Settimanale di
1° giugno 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 21 Ph Roberto Pagliani 29/05/2012 ore 12,55
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a soli € 0.50 in edicola
29/05/2012 ore 12,56
Ph Luciano Arletti
Non lasciateci soli
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Libri
da non perdere!
Gasparini’s condensed - Tango in scatola di Vanna Gasparini
Tra le righe...
Non è tutto finito!
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anna Gasparini non è una scrittrice di professione, bensì ballerina e apprezzata insegnante di tango. Reggiana, coltiva la passione per la cucina e la buona tavola al punto tale da aver sperimentato una serie di ricette, alcune inedite, altre della nonna - rivisitate e adattate ai nostri tempi - e altre suggerite da ‘rezdore’ nostrane i cui nomi compaiono in fondo alle ricette. Mettendo insieme in modo organico queste ricette è nato Gasparini’s condensed, con sottotitolo Tango in scatola, un divertente manuale ‘tattico - culinario di sopravvivenza tanguera’, stampato per i tipi delle Edizioni Il Fiorino di Modena di Piero Guerzoni, un originale mix tra cucina e ballo. Il libro si avvale di vignette illustrative di Pier Aldo Vignazia, della postfazione di Franco Finocchiaro, presidente della Accademia Italiana di Tango e della Academia Nazional del Tango Argentino e della fantasia di Roberto Zambelloni che ha ‘inventato’ una copertina curiosa e aderente ai contenuti veri e alle finalità del volume. 150 pagine che raccolgono una settantina di ricette che vanno dai piatti nostrani della generosa terra emiliana, come la minestra di patate e fagioli o la paneda o il risotto di zucca, a sofisticate e ricercate pietanze esotiche come le aringhe yiddish, il cous cous, i fichi alla siriana, la minestra alle castagne di Todi, il pollo andaluso o le penne al whisky. Le ricette suggerite e indicate sono alternate a divertenti quadretti di vita vissuta dalle ragazze all’epoca dei loro primi balli e della frequentazione delle discoteche e delle balere, con i loro sogni, le delusioni, le speranze, le conquiste... “Sketch sintetici e pungenti – come osserva Finocchiaro nella sua postfazione – che accompagnano il lettore in un’aimmediata e divertente comprensione della lingua parlata”. Tutto visto al ‘femminile’ con un occhio attento, ironico e sensibile che vale la pena di leggere per comprendere maggiormente (da parte degli uomini) la psicologia della donna. di Cesare Pradella
la Foto della settimana
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ono bastati trenta interminabili secondi per far crollare le certezze di una vita. C’è chi non ha più la sua casa, il suo lavoro, i suoi punti di riferimento. Sono bastati trenta secondi per cambiare la nostra vita e l’espressione sui nostri volti: ovunque ci voltiamo leggiamo la stessa disperazione, la stessa paura e lo stesso smarrimento negli occhi di chi incrociamo. I pensieri non sono più gli stessi, e sono quelli che non ci permettono di chiudere gli occhi la sera. Quei malati che escono dall’ospedale di Carpi evacuato con flebo e catetere in mano sono l’immagin Fra i morti c’è un caro amico, fra gli sfollati i parenti il centro storico ha cambiato fisionomia e, a lungo, rimarranno i segni delle ferite nel Duomo, nel palazzo del Vescovado, a Palazzo Pio, in Teatro e in San Nicolò. La paura ci ha riportato in strada con ombrellone e sedie a trascorrere le ore all’aperto, lontano da tetti e cornicioni. Ma non ci ha paralizzato. Non vogliamo pensare a ciò che potrebbe accadere fra poco, a un’altra scossa. Perché verrà, ma ci troverà pronti, più organizzati, più uniti e solidali di prima. Ci sono colonne di mezzi della Protezione civile che ci stanno raggiungendo, sono migliaia le offerte di aiuto: c’è chi mette a disposizione la sua tenda, un appartamento e interi carichi di derrate alimentari raccolte a tempo di record. Una signora cinese ha raggiunto il centro di coordinamento della Protezione civile nelle scuole Leonardo Da Vinci per proporsi come volontaria fino alle 5.30 del mattino quando inizia il suo turno di lavoro. Rosanna, in carrozzina, è stata trascinata giù da un’anziana sua vicina di casa. Nel giardino dell’ospedale c’è una donna che sta partorendo, adesso, durante le scosse. Perché la vita continua.
Questo numero esce in condizioni di emergenza, ci perdonerete per eventuali refusi poichè non siamo riusciti a correggere le bozze. Frase della settimana...
Al 30 maggio, alle ore 12, gli sfollati a Carpi sono 332 che hanno trovato ospitalità presso centri di accoglienza: - 111 presso la Parrocchia di Santa Croce; - 94 presso la struttura adiacente la Pista di motocross di via Guastalla, 19; - 50 presso la Palestra Gallesi; - 40 presso la Palestra di santa Croce; - Inoltre sono stati accolte 37 persone bisognose di assistenza presso due strutture appositamente allestite. attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Valeria Cammarota, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini
PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555
STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 jessica@radiobruno.it, liliana@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 30 maggio 2012
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dopo le terribili scosse del 20 e del 29 maggio che hanno causato 17 vittime (alle ore 12 di mercoledì 30 maggio) e oltre 14mila sfollati, tornare alla vita normale e’ difficile
Antonella De Minico
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n boato, nel cuore della notte, ha anticipato e annunciato giorni di ansie e paure. L’esperienza del terromoto l’avevo già vissuta quand’ero all’università, nel 1996, ma non pensavo potesse essere peggio di allora. Gli esperti dicono che il sisma sia durato (solo) 20 secondi, ma a me è sembrata un’eternità. Stavo dormendo alle 4, come tutti, quando il letto ha iniziato a ballare. Ho acceso la luce, ho visto l’armadio di fronte al mio letto avanzare verso di me. Che fare? Non ho avuto nemmeno il tempo di pensarci. Ho aspettato, inerte, senza nemmeno riuscire a scendere dal letto. Mia madre aveva già sceso le scale, urlava e chiedeva a noi rimasti al primo piano di uscire fuori in strada. Da lì a un’ora un’altra scossa di grossa entità. Il senso di terrore cresceva. E se dovesse succedere il peggio? Quando accadono eventi come questi, al di fuori del proprio controllo, e soprattutto quando la situazione sembra migliorare, l’urgenza delle riflessioni sugli affetti, su cosa è davvero importante, diventa prepotente. Per fortuna alla mia famiglia non è successo neinte, ma lo sciame sismico non è ancora finito. E allora penso a chi è fuori, al freddo, nelle tende perché non ha più una casa agibile. Penso alle aziende che hanno perso il frutto del loro lavoro, a chi dovrà reinventarsi e ricominciare un’altra volta. Penso alla stanchezza figlia delle difficoltà economiche di questo periodo: terremoti emotivi diventati più forti dopo gli ultimi tremori della terra.
Youssou Sow
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entre dormivo un rumore mi ha svegliato nel buio ma, inizialmente, non avevo capito cosa potesse essere. Ho impiegato un po’ di tempo per capire che era un terremoto. Abito in centro storico al terzo piano, quindi sono rimasto sul letto fino a quando non è finito e sono scappato fuori. La paura non è ancora passata, non avevo mai vissuto nulla del genere. Ora ogni rumore mi spaventa, scatto a ogni vibrazione e temo il peggio. Speriamo finisca pre-
Maurizio Gasparini
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Adesso, quando apriamo un armadietto della cucina dobbiamo mettere le mani avanti perché cascano piatti e bicchieri”. Maurizio Gasparini, a differenza della moglie e della figlia, non si è alzato alla prima scossa di terremoto ma alla seconda, quella delle 4.04, è uscito subito fuori di casa e c’è rimasto per mezz’ora. Colonna portante dell’organizzazione della Festa del Patrono, Maurizio racconta di quella notte. “Quando sono andato a letto ero cotto perché per tutta la giornata sono rimasto in piazza alle prese con la decisione di rinviare le manifestazioni in programma sabato e domenica a causa dell’attentato di Brindisi. Abito al primo piano e ho sentito la prima scossa ma non mi sono alzato. A quella successiva sono volato fuori insieme a mia moglie e a mia figlia che lavora a Venezia ed era venuta a trovarci per il fine settimana. E’ caduto tutto dalle mensole. Nel sottotetto mansardato è caduta persino la tv vecchia. Non mi ricordo - continua Maurizio - di aver mai sentito un terremoto così forte. Nemmeno quello del ‘96, quello provocato dalla faglia di Reggio, secondo me era stato così”. In casa Gasparini hanno acceso la tv per avere notizie. “Alle 7 sono andato in piazza e già c’erano i Vigili del Fuoco a transennare il Duomo e il rialzato della piazza, dove era caduto un comignolo. Nel giro di poco, insieme al Vescovo di Carpi, si è deciso di annullare anche le celebrazioni religiose legate al Patrono. Ancor oggi sento le scosse: quando lavoro al computer sento le dita che cominciano a ballare”.
Francesca Desiderio
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l ricordo di quei momenti suscita ancora in me una grande tensione. Impresso nella mente rimane il rumore che ha infranto il silenzio della notte. Un fragore che non si può definire a parole, poiché è qualcosa che ti sovrasta senza avere una precisa collocazione. Tutto appare sospeso in un equilibrio instabile e fluttuante. E’ stata la paura di questo fra-
Nulla sarà più come prima... Dopo le terribili scosse che hanno fatto tremare la terra alle 4 del 20 maggio , alle 9 e alle 13 del 29 maggio e lo sciame sismico che non accenna a diminuire, tornare alla vita normale è sempre più difficile. Ansia, tensione, paura... i carpigiani raccontano i loro timori !
Sara D’Amore
Giacomo Strucchi
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Raffaella Patelli
quindi bisogna comportarsi proprio al meglio perchè del domani... Nel nostro palazzo ci sono diverse persone malate e anziane e l’istinto era di andare a vedere come aiutarle ma poi per fortuna sono arrivati i loro familiari perchè scesa giù dalla macchina le gambe erano un po’ molli. L’atmosfera in casa quando siamo risaliti era surreale, un non fare niente pieno di paura. I bambini sono crollati e hanno dormito ma io stavo lì, aspettando un nuovo e temuto giro di “tagadà”. Lo stomaco mi è rimasto chiuso per tre giorni e di notte abbiamo dormito in macchina, all’improvviso la casa mi sembrava una gabbia, mi mancava l’aria, non ho potuto neanche sfogarmi piangendo per non pesare sui bimbi che
Ero a casa del mio ragazzo, quando la terra ha iniziato a tremare. La paura è stata tanta, ma la cosa che mi ha colpito di più è stato il boato, come se fosse esplosa una bomba sotto casa. Naturalmente non sono riuscita a tornare a letto e girando per Carpi mi sono accorta di non essere l’unica: alle 5 del mattino c’era così tanta gente in giro che sembrava mezzogiorno”.
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e scosse le ho sentite tutte visto che sto sveglia di notte insieme alla mia pupetta di un anno che non ne vuole sapere di dormire. Quella dell’una e un quarto ha fatto vibrare molto i vetri ma non c’è stato un boato e quindi, dopo un primo allarme, mi sono detta che poteva essere un “botto” o qualcosa di simile. Solo in seguito ho riflettuto sul fatto di non essere stata razionale e cauta: avrei dovuto svegliare mio marito e consultarmi ma la stanchezza accumulata nel tempo mi ha reso poco reattiva. Alle quattro, invece, mentre tutti gli altri dormivano, io stavo allattando. Questa volta sono scattata come un grillo e ho messo in atto tutti i comportamenti
gore che mi ha spinto a cercare subito un riparo: avevo paura che tutto mi crollasse addosso. E il riparo più solido posto accanto al letto era lo stipite di una porta di un muro portante entro il quale mi sono rannicchiata in attesa che tutto tornasse alla normalità. Un’ attesa che pareva senza fine… e le mani, ricordo, tremavano come tremavano i pensieri nella mia mente, mentre il respiro si faceva sempre più sommesso. La parola “normalità” è molto difficile da pronunciare, quando a distanza di poche ore quel tremore ritorna puntuale a fermare il tempo… come per riportarci a quella terribile notte: scosse di avvertimento che non ci lasciano tornare al tram tram quotidiano. E basta un fremito, un rumore insolito e lo sguardo corre al lampadario, guardiano solerte della nostra incolumità.
Ho sentito la prima scossa, non mi ha spaventato particolarmente, ma mi ha tenuto ben sveglio per sentire quella delle quattro. E’ stata davvero forte, ma non mi sono fatto prendere dal panico, e dopo poco sono tornato a letto. Lo sciame di assestamento non lo sto avvertendo particolarmente, e l’idea di dormire in macchina non mi ha sfiorato neanche la mente”.
che si devono tenere prima di precipitarsi giù dalle scale. Siamo stati in macchina fino alle sette di mattina con i bimbi piuttosto “isterici” e tutti molto scossi. I miei genitori hanno appena fatto in tempo a scendere in cortile con le valigie pronte perchè dovevano partire per l’America. Passato il peggio (è stata la paura più grande che ho mai provato per un terremoto, nonostante io abbia vissuto in Abruzzo e avessi provato l’ebrezza) posso dire che queste situazioni mi fanno ringraziare ogni giorno che vivo e valorizzare di più le piccole cose della vita quotidiana. Mi mettono di fronte una volta di più a quello che ha reale valore e a cosa siamo nell’essenza, cioè “precari”
sono stati rassicurati il più possibile. Ma rimane il fatto che abbiamo dormito tutti insieme sul divano fino a ieri, scarpe e borse pronte alla porta d’uscita, sedie del tavolo spostate per permettere un eventuale riparo. Purtroppo continuo a sentire tutte le scossettine e sono sensibile a qualsiasi rumore e faccio fatica a rilassarmi soprattutto di notte. Mio marito invece per esempio riesce a dormire tranquillamente. Un pensiero va a quelle persone che non hanno più niente, a quelle passate oltre. Ho avuto vicino tutta la famiglia, i parenti che mi hanno chiamato e soprattutto un’amica che mi chiama ogni giorno perchè ha capito quanto in questa occasione abbia bisogno di sfogarmi. Io che di solito invece sono riservata.
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Andrea Tirelli - Alpini
luoghi e con mansioni che il coordinamento dell’Agenzia regionale di protezione civile (di cui l’Agesci regionale è parte integrante) deciderà. La 23enne Eleonora Tirabassi, insieme a Federico Battini, entrambi della pattuglia protezione civile degli scout, stanno coordinando una quarantina di ragazzi del gruppo Mirandola 1 e Mirandola 2. “Ci siamo sud-
divisi su tre turni giornalieri e lavoriamo dalle 9 alle 21. Ci siamo attivati subito, domenica 20, mettendo a disposizione il nostro materiale da campo, ovvero tende e pagode e lo abbiamo conferito al Palazzetto dello Sport di Mirandola. Il nostro è per lo più un servizio di animazione per i bambini, il nostro obiettivo infatti è quello di distrarli, di regalare loro un sorriso, di riportarli il più possibile alla normalità. Inoltre abbiamo distribuito pasti, fatto compagnia ad anziani allettati e offerto il nostro conforto”. Ora al Palazzetto il numero di famiglie è diminuito in quanto a molti sono state “assegnate delle tende. La paura però è ancora tanta perchè le scosse continuano senza sosta”. E sulla tempestività degli aiuti, Eleonora è lapidaria: “tutta la macchina si è mossa con tempestività ed efficienza. Ottimo il coordinamento anche con le altre Regioni”.
all’opera dell’Anpas di Parma. I campi sono sparsi ovunque nella Bassa e nei giorni seguenti si è prima censito, poi monitorato la situazione dei campi
e degli ospiti per verificare le eventuali criticità dal punto di vista sanitario, quali scabbia, problemi respiratori di qualche lattante, cardiopatie...”.
L’impegno degli scout per il terremoto
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lpino di stanza a Trento, il carpigiano Andrea Tirelli è venuto a prestare volontariamente il proprio aiuto dopo il terremoto. “Sono a Finale Emilia, al Campo Robinson, che ospita 310 persone, sto dando una mano in mensa e faccio perlopiù vigilanza notturna. Non si dorme più di tre ore al giorno: si fanno tante ore consecutive di lavoro ma vedere anziani e bambini che ti ringraziano e ti sorridono ti fa capire che ne vale la pena. Le famiglie sono ancora molto spaventate e cresce il numero di coloro che vorrebbero dormire in tenda a causa delle continue scosse -anche di rilevante entità - che fanno tremare la terra”.
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n queste ore anche gli scout Agesci Emilia Romagna sono impegnati per dare assistenza alle popolazioni colpite dal sisma. Nella prima fase dell’emergenza i capi scout dei gruppi dei paesi direttamente coinvolti (Massa Finalese, Cavezzo, San Felice, Medolla, Mirandola, come anche nel bolognese) hanno da subito prestato la loro opera per rispondere alle prime
necessità delle persone sfollate. Il coinvolgimento dei capi si è sempre attuato sotto il mandato diretto del Sindaco locale o dei coordinamenti provinciali di protezione civile. Le squadre di volontari della protezione civile Agesci regionale, specificamente formate per intervenire in situazioni di emergenza, si sono da subito organizzate e sono pronte a intervenire nei
Luca Gherardi - 118
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l carpigiano Luca Gherardi, del 118, da domenica 20 maggio sui luoghi più colpiti dal sisma. “Alle 6 del mattino eravamo già a Finale Emilia, dove è stato subito approntato un Punto Medico Avanzato, ovvero una tenda pneumatica dotata di posti letto e attrezzature biomedicali, di fronte al Pronto soccorso della cittadina. Dopo circa un’ora siamo passati al
centro sportivo dove abbiamo accolto il Reparto di Lungodegenza dell’ex ospedale di Finale, unitamente agli ospiti della casa di cura di Finale, tra cui numerosi allettati. Da lì siamo poi andati a Mirandola dove, in alcune ore, è stato evacuato l’ospedale, montato un punto medico avanzato nel parcheggio di fronte al Pronto Soccorso e, infine, realizzato un ospedale da campo grazie
Ospedale da campo - Mirandola
Studio Associato Archimede: abitare dalla A alla Z... A cura di Giuliana Stermieri e Fabio Ghelfi
Edifici lesionati dal sisma? Ecco cosa fare
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l terremoto dello scorso 20 maggio e lo sciame sismico tuttora in corso hanno compromesso e lesionato numerosi edifici del nostro territorio. In caso di crepe importanti cosa fare? A chi occorre rivolgersi? Ecco alcune informazioni che potranno essere utili alla cittadinanza.
A CHI RIVOLGERSI In questi giorni il lavoro dello strutturista non ha tregua. Nella zona della Bassa, in cui si è più vicini all’epicentro del sisma, è principalmente a lui che occorre rivolgersi per avere la possibilità di riaprire in tempi brevi l’attività produttiva, commerciale o, semplicemente, per riavere
accesso alla propria abitazione. I Comuni come Mirandola, San Felice e Finale Emilia, spesso richiedono l’intervento di un tecnico che certifichi l’idoneità dello stabile. Il tecnico incaricato deve, attraverso uno o più sopralluoghi, individuare la tipologia della struttura, verificarne lo stato redigendone un verbale di idoneità o meno, che verrà consegnato e protocollato al Comune di appartenenza. Se il verbale è positivo, cioè la struttura è idonea all’esercizio della propria funzione, è possibile rientrare, in caso contrario no e occorre procedere nella migliore delle ipotesi - con delle opere di consolidamento, CENNI DI NORMATIVA La prima ordinanza sull’applicazione della normativa sismica
è uscita nel 2003, ma è stata prorogata di fatto per altri 18 mesi in cui era possibile non considerare l’azione sismica sulle strutture. A partire dal 23 ottobre 2005 tutti gli edifici della nostra provincia, per i quali non era stato dato l’inizio dei lavori e per i quali non erano state protocollate le relazioni strutturali, sono calcolati anche per resistere ai carichi orizzontali derivanti del sisma.
UN CONSIGLIO Sono passate quasi due settimane dall’evento sismico e di sopralluoghi ne sono stati fatti parecchi, la situazione che ho riscontrato è questa: la maggior parte delle strutture ben progettate, ben costruite e ben mantenute non hanno avuto rilevanti problematiche anche se costruite prima dell’ottobre del 2005. E’ chiaro che le strutture più antiche e in corrispondenza di particolari situazioni (altezza, snellezza, forma particolare) non potevano non essere danneggiate. Il consiglio, per chi non
è un tecnico o un’impresa edile, e, quindi, non può agire per proprio conto sulla fase di progettazione o costruzione, è di eseguire tutto quello che è possibile per mantenere in buono stato il fabbricato. Per fare un esempio, l’acqua deve essere allontanata dall’edificio: le infiltrazioni sulle parti strutturali, a lungo tempo, possono fare diminuire la resistenza, causa la diminuzione della sezione resistente (costruzioni in cemento armato o acciaio) o possono provocare la diminuzione delle caratteristiche meccaniche intrinseche all’elemento strutturale stesso (muratura). Per la progettazione e la costruzione, quando ci si affida a un tecnico e/o a un’impresa, occorre verificare la competen-
za delle persone, senza alcun timore o remora: tutto sommato siete voi a pagarli. Fate affidamento anche al vostro istinto! Per informazioni e domande scrivete a: studioarchimede@ studioarchimede.info
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tefano Berzuini, responsabile di protezione civile all’interno del Comitato di Carpi della Croce Rossa, ci spiega che i volontari della CRI carpigiana impegnati da domenica 20 ad oggi sono stati 115, suddivisi in vari turni. “Nelle prime ore dopo il sisma, ci siamo dedicati al soccorso dei feriti e alle vittime di malori, successivamente abbiamo partecipato al trasferimento dei pazienti evacuati dall’ospedale di Mirandola, oltre che dalla casa di riposo e dall’ospedale di Finale Emilia verso diverse strutture ospedaliere quali Castelfranco Emilia, Policlinico di Modena, Carpi e S.Giovanni in Persiceto. Allo stesso tempo la nostra tenda pneumatica è stata allestita presto il pronto soccorso di Mirandola con funzione di PMA (Posto Medico Avanzato), ossia una struttura dotata del personale e delle attrezzature necessarie a una prima valutazione e al trattamento del paziente in
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Stefano Berzuini - Croce Rossa di Carpi gestione dei centri di prima accoglienza e tendopoli di Finale Emilia”. Un’altra attività importantissima è quella svolta da Pionieri e Clown di corsia, specializzati nell’approccio a bimbi e anziani che, “attraverso il gioco, riescono a distrarre, svagare e strappare un sorriso a persone duramente colpite sia
attesa di trasferimento verso l’ospedale più adeguato. Il PMA di Mirandola è stato gestiro da nostro volontari unitamente a personale Asl fino al giorno successivo quando è entrato in funzione l’ospedale da campo allestito nel parcheggio del nosocomio della città dei Pico. Attualmente la tenda è utilizzata dagli psicologi Asl nel servizio di assistenza psicologica alla
sul piano materiale oltre che psicologico. Le condizioni delle persone ospitate nei campi possono essere definite buone per quanto riguarda la qualità delle strutture impiegate e dei servizi erogati difficili invece sono le condizioni psicologiche. E’ evidente che ritrovarsi improvvisamente senza casa, temere la perdita del posto di lavoro e vivere in una tenda piuttosto che in una palestra non è facile. La cosa però che più infastidisce è il continuo sciame sismico che ancora non ci abbandona”.
popolazione”. Da domenica i volontari carpigiani della Cri insieme al personale dell’azienda sanitaria presidiano i PMA di Finale Emilia “mentre altro personale - continua Stefano Berzuini - è quotidianamente impegnato in servizi di trasporto sanitario da e per le zone terremotate (es. trasferimenti, visite specialistiche, dialisi, materiale sanitario) e nella
In favore degli sfollati
con i bambini che erano lì”. Quattro di loro sono poi rimasti per la notte: “A partire dal primo pomeriggio comincia ad arrivare la gente per prenotare il letto – nella palestra di Camposanto ve ne sono 86 – poi, una volta scesa la notte, siamo rimasti a vigilare e a tranquillizzare come potevamo chi si fosse fatto prendere dal panico nel caso di altre scosse di assestamento, come infatti è avvenuto”. Anche alcuni medici si sono alternati per assistere gli anziani e un malato terminale lì alloggiato. Ma la solidarietà in questo caso è stata bipartisan, travalicando gli schieramenti ideologici: i ragazzi della Giovane Italia non sono stati infatti da meno, e da par loro hanno raccolto generi di prima necessità, donati da comuni cittadini,
Elisa Anderlini
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icordo poco della prima scossa del 20 maggio, dormivo e mi sono svegliata solo con il boato e perché mi hanno chiamata. A Sorbara eravamo senza luce è stato più complicato uscire di casa perché, naturalmente, quando hai bisogno di una torcia non la trovi mai! Sicuramente ho accusato più le scosse di assestamento dei giorni successivi, pesanti sia dal punto di vista fisico che mentale. Non sei pronto al terremoto e hai la sensazione di essere sopra a una barca pronta ad affondare da un momento all’altro. Se penso che a pochissimi chilometri da casa nostra c’è stata l’apocalisse non posso che dirmi fortunata.
Fabio Alberti
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ei giorni terribili seguiti al primo, forte sisma di magnitudo 5.9 che alle 4.04 di domenica 20 maggio ha colpito la Bassa padana provocando la morte di sette persone, numerosi crolli e uno sciame che, insieme alle scosse proseguite nei giorni successivi si è portato dietro una paura difficile da superare, gli abitanti dei territori più segnati dal terremoto non sono rimasti soli. Anche Carpi, più fortunata rispetto alle zone dell’epicentro, ha fatto la sua parte nella gara di solidarietà che è iniziata già poche ore dopo che la terra aveva tremato per la prima volta. Tanta era la voglia
di aiutare, che nei primi momenti c’è stato anche qualche piccolo problema di coordinamento tra le varie ‘cordate’ di volontari: chi raccoglieva cibo, vestiti, acqua; chi era desideroso di recarsi di persona nei luoghi più duramente colpiti per contribuire a soccorrere direttamente le popolazioni. Tanto che per un momento si è verificata un po’ di confusione – peraltro comprensibile – su che cosa occorresse a chi. I Giovani Democratici, offertisi di indirizzare le buone intenzioni, hanno raccolto oltre 60 adesioni tra i ragazzi carpigiani. Alcuni di loro, tra cui Sanja Gasparini, si sono recati a
omenica scorsa, il 20 maggio, data che ricorderemo in tanti nella Bassa modenese, sono stato svegliato da un gran boato sordo e dal tintinnio del lampadario di vetro della sala da pranzo che si muoveva. Ho chiamato subito la mia morosa e ci siamo messi sotto l’architrave di una delle stanze, finita la scossa ho cercato una torcia perché qua da noi a Sorbara mancava la luce. Ero scalzo e con i vetri di un vaso rotto sparsi per tutta la casa non è stato facile orientarsi al buio. Raccolti i cocci i nostri vicini di casa ci hanno chiamati giù e solo dopo la seconda scossa delle 5 siamo rientrati in casa. Non abbiamo subito danni alla struttura, solo qualche piccola crepa nella sala condominiale, siamo stati molto fortunati ma se penso a come sto, ecco, spesso avverto ancora delle scosse, anche se non ci sono state e a volte mi gira la testa e devo fermarmi e sedermi. Spero solo che le scosse di assestamento si plachino velocemente, soprattutto per le famiglie della nostra Bassa più colpite dal sisma.
Paride Coppelli
“ Camposanto la mattina di mercoledì 23: “Eravamo in cinque – racconta la giovane – e durante il giorno abbiamo pulito la palestra e sistemato i letti che avrebbero accolto chi non poteva tornare a dormire nella propria abitazione. Inoltre abbiamo giocato
che sono stati consegnati sabato scorso presso il campo della Protezione Civile di San Felice. Una dimostrazione di fratellanza che dovrà essere ripetuta nei giorni e nelle settimane a venire, dato che la Natura matrigna ha deciso di continuare a infierire.
La scossa in sé non mi ha preoccupato troppo, chiaramente mi sono svegliato, ma appurato la mancanza di danni fisici o strutturali sarei tornato volentieri a letto. Sinceramente credo che qui a Carpi si stia un po’ esagerando, sono altre le zone in cui il terremoto ha fatto tanti danni. La cosa più fastidiosa sono le scosse di assestamento, sono troppe e ti ricordano la possibilità che ne arrivi una più grossa”.
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’ vivo e vegeto, Don Rino Bottecchi, quando lo incontriamo davanti al portone sbarrato dell’Oratorio di via Santa Chiara. “Sono qui, grazie al cielo! Ero venuto a vedere se fosse possibile entrare a dare un’occhiata, ma a quanto pare no” esclama l’anziano parroco della Cattedrale di Carpi. Anche se a dire il vero a vederlo così, mentre si aggira entro i confini della zona rossa, i suoi passi rimbombanti sul selciato di un centro storico deserto un fantasma, Don Rino, potrebbe anche sembrarlo. Per alcune ore le più grandi testate nazionali avevano anticipato i tempi, dandolo per morto sotto le macerie del Duomo, ulteriore vittima del sisma: “In realtà ero solo in giro per la città a vedere in che condizioni erano le Chiese, e forse qualcuno, non trovandomi più, ha pensato al peggio” racconta ancora incredulo. Alle 9 di martedì 29, quando si è scatenato l’inferno che nessuno si aspettava davvero, Don Rino aveva appena iniziato a officiare messa: “Siamo usciti immediatamente, e da allora non siamo più rientrati, troppo pericoloso. Purtroppo i danni sono davvero ingenti: è caduta la croce sulla sommità del timpano, così come le due sfere che
Don Rino Bottecchi racconta l’inferno del sisma e si commuove nel ricordare don Ivan, morto nella sua chiesa di Rovereto sul Secchia
“Sono vivo ma il Duomo è seriamente ferito” no! C’era chi mi toccava il braccio, come a volersi sincerare che fossi veramente io in carne e ossa, e qualcuno, sdrammatizzando, mi ha anche assicurato che questa morte annunciata mi ha in realtà regalato almeno dieci anni di vita in più”. Per Don Rino, più che la falsa notizia messa in circolazione, la vera sorpresa è stata tutto l’affetto ricevuto: “Mi ha commosso sin quasi alle lacrime”. Purtroppo però, se lui è in buona salute, altrettanto non può dirsi per Don Ivan Martini, parroco
ornavano la facciata. La parte a nord della cupola, poi, è seriamente danneggiata. Ci vorranno mesi prima che torni tutto come prima”. Il pover’uomo ha iniziato a capire ci fosse qualcosa di strano oltre alle
scosse quando le persone che incrociava si fermavano a salutarlo con un’enfasi insolita: “Ma allora è vivo, mi dicevano. Quindi ho capito. Per non parlare delle telefonate, ricevute anche da Roma, da Londra persi-
a Rovereto Sul Secchia, morto nel crollo della Chiesa della Stazione mente, nel corso di un sopralluogo con i vigili del fuoco, si sarebbe attardato per recuperare una statuetta: “Conoscevo molto bene Don Ivan – racconta affranto Don Rino – una persona di cuore che lascia un grande vuoto“. Mentre sta ritornando verso la sede della Diocesi, l’incontro con il Vescovo Francesco Cavina, con il quale ha scherzato sull’accaduto. I sorrisi non sono però durati che il tempo di un sospiro,
Don Rino Bottecchi e Monsignor Francesco Cavina
perché immediatamente la terribile realtà dell’emergenza si è rifatta avanti: “Non dobbiamo lasciarci dominare dalla paura – ha dichiarato il Vescovo – perché tutto è nelle mani di Dio, e a lui dobbiamo affidarci. Questo immenso dolore deve servirci per tornare a riflettere sulla fragilità della condizione umana. C’è un Salmo molto bello che recita ‘Signore tu sei la mia roccia, la mia salvezza, il mio rifugio, la mia forza’. Ecco, è in parole come queste che dobbiamo trovare la forza per ricominciare da capo, perché qui davvero si tratta di ricominciare dalle basi”. Ciò detto il Vescovo, insieme al ‘redivivo’ don Rino, si è immediatamente recato presso il centro di primo soccorso allestito presso il cortile del pronto soccorso dell’Ospedale Ramazzini. Entrambi hanno poi trascorso la notte alloggiati presso l’abitazione di alcune famiglie, a causa dell’inagibilità del centro storico. Marcello Marchesini
Al 30 maggio, alle ore 12, gli sfollati a Carpi sono 332. al momento hanno trovato ospitalità presso i centri di accoglienza
Carpi fa la conta dei danni e degli sfollati A
d oggi, mentre andiamo in stampa, mercoledì 30 maggio alle ore 12, a Carpi, sono 2mila le persone che dichiarano di avere case lesionate e gli interventi per verificare l’agibilità hanno la priorità così come si sta cercando di provvedere ai bisogni delle persone che non vogliono rientrare in casa. Gli sfollati, a Carpi, ammontano a 332 e hanno trovato ospitalità presso centri di accoglienza: 111 presso la Parrocchia di Santa Croce, 94 presso la struttura adiacente la Pista di motocross di via Guastalla, 19, 50 presso la Palestra F. Gallesi, 40 presso la Palestra di santa Croce. Inoltre sono stati accolte 37 persone bisognose di assistenza presso due strutture appositamente allestite. “Non abbiamo la capacità di rispondere a 75mila persone spaventate - dichiara l’assessore Simone Tosi al lavoro senza interruzioni dalle scosse del 29 maggio - quindi abbiate pazienza. Stiamo lavorando senza tregua”. Chi vuole richiedere verifiche di agibilità si può rivolgere al punto della protezione civile allestito nel parco vicino all’ospedale oppure presso le scuole elementari Leonardo Da Vinci, in via Goito, dove è allestito il centro comunale della Protezione civile. Il centro storico è aperto solo ai residenti mentre le attività commerciali devono rimanere chiuse. Le persone che non hanno subito danni devono prov-
a distribuire generi di primo conforto. C’è la possibilità di allestire tende nelle aree verdi e parchi, mantenendo le stesse pulite. Protezione Civile Locale Scuole L. da Vinci, in via Goito - Doria, dove sono coordinati gli interventi sul territorio carpigiano e dove eventuali volontari potranno recarsi per offrire il proprio contributo. civile in via Goito Doria. Tutte le iniziative programmate fino a sabato, compresa la manifestazione del 2 giugno, sono state annullate.
Informazioni utili
vedere in modo autonomo, chi non vuole entrare in casa ha a disposizione le 18 aree di emergenza allestite in città. L’ospedale è chiuso ma è sta-
to allestito un pronto soccorso d’emergenza all’ingresso Lo stato civile per registrare nascite e decessi è aperto presso il centro civile della protezione
18 aree di emergenza Protezione Civile: Parcheggio di via Remesina Interna; Parco di via Genova; Parcheggio di via Martiri di Fossoli; Parcheggio Autostazione; Parco Foro Boario; Parcheggio di via Terenzio; Parcheggio di
via dell’Industria; Parcheggio di via Sigonio; Parcheggio di via Cuneo; Parcheggio di via Ugo da Carpi; Santa Croce – Parcheggio di via Marri; Gargallo – Parcheggio di via Don Milani; Cortile – Piazzetta di via Chiesa di Cortile; San Marino – Parcheggio Polisportiva; Fossoli – Parchetto di via Quirino Pioppi; Budrione - Parcheggio di via Marte; Migliarina – area verde di via Budrione-Migliarina ovest.; dove volontari della Protezione civile passeranno per informare la cittadinanza oltre
Per segnalare danni agli edifici La postazione dei Vigili del Fuoco attualmente trasferita nella zona del Parco delle Rimebranze, viale Giovanni XXIII. Solidarietà Per donare beni di prima necessità alle popolazioni sfollate dei comuni dell’area nord della Provincia rivolgersi al Magazzino comunale di via Watt, 4 (zona industriale, dalle 8.00 alle 9.00 e dalle 12.00 alle 13.00, dal lunedì al sabato).
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Luca Lombroso
Cara Clarissa, cosa succederà adesso? Cosa dobbiamo aspettarci? (tanti lettori)
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osa dobbiamo aspettarci. Quante volte è arrivata questa domanda tra telefonate, e-mail, messaggi. E si vorrebbero rassicurazioni, si desidera ascoltare una frase sola: “non succederà mai più niente di analogo”. E invece questa frase non arriva. Occorre restare calmi, il più possibile. Restare vicini ad altre persone, in compagnia, perché aiuta a stemperare la tensione. Occorre tenere una borsa con indumenti e beni di prima necessità nel baule dell’auto, avendone una intatta a disposizione e parcheggiata all’aperto, lontano da tutto. Occorre avere vicino le scarpe, una torcia, avere addosso tasche con soldi e documenti. Passerà anche il momento più difficile. “Si sta modificando geologicamente il territorio – spiega Luca Lombroso, ricercatore dell’Università di Modena e Reggio Emilia – circa 500 anni fa si verificò un fenomeno analogo a Castelvetro con gravi ripercussioni sulla città di Modena; geologicamente 500 milioni di anni non sono nulla. Si è sottovalutato il rischio sismico di quest’area e occorrerà ora tenerne conto nelle ricostruzioni, nella preparazione della popolazione per la gestione dell’emergenza”. Emiliani. Teniamo botta.
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a in scena a Carpi, il Gran ballo dell’Ottocento: uno spettacolo di danze organizzato dalla Delegazione di Modena della Fondazione Ant, in collaborazione con la società di danza del maestro Fabio Mollica, allo scopo di raccogliere fondi a sostegno dell’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore e dei progetti di prevenzione oncologica portati avanti da Ant. In particolare, i fondi raccolti serviranno per fornire visite di prevenzione gratuite alle popolazioni terremotate: come segno di solidarietà la sede centrale di Ant raddoppierà infatti le giornate di visite già previste sul territorio colpito dal sisma. L’iniziativa, che si terrà domenica 3 giugno, presso Palazzo Pio, è patrocinata dal Comune di Carpi e realizzata grazie al supporto di Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Le Gallerie, La Carpi concessionario Lancia e Fiat, Conad e Balnea Terme della Salvarola. L’evento inizierà alle 20 nel suggestivo Cortile d’onore, con i saluti delle autorità e proseguirà con lo spettacolo a cura dei danzatori della Società di
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Domenica 3 giugno, alle ore 20, nel Cortile d’onore di Palazzo Pio, andrà in scena l’iniziativa benefica Gran ballo dell’Ottocento
Ant in prima linea per i terremotati
danza, reduce dai recenti successi di San Pietroburgo. A conclusione della serata sarà offerto a tutti i partecipanti un buffet a
cura della Scuola alberghiera e di ristorazione Nazareno di Carpi, con la collaborazione di Cantina di S. Croce, Antica
Formaggeria e Casa Modena. Tra tutti i partecipanti sarà infine estratto un week-end offerto da Balnea Terme della
Dal 1° al 10 giugno all’Eden torna la Festa dell’Azione cattolica
Settimo: non rubare
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Salvarola. Per prenotare occorre contattare Ant ai numeri 059 238181 - 348 3102847, il cANTuccio di Via Rovighi, 37 a Carpi.
ll’Oratorio Eden, inizia venerdì 1° giugno la festa dell’Azione cattolica diocesana. Il titolo, Settimo: non rubare, richiama un tema molto discusso, che sarà approfondito dal punto di vista spirituale, sociale e politico. Al centro della festa anche un momento dedicato al futuro beato Odoardo Focherini, sabato 2 giugno alle 16.45, con la presentazione della biografia di Odoardo, appena pubblicata, e curata dallo storico dell’Università di Parma Giorgio Vecchio. Non mancheranno, le occasioni per sostenere le persone colpite dal terremoto e i momenti per stare insieme. “Non rubare – spiega la presidente diocesana Ilaria Vellani – è un comandamento che risuona non solo in Chiesa, ma anche in Tv, nel dibattito pubblico, nelle chiacchiere tra colleghi: non rubare. Chi ruba toglie qualcosa a tutti, toglie qualcosa anche alla vita dello stato, al bene comune, all’esercizio della democrazia. E’ come togliere una ruota a un tandem: non pedala più nessuno. Nei giorni della festa proveremo ad approfondire che cosa significa frodare e non frodare, e cosa è in gioco quando la frode diventa prassi diffusa”.
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ll’ora di punta sono migliaia le macchine che circolano tra le strade carpigiane, e altrettanti sono i pedoni e i ciclisti che si spostano per la nostra città. Purtroppo quando queste diverse realtà si “incrociano”, le conseguenze sono spesso pericolose. Soprattutto in corrispondenza delle rotatorie, ottima soluzione per snellire il traffico veicolare ma, spesso, di difficile percorrimento per chi si sposta a piedi o in bicicletta. Dopo numerosi sopralluoghi in prossimità di alcuni attraversamenti “caldi” cittadini, da via Cattani a via Nuova Ponente, ci siamo resi conto che confusione e fretta, paiono dominare le vie di Carpi, e se a questo aggiungiamo che le poche regole da seguire sulla strada, vengono quasi sempre ignorate, si comprende il perché di tanti incidenti. Uno dei modi migliori per cavarsela nell’attraversamento pedonale in prossimità di una rotatoria è quello di scendere dalla due ruote, regola ormai trita ma per lo più ignorata (come potete osservare nelle immagini
Rotonde e attraversamenti ciclopedonali - In continuo aumento gli incidenti: regole e consigli
Mezzogiorno di fuoco
che corredano l’articolo). Attraversare le strisce pedonali a piedi portando la bicicletta a mano, potrebbe sembrare una perdita di tempo, ma in realtà permette agli automobilisti in uscita dalla rotatoria di scorgere in tempo utile il pedone, cosa molto più difficile se chi è in bicicletta continua la sua corsa a una velocità elevata, costringendo le auto a frenare in tempi brevissimi. Un altro tipico incidente da ora di punta, è provocato dalle precedenze non rispettate
Scontro in rotonda
tra corsia interna ed esterna nella rotonda. Anche in questo caso la fretta gioca brutti scherzi, infatti chi si trova nella corsia interna dovrebbe dare la precedenza a chi percorre la corsia più esterna, ma per paura di dover fare un giro in più, o di rallentare e fermarsi (comportamento assolutamente legittimo) capita di frequente che tagli la strada all’automobilista sulla carreggiata più esterna (evenienza talmente ricorrente che siamo riusciti a immortalarne una come dimostra-
Ciclisti che non scendono dalla bici
no le immagini delle due auto ferme in rotonda dopo un piccolo scontro). Se, quindi, inevitabilmente, ci muoveremo per la città durante gli orari più critici, il segreto è quello di rallentare, sia fisicamente che mentalmente, rispettare le regole, e soprattutto gli altri, anche se l’impellenza di tornare a casa o di arrivare in orario al lavoro può farci abbassare la guardia e salire l’adrenalina, meglio arrivare un po’ più tardi ma in tranquillità e sicurezza. Francesco Palumbo
Dal 10 giugno il servizio ferroviario sulla linea Modena-Carpi dovrebbe migliorare
Nuovi convogli e nuovi orari
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igliorerà dal 10 giugno il servizio ferroviario sulla linea Modena-Carpi-Mantova-Verona. La nuova offerta è stata voluta dalla Regione Emilia-Romagna per affrontare le molte criticità della tratta. Prevista una separazione dei servizi a Mantova e gli orari saranno cadenzati allo stesso minuto di ogni ora, per semplificare gli spostamenti. Il materiale rotabile tra Modena e Mantova, tutto elettrico, sarà più confortevole di quello attuale e la composizione dei convogli sarà più capiente nelle fasce di maggior affluenza. Si tratta di 16 coppie di treni per ogni giorno lavorativo sulla tratta Modena-Mantova (il festivo è incrementato un po’ e soprattutto regolarizzato, con un treno ogni due ore); poi 14 coppie per la Modena-Carpi, con una riorganizzazione tale che si realizza in questa tratta una frequenza ogni mezz’ora. Viene inoltre inaugurata la nuova fermata di Quattro Ville, con treni ogni ora per Modena e Carpi. Poi coincidenze regolari da Modena per Bologna, Reggio-Parma e da Mantova verso Verona. Tra Mantova e Verona sono previste 14 coppie di treni cadenzati, in coincidenza con quelli destinati o provenienti da Modena. Resta un solo collegamento diretto per Bologna da Mantova, alle 9.31, mentre ne viene attivato uno nuovo da Bologna alle 18.33, nella fascia di maggiore utilizzo per il rientro serale. Il cadenzamento è nell’intera giornata fin oltre le ore 22, con la sola eccezione della fascia di metà mattina riservata alla manutenzione.
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Da un’indagine svolta dal Centro Italiano Femminile a Carpi emerge il profilo di una donna concreta, istruita e in grado di affrontare con efficacia la crisi
Le donne e l’economia in tempo di crisi L e donne e l’economia sono un binomio indissolubile. Dall’inizio dei tempi la donna si è fatta carico della gestione della casa, lavorando e mettendo da parte risparmi; coltivando la terra e maneggiando la terracotta; intessendo fili e cucinando pietanze. Oggi, secondo un’indagine svolta dal Cif, Centro Italiano Femminile, a Carpi e zone limitrofe, presentata venerdì 25 maggio presso la Casa del Volontariato, le donne hanno aumentato la loro dimistichezza con le pratiche economiche, si rapportano in maniera disinvolta con gli Istituti di Credito e conservano un ruolo educativo fondamentale in famiglia anche nell’approccio responsabile con il denaro e l’economia. A presentare i dati emersi dall’inchiesta hanno partecipato, tra gli altri, Rachele Imperia Allegretti, presidente comunale Cif, e Nadia Lodi, segretaria nazio-
Da sinistra Lodi e Allegretti
nale. La ricerca, effettuata attraverso la distribuzione di questionari, si è rivolta a donne di età ed estrazione sociale diverse. Tra le donne che hanno risposto prevalgono quelle di fascia di età compresa tra i 41 e i 60 anni (38,2%), e le coniugate (62,9% del totale). Per quanto concerne il nucleo familiare: il 46,06% vive con marito e figli, il 15,73% vive con il marito; il 7,86% vive con il padre e la madre, e il 7,86% è single. Il livello di istruzione di circa il 50% delle intervistate è alto, il che significa che hanno conseguito almeno una
laurea triennale. In merito all’attività professionale: il 60,7 ha un’occupazione, tra le quali il 37,13% come dipendente a tempo indeterminato e il 5,67% a tempo determinato; le libere professioniste sono rappresentate nella misura dell’8,98%, mentre le imprenditrici e quelle che lavorano in proprio nella misura dell’8,98%. Chi non lavora studia nella misura del 4,49%, è casalinga per il 3,37%, pensionata al 23,59%, con un contratto a progetto nella misura del 3,37%, disoccupata all’1,12% e cassa integrata
all’1,12%. In definitiva le donne che hanno risposto sono donne dei nostri tempi, in prevalenza istruite e che lavorano. Inoltre il 62,92% delle partecipanti all’inchiesta ha figli, e pertanto devono affrontare le questioni dell’armonizzazione tra vita lavorativa e vita familiare. Si tratta di donne che, nonostante la crisi, cercano di ritagliarsi il proprio spazio nella società in cerca di un lavoro stabile e di una realizzazione per-
sonale e familiare. Un dato significativo che emerge dai dati raccolti è che quasi il 90% delle intervistate ha dichiarato come la donna contribuisca all’induzione al consumo. Questo significa che la donna agisce sempre più in misura crescente e responsabilmente alle scelte di acquisto familiari. E ancora, il gentil sesso ha un ruolo sempre più attivo nella gestione del denaro in famiglia, e si rapporta ormai in maniera disinvolta
alle Banche: il 79,8% delle risposte evidenzia infatti una spiccata autonomia della donna nell’approccio agli Istituti di Credito, e tale relazione risulta mediata solo nel 5,62% dei casi, con un tasso di non risposta pari al 14,6%. La donna risulta titolare di un conto corrente nella misura del 60,67% (considerato che a tale domanda non ha risposto il 26,98% dei soggetti intervistati), mentre condivide la titolarità con il partner soltanto nella misura del 49,43%. Dai risultati dell’indagine emerge quindi il profilo di una donna istruita, concreta, che si sa sufficientemente gestire sia in ambito lavorativo, che familiare. Chiara Sorrentino
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Salotti, cucine, stenditoi, castelli, villette, bagni... persino una radio con dentro sei persone!Sono soltanto alcune delle fantasiose creazioni realizzate da coloro che hanno partecipato, domenica 27 maggio, all’edizione 2012 della Balorda
1.500 Balordi “fatti in casa” S alotti, cucine, stenditoi, castelli, villette, bagni... persino una radio con dentro sei persone!Sono soltanto alcune delle fantasiose creazioni realizzate da coloro che hanno partecipato, domenica 27 maggio, all’edizione 2012 della ‘Balorda’ - la biciclettata enogastronomica nata nel 1995 per volontà di un gruppo di amici e divenuta negli anni un appuntamento imperdibile per migliaia di giovani che arrivano anche da fuori regione – dedicata all’arredamento. Se lo scorso anno seguiva le celebrazioni per i 150° dell’Unità d’Italia, quest’anno per le campagne di San Marino di Carpi hanno sfilato biciclette addobbate nei modi più fantasiosi ma tutte rigorosamente ‘fatte in casa’. Questa però non è stata un’edizione come le altre. Il terremoto abbattutosi sul modenese ha infatti scosso anche il comitato organizzatore, aprendo al suo interno un dibattito sull’opportunità o meno di festeggiare. “Doneremo parte del ricavato ai terremotati – ha commentato Marcello Gadda, del comitato organizzatore – in accordo con tante associazioni del territorio, dalla Croce Rossa alla Protezione Civile. Non farla non sarebbe cambiato nulla alle persone che vivono il dramma del sisma, e in questo modo possiamo dare un aiuto, anche se picco-
lo”. 1.500 i ciclisti iscritti ai tre giri del percorso, ma in realtà la manifestazione ha saputo attirare anche quest’anno diverse migliaia
animatori. Oltre ai concerti – con I matti delle giuncaie e Renato Tabarroni - e all’immancabile spazio riservato a lambrusco e salsiccia, sono stati assegnati diversi premi, tra cui il Gran Trofeo del Messo, per proclamare la bicicletta che meglio ha interpretato il tema e il Bellissimo/a in bici, per consacrare il miglior look balordo.
di persone. Tra le novità, anche una Balorda a ‘rifiuti zero’ in accordo con Aimag e uno spazio giochi dedicato ai più piccoli, assistiti da
Al mè dialètt... di Massimo Loschi
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ulla, più del pianto di un innocente bambino, dovrebbe renderci partecipi e comprendere…
AL STÈSS CULÓR
LO STESSO COLORE
Ho vist piansr’un putêin; lêghêrmi grosi, al facin insangiutìi, caprìsì? Ó un šógh, un di tant ch’al s’è ròtt? Dla mama, ‘na brasêda grôsa sul facin pulìi, su i ôç lucid un, sêint, mìll bašêin e dôp al nuvèl a tórna al srêin. Ho vist… piansr’un putêin achsè, sêinsa sighêr la facina da grand, séria e i gh’rušlêvn’adêši su la pêla négra lucidi lêghêrmi amêri d’un dêstin d’mišéria. In élt, sfrùmblèe, n’arêôplan un batêr d’ôç… già lé luntan; al per dvintèe cìcch al mònd e ancòr… lé infinìi e grand s’al rêsta sórd a un putêin ch’a pianš. A l’angôl dla bòcà, un sólch fònd a n’tgnùs stagiôun ch’insègn’a rìdèr, téša la man per ‘na spêransa e in silêinsi... parôli sighêdi ch’vrèvèn scànšlêr… prègiudisi, fêrès capir. Parôli, ch’vinèn dal raiš dal cór: - Tgni a mêint! Di putêin al lêghêrmi… han tùtì al stèss culór! –
Ho visto piangere un bambino lucciconi, il visino singhiozzante, capricci? O un gioco, uno dei tanti che si è rotto? Della mamma, un grande abbraccio sul visino pulito, sugli occhi lucidi uno, cento, mille baci e dopo le nuvole ritorna il sereno. Ho visto… piangere un bambino così, senza strillare il visino da adulto, serio e gli rotolavano lentamente sulla pelle nera lucide lacrime amare di un destino di miseria. In alto, rapido, un aereo un battito d’occhio… già è lontano; sembra diventato piccolo il mondo ed ancora… infinito e grande se rimane sordo ad un bambino che piange. All’angolo della bocca, un solco profondo non conosce stagioni che insegnano il sorriso, tesa la mano per una speranza ed in silenzio… parole urlate che vorrebbero cancellare… pregiudizi, farsi comprendere. Parole, che vengono dalle radici del cuore: - Ricordatevi! Dei bambini le lacrime… hanno tutte il medesimo colore! -
Il carpigiano Enrico Sabbadini, dopo tredici giorni di viaggio, ha raggiunto Yekaterinburg, città russa situata sul lato asiatico degli Urali
In viaggio verso la Mongolia
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l 43enne Enrico Sabbadini, carpigiano residente a Panzano, sabato 12 maggio è partito alla volta della Mongolia in sella alla sua Suzuki 600, insieme all’amico Carlo. Un’avventura, la loro, che durerà circa due mesi. Dopo tredici giorni di viaggio hanno raggiunto l’Asia, come ci spiega Enrico, tramite Internet. “Oggi, 25 maggio, è il tredicesimo giorno di viaggio e siamo a Yekaterinburg, città situata sul lato asiatico degli Urali nonché principale centro industriale e culturale della regione. Insomma, finalmente siamo in Asia. Siamo a circa 5mila chilometri da casa ma la strada da fare è ancora lunga. Qui la temperatura si è abbassata notevolmente e il vento, anche ieri sera, era a dir poco gelido, ma il calore del popolo russo è davvero speciale, ovunque siamo stati ci hanno sempre accolti
per quale motivo ci siamo messi in viaggio. Speriamo di giungere al confine mongolo nell’arco di una settimana, dopo di che finirà l’asfalto e, forse, non sarà più facile nemmeno connettersi a Internet. A presto”.
benissimo. Per la strada destiamo sempre tanta curiosità e molti ci domandano da dove veniamo e
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La carpigiana Francesca Berni, studentessa di Lingue e Culture Europee, dal 15 settembre 2011 vive in Spagna
“Chi vuol imparare venga a Salamanca” L a ventunenne carpigiana Francesca Berni, iscritta al corso di studi in Lingue e Culture Europee all’Università di Modena, dal 15 settembre 2011 vive a Salamanca, in Spagna. Francesca, per quale ragione e con quali aspettative sei partita alla volta di Salamanca? “Sin da quando ho scelto la strada delle lingue straniere ho sempre saputo che un’esperienza all’estero sarebbe stata quasi d’obbligo. Per imparare una lingua straniera in tutte le sue sfaccettature non è sufficiente imparare le regole grammaticali a scuola, ma è necessario anche immergersi nella cultura del Paese. L’Erasmus mi è sembrato una splendida opportunità in questo senso, e così, quando sono venuta a conoscenza del progetto, non ho esitato a parteciparvi”. Hai trovato delle difficoltà ad ambientarti? Come è la vita a Salamanca? “Al principio è stato difficile trovare una sistemazione e quando finalmente io e le mie attuali coinquiline siamo riuscite a trovarla eravamo enormemente sollevate.
mercato costruito intorno all’istruzione per l’importanza sopracitata dell’università. Guardandomi intorno mi sono resa conto che, se le opportunità di studio per i giovani qui sono infinite, quelle di lavoro sono invece molto limitate, anche per la crisi economica che, com’è noto, in Spagna è molto sentita, e pone grossi ostacoli all’intento di costruire un futuro. Ciò nonostante, un giovane che sceglie Salamanca per un Erasmus o per l’intero corso di studi, ha la certezza di non annoiarsi mai. Al di là dell’istruzione, questa è una città vivissima, piena d’iniziative e intrattenimenti di ogni tipo. Proprio questa vitalità generale dell’ambiente cittadino è la differenza più evidente che spicca rispetto a Carpi e a Modena, dove le Francesca Berni
Da lì è iniziato il processo di integrazione in questa città che, dopotutto non si è rivelato molto difficile, grazie alla sua anima giovanile e alle sue dimensioni che permettono di raggiungere qualsiasi luogo a piedi. Salamanca è una delle città universitarie per eccellenza in Spagna, non solo per avere il privilegio di ospitare l’università più antica dello stato, ma anche per l’elevato numero di studenti di ogni nazionalità che popolano la città. E’ stata la mia prima esperienza di completa au-
tonomia e devo dire che, se al principio è stato difficile, guardandomi indietro ora, credo che non cambierei nulla di quest’esperienza, nemmeno le difficoltà, perchè mi hanno aiutata a maturare”. Come vivono i giovani a Salamanca e con quali opportunità di studio e lavoro? Hai rilevato delle differenze rispetto a Carpi? “Essendo una città prevalentemente universitaria, i salmantini traggono guadagno soprattutto dal turismo e dal
iniziative rivolte ai giovani sono davvero poche. Invece qui a Salamanca si investe molto nelle manifestazioni culturali. Mi piace l’impegno che mettono i giovani e i meno giovani nell’organizzazione di festival, mostre fotografiche, concerti e iniziative di varia natura. Sono arrivati addirittura ad organizzare alcuni dibattiti e cineforum in occasione del 25 aprile. Credo sia segno di grande apertura verso altre culture che comunque non appartengono al popolo spagnolo”. Salamanca è stata dichiarata patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1988, e inoltre c’è un proverbio che dice “chi vuole imparare venga a Salamanca”. Secondo te, cosa la rende così speciale? “Credo che il motto si riferisca non solo all’università, ma anche all’immenso patrimonio storico che la città offre. C’è chi scherzosamente afferma che Salamanca è solo una città in cui andare per divertirsi, ma non è assolutamente così. Passeggiando per le varie vie che si diramano dal centro, si scoprono sempre posti affascinanti, edifici antichi,
luoghi che hanno dato ispirazione agli autori di alcune delle opere principali della letteratura spagnola (vedi il giardino di Calisto e Melibea, ambientazione principale de “la Celestina” di Fernando de Rojas, considerata una delle opere più rappresentative della letteratura spagnola). Credo che ciò che la rende così speciale sia proprio l’ incredibile ricchezza culturale di cui dispone in proporzione a un territorio così piccolo”. Sogni e progetti per il futuro? “A settembre ripartirò per un tirocinio a Fuerteventura, nelle isole Canarie, per un periodo di tre mesi. Dopo la laurea vorrei specializzarmi nel campo della traduzione. Nel mio futuro di sicuro vedo altre esperienze al di fuori dell’Italia, se non addirittura un trasferimento definitivo, in un paese straniero. Il mio più grande sogno sarebbe una carriera come corrispondente estera per un giornale. Seguendo le orme di Tiziano Terzani, mi piacerebbe molto unire la mia passione per la scrittura alla curiosità che nutro verso le altre culture”. Chiara Sorrentino
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Dopo 392 giorni d’inagibilità, lo Stadio Cabassi riapre al Carpi. E la città risponde alla grande
Bentornati a casa
Partecipazione, emozioni, civiltà, e polemiche: una Domenica speciale.
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en ritrovato Cabassi. 392 giorni dopo. Tanti ne erano trascorsi da quel 1 Maggio 2011, in cui i biancorossi conclusero la cavalcata verso la C1 tra le mura di casa (col Giulianova: 3-0), prima dell’epilogo di Prato. La semifinale con il Sorrento ha restituito lo stadio alla città. E la città è tornata in massa vicino ai biancorossi, riscoprendo una voglia di tifo che l’esilio reggiano pareva aver liquefatto. Non è stata una Domenica qualsiasi, e meno che mai semplice. La partecipazione emotiva per un evento sportivo atteso da 15 anni è stata amplificata dalla sofferenza di una partita difficile. Da cui il Carpi è infine uscito trionfalmente pur perdendo. E poi le polemiche. Non poche, e non di poco conto. I PIU’ 1. La Coreografia. Risultante dell’immane sforzo degli Ultras, che ci hanno lavorato per una settimana, giorno e notte. Straordinaria, a tutto schermo: “Bentornati a casa”. Dopo oltre un decennio d’abbandono è la giusta rinascita di una curva che è sempre in attesa della giusta intitolazione a Guerrino Siligardi. Ovunque sia, siamo certi che il buon “Ciccio” ha gradito questo mosaico di colori. 2. Il tifo. Talmente sponta-
Acciaio ovunque, spesso sovrabbondante. Rischia di diventare un paradiso per la ruggine. Senz’altro non sarà molto ospitale in condizioni meteo estreme: la calura lo arroventerà; gli acquazzoni lo renderanno viscido. 2. Le barriere per i disabili. Costretti, di fatto a vedere una partita diversa. Ogni ulteriore commento alla foto in pagina è superfluo. Contiamo che questa denuncia produca al più presto una soluzione. 3. L’assetto anti-sommossa. Intorno allo stadio un dispiegamento di forze e transenne decisamente neo e caldo da bruciare in partenza i giocatori, molto contratti dalla novità. Ma nella sofferenza è stato incessante. Un coro dopo l’altro, bandierine sempre al vento. Fino a coinvolgere forte anche i consueti loggionisti della tribuna. Negli ultimi minuti è stato il turbo decisivo. La squadra è stata davvero spinta in finale dalla forza della gente. 3. Il pubblico. Numerosissimo (2200 persone; poche da Sorrento, meno di un centinaio), coinvolto (ottima la prevendita: quasi l’80% dei biglietti venduti già il giovedì sera) e soprattutto trasversale. C’erano gli habituee, diversi ex, molte personalità del calcio locale, qualcuna anche
di livello nazionale. Ma anche e soprattutto grappoli di donne e bambini. Una mescolanza virtuosa, l’obiettivo di ogni stadio pulito. Davvero una grande risposta della città. 4. La solidarietà. Ultras “Guidati dal Lambrusco” e sostenitori della tribuna
hanno organizzato e autogestito una raccolta fondi pro-terremotati. Sono stati raccolti 1210 Euro. Verranno versati sul conto della Protezione Civile destinato agli sfollati di Cavezzo. L’iniziativa sarà riproposta nella finalissima del 10 giugno.
I MENO 1. Il colpo d’occhio. Lo stile post-atomico del rinnovato Cabassi non garba granchè (per usare un eufemismo). Per molti è già “Lamiera Stadium”: una stazione di servizio tra le gabbie di Jurassic Park e il Sovietico di Timisoara.
eccessivo. In straniante contrasto con il clima e l’assoluta civiltà degli spalti. 4. Il caso “Distinti”. Primo caso assoluto nella storia del calcio italiano di stadio “mezzo tutto esaurito”. Tutti i biglietti a disposizione dei tifosi di casa sono stati venduti. Tanto più che qualche ritardatario è addirittura rimasto fuori. Metà della capienza però è andata alla polvere. Emerge così l’ennesimo buco sul progetto di restrutturazione. Il ripristino della “Curva via Marx” garantisce solo 670 degli 800 posti da destinare obbligatoriamente agli ospiti secondo regolamento di Lega. Così, il Carpi deve rinunciare anche all’intera “Gradinata Distinti”, non essendo previste altre tipologie di separazioni tra settori adiacenti, né flessibilità sul piano di uscite di sicurezza. Un bel paciugo. Immaginate di avere un debito di 10 Euro con una persona che vi chiede di estinguerlo sul posto. Avete in tasca solo 8 Euro. Se li prende, ma non gli bastano. E così vi chiede l’automobile a conguaglio. Accettereste? Carpi e Comune non hanno potuto far altro di fronte allo scarso buon senso degli organi decisionali (Questura, Prefettura e GOS). Si spera e ci si augura che per la finalissima scendano a più miti consigli. Enrico Gualtieri
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Durante l’assemblea della Cei tenutasi nei giorni scorsi a Roma, il Papa mi ha ricevuto in udienza privata perché ha voluto sapere direttamente da me la gravità dei danni patiti dalla popolazione e dal patrimonio della Chiesa nelle zone della Diocesi carpigiana dove maggiormente si è avvertito il terremoto”. Questo l’annuncio fatto sabato sera nella chiesa carpigiana di San Francesco dal vescovo monsignor Francesco Cavina nel corso della solenne Veglia di Pentecoste, presenti il vicario don Malavasi, il parroco don Bianchini e molti altri sacerdoti. La celebrazione si è svolta in San Francesco a causa dell’inagibilità della Cattedrale a causa del sisma.
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L’Angolo di Cesare Pradella Il papa si interessa del terremoto nella nostra Diocesi “Ho relazionato il Pontefice sulle conseguenze del terremoto sulla popolazione ma anche sui gravi danni patiti dal patrimonio edilizio religioso con la distruzione o il serio danneggiamento di tante chiese soprattutto a Finale, San Felice, Mirandola e Concordia. Il Papa mi ha preannunciato lo stanziamento di una somma a favore della Caritas , poi avvenuto, a beneficio della popolazione bisognosa, manifestando nel contempo la propria solidarietà e invitandomi a farmi interprete dei sentimenti di spirituale
vicinanza e di paterna sollecitudine nei confronti delle persone colpite ma anche ai sacerdoti coinvolti dal sisma che ora si trovano in difficoltà nell’espletamento delle loro funzioni religiose e spirituali”. Il vescovo Cavina si è recato domenica 27 maggio a Mirandola dove ha celebrato la messa sotto un vasto tendone bianco allestito nello spazio verde nella zona delle piscine, cui sono affluiti centinaia di fedeli, volontari, sfollati provenienti anche da Finale e San Felice a causa del parziale crollo del Duomo.
sofferenze di queste persone. Un gesto simbolico per mantenere viva la speranza. Alla riuscita manifestazione
ha partecipato anche Giandomenico Tomei, assessore all’Agricoltura della Provincia di Modena che ha illustrato i danni che il sisma ha provocato all’agricoltura. E’ poi intervenuto Giovanni Tosatti, geologo e professore dell’Università di Modena e Reggio Emilia che, nell’illustrare le caratteristiche del sisma terremoto e smentito che la causa possa essere stata originata dal Fraking, ovvero dall’immissione nel sottosuolo da parte dei geologi di acqua e anidride carbonica, per ricercare idrocarburi.
Oasi La Francesa
Un gesto di speranza
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omenica 27 all’Oasi La Francesa davanti a un folto gruppo di visitatori, sono state libera-
te tre Poiane da parte del Centro di Recupero Fauna Selvatica di Modena Il Pettirosso. I volontari di Panda
Carpi, Wwf e del Pettirosso hanno voluto dedicare questo emozionante momento alle vittime del terremoto
e agli sfollati. Una “dedica” particolare è andata ai tanti volontari che si stanno prodigando per lenire le
Anche l’antimafia alla festa dell’Anpi, dal 7 al 10 giugno, con la sconvolgente testimonaniza dal vivo di chi la mafia l’ha conosciuta davvero
La Mafia vista da “dentro”
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orse perché rappresentano una forma di prevaricazione e negazione dei diritti che in parte le accomuna al totalitarismo fascista, anche le mafie – e soprattutto il loro contrasto – saranno uno dei temi a entrare nel programma della festa che l’Anpi – Associazione Nazionale Partigiani d’Italia - di Carpi organizza, da giovedì 7 a domenica 10 giugno, presso Circolo Ricreativo di Cibeno Pile. Una festa che cresce, raddoppiando le giornate rispetto allo scorso anno e allargando anche il panorama dei temi affrontati. Si parte giovedì 7 alle 18.30 con i saluti del presidente Francesco Lioce, per poi proseguire la serata con uno spettacolo di testimonianze partigiane a cura di Valeria Sacchetti, accompagnato da canti del Coro della Ghirlandina di Modena. Dal modo più classico di ricordare gli anni della Resistenza si passa poi alla serata di venerdì 8, dedicata ai più giovani e organizzata presso il Mattatoyo, in collaborazione con l’associazione di eventi musicali Pavullo Rock Tre. A partire dalle 22 saliranno sul palco la band modenese Angus Mc Og e i Monsieur de Rien, che verranno da Cuneo a proporre il loro Folk di impegno e lotta. Le collaborazioni rappresentano sicuramente un tratto importante di questa
edizione della manifestazione, come testimonia la presenza del neonato presidio di Libera di Carpi intitolato a Peppe Tizian, che proprio nell’Anpi ha una delle associazioni promotrici. Libera sarà il partner d’eccezione della giornata di sabato 9, dando voce alle esperienze di vita molto diverse di due personaggi come quella del cronista impegnato nel contrasto alle mafie Gaetano Alessi e Marcello Aventaggiato, un ‘convertito’ che la mafia l’ha conosciuta da dentro e che porterà la sua sconvolgente testimonanza. La serata si concluderà con gli scatenati ritmi della pizzica salentina grazie ai Nati Così, band da anni vicina a Libera. La giornata conclusiva si aprirà, domenica 10, con il tipico pranzo della Resistenza e proseguirà, nel pomeriggio, con il workshop/dibattito Rivoluzioni sociale e social media: Realtà 2.0 nel corso del quale Paolo Tomassone e Cristina Provenzano
svilupperanno il tema della comunicazione nell’epoca dei nuovi media. Il ricco programma della Festa si concluderà con lo spettacolo del Coro delle Mondine, intervallato dalle letture del collettivo Barabba log con le loro Schegge di liberazione. Per l’intera giornata di domenica il Birrificio Dada di Correggio proporrà le sue birre artigianali. Durante i pomeriggi di sabato e domenica si terranno laboratori per i più piccoli a cura della Cooperativa sociale Giravolta: i bambini saranno chiamati alla divertente sfida di costruire la loro Città dei diritti, riflettendo su un concetto così importante e caro alla nostra storia costituzionale. Arte e Antifascismo si incontreranno nelle mostre del fotografo Giorgio Pinelli e grazie al live painting del pittore Franco Ori. Tutti i giorni saranno disponibili gnocco fritto e grigliate di carne, anche da asporto. Marcello Marchesini
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Geek”: così si identificano i giovani geni mondiali che inventano il futuro che solo tre giorni fa si sono radunati a Pittsburgh, dove era presente anche una rappresentanza italiana. I carpigiani hanno potuto avere un esempio della carica innovativa dei ragazzi sabato 26 e domenica 27 maggio nella galleria del Borgogioioso, dove sono stati esposti i prototipi della Domocuccia, della Casa Domotica, del lettino e dello zainetto solare. Sono alcuni degli innovativi progetti tecnologici ed ecosostenibili realizzati dagli studenti dell’Istituto Professionale Vallauri: un assaggio della green economy del futuro con la quale il settore “Industria e Artigianato” dell’istituto si propone di illustrare la propria offerta formativa, organizzata sotto la supervisione degli insegnanti Marco Galli, Francesco Miccolis e Vittorio Parenti. Il primo
Il Vallauri al Borgogioioso
I “Geek” carpigiani presentano la tecnologia sostenibile del futuro
progetto, la Domocuccia, è stato selezionato per il concorso provinciale indetto da Legacoop Modena
Bellacoopia Premio Liana Stradi, che promuove lo studio e l’organizzazione di cooperative tra gli studenti
delle scuole medie superiori e la costruzione di progetti economici innovativi. La Domocuccia è una cuccia
alimentata da pannelli solari, riscaldata e raffreddata mediante Celle di Peltier, videosorvegliata anche da remoto e con un sistema di distribuzione di cibo e acqua automatico: il tutto viene gestito da un sistema domotico. Il progetto è di evidente interesse sia per i privati che posseggono un cane che per gli operatori dei canili comunali. Il progetto Casa Domotica, è stato presentato alla rassegna Scienza under 18 che si è tenuta a San Benedetto Po dal 16 al 18 maggio: realizzata usando lo standard “Lonwork” per la gestione intelligente, l’abitazione è dotata di un sistema integrato per il controllo delle luci, del clima, delle tapparelle e dell’allarme, nonché di un particolare sistema di gestione del riscaldamento che prevede l’utilizzo di energia geotermi-
ca ed il recupero dell’acqua piovana. Altro progetto, per il massimo confort dei turisti, consiste in un lettino solare stile Rimini con pannello solare al posto dell’ombreggiante. Il pannello alimenta un frigorifero per le bevande, posto nel retro del lettino, una presa per la ricarica del cellulare e un ventilatore di cortesia. Apparentemente di più immediata concezione e realizzazione, lo zainetto solare dotato di pannello solare “a filma sottile” permette invece di caricare il cellulare in modo che chi lo indossa disponga di una comoda presa elettrica semovente alimentata con raggi solari. Un’idea che potrebbe diventare un “must” per tutti i giovani.
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Vi dimostrerò che non tutti i mali vengono per nuocere”. Inizia con un doppio senso che strappa a tutti un sorriso il discorso di Ousmane Cisse, cittadino originario dello stato africano del Mali - ma in Italia da 16 anni – eletto, con 9 voti su 25, presidente della neonata Consulta per l’integrazione degli stranieri dell’Unione Terre d’Argine, presentata sabato scorso nella sala del Consiglio del Comune di Carpi. Ed è Cisse stesso, poi, a chiedere un minuto di silenzio per le vittime del terremoto, invitando tutti gli immigrati presenti sul territorio a fornire il proprio aiuto alle popolazioni colpite dal sisma. L’idea di dotarsi di uno strumento di dialogo tra stranieri e istituzioni viene da lontano. Almeno dal 2000, anno in cui iniziarono i primi ragionamenti in tal senso. Attraverso un percorso lungo e non sempre facile – tanto che alcuni stranieri avevano perso ogni speranza – si è finalmente giunti al varo. La Consulta, che avrà la propria sede in via Peruzzi, accanto agli uffici della Polizia Municipale, è composta di 25 membri. Oltre ai rappresentanti delle associazioni di stranieri, in essa siedono anche quelli di Terzo Settore del territorio, sindacati, associazioni economiche, Patto per la Scuola e Commissione Pari Opportunità. Presenti anche il Commissario di pubblica sicurezza e il direttore del distretto dell’azienda Usl. Il presidente, eletto annualmente, potrà intervenire nel Consiglio dell’Unione Terre d’Argine con la sola facoltà di parola, mentre non sono previsti gettoni di partecipazione o rimborsi spese. “Dobbiamo impegnarci in tanti ambiti – ha spiegato Cisse – dalla collaborazione con la Questura per avere i documenti nei tempi previsti all’attenzione alla legalità, dalla denuncia dei nostri connazionali che non rispettano le regole alla sicurezza sul posto di lavoro. Non
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Presentata sabato scorso la neonata Consulta per l’integrazione degli stranieri dell’Unione Terre d’Argine, presieduta dal maliano Ousmane Cisse
L’integrazione passa da qui
La Consulta
Ousmane Cisse e Irena Jagiello
meno importante reagire contro la criminalità organizzata, perché quando uno straniero arriva sul territorio, ad accoglierlo non trova solo i parenti e la Caritas, ma anche la malavita. Prima di tutto però, occorre imparare bene la lingua italiana”. Quello della Consulta rappresenta, per tutti gli immigrati, un primo e importante passo per consentire forme più strutturate di partecipazione e per farli dunque sentire maggiormente coinvolti nella vita dei luoghi in cui risiedono. Il voto amministrativo resta, naturalmente, la
loro meta finale. Come a voler dimostrare che, a volte, i pregiudizi o i luoghi comuni veicolati dalla semplificazione mediatica nascondono realtà più complesse, nella Consulta è presente anche un cittadino di nazionalità cinese, nonostante la fama di isolamento di questa comunità. Alla vicepresidenza è stata poi eletta una donna, dato tutt’altro che scontato se si pensa che, nell’Unione, quella pakistana è la prima nazionalità straniera per numero di individui, comunità che rappresenta ben l’80% di tutti i pakistani presenti nella Provincia di Modena. Irena Jagiello, nata a Cracovia, in Polonia, abita a Novi dal 1999. “Mi impegnerò soprattutto per tutelare i diritti delle donne – ha commentato – perché nella mia esperienza di migrante ho toccato con mano come molte di loro non abbiano veri spazi di socializzazione, che invece sono importanti per non cadere nell’isolamento”. Che il futuro di un’integrazione reale passi attraverso il tema del rispetto della donna, così come da quello della religione, è stato
Corteo islamico a Carpi
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n migliaio di musulmani ha sfilato, sabato 26 maggio, per le vie della città. Da Piazza Martiri sono giunti in via Unione Sovietica, in piazzale Francia, per dedicarsi alla preghiera e alla festa. Provenienti da ogni parte d’Italia - e non solo - i fedeli sciiti si sono riuniti alla Corte dei Pio, su invito dell’associazione carpigiana Imam Ali Center, per commemorare la morte
via Unione Sovietica è davvero una moschea e non sede di uffici come spiegato dal Comune, alla faccia della sicurezza, soprattutto ora, dopo il sisma che ci ha colpiti”.
I lettori ci scrivono
Alla bolletta, la beffa...
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entile redazione, sono un utente di Aimag e Sinergas e scrivo per segnalare un comportamento perlomeno strano da parte di queste due aziende. Sono indignato, e come me penso tanti altri cittadini, nel vedermi consegnare le bollette con una scadenza di pagamento vici-
nissima. Mi risulta invece che l’utente dovrebbe avere una ventina di giorni di tempo, cosa che ora non avviene, con evidente suo disagio nel predisporre il pagamento, specialmente se si tratta di pensionato. Se a questo aggiungiamo che spesso oltre alla bolletta del gas giunge contemporaneamente anche
Ilyas, pakistana presente nella Consulta: “questa rappresenta la mia prima vera occasione per conoscere davvero tutti gli stranieri, perché prima ognuno si occupava dei suoi problemi e di quelli dei suoi connazionali, senza sapere molto degli altri gruppi. Questa Consulta è come un grande acquario pieno di bellissimi pesci, tutti diversi, che devono imparare a stare insieme”. Il percorso verso un’integrazione completa sarà complesso e, di certo, non mancheranno momenti di tensione ma, da oggi, chi crede che gli stranieri rappresentino un’opportunità anziché una minaccia ha una chiave in più per tentare di aprire le porte della convivenza. Marcello Marchesini
Islam e dintorni... Di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna
Ḥadīth: detti e fatti del Profeta
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I musulmani sfilano in Piazza
del nipote di Maometto Imam Hussein. Un “precedente” che poco è piaciuto alla Lega Nord, poiché conferma che “il presunto luogo di culto islamico di
sottolineato anche dalle parole del presidente dell’Unione Giuseppe Schena: “la linea guida attraverso la quale dovremo stabilire i nostri modi di stare insieme è tracciata dalla Costituzione della Repubblica, e a quella non si può derogare. Vi invito ad adottare il ‘passo del montanaro’, quindi a tener sempre presente la meta finale ma concentrandovi su un passo dopo l’altro, perché il cammino da fare è lungo”. In definitiva, con il via alla Consulta gli stranieri dell’Unione – che nel 2011, secondo le ultime stime disponibili, rappresentavano il 15,2% del totale degli immigrati presenti in Provincia – avvertono la possibilità di sentirsi maggiormente parte della comunità. Come emerge dalle parole di Nosheen
quella dei rifiuti, il disagio è doppio. Mi chiedo se tutto questo sia corretto oppure vi sia una ricerca spasmodica di rastrellare denaro il più velocemente possibile (Monti docet). Spero che qualche altro lettore mi segua in questa ‘battaglia’ contro soprusi e abusi da parte di chi ha il potere dalla sua parte. Un lettore indignato
a tradizione islamica sunnita, che è quella maggioritaria se confrontata con lo sciismo (vedi Tempo n. 48-2011), si basa fondamentalmente su due fonti: il Corano e la Sunna. La Sunna, che come il Corano è stata tramandata per molto tempo oralmente prima di essere scritta, è un insieme di tradizioni e costumi raccolti negli anni sottoforma di detti, fatti (e silenzi) del Profeta Maometto. Oltre al Corano, che è secondo la tradizione musulmana la parola di Dio, la tradizione quindi si basa su quanto venne raccolto dalle stesse labbra del Profeta quando era in vita e poi tramandato attraverso le generazioni. L’idea della trasmissione è un concetto molto importante per la tradizione islamica, ma non tutte le “catene” (sisila) con cui erano tramandati gli ḥadīth erano buone (sahih) –nel senso di affidabili- allo stesso modo. Per questo motivo gli ḥadīth si differenziano in base al grado di validità dai migliori, la cui autenticità di discendenza dallo stesso profeta è provata, ai meno buoni. L’ ḥadīth è infatti formato da due parti: la prima che è quella che esprime la catena di discendenza e la seconda che consiste del testo vero e proprio. L’importanza degli ḥadīth è data dal fatto che non sempre il Corano fornisce indicazioni sui comportamenti pratici della singola persona, e a questo contribuiscono i detti e fatti del profeta fornendo norme di comportamento da imitare. Sebbene siano soprattutto i sunniti a basarsi su di essi come affermato in precedenza, gli sciiti non li negano, ma gli affiancano la parola degli Imam, figure intermediarie simili al clero cristiano ma presenti solo nella religione musulmana sciita. PER APPROFONDIRE Giorgio Vercellin, Istituzioni del mondo musulmano, Einaudi 2002.
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18 L’aforisma della settimana...
“Occorre avere un po’di caos in sé per partorire una stella danzante”. appuntamenti
Mostre CARPI 4 - 29 giugno L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Franco Buffarello O&A Centro Affari Fino al 10 giugno Parole chiare. Luoghi della memoria in Italia 1938-2012 Mostra curata da Sira Fatucci e Lia Tagliacozzo Foto di Luigi Baldelli Ex Campo di concentramento di Fossoli Fino al 10 giugno In mezzo a un dialogo La piazza di Carpi dal Rinascimento a oggi Mostra dedicata al grande cuore della città in occasione del cinquecentenario Curata da Manuela Rossi ed Elena Svalduz Musei di Palazzo dei Pio Fino al 1° luglio Una leggera corrispondenza Mostra/progetto con fotografie di Giuseppe De Mattia Testi di Francesco Locane Musiche di Egle Sommacal Spazio Meme
Eventi CARPI 1 - 10 giugno Festa di Azione Cattolica Oratorio Cittadino Eden 2 giugno - ore 16 Circo Bimbo Bimbumbam Spettacolo dei bambini e dei ragazzi che hanno seguito i corsi di circo teatro A seguire Aiutiamo i bambini ad amare la terra osservazione e cura dell’orto preparato dai bambini trapianto di pinatine officinali Giochi all’aperto Rinfresco prenotazione obbligatoria (347/1718894 - 3462207446) Sede del Circostrass - Cortile 2 giugno - ore 21 Quando smisero di mangiare i bambini Presentazione del libro I treni della felicità Storie di bambini in viaggio tra due Italie di Giovanni Rinaldi Ne discute con l’autore Giovanni Taurasi, presidente del Consiglio comunale Saluti di Alessia Ferrari, assessore alla Cultura Prefazione di Miriam Mafai A seguire proiezione di Pasta nera Film documentario di
Friedrich Nietzsche
Dopo cinque anni l’assemblea internazionale di Cittaslow tornerà in Italia. Novellara, Castelnovo ne’ Monti e Scandiano ospiteranno oltre 300 delegati provenienti da 154 Cittaslow associate in 25 paesi del mondo dal 14 al 17 giugno
Il buon vivere “slow” “
Città animate da uomini curiosi del tempo ritrovato, ricche di piazze, di teatri, di botteghe, di caffè, di ristoranti, di luoghi dello spirito, di paesaggi non violati, di artigiani affascinanti, dove l’uomo ancora riconosce il lento, benefico susseguirsi delle stagioni, ritmato dalla genuinità dei prodotti, rispettosi del gusto e della salute, della spontaneità dei riti...”. Con queste parole è stato conferito al Comune di Novellara il titolo di “cittaslow” nel 2010 e oggi, grazie alle politiche e all’impegno portato avanti negli ultimi due anni, Novellara è stata riconosciuta per questo importante meeting internazionale. Dal 14 al 17 giugno Novellara sarà la sede quindi, dell’incontro di tutte le cittaslow del mondo. Le tante delegazioni dei comuni del buon vivere, animeranno l’intero territorio provinciale, con dibattiti, confronti, mercati, conversazioni e visite guidate aperte a tutta la cittadinanza. L’assemblea sarà aperta da Vandana Shiva, ospite d’eccezione, attivista, ambientalista indiana e vice presidente internazionale Slow Food che da anni si batte in difesa della biodiversità, per l’agricoltura biologica e in difesa delle risorse naturali. Per l’occasione Novellara - unitamente a Castelnovo ne’ Monti e Scandiano, le tre cittaslow della nostra provincia farà conoscere la ricca rete eno-gastronomica (le acetaie, le latterie, i prodotti della terra e le sue aziende), illustrerà i propri servizi, e la ricchezza dell’intero tessuto produttivo, le bellezze culturali e la qualità dei servizi pubblici. Anche il tessuto sociale e associativo avrà modo di presentarsi: il servizio ristorazione sarà curato da CT9, la Cooperativa Bettolino sarà aperta alle visite e tutte le famiglie novellaresi potranno accogliere a casa, uno o più delegati provenienti da tutto il mondo per vivere una esperienza di grande ospitalità e conoscenza. L’agenda dei lavori, prevede infine la definizione di una strategia, in particolare tra le città europee, di rappresentanza al Parlamento Europeo, per la definizione di direttive e politiche e per l’accesso ai Fondi Comunitari Europa 2020. Anche per questo l’incontro ha avuto il patrocinio di Regione, Provincia e Camera di Commercio Industria Artigianato, e il sostegno di diversi consorzi Emiliano Romagnoli. Crisi significa etimologicamente “passaggio”, da un prima a un dopo che non è necessariamente peggiore. La situazione contingente a livello planetario non è di certo confortan-
Vandana Shiva
te negli aspetti fondamentali previsionali, macroeconomici e sociali. Errori di calcolo e sottovalutazioni ci obbligano oggi a trovare soluzioni in termini di complessità con senso di responsabilità e urgenza. La riflessione delle Cittaslow viene dai sindaci dei piccoli centri italiani, europei, mondiali, capaci di esprimere e applicare buone pratiche, di tradurre la “lentezza” in valore positivo, di mettere al centro il territorio, il saper fare locale, l’identità. Proprio dai dubbi crescenti a livello politico, scientifico, etico, sulla tenuta dei sistemi di autogoverno fino ad ora sperimentati, è nato un fecondo dibattito che mira a revisionare in modo positivo l’esistente, mediante una rivoluzione dolce, slow, che riesce a creare una visione, a dare un senso di prospettiva al vivere e all’abitare moderno, assicurando il massimo della sostenibilità e del buon vivere. Le Cittaslow oggi si sottopongono così ad un processo di certificazione su sei macroaree(politiche ambientali; infrastrutture per la qualità urbana; infrastrutture per l’energia e la mobilità; politiche sociali, consapevolezza, inclusione; accoglienza slow; produzione agricola) e 52 requisiti di qualità, che rendono dinamica la qualità espressa e quella percepita dai residenti e dai turisti. Ecco perché mediamente a Tirano o a Pollica, a Midden Delfland
o a a Waldkirch, a Segonzac o a Lidzbark Warminski, a Levanger in Norvegia o a Wando in Sud Corea... si vive meglio che altrove, l’ambiente sociale e naturale è più rispettato, il paesaggio pure; le microeconomie di zona si sviluppano meglio che altrove, l’educazione civica e la comunità sono più forti. Sono proprio le centinaia di esperienze e di progetti maturate all’interno delle Cittaslow a costituire il cardine di un nuovo approccio alla qualità e di un diverso paradigma economico e sociale. Cittaslow è anche un modo concreto per rafforzare la democrazia, la pace e contrastare vecchie e nuove povertà. Le buone pratiche di governo locale portate avanti dai sindaci delle Cittaslow applicano in concreto tutti i giorni il concetto della resilienza, mutuato dalle scienze biologiche: svilupparsi con qualità senza intaccare il patrimonio in risorse ed energia presente in loco, a favore delle nuove generazioni. Questo significa essere slow, esprimere la Cittaslow. Ed è proprio dall’Italia migliore, quella “slow” dei piccoli e medi centri, che è nato questo grande progetto per costruire un futuro di qualità a 360° in tutto il pianeta. Di questo e di altre problematiche correlate si parlerà durante l’assemblea generale di Cittaslow che si terrà a Novellara-Scandiano-Castelnovo ne’ Monti, dal 14 al 17 giugno.
appuntamenti
Alessandro Piva (Cinecittà Luce) Auditorium Biblioteca A.Loria 2 e 3 giugno 3ª Festa dell’Agricoltura Programma Sabato 2 giugno Ore 14.30 Raduno Trattori d’Epoca Ore 20.30 Cena e serata danzante Ore 21.30 Intervento delle autorità e degli ospiti rappresentanti delle organizzazioni di solidarietà Ore 22.30 Estrazione lotteria di solidarietà Domenica 3 giugno Ore 8.30 Iscrizione Trattori con colazione offerta dalla Polisportiva S. Marinese Ore 10.00 Sfilata dei Trattori per le vie di San Marino Ore 12.30 Pranzo tradizionale per tutti i partecipanti Ore 15.30 Dimostrazione di abilità Ore 17.30 Premiazione di tutti i Trattoristi Ingresso all’area della festa libero e gratuito Il ricavato sarà devoluto in beneficenza A cura della Polisportiva San Marinese Polisportiva San Marinese 2 giugno - dalle 10.15 Festa della Repubblica Programma Piazza Martiri - Davanti al Municipio Ore 10.15 Deposizione di una corona alla targa commemorativa per il conferimento della Medaglia d’Argento al Valor Militare al Comune di Carpi Ore 10.30 Diamo voce alla Costituzione Introduce: Enrico Campedelli, sindaco di Carpi Letture a cura di amministratori, rappresentanti di associazioni e cittadini Accompagnamento musicale a cura della Filarmonica Città di Carpi con la partecipazione di musicisti locali Auditorium Biblioteca Loria Ore 21 Presentazione del libro I treni della felicità. Storie di bambini in viaggio tra due italie di Giovanni Rinaldi 3 giugno - ore 20 Gran Ballo dell’Ottocento Spettacolo di danze
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rimini - Festival Internazionale dell’Arte in Strada a Rimini dal 7 al 10 giugno
Artisti di strada in Piazza
appuntamenti
in collaborazione con la Società di Danza diretta dal maestro Fabio Mollica reduce dai successi di San Pietroburgo A fine serata buffet a cura della Scuola alberghiera e di ristorazione Nazareno di Carpi Ingresso: 15 euro (ad invito) Il ricavato sarà totalmente devoluto alla Fondazione Ant Con il patrocinio Città di Carpi Per prenotazioni e inviti presso: 059/238181 Cortile d’Onore 3 giugno - dalle ore Giornata inaugurale del Centro Cinofolo Diversa Mente Uguale Cortile 3 giugno - ore 9.30 31° Trofeo Dorando Pietri Corsa Podistica Manifestazione podistica non competitiva aperta a tutti Piazza Martiri
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a sedicesima edizione di Artisti in Piazza - Festival Internazionale dell’Arte in Strada colorerà i vicoli e le piazze di Pennabilli - Rimini - dal 7 al 10 giungo. Per 4 giorni nelle 22 postazioni dislocate nel suggestivo centro storico, si susseguono spettacoli e concerti provenienti dai cinque continenti; nuovo circo, musica, teatro, danza e arte di strada in genere, show portati nel piccolo borgo dalle circa 50 compagnie internazionali (oltre 200 artisti) invitate dall’organizzazione, alcune delle quali in anteprima nazionale o internazionale. Gli artisti replicano più volte lo spettacolo ogni giorno, per un totale di circa 350 performance durante i 4 giorni dell’evento. Circa 40mila presenze di pubblico per ogni edizione del Festival che nel 2012 seguirà i seguenti orari: giovedì dalle 20 alle 01.00, venerdì, sabato e domenica dalle 15 alle 01.00, tutti i giorni al Palacirco la kermesse continua fino alle 03.30. Un ampio spazio è dedicato inoltre all’artigianato locale e internazionale con il Mercatino del solito e dell’insolito, inoltre ogni anno vengono proposte esposizioni artistiche, installazioni artistiche, meeting e workshop per pubblico e operatori.
“Un posto dove trovi te stesso” così, il maestro Tonino Guerra descriveva Pennabilli. Antonio Guerra, poeta e sceneggiatore di fama internazionale è scomparso il 21 marzo 2012, dal 1989 aveva scelto Pennabilli come patria elettiva, nella quale ha realizzato numerose opere e installazioni. Il maestro ha visto nascere il Festival e ha collaborato attivamente nella fase di ideazione, studio dei contenuti e nella promozione dell’evento. Suo il titolo Artisti in Piazza - La Grande Festa della Fantasia, un suo disegno è stato il primo manifesto del Festival (1997, 1998 e 1999), di sua ideazione il nome della collaterale storica dell’evento La Gabbia della Fantasia (collettiva di artisti emergenti). Per tutti questi motivi e non solo, l’edizione 2012 di Artisti in Piazza sarà dedicata alla “bellezza”, a lui molto cara e nuovamente suo sarà il manifesto di questa sedicesima edizione, realizzato con un disegno che il maestro regalò al Festival. La grande novità 2012 è la produzione dello spettacolo I Racconti della lumaca, una guida-spettacolo. Uno spettacolo itinerante che aggiunge alla classica visita turistica, animazioni, quadri scenici, stimoli sensoriali. Am-
5 giugno - ore 21 Prendersi cura di sè per prendersi cura degli altri Essere il cambiamento che desideriamo Sede Giravolta I mercoledì e martedi dal 6 giugno al 29 agosto - ore 2 Il Muchacha Cafè e’... Sueno Latino e Life Piscina Comunale O. Campedelli
bientato nei cinque luoghi dell’anima e nel centro storico di Pennabilli, offre racconti e frammenti della vita del paese unendo cultura, turismo e teatro in un contesto poetico. Un piccolo gruppo di spettatori è accompagnato da una speciale guida lungo un percorso nel centro storico di Pennabilli: ritrovandosi immersi in un viaggio insieme a fantastici personaggi, ispirati alle poesie del Maestro Tonino Guer-
ra, scopriranno i segreti della storia di Pennabilli recente e lontana. Un viaggio che parla del tempo e dei pensieri, che si inseguiranno lungo i viottoli e le stradine arroccate di Pennabilli. Una storia surreale i cui protagonisti saranno gli stessi spettatori, invitati dai luoghi che conosceranno ad assaporare il gusto lento del tempo. Nato da un’idea di Enrico Partisani, direttore artistico del Festival Internazionale dell’Arte in Strada Artisti in Piazza, il progetto è realizzato in collaborazione con la nota compagnia Trukitrek (Spagna, Brasile), regia, ideazione e scenografie sono opera di Lu Pulici e Josep Piris. Lo spettacolo coinvolge un team internazionale, frutto del Festival stesso, che negli anni ha tessuto intorno a Pennabilli una fitta rete di amicizie e collaborazioni. Sei gli stati coinvolti, talenti provenienti da ogni parte del mondo: Italia, Spagna, Brasile, Svizzera, Messico, Stati Uniti. Attori non professionisti e del luogo, saranno le guide e i fantastici personaggi che rendono spettacolare questo viaggio. I Racconti della lumaca sarà presentato in anteprima durante la XVI edizione del Festival Internazionale dell’Arte in Strada Artisti in Piazza.
7 giugno - ore 21 Atmosfere e suggestioni di uno strumento magico Quartetto di corni dell’Istituto Vecchi – Tonelli di Carpi e Modena Musiche di Mozart, Rossini, Wagner A cura dell’Istituto Vecchi Tonelli di Carpi Sala delle Vedute 8 giugno - ore 20.30 Concorso di Danza Sportiva City Competition Si esibiscono gli stili: Classico, moderno, hip hop, videodance Per le catrgorie: under 12 under 16 - over 16 Ingresso libero e gratuito A cura di Csi Piazzale Re Astolfo 8 giugno e 2 luglio, ore 15/01.00 Spazio ai Giovani Termina la scuola... inizia il divertimento Programma Ore 15.00/19.00 Giochi sportivi: Acqua Beach Volley, Calcetto... Esibizioni di Writers a cura dell’Associazione Culturale Friction Ore 19./01.00 Serata Dj e concerti gruppi emergenti Ingresso gratuito Piscina Comunale O. Campedelli
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Calcio – Carpi, sofferenza e storia: cede al Sorrento (0-1) ma passa il turno. E’ finale playoff!
FINALmente!
Rai Sport copre tutte le finali
Dopo 15 anni, i biancorossi sono di nuovo ad un passo dal Paradiso. L’ultimo scoglio è la Pro Vercelli, sorpresa annunciata
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ra polemiche e un entusiasmo ritrovato, quasi insperabile fino a qualche settimana fa, il Cabassi riapre e cade dopo due anni e mezzo di imbattibilità (l’ultimo dei quali trascorso “a maggese”). Ma è certamente la sconfitta più dolce della storia del Carpi, poiché ne certifica la qualificazione alla finale playoff. A tre lustri dalla ferita di Ferrara, i biancorossi tornano ad un passo da quel Paradiso mai raggiunto: la serie B. Proprio nel giorno in cui il Monza retrocede in C2. Che sia o meno, l’annuncio d’una nemesi che sta per compiersi, lo scopriremo nel pomeriggio del 10 giugno. Il giorno dei giorni del calcio carpigiano: il ritorno dei due atti decisivi, sul terreno di casa, sotto il cielo della città, con due risultati su tre a disposizione. L’andata di Domenica 3 è sul sintetico della Pro Vercelli, sorpresa annunciata. SOFFERENZA - Il Sorrento è uscito senza arrendersi a nulla che non fosse la fatica. Ha versato in campo tutta la qualità di cui dispone, finché ha avuto fiato per riuscirci. È scoppiato appena dopo l’insufficiente vantaggio. Sarebbe crollato ben prima se il Carpi avesse cosparso gli spazi col ritmo dell’andata. Ma ha corso molto peggio. Contratto, senza incisività, quasi solo all’indietro. Più che l’avversario, ha subito l’evento, e la convenienza di difendere il risultato. S’è reso conto d’aver sbagliato partita solo quando ha visto la morte in faccia. In quel momento, ha resistito raggruppandosi per mano. E’ stata una sofferenza religiosa, non meno che antibiotica. Ha permesso la scoperta dell’istinto di sopravvivenza. Contro gli aggiustamenti di Ruotolo, Notaristefano ha potuto poco. Il palliativo anti-emorragico è stato Kabine, ben scelto in partenza, e poi abbassato a quinto centrocampista. Ginestra ha assorbito l’intera difesa muovendo da finto centravanti. A turno, sopra i suoi contro-movimenti si sono
nabile ad inizio stagione. Non può avere un pronostico adesso. Hanno poco in comune, solo una doppia incoscienza: l’audacia da neopromosse e la freschezza dei giovani che ne costituiscono il valore aggiunto. Per il resto, sono pianeti diversissimi. Molto si deciderà sui nervi,
il regolamento
I vantaggi di Carpi e Trapani
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focus – La Finalissima al microscopio
IL CARPI La chiave: non correre troppo, ma correre bene on sarà una vigilia comune per i giocatori, in ritiro a Novarello da martedì. Lontani dalle ferite del sisma, ma col pensiero alla città e a chi c’è rimasto. Troveranno un altro sintetico taglia-gambe, e un altro avversario molto tecnico. Meno fisico, decisamente battibile da fermo, più monotematico. Non potranno replicarvi le frequenze claustrofobiche tenute a Sorrento. Il possesso della Pro Vercelli è molto più corale e ossessivo. Manda fuori-giri chiunque s’azzardi a rincorrerlo continuativamente. Converrà organizzare folate di pressing selettivo: tre-quattro brani per tempo mirati agli scarichi sui terzini, estremamente aggredibili quando portano palla. Espinal è fonte o sbocco di molte idee. Andrà inaridito. Se comincia da play-basso, gli verrà sacrificato addosso un attaccante (nel caso: più Kabine che Eusepi). Se invece parte in trequarti, allora Memushaj e Concas dovranno predisporgli una gabbia. Passandoselo a vicenda, e richiamando gli esterni (Pasciuti e Boniperti) a stringere in aiuto. Notaristefano ragionerà come sempre, secondo le sue logiche di controgioco. E sul doppio confronto, immaginandoselo lungo ed equilibrato: sarà gara-2 a decidere la serie. Gara-1 ne indirizzerà semplicemente l’inerzia. Col rientro di Laurini (nella foto), avrà pochi dubbi di formazione. Probabilmente appena uno: il partner di Ferretti. Fuori sicuramente Perrulli e Terigi, non convocati. Arruolabile invece Lollini, che ha smaltito l’affaticamento muscolare e sarà regolarmente nell’undici.
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si difende nascondendo palla. Le riesce naturalmente meglio sul sintetico di casa, dove rotola meglio: vi ha subito appena 5 gol in 18 partite. Il leader tecnico ed emotivo è Espinal (nella foto), meraviglioso tuttocampista d’ordine, spinta, e rottura. Sa esplorare indifferentemente in tutte le zone del campo, amministrare la regia arretrata, proporsi da mezzala, sfondare dalla trequarti. Ma non è un dittatore dello schema, bensì il presidente di un’ottima squadra di governo. Non impone calcio. Lo coordina. Braghin è allenatore di Biella, patria dei fratelli La Marmora, illuminati generali sabaudi. Idealmente ne eredita un approccio abbastanza mi-
Le partite di ritorno sono in programma domenica 10 giugno, a campi e orari invertiti: Girone A: Carpi-Pro Vercelli, ore 15, stadio Cabassi di Carpi; Girone B: Trapani-Virtus Lanciano, ore 17, stadio Polisportivo di Trapani.
E.G.
che inesorabilmente poggiano sui sogni dei rispettivi contorni. I piemontesi, sette volte scudettati nel periodo pre-fascista, si fregiano d’un vecchio blasone da cui vogliono definitivamente togliere la polvere. La B manca da 64 anni: un’infinità per gli eredi della prima grande dinastia che il calcio italiano abbia raccontato. Carpi invece vive il brivido unico di una storica “prima volta” da consumare, dopo un secolo di tormentati rimbalzi tra dilettantismo e professionismo. E ha l’occasione irripetibile di riscattare quel credito con la storia in sospeso da 15 anni. PSICHE - Gara-1 comincia dagli strascichi dei precedenti e delle semifinali. In regular, la Pro Vercelli ha rincorso il Carpi senza mai superarlo. E ora dovrà riuscirci almeno una volta. Ha eliminato la favorita sopravvivendo ai diecimila demoni di Taranto. Aveva carte buone da opporre. Le ha giocate meglio. La fortuna le ha sorriso di conseguenza. In aeroporto è stata ac-
LA PRO VERCELLI – La diversità: un palleggio ossessivo, per attaccare e difendersi a Pro Vercelli è simile al Sorrento per struttura tattica, molto meno per uomini e principi di gioco. E’ meno esperta, più omogenea e leggera. Crea poco da palla inattiva, più spesso subisce. Non è costruita su un singolo giocatore che porti differenze tali da condizionare il gioco dei compagni. È infatti il miglior collettivo della categoria. Si organizza secondo ragnatele di passaggi ossessivi, che scandiscono il ritmo della partita. Palleggia per triangoli, senza affrettare l’ultima verticalizzazione prima di aver aperto il corridoio decisivo. Attacca corta, sollevandosi d’insieme, tocco dopo tocco. E non avendo grandi marcatori d’area,
Domenica 3 giugno si disputano le gare di andata delle finali playoff “Prima Divisione Lega Pro”che valgono la promozione in B. Girone A: Pro Vercelli-Carpi, ore 17, stadio Silvio Piola di Vercelli. Girone B: Virtus Lanciano-Trapani, ore 15, stadio Guido Biondi di Lanciano.
Tutte le partite avranno copertura televisiva in diretta su Rai Sport.
inseriti pericolosamente tutti. In questo sciame, s’è avvertita pesantemente la mancanza di Laurini. Della sua forza automatica nel reggere l’uno-controuno. Della velocità immediata nel compensare gli squilibri lungo le diagonali di chiusura. Tutta la squadra ha boccheggiato dentro quei 5-10 metri in più da coprire. FINALE - Il Carpi può aspettare, la Pro Vercelli dovrà cominciare a inseguire. È una finale impossibile, tra due coraggiose rivelazioni. Non era immagi-
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gli appuntamenti
litare che ammette poche varianti: gioca sempre nello stesso modo, indipendentemente da chi affronta. Non rinuncia mai ai 4 dietro. I centrali (Ranellucci e Masi) hanno piedi educati e cominciano l’azione. I terzini la trasportano. Meglio da destra con Bencivenga (che però salterà l’andata per squalifica) che da sinistra (Murante, Modolo o Cancellotti). E’ previsto un solo incontrista puro: Calvi. La trequarti è piena di creativi: Di Sabato, Marconi, Germano, o eventualmente il recuperato Fabiano. Davanti, non avendo speranze nel gioco aereo contro Cioffi e Lollini, rimarrà un solo attaccante manovriero (Malatesta). Iemmello o Di Piazza potrebbero aggiungersi, ma comunque partendo da lontano. E.G.
e due finali promuoveranno in serie B altrettante squadre, una per girone. Si conservano i privilegi riservati alle meglio piazzate: Carpi (A) e Trapani (B). Ovverosia: ritorno in casa, e passaggio in caso di egual numero di reti segnate al termine del doppio confronto. Rispetto alle semifinali, tuttavia, la differenza è nel formato di gara-2 che proseguirà con due tempi supplementari di 15’ l’uno in caso di parità del numero di reti segnate tra andata e ritorno. Non sono invece previsti i calci di rigore. E.G.
colta in trionfo dai propri tifosi. E’ imbattuta, e adesso si ritiene invulnerabile. Da un lato è una spinta, dall’altro segna un limite. Un’impresa simile fortifica lo spirito. Ma può anche appagare l’inconscio. Il Carpi, invece, dopo il capolavoro di Sorrento ha smarrito piccole certezze. Proviene da un labirinto di paura, dovrà riavvolgere il nastro. Ma altresì, sa di esser passato per un buco stretto, grazie alla fame di leggenda che ne sta permeando gli sforzi. Sente cioè di aver acquistato uno strumento di nuova consapevolezza. Che nell’ultimo chilometro, di fronte allo striscione del traguardo, gli tornerà utile. Enrico Gualtieri
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Il carpigiano Gregorio Paltrineri, ‘Greg’ per gli amici, è stata la vera rivelazione agli europei di nuoto di Debrecen in Ungheria. Oro per lui nei 1500 stile libero, che valgono al 17enne un pass per le Olimpiadi di Londra 2012
La supernova che viene da Carpi P
iù che un astro nascente, lo si potrebbe definire una supernova pronta a esplodere. A rubare la scena alle super star del nuoto italiano, Filippo Magnini e Federica Pellegrini, ci ha pensato un giovanissimo carpigiano. Gregorio Paltrineri, ‘Greg’ per gli amici, è stata la vera rivelazione agli europei di nuoto di Debrecen in Ungheria. Oro nei 1500 stile libero, che valgono al 17enne un pass per le Olimpiadi di Londra 2012. Con il tempo di 14’48’92, l’azzurro ha distanziato gli ungheresi Gergo Kis – argento – e Gergely Gyurta – bronzo – vincendo dal suo diretto sfidante di ben 10 secondi. “Non me l’aspettavo, soprattutto il tempo. Son contentissimo, ero entrato in acqua per fare il tempo per le Olimpiadi e puntavo andare sotto i 15’. Ma non avrei mai immaginato di arrivare a 14.48”.
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’ stato il terzo Torneo Città di Modena – Memorial Marco Mucchi l’ultimo appuntamento ufficiale per il minirugby carpigiano in questa stagione e arriva una grande prova per chiudere quest’annata. La categoria Under 8 ha conquistato un glorioso 2° posto cedendo solo in finale agli espertissimi amici del Modena Junior. Un risultato degno di nota, considerato
Così il ragazzo ha parlato ai microfoni della Rai . “Sapendo che i miei avversari andavano forte - prosegue l’azzurro - sono partito subito sul passo veloce, a anche quando, dopo i 10o0, ho iniziato ad avvertire la fatica, ho cercato di tenere”. Gregorio è un mezzofondista che, con il suo metro e novanta centimetri, ha l’altezza dello sprinter ed il rapporto peso-potenza del mille cinquecentista, disciplina che rappresenta la sua specialità, come peraltro ha ampiamente dimostrato. C’è chi, tra gli appassionati, si dice convinto, a causa della sua terra d’origine, patria di pallavolisti e cestisti, che il nuoto abbia saputo strappato ad un destino che altrimenti l’avrebbe visto primeggiare davanti alle reti di pallavolo o ai canestri. Ma non è tutto: pochi giorni dopo aver salito il gradino più alto del podio, Gregorio ha conquistato l’argento il livello tecnico del torneo, addirittura impreziosito dalla premiazione con la maglia verde con il numero di 5, in memoria di Marco Mucchi, del giovane talento carpigiano Alberto Russo (classe 2005) come miglior giocatore del torneo nella categoria. Un riconoscimento personale che segue quello già ottenuto l’anno precedente dal limidese Filippo Bolognesi: si tratta quindi di un moti-
negli 800 metri stile libero, concedendo questa volta all’ungherese Kis di prendersi la rivincita. “Sapevo che sarebbe stata una gara molto più difficile e la stanchezza si sarebbe fatta sentire – il commento a caldo di Greg - su queste distanze faccio più fatica. Alla fine Kis ha messo le gambe ed io niente, ero veramente stanco e lui molto più motivato di me perché voleva la rivincita in casa. Ma va benissimo comunque, il bilancio è molto positivo”. Una bella soddisfazione per questo ragazzo che fa sognare tutta Carpi. E dio solo sa quando, in questo momento, Carpi abbia bisogno di qualcuno che la aiuti a sognare. Marcello Marchesini
Gregorio Paltrinieri
Rugby Carpi al 3° Torneo Città di Modena: divertimento e vittorie
I Falchetti stupiscono ancora!
Tiro con l’arco
Medaglia d’oro per Natalia Valeeva
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atalia Valeeva, la fantastica atleta della Re Astolfo di Carpi ha bissato il risultato ottenuto ai campionati Europei di Rovereto nel 2010. Questa volta la medaglia d’oro è arrivata da Amsterdam dove, la settimana scorsa, si è concluso il XX Campionato Europeo Targa. A Rovereto, Natalia aveva vinto il titolo a squadre miste in coppia con Marco Galiazzo, adesso la vittoria è arrivata, battendo in finale la Polonia, con Mauro Nespoli.
Natalia Valeeva
co nella categoria Ragazze Terza Media, Alessia è giunta seconda tra le Giovanissime Femminile, Marco è risalito fino alla terza posizione nella categoria Giovanissimi
Maschile mentre Nicola ha terminato al terzo posto. Anna Monari e Alessia Dallari rappresenteranno la nostra Regione alle Finali Nazionali di cardano al Campo.
Taekwondo è un’arte marziale nata in Corea circa 2000 anni fa. Si distingue dalle altre discipline marziali, per la partecipazione
come sport ai Giochi Olimpici. Oggi è l’arte marziale con il più alto numero di praticanti in tutto il mondo. Molto apprezzato per l’efficacia dei colpi, il dinamismo e la grande spettacolarità delle sue tecniche. In
Italia la pratica del taekwondo è disciplinata dalla Fita (Federazione italiana taekwondo) e dal Coni. Il termine taekwondo si compone di tre ideogrammi: tae (calciare in volo), kwon (colpire con il pugno) e do (arte, disciplina): “l’arte dei pugni e dei calci in volo”. La traduzione è tuttavia approssimativa, poiché il significato coreano del termine “Do” comprende anche un concetto che implica uno stile di vita volto alla conoscenza approfondita di se stessi. Dal punto di vista pratico, questo si estrinseca attraverso un duro allenamento fisico, dove ogni praticante deve cercare in se stesso la forza di migliorarsi fisicamente, mentalmente e spiritualmente. Lo scopo è educare gli individui, sviluppando in loro un carattere forte e cortese.
Taekwondo: Jessica Grisenti campionessa italiana
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o scorso 22 maggio si sono svolti a Messina i Campionati Italiani Universitari. Nove giorni di gare e numerose discipline presenti, fra le quali il taekwondo. La carpigiana Jessica Grisenti, allenata dall’istruttore Quang Huynh Hong, dell’Aikido Carpi, si è laureata Campionessa italiana universitaria. L’oro è arrivato negli ultimi secondi del match. Grazie a una forte dose di grinta, Jessica è riuscita a raddrizzare una situazione che pareva particolarmente difficile. In questo modo la Grisenti ha potuto prendersi la rivincita sull’amica rivale, che lo scorso anno l’aveva relegata sul secondo gradino del podio. Il
sulle Scuole Lanfranco B. Una giornata bellissima, ottimamente organizzata da tutta la famiglia del rugby modenese cha ha visto coinvolti quasi 1000 bambini provenienti da tutta Italia (Bologna, Firenze, Piacenza, Olbia, Forlì, Bologna, Rozzano, Livorno, Prato…) e numerosi volontari e famiglie, per una festa di sport che come sempre il minirugby riesce a creare con semplicità e allegria.
La speranza è che Natalia, colonna portante della Federazione di Tiro con l’arco, riesca a mantenere e ad aumentare l’attuale stato di forma fino alle Olimpiadi. A Cotignola si sono invece svolte le Fasi Regionali del Trofeo Pinocchio (evoluzione tecnica dei Giochi della Gioventù) al quale hanno partecipato anche i quattro moschettieri della Re Astolfo, Alessia Dallari, Nicola Fracassini, Anna e Marco Monari. I quattro - che già si erano ben comportati nella fase invernale - hanno tutti guadagnato il podio. Anna ha vinto con notevole distac-
Campionati Italiani Universitari
Jessica Grisenti e Quang Huynh Hong
vo d’orgoglio per la scuola carpigiana che vede crescere l’impegno dei suoi giovani atleti. Maggiore fatica per le compagini Under 10 e Under 12 che, nonostante una partenza difficil,e sono poi riusciti a raggiungere entrambe il 13° posto nel loro torneo. La Under 10 ha sconfitto i Bologna Lions e il Rugby Forlì nelle ultime partita, anche la Under 12 ha avuto la meglio sui forlivesi e
Da sinistra Anna Monari, Alessia Dallari, Marco Monari e Nicola Fracassini
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er il secondo anno consecutivo i biancorossi vincono il campionato. Questa volta con due giornate di anticipo
Pallanuoto - La Cabassi under 15 è campione Regionale
Ancora campione
Rosa del Cabassi Carpi Under 15
I protagonisti del successo
Portieri: Alessandro Meschieri e Gabriele Leonesi. Difensori: Nicolò Caiumi, Cristiano Campolongo, Davide Cavazza, Simone Faggiano, Lorenzo Franchini, Giacomo Verri e Lorenzo Manfredi. Attaccanti: Riccardo Andreoli, Elia Bassoli, Pietro Buffagni, Filippo Gilioli, Fabio Gualdi e Christian Veronesi. Centroboa: Andrea Girolamodibari e Lorenzo Vignoli. Allenatore: Andrea Pederielli. Collaboratori: Roberto Sgarbi e Nicola Colarusso.
e al momento senza sconfitte. Domenica 27 maggio alla piscina Campedelli tifo da stadio, genitori e tifosi con bandiere biancorosse
per il derby vinto contro il Modena per 14 a 4. Dopo un inizio contratto, nella seconda frazione il Carpi inizia a dilagare. Il pun-
teggio finale la dice lunga sulla differenza in campo tra le due formazioni. “Quest’anno tutti pensavano ancora al Ravenna e al
Bologna come candidate alla vittoria. Questi ragazzi invece hanno stupito tutti e hanno vinto meritatamente il campionato, addirittura con due giornate di anticipo. Vincere è difficile, ma confermarsi lo è ancora di più, pertanto complimenti a tutti i giocatori, sono stati eccezionali”, ha commentato il D.S. Roberto Sgarbi. “E’ stata un’altra stagione indimenticabile, con un grandissimo gruppo: sono davvero contento. Ora abbiamo la possibilità di disputare ancora le semifinali nazionali, in Liguria il 19, 20 e 21 luglio. Di fronte avremo le migliori squadre italiane. Il confronto con loro sarà costruttivo sia per i giocatori che per me”, ha infine aggiunto l’allenatore della formazione Under 15 Andrea Pederielli.
Autoservizi Eredi Furgeri, azienda di Pegognaga, dalla stagione 2010/11 trasporta in giro per l’Italia le Tigri Bianconere
Furgeri viaggia con le campionesse del volley D a due stagioni fedele al fianco dell’Universal Volley Modena. Stiamo parlando di Autoservizi Eredi Furgeri, l’azienda di Pegognaga, in provincia di Mantova, che da tempo opera nel campo del trasporto persone e che dalla stagione 2010/11 trasporta in giro per l’Italia, e in futuro anche per l’Europa, le Tigri Bianconere. “E’ iniziato quasi per caso il rapporto con la Universal – ci racconta Ilaria Furgeri - da un po’ di tempo nella nostra attività ci siamo ‘buttati’ nel trasporto di squadre sportive tra cui il Carpi Calcio. Mio marito è appassionato di calcio e pallavolo e quando sul giornale ha letto della promozione in A1 dell’Universal ha mandato una mail in società. Siamo stati subito richiamati dal direttore sportivo Davide Astarita e abbiamo trovato immediatamente un accordo”. Un rapporto che si è saldato sempre più in queste due intense annate e che la fami-
glia Furgeri spera di poter rinforzare ulteriormente in futuro. “Ci siamo trovati benissimo finora – racconta ancora Ilaria - e per la prossima stagione stiamo preparando qualche modifica al pullman per cercare di agevolare sempre più il viaggio alle giocatrici. Speriamo di poter collaborare ulteriormente anche in futuro”. Grande sintonia con l’Universal e, ormai anche grande tifo sugli spalti
del PalaCasaModena. Le vicende delle Tigri Bianconere hanno infatti contagiato la famiglia Furgeri. “Quando la squadra gioca a Modena siamo spesso presenti sugli spalti. C’è poi mio papà che è l’autista ufficiale ed è ormai super appassionato. Praticamente un primo tifoso”, conclude Ilaria. Ma Autoservizi Eredi Furgeri non è solo sport e pallavolo. L’azienda da oltre due generazioni con
tenacia e passione offre alla clientela una flotta di auto, minibus e pullman di ultima generazione per garantire e soddisfare ogni esigenza. Furgeri offre anche una vasta gamma di servizi dal noleggio con conducente per matrimoni con auto d’epoca all’organizzazione di viaggi di gruppo a livello nazionale e internazionale. La grande esperienza maturata in anni e anni di trasporto, inoltre, consente di
soddisfare ogni tipo di clientela dall’ente pubblico al privato, dalle associazioni ricreative ai gruppi parrocchiali, da associazioni sportive ai gruppi organizzati. Dal 2004, poi, è nata anche l’agenzia viaggi Furgytour che è in grado di fornire pacchetti completi per poter garantire al cliente l’assistenza e l’esperienza acquisita nel corso degli anni, proprio per questo è specializzata solo in viaggi di gruppo. Autoservizi Eredi Furgeri garantisce qualità, grazie ai suoi mezzi di ultimissimi generazione, professionalità, grazie ad uno staff altamente qualificato, e la massima assistenza con uffici a completa disposizione del cliente 24 ore su 24. Andrea Lolli
Cabassi - Under 13
Piccoli ma vittoriosi
Cabassi Carpi - Polisportiva Olimpia Vignola: 15 - 6
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ella partita quella giocata dall’Under 13 del Cabassi Carpi contro gli amici della Polisportiva Olimpia Vignola. Anche nell’ultima giornata della 1° Fase i piccoli biancorossi hanno vinto; da sottolineare che son sempre rimasti in testa per tutto il Campionato nel Girone Emiliano con 10 vittorie su 10 partite giocate. Partita giocata con tanti cambi e molte rotazioni dove tutti sono potuti entrare in acqua e giocare senza problemi tenendo testa agli Under 13 vignolesi. Prossimo appuntamento domenica, nella piscina di casa, per lo scontro al vertice coi pari età della RN Bologna.
Gruppo Colombofilo Terre d’Argine
Gli arrivi
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l 27 maggio da Falconara sono stati lanciati 951 colombi.
Classifica arrivi: Tommasini e Fregni – Sorbara Luigi Busoli – Soliera Massimo Michelini – Soliera Germano Sternieri - Soliera Giuliano Amedei - Soliera Giorgio Luppi – Balzo-Bruino Bergamini e Michelini – Soliera Lauro Vellani – Sorbara Raffaele Bertolucci - Balzo Bruino Fernando Marchesini - Soliera Luigi e Piero Pivanti - Balzo-Bruino Bozzoli-Dallari - Rinascita Gianpaolo Cozza – Sorbara Renzo Riccò – Balzo Bruino Martinelli e Bulgarelli - Sorbara Ones Bononi – Sorbara Eugenio Medici - Sorbara Ermanno Pagani - Dorando Pietri Sergio Pellacani - Sorbara Baraldi e Messina– Soliera Tonino Bevini – Sorbara Enea Cavallini - Sorbara Gilio Loschi – Rinascita Loschi G.F. F. - Dorando Pietri Gabriele Bazzi - Soliera Luigi Capelli – Balzo Bruino Leonardo Guaitoli - Soliera Alfonso Meschiari – Sorbara Luciano Rebecchi - Sorbara Benito Sala - Rinascita Euro Bussei – Rinascita Alessandro Luppi - Balzo Bruino.
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