Tempo n° 33

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Settimanale di

21 settembre 2012

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 33

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a soli € 0.50 in edicola

il grande cuore della musica Beppe Carletti, leader dei Nomadi

Belli, Ferioli e Campedelli

tutti al cabassi con la nazionale cantanti

1 milione 189mila e 896 euro è l’incasso del Concerto per l’Emilia dello scorso 25 giugno. servirà a sostenere la ricostruzione degli Ospedali di Carpi e Mirandola. grazie al cuore grande della musica il nostro ramazzini ricomincerà a vivere

Bruno Pompeo

pompeo: “Si va avanti ma di tasca propria”


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Libri

da non perdere!

Il venditore di nebbia - Di Eleonora Davoli

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leonora Davoli, giovane scrittrice modenese, ha esordito nel mondo della letteratura italiana a soli 21 anni con un testo intitolato Il venditore di nebbia. Iscritta alla Facoltà di lettere e Filosofia di Modena, sta approfondendo i suoi studi nei campi della Filosofia e dell’Antropologia. In una cinquantina di pagine Eleonora riesce, attraverso nove racconti, a raccogliere diverse esperienze che comprendono l’esistenza. Un labirinto intricato dove si insinuano riflessioni, sogni e valori come il sottile pulviscolo della nebbia. La presentazione del libro è avvenuta presso il bar/ristorante Interno Divino di Carpi. Attraverso un originale cortometraggio, che ha visto come protagonista l’attrice solierese Marina Sternieri, è stato proposto il libro dell’autrice a una folta platea. La scrittrice si rivela già un piccolo talento in giovanissima età, vincendo numerosi premi letterari e ottenendo in ogni occasione la pubblicazione delle sue poesie. Partecipa al concorso Les Fleurs du Mal - Terza edizione di Roma, al Concorso Fortunato Pasqualino di Butera, al Concorso Cose a Parole di Roma, al Concorso Pensierinversi a Sassari. Nell’anno scolastico2008/2009 partecipa al concorso indetto dall’Istituto I.T.A.S. Selmi di Modena e ottiene il primo premio in palio e il premio della critica (della giuria faceva parte il poeta e scrittore Antonio Nesci). Per quanto riguarda altre esperienze, ha vinto il concorso annuale di Agiscuola nel 2009, recensendo un film tra quelli in rassegna: questo le ha permesso di partecipare al 66° Festival del cinema di Venezia in qualità di giurato del Leoncino d’oro. Dopo aver partecipato ad altri concorsi, la scrittrice ha pensato di prendersi un momento di pausa. Eleonora è una ragazza solare e dal viso sereno, illuminato da una grande chioma di capelli, il suo sorriso è rassicurante ed è piacevole ascoltarla quando parla delle sue esperienze e dei suoi sogni. E’ un’artista di grande coraggio e talento. Il suo autore preferito è Alessandro Bergonzoni, genio dell’assurdo e del paradossale, che si esprime con un repertorio onirico, empirico e delirante. Altri scrittori che ama particolarmente sono Paul Auster, Charles Bukowski, Edgar Allan Poe, Virginia Wolf e Pier Paolo Pasolini. Eleonora ha precisato che il titolo del libro, Il venditore di nebbia, è tratto da uno dei tanti input che si possono trovare all’interno del testo e rappresenta al tempo stesso l’unico elemento “collante” che regge la trama. “Il venditore di nebbia - continua la scrittrice - è contemporaneamente lo spirito universale che ti investe e il luogo astratto in cui avviene l’azione artistica, travolgendoti, annientandoti ed estraendo da te e dalla tua anima tutto ciò di cui sei fatto. All’interno del libro c’è tanto di me, di quanto ho vissuto. Ma c’è anche immaginazione, sogno e passione per la parola: tutte cose che non si vedono, ma mi appartengono”. Escludendo uno dei racconti, tutti gli altri rappresentano su carta il districarsi dei suoi pensieri: “ciò che mi interessa è il senso di turbamento, la sensazione finale dopo la lettura, l’alternarsi periodico di stati d’ansia e tranquillità che crea un caos interiore e inevitabile. Come quando ci si ritrova improvvisamente in mezzo alla nebbia, appunto”. Da vera sognatrice, Eleonora lancia poi un invito alle persone a rivolgersi con slancio verso il mondo dell’immaginazione e a guardare con fiducia i colori dell’arcobaleno. “Smettere di immaginare uccide”. Francesca Desiderio

Il graffio

Tra le righe...

Le cose sono cambiate?

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iamo quasi 70mila! Continua ad aumentare la popolazione: secondo il Servizio statistica del Comune di Carpi alla fine del 2011 eravamo ben 69.943 residenti, 922 in più rispetto al 2010. Non si facciano illusioni i carpigiani: i nuovi nati, che siano italiano o stranieri, continuano a calare (671 nel 2011; 712 nel 2010) mentre i morti continuano ad aumentare (669 nel 2011; 641 nel 2010). Così è, da tempo immemorabile. Cosa ha determinato dunque l’incremento della popolazione residente? Innanzitutto ci sono cinquanta ultranovantenni in più (erano 645 nel 2010 e sono passati a 695 nell’anno successivo): la persona più anziana iscritta all’anagrafe ha compiuto 105 anni. Insomma, siamo sempre più vecchi e la fascia dei centenari si ingrossa. Ma non è evidentemente questo il fattore determinante. Carpi esercita un ‘potere attrattivo’ sempre maggiore se gli emigrati calano: 1.329 persone nel 2010 avevano deciso di lasciare la città mentre nel 2011 si sono ridotte a 1.241 (dato comprensivo di italiani e stranieri). Ma non sono quelle 88 unità che hanno scelto di restare residenti, a determinare l’incremento della popolazione. Siamo quasi settantamila perché aumentano gli stranieri: nel 2011 si sono registrate 759 nuove presenze per un totale di 9.996 stranieri residenti a Carpi (il 14,3% della popolazione; erano 9.237 nel 2010 pari al 13,4%). Il terremoto potrebbe aver cambiato gli scenari demografici in modo determinante ma non è più disponibile l’aggiornamento mensile dei dati perché è finito sotto la scure dei tagli alla spesa pubblica. Mai come in questo caso sarebbe stato utile per capire come è cambiata la realtà che ci circonda. S.G.

Frase della settimana...

“Il terremoto non mi ha ucciso … ma lo state facendo voi e in questo momento mi vergogno di appartenete a questo Stato”. Dalla lettera pubblicata a pagina 6 di questo numero.

La Iena

Da fiducioso a preoccupato, da positivo a pessimista, da filogovernativo ad anarchico... Enrico Campedelli a Dr. Jekyll e Mr. Hyde gli fa un baffo! attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 jessica@radiobruno.it, liliana@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 19 settembre 2012


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all’incontro del sindaco del Comune di Carpi Enrico Campedelli, con il primo cittadino di Finale Emilia Fernando Ferioli e il cantante e showman carpigiano Paolo Belli è nata l’idea di In Goal per il futuro, l’evento di sport, spettacolo e solidarietà in programma per giovedì 1° novembre presso lo Stadio Cabassi di Carpi con inizio alle 14,30, e che è stato presentato per la prima volta mercoledì 12 settembre. Carpi e Finale Emilia, le due estremità di una terra violentemente ferita dal terremoto, che hanno bisogno del sostegno di tutti per ricostruirsi e ripartire. “Durante il concerto Teniamo Botta del 3 luglio scorso - ha spiegato il sindaco di Carpi - io, Fernando e Paolo abbiamo avuto l’opportunità di dialogare sull’importanza di mantenere alta l’attenzione sulla situazione in cui versano le nostre comunità e continuare a sostenere concretamente la ricostruzione, in attesa che arrivino i fondi promessi dallo Stato. Più volte si è sottolineato lo spirito d’intraprendenza delle popolazioni emiliane, nonché la loro capacità di reagire e fronteggiare le difficoltà. Tuttavia, la condizione in cui ci troviamo è tale da richiedere anche l’aiuto del Governo, che finora non si è fatto ancora sentire. Sulla carta ci sono stati promessi dei sostegni, ma al momento i 13 miliardi di euro di danni causati dal terremoto restano scoperti. Solo alla nostra cassa comunale mancano 11 milioni di euro, ma la situazione è analoga per gli altri comuni colpiti dal sisma. Le promesse fatte verbalmente devono concretizzarsi al più presto”. Della stessa opinione è anche il sindaco di Finale Emilia, Fernando Ferioli: “siamo in una condizione molto grave, in cui ci sono ancora troppi cittadini senza casa e tanti imprenditori che non ricevono sostegno dallo stato per far ripartire l’economia. Alle nostre casse mancano 3,5 milioni di euro e i soldi promessi dal Governo non sono ancora arrivati. In certe zone della Provincia, che hanno subito solo danni lievi, sembra che il terremoto sia ormai un lontano ricordo, ma purtroppo qui da noi la sua presenza si avverte ogni giorno e, pertanto, nella speranza che arrivino presto gli aiuti promessi dallo Stato, ci siamo attivati in prima persona per raccogliere donazioni, anche simboliche. Finora abbiamo raggiunto 1 milione di euro, ma non sono abbastanza. Questi soldi permetteranno di riaprire scuole,

il 1° novembre, la Nazionale Cantanti sfiderà sul prato dello Stadio Cabassi di Carpi, il Teniamo Botta Team, composto da membri della Protezione Civile, Vigili del Fuoco, volontari e sfollati che, in questi mesi, han dato prova di grande coraggio. L’evento servirà per raccogliere fondi per il nostro territorio martoriato dal sisma

In goal per il futuro In foto Belli, Ferioli e Campedelli. Sotto la Nazionale Italiana Cantanti

composta dai membri della Protezione Civile, dai Vigili del Fuoco, dai volontari e dagli sfollati che, in questi 4 mesi, hanno dato prova di grande coraggio. L’evento che andrà in scena il 1° novembre presso il Cabassi è stato reso possibile soprattutto grazie all’impegno del presidente di Radio Bruno, Gianni Prandi, del manager della Nazionale Cantanti, Gianluca Pecchini e di Paolo Belli che afferma: “vogliamo raccogliere il maggior numero di fondi possibili e pertanto ci sarà massimo rigore nel far pagare tutti, a eccezione dei bambini al di sotto dei 10 anni di età e delle persone disabili. I proventi dell’evento saranno destinati alla ricostruzione di scuole e altre attività per i bambini, di cui forniremo al più presto tutti i dettagli. Dal punto di vista dello spettacolo, ho ricevuto tante adesioni da parte di attori e attrici, cantanti e calciatori di Serie A. Ci saranno poi delle bellissime iniziative collaterali rese possibili dai nostri sponsor: Radio Bruno, Conad, Unicredit, Confindustria Modena, Carpi FC e Blumarine. Inoltre ci è stata garantita la diretta da parte di una rete nazionale, in modo che tutta l’Italia possa unirsi alla nostra partita. Una partita in cui tutti possiamo scendere in campo e fare il nostro goal per far vincere la nostra terra”. Chiara Sorrentino

Prevendita al via

ospedali e altri servizi pubblici. In Goal per il futuro è l’occasione per raccogliere parte del denaro necessario alla ricostruzione, ma soprattutto per far sentire la nostra voce. Non possiamo pretendere ciò che è stato fatto in Friuli Venezia Giulia e in Irpinia, perchè siamo pienamente coscienti della

grave crisi mondiale che il nostro Paese sta affrontando, ma vorremmo dei segnali utili, come l’ulteriore proroga della sospensione del pagamento delle tasse almeno fino al 2013. Lo Stato non può pensare che il 1° dicembre i nostri cittadini sfollati o senza più un lavoro a causa del sisma, siano

in grado di pagare regolarmente le imposte”. Il giorno di Ognissanti, la Nazionale Cantanti scenderà per il terzo anno - dopo le esperienze del ‘92 e del ‘94 - sul prato del Cabassi e questa volta sfiderà il Teniamo Botta Team, la squadra più forte che abbia mai incontrato,

PREZZI BIGLIETTI Tribuna storica numerata - 20 euro Tribune laterali numerate - 15 euro Curve e distinti non numerate -10 euro I bambini con età inferiore ai 10 anni avranno diritto all’ingresso nei settori non numerati acquistando il biglietto al prezzo “simbolico” di 1 euro. Sarà allestito uno spazio per i disabili: potranno essere accompagnati da una sola persona e avranno diritto all’ ingresso acquistando un solo biglietto. PROMOZIONE Acquistando il biglietto della partita entro il 27 ottobre, si potrà usufruire del totale rimborso del biglietto acquistato, facendo la spesa da Conad. L’iniziativa sarà valida, dal 2 novembre al 31 dicembre, su una spesa minima di 50 euro, presentando il biglietto presso tutti i supermercati Conad. PREVENDITE I biglietti potranno essere acquistati (senza diritti di prevendita) presso: Radio Bruno - info 059.641430 Agenzia UniCredit abilitate www.geticket.it


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sisma e ricostruzione

Non essendoci certezze l’imprenditore Bruno Pompeo a luglio ha deciso di attivare la cassa integrazione per i due dipendenti. “Non mi sono potuto assumere la responsabilità per altre persone” ma l’intervento antisismico resta la priorità

Si va avanti, ma di tasca propria I

l gazebo è ancora montato sul retro della ditta: Bruno Pompeo, titolare di Tessitura Roberta, nonché vice presidente della Federazione Lapam Moda, è stato uno dei primi a decidere di trasferire la propria attività all’aperto dopo il sisma del 29 maggio, “alle 8,30 del giorno dopo eravamo già al lavoro, sotto il gazebo, dove siamo rimasti fino a metà luglio. Ma abbiamo lavorato male, sempre col timore di nuove scosse”. Quel giorno non lo dimenticherà mai. “Eravamo qui quando c’è stata la prima scossa. Io mi sono riparato sotto una delle macchine tessili, mia moglie e gli altri sono scappati fuori”. Il terremoto ha inflitto gravissimi danni a una zona densamente popolata da micro e piccole imprese, già in difficoltà per la crisi economica in atto: dalle parole di Pompeo emerge con estrema chiarezza la volontà di riprendersi al

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he qualcosa non stia andando nel verso giusto nella gestione dell’emergenza post sisma è ormai sotto gli occhi di tutti. Oltre al denaro e agli alloggi sfitti promessi infatti, mancano anche chiarezza e risposte precise. La situazione è complessa così come la macchina istituzionale che si è attivata ma il gioco dello scaricabarile non può - e non deve - essere più giustificato. Il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, in una lunga intervista rilasciata al nostro settimanale due settimane fa, aveva assicurato di essere “positivo” circa il reperimento di alloggi sfitti da mettere a disposizione degli sfollati ma, ad oggi, nonostante la sua iniezione di ottimismo, poco è mutato. L’Amministrazione non si sbilancia: impossibile sapere a quanto ammontano le manifestazioni di disponibilità (“numericamente ancora non quantificabili” si legge in un comunicato stampa) da parte dei proprietari di appartamenti non occupati. “Abbiamo ricevuto segnali

Bruno Pompeo

più presto possibile contando naturalmente sull’aiuto delle istituzioni, ma facendo affidamento soprattutto sulle proprie capacità imprenditoriali. Pompeo racconta però anche di chi ha chiuso: “non ce la faccio a ripartire”, gli ha detto un amico tessitore di Cavezzo.

Il capannone dove ha sede la ditta, nella zona artigianale Autotrasportatori, non ha subito alcun danno nonostante sia stato costruito alla fine degli Anni ‘90 e quindi non abbia caratteristiche antisismiche, ma “abbiamo vissuto nell’incertezza di cosa si doveva fare

relativamente alla sicurezza”. Il decreto, poi trasformato in legge, non ha dato certezze e Bruno Pompeo a luglio ha deciso di attivare la cassa integrazione per i due dipendenti. “Non mi sono potuto assumere la responsabilità per altre persone. Ho pensato alle conseguenze nel caso in cui fosse accaduto un incidente in ditta o sul tragitto da casa al lavoro. E ad assillarmi era sempre lo stesso pensiero: quella persona non si doveva trovare lì, non potendo lavorare in una struttura non a norma. Dopodiché io non me la sono sentita di far tornare i dipendenti dentro la ditta”. Oggi continua a lavorare nell’incertezza generale, senza sapere quale livello di

sicurezza debba essere garantito, quali siano gli interventi provvisori da effettuare subito e cosa si debba fare invece nei prossimi quattro/otto anni. “Il capannone è tutto imbullonato, non ha subito alcun danno, non abbiamo scaffali da controventare, né dobbiamo fare legature alle pareti o alle travi. Siamo in attesa di una mappatura che individui il grado di rischio nella nostra zona e il conseguente intervento di consolidamento da approntare. E’ nostra intenzione effettuare un intervento unico per garantire un livello di sicurezza pari al 60%”. Nel frattempo Pompeo ha perso ordini “perché non ho più la gente che lavora”. Ma il suo pensiero è per quegli imprenditori che hanno subito danni indotti: “c’è chi non lavora da quattro mesi perché i locali in affitto dove aveva l’attività sono stati dichiarati inagibili e il proprietario non ha inten-

zione di metterci mano a breve investendo soldi per la messa in sicurezza”. Ma di quanti soldi stiamo parlando? “Di migliaia di euro che io ho già intenzione di tirar fuori dalle mie tasche, senza aspettare la certezza del finanziamento. Si tratta di un investimento che mi posso permettere. Dicono che ci verrà rimborsato l’80% attraverso contributi ma io avrei preferito sgravi fiscali e se lo Stato non ci sente, ci può sentire la Regione con l’esenzione dal pagamento dell’Irap. C’è chi sostiene conclude Pompeo - che in tre anni torneremo come prima, ma per me questo rappresenterebbe una sconfitta perché avremmo perso tre anni. Fra tre anni dobbiamo poter contare su strutture in sicurezza all’interno delle quali lavorare di più e meglio a vantaggio del territorio e dello Stato, creando profitto e occupazione”. Sara Gelli

Ad oggi il Comune può contare su 33 appartamenti. L’inverno si sta avvicinando, 273 persone non hanno un tetto sulla testa e, al ritmo con cui arrivano gli appartamenti sfitti, la domanda è: dove le metteranno?

E domani è già inverno...

positivi”, ci aveva risposto il primo cittadino. Meno male che Giordano Corradini, direttore generale del Comune di Carpi, nonché responsabile del Coc, qualche numero lo snocciola. “33 persone hanno risposto all’Avviso Pubblico, a cui si aggiungono una ventina di appartamenti giunti spontaneamente, anche fuori Comune, da parte

di privati, di cui stiamo verificando l’effettiva disponibilità. In questi giorni abbiamo in agenda altri incontri con alcune agenzie e, presumibilmente, contiamo di avere a disposizione, in totale, tra i 50 e i 60 appartamenti. Confidiamo però che altri privati mettano a disposizione i loro immobili sfitti”. A Carpi sono 2.372 le persone interessate

da un’ordinanza di inagibilità, di queste, 85 sono alloggiate in albergo, 188 nel campo tende del piazzale delle Piscine. Le restanti famiglie (1.206 le domande accettate) hanno invece optato per il Contributo di Autonoma Sistemazione (Cas) di cui, tra l’altro, non vi è ancora alcuna traccia. “Abbiamo pubblicato un Bando pubblico per la formazione della graduatoria d’accesso a questi alloggi in locazione temporanea (i termini per la presentazione della domanda sono fissati al 29 settembre alle 13). Potrà far domanda - spiega Corradini - non solo chi è in tenda o in albergo, anche se costoro avranno la prece-

denza, ma anche coloro che hanno optato per il Cas (a cui dovranno però rinunciare). Difficile quindi, ad oggi, stimare il numero effettivo di appartamenti di cui necessitiamo, poiché non conosciamo quante persone in regime di autonoma sistemazione hanno la necessità di trovare una soluzione abitativa più idonea per far fronte all’inverno”. E il Cas? quando verrà elargito? “Il Cas riferito al periodo 29 maggio - 29 luglio sarà liquidato in un’unica soluzione entro la fine di settembre, tramite bonifico bancario o attraverso la Tesoreria; successivamente sarà erogato con soluzione bimestrale”, continua Corradini. E quale sarà la fine del campo tende? “L’obiettivo che ci siamo posti è quello di smantellarlo entro la fine di settembre”, dice Campe-

delli. “Certamente non prima di metà ottobre”, gli fa eco Corradini... Una cosa invece è tanto certa quanto drammatica. L’inverno si sta avvicinando, 273 persone non hanno un tetto sulla testa e, al ritmo con cui arrivano gli appartamenti sfitti, la domanda è: dove le metteranno, dal momento che il nostro sindaco esclude l’idea di “creare villaggi di prefabbricati che, una volta edificati, sono di difficile smantellamento e possibili ricettacoli di disagio sociale”? Il quadro è impietoso. Tutti continuano a guardare allo scempio aquilano: “qui in tre mesi abbiam fatto quello che all’Aquila han fatto in tre anni”. Cari signori andatelo a dire agli oltre 2mila cittadini che hanno ancora la casa inagibile... Jessica Bianchi


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’ ufficialmente operativo l’accordo tra Regione Emilia Romagna e Banche per le anticipazioni di liquidità a costo zero a favore dei cittadini per interventi di riparazione, ripristino e ricostruzione di beni immobili – con livello di danni B, C ed E senza demolizione (leggere) - danneggiati dal sisma. Malgrado fiocchino le ordinanze però, sono ancora numerosi i nervi scoperti della gestione post sisma nel nostro territorio. Non sono infatti ancora state esplicitate le linee per la ricostruzione degli edifici classificati E (gravi); non si sa ancora se i costi delle demolizioni saranno o no rimborsati e in che misura; la burocrazia rende ogni operazione lenta e farraginosa... Incertezze si sommano così a incertezze e i tempi - con l’inverno alle porte - continuano ad allungarsi, mentre sulla testa di tutti incombe la più preoccupante delle spade di Damocle: saremo risarciti? Insomma, nonostante i proclami di una politica sempre più scollata dai bisogni reali della gente e le promesse del commissario Vasco Errani, le persone colpite al cuore dal sisma chiedono maggiore celerità per poter ricostruire le proprie case e le proprie aziende. Per cercare di far luce sul mare magnum di ordinanze che la Regione snocciola ci siamo rivolti all’ingegnere Gianluca Loffredo, amministratore unico di ArchLivIng, società di ingegneria esperta in innovazioni energetiche e tecnologiche in campo edilizio. Al via, con a un’ordinanza del 28 agosto, le risorse per le ristrutturazioni delle abitazioni danneggiate dal sisma e classificate B o C, cioè temporaneamente o parzialmente inagibili. Il Piano Casa dettato dalla Regione però non ha ancora dettagliato le linee guida della ricostruzione. Come vi state muovendo relativamente ai progetti di ripristino? “Per quanto concerne gli interventi di tipo B e C per gli edifici residenziali i progetti di ripristino strutturale seguono le Norme Tecniche delle Costruzioni. Il modus operandi dei progetti di ripristino è ampiamente documentato in letteratura per cui potremmo non necessitare di ulteriori linee guida regionali”. Le inagibilità classificate E dalle schede Aedes sono state suddivise in leggere e gravi: qual è la differenza? “Ad oggi non c’è una definizione ufficiale di tale differenza: si attende l’ordinanza delle E per meglio chiarire questi due aspetti”. Cosa consiglia di fare ai proprietari di abitazioni danneggiate dal sisma e classificate E? E agli imprenditori con capannoni lesionati? Aspettare o iniziare i lavori? Il timore di molti infatti è quello di non vedere nemmeno l’ombra di un quattrino di risarcimento... “Per quanto concerne gli edifici residenziali calissificati E, i cittadini devono incaricare uno studio per iniziare l’iter di progettazione che è complesso e articolato ed è alla base dei successivi lavori. I cittadini non devono assolutamente far iniziare i lavori alle imprese di costruzione

Per cercare di far luce sul mare magnum di ordinanze che la Regione snocciola ci siamo rivolti all’ingegner Gianluca Loffredo impegnato, dopo l’esperienza acquisita all’Aquila e non solo, nella ricostruzione del nostro martoriato territorio

Dimmi che danno hai e ti dirò cosa fare (forse)

Gianluca Loffredo

senza aver prima incaricato uno studio di fiducia che possa seguirli in tutto l’iter: sarebbero inficiati qualità e accesso ai contributi. I capannoni non hanno avuto classificazione AeDES e i datori di lavoro devono dotarsi di un certificato di agibilità sismica incaricando uno studio di progettazione”. Alcuni muratori dopo aver letto il tariffario emesso dalla Regione relativo alla ricostruzione hanno lamentato prezzi molto al di sotto rispetto a quelli del mercato. Le risulta? “Non mi sembra vi siano discrepanze rispetto ai tariffari tipici”. Continuano a essere rilasciate revoche all’inagibilità, segno che molte famiglie hanno avuto la possibilità di rientrare in casa dopo aver effettuato lavori di ristrutturazione e ripristino delle condizioni di sicurezza nella loro unità abitativa. Alcuni sono preoccupati di non ricevere poi un rimborso da parte dello Stato. Conferma? “Se i lavori sono stati realizzati secondo progetti in linea con le Norme tecniche delle Costruzioni e i pagamenti sono stati effettuati in modo chiaro, esclicito e inequivocabile non vedo perchè debbano temere di non ricevere i contributi”. Gli oneri delle demolizioni oggi a carico dei privati saranno rim-

borsati? “Non ci sono ancora notizie ufficiali in merito”. Finora, anche se non si sono ancora visti, sono stati stanziati 8,5 miliardi di euro per la ricostruzione, se i danni stimati ammontano a 13,2 miliardi, è ovvio che i promessi risarcimenti - fino all’80% - sono una bufala. Lei ha già avuto esperienze di ricostruzione all’Aquila: a quasi quattro mesi dalle violente scosse di terremoto che hanno sconvolto l’Emilia, qual è il suo giudizio da professionista sull’operato della Regione? “La Regione sta operando con celerità ma sta commettendo, a mio avviso, alcuni errori di valutazione relativamente alle tempistiche. Ad esempio i progetti relativi agli esiti di agibilità B e C devono essere depositati presso il Comune entro il 30 novembre. I comuni hanno 20 giorni di tempo per richiedere eventuali integrazioni che il Tecnico deve produrre in 10 giorni. Il Comune deve, entro 60 giorni, determinare il contributo ammissibile. Le sembra che i tempi siano congrui con gli impegni di tutte le categorie menzio-

Anche i migliori bar scelgono Teniamo Botta!

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uando zuccheri il tuo caffè in un bar della provincia di Modena e Reggio Emilia, scegli la bustina Teniamo Botta! Gli esercenti, mettendo a disposizione dei clienti le bustine di zucchero Teniamo Botta, contribuiscono alla raccolta fondi pro terremotati di cui potete seguire la rendicontazione completa sul sito di radiobruno.it. Chi fosse interessato a maggiori informazioni, è pregato di telefonare a Radio Bruno allo 059.641430.

nate? A iniziare proprio dagli uffici tecnici dei comuni che sono sempre sommersi di incombenze”. E’ evidente che non si muore di terremoto bensì di malaedilizia. Cosa occorrerà fare per rendere sicuri capannoni e abitazioni? “Le tecniche di miglioramento strutturale delle abitazioni e dei capannoni sono molteplici e ben collaudate. Nuovi materiali come la fibra di carbonio, la fibra di vetro, resine epossidiche... facilitano il lavoro dei progettisti. In primis, in ogni caso, andranno eliminati i danni causati dal sisma, quindi occorrerà valutare le più significative vulnerabilità dell’edificio e risolverle adeguatamente. Per intenderci la principale vulnerabilità messa in luce dai terremoti emiliani è la tecnica costruttiva dei capannoni, dove il collegamento degli elementi strutturali è garantito dal semplice appoggio o da elementi fragili”. Cosa significa avere una casa antisismica? “Il discorso è complesso poiché la norma stabilisce il livello di danno che una stuttura può subire in funzione dell’aumento dell’intensità del sisma. Ovvero si concede a una

struttura di danneggiarsi purchè venga salvaguardata la vita umana nel caso di eventi paragonabili a quelli epicentrali del 20 e 29 maggio (la zona epicentrale individua un’area di raggio pari a crica 5/10 chilometri intorno all’epicentro stesso)”. Tra tutti i materiali, quello con maggiori garanzie di antisismicità è sicuramente il legno. Consiglierebbe la costruzione di case in legno nel nostro territorio anzichè in muratura? “Non esiste un materiale più antisismico di un altro. La modalità di progettazione, la scelta dei particolari costruttivi, la modalità di posa, l’attenta sorveglianza da parte della direzione dei lavori, materiali certificati, manodopera qualificata, studi di progettazione che operano in modo integrato, sono gli ingredienti per avere un eccellente risultato non solo in termini antisismici, ma anche energetici, estetici, acustici e architettonici. La scelta di un materiale rispetto a un altro dipende da molti fattori: tempistiche, costi, obiettivi, reperibilità sul mercato, gusto estetico, regole urbanistiche... Ogni soluzione deve essere valutata caso per caso”. Jessica Bianchi


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’applauso finale, sebbene non fragoroso, è stato il segnale distensivo che tutti aspettavano. Così è terminata la riunione convocata dalle Scuole Medie A. Pio per spiegare ai genitori il complicato avvio dell’anno scolastico. A causa di imprevisti e improvvisi lavori di messa in sicurezza della sede in via Guido Fassi, gli studenti “avranno l’onore di essere ospitati presso la sede del Liceo Scientifico Fanti per lezioni pomeridiane”. A parlare è la dirigente del Comprensivo Carpi Centro Rossana Rinaldini che ha definito “particolarmente diverso” questo inizio ma ha dato rassicurazioni ai genitori: dal 1° di ottobre si rientrerà nella scuola con doppi turni alternati bisettimanali (8-13; 14-18) per ospitare nelle aule di viale Fassi gli alunni della Succursale in attesa dei container. “I moduli nel piazzale della Stazione delle Autocorriere saranno pronti il 15 di ottobre”, ha affermato categorica l’assessore comunale Maria Cleofe Filippi. Qui, nei container, rimarranno gli studenti della Succursale in attesa che terminino i lavori di consolidamento nel quattrocentesco edificio di Castelvecchio in Piazzale ReAstolfo dove gli alunni sono destinati a rientrare. Per fugare dubbi e perplessità di quei genitori rimasti choccati dall’esperienza

Avvio complicato per l’anno scolastico a Carpi. Timido applauso a conclusione della riunione dei genitori della Media A. Pio in Sala Congressi

A scuola di normalità

stati prontamente richiesti in affitto tre moduli: si tratta di container di 46mq dotati di confort, climatizzati e riscaldati con bagni e sala insegnanti. Quelli della Succursale delle Pio verranno collocati nel piazzale della Stazione delle Autocorriere”. A chi aveva proposto l’alternativa del parcheggio all’altezza del Cimitero per evitare la congestione del traffico su viale Peruzzi,

l’assessore Filippi ha risposto che “i sopralluoghi dei tecnici non l’hanno ritenuto ideoneo a causa della conformazione del terreno e dello scolo delle acque”. Sui ritardi la Filippi gioca in difesa e rivela, senza aspettare la domanda da parte del pubblico, la difficoltà di individuare imprese disponibili a lavorare per il Comune “perché, potendo scegliere, hanno preferito quelle committenze che pagano subito” e ha spiegato la difficoltà delle imprese stesse a reperire i materiali durante il mese di agosto. E poi, il Comune di Carpi “ha scelto di procedere con lavori di consolidamento anche per quegli edifici classificati B (come le Fanti) per i

quali bastava un intervento di minor entità, secondo quanto disposto dalla Regione. Ma noi abbiamo fatto di più e quei lavori li pagheremo noi”. Infine, chiarisce ai presenti il concetto di scuola antisismica con una metafora: “è come in occasione di un incidente stradale. L’automobile è sicura se chi è dentro l’abitacolo ne esce incolume. Ma l’auto finisce comunque in carrozzeria. Così in occasione di una scossa di terremoto, gli alunni avranno il tempo di uscire in sicurezza da una scuola antisismica, ma l’edificio potrà riportare danni”. Dopo tale affermazione, nessun applauso in sala, solo parecchi gesti scaramantici... Sara Gelli

euro al giorno) e comunque a tutt’oggi non è stato ancora erogato nulla. Altra umiliazione. 3 - Ho chiesto di accedere solo ai pasti della Protezione Civile e me l’hanno negato perché non possedevo alcuni requisiti, che non mi hanno elencato, e mi hanno risposto che se ne volevo usufruire (come se fosse un regalo) dovevo risiedere in tendopoli: “o dentro o fuori e ti arrangi”. Sono quindi entrata in tendopoli perché non trovo giusto che mi debba arrangiare da sola (e se solo lo avessero fatto anche tutti gli altri con case inagibili forse si affretterebbero a trovare delle soluzioni dovendo provvedere a un considerevole numero di persone). Voglio precisare che nel campo della Protezione Civile ci sono volontari che lavorano quasi ininterrottamente, gentili, disponibili e con un dono di altruismo fuori del comune; la mensa gestita sempre da volontari della Croce Rossa faceva sì che la distribuzione dei pasti fosse familiare ma ci è stato tolto anche quello: la cucina non c’è più e i pasti arrivano

da Carpi in monoporzioni ridicole, in contenitori di alluminio, pasta scotta cucinata sicuramente tre ore prima e cibo di scarsissima qualità. La spiegazione del primo cittadino è stata quella che si legge sui giornali , siamo pochi in tendopoli e i soldi servono ad altro. Questa non è forse un’altra umiliazione? Il cibo distribuito di certo è peggiore di quello distribuito nelle carceri, ma i carcerati hanno commesso dei reati, la nostra colpa invece è solo quella di essere stati colpiti dal terremoto. Il nostro primo cittadino, da buon padre di famiglia, come fa a non chiedersi: ma i ragazzi, i bambini, le persone che lavorano tutto il giorno come fanno a campare con 30/40 grammi di pasta in bianco piena d’olio e con 80 grammi di di pollo? Evidentemente non le interessa, altrimenti avrebbe cercato altre soluzioni! Ennesima umiliazione. 4 - Siamo a metà settembre e ancora non si sente nulla per quanto corcerne i moduli abitativi per le persone fuori casa, il freddo è alle porte... Anche questa è un’umiliazione. Allora mi son detta: è

uno scherzo vero? Mi state prendendo in giro per giocare un po’? No purtroppo! Mi sento triste, amareggiata, delusa; a ogni domanda esposta a chi di dovere sento sempre le stesse risposte “non lo sappiamo”, “bisogna aspettare”... ma aspettare cosa? Sono trascorsi oltre 100 giorni! Sento che la mia pelle (che paragono alla mia dignità in quanto ricopre e custodisce la mia persona) me la stanno tirando via, scuoiandomi viva, mi sento su una strada a senso unico, senza via di uscita. Mi fanno sentire un niente, mi fanno sentire come le persone fotografate nude nel campo di concentramento, senza scelta. Eppure la mia dignità me la sono cucita io addosso guadagnandomela con i sacrifici, con il rispetto delle regole, con l’educazione, da bravo cittadino! E cosa mi ritrovo? Mi ritrovo uno Stato che mi ha appiccicato un’etichetta con il prezzo di valore che mi ha attribuito e cioè 6,58 euro al giorno! Questo prezzo l’ha stabilito lo Stato unilateralmente perché deve pagare lui, ma quando devo pagare io, da me pretende quasi

il 60% del mio sudore. Gli aiuti ricevuti sono stati di privati che cercavano di essere utili, come potevano, in un momento tanto tragico. Ho riflettuto molto in questi 100 giorni e ho capito che le persone che si sono salvate da questo terremoto sono quelle decedute sotto le macerie, mi dispiace dirlo perché colpisco le famiglie che hanno perduto i loro cari, e chiedo scusa, ma è quello che penso. Vorrei che i membri di Governo, Regione, Provincia e Comuni venissero a vivere in tendopoli o accampati nei campi affinchè si potessero rendere conto di quanto stiamo vivendo. Non ho più voglia di sentire discorsi sulla ricostruzione, su come è importante stare e rimanere uniti, su come rinascera più bello il nostro Paese. Si parla, si parla… ma i fatti sono ancora lontani.Mettete a disposizione la liquidità, che avete già in tasca, a favore dell’Emilia prima che la gente, quella rimasta, vada via. Il terremoto non mi ha ucciso ma lo state facendo voi e in questo momento mi vergogno di appartenete a questo Stato. Una cittadina di Rovereto

e mi ero ormai rassegnato ad andarmene ma, fortunatamente, all’interno c’erano dei Vigili della Comunale di Milano, qui a Carpi per dare assistenza a causa del terremoto, che vedendomi in difficoltà si sono avvicinati e identificati (erano in borghese). Nel frattempo i

quattro personaggi all’interno continuavano a dar fastidio, schiamazzare con fare piuttosto minaccioso! I ragazzi della Polizia Locale di Milano sono intervenuti a identificare e fermare i loschi personaggi, ai quali hanno ritirato anche un tirapugni. Vorrei solo espri-

mere un grazie a chi pratica il proprio mestiere con dedizione e, anche se non tenuto, ricopre il proprio ruolo anche fuori dal normale servizio. E un grazie perchè alla luce di quanto accaduto negli ultimi mesi, vedere questi ragazzi ancora così presenti e attivi non solo

per gli interventi in zona rossa è veramente rassicurante... Non so se avrò l’opportunità di rivedere quegli agenti, vorrei quindi che giungesse loro dalle pagine del vostro giornale,il mio personale ringraziamento per il loro aiuto. Roberto

La dirigente Rinaldini e l’assessore Filippi insieme agli insegnanti Gaddi, Ganzerli e Bulgarelli

del terremoto, in particolare di quelli che non sono convinti che il secondo piano di Castelvecchio possa ospitare le classi delle Pio, è stato predisposto un servizio di aiuto psicologico “con esperti disponibili a fare un percorso di accompagnamento al fine di superare ansie e paure”. L’applauso finale è stato anche liberatorio per quei genitori assiepati come sardine nella

Sala Congressi di viale Peruzzi al termine di una riunione in cui l’assessore Filippi, come un fiume in piena, ha sciorinato (“tanto per darvi l’idea della massa” ha detto) dati e numeri del terremoto. In sintesi, su 67 edifici in totale, 37 sono stati quelli danneggiati dal terremoto, di cui 26 sul territorio di Carpi, corrispondenti a 5.410 alunni carpigiani senza una scuola in cui rientrare. “Sono

I lettori ci scrivono

V

ivo a Rovereto, paese tra i più colpiti dal sisma del 20 e 29 maggio, non dirò il mio nome perché non amo far pubblicità alla mia persona o alla mia famiglia ma, sicuramente, tutte le persone nelle mie condizioni si immedesimeranno in quanto sto per illustrare. Premetto che vivo in tendopoli da agosto, con la scossa del 20 maggio non era accaduto niente alla mia abitazione ma la paura era già tanta. Il 29 quando ha iniziato a tremare la terra per tante ore è subentrato il panico, la paura ti inonda la mente e non ti fa ragionare lucidamente, il non sapere quello che sta succedendo nè quello che succederà ti confonde incredibilmente. Questa paura non sapevo che esistesse, sembravo proiettata dentro un film, non ero a conoscenza di quanto una persona potesse piangere. Vedere la propria casa e quelle intorno sobbalzare come se fossero di plastica leggera, vedere le altre persone impaurite come me, mi ha fatto capire quanto poco potere abbiamo sulla faccia della terra. Ma tutto questo dolore e paura erano nulla in

Le mille umiliazioni degli sfollati confronto a quanto bisogna affrontare e subire per andare avanti e rialzarsi. La mia casa è stata danneggiata gravemente e dal 29 maggio non sono potuta rientrarvi. Mi sono accampata, come altri, per iniziare la ripresa (pensavo!) invece ho capito che dovevo iniziare a sopravvivere. Il Comune emanava bollettini su cosa fare e tutti ad accorrere, a fare file, per capire come comportarsi e per chiedere ciò che promettevano le istituzioni. 1 - Subito distribuivano i pasti ma, poco tempo dopo, hanno smesso, spiegando che costavano troppo e quelle risorse sarebbero servite per fare altro: questa è stata la prima umiliazione, come se non fosse importante distribuire cibo a famiglie senza casa nel momento di massima emergenza. 2 - Richiesta di contributo di autonoma sistemazione: inizialmente 100 euro al mese a persona! Poiché ne hanno fatto richiesta poche persone - tra l’altro è veramente un’elemosina - è stato innalzato a 200 ( 200 x 12 mesi = 2.400 euro : 365 giorni = 6,58

“Grazie alla Polizia di Milano”

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entile Redazione, ieri sera, 15 settembre, all’interno del Bar Piadineria vicino alle Piscine di Carpi mi sono trovato in difficoltà: io e la mia fidanzata siamo stati pesantemente

importunati da tre individui non italiani. I signori ci hanno infastidito per tutto il tempo, cercando a tutti i costi la rissa e facendo commenti pesanti e volgari sulla mia ragazza. La mia fidanzata era spaventata,


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Domenica 23 settembre la festa dei partecipanti ai corsi di lingua e cultura italiana, con la consegna degli attestati, i saluti delle autorità, buffet multietnico e musica

Ero Straniero: festa di fine anno

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causa del sisma abbattutosi sull’Emilia non è stato possibile svolgere, lo scorso giugno, la tradizionale festa di chiusura dell’anno scolastico dei corsi di lingua e cultura italiana Ero straniero, organizzati da Cooperativa sociale Il Mantello, Azione Cattolica Italiana, Unione Donne in Italia e Movimento Adulti Scout Cattolici Italiani, con il sostegno di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Casa del Volontariato, Consulta del volontariato, Commissione Pari Opportunità e con il patrocinio del Comune di Carpi. Ma la festa di fine anno rappresenta un importante momento aggregativo, sia per i corsisti e le loro famiglie, che per gli organizzatori e la cittadinanza: per questo le quattro associazioni promotrici han deciso di organizzare la festa domenica 23 settembre, dalle 16 alle 19, presso il Centro sociale Orti T. Righi, al civico 6 di via Nuova Ponente. Alla giornata parteciperanno gli stranieri che hanno frequentato i corsi e le loro famiglie. Anche i cittadini che vogliono conoscere meglio questa realtà sono invitati. Il programma prevede la consegna degli attestati di partecipazione, molto apprezzati dai 200 corsisti dell’anno 2011/2012, i saluti delle autorità e un buffet multietnico. Già aperte le iscrizioni per i nuovi corsi di italiano ed educazione civica. Le lezioni inizieranno a ottobre, ma si stanno già effettuando i test d’ingresso, al fine di comporre classi omogenee dal punto di vista del livello di conoscenza della lingua.

Con le forti scosse che hanno ferito la città, sembra che gli abitanti delle case e dei palazzi carpigiani si siano sensibilizzati. ora basta un nonnulla per farli sobbalzare. Come nel caso di viale Carducci

Siamo stanchi dei continui tremori: togliete il dosso! C

on le forti scosse che per oltre un mese, da quel fatidico 20 maggio in cui la terra ha tremato per la prima volta, hanno ferito la città, sembra che gli abitanti delle case e dei palazzi carpigiani si siano sensibilizzati; ora basta un nonnulla per farli sobbalzare. I più esposti nei confronti di questo fenomeno sono senza dubbio gli edifici costruiti a ridosso di strade ad alta percorrenza. Ma se la sensibilità alle vibrazioni è diventata caratteristica intrinseca dell’orecchio di ogni carpigiano, c’è un esempio paradigmatico del cambiamento che il terremoto ha portato nelle vite di tutti. Nel centralissimo viale Carducci, la parallela di viale Nicolò Biondo proprio a ridosso del centro storico, all’angolo con via S. Maria in Castello campeggia un cartello. “Piano per pietà”: recita eloquentemente la scritta tracciata in chiare lettere maiuscole. Lo hanno posizionato all’incrocio i residenti della zona, stanchi dei continui

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omenica 23 settembre a Carpi - ritrovo alle 9.30 in Piazza Martiri, partenza alle 10, con un contributo di 5 euro - avrà luogo l’edizione 2012 di Pedalando... contro l’Alzheimer, l’ormai consueta biciclettata di 15 chilometri in compagnia di nonni, nipoti, figli, mogli, mariti e amici, con una sosta ristoro a metà percorso. L’arrivo al Sagrato della nuova Chiesa di Quartirolo è previsto per le 12 mentre per chi vorrà, alle 12.30, è stato organizzato un pranzo. L’evento, organizzato dal Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer Gafa - vede il patrocinio dei

tremori. “Questa via è stata molto colpita dal terremoto – così come gran parte del centro - e anche se i tecnici hanno dichiarato agibili le nostre abitazioni, le crepe ci sono e la differenza si sente”, spiegano. Ma il problema, come sottolinea una coppia, non è legato tanto alla velocità delle automobili, quanto al dosso che inizia poco prima di via S. Maria e termina appena dopo. “La parte in

discesa è molto alta, quasi 30 centimetri, e c’è anche una grossa buca in cui le ruote delle auto finiscono per forza di cose. Qui ogni giorno passano mezzi pesanti, dai camion della nettezza urbana ai furgoni: scendendo dal dosso danno il contraccolpo e il peso del veicolo nella ricaduta fa tremare pareti e pavimenti”. Il disagio era precedente al terremoto, tanto che quanti abitavano lungo

Domenica 23 settembre - Piazza Martiri

Pedalando... contro l’Alzheimer

Comuni di Carpi e Soliera, della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi,

della Fondazione Casa del Volontariato e di tanti altri soggetti, appartenenti sia

La psicologa risponde... Vincere l’ansia con la respirazione

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’ come in un brutto sogno. Prima senti la testa che gira e non sei più capace di pensare lucidamente. Poi il cuore che accelera e la certezza di stare per impazzire, per morire. E non riesci a respirare bene, come se stessi soffocando. Queste sono le impressioni più frequenti di chi ha vissuto un attacco di panico: sintomi come tachicardia, tensione al petto, paura di svenire o morire e la sensazione di non riuscire a respirare, sono i più comuni. Ogni volta che ci sentiamo agitati, stressati, arrabbiati, la frequenza del nostro respiro aumenta e noi ci

viale Carducci avevano già segnalato il problema alla Commissione Traffico, che aveva giustificato la necessità del ‘rialzato’ con la presenza della Scuola Primaria Manfredo Fanti. Con il sisma la situazione si è però acutizzata: al dosso sono stati affibbiati nomignoli aspri come ‘dosso nocivo’ o addirittura ‘rampa di lancio’ e, a pochi centimetri del manto stradale, è comparso il cartello di monito.

troviamo in iperventilazione. Questa reazione è naturale: l’aumento della frequenza respiratoria porta più ossigeno nel sangue e questo è utile per allertarci di fronte a un pericolo, ma altera anche i livelli dei gas in circolo creando uno squilibrio. Quando senti pressione sul torace e l’aria che ti manca, è possibile che tu stia respirando così velocemente che i tuoi polmoni non fanno in tempo a svuotarsi. E se non svuoti i polmoni non puoi respirare bene, perché cerchi di introdurre aria in uno spazio già pieno. Respirare è una sensazione bellissima: ti tiene in vita e ti ricorda

che sei vivo. Come ti senti quando in una bella mattina prendi una boccata di aria fresca? O, quando, dopo una forte tensione, tiri un respiro di sollievo? Prova a fare 10 respiri lenti e profondi: vuota completamente i polmoni e dopo inspira delicatamente fino a quando i tuoi polmoni non saranno pieni. Mentre inspiri prova a notare il ventre che si spinge in fuori e mentre espiri prova a connetterti con i movimenti del torace e dello stomaco: osserva l’aria che fluisce dentro e fuori. Cosa hai notato? Probabilmente un calo della tensione, una maggiore connessione con il tuo corpo e un senso di “rallentamento”. Può darsi che tu abbia sperimentato

al mondo del Terzo Settore che privati. “Vorremmo cogliere l’occasione – ha

“All’inizio – racconta un uomo – avevamo scritto ‘rallentate’, sperando di sensibilizzare gli automobilisti”. “I vigili hanno rimosso il primo cartellone – prosegue la donna che ha apposto la preghiera in forma di cartello – così ne abbiamo preparato un altro. Non siamo abituati a fare polemica o a lamentarci con le istituzioni, ma speriamo che i cittadini siano più attenti in macchina e che l’Amministrazione tenga in considerazione questa segnalazione”. Ora anche del secondo avvertimento pare non esservi più traccia. In sostanza, tutto quello che i residenti vorrebbero è la rimozione del dosso propedeutico a una scuola che a causa del terremoto non riaprirà, almeno per ora - oppure veder sistemati la buca e lo sfondamento del dosso che crea questa perenne sensazione di rumore di fondo. Rumore che, dal 20 maggio scorso, è diventato qualcosa di più di un semplice fastidio. Marcello Marchesini dichiarato la presidente di Gafa, Annalena Ragazzoni - per ringraziare tutti coloro che ci hanno sostenuto e aiutato in questi undici anni: soci, amici, collaboratori, medici, associazioni di volontariato, finanziatori, case protette, enti e organizzazioni pubbliche e private. Grazie all’aiuto di tanti riusciamo a offrire gratuitamente alle famiglie ore di sollievo, gruppi di auto aiuto, corsi di musicoterapia e di rilassamento, incontri informativi e formativi sulla malattia, a Carpi e nei Comuni delle Terre d’Argine”. Il ricavato della giornata sarà interamente devoluto a Gafa.

di Serena Guerzoni anche vertigini o disagio: più sei abituato a respirare rapidamente, più questo esercizio può risultare difficile all’inizio. Se questo è il tuo caso, allora l’esercizio ti aiuterà a rendere questa pratica molto più facile e naturale, specialmente nei momenti in cui ti senti stressato o agitato. Sintonizzarti con il tuo respiro ti aiuterà a rallentare, a connetterti con ciò che sta succedendo qui ed ora. Per quanto sia grande il tuo dolore, o brutta la situazione in cui ti trovi, comincia col fare qualche respiro profondo: durante una crisi questo aiuta a tornare presente e consapevole delle tue reazioni, di ciò che sta accadendo e di quali azioni efficaci puoi intraprendere.

Se usi il respiro per connetterti con la tua esperienza ogni volta che puoi, un po’ alla volta diverrà spontaneo; ma ricorda, lo scopo del respiro consapevole è controllare la tua respirazione, non le emozioni spiacevoli che provi.


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sisma e ricostruzione

1 milione 189mila e 896 euro è l’incasso del Concerto per l’Emilia dello scorso 25 giugno. servirà a sostenere la ricostruzione degli Ospedali di Carpi e Mirandola

“Il grande cuore della nostra gente” S

abato 15 settembre, davanti all’Ospedale Ramazzini di Carpi, c’erano proprio tutti. Medici, autorità, imprenditori, banchieri, musicisti... tutti hanno voluto vedere coi propri occhi lo stato di avanzamento dei lavori di ripristino del nostro ospedale dopo le scosse di terremoto che lo avevano compromesso. Da allora tanta strada è stata fatta e molta se ne farà, anche grazie alla somma consegnata dagli organizzatori del Concerto per l’Emilia del 25 giugno scorso. Un evento straordinario durante il quale persino i più stretti collaboratori di Beppe Carletti, leader storico del gruppo musicale I Nomadi, nonché ideatore del concertone, hanno scelto di pagare il prezzo del pass. Un esempio che restituisce appieno lo spirito di solidarietà che ha animato i promotori dello spettacolo che ha coinvolto numerosi artisti emiliani e portato allo Stadio Dall’Ara di Bologna oltre 30mila persone. Un concerto che ha permesso di raccogliere ben 3 milioni 108mila e 871: 1 milione 918mila 975 euro frutto degli sms solidali e 1milione 189mila 896 euro come incasso diretto della manifestazione. A inizio agosto durante un incontro tenutosi in Regione - al quale avevano preso parte oltre al presidente e commissario per la ricostruzione dell’Emilia, Vasco Errani, una rappresentanza degli artisti e organizzatori del concerto composta da Carletti e dal consigliere regionale Marco Barbieri, ideatori dell’evento, e dagli organizzatori Gianni Prandi presidente di Radio Bruno, Rolando Rivi, Maurizio Dinelli, Enzo Milani, Daniela Campioli, Marcella Pelati e dal presidente di Assomusica, Alessandro Bellucci - in accordo con la direzione dell’Azienda Usl di Modena, è stato deciso di finanziare una serie di interventi riguardanti

Da sinistra il presidente della Provincia di Modena Emilio Sabattini, Luigi Zanti direttore della sede di Carpi della Banca Popolare dell’Emilia Romagna, il sindaco di Carpi Enrico Campedelli, Beppe Carletti, leader dei Nomadi, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e Mariella Martini direttore generale dell’Azienda Usl Modena.

Ospedale di Carpi

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partire da ottobre, nel corpo 6 dell’ospedale Ramazzini di Carpi, messo in sicurezza e ristrutturato con il contributo sostanziale degli organizzatori del Concerto per l’Emilia, saranno nuovamente in funzione le degenze di area chirurgica (Chirurgia generale, Urologia, Ortopedia, Otorino, Oculistica, Ostetricia e Ginecologia) e la Rianimazione, oltre a quattro sale operatorie. Il nuovo blocco di sale operatorie sarà pronto a dicembre. Con la fine dell’anno si prevede la pressoché totale ripresa delle attività. In foto le sale operatorie.

Stefano Cappelli, primario di Cardiologia e Attilio Bedocchi della Fondazione CRC

gli Ospedali di Carpi e di Mirandola gravemente danneggiati dalle scosse di terremoto. Sabato 15 settembre, quella somma è stata consegnata alla direttrice dell’Azienda Usl, Mariella

all’Ospedale Ramazzini di Carpi e, successivamente, al Santa Maria Bianca di Mirandola. Il finanziamento consegnato al Ramazzini ammonta a 761mila euro e sarà impiegato per ripristinare diversi comparti del corpo 6: la Rianimazione, la Tac, le degenze chirurgiche e urologiche, Ostetricia e Ginecologia e l’allestimento di 6 sale operatorie. Al nosocomio mirandolese invece andranno 539mila euro: lì l’attenzione si è focalizzata

Luigi Zanti direttore della sede di Carpi di BPER e Carlo Zini, presidente di Cmb

Martini, in occasione di una breve cerimonia tenutasi dopo che una delegazione composta da rappresentanti istituzionali, dell’Azienda sanitaria e degli artisti, ha fatto visita prima

Fabrizio Artioli primario di Oncologia e l’onorevole del Partito Democratico Palma Costi

sul ripristino del Padiglione Scarlini, in particolare sulla Radiologia, la Tac e la Risonanza Magnetica, gli ambulatori, due sale operatorie e circa 40 posti letti internistici. “Sono sem-

Rock Shock Festival

Bilancio positivo per la prima edizione

B

pre stato convinto - ha commentato Carletti - che la solidarietà vada coniugata con la trasparenza. Lasciare, infatti, pericolose zone d’ombra che possano alimentare giustificati sospetti svilisce innanzitutto il gesto solidale e mina la fiducia e il grande cuore della nostra gente. Gli atti di solidarietà sono molto più chiari ed efficaci se si riescono a realizzare in tempi brevi. Questa volta abbiamo battuto un record: la scelta di ripristinare parte di due strutture ospedaliere dell’epicentro del sisma, Carpi e Mirandola, grazie al ruolo dell’Azienda sanitaria di Modena si sta realizzando in tempi brevissimi. Questo mi rende orgoglioso innanzitutto della capacità di rimboccarsi le maniche di noi emiliani e dimostra che il contributo, anche piccolo, di ognuno di noi, può davvero fare la differenza”. Un grazie di cuore, per aver scelto di sostenere il riavvio dei servizi sanitari della Provincia, lo ha poi lanciato Mariella Martini, direttore generale dell’Azienda. “Il contributo di solidarietà che oggi riceviamo grazie alla generosità degli artisti e di quanti hanno partecipato al concerto è per noi ulteriore stimolo

ilancio positivo per la prima edizione del Rock Shock Festival, la due giorni di musica no stop tenutasi lo scorso weekend alla Polisportiva di San Marino e fortemente voluta dai due giovani musicisti Maximilian Parolisi ed Elisa Rongo per raccogliere fondi in favore del progetto Se non sai non 6, in sostegno delle scuole del Comune di Novi di Modena. “Siamo riusciti a ripagarci quasi tutto - spiega Maximilian - rimangono le vendite della compilation vera e propria un doppio cd che raccoglie 42 band locali e il cui ricavato sarà interamente devoluto in beneficenza - che continuano. Una volta terminata la vendita sapremo a quanto ammonta la somma che potremo donare. C’è stata affluenza e il festival è riuscito molto bene”.

a fare bene. Ci aiuterà ad affrontare i costi della ristrutturazione più velocemente di quanto avremmo potuto fare solo con le nostre risorse”. J.B.


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9 sisma e ricostruzione

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irca un migliaio di persone ha partecipato al 14° Motoraduno Campo dei Galli che si è svolto sabato 8 e domenica 9 settembre a Campogalliano, nel verde del parco Fluviale del Fiume Secchia, per la prima volta sotto l’egida della FMI, Federazione Motociclistica Italiana. Una due giorni densa di eventi, brillantemente organizzata dal Moto Club Campo dei Galli, presieduto da Mario Bonaccini che, in un’atmosfera goliardica e spensierata, non ha però dimenticato il dramma vissuto dalle tante famiglie colpite dalla violenza del terremoto dello scorso maggio, perchè la solidarietà, fa parte del dna stesso del motoclub.

Circa un migliaio di persone ha partecipato al 14° Motoraduno Campo dei Galli che si è svolto sabato 8 e domenica 9 settembre a Campogalliano, nel verde del parco Fluviale del Fiume Secchia

Sport, spettacolo e solidarietà col Campo dei Galli

visitare l’Azienda Ombre di Modena per ammirare la Collezione di auto e moto d’epoca della famiglia Panini. Il motoraduno si è poi concluso con la consegna di alcuni premi da parte di Nino, improvvisatosi presentatore, coadiuvato dalla moglie e da due vallette portacolori dell’Italia, insieme all’immancabile Obelix, alias Giuliano “Benna” Bennati (mitico simbolo del Club). Jessica Bianchi glie comprese, largo spazio a giochi, divertimento e alla musica rock targata Replay 69. I motociclisti hanno avuto anche la possibilità di Tutto il ricavato del raduno aperto a motociclette e scooter, moderni e d’epoca - sarà infatti devoluto a progetti legati alla ricostruzione del nostro martoriato territorio. Circa 300 i centauri iscritti, tra cui una corposa rappresentanza del gentil sesso, come ci spiegano il vicepresidente del Motoclub, Nino Catalano e la moglie Daniela Morellini, storica presentatrice del Cantagalliano. “Anche quest’anno, grazie all’impegno profuso dai nostri soci per allestire e organizzare l’area del raduno con stand, cucine, gazebo e tensostrutture, abbiamo potuto dare ospitalità a una delegazione di amici provenienti dalla Germania - che si è aggiudicata il Premio fedeltà - e a tanti

motociclisti accorsi da ogni parte d’Italia, in particolare dalla Val D’Aosta, dal Piemonte, dalla Toscana e dal Lazio”. I partecipanti, oltre a godere della proverbiale ospitalità emiliana, in un clima festoso e godereccio, anche grazie all’organizzazione impeccabile del bar, garantita da Paolo Bonaccini e alle copiose salsicce, perfettamente grigliate dai volontari dell’Associazione L’Albero di Campogalliano, hanno potuto assistere a numerose performance di freestyle, vera e propria novità dell’edizione 2012. Ospite prestigioso del Motoclub è stato il Daboot Team, uno dei più grandi team mondiali di motocross freestyle che vanta tra le proprie fila, il campione

Massimo Bianconcini, uno dei pochi piloti in grado di cimentarsi nel backflip, ovvero un salto di 360° con la moto. Insieme a lui, Kevin Ferrari e Luca Zironi, hanno sfidato le leggi gravitazionali a oltre 11 metri di altezza intrattenendo un folto pubblico con uno show ad alto tasso adrenalinico. Durante la due giorni, come sempre aperta a tutti, fami-


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alazzo Pio c’è. Il Duomo, malgrado la gabbia che lo imprigiona, pure. Il teatro, seppur chiuso, anche. Ma allora dove sono i carpigiani? Come ogni anno, neanche a dirlo, protagonista indiscusso del festivalfilosofia, è stato il popolo proveniente da fuori porta. Migliaia di fedelissimi impavidi che, nonostante le ferite del nostro territorio, han deciso di non rinunciare all’appuntamento più filosofico dell’anno e sono accorsi più numerosi che mai (gli organizzatori stimano 180mila presenze). Per tre giorni le “cose” hanno fatto riflettere e trasformato la nostra città. Piazzale Re Astolfo, Piazza Garibaldi e Piazza Martiri si sono così riempite di giovani, studenti, stranieri e cittadini di ogni età, regalandoci cartoline straordinarie. Variegate e colorate di rosso. Rosso festival naturalmente! “Dopo il terremoto non abbiamo avuto dubbi - ha commentato il sindaco di Carpi, Enrico Campedelli, in chiusura delle tre giorni

Circa 180mila le presenze registrate in occasione dell’edizione 2012 di festivalfilosofia. Amare sarà invece il tema della prossima kermesse

Rosso Festival

Lapsus freudiano: “Ringrazio il dottor Cacciari e do immediatamente la paura a lui”. Enrico Campedelli, Sindaco di Carpi, sabato pomeriggio in Piazza Martiri, dopo la sua introduzione sul Festival ‘terremotato’.

- il festival doveva esserci, nonostante tutto e ci siamo dati da fare per rimettere in sicurezza il centro e garantire così lo svolgimento di questa grande kermesse. Grazie a tutti voi per essere

venuti qui”. Amare sarà invece il tema della prossima edizione, che si svolgerà il 13, 14, 15 settembre 2013. “Il tredicesimo anno del festival ruoterà per la prima volta intorno a un verbo,

anziché a un sostantivo – hanno spiegato Remo Bodei e Michelina Borsari, del Comitato scientifico del festival - Amare esprime l’energia in grado di congiungere gli opposti, mette l’accento sull’azione, sull’esperienza antropologica e sul suo modo di manifestarsi: dall’eros, all’agape, alla filia, alla carità, declinate nella loro forma privata e pubblica. Il prossimo festival porterà quindi a riflettere su una delle esperienze più critiche della contemporaneità e a rendere omaggio al concetto stesso di filosofia che significa letteralmente amore per il sapere”.


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l cavaliere, la morte e il diavolo. E’ con l’immagine di questa incisione di Albrecht Dürer che il professore di Filosofia teoretica presso l’Università di Milano, Carlo Sini, inizia la sua lezione, dal tema: I nomi e le cose L’epopea dimenticata. “Husserl - spiega Sini - scorgeva nel cavaliere fiero e sprezzante del pericolo che, chiuso nella sua corazza, precedeva senza timore, incurante del diavolo e della morte, il cammino della fenomenologia”. Oggi come allora, sostiene il professore, la filosofia - per vedere le cose con sguardo puro - deve evitare di cadere in due tentazioni: “l’oblio del linguaggio (la morte) e la sopravvalutazione delle parole (il diavolo)”. Secondo Sini infatti, il segno mai coincide con le cose, “le parole non sono cose”. Il linguaggio è piuttosto un automa, il primo grande artificio costruito dall’uomo. “E’ un’eredità. Ciascuno di noi è

11 Carlo Sini

La filosofia è l’avvocato della vita

Carlo Sini

parlato dal linguaggio, vero e proprio pacemaker del pensiero. Quel che manca è la consapevolezza che parole e cose sono inscritte insieme nella storia”. Per Carlo Sini la filosofia non è né scienza né poesia: “essa deve procedere, come il cavaliere, con coraggio, verso

la cosa stessa”. Le parole hanno senso ora, ma sono sempre postume. Posticce. “Non tutto può esser detto in ogni tempo”, sentenzia Sini. Ecco allora che per giungere alle cose, al sapere dei segni, occorre esser consci che la nostra mentalità presente, non è eterna, unica o

conto di questo fatto, quando nel 2° aforisma di Umano troppo umano parla di un filosofare cieco. Cieco perché ignora che la storia dell’umanità è ben più lunga di quella che i loro occhi possono vedere. Dimenticare quella che Emanuel Anati chiama la grande epopea della vicenda umana su questa terra, equivale a dimenticare l’uomo. Equivale a dimenticare tutto ciò che hanno sofferto, amato, conquistato, perduto gli esseri umani in una vicenda che ha delle figure che si ripetono in una sorta di labirinto eterno. “Dobbiamo recuperare la storia, quella di tutti - continua Sini - nella consapevolezza che abbiamo un rapporto vivente coi segni del passato. La cosa cammina la parola. Le parole fan transi-

tare le cose sin dove possono, poi nasce l’esigenza di creare parole nuove, perchè queste non bastano mai”. L’epopea è, secondo Sini, la sostanza di ogni cosa. “La verità assoluta è nel transito, nell’abbandono dei saperi superstiziosi. La filosofia è l’avvocato della vita, direbbe Nietzsche, il ricordo della vita che è transitata, transita e transiterà. Ridar voce all’epopea dimenticata, al sapere dei segni, significa anche non cadere nelle illusioni scientistiche di tanti nostri contemporanei, che credono con un paio di molecole, di avere risolto questioni che attengono l’umano”. Una stoccata alla scienza che il pubblico, con un applauso a scena aperta, ha dimostrato di gradire. Jessica Bianchi

ultima, perché il termine ‘cosa’ deriva dal latino ‘causa’, ed è posta quindi in relazione con il mondo, “ma la consapevolezza che l’ente sia qualcosa di ulteriore, di ultimo – o primo, potremmo anche dire – deve essere l’orizzonte che sottende a tutte le nostre interrogazioni e indagini”. Compito odierno della filosofia è, di conseguenza, “non certo quello di lottare contro vecchi idoli e dei, bensì contro il dogmatismo dell’intelletto, per ricordare alla scien-

za quale sia il limite della sua portata”. ‘Ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la tua filosofia’, dice Amleto a Orazio. Un appello affinché si conservi lo stupore per ciò che esiste; stupore che corre a volte il rischio di essere sepolto sotto una catena di rapporti causa-effetto che sono sì utili a comprendere molte cose, ma che non possono avere la pretesa di racchiudere tutto ciò che è. Marcello Marchesini

universalmente vera, bensì un prodotto, transitorio, come tutti gli altri. Nietzsche si era reso

Massimo Cacciari

Ci sono più cose in cielo e in terra di quante non ne sogni la filosofia

C

’è un equivoco fondamentale che persiste da secoli nella filosofia occidentale, praticamente sin dalle sue origini. Ed è proprio tale fraintendimento che il filosofosindaco Massimo Cacciari è venuto a illustrare sabato pomeriggio a Carpi, davanti a una piazza stracolma, alle spalle di un Duomo fasciato dalle impalcature come si indossa un vestito troppo stretto. “Che cos’è la filosofia – ha esordito il pensatore veneziano – se non la meditazione sull’ente? Badate bene, ho detto ‘ente’, non ‘essere’. La filosofia nasce proprio da lì, dalla meraviglia

Massimo Cacciari

circa la presenza dell’ente. Ora, il problema è che l’ente si può definire in molti modi: possiamo per esempio distinguerlo secondo il genere, la materia di cui è composto, le categorie – quantità e qualità – ma in questo modo si è passati dalla

domanda che si interroga sulla presenza della cosa ultima, irriducibile, a quella che riflette intorno alle categorie di cui è composta la cosa stessa. Dall’ente all’essere. Ma le categorie non sono la cosa, bensì la sua relazione col mondo”. E’ seguendo questa visione – nata, secondo Cacciari, da un’interpretazione classica di Aristotele – che, se si assume che il nostro descrivere l’ente sia tutto ciò che esiste, la logica conseguenza è che l’ente in quanto tale sia, appunto, ni-ente. Da qui il nichilismo: “Alla domanda Quod est extra animam? - Cosa c’è oltre l’anima? - i nichilisti

rispondono niente. La mia tesi è che non solo non sia così, perché invece la cosa continua a starci di fronte, a resistere alla nostra volontà di determinarla, di ridurla alla semplice sommatoria delle categorie tramite le quali noi la descriviamo, ma che neppure Aristotele, e ancor meno Platone, la pensassero in questo modo”. Insomma, secondo Cacciari, al di là della predicazione dell’ente non v’è il nulla, il non-essere, bensì La cosa ultima, così come recita il titolo della sua lectio magistralis. Certo, ammette il filosofo, forse il nostro linguaggio non ha le parole per dire questa cosa


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12 Michela Marzano

Salvatore Natoli

L’idolatria del possesso

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lle tre e un quarto del pomeriggio, su Piazza Martiri, velatamente assolata e calda, echeggia un interrogativo: che senso ha oggi il secondo comandamento, non ti farai né idoli né immagini? Il Duomo, sullo sfondo, è abbracciato da un enorme ponteggio. Salvatore Natoli, docente di Filosofia teoretica presso l’Università Milano-Bicocca, cambia posto per ripararsi meglio dal sole. Parla dell’idolatria: “in ebraico, idolo significa manufatto, feticcio. E immagine è rassomiglianza. L’uomo, nelle scritture, è fatto a immagine e somiglianza di Dio. Con l’immagine, quindi, può arrivare al divino”. Mentre l’idolo è una cosa. Cosa, in greco pragma, è l’azione. “Noi stessi siamo una cosa del mondo. Il pragma è la cosa, riguarda l’affare umano”. Si dice, infatti, Che cosa hai fatto?, o, Passami quella cosa. Ma la res, prima sacra, con il giudaismo, diventa idolo. Prima ancora è feticcio. “Feitiço deriva dal portoghese e definiva le pratiche delle popolazioni della Guinea Centrale, che adoravano oggetti inanimati, come ciuffi di pelo, frammenti di ossa, teschi… Una finzione, non la verità. Anche se, accanto alla contraffazione c’è l’elemento di fantasia, di immaginazione”. Ma qual è l’elemento per cui possiamo definirci neofeticisti non più esprimendo culto?, l’eco diventa ancora più forte. “Oggi adoriamo ciò che fabbrichiamo. Nelle società arcaiche, invece, l’adorazione dell’oggetto era in rapporto a un accadere. Gli attribuiamo un potere che nella sua realtà non ha”. Il sole picchia forte. Alcuni si alzano, per sedersi sul marciapiede della piazza, all’ombra.

“La dimensione del feticcio è ambigua, non esiste cosa che sia assolutamente positiva o negativa. Il mondo è sotto il segno del doppio”. Cos’è, allora, l’idolo? “E’ l’oggetto sacro, cultuale, spogliato della sua sacralità e svalutato a manufatto. E’ accaduto con i monoteismi”. Una nuvola gioca a nascondino con il sole. Natoli cita Weber, Salvatore ‘il monoteismo disincanta il Natoli mondo’. Poi Talete, Tutto è pieno di dei. Poi Freud, L’uomo Mosé e il monoteismo. Col tempo, continua, l’immagine di dio è svaporata. “L’uomo sensibile ha cercato un sostituto. Ricadendo nell’idolatria. Non più ingenua come quella arcaica, ma raffinata, sofisticata”. Una particolare res prende il posto di dio, è la res pubblica: l’azione di decidere, discutendo, dello stare insieme. “Della cosa pubblica non si discute più. Le persone si identificano in un idolo. Dipendendone”. Desideri prendono forma di oggetto. “L’oggetto, oggi, non è idolo. Lo sarebbe se lo conservassimo, adorassimo, tenessimo nella parte centrale della casa… Idolatriamo il piacere di possedere illimitatamente, sapendo di poterci liberare dall’oggetto quando vogliamo”. Come se adorassimo la nostra inanità. “Nell’onnipotenza, riteniamo di non essere idolatri. Ma esserlo senza saperlo è tremendo”. Secondo Natoli, la crisi dovrebbe stimolare il pensiero critico, che divide e distingue. “Ma serve humilitas, umiltà. Per riconoscere l’altro, per ritirarci nell’ascolto. Tornare alla res singularis. Per prendere in custodia il mondo, per diventare tutti dei e dio in tutti”. L’eco svanisce, l’ultima coda l’ha portata via il vento che ha rinfrescato l’aria. Antonella De Minico

“L’amore è l’unione di due vuoti che si prendono per mano” composto da tre sentimenti-emozionipulsioni: l’amicizia – filia, la carità – agape, e il desiderio sessuale – eros. Ora, se l’amicizia comporta reciprocità, è invece connaturata all’eros la volontà di soddisfare un bisogno, necessità che, inevitabilmente, riduce l’altro a oggetto del proprio piacere. “Già Platone aveva chiarito definitivamente tutto ciò che ci serve sapere sul desiderio, stabilendo che si desidera ciò che non si ha e che ci manca. Ma se siamo consapevoli di come anche la persona che amiamo sia alla ricerca di qualcuno che possa colmare la sua mancanza, allora appare chiaro come nessuno dei due potrà Continua a pagina 13

Questo è il paradosso dell’amore fra uomo e donna: due infiniti si incontrano con due limiti; due bisogni infiniti di essere amati si incontrano con due fragili e limitate capacità di amare”. E’ con questa frase del poeta Rainer Maria Rilke, da lei molto amato, che la filosofa italiana e docente a Parigi, Michela Marzano, ha sintetizzato il senso della sua lezione magistrale dal titolo La donna: oggetto di possesso o oggetto d’amore?. In realtà, la studiosa che per lungo tempo si è occupata delle tematiche legate al corpo ha spiazzato quanti, da lei, si attendevano una perorazione in chiave ‘femminista’ della dignità della donna, schiacciata e repressa dalle culture e dalle visioni maschili: “Troppo facile – ha chiarito sin da subito – parlare di donne oggetto, soprattutto in questo frangente storico. Per anni infatti la tendenza dominante, sulla scia del dualismo anima-corpo, identificava l’uomo con la prima e la donna con il secondo, dove l’idea di corpo assumeva una valenza negativa, in un’ottica che lo vedeva come la prigione dell’anima,

come un peso dal quale ci si dovesse liberare per raggiungere la purezza. Quello che vorrei approfondire qui, oggi, tocca allo stesso tempo uomini e donne: possiamo amare senza ridurre l’altro – chiunque esso sia – a oggetto del nostro desiderio?”. Per rispondere a questa domanda, la Marzano ha evidenziato come l’amore sia in realtà

Michela Marzano


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mai soddisfare completamente nè il desiderio di pienezza, nè i bisogni dell’altra”. Insomma, la relazione amorosa si configura come un va e vieni tra dipendenza e autonomia – tra eros e filia - perché non si può dare dissociazione tra amore e desiderio, tra donna angelicata e prostituta. “E dove essa vi sia, ci dice Freud, questo è un problema”. Non v’è insomma contraddizione tra oggetto di possesso e oggetto d’amore, perché colui o colei che amiamo sarà sempre custode di questa doppia valenza. ”L’amore è in definitiva l’incontro di due vuoti – il vuoto

che ognuno di noi sente, dalla nascita, di dover colmare, e che è quindi un dato caratterizzante la condizione umana – che decidono di attraversare il vuoto che hanno di fronte tenendosi per mano”. Citando Adorno, quando scrive che: “sei amato solo dove puoi mostrarti debole senza provocare in risposta la forza”, Marzano ha concluso che: “la difficoltà di farsi accettare per quel che si è, rimanere soggetto autonomo, nonostante il desiderio, le speranze e le necessità di chi ci ama rappresenta, forse, il minimo comun denominare dell’intera umanità”. Marcello Marchesini

n una società come la nostra, segnata da un accentuato individualismo, c’è ancora spazio per l’arte del donare? E, ancora, vi è la coscienza che il dono è la possibilità di innescare rapporti reciproci tra umani, qualunque poi sia l’esito? A questi interrogativi, Enzo Bianchi, fondatore e priore della Comunità monastica di Bose, ha cercato di dare una risposta durante la sua lezione dal tema: Dono - Senza reciprocità. Davanti a una piazza gremita, alle spalle del Duomo ferito, Bianchi si è soffermato dapprima sulla “perversione” del dono: “da una lettura sommaria e superficiale si può concludere che oggi non c’è più posto per il dono ma solo per il mercato, lo scambio utilitaristico, addirittura possiamo dire che il dono è solo un modo per simulare gratuità e disinteresse laddove regna invece la legge del tornaconto. In un’epoca di abbondanza si può addirittura praticare l’atto del dono per comprare l’altro, per neutralizzarlo e togliergli la sua libertà. C’è pure una forte banalizzazione del dono che viene depotenziato anche se lo si chiama carità: oggi si dona con un sms una briciola a quelli che i mass media ci indicano come soggetti - che devono restare lontani - per i quali vale la pena provare emozioni”. Ma donare è un’azione che implica un rischio, avverte Bianchi, “è un’arte difficile ma alla portata di ogni essere umano”. Donare è un movimento asimmetrico che nasce da spontaneità e libertà. “Donare - continua significa consegnare un bene nelle mani di un altro, senza

Enzo Bianchi

La danza del dono

ricevere nulla in cambio. Nel dare c’è la vendita, lo scambio, il prestito, nel donare c’è un soggetto, il donatore, che nella libertà, e per generosità, per amore, fa un dono all’altro, indipendentemente dalla risposta di quest’ultimo. Potrà darsi che il destinatario risponda al donatore e si inneschi un rapporto reciproco, ma può anche darsi che il dono non sia accolto o non susciti alcuna reazione di gratitudine”. E se il dono non riceve ritorno non importa, in ogni caso, assicura Bianchi, “il donatore ha fatto un gesto eversivo: attraverso il donare ha acceso una relazione non generata dall’utilitarismo, dall’interesse”. La prima possibilità del dono avviene attraverso la parola: parola donata, data all’altro, “un sigillo sulla fiducia. Una promessa”. Ma dal dono della parola si deve tendere a quello della vita. “Questo dono estremo è possibile là dove un uomo o una donna hanno ragioni per cui vale la pena dare la vita. Sono le stesse ragioni per cui vivono, per le quali la loro esistenza trova un senso”. Dare la propria vita è però l’ope-

razione più difficile, che urta contro il nostro senso di autoconservazione. La tentazione è quindi quella di dare, piuttosto che se stesso, cose materiali. La sfida, al contrario, è quella di “mettersi al servizio degli altri affermando la libertà, la giustizia, la vita piena”. Ma cosa significa donare se stessi? Per Bianchi “significa dare la propria presenza e il proprio tempo, impegnandoli nel servizio all’altro, chiunque sia, semplicemente Enzo Bianchi perché è un uomo, una donna come noi, un fratello, una sorella in umanità. Dare la propria presenza: volto contro volto, occhio contro occhio, mano nella mano”. Ma il dono all’altro è possibile solo quando si decide la prossimità, il farsi vicino all’altro, il coinvolgersi nella sua vita, il voler stringere una relazione. “Allora, ciò che era quasi impossibile e comunque difficile e faticoso, diviene quasi naturale perché c’è in noi, la capacità del bene: questa è risvegliata, se non generata, proprio dalla prossimità,

(“che chiede alle nostre viscere di soffrire insieme”) quando cessa l’astrazione, la distanza, e nasce la relazione”. Il bisogno dei bisogni è di avere qualcuno vicino. L’azione del dare richiede di essere proseguita, continuata. “Lancia una chiamata, desta una responsabilità, ispira il legame sociale”. Per entrare nella danza del dono, spiega Enzo Bianchi, “si deve donare a propria volta, aprirsi alla fiducia, all’accoglienza”. E il dono, si fa totale, estremo, nel momento in cui diventa perdono: “un atto sacrificale, di rinuncia a se stessi per il bene altrui. Un’operazione a dir poco incandescente per chi è coinvolto. Un cammino lungo e faticoso perché implica un cambiamento del cuore e non solo un’affermazione verbale”. Il perdono non nasce dalla conversione di chi ha fatto il male bensì da quella di chi ha subito l’offesa: “non è il carnefice ma la vittima a convertirsi”. Attraverso il perdono le “ferite restano, ma acquistano un senso nuovo. Rinunciando alla vendetta, l’altro torna nel nostro orizzonte come meritevole di vivere. Il perdono genera vita”. L’invito di Bianchi è evidente: solo l’amore è diffusivo. “Il dono deve passare di mano in mano. Fatelo moltiplicare, poiché non c’è gioia senza gli altri, come è vero che non c’è speranza se non sperando insieme. Ma la speranza è frutto del donare, della condivisione e della solidarietà”. Jessica Bianchi


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14 allalta di Concordia avrà una chiesa nuova, seppur provvisoria, in attesa del ripristino di quella storica seriamente danneggiata dal terremoto del 29 maggio. Sarà un prefabbricato in legno, dotato di tutti i servizi, di impianto di riscaldamento e condizionamento e capace di contenere 150 sedie per i fedeli. E’ stata donata dalla Diocesi di Cesena-Sarsina, di cui è vescovo don Douglas Regattieri, originario proprio di Vallalta, che ha voluto in questo modo testimoniare la propria solidarietà alla popolazione locale e, in modo particolare, alla comunità cattolica di Vallalta diretta dal parroco don Marino

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L’Angolo di Cesare Pradella Una nuova chiesa in legno per i fedeli di Vallalta Al centro don Marino col vescovo Regattieri

Mazzoli. L’annuncio è stato dato dal vescovo Regattieri in occasione di una visita che

ha compiuto, con una delegazione cesenate, a Vallalta in occasione della Sagra e della

solenne processione in onore della Madonna cui è dedicata la chiesa. Edificio risalente al ‘700, chiuso al culto, così come l’annesso campanile, a rischio crollo a causa della profonda lacerazione subita in seguito al sisma. Per questo motivo tutta l’area circostante alla chiesa e al campanile, compresa la strada principale di attraversamento della frazione, è stata transennata. “Ci hanno promesso – ha spiegato don Marino Mazzoli – che a

Piercamillo Davigo intervistato a Carpi dal giornalista di Radio Bruno, Pierluigi Senatore

La classe dirigente non ha smesso di rubare, ma di vergognarsi!

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magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in Europa e, inoltre, le risorse assegnate alla giustizia sono sufficienti. Ma allora come mai, nel Bel Paese, entrare in tribunale significa dare l’avvio a un accidentato percorso dai tempi biblici che par predisposto per permettere ai mascalzoni di cavarsela? A rispondere alla domanda è Piercamillo Davigo, già Sostituto Procuratore tra i membri del pool investigativo che a Milano diede avvio, con le sue inchieste, alla stagione di Mani Pulite e ora consigliere presso la Corte di Cassazione a Roma. Intervistato dal caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, Davigo ha spiegato – a partire da Processo

Da sinistra Senatore e Davigo

all’italiana, il suo ultimo libro scritto insieme a Leo Sisti – che, “innanzitutto, ci sono troppi procedimenti pendenti, circa nove milioni. Le risorse, invece, sono spese male: troppe le sedi di tribunale, il che significa uffici giudiziari troppo piccoli per aver ragione di esistere”. Altro nodo cruciale, quello della lobby de-

gli avvocati: “Nel Regno Unito ci sono 3,5 avvocati per ogni giudice. In Francia otto. Sei in Germania. In Italia il numero sale a trentatré”. Ma esistono cure possibili o ci si deve rassegnare a una giustizia inefficiente? “Dovrebbero esserci meno processi e questo sarebbe possibile depenalizzando molti

reati. Se a questo si aggiunge il numero enorme delle impugnazioni delle sentenze – basti pensare che la Corte Suprema degli Stati Uniti, con 300 milioni di abitanti, celebra ogni anno circa 80 processi, mentre alla Cassazione ne spettano, per lo stesso arco di tempo, circa 10mila - è evidente che la prescrizione dovrebbe essere modificata, per disincentivare l’avvocato difensore ad appellarsi, perché ora come ora il massimo che gli possa capitare è di veder riconfermata la condanna del suo cliente”. Ma cosa è cambiato a 20 anni da Tangentopoli? Quella stagione ha insegnato qualcosa all’establishment italiano? “Purtroppo - dice Davigo - al cambiamen-

breve il campanile verrà ‘ingabbiato’e messo in sicurezza, così da consentire la riapertura della strada e dell’area della parrocchia, poi ci si occuperà della chiesa. Intanto però siamo grati alla Diocesi di Cesena e al suo vescovo, monsignor Regattieri, per il gesto di generosità e solidarietà a favore della popolazione locale che, nel giro di qualche mese, avrà una confortevole e accogliente chiesa che sorgerà vicino a quella esistente”. Un con-

viviale incontro tra vallaltesi, fedeli di Cesena e di Vall’Alta in provincia di Bergamo, giunti in visita alla frazione (che ha curiosamente un nome analogo), ha concluso la giornata di festa e di fede cui sono intervenuti, tra gli altri, i parroci di Mirandola don Truzzi, di Novi, don Ivano, di Concordia don Tonini, di Migliarina don Andrea Zuarri, di San Martino Spino, don Ballerini e il canonico di Carpi don Benito Poltronieri.

to di etichette politiche non è corrisposto un mutamento dei comportamenti. Anzi, tutta la politica si è data da fare per impedire la possibilità di svolgere processi alla corruzione. I politici non hanno smesso di rubare, semplicemente hanno cessato di vergognarsi”. Complici, secondo Davigo, sono anche le politiche di rassicurazione messe in campo dai vari governi. “Per anni ci è stato detto che il problema era la microcriminalità, tanto che per i reati di strada si parla di delinquenti, mentre per quelli dei colletti bianchi, di disonesti. Il caso Parmalat ha fatto 40mila vittime, persone che, per le malefatte di Callisto Tanzi, hanno perso i risparmi di una vita. Ora, quanto ci mette uno spacciatore a rubare 40mila vecchiette? E quante di loro portano in

giro per strada i risparmi di una vita?”. I numeri parlano di reati in calo, dai 1.700 omicidi all’anno dei primi Anni ’90 ai 700 del 2000, metà dei quali si verificano, per di più, in famiglia. Ma tutto questo allarme serve, secondo Davigo, a distogliere l’attenzione dai reati dei colletti bianchi, meno visibili e quindi più occultabili. “In realtà il contrasto a corruzione ed evasione è la lotta alla classe dirigente di un Paese dove i ricchi rubano più dei poveri. Negli USA a Madoff hanno dato 155 anni di carcere, e lui ha pure ringraziato il giudice per la clemenza. Quando lo hanno condannato, l’ex patron di Parmalat ha dichiarato di non aspettarselo. E aveva ragione: in Italia non è normale veder condannato un uomo potente”. Marcello Marchesini


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otografare lo straordinario Skellig Michael, l’isolotto a 8 miglia dalla costa di Portmagee nel sud-ovest dell’Irlanda, dal 1996 dichiarato patrimonio dell’umanità, e che lo scrittore George Bernard Shaw definì “un incredibile, impossibile, folle posto a 700 piedi d’altezza sull’Atlantico” è già un’esperienza unica, ma se a indicarne le migliori angolazioni è Michael Hermann, il celebre fotografo le cui opere sono state pubblicate sulle principali riviste internazionali, allora l’occasione è di quelle imperdibili. A coglierla al volo ci ha pensato la carpigiana Beatrice Manfredi, classe 1993, che a luglio ha partecipato con grande entusiasmo al workshop fotografico tenuto da Hermann a Dublino. “Ero già stata a Dublino nell’estate del 2010 - racconta Beatrice - con il progetto Intercultura, mentre facevo ancora il Liceo della Comunicazione di Correggio. Allora frequentai il Kenilworth Language Insitute, e fui ospite di una famiglia dublinese. Vivere 24 ore su 24 con persone del luogo è il modo migliore per imparare bene la lingua. Al mattino frequentavo le lezioni di inglese mentre nel pomeriggio praticavo insieme ai miei compagni di classe alcuni degli sport tipi-

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La 19enne carpigiana Beatrice Manfredi è da poco tornata da un corso di fotografia nella capitale irlandese, tenuto del celebre Michael Hermann

A Dublino per studiare fotografia

ci irlandesi come l’Hurling. Nel weekend invece andavo in giro per Dublino o anche fuori, sulla costa Ovest. Sono tanti gli aspetti che mi fanno amare Dublino e chi mi hanno portata a tornarvi quest’estate: le sue immense distese verdi, l’atmosfera rilassata che si respira e poi le persone, cordiali e socievoli. Ho instaurato tante belle amicizie e conosciuto gente proveniente da ogni parte del mondo, con cui sono tuttora in contatto. E’ stata un’esperienza positiva

che mi ha arricchita sotto il profilo culturale e personale”. Dublino è rimasta nel cuore di Beatrice tanto da farle crescere sempre più il desiderio di tornarvi e, grazie a una ricerca effettuata in rete dal padre, Beatrice ha trovato un ottimo corso di fotografia di Michael Hermann. “Io e gli altri sette partecipanti - racconta Beatrice - in una settimana abbiamo visitato tutta la costa Sud dell’Irlanda. Ci spostavamo in macchina e stavamo fuori tutto il

giorno per cogliere ogni sfaccettatura dell’ambiente e ogni volta che ci piaceva un paesaggio ci fermavamo a montare l’attrezzatura per fotografare. Con la mia Canon 550D che mi hanno regalato i miei genitori in occasione del mio diciannovesimo compleanno, ho avuto l’opportunità di immortalare paesaggi davvero incantevoli. Michael è molto bravo. Il primo giorno del workshop ci ha spiegato tutte le funzioni della reflex. Mentre le altre lezioni sono

state tutte di pratica ed estremamente interessanti, anche se piuttosto faticose. Come è risaputo, le condizioni meteorologiche in Irlanda non sono sempre delle migliori, soprattutto nel Sud ma, malgrado la pioggia, ne è davvero valsa la pena! La lezione più bella, che ricorderò per tutta la vita, è stata quando siamo riusciti a imbarcarci per raggiungere le famose Isole Skellig. Si tratta di due isole nel Sud dell’Irlanda in mezzo all’Oceano Atlantico, di cui quella più imponente

è conosciuta come Michael Skellig o Great Skellig. Siamo stati fortunati a imbatterci in una delle rare giornate non piovose poiché la barca parte solo in caso di tempo sereno. E’ stata un’esperienza fantastica in cui ho provato delle bellissime emozioni, tra le quali, non nascondo, anche un po’ di timore, poiché si tratta di un’escursione molto pericolosa caratterizzata da gradinate molto ripide e impervie che conducono in cima al suggestivo isolotto, dove sorge un antico monastero e da dove è possibile assistere a un panorama mozzafiato”. Dopo aver conseguito il diploma al Liceo della Comunicazione e aver già avuto esperienze di studio all’estero, Beatrice si sta preparando per il test d’ammissione alla Facoltà di Psicologia e, come spiega, “sono tanti i progetti che ho in mente. Il più urgente però è riuscire a essere ammessa al corso di Laurea in Psicologia. In ogni caso continuerò a studiare fotografia e chissà, forse un giorno potrebbe diventare quella la mia professione. Non escludo che il mio futuro possa anche essere all’estero. Per esempio un posto come l’Irlanda credo possa darmi molte soddisfazioni, ma la strada da percorrere è ancora lunga”. Chiara Sorrentino


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Dal 27 al 30 settembre, nei quattro comuni dell’Unione Terre d’Argine, torna la settima edizione della Festa del racconto

Dopo la paura, la speranza... I

l racconto come filo conduttore di un discorso in cui sono tutte le arti a dialogare tra loro: questo il sale della Festa del Racconto, la manifestazione organizzata dalla Biblioteca Multimediale Arturo Loria in collaborazione con i Comuni di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano – con il contributo di Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, Fondazione Casa del Volontariato, Fondazione Campori, Cmb, LS Distribuzione Libraria, Libreria La Fenice e Visiospot, – che porterà, da giovedì 27 a domenica 30 settembre, per la prima volta in tutti e quattro i comuni dell’Unione, 28 incontri con i maestri della letteratura, spettacoli di teatro, danza, musica, il grande cinema, ma anche mostre, laboratori di scrittura e appuntamenti Folco Quilici

dedicati ai più piccoli. Con l’auspicio che la cultura possa contribuire, grazie ai grandi protagonisti della scena italiana e internazionale, a far rinascere dopo la paura del sisma dello scorso maggio, la speranza, il senso di comunità e il desiderio di stare insieme. Desiderio: questo uno dei fili conduttori che si dipaneranno durante i quattro giorni della settima edizione. A declinarlo, in un dialogo a due, Barbara Alberti e Isabella Santacroce (venerdì 28, ore 22.30, Carpi, Cortile di Palazzo Pio), per passare poi alle parole degli amati libri di Simona Vinci (sabato 29, ore 11.30, Carpi, Cortile biblioteca Loria), toccare le pareti del laboratorio segreto della poetessa e traduttrice Patrizia Valduga, che utilizza, al posto di elementi chimici, le parole di

Baudelaire, Proust e Valery (domenica 30, ore 11.30, Carpi, Giardini della Pretura), per disperdersi infine attraverso le note di grandi musicisti italiani quali Cristina Donà, Dente, Guano Padano, Angela Baraldi e Alessandro Fiori, impegnati nel doppio appuntamento Is this desire? (sabato 29, ore 21.30, Carpi, Piazza Garibaldi e domenica 30, ore 21.30, Novi, Parco della Resistenza). Grande spazio sarà infatti riservato, quest’anno, alla musica. Oltre alla partecipazione di alcuni fra i più interessanti cantautori italiani, il palco della Festa del racconto ospiterà il nuovo esperimento di Roberto Freak Antoni, Ironikontemporaneo, spettacolo di musica e versi di poesie demenzial-surreal-dadaiste (giovedì 27, ore 22.30, Soliera, Piazza della Repubblica). Ma non finisce qui: nei giorni della Festa il pubblico potrà ascoltare le spiazzanti e imprevedibili sonorità di Dino Fumaretto (domenica 30, ore 18.30, Campogalliano, Villa B) oltre all’incontro, per l’evento di inaugurazione, tra il compositore di fama mondiale Carlo Boccadoro, il pianista di origini carpigiane Carlo Guaitoli e l’attore Sandro Lombardi, per sco-

prire molti aspetti sconosciuti dell’intreccio originale tra musica e narrazione (venerdì 28, ore 21, Carpi, Piazzale Re Astolfo). Essendo la Festa del Racconto una manifestazione nata a partire dalle pagine scritte, a farla da padrone sarà, ovviamente, l’eccellenza del panorama culturale e letterario: Antonio Caprarica e il suo sguardo arguto, elegante e divertito sulle Olimpiadi e l’aristocrazia ingle- Federico se (sabato 29, Grom ore 15.30, Carpi, Cortile Biblioteca); il mondo in bilico tra tradizione, guerra, modernità e sfacelo dello scrittore russo Nicolai Lilin, vero e proprio caso editoriale dal cui primo romanzo, Educazione siberiana, Gabriele Salvatores sta realizzando un film (sabato 29, ore 19, Carpi, Giardini della Pretura); il romanzo meticcio di Wu Ming 2 e Mohamed Antar (giovedì 27, ore 21, Soliera, Piazza della Repubblica); la spiritualità del teologo Vito Mancuso (domenica 30, ore 15.30,

Carpi, Piazzale Re Astolfo); l’avventura, il viaggio e la meraviglia con il grande documentarista ed esploratore Folco Quilici, che incontrerà anche le scuole (sabato 29, ore 10, Piazzale Re Astolfo e ore 17, Carpi, Giardini della Pretura) e con lo scrittore svedese Bjorn Larsson (domenica 30, ore 17, Carpi, Cortile Biblioteca Loria); i nuovi best seller italiani Francesco Fioretti, Andrea Frediani e Davide Mosca (sabato 29, ore 18, Carpi, Cortile Biblioteca); il poeta della risata Flavio Oreglio (sabato 29, ore 21.30, Campogalliano, Piazza Castello); Federico Grom e la sua esperienza “gelata”, finita recentemente in un libro (domenica 30, ore 10.30, Carpi, Cortile biblioteca Loria); Roberto Piumini, poeta e musicista per grandi e piccini (domenica, ore 15.30, Carpi, Giardini della Pretura); per non parlare di Stefano Bartezzaghi, uno che, con le parole, si diverte – e fa diver-

Bjorn Larsson

tire – davvero (domenica 30, ore 19, Carpi, Piazza Garibaldi); la letteratura multietnica al femminile della cinese Hu Lanbo e dell’africana Aminata Fofana, che ragioneranno del racconto nelle rispettive culture (domenica 30, ore 18, Carpi, Giardini della Pretura). E per quanto riguarda le arti visive, ai finalisti del concorso 10 Totem per il racconto è dedicata la mostra Giovani Creativi, realizzata in collaborazione con Meme (sabato 29, ore 12, Carpi, Giardini della Pretura). Negli spazi delle due librerie del centro – Fenice e Mondadori – saranno poi allestite una mostra delle tavole dell’illustratrice Chiara Dattola e le vignette umoristiche dell’istrionico carpigiano Oscar Sacchi. In questa edizione un occhio di bue scenderà poi a illuminare uno dei maestri della Continua a pagina 17


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letteratura italiana. A Italo Calvino è infatti dedicata la rassegna Calviniana. L’opera di questo pilastro della nostra narrativa è stata scelta con la precisa intenzione di riportare letteratura e arte in quei luoghi che il recente sisma ha cercato di ridurre al silenzio. Due appuntamenti di teatro e danza, realizzati in collaborazione con Ert e Centro Danza e Teatro Correggio, che hanno gratuitamente sposato la causa del restauro del Teatro Comunale, porteranno le parole di Calvino nel centro storico carpigiano, con una performance di teatro-danza ispirata a Le Cosmicomiche (sabato 29, ore 11, Carpi, Giardini della Pretura) e una lettura itinerante tratta da Se una notte d’inverno un viaggiatore (sabato 29, ore 21, Carpi, partenza dal Pronao del Teatro). In aiuto di Carpi arriva anche Tex Willer: finiranno all’asta le tavole originali del fumetto creato da Giovanni Luigi Bonelli, e il ricavato verrà destinato al restauro del Teatro (sabato 29, ore 17, Carpi, Piazzale Re Astolfo). Ultimo ma non ultimo, un appuntamento con il grande cinema muto,

Flavio Oreglio

a cura di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

con le immagini di The cameraman sonorizzato dal vivo da Filippo Bergonzini e proposto attraverso un inedito incontro di teatro danza e immagini creato da Irene Bucci (venerdì 28, ore 23.30, Carpi, Auditorium Loria). Il Premio Loria, concorso letterario nazionale dedicato alla narrazione breve, non si terrà contestualmente alla Festa del Racconto, ma troverà spazio nella programmazione invernale della Biblioteca con una nuova edizione e moltissime novità riservate ai partecipanti.

Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi

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un passo dalla catastrofe che ci ha colpito, osservando quanto è grande la potenza della natura, nel caso ci sia avversa, possiamo, in un momento di quiete, chiederci chi e cosa siamo... UN GRANLÊIN ED PÓLVER

UN GRANELLO DI POLVERE

Mêintr’adêši a gir un pas dôp cl’êtêr in un chiét minut d’na natura che d’ogni giórèn è têatêr; n’ônda, da ‘na quêlch pêrt la s’rôump a scànšlêr pèdghi calchêdi in dla sabia. ‘Na dmanda m’impègna e la m’prìlà insistêinta in dla têsta: - Mò ch’sa sòmia nuêtêr, al cunfrônt? Nuêtêr ôrgôglióš e tanti volti prèpòtêint! È l’onda ch’la sà la têš, la s’rôump, la scanšla e la tórna ancòrà pòtêinta. La fôrsa ch’la móv fà d’nuêtêr... un granlêin, un gnint, epure... sê d’pólvèr è fat l’univêrs e pólvèr in dla pólvèr tùtt tórna, anch’a mè, alóra a duvrèv èsrèn ‘na pêrt. Fórse, sól… un minuscòl granlêin fórse, ‘na pìcòlà pêrt ed pólvèr d’n’univêrs infinìi, ch’la gira, ch’la sérca e la tróva... n’êtra pìcòlà pêrt per cumpir un dišègn bêin prèciš in un pcunsêin ed têimp ch’lé già stèe dêciš. Perché gnint a dév andêr pêrs, ch’srà pôch… un gnint mô lé un pcôun d’univêrs.

Mentre adagio cammino un passo dopo l’altro in un quieto momento di una natura che di ogni giorno è teatro; un’onda, da qualche parte si rompe a cancellare orme impresse nella sabbia. Una domanda mi costringe e mi rigira insistente nella testa: - Ma cosa siamo noi, al confronto? Noi orgogliosi e tante volte prepotenti! – E l’ônda che sa tace, si rompe, cancella e ritorna ancora potente. La forza che la muove fa di noi… un nulla, un granello eppure… se di polvere è fatto l’universo e polvere nella polvere tutto ritorna, anch’io, allora dovrei esserne una parte. Forse, solo… un minuscolo granello forse, una piccola parte di polvere di un universo infinito, che gira, che cerca e trova… un’altra piccola parte per compiere un disegno ben preciso in un pezzettino di tempo che è già stato deciso. Perché nulla deve andare smarrito, sarà poco… un nulla ma è un pezzetto di universo.

Al Circolo Gorizia di Carpi, l’associazione Sted ripropone il corso di formazione per performers di musical, giunta quest’anno alla terza edizione Gli insegnanti

A scuola di Musical

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al 4 ottobre l’associazione Sted ripropone il corso di formazione per performers di musical, che giunge alla sua terza stagione. Sono presenti per ogni lezione un insegnante di canto, uno di recitazione e uno di danza, tutti professionisti e si lavora direttamente sull’allestimento di un titolo del repertorio musical internazionale. Quest’anno, inoltre, Sted propone anche un corso avanzato di teatro per

Terremoto: fin qui nessuno ha visto un centesimo!

attori già con esperienza, per affinare le loro tecniche vocali ed espressive. I corsi si terranno il giovedì presso la sala teatro del Circolo Gorizia di Carpi. Per informazioni: 347.6511439 o al 340.8000284.

Cara Clarissa, ma che ne è del Cas, il contributo di autonoma sistemazione? Io, mia moglie e le mie due figlie viviamo dai miei genitori dopo che la nostra casa colonica ha subito gravi danni in conseguenza al terremoto. Stiamo piuttosto stretti, ma per fortuna siamo stati in grado di ripiegare con questa soluzione, adesso però arriva l’inverno, si starà più in casa, le bimbe han bisogno di spazi per giocare e fare i compiti; stiamo cercando soluzioni e gli appartamenti da affittare non si trovano o sono costosissimi, ancora non abbiamo risposte certe sulla ristrutturazione della casa. Che cosa dobbiamo aspettarci? L.L. d ascoltare i politici parrebbe andare tutto nel migliore dei modi. E’ tutto sotto controllo, tutto ben organizzato e occorre solo pazienza. Ad ascoltare chi ha subito i danni del terremoto la realtà parrebbe questa: fin qui nessuno ha visto un centesimo di quel Contributo di Autonoma Sistemazione (circa 6,85 euro al giorno) che dovrebbe coprire un po’ delle spese sostenute per trovare un alloggio alternativo a chi ha casa inagibile. Le persone si stanno organizzando autonomamente, qualcuno (pochi italiani) è ancora in tendopoli e altri si pagano le alternative (camper, roulotte, container e casette).

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Philippine Madrigal Singers (in foto), guidati da Mark Anthony Carpio, sono tornati in Italia, dopo un’assenza di alcuni anni, ospiti della Corale Regina Nivis. Il coro - nato nel 1963 tra i più premiati al mondo - esegue un ampio repertorio di stili e forme diverse, ma la sua specializzazione è incentrata sul linguaggio madrigale. La sua peculiarità è quella di cantare seduto in semicerchio, alternando uomini e donne, senza partiture e senza un direttore apparente. Il coro - che ha ottenuto il riconoscimento di Artisti per la Pace dall’Unesco - ha accompagnato la celebrazione eucaristica, sabato scorso nell’Aula liturgica della Parrocchia di Quartirolo.

Gli appartamenti in affitto in questo momento sono oro colato e quelli a piano terra introvabili. Le ordinanze sulle case gravemente danneggiate non sono ancora uscite, l’ordinanza sulle case lievemente danneggiate prevede di produrre un quantitativo impressionante di documentazione entro il 30 novembre e ho già sentito ingegneri disperati all’idea di stare nei tempi. Pena per il ritardo? Ovviamente il mancato contributo per la ristrutturazione. Le scuole alla fine non sono pronte: quelle inagibili son sigillate, i prefabbricati non ci sono, si ripiega con doppiturni e tensostrutture,

uffici, garage, parrocchie, affitti. Dopo mesi di rifiuti categorici dei moduli abitativi temporanei (“non vogliamo new town! Useremo alloggi sfitti”) si è intuito che gli alloggi per tutti non ci sono e si è provveduto e un tardivo ordine di 2.000 moduli abitativi che ora richiederanno urbanizzazioni e allacciamenti quando arriveranno (già, quando arriveranno?. A chi saranno assegnati? Lo scopriremo, prima o poi). Vedo foto in posa dei sindaci col commissario regionale Errani e Bersani scattate di recente. Sorridono fiduciosi, a quanto pare la forma in questo momento è tutto.

foto della settimana... Luca Semellini titolare della Bottega d’Arte Orafa di via Rovighi, per ringraziare l’assessore al Centro Storico, Simone Morelli, per la disponibilità mostrata in occasione dell’organizzazione della festa dello scorso 8 settembre, Carpi c’è, gli ha donato una targhetta personalizzata...

Il Coro Philippine Madrigal Singers ospite di Quartirolo

Abbracciamoci in coro


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18 L’aforisma della settimana...

“Assurdità e bellezza hanno stretti rapporti l’una con l’altra”. Edward Morgan Forster appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 30 settembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Lucio Trojano O&A Centro Affari Fino al 23 settembre Ognuno sa di casa sua Di Marco Lugli Sala Cabassi Ex Carceri 29 settembre - ore 17,30 Vernissage della mostra fotografica Groenlandia. Terra di ghiaccio Di Aldo Meschiari Eliotecnica Stermieri Fino al 13 ottobre Arte-fatti e readymade Galleria Alberto Pio Fino al 6 gennaio Cose di donne Sala Cervi Fino al 21 ottobre Linea di demarcazione Mostra personale di Francesco Pergolesi Galleria Spazio Meme

Eventi CARPI

21 settembre - ore 20.30 Una botta di vita Spettacolo di beneficenza con Anna & the Hospitalists Musica e scenette comiche Presenta Dino Drusiani Centro Sociale Graziosi 22 settembre - ore 16.30 Forza e debolezza della Ragione Intervengono: Francesco Cavina, vescovo di Carpi Umberto del Pennino, professore del Dipartimento di Scienze Fisiche dell’Università di Modena e Reggio Emilia A cura dell’Associazione Scienza & Vita di Carpi e Mirandola Sala Bianca - Palazzo Corso 22 - 23 settembre 2° Festival della Letteratura per ragazzi Passa la parola: i bambini e i ragazzi leggono Incontri, letture, laboratori Programma Sabato 22 settembre Ore 10.30 Che cosa c’era prima? Prima della mattina…del sole e della brina con Alessandra Berardi e Maurizio Marinelli Parole poetiche per ascoltare il battito del cuore del mondo. Per bambini dai 4 agli 8 anni Ore 11.30 Dalla mia finestra vedo un

Sabato 22 e domenica 23 settembre, a Correggio, torna l’appuntamento con Natura Bio, Il Festival degli Stili di Vita Sostenibili

Il biologico per la ricostruzione! A ltro che moda: il biologico si mostra uno dei settori più vitali della nostra economia, crescendo del 6% anche nel primo semestre del 2012. E Natura Bio, Il Festival degli Stili di Vita Sostenibili in programma a Correggio lo dimostra in pieno con una mostra mercato arricchita da conferenze, laboratori, workshop, spettacoli, ristorazione biologica… Sempre a ingresso gratuito, Natura Bio intende fare da cassa di risonanza e da stimolo a un territorio martoriato dal terremoto e dalla crisi economica, puntando sulla partecipazione e sulla solidarietà. Il settore naturale incontra il pubblico con la promessa di stimolare nuovi stili di vita e costruire le basi per un nuovo modello produttivo più equo e sostenibile. Il visitatore ha la garanzia di trovarsi immerso in un clima rilassato e conviviale, alternando tra gli spazi coperti, completi di servizi, agli spazi verdi e ariosi dell’area esterna. Un clima festoso decisamente diverso da quello che si respira nei padiglioni delle fiere più convenzionali. In più c’è la garanzia di incontrare un’ampia selezione di espositori qualificati su agricoltura biologica, bioedilizia, articoli per il benessere, ecocosmesi, tessuti bio, editoria specializzata, arredamento ecologico e tutte le soluzioni per uno stile di vita più sano. La selezione degli operatori avviene seguendo una scelta attenta e rigorosa, offrendo spazio gratuito alle realtà terremotate del settore e cercando di dare rilievo al tessuto economico locale impegnato nella produzione di servizi e prodotti a basso impatto ambientale. Durante tutto il weekend, dalle 10 a tarda sera, il programma di Natura Bio si dispiega in una serie di conferenze tematiche che spaziano dalla decrescita felice, all’alimentazione naturale, dalla mobilità ecologica alla ricerca di una vita più sana. Alle 19,30 di sabato 22, verrà inaugurata la mostra fotografica Sofisticazioni Alimentari di Emiliano Zanichelli, con letture della carpigiana Elisa Lolli e l’accompagnamento musicale di Alessandro de Nito. Alle 16.30 di domenica 23 Natura Bio diventa il punto di arrivo della Tribiciclettata della Solidarietà, per la ricostruzione nel dopo terremoto. Nella Pagoda situata nel Parco del Salone delle Feste durante la giornata si svolgeranno invece le sessioni gratuite di benessere con bioenergetica, tantra, yoga, Qi Qong, Campane Tibetane, Soul Voice e Danza dell’Anima. Mentre i bambini si potranno cimentare in una serie di laboratori manuali e giochi tradizionali, i più grandicelli si possono cimentare

nei corsi di cucina e nei workshop di tecniche costruttive. L’offerta gastronomica rimane uno dei punti forti della manifestazione, con un servizio di ristorazione biovegetariana, una biopizzeria e i bar per godersi un caffè, uno snack, una bibita o un buon bicchiere di vino, rigorosamente bio! L’evento si svolge al Salone delle Feste (a circa 1 km dal centro, nella Zona Stadio, espansione sud di Correggio). Orari: sabato dalle 10 alle 24, domenica dalle 10 alle 22.30. Anche in caso di maltempo. Ingresso gratuito. Per informazioni: www.fieranaturabio.it Sagra dell’Uva e del Grasparossa

Weekend col lambrusco

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Jungo e dintorni... di Luca “Locco” Severi

Vivere senz’auto si può!

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iao a tutti. Finalmente si riparte dopo un periodo di pausa forzato da due avvenimenti che hanno modificato seriamente la mia - la nostra - vita. In primis il trasferimento nella casa nuova, o meglio ristrutturata, di cui avrò modo di parlare in queste settimane, e il più tristemente noto Terry, come l’hanno simpaticamente ribattezzato alcuni... Si vede che non siamo gente che si piange addosso. Cosa di cui vado molto fiero! Da oggi questo angolo dello jungonauta si modificherà un po’, in quanto è sempre bene rinnovarsi, non trovate? Quindi non saranno più presenti le simpatiche storielle dello jungonauta carpigiano che nella Bassa sfreccia sulle automobili altrui (soprattutto perché, al momento, mi han trasferito a Bologna causa Terry e ci vado in treno), bensì una rubrica che spazierà su altri argomenti che mi stanno particolarmente a cuore: mobilità, risparmio energetico, stili di vita sostenibili, auto produzione, soluzioni tecnologiche, ritorno alle abitudini di un tempo... Un modo insomma, per provare a condividere con voi quello che sto cercando di fare nella mia vita. La mia ricerca della felicità. Dopo questa lunga introduzione vi do una notizia “bomba”: è possibile vivere senza automobile. Io, pian piano, ci sto riuscendo. E’ stata dura ma, alla fine, mi sono trasferito lasciando la macchina dov’era. A casa dei miei genitori. Gli ho detto di venderla, ma non mi ascoltano. Sicuramente questa scelta non è applicabile a tutti in modo indiscriminato, ma credo che almeno un 15-20 percento delle famiglie possa trovare il modo di non avere un mezzo di proprietà. Comunque già possedere solo una macchina e non due o tre sarebbe già un buon inizio per capire che è un oggetto di cui si può fare a meno. E’ come buttare i soldi dalla finestra. 3mila euro l’anno di spese sono una pazzia. Pensando che tale cifra rappresenta - per molti - circa 3 mesi di stipendio non ha davvero senso. Il trasporto privato su gomma è un sistema di mobilità morto. Lo stiamo tenendo in vita artificialmente con il nostro sudore. Un sudore che ci fa dimenticare il gusto degli alimenti, l’odore buono dell’aria, la gioia di realizzare da sé le cose e vivere la tristezza della solitudine e dell’autoreferenzialità. Colgo poi l’occasione per invitarvi allo Jungo Emilia tour che partirà da Correggio dandovi la possibilità di surfare tra le province di Modena e Reggio il 22 settembre dalle 10 in occasione del Festival Natura Bio. Un’occasione per iniziare a sperimentare. E’ anche questo il trucco. Sperimentare. Altrimenti si resta fermi. E senza evoluzioni, tutto diventa molto triste... Per info: www.jungo.it - www.fieranaturabio.it

na festa per celebrare il lambrusco Grasparossa di Castelvetro e rinsaldare la vocazione agricola del territorio, esaltandone le eccellenze enogastronomiche: è giunta alla 45ª edizione la Sagra dell’uva e del Grasparossa di Castelvetro che sabato 22 e domenica 23 settembre, propone un ricco programma di eventi per esaltare la storia e le caratteristiche del suo prodotto principe. Per l’intero weekend appassionati e turisti saranno accompagnati alla scoperta del Grasparossa con le Passeggiate in pendenza, uno speciale percorso degustazione, show cooking con chef d’eccezione che realizzeranno piatti prelibati con i tesori dell’enogastronomia del territorio. Novità della 45ª edizione saranno la Vetrina delle sagre dell’Unione Terre di castelli e l’area dedicata alla Condotta Slow food Vignola e Valle del Panaro. Durante la sagra si potranno degustare i prodotti caratteristici dei territori, dallo zampone al borlengo, dai ciacci di farina di castagne alla marmellata di ciliegia moretta, dai prodotti da riscoprire come il festasio e il luppolo fino all’Aceto balsamico tradizionale di Modena, nocino amaretti e frutta tipica. La scacchiera di Piazza Roma sarà trasformata in una fattoria animata da figuranti che ricorderanno le fasi della vita contadina, dalla vendemmia alla pigiatura del vino, alla locanda del Lambrusco. Ad allietare l’atmosfera, spettacoli, animazioni per bambini, intrattenimenti musicali, sfilata dei carri di Bacco e Miss Grasparossa: un connubio tecnico-ludico che darà all’evento un taglio moderno ma sempre rispettoso delle proprie radici.


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orna Passa la Parola: il festival della lettura per ragazzi, dopo il grande successo dello scorso anno, si ripete il 21, 22 e 23 settembre. A quattro mesi esatti dalla catastrofe che ha colpito le terre emiliane la seconda edizione del Festival mostra la sua solidarietà alle popolazioni terremotate portando nei territori maggiormente colpiti i più noti autori della letteratura per l’infanzia nazionale. Quest’anno infatti l’iniziativa di promozione alla lettura per bambini e ragazzi si sposta: dal centro storico di Modena a quello di Carpi, in Piazza Garibaldi per la precisione. Gli organizzatori sono gli stessi della scorsa edizione, la libreria per ragazzi di Vignola Castello di Carta e il Csi, Centro Sportivo Italiano di Modena e di Carpi. “Quest’anno, ancor più che per l’edizione precedente, - spiegano le organizzatrici Milena Minelli e Sara Tarabusi del Castello di Carta – pensiamo al festival come a una risorsa per il territorio, per riprendere il possesso dei luoghi, per far rivivere la città con scambi e dialoghi letterari, per stare insieme e condividere la gioia e il piacere della lettura, per ripartire dalla cultura. Il programma vuol essere una festa per chi ama leggere e anche per chi non ama leggere, con proposte di letture da parte di autori affermati, debutti importanti, scrittori e illustratori appassionati che hanno voluto esserci e sostenere la seconda edizione del nostro festival. Vogliamo coinvolgere i bambini, i ragazzi e i loro genitori con parole, voci e immagini, far ritrovare il sorriso e uno sguardo per guardare lontano. Da ostinati lettori, ostinatamente crediamo nel potere dei libri e della lettura”. “Dal giorno successivo al sisma – ha commentato il presidente del Csi di Modena, Stefano Gobbi - abbiamo fatto fronte

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La seconda edizione del festival della lettura per ragazzi si sposta a Carpi in segno di solidarietà alle popolazioni colpite dal sisma di maggio

Alessandro Sanna

Passa la Parola... compatto con tutte le realtà cittadine attive per un unico obiettivo: riportare la normalità nella Bassa. Spostare Passa la Parola a Carpi è dunque parte di un ampio progetto di coinvolgimento di bambini e ragazzi, che maggiormente faticano a superare il trauma vissuto, in attività ludico-sportivo-ricreative. Letture animate, narrazioni, laboratori, spettacoli di teatro disegnato, reading con illustratori, scrittori e poeti porteranno tra queste famiglie una ventata di spensieratezza vitale e la presenza di autori di grande fama nazionale aiuterà a tenere ben accesi i riflettori sui problemi di questo territorio”. Gli eventi del festival, tutti gratuiti, sono rivolti a bambini, ragazzi, genitori, famiglie, insegnanti e appassionati e avranno inizio venerdì 21 settembre con il primo incontro rivolto alle scuole: alle 10 sarà Bruno Tognolini, poeta e scrittore, a presentare i suoi libri Alfabeto della fiabe e Rime chiaroscure alle classi della scuola

primaria. I successivi incontri per le scolaresche si terranno invece a ottobre, in date ancora da definirsi, con Guido Quarzo, Anna Vivarelli e Beatrice Masini. Aperti al pubblico tutti i successivi eventi che, a partire da venerdì 21 alle 17.30, animeranno Carpi per tutto il fine settimana. Tra i protagonisti della seconda edizione del festival ci saranno due importanti debutti nella letteratura per ragazzi: Paolo Nori e Alessandra Berardi che hanno deciso di dedicare ai bimbi i loro nuovi libri, in programma rispettivamente venerdì 21 alle 17.30 e sabato 22 alle 17.30. Alessandro Sanna, illustratore sensibile e geniale, tra i più innovativi nel panorama italiano, arriverà, sabato 22 alle 16.30, accompagnato dai musicisti del gruppo musicale C’era una nota in un perfetto mix tra parole, disegni e musica. Grande novità l’appuntamento serale con Gek Tessaro, illustratore e scrittore, che sabato 22 alle

21 regalerà in anteprima il suo spettacolo di teatro disegnato Senza fiato. E ancora: Fabrizio Silei, autore convinto che scrivere per ragazzi sia un atto di resistenza culturale e civile, presenterà il suo libro L’autobus di Rosa, sabato 22 alle 15.30, per raccontare ai bambini la storia di Rosa Parks. Guido Sgardoli, scrittore sensibile, sarà impegnato in un doppio appuntamento di musica e lettura, domenica 23 alle 16.30 e alle 18.30. Sono stati importanti protagonisti l’anno scorso e non hanno voluto mancare quest’anno: Bruno Tognolini, per incontrare i bambini della scuola primaria, come detto precedentemente, Lodovica Cima, con una lettura animata dedicata ai più piccoli, sabato 22 alle 11.30, e Andrea Valente per presentare una nuova collana dedicata allo sport, domenica 22 alle 17, e portarci nello spazio con l’astronauta e divulgatore scientifico Umberto Guidoni, domenica 23 alle 17.30.

Al via il bando nazionale per il concorso aperto a umoristi non professionisti con il Volontariato come tema

Umoristi a Carpi

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’Unione Sportiva Handicap Carpi – Ushac – con il contributo della Fondazione Casa del Volontariato, il patrocinio del Comune di Carpi e la collaborazione del Comitato Amici del Parco delle Rimembranze, indice e organizza la rassegna di grafica umoristica Umoristi a Carpi, rivolta a umoristi non professionisti su tutto il territorio nazionale. Tema della rassegna è Il Volontariato, argomento quanto mai attuale, anche in relazione al sisma che ha colpito una vasta zona dell’Emilia. A prescindere dal frangente nel quale versano le comunità colpite, l’impegno civile costituisce, in ogni caso, una caratteristica e una risorsa al contempo, una peculiarità che, come poche altre, denota gli abitanti del territorio emiliano, e merita perciò di essere valorizzata in tutte le forme possibili. La chiave umoristica è senz’altro in grado di mettere in risalto questa grande virtù delle nostre genti, come di evidenziarne vizi e difetti, evitando la retorica e l’autocelebrazione. Lo scopo che si prefigge il concorso è quindi quello di stimolare, attraverso l’ironia, l’esame critico ed autocritico della realtà che ci circonda, suscitando riflessioni serie e costruttive. Ogni autore potrà partecipare con un massimo di tre vignette. Le opere, realizzate con qualsiasi

tecnica, devono essere presentate in originale. Il formato è libero, entro la misura massima di cm. 21x29,7. Sul retro di ogni opera dovranno essere indicato il nome e cognome dell’autore, indirizzo, tecnica utilizzata ed eventuale titolo. La giuria non ammetterà al concorso le opere che, per moralità o qualità di esecuzione, non corrisponderanno agli scopi della rassegna. Gli autori dovranno allegare la scheda di partecipazione compilata e firmata. Le opere dovranno essere inviate entro il 31 ottobre presso la sede di Ushac, alla Casa del Volontariato di viale Peruzzi, 22. La Giuria sarà composta da: Vignettista di comprovata fama, Insegnante d’arte, Esperto in comunicazione, Rappresentante dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Carpi, Rappresentante della Fondazione Casa Volontariato di Carpi, Rappresentante delle associazioni organizzatrici con funzioni di segreteria. La Giuria individuerà le tre opere migliori a cui assegnare il primo, secondo e terzo premio. Verrà inoltre assegnato il premio “mi piace” alla vignetta che riceverà maggiori click sulla pagina Facebook “Umoristi a Carpi 2012”. La descrizione dei premi sarà consultabile sul sito internet www.umoristiacarpi.it dal 1° ottobre 2012.

Sala Cervi - Palazzo Pio

Cose di donna in mostra

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ose di Donne sono le protagoniste della mostra inaugurata venerdì 14 settembre presso la Sala Cervi di Palazzo Pio con il patrocinio del Comune di Carpi, dei Musei di Palazzo dei Pio, e del Centro Ricerca Etnografica. Le cose sono importanti. Non sono solo oggetti, ma recano tracce umane, ne sono il prolungamento materiale e la testimonianza concreta. Le Cose di Donne sono cose che hanno accompagnato i gesti quotidiani delle donne nel corso degli anni, che custodiscono la loro memoria storica e autobiografica. Sono miniature di esistenze vissute, di giorni trascorsi e che vogliono essere ricordati. Per la mostra, la scelta si è concentrata su oggetti appartenenti all’universo produttivo femminile di Carpi del XX secolo, e fanno riferimento a tre attività: la mondina, la trecciaiola, la magliaia. I protagonisti dell’esposizione sono: la seggiola di Matilde, il cappello di Anna e Bluvi. Sono solo tre oggetti, ma raccontano la vita di migliaia di donne. E’ la seggiola a parlare e a raccontare di sé e di Matilde: “in principio fu Matilde: piccola, asciutta, dalla lingua tagliente e dalle mani spedite. Per lei sono stata costruita: allora, un centinaio di anni fa mica si compravano le seggiole, i tavoli, gli armadi. Anche io sono piccola, non ho mai ben capito perchè, ma noi seggiole della trecciaiole eravamo tutte così”. Poi, a prendere la parola è il cappello di Anna: “la mia storia, all’inizio, è quella di molti cappelli di truciolo fatti a Carpi: mani sapienti e veloci di donne hanno intrecciato le paglie del salice, altre mani mi hanno cucito e messo in forma. Sono un cappello a tesa larga, magari non particolarmente elegante all’apparenza. Ma lo sono stato, quando sono diventato il cappello di Anna. Io e Anna siamo andati in risaia che lei aveva 15 anni (...)”. Infine è la volta di Bluvi: “Golfino mi hanno chiamato. Ma non sono un golfino qualunque. Sono Bluvi. Eccomi dal Fashion dictionary: Bluvi è un cardigan di grande successo creato da Anna Molinari, stilista italiana, per la sua linea Blumarine. In cashmere, dalla piccola scollatura a V o appena arrotondata, è bordato in pelliccia di visone, in colore contrastante o tono su tono. Il suo nome è ottenuto dall’unione di Blu (Blumarine) e da vi (visone)”. La mostra è stata allestita con il coordinamento della direttrice dei Musei, Manuela Rossi, in collaborazione con Natascia Arletti e Tania Previdi, il sostegno di Fabrizio Ascari per il progetto grafico e di Paolo Giovanardi e Marco Pantaleoni per l’allestimento. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2013. Chiara Sorrentino

appuntamenti

libro con due pagine verdi con Lodovica Cima Lettura animata. Per bambini dai 2 ai 5 anni Ore 15.30 In autobus con Rosa con Fabrizio Silei Narrazioni sulla donna che cambiò la vita dei neri d’America, Rosa Parks Per bambini dagli 8 anni Ore 17.00 Sonata in quattro elementi per Mano Felice con Alessandro Sanna e l’Ensamble C’era una nota Letture, disegni e musiche di pioggia, di vento, di serpenti e…di draghi sputafuoco Per bambini dai 4 agli 8 anni Ore 18.00 I signori delle stelle con Umberto Guidoni astronauta e Andrea Valente scrittore spaziale Voci e parole dallo spazio. Per bambini dai 7 ai 12 anni Ore 21 Il cuore libero senza più fiato con Gek Tessaro Spettacolo di teatro disegnato: la narrazione visionaria delle emozioni che possono lasciare senza fiato Per ragazzi dai 9 ai 99 anni Domenica 23 settembre Ore 10.30 Respiro forte, un altro poco... è odore di gioco con Sara Tarabusi Lettura animata. Per bambini dai 3 ai 6 anni Ore 16.00 Bestiario fantastico con Guido Sgardoli e Pino Costalunga Avventure di animali veri, strani e inventati: Per bambini dai 5 ai 9 anni Ore 17.00 Campione sarai tu? Con Andrea Valente Il gioco del calcio lo conoscete? E il basket? Scopriamo le regole dello sport divertendoci. Per bambini dai 7 ai 12 anni Ore 18.00 Da dove sei venuto? con Guido Sgardoli e Pino Costalunga Performance teatrale. Per ragazzi dai 10 anni Piazza Garibaldi In caso di maltempo gli incontri si terranno nella tensostruttura di Piazzale Re Astolfo 22 e 23 settembre Festa dell’uva Centro Sociale Guerzoni 22 settembre - ore 20 Festa di Beneficenza con Suor Angela Bertelli Parrocchia di Quartirolo 23 settembre - ore 9.30 Pedalando... contro l’Alzheimer Piazza Martiri 26 settembre - ore 21 Lo spettacolo del Cuore Evento di divulgazione scientifica e di prevenzione cardiovascolare Cinema Teatro Eden


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Calcio – Il Carpi resta in dieci e perde a Portogruaro: 0-2

Frenata fuori programma Molti errori in difesa, altrettante le attenuanti: è una sconfitta che non ridimensiona. Domenica big-match al Cabassi: arriva la super Cremonese.

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l Carpi rimane in dieci prima della mezzora, e perde a Portogruaro una partita imprevista. Fuori da ogni possibile sceneggiatura, e anche dai programmi. Ha avuto la sfortuna di scontare una decisione più ingiusta che fiscale, da parte di un arbitro di Pordenone (non che questo significhi qualcosa…però resta sempre da capire il criterio con cui vengono fatte certe designazioni…). Ma anche il torto di adeguarvisi male, e di non indovinare la partita difensiva che invece avrebbe dovuto. GLI ALIBI - Qualunque cosa dimostri questa sconfitta, non sentenzia né pregiudica nulla. Semplicemente rimanda. Sono obiettivamente tante le attenuanti. Troppe per non parlare di incidente di percorso. La squalifica di Lollini ha tolto alla difesa quella guida vocale e spirituale che in questo assestamento è imprescindibile. Senza di lui, tutti gli altri peggiorano di una spanna. Diventano improvvisamente meno automatici. L’espulsione di Concas ha estinto l’altra leadership fisica. L’unica capace di magnificare i giri del motore, ingranare la sesta marcia quando la corsa scende. E’ del resto ciò che prevede la strategia di Tacchini-Cioffi (nella foto): se è in campo, magari accentrato, nell’ultima mezzora il Carpi gioca stabilmente in uno in più. Perderlo prestissimo significa finire con due uomini in meno. Di più, i forfait di Ferretti e Di Gaudio (recuperabili per domenica) hanno azzerato la possibilità di una gara diversa, nel momento in cui era obbligatorio inventarla. Tutto il resto è stata la conseguenza del cambio frettoloso di Kabine, che meritava di combattere un altro scorcio, anche solo aiutando in fascia. I GUAI - Non esce ridimensionato il Carpi. E’ stato semplicemente staccato al traguardo di una tappa storta, dopo una serie di forature. Ci sono però dei rilievi individuali che vanno sottolineati. Fusar Bassini è stato travolto da onde che ancora non conosce, e che invece dovrà far presto sue. Terigi è ancora privo del ritmo per resistere alle diversità che gli vengono proposte. Un grande uomo d’area come Della Rocca lo ha buggerato

classifica Lecce 9 Carpi 6 Virtus Entella 6 Reggiana 6 Trapani 6 Como* 4 Portogruaro* 4 Sudtirol* 4 Cremonese (-1) 3 Cuneo 3 Feralpisalò 3 San Marino 3 Lumezzane 2 Tritium 1 Pavia 1 Treviso 0 Albinoleffe (-10) -5 * una gara in meno.

prossimo turno Domenica 23/9/2012, ore 15, 4a giornata. Carpi-Cremonese; Como-Portogruaro; Cuneo-Albinoleffe; Feralpisalò-Reggiana; Lumezzane-Sudtirol; San Marino-Pavia; Treviso-Lecce; Virtus Entella-Trapani.

a piacimento, un’imboscata dietro l’altra. Preoccupa in questo senso la rinuncia a De Bode, che pure aveva provato per tutta l’estate. Evidentemente è molto più indietro di quanto gli sia concesso. I senior non hanno posto rimedio. Poli non ha avuto la forza di coprire tutti i vuoti. Bianco ha corso leggero, ripiegando senza graffiare. Quasi non sentisse l’urgenza di moltiplicare lo sforzo per sostenere i compagni in difficoltà. Forse non ha ancora le gambe pronte per riuscirci. BIG MATCH – Domenica ci sarà un avversario opposto, dunque tutta un’altra gara. Molto più facile da preparare, estremamente meno semplice da giocare. La Cremonese non è una scheggia d’incoscienza, schiera solo certezze. Ha difetti, ma anche una favolosa varietà di soluzioni offensive

provinciali – Scattano Virtus e Limidi Seconda. La Virtus di Amaranti parte a gas spalancato e travolge il S.Damaso (3-0), confermando le sensazioni dell’estate. In gol Spinardi e l’ex solierese Puccillo (doppietta). Sorprendente impresa della Cabassi che ferma la Rosselli (altra grande favorita del campionato). Pareggia il redivivo Denis Giannerini, a pochi minuti dal termine: 1-1. Prende un punto anche la Fossolese, con parecchi rimpianti (2-2). In pieno recupero, i ragazzi di Recchia dilapidano la magia di Martinelli e si fanno raggiungere dal Ganaceto. Nel girone reggiano, amaro debutto del S.Marino di “Topa” Rossi, battuto in extremis a Masone (2-3). Terza. Inizio autorevole del Limidi a Finale: 2-0. Setti e Pizzano chiudono la pratica in mezzora. Cade invece la Cortilese, rimontata tragicamente in casa dall’Invicta dopo aver condotto a lungo: 3-4. Altra pioggia di gol nel raggruppamento reggiano, dove la new-entry United Carpi ne segna 4 al Saturno e ne becca altrettanti. In evidenza De Rosa (tripletta). Male infine la Carpine a Correggio. Mister Bacchelli riscopre Culzoni, di nuovo a rete coi vecchi compagni, dopo due anni al Club Giardino. Ma non basta: la Soccer ritorna e ribalta lo svantaggio nel finale (1-2).

che li copre. Tutte ben identificabili. Non presenta incognite. Una corazzata imperfetta, partita in ritardo. Ma è tanta qualità, e perciò vorrà farla valere tutta. In condizioni standard, il Carpi può batterla sulla corsa. Lasciandole l’iniziativa, stancheggiandola dentro il proprio palleggio largo

e circolare. E poi stordendola in velocità. Però non avrà Concas, cioè l’uomo delle lunghe distanze. L’unica grande differenza possibile, tra quelle automatiche. Servirà perciò attenzione superiore, ed il massimo controllo delle fasce. Una copertura densa degli spazi, sopra il limite dell’area, in modo

prossimo avversario – Cremonese

Testa di serie numero 2

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llestita per stravincere, ma sorteggiata nel campionato sbagliato. Non c’è dubbio che la Cremonese sia la testa di serie numero 2 di tutta la Lega Pro. Ha però il torto di trovarsi di fronte il Lecce che l’ha già battuta all’esordio e pare ingiocabile per chiunque. L’handicap è importante, sommato al -1 di penalizzazione, faticosamente cancellato dal pari con l’Albino e dal 2-0 al Feralpi, appena più convincente. Il neo ds Moreno Zocchi (ex Spezia, privilegiato interlocutore di Giuntoli) ha svaligiato le migliori boutique di categoria, costruendo una squadra di top-players che punta senza mezzi termini a migliorare il quinto posto della passata stagione (chiusa poi con l’eliminazione a Trapani, in semifinale playoff). In porta: Enrico Alfonso, classe ’88, promessa Inter, due anni a Modena. Dietro, due colossi: Davide Moi (cagliaritano, al settimo anno di C1) e Mauro Minelli (ex Sassuolo, attualmente infortunato). A centrocampo, in attesa di Davide Baiocco (38 anni, uno scudetto con la Juve e 222 presenze in serie A) si sta affermando il talentino Marcel Buchel: austriaco, classe ’91, di proprietà Siena, lo scorso anno a Gubbio. Un concentrato di forza e tecnica. Lo copre e l’accompagna nel percorso di crescita l’unica bandiera sopravvissuta alla rivoluzione estiva: Giovanni Fietta, mediano di lotta e governo, al settimo campionato in grigiorosso. Davanti, un caleidoscopio di opzioni. Due centravanti universali, anche complementari, molto fisici e di grande tecnica: Alessandro Marotta (più volte ad un passo dal vestire biancorosso) e Milan Djuric (22 anni, esploso a Cesena quando ne aveva appena 17, ora in C1 dopo tanta B). Poi, tanta imprevedibilità sugli esterni: l’agilità di Riccardo Musetti, la fantasia di Giuseppe Le Noci, la velocità di Alberto Filippini (ex Como), lo spunto di Massimiliano Carlini (dal Sorrento, l’ultimo avversario a segnare al Cabassi, durante lo scorso playoff). Dopo molti esperimenti, il neo allenatore Oscar Brevi ha normalizzato un 4-4-2 classico, con il primato del possesso palla e l’investimento sulle catene laterali. Lo affianca come preparatore atletico un ex, carpigianissimo doc: Fabio Martinelli detto “Ragno”. Portiere di riserva negli anni ’70 del presidente “Ciccio” Boni, poi nello staff di De Canio (1996/97) e a seguire in quello di Notari (2007/08). E.G.

da evitare di rotolarci dentro. La chiave è nell’ubiquità di Lollini. Dovrà immaginarsi tutto con un tempo di anticipo. Forzare ogni errore degli avversari, prevenire quelli dei colleghi, e non farne di suo. Se sarà perfetto, il Carpi non perde. A patto che rifiuti una partita tecnica, e la sposti sulla tattica. Molto dipenderà dall’esattezza dei rientri di Pasciuti, come quinto difensore. E dalle controfughe di Di Gaudio prima, e Potenza poi. Non ne avranno molte a disposizione, dovranno capitalizzarle. E’ una salita ripidissima, quasi proibitiva. Allo stesso tempo, dunque, una straordinaria offerta di riscatto. Non meno che provvida. Dal modo in cui il Carpi la interpreterà, capiremo se davvero siamo di fronte ad un progetto compiuto. O se invece c’è ancora da lavorarci un po’ sopra. Enrico Gualtieri regionali

Correggese, un poker da grande Eccellenza. Nel caso fosse rimasto qualche dubbio, ora è definitivamente fugato: la Correggese è tanta roba, e roba seria. Con 6 gol fatti in due partite (e nessuno subito) i ragazzi di Salmi scattano in vetta a punteggio pieno, mandando un segnale di forza a tutto il campionato. Le favorite Castellarano, Piacenza e Fidentina dovranno fare i conti con loro. Contro la probabile sorpresa Royale Fiore, soffrono un tempo. Poi si scuotono da squadra risoluta, e dilagano in scioltezza. Segnano tutti (tranne Tani, comunque molto vivo): Pecorari, Napoli e Giovanardi. Finisce 4-0. Domenica un altro esame da grande, a Noceto. Promozione. Bella reazione della Solierese dopo la scoppola di Castelvetro. Tra le mura amiche, i gialloblu si ritrovano e strappano uno 0-0 orgoglioso e sfortunato al Monte San Pietro. Nannini può dirsi soddisfatto, i suoi ragazzi hanno risposto. Ora serve un’immediata conferma nel derby di Concordia. E.G.


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Coppa Italia Femmile Serie B2

Texcart Città di Carpi: esordio dolce amaro

Texcart Città di Carpi – M.I. Fatro Ozzano Vip BO: 1 - 3 Texcart Città di Carpi: Bonetti: 11, Calanca 0, Benatti 9, Lanza 10, Goldoni 0, Gaiuffi 2, Ruini 8, Ribecchi 7, Garuti 0, Rosi 7, Bettini n.e., Dallari (L). Allenatore Amari. Battute Punto: 8, Battute sbagliate: 11 , Muri: 2 M.I. Fatro Ozzano VIP (BO): Checcoli 1, Capello n.e., Brazzi 3, Pilanti 1, Cesari Ele n.e., Galletti 7, Alessandri 6, Grasso G. 6, Grasso M. 8, Cardinali 19, Zoni 11, Sangiorgi (L) Maggiolaro (L2). Allenatore Benedetti.

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E’ andata in scena venerdì 14, presso il Club Giardino di Carpi, la serata di presentazione per sponsor e giornalisti dell’Universal Volley ospite per l’occasione del Lions Club Carpi Host

Ecco la nuova squadra!

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’esordio casalingo della Texcart Città di Carpi vede le padrone di casa sconfitte dalle bolognesi dell’Ozzano. Una partita segnata da molti errori da entrambe le parti e che ha visto prevalere la squadra più unita. Le ospiti, reduci dalla promozione nello scorso campionato,hanno dimostrato di essere un po’ più preparate a livello fisico e di conoscersi a memoria già dai primi scambi. Al contrario le carpigiane sono sembrate appesantite dalla dura preparazione e il gioco non ha ancora la fluidità che dovrebbe avere, complice anche la girandola di cambi che ha visto scendere in campo tutte le giocatrici disponibili. Coach Amari ha dovuto fare a meno di Bettini infortunata, ha centellinato Gaiuffi appena rientrata dopo lo stop forzato delle prime settimane e non ha voluto “spremere” troppo la rientrante Lanza, dopo il grave infortunio al ginocchio. Bene invece i nuovi innesti che hanno dimostrato di poter dare filo da torcere alle avversarie. Nessun allarmismo quindi, dal momento che, al campionato, mancano ancora alcune settimane.

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’ andata in scena venerdì 14, presso il Club Giardino di Carpi, la serata di presentazione per sponsor e giornalisti della squadra 2012/13 dell’Universal Volley ospite, per l’occasione, del Lions Club Carpi Host. In una cornice di grande impatto scenico, a bordo piscina, gli invitati hanno potuto cenare intrattenuti da Antoine, speaker del PalaCasaModena, e dal giornalista sportivo Stefano Ferrari, che hanno magistralmente condotto la serata. Tutte le ragazze sono salite sul palco mostrando grande simpatia e rispondendo alle domande sulla

nuova stagione. Non poteva poi mancare il saluto dei dirigenti e, in particolare, quello del presidente Rino Astarita che ha colto l’occasione per dare una notizia attesa e promessa da un paio di mesi. Il numero uno del club bianconero ha annunciato due nuovi main sponsor per l’imminente stagione sportiva: si tratta di Datch, azienda di abbigliamento con sede a Sommacampagna e Galardi, sponsor storico del volley carpigiano che avrà un ruolo di primo piano per la stagione 2012/13. Ma le novità non sono finite. A breve, infatti, dovrebbe arrivare

l’accordo con un terzo sponsor che sarà il title sponsor ovvero darà il nome alla squadra e finirà in primo piano sul fronte della divisa da gioco. Ma la serata voluta dal Lions Club Carpi Host ha avuto anche uno scopo benefico. Tramite una lotteria e un’asta, che hanno riscosso grande successo, sono stati raccolti fondi da destinare a una delle tante realtà sportive e pallavolistiche della Bassa modenese messe in ginocchio dal sisma che ha colpito l’Emilia lo scorso maggio. Per quanto riguarda l’aspetto più strettamente sporti-

vo, infine, la società invita tutti sabato 22 settembre, alle 17, presso il PalaCasaModena, per assistere alla presentazione della squadra e dello staff tecnico al pubblico che precederà l’allenamento congiunto con la Duck Farm Chieri Torino, nelle cui fila militano icone della pallavolo come Francesca Piccinini e Martina Guiggi. L’ingresso è gratuito ed è un modo per risarcire quei tifosi che si erano abbonati contando di poter assistere alla prima fase di Coppa Italia poi annullata dalla Lega Volley Femminile. Andrea Lolli

Under 13 contro Papà Gara che ha visto i Papà surclassare tecnicamente i rispettivi figli e che, dominando praticamente tutte le fasi di gioco offensive, si sono portati a casa una vittoria meritata.

Under 15 contro Allenatori Partita a senso unico, gli Allenatori hanno infatti nettamente battuto la giovane compagine degli Under 15, col motto poco nuoto e goal piazzato al momento giusto.

Pallanuoto Cabassi

Le partire del cuore

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omenica 16 settembre si sono svolte presso la piscina O. Campedelli di Carpi le Partite del Cuore della stagione sportiva 2011-2012 che non si erano potute disputare regolarmente in giugno a causa dell’inagibilità dell’impianto natatorio dovuto al sisma del 29 maggio. Grande partecipazione di pubblico, e tribuna piena per assistere a tre incontri a dir poco straordinari e ad alto tasso di adrenalina! Acquagoal contro Mamme, Under 13 contro Papà e, infine, Under 15 contro Allenatori. Acquagoal contro Mamme Partita tiratissima che ha visto scendere in acqua delle Mamme agguerrite che hanno dato battaglia ai piccoli Acquagoal.


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22 Rugby: domenica 23 settembre Open Day

Palla sempre più ovale a Carpi

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’ ricominciata l’attività sportiva del Rugby Carpi che, durante l’estate, è diventata una società autonoma affiliandosi alla Federazione Italiana Rugby. Dopo 3 anni di cammino all’interno del Modena Junior Rugby, i dirigenti carpigiani hanno deciso di fondare ufficialmente la prima squadra di rugby della Corte dei Pio. Con Modena però rimane intensa la collaborazione didattico – sportiva che culmina con il progetto per gli Under 14. Da tutta la provincia i ragazzini affluiranno in un’unica squadra che continuerà ad allenarsi in parte nei luoghi di origine (per Carpi 2 allenamenti a settimana a S.Croce). Domenica 23 settembre, dalle 15,30 alle 19, gli allenatori del Rugby Carpi aspettano nuovi aspiranti falchetti per provare a giocare a minirugby presso l’impianto di S.Croce durante l’Open day.

Il Circolo Tennis Carpi spegne 60 candeline. E’ infatti dal 1952 che offre campi da tennis curati e un ambiente accogliente per tutti

Sessant’anni di tennis I

l Circolo Tennis Carpi compie la bellezza di 60 anni. E’infatti dal 1952 che offre campi da tennis curati e un ambiente accogliente per tutti, dal bimbo che si è appena avvicinato allo sport all’anziano che non rinuncia a divertirsi, prendendosi cura del proprio corpo. “Io praticamente vivo qua dagli Anni ‘90 – ci spiega il vice presidente Manuel Rezzaghi – mia moglie è una maestra di tennis e questo circolo è la mia casa. E’ davvero un bell’ambiente per tutti, ci si diverte, si sta in compagnia e non manca l’agonismo. Abbiamo numerosi ragazzi che rappresentano delle promesse del tennis e che, affiancati dai nostri insegnanti, non manche-

Il Villaggio dello Sport e delle Arti organizzato da Csi Modena e Carpi arriva in Piazza Martiri, il 23 settembre

Ripartiamo con lo sport

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l Villaggio dello Sport e delle Arti torna quest’anno, per la sua dodicesima edizione, con una grande novità: in segno di solidarietà il grande evento sportivo a marchio Csi, ormai tradizione per la città di Modena, si sposta nelle zone maggiormente colpite dal sisma della nostra provincia. Il 21, 22 e 23 settembre saranno tre giorni di sport, socialità e incontro che coinvolgeranno i Comuni di Finale Emilia, San Felice e Carpi. Ripartiamo... con lo sport è il titolo scelto per questa edizione che fa del villaggio un ulteriore fondamentale tassello dell’ampio progetto di sostegno alle popolazioni terremotate che il Centro Sportivo Italiano di Modena ha attivato dopo le scosse del 20 e 29 maggio scorso. “Il Villaggio dello sport e delle arti per il Csi di Modena – ha spiegato Stefano Gobbi, presidente del Csi di Modena - è uno degli eventi più importanti dell’anno e occasione di incontro di tutte le discipline raccolte dalla nostra associazione. Lo svolgimento della sua 12^ edizione nella Bassa ha come primo obiettivo quello di aiutare queste popolazioni a risollevarsi attraverso un momento di sport e divertimento, ma anche quello di mantenere alta l’attenzione sulla situazione in cui versano queste terre e sostenerne la ricostruzione”. Giornata ufficiale di apertura del Villaggio è domenica 23 in Piazza Martiri a Carpi. Free sport con le società sportive, laboratori e spazio Oplà saranno aperti dalle 10 alle 13 e dalle 14 alle 19.30. Per tutta la giornata sarà possibile cimentarsi negli sport più diversi, pallavolo, basket, nuoto, calcio, ciclismo, danza e acrobatica, badminton, arti marziali, nordic wlking e arrampicata sportiva, partecipare a laboratori creativi e divertirsi con giochi e animazioni. Le iniziative sono gratuite.

imparare, protagonista infatti non è soltanto il tennis, bensì la condivisione dell’esperienza e il prendersi cura delle nuove generazioni. “Purtroppo c’è un forte gap generazionale – sottolinea il signor Bernardi, socio storico del Circolo – abbiamo tanti bambini, tanti

adulti ma pochi ragazzi. Come tutti stiamo vivendo la crisi, ma da un momento simile si può anche cercare di cambiare e migliorarsi ed è quello a cui punteremo. L’obiettivo è diversificare l’offerta del circolo: non più solo tennis, ma un campo da beach volley e tante

Bernardi

ranno di centrare i loro appuntamenti più importanti”. Sembra di trovarsi in una grande famiglia, con circa 200 bambini, tutti seguiti dall’occhio esperto di chi, questo sport, lo pratica da anni. Ma in questa scuola nessuno smette di

Foto di Giulia Tambini

Manuel Rezzaghi

attività capaci di richiamare l’interesse dei più giovani. “Si festeggia così un compleanno importante, insieme a tutta la cittadina di Carpi che è cresciuta al fianco di questo Circolo storico che, nemmeno dopo 60 anni, smette di crescere e migliorare, senza dimenticare il proprio passato e scommettendo con sicurezza sul proprio futuro: i giovani. Francesco Palumbo

La campionessa Federica Gariboldi, medaglia d’argento nella ritmica a squadre, oggi allena più di 60 atlete presso il Club Giardino di Carpi

Quel sogno chiamato ginnastica rimica D iventare una ‘farfalla’ era il suo obiettivo e lo ha realizzato. Adesso è a disposizione di quelle atlete che, animate da una fortissima passione per la ginnastica ritmica, in lei hanno trovato un punto di riferimento. Era il 1992. Federica Gariboldi, quattordicenne milanese, vinceva con la Nazionale Seniores la Medaglia d’argento nella specialità di squadra a sei nastri e nell’esercizio con tre funi e tre palle ai Campionati del mondo di Bruxelles. E’l’apice della sua carriera dopo anni di sacrifici. “Nel 1993 abbiamo conquistato l’ottavo posto in classifica generale per il programma a 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette alla Coppa del Mondo di Alicante; mentre nel 1994, ai Mondiali di Parigi ci siamo piazzate al decimo posto in classifica generale per il programma con 6 funi e 4 cerchi & 4 clavette”. La gara a squadre di Ritmica viene in-

Federica Gariboldi

trodotta alle Olimpiadi di Atlanta nel 1996 ma dopo tante soddisfazioni, “ho sentito in me una grande stanchezza, e quando mi è stato chiesto di andare alle Olimpiadi di Atlanta ho rifiutato, esausta”. Perché la ritmica è “come l’innamoramento, scatta dentro all’improvviso con forza. E ti trascina.

E’ uno sport che richiede sacrificio perché ci si allena più di quattro ore al giorno per cinque giorni alla settimana. Mirando alla perfezione del corpo e della tecnica, questa disciplina impone costanza, determinazione e controllo, ma quando la ami, sei disposta a compiere ogni sacrificio”.

Federica ha cominciato quando aveva sei anni nella sua città, Parabiago (Milano). A otto anni partecipava già a gare agonistiche e a dieci si è presentata ai test di alta specializzazione, durante i quali i tecnici sportivi sceglievano le ragazze idonee per la squadra nazionale. Era

solo l’inizio. Dopo la carriera di atleta, Federica, a partire dal 1995, affianca la sua istruttrice Paola Dal Fratello nella preparazione della Primavera Agonistica della Rede di Parabiago e nel 1996 diventa assistente della responsabile tecnica per gli allenamenti della Nuova Squadra Nazionale Seniores in vista delle Olimpiadi di Atlanta. “Dopo aver gareggiato per anni, iniziare ad allenare è stato un passaggio naturale, un’evoluzione per nulla forzata. Credere nelle mie allieve, cercando di tirar fuori il meglio da loro è un’avventura stimolante”, spiega Federica. Dal 2003 è a Carpi dove ha deciso di stabilirsi per amore, per cominciare una nuova avventura insieme a Daniele, il suo compagno, e ai suoi figli Sofia e Giona. Ha subito iniziato ad allenare presso la S.G. La Patria 1879, da quest’anno si è trasferita presso il Club Giardino e continua il suo lavoro con più di sessanta giovani atlete che hanno raggiunto risultati ragguardevoli a livello regionale e nazionale. E chissà che non ci sia fra loro chi possa vivere una carriera come la sua.


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