Settimanale di
03 agosto 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 30
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cuori intrepidi
cadica, gat, Grafiche Sarti, nastrograf, Redmark, Reca Group, Siam Italia e tessilgraf uniti per contribuire alla ricostruzione. Heart quake for emilia è l’emblema della voglia di rinascita. Linda, Leonilde, Antonio e Francesco Garzetta
In alto da sinistra: Tiziano Allegretti, Davide Cantarelli, Michael Pecchi, Carla Diacci, Claudio Bellintani e Dimer Grandi. In seconda fila da sinistra: Paolo Diacci, Lorenzo Lugli, Alberto Setti, Carlo Nizzola e Andrea Manicardi. Linda Paltrinieri
Paolo Balestrazzi
l’azienda cascina pulita ha donato Un container alla famiglia dell’allevatore di cavalli antonio garzetta
una chimica nel paese dei fiordi
bike for pets: al via la marcia per la vita
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2 la Foto della settimana
di luciano arletti
Tra le righe...
Poche risposte e nessuna certezza
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empo dopo l’uscita di questo numero vi dà appuntamento al 7 settembre ma, prima di augurarvi un’estate di riposo, vuole fare il punto della situazione. Al termine delle verifiche speditive, condotte su istanza dei sindaci dai tecnici del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco (a cui il Governo, inspiegabilmente, nella norma sulla riduzione della spesa pubblica in discussione al Parlamento, prevede di dare una bella sforbiciata, tanto da togliere al Corpo le risorse economiche, strumentali e umane necessarie per garantire il dispositivo di soccorso) e dei successivi sopralluoghi di valutazione dell’agibilità post-sismica con la scheda Aedes, fatta dai tecnici regionali, è finalmente possibile offrire un quadro pressoché definitivo della situazione in cui versa la nostra città dopo i sismi di maggio. Sono state 8.000 le domande di sopralluogo danni presentate al Coc. I carpigiani interessati da un’ordinanza di inagibilità della propria casa sono circa 4.000, di questi 1.488 hanno ottenuto la revoca. Per quanto riguarda il fronte dell’assistenza: 240 persone sono alloggiate in albergo, 238 sono ospiti al Campo tende Basilicata del Piazzale delle Piscine, mentre sono scesi a quota 170 i fragili presenti in case protette o strutture di altri comuni (11 quelli ancora sistemati all’interno della Scuola dell’infanzia statale Albertario di Carpi). Le domande di Contributo di Autonoma Sistemazione presentate dalle famiglie sfollate sono 1.251 (per un totale di 3.272 persone coinvolte, di cui 2.000 italiani). Nei due campi spontanei di Fossoli e Cortile rimangono invece rispettivamente 60 e 64 persone. 61 gli alloggi Acer inagibili sul territorio comunale a causa del sisma, 38 dei quali verranno resi agibili entro agosto e gli altri entro il mese di ottobre. Accanto ai 2,5 miliardi di euro stanziati dal Governo per le nostre terre martoriate dal terremoto, la Commissione parlamentare del Senato ha approvato l’emendamento al decreto sulla spending review che prevede un ulteriore contributo di altri 6 miliardi per cittadini e imprese che hanno subito danni. Ora la domanda è: quando arriveranno questi soldi? Come saranno ripartiti? Quando i cittadini potranno cominciare a rimettere in piedi le loro case? Come si sostanzia il Piano Casa? Quando saranno approntate dal Comune di Carpi le misure transitorie necessarie per superare gli attendamenti? Dove sono gli appartamenti sfitti da destinare agli sfollati? Quanti ne sono rimasti sul mercato? Qualora fossero in numero insufficiente dove saranno posti i moduli abitativi temporanei? Quali le aree e quali le modalità di erogazione? Insomma ad oggi - mercoledì 1° agosto - nonostante la macchina si sia messa in moto, seppure lentamente, la sensazione è di essere ancora in altissimo mare. Poche le risposte e nessuna certezza. Si parla di elargizione di finanziamenti a favore dei terremotati a partire dal 1° gennaio 2013: e nel frattempo? Cara Amministrazione: i tempi stringono, quali misure intendi adottare per offrire un tetto agli sfollati? E’ tempo che tu ce lo dica. Ci lasciamo con questi numeri e tanti buoni propositi. Tra un mese vedremo se alle promesse, seguiranno anche i fatti.
Jessica Bianchi
Il graffio
La Iena
I Verdi - Dio li abbia in gloria - sono redivivi: visionari inneggianti l’eco-compatibilità della ricostruzione. Davvero un passo avanti a tutti. Frase della settimana...
“Ho pagato l’Imu entro la scadenza prefissata, non vedo perchè non avrei dovuto pagare, non ho riportato danni alla casa”. Dichiarazione del sindaco Campedelli, tratta da La Gazzetta di Carpi del 26 luglio.
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
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Lavorerò per la mia gente con grande tranquillità. Confido pienamente nell’operato della Magistratura e so di non aver commesso alcun reato”. Queste le parole del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, indagato per falso ideologico,nell’inchiesta Terremerse. Una folta platea perlopiù composta da pensionati - lo ha accolto, venerdì 27 luglio, alla festa ReagiAmo, presso l’area Zanichelli di Carpi. “Sono orgoglioso di essere emiliano - ha commentato il commissario per la ricostruzione, intervistato dal giornalista di Radio Bruno, Pierluigi Senatore - perchè la dignità e la responsabilità dimostrate dagli emiliani nell’affrontare la tragedia del terremoto sono un esempio per l’Italia tutta”. Errani è stentoreo nell’affermare, più e più volte, che qui non verranno ripetuti gli errori - e gli orrori - commessi all’Aquila: “non costruiremo impianti paralleli alle nostre città cadute; qui non sorgeranno new town. Noi ricostruiremo le nostre case, le nostre imprese, i nostri centri storici, simboli della nostra identità, della nostra cultura”. Tra le priorità individuate dal presidente, vi sono il regolare svolgimento del prossimo anno scolastico e l’immediata ripartenza del tessuto produttivo ed economico locale. “Mai nella storia del Paese, un terremoto ha colpito una zona sviluppata quanto la nostra. Quest’area produce il 2% dell’intera ricchezza italiana. Sono oltre 8mila le imprese danneggiate dal sisma: se non riparte l’Emilia, l’Italia non può sperare di ricominciare a crescere. O ripartiamo noi o si ferma il Paese”. Sotto le macerie dei due terremoti che hanno sconvolto il nostro territorio, sono morti per lo più operai e imprenditori: “questo non dovrà più accadere. E’ necessario rimettere in sicurezza i capannoni,
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“Sto creando le condizioni per ricostruire. Se sbaglio pagherò, ma ce la sto mettendo tutta”. Queste le parole del presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, a Carpi
Le promesse del presidente
al più presto. Dobbiamo dimostrare di essere i migliori. Dopo l’Aquila sono state approvate delle norme in materia edilizia, che farebbero impallidire persino i giapponesi: peccato che poi si facciano rinvii su rinvii relativamente alla loro applicazione. Noi no! Nessun tetto deve più crollare sui lavoratori”. Parole accorate quelle di Errani ma, a fronte di oltre 13 miliardi di euro di danni, dove trovare i soldi necessari per dare concretezza e gambe ai progetti di ricostruzione? La Commissione parlamentare del Senato ha approvato l’emendamento al decreto sulla spending review che prevede un contributo di 6 miliardi di euro per cittadini e imprese
che hanno subito danni (ora non ci resta che attendere l’approvazione definitiva prima del Senato e poi della Camera). A questi fondi si aggiungono 75 milioni in 3 anni da risparmi del Senato - destinati alla ricostruzione dei beni culturali e delle scuole. Una somma che dovrebbe coprire fino all’80 per cento del costo complessivo degli interventi di miglioramen-
to sismico e ricostruzione delle abitazioni private e delle imprese danneggiate. Errani ha parlato di “un meccanismo semplificato che consentirà al cittadino di aprire nella banca convenzionata un conto a zero spese, a partire dal 1° gennaio 2013 e di ricevere il contributo mano a mano che l’impresa farà gli stati di avanzamento dei lavori. Un iter trasparente che non lascerà spazio al lavoro nero e all’evasione, perchè tutte le aziende che gli emiliani sceglieranno per riedificare case e imprese dovranno rispettare le norme antiriciclaggio e il protocollo antimafia. Perchè la criminalità organizzata non deve lucrare sulla nostra
tragedia”. I tempi si prospettano lunghi ed Errani non si nasconde: “per chiudere i campi tenda entro l’autunno e dare una sistemazione dignitosa agli sfollati ricorreremo a moduli abitativi provvisori e al reperimento degli appartamenti sfitti. Noi non promettiamo miracoli: la ricostruzione sarà lunga. Faremo degli errori, ma stiamo facendo del nostro meglio”. E sul fronte delle risorse, Vasco Errani, rilancia il suo leit motiv: “non chiederemo un euro in più rispetto a ciò a cui abbiamo diritto. Noi emiliani detestiamo l’assistenza ma ciò che ci è dovuto deve esserci dato. Lo esigiamo. E vi giuro ci sarà dato”. Soldi subito: è questa la premessa da cui partire. Senza risorse il nostro territorio è destinato a morire. Da soli non possiamo farcela. “Di demagogia questo Paese può morire”, ironizza Errani. E’ vero commissario, della demagogia non sappiamo cosa farcene. “Vi prometto - continua che qui ci saranno regole chiare e precise. Non siamo nella giungla. In Emilia si è costruito fin troppo: è giunto il tempo di dare un taglio al passato. Quando avremo riparato i danni, appronteremo nuovi piani per rimettere tutto il nostro territorio in sicurezza, dal punto di vista antisismico, affinché l’Emilia diventi un esempio per l’Italia e l’Europa. Teniamo botta - ha infine concluso Errani parafrasando il logo della maglietta di Radio Bruno che gli è stata donata - tutti insieme e, con senso di comunità, rimbocchiamoci le maniche. Io sto costruendo le condizioni per ricostruire. Se sbaglio pagherò, ma vi giuro, ce la sto mettendo tutta”. Jessica Bianchi
E’ sulla riapertura delle scuole che il Governatore dell’Emilia Romagna, vasco errani, intende puntare, perché se l’impresa dovesse riuscirgli, avrebbe una risonanza senza precedenti dal punto di vista mediatico. restano le incognite relative alle risorse
Errani sull’Olimpo: ma a che prezzo? L L ’impresa è titanica ma è lì che Vasco Errani ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. E’ sulla riapertura delle scuole che intende puntare, rischiando la reputazione, perché se l’impresa, dovesse riuscirgli, avrebbe una risonanza senza precedenti dal punto di vista mediatico. Nessuno avrebbe mai pensato che l’anno scolastico sarebbe partito con regolarità il 17 settembre e, invece, ecco che la corsa contro il tempo è già cominciata. Del resto le scuole erano, già dall’inizio, il primo dei tre obiettivi (imprese e case seguono a ruota) della ‘road map’ del governatore dell’Emilia Romagna. Su 429 edifici a uso scolastico nelle quattro province emiliane interessate dal sisma, 191 sono risultati agibili, 152 temporaneamente o parzialmente inagibili (esiti B e C), 9 temporaneamente inagibili e da riverificare in modo più approfondito (D), 65 inagibili (E) e 12 inagibili per rischio ester-
Vasco Errani
no (F). Per il Piano Scuole Vasco Errani ha già emesso l’ordinanza (n° 13 del 25 luglio) e destinato 166,52 milioni di risorse “per consentire il regolare inizio del prossimo anno scolastico nei luoghi del sisma”. La cosa avrebbe davvero dell’incredibile, a poco più di tre
mesi dal terremoto e, agli occhi dei più, Errani avrebbe diritto a un posto nell’Olimpo. Nell’oscurità verrebbero relegate le perplessità relative alle risorse. Per il gigantesco prestito da 6 miliardi di euro che Governo e Cassa depositi e prestiti daranno al commissario straordinario Vasco Errani, veicolandolo attraverso le banche, si prevede che sia la Regione Emilia Romagna ad accollarsi le prime due rate da 500 milioni di euro ciascuna, attingendo ai due miliardi e mezzo già stanziati dallo Stato per l’emergenza (decreto 74), mentre i successivi rimborsi saranno a carico dello Stato. Resterebbero coì 1,5 miliardi di risorse dirette del pacchetto per la ricostruzione già previste da qui al 2014 che, sommate ai 6 di finanziamento a fondo perduto, fanno un totale di 7,5 miliardi a cui possiamo aggiungere oggi i 337 milioni del fondo europeo di solidarietà (soldi destinati alle
Comune di Carpi alle prese con la quarta variazione di bilancio
Il terremoto sta drenando le casse
’emergenza terremoto sta continuando a drenare le risorse degli enti locali: nel corso del Consiglio Comunale del 26 luglio, è stata approvata un’altra Variazione di bilancio - la quarta - da oltre 8 milioni di euro: un’operazione necessaria per consentire l’assunzione degli impegni di spesa definiti dagli atti di sindaco e Protezione Civile per interventi già effettuati o da effettuarsi. 3 milioni e 699mila euro (di cui 571mila per interventi provvisionali di somma urgenza), che dovranno essere rimborsati dallo Stato, sono stati inseriti in questo atto nella parte relativa alla spesa corrente: a questa somma va poi ad aggiungersi 1 milione e 153mila euro relativo al finanziamento (fino al 31 luglio, per gli stanziamenti di agosto ci vorrà una nuova Variazione) del Contributo di autonoma sistemazione. Sono giunte nei termini previsti 1.251 domande, per un totale di 3.272 persone coinvolte. Questo contributo dovrà essere poi rimborsato al Comune dalla Regione. Prevista nella Variazione di bilancio votata anche la somma di 200mila euro, che tiene conto del trend delle donazioni che stanno affluendo da parte di enti e privati all’Ente Locale e che già hanno superato la cifra di 100mila euro. 3 milioni di euro, inseriti ora nel Piano degli Investimenti 2012-2014, verranno invece spesi per finanziare gli interventi di ripristino urgenti: in particolare 2 milioni andranno a favore degli edifici scolastici danneggiati dal sisma, che sono 16 comprensivi anche delle palestre. Solo per sistemare Pio e Fanti ci vorrà quasi 1 milione di euro.
pubbliche amministrazioni per interventi pubblici) per arrivare alla cifra di 7,8 miliardi di risorse a fronte di un ammontare dei danni che, secondo il fascicolo trasmesso dalla Protezione civile a Bruxelles, all’Unione Europea, è
di 13,2 miliardi di euro. Intanto ai sindaci pare di partecipare al gioco dei bussolotti, i comuni continuano a fare variazioni di bilancio per sbloccare altri soldi e le casse si stanno svuotando. S.G.
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l sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, ospite della Festa ReagiAmo, ha tracciato, insieme al giornalista di Tempo, Marcello Marchesini, una fotografia della nostra città a due mesi dai sismi di maggio, indicando quali saranno gli impegni futuri della sua amministrazione. Quali sono i numeri relativi a inagibilità, sfollati e danni al patrimonio pubblico? “La nostra città somiglia a una persona che, all’esterno, pare presentare solo qualche lieve ferita ma che, all’interno, ha grandi emorragie in atto. Ad oggi abbiamo fatto più di 8mila sopralluoghi nelle abitazioni. Inizialmente gli sfollati erano circa 4mila, numero che, dopo i primi lavori di messa in sicurezza, è sceso a 2.400. Il Campo della Protezione Civile allestito in zona piscine, gestito dai volontari della Basilicata, contiene, rispetto alle 500 iniziali, 238 persone. Negli alberghi, rispetto ai 849 cittadini dei giorni successivi alle scosse siamo scesi a 240. La maggior parte delle inagibilità sono nella fascia che va da Fossoli a Cortile, la zona più colpita, insieme al centro storico. Il patrimonio pubblico ha riportato 20 milioni di euro di danni circa: la stagione
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l terremoto ha completamente ridisegnato lo sky line delle nostre città. Centri storici azzoppati, case crollate, ospedali in ginocchio, chiese e palazzi antichi piegati dalla violenza dei sismi di maggio. Il terremoto ha mutato le relazioni sociali, ha minato certezze: il nostro territorio, da sempre considerato sicuro dal punto di vista sismico, all’improvviso ci ha rivelato una realtà ben diversa. Viviamo in una zona ad alto rischio ed è proprio da tale nuova consapevolezza che dobbiamo ripartire. A fronte del varo del Piano Casa regionale, Ecologisti, Reti civiche e Verdi europei (soggetto nato un anno fa a Roma, a metà strada fra un partito e un movimento, che riunisce la Costituente ecologista, il partito dei Verdi, la rete di cittadini e attivisti nata intorno al sito internet Abbiamo un sogno e i Sindaci della Buona Amministrazione) rilanciano con forza l’esigenza di dover sì ricostruire e in fretta, ma secondo logiche nuove, maggiormente rispettose dell’ambiente, per non ripetere errori già commessi in passato. “Il gruppo di lavoro che vede rappresentanti di Cento, Suzzara, Moglia e Carpi, tre province e due regioni - ha spiegato Carmelo Alberto D’Addese - si è attivato con l’obiettivo di affrontare e gestire l’emergenza post terremoto e per far in
Il sindaco traccia una fotografia della nostra città a due mesi dai sismi di maggio, indicando quali saranno gli impegni futuri della sua amministrazione
Le tante ferite di Carpi
teatrale salterà, la Biblioteca Loria ha ancora qualche problema al terzo piano e una parte di palazzo Pio è inagibile ma, fortunatamente, ciò che era stato ristrutturato dopo il sisma del 1996 ha retto (basti pensare alla Torre della Sagra che non ha riportato lesioni). Sul fronte del commercio, sono 180 i negozi inagibili, di cui un centinaio in centro. Altro tema scottante è quello degli anziani non autosufficienti assistiti nelle loro case, inizialmente sistemati in alcuni centri di raccolta e, successivamente collocati presso strutture fuori dal cratere, arrivando fino alla provincia di Bergamo e alla Toscana. Persone che ora dobbiamo riportare a casa”. Errani ha annunciato che, dal 1° gennaio 2013, i cittadini potranno recarsi in banca per avere la liquidità necessaria per attivare i lavori. Nel frattempo cosa consiglia: partire subito coi cantieri o attendere che siano materialmente arrivati i soldi? “Innanzitutto va dato atto
Da sinistra Enrico Campedelli e Marcello Marchesini
a Errani, di aver ottenuto quanto si era prefissato. I 6 miliardi si vanno così ad aggiungere agli altri già stanziati, triplicando la disponibilità economica iniziale. Non dimentichiamo poi che i 2,5 miliardi già stanziati ci sono, sono solo da approvare le procedure. Abbiamo già attivato i contributi per l’autonoma sistemazione, che saranno finanziati sino all’inizio del 2013 dalla Protezione Civile e, successivamente, dalla Regione. Per sistemare le case noi contatteremo i proprietari, uno ad uno, perché siamo in possesso di tutte le documentazio-
ni di inagibilità. I fondi arriveranno a partire dal 1° gennaio 2013 e sono sicuri, poiché saranno stanziati dalla Cassa Depositi e Presiti. Da quella data il tecnico certificherà i danni con la perizia giurata, si potrà aprire un conto corrente a costo zero per l’utente nella banca indicata e, con l’approvazione della perizia da parte dei nostri uffici, per evitare i furbetti, gli istituti di credito pagheranno l’avanzamento dei lavori alle imprese edili fino al raggiungimento della quota dell’80% con un prezziario già stabilito in Regione. Ma chi ha la casa danneggiata
può partire da subito: si faccia fare un progetto da un tecnico pronto a stilare una perizia giurata, la cosa importante è conservare tutta la documentazione dei lavori svolti per avere diritto al rimborso. Lo stesso vale per le imprese, danni ai macchinari compresi”. Urgente il tema delle sistemazioni provvisorie per gli sfollati, a partire dal capitolo sfitto e invenduto. Come vi state muovendo? “Tra sfitto e invenduto ci risultano, a Carpi, circa 2mila alloggi. Si tenga conto che, tra chi ne ha bisogno in maniera temporanea e chi, forse, definitiva, ce ne occorreranno circa 600. In Regione si stanno definendo dei canoni ad affitto concordato. Esiste anche la possibilità delle requisizioni, ma è chiaro che preferirei si trovasse un accordo con le proprietà”. Col terremoto la scala delle priorità è mutata? Verranno riconsiderati alcuni progetti, a partire dalla nuova piscina? “Ogni investimento legato al sisma diventa l’obiettivo prioritario di questa ammi-
nistrazione, da qui al 2014. Sulla piscina il bando di gara è stato già fatto, per 11 milioni di euro, dei quali il Comune rimborserà in 15 anni il 67%, mentre il resto sarà speso dall’impresa che costruirà e gestirà per un numero stabilito di anni. Non si può tornare indietro dopo l’aggiudicazione dei lavori. Ci sono poi altri investimenti che per il Comune rappresentano un costo zero, come quello del nuovo parcheggio interrato nel piazzale delle poste: in questo caso è il privato che investe e gestirà per un certo periodo di tempo per rifarsi della spesa”. Scuole: è stato più volte dichiarato che non si perderanno giorni di lezione. Qual è la situazione? “E’ già uscito il bando regionale per l’assegnazione dei lavori di ripristino degli edifici scolastici che, a Carpi, non hanno riportato problemi strutturali. Occorre sistemare tramezze, ancorare meglio le controsoffittature, fissare a terra i mobili, ricavare ulteriori uscite d’emergenza, ripristinare gli impianti di riscaldamento saltati, rimettere a posto alcune palestre... Confermo però che l’anno scolastico ripartirà nei tempi previsti”. J.B.
Terremoto in pianura padana: Ecologisti, Reti civiche e Verdi europei hanno presentato in città un documento programmatico per la ricostruzione delle nostre città
Stop al consumo del territorio!
Da sinistra Gaetano Turrini, Isabella Benazzi, Mary Luppino, Andrea Artioli, Marco Mondini e Paolo Zuccati
modo che un evento drammatico come il sisma si trasformi in un’occasione per ricostruire in maniera eco-compatibile e sviluppare un’economia virtuosa. Insieme abbiamo stilato un documento programmatico che vuol essere un contributo fattivo e propositivo da sottoporre alle istituzioni”. Una ricostruzione che, come ha sottolineato Mary Luppino, co-portavoce nazionale del partito, insieme a Michele Dotti, deve partire da un assunto fondamentale: “il consumo del territorio è un cancro a cui occorre dire basta. Il terremoto non deve essere l’ennesima occasione per continuare a realizzare nuove costruzioni: il territorio è una risorsa finita da tutelare. Chiediamo quindi che venga adottata una politica urbanistica ispirata al principio del
risparmio del suolo, della salvaguardia del paesaggio e del patrimonio storico e artistico del nostro Paese, puntando alla riqualificazione dell’esistente, secondo criteri di ecosostenibilità ed efficienza energetica”. Al centro dell’attenzione il recupero dei centri storici, “simboli identitari e luoghi di aggregazione sociale”, per evitare di ripetere tutti gli errori commessi all’Aquila, dove sono state “costruite città satellite ed è stato disintegrato il tessuto socio economico”. L’invito che la Luppino rivolge poi al commissario per la ricostruzione Vasco Errani è quello di “ricostruire secondo criteri di bellezza e sicurezza”, vigilando costantemente per evitare “infiltrazioni mafiose e speculazioni”. E’ necessario, conclude la portavoce, che ogni “finanziamento pubblico
C. Alberto D’Addese
o donazione vengano gestiti interamente in Regione, con trasparenza ed efficienza, individuando - e comunicando in modo capillare ai cittadini - gli obiettivi prioritari”. Parole condivisibili, progetti auspicabili, la cui realizzazione è però legata a un altro tema fondamentale: il reperimento delle risorse, vero nodo scoperto dell’emer-
genza post sisma.Ammontano a circa 13 miliardi di euro i danni provocati dal terremoto, mentre gli aiuti stanziati - di cui non abbiamo visto ancora un centesimo - ad oggi sono poco più di 3 miliardi. Il divario è talmente evidente da rendere vano ogni commento. Come porre rimedio quindi all’insufficienza delle risorse stanziate da questo Governo, alle prese con un Paese che sta colando a picco? Il consulente d’impresa Gaetano Turrini, del gruppo di lavoro di Ecologisti, Reti civiche e Verdi europei, rilancia dicendo che è “necessario introdurre altri strumenti finanziari di sostegno alla ricostruzione tenendo conto delle difficoltà dello Stato a far fronte a ulteriori contributi in conto capitale”. Quali? “La proposta è quella di creare un fondo nazionale di finanziamento, gestito dalle Regioni coinvolte, con la collaborazione dei Consorzi di Garanzia, costituito da somme messe a disposizione da Cassa Depositi e Prestiti, Fondazioni bancarie, istituti di credito e altre organizzazioni finanziarie che, a tassi agevolati, sostenga un piano di ricostruzione del patrimonio edilizio e produttivo”. Allo stesso tempo, rilan-
cia Turrini, “occorre derogare il patto di stabilità dei comuni affinché possano avere libertà di investimento e di spesa”. Tra le priorità individuate dal nuovo soggetto politico “green” vi è poi la necessità di favorire al più presto la ripresa economica, “utilizzando principalmente la leva fiscale”. Dalla creazione di una zona franca (che consentirebbe un periodo di defiscalizzazione per il tessuto produttivo di almeno 5 anni) alla sospensione dei tributi per un altro anno da restituire con un tasso decoroso, nell’arco di cinque anni. In un panorama politico italiano a dir poco desolante, questa “nuova” realtà - la cui assemblea statutaria si terrà in autunno - nata sulle ceneri di esperienze ormai tramontate, sta cercando di strutturarsi in vista delle prossime elezioni politiche. Un appuntamento a cui tutti noi vorremmo arrivare senza dover pensare alle nostre case ancora da ricostruire. Una cosa è certa, in Emilia Romagna, roccaforte rossa per antonomasia, la politica si sta giocando la sua partita più importante. E gli emiliani non sono certo disposti a fare sconti. Non più. Non ora. Jessica Bianchi
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Anziani e Non Solo di Carpi
La psicologa risponde...
Adotta un nonno
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n lungo ponte di solidarietà, che attraverso l’alta cucina, vuole unire Sardegna ed Emilia, per dare un sostegno concreto a 1.500 anziani che nel sisma del maggio scorso hanno perduto l’alloggio senza rinunciare alla speranza. La Fondazione Accademia Casa Puddu, il Ristorante S’Apposentu, a Siddi, e il Banco di Sardegna che ha aperto un conto corrente dedicato nella filiale di Lunamatrona, hanno accolto la richiesta della Cooperativa Anziani e Non Solo di Carpi, di dar vita al progetto Adotta un nonno terremotato, per raccogliere fondi per gli anziani non autosufficienti che, a causa del terremoto, sono stati costretti ad abbandonare le strutture residenziali nelle quali venivano assistiti. Invito subito accolto da uno degli chef sardi più famosi, Roberto Petza di S’Apposentu che, il 2 agosto, ha organizzato nel suo ristorante a Siddi (Cagliari), una cena di beneficenza le cui offerte saranno devolute a sostegno dell’iniziativa. “Il progetto - ha spiegato Loredana Ligabue, della Coop Anziani e Non Solo - si impegna a sostenere, economicamente, una parte dei costi assistenziali necessari a supportare i soggetti più fragili fra i circa 1.500 anziani che per il terremoto hanno dovuto abbandonare le proprie case inagibili, le strutture residenziali nelle quali erano assistiti o coloro che si trovano soli senza più l’assistenza delle badanti, in tanti casi straniere, rientrate nei propri paesi di origine”.
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elle ultime settimane siamo stati tutti protagonisti e spettatori di quello che si può definire uno “schiaffo della realtà” (Cit. Harris 2011): uno di quei momenti in cui la vita ci mette di fronte al dolore e alla paura. Possiamo aver perso la casa, qualcuno che amavamo, non avere più un lavoro o aver visto tutti i nostri piani andare in fumo. Può risvegliarci improvvisamente connettendoci con ciò che per noi è importante e che avevamo trascurato, ma anche lasciarci intorpiditi, disorientati per settimane. E spaventati.
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on è facile trovare le parole giuste per spiegare ai bambini cosa succede quando c’è un terremoto e a trasmettere loro la tranquillità e la calma necessarie per affrontare e superare l’evento, soprattutto quando anche gli adulti sentono vacillare certezze e punti di riferimenti. Il Centro per le Famiglie e il Servizio di Psicologia dell’emergenza dell’Ausl propongono alcuni incontri (condotti dalla psicologa Valeria Leo e dal pedagogista Massimo Maini) rivolti ai genitori, per condividere vissuti relativi all’evento
di Serena Guerzoni
Se la paura non passa... Non ce lo aspettavamo, non ci piace e, soprattutto, non vogliamo sentirci così. Le catastrofi naturali sono eventi spaventosi e dato il loro carattere improvviso e travolgente possono avere un impatto enorme su di noi. La paura è un’emozione che si è evoluta insieme a noi e, se ci pensate, ci è stata estremamente utile per sopravvivere fino al giorno d’oggi. Come avrebbero potuto cavarsela i nostri antenati in un mondo ostile pieno di grandi preda-
tori, con una folta pelliccia o denti aguzzi, se non avessero avuto la capacità di allertarsi di fronte a un potenziale pericolo? In alcuni casi, come dopo un terremoto in cui lo sciame sismico sembra senza fine, la paura però continua a restare lì. Cercare di mantenere delle abitudini, incontrarsi con persone che vivono la stessa situazione, o con esperti, per parlare di come ci si sente e cercare di essere d’aiuto gli uni con gli altri sono piccoli
Incontri per genitori
Quando a tremare non sono solo le case
passi che possono aiutarci a riportare una dimensione di tranquillità nella nostra vita. Chi volesse pormi dei quesiti può farlo scrivendomi all’indirizzo: serena.guerzoni@ gmail.com sismico e per offrire strumenti educativi e relazionali efficaci per vivere e fronteggiare la situazione. Programma Venerdì 3 agosto - ore 20,30 Rovereto presso Ludotenda Area Verde Parrocchiale Lunedì 6 agosto - ore 20,30 Novi presso - Ludotenda retro Scuola Infanzia Comunale Mercoledì 8 agosto - ore 20,30 S. Antonio presso Campo Sportivo Per informazioni Centro per le Famiglie di Carpi, telefono 059-649.272/273.
Le scosse di maggio hanno reso inagibili gli ospedali di Finale Emilia e Bondeno, parzialmente inagibili quelli di Carpi e Mirandola e i piani superiori del Policlinico di Modena. I costi di ristrutturazione dovrebbero raggiungere i 25 milioni di euro ma, al momento, il Fondo sanitario regionale ha il solo dovere di far fronte all’emergenza
Ospedali: un lento rientro alla normalità A Carpi il Day Hospital Oncologico ha ripreso l’attività, mentre la riattivazione delle degenze e dei reparti di Cardiologia, Ostetricia, Pediatria e Medicina Interna è prevista entro la fine di agosto; per degenze di area chirurgica, reparto di Rianimazione e almeno quattro delle sei sale operatorie bisognerà invece attendere la fine di settembre (altre quattro sale riapriranno tra novembre e dicembre). A Mirandola, sempre ad agosto si riavvieranno le funzioni ambulatoriali di Pneumologia, Fisiatria, Endocrinologia e Diabetologia; per la fine di luglio la Tac e la Radiologia; per inizio agosto fisiatria e dialisi e, da settembre, le degenze, che saranno adibite ad area internistica, mentre per le due sale operatorie e la Pediatria bisognerà attendere ottobre. Lo ha annunciato l’assessore regionale alla Sanità, Carlo Lusenti. Le scosse hanno reso inagibili gli ospedali di Finale Emilia e Bondeno, parzialmente inagibili quelli di Carpi e Mirandola e i piani superiori del Poli-
clinico di Modena che, sebbene non a rischio, sono stati evacuati per garantire serenità a degenti e operatori sanitari. Nel momento di picco sono venuti a mancare 600 posti letto, ricorda Lusenti, da aggiungere ai 500 persi per i danni alle residenze diurne o al ciclo continuo della rete assistenziale e per il conseguente aumento
Riaprono i Day Hospital Oncologici di Carpi e Mirandola
Fabrizio Artioli
“E’ l’inizio di una nuova speranza”
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n’altra bella notizia giunge sul piano sanitario, dopo l’emergenza creata dal sisma: riaprono infatti il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Carpi e, a giorni, quello di Mirandola. Come spiega il direttore dell’Unità Operativa di Medicina Oncologica dei due ospedali, Fabrizio Artioli, “sono stati fatti i lavori di consolidamento e messa in sicurezza della struttura; i tempi promessi dalla direzione generale sono stati rispettati e di questo ne siamo tutti grati, così come ringraziamo la direzione sanitaria e di presidio per averci sempre supportato. Sono passati oltre due mesi dalle interminabili scosse del 29 maggio. L’Oncologia dell’Area Nord ha continuato la propria attività in tenda, in roulotte e in un container; le terapie endovena sono state pre-
parate e somministrate presso il Day Hospital Oncologico dell’Ospedale di Sassuolo, che ci ha ospitato con grande disponibilità. Li ringraziamo di cuore, a nome dell’intera nostra equipe e di tutti i malati. Non dimenticheremo il loro gesto di aiuto. Non ce l’avremmo mai fatta senza l’aiuto del volontariato, che ha investito in risorse economiche e umane. I malati sono stati trasportati gratuitamente dai volontari di Amo dal luogo di residenza (che spesso era una tenda) ai luoghi di cura, centinaia i viaggi, 20mila i chilometri percorsi in questi due mesi. Il mio pensiero va ai membri della mia equipe: medici, infermieri, psicologhe, OSS, personale amministrativo, data manager. Sono stati fantastici. Molti di loro avevano la casa inagibile o distrutta, ma sono venuti lo stesso a lavorare, dopo una
della richiesta di accoglienza per 1.500 persone non-autosufficienti che, in maggioranza, prima erano assistite a domicilio. I costi di ristrutturazione dovrebbero raggiungere i 25 milioni di euro ma, al momento, “il Fondo sanitario regionale - ha precisato Lusenti - ha il solo dovere di far fronte a questa emergenza”.
notte passata in tenda o su un camper; stanchi, tesi, ma non hanno mai fatto mancare un sorriso ai nostri malati. I malati, loro, il centro di tutto il nostro lavoro, hanno accettato i disagi senza
lamentarsi, un esempio di dignità che non dimenticherò per tutta la vita. Torniamo a casa; probabilmente non è la fine di un incubo, ma sicuramente è l’inizio di una nuova speranza”.
I lettori ci scrivono
“I nostri figli devono studiare dentro a delle strutture antisismiche e sicure”
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ono la mamma di un bambino di 4^ elementare delle Manfredo Fanti. Spero vivamente che questa tregua sismica in cui ci troviamo dopo i terribili eventi del 20 e del 29 maggio, tregua che senz’altro durerà come tutti noi speriamo, non faccia sfumare (e come potrebbe?) il ricordo di quella agghiacciante mattina del 29 maggio, quando tutti noi genitori,
nonni e familiari ci siamo trovati in Piazzale Re Astolfo per cercare i nostri figli. Come dimenticare i volti dei genitori che ho incrociato per primi, mentre il mio sguardo girava all’impazzata nella speranza di vedere mio figlio e in quei volti mi specchiavo e vedevo il mio stesso shock, il mio terrore... Per non dimenticare e per non rischiare di dover rivivere tutto que-
sto, senza voler pensare al peggio, gridiamo ad alta voce che vogliamo che i nostri figli possano studiare dentro a delle strutture veramente antisismiche e sicure e non dentro a questi vecchi edifici che, anche una volta messi in sicurezza, rimarranno sempre pericolosi e inadatti. Siamo cresciuti credendo che la pianura padana fosse un luogo sicuro anche in caso di terremoto grazie al suo
terreno argilloso... ma adesso, nel modo più traumatico possibile, abbiamo scoperto che non è così. E allora, colti da buon senso, dopo la sistemazione in container dei nostri bimbi, non riportiamoli più là dentro. Possibile che l’Amministrazione Comunale alla quale versiamo parte delle nostre tasse, non possa trovare con le banche, alle quali affidiamo i nostri risparmi altre soluzioni da
proporre ai cittadini? Ci diranno che non ci sono soldi, lo sappiamo già, ma perchè si prestano i soldi sempre e soltanto ai soliti noti? Come fare a dimenticare che la prima scossa è stata a gennaio, passata quasi inosservata e poi, dopo 5 mesi, gli eventi sismici del 20 e 29 maggio, poi la scossa di giugno e ora tutti a sperare che sia finita... Ma possiamo vivere ogni anno scolastico sperando che tutto vada bene? Lorena Ferrari e Philippe Bernet
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l colpo è stato duro. Il terremoto ha scosso l’anima, danneggiato le case, gli ospedali e le scuole. Ha messo in ginocchio le attività produttive che, temporaneamente sospese, hanno sin da subito reagito trasferendosi all’esterno sotto improvvisati gazebo bianchi oppure traslocando altrove, per garantire l’incolumità dei propri dipendenti. L’emergenza è passata ma per gli imprenditori, alle prese con importanti investimenti per adeguamenti e miglioramenti sismici, dai contorni ancora molto confusi, le preoccupazioni non sono certo finite. In questo contesto, che potrebbe demoralizzare chiunque, c’è chi ha trovato la forza e l’entusiamo per reagire e fare ancora di più, abbandonando il terreno abituale della competizione sui mercati, per inaugurare modalità di collaborazione impensabili in tempi di ordinaria amministrazione: otto importanti aziende concorrenti e operanti nel settore degli accessori per l’abbigliamento hanno infatti deciso di unirsi insieme per contribuire concretamente alla ricostruzione costituendo The Fashion Accessory Association (FAA) in cui sono riunite le capacità creative di Cadicagroup, Nastrograf, Tessilgraf,
Otto importanti aziende concorrenti e operanti nel settore degli accessori per l’abbigliamento hanno deciso di unirsi insieme per contribuire concretamente alla ricostruzione costituendo The Fashion Accessory Association
Cuori intrepidi per l’Emilia
In alto da sinistra: Tiziano Allegretti - Tessilgraf, Davide Cantarelli - Redmark, Michael Pecchi - Nastrograf, Carla Diacci - Reca, Claudio Bellintani - Gat e Dimer Grandi - Siam. In basso da sinistra: Paolo Diacci - Reca, Lorenzo Lugli - Cadica, Alberto Setti - Nastrograf, Carlo Nizzola - Grafiche Sarti e Andrea Manicardi - Grafiche Sarti.
G.A.T, Grafiche Sarti, Redmark, Reca Group e Siam Italia.
Da un lavoro corale e dalla capacità di collaborare insieme, è nato il progetto Heart Quake for Emilia, emblema della palpitante voglia di rinascita: si tratta di una collezione di accessori caratterizzati da un logo dalla grafica diretta ed espressiva. La Regione Emilia Romagna è rappresentata da un palpitante
tempestio di cuori, trafitti dal sisma, ma medicati da un grande cerotto. “La paura e il dolore non spezzeranno mai l’amore per questa terra tanto ferita. Noi siamo pronti a soccorrere la grande Emilia e tu?” è l’invito dell’Associazione FAA che ha ideato T-shirt, braccialetti e borse col logo di Heart Quake for Emilia disponibili sul sito www. heartquakeforemilia.eu dove si possono trovare anche tutte le informazioni su come effettuare le donazioni. Alla pagina Facebook, Heart Quake for Emilia, sarà possibile inviare le foto con indosso i vari gadget. I fondi raccolti saranno destinati alla ricostruzione di una scuola emiliana colpita dal terremoto perché “i giovani rappresentano la nostra speranza e tutti insieme possiamo garantire il loro futuro”, spiegano i fondatori. A fare da testimonial sono, non a caso, Teresa di Novi di Modena, Stefano e Janis di Medolla, Francesco di Mirandola che hanno vissuto in prima linea l’orribile esperienza del terremoto: c’è chi ha perso la casa, chi un amico e chi il lavoro. “Ma in tutti c’è tanta voglia di ricominciare per se stessi e per la loro terra”.
Dal 31 agosto al 2 settembre, Carpi verrà invasa dal rombo dei motori che, questa volta, si accenderanno per raccogliere fondi da destinare ai terremotati
L’Emilia Romagna si rimette in moto D al 31 agosto al 2 settembre, Carpi verrà invasa dal rombo dei motori che, questa volta, si accenderanno per tutti noi. Sport Moto Club Uisp Carpi, Moto Club di San Martino in Rio e tanti altri, hanno organizzato un weekend di motociclette, musica e divertimento che, oltre a regalarci serate estive cariche di adrenalina, contribuendo a raccogliere fondi pro terremotati. Da venerdì 31 agosto lo spettacolo comincia con gare di motocross in notturna dalle 19 alle 23 e, a seguire, musica, balli e tanta birra. Sabato 1° settembre per gli amanti dei tour in motocicletta, appuntamento con Tra curve e tornanti, un itinerario che vi porterà al fresco degli Appennini ad affrontare curve a gomito immersi in un uno splendido paesaggio e alla sera tanti concerti. In-
fine, domenica 2 settembre, la festa si concluderà con un grande pranzo a menù speciale. Il raduno è aperto a ogni tipo di moto e l’offerta di partecipazione è completamente libera in modo da radunare il maggior numero di persone possibili. Dopo esserci già venuti a trovare nel maggio scorso, molte di queste associazioni motociclistiche hanno deciso di tornare, immergendosi in una situazione ben diversa da quella che avevano trovato durante la loro prima visita. La voglia di divertirsi è sicuramente rimasta immutata, ma è cambiato lo scopo principale e, per raccogliere denaro per i terremotati, l’impegno e il desiderio di far bene è raddoppiato, cosa che senza dubbio influenzerà positivamente la buona riuscita dell’evento. Francesco Palumbo
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Coinvolgimento, partecipazione e consapevolezza: sono queste le tre parole chiave che il Comitato Ricostruiamo la Bassa dal Basso ritiene necessarie per una ricostruzione rapida ed efficace
“Nessuno dev’essere lasciato indietro” C
oinvolgimento, partecipazione e consapevolezza: sono queste le tre parole chiave che il Comitato Ricostruiamo la Bassa dal Basso (costituitosi per riunire in maniera trasversale e spontanea i cittadini che abitano i territori colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio) ritiene necessarie per una ricostruzione rapida ed efficace, che non lasci indietro nessuno. Ad oggi il comitato rappresenta oltre 30 campi spontanei e coinvolge diverse centinaia di persone. Le priorità del nuovo soggetto sono state definite da una serie di incontri svoltisi a Rovereto, Mirandola e San Felice. Il Comitato è aperto all’adesione e alla partecipazione di singoli cittadini e gruppi spontanei, associazioni, comitati, amministratori privati e pubblici, imprenditori, esercenti e organizzazioni sindacali. Il primo obiettivo è quello di raccogliere e fornire informazioni chiare, serie e precise, riguardo tutto ciò che concerne l’azione di ricostruzione e salvaguardia del territorio. Informare e coinvolgere i cittadini per far sì che siano protagonisti della ricostruzione e non
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uest’anno Carpi non avrà la sua stagione teatrale: il salotto della cultura carpigiana infatti, resterà chiuso. Il sisma, lo ricordiamo, ha provocato la rottura di una trave secondaria e il conseguente cedimento di una parte della copertura del tetto del Teatro Comunale. Il nostro amato gioiello cittadino, pur non avendo subito danni di carattere strutturale, per tornare al suo antico splendore, necessita di un’operazione complessiva di restauro che, considerate le scarne risorse a disposizione, potrebbe protrarsi a lungo. E nel frattempo quali scelte opererà l’Amministrazione Comunale? Lo abbiamo chiesto ad Alessia Ferrari, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Carpi. “A causa dei costi onerosi, abbiamo deciso di non installare alcun teatro tenda, bensì di concentrare ogni nostra risorsa sul recupero del Comunale, affinché i cantieri possano partire il prima possibile”. I danni riportati dall’edificio storico, sono stati quantificati in 850mila euro ma la cifra è ancora sommaria: “nelle prossime settimane ci sottoporranno un progetto preciso con i costi e i tempi di recupero
passivi spettatori di pratiche e modalità scelte altrove. Il principio che muove
l’azione del comitato è tanto semplice e fondamentale, quanto ambizioso. “Si tratta
della nostra terra, queste sono le nostre case e siamo noi che dobbiamo decidere
come tutto ciò deve essere ricostruito”, dichiara il portavoce Aureliano Mascioli. Anche se queste parole suonano come una decisa presa di posizione, è altresì presente la consapevolezza che il rapporto e la collaborazione con enti locali e amministrazioni siano un passaggio obbligato per una ricostruzione rapida. Ricostruiamo la Bassa dal Basso vuole sollecitare la velocizzazione delle pratiche necessarie per ricostruire, con l’intento di avere nozioni certe sull’entità degli importi disponibili e la loro distribuzione, sui tempi di valutazione e la loro traccia-
bilità. “Vogliamo una legge nazionale sul terremoto che finanzi la ricostruzione in maniera diretta, nè più nè meno di quanto accaduto per gli altri terremoti. Le risorse – continua Aureliano - devono essere certe e non racimolate alla meglio, la loro entità chiara, ogni cittadino che ha subito danni alla propria abitazione o azienda deve poter contare su questi fondi. Ognuno di noi deve avere la certezza che potrà ripartire”. Già da ora il Comitato si è attivato per verificare, analizzare e promuovere nuovi progetti di ricostruzione, come nel caso della cosiddetta ‘bioedilizia’, che diventerà norma entro il 2020. A tal fine la proposta di ricostruzione a energia zero “garantisce, oltre a un impatto ambientale ottimale, un costo più contenuto rispetto alle costruzioni abituali e, soprattutto, una celerità di ricostruzione che ha, nell’emergenza, un valore molto importante”. Accanto al comitato lavora una squadra di tecnici ed esperti, ingegneri e legali, per supportare i progetti ed essere punto di riferimento per i cittadini che ne avranno bisogno. Marcello Marchesini
“A causa dei costi onerosi, abbiamo deciso di non installare alcun teatro tenda, bensì di concentrare ogni nostra risorsa sul recupero del Comunale, affinché i cantieri possano partire il prima possibile”, ha commentato Alessia Ferrari, assessore alle Politiche Culturali del Comune di Carpi
Ancora incerti i tempi di recupero del Comunale
della struttura; solo allora potremo sbilanciarci sulle tempistiche di rientro degli uffici e, successivamente, sulla ripresa degli spettacoli”, continua la Ferrari. Quel che invece già sappiamo, con certezza, è che i soldi per il recupero del patrimonio storico-artistico - se e quando arriveranno - saranno del tutto insufficienti e,
quindi, l’Amministrazione Comunale cerca di correre ai ripari, mettendo le mani
avanti. “Stiamo organizzando una serie di iniziative per raccogliere i fondi neces-
sari per ridare vita al teatro. Dopo il concerto di Stefano Bollani (grazie al quale sono stati raccolti circa 12mila euro) del 30 giugno, presumibilmente a fine settembre, all’interno del cartellone di eventi della Festa del Racconto, organizzeremo un’asta di beneficenza con le tavole di Tex, grazie alla collaborazione con la nota Casa editrice Bonelli”. E tra una raccolta fondi e l’altra, come passeranno l’inverno gli abbonati e gli amanti del teatro? “Abbiamo chiuso un accordo con
Ert - continua l’assessore - e abbiamo definito una rassegna di sei spettacoli di prosa (la biglietteria resterà a Carpi) che verranno offerti a un prezzo agevolato per il pubblico carpigiano”. Il carnet prevede quattro spettacoli della stagione del Teatro Storchi di Modena e due dell’Asioli di Correggio: “se le adesioni saranno numerose - conclude Alessia Ferrari - metteremo a disposizione anche un mezzo di trasporto da e per Carpi”. Jessica Bianchi
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i chiamerà Rock Shock Festival la due giorni di musica e divertimento in arrivo, a settembre, a San Marino. Un’iniziativa che punta a coinvolgere un gran numero di band locali, con un unico, grande obiettivo: raccogliere fondi da destinare ai terremotati. L’idea è nata dall’incontro tra la voce dei Mother’s Eye, Maximilian Parolisi e Kirayel, al secolo Elisa Rongo, due ragazzi rispettivamente di San Marino e Sant’Antonio in Mercadello. “Io e la mia band – racconta Maximilian - sfollati come tanti altri dalla nostra sala prove, abbiamo pensato di realizzare una compilation che raccogliesse pezzi di tutti i gruppi locali, per poi venderla e devolvere il ricavato in beneficenza”. La risposta è stata più che entusiastica: “abbiamo avuto talmente tante adesioni da essere stati costretti a incidere un doppio cd”. L’idea di organizzare un festival di musica è poi germogliata grazie all’incontro con Kirayel: “lei aveva già intenzione di fare un piccolo live di beneficenza. Perchè non strafare allora, organizzandone uno in grande?”. Il
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nche quest’anno, nonostante gli eventi sismici che hanno colpito il nostro territorio, gli organizzatori dei gruppi People to People non hanno voluto rinunciare alle visite all’ex Campo di concentramento e al Museo Monumento al Deportato, una delle tre tappe del loro tour italiano dopo Firenze e Venezia. La Fondazione ex Campo Fossoli accoglie ormai da 4 anni, a partire dal mese di giugno e sino alla fine di luglio, questi gruppi di scolaresche americane che fanno parte dell’associazione Student Ambassador Program. Di fronte all’impossibilità di accedere direttamente ai siti, la Fondazione ha proposto una modalità alternativa che è stata positivamente accolta dagli organizzatori con spirito di solidarietà: la visita sui luoghi è stata sostituita da una lezio-
Il 15 e 16 settembre due giorni di grande musica no stop per ricostruire la scuola di Rovereto sul secchia
Rock Shock Festival
cd uscirà in concomitanza con il festival, che si terrà presso la Polisportiva di
San Marino il 15 e 16 settembre, dalle 3 del pomeriggio all’una di notte. Tra
i tanti gruppi no stop che si alterneranno su un palco degno delle grandi rassegne
– gli organizzatori promettono tra i 12 e i 16 metri – la parte del leone la faranno i Queenmania, sabato sera, e Michele Luppi con la sua band per la conclusione di domenica. Ma non solo musica al Rock Shock Festival: ci saranno anche Alle Tattoo che, oltre al suo stand di tatuaggi, presenterà un’asta di beneficenza con gli articoli dei suoi celebri amici – e già immaginiamo il delirio per accaparrarsi il casco di Valentino Rossi o i guanti di Casey Stoner, piuttosto che la maglietta di 100% Brumotti. E, ancora, ci saranno spille, magliette, cassette per le offerte, senza dimenticare gli stand gastronomici: siamo pur sempre in Emilia, dopotutto. Altra attrattiva che non lascerà indifferenti i ragazzi, sarà l’autolavaggio osé con le rockgirls in bikini. Nulla di tutto questo avrebbe però preso l’avvio senza l’aiuto di un signore di Roma che, pur volendo restare anonimo, ha fornito ai ragazzi il proprio
aiuto. “Ha già anticipato una somma considerevole, che permetterà di seguire l’evento anche a distanza, attraverso lo streaming su Internet. Ho conosciuto questa persona mentre era impegnata ad aiutare la popolazione colpita dal sisma e ci tengo davvero a ringraziarla molto”. I fondi raccolti – che saranno depositati su un conto corrente aperto dai due ideatori – contribuiranno a sostenere il progetto Se non sai non sei per ricostruire le scuole di Rovereto. Ma se il successo ci sarà, il Rock Shock Festival potrebbe diventare un appuntamento annuale. “Vorremmo dare un seguito a questa manifestazione e, in tal caso, creeremo una onlus”. Quarantacinque i gruppi che partecipano alla compilation – con formazioni di Carpi, Rovereto, Finale Emilia, Correggio, Parma e Ferrara - ventotto dei quali si esibiranno nei giorni del festival. Per ulteriori informazioni rockshockfest@gmail. com. Un ulteriore esempio di come la musica possa conciliare passione, divertimento e impegno per la comunità. ne diretta accompagnata da immagini storiche e letture di testimonianze presso il Ristorante Rinascita di Budrione. I gruppi che quest’anno hanno fatto tappa a Carpi sono stati 30, per un totale di oltre 1.400 ragazzi. Mercoledì 25 luglio si è invece tenuta presso il Circolo Guerzoni di Carpi, Memorie Resistenti - Festa con la Fondazione Fossoli, una serata di autofinanziamento promossa e organizzata dalla Fondazione. L’iniziativa ha visto la presenza di oltre 300 persone che hanno da subito creato un clima sereno e conviviale, cui sicuramente la cena curata dai mitici volontari del Circolo e la musica dei gruppi NonSoulBlues Band, Ero e il DJ set con Brando hanno contribuito a rafforzare. Il ricavato della serata sarà destinato al recupero del campo di Fossoli.
Fondazione ex Campo Fossoli
Il successo di Memorie Resistenti
L’intervento del gruppo consigliare di novi, progetto comune
Novi: “chiediamo un Consiglio Comunale aperto alla cittadinanza”
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l Gruppo Consigliare di Novi, Progetto Comune, in occasione del primo Consiglio Comunale del 12 luglio, dopo il terremoto, ha presentato un ordine del giorno con l’obiettivo di creare le condizioni per un coinvolgimento più ampio dei cittadini e delle forze politiche presenti in Consiglio nelle decisioni. La situazione richiede di andare oltre le divisioni tra Maggioranza e Opposizione in uno sforzo comune per la ricostruzione, questo abbiamo proposto fin dai primi giorni dopo il sisma. Nel merito si proponeva di: accelerare la tempistica della ricostruzione partendo dalle demolizioni; snellire le procedure burocratiche, anche con una migliore organizzazione
dell’Ufficio Tecnico, non è possibile che ogni minima cosa debba essere visionata dall’architetto Mara Pivetti. Si cominci a delegare il più possibile, si chieda aiuto anche agli altri tecnici delle Terre D’Argine, siamo il paese più colpito dal sisma per questo qui servono maggiori risorse; sollecitare la definizione delle deroghe agli strumenti urbanistici. Tutti i Sindaci dei paesi colpiti dal sisma devono unirsi per reclamare e ottenere con urgenza, entro pochi giorni, le deroghe che agevolino la ricostruzione d’immobili gravemente danneggiati e non più adeguati alle attuali esigenze della proprietà; costituire una commissione per tutti i problemi connessi alla ricostruzione, coinvolgendo
anche la minoranza e attivando il massimo confronto preliminare alle decisioni con i cittadini e le loro associazioni. La nascita dell’onlus Tutti Insieme a Rovereto e S.Antonio, insieme a tante nuove associazioni impegnate a sostenere singoli progetti di ricostruzione, mette in evidenza una grande volontà di partecipazione dei cittadini e nello stesso tempo la mancanza dell’Amministrazione di soddisfare questa volontà, com’è avvenuto per la collocazione provvisoria delle attività commerciali. Di fronte a queste richieste particolarmente ovvie e sostenute anche da tantissimi cittadini, dopo che il sindaco si è sbracciato per dire che erano proposte molto valide
e sensate, la risposta della maggioranza é stato un voto contrario al nostro ordine del giorno. Gravissima, in particolare, la risposta del sindaco che, in sostituzione della nostra richiesta di deroghe agli strumenti urbanisti per la ricostruzione, ha proposto di affrontare il problema attraverso l’uso di uno strumento di programmazione come il PSC (ex PRG) che comporta tempi lunghi e addirittura anni. Le deroghe da noi richieste ai vincoli urbanistici da parte del Comune e della Regione non possono arrivare, come dice l’Ufficio Tecnico del Comune in settembre/ottobre: cosi sì perdono due mesi. Chiunque voglia sistemare la propria casa senza ricostruirla uguale
a prima, senza deroghe non può iniziare a ricostruire o sistemare, è bloccato! L’atteggiamento incomprensibile del sindaco, dei Consiglieri e delle forze politiche che l’appoggiano, di fronte alle nostre proposte oltre a essere astruso sul piano politico denota l’incapacità di capire che, oggi, occorre unire tutte le forze, ascoltare e coinvolgere tutte le risorse presenti sul territorio comunale. E’ inoltre istituzionalmente scorretto e inaccettabile dover aspettare settembre per il prossimo Consiglio Comunale. Così si svuota il suo ruolo d’indirizzo e di programmazione, si riduce alla sola ratifica di decisioni prese dal sindaco e dalla Giunta. Molti sono i problemi da affrontare prima dell’autun-
no, per questo chiederemo la convocazione di un Consiglio Comunale aperto al pubblico in tempi brevi. Progetto Comune ritiene che su queste idee e proposte si possa discutere e si debba trovare una condivisione con i cittadini, e da lì, fare azioni più decisive verso chi ha il potere di modificare le normative. Ogni intervento di ricostruzione è legato a situazioni personali particolari e alla necessità di ritrovare con urgenza una qualità di vita dignitosa Siamo a disposizione di tutti i cittadini per affrontare i temi posti, per raccogliere situazioni particolari da porre all’attenzione di chi di competenza, nel rispetto della privacy e concordare iniziative singole e collettive da intraprendere.
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e violente scosse di terremoto di maggio hanno inferto una ferita profonda all’azienda agricola di Antonio Garzetta a Fossoli. Una piccola oasi di benessere quella creata dalla famiglia di Antonio, una perla incastonata tra campi di grano e alberi colmi di frutti. E se i ritmi della natura continuano a scorrere immutati, per Antonio, la moglie Leonilde e i due figli, Linda e Francesco, la vita si è fatta ben più drammatica. “La nostra casa - raccontano i due coniugi - appare intatta dall’esterno. In realtà è letteralmente implosa. Il sottotetto è ceduto, la scala si è staccata e mia figlia mentre correva giù è caduta, rompendosi il coccige”. “Perdere la propria casa - aggiunge Leonilde - è davvero un grande dolore. Indescrivibile a parole. Ma siamo ancora qui, tutti e quattro, e questa è l’unica cosa che conta. Ogni tanto arriva un po’ di sconforto, ma ci facciamo coraggio gli uni con gli altri. La nostra vita è questa. E’ tutto qui: la nostra passione, i nostri sacrifici. Questa terra rappresenta ciò che siamo e ciò che abbiamo costruito sino ad oggi, non la possiamo lasciare”. E la passione di Antonio - arrivato a Carpi dal Veneto nel 1968 - è qualcosa di tangibile. Basta guardare i suoi occhi brillanti d’amore e di orgoglio quando ci presenta Ambassador, un bellissimo esemplare di razza Haflinger. “Allevare cavalli - ci racconta - è come fare il pittore: mentre dipingi non guadagni nulla ma se tra le tue tele si annida un capolavoro, allora le cose possono cambiare... Ambassador è il mio capolavoro: un campione che ha vinto numerosi premi. E’ un animale docile e bellissimo, anche lui ha sofferto a causa del terremoto, alcuni calcinacci sono caduti nel suo box ma, fortunatamente, non si è fatto nulla”. Le temperature estive hanno consentito alla famiglia Garzetta di spostare i suoi dieci cavalli all’aperto e di allestire il capanno di legno che li ospitava come rifugio d’emergenza. “Qui - spiega Francesco - dopo aver pulito e coperto il terreno con dei teli, ho montato le tende e ho comprato le cose indispensabili per poter continuare a vivere dignitosamente. Anche perchè non sappiamo ancora come muoverci sul fronte casa: se demolirla e ricostruirla in legno o ristrutturarla completamente”. Quel che è certo è che i tempi si allungano e non si può certo pensare di vivere in tenda durante i freddi mesi
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L’azienda privata Cascina Pulita srl ha donato alla famiglia dell’allevatore di cavalli, Antonio Garzetta, un container per fronteggiare l’emergenza casa legata al sisma
“Questa è la nostra terra ed è qui che vogliamo restare”
Da sinistra Linda, Leonilde, Antonio e Francesco
Linda coi suoi puledri Antonio con Ambassador
Francesco tra i cavalli
invernali. Ed è proprio mossa da tale consapevolezza che l’azienda privata Cascina Pulita srl - società che gestisce i rifiuti di oltre 30mila aziende agricole italiane - ha deciso di donare alla famiglia Garzetta un container per fronteggiare l’emergenza. “Noi - ha commentato il presidente Marco Vergero - ci occupiamo di agricoltura e conosciamo bene questo territorio. Quando ci siamo resi conto del disastro creato dal sisma, abbiamo deciso di attivarci immediatamente. Gli imprenditori agricoli sono stati costretti ad adattarsi a sistemazioni precarie, in quanto obbligati a restare vicini al loro bestiame e alle colture; per questo abbiamo acquistato una decina di case mobili per dar loro un poco di sollievo. Al momento abbiamo dato la priorità a famiglie con genitori molto anziani a carico o con figli disabili, ma speriamo di poter estendere ulteriormente il nostro aiuto. Donare agli agricoltori in difficoltà una sistemazione che, seppur provvisoria, offre il comfort di un riparo completo di bagno e doccia, è il segno della nostra riconoscenza nei loro confronti, per la fiducia e l’amicizia che ci hanno sempre accordato”. Un gesto di aiuto che ha commosso Antonio: “sapere che anche chi è lontano ci pensa e fa qualcosa di concreto per noi è qualcosa di prezioso. Un motivo in più per restare qui e tener duro”. Il container che sarà attrezzato a giorni, ospiterà i due coniugi, mentre Francesco e Linda, probabilmente, cercheranno un appartamento in affitto. “A febbraio inizieranno i parti delle cavalle e almeno i miei genitori devono essere qui, giorno e notte, per aiutarle. Io amo svegliarmi il mattino e andare al nostro laghetto per dar da mangiare ai cigni, fare una cavalcata alla sera... questa è la mia casa ed è qui che voglio restare”. Le parole di Linda, sono quelle di tanti altri sfollati che, come lei, chiedono una cosa soltanto: poter rientrare nella propria casa e superare, insieme alla propria famiglia, il terrore che quel maledetto 29 maggio ha scolpito nel cuore di tutti noi. Jessica Bianchi e Marcello Marchesini
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o avevamo denunciato già lo scorso anno: in estate, l’Ufficio Anagrafe del Comune di Carpi va letteralmente in tilt. Gli utenti arrivano, si muniscono di biglietto e si siedono contemplando il tabellone elettronico in attesa del proprio turno. Turno che però, arriva solo dopo ore di attesa, nonostante le file risicate. Disservizio che si somma alla riduzione degli orari di apertura al pubblico: dalle 7,30 alle 13,30. Quest’anno però le cose si sono notevolmente aggravate e sono numerosi i carpigiani che hanno denunciato attese eterne e il numero insufficiente di operatori. Anche Akropolis, il nuovo software che raccoglie i dati anagrafici - attivo dal 1° gennaio e utilizzato anche dai Comuni di Modena e Soliera – ogni tanto fa le bizze e, inceppandosi, ritarda ulteriormente lo smaltimento delle code. Cosa sta succedendo? Lo abbiamo chiesto a Cinzia Caruso, assessore ai Servizi Demografici del Comune di Carpi. “Nei mesi di luglio e agosto, e in concomitanza con le ferie di alcuni operatori, abbiamo sempre rilevato un consistente aumento delle attività di sportello soprattutto per quanto riguarda
Numerosi cittadini hanno denunciato attese eterne e un numero insufficiente di operatori all’Ufficio Anagrafe del Comune di Carpi. Cosa sta succedendo? Lo abbiamo chiesto a Cinzia Caruso, assessore ai Servizi Demografici
Anagrafe in tilt
il servizio Anagrafe. Dallo scorso anno poi, l’obbligo di redigere la carta di identità anche per i minori, ha ulteriormente appesantito l’attività dell’ufficio”. Anche il sisma pare aver fatto la sua parte, dando il colpo di grazia: “non neghiamo poi - continua Caruso - che il terremoto ha influito pesantemente sul lavoro dell’Anagrafe e dello Stato civile”. Carichi di lavoro ordinari e straordinari - che
hanno fatto collassare il servizio, cronicamente a corto di personale. “La Giunta ha da tempo deliberato nei suoi atti di indirizzo, la necessità di potenziare la pianta organica in modo stabile ma, purtroppo, le norme che si sta stanno succedendo negli ultimi mesi - tra cui la spending review - relative ai limiti di assunzioni per gli Enti Locali e della spesa corrente riferita alla
spesa del personale, hanno rallentato le procedure. Limiti davvero stringenti che, in caso di mancato rispetto, comportano pesanti sanzioni per i comuni”. A fronte di un numero di operatori insufficiente per una città di 70mila abitanti e dei continui tagli agli enti pubblici, il rischio è che il servizio continui a degenerare e non solo nel periodo estivo. “Al momento sono state inserite due unità in
più per far fronte al massiccio carico di lavoro e tamponare l’emergenza e, a partire dal mese di settembre - rassicura l’assessore introdurremo un’altra figura assunta a tempo determinato all’interno dei Servizi Demografici”. L’obiettivo sul medio e lungo periodo però è quello di una riorganizzazione totale, da parte del dirigente responsabile, Andrea Scappi, che preveda l’inserimento di nuovo
Una strada non contrassegnata da alcuna targa e presa di mira dai graffitari. E’ la centralissima via Bonomi, come ci spiega il residente, Federico Berni
Respinta la richiesta degli arresti domiciliari
Una strada fantasma
Prisciandaro resta in carcere
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esta in carcere Marco Prisciandaro, il geometra del Comune di Carpi arrestato con l’accusa di aver truccato appalti pubblici. Il giudice per le indagini preliminari Domenico Truppa ha infatti respinto la richiesta dei domiciliari avanzata dalla difesa. Sulla faccenda il sindaco Enrico Campedelli ha detto di auspicare “che si arrivi in tempi brevi all’accertamento dei fatti che gli vengono imputati. Manteniamo la massima fiducia nella Magistratura e, nel caso le accuse venissero provate, la Giunta dovrebbe adottare misure per tutelare il buon nome dell’Amministrazione. Il dipendente aveva comunque un ruolo di basso livello e un’autonomia limitata, che si limitava all’affidamento diretto con gare informali per il ripristino urgente della segnaletica, un settore che vale ogni anno 50mila euro o anche meno in termini di risorse comunali investite. Abbiamo aperto un’indagine interna sulle procedure di assegnazione dei lavori e abbiamo trasferito il dipendente in un posto dove non aveva autonomia gestionale ed economica: abbiamo collaborato fornendo alla Magistratura tutta la documentazione richiesta, che ci è stata restituita senza che siano stati mossi rilievi a carico del Comune”.
personale e una diversa modalità di erogazione del servizio. Come spesso accade, i farraginosi tempi della pubblica amministrazione non collimano con quelli della cittadinanza: “da una settimana a questa parte - conclude l’assessore Cinzia Caruso - abbiamo spostato una persona dallo sportello per fare da filtro in sala di attesa. In questo modo cerchiamo di indirizzare gli utenti al servizio giusto, ottimizzando così i tempi di attesa. Valuteremo poi se rendere stabile tale figura e dare continuità a questa sperimentazione, per rendere il servizio maggiormente funzionale”. La posizione della Giunta è molto chiara: il servizio reso alla cittadinanza dai Servizi Demografici è prioritario, ma allora perchè la necessità di riorganizzazione - che contemplerebbe, considerato il blocco delle assunzione, una maggiore mobilità interna - invocata da tempo dalla squadra Campedelli continua a cadere nel vuoto? Evidentemente il quadro dirigenziale, fino a questo momento, ha sottovalutato il carico di lavoro in capo all’Anagrafe. E, a rimetterci, sono - tanto per cambiare - i cittadini. Jessica Bianchi
Federico Berni
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n genere i fantasmi vagano di notte, per corridoi bui, seguiti dallo sferragliare di catene e dall’agitarsi del classico lenzuolo bianco. A Carpi no. A Carpi, i fantasmi, stanno fermi, da anni. E’ il caso raccontatoci da Federico Berni, che risiede in via Ivanoe Bonomi: una strada fantasma. “Ci siamo trasferiti qui nel 2004 – racconta – e da allora ho inoltrato diverse segnalazioni sia all’Ufficio Toponomastica del Comune di Carpi che alla Polizia Municipale, ma non è mai cambiato nulla”. Il fatto è che chi di dovere non si è mai preoccupato di apporre la targa con il nome della via. Trattandosi di un senso unico, che da via Garagnani conduce all’interno del centro storico e dal momento che la targa arrecante il nome dell’insigne statista risorgimentale manca all’altezza dell’unico imbocco percorribile, i disagi si molti-
plicano. “Se deve venire una persona da fuori città, o si dota di un navigatore satellitare oppure rischia di perdersi. Pensate che siamo costretti a indicare come riferimento il
bar Madera - che si trova esattamente di fianco all’imbocco della strada – per facilitare la ricerca”, continua Berni. Vuoi il voltone che ne sovrasta l’ingresso, che la fa sembra-
re quasi una strada privata, vuoi perché effettivamente è un po’ nascosta alla vista, anche chi conosce la città può avere difficoltà a trovarla. “Le mie non sono state le uniche segnalazioni, altri residenti hanno chiesto più volte che il problema venga risolto. Il mio ultimo tentativo risale a un paio di anni fa, ma altri ne feci nel 2005 e ancora l’anno prima”. Per chi abita in zona, a questo ‘inconveniente’si ag-
giunge poi l’incubo dei graffitari: “abbiamo individuato una banda di ragazzini che nottetempo viene a imbrattare gli edifici adiacenti alle vie Bonomi, Mazzali ed Einaudi, rovinando case nuove e strutture pubbliche come la centralina dell’elettricità. E’ una cosa intollerabile – denuncia Federico Berni – basti pensare che sono addirittura saliti su una tettoia per dipingere i muri in alto. Ci vorrebbe una telecamera come in altre parti della città”. Per il Comune risponde l’assessore alla viabilità CarmeloAlberto D’Addese. “Sul problema della targa della via, va data un’immediata risposta ai cittadini e mi stupisco che non sia già stato fatto. Mi attiverò personalmente per una rapida soluzione”. Sul tema vandali invece, l’assessore non esclude che la videosorveglianza possa estendersi: “il nostro obiettivo è quello di arrivare a coprire tutto il centro, compatibilmente coi fondi disponibili. Personalmente apprezzo molto i writers che esprimono la loro creatività negli spazi consentiti, ma i graffiti selvaggi hanno un costo inaccettabile per la collettività nel suo insieme e con i nostri mezzi cerchiamo di sanzionarli”. Marcello Marchesini
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in 150 hanno firmato una petizione per denunciare la manzanza di controlli sistematici da parte delle Forze dell’Ordine e dell’ispettorato del lavoro nelle numerose attività gestite da cinesi che sono sorte in città
“Chiediamo regole uguali per tutti” A d oggi ha raccolto circa 150 firme la petizione nata per tentare di contrastare l’aumento incontrollato di attività cinesi in città, dai saloni di parrucchieri ai bar, agli esercizi commerciali... “Attività che non sono sottoposte a controlli approfonditi e sistematici da parte delle Forze dell’Ordine o dell’ispettorato del lavoro”. Parole e accuse forti quelle usate da Stefano Stradi nella sua battaglia. Collaboratore di una ditta di prodotti per la sicurezza e le certificazioni, girando per le aziende, racconta di registrare da diverso tempo un malcontento crescente. “C’è preoccupazione – dichiara Stradi - perché se alla crisi economica si aggiunge il rischio che vi sia chi trae un vantaggio concorrenziale non rispettando le regole, allora la prospettiva diventa nera”. L’obiettivo che si è dato è quello di arrivare almeno alle 500 firme per poi, una volta ottenute, presentarle in Comune. “Ritengo che l’Amministrazione Comunale si debba impe-
Bianca Pedroni
gnare di più sul tema, sinora sottovalutato, poichè è molto importante. Ho scritto due volte al sindaco chiedendogli di pronunciarsi, ma non ho mai ottenuto risposta. Il vicesindaco invece mi ha detto di non ritenerlo un problema reale”. A Stradi invece piacerebbe avere l’appoggio della politica: “la necessità di tutelare le imprese che lavorano onestamente è patrimonio di tutti e, quindi, la mia campagna
Francesca Bellesia
è nata senza alcun cappello politico. Chiunque voglia darmi una mano è benvenuto”. Ma questa concorrenza sleale esiste veramente? Abbiamo chiesto il parere dei parrucchieri di Carpi, un anno dopo. Stando alle parole della maggioranza degli intervistati, poco o nulla sembra cambiato, se non in peggio. “Com’è possibile che alcune attività riescano ad andare avanti con prezzi così bassi, se i costi fissi sono gli stessi per tutti?” si chiede Bianca Pedroni dal suo salone in viale Carducci, raccontando di averle provate tutte. “Abbiamo tentato di lanciare dei prezzi promozionali, molto bassi, competitivi anche con quelli dei saloni cinesi. La gente è venuta ma, finita la promozione, ne sono rimasti pochi. E ripeto, a mio avviso, quelle non sono somme sostenibili sul lungo periodo”. Per di più Bianca sostiene di aver visto anche qualche cliente che, dopo aver provato un salone ‘low cost’, indubbiamente allettato dall’idea di poter risparmiare, è tornato da lei
Monica Pratissoli
con i capelli rovinati. Come Bianca, anche Francesca Bellesia, titolare da un paio d’anni del salone 3B acconciature, in Piazzale Ramazzini, non si capacita: “ho firmato la petizione perché credo che la concorrenza sia sacrosanta, ma con regole uguali per tutti. Com’è possibile pagare affitto, dipendenti e prodotti proponendo prezzi a dir poco stracciati?”. Per onor di cronaca,
tra i professionisti abbiamo incontrato una persona che, scegliendo di rimanere anonima, ritiene si tratti di un falso problema. “Si vuole a tutti i costi dare a qualcuno la colpa della crisi, ma non penso dipenda dai cinesi”. I più concordano però con Monica Pratissoli, nel campo da 16 anni, che riporta la sua esperienza. “Per 4 anni ho insegnato in un centro tecnico a Bologna, frequentato da persone di ogni nazionalità, ma non ho mai visto un cinese. Lo scorso anno ho avuto tre controlli della Finanza, ed è sacrosanto, ma dev’essere così per tutti, altrimenti è come giocare a calcio contro una squadra che segue le regole del basket. Non si tratta di italiani, cinesi, indiani o qualsiasi altra nazionalità. Qui il punto sono le regole e il loro rispetto: o tutti o nessuno”. Marcello Marchesini
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A Oslo per un importante progetto di ricerca sulla purificazione delle acque: è l’esperienza che sta vivendo la 23enne carpigiana Laura Paltrinieri, già laureata in Chimica e prossima alla laurea specialistica
Una chimica nel paese dei fiordi O slo è la città in cui visse Odd Hassell, Premio Nobel per la Chimica nel 1969, ed è anche la città in cui si trova dallo scorso 6 luglio una giovane e brillante laureata in Chimica, la carpigiana Laura Paltrinieri, classe 1988. Dopo la laurea triennale in Chimica, conseguita con il massimo dei voti presso l’Università di Bologna, Laura sta ultimando anche la Laurea Specialistica, ed è proprio la sua tesi ad averla portata tra i fiordi norvegesi. “La mia tesi - racconta Laura - rientra nel progetto Nefele nell’ambito del trattamento e della purificazione delle acque. Si tratta di un piano finanziato dalla Comunità Europea che prevede diversi partners tra cui Aquateam, l’azienda dove lavoro a Oslo. E’ stata la mia professoressa di Chimica dei Polimeri a propormi di entrare a far parte del team di ricerca e ho colto l’invito con grande entusiasmo. L’obiettivo del progetto riguarda lo sviluppo e la progettazione di nuovi materiali per la filtrazione e la depurazione dell’acqua potabile. Come gruppo di ricerca di polimeri dell’Università di Bologna, ci occupiamo della progettazione di membrane con nanofibre per la filtrazione, mentre l’azienda in cui sto lavorando adesso, si occupa prevalentemente della parte riguardante i test”. Laura ha avuto l’opportunità di aderire al progetto internazionale su cui sta scrivendo la tesi grazie a una borsa di studio che è riuscita a ottenere qualche mese fa. “Ho fatto richiesta per la borsa di studio a febbraio - spiega Laura - quando è stato pubblicato il bando dalla Facoltà di Scienze Matematiche e Fisiche di Bologna. Sapevo che non sarebbe stato facile essere selezionata dal momento che vi erano solo 10 posti disponibili, e che i criteri di selezione erano piuttosto rigidi, soprattutto in relazione dell’entità
Laura Paltrinieri
piuttosto elevata della borsa di studio: 1.500 euro per due mesi di permanenza all’estero. Per poter partecipare occorreva innanzitutto essere in pari con gli esami, avere una media dei voti non inferiore a 28/30esimi e anche il voto della laurea triennale incideva in una certa misura. In ogni caso il fattore determinante ai fini della selezione era la qualità e l’importanza del progetto che si intendeva realizzare. Io ho presentato il progetto a cui avevo già iniziato a lavorare con la mia professoressa chiedendo di finanziarlo e ce l’ho fatta! Sono consapevole di avere solo 23 anni e so che è proprio a questa età che occorre mettersi in gioco e sfruttare al massimo tutte le occasioni che si presentano. Soprattutto in questo momento di crisi, credo sia importante che ognuno di noi individui i propri talenti e decida di investire ogni energia per metterli a frutto”. Per Laura, che si è ritrovata in una realtà urbana completamente nuo-
va, le giornate trascorrono a pieno ritmo: “lavoro dalle 8 alle 16.30 e condivido l’appartamento con altre due ragazze più o meno della mia età! Mi trovo molto bene con loro, e in generale mi sono ambientata rapidamente. Unica stranezza: fino a mezzanotte c’è ancora luce. Infatti qui, da maggio all’inizio di agosto, si può godere di ben 19 ore di sole. Per quanto riguarda l’ambiente di lavoro, l’aspetto più positivo che ho riscontrato è che vi è un’atmosfera molto rilassata e per nulla competitiva. Qui, quasi nessuno crede nel sistema classista in base al quale un superiore deve necessariamente mantenere un comportamento autorevole e una certa distanza, seppur sottile, dai suoi dipendenti: sono davvero tutti allo stesso livello. Non c’è arrivismo, e ciò forse anche in ragione degli stipendi che, in generale, sono molto alti e senza enormi divari”. La capitale norvegese “una città verde e pulita, in cui si vive bene
e che consiglierei a tutti di visitare almeno una volta nella vita. Ci sono dei paesaggi incantevoli e unici e un bellissimo porto molto caratteristico. Si mangia dell’ottimo salmone e le persone sono cordiali e disponibili ad aiutare chi non è del luogo. L’unica nota negativa è il costo della vita parecchio elevato, ma del resto è proporzionato agli stipendi che percepiscono. Proprio lo scorso weekend ho fatto due gite insieme alle amiche che ho conosciuto qui. Siamo partite con il battello da Oslo dirette a Drobak dove su una collina, dalla quale è possibile ammirare l’oceano, si trovano il villaggio e la casa di Babbo Natale. Il villaggio è davvero suggestivo anche adesso che non c’è la neve: ci sono i cartelli che avvertono il possibile passaggio di folletti, le loro casette in legno bianco e poi, ovviamente, c’è anche la celebre abitazione di Babbo Natale con tanto di cassetta postale dove tutti i bambini, prima di Natale, vanno a
lasciare la loro letterina con la lista dei doni che vorrebbero trovare sotto l’albero. E poi, dopo questa bella escursione siamo andati a fare una gita in montagna vicino a Oslo, dove è possibile vedere e provare il trampolino da sci più alto di tutto il Paese”. La Norvegia pare non risentire della crisi economica che sta attanagliando il resto del mondo: “a Oslo - dichiara Laura la crisi non si avverte. Solo il tasso di disoccupazione è aumentato sfiorando la soglia del 6%, ma in confronto ai numeri che contraddistinguono il resto dell’Europa e gli Stati Uniti, è davvero una percentuale molto bassa. Per quanto concerne gli aspetti politici, qui il sistema è molto più ordinato ed efficiente rispetto all’Italia. Si pagano molte tasse, dal 45% al 55% del proprio reddito, ma poi lo Stato restituisce gran parte di esse in termini di servizi e sussidi offerti ai cittadini. Ad esempio l’università è completamente gratuita per tutti, e inoltre ci sono molti incentivi per le famiglie. Tutte le neomamme hanno diritto a un anno di maternità totalmente pagato dallo Stato”. Laura, che rientrerà a Carpi a settembre e, a ottobre, sarà incoronata con la seconda corona d’alloro, l’ultima e la più importante, quella della Laurea Magistrale, sta ancora riflettendo sul proprio futuro. “Al momento - dichiara - sto valutando se continuare la carriera accademica, ma ancora non ho deciso nulla e non escludo nemmeno la possibilità di tornare all’estero”. Qualsiasi sarà la strada che intraprenderà Laura, la sua esperienza rende ancora una volta evidente il grande patrimonio di giovani brillanti di cui il nostro Paese può farsi vanto nel mondo. Valorizzarli come meritano, probabilmente, rappresenterebbe l’inizio della rinascita economica dell’Italia. Chiara Sorrentino
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er cercare di esorcizzare la paura e superare il momento di angoscia legato ai terremoti di maggio, il Circolo CarpiVela, che riunisce numerosi amanti della navigazione a vela ed è presieduto dallo skipper Giovanni Cavalli, riconferma la più importante iniziativa turistica e amatoriale dell’estate: la traversata in catamarano e su una grande barca a vela dalle coste flegree al Cilento. Una vera chicca per gli amanti di questa specialità. “Per gli appassionati di vela e gli amanti della natura, del silenzio del mare rotto soltanto dal rumore delle onde e dal vento che muove le vele, una crociera in mare aperto è il massimo. Giorni e notti di navigazione, sotto il sole e le stelle, in condizioni di assoluta sicurezza e tranquillità, garantite dalla presenza a bordo di guide e skipper professionali, rappresentano una vacanza davvero unica nel suo genere”, ha commentato Giovanni Cavalli. Ma di cosa si tratta? “Resteremo in mare dall’11 al 25 agosto - spiega ancora lo skipper - con partenza da Procida e soste, nei giorni seguenti, sulle isole di Ventotene, Ponza e Ischia per terminare la prima settimana a Capri. Per chi vorrà proseguire la traversata per un’altra settimana, si partirà per la costa amalfitana con soste a Positano e Amalfi,
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L’Angolo di Cesare Pradella Il mare per guarire dalla paura
si proseguirà alla volta del Cilento, con soste sulle spiagge di Agropoli e Palinuro e, infine, si giungerà nuovamente a Procida, con una navigata finale in notturna”. E la sistemazione ‘alberghiera’ a bordo? “Mettiamo a disposizione quattro cabine matrimoniali con due bagni sul catamarano e due cabine matrimoniali e una seconda cabina con quattro posti letto e i relativi bagni sul monoscafo, quindi si viaggerà in condizioni di grande comfort e comodità”. Ma come nasce l’idea di
Giovanni Cavalli
un club nautico a Carpi? “Come ho già spiegato in una precedente intervista a Tempo, tutto nacque nel 1986 quando organizzammo tra amici una traversata in barca a vela, da Cervia alle coste della Croazia, esperienza che ripetemmo qualche anno dopo con grande soddisfazione e così decidemmo di dar vita, in sei appassionati, a un club di vela. Oltre a me c’erano Massimo Artioli, Michele Boccaletti, Stefano Boccolari, Serena Tirelli e Massimo Bellodi. Ora siamo in cinquanta soci e tutti hanno la possibilità di
conseguire la patente nautica in collaborazione con la Scuola Soldati di Ravenna, mentre il nostro Circolo assicura serate di approfondimento, di studio e di uscite in mare propedeutiche al conseguimento della patente. E non è necessario possedere una barca per diventare soci. Abbiamo un rapporto di collaborazione con due società di noleggio a Malcesine e a La Spezia dove accompagniamo quanti vogliono avvicinarsi per la prima volta alla vela a prezzi contenuti e in condizioni di sicurezza, grazie al soste-
gno di due partner preziosi: l’Agenzia Viaggi Voler Volare e Zetech. Lo scorso anno – aggiunge Cavalli - abbiamo realizzato un’altra iniziativa che ha avuto grande successo: una ‘sail & cook’ con venti allievi della Scuola alberghiera Nazareno di Carpi, esperienza che ripeteremo in settembre. Si tratta di una veleggiata nel golfo di Portovenere con finale a tavola per gustare un pasto preparato nel porticciolo Le Grazie dagli stessi allievi che prima si sono cimentati nella veleggiata”. Per info: www.carpivela.it.
Consegnati i premi della sottoscrizione a sostegno della Festa del Patrono 2012
Ecco i nomi dei vincitori
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onsegnati i premi della sottoscrizione a sostegno della Festa del Patrono 2012. Il 1° premio (biglietto numero 5.573) un weekend per due persone a Praga offerto da Moda Viaggi è stato vinto dalla signora Tusberti. Il 2° premio (biglietto numero 6.514) un Kit Eco Casa Sicura offerto da Zetech è stato vinto da Gloria Campolongo. Il 3° premio (biglietto numero 7.604) un Kit Eco Casa Sicura offerto da Zetech è stato vinto da Fabrizio Farolfi. Il 4° premio (biglietto numero 9.604) un servizio di posate offerto da La Casalinga è stato vinto da Ugo Dodi. Il 5° premio (biglietto numero 4.059) un prosciutto offerto dal Comitato del Patrono è stato vinto da Raul Gabrieli. Il 6° premio (biglietto numero 1.398) un buono spesa offerto da Geox è stato vinto dal signor Lodi.
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utriamo purtroppo il forte sospetto – quasi la certezza – che la storia che stiamo per raccontare rappresenti soltanto uno dei tanti episodi di difficoltà che, da qualche anno, un numero sempre crescente di persone si trova costretto a vivere suo malgrado. Riccardo Viele vive a Carpi da 12 anni. Ad oggi abita, con la moglie Irina e i due figli Maria e Matteo, in via Paolo Guaitoli. Si è rivolto a noi per lanciare un drammatico appello. “Dal 2008 sono disoccupato. Mi sono arrangiato con dei lavoretti occasionali, ma non bastano. Ho debiti con la banca e le finanziarie e da tre mesi non riesco neppure a pagare l’affitto”. Riccardo è imbianchino e fino a quattro anni fa ha sempre lavorato. “Non nascondo che sino al 2006 ricevevo chiamate da ogni parte”. Poi, pian piano, la ditta per la quale lavorava è andata in crisi e lentamente - ma inesorabilmente - il lavoro è venuto meno. “Sono iscritto alle liste di collocamento, avrò fatto una ventina di colloqui, ma mi viene puntualmente risposto che sono troppo vecchio. Dal momento che la mia compagna, sarta, si trova nella stessa situazione, se riesco ancora ad andare avanti è solo grazie all’aiuto della Caritas, che mi dà qualcosa da mangiare, e dei Servi-
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na vacanza per tutti: è questo lo slogan del progetto di turismo di sollievo, promosso dalla Fondazione Casa del Volontariato – in collaborazione con Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer, Unione Sportiva Hanicap Carpi, Associazione per la Lotta all’Ictus Cerebrale, Associazioni Amici delle Case Protette delle Terre d’Argine, Comitato comunale soggiorni anziani, Gruppo Parkinson e Amici del cuore – e che ha consentito a 26 anziani, per la maggior parte coppie in cui uno dei due coniugi è parzialmente non autosufficiente, di trascorrere 14 giorni presso la Casa Vacanze Mare e Verde, una struttura attrezzata per la ricettività di portatori di handicap o anziani accompagnati, a Igea Marina. Il gruppo è stato accompagnato da quattro operatori socio-sanitari della Cooperativa Gestione Servizi (Co.Ge.Se) di Carpi che, al fine di garantire un’assistenza ad hoc, hanno preventivamente valutato le condizioni cliniche degli iscritti, attraverso un colloquio personalizzato. La volontà di attuare questo progetto
“Non voglio assistenza, voglio soltanto lavorare. Qualsiasi lavoro. Che deve succedere perché qualcuno si accorga di me, mi devo ammazzare? Pensate mi piaccia a 48 anni chiedere la carità? Questa è una vergogna per me”. A lanciare il drammatico appello è il carpigiano d’adozione Riccardo Viele
“Qualcuno mi aiuti” Riccardo Viele
zi Sociali, che mi danno 2 o 300 euro per pagare le bollette. Ma non sono soluzioni definitive, dopo un mese mi ritrovo punto e a capo”. Riccardo è disperato, ma oltre allo sconforto, quel che inizia a farsi avanti è una grande rabbia,
rabbia nei confronti di una situazione che non riesce a comprendere. “La mia preoccupazione più grande sono i miei bambini, perché ho paura che un giorno o l’altro me li tolgano. Prima di mettermi a fare la guerra, voglio chiedere allo Stato,
al Comune, a chiunque possa rispondere: cosa devo fare per lavorare, per dar da mangiare alla mia famiglia e pagare i debiti? E’ assurdo avere ancora la forza e la voglia di essere utile, ed essere invece costretti a stare a casa e vivere di carità. E’ una cosa degradante”. Nonostante la situazione difficile, lo sguardo e il contegno di Riccardo esprimono ancora tutta la fierezza e la dignità di chi è sempre stato abituato a cavarsela da solo, dell’emigrante al quale non mancano la voglia di ‘faticare’ per guadagnarsi onestamente il pane quotidiano.
“Cosa deve succedere perché qualcuno si accorga di me, mi devo ammazzare? Pensate mi piaccia a 48 anni chiedere la carità? Questa è una vergogna”.
“Quando ho avuto il primo sfratto, e mi sono presentato dall’assistente sociale con mia moglie e il bambino in braccio, mi è stato risposto di andare a dormire in macchina, perché c’era tanta gente nella mia stessa situazione ”.
Malauguratamente però, da qualche tempo, sembra che questi requisiti non siano più sufficienti: “non voglio assistenza, voglio soltanto lavorare. Qualsiasi lavoro. Perché non posso farlo? E’ un punto interrogativo che mi pongo da quando sono nato, e ancora non sono riuscito a capire come fun-
ziona”, commenta con un sarcasmo molto amaro. Alla vergogna di dover chiedere un aiuto, si aggiunge a volte l’insensibilità incomprensibile delle istituzioni. “Quando ho avuto il primo sfratto e mi sono presentato dall’assistente sociale con mia moglie e il bambino in braccio, mi è stato risposto di andare a dormire in macchina, perché c’era tanta gente nella mia situazione e non avrebbero potuto fare niente per me. Allora sono rimasto molto calmo, ma quando ti senti rivolgere parole di questo genere ti viene voglia di uscire di testa. Prima o poi si scoppia”. A questo punto Riccardo non sa più cosa fare. “Che deve succedere perché qualcuno si accorga di me, mi devo ammazzare come fa tanta altra gente? Quando succedono cose del genere si sente commentare: ‘Poveretto, è impazzito’, senza chiedersi cosa spinge le persone a compiere gesti così estremi. Dietro a tanti episodi di cronaca nera c’è un percorso di solitudine e di mancato aiuto. Pensate mi piaccia a 48 anni chiedere la carità? Questa è una vergogna per me”. La speranza è che, attraverso il suo appello, Riccardo possa trovare qualcuno in grado di dargli la possibilità di tornare a vivere del sudore della sua fronte. Marcello Marchesini
Soddisfazione per il progetto di turismo di sollievo, promosso dalla Fondazione Casa del Volontariato tenutosi dal 25 giugno al 9 luglio
Una vacanza per tutti
nasce dalla consapevolezza di come quello estivo sia da sempre un periodo critico per le famiglie che hanno al proprio interno un malato cronico. Con Una vacanza per tutti la Fondazione Casa del Volontariato si è posta l’obiettivo di organizzare un soggiorno di vacanza per anziani parzialmente non autosufficienti e i loro accompagnatori. Oltre ai benefici del soggiorno marittimo, sono stati verificati
svariati altri effetti positivi: la possibilità, per il malato e il suo familiare, di uscire dall’isolamento, di socializzare con persone che vivono esperienze simili, di mutare ritmi e attività della giornata, ricevere stimoli ricreativi e conviviali, creare una nuova rete di contatti sociali. Al ritorno racconta l’esperienza la responsabile di Co.Ge.Se, Gianna Morselli: “alzavamo gli anziani alle 7 di mattina,
provvedendo poi alla loro igiene e facendo poi colazione tutti insieme. Alle nove eravamo in spiaggia. A mezzogiorno iniziavamo a prepararli per il pranzo, mentre dalle 14.30 alle 16 c’era il riposo pomeridiano, finito il quale si tornava al mare. Alle 18 iniziavano le docce e, intorno alle 19.30, si cenava. Alla sera si stava in compagnia, facendo giochi di gruppo e chiacchierando. Tra le coppie erano
soprattutto i mariti quelli autosufficienti, per loro questi giorni di pausa hanno rappresentato momenti di riposo e ristoro, nel corso dei quali sono riusciti a far
gruppo, a ricaricarsi e stringere nuove amicizie. Il vero problema è stato il ritorno, perché nessuno di loro se ne sarebbe più voluto andare via”.
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Il carpigiano Paolo Balestrazzi, insieme agli amici Paolo Barbon e Cristiano Masi sono ai nastri di partenza. La loro avventura in sella alla due ruote, da Torino a Siviglia, per dire no ai massacri delle corride e delle perreras sta per iniziare
Bike fot Pets: una marcia per la vita L
’adrenalina è alle stelle, dopo tanto lavoro, l’avventura sta finalmente per iniziare. Il progetto Bike fot Pets, vera e propria marcia per la vita su due ruote, è stato ideato da tre amici, uniti dalla passione per la bicicletta e dall’amore per gli animali. I tre sono il 49enne carpigiano Paolo Balestrazzi, il torinese Paolo Barbon e il pistoiese Cristiano Masi. Il loro obiettivo? Togliere il velo e squarciare la cortina di silenzio che si erge su due sanguinose piaghe della cultura spagnola: i massacri delle corride e delle perreras (canili), lager sovraffollati, sudici e dotati di forni crematori, di fatto anticamere di morte. Dopo un incontro a Milano, il 4 agosto, nella cornice di Palazzo Isimbardi, per raccontare alla gente in cosa consiste questa maratona, lunga oltre 2mila chilometri, i tre partiranno da Torino, l’11 agosto. “2.200 chilometri - ci racconta Paolo Balestrazzi - da Torino a Siviglia, per cercare di sensibilizzare l’opinione pubblica. Abbiamo già
di agosto Paolo Barbon, Cristiano Masi e Paolo Balestrazzi, pedaleranno attraverso Italia, Francia e Spagna, portando avanti il loro sogno di una società più evoluta, dove animali e umani hanno gli stessi diritti, purtroppo per ora è solo un sogno, il loro e il nostro. “Questa avventura - resa possibile anche grazie al contributo di Cicli Sopra-
Paolo Balestrazzi e a lato Harriet
in programma varie tappe in Francia dove, insieme ad alcune organizzazioni animaliste del luogo, organizzeremo sit in di protesta contro corride e perreras. La Spagna per ora non si sta dimostrando sensibile alla nostra marcia ma noi non molliamo, nella speranza di portare più persone possibili a conoscenza di queste tristi realtà. Una volta giunti a destinazione poi, final-
mente, potremo recuperare Hariett, il cane simbolo che abbiamo strappato da morte certa nella perrera di Sevilla”. C’e’ chi, coltivando il sogno delle ferie per tutto l’anno, segna sul calendario i giorni e risparmia ogni spicciolo per godersi la propria meritata vacanza. C’e chi, invece, rincorre un sogno tutta la vita. Pedalare sotto il sole, con l’aria calda che
taglia la faccia, con l’asfalto bollente che trasuda odore di catrame per cercare di sensibilizzare quante più persone possibile nei confronti della vergognosa realtà delle perreras spagnole e della tauromachia. Sotto il sole
ni, Asa e Vitamin Store - è nata per denunciare le carneficine legalizzate che, quotidianamente, si consumano in Spagna, - continua Paolo - un paese che, pur facendo parte della Comunità europea, non muove un dito per fermare le torture perpetrate nei confronti degli animali. Violenze che si consumano nel silenzio e nel disinteresse generali”. Ma come può considerarsi evoluta e civile una società che fa della brutalità sugli animali uno spettacolo di intrattenimento? Un interrogativo a cui i nostri tre ciclisti rispondono all’unisono: “dopo la nostra marcia, speriamo che molti acquisiscano una nuova sensibilità, all’insegna del rispetto verso gli animali e di condanna nei confronti di chi, al contrario, li mercifica, li sfrutta e li uccide senza alcuna pietà”. Jessica Bianchi
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E
’passato ormai un anno dalla nascita di FaceGlass, la bacheca affissa sulla vetrina dell’edicola Athena al civico 11, di Piazza Garibaldi dove chiunque può scrivere il proprio pensiero e condividerlo immediatamente con gli altri carpigiani. L’idea di Graziella Spinelli, titolare dell’edicola, era quella di offrire un luogo di ritrovo e di libera espressione alla comunità in una forma decisamente originale e, in soli 12 mesi di vita, l’iniziativa ha già ottenuto una larga adesione. Evidentemente la scelta del nome FaceGlass allude al popolarissimo social network Facebook, ma qui non si tratta di una comunicazione virtuale, bensì di un ritorno al concetto di agorà che lascia spazio all’incontro reale nel cuore della città e alla condivisione libera di idee e pensieri. “Inizialmente - racconta Graziella Spinelli - non davo titoli o input per la riflessione, quindi FaceGlass sostanzialmente era una lavagnetta in
Un anno fa nasceva Faceglass - Pensieri in movimento, la bacheca pubblica dell’edicola di Graziella Spinelli al civico 11 di Piazza Garibaldi. Per festeggiare, venerdì 10 agosto a partire dalle 19,30 aperitivo per tutti, in collaborazione con il Bar Roberta
Buon compleanno Faceglass
Graziella Spinelli
cui si poteva imprimere il proprio pensiero impellente relativamente agli argomenti più disparati. Successivamente però ho pensato che fosse più interessante offrire degli spunti di riflessione di partenza per far nascere dei confronti fra le persone e stimolare lo scambio di idee. A partire dalle classiche domande universali del tipo“cos’è l’amore?”, “esiste il destino?” o ancora “qual è il significato della vita?, sino ad arrivare all’attualità con “cosa pensate dell’euro?” ma anche “come vivete la crisi?” si sono accese delle belle discussioni con un susseguirsi di botta e risposta tra un carpigiano e l’altro. Lo scopo di FaceGlass è proprio quello di essere un luogo di ritrovo e di confronto, dove
dare risalto alle diverse opinioni della gente relativamente a uno stesso argomento, e capire in maniera diretta e senza filtri come la pensano i carpigiani”. Questi pensieri veloci ed estemporanei, e che proprio per questo racchiudono in maniera pura lo stato d’animo dei carpigiani, vengono progressivamente raccolti da Graziella in piccole brochure che sono in vendita presso l’edicola al costo di 5 euro. Sinora sono state pubblicate e messe in vendita le prime due raccolte e, a fine autunno, uscirà anche il terzo numero che conterrà i pensieri, le sensazioni e le paure dei carpigiani riguardo al terremoto. E in questa condivisione spontanea di parole, anche Graziella ov-
viamente ha espresso un suo pensiero: “auguro a tutti che questo libretto possa essere uno spunto di riflessione e un punto di partenza per se stessi e mai di arrivo”. E come per ogni compleanno che si rispetti, anche per FaceGlass sarà organizzata una festa. Infatti, per celebrare il primo anno di vita del suo progetto, Graziella Spinelli ha deciso di dar vita, venerdì 10 agosto, a partire dalle 19,30, a un frizzante aperitivo in collaborazione con il Bar Roberta, dove saranno offerti gustosi stuzzichini. Ennesima occasione per condividere, ancora una volta, le proprie idee e le proprie opinioni sull’ormai celebre lavagnetta dell’edicola. Chiara Sorrentino
Il presidente del Consiglio Comunale di Carpi, Giovanni Taurasi, ha partecipato alla stesura del Dizionario dell’antifascismo modenese. due poderosi volumi, per un totale di oltre mille pagine
L’antifascismo dalla a alla zeta I
l presidente del Consiglio Comunale di Carpi, Giovanni Taurasi, ha partecipato alla stesura del Dizionario dell’antifascismo modenese, due poderosi volumi, per un totale di oltre mille pagine, 520 biografie, 286 voci tematiche, cronologia comparata, inserti fotografici, elenco degli antifascisti modenesi schedati dalla polizia, tabelle e dati elettorali. Taurasi qual è il progetto dal quale è scaturita questa pubblicazione? “Il Dizionario dell’antifascismo modenese nasce da un progetto di ricerca collettivo promosso dall’Istituto Storico di Modena e avviato con un convegno nazionale nel 2005, i cui atti sono stati pubblicati l’anno successivo nel volume Sotto il regime. Problemi, metodi e strumenti per lo studio dell’antifascismo (curato da me, Giuliano Albarani e Amedeo Osti Guerrazzi). Al convegno parteciparono i maggiori studiosi italiani dell’antifascismo, inteso come forma di dissenso negli Anni Venti e Trenta della dittatura, prima della lotta di Resistenza del 1943-1945. Il dizionario è l’ultima tappa di questo percorso durato 7 anni, che si è sostanziato in diverse pubblicazioni, iniziative, mostre e, infine, nel ponderoso dizionario che ha coinvolto una cinquantina di studiosi e che è composto da due volumi di grande formato in cofanetto, per un totale di oltre mille pagine, 520 biografie, 286 voci tematiche, cronologia comparata, inserti fotografici, elenco degli an-
tifascisti modenesi schedati dalla polizia, tabelle e dati elettorali”. Di che argomenti si è occupato nello specifico? “Ho redatto una parte delle voci e sono tra i curatori - insieme ad Amedeo Osti Guerrazzi e Paolo Trionfini - del volume del dizionario i cui lemmi riguardano la parte tematica - movimenti, fonti, comuni, fatti, fenomeni... mentre la parte biografica è stata curata da Marika Losi, Fabio Montella e Claudio Silingardi”. Quando si intraprende un viaggio è facile tornare con qualche scoperta effettuata durante il cammino. Qual è stata la vostra? “In primo luogo che negli anni cosiddetti del consenso, quando il regime riusciva ancora a riempire le piazze, attraverso un mix di azioni repressive e di controllo del consenso, insomma col bastone e la carota, gli antifascisti schedati o controllati dalla polizia fascista erano sì una minoranza, ma molto più cospicua di quanto emerso dalle ricerche precedenti. Il fenomeno dell’opposizione alla dittatura era, insomma, molto più diffuso”. L’elemento più interessante di cui si è occupato? “Gli antifascisti diffondevano clandestinamente giornali e volantini contrari al regime, facevano circolare di nascosto documenti, realizzavano, nottetempo, scritte sui muri contro il fascismo o appendevano drappi rossi su alberi,
Giovanni Taurasi
pali e municipi per inneggiare al socialismo. Tutto ciò rischiando la galera. Ma le storie che mi hanno personalmente interessato di più sono quelle delle persone comuni, che esprimevano il loro dissenso anche in forme e modi non prettamente politici. Ad esempio, il fascismo vietava di celebrare il 1° maggio, ma le famiglie socialiste si radunavano nelle corti di campagna a mangiare quel giorno i tortellini, indossando fazzoletti rossi. Se i fascisti li trovavano, volavano manganellate o venivano denunciati, ma la tradizione del 1° maggio rimase viva nelle campagne. Oppure penso ai
giovani dell’Azione cattolica, che si rifiutarono di togliere il distintivo dell’associazione, sapendo dell’irritazione che scatenava nei fascisti quel simbolo. O infine alle barzellette sul Duce: chi le raccontava finiva al confino, ma nelle bettole di periferia, tra amici, si continuava a raccontarle, rischiando di essere denunciati”. Qual è la peculiarità di quest’opera? “Direi più che altro che il dizionario colma un vuoto. La memoria dell’antifascismo storico, degli Anni Venti e Trenta, è stata in qualche modo oscurata da quella più epica della lotta di Resisten-
za successiva all’8 settembre 1943. Si conoscono molte storie di partigiani che hanno imbracciato le armi per combattere fascisti e nazisti. Si sa molto meno di coloro che avevano cominciato a contrastare il fascismo ancor prima della Resistenza. Per dirla con Marx, usando le armi della critica, prima ancora che la critica delle armi”. C’era rivalità tra gli antifascisti modenesi a seconda della provenienza ideologica? “L’antifascismo ha avuto a volte momenti di convergenza, ma nel ventennio furono più numerosi quelli di divisione. Si può dire che abbia sconfitto il fascismo solo allorché riuscì a prevalere l’unità d’intenti. Quella stessa unità che ha fatto dell’antifascismo il fondamento democratico della nostra Costituzione”. Studio della storia: un terreno soggetto a continui aggiustamenti relativi a nuovi documenti, interpretazioni. Al contempo terreno scivoloso, camminando sul quale si corre altresì il pericolo di scivolare nel cosiddetto ‘revisionismo’. Come tenere in equilibrio la libertà della ricerca e il pericolo di fornire una interpretazione condizionata dal proprio retroterra ideologico? Cosa teme di più: l’ingessatura su un ‘mito’ - in questo caso la Resistenza - o una critica ‘interessata’? “Temo entrambe. Se fatta con rigore scientifico, non temo certamente la ricerca stori-
ca. Se invece l’obiettivo è scandalistico, allora fatico a definirla tale. Ho sempre pensato alla storia non come a un elenco di fatti, ma come un’interpretazione del passato. La ricerca storica deve perciò sempre essere revisionista, nel senso che deve porre al passato nuove domande o aggiornare le risposte a domande precedenti, in base a nuovi documenti emersi o nuove fonti. Altrimenti si tratterebbe di un processo statico. Il termine revisionista, usato spesso impropriamente, è fuorviante, soprattutto quando lo si utilizza per definire quei presunti storici che negano la realtà storica: ad esempio i negazionisti, che dicono che i campi di sterminio non sono mai esistiti. Ma il negazionismo non ha nulla a che fare con la ricerca storica e la verità. Le pubblicazioni di Giampaolo Pansa si basano in gran parte su ricerche condotte dalla rete degli Istituti storici della Resistenza, ovvero ricerche attutate con rigore da coloro che vengono tacciati di ideologismo proprio da alcuni Ultras di Pansa. Mi pare che gli ultimi residui di ideologismo in circolazione vadano cercati proprio tra questi ultimi”. Prossimo progetto? “Non saprei. Nella vita bisogna cambiare interessi ogni tanto. Ecco, se mi permette una battuta, dopo aver dedicato gli ultimi 15 alla storia del passato e aver confezionato una trentina di pubblicazioni, oravorrei dedicarmi alla storia del futuro”. Marcello Marchesini
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Libri
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da non perdere!
L’Isola degli infami di Roberto Bruni
Insieme per Rovereto: un’ancora di salvezza
a cura di Clarissa Martinelli
clarissa.martinelli@radiobruno.it
E
’ ambientato in un ipotetico 2100 il nuovo racconto fantastico del modenese Roberto Bruni (di professione titolare di un’attrezzata ditta di trattamenti per la depurazione delle acque, con la passione per la scrittura) L’isola degli infami, pubblicato da Editrice Nuovi Autori, che vede la contrapposizione canonica tra bene e male. 225 pagine di narrativa che trattano la complessa società attuale, mettendo a confronto due realtà diverse in continuo conflitto: il mondo dei ‘buoni’ con quello dei ‘cattivi’. Un romanzo ‘diverso’ e originale che può essere letto come un testo teatrale o come la trama di un film, ma con un forte coinvolgimento emotivo da parte del lettore grazie a un modo di scrivere semplice, senza inutili fronzoli letterari. In una sorta di panoramica dei pregi (pochi) e dei difetti (tanti) dell’uomo di oggi e della realtà sociale, economica e politica nella quale si trova a operare, l’autore si addentra in una valutazione di politica internazionale, oggi di grande attualità, come l’invadenza della Cina nell’economia dei paesi occidentali, “quella Cina che è riuscita a conciliare il Comunismo con l’economia di mercato e che, dopo aver acquisito le tecnologie più avanzate dall’America e dagli Stati europei, ci fa una concorrenza spietata producendo prodotti più economici dei nostri grazie a salari da fame dei loro dipendenti. I cinesi hanno capito, insomma, che possono conquistare il mondo non più con le armi, ma con la guerra commerciale condotta senza esclusione di colpi e nel più completo disprezzo per le regole e i rapporti internazionali”. Una lettura piacevole che ha il pregio di poter essere goduta a più livelli: può scorrere scenicamente davanti agli occhi del lettore come un’avventura della fantasia sulla lontana isola di Caraguera e può essere meditata come un’attenta critica del nostro mondo e del suo probabile futuro, offrendo al lettore lo spazio per commentare frodi fiscali e figure di efferati assassini. Prima di questo libro, Roberto Bruni aveva scritto un altro romanzo dal titolo Il mondo che verrà! Il mondo che verrà?, stampato da Artistica Grafica, una sorta di ipotesi fantasiosa del mondo del futuro e delle condizioni nelle quali l’uomo potrebbe prossimamente trovarsi a vivere.
di Cesare Pradella
U
na onlus costituita da cittadini terremotati può essere la strada per accelerare progetti post terremoto in una comunità? A Rovereto di Novi questa scelta sembra già dare buoni risultati. Insieme per Rovereto era un nome esistente, si chiamava così l’associazione che curava in particolare la sagra di fine agosto, famosa in tutta la provincia per i fuochi artificiali. Oggi, Insieme per Rovereto annovera anche Sant’Antonio in Mercadello, trasformandosi in un’associazione senza fini di lucro che ha l’obiettivo di accelerare i progetti di rinascità di una comunità che rischia seriamente di non poter sopravvivere. Molti i servizi essenziali mancanti: scuole, chiesa e il 55% di abitazioni risulta gravemente danneggiato e inagibile (circa 2.700 abitazioni). Alcuni commercianti, non senza difficoltà, si sono organizzati con container e casette per tentare di riprendere le proprie attività. La politica ha tempi lunghi, la burocrazia non fa sconti e, nel caso di Rovereto, va aggiunto un feeling non proprio eccezionale con il sindaco Luisa Turci (la prima assemblea pubblica, organizzata con grave ritardo, è stata decisamente infuocata e
la Turci è stata accusata da molti di inefficienza e di aver favorito soprattutto interventi su Novi di Modena). La rabbia, però, porta con sè tensioni e divisioni, il contrario di quanto è auspicabile in questa fase: l’idea della onlus è parsa a tutti un’ancora di salvezza anche per convogliare su progetti concreti la volontà di non essere passivi al cospetto di gravi ritardi. 500 roveretani hanno versato una quota di 5 euro e sottoscritto una tessera, il presidente nominato è Maurizio Bacchelli, oncologo e medico di famiglia, stimato e apprezzato dalla comunità (in passato è stato anche vicesindaco e assessore). E’ Bacchelli a presentarmi il progetto del Centro Servizi Polivalente (in foto) con l’entusiasmo di chi, in poco tempo e con grande efficienza, ha ottenuto uno straordinario risultato. Nella zona del campo sportivo entro la prossima primavera sorgerà una grande struttura permanente (360 mq) che ospiterà gli ambulatori
dei 5 medici e le loro segreterie, il centro prelievi che consentirà anche l’attività dell’Avis, il Cup, l’Anagrafe e altri uffici comunali. Nulla di temporaneo: quello sarà il nuovo Centro Servizi Polivalente di Rovereto anche per gli anni a venire. Trento è stata fin qui la comunità più generosa nel finanziare il progetto, al quale contribuiranno artigiani locali e associazioni. Alla struttura saranno destinati anche 20.000 euro dei fondi raccolti con le T - Shirt, Teniamo Botta! di Radio Bruno, oltre all’ecografo portatile (17mila) già acquistato e richiesto dall’Asl - Distretto di Carpi. Serviranno in totale circa 360mila euro (una cifra ridicola se confrontata a progetti analoghi finanziati con denaro pubblico) e circa la metà è già sul piatto. Uno splendido esempio (per ora isolato tra i comuni terremotati) di come la buona volontà, i contatti e la determinazione dei privati possano intervenire a supporto della cittadinanza senza piangersi addosso.
Tempo... di quiz! RIBALTAMENTO
Sudoku
Frase (6 6) L’antibiotico
Come si gioca Ribatte batteri
Suocere L’altra mattina alle 7.30 hanno suonato alla porta. Con un occhio chiuso e uno aperto sono andato ad aprire. Era mia suocera, mi fa: “Posso restare qui una settimana?” “Certo”... E ho chiuso la porta.
Questo gioco di logica propone una griglia di 9×9 celle, ciascuna delle quali può contenere un numero da 1 a 9, oppure essere vuota; la griglia è suddivisa, da bordi in neretto, in 9 sottogriglie, chiamate regioni, di 3×3 celle contigue. Le griglie proposte al giocatore hanno da 20 a 35 celle contenenti un numero. Scopo del gioco è quello di riempire le caselle bianche con numeri da 1 a 9, in modo tale che in ogni riga, colonna e regione siano presenti tutte le cifre da 1 a 9, e pertanto senza ripetizioni.
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18 L’aforisma della settimana...
“Un fondoschiena veramente ben fatto è l’unico legame tra Arte e Natura”. appuntamenti
LaCarpiEstate Il calendario
Oscar Wilde
Quattro nuovi umoristi daranno il via a un nuovo ciclo di mostre artistiche presso O&A Centro Affari di viale Ariosto, 14/b a Carpi, in agosto. Si parte con Fabio Buffa
L’umorismo ai tuoi piedi
Venerdì 3 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Sabato 4 agosto Piazzale Re Astolfo - ore 21.30 Sempre Noi in concerto Lunedì 6 agosto Piazza Garibaldi ore 21.30 Emozioni di Viaggio Martedì 7 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 Presentazione del libro Walter e io di Simone Annichiarico San Marino Piazza Gasparini - ore 21.30 Banda di quartiere Mercoledì 8 agosto Cantone di Gargallo Strada Fornaci 36/b - ore 21 Banda di Carpi in concerto Piazza Garibaldi - ore 21.30 Raperonzolo, spettacolo di burattini Giovedì 9 agosto Gargallo Cortile della chiesa - ore 21.30 Hansel e Gretel, spettacolo con attori e pupazzi Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Venerdì 10 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Sabato 11 agosto Piazza Garibaldi - ore 21.30 Mario Stermieri Di e con Carlo Sabbadini Lunedì 13 agosto Piazza Garibaldi - ore 21.30 Emozioni di viaggio
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giudicare dalla nuova programmazione de L’Umorismo ai tuoi piedi, il mese di agosto presso O&A Centro Affari di viale Ariosto, 14/B non sarà solo sinonimo di vacanze: quattro nuovi umoristi daranno il via a un nuovo ciclo di mostre artistiche. Ogni mese infatti 15 opere
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Pensare, oggi, a una Sagra senza don Claudio sembra impossibile”: così apre il gruppo del Comitato organizzatore la pagina dedicata sul libretto al ricordo dei 37 anni di festa. Un’esperienza che, se è cresciuta nel tempo, lo deve anche ai sacerdoti che l’hanno voluta e animata: don Nellusco Carretti, don Sergio Galli e don Claudio Pontiroli. Oggi, don Fabio Barbieri per la prima volta dalle pagine del libretto si rivolge all’intero quartiere. “Nell’avvicendarsi dei sacerdoti – osserva don Barbieri - si manifesta il volto e la realtà della Chiesa, comunità guidata dall’unico vero pastore: Gesù. E’ Lui che ora ci chiama a fare un tratto di strada insieme”, prosegue, invitando a ricordare don Claudio Pontiroli “con gratitudine piena, sì, di nostalgia, ma anche protesa verso il futuro”. Un pensiero anche a chi ha avuto la vita sconvolta dal sisma: la Sagra mantiene il suo calendario pensando
satiriche sono esposte in un intero spazio dedicato a questa rassegna a ingresso gratuito. Ad accogliervi Angela Malagoli e Oscar Sacchi, gli organizzatori e titolari del centro uffici. La location infatti, non è una galleria d’arte: O&A Centro Affari è un business center ideato per dare spazio agli affari
Prosegue la Sagra a Quartirolo di Carpi. Con un ricordo speciale per don Claudio Pontiroli
Verso il futuro
Volontari e a lato la processione con la presenza in primo piano di don Carlo Malavasi e di don Claudio Pontiroli
Il 10, 11 e 12 agosto, presso la Sala dell’associazione 51 e più, a Serramazzoni, mostra del carpigiano Umberto Stefano Benatti
Sotto il senno dell’arte
del disagio psicosociale. Saranno esposte opere e illustrazioni che fanno parte della produzione dell’artista insieme al manifesto tessile Cover Ta/Iles, opera interattiva realizzata nella sezione femminile della Casa Circondariale Sant’Anna di Modena nell’ambito del progetto di laboratorio d’Arte e di Danzamovimento-
Giovedì 16 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Martedì 21 agosto Piazza Garibaldi - ore 21 Rosso Tango in concerto Giovedì 23 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Venerdì 24 agosto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Sabato 25 agosto Piazzale re Astolfo - ore 21 Festa multietnica
e, allo stesso tempo, caratterizzato dall’esposizione di opere artistiche. Una mostra che non è solo quel tocco in più per ravvivare gli ambienti: da sempre l’obiettivo di Angela e Oscar è di avvicinare il più possibile le persone all’arte e, in questo caso, all’umorismo satirico. Fabio Buffa in arte Fabu
In foto due illustrazioni che l’artista esporrà e che fanno parte del libro Mostriciattoli
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enerdì 10 agosto, alle ore 18, presso la sala dell’Associazione 51 e più, in viale Belvedere 20, a Serramazzoni, si inaugura la mostra dal titolo: Sotto il senno dell’arte. La mostra racco-
glie le opere dell’artista carpigiano Umberto Stefano Benatti che da anni svolge pratica artistica personale e, al contempo, opera nel territorio modenese in qualità di conduttore di laboratori espressivi nell’area
è il primo umorista in esposizione, fino al 31 agosto. Originario di Alessandria, ha iniziato la sua carriera artistica nel 1988 collaborando con giornali e diti web. Dopo di lui Fulvio Fontana, Lucio Trojano e Andrea Righi. La mostra segue i seguenti orari: dal lunedì al venerdì 8.30/12.30 e 14.30/18.30. di offrire a chi è rimasto “momenti di svago e di sollievo”. Una parte del ricavato, infine, sarà destinata alla Caritas per aiutare le famiglie più colpite. Il programma, che ha preso il via il 20 luglio, prosegue con un ricco programma di appuntamenti fino al 5 agosto.
terapia promosso dall’associazione Gruppo Carcere-Città di Modena, che l’artista dal 2001 conduce nell’istituto, in collaborazione con la danzaterapeuta Cristina Lugli. La mostra rimarrà aperta al pubblico sabato 11 e domenica 12 agosto dalle 9.30 alle 13 e dalle 15 alle 22. Sabato 11, a partire dalle 9.30, si terrà il laboratorio espressivo Animali Animati, condotto da Benatti e rivolto a bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni.
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talia Loves Emilia: è così che Ligabue ha deciso di intitolare il concerto evento che si terrà il 22 settembre al Campovolo di Reggio Emilia. Al Campovolo ci sarà l’Italia tutta, centinaia, migliaia di battiti che attraverso la musica diventeranno un solo grande battito, un battito di solidarietà, pieno di speranza, emozioni e voglia di ricominciare e ricostruire. Un concertone nell’area che il musicista emiliano ha già usato in passato per due grandi concerti davanti a circa 200mila spettatori ogni volta. L’obiettivo è quello di ripetere numeri simili, dal momento che l’intero incasso al netto delle spese verrà devoluto ai terremotati che hanno perso la casa e alle aziende i cui capannoni sono andati distrutti nelle terribili scosse dello scorso maggio. Si tratta del terzo evento musicale dedicato ai terremotati, dopo il concerto allo stadio di Bologna lo scorso giugno che aveva raccolto circa 40mila persone con un incasso di oltre un milione di euro e quello organizzato da Radio Bruno al Parco Ferrari di Modena che ha consentito di raccogliere 150mila euro. Per l’evento del Campovolo tanti gli ospiti da tutta Italia, da cui il nome del concerto. Al Campovolo ci saranno oltre a Ligabue i Nomadi, Biagio Antonacci, Claudio Baglioni, Elisa, Giorgia, i Litfiba, Fiorella Mannoia, Negramaro, Renato Zero e Zucchero. “Ad oggi - ha sottolineato il manager di Ligabue - ci siamo fermati a 14 artisti, un numero che ci sembrava più che ragionevole. Non mancheranno duetti o canzoni corali e comunque lo spettacolo è work in progress”. Si attendono almeno centomila persone mentre i biglietti sono già in vendita online e negli abituali punti vendita. Costo del singolo biglietto 25 euro. Ma non è finita qui: entro Natale verrà pubblicato un cofanetto contenente un cd e un dvd con le esibizioni dei tanti artisti il cui incasso andrà ai terremotati, in particolare alla Regione Emilia Romagna per ricostruire una delle tante scuole danneggiate dal terremoto. Il concerto verrà trasmesso anche dalla Tv, ma in differita. Questo perché gli organizzatori invitano a esserci di persona, e poi per non spezzare il concerto con interruzioni pubblicitarie. L’obiettivo dell’evento infatti, lo ribadiamo, a cui gli artisti parteciperanno senza percepire alcun compenso, è devolvere l’intero incasso a
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Al Campovolo di Reggio Emilia, il 22 settembre, Ligabue e tanti altri canteranno per i terremotati. Biglietti in vendita
Italia Loves Emilia
appuntamenti
Domenica 26 agosto Piazza Garibaldi - ore 21 Piove? spettacolo di danza e teatro Mercoledì 29 agosto Piazzale Re Astolfo - ore 21 I 5 sensi della vita: il tatto Giovedì 30 agosto Piazzale Re Astolfo - ore 21 I 5 sensi della vita: l’olfatto Pronao del Teatro - ore 21.30 La dama della torre Venerdì 31 agosto Piazzale Re Astolfo - ore 21 I 5 sensi della vita: il gusto Sabato 1° settembre Piazzale Re Astolfo - ore 17 I 5 sensi della vita: la vista Domenica 2 settembre Piazzale Re Astolfo - ore 21 I 5 sensi della vita: l’udito
Tenera è la notte Ingresso via Ugo da Carpi, 27/B Inizio proiezioni: ore 21.30 Venerdì 3 agosto Cosmopolis Di David Cronenberg Sabato 4 agosto La mia vita è uno zoo Di Cameron Crowe Domenica 5 agosto Paradiso amaro Di Alexander Payne
uno degli obiettivi primari che verranno sottoposti dalla Regione che, con il suo presidente Vasco Errani (nominato commissario per la ricostruzione), è promotrice dell’iniziativa.
Lunedì 6 agosto 50 anni da mito Marilyn di Simon Curtis Martedì 7 agosto Tutti i nostri desideri Di Philippe Lioret Mercoledì 8 agosto Il grande cinema Un film proposto in collaborazione con la Cineteca di Bologna Ingresso gratuito Venerdì 10 agosto The Avengers Di Joss Whedon Sabato 11 agosto Molto forte, incredibilmente vicino Di Stephen Daldry Domenica 12 agosto Hugo Cabret Di Martin Scorsese Lunedì 13 agosto Un giorno in più Di Massimo Venier Martedì 14 agosto La chiave di Sara Di Gilles Paquet-Brenner Mercoledì 15 agosto W.E. – Edoardo e Wallis Di Madonna
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l Carpi prende forma, e il diario da Montese comincia ad arricchirsi di spunti. Sono obiettivamente poche le indicazioni estrapolabili dalle prime amichevoli (0-4 col Sassuolo; 2-0 alla Rappresentativa Disoccupati AIC: primi gol stagionali di Kabine e Di Gaudio). Troppo appesantite le gambe dal “Full Metal Jacket Training” dell’olimpionico Nuti. Eccessivo, prima in un senso e poi nell’altro, il decalage di condizione, organizzazione e cifra tecnica rispetto ai due avversari. Si vedono però già i principi del progetto-squadra che l’area tecnica vorrà realizzare. Comanda naturalmente Cioffi, e riparte da dove era abituato ad investire tutto sé stesso. Cioè dalla retroguardia e dall’uso delle parole. Sa di aver lasciato un vuoto fisico e carismatico in un reparto che si ritrova improvvisamente più giovane e privo del suo allenatore in campo. Sa di non poter negoziare sull’esperienza di un portiere baby (Sportiello). Vuole quindi responsabilità e vocalità da parte di tutti. Ognuno deve imparare a memoria il proprio spartito, e leggere in anticipo quello del compagno più vicino per suggerirgli la prossima nota. PRIORITA’ DIFESA – Il punto fermo è la difesa a 4, sensibilmente più alta rispetto alle ultime stagioni. Fin quando starà bene, Lollini ne sarà primo ministro. Senza un vero padrone delle palle alte, diventa obbligatorio aspettare l’avversario sopra il limite dell’area. Poli si candida a vice-premier di volata. Nessuno lo batte sui tempi di scatto breve, dunque giocherà più spesso in mezzo, dove servirà maggiore capacità di recupero. Alessio De Bode (classe ’91, prestito dal Genoa con diritto sulla metà) è l’alternativa più robusta e verticale da opporre a chi attaccherà
Calcio – Prime amichevoli e supercolpi di mercato: prende forma il nuovo Carpi.
Ridimensionamento lussuoso Giuntoli si conferma un fuoriclasse. Cioffi studia l’evoluzione a 4-3-3. Ufficiale l’ingaggio di Rachid Arma, imminente il ritorno di Ferretti. Titone, Ferrini e Melara i nomi per completare il tridente Domenica l’esordio ufficiale in TIM CUP
il neo-acquisto Rachid Arma con il presidente Claudio Caliumi
per via aerea. L’altro grande acquisto è Gaetano Letizia (’90 dall’Aversa). Una buona approssimazione di colui che è chiamato a non far rimpiangere: Vincent Laurini. Molto più gracile, ma senz’altro simile per scelta di tempo, facilità di corsa e spirito propositivo. E’ destro naturale, ma gioca senza problemi anche sul lato opposto (fu schierato a sinistra quando affrontò il Carpi con la maglia del Pianura). Andrà perciò a liberare uno degli “under” obbligatori, a turno, secondo convenienza ed opportunità: Nocerino (destro, discreto picchiatore) e Sperotto (sinistro, di buon senso della posizione). Il terzo della batteria è la scommessa più “curiosa” (cit. Giuntoli). Si chiama Andrea Fusar Bassini, compirà
19 anni l’8 agosto, viene dal Darfo Boario, calcia elegantissimo di mancino, ed ha una vitalità al tritolo che richiede d’essere vestita d’adeguata corazza. Nuti ha una missione: irrobustirlo senza togliergli spontaneità. Se l’esperimento riesce, sarà la sorpresa della stagione. CANTIERE MEDIANA – Il centrocampo è in divenire. La struttura di partenza prevede i 4 in linea. Ma il mercato d’Agosto può riportare i migliori interpreti possibili nell’habitat idoneo. Obeng è un ottimo frangiflutti che ha progressivamente imparato a dosare il calcio lungo. Predilige sostare da vertice basso. E’ utilissimo quando la partita si schiaccia, perché sa allinearsi ai difensori, da stopper aggiunto. Perini può ritrovare la corretta
LEGA PRO 2012/2012: LE ULTIME - il 9 agosto i calendari La ratifica degli organici di Lega Pro resta ancora in alto mare, mentre la deadline per la compilazione dei calendari (9 agosto) è sempre più vicina. Molte incognite verranno diradate nel Consiglio Federale che si terrà due giorni prima e dovrebbe rimandare riforma dei campionati al 2014. Se così sarà, nella prossima stagione non muteranno i format (con conferma di due promozioni e due retrocessioni per girone). Contestualmente verrà presa la decisione sui ripescaggi, che rischiano di spaiare le squadre. Infatti, solo l’Entella ha presentato la documentazione necessaria entro i termini previsti. Viceversa, il tentativo della Salernitana andrà a vuoto perché le normative vigenti in materia vietano il doppio salto dalla D alla terza serie professionistica. Salvo colpi di scena, saliranno perciò a 33 le squadre di Prima Divisione. Un numero comunque provvisorio, poiché sussiste il problema “Scommessopoli”: Lecce e Grosseto, coinvolte per responsabilità diretta, rischiano il declassamento dalla B. Toccherà dunque alla giustizia sportiva sciogliere gli ultimi due nodi. Il processo di primo grado è appena cominciato. E.G.
TIM CUP - Cabassi, altri guai: Carpi-Città di Marino si gioca ad Agliana Pur avendo diritto a giocare in casa, il Carpi 2012/2013 debutterà altrove. L’incontro in gara secca valevole per il primo turno di TIM CUP con il Città di Marino (avversaria di serie D, reduce dal secondo posto nel girone campano-laziale, alle spalle della Salernitana) si disputerà allo stadio “Bellucci” di Agliana (PT) per inagibilità del Cabassi (calcio di inizio ore 18.30). A monte della decisione c’è il ritardo sul controllo di sicurezza dello stadio, a tutt’oggi rimandato dagli enti preposti dopo gli eventi sismici dello scorso maggio. E’ l’ennesimo guaio, che comunque verrà sistemato entro fine Agosto. Servirà invece altro tempo (si parla di mesi) per l’iter che dovrebbe restituire i “Distinti” ai tifosi biancorossi. Resta però aperta la questione delle barriere di prefiltraggio mobile. A tutt’oggi non c’è accordo tra Comune e Carpi FC sull’onere dell’acquisto. Con il Sorrento, l’impianto fu recintato da transenne provvisorie (più basse rispetto a quanto previsto dalle normative vigenti) ed aprì le porte in deroga. Si troverà una soluzione per l’inizio del campionato (2 settembre)? E.G.
centralità gravitazionale se impiegato da mezzala di regia, con due scarichi più vicini e meno avversari addosso. Pasciuti conosce ed elabora talmente tanto calcio che non avrà problema a riciclarsi sull’intermedio. Poi c’è Concas, condizione a contorno della prossima mossa. Sarebbe il perfetto cursore d’inserimento che completa l’architettura di un 4-3-3 così formulato. Partirà solo per un’offerta fuori-scala che garantisca il re-investimento su un grande mediano di corsa, lotta, governo e prima impostazione. Altrimenti rimarrà. IL FUORICLASSE Giuntoli non è più obbligato a rinunciarci. Ora dispone di margine dopo aver lavorato meravigliosamente, razzia dopo razzia, un’intuizione
dietro l’altra. Il credito di cui ormai gode nell’ambiente gli ha garantito molteplici sponde. Se n’è servito per sottrarre alla concorrenza tutti i giovani a “parametro quasi-zero”. Nel mentre, ha liquidato un patrimonio generandone dell’altro. Ha venduto bene, inventando aste laddove non c’erano quattrini. Quelli che gli servivano per quadrare i conti se li è assicurati. Tutti e maledettamente subito. Si è liberato dell’ingaggio di De Paola senza perderne la comproprietà, ma sì concordando il transito alla Carrarese con la Juve. A cui oltretutto ha spedito un talentino classe ’98 (Morselli) in cambio di profumatissimo premio di valorizzazione. Ha mandato Laurini ad Empoli solo dopo l’ultimo rilancio
La Handball Carpi è costretta ad abbandonare, almeno fino a fine 2012, la palestra Vallauri
In arrivo l’italo-argentino Nicolas Polito
S
econdo colpo di mercato per la Handball Carpi che si è assicurata le prestazioni del pivot italoargentino Nicolas Polito, reduce dal campionato di Elite con la Luciano Mosconi Ancona. Polito, che l’anno scorso ha segnato 43 reti nonostante la discesa dei dorici in A1 (poi annullata dal ripescaggio), è nato il 3 febbraio 1984 ed è già entrato nel giro della Nazionale azzurra di Chionchio. L’ex anconetano si aggiunge così a Molina, mentre dopo gli addii di Bonazzi e Zafferi, anche il serbo Pavic non farà più parte della formazione biancorossa. CAMPO. Gli effetti del terremoto che hanno colpito Carpi e la Bassa si riflettono anche sulla società biancorossa, costretta ad abbandonare, almeno fino alla fine del 2012, il proprio bunker della palestra Vallauri. L’impianto carpigiano (dove i biancorossi hanno colto 30 vittorie di fila negli ultimi 3 anni) è infatti al centro di alcuni interventi post sisma e almeno fino a novembre non sarà agibile: per questo la squadra di coach Serafini si allenerà da agosto al PalaMolza di Modena, mentre almeno fino a fine anno giocherà le proprie gare casalinghe al Palazzetto di Sestola, sull’Appennino modenese, dove ha già ospitato l’anno scorso il girone di Coppa Italia.
dietro a Reggina e Juve Stabia. Ha passato Memushaj al Lecce con una formula che richiama il Chievo, e quindi lo assicura dai prossimi probabili guai dei salentini (pesantemente coinvolti in “Scommessopoli”). Poi ha atteso lo svincolo di Rachid Arma, e ha chiuso in volata la trattativa senza versare un soldo al Vicenza. Due anni di contratto, più opzione sul terzo. Adesso finirà di stancheggiare Nelso Ricci, pressoché costretto a concedergli la firma-bis di Ferretti. Infine completerà un tridente top-class con un altro esterno esplosivo che porti fantasia, spunto e sacrificio. Tre ipotesi caldissime: Titone, ex Sassuolo e Lanciano, già in ritiro a Montese per qualche sgambata di prova; Ferrini, che lo Spezia sta per liberare; Melara, vecchio pallino in esubero a Reggio Calabria. L’appetito vien mangiando. Sarà dunque un ridimensionamento lussuoso. Le cui incognite definiscono quella linea sottile che separa la fine di un’epoca dalla sua appendice estrema. Complessa, ma nient’affatto impossibile. In tutti i casi, la certezza è Giuntoli. L’unico vero fuoriclasse a libro paga della società. La sua voracità, la sua straordinaria scienza piratesca sono garanzie assolute: finché ci sarà lui, in città esisterà il calcio vero. Comunque finisca questo mercato, qualunque sia il profilo definitivo di questo nuovo Carpi, non c’è dubbio che il miglior acquisto sia stato lui. Enrico Gualtieri
Nicolas Polito
03.08.2012 n° 30
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ontinua il mercato dell’Universal Volley Modena con un vero e proprio colpo da novanta. Dopo un lungo corteggiamento, infatti, il direttore sportivo Davide Astarita è riuscito ad assicurarsi le prestazioni della schiacciatrice serba Anja Spasojevic. Nata nel 1983 a Belgrado, e alta 187cm, la nuova Tigre Bianconera arriva direttamente dal Cannes, con cui ha disputato le ultime due stagioni, e sarà quell’attaccante pesante di posto quattro che andrà a completare l’ipotetico sestetto base a disposizione di coach Cuello. E’ una vera e propria numero uno Anja Spasojevic che, nel suo palmares, può vantare con squadre di club, sette titoli nazionali, quattro coppe nazionali, una coppa europea, la Top Teams Cup nel 2005/06 e una Supercoppa italiana. Un bronzo mondiale e un argento europeo poi, sono il bottino conquistato con la nazionale serba. Per la nuova schiacciatrice bianconera non sarà questa la prima esperienza in Italia. Dopo i primi importanti anni di carriera con la casacca della Stella Rossa, Anja era già approdata nel nostro Paese difendendo i colori dell’Asystel Novara dal 2004 al 2007. Successivamente da segnalare le esperienze con Volero Zurigo, Fenerbahçe e Belgorod
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Continua il mercato dell’Universal Volley Modena con un vero e proprio colpo da novanta. Dopo un lungo corteggiamento, infatti, il direttore sportivo è riuscito ad assicurarsi le prestazioni della schiacciatrice serba Anja Spasojevic
Colpaccio Bianconero Anja Spasojevic
prima, appunto, del Cannes. Così in conferenza stampa ha commentato l’operazione il direttore sportivo Davide Astarita. “Abbiamo sistemato gli ultimi dettagli e ora possiamo dare l’annuncio senza rischiare sorprese come ci è già accaduto in passato. La giocatrice è molto contenta, ci è voluto più di un mese e mezzo per convincerla, ma ne è valsa la pena. Mio padre ed io siamo molto contenti della squadra allestita, perché abbiamo cercato di migliorare laddove c’era più bisogno. Il po-
sto 4 era quello un po’ più bersagliato la scorsa stagione e, quindi, crediamo di aver portato molti rinforzi. Il giocatore di palla alta che aspettiamo da due stagioni, finalmente è arrivato, speriamo che la squadra a questo punto sia equilibrata, ma anche molto forte”. Ma l’ingaggio di Anja Spasojevic non è stata l’ultima operazione di mercato. Per completare la squadra per la stagione che inizierà fra poche settimane, infatti, è arrivato un ultimo colpo. “Altra piccola novità, poi, è che negli ultimi giorni abbiamo definito un ulteriore contratto. La tredicesima sarà Chiara Scarabelli, 19 anni a settembre, per due stagioni libero a Novara, prima di vestire la maglia di Piacenza. Purtroppo la pallavolista è stata fermata da un paio di infortuni importanti al ginocchio: speriamo in un suo recupero definitivo, tra dicembre e gennaio, per poi poterla avere a nostra disposizione. L’abbiamo adottata per tre stagioni e sarà nostra cura gestire la sua riabilitazione e il suo rientro. Se rientrerà ai livelli visti nelle esperienze
passate ci permetterà di ringiovanire parecchio la squadra. Con Scarabelli il mercato per la prima squadra è finito, non ci saranno altri innesti e credo che la squadra sia molto competitiva. Nella prima parte di stagione Chiara sarà schierata come secondo libero, così potremo portarla in panchina dal momento che il regolamento prevede, appunto, che il secondo libero sia una ragazza Under 21. Sul mercato mi muoverò ancora solo per ragazze molto giovani, dal ‘94 al ‘96, per rinfoltire il nostro settore giovanile che è già
a ottimi livelli e ci darà un paio di giocatori a inizio preparazione per sopperire all’assenza delle reduci dalle Olimpiadi a cui abbiamo concesso una settimana in più di pausa. Partiremo il 27 agosto, ci saranno tre settimane di preparazione intensa poi prenderà il via la Coppa Italia. Per le prime sfide non saremo al meglio, perchè per essere al top avremmo dovuto iniziare prima, rischiando però di pagare a novembre o dicembre, in un momento cruciale della stagione”. Andrea Lolli Chiara Scarabelli
pallavolo maschile - Rau e Zaghi completano il reparto centrali
Conferme e acquisti in casa Biancoblu S
i completa il parco centrali della Cec. Il ds Paolo Michelini ha infatti trovato l’accordo col centrale Luca Zaghi per proseguire il rapporto iniziato trionfalmente l’anno scorso, mentre a dare spessore a un reparto che già contempla Matteo Lancellotti arriva dalla Meridiana Fly Olbia il modenese Giancarlo Rau. Nato a Modena il 27 maggio 1988, Rau è cresciuto nell’Anderlini e nonostante la giovanissima età vanta esperienze di grande volley: grazie alle sue origini cilene ha difeso anche la maglia della nazionale giovanile del paese sudamericano, mentre durante la
Giancarlo Rau
sua militanza modenese ha avuto anche l’onore di alzare al cielo una coppa europea: nel 2007-08 il nuovo centrale della Cec fece infatti parte della spedizione vincente della Cimone Modena che sotto la guida di Andrea Giani vinse la Challenge Cup in Polonia. Da lì, Rau ha preso il largo inanellando quattro campionati consecutivi di B1 conditi da due promozione in A2: dopo l’avventura con l’Avesani Verona, ha conquistato l’A2 con Bastia Umbra prima e con Molfetta poi, per poi chiudere questo quadriennio di B1 con la maglia di Olbia nell’ultimo campionato. “Non avevo la necessità di riavvi-
cinarmi a casa – commenta Rau – avevo tante offerte dalla categoria ma quando mi ha chiamato Carpi non ci ho pensato un attimo. Ho la possibilità di tornare a casa e giocare in una squadra importante e ambiziosa. Conosco la squadra per averla affrontata nell’ultimo campionato quando era già molto forte, mentre la società ha una storia importante e ne ho sempre sentito parlare bene. Sono contentissimo”. Alla Cec ritroverà un vecchio compagno di settore giovanile come Matteo Lancellotti, col quale ricomporrà una diagonale di centrali da sogno. “Non vedo l’ora di giocare con Lanc, già mi
ha detto che con Astolfi ci divertiremo tanto – aggiunge il giocatore - Max è il miglior palleggiatore della Serie B e sono contentissimo di poter giocare con lui, così come con giocatori come Lirutti e De Marco. Ci sono insomma tutti gli ingredienti per fare un bel campionato”. Rau, che nonostante i suoi 22 anni ha già un’esperienza importante di B1, sa che la strada sarà però ricca di insidie. “Ci saranno squadre forti, come il Santa Croce del mio amico Matteo Bertoli, noi sulla carta avremo un ottimo team ma sarà il lavoro a pagare e non vedo l’ora sia il 23 agosto per il raduno”.
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LONDRA 2012 – I primi Giochi della decade raccontano leggende al crepuscolo e una nuova generazione di campioni
Forza Gregorio!
Per riscattare la disastrosa spedizione, l’Italia del nuoto ora aspetta il nostro Paltrinieri
F
in qui, l’intuizione della cerimonia inaugurale è stata felicissima. Le grandi glorie britanniche che consegnano l’ultima fiaccola a giovani atleti sconosciuti è l’immagine simbolo di questa edizione. Sostanzialmente una profezia di stelle cadenti che lasciano il cielo a nuove luci. È questa la prima Olimpiade di una decade, e sta rispettando la sceneggiatura del cambio generazionale. I più attesi hanno dovuto arrendersi agli emergenti. Straordinari progetti di campioni che prendono il proscenio di leggende al crepuscolo. Penso soprattutto alla resa di Valentina Vezzali che lascia il trono a Elisa Di Francisca, compaesana di Jesi. Penso ai piccoli tramonti di Michael Phelps, Lazlo Cseh, Stephanie Rice, Rebecca Soni, Leisel Jones, fino al naufragio di Federica Pellegrini. E penso ai loro eredi, ovvero le magnifiche storie alternative che la vasca di Olimpia ci sta raccontando. Shiwen Ye, l’ennesimo mistero dello sport cinese. Viene da Hangzhou, una delle sette capitali dell’antico impero, dove scorrono placide le acque di uno dei laghi più belli
Gregorio Paltrinieri tra mamma e papà
del mondo. Probabilmente ha cominciato lì, tuffandosi dalla “Piccola Isola delle Fate”. Ha pochissimo di femminile, quasi certamente non farà mai un calendario. Però è l’unica donna della storia a nuotare più veloce di un uomo. Yannick Agnel, deriso fin da bambino per il suo 50 di piede, che lievita magneticamente sull’acqua senza i costumoni hi-tech. E solfeggia brani di stile libero con una perfezione forse mai vista. Ruta Meilutyte, 15 anni appena compiuti, orfana di madre da 11, oro nella rana che fino a 12 mesi fa non aveva mai
provato in vita sua. E’la prima medaglia del nuoto lituano, ancorché figlia adottiva del Regno. Infatti studia e si allena al Plymouth College, 200 miglia da Londra. E gli inglesi nemmeno lo sapevano. Vedremo se il canovaccio verrà ribaltato o meno nella seconda settimana. Il mondo adesso aspetta Usain Bolt, e le emozioni delle finali di squadra. Ci sono i “Dream Team” americani (basket uomini e donne) che paiono ingiocabili per chiunque. E poi ci sono i nostri, settebello e volley rosa, di cui attendiamo definitiva consacrazione.
Il solito cianciare di spirito olimpico riporta alle consuete ipocrisie. Pierre De Coubertin, da bravo pedagogista, mentiva ben sapendo di citare un vescovo. L’importante non è partecipare, bensì partecipare per vincere. Lo stabilirono proprio i greci che la storia non sarà mai dei perdenti. La scrive e la racconta chi arriva primo, secondo piacimento e convenienza. La dimostrazione di questa legge sta proprio dentro la gara regina delle Olimpiadi. La Maratona è la testimonianza eterna di un trionfo. Per il solo fatto che è sopravvissuta nei
secoli, oggi tutti sanno che l’oplita Filippide nel 490 a.C. percorse esattamente 42.195 km per raggiungere il senato ateniese e comunicare il buon esito della battaglia. Nessuno, ma proprio nessuno, ha idea di quanta strada fecero i persiani per rientrare a casa e raccontare di aver perso. A questa regola esiste una e una sola eccezione, che come da proverbio la conferma. Ed è tutta nostra. Proprio a Londra, nel 1908, Dorando Pietri entrò nella leggenda da perdente. Le pagine dei giornali e degli almanacchi rimasero per sempre sue, nonostante una
squalifica indiscutibile. Qui giace la suggestione più curiosa di questi Giochi. 104 anni dopo, torna proprio a Londra un altro carpigiano in una disciplina di fatica. Nei 1500 stile libero, Gregorio Paltrinieri è chiamato a una tripla grande impresa. Anzitutto, entrare definitivamente nel gotha del nuoto. In secondo luogo, restituire idealmente al ricordo del nostro atleta più celebre quanto il destino gli tolse. Infine, dare un senso alla disastrosa spedizione azzurra, che ha evidentemente sparato tutte le cartucce a Debrecen ritrovandosi disarmata nell’appuntamento più importante. La sua terra è con lui, ancora scossa da quel terremoto che ha costretto anche i suoi genitori a sfollare. La sua Carpi lo tifa per un’infinita serie di motivi. A ben pensarci, tra l’altro, sarebbe un paradosso meraviglioso poter raccontare a chi verrà dopo di noi che l’unica medaglia del nuoto alla XXX Olimpiade moderna è di un ragazzo che viene da una città che da vent’anni attende una nuova piscina! FORZA GREGORIO! PRENDILA! Enrico Gualtieri
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