Tempo n°16

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Settimanale di

27 aprile 2012

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 16

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gli alpini sono la mia famiglia Il caporale carpigiano Andrea Tirelli è un Alpino dell’Esercito Italiano, di servizio a Trento nel 2^ Reggimento Genio Guastatori Alpini, la cui funzione principale è quella di disinnescare mine e ordigni esplosivi. Una vita dura che lo ha profondamente cambiato

Andrea Tirelli Giovanni Taurasi circondato dai cittadini

Francesco Franda

a digione con doppia corona di alloro

remesina: “Botte” in consiglio comunale

Si amplia l’offerta del punto nascita di carpi

le rinnovabili hanno sfilato a roma per protesta


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Libri

da non perdere!

Tra le righe...

Carpi, a ricordo di...

La bussola del piacere di David J. Linden

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avid J. Linden nel suo nuovo libro La bussola del piacere (Codice edizioni) ci racconta come i confini di cosa è bene e cosa è male, di cosa separa il socialmente accettabile dal moralmente deplorevole siano, nella realtà, molto più sfumati di quanto si possa pensare. C’è un burattinaio nascosto nel nostro cervello che muovendo immaginari fili elettrochimici ci motiva, ci fa desiderare, ci spinge all’azione sia quando questa è utile sia quando è sconsiderata o dannosa. Si tratta del piacere, da sempre al centro dei nostri pensieri e che ricerchiamo incessantemente dall’inizio dei tempi. “Per centinaia di migliaia di anni il piacere è stato la voce con cui l’evoluzione ci segnalava cosa era utile per la sopravvivenza della specie: mangiare, accoppiarsi, uccidere una belva. Una scarica di piacere significava ‘Ehi, presta attenzione! Questa è una cosa importante che sarà utile per la tua vita: ti conviene ricordarla’. Poi, però, abbiamo capito come superare la natura in furbizia, e abbiamo iniziato a procurarci il piacere su richiesta”. Così il piacere è diventato anche dipendenza: con il risultato che shopping, orgasmo, crack, preghiera, esercizio fisico, nicotina, cibo, sono per il nostro cervello indistinti e frutto di una stessa stimolazione. Un libro che ci aprirà gli occhi...

la Foto della settimana

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a celebrazione del 25 aprile non sarà più la stessa a Carpi. L’anniversario della Liberazione coincide per noi con la tragedia che, lo scorso anno, è costata la vita a tre persone: Giovanni Faglioni, Enzo Grossi e Gianni Bencivenni travolti da un’auto nei pressi della panchina nel mezzo di Piazza Martiri. Sette i feriti in tutto. L’auto finì poi contro il palo del lampione e la conducente riuscì a salvarsi. In quel momento dal lato sud stava entrando la banda cittadina per le celebrazioni poi sospese. Quest’anno è stato reso omaggio ai caduti per la libertà con la deposizione delle corone al Sacrario nel Cimitero Cittadino e col corteo terminato coi comizi in Piazza Martiri. Ma l’Amministrazione Comunale ha deciso, opportunamente, di ricordare quei tre uomini che sono venuti improvvisamente a mancare alle loro famiglie, segnate ancora oggi, a distanza di un anno, scoprendo una targa a ricordo dell’incidente. Il sindaco Enrico Campedelli ha posto una corona di fiori. Un atto dovuto, non scontato.

Sara Gelli

Sistemi di sicurezza casalinghi...

Il graffio

La Iena

Pare una zona di confino a metà tra il sovietico di Timisoara e le gabbie dei T-Rex di Jurassic Park: cos’é? Ma lo stadio Cabassi naturalmente! Frase della settimana...

“Allora li chiamiamo i vigili?”. Sollecitazione di Paolo Zironi, consigliere del Pd durante il trambusto verificatosi in Consiglio Comunale dopo la discussione dell’ordine del giorno dedicato alla questione del senso unico di via Remesina.

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

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REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 jessica@radiobruno.it, liliana@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 24 aprile 2012


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Il caporale carpigiano Andrea Tirelli, da oltre un anno, è un Alpino dell’Esercito Italiano, di servizio a Trento nel 2^ Reggimento Genio Guastatori Alpini, la cui funzione principale è quella di disinnescare mine e ordigni esplosivi. Una vita dura che lo ha profondamente cambiato

“Gli Alpini sono la mia famiglia” O gni settimana incontriamo giovani carpigiani che hanno una storia speciale da raccontare. Vite, le loro, spesso spese tra libri, esami universitari ed esperienze di lavoro in giro per il mondo. Tra loro ve ne è uno che ha fatto una scelta diversa. Radicale. Andrea Tirelli, 21 anni, ha scelto le montagne. E la vita militare. Il Caporale Andrea Tirelli infatti, da oltre un anno, è un Alpino dell’Esercito Italiano, di servizio a Trento, nel 2^ Reggimento Genio Guastatori Alpini, la cui funzione principale è quella di disinnescare mine e ordigni esplosivi. Ma cosa spinge un ragazzo a lasciare una dimensione protetta, per dedicarsi alla vita militare? Quali sono le difficoltà di cui è disseminato tale cammino? Quanto è grande il suo attaccamento per il più antico corpo di fanteria da montagna attivo nel mondo? Andrea come è nato in te il desiderio di diventare un alpino? “Sin dalla terza Liceo ho coltivato il desiderio di arruolarmi poi, nel dicembre del 2010, arrivò il momento giusto per farlo. Inizialmente ho frequentato per tre mesi la

Scuola militare di Capua, in provincia di Caserta, dopodiché sotto mia esplicita richiesta, ho deciso di entrare nel “mio corpo”, ovvero quello degli Alpini. Alpini perchè ritengo sia l’unico corpo che, dall’Unitá d’Italia ad oggi, è sempre stato apolitico - anche durante il Fascismo - e, soprattutto, si è sempre schierato dalla parte del popolo, dedicandosi a interventi di aiuto in caso di emergenze nazionali e non solo. Inoltre, il cappello alpino per me - per noi - è tutto: è sacro! Dopo la scuola militare, la mia prima destinazione é stata Bolzano, successivamente Belluno per tre mesi di corso fuciliere e, fino a qualche settimana fa, Corvara in Badia (provincia di Bolzano) a 1.600 metri, in una base addestrativa del soccorso piste. Da qualche settimana sono invece stato trasferito a Trento, al 2^ Genio Guastatori Alpini”. Quali sono le vostre attività? “Le attività del reparto sono numerose: corsi minex a Trento e a Roma per il riconoscimento di ordigni, esplosivi, mine e Ied, gli ordigni artigianali improvvisati che si trovano spesso in territorio

afgano! Inoltre vengono fatti vari corsi patenti per mezzi come ruspe, muletti e macchine che vengono impiegate in caso di calamità, dai terremoti (il reparto è stato nella città dell’Aquila) alla neve (a febbraio - marzo siamo stati a Cesena) e, ovviamente, svolgiamo attività legate all’incarico di artificiere”. Come si svolge una tua giornata tipo? “Sveglia alle 7, colazione e, alle 8, alzabandiera accompagnata dall’inno nazionale: un momento importantissimo per ciascuno di noi. Dopodiché si compie attività fisica, si pranza alle 12.30 e alle 13.30 si fa l’adunata per programmare le attività pomeridiane (corsi, lezioni teoriche sulla figura dell’artificiere e simili...)”. Quanto ti ha cambiato la vita militare? “La vita militare mi ha cambiato. In meglio. Ho appreso l’educazione e il rispetto per i più anziani. Ho imparato ad apprezzare le piccole cose della vita come una stretta di mano, un sorriso e una doccia calda”. Quali sono gli aspetti più duri da affrontare? “Mi sono arruolato a 19 anni e i primi giorni sono stati psico-

Andrea Tirelli

“Gli alpini sono la mia famiglia” Leggi la notizia su: www.temponews.it

logicamente durissimi. Ero a pezzi, così come i miei colleghi. Intorno a me non c’erano le cose a cui ero abituato: la televisione, il proprio bagno, il mio letto, i manicaretti culinari di mia nonna. Sveglia alle 05:40, ritmi incalzanti e intorno nessun amico. E’ dura essere soli a 800 chilometri lontano da casa! Successivamente, entrando negli Alpini, che ritengo una vera e propria

famiglia, sono stato sempre meglio: ho costruito nuove e solide amicizie e ho vissuto tante avventure in montagna (anche se le nevicate e il freddo non li dimenticherò tanto facilmente”. Tra i tuoi desideri vi è quello di partire per l’Afghanistan: perchè? “Se riusciamo a fare il corso minex entro la fine dell’anno dovremmo partire a marzo 2013, con la brigata Julia. Ho dato la mia disponibilità per vari motivi: innanzitutto non mi rifiuterei mai di andare in missione sapendo che tanti colleghi, sposati con figli, lo fanno nonostante abbiano una famiglia a casa che li aspetta. In secondo luogo credo sia un’irripetibile esperienza di vita e l’occasione per dimostrare di essere un militare: un alpino che, dopo la Russia, l’Albania e la Grecia in cui si recarono i nostri nonni, ora compie il suo dovere in Afghanistan”. Cosa rappresenta per te l’esercito? “L’Esercito, come recita anche il giuramento a cui ho prestato fedeltà, è il simbolo della salvaguardia della nostra democrazia, delle libere istituzioni. Uno strumento per

difendere non tanto i nostri governanti - sempre più deludenti - bensì gli italiani, la patria e il tricolore. Valori per cui tanti nostri avi persero la vita nelle guerre d’Indipendenza, così come nelle due guerre mondiali, sacrificandosi per un ideale forte: l’Italia”. Cos’è per te la pace? Credi che l’esercito sia l’organo preposto per mantenerla? “La pace dovrebbe esserci sempre, dall’Africa al Medioriente... l’esercito di oggi é lo strumento per mantenerla o instaurarla”. Ci sono altri carpigiani arruolati negli Alpini? “Due: Marco Bitassi, con me a Trento, e Roberto Petrone anche lui Alpino a Bolzano. Entrambi 22enni”. Consiglieresti la vostra esperienza anche ad altri ragazzi? “Personalmente consiglio a tutti i diciottenni di arruolarsi negli Alpini: vi forma mentalmente e fisicamente! E poi tale scelta consentirà loro di distinguersi dalla massa di carpigiani che resta a casa o va all’Università a spese dei genitori. Saranno davvero fieri di loro stessi”. Jessica Bianchi

Euro Cattini: uno di noi!


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4 Dopo 30 anni, Comal srl, azienda produttrice di salumi, ha deciso di abbandonare Novi di Modena, dov’è nata, trasferendo la sede operativa in provincia di Rovigo

Nulla da fare per i 30 dipendenti di Comal

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opo 30 anni di storia la Comal srl, importante azienda produttrice di salumi, ha deciso di abbandonare Novi di Modena, dov’è nata, trasferendo la sede operativa a Salara, in provincia di Rovigo. Una notizia nefasta, soprattutto in tempo di crisi, se si pensa ai circa 30 dipendenti che, insieme all’indotto, fanno di Comal una tra le principali realtà produttive del Comune delle Terre d’Argine. “L’Amministrazione e il sindaco hanno dato sostegno, disponibilità e collaborazione, ma l’azienda ha incontrato ostacoli che abbiamo valutato incompatibili con il progetto di ampliamento sviluppatosi a Novi, difficoltà riconducibili ad altri Enti, uno su tutti Aimag”, commenta l’amministratore di Comal, Sandro Gialdi. A fine 2009 l’impresa aveva iniziato dei processi di investimento che, con l’acquisto di un lotto di terreno nell’area industriale, avrebbero dovuto portare a un ampliamento degli stabilimenti. Espansione che si è purtroppo rivelata un miraggio. La notizia è di quelle che pesano, e subito deflagra la polemica. “I difficili rapporti con

Aimag non sono che la goccia che ha fatto traboccare il vaso – commenta Gianpaolo Travasoni, consigliere comunale del gruppo Rinnoviamo che, sulla vicenda, ha presentato un ordine del giorno d’urgenza – ma la verità è che, negli ultimi 15 anni, le amministrazioni che si sono avvicendate hanno attuato politiche economiche sbagliate e l’ultima non ha saputo invertire la tendenza. Tutti sanno che le imprese di Novi hanno rapporti difficili con l’Ufficio Tecnico e per un’azienda così importante occorreva coinvolgere tutto il Consiglio Comunale e fare, se necessario, più di un miracolo per salvarla”. Risponde per le rime il sindaco Luisa Turci: “questa macchina del fango è insopportabile. Abbiamo cercato di raggiungere una mediazione in tutti i modi possibili, ma nel 2000 la situazione era diversa da quella di oggi e, in ogni caso, ricordo che io sono in carica dal 2007. Per un’impresa che se ne va, comunque, un’altra si ingrandisce: la Lameplast sposta tutta la sua struttura produttiva da Bologna a Rovereto”. Marcello Marchesini

Stefano Fassina a Carpi

“Il Pd è il partito del lavoro” Stefano Fassina e Jessica Vellani

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l lavoro, la precarietà, i giovani, l’Europa: sono solo alcuni dei temi trattati dal responsabile nazionale Lavoro del Pd, Stefano Fassina, ospite, giovedì 19 aprile, della Festa di primavera di Santa Croce, organizzata dai circoli Pd della zona a sud di Carpi. Presenti, oltre a Fassina, il segretario regionale del Pd Stefano Bonaccini e Jessica Vellani, segretaria dei Giovani democratici di Carpi. Proprio ai giovani è toccato fare domande per cercare quelle risposte che le difficoltà oggettive nel trovare e nel mantenere un lavoro, per forza di cosa, sono attese dalla politica. Una prima risposta la Regione Emilia Romagna, in realtà, l’ha già data. Lo ha ricordato Stefano Bonaccini: la Regione ha appena varato un Piano straordinario per l’occupazione giovanile che stanzia 46 milioni di euro destinati a formazione, stabilizzazione contrattuale e al fare impresa. “Il Pd è un partito del lavoro. Di tutto il lavoro, non solo di alcune forme. Fondamentale, quindi, battersi contro la precarietà; per farlo – ha spiegato Fassina – occorre prima di tutto rimettere in moto lo sviluppo. Se non riparte la domanda, non si assume e, se non si assume, le famiglie sono in grande difficoltà”.

i lavoratori hanno manifestato davanti a Montecitorio contro il Governo Monti. Tra loro anche il carpigiano Lorenzo Boni di Zetech, fra gli ideatori del sit-in

Il popolo delle Rinnovabili è sceso in piazza a Roma S it-in di protesta del popolo delle rinnovabili: i lavoratori del fotovoltaico e, più in generale, operanti nella Green Economy hanno manifestato a Roma davanti a Montecitorio contro il Governo Monti. I nuovi decreti del Governo, infatti, se approvati, affosseranno la produzione di energie pulite in Italia e faranno licenziare o mettere in cassa integrazione migliaia di addetti del settore. La manifestazione, a cui hanno partecipato anche tanti carpigiani, è stata civile e ordinata e, in perfetto stile green: i partecipanti, infatti, non hanno lasciato rifiuti a terra. Nutrita la schiera dei politici presenti: Antonio Di Pietro (Idv), Ermete Realacci e Francesco Ferrante (Pd), l’ex ministro Alfonso Pecoraro Scanio. “L’idea di cambiare il sistema energetico italiano proprio non va giù, ma è il futuro: oggi la tecnologia dà la possibilità a ognuno di produrre energia elettrica - spiega il carpigiano Lorenzo Boni di Zetech, fra gli ideatori della manifestazione a Roma - e non è molto lontano il momento in cui i cittadini potranno utilizzare sistemi economicamente vantaggiosi per staccarsi dalla rete. Così come avvenne nell’immediato dopoguerra, si sta andando verso un modello di microgenerazione distribuita: la logica di Enel che ha realizzato una grande rete di distribuzione nazionale producendo l’energia in poche grandi centrali potrebbe essere superata con enormi benefici economici e

In foto Paolo Romani, ex ministro allo Sviluppo Economico del Governo Berlusconi e ‘nemico’ delle rinnovabili durante il suo mandato, indossa il capppellino con la scritta “Salviamo le rinnovabili”. L’incontro con Romani, durante la manifestazione, è stato casuale ma significativo perché in modo molto sincero ha ammesso di non aver avuto elementi sufficienti per calcolare la reale portata del decreto che portava il suo nome, detto anche decreto “ammazza rinnovabili”. Durante la puntata di Porta a Porta, la sera stessa, ha perorato la causa delle energie alternative.

ambientali”. In Germania, a Intersolar, la manifestazione leader per l’industria del solare, Boni ha già visto le prime esperienze di sistemi di accumulo domestici. Per l’Enel è evidentemente una strada da osteggiare. “Finchè si trattava di un sogno non dava fastidio a nessuno, ma quello che si diceva nel 2006 - spiega Boni - si sta realizzando”. Oggi le rinnovabili arrivano a produrre il 26 per cento del fabbisogno naziona-

I carpigiani Riccardo Cavicchioli e Luca Storchi di Energetica a Roma.

le di energia e le centrali termoelettriche vedono drammaticamente ridotto il loro funzionamento perché le rinnovabili hanno priorità di dispacciamento all’interno del Piano energetico nazionale e risultano complessivamente competitive sui prezzi di produzione dell’energia. “Le rinnovabili sono oggi qualcosa di concreto e significativo ma manca l’ultimo miglio da percorrere: arrivare al grid parity, il punto in cui l’energia prodotta con metodi alternativi (energie rinnovabili) ha lo stesso prezzo dell’energia tradizionale (rete elettrica), per superare la logica degli incentivi”. L’idea di poter cominciare a sostituire i carburanti avrebbe conseguenze positive sulla bilancia dei pagamenti esteri: comprare meno gas

Lorenzo Boni di Zetech organizzatore della manifestazione di Roma.

e petrolio per produrre energia in modo autonomo dovrebbe essere una priorità per il nostro governo perché in Italia non abbiamo risorse naturali ma possiamo contare sul sole. “La rivoluzione è veloce e il nostro governo miope: più cerca di imbrigliare lo sviluppo delle rinnovabili più questo gli sfugge di mano. Il problema è che il sentimento popolare è già oltre”. L’Italia era già all’avanguardia agli inizi degli anni ‘90 ma non sarebbe la prima volta che si fa fregare in corsa. Sara Gelli


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Il Lions Club Carpi Host ha consegnato i premi scolastici agli studenti delle scuole medie di secondo grado e ha assegnato a monsignor Elio Tinti, il prestigioso riconoscimento Melvin Jones Fellows

Giovani al centro dell’azione lionistica I

l tradizionale incontro del Lions Club per assegnare i premi scolastici agli studenti delle scuole medie di secondo grado, quest’anno è stato anche l’occasione per attribuire a sua eccellenza, vescovo emerito monsignor Elio Tinti, il prestigioso riconoscimento Melvin Jones Fellows, la massima onorificenza che il Lions International mette a disposizione di tutti i club del mondo per attribuire a illustri personalità del mondo civile, religioso e lionistico che si sono distinte per lo spirito di servizio e la volontà di essere di aiuto agli altri. Alle due manifestazioni rivolte ai giovani hanno partecipato l’assessore alle Politiche Scolastiche Maria Cleofe Filippi, la PDG Anna Ardizzoni Magi, numerosi dirigenti scolastici e insegnanti, in rappresentanza delle sette scuole medie di primo grado delle Terre d’Argine. 14

Premio La Faretra

Da sinistra Ardizzoni Magi, Tinti e De Giacomi

i giovani studenti, accompagnati dai loro familiari, che hanno ricevuto premi, diplomi e borse di studio. Insieme al Lions Club Alberto Pio, da molti anni, il Lions Club Carpi Host si presenta alle scuole medie di primo grado, proponendo Un Poster per la Pace che, quest’anno, aveva un tema ricco di speranza, I Bambini conoscono

la Pace. A conclusione delle procedure per l’assegnazione del premio Un poster per la pace anno 2011/2012, la commissione valutatrice, tra le 131 opere pervenute, ne ha scelte 6 da inviare alla selezione distrettuale. L’iter prevede che dopo il superamento della selezione distrettuale si passi a quella nazionale per giungere alla

selezione internazionale, dove, tra le 24 opere scelte, viene premiato il vincitore e il suo poster viene esposto all’Onu. Purtroppo le opere carpigiane si sono fermate alla selezione distrettuale. Consegnato anche il premio La Faretra, istituito dal Lions Club Carpi Host, insieme alla Famiglia Rizzoli, in memoria

del socio e Melvin Jones Fellow, Ruggero Rizzoli, giunto alla decima edizione. Il premio è destinato agli studenti del terzo anno delle scuole medie di primo grado che, licenziatisi nell’anno 2010/11

con il massimo dei voti, si sono distinti per l’impegno e la coerenza manifestati durante il loro percorso scolastico. Il premio consiste nell’attribuzione di una borsa di studi del valore di 500 euro.

De Giacomi coi premiati de Un Poster per la pace

Luigi Abete è stato ospite dei Lions per parlare di imprenditoria giovanile: “all’italia mancano hardware e software”.

“Gli imprenditori non sono superman” “ I giovani, con la loro incoscienza, il loro coraggio e la loro capacità di sognare, sono le energie migliori della società. Il futuro appartiene a loro e noi siamo pronti ad aiutarli, a ridar loro speranza, attraverso la saggezza della nostra esperienza, affinché i talenti non vengano dispersi e termini la fuga dei cervelli all’estero”. E’ questo il messaggio lanciato dal governatore Lions del Distretto 108TB, Anna Ardizzoni Magi, al convegno dal tema: L’imprenditoria giovanile - Si può sperare in un futuro migliore, organizzato da Lions Club Carpi Host, Lions Club Alberto Pio e Leo Club, lo scorso 23 aprile, nell’ambito delle manifestazioni nazionali per il Lions day 2012, in un Auditorium San Rocco pieno di studenti degli istituti superiori carpigiani. “I giovani – ha continuato Ardizzoni Magi sono il motore della crescita e l’avvenire del nostro Paese ma hanno bisogno di aiuto. Per questo è necessario dare loro spazio, creando contesti favorevoli e offrendo una formazione adeguata. Le nuove generazioni non devono solo sapere, devono saper fare, creando nuove imprese in ambito agricolo e industriale”. Ma come far crescere l’Italia e i giovani? A tentare di dare risposta, un ospite d’eccezione: Luigi Abete, presidente della Banca Nazionale del Lavoro Spa. “E’ utopico pensare di risolvere il problema dell’occupazione giovanile se non riformiamo l’intero

Da sinistra Abete, De Giacomi e Menon Ph Dario Po

mercato del lavoro”, incalza Abete. L’Italia è un paese che non cresce e questa stagnazione è imputabile a più cause. “Nel nostro Paese esiste un divario notevole in termini di produttività tra le aziende che esportano e quelle che si rivolgono solo alla domanda interna: le prime infatti dovendo confrontarsi con un competitor agguerrito e feroce come il mondo, sono costrette a produrre di più e meglio per sopravvivere rispetto alle seconde e ciò crea un forte disequilibrio”. Ma produrre di più non è sufficiente: “Germania e Francia hanno un Pil in crescita perchè più gente lavora: i lavoratori in età attiva (tra i 15 e i 64 anni) in Germania sono 72 ogni 100, in Francia 63 ogni 100, mentre in Italia sono 57 su 100. Il tasso di occupazione italiano è più basso perchè meno persone cercano lavoro: giovani agiati cercano di rimanere a carico della famiglia di origine il più possibile e molte donne, a causa della carenza di infrastrutture e servizi, soprattutto al Sud, decidono di dedicarsi soltan-

to alla cura della famiglia”. Non dimentichiamo poi che l’Italia non investe in ricerca e sviluppo quanto gli altri paesi europei (10 miliardi di euro tra pubblico e privato nel 2010, contro i 27 della Francia e i 47 della Germania) e questo inci-

de negativamente sulla nostra capacità di fare innovazione. “A ciò si aggiunge, come dimostrano le statistiche, la scarsa capacità di apprendimento delle materie scientifiche, ovvero quelle trainanti per lo sviluppo di un Paese, da parte dei giovani italiani”. Insomma all’Italia mancano “hardware (soldi) e software (tecnici preparati e talentuosi)”, chiosa Abete. Nonostante il quadro sia problematico, Abete in-

travede comunque spiragli di luce per il futuro. La sfida della società moderna è quella di una distribuzione più equa della ricchezza: “occorre creare equilibrio tra i fattori di sviluppo e la solidarietà. I paesi crescono perchè producono ed

esportano all’estero, perchè fanno investimenti pubblici e privati capaci di rimettere in moto l’economia e perchè la domanda interna è frizzante. Dobbiamo sentirci meno ricchi, meno sazi, meno arrivati: questa è la prima grande riforma culturale di cui necessita l’Italia”. Se riusciremo a giocare questa partita allora, secondo il presidente della Bnl, “l’imprenditoria giovanile diventa una straordinaria opportunità. Una palestra per i ragazzi che, invece di aspettare una raccomandazione, un colpo di fortuna o il posto perfetto, creano qualcosa di innovativo. Con la Rete ci sono mille nuovi mestieri da inventare”. Ma attenzione,

avverte Abete, “il lavoro per una vita non esiste più”, quella di imprenditore non è una condizione “ineluttabile”, se le cose vanno male, “si chiude e si pensa a qualcosa d’altro, compreso il lavoro dipendente. Non è una sconfitta”. L’imprenditoria rappresenta un modo per affacciarsi al mondo del lavoro “da protagonisti continua Abete - ma non è una strada percorribile da tutti. Gli imprenditori non sono dei superman. Non possiamo vivere solo di protagonismi, il nostro Paese ha bisogno di grandi reti e maggiore autoregolazione, per costruire una società più giusta che è la base per tornare a crescere”. Jessica Bianchi


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auro Benincasa, presidente uscente della Fondazione Casa del Volontariato di Carpi, passa il testimone a Lamberto Menozzi. “Ho intenzione di non accettare più l’incarico di presidente perché, dopo tanti hanno di impegno, credo di meritare un po’ di riposo – spiega Benincasa – e anche perché credo sia opportuno, per coloro che da tanti anni sono sulla breccia, lasciar spazio ad altri”. Benincasa, pur lasciando il suo incarico, resterà Consigliere d’amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi sino al 2014. “Questo è un compito piuttosto impegnativo che mi ha visto impegnato per anni con sincero entusiasmo. Qui abbiamo messo in piedi un bel meccanismo, la struttura funziona e, pur restando ancora molto da fare, credo che Menozzi troverà una situazione che non presenta problemi ma tante opportunità”. Benincasa è stato amministratore del ‘condominio’di viale Peruzzi

Avvicendamento alla guida della Fondazione carpigiana dedicata al Terzo Settore. Mauro Benincasa cede lo scettro a Lamberto Menozzi

Un nuovo presidente per la Casa del volontariato Mauro Benincasa

sin dalla sua inaugurazione nel 2009 ed è entrato a far parte della Fondazione CR, come consigliere di indirizzo, nel 2005, nominato dalle associazioni di volontariato. Salutando i volontari, Benincasa ne approfitta per tentare una previsione: “se la Fondazione CR continuerà a sostenere questa struttura, credo che il futuro riserverà molte altre soddisfazioni. Ci sono iniziative che qui hanno visto la luce e il loro sviluppo grazie ai legami che si possono creare tra i vari soggetti del Terzo Settore. La Casa contribuisce a mantenere alta l’offerta che le associazioni possono dare alla città: qui non si fa solo volontariato bensì si creano laboratori per sperimentare forme sempre nuove di no-profit. La

Casa si è sviluppata talmente tanto che gli spazi si stanno già rivelando inadeguati. Se la Fondazione vorrà, la domanda di acquisire ulteriori spazi da destinare al Terzo Settore e al suo sviluppo non manca”. Benincasa ha maturato negli anni un rapporto di stima reciproco con il presidente della Fondazione, Gian Fedele Ferrari, che gli ha voluto esprimere un saluto e un ringraziamento. “Cinque anni fa, quando decidemmo di creare una Casa del Volontariato, considerando tale intervento sostanziale, per un efficace supporto alle politiche sociali del territorio, fornire gratuitamente alle tante realtà che operano nell’ambito della solidarietà una sede adeguata in un contesto unitario, capace

di fungere da collante tra i soggetti ospiti e punto di riferimento per la promozione delle rispettive attività e dei servizi, sapevamo di esserci posti un obiettivo più che ambizioso. Nella realtà, i risultati hanno superato le aspettative. Oggi, la Casa è una struttura efficiente che, oltre a ospitaLamberto Menozzi

re più di 50 associazioni, ne favorisce il collegamento, coordina utili sinergie ed è attiva nell’evitare sovrapposizioni . Un esito che, per la Fondazione CR Carpi, è motivo di profonda soddisfazione e di questo va dato un riconoscente ringraziamento a Benincasa che, in qualità di presidente, è sempre stato in prima linea nell’adoperasi per il buon esito di questo progetto. Ho appreso la decisione di Benincasa di non poter più presiedere la Fondazione CdV con vero dispiacere, per la stima e l’affetto che lo riguardano, peraltro espressi con reiterati inviti a continuare a ricoprire la carica di presidente, purtroppo rifiutati. Sono certo che l’attività della Casa continuerà la sua funzione di supporto e moltiplicatore dell’operato delle realtà associative, grazie alla competenza del suo Consiglio Direttivo. Un augurio a Menozzi che, in qualità di vice, è stato un’altra preziosa colonna portante nella gestione e nelle attività di questo condominio”.

Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi: assistenza one to one e nuove tecnologie per le donne che decidono di partorire al Ramazzini

Dietro la nascita: un mondo! “ I Il fine di una moderna medicina perinatale è quello di avere una mamma e un bambino in perfetta salute con il livello di cure più basso compatibile con la sicurezza. E’ questo il modello personalizzato di assistenza che abbiamo adottato da un paio di anni a questa parte e che ha avuto risultati positivi per la salute della donna e del neonato. Ovvero un ridotto uso di farmaci, un minor numero di tagli cesarei, travagli più brevi, mamme e bambini in salute”, ha commentato il dottor Paolo Accorsi, direttore del Dipartimento Materno Infantile Azienda Usl Modena. L’Unità operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale di Carpi, dove negli ultimi sette anni sono stati oltre 12mila i parti, si distingue “per l’ottimo lavoro delle ostetriche che seguono, passo dopo passo, il travaglio di ogni futura mamma e per le tecnologie utilizzate durante il parto”, continua Accorsi. Ad ampliare l’offerta - “per tutte”, ci tiene a sottolineare il primario - del punto nascita, vi sono ora una nuova vasca (valore 20mila euro) per il parto in acqua dalle ampie dimensioni e sagomata all’interno per favorire le posizioni di spinta e un letto multifunzione (valore 40mila euro) che assicura il massimo comfort durante il travaglio e può essere utilizzato come letto normale, ginecologico, sgabello e appoggio mobile per ogni posizione verticale. “L’ostetrica - ha aggiunto Emanuela Carossino, Responsabile

I vantaggi del parto in acqua

l parto in acqua è ormai considerato un buon metodo non farmacologico per il controllo del dolore durante il travaglio: intorno alla donna si crea un ambiente accogliente, intimo e rilassante che restituisce questo straordinario momento della vita a un contesto naturale. “L’utilizzo dell’acqua calda - ha spiegato Emanuela Carossino, Responsabile della sala parto dell’Unità Operativa di Ostetricia - è un valido aiuto per la donna in travaglio, grazie alla sua forte componente antalgica. La doccia, l’immersione in vasca, ma anche semplicemente l’utilizzo del rimedio della nonna, ovvero l’impiego di borse d’acqua calda posizionate sulle zone doloranti, offrono conforto e sono considerate uno strumento fondamentale. L’acqua non permette la completa eliminazione del dolore ma, generalmente, lo riduce a un livello tollerabile, tanto da rendere superfluo l’uso di analgesici; modifica la percezione del dolore poiché garantisce un maggiore rilassamento muscolare, una maggiore mobilità, aumenta la sensazione di leggerezza e diminuisce la pressione addominale”.

dietro la nascita un mondo intero Leggi la notizia su: www.temponews.it

Da sinistra: Teresa Pesi, Paolo Accorsi, Nicoletta Telleri ed Emanuela Carossino

Alcuni numeri

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ltre 12.000 i parti eseguiti a Carpi negli ultimi sette anni. 3.500 i nati dal gennaio 2010 ad oggi: 1.668 nel 2010, 1.500 nel 2011 e oltre 400 nei primi tre mesi del 2012. I cesarei rappresentano il 20% della totalità dei parti (percentuale costante da sei anni a questa parte). “La media in Italia è del 38%, mentre quella regionale si assesta al 29%. L’Organizzazione mondiale della Sanità indica come valore ottimale di cesarei a cui tendere il 13-15%”, ha aggiunto il dottor Paolo Accorsi, direttore del Dipartimento Materno Infantile Azienda Usl Modena. Travagli indotti: circa il 20%. Episiotomia (taglio del perineo) circa il 12%. Ventosa ostetrica: circa il 7%. Kristeller (spinte sulla pancia della donna): minore del 2%. Apgar* minore di 4 al 5° minuto: minore 1 x mille. * L’indice di Apgar è il risultato derivante da alcuni controlli effettuati immediatamente dopo il parto per valutare la vitalità del neonato e l’efficienza delle funzioni vitali primarie. L’indice di Apgar si basa su cinque parametri di base ai quali si assegna un “voto” da zero a due. Il valore massimo dell’indice è quindi 10. I neonati con punteggio alla nascita inferiore a 4 sono gravemente depressi e necessitano di intervento medico immediato, quelli con punteggio fra 4 e 6 sono moderatamente “a rischio”, bisognosi di assistenza, vigilanza e ripetizione del test ogni 5 minuti, i neonati con punteggio fra il 7 e il 10 sono considerati normali.

della sala parto dell’Unità Operativa di Ostetricia - in più del 90 per cento dei travagli, rimane costantemente al fianco della donna. Una presenza discreta la sua, ma fondamentale e garantita a ogni turno. In caso di gravidanza fisiologica, il parto avviene preferibilmente nella Sala anemoni dotata di letto multifunzione, vasca parto, sgabelli, pallone, cuscini, materassini, telemetria, doccia, musica e isola assistenza neonatale. In caso di gravidanza non fisiologica vengono utilizzate le Sale Lillà e Orchidea dotate di

letto multifunzione, sgabelli, doccia, telemetria, musica e isola assistenza neonatale. In particolare c’è una ricerca continua da parte dell’ostetrica di quanto serve a mamma e nascituro per il migliore percorso verso la nascita: posizioni libere e movimento, acqua (che rilassa e rende il dolore più tollerabile) e supporto. L’obiettivo costante è quello di creare un ambiente favorevole, protetto, intimo e riservato, di cui la coppia di futuri genitori possa appropriarsi completamente”. “Il nostro compito - ha concluso Nicoletta Telleri, ostetrica e Referente altamente specializzata per l’Ostetricia - è quello di garantire il massimo supporto emozionale alle donne, (anche aiutandole a respirare nel modo giusto o insegnando al partner come massaggiarle) ma anche di individuare precocemente la comparsa di fattori di rischio ostetrico o di complicanze del travaglio”. Vari

studi clinici hanno rilevato che, grazie a un supporto continuo alla donna durante il travaglio, l’uso dell’epidurale si riduce, così come il ricorso a qualunque tipo di analgesia intraparto e il numero dei cesarei (“vera e propria epidemia degli anni scorsi”, commenta Accorsi). Jessica Bianchi

Nascere insieme

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a due anni a questa parte, l’Unità Operativa di Ostetricia organizza momenti di incontro con mamme e papà, di 2-3 ore, il sabato mattina, gestiti dalle ostetriche. “Spieghiamo il nostro modo modello di assistenza: i tempi del parto, il contenimento del dolore, le modalità di monitoraggio del travaglio e dei bimbi, le strutture a disposizione. Questi momenti servono anche per ascoltare le aspettative di mamme e papà, e spiegare se possono essere accolte”. ha spiegato Nicoletta Telleri, ostetrica La partecipazione è gratuita (prenotazione telefonica allo 059 659 545, nei giorni lavorativi, dalle 12 alle 13.30).


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e’ stato individuato a Fossoli (vicino al campo sportivo) il terreno per la costruzione di una residenza di trattamento intensivo per 20 malati psichiatrici e una per anziani dotata di 75 posti letto

Non dire gatto se non ce l’hai nel sacco D opo il fallito tentativo di collocare nell’ex Corte Paltrinieri di Santa Croce una residenza di trattamento intensivo per malati psichiatrici (nonostante l’Ausl e il gruppo sanitario Kos, che gestisce la clinica psichiatrica modenese Villa Rosa, avessero già realizzato lo studio del progetto, con tanto di planimetrie) ora l’area scelta è quella della vecchia corte di Fossoli, terreno messo a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Carpi. “L’Ente Pubblico - ha commentato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune, Alberto Bellelli - ha lavorato per cercare alternative perseguibili al fine di realizzare la struttura della residenza psichiatrica. Abbiamo proposto all’azienda Ausl diverse soluzioni percorribili, che sono state valutate dai professionisti per le loro caratteristiche logistiche e di contesto. Ci auguriamo che questo percorso possa arrivare a buon fine affinché si dia una risposta importante alle famiglie e al territorio. In un contesto generale di invecchiamento della popolazione e di offerta limitata, l’interesse di un soggetto privato a investire in ambito sociale, in particolare su una struttura per anziani, è di per sé un fatto importante, poiché fornisce un ulteriore servizio alla cittadinanza. Tali opportunità sono però da reputarsi valide qualora vi siano un adeguato livello di qualità e un costo del servizio compatibile con l’attuale situazione economica”. A Fossoli infatti dovrebbero sorgere due strutture, come ci spiega Claudio Vagnini, direttore del Distretto sanitario di Carpi. “La Residenza Psichiatrica per Trattamenti Riabilitativi Intensivi

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umerosi gli utenti che denunciano il ‘parcheggio selvaggio’ negli spazi riservati ai dializzati o agli invalidi a ridosso delle mura dell’Ospedale di Carpi. Gino Mazzelli, che almeno due volte a settimana accompagna la moglie al Ramazzini, fatica a trovare spazio nei posteggi per disabili. “Mi spetterebbe, perché ho il contrassegno, ma spesso devo lasciare mia moglie davanti all’ingresso dei Poliambulatori per poi andare in giro a cercarne uno. Ne servirebbero di più”. Carla Malavasi conferma le parole del marito: “questa situazione capita praticamente tutte le volte che veniamo. Purtroppo ci si deve arrangiare”. Per chi è giovane e sano potrebbe sembrare un’inezia, ma per coloro che sono invalidi o hanno un familiare Gino Mazzelli

Claudio Vagnini

potrà contare su 20 posti letto: dieci in convenzione e altri dieci gestiti privatamente direttamente da Kos. Ciò ci consentirà di riportare a casa i 10 posti convenzionati, oggi a Villa Rosa di Modena, con una evidente ricaduta positiva per i pazienti e i loro famigliari”. Sul fronte anziani invece, la struttura di “almeno 75 posti letto, sarà utilizzata per far tornare a Carpi tutti gli anziani ricoverati in altre strutture della Provincia, dell’Emilia Romagna e delle regioni vicine. Inoltre la volontà è quella di realizzare posti di residenza temporanea per poter così alleviare il carico delle famiglie e collocare, per brevi periodi di tempo, i propri cari, cercando in questo modo di evitare un eccessivo affaticamen-

“La struttura per anziani dovrebbe avere 75 posti letto e sarà utilizzata per far tornare a Carpi tutti gli anziani ricoverati fuori città”.

to dei care givers”. La speranza è che il cantiere parta al più presto, entro l’anno possibilmente, poiché tali strutture rispondono a un bisogno ormai annoso e sempre crescente: il progressivo e inarrestabile invecchiamento della popolazione da una parte e l’aumento sensibile del numero di persone affette da patologie psichiatriche. Un impegno economico notevole in questi tempi di vacche magre: basti pensare che un paziente assistito 24 ore su 24 in una Residenza Psichiatrica per Trattamenti Riabilitativi Intensivi costa ben 280 euro al giorno. La spesa per la costruzione delle due strutture, si aggira tra “i 6-7 milioni di euro” conclude Vagnini, a cui si sommeranno i costi legati ad arredi, apparecchiature, materiali... Un’operazione, questa, che, seppure prioritaria per la nostra città, potrebbe sfiorare i 10 milioni di euro. Chi si farà carico di tale onere? “Innanzitutto ci tengo a specificare che il rapporto per la fornitura dei servizi di Residenza Psichiatrica riguarda l’Asl e la ditta Kos: non il Comune di Carpi. L’Ente Pubblico - ci spiega Giordano Corradini, direttore generale del Comune - si è adoperato per trovare una localizzazione e favorire quindi la realizzazione della struttura residenziale psichiatrica che sarà a

carico di Kos. Il gruppo, cui è stato affidato il servizio di assistenza dall’Asl, gestirà la struttura per un periodo di tempo determinato, al termine del quale, il Comune di Carpi diventerà proprietario della struttura, in quanto proprietario del terreno”. Parole, quelle di Corradini, che diventano molto prudenti nel commentare la volontà di erigere una struttura per anziani. “Dalle notizie in nostro possesso, la realizzazione di una struttura per anziani in abbinamento con la struttura psichiatrica, parrebbe essere un’ipotesi che

Circa 10, i milioni di euro necessari per realizzare le due strutture. Spesa in carico a Kos.

Alberto Bellelli

consentirebbe a Kos di ottenere sinergie e migliorare i costi di gestione della struttura psichiatrica, con la costruzione di centri di servizio unificati come la preparazione dei pasti e permetterebbe la distribuzione delle spese generali su un volume di attività più grande. Anche questa soluzione progettuale potrebbe trovare spazio, seppure con più difficoltà, su un terreno comunale, con la solita condizione di acquisire poi la struttura realizzata dai privati (a loro spese) al termine di un periodo di gestione (la cui durata sarà proporzionale all’entità dell’investimento)”. E’ evidente che le manovre in un questo mare magnum sono ancora ben lungi dall’essersi concluse. Jessica Bianchi non dire gatto se non l’hai nel sacco... Leggi la notizia su: www.temponews.it

“La Residenza Psichiatrica potrà contare su 20 posti letti: dieci in convenzione e altri dieci gestiti privatamente direttamente da Kos. Ciò ci consentirà di riportare a casa i 10 posti convenzionati oggi a Villa Rosa di Modena, con una evidente ricaduta positiva per i pazienti e i loro famigliari”.

Numerosi gli utenti che denunciano il parcheggio di persone non autorizzate negli spazi riservati ai dializzati o agli invalidi a ridosso delle mura dell’Ospedale di Carpi

Parcheggi selvaggi

Rossella Malavasi

adottare metodi di dissuasione in grado di parlare una lingua universale, come le ganasce applicate alle vetture parcheggiate al di fuori degli spazi consentiti. Marcello Marchesini con difficoltà di deambulazione, la mancanza di un parcheggio idoneo può causare sgradevoli intoppi. “I posti auto sono sempre un problema – racconta Rossella Bassoli – soprattutto per me che accompagno mia madre che fatica a camminare. Per non parlare poi dei parcheggiatori abusivi in Piazzale Donatori di Sangue”. Che i pazienti lamentino il poco posto e gli abusivi forse non rappresenta una novità. Più curioso è che a farlo siano gli stessi dipendenti: “a volte giriamo anche 20 minuti prima di riuscire a trovarne uno”, racconta

Paola Rossetto, che al Ramazzini ci lavora. Aggiunge la collega Lorena Giardiello: “i parcheggiatori ci sono quasi tutti i giorni. Indicano i posti liberi e poi chiedono un euro. Molte persone glielo danno per non rischiare di ritrovarsi l’auto segnata”. Un’altra infermiera, che desidera restare anonima, sostiene di aver notato vari automobilisti per cui le regole sono, a quanto pare, un optional. “Chi parcheggia senza permesso nei posteggi per disabili, chi in quelli per dializzati, anche se poi qualcuno esce subito a dire di

spostare l’auto. Mi creda: anche tra gli stessi dipendenti c’è qualcuno che crede di essere più furbo degli altri”. “Qualcuno parcheggia male – spiega Laerte Garuti, che frequenta il Ramazzini da otto anni – e bisogna un po’ arrangiarsi”. L’Ausl risponde di aver avuto segnalazioni di disagi relativi ai parcheggi, dovuti ai comportamenti di automobilisti indisciplinati che piazzano le loro vetture come capita. L’Azienda si sta impegnando a ridisegnare la segnaletica orizzontale e verticale tramite l’Ufficio tecnico, e sta valutando se

Carla Malavasi


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utto inizia alle 20 quando, dai banchi dell’opposizione, il giovane consigliere comunale del PdL Antonio Russo presenta, davanti a un’aula pressoché deserta, un’interrogazione all’assessore alla viabilità Carmelo D’Addese. Il tema è quello che da mesi sta calamitando molta dell’attenzione delle cronache locali: il senso unico ‘sperimentale’ di via Remesina. Alla richiesta di definire tempi certi sul ripristino del doppio senso di marcia, l’assessore ha, come già in altre occasioni, ribadito che tutto si deciderà una volta completata la pista ciclabile anche nel tratto che attraversa il passaggio a livello. Risposta che non ha soddisfatto né Russo né, tantomeno, i residenti di Fossoli e gli esercenti dei negozi che si trovano in prossimità della Remesina, venuti ad assistere al Consiglio Comunale. “Ma dove sono?” ha chiesto Russo. “Al mare!” ha esclamato qualcuno dal pubblico, meritandosi un richiamo al silenzio da parte del presidente del Consiglio Giovanni Taurasi. Ma se sino a questo punto la situazione era rimasta relativamente tranquilla, la rabbia dei cittadini è letteralmente esplosa quando, alle 20.30 circa, il Pdl ha presentato, sul medesimo tema, un Ordine del giorno d’urgenza. Tale documento necessita, per essere discusso - cambiando quindi la scaletta dei lavori – del consenso unanime di tutti i Consiglieri. Cosa, quest’ultima, mai avvenuta a Carpi. Ed è con questa motivazione, quella di non creare un precedente ‘pericoloso’, che la Maggioranza si è opposta: “Il Partito Democratico – ha dichiarato nel suo intervento la vicecapogruppo del Pd, Viola Baisi – non vede l’urgenza e soprattutto non capisce le ragioni per cui creare un precedente per il quale un gruppo di cittadini possa, per quanto legittimamente e giustamente motivato, presentarsi in Consiglio per far cambiare l’ordine dei lavori”. Per questo l’Odg è stato

Il senso unico di via Remesina accende gli animi

Urla e proteste in Consiglio Cronaca di una protesta annunciata

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’ possibile non cambiare la viabilità cittadina per non far chiudere una tabaccheria e un negozio di articoli per la pesca? Nossignore. Se si dovesse operare ascoltando soltanto le esigenze dei commercianti, probabilmente Piazza Martiri sarebbe un parcheggio, non esisterebbero centri commerciali e le domeniche a piedi sarebbero fantascienza. E’ ragionevole, allora, pensare che l’assetto della viabilità di una città possa rimanere uguale a se stesso in eterno per non scontentare alcune mamme che non vogliono allun-

gare di dieci minuti il tragitto per accompagnare a scuola i loro figli alla mattina? Neppure. La politica, se è seria, deve saper fare scelte coraggiose, per il bene di tutti e non di questo o quel gruppo di interesse. Scelte che nell’immediato potranno anche scontentare molti, ma sacrosante se compiute in vista del benessere futuro della comunità. C’è poi qualcuno che sta utilizzando la vicenda di via Remesina per trarne un vantaggio politico? Possibile. La crisi economica, le difficoltà del lavoro, la recessione, stanno scatenando nelle persone una frustrazione e una rabbia che, non potendo sfogarsi direttamente con gli speculatori internazionali o le agenzie di rating, cercano disperatamente una valvola di sfogo con quei ‘capillari’ del sistema che sono più a portata di mano? Probabile.

Ciò detto, sperando si sia compreso che non ci piace chi divide la realtà in banco e nero, arriviamo alla vera domanda: sulla questione Remesina, il Pd ha sbagliato? Sì, e più di una volta. Primo errore: quella dell’ultimo Consiglio Comunale non è altro che la cronaca di una protesta annunciata. Il malcontento è nato da tempo per poi, una volta lasciato a se stesso, esplodere: non ci si sorprenda. Ha contribuito alla rabbia di tanti cittadini una comunicazione difficilmente comprensibile. Secondo: una volta fatta la frittata e arrivati al senso unico, a che scopo rispondere, come l’assessore D’Addese fa, che: “l’intervento dell’Amministrazione sarà finalizzato a garantire l’equilibrio tra i bisogni espressi e le normative vigenti”?. Che significa? Traduzione: non solo non sappiamo esattamente quando sarà completata la ciclabile sul passaggio a livello, ma neppure vi diciamo con chiarezza quale sarà, a quel punto, la scelta del Comune. Chi non perderebbe la pazienza di fronte a una simile vaghezza? Terzo: tacciare residenti e commercianti come burattini soggetti a strumentalizzazioni non fa onore non soltanto all’intelligenza politica, ma neppure al buon senso. Seguendo questo ragionamento, gli elettori che votano Pd sono strumentalizzati dal partito? Se domani qualcuno si opponesse alla costruzione di un grattacielo di 30 piani al posto del Parco delle Rimembranze, sarebbe ‘strumentalizzato dalla lobby degli ecologisti?”. Siamo seri, e rispettiamo tutte le opinioni, senza squalificarle. Quarto: in genere, nel momento delle Interrogazioni – all’incirca dalle 20 alle 20.15 – il Consiglio Comunale è vuoto. Ma in questo caso, sapendo della delicatezza di un tema che si sarebbe

per di più discusso sotto gli occhi di cittadini già sufficientemente irati, non sarebbe stato il caso che la Maggioranza si facesse trovare schierata sui banchi al completo, quantomeno per dare l’idea di prendersi a cuore la questione, pur prendendo una decisione impopolare? In politica non ci si può nascondere dietro ai: “Non siamo stati capiti”. In politica conta anche, e non poco, come i cittadini decodificano i gesti e i messaggi che dalla politica provengono. Quinto: scegliere di non discutere un ordine del giorno può essere legittimo ma, in ogni caso, occorre assumersene la responsabilità. Vedere il Presidente del consiglio Taurasi lasciato solo a discutere con più di 30 persone per le scale del Comune è cosa che lascia esterrefatti. Merito a lui, che con pacatezza e vero atteggiamento istituzionale ha saputo trovare il coraggio di continuare un dialogo per nulla facile, senza chiamare le Forze dell’Ordine o ‘barricarsi’ nella sala del Consiglio. Ma dov’erano gli altri membri del suo partito? Uscire per confrontarsi con i cittadini non sarebbe stato così pericoloso, mentre la sensazione trasmessa è stata quella della politica rinchiusa nel Palazzo d’Inverno mentre fuori la folla è in tumulto. In definitiva, quella scritta giovedì 19, è una gran brutta pagina nel rapporto tra politica e cittadini. M.M.

votato senza discussione: favorevoli Pdl, Fli, Lega e ApC; contrario il Pd; astenuta IdV. “Vi assumete una bella responsabilità” ha dichiarato a quel punto Cristian Rostovi (Pdl) suscitando con questo un applauso ironico del pubblico nei confronti della Maggioranza. Da questo momento il clima si è fatto rovente, con urla di rabbia e inviti ad abbandonare l’aula. “Bravi! Complimenti! Venite a lavorare dove lavoro io! Vi dovete vergognare, ma questa volta ce lo ricordiamo alle elezioni”. Questo il tenore delle accuse volate nella sala di Palazzo Scacchetti. “Su questa questione c’è l’impegno del sindaco! Vi state facendo usare” ha detto l’esponente del Pd, Francesca Cocozza a un membro del Comitato per il ‘no’ al senso unico. Meno accomodanti le esternazioni di un suo collega di maggioranza: “Chiamiamo la Polizia Municipale per cortesia?”. Dopo qualche minuto i cittadini esasperati sono usciti dall’aula – complice l’intervento di alcuni Consiglieri del Pdl che li hanno invitati alla calma e di un paio di agenti della Digos in borghese – per continuare la discussione sulle scale, insieme a Taurasi – unico, insieme al Consigliere dell’IdV Andrea Bizzarri, a essere uscito per confrontarsi con i cittadini – mentre all’interno della sala il Consiglio riprendeva. A porte chiuse. Marcello Marchesini

Taurasi tra i cittadini

sicurezza a carpi - I fatti della settimana Viale De Amicis, fermato un tossicodipendente Nella serata del 18 aprile, un Carabiniere, mentre si trovava libero dal servizio, a passeggio in viale De Amicis, ha notato un giovane tossicodipendente che sapeva essere agli arresti domiciliari per averlo più volte controllato. Immediatamente ha avvisato i colleghi e dopo averlo seguito per un breve tratto lo ha bloccato mentre si stava accingendo a entrare in un’agenzia ippica – punto Snai. Unitamente ai colleghi sopraggiunti lo ha poi perquisito, trovandogli, nelle tasche dei pantaloni, un grammo di marijuana. Il giovane è stato portato presso il Carcere di Modena.

Furti davanti agli asili Tempo ha ricevuto segnalazioni di furti nelle auto parcheggiate davanti agli asili: mentre i genitori o i nonni entrano per portare o ritirare i bambini, c’è chi ne approfitta per ripulire le auto. E’ successo all’Arcobaleno vicino agli orti in via Baden Pawell. Ma l’anno scorso era già successo al Colorado e anche al Mary Poppins. Si appostano fuori dagli asili un po’ ovunque. La raccomandazione è quella di non lasciare in auto nulla, nemmeno per un minuto.

Sfruttamento della prostituzione arrestati due albanesi residenti a Carpi I Carabinieri del Nucleo Operativo e Radiomobile di Modena hanno tratto in arresto giovedì 20 aprile, B.S., 27enne e B.G., 29enne , entrambi di origine albanese, residenti

a Carpi, nullafacenti e incensurati, responsabili di favoreggiamento della prostituzione. A seguito di un’intensa attività investigativa condotta con pedinamenti, osservazioni e controlli, i Militari hanno colto, in flagranza di reato, i due cugini che, con l’utilizzo della loro auto privata, una Ford Focus, fornivano passaggi, aiuti e ausili alle ragazze sulla strada, accompagnandole e prelevandole sui luoghi dove veniva effettuato il meretricio. Le attività, che si inseriscono in un programma di controllo più ampio volto al controllo e prevenzione del territorio, iniziate a metà del mese di dicembre scorso, hanno messo in evidenza come i due albanesi seguissero un iter metodico negli accompagnamenti prediligendo ragazze di origine rumena che gravitano su tutta la via Emilia Ovest arrivando sino al confine con Reggio nell’Emilia. Giovedì notte, dopo un lungo inseguimento lungo via Emilia ovest- Bruciata, con l’ausilio di un’autoradio con i colori di Istituto e due macchine civetta, i due albanesi sono stati braccati e tratti in arresto. E’ stata poi effettuata una perquisizione domiciliare a Carpi, città nella quali entrambi i cugini dimorano, sequestrando vari oggetti riconducibili all’attività di prostituzione, circa 2.500 euro in contanti suddivisi in banconote da 500, 100 e 50 poste pay, schede western union, carte di credito e cellulari. Oltre ai due arresti è stata denunciata a piede libero una rumena per favoreggiamento personale. Gli arrestati, espletate le formalità di rito, sono stati portati presso la Casa Circondariale di Modena.

Recupero crediti, nuova operazione della Pm Il 18 aprile gli agenti di Polizia Municipale delle Terre d’Argine sono intervenuti insieme all’ufficiale di riscossione di Equitalia per procedere al sequestro di veicoli di proprietà di alcuni soggetti debitori. Una Jeep Grand Cherokee, una Kia Picanto, due autocarri, una Ferrari d’epoca, una Jaguar e una Bmw X5 sono state quindi prelevate ai proprietari, tra i quali ci sono anche alcuni imprenditori e titolari di attività commerciali: costoro sono debitori di somme che vanno da 8mila a 60mila euro, che si sono accumulate per il mancato versamento di contributi previdenziali e retributivi spettanti ai propri dipendenti oltre ad altri versamenti spettanti allo Stato, ai Comuni o ad altri enti. Anche le multe per violazioni al Codice della Strada entrano in questa procedura e in tal modo riscosse. Il cosiddetto “furbetto” di turno viene così perseguito dalle istituzioni, circostanza che, soprattutto in questo momento storico ed economico in cui lo Stato italiano cerca di sensibilizzare i cittadini sull’importanza di pagare le tasse e sulla necessità di rispettare le regole, non va sminuita. Una precedente operazione di recupero era stata portata a termine nel febbraio scorso.

Un carpigiano e un novese in manette con l’accusa di concorso in estorsione e rapina, il tutto aggravato dal metodo mafioso Arrestate 8 persone, con l’accusa di concorso in estorsione e rapina, il tutto aggravato dal metodo mafioso, che spendevano il nome del Clan dei Casalesi, con cui avrebbero effettivamente avuto a che fare, per compiere estorsioni a volte sfociate in rapine. Le vittime sono cinque. In manette sono finiti Renato e Antonio Corvino, 46 e 32 anni, zio e nipote, entrambi residenti a Cavezzo. Insieme a loro, si sono aperte le porte del carcere per Luigi Melucci, 45 anni di Mirandola, attualmente iscritto al Pdl. In cella anche Massimiliano Risi, meccanico incensurato 41enne di Carpi; Biagio Del Prete, 58enne di Finale considerato la mente del gruppo; Angelo Lanno, venditore d’auto 36enne di Novi di Modena; Enrico Palummo, 25 anni di Soliera e Francesco Pellegrino, 58enne di Modena. Tutti campani, andavano a caccia di imprenditori che dovevano riscuotere somme di

denaro prestate a terzi e si proponevano come ‘esattori’ spremendo con le minacce le persone indebitate. L’inchiesta è partita nel luglio 2011, quando un costruttore edile ha denunciato ai Carabinieri di Sassuolo di essere stato avvicinato da Pellegrino. Le indagini hanno poi permesso di scoprire il gruppo di taglieggiatori e altre quattro vittime, tre residenti a Carpi e una in provincia di Rovigo. A casa degli arrestati i Carabinieri hanno trovato agende e documenti in cui potrebbro essere stati registrati i guadagni dell’attività estorsiva, quantificati in oltre 50mila euro in sei mesi.

Via Vico, rogo doloso In via Gian Battista Vico 7 hanno sentito un forte rumore: due auto, un’Audi Q7 e una Ford, parcheggiate nel cortile erano avvolte dalle fiamme. Si tratta di un incendio doloso, un chiaro messaggio al proprietario dell’Audi da cui sono partite le fiamme. Si tratta di un imprenditore titolare di un negozio di serramenti a Rubiera. Secondo la moglie non hanno mai ricevuto minacce.


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Alleanza per Carpi e Carpi 5 Stelle e Rifondazione Comunista presentano un ordine del giorno congiunto

La multiutility del Nord è un furto ai cittadini

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ei giorni scorsi i gruppi Giliola consiliari di Alleanza per Pivetti Carpi e Carpi 5 Stelle – Rifondazione Comunista hanno presentato un ordine del giorno congiunto che chiede al Consiglio Comunale di appoggiare la campagna promossa dal Forum italiano dei Movimenti per l’Acqua, promotore dei referendum del giugno scorso, Contro la Multiutility del Nord. L’ipotesi che tutte le multiutilities del Nord, compresa Aimag, confluiscano in un unico grande soggetto gestore, fondendosi con Hera, A2A, Iren e altre, è stata ventilata anche nella relazione di Bilancio del sindaco Campedelli, ma di tale operazione non si era mai parlato in nessun programma elettorale, nè con la città. “In tutte le regioni interessate si sta sviluppando un movimento contrario alla proposta, che invita i cittadini a mobilitarsi e a chiedersi a chi veramente convenga fare un’unica azienda, dove i singoli comuni conteranno pochissimo, dove saranno presenti evidenti interessi di investitori privati e che sicuramente vedrà le ragioni di profitto e degli investitori di borsa prevalere su quelle del diritto a un accesso sicuro a beni fondamentali come l’acqua e della corretta gestione del ciclo dei rifiuti. Allontanare ulteriormente le possibilità di controllo da parte delle comunità locali su questi servizi essenziali - ha commentato Lorenzo Paluan - è la negazione di quanto hanno votato i cittadini con i referendum di giugno e non porta a nessuna reale economia nelle tariffe nè a gestioni più efficienti, come hanno dimostrato Lorenzo tutte le fusioni che si sono susseguite Paluan fino a oggi. Che un tema del genere si risolva in un passaggio in una relazione allegata al Bilancio di previsione, ci pare un’assurdità e una minimizzazione della portata di scelte fondamentali come queste, ecco perchè APC; Carpi 5 Stelle e Rifondazione hanno deciso di portare la questione in Consiglio Comunale, chiarendo subito ai cittadini quali siano le intenzioni della nostra Giunta e delle forze politiche che la sostengono rispetto al futuro dei nostri Beni Comuni”.

L’azienda THD SpA continua a dar voce a esperti che, di volta in volta, ci spiegano come salvaguardare la salute e il benessere del nostro intestino, attraverso un’alimentazione sana, l’adozione di corretti stili di vita e - in caso di patologie conclamate di lieve entità - con consigli per orientarsi al meglio.

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Amministrative di Novi - Marco Zelocchi, l’avvocato di origine carpigiana che vive a Rovereto, è il candidato sindaco a Novi del Movimento per le autonomie Emilia Romagna

Un outsider della politica C

i tiene a ribadire di essere un outsider della politica, Marco Zelocchi, l’avvocato di origine carpigiana che vive dal 1996 a Rovereto, candidato sindaco a Novi del Movimento per le autonomie – Emilia Romagna. “Non prevedevo di essere invitato a concorrere per la carica di primo cittadino – spiega Zelocchi – perché ho fatto l’avvocato per l’MPA per circa quattro anni, e ho accettato perché mi riconosco al 100% nei valori del Movimento”. Novi si contraddistingue per la sua alta percentuale di immigrati: risorsa o pericolo? “Non siamo preoccupati per il fatto che gli immigrati regolari abbiano tanti figli. A noi dispiace che siano le coppie italiane a fare pochi bambini, per la burocrazia e per un sistema

Marco Zelocchi

di regole che rende difficile per le donne scegliere la maternità. Vogliamo puntare prima di tutto sull’insegnamento della lingua italiana”. Altro tema che spacca il paese è quello della Cispadana. “Comprendiamo i problemi delle persone toccate dal passaggio della struttura, ma l’opera è programmata

sin dagli Anni ’60, prevede un corridoio Europeo e risponde a necessità ultraregionali, perciò è giusto rispettarne la programmazione, pur pretendendo la legalità assoluta nei procedimenti tecnici e la considerazione dei punti di vista di tutte le comunità locali interessate”. A Novi l’Mpa si presenta per la prima volta, come

Consiglieri - Lega Nord

Cattini passa il testimone a Federica Gualandi

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el corso del Consiglio comunale di Carpi di giovedì 19 aprile, è stata data notizia delle dimissioni del consigliere leghista Euro Cattini, che, candidatosi a sindaco di

Novi di Modena, ha dovuto lasciare il suo posto nel civico consesso carpigiano. A Cattini è subentrata dunque Federica Gualandi, che ha fatto sapere di dichiararsi formalmente appartenente alla

Lega Nord Padania, ma come consigliere indipendente. 26 anni a giugno, un diploma in Liceo artistico, Gualandi lavora presso aziende di moda di importanza internazionale come fashion designer.

ad esempio le ragadi anali. Quali sono le manifestazioni di tale patologia? “Il sintomo più importante e caratteristico è sicuramente il dolore. Dolore che compare dopo l’evacuazione e che può durare da qualche minuto a qualche ora, per poi scomparire progressivamente. Un

altro sintomo è invece il sanguinamento”. A che età possono comparire? “Esistono ragadi che possono comparire anche nei bambini piccoli e sono legate alla stitichezza. Non vi sono età esenti da tale malattia”. Come si curano? “La terapia della ragade anale può essere medica e nei casi più avanzati chirurgica; oppure si può intervenire impiegando prodotti che tendono ad alleviare i sintomi e a favorire la cicatrizzazione della ragade”. Come si può capire quando ricorrere all’intervento chirurgico oppure a una pomata? E, in quest’ultimo caso, quale medicamento è consigliabile usare? “Per quanto riguarda i medicamenti: è disponibile in tutte le farmacie LevoRag, una nuova pomata a base di elementi naturali che lubrifica e protegge la

zona colpita, migliora la sintomatologia dolorosa e favorisce la guarigione della ragade. Qualora i medicamenti non abbiano efficacia (e ciò può accadere quando la ragade è ormai cronica e l’ipertono dello sfintere importante) è indicato procedere con l’intervento chirurgico”. Prima di ricorrere a tale prodotto è indicata una visita proctologica? “Sottoporsi a visita proctologica è essenziale per fare una diagnosi precisa. Vi sono infatti molte patologie ben più gravi, come le neoplasie, che possono simulare malattie quali ragadi ed emorroidi. E’ quindi fondamentale utilizzare questo medicamento solo dopo essersi fatti visitare da uno specialista”.

Dottor Ezio Veronese

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e ragadi sono piccole ma profonde lesioni cutanee, che possono interessare varie parti del corpo: in particolare gli orifizi, come la bocca e l’ano. La ragade anale è un “taglietto” che si crea sull’omonima apertura, anche a causa di un’eccessiva dilatazione durante il passaggio delle feci. In questa sede la presenza di abbondanti terminazioni nervose rende il disturbo particolarmente irritante e doloroso. Oltre ad aggravare

questo fastidioso disturbo, la stitichezza rappresenta una delle principali cause di tale patologia. Considerata la diffusione del problema stipsi non deve quindi sorprendere che le ragadi anali siano un problema molto comune e riscontrato frequentemente durante le visite dal proctologo. Come curarle? Lo ab-

pensate di guadagnare la fiducia degli elettori? “Attraverso l’ascolto. Non chiediamo un voto al buio, perché siamo presenti in Provincia da quattro anni e abbiamo dimostrato la nostra serietà e passione. Non crediamo nelle promesse che non costano nulla, nei proclami d’effetto senza sostanza. La politica non è il tentativo di realizzare il mondo ideale, ma lo sforzo di risolvere i problemi che la gente esprime dal basso. Per questo nella mia lista ho candidato persone che conosco bene, affidabili per la loro competenza tecnica e per l’esperienza diretta dei fatti. Invito tutti i cittadini a visitare il nostro profilo Facebook e a porre domande, riflessioni e problematiche, perché siamo qui prima di tutto per ascoltare”. Marcello Marchesini

biamo chiesto al dottor Ezio Veronese, chirurgo e responsabile dell’Unità di Colonproctologia dell’Ospedale Fra Castoro di San Bonifacio – Verona. Ci sono alcune patologie che rappresentano un tabù di cui si è poco disponibili a parlare persino con un medico. Tra queste vi sono

Numero verde 800 066 884 • www.thdlab.it


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Le classi terze delle Scuole medie Focherini sono partite per un viaggio a Strasburgo alla scoperta del Parlamento Europeo

“Un’indimenticabile gita a Strasburgo” A lla partenza, alle 2 di notte, la tensione era altissima, tutti cercavamo di sederci nei posti in fondo nel pullman e ognuno di noi, nonostante l’ora tarda, non riusciva ad addormentarsi… anzi! Dopo un viaggio lunghissimo, trascorso appoggiati al proprio compagno e ai “comodi” sedili del pullman, siamo giunti alla prima tappa del nostro viaggio d’istruzione: la cittadina francese di Colmar. Un paese interessante che ha mantenuto il suo tipico stile alsaziano perché gli abitanti del luogo pagarono i soldati tedeschi affinché i combattimenti si svolgessero fuori dalla città, salvaguardando così le antiche costruzioni. Dopo la pausa a Colmar, siamo ripartiti alla volta di Strasburgo, alla scoperta del Parlamento Eu-

ropeo. Appena entrati, accompagnati da una guida, abbiamo visitato l’enorme sala, dove s’incontrano i parlamentari provenienti da tutta Europa; ci siamo seduti nelle poltrone e abbiamo ascoltato la spiegazione della nostra guida; è stata un’esperienza davvero unica poiché siamo stati gli unici ragazzi delle classi terze ad

avere la possibilità di entrare in Parlamento! Il giorno successivo ci siamo svegliati ancora stanchi delle fatiche del giorno precedente, ma la curiosità ci ha dato la forza di alzarci dal letto e partire alla volta della maestosa Linea Maginot: la grande linea di difesa che i francesi fecero per difendersi, seppure inutilmente, dai tede-

schi. Questa era composta di lunghissime gallerie sotterranee leggermente in pendenza; qui abbiamo potuto vedere le camere con i letti, l’infermeria e i bagni. Poi siamo scesi di un centinaio di scalini sino ad arrivare a 30 metri sottoterra; è stato entusiasmante passare per quei luoghi dove avevano vissuto dei soldati tanti anni

prima. Tornati a Strasburgo, siamo andati alla scoperta della città e la nostra gita è proseguita con un’escursione in battello, la visita alla maestosa Cattedrale e con il momento di “libertà”: due ore particolarmente divertenti a gironzolare per le vie e i negozi. L’ultimo giorno abbiamo preparato, seppur a malincuore,

le valigie per la partenza; la destinazione però non era subito Carpi bensì Friburgo, in Germania. Abbiamo passato un po’ di ore in questa bella città tedesca dove abbiamo assaggiato il tipico panino con la salsiccia: una vera specialità! Poi, dopo essere stati ingoiati dal nostro pullman, è iniziato il ritorno verso casa. Dopo quasi otto ore di viaggio ecco apparire qualcosa in lontananza… Carpi. Nonostante la gioia di rivedere i nostri genitori, il dispiacere che questa fantastica gita fosse finita è stato tanto! Per tutto questo dobbiamo ringraziare le nostre insegnanti per il loro impegno e per aver organizzato tutto così splendidamente (un 10 e lode alla professoressa di francese: Carmen Di Napoli! Gli studenti

tra i ragazzi, accolti con grande generosità e vero senso dell’ospitalità dalle famiglie carpigiane e tra i loro insegnanti, che hanno più volte espresso il loro entusiasmo e la loro gratitudine per l’impegno che la nostra

scuola ha profuso per rendere il loro soggiorno gradevole”. Il programma si è svolto come previsto e neppure il tempo impietoso è riuscito a condizionarlo: “accanto ad alcune ore di lezione a scuola - continua la professoressa sono state organizzate visite guidate a Modena, Bologna e, naturalmente, a Carpi. Venerdì 13 aprile poi, la Fondazione Casa dell’Albero ci ha accolti per il pranzo e la festa conclusiva, che ha visto anche la premiazione, da parte del dirigente scolastico d’Amico, di ogni singolo ragazzo austriaco e di ogni docente con un attestato di partecipazione e piccoli doni per ricordare l’esperienza. Non sono pochi i ragazzi che il sabato mattina, alla partenza, hanno versato qualche lacrima! Ma il saluto finale è stato, comunque, un Auf Wiedersehen”. Arrivederci! J.B.

Si è concluso il soggiorno carpigiano dei 22 studenti austriaci ospiti della Scuola Media O. Focherini

Arrivederci Carpi!

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rano arrivati a Carpi martedì 10 aprile. Ad attendere nei locali delle Scuole medie Focherini i 22 studenti austriaci, accom-

pagnati dal preside e dagli insegnanti dell’Hauptschule Unesco di Mondsee, c’erano il preside Rosario D’Amico, gli insegnanti e gli studenti

coinvolti nel progetto. Dopo cinque giorni di permanenza, intensi e carichi di emozione, i giovani austriaci sono ripartiti alla volta di Mondsee,

paesino vicino a Salisburgo. Il soggiorno - ci spiega Nadia Perliti, docente di tedesco e referente del progetto - ha riscosso molto gradimento


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Il 21enne carpigiano Francesco Franda, dal settembre 2011 studia Filosofia a Digione per vivere un’esperienza unica e conseguire la doppia laurea

A Digione con doppia corona d’alloro S tudiare per un anno in un’università di Digione e conseguire il doppio titolo: è ciò che ha fatto il 21enne carpigiano Francesco Franda, iscritto all’ultimo anno del corso di laurea in Filosofia all’Università di Bologna. “C’è un accordo tra l’Università di Bologna e quella di Digione che permette agli studenti di Filosofia delle rispettive facoltà di frequentare le lezioni e sostenere gli esami nell’università straniera per un intero anno accademico e ottenere in questo modo un doppio titolo, cioè una laurea che è sia italiana (laurea triennale) che francese (licence). Si tratta di qualcosa di diverso dal classico Erasmus, anche se sostanzialmente usufruisco della stessa borsa di studio”. Francesco, a cui mancano gli ultimi esami prima di iniziare a scrivere la tesi sia in italiano che in francese, sarà proclamato dottore in Filosofia all’Università di Bologna, ma il titolo sarà doppio e, quindi, simbolicamente, il giorno della proclamazione avrà ben due corone d’alloro! Vivere un’esperienza diversa e formativa, perfezionare la conoscenza di una secon-

doppia corona per francesco franda Leggi la notizia su: www.temponews.it

Francesco Franda

da lingua e sperare che in futuro le capacità acquisite possano servire per trovare un lavoro all’altezza delle proprie aspettative: sono queste le motivazioni che ogni anno spingono migliaia di studenti italiani come Francesco a intraprendere un percorso di studi all’estero. “Avevo valutato l’idea di studiare all’estero - spiega

Francesco - ancor prima di iscrivermi all’università. E’ stato durante il Liceo, in occasione di un interRail per l’Europa insieme a un amico, che è nata la mia voglia di viaggiare e vivere in una realtà straniera: è intellettualmente stimolante e umanamente gratificante”. La crisi coinvolge in misura maggiore o minore tutti i

Paesi dell’Unione Europea, ma in ogni caso in Francia come in altri Stati, i giovani continuano a essere tutelati e valorizzati maggiormente rispetto all’Italia. “Per quanto riguarda l’alloggio all’interno del campus spiega Francesco - beneficio delle agevolazioni del sistema CAF (“Caisse d’Allocations Familiales”) che in

Italia non esiste. Si tratta di un contributo mensile che lo Stato dà ai giovani, francesi o stranieri, per pagare il proprio alloggio, in relazione al reddito e alla condizione sociale a seconda che si sia studenti o lavoratori. Purtroppo in Italia sono molto limitati i sostegni per i ragazzi che studiano in una città universitaria distante

dalla propria casa e che devono quindi pagare affitti spesso onerosi”. I periodi di studio all’estero, si sa, lasciano sempre ricordi indelebili delle nuove esperienze vissute e delle amicizie che si sono strette, e per Francesco i momenti indimenticabili sono in particolare: “i viaggi per la Francia insieme agli amici che ho conosciuto qui e, soprattutto, i concerti con una band composta da ragazzi in Erasmus e dal nome non troppo originale Erasmusique: io suono la chitarra”. Francesco non perde tempo e ha già in mente altri progetti per il futuro. “A settembre vorrei cominciare un master a Parigi, all’École normale supérieure (l’equivalente della nostra scuola normale superiore di Pisa), a cui però è molto difficile accedere: c’è una preselezione su dossier e nel caso questa sia positiva, a luglio, dovrò superare 5 test d’ingresso per poter finalmente far parte della scuola, ma vale la pena provarci! In ogni caso mi piacerebbe continuare i miei studi all’estero, ma lascio aperta ogni possibilità”. In bocca al lupo Francesco! Chiara Sorrentino


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abato 28 aprile sarà la giornata di premiazione delle oltre 150 opere letterarie di poesia, racconti e pittura Nati per Vincere? - Disabilità, natura, ambiente. Premio di 300 euro ai primi classificati nelle sezioni adulti, 150 nelle sezioni ragazzi. Il giornalista Pierluigi Senatore, caporedattore di Radio Bruno, condurrà l’evento a ingresso gratuito e aperto alla cittadinanza. Apriranno la manifestazione S.E. Monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, la responsabile dell’ufficio scolastico territoriale Silvia Menabue e gli assessori comunali ai Servizi Sociali e all’Istruzione Alberto Bellelli e Cleofe Filippi. Cecilia si sta preparando per le Paralimpiadi di Londra,

Nati per Vincere approda, sabato 28 aprile, al Comunale di Carpi con Annalisa Minetti e i Ladri di Carrozzelle

Oltre la disabilità

Da sinistra Ottorino Gelmini, Attilio Desiderio, Nelson Bova, Alberto Bellelli e Barbara Rosselli

dopo aver conquistato due argenti nei 50 e nei 100 metri stile libero a Pechino e nel frattempo stravince con due ori e tre argenti agli Europei di Berlino.

Cecilia, non vedente dalla nascita, sarà sul palco di Nati per Vincere? insieme ai suoi genitori. Simone si è laureato in Ingegneria nel 2004. La discussione della

laurea è stato un evento pubblico seguito da numerosi giornali. Simone è un disabile grave, mai i suoi software, innovativi e geniali, sono venduti in tutto

il mondo. Anche Simone sarà al Teatro Comunale con la moglie, la giapponese Eri Ueno. Francesco, 13 anni, è amputato in una gamba ma gioca a calcio, con le stampelle. Grazie a lui il regolamento ora lo consente. Ci sarà anche la madre, a testimoniare i suoi successi. Ma tra coloro che hanno vinto ci sono anche e soprattutto la nota cantante (e atleta) non vedente Annalisa Minetti e il gruppo musicale nato 20 anni fa nella capitale, i Ladri di Carrozzelle. Nati per Vincere? è un’iniziativa ideata tre anni fa dall’associazione di genitori con figli disabili Il Tesoro Nascosto, insieme al Terzo Circolo Scolastico di Carpi. In questa edizione si sono aggiunti nuovi partner: il Comprensivo scolastico

Annalisa Minetti

Carpi 2, l’Anmic provinciale, oltre alla conferma del Comprensivo scolastico Carpi Zona Nord. Le iniziative di Nati per Vincere? si sviluppano in tre mesi di iniziative che hanno l’obiettivo di sensibilizzare alla cultura della differenza, attraverso la partecipazione a eventi culturali, ludici e di approfondimento.

Radici prodonde, sguardo lontano, è il nuovo libro di Gian Carlo Muzzarelli

Lettera al figlio

E

Casa del Volontariato

Vescovo in visita

Da quando sono arrivato a Carpi non ho ancora fatto nessuna confidenza, ma a voi posso dire che, della vostra città, mi ha colpito molto, oltre alla ricchezza del volontariato, anche la forte presenza del mondo giovanile nell’associazionismo”. Sono queste le prime parole con le quali monsignor Francesco Cavina ha

salutato i presenti alla Casa del Volontariato, lo scorso 19 aprile. “A Carpi ho trovato un affetto e un’accoglienza che mi hanno entusiasmato. Posso dire – ha aggiunto - di sentirmi a casa tra voi, in questo ‘condominio un po’ particolare’, dove palpita il desiderio di promuovere il bene dell’altro e l’amore reciproco; dove si promuove la dimensione culturale della quale abbiamo tanto bisogno per combattere la superficialità che è l’incubo della

nostra società; dove si educa alla socialità e a una sana pratica sportiva; dove si fa tutto questo, io sono a casa. Come vescovo non posso che provare, dunque, profonda comunione con voi. Nel vostro impegno quotidiano voi esprimete una dimensione della persona umana che è naturalmente proiettata ad amare”. A ringraziare il vescovo, il presidente uscente Mauro Benincasa insieme a tutto il Consiglio di Amministrazione.

’ dedicato al figlio Radici prodonde, sguardo lontano, il libro di Gian Carlo Muzzarelli, assessore alle attività produttive della Regione Emilia Romagna. Una lunga ‘lettera aperta’ per raccontare l’appassionata autobiografia di una generazione, tra sogni, speranze legate a un territorio aspro e difficile come l’Appennino – Muzzarelli è stato sindaco di Fanano - e per ragionare su cosa è stato fatto e su cosa resta da fare, con la capacità di guardare al futuro. “Non è che una serie di appunti di viaggio e riflessioni. Avevo bisogno di spiegare a mio modo come il mondo sia cambiato”. Dal vecchio furgoncino Dodge a metano del nonno alla centrale idroelettrica della quale era manutentore l’altro nonno, fino alla sofferenza per le cure alle quali la madre

Da sinistra Giuliano Merighi e Gian Carlo Muzzarelli

ha rischiato di non poter accedere per l’assenza di un servizio sanitario. “Cerchiamo di capire quali siano le condizioni per continuare a crescere pur mantenendo coese le nostre comunità, perché le persone hanno diritto a gettare un’ancora, a crearsi una vita. Senza scordarci mai di restare aperti, accoglienti”. In tempo di crisi non solo economica, nel quale tanti giovani cercano

sempre più un avvenire lontano dall’Italia, cosa consiglia al figlio? “Io amo molto il mio Paese, perciò a lui ho detto che dobbiamo ripartire da qui. Occorre un nuovo modello, puntando sulla cultura e sui giovani, sulle eccellenze che ancora ci sono in gran numero. Non bisogna più parlare di crisi, ma di cambiamento. A mio figlio dico: rimani qui, ma sappi guardare lontano”.


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2 azioni delittuose, 23 cadaveri lasciati per strada, centinaia di feriti: questo il tragico bilancio che i cosiddetti banditi della Uno Bianca hanno fatto registrare negli anni della loro attività, dal 1987 al 1994. Operante in Emilia Romagna, la Banda ha il suo nucleo nei fratelli Roberto, Fabio e Alberto Savi – il primo dei quali poliziotto a Bologna - affiancati da altri tre componenti. Sembrava che la vicenda fosse destinata a restare avvolta nel mistero, un episodio curioso di un passato che, in Italia, si dimentica, troppo spesso, con grande rapidità, ancor prima di averlo assimilato. E che la storia fosse piena di incognite lo dimostrano i punti interrogativi che, a distanza di anni, ancora la circondano. Non ultima l’incredibile dinamica che porta alla cattura dei malviventi, avvenuta per caso e grazie a una serie di coincidenze tanto incredibili quanto inverosimili. A fornire una versione alternativa, o meglio a far comprendere come non si sia fatta piena luce sull’accaduto, è Giovanni Spinosa,

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L’Italia della Uno bianca è il titolo del libro che ha presentato Giovanni Spinosa, presidente del Tribunale di Teramo, giovedì 19 aprile, all’Auditorium della Biblioteca Loria, intervistato dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, affiancato da Lucia Musti, Procuratore aggiunto a Modena

Le verità nascoste

relazione ai rapporti che ebbero con la criminalità organizzata, cioè con la mafia catanese, con la camorra di Raffaele Cutolo - che trattò con lo Stato per la liberazione di Ciro Cirillo - e casalese. E ricostruisce i numerosissimi interventi della Falange Armata, la misteriosa sigla che, dal 1990 al 1995, segna ogni strage mafiosa Spinosa e Musti

presidente del Tribunale di Teramo titolare, all’epoca, dell’indagine sui crimini della Banda. L’Italia della Uno bianca è il titolo del libro che ha presentato, giovedì 19 aprile, all’Auditorium della Biblioteca Loria di Carpi, intervistato dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, e affiancato da Lucia Musti, procuratore ag-

giunto a Modena. Troppe armi, troppe munizioni, troppo sangue. A volte per un bottino di poche lire. Concatenando i fatti l’uno all’altro, quella che emerge è una sconcertante verità: l’azione criminale dei fratelli Savi è stata eterodiretta. Spinosa documenta le voragini investigative, le bugie, i depistaggi operati dai Savi, soprattutto in

e molti episodi misteriosi di quegli anni. “Ma lo sapete che praticamente tutte le auto riempite di esplosivo e utilizzate per gli attentati della mafia del 1993 – Milano, Firenze e Roma - erano Fiat Uno?”. “Alla fine si accettarono le confessioni inverosimili e lacunose dei Savi, poiché si voleva chiudere in fretta la vicenda con dei colpevoli certi – aggiunge Spinosa – per tranquillizzare l’opinione pubblica”. Ma gli anni in cui la famigerata Uno bianca compiva sanguinose rapine ai caselli autostradali e le sparatorie con le Forze dell’Ordine erano gli stessi in cui la mafia corleonese di Totò Riina alzava il tiro, in quello che sta ora venendo alla luce sotto il nome di ‘trattativa’ tra Stato e Mafia. Che la vicenda dei fratelli Savi non sia un fatto criminale isolato ma giochi, nella storia recente del nostro Paese, un ruolo molto più importante e articolato di quel che si pensi? 464 pagine scritte da chi, quella stagione, l’ha vissuta da protagonista, in trincea. Marcello Marchesini

Sono nelle sale cinematografiche due film che riguardano da vicino la storia del nostro Paese: Romanzo di una strage diretto da Marco Tullio Giordana e Diaz di Daniele Vicari

A proposito di cinema e Storia D a alcuni giorni sono arrivati nelle nostre sale cinematografiche due film che riguardano da vicino la storia del nostro Paese: Romanzo di una strage e Diaz. Il primo, diretto da Marco Tullio Giordana, si riferisce alla bomba che, il 12 dicembre 1969, uccise 17 persone alla Banca Nazionale dell’Agricoltura di Milano, in Piazza Fontana; il secondo, realizzato da Daniele Vicari, prende il titolo dalla scuola genovese che durante il G8 del 2001 ospitava il Genova Social Forum. Casualmente, è di questi giorni l’ultima sentenza che riguarda un’altra bomba, quella di Piazza Della Loggia, esplosa a Brescia durante una manifestazione sindacale, il 28 maggio 1974. Ebbene come per Piazza Fontana, anche a Brescia, la Giustizia italiana non ha trovato colpevoli e ha condannato le parti civili (cioè i famigliari delle vittime) al pagamento delle spese processuali. A quest’ultima offesa ha fortunatamente posto rimedio il Governo che, tempestivamente, ha disposto sia lo Stato ad accollarsi le spese di questa giustizia mancata. Ma torniamo ai film. Il racconto di Giordana parte da quel tragico dicembre del ’69 e si ferma al 17 maggio ’72, quando il commissario Luigi Calabresi, che su

quella strage indagava, venne ucciso. Questo arco temporale è scandito con incalzante linearità e, sotto gli occhi dello spettatore, sfilano personaggi estremamente noti a tutti coloro che quegli avvenimenti, li hanno vissuti seppur solamente dalle cronache giornalistiche dell’epoca. Non è detto che il pubblico odierno riesca a ricollocare ognuno nel posto e nelle responsabilità che gli spetta. D’altra parte un film non può essere tanto didascalico. Il ritmo della narrazione cinematografica richiede quindi, in questo caso, informazioni storiche dettagliate su una serie di personaggi che, dal presidente della Repubblica (Saragat) all’ultimo dei taxisti (Rolandi), ha mosso i fili di un’inchiesta che, come dicevamo, non ha accertato la verità. Se però si guarda il film da odierni spettatori, che nulla conoscono, il risultato può essere interessante. Primo perché potrebbe nascere la curiosità di voler approfondire,

secondo per rendersi conto che non sono i film che fanno la storia: i film raccontano un punto di vista, mostrano pezzi di azioni, frammenti di realtà e, per forza di cose, ne occultano altri. Tuttavia, Giordana ha il merito di aver affrontato questo “capitolo primo” della cosiddetta strategia della tensione, come la chiamò Aldo Moro (che peraltro finirà ucciso in quello che forse fu l’atto conclusivo di tale strategia). Infatti il film, pur aderendo a un’ipotesi romanzesca che suppone l’esplosione di due bombe, una a fianco dell’altra in quel terribile pomeriggio prenatalizio, restituisce molti elementi credibili e mostra molti aspetti delle cause che non portarono a una verità processuale. Dal filoamericanismo del presidente della Repubblica alla trama di neofascisti veneti al servizio dei servizi segreti italiani, definiti deviati e guidati da un’ideologia disposta a fare di tutto per opporsi all’avanzata, anche elettorale, della richie-

sta popolare di maggiore giustizia sociale e di diritti democratici nel lavoro. Piazza Fontana, infatti, cade proprio alla fine di quell’autunno che venne definito ‘caldo’ perché fu scandito da enormi proteste operaie, le stesse che portarono allo statuto dei diritti dei lavoratori, che conteneva quel benedetto “articolo 18” che tanto panico sembra generare sugli attuali “mercati”, entità astratte che hanno mutato la propria strategia oggi tesa ad azzerare, in nome della crisi, quanto più possibile lo stato sociale. Il film comunque non trae affatto conclusioni esplicite sulle questioni politiche complessive, anzi, con la sua teoria delle due bombe, sembra allontanarsi dalla realtà per aderire a quel romanzo di una strage che ne costituisce non solo il titolo, ma l’assunto. Nonostante ciò, credo che chiunque possa trarre giovamento dalla sua visione, perché il film è ricco di momenti sublimi, grazie ad attori particolarmente bravi e, soprattutto, a due figure

rese nella loro più intima umanità, che le fa apparire amiche e vittime della stessa crudelissima sorte: l’anarchico Giuseppe Pinelli e il commissario Calabresi che, su fronti opposti, si interrogano sul chi e sul perché sia stato chiuso in modo tanto nefasto quell’incredibile decennio dei mitici Anni Sessanta. Un altro decennio è invece passato da quel terribile giugno 2001 che vide Genova al centro dell’attenzione mondiale. I grandi del mondo si riunivano nel capoluogo ligure per deciderne in qualche modo la sorte. Più di mezzo milione di persone accorsero nella stessa città per rivendicare un’altra visione del mondo e dello sviluppo. Un altro mondo è possibile, gridavano nelle strade con i volti e le mani dipinti di bianco, a simboleggiare la non-violenza del movimento. Ma, nuovamente, un livello del potere costituito trama, e stavolta non tanto nell’ombra, affinché quel movimento appaia violen-

to e distruttivo. Così non ferma un branco di provocatori, autodefinitisi BlackBlock, che provoca scontri e distruzioni di cui resta vittima Carlo Giuliani. Il film si sviluppa intorno a una scena, riproposta come un tormentone: una bottiglia, vuota, limpida, pulita, si libra nell’aria e, alla fine della sua parabola, si infrange al suolo senza colpire alcunché ma scatenando quell’inferno che si chiamerà Diaz e poi Bolzaneto. E qui qualcosa da dire al regista potrebbe esserci, perché non va a cercare le responsabilità che, seppur in minima parte, sono state acquisite anche a livello processuale. Infatti, vi furono dirigenti politici e di Polizia che decisero la sospensione dei diritti civili per centinaia di persone che vennero massacrate di botte e torturate per dare una lezione all’intero movimento e frantumarlo. Operazione perfettamente riuscita. Direi che il limite del film sia tutto qui. Nel non dire quel poco di verità emersa dai processi e di limitarsi a una denuncia generica, a non lavare quel sangue, che tuttavia rappresenta un durissimo pugno allo stomaco dello spettatore. Si spera che quel pugno risollevi l’indignazione e generi nuova consapevolezza sui tempi che viviamo. Ivan Andreoli


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ovesciando l’antico proverbio popolare per il quale “l’abito non fa il monaco”, la dottoressa Giovanna Lazzi, direttrice della Biblioteca Riccardiana di Firenze, ha invece coniato lo slogan “l’abito fa la donna” per la mostra di abiti rinascimentali organizzata dalla San Rocco Arte e cultura srl, in collaborazione con Istituto Professionale Vallauri, Università Mario Gasparini Casari, Associazione Dama Vivente di Castelvetro e la partecipazione di Cna Carpi “Cambiano le tipologie di indumenti e ornamenti - ha affermato Lazzi - ma non muta il significato intrinseco di ciò che indossiamo, quasi mai casuale, bensì legato a una serie di pulsioni psicologiche, sociali ed emozionali. E anche le donne dell’epoca avevano le loro astuzie per risultare attraenti”. Conosciamo la moda e la bellezza dell’epoca grazie ai meravigliosi ritratti di dame dell’epoca lasciatici in eredità da Leonardo, Raffaello, Tiziano, Giovanni Del Sarto e gli altri eccellenti artisti, dai quali hanno tratto ispirazione le volontarie dell’Associazione Dama vivente di Castelvetro per la realizzazione degli abiti esposti nella mostra - interamente ricamati a mano - tre dei quali sono stati confezionati dagli

La moda del Rinascimento in mostra all’Auditorium San Rocco

L’abito fa la donna

Da sinistra Ori, Lazzi e Fregni

allievi delle classi quarte del Vallauri. “I ragazzi - ha spiegato la professoressa Silvana Passarelli, tutor del progetto - hanno lavorato con determinazione e spirito d’iniziativa per realizzare questi incantevoli costumi rinascimentali. Lo scopo principale del progetto è stato quello di avvicinare il mondo della scuola, e quindi dei giovani,

al territorio e alla storia locale. In particolare la nostra attenzione è stata rivolta al periodo tra il 1400 e il 1500, e soprattutto alla storia delle famiglie Pio e Pico. E infatti sono stati presi in esame i costumi più rappresentativi di quel periodo e, in particolare, l’abito di Caterina Pico della Mirandola, mamma di Alberto III Pio per riprodurne

uno storicamente fedele”. Vesti riccamente ornate e lussuose, “perchè all’epoca

- ha spiegato professoressa Anna Maria Ori - il lusso dei nobili era un fattore che veniva accettato senza problemi dalle persone che lo consideravano un privilegio di competenza di coloro che erano stati scelti da Dio per governare gli altri”. E il corredo di nozze di Caterina Pico quando giunse a Carpi per unirsi in matrimonio a Leonello Pio è l’emblema del lusso più assoluto. “Oltre cinquanta capi d’abbigliamento - ha elencato Ori - un centinaio di copricapi, più di settanta pezzi di biancheria, speroni d’argento per quando si dedicava alle sue corse a cavallo, decine di cuscini finemente ricamati, cofanetti portagioie e accessori per la toilette, ma i pezzi più curiosi oltre che preziosi sono sicuramente i collari per cani in raso e

d’oro”. “All’epoca - ha proseguito Ori - non si avvertiva nemmeno la stridente contraddizione tra lo stile di vita raffinato ed elegante e le inaudite ferocie e violenze di cui spesso si macchiavano i componenti delle famiglie nobili per questioni politiche. Ed è in questo ambiente di lusso e intrighi di corte che è cresciuto Alberto Pio, unico figlio di Leonello Pio e Caterina Pico”. All’inaugurazione, presentata da Simone Maretti, sono intervenuti anche Cristina Fregni, vicepresidente dell’Istituto Vallauri, Simone Morelli, assessore alle politiche economiche e la professoressa Maria Cristina Verrini, presidente dell’Università Gasparini Casari. Nella suggestiva cornice della chiesa sconsacrata di San Rocco, l’affascinante mostra di storia e di moda rimarrà aperta al pubblico tutti i giorni fino al 29 aprile, osservando i seguenti orari: dalle 10 alle 12,30 e dalle 15,30 alle 18,30. Chiara Sorrentino


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Impianto tennistico comunale di via Marx

Slitta la selezione per l’affidamento

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’ slittata a sabato 28 aprile la selezione pubblica relativa all’affidamento in concessione dell’impianto tennistico comunale situato al civico 36 di via Carlo Marx. La concessione è relativa al periodo che va da fine aprile 2012, fino allo stesso mese del 2022: dieci anni. Non che per gestire i campi ci sia la fila. Lo scorso 28 marzo la selezione è infatti risultata deserta, poiché anche l’unica offerta giunta nei tempi previsti era incompleta della documentazione necessaria e non è quindi stata accettata. Per questo l’Amministrazione Comunale ha rinviato l’appuntamento al 28 aprile alle 11.30. L’apertura delle buste contenenti le offerte è stata invece fissata per il prossimo 2 maggio. L’unico partecipante è stato, per ora, il Circolo Tennis Carpi. “Gestiamo quell’impianto dal 1952 - ha commentato il vicepresidente Nilo Diacci (in foto) - perciò abbiamo una lunga esperienza alle spalle. Nella prima sessione pubblica mancavano alcuni documenti relativi a questioni bancarie ma si tratta solo di dettagli burocratici”. Il Circolo che quest’anno spegnerà sessanta candeline vanta 240 soci e 198 ragazzi che, a partire dai 5 anni, partecipano alla Scuola di Tennis. “Si fatica ad andare in pareggio, quindi lo si fa per passione. Avere dei ‘concorrenti’ ci avrebbe fatto piacere, ma noi, nonostante le difficoltà, vogliamo continuare ad andare avanti”. M.M.

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L’Angolo di Cesare Pradella Cosa farà Bonacini alla fine del campionato? fianco di una squadra che ce la mette tutta per raggiungere i play off, c’è una città che pare sorda agli inviti e agli appelli della società a sostenerla. Parliamo del Carpi, inaspettatamente ma, meritevolmente, al secondo posto (grazie anche alla penalizzazione del Taranto che era al 2° posto, cui sono stati tolti sette punti in classifica) che, come ha detto pochi giorni fa il presidente Claudio Caliumi, “si aspettava un segnale di vicinanza della città che sinora non c’è stato, poiché sono troppo pochi i 200-300 paganti che abbiamo la domenica a Reggio. Una squadra di periferia come la Tritium, che gioca

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anch’essa in esilio a Monza, ha più pubblico di noi. La situazione a Carpi è insostenibile per gli alti costi di gestione che dobbiamo sopportare e per la mancanza di seguito di tifosi e di incassi”. Ma ancora più esplicito nelle lamentele è stato, a più riprese, il patron biancorosso Stefano Bonacini che è arrivato a parlare di “una città ingrata, mentre noi amministratori siamo qui a spendere soldi per la squadra. Ma non voglio più fare polemiche – ha aggiunto - e aspetto la fine del campionato per decidere cosa fare, se sarò ancora qui o da un’altra parte o se mi prenderò un anno sabbatico. Certo che, con una media di 280 paganti

Stefano Bonacini

Sabato 28 aprile alle 11

Novi avrà la sua Casa dell’acqua

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abato 28 aprile alle 11 si terrà l’inaugurazione della casa dell’acqua di Novi. E’ la terza gestita da Aimag, dopo quelle di Carpi e San Felice sul Panaro aperte lo scorso anno. Si presenta come un chiosco ed è collegata alla rete acquedottistica; potrà erogare fino a 2.500 litri d’acqua al giorno e si potrà scegliere fra acqua liscia e gassata, entrambe refrigerate. La fontana si trova in via Canzio Zoldi. Al taglio del nastro saranno presenti Luisa Turci, sindaco di Novi, Mirco Arletti e Antonio Dondi, rispettivamente presidente e direttore di Aimag. La manifestazione avrà l’accompagnamento musicale dei musicisti della Filarmonica Novese. La realizzazione della casa dell’acqua nasce con lo scopo di promuovere

l’acqua di rete - in alternativa alle minerali in bottiglia - come bevanda di qualità valorizzando le caratteristiche della risorsa e la sicurezza

garantita dai numerosi controlli a cui è sottoposta. L’uso dell’acqua di rete evidenzia un approccio ecologico anche per quanto riguarda

a partita, non si va da nessuna parte perché, se da un lato incassiamo 6mila euro la domenica, ne abbiamo però 12mila di spese per l’affitto del campo reggiano e per il pagamento del personale”. Bonacini ha più volte ribadito che l’accostamento del suo nome con altre società di calcio non lo infastidisce e che rimanda ogni decisione sul suo futuro a fine campionato. Un’affermazione inquietante che impensierisce i fan biancorossi anche perché l’accostamento più insistente di cui si parla è col Modena e la sua presenza sulle tribune del Braglia il sabato pomeriggio non è di certo passata inosservata... l’attenzione al risparmio di materie prime, nonchè allo smaltimento dei rifiuti: l’acqua del rubinetto non ha bisogno di imballaggi e quindi è possibile evitare l’uso del petrolio, dell’energia e dell’acqua per la fabbricazione delle bottigliette. Minore è il numero di bottigliette prodotte e utilizzate, minore sarà la quantità di rifiuti da recuperare o da smaltire. Con le due case dell’acqua attualmente attive si è calcolato un “risparmio di imballaggi” pari a 1 milione di bottiglie all’anno. La casa dell’acqua può, infine, aiutare le famiglie anche a spendere meno: l’acquisto di acqua in bottiglia al supermercato può superare in un anno oltre 600 euro; per la stessa quantità, alla casa dell’acqua - dove il costo di un litro d’acqua è simbolicamente previsto a 2 centesimi al litro - una famiglia arriva a spendere 40 euro.


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Domenica 29 aprile, per la rassegna Prima all’Ariston, al Cinema di San Marino, alle ore 21, proiezione del film Cesare deve morire dei fratelli Taviani

“Chiudete Piazza Martiri”

Un puro distillato di cinema

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oma, carcere di Rebibbia. I detenuti di massima sicurezza recitano Shakespeare: all’interno del carcere, infatti, viene messo in scena un particolare allestimento del Giulio Cesare in cui sentimenti e personaggi vivranno sulla scena con gli attori e nelle celle con i detenuti. Racconta la messa in scena di una tragedia recitata da un gruppo di detenuti, sotto la guida del regista Fabio Cavalli da dieci anni impegnato in questa attività, ma non è un documentario, e non è neppure teatro adattato per lo schermo: è un puro distillato del cinema e delle tematiche dei Fratelli Taviani. Ottimo il sintetico taglio drammaturgico del meraviglioso testo, felice l’idea di far parlare gli attori nei loro dialetti; indovinata squadra di interpreti (fra cui straordinari Striano e Vega), la cui vita spericolata alimenta di lacrime e sangue il gioco recitativo; emozione colma di quando si toccano corde umane profonde. Il Giulio Cesare sembra scritto per loro, che conoscono la violenza. Che conoscono il potere. Dopo i trionfi berlinesi (Orso d’oro, meritatissimo) arriva il momento della verità: l’incontro con il pubblico. La palla passa a voi, cari spettatori: abbiate coraggio, non fidatevi dei luoghi comuni e dei cattivi consiglieri.

Mercoledì 1° maggio, al Cinema di San Marino, alle ore 21, proiezione del film L’industriale di Giuliano Montaldo, in collaborazione con Cgil, Cisl e Uil. Ingresso unico a 4 euro

Una vittima della crisi

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orino. Il 40enne Nicola, proprietario di una fabbrica ereditata dal padre, è una delle vittime della grande crisi economica che soffoca l’Italia. Strangolato dai debiti e dalle banche, l’uomo è giunto sull’orlo del fallimento, ma il suo carattere orgoglioso e tenace lo spinge a risolvere i problemi senza troppi scrupoli, così come sono le finanziarie che lo vorrebbero sul lastrico. Assediato dagli operai, che lo pressano per conoscere il loro destino, Nicola avverte che il dramma della crisi si sta estendendo anche in famiglia … Onore a Giuliano Montaldo, classe 1930, che è un combattente del cinema. Si torna nella Torino dei giorni nostri, con una vicenda che riguarda la crisi e le sue conseguenze sociali e personali. Fra i vari pregi, L’industriale possiede quello di guardare alla crisi attuale delle fabbriche in chiusura e della disoccupazione, puntando l’occhio sulla figura dall’altra parte della barricata, quella del padrone. Nel mettere a nudo le responsabilità di una classe dirigente colpevole quanto meno di non aver capito di correre verso il baratro, il film scritto da Montaldo con Purgatori ha senz’altro una valenza politica. Nella cornice di una Torino che emana affascinanti suggestioni da notti bianche, l’industriale, molto ben incarnato da Pierfrancesco Favino fra ambiguità e chiaroscuri, assume anche un intrigante spessore umano.

a cura di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

Cara Clarissa, vorrei evidenziare un problema mai risolto a Carpi. Ricordiamo tutti il tragico evento dello scorso anno in Piazza Martiri con la morte di tre carpigiani seduti su una panchina e travolti da un’auto impazzita. Ricordo inoltre la tragica scomparsa del padre di un mio carissimo amico, avvenuta qualche anno prima, anche in quel caso in pieno centro: finì sotto un camion del Comune. Le parole del sindaco e di alcuni assessori furono quelle che ci si aspetta in queste circostanze: “limiteremo al massimo l’entrata degli automezzi nelle aree a traffico limitato e faremo controlli”. Bene, come al solito, nulla è cambiato. Basta fermarsi un giorno qualunque e guardare chi entra. Sembra tutto aperto al traffico con mezzi che transitano anche a velocità sostenuta. Impavidi. Affermo ciò in quanto frequentatore costante del centro storico. Dobbiamo

25 aprile 2011

aspettare un’altra tragedia prima di prendere seriamente dei provvedimenti? Riccardo anche dopo una eventuale nuova tragedia, sarebbero presi provvedimenti o si aspetterebbe di nuovo semplicemente che cali l’attenzione sull’accaduto? La lettera colpisce anche perchè la presenza della

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Venerdì 27 aprile, alle ore 21, Cinema Teatro Italia di Soliera

Un’eredità senza testamento

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a stagione del Cinema Teatro Italia di Soliera si conclude venerdì 27 aprile con lo spettacolo Un’eredità senza testamento, liberamente tratto dal libro Al vento del Nord. Una donna nella lotta di Liberazione di Laura Seghettini. In scena l’attrice parmigiana Laura Cleri, che firma anche la regia. Le musiche originali sono di Fabio Biondi, il disegno luci di Luca Bronzo, la consulenza storica di Brunella Manotti. La produzione è del Teatro Due di Parma, in collaborazione con l’Istituto Storico della Resistenza e dell’età contemporanea di Parma e con il sostegno della Provincia di Massa Carrara e del Comune di Pontremoli. Lo spettacolo è ambientato in un’aula scolastica. Una maestra

racconta la storia di una donna, Laura Seghettini (partigiana pontremolese, classe 1922), che all’età di vent’anni, nel 1944, decise di salire sui monti per andare a combattere con i partigiani entrando a far parte della 12ª Brigata Garibaldi, attiva sull’Appennino Tosco Emiliano. La vita nell’accampamento, la fame, le azioni, la paura, la morte del Comandante Facio, suo compagno, in circostanze ancora da chiarire, le imprese di Laura, eletta vice commissario di brigata, vengono raccontate ad un gruppo ristretto di persone nel tempo condiviso di un piccolo

Polizia Municipale a Carpi è massiccia e il personale molto attento, ho amici reggiani che sono terrorizzati quando si recano a Carpi perchè hanno avuto prova di come basti una manciata di minuti dalla scadenza del disco orario per ritrovarsi la sanzione sul parabrezza. L’auspicio è che anche questa lettera serva da monito per non abbassare l’attenzione sul tema. rito quotidiano. “Da molto tempo - spiega Laura Cleri - ero alla ricerca di una storia da raccontare e nella scelta è stato fondamentale aver conosciuto Laura Seghettini. Pur avendola frequentata in poche occasioni l’ho pensata ogni giorno per molti mesi, chiedendomi come avrei potuto raccontarla attraverso il teatro. Il racconto di quell’anno trascorso sui monti mi è sembrato nella sua imprevedibile quotidianità e concretezza, straordinario, privo di retorica, disarmante.” Per il particolare allestimento, i posti per gli spettatori sono ridotti e si consiglia la prenotazione. Info e biglietti: 059.859665, 347.3369820.

Tempo... di quiz! Sudoku

PALINDROMO Frase (3 3 3)

Come si gioca

Il momentaneo rifiuto del contadino.

Ora non aro Un tizio fa visita a un amico e sul cancello di casa c’è il cartello: “Attenti al Cane”. Incuriosito il tizio chiede: “Perché hai messo quel cartello se hai solo un chihuahua?” “Perché me lo hanno pestato già due volte”.

Questo gioco di logica propone una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa, da bordi in neretto, in 9 sottogriglie, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9, e pertanto senza ripetizioni.


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18 L’aforisma della settimana...

“All’età di cinquant’anni ogni uomo ha la faccia che si merita”. George Orwell appuntamenti

Teatro CARPI

28 aprile - ore 9 Evento di chiusura di Nati per vincere? Ore 9.00 Saluto di: S.E. Francesco Cavina, vescovo di Carpi Silvia Menabue, dirigente dell’UST 12 di Modena Alberto Bellelli, assessore Servizi Sociali Cleofe Filippi, assessore Istruzione Saluto degli organizzatori: Nelson Bova, Associazione Il Tesoro Nascosto Onlus Rosario D’Amico, dirigente scolastico Carpi zona nord Attilio Desiderio, dirigente comprensivi Carpi 2 e 3 Ottorino Gelmini, presidente Anmic Modena Ore 9.30 Ladri di Carrozzelle da Roma, gruppo interamente composto da musicisti disabili Ore 10 Testimonianze di ragazzi che vincono la disabilità: Cecilia Camellini - 21 anni, campionessa paralimpica di nuoto Simone Soria - 33 anni, ingegnere e progettista di software Francesco Messori - 13 anni, calciatore con le stampelle Letizia Bova - 12 anni, studentessa alla prima esperienza di scrittura di un romanzo Ore 10.30 Annalisa Minetti Cantante e atleta non vedente Ore 11 Testimonianze di genitori con figli disabili: Alessandro Mosconi, Francesca Mazzei e Gian Paolo Camellini Ore 11.30 Ladri di Carrozzelle e Annalisa Minetti Ore 12.15 Premiazione dei primi classificati al concorso di poesie, racconti, pittura e progetti d’integrazione Nati per Vincere? Conduce Pierluigi Senatore caporedattore Radio Bruno Teatro Comunale

Mostre CARPI

27 aprile - 6 maggio Fare Arte 2012 Concorso e Mostra Sala Ex Poste 28 aprile - 19 maggio Quante storie ci ha raccontato Il Falco magico! Castello dei Ragazzi Fino al 29 aprile Il Rinascimento e le sue suggestioni Auditorium San Rocco

Giovedì 3 maggio, alle ore 21, nella cornice del Teatro Comunale di Carpi, arriva lo spettacolo della Compagnia teatrale Manolibera della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi, liberamente tratto da La Tempesta di Shakespeare

L’isola di Prospero...

Compagnia Teatrale Manolibera

“Qui, nel cuore della Tempesta, l’uomo di teatro si trova davanti al teatro nella sua ultima essenza. Tocca o crede di toccare gli estremi limiti del teatro. Nella Tempesta c’è l’estrema stanchezza e vanità del teatro e nello stesso tempo la glorificazione del teatro e della vita. La glorificazione delusa e trionfante del teatro come il più alto mezzo di conoscenza e di storia ma, entro certi confini, sempre insufficiente a racchiudere l’inconcepibile muoversi della vita. La vita che è il teatro ma che a ogni istante supera il teatro”. Giorgio Strehler

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a Compagnia teatrale Manolibera della Cooperativa Sociale Nazareno di Carpi

plendido e commovente cortometraggio dove speranza, tenacia e bellezza sono le protagoniste assolute. Si tratta della storia di un giovane posto di fronte al bivio del lasciarsi vivere in una condizione di limite percepita come una disgrazia, uno scherzo del destino, oppure quella di vivere la propria vita alla ricerca della propria soddisfazione, adoperandosi con tenacia e determinazione per conseguirla. Il video, con la regia di Joshua e Rebekah Weigel è stato prodotto in soli 12 giorni in Sud California grazie all’impegno di 150 persone. I registi saranno presenti al dibattito post-proiezione. Il protagonista di Butterfly Circus è Nick Vujicic, oratore motivazionale che tocca profondamente per la sua gioia di vivere, il suo coraggio e la sua fede, nonostante la sua disabilità causata da tetramelia, una malattia genetica che lo ha fatto nascere senza arti (nè braccia, nè gambe). Da bambino, preso di mira dai bulli della scuola, Nick era estremamente giù di morale.

ha sviluppato un lungo lavoro di improvvisazione sulle azioni riportate dal testo La Tempesta di William Shakespeare, arrivando a mettere con precisione i personaggi “in situazione”, per comprendere la loro umanità. Poi il lavoro sul testo a memoria, entrando nella scia delle parole di Shakespeare, fa sì che ciascuno degli attori si giovi della ricca espressione verbale del testo originale, arrivando a far proprie le preoccupazioni del personaggio. C’è una grande scuola di analisi della vita umana che il testo offre a ciascuno, di cui giovarsi per crescere e capire. Così, pure nella trama de La tempesta, il dramma nasce dalla ricerca del senso dell’agire umano. C’è una

Scheda

Attori: Luiz Calzolari, Maria Farella, Maria Vittoria Felicioni, Sebastiano Franco, Marcello Guaitoli, Daniela Marcolungo, Alessandra Pantaleoni, Roberto Rebecchi, Irene Sparacello, Franco Veneri, Daniele Verrini Musiche: E. Z. Quartet: Enrico Zanella (chitarra, musiche, arrangiamenti), Giovanni Po (chitarra ritmica), Simone Valla (sax e clarinetto), Matteo Zucconi (contrabbasso); Voce: Laura Damiano Consulenza per i costumi: Emanuela Ciroldi Scenografie: ideazione Deisa Centazzo, realizzazione Valcucine Collaborazione alle prove: Alessandra Pantaleoni Aiuto regista: Luiz Calzolari Regia: Vittorio Possenti Con interventi del Corpo di ballo Ecole KlassiqueCabassi. Coreografie: Serena Marchetto.

vendetta da realizzare sui propri nemici per le violenze e ingiustizie subite. E c’è nell’Amleto, nostalgia per l’assenza della giustizia. Nel momento in cui il duca e mago Prospero ottiene un estremo potere e la possibilità di colpire, nasce in lui la libera decisione del perdono e dell’accoglienza completa delle debolezze altrui. Tutte le “voci” dell’isola incantata, che via via si compongono, voci interiori e voci di bellezza della natura, l’educazione della figlia, la necessità di un ordine nelle cose, la presenza della musica, tutte cospirano a rendere al soggetto, che sull’isola ha costruito un nuovo mondo, l’integralità e l’ampiezza del suo libero giudizio.

Nel calendario di eventi del Festival delle Abilità differenti, mercoledì 2 maggio, alle 21, presso l’Auditorium della Biblioteca Multimediale Loria, proiezione del cortometraggio The Butterfly Circus di Joshua e Rebekah Weigel

Oltre ogni limite

Dopo aver supplicato Dio di fargli crescere braccia e gambe, Nick comprese che le sue condizioni erano di ispirazione per molte persone e cominciò a ringraziare Dio di essere vivo. Un punto chiave della sua vita fu quando sua

madre gli mostrò un articolo di giornale che parlava di un uomo che viveva con grandi difficoltà dovute ai suoi handicap. Questo gli fece capire di non essere il solo a vivere in questa situazione. A diciassette anni, cominciò a parlare con il suo gruppo di preghiera e finalmente creò la sua organizza-

zione non-profit, Life Without Limbs. Nick uscì dal college all’età di 21 anni con un double major in Ragioneria e Promozione Finanziaria. Iniziò a viaggiare come oratore motivazionale, visitando dodici paesi di quattro continenti (Africa, Asia, Oceania, e America).


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appuntamenti

Fino al 29 aprile Il racconto della Vita Collettiva del pittore Tamidi’s Oto Covotta e del fotografo Mauro Vincenzi Sala espositiva Fondazione Cassa di Risparmio

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Appuntamento con la Sagra dell’Asparago di San Benedetto Po, dal 10 al 13 maggio

Tra cultura, tradizione e tanto gusto...

Fino al 30 aprile L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Bandanax O&A Centro Affari Fino al 20 maggio La scienza in altalena Sala Cervi 5 aprile - 10 giugno Parole chiare. Luoghi della memoria in Italia 1938-2012 Foto di Luigi Baldelli Ex Campo di Fossoli Fino al 10 giugno In mezzo a un dialogo La piazza di Carpi dal Rinascimento a oggi Musei di Palazzo dei Pio

Eventi CARPI

27 aprile, ore 22 Terje Nordgarden Kalinka Arci Club 27 aprile - ore 17.30 L’antifascismo carpigiano tra le due guerre Presentazione del Dizionario storico dell’antifascismo modenese A cura dell’Istituto storico di Modena, in collaborazione con Fondazione CRCarpi, Fondazione ex Campo Fossoli e Comune di Carpi Saluti di Enrico Campedelli, sindaco di Carpi Gian Fedele Ferrari, presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi Presiede Marzia Luppi, direttrice della Fondazione ex Campo di Fossoli Interventi di Claudio Silingardi, direttore dell’Istituto storico di Modena e co-curatore del Dizionario e di Alberto De Bernardi, dell’Università di Bologna Ex Sinagoga

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astronomia, cultura, tradizione e sano divertimento mostreranno le eccellenze di un lembo della pianura mantovana, nel corso della sedicesima edizione della Sagra dell’Asparago di San Benedetto Po, dal 10 al 13 maggio. Si rinnova infatti il ricorrente appuntamento con l’asparago verde, coltivato in queste zone fin dal tempo dei monaci benedettini di Polirone, protagonista di imperdibili piatti che a partire da giovedì 10 maggio - con la Cena a tema (solo su prenotazione) – e fino a domenica 13 saranno proposti nello Stand Gastronomico orga-

nizzato dalla Pro Loco Teofilo Folengo. Ma non basta. Come di consueto la Sagra sarà l’occasione per visitare i suggestivi ambienti del monastero, per girovagare in bicicletta tra i paesaggi campestri alla ricerca di antiche testimonianze, per incontrare in veste rinnovata la cultura materiale della nostra tradizione con la visita al Museo Civico Polironiano (in occasione della sagra saranno aperti anche i recuperati spazi e le cantine sotterranee del millenario monastero benedettino) o per scrutare la volta celeste nelle tiepide notti di primavera seguendo le coinvol-

Fino al 19 maggio il Teatro Comunale di Modena ospita la rassegna musicale che esplora generi diversi. Tra i protagonisti Hiromi, le sorelle Labèque, Michael Nyman e i DeProducers Michael Nyman

28 aprile - ore 22 Rumatera Kalinka Arci Club 28 aprile - ore 22.30 Psyche + No More Mattatoio Culture Club 28 aprile - ore 17 Il mestiere del legno La salute nell’architettura e negli arredi Con Franco Pattacini Associazione Buonavita 28 aprile - dalle ore 16 10 anni! Auguri Falco magico! Ore 16 Auguri alla biblioteca Il Falco magico Intervengono: Enrico Campedelli, sindaco di Carpi Alessia Ferrari, assessore alle Politiche culturali

genti indicazioni degli Astrofili Mantovani. Sarà poi possibile conoscere l’attività agreste e l’allevamento, attività di primaria importanza del territorio, con l’aiuto dell’Associazione Mantovana Allevatori che rinnova la sua partecipazione alla Sagra con il 5° Junior Show provinciale Agafi. E insieme a tutto questo… musica, balli, un laboratorio ludicodidattico per i bambini curato da Slow Food e artisti di strada che, con espositori e bancarelle di bontà enogastronomiche e non solo, completeranno con il Mercato la giornata della domenica.

L’altro suono L a dodicesima edizione della rassegna musicale L’Altro suono propone 5 concerti, in programma fino al 19 maggio presso il Teatro Comuale Luciano Pavarotti di Modena. Si tratta di un festival di ricerca e sperimentazione, con proposte che attingono a culture e generi diversi, dal pop al jazz, alla musica contemporanea fino a nuove forme di espressione musicale. Inaugurata dal concerto di Vinicio Capossela, il 19 aprile, la rassegna continua

con la jazzista giapponese Hiromi (26 aprile), giovanissima pianista il cui talento è ormai di risonanza mondiale. Ai cinquant’anni di vita del Minimalismo, forse la più importante rivoluzione della musica contemporanea del secondo Novecento, verrà reso omaggio con una produzione straordinaria in prima esecuzione italiana realizzata in collaborazione con AngelicA di Bologna. Il concerto propone il più popolare duo pianistico classico, quello

delle sorelle Labèque (8 maggio), affiancato da un gruppo di musicisti contemporanei e alle prese con un programma che ripercorre le fasi storiche di questa corrente musicale partita dagli Stati Uniti, con brani da Glenn Branca, fra i primi sperimentatori, a Brian Eno, Philip Glass, Michael Nyman, Radiohead, Sonic Youth e altri. Proprio Micheal Nyman (15 maggio), che alla fine degli Anni Sessanta fu il primo ad associare il temine ‘minimalismo’ alla musica, sarà protagonista di un concerto di piano solo. Lo spettacolo, dal titolo Piano Sings, è dedicato a una personale rivisitazione delle sue musiche in forma di canzone e proseguirà il successo dell’omonimo album uscito nel 2005, presentando in anteprima un’uscita discografica prevista per l’autunno 2012. Conclude la rassegna Planetario (19 maggio), un nuovo progetto in prima assoluta realizzato in collaborazione con la Fondazione Teatro Comunale, nato dall’idea innovativa e coinvolgente di creare un connubio tra musica e scienza. Lo spettacolo unisce infatti alla musica dei DeProducers - quattro dei più importanti musicisti e produttori della musica italiana (PFM, Elio e le Storie Tese, Eugenio Finardi, Tiromancino, Litfiba, Marlene Kuntz, C.S.I) – i racconti sui misteri del cosmo dell’astrofisico Fabio Peri e una proiezione video delle stupefacenti immagini provenienti da alcuni dei maggiori osservatori italiani. Tutti i concerti iniziano alle ore 21.

appuntamenti

Emilia Ficarelli, direttrice del Castello dei Ragazzi Ore 16.15 Sala del teatrino Tante storie del buon compleanno Letture per bambini 4-7 anni Ore 16.15 Biblioteca Il Falco magico Ricerche per gioco: sono più bravi i ragazzi o i genitori? Torneo a squadre adulti-ragazzi Ore 16.30 Piazza Martiri Libri in festa. Ri-disegniamo le storie Evento collettivo di pittura …e per finire Biblio Party Con caramelle, dolci e lecca lecca offerti da Conad Castello dei Ragazzi 29 aprile - ore 15 Insieme per Chernobyl Maratona di Aerobica, Funky, Hip-Hop Palazzetto dello Sport 29 aprile - ore 17 Luca Fanfoni & Reale Concerto Sale delle Vedute 3 - 23 maggio Nonni. L’importanza di esserci Tra Genitori Figli e Nipoti Gli incontri saranno condotti da: Marzia Dall’Olio, psicologa del Centro per le Famiglie e Alessandra Giovanelli, pedagogista del Centro per le Famiglie I laboratori saranno coordinati dalle educatrici dello Scubidù Centro Giochi Scubidù 3 maggio - ore 15 Sono in cura per la tiroide, come devo comportarmi? Relatore: dottor Giampaolo Papi Centro sociale Cibeno Pile 3 maggio - ore 20.30 Ti canto un libro Incontro per educatori e genitori Con Emilia Ficarelli e Silvia Paglioli, bibliotecarie Carla Manzini, lettrice Biblioteca il falco magico 3 e 10 maggio - ore 15.30 Malinconia, tristezza e depressione. Quali i modi per prevenirle? Relatrici: le dottoresse Serena Forghieri e Ilaria Zanzanelli Università Libera Età Ginzburg

Programma del Festival Abilità Differenti

2 maggio - ore 21 Proiezione cortometraggio Il circo della farfalla e dibattito con i registi Weigel Auditorium Loria 3 maggio - ore 21 Spettacolo teatrale L’isola di Prospero Tratto da La Tempesta di W. Shakespeare, realizzato dalla Compagnia Teatrale Manolibera all’interno del progetto Giovani Creativi Teatro Comunale


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Calcio – Carpi inquieto: la sconfitta di Pisa complica il finale di stagione

Il sogno continua lo stesso Ora diventa fondamentale la serenità di Notaristefano, termoregolatore del gruppo. Domenica l’ultima interna di regular season: arriva il Foligno .

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a Toscana è di nuovo amara. Il Carpi lascia altri rimpianti nella terra dell’uomo che ha costruito quest’epopea, Cristiano Giuntoli. Curioso, ma nient’affatto paradossale. E’ anzi una legge dei secoli: nessuno può essere profeta in patria. Ed è pure un assunto bio-storico: per avere ragione della toscanità, ne serve inesorabilmente dell’altra. Altrettanto suggestivo risulta il ricorso: esattamente come due anni fa, i biancorossi bruciano la rincorsa ed il campionato all’ombra della Torre Pendente. A questo punto, non resta che guardare l’altro lato della luna: la speranza è che il progetto d’un grande playoff cominci di nuovo da lì, visto il precedente... La sconfitta di Pisa è l’epilogo isterico d’una partita confusa, dove non c’è stato quasi mai calcio. Solo furia, nervi, spigoli, regolamenti di conti. Nessuna forma di logica e ragionamento collettivo. Una zuffa di massa. Un grande fumetto caotico disegnato sul campo, in cui ogni cartone animato ha badato alla propria sfida da vincere. Mai ai limiti dell’avversario, né alla fortuna del compagno. Il Carpi ci è entrato con 45’ di colpevole ritardo. Quasi a prolungare idealmente una sosta che gli ha indubbiamente tolto l’inerzia della rimonta. Ha sottovalutato un avversario libero, però tutt’altro che scarico. Non aveva nulla da guadagnare, ma nemmeno l’urgenza d’interrompere il buon momento e perdere di fronte al proprio pubblico. Quando i biancorossi hanno compreso di dover disputare una gara vera, si sono scoperti privi della razionalità necessaria a organizzare il minimo attacco che fosse sensato. E

Stefano Notari

PROSSIMO AVVERSARIO: foligno

Quanto pesa il ko dell’andata…

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lavori al Cabassi sono conclusi, e il cantiere attende in queste ore le verifiche da parte degli organi preposti al collaudo. Indipendentemente dall’esito (niente affatto scontato), il Carpi finirà la regular season a Reggio, nell’avvilente e costosissimo esilio d’una cattedrale deserta. In sostanza, aveva ragione Bonacini e torto l’Amministrazione. Di questo, qualcuno dovrà pur rispondere in maniera concreta ed opportuna, prima o poi. L’ultimo (forse) ospite è il Foligno. Ovvero, il fantasma del massimo rimpianto d’un campionato che ne colleziona parecchi. Elencare le occasioni lasciate per strada è esercizio lungo. Non lo è però individuarvi la più peccaminosa. Senza dubbio, la sconfitta dell’andata sposta il bilancio in negativo oltre ogni altro passo falso. Fu quella la peggior recita della gestione Notaristefano, da cui conseguirono i punti persi che oggi mancano di più. I biancorossi fecero beneficenza pre-natalizia ad un avversario che oppose solamente quel cuore che non poteva evitare di mettere, non avendo né mezzi, né altri valori idonei alla disputa questo di campionato. A cui risulta iscritto per consapevole sbaglio, fin quasi a titolo di scommessa. Le cifre complessive ne riconoscono la peggior squadra sul campo, meritocraticamente ultima col minimo bottino da trasferta, l’attacco più anemico ed il record di sconfitte. I numeri del ritorno ne raccontano un tentativo di rimonta. Disperato, ma insufficiente ad evitare la retrocessione diretta in C2 dopo 5 anni. Ne è stato propulsore l’arrivo di Salvatore Caturano (dalla Nocerina, classe ’90, attaccante estroso e di buon fiuto: 3 reti finora). Dal giro di boa a oggi (recupero escluso): 15 punti. Meglio delle tre decadute lombarde (Lumezzane, Tritium e Como), ma non delle altre rivali dirette. E.G

Calcio a Cinque - Virtus

Regionali – La Correggese si ferma a 13 Eccellenza. Torna in campo la Correggese dopo la lunga sosta, e nel recupero infrasettimanale di Salsomaggiore archivia la salvezza in anticipo grazie a un guizzo di Borghi. La striscia utile degli uomini di Belletti si ferma a quota 13 risultati. Quattro giorni più tardi infatti, il lanciatissimo Formigine ne infrange l’imbattibilità balzando in testa alla classifica (3-2). Decisivi due grandi ex biancorossi: Pilia e Sarnelli (doppietta). Promozione. La Solierese suda, recrimina, e a conti fatti getta via una grande occasione per mettersi definitivamente al riparo da ogni sorpresa. I gialloblu riacciuffano il Reggiolo con il 15esimo centro stagionale di Pezzella. Poi sprecano due facilissime occasioni per il colpaccio, e lasciano qualche residua speranza a una pericolante in evidente difficoltà. Domenica prossima allo Steffanini arriva il fanalino di coda Calcara. Prima. La cura Salerno non ha effetti immediati: la Virtus è sempre più prossima alla condanna. Gli aquilotti reggono appena 8’ all’urto del Cittadella, seconda forza del torneo. Poi crollano e incassano la sconfitta numero 15 (1-3). E.G

provinciali – Cabassi: derby e rilancio Seconda. La Cabassi s’aggiudica il delicatissimo derby salvezza con la Fossolese, scavalca la Novese (battuta nettamente a Ravarino), e torna a respirare. I blues pagano assenze e distrazioni. Mottolese rompe la tensione e spacca il match in avvio. Forti raddoppia nella ripresa. Inutile il 2-1 di De Noia allo scadere. Terza. Il doppio turno avvicina i verdetti. Uno strepitoso Limidi probabilmente non basterà a scrivere un finale diverso da quello previsto. Jannuzzo e soci si confermano in splendida forma, e schiantano lo Y.Boys di goleada (4-0) nel big-match infrasettimanale. Poi però vanno in bianco col Rivara nonostante un lungo assalto. Così la Folgore ipoteca il titolo superando di misura Possidiese e S.Marino (1-0). Si riprende la Cortilese che ritrova i propri uomini-gol, batte nell’ordine Medolla (4-3) e Pianacci (3-1) e riaggancia il treno di vertice. Manca infine il pieno riscatto d’orgoglio la Carpine, che crolla sul campo del Villadoro (0-5) subito dopo aver ritrovato il successo ai danni del Cittanova grazie alla doppietta di Riccio (2-0). E.G.

sono scaduti in baruffa. E’ questo il rilievo più pericoloso, in vista del futuro prossimo. Nelle partite senza domani, serve cuore caldo e testa fredda. Il viceversa è catastrofico. Nulla di definitivo è pregiudicato. C’è un’altra porta per il Paradiso. La strada per raggiungerla si complica. Ma il sogno può e deve continuare. Il nervosismo e lo smarrimento sono sintomi scomodi. Annunciano il rischio di ricaduta: la squadra aveva imparato a sentirsi invincibile, ora teme di riscoprirsi fragile. Più che di buona tattica, ha perciò bisogno d’un ottimo psicologo. Diventa perciò fondamentale la serenità di Notaristefano. Alla vigilia del mese decisivo, è l’unica medicina possibile. Su queste colonne ne avete spes-

Virtus assatanata, Fabbrico a soqquadro

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rchiviato il turno infrasettimanale con uno striminzito successo casalingo (2-1 al cospetto del Rubiera), e con il mirino puntato sulla capolista ansimante (-3 a tre giornate dalla fine), gli avvoltoi virtussini piazzano la picchiata giusta (4-2 casalingo sul Fabbrico), ma quelli di San Felice, pur gambizzati dai recenti rovesci, si scansano per tempo (3-12 a Fanano). Al Vallauri la banda gialloblù accoglie un cliente tradizionalmente scomodo, quel Fabbrico che anche stavolta si presenta covando spiriti di intifada. L’avvio virtussino è promettente, ma alle sinuose trame di gioco non fa seguito l’acuto decisivo: Mister Caleffi comanda una Virtus bella a vedersi ma che si faccia sentire, Casceglia (in foto) recepisce la sinestesia, si libera sul velluto di due avversari, e pianta in rete lo stiletto dell’1-0. Gli ospiti non ci stanno, e dopo una sortita andata a vuoto fanno saltare il banco con un’altra gemma, che s’incastona all’incrocio dei pali difesi da Accomando (1-1). La seconda frazione si apre all’insegna del forcing casalingo, con il perfetto sincronismo sull’asse Casceglia-Nosari e quest’ultimo a fiondare in rete la tremenda sassata del vantaggio (2-1). Il match prosegue sui binari giusti per i padroni di casa che con Bigarelli prendono il largo (3-1), per poi brindare alla sferzata di Guidi che, malcelato dietro la consueta faccia da poker, affigge un accento diagonale sul match (4-1). La segnatura ospite, come di frequente negli ultimi tempi, vale solo ad addolcire l’amara cicuta propinata dai virtussini (4-2). Inalterato lo spread con i capofila di San Felice, i gialloblù attendono il verdetto finale; gli addetti ai lavori non sembrano credere a rivoluzioni copernicane di fine stagione, eppur, là davanti, qualcosa si muove: staremo a vedere. Federico Campedelli

prossimo turno

Domenica 29/4/2012, ore 15, 33a giornata Carpi-Foligno; Lumezzane-Como; Monza-Pisa; Pavia-Tritium; Sorrento-Pro Vercelli; Spal-Avellino; Taranto-Reggiana; Ternana-Foggia; Viareggio-Benevento.

so letto critiche ai limiti. E’ il momento di riconoscerne anche tutti i meriti e le capacità. Non è un allenatore d’impatto. Non impone la propria impronta, lascia al gruppo il privilegio di riconoscerla. Rincorre l’equilibrio. Ritiene che il calcio sia una continua ricerca di spazi e tempi che comincia dalla lucidità necessaria per leggerli. E dall’armonia per impossessarsene tutti insieme. Giuntoli è il suo doppio opposto: un incendiario che fatica a diventare pompiere. Molto affettuosamente, lo chiama infatti “sergente mite”. Più che pastore, è il termoregolatore del gregge. Ha la saggezza placida del maestro Miyagi in Karate Kid, e la fermezza sobria dell’ammiraglio Viper in Top Gun. Usa la calma come mezzo energetico. Dunque cerca l’uomo con le parole e i silenzi. Di rado alza la voce. Sa che la confusione è sempre incinta: si riproduce da sé in abbondanza, senza bisogno d’ingravidarla per forza. Interviene poco sulla partita. La gestisce quasi esclusivamente in sede di preparazione. Poi, a palla in gioco, lascia volentieri l’interpretazione ai giocatori. Non necessariamente è strategia universale. Ma in questo spogliatoio d’eccessi è stata utile per guadagnarvi molta credibilità. Ora ne ha in mano la fiducia. Deve usarla bene per raffreddare la temperatura salita improvvisamente. Enrico Gualtieri femminile carpi

Forza biancorosse Femminile Carpi - Sporting Pievecella: 3 - 2

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na buona partenza per le biancorosse. Al 2° mischia in area del Pievecella e l’estremo difensore reggiano salva la porta. Dopo dieci minuti un bello scambio Ruosi-Paoluzzi e il Carpi ancora vicino al gol. Un susseguirsi di azioni per le biancorosse, che si mettono in luce per buona parte del primo tempo e al 35° arriva il meritato gol del vantaggio con Paoluzzi. Al 40° vacilla la difesa biancorossa: Bianchi salva sulla linea di porta, ma dopo pochi minuti, ancora un errore della difesa biancorossa e il Pievecella con Iodice segna il gol del pareggio. Al 42° un’altra bella parata plastica di Bianchi, che salva il risultato, mantenendo la parità fra le due squadre. Il secondo tempo si riapre in sordina per il Carpi. Al 47° un pizzico di fortuna per le reggiane e Tedeschi con un gol da manuale porta la squadra ospite in vantaggio. Ma le biancorosse non mollano e continuano a lottare. Al 75° il Carpi guadagna un calcio di rigore, che il capitano Orlando realizza, riaprendo la partita. Il Carpi ci crede ancora e insegue i tre punti, che sul finire del secondo tempo arrivano con Paoluzzi che segna la terza e decisiva rete per la squadra di casa. Chiara Bonanni


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Bernini srl, azienda leader di accessori per l’abbigliamento che, da oltre trent’anni, è sul mercato con prodotti studiati per valorizzare l’immagine del marchio, tifa Liu Jo Volley

La Liu Jo fa un passo indietro

Ci sarà ancora una squadra?

Bernini srl racconta il suo amore P per la moda e per lo sport

Sede di Bernini srl

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icerca, creatività, sperimentazione sono parole chiave nel vocabolario della carpigiana Bernini srl, azienda leader di accessori per l’abbigliamento che, da oltre trent’anni, è sul mercato con prodotti studiati per valorizzare l’immagine del marchio. Grazie a un efficace connubio tra tradizione e innovazione, Bernini si è imposta quale realtà di riferimento per quanto riguarda il mondo che ruota intorno all’accessorio – cartellini, etichette, nastri, stemmi, retro cinta ricamati o stampati, cartelle colori, raccoglitori – arrivando a collaborare con alcuni tra i più prestigiosi nomi del settore moda. All’anima creativa dell’azienda, un comparto grafico costantemente aggiornato sulle ultime tendenze e sulle tecnologie più innovative, si affiancano una solida struttura produttiva, caratterizzata da affidabilità e attenzione alla qualità del prodotto e la competenza di un ufficio commerciale orientato a lavorare in sinergia col cliente, per sviluppare proposte personalizzate e in linea con le sue esigenze. “Bernini opera nel settore delle etichette con successo da 35 anni, una storia, la nostra, - spiega Giulia Bernini - che unisce esperienza, precisione e dedizione nel lavoro. Le dimensioni di questa realtà sono di una media impresa, perfettamente inserita nel territorio carpigiano”. Basti pensare che Bernini srl, attraverso i propri azionisti, partecipa attivamente

a iniziative caritatevoli e umanitarie promosse da Lions Club International - Lions Club Carpi Alberto Pio e Rotary International - Rotary Club Carpi a favore della Corte dei Pio. Una passione, quella che Giulia nutre per il suo lavoro, a dir poco totalizzante: “il mondo della moda è affascinante, creativo, dinamico, frenetico per definizione e, spesso, snervante. Una volta che si è inseriti in questo contesto si viene assorbiti completamente. Noi dell’ambiente diciamo sempre che è un settore per matti”. Il prodotto cher Bernini srl crea è spesso il più piccolo di ogni capo ma non il meno importante. “Noi

trattiamo l’unico prodotto davvero imprescindibile e irrinunciabile in un capo, il solo capace di affermare con certezza l’identità del capo stesso e, di conseguenza, di suggellarne tutto il valore. Una grande responsabilità”, continua Giulia. Ma qual è il legame che unisce Bernini Srl alla Liu Jo volley? “In quanto partner della Liu Jo lo siamo conseguentemente anche della Liu Jo Volley. Noi crediamo fortemente nel valore dello sport in generale e ci piace sostenere una squadra femminile. In fondo, la moda è prima di tutto donna”. Per questa azienda, lo sport è anche sinonimo di

impegno sociale: “sostenere lo sport - prosegue Giulia - significa credere nel suo valore educativo e formativo. Lo sport educa al sacrificio, al lavoro a porsi degli obiettivi. Insegna a lottare per il risultato, ad accettare la sconfitta e a riconoscere il merito altrui”. Pensate di poter escogitare un prodotto nella vostra linea di produzione per lo sport e la pallavolo in particolare? “In quanto essenzialmente dedicato all’abbigliamento, il nostro prodotto è già di per sè applicabile e applicato allo sport, e quindi anche pro-pallavolo”. Un augurio per il vostro futuro? “Ci auguriamo fortemente che il nostro sostegno alla Liu Jo Volley possa contribuire a potenziare e incrementare la nostra partnership con la Liu Jo, nome altamente rappresentativo di un distretto carpigiano che sta attraversando un momento di grande crisi”. Michela Sferrazza

Handball

Dodicesima perla consecutiva dei biancorossi Sassari - Handball Carpi: 15 - 27

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assari. Dodicesima perla consecutiva, Carpi chiude con il botto un’altra annata da incorniciare, conserva il primato in classifica ma è il Cassano Magnago (complimenti) a salire in Elite. Comunque importantissimo aver mantenuto la posizione, messa a rischio dall’insidiosa trasterta di Sassari, squadra locale sostenuta da un calorosissimo pubblico (300 persone) e dal Merano pronto ad approffittare di un passo falso dei ragazzi di Serafini; Carpi si trova sicuramente in pole per un eventuale ripescaggio, i biancorossi sperano. “Voglio fare i complimenti a tutti - ha commentato un raggiante Claudio Cerchiari a fine gara - perchè non era facile dopo un viaggio lungo e con tante assenze. Da cinque mesi a questa

parte i ragazzi non hanno sbagliato nulla e questo primo posto, pari merito, è un orgoglio per una neopromossa. Ora attendiamo con fiducia l’eventuale conferma delle voci di un allargamento dell’ Elite da 12 a 14 squadre. Sarebbe un sogno salire in Elite”. Comprensibile quindi l’euforia nel clan biancorosso a fine gara. Un match che dopo un inizio in sordina per entrambe le formazioni (3-3 al 15’), ha visto i

ragazzi di Serafini prendere decisamente il comando del gioco, con una difesa insuperabile, inperniata sempre su un ottimo Malavasi (ma anche Piretti quando chiamato in causa ha dato il suo contributo), e con in attacco un incisivo Pieracci ben coadiuvato da “Z” Zoboli (6-11 al 28’). Accorcia la squadra locale, ma a fil di sirena Bonazzi ristabilisce le distanze. Secondo tempo senza storia, i carpigiani annichiliscono gli avversari con una prestazione maiuscola, Di Matteo dilaga e biancorossi ben presto avanti 10-18 al 12’, per allungare poi sul 10-21 al 15’, chiudendo sul +12, timbrando un’altra gara di grande carattere. Ora si attendono le decisioni da parte della Federazione, per prolungare i festeggiamenti.

artiamo dal comunicato ufficiale della Universal Volley Modena che recita testualmente: “La società Liu Jo s.p.a. pur rinunciando al titolo di main sponsor del club, per la stagione sportiva 2012 – 2013, conferma la sua presenza al fianco della squadra simbolo di un territorio che ha contribuito in maniera sostanziale alla crescita e allo sviluppo dell’azienda”. Le parole ufficiali, per loro natura rassicuranti, tradotte nella realtà destano molta preoccupazione per il futuro del titolo sportivo. Partecipare infatti alla serie A1 e alla Challenge Cup in Europa sembra un’impresa molto ardua senza il marchio Liu Jo come sostegno economico. La palla ora è in mano al patron Rino Astarita il quale o trova sposor, finanziamenti e partner diversi dal colosso dell’abbigliamento oppure sarà costretto a ridimensionare il budget societario e, di conseguenza, le ambizioni della squadra. Al momento non sembra essere in discussione l’iscrizione alla prossima stagione, ma pare certo che molte delle stelle presenti ora nel team modenese partiranno. La speranza dei tifosi è che il patron Rino Astarita tiri fuori un asso dalla manica.

Pallavolo Femmile serie B2

La Texcart torna alla vittoria

Texcart - Gramsci: 3 - 1 opo 10 giornate la Texcart Città di Carpi è tornata alla vittoria conto la quinta forza del campionato. Una vittoria che vale quasi la salvezza. Una prestazione d’orgoglio per le ragazze di Amari che, contrariamente ai match precedenti, hanno affondato il colpo anche in recupero. Perso il 1° set per 23 a 25, sembrava che il match prendesse la solita piega e invece la sconfitta del primo parziale ha dato alla Texcart quello spunto in più per dare una svolta al match. Il 2° e il 3° parziale infatti hanno visto Saccani e compagne imporre il gioco e macinare punti su punti, contenendo quando erano in difficoltà. La gara è finita 25 a 20 e 25 a 21 senza che Reggio abbia avuto la possibilità di mettere in discussione il risultato. Il Gramsci però nel quarto set ci ha messo l’anima. Le due formazioni hanno giocato punto a punto con le reggiane che restano avanti fino al 21 a 23. Poi la Texcart, sospinta da un calorosissimo Palaferrari, ha tirato fuori le unghie e si è portata sul 23 pari. Al grido di “Carpi-Carpi”, le padrone di casa non hanno lasciato il tempo alle ospiti di rendersi conto del pareggio e hanno chiuso il set 25 a 23.

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cec - pallavolo maschile

La Cec è matematicamente seconda

Augusta Cagliari - Cec: 2-3

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na grande, grandissima, Cec compie la quarta impresa sarda di una stagione incredibile espugnando il campo di Cagliari e mettendo così la parola fine anche alla corsa per il secondo posto, ora matematicamente nelle mani dei biancoblu, irraggiungi-

bili da Bergamo grazie ai 2 punti conquistati con i denti in Sardegna. Dopo Olbia, Sant’Antioco e Iglesias, la Cec “batte anche il quarto moro” con una partita tutta cuore e coraggio, senza capitan Lirutti rimasto a Carpi per un problema a un polpaccio che ha fatto propendere lo staff tecnico per il riposo (“abbiamo preferito non rischiarlo

in vista dei play-off”, ha detto coach Molinari). La Cec corsara a Cagliari è dunque stata in versione inedita, con Guerrieri opposto a Pedron, la novità Busato ad affiancare De Marco “SpigaPiccinini al centro e Trentin libero. Un assetto ben equilibrato, che già dai primi palloni ha dimostrato di poter essere all’altezza

dell’arduo compito di espugnare la tana di Oro e compagni. Fino al 6-11 del secondo set è infatti stato un monologo biancoblu, con uno straordinario Guerrieri a menare le danze (27 punti col 48% in attacco per lui a fine partita) e tutti i ragazzi di Molinari a macinare splendida pallavolo. Dopo l’eloquente 4-8, 11-16, 19-25 del primo set e un avvio di secondo da 4-8, 6-11 sale però in cattedra l’opposto brasiliano di Cagliari Oro, che trascina i suoi fino al 20-25 dell’1-1. Nel terzo set la Cec inizia a faticare sull’attacco di palla alta e dal 10 pari Cagliari allunga fino al 16-12, parziale difeso fino al 25-22 che manda i sardi avanti 2-1 nel conto dei set. La Cec è però tutt’altro che morta e con un super set di Guerrieri, che ne fa 10 solo nel quarto parziale, e un ritrovato gioco di squadra grazie anche al prezioso apporto dalla panchina di Possega,

Zaghi, Di Primio ed Hendriks i biancoblu volano 7-8, 11-16 fino al 20-25 scaraventato a terra da Spiga per il tie-break. Dove la battaglia infiamma, punto su punto: 7-8 Cec al cambio campo, il primo match ball è biancoblu sul 13-14 ma Cagliari annulla con Mascia; Oro e soci annullano altre palle set alla Cec, se ne vedono annullare due a loro volta (sul 17-16 da De Marco e sul 18-17) prima di soccombere a Busato e all’ace di De Marco che chiude i conti con l’ace del 16-18. Per la Cec sono 2 punti che valgono l’aritmetico secondo posto. “Era importante vincere per assicurarci il 2° posto, che credo abbiamo meritato in questo campionato. Queste - ha commentato il ds dell’Universal Paolo Michelini - sono battaglie importanti da vincere in ottica play-off, per abituarci a giocare partite tirate su campi difficili come questo di Cagliari”.


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omenica 29 aprile, a partire dalle ore 15,30, al Palazzetto dello Sport Enzo Ferrari di Carpi prenderà il via la Maratona di Aerobica, Funky, Hip-hop e tanto altro, organizzata dal Comitato Progetto Chernobyl di Carpi-Novi-Soliera, annullata lo scorso 5 febbraio a causa della neve. Giunta alla quattordicesima edizione, la manifestazione prevede la presenza di numerose associazioni e gruppi sportivi dei Comuni di Carpi, Novi e Soliera: Surya Dance Company, S.G. La Patria 1879, Polisportiva Nazareno, Palestra Virtual Fitness, Space Dance Arci Taverna Novi,

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l tempo non ha certo aiutato la manifestazione di domenica 15 aprile al Centro Ippico Cristallo di Casale sul Sile, con la parte internazionale del mattino nella quale hanno partecipato anche team svizzeri, tedeschi e austriaci. Dai box al campo di gara, persino i cavalli sono stati scortati con gli “ombrelli”... Ma i risultati sono stati molto buoni per le squadre di volteggio della ASD I Pioppi di Panzano. Guidati dalla longeur Alice Sala e dall’aiuto longeur Chiara Benvenuti, i ragazzi e le ragazze allenati da Michela Callegari hanno vinto ancora nella maggior

Domenica 29 aprile, a partire dalle ore 15,30, appuntamento con la Maratona di Aerobica al Palazzetto dello Sport di Carpi

Insieme per Chernobyl

Polivalente Arci Uisp Soliera e Polisportiva La Torre di Medolla. Gli atleti eseguiranno varie esibizioni che vanno dalla ginnastica ritmica alla danza del ventre, dall’hip hop al free style, dai balli latini alla danza moderna. L’ingresso è a offerta di 5 euro. “L’incasso - spiega il presidentedel Comitato Progetto Chernobyl di Carpi-Novi-Soliera, Luciano Barbieri -

Guidati dalla longeur Alice Sala e dall’aiuto longeur Chiara Benvenuti, i ragazzi e le ragazze dell’ASD I Pioppi di Panzano, allenati da Michela Callegari, hanno vinto ancora nella maggior parte delle categorie

I Pioppi ancora sul podio

parte delle categorie. Già nella precedente gara alcune settimane fa al centro ippico La Camilla di Milano i più piccoli, nella Categoria F, con atleti dai 5 ai 7 anni, al loro esordio agonistico avevano centrato il primo Maria Losorbo

sarà interamente utilizzato per sostenere il Progetto Rugiada che consiste in un periodo di risanamento di circa un mese presso un centro specializzato in Bielorussa, per 30 bambini e bambine, provenienti dalle regioni più contaminate, del loro Paese, dove le conseguenze dell’ incidente alla Centrale Nucleare di Chernobyl di 23 anni fa regolano la vita quotidiana di tantissima gente sia dal punto di vista sanitario che economico”.

posto. Domenica 15 si sono ripetuti nell’impresa: un’altra vittoria per Alessia Cerchiari, Elia Baracca, Alberto Cugola, Giorgia Gambini e Ginevra Marmiroli, a cui si aggiunge il primo posto della Categoria

E con le atlete Anna Rachele Bazzoni, Asia Pannilunghi, Eleonora Casali e Federica Garuglieri. Niente da fare per i padroni di casa e per gli squadroni del Veneto e della Lombardia, dove questa pratica che

Bocce donne - MP Filtri Rinascita Budrione

La Losorbo a un soffio dalla vittoria

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el Trofeo Miss Clair Nazionale del circuito FIB organizzato dalla bocciofila Olimpia Reggio Emilia, Maria Losorbo, giovane atleta della MP Filtri Rinascita di Budrione è arrivata a un soffio dalla vittoria. Partecipavano 56 giocatrici di A1 e di A alla gara che è la più importante di tutta l’annata 2012. Alle 9 la Losorbo scende in campo ma manca l’avversaria. Gioca la seconda partita contro Alice Fraternali (Colbordolo Pesaro) battendola 12-4. La terza partita contro Claudia

Sebastiani (Migliarina Lucca) finisce 12-6. Alle 14 iniziano le finali e Maria Losorbo gioca una partita perfetta contro la brava Marina Bracconi (12-1). La semifinale contro Carmen Torricelli (Formiginese) finisce col successo dell’atleta della MP Filtri Rinascita Budrione (12-3). Maria Losorbo accede alla finale dove incontra un’altra giovane emergente: Giada Menegazzi (Vigasio Verona). La partita è molto bella ed equilibrata: Losorbo conduce sempre l’incontro ma da 6-4 si fa raggiungere sul 7-7. Riconquista vantaggio

sul 9-8 poi con una bocciata perfetta mette giù due punti arrivando su 11-8 ma non chiude la partita per un soffio. E qui Giada Menegazzi con una bella e fortunata bocciata chiude la partita 11-12. Lo scorso anno sul gradino più alto del podio era salita la Losorbo che non è riuscita a ripetersi nel 2012. La classifica finale vede così 1a classificata Giada Menegazzi (Vigasio Verona); 2a classificata Maria Losorbo (MP Filtri Rinascita Modena); 3a classificata Agnese Aguzzi (Fossombrone).

unisce la coreografia della danza, la ginnastica artistica e la affinità del team con il cavallo, ha il maggior numero di partecipanti, sostenitori e sponsor. La squadra della D con Caterina Ancarani, Chiara Losi, Alice Pullin, Julia ed Erika Sandri, che ha cambiato da poco, insieme alla categoria, anche il cavallo, passando dal “pony” Egeo al monumentale Burberry Spot, ha comunque ben figurato con un quarto posto. I Pioppi si sono nuovamente

messi in luce nell’individuale, dove una perfetta perfomance di Isabella Spillantini ha lasciato tutti gli altri a parecchi decimi di punto di distanza. Hanno completato nella gara internazionale del mattino la performance dei Pioppi, gli ottimi 1° e 2° posto nella Categoria J* di Debora Savoia e Giulia Borsari e i buoni piazzamenti al 7° e 8° posto negli individuali della gara nazionale del pomeriggio di Chiara Losi e Greta Baviera.

Black Dragons

Dragoni ancora sul podio

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l 22 aprile, gli atleti dei Black Dragons di Carpi hanno partecipato a Cremona al Memorial AdenilsonDavide-Adam-Junior - Gara di Karate. Numerosi i podi conquistati dalla compagine carpigiana. Risultati: 2° classificato Mirco Guarnieri - Categoria Senior cinture Nere fino 72kg; 2° classificata Melody Fiotta - Categoria Cadetti Open cinture Verdi e 4° Categoria blu-marroni, 2° nel Kata Categoria Cadetti cinture verdi; 2° classificata Silvia Nasi - Categoria cinture verdi open e 2° Categoria cinture blu-marroni open; 1° classificato Lilian Porcineanu - Categoria Giovani fino a cintura verde e 3° blu-marroni; 3° classificato Matteo Trotta - Categoria Giovani fino a verde. Buona la prestazione nel Kata di Sara Trotta e Martina Bagnato, alla loro prima esperienza agonistica.


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