Tempo n° 39

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Settimanale di

1° novembre 2013

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIV N. 39

a soli € 0.50 in edicola

la ricostruzione non decolla

Roveretani protagonisti del video del brano Come un uomo, scritto dopo il sisma da Alberto Bertoli. Una canzone d’amore per la nostra terra Che non si arrende malgrado l’immobilità della politica.

Alberto Bertoli tra i roveretani durante le riprese del video - Ph Rita Basta e Andrea Brusa

Riccardo Soragni e Horst Wein

nomadi a cortile - la frazione e’ in rivolta. “Qui non li vogliamo e ricorreremo al tar”.

il creatore della cantera del barcellona a carpi

Federica Piccinini

papilloma virus: il pap test è la miglior arma


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Libri

da non perdere!

L’Ausl scivola su una buccia di banana

S

Storie di coraggio. 12 incontri con i grandi italiani del vino Di Oscar Farinetti

Il coraggio non è soltanto superamento delle paure, forza d’animo, determinazione nell’agire: per come lo vedo io, se non è accompagnato da capacità di analisi, studio attento dello scenario, tenacia e predisposizione al dubbio, non è coraggio. Non c’è coraggio senza rispetto, cioè senso civico, volontà di vivere in armonia con la natura e con le persone. Non c’è coraggio senza senso di responsabilità: fare e rispondere di ciò che si fa. Una comunità di persone che non si prendono le proprie responsabilità è destinata al fallimento. Non c’è coraggio senza amicizia: insieme ai veri amici è più facile diventare coraggiosi per affrontare un progetto. Non c’è coraggio senza bontà: essere buoni significa essere giusti. (...) Non c’è coraggio senza matematica: conoscere i numeri è fondamentale perché sono l’indicatore più preciso in assoluto dello stato delle cose. Non c’è coraggio senza il mix equilibrato di onestà e furbizia, che devono sempre convivere. Non c’è coraggio senza orgoglio: per ciò che si rappresenta, per la terra, la fabbrica, il proprio lavoro, anche fosse il più umile, la famiglia, la Nazione, la storia. Nelle esperienze che vi raccontiamo non aspettatevi gesti eclatanti e clamorosi. C’è leggerezza e armonia nei vignaioli che ho intervistato. C’è famiglia, c’è impegno, c’è futuro, ma anche passato, c’è l’amore, c’è l’Italia, il mondo, c’è la politica, c’è la speranza. Ma c’è soprattutto tanto coraggio”. Oscar Farinetti è considerato oggi uno dei più grandi imprenditori italiani, un visionario trascinatore che è riuscito a diffondere e valorizzare nel mondo il Made in Italy del cibo e del vino. Nel suo nuovo libro Storie di coraggio. 12 incontri con i grandi italiani del vino, ci accompagna alla scoperta di dodici tra i più blasonati e ammirati produttori vinicoli dei nostri tempi. Un viaggio dal Nord al Sud deIla penisola per raccontare le storie di donne e uomini coraggiosi che sono stati i pionieri del vino italiano, accomunati da un modello di agricoltura sostenibile, rispettoso dell’ambiente ed eticamente corretto. Un viaggio nell’Italia del vino, quello buono, alla scoperta di persone che parlano ancora di speranza.

Il graffio

Tra le righe...

e ancora qualche carpigiano avesse dubbi circa la considerazione che a Modena hanno del nostro ospedale, la vicenda delle sale operatorie inaugurate a maggio e non utilizzabili non lascia scampo a interpretazioni alternative. Poco importa che il direttore generale Azienda Usl di Modena, Mariella Martini si affretti a precisare che si scusa con la comunità carpigiana, “pur avendo la consapevolezza di aver fatto il massimo per evitare ritardi”, perché sono passati cinque mesi e il blocco operatorio non è ancora pronto per l’uso. Nel giorno dell’inaugurazione, il 31 maggio, c’erano tutti: il presidente della regione Errani, l’assessore regionale Lusenti, il direttore Martini insieme alle altre autorità ma “tagliato il nastro è calato il sipario sulle nuove sale operatorie del Ramazzini” ha commentato Cristian Rostovi (in foto) del Pdl di Carpi, sollevando la questione. Infatti i medici di Carpi sono costretti a operare nelle vecchie sale operatorie non potendo utilizzare quello che l’Ausl definisce “il blocco operatorio più moderno nella nostra Regione”. Come mai? si chiede Rostovi. “I problemi - spiega l’Ausl - sono stati determinati da una grave negligenza dell’impresa appaltatrice alla quale sono stati affidati i lavori perché non ha provveduto alla completa consegna di una serie di documentazioni obbligatorie indispensabili per avviare i collaudi tecnico funzionali”. A questo punto è lecito chiedersi come mai si sia deciso di procedere con l’inaugurazione senza avere tutte le certificazioni necessarie ma l’Ausl spiega che “in quella data era avvenuta la consegna dell’opera, termine che sta a indicare che i lavori sono sostanzialmente completati, a meno di dettagli marginali”. Dove marginale sta per secondario, trascurabile non sicuramente tale da ritardare di cinque mesi l’avvio delle nuove sale operatorie. Per Rostovi è inaccettabile “strumentalizzare a fini propagandistici la sanità: per far credere che in Emilia tutto si sia ripreso, si fingono inaugurazioni e tagli del nastro. La realtà è ben diversa”. Ancora il direttore Martini assicura che “la tabella di marcia prevede che i primi interventi chirurgici siano eseguiti all’inizio del nuovo anno” ma poi precisa “sempre che non ci siano ulteriori imprevisti” dove imprevisto sta per inconveniente, contrattempo.

Sara Gelli

Foto della settimana

La Iena

Ogni giocatore modenese, spende 1.800 euro all’anno nel gioco d’azzardo: 10 volte l’Imu di una prima casa media! Colpa della crisi? Ha chiuso la filiale Unicredit di via Berengario

Frase della settimana...

“Abitiamo a Panzano, mio figlio ha iniziato il primo anno al Leonardo Da Vinci a Carpi e, nel primo mese di abbonamento, ha perso la corriera 3 volte! Nell’orario c’è scritto 7,27: dall’inizio dell’anno è sempre arrivata oltre le 7,30 ma, in due casi, arrivati alla fermata intorno alle 7,22 era già passata e, proprio stamattina, non è riuscito a salire perché non c’era posto. Inoltre ogni mattina l’autista fa fatica a chiudere le porte e questo mi preoccupa. Non è giusto che pagato un servizio una persona debba viverlo in modo così precario”. Dal portale temponews.it

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Francesca Zanni, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 30 ottobre 2013


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3 sisma e ricostruzione

La burocrazia sta uccidendo Rovereto “impedendoci di andare avanti. non vediamo spiragli. Sembra che in comune non vada avanti niente e non capiamo il perché”, spiegano i roveretani.

Qualcuno sta perdendo le staffe A Rovereto, mentre i vecchi, completamente indifferenti, continuano a trascorrere le loro giornate al bar nella casetta di legno collocata come gli altri esercizi commerciali davanti al cimitero (“io non ho avuto danni e continuo a vivere nella mia casa. Il resto non mi interessa, anche se è da egoisti”), la gente che è alle prese con la ricostruzione della propria casa si sta perdendo d’animo. E c’è chi sta perdendo anche le staffe. “Guardi, sinceramente, solo il fatto di sentire le persone così giù di morale, perché gli mancano i soldi per finire la spesa, fa star male. Ti lasciano un senso di amarezza e capisci che il mondo intorno a noi non è più come prima: non vedi più una persona allegra, una persona che ha voglia di sorridere, perché c’è chi ha il figlio senza casa e chi è andato ad abitare a venti chilometri da Rovereto. Le persone sono tutte scontente: non ne senti

nemmeno una che dica Ohh si comincia ad aggiustare qualcosa, perché se vedessero un po’ di ripresa si rianimerebbero un po’ e direbbero Beh, insomma mi ci vorrà un po’ di tempo ma arriverò a concludere i lavori, ma qui non si muove niente”. L’erba ormai è alta nei cortili delle palazzine pesantemente danneggiate dal terremoto e rimaste così da allora: “la burocrazia tiene bloccato tutto quanto, perché le persone presentano progetti e pensano di poter cominciare i lavori, ma tutto va a rilento”. La fruttivendola che gestisce oggi il suo esercizio in una delle casette davanti al cimitero aveva il negozio in centro, “è ancora in un pezzo di via in zona rossa: tutto l’arredamento è ancora là, ho la cella da andare a disfare e devo chiamare i traslocatori per portare via tutto. Poi dovrò fare i lavori ma non so nemmeno se mi conviene tornare in quella via perché non c’è più

niente”. Due persone a spasso col cane rivelano di aver sentito “già alcuni casi di persone che sono andate in escandescenza e ciò fa male. Se la prendono col sindaco e io non vorrei mai essere al suo posto in questi momenti. Non è neanche giusto prendersela sempre col sindaco perché non ha solo colpa lei. Ci sono le cose che arrivano dall’alto e anche lei poveretta farà quello che può”. “Il paese è disastrato e manca la metà dei residenti.

La gente che ha lasciato la frazione dove ha la casa inagibile e si è trasferita altrove in affitto, non è ancora rientrata” spiega un’altra commerciante, “stiamo cercando di aiutare Rovereto a risorgere ma se non parte la ricostruzione, se i lavori vanno così a rilento, le persone si demoralizzano e si sentono abbandonate”. Qui è passato il sindaco di Verona Flavio Tosi a stringere la mano e a rincuorare i roveretani che, da allora, aspettano una visita dalle istituzioni come se bastasse

a rappresentare un’iniezione di fiducia. All’origine delle lungaggini burocratiche c’è la necessità di controllare ogni singolo passaggio per evitare derive illegali nell’opera di ricostruzione; inoltre, l’eccezionalità dell’evento sismico ha costretto gli uffici comunali ad affrontare un lavoro inedito. “Le persone si sentono poco sicure - ci spiega un residente di Rovereto - nel rilasciare autorizzazioni perché hanno paura di sbagliare e di dover chiedere dopo dei

compensi diversi”. La burocrazia sta uccidendo Rovereto “impedendoci di andare avanti, non vediamo spiragli e senza vedere qualcosa di nuovo facciamo fatica anche noi moralmente a dire: andiamo avanti. Vorremmo vedere le ricostruzioni e invece siamo molto piantati: sembra che in Comune non vada avanti nulla e non capiamo il perché. C’è tanta voglia di ricominciare dobbiamo ripartire perché questo paese altrimenti muore”. Sara Gelli


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sisma e ricostruzione

Roveretani protagonisti del video del brano Come un uomo, scritto dopo il sisma dello scorso anno dal cantautore Alberto Bertoli. Una canzone d’amore verso la nostra terra Che non si arrende malgrado l’immobilità della politica

La musica che nasce dalle macerie C

on un piede nel passato e lo sguardo dritto e aperto nel futuro. E’ con le parole del padre, Pierangelo Bertoli, che il cantante e musicista Alberto, racconta lo spirito indomito di coloro che, pur avendo vissuto la tragedia del sisma dello scorso anno, non si sono piegati. Nè, tantomeno, arresi. Come un uomo è il titolo della canzone che il sassolese Alberto Bertoli, ha scritto per la sua terra. La nostra. Corre tra le vie di un tempo senza età, una voce che proviene da una antica dignità, tra queste macerie il silenzio spezzerà e della paura le radici brucerà. Anche se la terra tremerà lei risuonerà dentro tutta la gente, come la lezione di un papà si assicurerà di tenertelo a mente: cammina come un uomo e cadi come un uomo. “Questa canzone - ci racconta - è nata da un’esigenza che ho sentito crescere dentro di me. Sono emiliano e anche se la mia città non è stata messa in ginocchio dal terremoto, ho comunque voluto raccontare lo spirito che anima ciascuno di noi. La dignità, la propositività. L’Emilia terremotata non si è lasciata andare al dolore: ha alzato la testa. Non si è arresa davanti al dramma e alle macerie”. Alberto - che descrive il sapore, l’essenza stessa dell’emilianità, cantando Stai in piedi come un uomo e vivi come un uomo - ha ancora negli occhi un’intervista passata dai media nei primi momenti dell’emergenza. “Ricordo che una giornalista chiese a un vecchietto, intento a rovistare tra le macerie della sua casa, se avesse paura. La risposta di quell’uomo è stata emblematica: certo che ho paura, ma vede, noi abbiamo mandato via a calci nel culo i nazisti, ce la faremo anche stavolta. Sono quella determinazione, quell’imbarazzo davanti a

I roveretani durante le riprese del video - Ph Rita Basta e Andrea Brusa

belle, quelle nate in punta di piedi, per caso, alle parole del cantautore si sono uniti i volti dei protagonisti: i roveretani. “Dal nulla un liutaio di Rovereto, Fabio Castellini, mi ha contattato su Facebook per raccontarmi il suo progetto 5,9 Una chitarra per l’Emilia. Tra le sue mani infatti, il legno dei travi caduti nei crolli delle case si trasforma, riprende vita. Suona. Ci siamo incontrati: la chitarra era bellissima, suonava e, quindi, me la sono portata in tour”. Un incontro speciale che si è rivelato prezioso anche per creare il video del brano Alberto Bertoli e Fabio Castellini

Alberto Bertoli

una becera pietà mediatica, che ho voluto raccontare, unitamente alla catena di solidarietà che il sisma ha generato. Tutti si sono

dati da fare per prestare il proprio aiuto e dare sollievo a chi non poteva rientrare in casa”, racconta Alberto. E poi, come tutte le cose

Come un uomo: “volevo che le riprese mostrassero i cittadini e le ferite causate dal terremoto alle case, alle strade, alla piazza... Il regista Corrado Ravazzini

è stato immediatamente entusiasta dell’idea e, grazie a Fabio e al coinvolgimento dell’Associazione onlus Tutti Insieme a Rovereto e Sant’Antonio, a settembre, in una sola giornata, abbiamo girato il video”. Un’esperienza densa di emozione ma anche di amarezza: “dalle macerie e dalla distruzione possono nascere la musica e la voglia di ripartire, più forti di prima. Vedere queste persone sorridere malgrado la desolazione in cui versa il paese ti riempie il cuore di gioia e di orgoglio. La vita continua ma, a Rovereto, dal maggio 2012, poco è cambiato. Vi sono negozi e bar dentro i container, interi quartieri fatti di moduli abitativi... ma la ricostruzione non è partita. Ci sono strade

ancora chiuse, invalicabili, case puntellate che attendono di essere ristrutturate. Sono rimasto allibito di fronte a tanta immobilità. Lo Stato, che tanto esige dai suoi cittadini, dovrebbe essere più prodigo dopo una calamità come quella che ha messo in ginocchio l’Emilia e la sua economia. Perchè i progetti di ricostruzione non decollano? Dov’è finita la giustizia?”, si domanda Alberto. Di certo la giustizia non abita quelle strade. Ormai deserte di passi. Jessica Bianchi


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Nomadi a Cortile - I cittadini non ci stanno, temono degrado e furti e faranno ricorso al Tar

Alta tensione a Cortile

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’ stata una serata ad alta tensione quella dello scorso 24 ottobre a Cortile. Nella frazione, che conta poco più di mille abitanti, almeno 200 persone hanno partecipato all’assemblea pubblica sul probabile trasferimento a Cortile di alcune famiglie di nomadi dopo l’ordinanza di sgombero d’urgenza, per motivi igienico-sanitari, dell’attuale campo di via Nuova Ponente. Il sindaco Enrico Campedelli, insieme all’assessore alle Politiche sociali Alberto Bellelli e al direttore generale del Comune Giordano Corradini, si è presentato all’incontro - richiesto con forza dai cortilesi - per spiegare le modalità di ricollocazione delle famiglie nomadi, nel tentativo di placare le polemiche nate in seguito all’individuazione, proprio nei pressi di Cortile, di due aree: un terreno in via dei Fuochi e l’ex scuola. Gli amministratori hanno ricordato che già dagli Anni Novanta si era tentata più volte la strada della dismissione dell’attuale campo nomadi, il quale versa ormai in una condizione di degrado estremo soprattutto a causa dei pessimi rapporti fra i nuclei familiari. Nelle intenzioni del Comune, la strada da seguire è quella che mira alla scomparsa dei campi, fonti di ben note problematiche, per arrivare a un’integrazione dei sinti nella comunità attraverso progetti di lavoro nell’ambito delle cooperative sociali e inserimenti graduali in soluzioni abitative in

muratura, puntando all’autonomia delle famiglie. Un lavoro non certo facile, considerando la complessità delle situazioni esistenti e la presenza di individui fragili (come bambini e anziani non-autosufficienti). Il primo cittadino ha anche sottolineato che queste persone sono residenti a Carpi da tre generazioni e, come tali, devono essere trattate, con “diritti, doveri e regole”. Inoltre, “questo è un problema di tutta la città; non è, e non sarà, solo un problema di Cortile”, ha commentato Campedelli. Dopo l’ordinanza di due settimane fa, sono stati individuati dal Comune vari spazi in cui poter accogliere i nomadi: la casa di ospitalità ex Carretti a Carpi, l’ex foresteria a Fossoli e l’ex scuola di Cortile, appunto, dove, secondo gli ultimi calcoli, verrebbero collocate solo una quindicina di persone. L’edificio da anni è adibito a centro di prima accoglienza - nel 2011, ad esempio, aveva ospitato dei profughi tunisini. Gli immobili di Fossoli e Cortile, tuttavia, hanno riportato danni in seguito al terremoto del-

lo scorso anno e, quindi, necessitano di alcuni mesi di lavori; lo stabile che ha riportato lesioni meno gravi è quello di Cortile, ed è per questa ragione che è stato preso in considerazione. Alcuni cittadini presenti all’assemblea hanno chiesto al sindaco perché l’uso di tale struttura fosse stato negato ai cortilesi rimasti senza casa durante l’emergenza del sisma. E’ stato loro risposto che le risorse per ristrutturarlo stanno arrivando solo ora, con l’approvazione del Piano annuale 2013-2014 della Regione Emilia Romagna per il ripristino dei beni pubblici danneggiati dal terremoto, e che tale immobile si sarebbe sistemato a

prescindere dalla questione dei nomadi, perché si tratta di un centro di accoglienza utile per far fronte a molte situazioni di necessità. Bellelli ha comunque ribadito la temporaneità di queste soluzioni e di altre che potranno eventualmente emergere. Altra questione è quella del terreno in via dei Fuochi, di proprietà di alcune famiglie nomadi che, stanche delle condizioni di vita in via Nuova Ponente, si erano impegnate per uscirne. Alcuni cittadini hanno fatto presente alle autorità che il terreno è soggetto a ben quattro vincoli (ambientale, storico, paesaggistico, agricolo) e, pertanto, non edificabile; gli amministratori, pur confermando la presenza dei vincoli, hanno spiegato che il terreno verrà occupato provvisoriamente dal Comune per motivi di urgenza e ciò permetterà l’installazione di roulotte e moduli abitativi, in cui andranno a vivere 36 persone. Non si tratta comunque di un esproprio, quindi la proprietà rimarrà privata, permettendo l’autonomia degli allacci di acqua e luce (che saranno a carico di

I cortilesi temono venga penalizzata la loro comunità che già oggi si sente abbandonata e non si è risollevata dal sisma dello scorso anno. Inoltre, i presenti all’assemblea hanno contestato al sindaco di aver preso le proprie decisioni senza la partecipazione dei cittadini e hanno richiesto con forza un maggior coinvolgimento della collettività.

ogni famiglia), e togliendo all’Ente Pubblico l’onere di provvedere alle utenze, come accade oggi nel campo di via Nuova Ponente, essendo quest’ultimo un terreno comunale. Una volta superata la fase emergenziale (si è parlato di circa 12 mesi), il fondo di via Fuochi sarà ripristinato come agricolo e verranno nel frattempo studiate soluzioni caso per caso. Durante l’incontro sono stati frequenti i momenti di tensione: Campedelli, Bellelli e Corradini sono stati interrotti a più riprese dai cittadini infuriati e sono volate anche parole grosse. In oltre tre ore di assemblea sono stati numerosi gli interventi di cortilesi che hanno rivolto domande (e critiche) agli amministratori. Oltre a diverse derive xenofobe, ai toni violenti ed esagitati di alcuni e a prevedibili strumentaliz-

zazioni politiche, molti cittadini hanno espresso al sindaco preoccupazioni meritevoli di attenzione, su cui gli amministratori hanno promesso di lavorare: la paura per la sicurezza, essendo Cortile una frazione lontana da Carpi e con molte case di campagna isolate; il pericolo che si ripresentino situazioni di degrado anche nelle nuove sistemazioni; la svalutazione degli immobili della frazione; il timore che la temporaneità dichiarata dalle istituzioni si trasformi invece in una storia di trent’anni come è accaduto per il campo di via Nuova Ponente. I cortilesi, poi, temono venga ulteriormente penalizzata la loro piccola comunità che già oggi si sente abbandonata e non si è ancora risollevata dal sisma dello scorso anno. Inoltre, i presenti all’assemblea hanno contestato al sindaco di aver preso tali decisioni senza la partecipazione dei cittadini e hanno richiesto con forza un maggior coinvolgimento della collettività in questioni tanto delicate. E’ stata infine annunciata l’imminente nascita di un comitato che farà ricorso contro l’ordinanza al Difensore civico e al Tar, entro 60 giorni. Evidentemente la questione dei nomadi, per molti, è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso, l’occasione per portare allo scoperto un malessere che interessa una quantità preoccupante di persone. Un’esasperazione su cui bisognerà riflettere, in ogni caso. Laura Benatti


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E

’ in funzione dalla fine di novembre dello scorso anno l’ara crematoria di San Cataldo a Modena realizzata su incarico dei Comuni di Modena e Carpi. L’impianto, il primo in tutta la Provincia, aveva comportato un investimento complessivo di 2 milioni e 152mila euro completamente a carico del concessionario, un raggruppamento temporaneo di imprese (Consorzio Co&Ge di Imola, Officine Meccaniche Ciroldi di Ganaceto, Studio Ti di Rimini e Ser.Cim di Bologna) al quale è stata affidata la progettazione, la costruzione e la gestione dell’impianto per 15 anni. L’utilizzo della cremazione è sempre più diffuso: negli ultimi anni questa pratica è stata scelta in circa un funerale su tre a Carpi. Con l’apertura della struttura si è colmata quindi una carenza sul territorio che costringeva le famiglie dei defunti a dirigersi verso Parma, Ferrara, Mantova o impianti di altre città. L’ara crematoria è al servizio di tutta la Provincia, con priorità per i residenti di Modena e Carpi per i quali, quindi, non ci saranno liste d’attesa. Le tariffe sono stabilite dalle Amministrazioni Comunali in

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ra gli 80 e i 100 miliardi di euro all’anno, il 4% del Pil: a tanto ammonta il fatturato del gioco d’azzardo legale in Italia, tanto da farne la terza industria italiana. Un settore che, con 400mila slot machine a livello nazionale e una platea di 15 milioni di giocatori abituali – dei quali 3 milioni a rischio e 800mila già patologici - non conosce crisi, neppure in tempi di recessione. Già, perché dietro al luccicante mondo delle sale scommesse, videpoker e gratta e vinci si nasconde spesso una realtà fatta di oscurità e spese occulte. Come i 6 miliardi di euro necessari ogni anno per curare i dipendenti da GAP, Gioco d’Azzardo Patologico, detto anche ludopatia. Ma non solo: anche la criminalità organizzata è coinvolta con un giro d’affari di almeno 15 miliardi l’anno e diramazioni da Nord a Sud. Sembra di non poter neppure rispondere, come fece il celebre mugnaio di Potsdam: Ci sarà pure un giudice a Berlino. Pare infatti che a Roma la lobby del gioco abbia molto più peso dei tanti cittadini rovinati dal vizio, delle vite e delle famiglie distrutte. Il sospetto viene guardando

Sono 22 i soggetti in cura a Carpi per patologie legate al gioco.

L’utilizzo della cremazione è sempre più diffuso: negli ultimi anni questa pratica è stata scelta in circa un funerale su tre a Carpi. L’ara crematoria in funzione da un anno a Modena ha colmato una carenza sul territorio e ridotto i disagi

L’ara di San Cataldo

adeguamento della Sala del Commiato, è stata migliorata l’area per la dispersione delle ceneri (oltre a San Cataldo è disponibile anche quella di Collegara), realizzate le urne cinerarie comuni. L’impianto di cremazione che la ditta Ciroldi Spa ha installato presso il cimitero di San Cataldo a Modena risulta particolarmente attento agli aspetti ambientali: grazie all’adozione di un sistema di abbattimento delle emissioni inquinanti in atmosfera tecnologicamente avanzato, infatti, sono garantite concentra-

Il nuovo forno crematorio del cimitero di San Cataldo a Modena

base al tariffario nazionale e quelle applicate (circa 587 euro nel 2013) non prevedono distinzioni tra residenti e non residenti. La quota del ricavato andrà a coprire i costi di ammortamento dell’investimento e ciò che rimarrà al Comune coprirà le spese per i controlli dell’attività e a regime sarà destinata agli interventi nei cimiteri. Con l’entrata in funzione dell’ara crematoria sono stati effettuati lavori di

Il numero delle cremazioni a Carpi

Il 40% dei defunti viene cremato

I

l Consiglio comunale, lo scorso giugno, ha approvato il nuovo Regolamento per la attività funebri, necroscopiche, cimiteriali e di Polizia mortuaria il quale regola anche la gestione delle cremazioni. Nella nostra città sfiora ormai il 40% il numero di cremazioni sul totale dei decessi. Nel 2013, dal 1° gennaio al 30 settembre, a Carpi sono stati celebrati 574 funerali, di cui 230 con cremazione.

L’obiettivo è quello di far in modo che i loculi che si liberano via via nei luoghi di sepoltura possano essere utilizzati come spazi per le urne cinerarie. Ricordiamo poi che la dispersione delle ceneri nel territorio comunale è consentita nei seguenti

luoghi: a oltre 200 metri da centri abitati o insediamenti produttivi; in aree private all’aperto, con il consenso dei proprietari, purchè fuori dai centri abitati; in fiumi nei tratti liberi da manufatti e da natanti e all’interno dei cimiteri nelle apposite aree.

zioni degli inquinanti al di sotto dei limiti previsti dalla autorizzazione alle emissioni rilasciata dalla Provincia. L’impianto, inoltre, è adatto al trattamento di feretri dal peso medio di 100-140 chilogrammi, con la possibilità di trattare feretri “fuori misura” senza particolari accorgimenti: la camera di cremazione ha dimensioni interne di 2,7 metri di lunghezza e 0,99 di larghezza 0,99. L’impianto prevede il recupero dell’energia termica che deriva dalle cremazioni, consentendo di risparmiare gas metano per il riscaldamento degli ambienti del centro di cremazione. L’impianto di cremazione di San Cataldo è attivo dal lunedì al sabato e le prenotazioni sono raccolte telefonicamente da Ser. Cim srl (tel. 059/828967 – crematorio.modena@sercim.it) dal lunedì al venerdì dalle 8,30 alle 16, al sabato solo dalle 8,30 alle 15. La conferma avviene con mail o fax.

A Carpi sta nascendo una rete che cercherà di contrastare il dilagare del gioco d’azzardo. Tra i primi impegni assunti dai promotori, quello di contribuire alla raccolta firme per una proposta di legge che possa regolamentare il settore, concedendo agli enti locali più poteri

Non giocarti il futuro

alla multa di 98,5 miliardi comminata alle dieci società concessionarie delle slot, ammenda progressivamente ridotta sino ad appena 611 milioni. Non solo: il Parlamento ha modificato la normativa rendendo ancor più semplice aprire una sala slot ed eliminando i vincoli di distanza da luoghi sensibili, quali scuole ed edifici di culto. Ma se a Roma si piange, a Carpi non si ride. Sono ben 18 le sale scommesse attive in città, dieci delle quali hanno aperto i battenti negli ultimi 4 anni, con un picco di 6 nuove entrate nel 2011. Ancora, sono circa 162 i bar che hanno videopoker al proprio interno e, anche se

interessate. Una montagna di denaro che ha fatto registrare un incremento del 67% tra le imprese specializzate nel settore, attive in Provincia di Modena, nel corso dell’ultimo anno. Alla faccia di crisi economica, terremoto e capannoni vuoti. Se l’aspetto economico è interessante, quello del disagio psichico non è da meno: sono 22 i soggetti in cura a Carpi e 9 a Mirandola, per un totale di 31 persone affette da patologie legate al gioco. Si tratta,

sulle tabaccherie non esistono stime, la possibilità di imbattersi in un’ulteriore occasione di gioco esiste anche per chi si reca ad acquistare una marca da bollo. D’altra parte ammonta a 1.800 euro l’anno la spesa pro-capite per il gioco d’azzardo in Regione, con 70mila anziani, giovanissimi e stranieri tra le categorie maggiormente

come sottolinea Pierangelo Bertoletti, psicologo del Servizio dipendenze dell’Area Nord, prevalentemente di individui di sesso maschile e di mezza età, coinvolti soprattutto in gioco alle slot, on-line e gratta e vinci. Ma non ci si faccia illudere dai numeri, relativamente bassi rispetto al giro d’affari. “Il trend è in aumento esponen-

Sono 18 le sale scommesse attive in città, 10 delle quali hanno aperto negli ultimi 4 anni, con un picco di 6 nuove entrate nel 2011. Sono 162 i bar con videopoker.

ziale – spiega Bertoletti – e le persone che si rivolgono a noi sono soltanto una minima parte. Il Sert, infatti, viene associato a tipi di dipendenze, come quelle da sostanze stupefacenti o alcol, ancor più stigmatizzati”. In realtà, come ha illustrato l’esperto nel corso di un incontro pubblico per creare una rete di sensibilizzazione rispetto al gioco d’azzardo tenutasi nella serata di lunedì scorso presso la Casa del Volontariato, le consulenze richieste, soprattutto dai familiari dei giocatori, ovviamente preoccupati dalla situazione alla quale assistono, sono molte di più. Alla riunione, promossa da Focolarini, Fondazione Cassa di Risparmio, Fondazione Casa del Volontariato e Libera, hanno partecipato vari esponenti della società

civile – tra i quali membri di Azione Cattolica, Cooperativa sociale Il Mantello e Cgil – ed esponenti della politica locale. Tra questi ultimi anche il consigliere Paolo Gelli (Pd) che ha illustrato la sua interrogazione sul tema effettuata la settimana scorsa in Consiglio Comunale, insieme a Maria Grazia Lugli (Pd), Cristian Rostovi (Pdl) e al presidente del Consiglio, Giovanni Taurasi (Pd). La neo coordinatrice della Cgil carpigiana Giulia Moretti ha sottolineato come crisi economica e aumento del gioco d’azzardo siano correlati: ci si affida alla fortuna perché i canali tradizionali sembrano non tenere più. “Per il disoccupato, il cassintegrato di lungo periodo, la casalinga o il pensionato che vedono diminuire il loro potere d’acquisto, la tentazione di giocarsi il presente, (venendo meno le aspettative del futuro che sino a qualche anno fa immaginavano e avevano lavorato per progettare) diventa un pericolo. C’è poi il rischio di finire nella rete degli strozzini o di finanziarie senza scrupoli, che poi spesso applicano tassi usurai Continua a pagina 7


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Ma gli animali vanno in paradiso?”. E’ la domanda che ha posto il figlio di un’amica quando è morto il mio micino Camillo, a luglio, a soli 5 mesi a causa di una grave malattia. Gli piaceva Camillo, era un gattino bellissimo, buono, tutto fusa e pastine, faticava a immaginare di non rivederlo più. Il tema, al di là dell’aspetto prettamente religioso, resta interessante. Un animale domestico oggi è trattato come un componente della famiglia. Il 42% degli italiani ne possiede uno. Sono ben 45 milioni i cani, gatti, conigli, criceti e altri animali da affezione che vivono in ambienti confortevoli insieme a chi li

Sono 45 milioni i cani, gatti, conigli e altri animali da affezione che vivono insieme a chi li ha adottati. Il guaio è che la loro vita media è assai piu breve di quella umana e arriva il drammatico momento in cui occorre occuparsi delle loro spoglie.

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a loro volta”. Sul versante delle mafie la situazione non è più rosea: tra i 166 indagati e i 57 arrestati in un’indagine portata avanti la scorsa estate dalla DDA di Napoli contro il Clan dei Casalesi e, in particolare, mirata al contrasto del gioco d’azzardo, scommesse illegali e truffe, 41 e 13 persone sono risultate residenti in Provincia di Modena. Il fatto che a Carpi e sul territorio stia dunque nascendo Non giocarti il futuro! una rete che cercherà di contrastare il dilagare del gioco nella società, non può che essere una notizia positiva. Tra i primi impegni assunti dai promotori, quello di contribuire alla raccolta firme per una proposta di legge che possa regolamentare con più efficacia il settore, concedendo agli enti locali più poteri in tal senso. Fissato anche un incontro pubblico, il 14 dicembre, con Don Armando Zappolini, portavoce della campagna nazionale Scommetti che smetti. E, ancora, si farà uno Slotmob nei due bar che, in città, hanno rinunciato ad avere slot-machine al proprio interno. Nella speranza che queste scintille diano origine a un incendio capace di illuminare le persone, nella consapevolezza che affidare alla sorte il proprio futuro non è certo il modo migliore per assicurarsene uno degno di questo nome.

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Trattamento delle spoglie degli animali domestici morti: a Medolla c’è un’agenzia di servizi che può ritirare anche i resti a domicilio, si occupa della cremazione e consegna le ceneri da conservare

Gli animali vanno in paradiso?

ha adottati. Il guaio è che la loro vita media è assai piu breve di quella umana e arriva il drammatico momento in cui occorre occuparsi delle loro spoglie. I cimiteri per animali sono pochi in Italia: nel bolognese, ad esempio, si trova Il Riposo di Snoopy a

Grizzana Morandi; ampie aree verdi e alberate in cui riposano oltre mille cani, gatti e altri animaletti da compagnia tra fotografie, nomi, giocattoli e fiori. Per le sepolture nel proprio giardino privato, non tutti i regolamenti comunali sono uguali e chi lo fa, spesso,

non lo comunica. A Carpi, ad esempio, Aimag gestisce i resti di cani, gatti e altri animali da affezione sia portati dai loro proprietari che dai veterinari che se ne fanno carico. Finiscono in Aimag anche gli animali morti segnalati e rinvenuti su strade, investi-

Martedì 5 novembre, presso la Sala Congressi, a partire dalle 20.30

ti dalle auto. Presso la sede di via Watt (per CarpiNovi-Soliera) è presente un impianto di transito. In un apposito congelatore a pozzo vengono conservati i resti degli animali e su un registro sono indicati la tipologia di animale (cane, gatto, ecc), la razza, il peso,

la provenienza (chi lo ha consegnato o dove è stato trovato). L’Ausl conduce sopralluoghi per la verifica dell’impianto. Periodicamente i resti vengono mandati a un impianto di trattamento/trasformazione, autorizzato. Le tariffe: fino a 10 chili: 20,15 euro + Iva; fino a 30 chili: 45 + Iva, fino a 50 chili: 70,95 + Iva, sopra i 50 chili: 1,37 euro al chilo + Iva. Per chi vuole un servizio personalizzato, ma chiaramente più costoso, esiste anche la possibilità di far cremare singolarmente il proprio animale. A Medolla, ad esempio, c’è un’agenzia di servizi che può ritirare anche l’animale a domicilio, si occupa della cremazione e consegna le ceneri da conservare. La risposta sul paradiso degli animali resta un mistero: di certo, però, non sono pochi coloro che preferirebbero incontrare post mortem il cane o il gatto con cui hanno trascorso anni di coccole e reciproco affetto anziché qualche avido parente serpente... Clarissa Martinelli

Via Catellani

Parcheggi selvaggi durante la Messa

Consegna dei diplomi dell’Itis

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ncora non si conoscono i tempi di recupero del Tempio di San Nicolò pesantemente danneggiato dal terremoto. Nella chiesa, di proprietà del Comune di Carpi, la volta e il campanile sono pericolanti e le colonne portanti sono state pesantemente danneggiate. La Santa Messa viene celebrata nei locali dell’Oratorio a cui si accede dal cortile che si affaccia su via Catellani. Il sentiero che conduce al cortile è disseminato di buche e, quando piove, diventa impraticabile e pericoloso per chi è a piedi o in bicicletta. “Basterebbe spargere della ghiaia per risolvere la situazione” ci riferisce una signora che frequenta la Parrocchia. Inoltre, potendo approfittare del vicino Meccano a due piani per parcheggiare non si capice perchè le auto debbano invadere, anche solo parzialmente, il prato della vicina area verde.

Gloria Cattani, dirigente dell’Itis

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artedì 5 novembre, presso la Sala Congressi di viale Peruzzi, a partire dalle 20.30, si svolgerà la cerimonia di consegna dei diplomi conseguiti dagli studenti dell’Itis Leonardo da Vinci nell’anno scolastico 2012/13. Sarà anche l’occasione per presentare le modalità di assegnazione della borsa di studio intitolata alla dirigente prematuramente scomparsa Maria Capone. Durante la serata verranno inoltre consegnate le borse di studio istituite dall’associazione Lapam e destinate alle migliori tesine d’esame delle quattro specializzazioni e alla migliore studentessa dello scorso anno. Sarà inoltre presentata l’iniziativa dei Maestri del Lavoro rivolta alle scuole superiori della Provincia di Modena. All’incontro parteciperanno rappresentanti delle istituzioni locali, del Comitato Tecnico-Scientifico dell’Itis e del mondo del lavoro.

I lettori ci scrivono

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entile Redazione vorrei raccontarvi la disavventura che mi è accaduta ieri sera, giovedì 24 ottobre, presso la stazione dei treni di Modena. Mi domando come possa essere possibile impiegare tre ore per percorrere 15 chilometri, Modena - Carpi appunto, per tornare a casa. Il convoglio delle 21 è stato cancellato e

Nemmeno nel Terzo Mondo vi sono treni simili io e gli altri pendolari siamo riusciti a lasciare la stazione solamente dopo le 23,30. Io avevo con me la mia Graziella, forse facevo prima se tornavo a casa in sella alla bici. Pare non ci fosse il capotreno e sono riusciti a reperirne uno solamente dopo le 23, ovviamente tutto

senza un minimo di assistenza. Un mio compagno di sventura è dovuto andare a cercare il macchinista in tutta la stazione per chiedere spiegazioni. Non ci è stato messo a disposizione nemmeno un autobus sostitutivo: siamo allo sbando più completo. Io sono un pendolare e, spesso,

vi sono ritardi senza poi contare che i treni sono pietosi dal punto di vista igienico e maleodoranti. Vi invito a fare una prova: prendere il trenino che da Modena raggiunge Baggiovara. Nemmeno nel terzo mondo si vede un treno simile... Dario


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Niente più ricoveri e convalescenze lunghe e dolorose: oggi si può risolvere il problema del russamento mediante il laser, in anestesia locale e in assenza di sanguinamento. Terminato l’intervento, si torna subito a casa, come ci spiega il dottor Antonio Trichini, medico chirurgo specialista in Otorinolaringoiatria

Smettere di russare è possibile? A ognuno di noi è capitato di russare di tanto in tanto, ma se il fenomeno si presenta di frequente, può influenzare la qualità del nostro sonno oltre a infastidire chi ci dorme accanto. Ma perché si russa? E’ possibile smettere? Lo abbiamo chiesto al dottor Antonio Trichini, medico chirurgo, specialista in Otorinolaringoiatria. “La roncopatia o, più semplicemente, la patologia del russare, viene contemplata tra i disturbi del sonno, non solo di quello del partner ma anche del russatore stesso che - ignaro degli scompensi psico-fisici cui va incontro - difficilmente si rivolge al medico per correre ai ripari”. Poco si sa delle conseguenze negative che il russamento procura. “Chi russa presenta un maggior rischio di disturbi cardiaci, circolatori e neurologici (aumento della pressione arteriosa e polmonare, crisi ipertensive, aritmie cardiache, infarti ed emorragie cerebrali)”. A cosa è imputabile il russamento? “Il russamento avviene a causa del difficoltoso passaggio dell’aria attraverso le prime vie aeree durante il sonno. La conseguenza è la vibrazione, nell’inspirazione, del palato molle e delle strutture vibratili. Più sono ridotte le vie aeree più difficile diventa la respirazione durante il sonno fino a trasformarsi in apnea

Un soggetto affetto da apnea notturna ostruttiva ha una probabilità di avere un infarto 4 volte maggiore e di 3 volte di sviluppare una cardiopatia.

Antonio Trichini

Il 30% della popolazione con più di 30 anni russa. Salendo con l’età la percentuale arriva a 40%. notturna”. La maggior parte delle persone non considera il russamento una patologia bensì un “difetto” da sopportare con rassegnazione e quindi non si rivolge al medico. “E’ vero, è molto più facile che una persona si rechi del medico spinta dalle conseguenze del disturbo: sonnolenza diurna, persistenti cefalee, scarsa concentrazione, deambulazione difficoltosa, aritmie e ipertensione”. Quali sono i fattori che

Cooperativa Don Andrea Gallo di Genova

Raccolti 2.400 euro

favoriscono il russamento? “Le cause e i fattori aggravanti sono vari: condizioni anatomiche particolari come l’ipertrofia dei turbinati o dell’ugola, l’avanzare dell’età, il sovrappeso, le allergie, il setto nasale deviato, fumo e alcol”. Come si diagnostica una roncopatia? “A diagnosticare la roncopatia può essere un otorinolaringoiatra o il medico di famiglia anche se il testimone più attendibile è il partner che è costretto a condividerla”. Come si può intervenire? “Tra le concause del russare notturno e delle difficoltà di respirazione vi possono essere problemi legati alla deviazione del setto nasale e all’ipertrofia dei turbinati. In questi casi può

essere utile un intervento di radio frequenza pulsata per decongestionare i turbinati, svolto anche in combinazione con l’uvulofaringopalatoplastica laser”. Le roncopatie lievi e moderate possono essere risolte con un intervento meno traumatico della chirurgia tradizionale: il laser. “L’uvulofaringopalatoplastica a mezzo laser CO2 pulsato - così come la radio frequenza pulsata - si realizza in anestesia locale a livello ambulatoriale. L’intervento avviene nell’arco di un’unica seduta di circa trenta minuti, é indolore, a cominciare dalla pratica

Circa il 35% dei russatori è di sesso femminile.

Domenica 3 novembre, alle 16 Chiesa di Santa Croce

Benedizione dei cacciatori

Il partner di un russatore perde circa un’ora di sonno a notte ed è soggetto a frequenti risvegli. anestesiologica, somministrata attraverso nebulizzazione sulla mucosa. Il laser ad anidride carbonica pulsato é uno strumento preciso ed efficace, in grado di eliminare nella maggior parte dei casi il disturbo del russare. La terapia, messa a punto negli Stati Uniti e approdata in Italia solo da pochi anni - è praticata presso lo studio medico Acqua TermCenter di via don Mazzolari, 5/A - é talmente priva di controindicazioni da essere consigliata anche a chi accusa un

Il soprano terrà un corso di musica vocale per i bambini del doposcuola presso la scuola elementare C. Collodi

Melitta Lintner per Art&Scuola

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omenica 3 novembre, a partire dalle 16, sul sagrato della Chiesa di Santa Croce, don Rino Bottecchi, in occasione della ricorrenza di Sant’Uberto, protettore dei cacciatori, benedirà i cacciatori presenti e i loro cani. Una tradizione che affonda le proprie radici in un passato lontano e che gli amanti dell’attività venatoria del nostro territorio vogliono far diventare un appuntamento annuale. Alle 19,30 si terrà poi una cena conviviale presso i locali della Parrocchia. Menù fisso 15 euro (per prenotazioni: Salati 348.7657465 - Lodi 339.3440524 - Ferraresi 338.7470483).

Alice Carpi

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a tombola organizzata lo scorso 6 ottobre, al Circolo Loris Guerzoni, in via Genova, dai due carpigiani Maura Casali e Lauro Veroni, per raccogliere fondi da devolvere alla Cooperativa Don Andrea Gallo di Genova, è stata un successo. Grazie al contributo di tutti coloro che hanno partecipato alla tradizionale tombolata

Grande successo al Borgo infatti, Maura e Lauro hanno consegnato, lo scorso 19 ottobre, tra le mani di Liliana Zaccarelli, direttrice della comunità fondata da don Andrea Gallo, un assegno da 2.400 euro. “Grazie di cuore: con l’aiuto di tutti - ha commentato Liliana - proviamo ad andare avanti nel nostro lavoro quotidiano di vicinanza ai più bisognosi”.

L

’attività preventiva dell’ictus, presso il Borgogioioso, del 26 ottobre scorso, organizzata da Alice Carpi, ha riscosso un grande successo: oltre 400 le persone a cui sono stati controllati i valori di glicemia, colesterolo e pressione arteriosa da parte dei sanitari dei Reparti Neurologia e Medicina Riabilitativa dell’Ospedale Ramazzini. Da segnalare la crescente partecipazione di etnie diverse a questi controlli di prevenzione.

russamento semplice ma si rivela ottimale per chi non può affrontare grossi stress chirurgici e post-operatori o teme l’ospedalizzazione”. In cosa consiste? E quali vantaggi ha rispetto alla chirurgia tradizionale? “Si allarga lo spazio orofaringeo in modo da eliminare o ridurre l’ostruzione del palato molle verso la mucosa posteriore, sgonfiare le tonsille e facilitare la respirazione nasale. Il laser CO2 consente di intervenire con maggiore precisione rispetto al bisturi, senza il minimo sanguinamento (questo grazie al suo effetto fotocoaugulante). Ripristinato il flusso aereo, scompaiono di conseguenza le fastidiose vibrazioni caratteristiche del russamento. Insomma niente più ricoveri e convalescenze lunghe e dolorose: oggi l’uvulofaringopalatoplastica e la decongestione dei turbinati vengono praticate col laser CO2 in anestesia locale. Terminata la terapia, si torna subito a casa”. Jessica Bianchi

l soprano Melitta Lintner terrà il corso di musica vocale, proposto ogni venerdì da Art&Scuola presso le Scuole elementari Collodi di Carpi, nelle giornate di venerdì 8 novembre e venerdì 15 novembre, dalle 17 alle 18,30. Si tratta di un evento unico proposto ai bambini del doposcuola: Melitta Lintner, ungherese, vanta infatti un’esperienza decennale presso il Teatro Comunale Luciano Pavarotti di Modena come direttore del coro voci bianche. Art&Scuola che si caratterizza per essere il doposcuola ‘delle arti e dei mestieri’ offre in questo modo ai più piccoli la possibilità di sperimentare il belcanto con una professionista del settore quale è Melitta Lintner.

Inoltre da questo anno scolastico, Art&Scuola ha aperto le iscrizioni ai ragazzi delle medie, per seguirli durante il pomeriggio, in particolare quando presentano difficoltà nello studio, fornendo loro il sostegno necessario e aiutandoli a rendersi autonomi.


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econdo i dati dell’Istituto Superiore di Sanità, almeno il 75% delle donne sessualmente attive nel mondo si infetta nel corso della propria vita con un papilloma virus e oltre il 50% con un tipo ad alto rischio tumore. In Italia, studi condotti in donne di età tra i 17 e i 70 anni, in occasione di controlli ginecologici di routine o di programmi di screening, mostrano una prevalenza per qualunque tipo di Hpv compresa tra 7 e 16%. La prevalenza aumenta al 3554% in caso di donne con diagnosi di pap test anormale, per raggiungere il 96% in caso di displasia severa o oltre. Il papilloma virus è affare di tutti: uomini, donne e, in piccola percentuale, bambini. Ma come si trasmette e quali sono i sintomi? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Piccinini, ginecologa del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi. Dottoressa cos’è il papilloma virus? “Il virus Hpv (Human Papilloma Virus) infetta la specie umana, provocando proliferazioni cutanee e delle mucose e alterazioni cellulari che si rilevano mediante il pap test. Esistono oltre 120 tipi di papilloma virus: di questi circa una dozzina vengono considerati genotipi ad alto rischio in quanto capaci di integrare il dna del virus nelle cellule determinando alterazioni a livello cellulare che possono provocare infezioni dell’apparato genitale (principalmente al collo dell’utero e alla vagina) di diverso grado e possono persistere nel tempo. Generalmente queste infezioni sono transitorie in quanto efficacemente combattute dal

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Il papilloma virus è una delle principali cause del tumore all’utero. Ma come si trasmette e quali sono i sintomi? Lo abbiamo chiesto alla dottoressa Federica Piccinini, ginecologa del Reparto di Ostetricia e Ginecologia dell’Ospedale Ramazzini di Carpi

Papilloma virus: il pap test è la miglior difesa!

Federica Piccinini

nostro sistema immunitario e, in circa il 90% dei casi, in 6/18 mesi, guariscono spontaneamente. I genotipi al alto rischio invece, sono più difficili da combattere e possono evolvere in neoplasie”. Come si entra in contatto col virus? E’ trasmissibile per via sessuale? “Il papilloma virus si trasmette attraverso un contatto intimo che può non prevedere rapporti sessuali completi. Basta toccare i genitali esterni o avere rapporti orali o anali. Molto raramente il virus può trasmettersi da madre a figlio: durante il parto infatti, le

lesioni materne al collo dell’utero o alla vagina possono provocare infezioni al cavo orale del nascituro. L’incidenza però è talmente bassa che non si rende necessario ricorrere al parto cesareo. Il papilloma virus può, nell’adulto, provocare tumori al cavo faringeo o all’ano (neoplasia spesso asintomatica e dalla manifestazione tardiva)”. Il tumore del collo dell’utero è il primo tumore che l’Organizzazione Mondiale della Sanità riconosce come causato da un’infezione virale. In che percentuale il papilloma virus

è una delle principali cause del cancro al collo dell’utero? “Oltre il 70% dei tumori al collo dell’utero è dovuto a infezioni persistenti da Hpv 16 e 18. Dall’infezione allo sviluppo del tumore possono passare molti anni (anche venti)”. L’Hpv può provocare nelle donne l’insorgenza di condilomi: cosa sono? “Sono escrescenze rosee, frastagliate sull’apice e, alle volte, pruriginose, estremamente contagiose, nella regione perianale, nel collo dell’utero o in vagina rilevabili tramite pap test”. Il papilloma cosa provoca negli uomini? “L’uomo può avere condilomi o, al contrario, essere completamente asintomatico. L’assenza di un esame di screening come il pap test rende difficile capire se l’uomo è entrato in contatto col virus”. La prevalenza delle infezioni da Hpv varia con l’età? “Sono due, secondo i dati del Registro Tumori, le fasce che presentano picchi di infezione: tra i 25 - 30 anni e nelle over 65. Ricordiamo che l’infezione può restare latente per anni e, con l’avanzare dell’età le difese immunitarie calano”. Come si cura l’infezione da Papilloma virus? “Per l’infezione non esiste una cura specifica. Per prevenire o diagnosticare

Per prevenire o diagnosticare in modo tempestivo le alterazioni delle cellule del collo dell’utero, che possono essere provocate dal virus Hpv, occorre eseguire regolarmente il pap test, esame principe per individuare le lesioni non visibili, in questo modo ci si potrà accorgere per tempo se si stanno formando alterazioni sospette delle mucose del collo dell’utero”. tempestivamente le alterazioni delle cellule del collo dell’utero, che possono essere provocate dal virus Hpv, occorre eseguire regolarmente il pap test, esame principe per individuare le lesioni non visibili, in questo modo ci si potrà accorgere per tempo se si stanno formando alterazioni sospette delle mucose del collo dell’utero”. Qualora il pap test sia anomalo come si interviene? “Si procede con una colposcopia, ovvero si osserva il collo dell’utero con un ingranditore e, mediante l’uso di due sostanze, si evidenziano le zone che potrebbero essere interessate dall’infezione. A quel punto si attua una biopsia della zona affinché il patologo sia

La natura che cura

in grado di definire il livello di alterazione: a fronte di displasie lievi non si fa nulla (se non un controllo a distanza), poiché nel 70% dei casi, l’infezione recede autonomamente se, invece, le lesioni sono moderate o gravi si procede con l’asportazione in anestesia locale e a livello ambulatoriale. I condilomi - sia negli uomini che nelle donne - vengono bruciati in anestesia locale”. Esiste un vaccino? “Esistono in commercio due vaccini: il bivalente contro l’Hpv 16 e 18 (responsabili del 70% dei tumori al collo dell’utero), e il quadrivalente che, oltre al 16 e al 18, contiene anche i sierotipi 6 e 11 (responsabili dei condilomi esterni). Il Servizio sanitario regionale garantisce la vaccinazione gratuita (tre iniezioni intramuscocolari nel deltoide nell’arco di sei mesi) a tutte le ragazze al compimento degli 11 anni d’età. Il vaccino infatti ha lo scopo di prevenire l’infezione, non di curarla: è opportuno quindi somministrarlo prima del possibile contatto col virus, cioè prima dei rapporti sessuali. Se si è già entrati in contatto con il papilloma l’efficacia della vaccinazione si riduce al 40% circa. Poiché circa il 30% dei tumori del collo dell’utero non è provocato dal papilloma è importante eseguire regolarmente il pap test anche se si è vaccinate”. Jessica Bianchi

di Vitor Chiessi - Farmacista

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sistono alcune piante energizzanti grazie alle quali possiamo migliorare la nostra condizione e sentirci più in forma. Il Ginseng è il rimedio naturale per eccellenza come tonico e stimolante per l’organismo. La sua assunzione viene raccomandata nei periodi di convalescenza. Vi è poi l’Erba mate o yerba mate, una bevanda ampiamente consumata in America Meridionale. L’infuso di erba mate, che contiene caffeina, è considerato molto efficace per recuperare le energie perdute nel corso della giornata. Inoltre stimola il sistema nervoso centrale e la perdita di peso, favorendo la lipolisi, cioè l’acquisizione di energia da parte del corpo mediante la scissione dei grassi. La Maca, pianta andina, è invece ricca di vitamine e minerali, tra cui ferro, calcio,

Come possiamo ritrovare le energie in modo naturale?

potassio, fosforo, zinco e manganese. La maca stimola la fertilità e presenta proprietà afrodisiache. Il Guaranà è una pianta originaria della regione amazzonica, le cui maggiori proprietà benefiche sono legate ai suoi effetti energizzanti. Ha effetti più persistenti e duraturi rispetto al caffè, in quanto le sostanze in esso contenute modulano il rilascio della caffeina. Le Bacche di Acai sono un alimento energizzante, ricco di antiossidanti utili per proteggere il cuore e la circolazione. Hanno proprietà antiinfiammatorie e disintossicanti. La loro assunzione è consigliata soprattutto durante i periodi di stress. Infine vi è la Spirulina, una microalga dalla caratteristica colorazione verde-azzurra, considerata energizzante

e super-nutriente. Cresce spontaneamente in laghi dalle acque salate ed è ricca di ferro. Una ditta italiana ne sta studiando le molteplici proprietà per realizzare un tipo di pasta da commercializzare. Ricetta di tisana energizzante-antistress Ingredienti: Yerba mate 80 grammi, Verbena odorosa 10 grammi, Melissa 10 grammi. Preparazione: Mettere un cucchiaino colmo di miscela in una tazza, lasciare in infusione per 2-5 minuti e bere. Non assumere la tisana nelle ore serali.


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Io amo moltissimo Carpi ma spesso mi ritrovo a difendere questa città con i carpigiani stessi”. Sorride Sonia Diaz, venezuelana ma, come lei stessa si definisce, ormai “carpigiana doc”. La Corte dei Pio è una città “creativa, vivibile, a misura d’uomo, sarebbe bello che tutti imparassero ad apprezzare ciò che hanno e a fare concretamente qualcosa per rendere ogni angolo cittadino sempre più bello, attrattivo e godibile”. Sonia, personal buyer nel settore della moda da quasi trent’anni (“non si direbbe vero?”, ride) ha deciso di lanciarsi anche in una nuova avventura. Ha infatti aperto un negozio di abbigliamento femminile in via Dorando Pietri, accanto all’ufficio postale. Il nome è già una garanzia: Ce l’ho! Qui ogni desiderio è un ordine: “se qualcuno entra e mi chiede qualcosa la risposta è già assicurata, non credi?”. Lo spirito latino di Sonia è evidente nei suoi occhi, nei suoi gesti. Ma sono le sue parole che contagiano e riempiono di entusiasmo: “questo negozio è una scommessa per me. Non vuol essere una fonte di arricchimento, il mio lavoro è un altro. Il mio è un progetto ben più ambizioso. Questa strada è stata spesso ghettizzata a causa dell’alto

“Io amo moltissimo Carpi ma spesso mi ritrovo a difendere questa città con i carpigiani stessi”. Sorride la personal buyer Sonia Diaz, venezuelana ma, come lei stessa si definisce, ormai “carpigiana doc”.

“Ridiam lustro alla nostra città”

più appetibili. Io vorrei far rivivere questo angolo: via Dorando Pietri, anche grazie ai deliziosi impiegati delle Poste, spesso pullula di gente, persone che vorrei iniziassero a considerare la strada come una qualsiasi altra area commerciale”. Sono tanti i progetti che fioriscono nella mente di Sonia: “il mio desiderio più grande è che questo negozi diventi un luogo di aggregazione, dove stranieri e italiani si incontrino, si conoscano e si integrino sempre più. Tutti possono entrare, curiosare qua e là in piena libertà. Non è importante comprare, quanto

Sonia Diaz

Continua a pagina 11 Via Dorando Pietri

numero di stranieri che vi abitano. Sono però convinta che sia la gente a etichettare una zona come degradata. E’ una questione di percezione; non è la realtà”. Sonia, abituata a viaggiare

in tutta Europa - e non solo per lavoro ha le idee chiare: “penso a Berlino Est, al vecchio porto di Lisbona... aree un tempo degradate, tenute ai margini, che sono rifiorite, diventando il

centro del divertimento o dello shopping. Certo non voglio paragonare Carpi a una capitale europea ma anche qui si può fare molto per migliorare e rendere ogni strada, ogni viottolo,


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11 gli uni agli altri invece è nella possibilità di chiunque”. La vittoria è l’arte di andare avanti dove gli altri preferiscono fermarsi si legge sulle pareti di Ce l’ho: “dobbiamo credere maggiormente in noi stessi, in chi ci sta accanto e nelle potenzialità della nostra città. Nel 2000 chiesi al sindaco di organizzare La notte della moda, un appuntamento glamour e festoso per rilanciare la città che sarebbe stata trasmessa su Italia 1, con la partecipazione di prestigiosi stilisti: l’idea fu bocciata, malgrado Carpi sia la culla della moda. Penso che l’intraprendenza non debba mai essere fermata: tutti noi possiamo rimboccarci le maniche e contribuire al cambiamento”. Sonia, che oltre alla moda, nel suo negozio, propone anche una buona dose di musica, sta pensando di organizzare incontri di lettura e momenti di svago per tutti. “Ci sono stati tempi migliori e non sappiamo se torneranno o cosa ci riserverà il futuro. Quel che è certo è che se l’Italia è rinata dopo la guerra, abbiamo le armi per far fronte alla crisi odierna. Insieme, perchè divisi non si va da nessuna parte”. E con un sorriso sul volto, aggiunge l’istrionica venezuelana, perchè, a volte, basta un sorriso per non far sentire solo chi abbiamo vicino. Jessica Bianchi

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conoscersi, fare gruppo”. In un momento economico difficile come quello che stiamo attraversando, l’amicizia e le relazioni

autentiche sono gli unici punti fermi: “la crisi morde duro, è innegabile. Ma dobbiamo metterci in gioco tutti, provarci. Abbattersi non serve a nulla: stringerci

Confesercenti - In Provincia di Modena l’occupazione nelle piccole e medie imprese del commercio, del turismo e dei servizi è calata del 12,2%

L’emorragia di posti di lavoro è inarrestabile

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i riconferma anche nel terzo trimestre dell’anno il crollo del numero degli occupati nelle piccole imprese modenesi del commercio, del turismo e dei servizi. Secondo la statistica operata dal Centro Studi di Confesercenti Modena - Osservatorio Lavoro, emerge che nelle oltre 1.500 PMI monitorate, l’occupazione ha segnato una marcata flessione nei primi nove mesi dell’anno: -12,2%. Il quadro assume toni ancor più foschi se alla diminuzione degli occupati si associa il dato relativo alle ore di cassa integrazione, incrementate del 20,0% rispetto sempre al 2012. Anche i dati dell’Osservatorio di Confesercenti confermano, come già rilevato dall’Osservatorio del Mercato del Lavoro della Provincia di Modena che la seconda recessione porta un aggravamento significativo dell’occupazione nel settore terziario. Turismo e pubblici esercizi La diminuzione degli addetti nei primi 9 mesi dell’anno si attesta sul -19,9%. Un dato gravissimo a cui si accompagna l’aumento delle ore di Cassa Integrazione del +26,40% rispetto al 30 settembre 2012. Vendita di generi alimentari Anche le micro e piccole imprese del commercio al dettaglio di alimentari segnano un calo drammatico degli occupati: -19,1% nel periodo gennaio-settembre 2013 rispetto allo stesso del 2012. Questo dato viene determinato dal calo dei consumi che da diversi trimestri colpisce anche il settore alimentare e, in particolare, le PMI operanti su piccole superfici. Settore extra alimentare Persiste il calo degli occupati anche in questo settore: -6,4% nei primi 9 mesi dell’anno. Servizi di intermediazione Il settore registra una tenuta dell’occupazione con una flessione degli addetti che si limita al -1,4%. Commercio all’ingrosso E’ l’unico comparto in cui al momento vige ancora una certa stabilità: +0,1%. Parallelamente segnala però un significativo aumento delle ore di cassa integrazione con +101,00%.


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A Carpi, dall’11 novembre al 31 gennaio 2014, i genitori potranno scegliere per i propri figli se utilizzare o meno acqua in bottiglia a scuola

Torna la bottiglia tra i banchi di scuola C

e l’hanno fatta i genitori che, da mesi, hanno fatto fronte comune contro la somministrazione dell’acqua del rubinetto nelle mense scolastiche a causa della presenza di tracce di amianto rilevate nella rete idrica. L’Unione delle Terre d’Argine infatti, ha finalmente emesso il proprio verdetto: l’ente, pur ribadendo che l’acqua del sindaco è “potabile e ampiamente controllata” e non esistono “rischi per la salute dei cittadini”, consente una deroga “in attesa che i valori dell’amianto

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l corpo in carcere: corpo malato dentro e fuori. Durante il dibattito sul carcere, tenutosi il 5 ottobre a Carpi nell’ambito della Festa del Racconto, sono emersi alcuni quesiti riguardo al tema salute e detenzione. Proveremo, così, a portare la nostra testimonianza come parte di una risposta. Chi è costretto a varcare il portone di un carcere e a viverci per parecchi anni, è subito sottoposto a forti turbamenti emotivi, causa di stress e mutazioni. Circa un quarto dei carcerati, già dai primi giorni di detenzione, soffre di vertigini; l’olfatto è inizialmente ottenebrato, poi annullato nel 31% dei casi; entro i primi quattro mesi, un terzo soffre di peggioramento della vista; il 60% soffre entro i primi mesi di disturbi all’udito, per stati morbosi di iperacutezza; fin dai primi giorni, il 60% lamenta “perdita d’energia”; il 28% patisce sensazioni di freddo, anche nei mesi estivi. La mancanza di adattamento all’ambiente comporta spesso sensazioni di insopportabilità, impotenza e regressione. La lontananza dagli affetti crea paure e senso di frustrazione, umiliazione, idea di rovina, angoscia, vuoto, senso di estrema emarginazione dalla società e incertezza per il proprio futuro. Il carcere, con le sue regole, diminuisce l’autosufficienza dell’individuo e gli spazi ne riducono, quasi annullandola, la mobilità. Nel detenuto con permanenza prolungata vengono spesso riscontrate patologie quali, erosione dell’individualità con danni alla capacità di elaborazione del pensiero e dell’agito autonomo; disculturazione, perdita dei valori e delle attitudini, nonché delle proprie abitudini culturali; estraneamento, incapacità di adeguarsi, sia all’interno del carcere che, una volta rilasciato, alle mutazioni sociali e all’evoluzione dell’ambiente esterno. Si aggiunge poi una lunga lista di altre patologie legate alla sfera psicologica e metabolica, malattie autoimmuni e oncologiche; non meno importanti e assai diffuse, tutte quelle patologie concomitanti alle tossicodipendenze.

Per quanto concerne la mia esperienza personale con la sanità car-

nella rete idrica tornino a zero” a coloro che ne faranno richiesta. I duri e puri dell’acqua pubblica potranno quindi continuare a farla bere anche ai propri bambini, mentre i genitori che invocano il principio di precauzione e la libertà di scegliere doteranno i propri figli della tanto sospirata bottiglietta. L’Unione delle Terre d’Argine, confrontandosi con un gruppo di rappresentanti dei genitori e con il personale delle scuole, ha studiato una proposta per garantire la libertà di scelta e definire, al contem-

po, gli aspetti economici e organizzativi conseguenti. A Carpi, dall’11 novembre al 31 gennaio 2014 (“even-

Salute! Sant’Anna

ceraria, posso parlare di un rapporto tribolato, d’amore e odio. Vivo nel carcere di Modena da quarantaquattro mesi e ho quasi da subito dovuto fare i conti con la mia salute, fisica e psichica. Soffro di cefalea cronica che non mi dà tregua, intensificata da un’ernia cervicale che ho maturato all’interno dell’istituto a causa di posture sbagliate e mancanza di movimento. Dopo un travaglio di due anni, il dirigente medico del carcere sta provando a fare il possibile per risolvere, in parte, il disagio psicofisico che mi sta consumando. Purtroppo, in carcere, i tempi sono assai dilatati. Per avere la disponibilità di visite mediche specialistiche, bisogna attendere periodi lunghissimi; a pensarci bene, a volte questo avviene anche fuori, la differenza è che fuori puoi scegliere di rivolgerti a chi vuoi, mentre qui trovi quello che trovi. Quando si tratta di dolore fisico le terapie sono tutte uguali: Paracetamolo e Ibuprofene vengono somministrati per tutto, come quelle pozioni che venivano vendute dai carretti ambulanti del vecchio West in alcuni film che vedevo da bambina. A volte, abbiamo la visita dello psichiatra, anche se penso che avremmo tutte molto più bisogno di parlare con lo psicologo. Lo psichiatra, dicevo, non è forse il medico preposto ad ascoltare i bisogni, i pensieri, la voglia di sfogarsi, di buttar fuori dolore e rabbia. Ti visita e ti prescrive una ‘dieta’ di psicofarmaci per renderti sedata e tranquilla. Le terapie vengono somministrate dagli opera-

tori del servizio sanitario e ho notato che, a volte, purtroppo, noi detenuti siamo considerati in modo diverso, con fretta e superficialità e ciò comporta disattenzioni che provocano anche errori di somministrazione; addirittura la sensazione è quella che quando arrivi, quel giorno e quell’orario non siano di gradimento al personale. Forse, bisognerebbe sentirsi male quando loro hanno più tempo, ma arrivano comunque. Concludo il mio sfogo, augurando a me stessa e a tutti i detenuti e le detenute di non ammalarsi mai, in nessun modo”. Catia

Affrontare quest’argomento non è semplice. E’ già delicato parlare di sanità e salute in generale, figuriamoci in carcere. Qui, il sistema sanitario è presente con medici, infermieri, psichiatri e psicologi, ma anche loro sono in “prigione”, legati da manette invisibili che richiedono il rispetto di protocolli burocratici complicati, contorti, che bloccano spesso le terapie causando ulteriori danni alla salute dei detenuti. Una volta, anch’io non ho potuto assumere un farmaco importante che prendevo da tempo a causa del mal funzionamento di un computer. Ho dei problemi, come tutte del resto. Io ho i miei e mi bastano. Sono tanti, dalle intolleranze alimentari alla depressione acuta. Avrei bisogno di antidepressivi e antistaminici giornalmente e di una dieta adeguata, ma si sa, qui dentro non tutto è possibile, perciò soffro e mi spavento spesso. Sono intol-

tuali successivi interventi ed accorgimenti organizzativi, saranno valutati al termine di questo periodo di sperimentazione”), i genitori potranno scegliere per i propri figli frequentanti nidi, scuole di infanzia e scuole primarie se utilizzare o meno acqua in bottiglia. Le famiglie che ne faranno richiesta - il modulo è a disposizione presso gli istituti scolastici e dovrà essere riconsegnato firmato al personale di sezione entro il 9 novembre 2013 - dovranno sostenere i

costi della fornitura d’acqua e lo smaltimento delle bottiglie. Ogni famiglia fornirà quotidianamente al proprio figlio la quantità di acqua che ritiene necessaria per il consumo giornaliero, preferibilmente in bottigliette identificate che il ragazzino gestirà in autonomia. Nelle sezioni dei 3 anni di scuola di infanzia e per i bambini oltre i 12 mesi nei nidi di infanzia si prevede invece che le famiglie che desiderano l’acqua in bottiglia si accordino su un approvvigionamento omogeneo e coordinato (stessa marca di

acqua in quantità sufficiente per il numero dei bambini cui andrà somministrata). Si evidenzia la necessità di non fornire più di una confezione da 6 bottiglie a sezione (per limiti di stoccaggio e conservazione interna alla struttura). Il personale educativo avrà cura di somministrare ai bambini, le cui famiglie hanno fatto formale richiesta sull’apposito modulo, la stessa acqua finchè non si esaurisce la fornitura. Conseguentemente uno o più genitori provvederanno al rifornimento. J.B.

lerante al ‘mondo’ e ho una serie di patologie psichiche che mi dannano la vita sin da bambina. Sono un manuale di sopravvivenza carceraria ma io mi definirei piuttosto in maniera meno convenzionale ‘sfigata’. Un allergologo mi diede una dieta a base di cibi che in carcere non potevo trovare e si arrabbiò con me quando, alla visita successiva, si accorse che i valori erano peggiorati. Ora, qui in carcere, non posso scegliere cosa mangiare ma non posso neppure digiunare e, perciò, sono costretta a mangiare ciò che mi viene dato, così passo il resto della giornata a grattarmi e a far fatica a respirare. Un giorno, sono stata davvero male e, arrivata in ospedale, il medico mi chiese a cosa fossi allergica. Non ho potuto rispondere “a tutto” e mi sono limitata a dare la lista dei farmaci che prendevo fuori. Lui mi rimproverò allungandomi un antistaminico e mi disse che me l’ero cercata e che era stata colpa mia perché avevo mangiato cibo non adatto alla mia dieta. Non potei spiegarmi perché provavo vergogna e rimasi in silenzio ad ascoltare il tono rude e sgarbato che aveva assunto nei miei confronti, quasi mi disprezzasse. Ho ripensato spesso a quella visita e non riesco ancora a capire cosa avessi fatto di male. Appena entri in carcere, devi fare la visita medica, gli esami delle urine e il colloquio con lo psicologo. In quel frangente, ti chiedono se fai uso di farmaci salvavita; nel disagio del momento, dimenticai di

menzionare il farmaco più importante che prendevo, poiché sono epilettica. L’ira della dottoressa fu inarrestabile e, anche quella volta, mi sentii sconcertata dal modo aggressivo che i medici avevano avuto nei miei confronti. Le risposi arrabbiata dicendole che stavo cercando ancora di capire dove fossi capitata e che non riuscivo bene a focalizzare nulla della mia vita. Lei continuò a rimproverarmi. Ridere? Piangere? Capii che, forse, il pianeta Marte non era poi così distante da noi. Date le mie condizioni, sono sottoposta a misura precauzionale, cioè alla privazione di alcuni accessori che alle altre detenute permettono, come cucinarsi autonomamente il cibo. Perciò a volte mi rivolgo al buon cuore della mia concellina che mi aiuta nel miglior modo possibile, rimettendoci del suo”. Deborah

vuole effettuare; il diritto alla partecipazione; il diritto di accesso alle strutture; il diritto del malato di comunicare con i propri congiunti. L’ordinamento penitenziario si deve adeguare all’art. 27 della Costituzione che testualmente recita: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”. Inoltre, il trattamento penitenziario “dev’essere conforme a umanità” e “assicurare il rispetto della dignità della persona”. Conseguentemente, la garanzia della tutela della salute psico-fisica e sociale diventa basilare per qualsiasi attività di recupero e reinserimento sociale delle persone in stato di detenzione. Quindi la pena dev’essere attenta ai bisogni umani del condannato in vista del suo reinserimento sociale e, fra i bisogni “umani” primari, necessariamente vi deve essere la tutela del diritto alla salute. Il “trattamento” potrà essere positivo solo se s’inserisce in uno stato di benessere psicofisico. L’assistenza sanitaria del detenuto, in tal senso, si pone come attività strumentale e si qualifica rispetto alla funzione di trattamento e di sicurezza. L’esecuzione della pena, vista nei suoi caratteri sanzionatori e disciplinari, passa in secondo piano rispetto alla malattia. La disciplina su ricoveri, incompatibilità e applicazione di misure verso il recluso-malato si deve muovere in tale direzione.

Per il detenuto è “obbligatorio” rivolgersi alle cure dei medici penitenziari. Se ha possibilità economiche, la legge offre delle alternative. Queste limitazioni sono motivate da ragioni di sicurezza che, seppur “ragionevoli”, limitano la tutela.La Corte costituzionale ha espresso un concetto di “diritto alla salute” inteso come una pluralità di situazioni soggettive: il diritto all’integrità psicofisica; il diritto alla salubrità dell’ambiente; il diritto degli indigenti alle cure gratuite; il diritto all’informazione sul proprio stato di salute e sui trattamenti che il medico

Per contatti scriveteci a: info@arservizi.org


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opo la chiusura forzata a causa del sisma del maggio scorso (che ha provocato oltre 1 milione di euro di danni) il Teatro Comunale, da oltre 150 anni fulcro della vita culturale di Carpi, riapre. E lo farà con Rialziamo il sipario, una tre giorni di eventi e appuntamenti a partire dal 29 novembre. Vi prenderanno parte nomi noti della musica italiana come Uto Ughi e Vinicio Capossela, Rita Marcotulli ed Enrico Rava. Mentre gli operai sono ancora al lavoro in Piazza Martiri per ripristinare la copertura del Teatro e restaurare le parti dell’edificio danneggiate tutto è pronto per la stagione 2013-14, che prenderà il via all’inizio di dicembre. Per festeggiare quella che sarà una vera e propria inaugurazione, l’Amministrazione Comunale, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività culturali, ha organizzato un calendario d’eccezione: a salire sul palco per primo sarà, venerdì 29 novembre, alle 21, il grande violinista Uto Ughi con i Filarmonici di Roma, che proporrà nel Comunale finalmente riaperto, il suo spettacolo Violino Romantico (ingresso a pagamento, biglietti da 10 a 20 euro, in vendita da sabato 9 novembre nella biglietteria temporanea del Teatro, all’Auditorium della Biblioteca multimediale Loria; il ricavato sarà destinato alle associazioni culturali della città). Sabato 30 novembre invece, alle 17, è previsto il taglio ufficiale del nastro, alla presenza dei tanti (associazioni, compagnie, artisti, sponsor, privati) che hanno

Per celebrare la riapertura del Teatro Comunale di Carpi, l’Amministrazione Comunale ha organizzato una tre giorni di eventi e spettacoli dal 29 novembre al 1° dicembre. In arrivo a Carpi Uto Ughi, vinicio Capossela, Enrico Rava e Rita Marcotulli

Si rialza il sipario del Comunale

fatto donazioni, si sono esibiti gratuitamente o con cachet di grande favore o si sono impegnati durante il periodo di chiusura del Teatro. Saranno presenti il ministro per gli Affari regionali e le autonomie Graziano Delrio, il presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani e il sindaco di Carpi Enrico Campedelli. Verrà anche proiettato un video sul cantiere del Teatro realizzato da Federico Baracchi. A seguire, musica popolare dalla Puglia, con i Kalascima, spettacolo gratuito organizzato da Ater e Mun-

Uto Ughi

dus. Dopo cena, dalle 21, si esibiranno invece (ingresso a pagamento, biglietti dai 10 ai 15 euro, in vendita anche questi dal 9 novembre) alcuni dei protagonisti più

importanti della scena musicale italiana; jazz come la pianista Rita Marcotulli e il trombettista Enrico Rava o d’autore come Vinicio Capossela. Domenica 1° di-

cembre si potrà partecipare a visite guidate al Teatro su prenotazione (dalle 10 alle 13), per comprendere la qualità degli interventi di consolidamento e restauro eseguiti sotto la direzione dell’architetto Giovanni Gnoli, del Settore Restauro e Conservazione del Patrimonio storico e artistico del Comune: nel pomeriggio è prevista un’apertura no stop del Comunale alla città, che potrà così riappropriarsi definitivamente del suo teatro. Nel corso del pomeriggio, dalle 16 alle 20, andranno in scena spettacoli no stop grazie

al prezioso contributo dei gruppi e delle associazioni teatrali e musicali di Carpi, che non hanno fatto mancare anche in questa occasione il loro appoggio. “Abbiamo rispettato la promessa che avevamo fatto l’anno scorso, restituendo il teatro alla città. Tra l’altro – ha spiegato l’assessore alle Politiche culturali Alessia Ferrari - vogliamo anche lanciare un segnale importante: la rinascita di una comunità passa anche per la riapertura di un Teatro nel momento in cui la cultura è in crisi e tante sale italiane chiudono”.


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l progetto era importante e ambizioso, pensato per essere uno strumento di commercializzazione ma anche - e soprattutto di promozione nazionale e internazionale del distretto carpigiano della maglieria e delle confezioni, del made in Carpi insomma, in tutte le sue eccezioni. Una vera e propria vetrina della produzione di eccellenza carpigiana, come mai era stato realizzato in città. Il progetto era stato ideato da Luana Ganzerli, esperta nel settore moda e nel marketing, direttore del Consorzio Eco, con 25 anni di attività nel distretto della maglieria e della confezione. Consorzio vocato all’esportazione del prodotto, che ha al suo attivo un’intensa attività promozionale delle imprese carpigiane in tutto il mondo attraverso le più importanti fiere e saloni della moda in Europa, America e Asia. Le aziende associate ora sono 35, ma erano 55 negli anni più fortunati. Ma come è andata con il Progetto Outlet? Lo chiediamo a Luana Ganzerli nella sede del Consorzio Eco che si è trasferito dalla sede di via Rovighi a Correggio, in seguito al terremoto. “Purtroppo male per responsabilità delle aziende che avrebbero dovuto

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L’Angolo di Cesare Pradella Outlet della maglieria: un’occasione persa per il Made in Carpi tri enti pubblici. Tutto inutile. I carpigiani non hanno apprezzato e capito il significato e l’importanza della mia idea. E così l’iniziativa è fallita. O, per meglio dire, è sospesa in attesa di tempi migliori”. Ma l’attività promozionale del Consorzio procede nonostante la crisi? “Certamente anche perchè è in questi frangenti che occorre sostenere

Luana Ganzerli

partecipare alla iniziativa in gran numero mentre invece sono state soltanto 15 quelle che hanno aderito. Un numero insufficiente per attivare e organizzare uno show room di proporzioni tali da sembrare un vero e proprio outlet”. Quali sono state le ragioni della mancata adesione? “Certamente le difficoltà conseguenti alla crisi economica anche se avevamo ridotto al minimo la quota di adesione e di partecipazione offrendo spazi, supporti, personale interno e tutti i servizi essenziali dal momento che avremmo ottenuto contributi da parte di CarpiFormazione e al-

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aranno i nostalgici ritmi del flamenco e gli indimenticabili versi di Federico Garcia Lorca, il poeta spagnolo tra i maggiori autori del ‘900, a dare il via alla stagione 2013-2014 de Una Serata a San Rocco, la rassegna di spettacoli gratuiti proposta da Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi e San Rocco Arte & Cultura che ogni anno porta a Carpi alcuni dei più prestigiosi nomi della musica, dell’arte e della cultura

e affiancare le imprese nell’export, nella ricerca e nella penetrazione in nuovi mercati. Anche se facciamo fatica a sensibilizzare i nostri produttori che sono stati abituati in passato a guadagnare bene da soli, in proprio e non in gruppo perchè è nota la caratteristica dei nostri imprenditori: sono individualisti, faticano ad aggregarsi e, quando lo fanno, ne sono poco entusiasti. E questo è un limite imprenditoriale che riduce la capacità di guardare avanti e oltre, non avvedendosi che il mondo è cambiato, che la globalizzazione è già in atto e che, proprio per questo, stanno perdendo occasioni e opportunità di essere pre-

senti là, dove è necessario essere, dove si sono sviluppati nuovi mercati”. Scoraggiata? “Neanche per idea. Quella dell’outlet è un’idea che ho accantonato ma non abbandonato. E continuo la mia attività di sempre, con missioni esplorative all’estero, specie in Cina, Russia, Hong Kong e Polonia, per aprire nuovi sbocchi commerciali ai miei associati visto che il mercato nazionale è saturo. Perchè noi carpigiani siamo imbattibili nella produzione, ma mostriamo tutti i nostri limiti nella commercializzazione e nella valorizzazione delle eccellenze che siamo capaci di realizzare”.

Il made in Carpi riuscirà a reggere la sfida internazionale? “Certamente grazie all’inventiva e al genio creativo dei nostri stilisti e alla capacità di lavoro di imprenditori e dipendenti che tramandano alle nuove generazioni queste loro caratteristiche anche se snobbano i rapporti tra loro e le forme associative. Nonostante le difficoltà economiche e i precari rapporti con le banche, la voglia di reggere, reagire e resistere c’è. Basta guardarsi intorno per vedere tante piccole realtà che non vogliono abbassare le serrande ma continuare a lavorare come hanno sempre fatto”.

Mercoledì 6 novembre, alle 21, presso il Circolo Guerzoni di Carpi

Spagna e flamenco protagonisti

nazionale e internazionale, coinvolgendo migliaia di spet-

tatori. Mercoledì 6 novembre, alle 21, presso il Circolo Loris Guerzoni, il pubblico potrà assistere a La Spagna e il flamenco, spettacolo di musica, parole e danza messo in scena dalla Compagnia Mediterranea, composta da elementi di grande talento come il Maestro Andrea

Candeli, l’attore e danzatore Corrado Ponchiroli, il flautista Michele Serafini e la ballerina di flamenco Chiara Guerra. Il progetto ha l’ambizione di tracciare un filo conduttore storicomusicale di una tradizione ricca ma ancora poco conosciuta, attraverso la musica, il ballo, il canto dell’Andalusia e i versi di Garcia Lorca. Tutti gli spettacoli sono gratuiti.


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16 Nasceranno piazzale don Tamassia e le vie Vittime di Nassirya, Nomadelfia e Caliumi

Nuovi nomi per le strade di Carpi e Fossoli

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a Commissione Toponomastica di Carpi ha proposto alla Giunta alcune nuove denominazioni per strade del centro urbano e delle frazioni. La Giunta ha approvato all’unanimità le quattro proposte avanzate. L’area antistante il cimitero urbano presto si chiamerà piazzale don Enea Tamassia, mentre la via che servirà la nuova zona commerciale e residenziale in costruzione in via Sigonio sarà via Vittime di Nassirya. Una nuova laterale di via Remesina, a Nord di Fossoli, a poche centinaia di metri dal luogo dove ebbe sede la comunità di don Zeno Saltini, verrà denominata via Nomadelfia e infine verrà dedicata al noto astrofilo Ferdinando Caliumi una strada nella zona di via Due Ponti, poco dopo il passaggio a livello.

Nasce il Comitato Terre d’Argine per sostenere la candidatura di Pippo Civati a Segretario del PD

Cinzia Caruso

Civati segretario: “le cose cambiano cambiandole”

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nche nelle Terre d’Argine, Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano, si costituisce il Comitato per sostenere la candidatura di Pippo Civati a segretario del Partito Democratico. Il comitato nasce per la volontà dei suoi sostenitori di credere in un PD dove non ci sia più posto per quei 101 che hanno “tradito il nostro mandato ponendo le basi per un’alleanza di Governo che per tutti noi è innaturale. Lo facciamo spiegano i sostenitori di Civati - perché crediamo che sia necessario ridare agli elettori la possibilità di scegliere una linea politica per l’Italia che sia chiara e univoca e non schiava del compromesso. Perché non

In controtendenza con gli altri Paesi europei e dell’Ocse in periodo di crisi, l’Italia, negli ultimi anni, ha continuato a tagliare la quota della spesa pubblica per l’istruzione con il risultato di accentuare quella paralisi sociale che ci consegna un Paese congelato: oggi solo il 10% dei figli degli operai diventa professionista, contro un 45%, ad esempio, di figli di medici che diventa medico. Finalmente oggi siamo di fronte a un provvedimento che si occupa di scuola, università e ricerca: il Governo Letta ha emanato misure urgenti per far intraprendere al nostro Paese una politica di investimenti in

vogliamo adeguarci a situazioni che non ci convincono e non sentiamo nostre e perché non ci vogliamo fermare alla semplice indignazione che troppo spesso si trasforma in rassegnazione. In questi mesi ci hanno detto che le larghe intese erano l’unica alternativa ma è facile dire che non ci sono alternative, quando si è contribuito a demolirle tutte. Noi crediamo che la Sinistra nasca per esercitare il pensiero critico, per ribaltare le ingiustizie e superare le incrostazioni e i privilegi di pochi. Per questo vogliamo un PD libero da quella classe dirigente incapace di superare le logiche correntizie che hanno portato al tradimento di Prodi e che,

finalmente rinnovato, possa governare con un progetto politico forte. Un progetto che parli di diritti. Di lavoro, di come lo si crea e lo si mantiene ma anche di come lo si fa costare meno ai tanti piccoli imprenditori che ogni giorno, con fatica, alzano le loro saracinesche. Dell’ambiente e del paesaggio e di come lo si rende sicuro e fruibile. Di riduzione degli sprechi, non solo quelli della politica ma anche di quelli che abbandoniamo fra i nostri rifiuti. Di partecipazione, aperta e paritaria, dove la questione femminile lasci il posto a una più reale questione maschile che nel nostro Paese crea disuguaglianze, ingiustizie e violenze.

Un progetto che parta anche dalla discussione all’interno dei nostri Circoli a cui dobbiamo imparare a chiedere il parere non solo quando c’è da candidare qualcuno ma anche quando bisogna decidere delle pensioni, dell’istruzione e del futuro della società. Per questo abbiamo deciso di impegnarci al fianco di Pippo Civati. Perché le cose cambiano cambiandole”. Il Comitato nascerà giovedì 7 novembre quando si incontrerà per una prima riunione organizzativa aperta a tutti, iscritti, elettori e simpatizzanti, presso il Circolo PD Carpi Ovest di Via Pascoli 43, alle ore 21. Al Comitato hanno già aderito Simone Tosi, Daniela Depietri,

Maddalena Zanni, Ada Menozzi, Mirco Pedretti, Francesco Lodi, Mariella Lugli, Gionata Papazzoni, Michele Bonaretti, Marino Malaguti, Davide Ferraresi, Chiara Pederzini, Miria Fregni, Luisa Turci, Dario Zenoni, Alessandro Cesari, Diego Zanotti, Alessandra Caffagni, Stefani William.

La parlamentare carpigiana del Pd Manuela Ghizzoni è stata nominata nuova relatrice del Dl 104 che contiene misure urgenti in materia di istruzione, università e ricerca

“Il decreto inciderà sulla paralisi sociale” favore del sistema pubblico della conoscenza. Il provvedimento contiene iniziative per il welfare studentesco, per le politiche professionali e per l’ambito educativo-didattico e organizzativo. A questo scopo sono state stanziate specifiche risorse aggiuntive: 315 milioni per il 2014 e oltre 390 milioni annui dal 2015 in poi”, dichiara la parlamentare carpigiana del Pd Manuela Ghizzoni, vicepresidente della Commissione Istruzione della Camera, nominata nuova relatrice del Dl 104. Tra le disposizioni rela-

tive al welfare degli studenti segnaliamo l’incremento di 15 milioni per le spese di trasporto degli studenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado e di 3 milioni per l’assegnazione di premi di merito artistico per gli studenti dell’Alta formazione artistica e musicale. Ulteriori 3 milioni sono destinati alla costituzione e all’aggiornamento dei laboratori tecnico-scientifici delle

scuole. Si interviene, inoltre, per contenere il costo dei libri di testo e con agevolazioni per le famiglie in difficoltà, e viene approntato un programma di didattica integrativa per combattere la dispersione scolastica e potenziate le attività di orientamento. Vengono affrontate l’emergenza del reclutamento dei dirigenti scolastici e la questione del personale inidoneo all’eser-

cizio della funzione docente. E’ stato approntato un piano triennale che consentirà di assumere personale scolastico a tempo indeterminato su posti in organico di diritto. Verranno immessi in ruolo 26mila docenti specializzati sul sostegno. Con una norma-ponte si affronta il tema del bonus-maturità abolito ad esami in corso e viene istituito un fondo per far fronte alle gravi difficoltà finanziarie in cui versano gli istituti superiori di studi musicali ex pareggiati e le accademiche storiche non statali.


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Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi

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ccompagnandomi in quel luogo precluso a tanti, mi invitava ad approfittare di quei tesori e del suo bene, insegnandomi a farne buon uso.

Al granêr d’mè nôn

Il granaio del nonno

Quand, al mê cumpagnêva cun la man in dla sò man fìn su, finìi al schêli in dal sò granêr rivènd, a gh’iva al cór ch’al mê bativa, e l’éra per šmania... mia per fadiga. Érèn, tùtt i mùr, bianch ed calsêina e tùtt’intórèn… ed pir e pòm e nóši erèn ‘na pìlà e figh e s-ciàpêdi… insèm a cl’ùà impìchêda ai trêv ch’la spêtêva al dè ed Nadêl. In pina luš… al furmêint, un mùç grôs e sól alvêrèl a pini man al rušlêva via dai dìi, brilènd ai rag dal sól… pariva ôr. Pighêda dal péš di an la sò schina, d’òrgòj... quêši la s’drisêva quand, cun al gêst grand ed la man al mè d’giva: - Tó pur, putêin, tón fin t’vó, impist’al sêin!Un cór grand al suo, un bêin sêinsa fin, sêinsa têimp, ma sêinsa sôsta cla róda… quèlà dal destin a un granêr bêin più élt la l’ha purtèe e dal sò bêin lé andèe a fêrèl pin. A m’piéš pinsêr che da là cun cal bêin, ch’éra luš in di sò ôç, ancòr, fènd al gêst grand cun la man al mê dìgà: - Tó pur putêin, tintêl chêr… fan bêin côunt! Ed cal bêin... fan cólm’al sêin!

Quando, mi accompagnava con la mano nella sua mano in alto, al termine delle scale nel suo granaio arrivando, avevo il cuore che batteva ed era eccitazione… non la fatica. Erano, i muri, bianchi di calce intorno… pere e mele e noci in gran numero e fichi, e spicchi di frutta… insieme a quell’uva appesa ai travi che attendeva il giorno di Natale. Al centro, nella luce… il frumento in un cumulo grande e, alzandolo a piene mani ruzzolava tra le dita brillando al raggi del sole… sembrava oro. Curva dal peso degli anni la sua schiena, d’orgoglio… quasi si ergeva quando, con un gesto grande della mano mi diceva: - Prendi pure, piccolo, prendine quanto ne vuoi, riempiti la maglia – Un cuore grande il suo, un bene senza fine, senza tempo, poi senza sosta quella ruota… quella del destino ad un granaio più in alto lo ha portato e del suo bene è andato a riempirlo. È bello pensare, che da lassù di quel bene, che era luce nei suoi occhi ancora, nel gesto grande della mano mi dica: - Prendi pure, piccolo, serbalo caro… fanne buon uso! Di quel bene… fanne colmo il seno!

Montefiorino

Tartufo in mostra

Halloween: ogni festa è un’opportunità per star bene di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it

Cara Clarissa, vorrei dire la mia su Halloween. Non è una festa nostra, non la capisco. Anche a scuola viene data importanza a questa ricorrenza, ai mostri. I bimbi si ritrovano a credere che questa carnevalata americana abbia a che vedere con le nostre tradizioni. Il fatto è che mia nipote, che ha 8 anni, è contenta dei travestimenti: fanno una festicciola tra bimbi e si organizzano anche per andare a bussare alle porte per ricevere i dolcetti, altra cosa che mi disturba molto - anche se vanno in giro con un adulto - perché non so come quei cioccolatini e quelle caramelle siano stati conservati. Come fare per riconsegnare questa festa ai nostri valori cattolici o comunque per evitare che i bimbi trasformino il ricordo dei cari defunti in una pagliacciata? Patrizia ensi, Patrizia, che la festa ha origini puramente europee, celtiche per l’esattezza e veniva celebrata anche in Italia nell’antichità. Gli europei che si sono trasferiti negli Stati Uniti hanno esportato le celebrazioni e non viceversa. Per i celti, tutte le persone morte l’anno precedente,

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tornavano sulla Terra la notte del 31 ottobre, in cerca di nuovi corpi da possedere per l’anno successivo. Così, nei villaggi, veniva spento ogni focolare per evitare che gli spiriti maligni arrivassero e trovassero gli abitanti e il fuoco veniva poi riacceso la mattina successiva. Si sanciva così il passaggio tra la stagione solare e la stagione delle tenebre, tra la stagione dei raccolti e quella brutta in cui anche mangiare diventava più difficile. L’usanza moderna di travestirsi nel giorno di Halloween nasce dalla tradizione che i Celti avevano, dopo il rito nella notte del 31 ottobre, di festeggiare per tre giorni mascherandosi con le pelli degli animali uccisi per esorcizzare e spaventare gli spiriti. Vestiti con queste maschere grottesche ritornavano al villaggio illuminando il loro cammino con lanterne costituite da cipolle intagliate al cui interno erano poste le braci del Fuoco Sacro (oggi si usano le zucche). E’ una festa pagana come molte altre trasformate poi, nelle stesse

date, in ricorrenze cattoliche. Non dimentichiamo che anche il 25 dicembre (Natale) prevede riti come l’albero, il vischio, le ghirlande di agrifoglio, tutte di origine pagana. Sempre i celti, il 25 dicembre, celebravano infatti il solstizio d’inverno e la data cattolica della nascita di Gesù è convenzionale (anche Mitra, pre cristiano, nacque il 25 dicembre e in una grotta, secondo la leggenda...). Personalmente credo che ogni occasione di festa sia un’opportunità di stare bene; che i bimbi abbiano la capacità di ricordare i cari defunti con sincera spontaneità ogni volta che se la sentono; che a catechismo possano andare se le famiglie sono cattoliche, ma va messo in conto anche il pieno diritto che una famiglia non sia credente e non insegni al figlio la dottrina cattolica; che il gioco e la capacità di sdrammatizzare farebbero un gran bene anche ai nonni e non solo ai nipotini, giacché prima di morire siamo certamente tutti vivi.

Fino al 16 novembre è possibile presentare i cortometraggi per il concorso

A dicembre torna il Corti Vivi FilmFest

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al tartufo ai prodotti della tradizione delle Valli Dolo e Dragone. Ha inaugurato a Montefiorino la 22ª edizione della consolidata mostra mercato del tartufo modenese che, da venerdì 1° a domenica 3 novembre, propone stand dedicati alle specialità gastronomiche locali, mercatini degli hobbisti, animazioni e spettacoli. La manifestazione è organizzata dal Comune di Montefiorino, in collaborazione con l’Unione di Comuni montani Valli Dolo, Dragone e Secchia, con il patrocinio della Provincia di Modena e della Regione Emilia Romagna. Informazioni sul sito www.tartufomodenese.it. “Il tartufo – spiega il sindaco di Montefiorino Antonella Gualmini – è il principale ma non l’unico protagonista della mostra mercato che è una festa per tutti e rappresenta un’occasione qualificante per l’accoglienza turistica. E’ per questo che anche quest’anno ci siamo impegnati con orgoglio alla buona riuscita di un evento pensato per esaltare le nostre eccellenze, in un’edizione che

punta in particolare a valorizzare e promuovere le tradizioni e le radici di questo meraviglioso territorio”. Oltre alla mostra mercato del tartufo, per i due fine settimana della fiera saranno aperti stand gastronomici, gestiti dalle associazioni locali, con gnocco fritto, crescentine, polenta, ciacci e tante ricette con le castagne. Nella rocca medievale sono previste degustazioni guidate di prodotti tipici, dimostrazioni, con assaggi, della lavorazione del cioccolato e corsi di intaglio della frutta. In programma anche tanti concorsi: per il miglior nocino e per l’aceto balsamico tradizionale dei piccoli produttori dell’Appennino (sabato 2 novembre) e per il miglior vino di produzione locale (domenica 3 novembre). I ristoranti della zona proporranno menù a base di tartufo e non mancano, come sempre, le animazioni per bambini e gli spettacoli. Una navetta gratuita è a disposizione dei visitatori della mostra mercato dai parcheggi segnalati all’ingresso del paese, in prossimità dell’Oratorio degli Zerbini.

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opo il successo dell’edizione dello scorso anno, il Corti Vivi Film Fest (nato nel da una costola dell’Arti Vive Festival) si riproporrà a Soliera dal 12 al 16 dicembre prossimo in una veste autonoma e sempre più rinnovata nella propria struttura di festival denso di eventi collaterali. Il fulcro della manifestazione resta tuttavia il concorso per cortometraggi. A questo proposito, la data ultima per la presentazione dei lavori è sabato 16 novembre. Le opere devono pervenire in due copie, su supporto Dvd-Pal, negli uffici della Fondazione Campori, in via Garibaldi 48, a Soliera. In caso di invio postale, fa fede il timbro. L’iscrizione al concorso è gratuita. Tre i premi (la cerimonia di premiazione sarà domenica 15 dicembre), da 500, 250 e 150 euro. Lo scopo del concorso, promosso e organizzato dalla

Fondazione Campori, è quello di promuovere il linguaggio audiovisivo nella sua forma “breve”, ma anche dare spazio e riconoscimento ad autori che propongano opere dove la ricerca della qualità e la cura nella realizzazione, siano presupposti fondanti del loro lavoro, a prescindere dalla loro disponibilità economica e tecnica. Questo presupposto nasce da un dato eviden-

te: la diffusione del mezzo digitale ha reso più accessibile l’approccio al linguaggio audiovisivo; pertanto, se questo mezzo da un lato ha semplificato notevolmente la possibilità di realizzare “opere”, con tempi e costi notevolmente ridotti rispetto al passato, dall’altro lato ha contribuito a creare una sorta di esubero di opere creativamente povere e la diffusione di videomaker improvvisati. Diventa così urgente l’importanza di premiare l’operato di chi lavora sui sopra citati elementi: ricerca della qualità e cura nella realizzazione dell’opera, anche nella dimensione ristretta della povertà di mezzi.


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18 L’aforisma della settimana...

“La passione è solitudine moltiplicata per mille”. Lou Andreas Salomè, Riflessioni sul problema dell’amore appuntamenti

Mostre CARPI

Fino al 3 novembre Le sfumature dell’anima Espone il pittore carpigiano Enrico Davolio Sala Ex Poste di Palazzo dei Pio Fino al 10 novembre Di impulso artistico Erika Marchi e i Collezionisti Modenesi Sabato 2 novembre, ore 17.30, inaugurazione Saletta Fondazione C.R. Carpi Fino al 10 novembre Scene da un salotto dell’Ottocento Arte a Modena dal Ducato all’Unità Opere pittoriche e strumenti musicali Palazzo Foresti

Fino al 17 novembre Guareschi e Laureni Segni dai lager In occasione del 70° anniversario dell’8 settembre 1943 Testimonianze di due internati militari Mostra a cura di Francesco Fait e Anna Krekic Sala Cervi Fino al 17 novembre Emanuele Luzzati. L’ebraismo in favola Ex-Sinagoga Fino al 23 novembre La Bellezza Silenziosa Mostra fotografica di Antonella Monzoni Biblioteca A. Loria Fino al 30 novembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Giuseppe Festino O&A Centro Affari Fino al 1° dicembre XVI Biennale della Xilografia: Mimmo Paladino Xilografia 1983 - 2013... un elmo e 8 filosofi Musei di Palazzo Pio Fino al 6 gennaio Le stanze dell’Amore cieco Sale dei Trionfi e dell’Amore di Palazzo Pio

Eventi CARPI

1° novembre - ore 22 The Blind Catfish Kalinka 2 novembre - ore 22 Be Forest (ITA) Mattatoio

Raccontare la violenza attraverso le voci degli uomini che la compiono e delle donne che la subiscono. Appuntamento giovedì 21 novembre, alle ore 20.30, presso l’Auditorium della Biblioteca Loria

L’ombra sul cuore R

accontare la violenza attraverso le voci degli uomini che la compiono e delle donne che la subiscono. E’ l’obiettivo del ciclo di conferenzenarrazione L’ombra sul cuore che affronta il tema della violenza sulle donne, partito venerdì 25 ottobre da Bastiglia per proseguire con altri cinque appuntamenti, fino alla fine dell’anno, a Modena, Carpi, Medolla, Marano e Formigine. Ciascun incontro prevede l’alternarsi del racconto di esperienze vissute e degli interventi degli operatori che si confrontano con il fenomeno della violenza sulle donne. L’iniziativa è promossa dalla Provincia di Modena in collaborazione con il Tavolo prefettizio sulla violenza alle donne e con il contributo della consigliera di parità di Modena. “L’intento di questo breve ma significativo ciclo di incontri – spiega la carpigiana Marcella Valentini, assessore provinciale alle Pari opportunità – è riflettere sui comportamenti che possono essere un segnale che conduce a più gravi episodi di violenza. Abbiamo voluto partire dai fatti e per questo avremo l’aiuto di due attori che leggeranno testimonianze, di donne ma anche di uomini, che si inseriscono perfettamente tra gli interventi degli esperti, seguendo un unico filo conduttore”. “Per quanto riguarda il mio osservatorio, quello del mondo del lavoro – aggiunge la consigliera di parità Barbara Maiani – devo purtroppo rilevare che la violenza, non tanto fisica quanto psicologica, si sta diffondendo sempre di più anche negli ambienti di lavoro, portando a situazioni frequenti di disagio finanche a giungere al vero e proprio mobbing. Spesso, sono ancora una volta le donne a subire queste violenze, che si

4 novembre - ore 21 Alimentiamo - Interazioni tra Sport, Bambini, Cibo e NON Cibo... Colazione, pranzo e cena... cosa mangiano i nostri bambini? Quale dieta migliore per i piccoli sportivi? A cura di Csi Auditorium Biblioteca Loria 3 novembre e 1° dicembre ore 15/19 Ora d’arte Il Guerriero del Palazzo Visita all’affresco Ingresso gratuito Palazzo Pio 3 novembre - ore 16 e 17.30 Ora d’arte Le pagine dell’Amore cieco Letture e narrazioni di Simone Maretti Introduzione storico-artistica di Tania Previdi Su prenotazione per gruppi di 25 persone Palazzo Pio

ripercuotono anche nella vita familiare”. Per illustrare quanto è stato fatto finora e quali sono gli aiuti a disposizione delle donne che subiscono violenza, interverranno agli incontri rappresentanti delle Forze dell’ordine, operatrici della Casa delle donne contro la violenza e psicologi del centro dell’Usl di Modena, Liberiamoci dalla violenza che hanno in trattamento gli uomini violenti. Attualmente il centro Liberiamoci dalla violenza ha in trattamento individuale 28 uomini mentre da marzo è iniziato un percorso terapeutico con un gruppo di otto uomini.

Programma Conferenze - Lunedì 18 novembre, alle ore 20.30, Sala civica del Villaggio Giardino, in via Curie 22/a, Modena. - Giovedì 21 novembre, alle ore 20.30, Auditorium della Biblioteca Loria, in Via Rodolfo Pio 1, Carpi. Lunedì 25 novembre, alle ore 20.30, Auditorium comunale, in Via Genova 10/a, Medolla. Venerdì 29 novembre, alle ore 20.30, Centro culturale, in Via Primo Maggio, Marano Sul Panaro. Venerdì 6 dicembre, alle ore 20.30, Castello, P.zza Calcagnini 1, Formigine.

Al Cinema Ariston di San Marino, venerdì 1° novembre e domenica 3, alle 20,30, proiezione del film Una canzone per Marion, per la regia di Paul Andrew Williams

Un film che parla di morte ma esalta la vita

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ong for Marion racconta la storia di Arthur, un pensionato timido e scontroso che è convinto dalla moglie Marion a entrare in un coro locale non convenzionale. Arthur deve così imparare ad affrontare il lato nascosto della propria persona e, brontolando, si imbarca in un’esilarante viaggio musicale della vita alla scoperta di sé. Due grandi attori in un film che parla di morte ma esalta la vita, la leggerezza, l’amore. Storia di una donna malata terminale che coltiva amicizie e relazioni e di suo marito che solo da vedovo scoprirà il valore degli affetti. Strano a dirsi, ma è una commedia. Sulla scena due vecchi bellissimi e magnetici, Vanessa Redgrave, 76 anni, il cui fascino resta intatto nonostante il berretto di lana, gli occhiali dalle lenti spesse e il corpo piegato dalla malattia e

appuntamenti

Terence Stamp, 74 anni, un’icona del cinema Anni ’60, al quale basta

lo sguardo per ritrovare il misterioso interprete di Teorema di Pasolini.

1° dicembre - ore 17 Ora d’arte Il Palazzo dei Pio. Sette secoli di architettura e arte Visita guidata Ingresso gratuito Palazzo Pio 22 dicembre - ore 17 Ora d’arte Sacre conversazioni Visita guidata con musica A cura di Elena Luppi Ingresso gratuito 1 - 3 novembre Carpi a tavola Tre giorni dedicati all’eno-gastronomia di qualità Centro storico 6 novembre - ore 22 Destruction Unit (USA) Mattatoio 7 novembre - ore 21 Per la rassegna Famiglie sostenibili... con meno si può fare di più! Risparmio energetico: cosa fare a casa nostra? Dai primi semplici accorgimenti fino agli interventi strutturali per risparmiare sul riscaldamento domestico Incontro con Francesco Rustichelli, ingegnere Auditorium Biblioteca Loria I martedì fino al 19 novembre ore 20 Cafè Philo Incontri per favorire la formazione di un pensiero filosofico. Appuntamenti guidati dal dottor Luca Zanoli Bar 39 Garibaldi


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L’esposizione dedicata alla storia dei burattini e dei burattinai della Città della Ghirlandina, aperta fino al 24 novembre, è accompagnata da una rassegna dal titolo Si alzi il sipario sui burattini modenesi

Teste di legno e cuori di panna C

i sono Sandrone, la Pulonia e Sgorghiguelo, poi Sganapino e il Dottor Balanzone, ma anche i burattini caricaturali di Carducci, Caruso, Puccini, Andreotti, Berlinguer e Craxi. Sono i protagonisti della mostra che il Museo civico d’arte (largo Porta Sant’Agostino, 337 a Modena) dedica alla storia dei burattini e dei burattinai locali, con il titolo Teste di legno e cuori di panna, burattini modenesi di ieri e di oggi. L’esposizione, aperta fino al 24 novembre, è accompagnata da una rassegna dal titolo Si alzi il sipario sui burattini modenesi. Il primo weekend di novembre va in scena la Compagnia I burattini dell’ocarina bianca con gli spettacoli Fiaschino e la Spernigona sabato 2 novembre alle 17, e Sandrone e Fagiolino nel castello col fantasma domenica 3 novembre, alle 10.30. La Compagnia I burattini della commedia propone sabato 9 novembre, alle 17, Il dottore innamorato col Dottor Balanzone, e domenica 10 novembre, alle 10.30, L’acqua miracolosa, con Sandrone e Fagiolino guaritori per forza. La Compagnia Gran Teatro Dei burattini, di Luciano Pignatti, si esibirà sabato 16 novembre, alle 17, con Fagiolino terremotato e domenica 17 alle 10.30 con Giove Giove, in cui Brighella convince Sandrone che dal cielo piovono prosciutti. La rassegna si chiude coi burattini della Compagnia Teatrino dello sguardo, di e con Sara Goldoni, che saranno protagonisti sabato 23 novembre, alle 17, con lo spettacolo Mingone e la stoffa preziosa e domenica 24, alle 10.30, con Michelina la strega. La mostra in corso al Museo civico propone uno sguardo sul mondo dei burattini, che spazia dalla fine Settecento ai giorni nostri con un’attenzione particolare al tema delle schermaglie amorose e dell’amore nelle sue diverse

forme. I materiali esposti, tra cui burattini, scenografie, copioni e una storica “baracca”, ripercorrono l’attività delle celebri dinastie

di burattinai dei Campogalliani, dei Preti e dei Maletti, accanto a una personalità eclettica come Umberto Tirelli. Tra le “teste

di legno” esposte non mancano quelle della famosa Famiglia Pavironica, nata all’interno della baracca, che ogni anno si trasfor-

ma in personaggi in carne e ossa durante il Giovedì grasso. Sandrone, Pulonia e Sgorghiguelo sono anche protagonisti di un cartoon realizzato dall’animatore modenese Secondo Bignardi nel 1977. Attraverso un percorso cronologico che per la prima volta riunisce materiali appartenenti a collezioni pubbliche e private, la mostra a cura di Stefano Bulgarelli e Luana Ponzoni, presenta le maggiori personalità modenesi del teatro dei burattini concludendo la rassegna con un’apertura sulle attuali compagnie riunite nel Consorzio dei burattinai modenesi. In mostra ci sono anche alcuni dei materiali donati da Mauro Zanichelli al Museo civico d’arte: quinte e scenografie appartenenti al Teatro Nazionale delle Teste di legno di Umberto Tirelli, i cui burattini erano ritratti caricaturali dei protagonisti del jet-set dell’Italia degli Anni Venti.

A Modena Fiere dal 31 ottobre al 3 novembre, al Salone del Turismo e degli Sport invernali le novità della stagione invernale 2013/14

Nissan Skipass compie 20 anni

appuntamenti

Festeggiamenti del Sessantesimo anniversario di fondazione dell’Avis Comunale di Carpi 8 novembre Ore 20 - Circolo Graziosi La tradizionale Pasta e fagioli dell’Avis Serata conviviale in cui festeggeremo i donatori con più di cento donazioni 13 novembre Ore 20.45 - Auditorium Loria Stili di vita e prevenzione cardiovascolare Mantenimento del benessere e comportamenti alimentari corretti al fine della conservazione della salute del donatore Incontro di educazione anitaria con la dottoressa Anna Ciardullo del Servizio di Diabetologia Area Nord

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a giovedì 31 ottobre a domenica 3 novembre, il quartiere fieristico di Modena ospita la ventesima edizione del Salone del Turismo e degli Sport invernali Nissan Skipass. Organizzato da Studio Lobo in collaborazione con Modena Fiere, per migliaia di appassionati della montagna bianca, Nissan Skipass è l’evento clou nel panorama fieristico italiano: la manifestazione di riferimento per gli operatori del turismo bianco e degli articoli sportivi, per gli sportmaker, le associazioni e le società sportive. Un appuntamento imperdibile per i 100mila visitatori che ogni anno scelgono di esserci. Alla vigilia della stagione invernale, stazioni e compren-

sori sciistici, hotel e società di impianti, snowpark, rifugi e tour operator specializzati, italiani e stranieri, presentano a Modena il meglio dell’offerta turistica sulla neve. Con gli addetti ai lavori del turismo bianco si trovano i brand degli articoli sportivi. Sci, attacchi, scarponi, tavole, maschere, occhiali, abbigliamento e accessori, ipertecnologici, sicuri, ecosostenibili ed esteticamente accattivanti, sono in esposizione a Modena Fiere negli stand che ospitano i marchi storici dello sci e le new entry del settore. Nissan Skipass celebra il connubio sport e turismo fornendo alle aziende e ai professionisti della neve una vetrina di valore (in tutto 25mila metri quadrati di area espositiva)

in cui trovano spazio le nuove tendenze e le richieste di un pubblico giovane e motivato. Ogni anno poi, il Salone del Turismo e degli Sport invernali da fiera si trasforma in happening grazie a un programma di eventi di altissimo livello in cui gare, spettacoli e attività di animazione fanno da adrenalinico pendant ai momenti di riflessione, ai convegni e alle conferenze stampa. La scenografia fatta di rampe innevate e di grandi strutture che simulano l’ambiente montano è mozzafiato: piste da sci e per il pattinaggio sul ghiaccio, rail e boulder, destinate a competizioni di livello internazionale, sono aperte anche al pubblico di visitatori. In occasione del ventennale Nissan

Skipass rinnova l’area esterna e allestisce al quartiere fieristico di Modena un vero villaggio di montagna dominato dalla mole della nuovissima Ski Area: oltre 1.600 metri quadrati di neve, la più grande pista da sci mai costruita in città, aperta al pubblico e all’interazione con le aziende. Demo, clinic, corsi gratuiti di sci e snowboard, miniescursioni con le ciaspole, gare ed esibizioni di telemark coinvolgono i visitatori di tutte le età. Il programma della manifestazione, le informazioni utili per la visita al Salone, le novità, le offerte e gli sconti praticati in fiera sono disponibili sull’App gratuita Nissan Skipass, scaricabile su Google play e App Store.


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Calcio – Il Carpi riprende il Latina (1-1): non svolta, ma torna ad essere squadra

Un punto di sutura

TRAPANI

La differenza è Mancosu

Il pareggio è una conquista, per la prima volta i biancorossi recuperano il risultato. Nel venerdì di Ognissanti la trasferta più lunga al Provinciale di Trapani.

I

l Carpi resta nella sua ombra, non riesce a vincere una partita che avrebbe ridato colore al proprio cammino. Torna a essere squadra, ma rimane prigioniero di alcuni limiti: la fatica a inventare spazi, la povertà in area di rigore, la mancanza di ampiezza e agilità nello stretto. Si conferma insomma in imbarazzo tattico di fronte a sei difensori arroccati a protezione degli ultimi 25-30 metri centrali del campo. Fa comunque un passo oltre i problemi, si toglie un altro piccolo blocco. Recupera il risultato, come non aveva ancora dimostrato di saper fare. Ritorna a galla contro un avversario scorbutico, in ottima condizione. Che si è rivelato per quanto avevamo il sospetto che fosse: cioè un valido riferimento su cui fare la corsa. Precederlo a fine stagione significherà quasi certamente salvezza. Ha resilienza, agonismo, sa trasformare le partite in guerriglie. E’ insomma una vera e propria matricola di categoria: nessuna stella, tanti buoni interpreti di ruolo, un gioco d’attacco asciutto, essenziale. E, prima d’ogni altra cosa, grande organizzazione difensiva. Copre tutta insieme, fa giocare male chiunque. Soprattutto corre pensando, e mostrando i muscoli. NOVITA’ - Il gol del pareggio è stata la principale conquista di tappa. Non è arrivato con il ragionamento, ma grazie alla furia improvvisa dei migliori (Di Gaudio e Memushaj)

che subito dopo l’intervallo hanno scosso i compagni. Vecchi non ha dovuto cambiare sistema di gioco per togliersi dai guai, gli è bastato ottenere una grande risposta emotiva ad un primo tempo piatto. Non è molto, ma neanche poco. Segnare al Latina di Breda, del resto, è esercizio molto difficile. C’era riuscito solo uno straordinario contropiedista come Mancosu, ovvero il prossimo pericolo che il Carpi troverà sulla strada. L’altra novità è il coraggio delle sostituzioni. Vecchi ha chiuso senza incontristi, con due attaccanti centrali (Della Rocca e Inglese) più Sgrigna largo e un creativo al centro (De Vitis). Voleva il successo, ha rischiato la sconfitta. La grammatica dell’ultimo quarto d’ora spiega ancora una volta che, priva di Cani ad assorbire il gioco in verticale, la squadra si straccia troppo lungo il campo. Senza peraltro

riuscire a essere concretamente pericolosa. Ma sono stati comunque cambi virtuosi per il significato che contengono. Non hanno portato punti ma hanno trasmesso all’ambiente un messaggio che forse, più avanti, sarà utile: da adesso in poi, almeno in casa, non ci si accontenta più. Se si vuole accelerare, il Cabassi deve cominciare ad essere un fattore. CAMPIONATO - Altrove si è scollinato il primo quarto di campionato. I due testacoda hanno squarciato la classifica. Vince ancora il Lanciano, con una delle tantissime soluzioni mutuate dal basket mediante cui Baroni sta surrogando quel bomber che effettivamente non ha. Nove reti su 14 totali segnate da palla inattiva. Ci sono schemi ogni sabato diversi per quattro grandi saltatori (Thiam, Amenta, Troest, Minotti) e un sarto mancino ad eseguirli: Mammarella. Calcia con un taglio e

PROSSIMO AVVERSARIO:

un’energia che raramente si vede a queste latitudini del gioco. L’Empoli condanna la Juve Stabia alla terza sconfitta consecutiva. Il Novara evita al 90’ la quarta, il Bari all’80’ la quinta. La Reggina cambia allenatore ma non marcia. Non dà alcun segno di gioco, anzi rianima il Pescara che torna a vincere dopo 9 turni quasi senza accorgersene. Idem lo Spezia, che guarisce faticosamente dalla pareggite. Invece, il Modena ripiomba nella trasfertite, il Brescia rimanda ancora il decollo, e la Ternana ricade in casa. Non le basta avere la difesa più fisica e il capocannoniere assoluto (Antenucci): continua a pagare troppo laddove viene sfidata sulla velocità. Sono insomma le grandi deluse a dare tanta speranza al Carpi, dentro a un campionato in cui, per il momento, l’entusiasmo porta più lontano dei top players. Enrico Gualtieri

La classifica

S

iamo a una curva molto importante, sostanzialmente una panoramica sulla verità. Va in scena nel Venerdì d’Ognissanti l’altro incrocio tra debuttanti assolute. E ha una specificità molto profonda. E’ un rendez-vous, l’appuntamento tra vecchi buoni nemici che hanno saputo dividersi sul campo di battaglia per poi, alla fine, condividere qualcosa di unico, irripetibile: l’apice della loro storia. E’ una legge della Chimica, vecchia come l’Alchimia medievale: similia similibus solvuntur, il simile scioglie il simile. Sarà quindi una partita molto sincera. Avrà la giusta pretesa di dare ad entrambe una misura chiara, evidente, decisamente affidabile dei progressi e delle recessioni. Si sono salutate al termine della scorsa regular season di Prima Divisione Lega Pro distanti 13 punti. Oggi sono vicinissime, nonostante cammini opposti. I biancorossi, praticamente, sanno solo vincere o perdere. I siculi, invece, impattano troppo. E sono in involuzione fisiologica. Sono partiti leggeri per ispessirsi in corsa. 8 punti e 9 reti nelle prime 4 travolgenti gare. 3 sconfitte e 4 pareggi complicati nelle successive 7. Stanno vivendo lo stesso autunno pallido dell’anno scorso, in uscita dal quale furono imprendibili. Ma probabilmente c’è anche dell’altro: l’urto della categoria ha dilatato le giunture della perfezione, vaporizzato il lubrificante delle sicurezze. In B, l’alta intensità di gioco è un patrimonio di tutti, quindi non differenzia nessuno. Perciò il calcio “tempesta e assalto” di mister Boscaglia - passaggi laterali corti e svelti, ribaltamenti verticali lunghi e vertiginosi - dura a tempo. Una volta anagrammato, perde automaticità. Il Trapani è salito con un gruppo maturo, fidelizzato, ben identificato col popolo della città. Che peraltro è sempre più vicino alla squadra: dai 3000 paganti medi dello scorso anno, ai 5000 abbondanti di questo avvio. Con questo materiale a disposizione, Boscaglia ha raggiunto il massimo dei compromessi: esperienza e motivazioni, corsa e geometrie, qualità e muscoli. Ha perciò ottenuto qualche rinforzo di categoria (Rizzato, Terlizzi e Iunco i principali) e puntato moltissimo sulle riconferme: la solidità di Nordi tra i pali, l’equilibrio di Pagliarulo al centro della difesa, il fosforo di Caccetta e Pirrone in mezzo al campo. E la diversità di Mancosu davanti. Da quando l’imbattibilitàrecord è terminata (a Modena, il 21 settembre scorso, dopo nove mesi e 26 risultati utili), segna quasi solo lui. I massimi superpoteri vengono fuori non appena i supereroi vedono scorrere il proprio sangue. Mancosu è un attaccante modernissimo, certamente il miglior contropiedista del campionato. Tutti i gol decisivi della scalata del Trapani sono stati suoi. Non sta fermo un attimo, sfianca chiunque, batte continuamente le difese sulla linea del fuorigioco. È fenomenale negli spazi, ha tempo in area di rigore. Fatte le dovute proporzioni al ribasso, è una combinazione tecnica che sembra impossibile: gli istinti di Inzaghi, sommati alla velocità d’esecuzione Di Natale, addizionata alla progressione robusta di Milito. Oggi, un altro giocatore del genere nel nostro calcio non esiste. E’ sardo, ci ha messo troppo ad arrivare “sul continente”. Ma finalmente si è fatto capire. Sta per compiere 30 anni, ne ha spesi una dozzina in D e in C, il prossimo lo giocherà in A. Per avere una chances, il Carpi deve prima di tutto riuscire a fermarlo. E.G.

I PRECEDENTI

Arma fu Letale

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iavvolgiamo il nastro di 425 giorni. Era il 2 settembre 2012, opening game: l’incipit della storica impresa realizzata in comune. Le due squadre scesero in campo senza sapere che stavano scrivendo l’introduzione di un’avventura che sarebbe andata ben al di là delle aspettative. Si giocò sotto il diluvio, furono 90’ intensissimi, praticamente senza pause. Il Trapani venne steso da un’incornata di Rachid Arma, servito al bacio da Raffaele Bianco. Nessuno dei due, venerdì sarà del match: uno è partito in estate, l’altro rientrerà in inverno. Sono 12 i reduci di quello che è l’unico precedente assoluto tra le squadre al Provinciale. Da una parte: Letizia, Poli, Lollini e Di Gaudio; dall’altra: Nordi, Lo Bue, Pagliarulo, Caccetta, Pirrone, Abate, Madonia e Gambino. Non giocò Mancosu (poi decisivo al ritorno). Né Antonino Daì, l’ex di turno. E.G.

PROSSIMO TURNO

*CARPI-PADOVA, interrotta al 27’, è sub-judice

I MARCATORI

Quattro i posticipi

Antenucci scavalca tutti

DECIMA GIORNATA Venerdì 1/11/2013, ore 15: CESENA – TERNANA CROTONE – NOVARA LATINA – REGGINA PADOVA – SPEZIA PESCARA – BRESCIA TRAPANI – CARPI

8 RETI: Antenucci (Ternana)

ANTICIPO Venerdì 1/11/2013 Ore 12.30: VARESE – J.STABIA POSTICIPI Venerdì 1/11/2013 Ore 18: MODENA – V.LANCIANO Ore 20.30: EMPOLI – BARI Sabato 2/11/2013 Ore 15: SIENA – CITTADELLA Domenica 3/11/2013 Ore 12.30: AVELLINO – PALERMO

7 RETI: Babacar (Modena) Hernandez (Palermo) Mancosu (Trapani) Pavoletti (Varese) 6 RETI: Tavano (Empoli) … 2 RETI: Memushaj (Carpi) … 1 RETE: Cani Concas Inglese Porcari e Sgrigna (Carpi)


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CALCIO – Carpi, settore giovanile: Sassuolo e Reggiana castigano tutti

Derby amari

L’impresa del weekend è dei Giovanissimi Nazionali, nuovamente corsari in Romagna.

CALCIO - DILETTANTI

E

’ stata una domenica fuori dall’equilibrio. Tante le abbuffate di gol. Gioca a tennis la Correggese, confermandosi miglior attacco di tutti i gironi di Serie D, con Boilini in stato di grazia e con Luppi sempre più pichichi. Su di lui tantissimi occhi di Lega Pro. Cala il poker la Solierese (Promozione) e risale al quarto posto. La notizia della settimana è la prima sconfitta della Virtus (Seconda) piegata in extremis e agganciata in testa. In Terza, il derby più atteso va alla Cabassi mentre il San Marino torna tra le primissime.

REGIONALI

Correggese 6 fantastica!

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eekend abbastanza negativo per il vivaio di via Marx. Il Sassuolo si rivela un castigo per Allievi ed Esordienti, mentre i Giovanissimi Regional precipitano al “Tricolore” di Reggio Emilia. I Nazionali invece si confermano autentico fenomeno da esportazione. Sabato intanto ricomincia il campionato Primavera. I boys di Maurizio Galantini e Gianluca Garzon (nella foto: in visita alle scuole medie di Cibeno, Comprensivo Carpi 3) ospiteranno a Reggiolo la Sampdoria, allenata da uno straordinario perso-

naggio del calcio italiano, che da giocatore vestì 17 volte la maglia azzurra e segnò oltre 150 reti nelle prime quattro serie professionistiche: Enrico Chiesa. SASSUOLO TABU’ – Fatale una distrazione nella ripresa: gli Allievi di Stefano Belloni vengono battuti e sorpassati in classifica dal Sassuolo, guidato da una gloria del calcio modenese, Mauro Mayer. Ora, alle porte c’è una trasferta difficile quanto suggestiva, sul campo del Torino. Stessa amara sorte tocca agli Esordienti Regionali di Cavicchioli,

piegati con identico scarto (0-1) dai pari età neroverdi. GIOVANISSIMI NAZIONALI – L’impresa da copertina è della truppa di Ferdinando La Manna, ancora a zero in casa ma travolgente in terra di Romagna: dopo Spal e Rimini, condanna anche il Bellaria tra le proprie mura, al termine di una gara intensissima, piena di contenuti tecnici ed emotivi. 3-2 il finale. Decisivo l’ingresso di Bezzecchi, match-winner nella ripresa. In gol anche Ferroni e Caesar. Domenica arriva il Gubbio, appaiato a 9 punti. GIOVANISSIMI RE-

GIONALI – Derby da dimenticare anche per i classe 2000 di Michele Borghi, travolti dalla Reggiana con punteggio tennistico: 3-6. Vani i centri di Gualdi e degli habituee Del Prete e Moutassine. BABY A PICCO – Crollano con identiche proporzioni i Pulcini Provinciali di Manuele Ferrari contro la Solierese (1-4, Franchini). Gli Esordienti Provinciali di Riccardo Soragni infine passeggiano sul Cavezzo (6-3). Sul tabellino: Mazzoli, Bagni e i doppiettisti Iori e Gasparini. Enrico Gualtieri

IL PROGRAMMA DEL WEEKEND PRIMAVERA

CARPI - SAMPDORIA Sabato 2/11/2013 Reggiolo (RE) – Campo Comunale “Rinaldi” Via Rinaldi Ore 14.30

ALLIEVI NAZIONALI

TORINO - CARPI Domenica 3/11/2013 Grugliasco (TO) - Campo “Da Vinci”, Via Leonardo da Vinci, 24 Ore 15

GIOVANISSIMI NAZIONALI CARPI - GUBBIO Domenica 3/11/2013 Carpi - Campo “D.Pietri” Via Nuova Ponente, 24/C Ore 12

GIOVANISSIMI REGIONALI

CARPI - BOLOGNA Domenica 3/11/2013 Carpi - Campo “Sigonio” Via Sigonio, 21 Ore 11

ESORDIENTI REGIONALI

CARPI - SPAL Sabato 2/11/2013 Carpi - Campo “Sigonio” Via Sigonio, 21 Ore 16

ESORDIENTI PROVINCIALI

REAL PANARO - CARPI Sabato 2/11/2013 Bastiglia (MO), Campo “Gasparini” – Via Chiletti Ore 15

PULCINI PROVINCIALI

CARPI – ATLETICO BILBAGNO Sabato 2/11/2013 Carpi - Campo “D.Pietri” Via Nuova Ponente, 24/C Ore 16

Serie D. Un carrarmato a 30 cingoli. Una macchina semplicemente esagerata. La Correggese è un eccesso perfetto, la miglior squadra di tutti i campionati dilettantistici italiani. Segna nettamente più di qualunque altra partecipante ai 9 gironi di serie D, oltre tre reti a partita. Subendone peraltro ben meno di una. Ne fa in dose tennistica a Fidenza (6-2), superando in scioltezza un altro importantissimo esame di credibilità e maturità, nella giornata che spacca definitivamente in due la classifica. Solo la Lucchese tiene: conquista Abano (1-0), batte il Thermal nel duello tra le seconde e resta a -2. Ma i ragazzi di Bagatti sembrano avere decisamente più soluzioni e forza di gruppo. Oltre ad un alieno che li porta facilmente oltre i limiti dei terrestri: Davide Luppi, altra doppietta, sempre più solo in vetta alla classifica cannonieri (13). Ha molte richieste tra i Pro, come logico. A Gennaio sarà difficile trattenerlo. Comunque il supporting cast si dà ben da fare: il mattatore di giornata è Gabriele Bolini, ex Pavullese, autore di un fantastico tris. Tutte le altre restano molto indietro. Prosegue l’involuzione la Massese, che perde netto ad Imola. Sembra un po’ svanita la magia del Formigine, rimontato clamorosamente a Chioggia. Si ferma di nuovo il Mezzolara, nonostante Bazzani. Crolla in casa il Castelfranco, acciaccato e logoro. E’ la terza sconfitta in nove gare. Domenica prossima la Correggese torna al Borelli. Ospite il Camaiore, uno degli attacchi più poveri del torneo. Promozione. La Solierese prolunga la striscia positiva seppellendo un Colombaro piuttosto rimaneggiato (4-0). Nannini non s’accontenta della prestazione. Ma può sorridere perché ha ritrovato i suoi uomini-gol, tutti in gran condizione. Splende soprattutto la stellina Azzouzi: doppietta, quattro centri nelle ultime tre gare. Arrotondano Farina e Di Costanzo. E.G.

PROVINCIALI Virtus primo ko

L

a sorpresa della domenica viene dalla Seconda Categoria (girone H) dove la capolista Virtus Cibeno perde a Novi e viene agganciata dalle contender S.Prospero e Mandrio che dividono la posta nello scontro diretto. Gli aquilotti sbandano, incassano tanti gol quanti ne avevano subiti nelle prime 5 gare. Riprendono due volte il risultato (Martinelli e Ferrari), ma poi cadono in pieno recupero: 2-3. È la prima sconfitta stagionale. In Terza categoria (girone C), fa un grande passo avanti la Cabassi assicurandosi il delicatissimo incrocio fratricida con la Fossolese (2-1) che la scorsa stagione non bastò ad evitare la retrocessione di entrambe. Aldrovandi e il solito Boldrini rimediano allo svantaggio firmato Panissidi: i Blues sono in rottura prolungata, quattro ko in 6 gare. L’altro derby tra United e Carpine si chiude in parità, con tanti belli spunti e diverse recriminazioni arbitrali. Fissano l’1-1 Namuangrak e Bertacchini, trasformando due penalty alquanto dubbi. Il San Marino liquida di misura il Cittanova con un’invenzione di Bellotti (1-0) e conquista il secondo posto. Nel prossimo turno riposerà. In vetta si stacca il Villadoro, profittando del mezzo passo falso della Madonnina fermata da una Cortilese a trazione anteriore (3-3). Sul tabellino: Setti, Chizzini e Gasparini nel finale. E.G.

CALCIO A 5 Virtus sul pezzo, ma il Faventia si conferma padrone

T

rasferta ardua per la Virtus di Mister Caleffi, impegnata in casa di un Faventia primo della classe e, come la grafia latineggiante immediatamente attesta, incline a malcelati sogni d’impero. La Virtus di questi tempi non è tuttavia da prendersi sul ridere, come insegna l’incipit ospite, quando la sortita mancina di Montanari propizia l’autorete con cui i gialloblù si portano avanti (0-1). I padroni di casa, non nuovi a remuntade anche proibitive, ristabiliscono tuttavia le gerarchie di classifica con un uno-due micidiale (2-1) favorito dalle amnesie di una difesa gialloblù quantomeno ingenua. Ma Bigarelli non ci sta e decide di far da sé: fatto secco il diretto avversario, il numero 11 carpigiano scaraventa in rete il mancino di un pari (2-2) tuttavia illusorio, poiché la studiatissima manovra dei padroni di casa vale l’immediato sorpasso, con Ascari costretto a inchinarsi alla fortunosa carambola del 3-2. Su azione di calcio piazzato Casceglia riacciuffa il match (3-3), ma il piglio faentino è quello di chi può decidere quando farla finita, e, all’annuncio “delenda!”, la Virtus si ritrova impallinata due volte per il 5-3 conclusivo. Il finale di gara virtussino è nervoso, con la puerile, giacobina, ricerca dei presunti responsabili del ko a rovinare un match disputato con carattere. All’occhio, Virtus, ché mentre a Roma si discuteva, Sagunto veniva espugnata. Federico Campedelli


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G

ara delicata per i ragazzi di coach Molinari che esordiscono al PalaFerrari dopo la non buona prestazione di Torino di sette giorni prima e, soprattutto, contro un avversario non facile da affrontare come Segrate. Al seguito degli ospiti si presentano circa cinquanta correttissimi e festosi tifosi milanesi che vengono premiati prima dell’inizio dell’incontro dal presidente Allorini come ringraziamento per la raccolta fondi fatta nel 2012 in seguito al terremoto che ci ha colpiti. Molinari schiera dall’inizio Dall’Olio al palleggio in diagonale a Bigarelli, Porcellini e Fontana schiacciatori, Insalata e Quarta al centro con Trentin libero. Segrate parte con in formazione tipo con Corti opposto al giovane Sbertoli, Ruggeri e Preti di banda, Russo e Spairani centrali e i due liberi Piccinelli e Giacomelli che si dividono rispettivamente compiti di ricezione e difesa. Buon approccio alla gara per la Cec che, trascinata da un ottimo Bigarelli, si porta avanti fino al 10-8 ma la reazione dei milanesi non si fa attendere e il sorpasso avviene a ridosso del primo timeout tecnico, fino al 15-18 firmato dall’opposto Corti. Il set prosegue comunque sul filo

Pallavolo maschile Serie B1 - L’universal batte 3 a 1 i suoi avversari milanesi

Cec sbaraglia Segrate

dell’equilibrio con continui sorpassi e controsorpassi sino alla palla del 27-25 messa a terra da Porcellini (8 punti con l’80% in attacco per lui nel set). Il secondo set vede una partenza lanciata di Cec che scava subito un break portandosi sul 6-1 e, successivamente, 8-4 con un attacco in schema di Bigarelli. Porcellini porta i suoi in vantaggio 16-8 alla seconda sosta tecnica ed è un errore in battuta di Preti che regala il 2-0 a Zaghi e compagni, oggi in bianco-

rosso. E’ di nuovo la Cec che comanda il gioco anche nel terzo parziale portandosi 7-4 con un attacco di Bigarelli ma Segrate è ancora presente e pericolosa e, con una serie perentoria, si presenta in vantaggio alle due soste 7-8 e 14-16. Bigarelli con un mani-out regala alla Cec il vantaggio sul 20-19 ma dura poco perché Preti con tre attacchi vincenti riporta immediatamente avanti i gialloblu 22-20 e 23-21 ed è Spairani che chiude il set con un primo tempo a segno.

Pallavolo femminile: Moglia - Texcart: 0 - 3

Inarrestabile Texcart

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randissima prestazione quella fornita dalla Texcart Città di Carpi, nell’insodiosa trasferta col ATM Trafilerie Moglia. La formazione di Mister Pisa, nonostante le assenze forzate di Bassoli, Bellentani e Bulgarelli, fornisce una prova di forza, non facendo mai entrare in partita le attaccanti avversarie. Tutti e tre i parziali, hanno visto le ragazze di Carpi, capitanate dalla regia di Garuti, comandare, lasciando solo le briciole alle avversarie. La squadra di Moglia dal canto suo, è riuscita a impensierire solo all’inizio di terzo set, ma il servizio carpigiano, ha permesso di ribaltare immediatamente la situazione e chiudere agevolmente set e partita. Da segnalare la grandissima prestazione di Corghi, alla prima da titolare, oltre ai soliti bombardieri Pini (19) e Serrapica (14). Sabato prossimo si esordisce al Palazzetto dello Sport di Carpi contro Nordmeccanica Rivergaro (PC), alle 18.

Molinari schiera in apertura di quarto set Bellei per Fontana ma è Porcellini a scavare il primo break con due attacchi e un ace per il 13-9 che diventa 16-11 con una seconda linea di uno stratosferico Bigarelli (31 punti e 56% in attacco per lui alla fine). Una veloce di Insalata porta la Cec al primo matchball ed è una battuta out di Agostinello, appena entrato che chiude l’incontro sul 25-21 da i primi 3 punti ai carpigiani nell’ovazione del PalaFerrari.


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Pallamano Serie A

Ottimo recupero

Bologna - Terraquilia: 24 - 39

P

rimo tempo da dimenticare, seconda frazione con un parziale di 8-24 che non ammette repliche. Una Terraquilia Carpi dai due volti quella vista al Palasavena contro una compagine bolognese che ha fatto della velocità l’arma per contrastare i biancorossi, ma che alla fine ha dovuto cedere il passo ai ragazzi di coach Serafini. L’inizio di gara è promettente per i carpigiani con due contropiedi di Sperti e Bellotti (ex di turno), ma al 5° il punteggio è in parità 3-3 con Baschieri già protagonista con un rigore e due contropiedi neutralizzati. Partita in equilibrio (5-5 al 9°), poi nuovo allungo biancorosso (5-7 all’11°), ma Bologna non demorde e raggiunge il primo vantaggio sul 9-8 al 16°. Terraquilia nervosa e svogliata, irriconoscibile rispetto alle precedenti prestazioni, ne approfitta Bologna per cercare l’allungo ma si trova di fronte un Baschieri superlativo che tiene i compagni in scia ai bolognesi sino al termine del primo tempo. Serafini deve aver fatto sentire la sua voce nell’intervallo, Carpi più convinto a inizio ripresa e parziale a favore dei biancorossi di 0-3 (16-18 al 5°), ma è nelle fasi successive che Terraquilia opera il primo break che porta Marrochi e compagni sul 17-22 (7°). Bologna non riesce a tenere il ritmo dei carpigiani (20-25 all’11°) e Terraquilia allunga prima sul 20-29 (16°) poi sul 21-33 (20°), un +12 che spegne le residue speranze dei felsinei e il finale di gara non riserva sorprese. Ora Terraquilia è attesa alla sosta per gli impegni della Nazionale nella quale è stato convocato anche il capitano biancorosso Marrochi, prima di rituffarsi nel campionato con la gara casalinga del 9 novembre con il Romagna, formazione in ombra in questo inizio di stagione ma che ha saputo sempre mettere in difficoltà i ragazzi di coach Serafini.

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asta con allenatori e istruttori. Non si deve istruire nessuno. E’ il tempo dei formatori nel calcio, che hanno un ruolo da servitori dei ragazzi. Devono guidarli, accompagnarli alla scoperta del gioco, stimolarli con una grande varietà di giochi semplificati, devono farli pensare attraverso delle domande, perché possano risolvere da soli i problemi. Ci vuole un apprendimento attivo del ragazzo, che rimanga impresso a lungo nella sua memoria. Parola del guru tedesco Horst Wein, il famoso creatore della cantera del Barcellona. Nel suo world tour per insegnare calcio, dagli Stati Uniti all’Asia, dall’Africa all’Europa, Wein farà tappa anche alla Corte dei Pio. Il colpaccio è stato messo a segno dal Csi di Carpi, grazie all’intraprendenza del 32enne carpigiano Riccardo Soragni, responsabile del settore calcistico del Centro sportivo cittadino, nonché allenatore degli Esordienti del Carpi Fc 1909 e coordinatore tecnico della Scuola Calcio del Carpi. “Ho partecipato a una due giorni di formazione a Milano con Wein, il numero uno dei formatori di vivai calcistici. Al termine del corso mi sono avvicinato a lui e, scherzando, gli ho domandato quando sarebbe venuto a Carpi... sorprendentemente, da vero tedesco, ha tirato fuori l’agenda e mi ha detto di essere disponibile dal 22 al 24 novembre”. Tutto è nato così: quasi per caso. “Il Csi ha fortemente creduto in questa iniziativa e, malgrado il complesso momento economico in cui viviamo, ha deciso di investire in formazione e conoscenza”, aggiunge Soragni. L’insegnamento di Wein riempie un vuoto significativo nel regno del calcio giovanile,

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Il guru tedesco Horst Wein, il famoso creatore della cantera del Barcellona, sarà ospite della nostra città dal 22 al 24 novembre

“Il gioco è il maestro, non l’allenatore”

Riccardo Soragni e Horst Wein

“fatto perlopiù da volontari. Autodidatti che non hanno una formazione comune, omogenea. Wein illustrerà la sua metodologia: strumenti semplici, facilmente applicabili in campo e, soprattutto, rispondenti a ogni fase di crescita del bambino. Insegnamenti alla portata di tutti”, spiega il referente dell’organizzazione Soragni. La tre giorni - che si terrà nei locali del Club Giardino, grazie alla disponibilità del direttore Davide Bellei - ha catalizzato l’interesse di società di ogni parte del Paese: “abbiamo già ricevuto l’adesione di 10 società che parteciperanno con tutto il proprio staff tecnico, per un totale di 140 persone. Contiamo di arrivare a 300 iscritti. Il nome di Wein è di grande richiamo e questa è

sicuramente un’occasione innovativa di rilancio e visibilità per l’intero territorio”. Grande la curiosità suscitata dal metodo di Wein - adottato da anni dalla Federazione spagnola e da quella tedesca - tanto da far superare campanilismi e rivalità: “tutte le società nel raggio di dieci chilometri hanno aderito con entusiasmo. E’ già una straordinaria vittoria”, sorride Riccardo Soragni. Dal 22 al 24 novembre, i tecnici impareranno che la “semplicità è la vera chiave di volta per diventare sempre più efficaci ed efficienti”. E, ancora, come spiega spesso il guru tedesco, gli allenatori dovranno rimettersi in discussione, cambiare logica e smettere di guardare ai bambini come piccoli adulti. Il gioco - ripete a più riprese Wein - dovrebbe

Bocce: L’avversaria nella prima giornata di campionato è stata la matricola Montecatini Avis

Rinascita Mp Filtri strappa il pari

Da sinistra in alto Govoni, Paolo Luraghi, Marco Luraghi, ct Armanini, vice ct Bortesi. In basso Maione, Viscusi, Signorini e Paleari.

S

ulle corsie modenesi del bocciodromo di Budrione, la Mp Filtri Rinascita (Modena) ha strappato il pari 1-1 alla matricola Montecatini

Avis (Pistoia) nella prima giornata del campionato italiano di Serie A, sabato 26 ottobre. Nella gara individuale Luca Viscusi (Mp Filtri) vince la prima

partita contro Bagnoli (Avis Montecatini) 8-5 ma perde la seconda 7-8. La terna della Rinascita schierata con Marco Luraghi - Paleari Paolo Signorini contro Si-

gnorini - Russo - Rotundo perde la prima partita 8-6 ma vince la seconda 8-2. Il primo turno si conclude quindi 0-0. A decidere sono le coppie: Signorini - Paleari (Mp Filtri Rinascita) vincono entrambe le partite contro Russo-Rotundo 8-6 e 8-4, ma Viscusi - M. Luraghi perdono entrambi gli incontri 8-6 e 8-1. Il secondo turno si conclude così 1-1 che è anche il risultato finale di una sfida appassionante scaldata dagli applausi. Il prossimo turno in calendario sabato 9 novembre vede la modenese Mp Filtri Rinascita in trasferta contro Monastier Treviso. Classifica Ancona 2000, ASD La Pinetina, Boville Marino, Montegridolfo 3 punti; Montecatini Avis, MP Filtri Rinascita 1; Com. Colbordolo, Fashion Cattel, Montegranaro 0.

essere sempre il maestro. “I tecnici devono apprendere una nuova lingua comune prosegue Soragni - in questo modo tutti concorreranno alla costruzione progressiva di un progetto dagli obiettivi condivisi. Un metodo nel quale gioco e divertimento hanno un ruolo centrale”. Numerose le convinzioni che devono essere sradicate secondo Wein: a partire dalla competizione a tutti i costi sin da piccoli. Campionati, classifiche, stress... non portano altro che negatività e non permettono ai bambini di essere creativi e toccare per sufficiente tempo la palla. Occorre avere pazienza, bisogna seminare bene, per raccogliere i frutti con il tempo. Non si deve puntare fino ai 12 anni alla vittoria a tutti i costi. I bambini - spiega Wein -

vogliono solo giocare e divertirsi, sono certi allenatori, e troppi genitori, che vogliono soltanto vincere. Durante la tre giorni carpigiana, il prestigioso relatore terrà lezioni teoriche e pratiche, coinvolgendo i partecipanti nella risoluzione pratica di alcuni dei problemi che possono nascere in campo. “La conoscenza è la più grande risorsa che abbiamo a disposizione. Investire e credere nella formazione, malgrado i pochi fondi a disposizione, significa essere lungimiranti. Il Csi ha capito che questa è l’unica via perseguibile per ottenere grandi risultati. La tre giorni è solo il primo step di un percorso che vogliamo intraprendere a Carpi: il talento non basta, occorrono pratica e allenamenti. Allo stesso tempo servono formatori attenti, sensibili ai bisogni dei bambini e promotori di un metodo comune, all’insegna della semplicità. E, infine, debbono essere scardinate idee dure a morire, come la competitività e la vittoria a tutti i costi”. Si annuncia insomma un cambio di passo e, forse, di coscienza. Jessica Bianchi

Bocce - Gara nazionale femminile a Bologna

Grande vittoria della Losorbo

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rande vittoria di Maria Losorbo a Bologna nella giornata di domenica 27 ottobre in occasione dell’ottava edizione del Trofeo Banca Popolare Emilia Romagna, gara nazionale a cui hanno partecipato 87 individualiste ospitate dalla Persicetana. La gara è iniziata alle 9 e Maria Losorbo ha subito incassato la prima vittoria 12-5 contro la Fioravanti (Osteria Grande, Bologna). Poi ha continuato a mietere successi nei successivi incontri: 12-2 contro Maria Luisa Valota (Seriatese, Bergamo), 12-2 contro Linda Cristofori (Olimpia, Reggio), 12-2 contro Caterina Bono (Soresina, Cremona), 12-6 Lea Morano (Osteria Grande, Bologna). E’ in semifinale che Maria Losorbo incontra l’unica giocatrice che la impegna davvero fino all’ultimo tiro ma anche contro Marina Bracconi (Olimpia, Reggio) la Losorbo vince 12-10. La finale è contro Alessia Gallerani (Ferrarese, Ferrara) e finisce 12-7 per la Losorbo che ha dimostrato di essere tornata in piena forma.



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