Tempo n° 22

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Settimanale di

07 giugno 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 22

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Concerto per l’Emilia - Ph Davide il fotografo

concerto per l’emilia a carpi L’edizione 2013 del Concerto per l’Emilia si terrà il 25 giugno in Piazza Martiri a Carpi e vedrà ancora una volta Radio Bruno in prima linea.


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Libri

da non perdere!

Tra le righe...

Effetto crisi

La cultura si mangia - Di Bruno Arpaia e Pietro Greco

C

ome sarà il futuro prossimo venturo? Da un lato avremo il mondo della conoscenza, con Paesi come la Corea del Sud, il Giappone, la Russia e il Canada, in cui 3 persone in età da lavoro su 5 avranno una laurea. In questo mondo ci saranno una serie di Stati – dagli Usa alla Cina, dal Sudafrica al Brasile – che tenderanno a raggiungere performance analoghe. Dall’altro avremo gli esclusi dalla conoscenza, Paesi dove il numero dei laureati supererà, tra i ranghi della forza lavoro, appena il 10%. In cui i beni e i servizi prodotti saranno sempre meno e sempre meno importanti. E questa forbice siglerà la differenza tra nazioni ricche e nazioni povere. E’ questo il futuro dell’Italia che, grazie alla miopia dei nostri governanti, stiamo costruendo, secondo La cultura si mangia! (Guanda, 174 pp.) lo stimolante saggio di Bruno Arpaia e Pietro Greco che tenta l’impresa disperata di far comprendere come puntare sulla cultura non contribuisca solo a formare cittadini più consapevoli e partecipi ma anche a generare punti di Pil. Il panorama delineato dai due esperti è quanto mai desolante: “se trent’anni fa i laureati nel mondo costituivano un’eccezione, fra trent’anni a essere rari saranno i non laureati. E l’Italia rischia di restare fuori da questo nuovo universo cognitivo”. L’Italia investe lo 0.9 del Pil in istruzione terziaria, contro l’1.5% della media dei Paesi più industrializzati, il 2.5 di Cile o Canada, il 2.7 della Corea del Sud e il 2.7 degli Stati Uniti. Lo Stivale spende poco anche in ricerca scientifica – appena l’1.2% del Pil, meno della metà rispetto alla Germania, un terzo rispetto al Giappone e un quarto di ciò che investe Israele – e questo in un pianeta in cui la competizione globale si gioca sempre più - e sempre più si giocherà - puntando sul cosiddetto Triangolo della Conoscenza, i cui vertici sono Istruzione, Ricerca e Innovazione. Ricordando la frase di un ex ministro dell’Economia il quale, pungolato dai giornalisti in merito ai tagli alla cultura, invitava a tentare di ‘farsi un panino con la Divina Commedia’, i due autori si domandano: “come si fa a dire che con la cultura non si mangia, se il mondo ormai mangia soprattutto grazie alla cultura?”. C’è però chi potrebbe rispondere evidenziando come il nostro Paese, negli anni del boom economico, sia entrato nel G8 esportando prodotti manifatturieri. Ed è questo il punto: “l’Italia è diventata un grande Paese industriale ritagliandosi una nicchia isolata nell’ambito dei prodotti a bassa innovazione tecnologica. Nella scelta di questo modello ha puntato su due fattori: il basso costo del lavoro rispetto a quello di economie concorrenti e la periodica svalutazione della sua moneta, la lira. Per due o tre decenni, quando eravamo ‘i più poveri tra i ricchi’, il modello ha funzionato. Ma dagli Anni ‘80 ha iniziato a mostrare i suoi limiti”. Da vent’anni almeno abbiamo perso quelle due leve: il costo del lavoro è di gran lunga più elevato rispetto a quello dei nuovi concorrenti a economia emergente, e non abbiamo più una liretta da svalutare. E questo processo di lentoma graduale scivolamento nelle classifiche del benessere socio-economico è andato di pari passo con una rimozione: “non abbiamo preso atto che il mondo è cambiato”. Dunque è questo l’ultimo appello, il momento delle decisioni importanti che, se prese ora, potranno determinare un futuro di speranza per le future generazioni. E queste decisioni passano, secondo Arpaia e Greco, per gli investimenti in qualcosa in cui nessuno dei governi che si sono succeduti ha mai realmente creduto: la cultura. Di base e specialistica. Nelle università e nelle piazze. Nel pubblico e nel privato. Umanistica e scientifica. Gli esempi virtuosi esistono già, basterebbe essere un po’ più ‘cinesi’, e copiare dagli altri, attingendo qua e là le idee e le decisioni migliori. Serve però una cosa che, come Manzoni fa dire a Don Abbondio, chi non ce l’ha non se la può dare: il coraggio. Marcello Marchesini

Frase della settimana... “Gentile direttore, nel ringraziare per la citazione riportata nella rubrica “Frase della settimana” sull’ultimo numero del suo settimanale, faccio tuttavia presente che la stessa frase, avulsa dal contesto, può suonare come se il sottoscritto si fosse inventato un Santo Patrono e una Madonna asserviti al potere comunista. In realtà, lo spunto l’aveva fornito un frequentatore della pagina Facebook di Voce

Il graffio

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emmeno un mese fa, una signora settantenne è stata avvicinata in via Ferrari, laterale di via Manzoni, da un ragazzino in biciletta che ha allungato il braccio per afferrare la borsetta che stava dentro il cestino. La signora non è caduta a terra perché aveva dimenticato di annodare i manici al manubrio e così il ladruncolo ha avuto vita facile e se n’è andato in tutta fretta. Peggio è andata all’anziana di 87 anni che, martedì 28 maggio, è stata spintonata, derubata e abbandonata a terra col volto insanguinato: è successo in via Don D. Albertario intorno alle 18. Mentre la signora passeggiava tranquilla, un uomo è sceso dall’auto e le ha chiesto informazioni stradali, poi l’ha imporvvisamente spinta a terra per strapparle la catenina d’oro che portava al collo del valore di 50 euro. Sabato mattina due donne hanno derubato un’anziana a Migliarina sfilandole la collana dal collo: le due hanno finto di conoscerla e l’hanno abbracciata sganciando la catenina d’oro che portava. Sempre sabato 1° giugno, intorno alle 13, una ragazza che percorreva in bici via Leopardi è stata avvicinata da due stranieri che dapprima l’hanno spintonata e poi si sono impadroniti della borsetta. E’ stata sventata invece la rapina alla tabaccheria di via Berengario all’angolo con via Fassi: Anna Paglia, la madre del titolare Gianluigi Ghirardelli, ha reagito picchiando il balordo che aveva una maschera antigas sul volto e un coltellaccio da cucina in mano. La gente non parla d’altro e cerca in ogni modo di equipaggiarsi per far fronte a tempi sempre più duri e a un inarrestabile aumento della microcriminalità: disperati per la crisi, tanti si improvvisano scippatori e ladri pur di raggranellare qualcosa. Altri si credono sceriffi e si affidano alla giustizia ‘fai da te’. Di questo passo, all’orizzonte, non si profila nulla di buono...

Sara Gelli

Foto della settimana

che, assistendo alla processione, aveva lamentato “Ieri sera sfilata del Patrono. Non davanti al Duomo, ma davanti al Teatro. Mi domando se è il Patrono di Carpi o del Comune”. Comprenderà che, senza citare questo dato di partenza, il senso della citazione cambia, come diversi lettori ci hanno fatto osservare. Ringrazio per l’attenzione e porgo cordiali saluti”. Florio Magnanini

La Iena

Scivoloni -“A Carpi il terremoto non ha fatto vittime, perchè la Provvidenza ci ha protetti”, ha detto il vescovo. Ergo... attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 5 giugno 2013


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3 sisma e ricostruzione

L’edizione 2013 del Concerto per l’Emilia si terrà il 25 giugno in Piazza Martiri e vedrà ancora una volta Radio Bruno in prima linea: dal 29 maggio scorso, la radio non ha mai smesso di ‘tenere botta’ insieme agli emiliani

Sarà la Piazza di Carpi a ospitare il Concerto per l’Emilia

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iazza Martiri, il prossimo 25 giugno, sarà la straordinaria cornice del Concerto per l’Emilia. L’evento che vuole mantenere accesi i riflettori sul nostro territorio colpito dal sisma del maggio scorso, vedrà ancora una volta in prima linea Radio Bruno: dal 29 maggio scorso, la radio non ha mai smesso di ‘tenere botta’ insieme a tutti voi. A dare l’annuncio ufficiale e a svelare la città prescelta per ospitare il concertone è stato il presidente della Regione, Vasco Errani, durante l’incontro con il presidente del Consiglio, Enrico Letta, lo scorso 30 maggio in visita nei territori terremotati. Lo spettacolo è in programma esattamente un anno dopo il primo Concerto per l’Emilia che si tenne il 25 giugno 2012 allo Stadio Dall’Ara di Bologna, quando i grandi nomi della musica italiana risposero presente - a tempo di record - all’appello del leader dei Nomadi, Beppe Carletti. La macchina or-

I protagonisti di Radio Bruno durante la scorsa edizione del Concerto per l’Emilia al Dall’Ara

ganizzativa si è già messa in moto per radunare un cast di altissimo livello. Secondo le prime indiscrezioni sul palco

allestito in Piazza Martiri dovrebbero arrivare Andrea Bocelli, Renato Zero, Francesco Guccini, Malika

Ayane, Stadio, Antonello Venditti e Caterina Caselli. E’ poi in corso l’organizzazione della trasmissione

Rai dell’evento, che l’anno scorso venne condotto in diretta da Fabrizio Frizzi. In uno dei luoghi simbolo del terremoto, dove le ferite inferte dal sisma sono ancora ben visibili sul patrimonio storico e artistico e negli animi della gente, la musica scalderà i cuori, ricordandoci che solo restando uniti e facendo ognuno la propria parte potremo tornare, seppur lentamente, alla normalità. Più forti che mai. E, ne siam

certi, il calore della solidarietà sarà in grado di regalare, almeno per una sera, un poco di leggerezza a tutti coloro che, nel sisma del maggio scorso, hanno perduto qualcosa. Jessica Bianchi


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sisma e ricostruzione

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ono sette. Hanno dai 23 ai 40 anni e sono neo mamme. Le carpigiane Manuela, Neus, Cristina, Paola, Adele, Danila e Cristina sono le fondatrici di un gruppo dal sapore decisamente speciale: Il terremoto ha fatto anche questo, la vita. Tutte loro hanno portato avanti la propria gravidanza durante i mesi più difficili dello scorso anno, quelli delle scosse che hanno fatto tremare la nostra terra. “Ci siamo conosciute al corso preparatorio al parto - ci racconta la 29enne Manuela Diacci - poi ci siamo perse di vista. Nelle scorse settimane però, con l’avvicinarsi dell’anniversario del 29 maggio, ho deciso di riprendere i contatti con loro tramite Facebook e ci sono riuscita. Così mercoledì 29, insieme ai nostri bimbi, ci siamo incontrate e abbiamo deciso di costituire un gruppo sul social net-

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abato 1° giugno, presso la struttura dei moduli scolastici di via Curta Santa Chiara, 20 sono stati inaugurati i nuovi allestimenti delle tre classi delle Scuole Medie inferiori dell’Istituto Sacro Cuore di Carpi donati dal Lions club Carpi Host. Alla presenza dell’assessore alla scuola del Comune di Carpi, Cleofe Filippi, del preside del Sacro Cuore Franco Bussadori, dell’attuale e dell’ex presidente del Carpi Host Luigi Zanti e Gianpiero De Giacomi, sono state presentate a un gruppo di alunni, insegnanti e genitori le quattro lavagne multimediali (l.i.m.) e la completa fornitura di

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rovare a dare un buon sapore al 29 maggio. Era questo lo spirito di Chef for Life, l’iniziativa organizzata da Elisabetta Giocolano dell’agenzia viaggi Volervolare. Nella sede dell’azienda Angelo Po, Moreno Cedroni, chef pluristellato del ristorante la Madonnina del Pescatore, ha tenuto una lezione speciale svelando i suoi segreti: di fronte ai 130 partecipanti ha preparato tre piatti di pesce secondo le sue ricette che mescolano elementi tradizionali con grande creatività: il Brutto anatroccolo, Seppie ai mille colori e Carpaccio tiepido di branzino con purè al lime e salsa di rucola. Dopo di lui, Andrea Barbi ha dato vita a un coinvolgente mini show. Tutti insieme, i partecipanti hanno poi festeggiato con musica e buffet, curato dai Tre Porcellini e dallo chef Pierluigi Vanzolini, e così il primo anniversario del sisma si è legato a una giornata divertente e unica, nei sapori e nello

Hanno dai 23 ai 40 anni e sono neo mamme. Le carpigiane Manuela, Neus, Cristina, Paola, Adele, Danila e Cristina sono le fondatrici di un gruppo dal sapore decisamente speciale

Il terremoto ha fatto anche questo...

work per rintracciare tutte le donne che, come noi, nella

nostra città, erano in dolce attesa durante il terremoto”.

L’obiettivo? Condividere le emozioni, le paure e le gioie

legate alle loro gravidanze, vissute in un momento tanto

drammatico. “Ognuna di noi ha una storia diversa alle spalle. A parte il pancione sorride Manuela - ciascuna ha vissuti completamente differenti. Il nostro gruppo nasce dalla volontà comune di lanciare un messaggio di gioia e di speranza, perché la vita, malgrado tutto, va avanti. Sempre”. Un messaggio positivo in mezzo a un mare magnum che non si è ancora quietato. Il terremoto, infatti, in molti animi ha demolito certezze, ha abbattuto speranze. A loro, queste mamme vogliono lanciare un messaggio nella bottiglia: “la vita non si arresta. Non dobbiamo arrenderci alla paura che il terremoto ha scavato in noi. Ogni nuova vita ci regala forza, energia e positività”. E ci aiuta a guardare al futuro con rinnovata speranza. Jessica Bianchi

Inaugurati i nuovi allestimenti delle tre classi delle Scuole Medie inferiori dell’Istituto Sacro Cuore di Carpi donati dal Lions club Carpi Host

Il grande cuore del Lions

Da sinistra De Giacomi, Bussadori, Filippi e Zanti

nuovi banchi e sedie. La scuola è ancora collocata nei container messi a dimora nel campo da calcio ma la speranza è quella di poter rientrare nell’edificio scola-

che ha accolto la nostra richiesta di sostegno e con il quale abbiamo collaborato con entusiasmo. E, ancora, i genitori del Sacro Cuore: la loro dedizione per la scuola e l’impegno profuso per la ripartenza sono stati per noi di esempio. Ringrazio poi i giovani studenti: immaginare che il nostro piccolo aiuto fosse dedicato a loro e a far vivere le loro giornate in modo migliore e più efficace, ci ha dato forza e ci ha convinto della bontà della nostra scelta”, ha sottolineato Luigi Zanti.

stico, quasi completamente recuperato dopo il sisma del maggio scorso, a settembre. “Ringrazio i soci del nostro club che hanno sposato questo progetto, il preside

Provare a dare un buon sapore al 29 maggio. Era questo lo spirito di Chef for Life, l’iniziativa organizzata da Elisabetta Giocolano dell’agenzia viaggi Volervolare di Carpi

Tra gusto e solidarietà

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spirito. I fondi raccolti sono stati poi consegnati

alla preside dell’asilo di Finale Emilia, Lucia Tassi,

per completare gli arredi della scuola, riaperta un

mese fa. “Questa iniziativa ha avuto molto successo – ha raccontato poi Elisabetta Giocolano – grazie alla generosità dei carpigiani e di tutti coloro che l’hanno resa possibile con il loro contributo, ovvero: Volervolare, Angelo Po, Banca Mediolanum, Giblors, Arte Pura, Bernini Art and Labels, Essent’ial, La Casalinga, Il 25, Lini 910 Vini, Il pane dell’angelo, Cantina di Carpi e Sorbara”.


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Inaugurato il nuovo comparto operatorio dell’ospedale di Carpi con dotazioni tecnologiche all’avanguardia. Oltre tre i milioni di euro investiti per consegnare al Ramazzini 10 sale operatorie che garantiscono il massimo livello assistenziale ai pazienti e i migliori strumenti diagnostici e terapeutici agli operatori

Ospedale di Carpi in festa N on mancava proprio nessuno del gotha della politica e della sanità regionali, provinciali e comunali, all’inaugurazione del nuovo comparto operatorio dell’Ospedale Ramazzini di Carpi, lo scorso 31 maggio: una struttura innovativa che garantisce il massimo livello assistenziale ai pazienti e i migliori strumenti diagnostici e terapeutici agli operatori. “Un anno fa - ha commentato, tra la commozione generale, il direttore dell’Ospedale, Teresa Pesi - eravamo in tenda e il nostro ospedale era un gigante ferito. Vuoto. Oggi invece è un giorno importante per Carpi e l’intera sanità dell’Area Nord che può contare su una struttura ospedaliera non soltanto tornata alla normalità, ma migliorata dal punto di vista strutturale, tecnologico e della qualità delle cure. Il sisma si è trasformato in un’opportunità e oggi il nostro ospedale è più vivo ed efficiente che mai”. Il Ramazzini può ora contare su dieci sale operatorie (a Baggiovara sono 12): quattro realizzate ex novo e sei completamente rinnovate. L’intervento è stato reso possibile grazie a un investimento complessivo di circa 3 milioni e 100mila euro, dei quali 2 milioni e 100mila per interventi sul patrimonio immobiliare e 1 milione in tecnologie sanitarie. Parte determinante delle risorse è stata messa - anco-

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a tromba del Silenzio suonata da un musicista dell’Istituto Vecchi-Tonelli ha spezzato l’aria di un gremito Cortile d’Onore, liberando la commozione. Le note lunghe, infinite, hanno accompagnato un minuto di raccoglimento per ricordare le vittime del terremoto dello scorso anno e le loro famiglie. Domenica 2 giugno, La Festa della Repubblica, a Carpi, è stata dedicata a chi, un anno fa, ha portato il proprio aiuto alla comunità colpita dal sisma. L’Amministrazione Comunale ha deciso di aprire le celebrazioni con la consegna di un pubblico encomio a coloro che si sono spesi durante l’emergenza (volontari, cittadini, associazioni, istituzioni, locali e di tutta Italia). “Abbiamo scelto questa data per ringraziare pubblicamente quanti ci hanno aiutato - ha dichiarato il sindaco Enrico Campedelli - perchè la Festa della Repubblica incarna al meglio lo spirito del nostro Paese. Un Paese che, nelle difficoltà, è capace di rimboccarsi le maniche e correre in aiuto di chi ha bisogno, con spirito solidaristico. Durante le fasi più acute del sisma la comunità si è stretta, ha fatto

In prima fila da sinistra: Campedelli, Errani, Lusenti, Sabattini, Ferrari e Cavina

ra una volta - a disposizione dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi che ha elargito 400mila euro per acquisire l’intera dotazione tecnologica delle nuove sale. “La Fondazione è orgogliosa di sostenere l’alto profilo sanitario del Ramazzini - ha sottolineato il presidente Gian Fedele Ferrari - dotandolo delle migliori tecnologie, in modo da consentire ai tanti eccellenti professionisti che vi operano di avvalersi di strutture e strumentazioni adeguate per svolgere al meglio la loro missione di tutela della salute dei cittadini. Dopo avere stanziato i 900mila euro per permettere la ristrutturazione del Pronto Soccorso, appena si è manifestata la necessità di provvedere al ripristino del comparto operatorio, danneggiato a seguito del sisma, abbiamo

stanziato ulteriori 400mila euro, grazie ai quali non solo è stato possibile riattivare l’eccellenza del servizio chirurgico ma anche elevarne le funzioni con queste quattro nuove sale, dotate di tecnologie di ultima generazione e progettate per una piena polivalenza specialistica. Ma l’azione della Fondazione nei confronti dell’ospedale non

anche il presidente della Regione, Vasco Errani, secondo il quale il terremoto ci avrebbe impartito una grande lezione, ovvero che “il motore di una comunità è la solidarietà, senza la quale non avremmo raggiunto risultati così importanti”. Parole a cui fanno eco quelle dell’assessore regionale alle Politiche per la Salute, Carlo Lusenti: “gli operatori, nell’emergenza, hanno dimostrato di saper lavorare come un corpo solo e, senza mollare e senza protagonismi, hanno ottenuto risultati straordinari”. Ma alle parole di circostanza della politica noi abbiamo preferito i volti emozionati di tutti coloro che, dentro a quell’ospedale ci lavorano ogni giorno. Persone che, in silenzio, hanno partecipato alla cerimonia, con gli occhi lucidi e brillanti, consci d’aver dato il massimo, malgrado la paura e le difficoltà legate all’aver perduto la casa o ai

disagi conseguenti il sisma. Un grazie di cuore va prima di tutto a loro. Come ha più volte ribadito, anche il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini. “Un ringraziamento pubblico va rivolto a tutti gli operatori - sanitari, amministrativi e tecnici - che hanno, in ogni momento e in condizioni particolarmente difficili, garantito assistenza di qualità anche quando i muri erano inagibili e collaborato fattivamente al ritorno alla normalità, perché senza di loro i risultati che oggi festeggiamo non sarebbero stati possibili. Il sisma ha costruito una rete forte: tutti lavoravano insieme, facendo affidamento gli uni sugli altri, guidati dall’amore per il bene comune. Ed è proprio su quel sentimento che occorre continuare a far leva, perchè il futuro della sanità che ci attende è tutt’altro che roseo”. Jessica Bianchi

si è esaurita qui: sono state erogate altre risorse, per quasi 1 milione di euro, anche per il potenziamento di 13 reparti”. Nell’ultimo anno e mezzo, la Fondazione ha stanziato a favore del nosocomio oltre 2 milioni di euro ma, assicura Ferrari, “nel nostro bilancio ci sarà sempre un posto per l’Ospedale”. A festeggiare il nuovo volto del Ramazzini,

L’Amministrazione Comunale ha consegnato un encomio a coloro che si sono spesi durante l’emergenza legata al sisma del maggio scorso. La Croce Rossa Italiana ha donato 431mila euro al Comune di Carpi

“Grazie a tutti”

fronte comune e si è immediatamente mobilitata. Spero di non dover mai più rivivere questa esperienza nel corso della mia vita ma, questa prova ci ha uniti. Speriamo di poter far tesoro di tutto ciò. Forse avremo sbagliato - conclude il primo cittadino - ma abbiamo lavorato con senso di responsabilità, cercando di far fronte ai problemi. Grazie a tutti voi per quanto fatto per il bene della nostra comunità”. Ai 753mila euro giunti sinora nelle casse comunali grazie alla generosità di donatori privati, dal 2 giugno, si aggiungono anche i 431mila euro donati dalla Croce Rossa Italiana al Comune di Carpi. J.B.


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6 Si è concluso il progetto di promozione del volontariato che ha visto coinvolti oltre 400 studenti delle scuole medie carpigiane

Officine della solidarietà

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uido Fassi, Alberto Pio e Odoardo Focherini: sono queste le tre scuole medie di Carpi i cui studenti – in totale 437 – hanno partecipato, dal 13 al 19 aprile, alle Officine della solidarietà – organizzate da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Casa del Volontariato e Centro Servizi Volontariato – il progetto di sensibilizzazione al mondo del volontariato svoltosi presso la Casa del Volontariato e culminato in un’assemblea pubblica presso la Sala congressi, sabato 1° giugno. Gli studenti hanno incontrato i volontari di 11 associazioni e, suddivisi in due gruppi di lavoro nelle sale riunioni del condominio di viale Peruzzi, hanno svolto attività e riflettuto intorno a tre tematiche: Cammino, Evoluzione/Cambiamento e Forza. Le attività di laboratorio, sulle quali i ragazzi hanno poi prodotto vario materiale come cartelloni e poster, erano accompagnate dagli attori del Teatro dei Venti di Modena, che si sono occupati del riscaldamento emotivo dei partecipanti, attraverso la preparazione di varie scene legate alle tre parole chiave. “Sia le associazioni che gli studenti sono stati entusiasti delle attività svolte. Le giovani generazioni – spiega Nadia Bonamici, coordinatrice, per il CSV, del progetto sociale Giovani Cittadini Responsabili – rappresentano sia il futuro della società che quello del volontariato, e la società non potrà fare a meno della ricchezza e del contributo che il Terzo Settore fornisce nel mantenimento del tessuto sociale”.

Un convegno dedicato ai giovani e al mondo del lavoro coordinato dalla professoressa Lucia Freda dell’istituto Antonio Meucci

Lavoro in via d’estinzione...

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l 24 maggio si è tenuto presso la Sala Congressi un incontro coordinato dalla professoressa Lucia Freda nel quale si è dato spazio ai giovani. Nella prima parte della giornata, gli studenti dell’Istituto Meucci e gli studenti del Vallauri hanno avuto l’opportunità di guardare un film molto significativo per i giovani, Tutta la vita davanti, dove il celebre regista Paolo Virzì ha affrontato il tema del lavoro precario. La pellicola racconta la storia di Marta, neolaureata con lode che trova un posto di lavoro presso un call center, pieno di giovani come lei. Tutto pare andare secondo i suoi piani, ma la realtà che si cela dietro un ambiente apparentemente dinamico è ben diversa... “Questo film vuole far riflettere i ragazzi e mostrare loro le difficoltà che occorre affrontare una volta entrati nel mondo del lavoro”. E’ così che Dario D’Incerti, critico cinematografico, ha commentato il film, facendo ragionare gli studenti sulla situazione attuale. Nella seconda parte della giornata, due ragazzi dell’istituto Antonio Meucci, Matteo Cattini e Riccardo Vincenzi, hanno presentato, attraverso slide, con dati e tabelle, la dura realtà lavorativa presente oggi sul nostro territorio. Inoltre, gli studenti hanno avuto l’occasione di ascoltare l’intervento di Andrea Giuntini, docente di Storia del lavoro all’Università di Modena e Reggio Emilia, che ha voluto far riflettere gli allievi spiegando loro lo sviluppo economico dell’Italia Repubblicana rispetto ai secoli scorsi. Un altro intervento è stato quello di Eugenio Caperchione, docente di Economia Aziendale all’Università di Modena e Reggio Emilia nonché membro del CTS del Meucci, che ha provato a suggerire alcuni spunti di riflessione. Infine è intervenuto l’assessore provinciale al lavoro, Francesco Ori, con il quale ragazzi e professori presenti hanno avuto modo di confrontarsi. L’incontro ha aiutato i giovani a inquadrare al meglio ciò che sta avvenendo e a comprendere quanto sia fondamentale essere sempre più creativi e disposti a mettersi in gioco per entrare nel mondo del lavoro. Deborah D’Adamo, IV° H Meucci

Si è svolta, il 4 giugno, la cerimonia di intitolazione della sala consiliare dell’Itis Leonardo da Vinci a Maria Capone, docente di Informatica per 26 anni e preside dell’istituto da alcuni mesi, prematuramente scomparsa il 1° marzo scorso

“Maria, il tuo ricordo sarà sempre con noi” S

i è svolta, martedì 4 giugno, la cerimonia di intitolazione della sala consiliare dell’Itis Leonardo da Vinci a Maria Capone, docente di Informatica per 26 anni e preside dell’istituto da alcuni mesi, prematuramente scomparsa il 1° marzo scorso. Un momento intimo. Semplice e sobrio, come sarebbe piaciuto a lei. Una donna di carattere. Schietta e poco incline ai formalismi. Palpabile la commozione tra i presenti che hanno voluto “consegnare” un abbraccio o una stretta di mano al marito, il professor

Giorgio Goldoni. La prima a ricordare “la Capone”, come tutti la chiamavamo, è stato il nuovo dirigente Gloria Cattani. “Io non l’ho conosciuta - ha ammesso - ma la dedizione che metteva nel suo lavoro io l’ho ritrovata nell’eredità che mi ha lasciato. Spero di esserne all’altezza”. “Una donna, una madre, un’insegnante e una dirigente che non ha mai abdicato né evitato di assumersi le proprie responsabilità. Al contrario, Maria, malgrado la complessità di questa scuola e le gravi conseguenze causate dal terremoto, non si è mai per-

Da sinistra Montorsi, Mirotti e Cattani

sa d’animo e i segni del suo lavoro sono evidenti”, ha sottolineato la professoressa Angela Mirotti. “Maria, collega e amica, è un esempio per tutti noi - ha aggiunto la professoressa Simona Montorsi - e il suo lavoro lascia una traccia indelebile. La sua perdita ha provocato una ferita aperta nei nostri cuori. Nessuno dimenticherà il suo sorriso spontaneo. E la sua risata, quella con le lacrime agli occhi”. Ma anche i ragazzi hanno voluto ricordarla: “lei credeva in noi. La scuola era la sua seconda famiglia”

e, ancora, “era una donna perbene”, “una guida, autoritaria e decisa, ma sempre pronta ad ascoltarci”. Oltre a una targa che porta il suo nome, saranno istituite due borse di studio intitolate alla memoria di Maria, una per il biennio e una per le classe terze e quarte, per premiare il merito e l’impegno dei “suoi” ragazzi. Anche questo le sarebbe piaciuto, perchè come ci ha ricordato Goldoni, “i ragazzi sono sempre stati al centro del suo lavoro”. E, noi ex studenti lo sappiamo bene, anche al centro del suo cuore. Grazie Maria. Per tutto quello che hai fatto per noi e per il sorriso azzurro col quale, ne siamo convinti, continui a vegliare su di noi. Jessica Bianchi

Calore, amicizia e solidarietà… questo il clima in cui le Scuole Gasparotto di Fossoli e G. Verdi di Miola, frazione di Baselga di Pinè, si sono incontrate, in Trentino, a coronamento di un Progetto di gemellaggio

Così lontani, così vicini... “

Calore, amicizia, affetto, solidarietà… questo il clima in cui finalmente le Scuole primarie Gasparotto di Fossoli e G. Verdi di Miola, frazione di Baselga di Pinè, si sono incontrate il 28 maggio, sull’Altopiano di Pinè, a coronamento di un Progetto di gemellaggio, iniziato lo scorso ottobre”, commenta Simona Bavutti, insegnante referente del progetto. Ad accompagnare la massiccia comitiva - 250 tra bambini e adulti accompagnatori - ospitata gratuitamente, c’era anche il dirigente scolastico del 3° Circolo Didattico, Tiziano Mantovani. “E’ passato un anno dal terremoto - sottolinea Mantovani - che ha scompaginato la nostra terra, scrostandone un po’ la faccia ma neppure un ettaro di fierezza. Nonostante le difficoltà e le prove di forza, quest’anno è passato velo-

ce, lasciandoci un messaggio importante: più la vita si complica, più va affrontata in modo semplice. Il sisma ha consolidato i rapporti veri, sbriciolando i più frivoli. I momenti di paura e angoscia non potranno mai essere dimenticati, ma con le persone giuste intorno se ne può smitizzare il ricordo. Perché la vera forza della natura non è il terremoto, bensì la catena di solidarietà che il nostro territorio ha incontrato. E’ stato emozionante vedere

gli alunni di Fossoli lavorare con i compagni di Miola e i docenti delle due scuole scambiarsi esperienze: due istituti territorialmente distanti ma che operano con sensibilità comuni. Sono convinto che l’esperienza di gemellaggio che abbiamo avviato porterà stimoli per la crescita di tutti, nella consapevolezza che i valori che regolano la società sono universali ed è la scuola che deve esserne promotrice nei confronti dei ragazzi”. “La giornata è stata organizzata da tutta la comunità pinetana, dagli enti locali e dalle associazioni di volontariato - continua Bavutti - che hanno dimostrato notevole impegno e generosità.

Siamo stati accolti calorosamente con un canto di benvenuto, poi è seguito il momento ufficiale dei saluti e dei ringraziamenti alla presenza delle autorità locali. Il pranzo invece è stato organizzato dagli Alpini e offertoci nella loro sede. A partire dal primo pomeriggio, ci sono state proposte attività didattiche, distinte per classi parallele. Non poteva poi mancare una visita allo Stadio del ghiaccio Ice Rink Pinè, seguita da una merenda offertaci, a conclusione della memorabile giornata. E’ stato davvero bello assistere alla graduale socializzazione dei nostri bambini con quelli di Miola: durante l’anno scolastico, si sono corrisposti in più momenti e la curiosità di conoscersi dal vivo era tanta.Questi scambi culturali sono significativi nel percorso di maturazione dei nostri bambini. E’ doveroso ringraziare l’Associazione Genitori delle Gasparotto per aver sostenuto e contribuito alla realizzazione del progetto sin dall’inizio”.


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La riduzione dei fondi d’istituto ha penalizzato progetti e laboratori. Il grido d’allarme dei dirigenti scolastici alle prese con un costante e inarrestabile calo delle risorse pubbliche: “i contributi esterni dei genitori o di enti privati garantiranno quella qualità a cui abbiamo abituato l’utenza?”.

Ancora tagli alla scuola pubblica C

orsi di recupero, lezioni di italiano agli alunni stranieri, laboratori artistici, progetti per studenti in difficoltà: ogni scuola ha dovuto rinunciare a qualcosa in conseguenza della riduzione del Fondo di istituto, che serve alle scuole per pagare i docenti nelle attività aggiuntive alla lezione. La riduzione è stata in media del 20% alle superiori e del 30-40% alle elementari e medie, ed è stata destinata al pagamento degli scatti di stipendio del 2011 per il personale scolastico, attraverso un accordo fra il Ministero e una parte dei sindacati. Il preside del Liceo Scientifico M. Fanti Gian Michele Spaggiari ha spiegato le difficoltà di questa situazione: se lo Stato attingerà al Fondo d’istituto anche il prossimo anno, per pagare corsi, laboratori e progetti - ha detto numeri alla mano - si potrà contare quasi esclusivamente sui contributi esterni dei genitori o di enti privati. E quella che dice Spaggiari è la verità confermata da

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abato 25 maggio presso le Scuole medie G. Fassi si è tenuta la cerimonia di premiazione delle opere che hanno partecipato al concorso Nati per vincere?, promosso dall’associazione Il Tesoro Nascosto e sostenuto dall’Istituto Comprensivo Carpi Nord, dall’Istituto Comprensivo Carpi 2 e dall’Amministrazione Comunale. 163 i concorrenti (44 ragazzi e 119 adulti) di cui 39 della provincia di Modena, 21 della provincia di Palermo e per il resto distribuiti uniformemente per tutt’Italia. 203 le opere in gara: 19 nella sezione Racconto ragazzi, 26 nella sezione Poesia ragazzi, 76 nella sezione Racconto adulti

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l giorno 29 maggio, presso la Scuola media G.Fassi, si è svolta la cerimonia di consegna degli Attestati di Partecipazione ai laboratori di ricamo, maglia, uncinetto e meccanica, organizzati nell’ambito del progetto Dall’alba al tramonto. Alla cerimonia erano presenti gli anziani del Centro Gorizia che hanno tenuto i laboratori e il loro presidente la signora Brienne, il dirigente scolastico Attilio Desiderio, la professoressa Fabiana Vaccina ideatrice de Dall’alba al tramonto e le docenti Maddalena Natale ed Elisabetta Gasparini che hanno collaborato nei laboratori. I genitori hanno poi organizzato un rinfresco,

Enrica Malavasi

dirigenti e insegnanti di altre scuole. “Anche l’Istituto Comprensivo Carpi Centro - ribadisce il dirigente Rossana Rinaldini - come tutte le scuole sul territorio nazionale, anche se in misura differente, ha subito una riduzione del Fondo d’istituto. Il tutto per noi si traduce in una riduzione del 40% circa! E’ il prezzo che abbiamo pagato per ripristinare e sanare la situazione del personale che aveva maturato gli scatti nell’anno 2011”. I tagli sono più o meno uguali in tutte le scuole dove sono stati ridotti in

maniera significativa il fondo per gli stranieri, i laboratori, i compensi aggiuntivi per i docenti che hanno funzioni strumentali, cioè che si occupano di prevenzione del disagio, integrazione e di alunni con disturbi specifici. “Come Collegio Docenti dell’Istituto Comprensivo Carpi 2 - spiega l’insegnante della scuola elementare G. Rodari, Enrica Malavasi - abbiamo stabilito alcune priorità per destinare ciò che rimaneva del Fondo d’istituto ridotto di quasi la metà: salvaguardare gli incarichi istituzionali per

Federico Giroldi

Gian Michele Spaggiari

garantire il funzionamento della scuola è stata la nostra prima preoccupazione. Il rischio era quello di piombare nel caos senza vicari e coordinatori di plesso. Pur dovendo rinunciare ad alcuni progetti, abbiamo selezionato quelli che interessano più classi o l’intera scuola e quelli pluriennali”. Abituato a fare “con quello che c’è”, il dirigente scolastico del Comprensivo Carpi Nord, Federico Giroldi, per finanziare i progetti ha attivato risorse alternative accedendo ai fondi stanziati in occasione del

sisma dall’istituto di credito Unicredit e avvalendosi del supporto della Coop Sociale Nazareno per garantire il sostegno pomeridiano ai ragazzi con disagio scolastico. “Quest’anno - conclude il dirigente scolastico del Liceo Fanti Spaggiari - ce l’abbiamo fatta e, grazie alle economie del passato, abbiamo dato copertura finanziaria ai progetti ma come faremo a garantire in futuro quella qualità a cui abbiamo abituato l’utenza? La riduzione del Fondo d’istituto costituisce infatti un inquietante precedente

Rossana Rinaldini

La riduzione del Fondo d’istituto costituisce un inquietante precedente e, anche il prossimo anno, lo Stato potrebbe decidere di attingere risorse da lì...

e, anche il prossimo anno, lo Stato potrebbe decidere di attingere risorse da lì. Il contributo delle famiglie a questo punto diventa fondamentale”. Il contributo volontario va dai trenta euro delle scuole medie ai 110 delle superiori e, oltre a coprire le spese assicurative e il libretto delle giustificazioni, viene utilizzato dalle scuole per garantire e potenziare l’offerta formativa. “Nella nostra scuola - conferma Enrica Malavasi - le dotazioni di maggior prestigio (aula informatica, lim, video microscopi, home theater) sono state regalate dai genitori”. Sara Gelli

Si è svolta sabato 25 maggio la giornata conclusiva delle iniziative di Nati per vincere, il progetto promosso dall’Associazione Genitori Figli con handicap Il Tesoro Nascosto di Carpi per riaffermare la disabilità come fonte di ricchezza per l’intera comunità

Vincere la sfida della vita

e 82 nella sezione Poesia adulti. La giuria era presieduta dal professor Pietro Marmiroli e alla cerimonia

erano presenti i dirigenti scolastici Attilio Desiderio e Federico Giroldi insieme al presidente Anmic

Ottorino Gelmini. Al primo posto nelle quattro sezioni si sono classificate le opere: Quando Chia-

Si è svolta la cerimonia di consegna degli attestati di partecipazione ai laboratori di ricamo, maglia, uncinetto e meccanica

Dall’alba al tramonto

ra è nata di Alessandro Gargano di Palermo; Un bambino in difficoltà della carpigiana Lia Bolognini; con piatti tipici del proprio Paese e l’evento ha quindi rappresentato anche un bel momento di integrazione, dal momento che erano presenti famiglie di varie

Il mio alfabeto italiano di Valentina Vinogradova di Roma; C’è una luce di Vanes Ferlini di Imola. nazionalità. La serata é stata inoltre allietata dalle esibizioni di alcuni studenti che hanno suonato e cantato alcune canzoni apprezzatissime dai volontari del Gorizia.


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Le iene di Italia 1, specialiste nello smascherare truffe e raggiri, si sono interessate alla catena di palestre Motus

Il caso Mutus sguinzaglia Le Iene A nche Le iene di Italia 1, specialiste nello smascherare truffe e raggiri, si interessano al caso della catena di palestre Motus. In un servizio andato in onda nella puntata di domenica scorsa infatti, l’inviato del programma Pablo Trincia è passato da Prato a Carpi per mostrare la curiosa strategia imprenditoriale della catena di palestre ‘low cost’ che sembrano condividere lo strano vizio di chiudere i battenti dall’oggi al domani e senza informare alcuno. Lasciando clienti, dipendenti e affittuari con stipendi non pagati, abbonamenti non più in grado di essere sfruttati, affitti insoluti e tanta rabbia. In molti ricordano come a Carpi la palestra cessò improvvisamente l’attività nel luglio scorso, comunicando la decisione attraverso un cartello affisso

sul cancello della sede di via Eraclito e chiamando in causa il terremoto. “Causa noti eventi naturali siamo, nostro malgrado, costretti a sospendere l’attività. Ci scusiamo per il temporaneo disagio”. Il problema è che, come rilevato dallo stesso Trincia, la perizia dell’ingegnere, effettuata a seguito delle scosse, attesta l’agibilità dei locali.

fonte, ovvero a intervistare Stefano Gambaccini, legale rappresentante dell’attività il cui nome è corso più volte anche a Carpi. Alla richiesta di fornire spiegazioni sul perché, mentre alcune palestre chiudono improvvisamente, altre nascano come funghi – prevista una prossima inaugurazione a Perugia - Gambaccini risponde in modo vago: “Carpi è stato un gran casino, era il mio fiore all’occhiello. Se non ci fosse stato il terremoto ce

Ma Carpi non è l’unica vittima delle ‘palestre seriali’: anche a Prato, seppur senza la scusa del sisma, un’altra palestra della catena Motus si era volatilizzata, lasciando dietro di sè una scia di debiti. A questo punto, dopo aver intervistato clienti, dipendenti e proprietari degli stabili, l’inviato de Le Iene è riuscito a risalire alla nel quotidiano, mariti, padri, madri, figli esemplari. Persone normali ... NORMALI: più che la follia, ne uccide l’indifferenza. S. – Casa Circondariale S. Anna 24 maggio 2013

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Chi è e dov’è il nemico 14 maggio 2013

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uando penso al mio vissuto, delinquenziale (truffe, etc.), oltre alla presa di coscienza di quanto dolore posso aver provocato ai miei cari, a me stessa e alla società, mi creo sensi di colpa, vergogna e disagio. Sentimenti che ho bisogno di elaborare per potermi un giorno reinserire in una società alla quale ho indebitamente “tolto” e verso la quale mi sentirò colpevole pur avendo “espiato in carcere la mia pena” perché non è da qui che potrò rendermi conto di cosa mi servirà, in tutta coscienza, affinchè non perduri questo senso di estraneità e inadeguatezza. E’ questo il punto: sentirsi parte integrante/integrata di una comunità, il ruolo sociale e la prospettiva di avere la responsabilità delle proprie azioni, una volta risolto il problema che mi ha portato qui, saranno di stimolo e sprone affinchè si realizzi il reinserimento e questa è la prerogativa per abbattere la “mia recidiva”. Fare i conti con quel che sei stato e riconoscere il danno causato, affrontare il proprio disagio e

prendersi le proprie responsabilità: questa è la parte che tocca a me e a chi, come me, ha commesso reati contro il patrimonio. D’altro canto, è plausibile, comprensibile che la paura, la diffidenza e la resistenza da parte di una società angosciata e impaurita dai mille fatti di cronaca quotidiana, non sia poi così pronta a riaccogliere i propri figli “redenti”. Perché ognuno di noi è figlio di qualcuno che, nella società, continua a viverci. La conoscenza del problema, l’informazione e la capacità di discernere fra i vari reati e le varie problematiche … E’ un lungo lavoro di integrazione e conoscenza reciproca quello che ci aspetta. E non sarà facile né scontata la riuscita. Io di risposte non ne ho, se non una comprensione maggiore di ciò che occorre per un buon reinserimento, la mia ritrovata trasparenza e onestà d’intenti, la quotidiana fatica per costruirmi, filo dopo filo, una rete sociale che, partendo dal “piccolo” e “vicino”, faccia nascere rapporti personali di rispetto reciproco. Passerò attraverso fasi di diffidenza fino a quando saprò farmi conoscere come persona. Senza

tutti quegli ex (ex tossico, ex detenuto, ex ladro), che essendo appunto “passati” non mi apparterranno più. Dopo aver scritto d’impulso durante il laboratorio, una volta tornata in cella, come ogni sera, guardo il TG. Ascolto e ancora mi stupisco, sempre incredula, mi pongo la solita domanda: “Ma cosa sta succedendo?”. Una insensata stupida “follia”. Assenza di morale, di coscienza, di empatia, di pietà verso gli altri, verso se stessi. Non è delinquenza questa. E’ una società, un’umanità smarrita, persa fra solitudine e paure. Non riconoscere te stesso nei volti degli altri, dei tuoi vicini o dei tuoi amici, dei tuoi figli. Come può un fragile guscio in un mare in tempesta tenere la rotta? Io non lo so, ma il mare è fatto di tante gocce d’acqua ed è solo pensandolo così che lo si può affrontare. Anch’io a volte ho paura. Ho paura perché da qui dentro, in galera, dove stanno rinchiusi i delinquenti, mi rendo conto che non ci sono mostri (i mostri sono ovunque) e li confronto con quelli che hanno commesso crimini agghiaccianti. Tutti risultavano essere,

a sicurezza dei cittadini, il vivere quotidiano “sicuro” nelle nostre città, così come la coesione sociale, la capacità di stare “bene” insieme e di avere relazioni tra le persone aperte e solidali è obiettivo riconosciuto e perseguito dalle amministrazioni pubbliche più lungimiranti e attente. La criminalità e, ancor più, i “criminali”, visti come minacce alla sicurezza e alla convivenza, tendono a essere allontanati, separati, da dimenticare. Nel pensiero dei più, il carcere risponde a questa miope convinzione. Lontani e chiusi non “disturbano”. Noi volontari, che conosciamo il carcere attraverso l’incontro con gli autori del reato (i detenuti) e che nella città viviamo come cittadini, tra i cittadini, sappiamo che questa separatezza non produce più sicurezza (lo dimostrano le carceri sempre più piene e le città sempre più impaurite) e neppure di certo una società pacifica e riappacificata. Si tratta di pensare ad altre forme di penalità più responsabilizzanti per la persona chiusa, ma anche per la società che, ad esempio, non ha saputo trovare altre risposte oltre il carcere, a problemi sociali quali la tossicodipendenza, il disagio sociale, la malattia mentale e il problema dell’immigrazione. Queste, infatti, sono le categorie di detenuti che abitano per la maggior parte il carcere oggi. Pene pecuniarie, pene

interdittive, pene sostitutive, alternative e più legate al tipo di reato commesso, lavori socialmente utili. Pene per il condannato, non contro di lui; pene capaci di mettere in relazione la persona con la sua colpa e il disagio, il dolore che la sua azione ha prodotto in altri. E’ la funzione riabilitativa della pena, la sua funzione rieducativa prevista dalla nostra Costituzione, che ci interessa, perché l’ossessione della condanna esemplare per il colpevole porta il più delle volte verso una deriva di pena intesa come sola vendetta. E’ per questo che si continua a chiedere più car-

l’avremmo fatta”. Ma com’è possibile che c’entrino le scosse, sottolinea La Iena, se la perizia dell’ingegnere non rileva danni strutturali? “Sono stato onesto – ha svicolato Gambaccini – e non ho niente da restituire perché imprenditorialmente ci ho rimesso un sacco di soldi”. Certo, qualche ingenuo potrebbe pensare che, prima di aprire una nuova filiale sarebbe giusto, opportuno e onesto saldare i propri debiti. Ma si tratta, appunto, di anime belle. Sognatori. A riportare tutti i telespettatori a un po’ di sano realismo ci pensa, in chiusura di servizio, proprio Gabaccini. “Oggi in Italia è così: non c’è nulla di strano. Ce ne sono centomila di casi come questo e non credo che tutti siano in cattiva fede. Così è l’Italia, così è il mondo”. Marcello Marchesini

razione sempre insufficiente quando si tratta di riparare delitti di sangue, riparazione tante volte simbolica quando si tratta di riparare delitti contro la proprietà. Riparare vuol dire ricucire, tessere nuove tele di convivenza, annodare i fili strappati, ricostruire e rafforzare legami. La giustizia riparativa guarda al futuro, non si ferma al passato, all’atto compiuto che pure non viene cancellato, ma guarda alla speranza di un cambiamento, si impegna per questo, alla ricerca di un maggiore benessere personale, relazionale e della società tutta che ne guadagna in sicurezza e coesione sociale. Tutti abbiamo interesse che, finita la pena, il condannato abbia maturato la convinzione di non commettere più reati, che sia divenuto persona responsabile verso se stesso e verso il mondo che lo circonda. Tutti, però, abbiamo un ruolo responsabilizzante La trasversalità della follia, l’indifferenza in questo percorso, non allontanando cere, più carcere duro, anche o chiudendo in solitudine quando tutte le statistiche del chi ci fa paura o rabbia, ma Ministero, le analisi dei dati da è incontrando l’altro, che più parti fornite, ci dicono con meglio possiamo comprendechiarezza che chi esce dal carre le ragioni della sofferenza, cere, con più facilità torna a del disagio e della paura che commettere un reato, mentre sono all’origine, spesso, di chi sconta la pena in un modo tanti risentimenti, di tante alternativo, torna al reato in separazioni, di tanti errori. una percentuale minima. Non P. – Associazione Gruppo è quindi la durezza del carcere Carcere-Città di Modena che ti convince a scegliere la regola anziché violarla, ma è Il gruppo di lavoro della il percorso che tu compi, con sezione femminile della chi, con quale convinzione, Casa Circondariale con quale senso. Il reinseriS. Anna di Modena (dal mento, il ritorno alla libertà progetto di laboratorio che è ritorno nella società, espressivo d’Arte e di ritorno tra noi va preparato, Danzamovimentoterapia coltivato, condiviso e la soffeproposto e realizzato da renza in questo cammino può ArServizi di Carpi e proessere solo quella che arriva mosso dall’associazione dalla consapevolezza intima Gruppo Carcere-Città di di aver infranto una relazione Modena) rinnova l’invito a e creato una vittima soffepartecipare a questa rente. La migliore risposta al rubrica con pensieri, artidelitto è la riparazione nei coli o lettere indirizzate a: confronti della vittima, ripainfo@arservizi.org


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o scorso 18 maggio, in Sala Mori, si è svolta la cerimonia di inaugurazione della mostra Ricicl’art, alla presenza della direttrice dei Musei Manuela Rossi, dell’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari, del patron Albano Ghizzoni della ditta Essent’ial e della dirigente dell’istituto G. Vallauri, Margherita Zanasi, insieme a tutte le classi seconde accompagnate dai loro professori e dalle referenti del progetto, le professoresse Silvana Passarelli e Roberta Righi. L’inaugurazione è stata seguita dalla visita guidata tenuta dagli stessi studenti del Vallauri che hanno realizzato gli oggetti esposti. Durante il percorso espositivo hanno spiegato come sono stati ideati i manufatti e la modalità in cui sono stati realizzati, sottolineando sempre come i materiali utilizzati siano di riciclo. L’inaugurazione ha rappresentato la conclusione del percorso IeFP realizzato dalle classi seconde del Vallauri e promosso dalla Regione Emilia Romagna: questo progetto ha visto lavorare in stretta sinergia scuola, musei e l’azienda Essent’ial, specializzata nella produzione di oggetti e arredi naturali e riciclati. Il nome del progetto, Ricicl’art contiene in sé la filosofia di base che ne ha dettato le finalità: riciclare gli oggetti che hanno perduto lo scopo per cui erano stati realizzati, cercando di trasformarli in qualcosa di nuovo, attraverso la creatività e la maestria artigiana, la cosiddetta “cultura delle mani”, che è capace di realizzare opere apparentemente semplici, ma in realtà vere e proprie opere d’arte. Il progetto Ricicl’art ha visto la trasformazione dei banner, manifesti in PVC utilizzati dai musei per la promozione delle mostre nel corso degli anni e che giacevano inutilizzati nei magazzini comunali, in oggetti nuovi, nati dalla creatività dei ragazzi, dalle loro idee. Questi banner infatti, portatori di cultura e di valori stampati sulla loro stessa superficie attraverso scritte e rappresentazioni iconografiche, sono stati fonte di ispirazione per gli studenti i quali hanno creato oggetti di uso comune, ma portatori di un sapere profondo, dettato dall’unione di cultura, progettazione e capacità artigianale, che sono in grado di dialogare con le opere contenute nelle sale dei musei. Astucci, porta I- pad, custodie per cellulari, cestini, sacchi per il riciclo dei materiali, puff, lampade, poltrone hanno preso vita tra le mani degli studenti, diventando opere

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fino al 16 giugno è possibile visitare la mostra di manufatti realizzati dagli studenti del Vallauri Ricicl’art esposta a Palazzo Pio

L’arte del riciclo

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artedi 28 maggio si è tenuta una delle serate più importanti dell’annata del Lions Club Carpi Host: La Faretra, premio giunto alla sua 11^ edizione. La serata è stata finalizzata alla consegna di 7 borse di studio, del valore di 500 euro ciascuna ad altrettanti meritevoli studenti delle scuole medie inferiori delle Terre d’Argine che hanno terminato il ciclo delle medie inferiori nell’anno scolastico 2011/12. Ospiti della serata, Maria Cleofe Filippi, assessore

Premio La Faretra – Il Lions Club Carpi Host ha consegnato 7 borse di studio a giovani studenti

Quei bravi ragazzi...

alla scuola del Comune di Carpi e Norma e Roberto Rizzoli, rispettivamente moglie e figlio di Ruggero Rizzoli, socio del Carpi Host, alla cui memoria è dedicato il premio. Erano poi presenti i presidi delle Scuole A.Pio, O. Focherini, G. Fassi e Sacro Cuore di Carpi, Gasparini di Novi, S.Giovanni Bosco di Campogalliano e Sassi di Soliera accompagnati da numerosi insegnanti. I sette premiati, intervistati da Romano Pelloni, sono: Bianca Burani, Scuola media A. Pio di Carpi, Pietro

uniche: come la Poltrona della Fortuna, lo Zaino delle Cose. Il progetto è stato realizzato grazie alla sinergia tra scuola, enti locali e aziende private: ancora una volta la riuscita del percorso dimostra come questa collaborazione sia indispensabile per poter investire sul futuro, nella formazione delle nuove generazioni. Solo così infatti è possibile rilanciare il Made in Italy e con esso ciò che da sempre lo caratterizza, ossia la cultura unita alla creatività e all’abilità artigianale. La mostra rimarrà aperta sino al 16 giugno e nei fine settimana sarà possibile effettuare la visita accompagnati dagli studenti del Vallauri che guideranno i visitatori nel percorso espositivo. Tutti gli oggetti presenti possono essere acquistati prenotandoli alla reception: il ricavato sarà devoluto all’Istituto Vallauri che lo utilizzerà per la realizzazione dei progetti didattici del prossimo anno scolastico. Contini, Scuola media Focherini di Carpi, Lisa Ferrari, Scuola media San Giovanni Bosco di Campogalliano, Vittoria Ferrari, Suola media Gasparini di Novi, Greta Ortalli ,Scuola media G. Fassi di Soliera, Francesca Tarabini, Scuola media Fassi di Carpi e Sofia Weultjes, Sacro Cuore di Carpi. “Bravi ragazzi - ha commentato il presidente Lions, Luigi Zanti - il vostro impegno, la vostra bravura e il vostro esempio sono di stimolo non solo ai vostri coetanei ma anche a tutti noi”.


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erso la fine del 2008 ha fondato i Midnight Quartet, la band di musica jazz in cui suona insieme agli altri tre componenti: Giuliano Nora (sax e soprano), Giovanni Tardini (pianoforte) e Francesco Zanarelli (batteria). Simone Allegretti, carpigiano classe 1980, commerciante ambulante con una irrefrenabile passione per la musica. Simone ha studiato al Conservatorio uno strumento affascinante quanto particolare: il contrabbasso. “La mia passione per la musica - racconta Simone - è nata quando avevo 13 anni: mi esibii per la prima volta alla festa di fine anno scolastico, con una vera e propria rock band di cui ero il cantante. In seguito, mio padre, che suona il basso, mi ha fatto conoscere “il mondo delle quattro corde”, e da quel giorno è iniziata una bellissima avventura che si è evoluta fino a portarmi a suonare il contrabbasso. In questo percorso ho suonato vari generi musicali per approdare infine, nell’ultimo decennio, al jazz”. Riguardo alla musica, Simone afferma: “non ne posso fare a meno. A volte è una passione che può costare molta fatica e anche qualche delusione, ma mi

IL CONTRABBASSISTA CARPIGIANO SIMONE ALLEGRETTI RACCONTA LA SUA PASSIONE PER LA MUSICA JAZZ: SUONA CON I MIDNIGHT QUARTET E NON RINUNCEREBBE MAI ALLE ESIBIZIONI LIVE

Sulle note del jazz Simone Allegretti

fa sentire vivo, inducendomi a creare sempre nuovi progetti, finalizzati principalmente alle esibizioni live. L’ultimo di questi è: The Parker’s Project, che nasce dalla collaborazione dei Midnight Quartet con la cantante Monica Perboni e consiste nella rivisitazione dei brani più significativi del celebre sassofonista afroamericano Charlie Parker”. Come in molti ambiti, anche nella musica, l’affiatamento tra i compagni di una squadra è molto importante. “Suono con i Midnight Quartet - prosegue Simone Allegretti - da quasi cinque anni, e sono molto soddisfatto di fare musica con loro, in quanto mi permettono di crescere non solo musicalmente, ma anche umanamente. Tra noi si è creato un feeling speciale e durante i nostri concerti ci divertiamo sempre tanto. Monica l’abbiamo conosciuta

per caso durante un live sotto casa sua in centro a Correggio, l’abbiamo invitata a cantare sul palco, ed è stata subito intesa. Infatti, lei è tecnicamente molto brava, oltre a essere una straordinaria interprete. Inoltre, come Midnight Quartet collaboriamo anche con tre ragazze che cantano musica Swing in stile Anni Trenta: Le Trecivettesulcomò. Con loro ci siamo esibiti di recente a Finale Emilia ottenendo riscontri molto positivi. Sempre con i Midnight Quartet si prospettano numerose date nel periodo estivo e, inoltre, abbiamo in previsione l’incisione di brani inediti jazz, anche se mi interessa di più l’attività live”. Sul suo futuro Simone non si sbilancia troppo, ma ha le idee chiare: “spero di non perdere mai la voglia di caricare il mio contrabbasso in auto per andare a suonare in qualche locale e, soprattutto, desidero cercare di migliorarmi sempre. Non mi creo particolari aspettative. Ciò che più conta per me è divertirmi suonando, intrattenendo il pubblico. Se volete sentirci potete cercarci su Facebook, su youtube o in generale sul web digitando midnightquartet”. Chiara Sorrentino


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atturare l’istante, quell’attimo colmo di tutte le sue componenti esperienziali ed emozionali, uniche e irripetibili. La fotografia, per il carpigiano Rocco Bizzarri è allo stesso tempo uno sguardo attento e profondo sul mondo e sui suoi attori, e uno strumento di sublimazione della realtà. “La passione per l’arte fotografica - racconta Bizzarri - è nata quando ero bambino e osservavo mio padre all’interno della camera oscura, intento a stampare le sue fotografie. In quella stanza, accadeva ai miei occhi l’incantesimo della fotografia, quando, improvvisamente, dai fogli bianchi immersi nei liquidi di sviluppo, apparivano le immagini. Era una magia irresistibile, da cui mi lasciai piacevolmente tentare. E così, a sei anni, cominciai a girare con la mia prima Minolta reflex, sottratta di nascosto a mio padre, per partecipare anch’io a quell’evento magico. In seguito, crebbi e cominciarono ad affascinarmi l’aspetto artistico e le potenzialità del mezzo. Le lezioni all’Accademia di Belle Arti di Bologna, tenute dai professori Claudio Marra e Roberto Daolio, le letture di Roland Barthes e le opere di

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FOTOGRAFO DI MODA, REPORTER MA SOPRATUTTO ARTISTA DELLA LUCE. È ROCCO BIZZARRI, IL FOTOGRAFO CARPIGIANO I CUI SCATTI HANNO CONQUISTATO ANCHE GLI states

Il fotografo della luce. Da Carpi agli Usa Rocco Bizzarri

artisti come Bruce Davidson, Jeff Wall, Gregory Crewdson, Richard Billingham e il grande Luigi Ghirri, mi entusiasmarono a tal punto da decidere definitivamente di dedicare la mia vita alla fotografia. Iniziai ad allontanarmi dalla fotografia classica e, soprattutto, da quella di moda, ma ci finii dentro qualche anno più tardi, quasi casualmente, dopo aver avuto la fortuna di lavorare per la

celebre fotografa statunitense Annie Leibovitz”. Negli scatti di Rocco Bizzarri, c’è un leitmotiv che avvolge di fascino e mistero i suoi soggetti: la luce. “Non so se ci sto riuscendo, ma quando si parla di fotografia, l’obiettivo principale è cogliere quel momento perfetto che abbiamo davanti, anche se si dovesse trattare di una scatola di cartone trovata per caso sopra a un mobile in canti-

na. E, in questo senso, la luce può far tanto, avvolgendo il soggetto del ritratto di fascino e mistero. Anche quando si è in condizioni di lavoro critiche, è fondamentale ricreare una luce perfetta e preferibilmente naturale. L’ispirazione deriva dai grandi direttori di fotografia del cinema, che spesso rimangono nell’ombra degli altisonanti nomi di attori e registi, ma che con la loro abilità regalano alle scene suggestioni che contribuiscono moltissimo al successo della pellicola”. Nonostante la modestia, Rocco Bizzarri è riuscito a diventare nel giro di pochi

anni, un fotografo di grande fama, molto apprezzato e richiesto anche all’estero. Gli ultimi servizi di moda li ha infatti realizzati a New York e Miami. Nella Grande Mela ha realizzato la campagna pubblicitaria del prossimo autunno/inverno del brand Terranova, mentre a Miami ha lavorato insieme alla redazione di A magazine (Anna), fotografando la bellissima modella Bekah Jenkins, e ha inoltre realizzato la campagna internazionale per la Kinder. Con una vita così intensa e ricca di viaggi e incontri, sono tanti gli aneddoti che possono capitare e che fa piacere ascoltare. “Nell’ambito di un progetto speciale - racconta Bizzarri - dovevo fare un ritratto al Premio Nobel per la pace, nonchè presidente di Isreale, Shimon Peres per una produzione israeliana di Tel Aviv. Tuttavia, la tensione era palpabile. Dovevamo lavorare in un bunker sotto terra nei pressi di Ashkelon,

e Shimon Peres non voleva essere fotografato. Mentre mi preparavo mi accorsi che nella scheda di memoria della macchina erano rimaste le foto che avevo fatto a un casting la settimana prima a Milano, e c’era, guarda caso, anche l’immagine di una famosa modella spagnola che reggeva un foglio con il suo nome: Shimon Perez! Così, per cercare di distendere i nervi, la feci vedere al presidente che si mise a ridere. Gli occhi gli si illuminarono e fu un momento di grande intensità, che non scorderò mai”. Capi di stato, modelle stupende, marchi di notorietà mondiale, ma per Bizzarri, i lavori a cui è più affezionato, sono quelli che hanno per protagonisti i bambini: “la luce che c’è negli occhi dei bimbi è impareggiabile. Mi diverto tantissimo a lavorare con loro, poichè sono la quintessenza della naturalezza e della spontaneità. A volte, sono persino loro a riprendermi e a dirmi di non scherzare troppo, perché bisogna lavorare”. E alla domanda: “qual è il tuo sogno nel cassetto come fotografo”, Rocco risponde: “poter cogliere i gesti quotidiani, 24 ore su 24, delle grandi rockstar che amo di più”. Chiara Sorrentino


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Consiglio Comunale in pillole

A settembre via ai lavori in Piscina

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el corso del Consiglio Comunale del 30 maggio, è stata discussa una interpellanza firmata dal Gruppo Alleanza per Carpi che chiedeva lumi sulla situazione dei lavori della nuova Piscina e sulla consegna della nuova Scuola di Cibeno. L’assessore ai Lavori pubblici Alberto D’Addese ha spiegato che, riguardo alla Piscina, “si sono concluse le fasi di acquisizione dei pareri degli enti competenti, viste le migliorie avanzate al progetto dal raggruppamento Cmb-Unieco-Coopernuoto. A chiusura dell’iter abbiamo ricevuto il benestare della Commissione di vigilanza. Le prossime fasi prevedono: la firma del contratto, la consegna del progetto esecutivo entro 60 giorni, la validazione del progetto esecutivo e la consegna dei lavori. La data presunta dell’inizio del cantiere è settembre”. Per quanto riguarda la nuova Scuola di Cibeno (secondaria di primo grado, con 12 classi) invece, ha assicurato D’Addese, “l’impresa ha assunto l’impegno di consegnare per l’inizio del prossimo anno scolastico l’ala necessaria, in base alle esigenze avanzate dall’Ufficio scuola; a seguire la seconda parte della struttura destinata a sede dei laboratori didattici”.

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L’Angolo di Cesare Pradella Nappa ricorda l’amico di Carpi, Little Tony

ccolo l’amico carpigiano di Little Tony, al secolo Antonio Ciacci, romano di Tivoli, morto a Roma il 27 maggio all’età di 72 anni, lasciando nel dolore e nello sconforto quanti lo avevano conosciuto e i tanti colleghi di lavoro che lo hanno sempre apprezzato sia dal punto di vista professionale che umano. “Perché Little Tony lascia un ricordo di sè carico di contenuti morali e umani in quanto persona buona, gentile e disponibile, che non si era lasciato condizionare dalle luci della ribalta, dalla bramosia del successo e dalle logiche spesso crude ed egoistiche della carriera. Non si ricorda di lui nessun litigio con qualche collega perchè egli faceva prevalere sentimenti di comprensione, di tolleranza e di amicizia sulle ragioni egoistiche della professione”. Questo il commento del suo amico carpigiano Vincenzo Nappa, imprenditore nel settore dell’abbigliamento, appassionato di musica italiana degli Anni ‘60 e

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‘70, nonché cultore e storico cinematografico, che ha accumulato nel tempo centinaia di pellicole con i più bei film degli ultimi cinquant’anni, italiani e hollywoodiani. Una collezione, la sua, da vero amante e appassionato del cinema, custodita gelosamente nella sua abitazione carpigiana. “Conobbi Little Tony 25 anni fa, a Pavullo, e da quel momento si è instaurata tra di noi una grande amicizia, coltivata dapprima andandolo a

seguire nei concerti che teneva in Emilia, poi forgiata con la frequentazione della mia famiglia nella mia casa carpigiana. Little Tony non mancava mai alle mie feste per compleanni o ricorrenze dove cantava gratuitamente e dove portava, spesso, cantanti della sua generazione come Bobby Solo, Mal, Dino, Michele, i Dik Dik, i Nuovi Angeli o l’attore Massimo Boldi. E Little Tony doveva essere presente all’inaugurazione della nuova boutique di mia figlia

Rossella, insieme a Boldi, il 9 febbraio scorso, ma quel giorno era impegnato in Rai nella trasmissione di Carlo Conti, I migliori anni. Ma Nappa ha anche altri ricordi personali legati alla figura dell’uomo e del cantante, a seguito dei continui weekend nella villa di Carpi, soggiorni non legati a concerti ma, semplicemente, perché il cantante romano gradiva questi tuffi nella realtà della provincia modenese dove si rilassava e poteva mangiare, il sabato sera, i tortellini in brodo di cui andava ghiotto, in compagnia dei tanti amici della famiglia Nappa. Che egli affermava essere diventata la sua seconda famiglia, dopo che era rimasto vedovo e visto che l’unica figlia era ormai grande. Un’altra rivelazione di Nappa è quella della

Treni - Con l’orario estivo che entra in vigore il 9 giugno vengono soppressi 28 treni. Già operativa la chiusura della biglietteria di Carpi alle 13 del sabato

Il sabato del villaggio della Modena - Carpi

La donzelletta vien dalla campagna...” di leopardiana memoria costituisce la rappresentazione plastica della considerazione in cui sono tenuti gli utenti della Modena-CarpiMantova. Con l’orario estivo che entra in vigore il 9 giugno vengono soppresse anche il sabato, oltre alla domenica, le 28 “corsette” ora previste. Prevedibile conseguenza la riduzione dei servizi di biglietteria di Carpi che al sabato verrà chiusa alle 13, una decisione già operativa.

Le promesse fatte pubblicamente dal responsabile del Servizio Ferrovie della Regione Maurizio Tubertini e dallo stesso direttore generale di Tper Claudio Ferrari all’introduzione del servizio cadenzato trovano una ulteriore smentita dai fatti. Lo stesso direttore di Trenitalia Davide Diversi, dopo aver assicurato a Federconsumatori e al Comitato Utenti la documentazione sulle frequentazioni dei treni e il livello di gradimento del nuovo servizio, nella pratica le ha

poi negate e ora interviene “in camuffa” per tagliare le basi dello stesso servizio cadenzato. Federconsumatori e il Comitato Utenti Ferrovia Modena-Carpi-Mantova denunciano questa incredibile e ingiustificata decisione di tagliare il 50% dei servizi del sabato senza la minima comunicazione preventiva e ne richiedono l’immediato ripristino. Utenti, Federconsumatori e Comitato Utenti dichiarano la loro mobilitazione in difesa di un servizio di trasporto pubblico efficien-

te e realmente disponibile, tutto il contrario del servizio proposto, fatto con poco personale e materiale rotabile residuale. Aderiscono sin da

ora alle iniziative che metterà in campo il Comitato Regionale Utenti Ferrovie Emilia Romagna sulle stesse tematiche.

sua profonda fede religiosa e della devozione a Padre Pio e alla Madonna. In onore di quest’ultima aveva contribuito alla ristrutturazione del Santuario del Divino Amore, a Roma, nei pressi dell’ippodromo delle Capannelle, chiesa nella quale si sono svolti i solenni funerali alla presenza di non meno di tremila persone, tra cui non poteva mancare l’affezionato amico carpigiano. “E’ stato un funerale grandioso, in cui era palpabile l’emozione – aggiunge con voce rattristata Nappa – con tutta quella gente anche fuori del Santuario, che ha potuto seguire la funzione religiosa grazie a un maxi schermo posizionato sul piazzale. Presenti la figlia Cristiana e tanti cantanti, da Bobby Solo a Morandi, ad Al Bano. Presenti anche il sindaco Alemanno e i presentatori Mara Venier e Pippo Baudo, oltre al fratello Enrico Ciacci, famoso paroliere delle canzoni di successo interpretate dal fratello. Incontenibile la commozione della gente accorsa, nell’udire le note dei suoi brani più celebri: 24 mila baci che lo fece conoscere al grande pubblico a Sanremo in coppia con Celentano, Riderà (la sua canzone preferita) e Cuore matto. Poi il feretro è stato condotto al cimitero di Tivoli, dove vivono ancora gli anziani genitori, scortato da una decina di Ferrari (tra cui la sua California del 1960) perche è nota la passione che aveva per le rosse di Maranello”. L’ultima volta che l’ha sentito quando è stato? “Qualche settimana fa, quando era in ospedale. Abbiamo parlato di tutto, della sua malattia, dei miei tortellini, della squadra della Roma di cui era grande tifoso e della mia Fiorentina. Ma avevo intuito che ben difficilmente l’avrei avuto nuovamente mio ospite a Carpi”, è il triste e commosso ricordo di Vincenzo Nappa.


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Gianluigi Nuzzi, giornalista e autore del libro dal titolo scandalo Sua Santità - Le carte segrete di Benedetto XVI, è stato a Carpi nell’ambito della rassegna Ne vale la pena

La Chiesa degli scandali S

i è tenuto a Carpi giovedì 30 maggio l’incontro con Gianluigi Nuzzi - giornalista e autore di Vaticano S.p.A e Sua Santità. Le carte segrete di Benedetto XVI – ospite, in Auditorium Loria, della rassegna Ne vale la pena. Sollecitato dalle domande del caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, Nuzzi, che si è occupato dell’Istituto per le Opere di Religione, meglio noto come Ior, la banca del Vaticano, e della lotta di potere interna alla Curia, ha rivelato di essersi accorto ben presto di essere entrato in una storia ben più grande di lui. A questa convinzione Nuzzi è arrivato esaminando via via i documenti riservati che Paolo Gabriele, l’Aiutante di Camera di Papa Ratzinger gli forniva. “Ho percepito l’isolamento assoluto di Benedetto XVI dai centri di potere del Vaticano e ho sentito la distanza siderale tra i

Pierluigi Senatore e Gianluigi Nuzzi - Ph Federico Spaggiari

fedeli e quei grumi di potere”. In realtà, ha continuato Nuzzi, i due libri sono uno il prosieguo dell’altro, ovvero è anche a partire dalla scarsa trasparenza che da sempre circonda le operazioni dello Ior che si originano quegli scontri interni che poco, anzi pochissimo, sembrano avere a che spartire con la salvezza dell’anima. “Ci tengo a sottolineare che non sono anticlericale, mi limito a fare

il cronista: trovare le notizie e diffonderle”. In merito alla vicenda di Gabriele, Nuzzi solleva qualche perplessità: “è stato arrestato in un Paese dove non finisce mai in galera nessuno, neppure i pedofili, ma un problema non si risolve spostandolo di 20 chilometri o mettendolo a tacere”. Nuzzi si dice purtroppo convinto di aver svelato, con le sue inchieste, solo la parte migliore della

storia: “temo ve ne siano di peggiori; ma sono contento, perché credo che questi due libri abbiano accelerato i processi di conoscenza, rompendo equilibri e svelando segreti che potevano divenire fonti di ricatto. Non penso che il nuovo Papa, sebbene con la sua semplicità stia riscaldando il cuore di molti fedeli, eliminerà lo Ior, perché non ho mai visto chiudere un cimitero pieno di scheletri. Una volta dissepolto, infatti, uno scheletro può appartenere a chiunque”. Fare pulizia, insomma, potrebbe destare scandali: “tutti sanno benissimo cos’ha fatto quella banca dal dopoguerra a oggi – ha

Torna in città la rassegna Ne Vale la pena. In Piazza Garibaldi incontri con Enzo Ciconte, Giovanni Tizian e Pippo Giordano

Tra giustizia e legalità A l via Ne vale la pena, la rassegna di incontri promossi da Radio Bruno, Comune di Carpi, Libera, Libre- Da sinistra Tizian, Ciconte e Giordano ria Mondadori, Anpi, con la collaborazione impegnarsi nel campo della di Fondazione Cassa di giustizia e della legalità. Risparmio di Carpi, Fon- Il ciclo va braccetto con dazione Casa del Volonta- un’iniziativa targata Libera riato, Centro volontariato che consentirà ad alcuni di Modena e Rock no war. ragazzi dell’Unione delle Appuntamenti pensati per Terre d’Argine di approproporre soprattutto alle fondire con i relatori di Ne giovani generazioni spunti vale la pena alcuni aspetti di riflessione da parte di chi della loro professione; una (quando nel proprio percor- sorta di corso di formazioso esistenziale si è trovato ne che si concluderà con davanti a un bivio) ha scelto la partecipazione di una la strada più difficile, piutdelegazione del nostro tosto che optare per la solu- territorio a uno dei campi di zione più semplice. La ras- lavoro che l’associazione segna si compone di quattro presieduta da don Ciotti appuntamenti: quattro organizza nei mesi estivi storie di uomini che hanno in alcune località dove si creduto valesse la pena di trovano beni sequestrati

alla criminalità organizzata. Dopo l’incontro con il pubblico ministero alla Procura di Modena Marco Imperato e il magistrato e procuratore aggiunto della Repubblica presso il Tribunale di Milano, Armando Spataro, martedì 11 giugno, il docente Enzo Ciconte porterà all’attenzione della cittadinanza le considerazioni contenute nel suo testo Politici (e) malandrini. Sabato 8 giugno si preannuncia di grande interesse l’incontro che Giovanni Tizian - giornalista che vive sotto scorta per le minacce ricevute - avrà

a Carpi per presentare il suo ultimo libro La guerra non è mai finita. Conclude il ciclo, martedì 18 giugno, Pippo Giordano, ex ispettore della DIA di Palermo, già collaboratore di Giovanni Falcone, e autore del libro Il sopravvissuto. A questo ultimo appuntamento parteciperà in veste di ospite speciale anche il Questore di Modena, Oreste Capocasa. Tutti gli incontri si terranno, a partire dalle 21, in Piazza Garibaldi e saranno condotti dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore.

continuato Nuzzi – essendo di fatto un istituto di credito offshore, in grado di garantire il completo anonimato e con in più la comodità di essere ubicato nel centro di Roma. Basti pensare che metà della tangente Enimont, la più grande mai versata, portata da Bisignani allo Ior, ancora non si sa a chi sia andata”. Anche su Papa Francesco il cronista invita alla prudenza, perché la rinnovata semplicità della Chiesa di Roma rischia di essere, magari involontariamente, nulla più che un’operazione di maquillage. “Non basta un nuovo pontefice per cambiare un potere che è abituato a imbrigliare ogni spinta al cambiamento, ed è troppo presto per giudicare quali siano le sue reali volontà. Pensate che mi hanno raccontato che alcuni cardinali hanno lasciato in garage le auto blu e comprato delle Panda”. Un dato di speranza, però, c’è: “riconsegnando

alla Cei lo scettro del dialogo politico che, per alcuni anni, Bertone aveva tenuto per sé, Bergoglio ha fatto un gesto importante. A differenza di Ratzinger, che è stato lasciato volontariamente solo ed è arrivato al soglio di Pietro con alle spalle intere biblioteche, Francesco vi è giunto con i Gesuiti”. In ogni caso, più che sperare in un cambiamento dall’alto, viene da pensare sia compito degli stessi fedeli pretendere che polvere e scheletri non abitino più i sontuosi palazzi romani. D’altra parte la Chiesa è sempre stata divisa: da un lato Francesco d’Assisi, Don Ciotti, Alex Zanotelli, Madre Teresa; dall’altro i Borgia, Bonifacio VIII, Giulio II, il fuoco dell’Inquisizione e l’indice dei libri proibiti. Ad aiutare quanti sognano una Chiesa più vicina ai poveri che al potere una guida insuperabile: le parole del Vangelo. Marcello Marchesini

Anioc - Delegazione Provinciale e Comunale di Modena e Carpi, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno scorso, ha organizzato un pranzo di solidarietà per i meno fortunati al Circolo Guerzoni

Cavalieri al servizio della solidarieta

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’Anioc, Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche Delegazione Provinciale e Comunale di Modena e Carpi, in occasione della Festa della Repubblica del 2 giugno scorso, ha organizzato un pranzo di solidarietà, interamente gestito dai cavalieri e rivolto ad alcune persone in difficoltà, nei locali del Circolo Guerzoni. In rete con il Comune e la Caritas di Carpi i cavalieri hanno donato a circa 150 persone una giornata all’insegna dei valori più alti della nostra Repubblica, come sottolinea il presidente di Anioc, cavalier Nunzio Massari: “noi abbiamo ricevuto questa prestigiosissima onorificenza perché la Repubblica ci attribuisce un merito. Come ambasciatori e rappresentanti dei valori della Repubblica abbiamo pensato che il giorno della nostra festa dovevamo essere d’esempio a tutti, mettendoci al servizio dei più bisognosi”. Alla cerimonia erano presenti le autorità locali civili, militari e religiose. Tra loro il vescovo, Francesco Cavina, che ha portato il proprio saluto e l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi, Alberto Bellelli. L’iniziativa è stata premiata con la Medaglia di Rappresentanza inviata dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.


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Non adagiamoci sugli allori”. Pensavo a quanto la maggioranza di noi sia affetta dal processo dello “stereotipare” e lo faccia con una naturalezza che, a pensarci su, fa provare un brivido lungo la schiena. Uno di quei rari (purtroppo) momenti in cui si realizza di aver preso per scontata un’attitudine a dir poco sminuente se si è passati la quinta elementare. Ok, ok, ci sono ragioni culturali dietro questa abitudine. Non voglio sembrare il classico hippy da chitarra e marciapiede, filosofeggiante, stile “siamo tutti uguali”. Non lo sono. Non siamo tutti uguali. Anzi. Non lo devo certo scrivere io che in questo mondo esistono quelli più meritevoli e quelli meno, i capaci e gli incapaci, quelli che hanno e non dovrebbero e viceversa. Insomma: non siamo tutti uguali: è una realtà. Non dobbiamo

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L’Angelino... un carpigiano a Los Angeles voler essere apprezzati da tutti (è utopico e razionalmente insensato). Detto ciò, è innegabile che la maggior parte di noi (me compreso) nutra almeno un pregiudizio. Non vi dico quante volte i miei stereotipi mi abbiano sorpreso e contraddetto qui a Los Angeles. Ho però capito che una delle cose che mi infastidicono maggiormente è l’ottusità. La limitatezza di visione e di

di Giacomo Giovanetti

pensiero. La rassegnazione immediata, l’assenza di curiosità, e la conseguente

negligenza. Spero di non dare la sensazione di voler rigurgitare

pensieri solo per il gusto di farlo. Recentemente ho letto una citazione dello scrittore americano Peter McWilliams che riporto anche in lingua originale: “Be willing to be uncomfortable. Be comfortable being uncomfortable. It may get tough, but it’s a small price to pay for living the dream”. (“Siate disposti a essere scomodi - in accezione inglese, to be comfortable assume un significato di comodità mentale e fisica tendente all’estremo. Noi diremmo “adagiarsi sugli allori” trovate la comodità nell’essere scomodi. Può diventare dura ma è un piccolo prezzo da pagare per vivere il proprio sogno”. A parer mio, questo aforisma offre ottimi spunti: per raggiungere il proprio sogno (qualunque

esso sia), nella maggior parte dei casi chiunque si trova a dover fare qualcosa di scomodo o pauroso (“Do the thing you fear most and the death of fear is certain” - Mark Twain. “Fai ciò di cui hai maggior paura e la morte della paura stessa è certa.”), a doversi superare in un qualche modo. Rari sono gli individui che raggiungono i propri obiettivi più grandi senza doversi mettere alla prova o “scomodare”. Adagiarsi è sicuramente una piacevole sensazione, ma dobbiamo ricordare che non ci muove. Non pensate anche voi quindi che il pre-giudizio, lo stereotipo, l’aspettativa infondata siano in qualche modo frutto di un ozio mentale, un sonno sugli allori, una comodità presa per scontata?


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Cristina Zagaria, giornalista de la Repubblica, di origini carpigiane, ha presentato il suo nuovo libro nel quale racconta il dramma di Taranto e dell’Ilva

Una battaglia contro i veleni d’Italia N

ei giorni scorsi il Circolo Arci Fuori Orario di Taneto di Gattatico, nel reggiano, ha ospitato la presentazione dell’ultimo libro di Cristina Zagaria, giornalista de la Repubblica, nata a Carpi, nonché scrittrice. Il suo nuovo libro racconta il dramma di Taranto e dell’Ilva: Veleno - La battaglia di una giovane donna nella città ostaggio dell’Ilva, edito da Sperling & Kupfer. Il veleno è quello dell’Ilva, colosso della siderurgia che ha la sua sede principale a Taranto (città d’origine della famiglia dell’autrice) e che dal 2012 è nell’occhio del ciclone per l’alto tasso di inquinamento. Il libro Veleno è la storia di una Erin Brockovich italiana contro la grande acciaieria che dà lavoro ma uccide. Cristina Zagarìa firma un reportage sotto forma di romanzo civile; una narrazione di attualità su Taranto vista attraverso gli occhi di Daniela Spera, giovane chimica che per anni ha raccolto le prove del disastro ambien-

Cristina Zagaria

tale e ha collaborato con la Magistratura. Nata a Carpi, nel 1975, dove ha vissuto per alcuni anni, la Zagarìa si è laureata in Lettere Moderne all’Università di Bari, ha lavorato a Bergamo e nella sua Taranto. Dal 2007 vive a Napoli, dove lavora per il quotidiano la Repubblica occupandosi di cronaca nera e giudiziaria. Ospite della presentazione è stato Walter Ganapini, noto ricercatore reggiano, membro onorario permanente del Comitato scientifico dell’Agenzia Europea dell’Ambiente, nonché cofondatore di Legambiente ed ex presidente di Greenpeace Italia e quindi l’incontro è stato anche l’occasione per fare il punto sulle altre emergenze ambientali italiane da Nord a Sud. E’ emerso che viviamo su una vera e propria polveriera e se non si modificheranno a breve le nostre politiche ambientali, sempre più spesso ci troveremo davanti a situazioni critiche come quella dell’Ilva. L’esordio letterario di Cri-

Viviamo su una vera e propria polveriera, se non modificheremo le nostre politiche ambientali, ci troveremo davanti a molte situazioni come quella dell’Ilva.

stina Zagaria risale al 2006 col romanzo Miserere: vita e morte di Armida Miserere, seguito dal saggio sugli scandali universitari Processo all’Università. Cronache dagli atenei italiani (2007) e dalla storia vera di ’ndrangheta L’osso di Dio, miglior libro dell’anno per Umbrialibri 2009 e vincitore del premio Zocca Giovani 2008. Quindi la Zagarìa ha pubblicato il romanzo breve Perché no e il libro Malanova, storia vera di Anna Maria Scarfò, prima donna in Italia sotto scorta poiché minacciata di morte, dopo aver denunciato i suoi stupratori. Pierluigi Senatore


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Cara Clarissa, perché abbiamo tutti meno soldi in tasca e più problemi occupazionali, ma le bollette invece di calare aumentano? Perchè i politici, anche locali, ci sono tutti vicini a parole, ma non intervengono sui costi che le famiglie devono affrontare? Io lavoro come impiegata e percepisco uno stipendio non elevato - ma meno male che ce l’ho - mio marito invece è in cassa integrazione (700 euro e finché dura è grasso che cola); abbiamo un figlio di 21 anni con un diploma in Ragioneria che cerca lavoro (anche a raccogliere la frutta in campagna) e non lo trova e una figlia di 16 che frequenta ancora le superiori. La casa in cui viviamo è nostra (abbiamo estinto 20 anni di mutuo e per pagarlo non abbiamo accumulato risparmi, è una casa degli Anni ‘70 ristrutturata) e tanto basta per essere ricchi. Come se mantenere

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abato 15 e domenica 16 giugno musica e danza saranno protagoniste indiscusse della scena carpigiana: torna infatti, per la sua seconda edizione, Notturno. Musica e Danza in festa, la rassegna ideata e diretta da Valentina Maddalena Lugli pensata per offrire a un pubblico di ogni età, l’opportunità di approfondire le proprie doti in questi due campi, attraverso seminari con professionisti di provata qualità e di assistere a spettacoli serali. La rassegna organizzata in collaborazione con Centro sociale Loris Guerzoni, Arci e Anecscao, con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, San Rocco Arte & Cultura, Unipol Assicurazioni e Assicoop, con il patrocinio del Comune di Carpi e l’ausilio di Cefac - è anche una preziosa occasione per il Guerzoni di aprirsi ancor di più alla città, soprattutto, “per stabilire un contatto con le giovani generazioni; passaggio indispensabile considerate le oggettive difficoltà che abbiamo per assicurare il ricambio generazionale dei nostri volontari”, ha commentato il presidente del circolo Giancarlo Veroni. “Tolte le spese - prosegue Veroni - il denaro raccolto sarà donato in beneficenza, probabilmente a favore di progetti legati alla ricostruzione post sisma”. Ma la vera novità di Notturno è rappresentata dalla sua anima duplice, come spiega la direttrice artistica Valentina Maddalena Lugli. “Come artista credo fortemente nella necessità di promuovere l’arte in quanto professione: proprio per questo ho avvertito l’esigenza di costruire una rassegna che potesse vantare un programma del quale facessero parte artisti affermati, che però affiancassero, alle performance sul palco, veri e propri incontri e seminari con i ragazzi, in qualità di insegnanti. L’obiettivo è infatti quello di mostrare quanto lavoro si celi dietro all’arte. Nessun artista si improvvisa: la sua professionalità è il frutto di anni di lavoro, disciplina, sacrificio e dedizione. Queste due giornate offriranno la

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I nuovi poveri di oggi sono il ceto medio di ieri

di Clarissa Martinelli

clarissa.martinelli@radiobruno.it

i costi di una casa (che non riusciremmo a vendere nemmeno volendo, dal momento che il mercato immobiliare è paralizzato) ci portasse denaro in tasca a fine mese. Io mi domando se il sostegno alle famiglie siano solo gli assegni famigliari (che vanno soprattutto a famiglie monoreddito con molti figli e non serve che specifichi chi sono) o se si prenda in esame il fatto che, avanti così, forse tanti di noi, ex classe media, non potremo più permetterci l’acqua calda, il forno e il riscaldamento. F.M.

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a sua lettera racconta molte cose. Anche le tante frasi che ha scelto di mettere tra

parentesi. Vite normali che un giorno risultano stravolte, spese fisse esose rispetto alle entrate e nessuno a cui appellarsi per chiedere aiuto perché non si è ancora abbastanza “poveri”. Ho chiesto all’assessore alle Politiche Sociali di Carpi, Alberto Bellelli, di leggere le sue parole. Ha risposto così: “Cara Clarissa, la lettera della signora racconta di una difficoltà crescente che, in seguito alla crisi economica manifestatasi dal 2008, sta opprimendo le famiglie anche nel nostro territorio. La mancanza di lavoro incide in modo determinante sulla distribuzione del reddito e a farne le spese sono, oltre ai nuclei già economicamente deboli, anche quelli appartenenti alla cosiddetta classe media o fascia grigia.

Negli ultimi anni i nostri sportelli hanno visto l’incremento delle richieste provenienti da questa parte di cittadini che fino a poco tempo fa mai avrebbe pensato di trovarsi in una tale situazione di difficoltà. Al fine di rispondere alla nuova dimensione del disagio, dalle politiche sociali dei Comuni del nostro territorio sono partiti progetti indirizzati al sostegno di quelle famiglie che non avrebbero trovato risposta negli strumenti classici dell’assistenza sociale, perchè tarati su livelli di indigenza più gravi. E’ il caso del progetto La casa nella rete, indirizzato a chi ha difficoltà legate all’affitto, o il Bando Anticrisi, promosso dall’Unione Terre d’Argine e dalla Fondazione CRC. Quest’ultima iniziativa, indirizza-

ta ai nuclei che si trovano in difficoltà lavorativa (dalla disoccupazione alla cassa integrazione, dal lavoratore dipendente alla partita iva per livelli isee fino a 20000 euro) ha permesso di distribuire quasi 1 milione e 500mila euro a più di 900 famiglie. Si tratta di risposte importanti ma purtroppo non risolutive, poichè la risposta più efficace sta nella tanto attesa ripresa economica e la portata del fenomeno chiama in causa il sistema di welfare nazionale prima di quello locale.Come Amministrazione ci siamo dati l’obiettivo di non toccare le tariffe e le rette di nostra competenza, preservando i servizi alla persona anche in un momento di grande incertezza che caratterizza i conti pubblici e i trasferimenti nazionali”.

Sabato 15 e domenica 16 giugno, al Circolo Loris Guerzoni di Carpi, torna Notturno, musica e danza in festa. due giorni di seminari e spettacoli con artisti di grande livello, per fare dell’arte un patrimonio condiviso

I retroscena dell’arte... Da sinistra Ferrari, Veroni, Benincasa, Lugli, Ferrario e Ramella

possibilità ai partecipanti di dare un assaggio all’arte e al lavoro che vi sta dietro. Troppo spesso, infatti, il percorso per giungere a una consapevole maturità artistica viene sottovalutato e banalizzato”. Un altro elemento fondante della rassegna è il suo carattere locale: “tutti i professionisti che ho invitato - conclude Lugli - sono talenti straordinari del nostro territorio. Artisti a tutto tondo non sempre valorizzati quanto meriterebbero”. Ad aprire le danze, sabato 15 giugno, dalle 15 alle 16.30, sarà Dumdum Lab, un laboratorio di musica e percussioni per genitori e bimbi – dai 4 ai 7 anni - curato dalla musicista, percussionista ed esperta di laboratori musicali nelle scuole Anna Palumbo; dalle 17 alle 18.30, una lezione di danza classica a cura di Ecöle Klassique, tenuta dalla direttrice e ballerina Serena Marchetto, dedicata a danzatori a partire dai 15 anni, che abbiano già acquisito un livello di

Da sinistra Ferrari, Veroni, Benincasa, Lugli, Ferrario e Ramella - Ph Federico Spaggiari

tecnica avanzato; nel pomeriggio ci sarà spazio anche per la danza e la musica africana, dalle 18.30 alle 20, con il musicista e insegnante di danza Sourakhata Dioubate; non mancherà neppure A Gospel Experience, un seminario dedicato al canto, dalle 16.30 alle 19, con la cantante jazz Sandra Cartolari e la pianista Alessandra Fogliani. Inizierà invece alle 21.30 lo spettacolo serale, con la partecipazione del trio musicale Minou Griots, dell’ensemble Gospel Experience, della danza neoclassica di Ecole Klassique e della musica e danza africane Ginefare. Domenica 16 giugno si parte alle 10.30 con La risonanza del Sublime: l’idea della musica in Occidente, un seminario sull’evoluzione del rapporto tra parole e musica nella cultura occidentale condotto dal musicista, compositore e teorico della musica Alessandro Pivet-

ti, e rivolto a studenti di musica, appassionati di storia e filosofia, studenti universitari e insegnanti di tutti i livelli; dalle 11 alle 13 e dalle 14.30 alle 16.30 si potrà poi seguire il workshop di sassofono

Una giornata con Gianni Vancini, tenuto dallo stesso musicista, che vanta collaborazioni con artisti di fama nazionale e internazionale; dalle 16 alle 17.30 ci sarà poi la possibilità di approfondire le proprie abilità con il Laboratorio di danza espressiva tenuto dall’artista Valentina Maddalena Lugli; chi ha la passione per le corde potrà invece seguire, dalle 17.30 alle 19, la Lezione concerto con il Bruskers Guitar Duo, composto dai chitarristi Eugenio Polacchini e Matteo Minozzi. Alle 21.30 inizierà il secondo spettacolo serale, tra repertorio classico e jazz, che vedrà protagonisti il Bruskers Guitar Duo e Gianni Vancini con Souls United. A condurre le serate sarà Andrea Barbi. Durante la manifestazione saranno allestiti stand gastronomici con distribuzione di gnocco, birra, gelato e servizio bar, mentre all’interno dell’auditorium sarà visitabile una mostra fotografica dell’Associazione Culturale Il Monocolo. Tutti i seminari sono a partecipazione gratuita, mentre l’ingresso per un singolo spettacolo serale è di 12 euro (l’abbonamento per i due show è di 20 euro).


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18 L’aforisma della settimana...

“Una mente notevole possiede un regno”. Lucio Anneo Seneca appuntamenti

Mostre CARPI

Fino all’ 8 giugno Il grande viaggio della piccola Angelica Un percorso tra arte e lettura in mostra A cura dei bambini delle Scuole Collodi, Da Vinci e Gasparotto Sala espositiva Biblioteca Falco Magico

In Piazza Martiri, il 9 giugno, alle 18, Arti Vive Festival presenta lo spettacolo di Armando Punzo, Mercuzio non vuole morire - La vera tragedia di Romeo e Giulietta. Con gli attori della Compagnia della Fortezza

Il sogno non deve morire Un grande evento di teatro, un emozionante e originale spettacolo di massa, un grido straziante, divertente e poetico per la salvezza del sogno, della bellezza e della poesia…

Fino al 9 giugno Si scambiavano i paesaggi OttoNovecento, tra letteratura e arte a Modena La mostra si sviluppa in due sedi: Loggia di primo ordine di Palazzo dei Pio Palazzo Foresti Fino al 16 giugno Ricicl’Art - La cultura delle mani Appartamento nobile di Palazzo Pio Fino al 30 giugno What if god was one of us Mostra degli artisti Emanuele Sferruzza Moszkowicz, Corn79 e Mr Fijodor Dark Room Silmar Fino al 30 giugno L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giuliano Rossetti O&A Centro Affari Fino al 20 luglio I Giusti tra le Nazioni I non Ebrei che salvarano gli Ebrei in Emilia Romagna (1943/1945) Casa del Volontariato

Eventi CARPI

Fino al 9 giugno Festa dell’Azione Cattolica Un concilio per ringiovanire il mondo Parrocchia di S. Agata Fino al 9 giugno 4ª Festa Comunale Anpi Carpi Programma 7 giugno - ore 20.30 Ballo liscio con Enza & Harmony ci vuole della resistenza a ballare il liscio Ore 21 Gaetano Alessi presenta 2° Dossier sulle mafie in Emilia Romagna in collaborazione con Presidio Libera Peppe Tizian di Carpi a seguire aperitivo con i prodotti di Libera Terra 8 giugno - ore 17 RicreArti!

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a Leggerezza! La Leggerezza! La Leggerezza pensosa! Urla gioioso Mercuzio ferito a morte per le strade della bella Verona. Nella morte di Mercuzio c’è la morte di un mondo, di una parte fondante e fondamentale senza la quale l’uomo scivola inevitabilmente verso la tragedia. Gli artisti, i poeti, gli intellettuali, possono essere schiacciati, sacrificati come sotto un qualsiasi totalitarismo, anche in tempo di democrazia, e quest’ultima sa essere poco tenera alla stessa identica maniera. E a nulla serve l’illusione del potersi esprimere liberamente, quando sono tagliati e abbattuti “culturalmente” tutti i ponti verso chi dovrebbe essere il destinatario ultimo e fruitore della libertà che solo la cultura può dare. Cambiano i tempi, le modalità, le stagioni politiche, ma non cambia il rapporto di sudditanza e marginalizzazione che da sempre il potere instaura, con i “suoi” uomini di cultura non allineati, l’utilizzo spregiudicato

e anestetizzante che di loro ne vorrebbe fare chi detiene i cordoni della borsa. Sono talmente tanti, troppi, gli esempi di artisti che testimoniano questa durissima storia della vita nell’arte, che di ciò, ormai, si è fatta regola disinvolta e abitudine. Nelle Lezioni Americane, Italo Calvino tratta, tra gli altri, il tema della leggerezza di Mercuzio e questa stessa qualità straordinaria la riscontra in altri personaggi e autori come Perseo che gli capita di vivere in un mondo di mostri, taglia la testa alla Medusa e vola con i sandali alati, elementi sottilissimi contrapposti da Montale a Lucifero dalle ali di bitume che cala sulle capitali d’Occidente, Milan Kundera con L’Insostenibile Leggerezza dell’Essere, il De rerum natura di Lucrezio, le Metamorfosi di Ovidio, il poeta Cavalcanti, Paul Valery, Emily Dickinson, Henry James, Don Quijote che infilza con la lancia una pala del mulino e viene trasportato in aria… Per-

sonaggi, solo personaggi frutto di una fantasia, per alcuni. Tutto ha inizio nello spazio del teatro. Spazio fuori dal tempo ordinario, tempo altro per Mercuzio che vivendo e rivivendo la sua ineluttabile morte, giorno dopo giorno, replica dopo replica, ferito dalla banalità crudele del ruolo che gli è capitato, sfugge la trama della sua storia, svia l’incontro fatale, evoca altri luoghi, come un attore finge la morte di Mercuzio, lui finge fino in fondo, per contrasto, il suo desiderio di vivere. Mercuzio non sta al suo ruolo, alle azioni, alle parole previste per lui. Vuole far capire a tutti quanto è importante la sua entità, la sua forma spirituale. Lui è lui, ma attraverso lui è la poesia che si manifesta, un’altra possibilità che è nell’essere umano. Lottare contro la negazione di questa possibilità è il senso della sua esistenza. L’evento che avuto inizio in quella parte della città detta reclusa è concepito come se fosse un bozzetto, un crogiuolo dove si rifà il mondo. Mercuzio, ferito a morte, riscrive la sua storia. Ogni azione in scena, come per incanto, si riverbera nello spazio circostante fino a contagiarlo, ogni pensiero produce azioni, evoca fantasmi, che prendono forma nei luoghi circostanti.

appuntamenti

Laboratori per bambini con materiali naturali e di recupero Ore 18.30 Resistenza migrante Proiezione del documentario La prigione degli altri Dei Fratelli Levratti Al termine incontro con gli autori Ore 21.30 Uochi Toki (hip hop) Criminal Jokers (folk rock) 9 giugno - ore 10 Biciclettata Resistente con partenza dal Centro Sociale Cibeno Pile Ore 12.30 Pranzo sociale Per prenotazioni: 059.650600 348.7651786 Ore 17 RicreArti! Laboratori per bambini con materiali naturali e di recupero Ore 17 Resistenze al femminile Le ragazze di Montefiorino di Anna Reiter A seguire testimonianze di Staffette e lavoratrici precarie in collaborazione con Cgil, Udi e con il coordinamento Pari Opprtunità dell’Unione delle Terre d’Argine Ore 21 Spettacolo IncantArci del Circolo Arci Cabassi A seguire Spettacolo della Scuola di ballo Red Moon Dance del Circolo Rinascita di Budrione Circolo Cibeno Pile Fino al 4 luglio - ore 22 Jazz e dintorni 6 giugno Stefano Calzolari 20 giugno Nico Menci 4 luglio Carlo Atti Cookies Bar 7 giugno - ore 20.30 Un anno in famiglia Serata di confronto tra le coppie che hanno adottato nel corso del 2011 e 2012, per condividere il primo anno vissuto con i propri bambini Conducono:Valeria Lodi e Alessandra Piccioni, psicoterapeute Sede Nadia Fino al 10 giugno Mercatino di vendita oggetti A cura di Vivere Donna onlus Centro Ascolto antiviolenza Saletta espositiva Fondazione Cassa di Risparmio 8 giugno - ore 22 Sempre Noi, quelli dell’89’ Tour in concerto Serata musicale e gastronomica per raccogliere fondi a favore di Il Tesoro Nascosto onlus -


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appuntamenti

Associazione Genitori Figli con Disabilità Polisportiva San Marinese

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festa dell’Anpi Dal 6 al 9 giugno al Centro sociale di Cibeno

Festa resistente

8 giugno - ore 21 Presentazione del libro La nostra guerra non è mai finita Di Giovanni Tizian Dialola con l’autore Pierluigi Senatore di Radio Bruno Piazza Garibaldi 15 giugno - dalle 15 alle 3 Freedom Pool Party All night long Quattro giornate dedicate ai giovani all’insegna di musica, buon cibo e divertimento senza eccessi Tuffi e bagni in piscina a ritmo della musica di diverse band e dei dischi proposti dai Dj Tornei di calcio e beach volley Sfilate, esibizioni di danza Cena a bordo vasca Ballo con i Dj-set Piscina Comunale 8 e 9 giugno Moto sotto le stelle 1ª edizione Free Camping, Ottima cucina, Birra a fiumi, Live music Area Zanichelli 8 e 9 giugno Campionato Italiano di Motocross d’epoca Pista di Motocross 9 giugno - ore 22.30 Arti Vive Festival presenta: Equipaggio A Conrad-oriented dream Spettacolo teatrale di Francesco Rossetti In scena: Francesco Rossetti, Glauco Zuppiroli, Elisabetta Di Terlizzi, Laura Tondelli Musiche originali di Glauco Zuppiroli collaborazione al progetto: Roberta De Piccoli, Elisabetta Di Terlizzi Spettacolo gratuito Cortile Biblioteca Loria 9 giugno - ore 18 Arti Vive Festival presenta: Mercuzio non vuole morire La vera tragedia di Romeo e Giulietta Regia e conduzione dell’evento Armando Punzo Musiche originali eseguite dal vivo Andrea Salvadori Contraltista Maurizio Rippa Con gli attori detenuti della Compagnia della Fortezza: Aniello Arena, Giuseppe Calarese, Abderrahim El Boustani, Francesco Felici, Gianluca Matera, Massimiliano Mazzoni, Rosario Saiello, Massimo Terracciano, Giuseppe Venuto e con Yuri Punzo e Roberto Raspollini …portate un libro e una valigia/ trolley… Spettacolo gratuito Piazza Martiri 9 giugno - ore 9 Arti Vive Festival presenta:

appuntamenti

Maratona fotografica/concorso ...12 temi / 12 scatti / 12 ore... Porta la tua macchina a pellicola, prenota il tuo rullino o la tua “usa e getta” Info e iscrizioni: cell. 346 0894767 La maratona si svolgerà anche in caso di pioggia Piazzale della Meridiana 9 giugno - ore 15.30 Festa d’estate della Casa Protetta Tenente Marchi Ciak si gira Scene dai miti del cinema, dell’opera e dell’operetta Casa Protetta Tenente Marchi

A

nche quest’anno l’Anpi di Carpi organizza in collaborazione con il Centro Sociale Cibeno Pile quattro giornate di festa all’insegna dell’antifascismo ma anche del divertimento e della creatività. Dal 6 al 9 giugno presso il Centro sociale di Cibeno prenderà il via la manifestazione, intitolata Aldo dice 26x1, da un famoso messaggio in codice del Comitato Nazionale di Liberazione Alta Italia che comunicava il giorno (26) e l’ora (1 di notte) in cui dare inizio all’insurrezione che avrebbe portato alla Liberazione. Si partirà il giovedì con l’inaugurazione e i saluti del presidente Anpi Francesco Lioce, che afferma, “dopo lo sfortunato evento sismico dell’anno scorso che ci costrinse ad annullare un ricco calendario a pochi giorni dall’inizio della festa, abbiamo mantenuto l’entusiasmo e la voglia di comunicare con la cittadinanza le nostre idee di Resistenza di ieri e di oggi, e questa passione ci ha accompagnati fino alla definizione del programma di quest’anno”. Venerdì sera doppio appuntamento e doppia location:

I

l collettivo carpigiano Stuffa, in collaborazione con Arti Vive Festival di Soliera, organizza un concorso di fotografia intitolato Maratona Fotografica di Carpi, domenica 9 giugno. La maratona è un concorso di fotografia itinerante, al quale possono partecipare sia professionisti che amatori, realizzato su supporto analogico, utilizzando la propria macchina fotografica analogica o una usa e getta fornita dagli organizzatori. I partecipanti alla maratona scelgono il metodo per concorrere al momento dell’iscrizione. Ogni partecipante ha a disposizione 12 ore per realizzare 12 foto su 12 differenti temi individuati dagli organizzatori. E’ concesso un solo scatto per tema ed è necessario mantenere l’ordine dei temi nello scatto delle fotografie. La maratona si svolgerà anche in caso di pioggia. Il concorso ha lo scopo di premiare le migliori foto realizzate durante le 12 ore della maratona. Le immagini saranno premiate ed esposte domenica 16 giugno presso il Nuovo Cinema Teatro Italia di Soliera. La maratona è aperta a tutte le persone maggiorenni o ai minorenni accompagnati da un genitore. La

presso il circolo si ballerà il liscio sulle note di Enza & Harmony mentre alle 21 nella centralissima sede storica dell Anpi verrà ospitato Gaetano Alessi dell’Associazione AdEst che presenterà il secondo dossier sulle mafie in Emilia Romagna, in collaborazione con il Presidio Libera Peppe Tizian di Carpi. Sabato sarà invece dedicato ai più giovani, alla musica e alla varietà dei generi, con i concerti della band Appaloosa e l’hip hop sperimentale del duo Uochi Toki, anche se non mancheranno temi spinosi come quello dei diritti, dell’immigrazione e delle carceri, grazie al documentario La prigione degli altri, Carcere e Città di Giancarlo Ferrari. Domenica la giornata inizierà con una bella biciclettata con partenza dal Centro Sociale di Cibeno alle 10, che si concluderà con il Pranzo Sociale sempre presso il Circolo. Nel pomeriggio, insieme a Cgil, Udi e Coordinamento Pari Opportunità delle Terre d’Argine, si parlerà di Resistenze al femminile con il documentario Le ragazze di Montefiorino

di Anna Reiter, la presenza di Aude Pacchioni, presidente Anpi provinciale e con le testimonianze dirette di staffette, attiviste e lavoratrici, per riflettere su miglioramenti e peggioramenti della condizione delle donne dalla Liberazione a oggi, mentre la sera si esibirà la Scuola di canto del Circolo Cabassi con lo spettacolo incantARCI e la scuola di ballo Red Moon del Circolo la Rinascita di Budrione. Durante le giornate della festa sarà possibile avere gnocco fritto e grigliate anche da asporto, e la festa vedrà la presenza dell’ottimo Birrificio Dada di Correggio, con le sue birre artigianali. L’arte sarà infine protagonista con varie mostre e banchetti, tra cui quello della storica Officina Typo di Modena e i bambini potranno giocare, creare e divertirsi con tanti materiali diversi presso lo spazio RicreARTI! allestito nel parco vicino al Centro Sociale dalle 17 di sabato 8 giugno e domenica 9 giugno e durante il quale avrà luogo il laboratorio Resistente come un albero a cura dalla cooperativa Giravolta.

10 giugno - ore 15 Festival Internazionale VCL Voce Canto Lirico Tappa di Semifinale del Festival canoro Giuria della Tappa M° Angelo Valsiglio, direttore d’orchestra Laura Brioli, soprano Carlo Colombara, basso Alessandra Rossi, soprano Al Pianoforte: M° Roberto Rossetto Cortile d’Onore 11 giugno - ore 21 Presentazione del libro Politici e malandrini Di Enzo Ciconte Dialoga con l’autore Pierluigi Senatore di Radio Bruno Piazza Garibaldi 12 giugno - ore 20.30 Extras cover show Cena a buffet con musica live Circolo Guerzoni 13 giugno - ore 21 Il bello di fare musica insieme Junior Orchestra Vecchi Tonelli Alice Lombardi,soprano M° Concertatore: Pietro Scalvini Musiche di: Vivaldi, Mozart, Beethoven, Schubert Sala Mori

Il 9 giugno, a partire dalle 9, il collettivo Stuffa, in collaborazione con Arti Vive Festival, presenta la Maratona fotografica. Ritrovo nel Piazzale della Meridiana

...12 temi / 12 scatti / 12 ore...

pre-iscrizion potrà essere effettuata mandando una mail all’indirizzo studiostuffa@gmail.com indicando: nome e cognome, numero di telefono, indirizzo e-mail e supporto scelto (rullino o usa e getta). Le pre-iscrizioni si chiuderanno alle 12 di sabato 8 giugno. Il costo dell’iscrizione è di 10 euro che serviranno per coprire i costi di sviluppo, stampa della mostra finale e i premi. A ogni

tappa verrà consegnato un foglio con i tre temi per quelle tre ore e tutte le indicazioni utili al raggiungimento della tappa successiva, per un totale di 12 ore, 12 temi e 4 tappe. Per effettuare l’iscrizione vera e propria sarà invece necessario presentarsi la mattina stessa con un documento di identità valido. Il numero di iscritti massimo è pari a 100. La maratona inizierà domenica 9 giugno, alle 10 e i partecipanti si dovranno presentare almeno un’ora prima dell’inizio della maratona, presso il piazzale della Meridiana di Carpi (parcheggio Poste centrali), con la propria macchina fotografica analogica e un documento, per completare l’iscrizione. I partecipanti riceveranno un rullino 200 asa a colori, oppure una macchina usa e

getta 400 asa a colori dotata di flash, una mappa della città con segnalata la tappa successiva e i primi tre temi. Le pellicole sono numerate e non potranno esserne utilizzate altre se non quelle consegnate dall’organizzazione. Necessario per il proseguimento della gara è che gli iscritti si presentino ogni tre ore nei luoghi segnalati, per ritirare i tre nuovi temi, pena l’eliminazione dalla maratona, fino alla tappa finale in cui sarà possibile consegnare la propria pellicola. E’ possibile non completare l’intero percorso di 12 ore senza essere squalificati: è necessario però consegnare la pellicola agli organizzatori in uno dei luoghi di ritrovo. Il partecipante in questo caso potrà concorrere per i temi che avrà scattato a condizione che l’ordine degli stessi sia rispettato. Sarà una giuria a designare i vincitori della maratona. Ci saranno due categorie di vincitori: la miglior sequenza di fotografie, giudicato in base alla totalità della sua produzione e la migliore fotografia per ogni singolo tema.


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Calcio – Il Carpi supera indenne il Sudtirol (2-2) e conquista la finale con il Lecce per la serie B. Domenica Gara-1 al Cabassi (ore 15, diretta Raisport)

Davide contro Golia

I salentini sono un gigante stanco, ma strafavorito e obbligato a vincere. I biancorossi partono all’inseguimento leggeri, per il gusto di un’impresa storica. L’analisi del confronto per scomposizione.

A cura di Enrico Gualtieri

IL MOMENTO

CARPI

Il momento

Condannato a vincere

Il richiamo della Storia e dell’impossibile Il Carpi recita la parte del debole. Per non soccombere deve battere anche la logica. O riesce a demolire la sicurezza di superiorità del Lecce, oppure perderà secondo natura. Quindi può farcela solo attuando un piano di distruzione mentale e atletica. Per congegnarlo parte da cinque certezze fondamentali: 1) E’ sfavorito. Quindi non corre il rischio di venire schiacciato dall’evento. Può semplicemente accettare il diritto a un altro grande richiamo della Storia, il secondo consecutivo, il terzo in 16 anni. E’ abbondantemente a credito. Ma stavolta proverà ad assecondarlo prendendosi il gusto di sfidare l’impossibile. 2) Deve aggiudicarsi almeno una gara su due. Questo è un indubbio svantaggio numerico. Ma non lo è necessariamente sul piano strategico. Quantomeno non per la squadra di Brini: quando ha speculato troppo sul risultato, è andata in sofferenza; quando invece ha aggredito le partite con leggerezza ed urgenza, ha saputo essere travolgente. 3) Sta meglio. Ha più fiato e gamba. A questo livello è la peggior squadra da incontrare qualora si tratti di rincorrerla. E’ dunque l’avversario più difficile per il Lecce. 4) L’eredità della semifinale. I biancorossi hanno valicato il Sudtirol senza perdere. Sono cioè tornati indenni dal Mortirolo. Dominando al Sole, ma anche dimostrando di saper soffrire sui greppi più ripidi, in mezzo alla neve. Le tormente temprano: chi vi sopravvive, in genere, si scopre più forte. 5) L’ambiente. In regular season il Lecce ha battuto chiunque, tranne due eccezioni: una è l’Albinoleffe, l’altra appunto il Carpi. Che sul terreno di casa ha già vinto per sfinimento. Comincerà davanti al suo pubblico, spinto da un’attesa fin quasi liturgica. Sotto il suo cielo, dentro il suo stadio. Il Cabassi si vestirà a festa per incorniciare la partita più importante di tutte quelle che abbia ospitato in 85 anni di vita.

GLI UOMINI

Tornano Terigi e Papini I numeri della gestione Brini sono brillantissimi, quantificano un grande salto di personalità: sotto la sua guida, il Carpi ha sempre segnato e vinto più del 50% delle partite (7 su 12). In casa è andato sempre all’attacco. Soprattutto in trasferta è cresciuto per carattere e risolutezza. Ha perso solo con le pericolanti (Cuneo e Como), con le grandi non ha quasi mai subito l’iniziativa. Il guaio è nelle palle inattive: su situazioni generate da rimesse laterali, o punizioni dirette e indirette Sportiello ha incassato 13 degli ultimi 15 gol. Non c’è dubbio che sia lui l’uomo più in difficoltà. E’ incerto sul primo passo, ha smarrito tempi decisionali e tempi d’uscita. A gioco fermo, gli avversari gli mandano regolarmente un uomo addosso per confonderlo. Andrà recuperato nello spirito. E protetto con i centimetri e il peso dei saltatori migliori. Per questa ragione diventa importantissimo il rientro di Terigi: Gagliolo ha stupito per coraggio e sicurezza, ma gli farà posto. L’uomo più in forma è Della Rocca. Timbra il cartellino da tre gare consecutive, sta segnando gol semplici, a colpo sicuro. Li sente un attimo prima siano maturi. Vive cioè quel magic moment che prima o poi arriva per tutti i grandi centravanti. Concas tornerà ad orbitargli intorno, per riceverne le sponde e valorizzarle in profondità. E in fase di non possesso, sceglierà di volta in volta il portatore da aggredire (Giacomazzi, o il suo acerrimo amico Memushaj) In mediana, riprenderà posto Papini per dettare i tempi del pressing e proteggere la regia di Bianco. L’unico dubbio è il ginocchio di Melara. Se il dolore non passa, spazio a Pasciuti.

LE CHIAVI

“Un bambino li guiderà” Prevedibilmente sarà una serie più elettrica che tattica. Si deciderà su piccoli particolari, ma saranno i nervi, la passione, la forza di volontà a determinarli. L’indicatore della bilancia è nel numero di possessi e di capovolgimenti. In una parola: ritmo. Il Lecce vorrà anestetizzarlo, perché è una massa informe di talento disorganizzato. E non ha giocatori adatti a correre all’indietro. Terrà palla senza scoprirsi troppo, soprattutto sulle fasce, almeno all’andata. Il Carpi perciò deve shakerare la palude di passaggi che gli verrà opposta. Agitare i tangheri sudamericani (Giacomazzi, Bogliacino, Chevanton), mandargli continuamente uomini addosso. Senza farsi ipnotizzare dai loro arabeschi. E deve far valere tutto quello che il Lecce non sa e non può essere. Cioè grande spirito d’insieme e un’organizzazione profondamente all’italiana ma di qualità: difesa stretta, massima attenzione in fase d’aiuto-recuperodisimpegno, attaccanti aggressivi, ripartenze supersoniche, scambi veloci al limite dell’area. Più un massiccio investimento sull’uomo che è la metafora esatta della missione da compiere: Di Gaudio. Uno di quei minuscoli “signor nessuno” che a un certo punto si alzano sul predellino del calcio e cominciano a comandare. All’andata di regular fece saltare Giacomazzi in cinque minuti. Il Lecce è Golia. Ma il Carpi ha quantomeno le Scritture dalla sua, poiché possiede almeno un Davide. Che non più tardi di domenica scorsa ha spiegato come si fa. Quante chances avreste dato a un fantolino di 170 cm (a spingere) di segnare di testa dal limite dell’area? Poche, forse meno che a una goccia di rugiada all’inferno. Quante chances la Natura avrebbe concesso a un “Pudducinu” (dal siculo: pulcino) di guidare un branco di huskies fuori dalla tundra polare? Nessuna. Eppure tutto questo è già successo. Dal libro del profeta Isaia: “A child shall lead them”. “Un bambino li guiderà”.

LECCE

Se per il Carpi ne è l’apice, per il Lecce questa finale è nient’altro che un incidente della Storia. Non può affatto viverla come un premio. Anzi, si sente sostanzialmente nel posto sbagliato. Schiera una differenza misurabile in circa 800 partite di serie A rispetto all’avversario. E gli cresce di svariati milioni di Euro per monte-stipendi. Ha scontato Scommessopoli, e anche molti peccati durante la stagione, travagliata e innaturale, dentro un palcoscenico che è andato decisamente stretto a tutti. Specialmente alla città. Si è in parte sopravvalutato. Molto più spesso ha sottovalutato la Lega Pro. Ha vissuto la crisi dei supereroi che vedono per la prima volta il proprio sangue. E poi quella dei dittatori quando il popolo s’innamora della democrazia. Avrebbe dovuto uccidere il campionato, condurlo in solitaria. Invece si è ritrovato presto circondato e poi stecchito all’ultima giornata. Perdere l’appello per la Serie B, insomma, non sarebbe una semplice questione sportiva. Bensì un fallimento. In primo luogo economico, ma non solo. E’ dunque condannato a vincere, come se fosse l’ultima tappa di un lungo percorso di espiazione. Arriva all’appuntamento con i giocatori migliori, i favori del pronostico, due risultati disponibili, e la possibilità di disputare il ritorno nel proprio catino bollente. Ma anche con molta pressione, poca condizione, e qualche acciacco importante (su tutti Foti: capocannoniere con 8 reti, da tempo alle prese con la lombagia).

I BIGLIETTI

Distinti semi-riaperti Ingresso gratuito per gli Under 8

S

i risolve momentaneamente, con un piccolo compromesso all’italiana, l’annosa questione dei Distinti: domenica riapriranno al pubblico di casa, ma solo al 50%. Con la deroga concessa dalla Prefettura, il Carpi può mettere in vendita altri 615 biglietti per i posti del semi-settore adiacente alla curva ovest. L’altro semi-settore, viceversa, rimarrà vuoto “per ragioni di sicurezza”. La prevendita è attiva: giovedì 6 e venerdì 7 giugno, dalle ore 15 alle ore 19.30, presso la biglietteria di via Carlo Marx; Sabato 8 Giugno, dalle ore 10 alle ore 13, e dalle ore 14 alle ore 19, presso la biglietteria di via Ugo da Carpi; Domenica 9 Giugno (giorno della gara), dalle ore 10 fino all’inizio del secondo tempo, presso la biglietteria di via Ugo da Carpi. Prezzi: Tribuna Centrale 32.00 euro ; Tribuna Azzurra 22 euro; Tribuna Biancorossa 18 euro; Curva Ovest 12 euro; Distinti 12 euro. Ingresso gratuito per i bambini di età inferiore agli 8 anni.

eccellenza – Correggese avanti

A

vanza la Correggese verso la D, spinta da un pubblico mai visto di là dal Tresinaro in epoca recente (circa 800 unità). Gli uomini di Salmi conquistano il passaggio del turno dimostrando grande solidità fisica e mentale al cospetto di un avversario difficilissimo. Resistono alla pressione, non scadono nella rissa. Il Subasio tiene a lungo la partita sul cavo dell’alta tensione. Ma alla fine cede di nervi, chiude in dieci senza il leader della difesa e l’allenatore (entrambi espulsi). E non riesce a segnare il gol che gli sarebbe servito. Lo 0-0, perciò, promuove Napoli e soci che domenica inizieranno la serie decisiva con il Terracina (secondo nel girone laziale). Gara-1 al “Borelli”, ore 16.30. Il ritorno, sette giorni più tardi, a campo invertito. E.G.

promozione – Solierese, finale amara

S

i conclude amaramente la stagione della Solierese battuta di risicatissima misura dalla Centese in finale di Coppa (0-1), dove perde anche capitan Campedelli (rottura del tendine d’Achille, carriera forse finita). Va dunque a Federico Farolfi l’ideale derby in panchina con Claudio Nannini: due “ragazzi di zio Tomeazzi”, nel primo Carpi a Zona di fine Anni ’80. La strada per il ripescaggio in Eccellenza è dunque sbarrata, ma non del tutto compromessa. La società gialloblu fa sapere che comunque inoltrerà la richiesta. E.G.

GLI UOMINI

Dubbi a centrocampo Difficile indovinare l’undici di Gustinetti. Ha sicuramente più angosce lui di noi che proviamo ad ipotizzarlo. Si è appena insediato, è obbligato a ragionare per prototipi, non per assoluti. I dubbi li ha a centrocampo, certamente il reparto più discusso e controverso lungo tutta la stagione. In semifinale ha ragionato in opposizione, schierando un rombo speculare a quello dell’Entella. Con un solo incontrista da vertice basso e la creatività spumeggiante di Bogliacino in trequarti, come collante ideale tra il calcio rock di Memushaj e quello placido, rioplatense di Giacomazzi. Due opposti sovente inconciliabili. Ora però l’infortunio di Zappacosta accorcia la coperta: resta un solo mediano a disposizione, De Rose (al rientro da squalifica). E’ perciò presumibile che l’assetto cambi, con la rinuncia a una punta. Per infoltire le fasce, prevenire le sovrapposizioni di Sperotto e Letizia, e predisporre raddoppi su Di Gaudio. La prima opzione è il rigenerato Vanin (in gol domenica scorsa); l’altra è la staffetta mancina Chiricò-Falco, ovvero le due schegge fenomenali del vivaio. La difesa invece è un punto di equilibrio. Si è abbastanza stabilizzata con grande esperienza al centro (Esposito-Martinez più Benassi tra i pali), e due terzini diversi sui lati (Diniz: di copertura; Tomi: d’affondo).

LE CHIAVI

“El hombre del pueblo”: il LEC-CHE L’avversario non c’entra nulla con quello appena battuto in semifinale. Se il calcio fosse una circonferenza, il Sudtirol e il Lecce starebbero su punti separati da un intero diametro. Se fossero musica: uno sarebbe l’opera, l’altro una jazz session. Non c’è coralità a memoria, non può esserci dopo 3 direttori d’orchestra cambiati nel giro di sei mesi. Non può avere avuto tempo Gustinetti di mettere armonia alla melodia. Sa oltretutto di avere poca benzina a disposizione. Punta quindi tutto sugli stimoli dei singoli, sui ticchi, gli estri, le geometrie, gli strumenti e le improvvisazioni individuali. Il Lecce è fondamentalmente una grande squadra mai nata. L’idea di dare uno spartito comune a tutti i solisti è stata impraticabile. Troppo divisi, per passo, abitudini e attitudini di gioco. E pure troppo simili nel volersi prendere il proscenio senza accettare ombre o compromessi. E’ stato questo il suo limite. Adesso però, non c’è dubbio che dentro una serie di due partite senza domani, possa risultarne la principale forza. Ognuno dei primi violini può bastare perché può risolvere. Ce n’è uno però che più degli altri ne rappresenta l’anima, il senso trascinatore e semplificatore. E’ Ernesto Javier Chevanton. Il CHE, “el hombre del pueblo”. Un guerriero con due piume al posto dei piedi. In missione per conto della gente che lo ha adottato. L’estate scorsa fu richiamato in Uruguay. Risposta: “No grazie. Ho un debito nei confronti di Lecce. Firmo in bianco, me ne andrò quando mi diranno che non servo più”. E’ certamente l’unico dei grandi simboli in cui la città riesce ancora a riconoscersi. Quando Lerda lo ha fatto fuori, si è di fatto precluso ogni possibilità di concludere la stagione in panchina. Poi Toma si è abbandonato a lui, fino quasi a spremerlo del tutto. In semifinale, Gustinetti lo ha centellinato. A sensazione, non dispone di più di un’ora ad alto livello. Ma sa come farsela bastare: 4 degli ultimi 8 gol del Lecce sono suoi. Se il Carpi troverà il modo di disinnescarlo, si porterà molto avanti col lavoro.


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E dopo Paola Cardullo alla L•J Volley arriva anche Samanta Fabris

Ennesimo colpo di mercato per coach Chiappafreddo

F

ino allo scorso anno, prima dell’infortunio che l’ha tenuta fuori per l’intera stagione, Paola Cardullo (in foto) era considerata il miglior libero del mondo. Ora, a tanti mesi di distanza, il peggio è finalmente alle spalle e la voglia di riprendersi questo titolo è tanta. La rinascita parte da Modena, dal nuovo progetto targato L•J Volley, di cui la giocatrice di Omegna è il primo grande botto di mercato. “Stare fuori quest’ultimo anno è stato pesante per me – racconta Paola - mi è mancato il campo. Non vedo l’ora di rientrare e, soprattutto, di farlo con una squadra come Modena che ha un progetto indubbiamente serio e ambizioso nel corso del tempo e degli anni. Si parte con basi ottime e non potevo desiderare società migliore per ricominciare, sono felice. Ho già conosciuto diverse persone dello staff e anche alcune future compagne, mi sono trovata molto bene con tutte. Mi aspetto un anno molto bello sia a livello sportivo che personale”. Non è stato semplice per una grande campionessa rimanere ai margini così a lungo. Ecco quindi che Cardullo vuole recuperare il tempo perduto e bruciare le tappe per farsi trovare pronta a fine estate quando inizierà davvero la nuova stagione. “Ho avuto l’ok per quanto riguarda la caviglia dal chirurgo, ma sono rimasta ferma tanto e per parecchio tempo anche usando le stampelle. Dal punto di vista fisico, quindi,

sto già cercando di rimettermi in pari così da arrivare al 100% alla ripresa della nuova stagione. E’ anche nel mio interesse curare l’aspetto fisico e muscolare che, inevitabilmente, non può essere al top dopo il lungo stop. Sto lavorando per farmi trovare pronta”.Con questo colpo di mercato la neonata L•J Volley si è garantita un valore aggiunto sul campo, ma anche sugli spalti dove, sicuramente, il pubblico accorrerà numeroso. L’inizio di settimana porta nuove importanti notizie per quanto riguarda la costruzione della squadra che sarà guidata dal coach Mauro Chiappafreddo. Il general manager Carmelo Borruto, infatti, ha concluso una nuova importante trattativa che va a riempire la quarta casella nel roster della L•J Volley che sarà occupata, dopo l’ottima annata con la maglia di Chieri Torino, dall’opposta croata Samanta Fabris. Nata a Pola nel 1992, la giocatrice arriva a Modena con un contratto biennale, come le future compagne già ufficializzate, per consacrarsi definitivamente sul palcoscenico italiano, ma

anche internazionale dato che dal 2011 veste la maglia della nazionale del proprio paese. Braccio pesante, ma anche grande qualità per Samanta che può contare su doti fisiche non comuni. Tutte caratteristiche queste che l’hanno portata a essere ambita da tanti grandi club negli ultimi mesi, prima che il general manager modenese riuscisse a operare lo scatto decisivo e a strapparla, appunto, alla folta concorrenza. Già ben rifornito, infine, il palmares per la Fabris che può contare quattro titoli nazionali e una coppa di Croazia vinti vestendo fin da ragazzina, dal 2008 al 2012, la casacca dello ZOK Rijeka. Mancano ancora diversi mesi all’inizio vero e proprio della stagione 2013-14, la prima per la neonata L•J Volley che, però, vuole già porsi al fianco della città e dei suoi futuri tifosi. Da qualche giorno, infatti, è aperto il primo canale interattivo con il mondo sui social network ovvero la pagina ufficiale Facebook che potrete trovare all’indirizzo http://www.facebook. com/LJVolley. Foto, notizie, curiosità, giochi e tanto altro vi accompagnerà con il passare delle settimane in attesa di vedere e applaudire dopo l’estate la squadra impegnata sul campo.

Si sono disputate al Palazzetto Monia Franciosi di Novi le finali del Torneo Memorial G.Bevini Ragazze e Juniores Femminile organizzate dal Comitato Provinciale Fipav

Festeggiata la fine dell’anno sportivo nel cuore della zona del cratere

G.S.M. Mondial Città di Carpi alle Finali Nazionali Under 16 conquista l’11° posto

Tra le migliori formazioni italiane giovanili

Squadra: Alessia Capasso(K), Alessia Pucillo, Caterina Tagliavini, Cristina Corghi, Laura Boni, Laura Garcia, Silvia Bassoli, Erika Corsi, Camilla Guerzoni, Valentina Trevisani, Sara Fiorini, Silvia Dallari, Isabel Albinelli, Giacomo Meschieri (1°), Gabriele Forghieri (2° allenatore) e Davide Filoni(fisioterapista)

G

rande soddisfazione per l’ottimo comportamento della formazione Under 16 della coppia Meschieri - Forghieri, nella quattro giorni dei Campionati Italiani di Chioggia. Un 11° posto su 16 pretendenti che proietta la G.S.M. Mondial Città di Carpi tra le migliori formazioni italiane giovanili. Non si poteva certamente pensare di arrivare tra le prime 8 considerato il divario tecnico già con le prime formazioni incontrate nei gironi di qualificazione come l’Orago Volley (formazione che ha vinto il titolo Italiano) e il Volleyrò Casal de

Pazzi (arrivata anch’essa tra le prime), ma forse con un pizzico di malizia e di concentrazione in più, un paio di posti in più si potevano scalare. Complimenti in ogni caso a tutte le ragazze e allo staff tecnico presenti per l’impegno dimostrato. Ora è il momento di un “rompete le righe generale” per permettere alle ragazze di concludere l’impegno scolastico e, successivamente, di approfittare di un periodo di riposo per ricaricare le batterie in vista della prossima stagione alla quale lo staff dirigenziale, già da alcune settimane, si sta adoperando per allestire le formazioni

più omogenee possibili e pianificare una stagione di obiettivi che dia le maggiori soddisfazioni possibili alla Società e alle ragazze che amano questo sport. “Un doveroso e ultimo pensiero è dovuto all’organizzazione della manifestazione di Chioggia ed esattamente alla Fipav Veneto, alla Fipav Venezia e a tutti coloro che hanno lavorato da tempo per la riuscita di questo evento a cui abbiamo partecipato e di cui abbiamo apprezzato la serietà, l’organizzazione e l’efficienza”, hanno dichiarato i dirigenti della G.S.M. Mondial Città di Carpi.

Circa ottanta allievi dell’associazione sportiva dilettantistica Sparkling Project hanno calcato la scena del Teatro Pedrazzoli di Fabbrico, domenica 2 giugno, per mettere in scena SmArt 2.13

Quando la danza diventa arte...

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i sono disputate al Palazzetto Monia Franciosi di Novi le finali del Torneo Memorial G.Bevini Ragazze e Juniores Femminile organizzate dal Comitato Provinciale Fipav per festeggiare la fine dell’anno sportivo proprio nel cuore della zona del cratere a distanza di dodici mesi dai tragici eventi del 2012, grazie alla collaborazione dell’Associazione Sportiva Aneser e del Comune di Novi. All’inizio delle due gare è stato osservato un minuto di silenzio per ricordare le vittime del terremoto e tutti coloro che hanno subito danni e perdite a causa del sisma. La Fipav di Modena ha confermato il proprio impegno a favore di tutte le realtà pallavolistiche della zona del terremoto dopo quanto già fatto nel corso di questi ultimi dodici mesi. Il campo ha dato i seguenti verdetti: la Finale del Torneo Memorial G.Bevini Ragazze è stata vinta dalla Pallavolo VGM Blu (nella foto in alto) sull’AS Corlo per 3 a 0 mentre la Juniores Femminile ha visto il successo della Pallavolo VGM Rossa (nella seconda foto) per 3 a 0 sul Volley Castelvetro. Alle premiazioni hanno presenziato Francesco Pupo Dall’Olio un mito della pallavolo modenese, Luciano Molinari allenatore della Cec Universal Carpi B1 Maschile, l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Novi Dario Zenoni, il vice-presidente del CP di Modena Maurizio Marinelli e il consigliere Giampaolo Morandi. Sono stati infine consegnati dal Commissario Arbitri Christian Gianaroli a tre arbitri che hanno subito danni dal terremoto le somme raccolte dai colleghi modenesi.

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urante la serata si sono avvicendati gruppi di varie discipline dalla danza al wushu kung fu, dalla musica d’insieme e chitarra al teatro per bambini. Gli insegnanti Riccardo Landini (musica d’insieme e chitarra), Mirko Forghieri, Daniele Mari e Giuseppe Vitale (wushu kung fu), M.Giulia Campioli, Gaia Davolio e Claudio Mariotti (teatro per bambini), Valentina Corradi (Dan-

za e Movimento Creativo) e Nadia Predella (tai ji quan) sotto la direzione artistica di Erika Grassi (danza educativa, propedeutica alla danza, danza classica e moderncontemporanea), hanno organizzato le esibizioni seguendo un tema comune: Il confine. Tre sono stati i filoni principali in cui sono state raggruppate le idee raccolte con gli allievi: il confine tra la realtà e la fantasia, che ha coinvolto i bimbi più piccoli a

partire dai 3-4 anni; il confine in senso fisico e geografico; e il confine/non-confine del pensiero,come superamento dei propri preconcetti per arrivare a una capacità di riflessione personale più ampia e profonda. L’associazione, che ha sede a Carpi, in via Liguria 3, in uno spazio progettato appositamente per la danza e le arti, propone anche corsi di yoga, pilates e aikido. Per info: www.sparklingproject.it - 059.4731600.

Nuovi successi per il gruppo di Kung Fu Wushu dell’A.S.D. Sparkling Project

Il medagliere si arricchisce

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uovi successi per i ragazzi di Cina, il gruppo di Kung Fu Wushu che ha sede presso la A.S.D. Sparkling Project in via Liguria 3, a Carpi. A distanza di poche settimane dalle vittorie conseguite alla gara di Bologna, i ragazzi del

gruppo e gli insegnanti Mirko Forghieri, Giuseppe Vitale e Daniele Mari hanno parteci-

pato, il 25 maggio scorso, a Finale Emilia, al 1° Trofeo Fiwuk Emilia Romagna, dove hanno collezionato piazzamenti dal 1° al 3° posto nelle varie categorie e specialità. Dalle forme prestabilite singole a quelle di gruppo, dalla specialità a mano nuda alle armi, i pre-agonisti e gli agonisti di Cina hanno dato prova di abilità tecnica, concentrazione e impeccabile qualità di esecuzione.


07.06.2013 n° 22

22 Pallanuoto cabassi - I risultati Nuotatori Ravennati - Cabassi: 4 - 5

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artita tiratissima su un campo difficile come quello di Ravenna, la sorte della gara è rimasta in equilibrio fino alla fine. Entrambe le difese sono riuscite ad arginare la varie fasi d’attacco: a tre minuti dalla fine il Ravenna segna il gol del momentaneo vantaggio, a quel punto per l’Under 15 della Cabassi sembrava ormai finita, ma i carpigiani hanno avuto la forza di reagire portandosi in pareggio prima e a trovare il gol della vittoria poi. Cabassi - Pol. Olimpia Vignola: 7 - 11

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’Under 13 della Cabassi gioca l’ultima partita di Campionato della Fase Girone Emilia in casa contro la fortissima squadra di Vignola. I cabassini hanno giocato come sanno e sono andati a segno nel primo tempo lasciando basiti gli avversari che nel 1° tempo vanno sotto di 3 a 0. Sul lungo termine però la maggiore prestanza fisica degli avversari si fa sentire e i vignolesi vincono. “Sono molto contento della prestazione dei ragazzi, abbiamo perso, è vero, ma abbiamo lottato su tutti i palloni e abbiamo fatto vedere il nostro gioco, che nelle precedenti tre partite non si era visto”, ha commentato l’allenatore Roberto Sgarbi. Adria Nuoto - Cabassi: 13 - 10

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a posta in palio era altissima e la Serie C della Cabassi lo sapeva bene, ma purtroppo non è riuscita a mettere in campo tutta la cattiveria che serviva per portare a casa i 3 punti. Nei primi due tempi l’equilibrio l’ha fatta da padrone, poi a metà del terzo parziale l’Adria approfitta delle troppe incertezze carpigiane e si porta avanti di 5 gol, ma gli ospiti non ci stanno e sfruttando al meglio un paio di superiorità numeriche, si riportano sotto. Nel quarto tempo la Cabassi prova a dare il tutto per tutto, ma purtroppo non riesce ad agguantare il risultato.

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uest’anno al Carpi Vela è andata meglio, dopo il ritiro per rottura gennaker dello scorso anno dell’Act1 della Regata dei Cetacei, il circolo velico carpigiano, il 31 maggio, ha partecipato all’ACT3 della Regata dei Cetacei da Viareggio all’isola di Capraia in notturna ottenendo un buon risultato. L’equipaggio guidato da Massimo Artioli a bordo di un first 36,7 ha ottenuto l’8 posto assoluto su 40 iscritti alla regata e viste le condizioni avverse arrivati in 17. Partenza ore 20,30 di venerdì 31 maggio davanti Viareggio con navigazione in bolina diretta sull’isola di Capraia , 52 miglia con onda di 3 metri al traverso e vento teso a 18 nodi fino alle 3 del mattino, quando il vento si è fermato lasciando solo l’onda a tenere compagnia ai regatanti. Delle 9 ore previste, l’equipaggio del Carpi Vela è arrivato in 11 ore, in ottava posizione assoluta e a un passo dal risultato di categoria.

L’equipaggio del Carpi Vela è arrivato in 11 ore in ottava posizione assoluta e a un passo dal risultato di categoria

Il Carpi Vela alla Regata dei Cetacei

In basso a destra: Stefano Boccolari prodiere, Massimo Artioli skipper e tattico, Mirco Benazzi randista. In alto da destra: Massimo Bellodi timoniere, Enrico Calvano tailer e Vittorio Casarini tailer.

Bocce - Mp Filtri Rinascita di Budrione

Buoni risultati per gli atleti di casa

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abato 1° giugno, a Brescia, si è svolto il Memorial nazionale Mensi Bonomi che ha visto schierate 127 coppie. Grande vittoria per la coppia della Mp Filtri Rinascita di Budrione composta da Viscusi e Luraghi. Classifica finale: 1° Viscusi - Luraghi ( Mp Filtri Rinascita) - 2° D’Alterio Antonini (Alto Verbano) - 3° Leoni - Bergamelli (Casabella) - 4° Rizzardi - Leonini (Inox Macel) - 5° Bosio Molinari (Castelcovati).

Domenica 2 giugno si è svolto, in provincia di Bergamo, il 50° Trofeo Città dei Mille, Luca Viscusi

rientrante nel Circuito Fib Nazionale. A contendersi il titolo, 136 individualisti della categoria A1 e A. Ottimo secondo posto del campione del mondo Paolo Signorini della Mp Filtri Rinascita. Quarto posto invece per il compagno di squadra Luca Viscusi campione mondiale Under 23. I due si sono affrontati in semifinale. Classifica finale: 1° Giuseppe D’Alterio (Alto Verbano) - 2° Paolo Signorini (Mp Filtri Rinascita) - 3° Silvano Lorenzi (Bergamo) - 4° Luca Viscusi (Mp Filtri Rinascita) - 5° Daniel Tarantino (Rubierese).

Basket Serie C2

Spareggi Salvezza di CasaAttiva Carpi CasaAttiva Carpi - Ghepard Bologna: 65-61 (25-17, 38-30, 46-44)

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ara sulla sponda carpigiana fino a metà, poi il rientro ospite con Malagoli e compagni fermi sulle gambe. Poi nell’ultima frazione le bombe di Compagnoni, Losi e ancora Malagoli rispediscono indietro i bolognesi.


07.06.2013 n째 22

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