Tempo n° 28

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Settimanale di

19 luglio 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 28

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B come bonacini Stefano Bonacini Ph Carlo Foschi

Giulia Martinelli

giulia martinelli: loca sì, ma con stile Marzia Diacci

Novi - “in un attimo la nostra vita è cambiata”. Ilaria Turci

A esattamente un mese dall’impresa di Lecce, il patron del Carpi parla con noi in esclusiva. Non un’intervista, ma una conversazione sui temi della stagione che verrà. Piena di curiosità e sorprese…

studenti: i migliori maturandi di carpi


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Libri

da non perdere!

Le verità nascoste: i libri Mursia sulle stragi americane in Sicilia

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el settantesimo dello Sbarco degli Alleati in Sicilia (9-10 luglio 1943) si riaprono i dossier sulle stragi compiute dagli americani nei sei giorni di guerra che infiammarono il territorio da Gela a Vittoria e durante i quali i soldati dell’Operazione Husky si macchiarono di crimini contro i civili e i militari italiani e tedeschi presi prigionieri. Nell’Operazione Husky, l’assalto alla Fortezza Europa, gli anglo-americani misero in campo 180mila uomini, 1.800 mezzi da sbarco, 600 carri armati, 4mila aerei. Sulla spiaggia di Gela si trovarono di fronte alla resistenza disperata dei soldati della Livorno, della Goering e di gruppi di civili. La reazione degli americani, caricati dalla parola d’ordine del generale Patton: Kill, kill and kill some more fu violenta. Le verità nascoste per decenni da una storiografia ufficiale, che ha avallato la tesi di un esercito italiano in rotta e ha steso un velo di silenzio e omertà sugli eccidi, sono state riportate alla luce da tre saggi pubblicati da Mursia. Uccidi gli Italiani di Andrea Augello, con l’elenco dei nomi e del luogo di sepoltura dei soldati italiani e tedeschi uccisi il 14 luglio 1943 a Biscari, oggi Acate. I soldati italiani furono presi prigionieri dopo la battaglia per il controllo dell’aeroporto di Santo Pietro di Caltagirone e fucilati dai militari della 45ª Divisione di Fanteria dell’esercito americano. Le fucilazioni furono ordinate dal capitano John Compton e dal sergente Horace West. Un primo gruppo di 36 soldati italiani venne fucilato a Santo Pietro, poco dopo altri 35, tra cui alcuni tedeschi, vennero sterminati mentre venivano trasferiti per gli interrogatori. Alcuni italiani riuscirono a salvarsi dalla strage, tra loro l’aviere scelto Giuseppe Giannola che ha recentemente ricevuto la Croce di Cavaliere della Repubblica. Pochi giorni dopo la strage le autorità militari americane avviarono un’inchiesta: West venne condannato mentre Compton riuscì a convincere la Corte di aver agito in osservanza all’ordine di Patton. Nessuna inchiesta è invece mai stata aperta per la strage dei Carabinieri a Passo di Piazza, documentata nel libro Gela 1943 di Fabrizio Carloni. A Passo di Piazza, circa otto chilometri da Gela in direzione di Vittoria, i Carabinieri Reali avevano istituito una stazione affidata a una quindicina di militari. Verso le sette di mattina del 10 luglio, i Carabinieri furono circondati da soldati americani. Colti di sorpresa e consapevoli del rapido deteriorarsi della situazione delle difese italiane, si arresero. Furono disarmati, perquisiti e derubati, poi furono fatti appoggiare a un muro con le mani sulla testa e fucilati, senza preavviso, alle spalle. Alcuni si salvarono. Uno dei superstiti, Antonio Cianci di Stornara, è ancora vivo e ha dato la sua testimonianza per il libro di Carloni. Stefano Pepi e Domenico Anfora nel saggio Obiettivo Biscari, da pochi giorni in libreria, documentano invece la strage all’aeroporto di Comiso, ricostruita sulla base dei documenti conservati negli archivi militari, dalle testimonianze di un ufficiale dell’ufficio storico della 45° Divisione di Fanteria statunitense e di un giornalista inglese. Comiso aveva rappresentato per tre anni la base di partenza dei bombardieri che attaccavano Malta e i convogli inglesi in transito nel Canale di Sicilia. Un obiettivo importante che l’11 luglio alle 15,40 venne attaccato da tre battaglioni della 45a che in poco tempo ebbero la meglio sulla difesa italo-tedesca. I soldati italiani e tedeschi furono fatti prigionieri e un gruppo (sul numero dei morti non c’è ancora certezza) venne fucilato. Pepi e Anfora hanno ricostruito con esattezza l’elenco dei reparti americani che hanno operato a Comiso e i nomi degli ufficiali che li comandavano.

Tra le righe...

S-Filippi

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ll’inizio fu il progetto e il progetto per il ripristino del danno causato dal terremoto fu inviato al Commissario straordinario nell’agosto del 2012: l’importo dei lavori ammonta a 115mila euro, l’autorizzazione arriva nel mese di ottobre 2012. Ma, “per la necessità di condizioni meteorologiche accettabili”, l’assessore Maria Cleofe Filippi (in foto) è costretta a posticipare i lavori di rifacimento della copertura al mese di febbraio 2013. Durante i lavori emerge la presenza di alcune canne fumarie contenenti amianto: il cantiere si ferma e interviene una ditta specializzata per la bonifica. E’ il mese di marzo 2013 ed emergono “problematiche, non prevedibili a vista in sede di progetto”: la Filippi, non potendo perseguire la strada del “rinforzo” del solaio, ne dispone la ricostruzione integrale. La conseguente necessaria variante è stata approvata dal Commissario il 7 giugno 2013 per un importo di 134mila euro ma l’impresa incaricata dei lavori, il 19 giugno, chiede la rescissione del contratto e si ritira. Il cantiere oggi è inattivo e l’Ufficio contratti sta gestendo la fase di rescissione e l’indizione di una nuova gara al termine della quale si avranno maggiori certezze sui nuovi tempi di consegna. “I lavori rimasti richiederanno circa sei settimane - ha affermato la Filippi il 12 luglio - pertanto stiamo lavorando per ridurre al minimo i disagi per l’inizio del prossimo anno scolastico”. Il problema resta quello di sconfiggere la sfortuna. Se, malauguratamente, la Scuola elementare di Budrione non dovesse essere pronta per tempo, sono sempre a disposizione in città i confortevoli container.

Sara Gelli

Frase della settimana...

“Siamo ben felici, come promesso, di riproporre un’iniziativa che ha avuto successo e dà un contributo alla sicurezza stradale”. Dichiarazione dell’assessore alla Mobilità Alberto D’Addese sulla ripartenza, per il periodo luglio 2013-luglio 2014, del servizio Taxi anch’io!

Foto della settimana

Mercoledì 10 luglio - La prima critical mass Invaders must die organizzata da Carpi Fixed e il Comitato della Balorda per sensibilizzare le persone all’uso della bicicletta

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 17 luglio 2013


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3 sisma e ricostruzione

Pia Monari, 58 anni, terremotata insieme alla sua famiglia, abita con il marito e i suoceri a Novi in via Don Minzoni, in campagna, sistemata tra roulotte e gazebo all’interno di un capannone agricolo

“In un attimo, la nostra vita è cambiata” “ La solidarietà degli amici ma anche quella degli sconosciuti, tanti, ci ha salvato. E’ stata la nostra ancora di salvezza”. Lo sottolinea più volte Pia Monari, 58 anni, terremotata insieme alla sua famiglia, ancora con la voce tremante e col terrore negli occhi, “perchè quei giorni nessuno di noi li dimenticherà mai. Ho ancora nelle orecchie il rumore delle sirene dei mezzi di soccorso di quel maledetto 29 maggio e le urla della gente. Un incubo che continua perchè, da quel giorno, in un attimo, la nostra vita è cambiata”. Pia abita con il marito e i suoceri a Novi, in via Don Minzoni, in campagna, sistemata tra roulotte e gazebo all’interno di un capannone agricolo. La loro casa, costruita nell’800, è inagibile. Sarà ristrutturata ma i tempi si prospettano lunghissimi e ora si cerca di arrangiarsi. La sua famiglia, in quei giorni terribili, ha aperto le porte a tutti coloro che, non potevano o non riuscivano, bloccati dalla paura, a entrare nelle loro case. Ora, con loro, c’è ancora una famiglia la cui abitazione, in pieno centro storico, è inagibile e, a oggi, non sanno se sarà sistemata o abbattuta. E sempre in una roulotte, nel cortile di casa, abita la figlia Marzia Diacci con i suoi due cagnolini. “In inverno con la stufetta si stava abbastanza bene, ma l’estate è inaffrontabile, la roulotte si trasforma in un forno e dentro non ci si sta”. Per la sua casa, a Sant’Antonio, inagibile, Marzia sta pagando il mutuo, sospeso fino alla fine dell’anno a seguito di un accordo tra le banche: “poi però dovrò ricominciare a pagare per un tetto che non ho. Mi sembra una cosa fuori dal mondo”. Si tratta di un appartamento in un unico stabile dove sono state ricavate anche altre unità abitative, “sto aspettando di definire l’accordo con gli altri proprietari per poter stabilire le modalità di intervento”. Marzia quel giorno ha perso anche il lavoro: “lo studio dentistico presso il quale ero impiegata come assistente alla poltrona in centro a Novi è inagibile per cui ora sono in cassa integrazione. In autunno riaprirà sempre in paese ma in un’altra zona e così dovrei ritornare alla normalità, almeno per quanto

Da sinistra la nonna Maria, l’amico Alex e Marzia Diacci

Udine. Da Gonars, si è precipitata a darci una mano la signora Franca, un angelo. Per non parlare dei ragazzi straordinari dei Vigili del Fuoco e dei Carabinieri, soprattutto quelli di Vignola, che non finiremo mai di ringraziare. Tanti nuovi amici con i quali non ci siamo più lasciati, nemmeno a emergenza finita”. Qui nel cortile della casa di famiglia e nella campagna attigua nei giorni delle scosse c’erano tantissime persone sistemate in una decina di tende, due camper, un furgone e diverse auto, senza parlare di chi si univa a loro solo per il pranzo o la cena. “Al Comune avevamo chiesto solo un bagno chimico ma si sono limitati a darci il numero di telefono

Il graffio riguarda il lavoro; per la casa invece ci vorrà ancora tanto tempo”. “E’ stato un anno molto duro ma, per fortuna, tantissimi volontari e privati ci hanno aiutato, portandoci

acqua, medicine, insomma beni di prima necessità. Pensi che sono venute persone da Vignola, Solignano ma anche da fuori regione, Milano, Bergamo, Brescia, Bolzano e dalla provincia di

di un’azienda alla quale avremmo dovuto pagare il noleggio. Questo è l’aiuto pubblico che abbiamo ricevuto”. Senza dubbio la solidarietà e l’amicizia sono state la medicina che ha permesso a queste persone di affrontare l’emergenza, che ha impedito ai loro volti di perdere il sorriso. Persone abituate a rimboccarsi le maniche per sè e per gli altri, senza sprecare tempo a piangersi addosso. Federica Boccaletti

La Iena

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sisma e ricostruzione

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ono 2.046 gli sfollati a Carpi. Persone che, dal 29 maggio 2012, non vivono più nella propria casa. In prestito da amici, in affitto, in container... ognuno di loro ha cercato una soluzione alternativa sperando che la ricostruzione fosse celere. A un anno di distanza, la lezione l’abbiamo imparata: il terremoto in Emilia ha aperto gli occhi a molti. La nostra efficiente e operosa Regione, completamente impreparata al disastro del maggio scorso, è stata trovata mancante e oggi è schiacciata sotto il peso di scartoffie, pratiche e un eterno susseguirsi di ordinanze. Un elefantiaco apparato burocratico che, di fatto, ha interdetto, a molti, la possibilità di rientrare in casa entro il prossimo Natale. Le abitazioni che hanno riportato le lesioni più gravi infatti, nella maggior parte dei casi, giacciono ancora lì. Abbandonate a loro stesse, stanno scontando i ritardi delle normative regionali. Ingabbiati o abbattuti, questi mastodonti feriti sono i testimoni silenti di un apparato politico che, proclami a parte, poco sta facendo per snellire le pratiche e dare gambe a tecnici e progettisti. Ma qual è la fotografia di Carpi, quattordici mesi dopo il sisma? Lo abbiamo chiesto

Qual è la fotografia di Carpi, quattordici mesi dopo il sisma? Lo abbiamo chiesto ai tecnici dello Sportello Unico per l’Edilizia del Comune

Respinta 1 domanda su 4 “Di queste 224, 19 sono relative a E0 e 9 relative a E1-2-3”. Quante sono state rigettate poiché ritenute non congrue coi requisiti delle ordinanze? Quali sono gli “inghippi” ricorrenti? “Le richieste rifiutate sono state 63, generalmente per difformità da quanto previsto dalle ordinanze: errata individuazione dell’unità strutturale, indicazione sbagliata delle unità immobiliari, divergenze tra periziaprogetto e computo metrico ed errori nella compilazione dell’istanza che incidono sul calcolo del contributo”. Sulle E si è in gravissimo ritardo. Come mai?

all’architetto Alberto Arletti, dello Sportello Unico per l’Edilizia del Comune, diretto dall’ingegner Norberto Carboni. Quante richieste di contributo per ricostruire avete sinora ricevuto?

“Alla data del 10 luglio ci sono pervenute 224 richieste, comprensive di quelle rifiutate e poi ripresentate, per i danni B, C, E”. Per edifici appartenenti a quali categorie di danno?

“Sono state emesse 71 ordinanze del sindaco per un totale di 3.602.325 euro di contributi assegnati. Di questi, 544mila euro rilasciati a lavori terminati o per stati di avanzamento”.

“Le E scontano la tempistica della Legge Regionale 16/2012 in relazione alla procedura per l’eliminazione del vincolo e l’autorizzazione a presentare il titolo abilitativo nei casi più gravi di demolizione e ricostruzione e la determinazione comunale delle Unità Minime di Intervento”. Quanto tempo può passare tra la presentazione della richiesta e il licenziamento della pratica? “Tra la presentazione della richiesta e l’assegnazione del contributo, i 60 giorni previsti dalle ordinanze non sempre possono essere rispettati, dipende da molti fattori, non ultimo il considerevole numero di richieste rapportato al personale impiegato”. Quanti dipendenti dell’Ufficio tecnico si stanno occupando delle pratiche legate al sisma? Sono state assunte altre persone grazie all’allentamento del Patto di stabilità? “I nuovi assunti che si occupano delle richieste di contributo sono 4, con un contratto di 18 ore settima-

“Le richieste rifiutate sono state 63, per difformità da quanto previsto dalle Ordinanze”. nali; coadiuvati da personale dello Sportello Unico per l’Edilizia e dello Sportello Sismica per quanto riguarda la protocollazione, la firma e la trasmissione atti, l’istruttoria edilizia, lo sportello al cittadino e al tecnico”. Quante Cambiali Errani sono state emesse dal Comune di Carpi? “Sono state emesse 71 ordinanze del sindaco per un totale di 3.602.325 euro di contributi assegnati. Di questi, 544mila euro effettivamente rilasciati a lavori terminati o per stati di avanzamento”. E se il Comune fatica a gestire numeri tanto esigui rispetto alla dimensione reale del problema non osiamo pensare cosa accadrà quando, finalmente, tutti gli sfollati riusciranno a inoltrare la propria domanda di contributo. Jessica Bianchi

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rriva dal Pd delle zone terremotate il no all’edificazione sulle falde acquifere di Modena. Il sindaco di Soliera Giuseppe Schena nonché presidente dell’Unione Terre d’Argine non ha dubbi: “edificare nelle aree di falda è una scelta che va attentamente riconsiderata”. I pozzi di falda di via Aristotele e via Cannizzaro, a Modena, al centro, da anni, di numerose polemiche, servono, infatti, non l’acquedotto cittadino, bensì quello dell’Area Nord, Carpi compresa. E il no a un rischio, anche solo potenziale, di inquinamento per la falda di Cognento, da cui si approvvigiona l’acquedotto intercomunale di Aimag, comincia ad arrivare proprio da parte di chi, quell’acqua, finirebbe per berla. Dopo il “coming out” di Schena, anche il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, ha espresso forti perplessità sul progetto edificatorio modenese: “è necessario tutelare quei pozzi - ha dichiarato - che sono, tra l’altro, parte della proprietà di Aimag e del suo patrimonio”. Di fronte alla presa di posizione degli esponenti del Partito democratico della Bassa, l’assessore all’urbanistica della Città della Ghirlandina, Gabriele Giacobazzi, ha garantito un ridimensionamento della previsione insediativa che “non costituirà una minaccia rispetto agli obiettivi di tutela a cui è subordinata.

“Il punto non è la Valutazione di impatto ambientale. Ciò che ci interessa è una valutazione di opportunità basata sul principio di precauzione”.

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Il no a un rischio, anche solo potenziale, di inquinamento per la falda di Cognento, da cui si approvvigiona l’acquedotto intercomunale di Aimag, comincia ad arrivare proprio da parte di chi, quell’acqua, finirebbe per berla

Difendiamo la “nostra” fabbrica dell’acqua

“E’necessario tutelare quei pozzi che sono parte della proprietà di Aimag e del suo patrimonio”. Ora dobbiamo attendere le indicazioni conseguenti alla procedura di Via in corso”. Parole che, in questa battaglia tutta politica, non convincono i “compagni” di partito dell’Area Nord: “il punto non è la Valutazione di impatto ambientale. Ciò che ci interessa è una valutazione di opportunità basata sul principio di precauzione”, ha ribadito Schena. Le voci dissenzienti interne al Pd, giunte dopo anni di imbarazzante silenzio, si aggiungono così alla levata di scudi dei movimenti e delle associazioni che, da tempo, sostengono l’inedificabilità della zona e la tutela del campo acqui-

funzionale e infrastrutturale dell’area, interferiscono pesantemente con l’espletamento del servizio, con la sua salvaguardia e con le prospettive del suo sviluppo futuro”. Sono le parole che spese l’ingegner Gian Carlo Spaggiari, docente di Valutazione Economica dei Progetti presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università di Modena, nonché esperto di gestioni acquedottistiche, due anni fa, quando venne in città su sollecitazione del Comitato Referendario Acqua e Beni Comuni di Carpi. In quell’occasione l’ingegnere

Al via una raccolta firme

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a proposta per la delibera di iniziativa popolare del Consiglio Comunale di Modena prevede cinque azioni vincolanti: avviare, in stretta collaborazione con gli Enti Territoriali competenti, la revisione integrale del Piano di Tutela delle Acqua del 1981; partecipare attivamente con la propria struttura e con proprie competenze al cosiddetto Tavolo Nitrati, per la definizione delle strategie di tutela quali-quantitativa delle acque sotterranee rispetto alla presenza di nitrati; sospendere i progetti relativi a ipotesi di potabilizzazione dell’acqua del Secchia fino al termine degli studi e delle elaborazioni indicate in premessa; bloccare qualsiasi ipotesi di trasformazione urbanistica e di edificazione sulle aree dei campi acquiferi di via Cannizzaro e via Aristotele; impegnare la Giunta Comunale a riferire periodicamente al Consiglio sugli esiti delle iniziative indicate, a premessa di ogni eventuale decisione futura in materia.

fero di Cognento. “L’area di via Aristotele che a prima vista è un prato, è in realtà la fabbrica dell’acqua per 180mila abitanti. In tale area si svolgono le attività industriali che presiedono al governo e al mantenimento dell’efficienza del sistema di captazione. Il previsto cantiere, e soprattutto la modifica permanente dell’assetto

non fece sconti: “l’argilla non è perfettamente impermeabile. E’ solo una questione di tempo. A parità di condizioni, un liquido che in un minuto si infiltra in un mezzo ghiaioso/sabbioso alla profondità di un metro, impiega 116 giorni per infiltrarsi alla medesima profondità in un terreno argilloso”. Della serie, c’è poco da star tranquilli: qualsiasi inqui-

nante cada a terra infatti, prima o poi arriverà alla falda. E’ matematica. Lo strato argilloso dell’area varia da 20 a 16 metri, misura che si riduce a 13 nei rilievi di Aimag, quindi il pericolo di infiltrazioni dall’alto è tutt’altro che nullo. Una battaglia quella in difesa di

questa straordinaria “fabbrica dell’acqua” portata avanti con determinazione anche dai Movimenti 5 stelle del territorio, unitamente a numerose associazioni ambientaliste e comitati di cittadini i quali danno il via, a partire dal 20 luglio, a una raccolta firme (con diversi banchetti organizzati in centro storico, al villaggio giardino e al Parco Ferrari) per la delibera di iniziativa popolare del Consiglio Comunale di Modena sulla tutela delle acqua di falda e dei campi acquiferi. La battaglia si prospetta ancora lunga. Jessica Bianchi

Il presidente di Aimag, Mirco Arletti, si esprime relativamente al progetto di urbanizzazione di via Aristotele a Modena

La parola al presidente

A fronte del progetto di urbanizzazione di via Aristotele a Modena - sottolinea il presidente, Mirco Arletti (in foto) - Aimag ha compiuto approfondimenti tecnici supportati anche da consulenze esterne per definire le condizioni di tutela dei propri pozzi di Cognento situati in parte su via D’Avia e in parte oltre la tangenziale di Modena. Nei primi mesi del 2012 si è avviato un confronto con Comune di Modena, Provincia ed Hera e si è giunti a un’intesa che prevede due fasce di inedificabilità, una a est di via D’Avia nell’area di urbanizzazione di via Aristotele e un’altra fra la tangenziale e l’autostrada A1. Entrambe le fasce garantiscono, anche in futuro, la possibilità di scavare nuovi pozzi in sostituzione di quelli esistenti. In particolare nell’area di urbanizzazione di via Aristotele, ciò comporterà un arretramento e una significativa riduzione dell’edificato previsto inizialmente. Inoltre sono state stabilite delle prescrizioni sul nuovo costruito quali il divieto di fondazioni con palificazioni profonde e fognature rivestite con doppia camicia. Tale intesa è diventata parte integrante della VIA chiesta alla Regione per il rinnovo dell’autorizzazione all’utilizzo del campo pozzi che, ricordo, i gestori hanno in concessione dall’autorità pubblica. Mi auguro che la Regione accolga queste richieste a tutela dell’acqua di oggi e di domani. Voglio anche rilevare che i pericoli potenziali per i pozzi - i quali pescano in falde che sono alimentate da apporti idrici molto più a monte - risiedono soprattutto nella situazione odierna. L’attuale edificato (l’area in questione è infatti già in buona parte edificata) non è costruito con le tutele e le soluzioni tecniche che l’intesa raggiunta ora ha previsto per il nuovo, inoltre qualora si verificasse un incidente in tangenziale che coinvolgesse mezzi che trasportano liquidi inquinanti (quali ad esempio un’autocisterna contenente gasolio) il nostro attuale campo pozzi, adiacente all’asse viario, si inquinerebbe. Mi auguro quindi che la VIA, oltre a confermare l’accordo raggiunto, contenga anche interventi volti a proteggere i pozzi dai pericoli derivanti dalle infrastrutture e dalle urbanizzazioni esistenti”.


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olto resta ancora da fare per promuovere la mobilità alternativa anche se “numerosi sono stati, in questi anni, gli interventi di ricucitura delle piste esistenti, di collegamento tra le nuove urbanizzazioni e l’attuale rete e le realizzazioni di piste ciclopedo-

questo nuovo progetto di ciclabili, che da 53 chilometri attuali passeranno a 221 chilometri comples-

sivi. Prosegue su questo numero di Tempo l’analisi del Piano per la ciclabilità con la presentazione di due nuove piste (da viale Cavallotti a via Secchia e da Piazzale Dante a via Cavata) e il completamento di quella che da via Gobetti arriverà in via Cavata.

2-3, seguendo le vie Marx, Moro interna, Sigonio per poi deviare verso Est sottopassando la ferrovia, in corrispondenza del comparto

C8, collegandosi al comparto C7 fino a raggiungere via Moro Esterna e la pista n° 5 proveniente da via Secchia.

Nel nuovo Piano per la ciclabilità sono indicati nuovi percorsi ciclabili che sottopassano la ferrovia ed è previsto il completamento di quella che da via Gobetti raggiungerà via Cavata

In bici sotto la ferrovia

nali di collegamento verso i quartieri e le frazioni”, ha sottolineato l’assessore Carmelo Alberto D’Ad-

dese presentando il nuovo Piano per le piste ciclabili che delinea lo sviluppo futuro che la rete dovrà

avere. L’ultimo Piano risale al 1991 e passeranno anni prima di vedere realizzato, almeno in parte,

Pista n° 4: da via Cavallotti a via Secchia

S

i tratta di una pista di nuova istituzione. Il Piano prevede di partire da viale Cavallotti, all’incrocio con gli itinerari

Pista n° 5: da via Gobetti a via Cavata

Pista n° 6: da piazzale Dante a via Cavata

i recente realizzazione, parte da via Gobetti, all’incrocio con via Carducci, poi transita in via Focherini, via Alghisi, prosegue nel parco Giovanni Paolo II, sottopassa la ferrovia a partire da via Don Minzoni e attraversa l’area verde fino a via Lucrezio per poi raggiungere via Mecenate e terminare in via Rubicone. Il Piano prevede di proseguire in via Secchia, dove per attraversare si prevede un semaforo a chiamata, deviando verso est in via Moro esterna e dirigendosi poi verso il confine con il Comune di Soliera raccordandosi con il percorso provinciale di primo livello 1.2 Carpi - Limidi.

i tratta di una pista di nuova istituzione. Il Piano prevede di partire da corso Cabassi, all’incrocio con la pista

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radiale n°7, seguire le vie Dallai, Carlo Alberto Dalla Chiesa, da qui sottopassare la ferrovia raggiungendo via Corbolani e via Tre Ponti e

proseguendo in quest’ultima fino all’incrocio con via Cavata dove si prevede un semaforo per la regolamentazione dell’incrocio.


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attute con tempi comici degni del miglior cabarettista alternate ad appelli all’impegno e alla speranza, citazioni di Dostoevskij a detti fiorentini, proposte per il futuro a stoccate alle correnti: Matteo Renzi è così, prendere o lasciare. E pare proprio che gli elettori del Pd prendano tutto il pacchetto e con un entusiasmo che il popolo del Centrosinistra non dimostrava da molto tempo. Almeno a giudicare dalla folla che, lunedì scorso, ha riempito il palco della collina della Festa Democratica di Carpi, facendo registrare un pienone che neppure i concerti dei Negrita. Dato ancor più stupefacente se si pensa che la Festa, il lunedì, è abitualmente chiusa. Ma i volontari che scelgono di fare gli straordinari per tenere aperti gli stand gastronomici, la tangenziale intasata d’auto, le grida di “Matteo tieni botta!” e “Mandali tutti a casa!” che si levano dalla platea, la standing ovation di applausi, i rappresentanti del Pd locale schierati in prima fila – dopo che, quasi all’unanimità,

avevano disertato l’incontro con il sindaco di Firenze la prima volta che venne a Carpi, alla vigilia del voto delle Primarie – testimoniano l’ascesa di quello che, con ogni probabilità, sarà il prossimo segretario del Pd. Renzi è ben conscio del suo fascino: “i leader, in politica, servono. Che il Pd sia un luogo in cui si fa comunità e dove non c’è un capo indiscusso è positivo, ma questo non toglie che ci possa e ci debba essere una guida. Bersani dava all’espressione ‘un uomo solo al comando’ un’accezione negativa, ma in realtà

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on sono solo “nuvolette” bensì un linguaggio considerato una vera e propria forma d’arte. Una “letteratura disegnata” per dirla alla Hugo Pratt. Prodotto culturale di primo piano della società moderna e post moderna, che si tratti di fumetto d’autore o cartone popolare, il fumetto è una forma espressiva capace di interpretare generi diversi. Dalla vignetta al romanzo storico, dal thriller al noir, grande racconto, con tanto di eroi e anti-eroi o striscia quotidiana con protagonisti di ordinaria normalità, come Topolino, icona dell’america-

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Standing ovation e tutto esaurito per Matteo Renzi ospite, lunedì scorso, della Festa del Pd di Carpi

“Matteo tieni botta”

abbia mai fatto è stato quello di permettergli di tornare in campo dopo le Primarie, perché il mio partito ogni volta che è convinto di vincere, perde”. Renzi auspica il ritorno a un Paese gentile, dove non viga un perenne atteggiamento da guerra civile. “In un Paese serio, Calderoli, dopo le esternazioni rivolte al ministro Kyenge, andrebbe a casa per sempre. Alla politica non servono nemici, ma avversari. Veniamo da vent’anni in cui si è giocata una gigantesca partita di wrestling nella quale ci si è picchiati

Ph Federico Spaggiari

questa fu coniata da un radiocronista per descrivere la fuga di Fausto Coppi nella tappa Cuneo-Pinerolo del Giro d’Italia del ’49. E Coppi ha vinto sia perché aveva una squadra forte alle spalle, sia perché possedeva le caratteristiche peculiari

del campione. Il Pd non può passare il tempo a litigare tra i vari capi corrente, ma deve portarci alla vittoria. Sono stanco di sentire questo popolo che arriva all’ultima tappa e, ogni volta, ‘quasi’ vince”. Se al tempo delle Primarie, i suoi avversari avevano neppure troppo velatamente suggerito che la sua abilità comunicativa lo avvicinasse troppo a modelli ‘carismatici’ di stampo berlusconiano, Renzi ribalta la prospettiva. “Il modo in cui comunichiamo i nostri valori e ciò che vogliamo essere è fondamentale. Siamo stati talmente subalterni da

vedere nel termine comunicazione quasi una parolaccia, ed è stata questa incapacità di comunicare una delle responsabilità storiche del gruppo dirigente che ha perso le ultime elezioni; incapacità che ha fatto in modo che Berlusconi diventasse ancora determinante”. Il sindaco di Firenze mette poi in guardia circa la tentazione di affidarsi a un salvatore: “non delegate la vostra speranza a un solo uomo, perché il nostro contributo dobbiamo darlo tutti. Il modello culturale non può essere quello del Ghe pensi mì”. Se infatti c’è un altro tema forte nella ‘teodicea’ renziana, è pro-

prio quello della necessità di sconfiggere Berlusconi – e il berlusconismo - nelle urne e non nelle aule di tribunale: “credo che in un Paese civile le sentenze si rispettino e non si commentino, ma Berlusconi andava mandato a casa per il suo malgoverno e l’errore più grande che il Pd

E se Renzi facesse il miracolo?

E

chi l’ha detto che alla Festa dell’Unità non succede mai niente di nuovo? Mai come quest’anno, la festa del Piazzale delle Piscine è stata tanto movimentata. Dopo la rissa a pochi passi dalla pista da ballo della Cantina Messicana, per una sedia rubata - il caldo, si sa, fa brutti scherzi - a infiammare le folle ci ha pensato il sindaco di Firenze, Matteo Renzi. Da anni non si vedeva un’affluenza simile: tra gli accorsi, oltre ai soliti noti, anche numerose facce nuove. Che il carismatico rottamatore abbia riacceso qualche fiammella di fervore politico? Una lezione di comunicazione e ars oratoria quella offerta da Renzi da cui anche i nostri amministratori, sempre più ammutoliti di fronte alla complessità della situazione attuale, potrebbero imparare. E molto. Qualcuno di loro, tablet alla mano, avrà preso appunti? Oltre a ricordarci che la politica può ancora scaldare i cuori e indurre una vera e propria folla a sfidare l’afa canicolare e l’assalto delle zanzare tigre della Collina, un miracolino, Renzi lo ha già compiuto: nella dalemiana, bersaniana, veltroniana e lettiana Corte dei Pio infatti, i volontari, i duri e puri della Festa, hanno rinunciato al loro tradizionale giorno di riposo pur di accogliere lui. La speranza è l’ultima a morire... Jessica Bianchi

per finta, senza cambiare nulla e siamo stanchi dei rivoluzionari a parole e dei conservatori nei fatti. C’è stato il risultato positivo dell’ingresso nell’euro con il governo dell’Ulivo, ma tutti gli altri problemi sono ancora sul tappeto. Occorre dare risposte ai cittadini e, in questo senso, il confronto delle Primarie è stato positivo perché finalmente si è smesso, almeno per un momento, di guardarsi l’ombelico, per affrontare i temi reali”. Sul Governo Pd-Pdl, Renzi si è poi detto convinto che l’esperienza non potrà andare avanti ancora a lungo. “Il Pd si è trovato in una situazione difficile perché non aveva una Maggioranza in grado di governare. Quando dissi che volevo anche il voto dei delusi del Centrodestra fui criticato aspramente. Col senno di poi, sarebbe stato meglio cercare il loro appoggio piuttosto che dover chiedere, oggi, quello di Brunetta, Schifani e

L’agenzia Negrini+Varetto di Carpi, che da sempre si occupa anche di fumetti, crea una divisione dedicata per mostre ed eventi, progetti editoriali, internet, laboratori, merchandising e… Giumbolo!

Non chiamatele solo nuvolette Claudio Varetto

no medio, secondo l’analisi massmediologica che ne fece Guglielmo Zucconi, emiliano, già direttore del Corriere dei Piccoli ma anche del quotidiano di Mattei, Il Giorno, su cui volle inserire una novità assoluta per la stampa italiana: la striscia quotidiana a fumetti. La passione per il fumetto, la frequentazione dei principali maestri italiani viventi, la grande considerazione per questa forma espressiva e la conoscenza dei meccanismi del linguaggio dei balloons

sono le competenze su cui la Negrini+Varetto di Carpi, con una sede anche a Brescia, ha costituito la nuova divisione n+v comics. Un gruppo di lavoro - che fa perno intorno a Claudio Varetto, professionista della comunicazione, figlio putativo di Guido De Maria, nonché esponente della generazione Supergulp - si dedicherà all’organizzazione di mostre, eventi e progetti editoriali sul mondo dei Comics. “La vocazione fumettistica

della nostra agenzia di comunicazione - spiega il carpigiano, classe 1967,Claudio Varetto - si è evidenziata sempre più nel corso degli anni, a partire dalla nascita del sito www.nickcarter.it, premiato nel 2002 come miglior sito italiano dedicato a un personaggio dei fumetti, passando per mostre di successo e importanti progetti editoriali collegati a Supergulp e non solo. Considerando anche i nuovi progetti in cantiere, abbiamo deciso di evidenziare questa nostra

Alfano”. Renzi ha poi parlato del suo incontro con la cancelliera tedesca Angela Merkel: “nel Centrodestra si tenta di usarla come capro espiatorio, personalmente sogno un’Europa in cui la Germania non sia un nemico, bensì il nostro principale alleato. Un’Europa che sia la casa dei sogni di domani, non il luogo degli incubi di oggi. Ma basta ragionare: il debito pubblico è colpa della Merkel o dei politici che hanno contribuito a crearlo nei decenni? E, ancora, occorre ridurlo per fare un favore ai tedeschi o perché lo dobbiamo ai nostri figli e ai nostri nipoti?”. Prima di salutare il pubblico entusiasta, Renzi ha elencato alcuni dei punti a suo avviso imprescindibili per disegnare il futuro dell’Italia: dall’opera di semplificazione della burocrazia al passaggio da uno Stato sospettoso a uno collaborativo nei confronti dei cittadini, dalla riforma del mercato del lavoro puntando sulla libertà di assumere piuttosto che su quella di licenziare agli investimenti in cultura come uno dei beni primari del Paese. “Alla base di tutto, però, si deve ricreare un rapporto di fiducia tra politica e cittadini. Per far questo occorrono segnali di riconciliazione, come l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti. Ricordiamoci tutti che il futuro non è scritto, ma sarà quello che avremo saputo costruire. Penso che il Pd potrà far volare l’Italia”. Partito Renzi, resta la sensazione di un popolo di Centrosinistra disposto, forse anche per la disperazione sorta dopo le ripetute batoste, a firmargli un assegno in bianco. Una sorta di ultima spiaggia: la speranza di molti, compresi i tanti elettori che, alle scorse Primarie, si sono affidati a Bersani per poi restarne scottati. Ultima annotazione sulla classe politica locale: qualche renziano della prima ora (a Carpi non erano molti) e parecchi renziani dell’ultimo minuto. Sospettiamo tantissimi renziani di domani. Marcello Marchesini specializzazione dividendola dall’attività dedicata alla comunicazione d’impresa, che rimane comunque il nostro core-business. La divisione n+v comics, il cui logo è contraddistinto da un segno più a forma di nuvoletta, si occuperà di nuove iniziative editoriali, anche collegate a Supergulp, ma anche di mostre inedite ed eventi già in progetto. Inoltre continuerà a seguire l’ufficio stampa del regista Guido De Maria (compresi blog e pagina Facebook) occupandosi, soprattutto, del rilancio nel nuovo millennio del simpatico personaggio da lui creato: Giumbolo.


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La crisi economica può diventare un’occasione per cambiare: “dobbiamo passare dalla società dello spreco e del consumo a quella che fa del riutilizzo un valore aggiunto”, parola di Andrea Segrè

Sprecare meno e vivere meglio L e tecniche, le tecnologie e i ‘trucchi’per imparare a vivere bene, sprecando meno, esistono già, basta applicarli. E una volta deciso di cambiare si scoprirà che sprecare meno aiuta a vivere meglio. E’ questo il concetto fondamentale che Andrea Segrè, professore di Politica Agraria internazionale e comparata, direttore del Dipartimento di Scienze e Tecnologie agro-alimentari dell’Università di Bologna, nonché fondatore del Last Minute Market, ha spiegato al pubblico di Piazza Garibaldi, intervistato dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, nell’ambito della rassegna Ne vale la pena, organizzata da Radio Bruno, Rock No War, Cna Carpi, Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Casa del Volontariato, con il patrocinio del Comune di Carpi. Segrè ha presentato Vi-

Andrea Segrè

vere a spreco zero, una guida alla vita a basso impatto ambientale: “molti non vogliono comprendere come si possa vivere in maniera sostenibile – ha spiegato – senza rinunciare

al proprio stile di vita. Sono gli eccessi quelli da eliminare, ed è sensato farlo perché questo può far vivere meglio e indurci a fare la cosa giusta. Pensate alla società americana, dove

Sono 76 i chili di cibo sprecato ogni anno a testa, per un valore di 18 miliardi di euro. Dei 550 chili pro capite di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, la maggior parte è un bene ancora utilizzabile.

il fenomeno dell’obesità è endemico, di certo quel concetto di benessere è sbagliato”. Occorre quindi iniziare a distinguere tra benessere e ben avere, magari considerando altri indicatori che non siano soltanto il Pil, che può crescere anche quando gli ospedali son pieni di pazienti

Jungo e dintorni...

S

embra che la felicità non vada più di moda di questi tempi. Per fortuna non ho la televisione quindi non rischio di diventare succube di certa becera informazione ma, d’altro canto, le poche volte che mi capita di guardare un Tg, le notizie che più mi fanno male sono quelle relative alla delocalizzazione e alle chiusure degli stabilimenti “nonsisabeneperché”. Negli Anni Settanta si parlava, si studiava, si immaginava una rivoluzione industriale che accompagnasse l’essere umano verso una civiltà contrassegnata dal minor lavoro

quello che si pensava essere il fine del progresso, ovvero spostare il peso del lavoro sulle macchine e lasciare che l’efficienza permettesse di produrre le stesse cose diminuendo le ore lavorative umane. Però le cose non sono andate proprio così. Nel tempo, infatti, è emersa una distorsione che ha modificato radicalmente il risultato. La massimizzazione del profitto non ha portato alla diminuzione del carico di lavoro, bensì all’aumento della produzione, con lo stesso costo di mano

d’opera. Questa differenza è focale. Ciò ha generato un aumento della produttività accompagnato da una diminuzione delle ore lavorative, rese ancor più stressanti e cariche di competizione per il raggiungimento della famigerata produttività. La conseguenza è l’alienazione rispetto all’attività produttiva, che è diventata il male da combattere per molti, ma alla quale non è più possibile rinunciare. Ormai ogni ora del nostro tempo dev’essere venduta o comprata. Comprata quando ci pagano per lavorare, venduta quando si paga

per tutte le cose utili, meno utili o dannose che facciamo. Tutti i nostri gesti vengono misurati col denaro. Il concetto di autoproduzione si slega dalla malattia della produttività. Ma si unisce, in una simbiotica forma, con l’idea di diminuzione della necessità di ore lavorate pro capite. L’opportunità che abbiamo oggi è quella di sfruttare le conoscenze che abbiamo maturato in questi anni per sostituire il lavoro dipendente con l’autoproduzione. Meno stress e più soddisfazioni per se stessi. Ridare importanza e tempo

Lo scorso 13 luglio, presso la Casa del volontariato, si è tenuto un incontro con i volontari che partecipano al Campo della Fondazione Fossoli

Giovani, carini e... volontari

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ono una decina i giovani tra i 18 e i 24 anni che partecipano al Campo di volontariato sulle tematiche della pace e di educazione civica che termina il 20 luglio all’ex Campo di concentramento di Fossoli. I volontari sono stati

S

ono venti gli anziani parzialmente non autosufficienti tra i 75 e i 90 anni ad aver soggiornato presso la Casa Vacanze Mare e Verde, situata a Igea Marina grazie al progetto Turismo di sollievo assistito: una vacanza per tutti promosso, per il secondo anno consecutivo, da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e Fondazione Casa del Volontariato, in collaborazione con Centro Servizi per il Volontariato, Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer, Unione Sportiva Hanicap Carpi, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebra-

ha anche sfatato alcuni luoghi comuni: “si pensa che, acquistando meno a causa della minore disponibilità economica, vi sia di conseguenza meno spreco. In realtà gli scaffali dei supermercati son sempre pieni ma, dal momento che i prodotti vi sostano più a lungo, rischiano di arrivare alla data di scadenza senza essere stati acquistati o consumati. Con la crisi economica, quindi, lo spreco tende ad aumentare”. La crisi dovrebbe diventare un’occasione per cambiare: “dobbiamo passare dalla società dello spreco e del consumo a quella che fa del riutilizzo un valore aggiunto. Il cambiamento è già possibile. Basta volerlo”. Il prossimo appuntamento del ciclo Ne vale la pena è martedì 30 luglio, alle 21. Ospite della rassegna, in Piazza Garibaldi, sarà Carlo Lucarelli. Marcello Marchesini

by Luca “Locco” Severi info@overflowstyle.com

Lavorare meno, lavorare tutti possibile. La via intrapresa della dipendenza, al tempo sacrosanta mi verrebbe da dire, dai combustibili fossili si è però dimostrata per certi aspetti fallimentare. E’ certamente vero che le condizioni di benessere sono aumentate, ma hanno inciso soprattutto sugli aspetti che hanno appagato il lato pigro e lussurioso dell’animo umano. Iperalimentazione, spreco, sfruttamento del prossimo per il soddisfacimento delle proprie debolezze. E’ anche vero che in parte è stato realizzato

affetti da patologie legate alla società dei consumi. “Vorrei un’economia più colorata e allegra dove la relazione non si basi soltanto sul valore di scambio e d’uso. La società si dovrebbe fondare su un rapporto inverso tra economia ed ecologia”. I dati sullo spreco sono, da questo punto di vista, assai significativi di come l’obiettivo proposto da Segrè sia ben lungi dall’essere anche soltanto sfiorato: 76 chili a testa di cibo sprecato ogni anno, per un valore di 18 miliardi di euro. Dei 550 chili pro capite di rifiuti prodotti ogni anno in Italia, la maggior parte sarebbe un bene ancora utilizzabile. E lo spreco di cibo ne comporta, a monte, molti altri. “Se si butta via un chilo di pane si sta gettando, in realtà, anche il suolo utilizzato per produrlo, oltre all’acqua e all’energia che sono state impiegate per farlo”. Segrè

impegnati in escursioni, momenti di approfondimento e attività di cura e conservazione del Campo stesso, del Museo Monumento al Deportato e di altri luoghi della memoria, anche al di fuori del territorio carpigiano. I partecipanti al Campo - ospitati presso l’Istituto Nazareno, domenica 14

luglio, hanno preso parte anche alla tradizionale commemorazione dell’ecci-

alle attività vitali per la sopravvivenza, concede la soddisfazione di arrivare a fine giornata ed essere fieri dei propri sforzi. Se tornassimo a ragionare rispetto a un lavoro fatto per gli uomini, anche l’idea di delocalizzazione morirebbe, così come il mostro del massimo profitto. dio di Cibeno, per ricordare l’uccisione dei 67 prigionieri prelevati dal Campo di concentramento di Fossoli e fucilati dai nazisti al Poligono di tiro di Cibeno, il 12 luglio 1944.

Positivi gli esiti del secondo anno del progetto di Turismo di sollievo assistito che ha consentito a venti anziani parzialmente non autosufficienti di trascorrere un periodo di riposo e svago

Una vacanza per tutti

le, Comitato comunale soggiorni anziani, Gruppo Parkinson e Amici del cuore. L’iniziativa ha consentito ai partecipanti – affetti principalemente da Alzheimer e Parkinson – di godere di un soggiorno di vacanza assistito, affiancati da tre operatori socio sanitari della Cooperativa Gestione Servizi e da due giovani volontarie. L’iniziativa nasce dalla consapevolezza di come quello estivo sia da sempre un periodo critico per le famiglie che hanno a

carico un malato cronico e non pienamente autosufficiente. “E’ stata un’esperienza davvero molto postiva – ha spiegato la responsabile e coordinatrice del progetto, Gianna Morselli – sia per noi operatori che per i partecipanti. La soddisfazione è stata talmente alta che non solo c’è chi ha voluto fare entrambi i turni, ma addirittura una coppia ha scelto di prolungare il soggiorno oltre i 20 giorni. Quest’anno abbiamo lasciato più ore libere e incentivato le

attività in spiaggia. Per gli anziani non autosufficienti e i loro accompagnatori questi momenti sono più preziosi dell’oro, poiché spesso rappresentano l’unica vera occasione di svago di tutto l’anno”.


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Mi sembra ancora un sogno. A volte mi chiedo dove abbia trovato il coraggio di lasciare un lavoro stabile per creare tutto questo”. Ride Giulia. Gli occhi grandi e un sorriso sbarazzino. Contagioso. E’ lei l’anima de L’oca loca, il negozio di moda bimbo (0-16 anni) in via Cattani, 77. La carpigiana Giulia Martinelli, 35 anni, da anni coltivava un desiderio: “avere un negozio tutto mio, dove coccolare mamme e bambini”. Il suo amore per i piccoli, Giulia ce l’ha stampato in faccia: “i bimbi sanno regalare emozioni straordinarie. Dar vita a L’oca loca mi ha permesso di coniugare due grandi passioni, quella per i bimbi e quella per la moda”. E se il nome porta già una ventata di giocosa freschezza e allegria, il negozio è una vera e propria scoperta. “Amo i materiali naturali e adoro ridar vita alle cose. Grazie al prezioso aiuto di mio zio Andrea e del mio compagno Michele Muzzioli, abbiamo riutilizzato e dipinto vecchie cassette di frutta e pallet per creare gli arredi, mentre i legni restituiti dal mare e raccolti sulla spiaggia, dopo essere stati levigati,

“Avevo voglia di mettermi alla prova. La mia linea è nata così, timidamente, quasi per gioco, ed è piaciuta”.

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La carpigiana Giulia Martinelli, 35 anni, ha da poco iniziato a firmare una linea di moda bimbo tutta sua. Tessuti resistenti e naturali, per garantire ai più piccini il massimo della comodità, senza però rinunciare a qualche piccolo vezzo

Loca sì, ma con stile!

piccini il massimo della comodità, senza però rinunciare a qualche piccolo vezzo. Una pennellata di colore, una riga qua e là, una manciata di pois e... il gioco è fatto. “Dapprima i capi prendono forma nella mia mente poi, linee e tessuti si animano grazie alla collaborazione di una modellista e di alcune sartine carpigiane dalle mani d’oro”. Ogni collezione si compone di pochi pezzi perchè “amo cambiare e pensare sempre a qualcosa di originale. Non ce la faccio proprio a star

li abbiamo trasformati in originali appendiabiti”. Tutto qui porta l’impronta creativa di Giulia che, malgrado la crisi, non si abbatte e guarda al futuro con entusiasmo ed energia. Mente in perenne movimento, Giulia ha vinto anche un’altra scommessa, quella di creare una linea di moda tutta sua. In punta di

Giulia Martinelli

piedi infatti, dapprima con pochi capi, la linea L’oca loca ha conquistato grandi e piccini. “Per me è fondamentale offrire alla gente qualità e, allo stesso tempo, convenienza, ma avevo voglia di cimentarmi anche in una nuova avventura. Di mettermi alla prova. La mia linea è nata così, timidamente, quasi per gioco, ed è piaciuta. Sono orgogliosissima di questo risultato”. Tessuti resistenti e naturali, per garantire ai più

“Dar vita a L’oca loca mi ha permesso di coniugare due grandi passioni, quella per i bambini e quella per la moda”. ferma. Ho realizzato anche qualche capo da donna, ma la moda bimbo resta il mio primo amore”. Ed è un amore contraccambiato, perchè i bambini, non appena varcata la soglia de L’oca Loca, sanno già cosa li aspetta: “di solito si mettono sul tappeto nell’angolo che ho allestito per loro a giocare con Pedro, il mio cagnolino o a colorare”. Tutto qui è a misura di bambino. Giocoso, diverten-

te e informale. Come la moda targata L’oca loca: semplice, naturale e senza inutili fronzoli. “Perchè i bambini hanno bisogno di giocare e fare i bambini”, In effetti, per diventare grandi c’è tempo... “Mi piacerebbe - prosegue Giulia - mantenere questa atmosfera piacevole a lungo e vorrei riuscire in futuro a organizzare momenti ludici e di aggregazione in negozio, avvalendomi dell’aiuto di alcuni esperti, per avvicinare i bimbi a temi importanti: dal rispetto dell’altro all’educazione alimentare. Giocando, naturalmente”. Intanto Giulia sta lavorando alla collezione invernale: “vorrei stampare su felpe e magliette alcune frasi che recitano i diritti dei bambini... ma non ho intenzione di svelarvi nient’altro”. Di una cosa siam certi però, sarà un inverno loco, ma con stile! Jessica Bianchi


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B

ravi per loro stessi, prima di tutto, per le mamme e i papà che gongolano e per i professori che vedono coronato il loro sforzo. Bravi ragazzi che, con i 100, cancellano le smorfie di chi vuole i più giovani sempre annoiati, privi di stimoli e senza voglia di studiare. Tra loro ci sono tante belle teste pronte a entrare nel mondo del lavoro e dell’università. Il massimo dei voti è stato conquistato a suon di sacrifici e studio, ma anche per il carattere determinato di ognuno di questi studenti e per le brillanti tesine esposte in sede d’esame. Abbiamo incontrato alcuni giovani maturati del Liceo scientifico Manfredo Fanti, dell’Itis Leonardo da Vinci e del Meucci, per farci raccontare la gioia di aver finito un impegnativo percorso e le loro ambizioni future. Alessandro Troncone

Ecco i giovani maturati con 100 e 100 e lode nelle scuole superiori di Carpi. Passione, sforzi, sacrifici fino all’ambitissimo risultato. Ora sono pronti per affacciarsi al mondo del lavoro

Bravi, bravissimi! Ilaria Turci

Matteo Magnani

Ilaria Turci

Whitney Okoro

“E’ una grandissima soddisfazione ed è gratificante vedere che i propri sforzi vengono infine ricompensati. Per quanto riguarda il post diploma ho in programma di iscrivermi a Lettere Moderne a Bologna. In futuro mi piacerebbe diventare un’insegnante, so che è un percorso che molti sconsigliano ma è quello che più rispecchia le mie inclinazioni”.

E’ stata la più brava dei 134 ragazzi del Meucci che hanno concluso le fatiche della maturità ottenendo il sospirato diploma. Whitney si è diplomata proprio nei giorni in cui è avvenuto un terribile massacro in una scuola nigeriana. Le milizie di Boko Haram hanno ucciso 42 studenti, insegnanti e operatori ausiliari perché l’istruzione “occidentale” è il loro principale nemico. Whitney è di origine nigeriana, ma è nata nel nostro Paese e ha la cittadinanza italiana. Per lei questo diploma ha un sapore davvero speciale.

Whitney Okoro

Matteo Magnani

Giulio Dondi

“Quando ho visto 100 sono rimasto davvero soddisfatto! Ho intenzione di fare l’Università a Modena e, il 4 settembre, affronterò il test per entrare a Chimica e Tecnologie Farmaceutiche. Mi piacerebbe fare il ricercatore in ambito chimico - farmaceutico anche se in Italia il lavoro in questo campo è scarso, come per tutta la ricerca scientifica. Accetterei anche un lavoro all’estero. Di questi anni trascorsi alle superiori non dimenticherò gli amici e le numerose esperienze di vita che ho potuto fare come Un treno per Auschwitz o la settimana a Newcastle in Inghilterra”.

“Questo 100 rappresenta la fine di un percorso. Vedere un buon risultato dopo cinque anni di di sforzi è come liberarsi di un peso. Ora voglio godermi le vacanze poi, a settembre, proseguirò gli studi iscrivendomi alla Facoltà di Fisica, a Modena. Vorrei completare gli studi post-universitari all’estero e trovare un impiego nell’ambito della ricerca, il mio desiderio infatti è quello di ampliare i miei orizzonti lavorando nel settore che più mi attira. Questi cinque anni mi hanno lasciato un gran numero di conoscenze e di ricordi, belli e brutti, che comunque hanno contribuito a formare la persona che sono ora, non li dimenticherò mai”.

Giulio Dondi


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11 Valerio Arletti

Valerio Arletti “Sono molto soddisfatto del risultato che ho ottenuto, non potevo aspettarmi di meglio! Nel futuro imminente parteciperò alla selezione per il collegio superiore dell’Università di Bologna e ho intenzione di iscrivermi alla Facoltà di Scienze Politiche, all’indirizzo Sviluppo e cooperazione internazionale. Inoltre mi aspetta ancora l’ultimo anno di Conservatorio al Tonelli di Carpi. Il mio sogno è mettere le mie potenzialità al servizio degli altri, mi piacerebbe lavorare presso un ente che si occupa di cooperazione internazionale. Voglio spendermi affinchè molte cose intorno a me cambino, anche se sarà complicato”.

Miki Scaravaglio “Mi sento come dopo aver ricevuto la giusta ricompensa per cinque anni di fatica. Studierò ancora per passare il test d’ingresso a Medicina. Il mio sogno è quello di trovare un’occupazione che mi gratifichi e mi piaccia. Il Liceo mi lascia tante esperienze, rinunce, soddisfazioni e una classe fantastica che difficilmente dimenticherò. E, ancora, ottimi insegnanti che mi hanno trasmesso la voglia di studiare e di mettermi alla prova”.

Miki Scaravaglio

Ricca l’offerta di scambi internazionali anche per gli allievi della scuola alberghiera carpigiana: nove ragazzi a Valencia per cinque settimane

Il gusto dei Caraibi al Nazareno

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hi entra a visitare in questi giorni la Scuola alberghiera Nazareno trova in cucina un gruppo sorridente e variopinto di giovani allievi provenienti dell’isola di Bonaire. Dalle Antille Olandesi alle ricette di casa nostra: concentrati e attenti, impastano, preparano tortelli e tortellini, tagliatelle e fettuccine, sotto l’occhio attento dei loro docenti e degli chef del Nazareno. Nell’ambito di un progetto formativo orientato a sviluppare azioni di scambio, finanziato dalla Regione tramite la Provincia di Modena e gestito con l’associazione Aeca di Bologna, per il nono anno la scuola di Carpi ospita nella sue cucine i giovani della scuola alberghiera Forma di Bonaire,

per uno stage della durata di tre settimane. Oltre a imparare a conoscere e degustare le eccellenze enogastronomiche del nostro territorio, i ragazzi hanno apprezzato le città e i luoghi più suggestivi di Carpi e delle città dell’Emilia Romagna, e hanno visitato l’acetaia del Comune di Carpi e osservato come nasce il Parmigiano Reggiano durante un incontro col maestro casaro del Caseificio Razionale di Novi. Alla fine di questa esperienza, si sono dichiarati entusiasti per l’opportunità che è stata loro offerta e hanno garantito che continueranno a preparare tortellini e zuppa inglese alle loro famiglie e nei ristoranti in cui andranno a lavorare (alcuni dei

quali gestiti da ristoratori italiani). Il direttore del Centro, Luca Franchini, non nasconde la sua soddisfazione per le straordinarie esperienze che coinvolgono i ragazzi della scuola: “oltre a questo stage, nove dei nostri allievi stanno vivendo un’esperienza di stage all’estero di cinque settimane a Valencia con il progetto europeo Leonardo e cinque ragazze partiranno la prossima settimana per un periodo di tre settimane nei ristoranti dell’isola di Bonaire. Si tratta di possibilità importanti, che contribuiscono a rafforzare il carattere, lo spessore umano e arricchiscono il ventaglio di competenze che costituiranno la futura professionalità dei giovani”.

Assegnate le borse di studio Lapam all’Istituto Da Vinci di Carpi

Premiato il merito scolastico

L

uigi Lo Conte per elettronica, Paolo Mazzacani per informatica, Saverio Sacchi per meccanica e Simone Vacondio per F.A.S.E sono i vincitori delle borse di studio Lapam per le tesine d’esame 2013 dell’Istituto Leonardo Da Vinci di Carpi. E’ questo il responso della commissione, riunitasi lo scorso 9 luglio e composta da membri del corpo docente della scuola e da rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, Gilberto Luppi, Riccardo Cavicchioli, Alessandro Cei e Davide Lugli. Tra i lavori degli studenti, ben articolati e in diversi casi molto originali, la costruzione

di un efficace phmetro, la realizzazione del “telecomano”, un originale strumento di impulsi costruito sul guanto di una mano, il tergi pannello solare, diversi sistemi elettronici di supporto a strumenti musicali, la realizzazione di un centralino telefonico, la messa in opera di un particolare carrello per l’atterraggio aereo, alcune applicazioni del sistema desmodromico per gli assetti delle moto da corsa. Nello specifico sono risultati vincitori: il telecomano nel corso di elettronica, la costruzione del phmetro nel corso F.A.S.E, la realizzazione di un centralino telefonico lp nel corso di informatica e il si-

stema desmodromico nel corso di meccanica. Una menzione speciale della giuria è poi andata a Giada Sabbatini in informatica, Vincenzo Perrotta in meccanica e Andrea Campana in elettronica. Ad Alessandra Malagoli (3 BE) è stata assegnata la borsa di studio destinata alle alunne delle classi terze e quarte distintesi nelle materie tecniche e scientifiche durante l’anno scolastico. I premi messi a disposizione da Lapam, del valore di 300 euro per le tesine d’esame e di 400 per la borsa di studio al femminile, saranno consegnati nei prossimi mesi durante una pubblica cerimonia.


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i KARBONIO14 sul palco del RADIOBUNO ESTATE HANNO PRESENTATO alcuni pezzi deL LORO PRIMO ALBUM, TRA LE LUCI BIANCHE

British pop targato Karbonio 14

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l 2013 sarà un anno da ricordare per i Karbonio14 che, dopo l’uscita lo scorso aprile del loro primo album intitolato Tra le luci bianche, mercoledì 17 aprile hanno calcato il palco del Radio Bruno Estate a Modena, in Piazza Roma. I carpigiani Luca Zannoni alla tastiera, Matteo Verrini al basso, Cesare Barbi alla batteria e il reggiano Valerio Carboni alla voce e alla chitarra. Sono loro i quattro giovani artisti uniti dalla passione per la musica e, in particolare, per quella anglosassone, che si stanno distinguendo nel panorama musicale con il loro stile british e dal forte impatto emotivo. Nati nel 2008 come tribute band dei Coldplay, i Karbonio14 ne hanno fatta di strada, fino a intraprendere, due anni fa, la via sperimentale, componendo melodie calde, caratterizzate da suoni apparentemente imprecisi, ma in realtà curatissimi, tipici della scena musicale inglese. “Il primo disco è il frutto di una lunga gestazione - raccontano insieme al loro produttore esecutivo Paolo Rossi - fatta di due anni di lavoro in vari

studi di registrazione: il Mulino di Acquapendente, il WanderStudio ad Arezzo, il Penna’s a Bagno, la Molto Recording a Modena, e il risultato di tante collaborazioni, ovvero Mistachic, Paolo Alberta, Luca Pernici, Fabrizio Barbacci, Carlo Rizioli, Jonathan Gasparini e Marco Ligabue. In particolare, con quest’ultimo abbiamo scritto il brano Un tuffo dentro al cielo che

è approdato in radio appena tre settimane fa. Fabrizio Barbacci e Luca Pernici hanno avuto anche l’onere e l’onore - di occuparsi della produzione artistica dell’album. Lo staff di produzione esecutiva è completato da Marco Morselli Marchesi per conto di StudioMusicaUSA. Tra le Luci Bianche racconta delle dinamiche che si innescano quando un essere umano è costretto

a confrontarsi con qualcosa di più forte di lui, sia questa una persona di cui è follemente innamorato, una persona che ha definitivamente perduto, una dipendenza o qualcosa che non c’è più. E’ l’album delle emozioni, delle sensazioni, della frase che vorrebbe rimandare a un sentimento, delle parole che vorrebbero generare l’immagine di un profumo. E’ un disco etereo,

da alcuni anche definito “impressionista”, dove sono i pensieri a farla da padrone. Abbiamo sentito l’esigenza di mettere in musica questa miriade di immagini ed emozioni perché la necessità oggi era quella di evadere da un mondo che ha in serbo delusioni, cattiverie e ingiustizie per rifugiarci nel piccolo universo emotivo delle sensazioni, per sentirle da vicino e provare a espri-

merle in musica. Abbiamo cercato di trascrivere in una canzone un sentimento, differente per ogni brano ma ogni volta generato dall’incontro/scontro con una controparte. Non lo viviamo come un limite, bensì come un’esperienza vissuta intensamente in quattro. Non ci precludiamo, in futuro, la possibilità di aprirci a tematiche differenti ma, oggi, abbiamo sentito il bisogno di mettere in musica questo”. E per quanto riguarda il nome, Verrini toglie ogni dubbio: “così come il carbonio 14 viene assorbito dagli organismi viventi nel corso del loro ciclo vitale, tanto da essere utilizzato per gli studi di datazione dei reperti storici, così il nostro desiderio è quello di fissare nel tempo, grazie alla nostra musica, certe particolari emozioni nel cuore e nella mente delle persone, in modo che diventino indelebili. Speriamo di riuscirci”. Tra le prossime esibizioni live dei Karbonio14 c’è quella in programma sabato 20 luglio alla Festa del Pd di Carpi, insieme alla band di casa degli Ero. Chiara Sorrentino


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uella della lettura è una passione che unisce tanti giovani, che tramite Internet e i social network riescono a scambiarsi e condividere testi. Su Facebook contiamo numerosi gruppi nati proprio con questo intento: il più popolato è sicuramente Leggere, leggere, leggere che accoglie oltre 240mila persone, il cui obiettivo è quello di regalare un libro a uno sconosciuto. Anche molti ragazzi della nostra città sono rimasti contagiati dalla bellezza della lettura, soprattutto nel periodo estivo. Ecco cosa ci hanno raccontato. Alessandro Troncone

alcuni giovani carpigiani raccontano la loro passione per la lettura e dispensano qualche consiglio su cosa leggere sotto l’ombrellone o durante il relax delle vacanze estive in città

Leggere, che passione! Silvia Nieddu “Leggere è un’esperienza straordinaria, solo facendola si capisce quale sia il suo vero significato. Non posso non leggere! E’ un’esigenza. Un piacere. La lettura è concedersi delle possibilitá: un libro è vita, non la tua, quella di altri. E il lettore entra in queste vite, ha la possibilitá di vivere un’esperienza tutta nuova, di perdersi in queste nuove dimensioni. Mi capita spesso di perdermi in una lettura, di estraniarmi completamente dalla realtá e dimenticare per un breve lasso di tempo chi sono o cosa faccio. Leggo spesso i romanzi d’esordio dei giovani scrittori, li scelgo per cercare di capirli e accompagnarli sin dai loro primi passi. Italiani e stranieri, non ho preferenze. Al momento leggo soprattutto per passione. Ho sempre sognato di aprire una libreria... per iniziare ho creato un blog. Si chiama A cup of books... un libro all’ora del tè. Per chi volesse dare un’occhiata, il sito è acupofbooks.blogspot.com”.

Alice Gallo

Anna Freschetti “Leggere, per me, vuol dire entrare all’interno di una storia come protagonista e uscirne nello stesso identico modo. Una delle mie più grandi convinzioni è che i libri, oltre a sviluppare in ognuno di noi una grande curiosità per le cose che non ci appartengono, sono capaci di rendere le persone migliori. I miei scrittori preferiti sono Alessandro Baricco, Erri De Luca, Massimo Gramellini e Fabio Volo. Il libro in cui mi rispecchio maggiormente è Fai bei sogni di Gramellini. Non dimenticherò mai quelle pagine. Mi piace anche molto scrivere, le lettere sono sempre state la mia specialità. Potrei stare ore e ore a scriverne e a leggerne”.

Birkan Kayadibi

“Per me leggere è un modo di fuggire dalla realtà, bella o brutta che sia, perché nei libri mi sembra tutto migliore. La lettura è un rifugio, perdersi in essa significa immedesimarsi con i personaggi ed entrare a far parte della storia al punto da non riuscire più a smettere. I miei autori preferiti sono Roal Dahl, Margaret Mazzantini, Stephanie Meyer e Chuck Palahniuk. Mi piace anche scrivere: chissà, magari un giorno...”.

Elena Sueri

“Per me leggere significa farsi una cultura, informarsi, conoscere. Sono un grande appassionato di Orhan Pamuk, Premio Nobel per la letteretura nel 2006. Ultimamente ho letto Il libro nero, sua grande opera. In questo testo, l’autore racconta Istanbul, città che amo, in tutti i suoi aspetti. Leggo volentieri nel pomeriggio, rilassato in camera mia, l’unico spazio della giornata dove riesco a leggere in pace”.

Tempo Games! S

alve cari amici e amiche! Quest’oggi, in questo magro periodo videoludico, come risaputo visto l’arrivo della bella stagione, abbiamo poco di cui parlare, poiché quasi tutte le grandi compagnie vanno in ferie. Escludendo Nintendo che è in piena fase di lancio della sua line up per una WiiU che stenta a decollare, proponendo titoli di immenso spessore come Pikmin3 e Wonderfull101 a cavallo tra luglio e agosto, l’unico titolo degno di nota di cui parlarvi è proprio Deadpool, targato Activision. Vi farò subito una premessa: avete voglia di un serio gioco d’azione alla Crysis, Far Cry e compagnia bella? Siete nel posto sbagliato! Deadpool è irriverente, sboccato e incredibilmente potente. Infatti, l’antieroe Marvell, pur

di Giuseppe Attanzio incubomaker@live.it

L’eroe più folle dell’universo Marvell è arrivato!

dovendo salvare gli umani e i mutanti (essendo anch’egli un mutante, capace di rigenerarsi e non morire mai), tartassa i suoi nemici

“Leggo per passione, per me è un passatempo. E’ un modo per avvicinarmi a qualsiasi tipo di argomento. Mi piace perdermi in un libro. Amo la scrittura di Dostoevskij perchè occorre sempre stare attenti alla minima parola. Mi immedesimo in lui. Inoltre amo Nietzsche e Baricco. Un giorno mi piacerebbe entrare in questo mondo non come scrittrice ma come illustratrice di testi. Sotto l’ombrellone consiglio di leggere libri di narrativa o comunque qualcosa di leggero e appassionante”.

distruggendoli e facendoli a brandelli, prendendoli a parolacce e continuando a parlare a ripetizione anche nei momenti più critici. In

una parola: spassoso! All’inizio della vostra avventura capirete subito con chi avete a che fare, quando lui stesso si presenterà a voi dicendo di essere all’interno dei sui primo grande videogame, mostrandovi tutte le “suppellettili” presenti nel suo angusto appartamento, molti delle quali degne di nota. Disturbato, megalomane ma sempre ironico, Deadpool rappresenta l’antieroe, che riesce persino a mettersi in bagarre con Wolverine (anch’egli ovviamente, preso a parolacce per tutto il tempo). Alla prova, il titolo Activision si è dimostrato, piuttosto valido, ma non di certo un’eccellenza: infatti, il sistema di combattimento, seppur non strutturato male e simile a quelli acclamati dei vari Batman, pecca

di un pessimo bilanciamento tra le armi bianche e quelle da fuoco e, inoltre, il livello di sfida, se si evita di gettarsi a capofitto tra decine di nemici senza criterio, si è rivelato alquanto basso. La grafica non ha punti d’eccellenza e soffre di pesanti cali di framerate, anche ingiustificati per un gioco di questa generazione. Il comparto audio invece è ottimo, seppur non localizzato in italiano, potrete godere delle battute e delle cattiverie del buon Deadpool attraverso dei sottotitoli che, come al solito, hanno subito una piccola censura (siamo sempre in Italia, no?). Per quanto riguarda la trama, non vi voglio svelare nulla, anche perché essendo quasi assente il fattore rigiocabilità e durando circa 6-7 ore la totalità della storia, vi toglierei tutto il divertimento, ma posso garantirvi che si tratta di

Voto Generale: 6.5 Grafica: 7 Giocabilità: 6 Sonoro: 8 Longevità: 5

un’avventura del tutto nuova e ricreata appositamente per questo titolo. Tirando le somme, in questo periodo scarno di titoli e in attesa dell’uscita del attesissimo Pikmin 3 targato Nintendo per la propria console ammiraglia, questo Deadpool si è dimostrato divertente, interessante ed è evidente la volontà dei ragazzi di Activision di puntare tutto su quello, spesso però tralasciando dei grossi problemi riscontrati un pò ovunque. Quindi, non mi sento di consigliarlo agli amanti del genere action, poiché non vi è nessuna novità rispetto ad un titolo classico e il fattore rigiocabilità praticamente inesistente contribuisce a non pensare nemmeno di spendere tutti quei soldi per un titolo comunque buono, ma non di certo eccellente. Mi sento altresì di consigliarlo agli amanti degli eroi Marvel, poiché i fan ameranno l’ilarità e l’accattivante personalità dell’antieroe rosso e nero. Riuscito a metà.


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o scrittore e giornalista Andrea Biavardi, in Piazza Garibaldi, ha raccontato le “umane faccende” della dolce Emilia, terra fatta di persone amanti della buona tavola e del Lambrusco. Gente animata dalla voglia di lavorare, carica di simpatia, aperta al prossimo e col culto dell’amicizia e della famiglia. L’occasione è stata quella della presentazione del suo ultimo libro, Emilia la dolce (Cairo Editore) che il nostro settimanale recensì in anteprima qualche mese fa. Intervistato da Pierluigi Senatore, caporedattore di Radio Bruno, l’autore ha descritto il carattere

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ra le cose che mi affascinano e stimolano maggiormente vi sono certamente gli aforismi. Sarà perché ho studiato filosofia o forse perché le parole, se scelte con cautela, nel giusto ordine e al momento opportuno, possono davvero fare la differenza. Inoltre siamo nel ventunesimo secolo, non c’è più bisogno di sfogliare centinaia di pagine per incappare nella massima giusta. Meno affascinante ma certamente più pratico, ora basta trovare il sito giusto, digitare la parola chiave o l’autore prescelto e migliaia di pagine sono lì a disposizione in meno di un secondo. Io ho un’idea

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L’Angolo di Cesare Pradella Biavardi racconta la “sua” Emilia la dolce ironico e allo stesso tempo sentimentale di una terra laboriosa e ospitale come la nostra, amante della vita, della voglia di sorridere, legata alle proprie tradizioni e al suo passato fatto di cose semplici. Caratteri tipici di una vita di provincia “che non è scomparsa – ha aggiunto Biavardi con convinzione - bensì soltanto tenuta nascosta o mortificata dal progresso tecnologico, dall’epoca del consumismo, del computer e della televisione”.

Andrea Biavardi - che ha cominciato proprio a Carpi la propria carriera giornalistica per poi approdare a Milano, dove ha diretto il Giorno e ora For Men Magazine e Airone - ha detto di rimpiangere la vita di provincia “intrisa di umanità, conoscenza reciproca, valori umani e morali che la grande metropoli non conosce” e di tornare periodicamente nella “sua” Spilamberto e a Modena per rituffarsi in una dimensione umana che lo concilia

L’Angelino... un carpigiano a Los Angeles del successo, della famiglia, dell’amore. Ho delle convinzioni e delle opinioni forti ma c’é sempre da imparare. Chissà cosa significa la parola denaro per Bill Gates, o la parola morte per Steve Jobs (riferimento non casuale, andate a vedere). Però… Quanti spunti, pensieri e grandi lezioni racchiuse in una, due, tre righe. Alle volte anche solo alcune parole. Davvero non si smette mai di imparare... Non riesco a

nese, fatta di persone per bene, serie e oneste, nelle quali la simpatia e il buon umore non scompaiono mai, nonostante disgrazie, dolori e crisi economica. Il proventi della vendita del volume, distribuiti da Mondadori, saranno devoluti all’Associazione Rock no war per la costruzione del nuovo centro scolastico di Medolla distrutto dal terremoto.

con la vita dopo lo stress della grande città. Il libro Emilia la dolce altro non è che il racconto della vita di alcuni personaggi realmente esistiti nel suo paese che egli tratteggia con abilità e humor. Lo specchio fedele degli uomini e delle donne della provincia mode-

di Giacomo Giovanetti

immaginare cosa potesse pensare Marilyn Monroe dell’umiltà. O Bono. Vado a vedere e scopro che i migliori sono (o sono stati) appunto quelli che mai hanno saputo perderla. Vivere a Los Angeles significa organizzare tempistiche e spostamenti in continuazione, tutto intorno accade dannatamente veloce. La profondità in ogni suo aspetto necessita qualcosa in più di un’occhiata alle foto del mio amico o di un click volante su un blog. Multitasking and wisdom (capacità di completare molteplici mansioni in un singolo momento e saggezza/conoscenza): un obbligo del nostro mondo moderno. In una vita

che passa alla velocità di una canzone, lontano (ma così vicino) (Bono), sono le nostre scelte a mostrare chi siamo veramente, molto più delle nostre abilità (J.K. Rowling). E prendendo per vero che se si fosse solamente prudenti riguardo le scelte che facciamo, non cresceremmo (Heath Ledger); dobbiamo sforzarci e non restare ancorati al passato o riporre ogni speranza al futuro, ma concentrare la mente sul presente (Budda). Ricordandoci che la vita è cosa troppo importante per parlarne seriamente (Oscar Wilde) e l’unica cosa che sappiamo di sapere è quella di non sapere (Socrate).


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Sagra di Limidi

Mare Nostrum in concerto

Grazie Radio Bruno! di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

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l trio Mare Nostrum si esibisce venerdì 19 luglio alle 21 nell’ambito della Sagra di Limidi. Il trio formato da Gianluca Magnani, voce e chitarre, dal greco Vangelis Merkouris voce, oud e bouzouki e dal bosniaco Mario Sehtl, violino e mandolino propone un viaggio tra suoni mediterranei di popoli migranti, dove la musica balcanica si intreccia con le sonorità elleniche, dove la lingua italiana si mescola allo slavo, al greco, all’abanese e al dialetto emiliano.

Il 20 luglio appuntamento con la prima edizione di Folkolorno, la festa dedicata alle musiche tradizionali

Folk in libertà

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olkolorno, alla sua prima edizione, nasce dal desiderio di far riscoprire in chiave moderna la tradizione musicale italiana ed estera, spesso considerate erroneamente di nicchia. “La nostra volontà - spiega Isabella Bombagi, curatrice della manifestazione - è condividere lo straordinario patrimonio della cultura popolare, attraverso esperienze coinvolgenti e diverse dal solito, che ne facciano riscoprire lo straordinario fascino e portino una giornata di assoluto divertimento ai visitatori”. Folkolorno che si terrà in Piazza Garibaldi, dalle 18 alle 24, di sabato 20 luglio, offrirà la possibilità di assaggiare la cultura folk a 360°, con proposte di ogni genere: dalla musica all’arte, dall’artigianato alla gastronomia, con oltre 30 bancarelle. Un evento pensato anche per le famiglie, con laboratori e spettacoli per bambini. Il programma musicale prevede l’esibizione di gruppi folkloristici provenienti da diverse regioni d’Italia: dal jazz manouche, alla musica folk ebraica, passando per i classici regionali più conosciuti. Il paese, le associazioni e gli artigiani del territorio contribuiranno a riportare Colorno alle atmosfere di un tempo, accogliendo i visitatori con le tradizioni e le arti del luogo, con la compagnia di gruppi itineranti che si muoveranno fra le vie, bancarelle con oggetti e strumenti mai visti legati al mondo della musica, un laboratorio di manualità per bambini, birre artigianali fatte secondo le tradizioni e strani gelati fatti con la carne e la verdura. Per gli amanti delle note è possibile partecipare anche a laboratori di musica, sia per adulti che per bambini. Folkolorno è organizzato in modo che ogni visitatore possa assistere a tutto ciò che c’è da vedere, pur muovendosi liberamente. Sono previsti infatti diversi punti di ristoro, in luoghi diversi, dedicati a una portata sola. Sarà un’esperienza totalmente itinerante, in pieno spirito folk, così da poter ascoltare tutte le band che si esibiranno: dai Kalevala ai The Hot Pots, dalle Les Nuages Ensemble al Charlot Trio, dai B.Folk a La Compagnia del Lorno.

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a band carpigiana Ero - Simone Magnani (voce), Enrico Pasini (tromba e piano), Enrico Gherli (chitarra), Marco Manfredini (basso), Mattia Crepaldi (batteria) e Luca Righi (chitarra) - sarà sul palco della collina alla Festa del Pd di Carpi, sabato 20 luglio. Un’occasione imperdibile per assaporare i testi brillanti dell’album di debutto del gruppo, Fermoimmagine (pubblicato da Zetafactory). Un lavoro dalle tinte rock che, spesso, si abbandona a morbide incursioni nel blues e nel funky. Un disco convincente sin dal primo ascolto. Ognuno dei dodici pezzi - scritti da Simone Magnani rigorosamente in italiano - racconta una storia. Parentesi aperte e chiuse sulle quali ciascuno di noi può ritrovarsi e fermarsi a riflettere. Tra le perle del disco vi è sicuramente Tina, un testo asciutto, evocativo, nel quale riecheggia lo stesso mito che è insito nel nome di questa band: l’amore annegato

Cara Clarissa, volevo ringraziare Radio Bruno. Sono stata al Radio Bruno Estate di Mantova e ho avuto la fortuna di vedere anche la tappa di Cesenatico perchè ero in vacanza con la famiglia proprio in quel periodo e mi sono sentita orgogliosa e “a casa” nel vedere di cosa è capace la radio della mia città. A volte si danno le cose per scontate, ma quegli spettacoli gratuiti io credo siano bellissimi e non dovuti. C’erano cantanti che mi piacciono molto e con mia figlia (7 anni) cantiamo e ci divertiamo in mezzo a migliaia di altre persone. Una festa. Si dice “Nemo profeta in patria”, finisce che proprio chi è più vicino sia quello che dà le cose per scontate: da carpigiana io sono contenta di partecipare ai successi della mia radio preferita, la ascolto da quando facevo le medie. Era una realtà piccolina, è cresciuta con me. Federica razie Federica. Lettere come questa danno più motivazione di un corso specifico! Un abbraccio da tutti noi.

Malika Ayane Ph Roberto Pagliani

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Torna il tradizionale appuntamento con la Sagra di Quartirolo, giunta alla 38° edizione, dal 19 luglio al 5 agosto

La sagra della città

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orna, dal 19 luglio e fino al 5 agosto, l’amato appuntamento con la Sagra di Quartirolo, giunta alla 38° edizione. Ottima cucina all’insegna della tradizione emiliana, musica, serate danzanti ma anche momenti di riflessione. Il fiore all’occhiello dell’evento, dal tema Insieme in festa nella fede, che da 38 anni si ripete con successo, è sicuramente rappresentato dall’impegno e dall’entusiasmo dei numerosi volontari, oltre un centinaio, che prestano il proprio impegno per la buona riuscita della Sagra. La manifestazione, che ogni anno accoglie dalle 800 alle 1.200 persone a serata, proporrà anche momenti

di buona musica, tra questi segnaliamo mercoledì 24 luglio, Concerto d’organo, con Renato Negri, Tiziana Santini ed Elena Cattini, mentre venerdì 26 luglio si terrà il concerto del trio acustico Fré Monti, una serata rock in collaborazione con Rock No War per sostenere il progetto del

Sabato 20 luglio, alla Festa del Pd, concerto della band carpigiana Ero a partire dalle 22, insieme ai Karbonio 14

Ero in concerto

nuovo Polo Scolastico dell’infanzia di Medolla. Non mancheranno le occasioni di riflessione: con la serata missionaria mercoledì 31 luglio. E,a ncora, il 5 agosto, la Sagra Madonna delle Neve prevede la Santa Messa solenne e, a seguire, la processione accompagnata dalla Corpo bandistico G. Verdi, mentre martedì 6 agosto appuntamento con la Messa per i defunti. Parte del ricavato della Sagra servirà a sostenere il progetto Carcerati del Malawi e la riscostruzione post-sisma della Parrocchia di San Martino Spino.

di Ero e Leandro. Dalla pulsione di morte di Tina (Tina vuole fare il salto, laccio, sedia e pillola, Tina che presto sfiderà la gravità) si giunge al bisogno di cambiamento gridato ne La macchina del tempo, per ritrovare l’istinto, la passione e la curiosità del bambino che alberga in ognuno di noi, spezzando regole e convenzioni (Rimetterti a giocare con la parte di te che nasce da bambino e che da sempre ha un suono istintivo, semplice... prendere distanza dalle regole), passando poi per l’ironia de L’epitaffio, inno alla vanità del nostro tempo e alla vacuità di certe relazioni (Voglio che un giorno il mio epitaffio scriva: visse senza chiedersi perchè. Traghettatore di ori falsi e bugie che voi chiamate amore). A conferire all’esordio degli Ero una preziosa impronta cantautorale è poi l’intensa ballata che dà il titolo all’album, una gemma che, grazie alla voce suadente e graffiata di Simone, resta impressa nell’anima.


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18 L’aforisma della settimana...

“Ma a chi parlo, quando nessuno ha i miei orecchi?”. appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 20 luglio I Giusti tra le Nazioni I non Ebrei che salvarano gli Ebrei in Emilia Romagna (1943/1945) Casa del Volontariato Fino al 31 luglio L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Mario Tarizzo O&A Centro Affari Fino al 31 agosto Galvanize (group show) Collettiva con opere di Lucia Conversi, Massimo Lagrotteria, Federica Poletti ed Emiliano Zanichelli Dark Room Silmar

Eventi CARPI

19 luglio - ore 21 Le nobili arti dell’Aikido Carpi Esibizione di Tai Chi Kun Fu Piazza Garibaldi 19 luglio - ore 21.30 Filarmonica Città di Carpi in Concerto Diretta dal M° Pietro Rustichelli Circolo Arci C. Menotti Migliarina 19 luglio - ore 10 Piccolo sasso raccontami una storia A cura della Coop Giravolta Con l’atelierista Cristina Spallanzani Partendo da una base di cartone creeremo uno spazio a colori in cui si muoveranno figure disegnate su piccoli sassi raccolti Per bambini dai 5 anni Libreria Radice-Labirinto 19 luglio - ore 21 Trops estivo Asibizioni delle varie discipline della Palestra La Patria 1879 Piazzale Re Astolfo 20 luglio - ore 21 Napoli Musica e Parole Piazzale Re Astolfo 20 luglio - ore 21.30 Viaggio d’autore Spettacolo musicale dedicato ai cantautori genovesi Fossati, Tenco, Paoli e de André Fabrizio Fornaciari, pianoforte e voce Piazza Garibaldi 20 luglio - ore 11 Un prato pieno di colore

Friedrich W. Nietzsche

Il cinema all’Area Stadio Cabassi - Tenera è la notte... a cura di Cinema Ariston di San Marino, in collaborazione con Circolo Cinematografico Nickelodeon e FICE Regione Emilia Romagna. I film iniziano alle 21,30

I film della settimana 19 luglio Come un tuono Di Derek Cianfrance Luke è un pilota di moto, impiegato in uno spettacolo ambulante. Dovrebbe partire al seguito del carrozzone per una nuova meta, ma scopre di avere un figlio, Jason, nato da una breve relazione con una ragazza del posto. Resta, dunque, nella provincia dello stato di New York, per provvedere alla sua nuova famiglia e impedire che suo figlio cresca senza un padre, come è accaduto a lui. Le rapine in banca e le fughe in moto sono il metodo più veloce per procurarsi soldi in fretta, ma “chi corre come un fulmine, si schianta come un tuono”, ed è così che la folle corsa di Luke si arresta davanti alla recluta di polizia Avery Cross, anch’egli padre da poco. Quindici anni dopo, Jason e il figlio di Avery stringono amicizia al liceo, ma il passato che li lega riaffiora e la vecchia violenza chiama nuova violenza. Il talento di Derek Cianfrance, alla boa del terzo film, è evidente, tanto nell’uso della macchina da presa quanto, e soprattutto, nell’abilità narrativa.

20 luglio The impossible Di Juan Antonio Bayona Dicembre 2004. Henry, Maria e i loro tre figli decidono di concedersi una vacanza in Thailandia. Poi, la mattina del 26, uno tsunami travolge tutto. Maria viene trascinata nella stessa direzione del figlio maggiore Lucas mentre Henry viene travolto mentre ha stretti a sé i due figli più piccoli. In quella catastrofe naturale moriranno trecentomila persone. La didascalia iniziale del film ci ricorda che quella a cui stiamo per assistere è una storia vera. The Impossible sin dal titolo ci mette in guardia: ci verrà raccontato l’impossibile. Un impossibile che però è davvero accaduto. Perché è concentrandosi su un nucleo ristretto (una famiglia) coinvolto in un’immane tragedia che Juan Antonio Bayona riesce a restituirci il senso di un disastro che nessun Tg è riuscito a offrirci.

21 luglio Benvenuto presidente! Di Riccardo Milani Peppino è un bibliotecario col vizio delle storie e della pesca alla trota. Onesto e genuino, vive in un piccolo paese di montagna sognando un

futuro migliore per il suo unico figlio. A Roma intanto destra, sinistra e centro discutono le sorti del Paese e l’identità del nuovo presidente della Repubblica. A sorpresa e per provocazione viene eletto Giuseppe Garibaldi. Generale, patriota e condottiero italiano naturalmente defunto il cui nome e cognome è stato però ereditato da almeno cinque italiani. Peppino si fregia di quel nome e dell’età giusta per ricoprire la carica di presidente. Eletto suo malgrado, viene prelevato dalle sponde del fiume e condotto a Roma. Pescatore di trote e di sogni, viene invitato a rinunciare al mandato. Ma al momento di pronunciare il discorso alla Camera, Peppino Garibaldi avverte l’opportunità di fare qualcosa e di cambiare finalmente il suo Paese.

22 luglio Promised Land Di Gus Van Sant Steve Butler, con un passato trascorso in campagna, è ora un agente in carriera di una grossa compagnia, la Global, che lo invia insieme a una collega a McKinley, una cittadina rurale. Il loro compito consiste nel convincere gli abitanti a cedere i loro terreni perché vi possano avvenire trivellazioni allo scopo di ricavarne gas naturale. Si prevede che, stretti dalla morsa della crisi, molti non avranno difficoltà a cedere le loro proprietà ma il compito si presenta meno semplice di quanto prospettato.

23 luglio Vita di Pi - Di Ang Lee Il giovane Pi Patel è cresciuto con la famiglia a contatto con lo zoo paterno, mescolando fin dall’infanzia sogno e realtà. Quando il padre sceglie di trasferirsi in Canada per vendere lo zoo, Pi ancora non può intuire cosa lo attenderà nelle vastità oceaniche. Di fronte a una tempesta terrificante, la nave affonda, lasciando in breve tempo Pi con un’unica compagna di viaggio: la tigre Richard Parker, l’animale più temuto dello zoo paterno, il cui occhio cela più di un segreto sul destino che unirà uomo e felino nella più surreale delle simbiosi. Vita di Pi ha tutto quel che si esige da un romanzo popolare, tenero e crudele, nell’era dello scetticismo cosmico.

24 luglio Bianca come il latte, rossa come il sangue Di Giacomo Campiotti Leo ha sedici anni, poca voglia di studiare e tanta di dichiararsi a Beatrice, la ragazza dai capelli rossi che frequenta il suo liceo. Perdutamente innamorato, prova in tutti i modi ad avvicinarla ma ogni volta non sembra mai quella buona. Esitante

e maldestro, Leo chiede aiuto all’amico Niko e all’amica Silvia, invaghita di lui dalle medie e da una gita a Venezia. Inciampato dentro a un cinema e a un passo da lei, il ragazzo riesce finalmente a strapparle la promessa di rivedersi presto a scuola ma in aula Beatrice non tornerà più perché la leucemia le ha avvelenato il sangue e compromesso il futuro. Sconvolto ma risoluto, Leo decide di prendersi cura di lei e di accompagnarla nella malattia, allacciando con Beatrice una tenera amicizia che contemplerà il buio e la luce. Tra una partita di calcetto e un brutto voto da riparare, Leo imparerà la vita, la morte e l’amore.

25 luglio - 21,30 Un giorno devi andare Di Giorgio Diritti Augusta è una giovane donna in viaggio. Lasciata l’Italia per il Brasile, si lascia portare dalla corrente del fiume, approdando sulle sponde e nella vita degli indios che suor Franca, amica della madre, vuole evangelizzare a colpi di preghiera e bambinelli luminescenti. Sorda al richiamo di qualsiasi dio e refrattaria alla condotta missionaria, Augusta sceglie laicamente di “essere terra”, proseguendo da sola e affittando una stanza a Manaus, capitale dell’Amazonas sulla riva del Rio Negro. Decisa a dare un senso alla sua ‘navigazione’ si stabilisce nella favela, dove la povertà è lambita da una ricchezza che compra uomini, donne e bambini. Accolta da Arizete, madre e nonna dentro una famiglia numerosa, Augusta trova nelle relazioni umane consolazione al suo dolore e al suo lutto: un bambino perduto, un marito dileguato, una vita disfatta. Ma l’afflizione di una nuova amica la persuade a riprendere il viaggio e il fiume. Sbarcata su un’isola si esclude dal mondo e dagli uomini, sprofondando nei silenzi interiori e nei suoni ancestrali della natura. Alla maniera dei suoi personaggi, i film di Giorgio Diritti sono gioielli (in)visibili che si affermano con la propria forza e la propria grazia. Battuta dal vento e dai marosi come la spiaggia bianca che la ‘ricovera’, Augusta congela il desiderio di essere collegata, vicina, prossima all’altro. Almeno fino a quando un bambino ‘venuto dal mare’ non la rimetterà al mondo, riparando un’assenza ‘cullata’ dentro l’ecografia che avvia il film e dissolve sul fiume. Perché il vento fa il suo giro e tutto ritorna.

appuntamenti

Dalla terra nascono le verdure Le useremo per decorare un prato molto colorato Carta velina, colori di ogni genere, tante verdure e fantasia sono gli ingredienti di questo progetto A cura di Anita Maria Rampon Per bambini da 3 a 6 anni Giardini della Pretura 20 luglio - ore 8.30 Visita guidata all’Orto Botanico di Modena Ritrovo presso il piazzale delle Poste 21 luglio - ore 21 Concorso Nazionale Miss Straniera Selezione provinciale Organizza e presenta Odilio Buzzoni A cura del Comitato Amici del Parco Circolo Graziosi 21 luglio - ore 21 IncantArci Spettacolo musicale A cura di Circolo Culturale Arci Sandro Cabassi Piazzale Re Astolfo 22 luglio - ore 21 Game Over, il musical Con Gli allievi di Music Kitchen Laboratorio teatrale del Liceo M. Fanti e Itis L. Da Vinci Piazzale Re Astolfo 22 luglio - ore 17.30 Sculture in fiore Laboratorio creativo A cura della Coop Giravolta Con l’atelierista Cristina Spallanzani Sculture astratte in cui… far crescere i fiori! Per bambini dai 6 anni Libreria Radice-Labirinto Dal 19 luglio al 5 agosto 38ª Sagra di Quartirolo Parrocchia della Madonna della Neve 23 luglio - ore 17.30 L’uomo che piantava gli alberi Di Jean Giono Lettura in collaborazione con Graziella Redolfi Per bambini dai 8 ai 10 anni Formaggeria e libreria Toma & Tomi 23 luglio - ore 21.30 Foglie ad arte Laboratorio a cura dell’Orto Botanico dell’Università di Modena e Reggio Emilia Dai 5 anni Castello dei Ragazzi - Cortile del Ninfeo


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appuntamenti

23 luglio - ore 21.30 La danza delle Muse. Lo studiolo di Alberto Pio Visita guidata A cura di Tania Previdi Musei di Palazzo dei Pio 24 luglio - ore 21 Umani disumani Spettacolo comico d’improvvisazione teatrale Compagnia teatrale 8mani Cortile d’Onore 24 luglio - ore 21.30 L’ho uscito io! (Mamy Blues) Di e con Katiuscia Bonato Chiostro di San Rocco 24 luglio - ore 17.30 La forma delle nuvole A cura della Coop Giravolta Con l’atelierista Cristina Spallanzani Libreria Radice-Labirinto 25 luglio - ore 21.30 Fabio Big Bossman in Concerto Circolo Rinascita Budrione 25 luglio - ore 21 L’Oriente in cucina e tra le righe Cena con lettura Conduzione di: Appenappena e squiLibri Partiti al seguito di Ciro il Grande che porterà verso Oriente la sua Anabasi, in vespa però, come consiglia Giorgio Bettinelli, incontreremo Siddharta, il paese delle donne e un viandante francese a caccia di Seta. Poi c’imbatteremo nella Masseria delle Allodole, ascolteremo le Memorie di una gheisha e scopriremo infine quel che un indovino disse a Tiziano Terzani. Menù: Chips di zucca al cumino. Soia di verdure allo zenzero e semi di sesamo tostati. Pollo alla curry con piselli e riso thai Costo: 20 euro Prenotazioni Biblioteca Loria 059/649368 - Cookies 059/654489 Cookies Fino al 22 luglio La nostra Comunità, il nostro futuro Festa Democratica Programma 19 luglio PalAbiticoop - ore 21 E se domani. L’Italia e la sinistra che vorrei Presentazione del libro di Walter Veltroni Ne discutono con l’autore Manuela Ghizzoni e Pierluigi Senatore Coordina Giovanni Taurasi, presidente Consiglio Comunale di Carpi Area Festa - ore 20.30 S.C.A.I. animazione per bambini Isola Rossa - ore 21.30 Balli latino americani Leonardo & Sandra

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Island: new art from Ireland è il titolo della collettiva esposta, fino al 15 settembre, alla Palazzina dei Giardini di Modena

Bellezza d’Irlanda F ino al 15 settembre la Palazzina dei Giardini la Galleria Civica di Modena espone la mostra Island. New Art from Ireland curata dalla direttrice della Glucksman Gallery University College di Cork, Fiona Kearney e finanziata con un contributo di Culture Ireland. La collettiva secondo step di una collaborazione internazionale che ha portato in Irlanda 80 fotografie selezionate dalla Raccolta di Fotografia della Galleria civica di Modena (The Artist’s Eye esposta fino al 7 luglio alla Glucksman) - presenta il lavoro di 5 artisti contemporanei residenti in Irlanda, una ventina di opere fra fotografie, dipinti, disegni, sculture, film, video e installazioni, realizzate a partire dal 2000, in un periodo cruciale per l’irlanda e per l’Europa nel corso del quale l’esuberanza e l’ottimismo per il nuovo millennio sono collassati nella crisi economica globale. Gli artisti selezionati, Dorothy Cross, Damien Flood, Mark Garry, Martin Healy, Niamh O’Malley, sono stati chiamati a indagare il tema dell’isola con particolare riferimento all’Irlanda, alla quale hanno guardato cogliendo aspetti diversi della cultura isolana, interrogandosi su come

possa tornare a crescere e a fiorire in futuro. La mostra si apre con Drift (2013), film di Mark Garry presentato in questa occasione in anteprima mondiale; l’artista presenta inoltre due sculture Where oil meets water e To say a psalm for now. Niamh O’Malley è presente con due disegni, il video dal titolo Island (2010), e una scultura appositamente realizzata per la mostra. Martin Healy presenta scatti di archeologia industriale trattata dall’artista come se l’obiettivo fosse puntato su Dolmen e Menhir, Fata Morgana (2010), un’opera al neon che cita le coordinate di un’isola che non c’è a richiamare l’idea del miraggio e The Last Man, un film del 2011. Dorothy Cross espone sculture e fotografie, Udder Chair una sedia che richiama i valori tradizionali della cultura isolana e Poll na bPeist (Wormhole) (2008), la fotografia di una vasca scavata

vicino alla costa che si riempie come una piscina naturale con la marea. Damien Flood indaga il tema dell’isola attraverso alcuni dipinti: Smoke Ring (2012), Dig (2012) Glass Mountain (2013), Sunflower (2012), Bench (2010) Cyclical Mountains (2011), Dome (2009). Queste opere dialogheranno con un dipinto di Paul Henry, celebre artista del XX secolo che ritrae dolci colline e cottage dal tetto di paglia tradizionali, una rappresentazione dell’immaginario popolare del paesaggio irlandese, e, al contempo, un ritratto della dura realtà della vita quotidiana delle comunità rurali povere. Dorothy Cross, Damien Flood, Mark Garry, Martin Healy, Niamh O’Malley sono artisti che celebrano la bellezza d’Irlanda, rifiutando però di essere inquadrati in una cornice espressiva romantica. Sul loro lavoro è come se incombesse un’ombra.

Tenera è la notte Area Stadio Cabassi

19 luglio - 21,30 Come un tuono Di Derek Cianfrance

L’arte nell’epicentro: da Guercino a Malatesta

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bino e S. Lorenzo dipinta nel 1624, proveniente dalla chiesa del Seminario di Finale Emilia. La mostra è accompagnata dalla pubblicazione di un volume, curato da Simona Roversi, Jacopo Ferrari e dal carpigiano Alfonso Garuti ed edito da Artestampa di Modena: lungi dall’essere semplicemente un catalogo, vuole essere in realtà una memoria storica di quanto successo in Emilia nella primavera del 2012.

l Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra di Nonantola è allestita la mostra L’arte nell’epicentro - da Guercino a Malatesta: una settantina di opere recuperate dalle chiese della Bassa danneggiate dal sisma dello scorso anno. Il pubblico può ammirare circa quaranta dipinti tra cui capolavori di maestri della scuola emiliana, bolognese, ferrarese e modenese, quali Scarsellino, Giuseppe Maria Crespi, Simone Cantarini, Sigismondo Caula e Adeodato Malatesta, accanto ad antiche sculture lignee e in terracotta, reliquiari, argenti e scagliole tra XV e XIX secolo. L’opera maggiormente significativa e di straordinario valore artistico è la tela del Guercino raffigurante la Madonna col Bam-

Il fotografo Massimo Mantovani, titolare dello studio Magenta di Carpi espone a Riccione nella mostra fotografica collettiva Iceland Personal

Natura selvaggia

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Parco della Collina - ore 22 Gillo & The Starman Tributo a david Bowie 20 luglio Area Festa - ore 20.30 S.C.A.I. animazione per bambini Isola Rossa - ore 21.30 Orchestra spettacolo Massimo Budriesi Parco della Collina - ore 22 Karbonio 14 + Ero 21 luglio Isola Rossa - ore 21.30 Orchestra spettacolo Maurizio Medeo Parco della Collina - ore 22 Max Azzolini Show 22 luglio Isola Rossa - ore 21.30 Con Barbara Benatti Red Moon Dance Area Festa Grande spettacolo di fuochi d’artificio

A cura di Cinema Ariston di San Marino In collaborazione con Circolo Cinematografico Nickelodeon e FICE Regione Emilia Romagna

A Nonantola, presso il Museo Benedettino e Diocesano d’Arte Sacra, saranno esposte le opere salvate nell’Emilia ferita dal terremoto

celand Personal è il titolo della collettiva del carpigiano Massimo Mantovani (in foto), Nicola Dodi ed Emil Sild, allestita presso la Shopping Gallery del nuovo Palacon-

appuntamenti

gressi di Riccione, a due passi da viale Ceccarini, dove saranno realizzate tre isole: una per ciascun autore, ognuno con sei fotografie, mentre gli altri scatti saranno dislocati all’interno dei

sette punti vendita presenti in galleria creando un percorso davvero inusuale. La ricerca fotografica sul paesaggio islandese fatta dagli autori, offre tre diverse e straordinarie visioni poetiche e personali della natura islandese. Un paesaggio dai forti chiaroscuri. Misterioso e selvaggio diventa facile metafora dell’animo umano. La mostra, inaugurata lo scorso 19 luglio, rimarrà aperta tutti i giorni, dalle 10 alle 24, fino al 20 settembre.

20 luglio - 21,30 The impossible Di Juan Antonio Bayona 21 luglio - 21,30 Benvenuto presidente! Di Riccardo Milani 22 luglio - 21,30 Promised Land Di Gus Van Sant 23 luglio - 21,30 Vita di Pi Di Ang Lee 24 luglio - 21,30 Bianca come il latte, rossa come il sangue Di Giacomo Campiotti 25 luglio - 21,30 Un giorno devi andare Di Giorgio Diritti Massimo Mantovani Autoritratto


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A come Ambizioni

“Bell’assist per cominciare. A come Serie A. Voglio arrivarci entro tre anni”. Prego? “Scrivi, scrivi pure. Non c’è soluzione. Se la C è un bagno di sangue, la B è poco diversa. Diciamo una doccetta. Comunque ci si espone tantissimo a rimanerci troppo. E poi a me piace solo vincere. Sono fatto così”. Sembrerà presuntuoso, ma è semplicemente tutto molto Bonacini-style. “Il nuovo progetto prevede tre tentativi. Se non vanno a segno, mi faccio da parte. Il primo sarà un atterraggio morbido: dovremo imparare a conoscere la categoria, senza per questo smettere di farvi divertire. Obiettivo: conquistare i benedetti 50 punti salvezza il prima possibile. Poi vediamo”.

B come Bonacini

In America distinguono i proprietari di franchigie sportive di tipo “Hands off” (cioè lontani dalla squadra) da quelli “Hands on” (molto interventisti, anche quotidianamente). L’anno scorso sei rimasto sul tuo lussuoso Aventino fino a Natale; poi quando tutto il mondo biancorosso aveva bisogno di te, sei sceso in campo. Quest’anno che profilo ti dai? “Hands on ma con equilibrio. Me la gioco tutta in prima fila fin da subito, con meno insofferenza rispetto al passato. Con me al timone, due sconfitte consecutive sono sempre risultate un problema. Ma da adesso in avanti imparerò a sopportare le flessioni. Ce ne saranno, la B è un campionato lunghissimo e pieno di ribaltoni. Puoi salvarti anche perdendo 16 partite, come ha fatto il Lanciano. L’ingrediente fondamentale è la solidità mentale di tutto l’ambiente. E perciò presuppone molta più pazienza da parte mia”.

C come Cabassi

(Qui il sorriso si sfarina, e lo sguardo diventa quello dell’ufficiale di controllo in “Top Gun” quando gli viene fatto sapere che “Maverick” non vuole entrare in azione). “Passo. Prossima domanda”. Nessuna nuova, buona nuova? “Dico solo due cose. 1) Abbiamo bisogno dello stadio per non perdere contatto con la città. 2) Ne riparliamo il 25 luglio”.

D come Della Rocca

“E’ il nostro asso di briscola, l’investimento più oneroso tra tutti quelli che ho inchiostrato finora. Quando è arrivato ho capito che avevamo acquistato una marcia in più, e che potevamo almeno sperare di arrivare fino in fondo. Carpi è la sua dimensione, una svolta umana e professionale dopo molti passaggi in cui ha trovato il semaforo rosso. Si sente finalmente un vincente e ha grandi motivazioni. Mi aspetto un’altra stagione importante”.

E come Equilibri

Quelli della serie B 2013/14. Quante fasce e quali zone di classifica intravedi? “Suppergiù le stesse dell’anno scorso. In pole, tre corazzate: Palermo, Pescara e Spezia. In coda: oltre metà campionato

Presente e futuro del Carpi, dalla A alla Z, secondo il patron Stefano Bonacini

L’alfabeto della stagione

Mister Gaudì a ruota libera e senza freni su tutti i temi caldi dell’anno che verrà. in bagarre per evitare gli ultimi cinque posti. Nel mezzo, il resto delle outsider. Tra queste almeno una grande sorpresa ci sarà”. E può essere il Carpi? “No, non lo dico. Un po’ per scaramanzia, un po’ perché è ancora presto. Gli scenari sono in cantiere, impossibile studiarli con cura adesso. Molte squadre hanno cambiato guida tecnica, il mercato dura altri 50 giorni”.

G come Giuntoli

“Inutile che stia a ripetervi cose che sapete già: se c’è un fuoriclasse nel Carpi è Cristiano. Aveva richieste, progetti ambiziosi disegnati per lui. Merita una scrivania top del nostro calcio. Lo vedrete in A, prima o poi. E’ rimasto per me, siamo un binomio vincente. L’ho convinto facendogli capire che la sua palestra di provincia non è finita: qua a Carpi ha ancora tanto da dare e da ricevere”. Però per trattenerlo hai dovuto concedergli qualcosa in più… “Ovviamente. Anzitutto un budget più ricco e meno lunatico, per una pianificazione più lungimirante, come chiedeva. Poi un contratto triennale, con una clausola che gli permette di liberarsi senza penali in caso di chiamata dal piano di sopra. Ma intanto, quest’anno è ancora con noi. E vi assicuro che sta lavorando alla grande”.

H come Handicap

La partenza è anomala. La squadra è tornata al lavoro appena 28 giorni dopo la finale. Il tempo è poco. Poi la telenovela dell’allenatore ve ne ha tolto altro. E la questione stadio pure… “Quest’ultimo è l’unico rallentamento che davvero mi preoccupa. Gli altri no. Ma tornare in esilio sarebbe un danno enorme. Rivorrei immediatamente il Cabassi dei playoff, colorato e chiassoso. Mi è piaciuto, ha fatto vibrare anche un duro come me. L’anno a Reggio è stato straniante. Ci siamo disossati per pagare l’affitto. E la squadra ha pagato la lontananza, il senso d’abbandono. Pian piano si è liquefatta dal punto di vista nervoso. Giocare in una cattedrale vuota è avvilente”.

I come Identificazione

Carpi e il Carpi. Un coniugio difficile, che è lievitato nell’ultimo anno. Fino all’ultimo atto: la partecipazione ai playoff, il carosello della finale: qualcosa è cambiato. Non trovi? “I carpigiani non riescono più a far finta di niente. Abbiamo fatto qualcosa di grosso e se ne sono accorti. Quello che però non penso possa cambiare è il mio rapporto con la città. Cioè

T come Titolo

Ce ne dai uno per la stagione? Pesca pure dal Cinema, dalla Letteratura, dalla Musica… “Scelgo: Il meglio deve ancora venire, di Ligabue”.

U come Under 25

F come Fascia di capitano

A chi la daresti se fossi tu a dover scegliere? “Pasciuti la meriterebbe per appartenenza e anzianità. E’ il nostro piccolo grande simbolo. Un numero uno. Credo però che occorra più che mai una personalità da condottiero. Un caudillo. Pesoli può essere quello giusto”.

In questo, Roberto Marani è più informato di me: del vivaio continuerà a occuparsene lui in prima persona. E’ il suo orgoglio”.

Stefano Bonacini Ph Carlo Foschi

il modo in cui la maggior parte della gente mi percepisce. E’ vero, faccio poco per apparire simpatico. Ho un caratteraccio e quello non si smussa. Ma la sensazione è un’altra: tanti non mi perdonano il successo, nel calcio come negli affari. Ho preferito saltare la festa allo stadio. In primo luogo perché era la giornata di Claudio Caliumi: il socio perfetto, il presidente esatto. Nessuno più di lui meritava di stare al centro del campo. Ma anche perché non avrei mai sopportato gli applausi di quelli che sono saliti sul carro soltanto adesso, dopo avere osteggiato a lungo la mia gestione. Comunque i detrattori mi aiutano: io sono un uomo da pantani, vengo dalla campagna. Se mi tirano del fango addosso do il meglio di me”.

L come Letizia

“Gaetano resta al 100%. Stesso percorso di Laurini: deve confermarsi qui al secondo giro. Carpi lo ha lanciato nel grande calcio, ora continua a servirgli. Lui stesso non sa ancora se merita o meno il vertice. Ha l’obbligo di dimostrarlo. E men che meno noi sappiamo esattamente quanto vale. Chievo e Torino ce lo hanno chiesto con insistenza, mettendo molti zeri sul piatto. Adesso però non esiste nessuna cifra esatta. La scopriremo quest’anno”.

M come Modena

La città aspetta il derby da un’era geologica. Sarà tutto tranne che una partita come le altre. Vale lo stesso anche per te? “…mmmh…”. (Qui Bonacini nicchia e frigge un po’ sulla poltrona). (Poi, dopo un po’ di melina, abbandona la tentazione di mentire con sincerità, e si concede). “Sì neanche per me saranno due domeniche qualsiasi. Partono avanti, dobbiamo rincorrerli. Ma faremo di tutto per batterli”.

N come Nuovi soci

Ne prevedi? Ne auspichi? E a quale identikit devono rispondere? “Le porte sono aperte a imprenditori seri, tranquilli. Che abbiano discrezione ed entusiasmo”. Beh allora Gianguido Tarabini sembra tratteggiato su misura…

“Sì. E’ una personalità di alto livello, un uomo di grande correttezza. Ama il Carpi, adora la sua città. Intanto ci onora il fatto che abbia deciso di rimettere il marchio Blumarine sulle nostre maglie. E’ un sigillo di garanzia sulla bontà del nostro lavoro. Poi, ci auguriamo che in futuro decida di approfondire ulteriormente il rapporto che già ci lega”.

O come Oroscopo

E’ il momento del Bonacinisibilla. Pronostici secchi: Chi vince lo scudetto? “Juve”. Chi la B? “Palermo”. Chi il Mondiale 2014? “Brasile”. Qual è il colpo di mercato dell’estate? “Lo ha già messo a segno il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis, vendendo Cavani per 64 milioni di euro. Coi tempi che corrono è come scoprire una miniera di diamanti nel giardino di casa”. Chi sarà la rivelazione biancorossa dell’anno? “Simone Romagnoli”.

P come Progetto

“Nel 2009 cominciammo senza inseguire un risultato specifico. La missione fu di distribuire idee e quattrini lungo un percorso di tre anni - che poi sono diventati quattro – per raggiungere l’elite, strutturando una società moderna, virtuosa. Lecce è stato uno spartiacque, con un altro esito della finale, adesso sarei da un’altra parte. Riparto con lo stesso orizzonte temporale di allora. Per crescere ancora. La differenza è che sono un po’ più solo, all’epoca in CdA sedevano 6 soci. Ma nel frattempo, io Roberto Marani e Claudio Caliumi abbiamo acquisito ben più consapevolezza di questo giochino. E ci resta un ultimo gradino, per arrivare dove non si può più salire…”.

Q come Quadriennio.

Ripercorriamoli allora i tuoi quattro anni di gestione, i migliori della grande storia del Carpi. Scegliamo appunto quattro frammenti. Qual è stato il momento più inaspettato? “Sicuramente il 16 giugno 2013. Un trionfo inimmaginabile all’inizio. Giorno dopo giorno è diventato una speranza concreta. Ma mai avrei

scommesso sul serio che diventasse realtà”. Quale il momento più complesso? “All’inizio, autunno 2009, sei sconfitte in fila. Per qualche settimana ci sentimmo bruciati. Ma le ceneri di quel periodo sono state le più feconde. E’ lì che è germogliata la società che oggi comincia la prima storica avventura in B”. Una cosa che non hai fatto e che invece avresti dovuto fare? “Cacciare Notaristefano. Se lo avessi sostituito dopo la sconfitta di Foligno (dicembre 2011 – ndr), alla fine avremmo vinto il campionato. Bada bene, non i playoff. Il campionato. E oggi saremmo un anno avanti sulla tabella di marcia”. Una cosa che hai fatto e che invece non rifaresti? “Nessuna. Sono uno che non sa rinnegarsi”. Neanche la scappatella col Modena? “No. Nemmeno quella. Dal punto di vista di un imprenditore che fa calcio era solo un’occasione da approfondire”.

R come Ragù

Dici sempre che una squadra funziona quando la società mette la pasta e il sale, e il mister aggiunge il condimento giusto. Dentro metafora, Stefano Vecchi cos’è? “Un sugo di filetto: niente ossa, tutto polpa e sangue. Lo incontrai per la prima volta due anni fa e capii immediatamente che l’uomo faceva al caso nostro. Poi purtroppo mi toccò Maddaloni, perché Vecchi decise di mantenere la parola data ad altri. Anche in quello lo apprezzai. Ha valori importanti, umani e tecnici. L’impronta che dà alle sue squadre è l’ideale che inseguo: giovani, furbe, di personalità e carattere. Siamo convinti di aver scelto bene. Nell’incontro decisivo non ha avuto esitazioni ad accettare le due condizioni inalienabili per allenare qui: venire senza staff e firmare un solo anno di contratto. Significa essere totalmente disponibili a mettersi in gioco”.

S come Settore giovanile

“Dopo 16 anni la Juniores torna a disputare il campionato Primavera. Tra le nuove strategie c’è l’idea di un campo in sintetico, anche per la prima squadra. Ma non so bene a che punto sia.

Resta questo il codice della filosofia degli investimenti? “Assolutamente. Solo operazioni di acquisizione, o comunque con formule che ci permettano eventualmente di patrimonializzare le prestazioni. Niente prestiti, non siamo qui a valorizzare i tesori di altri. Continueremo a puntare su ragazzi all’inizio o a metà del cammino, massimo 25-26 anni. Gente affamata o delusa. Dimenticata o malinconica. Che abbia riso poco ultimamente. Ci piacciono quei giocatori che vengono da un anno negativo, e hanno bisogno di farsi strizzare i cosiddetti per rilanciarsi. Noi pensiamo di sapere come si fa”. Visto che di nomi non vuoi farne, li facciamo noi e giochiamo un po’ ad acqua/ fuoco... Casarini? “Acqua alta”. Strasser? “Acquetta”. Ardemagni? “Oceano aperto”. Pavoletti? “Fuoco”. Rivas? “Fuocherello”. Farias? “Fuoco fuoco”.

V come Visibilità

“Quella che può darti il calcio non te l’assicura nient’altro. Poi, ormai, c’è calcio e calcio: c’è quello cieco, in cui non appari dunque praticamente non esisti; e quello mediatico, di cui finalmente facciamo parte. La B porta le pagine dei giornali principali e le tv generaliste. Cioè tutta la risonanza ammissibile. Ne godrà la città, che guadagna vetrina. Se ne accorgeranno gli esercizi del centro e della periferia: ogni due settimane avranno dai 100 ai 1.000 clienti potenziali in più. E non nascondo che anche la mia azienda sta avendo un ritorno: se anche un giorno disegnassi la maglia più venduta del mondo non avrei in ufficio tre telecamere e otto corrispondenti di quotidiani nazionali, come invece ho ospitato il giorno dopo Lecce”.

Z come Zoccolo duro

Qualche nome: Poli, Pasciuti, Di Gaudio, Perini. Quelli che come te, e insieme a te, hanno fatto epoca. Cosa ti aspetti e cosa puoi chiedergli? “Con me niente avviene per riconoscenza, bensì tutto per meritocrazia. Li tengo tutti perché sono bravi e utili, non perché mi stanno simpatici. La favola Sassuolo ci dice che un blocco di fedelissimi, alla lunga, fa la differenza dentro e fuori dal campo. Ma soprattutto li confermo perché voglio sapere da loro cosa vogliono fare da grandi. Sono partiti dalla polvere del quarto/quinto livello del calcio italiano, e adesso sono diventati dei giocatori veri. Io pretendo che mi dimostrino di essere degni di questo sogno che hanno realizzato. E sono convinto che ce la faranno”.

Enrico Gualtieri


19.07.2013 n° 28 Foto di Carlo Foschi

L

a data è di quelle che hanno già avuto la forza di cambiare il mondo: domenica 14 luglio. Corre il 223esimo anniversario della Presa della Bastiglia. Per il Carpi, è tutt’altro tipo di rivoluzione. Ore 9 del mattino, ingresso monumentale dello stadio Cabassi. Un Sole favoloso in mezzo al cielo azzurrissimo. La prima storica stagione targata Serie B comincia così. Come se anche gli dei del meteo avessero deciso di spendere la luce più brillante e i colori migliori per dipingere uno di quei momenti che fermano il Tempo. Quello di una Storia lunga oltre un secolo di pallone, che riparte dall’ “emozione che non sa nessuno” (cit. Luciano Ligabue). Non ci sono precedenti, e non ce ne saranno altri. E’ l’inizio di qualcosa che non si conosce. Davvero il primissimo giorno di scuola per tutti: atleti, dirigenti, tecnici, e una città intera. Tre nette sensazioni palpabili: entusiasmo, curiosità e un filo di stupore. ENTUSIASMO - Globale e contagioso. S’irradia dagli occhi dei giocatori, che scendono uno a uno dalle auto, caricano le valigie sul pullman, e sfilano tra i tifosi, presenti in buon numero e forieri di abbracci. I più acclamati sono naturalmente i reduci di Lecce. Costituiscono circa il 70% della rosa attuale, che comunque verrà completata con altre 7-8 pedine. Hanno fatto le ferie corte, quattro settimane scarse di libertà. Ma smaniano dalla voglia di rimettersi al lavoro per un’avventura che vale un bel pezzo di carriera. Qualcuno di loro, forse, andrà via (Arma, Perini, forse Concas). CURIOSITA’ – E’ inevitabilmente rivolta alle novità, fresche di ufficializzazione: i “top young” Bertoni, Kovacsic e Kirilov (già avversari biancorossi nella passata stagione con le maglie di Sudtirol, Pavia e Lumezzane), la pronosticabilissima

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Calcio – E’ cominciata la prima storica stagione targata serie B del Carpi FC 1909

Partiti!

Biancorossi in ritiro a Brentonico fino al 28 Luglio. Le sensazioni del raduno e le dichiarazioni inaugurali dei protagonisti. rivelazione Liviero (il più giovane perché ben conscio del fatto che il della truppa, pedigree Juventus, in proprio palcoscenico debba ancora odore di convocazione nell’Under 21 arrivare. Manca l’ufficializzazione azzurra) e i due colossi Romagnoli e degli ammessi al supercorso di CoPesoli sopra i quali verrà costruita la verciano, che gli varrà la deroga per difesa. Rappresentano l’imprinting. allenare in categoria. Verrà dunque Al momento, sono sostanzialmente presentato sabato 20, a Brentonico, gli unici che possono dire di cono- contestualmente alla prima amichescere la categoria e darsi il compito vole contro i disoccupati di Genova fondamentale di cominciare spiegar- International. Dice solo poche pala ai nuovi compagni. Non a caso, role a telecamere spente e taccuini vengono immediatamente mandati chiusi. Dalle quali traspare tutto quel a parlare coi giornalisti. che s’intuiva già di Poi c’è mister Stefano lui: mansuetudine, Vecchi, il più pedinato competenza e podagli sguardi di tutti. Apsitività. L’ambipare quasi dalla porta di zione entusiasta servizio, in punta di piedi. di un emergente Scende da un’utilitaria, nato imparato e in maglietta e bermuda. cresciuto scienCiuffo impeccabile, sorziato del gioco. riso spietatamente solare, Ha portato Trezzo un fare gentile, discreto d’Adda al terzo lie sicuro. Saluta, prende vello del calcio, e contatto. Dopodichè gira Bressanone a un al largo. Si sottrae volenpasso dalla cadetMister Stefano Vecchi tieri all’occhio di bue teria. Ma non si sa

bastare e meno che mai vuole smettere di stupire. E soprattutto sente di essere capitato nel posto giusto, a misura dei suoi stessi sogni. STUPORE – Niente come l’assenza determina una presenza così sentita. Quella del patron Stefano Bonacini si dava per scontata: guai a pretendere che uno scaramantico modifichi le proprie tradizioni… Si avvertono, invece, molto forti, quelle di due grandi eroi della finale, Kabine e Papini (lasciati liberi di sondare il mercato dei “free agent”) e del magno pontefice del mondo biancorosso: Cristiano Giuntoli. Giustificato comunque dal lavoro su due entrate: il centravanti di scorta (Inglese) e il primo portiere (Timothy Nocchi, classe ’90, 25 presenze in B con la Juve Stabia, cartellino Juventus). Verso le 10.30, l’imbarco per il Trentino. E per la più alta pagina di Storia che il pallone carpigiano abbia mai scritto. BBBuon viaggio! Enrico Gualtieri

Le prime parole VECCHIA GUARDIA Pasciuti punta a 100 Della Rocca al derby

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Lorenzo Pasciuti

’ un anno magico per Lorenzo Pasciuti: la paternità, il matrimonio, la terza promozione in quattro anni. E ora, la Serie B. “Quando leggo i giornali e vedo il Palermo nella nostra stessa pagina mi viene un po’ male” - scherza - “Ma so benissimo che troveremo tutti insieme, con umiltà e sacrifici, il modo per dimostrare di meritarci questa categoria. Siamo già un gruppo importante, pieno di valori. Poi sono convinto che arriveranno i rinforzi giusti”. “Pasciu” non perde tempo, ha fretta. E’ stato il primo presentarsi ai microfoni, il primissimo a segnare nella prima partitella di allenamento a Brentonico. E sarà il prossimo a entrare nel club dei biancorossi centenari per numero di presenze in campionato. “Lo so, me ne mancano due. Ci tengo, è un traguardo che mi riempie d’orgoglio”. Oltre all’abbronzatura impeccabile, sul viso di Luigi Della Rocca ci sono le righe di un’emozione particolarmente speciale. La grande differenza della stagione appena conclusa ha un cuore grande. E ormai è molto biancorosso. La promozione conquistata da leader è stata la svolta dell’uomo, prim’ancora che del professionista. Vale tutte le possibili rivincite contro i troppi anni pieni di semafori rossi. “Sì, non dimenticherò mai Lecce” - ammette candidamente - “Ho pianto come un bambino, mi sono tolto un peso enorme. Per questo ho voluto a tutti i costi rimanere qui: grazie al Carpi mi sento finalmente un vincente. E posso rientrare in B davvero dal portone principale!”. Motivatissimo e disposto a tutto per riprendere il proscenio dentro una categoria che ha già scalato con l’Atalanta (nel 2004, promossa in A dopo i playoff): “Ma quel successo non lo sento mio del tutto. Giocai poco”. Ora pensa al presente. E a un appuntamento speciale: “ci aspetta un grosso scalino da valicare: il salto di categoria è notevole, sia sul piano qualitativo che fisico. Poi, inutile che ve lo neghi, ci sono partite e partite. E il derby col Modena è a parte. Ci penso eccome. Lo aspettano tutti i carpigiani. Per me vale doppio, perchè ormai mi sento uno di voi e in più sono un bolognese adottivo”. Luigi Della E.G. Rocca

NUOVA RETROGUARDIA Le sicurezze di Pesoli e Romagnoli

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orza, esperienza, complementarietà. I due nuovi generali della difesa portano in dote circa 190 cm di altezza a testa e combinano per quasi 150 partite in B. Simone Romagnoli (classe ‘90, cremonese, tulipano del vivaio Milan) ne aggiunge 3 in Nazionale Under 21, e un titolo vinto (a Pescara, con mister Zdenek Zeman). Emanuele Pesoli ne somma altre 9 in A col Siena, 201112, il suo ultimo anno di calcio vero. Viene dall’unico posto al mondo in cui è stato preso a schiaffi un papa: Anagni. Personalità e temperamento non gli fanno difetto. Né la smania di riscatto, dopo 10 mesi di squalifica per un illecito Emanueche gli è stato contestato dalla procura federale. “Una le Pesoli storia brutta e assurda - ricorda - Da cui mi sono difeso in tutti i modi (anche incatenandosi ai cancelli della FIGC – ndr). Ora è alle spalle. L’ho superata e dimenticata col lavoro. A Verona mi sono chiuso dentro la pancia del Bentegodi. Non ho saltato una seduta di allenamento. Il pallone e il sudore mi hanno protetto da tutto il resto. Adesso muoio dalla voglia di tornare in campo. Per me, Carpi è una seconda vita”. Statuario. Sguardo elettrico, proibito, dritto dritto in telecamera. Sicurissimo. “Avevo varie richieste. Ho scelto d’istinto, come sempre in vita mia. La passione di Giuntoli mi ha convinto”. Pesoli chiude con le carte al campionato: “Ci sono tre inevitabili favorite, per blasone e disponibilità economiche: Palermo, Pescara e Spezia. Ma ogni anno la B benedice una sorpresa. Chissà...magari saremo noi”. A occhio e a pelle, le due new entry danno l’idea di essere un buon progetto di coppia centrale. Romagnoli è dieci anni più giovane, e parla da tranquillo veterano. Pare giusto l’altra declinazione della sicurezza: meno impulsiva, più indulgente. “Non nasco terzino - si descrive - gioco in mezzo, centrodestra o centrosinistra fa poca differenza. Ho rescisso il vecchio contratto perchè non ne potevo più di andare in prestito. Qui c’è l’ambiente giusto per completare il mio percorso di crescita”. Il suo ultimo pensiero è quello di chi sa come si arriva in fondo: “il campionato che ci aspetta è lunghissimo e difficile. Capiterà di giocare ogni tre giorni, sarà importantissimo amministrare le flessioni. Si può perdere qualunque partita, ma mai la solidità mentale”. Simone Romagnoli E.G.

CARPI 2013/2014

LA ROSA A Brentonico in 20 più Bianco

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l momento di andare in stampa, sono 20 i giocatori tesserati in ritiro a Brentonico. Oltre a Papini e Kabine, non ci sono Potenza (non rinnovato) e Cenetti (diretto a Bassano, dopo il prestito a Venezia). Si allena coi vecchi compagni invece Bianco, svincolato dalla Juventus ed in attesa delle sentenze federali inerenti all’ultimo filone dell’inchiesta Scommessopoli. Su di lui pende l’accusa di illecito sportivo (Salernitana-Bari, maggio 2009) e la richiesta in primo grado di giudizio di 3 anni e mezzo di squalifica. Proseguirà comunque in gruppo fino alla fine dell’estate. Se verrà assolto, o condannato con pena lieve, avrà un contratto. La rosa del Carpi 2013/14 comprende anche Claudio Lollini (‘86), rimasto in città per proseguire il programma di riabilitazione. Questo l’elenco dei convocati (in maiuscolo i nuovi). PORTIERI: Paolo Guerci (’93), FRANCESCO FORTE (’91 dal Vigor Lamezia, a parametro zero), ADAM KOVACSIC (’91, dal Pavia, di proprietà Reggina, in prestito con diritto di riscatto della metà). DIFENSORI: Gaetano Letizia (’90), MATTEO LIVIERO (’93, dal Perugia, di proprietà Juventus, in prestito con diritto di riscatto della metà), Riccardo Gagliolo (’90), EMANUELE PESOLI (‘80, dal Verona, a parametro zero), Fabrizio Poli (‘89), SIMONE ROMAGNOLI (’90, dal Pescara, a parametro zero), Nicolò Sperotto (’92). CENTROCAMPISTI: LUCA BERTONI (’92, dal Sudtirol, in comproprietà con il Milan), Fabio Concas (‘86), Elia Cortesi (’92), Antonio Di Gaudio (’89), RADOSLAV KIRILOV (’92, dal Lumezzane, di proprietà Chievo, in prestito con diritto di riscatto della metà), Lorenzo Pasciuti (‘89), Marco Perini (‘85). ATTACCANTI: Rachid Arma (‘85), Luigi Della Rocca (‘84), Andrea Ferretti (‘85). AGGREGATO: Raffaele Bianco (’86, senza contratto).

ESTATE BIANCOROSSA

Amichevoli: salta il Verona c’è il Bologna

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efinito il calendario dei test precampionato, propedeutici al debutto ufficiale fissato per domenica 11 agosto in TIM CUP (tabellone e accoppiamenti verranno sorteggiati il 25 luglio a Milano, nella sede della Lega Calcio). Il Carpi effettuerà la prima amichevole sabato 20, sul campo di Brentonico, contro la rappresentativa Genova International composta da giocatori in cerca di sistemazione. Salta l’appuntamento con il Verona, originariamente annunciato per mercoledì 24. Confermata invece la supersfida di venerdì 26 a Dimaro (Trento), sede del ritiro del Napoli, contro gli azzurri di Benitez. Domenica 28 la terza sgambata con il Como (sede di gioco da definire). Chiude il programma un ultimo incrocio di serie A con il Bologna, sabato 3 agosto, a Sestola. Gli orari di inizio sono tutti provvisoriamente indicati per le 17.


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laudio Caliumi, presidente del Carpi Calcio e il main sponsor Gianguido Tarabini di Blumarine hanno tenuto a battesimo le nuove divise biancorosse che calcheranno per la prima volta il palcoscenico della Serie B. “Ci avviciniamo a questa nuova stagione in Serie B con tanta umiltà ed entusiasmo. Il cambiamento - ha sottolineato Caliumi - è stato repentino e totale ma siamo orgogliosi di continuare ad avere vicino in questa avventura uno sponsor carpigiano prestigioso come Blumarine”.

“Insieme alla società abbiamo percorso molta strada e, dalla Serie D, siamo ora approdati a questo straordinario risultato. Non potevamo che continuare a supportare la nostra squadra del cuore”.

A Claudio Caliumi, presidente del Carpi Calcio e il main sponsor Gianguido Tarabini di Blumarine hanno tenuto a battesimo le nuove divise biancorosse che calcheranno per la prima volta il palcoscenico della Serie B

Una nuova divisa per il Carpi “La nostra è un’unione vincente, ma per scaramanzia non voglio aggiungere altro”.

Gianguido Tarabini e Claudio Caliumi

Ed è proprio l’amore per la “carpigianità” che ha spinto l’imprenditore Tarabini a confermare il proprio appoggio alla squadra neo promossa: “io e la mia famiglia crediamo da dieci anni in questo progetto. Insieme

alla società abbiamo percorso molta strada e, dalla Serie D, siamo ora approdati a questo straordinario risultato. Non potevamo far altro che continuare a supportare la nostra squadra del cuore. Pur mantenendo

i piedi per terra, abbiamo realizzato un sogno ed è con grande orgoglio che sponsorizzo il Carpi, una società seria che, attraverso il lavoro sui giovani e una buona programmazione, sta raggiungendo risulta-

ti al di sopra di qualsiasi aspettativa”. Le maglie dei giocatori saranno due, una bianca e una rossa. Su tutte, ovviamente, spiccherà il marchio Blumarine: “un’occasione importante per accrescere ulteriormente la nostra visibilità anche se, - ammette sorridendo l’imprenditore - l’alta moda targata Blumarine non è molto pertinente col mondo del calcio”. Insomma una società di carpigiani con uno sponsor carpigiano: “la nostra è un’unione vincente - conclude Tarabini - ma per scaramanzia non voglio aggiungere altro”. Jessica Bianchi

Luigi Della Rocca

“Il via libera a procedere dovrebbe arrivare entro il 25 luglio dopodiché il cantiere partirà immediatamente e in 40/50 giorni di lavori, lo stadio sarà pronto per ospitare la squadra”.

“Noi vogliamo giocare al Cabassi” E mentre la campagna acquisti continua, Caliumi non perde occasione per ribadire che, sono i giovani la vera forza del Carpi. “Continueremo a investire e a credere in loro, tenendo sempre gli occhi spalancati sulla Lega Pro a caccia di nuovi talenti”.

Sgomberiamo immediatamente il campo da ogni equivoco: noi non giocheremo a Modena, stiamo facendo tutto il possibile per restare nella nostra città e non vogliamo prendere in considerazione nessun’altra opzione”. Parola di presi-

dente Claudio Caliumi. Pare infatti ormai certa la sorte del nostro “grande vecchio”. Lo Stadio Cabassi, per il quale è stato presentato un progetto di restyling realizzato dai professionisti di Area

Progetto Associati (Perugia) per conto del Carpi FC 1909, è ora in attesa del nullaosta ufficiale da parte della Commissione Provinciale di Vigilanza sui Locali di Pubblico Spettacolo e della Lega Nazionale Professionisti Serie B. “Il via libera a procedere dovrebbe arrivare entro il 25 luglio - assicura Caliumi - dopodiché il cantiere

partirà immediatamente e in 40/50 giorni di lavori, lo stadio sarà pronto per ospitare la squadra”. Sono cinque le mosse da mettere in campo per guadagnarsi la deroga necessaria e iniziare a giocare tra le pareti amiche del Cabassi: dalla realizzazione della tornellatura degli ingressi alla creazione di una nuova uscita di emergenza nel set-

tore “Distinti”, dal restauro spogliatoi al rifacimento del manto erboso, alla posa dei seggiolini in tutto l’impianto sportivo. Per il resto, prosegue Caliumi “ci sarà tempo”. Nullaosta alla mano, la società inizierà anche la campagna abbonamenti per una stagione che si annuncia caldissima. E mentre i calciatori si ritirano a Brentonico (insieme

all’allenatore Stefano Vecchi in attesa del tesseramento da parte della Lega) e la campagna acquisti continua, il presidente non perde occasione per ribadire che, sono i giovani la vera forza del Carpi. “Continueremo a investire e a credere in loro, tenendo sempre gli occhi spalancati sulla Lega Pro a caccia di nuovi talenti”. J.B.


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i allarga la rosa della L•J Volley. Dopo il libero Paola Cardullo è stata la volta di altre due campionesse dal palmares invidiabile, la centrale Lucia Crisanti e Giulia Rondon. “Lucia - spiega il general manager Carmelo Borruto - è stata la mia prima scelta nel ruolo per l’attacco a due. Già in passato ha dimostrato il suo valore, lo scorso anno ha avuto una stagione difficile a causa di un infortunio, ma si è ripresa al 100% e siamo sicuri che darà il massimo”. “Sono contenta di essere a Modena - spiega Crisanti e non ho esitato nemmeno un attimo nell’accettare la proposta di L•J Volley. Nutro anche la massima stima per l’allenatore che conosco molto bene e con cui ho lavorato due anni a Perugia. La squadra è ottima, quindi penso avremo la possibilità di divertirci, far divertire il pubblico e ottenere qualche buon

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Si allarga la rosa della L•J Volley. Dopo il libero Paola Cardullo è stata la volta di altre due campionesse dal palmares invidiabile, Lucia Crisanti e Giulia Rondon

Pezzi da novanta

risultato”. Sull’approdo in una piazza

importante come quella modenese, Crisanti è

Summer Camp targato ASD Due Ponti

Un’esperienza da ricordare

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al 30 giugno al 6 luglio si è tenuto il primo Summer Camp targato ASD Due Ponti, la scuola calcio di via Lucrezio ha infatti organizzato, per il primo anno, un Summer Camp in Val Rendena dove una tren-

tina di ragazzi (categorie 2004, 2003 e 2002) si sono cimentati in allenamenti d’altura, prove generiche d’orientamento ed escursioni suggestive. Seguiti da un gruppo di cinque educatori, per i giovanissimi è stata l’occasione per vivere una

Circolo Tennis Rinascita di Budrione

Arrivederci al prossimo anno

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l Circolo Tennis Rinascita di Budrione si è svolto il 23° Torneo Open Singolare Femminile che ha visto la partecipazione di 34 giocatrici provenienti da tutte le regioni. Buona la prestazione di Beatrice Letizia 3/4 C.T. Nettuno (Bologna) e soddisfacente quella di Ni-

Giulia Rondon

Lucia Crisanti

col Capone 3/3 Club Giardino. Ottima invece è stata la prestazione della sedicenne sarda Martina Mone 3/1 che è riuscita ad arrivare in semifinale dove però si è dovuta arrendere alla testa di serie Giorgia Mortello 2/6 C.T. Genova con il punteggio 6/2, 6/0. Facile la conquista della semifina-

settimana all’insegna dello spirito di gruppo e della condivisione degli spazi a disposizione e, considerato il successo di questa prima edizione è già stata messa in cantiere la seconda dove non mancheranno novità entusiasmanti. le per un’altra sedicenne, Marianna Petrei 2/6 C.T. Triestino che, in semifinale, ha battuto Filanci 2/7 C.T. Albinea per 6/1, 6/0. La finale ha visto il trionfo della Mortello arrivata seconda nell’edizione dell’Open 2011, contro la Petrei con il punteggio di 6/2, 6/2. Il presidente della sezione Tennis, Giancarlo Diazzi, ringrazia gli sponsor, il pubblico e dà un arrivederci al prossimo anno.

Da sinistra Stefano Sacchi (arbitro), Marianna Petrei, Giorgia Mortello, Icilio Bassoli e Giancarlo Diazzi

tranquilla: “era una bella esperienza venir qui da

avversaria, a maggior ragione lo sarà giocando da protagonista. La pressione non mi spaventa”. Sugli obiettivi invece, la giocatrice è scaramantica: “porta sempre sfortuna fare certi discorsi, ma una qualificazione alle coppe europee non sarebbe male”. Giulia Rondon, palleggiatrice toscana che arriva da Villa Cortese è stata invece il primo colpo di Borruto. “E’ una giocatrice che ho sempre stimato. Il mio pallino se così si può dire. Sono sicuro che darà il giusto equilibrio alla nostra squadra. Lei è stata la nostra scelta iniziale, il perno intorno al quale costruire la squadra. Sono sicuro che potrà far rendere al massimo sia le schiacciatrici che i centrali. Ringrazio Giulia

per aver accettato la nostra proposta”. “Quando ho saputo del progetto e delle intenzioni di Liu Jo - spiega Rondon - non ho esitato nell’accettare la proposta. Sono una palleggiatrice che può dare qualcosa in più a muro, magari fatico un po’ più in difesa, ma su quello cercherò di migliorare”. Giulia Rondon ritrova anche il suo ultimo tecnico, Mauro Chiappafreddo: “è una persona a cui piace far divertire le atlete con cui lavora e questa è la cosa che più mi ha colpito. Si dà per scontato che giocare sia divertente, ma in certi momenti lo stress è tanto e se arrivi in palestra col sorriso poi trovi anche l’energia e la voglia di fare che occorrono per allenarti al massimo”. E relativamente alla responsabilità di cui è stata investita, la giocatrice si si dimostra tranquilla: “le responsabilità mi son sempre piaciute, perché mi stimolano a fare sempre meglio”.

Universal Pallavolo

Dall’Olio, Bellei, Casadio e Bertazzoni per la Cec

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niversal Pallavolo annuncia la definizione degli accordi con alcuni atleti che andranno a difendere la maglia della Cec nel prossimo campionato di B1 maschile: Andrea Dall’Olio, palleggiatore, classe 1990 di 185 cm, proveniente dalla Pallavolo Brescia B1; Giovanni

Bellei, schiacciatore, classe 1994 nell’ultima stagione alla Zinella Bologna dopo essere cresciuto con le maglie di Stadium Mirandola e Modena; Lorenzo Casadio, schiacciatore, classe 1994 anch’egli reduce da un anno con la Zinella, in passato già nelle giovanili della Copra Piacenza e,

infine, Luca Bertazzoni, palleggiatore classe 1998, promosso in prima squadra dalle giovanili biancoblu. Già nazionale Allievi, sarà il vice Dall’Olio. Il ds Michelini ha già definito la permanenza in biancoblu dell’opposto Luca Bigarelli, del libero Manuel Trentin e del centrale Luca Zaghi.


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