Settimanale di
16 novembre 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 41
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tante parole e pochi fatti Il terremoto ha ridisegnato il profilo del centro storico carpigiano, costringendo molti negozianti ad abbandonare le loro sedi originarie a causa dell’inagibilità dei locali. Tra loro anche Paola Allocca, titolare della cartoleria Il Fiocco
Gianni D’Addese e Tozzi
Il 17 novembre al Kalinka i carpigiani Das Modell presentano il loro primo Ep prodotto da Zeta Factory
un carpigiano sul palco insieme a umberto tozzi
Giulia Setti
giulia setti a parigi per un progetto di architettura
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Il graffio
Tra le righe...
La Iena
Nel giorno della nascita del papà di Dracula, Vasco Errani è stato assolto. Al suo terzo mandato in Regione, chi lo toglie più di mezzo?
La scuola ha già dato!
Frase della settimana...
“Errani assolto perchè il fatto non sussiste, Vendola assolto per lo stesso motivo: non avrà mica ragione Silvio a dire che i magistrati sono di Sinistra?”. Dichiarazione del sindaco di Carpi, Enrico Campedelli su Facebook.
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l dietrofront del ministro Francesco Profumo sull’aumento dell’orario di lavoro non è bastato a frenare la mobilitazione. Sebbene ognuno abbia cercato di fare al meglio la propria parte, a cominciare dalla Ragioneria, e siano state recuperate risorse, il pericolo è stato sventato ma restano i problemi. Per questo il mondo della scuola e dell’università ha deciso comunque di fermarsi con quattro ore di sciopero, mercoledì 14 novembre: insegnanti e studenti sono scesi in piazza anche a Carpi. E’ tempo di riparlare della scuola con una progettualità futura e non solo in termini di tagli: la scuola ha già dato il suo contributo al risanamento del Bilancio e i nostri professori sono i meno pagati d’Europa con gli stipendi bloccati dal 2007. E’ ora che la politica torni a investire nella scuola visto che lo ha fatto l’ultima volta almeno quindici anni fa. Perché accada tutto ciò è indispensabile che il Paese condivida certe scelte. Non è possibile che ci si oc-
cupi della questione solo perché i professori, nell’ambito della protesta, decidono di sospendere le gite scolastiche.
Sara Gelli
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
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3 sisma e ricostruzione
Il terremoto di maggio ha ridisegnato il profilo del centro storico carpigiano, costringendo molti negozianti ad abbandonare le loro sedi originarie a causa dell’inagibilità dei locali. Tra loro anche la 38enne Paola Allocca, titolare, da un anno a questa parte, della cartoleria ed edicola Il Fiocco
Alle promesse delle istituzioni non sono seguiti i fatti I
l terremoto di maggio ha ridisegnato il profilo del centro storico carpigiano. Ponteggi, puntellamenti e cantieri sorgono qua e là in numerose aree del cuore cittadino e molti negozianti sono stati costretti ad abbandonare le loro sedi originarie a causa dell’inagibilità dei locali. Tra loro anche la 38enne Paola Allocca, titolare, da un anno a questa parte, della cartoleria ed edicola Il Fiocco. Il negozio, dal portico di via Matteotti, è “migrato” in via Aldrovandi 32: “un vero e proprio calvario”, ci confida Paola, rievocando i momenti dell’evacuazione della sua attività. Paola, così come i titolari dei due negozi vicini (il barbiere Forfora oggi in viale Cavallotti e l’erboristeria Dalla Buona Terra trasferitasi in corso Roma), con la riapertura della zona rossa, il 9 giugno scorso, era rientrata in negozio, ricominciando la propria
Paola Allocca con suo figlio
attività ma, a una settimana di distanza, “la Protezione Civile ci ha dato due giorni per lasciare i locali, ritenuti pericolosi in quanto i piani superiori del palazzo erano stati dichiarati inagibili. Da un momento all’altro tutto è
cambiato e mi sono ritrovata a dover traslocare in fretta e furia tutto il negozio, un’impresa davvero epica in così poco tempo”. Che fare? Paola, come molti altri, si è rimboccata le maniche, senza cedere nè al panico
nè, tanto meno, alla disperazione. “Sono una madre separata con un bambino cui provvedere. Io vivo di questo mestiere, non posso permettermi di non lavorare. Per questo motivo ho fatto di tutto per riaprire l’attività il
prima possibile”. Le istituzioni però non le hanno certo reso la vita più facile: “per circa quindici giorni sono rimasta in attesa di sapere se il comune mi avrebbe concesso l’autorizzazione per installare un container, messomi temporaneamente a disposizione dal distributore modenese di giornali Gaspari. A fronte del diniego ricevuto mi sono arrangiata. Per circa due mesi ho cercato un altro locale e, ad agosto, ho finalmente riaperto in via Aldrovandi. Ero disposta anche a sostenere un affitto più alto pur di ricominciare, ma sono stata fortunata e il proprietario dell’immobile mi ha chiesto la stessa cifra che pagavo prima”. Due mesi di mancato introito però hanno pesato sul bilancio di Paola che da sola deve provvedere alla sua famiglia: “io e tanti altri commercianti non potevamo perder tempo, in attesa che alle promesse delle istituzioni seguissero i fatti.
Per questo mi sono attivata autonomamente per cercare di riaprire prima dell’inizio dell’anno scolastico e per non rischiare di perdere i miei clienti abituali. Non comprendo perchè il Comune abbia utilizzato due pesi e due misure, autorizzando solo in alcuni casi l’ingresso dei commercianti inagibili in moduli temporanei”. Paola Allocca resterà in via Aldrovandi e, quando il cantiere di via Matteotti sarà concluso, il portico che prima ospitava lei e altri esercizi, apparirà tristemente vuoto. “Il centro storico sta morendo, la crisi economica morde duro e il terremoto ci ha dato il colpo di grazia. Ora poi in via Matteotti hanno rifatto il marciapiede ed eliminato i parcheggi. Azioni queste che contribuiscono a uccidere le attività. Ci sono vie morte, bisognerebbe fare qualcosa per cercare di renderle più appetibili”. Jessica Bianchi
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sisma e ricostruzione
Sisma: in 600 a Modena per protestare. Fischi contro Errani all’incontro organizzato alla Camera di Commercio di Modena dalle associazioni di categoria. La mancata proroga delle tasse ha scatenato la rabbia degli imprenditori
Se serve andremo a Roma “ Siete fuori dal mondo e dalla realtà”, “ci state prendendo in giro” gridano a voce alta dalla platea. E’ stato un incontro ad alta tensione quello di lunedì 12 novembre alla Camera di Commercio di Modena dove, più di 600 imprenditori, hanno contestato i sei parlamentari e l’assessore regionale Giancarlo Muzzarelli. Fischiato Vasco Errani, presidente dell’Emilia Romagna e commissario alla ricostruzione post-sismica, assente al dibattito pur essendo stato espressamente invitato. Il clima dell’incontro, organizzato dalle 13 associazioni di categoria modenesi, si è presto acceso. Sotto accusa, la mancata proroga delle tasse
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i è svolto sabato scorso nell’Auditorium di Confcommercio Modena un convegno, promosso da Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche, Radio Bruno e Confcommercio, sul tema: Terremoto nella giustizia – Dalla riforma della giustizia alla ricostruzione post-sisma. Relatori: il procuratore aggiunto di Modena Lucia Musti, il procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro e l’ex pm del Pool antimafia di Palermo, collaboratore di Giovanni Falcone ed ex sottosgretario alla Giustizia, Giuseppe Ayala. Dopo il saluto di Nunzio Massari, delegato provinciale di Anioc e del presidente provinciale della Confcommercio Carlo Galassi, i relatori hanno risposto alle domande del caporedattore di Radio Bruno, Pierluigi Senatore, declinando il
l’assessore ricordasse, all’incontro e dopo, che “Errani proprio oggi è a Roma per incontrare il Governo, alla ricerca di ulteriori soluzioni per soddisfare le esigenze delle imprese”. Ad agitare la platea è il contenuto del decreto 174: la proroga parziale (e solo per chi ha subito danni) non basta
Capannone a Rovereto
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nell’area del cratere sismico e il fatto che i fondi per la ricostruzione non siano ancora materialmente giunti in Emilia. Gli imprenditori hanno protestato anche contro l’assessore alle Attività produttive dell’Emilia Romagna, Gian Carlo Muzzarelli, che
dopo un breve intervento ha dovuto lasciare la sala (“mi sono recato a Bologna per rappresentare la Regione all’incontro con il ministro Patroni Griffi a cui ho trasmesso le preoccupazioni e le tensioni di un’area strategica per tutto il Paese”). A nulla è valso che
on ha dato il suo voto di fiducia al provvedimento di conversione del decreto 174 perché “nonostante i miglioramenti apportati durante l’esame alla Camera, presenta ancora evidenti criticità in materia fiscale, a svantaggio di imprese e lavoratori”. Per questo l’onorevole carpigiana Manuela Ghizzoni (Pd) ha promosso un ordine del giorno a favore delle popolazioni terremotate insieme ai colleghi Santagata e Miglioli per riaprire la
Si è svolto nell’Auditorium di Confcommercio Modena un convegno, promosso dall’Associazione Nazionale Insigniti Onorificenze Cavalleresche, Radio Bruno e Confcommercio, sul tema: Terremoto nella giustizia
L’Emilia è la lavatrice del denaro mafioso
Da sinistra Spataro, Musti, Ajala e Senatore
tema del convegno in base alle loro esperienze personali. Sul rischio infiltrazioni e radicamento della criminalità organizzata è stato sottolineato come l’Emilia Romagna sia una regione che, per la sua vivacità economica, si caratterizza anche come “la-
vatrice” del denaro mafioso, ed è tra i primi posti in Italia per lavoro nero, con infiltrazioni nei subappalti, soprattutto negli ambiti dell’edilizia e del movimento terra, aspetti che, dopo i terremoti di maggio, hanno già fatto correre ai ripari
la Prefettura con la costituzione di una struttura interforze per potenziare i controlli durante la ricostruzione. Una stima della Cgil modenese ha evidenziato che, fra opere pubbliche e lavori privati, saranno almeno 10 miliardi le risorse complessive da
a placare gli animi degli imprenditori pronti ad “azioni eclatanti” perché “non stiamo chiedendo l’elemosina e non ci interessano gli accordi con le banche per prestiti a tasso zero, quello che vogliamo è la proproga dei pagamenti”. E ancora: “i politici dell’Aquila sono stati più bravi”. Ora Cna
Modena sta valutando uno sciopero fiscale. Anche per Confesercenti il Governo è ‘sordo’ di fronte alle imprese terremotate: la ‘condizione minima’, sostiene, è “che tutte le tasse e i contributi siano prorogati al 30 giugno 2013”. S.G.
Decreto 174: è stato accolto l’ordine del giorno promosso dall’on. Ghizzoni per riaprire la questione al Senato
La speranza in un odg questione al Senato. “Ora, con l’approvazione del nostro ordine del giorno, il Governo si è impegnato ha inserire le modifiche atte a sciogliere i nodi ancora irrisolti per le aziende e gli esercenti di attività commerciali o agricole che hanno avuto un danno al reddito della propria impresa, per i lavoratori, per i quali non
è stato previsto il meccanismo della cessione del quinto dello stipendio per i contributi previdenziali e assistenziali e dei premi assicurativi e - spiegano - per i professionisti, fino ad ora esclusi da ogni intervento di sostegno. Siamo certi che i colleghi al Senato si impegneranno affinché vengano rispettati gli impegni”.
investire. Dai circa duemila cantieri l’anno si passerà a 40mila ed è quindi necessario che la white list (la lista delle aziende “pulite”) diventi obbligatoria non solo per gli appalti pubblici, ma anche per quelli privati che abbiano un contenuto pubblico, come i cantieri delle abitazioni da ricostruire con i contributi. Legato alla ricostruzione c’è anche il tema dell’efficienza della giustizia ben esplicitato dal procuratore Spataro che ha ribadito come siano ben 4 milioni i procedimenti pendenti in Italia secondo il nuovo rapporto della Commissione europea per l’efficienza della giustizia del Consiglio d’Europa. La lentezza della Giustizia in Italia vede in primo grado la durata media dei contenziosi civili in 492 giorni; decisamente troppi se paragonati ai 289 giorni della Spagna, i 279 della Francia e i
184 della Germania. In secondo grado le cause durano in media 1.267 giorni, quindi oltre 3 anni e non va meglio per il penale e la Corte di Cassazione. Questa lentezza allontana ulteriormente dal nostro Paese potenziali investitori stranieri e, in un momento di crisi come quello attuale, possono essere molti quelli che si rivolgono a chi, di risorse, ne ha in abbondanza, cioè le mafie. Per i relatori dev’essere impegno di tutti quello di evitare il radicamento della criminalità rifiutando denaro sporco e compromessi. Al convegno, il cui obiettivo era quello di mantenere alta l’attenzione sulla ricostruzione e sui rischi insiti all’arrivo sul territorio di appalti per miliardi di euro, hanno preso parte amministratori locali e parlamentari modenesi oltre a imprenditori e addetti ai lavori.
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Dopo il terremoto nel distretto di Carpi tutti i servizi territoriali si possono considerare nuovamente attivi nelle sedi originarie mentre, per quanto riguarda l’ospedale, il Ramazzini è tornato operativo al 60%
Ospedale di Carpi operativo a metà P rosegue, dopo il terremoto, l’impegno per riportare alla normalità l’assistenza sanitaria in tutta l’Area Nord della Provincia di Modena. Nel Distretto di Carpi tutti i servizi territoriali si possono considerare nuovamente attivi nelle sedi originarie, mentre qualche criticità permane nell’area di Mirandola dove la percentuale scende all’80%. Più articolata, a causa anche della differente entità dei danni riportati dalle strutture, è la situazione dei tre ospedali colpiti, il Ramazzini di Carpi, il Santa Maria Bianca di Mirandola e quello di Finale Emilia. A Carpi l’attività è ripresa al 60%. Tra le ultime novità rilevanti da segnalare il ritorno dell’Ostetricia di Carpi al quarto piano. Al Ramazzini sono già stati riattivati importanti reparti e servizi come la Pediatria, la Cardiologia, il Day hospital
oncologico, la Medicina Interna, la Neurologia, la Radioterapia, la Risonanza magnetica e la Tac. Per quanto riguarda il Santa Maria Bianca di Mirandola, invece, la ripresa si assesta al 30%; sono già 52 le degenze internistiche che
accolgono pazienti delle Unità operative di Medicina, Cardiologia e Pneumologia. Inoltre, nel lato sud del Padiglione Scarlini sono concluse le verifiche necessarie per poter iniziare a programmare il rientro delle attività. L’Ospedale di
Se non vogliamo essere dimenticati, impariamo a essere i primi a non dimenticare
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ento sempre più spesso le lamentele di chi trova ingiusto il fatto che il terremoto emiliano sia da tempo sparito non solo dalle prime pagine dei quotidiani o dalle notizie d’apertura dei telegiornali, ma anche da quelle interne. Ora, la domanda è questa: cosa sapevamo noi emiliani della situazione de l’Aquila appena prima che un terremoto ‘domestico’ venisse a ridestare il nostro interesse per situazioni analoghe? Ci ha mai preoccupato davvero il fatto che tragedie, catastrofi e cataclismi che avvengono fuori del nostro recinto subiscano la stessa sorte che sta toccando a noi, scomparendo appena la luce di un nuovo dramma le so-
stituisce, attirando le falene dei media? Non mi pare di aver mai sentito protestare quando si è smesso di parlare dell’alluvione in Liguria, così come dei vari terremoti susseguitisi negli anni un po’ in tutta Italia – se non per alludere ai tempi biblici della ricostruzione cui, purtroppo, il Paese in cui viviamo ci ha spesso abituato. Per non parlare della partecipazione che dimostriamo quando le calamità hanno la sfortuna di capitare oltre confine: a quel punto il disinteresse diventa pressoché totale, non importa quante centinaia o migliaia di morti ci siano. A onor del vero, sappiamo essere anche molto attenti: quando ci gustiamo con morbosa voluttà ogni
lacrima della madre a cui hanno ucciso la figlia, ogni sguardo del marito che ha ammazzato la moglie, ogni folle che si è macchiato dei più infami delitti sanno catturarci meglio di qualsiasi dramma collettivo. Allora sì che ridiventiamo spettatori partecipi, non del dolore ma del grottesco, accettando senza batter ciglio centinaia di puntate dei programmi più beceri che mettono in scena senza vergogna la sordida televisione del dolore. Come pendiamo dalle labbra di questo o quel presentatore quando ci forniscono l’occasione di assistere alla messa in scena di un circo dell’orrore che non ha rispetto per niente e nessuno, come diventano
foto della settimana...
Finale Emilia solo dalla fine del mese di settembre non è più inserito nella cosiddetta ‘zona rossa’. L’edificio, lo ricordiamo, è costituito da tre corpi di fabbrica, la cui parte più antica risale al XVII secolo. La porzione più moderna del nosocopieni di bramosia i nostri occhi. Come luccicano! In quei momenti cosa ci importa della fabbrica che scarica sugli abitati circostanti fumi tossici, dell’alluvione che ha distrutto paesi, della discarica abusiva che semina morte? Se vogliamo che ci sia riservato un trattamento diverso, impariamo a essere i primi a rifiutare lo schematismo dei media, la loro sete di una tragedia sempre nuova, la loro cronica amnesia. Altrimenti, l’appello a un’attenzione differente soltanto quando abbiamo la sfortuna di essere tra le vittime ha tutta la - poca - autorevolezza della richiesta di un privilegio che non abbiamo saputo meritarci. Se non vogliamo essere dimenticati, impariamo a essere i primi a non dimenticare. Marcello Marchesini
consapevolezza che non si poteva perdere nemmeno un giorno. “Le Assicurazioni Generali sono state tra le prime a comprendere che la rapidità della risposta era parte integrante della soluzione e di questo siamo loro grati”, ha commentato il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena, Mariella Martini. “Ci siamo attivati rapidamente - ha dichiarato Manlio Lostuzzi, vice direttore generale di Assicurazioni Generali consapevoli di quanto sia importante il contributo tempestivo dell’assicuratore al verificarsi di eventi catastrofici che colpiscono la collettività anche nei servizi essenziali come l’assistenza sanitaria. Il mio augurio è che questo indennizzo possa contribuire a far tornare le strutture sanitarie il più rapidamente possibile alla completa operatività”.
Club Juventus Città di Carpi
Esempio di generosità
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l Club Juventus Città di Carpi esempio di generosità e solidarietà: grazie alla cena organizzata il 26 ottobre scorso, alla presenza di 150 commensali, il club ha raccolto 1.288 euro destinandoli al progetto di Radio Bruno, Teniamo Botta. Durante la serata il pubblico ha assistito a uno spettacolo di danza del ventre e ha cantato l’inno della Juve scritto da Paolo Belli. In accordo con l’assessore allo Sport del Comune di Carpi, C. Alberto D’Addese, la cifra raccolta è stata utilizzata per acquistare nuove cattedre, banchi e materiale didattico per le scuole elementari cittadine.
La consegna dell’assegno: Clarissa Martinelli ed Enrico Gualdi con Christian Petratti e Marco Borsari dello Juventus Club Città di Carpi
Il 20 e 21 novembre a Palazzo dei Pio si fa il punto sul sisma
I danni al patrimonio storico
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Questa foto è stata recapitata alla Redazione dalla lettrice, Sabrina Vellani, fotografa in erba.
mio, costruita negli Anni ’70 del Novecento, ha subito danni più contenuti e potrà essere riaperta dopo opportuni lavori. In questo contesto si inserisce il progetto della Casa della Salute che, come previsto dal Piano Attuativo Locale approvato nel 2011, dovrà accogliere le funzioni sanitarie presenti nel territorio di Finale. Le Assicurazioni Generali S.p.a. - con le quali l’Azienda Usl di Modena ha stipulato una polizza assicurativa - a poco più di cinque mesi dal sisma, hanno versato 7,5 milioni di euro, vale a dire la cifra massima prevista in caso di danni alle strutture derivanti dal terremoto. Tutte le fasi, dalla quantificazione dei danni da parte dei periti, all’istruzione delle pratiche sino al versamento dell’indennizzo sono state gestite con uno spirito di grande collaborazione e con la
sei mesi dal sisma: Rapporto sui beni culturali in Emilia Romagna. Questo il tema della due giorni che si terrà il 20 e 21 novembre a Palazzo Pio. Martedì 20, alle 9, dopo i saluti delle autorità, a far la conta dei danni subiti dal patrimonio storico-artistico sarà, a partire dalle 10,15, Carla Di Francesco, direttore regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici dell’Emilia Romagna. Interessante poi l’appuntamento delle 14,30 dal tema, Dalla Lista dei danni alla Mappa del tesoro, durante il quale Ilaria Di Cocco, dell’Unità di Crisi Coordinamento Regionale spiegherà come la creazione del database e dell’archivio cartografico GIS sia un’opportunità per conoscere, organizzare e gestire il patrimonio
culturale dei territori colpiti dal sisma. Alle 15 si continua con la tavola rotonda, Dall’emergenza alla ricostruzione, alla quale partecipano Maddalena Ragni, direttore generale per il Paesaggio, le Belle Arti, l’Architettura e l’Arte contemporanee, Alfredo Peri, assessore alla regionale, Antonella Ranaldi, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Ravenna, Forlì-Cesena e Rimini; Stefano Vitali, soprintendente per i Beni Archivistici dell’Emilia Romagna, Maino Benatti, sindaco di Mirandola, Enrico Campedelli, sindaco di Carpi, Fernando Ferioli, sindaco di Finale, Barbara Bernardelli, sindaco di Reggiolo, Angela Poltronieri, sindaco di Mirabello e Sergio Maccagnani, sindaco di Pieve di Cento.
Ricco anche il programma del 21 novembre. Tra gli appuntamenti più significativi, segnaliamo, alle 14,30, la tavola rotonda dal tema Ricostruire: come e perchè. Ne discuteranno Antonia Pasqua Recchia, segretario generale del Ministero per i Beni e le Attività Culturali, Paola Grifoni, soprintendente per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Bologna, Modena e Reggio, Stefano Casciu soprintendente per i Beni Artistici ed Etnoantropologici di Modena e Reggio, Riccardo Dalla Negra, Giovanni Gnoli, dirigente Settore Restauro e Conservazione del Patrimonio Immobiliare Artistico e Storico di Carpi e Francesco Cavazza Isolani presidente della Sezione Emilia Romagna dell’Associazione Dimore Artistiche Italiane.
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Nasce a Carpi il terzo comitato a sostegno della candidatura del sindaco di Firenze alle primarie del centrosinistra. “Lavoreremo in sinergia con gli altri comitati. Creandone più d’uno si coinvolge un maggior numero di persone”.
Matteo Renzi accende l’entusiasmo “ Il momento delle Primarie è l’occasione per confrontarci sul futuro del nostro Paese”, per questo motivo non bisogna mancare all’appuntamento col voto domenica 25 novembre: Paolo Gelli, Daniele Manicardi e Pierpaolo Bruschi invitano i lettori a recarsi presso i seggi (ci si può registrare il giorno stesso del voto) per scegliere il candidato premier del Centrosinistra. Sono tutti e tre Under 40, impegnati in modo differente in politica e sostenitori di Matteo Renzi. Cosa vi ha convinto di Matteo Renzi? “Al contrario di ciò che avviene in Europa - sostiene Manicardi, tesserato Pd dove i partiti sono sempre gli stessi ma cambiano le facce, in Italia le facce sono sempre quelle e cambiano nome ai partiti. Matteo Renzi è un volto nuovo nello scenario politico nazionale ed è giovane: ha un modo diverso di presentarsi, di
“Votare alle Primarie è importante, solo in questo modo sarà veramente una vittoria per tutto il PD, qualunque sia il candidato che vincerà”.
diffondere i contenuti ed è in grado di coinvolgere nelle faccende di partito anche persone che non sono tesserate Pd”. Bruschi è il ‘veterano’: in politica da dieci anni, è consigliere comunale del Pd a Soliera ed è convinto che “il Partito Democratico avrebbe dovuto perseguire sin dall’inizio l’idea di costruire un partito più largo e aperto. Non mi piace un Centrosinistra in cui chi usa la parola ‘merito’ passa per eretico. Certamente la crisi economica in atto comporterà la responsabilità di costruire una società più equa ma premiare merito e competenza è indispensabile per avere meno Belsito in circolazione”. “Non dimentichiamo - ricorda Gelli, consigliere comunale del Pd a Carpi - che si vota per il candidato premier del Centrosinistra e per le proposte che fa per l’Italia: la soluzione della crisi non può venire attraverso i criteri che l’hanno generata. Le politiche del Governo Monti, dure e improntate al risanamento, vanno equilibrate con proposte di equità e giustizia, tenendo conto delle difficoltà in cui versano famiglie e imprese. Queste Primarie hanno l’obiettivo di definire una rotta per il Centrosinistra: il Pd si deve aprire al dialogo con tutti i mondi non solo con ‘alcuni classici’ che vengono dalla sua storia. Tante persone si
Lunedì 19 novembre, alle 20, al Kalinka
Verso il voto
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n vista delle Primarie del Centrosinistra il tema del dare spazio alle nuove generazioni sarà uno di quelli che potrebbero rivelarsi decisivi per far pendere l’ago della Da sinistra Stefano Prandi e Gabriele Guaitoli bilancia da una parte piuttosto che dall’altra. Per aiutare quanti vorranno scegliere il proprio candidato alla guida del Paese, i Giovani Democratici di Carpi organizzano, presso il circolo Kalinka - in via Tassoni, 12 - l’incontro pubblico Masticare la Politica, verso le Primarie, lunedì 19 novembre alle 20. L’evento è dedicato a tutti i giovani under 30 che vogliano approfondire i programmi di quattro dei cinque principali candidati alle Primarie – pare che, per ora, a Carpi non esista un nucleo di sostenitori di Bruno Tabacci – che si svolgeranno il 25 novembre. A intervenire saranno Francesca Salvaggio per il comitato Carpi per Bersani, Matteo Benedetti per quello a sostegno di Laura Puppato, Stefano Prandi di Carpi per Renzi e Gabriele Guaitoli per Carpi per Vendola. Il programma della serata prevede di iniziare con una cena - ognuno è invitato a portare qualcosa – per ricordare che, forse, anche se si tratta di una sfida, è pur sempre interna alla stessa famiglia. Seguirà, alle 20.45, la presentazione dei candidati da parte dei relatori con, a seguire, il dibattito aperto al pubblico. “Il titolo - spiega Jessica Vellani, segretaria dei GD di Carpi - è un invito ai ragazzi per avvicinarsi maggiormente a questi temi che riguardano la realtà Francesca Salvaggio e Matteo Benedetti in cui viviamo”.
Da sinistra Daniele Manicardi, Pierpaolo Bruschi e Paolo Gelli
Matteo Renzi
stanno appassionando alle Primarie grazie a Renzi e al messaggio che sta portando”. Quando è iniziato il fee-
ling con Renzi? “L’interesse è nato - sostengono i tre - quando il sindaco di Firenze è uscito pubblicamente e ha lanciato
il messaggio di non delegare il proprio impegno prendendosi le sue responsabilità e mettendosi in gioco per le idee”. E’ il terzo comitato nato a Carpi. Non ne bastava uno? “Questo comitato nasce in seno all’Unione dei Comuni e, oltre a Carpi, comprende Campogalliano, Novi e Soliera. E’ nostra intenzione promuovere iniziative sull’intero territorio dell’Unione creando un vasto comitato. Lavoreremo in sinergia con gli altri comitati: creandone più d’uno si coinvolge un maggior numero di persone. Vorremmo arrivare ai giovani perché non è vero che sono apolitici, in realtà man-
ca un progetto che riesca a coinvolgerli”. Non c’è il rischio che dentro il Pd venga fatta terra bruciata intorno a chi sostiene Renzi? “Crediamo che ci sia posto per tutti e gli scenari che si stanno profilando sono inaspettati: i vecchi militanti del Pci applaudono Matteo Renzi, come è successo alla Festa del Pd, coloro che appartengono alla generazione dai sessantottini fino ai trentacinquenni lo vedono come fumo negli occhi. Dentro il partito c’è chi capisce che il messaggio è a favore del Pd e chi pensa invece che sia un rottamatore, un ‘Beppe Grillo’ interno al Pd. Ma qualsiasi cambiamento comporta una grande difficoltà di accettazione”. Soci del Comitato Adesso! Per Matteo Renzi (www.facebook.com/AdessoPerMa tteoRenziCarpiNoviSoliera Campogalliano?fref=ts) dei Comuni di Campogalliano, Carpi, Novi e Soliera sono anche: Andrea Arzenton, Mariarosa Bolla, Guido Capiluppi, Fabrizio Cattabriga, Claudio Cavazzuti, Marco Ferrari, Pietro Gaglianò, Italo Malagola, Alberto Pini, Gabriele Po, Davide Elia Reggiani e Monica Selmi. “E’ importante votare alle Primarie - concludono solo in questo modo sarà veramente una vittoria per tutto il PD, qualunque sia il candidato che vincerà”.
I sostenitori carpigiani di Vendola hanno individuato negli ambiti della cultura, del lavoro e dell’istruzione le armi decisive per superare la crisi e generare occupazione di qualità
Sale la febbre delle Primarie L a febbre delle Primarie inizia a salire. Sono sempre di più le iniziative che si rincorrono sul territorio a sostegno di uno o dell’altro candidato. Dal 4 novembre i centri storici delle città si sono riempiti di gazebo per la registrazione degli elettori in vista del 25, giorno in cui si andrà a votare per il futuro capo del Governo. A Carpi si sta impegnando il Comitato a sostegno di Vendola, con un programma chiaro che mira a un governo alternativo alle Destre europee e per cambiare radicalmente l’agenda Monti. I sostenitori carpigiani hanno individuato negli ambiti della cultura, del lavoro e dell’istruzione le armi decisive per superare la crisi e generare occupazione di qualità. Tra i temi caldi da affrontare
vi sono la lotta alla povertà e alla precarietà, la laicità dello Stato e la riduzione dei costi della politica. La campagna indetta dai vendoliani mette al centro del programma i temi della disoccupazione, dei diritti e del reddito per una reale discontinuità rispetto agli
ultimi 20 anni. Per questo motivo Sel ha aderito ai Referendum su art. 18 e art. 8 e si è fatto promotore della proposta di iniziativa popolare sul reddito minimo garantito. La candidatura di Vendola “rappresenta un momento di speranza e un fattore di possibile
cambiamento reale per la politica italiana”, afferma Davide Venturi, Coordinatore del Circolo di Sel delle Terre d’Argine. Il comitato “è trasversale e aperto a tutti coloro che credono e sperano in una buona politica basata su competenza e moralità”. Venturi precisa che sul territorio modenese è sorta una decina di comitati. Mentre è partito il count down per le Primarie, Sel in tutta la Provincia ha programmato una serie di iniziative interessanti come la Biciclettata tra memoria e progetto politico prevista domenica a Modena. Inoltre la sede di Sel, in via San Bernardino da Siena, 10 a Carpi, sarà aperta nei prossimi giorni a tutti i cittadini che vorranno informazioni e materiali sulle prossime Primarie del Centrosinistra. Francesca Desiderio
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Comune di Carpi
Energia: si cambia!
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a Giunta ha approvato una delibera che definisce nuovi indirizzi per la fornitura di servizi energetici agli uffici municipali e alle scuole comunali per il quinquennio ottobre 2013-ottobre 2018. Il recente decreto di spending review del Governo Monti ha infatti obbligato anche le amministrazioni locali ad aderire a Convenzioni che possono avere anche valenza regionale: Carpi aderirà così alla Convenzione tra Consip spa e Consorzio Cns di Bologna per rifornirsi di energia ma anche godere di alcuni servizi connessi: in questo modo l’ente locale si garantirà maggiori prestazioni finalizzate a ottimizzare l’efficienza della gestione energetica e modernizzare le apparecchiature. Nei costi del servizio è previsto poi che si possano ottenere opere di manutenzione straordinaria degli impianti e la riqualificazione energetica degli edifici, la produzione di un Attestato di Certificazione Energetica, il censimento di tutte le parti degli impianti di riscaldamento e la verifica dello stato degli impianti elettrici delle centrali termiche; e ancora pronto intervento 24 ore su 24, monitoraggio a distanza, garanzia delle forniture di acqua calda sanitaria e ovviamente costi inferiori a quelli del passato. Da questa Convenzione rimangono esclusi fabbricati monumentali e complessi come Palazzo dei Pio, Teatro Comunale, Municipio e Biblioteca Loria, per i quali verranno adottati metodi diversi di gestione, comunque vantaggiosi per le casse municipali. Per l’assessore all’Ambiente Simone Tosi questa delibera rappresenta “un passo nella direzione indicata dal Piano Energetico comunale e dalle norme sul risparmio energetico approvate dal civico consesso nel 2008. “L’amministrazione spende per la gestione calore ogni anno circa 1 milione di euro. Contiamo di risparmiarne grazie a questa Convenzione almeno un 20%, tra minori costi di approvvigionamento e maggiori servizi connessi che questa possibilità ci permette di ottenere”.
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er il terzo anno consecutivo l’associazione carpigiana di volontariato Il Tesoro Nascosto propone Tempo LiberAbile, un’iniziativa pensata per offrire un spazio di socializzazione per ragazzi disabili in età scolare e al contempo offrire sollievo alle famiglie. Durante questi incontri settimanali vengono proposte attività ludicoeducative curate da un’equipe di animatori specializzati della Cooperativa LUNEnuove di Campogalliano. Le attività, riprese l’8 novembre, comprendono laboratori di musica, di linguaggi artistici, laboratori di espressività corporea mediata dalla pratica yoga e dalla relazione con gli animali e laboratori di comunicazione aumentativa
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I tagli degli ultimi anni imposti agli enti locali a cui si aggiunge il riassetto della pubblica amministrazione proposto dal Governo Monti metteranno in crisi i servizi resi alla cittadinanza. A calare saranno infatti la quantità e la qualità dei servizi elargiti dall’Unione e il numero di collaboratori oggi in forze all’Ente attraverso contratti a progetto o a nomina diretta
Grazie a Monti i Comuni resteranno in mutande. E noi con loro I
l riassetto della pubblica amministrazione imposto dal Governo Monti metterà in crisi i servizi resi alla cittadinanza. A rischio la quantità - e la qualità - dei servizi elargiti dall’Unione Terre d’argine (Comune di Carpi, Novi, Soliera e Campogalliano) e il numero di collaboratori oggi in forze all’Ente attraverso contratti a progetto o a nomina diretta. Nel nome del risparmio e del contenimento del debito pubblico infatti, anche ai nostri comuni, annoverabili tra i virtuosi del Belpaese, è chiesto l’ennesimo sacrificio. Una razionalizzazione ulteriore quella imposta dal decreto di spending review che si aggiunge al blocco delle assunzioni a tempo indeterminato da una parte e al patto di stabilità dall’altro che già gravavano sugli enti. In un momento di crisi economica gravissimo e di tagli verticali ai Comuni, gli scenari che si profilano all’orizzonte appaiono alquanto minacciosi. Soprattutto se pensiamo che a legare ulteriormente le mani ai nostri amministratori ci ha pensato il ministro Fornero che, con la sua riforma del lavoro, di fatto li obbliga a non rinnovare numerosi contratti oggi in essere. Le ripercussioni di tali diktat ricadranno, come sempre, sulla pelle di cittadini sempre più impoveriti e disaffezionati a una politica sempre più avulsa dalla realtà. A fronte di una società profondamente mutata come si riorganizzeranno i Servizi Sociali
dell’Unione e, più in generale, le macchine comunali? “L’ottica - ci spiega Stefania Zanni, assessore alle Politiche Sociali dell’Unione delle Terre d’Argine - è quella della razionalizzazione. Siamo quindi costretti a decidere quali servizi mantenere e quali razionalizzare o tagliare. Inoltre dal momento che non possiamo più sottoscrivere contratti a progetto (il rinnovo dei contratti in essere con i professionisti è fortemente limitato) le strade praticabili sono soltanto due: ricorrere alla mobilità interna di risorse umane laddove è possibile oppure esternalizzare i servizi. Servizi che prima gestivano direttamente le istituzioni dovranno, in un’ottica di sussidiarietà, essere presi in carico da altri soggetti della città”. Qualche esempio? “E’ ancora presto per dirlo, siamo in piena riorganizzazione ma, ad esempio, stiamo ripensando il tema del trasporto sociale. Vi sono delle attività di cui il volontariato può farsi carico. E’ tempo di dare
delle priorità. Priorità che ci daremo in base a requisiti di efficacia ed efficienza sia in termini quantitativi che qualitativi e sui quali ci confronteremo sui tavoli della programmazione socio sanitaria. Sarà un percorso complicato che tra l’altro dovremo mettere in campo in un periodo in cui i nostri servizi sono fortemente impegnati nella gestione del post sisma. Gestione che fino a ottobre è stata fatta senza l’assunzione di personale aggiuntivo, grazie all’impegno, alla professionalità e alla flessibilità dei nostri dipendenti che, supportati dai volontari, hanno saputo affrontare un’emergenza mai vista nei nostri territori e ai quali va da parte nostra un grande ringraziamento”. Il tempo delle sovrapposizioni sta per finire: se in città esistono cooperative, enti privati o associazioni che danno risposte simili ad altre messe in campo dalle istituzioni, l’ascia cadrà su Stefania Zanni
Per il terzo anno consecutivo l’associazione di volontariato Il Tesoro Nascosto propone Tempo LiberAbile, un’iniziativa pensata per offrire uno spazio di socializzazione per ragazzi disabili in età scolare
Tempo LiberAbile si trasferisce a San Marino naturale. Gli incontri si svolgono, una volta a settimana, il giovedì pomeriggio dalle 16 alle 18,30, presso la sala della Polisportiva di San Marino. Questo progetto, il cui costo è in gran parte sostenuto dall’associazione, prevede soltanto un contributo mensile di 30 euro, oltre all’iscrizione, che comprende la copertura assicurativa. Un’iniziativa importante che consente ai ragazzi - che solitamente, al di fuori dell’orario scolastico, passano il resto della propria giornata chiusi in casa - di socializzare e di
dedicarsi ad attività ludiche e formative insieme a un gruppo di pari, stringen-
do amicizie e affinando al contempo i propri talenti e le proprie capacità.
queste ultime. “Terremo in casa - prosegue Zanni – prioritariamente servizi che il territorio non offre”. Ma dopo aver tagliato i cosiddetti rami secchi, la scure della squadra Monti come inciderà sui servizi superstiti? Semplice: meno risorse umane comportano una diminuzione nelle ore di sportello o di apertura, quindi, in soldoni, minor qualità. Questi tagli lineari però semineranno anche numerose vittime. Professionisti che da anni collaborano con i nostri enti. Che fine faranno, ad esempio i pedagogisti e gli psicologi del Centro per le Famiglie? E i mediatori culturali come verranno rimpiazzati? “La mediazione culturale e quella famigliare sono fortemente intrecciate anche al mondo della scuola, servizi in carico all’Unione che possiamo riorganizzare in un’ottica di sistema. I mediatori culturali oggi collaborano con noi con contratti a tempo che possono essere utilizzati in quantità molto ridotta, stiamo quindi ragionando sull’ipotesi di creare un bando per appaltare tutto quel che riguarda l’ambito della mediazione sociale, un servizio che potrebbe spaziare dall’aiuto linguistico per gli stranieri a una sorta di tutoraggio per le famiglie in difficoltà”. Ma quando cambierà l’assetto dell’Unione e dei suoi servizi? “Molti incarichi professionali cesseranno a fine anno - sottolinea l’assessore territoriale di Carpi alle Politiche Sociali, Alberto
“L’ottica è quella della razionalizzazione. Siamo costretti a decidere quali servizi mantenere e quali tagliare. Fatto ciò, dal momento che non possiamo più sottoscrivere contratti a progetto, le strade praticabili sono due: ricorrere alla mobilità interna di risorse umane laddove è possibile o esternalizzare. Servizi che prima gestivano le istituzioni dovrannoessere presi in carico da altri soggetti“.
Bellelli - è quindi urgente provvedere a questo ridisegno obbligato dei Servizi Sociali che comporterà un impoverimento delle figure professionali a nostra disposizione e metterà certamente sul patibolo molti servizi di qualità”. Ma a tremare sono anche dirigenti e professionisti nominati direttamente dal sindaco. La sqaudra Monti infatti non lesina nemmeno sulle modalità di assunzione di queste figure: un ulteriore taglio all’autonomia potrebbe derivare se passa la proposta per cui i segretari comunali saranno scelti dalla Prefettura. Jessica Bianchi
In crescita il progetto sul lavoro di pubblica utilità
Condannati alla Casa del Volontariato
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a Convenzione quadro, sottoscritta a maggio presso il Tribunale di Modena, relativa allo svolgimento del lavoro di pubblica utilità, stabilisce che i condannati per guida in stato di ebbrezza o in stato di alterazione per l’uso di sostanze stupefacenti possono richiedere di vedere la pena commutata in un numero di ore da dedicare ad attività socialmente utili, presso enti no profit. Tale convenzione ha destato grande interesse e, di conseguenza, aumenta il numero di persone che richiede di poter svolgere servizio presso le associazioni della Casa del Volontariato che hanno aderito al progetto (Unione Sportiva Handicap Carpi, Alice, Gruppo Parkinson Carpi, Cooperativa sociale Il mantello, Uisp comitato provinciale, Università libera età Natalia Ginzburg, Ancescao, Cooperativa sociale Scai, Centro Sportivo Italiano comitato di Carpi e Al di là del muro). Attualmente all’interno del condominio prestano servizio già tre condannati mentre altri 5 sono in attesa di iniziare. Considerato il successo ottenuto, è stato portato da 5 a 10 il numero massimo di soggetti che possono essere accolti in virtù della Convenzione, uno per ogni ente ospitante.
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“La lista d’attesa del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale di Carpi, centro regionale accreditato per la cura della sordità, deve essere accorciata e il numero di impianti cocleari posti ogni anno non deve conoscere battute d’arresto”, spiega Domenico Pinto, presidente dell’associazione carpigiana Asi. Il rischio infatti è che questa eccellenza del nostro territorio, per mancanza di fondi e di volontà politica, salti da un momento all’altro
“Ci sentiamo poco ma ci faremo sentire” E ’ questo il grido battagliero che anima i componenti dell’associazione carpigiana Asi - Affrontiamo insieme la sordità, capitanati dal presidente, Domenico Pinto. Una realtà, quella di Asi, nata due anni fa, per difendere i diritti delle persone affette da ipoacusia, offrire informazioni sugli impianti cocleari e sollecitare l’intervento di enti e strutture sanitarie per quanto riguarda la diagnosi precoce, una corretta protesizzazione e un’assistenza duratura ed efficace. Un presidio quello di Asi a cui nulla sfugge: “non possiamo certo sostituirci all’azienda sanitaria - spiega Pinto - ma la lista d’attesa del Reparto di Otorinolaringoiatria dell’Ospedale Ramazzini, centro regionale accreditato per la cura della sordità, deve essere accorciata e il numero di impianti cocleari posti ogni anno non deve conoscere battute d’arresto, poiché i costi di tali impianti sono ben poca cosa rispetto a quelli elevatissimi che la società deve sostenere per ogni persona lasciata alla sua sordità”. Il rischio infatti è che questa eccellenza del nostro territorio, cui si somma un Servizio di Audio - Vestibologia tra i migliori in Italia, per mancanza di fondi e di volontà politica, salti da un momento all’altro. Quest’anno sono stati applicati 11 impianti e altri due sono
In foto: Negri, Carnevali, Guidetti, Galli, Mestieri, Pinto, Vagnini e il cappellano dell’ospedale
L’impegno di Asi
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si, grazie al contributo del Comitato della Balorda che ha donato 4,567 euro e alla generosità degli Amici di San Marino, ha raccolto i 20mila necessari all’acquisto di un impianto cocleare e di una protesi ossea impiantabile già applicati a un bimbo di 2 anni e a una signora, entrambi carpigiani.
già programmati ma i numeri potrebbero crescere ancora se solo la Regione ne destinasse al nostro ospedale un numero maggiore. L’applicazione dell’impianto cocleare prevede un esborso di circa 20mila euro, a cui si aggiungono spese rilevanti per le visite pre e post operatorie e i controlli. Cifre consistenti che, però, prevedono anche dei rimborsi: “come centro di riferimento regionale Carpi ha la possibilità di accogliere pazienti da tutt’Italia
beneficiando di un rimborso da parte della Regione di circa 30mila euro a impianto, un vantaggio economico per l’Azienda”. E allora perchè il reparto carpigiano che, come assicura il direttore del distretto, Claudio Vagnini, “a partire dalle prime settimane del 2013 potrà contare su ben 10 sale operatorie funzionanti”, abbattendo così, in parte, le liste di attesa, non può beneficiare di più impianti cocleari? La risposta è sempre la stessa: razionalizzazione. “A fronte di minori conferimenti e in piena crisi legata alla gestione del post sisma - continua Vagnini - l’azienda deve fare delle scelte”. Scelte che potrebbero minare l’indice di attrattività del nostro ospedale nonostante il suo potenziale: “con 10 sale operatorie, il Ramazzini potrebbe assumere un ruolo di spicco nel panorama sanitario
della Provincia di Modena, dando risposte di qualità. Il nostro è un ospedale d’area e le sue eccellenze devono essere salvaguardate”, ha sottolineato l’assessore alle Politiche Sociali del Comune di Carpi, Alberto Bellelli. Ma potrà dav-
vero essere superata l’antica diatriba tra Carpi e Modena? Il dottor Giorgio Guidetti è pessimista: “nonostante Modena non possa vantare un centro di eccellenza come il nostro, le simpatie della Regione non vanno certo nella nostra direzione. Se Carpi continuerà a essere considerata la periferia, allora è inutile ambire a migliorare i nostri numeri. Noi cerchiamo di garantire alti standard di qualità ma la politica deve alzare la voce e difendere la sanità dell’Area Nord. Ricordiamo poi che, accanto ai numeri di impianti cocleari applicati, deve crescere anche quello del personale in forza al Reparto per rendere la struttura efficiente e in grado di garantire un livello di assistenza qualificato”. Le risorse umane, ha infatti aggiunto il
dottor Stefano Galli, “sono ridotte all’osso e la difesa dell’eccellenza dell’Otorinolaringoiatria del Ramazzini passa anche per l’espansione del reparto”. Oggi, continua il dottor Maurizio Negri, il “tempo d’attesa per un intervento all’orecchio è di 5 anni, mentre è di un anno quello per un impianto cocleare. Il messaggio mi pare chiaro, la volontà politica è quella di mandare via i pazienti”. E se anche le tonsille oggi costituivano un problema a causa della carenza di sale operatorie (ne erano rimaste solo 3 funzionanti) il futuro potrebbe avere ben altri contorni. Colmo sarebbe se, dopo anni di sale operatorie contese, ora non ci fossero abbastanza professionisti per sfruttarle appieno... Jessica Bianchi
A Carpi sabato 24 novembre medici specialisti saranno a disposizione per fornire informazioni
Giornata della Malattia di Parkinson
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Se anche il ritmo cambia, la melodia continua” è lo slogan scelto in occasione della Giornata della Malattia di Parkinson che ricorre in tutta Italia sabato 24 novembre. Medici specialisti saranno a disposizione per fornire informazioni a Carpi presso l’ingresso dell’Ospedale Ramazzini e presso il Centro Commerciale Porta Modena in piazzale Ramazzini. Inoltre, presso la Biblioteca Multimediale Loria, in via Rodolfo Pio, alle 15, è in programma la conferenza dal
titolo Il cervello in ascolto. Interverranno il dottor Mario Baratti e il dottor Stefano Amidei, neurologi Cantro Parkinson dell’Ospedale Ramazzini di Carpi; la dottoressa Monica Maccaferri, direttore del Centro comunale di musicoterapia di Novellara e la dottoressa Sara Vitolo, logopedista. A proposito di musicoterapia,
il Coro Le Nuvole di Carpi parteciperà alla Rassegna corale Città di Castellarano, sabato 17 novembre, presso il Santuario della Beata Vergine di Campiano, a partire dalle 20.45.
Passione69 è il secondo sexy shop che apre in città grazie all’intraprendenza di Marco Maurizi
Il mercato del sesso non conosce crisi P assione69.com è una boutique on line di articoli sexy creata cinque anni fa da Marco Maurizi. Nato e cresciuto e Londra, Marco da anni vive a Rovereto, dove il progetto è decollato. In punta di piedi. A piccoli passi. “Dapprima ci siamo lanciati alla conquista del mondo virtuale, costruendo uno dei primi siti italiani dedicati alla commercializzazione di prodotti per l’intrattenimento degli adulti, anche grazie alla straordinaria professionalità di Luca Poli di Lp Studio”, ci spiega il titolare, mentre, l’idea di aprire un negozio di articoli hard è stata sollecitata dalla stessa clientela. “Numerosi clienti della zona chiedevano di poter venire a ritirare la merce direttamente, evitando spedizioni, per questo motivo abbiamo deciso di aprire un negozio a Carpi”. Il sexy shop di via Manuzio, 49 è il secondo
che apre in città poiché come prosegue Maurizi, “il mercato del sesso pare non conoscere crisi” e, sino ad ora, non ha registrato alcuna battuta d’arresto. La parola d’ordine per Marco è una sola: riservatezza. “E’ fondamentale rispettare la privacy della clientela. Chi
varca questa soglia perché non ha dimestichezza con gli acquisti on line o teme di affidare alla Rete i propri dati personali, deve essere accompagnato nella scelta, con discrezione, sobrietà e professionalità. Non c’è nulla di perverso nel ricorrere a giochi per
adulti. Ho cercato di creare un ambiente accogliente in cui uomini, donne e coppie siano in grado di trovare ciò che cercano, per sperimentare insieme anche la dimensione più ludica insita nella sessualità”. Per chi rifugge la routine e desidera stupire la persona amata,
il segreto potrebbe essere proprio quello di ricorrere a qualche piccante diversivo. Scegliere di sperimentare in coppia qualcosa di insolito, può infatti riaccendere il desiderio di scoprirsi, di stare insieme... come fosse la prima volta. Varcare la soglia di passione69 significa fare un tuffo nella seduzione. Nella trasgressione. Qui il sesso si trasforma, tornando a essere gioco, curiosità, piacere. Anche dopo anni passati accanto allo stesso partner. Un angolo ammiccante dove trovare qualche prezioso giocattolo capace di risvegliare sopite passioni e sperimentare nuove emozioni. Da passione69, negozio di lingerie con annesso sexy shop potrete trovare tutto ciò che accende la vostra fantasia. “Vorrei - prosegue Marco Maurizi - che il sesso fosse considerato un atto giocoso all’insegna della reciprocità. Non tollero il modo in
cui la pornografia distorce la sessualità e la figura della donna, spesso sottomessa o ridotta a mero oggetto. Per questo motivo non vendo film pornografici. Classe, eleganza, fascino, raffinatezza, seduzione, stile, portamento... una donna può esser capace di coniugare tutto questo e, quando ci riesce, allora diventa estasi pura. Io voglio offrire qualcosa in più, rilanciare la meraviglia della donna e la bellezza della reciprocità. Il nome stesso del negozio è un inno allo scambio: si deve provar piacere nel darlo all’altro. Gli italiani sono ancora troppo ancorati a una falsa idea di virilità. Per molti uomini il sesso è solo prestazione e di fronte a una donna che chiede di usare oggetti o giochi sessuali, si sentono sminuiti o incapaci. Lasciarsi andare alla fantasia sarebbe alquanto liberatorio per tutti loro”. J.B.
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La carpigiana Giulia Setti studia alla Scuola nazionale di Architettura di Parigi per sviluppare la sua ricerca di dottorato sulle industrie dismesse
A Parigi per un progetto di architettura P arigi è considerata la città dell’amore per eccellenza, ma è anche una capitale dell’arte, nonchè una metropoli in cui si fondono architettura classica e moderna. E proprio nell’ambiente creativo e stimolante della capitale francese è atterrata circa un mese fa la 26enne carpigiana Giulia Setti che, dopo aver conseguito la Laurea Magistrale in Architettura al Politecnico di Milano, sta terminando il suo biennio di dottorato in Progettazione Architettonica e Urbana con un progetto sulla rigenerazione degli edifici e dei tessuti industriali dismessi. “Durante il primo anno di dottorato - ci racconta Giulia - ho partecipato a un workshop a Reggio Calabria. Due settimane di progettazione con docenti e tutor sulla tematica della riqualificazione del porto di Gioia Tauro. In quell’occasione ho conosciuto il professor Laurent Salomon, docente presso l’Ècole Nationale d’Architecture Paris Belleville, che mi ha proposto di collaborare con lui per un importante progetto e così, quando nel febbraio di quest’anno è uscito un bando Erasmus per dottorandi che offriva una borsa di ricerca all’estero, ho cercato tra le università convenzionate e vi ho trovato anche Belleville. Dopo aver contattato il professor Salomon e averne parlato con la mia relatrice, la professoressa Ilaria Valente, ho deciso di fare domanda, e con mia grande soddisfazione, ho vinto il bando. Salomon è da anni impegnato nel progetto Aubervilliers, un’area a nord di Parigi interessata da frequenti processi di dismissione industriale fin dagli Anni Ottanta e attualmente protagonista di una nuova fase di industrializzazione. Pertanto ho deciso di andare a studiare il fenomeno sul campo, inserendolo come argomento principale del mio progetto di ricerca. Gli edifici industriali dismessi sono stabilimenti che hanno dovuto interrompere la produzione per diversi motivi, tra i quali la crisi del settore o il trasferimento in altre sedi, lasciando nel tessuto della città degli “scheletri” che segnano profondamente lo spazio abitato, e su cui la ricerca in architettura sta cercando di dare risposte. Ci si domanda infatti se sia più opportuno demolirli, oppure conservarli adi-
bendoli a nuove funzioni. Nello specifico, l’obiettivo della mia tesi è cercare di capire se le sedi di queste ex industrie possano essere mantenute e riconvertite per il bene dell’area urbana su cui sorgono, in particolare pensando a nuove forme di produzione industriale “leggera”, tra cui centri di ricerca e laboratori di start up di nuove imprese”. Pur avendo una conoscenza scolastica delle lingue inglese e francese, Giulia non nega di aver incontrato alcune difficoltà a inserirsi nel nuovo contesto. “Non è stato facile ambientarmi, poiché i parigini in generale non sono molto socievoli e, pur avendo studiato francese a scuola e aver fatto un corso di potenziamento prima di partire, comprendere ciò che dicono è spesso difficile. Vivo in uno studentato cattolico, organizzato in maniera
Giulia Setti
“Terminati gli studi, i giovani non hanno difficoltà a trovare lavoro, per questo sono indipendenti, si emancipano presto dalla famiglia d’origine e si mantengono da soli senza dover chiedere aiuti ai genitori”.
piuttosto libera riguardo agli orari, ma la cucina e il bagno sono in comune con gli altri studenti alloggiati. I primi giorni non è stato facile condividere le due stanze con persone mai viste prima, ma dopo poco tempo mi ci sono abituata, e non è poi così male. La mia giornata tipo si divide tra corsi di formazione e il
Delusi dalla politica, da un sistema lavorativo in cui si perpetua il clientelismo e ormai disincantati sul fatto che la laurea possa garantire un futuro accettabile, sempre più giovani abbandonano l’Italia per ottenere altrove il riconoscimento dei propri meriti
Arrivederci Italia: perchè i giovani se ne vanno
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n questi ultimi anni, i giovani italiani si sono sentiti dire di tutto. Prima sono stati accusati di essere dei “bamboccioni” perché tendono a restare nella famiglia d’origine fino a trent’anni e oltre, pur sapendo che, nella maggior parte dei casi, non si tratta di una scelta bensì di una necessità, in quanto, senza il sostegno dei genitori, non sarebbero in grado di mantenersi. Successivamente è stato detto loro che il posto fisso è monotono per tentare di giustificare le attuali forme contrattuali che penalizzano stabilità e qualità del lavoro, alimentando il senso di precarietà e l’incertezza. Qualcun altro ancora li ha definiti pigri e “sfigati” poiché impiegano troppi anni per conseguire la Laurea, anche se molti dei laureati fuori corso hanno lavorato durante gli anni universitari per finanziarsi gli studi. E infine, si è arrivati all’ultimo appellativo attribuito dal Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Elsa Maria Fornero:“choosy”, o per dirlo all’italiana, schizzinosi. Come era prevedibile, a quest’ultima dichiarazione del Ministro, si è levato un coro unanime di proteste sia a mezzo stampa che tramite web. Sono infatti tanti i giovani ad aver risposto a tono alla professoressa Fornero: “non sono choosy - ha scritto una ragazza a una testata giornalistica on-line - sono laureata in Lettere e Filosofia con il massimo dei voti e da due anni lavoro in un call-center per 600
al mese, facendo volantinaggio nei weekend”. E ancora: “ho fatto il mio primo caffè a 14 anni - ha scritto un’altra a un quotidiano - ho lavorato di sera in pizzeria a partire dai 16, per poi adoperarmi come dog-sitter, promoter nei supermercati, stiratrice, e contemporaneamente sono riuscita a diplomarmi e laurearmi. Tuttavia, da 3 anni vivo in Belgio perché solo qui ho potuto trovare un impiego con contratto a tempo indeterminato e possibilità di crescita”. E un altro ragazzo incalza su un blog: “ho una laurea in Scienze Politiche, un master in relazioni internazionali, vari stages alle spalle, e l’offerta migliore che ho ricevuto è stato un contratto di sei mesi che non è stato rinnovato. Ora pulisco le scale”. Anche Don Gallo si è unito al folto gruppo di contestatori delle parole di Elsa Fornero, cinguettando su Twitter: “non siamo schizzinosi. Siamo senza lavoro”. Ed è tristemente così che stanno le cose. Il mercato del lavoro è paralizzato. Le file davanti ai centri per l’impiego si ingrossano sempre più e le poche posizioni aperte sono rivolte soltanto a chi ha già maturato diversi anni di esperienza, perché le imprese, attanagliate dalla crisi, non hanno il tempo di formare neodiplomati e laureati. In defintiva, l’Italia non è un Paese per giovani e questa non è più solo una frase fatta ma una certezza assodata con il Governo Monti e la sua spending-review. Secondo i dati Istat, su 7,7 milioni
di giovani, tra i 18 e i 29 anni, ben il 46,7 per cento è disoccupato, il 13 per cento è alla ricerca di un impiego,e solo il 40,3 per cento ha un lavoro. In questa Italia che crolla a picco, affondando in una crisi che soffoca le ambizioni professionali e familiari dei giovani, molti di loro si armano di coraggio e si spostano verso Germania, Inghilterra, Australia, Stati Uniti, Norvegia, Svezia e altri Paesi che, seppur parimenti coinvolti nella crisi, spalancano le porte ai giovani che possiedono talento e merito, perché sanno che sono loro la risorsa principale per tornare a crescere. Invece, da noi, spesso la porta viene aperta solo a chi ha un’amicizia influente, a scapito, oltre che dei sacri valori di giustizia e meritocrazia, anche dei risultati e dei profitti della stessa azienda. Così oggi, la nuova emigrazione non avviene con quella dose di inconsapevolezza che caratterizzava gli italiani degli inizi del Novecento quando salpavano per l’America in cerca di fortuna, partendo alla sprovvista, ma con cognizione. I giovani, con titoli di studi e competenze, fuggono dall’Italia avendo ben chiaro cosa ottenere: il lavoro e la gratificazione professionale. Questo accade sempre più spesso anche per tanti carpigiani. La situazione lavorativa italiana è paradossale e grottesca al tempo stesso: da una parte, vi è una società tuttora governata e diretta da settantenni che non vogliono mollare
il potere alle nuove generazioni, dovendo di fatto mantenerle; dall’altra ci sono i figli che si trovano nella condizione di dover cercare (e trovare) strade diverse da quelle dei genitori, per riuscire a conquistare la propria indipendenza economica e farsi una famiglia. E purtroppo, accade sempre più spesso che queste strade riescano a trovarle soltanto al di fuori dai confini italiani. Il lavoro, oggi, è sempre più spesso frutto della capacità del singolo di “inventarselo” piuttosto che il risultato di un percorso professionale classico. E se l’Italia non ha più nulla da offrire, allora si è pronti a lasciarla, sebbene a malincuore. I giovani, nella speranza di trovare un’occasione professionalizzante che vada oltre lo sfruttamento pro tempore di un contratto a progetto, scelgono di abbandonare il Bel Paese, cambiando residenza, lasciando l’amata famiglia che tanti sacrifici ha fatto per farli studiare. E poi ci sono anche i giovani più ottimisti o idealisti - a seconda della prospettiva che si adotta - che sperano ancora di riuscire a farcela in Italia, ma che in ogni caso ritengono imprescindibile partire per un’esperienza all’estero, per formarsi al meglio dal punto di vista linguistico e per vedere come funzionano le cose in Europa e nel resto del mondo. Alcuni ritornano, altri invece scelgono di non tornare e per restare là, dove le chances sono maggiori e dove si può ancora sognare. C.S.
lavoro in laboratorio con il professor Salomon e gli altri studenti. Tra le prime differenze che emergono rispetto al nostro sistema universitario, vi è il fatto che i corsi sono organizzati per contenere un numero non troppo elevato di studenti, in modo da garantire che ciascuno venga seguito e aiutato nel migliore dei modi dagli insegnanti. I docenti sono molto più giovani dei professori universitari italiani e per quanto riguarda l’organizzazione, l’Italia è davvero indietro rispetto alla Francia”. Sul fronte della crisi, Giulia non avverte la presenza di un forte disagio, e anche i giovani sembrano avere ancora buone opportunità di inserimento nel contesto lavorativo. “Da quello che ho ascoltato e percepito in queste settimane, qui la situazione relativa all’occupazione giovanile non è affatto grave come nel nostro Paese. Terminati gli studi, i giovani non hanno particolari difficoltà a trovare il lavoro per il quale hanno studiato e questo senza dover passare da uno stage non retribuito all’altro, per mesi o persino anni come accade sovente da noi. A Parigi i giovani sono molto indipendenti, si emancipano presto dalla famiglia d’origine e si mantengono da soli senza dover chiedere aiuti ai genitori”. Tra 5 mesi Giulia tornerà in Italia per concludere la sua carriera di dottorato e per il suo futuro, lascia aperte più possibilità: “vorrei rimanere nell’ambito universitario italiano, magari vincendo un concorso da ricercatore, anche se si tratta di un sogno quasi impossibile da noi. Mi piace molto lavorare nel campo della ricerca, però se mi offrissero un lavoro interessante a Parigi forse accetterei. Mi piacerebbe anche avere l’opportunità di lavorare parallelamente in ambito accademico e all’interno di uno studio, per poter crescere in entrambi i campi”. Chiara Sorrentino
“A Parigi i giovani sono molto indipendenti, si emancipano presto dalla famiglia d’origine e si mantengono da soli senza dover chiedere aiuti ai genitori”.
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ei è una delle canzoni di Umberto Tozzi a cui Gianni D’Addese è più legato. Una bellissima ballata romantica che sembra essere stata scritta apposta per i suoi tre grandi amori: sua moglie, la loro bambina e, Lei, la musica. E in effetti, il carpigiano Gianni D’Addese, classe 1972, è cresciuto a pane e musica, come lui stesso racconta. “Il mio approccio alla musica è stato naturale e istintivo sin da bambino. “A 9 anni ho iniziato a studiare pianoforte classico e canto corale presso l’Istituto Musicale Tonelli. Verso la metà degli Anni Ottanta ho abbandonato gli studi classici per dedicarmi a progetti più estemporanei avvalendomi di tastiere elettroniche, sintetizzatori e altre apparecchiature. Dopo aver militato in diverse formazioni musicali, ho collaborato al progetto Tails (rock A.o.R.) pubblicando l’album The other side of…. Successivamente, insieme agli X-Teria, ho pubblicato nel ’94 l’album omonimo X-Teria, ripubblicato nuovamente nel ’96. In seguito al cambiamento stilistico della band, nel 2000 ho pubblicato l’album Outshine tendenzialmente più prog/ sperimentale, distribuito in tutto il mondo. Nel 2001 ho
Suona da quando aveva 9 anni, ha lavorato in diverse tribute band e dal 2003 è il tastierista e corista ufficiale della band di Umberto Tozzi. E’ il carpigiano Gianni D’Addese
Sul palco con Umberto Tozzi Gianni D’Addese
ripreso gli studi di pianoforte diplomandomi presso l’Accademia di Musica Moderna di Modena sotto la guida di Stefano Calzolari, uno dei più importanti musicisti jazz in Italia. Negli ultimi anni ho lavorato con diverse cover-band e tribute-band di generi differenti; ad esempio, come cantante, in tribute band dedicate ai Dream Theater e ai Toto, e ultimamente come tastierista-corista alla tribute-band dedicata a Michael Jackson, mentre dal 2003 sono entrato a far
parte della band di Umberto Tozzi, sempre come tastierista-corista. L’incontro con Tozzi è avvenuto grazie al mio insegnante Stefano Calzolari che mi ha presentato il capo-orchestra della band del celebre artista, Raffaele Chiatto, iniziando così il percorso lavorativo che mi ha portato in giro per il mondo calcando i palcoscenici internazionali più prestigiosi e dandomi la possibilità di lavorare ad alcuni suoi album come Tozzi/Masini del 2006, Non solo live del 2009 e l’ultimo, dal titolo Yesterday/Today, che è stato pubblicato a maggio, partecipando anche ai videoclip di alcuni singoli”. Gianni, che insegna pianoforte e canto moderno da circa 20 anni in diverse scuole di Mode-
na e provincia, è spesso in giro per il mondo. “Negli ultimi anni siamo stati da una parte all’altra del globo in tournée”: dal Canada all’Australia, dalla Francia alla Germania, ai Paesi dell’Est. All’estero, Tozzi è ancora uno dei cantautori italiani più popolari e apprezzati, con oltre 70 milioni di dischi venduti dagli esordi a oggi. Dalle grandi hit degli Anni ‘70/’80 tra cui Tu, Ti amo e Gloria che hanno fatto il giro del mondo, le canzoni di Tozzi continuano a riscuotere un
Gianni D’Addese e Umberto Tozzi
enorme successo in tantissimi paesi stranieri. Dopo la partecipazione a Con il cuore ad Assisi dello scorso giugno, la nostra prossima data italiana sarà invece al Teatro Geox di Padova il 1° dicembre, dove per l’occasione verrà girato anche un dvd live”. Sono pochi gli artisti che continuano a emozionare e a far sognare il pubblico dopo anni e anni di carriera, e il grande cantautore torinese Umberto Tozzi è sicuramente tra questi. “Tozzi - ha confidato Gianni - è un
grande artista, una grande voce e una persona alla mano sia davanti al grande pubblico che lontano dalle luci del palcoscenico. Ci tiene a farci sentire parte di una grande famiglia: la famiglia Tozzi! E per questo ci vuole sempre accanto, non solo nei concerti, ma anche in tutti gli altri eventi importanti. Attualmente ci stiamo dedicando alla presentazione del nuovo album Yesterday, Today. Il titolo è presto spiegato: uno dei dischi del cofanetto raccoglie tutti i principali successi della lunga carriera di Tozzi, mentre l’altro contiene brani inediti tra cui Se tu non fossi qui e Donna che presenteremo a Domenica In e nei prossimi concerti”. E’ YesterdayToday - che sancisce il ritorno discografico di Tozzi, mietendo successi sia in Italia che all’estero la conferma del fatto che le emozioni, quelle vere, non conoscono crisi, soprattutto quando a raccontarle in musica, è uno straordinario cantautore accompagnato da una band di talentuosi musicisti. Chiara Sorrentino
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Il 17 novembre al Kalinka i carpigiani Das Modell presentano il loro primo Ep prodotto dalla label Zeta Factory
Das Modell: fuori dalle orbite comuni E ’ un commovente omaggio alla nostra terra e alla nostra gente ferite dal sisma il videoclip de L’esistenza, il primo singolo della band carpigiana Das Modell, un progetto tutto elettronico formato da Roberto Ferrari, Daniele “Brando” Brandoli e Federico Montorsi (www.facebook.com/dasmodellband). Una toccante cartolina in bianco e nero. Sullo sfondo di un vecchio casolare rigato di crepe, il volto rugoso della signora Giovanna, profondamente segnato dagli anni trascorsi, è lì a ricordarci che la vita continua. Malgrado tutto. Ferma su una sedia a rotelle, Giovanna aspetta, tra un solitario e un bicchiere di lambrusco, che tutto ricominci a scorrere. Come prima. La vita è un dono o una condanna alla quale è impossibile fuggire. Ma vi restiamo aggrappati. In attesa di non provare più quel gravoso senso di inutilità e assimilando quello che l’esistenza ci obbliga a sopportare... A ricorrere, nei testi dei cinque brani che compongono il primo Ep della band - pubblicato dall’etichetta indipendente carpigiana Zeta Factory - sono lo smarrimento e l’incapacità di districarsi in una realtà che pare aver perduto la capacità di andare oltre l’immagine, raggiungendo l’essenza delle cose. Ed è proprio l’ossessiva ricerca della giusta direzione che ritorna come un mantra ne Il modo sbagliato. Un circolo vizioso dal quale pare impossibile uscire: sono un satellite fuori dalle orbite comuni, è così facile disintegrarsi al suolo senza emettere un suono... guardo le mie ali di vetro frantumarsi a terra in mille pezzi e ogni volta che cerco di ricomporle, perdo qualcosa... E se per affermare la propria unicità e ricercare un senso si è obbligati a lasciare qualcosa - o qualcuno - indietro, è la delusione legata alla consapevolezza di non poter esercitare pieno controllo sulla propria vita la protagonista de L’errore. Sono una linea tracciata per caso e non so più distinguere
I Das Modell hanno intrapreso la strada più impervia, dal sapore squisitamente punk, quella che tenta di arrivare all’essenza. cosa è bene per me. Tutto ha un prezzo e l’errore è una serpe avida che non ha direzione. L’ep dei Das Modell segue una direzione circolare. Le parole e i temi ricorrono. Frequenti. I refrain dei pezzi si ripetono. Ossessivi. E penetrano la pelle. Così come i suoni. Elettronici. Campionati. Sintetizzati come i sentimenti che Roberto Ferrari riesce a tradurre con acuta sensibilità nei testi. Anche l’amore si dibatte tra le batterie campionate che si fondono coi synth e la voce scura di Ferrari. Un amore
Frammenti di bellezza elettronica
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Avevamo voglia di sperimentare, di reinventarci e abbiamo deciso di creare un progetto tutto elettronico”. Roberto Ferrari e Daniele “Brando” Brandoli commentano così la nascita dei Das Modell il cui nome racchiude già un omaggio al genio dei tedeschi Kraftwerk, pionieri della musica elettronica negli Anni Settanta. Componenti dei Fata, questi musicisti si conoscono da anni: “siamo una famiglia, per noi è essenziale lavorare in sintonia ed è proprio per tale motivo che in questa nuova avventura abbiamo voluto coinvolgere Federico Montorsi, chitarrista dei Fata, anche lui entusiasta all’idea di addentrarsi nel mondo dell’elettronica e cimentarsi con un nuovo strumento, le tastiere. Siamo alla ricerca di stimoli, i Das Modell costituiscono un banco di prova per tutti noi. Una sfida complessa e affascinante”. Sonorità e sfumature nuove nelle quali ha fortemente creduto la label indipendente carpigiana Zeta Factory, di Gabriele Rustichelli e Stefania Zampa,
che ha pubblicato l’ep. “Siamo entusiasti di lavorare con i professionisti della Zeta, persone serie e fidate che, nel panorama della musica indipendente, stanno facendo grandi cose. Il pensiero di contattare le major - proseguono Brando e Roberto - non ci ha nemmeno sfiorati, vogliamo lavorare con persone che mantengono quel che promettono. Il futuro della musica è tutto nella distribuzione digitale e il nostro obiettivo è quello di produrre più ep per dare continuità al nostro progetto e catturare l’interesse del pubblico”. Nell’elettronica, sintetizzatori, drum machine, vocoder e campionatori permettono ai musicisti un’ampia gamma di possibilità crative, impensabile con gli strumenti tradizionali ma, le parole dei Das Modell, sono quelle colte di sempre. Quelle di Roberto Ferrari, la voce dei Das Modell, che le cesella e le rifinisce sino a creare l’ambiente perfetto. “E’ la passione che ci spinge a suonare. Non possiamo farne a meno, stare lontani dalla musica ci toglie il respiro. Salire sul palco è una necessità”, sot-
tolinea il cantante. Ed è proprio questa passione che emerge con prepotenza dall’ep che sarà presentato il 17 novembre al Kalinka, a partire dalle 22. “Dovevamo chiudere il disco in studio la sera del 29 maggio ma poi è accaduto l’impensabile. Il terremoto ci ha dato una consapevolezza ulteriore: la forza degli emiliani e la loro dignità dovevano entrare nel nostro lavoro. Il brano L’esistenza rappresenta la sintesi, l’emblema di quanto accaduto ed è per questo che il primo video che abbiamo realizzato è dedicato a tutti coloro che hanno vissuto il dramma del sisma. E a rappresentare e a racchiudere il senso dell’emilianità è la nonna di Federico, la signora Giovanna”. Un video che arriva dritto al cuore. Che emoziona. Senza fronzoli o eccessive coloriture. “Crediamo che questo video incarni perfettamente il nostro modo di fare musica: arrivare al senso delle cose, emozionando chi ascolta”, concludono Brandoli e Ferrari. Minimalisti e colti, i Das Modell hanno intrapreso la strada più impervia, dal sapore squisitamente punk, quella che tenta di arrivare all’essenza delle cose.
vago, come recita il titolo di un pezzo del disco, che si trascina a interpretazioni personali alquanto bizzarre, dando per scontato qualcosa di sbagliato. Un amore ucciso dall’ossessione di non essere come tu mi vuoi e dall’incapacità di essere se stessi, per tentare di aderire alle aspettative dell’altro. L’unica certezza dell’amore, canta Roberto, è che prima o poi dovrà finire. Una sentenza spietata, nichilista, di chi, forse, non ha ancora superato l’angoscia di essere stato gettato tra le cose da dimenticare. Perla dell’ep, Le cose da dimenticare, è un brano da ascoltare con attenzione. Più e più volte. Perchè la fatica a respirare di cui si parla è anche la nostra. La stessa fatica con la quale, giorno dopo giorno, costruiamo noi stessi, senza farci ingannare da futili riflessi, alla ricerca di una direzione. Quella giusta per noi. Jessica Bianchi
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Torna la rassegna Una serata in San Rocco. Dieci spettacoli d’eccellenza, da novembre ad aprile, tra musica, teatro e comicità, con due grandi ospiti internazionali: Craig Adams e il Grupo Compay Segundo
San Rocco è inagibile e va “in trasferta” U
n milione di euro. Questa la cifra stimata per ripristinare completamente l’ex chiesa di San Rocco oggi inagibile a causa del sisma. Un imprevisto che ha reso la vita della San Rocco Arte&Cultura alquanto difficile nel mettere in piedi il tradizionale cartellone di appuntamenti gratuiti - grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi - della rassegna Una serata in San Rocco. “Anche quest’anno - ha sottolineato Sandra Righi, direttore artistico di San Rocco Arte&Cultura - non abbiamo voluto rinunciare a proporre la rassegna, malgrado le immaginabili difficoltà create dal terremoto, per non deludere il nostro pubblico fedele e per mantenere alta l’offerta culturale cittadina. Come tradizione impone, nella realizzazione del programma abbiamo voluto valorizzare i talenti del nostro territorio e dare spazio a grandi nomi del panorama nazionale e internazionale”. 10 gli appuntamenti che spaziano tra musica, teatro e comicità. “Una stagione pellegrina - continua Sandra Righi - che ci vedrà in perenne trasferta: dal Circolo Guerzoni al Graziosi, dal Cinema Ariston di San Marino all’Eden, al Corso...”. Fortunatamente, come ha sottolineato Giuseppe Ferrario, presidente di San Rocco Arte&Cultura, “la
collaborazione con il terzo settore e i circoli ci ha consentito di far fronte alle attuali difficoltà logistiche e andare avanti. I lavori di sistemazione di San Rocco sono partiti e la nostra speranza è quella di potervi fare ritorno entro la fine del 2013”. Oltre a “riagganciare” la facciata alla struttura, il cantiere sarà anche l’occasione per apportare alcune migliorie, dal punto di vista impiantistico e acustico. La stagione sarà inaugurata – mercoledì 21 novembre, alle 21, presso il Teatro Ariston – dai 60 elementi dell’Orchestra di fiati dell’Istituto Superiore di Studi Musicali Vecchi-Tonelli. Jazz e swing saranno invece i protagonisti di Diamoci del tu lo spettacolo a metà tra teatro e concerto dell’Orchestra Maniscalchi e del tenore Gianluca De Martini che si terrà al Teatro Tenda che sarà allestito in Piazzale Re Astolfo, il 13 dicembre. Il pubblico potrà così intraprendere un viaggio a ritroso nel tempo, alla scoperta dei motivetti che resero intramontabili gli Anni ‘30 e ‘40. Il 18 dicembre appuntamento col gospel di Craig Adams, uno dei più talentuosi pianisti e organisti della Louisiana. Cantante dalla voce d’oro e musicista po-
liedrico, si è circondato dei migliori artisti di New Orleans, guadagnandosi al contempo una solida reputazione come direttore musicale e di corali. Le serate di San Rocco torneranno poi nel nuovo anno, mercoledì 23 gennaio, presso la Sala Emmaus di Novi, con il meglio della musica pop. Antonella Ruggiero, in Stralunato Recital, ripercorrerà tutti i più grandi successi di una carriera lunga oltre 20 anni. Mercoledì 13 febbraio il saltimbanco della parola Alessandro Bergonzoni condurrà gli spettatori che andranno ad ascoltarlo al Centro Sociale Guerzoni all’interno di un circo dove troveranno, ad attenderli, la sorprendente rapidità di un’inventiva senza freni al servizio di un linguaggio plastico che si fa
malleabile per seguire le evoluzioni del pensiero. In onore della Festa della Donna, l’8 marzo, il Grupo Compay Segundo, composto da undici musicisti tra i quali i due figli Salvador e Basilio e alcuni dei partecipanti alla celebre pellicola di Wim Wenders, Buena Vista Social Club, si esibirà al Cinema Teatro Eden. Giovedì 21 marzo poi, presso il Centro sociale Graziosi, appuntamento col concerto dell’Orchestra della Scuola Media Alberto Pio di Carpi. Nato come sperimentazione quindici anni fa, l’ensemble è oggi composto da 80 ragazzi che frequentano
il corso a indirizzo musicale. Per l’ottavo appuntamento della stagione si ritorna alla comicità di classe, quella di Gioele Dix: mercoledì 3 aprile, al Graziosi, l’attore milanese porterà in scena tutto il suo talento, caratterizzato da un impareggiabile miscuglio di leggerezza e profondità. Si continuerà poi a ridere insieme a Natalino Balasso che si esibirà al Guerzoni: mercoledì 10 aprile l’attore dal caratteristico accento veneto delizierà il suo pubblico anche grazie ai frutti della sua nuova ricerca artistica, che l’ha fatto approdare, dai set dei programmi televisivi più noti a una comicità tinta d’amaro, in grado offrire come poche altre numerosi spunti di riflessione sulla contemporaneità, senza mai cadere nella facile trappola del cliché o della banalità. La rassegna si chiuderà mercoledì 17 aprile, al Guerzioni, con il concerto della carpigiana Serena Daolio, soprano di fama internazionale, accompagnata al pianoforte dal Maestro Paolo Andreoli. Un programma ricco e variegato pronto a soddisfare i gusti e le curiosità di ogni tipo di pubblico, all’insegna della qualità. J.B.
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ei giorni scorsi il vescovo della Diocesi di Tenkodogo in Burkina Faso, monsignor Prosper Kontiebo, è stato ospite di Carpi e, in particolare, di don Roberto Bianchini e dell’imprenditore Sauro Mazzola. Kontiebo, 52 anni, nominato nel giugno scorso, che guida spiritualmente una Diocesi di 800mila abitanti, è stato ricevuto anche dal vescovo di Carpi, monsignor Francesco Cavina, che lo ha trattenuto a cordiale colloquio. La visita del presule, in Italia per partecipare ad alcune assemblee in Vaticano, trae origine dalla volontà di don Kontiebo di ringraziare don Bianchini per aver accolto nella Parrocchia di San Francesco un
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L’Angolo di Cesare Pradella Un vescovo africano ospite a Carpi Prosper Kontiebo e don Bianchini
Corali a San Pietro in occasione della Festa di Santa Cecilia
La Regina Nivis di Quartirolo al cospetto del Papa
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l 10 e 11 novembre l’Associazione Italiana Santa Cecilia ha indetto a Roma un Convegno Nazionale Scholae Cantorum; un singolare e speciale incontro, atteso da tempo, alla presenza del Santo Padre, Benedetto XVI che, per la prima volta nel Suo Pontificato, ha concesso un’Udienza Speciale all’associazione, in occasione della Festa di Santa Cecilia, patrona dei musicisti e dei cantanti. Il convegno, al quale ha partecipato anche la Schola Cantorum Regina Nivis di Quartirolo insieme a
oltre 5.500 coristi provenienti da tutta Italia, si è articolato nell’arco dei due giorni. Sabato 10 novembre i coristi riuniti in Sala Nervi, ora Sala Paolo VI hanno salutato il Papa con un maestoso Tu es Petrus di Perosi e lui ha ringraziato tutti gli intervenuti per aver cantato a “un cuore solo e una voce sola”. Dopo aver poi ascoltato la parola del Pontefice, la schiera di coristi gli ha donato il Cantantibus Organis di Bartolucci e il Pater Noster in gregoriano. “L’incontro è durato un’ora - ci racconta Maurizio
Gasparini, della Regina Nivis di Quartirolo - e il saluto finale al Papa è stato di grandiosa e reciproca soddisfazione. Il Papa ci ha regalato il suo benevolo e serafico sorriso e i coristi hanno ringraziato con un fragoroso applauso sulle note dell’Ave Maria di Tomas Luis de Victoria. Domenica 11 nella Basilica di San Pietro un maestoso Cantate Domino di Miserachs in polifonia ha riempito di solennità il Tempio nel canto di ingresso per poi regalare sontuose sonorità dai Kyrie, Gloria e Agnus
prete burkiniano, don David che, dopo il seminario romano, è ora insegnante di diritto canonico nel suo Paese, ma anche per ringraziare Mazzola per i preziosi aiuti umanitari inviati nel paese centroafricano. “Sono lieto di aver conosciuto il vescovo Kontiebo – ha detto don Bianchini – e di avere apprezzato la sua generosità d’animo e la sua profonda fede religiosa vissuta in un paese difficile dove i cattolici sono in netta minoranza rispetto ai fedeli di religione musulmana”. Dal canto suo Mazzola
ha aggiunto che “si sono gettate le basi per future e auspicabili collaborazioni umanitarie a favore del Burkina Faso che necessita di attrezzature idrauliche per risolvere il problema dell’acqua e tecniche per sviluppare le coltivazioni agricole, settore base dell’economia del Paese”. La filiale carpigiana della Banca Popolare dell’Emilia Romagna ha deciso di aprire un conto corrente per accogliere le sottoscrizioni dei fedeli carpigiani a favore della Diocesi di Tenkodogo. Dei dalla Missa de Angelis. Nel culminante momento dell’Eucarestia L’Ave Verum Corpus di Mozart ha saputo alzare gli animi in dolce spirito di cumunione, levando in alto i cuori. Imponente e solenne il Laudate Dominum di Donella che al termine della Celebrazione ha dato ampio spazio a note di giubilo con crescenti Alleluia a cinque voci che hanno riempito di gaiezza, gioia e maestosità la Basilica di San Pietro. Alle 12 in Piazza San Pietro la Regina Nivis di Quartirolo ha partecipato alla recita dell’Angelus del Santo Padre che, ancora una volta, ha rivolto a tutte le Corali intervenute il suo sorriso e il suo grazie.
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e il terremoto ha fatto ‘ballare’ anche chi, per la danza, è decisamente negato, i carpigiani gradiscono ben altre musica ed energia, alla quali neppure il terremoto è in grado di far rinunciare. Ed è per questo che domenica 25 novembre, la Scuola di danza Ecole Klassique del Circolo Arci Sandro Cabassi presenta, presso il Teatro Asioli di Correggio, lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate. Nonostante il Teatro Comunale di Carpi sia attualmente inagibile, tanta era la voglia dei giovani ballerini di esibirsi che, Ecole Klassique ha trovato ospitalità nel vicino comune del reggiano. Attiva su territorio carpigiano da
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’appuntamento in programma domenica 18 novembre presso la galleria del centro commerciale Il Borgogioioso è imperdibile. Debutta alle 16,30 lo Shadow Show, spettacolo di ombre cinesi, di Carlo Truzzi - con la collaborazione di Simona Gollini - maestro italiano, la cui fama è riconosciuta a livello internazionale, nell’arte antica che trae origine dal teatro delle ombre orientali e che spopolò nell’800 prima dell’avvento del cinema. Truzzi, originario della mantovana Palidano di Gonzaga, ispirandosi ai versi di William Shakespeare, Veloce come un’ombra, breve come ogni sogno, dà vita a uno spettacolo sorprendente, ricco di ritmo, creando
state composte dal giovane compositore carpigiano Federico Truzzi, mentre
il merito delle scenografie va a Massimiliano Truzzi. La voce recitata è invece di Chiara De Pisa. Ultime, ma non certo in ordine di importanza, le coreografie, create dalla direttrice della scuola, Serena Marchetto. Nella seconda parte dello spettacolo invece, spazio a un balletto ispirato a una suite della Carmen di Bizet e a un omaggio ai Beatles, nel cinquantesimo anniversario della formazione della band dei quattro di Liverpool che, con i loro brani, ha cambiato per sempre la storia della musica pop. Lo spettacolo, previsto a giugno sul palco del Comunale di Carpi, era stato annullato causa sisma e inagibilità di quest’ultimo. M.M.
minuti ciascuna alle 16.30, alle 17.30 e alle 18.30. Quattro mani e una luce, per una favolosa e incredibile performance di ombre che si creano magicamente dinanzi agli occhi del pubblico. Al termine di ogni performance, durante le pause, Carlo e Simona terranno una lezione rivolta in particolare ai bambini sul mondo dei giochi di luce e ombra svelando alcuni trucchi del mestiere che permetteranno agli aspiranti illusionisti di realizzare con le mani ombre a forma di animale o semplici facce. Proveniente da un’arte millenaria, il mondo delle ombre orientali “in cui in realtà si usano figure mosse con tiranti dietro uno schermo”, fa notare Carlo Truzzi, lo Shadow Show
non era mai stato presentato prima d’ora al di fuori dei teatri e degli studi televisivi a causa di problemi legati all’illuminazione: grazie a un nuovo teatro gonfiabile realizzato su misura, è ora possibile esibirsi in qualsiasi spazio chiuso illuminato, e dunque anche all’interno di una galleria commerciale, portando questo raffinato ed emozionante spettacolo a un pubblico nuovo e più vasto. Simona e Carlo Truzzi da oltre vent’anni interpretano questa antichissima forma di spettacolo proponendola in chiave moderna e avvincente. Usano le loro mani come un esperto musicista farebbe col proprio strumento e la sensazione finale è proprio quella di aver visto incredibilmente suonare la luce.
Domenica 25 novembre, la scuola di danza Ecole Klassique del circolo Arci Sandro Cabassi di Carpi presenta, presso il Teatro Asioli di Correggio, lo spettacolo Sogno di una notte di mezza estate
Il terremoto non ferma la danza
Foto di Luca Covezzi
oltre 25 anni, la scuola porta sul palcoscenico dell’Asioli circa 80 allievi di età compre-
sa fra i 4 e i 35 anni. I brani che accompagneranno i passi di danza dello spetta-
colo, liberamente tratto da una delle più celebri commedie shakespeariane, sono
Domenica 18 novembre al Borgogioioso appuntamento col il maestro italiano delle ombre cinesi, a partire dalle 16.30
Lo shadow show di Carlo Truzzi
con le mani dai semplici cani o coniglietti ai volti di personaggi famosi, da Humphrey
Bogart a Roberto Benigni, da Frank Sinatra a Michael Schumacher; ma anche
politici come quali Obama, la Regina Elisabetta, Putin e Schwarzenegger, e poi James Bond, Elvis Presley, John Lennon, Ricky Martin solo per citarne alcuni. Figure ricche di ironia e suggestione, ma anche complesse da realizzare, spesso completate da accessori o gesti, come la mano con la sigaretta che caratterizza l’icona del grande Bogart, interventi che si devono all’abilità di Simona Gollini. L’esibizione dal vivo dei due artisti, ricca di gag e sorprese, simpatia e comicità sarà accompagnata dalla musica e avrà luogo in tre repliche di circa quindici
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niEuro S.p.A., società del Gruppo europeo Dixons Retail plc, tra i leader in Italia nel retail specializzato di elettronica di consumo e elettrodomestici, ha inaugurato il 15 novembre, un nuovo superstore sulla Tangenziale Bruno Losi, angolo via delle Rezdore, a Carpi. Il punto vendita di 1.500 metri quadri si propone alla clientela con un layout moderno e funzionale e offre, accanto a un vasto assortimento di prodotti, un’esperienza di acquisto innovativa e dinamica. A Carpi, oltre ai tradizionali reparti (fotografia, grandi
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Unieuro ha inaugurato un punto vendita anche nella nostra città
Il meglio della tecnologia anche a Carpi
elettrodomestici, piccoli elettrodomestici, elettrodomestici da incasso, audio, video, tele-
fonia e navigazione e intrattenimento), le aree emozionali e gli shop in shop consentono ai
Jungo e dintorni... Pensa globalmente e produci localmente!
A
h la crisi... questa tragedia che insultiamo, combattiamo e additiamo dai nostri amati smartphones da 700 euro. E’ vero. Siamo davanti a una svolta epocale. Dovremmo esserci accorti ormai che le epoche, per lo meno in Occidente, durano abbastanza affinché una persona ne veda almeno due o tre nel corso della propria vita. Sembra pazzesco che l’epoca della globalizzazione, esplosa pochi anni fa sia ormai giunta all’imbrunire. Non so se tra poco le evoluzioni rallenteranno nuovamente, ma è evidente che la situazione attuale non è più applicabile. Da tempo si parla male della globalizzazione: si denigrano i fast food (dove poi vanno tutti a mangiare), le
produzioni dei paesi dell’Est del mondo (che alla fine tutti comprano), il traffico (e tutti usano l’auto)... In effetti, a ben guardare, sono i singoli a generare il problema, non
la globalizzazione in sè. Però uno spiraglio di luce esiste. Se chi acquista non ha soldi per comprare, cosa produrrà l’altra parte del mondo? Il globale deve essere trasfor-
clienti di provare liberamente l’ampia gamma delle novità tecnologiche esposte e ricevere assistenza professionale e personalizzata. Anche in città vi è la possibilità per i clienti di usufruire dei servizi della gamma No Problem: prestazioni ad alto valore aggiunto studiate per semplificare al massimo tutto il processo di acquisto, dalla scelta dei prodotti all’assistenza post vendita. I numerosi servizi della gamma sono suddivisi in quattro aree tematiche
per garantirne una fruizione immediata: Consegna e Installazione, Configurazioni e Aggiornamenti, Servizi Tecnologici e Finanziamento. E, ancora, l’esclusiva esperienza d’acquisto Custumer Journey: un progetto che si sviluppa all’interno del reparto video allo scopo di supportare il cliente nella scelta del televisore e degli accessori più congeniali alle sue esigenze. Per festeggiare l’apertura del superstore di Carpi, UniEuro ha previsto una promozione Sottocosto che offre interessanti sconti su un’ampia gamma di prodotti.
by Luca “Locco” Severi mato. Globali le idee, i flussi informativi... La corrente di pensiero della GloCalizzazione porta con sè la rivoluzione di idea globale e produzione locale. Spostare un’idea ha un valore aggiunto molto maggiore per una comunità che spostarne il risultato (ovvero i prodotti). Da una parte si genera un riequilibrio delle produzioni: si produce solo quello che si consuma in loco. Non ha senso infatti comprare i limoni dall’Argentina e poi vendere quelli siciliani negli Stati Uniti. Le informazioni e le conoscenze invece, quelle sì che possono essere
“esportate” con grandi vantaggi sia per chi le partorisce, che per chi le utilizzerà. L’aumento della condivisione del sapere è fondamentale per migliorare le condizioni di vita dei paesi in via di sviluppo. Ma ricordiamoci dell’altra faccia della medaglia: con la localizzazione delle produzioni sarà impensabile, nel caso dei paesi industrializzati, mantenere gli stessi livelli di consumo. Pensate quanto sarebbe bello però, acquistare solo frutta e verdura italiane, scarpe fabbricate da produttori italiani, vestiti disegnati in Italia e prodotti nel nostro Paese... Ma d’altro canto pensate che bello poter condividere la
propria idea (e noi abbiamo quelle migliori) e vedere altri stati che per produrre usano quelle idee e quei processi produttivi! Questa sarebbe la grande rivoluzione di oggi. Porterebbe grandi vantaggi per tutti, sostenibilità compresa. E’ ovvio che il concetto appaia fragile, ma credete sia più pericoloso continuare così o rivedere le cose centrandole sulle persone e non sui mercati?
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e settimane precedenti l’Election Day, sono trascorse alternate dai diversi debates, momenti seguiti con ansia dentro e fuori le mura domestiche. Dentro i bar, caffè e ristoranti della City, si sono radunati centinaia di newyorkes, assistendo, trepidanti, alle varie performance dei due candidati (Obama e Romney) e conteggiando le differenti gaffe (sicuro argomento negli uffici, all’indomani del dibattito). New York sembrava abbastanza unanime sulla vittoria del presidente in carica, alcune persone scherzavano già su dove espatriare in caso di vittoria repubblicana. In particolare, la città ha saputo apprezzare il comportamento di Obama, durante l’emergenza legata all’uragano Sandy, occasione in cui il presidente ha preferito sospendere la propria campagna per recarsi nella parte più colpita del New Jersey, Molti, specialmente le donne, non hanno invece digerito le parole di Romney, legate alla questione dell’aborto in caso di violenza sulle donne. La le-
Lady Marty in the City It’s not about Obama, it’s about your mama
galità dell’interruzione di gravidanza, in caso di stupro o incesto, è stata infatti messa in discussione più volte dalla fazione repubblicana. In molti hanno voluto
dire la loro e uno fra tutti è riuscito a cogliere nel segno. Al Sharpton, il reverendo e attivista politico, nativo di Brooklyn, durante una trasmissione televisiva, ha reso noto il suo punto di vista e la sua propensione verso il presidente con la frase (ormai cult): “ it’s not about Obama, it’s about your
mama”. Utilizzando uno slang tradizionalmente afroamericano è riuscito comunque a sintetizzare il pensiero di molte persone. La sua preferenza si è basata, dunque, solo e unicamente sul candidato con la campagna più a sostegno della “social sicurity” e quindi delle minoranze (anziani, bambini, donne e meno abbienti). Inutile dire che, nel giro di pochi giorni, questa frase ha fatto capolino su magliette, spille e cappellini, divenendo un nuovo slogan! All’indomani delle elezioni, la vita è ripresa normalmente, dopo aver trattenuto il respiro per settimane, in attesa della fatidica risposta, i cittadini
della Big Apple, archiviato il clima di instabilità, si sono proiettati subito verso i prossimi quattro anni. Un quartiere in particolare non ha smesso tanto in fretta di festeggiare il vincitore; sto parlando di Harlem, il cuore della Man-
hattan settentrionale.Anord di Central Park, si trova il grande centro socio-culturale afroamericano di NY. Le chiese coi cori gospel, le case dai tetti colorati, le nuove gallerie d’arte, le piccole boutique sartoriali... una zona con le donne tra le meglio vestite della città e con la musica, da sempre protagonista incontrastata. La percentuale di popolazione bianca che vive il quartiere è sempre in aumento; il mix culturale-etnico non è però una novità: già agli inizi del Novecento, infatti, quest’area, vedeva al suo interno una parte italiana ora diventata Spanish Harlem, per la maggioranza costituita da ispanici. Il principio di “fratellanza” sembra essere intrinseco, all’interno della comunità, manifestato (è proprio il caso di dirlo) a gran voce, per quanto riguarda il (nuovamente) neo eletto Barack Obama. Le voci in questo caso sono state quelle dei numerosi cori gospel che, nelle chiese gremite di domenica scorsa, hanno visto gli uomini di fede rendere omaggio al presidente in carica. E non finisce qui! Lungo le strade, i gadget riguardanti Obama, famiglia e campagna elettorale sono innumerevoli: spille, maglie, foto e quadri. Forse è anche il caso di dire: “It’s about Obama!” Altri quattro anni di fiducia, staremo a vedere se ben riposta. Martina Guandalini
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Prevenire costa meno di riparare!
Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi
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ami e sterpi di scarto erano da raccogliere per farne fascine con cui ravvivare il focolare e le speranze di tempi migliori.
di Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it
FÓGH PUVRÈTT
FUOCHI POVERI
E andêva per stècch, per fàšdêin e sól adês, a càpìss ch’a t’pianšiv’al cór... mama; tè a cà, a tgnir viv un fógh puvrètt, i più cìcch a la stanêla, al pòpà? Luntan, chi sà dóve mandèe cun šaino e muschètt. A spètêrèm... lunghi strêdi bianchi, a cumpagnêr i pée schêls al šgnulêr d’na carióla, cùmè un šógh i fôs da saltêr e un quêlch fiór da fêêrn’un masulêin. Quatêr stècch d’pudadura, per nuêtêr che d’mišéria era tìmbèr la pêsa sul brêghi, érèn fógh per scaldêrès, ‘na fiama per stêr unìi e tgnir viv la spêransa. Sól adês, a sò che t’pativ che t’avrèv vlúu scanšlêrm’al fadigh, che cùm’éra a rèstìss ragasól mô i érèn, d’un ušlêin i prìm vól a m’sintiva grand più d’quèl ch’éra e la fadiga la m’pariva alšéra. Sól dôp la s’fêva dura già sira, i coumpit ancòrà da fêr la tò vóš, ch’la mè vliva iutêr: “Sù, fà ‘l brêv, ormai ti n’umêin!” A m’tèrmêva, sul fój... la gubêina, ‘na macia d’inciôstèr pariva un cuscêin; a m’scapêva d’pinsêr al lêt al sò bêl caldêin, a ‘na tò carèsà, d’un tò bêš al calór… e al tò man ch’m’arcalsêvn’al linsól.
Andavamo per sterpi, per piccole fascine e solo ora, comprendo che ti piangeva in cuore… mamma; tu a casa, a mantenere vivo un fuoco misero, i più piccini alla sottana, il papà? Lontano, chissà dove mandato con zaino e moschetto. Ad attendermi… lunghe strade bianche, ad accompagnare i piedi scalzi il cigolio di una carriola, come un gioco i fossati da saltare e qualche fiore per un mazzolino. Quattro sterpi dalla potatura, per noi che della miseria erano timbro le toppe dei pantaloni, erano fuoco per riscaldarci, una fiamma per restare uniti e mantenere viva la speranza. Solo ora, so che soffrivi avresti voluto cancellarmi le fatiche, come ero desideravi rimanessi ragazzino erano, di un uccellino i primi voli mi sentivo alto più di quello che ero e la fatica mi sembrava leggera. Solo più tardi diventava pesante già sera, i compiti da fare la tua voce, che mi voleva aiutare: “Fai il bravo, oramai sei un ometto!” Mi tremava sul foglio… la penna, una macchia d’inchiostro sembrava un cuscino; mi sfuggiva di pensare al letto al suo bel caldo, ad una tua carezza, di un tuo bacio il calore… e alle tue mani che mi rincalzavano le lenzuola.
Domenica 18 novembre, alle 20.30, presso il Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film 7 days in Havana. Film a episodi di Benicio del Toro, Pablo Trapero e Laurent Cantet
Cuba: tra stereotipo e mito
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ll’Avana, battuta dal vento e dal mare dei Caraibi, si muovono i personaggi di sette storie che non si incontreranno mai. Quella di Teddy Atkins, turista americano iscritto alla scuola di cinema che finirà per andare a scuola di vita sul taxi di Angelito. Quella di Emir Kusturica, ebbro di vino e di vita, capitato a l’Avana per ritirare un premio alla carriera e perduto dietro una jam session. Quella di Cecilia, cantante cubana dalla voce suadente che innamora un impresario madrileno e sogna un contratto all’estero. Quella di Elia Suleiman, regista palestinese, che non parla spagnolo ma guarda la realtà dell’Avana, attendendo un appuntamento all’ambasciata di Palestina. Quella di un’adolescente omosessuale mortificata e ‘ravveduta’ da un esorcismo. Quella di Mirta Gutierrez, psicologa che impasta torte e monta uova per sbarcare il lunario. E, infine, quella di Martha, che vede la Madonna e assolda un intero condominio per costruirle una fontana e celebrarla dentro una domenica cubana. L’Avana e il suo malecon, un lungomare di dodici chilometri che affronta l’oceano, osservato da case fatiscenti e percorso da vecchie auto colorate. Auto incerte e hotel esagerati e lussuosi lasciati in eredità dagli americani negli Anni Cinquanta. La capitale di un’isola a confine tra universi di civiltà distinte, come quella ispanica e quella anglosassone. Un’identità ibrida che dietro al volto decadente mostra bagliori di speranza, diventando il set di un’opera collettiva diretta da Benicio Del Toro, Pablo Trapero, Julio Medem, Elia Suleiman, Gaspar Noé, Juan Carlos Tabío e Laurent Cantet. Sette giorni per sette autori per sette episodi che si confrontano con Cuba, tra stereotipo e mito.
Cara Clarissa, domenica scorsa sono andata alle casse di espansione del Secchia a Campogalliano e il quantitativo di tronchi e detriti era impressionante. Ho sentito che parlavi delle piene dei fiumi con un esperto in Radio, vorrei sapere se si può prendere la legna dai fiumi. Io ho un camino e se tutti quelli che ne hanno uno potessero prendere un po’ di quei tronchi d’estate e asciugarli secondo me sarebbe un modo per pulire e, allo stesso tempo, risparmiare. Carmen ’esperto era Luca Lombroso, meteorologo e ricercatore all’Università di Modena
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e Reggio, il quale sostiene che si investe sempre poco in prevenzione per poi spendere molto a disastri avvenuti. Un euro in prevenzione, dice Lombroso, consente di risparmiare 7 euro nella riparazione (sempre parziale) dei danni. Purtroppo manca da sempre la necessaria lungimiranza e constatare come è stato sempre sprecato denaro dai vari Governi a discapito di interventi di messa in sicurezza del territorio è sconfortante. Lunedì ha smesso di piovere in montagna, per fortuna, ma i timori di una esondazione erano reali; in Appennino ci sono stati innumerevoli problemi e per tutta la mattinata di lunedì è rimasto paralizzato il traffico con ponti chiusi e situazioni di allarme. Per quanto riguarda la rac-
Domenica 18 novembre, alle 15, presso il Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film I pinguini di Mr. Popper, con Jim Carrey
Prosegue la dolce marcia dei pinguini...
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opo aver conosciuto suo padre soprattutto via radio attraverso i racconti delle sue avventure dai quattro angoli del pianeta, Tom Popper è cresciuto ed è diventato a sua volta un padre assente per i suoi due figli. La sua principale preoccupazione è il suo lavoro come agente immobiliare di lusso e la possibilità di diventare il quarto presidente della società più importante di Manhattan. Impegnato ad acquistare il celebre Tavern on the Green di Central Park per ottenere l’agognata promozione, Popper apprende che suo padre è morto durante una spedizione in Antartide e che gli ha lasciato in eredità un gruppo di pinguini. La convivenza con i pennuti non si rivela affatto semplice, ma ancor meno semplice pare il tentativo di liberarsene. La marcia dei pinguini prosegue la sua vivace avanzata lungo i sentieri gioiosi e struggenti del mondo del cinema, con il suo carico di dedizione e di fedeltà assoluta verso il polo della commedia per famiglie. Ad accogliere i pinguini, le braccia larghe e lo spirito fanciullesco di Jim Carrey che torna a mettere in gioco la faccia e i suoi zigomi elastici, pronto a competere con la naturale tenerezza dei pinguini e coi privilegi loro accordati dalla computer grafica. La sfida fra Popper e i suoi pinguini segna anche il confronto fra una comicità prettamente infantile, che punta più sulle espressioni fisiche e fisiologiche dei pennuti e un umorismo più classico venato di brillanti rimandi all’immaginario natalizio americano.
Luca Lombroso
colta della legna: dipende dalle direttive dei singoli Comuni. Il divieto assoluto è di tagliare tronchi o alberi nelle zone dell’alveo del fiume, mentre si può raccogliere la legna fluitata (trasportata dall’acqua) dove espressamente previsto ed è indicato anche un lasso di tempo in cui è consentito farlo. Occorre informarsi con una telefonata nel Comune in cui si intende effettuare la raccolta per evitare sanzioni.
Mercoledì 21 novembre, alle 15, al Cinema Corso, proiezione del film Un bacio appassionato, di Ken Loach. Commento al film di Roberto Chiesi e Federico Baracchi
Pomeriggio al cinema
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asim, figlio di pakistani ma nato a Glasgow lavora come dJ in un club. La sua famiglia ha già programmato per lui il matrimonio con una cugina. Ma Casim si innamora di Roisin, l’insegnante irlandese di musica della sorella minore. Da qui nascono i problemi, aggravati dal fatto che Roisin è separata e l’Istituto cattolico in cui insegna pretende da lei una condotta moralisticamente irreprensibile. L’amore dei due giovani rischia di essere minato sin dall’inizio ma i due proveranno a resistere. Quando si tratta di integrazione razziale la rivolta morale di Ken Loach resta ad alto livello ma cerca una soluzione positiva. Così se il padre pakistano è chiuso al nuovo anche il sacerdote cattolico è incapace di comprendere e sa solo giudicare e punire. Ma in entrambi i campi (la sorella minore da una parte e il direttore della scuola dall’altra) c’è chi, senza rinunciare alla propria appartenenza, sa guardare oltre. Quell’oltre che per Loach è sempre stato rappresentato dall’essere umano con i suoi slanci, le sue debolezze, i suoi doveri ma anche i suoi diritti.
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18 L’aforisma della settimana...
C’è sempre nell’amore molta illusione e molta curiosità. Alphonse Karr appuntamenti
Teatro CORREGGIO
16 e 17 novembre - ore 21 Stagione Prosa La Cantatrice Calva Di Eugene Ionesco Regia di Massimo Castri Teatro Asioli
Mostre CARPI
Fino all’11 novembre Immagini per ricostruire Mostra mercato fotografica i cui proventi saranno destinati alla ricostruzione del Teatro Comunale di Carpi Ex Sinagoga Fino al 18 novembre Mostra di Pittura di Enrico Davolio A cura di Bottega di Pittura Sala ex Poste di Palazzo dei Pio Fino al 30 novembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Andrea Righi O&A Centro Affari Fino al 9 dicembre A silent dialogue Mostra di Amalia Mora e Daniela Tieni Curata da Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini Galleria Spazio Meme
Al Guerzoni, sabato 17 novembre torna la comicità di Carpe Ridens
Ridere, ridere, ridere ancora... S abato 17 novembre quattro sfidanti di altissimo livello si affronteranno sul palco del Circolo Loris Guerzoni di Carpi in una serata davvero effervescente. Riprendono infatti gli appuntamenti del concorso di cabaret all’insegna della risata grassa, Carpe Ridens, ideato dalla Miglio Comico Produzioni e giunto quest’anno alla quinta edizione. La sfilata di comici si susseguirà per sei appuntamenti, da ottobre a maggio 2013. Ospite d’eccezione e presidente di giuria del secondo appuntamento sarà Enrico Zambianchi, cabarettista romagnolo che percorre strani itinerari su un umorismo, a volte cinico, come specchio della realtà, vincitore di numerosi festival
nazionali di comicità . Ama molto calarsi nei panni di personaggi metaforici e non si accontenta di una doppia lettura del proprio modo di far ridere, ma ricerca sempre una via che porti a vedere la società mentre supera la fantasia. All’attivo ha diverse collaborazioni con comici famosi e la partecipazione a diversi Zelig Lab. Come di consueto lo spetta-
Enrico Zambianchi
colo sarà anticipato alle 21 da un piatto freddo e inizierà intorno alle 21.45. Tutte le serate sono a prenotazione: 059.683336.
Venerdì 16 e sabato 17 novembre (ore 21) al Teatro Asioli di Correggio va in scena La Cantatrice Calva, capolavoro di Ionesco per la regia di Castri
In scena il teatro dell’assurdo
Fino al 13 gennaio Primo Levi I giorni e le opere Mostra documentaria a 25 anni dalla scomparsa Sala dei Nomi Museo Monumento al Deportato
Eventi CARPI
16 novembre - ore 20.30 Le problematice sanitarie dei bambini adottivi Gli effetti medico-sanitari delle esperienze dei bambini Conduce: dottor Bertrand Tchana Sede Nadia, via Giovanni XXIII, 122 17 novembre - ore 21,45 Cabaret Carpe Ridens Ospite Enrico Zambianchi Circolo Guerzoni 17 novembre - ore 22.30 Das Modell + guest Kalinka Arci Club
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l Teatro Asioli di Correggio avvia la sua stagione, all’insegna di grandi titoli, con una pièce straordinaria. Venerdì 16 e sabato 17 novembre (ore 21) va in scena La Cantatrice Calva, capolavoro di Eugene Ionesco per la regia di Massimo Castri. Dopo aver ricevuto il Premio Ubu lo scorso anno, per per Finale di partita, Castri si confronta per la prima volta con un vero maestro del ’900, Eugene Ionesco, rappresentante più famoso della corrente del teatro dell’assurdo. La Cantatrice Calva esce nel 1950 ed è una commedia in cui Ionesco si presenta come autore d’avanguardia, deciso a voltare le spalle al teatro canonico e realista.
I protagonisti sono due anonime coppie inglesi, gli Smith e i Martin, tipici personaggi borghesi che penetrano la scena con tutta il loro grigiore e la loro mediocrità. Non comunicano realmente, parlano con brevi frasi banali, prigionieri del conformismo che loro stessi hanno scelto. Il risultato di questi ingredienti assurdi è una mise en scene paradossale, grottesca, in cui i protagonisti parlano di niente. Una pièce che ha dell’impossibile, soprattutto se pensiamo alla genesi dello spettacolo stesso: il tutto nasce da un manuale di conversazione che Ionesco si mise a leggere per imparare l’inglese; sfogliandolo, si rese conto che
17 novembre - ore 21/24 Una serata all’insegna del gioco e della creatività per far sorridere la nostra città. Grandi e piccini potranno sfidarsi allegramente nell’accogliente contesto del Mac’é! Spazio Giovani Mac’è 17 novembre - ore 10.30 Aiutami a fare da solo Incontro con Costanza Buttafava, educatrice e consulente pedagogica Auditorium Biblioteca Loria
Fino al 6 gennaio Cose di donne Sala Cervi
16 novembre - ore 22.30 Fast Animals and Slow Kids Kalinka Arci Club
appuntamenti
poteva diventare il copione di uno spettacolo bizzarro e ironico. Per quel che riguarda il titolo, da sottolineare che non ha niente a che vedere con la rappresentazione: la sua stranezza nasce semplicemente da un lapsus di un attore durante le prove, anche se la “cantatrice calva”, disperatamente assente, è importante proprio per il suo essere una ulteriore manifestazione dell’incoerenza e dell’assurdità di tutto lo spettacolo. Uno spettacolo unico, che ci fa assaporare uno degli sceneggiatori più capaci e più geniali del teatro del ventesimo secolo, riscoperto da un grande nome del teatro italiano come Massimo Castri.
17 novembre - ore 16.30 Ma chi ha combinato questo quarantotto? Presentazione dei libri per bambini sul terremoto Edizioni Artestampa Cosa c’è sotto? Il terremoto a casa mia La speranza di Alice. Prima o poi tornerò a dormire nel mio lettino Non è facile spiegare ai bambini cosa succede quando c’è un terremoto, non è facile riuscire a trasmettere loro la calma e la serenità necessarie ad affrontare e superare l’evento. Dopo il primo volume sul perchè accadono i terremoti, è stato realizzato un nuovo racconto con lo sguardo rivolto al dopo. Biblioteca Il falco magico 18 novembre - ore 15.30/17.30 Con le mani in pasta Laboratorio creativo per bambini dai 4 agli 8 anni La nutrizionista Giusi D’Urso, autrice del libro Mangiando in allegria, presenta a bambini e genitori il suo laboratorio creativo Nel corso del pomeriggio i bambini potranno divertirsi assieme giocando con il cibo Si parlerà di buon esempio in famiglia, manipolazione del cibo, importanza dei sensi e delle emozioni ed educazione al gusto Ingresso libero e gratuito, consigliata la prenotazione (059.698087) Toma & Tomi, via Carducci 19 Fino al 30 novembre Nemmeno con un fiore Giornata internazionale contro la violenza sulle donne PROGRAMMA 21 novembre - ore 21 Sala Consiliare - Soliera Lei, Lui e l’Alcol. Quando l’ombra della bottiglia oscura l’amore Interventi di: Massimo Bigarelli, Sert Ausl Distretto Carpi Nora Marzi, Dipartimento di Psicologia Clinica Ausl Distretto Carpi
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appuntamenti
Milena Fornasari, in rappresentanza dei Club Alcolisti in trattamento Patrizia Natali, assessore alle Pari Opportunità di Soliera 25 e 26 novembre - ore 21 Cinema Teatro Italia - Soliera Proiezione del film Elles Di Malgoska Szumowska 25 novembre - ore 15/18 Polisportiva Campogalliano Seminario di difesa personale femminile 25 novembre - ore 16 Ludotenda - Novi di Modena Noino.org - Uomini contro la violenza alle donne Presentazione della campagna di comunicazione rivolta sopratutto agli uomini Interventi di: Francesco Ori, assessore provinciale Formazione professionale e Mercato del Lavoro Luisa Turci, sindaco di Novi 27 novembre - ore 18 Auditorium Loria - Carpi Ragazzi e adulti uniti nella lotta contro la violenza alle donne Presentazione del progetto formativo sulla violenza di genere realizzato dall’Assessorato alle Pari Opportunità delle Terre d’Argine nelle scuole superiori, in collaborazione con il Dipartimento di Psicologia Clinica Ausl Distretto di Carpi 21 novembre - ore 20.30 Sonno e Allattamento Cosa è fisiologico quando parliamo di sonno infantile? Come gestire le poppate notturne? Come conciliare il riposo di genitori e bambini? Ne parla Annalisa Paini, educatrice e mamma del Gaam Casa del Volontariato
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Dal 16 al 18 novembre, presso i padiglioni della Fiera Millenaria di Gonzaga arriva il Christmas Village, la mostra mercato del regalo natalizio. Un’edizione all’insegna della solidarietà
Torna il villaggio di Natale C
hristmas Village torna per il quattordicesimo anno con l’edizione 2012, in un periodo economicamente difficile e in un territorio fortemente colpito dal sisma di maggio. Il terzo fine settimana di novembre, nei giorni 16, 17 e 18, a Gonzaga, tornano in fiera le anticipazioni natalizie e le eccellenze dell’artigianato artistico italiano con un plus a favore del territorio che ospita la mostra mercato, un’edizione interamente dedicata alla solidarietà. Prospecta Group e Fiera Millenaria hanno deciso di non applicare alcun biglietto di ingresso per l’intera durata della manifestazione, dando così la possibilità al proprio pubblico di trascorrere, in un’accogliente atmosfera natalizia, qualche ora, senza l’aggravante di un onere d’ingresso. “Godendo del supporto tecnico di Radio Bruno, che già dal mese di maggio ha attivato campagne di comunicazione e iniziative a sostegno delle popolazioni colpite dal sisma e grazie allo sponsor ufficiale Intesa San Paolo, da sempre attivo e vicino alle attività del territorio - spiegano gli organizzatori - saremo felici di poter organizzare un grande evento di raccolta fondi per dare il nostro contributo alla difficile attività di ricostruzione”. Inoltre sfruttando la scelta di una fiera più piccola, ma non meno ricca di
spirito natalizio, gli espositori, in questa edizione ridotta, saranno avvantaggiati nella vendita delle loro unicità in modo da favorire il mercato economico. Una “vetrina” per le aziende per farsi conoscere nel territorio mantovano da un pubblico che proviene da tutte province lombarde, emiliane, liguri e venete. L’obiettivo principale per il Christmas Village 2012 è di offrire alle famiglie oltre all’ingresso gratuito, gli stessi servizi e la stessa gioiosa atmo-
sfera degli anni precedenti. L’area espositiva, coperta e riscaldata, sarà suddivisa in 3 padiglioni e si concentrerà sulle eccellenze e consuetudini natalizie composte da articoli da regalo, artigianato artistico, addobbi natalizi e specialità enogastronomiche. I 7meila metri quadri di area espositiva saranno organizzati su tre aree tematiche. Nel primo padiglione sarà possibile visitare Il villaggio delle tradizioni, dedicato alla bravura e alla qualità degli artigiani
italiani, si potranno acquistare oggetti regalo, luci, addobbi natalizi, presepi e utensili da cucina. Nel secondo si potrà visitare Il villaggio della bontà con zona ristorante e prodotti enogastronomici tipici del natale e nel terzo padiglione i visitatori troveranno il Villaggio delle novità, una zona dedicata alla creazione e alla lavorazione manuale di oggetti. Orari di apertura: venerdì dalle 17 alle 23; sabato dalle 10 alle 23 e domenica dalle 10 alle 20.
Dal 14 al 18 novembre, a Bologna, va in scena Cioccoshow
Ripartiamo dal cioccolato
22 novembre - ore 16.30 La solitudine oggi e i suoi vari risvolti Relatori: dottor Giorgio Magnani e dottoressa Serena Forghieri Centro Sociale Graziosi Fino al 18 novembre PalaComieco Torna nelle piazze italiane il PalaComieco, la struttura itinerante ideata da Comieco, il Consorzio nazionale recupero e riciclo degli imballaggi a base cellulosica, per raccontare a ragazzi e adulti il ciclo del riciclo di carta e cartone e spiegare l’importanza della raccolta differenziata Piazzale Re Astolfo Fino al 28 novembre Mercatino Missionario Il ricavato sarà devoluto per favorire il ritorno alla normalità nelle zone terremotate Sala esposizioni Fondazione Cassa di Risparmio Fino al 23 dicembre - 15/19 La torre dell’Uccelliera Apertura straordinaria il sabato e la domenica Palazzo dei Pio
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al 14 al 18 novembre, a Bologna, va in scena Cioccoshow per l’Emilia Romagna. L’edizione del 2012 non poteva non essere dedicata a un aiuto concreto nei confronti della nostra terra colpita in maggio dagli eventi sismici. “Abbiamo voluto, sin dal titolo, - spiegano gli organizzatori - focalizzare l’attenzione dell’8^ edizione della manifestazione all’operazione di raccolta fondi per il progetto di ricostruzione della
Scuola Elementare G.Lodi di Crevalcore, in collaborazione con l’Associazione Aiuta. La stessa immagine di campagna, un muro di cioccolato, intende lanciare un messaggio positivo di ricostruzione immaginando che, anche se in piccola parte, la cioccolata può fornire un impegno concreto nel riportare alla normalità la vita dei bambini delle zone più colpite dal terremoto”. L’anno scorso con il Guinness della tavoletta più lunga
del mondo la manifestazione è stata in grado di raccogliere oltre 2mila euro interamente devoluti alle popolazioni liguri colpite dall’alluvione. Quest’anno gli organizzatori hanno l’intenzione di raggiungere un nuovo primato realizzando la moneta di cioccolato più grande del mondo! “Il 14 novembre - spiegano - potrete assistere in diretta alla verifica da parte del World Guinness Record del nostro tentativo e contribuire
fino al 18 novembre acquistando monete di cioccolato, raffiguranti quella del record, in cambio di una offerta libera. Una sorta di “cambia monete” il cui ricavato andrà interamente devoluto al progetto L’anno scorso abbiamo visto di persona quanto è grande il cuore dei visitatori del Cioccoshow, quest’anno vi chiediamo un altro sforzo per raggiungere un nuovo record… di bontà”. Buon cioccolato a tutti!
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Calcio – Lo “Squalo Bianco” morde ancora: il Carpi batte il Treviso nella notte della pazienza (1-0)
La differenza
Lecce° 26 Carpi 20 Virtus Entella* 17 Sudtirol°° 15 Portogruaro 15 Trapani 15 Como (-1) 14 Pavia* 14 San Marino 13 Cremonese (-1) 12 Cuneo* 12 Lumezzane° 11 Feralpisalò°° 11 Reggiana 9 Tritium 4 Albinoleffe (-10) 3 Treviso* (-1) 1
In un campionato fermo, Ferretti è il turbo che lancia i biancorossi. Domenica il big-match di Chiavari misurerà il secondo posto.
N
ella prima notte televisiva della propria storia, il Carpi mette le ali. Batte il Treviso al termine di una partitacomplicata da molti fattori: le assenze in difesa; l’urgenza e le incognite di un avversario modesto ma in piena rivoluzione; le precarietà di molti effettivi (Pasciuti febbricitante, Kabine e Di Gaudio a mezzo servizio, Papini e Cortesi al debutto). I biancorossi non avevano energie per dilagare. Semplicemente le hanno amministrate con intelligenza. Attraverso la capacità di dominare passivamente. Concedendo sì l’iniziativa, ma non un tiro in porta. E’ stata insomma la vittoria della pazienza, dopo quella della responsabilità (a San Marino) e prim’ancora della svolta (Lumezzane). Fatta la somma delle tre tappe di crescita, il totale si chiama maturità. Ha deciso ancora una volta lo Squalo Bianco Andrea Ferretti, con 30 metri d’irresistibile mancinata. E’ il terzo gol consecutivo a firma di altrettante vittorie che avvicinano sensibilmente il Lecce, e allargano il vantaggio
* una gara in più. ° Lumezzane-Lecce è stata recuperata il 14/11 °° Sudtirol-Feralpisalò rinviata a data da destinarsi
prossimo turno Domenica 18/11/2012, ore 14.30, 12a giornata. Virtus Entella-Carpi; Albinoleffe-Lumezzane; CremonesePavia; Cuneo-San Marino; Feralpisalò-Portogruaro; Reggiana-Tritium; Trapani-Sudtirol; Treviso-Como.
sulle altre “terrestri”. La sua continuità alimenta la fiducia della squadra. Da quando si è iscritto alla stagione, è cambiato il passo di tutti. Non c’è dubbio che la scintilla con cui bruciò il Lumezzane al minuto 94 abbia acceso
promOZIONE
Solierese di nuovo in salute
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a Solierese si conferma in ritrovata salute e riscopre i colpi decisivi del miglior gioiellino: Yassine Azzouzi. Timbra due volte il cartellino (prima d’opportunismo, poi su calcio di rigore) e cesella così l’importantissima rimonta di Zola Predosa che risolleva gli uomini di Nannini a centroclassifica. Domenica allo Stefanini sarà di scena la capolista Casalgrandese. Provinciali. Turno flagellato dal maltempo. Il bureau di Modena sospende preventivamente le attività, ed è già caos sulle date dei recuperi. Si è giocato solo nei gironi reggiani, peraltro a singhiozzo. In Seconda, il S.Marino strappa un pari d’orgoglio ad Albinea (0-0) e si stacca dalle pericolanti Tricolore, Bad Boys e Santos. In Terza, lo United perde in 10 a Castelnovo (0-2, espulso Barbieri) e torna sulla terra. Rinviata rocambolescamente la gara della Carpine a Guastalla: in principio l’arbitro dà l’ok, poi i dirigenti del Saturno si oppongono. Una farsa. E.G.
Calcio a Cinque - Virtus
Virtus onnivora, Eagles a pezzi
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classifica
’ottava di campionato regala un match al cardiopalma: sul campo degli ambiziosi Eagles si presenta una Virtus che non può permettersi di mollare la presa. Le simpatie anarchiche dei sassolesi, veri bohemiem della tattica che hanno sempre fatto male ai virtussini, sembrano aver lasciato spazio ad un nuovo corso di disciplina, suggellato da una campagna acquisti di tutto rispetto: l’arrivo di Guidi (prelevato proprio dai gialloblù) è un segnale forte: questo campionato s’ha da vincere. La partenza virtussina è tuttavia spietata e pare che Bigarelli e Casceglia (in foto) abbiano frequentato la scuola di Platone (su cui stava scritto “non entri chi non sa la geometria”) tanto è bello il triangolo che disegnano per il vantaggio ospite (0-1), firmato Bigarelli. Casceglia, che vuol far 13 in campionato, non lascia passare un istante e piazza il colpo dello 0-2. La reazione casalinga è veemente e prima del termine di frazione vale il pari con un doppio sussulto che sa di preludio alla rivoluzione. Alla ripresa delle ostilità sono però i gialloblù a scuotere l’equilibrio: il sorpasso porta la firma di Righi, con Casceglia che si pianta in area e, attendendo che qualcuno si prenda la briga di spostarlo di forza, duetta con il laterale, che insacca il botto del sorpasso (2-3). La Virtus prende il largo con Stassi (2-4), ma i padroni di casa fanno l’araba fenice e risollevano il capo con due acuti improvvisi (4-4). Quando già s’impennano le giocate sull’X, è Casceglia a imbracciare il piccone e a scavare il solco giusto: il pivot gialloblù prima salta di forza il diretto avversario e scaraventa in rete il vantaggio (4-5), quindi con un colpo di punta incide il 4-6 e infine serve il poker mancino con la botta del 4-7 definitivo. Questa Virtus corsara è bella ed è giusto godersi il successo. I più saggi ricordano però che l’avversario che più devi temere sei tu stessa, Virtus; gli anni passati insegnano che si vede adesso se sei davvero grande: anche Narciso era bello, ma si perse per troppo amor di se stesso e non fu mai un dio. Dio per eccellenza fu invece Apollo, bellissimo, ma anche tremendamente razionale. Federico Campedelli
qualcosa di nuovo e definitivo. Ed è abbastanza palese che sia lui il turbo, la grande differenza biancorossa dentro un campionato incapace di ammetterne. X-FACTOR - A riguardo c’è un dato talmente anomalo da valere una riflessione. Si pareggia moltissimo. Non perché sia conveniente, ma proprio perchè non esiste abbastanza forza per
vincere. 33 match nulli su 86, un’incidenza del 38% (crescente negli ultimi turni). Antistatistica e fuori dalla modernità del gioco. E’ un numero del vecchio calcio regolato secondo i 2 punti a vittoria. Col passaggio a 3 (anno 1993 per la serie C), si ottenne l’effetto di togliere importanza allo 0-0: numericamente parlando ha smesso di essere un mezzo
eccellenza
Poker Correggese: Napoli straordinario
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a Correggese dà un’altra dimostrazione di grande forza, e prosegue autorevolmente al comando. Priva di Davoli, Ziliani, Cacciari, Lazzaretti, batte l’emergenza e il Colorno (4-1) di una recente gloria biancorossa, Michele Malpeli. Apre Pecorari, con inzuccata sotto misura. Poi, nella ripresa, Giovanardi rompe l’equilibrio dalla distanza. Chiude Alessandro Napoli, davvero scatenato: firma la seconda doppietta consecutiva; sale in doppia cifra, tocca quota 10 reti (capocannoniere del campionato); va a segno ininterrottamente da 5 gare. Una regolarità spaventosa. E’ lui la differenza straordinaria di una squadra che sta andando ben oltre le più ottimistiche aspettative. Perde ancora il Lentigione di D’Astoli. In vetta si profila una fuga a tre, con Lupa Piacenza e Rolo. Che domenica ospiterà proprio i ragazzi di Salmi, in uno scontro diretto che ha già la pretesa di raccontare molte verità. E.G.
prossimo avversario – Virtus Entella
Un equilibrio difficile
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ipescata d’ufficio in estate, l’Entella Chiavari è anzitutto la prima sorpresa annunciata di questo girone. Fedele espressione ambiziosa del suo presidente, il più ricco della categoria (se non oltre): Antonio Gozzi, re dell’acciaio (holding Duferco, fatturato: 8 miliardi di dollari), spinto da grandi passioni fino al debutto assoluto in C1. La squadra è costruita per il vertice e sta mantenendo le promesse. Gioca un calcio veloce, palleggiato, molto tecnico. Cerca però ancora la giusta regolarità. In un campionato di piccoli scarti, ha numeri eccezionali, ancorché decisamente controversi: è terza in classifica con la penultima difesa (16, meglio solo del Treviso), qualcosa che nel calcio italiano non è quasi mai ammesso. Ha segnato più di chiunque (Lecce escluso), in casa è imbattuta (3 vittorie e due pari), subisce soprattutto fuori (12 reti, un solo successo a Monza con la Tritium). La batosta di Lecce (2-4) ha generato indubbi contraccolpi e riflessioni. Da allora: 4 pareggi in fila e solo 3 gol contro i 17 realizzati in precedenza. Sembra dunque involuta. Sicuramente è in trasformazione. Un problema al ginocchio costringe ai box Silvano Raggio Garibaldi: talento scuola Genoa, collante fondamentale, il miglior mediano della truppa. In attesa di riaverlo, l’allenatore Luca Prina (ex Biellese: vinse la D nel 2009, guidando Pasciuti e Perini) ha dovuto correggere il 4-3-1-2 di partenza, con un ariete di raccordo molto fisico (Mattia Marchi, ex Pavia e Rimini) al posto di un centravanti meno collaborativo (Daniele Rosso). Resta invece al centro di tutti gli schemi la leadership tecnica e temperamentale di Ighli Vannucchi (classe ’77), reduce dal trionfo a La Spezia dopo una vita a Empoli tra A e B (265 gare e 35 reti complessive). Capocannoniere è Simone Guerra (6), formidabile centravanti universale, di manovra e profondità. Molti addetti ai lavori prevedono che questo sarà il suo anno. Ne ha compiuti 23 in agosto, è stato un comprimario nel Piacenza in Serie B. E ha tutte le intenzioni di tornarci da protagonista. Enrico Gualtieri
successo, ed è diventato i 2/3 di una sconfitta. La proliferazione scese in breve tempo dal 40% al 30%. In questi termini si è stabilizzata. Tanto per dare un’occhiata a quel che accade oggi negli altri tornei maggiori: nel Girone B di Prima Divisione il segno X esce nel 28% dei casi, in Serie B è appena più frequente (30%), in Serie A nettamente meno (23%). QUALE ATTACCO? - Domenica finisce l’emergenza e comincia la seconda fase della stagione. L’età accademica che separa la maturità dalla laurea. Quella in cui sostanzialmente si studia per diventare definitivamente grandi. Tacchini e Cioffi riavranno Terigi, Bianco, Concas. Il big-match di Chiavari è più importante per l’Entella. Dirà a che punto è il suo percorso di evoluzione verso un equilibrio che non ha ancora raggiunto. Il Carpi non ha bisogno di riposizionarsi, ci arriva inviolato da quasi 400’. Dunque più sicuro e leggero. Si farà misurare il secondo posto in classifica. Può magnificarlo, anche semplicemente accontentandosi di difenderlo. Il dubbio verte sugli attaccanti. Hanno segnato 3 gol a testa, con soluzioni e modalità estremamente bilanciate. Sono cioè un vasto reparto di categoria. Arma è l’opportunismo e la forza che pulisce il gioco sporco. Kabine è la lotta, il garante della stabilità del sistema. Ferretti è il closer, la giocata improvvisa che risolve, la via breve per il traguardo. In questo momento, l’uomo in più. Formano tre possibili coppie. Tutte funzionali. Arma-Kabine è la più immediata, Kabine-Ferretti la più agile e profonda. Ferretti-Arma è la meno perfetta, ma anche quella maggiormente assortita. Perché costringe gli avversari a pensare, scegliere di volta in volta il rischio minore a cui esporsi. Enrico Gualtieri
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iprende a correre e lo fa alla grande, l’Assicuratrice Milanese Volley Modena nel match valevole per la quarta giornata di campionato andato in scena domenica in quel di Giaveno. Le Tigri Bianconere, dopo il ko immeritato, quantomeno nelle proporzioni, contro Villa Cortese, sconfiggono le padrone di casa neopromosse nella massima serie in un’ora e un quarto di gioco e si rilanciano in classifica. E’ una prova quasi perfetta per le ragazze di coach Cuello che, oltretutto, dovevano fare i conti con qualche acciacco e l’assenza di Christa Harmotto volata negli States per sottoporsi a un ciclo di cure alla spalla infortunata. Non c’è stata di fatto mai partita a parte una piccola reazione nel corso del secondo set che ha ridotto il vantaggio di Pallavolo Serie B2
Quinto ko per la Texcart
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ontinua il momento negativo di Texcart Città di Carpi, giunta al quinto ko consecutivo, in questo inizio di stagione. Ma se nelle ultime prestazioni, si erano visti progressi, stavolta si segnala una preoccupante involuzione. La squadra fatica in attacco e mostra numerose difficoltà nel mantenere alto il livello della fase di muro. Tutti i parziali hanno visto un sostanziale equilibrio fino al secondo time out tecnico, ma da qui in poi le ragazze del Volley 2001 Garlasco hanno dimostrato più forza e voglia di vincere. Sabato prossimo alle Gallesi va in scena il derby con l’Anderlini a partire dalle 18. Ora non si può più sbagliare!
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in prima persona per rintuzzare l’unica vera e propria sfuriata delle padrone di casa. Disco verde, quindi, in attesa di una vera e nuova prova del nove. Sabato 17 novembre, infatti, davanti alle telecamere di Rai Sport andrà in scena il primo Derby dell’Emilia stagionale, al PalaCasaModena, contro l’attuale capolista Rebecchi Nordmeccanica Piacenza. L’esperienza di Leggeri e Turlea, giocatrici senza bisogno di presentazioni soprattutto da queste parti, unita alla classe di Bosetti, Ferretti, Meijners e compagnia: sono queste le armi
principali di una formazione ulteriormente rinforzata dalla scorsa stagione in cui già aveva mostrato grandi cose. Ci sono tutti gli ingredienti per assistere a un grande match fra due formazioni con importanti obiettivi stagionali che, già da queste prime fasi vogliono fare la voce grossa con tutti. Per le Tigri Bianconere, poi, questo match assumerà un significato ancora maggiore. In stagione infatti, sinora, manca il successo casalingo davanti al pubblico affezionato della squadra. L’occasione, quindi, è ottima per regalare questa prima gioia stagionale, speriamo la prima di una lunga serie dato che, da qui alla fine, si auspica che possano essere tante altre le sfide ricche d’interesse che andranno in scena nel tempio della pallavolo italiana. Andrea Lolli
“prende” ancora Renzetti, il quarto block-point in fila, i Lupi sono vicini alla resa. Il “Lancellotti volley show” non termina (rigore del 22-15 per l’ottavo punto personale del set) e l’ace di De Marco è il punto esclamativo su un set da marziani (25-16). Pagliai cambia i suoi Lupi spostando il centrale Baldaccini da opposto e alla prima sosta i toscani sono avanti 6-8. L’ace di Bertoli li porta 7-10, il muro di Baldaccini 7-11. Il secondo stop scocca sull’1116, la Cec accorcia prima con Rau e l’errore di Bertoli per il 15-18, quindi 18-20 con quello di Baldaccini. La partita cambia improvvisamente verso e il muro a una mano di Astolfi vale il -1 Carpi (1920). Al rientro dal time-out toscano, Bigarelli pianta l’ace dell’aggancio (20-20) e allora è finale in volata: Santa Croce
riallunga 22-24, Lirutti accorcia 23-24, Carpi ha anche il contrattacco per il 24 pari ma a chiudere lo scambio è Baldaccini ( 23-25). Santa Croce riparte forte (1-4), la Cec risponde presente (5-5), ma i Lupi riallungano e sull’8-12 coach Molinari termina i time-out a propria disposizione. Al secondo stop è ancora +4 ospite (12-16), entrano anche Raimondi per Lirutti e Zaghi per Rau, ma il set è ormai compromesso e il tie-break dietro l’angolo. La Cec lo inizia con un 3-0 sul turno di servizio di Astolfi. Il potenziale 4-0 si trasforma in 3-2 per le ammonizioni che piovono sulle teste di Lirutti e Astolfi. Si cambia campo sul 6-8, il break si allarga sull’errore di Bigarelli (7-10) e dal +3 iniziale Carpi scivola a -3. Un parziale che la Cec non riuscirà più a colmare.
Prova quasi perfetta per le ragazze di coach Cuello che battono Giaveno 3-0. L’Assicuratrice Milanese Volley Modena nonostante l’assenza di Harmotto, parte forte e non lascia scampo alle padrone di casa
Valanga bianconera
Modena dal 20-14 al 20-19. Si conferma, quindi, l’ottima vena esterna delle Tigri che, in precedenza, avevano già avuto ragione con un’altra prova di enorme sostanza
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a Cec arriva a un passo dall’impresa di fermare la capolista, ma ancora una volta paga dazio al tiebreak. Avanti 2-0 sulle ali di una pallavolo meravigliosa, Carpi non riesce a chiudere i conti nel finale di un terzo set convulso che ha cambiato faccia alla gara. In avvio Molinari conferma il 6+1 che ha iniziato queste prime giornate di campionato: Bigarelli opposto ad Astolfi, Lirutti e De Marco sulle bande, Rau e Lancellotti al centro e Trentin libero. Santa Croce risponde con Renzetti opposto all’ex Bre Banca Cuneo Nuti, Matteo Bertoli (presente in tribuna papà Franco “mano di pietra”) e Andreotti Pardini sulle bande, l’ex Cimone Modena Pagni e Baldaccini al centro e Catania libero. La capolista assaggia però
di Conegliano, formazione attualmente al secondo posto in classifica con nove punti, frutto di tre vittorie e, appunto, una sola sconfitta. Per l’occasione coach Cuello ha
potuto contare nuovamente su Taismary Aguero e il suo contributo, come al solito, è stato di grandissima sostanza. L’opposta italo-cubana aveva dovuto guardare da fuori il big match di domenica 4 novembre con l’Asystel Mc Carnaghi per un problema a un gomito, poi a Giaveno è rientrata mettendo il proprio importante mattoncino per il successo finale. Ottima, comunque, la prova di tutte le giocatrici chiamate in causa comprese Valeriano e Brussa, entrate per pochi minuti nel corso del secondo set, che hanno dato un contributo decisivo
Pallavolo Maschile: Cec Carpi - Lupi S.Croce: 2-3
A un passo dalla vittoria subito l’aggressività di Carpi, che al primo stop è avanti 8-5 con un ace di De Marco. Il +4 arriva con un ace di Lirutti su Bertoli e il tecnico ospite Pagliai si rifugia nel primo timeout a sua disposizione. Non evita però il +5 biancoblu, con un muro a uno in doppio tempo di Lancellotti sulla pipe di Andreotti. Quando Pagni invade la metàcampo carpigiana è 16-11, massimo vantaggio che la Cec difende fino al 24-19 (anche se i Lupi avevano accorciato fino al -1 sul 16-15). I toscani rientrano nuovamente fino al 24-22, ma De Marco non è d’accordo e chiude i conti 25-22. Il secondo set si apre con una delle giocate che portano un pezzo di serie A dentro all’Einaudi: difesa con i piedi
di Lancellotti e quasi punto in bagger di De Marco, Carpi difende anche il contrattacco e chiude lo scambio con un pallonetto chirurgico sulla pipe di Lirutti (5-6). I Lupi provano a strappare (9-12), ma il cambiopalla e l’ace di Lirutti più il mani e fuori di De Marco riportano in parità la Cec (12-12). De Marco fallisce una prima volta il pallone del sorpasso (12-13) ma non la seconda (14-13). Lo show non è finito e il 15-13 di Bigarelli è roba da altra categoria. Il 16-15 arriva da Lancellotti, che poi mura Renzetti per un nuovo break biancoblu (17-15). Astolfi fa altrettanto con Andreotti Pardini prima e con Pagni poi e la Cec scappa 19-15 con tre muri consecutivi. Quando Lancellotti
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22 Le palestre di Fanti, Itis, Guido Fassi e Focherini saranno rese agibili entro la fine di gennaio
Sport: contributi per le famiglie
Pallamano: Castenaso - Handball Carpi: 23 - 27
Pallanuoto
Carpi ancora vittorioso
Il Cabassi spopola
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o scorso 7 novembre, si è tenuta in Municipio una riunione della Consulta dello Sport e Benessere per fare il punto sulla situazione delle palestre post-sisma e l’apertura del bando Social Sport. L’assessore C. Alberto D’Addese ha spiegato che a dicembre sarà emesso un bando che prevede contributi per 11mila euro da destinare alle famiglie in difficoltà nel far svolgere ai propri figli l’attività sportiva che preferiscono. Rispetto alla situazione delle palestre cittadine i rappresentanti delle società sportive facenti parte della Consulta hanno analizzato il problema della suddivisione degli spazi disponibili a fronte delle inagibilità del Palazzetto dello sport Ferrari, delle palestre Fanti, Itis, Guido Fassi e Focherini a seguito dei danni causati dal sisma: queste saranno rese agibili per la fine di gennaio, invece della fine di ottobre come precedentemente previsto dalla Provincia di Modena. Per far fronte a questa emergenza l’assessorato allo Sport e Benessere ha comunicato di aver raggiunto un accordo con le strutture del Club Giardino e Sporting club per sopperire agli spazi mancanti per lo svolgimento delle attività motorie scolastiche e sportive. Inoltre il campo da basket delle scuole Focherini sarà coperto con una tenso-struttura entro il mese di gennaio, grazie al contributo di privati, mentre per la primavera sarà disponibile una palestra modulare che sarà posizionata presso l’area sportiva vicino alla pista di atletica, grazie ai contributi straordinari giunti dalla Regione.
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arpi esce vittorioso al termine di una partita combattuta, che ha visto i biancorossi in difficoltà nella prima parte della gara per poi riprendere in mano le redini della gara nel secondo parziale, anche se i locali non demordono e rimangono costantemente attaccati al risultato fino alla sirena finale. Dopo un iniziale equilibrio (4-4 al 10’), Castenaso accelera (7-4 al 14’), Carpi è in difficoltà, la difesa non argina l’attacco avversario, in questa fase poi i ragazzi di Serafini non sfruttano una
doppia superiorità numerica e il divario rimane inalterato (8-5 al 17’). Radojevic prende in mano la squadra (3 reti) e Carpi rientra in partita (10-9 al 22’). Punto a punto fino al termine del periodo dove sempre Radojevic agguanta la parità a fil di sirena. L’inizio di ripresa vede un Carpi più determinato, Radojevic sempre sugli scudi (3 reti) e biancorossi avanti 13-16 al 4’, fino al +4 (16-20 al 14’). Ma i locali non demordono e con un parziale di 3-0 arrivano in scia ai biancorossi (19-20 al 18’). I ragazzi di Serafini rial-
lungano (19-22 al 19’), ma è subito 21-22 al 20’. Carpi mantiene i nervi saldi e riprende il controllo della gara e con un parziale di 0-3 avanti 21-25 al 25’, è il break che decide la gara, i locali non hanno più la forza di reagire e i biancorossi portano a casa una faticosa sudata vittoria. Sabato al Vallauri alle 18 big-match con Ambra che deciderà il primo posto al termine del girone d’andata che dà diritto alla partecipazione alla final four di Coppa Italia, ma servirà un Carpi diverso di quello visto a Castenaso.
omenica 11 novembre gli Under 13 del Cabassi Carpi si sono recati in terra marchigiana, a Moie, in provincia di Ancona, per giocare il 4° Torneo Under13 del Team Marche. Una bella giornata di sport che ha visto i giovani della Cabassi vincere il torneo. Nonostante la lunga trasferta infatti, i carpigiani sono entrati in acqua preparati. Partenza col botto contro la squadra di casa del Moie che si conclude 3 a 2 per i cabassini. Seconda partita contro RN Perugina, dove la fisicità la fa da padrona. Primo tempo in netto vantaggio per gli umbri mentre nella seconda frazione i goal arrivano uno dopo l’altro e i biancorossi vincono. Terza partita contro il San Severino, squadra che resta in partita fino al primo tempo, poi i cambi sottotono lanciano i carpigiani verso la vittoria. Ultima partita contro Pesaro Nuoto. La voglia di vincere è più forte della stanchezza, controfughe a go-go e i goal arrivano subito, belle giocate portiere-attaccanti.
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