Tempo n 26

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www.temponews.it tempo.carpi

venerdì 4 luglio 2014 anno XV - n. 26

a soli € 0,50 in edicola

Settimanale di

@Tempo_di_Carpi

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

Un nuovo inizio

Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa

Giuliano Cavaletti e Daniela Dallavalle

e’ nel segno del bianco la nuova “Casa” di greda srl

Marco Bianchi, Adolfo Lugli e Giorgio Bettelli

La Rocca: non chiamatela solo libreria

Marcella Menozzi Marco Lugli e Valentina Soncini

I carpigiani Marco Lugli e Valentina Soncini hanno creato Capperi, un Bed & Breakfast in Salento. Una vita, la loro, fatta di mare e sole, alla riscoperta del piacere delle cose semplici.

tra le righe:

marcella menozzi ha realizzato il video delle nozze di ramazzotti

mirco benazzi incontra il principe di monaco

Via Paolo Guaitoli: il deserto di Jessica Bianchi avanza... SANITA’

la Polisportiva d. Pietri

sarà il nuovo polo della salute? SOCIETA’

è la natura la protagonista del nuovo album della band na isna

E state

2014

Consigliato da:

Corso Alberto Pio

SPECIALE CASA

Uomini soli sempre più poveri

Mirco Benazzi

Il centro di Carpi si illumina a festa! I NEGOZI DEL CENTRO STORICO TI ASPETTANO

TUTTI I MERCOLEDÌ DI LUGLIO FINO ALLE 23.00 Assapora il piacere di una passeggiata ammirando le vetrine. Dopo una giornata di lavoro, goditi Carpi!


venerdì 4 luglio 2014

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anno XV - n. 26

Tra le righe...

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a desertificazione della via della catena ha contorni ormai drammatici. Altre tre serrande si sono abbassate nelle ultime settimane. Il risultato? Le attività commerciali che resistono in via Paolo Guaitoli si contano sulle dita di una mano. Malgrado la sua posizione centralissima, vera e propria porta su Piazza Martiri, la strada è da anni esclusa dall’asse dello shopping. E allora perché non trasformarla in un salotto? Immaginatela piena di locali e botteghe alimentari. Un vero e proprio polo di aggregazione, all’insegna del buon cibo e del divertimento, sul modello di via Gallucci a Modena. Certo la crisi non incentiva la nascita di nuovi esercizi ma, una Giunta lungimirante, potrebbe sin da ora tentare di dare nuova linfa alla strada, prevedendo agevolazioni fiscali per coloro che vi vorranno investire e trovando un accordo con i proprietari degli immobili affinché li offrano in affitto a prezzi ragionevoli. Una riqualificazione che veda il protagonismo di diversi attori, dal pubblico al privato, per cercare di fare di questo angolo del centro di Carpi una meta per gli amanti della buona tavola. J.B.

Via Paolo Guaitoli: il deserto avanza

Foto della settimana...

Vetrine abbassate in via Paolo Guaitoli

Frase della settimana...

“Scommetto che le strade dove interverranno per sostituire le tubature in eternit saranno le stesse appena asfaltate, così spenderanno altri soldi per i cantieri. Ho questo strano presentimento Bellelli Matteo, ops scusate, Alberto Renzi…”. Commento di Giulio sul nostro portale www.temponews.it

Il graffio Domenica 29 giugno Viale Manzoni

La Iena

Si moltiplicano i tentativi di truffa. Crisi docet. attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE

LA TUA AUTO RIPARATA E VERNICIATA... COME NUOVA! Via dell’Agricoltura, 7/9/11 Carpi (MO) Tel. 059/680472 info@carrozzeriamoderna.biz www.carrozzeriamoderna.biz

Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059.698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 2 luglio 2014


venerdì 4 luglio 2014 Giuseppe Schena

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La Polisportiva Dorando Pietri di via Nuova Ponente potrebbe trasformarsi in un vero e proprio polo della salute ospitando il Consultorio, il Centro Prelievi e numerosi servizi di medicina primaria. Il futuro della sanità passerà da qui?/2

La Fondazione Crc c’è

“La Fondazione analizzerà, come di consueto in concerto con le istituzioni preposte e in base alle esigenze e possibilità che si dovessero profilare, il percorso e le modalità più opportune da intraprendere affinché il territorio possa continuare ad avvalersi di risposte adeguate in fatto di cura e salute”.

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Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi

Entro fine luglio sarà completato il CdA

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o scorso 25 giugno il Consiglio di Indirizzo della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi si è riunito e ha assicurato al presidente Schena di giungere in tempi stretti al completamento dell’organo di amministrazione. Presumibilmente, il prossimo 22 luglio, si dovrebbe procedere con la nomina del nuovo consigliere dopo la defezione di Attilio Bedocchi. Bocche cucite sui papabili successori: come per la precedente votazione, ogni consigliere di indirizzo presenterà, nelle prossime settimane, le candidature; successivamente, dopo il consueto iter di verifica dei requisiti burocratici, si procederà con l’elezione.

a Polisportiva Dorando Pietri di fronte al progressivo impoverimento dell’ospedale di Carpi potrebbe trasformarsi in un vero e proprio polo della salute dove ricollocare numerosi servizi oggi compressi o del tutto inadeguati. Dal Consultorio cittadino al Centro Prelievi, dal Centro Diabetologico alla Pediatria di Comunità… Un progetto ambizioso che, in una congiuntura negativa come quella attuale, potrebbe far desistere un’Azienda sanitaria già di per sè poco propensa a investire sulla nostra città. Per difendere la tenuta socio-sanitaria di Carpi, garantire il diritto alla salute e correre in aiuto di un ente pubblico sempre più zoppicante, la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi assicura nuovamente il proprio impegno, come ci spiega il neo presidente Giuseppe Schena. “La Fondazione CR Carpi rivolge un’attenzione

specifica a tutti i progetti Considerata la direche le vengono sottoposti, zione intrapresa, alla affinché ricevano una valu- nostra città non resterà tazione adeguata in merito che una struttura ospealla loro reale fattibilità e al daliera a medio - bassa conseguente beneficio che intensità di cura. A ne trarrebbe fronte di ciò Per il territorio. riterrebbe difendere Il tema della opportuno la tenuta sanità, per sostenere la evidente sempre più socio-sanitaria importanza della nostra città, la medicina che riveste, è territoriale stato e rima- garantire il diritto anziché il alla salute e ne un carRamazzini? dine impor- correre in aiuto di “Il processo di tante per la un ente pubblico potenziamento Fondazione. del Ramazsempre più Qualora gli zini al quale, Enti preposti zoppicante, la negli anni, ha individuas- Fondazione partecipato la sero un Fondazione Cassa di progetto che CR Carpi ha Risparmio di richiedesse contribuito in Carpi assicura la nostra colmodo fondalaborazione, nuovamente il mentale ad questo verrà proprio avere sul terrisottoposto torio un presiimpegno. al giudizio dio sanitario dei Consigli che provvede- importante dotato di reparti ranno, come sempre, a una e strutture che hanno popronta e scrupolosa valuta- tuto rispondere a necessità zione”. diagnostiche e terapeutiche

dei cittadini, attraverso strumenti di altissimo profilo medico e tecnologico. Tutti gli investimenti che la Fondazione destina a enti e associazioni vengono costantemente monitorati affinché si traducano nell’esito per il quale sono stati concessi. Naturalmente, è in essere un’azione di controllo permanente, in merito a tempi e modalità, anche per le rilevanti risorse concesse al Ramazzini”. Giustamente prudente, il presidente si dichiara comunque possibilista e, garantisce: “riguardo a eventuali scenari futuri, la Fondazione analizzerà, come di consueto in concerto con le istituzioni preposte e in base alle esigenze e possibilità che si dovessero profilare, il percorso e le modalità più opportune da intraprendere affinché il territorio possa continuare ad avvalersi di risposte adeguate in fatto di cura e salute”. Jessica Bianchi

“Il Gruppo è in ottima salute e quello del 2013 è il miglior bilancio della storia di Aimag”, parola del direttore generale Antonio Dondi

Sinergas verso la fusione con Sorgea Energia “ S Il Gruppo è in ottima salute e quello del 2013 è il miglior bilancio della storia di Aimag”, parola del direttore generale del gruppo, Antonio Dondi. L’azienda, gli fa eco il presidente Mirco Arletti, dopo il duro colpo inflitto dal sisma, “è tornata alla piena operatività e, per la prima volta, dal 2005 a oggi, ha anche ridotto il proprio indebitamento che scende da 100 a 89 milioni. Abbiamo solide basi economico - finanziarie che ci consentiranno non solo di affrontare le sfide che ci attendono ma anche di avere le coperture necessarie per crescere ulteriormente”. Il valore della produzione del Gruppo si attesta intorno ai 214 milioni di euro con un Mol (margine operativo lordo) pari a 49,9 milioni, segnando un 12,5% in più rispetto al 2012, mentre l’utile netto di esercizio passa da 10 a 12,4 milioni (in aumento del 24% rispetto all’anno precedente). “Abbiamo lavorato sodo - prosegue Arletti - ma siamo riusciti a portare a casa risultati importanti”.

Chi è Sorgea Energia

orgea Energia srl è la società di vendita per i prodotti energetici del gruppo Sorgea srl, costituita nel 2003 in seguito alle disposizioni di legge che impongono la separazione societaria delle attività di distribuzione da quelle di vendita del gas. A oggi è partecipata al 28% da SoEnergy srl, società controllata dal gruppo Soelia spa, municipalizzata del Comune di Argenta. Sorgea Energia è attiva a Finale Emilia, Ravarino, Nonantola, Marano sul Panaro, Crevalcore e Sant’Agata Bolognese.

Aimag resta in Ostello

Sette chilometri in quattro anni

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esa inagibile dal sisma, la sede carpigiana di Aimag in via Alghisi è ancora in alto mare. “Il Comune di Carpi, proprietario dell’immobile, spiega il presidente del gruppo, Mirco Arletti - sta ancora ultimando il progetto di ristrutturazione e adeguamento sismico della struttura. Dopodiché occorrerà attendere il via libera ai lavori della Regione e quello della Soprintendenza per i Beni Storici e artistici, essendo lo stabile vincolato”. Ergo i locali dell’ostello continueranno a ospitare ancora a lungo gli sportelli di Aimag mentre le associazioni che hanno vinto l’appalto per la gestione della struttura resteranno per ora a bocca asciutta.

Entro il 2017 verranno sostituiti dai 6 ai 7 chilometri di tubature in cemento - amianto, per un investimento complessivo di 1 milione e 400mila euro, risorse già destinate a tale scopo”, spiega Davide De Battisti, dirigente del Servizio Idrico Integrato di Aimag. Le tubazioni più vecchie alle quali verrà data la precedenza si trovano nelle seguenti vie: “Fassi, Don Davide Albertario, 24 Maggio, Fratelli Cervi, Canalvecchio (Cortile), Sant’Antonio e Verrini (Fossoli), Petrarca, Livorno, Remesina esterna, Campagnola (Migliarina), Giandegola e Caselle (San Martino Secchia)”. Intanto Aimag continua a lavorare su un progetto complessivo di rifacimento degli oltre 200 chilometri di rete in eternit da sottoporre poi al Comune di Carpi. Un’operazione tanto costosa quanto indispensabile: “il costo dipende sostanzialmente dal diametro delle tubature (che va dai 40 ai 600 millimetri e comporta dai 200 ai 700 euro al metro) e dal contesto urbanistico sul quale si deve operare”.

Il principale è sicuramente l’intesa raggiunta con la multiutility Sorgea, formata dai soci Sorgea Energia srl (socio maggioritario) e SoEnergy srl (privato che detiene il 28%): “con 30 milioni di fatturato e 25mila clienti, la fusione tra Sorgea Energia e Sinergas consentirà al gruppo Aimag di crescere ulteriormente”. Ora spetta a un esperto nominato dal Tribunale di Modena pronunciarsi circa la congruità economica del valore delle due so-

cietà indicato nei progetti di fusione approvati dai rispettivi CDA; fusione che dovrebbe diventare operativa “entro la fine dell’anno”, spiega il presidente di Sinergas, Adelmo Bonvincini. Sinergas, inglobando Sorgea Energia, porterà “il suo fatturato annuo a 150 milioni, servendo 120mila clienti in quattro regioni: Emilia Romagna, Veneto, Lombardia e Trentino Alto Adige”. Per l’utenza non cambierà nulla, mentre, tra i cinque membri del Consiglio di Amministrazione di Sinergas, troverà spazio un consigliere segnalato da Sorgea Energia, il quale assumerà la carica di vice presidente. “L’operazione prosegue Bonvicini - avverrà senza uscite di cassa, in quanto si sostanzia in un cocambio: ai soci di Sorgea Energia andrà il 10,19% delle quote Sinergas”. Lo scioglimento di Sorgea Energia in Sinergas si tradurrà in un rafforzamento importante del gruppo Aimag, il quale diventerà un bocconcino alquanto appetitoso. Hera plaude. Jessica Bianchi


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Quando alla crisi relazionale si unisce anche quella economica, la situazione può diventare davvero esplosiva. Si moltiplicano i casi di uomini separati che non hanno un tetto sopra la testa e si ritrovano a dormire in auto o “appoggiati” per qualche notte da amici e conoscenti

Casa mia, quanto mi costi...

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’ emergenza casa. Si moltiplicano, anche nella nostra città, i casi di uomini separati e soli che non sanno più a che santo appellarsi. Che non hanno un tetto sopra la testa e si ritrovano a dormire in auto o “appoggiati” per qualche notte da amici e conoscenti. Storie di matrimoni falliti, le loro, nelle cui pieghe si annidano sofferenza e senso di sconfitta. Storie che, nella loro quotidiana drammaticità, ci inducono a riflettere su quanto stia facendo Carpi per tentare di arginare bisogni sempre più pressanti e complessi. Quando alla crisi personale e relazionale si unisce anche quella economica

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a vicenda del mancato divorzio breve alcuni anni or sono si trasformò (marzo-ottobre 2003) in una parodia alla quale il Parlamento fu costretto a prestarsi. Andò così. In quell’anno, a iniziativa dell’onorevole Elena Montecchi del PDS, venne presentata in Parlamento una proposta di legge, fatta di due soli articoli, con la quale si cercava di superare il vincolo temporale, fissato dalla legge n. 74 el 1987, che stabiliva in tre anni il periodo minimo occorrente, dopo la separazione – consensuale o giudiziale che fosse – per richiedere il divorzio. La proposta Montecchi prospettava la riduzione di tale periodo da tre a un anno. Sulla proposta si creò un largo consenso, di tipo trasversale, che abbracciava anche frange di parlamentari di Centrodestra, con esclusione di Udc, Udieur e leghisti. Illustrando in Parlamento, nel marzo di quell’anno la sua proposta, Elena Montecchi prospettò l’inutilità dei tre anni di quarantena successivi alla separazione. Inutili per favorire un ripensamento dei coniugi a fronte di una percentuale del 95% di divorzi. La separazione, in sostanza, non rappresentava una possibilità di riconciliazione e di ripresa della convivenza, bensì la porta spalancata verso il divorzio. Un anno per ripensarci, considerate anche le statistiche negative in fatto di riconciliazione, sarebbe stato più che sufficiente, così come, del resto, praticato in altri Paesi europei come in Spagna, Portogallo e Germania. In Francia, addirittura, da tre a sei mesi se la separazione era stata consensuale. Vanno oltre ogni previsione di celerità alcuni Stati americani in cui l’attesa per il divorzio – grazie all’uso di Internet – è nell’ordine di poche ore. L’Italia, dunque, anche sulla materia, non era al passo coi tempi. La politica delle ambiguità e delle ipocrisie, e le aperte pressioni delle gerarchie, avevano fatto il resto. Il dibattito parlamentare aveva già mostrato i segni di un certo malcostume bloccando per sette mesi – dal marzo all’ot-

Uomini soli infatti, la situazione può diventare davvero esplosiva. Come si può convivere con la perdita del lavoro, di una famiglia e di una casa? Quali possibilità restano? Come si può conservare la propria dignità? Quali sono i paracaduti sociali ai quali potersi appellare quando si è perduto tutto? Le storie che abbiamo raccolto sono di quelle che fanno male ma sono soltanto alcune delle tante che, probabilmente, rimangono celate.

Nascoste. Perché ammettere di essere finiti sul lastrico e senza un tetto sopra la testa non è facile. Troppa la vergogna. L’orgoglio calpestato. V. ha sessant’anni suonati. A pochi passi dall’agognata pensione, è stato licenziato e, da due anni a questa parte, non riesce a trovare un’occupazione. Con alle spalle due matrimoni falliti, l’uomo ha fatto per un po’ il custode, assicurandosi “in nero”

L’intervento...

un alloggio, poi più nulla. E allora che fare? “Ho dormito qua e là, nelle case delle mie ex, in macchina, presso amici e conoscenti. Non ho una sistemazione definitiva. Mi arrangio come posso”. L’unica speranza viene riposta nella pensione: un introito certo che potrebbe consentirgli di pagare almeno l’affitto di una camera. A., cinquant’anni, divorziato da tempo, ha sempre operato nel campo dell’edi-

lizia. Poi, con la crisi, il settore è letteralmente crollato. Lavoretti a chiamata, irregolari, discontinui e contenziosi tributari mai risolti non gli consentono di essere regolare nel pagamento del canone di locazione e viene sfrattato. Ospitato in nero da certi “conoscenti”, le prospettive future di quest’uomo hanno tinte fosche: la pensione è lontana e il profilo professionale basso. L’unica via di uscita

di Saverio Asprea, avvocato gorgo nei tribunali è in crescita; le spese legali raddoppiano; l’incertezza e la sofferenza tra i coniugi vengono esasperate, sta Montecchi col termine dei in quanto vincolati da un legasei mesi, in caso di separazione me che, nei fatti, non esiste più. consensuale, aumentato a un Tutto ciò non ha nulla a che anno se la separazione è stata vedere con le preoccupazioni giudiziale, a prescindere dalla di chi, qualche anno fa, vedi il presenza di minori. Cardinal Ruini, pensò che l’abUn grande passo in avanti, che breviazione del termine a un ci avvicina all’Europa e a tanti anno “renderebbe ancora più Paesi extraeuropei. fragile la tutela giuridica della Oggi, con il mantenimento stabilità del matrimonio”. La della vecchia norma, varata nel realtà, invece, ha dimostrato 1987, il divorzio, se non c’è il che il matrimonio, dopo tre anni consenso dei coniugi, si può o dopo un anno di separaziospingere nei fatti, fino ai trene è irreversibilcinque anni di Secondo i mente fallito. durata. Con dati forniti Non si torna questi aspetti dall’Associa- indietro se non non positivi: i in minima perconiugi separati zione il 25% degli centuale, anche non si accostaospiti delle mense perché si sono no al divorzio venute a creare nella prospetti- dei poveri sono nel frattempo va di una ricon- persone (uomini, situazioni nuove ciliazione, solo in maggioranza) che non lo conper il 2-3%; il sentirebbero. I prolungarsi del separati o divorziatre anni di motempo della ti. Questi, pagato separazione l’assegno di mante- ratoria creano, l’altro, situanon consente nimento a moglie e tra zioni di disagio di normalizzasoprattutto tra i re situazioni figli; pagato il canofigli e il genitore di convivenza ne di locazione, si che, altrimen- ritrovano con risorse con il quale non tra ti, potrebbero appena sufficienti a convivono: loro, spesso, si sfociare nel maverificano indiftrimonio; l’in- sopravvivere.

Il divorzio breve con un po’ di storia tobre 2003 – la discussione e l’approvazione della legge, sulla quale le iniziali previsioni avevano parlato di intesa larga e trasversale, nonostante i “maldipancia” di qualche settore della Margherita. Ripreso l’esame della proposta a ottobre, la situazione si modificò radicalmente. L’accordo non c’era più. Non solo, ma l’alternativa di portare da tre a due anni l’attesa, a condizione che non vi fossero figli minorenni, e la separazione fosse avvenuta consensualmente, viene bocciata tra l’esultanza dell’UDC e i compiacimenti di Forza Italia. Un’operazione di puro opportunismo, che mortificava, ancora una volta, il Parlamento, costretto a subire il voto di fiducia imposto da Berlusconi per compiacere il Cardinal Ruini e i giochi di una larga fetta di cattolici della Margherita, assenti per il 47% dal gruppo parlamentare durante il dibattito. Il rifiuto di una modesta ma utile modifica della legge sul divorzio, evidenziava una forma di arretratezza culturale che la maggioranza degli italiani non capì e non giustificò. Da un’indagine dell’Istituto Eurisko del 23 ot-

tobre 2003, era emerso che il 67% era favorevole a ridurre i tempi per il divorzio a 1 anno, se non c’erano figli minorenni. Ma, come è avvenuto per i sondaggi sulla regolamentazione delle coppie di fatto, sia il Governo che il Vaticano non vi hanno dato peso: contava la volontà di “tenere” le posizioni, di non concedere nulla al fronte laico. Contavano le intese tra le gerarchie e il Governo, dirette ad acquistare consensi elettorali da un lato e a rafforzare gli argini a difesa delle posizioni della Chiesa dall’altro. Questa intesa venne evidenziata alla vigilia del voto in Parlamento da una specie di convivio tenutosi nella sede dell’Ambasciata italiana presso la Santa Sede a cui presenziarono ben 11 ministri, oltre Berlusconi. “Si coglieva una vera sintonia” fu il commento del ministro Maurizio Gasparri. Da qui l’ultima spallata alla proposta di legge Montecchi. Oggi, finalmente, il Parlamento, con altro spirito, si è rimesso in cammino. La Camera ha approvato nei giorni scorsi, in attesa che faccia lo stesso anche il Senato, la proposta del divorzio breve. Si è andati oltre la propo-

Chiusure in centro storico

Serrande abbassate per Max&Co e Max Mara

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Mara, in corso A. Pio, ha chiuso definitivamente come già avevamo annunciato da tempo. Per Max Mara invece pare che Maxima, la società a cui è affidata la rete

commerciale di Max Mara Fashion Group, stia valutando la possibilità di affidare il punto vendita in franchising e ci sarebbe l’interesse di un professionista carpigiano.

ferenza e distacco, freddezza e difficoltà di dialogo. L’effetto shok della separazione nasce al momento della rottura, la quale imprime tracce dolorose per lungo tempo. Pesano moltissimo le difficoltà economiche, poiché la famiglia si sdoppia e due sono i bilanci da far quadrare. Soprattutto perché lo Stato, che è così penetrante e invadente nelle procedure formali e nei controlli, dopo la separazione o il divorzio lascia la famiglia al suo destino. Questo è il vero problema, soprattutto nelle separazioni, non la durata breve dell’attesa del divorzio! L’Associazione dei Matrimonialisti Italiani ricorda che la rottura del matrimonio e, più che mai, della convivenza di fatto, produce sofferenza e gravi difficoltà. Secondo i dati forniti dall’Associazione il 25% degli ospiti delle mense dei poveri sono persone (uomini, in maggioranza) separati o divorziati. Questi, pagato l’assegno di mantenimento a moglie e figli; pagato il canone di locazione, si ritrovano con risorse appena sufficienti a sopravvivere. La legge sul divorzio breve non risolve certamente questi problemi ma li attenua. Ci saranno meno sofferenza, meno contrasti e minori spese. Anche gli avvocati matrimonialisti ne devono prendere atto. Il loro problema, oggi, non è la misura della parcella ma la possibilità di riscuoterla in tempi ragionevoli.

Nuove aperture

Gilioli al posto di Prenatal

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otto al portico di Corso Pio, al posto di Prenatal, aprirà un nuovo punto

a lunedì 30 giugno le serrande di Max&Co e Max Mara in corso A. Pio si sono abbassate. Il negozio Max&Co, il marchio giovane della casa Max

è che il nostro Paese riparta davvero, creando occasioni anche per questa schiera di non più giovani espulsi dal mercato del lavoro. Una ritrovata stabilità lavorativa potrebbe davvero ribaltare le carte in tavola: più soldi in tasca per poter accedere a un’abitazione e un’iniezione di fiducia in se stessi capace di ridare slancio alla vita relazionale, fondamentale per ritrovare un “senso” alla propria vita. Jessica Bianchi

vendita di Gilioli 1921, multistore già presente in Piazza Garibaldi. Prossima l’apertura.


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i sono luoghi che profumano di buono. Che serbano il fascino di ieri, raccontando storie e vite passate. La Rocca è uno di questi. Poiché, pur conservando un’anima antica, allo stesso tempo, sa parlare la lingua della contemporaneità. Della contaminazione tra generi: dall’arte alla scrittura. “Tutto ciò che ho racconta Marco Bianchi, titolare della nuova Libreria La Rocca in corso Alberto Pio, 35 - è il frutto delle fatiche della mia famiglia. Mia madre, la dottoressa Maria Luisa Rocca, per anni è stata la colonna della Farmacia dell’Ospedale che sorgeva proprio qui”. Ed è proprio il nome della madre a fungere da trait d’union tra passato e presente, tra ciò che è stato e ciò che sarà. Un suggello importante poiché, prosegue Marco, “pur rischiando di sembrare nostalgico, sono convinto che occorra essere grati per quanto si ha ricevuto in dono”. Lettore appassionato, Marco ha da sempre nutrito un grande amore per i libri che “sono quanto di più vicino al sacro possa esistere”. Poi il terremoto ha cambiato tutto: “per la prima volta ho compreso come in un istante si

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ornano, come ogni anno, le aperture serali di alcuni negozi del centro storico. A partire dal 9 luglio, ogni mercoledì, dalle 21 alle 23, sarà possibile godersi la frescura serale, dedicandosi allo shopping e a una rigenerante passeggiata nel cuore di Carpi. A illuminare il centro a giorno saranno Tezenis, Geox, Calliope, Fotodigitaldiscout, 3 store, L’outlet del kasalingo, Intimissimi e Calzedonia ma confidiamo che altri esercenti si lascino contagiare e tengano alzata la serranda. Accompagnati dal ricco calendario di spettacoli della Carpi Estate, i mercoledì di luglio offriranno un’occasione di intrattenimento in più, come spiega l’imprenditore Tommaso Leone. “Durante il periodo estivo uscire a metà

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Ha aperto le porte alla città la nuova Libreria La Rocca, in corso Alberto Pio, 35. “Una scatola capace di conservare, stimolare e indurre idee innovative, le uniche in grado di trasformare la peggiore delle crisi in un nuovo inizio”, spiega il titolare Marco Bianchi

Dentro un’opera d’arte

Da sinistra Bianchi, Lugli e Bettelli

corra il rischio di perdere tutto. Di vedere sgretolarsi tutto ciò che conosciamo e amiamo. Ero arrabbiato ma la forza dei carpigiani, la loro capacità di non mollare e il desiderio di resistere e tornare al più presto in centro mi hanno spinto a fare qualcosa in prima persona. Mi son detto: ho un immobile a disposizione, perché

non tentare? Non so come andrà questa scommessa, ma volevo dare un segno, lanciare un messaggio positivo. Di speranza. E in questo momento di crisi penso sia fondamentale cercare di rimettere in circolo le sole cose che sempre hanno dato prova di essere la scintilla che può generare nuove prospettive: le idee”. Ed ecco

che in Marco ha preso forma l’idea di una libreria, un contenitore un po’ speciale, dove “la trasmissione del sapere avviene attraverso il legame tra scrittura, scultura, arte grafica e pittorica, poesia e cibo. Questo spazio dev’essere vivo, aperto alla città, per questo abbiamo intenzione di organizzare eventi e presentazioni,

sfruttando anche il nostro cortile interno”. Insomma “una scatola capace di conservare, stimolare e indurre idee innovative, le uniche in grado di trasformare la peggiore delle crisi in un nuovo inizio”. A partire dal mese di settembre, La Rocca si arricchirà poi di un angolo dedicato al food, “veloce, raffinato e di filiera corta. Aderiremo al movimento Slow Food poiché sono convinto che il cibo sia prima di tutto cultura e possa diventare un volano fondamentale per rilanciare il turismo anche nel nostro territorio, per rivitalizzarne l’economia”. I cibi, che potranno essere consumati in loco o portati via, saranno “belli da vedere e buoni da mangiare”, assicura Marco Bianchi. Accanto a sontuosi panini d’autore però, sarà l’ambiente a fare la differenza: “voglio creare un luogo giovane, fresco e vitale nel quale intrattenersi senza alcuna fretta. Vorrei

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che ciascuno si sentisse a suo agio, libero di fare nuove conoscenze, in un’atmosfera conviviale tipica di tempi ormai trascorsi”. Ad accompagnare Marco in questa avventura vi sono l’artista Adolfo Lugli e il “mastro libraio” Giorgio Bettelli. “Sono davvero due persone fuori dall’ordinario. Speciali. Tra noi si è ormai creata un’atmosfera da Amici miei. Siamo sempre due contro uno: peccato che gli schieramenti cambino in continuazione”, ride Marco. Gli spazi della libreria portano la firma d’autore di Lugli, il quale ha creato una vera e propria opera d’arte in scatola. “Sono partito da un ambiente banale che, apparentemente, non favoriva il mio lavoro. In realtà, riconsiderando gli elementi che avevo a disposizione e ricomponendoli in un ordine nuovo, sono riuscito ad aggiungere valori e personalità a questo luogo”. Due le geometrie ricorrenti nello spazio architettonico interno: “il rettangolo e il quadrato ritornano continuamente nelle duecento formelle ridipinte della controsoffittatura, nei mobili lineari e minimali, nelle strutture dei libri e nelle piastrelle della pavimentazione. Tanti quadrati colorati - spiega Adolfo Lugli - che dialogano con le differenti sfumature che popolano il mondo dei libri. Una libreria è un archivio di linguaggi e anche questo spazio, popolato di mie opere d’arte, da sempre all’insegna della relazione tra diversi linguaggi, lo è”. Insomma un luogo vivo, mistico quasi, dove l’arte è protagonista. “Dove architettura, scultura e pittura si sono integrate con l’obiettivo comune di ospitare la parola scritta”, conclude Lugli. Jessica Bianchi

Tornano, come ogni anno, le aperture serali di alcuni negozi del centro storico. A partire dal 9 luglio, ogni mercoledì, dalle 21 alle 23, sarà possibile godersi la frescura serale, dedicandosi allo shopping e a una rigenerante passeggiata nel cuore di Carpi

Shopping by night in centro settimana per fare una passeggiata in centro e prendere un gelato è davvero un’ottima occasione per fare shopping. La temperatura più mite, rispetto alle ore diurne, favorisce il desiderio delle famiglie e non solo di concedersi

una vasca. Chi ha la fortuna di trascorrere fuori porta il weekend invece, potrà approfittare delle aperture serali e dei saldi per dedicarsi agli ultimi acquisti prima della partenza per il mare o la montagna. Abbiamo notato che i clienti gradiscono questo servizio: trovare i negozi aperti in notturna come nelle località balneari è piacevole e contribuisce ad animare il centro e a renderlo maggiormente attrattivo per i carpigiani e non solo”. Corso Pio come viale Ceccarini insomma, per portare un po’ di profumo di mare anche in città.


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apperi. E’ questo il delizioso nome che i carpigiani Marco Lugli e Valentina Soncini hanno scelto per la loro nuova avventura. Dalle tinte forti, come i colori della terra salentina, dove hanno deciso di mettersi in gioco, aprendo un Bed and Breakfast. Compagni, hanno scelto uno stile di vita completamente diverso. Più semplice. In un luogo dove la bellezza regna, insieme a contrasti che tolgono il fiato. Immerso in una luce abbacinante, il Salento profuma di mare, ma anche di pomodori stesi al sole ad asciugare. Muretti a secco, antichi frantoi, ulivi centenari… ogni angolo ha una storia da raccontare. Impossibile restare impassibili di fronte all’incanto di quella terra, fatta di gente vera. Ospitale. Catturati dal fascino di quei luoghi, Marco e Valentina non hanno resistito al richiamo e sono partiti. Cosa vi ha spinti a iniziare questa avventura in Salento? Marco: “Sono 15 anni che in cima alla lista delle mie priorità vi è la qualità della vita. O meglio la sua ricerca. Il primo cambiamento in questo senso è stata l’apertura del Ristorante La Bottiglieria. Colsi nel segno solo in parte: l’aspetto umano. Per quanto riguarda le tempistiche della giornata di un ristoratore, invece, avevo proprio sbagliato bersaglio. Così ho preso meglio la mira dedicandomi alla fotografia e alla scrittura, mie passioni da sempre, ma sentivo il bisogno di vivere in un luogo con un clima più piacevole di quello emiliano. Abbiamo valutato alcuni luoghi, anche all’estero.

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i sono momenti speciali da immortalare in fotografie e video per poterli poi rivivere a distanza di tempo. A volte, però, l’emozione non scorre soltanto nei volti di chi è davanti all’obiettivo, ma anche nelle vene di chi ha in mano la cinepresa, come è successo alla carpigiana Marcella Menozzi e alla bolognese Gisella Bianchi quando, lo scorso 21 giugno, hanno realizzato il video della festa di matrimonio di Eros Ramazzotti e Marica Pellegrinelli. Professioniste con diversi anni di esperienza alle spalle, nel 2013 hanno deciso di unire le forze dando vita a b4light, uno spazio creativo che raccoglie diverse competenze legate all’immagine e alla sua possibilità narrativa, in cui coniugano tradizione e innovazione nella realizzazione di spot pubblicitari, videoclip, filmati istitu-

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Ma l’esigenza di trovare qualcosa che ci permettesse di restare vicino ai nostri genitori ci ha portato qui”. Valentina: “Una frase di Paul Valery: Il modo migliore per far avverare i sogni è svegliarsi. Quante volte ho pensato – e quale emiliano non l’ha fatto – come sarebbe bello vivere al mare... Un giorno ho realizzato che era quello che volevo, fortunatamente coincideva con i desideri di Marco. Poi una serie di eventi più o meno fortunati, uniti a una forza di volontà che mi ha sempre spinto a realizzare ciò che volevo. Aver incontrato Marco, con cui ho condiviso questo sogno, è stato meraviglioso, senza di lui non avrei potuto fare questo passo. Aver avuto esperienze di lavoro come architetto in Salento, mi hanno fatto conoscere questa terra splendida, non solo da turista. Il terremoto del 2012, che ha rivoluzionato il mio settore e lo ha reso, purtroppo, legato soltanto a progetti di ricostruzione, unitamente alla consapevolezza che uno stile di vita legato alla genuinità del cibo, dell’aria e dei rapporti umani ha un valore inestimabile, è stata la spinta decisiva”. Cosa amate maggiormente di quella terra? Valentina: “Il mare: lo vedo dalla mia terrazza. Limpido e turchese degrada verso il blu intenso. Non a caso è chiamato Maldive, con la spiaggia chiara. E’ uno spettacolo che mi riempie gli occhi ogni giorno. Gli ulivi e la terra rossa: tutto intorno a noi è campagna, fatta di campi di ulivi centenari e terreni rosso fuoco. Adoro questi colori forti e la maestosità degli ulivi. L’archi-

I carpigiani Marco Lugli e Valentina Soncini hanno creato Capperi, un Bed and Breakfast in Salento, a Morciano di Leuca. Una vita, la loro, fatta di mare e sole, alla riscoperta del piacere delle cose semplici

Un nuovo inizio

tettura: le case intonacate bianche, che si stagliano sul cielo azzurro, i muretti a secco, le pajare e le liame che sono costruzioni tipiche della campagna salentina, le volte a stella, il tufo color sabbia, la pietra leccese... Il cielo azzurro: a Carpi capita pochi giorni all’anno di vedere un cielo dal colore così intenso... e la luce. C’è una luce abbagliante

Hanno realizzato il video delle nozze di Eros Ramazzotti e sono impegnate in progetti con la Rai e il Ministero degli Affari Esteri. Sono le due fotografe e videomaker Marcella Menozzi e Gisella Bianchi

Fotografe da sogno

Marcella Menozzi

che fa risaltare tutti i colori. Il cibo: la cucina salentina è fatta di piatti poveri e semplici, realizzati con prodotti locali buonissimi; la frutta e la verdura hanno dei sapori unici! Conditi con un olio eccezionale, che noi adoriamo. Le persone: sono di una gentilezza disarmante, tutti ci salutano e sono disponibili. Ho riscoperto un calore umano che mi fa sentire a mio agio: il buongiorno quando si entra a supermercato, il vicino che ti invita dal balcone di fronte a prendere un caffè, il contadino che ti porta casse di verdura del suo orto e il suo vino fatto in casa, solo per darti il benvenuto. Ultimo aspetto, il costo della vita: un 30% in meno rispetto al Nord… il caffè qui costa ancora 80 centesimi”.

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zionali, video interviste, reportage, cortometraggi e booktrailers. In che modo siete state contattate per realizzare il video del party di nozze del celebre cantautore Eros Ramazzotti e della modella Marica Pellegrinelli? “Siamo state contattate dall’agente di Eros in aprile, dopo che il cantante aveva visto il trailer che avevamo realizzato due anni fa per il matrimonio di un suo amico produttore e cantante”. Come è stato realizzare il video di una celebrità? Era la prima volta che avevate a che fare con personaggi dello spettacolo? “Un matrimonio di questo tipo genera sempre un po’ di tensione, ma avevamo già avuto altre esperienze simili in passato che ci hanno permesso di svolContinua a pagina 7


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Ci vogliono positività, coraggio e tanto entusiasmo per investire oggi. Quanto è importante credere e scommettere sulla bellezza? Marco: “Diciamolo, bisogna averne pure la possibilità. Se avessimo tre figli da sfamare la cosa, forse, non sarebbe stata possibile. Avere tempo da dedicare a se stessi, comporta anche un tenore di vita più controllato. E la “spending review” non è proprio banale per una famiglia numerosa. Investire nella bellezza però è fondamentale perchè genera un ritorno emotivo molto appagante. Il cliente soddisfatto che ti ringrazia per ciò che hai fatto per lui ti risolve la giornata”. Valentina: “La ricerca del bello, la cura dei particolari, la precisione, il rigore, la bellezza delle forme costituiscono, da sempre, il mio lavoro. Sono un esteta, per questo Marco mi prende sempre in giro, dice che prediligo l’estetica alla funzionalità. Oltre a essere precisa per natura, credo che la ricerca della bellezza sia l’unico modo per distinguersi e creare stupore nelle persone. La bellezza stupisce e non è facile ai giorni nostri... Ma se si raggiunge questo obbiettivo, sono convinta che si sia centrato un mercato nel quale valga la pena investire”. Come prosegue oggi la vostra vita? Vi dividete tra Carpi e Morciano? Marco: “Per quanto mi riguarda è esattamente così. Oltre a servizi fotografici di routine ho anche un importante progetto fotografico che riguarda i cantieri della ricostruzione post sisma, commissionato da EnerContinua da pagina 6

gere il nostro lavoro con serenità, affidandoci alle competenze acquisite in precedenza. Avevamo infatti ripreso le nozze del calciatore Luca Cigarini. Inoltre, Eros e Marica sono persone molto carine, e ridendo e scherzando ci hanno subito messo a nostro agio”. Qual era la location della festa? C’era un tema del matrimonio? “Il wedding party si è svolto in una suggestiva azienda vinicola, una cantina del Settecento immersa nel verde delle colline di Monterotondo di Gavi in provincia di Alessandria. C’erano all’incirca 200 invitati e il tema era il Solstizio d’estate”. Impressioni dal matrimonio di RamazzottiPellegrinelli. Ci sono degli aneddoti che vi hanno colpito? “Come ogni altra coppia

plan, che mi porta spesso a Carpi. E poi c’è l’aspetto sociale, le amicizie vanno coltivate anche in modo non virtuale”. Valentina: “Confermo, Marco mi lascia sempre sola per scapparsene al Nord dagli amici. Scherzo, ma dobbiamo essere molto versatili per conciliare le due vite, non è semplice, soprattutto ora che siamo all’inizio. Io resterò stabilmente qui a Morciano fino alla fine della stagione, che speriamo possa durare fino a ottobre. Poi saliremo, proseguirò le collaborazioni professionali che ho a Carpi per poi scendere nuovamente l’anno prossimo in primavera. Spostarsi stagionalmente è impegnativo, ma ha i suoi lati positivi e soprattutto il pensiero di riabbracciare e passare del tempo con amici e familiari che non vedo da mesi ricompensa gli sforzi”. Qual è la vostra giornata tipo? Marco: “Lei fa le torte, io le mangio”. Valentina: “Non per niente Marco mi chiama Nonna Papera... Oltre a quel che fa lui, che è assolutamente vero, la mattina prepariamo le colazioni per gli ospiti, si fanno due chiacchiere e si danno consigli sulle spiagge da visitare, ristoranti, borghi storici, parchi e bellezze del Salento. Poi le pulizie delle stanze, qualche faccenda da sbrigare al computer, un salto al mare e se c’è tempo un giro in Mountain Bike alla scoperta di nuovi percorsi cicloturistici. La sera, se non dobbiamo attendere qualche ospite, usciamo a cena visto che di ristoranti ottimi nei dintorni ce ne sono tantissimi... e dai prezzi abbordabili. Dal pesce alla carne, c’è da stare innamorata, ci sono sembrati molto felici di festeggiare con gli amici e i parenti questo importante momento della loro vita. E in effetti è stata una grande festa, suggellata da un emozionante concerto in cui si sono alternati altri cantanti celebri tra cui Laura Pausini, Gianni Morandi, Biagio Antonacci e Max Pezzali”. Si è fatto un gran parlare dell’abito della sposa firmato Valentino in tulle color pergamena

solo attenti alla linea perché i salentini, solo di antipasto, ti servono 10 portate. Ora iniziano le sagre di paese, una ogni sera, sparse per i paesini limitrofi, illuminate da monumentali luminarie”. Capperi è una simpatica

Gisella Bianchi

esclamazione di sorpresa. L’avete scelta perché il B&B toglie il fiato? Valentina: “Sì, Marco è molto bravo con i giochi di parole e il nome, quando me l’ha proposto, mi è parso azzeccatissimo e accattie con la gonna impreziosita da un ricamo di note musicali e frasi tratte dalla canzone Due Mondi di Lucio Battisti. Voi che l’avete visto dal vivo cosa ne pensate? “E’ stata una scelta davvero molto originale”. Siete impegnate un po’ in tutto il mondo con la vostra attività. Quali sono i progetti in cantiere? Gisella: “io continuerò la mia collaborazione con la trasmissione di Rai3, Report. Marcella: “io ho appena terminato di realizzare due documentari per il Ministero degli Affari Esteri: uno in Albania e l’altro in Libano e Giordania sui profughi siriani, ma ci sono sempre tante novità che affrontiamo con il consueto impegno ed entusiasmo”. Chiara Sorrentino

vante. Oltre al fatto di prestarsi alle esclamazioni di stupore, c’è la pianta del cappero alla quale siamo legati sia perché non manca mai nella nostra cucina, sia perché e una pianta autoctona, tipica del Salento. La si trova spesso passeggiando in campagna tra i muretti a secco. Ma sotto il nome del nostro B&B si nasconde una storia romantica che ci ha raccontato un amico che vive nelle campagne non lontano da qui. Un giorno, prima che quest’avventura iniziasse, io e Marco eravamo in compagnia di Luigi, un contadino che vive qui e conosce e ama la sua terra in modo viscerale. Passeggiavamo vicino ai suoi ulivi e vedendo una pianta di capperi gli dissi che li adoravo e gli chiesi come fare a coltivarli. Mi disse che è difficilissimo, perché il cappero è una pianta delicata che sa dove vuole crescere. Non la puoi piantare. Cresce tra i sassi, lungo i muretti a secco, in posti improbabili. E poi fondamentali sono le formiche: sono loro infatti a portare il seme del cappero tra i sassi, in fondo, affinché possa attecchire. Questa immagine legata alla forza della natura che supera le costrizioni umane ci è rimasta impressa e si sposa con la nostra filosofia di conservazione e valorizzazione del territorio”. Un fotografo e un architetto insieme cosa sono stati in grado di creare? Cos’ha Capperi in più degli altri? Marco: “Il Salento ha alcune strutture ricettive favolose. Non siamo certamente i più “fighi” e non puntiamo a diventarlo. La nostra è una piccola realtà, ma poniamo molta attenzione nel valorizzare il materiale che abbiamo a disposizione. Da parte nostra c’è un costante impegno nel creare una sinergia tra il territorio e le nostre competenze. La scuola di fotografia, ad esempio, è un progetto che speriamo possa prendere piede soprattutto nelle mezze stagioni. Io metto a disposizione la mia didatti-

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ca fotografica più che collaudata e poi porto in giro i clienti in mountain bike affinché possano metterla in pratica in mezzo alla natura e all’architettura salentina. Tracciamo nuovi percorsi ciclistici che pubblichiamo sui siti di appassionati (e sul nostro) per coniugare sport, natura e cultura”. Valentina: “La moltitudine di interessi, passioni e attività professionali che abbiamo io e Marco credo ci abbiamo aiutato a creare un luogo interessante: lo stile architettonico misto tra design e recupero nel patrimonio storico; le attività proposte come la MTB e la scuola di fotografia; la genuinità dei prodotti offerti, dai dolci fatti in casa con prodotti locali al limoncino autoprodotto utilizzando i limoni biologici del nostro giardino; la cura dei dettagli al fine di rispondere alle esigenze dell’ospite, sia dal punto di vista estetico, che funzionale e pratico. Ci piace pensare a quello che vorremmo trovare noi soggiornando qui e, di conseguenza, progettiamo le stanze e gli appartamenti. Infine credo che i clienti vadano coccolati e abbiamo voglia di sentirsi in un luogo accogliente, familiare, bello e pratico. Sentirsi ringraziare a fine soggiorno per aver passato una vacanza bella ed essere stati bene da noi è una soddisfazione enorme”. Voi siete compagni nella vita, fa bene alla coppia lavorare insieme? C’è un segreto? Marco: “No. A quale delle due domande sto rispondendo lascio a voi decidere... in realtà lascio alla mia “socia” romantica il piacere della risposta”. Valentina: “Ho sempre pensato che due persone che si amano e hanno progetti comuni abbiano la forza e la possibilità di realizzare progetti di una grandezza esponenziale rispetto a quanto potrebbero fare da soli. Questo perché il potenziale del progetto cresce a dismisura tra due persone che vogliono l’una il bene dell’altra, per cui cercano sempre di aiutarsi e apportare il proprio contributo positivo. Certo, ci vogliono rispetto e tanta pazienza con i soci, se poi sono anche compagni di vita… Sta di fatto che adoro collaborare con Marco, anche quando ci mettiamo a progettare arredi che poi sviluppiamo insieme, lo trovo incredibilmente stimolante, anche dal punto di vista lavorativo. Poi, Marco, in separata sede mi spieghi quel no…”. Per scoprire la bellezza di Capperi, vi invitiamo a curiosare sul sito www. capperibb.it. Jessica Bianchi


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l mare ha sempre esercitato un fascino irresistibile sul carpigiano Mirco Benazzi. Era inevitabile che si cimentasse con la vela e quando è successo è stato subito amore: non c’è invito a una regata che lui possa rifiutare. L’ultima è stata indimenticabile anche perché segnata dall’incontro con il principe Alberto di Monaco al quale Benazzi ha consegnato una confezione di benaugurante aceto balsamico. Come è successo? “La telefonata del mio amico spezzino Fausto Omoboni - racconta Benazzi - è arrivata all’ultimo minuto per la defezione di un membro dell’equipaggio che partecipava alla Giraglia Rolex Cup, una delle regate più belle ed emozionanti del Mediterraneo. Ho accettato l’invito e mi sono aggregato al gruppo in partenza

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l Servizio di manutenzione del verde del Comune di Carpi ha già diverse squadre impegnate per il taglio dell’erba e per la manutenzione ordinaria dei parchi. Dobbiamo gestire oltre 1 milione di metri quadri di aree verdi. Le priorità vanno alla sicurezza stradale, quindi al taglio dell’erba nelle rotonde o delle aiuole spartitraffico per poi proseguire con lo sfalcio della vegetazione nei parchi. Per garantire una più adeguata manutenzione delle nostre aree verdi, abbiamo approvato una delibera che permette ai cittadini di poter gestire quelle vicino a casa, con la possibilità di adottarle in cambio di un piccolo rimborso economico, che ha l’obiettivo di coprire le spese sostenute per la gestione. Esistono già diversi esempi positivi, come ad esempio a San Marino, Cortile, Miglia-

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’associazione carpigiana Civitas Padus ha organizzato, lo scorso 22 giugno, un’escursione in battello attraverso i canneti di uno dei rami del grande fiume Po che sfocia in Adriatico: la riserva di Volano. Un luogo incontaminato dove nidificano numerose specie di uccelli, dove il tempo pare essersi fermato e i ritmi di vita flu-

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Il carpigiano Mirco Benazzi in occasione della regata Giraglia Rolex Cup ha avvicinato il principe Alberto di Monaco al quale ha regalato una bottiglietta di aceto balsamico tradizionale

Benazzi diventa ambasciatore

Mirco Benazzi e il principe Alberto di Monaco

da La Spezia per Saint Tropez”, da dove l’inizio della regata era fissato per

il 18 giugno. “Su uno sleeker 45 chiamato Ma-

L’intervento...

liarda abbiamo affrontato la cavalcata da St. Tropez alla prima boa delle Porquerolles, fino allo scoglio della Giraglia all’estremità settentrionale della Corsica. Abbiamo puntato verso Monaco ma ci ha sorpreso la bonaccia, la più grande sfortuna per un velista”. Benazzi è rimasto al timone insieme al resto dell’equipaggio vele senza frontiere per 248 miglia conducendo l’imbarca-

zione al traguardo il 20 giugno. Giusto in tempo per la premiazione della Giraglia Rolex Cup e per l’inaugurazione dello Yatch Club di Monaco, la festa alla quale presenziavano il principe Alberto di Monaco e la sua compagna Charlene, il cui abito non poteva nascondere l’accenno di pancia da futura mamma. “In occasione della premiazione ho conosciuto Philip, la guardia del corpo del principe Alberto e ho avuto il permesso di avvicinarmi a lui per un saluto. Ho raccontato al principe che in occasione della nascita di un primogenito maschio a Carpi è tradizione condurre una batteria di aceto balsami-

di Simone Tosi, assessore all’Ambiente

“L’area verde di via Pola Interna non è ancora stata ceduta al Comune”

Domenica 22 giugno l’associazione Civitas Padus ha organizzato un’escursione in battello attraverso i canneti della riserva del Po di Volano

A spasso lungo il fiume Po

co. Io lo produco da quando è nato mio figlio”. Alberto di Monaco è subito apparso interessato e non ha detto di no quando Benazzi, che è membro della Consorteria dell’aceto balsamico, gli ha offerto una preziosa bottiglietta di oro nero. “Dobbiamo diventare ambasciatori delle nostre eccellenze e farle conoscere nel mondo” sostiene Benazzi che durante i suoi viaggi porta sempre con sè alcune confezioni di aceto balsamico. Così Mirco Benazzi, di professione lattoniere, ha conquistato il principe Alberto di Monaco, naturalmente parlando in un rigoroso dialetto. Sara Gelli rina e in alcuni parchi cittadini. Relativamente all’articolo apparso su Tempo dal titolo “Il parco di nessuno”, vorrei sottolineare come l’area verde in questione, quella di via Pola, a oggi, non fa parte del demanio comunale, non essendo ancora stata ceduta formalmente dagli attuatori al Comune e, di conseguenza, le opere di manutenzione ordinaria sono ancora a carico dei soggetti privati. Abbiamo sollecitato più volte i soggetti privati a intervenire ma con scarso risultato, spero non ci facciano percorrere la strada delle sanzioni.

iscono lenti, come l’acqua che scorre. Sin dalla sua nascita l’associazione ha promosso la cultura della salvaguardia del territorio e la riscoperta delle bellezze storiche e naturali delle nostre terre, proponendo momenti di incontro capaci di ridar forma e voce ai valori che hanno sempre animato la nostra società e alle tradizioni che fanno parte del patrimonio di ciascuno di noi. La gita sull’acqua ha offerto anche la possibilità di trascorrere un momento conviviale in amicizia, grazie a un ottimo pranzo a base di specialità tipiche: dal risotto allo scoglio al fritto misto con anguilla. Chi volesse aderire alle iniziative di Civitas Padus o proporne di nuove, può scrivere all’indirizzo civitas. padus@gmail.com.


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E’ quasi terminato il nuovo stabilimento di Greda srl, l’azienda carpigiana creata dai coniugi Giuliano Cavaletti e Daniela Dallavalle. Ribattezzata la Baracca sul Mare, la struttura, che si affaccia sull’autostrada, è uno spazio rivoluzionario. Senza precedenti nella nostra città

Nel segno del bianco! “ Credi nei miracoli, diventano veri”. Sono queste parole tracciate sul pavimento che ci accolgono nel nuovo stabilimento di Greda srl, l’azienda carpigiana creata dai coniugi Giuliano Cavaletti e Daniela Dallavalle. Uno spazio rivoluzionario. Senza precedenti nella nostra città. Una baracca sul mare che si staglia, candida, all’orizzonte. Pur non essendo ancora completato, lo stabile parla una lingua nuova, coniugando bellezza e rispetto per l’ambiente. Ciò che colpisce immediatamente è il candore degli spazi: il bianco, colore guida di Daniela Dallavalle, riempie gli occhi. La luce inonda ogni angolo. Vuoti e pieni si alternano. Le immense vetrate dello store posto a piano terra si affacciano su un giardino dove il verde della vegetazione rincorre i riverberi azzurri dell’acqua di una piscina. L’architettura interna è lineare. Minimalista. Tutto porta la firma d’artista di Daniela Dallavalle. Ogni dettaglio, seppur minuto ha una storia da raccontare. Il pavimento è un vero e proprio capolavoro: disseminato di frasi e fiori, invita il visitatore a soffermarsi su ogni parola, per addentrarsi nell’anima della filosofia di Greda. Ca-

Al centro Giuliano Cavaletti e Daniela Dallavalle

Una moda per tutte le donne

scate di perline e conchiglie, libri e fotografie spuntano dal pavimento: fissati dalla resina, questi ricordi di famiglia, creano intime scenografie. “Sono molto felice - ha spiegato Daniela Dallavalle - essere qui è un sogno che si concretizza. Da 37 anni io e Giuliano viag-

giamo insieme, convivendo le nostre vite, seppure nel rispetto delle nostre reciproche differenze. Il nostro desiderio non era quello di creare un grande palazzo bensì un luogo dove sentirsi bene, incontrare persone e condividere. Mi auguro che la nostra Baracca sul mare

sia un luogo che farà sognare anche tutti voi”. Non solo un luogo di lavoro quindi, bensì una culla per l’arte. La bellezza. Le relazioni. La struttura costata circa 15 milioni di euro, ecologicamente sostenibile grazie a un’impiantistica all’avanguardia che comprende geotermia e fotovoltaico, riunirà sotto lo stesso tetto - e in un solo nome: Daniela Dallavalle spa - Greda e Arte pura, realtà diverse che puntano a un ambizioso obiettivo comune: vestire la persona e la casa secondo natura. Con ricercatezza e originalità. Jessica Bianchi

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i fronte a buyers provenienti da ogni parte del mondo, Daniela Dallavalle ha presentato la collezione Primavera - Estate 2015 della linea Elisa Cavaletti. I capi, rigorosamente made in Italy, vestono una donna che ama giocare con la sua femminilità senza eccessi. Linee morbide che valorizzano il corpo senza intrappolarlo in rigidi schemi. I colori, dai toni spesso delicati, sono illuminati da dettagli estrosi: applicazioni e ricami impreziosiscono i tessuti leggeri. Una moda, quella di Daniela Dallavalle, pensata davvero per tutte le donne.


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l 5 e 6 luglio presso l’Aeroclub di Carpi si svolgerà il Raduno Boldor, organizzato dal Motoclub Al Gheff. Bol d’or è la denominazione di alcuni modelli di moto Honda entrati nella storia grazie alle numerose vittorie dell’omonima competizione, negli Anni ‘70 - ‘80. Modelli che sono diventati leggendari anche grazie ad appassionati come i “boldorbikers” che, nel 2009, hanno fondato dapprima

Il 5 e 6 luglio presso l’Aeroclub di Carpi si svolgerà il Raduno Boldor, organizzato dal Motoclub Al Gheff

I Boldorbikers si danno appuntamento a Carpi

Arrivederci Armando

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i lui ricorderemo la dolcezza e il sorriso ma anche il grande coraggio e l’incrollabile determinazione. E’ scomparso nei giorni scorsi, a 89 anni, il carpigiano Armando Violi, fondatore di Ushac e appassionato tifoso dei “suoi” ragazzi. E’ stato anche grazie a lui che la nostra città ha sviluppato una maggiore sensibilità al tema della disabilità. Ci mancherai.

un forum e, in seguito, il motoclub Al Gheff, diventato club ufficiale Honda per tutti gli amanti delle Honda cb Anni ‘80. Tanti i chilometri percorsi dagli amici del motoclub e le avventure vissute insieme, come il viaggio verso l’isola di Man nel 2011 per assistere al Tourist Trophy: oltre 5.000 km in sella alle Honda cb, attraverso la Francia e l’Inghilterra sino a raggiungere la mitica Isola di Man.

Successo per il primo evento organizzato da Streda Meloni di Quartirolo e dintoren social street

Festa d’inizio estate in via Meloni di Quartirolo

I lettori ci scrivono

“Faccia un reclamo scritto per individuare i colpevoli”

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uongiorno, faccio riferimento all’articolo sul trasporto pubblico Arianna apparso nell’ultimo numero di Tempo, dove una signora lamentava la mancanza di rispetto e aggiungerei anche la sfacciataggine di certi autisti maleducati che non aspettano pochi secondi per dare tempo ai passeggeri di cambiare autobus. Essendo anch’io un’utilizzatrice del trasporto, e avendo già in passato fatto lamentele per diversi disguidi dovuti principalmente all’incuria di alcuni conducenti (non sono passati oppure addirittura non si sono fermati nonostante avessi fatto cenno che dovevo salire), inviterei la persona in questione a fare un reclamo scritto presentandosi all’ufficio Qui Città in piazza specificando l’ora e il giorno in cui è avvenuto il fatto. Secondo la mia esperienza, infatti, saranno loro a inoltrare le lamentele all’ufficio competente per individuare i colpevoli e prendere i provvedimenti necessari. Con la crisi che c’è e la disoccupazione dilagante, infatti, non sarà difficile trovare persone desiderose di lavorare per sostituire gli scansafatiche, altro che ‘tanto abbiamo sempre ragione noi’! Ce n’è davvero troppa di gente che ha lo stipendio sicuro senza dover lavorare come richiesto. Purtroppo il servizio pubblico soffre per mancanza di fondi e offre un servizio precario con poche corse giornaliere, soprattutto nel periodo estivo. Quando poi alcuni signori si permettono anche di prendere in giro gli utenti in difficoltà, guidano come forsennati e non danno il tempo necessario nell’interscambio col rischio che le persone corrano, cadano e si facciano male, mettono in cattiva luce anche coloro che lavorano correttamente cercando di garantire un servizio adeguato. Lettera Firmata

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l tempo instabile non ha fermato l’entusiasmo di residenti e commercianti che, domenica scorsa, in occasione del primo evento organizzato da Streda Meloni di Quartirolo e dintoren social street, si sono dati appuntamento all’angolo tra via Meloni di Quartirolo e via Muratori per una festa d’inizio estate. Una cena in compagnia accompagnata dalla musica dal vivo del gruppo Rusty Fingers che ha riunito grandi e piccini. Dodici le attività di via Meloni di Quartirolo che hanno dato vita alla social street nata dopo l’esperienza di via Pezzana: Carrozzeria Lusetti, Edicola Carezza, Prima Donna parrucchieri, Impresa edile Po, Superbar Habanero, Voglia di pizza, Zannoni refrigerazione e climatizzazione, Carni equine, Naturalmente parrucchieri, DiMeglio, Conad e Minibar. L’obiettivo è quello di far scendere le persone per strada, affinché si incontrino, facciano gruppo e stringano relazioni solidali.


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ono quattro come proprio il filo conduttore gli elementi deldi tutto il nostro lavoro, la natura a cui si dalla copertina del disco ispirano per i testi delle (fotografia di Angela Tuloro canzoni. Sono Marco gnetti) al simbolo con cui Lodi, Luca Torreggiani, vorremmo identificarci, Enrico Pasini ed Enrico l’albero di cui si vedono Mescoli i fondatori del sia la chioma che le folte gruppo Na Isna che il 10 radici (opera di Marino luglio, alle 21, presenteNeri), a tutte le parole ranno il loro nuovo album inerenti al tema che sono dal titolo Un dio furioso contenute in questo disco, al Parco Tien An Men di senza Campogalliano. dimen“La parola “dio”- ci ticare racconta Marco Lodi- in il nome questo album è usata come stesso nome comune in quanto della noabbiamo voluto declinare stra band il concetto di “dio” assoNa Isna ciandolo alle varie temache per tiche che affrontiamo: la estennatura, la storia, il rimorsione so, l’amore, l’alterità, significa l’indifferenza e il tempo. “che apCiascuno di questi temi partiene diventa, o può diventare, alle sue un “dio furioso”, nella vita radici”, “che è destinato di ognuno, in un dato moa lasciare un segno al suo mento, capace di ribaltare passaggio” . In questo o resettare tutte le nostre senso, l’esempio più priorità con la velocità e immediato che abbiamo la potenza Le loro canzo- cercato di rapche comucon ni sono ricche presentare nemente si il videoclip di immagini e è la canzone attribuiscono allo stato vibrazioni cosmiche, Stri-stri in cui che colpiscono per la protagonista di furia”. la loro forza e uma- è la natura in “In effetti nità e lasciano a chi tutte le sue mala natura le ascolta diverse – aggiunnifestazioni. ge Enrico possibili interpreta- Ci piacerebbe Mescoli - è zioni. molto che Stri-

stri diventasse un umile memorandum, per tutte quelle persone che non si rendono conto che la bellezza del nostro pianeta è fragile e ineluttabilmente vendicativa: se la coltiviamo, invece di opprimerla, a nostro avviso, ci saranno molte meno probabilità che si trasformi in un sistema inabitabile per qualunque forma di vita”. Le loro canzoni sono ricche di immagini e vibrazioni cosmiche, che colpiscono per la loro forza e umanità e lasciano a chi le ascolta diverse possibili interpretazioni come nel brano Tigri dagli occhi. “Tigri dagli occhi - prosegue Marco Lodi - è un’espressione coniata dal poeta gallese Dylan Thomas, che abbiamo provato a far nostra per parlare di quegli incontri che salvano la vita. Lo scenario che rappresenta meglio ciò che volevamo esprimere potrebbe essere una zona di guerra, tra i ruderi di

È PREVISTA PER GIOVEDÌ 10 LUGLIO LA PRESENTAZIONE DEL NUOVO ALBUM DE

Natura in musica

CIAK MODA!

Tutte le ultime tendenze per essere sempre al passo con la moda

IN GAMBA CON I BERMUDA In una stagione in cui furoreggiano gli shorts in jeans, chi vuole sentirsi fresca e comoda senza scoprire troppo le gambe può optare per i bermuda. C’è chi li ama e chi li odia, chi li accusa di essere troppo sportivi e non adatti a tutte le silhouette, e chi invece li trova pratici ed insostituibili. Quel che è certo, è che tra le tendenze di questa estate 2014, i bermuda occupano certamente un posto di rilievo. I bermuda sono stati i protagonisti indiscussi della passerella primavera/estate 2014 di Iceberg, dove li abbiamo visti essere indossati con estrema eleganza con piega e risvolto, in tonalità delicate come panna e grigio chiaro, ed abbinati a leggere bluse e giacche. Anche la collezione estiva di Krizia è stata caratterizzata dal ritorno del bermuda: bianco, sportivo ma trendy, con ombelico in vista e bomberino. Ricercato, il tailleur con bermuda di Giorgio Armani è perfetto per un look da ufficio chic ma al tempo stesso pratico. Acne ha scelto una stampa floreale per i suoi bermuda che vengono indossati con un giubbino con zip all’insegna di un outfit casual e glamour. Non saranno a prova di afa, ma sono di certo sofisticati, i bermuda in eco-pelle del brand Mango che indossati con una camicia o un top bianco e sandali con tacco a alto sono perfetti per la mise da sera. Effetto vedo-non vedo per i bermuda firmati Numerozeta che hanno piccoli ritagli geometrici. Raffinati e femminili sono adatti sia per il look da giorno che da sera. A colorare le giornate estive ci pensano i bermuda color giallo caldo di Zara: graziosi e freschi risaltano con t-shirt nera o bianca e sandali flat. Infine, non poteva mancare il modello di bermuda di jeans di H&M. Quasi un must-have da portare in vacanza o in città che si completa con una camicia in denim e una cintura.


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DElla band carpigiana NA ISNA DAL TITOLO UN DIO FURIOSO

quello che “La natura è di un destino poteva essere il filo condut- finalmente un piccotore di tutto il libero da lo nucleo nostro lavoro, dalla sofferenza e abitato, quasi copertina del disco angoscia”. completaPreferiscono al simbolo con cui mente raso non circoscrivorremmo al suolo dai vere la loro identificarci, l’albero musica all’inbombardadi cui si vedono sia la terno di una menti, in cui si staglia chioma che le folte classificazioradici, a tutte le la figura di ne precisa, una bambina parole inerenti perché come impaurita e sottolinea al tema che sono svuotata di contenute in questo Luca Torregogni senso giani: “ciò disco, senza di prossimità dimenticare il nome che cerchiaumana. Tra mo di fare stesso della nostra quei ruderi è trovare il band Na Isna che per arriva un giusto equiestensione significa librio tra gli superstite, o un soldato in che appartiene alle elementi, paravanscoper- sue radici, che è tendo da tutte destinato a lasciare ta, che al prile conoscenze un segno al suo mo contatto possibili visivo con la passaggio”. che ognuno bambina viedi noi ha ne assalito da tutta la forza accumulato negli anni, a del suo dolore e delle sue prescindere dal contesto paure, al punto che quemusicale. Ascoltiamo la sti sentimenti diventano, musica indipendentemenquasi come in un’allucina- te dal genere e ci piacezione, vere tigri lanciate rebbe che anche le nostre dagli occhi, con veri balzi canzoni fossero ascoltate a fauci spalancate verso allo stesso modo. Cantial’estraneo che le salverà mo nella nostra lingua, la vita portandola via da usando i classici strumenti quella guerra. In questo di qualsiasi altra band “film”, ci siamo immagi(batteria, basso, chitarre e nati un lieto fine capace di piano), con qualche “exricongiungere i due prota- tra” ormai nemmeno tanto gonisti, lasciando presagi- inusuale: loop, tromba e re per loro la condivisione fiati e violoncello. Lascia-

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mo all’ascoltatore con la sua peculiare sensibilità la libera interpretazione delle nostre sonorità”. Per quanto riguarda le date in programma, è Enrico Pasini a fornire i dettagli: “oltre all’appuntamento del 10 luglio a Campogalliano, nell’ambito del TienAnMente 2014 per la presentazione del disco, il 12 luglio, sempre in Piazza Tien An Men replicheremo un evento in tributo a Lucio Dalla che abbiamogià messo in scena presso il Teatro Michelangelo di Modena lo scorso inverno. Si tratta di qualcosa di diverso rispetto alla nostra produzione musicale, ma consigliamo a tutti gli ammiratori del cantautore bolognese di partecipare alla serata perché ci saranno anche gli interpreti delle compagnie MDdanza e BlakSoulz che danzeranno sulle coreografie di Elisa Balugani e Veronica Sassi, mentre suoneremo le sue canzoni. Fedeli alla lingua italiana, tra i progetti futuri della band carpigiana c’è quello di portare il più possibile in giro il loro disco, frutto di un duro lavoro e all’insegna di un’umanità più vicina alla natura e alle sue esigenze. Chiara Sorrentino

27 GIUGNO 21 LUGLIO 2014 CARPI CHIUSO TUTTI I LUNEDÌ

AREA HELLI IASCTALLA, 1 ZVIAAGN U LA FESTA È ORGANIZZATA DAI CIRCOLI PD DELL’UNIONE TERRE D’ARGINE CAMPOGALLIANO, CARPI, NOVI E SOLIERA


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sisma. due anni dopo: cos’e’ cambiato?

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o scorso 25 giugno, presso il PalaRotary di Sant’Antonio in Mercadello, si è tenuto l’incontro pubblico conclusivo della terza fase di Fatti il centro tuo!, il percorso partecipativo per la ricostruzione attivato a Novi di Modena. All’incontro, che ha chiuso la fase di pianificazione, è intervenuto anche il sindaco Luisa Turci. La referente del percorso, Monia Guarino, ha presentato una sintesi del lavoro svolto in questi mesi, che confluirà nel DocPP (Documento di Proposta Partecipata). Il documento, stilato nella forma di masterplan, ovvero di un’idea complessiva del territorio condivisa dalla comunità,

verrà presentato alla Regione: una volta ricevuto l’avallo, il documento verrà poi trasferito all’Ufficio Tecnico del Comune di Novi, affinché i progettisti incaricati di mettere a punto il Piano della Ricostruzione tengano conto delle istanze e delle esigenze emerse dal processo partecipativo.

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e conclusioni del rapporto Ichese, lo abbiamo ribadito più volte, hanno gettato un’ombra sulle attività antropiche legate all’estrazione e coltivazione di idrocarburi nel nostro territorio. Per chiedere ulteriore chiarezza sulla correlazione esistente tra sismicità indotta e attivata, il Comitato Ambiente e Salute di Rivara, il Comitato Terrambiente Sottosuolo, il Comitato Ferrara Salute, l’associazione Riprendiamoci il Pianeta, nonché alcuni esponenti dei comitati No Triv di Ferrara, Reggio Emilia e Modena hanno depositato un esposto alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Mantova, Rovigo e Bologna. “Il terremoto del 2012 - commenta Laura Fava, del Comitato Terrambiente e Sottosuolo No Triv bassa modenese - è sicuramente di origine tettonica ma il rapporto Ichese non ha escluso l’innesco dovuto alle attività legate al giacimento petrolifero di Cavone in base a calcoli ed

Si è conclusa a Novi la terza fase del percorso partecipativo per la ricostruzione Fatti il centro tuo. Ora l’esito della pianificazione condivisa sarà inviato in Regione per l’avallo e poi all’ufficio tecnico comunale

Oltre la ricostruzione

Questa terza fase, iniziata a gennaio, si è articolata in 5 incontri pubblici e in 25 focus group mirati su diversi argomenti, a cui hanno partecipato complessivamente 411 cittadini, di cui 127 adulti, 257 bambini e ragazzi delle scuole elementari e medie, e 27 giovani. Le tematiche su

cui si è lavorato sono state tante: dallo sviluppo delle “piazze diffuse” all’integrazione del verde nel tessuto urbano, dal miglioramento della viabilità alla valorizzazione del centro commerciale naturale, dal co-working alla promozione dell’offerta culturale, fino alla co-progettazione dei nuovi poli scolastici e delle aree verdi. Dal percorso sono scaturite numerose proposte, dalle più semplici alle più ambiziose: “mentre negli altri comuni dopo il sisma si stanno discutendo singoli progetti di ricostruzione o riqualificazione, a

Novi si sta dibattendo di tutto; è l’unico territorio che ha espresso la necessità di acquisire una visione complessiva e i cittadini hanno colto l’occasione della ricostruzione per andare oltre e risolvere le criticità del piano urbanistico esistenti già da prima del terremoto”, ha spiegato Monia Guarino. Durante la serata sono state illustrate nel dettaglio le proposte dei giovani (fra i 18 e i 34 anni), che si sono tradotte in particolare nel progetto Spazi INfestati, finalizzato ad attrezzare le aree verdi dei paesi affinché possano ospitare

feste e momenti di aggregazione. Interessanti anche le proposte riguardanti il nuovo parco di Novi, su cui hanno lavorato i bambini di terza e quarta elementare: case sugli alberi, panchine dalle forme giocose e accoglienti che possano favorire la socializzazione, un orto-giardino, aree di gioco collegate tra loro in un percorso dinamico, un’illuminazione creativa per tenere alla larga i vandali di notte. All’incontro è stato tra l’altro annunciato il nuovo nome che verrà dato al parco: Parcobaleno. I ragazzi di seconda me-

dia hanno invece scelto di lavorare sulla torre civica di Novi, presentando proposte all’insegna del connubio fra tradizione (con l’idea di creare un museo all’interno della torre) e innovazione (con una forte modernizzazione dell’esterno). Alcune delle proposte per la ricostruzione emerse dal percorso si stanno già concretizzando: ad esempio, per il progetto del nuovo polo culturale di Novi, che sarà realizzato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e concesso in uso gratuito al Comune, sono state accolte quasi integralmente le idee presentate dai cittadini ed entro l’autunno cominceranno i lavori. “Questo è l’ultimo incontro pubblico della terza fase, ci auguriamo che entro settembre sia pronto il Piano della ricostruzione e, a quel punto - ha concluso Guarino - organizzeremo nuovi incontri tra cittadini e progettisti per vedere come le proposte emerse potranno essere realizzate”. Il percorso, quindi, non finisce qui: ora il disegno complessivo c’è, sono stati definiti nove gruppi di lavoro in base alle differenti tematiche individuate e i cittadini che vorranno dare il proprio contributo potranno ancora partecipare, scendendo sempre più nello specifico dei progetti. Un modo per superare il terremoto, guardando con decisione al futuro del territorio. Laura Benatti

Per fare ulteriore chiarezza sulla correlazione esistente tra sismicità indotta e attivata, comitati e associazioni hanno depositato un esposto alle Procure della Repubblica presso i Tribunali di Modena, Reggio Emilia, Ferrara, Mantova, Rovigo e Bologna

Nessun monitoraggio può garantire la sicurezza dei cittadini

evidenze statistiche comunque parziali, in quanto risultano assenti una serie di dati essenziali per comprendere appieno la storia di quel giacimento non negli ultimi mesi, bensì dalla scoperta in poi”. Secondo i firmatari dell’esposto CavoneLab, il laboratorio istituito alcuni mesi fa per svolgere indagini sulle attività del giacimento, da parte dell’operatore petrolifero con la supervisione di Regione e Mise, non agirebbe “in modo adeguato”. Accanto al ritardo con il quale è stato creato (“un monitoraggio a posteriori in un giacimento compreso in un territorio dove si son già scaricati oltre 2.000 terremoti in due anni è sicuramente in condizioni diverse e non ripeti-

bili rispetto a quelle che si sarebbero potute monitorare nel 2012 o negli anni precedenti la scossa principale”) si somma il fatto che i dati degli eventi sismici non siano pubblicati in tempo reale. “Da quanto emerge sul sito di CavoneLab,

nelle scorse settimane sono state eseguite delle prove di iniezione nel giacimento conclusesi il 16 giugno e il 18 e il 20 si sono verificati due eventi sismici nell’area del reservoir di cui l’ultimo (di magnitudo 2.8, avvenuto alle ore 00,43) percepito in

maniera netta dalla popolazione della Bassa. Sono solo coincidenze?”. I componenti di associazioni e comitati si chiedono poi perché la Regione non abbia detto una sola parola in difesa dei propri esperti: “come mai dopo aver destinato 50.000 euro del fondo dei terremotati per il rimborso delle spese dovute ai componenti della commissione Ichese, definiti ricercatori e studiosi di assoluta esperienza e affidabilità, davanti alla campagna denigratoria scatenatasi dopo la pubblicazione del

rapporto e tesa a screditarlo, la Regione non ha alzato un dito? Noi vorremmo che la Magistratura facesse luce su questa vicenda nel pieno interesse dei cittadini e del territorio della Bassa, anche in virtù del dimenticato principio di precauzione che ha fatto sì bloccare le istanze per i nuovi permessi di ricerca, ma non le concessioni di coltivazione in attesa”. Le incertezze che sono e resteranno tali invece, riguardano l’eventuale innesco di un sisma in una zona già carica di energia tettonica naturale: le conoscenze scientifiche attuali, infatti, non sono in grado di dare tempi certi sulla eventuale rottura o attivazione di una faglia. Ergo nessun monitoraggio può garantire la sicurezza dei cittadini.


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sisma. due anni dopo: cos’e’ cambiato?

La ricostruzione post sisma rappresenta l’occasione per ragionare e ripensare in modo sostenibile gli edifici del nostro territorio in un sistema urbano resiliente che non si limiti ad adeguarsi ai cambiamenti climatici che negli ultimi anni rendono sempre più vulnerabili le nostre città, ma che nel lungo periodo resista alle sollecitazioni dell’ambiente e alla mancata abbondanza delle fonti fossili”. Per Riccardo Cavicchioli di Energetica Srl è un’occasione che Carpi non deve assolutamente perdere predisponendo un Piano della Ricostruzione con un’ispirazione green. “A parole siamo molto bravi ma poi ricadiamo nel vizio tutto italiano di ingessare con lacci e lacciuoli ogni velleità di promuovere le energie rinnovabili e il risparmio energetico e, di conseguenza, lo sviluppo della green economy. Questa è l’occasione per la politica locale di dimostrare di essere più incisiva della macchina burocratica”. L’idea di Cavicchioli? Rivedere il concetto di tutela del valore storico artistico se applicato a edifici che, per le loro caratteristiche, “risalgono al passato ma

Con il Piano della Ricostruzione si possono ripensare in modo sostenibile gli edifici del nostro territorio ma norme e regolamenti rischiano di ingessare qualsiasi intervento. Se c’è qualcosa da modificare, c’è ancora tempo per rimediare

PdR, l’occasione da non perdere Riccardo Cavicchioli

quel plus non ce l’hanno. Se non si può mettere mano al centro storico perché inges-

sato da regolamenti e norme che imbrigliano qualsiasi intervento, impedendo ogni

possibilità di modifica, il cuore di Carpi potrebbe finire per collassare abbandonato a se stesso”. Purtroppo, il nuovo Piano della Ricostruzione presentato in Consiglio Comunale il 21 maggio scorso sembra ricalcare le passate formule: un elenco infinito di prescrizioni che rischiano di paralizzare i proprietari a cui non resterà che tentare di vendere o affittare gli immobili così come sono, con il rischio che il degrado avanzi inesorabile. Per di più il nuovo Piano estende il concetto di tutela ben oltre i confini del centro storico, oggetto di un successivo secondo stralcio, a tutto il territorio urbanizzato, urbanizzabile e rurale. Dunque, escludendo il centro storico, l’architetto Carla Ferrari, incaricato dal Comune di Carpi di approntare il Piano della Ricostruzione, ha redatto undici pagine di prescrizioni per edifici meritevoli di tutela nelle aree comprese, per esempio, tra viale

Carducci e viale Alghisi, via Garagnani, via Volturno, via Catellani, via Milazzo, via Molinari, via Manicardi, viale Galilei e viale De Amicis. “Anche nel caso di edifici che non hanno un particolare valore storico artistico si dettano regole che - commenta Cavicchioli - deprimerebbero qualsiasi iniziativa privata. Si sarebbe potuto puntare a ricostruire favorendo un minor impatto ambientale nel territorio colpito dal sisma del 2012”. Ma le regole fatte così hanno l’effetto contrario: ci sono prescrizioni per ogni cosa, anche per gli impianti tecnologici con il divieto di installare pannelli solari e fotovoltaici sulle coperture. Unica concessione è il ricorso a coppi fotovoltaici che sono un sistema poco performante e costoso rispetto ai moduli tradizionali. “L’area del cratere avrebbe potuto fare - ma è ancora in tempo - pressioni a livello politico per ottenere una fiscalità capace di

favorire, con alcune incentivazioni, una ricostruzione green e invece, pur generando maggiori risorse di altri per lo Stato, contiamo pochissimo. Carpi è il comune più grande e deve fare da capofila: senza sfoggiare falso ottimismo o inutile pessimismo, ora la politica locale deve tirar fuori gli attributi altrimenti non ci sarà futuro per il nostro territorio colpito dal terremoto e inserito in un Paese a crescita zero. La green economy può trainare il Paese ma occorre investirci senza ingabbiare i cittadini”. La detrazione fiscale per gli impianti a rinnovabili del 50% riservata alle abitazioni private è una strada, ma per le aziende non è stato studiato nulla. Riccardo Cavicchioli chiude con un appello ai politici: “non lasciate fare ai burocrati. Se c’è qualcosa da modificare nel Piano della Ricostruzione c’è tempo per tornare indietro. Al mio sindaco chiedo di fare il sindacalista per tutti noi”. Sara Gelli


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Il magistrato Caterina Chinnici, figlia di Rocco Chinnici ucciso da un attentato mafioso, è stata ospite della nostra città, all’interno della rassegna Ne vale la pena

Rocco Chinnici: non chiamatelo eroe U n uomo che ha saputo svolgere la propria missione di servitore dello Stato sino in fondo, trovandosi spesso solo nel compito di affrontare la mafia. Organizzazione criminale della quale, negli Anni Sessanta e Settanta, era quasi l’unico a parlare sistematicamente, come di un’entità ramificata e articolata. E’ questo il ritratto di Rocco Chinnici - il magistrato che, per primo, ebbe l’intuizione di costituire un pool antimafia, nel quale operarono anche Falcone e Borsellino - tracciato dalla figlia Caterina, ospite del cartellone estivo della rassegna carpigiana Ne vale la pena, organizzata dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Carpi con la collaborazione di Radio Bruno, Cna, Anioc, Rock no War e Libreria Mondadori, col patrocinio di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Fondazione Casa del Volontariato. Intervistata dal caporedattore di Radio Bruno Pierluigi Senatore, Caterina Chinnici, a sua volta magistrato, ha

Caterina Chinnici e Pierluigi Senatore

evocato con commozione l’infanzia e la giovinezza in famiglia, narrata nel suo libro E’ così lieve il tuo bacio sulla fronte. A emergere con forza è la figura di un padre rigoroso, serio e responsabile, capace però di dedicare attenzione e tenerezza ai propri cari. “Mio padre diceva di non avere alcun hobby ma due grandi passioni: il lavoro e la famiglia. Pur dedicandosi completamente ai suoi compiti, ha saputo

essere presente, cercando di mantenere sempre, a casa, un’atmosfera di serenità, anche quando le minacce iniziarono a farsi sempre più concrete e frequenti”. Minacce che culminarono nel tragico attentato del 29 luglio 1983, quando una Fiat 126 imbottita di esplosivo lo uccise, a cinquantotto anni, davanti alla sua casa di Palermo, insieme a due agenti della scorta e al portiere dello stabile. Attentato che si fece

poco o nulla per prevenire. “Da un informatore della Polizia erano arrivate due segnalazioni sul fatto che stesse arrivando dell’esplosivo in città per compiere un grosso attentato, eppure mio padre non ne fu informato e non fu impedito il posteggio delle auto sotto casa”. Chinnici era ben consapevole del pericolo: “si era recato a Roma per chiedere maggiori mezzi e di essere sostenuto nella sua battaglia, ma non

vi fu risposta, se non l’invio di un pacco contenente un improbabile impermeabile e una valigetta foderati di piastre d’acciaio. La verità è che, purtroppo, mio padre fu lasciato solo”. Le difficoltà e la certezza, dopo l’eclatante esecuzione del generale Dalla Chiesa, di essere condannato, non furono però per Rocco Chinnici motivo sufficiente per abdicare dalle proprie responsabilità. “Sia lui che Falcone e Borsellino sono stati assassinati con l’esplosivo. Sapendo che in Sicilia le coincidenze non esistono, mi sono convinta che questa modalità particolarmente feroce ed eclatante sia dovuta al fatto che questi tre uomini hanno rappresentato la minaccia più grande che Cosa Nostra abbia mai fronteggiato, perché ne avevano colto il potere, i livelli di criminalità legati non soltanto ai fatti di sangue ma anche alla finanza e ai rapporti con la politica”. Ricordare l’esempio di Rocco Chinnici e degli uomini come lui non significa, tuttavia, approfittare dell’alibi dell’eroismo per delegare loro l’impegno

nella lotta all’illegalità. “Non gli sarebbe piaciuto essere considerato un eroe. Era un uomo normale che ha saputo svolgere un compito eccezionale, applicando la legge con fermezza e grandissima umanità. Andava in visita ai detenuti del vicino carcere e, a Natale, portava loro dei doni. Io credo di aver portato avanti il mio impegno nell’ambito della giustizia minorile perché ho saputo introiettare ciò che mio padre aveva ben compreso, e cioè che la mafia, oltre che sul piano poliziesco, va sconfitta prima di tutto su quello culturale”. Quel 29 luglio di trent’anni fa, ha impresso nella famiglia Chinnici un segno indelebile. “Da allora ci sentiamo come l’albero che, davanti a casa, fu piantato per rimpiazzare l’esemplare distrutto dall’attentato. Più soli e più piccoli”. Tuttavia, è proprio sui semi piantati dall’impegno del padre che hanno potuto crescere le radici di quella cultura della legalità che ha fatto sì che Palermo e la Sicilia siano, oggi, realtà molto diverse da allora.

Libri sotto l’ombrellone Curarsi con la candeggina? Di Gilberto Ruffini e Valerio Droga

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erpes, fuoco di Sant’Antonio, candida, papilloma virus, funghi di pelle e unghie, punture di vespe, ustioni da meduse e scottature domestiche. Sono solo alcuni dei problemi trattabili col Metodo Ruffini. Esce in questi giorni Curarsi con la candeggina? Guida pratica al Metodo Ruffini per trattare oltre 100 malattie con meno di un euro, il manuale ufficiale della terapia, scritto dal suo fondatore, Gilberto Ruffini, medico ematologo, e dal giornalista Valerio Droga. Il metodo, com’è noto, tratta

oltre 100 patologie di pelle e mucose con l’ipoclorito di sodio, un componente della comune candeggina. L’impostazione del manuale è pratica, con un approccio friendly che lo rende adatto anche al lettore comune. Per ogni problema di salute trattabile col metodo è stata preparata una scheda tecnica, in cui viene spiegato come applicare l’ipoclorito, in che percentuale, quanto tempo lasciarlo agire, se risciacquare e quante volte eventualmente ripetere il trattamento. Il metodo, brevettato dal dottor Ruffini nel 1996, sta avendo un’ampia

Camillo

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ono 21 i micini da adottare presso il Gattile di Carpi, quattro dei quali sono a casa di una volontaria che li sta allevando col biberon. Periodo difficile questo, in cui si moltiplicano gli abbandoni di cuccioli e adulti, in particolare gatte incinte. I mesi sono quelli delle vacanze estive e anche coloro che sono propensi ad allargare la famiglia con un micio aspettano l’autunno, ma vorranno un micino piccolo e quelli dell’estate nel frattempo saranno un po’ cresciuti. Nonostante le campagne di sensibilizza-

diffusione attraverso i canali meno convenzionali e grazie alle testimonianze di utenti e medici arricchite da prove fotografiche. “Se in alcuni casi - ammonisce il dottor Ruffini - è possibile l’auto trattamento, in nessuno l’auto diagnosi”. L’ipoclorito di sodio (NaOCl) è una molecola già in uso in ambito medico come testimonia una ricchissima bibliografia scientifica ma, per la prima volta, viene applicata a un così ampio raggio di patologie. Secondo quanto sostiene il dottor Ruffini, questa sostanza, venendo a contatto con la parete cel-

lulare dell’agente patogeno si trasforma in acido ipocloroso (HoCl), che è il vero principio attivo, la demolisce e, come in un assalto a una città fortificata, dopo aver fatto breccia nelle mura, va dritto al “castello”, distruggendone cioè il dna. E’ così che annienta virus, batteri, funghi, protozoi e parassiti che incontra sulla sua strada. Inoltre riesce a innescare una reazione a catena acidobase, neutralizzando veleni e sostanze urticanti. Infine, aggiunge Ruffini, l’ipoclorito stimola la rigenerazione della membrana extracellulare, tornando utile, per esempio, nella rimarginazione delle ferite. Il metodo si basa sull’applicazione esclusivamente topica (mai sistemica)

di ipoclorito di sodio dal 6 al 12 per cento, a seconda della fattispecie da curare. Il manuale spiega, tra le altre cose, come diluirlo in giusta percentuale e come

conservarlo, dove acquistarlo, ma anche come poterlo usare per l’igiene personale quotidiana e per disinfettare gli ambienti domestici. Si è voluto, poi, dedicare un piccolo capitolo alla cura dei nostri amici a quattro zampe. Accompagneranno la lettura del libro i disegni di Ypo, la personificazione grafica della molecola, fuoriusciti dalla fantasia e la matita di Valerio Droga. A impreziosire la pubblicazione, un approfondimento della naturopata Patrizia Marini, che spiega come l’ipoclorito possa tornare utile nella lotta ai batteri killer, la testimonianza professionale della ginecologa Elena Villani e quelle di oltre cinquanta utenti.

A cura di Clarissa Martinelli in collaborazione con il Gattile di Carpi zione sulla necessità di sterilizzare i gatti di casa, continuano a essere tantissimi a sottovalutare il problema facendosi poi pochi scrupoli quando si tratta di sbarazzarsi dei nuovi nati, quasi fossero vecchie ciabatte o mozziconi di sigaretta anziché cuccioli indifesi. Quando una persona decide di adottare un gatto deve mettere in conto anche tutto il resto, costi inclusi, per avere un animaletto sano che gira per casa. In caso di gatti abbando-

nati, la prima visita e la sverminazione sono a carico del Gattile, ma alla vaccinazione deve pensare l’adottante. Per la sterilizzazione è necessario valutare caso per caso ma, salvo per situazioni davvero particolari, quegli 80 euro circa per sterilizzare un maschio e 100 euro circa per sterilizzare una micia vanno messi in conto:

magari si esce a cena o si va dal parrucchiere una volta in meno. Se non si ha questa possibilità, occorre valutare anche la propria capacità di mantenere al meglio il micio adottato nel quotidiano. Se non circola un po’ di denaro in casa forse non è il caso di prendere l’impegno di avere un gatto o qualsiasi altro animale. L’effetto collaterale sono gli abbandoni quotidiani; il Gattile di Carpi in questo momento è in una situazione di forte difficoltà. Cerca volontari e fondi.


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Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi

Cosa dire, tra poco è il mio compleanno, e oggi, 1° luglio, il più bel regalo: una nuova vita! Al rêgal più bêl… Nicòl

Il regalo più bello… Nicòle

A n’n’hòm mia dèsfat nastêr e gnanch… fat sigh ed mêravja, hòm inmaginèe ‘na nuvla alšéra ch’a rivêva chiêta in di nôstêr ciél al pêr d’n’insònì ch’fêva tùtt rôša.

Non abbiamo sciolto nastri nemmeno fatto… mormorii di meraviglia, abbiamo immaginato una nuvola leggera che arrivava calma nei nostri cieli come un sogno che tramuta tutto in rosa.

Al pinsér, distrat, s’éra fat atêint šlùntanènd, scànšlènd tùtt i turmêint e nuêtêr… ch’a dvintòm dó vôlti nôn già a tè vdivèn, achsè cichina cùmè al quêl più grand dal mònd

Il pensiero, distratto, si era fatto attento allontanando, cancellando tormenti e noi… che diventiamo due volte nonni già ti vedevamo, così piccina come la cosa più grande del mondo.

A tê vdivèn, in un giardêin ed fiór al più bêl bôciol d’na nóva vità ch’gniva a rubêr pinsér, sèntìmêint quêši cùmè sa tràtgnisn’al fièe per a n’dèšdêrs’adês ch’a sòm cuntêint.

Ti vedevamo, in un giardino di fiori il più bel bocciolo di una nuova vita che veniva a rapire pensieri, sentimenti quasi come si trattenesse il fiato per non svegliarsi ora che siamo contenti.

T’ér cichina, pôch più d’un grànlêin e pùr t’ér bêla e chêra – Nicòl –. un bôciòl pròfùmêe ch’a dév fiùrir, un regal ch’a fat só tùtt i pinsér quêši gnanch… psìss èsèr vér.

Eri piccina, poco più di un granellino eppure eri bella e cara – Nicole - un bocciolo profumato che deve fiorire, un dono che a fatto propri tutti i pensieri quasi nemmeno… potesse essere vero.

Un grànlêin, cùmè un rag ed sól è ‘na luš ch’vin a scàldêrs i cór, è un bôciòl, fiór tra i fiór, a fêr vér un quêl sèmpr’insùgnèe ch’l’éra luntan… e lé dvintèe rèaltèe.

Un granellino, come un raggio di sole è una luce che viene a riscaldarci i cuori, un bocciolo, fiore tra i fiori, a fare vera una cosa sempre sognata che era lontana… ed è divenuta realtà.

4 luglio - ore 21.30 Capitan Phillips. Attacco in mare aperto Di Paul Greengrass Nel 2009 il capitano Richard Phillips lascia la sua famiglia nel Vermont per guidare la nave porta container Usa Maersk Alabama dall’altra parte del mondo. In acque extraterritoriali, il suo bastimento viene attaccato da un manipolo di pirati somali, armati e pronti a tutto, e Phillips viene rapito, in cerca di riscatto. 5 e 6 luglio - ore 21.30 Il capitale umano Di Paolo Virzì In un paesotto della Brianza che finisce in “ate”, eretto alle pendici di una collina una volta boscosa, un cameriere da catering neanche più giovane torna a casa a notte fonda con la sua bicicletta, chiuso tra il gelido freddo di una curva cieca e il sopravanzare spavaldo di un Suv che lo schiaccia lasciandolo agonizzante, vittima predestinata di un pirata anonimo. Il giorno dopo, la vita di due famiglie diversamente dislocate nella scala sociale brianzola viene toccata da questo evento notturno in un lento affiorare di indizi e dettagli che sembrano coinvolgere il rampollo di quella più ricca, assisa nella villa che sovrasta il paese, e la figlia dell’altra, piccolo borghese con aspirazioni di ribalta. Uno a uno sfilano i presunti protagonisti: il padre della giovane ragazza, un ingenuo stolto e credulone, titolare di un’agenzia immobiliare, pronto a giocarsi quello che non ha per entrare nel fondo fiduciario del magnate della zona al quale accede per

Una mina pronta a esplodere

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di Clarissa Martinelli

clarissa.martinelli@radiobruno.it

Gentile Clarissa, sono una carpigiana che ha sollecitato controlli in appartamenti dove vivono immigrati e dove sono stati scoperti clandestini, oltre a condizioni igieniche disastrose delle case in cui vivevano, regolari e non. Una multa di 1.600 euro: tutta gente che non ha niente, ma quando mai la pagheranno? Ma poi, questi immigrati senza documenti adesso dove andranno? Tra un mese sono di nuovo qui o ammassati nella casa di un altro connazionale o in qualche casa vecchia mezza crollata tra i topi. Odori, rumori, sporcizia, degrado... segnaliamo perché anche con le migliori intenzioni ci sono problemi di convivenza quando si vive vicino a qualcuno che vive secondo regole diverse da quelle della società in cui abita. I controlli andrebbero fatti una volta alla settimana, invece si lasciano degenerare le cose e io non capisco il perché nessuno affronti con la dovuta serietà una questione sociale che mi sembra una mina pronta a esplodere. Laura

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a sensazione, cara Laura, è che con il tempo sarà sempre un po’ peggio: siamo a 60mila migranti arrivati solo dall’Africa coi barconi gestiti da pericolose organizzazioni criminali dall’inizio dell’anno, a cui occorre sommare il numero ignoto di chi arriva da altre aree della Terra con altri mezzi senza documenti in regola. Un record senza precedenti dovuto anche a Mare Nostrum, operazione di cui il Governo si dice orgoglioso, ma che in concreto rappresenta un aiuto alla criminalità nella parte finale del viaggio di persone che sbarcheranno prive di opportunità, talvolta con diritto di asilo (che il nostro Paese non sa gestire), più spesso senza diritto d’asilo perché non provenienti da zone di guerra. Una volta arrivati nei centri di accoglienza vengono accompagnati in varie località italiane, frequentemente in hotel con vitto e alloggio a carico dello Stato, ma si allontanano comunque (emblematico qualche anno fa a Carpi il caso di Cortile: i tunisini per i quali era stata allestita l’ospitalità per giorni avevano fatto perdere le proprie tracce nell’arco di una notte: è la norma). Una volta sul territorio italiano non possono essere assunti regolarmente in quanto privi di documenti; abbiamo

quindi nei casi peggiori nuova manovalanza per lo spaccio di droga, nuovi schiavi per la raccolta di frutta, nuove schiave per il racket della prostituzione, borseggiatori, parcheggiatori abusivi davanti ai supermercati e nei parcheggi degli ospedali e locali abusivamente occupati. Problemi correlati: in Italia ci sono 65.000 detenuti, 23.000 sono stranieri: in alcune zone d’Italia (tra cui Modena) si arriva al 70%, a Padova addirittura l’80%. Costi sociali: altissimi. Soluzioni: retorica, aria fritta, promesse, proclami. Non si bloccano i barconi alla partenza, non si stringono accordi diplomatici efficaci, non si ha alcun potere sull’Europa (in cui tutti i Paesi hanno regole stringenti in materia di immigrazione), non si fanno rimpatri. Si aspetta, non si sa bene cosa ed è questa mancanza totale di pianificazione e lungimiranza che spaventa di più. Altre migliaia di disoccupati senza opportunità in che modo miglioreranno la loro vita? E come potranno mai integrarsi? Con l’idea utopistica di “fare del bene”, questa operazione sta facendo del male a tutti; io la vedo così. Abituiamoci a presenze sempre più massicce di migranti senza casa e lavoro, con tutto ciò che ne consegue: di questo passo non vedo altre prospettive.

Torna l’appuntamento col cinema estivo nell’Area Stadio Cabassi (Ingresso squadre). Le proiezioni iniziano alle 21,30

Cinema sotto le stelle

un eccesso di fiducia e grazie all’entratura garantitagli dalla figlia, fidanzata con il giovane rampollo della ricca famiglia; il magnate, cinico e competitivo, perfetto prodotto brianzolo, forgiato con la tempra di chi ha abbattuto ettari di bosco per costruire quell’impero economico, inno del malcostume e del cattivo gusto; le mogli dell’uno e dell’altro, la prima psicologa tutta presa dalla sua missione e dall’imminente maternità, tardiva e sofferta, la seconda sposa tonta con il sogno del teatro, obnubilata dalla ricchezza e dal troppo avere. In ultimo i rispettivi figli, non più incolpevoli, mai più adolescenti, complici dell’orrore in questa “tragedia” balzachiana che della commedia ha solo i tipi. 7 luglio - ore 21.30 Anita B. Di Roberto Faenza Anita, una ragazza ungherese scampata ad Auschwitz, viene accolta a Praga dalla zia Monika, insieme al marito Aron e al di lui fratello Eli. La famiglia

ebraica si sta risollevando dall’ondata di antisemitismo nazista e Anita viene accolta con un misto di affetto e preoccupazione. Faenza sviluppa il tema della negazione della memoria incarnandolo in una ragazza che dovrebbe solo pensare al futuro e invece si ostina a cercare le radici oscure del passato, sulle quali sollevarsi con maggiore sicurezza. “Lascia Auschwitz fuori da questa casa”, le intima Eli, ed è solo la prima avvisaglia del comportamento ambiguo e minaccioso del giovane nei confronti di Anita. L’attrazione è reciproca, così come la diffidenza. E’ questa la chiave di lettura più interessante di Anita B., dove l’iniziale B. è un omaggio a Edith Bruck, la scrittrice sul cui romanzo Quanta stella c’è nel cielo è basato il film di Roberto Faenza.

8 luglio - ore 21.30 Una canzone per Marion Di Paul Andrew Williams Marion è una donna che apprezza la vita e la compagnia e ha trovato un nuovo piacere nel cantare con il coro locale degli anziani, diretto dalla giovane Elizabeth. Suo marito Arthur è un burbero e un solitario, disprezza il coro, non capisce suo figlio e non accetta altra

compagnia se non quella di Marion. Ma la donna è gravemente malata e Arthur deve prepararsi ad affrontare la solitudine vera, quella che non ha scelto ma che non può evitare Questa non è, dunque, la storia di Marion, ma quella di Arthur, costretto a imparare nel modo più doloroso che l’esistenza è fatta di rapporti umani e arroccarsi su una torre significa solo attraversare la vita, senza esperirla veramente. Eppure, se non fosse per l’interpretazione straordinariamente fragile e sincera di Vanessa Redgrave, che riempie il film, Una canzone per Marion sarebbe il contenitore vuoto che si ritrova a essere quando l’attrice esce di scena. Non è colpa di Terrence Stamp, perfetto nel ruolo, né della regia, sobria, ma, per una volta, di un eccesso di realismo, che non alza mai il film da un livello di ordinarietà assoluta.

9 luglio - ore 21.30 La vita di Adele Di Abdel Kechiche Adèle ha quindici anni e un appetito insaziabile di cibo e di vita. Leggendo della Marianna di Marivaux si

invaghisce di Thomas, a cui si concede senza mai accendersi davvero. A innamorarla è invece una ragazza dai capelli blu incontrata per caso e ritrovata in un locale gay, dove si è recata con l’amico di sempre. Un cocktail e una panchina condivisa avviano una storia d’amore appassionata e travolgente che matura Adèle, conducendola fuori dall’adolescenza e verso l’insegnamento. Perché Adèle, che alle ostriche preferisce gli spaghetti, vuole formare gli adulti di domani, restituendo ai suoi bambini tutto il bello imparato dietro ai banchi e nella vita. Nella vita con Emma, che studia alle Belle Arti e la dipinge nuda dopo averla amata per ore. Traghettata da quel sentimento impetuoso, Adèle diventa donna imparando molto presto che la vita non è sempre un (bel) romanzo. 10 luglio - ore 21.30 Rio 2 - Missione Amazzonia Di Carlos Saldanha Blu e la sua anima gemella vivono insieme a Rio de Janeiro e hanno avuto tre figli, quando però scoprono che nel cuore dell’Amazzonia è stato avvistato un altro uccello della loro specie capiscono di non essere gli ultimi rimasti come credevano e decidono di partire in un viaggio di famiglia alla scoperta delle proprie origini. Non sarà facile adattarsi, specie per Blu, il più lontano dalle regole del mondo animale, e non aiuterà il fatto che Miguel, sopravvissuto miracolosamente al film precedente, li abbia avvistati e abbia deciso di partire alle loro calcagna con l’obiettivo di vendicarsi.


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L’aforisma della settimana...

“Gli uomini hanno tutti cattive intenzioni”. Carlo Cassola, Il cacciatore, 1964 appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 31 luglio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Andrea Foches O&A Centro Affari

Tra i vignettisti che hanno dato vita alla mostra umoristica itinerante dedicata al gioco D’azzardo vi è anche il carpigiano Oscar Sacchi

Azzardo: non chiamiamolo gioco

7 luglio - ore 21.30 Mi sono arreso a un nano Mercanti di Storie Di e con Massimiliano Loizzi E con Giovanni Meluzzi (musiche e arrangiamenti) Cortile di San Rocco

Fino al 31 dicembre 100 oggetti per 100 anni Musei di Palazzo Pio

7 luglio - ore 21.30 I lunedì d’Autore Viaggio nella canzone d’autore milanese con i Flexus Circolo Arci U. Barbaro Cortile

Eventi CARPI

4 luglio - ore 21.30 Jeky Rose in concerto Cover Guns n’ Roses Zazza Bar Migliarina 5 e 6 luglio Raduno Boldor A cura dei Boldorbikers del Motoclub Al Gheff 5° Raduno annuale per gli amanti delle moto Honda cb Anni ‘80 Bol d’or è la denominazione di alcuni modelli Honda entrati nella leggenda Aeroclub Carpi 5 luglio - ore 21 Napoli Musica e Parole Piazzale Re Astolfo 5 luglio - ore 21 Live Concert Daniele Vanni Francesco Galavotti Official Wheresmyplanet Arena estiva Circolo Guerzoni 5 luglio - ore 21 Il matrimonio borghese Spettacolo del laboratorio teatrale Cantiere dell’anima Diretto da Gigi Tapella e Sara Gozzi Cortile di San Rocco 6 luglio - ore 10.30 Sugar Art Realizzazione di fiori di zucchero tridimensionali Con Loredana Atzei, A cura di RYS rock your soul Ristorante La Mistica

6 luglio - ore 21.30 Filarmonica Città di Carpi in Concerto Diretta dal M° Pietro Rustichelli Piazzale Re Astolfo 6 luglio - ore 21.30 Meravigliosamente Alice Teatro danza tratto da Alice nel paese delle meraviglie Di Lewis Carrol A cura di Buonavita Asd Cortile San Rocco

Fino al 2 agosto Terre Verticali - Liguria Pittura, fotografia, installazioni, letteratura, musica ed enogastronomia Progetto di Gianni Lodi e Pierluigi Sgarbi Espongono: Alessandro Benedetti, Fabrizio Cicconi, Gianni Lodi, Francesco Martera, Pierluigi Sgarbi Biblioteca A. Loria

4 luglio - ore 21 IncantArci A cura di Scuola di Canto Circolo Arci S. Cabassi Piazzale Re Astolfo

appuntamenti

La vignetta di Oscar Sacchi in mostra

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l mondo delle dipendenze assume volti e nasconde insidie sempre più subdole e diversificate. Parte dalla Scuola del Collegio San Carlo di Milano un’interessante offensiva di contrasto al dilagare di una piaga rovinosa, quella del gioco d’azzardo. Azzardo: non chiamiamolo gioco è il titolo della mostra

umoristica voluta da Franco Taverna con la collaborazione artistica del cartoonist Giovanni Beduschi, il patrocinio della Presidenza del Senato, dalla Regione Lombardia, dell’Università degli Studi di Milano-Bicocca e della Fondazione Exodus. 72 le tavole eseguite per l’occasione dalle 35 migliori matite del nostro Paese.

Tra i vignettisti in mostra anche l’umorista carpigiano Oscar Sacchi. La mostra, presentata in anteprima, il 26 giugno scorso, a Milano, in occasione della Giornata mondiale contro le droghe, diventerà itinerante e prenderà il via in autunno partendo da una delle sale del Palazzo del Senato a Roma.

Fino a sabato 2 agosto Carpi ospita, negli spazi della Biblioteca, il progetto Terre verticali – Liguria ideato da Gianni Lodi e Pierluigi Sgarbi

L’orizzonte come metafora esistenziale F ino a sabato 2 agosto la città di Carpi ospita, negli spazi della Biblioteca Loria, il progetto L’orizzonte come metafora esistenziale/ Terre verticali – Liguria ideato da Gianni Lodi e Pierluigi Sgarbi e promosso dall’Associazione Culturale Arci Quello che non ho, in collaborazione con la Biblioteca Multimediale Arturo Loria e il

patrocinio del Comune di Carpi Assessorato al Turismo. L’iniziativa si propone di verificare come la natura accidentata e appunto ‘verticale’ del territorio ligure, in particolare del suo Levante, abbia influito sull’immaginario di artisti e scrittori che, in qualche modo, si sono confrontati con la natura particolare di quelle terre. Si vuole dunque comporre una sorta di

puzzle capace di restituire, grazie a diverse tecniche espressive quali pittura, fotografia, scultura e installazioni, musica, poesia e prosa e, perchè no, eno-gastronomia, un’immagine di quei territori, oggi particolarmente apprezzati, ma con il rischio incombente di diventare uno stereotipo da cartolina. Il ricco programma di eventi collaterali alla mostra propone due cene letterarie (8 e 15 luglio) con menù rigorosamente ligure al Ristorante Cookies, due degustazioni di vini nel cortile della Biblioteca (11 e 18 luglio) gestite dai sommelier delle Cantine Lunae-Bosoni (gratuite con prenotazione obbligatoria), letture tratte da scrittori e poeti liguri (4 luglio alla Libreria La Rocca in Corso Pio 35, 11 e 18 luglio nel cortile della Biblioteca) con la collaborazione di Aporie, Squilibri, Paola Guerra e letture dei Lettori Volontari. Per info Pierluigi Sgarbi: tel 335.393850.

8 luglio - ore 21.30 Il Museo della Città e le sue Muse Polimnia, Melpomene, Calliope Approfondimenti storico-artistici A cura di Manuela Rossi Musei di Palazzo dei Pio 8 luglio - ore 21.30 Un libro nel secchiello Consigli di lettura per l’estate Letture antologiche e musiche Castello dei Ragazzi 8 luglio - ore 21.30 Passaggio in India Musica e poesia Fuelva Ensemble Valerio Chetta, pianoforte Fulvio Farkas, tabla e percussioni Elisa Sala, marimba Marina Ielmini, clarinetto e voce Sara Gozzi e Ferdinando Napolitano, voci recitanti Cortile di San Rocco 9 luglio - ore 21 Surya Dance Show Piazzale Re Astolfo 10 luglio - ore 21.30 Dal paese dei balocchi Chiesa Parrocchiale di Cortile 10 luglio - ore 21 Incontro con Nando Dalla Chiesa, sociologo e presidente onorario di Libera Presentazione del libro I fiori dell’oleandro. Donne che fanno più bella l’Italia Conduce Pierluigi Senatore, giornalista di Radio Bruno Piazza Garibaldi


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A Soliera un’edizione speciale con l’evento La Tempesta, l’Emilia, la Luna, Antonio Rezza, Fuck Buttons, Teatro Valle, maratona fotografica e Street Food

Torna Arti Vive Festival O rganizzato dalla Fondazione Campori, insieme alla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, i circoli Arci Dude, Kalinka e Mattatoio, l’edizione 2014 di Arti Vive Festival si terrà a Soliera dal 24 al 27 luglio con un programma speciale. A partire da La Tempesta, l’Emilia, la Luna, il festival-nel-festival organizzato in collaborazione con La Tempesta Dischi, etichetta che da anni produce talenti nel panorama della musica indipendente italiana. Sabato 26 luglio infatti si esibiranno sul palco gli artisti più importanti dell’etichetta: Tre Allegri Ragazzi Morti, Le Luci Della Centrale Elettrica, The Zen Circus, Maria Antonietta, Sick Tamburo, Giorgio Canali & Rossofuoco, Altro, Ninos Du Brasil, Yakamoto Kotsuga, Banda Rulli Frulli e i Ministri (in un inedito djset). La Tempesta, l’Emilia, la Luna è l’unico evento a pagamento di Arti Vive Festival,

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appelletti, tortelli e tortellini, ma anche ravioli, cannelloni e lasagne. Un lungo nastro di sfoglia farcito di impasti e ripieni che si snoda, mutando forme e sapori, lungo le 177 miglia romane che collegano Rimini a Piacenza. E’ dedicato alla via Emilia nei 2.200 anni della sua nascita e alla pasta ripiena l’edizione 2014 di Emilia-Romagna è Un Mare di Sapori. “La via Emilia è stata nei secoli snodo e crocevia di culture diverse. Luogo di contaminazioni culturali, ma anche culinarie. Forse è per questo che siamo la regione con il più alto numero di prodotti tutelati per la loro unicità con 39 Dop e Igp, 29 vini Doc, Igt e Docg, oltre 300 piatti della tradizione e, secondo la rivista Forbes nel 2013, quella in cui si mangia meglio – ha spiegato l’assessore regionale all’agricoltura Tiberio Rabboni - la pasta ripiena, che da noi presenta una varietà senza uguali”. Promossa dall’Assessorato regionale all’agricoltura la rassegna toccherà da luglio a settembre le principali località della nostra Regione con un ricco programma di eventi. Tra le novità di questa edizione lo spettacolo teatrale Aemilia-RoMagna: per quella Via che sfoglia racconti d’impasti e di ripieni un racconto dedicato alle paste ripiene lungo la Via Emilia di e con Matteo Belli e il viaggio Nel ventre della Balena di Bologna alla scoperta del pesce con lo Chef Marcello Leoni. Tra gli appuntamenti tra-

le prevendite sono già disponibili su Ticketone e VivaTicket. La serata di venerdì 25, a ingresso libero, vedrà protagonisti due grandi nomi del panorama della musica elettronica italiana e internazionale: Did e Fuck Buttons. Con solo tre dischi all’attivo i Fuck Buttons sono arrivati all’apice della loro carriera: il loro ultimo album Slow Focus, uscito nel 2013 e capace di legare al noise degli esordi a una nuova vocazione synth-astrale, ha di

appuntamenti

10 luglio - ore 21.30 Umanidisumani vs. I 4 elementi Spettacolo presentato d al gruppo di cabaret 8mani Cortile di San Rocco Tutti i martedì di luglio Ore 21/24 Palazzo by Night Apertura straordinaria dei Musei e della Torre della Sagra Torre della Sagra Fino al 21 luglio Festa Democratica Area Zanichelli

fatto segnato un solco decisivo nel panorama della musica elettronica internazionale. Anche i Did sono un duo: giovani, italiani e chiacchieratissimi, prestano l’attitudine punk alle sonorità dance e pop. L’ultima giornata del festival sarà dedicata alla performance teatrale di Antonio Rezza e Flavia Mastrella, che ritornano a Soliera dopo un anno per presentare il loro pezzo forte: IO, la storia comica e poetica che racconta di un radiologo esaurito, di accoppiamenti, di lenzuola e di lavatrici. All’offerta di spettacoli musicali e teatrali (fra questi il progetto del Teatro Valle

di Roma il 24 luglio), si aggiungono gli eventi collaterali al festival: alla consueta Maratona Fotografica e al Dopofestival per ballare fino a tardi, si aggiunge un’altra novità: Soliera Street Food, uno spazio dedicato al cibo di strada di qualità. Stand, truck e pittoresche ape car offriranno prodotti della gastronomia locale per tutti gli appassionati della buona tavola, dalla mattina alla sera per tutto il sabato e la domenica. Altra novità di questa edizione sarà il campeggio: per le serate di venerdì 25 e sabato 26 luglio Arti Vive Festival organizza un’area campeggio

Al via un lungo viaggio attraverso la Via Emilia per raccontare le paste ripiene e i prodotti tipici regionali

Un Mare di Sapori

dizionali tornano Fuoco al Mito, la cottura sul fuoco del “re dei formaggi”, il Parmigiano-Reggiano e Tramonto DiVino, il meglio dei prodotti Dop e Igp abbinati ai grandi vini dell’Emilia Romagna. Aemilia-RoMagna: per quella Via che sfoglia racconti d’impasti e di ripieni La composizione degli assaggi viene raccontata da un trittico di monologhi teatrali dedicato a tre delle paste ripiene più rappresentative di tutta la gastronomia emiliano-romagnola: i cappelletti, i tortellini e i tortelli, seguendo un

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asse geografico che dall’Oriente romagnolo procede verso l’Occidente prossimo alla Lombardia. Ogni spettacolo in programma sarà preceduto da una degustazione di vini e prodotti regionali a qualità regolamentata con sorprese gustose a base di paste ripiene. Protagonista è Matteo Belli, autore, attore e regista teatrale bolognese. Cinque le repliche. Si parte il 14 luglio a Ferrara (Giardini del Grattacielo), il 21 luglio a Cesena (Chiostro di San Francesco), il 12 settembre a Cervia (Magazzini del Sale), il 13 settembre a

Parma (Piazza della Steccata) e il 19 settembre a Piacenza (Piazza Cavalli). Tramonto DiVino e il Premio Bollicine Metodo Classico Sette gli appuntamenti con Tramonto DiVino, il viaggio in compagnia dei migliori vini e dei migliori prodotti Dop e Igp dell’Emilia Romagna. In ogni appuntamento un piccolo esercito di sommelier in divisa farà degustare circa 300 etichette regionali in abbinamento ai prodotti tipici del territorio serviti dagli chef dell’Associazione Professionale

Fino al 29 agosto Un angolo di piazza per il gioco Un luogo per bambini, ragazzi e adulti dove trovare una vasta scelta di giochi, tanti libri di storie Un ludobus carico di giochi di movimento, giocoleria, giochi giganti, biliardini, animatori a disposizione di tutti Tutti i giovedì e venerdì dalle 21.30 alle 24 Torre dell’Uccelliera e Cortile del Ninfeo gratuita presso il campo sportivo di via Caduti, a poche centinaia di metri dall’area spettacoli. Si potranno inoltre utilizzare gli spogliatoi, i bagni e le docce dell’area sportiva. Cuochi Italiani. Degustazioni, dunque, ma anche racconti sul cibo in compagnia di un raccontastorie che accompagnerà il pubblico in un viaggio a ritroso nel tempo, ricco di suggestioni. All’interno di Tramonto DiVino nasce il Premio Bollicine Metodo Classico. Sette le serate in programma: 10 luglio a Bologna (Giardini del Baraccano), 15 luglio Ferrara (Piazza Municipale), 25 luglio Cesenatico (Piazza Spose Marinai), 2 agosto Lido degli Estensi (Viale Carducci), 22 agosto Milano Marittima (Viale Gramsci), 28 agosto Rimini (Piazza Cavour), 19 settembre Ravenna (Piazza del Popolo). Fuoco al mito Un omaggio all’arte e all’ingegno dei maestri casari accompagnata dal racconto di un raccontastorie, nello spettacolo in piazza. Nel corso delle serate il pubblico può vedere in presa diretta come nasce il “Re dei formaggi” che poi è possibile degustare in abbinamento a Lambruschi frizzanti e rosati offerti dal Consorzio Marchio Storico dei Lambruschi Modenesi. Quest’evento è reso possibile grazie al supporto del Consorzio del Parmigiano-Reggiano e del Comune di Bibbiano. Quattro le date. Si parte il 12 luglio a Bologna (Piazza San Francesco), il 26 luglio a Ferrara (Giardini del Grattacielo, Viale della Costituzione), il 30 agosto a Cesena (Piazza del Popolo), il 13 settembre a Cervia (Piazza dei Salinari).


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MONDIALi

elocissima riflessione tattica a margine degli ottavi meraviglia. Il Mondiale dei Mondiali sta proponendo una novità che, in parte, è un viaggio indietro nel tempo: si marca a uomo fino in trequarti. Quasi tutti gli allenatori staccano stabilmente il miglior difensore di centrocampo sul numero 10 avversario, per portarlo nelle trappole della Zona. Che sale pochissimo, rimane preferibilmente intasata al limite dell’area. Nessuno raddoppia la palla, il

I

l Carpi è un po’ meno solo sul sentiero tortuosissimo che conduce alla nuova stagione. Da lunedì pomeriggio ha finalmente una guida: Fabrizio Castori ha vinto in volata la corsa per la panchina, sorpassando sull’ultimo rettilineo Paolo Nicolato (reputato troppo acerbo) e Alfredo Aglietti (considerato troppo costoso). E’ chiaro a tutti che sia un’elezione fragile in partenza. In genere, un cardinale che diventa pontefice davanti a una lunghissima fila di candidati scartati (oltre ai suddetti: Pillon-bis, le suggestioni Mangia, Nicola e Pulga, poi il feeling con Toscano, l’idea del ritorno di Sottili, infine le alternative low-cost Bollini e Semplici) è destinato a un papato debole. PREZZI - La principale difficoltà che Castori incontrerà durante tutto il suo lavoro, quantunque duri, sarà questa: dimostrare una forza superiore al desiderio di chi l’ha messo a libro paga. Ha accettato tutte le discriminanti non negoziabili: un solo anno di contratto, stipendio basso, pochissime certezze sul parco-giocatori, nessuna ingerenza sullo staff. Si è cioè consegnato completamente al Carpi. E il Carpi lo ha scelto più o meno per esclusione, comunque senza univocità e senza darsi la priorità di scegliere. E’ tutto E’ partita domenica 29 giugno la seconda edizione del Summer Camp Due Ponti

Tutti in Val Gardena

E

’ partita domenica 29 giugno la seconda edizione del Summer Camp Due Ponti in Val Rendena 2014 che vede la partecipazione di 41 ragazzi suddivisi in quattro categorie 2005, 2004, 2003 e 2002 cimentarsi in allenamenti d’altura, prove di orientamento, escursioni e tante allegre attività, il tutto in una splendida cornice. I ragazzi, seguiti da otto educatori, saranno ospiti della Casa vacanze di Javrè (TN) e avranno modo di vivere una settimana all’insegna dello spirito di gruppo, della socializzazione e del rispetto del prossimo, valori che da sempre contraddistinguono la società ASD Due Ponti.

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PRA FRENTE IN BRAZIL (“avanti in Brasile”)

di Enrico Gualtieri

pressing è selettivo, mai totale. Ci sono due ragioni che motivano questo compromesso vintage. Una è geo-climatica: i lunghi spostamenti e il caldo violento obbligano ad abbassare i ritmi. L’altra è culturale: il contesto spinge ogni giocatore

a levarsi di dosso i guinzagli e fare mostra di sé. Il Brasile è contagioso, ti costringe a guardare il mondo (e dunque anche il calcio) dal suo punto di vista. A vivere ogni istante della vita (e dunque anche della partita) come un passo di samba. Il

contorno musicale, le onde di colori e profumi che avvolgono gli stadi invitano a far l’amore col pallone prima che a coprire gli spazi. A sfidarsi uno contro uno lungo il campo, più che a sequestrarselo di squadra. Tutto ciò spiega abbastanza i

risultati, determinati dalle giocate dei migliori quasi sempre nei minuti finali: alla distanza, l’attenzione diminuisce, le morse individuali allentano e le spaziature si allargano. E così, il talento vien fuori e paga la cauzione per tutti. Continuo a pensare che l’epilogo sarà fatidico, ovvero Brasile-Argentina. Le carambole che hanno respinto il Cile e la Svizzera ci suggeriscono che le stelle abbiano scelto chi tifare. E stiano apparecchiando la tavola per le due grandi com-

Calcio – Carpi verso il raduno: il nuovo allenatore è Fabrizio Castori

Habemus mister

La scelta è caduta sull’uomo di polso che piace molto a Bonacini. Fabrizio Castori

concentrato sul mercato in uscita, sulla costruzione del budget. A cui è naturalmente vincolata la costruzione della squadra. Già, però a quale prezzo tecnico? Certo, val la pena sacrificare due-tre pedine laterali per rinforzare tutti i reparti. Ma se il piano salta? Si è disposti rinunciare ai capisaldi centrali? Decisione soffertissima. Le offerte importanti sul tavolo di via Marx sono per Lollo (Empoli), soprattutto Porcari (Ternana) e Romagnoli (Cagliari). Non sta maturando invece nulla di concreto intorno Letizia e Di Gaudio; e su Gagliolo l’Empoli gioca al ribasso sotto la Samp, immobilizzata dalla restaurazione societaria.

PATRON DECISIVO - E’ ovvio che, di fronte a queste condizioni, per qualunque allenatore la strada picchi in salita. Castori, se non altro, una garanzia ce l’ha: è Stefano Bonacini. E’ stato lui il suo grande elettore, ne è affascinato da molto tempo. Lo sentì nel 2011 quando precipitò Maddaloni, lo riprese in considerazione l’anno scorso alla prima crisi di Vecchi. Lo ha voluto adesso perché le congiunture sono poco favorevoli, quindi avverte l’urgenza di una rottura e ritiene che occorra capovolgere la filosofia. Ovvero ricominciare da un navigato uomo di polso piuttosto che da un emergente maestro

di didattica. Credo stia qui l’argomento che ha convinto anche Giuntoli: convergere sulla preferenza del patron per assecondarne il coinvolgimento. E magari riportarlo vicino al mercato. IL PERSONAGGIO Castori è descritto come un genuino dai modi bruschi, dalle parole velocissime e dall’accento arricciato dei marchigiani che eccedono in spontaneità ed entusiasmo per farsi voler bene. L’animo è certamente articolato e spigoloso come le meraviglie gotiche della sua San Severino. Non necessariamente sereno. Però sotto la divisa di sergente ferreo, alberga un’umanità morbida. Si è sempre impegnato moltissimo nel sociale: quando lavorava a Cesena, nei ritagli di tempo dava una mano a promuovere il progetto San Patrignano Calcio; e prim’ancora, a Lanciano, si spese per gestire una squadra di disabili. Compirà 60 anni l’11 luglio, che peraltro dovrebbe essere proprio il giorno del raduno. Ovvero l’inizio della sua 27esima esperienza professionale. Non c’è dubbio che la carriera sia avviata al capolinea e che la rissa di Lumezzane

(2004) l’abbia irreversibilmente incidentata. Due anni di squalifica sono una sorta di ergastolo sportivo da cui, realmente, non evadi più. L’inattività ti consuma, la coscienza si spezza, i pregiudizi inevitabilmente s’accumulano sulle spalle fino a schiacciartele. Nel tentativo di rifarsi la verginità, Castori si è ammorbidito. Anche a costo di snaturarsi, fino quasi a perdere quella verve primordiale con cui ha irrorato una mirabile gavetta (6 campionati vinti tra Promozione e C1, più una Coppa Italia di C). In questo senso, arriva sicuramente motivatissimo. Esce da cinque esperienze tremende: Salerno, Ascoli, Piacenza, Varese e Reggio Calabria, cioè tutte piazze sfinite da proprietà morenti. ESPERIENZA - Porta perciò con sé un grande senso di riscatto, la volontà, le ragioni e il diritto di dimostrare che gli ultimi esoneri non sono stati esclusivamente un suo problema. E porta due occhi esperti, profondamente tarati sulle categorie del gioco, avendole allenate tutte. Questo è senz’altro l’aspetto più utile al Carpi che verrà: Giuntoli

mensali del Sud America. Finora non hanno convinto nessuno. Non riescono a sciogliersi, corrono contratte, schiacciate dalla pressione dei loro popoli che le accompagnano fino a bordo campo. Sono incomplete in mezzo, manca a entrambe un grande ingranaggio d’ordine che fluidifichi il gioco e controlli la partita. Ma hanno Messi e Neymar. In un torneo dove il singolo tende a battere l’organizzazione, disporre dei due massimi fuoriclasse conta tanto.

sta setacciando il sottobosco per scovare i nuovi LauriniLetizia-Di Gaudio; il precampionato sarà prevalentemente una selezione naturale di giovanotti sconosciuti che vengono dai Dilettanti. Servirà perciò tanta misura per capire chi è pronto e chi no. Tatticamente, Castori ha ormai giocato tutto. Le sue squadre migliori hanno fatto gruppo prima che spettacolo. Sono state parecchio aggressive, abbastanza tradizionali, ma allo stesso tempo anche flessibili. Tendenzialmente fondate su difese strette a 4 e schemi elementari in verticale: uscite della palla poco elaborate verso un attaccante di profondità e due esterni veloci. Sono principi che aderiscono alla visione del calcio di Giuntoli. Questo è un buon vantaggio. Bisognerà vedere se combaceranno anche i risultati, gli obiettivi e, ovviamente, i caratteri. Ovvero fino a che punto saprà accettarne la centralità. E convivere con le inquietudini di Bonacini. Ma ci sarà tempo per capirlo. E per conoscerlo meglio sul campo. Adesso è il caso di sospendere ogni tipo di perplessità e di concedergli fiducia all’opera. Non ci resta che fargli il nostro consueto in bocca al lupo. Interessato, dunque sincero. Enrico Gualtieri


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Il Giardino dei Principi

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i è conclusa sabato 28 giugno, la lunga, intesa ed entusiasmante avventura a Pesaro della Ritmica del Club Giardino alle Finali Nazionali GR-Gpt facenti parte del calendario gare della Federazione Ginnastica d’Italia. Sabato 21 hanno aperto le danze le più grandi di 3^ fascia con il programma di Serie D Gr-Gpt. La squadra composta da Alessandra Luppi, Asia Terrando, Giulia Bertollo, Stefania Bertollo, Cecilia Cavaletti e Asia Franchetto dopo le qualificazioni, che hanno visto scendere in campo un totale di ben 67 agguerritissime squadre provenienti da tutta Italia, si è aggiudicata la finalissima delle prime migliori dieci e ha chiuso con uno strepitoso 6° posto assoluto. Per il programma di Sincrogym, il Club Giardino ha schierato 5 squadre appartenenti alle diverse categorie. Ottimo esordio per la squadra delle piccole di 1^ fascia, composta da Eleonora Barasso, Nicole Casini, Iolanda Di Tella, Giulia Panza, Silvia Zanotti, Eleonora Guandalini, Elisa Focherini, Diamante Bassi e Alessia Gialdi. Le esecuzioni convincenti hanno garantito loro un prestigioso 14°

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Ginnastica Ritmica - Campionato Nazionale di Pesaro

Prestazioni esaltanti per la Ritmica del Club Giardino

posto sul 55 rappresentative presenti. Egregia figura anche per le due squadre di 2^ fascia. La squadra A con Maddalena Aramini, Nicole Monacelli, Elisa Balboni, Martina Bovi, Beatrice Sarti e Anna

Pelloni si è piazzata al 24° posto mentre la squadra B di Ilaria Gialdi, Noemi Basile, Sara Lodi, Chiara Covezzi, Carlotta Bigi, Chiara Raimondi, Sofia Casini, Beatrice Veroni e Vittoria Veroni ha ottenuto

Pallavolo Maschile - Inizia a prendere forma la nuova Cec che sarà, per la quinta stagione consecutiva, ai nastri di partenza del campionato nazionale di B1

Colpi di mercato in casa Universal I

nizia pian piano a prendere forma la nuova Cec che sarà, per la quinta stagione consecutiva, ai nastri di partenza del campionato nazionale di B1. Sono giorni di bilanci, valutazioni e trattative per il ds Paolo Michelini e il confermatissimo coach Luciano Molinari che siederà sulla panchina carpigiana per la nona stagione. Sicuri partenti saranno Mario Spirito e Lorenzo Casadio, in cerca di un’esperienza da titolari in B2 con possibile destinazione Bologna mentre capitan Oreste Luppi

Luca Zaghi appenderà con tutta probabilità scarpette e ginocchiere al chiodo. In uscita anche l’opposto modenese Luca Bigarelli che, dopo due ottime stagioni a Carpi, ci tiene a dedicare un ultimo saluto: “vorrei ringraziare la società, lo staff tecnico e il pubblico carpigiano per questi due bellissimi anni vissuti insieme che mi hanno fatto cimentare con un campionato difficile come quello di B1 e mi hanno visto migliorare partita dopo partita. La mia scelta di cambiare squadra è dettata da una prospettiva ulteriore di crescita mirata al professionismo ma, al momento, non so ancora se accetterò le proposte ricevute dalla Serie A o se sceglierò qualche ambizioso progetto di B1 e non è detto che in futuro la mia strada

e quella dell’Universal non si incrocino nuovamente”. Per un pezzo da novanta in uscita, eccone però uno in entrata. Nuovo centrale al servizio dell’ammiraglia del presidente Allorini sarà Oreste Luppi, reduce da una stagione a Matera in A2. Luppi, classe 1983, reggiano di nascita ma carpigiano d’adozione, vanta una carriera giocata sempre ad altissimi livelli tra Cavriago e Reggio Emilia e, statistiche alla mano, risulta essere uno dei migliori centrali della Serie A2 negli ultimi anni. Questo innesto di lusso va a unirsi ai già confermati Andrea Bosi e Manuel Trentin delegati a garantire ottime percentuali in ricezione per poter sfruttare al meglio il nuovo terminale offensivo. Il ds Michelini si è assicurato per la prossima stagione anche lo schiacciatore piacentino Tommaso Cordani, classe 1990, reduce da due ottime stagioni in B1 a alla Vbc Mondovì dove quest’anno si è confermato uno dei migliori attaccanti del campionato.

un buon 29° posto sul 48 partecipanti. Grande lavoro anche per le Junior Cecilia Cavaletti, Nicole Arfeli, Alessia Luppi e Sara Bellei che hanno svolto il proprio programma interamente con gli attrezzi e si sono

aggiudicate un bel 13° posto su 53 squadre partecipanti. Sempre meglio anche le veterane di 3^ fascia Alessandra Luppi, Asia Terrando, Stefania Bertollo, Giulia Bertollo, Mariangela Del Sole e Nicoletta Di Tella

che hanno splendidamente chiuso all’8° posto su 48 squadre partecipanti! Tanto bene si è aperta, quanto meglio si è conclusa la kermesse pesarese. Ultimo il programma di Coppa Italia Gr. La squadra di 2^ fascia, composta da Maddalena Aramini, Sara Sbrilanci, Elisa Balboni, Martina Bovi, Beatrice Sarti, Sara Bellei e Anna Pelloni ha commesso alcuni piccoli falli alle progressioni con gli attrezzi, ma con l’esercizio Collettivo, il migliore della competizione, ha ottimamente chiuso al 3° posto. Non da meno anche l’esaltante 3° posto delle grandi di 3^ fascia Alessandra Luppi, Asia Terrando, Stefania Bertollo, Giulia Bertollo, Mariangela Del Sole e Nicoletta Di Tella. Gli ottimi risultati raggiunti da tutte le squadre nei diversi programmi gara, fanno della Ritmica del Club Giardino l’unica della Regione in grado di ambire alle vette delle classifiche al momento ancora di predominio lombardo e marchigiano. Per l’istruttrice Federica Gariboldi, l’esperienza pesarese è stata straordinaria per le performance delle proprie atlete ma anche per accrescere lo spirito di squadra.

Terraquilia Handball Carpi

I nuovi volti della pallamano biancorossa

Alejo Carrara

L

a società Terraquilia Handball Carpi ha annunciato l’ingaggio del terzino classe ’94 Riccardo Stabellini proveniente dall’Handball Romagna. Stabellini, terzino, formatosi nell’United Bologna, è attualmente il perno fondamentale della Nazionale Italiana Under 21 della quale è capitano e leader realizzativo. L’ex terzino di Ferrara è stato anche insignito del premio come miglior giovane dell’anno all’interno dell’evento Figh Award 2103. Nel passato campionato con la maglia di Ferrara ha segnato 118 reti nella “regoular

Riccardo Stabellini

season”. Il contratto stipulato avrà valenza annuale. La società ha trovato l’accordo anche con l’ala sinistra della Nazionale italiana Vito Vaccaro. Il contratto con l’esterno avrà valenza annuale. Vaccaro, nato ad Alcamo, classe 1989, alto 1.86 cm per 83 chili, proviene dalla TeknoElettronica Teramo. La società Terraquilia Handball è poi felice di annunciare di aver trovato l’accordo per portare a Carpi il centrale Alejo Carrara. L’italo-argentino, nato nel 1974 a Buenos Aires ma di passaporto italiano, proviene dalla formazione lombarda del Cassano Magnago e firma

Sporting Club Carpi

Tennis protagonista

S

i è concluso il Torneo Giovanile Under 10, 12, 14 e 16 svoltosi allo Sporting Club Carpi. 154 gli iscritti che hanno animato i campi del circolo. Nell’Under 10 maschile il vincitore è stato Federico Franzanesi del C.t. Correggio che in finale ha battuto Ludovico Vaccari. Nel femminile si è imposta Alessia Delmonte del

C.T. Reggio Emilia che ha battuto la compagna Allegra Bergonzi. Nell’Under 12 maschile vince Simone Sartori della Canottieri Mincio su Luca Ascari dello Sporting Sassuolo. Nell’Under 12 femminile ancora protagonista lo Sporting Sassuolo con Fabiana Marmiroli che in finale ha avuto la meglio sulla parmense Sofia Motti. Nell’Under 14

un contratto annuale. Il nuovo centrale carpigiano vanta un palmares di grande rispetto, avendo disputato con la sua Nazionale, quella Argentina, sino al 2007 campionati del mondo e campionati Panamericani sia da Juniores che da Senior. Arrivato in Italia ha disputato campionati sempre in formazioni di Elite da Bologna, Sassari, Noci, a Cassano Magnago sua ultima squadra. Carrara ha inoltre vinto uno scudetto con la formazione pugliese del Casarano. Terminato invece il rapporto con gli atleti Pablo Marrochi e Michele Skatar. maschile Andrea Pierpaoli (C.T. Poggese) batte Alessandro Signorini (Canottieri Mincio). Nel femminile è scesa in campo la sassolese Fabiana Marmiroli battuta dalla veronese Matilde Aldi. Doppia finale anche per la Aldi che nell’Under 16 ha avuto la meglio su Marcella Turci del Cus Bologna. Andrea Benassi (C.T. San Biagio) si è aggiudicato la finale Under 16 maschile battendo Andrea Franzaresi C.T. Correggio.


venerdì 4 luglio 2014

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