si sfideranno. Possono partecipare tutti coloro che hanno un’acetaia nel territorio di Carpi. Dopo la consegna, l’aceto sarà sottoposto, nelle settimane successive, a esami chimico-fisici e i maestri assaggiatori della Consorteria ABTM svolgeranno serate di selezione degli aceti. Nelle prime settimane del mese di settembre, nella Saletta Pubblica della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi - in corso Cabassi, 4 - si terranno le serate di selezione dei campioni finalisti. In quell’ambito sarà

l’album è stato registrato tra Parigi, Berlino, New York e Melbourne e questo cosmopolitismo musicale ha segnato la direzione sonora del duo, che spinge con forza verso il free jazz e l’improvvisazione, estremizzando le differenze di stile sempre esistite tra le due sorelle. Dai loro esordi nel 2003 come folk vocal duo - che utilizzava l’arpa, la chitarra acustica, le tastiere e una schiera di giocattoli cigolanti - fino al loro divertente quanto obliquo hip-hop a cui partecipano il beatboxer e MC francese Spleen e talvolta l’amico Patrick Wolf al violino e voce, le CocoRosie si sono evolute in modo consistente, forzando i propri limiti per sfuggire alle aspettative e spiazzare l’ascoltatore. I tre album precedenti delle sorelle Cassidy, La maison de mon rêve, Noah’s ark e The adventures of Ghosthorse & Stillborn ci hanno presentato i loro paesaggi sonori unici, talvolta inquietanti ma sempre affascinanti e originali. Per maggiori informazioni: 059.568580-81. prevista anche una degustazione dei campioni finalisti da parte del pubblico, condotta dai maestri assaggiatori. Sabato 12 ottobre, infine, il vincitore della Giostra Balsamica sarà premiato nell’ambito delle iniziative comprese in occasione della Cottura del Mosto in Piazza. Per informazioni: giostrabalsamica@gmail.com Alfiere Lino Gazzotti - 335 1248594.

13 aprile - ore 21 Cabaret Carpe Ridens 5ª edizione del Concorso di Comicità Ospite Norberto Midani Centro Loris Guerzoni 13 aprile - ore 16 20° Giro podistico di Cortile Manifestazione a carattere ricreativo, ludico, motorio non competitiva Circolo Arci U. Barbaro 13 aprile - ore 21 Serata Danzante a 360° Durante la serata esibizione della scuola di ballo Red Moon Dance della Maestra Barbara Benatti Il ricavato della serata sarà devoluto a favore di: Amo per l’acquisto di uno strumento per prevenire la caduta dei capelli causata dalla Chemioterapia e di Alice per l’acquisto di una centralina per un monitor e materiale per palestra pazienti unità ictus Circolo Rinascita - Budrione 14 aprile - ore 15.30 Spettacolo dialettale An n’è mai cum i disan Commedia dialettale presentata da Quelli delle Roncole 2 Due atti di Giovanna Ganzerli Regia di Giovanna Ganzerli Personaggi e interpreti Patrizia Poletti, Wilma Tancredi Veronesi, Roldo Graziella Meschieri, Meriga Umberto Scardua, Gelindo Giovanni Solieri, Manfredo Elena Galavotti, Romilda Federico Mancini, Zelio Ines Guaitolini, Palmira Anna Cafaro, Dilva


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appuntamenti

Gloria Ferrari, Venerina Circolo Graziosi

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Sipario il 12 aprile, alle 21, a Modena, allo Storchi, per la VII edizione del V-Day

Insorgete donne!

14 aprile - ore 21 Nino Rota Quartet Sala del Club del Corso 14 e 21 aprile - ore 16/19 Amici diamo inizio alle danze! Esibizione delle migliori scuole di ballo locali Borgogioioso 14 aprile - ritrovo alle 8 33° Giro delle risaie Camminata non competitiva aperta a tutti Circolo La Fontana Fossoli 14 aprile - dalle 10 Friend’s Cup Calcio a 7 Campo sportivo di Fossoli 16 aprile - ore 20,45 Conferenza dal tema: Come aiutare i bambini ad affrontare le prime esperienze difficili Auditorium Biblioteca Loria 17 aprile - ore 21 Letture biografiche e poetiche a cura di Arianna Agnoletto Emily Dickinson Libreria Mondadori 17 aprile - ore 15 La gestione della qualità della memoria Relatrice: Vanda Menon, medico geriatra Centro Sociale Guerzoni Il 14 aprile, alle 21, concerto del Nino Rota Quartet

Indimenticabili colonne sonore

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l violino di Giannina Guazzaroni, il flauto traverso di Federica Torbidoni, il pianoforte di Deborah Vico e le percussioni e la voce di Rosa Sorice: sono questi i quattro ingredienti di Cinema e musica, il concerto tutto al femminile che il Nino Rota Quartet terrà a Carpi, domenica 14 aprile, alle 21, presso la Sala del Club del Corso. Le quattro virtuose eseguiranno le immortali melodie che hanno fatto la storia del cinema italiano e internazionale, in un concerto che sarà un emozionante viaggio tra alcuni dei più bei temi della storia della Settima Arte, composti da grandi maestri quali Nino Rota – che riceverà un’attenzione particolare in considerazione dei 30 anni dalla scomparsa - Ennio Morricone, Nicola Piovani, John Williams, Max Steiner, Michael Nyman e tanti altri. Quello di domenica 14 aprile è l’ultimo appuntamento della rassegna I concerti dell’Università – promossi dall’Università Mario Gasparini Casari grazie al contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. Il costo del biglietto è di 13 euro - 10 per i soci e i minori di anni 16.

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i hanno fatto insorgere, ballare, commuovere, ridere, emozionare, arrabbiare, sdegnare e sperare. Sono I monologhi della vagina ancora una volta in scena: ogni anno gli stessi, ma ogni anno diversi perché i monologhi si evolvono al mutare delle denunce, delle condizioni sociali, delle insidie quotidiane a cui sono vincolate le donne. Ogni anno a ricordare che nella storia di una sola donna se ne riconoscono molte altre, come nelle risate amare che i monologhi riescono a suscitare nel profondo perché, in quei sorrisi, è compresa l’indignazione di tutte noi. Sipario dunque il 12 aprile, alle 21, a Modena, al Teatro Storchi, per la VII edizione del V-Day 2013: il percorso di teatro politico che fa del diritto al genere e delle sue contraddizioni, il campo di ricerca per aiutare,

divertire, capire e riflettere. I monologhi della vagina negli ultimi sei anni hanno richiamato nel modenese oltre 4mila spettatori devolvendo a diverse associazioni impegnate nella lotta contro la violenza circa 20mila euro. Ma la dimostrazione che la nostra provincia si è distinta per l’impegno profuso, arriva dal riconoscimento Oltreoceano della precisa scelta di Eve Ensler di girare la parte italiana del video della campagna One Billion Rising in città. Un breve docu-film che spazia fra Modena, Congo, India, Filippine, Stati Uniti, e sarà proiettato in scena inframmezzando la recita dei pezzi tratti dal celebre libro. A calcare il palcoscenico una quarantina fra attrici, registe e tre registi, in un range di età che copre dai 16 ai 70 anni. “I laboratori – ha spiegato Elena

Montorsi, del Comitato V-Day modenese e One Billion Rising, autrice, inoltre, della traduzione nazionale del nuovo testo della Ensler, Rising - sono iniziati a metà dicembre spaziando da tecniche di semplice preparazione teatrale, occupazione dello spazio, presenza scenica e uso della voce, fino a percorsi più intimistici in cui ci si confrontava sui temi proposti nei monologhi, integrandoli al proprio vissuto emozionale, seguendo una sorta di lavoro di autocoscienza guidato dalla regista di riferimento per il singolo monologo. Nel V-Day si creano relazioni. La particolarità modenese è data dal coinvolgimento di attrici non professioniste, di ogni età e provenienza, molte delle quali non hanno mai affrontato percorsi in difesa dei diritti di genere, ma è proprio questo presupposto ad aver

premiato il V-Day cittadino: il fatto di avere usato il teatro come strumento creativo per avvicinare le persone a questi temi e soprattutto ad una nuova consapevolezza di sé e dei propri diritti: è importante, perché solo se ne sei cosciente in prima persona potrai difendere te stessa e gli altri”, ha concluso. Quest’anno le novità scenografiche sono rappresentate dalla proiezione del video One Billion Rising e dalla presenza sul palco di pouf offerti dalla ditta Puffla di San Felice sul Panaro, scelta come sponsor della manifestazione in quanto azienda colpita dal recente sisma. Fra i celebri testi portati in scena: Come la chiamiamo; Peli; L’inondazione; Gli piaceva guardarla; La mia gonna corta; La mia vagina arrabbiata; La mia vagina era il mio villaggio; Rising e altri. “Creare attenzione sui temi di genere con strumenti non convenzionali e d’immediata comprensione, che usino l’ironia e la creatività, è un modo nuovo di sensibilizzare su prevenzione e contrasto alla violenza. Una formula, che abbiamo convintamente sostenuto dal suo esordio. A Modena – ha detto Vittorina Maestroni, presidente del Centro documentazione donna – il connubio fra associazioni femminili, che da tempo si occupano del contrasto alla violenza, e la voglia d’azione dei gruppi di donne che hanno lavorato sui percorsi teatrali, ha avviato un nuovo modo sinergico di fare prevenzione che segna un salto di qualità metodologica: se ciò fosse riconosciuto anche con uno stanziamento di risorse adeguate, si potrebbe favorire un lavoro strutturale e continuativo in tema d’interventi formativi sulla convivenza fra i generi, anche con gli adolescenti”.

Arricchiscono la primavera di Forum Eventi quattro appuntamenti dedicati ai giardini, dove prendono la parola esperti e giardinieri illustri che invitano a pensare al giardino soprattutto come a un luogo in cui si conserva la memoria collettiva di un territorio

Il giardino: memoria del mondo F ino al 29 maggio la letteratura è la protagonista nei dieci nuovi appuntamenti modenesi del Forum Guido Monzani. A presentare le loro ultime pubblicazioni nomi noti del giornalismo, della cultura e del cinema: da Daria Bignardi a Pupi Avati, da Alessandro Barbero a Mauro Corona, da Philippe Daverio a Paolo Giordano. Per la prima volta la rassegna è arricchita da una sezione tematica: il “giardino” è al centro di quattro incontri monografici tra teoria, pratica, storia e filosofia. Tutti gli eventi sono a ingresso gratuito. Arricchiscono la primavera di Forum Eventi quattro appuntamenti dedicati ai giardini, dove prendono la parola esperti e giardinieri illustri che invitano a pensare al giardino soprattutto come a un luogo in cui si conserva la memo-

ria collettiva di un territorio. Gli incontri sono realizzati in collaborazione con la delegazione modenese del Fai e il Garden Club di Modena. Dopo Luigi Zangheri, domenica 12 maggio alle 17.30 è protagonista Libereso Gugliel-

mi, il poeta dei fiori, conosciuto anche come il giardiniere di Italo Calvino o l’uomo che mangia le piante, viene introdotto dal giornalista Claudio Porchia. Un appuntamento imperdibile per coloro che non hanno mai avuto occasione di incontrarlo nel suo giardino privato o in una delle sue “conferenze” informali, durante le quali il suo irruente amore per le piante riesce a contagiare anche il più apatico dei plantigradi. La sua continua ricerca lo ha portato a girare il mondo, scoprendo nuove piante, culture e biodiversità ovunque. Oggi prosegue la sua attività insegnando a disegnare le piante ai bambini delle elementari nelle scuole, tiene conferenze sul giardinaggio e la flora spontanea in giro per l’Italia, scrive e ispira articoli e libri, è un riferimento per chi ama la natura. Domenica 19 maggio alle 17.30 è la volta del “maestro” Carlo Pagani che nell’incontro Le stagioni del maestro giardiniere porta il pubblico nel suo paradiso: 5 ettari di verde incontaminato dove si occupa personalmente di un giardino, di un orto e di un frutteto. La sua è un’idea di giardinaggio che è anche uno stile di vita, un modo

armonioso di vivere in relazione con la natura nel quale nessuno è estraneo ma tutti partecipano: piante buone e infestanti, animali utili e nocivi. Divulgatore del giardinaggio come cultura, oltre che grandissimo appassionato ed esperto di piante, è conduttore di importanti trasmissioni televisive e autore di numerosi testi sull’argomento. E’ una vera è propria lezione magistrale sulla tutela della natura quella che tiene al Forum Monzani mercoledì 29 maggio, alle 21, Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, dal titolo L’uomo custode del creato.


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Calcio – Show al Cabassi: Entella travolta e sorpassata (3-1)

TOTAL CARPI: ATTO DI FORZA I biancorossi dominano una partita bellissima, tra avversari “elettivi” Viola decisivo: è l’ultima scoperta di una squadra in continua evoluzione. Il prossimo sarà un turno di verdetti per i playoff e i playout.

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l Carpi ipoteca il passaporto playoff mettendo in evidente imbarazzo l’Entella. La batte in modo travolgente, prendendone la targa fin dall’inizio. Domina in personalità, intensità, strategia. Stravince tutti i duelli individuali, impone il proprio piano quasi in assenza di contraddittorio. Chiude con scarto netto, addirittura bugiardo per difetto. E’ stato un vero e proprio atto di forza dentro una partita bellissima, piena di bollicine. Che ha prodotto molto spettacolo, ma anche raccontato parecchia differenza tra due contendenti dirette. ELETTIVITA’ - Ci sono squadre che si accoppiano al loro meglio. Ovverosia: quando si sfidano, sprigionano sul campo una chimica favorevole alle qualità di chi gioca e al divertimento di chi guarda. Del resto, in questo senso l’andata ci aveva già offerto molti indizi. Adesso lo sappiamo con certezza: Carpi ed Entella sono questo, avversari elettivi. Si affrontano abbandonandosi esclusivamente alle proprie possibilità di gioco, senza snaturarsi in funzione dei reciproci difetti. E’ una scommessa alla pari, perché l’una si fa forza sugli ingredienti che l’altra teme. E viceversa. L’Entella è palleggio denso ma lungo, ti invita negli spazi perché ha bisogno di averne per liberare il suo genio migliore. Tatticamente è molto articolata, ma sostanzialmente si fonda su un’unica idea: Vannucchi. Che appunto ha il compito di semplificare ciò che altrimenti rimarrebbe complesso. Il Carpi per strutturazione soffre i trequartisti, ma è inarrestabile quando trova praterie per correre. Le riempie di frequenze che non può reggere nessuno. Meno che mai i liguri, privi di veri podisti soprattutto a metà campo: un rombo larghissimo, spesso stracciato su 50 metri. Dentro cui hanno dilagato a turno Bianco, Papini e Viola, senz’argini. Squarciando la partita come un taglio su una tela d’arte. Il resto lo hanno fatto Di Gaudio e Melara, aggredendo le caviglie dei terzini all’inizio dell’azione. Così, senza l’acqua delle fonti primarie d’impostazione, l’Entella si è progressivamente inaridita. Fino all’incapacità di abbeverare Vannucchi, che in fondo è stato pericoloso soltanto da fermo. SQUADRA TOTALE - A cinque giornate dal traguardo, siamo di

fronte a due convincenti candidate alla post-season in uscita da percorsi evolutivi. Si sono infatti molto trasformate durante il campionato. L’Entella si è abbassata per convenienza, ha imparato a giocare sotto la linea della palla. Con più opzioni di calcio ad ampia gittata e più forza in profondità (Di Tacchio e Cori). Nel Carpi, invece, grazie alle novità di Brini sta succedendo qualcosa di ancora più profondo e illuminato. Si vedono ormai i sintomi della squadra totale, padrona dei due strumenti ammessi per controllare il gioco: sopraritmo e sottoritmo. Per tutto il girone di andata, l’estensione della filosofia-Cioffi sublimava essenzialmente solo il primo: lasciava sistematicamente l’iniziativa all’avversario per ribaltarlo al doppio della velocità; lo costringeva a esporsi e poi a rincorrere all’indietro. Naturalmente col cambio di gestione tecnica questo patrimonio non è affatto andato perso: è il genoma di questo gruppo, Di Gaudio e Letizia continuano a esserne i portatori principali. Ma adesso emerge anche la dimensione opposta: l’idea di far correre meglio la palla per esaurire la corsa altrui, attraverso un possesso-palla alto e mescolato, sia orizzontale che verticale, che

Trapani 53 Lecce 51 Sudtirol 46 Carpi 44 Virtus Entella* 43 San Marino 42 FeralpiSalò 39 Albinoleffe (-6) 37 Pavia* 37 Cremonese (-1) 36 Lumezzane* 36 Portogruaro (-1) 30 Cuneo* 30 Como (-1) 28 Reggiana 25 Tritium 17 Treviso* (-1) 13 * una gara in più

prossimo turno Domenica 14/4/2013 30a giornata, ore 15. Feralpisalò-Carpi; AlbinoleffePortogruaro; Cremonese-Sudtirol; Cuneo-Como; Reggiana-Lecce; Trapani-Pavia; Treviso-Tritium; Virtus Entella-San Marino.

mandi fuori giri il pressing. VIOLA- Questa crescita importante è l’humus ideale per fare scoperte. L’ultima è proprio Viola, che ha sfruttato l’oroscopo favorevole, come se il destino gli avesse dato l’appuntamento buono nella domenica giusta: nemmeno avrebbe dovuto giocare, il ballottaggio sarebbe stato di Concas se solo non gli fosse venuta la febbre il giorno prima. Così, l’ex reggino si è definitivamente messo sulla cartina geografica del mondo biancorosso. A furia di serpentine, l’espressione esatta del suo calcio, fatto di improvvisazione mancina e istinti rettili. Ovvero molto di quel che mancava alla causa, e che tornerà a essere utilissimo. Specie in casa, dove si può rischiare di più. QUINTULTIMA – Dalla quintultima usciranno verdetti importanti, qualcuno probabilmente definitivo.

prossimo avversario – Feralpisalò

Due conquiste: salvezza e regolarità

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classifica

opo l’Entella, un altro scontro diretto e un altro avversario molto migliorato in corsa. Nel girone di ritorno il Feralpisalò ha raccolto 18 punti, cioè appena 3 in meno dell’intera andata. Con rendimento abbastanza bilanciato, tra casa (11) e trasferta (7). La chiave è nell’energia di diversi giovani in via di definitiva consacrazione. I più determinanti sono nati nel 1992, e costituiscono il telaio offensivo: Francesco Finocchio, mezzala modernissima, di governo e sfondamento; Luca Miracoli, centravanti ibrido, tra il classico e l’universale, di grande fisico e grande mobilità; Mattia Montini (il più importante innesto di Gennaio) fantasista creativo, agile e velenoso sotto porta. Non è affatto una squadra completa: sovrabbonda in attacco, ma le è mancato spesso equilibrio. Ha perso complessivamente troppe partite (10). Tuttavia, negli ultimi due mesi è significativamente cresciuta. Ha subito solo 4 gol in 7 gare, tenuto a zero avversari complessi (Lumezzane e Albinoleffe), battuto largamente il Sudtirol al massimo della forma. Arriva insomma di slancio a quest’ultimo treno per un posto al Sole. E con due conquiste: la regolarità del risultato e la salvezza in cassaforte. Potrà insomma correre senza zavorre, giocare spensierata e leggera come chiede il suo mister: Gianmarco Remondina, ex Sassuolo, professore emerito in scienza del 4-3-3. Senza dubbio, l’unico autentico top-player. Uno dei pochi in categoria che sono più bravi della loro squadra. E per il solo fatto che la allenano, riescono a renderla migliore di quanto non si sia disposti ad accreditarle.

Entella e San Marino spareggeranno per il quinto posto. Il terzo, intanto, torna a essere scalabile. Il posticipo si è concluso con una rissa da saloon e un pareggio che tiene il Lecce in corsa per il titolo ed esclude il Sudtirol, ora atteso da un calendario abbastanza duro. Domenica sarà ospite della Cremonese, all’ultimissimo appello di credibilità. In coda: Cuneo-Como vale l’uscita dai playout, mentre Treviso-Tritium è l’estremo salvacondotto per sfuggire alla retrocessione diretta. Sono

REGIONALI – Al Borelli un derby per il 2° posto Eccellenza. Con il Piacenza ormai campione, rimane avvincente solo il derby per il secondo posto tra Rolo e Correggese. Domenica prossima, lo scontro diretto al Borelli dirà moltissimo. Intanto gli uomini di Salmi azzeccano un duplice scatto importantissimo ricavando il pieno da due trasferte piuttosto ostiche. Nel recupero di Castellarano vincono col minimo sforzo (1-0) grazie a un colpo di testa di Bouhali, che poi si ripete anche a Colorno aprendo la rimonta (3-1). Torna decisivo Napoli (doppietta), dopo oltre un mese di digiuno. Promozione. Campionato sempre apertissimo: continua non esserci né un padrone né un favorito, in testa si coagula il terzetto Calderara-Casalgrande-San Michelese. Naviga al quarto posto, lontanissima, la Solierese che ha ormai abbandonato ogni fregola di gloria. L’1-1 interno striminzito e sofferto con Zola Predosa sa sostanzialmente di resa anticipata alla corsa di vertice. Pareggia in extremis Giulio Di Giammarco, l’ultima vivace scoperta di mister Nannini.

PROVINCIALI – Limidi in crisi Seconda. C’è ancora molto campionato da giocare, ma il progetto di rimonta della Virtus è già prossimo al capolinea. Ridotti in 10 (espulso Ferrari), gli aquilotti cedono alla capolista Ravarino (0-1) in modo abbastanza pericoloso. Ora si ritrovano risucchiati a centroclassifica e rischiano lo sbandamento psicologico. In coda, ancora amarezze per le nostre: la Fossolese crolla in casa col Manzolino (1-3, Meschieri) mentre la Cabassi spreca il vantaggio di Giannerini e viene raggiunta dal S.Prospero (1-1). Nel reggiano, invece, va molto meglio al San Marino che si risolleva battendo di misura l’Albinea (1-0). Terza. La Cortilese compie l’impresa di giornata rimontando a sorpresa il Campogalliano (2-1). I gol Di Martino e del solito Chizzini sarebbero un grande favore ai cugini di Limidi. Che tuttavia non ne approfittano, anzi incappano nel secondo tonfo consecutivo (1-3 con Invicta). E’ crisi, dura e imprevista, proprio nel momento più decisivo della stagione. Nell’altro girone, lo United torna a muovere la classifica imponendo il pari al Castelnovo (2-2); male infine la Carpine, stesa in casa dal Saturno nell’anticipo serale (0-1). E.G.

partite da monitorare, poiché orienteranno il cammino delle ultime tre squadre che verranno al Cabassi. Nel mentre, il Carpi avrà la possibilità di eliminare il Feralpi dalla bagarre. Un avversario inferiore ma difficile, proprio perché leggero: è salvo e gli resta il privilegio di un sogno gratuito. Quindi può giocare da grande squadra anche senza esserlo. Enrico Gualtieri


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Pallavolo Maschile - La Cec fa il proprio dovere e centra i 3 punti contro il fanalino di coda Bonollo Mestrino

La Cec vola a +8 sul quarto posto Tabellino L a Cec fa il proprio dovere e centra i 3 punti contro il fanalino di coda Bonollo Mestrino. Se la sostanza poteva essere attesa, la forma con cui i biancoblu hanno centrato l’obiettivo è invece ben più interessante: con Max Astolfi rallentato in panchina da un problema a un ginocchio, a guidare l’Universal c’era Davide “Popi” Di Primio, giovane alzatore, classe 1993, prodotto del settore giovanile carpigiano alla prima assoluta da titolare in categoria. E se “Popi” se l’è cavata alla grande guidando i ben più esperti compagni con ordine e idee chiare, la giornata speciale dei carpigiani si è completata con l’esordio assoluto dell’altro prodotto di casa Luca Bertazzoni, alzatore classe ‘98 (15 anni ancora da compiere) fresco di esperienza in Azzurro che

Cec carpi - Bonollo Mestrino: 3-0 (25-11, 25-20, 25-12)

ha sostituito il compagno per gli ultimi punti togliendosi anche la soddisfazione di chiudere il match con un muro vincente. Sono loro le facce di questo 3-0 sul Bonollo Mestrino, una partita sempre nelle mani della Cec se non nel secondo parziale, quando i veneti

sono partiti a razzo e i biancoblu hanno dovuto rincorrere. Mestrino parte 3-7 e 4-10, la Cec rimette la testa sul parquet e impatta a quota 15, prima di tornare sotto 16-18. Sul 18-20 però si accende il muro carpigiano, che fa centro 4 volte negli ultimi palloni permettendo

Un carpigiano tra gli azzurrini di coach Barbiero

Bertazzoni di bronzo con l’Italia

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ella esperienza in azzurro per il giocatore della Cec Carpi, Luca Bertazzoni (nella foto sopra, terzo da sinistro con la Nazionale). Il palleggiatore classe ’98 ha infatti partecipato con la Nazionale Allievi al Memorial Cornacchia di Pordenone, torneo internazionale che nel fine settimana di Pasqua ha messo di fronte rappresentative nazionali e anche squadre di club. Luca e gli azzurrini di coach Barbiero hanno chiuso con un buon terzo posto dopo aver ceduto 3-0 in semifinale alla Russia poi vincitrice del torneo. Gli azzurrini sono così approdati alla finale per il bronzo, dove hanno avuto la meglio per 3-2 della Svizzera. Prima, l’Italia aveva battuto nei quarti l’Agorà Venezia (3-2) e marciato con un percorso netto fatto di soli 3-0 nel girone di qualificazione contro la Selezione di Varna (Bulgaria), Futura Cordenons e Kazakistan.

Grande successo per la manifestazione Sciame di biciclette

In 400 verso la Francesa in sella alla due ruote

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omenica 7 aprile, ha avuto luogo il tradizionale appuntamento con la manifestazione Sciame di Biciclette. Partita dal centro storico di

Carpi, alle 14.30, dopo una prima sosta all’ex Campo di concentramento di Fossoli si è diretta alla vicina Oasi la Francesa. 15 chilometri in tutto, per una manifestazio-

ne promossa dal Ceas delle Terre d’Argine e alla quale hanno partecipato circa 400 persone, almeno la metà delle quali erano alunni delle scuole.

alla Cec di chiudere 25-20. Da lì è stata una passeggiata, con anche l’altro baby di casa Marco Possega in campo per Trentin per un trionfo più carpigiano che mai. Motta intanto cede 1-3 ad Appignano e la Cec vola così a +8 sul quarto posto.

CEC CARPI: Di Primio 2, Bigarelli 12, De Marco 12, Lirutti 1, Lancellotti 10, Rau 8, Trentin (L); Raimondi 12, Bertazzoni 1, Pivetti ne, Astolfi ne, Possega (L2), D.Zanon 3. Allenatore: L.Molinari BONOLLO MESTRINO: Zorzi 5, Brugnaro 1, Calligione 2, Rebeschini 2, Mario 9, Signoretti 4, Cannella 8, Artuso ne, Giordani (L), Franceschi, Toffanin. Allenatore: L.Zanon Arbitri: Marotta e Bucci Note: ace 1/3, battute sbagliate 4/6, muri 23/3, errori punto 12/14; Cec Carpi attacco 50%, ricezione 71% (prf 55%), Bonollo Mestrino attacco 26%, ricezione 62% (prf 46%); tempi tecnici e parziali primo set 8-4, 16-6, 21-9, secondo set 3-8, 15-16, 21-20, terzo set 8-3, 16-8, 21-9; durata set 20’, 27’, 22’; spettatori 200 circa


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26 Pallamano - Definita la griglia dei playoff scudetto 2012-13

Per Terraquilia sarà dura

Peggio di così francamente non poteva andarci”. E’ un commento unanime quello che si alza in casa Terraquilia Carpi dopo il sorteggio che, a Roma nella sede della Figh, ha definito la griglia dei playoff scudetto 2012-13. Ai biancorossi è capitato nei quarti di finale uno dei clienti più scomodi fra le sette possibili rivali, lo Junior Fasano capace di vincere a punteggio pieno (18 successi su 18 gare, unica fra le 8 ammesse ai playoff) il Girone C della regular season. IL SORTEGGIO. Il momento cruciale del sorteggio è stata la definizione della quarta testa di serie, che si è aggiunta a Bolzano, Ambra e Fasano vincitrici dei tre gironi. Dall’urna delle tre seconde Pressano, Carpi e Conversano la dea bendata ha fatto uscire il nome di Conversano, che così ha evitato le tre prime della classe, finendo anche nella parte bassa del tabellone con Ambra, lasciando a Fasano (miglior score della stagione regolare) e Bolzano (campione d’Italia in carica e fresco vincitore della Coppa Italia) la parte alta che potrebbe valere un’eventuale semifinale fra le due favorite per il tricolore. “Si vede che a Conversano sono molto fortunati, perché dopo il sorteggio di Coppa hanno vinto anche questo”, il commento amareggiato del d.g. Claudio Cerchiari, che ricorda l’identico esito del sorteggio di gennaio quando, per definire la quarta semifinalista di Coppa, vennero beffate ancora una volta Carpi e Pressano a beneficio di Conversano. IL TABELLONE. Nella parte alta dunque i due quarti sono BolzanoSassari e Fasano-Carpi, nella parte bassa Conversano-Pressano e Ambra-Fondi. Si parte con le quattro gara-1 sabato 13 aprile, con un anticipo in diretta alle 20 su RaiSport il giovedì 11 (ancora da definire quale delle quattro sfide) sui campi Paolo Signorini

di Bolzano, Fasano, Conversano e Ambra, poi sabato 20 aprile (con un anticipo giovedì 18) le quattro gara-2 a campi invertiti, quindi le eventuali gara-3 sul campo di chi ha giocato in casa gara-1 martedì 23, mentre dal 27 via alle semifinali, che come la finale si giocano su andata e ritorno con differenza reti decisiva. I COMMENTI. Stessa lunghezza d’onda per coach Serafini e il d.g. Cerchiari. “Con un pizzico in più di precisione nella gara in casa con Ambra – spiega Cerchiari – fra le teste di serie ci saremmo potuti essere noi e magari sognare anche una finale nella parte bassa del tabellone. Fasano ed eventualmente Bolzano sono invece il top che la pallamano italiana può esprimere oggi. Sarà durissima”. Guarda positivo Serafini. “E’ vero, ci è andata come peggio non poteva – spiega il coach – perché Fasano ha vinto tutte le gare e ha una rosa stellare, poi un’eventuale gara-3 sul loro campo, sempre caldissimo e pieno, è un bello svantaggio. Ma ci proveremo lo stesso”. L’AVVERSARIO. Lo Junior Fasano è espressione di un paese di 38mila abitanti in provincia di Brindisi, dove la pallamano è quasi una religione (la squadra di calcio, per fare un esempio, è appena fallita e ripartita dalla Seconda categoria), tanto che 18 giocatori della rosa di coach Ancona su 20 sono fasanesi doc. Le partenze estive di Kokuca e Bobicic non hanno indebolito la rosa dello Junior, che può vantare anche due colonne della Nazionale azzurra come il pivot classe ‘88 Umberto Giannoccaro e il terzino-ala Francesco Rubino (‘83), insieme autori di 209 delle 618 reti segnate in stagione. Per Carpi lo storico debutto nei playoff sarà un vero e proprio battesimo del fuoco alla Palestra Franco Zizzi, solitamente stipata nei suoi 300 posti a sedere.

ginnastica ritmica - La squadra del Club Giardino è stata ammessa alla Nazionale del Campionato di Serie C che si terrà ad arezzo

Sempre più in alto S

i è svolta domenica 7 aprile, nel Palazzetto dello Sport di Gerenzano, la Fase Interregionale Nord/Est del Campionato di Serie C GR, facente parte del calendario agonistico della Federazione Ginnastica d’Italia. La Ritmica Giardino si è presentata con la squadra composta da: Nicole Arfeli, Ilaria Giovanelli e Asia Ognibene. Malgrado la tensione abbia fatto commettere alle ragazze alcuni errori, la buona performance al Collettivo a Corpo Libero e l’impeccabile esercizio in coppia al Cerchio hanno consentito alla squadra di dare un’ottima impressione alla giuria. Sul totale delle 40 squadre presenti, la Ritmica Giardino ha così conquistato un

buon 15° posto che le garantisce l’ammissione alla fase Nazionale del prossimo 4 e 5 maggio ad Arezzo (solo 17 le squadre ammesse). Soddisfatta la respon-

sabile tecnica della formazione, Federica Gariboldi. Tennis

Lo Sporting conquista il Trofeo Palmieri

E

’ stata la squadra dello Sporting Club Carpi ad aggiudicarsi il Trofeo Palmieri, Campionato a Squadre Indoor 2013, imponendosi in finale sul Forum

Tennis di Forlì per 2 a 1. Dopo essersi qualificati terzi nel proprio girone, nel tabellone finale i ragazzi di Carpi non hanno avuto pietà per nessuno eliminando squadre come

il T.C. Parma, il T.C. Fossadalbero, la squadra A del C.T. Reggio Emilia, per sbarazzarsi poi, in semifinale, dello Sporting Sassuolo. Per il Forum Tennis non c’è stato nulla da fare in finale sui campi dello Sporting dove la squadra di casa, trascinata da un grande Alessandro Bonini, ha lasciato ben poco agli avversari romagnoli. Risultati delle partite: Paolo Rossi batte Alessio Tinti 6-2, 6-2. Alessandro Bonini batte Filip Radovanovic 6-4, 6-3. Michele Barbetti e Walter Marani vincono su Luca Favale e Flamini Fabrizio 6-1, 6-4. In piedi da sinistra: il fiduciario FIT Nicolini, Franco Dazzi dirigente Club Carpi, Walter Marani, Alessandro Bonini, Iacopo Luppi, Michele Barbetti, Roberto Caffarra e Davide Sbisà. In basso da sinistra Giorgio Guidetti, il capitano Enrico Frattini e Alessio Tinti.

Bocce - Paleari e Luraghi perdono la finale a Verona così come Signorini che a Bergamo finisce secondo in classifica

La Rinascita sfiora la vittoria N

elle giornate di sabato 6 e domenica 7 aprile la Rinascita ha sfiorato la vittoria in due gare nazionali. Sabato 6 aprile a Verona in occasione del Memorial Ruzzinente Begnoni - Hendrix Mozzecane, la coppia della MP Filtri Rinascita Modena, Paleari - Luraghi Marco perde la finale contro Manghi-Tosca di Piacenza con il punteggio di 12 a 8. Classifica finale: 1° Manghi - Tosca (Fontanella, Piacenza); 2° Paleari - Luraghi (MP Filtri Rinascita, Modena) 3° Baldi Stellini (Scaligera, Verona); 4° Rossi - Selogna (Buco Magico, Reggio Emilia). Domenica 7 aprile nell’ambito del

circuito Fib nazionale si è svolto a Bergamo l’11° Trofeo I Galecc presso la Polisportiva Presezzo. Il campione del mondo della MP Filtri Rinascita Paolo Signorini ha perso la finale contro Massimo Bergamelli di Casa Bella Bergamo, per 12-6. Classifica finale: 1° Massimo Bergamelli (Casa Bella, Bergamo); 2° Paolo Signorini (MP Filtri Rinascita, Modena); 3° Daniel Tarantino (Rubierese, Reggio Emilia); 4° Maurizio Mussini (Brescia Bocce, Brescia). Nel prossimo fine settimana riprende il Campionato: prossimo avversario della MP Filtri Rinascita, nel turno in programma sabato 13 aprile, sarà Fontespina di Macerata.

Paleari e Luraghi


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