Tempo n° 44

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Settimanale di

07 dicembre 2012

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 44

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follie in corso roma Francesco Nadalini

matteo renzi riaccende la passione dei carpigiani Don Andrea Zuarri

“un amico, un padre, un fratello: grazie don” Franco Mosconi

L’azienda di maglieria Les Folies non ha conosciuto battute d’arresto malgrado la crisi e ha conquistato numerosi mercati esteri ma, come spiega Francesco Nadalini, “A Carpi siamo nati e qui vogliamo restare. per questo abbiamo aperto l’outlet Les Folies - Covent Garden in corso roma, 14”.

quel gran pezzo d’emilia... in crisi!


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Libri

da non perdere!

Tra le righe...

L’acqua del vicino è sempre più azzurra...

I Barbari - di Alessandro Baricco

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osa ha a che fare la settecentesca querelle che opponeva gli ‘antichi’ ai ‘moderni’ – ovvero lo scontro tra i sostenitori della superiorità della cultura classica nei confronti della modernità, dell’illuminismo sul romanticismo - con l’apparente nevrosi dei nostri figli che, sepolti nella loro camera perennemente in uno stato di entropia, eseguono contemporaneamente sette gesti – nell’ordine: giocano alla playstation, studiano, mangiano un panino, telefonano alla nonna, calciano una palla contro il muro, scaricano musica da internet e postano un video su Yuotube – tutti male? Ebbene, molto più di quel che si potrebbe pensare. Lo scoprirà chi avrà la bontà di leggere I barbari. Saggio sulla mutazione (Feltrinelli, 213 pp.) questo agile ma densissimo saggio di Alessandro Baricco che è, in realtà, una sua raccolta di interventi apparsi qualche anno fa su La Repubblica. Chiariamolo: non amo eccessivamente il Baricco romanziere, ma sono convinto che questo libretto dovrebbe averlo sul comodino – nella borsetta, nel vano bagagli, a fianco del lavandino – qualsiasi insegnante, genitore, sociologo e, più in generale, qualsiasi persona abbia l’ambizione di interrogarsi per capire cosa la nostra società – e noi con lei - stia diventando e dove stia andando. Perché, chi una mutazione sia in atto, è fuor di dubbio. Stabilito questo, si tratta di capire cosa accidenti sta succedendo. A me, I barbari, è capitato di leggerlo quasi per caso tre anni fa, e da allora non smetto mai di riprenderlo in mano, ogni volta che qualche accadimento della realtà mi spinge a pronunciare, almeno mentalmente, il classico ‘Ma dove siamo andati a finire!’. Che si tratti di un ascesso di pigrizia intellettuale, di una certa morale con la quale mi hanno – e ci hanno – tirati su, o anche soltanto dell’umanissimo desiderio di semplificare le cose, schematizzandole, state pur certi che quando sarei portato a crogiolarmi nell’idea che ‘Una volta si stava meglio, si leggeva di più, si apprezzavano il buon vino, le conversazioni brillanti, le mostre di un certo livello, i concerti di musica, ogni volta che questo comodo pregiudizio inizia a far capolino, ecco che estraggo questo piccolo capolavoro di sintesi e lucidità. Dicevamo nostro figlio: un classico esempio di ‘barbaro’, come meglio non si potrebbe. E come lui una massa di giovani, e meno giovani, sterminata. Superficiali, incolti, incapaci di concentrarsi davvero ma capaci, nel giro di un paio di generazioni, di smarrire tutto quello che, sino a quel momento, aveva avuto valore. Fate voi l’elenco degli oggetti che, una volta ritenuti indispensabili come l’aria, stanno finendo, alla velocità della luce, nel museo dell’inutilità: il congiuntivo, Thomas Mann, le buone maniere, Bach, sedersi a tavola tutti insieme e con la Tv spenta, Piero della Francesca... Ovviamente la prima e più naturale reazione è l’orrore, il disgusto, il desiderio di rinchiudersi in un fortino assediato dagli Unni. Alessandro Baricco racconta di essersi a un certo punto stancato di questa risposta, da un lato saccente e dall’altro ottusa, semplicemente perché: ‘Rispondere in questo modo era esattamente la maniera giusta di non capire nulla’. Ha smesso, dunque, di voler dare i voti – e non lo ringrazierò mai abbastanza, per questa sospensione del giudizio – e ha provato a fare quello che sarebbe il compito principe di ogni intellettuale: capire. E’ da questo punto interrogativo che inizia un viaggio avventuroso come non mai che vi condurrà a fare la conoscenza dei fondatori di Google, a scoprire termini come multitasking, a spaziare tra Wikipedia, link e Beethoven, alla differenza tra verticale ed orizzontale, profondità e superficie, speleologia e surf. Tutto per comprendere come alla fine, quando parliamo di barbari, stiamo rivolgendoci, in parte, anche allo specchio. Con questo testo Baricco ha progettato un paio di lenti, fatte di carta, per vedere meglio il mondo. Non ve le fate scappare, rischiereste di andare a sbattere contro il futuro. Di Marcello Marchesini

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’ stata inaugurata, alla presenza dell’atleta Cecilia Camellini, vincitrice di due medaglie d’oro alle Paralimpiadi di Londra, la nuova piscina comunale coperta. Realizzata in project financing dalla società Acquasport costituita da Comune e Coopsette, la nuova piscina è costata 7 milioni di euro. Grazie ai lavori ultimati, si è sostanzialmente triplicata l’area d’acqua coperta e destinata al nuoto passando dai precedenti 250 metri quadri di vasca agli attuali 650 metri quadri. La piscina coperta, a cui in estate si aggiungerà quella scoperta, vanta ora tre vasche: una di 25 metri per 16, una di 16 per 18 e una di forma irregolare per bambini e attività ludiche. La fase di progettazione, a carico della società Acquasport è durata poco più di un anno e i lavori di costruzione, iniziati nell’aprile 2009, sono terminati a ottobre 2012. La società Nuova Sportiva, per conto di Acquasport, gestirà l’impianto mentre i corsi di nuoto verranno organizzati, come nel passato, dal Nuoto Club. Un sogno? No, siamo a Sassuolo dove è stato realizzato l’impianto, “dopo momenti difficili e parentesi che sembravano non volersi chiudere mai” è stato detto in occasione dell’inaugurazione. Ma non sanno di cosa parlano.

Sara Gelli

Il graffio

La Iena

Gli emiliani saranno pure bravi a rialzarsi da soli ma se lo Stato continua a prenderli a calci in faccia, mantenere l’equilibrio è pressoché impossibile...

Frase della settimana...

“La stupefacente decisione del Governo di non rispettare il pronunciamento unanime della Commissione per il rinvio delle imposte lascia davvero pensare che oggi in Italia si viva un clima di democrazia sospesa”. Dichiarazione di Claudio Saraceni, presidente Cna per l’Area di Carpi, di fronte alla decisione del Governo di stralciare, in fase di approvazione del Decreto 174, l’emendamento a favore delle comunità colpite dal sisma di maggio.

attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti

DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.

IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini

PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555

STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713

REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 5 dicembre 2012


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overeto di Novi, a sei mesi dal sisma, risulta essere la comunità più martoriata. E’ lì che si registra il maggior numero di abitazioni totalmente inagibili, lo svelano le disdette alle utenze di luce, acqua e gas. Mentre si lavora per rendere abitabili i 70 moduli per sfollati posizionati nell’ex campo da calcio - si parla di 10 milioni di euro solo per l’urbanizzazione, è stata cementificata un’area molto più estesa del necessario - le scuole hanno preso il via in un grande prefabbricato di legno che avrà una lunga vita in attesa di capire se abbattere e ricostruire la vecchia scuola o se siano da prevedere altre soluzioni. I bimbi sono diminuiti rispetto all’anno scorso; tante famiglie rimaste senza casa sono infatti state costrette a trasferirsi in affitto in altri comuni e i ragazzi ora in hotel in attesa dei moduli torneranno a Rovereto solo a gennaio. La scorsa settimana è stato abbattuto lo stabile che ospitava il Cinema Teatro Lux e quello che i roveretani chiamavano “il bar del prete”: ora la piazza è diventata immensa, con quella chiesa rosa pericolante (dove il 29 maggio morì il parroco) di cui nessuno si è fatto ancora carico: metterla in sicurezza? Demolirla? Per ora il centro continua a essere transennato perchè si teme possa crollare sulla strada e resta chiuso al traffico un lungo tratto di via Chiesa con grave danno per le poche attività commerciali rimaste. Diversi negozi si sono trasferiti nelle casette di legno in zona cimitero, dove alle 17.30 è già buio (con Teniamo Botta acquisteremo un po’ di luminarie

L’impegno di Radio Bruno, con Teniamo Botta, prosegue a Rovereto, una delle comunità più martoriate dal sisma di maggio

Rovereto: sei mesi dopo il terremoto

natalizie). Qua e là per il Paese ci sono buchi dove prima c’erano case, altre abitazioni con le temibile crepe a croce sembrano in attesa di calore come malati terminali abbandonati. Le demolizioni previste sono ancora decine, ma la gara di generosità continua a far sperare la piccola comunità più di quanto abbiano fatto molte promesse disattese arrivate dalla politica. La maggior parte degli aiuti a tutte le realtà terremotate, va detto, è arrivata da privati: da chi ha donato 10 euro a chi ha potuto fare investimenti milionari, sono tanti a concorrere per ridare speranza in una lotta contro il tempo. La Onlus Insieme per Rovereto e Sant’Antonio, con a capo il dottor MauDemolizione del Lux

La maestra degli Alpini: Tina Zuccoli

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na soria interessante è la motivazione per cui gli Alpini hanno deciso di venire proprio a Rovereto proponendosi per un progetto che risulta essere il più importante tra quelli messi in campo sinora. Tutto risale alla metà degli Anni ‘60, quando a Rovereto insegnava Tina Zuccoli, maestra elementare con molti interessi e passioni. Grande viaggiatrice, fece il giro del mondo, andò più volte al Polo Nord, scrisse libri,conobbe Neil Armstrong (l’uomo che sbarcò sulla luna), realizzò orti botanici in paese. Un giorno scrisse al quotidiano L’Adige chiedendo aiuto per reperire un pennone dove issare la bandiera italiana davanti alle scuole di Rovereto. Iniziò una corrispondenza con gli alpini che il 6 gennaio del 1970 arrivarono a Rovereto col pennone per conoscere la maestra e gli abitanti: sei pullman di alpini che fecero festa tutto il giorno con i roveretani, bambini e adulti. Molti tra loro sono rimasti amici ancor oggi. Tina è ricordata come “la maestra degli alpini” Nei giorni successivi le scosse del 29, gli alpini sono arrivati a Rovereto per aiutare nell’emergenza e si sono proposti per intervenire con progetti per 5-600mila euro di valore. Molte manifestazioni saranno organizzate a Rovereto e in Trentino col fine di raccogliere fondi e consolidare un rapporto di solida e proficua amicizia.

rizio Bacchelli e Venanzio Malagola, ha messo in piedi una ricca rete di contatti e sono al via importanti progetti. Su tutti spicca il grande Centro Servizi Polivalente, una priorità poichè ospita gli ambulatori di 5 medici di base, le segreterie, il centro prelievi (usato anche dall’Avis) e l’ufficio anagrafe. Si tratta di una struttura definitiva, di altissima qualità, che diventerà uno dei luoghi più importanti per i roveretani. “A questo progetto - spiega Venanzio Malavolta - hanno aderito oltre ai sette comuni dell’Altopiano della Predaia (Val di Non) anche i Consorzi di base della mela Melinda e la Cassa Rurale d’Anaunia: quest’ultima oltre a finanziarci direttamente ci sta aprendo un conto corrente che verrà sponsorizzato nelle loro filiali per raccogliere fondi direttamente nella valle. Una segheria ci fornirà il tetto e una società di Trento ci fornirà l’impianto fotovoltaico. Altri sponsor hanno già confermato la disponibilità a fornire ulteriori materiali e 20mila euro sono arrivati da Teniamo Botta. Dobbiamo raggiungere i 500mila euro circa”. La Panini e il Sassuol-

Alberi a Rovereto S.Antonio e Novi

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ono già arrivati tre Alberi di Natale da circa 7 metri a Rovereto, S. Antonio e Novi che hanno commosso tutta la cittadinanza. Il 22 e 23 dicembre a Rovereto ci sarà il mercatino di Natale con i trentini, nel pomeriggio coro degli alpini, distribuzione doni con la slitta e in serata il trasferimento a Sant’Antonio dove si farà la polenta in piazza.

Pacchi dono per aiutare

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er contribuire alla raccolta fondi, è possibile prenotare pacchi dono di prodotti alimentari trentini da 10 e 15 euro. Per informazioni, si può contattare Angela Malagola al 339 4931296

Il Cinema Lux non c’è più

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esta un cumulo di macerie nel centro di Rovereto, dove prima c’era il cinema teatro Lux. Paolo di Nita era il coordinatore di tutte le attività: “Ho immaginato questo giorno tante, tante volte. Ogni volta ho sperato che non arrivasse e di essere sufficientemente pronto. Non ero pronto”.

calcio hanno messo disposizione una palestra in tensostruttura 18x36. Entro la fine di gennaio sarà eseguito il collaudo e la palestra risulterà di proprietà dell’Amministrazione Comunale di Novi. Il costo complessivo ammonta a 180mila euro e si sta lavorando per reperire l’aiuto di altri donatori per il completamento. La vecchia palestra, intanto, è stata abbattuta e ora si lavorerà per ricostruirla delle dimensioni corrette per poterci effettuare quegli incontri agonistici che precedentemente non erano possibili, ma in questo caso occorre circa 1 milione e mezzo di euro. Saranno ampliati gli spogliatoi e verranno costruite due sale per un uso polivalente in grado di ospitare giovani e anziani. Capofila di tutto saranno gli Alpini della Sezione di Trento e i volontari della Protezione Civile di Trento (NU.VOL.A) - una realtà di oltre 22.500 aderenti - che si avvarranno a loro volta del sostegno di importanti realtà trentine tra cui l’associazione delle Cooperative Trentine, le Comunità di Valle, oltre al Comune di Novi. Clarissa Martinelli


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sisma e ricostruzione

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naugurate sabato 1° dicembre le nuove scuole primarie e secondarie di Rovereto sul Secchia. Il taglio del nastro è avvenuto alla presenza del sindaco Luisa Turci, dell’assessore regionale alla Scuola Patrizio Bianchi, di don Massimo Dotti che ha benedetto i locali di via Curiel e con la partecipazione della Società Filarmonica Novese. Il Polo scolastico di Rovereto dispone di 725 metri quadri riservati a 11 aule della Scuola Primaria e di 540 metri quadrati per 6 aule della Secondaria di primo grado con alcuni spazi aggiuntivi. Domenica 9 dicembre verranno invece inaugurate, a Novi, la scuola e la nuova Palestra Comunale già in fase di realizzazione prima del sisma di maggio. Testimonial dell’evento Beppe Carletti dei Nomadi. Il Polo scolastico novese si estende su 2.388 metri quadrati di cui 1.100 destinati alle 14 classi della Scuola Primaria e 862 destinati alle 9 aule della Secondaria. La Palestra Comunale invece ricopre una superficie di 1.165 metri quadrati al piano terra e 290 al primo piano; nuova, elegante e versatile dispone di una sala adibita a spazio sportivo che accoglie diversi tipi di campi regolamentari: dal basket alla pallavolo, dal calcetto

Dopo il Polo scolastico di Rovereto, domenica 9 dicembre verranno inaugurate, a Novi, la scuola e la nuova Palestra comunale

Ricostruzione: un passo dopo l’altro

ad altre attività, mentre al primo piano è stato ricavato un secondo spazio sportivo, più contenuto, per l’attività di ginnastica e di fitness. “Queste inaugurazioni - ha commentato la Turci - sono un segno tangibile di una difficile

ma concreta ripresa: la Regione Emilia Romagna per le scuole e la Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi per la palestra, hanno reso possibile raggiungere un traguardo

che, sei mesi fa, sembrava lontanissimo. L’istruzione, l’apprendimento, la socializzazione dei nostri alunni sono sempre stati un obiettivo primario, sia della Regione che di questa Amministrazione e l’aver costruito in meno di 2 mesi due poli scolastici contemporaneamente fa sì che queste intenzioni non siano solo parole ma fatti concreti, che abbiamo perseguito con tutte le nostre forze. Il sisma ci ha privato di tanti punti di riferimento, lasciandoci con un centro storico gravemente lesionato, con numerosi edifici inagibili tra cui la sede di diverse associazioni di volontariato, dei Poliambulatori, del Cup, della Caserma dei Carabinieri, delle banche, della Posta, senza contare le sedi municipali di Novi e Rovereto, le sale civiche e le biblioteche. In una situazione così devastata, ripristinare luoghi di incontro istituzionali è utilissimo non solo per il valore educativo o sportivo che questi rappresentano ma per dare ai cittadini la possibilità di ricostruirsi una nuova mappa del territorio e per tornare a sentirlo parte integrante della propria vita quotidiana”.


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l sisma che ha colpito l’Emilia si è accanito sul territorio dell’ATC MO1 (associazione senza fini di lucro che persegue finalità di gestione faunistica e di organizzazione dell’esercizio venatorio in forma programmata nel territorio di competenza, in questo caso la Bassa Pianura) e sui 13 comuni che lo costituiscono (Carpi, Novi, Cavezzo, Concordia, S.Possidonio, Mirandola, Medolla, Bomporto, Ravarino, S.Prospero, Finale Emilia, S.Felice sul Panaro e Camposanto). Il susseguirsi delle scosse, da Finale a Novi, ha seminato distruzione su una vasta area, cancellando in pochi istanti i nostri paesi, la nostra storia, le nostre tradizioni oltre a

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li eventi sismici dello scorso maggio hanno rappresentato per molti un evento traumatico che ancora provoca inquietudini e preoccupazioni. Tuttavia, il desiderio di ripresa è caratterizzato dalla necessità di dare parola alle sofferenze vissute, trovando inoltre accoglienza in una comunità unita dalla stessa esperienza. Durante l’incontro di formazione che si è svolto sabato 1 dicembre presso l’Auditorium Loria, e rivolto a insegnanti e educatori, si è cercato approfondire le modalità attraverso le quali questi ultimi possono sostenere i bisogni, spesso inespressi, dei bambini, diventando “tutori di resilienza” ossia adulti che supportano e promuovono le risorse che ogni bambino può attivare per reagire positivamente al trauma. “Grazie al sostegno del Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia - ha dichiarato Paola Sacchetti, responsabile Coordinamento Pedagogico dell’Unione Terre d’Argine - abbiamo potuto iniziare a programmare alcuni momenti formativi di cui questo incontro rappresenta la prima tappa. Il titolo del progetto è “Cantiere Resilienza” in quanto il termine cantiere suggerisce l’idea di uno spazio in cui diverse persone lavorano per costruire qualcosa, mentre resilienza è il concetto fondamentale

Il mondo venatorio è corso in aiuto di Cavezzo. Raccolti ben 120mila euro che sono stati destinati alla ricostruzione delle Scuole medie Dante Alighieri

Cacciatori uniti per l’Emilia

Da sinistra Vainer Tassi, Giovanni Battista Pasini, presidente ATCMO2 e Filippo Lelli, presidente ATCMO3

innumerevoli e importanti attività produttive. “Abbiamo cercato - spiega il presidente di ATC MO1, Vainer Tassi - di dare il nostro contributo per tentare di risollevare

il nostro territorio il prima possibile, grazie al sostegno del mondo venatorio italiano. Tutti, dagli ATC ai Comprensori Alpini, dalle Associazioni Venatorie a quelle Cinofile

d’Italia, vicini e lontani, hanno espresso concretamente la loro solidarietà alla nostra terra, aiutandoci a raccogliere una cifra importante, ad oggi - ma il conto corrente resterà aperto sino alla fine di dicembre - ben 120mila euro”. La cifra è stata destinata alla ricostruzione delle Scuole medie Dante Alighieri di Cavezzo: “abbiamo deciso di sostenere questo progetto poiché in quel comune vi è anche la nostra sede, purtroppo ancora inagibile, e ci sentiamo quindi molto vicini ai cavezzesi e alla loro citta-

dina”. La sostanziosa somma raccolta è stata consegnata, domenica 25 novembre, in un clima di grande commozione e partecipazione, durante l’inaugurazione del nuovo

polo scolastico, al Comitato Insieme per una Scuola di Cavezzo. Il costo complessivo dell’opera, realizzata da una cordata di comuni trentini si aggira intorno al milione e 300mila euro. J.B.

EDUCATORI E INSEGNANTI POSSONO FARE MOLTO PER AIUTARE I BAMBINI A SUPERARE IL TRAUMA DEL TERREMOTO

E’ nato Cantiere Resilienza

attorno al quale lavoreremo quest’anno, ovvero la capacità di reagire a eventi traumatici”. Dopo l’introduzione del dottor Lorenzo Campioni, presidente Gruppo Nazionale Nidi e Infanzia, che ha evidenziato come l’educazione sia un fatto della comunità, a cui tutti dobbiamo prestare attenzione, ha subito preso la parola la dottoressa Maria Teresa Biancardi, psicoterapeuta del bambino e della famiglia specializzata nelle pratiche di rielaborazione dei traumi: “mi occupo della cura di chi cura, in quanto il presupposto fondamentale per qualsiasi educatore e insegnante è quello di essere in pace con se stesso e con il mondo. La paura ci può assalire in tanti momenti della nostra vita, senza abbandonarci mai definitivamente: fa parte della vita fin dalla prima infanzia, ma non tutte le paure sono uguali. Infatti ci sono eventi prevedibili ed eventi assolutamente imprevedibili che assalgono all’improvviso, con forza inaudita, e che incutono più timore in quanto mai sperimentati prima: questi sono gli eventi traumatici, e tra questi rientra ovviamente anche il terremoto, che comporta una minaccia alla vita o all’integrità del corpo

con un contorno di rovine, urla e terrore collettivo. Inoltre, il susseguirsi di più scosse in brevi archi temporali, come è accaduto qui da noi, espone continuamente la persona a riattivazioni del trauma, provocando nuovo terrore. Ogni persona reagisce al trauma in modi diversi, e principalmente, cercando di eliminarne il ricordo, oppure tentando di liberarsene sfogandosi emotivamente, ma nessuno dei due comportamenti ha effetti curativi. Il trauma può essere risolto solo elaborando un nuovo schema mentale per comprendere quanto accaduto, e ciò si realizza attraverso un ragionamento condiviso sull’emo-

zione, da realizzarsi almeno un’ora alla settimana, in cui, in gruppo, si rievocano insieme le emozioni di quei giorni, ricostruendo i fatti e sottolineando come oltre la fatalità ci siano state nel disastro cause umane come la mala edilizia, e concludendo ogni incontro con un pensiero positivo: siamo ancora qui”. In seguito è intervenuta la dottoressa Laura Orlandini, psicologa esperta in progetti di rieducazione familiare, che ha fatto riflettere su cosa sia possibile fare concretamente con i bambini che hanno subito il trauma del terremoto. “Davanti alla paura di un bambino spaventato

dal terremoto - ha spiegato - occorre ascoltare il suo racconto, consolare la sua inquietudine profonda che ha rotto i suoi equilibri, mostrando fiducia nella sua capacità di affrontare la nuova situazione, e soprattutto garantendogli che, in caso di bisogno, c’è sempre qualcuno a proteggerlo. Al tempo stesso, è fondamentale evitare di sottovalutare la paura del bambino e avere un atteggiamento troppo apprensivo e iperprotettivo, dando l’impressione di essere deboli e dipendenti. Quando la fase acuta post terremoto è passata, è necessario non dimenticare l’evento traumatico ma rievocarlo per riuscire finalmente a elaborarlo, ovvero, come ha già anticipato la dottoressa Biancardi, si deve ricostruire l’evento traumatico, rappresentarne l’impatto emotivo e rileggerlo da una posizione più sicura. “Per compiere ciò - ha spiegato consiglio in primo luogo di

dare voce all’informazione scientifica, con una terminologia adeguata all’età e orientando quindi i bambini dall’ambito emotivo, che porta alla rimozione, all’ambito razionale, che porta invece alla comprensione del fenomeno e alla risoluzione del trauma. Gli strumenti attraverso i quali gli educatori e gli insegnanti possono perseguire tali obiettivi sono costituiti dalla narrazione, dal gioco, dal disegno: tutti utili per consentire ai bambini di “agire” la paura, ovvero di rappresentarla, narrarla e quindi elaborarla. Ad esempio, le fiabe insegnano ad affrontare creativamente i problemi e a risolverli, e se raccontate da un adulto sono più rassicuranti. La presenza dei cattivi permette la proiezione delle parti negative e nel finale è fondamentale che prevalgano i buoni. Il lieto fine è d’obblig, affinchè il racconto sia efficace. Per concludere, le reazioni dei bambini spesso ci sorprendono, e oggi sappiamo che ciò dipende dalla resilienza che si costruisce nel bambino attraverso un’educazione contraddistinta dalla non violenza, nutrita di empatia, attenta alla costruzione dell’autostima”. Chiara Sorrentino


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sisma e ricostruzione

Il terremoto si è portato via il negozio e il magazzino del collezionista Fabrizio Malavasi a Ponte Motta, ma lui non si arrende e riapre a Modena

Il tempo ritrovato della speranza T ra le mille storie che il terremoto si è portato dietro, e che non andrebbero dimenticate, c’è quella di Fabrizio Malavasi. Originario della Bassa modenese, abita a Sozzigalli, e negli ultimi due anni ha avuto un negozio a Ponte Motta di Cavezzo. “Di mestiere faccio, come direbbe mia madre, ‘al strazer’, il rigattiere. Mi occupo di cose vecchie: raccolgo, svuoto case, acquisto cose provenienti da altri tempo, epoche diverse. Da qualche anno, più o meno dall’apertura del negozio a Ponte Motta, mi occupo di collezionismo cartaceo, vinile e piccolo collezionismo”. Il mestiere di Fabrizio ha, bisogna dirlo, qualcosa di affascinante. Di cinematografico, quasi. Raccogliere cose che gli altri gettano via, o dimenticano, abbandonandole in qualche polverosa soffitta. Oggetti ‘minimi’, senza importanza, che hanno poco dell’appariscenza che la nostra scintillante società sembra apprezzare come unico biglietto da visita, per attribuire valore. Ridare valore agli oggetti: questo fa Fabrizio ogni giorno. Si potrebbe quasi paragonare a un chirurgo della piccola memoria quotidiana: un medico trapianta un organo ancora funzionante da un

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l 3 dicembre si è svolta, nella sede di Borsa Italiana, la Cerimonia della consegna degli Oscar di Bilancio, il riconoscimento promosso e gestito da FERPI – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana che premia le organizzazioni che nel corso del 2012 hanno attuato la migliore rendicontazione economica, sociale e ambientale e una comunicazione efficace e innovativa verso tutti i pubblici di riferimento. Aimag ha ottenuto il più alto riconoscimento, nella categoria delle piccole medie imprese non quota-

corpo che non se ne serFabrizio Malavasi ve più in un altro che di quello stesso organo non potrebbe fare a meno. Così Fabrizio Malavasi trova per oggetti destinati all’oblio una nuova collocazione, una nuova casa, nuove mani che sappiano apprezzarli. “Se non tutto, nella mia giovinezza ho sbagliato molte cose – racconta Fabrizio - tra cui la scuola che ho fatto, e l’essere diventato ‘per forza di cose’ un perito agrario. Io, che non distinguo un ramo da una foglia. Avevo le caratteristiche per fare una scuola a indirizzo creativo, ma l’ho scoperto molti anni dopo”. Così Fabrizio ha fatto le cose più svariate, fino a quando non è arrivato a occuparsi di fumetto: “Insieme a un notevole esperto, ho aperto un’agenzia che si occupava di fumetto e questo mi ha permesso di entrare in un mondo sua vera passione, il resto è fantastico fatto di autori, stato facile: “Non sono un editori e operatori. Si è lettore accanito di libri, ma messo in moto, dentro di un curioso, uno a cui piace me, un meccanismo che mi vedere e toccare cose parha portato ad occuparmi di ticolari. Nel mio animo rieventi, mostre ed editoria. mango un ‘zavaièr’ che ama Ho gestito per quindici anni andare per soffitte e garage una ditta che dal fumetto è a scoprire sempre qualcosa approdata alla gestione di di nuovo, e non solo libri: fiere e grafica commerciamagari qualche cartolina, le”. Una volta scoperta la un documento, ma anche

un oggetto particolare. Il collezionismo cartaceo, il vinile, le piccole collezioni di oggetti fanno parte della nostra cultura di conservatori di patrimonio”. Ma sono le scosse di quel maledetto 29 maggio a mutare la commedia in dramma. Il terremoto si porta via negozio e magazzino - con all’interno 50mila ‘pez-

Il primo premio per il miglior bilancio di sostenibilità nella categoria delle PMI

Aimag vice l’Oscar di bilancio te, poiché “ha presentato una rendicontazione chiara e completa degli obiettivi raggiunti e di quelli previsti nel prossimo triennio”. Aimag, redige, ormai da molti anni, oltre al bilancio economico, anche quello di sostenibilità. Si tratta di un documento che l’azienda ha scelto di realizzare in quanto costituisce un importante strumento per relazionarsi con i propri stakeholder dando conto dei progetti svolti, dei risultati ottenuti e

degli impegni che si assume per il futuro. Viene approvato insieme al bilancio d’esercizio, per evidenziare come le prestazioni economiche, sociali e ambientali siano - per Aimag - strettamente correlate. ll presidente Mirco Arletti, nel ritirare il premio, ha dichiarato: “siamo molto soddisfatti che, per la seconda volta dopo il 2005, ci venga attribuito questo prestigioso premio che dimostra come la redditività non

possa essere disgiunta dagli obiettivi di carattere sociale e ambientale e come, anzi, ciascuno di questi aspetti sia strettamente correlato all’altro. Questo riconoscimento è per noi un importante stimolo per uscire ancora più rapidamente dalla situazione che il terremoto ha prodotto, anche se i primi importanti risultati sono già stati ottenuti perché a sei mesi dal sisma quasi tutte le sedi e gli impianti sono stati ripristinati”.

zi’ - distruggendoli. A quel punto per Fabrizio sarebbe stato più semplice seppellire, tra le macerie, anche tutta la sua speranza: “per un attimo ho pensato che avrei potuto accendere un fiammifero e chiuderla lì. Il palazzo era inagibile, e i proprietari stavano decidendo di farlo demolire”. Ma se c’è uno che, dalla vita, ha imparato ad arrangiarsi, a rimboccarsi le maniche, ad aggirarsi nella polvere, se c’è uno che sa che la vita, per quanto bella, poche cose regala gratis, questo è certamente Fabrizio: “Ho deciso di svuotare il magazzino con l’aiuto dei Vigili del Fuoco e molti amici. Perché andare avanti? Semplicemente perché su quello che c’era in quel magazzino avevo puntato tutto, perché doveva essere la mia ‘pensione’. Gli amici sono una delle grandi fortune della vita, e i miei hanno rischiato per me, per vedermi andare avanti, per farmi felice. Valeria, mia moglie, ha tremato all’idea che andassi dentro a quell’edificio pericolante per dei libri, ma mi è stata vicina e ha accettato questa mia vita fatta di ‘voler bene Mirco Arletti

alle cose’, e ha aiutato me e i nostri amici in quei momenti difficili e deprimenti. E, allora, ci ho provato. Ci ho creduto. Ci sono riuscito”. Grazie alla determinazione e all’aiuto di tanti ora Fabrizio potrà inaugurare, sabato 8 dicembre alle 16, il suo nuovo negozio-magazzino, al civico 27/a di Stradello Soratore nel quartiere Sacca di Modena. “Invito tutti a venire a conoscere quanto ho raccolto in 12 anni di attività. Troverete cose curiose, non rare o d’antiquariato, ma che possono far tornare bambini, o riempire vuoti in collezioni, o essere il pezzo che si desiderava da tempo’. Il tempo ritrovato: questo il nome del rinato negozio. Come il titolo dell’ultimo romanzo della Recherche proustiana, come il tempo che ognuno di noi riscopre quando ‘resuscita’ tra gli scaffali o i bauli della sua casa qualcosa che pensava di aver perso da molto tempo – o che addirittura aveva dimenticato – e che gli permette di rivivere momenti ed emozioni ormai passate. Come il tempo della speranza di Fabrizio, e del suo futuro. Il tempo ritrovato in un luogo ritrovato, perché gli edifici possono crollare, l’umana volontà di guardare al futuro, no. Marcello Marchesini


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Banche

Proroga delle rate dei mutui

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e banche prorogano al 30 giugno 2013 il termine di presentazione delle domande per la sospensione delle rate dei mutui per le vittime degli eventi sismici che hanno colpito l’Emilia nel maggio scorso. E’, si legge in una nota, “un’opportunità offerta al territorio”. Le banche che hanno dato la disponibilità sono Banca di Imola (Gruppo Cariravenna), Banca Popolare dell’Emilia Romagna, Banco S.Geminiano e S. Prospero (Banco Popolare),Bpm (Banca Popolare di Milano), Carige, Cassa di Risparmio di Cento, Cassa di Risparmio di Ferrara, Cassa di Risparmio di Ravenna - Cassa di Risparmio in Bologna (Gruppo Intesa Sanpaolo), Federazione BCC Emilia Romagna, per conto delle BCC interessate Credito Emiliano, Sanfelice 1893 Banca Popolare, Unicredit.

Errani assicura che i contributi arriveranno dal 10 gennaio

Sarà vero?

I contributi arriveranno: dal 10 gennaio ci saranno 6 miliardi di euro per le imprese e le abitazioni con un meccanismo tutto in bianco”. L’ha detto nel corso di un convegno della Cgil a Modena il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani, sulle risorse per le popolazioni colpite dal sisma dello scorso maggio. “Le risorse ci sono - ha aggiunto - e se ci fosse un intoppo automaticamente questo ‘territorio’ sarebbe a Roma. Non chiediamo assistenza ma quel che è giusto è giusto: da soli non ce la facciamo”. Parlando di risorse per la ricostruzione, Errani ha poi invitato tutti a presentare “la domanda, perché i contributi per i lavori arriveranno. Però denunciate la gente che vi propone un affarone: andate in Prefettura perché il problema delle infiltrazioni della mafia è un problema serio”.

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nche se il sisma dello scorso maggio ha, per ovvie e legittime ragioni, calamitato l’attenzione sui suoi disastrosi effetti, non per questo le questioni che prima del 20 maggio dividevano gli animi sono scomparse. Se per qualche mese sono state accantonate per rispondere all’emergenza terremoto, i vari nodi irrisolti che riguardano il territorio stanno lentamente tornando a galla. Uno dei più complessi riguarda la Cispadana, ovvero l’autostrada che dovrebbe, tra gli altri, attraversare il territorio del Comune di Novi di Modena e che ha sempre suscitato su una consistente fetta di popolazione molte polemiche, opposizioni e mal di pancia. A tentare di far tornare a puntare i riflettori sul tema è Silvano Tagliavini, portavoce del Coordinamento No Cispadana. “Ho avuto notizia da fonte attendi-

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L’Angolo di Cesare Pradella Sisma: 10 alla popolazione, 4 alle istituzioni

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ualcuno ha scritto che il nostro territorio basa la propria storia sul lavoro manuale e intellettuale, sulla forza d’animo e sullo spirito di sacrificio dei suoi abitanti. Tutto vero, come dimostra la straordinaria reazione dei cittadini colpiti dagli effetti del sisma, dagli imprenditori ai lavoratori dipendenti. Persone che, unite, hanno lavorato giorno e notte in situazioni di pericolo, pur di mettere in sicurezza gli impianti e i capannoni non crollati al fine di salvaguardare le commesse, l’attività e i posti di lavoro. La nostra terra ha stupito l’Italia intera per la reazione immediata che ha avuto, non arrendendosi e non rimanendo vittima della rassegnazione, pur di fronte alla latitanza di Regione e Governo. Una latitanza che ha generato un diffuso senso di rabbia. E sono stati numerosi gli esempi di impegno, tenacia e abnegazione in tutti i Comuni colpiti. A Carpi l’azienda agricola Garzetta e stabilimenti industriali importanti come Goldoni, Angelo Po, Cmb, Chimar, pur di fronte a danni più o meno gravi, si

sono ripresi immediatamente con le loro forze e coi loro soldi, senza perdere clienti né giornate di lavoro per i dipendenti. A Rovereto aziende come All Flex di Alessandro Cattini, Lameplast di Giovanni Ferrari, oppure la contigua Tattica di Claudio Martinelli, hanno perso soltanto qualche giorno di lavoro e titolari e dipendenti si sono adoperati per rimettere in funzione gli apparati produttivi, sempre e solo con le proprie risorse. Lo stesso dicasi per il Caseificio Razionale novese che ha visto 80mila forme di formaggio Parmigiano in fase di stagionatura cadere a terra. Ma la fantasia e la voglia di fare hanno consentito di vendere nello

spaccio interno pezzi delle forme salvate dallo schiacciamento. A Mirandola esemplare è stato il caso di Alberto Mantovani, della Mantovanibenne, che si è calcato il casco giallo in testa e coi suoi operai si è improvvisato muratore e falegname per cercare di salvare il salvabile. “Ma Monti, Errani o Muzzarelli, oltre alle belle parole di incoraggiamento di questi mesi, cosa hanno fatto di concreto per noi, per nostre aziende e le nostre case distrutte?”, l’angosciosa domanda dell’imprenditore è rimasta senza risposta. Altro caso limite quello della ditta Budri sempre di Mirandola, azienda di lavorazione del marmo,

che ha avuto danni ingenti e che, pur di continuare a lavorare, per non perdere ordini, ha trasferito la propria produzione in Veneto, con tanti chilometri da percorrere per titolari e dipendenti. “Ma nessuno di noi si è pianto addosso – ha affermato con orgoglio Budri – perchè siamo gente concreta, ma un contributo dal Governo, dopo tutte le promesse ricevute, ce lo aspettavamo”. Sorin operante nel settore del biomedicale, nonostante il crollo dei capannoni, non ne ha voluto sapere di lasciare il comprensorio e si è data da fare da sola, senza l’aiuto di nessuno. Infine la Casoni di Finale Emilia, un’azienda storica nella produzione di liquori,

ora controllata da Averna, ha continuato a lavorare e a produrre nonostante i crolli. “Ci aspettavamo che almeno una delle promesse fatte dalle autorità regionali e governative – dice amareggiato Mario Casoni, con un passato di pilota di Formula 1 – si concretizzasse a breve, ora speriamo soltanto che almeno venga rinviato il pagamento delle tasse. Credo ci spetti”. Infine Gianpaolo Palazzi, titolare di una ditta meccanica di San Felice che sbotta amareggiato e deluso, ma non rassegnato: “ Che fiducia possiamo ancora avere in questo Governo e in questa Regione? Finora siamo andati avanti da soli e a nostre spese e l’impressione diffusa è che il Governo abbia fortemente sottovalutato la situazione ma a Roma debbono capire che se le imprese non lavorano non solo non potranno pagare le tasse, ma non produrranno nemmeno ricchezza e Pil, che è uno dei vanti di questo territorio. E chi provvederà ai dipendenti che nei giorni dell’emergenza sono stati commoventi restando al nostro fianco per cercare di ricostruire e rimettere in funzione i macchinari?”.

La politica spinge sul piede dell’acceleratore relativamente alla costruzione della Cispadana, presentata come un’opportunità di rilancio per i territori colpiti dal sisma

Il terremoto fa da apripista alla Cispadana ma qualcuno non ci sta bile di forti pressioni da parte del presidente Vasco Errani nei confronti della commissione incaricata di valutare il progetto presentato – dichiara - per ridurre i tempi di approvazione della V.I.A (Valutazione di impatto ambientale) nazionale, adducendo l’urgenza dell’opera come sinergica alla ricostruzione post terremoto. E’invece facilmente intuibile – prosegue Tagliavini - come questi tempi siano pensati solo per avere qualcosa in mano da presentare alle prossime elezioni nazionali e a quelle regionali del 2015”. Insomma, secondo chi si oppone al progetto autostradale, la

volontà è quella di schiacciare l’acceleratore, per arrivare a presentare il progetto esecutivo e procedere alla cantierizzazione nel secondo semestre del 2013. E, per farlo, la Cispadana è presentata come un’opportunità di rilancio,

premendo il tasto della ripartenza economica di quei terSilvano Tagliavini ritori che le scosse hanno martoriato. Operazione che Tagliavini stigmatizza con fermezza: “tutto questo, al di là dell’opinione che uno ha sulla Cispadana, rivela un indubbio disprezzo delle regole democra-

tiche e di partecipazione, regole che tanto sono state declamate a proposito delle Primarie, perché la richiesta di accelerazione dei tempi di approvazione è la negazione di ogni possibilità di reale partecipazione dei soggetti interessati, non solo dei privati cittadini o delle associazioni, ma anche delle amministrazioni locali toccate dal progetto. Finora ho sempre tenuto un atteggiamento di rispetto per le cariche istituzionali che sostengono questa opera, ma credo sia giunto il momento di esprimere tutto il mio profondo disgusto nei confronti di una politica superata e avulsa dalla real-

tà. Una banda di cialtroni, capaci solo di concepire l’azione politica, nell’ambito economico e dei trasporti, come strumento per il consenso elettorale di breve periodo, e la Cispadana ne è l’esempio più lampante. Non possiedono la capacità culturale di mettere in atto un’azione di lungo respiro, e per questo sono un grave pericolo per tutti noi, in particolare per le generazioni future”. Insomma, pare che il sisma abbia acuito l’opposizione e la rabbia di chi, questa opera, l’ha sempre giudicata non soltanto inutile ma, anche dannosa. Marcello Marchesii


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rriva a Carpi a bordo del suo camper e saluta tutti mentre corre veloce sul palco del cinema Corso stracolmo di gente, facce di ogni tipo: giovani e meno giovani, donne e uomini, tutti lì per vederlo dal vivo e per sentire cosa ha da dire. E Matteo Renzi non delude le aspettative catalizzando l’attenzione per tutto il tempo. Parla camminando avanti e indietro sulla pedana, si lascia andare a diverse battute, racconta di sé e della partita che ha deciso di giocare: “proveremo a vincere, è una partita difficilissima, ma anche molto bella che abbiamo giocato con onestà: se c’é qualcosa che mi ha dato noia è che qualcuno abbia messo in discussione la nostra correttezza. Se tutti facciamo l’ultimo sforzo, riusciamo a portare a casa il risultato pieno”. Non è difficile capire che cosa abbia risvegliato la passione politica in occasione di queste Primarie. Renzi è lo schok che ha rianimato il Centrosinistra portando al voto anche persone non iscritte al partito: “tanta gente - ha detto - è tornata ad appassionarsi. E’ per questo che, secondo me, è un errore restringere la partecipazione”. E’ancora convinto di potercela fare contro Bersani e parla di quello che gli piacerebbe realizzare se fosse eletto, convinto che “si può fare una politica diversa”.

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a fotografia vera della situazione politica all’interno del Pd l’aveva fatta prima del voto la segretaria della Cgil Susanna Camusso quando aveva ammesso, forse involontariamente o ingenuamente che “sarebbe un problema se al ballottaggio vincesse Renzi”. E aveva ragione perchè se domenica avesse vinto Renzi, egli avrebbe “buttato a mare”, come ha dichiarato più volte, la realtà di un partito conformista, fermo e statico, conservatore nel gestire l’esistente, condannato ad allearsi con la Sinistra radicale per governare il Paese e a strizzare l’occhio ai Centri sociali e a Di Pietro, a non contrastare la Cgil (che resta il più grande serbatoio di voti del Pd) e a lisciare il pelo ai giudici di magistratura democratica. E invece da oggi ci ritroviamo ancora il vecchio partitone che continuerà a basarsi sull’usato sicuro rappresentato da Pier Luigi Bersani, contrario al partito nuovo delineato invece da Matteo Renzi. Un usato sicuro che basa la sua forza sulla collaudata macchina organizzativa fedele alla

“Se vogliamo andare incontro al futuro non dobbiamo avere paura di cambiare” ha detto Matteo Renzi che ha catalizzato per tutto il tempo l’attenzione delle mille persone presenti a Carpi al cinema Corso

Renzi infiamma Carpi

Ph Marco Vignoli

Parla dell’economia e della congiuntura negativa che, associata al terremoto, sta mettendo a dura prova i ‘coriacei’ emiliani; della scuola da rifondare e dei politici da

Il suo entusiasmo è contagioso e dalla platea c’è chi interviene per sostenerlo, per punzecchiarlo ( “vi vedo

rottamare, “quelli che coi loro intrighi stanno intorbidendo l’acqua della politica”. Del suo avversario Bersani dice che “è una bravissima persona. Io non sarò mai uno

tonici!” commenta Renzi), per dire la sua: gli occhi sono tutti per lui e non c’è modo di distogliere lo sguardo.

di quelli che tira colpi sotto la cintura. Ma con quell’allenatore lì in campo ci vanno solo le vecchie glorie, si gioca in difesa e la partita non si vince”. La destra? “Dovrebbe fare un monumento a quella generazione di centrosinistra”. Gli occhi di alcuni si fanno lucidi ed è spontaneo familiarizzare con chi ti sta accanto e condivide la stessa emozione. E’davvero anacronistico pensare, come certa parte del Pd, che comunicare bene sia una roba di destra. “A chi dice che se perdo cambierò partito ribadisco che il Pd è anche casa mia, ma io sogno un centrosinistra che si liberi dall’angoscia di parlare male di Berlusconi. La destra non è il futuro, il futuro siamo noi”. Matteo Renzi arriva al cuore quando invita i suoi sostenitori a “cercare di costruire il proprio domani non per Matteo Renzi, ma per prospettare un domani diverso perché il futuro non può essere solo una minaccia. Ci vogliamo portare i nostri figli con determinazione e coraggio”. Se vogliamo andare incontro al futuro, insomma, non dobbiamo avere paura di cambiare, sostiene Renzi. Ma per vincere pare che ci sia bisogno di più tempo. Sara Gelli

A Carpi, domenica 2 dicembre, più di 8mila elettori del centro-sinistra sono tornati al voto per il ballottaggio delle primarie di coalizione. Renzi conquista il 39,53 e Bersani il 60,47% dei consensi

La prima spallata maggioranza, al gruppo dirigente rappresentato oggi come ieri da Bersani e da D’Alema, dai presidenti delle Regioni come Errani a dagli amministratori locali. Se fosse dipeso dal vecchio apparato, Bersani avrebbe vinto al primo turno, senza bisogno del ballottaggio, cui invece l’ha costretto Renzi, che ha fatto vedere, nonostante gli sforzi dell’apparato burocratico interno, che c’è una parte viva e attiva del ‘partitone’ che vorrebbe cambiare la vecchia guardia proveniente dal vecchio Pci, in particolare qui a Carpi, a Modena, in Emilia. E spiace vedere che una parte della Margherita, quella proveniente dalla ex Dc, non ha saputo scrollarsi di dosso questa paura del cambiamento e ha tenuto bordone al vecchio apparato di scuola comunista. Incredibile. Perchè questo significa guardare indietro invece che avanti e non ado-

perarsi perché il Pd diventi un vero partito progressista analogo alle moderne socialdemocrazie europee, slegato dalle vecchie ideologie massimaliste, pacifiste o terzo mondiste già con-

dannate dalla storia prima ancora che dagli uomini. Ha vinto insomma l’idea partito che non ha ancora archiviato il suo ingombrante passato comunista e post comunista (i vari

Bersani e D’Alema cercano di fare dimenticare di essere stati dirigenti nazionali della Fgci e che andavano ai Festival della gioventù comunista di Mosca o di Praga), quel partito che

non fa scelte coraggiose di rottura col passato, che non ha il coraggio di definirsi socialdemocratico, come lo sono gli altri partiti progressisti europei. Niente di tutto questo e l’usato sicuro di Bersani garantisce ‘stabilità’ e conservazione dell’esistente a un apparato fermo, ingessato e refrattario a ogni cambiamento culturale, di metodo e di mentalità. L’unica consolazione per quel 40 per cento del partito che ha cercato di contrastare questo disegno conservatore del potere e per quanti dall’esterno guardavano con interesse a questo tentativo di cambiamento è che, comunque, è stato inferto un primo salutare scossone all’establishment e che una nuova classe dirigente si è affacciata alla ribalta divenendo punto di riferimento per il riformismo italiano con cui da oggi è necessario fare i conti. Cesare Pradella


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La metamorfosi del Modello emiliano - L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano è il titolo del nuovo libro curato da Franco Mosconi, professore di economia industriale dell’Università di Parma

Quel gran pezzo d’Emilia...

Tasse sempre più pesanti, tagli lineari, terremoto... quali imprese nel nostro territorio riusciranno a sopravvivere? Quando finirà la crisi? In uno scenario economico sempre più complesso, il dottor Mosconi delinea le azioni che la politica potrebbe mettere in atto per favorire la sopravvivenza del virtuoso modello emiliano e quali strategie deve adottare quest’ultimo per mantenersi a galla in un mercato competitivo e globalizzato.

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rmai dell’ottimismo non è rimasto che l’odore. Ogni dubbio è stato fugato, spazzato via da un vento tumultuoso che non accenna a diminuire: la crisi economica ha investito in pieno il vecchio continente. Come il cugino d’oltreoceano, l’Europa deve infatti misurarsi con una depressione economica che non ha precedenti da diversi decenni a questa parte: forse la più grave dall’integrazione comunitaria degli Anni ‘50. Come un pugno allo stomaco, la crisi continua a mordere duro e, democraticamente, non risparmia il nostro territorio, il cui tessuto imprenditoriale è in forte sofferenza. Cosa occorre fare allora per non sacrificare sull’altare della crisi il modello manifatturiero emiliano? Quali strategie occorre mettere in atto per evitare il collasso della nostra economia fortemente compromessa anche dal sisma di maggio? Quali modelli di crescita devono esser presi ad esempio? E, soprattutto, cosa può fare la politica per aiutare il nostro Paese, sempre più impoverito - e incattivito - a non recedere? Quali sono gli scenari che ci attendono? A tratteggiare le opportunità e le sfide che la crisi ci pone di fronte è il dottor Franco Mosconi, professore di Economia Industriale dell’Università di Parma e titolare della cattedra Jean Monnet, che ha dato alle stampe il libro, La metamorfosi del Modello emiliano L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano. Dottor Mosconi, cos’è il modello emiliano? “E’ un “modello” che ha saputo conciliare efficienza ed equità o, in altri termini, creazione di ricchezza e coesione sociale. Sono, queste, le due facce di una stessa medaglia: l’economia di mercato. E guai a dimenticarsi dell’una a vantaggio solo dell’altra. Le società più eque sono quelle che, alla fine, crescono anche di più. Si pensi ai Paesi Scandinavi e, soprattutto, alla

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a Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi stanzia 750mila euro a favore del Fondo Straordinario Anticrisi, per tutelare le famiglie e i lavoratori del territorio colpiti dalla crisi. Con questa integrazione l’intervento della Fondazione raggiunge complessivamente i 2 milioni e 150mila euro. “La Fondazione - spiega il presidente Gian Fedele Ferrari - già da tempo ha rivolto una speciale attenzione alle tematiche sociali dando

Franco Mosconi

Germania”. In un mercato globalizzato ha ancora senso parlare di tale modello? “Certamente. La globalizzazione non comporta la negazione, tout court, dell’importanza del territorio e del ruolo di una comunità locale. Territorio e spirito comunitario contano, eccome, per la crescita di un solido sistema di imprese. Beninteso, negli anni del dominio assoluto dei “castelli di carta” (i derivati e tutte le diavolerie della finanza creativa) si è fatta passare l’idea che produrre - fare le cose - non contasse più nulla. Abbiamo visto com’è andata a finire. Oggi, nel mondo, a cominciare dagli Usa del presidente Obama, si sta discutendo del “revival” della manifattura. Il modello emiliano, proprio in forza del fatto che la sua vocazione manifatturiera non l’ha mai perduta, deve e può giocare un ruolo per la definitiva riscoperta della manifattura”. Retto da un’ossatura prettamente manifatturiera, il nostro sistema economico regionale come si muove nel panorama della nuova geografia economica mondiale? “Due dati fra i tanti che si potrebbero citare. Primo: nel 2011 l’economia dell’Emilia Romagna realizzava esportazioni per circa 48 miliardi di euro, a fronte di 30 miliardi di importazioni; ebbene, nessu-

na regione italiana realizza un surplus commerciale di questa entità, che in regime di cambi fissi (l’euro) dipende essenzialmente dalla capacità delle nostre imprese di produrre beni di qualità e di venderli in giro per il mondo. Secondo: se l’Unione Europea resta ancor oggi il principale mercato di sbocco, cresce anno dopo anno il peso - nel nostro export - dei Paesi “emergenti”. Nei 4 celebri BRIC (Brasile, Russia, India e Cina) unitamente a Turchia e Sud Africa, due importanti protagonisti di questi anni, sono state esportate merci, nel 2011, per 6 miliardi di euro”. Alla luce dello studio sul modello emiliano che lei ha coordinato in questi ultimi anni, come è cambiato il distretto del tessile/ abbigliamento di Carpi? “Del distretto carpigiano ab-

biamo parlato nei Seminari della primavera 2011 (la presentazione di ISP è disponibile sul sito della mia Cattedra) e del distretto si parla nel libro (segnalo i capitoli del direttore dell’Osservatorio Nazionale Distretti e di F. Guelpa, oltre che la mia introduzione). La metamorfosi, ossia la trasformazione qui avvenuta, è quella ormai ampiamente nota, anche grazie ai lavori di Daniela Bigarelli: una nuova élite di medie imprese (“medie” secondo la definizione di Mediobanca) si è venuta affermando nell’ultimo decennio; imprese dotate di un proprio marchio (brand), con lo sguardo rivolto ai nuovi mercati emergenti e sempre più impegnate nelle fasi a monte e a valle del processo produttivo (design, marketing, negozi monomarca)”. Numerose le PMI che stanno chiudendo i battenti: c’è una ricetta per far fronte a questa crisi, dal momento che tirare le cinghia non è più sufficiente? “Come non c’è la bacchetta magica nel campo delle politiche macroeconomiche (bilancio pubblico, moneta...), non esiste neppure per le politiche microeconomiche (imprese, forza-lavoro...). Credo tuttavia che giunti al punto in cui siamo, sia assolutamente indifferibile una grande - vorrei dire, gigantesca - riduzione del cuneo fiscale: l’unica manovra di politica economica che, al

Il nuovo libro di Franco Mosconi

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’ da pochi giorni in libreria La metamorfosi del Modello emiliano. L’Emilia Romagna e i distretti industriali che cambiano. Il volume curato da Franco Mosconi e dedicato all’amico Edmondo Berselli è pubblicato dalla società editrice Il Mulino (pp. 334, 18 euro). Il testo raccoglie i risultati di un vasto progetto di ricerca che lo stesso Mosconi ha condotto negli ultimi tre anni presso il suo Ateneo. Il progetto di ricerca e il volume sono stati resi possibili grazie al contributo della Fondazione Cariparma, nonché di Confindustria Modena, Unindustra Bologna. Unindustria Forlì-Cesena, Industriali Reggio Emilia e Unione Parmense degli industriali. Sul sito www. cattedramonnet-mosconi.org sono disponibili materiali; il caso del distretto carpigiano è stato presentato nel Seminario del 6 aprile 2011 a cura degli economisti del Servizio studi di Intesa Sanpaolo.

Fondo straordinario anticrisi: la Fondazione Crc eroga un contributo

750mila euro per i più deboli

risposte ai bisogni reali delle famiglie colpite dalla crisi occupazionale. Il Fondo Anticrisi che vede la collaborazione degli uffici sociali dei comuni dell’Unione Terre d’Argine, rappresenta uno strumento tempestivo ed efficace per tamponare molti effetti destabilizzanti di questa perdurante congiuntura aggravati dal sisma. Il nostro Ente, negli ultimi quattro anni, per

aiutare i residenti a superare la difficile situazione economica che ci sta attanagliando ha stanziato circa 3 milioni di euro”. L’accesso al fondo è regolato da un bando rivolto ai residenti dell’Unione. Lo stanziamento andrà a coprire i Comuni di Carpi, Novi di Modena e Soliera, mentre le risorse messe a disposizione dall’Amministrazione Comunale di Campogal-

liano e dalla Fondazione CR Modena, pari a 50mila euro, potranno essere utilizzate dai cittadini del Comune di Campogalliano. L’intervento consente di erogare ai lavoratori colpiti dalla crisi occupazionale un contributo, una tantum, di 1.800 euro per famiglie con figli a carico e di 1.000 euro per nuclei famigliari senza figli. L’aiuto è rivolto a tutti i cittadini

tempo stesso, riduce il costo del lavoro per l’imprenditore e aumenta il netto in busta paga per il lavoratore. I bilanci delle famiglie normali sono uno dei veri drammi del Paese. Su questi occorre intervenire sia per ragioni di equità - le disuguaglianze stanno crescendo enormemente - che per ragioni di efficienza, poiché i consumi non possono ripartire se i redditi reali diminuiscono”. Tasse sempre più pesanti, tagli lineari, terremoto... chi pensa potrà sopravvivere tra le imprese e continuare a crescere? “La combinazione tagli, tasse e terremoto dà la misura della gravissima crisi che stiamo attraversando. Le imprese sono organismi vitali che rispondono al mutato contesto esterno con nuovi comportamenti. Certo, c’entra Darwin e la selezione naturale della specie applicata, per così dire, a una “popolazione di imprese”. Quelle medie e grandi hanno le spalle abbastanza robuste per (provare a) farcela: negli ultimissimi anni lungo la via Emilia sono sorti nuovi Centri ricerche, ovvero laboratori pieni di tecnici e scienziati dediti a studiare e sperimentare nuovi prodotti/processi nelle scienze della vita, nella green economy, nella meccatronica, e così via”. E cosa fare invece per le piccole e micro imprese? “Queste, che sono la maggioranza, vanno aiutate da una seria e lungimirante politica industriale, che ha i suoi capisaldi nelle reti d’impresa e nella creazione di Istituti per la Ricerca applicata e l’Istruzione tecnica superiore. Senza un rinnovato impegno negli investimenti in conoscenza (ricerca e sviluppo, capitale umano, Ict) non si va più da nessuna parte”. Monti ha dichiarato che l’euro è irreversibile e che restare in euro zona sia vantaggioso. Condivide? Quali le zone d’ombra? “Condivido integralmente. Le zone d’ombra hanno a che fare italiani o stranieri in regola con il permesso di soggiorno, residenti nei comuni dell’Unione, con una dichiarazione ISEE non superiore a 20mila euro, che abbiano subito una riduzione del proprio reddito dal 1° gennaio 2009. La raccolta delle domande è prevista fino al 22 dicembre. I contributi verranno erogati fino a esaurimento delle risorse disponibili e nel rispetto del punteggio ottenuto in graduatoria, sulla base dei criteri individuati dal bando.

col mancato bilanciamento della politica monetaria, che è nella mani della BCE a Francoforte, con una politica di bilancio europea, spostata cioè dagli angusti livelli nazionali al livello sopranazionale (Bruxelles e Strasburgo). Qualcosa si sta muovendo, ma sono passi ancora troppo timidi. Forse solo gli Eurobond - titoli del debito pubblico emessi non già dai singoli Stati ma dalla Ue in quanto tale - potrebbero dare, qui e ora, il necessario colpo d’ala”. Come la politica - ai vari livelli di Governo - potrebbe aiutare il modello emiliano a sopravvivere? “Occorre anzitutto una riduzione del cuneo fiscale (livello nazionale) e mettere mano a una nuova politica industriale concertata fra Bruxelles, Roma e Bologna che stimoli, nelle imprese di ogni dimensione, sia gli investimenti in conoscenza che l’espansione verso i nuovi mercati orientali, dell’America Latina e dell’Africa. Dalle nostre parti c’è un capitale sociale - ne scrive Giacomo Degli Antoni in un capitolo del libro - davvero elevato: sono quelle reti di fiducia che portano persone di mondi diversi a cooperare fra loro in vista di un obiettivo comune. Tutti, nel Paese e ben al di là dei suoi confini, hanno ammirato la reazione degli emiliani dopo il violento terremoto del 20 e 29 maggio. E’ una reazione che affonda le sue radici in questo spirito comunitario, che viene da lontano e che oggi va coltivato, praticato e insegnato alle giovani generazioni”. Quando pensa finirà la crisi? “Abbiamo, per fortuna, due “super Mario”, per dirla come la grande stampa internazionale ama chiamare il presidente del consiglio Monti e il presidente della BCE Draghi. Entrambi, con tutte le cautele del caso, hanno lasciato intravedere la possibilità di un’inversione di tendenza per il 2013 (più nella seconda metà che nella prima). Possiamo anche provare a metterla così, per sdrammatizzare: Carry on è la bella canzone dei Fun che Radio Bruno ci fa ascoltare molto spesso in questo periodo. Prendiamolo come un viatico per l’anno che sta arrivando a grandi passi, riferendo il “Va avanti” alla nostra straordinaria comunità emiliano-romagnola”. Jessica Bianchi


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Dolceamor è il nuovo negozio specializzato nel fai da te in cucina e nella pasticceria casalinga di Corso Cabassi, 16. “Qui - spiega una delle socie, Roberta Morini - si troverà tutto l’occorrente per preparare, decorare e degustare i dolci”.

Sfidare la crisi con tanta dolcezza! E ’ sfogliando le pagine ingiallite di un vecchio ricettario della nonna che nella mente creativa della carpigiana Roberta Morini nasce l’idea di creare

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abato 24 novembre si è celebrata la quarta Giornata Nazionale del Parkinson con l’intento di richiamare l’attenzione e dare informazioni su questa malattia che colpisce in prevalenza persone di età superiore ai 60 anni ma che, sempre più frequentemente, esordisce anche in età giovanile. A Carpi erano tre le postazioni informative con la presenza di volontari del Gruppo Parkinson e di medici del Reparto di Neurologia dell’Ospedale di Carpi: una presso il Ramazzini, una all’interno del mercato coperto di Porta Modena e l’al-

DolceAmor. Un negozio a lungo sognato che, sin nel nome, profuma di crema di burro, mandorle, cacao... e della dolcezza di uno dei classici della pasticceria emiliana. Il desiderio di dar forma alla sua passione per la cucina e la pasticceria, ha radici lontane: “sono cresciuta tra cuoche straordinarie, ma i fornelli erano il regno incontrastato di mia madre e mia nonna. L’unico ambito in cui potevo liberare la mia creatività erano i dolci, un mondo affascinante e tutto da scoprire. Dopo aver frequentato vari corsi di pasticceria, mi sono però resa conto che reperire la strumentazione necessaria è una missione a dir poco impossibile. Il sogno di creare un luogo specializzato nel quale trovare tutte le “armi” del mestiere e spiegare trucchi e segreti della pasticceria nacque circa una decina di anni fa poi, però, la mia vita mi ha condotta su strade diverse”. Due bimbi dopo e con

Celebrata la quarta Giornata Nazionale del Parkinson

La musica che protegge il nostro cervello

tra presso l’Auditorium della Biblioteca Loria dove si è tenuta anche un’interessante

l’esplosione dirompente di l’avventura che ci apprestiaquel coloratissimo e zucmo a intraprendere. Inoltre cheroso fenomeno chiamato è proprio in momenti di crisi cake design, Roberta ha che si riscopre il valore delle ceduto alla tentazione e, cose fatte in casa. A mano. finalmente, insieme all’aiuto Che tornano alla ribalta gli della sorella Manuela, del ingredienti naturali, sani marito Stefano Marengo e e genuini. Dar forma a un della commessa Giorgia Di hobby può essere un modo Gioia, che hanno creduto prezioso e gratificante per riin questa innovativa avven- sparmiare divertendosi”. Da tura, sabato 8 dicembre, in DolceAmor potrete trovare corso Cabassi 16, DolceAun’ampia gamma di articoli mor alzerà la serranda. “Qui per conoscere e innamorarvi - continua delle mille sfuRoberta - si mature che la troverà tutto pasticceria serl’occorrente ba. “All’interno per preparare, del negozio decorare e - sottolinea Rodegustare i berta - ci sarà dolci”. una ricercata Passione, selezione di Giorgia Di Gioia libri di cucina, creatività e cultura: ingredienti e sono questi gli ingredienti strumenti per la preparazioin cui Roberta crede e che ne dei dolci e, grazie alla ha sapientemente unito per competenza di mio marito, ottenere la ricetta perfetta, una selezionata gamma di malgrado la crisi. “Tre valo- vini dolci, passiti e distillati ri che considero fondamenper degustare al meglio tali per tentare di far fronte ogni dessert rigorosamente alla complessa congiuntura fatto con le proprie mani”. economica attuale. RipenConsulenza, degustazioni e sarsi, investendo in cultura corsi base di cake design e e lavorando con entusiapasticceria casalinga comsmo e passione, può fare la pleteranno l’offerta, perché, differenza. Il nome stesso conclude Roberta Morini, del nostro negozio, oltre “c’è un mondo intero da a essere il dolce che mia imparare per riassaporare i madre faceva a mio padre sapori autentici d’un tempo quando erano fidanzati, e non lasciare che la sapienracchiude proprio il nostro za e le tradizioni della nostra grande amore per la pasticterra vadano perdute”. ceria e, di conseguenza, per Jessica Bianchi conferenza sulla musicoterapia. Quest’ultima iniziativa, alla presenza di un centinaio di persone, è stata condotta dalla musicoterapeuta Monica Maccaferri e arricchita dagli interventi della logopedista Sara Vitolo e dei neurologi Mario Baratti e Stefano Amidei. La conferenza ha dimostrato, su basi scientifiche, come la musica, nelle sue varie forme, possa

contribuire a riattivare determinati circuiti neuronali del nostro cervello la cui funzionalità viene spesso compromessa dalla malattia di Parkinson, ma anche dall’ictus cerebrale. L’invito è stato quindi quello di partecipare numerosi al corso gratuito di musicoterapia promosso dal Gruppo Parkinson e dall’Associazione Alice - Sezione di Carpi che si tiene ogni lunedì presso il Centro Sociale Graziosi, dalle 15 alle 16,30.


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Quella della famiglia Gori e Nadalini è una bella storia carpigiana. La loro azienda di maglieria Les Folies non ha conosciuto battute d’arresto malgrado la crisi e ha conquistato numerosi mercati esteri. La strada fatta è tanta, i paesi conquistati pure ma, come spiega Francesco Nadalini, non “si deve mai dimenticare da dove si è venuti. A Carpi siamo nati, grazie allo sforzo della nostra famiglia, e qui vogliamo restare”.

Piccole follie in Corso Roma

“Les Folies - Covent Garden malgrado nel nome sfoggi una vezzosa sfumatura anglosassone è una sorta di evoluzione della storia della nostra famiglia. Un ritorno alle radici per ricordare chi siamo e cosa vogliamo”.

Q

uella della famiglia Gori e Nadalini è una bella storia carpigiana. Una di quelle nate tanti anni fa, in punta di piedi, grazie al nonno che, settimana dopo settimana, animava il mercato cittadino con il suo banco di calze. Uno spirito imprenditoriale ereditato anche dalla figlia, Brunella che, insieme al marito Emidio, scomparso lo scorso anno, ha dato vita all’azienda di famiglia Brunella Gori. Oggi conosciuta come le Les Folies, l’azienda di maglieria, il cui cuore pulsante Francesco Nadalini risiede nella nostra città, non ha conosciuto che produciamo, per lui e battute d’arresto malgrado per lei, sono classici. Elela crisi imperante, come ci ganti. I nostri filati, perlopiù spiega Francesco Nadalini. cachemire e lana merinos, “Da sempre lavoriamo con sono preziosi e di qualità e i mercati esteri, dall’Inquesto ci consente di produrghilterra agli States, dalla re le linee di punta di nomi Danimarca alla Corea, dal prestigiosi come Paul Smith Giappone alla Cina. I capi e Ben Sherman ad esempio.

Gran parte della maglieria in puro cachemire made in Italy venduta da Harrods, i grandi magazzini più famosi di Londra, è di nostra produzione”. Les Folies, pur restando un’impresa a conduzione squisitamente famigliare, vanta oltre 300 collaboratori e, dopo essere cresciuta del 30% nel 2011 e, secondo le proiezioni, del 20% nel 2012, non dimentica comunque le sue origini. “Carpi è la nostra città, qui ci sono le nostre radici - prosegue Francesco - per tale motivo, pur senza trascurare la nostra mission aziendale all’estero, abbiamo deciso di aprire un outlet nel centro storico carpigiano, in corso Roma, 14. Un luogo sim-

bolico, centro nevralgico della vita cittadina, dell’aggregazione, del commercio, per dimostrare l’affetto che nutriamo nei confronti della Corte dei Pio. Les Folies Covent Garden, malgrado nel nome sfoggi una vezzosa sfumatura anglosassone, è una sorta di evoluzione della storia di famiglia, quasi a ricalcare e nobilitare ulteriormente le orme di nostro nonno. Un ritorno alle radici per non dimenticare chi siamo e cosa vogliamo”. Nel punto vendita - aperto dal martedì al sabato e per tutto il mese di dicembre anche la domenica - potrete

L’azienda carpigiana di Luca Pagliani e Monica Bergianti ha partecipato a Ihmrs di New York, la più importante fiera dedicata sia ai designer che all’hospitality

trovare capi del tutto innovativi per il mercato italiano, come spiega Francesco: “gli stranieri comprano in Italia perchè i nostri prodotti hanno un valore aggiunto difficilmente rintracciabile altrove, ovvero la ricercatezza dei filati. Requisito che, purtroppo il mercato interno non richiede. La nostra maglieria è ricercata. I nostri capi per uomo e donna sono oggetti preziosi, realizzati con filati di primissima qualità, basti pensare che il nostro merinos può essere lavato in lavatrice poiché è praticamente indistruttibile. La nostra azienda infatti ha sempre investito tutte le proprie risorse nella qualità del prodotto anziché nelle strategie di marketing, operazione lunga e faticosa che ci ha consentito di ottenere risultati consolidati e premianti sul lungo periodo”. Capi soffici, caldi, glamour e prodotti rigorosamente in Italia che sanno coniugare qualità e convenienza: impossibile infatti trovare capi di tale valore a prezzi tanto competitivi. “L’azienda conclude Francesco - è nata in uno scantinato e, passo dopo passo, ha dapprima

La Fabbrica del Lino conquista la Grande Mela L’obiettivo del brand, che realizza anche linee di abbigliamento, è quello di avere presto un show room stabile a New York e uno a Miami.

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a Fabbrica del Lino forte dei successi ottenuti in Europa, ambisce a nuovi mercati oltreoceano con la formula vincente di un prodotto di gusto e produzione italiana, 100% naturale ed ecocompatibile. E’ il proposito di espandere

l’azienda che ha portato Luca Pagliani e Monica Bergianti, titolari del brand, a Ihmrs di New York, la più importante fiera dedicata sia ai designer che all’hospitality. La conferma che il gusto e la filosofia racchiuse nelle collezioni de La Fabbrica

del Lino piacciono come in Europa è stata immediata, tanto che la collezione Home, esposta in fiera in uno stand dai raffinati colori naturali e polverosi, mixati alle nuove e vibranti tonalità del legno di rosa, del lilla e del calce, ha fruttato numerosi contatti

interessanti, sia statunitensi che sudamericani: (Brasile, Uruguay e Paraguay). L’obiettivo del brand, che realizza anche linee di abbigliamento, è quello di avere presto un show room stabile a New York e uno a Miami, per meglio approcciare quei mercati.

Les Folies Covent Garden in Corso Roma, 14

Per voi uno sconto del 15%

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es Folies - Covent Garden regala ai lettori di Tempo uno sconto del 15% su tutti i capi per il mese di dicembre. Porta con te il giornale e goditi i tuoi acquisti scontati di Natale! E per scoprire tutte le vantaggiose novità settimanali del punto vendita basta chiedere l’amicizia su Facebook, alla pagina Les Folies Outlet!

guadagnato l’angolo delle vetrine più in di Londra per arrivare poi a Copenaghen, Amsterdam, Berlino, Tokyo, Seoul. E, ancora, la capitale mondiale della moda occidentale, ovvero New York con ben tre clienti sulla 5° strada, oltre a 2.000 punti vendita su tutto il territorio americano e a Shanghai, capitale orientale del fashion”. La strada fatta è tanta, i paesi conquistati pure ma, come conclude Francesco, non “si deve mai dimenticare da dove si è venuti e Carpi scorre nelle nostre vene. Qui siamo nati, grazie allo sforzo della nostra famiglia, e qui vogliamo restare”. Jessica Bianchi Luca Pagliani


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E

’ con grande commozione che la comunità parrocchiale di Budrione Migliarina parla del “proprio” don. Parole forti, quelle che i parrocchiani serbano per don Andrea Zuarri, prete che accompagna le loro vite dal 2003. “Il don è arrivato in sordina, nove anni fa. In punta di piedi ha preso il posto di don Ivan ma, in poco tempo, ha conquistato il cuore di tutti, uno a uno”. Don Andrea possiede un dono straordinario, quello di saper ascoltare. “E’ instancabile raccontano i parrocchiani - e sempre disponibile per dare un consiglio, donare una parola buona o, semplicemente, ascoltare con attenzione ed empatia. E’ impossibile non aprirgli il cuore. Lui è stato amico, fratello e padre. Per tutti noi”. La furia del terremoto si è abbattuta con violenza sulla chiesa di Budrione e Migliarina: “non abbiamo più nulla, solo un’aula della canonica è agibile e il don, che dorme tuttora in roulotte, vi ha allestito una cappella. E’ dura - commentano i fedeli - ma siamo una comunità unita, perchè don Andrea ha costruito una chiesa di uomini e non di mattoni”. E ora che sarà trasferito nella chiesa di Rovereto, a partire da sabato 8 dicembre, il dolore della comunità è palpabile:

E’ con grande commozione che la comunità parrocchiale di Budrione Migliarina parla del “proprio” don, prete che accompagna le loro vite dal 2003 e che, dall’8 dicembre, sarà trasferito nella chiesa di Rovereto

“Amico, fratello e padre: grazie Don Andrea” riferimento straordinario, perdere la sua spalla e il suo appoggio quotidiani sarà una sfida per loro come per tutti noi. Ciò non toglie che siamo pronti ad accogliere con gioia il nuovo parroco don Andreji Wiska che sosterremo affinché possa portare avanti i progetti intrapresi”. Scomodo e diretto, come lo definiscono i suoi fedeli con affetto, Zuarri è uno di quei preti che non si lascia abbattere dagli eventi o dalle difficoltà: “dal nulla ha creato Mastro Geppetto, un doposcuola nato per rispondere al bisogno di una famiglia di collocare la propria bambina dopo l’orario scolastico. Oggi accoglie un’ottantina di piccoli e ragazzi seguiti nei compiti da personale qualificato”. La comunità di Budrione e Migliarina si è poi stretta

Don Andrea Zuarri

“lui ha fatto così tanto per noi, ha dato vita a opere e a progetti per rispondere ai bisogni delle giovani

coppie, delle famiglie... ora tutto si fa più incerto. I nostri ragazzi hanno sempre trovato in lui un punto di

intorno a lui, anche nel contribuire alla realizzazione dell’asilo parrocchiale, vero e proprio fiore all’occhiello delle due frazioni: “ogni progetto è stato condiviso da tutti. Ciascuno di noi si è dato da fare per offrire il proprio contributo per il bene della collettività”. Uno spirito solidale che, anche nei momenti più duri, quelli

“ Il suo affetto per noi ci commuove. Quello che ha fatto per noi è straordinario. La sua assenza, soprattutto ora, in questi momenti di grande difficoltà, lascerà in ognuno di noi un vuoto incolmabile. Grazie don... per tutto”.

legati all’emergenza del sisma di maggio, ha permesso di fare grandi cose. “Dopo le due grandi scosse del 29, il don si è messo in macchina per visitare tutte le famiglie e alla sera aveva già fatto allestire una tendopoli per garantire un pasto caldo e un letto a 150 persone. Parrocchiani o no. Senza alcuna distinzione”. Sorriso sbarazzino e occhi fondi, don Andrea è riuscito a radunare intorno a sè e alla chiesa, un folto gruppo di adolescenti che, nei fine settimana, si dedica ad attività di volontariato: “non ci sono targhe o divise. I nostri giovani non sono scout, non sono iscritti ad associazioni cattoliche, hanno semplicemente imparato, grazie al don e al suo esempio, l’importanza di spendere tempo ed energie per il bene del prossimo. Hanno trovato in lui un amico prezioso e un educatore sensibile”. L’amore dei parrocchiani è evidente: “il don è contagioso. Un trascinatore, capace di trasmettere gioia ed entusiasmo. Il suo affetto per noi ci commuove. Quello che ha fatto per noi è straordinario. La sua assenza, soprattutto ora, in questi momenti di grande difficoltà, lascerà in ognuno di noi un vuoto incolmabile. Grazie don... per tutto”. Jessica Bianchi


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Recuperandia, in occasione delle festività natalizie, raddoppia e apre un corner davvero speciale sempre in via Montecassino

Recuperandia si veste coi colori del Natale I P

l tempo di grave crisi economica nel quale viviamo e il terremoto che ha piegato le nostre anime dovrebbero indurre ciascuno di noi a ripensare i propri stili di vita e, il Natale alle porte, mai come quest’anno, dovrebbe essere all’insegna di una dignitosa sobrietà. E allora perchè non scegliere di donare oggetti di recupero? Recuperandia, in occasione delle festività natalizie, raddoppia e apre un “corner” dell’usato nella storica sede di via Montecassino. Anche in quest’anno terribilis - spiegano Stefano Facchini, direttore di Porta Aperta Carpi e Massimo Melegari responsabile di Recuperandia - non abbiamo voluto mancare al nostro ormai tradizionale appuntamento con Recupe-

Monica tra le volontarie

randia Christmas. Per questo evento ci siamo sempre dati appuntamento in centro storico, ma quest’anno complice anche il terremoto non siamo riusciti a trovare una sede. Grazie agli infaticabili volontari di Recuperandia però siamo riusciti a ritagliare un angolo presso il nostro centro operativo in via Montecassino, 10/C. Recuperandia Christmas potrete apprezzare i valori che l’amatissimo “ma-

I numeri del Centro di Ascolto Porta Aperta

gazzino” di Porta Aperta promuove da anni: quelli legati al riuso, al riciclo, per dar nuova vita alle cose. Oggetti a prezzi piccoli piccoli, alla portata di tutte le tasche, anche le più impoverite. In negozio ci si può imbattere nelle cose più strane e sorprendenti: soprammobili, giocattoli, dischi, lampade, bigiotteria, piatti e bicchieri, abiti, libri, stampe, fumetti, quadri... oggetti tutti da rispolverare

Da sinistra Melegari e Facchini

e scoprire, attraverso i quali potrete anche contribuire a sostenere l’attività di Porta Aperta. “Potrete trovare - continuano i volontari di Recuperandia - originali suggerimenti e suppellettili rare per i vostri regali natalizi. Se non avete ancora idea di cosa regalare ai vostri amici o quale pensiero offrire ai vostri famigliari venite a raccogliere le nostre proposte. La varietà è la nostra forza. Con il vostro

ersone che si sono recate almeno una volta al Centro di ascolto di Porta Aperta: 864. Di cui 602 stranieri e 262 italiani. Colloqui: 3.650. Di cui 2.406 stranieri e 1.244 italiani. Appuntamenti per l’aiuto nella ricerca di un lavoro: 372. Di cui 277 stranieri e 95 italiani. Sporte alimentari: 6.584. Di cui 1.989 italiani e 4.595 stranieri. I due centri operativi dell’associazione Porta Aperta Onlus: Centro di ascolto e Recuperandia, hanno garantito tutti i loro servizi anche nei giorni immediatamente successivi al terremoto e durante l’estate. Nel periodo estivo è stato registrato un calo negli accessi, dovuto sostanzialmente al ritorno al paese di origine da parte di moltissime famiglie straniere, in seguito al terremoto e alla conseguente chiusura delle scuole. Nell’autunno i numeri sono tornati quelli di sempre. (Dati al 31 ottobre 2012)

sostegno e con la vostra visita contribuirete anche voi insieme a tutti gli altri a rendere il Natale un po’ più Natale, nel segno non solo della sorpresa ma anche della solidarietà, del ricordo

e dell’attenzione, in particolar modo di coloro che non hanno il necessario”. Il corner è aperto il martedì, il giovedì e il sabato dalle 9,30 alle 12 e dalle 17 alle 19. J.B.


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Soprattutto in un periodo difficile come quello che stiamo vivendo, il mondo delle imprese ha bisogno di giovani che abbiano una formazione tecnica eccellente, giovani che sappiano guardare avanti e che abbiano voglia di mettersi in gioco, sostenuti da una scuola che li incoraggi a impegnarsi al meglio per raggiungere questi risultati. La meritocrazia dev’essere il principio della ripresa economica”. Sono parole di incoraggiamento quelle pronunciate da Maurizio Lusvardi, presidente di Lapam Carpi, in occasione della cerimonia di consegna delle Borse di Studio per i partecipanti al concorso sulle Tesine d’Esame, che ha avuto luogo lo scorso 28 novembre presso il Circolo Loris Guerzoni, e rivolto agli studenti diplomatisi quest’anno presso l’Itis Leonardo Da Vinci di Carpi. Nel corso della serata, l’associazione Lapam ha consegnato 4 premi di studio, del valore di 300 euro ciascuno, agli studenti dell’istituto che si sono messi in luce attraverso le tesine realizzate per l’Esame di Stato dello scorso giugno. Matteo Giovannini per Elettronica, Andrea Carpino per Informatica, Federico Grassia per Meccanica e Gianluca D’Addese per Fase: sono questi i vincitori delle borse

Ancora una volta dalla parte della scuola, Lapam ha premiato i quattro studenti del Leonardo da Vinci che si sono distinti per la loro tesina d’esame

Lapam premia il merito

all’Istruzione del Comune di Carpi, Maria Cleofe Filippi, dagli esponenti di varie organizzazioni imprenditoriali, dalla dirigente dell’Istituto Maria Capone e dai rappresentanti dell’IRC della Diocesi di Carpi, Antonia Gianluca D’Addese

Andrea Trentini premiato da Antonia Fantini

di studio Lapam. La giuria, composta da rappresentanti del mondo del lavoro e da docenti di area tecnica, presieduta da Gilberto Luppi, ha ritenuto opportuno segnalare

e premiare altri due studenti: Andrea Trentini per Meccanica e Simone Carani per Informatica. I lavori premiati sono stati Re-Drum -Batteria Elettronica (corso di Elettro-

nica), Titolatore automatico (corso di Fase-chimica ambientale), Banca del tempo online (corso Informatica) e Progettazione e realizzazione di un sistema di sterzata posteriore per veicoli o di un prototipo (corso Meccanica). I ragazzi, visibilmente emozionati, sono stati premiati davanti al folto pubblico presente in sala, composto in gran parte da docenti e familiari. Gli attestati di stima nei confronti del lavoro svolto in questi anni dalla scuola e da Lapam per avvicinare i giovani al mondo del lavoro, sono arrivati dall’assessore

I premiati

Fantini e Silvano Fontanesi. La serata si è conclusa con la consegna dei diplomi a tutti gli alunni presenti e di un premio speciale dato dai Maestri del Lavoro agli studenti delle classi seconde per il loro lavoro durante l’anno scolastico appena trascorso sul tema della sicurezza. Lapam da anni si impegna per creare un ponte tra scuola e mondo del lavoro e l’iniziativa che si è conclusa lo scorso 28 novembre con la cerimonia pubblica è stata - come ha sottolineato Stefano Cestari, segretario di Lapam Carpi “un’ulteriore occasione per dimostrare come possono collaborare concretamente e positivamente istruzione e mondo dell’economia per il futuro dei giovani e pertanto continueremo a impiegare i nostri sforzi in questa direzione, impegnandoci, anche per il prossimo anno, a una nuova edizione del concorso”. Chiara Sorrentino


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I ragazzi neodiplomati incoraggiano gli studenti delle superiori

Il Vallauri riconosce gli studenti migliori S abato 1° dicembre presso l’Istituto Vallauri di Carpi ha avuto luogo una premiazione di grande importanza sia per studenti che per la scuola. Si è infatti svolta la tradizionale consegna dei diplomi e dei premi di studio per gli studenti e le studentesse più meritevoli dello scorso anno scolastico, alla presenza delle famiglie e dei rappresentanti di classe e di istituto. Un momento che non solo ha premiato coloro che hanno messo impegno e dedizione nello studio, ma che ha motivato tanti giovani ancora impegnati nel proprio percorso scolastico. Questa sorta di passaggio di testimone è avvenuta grazie alla testimonianza dei neodiplomati dell’Istituto che hanno incoraggiato gli ex compagni ad affrontare con dedizione le attività scolastiche, che rappresentano il primo traguardo da raggiungere per poi superare le ben più ardue difficoltà della vita. Ribadito poi più volte come la scuola appartenga ai ragazzi e

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’ contenuta all’interno della variante di Bilancio discussa giovedì scorso dal Consiglio Comunale di Carpi – e approvata con il voto favorevole di Pd e Idv, contrario di tutti gli altri – la notizia che ha fatto infiammare il dibattito, ovvero la volontà del Comune di riacquisire lo stabile della storica Polisportiva Dorando Pietri, del cui mutuo è fideiussore. Spesa prevista oltre 1 milione di euro. Scopo: adibire 2mila metri quadri a magazzino comunale. La riunificazione sarebbe dovuta in ogni caso avvenire nel 2031, ed è proprio questo il punto che ha destato perplessità nei consiglieri d’opposizione. A partire da Giliola Pivetti (ApC):

come spetti a tutti loro il compito di valorizzarla e renderla simbolo di autorevolezza ed efficienza. Nel pomeriggio di sabato scorso, dalle 15 alle 18, la giornata è proseguita accogliendo gli studenti di terza media e le loro famiglie. Nell’atrio erano esposti alcuni dei progetti realizzati nei quattro indirizzi dell’istituto: meccanico, elettrico, elettronico e moda. L’Istituto Profes-

sionale di Stato per l’Industria e l’Artigianato G. Vallauri ha mostrato così la sua anima: gli studenti, simbolo del futuro, da far crescere e valorizzare,

grazie alla guida attenta degli insegnanti che da anni si dedicano a curare il loro percorso formativo. Francesco Palumbo

Anche quest’anno Sir Andrew’s ha fatto il suo tradizionale albero di Natale.

La variante di Bilancio che prevede la riacquisizione dello stabile della storica Polisportiva Dorando Pietri infiamma il Consiglio Comunale

Operazione da 1 milione di euro

“avendo deciso che si deve salvare una polisportiva che

Foto della settimana

è una gioiosa macchina da voti la maggioranza stabili-

sce, di conseguenza, tutte le cose che si potrebbero fare in quella superficie”. Che non si tratti di una scelta felice è opinione condivisa anche da Cristian Rostovi (Pdl). “Tutta l’operazione ci convince poco. In quell’area dovrebbero trovare collocazione non solo il magazzino, ma anche centro prelievi, Avis e, forse, una farmacia. Se si considera che lì resteranno anche le attività della Polisportiva, salvo i quattro campi da bocce necessari per ricavare il magazzino, si ha idea dell’intasamento di traffico che ne deriverebbe? Per di più in una zona, da

questo punto di vista, già non felicissima”. Oltre alle questioni di merito, che verranno discusse nella seduta del 13 dicembre, le opposizioni obiettano anche sul metodo: “questo modo di fare – commenta Lorenzo Paluan di 5 Stelle – PRC - segna la mancanza di dialogo della maggioranza con la città. Una decisione di tale portata, che cambierà il ruolo di un’area così importante, è stata covata per mesi, prima, durante e dopo l’emergenza terremoto, e viene scodellata al Consiglio Comunale, in una delibera di Bilancio, senza che nulla sia mai trapelato prima”. Ferma la risposta dell’assessore a patrimonio e viabilità Carmelo Alberto

D’Addese. “Non c’è nessun segreto, ma solo tempi tecnici da rispettare. La scelta dell’Amministrazione, che sarà illustrata a tempo debito con il massimo coinvolgimento di Commissione e Consiglio, intende intervenire su tre punti: riorganizzazione delle attività sportive della zona, ovvero polisportiva, società La Patria e Judo Club; attivare servizi per la città, data la posizione strategica del fabbricato, con ampio parcheggio e accessibilità da più direttrici; ridurre i costi di affitto in carico al Comune. Dimostreremo presto come si tratti di una decisione utile, conveniente ed economica”. Marcello Marchesini


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Nemo Pietàs Falso è che sia il buio della ragione a generar mostri è – piuttosto – l’accecante malilluminato raziocinio privo del più umile sentimento - di pietà empatica – congelata nella convinzione di giustizia e verità assoluta di chi s’arroga (di diritto) un’investitura illogica d’esser al di là del bene e del male origine e causa di mostri esseri indegni empi scellerati … Art. 111 della Costituzione Italiana

L

a giurisdizione si attua mediante il giusto processo regolato dalla legge. Ogni processo si svolge nel contraddittorio tra le parti, in condizioni di parità, davanti a un giudice terzo e imparziale. La legge ne assicura la ragionevole durata. Nel processo penale, la legge assicura che la persona accusata di un reato sia, nel più breve tempo possibile, informata riservatamente della natura e dei motivi dell’accusa elevata a suo carico; disponga del tempo e delle condizioni necessari per preparare la sua difesa; abbia la facoltà, davanti al giudice, di interrogare o di far interrogare le persone che rendono dichiarazioni a suo carico, di ottenere la convocazione e l’interrogatorio di persone a sua difesa nelle stesse condizioni dell’accusa e l’acquisizione di ogni altro

mezzo di prova a suo favore; sia assistita da un interprete se non comprende o non parla la lingua impiegata nel processo. Il processo penale è regolato dal principio del contraddittorio nella formazione della prova. La colpevolezza dell’imputato non può essere provata sulla base di dichiarazioni rese da chi, per libera scelta, si è sempre volontariamente sottratto all’interrogatorio da parte dell’imputato o del suo difensore. La legge regola i casi in cui la formazione della prova non ha luogo in contraddittorio per consenso dell’imputato o per accertata impossibilità di natura oggettiva o per effetto di provata condotta illecita. Tutti i provvedimenti giurisdizionali devono essere motivati. Contro le sentenze e contro i provvedimenti sulla libertà personale, pronunciati dagli organi giurisdizionali ordinari o speciali, è sempre ammesso ricorso in Cassazione per violazione di legge. Si può derogare a tale norma soltanto per le sentenze dei tribunali militari in tempo di guerra. Contro le decisioni del Consiglio di Stato e della Corte dei conti il ricorso in Cassazione è ammesso per i soli motivi inerenti alla giurisdizione.

V

orremmo questo mese porre all’attenzione dei lettori di Un Due Tre… Cella, la crescita e l’interesse che il nostro forum ha suscitato. Ci giungono tanti messaggi e con caratteristiche differenti, alcuni di timida curiosità, altri di impetuosa polemica. Tra questi sono stati scelti alcuni testi scritti da studenti o, meglio, per la

maggior parte da studentesse, che frequentano la Facoltà di Giurisprudenza di diverse città. Vorremmo perciò rispondere a loro per proseguire un dialogo che vada oltre questa rubrica. Chiunque voglia parlare con noi è il benvenuto. Scriveteci a info@ arservizi.org Una risposta alla lettera di Irene del 2 novembre 2012

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entilissima Irene, ci scrivi che il cittadino si deve porre sotto le differenti misure legislative previste dagli apparati statali per ricevere in cambio tutela. Il cittadino deve inoltre rispettare le leggi e lo Stato deve tutelarlo da chi non le rispetta. Vorrei però chiederti una cosa, visto che sei al quarto anno di Giurisprudenza e, tra poco, ti accingerai a divenire parte di chi tutela la giustizia e, soprattutto, di chi

la applica. Chi ha sbagliato deve pagare, purtroppo però, c’è anche chi è in carcere ed è innocente, pur essendo stato giudicato colpevole. In questi casi, e cerco di rispondere un po’ alla tua lettera, il bisogno di risocializzazione, che tu poni tra le funzioni della

detenzione, perde di significato. Chi vive qui dentro si chiede spesso se chi ti giudica lo faccia in modo integerrimo, ponendosi di fronte a un essere umano prima che a un caso e pensando alle terribili conseguenze che una dura condanna possa innescare e, soprattutto, se la condanna sia giusta o no. Tu saprai delle gravi difficoltà che attraversa il sistema giudiziario italiano: processi lunghissimi, tanta burocrazia, fondi che non vengono erogati e … tanti detenuti e detenute che attendono. Cara Irene, la mia e la nostra speranza è che tutti quei bravi ragazzi come te, che studiano per entrare a far parte di una nuova società, lo facciano davvero, sul serio, cercando di sfuggire alle dinamiche di assuefazione che omologano e rendono insensibili. Un’altra cosa vorrei dirti per quando eserciterai: “Non si fanno prigionieri”. Non dimenticarlo. Se lo farai, forse, ti sarà più facile giudica-

re o difendere con coscienza perché quello che hai scelto di fare non debba mai essere una semplice professione, ma una missione. Spesso capita ci si trovi dinnanzi ad avvenimenti che possono trasformare la vita. Questi accadimenti, in alcuni casi, sono giochi del destino. E’ terribile pensare che trovarsi nel posto sbagliato al momento sbagliato o viceversa, possa decidere la propria sorte come avvene nel film Sliding Doors di P. Howitt, in cui la vita della protagonista cambia radicalmente in seguito a un banale episodio: prendere o perdere la metropolitana… Il gruppo di lavoro della sezione femminile della Casa Circondariale S. Anna di Modena (dal progetto di laboratorio espressivo d’Arte e di Danzamovimentoterapia proposto e realizzato da ArServizi di Carpi e promosso dall’associazione Gruppo CarcereCittà di Modena).


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a aperto a Carpi, Aldebaran Bio, - in via della Libertà, angolo viale Manzoni - un negozio specializzato nella vendita di alimenti biologici, macrobiotici e senza glutine, che riserva anche un bellissimo spazio benessere e relax, dedicato al piacere di una profumata tisana naturale. Un negozio che porta inscritto nel suo nome un messaggio di luminosa energia: Aldebaran infatti, è la stella più brillante della costellazione del Toro ed è una delle stelle più facili da trovare in cielo. Abbiamo incontrato la titolate, Alessandra Morellini per conoscere meglio la filosofia, i prodotti e gli obiettivi legati al mondo di Aldebaran. Cosa si può trovare nel punto vendita? “L’ambiente è accogliente e in grado di trasmettere serenità e calore a chi vi entra. Ho suddiviso il punto vendita in due parti, a seconda della tipologia di prodotto esposto. L’Angolo del Biologico e Naturale offre una vasta gamma di alimenti, tutti provenienti da agricoltura biologica. Pasta al farro, di kamut, al grano saraceno; zuppe, minestroni, riso integrale, grissini, piadine, tigelle, succhi di frutta passato di pomodoro, sale marino integrale e Himalayano, olio, aceto, dadi per brodo senza lievito e iposodici; dolci come biscotti,

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Aldebaran Bio, in via della Libertà, angolo viale Manzoni, è il nuovo negozio carpigiano specializzato nella vendita di alimenti biologici, per tutte le intolleranze e senza glutine

L’angolo del bio e senza glutine per un’alimentazione sana dedicata a loro. I celiaci hanno a loro disposizione un ampio spazio che ho denominato appunto Senza Glutine. Qui espongo alimenti, dal fresco al secco, al surgelato. Prodotti delle migliori marche e a prezzi competitivi. Menù completo: primo, secondo e dessert. Anche pizza, gelato e birra… non manca nulla! I celiaci possono acquistare utilizzando i buoni rilasciati dall’Asl di Modena e Reggio Emilia. L’offerta copre tutte le fasce di età: dai bambini ai ragazzi, dagli adulti agli anziani”. E poi c’è lo spazio benessere e relax…

snack, merendine, senza lievito, latte, uova e zucchero; latte di soia, di riso, marmellate senza zucchero, miele, yogurt di soia, burro

di soia, tofu e seitan per chi non mangia carne. Tutto per le varie intolleranze, senza lievito, zucchero, uova, latte...”.

Toma di&Massimo Tomi Loschi

Cosa proponeper le persone affette da celiachia? “Le persone che scelgono Aldebaran Bio possono trovare tutto ciò che occorre

“Per quanto riguarda il relax e il benessere - del corpo e della mente - c’è un angolo dedicato a tè e tisane naturali, in tanti gusti. Curative,

Alessandra Morellini

per insonnia, stress, gonfiori addominali, digestivi, drenanti per le gambe o, semplicemente, da gustare. Da provare le tisane ai frutti esotici e tropicali e il tè roobios rosso d’Africa… Numerose le tisaniere toscane fatte a mano”. Progetti per il futuro? “A breve organizzeremo dei corsi di cucina, rappresentanti ed esperti delle ditte che ci forniscono i prodotti verranno a insegnare ai nostri clienti tutti i segreti e le tecniche per preparare al meglio un piatto prelibato. L’utilizzo delle farine senza glutine non è semplice. Per impastare serve un po’ di pratica! Poi durante tutto l’anno proponiamo sconti sui nostri prodotti e forniamo gratuitamente una tessera Aldebaran Bio. Una volta completata si ottiene un buono spesa del valore di 20 euro”.

Il carpigiano Alberto Rustichelli espone a Novellara

di Loanna Giroldi

Dal legno, emozioni d’arte

Giochiamo ad assaggiare il parmigiano reggiano

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oma&Tomi continua a divertirsi non solo proponendo sempre nuovi prodotti, ma anche nuove attività rivolte ai bambini. Dopo la visita dei piccoli della Scuola materna Gasparotto di Fossoli con cui ci siamo divertiti a scoprire i

sapori giocando con la nostra lingua, Toma & Tomi organizza il prossimo 16 dicembre alle 15.30, un laboratorio per bambini dai 6 ai 10 anni, dal tema: Giochiamo ad assaggiare il parmigiano reggiano. Insieme all’esperta assaggiatrice Marina Turrini,

Toma&Tomi desidera raccontare ai più piccoli la storia del parmigiano attraverso l’uso di immagini, giochi e proponendo delle divertenti tecniche di assaggio per riconoscerne la qualità e il tempo di stagionatura. Metteremo in gioco tutti i nostri sensi alla scoperta del formaggio principe della nostra terra! Al termine del laboratorio i bimbi potranno fare una gustosa merenda a base di parmigiano. Sono disponibili 20 posti, per partecipare, telefonare a Toma&Tomi allo 059/698087.

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l carpigiano Alberto Rustichelli espone insieme a Silvano de Pietri e ad Avio de Lorenzo presso la Sala Spezieria (ex Convento dei Gesuiti)

in viale Roma a Novellara. L’inaugurazione della mostra Dal legno, emozioni d’arte avrà luogo sabato 8 dicembre alle 16,30. In esposizione dipinti e

sculture in legno dei tre artisti. Pittore e scultore, Rustichelli, oltre alla pittura e alla scultura su legno, si è dedicato all’incisione, all’affresco e al graffito.


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ANCHE QUEST’ANNO È TORNATA IN PIAZZA GARIBALDI LA PISTA DI PATTINAGGIO SUL GHIACCIO PER LA GIOIA DI ADULTI E BAMBINI

Tutti in pista in Piazza Garibaldi I

n occasione dell’arrivo dell’inverno e delle festività natalizie, è tornata a Carpi la pista di pattinaggio in ghiaccio sintetico, nonchè ecologica poiché non necessita di alcun impianto di raffreddamento. In Piazza Garibaldi, uno degli angoli più belli della città, grandi e piccini possono così dilettarsi scivolando con i pattini, volteggiando e misurandosi in uno degli sport invernali per eccellenza. Da soli o con gli amici, il divertimento è assicurato sull’ampia pista di 270 metri quadrati di ultima generazione che permette di svagarsi in tutta sicurezza con i pattini 3S equipaggiati con lame rotanti. La pista, fortemente voluta anche dal Consorzio

Ph Max Pecoraro

ConCarpi, resterà attiva fino a domenica 13 gennaio osservando i seguenti orari: feriali dalle 10 alle 21; festivi e prefestivi dalle 10 alle 24. La pista del ghiaccio di Piazza Garibaldi è messa a disposizione di tutti i carpigiani e non solo, che vogliono divertirsi con questo sport invernale che appassiona adulti e bambini, coinvolgendo pattinatori esperti e principianti. Sono infatti molte le persone che approfittano della pista sul ghiaccio della piazzetta per indossare i pattini per la prima volta, perchè non è mai troppo tardi per imparare! C.S.


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mpossibile visitare la città americana per eccellenza senza pensare allo spirito ottimista da happy ending che da sempre si è abituati ad associare agli States.Innumerevoli sono i film che hanno messo in scena il claim americano del tutto può accadere e, soggiornandovi per un po’ di tempo, ti accorgi che effettivamente è proprio così. Questa è la città dove un cameriere può arrivare a guadagnare anche 5.000 dollari al mese e, se hai qualche titolo di studio, puoi far carriera, partendo da uno stipendio più che dignitoso. I giovani di questa città non sono spaventati dal futuro nonostante la crisi economica si faccia sentire anche qui. A differenza dei giovani italiani, loro non devono fare i conti con la mentalità chiusa, tipica del nostro Paese, che da sempre blocca le loro possibilità. In poche parole, i giovani newyorkesi non si sentono minacciati da figure adulte che possono ostacolarli o impedirgli di ottenere un posto di lavoro; qui il motto “largo ai giovani” esiste, con la postilla,del

Lady Marty in the City Il famoso sogno americano esiste ancora?

tutto determinante: “devi dimostrare che vali”. L’aria di rinnovamento è sempre presente tra le strade della Grande Mela; è una sensazione che si mescola ai rumori dei clacson, alle voci degli artisti di strada e dei venditori ambulanti, qualcosa d’intrinseco che sembra esserci da quando esiste la città. Sarà per questo che la sua espansione non accenna a rallentare. Infatti, tanti quartieri una volta considerati off-limits, sono ora diventati nuovi centri

riqualificati. Alcuni esempi: Harlem, Williansburg, Dumbo-Brooklyn e Long Island City nel Queens, che nel giro di pochi anni sono diventati mete trandy e con affitti alle stelle. Non è solo dal punto urbanistico che ci si sente immersi in una realtà in espansione. La musica è un’altra grande protagonista della città: il sottofondo musicale non manca mai e quasi mai delude. Le radio, dentro i grandi magazzini, nei pub e negli spazi pubblici sono sempre pronte a passare nuovi artisti e, la cosa più strabiliante é

che, in tre mesi non ho mai sentito nulla firmato Justin Bieber o Rihanna che non mancano mai sulle cover dei magazines… forse gli americani trovano più interessanti le loro performance sentimentali, piuttosto che quelle musicali. Qui artisti anche alternativi vengono trasmessi nelle casse di Macy’s, H&M o Zara. Per gli appassionati di musica fare

shopping diventa anche un modo per scovare nuovi artisti; basta avere la prontezza di usare Shazam (applicazione che identifica l’artista a cui appartiene la canzone in ascolto). Per chi vuole intraprendere la carriera musicale, New York è il posto giusto: qui tanti locali sono luoghi di culto e veri e propri trampolini di lancio. Altra differenza con l’Italia, dove il panorama underground

rimane per molti l’unica dimensione possibile dove suonare. A New York per molti è solo un inizio: da lì si può arrivare a toccare anche i circuiti più mainstream. Un locale fra tutti è il Piramide, meta culto dell’East Village, dove Madonna, Nirvana e Red Hot Chilli Peppers hanno iniziato. Anche nel mio caso, con un po’ di intraprendenza, non è stato impossibile parlare con i gestori per organizzare un eventuale concerto della mia band (Roipnol Witch). In fondo, anche Madonna, non sarebbe chi è, se non avesse avuto qualcuno che, all’inizio della sua carriera, avesse creduto in lei e forse non tutti sanno che ad aiutarla è stato proprio un italiano. Elio Fiorucci che, dopo aver aperto il suo secondo store in città - il primo fu a Londra - si trovava a organizzare la festa per il 15 anni del marchio, all’interno dello Studio 54; tra gli invitati: Andy Worhol, Keith Haring, Basquiat... In quell’occasione decise di far esibire, per l’appunto, l’esordiente Madonna. Il resto è storia. Quindi, italiani, non dimenticate di scrivere nuove storie, attraverso i giovani. Noi siamo qui a disposizione. Solo lasciandoci una possibilità, vi dimostreremo chi siamo. Martina Guandalini


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Islam e dintorni... di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna

Sosteniamo il commercio locale

di Clarissa Martinelli

clarissa.martinelli@radiobruno.it

La storia di Malala

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alala Yousafzai è nata nel 1997 in Pakistan, ha solo 15 anni, ma ha tanto da raccontare. La sua vita è radicalmente cambiata da quando ha iniziato a denunciare sul suo blog la terribile condizione delle bambine e delle ragazze pachistane che, come lei, vorrebbero studiare senza doverlo fare di nascosto, dopo l’editto dei talebani che vieta l’istruzione alle donne. Il suo attivismo per i diritti delle donne nella regione del Pakistan dove vive, lo Swat, ha provocato la violenta reazione degli attivisti talebani pachistani che, lo scorso 9 ottobre, hanno colpito lo scuolabus con il quale la ragazza stava tornado a casa da scuola. Pochi giorni dopo la Giornata internazionale contro la violenza sulle donne (25 novembre) il caso di Malala fa molto scalpore: ancor oggi infatti, in tutto il mondo la parità tra i sessi è ben lontana dall’essere raggiunta e casi di violenza di genere come questo sono tutt’altro che rari. La forza di questa ragazzina che per difendere i suoi diritti si è fatta nemica i talebani ed è rimasta gravemente ferita alla testa, è chiaramente meritevole di nota. Il caso ha suscitato l’indignazione internazionale, tanto che un ospedale inglese ha deciso di curarla – oggi la ragazza si trova ancora lì insieme alla famiglia – e il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, le ha concesso la cittadinanza onoraria. Non sono certo dello stesso parere gli estremisti islamici che nel suo Paese l’hanno attaccata: oltre all’attentato che le hanno rivolto, ora spunta anche una fatwa contro di lei e per il suo “lavoro osceno”. Considerare l’istruzione femminile una minaccia, non è che la dimostrazione della forza potenziale delle donne, temuta persino dalle organizzazioni fondamentaliste.

PER APPROFONDIRE http://news.bbc.co.uk/2/hi/south_asia/7834402.stm http://www.adnkronos.com/IGN/Regioni/Lazio/Roma-cittadinanza-onorariaa-Malala-Alemanno-E-il-simbolo-della-lotta-ai-diritti-umani_313933821246. html http://www.repubblica.it/rubriche/parla-con-lei/2012/11/22/news/fatwa_malala-47202633/ http://www.repubblica.it/esteri/2012/10/09/news/pakistan_bambina_pacifista_ferita_alla_testa-44176073/

Cara Clarissa, ho un negozio dove quest’estate non è entrato nessuno per il terremoto. Adesso non entra nessuno per la crisi. Ti ascolto e ti leggo, so che non usi luoghi comuni contro il commercio e volevo chiederti di sensibilizzare ler persone sul fatto che comprare nei negozi oltre che nei centri commerciali permette a molti di vivere e lavorare, ma consente anche ai centri storici di esistere. Lettera firmata i liquida sempre con grande superficialità il commercio, nella “lotta

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di classe” tra poveri, innescata ad arte, finisce che i dipendenti detestano gli autonomi perchè vissuti come “evasori” a prescindere, i precari invidiano i dipendenti, i lavoratori privati accusano di inefficienza quelli pubblici, chi ha aperto un’attività rimpiange lo stipendio e via così, in modo che si resti tutti divisi anziché combattere fianco a fianco le stesse battaglie. Le attività commerciali nel cuore della città vivono un periodo difficilissimo e mi preme rimarcare quello che rilevi: diversificare gli acquisti natalizi (pochi o tanti che siano), scegliere anche

Sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 20.30, al Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film E’ stato il figlio, per la regia di Daniele Ciprì

Domenica 9 dicembre, alle 15, al Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film di animazione Ribelle - The Brave

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L’uomo che raccontava storie

usu è un vecchio signore a cui piace raccontare storie. Seduto nell’ufficio postale della sua città intrattiene gli avventori, qualcuno appassionato, troppi distratti. Più di tutti ama riferire l’avventura e la sventura della famiglia Ciraulo, colpita al cuore da un lutto. Nicola, il capofamiglia, recupera ferrame dalle navi in disarmo in compagnia del vecchio padre e del figlio. Dentro una casa modesta lo aspettano ogni sera la madre, la moglie e l’adorata Serenella che un proiettile vagante, esploso durante un regolamento di conti, uccide tragicamente. Inconsolabile, Nicola ritrova improvvisamente senso e speranza inseguendo la possibilità di un risarcimento, legittimo riconoscimento dello Stato alle vittime della mafia. Tra debiti e ingorghi burocratici, i Ciraulo provano a immaginare quale desiderio potrebbe appagare la loro ‘fame’ atavica. Liquidati finalmente decidono intorno al tavolo di investire il capitale ormai ridotto in un’automobile, la più bella che si sia mai vista in città. Ma quella Mercedes, ‘presidenziale’, luccicante e benedetta con acqua santa e segno della croce, finirà per diventare il simbolo della tracotanza e di una violazione che gli ‘dei’ non mancheranno di punire. Nel film di Daniele Ciprì, ogni inquadratura arriva quasi a tradimento, come una fitta lancinante, svolgendo una tragedia familiare dentro una realtà prima grottesca e poi disperatamente tragica. La famiglia Ciraulo ha violato la legge divina e immutabile, si è macchiata di tracotanza, riempiendo il dolore della perdita con un bene materiale, destinato a influenzare in maniera negativa il loro presente. Ambientato nella periferia di Palermo, ma girato a Brindisi, E’ stato il figlio è una storia che ne racconta un’altra, scandita dal susseguirsi dei numeri luminosi di un ufficio postale, dove un sordomuto ‘coi pugni in tasca’ ascolta un uomo svolgere il suo dramma dentro periferie desolate, cieli incupiti, soli spenti, deserti di solitudine. Frammenti sparsi che riferiscono di una dissoluzione sociale, esistenziale ma soprattutto antropologica, che sfalda l’identità, liberando il lato selvaggio e disintegrando la figura umana.

Il coraggio di Merida

a principessa Merida è tutta suo padre e poco sua madre. Coraggiosa, audace e insofferente alle regole di corte preferisce cavalcare e tirare con l’arco piuttosto che sedere a tavola composta o curare i suoi immensi capelli rossi. Costretta a sposare uno tra i pretendenti che si scontrano per la sua mano decide di sovvertire le regole e rinnegare la tradizione, subendo la conseguente ira materna. Fuggita nei boschi per la disperazione incontra una vecchia strega che le offre un rimedio magico ai suoi problemi. Invece che acquietare i contrasti con la madre, il rimedio trasformerà quest’ultima in un orso, l’animale più odiato dal battagliero padre, quello che anni prima gli staccò una gamba. Tutto ciò che Ribelle ha da dire di originale e affascinante sui suoi personaggi, lo afferma nei primissimi minuti, in quel segmento che anticipa la comparsa improvvisa del titolo e che, come ogni prologo che si rispetti, oltre a narrare un antefatto fondamentale mette anche in scena un livello di lettura più profondo della trama. Si tratta di quell’idea allargata di coraggio intesa come l’unione di forza, ardore e sentimentalismo che esprime il titolo originale (Brave) e che in italiano dovrebbe diventare sinonimo, non si sa bene perchè, di ribellione. Merida è il personaggio dal look più interessante degli ultimi 20 anni, dotata di una chioma rossa che da sola ne illustra la forza combattiva, la dolcezza e le asperità di carattere.

un negozietto vicino a casa, aiuta a vedere ogni sera le luci nelle città, il passeggio, la vita di una comunità. Siamo diventati troppo attratti dal risparmio immediato senza mettere in conto quanto costerà sul lungo periodo ripiegare solo su cineserie di bassa qualità. Acquistare vicino, cose fatte in Italia, aiuta l’occupazione di chi produce gli articoli, di chi li rappresenta, di chi li vende, oltre a tutto l’indotto legato all’apertura e al mantenimento di un negozio. O cammineremo in città pericolose, buie e deserte prima di quanto immaginiamo.

Domenica 16 dicembre, alle 21, al Cinema Ariston di San Marino, proiezione del film Monsieur Lazhar, di Philippe Falardeau

Il senso della perdita

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achir Lazhar, immigrato a Montréal dall’Algeria, si presenta un giorno per il posto di sostituto insegnante in una classe sconvolta dalla sparizione macabra e improvvisa della maestra. E non è un caso se Bachir ha fatto carte false per avere quel posto: anche nel suo passato c’è un lutto terribile, con il quale, da solo, non riesce a fare i conti. Malgrado il divario culturale che lo separa dai suoi alunni, Bachir impara ad amarli e a farsi amare e l’anno scolastico si trasforma in un’elaborazione comune del dolore e della perdita e in una riscoperta del valore dei legami e dell’incontro. Il film è un racconto semplice, sia dal punto di vista della struttura che dell’estetica, assolutamente naturalistica, ma suscita emozioni forti perché sembra uscito da un passato più autentico, incarnato dal personaggio del titolo, che delle nuove locuzioni per l’analisi logica non sa nulla ma conosce la sostanza, quella che non muta. Monsieur Lazhar è un film commovente, non pietistico né moraleggiante, che riflette sulla perdita ma fa riflettere anche noi su cosa ci siamo persi per strada. Il cuore del film resta la relazione tra i bambini - Alice (Sophie Nelisse) in particolare - e il maestro, ovvero l’incontro con l’altro, la scoperta reciproca delle storie personali che stanno dietro un nome e un cognome sul registro, da una parte e dall’altra della cattedra. E’ questa simmetria, infatti, che, se inizialmente può suonare un po’ meccanica, diviene poi responsabile della forza e della bellezza del film, specie perché il regista e sceneggiatore Philippe Falardeau non pone tanto l’adulto al livello dei bambini quanto il contrario. Posti di fronte alla necessità di superare un trauma che alla loro età non era previsto che si trovassero sulla strada, gli alunni di Bachir sperimentano il senso di colpa, la depressione e la paura esattamente come accade all’uomo, nel suo intimo. Insegnando ai bambini e a se stesso a non scappare dalla morte, Lazhar (si) restituisce la vita.


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“L’inizio dell’amore spesso è simultaneo. Non così la fine. Da ciò nascono le tragedie”. Alessandro Morandotti appuntamenti

Teatro CARPI

9 novembre - ore 21 Viviana Toniolo, Vittorio Viviani Oh Dio mio! Di Anat Gov Regia Nicola Pistoia Cinema Teatro Eden 10 dicembre - ore 21 10 tracce per la fine del mondo Di Riccardo Buscarini Nome nuovo della scena contemporanea internazionale, Riccardo Buscarini, giovane coreografo e danzatore italiano, dopo una prestigiosa formazione londinese e una manciata di premi torna in Italia con speciali progetti di residenza. 10 tracce per la fine del mondo è la sua ultima creazione, vincitrice del Premio Fondo Fare Anticorpi, assolo che rivela le sue doti migliori: sapienza compositiva e intelligenza concettuale Cinema Teatro Eden 12 dicembre - ore 21 Fer Filos sot a l’elber Con il gruppo dialettale carpigiano Al Filos Musiche di Alessandro Pivetti Ingresso a offerta libera per il recupero del Teatro Cinema Corso 12 dicembre - ore 21 Crescenza Guarnieri Niente più niente al mondo Di Massimo Carlotto Regia di Nicola Pistoia Teatro Eden 13 dicembre - ore 21 Diamoci del tu: l’Orchestra Maniscalchi e il tenero Gianluca De Martini Uno spettacolo teatral musicale, un viaggio nel tempo, verso gli anni in cui l’Italia sperimentò per la prima volta gli originali suoni, ritmi e melodie in arrivo dal Nuovo Continente, per riportare in vita la musica swing e i celebri motivetti che divennero tanto popolari tra gli Anni ‘30 e ‘40 A cura di San Rocco Arte e Cultura Palavolontariato

Mostre CARPI

Fino al 31 dicembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fabrizio Pani O&A Centro Affari Fino al 27 gennaio Calvino - Luzzati, le Città invisibili Sala ex Poste

Mercoledì 12 dicembre, a partire dalle 21, al Cinema Teatro Corso, torna l’appuntamento con il Gruppo dialettale carpigiano Al Filos. Il ricavato sarà devoluto interamente al recupero del Teatro Comunale

Fêr Filôs Sòtà l’Êlbêr vi dà appuntamento al Cinema Corso L

’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Carpi e il Gruppo dialettale carpigiano Al Filos - e grazie all’instancabile opera del coordinatore e poeta, nonchè fidato collaboratore di Tempo, Massimo Loschi e di Renato Corsi – propongono nell’ambito delle iniziative del cartellone natalizio, il tradizionale varietà Fêr Filôs Sòtà l’Êlbêr che, quest’anno, raggiunge il ragguardevole traguardo della quindicesima edizione. Un’edizione del tutto straordinaria poiché a causa del terremoto che ha piegato le nostre terre, lo spettacolo non si terrà nella consueta cornice del Teatro Comunale, inagibile dopo il sisma, bensì al Cinema Teatro Corso. L’appuntamento è quindi fissato

Iolanda Battini

per mercoledì 12 dicembre, a partire dalle ore 21, al Corso. La serata, presentata da Dante

Colli, è a ingresso gratuito ma i presenti potranno fare un’offerta libera che sarà interamente devoluta al recupero del nostro amato Teatro. Lo spettacolo prevede poesie dialettali - testi di Jolanda Battini, Giacinto Bruschi, Alessandro Flisi, Massimo e Riccardo Loschi, Maria Teresa Lugli, Sauro Roveda, Luciana Tosi - ed esilaranti gag comiche con Dafne Savani, Renato Corsi e Giacinto Bruschi. A impreziosire la serata, intermezzi al pianoforte del Maestro Alessandro Pivetti.

L’11 e il 12 dicembre al Teatro Asioli di Correggio va in scena Il dolore di Marguerite Duras. Con Mariangela Melato e Cristiano Dessì. Regia di Massimo Luconi

L’attesa delle donne U

na grande protagonista del nostro teatro, Mariangela Melato, offre la propria voce e il suo temperamento di attrice e donna alla scrittura di Marguerite Duras, autrice importante della letteratura europea. E’ in scena l’11 e il 12 dicembre, alle 21, al Teatro Asioli di Correggio, Il dolore, spettacolo firmato da Massimo Luconi. Il dolore è un romanzo “in prima persona”, nato come diario intimo di un drammatico periodo della vita della Duras, entrata insieme con il marito, Robert Antelme, nella Resistenza antinazista in un gruppo comandato da François Mitterrand. Nelle strade parigine, in attesa del marito che era stato arrestato con la sorella dai nazisti e deportato nel campo di concentramento di Dachau, la Duras trascorse i mesi tra il giugno del 1944 e i giorni che seguirono la fine della guerra. “L’ attesa in cui vive la protagonista de Il dolore è attesa identica a quella di tutte le donne che aspettano, non solo in un periodo di guerra, ma nei momenti di abbandono, sofferenza interiore, e testimonia una capacità di sopportazione tipicamente femminile che mi ha molto colpito”, dice

la Melato evocando lo spettacolo. Quasi un monologo, interrotto dalla breve apparizione di Cristiano Dessì, intensa “riflessione universale sulla Storia, sulla condizione femminile e sui sentimenti umani”. Perché quel diario che diventa ora tessuto di una dolorosa drammaturgia è testimonianza “di una tragedia insieme personale e universale”. In una Parigi primaverile, in festa per la fine del conflitto mondiale, Marguerite si aggira sconvolta, come molte altre donne dei prigionieri e dei deportati che attendono notizie dei loro uomini; ansiae speranza, gioia e dolore, “mentre l’esistenza di ogni

giorno prosegue, perché - annota la Duras - si è costretti comunque a vivere”. “Pensando all’adattamento per il palcoscenico - ha spiegato il regista Luconi - abbiamo lavorato sulla forza di un linguaggio asciutto, come graffi o incisioni della penna sulla carta, e di un pensiero non logico, ma mentale e viscerale, come flash o schegge impazzite dell’ inconscio che s’ inseriscono nella vita quotidiana. Mariangela/Marguerite apre le sue viscere, il tormento, offrendoci un raro spaccato di vitae letteratura mischiate mirabilmente in maniera alchemica, assoluta e disperata”.

appuntamenti

Fino al 9 dicembre A silent dialogue Mostra di Amalia Mora e Daniela Tieni Curata da Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini Galleria Spazio Meme Fino al 6 gennaio Cose di donne Sala Cervi Fino al 13 gennaio Primo Levi - I giorni e le opere Mostra documentaria a 25 anni dalla scomparsa Sala dei Nomi Museo Monumento al Deportato Fino al 20 gennaio Ori, Odori, Colori Mostra delle opere di Adriano Pompa Dark Room Silmar Fino al 31 gennaio Laboratorio dei cortocircuiti Di Adolfo Lugli Galleria Alberto Pio

Eventi CARPI 7 dicembre - ore 22.30 The Blind CatFish A seguire Matteo Borghi Dj set Kalinka Arci Club 7 dicembre - ore 20.30 La Cena della Solidarietà Fino a 200 posti per una serata di gastronomia tipica in compagnia dei volontari che operano sul territorio. Su prenotazione (059.684310) Costo: 15 euro Palavolontariato 7 dicembre - ore 20.30 Genius Loci. I luoghi della musica Sin che ridono le rose odorose Arie da La conversione di Maddalena Di Giovanni Bononcini Anna Rita Pili e Vittoria Giacobazzi, soprani Erica Rompianesi, alto Lorenza Malagola Barbieri, basso Mario Sollazzo, clavicembalo A cura del Festival musicale estense Grandezze e Meraviglie Sala dei Mori 8 dicembre tutto il giorno Bancarelle della Solidarietà Palavolontariato 8 dicembre Tutto il giorno Natale in tradizione le Tradizioni Natalizie


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appuntamenti

Cori Gospel, Giochi di Luce e 100 kg di Cotechino Offerto In tutto il Centro Storico 8 dicembre - 15 - 19 Un sacco di cose da fare Laboratorio di Babbo Natale per grandi e piccoli Torre dell’Uccelliera

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Ritorna Baci e abbracci a mezzanotte il concerto degli auguri del 31 dicembre. insieme al musicista siciliano Roy Paci e compagni, anche band dalle zone terremotate

Capodanno in Piazza

8 dicembre - 16 Cinema che passione Proiezione del film La stella di Laura (4-8 anni) Circolo Gorizia 8 dicembre - 16.30 Teatro che passione I viaggi di Sindbad il marinaio Teatro d’attore, oggetti e canto dal vivo Circolo Graziosi 8 dicembre - 17 Musei per Natale Sacre conversazioni Visita guidata ai dipinti dell’Appartamento nobile Palazzo Pio 8 dicembre S-Vestiamo la violenza Ore 10/12 Saletta pubblica Fondazione Cassa di Risparmio Difesa personale: asservità e uso della voce Con Sergio Rosi Info e iscrizioni: 333.6982609 8 dicembre - ore 17 Saletta pubblica Fondazione Incontro con Lilla Beggi 9 dicembre - ore 17 Saletta Fondazione Il tè delle cinque Conversazione con le volontarie di Vivere Donna e avvocati dell’Associazione InDifesa 8 dicembre - ore 9.30 25ª La Sfettleda - Trofeo Champion Stabilimento Champion 9 dicembre tutto il giorno Bancarelle della Solidarietà Palavolontariato 11 dicembre - ore 17 Cosa è importante sapere per avviare e proseguire bene l’allattamento al seno Casa del Volontariato 12 dicembre - ore 18 Volontari di Pubblica Utilità Incontro-aperitivo analcolico A cura della Fondazione Casa del Volontariato Palavolontariato

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arà Roy Paci con gli Aretuska ad augurare Toda joia, Toda beleza ai modenesi - e non solo - per il 2013. Il musicista siciliano con i suoi compagni di band (Aretuska viene dall’antico nome di Siracusa, cioè Aretusa) sarà il protagonista di Baci e abbracci a mezzanotte in Piazza Grande, il concerto gratuito del 31 dicembre organizzato dal Comune di Modena. Prima di loro saliranno sul palco musicisti e band giovanili locali, diverse delle quali provenienti dalla Bassa colpita dal terremoto, come segno di ospitalità e solidarietà verso la

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siste una tragedia inaudita, rimossa dai libri di storia, consumata fino a qualche giorno fa a pochi chilometri dalle nostre case. Alla fine della seconda guerra mondiale, migliaia di soldati e civili italiani rimangono intrappolati in Albania con l’avvento del regime dittatoriale, costretti a vivere in un clima di terrore e oggetto di periodiche e violente persecuzioni. Con l’accusa di attività sovversiva ai danni del regime la maggior parte viene condannata e poi rimpatriata in Italia. Donne e bambini vengono trattenuti e internati in campi di prigionia per la sola colpa di essere mogli e figli di italiani. Vivono in alloggi circondati

rinascita e la voglia di ripartire di chi vive in quelle zone e come esplicito invito a stare insieme per far festa e lasciarsi alle spalle per un po’ paure e disagi. Il concerto incomincia alle 22.30 e, dopo il conto alla rovescia e i tradizionali auguri del sindaco Giorgio Pighi alla città e ai modenesi, riprende con i ritmi divertenti e trascinanti di Roy Paci & co, autentici specialisti del coinvolgimento delle piazze attraverso la musica. Fino alla fine del mondo, l’ultimo singolo di Roy Paci e Aretuska è uscito nel giugno di quest’anno, con la partecipazione del rapper

Clementino. Il brano voleva rappresentare un conto alla rovescia fino al 21 dicembre, la data che secondo la profezia dei Maya segnerebbe la fine del mondo, ma è ovviamente stato un modo ironico di esorcizzare la cupa previsione durante l’ultimo tour. oy Paci & Aretuska sono: Roy Paci (leader, voce, tromba); Moreno (MC vocals); Giorgio Giovannini (trombone); Massimo Marcer (tromba); Gaetano Santoro (sax); Jah Sazzah (batteria); Manu Pagliara (chitarra); Mike Minerva (basso) e Antonio Amabile (piano & keyboards).

Sabato 8 e domenica 9 dicembre, alle 21, al Teatro Tempio di Modena, va in scena lo spettacolo di Saverio La Ruina, nell’allestimento di Davide Bulgarelli

Italianesi

da filo spinato, controllati dalla polizia segreta del regime, sottoposti a interrogatori, appelli, lavori forzati e torture. In quei campi di prigionia rimangono quarant’anni, dimenticati. Come il nostro che vi nasce nel 1951 e vive 40 anni nel mito del padre e dell’Italia che raggiunge nel 1991 a seguito della caduta del regime. Riconosciuti come profughi dallo Stato italiano, arrivano nel Belpaese in 365, convinti di essere accolti come eroi, ma

condannati a essere italiani in Albania e albanesi in Italia. La stesura definitiva del testo è in tournèe in Italia e in Europa interpretata dall’autore, Saverio La Ruina. Interpreti: Monica Amaduzzi, Elisa Belli, Bianca Bianconi, Adriano Casari, Ivan Figliolo, Raffaele Fusilli, Mina Larocca, Silvia Malavolti, Alessandro Marazzi, Marisa Marsciani, Enrico Solmi. Una produzione di Davide Bulgarelli per Sted Modena. Prenotazioni: 347.6511439.

appuntamenti

12 dicembre - ore 17 L’Officina di Babbo Natale Castello dei Ragazzi 12 dicembre - ore 21 Tenebroso Natale. Il lato oscuro della grande festa Alla presenza degli scrittori Eraldo Baldini e Giuseppe Bellosi Conduce Paolo Gera A cura della libreria La Fenice Auditorium Loria 13 dicembre - dalle ore 9.30 Comuni Ricicloni Emilia Romagna Ore 9.30 Saluti introduttivi Enrico Campedelli, sindaco Ore 9.45 Sfide ambientali e governo del servizio Introduce Lorenzo Frattini, presidente Legambiente ER Intervengono: Vito Belladonna, direttore Atersir La prospettiva dei servizi pubblici ambientali in Regione Graziano Cremonini, presidente Confservizi ER Riduzione, riciclo e piani industriali delle imprese: due mondi conciliabili? Paolo Ganassi, dirigente servizi ambientali Aimag La Green Economy delle filiere del riciclaggio Lavoro e ambiente nel recupero di Raee e rifiuti organici Giuseppe Bortone, dirigente area ambiente Regione Gli obiettivi di sostenibilità nel riordino delle competenze sui rifiuti Ore 11 Prima di tutto i cittadini: strategie virtuose dei comuni Intervengono: Moreno Pedretti, assessore all’ambiente Comune di Bazzano Meno rifiuti più risparmio: l’esperienza di Bazzano verso la tariffa puntuale Simone Tosi, assessore all’ambiente di Carpi Tutte le strade della riduzione: esperienze concrete di prevenzione rifiuti Augusto Schieppati, Viscolube Dare il buon esempio: gli acquisti verdi nelle pubbliche amministrazioni Conclusioni: Stefano Ciafani, vicepresidente Legambiente Ore 12 - Premiaziono Fino al 23 dicembre - 15/19 Apertura straordianaria de La torre dell’Uccelliera sabato e la domenica Palazzo dei Pio


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biancorossi conquistano un pari utile su un campo difficile, al termine di una settimana molto complessa. Lo 0-0 di Cuneo aggiunge un punto, ma ne vale ben di più perché rinforza la classifica anziché danneggiarla. Nessuno ha fatto meglio, a parte il Trapani che comunque rimane ondivago, incapace di normalizzarsi: in casa marcia come il Lecce e il Carpi (pur avendo perso contro entrambe); in trasferta ha vinto una sola volta, tre mesi fa. CUNEO - E’stata una partita combattuta, tra squadre in buona forma con urgenze diverse. Il Cuneo necessitava di muovere la classifica perché nel prossimo turno riposerà. Cioffi invece è stato costretto alla prudenza. Si è dovuto inventare una formazione nuova in poche ore, che risolvesse l’improvviso cumulo di guai. Out Terigi, Bianco e Arma. Ovverosia: struttura, geometria, profondità, sicurezza nel gioco aereo. Tutto questo è certamente mancato. Così il Carpi

Calcio – Il Carpi torna da Cuneo con un punto molto utile (0-0)

Insuperabili

Sportiello è il portiere meno battuto dei primi tre campionati italiani. Domenica altra trasferta a Monza, contro la Tritium. Poi il Lecce. ha accettato di essere meno intenso rispetto alle ultime due gare. Ciononostante è stato molto pratico. Non ha mai forzato. Ha atteso gli spazi. Con quell’umiltà provinciale che solo le grandi squadre compiute sanno tirar fuori quando sono in difficoltà. E con la consapevolezza di disporre di molti metri di corsa in più, per condannare il Cuneo a ritirate disperate. Fateci caso: ogni avversaria perde almeno un giocatore per crampi. Nessuno regge. Stavolta non è arrivato l’affondo decisivo e vincente, ci sono anzi stati diversi pericoli dentro l’area di Sportiello (nella foto). Ma l’impressione finale conferma tutte le precedenti: il Carpi è irraggiungibile sul piano

prossimo avversario - Tritium

Gruppo usurato, magia svanita

D

omenica i biancorossi ritrovano la Cenerentola di Trezzo d’Adda, reduce da una delle sconfitte più umilianti della propria ultracentenaria storia (0-5 a Cremona, in meno di un tempo). I numeri sono gravi, secondi solo a quelli del Treviso per futilità: peggior attacco (8), penultima difesa (27), 8 sconfitte e un unico successo. Carpi-Tritium è un appuntamento fisso dell’ultimo biennio. Fu l’ultimo atto dell’irripetibile 2010-2011: lo 0-0 costò ai biancorossi la Supercoppa di Seconda Divisione. E fu poi il prologo vincente della passata stagione (4-0 nel debutto al Giglio) e di questo anno solare 2012 (1-0 al Brianteo firmato Eusepi, nella prima trasferta del girone di ritorno). I lombardi non sono cambiati granché. Per questo, stanno dimostrando parecchia usura. La magia che ne ha propulso la doppia scalata dalla D sembra svanita. E’ venuta meno la forza della novità, la capacità di stupire, l’originalità di gioco della matricola imprevedibile ed entusiasta che ha raggiunto la salvezza diretta lo scorso anno. Il blocco guida resta lo stesso: Martinelli-Teso-Sinato-Spampatti più i fratelli creativi Enrico e Roberto Bortolotto. Non sono arrivati rinforzati adeguati. L’unico acquisto indovinato è l’attaccante Matteo Chinellato, classe ’91, dal Sudtirol: due reti finora. Tenta di invertire la rotta il neo-allenatore Oscar Magoni (ex centrocampista di Bologna e Atalanta), scelto al posto di Paolo Bertani (esonerato il 6 novembre dopo il ko di Trapani).

ECCELLENZA Rallenta tutto il vertice

T

utto il vertice rallenta nei primi pantani di Dicembre. Quasi una sorta di surplace fisiologico all’inizio della volata verso il titolo di inverno. Resta favorita la Lupa Piacenza, l’unica a non perdere. Si salva proprio al 90’, a Pallavicino, strappando un punto importante che ne estende l’allungo. Cade ancora il Rolo, stavolta in casa. Perde anche la Correggese, a Bagno (1-2), in modo abbastanza normale. Determinante l’assenza di Napoli: senza l’uomo delle massime differenze manca forza automatica. I ragazzi di Salmi dominano sterilmente, trovano a fatica il pari (gol di Bouhali), poi restano in 10 (espulso Sery) e vengono puniti in contropiede. Domenica prossima al Borelli, il derby con la Rubierese.

PROMOZIONE La magia prosegue

V

ince ancora la Solierese e guadagna altre due posizioni: ora è quinta, a tiro del terzetto di vertice San Michelese-Calderara-Calsalgrandese che continua a perdere punti. Il match con l’ostico Polinago fila sopra un equilibrio scorbutico: 5 ammoniti e molte recriminazioni. Lo decide ancora una volta un giovanissimo, sul filo di lana, tra le proteste degli ospiti: Pietro Pannullo, canterano del Modena, classe 1993. Domenica prossima, arriva il pericolante Anzolavino. Fermi tutti i campionati provinciali. Nel weekend dell’Immacolata cominciano i recuperi, tempo permettendo.

atletico. Se davvero troverà il modo di farsi rincorrere da tutto il campionato, potrà addirittura vincerlo per sfinimento. TOP DIFESA – Preparazione da triathlon e trincea insuperabile: queste le chiavi. Sono appena 7 i gol subiti fin qui (0,53 a partita). Uno solo negli ultimi 658’: il flipper di Chiavari. Cioè: appena un rimpallo fuori controllo in oltre 10 ore di gioco. Siamo di fronte alla difesa più ermetica dei primi tre livelli del calcio italiano. Meno battuta anche della Juve in A (media: 0,66), del Sassuolo in B (0,64), di Avellino e Prato nell’altro girone di C1 (0,75). In tutto il panorama professionistico, solo il Castiglione (C2/A) ha numeri migliori (0,35). VERSO IL LECCE – La quindicesima sarà una giornata di nuove indagini preliminari. L’ultima piccola curva prima del grande appuntamento in salita. Ci dirà se Carpi-Lecce sarà solo una grande sfida di vertice oppure un vero scontro diretto. I biancorossi vanno al Brianteo contro la Tritium. E’ un bivio obbligato: hanno tutta la credibilità da perdere. Per questo devono vincere. Se ci riescono, comincia ufficialmente un film diverso. Più delicato è comunque l’impegno dei salentini. Hanno problemi tattici: Giacomazzi reclama il posto, porta fantasia ma toglie equilibri; Boglia-

classifica Lecce 29 Carpi 25 Trapani 22 Sudtirol 22 Virtus Entella* 20 Pavia* 19 Lumezzane 18 San Marino 17 Como (-1) 16 Portogruaro 16 Cuneo* 16 Cremonese (-1) 15 FeralpiSalò 15 Reggiana 15 Albinoleffe (-10) 7 Tritium 7 Treviso (-1) 2 * una gara in più

prossimo turno Domenica 9/12/2012 ore 14.30, 15a giornata. Tritium-Carpi; Como-Virtus Entella; Lecce-Sudtirol; Pavia-Reggiana; Portogruaro-Cremonese; San Marino-FeralpiSalò; Trapani-Albinoleffe; Treviso-Lumezzane

cino ne garantiva molti, ma rientrerà dopo Natale.Arriva il Sudtirol, la peggior squadra da affrontare sul piano dell’organizzazione. Il vasto popolo di Via Del Mare adesso esige spiegazioni. Lo 0-4 di Salò non sembra una sconfitta qualsiasi. E’ il secondo scivolone in un mese. Di proporzioni devastanti. Somiglia molto alle crisi identitarie dei supereroi manga. Chi si sente imbattibile non è abituato a veder scorrere il proprio sangue. Quando accade, di solito reagisce con furia cieca: o si abbatte sugli avversari, oppure si autodistrugge. Staremo a vedere. Enrico Gualtieri

Biancorossi in emergenza

Fuori Perini e Pasciuti, coinvolti nel caso-Biellese

I

l Carpi perde due giocatori per una questione di cui è assolutamente estraneo: il fallimento della Biellese 2009. Agli allora tesserati vengono contestate irregolarità nella retribuzione dei rimborsi spese. In pratica, sono accusati di aver accettato pagamenti in nero. Premesso che la sanzione individuale è sacrosanta e dovuta (ammenda e oblazione del reato fiscale), il resto (cioè la squalifica sportiva) è un assurdo giuridico. Perché ricade sulle loro società attuali, che sconteranno un’emergenza imprevista e immotivata. Secondo quale fondamento del diritto civile si può penalizzare un persona giuridica che nulla a che vedere con fatti commessi da una persona fisica in tempi in cui non esisteva alcun tipo di rapporto professionale? Storture del sistema sportivo, e del principio di responsabilità oggettiva. Che, prima o poi, andrà profondamente revisionato. Fatto sta che Perini dovrà fermarsi per tre giornate. Il suo 2012 è terminato a Cuneo. Poco più lieve la condanna inflitta a Pasciuti, che salterà solo Tritium e Lecce e rientrerà per l’ultima a Como. Cioffi ha perso anche il portiere di riserva Paolo Guerci: doppia frattura alla mano, ne avrà fino a primavera. In sostituzione è stato ingaggiato Matteo Trini, classe ’87, ex Juve Stabia, Sud Tirol e Lumezzane. E.G.

Calcio a Cinque - Virtus

Gnu Tim indigesto, Virtus murata

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he fare lo scalpo al Gnu Tim in casa propria sia impresa tremendamente ardua lo ha insegnato la scorsa stagione (con i gialloblù ad agguantare in extremis un pari di sofferenza), ma che la storia non debba necessariamente replicarsi, in barba a Nietzsche e ai suoi sogni di eterno ritorno, è fiduciosa convinzione virtussina. In effetti i gialloblù scendono in campo col piglio di un altro genio col caratterino mica male e, del Gnum Tim fastidioso come la vecchietta vicina di casa di Schopenhauer voglion fare quello che fece il filosofo tedesco che, senza troppe parole, scaraventò la poveretta giù per la tromba delle scale: i padroni di casa però hanno un altro nerbo e lo chiariscono in incipit. Su schema da fallo laterale, complice un’eclatante amnesia della retroguardia ospite, passano avanti (1-0) per poi arroccarsi in un fortino di rara solidità. Il forcing virtussino è convulso e sterile (tre, comunque, i legni colpiti). Nella ripresa Caleffi ricorda a tutti: questa dev’esser squadra di governo, non di sola lotta, ché fare gli attendisti e limitarsi a distruggere (scelta comunque legittima, per carità, che ha fatto le fortune, tra gli altri, del Trapattoni allenatore come di Beppe Grillo), è certamente più facile di provare a costruire, ma anche meno gratificante. Gli ospiti recepiscono e ripartono di fretta, con insistenza raziocinante: la serratura casalinga regge sino all’acuto del virtussino Thompson, abile a concretizzare una manovra esteticamente perfetta (1-1). Finisce qui, e può andare. Il punto e un bel punto, non un punticino, ché raddrizzare una contesa nata sghemba non è mai facile. Farlo con ordine e filosofia di gioco, senza strillare e abbandonarsi a sterili sconquassi è da statista del campionato. Questa è la strada, le improvvisazioni da demagogo, Virtus, lasciale pure ad altri. Federico Campedelli

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’Assicuratrice Milanese Volley Modena non è riuscita a dare continuità alla vittoria della scorsa settimana, ma la partita del PalaNorda contro la Foppapedretti Bergamo è stata la più bella sinora disputata nel campionato di Serie A1. Le Tigri Bianconere e le padrone di casa hanno battagliato rispondendosi colpo su colpo sino a un incredibile tie-break che, di fatto, è diventato quasi un set di lunghezza normale essendosi concluso con il punteggio di 23-21. E’ bastata una palla a decidere le sorti di un incontro che le ragazze di coach Cuello hanno avuto la possibilità di chiudere in ben sei occasioni senza però riuscirci, in un paio di circostanze per errori offensivi e, nelle altre, per meriti della Foppapedretti. Sarebbe stato un successo importante in chiave classifica, ma anche psicologica perché ottenuto con un avversario in grande forma e per di più in un campo non facile come quello di Bergamo. Erano partite alla grande le Tigri Bianconere facendo proprio il primo parziale e anche il terzo dopo che, nel secondo, le padrone di casa avevano momentaneamente riportato in parità il risultato sfruttando un ottimo finale di set. E’ mancato il colpo risolutivo nel quarto set, quando Modena ha avuto la possibilità di ipotecare la gara in maniera importante, ma anche nel tie-break come detto che si è concluso Pallavolo Femminile Serie B2

Amara sconfitta per Texcart Città di Carpi

Gramsci – Texcart: 3-0 (30-28 25-20 25-15) ltra sconfitta maturata in trasferta, per la Texcart Città di Carpi, in un periodo di numerosi alti e bassi. Sul campo del Gramsci Poll volley di Reggio Emilia però, la squadra di coach Amari, ha dimostrato tutta la sua voglia di ripartire, anche se, a lungo andare, si è registrato un calo evidente. Il primo set infatti ha visto Bettini e compagne sempre avanti, fino al break finale dove, punto a punto, le reggiane l’hanno scampata per 30-28. Da questo momento però il gioco delle carpigiane non è più stato così efficace, il calo al servizio e alla ricezione infatti, hanno fatto sì che la formazione di casa potesse esprimere il proprio gioco al meglio. I set successivi si sono così conclusi per 25-20 e 25-15 sempre per le reggiane. Ora vi sarà la sosta per la festività dell’ 8 dicembre, speriamo che questo stop possa servire alla squadra per ricaricare le pile e ripartire più determinata che mai.

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l’Assicuratrice Milanese Volley Modena non è riuscita a dare continuità alla vittoria della scorsa settimana, ma la partita del PalaNorda contro la Foppapedretti Bergamo è stata la più bella sinora disputata nel campionato di Serie A1

Forza tigri!

dopo un’estenuante serie di match point da una parte e dall’altra. Arriva quindi un solo punto in classifica e ora lo scontro interno con Crema per riprendere la corsa rallentata nell’ultimo turno. Al PalaCasaModena, domenica 9 dicembre, con inizio alle 18, arriveranno le ex Matuszkova e Paris, punti di forza della formazione lombarda neopromossa nel massimo campionato. L’obiettivo è quello di bissare il risultato ottenuto contro Urbino due settimane fa, affrontando una formazione reduce da una vittoria, al termine

di un’altra maratona, contro l’altra neopromossa dalla A2 ovvero la Banca Yoyogurt Giaveno. Sarà come sempre un match spettacolare in un campionato che ogni settimana vede cambiamenti in vetta alla classifica e non solo. Il grande equilibrio di inizio stagione continua a regalare risultati a sorpresa, sulla carta, rendendo incerta una graduatoria che tra poche settimane dovrà fornire partecipanti e accoppiamenti per quanto riguarda i quarti di finale di Coppa Italia. In quest’ottica le ragazze di coach Cuello sono

quindi chiamate ad accelerare subito il passo per ottenere la matematica qualificazione, ma

anche un accoppiamento che sia il migliore possibile. Andrea Lolli

Pallavolo Maschile - I Biancoblu infilano la terza vittoria consecutiva

La Cec cala il tris: 3-0 a Bassano

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issione compiuta per la Cec, che infila la terza vittoria consecutiva per 3-0. Vittima dei biancoblu è questa volta la Golden Game Bassano, formazione già incontrata a giugno nella finale play-off per la A2. Non è però stato tutto facile per Carpi, che nel primo set ha dovuto sudare sette camicie per evitare di dover rincorrere. La Cec, in campo col consueto sestetto, ha infatti iniziato il match a rilento e Bassano

ne ha approfittato, per condurre il gioco con un parziale di vantaggio di 4-5 punti. L’aggancio arriva con un ace di Astolfi per il 18 pari. Sul 23-23 coach Molinari richiama in panchina Lancellotti, autore dei due punti precedenti, e manda al servizio Zaghi. La Cec raccoglie subito i dividendi: ace del centrale mantovano e muro di Rau rispettivamente per il primo vantaggio biancoblu del match e immediato 25-23. La Cec si trova avanti 1-0,

Bassano sotto senza nemmeno aver capito come. Fatto sta che gli ospiti accusano il colpo e nel secondo Carpi accelera subito. Il +3 arriva con Lirutti (10-7), l’11-7 lo firma un muro di Rau. Sul 13-10 l’alzatore ospite va a segno di prima intenzione e gli arbitri in un primo tempo convalidano il 13-11. De Marco fa però notare a capitan Lirutti come il regista ospite fosse in quel momento in seconda linea: proteste accolte e 14-10 Cec. Al servizio va allora Li-

rutti, che infila tre ace consecutivi e la pipe che spezzano il set (18-10). Poi è solo ordinaria amministrazione fino al 25-18 che porta Carpi sul 2-0. Il copione si ripete in modo quasi identico nel terzo parziale: primo allungo biancoblu sul 15-13 con l’ace di De Marco a cui segue l’errore veneto che porta al 16-13. E’ il break che spacca in due il set e consegna la partita nelle mani della Cec, che chiude 25-20 con un muro di Rau.


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26 Handball Carpi

Bruno Brzic veste biancorosso

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ella settimana che porta alla decisiva gara di sabato 8 dicembre con il Cingoli, fondamentale per arrivare alla final four di Coppa Italia, la Handball Carpi piazza un altro colpo di mercato. Il d.g. Claudio Cerchiari ha trovato l’accordo per l’arrivo in biancorosso di Bruno Brzic (in foto) centrale classe ‘87, croato di nascita ma con passaporto italiano. Brzic farà il suo debutto in maglia biancorossa. “E’ un giocatore completo – spiega Cerchiari – che va a rinforzare una rosa già competitiva, ma a cui porterà grande qualità”. Molto soddisfatto coach Serafini: “Bruno è un giocatore con ottime doti tecniche e una grande velocità, in più ha maturato tante esperienza in questi anni che ci sarà molto utile nei momenti cruciali dei match. Ci dovrebbe portare più ordine e ritmo nella fase offensiva e nelle mani ha tanti assist”.

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ei giorni scorsi è stata organizzata a Finale Emilia un’iniziativa conviviale dai membri dell’Unvs, Unione nazionale veterani dello sport, di Finale Emilia e Carpi.L’Unione ha raccolto fondi da destinare al Comune di Carpi e al Comune di Finale per la sistemazione di impianti sportivi. L’Unvs, presente anche a Carpi, è formata da persone provenienti dal mondo sportivo, ex atleti, ex dirigenti dello sport o allenatori e collabora attivamente sia con i Comuni che con gli enti e le Consulte

L’ex farfalla azzurra Fabrizia D’Ottavio allenatrice per un giorno della Ritmica Giardino

Un sogno vestito d’azzurro G iornata stupenda quella del 1° dicembre per le ginnaste della Ritmica Giardino che hanno avuto il piacere di conoscere la plurimedagliata, ex Farfalla Azzurra, Fabrizia D’Ottavio. E’ bastata la prima occhiata all’ingresso in palestra di Fabrizia, per inebriare i volti delle ragazze, da non immaginare poi la soddisfazione nonché l’incredulità delle ginnaste del Club Giardino nell’essere condotte e guidate per un intero pomeriggio di allenamento da una ex ginnasta di fama internazionale. Disponibile e affabile, Fabrizia fa ora parte dell’importante corpo di ballo delle Rhyth.Mix ingaggiato per diversi eventi e in varie trasmissioni televisive. Ogni qualvolta Fabrizia spiegava cosa fare, mostrandolo praticamente, le ragazze restavano a dir poco incantate! La serata non

poteva concludersi se non con una allegra pizzata insieme. La Ritmica Giardino sarà impe-

gnata il 9 dicembre con la Prova Regionale del Torneo Allieve GR a Ferrara e, per concludere

L’Unione nazionale veterani dello sport, di Finale Emilia e Carpi ha donato 1000 euro per le palestre delle Scuole Focherini e Fassi di Carpi

A sostegno dello sport

festosamente, sabato 15 dicembre alle 20.30 si svolgerà il Saggio di Natale presso il Club Giardino. territoriali. Il contributo dell’Unione sarà destinato per la nostra città alle palestre delle Scuole Focherini e Fassi. Complessivamente nell’ambito di questa iniziativa di solidarietà sono stati raccolti 5.000 euro, di cui 4.000 saranno devoluti per le scuole di Finale e mille per quelle di Carpi. Da sinistra il presidente del Consiglio comunale Giovanni Taurasi, la presidente della Sezione Unvs di Carpi Loretta Spinelli, Alberto Scotti vice Presidente nazionale dell’associazione e Ivano Bergamini, Presidente della sezione di Finale.


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Di fronte a 3000 spettatori il Team Eidos si aggiudica l’edizione 2012 di International Roller Cup. Paolo Belli mattatore della gara

Le stelle del pattinaggio artistico a rotelle entusiasmano il pubblico E ’ lo spettacolo ancora una volta a salire sul gradino più alto del podio di International Roller Cup, la gara di pattinaggio artistico a rotelle che mette a confronto i migliori atleti del mondo. In un PalaPanini gremito è andato in scena un evento sportivo di altissimo livello che ha visto in pista 24 dei migliori atleti del mondo, tra i quali 6 campioni iridati. Ad aggiudicarsi il trofeo e scrivere il proprio nome quest’anno nella hall of fame della competizione, è stato il Team Eidos. Una squadra di stelle composta da: Cinzia Roano e Alberto Cazzoli, Anup Yama, Carla Nonell Garcia, Christianne Reich e Hannes Muschol. Grazie al livello degli atleti - provenienti da 10 nazioni diverse tra Europa, Asia, Stati Uniti e Sud America – la gara si è rivelata accesa, serrata e aperta fino all’ultima manche, quando

i componenti di ogni team si sono misurati contemporaneamente in una spettacolare esibizione di squadra. Ma è stato sulle note di It’s my life che il Team Eidos ha strabiliato, infiammando il pubblico e convincendo la giuria. Dando alla competizione il tocco finale per il decisivo salto in classifica. A far sognare il pubblico

del PalaPanini sono stati davvero tutti: dai campioni in erba delle società modenesi, ai Big plurimedagliati forieri di emozioni, per tutta la durata della competizione. Come sempre tra i più applauditi Dario Betti, campione mondiale in carica; i giovani spumeggianti Prescillia Henneguelle e Pierre Mériél, e

gli ineguagliabili Sara Venerucci e Danilo Decembrini. Vero e proprio cameo l’esibizione mozzafiato del Team Millennium, collettivo argentino che per ben 3 volte consecutive si è aggiudicato il titolo mondiale nella categoria gruppi. International Roller Cup 2012, condotta dallo show man Paolo Belli e commentata live

in inglese per la Espn dall’ex pattinatrice Vienna McMahon, è stato l’apice di una giornata interamente dedicata al pattinaggio artistico a rotelle, che si è aperta con Campioni sotto l’albero, il galà del pattinaggio modenese che ha visto protagonisti bambini e ragazzi delle società locali vestiti Teniamo Botta.


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