Settimanale di
21 dicembre 2012
attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti ANNO XIII N. 46
Spedizione in Abbonamento Postale Regime libero Modena tassa riscossa, Tax percue. Autorizzazione della Filiale di Modena Poste Italiane spa
a soli € 0.50 in edicola
Chiesa di Rovereto s/S
un natale a meta’
la redazione di tempo vi augura buone feste e vi dà appuntamento all’11 gennaio!
21.12.2012 n° 46
2
10 libri “green” da
regalare a Natale
1 - 101 consigli per vivere ogni giorno rispettando l’ambiente Ogni nostra azione quotidiana può avere un impatto positivo o negativo sull’ambiente. Per migliorare i propri comportamenti e abitudini nell’ottica della sostenibilità ambientale, è possibile modificarli passo per passo provando a mettere in pratica almeno uno dei 101 buoni propositi e azioni illustrati nel libro di Gloria Mastrantonio. 2 - Il libro blu dello spreco in Italia: l’acqua Di Andrea Segré e Luca Falasconi, il libro riflette sull’impiego dell’acqua nel nostro Paese ponendo in luce i suoi lati più nascosti. Non esiste infatti soltanto il suo utilizzo quotidiano, per bere, cucinare e lavare, ma anche un impiego indiretto, riguardante soprattutto la produzione industriale degli alimenti. Ad esempio, gettare 200 grammi di carne rossa equivale a sprecare i 3000 litri d’acqua che sono stati impiegati per produrla. 3 - Pecoranera: un ragazzo cha ha scelto di vivere nella natura Racconta la storia di un ventenne, Devis Bonanni, che ha scoperto che vivere “altrimenti” è possibile e ha deciso di abbandonare il proprio lavoro per dedicarsi all’agricoltura e a una vita frugale. Da un piccolo orto e dalla scelta di uno stile di vita semplice è iniziata la sua avventura tra le montagne della Carnia. 4 - Vengo via con te: la felicità oltre la collina di Green Hill Un libro per raccontare la storia tragica e commovente dei Beagle scampati alla vivisezione dopo la loro liberazione da Green Hill, una favola che si spera abbia davvero un lieto fine. Vengo via con te è un libro realizzato a cura di Legambiente (Edizioni Altea). 5 - Il cucchiaio arcobaleno. Tutto i colori delle cucine vegan nel mondo Le oltre 170 ricette raccolte nel volume sono presentate in un vero e proprio arcobaleno di colori, che già da sé contribuisce a stimolare i sensi. Ogni piatto nasce dalla fusione dell’esperienza di Valerio Costanzia, esperto di tematiche alimentari, e di Yari Simone Prete, chef vegan giramondo. 6 - Questo libro è un abat jour Dopo aver letto questo libro, nessuno degli oggetti che vi ritrovate a utilizzare o ad accantonare come rifiuti indesiderati nella vostra vita quotidiana vi apparirà più come sembra. L’opera di Elisa Nicoli è un manuale pratico per trasformare le cose, con le istruzioni per ridare vita a quanto presente nella vostra casa fino a questo momento vi fosse apparso inutile e con indicazioni precise su come arredare un appartamento grazie a riciclo creativo e materiali di recupero. 7 - Il taccuino di Santiago Il taccuino è ricco di informazioni e note storiche che possono essere utili lungo il percorso, oltre che di una guida alla città di Santiago. Non manca nemmeno lo spazio per raccogliere i sellos, i timbri che si collezionano negli hospitales lungo il Cammino. 8 - Fare la pace con la terra Nel libro dell’attivista indiana Vandana Shiva (Feltrinelli) vengono posti al centro alcuni dei problemi fondamentali che contribuiscono a minacciare il pianeta e le popolazioni considerate più deboli, con riferimento alle multinazionali e al loro ricorso alla forza, allo sfruttamento e alla schiavitù a cui i lavoratori sono sottoposti, violando i diritti delle persone e compromettendo la nostra madre terra. 9 - Il tao della bicicletta L’autore Julien Leblay dipinge il ritratto di un ciclista solitario che pare felice pur non avendo al proprio fianco degli amici o una famiglia e nemmeno una dimora fissa. Ecco allora l’avventura tra monti e pianure di un cicloviaggiatore, che si sposta nel mondo tra nuove partenze e nuovi arrivi, con semplicità e allontanandosi dalla società dei consumi avida di possedere nuovi beni. 10 - Vivere in 5 con 5 Euro al giorno Il libro è della blogger Stefania Rossini divenuta il simbolo di una vita low-cost ma felice. Donna tuttofare, madre di tre figli, un solo stipendio (quello del marito, metalmeccanico) e un mutuo da pagare, Stefania ci indica una strada per risparmiare e vivere in modo più sobrio, ma con gioia! Una strada fatta di semplici accorgimenti e praticabile da chiunque abbia voglia di mettersi un po’ in gioco, senza stravolgere la propria esistenza.
Tra le righe...
La crisi affama e i reati aumentano
L
a crisi affama e impoverisce. Sempre più famiglie faticano ad arrivare alla fine del mese, divorate dalle rate del mutuo e le utenze da pagare. La stangata dell’Imu poi, ha messo in ginocchio esercenti, liberi professionisti e imprenditori. L’annus orribilis che ci stiamo lasciando alle spalle non è di certo uno di quelli che vorremo ricordare in futuro. Ciliegina sulla torta, complice una crisi che non accenna a mollare la presa, anche la nostra città è stata investita da una preoccupante ondata di reati di tipo predatorio. Crimini in aumento alla Corte dei Pio - che di Corte ormai può vantare soltanto il nome - in particolare a moltiplicarsi sono i furti in appartamento e i borseggi. Anche le rapine hanno però registrato una preoccupante impennata e, spesso, i negozi hanno sostituito le banche come ghiotto bersaglio dei malviventi. Solo nelle ultime settimane a essere presi di mira in città sono stati la Farmacia Santa Caterina, la filiale dell’Ubi in viale Peruzzi e l’Ufficio Postale di Fossoli. Tre rapine
a mano armata che hanno terrorizzato clienti e operatori. E’ indubbio che la recessione, e il conseguente impoverimento di una parte consistente della popolazione, possa aver influito sull’aumento di furti e rapine in città. Incremento che comporta una progressiva domanda di tutela da parte dei cittadini, ma il Governo risponde tagliando un miliardo e mezzo ai corpi di Polizia. Sicuramente ci racconteranno che non sono i reati predatori ad aumentare: è la forbice tra sicurezza percepita e sicurezza reale a divaricarsi sempre più. Retorica. La crisi della giustizia invece si aggrava, crescono i carichi dei Tribunali, lo smaltimento dei procedimenti è lento, manca il personale, i tempi dei processi si allungano vergognosamente e la certezza della pena per chi delinque è spesso un miraggio. L’equazione è semplice: tentar non nuoce. Tanto nel nostro Paese i ladri veri son tutti impuniti e comodamente seduti nelle stanze dei bottoni.
Jessica Bianchi
Frase della settimana...
“Umoristi a Carpi, promossa dall’Ushac, quest’anno è dedicata al volontariato. Ecco, se c’era un anno in cui non si potrebbe proprio ridere del volontariato, era esattamente questo”. Dal settimanale Voce del 13 dicembre.
Il graffio
La Iena
Strage degli innocenti in via Galilei: ma di Erode non ce n’era già stato uno? attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti
DIRETTORE RESPONSABILE Gianni Prandi CAPOREDATTORE Sara Gelli REDAZIONE Jessica Bianchi, Francesca Desiderio, Enrico Gualtieri, Federico Campedelli, Francesco Palumbo, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
IMPAGINAZIONE e GRAFICA Liliana Corradini
PUBBLICITA’ Multiradio - 059698555
STAMPA Centro stampa delle Venezie - 049-8700713
REDAZIONE e AMMINISTRAZIONE Via Nuova Ponente, 24/A CARPI Tel. 059 645566 - Fax 059 642110 tempo@radiobruno.it COOPERATIVA RADIO BRUNO arl Registrazione al Tribunale di Modena N. 1468 del 9 aprile 1999 Chiuso in redazione il 19 dicembre 2012
21.12.2012 n° 46
3 sisma e ricostruzione
C
’è chi non vuole più pronunciare quella parola e chi non può farne a meno. Terremoto. Chi cerca di rimuoverne il ricordo rischia di amplificarne la risonanza dentro di sè mentre chi è costretto ad averci a che fare tutti giorni, per le conseguenze che ha provocato, si sente esaurito, come se ogni volta, affrontando un nuovo problema, sentisse che non è mai l’ultimo. Sono passati sette mesi e siamo ancora qui a discuterne perché la gente ne parla. Ovunque. A maggior ragione in questo periodo natalizio che, per alcuni, ha completamente perso di significato. E’ il caso di quella coppia di cinquantenni il cui condominio è stato gravemente danneggiato e collocato in classe E: il loro albero di Natale è rimasto lassù e non possono salire a prenderlo. Si sono adattati inizialmente a una soluzione abitativa di fortuna, poi hanno trovato un appartamento in affitto e oggi sono alle prese con l’ordinanza per l’accesso ai rimborsi nelle cui fitte maglie rischiano di restare impigliati in molti. Chi ha deciso di non aver nulla da festeggiare, ha forse poco da sperare. Alcuni non hanno trovato nemmeno più ragioni per continuare a vivere. E’ come se il sisma avesse portato via qualcosa a ognuno di noi. La casa, l’azienda, i punti di riferimento sul territorio. Ma non solo, perché siamo cambiati anche dentro, trasformati in adulti con qualche certez-
Un Natale a metà
Chiesa di Rovereto
za in meno e bambini con qualche paura in più. Silvia e Orazio, in attesa di effettuare i lavori per rientrare in casa, si sono
Convention annuale di Hp a Medolla
“Il nostro impegno per Rovereto”
S
i è svolta a Medolla presso La Cantina la convention annuale di Hp per testimoniare la vicinanza dell’azienda leader nella vendita di hardware e di software alle popolazioni colpite dal terremoto in Emilia. Marcello Ortona, responsabile Italia di Hp, ha inaugurato la convention esprimendo le ragioni di tale scelta, ovvero “supportare la ripresa economica e la ricostruzione del territorio attraverso la presenza e un contributo significativo”. Hp ha scelto di orientare il proprio contributo a sostegno di Rovereto sul Secchia, paese fortemente colpito dal terremoto del 29 maggio.
La scelta si è orientata verso uno dei progetti promossi dall’Associazione Tutti insieme a Rovereto e S.Antonio onlus, rappresentata alla convention da Paolo Martinelli (in foto) e Angela Malagola. La Onlus, nata in seguito alle scosse di maggio, riunisce al suo interno le 11 associazioni culturali, sportive e sociali del paese, unitamente a oltre 500 cittadini, e si pone come scopo quello di ricostruire, in accordo con l’Amministrazione Comu-
trasferiti in un appartamento in affitto coi loro tre figli ma è talmente piccolo che hanno dovuto nascondere i regali nel vecchio garage: si nale, i servizi predisponendo progetti specifici per cercarne poi i fondi necessari alla loro realizzazione. Uno dei progetti dall’associazione e che Hp in parte finanzia è relativo all’acquisto di apparecchiature mediche specialistiche: il progetto contempla sia l’unità sanitaria di Rovereto che quella di Novi in quanto queste insieme costituiscono un unicum nel contesto comunale. Il set delle apparechiature contempla: Spirolab, Reflotron Plus, Elettrocardiografi, Elettrobisturi, Autoclave, Sigillatrice e carrelli medicali.
fa di tutto per garantire loro il massimo della serenità dopo tante difficoltà. Sarà comunque un Natale a metà, come le nostre chiese
martoriate che restano lì a testimoniare tutte le nostre difficoltà e la fatica di rialzarsi per recuperare la normalità.
Chiese in cui non si può celebrare, ingabbiate e puntellate a testimonianza della precarietà del nostro tempo in cui però c’è chi non abbandona la propria parrocchia e la propria gente ma resta lì, come don Antonio a Limidi, vivendo la precarietà di un camper e quella di uno spogliatoio, pur di poter essere vicino alla gente. Perché di fronte al terremoto siamo tornati all’essenza, alle cose importanti, a un’umanità dimenticata. Quei giorni difficili devono essere anche un importante punto fermo per tutta la nostra comunità perché pare che, da fuori, la percezione di ciò che è accaduto qui in Emilia, sia completamente falsata. Non hanno capito che abbiamo bisogno di aiuti e contributi e, anzi, ci chiedono di fare la nostra parte per il bene del Paese. Scriveva Sàndor Màrai, prima che la vita gli si accanisse contro: “forse è davvero povera un’esistenza che non sia stata spazzata via, almeno una volta, dal turbine di una crisi come questa, una vita il cui edificio non sia stato mai scosso da un terremoto, travolto da un tornado che fa volare le tegole dal tetto e, ululando, smuove per un attimo tutto ciò che la ragione e il carattere avevano tenuto in ordine”. Purtroppo la vita non ha poi riservato grandi cose allo scrittore ungherese. Sara Gelli
Foto della settimana
Il condomio di via Torricelli augura Buon Natale all’Emilia ballerina
21.12.2012 n° 46
4
sisma e ricostruzione
D
opo sette mesi di attesa, il 6 dicembre, è stata finalmente approvata l’ordinanza 86, la quale stabilisce i criteri e le modalità di assegnazione di contributi per la riparazione, il ripristino con miglioramento sismico o la demolizione e ricostruzione di edifici e unità immobiliari a uso abitativo che hanno subito danni gravi dagli eventi sismici del 20 e 29 maggio. Numerose le zone d’ombra legate al provvedimento tutt’altro che risolutivo. A Fabio Ghelfi, ingegnere strutturista dello Studio Archimede di Carpi, chiediamo: Sisma e ricostruzione: quali sono le problematiche che voi professionisti state incontrando? “I tempi stretti e le ordinanze in continua evoluzione che non chiariscono tutti i punti: per esempio, per la fine di marzo dovranno essere inviati - via informatica - i progetti dei fabbricati residenziali con inagibilità tipo B, C ed E0. Il problema è che il termine effettivo sarà febbraio in quanto con l’ultima ordinanza, l’86 del 6 dicembre, è stato richiesto anche il confronto tra due imprese con la conseguente scelta di una delle due. La gara d’appalto, che ritengo sacrosanta per il cliente, porta comunque a un allungamento dei tempi di realizzazione della pratica da eseguire per ogni fabbricato”. Avete referenti e tecnici all’interno delle istituzioni che offrono risposte chiare o anche voi rilevate una diffusa ignoranza circa i contenuti delle varie ordinanze? “Purtroppo la risposta è negativa, ma direi più che per ignoranza, per mancanza di completezza e stabilità delle ordinanze. Mi auguro quindi che il lavoro dei Comuni e degli altri organi competenti in fase di istruttoria sia guidato dal buon senso”. Dopo sette mesi è stata approvata l’ordinanza per gli immobili inagibili con esito E, la numero 86 del 6 dicembre. Numerose le zone d’ombra legate al provvedimento. Partiamo dalla classificazione del danno. Dopo un’iniziale suddivisione in E leggere ed E pesanti, ora l’ordinanza stabilisce diversi stati di danno e differenti valori di vulnerabilità. Si rischia di annullare progetti già fatti e dover ricominciare tutto daccapo? “No, in quanto fondamentalmente già l’ordinanza 51 dettava i criteri per la classificazione del livello operativo, inteso come
A sette mesi dal terremoto è stata approvata l’ordinanza per gli immobili inagibili con esito E, la numero 86. Numerose le zone d’ombra legate al provvedimento tutt’altro che risolutivo. Ne parliamo con l’ingegnere strutturista Fabio Ghelfi
Quel pasticciaccio brutto dell’86... “A fronte della mancanza di completezza e stabilità delle ordinanze, ad oggi, il mio augurio è che il lavoro dei Comuni e degli altri organi competenti in fase di istruttoria sia guidato dal buon senso”. Nel tondo Fabio Ghelfi.In foto il dettaglio di una palazzina inagibile a Fossoli
livello di contributo economico e di obiettivo di sicurezza da raggiungere per l’edificio danneggiato, l’86 ha solo completato la griglia delle molteplici situazioni per i fabbricati che hanno subito i maggiori danni. Ripeto il criterio da seguire non è mutato va fatta una valutazione sul fabbricato del danno (quello che è successo a causa del sisma) e della vulnerabilità (le carenze intrinseche all’edificio indipendenti dal danno subito)”. Nell’ordinanza 86 si legge “nel caso di interventi iniziati prima dell’entrata in vigore delle varie ordinanze le spese sostenute dal richiedente antecedentemente all’inoltro al Comune della domanda, possono essere ammesse a contributo, purchè...” soddisfino determinati diktat stabiliti dal commissario Errani. Ordinanza dopo ordinanza, rettifica dopo rettifica, la Regione invece di snellire e semplificare sta rendendo la vita di tutti impossibile, rimescolando continuamente le carte in tavola. Il rischio è che la gente (dopo aver atteso mesi e speso soldi - tanti - di tasca propria per rientrare in casa) non riesca poi ad accedere a questi fantomatici contributi statali per un cavillo tecnico. E’ un rischio reale a suo parere? “No, i proprietari che hanno avuto fabbricati con danni evidenti non dovrebbero temere di non ricevere un contributo alla ricostruzione. Anche il cliente con pratiche iniziate prima della stesura delle ultime ordi-
nanze dovrebbe riceverlo in funzione del danno avuto. Il dubbio che resta invece è relativo a coloro che non hanno eseguito le notifiche preliminari tramite il sistema informativo (progetto SICO), anche in questo caso confido nel buon senso di chi farà l’istruttoria. La notifica preliminare è semplicemente una comunicazione all’Ausl relativa all’inizio dei lavori e ai soggetti presenti in cantiere. Ora viene richiesto di farla ogni volta che si modificano i dati del cantiere”. I punti 10 e 11 - relativi a edifici formati da una o più unità immobiliari dell’ordinanza sono particolarmente nebulosi. Si legge: “qualora per lo stesso edificio, siano state emesse più ordinanze di inagibilità con esiti di classificazione diversi, il tecnico incaricato del progetto verifica l’effettivo danneggiamento dell’edificio nel suo complesso e propone al Comune il riesame degli esiti delle ordinanze, al fine di pervenire a un’unica classificazione. Il Comune, previa valutazione dell’Ufficio Tecnico, eventualmente supportato da tecnici esperti che operano sotto il diretto coordinamento della Struttura tecnica commissariale, emette una nuova ordinanza che attribuisce all’edificio la nuova e unica classificazione”. Facciamo l’esempio di cittadini che vivono in palazzine a sè stanti, oggi inagibili, collegate tra loro da una pensilina in cemento armato. Palazzine che, pur avendo due mappali catastali diversi, hanno lo stesso nome, lo stesso codice
fiscale e una sola scheda Aedes la quale stabiliva che l’edificio nel suo complesso aveva riportato un danno classificato E grave. Ora, dopo l’ordinanza 86, l’edificio deve essere riclassificato: poichè una palazzina ha un danno B e l’altra un danno E. Il progetto di ripristino è quindi tutto da rifare. Tempo e denari gettati al vento. Non solo: Comune e Regione non danno risposte chiare su come operare. Perchè tutte queste falle nel sistema? Perchè le ordinanze non tengono conto degli eventuali scenari possibili? Come si procede in questi casi? “L’ordinanza 86 in effetti, al comma 10, ribadisce la definizione di unità strutturale riportata anche nella Normativa Tecnica per le Costruzioni (NTC) del 2008 e, nel comma 11, individua l’iter di confronto con il Comune che si dovrebbe compiere, per la definitiva classificazione del livello operativo, nel caso in cui siano presenti almeno due schede Aedes. Questo iter di confronto potrebbe far passare altro tempo prezioso per la determinazione del punto di partenza. Occorre quindi il solito buon senso e una certa assunzione di responsabilità. Consiglio di organizzare un confronto informale con la struttura tecnica del Comune che ritengo non fornirà una soluzione, ma avrà, comunque, nel momento dell’istruttoria già inquadrato la problematica. E’ vero: Comune e Regione impiegano parecchio tempo per dare risposte che apparentemente sembrano semplici. Per esempio è
stato chiesto alla Regione, tramite una lista di opere, quali fossero di finitura e quali strutturali. Esemplifico: le pareti divisorie delle stanze interne all’appartamento, fanno parte delle strutture o sono una finitura? Bene dopo 11 giorni la Regione ha risposto che se non fanno parte della struttura portante dell’edificio queste sono da considerarsi finiture. Solo su tale definizione, si potrebbe aprire un dibattito...”. L’ordinanza stabilisce che per lavori di importo superiore a 500mila euro l’impresa o il consorzio di imprese, ovvero l’ATI, devono essere in possesso di una qualificazione rilasciata da Società di attestazione (SOA). Cosa significa? Non è una limitazione che, come spesso accade, privilegia i grandi gruppi a scapito dei piccoli, comportando un accentramento che dilata i tempi legati alla ricostruzione? “Rispondo con un esempio. Questa settimana è passato in ufficio un artigiano, un muratore, per verificare lo stato di alcuni pilastri di un fabbricato con 10 unità abitative avente una classificazione di inagibilità totale (lettera E). Mi ha chiesto di partecipare all’appalto globale dei lavori. Gli ho risposto che doveva avere la certificazione richiesta per i lavori pubblici, la certificazione SOA. La risposta è stata pronta: lavoro insieme ad altri che possiedono tali requisiti. Penso che il normatore abbia imposto
limiti per evitare l’improvvisazione di alcuni a scapito del risultato finale, a tutela di sprovveduti clienti, ma favorendo così certe imprese più strutturate. Comunque per lavori di importo economico fino a 150mila euro non serve tale certificazione”. In che cosa consiste il Modello Unico Digitale per l’Edilizia? Molti lamentano il fatto che non sia pienamente efficiente? Quali le lacune? “Il MUDE, letteralmente Modello Unico Digitale per l’Edilizia - aggiunge Giuliana Stermieri, ingegnere edile dello Studio Archimede - è una piattaforma sviluppata dalla Regione Piemonte che l’ha messa a disposizione dell’Emilia al fine di inoltrare le Richieste di Contributo per la Ricostruzione. La compilazione richiede la raccolta di molte informazioni riguardo alle singole unità immobiliari poichè servono per calcolare il costo convenzionale al metro quadrato, al fine di stabilire l’entità del contributo nonchè il diritto a percepirlo su quella precisa unità immobiliare. Come tutte le novità, anche l’inoltro delle pratiche per via telematica necessita di un certo lasso di tempo per entrare in funzione ed essere pienamente efficiente e, in un momento come quello post sisma, questo non ha fatto altro che ritardare l’invio delle richieste di rimborso. D’altra parte, però, tale modalità rappresenterà il futuro nel nostro settore e costituisce già il presente per le pratiche che riguardano le attività produttive. Occorre quindi l’impegno di tutti (tecnici privati e pubbliche amministrazioni) per implementare e migliorare questi sistemi”. Non ci resta che piangere? No, non ci resta che confidare in un buon senso che, onestamente, sino ad ora non è certo stato il grande protagonista nelle azioni del nostro commissario per la ricostruzione, Vasco Errani. E intanto i tempi continuano ad allungarsi e per molti, questo, sarà un Natale fuori casa. Un Natale di rabbia e sgomento. Jessica Bianchi
21.12.2012 n° 46
5 sisma e ricostruzione
M
olti cittadini che hanno subito danni causati dal sisma lamentano la scarsa chiarezza delle ordinanze regionali e la mancanza di risposte chiare e precise da parte dei tecnici del Comune. “Viviamo - ci raccontano alcuni sfollati - in un clima di completa incertezza. Ci sentiamo soli, abbandonati a noi stessi e ai nostri problemi. Ogni volta che facciamo un passo avanti, la burocrazia ce ne fa fare tre indietro. Non possiamo andare avanti così. Cavillo dopo cavillo è da sette mesi che le nostre case sono abbandonate. Chiuse. E ora temiamo che il freddo possa arrecare ulteriori danni alle tubature. E’ una beffa. Una vergogna. Ci siamo stancati di aspettare, di pagare affitti e sperperare denaro, a fronte di tutte le spese che dovremo affrontare. Regione e Comune devono dare direttive chiare, precise, affinché gli ingegneri abbiano tutti gli elementi per poter lavorare”. Un clima di incertezza quello in cui molti stanno vivendo che non solo rallenta i lavori ma fa temere il peggio anche sul fronte dei contributi statali per la ricostruzione e il ripristino. All’assessore all’Urbanistica del Comune di Carpi, Simone Tosi, chiediamo: Quante domande sono fi-
Molti cittadini lamentano la scarsa chiarezza delle ordinanze regionali e la mancanza di risposte chiare e precise da parte dei tecnici del Comune. Cosa non sta funzionando? Lo abbiamo chiesto all’assessore all’Urbanistica del Comune di Carpi, Simone Tosi
“E’ difficile dare risposte chiare e univoche”
A lato Simone Tosi
nora arrivate al Comune per accedere ai contributi per la ricostruzione? “Ad oggi sono arrivate 16 richieste di contributo per danni B e C e 1 relativa alle E lievi”. Quante di queste sono state rigettate in quanto non congrue coi requisiti stabiliti delle ordinanze? “Ne abbiamo respinte 7 per carenze o incongruenze do-
cumentali”. Quali sono i motivi che hanno fatto comportare una mancata accettazione di circa la metà delle domande? “In alcuni casi mancava il computo metrico o non vi era riscontro con il prezzario regionale. Una è stata respinta poiché relativa al Comune di Novi e un’altra ha invece avuto un responso negativo per incoerenza con la classi-
che ha completamente disatteso le promesse fatte durante le solite parate di circostanza durante l’emergenza. Non vi lasceremo soli avevano detto, per poi venire a riscuoter cassa a fine anno. Perche gli emiliani “gente operosa” sono lavoratori integerrimi. Sono quelli che pagano le tasse. Quelli che hanno sempre fatto la loro parte, figuriamoci oggi, che questo Paese sta andando a gambe all’aria... Cosa ce ne facciamo di un Governo che tanto in fretta dimentica? Per non parlare poi della Regione, incapace di portare a casa risultati concreti, poiché troppo impegnata a mantenere delicati equilibri di partito... E così, di ordinanza nebulosa in ordinanza nebulosa, il popolo composto da coloro che
hanno perduto la propria abitazione continua a restar fuori casa e, peggio ancora, senza il becco di un quattrino. Famiglie costrette a pagare un affitto, malgrado una casa ce l’abbiano già. Peccato sia ancora inagibile, dal momento che, l’ordinanza necessaria per far richiesta di risarcimento nel caso di danni più gravi, sia uscita il 6 dicembre! Sette mesi dopo il sisma: beata tempestività! E nel frattempo, mentre il Cas arriva a singhiozzo, le buste paga di dicembre sono pressoché azzerate e del doman non v’è alcuna certezza (a parte l’appuntamento col pagamento delle tasse che invece è cosa sicura) giorno dopo giorno si moltiplicano le spese. Spuntano come funghi. Incessantemente. Hai
ficazione Aedes”. La Regione ha spesso cambiato in corso d’opera le carte in tavola. Il rischio è che la gente dopo aver atteso mesi e speso soldi di tasca propria per rientrare in casa non riesca poi ad accedere ai contribu-
ti per un cavillo tecnico. Alcuni amministratori di condominio affermano che certi edifici con danno B risistemati prima dell’ordinanza si sono visti negare la richiesta di contributo. Le risulta? Se sì, come mai? “Le opere già eseguite o iniziate sono normate dall’art 9 delle ordinanze 29 e 51; a oggi non mi risultano dinieghi di contributi su interventi eseguiti; un problema che si sta invece presentando spesso è che la domanda non venga presentata per edificio/unità strutturale bensì per proprietà”. Cittadini e professionisti lamentano di non avere tecnici a livello regionale e comunale che diano risposte chiare. Perchè? “E’difficile dare risposte chiare e univoche su alcuni temi dal momento che sono complicate le stesse ordinanze”.
Alcuni fossolesi - ma come loro altri - hanno sollevato questo problema: 12 famiglie vivevano in due palazzine oggi inagibili collegate tra loro da una pensilina in cemento armato. Palazzine che, pur avendo due mappali catastali diversi, hanno lo stesso nome, lo stesso codice fiscale e una sola scheda Aedes la quale stabiliva che l’edificio nel suo complesso aveva riportato un danno classificato E grave. Ora però dopo l’ordinanza 86, l’edificio deve essere riclassificato: una palazzina ha un danno B e l’altra un danno E. Come si procede in questo caso? “Se siamo di fronte a una sola unità strutturale il danno non può essere che E, se invece il collegamento della pensilina non configura una sola unità strutturale possono convivere due classificazioni”. Jessica Bianchi
tra parte come se non fosse affar suo? Esistono forse terremoti di Serie A e altri di Serie B? Molti imprenditori, completamente abbandonati a loro stessi, non sanno come fare a ripartire. Il rischio default, aggravato da una crisi pesantissima, è dietro l’angolo. E lo Stato che fa? Niente. Meno male che ci pensa il senatore Barbolini a difenderci. Il 17 dicembre assicura: “le buste di Natale son salve, gli stipendi dei dipendenti della zona del cratere sismico avranno la loro normale consistenza”. Evidentemente nella sua famiglia non vi sono lavoratori dipendenti, poiché loro, la busta, quella di Natale, l’han già ricevuta eccome! Magra come non mai, nella maggior parte dei casi. Il mio desiderio in
questa infausta fine d’anno è uno solo: che la giustizia possa essere ripristinata, perchè uno stato di diritto dev’esser fondato sulla giustizia. Senza di lei infatti siamo tutti più soli. E più cattivi. Purtroppo, non credendo in un’entità salvifica che ci sorride dall’alto, sono costretta a non perdere fiducia nell’individuo e nella sua capacità - potente e straordinaria - di fare gruppo. E quindi, caro emiliano, se anche tu, sei indignato quanto me, allora, probabilmente, è giunto il tempo di scendere in piazza. No, per carità, non sto inneggiando alla rivolta, spero soltanto che qualcuno abbia ancora la voglia, il desiderio e il coraggio di esigere giustizia! A voce alta. Jessica Bianchi
Caro emiliano indignato ti scrivo... C
aro emiliano indignato, scrivo a te, perchè solo tu puoi capirmi. Mi guardo intorno, parlo con la gente, e dopo quel maledetto 29 maggio, mi rendo conto che qualcosa si è rotto. E non solo dentro di noi. Ad andare in frantumi è stata la fiducia delle persone nei confronti delle istituzioni. Gli emiliani “gente onesta” si sono stufati di sentirsi dire quanto siano bravi. Non ne possono più della solidarietà a parole. Gli emiliani “brava gente” esigono quel che è giusto. Hanno aspettato. Hanno concesso tempo. Ora il tempo è scaduto. I carpigiani, i fossolesi, i roveretani, i novesi... (l’elenco è lungo) sono stanchi di sentirsi presi in giro da uno Stato assente e disattento. Un Governo
la casa inagibile? Occorre puntellarla, fare i carotaggi dei terreni, redigere un progetto di ripristino e rafforzamento sismico... soldi, soldi, soldi che se ne vanno. E insieme ai sacrifici di una vita, che vanno a ramengo per colpa di un malvagio scherzo del destino, sorgono dubbi, domande, quesiti tecnici a cui dare risposta. Ma risposte non ce ne sono. Il Comune rimpalla ingegneri e architetti alla Regione che, a sua volta, li rimanda nuovamente al mittente. La domanda, come tu ben sai, caro emiliano indignato, è: ma quando potranno tornare le persone alle proprie case? E, ancora, perchè lo Stato non ricuce le ferite gravissime che il sisma ha provocato al nostro territorio? Perchè si gira dall’al-
21.12.2012 n° 46
6
sisma e ricostruzione Raccolta fondi del Comitato Fossolive and Friends
Don Camillo e Peppone: mille euro a ciascuno...
I
l comitato Fossolive and Friends ha organizzato a novembre, un evento di raccolta fondi finalizzato a sostenere due importanti realtà della frazione carpigiana: il Circolo La Fontana e la Parrocchia della Natività della Beata Vergine Maria, entrambi danneggiati dal sisma.“Alla tre giorni organizzata il 2, 3 e 4 novembre presso il Circolo La Fontana - spiega Luca Meschiari, tra gli organizzatori - è stato possibile raccogliere più fondi grazie anche alla maglietta con il logo dell’iniziativa e un calendario con le foto di Fossoli, per non dimenticare quanto accaduto e ripartire insieme verso il futuro. Il 29 novembre poi, insieme a tutto il gruppo di lavoro, abbiamo consegnato a Carlo Donzelli, presidente del Circolo La Fontana e a Don Roberto, parroco della frazione, una somma di 1.100 euro ciascuno. Ma la cifra speriamo cresca ancora, dal momento che ci sono ancora altre magliette da vendere”.
Al via il progetto per l’assistenza ai caregiver di pazienti affetti da demenza
Il trauma del sisma sui “fragili”
S
e il recente sisma ha colpito tutta la popolazione residente nell’area del cratere, a maggior ragione ha traumatizzato i soggetti fragili. Fra questi, le persone affette da varie forme di demenza rappresentano una fascia suscettibile a un forte stress. Il terremoto ha rappresentato un elemento di rischio per l’incolumità fisica – e per la percezione della sicurezza personale – e un suo effetto di secondo livello è stato quello di minare la sicurezza relativa alle abitazioni, fondamentale nella gestione della malattia, sia dal punto di vista del mantenimento della cura che per il contenimento dei disturbi comportamentali. L’evento traumatico ha avuto un impatto simultaneo sia sui pazienti affetti da demenza che sui loro familiari, alterando le routine quotidiane acquisite. I dati pubblicati relativamente alla popolazione anziana colpita dal terremoto in Giappone del marzo 2011 evidenziano una significativa esacerbazione dei disturbi comportamentali e un rapido peggioramento delle funzioni cognitive. Tali dati rilevano anche una maggior difficoltà da parte dei caregiver a fornire le cure necessarie ai loro congiunti. Nelle ricerche si sottolinea come il peggioramento delle condizioni cliniche sia maggiore nelle popolazioni temporaneamente evacuate. Si ritiene quindi essenziale un aumento della disponibilità di interventi psicologici rivolti ai pazienti affetti da demenza
e ai loro caregiver presenti nelle aree colpite dal sisma. E’ per andare incontro a tali esigenze che è nato il Progetto di assistenza ai familiari di persone con disturbi cognitivi, nel post terremoto, organizzato da Gafa, Gruppo Assistenza Familiari Alzheimer, centro per i disturbi cognitivi del Distretto di Carpi e Unione Terre d’Argine. “Il progetto – spiega la presidente di Gafa, dottoressa Annalena Ragazzoni - nasce su sollecitazione del servizio di psicologia clinica dell’Asl, in particolare della dottoressa Elisa Bergonzini, che durante l’emergenza ha rilevato i bisogni di tante famiglie che, al loro interno, assistono una persona con demenza. Spesso questi nuclei si sono trovati a gestire una doppia emergenza: oltre alla paura e ai disagi portati dalle scosse, anche il peggiorare delle condizioni del loro congiunto malato, la necessità di prendere decisioni rapide e a volte drastiche (come la sistemazione in una casa protetta) o ancora il timore di non essere più in grado di gestire l’assistenza”. Il progetto - della durata di 4 mesi - consiste nell’offrire al caregiver la possibilità di accedere alla consulenza gratuita di uno psicologo. Per informazioni ci si può recare i martedì pomeriggio presso la sede di Gafa, alla Casa del Volontariato, oppure al Centro d’ascolto del Distretto ogni venerdì mattina o, ancora, presso l’assistente sociale di riferimento o il proprio medico.
Governo e politica continuano a far danni
Un altro terremoto: quello dell’economia S
crivevamo su queste colonne la settimana scorsa che “siam fuori tempo massimo e la speranza che in questi ultimi due mesi potesse cambiare qualcosa, si è definitivamente spenta quando è arrivata la notizia che i due nodi irrisolti, quello delle buste paga a zero ore e del sostegno alle imprese che hanno avuto crolli del fatturato a seguito del terremoto, hanno trovato una soluzione in ritardo perchè quando verrà approvato il Patto di stabilità, le aziende avranno già redatto il modello F24 con le relative buste paga perché il Governo Monti non ha concesso alle imprese la proroga richiesta dal 17 al 31 dicembre: ad aziende e dipendenti tocca quindi pagare tributi e contributi”. Questa la realtà nuda e cruda e, di fronte a questo stato di cose, grande è stata la protesta di tanti, dalla Cna alla Lapam , le maggiori associazioni degli artigiani, ma anche dei sindaci, dei sindacati e, per ultima, della Diocesi, che si è unita al coro delle proteste per i ritardi, le carenze e le promesse
S
uccesso di pubblico per la tradizionale serata prenatalizia con il gruppo Al Filos, tenutasi lo scorso 12 dicembre al Cinema Corso e presentata da Dante Colli. Il numeroso pubblico si è dimostrato generoso: sono state infatti raccolte offerte libere per 1.342,32 euro, per sostenere le attività del Teatro Comunale inagibile a causa del sisma. La Direzione del Teatro e l’assessorato comunale alle Politiche Culturali ringraziano i promotori dell’iniziativa, che ha visto alternarsi sul palco momenti musicali, comici e declamazioni di poesie e monologhi in vernacolo.
governative e regionali non mantenute. “Non facciamo altri danni - invoca la Cna modenese - perchè le aziende colpite vogliono tornare forti come prima ma se ai danni del terremoto aggiungiamo l’azione incerta del Governo, le imprese danneggiate rischiano di non ripartire. E allora bisogna mettere al centro le persone, le imprese, i territori – incalza la Cna – e non possiamo più nasconderci dietro la burocrazia. Siamo in un territorio che produce il 2 per cento del Pil nazionale, con 77mila aziende, 340mila lavoratori e abitato da tre milioni di persone. Per questo chiediamo senza indugi che venga approvato il decreto che proroga di sei mesi il pagamento delle tasse e di allargare il provvedimento anche alle imprese che hanno subito danni indiretti”. Non meno severo il giudizio di Lapam. Il presidente provinciale Erio Munari e il presidente della zona di Carpi Maurizio Lusvardi, hanno ribadito che “la maggior parte degli italiani pensa che i problemi siano risolti, complice anche la televisione che
si è dimenticata di noi dopo le prime settimane di riprese continue. Ma dal Governo e dalla Regione non arriva un euro mentre i nostri parlamentari si limitano a dire che si stanno battendo per noi. Invece ci sentiamo trattati come cittadini di Serie B ma se lo Stato non ci aiuta subito, il gettito fiscale del 2013 non sarà come quello del 2012. E noi vogliamo essere trattati almeno come i cittadini dell’Aquila, che hanno avuto tutto e subito”. E Lapam ricorda le richieste avanzate dal mondo artigiano modenese: rimborsi al cento per cento per tutti, per le prime o le seconde case e per i capannoni industriali o artigianali. “Sono richieste di persone che credono ancora nello Stato ma che, allo Stato, chiedono un aiuto, altrimenti il terremoto di maggio rischia di trasformarsi in un altro terremoto, quello dell’economia perché, a sette mesi di distanza, i ritardi, le inconcludenze e i rinvii sono ormai intollerabili”. Anche la Diocesi si è espressa con una nota polemica in cui si intravede la mano dello stesso vescovo, monsignor
Francesco Cavina, attento osservatore, che ha percorso, in lungo e in largo, le zone terremotate da giugno a oggi per rendersi conto in prima persona dei gravi danni patiti dal patrimonio religioso e artistico della diocesi carpigiana. “Abbiamo visto tanta voglia di ricostruire e di reagire – afferma la Diocesi - ma ora questa spinta sembra esaurirsi, frustrata da risposte tardive e insufficienti delle istituzioni locali e nazionali, da tortuosi percorsi burocratici, da mondi politici, finanziari ed economici insensibili alla gravità di quanto accaduto in Emilia”. Infine la batosta dell’Imu per la quale i sindaci della nostra zona (in particolare Ferioli di Finale) sono stati costretti ad ammettere di “averla dovuta aumentare e di molto a causa dei tagli del Governo Monti ai trasferimenti delle risorse dallo Stato ai Comuni”. Come dire, una tegola in più sulla testa della gente terremotata del carpigiano e della Bassa modenese, che sa davvero di beffa. Cesare Pradella
Al Filos
Raccolti 1.342 per il Teatro Comunale di Carpi
I lettori ci scrivono
“
Tra il 17 e il 20 dicembre, tutti i Ministri del Governo Monti e i segretari dei partiti che lo hanno sostenuto, saranno presenti nelle zone terremotate dell’Emilia per spiegare ai cittadini la ragione per cui non è stata concessa una proroga al pagamento delle tasse”. Naturalmente, tutto questo non accadrà e le popolazioni colpite dal sisma dovranno pagare le tasse coi soldi che non hanno perché, diligentemente, anziché aspettare gli aiuti europei e statali, li hanno usati per rimettere in piedi le loro attività. I fondi stanziati dall’Europa, tre giorni orsono, arriveranno “sul territorio” - si dice così - forse alla fine
“Noi teniamo botta: ma fino a quando?” del primo semestre del 2013, nel frattempo Equitalia avrà già provveduto a inviare le proprie cartelle esattoriali e procederà ai pignoramenti. Il Governo ha comunque decretato che i terremotati potranno rivolgersi alle banche per ottenere prestiti finalizzati al pagamento delle tasse, prestiti garantiti dalla Cassa Depositi e Prestiti, peccato che non lo sappia nessuno e che i siti dei Comuni non ne diano notizia. Naturalmente, le banche valuteranno attentamente i soggetti che chiederanno il prestito per il pagamento delle tasse e si regoleranno di conseguenza
se il soggetto in questione dovesse chiedere altri finanziamenti per la propria azienda. Qualche politico nazionale si è interessato della questione, cercando di risolverla, ma è stato prontamente stoppato dalle Segreterie del partito di appartenenza, troppo impegnate a preparare le prossime elezioni e a cercare di compiacere il presidente Monti, in modo che non si schieri con la squadra avversaria. E gli amministratori locali ? Muti e ben allineati sulle linee dei loro partiti di appartenenza, nessun segno di protesta nei confronti del Governo centrale, nessuna manifesta-
zione, nessun comunicato in cui si potesse intravedere almeno un minimo segno di solidarietà per i loro cittadini che devono pagare tasse con soldi che non hanno. Naturalmente, noi gente dell’Emila, ringrazieremo i nostri politici a prescindere, e pagheremo tutto quello che ci sarà chiesto, perché noi siamo fatti così, lavoriamo sodo e ci rimbocchiamo le maniche senza fare polemiche, ci bastano 2 o 3 concerti di solidarietà, una qualche maglietta stampata e poi via a lavorare. Insomma noi teniamo botta: ma fino a quando? Paolo Righi
21.12.2012 n° 46
M
entre uno muore, l’altro cresce. Più vivo e forte che mai. Il nuovo “centro” di Carpi, alla faccia di quello storico, è sicuramente quello sorto nella cosiddetta Zona C, quella che da via Zappiano, per intenderci, va a lambire la Tangenziale Losi. Uffici, bar, ristoranti, fast food, negozi, centri commerciali... l’area sta continuando a crescere e a diventare sempre più attrattiva per i carpigiani, e non solo. Unico neo: la viabilità. A dir poco labirintica. Ma se in auto, più che di navigatore, ognuno dovrebbe munirsi del filo di Arianna - alzi la mano chi, almeno una volta, per tentar di tornare in tangenziale, non si è ritrovato costretto, o quasi, a prendere un panino da McDonald’s poichè irrimediabilmente intrappolato nel circuito del Mcdrive - giunger vivi davanti a Unieuro in bicicletta è impresa non solo ardita, bensì epica. Una missione
“
Il Collegio esprime parere negativo circa l’opportunità di dar seguito alla suddetta proposta nei termini sin qui prospettati”. Sta tutto in queste poche righe, a pagina 5 del verbale depositato agli atti il 12 dicembre scorso, il parere del Collegio dei Revisori del Comune di Carpi – composto dal presidente Eugenio Caperchione, Nadia Monari e Giorgio Bigarelli – che sta infuocando il dibattito politico in quest’ultimo scorcio di 2012. Una secca ‘bocciatura’ dell’operazione prospettata dall’Amministrazione, ovvero il ricongiungimento anticipato della proprietà dei terreni sui quali si trova la Polisportiva Dorando Pietri – di proprietà comunale - con gli stabili sopra costruiti – che attualmente ospitano Polisportiva, Judo Club e Società sportiva La Patria. Ricongiungimento che, tra 19 anni dovrebbe comunque verificarsi, per estinzione del mutuo di cui il Comune è fideiussore, ma che l’Amministrazione vorrebbe anticipare, riscattando la proprietà superficiale e versando il corrispettivo alla Polisportiva. L’operazione, almeno nelle intenzioni dichiarate, dovrebbe servire a
7
Viabilità labirintica e nessuna rete di piste ciclabili: è la zona c
Il filo di Arianna
praticamente suicida, tentar di raggiungere illesi in sella alla due ruote la zona, poichè completamente priva di piste ciclabili. Se le nuove attività spuntano infatti come funghi, non si può certo dire la stessa cosa della rete infrastrutturale... Una pecca - in un Comune che vanta un certo impegno nella “mobilità alternativa” - di cui chiediamo conto all’assessore a Traffico,
Viabilità e Lavori Pubblici, C. Alberto D’Addese. “La Zona C di via Zappiano contiene al suo interno una completa rete ciclabile: gli itinerari sono infatti inseriti nel nuovo piano delle piste ciclabili in corso di redazione e che sarà approvato nei primi mesi del 2013. L’itinerario partirà da Santa Croce per giungere sino alla zona autotrasportatori”. Buone intenzioni a parte,
Manovre per non entrare al McDrive e tornare indietro
però, occorre far i conti anche sui tempi di completamento e, in particolar
modo, sulle risorse - sempre più scarse - necessarie per approntare la rete ciclope-
Maggioranza di Palazzo Scacchetti, tanto da far esprimere duri giudizi sui tecnici. Sia come sia, l’Opposizione – Alleanza per Carpi, PDL e Lega, con l’unica assenza di Lorenzo Paluan, del Movimento 5 Stelle e Rifondazione Comunista, che ha però espresso riserve analoghe in altre sedi - ha presentato le proprie obiezioni nel corso di una conferenza stampa unitaria. “Le trattative tra l’Amministrazione e la Polisportiva risalgono almeno al mese di marzo dello scorso anno – ha dichiarato Giliola Pivetti di ApC – e né noi né i revisori siamo mai stati informati e questa è la prima grande anomalia.
Poi segnalo una strana coincidenza: la perizia stabilisce una somma che è equivalente al debito della Polisportiva. Inoltre, non c’è stata contrattazione di sorta, come se tutta l’operazione fosse un treno in corsa su un binario ben oliato, che deve per forza giungere alla destinazione prestabilita. Di questi tempi 1 milione e 800mila euro – il costo previsto dall’Amministrazione - rappresentano un esborso non indifferente per una comunità già provata da crisi e sisma. Con la stessa cifra si potrebbe acquistare un capannone nuovo, a norma, e così ritrovarsi, tra qualche anno, in possesso non già di 2mila, bensì di 10mila metri quadri di stabili”. Non meno impietoso è il giudizio del capogruppo del Pdl Roberto Andreoli: “la Maggioranza sostiene che la nostra opposizione al progetto si basi su presupposti ideologici, ma la verità è che non sta in piedi dal punto di vista economico. Si dica chiaro e tondo che si tratta di un intervento sociale per salvare il luogo di ritrovo
di qualche centinaio di carpigiani, piuttosto che camuffarlo come un affare vantaggioso. Certo è che, se si salva la Dorando Pietri, allora il sistema dovrà valere anche per tutte le altre realtà in difficoltà. Se l’Amministrazione proseguirà noi presenteremo un esposto alla Corte dei Conti”. Se per Argio Alboresi (Lega Nord) “il Comune alza di un punto l’IMU per poi dare soldi a realtà che non stanno in piedi”, il consigliere indipendente Luca Lamma invita a non dimenticarsi che “la Polisportiva è stata foraggiata ogni anno, con 52mila euro dei carpigiani”. Anche Lorenzo Paluan è lapidario: “la scelta di togliere le castagne dal fuoco alla D. Pietri può essere legittima e anche da rivendicare politicamente con un certo orgoglio, se si crede nel valore sociale di certe scelte, di ieri e di oggi, ma per favore, evitiamo di ammantare le scelte politiche di ipocrisie ‘tecniche’, o almeno facciamolo con meno sicumera”. Una cosa è certa: la questione è destinata a far discutere ancora per molto, dentro i consessi politici e per le strade della città. Marcello Marchesini
“A parte la strutturazione dei suoi poteri – ebbi a dire – la cui logica è quella della frammentazione e del ritaglio, e a parte la sua competenza, del tutto residuale, dobbiamo pure dirci, molto francamente, al di là di situazioni particolari in positivo, che l’Ente Provincia non è riuscito a rappresentare – così come, invece, è avvenuto per il Comune – nella tradizione popolare, nella coscienza autonomistica, nei processi di partecipazione democratica, un punto di riferimento e un approdo alle spinte reali della comunità amministrativa. Anche per questo va superata”. E perchè non sussistessero dubbi sull’orientamento della nostra Provincia, aggiungevo: “con la Provincia dev’essere superato anche lo schema ultracentenario che imprigiona il territorio
e crea paratie artificiose e non rispondenti a esigenze nuove di scambi, collaborazione e rapporti sempre più ricchi e articolati tra Enti istituzionali e organizzazioni della società civile”. Questo era il segnale che da Modena, nel lontano 1977 (esattamente il 21 e 22 settembre di quell’anno) con un certo coraggio, lanciavamo. Nonostante la presenza di autorevoli rappresentanti del Parlamento e della cultura costituzionale (ricordo gli onorevoli Bassanini e D’Onofrio) le acque rimasero stagnanti. Si continuò a discutere di “comprensori socio-economici” come strumenti di programmazione ma sulle province, nonostante saltuari rigurgiti, venne stesa una coltre protettiva. Non solo. Le province, proliferarono in ossequio al principio – banalizzato
ma reale – secondo cui in Italia “tutto si crea e nulla si distrugge”. Le ragioni clientelari e di campanile avevano prevalso. E infatti, in questi giorni sono tornate alla carica le truppe berlusconiane che si oppongono al taglio delle province per vizi di costituzionalità (seppure non del tutto infondati). In realtà il progetto del Governo non aveva previsto solo tagli ma anche accorpamenti delle province e trasformazione di alcune di esse in province metropolitane coincidenti con le grandi città. La sistemazione del personale e la gestione delle funzioni erano stati previsti nell’ambito dei Comuni e delle Regioni. Se il progetto salta, la situazione assumerà aspetti drammatici. Mi auguro che prevalga il buon senso scegliendo il male minore.
Il Collegio dei Revisori del Comune di Carpi boccia “l’acquisto” della Polisportiva Dorando Pietri. Un’operazione da 1 milione e 800mila euro osteggiata da un’Opposizione compatta
Comune bocciato dai tecnici e non solo...
Da sinistra Russo, Rostovi, Andreoli, Pivetti, Verrini e Lamma
dotare il Comune di un nuovo magazzino di circa 2mila metri quadri, necessario in quanto quello attualmente in uso in via Watt dovrebbe andare ad Aimag. Il collegio indipendente e “chiamato a esprimere un motivato giudizio di congruità, di coerenza e di attendibilità contabile delle previsioni di bilancio e dei programmi e progetti” ha espresso alcune perplessità sulla scelta di non procedere a costruire una nuova struttura o ad acquistarne una disponibile sul mercato, benché ne siano state esaminate cinque lo scorso anno, una delle quali considerata adatta allo scopo; sul valore – trop-
po alto, secondo il tre revisori - che la perizia ha attribuito alla Polisportiva; sulla mancata contrattazione del prezzo, normale in tutte le compravendite e, a maggior ragione, in un frangente in cui la controparte – la Polisportiva appunto – si trova in grandi difficoltà economiche; i costi da sostenere per la riconversione della struttura assai vetusta e, infine, le entrate ricavabili dall’utilizzo della struttura. E’ la prima volta nella storia del Comune che il Collegio dei Revisori esprime, all’unanimità, parere negativo su un’operazione della Giunta, e pare che questo abbia fatto infuriare molti membri della
donale. “I tempi - specifica l’assessore - seguiranno le disponibilità economiche dell’Ente Pubblico. Dapprima comunque si provvederà al completamento della radiale che consentirà in una prima fase di collegare la Zona con l’itinerario di via Nuova Ponente, consentendo così ai ciclisti di poter raggiungere in sicurezza il centro urbano”. Insomma la Zona C, fino a data da destinarsi, è - e temo resterà ancora a lungo - una zona esclusivamente a portata di automobilisti svegli. Quelli cioè in grado di districarsi nel dedalo di vie e viuzze, rotonde e parcheggi che si dipanano qua e là per finire, spesso, dentro a vicoli ciechi. Perdersi nei pressi di via Zappiano infatti, significa trovarsi nel bel mezzo del nulla. Ma non disperate: la sensazione di smarrimento durerà soltanto pochi secondi. A Carpi, si sa, la campagna finisce subito... Jessica Bianchi
L’intervento dell’avvocato saverio asprea
L
a dottoressa Sara Gelli nello scorso numero di Tempo, stigmatizzava la gestione dell’affare Province da parte del Governo Monti. Giustamente ha osservato che l’abrogazione delle province è un problema costituzionale, oltre che di operatività e di sistemazione del personale dipendente. Anche che se il Parlamento, negli anni passati, anziché aggiungere a quelli esistenti, nuovi Enti provinciali per mere esigenze localistiche, avesse puntato al riordino politico e istituzionale dell’assetto delle province, oggi avremmo meno problemi e meno difficoltà. Qualcuno, prendendo atto dell’inerzia su un tema oggi di accesa attualità, ha attribuito alla politica del passato la responsabilità di non aver “saputo fare il proprio me-
A proposito delle province
stiere”. E’ vero. Come accennavo prima, lo ha fatto a rovescio, aumentando, anziché diminuire, il numero, già pletorico, delle Province. Già negli Anni
Settanta c’era stata una sollecitazione importante per avviare il superamento dell’ente provinciale attraverso l’inserimento nel quadro istituzionale di una nuova struttura amministrativa. L’iniziativa era partita proprio dalla nostra Provincia attraverso un convegno interregionale sul tema Tra Regione e Comune quale Ente intermedio?. Si guardava avanti, si andava, sin dal 1977, oltre la Provincia, ipotizzando l’ente intermedio per la programmazione sul territorio. Nell’introduzione al dibattito, quale presidente della nostra Provincia, io feci affermazioni inequivocabili e molto franche: occorreva, sin da allora, muoversi, per superare le amministrazioni provinciali.
21.12.2012 n° 46
8
“
In una strada in centro a Carpi/gente tranquilla/che amava la natura. Là dove c’era l’albero ora c’è/un bel parcheggio//magari a pagamento”: è con Il ragazzo di via Galilei, libera interpretazione carpigiana del celebre brano di Celentano che, giovedì 13 dicembre, Alberto Imbeni, noto ‘menestrello’ locale, ha accolto gli operai sopraggiunti per procedere all’abbattimento, deciso dal Comune, dei 35 alberi che ornano i lati delle vie Galilei e Fassi, nella zona ovest del centro storico. Una scena curiosa, se non fosse che, le sue canzoni di simpatica e non violenta protesta, il professore di educazione fisica le ha intonate, accompagnandosi con la chitarra, proprio dalla cima di uno degli esemplari di Sofore del Giappone, a quanto pare per nulla intimorito dall’analisi dell’agronomo Antanaroli, che ha classificato otto di queste ad altissimo rischio caduta. “Abito in questa casa – ha detto indicando l’abitazione alle sue spalle – ho un bambino di due anni che vorrebbe respirare ossigeno, che forse è meglio degli scarichi delle macchine ma no, quei pazzi scatenati – ha continuato alludendo agli operai in
I
l 15 dicembre si è svolto il meeting di fine anno del Gruppo Chimar. All’evento, tenutosi presso la sede centrale di Limidi di Soliera, hanno preso parte il giornalista Sebastiano Barisoni e tutti i manager e itecnici della rete commerciale delle aziende del Gruppo. Il presidente di Chimar Giovanni Arletti ha rivolto un ringraziamento a tutti per l’importante lavoro svolto fino a questo momento. “E’ stato un anno importante per la crescita e il consolidamento della nostra realtà. Abbiamo raggiunto gli obiettivi di crescita e abbiamo effettuato importanti investimenti produttivi”. Barisoni è invece intervenuto offrendo un’ampia panoramica degli scenari macroeconomici e la
Il carpigiano Alberto Imbeni, noto ‘menestrello’ locale, ha accolto gli operai sopraggiunti per procedere all’abbattimento degli alberi di via Galilei, cantando dalla cima di un albero
La strage degli innocenti
di Carpi. I residenti proprio non riescono a spiegarsi come mai, se sono otto le piante irreparabilmente malate, a dover cadere siano altre 27. E’ davvero uno scandalo – aggiunge Olindo Rossi – abbiamo chiesto un incontro per discutere con l’intero quartiere ed è stata rifiutata. Abbiamo chiesto un incontro con l’esperto e l’assessore ma hanno avuto impegni improvvisi. E questa sarebbe la democrazia dal basso? Che si vergognino. La verità è che vogliono creare dei nuovi posti auto, sulle spalle di questi poveri alberi, che non hanno fatto nulla di male”. L’assessore Simone Tosi replica per l’Amministrazione: “abbiamo consegnato lettere informative e indetto un’assemblea, a cui però hanno partecipato in pochi. E posso già dire che al posto delle piante abbattute pianteremo una ventina di tre specie”. Sembra tuttavia che le ragioni del Comune di Carpi non siano bastate a coprire il rumore del legno spezzato. Marcello Marchesini
Olindo Rossi
Alberto Imbeni sull’albero
azione all’inizio di via Galilei – tagliano tutti gli alberi, anche se ce ne sono soltanto otto malati. E sapete cose ci metteranno al loro posto? Dei bei parcheggi”. Imbeni non è solo nella sua battaglia: il comitato nato per chiedere all’Amministrazione di fermare le motoseghe per riconsiderare con più calma se davvero si sia fatto il possibile per salvare le alberature ha raccolto oltre un centinaio di adesioni, con firmatari ‘illustri’ come Tonino Zanoli, uno dei membri del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio
Il 2012 è stato importante per il consolidamento di Chimar che raggiunge un fatturato complessivo di circa 28 milioni di euro
Nel 2013 carte in regola per un’ulteriore crescita posizione dell’Italia e dell’Europa. “Dobbiamo essere realisti, il 2013 sarà un altro anno difficile, è necessario poter offrire al mercato prodotti e servizi ad alto valore aggiunto, solo cosi si può pensare di sopravvivere”. La neo-sobrietà sta diventando uno stile di vita, al di là della crisi, anche se tornassimo al potere d’acquisto del periodo antecedente il 2008 i consumi non tornerebbero quelli di prima “si sta riscoprendo il valore della sobrietà, ci si sta rendendo conto che si vive bene anche senza cambiare l’automobile frequentemente e senza rinnovare l’armadio tutti gli anni. E’ importante
per le imprese saper leggere questi cambiamenti nei consumi, e tutto sommato può essere il modo per riscoprire valori che si stanno perdendo”. Barisoni ha concluso poi con un accenno all’Europa, “l’Italia deve investire e sostenere la crescita, non solo politiche di rigore, che stanno indebolendo il nostro sistema”. Il meeting si è concluso con l’intervento dell’amministratore delegato Marco Arletti che ha evidenziato le previsioni di crescita del gruppo che sono state presentate per il prossimo anno, sia nell’ambito della produzione imballaggi che in quello logistico. “Sarà un
anno difficile, gli scenari sono preoccupanti, ma dobbiamo avere la consapevolezza, di aver agito su tutte le leve che vengono definite oggi come la ricetta per crescere: organizzazione della produzione, green economy e riduzione impatto ambientale, innovazione di prodotto e processo, investimenti in energie rinnovabili e sulla sicurezza sul lavoro. Se sapremo trasmettere questo al mercato, raggiungeremo anche gli ambiziosi obiettivi che ci siamo posti per il 2013”. Arletti ha infine concluso annunciando che il Consiglio d’Amministrazione della società, riconoscendo l’impegno e la disponibilità di
Da sinistra Marco Arletti e Sebastiano Barisoni
tutti i dipendenti dimostrati in particolar modo in occasione degli eventi sismici del 20 e 29 maggio, ha deciso di corrispondere a ogni dipendente un premio pari all’importo dei contributi INPS sospesi nel pe-
riodo giugno - novembre che ciascun dipendente avrebbe dovuto restituire, in un’unica soluzione, con la retribuzione corrisposta il 15 dicembre, vedendosi sostanzialmente azzerata la busta paga.
I lettori ci scrivono
S
crivo questa lettera da genitore e da cittadino amareggiato per i servizi comunali che paghiamo con le nostre tasse e che oltre a non funzionare come dovrebbero, creano danno nell’educazione dei nostri figli. Sarebbe interessante capire come viene selezionato il personale delle strutture che operano con e per l’infanzia perché in questo settore, forse più che in altri, ci si aspetta una maggiore attenzione alla parola e al gesto, visto che si ha a che fare con i bambini. I quali osservano, assimilano, imparano e poi ripropongono ciò che gli è stato insegnato, diventando, attraverso questo apprendimento, gli adulti di domani. Perciò si deve “pretendere” che le persone operanti nelle attività legate al mondo dell’infanzia vengano a loro volta istruite per atteggiarsi al meglio nei confronti del pubblico dei più piccini. Invece, per diretta espe-
Chi lavora coi piccoli dovrebbe avere una marcia in più e invece... rienza, devo purtroppo ammettere che il personale con cui mi sono interfacciata al Laboratorio per bambini e ragazzi presso la Torre dell’Uccelliera sabato 8 dicembre si è mostrato tutt’altro che preparato per gestire i bambini. Con mio marito e mio figlio, di due anni, avendo saputo di questa iniziativa nell’ambito del programma natalizio organizzato dal Comune di Carpi e dalla Biblioteca il Falco Magico, ci siamo recati presso la struttura del castello sabato pomeriggio. All’arrivo abbiamo trovato un’operatrice che, alla vista del bambino, ha sottolineato, in modo infastidito, che poteva entrare pur essendo piccolo. Nonostante la mancanza di gentilezza abbiamo deciso di restare e ci siamo seduti intorno al tavolo sul quale era presente del materiale per creare decorazioni natalizie
(colori, fogli, timbri, mollette, astine di legno...) e intorno al quale stavano già lavorando tre bambini. Ci siamo premurati di tenere nostro figlio seduto sulle nostre gambe e di controllare che utilizzasse il materiale nel modo più appropriato. Per coinvolgerlo abbiamo preso delle mollette a disposizione in un sacchetto sul tavolo per colorarle. Gli altri bambini le stavano utilizzando, allo stesso modo, per decorarle con ritagli di fogli e applicazioni natalizie. Dopo un quarto d’ora di gioco l’operatrice si è avvicinata a noi e ci ha fatto notare che stavamo usando del materiale a uso esclusivo dei bambini più grandi, in grado di fare decorazioni più articolate rispetto alle nostre, mentre noi lo stavamo sprecando. In modo maleducato, davanti a bambini e genitori, ci ha quindi chiesto di interrompere l’attività. Ci
siamo trovati di fronte a una discriminazione dovuta all’età di nostro figlio, nonostante il laboratorio fosse aperto a tutti e una discriminazione dovuta al tipo di lavoro che stavamo svolgendo. Se fossimo stati in grado di decorare in modo più consono al Natale allora saremmo stati accettati e avremmo potuto proseguire l’attività? Si è forse pensato che essendo il bambino più piccolo degli altri stesse sprecando il materiale nonostante ci fosse il genitore ad accompagnarlo e a supervisionarlo? E se anche fosse perché ci si è rivolti con maleducazione e supponenza davanti ai bambini che non hanno capito cosa stesse succedendo? Siamo rimasti allibiti davanti all’atteggiamento arrogante che questa persona ha mostrato nei nostri confronti e sinceramente non abbiamo ca-
pito, malgrado una richiesta di chiarimento, quale fosse allora lo scopo del laboratorio se non quello di utilizzare il materiale a disposizione sul tavolo per svolgere attività manuali. Da genitori e da cittadini, ci siamo chiesti come mai il Comune e la Biblioteca dei Ragazzi che organizzano queste attività non pongano attenzione nella selezione del personale e permettano che si verifichino episodi imbarazzanti per chi li subisce e screditanti per chi li gestisce. Sicuramente, l’obiettivo di promuovere le attività di gruppo, insegnando ai bambini che non esistono età di gioco, ma solo consapevolezze del gioco è svanito. Si parla tanto e ci si prodiga in conferenze per promuovere metodi educativi alternativi e poi si scivola su queste mancanze. Sabato 15 dicembre io e mio marito abbiamo avuto un
incontro con i responsabili della Biblioteca e della Ludoteca. Su nostra richiesta ci hanno ricevuto e abbiamo spiegato loro l’accaduto. Abbiamo trovato persone competenti e preparate che si sono dimostrate dispiaciute per le lacune del servizio offerto. Dall’incontro tuttavia abbiamo compreso che se non si applicano criteri validi e sensati di selezione del personale che viene chiamato a svolgere gli incarichi, ci si troverà sempre di fronte a persone impreparate. Purtroppo, oggi più che mai, le Amministrazioni si fanno scudo dietro le difficoltà economiche e la mancanza di fondi e quindi il servizio fa acqua da tutte le parti. Questo va a scapito di chi deve usufruire del servizio e degli enti che lo organizzano e lo devono supervisionare. La cultura è - e resta secondo noi - un modo fondamentale per crescere, in tutti i sensi. Una mamma carpigiana
21.12.2012 n° 46
9
Barbara Lazzaretti di Correggio è la coordinatrice regionale di Fermare il declino fondato da Oscar Giannino, Paolo Battini è il coordinatore del comitato carpigiano
Anticasta e liberisti, ecco i giannino-boys P B
arbara Lazzaretti, 37 anni, di Correggio è la coordinatrice regionale di Fermare il declino, il movimento fondato da Oscar Giannino. Laureata in Economia, svolge attività imprenditoriale nell’aziendadi famiglia ed è consulente aziendale: quella con Giannino è la sua prima esperienza politica. Che cosa ha fatto scattare la molla? “Tutto è iniziato il 28 luglio quando è uscito il manifesto Fermare il declino e in quei dieci punti io ho individuato anche la mia sfida personale, di imprenditrice. Il nostro Paese versa in una tragica condizione e va sempre peggio: nei dieci punti ho visto quella concretezza e quella pragmaticità, indispensabili per tradurre le enunciazioni politiche in realtà. La crescente adesione al movimento ha trasformato il moto d’entusiasmo iniziale in vero e proprio impegno”. Oscar Giannino si è ritagliato uno spazio alle prossime elezioni politiche. Chi sono i vostri potenziali elettori? “Puntiamo a far conoscere le nostre idee al maggior
numero di persone, attirando il consenso di tutte le classi sociali partendo dall’idea di voler ristrutturare completamente il nostro Paese perché il beneficio ricadrebbe su tutti. Chi aderisce a Fermare il declino fa un grido di protesta supportato da quelle che sono, a mio parere, enunciazioni pratiche e concrete che si traducono in soluzioni ai problemi”. Il movimento ha fatto breccia sopratutto tra il popolo delle partite iva, dei professionisti e delle piccole imprese. C’è qualcosa che Giannino ha saputo dire meglio di altri? “Oscar Giannino ha un’esperienza di consulenza aziendale e ha ben chiare le problematiche delle piccole e medie imprese italiane che oggi stanno veramente soffrendo”. Giannino ha detto che non si candiderà personalmente (“fossi scemo”) evitando così il rischio di un eccessivo personalismo ma come è organizzato un movimento che nasce sull’onda della protesta? “Il movimento si basa sostanzialmente sul criterio della meritocrazia: si accettano candidature dal basso
aolo Battini, 48 anni, carpigiano, imprenditore, è il coordinatore di Fermare il declino Piazza Martiri (www. facebook.com/ groups/fermareildeclinocarpi - mail: fidcarpi. piazzamartiri@ gmail.com), il comitato nato a Carpi per promuovere il movimento fondato da Oscar Giannino. Si tratta per lui di un vero e proprio battesimo perché è alla sua prima esperienza in politica: così vuole il movimento dal quale sono esclusi coloro che militano nei partiti politici tradizionali, ovvero quelli che il movimento vuole rovesciare. Battini è di quelli che hanno aderito al manifesto sin dall’inizio, dal 28 luglio, dimostrando grande fiducia nei fondatori e nelle loro idee. “L’attuale classe dirigente politica non ha più niente da dire nè da dare - spiega Battini - e occorre rovesciare la concezione di politica perchè non deve essere più al servizio dei partiti bensì al servizio della gente”. Per questo è nato anche a Carpi, così come a MoOscar Giannino
dalle quali sono esclusi coloro che militano in altri partiti. Accettiamo solo persone pure, raccoglieremo le firme e faremo le liste in modo del tutto democratico”. Chi è il vostro principale antagonista? Chi temete di più? “Secondo me, Fermare il declino si colloca trasversalmente: io non vedo un antagonista perché tutta la classe politica italiana è fallita. I Grillini potrebbero catturare elettori in grado di condividere il nostro manifesto, ma là c’è solo distruzione mentre noi puntiamo alla ricostruzione”.
di Sara Gelli
dena e a Sassuolo, il comitato Fermare il declino Piazza Martiri: per promuovere le idee del manifesto: limitazione del numero di mandati, stop al finanziamento pubblico dei partiti, eliminazione di ogni conflitto d’interesse e massicce iniezioni di liberismo, cioè meno tasse e meno Stato (www.fermareildeclino.it). “Coerente con lo spirito del movimento - aggiunge Battini - è la scelta di coinvolgere aderenti ed elettori costruendo dal basso il consenso. Il movimento è trasversale e la proposta universale. L’ostracismo a cui ci costringono i media nazionali ci impone l’utilizzo massiccio di Internet che per noi rappresenta il veicolo più importante ma si tratta di uno strumento di cui non usufruiscono certo gli anziani. Comunque non ci sono barriere: può aderire chiunque, di qualsiasi ceto sociale o età”. Per Battini, Giannino ha colto nel segno “quando ha detto alla gente che non è più possibile andare avanti con questa pressione fiscale che penalizza le imprese e i dipendenti”. Tra i dieci punti fondamentali del manifesto, il secondo riguarda
la riduzione della spesa pubblica di almeno 6 punti percentuali del PIL nell’arco di 5 anni, mentre il terzo riguarda la riduzione della pressione fiscale complessiva di almeno 5 punti in 5 anni. “Il beneficio ricadrebbe su tutta la popolazione perchè i dipendenti si ritroverebbero con più soldi e gli imprenditori con meno costi e meno tasse. Oggi ne inventano una nuova ogni cinque minuti e gli impiegati lavorano più per lo Stato che per l’azienda”. A livello locale, il comitato si sta organizzando per raccogliere firme e per far conoscere il movimento alla gente con un’azione capillare: “in questo Paese - aggiunge Battini - c’è tanto da fare, c’è da ribaltare un sistema di burocrati e non solo per protesta, come fanno i Grillini, ma per restituire alla politica il suo valore attraverso nuove proposte, quelle dei dieci punti del manifesto”. Per il coordinatore carpigiano l’antagonista vero è l’astensionismo che potrebbe sfiorare il 50%, “ma non andando a votare si dà carta bianca alle persone che oggi sono in Parlamento garantendo loro lo status quo”.
21.12.2012 n° 46
10
Natale è soprattutto simbolo di fratellanza e condivisione. Ed è proprio con questo spirito che i piccoli alunni della Scuola G. Rodari hanno donato generi alimentari alle famiglie più bisognose
La solidarietà illumina il Natale L
o scorso martedì presso la Scuola Elementare Gianni Rodari, alunni e insegnanti hanno celebrato la Festa del Pane, l’evento di solidarietà a favore delle famiglie più bisognose del quartiere. “I bambini - ha spiegato Teresa Mazzocchi, insegnante di Religione - hanno partecipato con entusiasmo alla raccolta di generi alimentari a lunga conservazione, ricevendo un panino solidale in cambio del loro gesto di generosità e fratellanza. Il progetto è stato realizzato in collaborazione con la Parrocchia Corpus Domini e grazie all’operosità di Don Carlo Malavasi e di alcuni volontari. Tutto è iniziato a settembre, quando Don Carlo è venuto a far visita ai nostri alunni. Parlando col Don, siamo venuti a conoscenza dei tanti problemi che af-
la, nel corso della quale i bambini hanno cantato canzoni e recitato poesie davanti al bellissimo presepe realizzato interamente da loro, all’insegna dell’ecosostenibilità. “Abbiamo voluto realizzare un presepe con materiali di riciclo ha proseguito Teresa Mazzocchi - per sensibilizzare i bambini sull’importanza della tutela dell’ambiente, suddividendo i compiti a seconda dell’età. I bambini delle classi prime hanno realizzato il cielo e le montagne con carta riciclata, quelli della classi seconde gli animali con cartoncini e
fliggono la comunità e della condizione di indigenza in cui versano numerose famiglie; pertanto, quest’anno abbiamo deciso di far arrivare il nostro piccolo
aiuto proprio a loro. Gli alunni delle classi prime hanno donato biscotti, quelli delle classi seconde hanno portato del latte, gli allievi delle terze hanno regalato delle conserve di pomodoro, le quarte la pastasciutta e le quinte l’olio. Dopo la Festa, hanno caricato i loro doni sul camion dei volontari, ricevendo da
cotone idrofilo, quelli delle terze i personaggi con bottiglie di plastica e, infine, i più grandi hanno realizzato le case con vecchie scatole che avevano in casa”. Il progetto del presepe si inserisce all’interno di quello più grande delle Festa del Pane e della raccolta di generi alimentari e osservando i volti allegri e soddisfatti dei bambini, si capisce come anche un semplice panino possa diventare la più squisita delle pietanze, se impastato con l’ingrediente più buono che ci sia: la solidarietà. Chiara Sorrentino
questi ultimi un diploma attestante la loro generosità”. Gli occhi dei bambini si sono illuminati quando a far capolino nelle aule con il cesto del pane è arrivato Babbo Natale in persona, con il suo inconfondibile abito rosso e la lunga barba bianca. La Festa del Pane è stata inoltre il prologo della Festa di Natale della scuo-
L’istituto superiore si mostra a visitatori e futuri studenti
Vallauri: la scuola per chi vuol fare L
’Istituto Professionale Vallauri, sabato 15 dicembre, ha aperto le porte a genitori e studenti, per mostrare strutture, progetti e obiettivi. Ma l’immagine che è stata mostrata ai visitatori è molto più di un insieme di corsi. Ciò che traspare parlando con i professori è infatti il profondo desiderio di “fare”. Fare tanto, fare bene e fare tutto il possibile
per indirizzare e guidare al meglio il percorso educativo di tutti gli studenti dell’istituto. La voglia di mettersi all’opera attivamente viene poi trasmessa ai ragazzi che, grazie a collaborazioni con numerose strutture del territorio, hanno la possibilità di esprimere al massimo le proprie potenzialità, imparando a conoscere la realtà lavorativa carpigiana e non
Margherita Zanasi
solo. A questo scopo il Vallauri si avvale di un mezzo ancora poco sfruttato in Italia, il CTS. Il Comitato Tecnico Scientifico, costituito da rappresentanti di Cna, Lapam, Confindustria e Lega Coop, si pone l’obiettivo di indirizzare - pur senza obblighi - il lavoro dei docenti. Infatti attraverso queste linee guida, i professori possono formare studenti, futuri la-
voratori, che rispecchiano al massimo le necessità del mercato, adempiendo alla mission di una scuola professionalizzante. “Al contempo stiamo investendo nella formazione degli insegnanti – ci spiega il dirigente scolastico Margherita Zanasi – allo scopo di avere docenti con le giuste competenze per seguire i nostri studenti”. Francesco Palumbo
21.12.2012 n° 46
L
a 23enne carpigiana Sara Cavicchioli da settembre vive a Sidney, in Australia, uno dei pochi Paesi a non essere stato sfiorato dalla crisi e dove per i giovani ci sono ancora ottime prospettive per il futuro. Quando e perchè hai deciso di partire alla volta di Sydney? “Ho deciso di partire quattro mesi dopo essermi laureata in Marketing e Organizzazione d’Impresa, per migliorare la mia conoscenza della lingua inglese. Sono arrivata a Sydney il 19 settembre e resterò qui fino all’8 marzo, causa scadenza del visto. Sto studiando presso l’EF International School, dove sto imparando molto e conoscendo persone provenienti da diverse parti del mondo”. Quali sono le principali differenze nello stile di vita tra italiani e australiani? “Lo stile di vita a Sydney è molto diverso da quello di qualsiasi metropoli europea. Infatti, pur essendo una delle città più industrializzate dell’Australia, a Sydney è facile rilassarsi, andando al mare, che dista solo 20 minuti dal centro. Inoltre, le persone sono molto cordiali. Rimango ancora piacevolmente sorpresa dalle due chiacchiere che si fanno mentre si aspetta il bus (sempre puntuale e persino in anticipo a volte), così come apprezzo l’usanza di salutare l’autista quando si scende. Qui le persone interagiscono e sentono il bisogno di aiutarti qualora dovessero vederti in difficoltà. Inoltre, in generale, la popolazione di Sydney è molto sportiva e, a qualsiasi ora del giorno e della notte, capita di notare persone che corrono per la città”. Come vivono i giovani?
11
La 23enne carpigiana Sara Cavicchioli da settembre vive a Sidney, in Australia, uno dei pochi Paesi a non essere stato sfiorato dalla crisi e dove per i giovani ci sono ancora ottime prospettive per il futuro
A Sidney per sognare ancora Sara Cavicchioli
Con quali opportunità di studio e soprattutto di lavoro? Vengono valorizzati merito e dedizione? “I giovani hanno le porte aperte per qualsiasi attività e carriera vogliano intraprendere. E’ molto facile trovare lavoro e qui il problema della disoccupazione non esiste affatto. Si tratta ancora di una realtà in forte crescita che offre a tutti una possibilità per il futuro. E’ talmente elevata la probabilità di vedere rapidamente realizzate le proprie ambizioni lavorative, che sono pochi i giovani che scelgono di iscriversi all’università che, peraltro, è molto costosa. L’istruzione universitaria offre un’eccellente formazio-
ne, che acquisisce ulteriore valore in virtù del fatto che i laureati sono molto pochi. In pratica, la situazione rispetto all’Italia è ribaltata: da noi ci sono tanti laureati, molti dei quali brillanti e volenterosi, che purtroppo si trovano a
dover fare i conti con una drammatica situazione lavorativa, mentre in Australia è l’opposto, ci sono pochi laureati ma tante opportunità di lavoro”. La crisi non viene percepita dagli australiani?
“La crisi non si sente affatto, sembra di vivere nell’Italia di 15 anni fa. Regna il benessere generale, le famiglie hanno in media tre o quattro bambini, possono permettersi di andare in vacanza verso mete costose anche
Posticipata la pubblicazione che indaga la storia della città e del territorio, tradizionalmente edita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi
Novecento a Carpi. Istituzioni, comunità, impresa
A
causa dei recenti eventi sismici, la pubblicazione che indaga la storia della città e del territorio, tradizionalmente edita dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi nel mese di dicembre, è stata posticipata. L’opera, dal titolo Novecento a Carpi. Istituzioni, comunità, impresa, verrà presentata il 13 febbraio, al Cinema Corso. Nonostante le difficoltà create dal terremoto e i conseguenti
rallentamenti accumulati in quel periodo, gli autori Carlo De Maria e Fabio Montella, servendosi di un arco di tempo più ampio, sono riusciti a elaborare un ricco studio sulle trasformazioni dell’economia di Carpi nel secolo scorso. Con questo volume, la Fondazione inaugura una nuova serie monografica che approfondisce singoli aspetti della storia cittadina. In particolare, il lavoro di prossima pubblicazione, a
cura della professoressa Anna Maria Ori, si compone di due saggi: nel primo, viene illustrato l’intreccio, complementare o antagonistico, dell’azione pubblica e di quella di iniziativa privata, nel più ampio quadro delle trasformazioni e degli avvenimenti della grande storia mondiale. Nel secondo, si documenta l’evoluzione dell’economia locale attraverso il proliferare di iniziative imprenditoriali, in campo agri-
per tre o quattro settimane, i negozi e i ristoranti sono sempre affollati e le persone in giro per la città sono sempre felici. Un’amica mi ha raccontato che la famiglia australiana dove soggiorna non è nemmeno a conoscenza della crisi in Europa! Mi sono recata anche a Canberra, la capitale, e ho visitato il Parlamento. La guida ci ha spiegato che lì i parlamentari sono soltanto 120, mentre da noi sono otto volte tanto”. E volendo spezzare una lancia a favore dell’Italia? “Per il momento l’assistenza sanitaria. Qui le cure mediche hanno costi davvero onerosi”. Progetti per il futuro? Ritieni che l’Italia possa ancora essere un Paese per giovani, nonostante la disoccupazione dilagante, la precarietà e l’incerto futuro politico? “Sul mio futuro non posso ancora esprimermi con certezza, ma la mia terra rimane l’Italia e, quindi, per il momento ho intenzione di tornare e cercare lavoro nel mio Paese. Credo che l’Italia, nonostante tutto, possa offrire ancora delle opportunità ai giovani. Occorre però saper cercare bene, non abbattersi e avere una qualifica specifica”. Chiara Sorrentino colo, industriale e commerciale, grazie a una ricerca non solo sulla documentazione ufficiale ma anche sulla stampa locale e su testimonianze orali. L’ingresso al Cinema Corso sarà libero fino a esaurimento posti. Al termine della presentazione, il volume verrà consegnato in omaggio a ogni nucleo famigliare. La distribuzione continuerà nei giorni successivi in corso Cabassi 4 dove, per poterlo ricevere, sarà richiesta una donazione di 7 euro che la Fondazione farà pervenire interamente all’Ospedale Ramazzini di Carpi.
21.12.2012 n° 46
12
LE BUONE MANIERE E IL BUON GUSTO NEL VESTIRE SONO ALLA BASE DEI NOSTRI RAPPORTI INTERPERSONALI. A DARCI I GIUSTI CONSIGLI CI HA PENSATO IL MAESTRO ALBERTO PRESUTTI NELL’AMBITO della conferenza L’abito fa il monaco
L’accessorio migliore? Il sorriso “ Se la classe non è acqua, negli ultimi tempi le buone maniere e l’educazione fanno acqua da tutte le parti – ha esordito così il maestro fiorentino Alberto Presutti nel corso dell’incontro L’abito fa il monaco, tenutosi nella splendida cornice della Sala dei Cimieri di Palazzo Pio - Lo stile e il buon gusto sono, sempre più, elementi fondamentali per distinguersi Alberto Presutti socialmente e professionalmente e per evitare di fare brutte figure che possono danneggiare la nostra immagine, il nostro decoro e il nostro stesso lavoro”. Il timore di far brutta figura è una delle paure ancestrali insieme a quella della morte e dell’isolamento sociale. Ecco allora che l’individuo attua, ogni giorno, delle strategie per cercare di organizzata da Carpi Fashion apparire al meglio davanti agli System, Cna, Lapam, Conaltri, ma non sempre queste findustria e Apmi, il maestro tecniche si rivelano efficaci. Presutti, piacevole connubio Nel corso della conferenza, tra il gentiluomo d’altri tem-
pi e l’uomo aggiornato che cavalca le tendenze della moda, ha spiegato ai presenti il rapporto tra moda e bon ton, elargendo consigli per le occasioni più disparate, mettendo inoltre in guardia sugli errori imperdonabili da evitare. Per Alberto Presutti, poeta estemporaneo, docente di Business e Global Etiquette, autore del libro di grande successo Bentornato Galateo (Romano Editore, 2010) ma soprattutto grande esperto di buone maniere, l’abito è innanzitutto espressione del sé, per cui si potrebbe dire che l’abito fa il monaco, se non fosse che, alle volte, a un
osservatore poco attento, certi dettagli potrebbero passare inosservati. “Ognuno si veste secondo la sua personalità ha commentato Presutti - e il suo particolare stato d’animo del momento, ed è giusto che sia così, perchè per apparire al meglio è anzitutto necessario sentirsi perfettamente a proprio agio. Non c’è nulla di peggio di una persona che si sente impacciata nei propri abiti. Tuttavia, manifestare la propria personalità non significa dimenticarsi delle buone maniere. La persona di buon gusto è colei che sa scendere a patti con la moda, senza seguirla in modo pedissequo.
Sia in ambito professionale che privato, occorre attenersi ad alcune semplici regole. L’abito denota quanto ci curiamo e, conseguentemente, quanto ci vogliamo bene e abbiamo stima di noi stessi. Ricordate: non c’è mai una seconda possibilità per fare una prima buona impressione. Diversi settori professionali richiedono differenti look. Per esempio un manager finanziario dovrà attenersi a uno stile sobrio e lineare, mentre un grafico pubblicitario sarà considerato creativo e fantasioso se avrà un look personale e con dettagli non convenzionali. In generale, l’abito di un professionista deve mantenere un buon equilibrio tra personalità, coerenza, congruenza e armonia. Un aspetto trasandato e sgradevole alla vista potrebbe denotare agli occhi dei colleghi e dei superiori poca cura di sé, ansia, insicurezza, cattiva gestione del proprio tempo e insuccesso”. Il professore ha poi elencato, non senza un pizzico di ironia, gli errori in cui non si dovrebbe mai incorrere. “Per gli uomini - ha proseguito Presutti - tra le maggiori ca-
dute di stile vi è l’indossare la cravatta sopra la camicia a maniche corte, così come indossare sotto quest’ultima la canottiera in vista. Inoltre sono assolutamente da evitare le scarpe senza calzini, il bavero della giacca rialzato, il gessato troppo appariscente, le camicie dai colori chiassosi e soprattutto mal stirate. Anche le signore commettono molti sbagli. “Uno degli errori più frequenti - ha sentenziato - è quello di usare gli ormai famigerati stivali in pelle di pecora in città, così come indossare la salopette, i pantaloni con il cavallo basso, i leggins in pelle o lurex che stanno bene davvero a poche”. Il professore non risparmia nemmeno la tenuta da casa ed esprime un rigoroso no a tute e pigiami in flanella, perchè non si può mai sapere che non suonino il campanello ospiti inaspettati. E se il bon ton nel vestire è importante, lo è ancora di più nelle relazioni con gli altri. “Il sorriso - ha concluso Presutti - è l’accessorio migliore che possiamo indossare, anche quando la giornata non è delle migliori”. Chiara Sorrentino
21.12.2012 n° 46
L
a cantante carpigiana Alessandra Ferrari, da corista nel complesso vocale che abitualmente accompagna Gianni Morandi, è divenuta la voce ‘solista’ del grande cantante italiano. Alessandra Ferrari è reduce da due concerti di grande rilevanza professionale e artistica, quelli svolti nel mitico Sporting Club di Montecarlo dove ha fatto da spalla a Morandi duettando con lui nell’esecuzione dei brani più celebri del cantante bolognese ottenendo, dall’entusiasta pubblico monegasco, una grande approvazione, siglata da un caloroso applauso. Prima di Montecarlo il duo Morandi-Ferrari si era esibito a Bucarest, dove aveva cantato nel gremito Palatuivi, il palazzetto della capitale romena, luogo abituale dei concerti dei più
L
’Associazione Giovani Artisti di Mirandola con il patrocinio del Comune di Carpi, annuncia che sono aperte le iscrizioni per partecipare alla finalissima della settima edizione di Io Vagabondo… Ricordando Augusto Daolio. Il concorso canoro internazionale è riservato solamente ad artisti che si esibiranno eseguendo esclusivamente canzoni dei Nomadi, dai tempi di Augusto a oggi. I partecipanti, che si esibiranno
13
L’Angolo di Cesare Pradella E’ carpigiana la voce solista di Gianni Morandi Alessandra Ferrari e Gianni Morandi
Aperte le iscrizioni per la finalissima del concorso canoro riservato ad artisti che si esibiranno eseguendo canzoni dei Nomadi,
Ricordando Augusto... su basi registrate, dovranno avere un’età compresa tra i 15 e i 40 anni. Il vincitore della finalissima - che si svolgerà il 6 gennaio 2013 presso la tensostruttura di Piazzale Re Astolfo di Carpi - si esibirà sul
palco in apertura del concerto dei Nomadi durante il XXI tributo ad Augusto Daolio a Novellara. Radio Bruno è radio patner dell’evento. Per informazioni o iscrizioni: 0535.26100 - 338.8824857.
T
ra le novità del 2013 segnaliamo l’uscita del cd dei Blackadillacs che si intitolerà Road & Roll. Il duo carpigiano, composto da Mattia ”Suppi” Superbi e Stefano “Steve” Ganzerla giunge al sospirato traguardo dando alla luce il primo cd contenente 6 canzoni (3 a testa) scritte nel fuoco del Rock On The Road più eclettico dopo anni di live. Il 27 dicembre suoneranno di spalla ai Tacchini Selvaggi al Barricada Café a Casalgrande
grandi artisti del mondo. E anche in Romania l’accoglienza del pubblico è stata straordinaria e gli scroscianti applausi finali hanno decretato il successo della performance. Ora la cantante carpigiana è attesa da un fine d’anno tutto italiano quando, la sera del 31 dicembre, si esibirà, insieme a Morandi, al Pala Geox di Padova, il palazzetto dello sport veneto, per far trascorrere la notte di San Silvestro al pubblico patavino con le melodie e i brani più celebri del Gianni nazionale. Il complesso che accompagna in questo momento i concerti del duo Morandi-Ferrari è quello dei Ridillo. In uscita il cd dei carpigiani Blackadillacs
A ritmo di Road & Roll
di Scandiano, un’occasione per presentare in anteprima alcuni brani dell’atteso cd e per avviarci verso il 2013 sulle note del Rock On The Road più autentico. Su Facebook: Blackadillacs Rock.
14
21.12.2012 n째 46
21.12.2012 n° 46
L
a richiesta, espressa da alcuni giovani carpigiani e raccolta dalle colonne del nostro settimanale, di poter avere accesso agli orti comunali – sinora riservati, per un regolamento approvato nel 2000, agli over 60 - è stato ascoltato. A qualche settimana dalla nostra segnalazione, si è svolto lunedì scorso un incontro tra alcuni dei ragazzi desiderosi di poter gestire un appezzamento di terra, la presidentessa di ANCeSCAO - Associazione Nazionale Centri Sociali, Comitati Anziani e Orti - Ada Menozzi e gli assessori Alberto Bellelli e Simone Tosi, con deleghe rispettivamente ai servizi sociali e al verde pubblico. Dal confronto, nel corso del quale i ragazzi hanno espresso il desiderio di poter condividere gli orti tra più soggetti, è nato un progetto pilota. “Personalmente sono molto soddisfatta – ha commentato Ada Menozzi – perché quando c’è un’opportunità sono propensa, per carattere, a
15
Raccolta dall’Amministrazione la sollecitazione lanciata da alcuni giovani carpigiani di poter coltivare gli orti comunali. A primavera decollerà un progetto pilota di condivisione tra più soggetti di quattro appezzamenti presso gli Orti Villa Glori
Orti: dopo i pensionati, arrivano i giovani
coglierla. Certo, occorrerà vedere come andranno le cose perché, e l’abbiamo
detto anche ai ragazzi, coltivare un orto è impegnativo, non è come tenere
quattro vasetti di fiori sul davanzale della finestra”. Questo primo tentativo do-
vrebbe vedere la cogestione di alcuni terreni tra anziani e giovani: un bell’esempio
Parrocchia di Limidi
Venerdì 21 dicembre, ore 18, in Piazzale Re Astolfo
er rendere omaggio all’impegno dei volontari, venerdì 21 dicembre, presso il Palavolontariato di Piazzale Re Astolfo, si tiene, alle 18, la Festa degli Auguri della Casa del Volontariato. Allietata dalla musica del Quartetto di fiati dell’Istituto Superiore di Studi Musicali VecchiTonelli, la serata rappresenta un’occasione per scambiarsi gli auguri natalizi e per ringraziare l’ex presidente della Fondazione Casa del Volontariato Mauro Benincasa (in foto). Edoardo Patriarca, presidente del Centro Nazionale per il Volontariato presenterà il programma del Festival del Volontariato, che si svolgerà a Lucca dal 21
Mare Nostrum in concerto per ricostruire la chiesa
I
l trio Mare Nostrum si esibisce domenica 6 gennaio 2013, a partire dalle 18, presso la Sala Parrocchiale di Limidi per raccogliere fondi destinati alla ricostruzione della chiesa. Il trio formato dal carpigiano Gianluca Magnani, voce e chitarre, dal greco Vangelis Merkouris voce, oud e bouzouki
e dal bosniaco Mario Sehtl, violino e mandolino, propone un viaggio tra suoni mediterranei di popoli migranti, dove la musica balcanica si intreccia con le sonorità elleniche, dove la lingua italiana si mescola allo slavo, al greco, all’abanese e al dialetto emiliano. Al termine del concerto ver-
ranno offerti gnocco fritto e lambrusco per contribuire alla ricostruzione della chiesa. Per la serata di Capodanno, la Sala Parrocchiale è disponibile esclusivamente per le associazioni di volontariato interessate al salone e all’uso della cucina. Per informazioni: nerodavo@live.it
La festa dei volontari
P
al 24 febbraio. Alla festa saranno presenti, oltre ai membri delle circa 50 associazioni di volontariato ospitate nel ‘condominio della solidarietà’ di via Peruzzi, anche i membri del Consiglio Direttivo della FCV, nonché alcuni rappresentanti della Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi, del Comune e della Diocesi. “Vogliamo ringraziare Mauro per il lavoro compiuto durante la sua presidenza alla Casa del Volontariato - ha dichiarato l’attuale presidente Lamber-
di riavvicinamento alla natura, di cultura sostenibile del chilometro zero e di dialogo tra le generazioni. “Abbiamo quattro appezzamenti presso gli Orti Villa Glori – continua Menozzi – e se l’iniziativa avrà successo si potrà sicuramente pensare di estenderla ulteriormente”. E i mitici over 60 come hanno accolto la notizia? Pare che, quando è stata presentata tale novità durante il consiglio ANCeSCAO, c’è chi ha esclamato, rigorosamente in dialetto: magari venissero dei giovani. L’esperimento dovrebbe decollare in primavera, dal momento che, durante la stagione invernale non è possibile coltivare alcunché. Aspettando di vedere se da un piccolo seme riuscirà a germogliare una nuova realtà, in questa occasione va rilevata la disponibilità dell’Amministrazione Comunale: “ci hanno chiamato e noi abbiamo risposto immediatamente, ha chiosato l’assessore Bellelli. Fosse sempre così... Marcello Marchesini to Menozzi – per aver colto sin da subito l’importanza di un progetto volto a dare un tetto alle tante associazioni che formano uno dei tratti caratteristici di questo territorio, contribuendo a mantener saldo il tessuto sociale. Con il suo impegno quotidiano Mauro è riuscito in breve tempo ad accogliere sotto il tetto della Casa ben 48 soggetti. Il merito maggiore che gli va riconosciuto è però quello d’esser riuscito a spingere molte associazioni ad aprirsi alla collaborazione, in modo da poter unire gli sforzi per realizzare sempre più significative iniziative di sussidiarietà e solidarietà sul territorio”.
21.12.2012 n° 46
16
I
l 2012 è un anno che non dimenticheremo facilmente. Il sisma che ci ha colpito ha ferito le nostre anime e il nostro territorio ma tanti esempi di generosa solidarietà hanno mostrato per l’ennesima volta il grande cuore degli emiliani. Tra coloro che hanno cercato di dare il proprio contributo alla ricostruzione anche il Motoclub Campo dei Galli, nato nel 1994 in onore della casa costruttrice di motocicli Guzzi e dalla passione di un gruppo di amici. Il club - che annovera circa 80 soci ed è presieduto da Mario Bonaccini - anche quest’anno non ha voluto arrendersi di fronte alle difficoltà e ha organizzato il suo tradizionale motoraduno. “Circa 3mila persone hanno partecipato al 14° Motoraduno Campo dei Galli - ha commentato Mario Bonaccini - che si è svolto sabato 8 e domenica 9 settembre a Campogalliano, nel verde del parco Fluviale del Fiume Secchia, per la prima volta sotto l’egida della FMI, Federazione Motociclistica Italiana. Un’affluenza straordinaria di cui siamo particolarmente orgogliosi dovuta anche alla partecipazione di un ospite prestigioso: il Daboot Team, uno dei più grandi team mondiali di motocross freestyle che vanta tra le proprie fila, anche il campione Massimo Bianconcini. Insieme a lui, Kevin Ferrari e Luca Zironi, hanno sfidato le leggi gravitazionali a oltre 11 metri di altezza intrattenendo un folto pubblico con uno show ad alto tasso adrenalinico”. Una due gior-
Il sisma di maggio ha ferito le nostre anime e il nostro territorio ma tanti esempi di generosa solidarietà hanno mostrato per l’ennesima volta il grande cuore degli emiliani. Tra coloro che hanno cercato di dare il proprio contributo alla ricostruzione anche il Motoclub Campo dei Galli
Buon Natale dai Galli
Motoclub Campo dei Galli
N
elle vene di Simone Annichiarico - figlio d’arte di Walter Chiari e Alida Chelli, nonché nipote del compositore e musicista Carlo Rustichelli - scorre sangue carpigiano. Volto noto della televisione italiana e conduttore de La valigia dei sogni e Italia’s got talent, Simone è stato a Carpi nei giorni scorsi per partecipare al funerale della madre Alida, cantante e attrice originaria della Corte dei Pio, scomparsa a Roma a 69 anni dopo una lunga malattia.Tante le persone che hanno assistito alla cerimonia nella chiesa della Sagra, e numerose le testimonianze di affetto giunte a Simone. Particolarmente toccante il
Carpi premiato
Siamo un Comune Riciclone
I
l Comune di Carpi è stato premiato, lo scorso 13 dicembre, nell’ambito del convegno promosso all’Auditorium della Biblioteca Loria da Legambiente. Un appuntamento tradizionale, organizzato per presentare il rapporto dell’associazione sugli enti locali ‘ricicloni’, giunto alla sua quinta edizione. La città dei Pio è infatti risultata anche nel 2011 a livello regionale il secondo comune sopra i 25 mila abitanti per minor quantitativo di rifiuti smaltiti. L’assessore all’Ambiente Simone Tosi ha ricordato intervenendo al convegno gli interventi messi in atto in questi anni dall’amministrazione comunale in collaborazione con Aimag spa nel campo della prevenzione degli sprechi, del riciclaggio dei rifiuti, della raccolta differenziata. “Abbiamo sostenuto il Centro di educazione all’Ambiente e alla sostenibilità e le sue tante iniziative rivolte ai più giovani; promosso, primo comune della Provincia di Modena, la nascita di una casa dell’acqua; finanziato con sconti sulla Tia le famiglie che utilizzano pannolini lavabili, puntando sull’acqua del rubinetto al posto di quella in bottiglia di plastica nelle mense scolastiche. Soprattutto abbiamo avviato fin dal 2005-2006 la raccolta domiciliare dei rifiuti domestici in buona parte del territorio comunale, il che ha portato i dati della raccolta differenziata al 75% nelle zone servite e al 63-64% in totale. L’auspicio di Legambiente e anche il nostro – conclude Tosi - è che le esperienze di tutti i comuni che sono stati oggi premiati, e le buone pratiche divulgate, diventino la regola per un nuovo Piano regionale di riduzione e corretto smaltimento dei rifiuti”.
Simone Annichiarico in visita da Sir Andrew’s
“E’ un ragazzo semplice che non dimentica gli amici” momento finale delle esequie celebrate dal parroco della Cattedrale, don Rino Bottecchi, quando sono state suonate le note di Sinnò me moro, classico della canzone romana, magistralmente interpretato da una giovanissima Chelli agli esordi. A scriverlo era stato il padre musicista Carlo Rustichelli. E proprio accanto alla tomba del compositore, scomparso nel 2004, è stata poi tumulata la salma della Chelli nel cimitero di Carpi. Simone, che con la nostra città ha un profondo legame, anche in questa triste occasione non ha dimenticato
ni densa di eventi, brillantemente organizzata dal Moto Club che, in un’atmosfera goliardica e spensierata, non ha però dimenticato il dramma vissuto dalle tante famiglie colpite dalla violenza del terremoto dello scorso maggio, perchè la solidarietà, fa parte del dna del motoclub. “Il ricavato del raduno, aperto a motociclette e scooter, moderne e d’epoca, è stato devoluto al Comune di Novi di Modena. Fondamentale - prosegue Mario Bonaccini - il sostegno degli sponsor, delle persone intervenute, dei soci e degli amici del Motoclub che hanno creduto nella nostra iniziativa e ci hanno aiutato a raccogliere risorse da destinare a un comune fortemente danneggiato dal sisma”. Il Motoclub Campo dei Galli augura a tutti un Buon Natale e un Buon anno nuovo, con la speranza che, “il 2013 - conclude il presidente - riservi soltanto belle novità”. Jessica Bianchi gli amici e si è concesso una visita da Sir Andrew’s. “Malgrado la triste circostanza, Simone - ha commentato Marco Solieri resta un ragazzo semplice che non dimentica gli amici. Vederlo per noi è sempre un piacere”.
21.12.2012 n° 46
A
Carpi c’è un poeta – uno di quelli veri – e non ce l’avevano detto. Sinora. Si chiama Lauro Zuffolini, nella città dei Pio ci è nato e, oltre a mettere la realtà in versi, ha fatto tante altre cose. Laureato in Pedagogia, diplomato in pianoforte, ha insegnato Musica alle elementari e Religione alle medie come primo docente laico della storia carpigiana. Negli anni giovanili è stato leader dell’Azione Cattolica, poi consigliere comunale e della Fondazione Cassa di Risparmio. La vita l’ha portato anche a occuparsi di moda per vent’anni e a svolgere la mansione di dirigente nel settore metalmeccanico. Organista ufficiale della Cattedrale per un decennio, ha composto una trentina di canzoni religiose, alcune delle quali ancora note a livello nazionale ed è cantautore ‘vecchio stile’ di una settantina di brani. Responsabile, per il Comune, dell’inserimento nelle scuole dei bambini immigrati, da alcuni anni è educatore di ragazzi disabili negli istituti superiori. Nel tempo che gli resta, suona il pianoforte nei locali e si esibisce, a volte, come artista di strada, accompagnandosi con una chitarra. Soltanto chi non comprende a fondo quale sia l’intima essenza della poesia potrà chiedersi come, davanti a esperienze di vita così numerose e totalizzanti, Zuffolini trovi anche il tempo di comporre strofe. Anzi, leggendo Quello che sono capace di dire - la raccolta con la quale si è guadagnato segnalazioni di merito al III Concorso Letterario S. Benedetto del Tronto Idea donna nel novembre 2011 e, soprattutto, al XVIII Premio Lettera-
17
Quello che sono capace di dire è il titolo della raccolta di poesie del carpigiano Lauro Zuffolini, apprezzata in numerosi concorsi italiani
Una ricerca di verità
Lauro Zuffolini
rio Internazionale Jaques Prévert di quest’anno – si intuisce come la sua poesia ‘minima’, che possiede tutta la forza dell’osservazione stupita del quotidiano, dei gesti minuti e apparentemente insignificanti, delle emozioni intime e, per così dire, ‘domestiche’, si nutra proprio della vita vissuta e delle molteplici esperienze che il nostro si è trovato ad affrontare. “Ho sempre avvertito l’esigenza di scrivere – spiega - e ho sempre tratto piacere nel farlo, fin dai tempi del Liceo. Così come ho sempre sentito la necessità di eseguire e comporre musica al piano e alla chitarra. Negli anni giovanili dell’Azione Cat-
tolica scrivevo, infervorato di fede, di temi spirituali e biblici; negli anni della politica i temi erano umanitari, sociali ed economici. L’insegnamento della filosofia era la mia vocazione, ma le necessità economiche di mantenere quattro figli mi costrinsero, mio malgrado, a uscire dalla scuola per entrare nel mondo della produzione con un’attività in proprio. Le delusioni politiche e il fallimento del mio matrimonio mi hanno portato a riflettere dal basso, a livello umano, su tutto quanto, oltre le religioni, le ideologie e i sistemi di pensiero, basandomi su di una vita concreta, la mia, l’unica che possa dire di
conoscere davvero”. Ed è dall’amarezza che inevitabilmente prova chi ha molto vissuto, molto ricercato e molto riflettuto, che parte il viaggio della raccolta di Zuffolini. “Disinganno e solitudine affrontati con amarezza e ironia – come recita con esattezza la prefazione di Olivia Trioschi – perciò il lettore non si deve aspettare slanci lirici o accese analogie; il tono è volutamente prosastico e dimesso, come se la volontà di sgombrare il campo dalle illusioni investisse anche le scelte stilistiche e linguistiche”. Una ricerca di verità appunto, in un mondo che di certezze, oltre a quella di esistere (almeno questo dato è certo, perché a confermarcelo c’è il dolore) non ne concede più tante – ‘ho bisogno di scrivere/ non so di che cosa/ ho bisogno di comunicare/ non so con chi’ o ancora ‘Prego un dio che non conosco/ e che non potrei conoscere/ che non capisco/ e che non potrei capire/ che non sento/ e che non potrei sentire/ io che non so aggiustare quello che si rompe’. Un itinerario che non può non giungere al riconoscimento della propria solitudine esistenziale, per così dire ontologica, alla consapevolezza dell’incomunicabilità con un Altro – che si chiami dio, madre, padre, amata, prossimo – che è sempre sfuggente, lontano. Segno indecifrabile. Un solipsismo tanto più tragico e tagliente quanto forte, per converso, è avvertita la necessità di attraversare questa siderale
distanza - ‘la gatta/ chiede con occhi espressivi e parlanti/ di essere accarezzata/ tende poi la zampina verso di me/ languida e questuante/ per essere accarezzata/e ricevere un po’ di tenerezza/ ma quante volte io/avrei voluto fare la stessa cosa/ verso i miei simili?’. Una poetica dell’io disperso, un io che ci è subito familiare perché, in fondo, è quello di tutti noi. Un io che ricorda molto da vicino – e non è poco - i personaggi di Raymond Carver, incontrati da noi lettori mentre, nelle fredde mattine invernali, spiano l’arrivo del postino dalle finestre in affitto di anonimi sobborghi. Personaggi che, come l’io poetante di Zuffolini, esistono essendo insieme miseri e altissimi, derelitti sbattuti dalla mareggiata che è la vita ai margini dell’esistenza eppure ancora capaci di interrogarsi sulle questioni più alte, sul senso. Ci vuole coraggio, per guardare nello specchio con l’onestà che va riconosciuta a Zuffolini. “Apprezzo Carver, ma molto di più Bukowski, poeta che guarda sé e gli altri con un coraggioso e onesto iper-
“Apprezzo Carver, ma molto di più Bukowski, poeta che guarda sé e gli altri con un coraggioso e onesto iperrealismo”.
realismo. Ma non possiedo tutto il suo coraggio nel dire come stanno le cose, come non condivido nemmeno certi suoi aspetti esibizionistici. Sono più timido, riservato e allusivo, anche se certo di essere il più onesto possibile”. Eppure anche in questo inizio d’inverno che è la vita umana per come emerge dai versi di Quello che sono capace di dire germoglia, quasi inaspettato, l’amore: a risvegliarci dal nostro letargico sconforto, dal nostro rassegnato assopimento. La domanda se si tratti di un calore passeggero è in realtà ininfluente, perché già la possibilità di un calore rappresenta un piccolo miracolo, importante come sanno esserlo soltanto i dettagli. E così, paradossale e, in fondo, inspiegabile come la vita, la raccolta si apre proprio nel momento di chiudersi, nell’ultima poesia, ‘Uragano’: ‘uragano amoroso che invece di rompere/ demolire e abbattere/ rimette in ordine/ ripara e costruisce’. Un percorso esistenziale insieme esclusivamente personale e assolutamente collettivo – proprio quello che dovrebbe fare l’arte, ammesso che questa parola abbia ancora un senso autentico nella nostra contemporaneità. Leggerlo vi regalerà perle di rara emozione, come la struggente ‘Genitori e figli e viceversa’: ‘Faccio da padre/ a mio padre e a mia madre/ sono figli ribelli/ che fanno solo/ quello che gli pare/ che obbediscono solo/ quando gli fa comodo/ anche loro/ come i bambini/ non sanno di preciso/ cosa gli fa bene/ e cosa gli fa male’. Quello che Zuffolini non è capace di dire, riesce a dirlo benissimo. Marcello Marchesini
18
21.12.2012 n째 46
21.12.2012 n° 46
Miss Italia: Ilaria Alfonso
Una carpigiana al casting finale
Ilaria Alfonso
S
i e svolta lo scorso 15 dicembre a Rimini, la selezione del Concorso Miss Italia per l’elezione delle candidate al titolo di 1° Miss 2013. 24 le miss provenienti da tutte le città dell’Emilia Romagna, in gara per conquistare le fasce di bellezza che permettevano di accedere a Roma al Casting Finale, dove fra le ragazze in rappresentanza di tutte le Regioni, usciranno le finaliste che si giocheranno a Capodanno il titolo nazionale di Prima Miss dell’anno 2013. A rappresentare l’Emilia Romagna nella capitale, tre ragazze reggiane, una di Rimini, una di Cesena e la carpigiana Ilaria Alfonso (Miss Rocchetta Bellezza) 21 anni, giocatrice di pallavolo per la Polisportiva Limidi, alta 1.78, capelli e occhi castani.
19
Italiano: questo sconosciuto...
E
’ da qualche anno che in Italia – quindi anche a Carpi – si assiste a un curioso fenomeno. Una mattina, non si sa come né perché ci siamo ritrovati, svegliandoci, in una città diversa. Apparentemente, a uno sguardo superficiale, tutto era come prima: il nostro vicino portava a spasso il cane alla stessa ora (data la precisione, probabilmente si trattava di un cane svizzero); ogni domenica, la nonna, continuava a preparare le lasagne – sempre troppe e troppo buone - e il treno, manco a dirlo, manteneva il suo puntualissimo ritardo. Eppure qualcosa era successo: a essere cambiate erano le parole. Improvvisamente ci siamo ritrovati a dover svolgere meeting, lunghe sessioni di brainstorming, coadiuvati da un tutor, assunto da un manager che è convinto di valorizzare il brand seguendo un planning preciso, da attuarsi in un timing che rispetti una precisa deadline, senza mai dimenticare il core business dell’azienda. Ma la neolingua non riguardava soltanto gli ambiti lavorativi, anzi: era tutto un proliferare di beauty center, fitness, wellness, personal trainer, shopping, fashion victim, voucher, call center e chi più ne ha più ne metta. Almeno alla sera, dopo una massacrante giornata trascorsa nel vano tentativo di capire cosa diavolo stesse succedendo – oltre alla fatica di comprendere cosa significassero quei nuovi ter-
mini – potevamo rilassarci nella nostra casa, insieme al nostro/a compagno/a (usare entrambi i generi è più politically correct). Assolutamente no. Chiusa la porta, neppure il tempo di riporre il cappotto – scusate, il trench – scoprire che la ragazza della quale ci eravamo follemente innamorati tanti anni fa è stata sostituita da uno strano replicante, forse venuto da un altro mondo per colonizzare il nostro pianeta: il famigerato partner. Che poi, manco a dirlo, si è appena fatta un lifting, dopo che ha avuto un flirt con il nostro vicino di casa – quello che, a quanto pare, non si limita a portare a spasso quel Molosso di un quintale. E il tutto l’abbiamo saputo da un gossip, durante un happy hour molto trendy, della sua best friend – che sarà anche best, ma i fatti suoi proprio non riesce a farseli. Ed è stato allora che avete deciso di prendervi una stanza di un bed and breakfast – soltanto per un po’, finché le acque non si fossero calmate - facendo zapping tutto il giorno davanti alle pay-tv, ingozzandovi di junk food, magari seguendo qualche reality show con un’audience strepitoso, mentre erano in corso le nomination. Al ché, dopo appena una settimana, sarete ridotti così male che la vostra fedifraga consorte deciderà di trasferircisi direttamente, dal vicino con il pedigree. La domanda fondamentale è se sia più provinciale parlare – il più correttamente possibile
- la propria lingua madre, oppure affidarsi a un idioma straniero che, nella maggior parte dei casi, fondamentalmente si ignora facendone propri soltanto gli epifenomeni più semplici, al fine di trasmettere una certa idea di sé o del proprio ruolo. Non so voi, ma io sono un po’ stanco di sentir blaterare tizi che hanno un background, che organizzano happening, che sono very cool e insieme terribilmente smart, multitasking e anche decisamente trendy. Perché, nonostante alle orecchie di tanti suoni più interessante sentir pronunciare frasi – peraltro assai banali – zeppe di termini esotici, che si portano dietro tutto il fascino e l’epos della modernità, delle tendenze, delle mode, del ‘futuro’, resto convinto che questo atteggiamento nasconda una certa vacuità, mancanza di inventiva, innovazione, prospettiva. Una certa mancanza di sostanza. Non è rubando i termini di un’altra lingua che darò valore alle mie idee: se queste sono buone, dirle in inglese sarà superfluo. Tra un bravo fotografo e un photo editor scadente, chi vorrà una bella immagine delle proprie vacanze continuerà a rivolgersi al primo; tra un addetto stampa competente e un press agent senza speran-
za non c’è partita; non c’è muffin che valga una fetta di torta Barozzi; il vestito della nonna non è vintage, è bello, e proprio perché se lo metteva nostra nonna; al bar voglio un espresso, non un coffee, quella brodaglia servita in bottiglioni da sei litri e mezzo che del caffè ha soltanto il colore; se in un ristorante c’è un cuoco bravissimo e in un altro uno chef che presenta pietanze immangiabili, i clienti continueranno ad affidarsi alla cucina del primo, anche se questo li facesse sentire più provinciali e meno internazionali; se i capelli me li taglia meglio il mio barbiere non c’è nulla da fare, non lo cambierò per il nuovissimo hair stylist che ha appena inaugurato il salone in quello shopping center – che poi i prodotti più buoni ce li ha la Luciana, sotto casa, in un negozio di 20 metri quadrati dove non c’è mai coda e dove un buongiorno, un grazie e un arrivederci non li si nega a nessuno. Sia chiaro: la mia non vuole essere un’autarchica quanto miope difesa della lingua patria (e infatti non sopporto quei miei connazionali
che, in vacanza all’estero, pretendono di mangiare un piatto di pasta al pesto da Mario’s). Penso però – forse perché sono davvero out – che la lingua di Dante e Boccaccio, di Manzoni e Calvino resti uno splendido strumento per descrivere e interpretare un mondo, il nostro, che proprio attorno a quella grammatica e a quella sintassi si è costituito. Parlare è qualcosa di più – lo sanno bene linguisti e semiologi – che emettere suoni e comunicare: parlare è pensare. Parlare in italiano significa dunque pensare in italiano. Usare una lingua d’importazione equivale invece a ‘voler far l’americano’, pensare ‘per interposta lingua’, esprimersi con termini nati per descrivere una realtà molto differente da quella che abbiamo sotto gli occhi noi. Con il rischio di apparire fasulli. Artificiali e artificiosi. Prima di tutto a se stessi. Forse – anzi, molto probabilmente – si tratta di una battaglia velleitaria, senza speranza. Come quei pellerossa che, dopo aver vinto a Little Big Horn, si illudevano di poter resistere, senza sapere che di lì a poco sarebbero definitivamente finiti in una riserva. Forse, prima o poi, bisognerà definitivamente cedere allo strapotere del colonizzatore, ma non importa. Un appello: se potete dire la stessa cosa in italiano anziché in inglese, almeno con me, fatelo. Preferisco invecchiare lungo i portici della mia città che sotto le arcate al neon di uno shopping mall. Marcello Marchesini
21.12.2012 n° 46
20
L
a caccia all’uomo è sempre stata un elemento fortemente spettacolare e spesso il cinema l’ha presa a soggetto per farne entusiasmanti rappresentazioni. In questo film, presentato fuori concorso alla recente 69° Mostra d’Arte Cinematografica di Venezia, il gioco tra il gatto e il topo è condotto dal giovane giornalista Ben Shepard interpretato da Shia LaBeouf a caccia del fuggitivo Jim Grant interpretato da Robert Redford che si muove anche dietro la macchina da presa firmando la sua nona regia. Grant è un avvocato, vedovo, che vive ad Albany, nei pressi di NewYork, con la figlioletta undicenne. La sua tranquilla ma intensa quotidianità viene improvvisamente sconvolta dal rampante reporter che, con uno scoop fulminante, rivela la vera identità del professionista, cioè quella di ex-militante del gruppo radicale studentesco denominato Weather Underground che, negli Anni ’70, si opponeva alla guerra in Vietnam. Scopriamo così che sulla sua testa pende ancora un mandato di cattura per un omicidio accaduto durante una rapina in banca. Dopo 30 anni vissuti praticamente in clandestinità, improvvisamente Grant, tra un passato che non passa e un futuro che non vede, è costretto a nascondersi e a fuggire, alla ricerca dell’unica persona in grado di
In uscita al cinema l’avvincente The company you keep e il romantico love is all you need
I film da vedere per le feste questo il titolo originale del film è basato sul romanzo omonimo del 2003 di Neil Gordon, che ha per tema la ricerca della verità da parte di due uomini costretti entrambi a ridefinire le proprie esistenze. Ed è questo motivo che ha spinto Redford a volerne fare un film: “pensavo che fosse una vicenda notevole e che fornisse la possibilità di approfondire un evento che fa parte della storia americana - afferma confermare la sua innocenza.il regista - non solo potevamo Naturalmente anche l’FBI siosservare questa realtà, ma anmette sulle sue tracce e il giocoche approfondire e osservare si fa duro e il film interessante,il modo in cui queste persone soprattutto perché il giorna-vivono trent’anni dopo, nascolista, consapevole che quelloste e con una falsa identità”. scoop vale una carriera, vuoleRedford si conferma artista dal raggiungere il fuggitivo pri-forte impegno civile, in grado ma dei poliziotti, determinatodi affrontare tematiche sociali com’è a far luce sul passato diimportanti utilizzando i canoni Grant. Finale assolutamenteclassici del cinema di genere. da non rivelare. Vale la penaQuesto è un thriller in continuo invece segnalare il dialogo inmovimento attraverso un paecarcere tra il giornalista e unasaggio americano affascinancompagna di lotta del ricer-te, intriso di dialoghi scoppietcato: una irriducibile Susantanti e profondi e di umorismo Sarandon, che ribadisce persarcastico e a volte cinico. In filo e per segno le ragioni diperfetta continutà con altri film quella lotta. Prezioso il cameodi indagine giornalistica come di Julie Christie, nei panniTutti gli uomini del presidente, di Mimi Lurie, l’amore di unanche La regola del silenzio si tempo e la speranza per il do-richiama a fatti e movimenti mani. The Company you keep,realmente accaduti ed esistiti.
I Weather Underground erano gruppi clandestini che con la loro azione risposero all’aggressione del governo Nixon contro la Cambogia. Azione e passione da vecchio slogan per studenti contestatori, diventa il modo espressivo che ridà vigore a un genere fra i più frequentati dal cinema americano. Redford ci offre un’occasione per riflettere su una storia che a ben vedere non è solo americana, e lo fa in modo convincente. Di tutt’altro genere l’altra uscita natalizia di un film proveniente da Venezia: Love is all you need, titolo che ribalta quello di una nota canzone dei Beatles, inno pacifista tipicamente lennoniano e qui invece inno all’amore romantico con sorpresina finale. Si parte dalla Danimarca per arrivare sulla costa sorrentina dove due giovani hanno fissato il loro matrimonio. La storia non è originalissima ma la regista Susan Bier confeziona una succosa spremuta di umorismo, assurdità e amore molto divertente. Tutto ha inizio quando la madre della sposa, Trine Dyrholm, scopre che il marito la tradisce ed entra in una crisi profonda.
Interviene allora un gentile e affascinante uomo d’affari, Pierce Brosnan, che le offre il suo disinteressato sostegno. Ma il destino è in agguato: lui infatti è anche il padre del giovane promesso sposo della figlia di lei. La magnifica villa di Sorrento affittata per le nozze sarà testimone delle avventure di uno stuolo di personaggi molto variegato e dall’intrinseca comicità. Determinante la prestazione attoriale dei protagonisti: Brosnan è sempre più a suo agio nei ruoli brillanti e la Dyrholm esprime con precisione la gioia e il dolore del suo personaggio. Tra melodie mediterrane, colori sgargianti, mari azzurri e cieli stellati si snodano le
peripezie di coniugi separati e ricongiunti, ex-amanti e neo-amanti, giovani in cerca di se stessi e dell’amore di una sera o di una vita. Tutti in attesa di un matrimonio che s’ha da fare, progettato sin nei minimi particolari. Ma come succede in tutte le commedie nulla procede secondo quanto previsto. Ciò nonostante le cose andranno comunque per il verso giusto ad assicurare un lieto fine sorprendente e scontato allo stesso tempo. Un film generoso di pensieri stupendi, affatto banale, intelligente nella costruzione e nei significati, moderno e positivo nonostante il soggetto contenga anche elementi piuttosto tragici. La regista affronta anche questi aspetti drammatici con leggerezza e sensibilità. “Abbiamo usato l’umorismo e il romanticismo come mezzi, non per alleviare le loro pene, ma per definirle più chiaramente, per fare in modo che questi universi contrastanti si enfatizzassero a vicenda. In questo modo abbiamo potuto raffigurare ciascuno dei personaggi nella buona e nella cattiva sorte, con la precisione e la dolcezza che meritavano”. Perché in fondo ciò di cui tutti hanno bisogno è l’amore. Ivan Andreoli
CANTINA DI S. CROCE Soc. Agr. Coop. Tel. 059.664.007 - Fax 059.664.608 info@cantinasantacroce.it - www.cantinasantacroce.it
21.12.2012 n° 46
21
Al dimè dialètt... Massimo Loschi di Massimo Loschi
Per augurare a tutti voi un sereno e felice Natale, vi dedico questa poesia: Buone Feste! ‘NA PÈDGA LA VIGILIA
UN’ORMA LA VIGILIA
Quanta néva in dla nôt, ‘na buriana d’švìntajêd da paura e i fiôch ch’parivèn stras. Adês, in ‘na chiét ch’per d’bàmbêša la prìmà luš la piturêva scàrabôç ed gias su i védêr dla fnêstra. Là, su la strêda granda al s-ciùcarlêr ed pujani a la ròtà, ‘na campana ciamêva a la prìmà Mèsà e sèmbrêva ‘na fôla al dèšdêrs ed cla Vigilia. A rôumpêr al bianch ch’imbàrbajêva sól ‘na pèdga… fònda, giasêda tajêva ed travêrs tùtt al prèe per fêr più curta la strêda. Ch’s’èra stèe in ‘na nôt scura a cuciêr di pas chi gh’ivên fuga? ‘N’intênsiôun pôch pulida ó al cùrèr d’un pêdêr per un quel da guarir un putêin ch’pianšiva e stêva mêl? Nò..! In ‘na nôt quêši Santa a n’nè mia un bêl pinsér; più bêl, lé pinsêr a un ch’turnêva e sè šgagiêva dôp al lavór per gustêrès dla sò cà, al calór, dal sò putêin la facina cuntêinta i sò sêlt aléghêr sul lêt, chi so ôç šgrànèe, i squêš: “Che bêla, babo! Che bêla la néva!” Pò, tra un perchè, ‘na brasêda e un bêš: “Babô, scólta… vin anch Gêšù Bambino adês?”
Quanta neve nella notte, una tempesta di vento da paura e i fiocchi che sembravano stracci. Ora, in una calma che sembra di bambagia la prima luce dipingeva ricami di ghiaccio sui vetri della finestra. Là, sulla strada principale il rumore degli spartineve al lavoro, una campana chiamava alla prima Messa e sembrava una favola il risveglio di quella vigilia. A rompere il bianco che abbagliava solo un’orma… profonda, ghiacciata attraversava tutto il prato per rendere più breve la strada. Quale motivo era stato, in una notte scura a spingere dei passi che avevano fretta? Un intento non chiaro o la corsa di un papà per qualcosa da guarire un bambino che piangeva e stava male? No..! In una notte quasi Santa non è un bel pensare; più bello, è pensare a uno che ritornava e si affrettava dopo il lavoro per godere della sua casa, il calore, del suo bambino il viso contento i suoi salti allegri sul letto, i suoi occhi spalancati, le grida: “Che bella, babbo! Che bella la neve!” Poi tra una domanda, un abbraccio e un bacio: “Babbo, ascolta… viene anche Gesù Bambino ora?”
Islam e dintorni... di Francesca Zanni Laureata in Storia, Culture e Civiltà Orientali, presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università di Bologna
Palestina stato osservatore delle Nazioni Unite
C
on 138 voti favorevoli su 193, la Palestina è divenuta lo scorso 29 novembre paese osservatore delle Nazioni Unite. Questo significa che sebbene il popolo palestinese continui a non avere un vero e proprio stato nazionale, ora in quanto stato osservatore, avrà la possibilità di partecipare ai meccanismi delle Nazioni Unite e far sentire maggiormente la propria voce e la propria presenza in ambito internazionale. Grande conquista per la causa palestinese, non sostenuta però da tutte le potenze mondiali. Tra i nove stati che hanno votato contro l’entrata della Palestina nelle Nazioni Unite come stato osservatore ci sono infatti gli Stati Uniti, chiaramente Israele e, ancora, Panama, Palau, Canada, Isole Marshall, Narau, Repubblica Ceca e Micronesia. 41 stati invece si sono astenuti dalla votazione, tra cui la Germania, che ritiene che il modo migliore per arrivare alla creazione di uno stato per il popolo palestinese sia un diretto negoziato con Israele. L’Italia, si è invece schierata con la maggioranza, che ha riconosciuto così la possibilità alla Palestina di entrare a far parte dell’Onu, sebbene non come membro ordinario. La presenza della Palestina in ambito internazionale ha fatto infuriare Israele, che subito dopo la votazione ha bloccato il pagamento di alcune tasse verso la Palestina. Sebbene gli scontri nella zona siano tutt’altro che placati con questo cambiamento politico internazionale, anche l’osservatore permanente dell’Anp - Autorità Nazionale Palestinese - Ryad Mansour, si è dichiarato soddisfatto della decisione in quanto simbolo di un impegno concreto per il raggiungimento della pace. Dello stesso avviso il presidente dell’Anp, Abu Mazen, che ha ringraziato l’Italia per il voto favorevole. PER APPROFONDIRE http://video.repubblica.it/dossier/gaza-israele-2012/onu-la-palestina-e-uno-statoosservatore/112306/110703 http://notizie.tiscali.it/articoli/esteri/12/11/30/onu-battezza-palestina-stato-osservatore.html http://www.repubblica.it/esteri/2012/11/29/news/onu_oggi_voto_su_palestina_stato_osservatore-47682675/?ref=HREC1-1
Ripartiamo da noi: auguri a tutti! di Clarissa Martinelli
clarissa.martinelli@radiobruno.it
F
inisce anche questo 2012 così complicato per l’Italia e per l’Emilia. Una manciata di giorni e sarà il nuovo anno, con il carico di speranza e aspettative che ogni inizio porta con sé. Quante volte in questi mesi abbiamo detto “ripartiamo”, “ricominciamo” da quel punto zero che è stato il maggio 2012, in cui è stato subito chiaro che avremmo avuto per sempre paure nuove da gestire, disagi da affrontare, incertezze. A distanza di sette mesi possiamo constatare cosa abbia funzionato e cosa no. Hanno funzionato le raccolte fondi private, su tutto: hanno consentito di dare ossigeno nella prima emergenza e messo in circolo generosità, altruismo e speranza. Straordinario l’impegno della musica, di grandi aziende, di regioni intere come il Trentino, di volontari che hanno rinunciato alle vacanze estive pur di portare furgoni carichi di
I
l Comitato di Carpi del Centro Sportivo Italiano ha organizzato un momento di festa lo scorso 17 dicembre in occasione dell’incontro associativo di Natale. Dopo il successo dell’edizione del 2011, quando i protagonisti furono fra gli altri Don Alessio Albertini e l’allora capitano del Carpi Gabriele Cioffi, quest’anno sono stati tre rappresentati delle tre società calcistiche professionistiche della nostra provincia a raccontarsi: Dario Marcolin, allenatore del Modena, Daniele Tacchini, tecnico del Carpi e Remo Morini, storico dirigente del Sassuolo. La serata, svoltasi nella cornice del PalaVolontariato, ha visto la partecipazione di Vittorio Bosio, presidente del Comitato di Bergamo del Csi e vice presidente nazionale dell’ente. Ad allietare la festa, oltre al tradizionale brindisi di scambio degli auguri, le esibizioni delle ragazze del Virtual Fitness.
beni di prima necessità. Ogni privato che ha donato qualcosa ha consentito di risolvere qualche piccolo e grande problema e non finiremo mai di ringraziare tutti coloro che hanno riposto la loro fiducia nella raccolta di Teniamo Botta. Il Governo ha ampiamente deluso con promesse disattese, sottovalutazioni, disinteresse. La Regione ha deluso con ritardi, ordinanze macchinose, burocrazia ostica e scoraggiante. I sindaci si sono mossi in modo diverso tra loro, qualcuno è stato più brillante, qualcuno più goffo, ma nessuno ha trovato il coraggio di prendere le distanze pubblicamente da una gestione che si è basata essenzialmente sulla capacità di arrangiarsi dei singoli, sia sul piano pratico che su quello economico. A gennaio dovrebbero finalmente sbloccarsi i fondi per le imprese e capiremo a chi spetteranno, dovrebbero essere pronti i moduli abitativi
temporanei, confidiamo si riesca a erogare la seconda tranche del Contributo di Autonoma Sistemazione (quello riferito ad agosto e settembre), auspichiamo diventi chiaro cosa spetterà davvero a chi deve demolire la propria casa e ricostruirne una antisismica, se sarà in grado di gestire la parte di spese che gli spetta oppure no e quali saranno le implicazioni per chi non avrà i mezzi per risollevarsi. La campagna elettorale si occuperà dell’Emilia o invece volutamente la ignorerà per non creare motivi di imbarazzo? Per ora cerchiamo di trascorrere le festività al caldo, circondati dagli affetti, consapevoli che per qualcuno significa roulotte, garage e casette di legno in giardino. Siamo un popolo esemplare, da molti punti di vista, con una straordinaria dignità, energia, creatività e senso del dovere. Per il 2013 ripartiamo da qui. Auguri a tutti.
PalaVolontariato
Centro sportivo italiano in festa
Da sinistra Vittorio Bosio, Ivano Camurri e Guido Leporati
Da sinistra Daniele Tacchini, Dario Marcolini e Guido Leporati Ballerine del Virtual Fitness
Padre Ivano Cavazzuti
21.12.2012 n° 46
22 L’aforisma della settimana...
“L’amore è come la fortuna: non gli piace che gli si corra dietro”. Théophile Gautier appuntamenti
Teatro CARPI
23 dicembre - ore 16 La vita è sogno The Anthony Morgan’s inspirational Choir of Harlem Direttore Anthony Morgan Coro Gospel con orchestra A cura del Teatro Comunale Circolo Graziosi 6 gennaio - ore 17 Concerti Aperitivo Enrico Bronzi, violoncello Filippo Gamba, pianoforte A cura di Teatro Comunale Sala dei Mori
CORREGGIO
22 dicembre - ore 21 Stagione Danza Made i Italy 7.0 Coreografie di Pascxal Touzeau, Michele Merola, Francesco Nappa Con i danzatori di Agorà Coaching Project Teatro Asioli
Mostre CARPI
Fino al 22 dicembre Res Parva Mostra delle opere di Valentina Lugli Centro Buonavita Fino al 29 dicembre Giovani creativi in Mac’è Exposition Spazio Giovani Mac’è Fino al 31 dicembre L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Fabrizio Pani O&A Centro Affari Fino al 31 dicembre Astronave Terra: meteo, clima, atmosfera Borgogioioso Fino al 6 gennaio Cose di donne Sala Cervi Fino all’8 gennaio Sono nato con l’aureola Personale di Oscar Sacchi Libreria Mondadori Fino al 13 gennaio Primo Levi - I giorni e le opere Mostra documentaria a 25 anni dalla scomparsa Sala dei Nomi al Deportato Fino al 13 gennaio Tema del Ritorno Mostra di Luigi Massari e Patrizia Emma Scialpi A cura di Francesca Pergreffi Spazio Meme Fino al 20 gennaio Ori, Odori, Colori
Fino al 27 gennaio sarà aperta al pubblico, nella Loggia di Palazzo dei Pio di Carpi, la mostra dell’artista Franco Vaccari, a cura di Luca Panaro
In palmo di mano F
ino al 27 gennaio sarà aperta al pubblico, nella Loggia di Palazzo dei Pio di Carpi, la mostra dell’artista Franco Vaccari, In palmo di mano, a cura di Luca Panaro. La mostra è un’iniziativa del progetto Giovani Creativi, realizzato nell’ambito di Creatività Giovanile, promosso e sostenuto dal Dipartimento della Gioventù - Presidenza del Consiglio dei Ministri e dall’Anci. la mostra è realizzata grazie all’impegno del Comune di Carpi, del Gruppo Fotografico Grandangolo BFI e di Nuovagrafica, che continuano nel loro intento di valorizzare l’opera dei grandi autori italiani. Palazzo dei Pio torna a essere per la quarta volta sede di importanti rassegne dedicate all’opera di artisti che hanno fatto la storia della fotografia contemporanea, dopo il successo di pubblico delle mostre Beppe Lopetrone: moda e celebrità, Olivo Barbieri: opere scelte 1978-2010 e Mario Cresci: dentro le cose. L’idea progettuale si fonda sull’intento di elaborare progetti di ricerca fotografica originali in grado di coniugarsi con un’attenzione particolare per la valorizzazione del territorio e delle eccellenze storico-etnografiche della città. Il lavoro svolto in questi anni si è rivelato vantaggioso per la città di carpi, in quanto è stato in grado di ottenere visibilità negli ambienti artistici nazionali. In considerazione di questi caratteri, nel progetto odierno, l’artista Franco Vaccari è stato invitato ad applicare la propria inventiva alla città, nella convinzione che l’arte contemporanea debba cortocircuitare con la storia e la cultura del passato, incontro indispensabile per il raggiungimento di significati originali e per la risoluzione di problematiche che normalmente sono riservate alla sola scienza storiografica e alle tecniche museologiche che ne derivano. Vaccari si è interessato in particolare alla figura della donna carpigiana partendo da fotografie, registrazioni audio-video e oggetti evocativi.
Fino al 27 gennaio Calvino - Luzzati, le Città invisibili Sala ex Poste
Fino al 31 gennaio Laboratorio dei cortocircuiti Di Adolfo Lugli Galleria Alberto Pio
Eventi CARPI
21 dicembre - ore 18/20 Festa degli auguri Un momento di gioioso incontro per le associazioni e i volontari della città. Rinfresco e brindisi di chiusura A cura della Fondazione Casa del Volontariato Palavolontariato 21 dicembre - ore 22.30 Krakatoa (reunion) A seguire Andrea a Piro Dj Kalinka Arci Club I quattro lunghi corridoi della loggia rinascimentale di Palazzo dei Pio, ospitano interventi multimediali relativi a diverse tipologie di donne: la guaritrice, la mondina, la trecciaiola e l’imprenditrice nel campo della maglieria. Attività tipicamente femminili, ben radicate nella cultura locale, che determinarono il ruolo della donna per l’economia e lo sviluppo dell’industria territoriale. Tracce indelebili dell’alta considerazione del femminile emergono dai documenti del Centro Ricerca Etnografica di Carpi, da dove Vaccari ricava una serie di fotografie che mostrano l’orgoglio dei padri nel tenere le figlie femmine in palmo di mano, da cui il titolo della mostra. Vaccari sofferma inoltre la sua attenzione sulle mondariso, le lavoratrici stagionali delle risaie, il cui lavoro le vedeva spesso
lontano da casa per poi rientrare al paese natale cariche di nuove esperienze. Un fascino particolare esercitano sull’artista le guaritrici di Carpi, capaci di alleviare il dolore attraverso un “segno” e una frase segreta. Anche le figure femminili rappresentanti la vita nella campagna carpigiana sono analizzate da Vaccari in termini celebrativi, mediante proiezioni video, installazioni acustiche e ingrandimenti fotografici. La mostra si conclude con il boom economico della maglieria e il nuovo status assunto dalle imprenditrici carpigiane. L’esposizione sarà accompagnata da un prestigioso catalogo-opera bilingue edito da APM Edizioni, composto da un ricco repertorio di immagini accompagnate da un testo introduttivo di Franco Vaccari e dai saggi di Luca Panaro e Luciana Nora.
Alla scoperta del Balsamico della tradizione modenese
A
Mostra delle opere Di Adriano Pompa Dark Room Silmar
Fino al 27 gennaio In palmo di mano Mostra di Franco Vaccari Palazzo dei Pio
Serate di assaggio a partire da gennaio
gennaio inizieranno le serate di assaggi di allenamento organizzate dalle Comunità di Carpi e Soliera della Consorteria ABTM. Si tratta di 5 serate rivolte agli assaggiatori (dagli Aspiranti Allievi ai Maestri ) per poter confrontarsi e, appunto, allenarsi alla miglior conoscenza del Balsamico della Tradizione. Come consuetudine questo appuntamento è l’occasione anche per accogliere “neofiti”, cioè persone che desiderano avvicinarsi al mondo del
appuntamenti
balsamico, per soddisfare curiosità o per iniziare un percorso di maggior consapevolezza su questo prodotto. Gli appuntamenti sono a Limidi di Soliera in via Capotti c/o l Centro Polivalente nelle serate di mercoledì, alle 20,30 dei giorni 9-16-2330 gennaio e 6 febbraio. Referenti per le iscrizioni sono: Loretta Goldoni 3358136313 e Lino Gazzotti 33512594.
21 dicembre - ore 21 Canti di Natale A cura delle Corali Parkinson Le Nuvole e Ushac Arcobaleno Palavolontariato 21 dicembre - ore 17 Un Natale da sfogliare Incontri con scrittori e proposte di lettura Auguri con i libri proposte di lettura conducono Simonetta Bitasi e Alessandra Burzacchini A cura della libreria La Fenice Biblioteca Loria 21 dicembre - orario non pervenuto IxI. No, non distruggeremo… Di Colletivo Cinetico Torna il ferrarese Collettivo Cinetico diretto dall’artista Francesca Pennini. Il lavoro che presentano è un dispositivo coreografico interattivo che permette al pubblico di determinare i movimenti dei performer tramite una tastiera Cookies Kitchen & Bar 22 dicembre - tutto il giorno Jingle Bells Rock Musica a Tutto Natale Centro Storico 22 dicembre - ore 15-19 Un sacco di cose da fare Laboratorio di Babbo Natale per grandi e piccoli Torre dell’Uccelliera
21.12.2012 n° 46
appuntamenti
22 dicembre - dalle 21 Non dire gatto! Raccolta fondi per il Gattile di Carpi Con Dj set di Ben Mustacho Cookies kitchen bar 22 dicembre - ore 22 Carpi Band Aid Un altro Natale 2nd Edition Kalinka Arci Club 22 dicembre - ore 16.30 Natale in favola Lanterne di Natale Laboratorio a cura di Agnese Baruzzi A iscrizione (5 a 12 anni) Castello dei Ragazzi 22 dicembre - ore 20.30 Musei per Natale Arte e musica intorno alla Sagra ore 20.30 - Visita guidata alla Pieve della Sagra ore 21.30 - Concerto del Tonelli presso il Palavolontariato Piazzale Re Astolfo 22 e 23 dicembre - tutto il giorno Bancarelle della Solidarietà Palavolontariato 22 dicembre - ore 21.30 Concerto degli allievi dell’Istituto superiore di Studi Musicali Vecchi-Tonelli Palavolontariato 23 dicembre - ore 8-19 Mercato straordinario Piazza Martiri 23 dicembre - ore 15-19 Un sacco di cose da fare Laboratorio di Babbo Natale per grandi e piccoli Torre dell’Uccelliera 24 dicembre - ore 18 Cin cin a tutti Auguri di Buon Natale Musica e Spumante Offerto a cura di ConCarpi Municipio 28 dicembre - ore 22.30 Water in face L’ultimo live dell’anno Kalinka Arci Club 29 dicembre - ore 16.30 Natale in favola Un anno tutto nuovo! Realizza insieme a noi il tuo personale calendario per il 2013 A iscrizione da 4 anni Castello dei Ragazzi 29 dicembre - ore 21 Note di festa Ensemble Allegro ma non troppo Le atmosfere della corte viennese e dei salotti parigini, il fascino dei tabarin e del caffè chantant, la magia dell’operetta sono il denominatore di una serata all’insegna del divertimento e dell’evasione. Soprano: Silvia Felisetti Tenore: Antonia Colamorea Cantante e attore: Alessandro Brachetti Pianoforte: Angiolina Sensale
23
Venerdì 21 dicembre al Forum Guido Monzani di Modena arriva il grande gospel di Walt Whitman & The Soul Children of Chicago, uno dei più famosi cori giovanili di Chicago, per la seconda volta in tournée in Italia
Gospel protagonista E ’ la musica gospel la protagonista dell’ultimo appuntamento della fortunata stagione autunnale di Forum eventi: venerdì 21 dicembre, alle 21, sale sul palco del Forum Guido Monzani, Walt Whitman & The Soul Children of Chicago, uno tra i più conosciuti e rinomati cori gospel. I biglietti del concerto, organizzato con il patrocinio del Comune di Modena, si possono acquistare in tutte le filiali Bper con prezzi che variano da 8 a 15 euro. Il coro Gospel The Soul Children of Chicago, fondato da Walt Whitman nel 1981, è nato come un’alternativa da offrire ai giovani afro americani a rischio. “Il mio obiettivo è istruire le menti, elevare gli spiriti e illuminare le anime dei nostri giovani” scriveva Whitman, che attraverso la musica ha dato ai giovani la possibilità di esprimersi, e di tirare fuori la loro esuberante energia. Col tempo è diventato uno dei cori giovanili più celebri, si è esibito davanti
a quasi 2 milioni di spettatori in tutto il mondo con collaborazioni importanti come Harry Belafonte, Celine Dion, Stevie Wonder, Whitney Houston e Mariah Carey, ospite più volte alla Casa Bianca. Questo significa per i giovani avere l’opportunità di studiare la storia e le tecniche della musica: classica, gospel, negro spirituals. Il coro è formato da cir-
ca 70 membri la cui età oscilla tra i 7 e i 17 anni, con una lista d’attesa che arriva a contare anche più di 300 giovani. Riconosciuto per il suo grande impegno culturale, il coro di giovani voci talentuose sta rapidamente diventando Goodwill Ambassadors (ambasciatori di buona volontà) per Chicago e un modello da seguire per i giovani di tutto il mondo.
Note di Festa D
Glavary, festa all’Orpheum di Budapest nella principessa della Czarda), tutti i celebri brindisi tra opera e operetta. Per questo appuntamento molto particolare, pensato per avviarsi nel migliore dei modi verso i festeggiamenti
Venerdì 21 dicembre, alle 17, nella Sala Periodici della Biblioteca Loria
Un Natale da sfogliare
S
i conclude venerdì 21 dicembre, alle 17, nella Sala Periodici della Biblioteca Loria, il quarto e ultimo appuntamento della rassegna Un Natale da sfogliare, organizzato da La Fenice Libreria in collaborazione con la Biblioteca Multimediale Arturo Loria e il patrocinio del Comune di Carpi. Se i precedenti tre incon-
Ballerini: Michele Cosentino e Costanza Chiapponi Ingresso gratuito A cura di S. Rocco Arte e Cultura in collaborazione con l’Università Mario Gasparini Casari Palavolontariato 31 dicembre - ore 22 Maratona di poesia, musica e teatro Amfiparnaso Madrigali giocosi e dialoghi tratti da: L’Amfiparnaso di Horatio Vecchi A cura del Teatro di Corte diretto da Paolo Dall’Olio Ex Convento San Rocco
L’ensemble Allegro ma non troppo porta a Carpi le atmosfere dell’Ottocento sabato 29 dicembre, alle 21, al palavolontariato
opo David Riondino, gli appuntamenti de Il Natale di San Rocco si concludono con una serata ‘danzante’ con un pianista, tre cantanti e due ballerini. Sabato 29 dicembre, a partire dalle 21, l’Ensemble Allegro ma non troppo – composto dal soprano Silvia Felisetti, dal tenore Antonio Colamorea, dal cantante e attore Alessandro Brachetti, dalla pianista Angiolina Sensale e dai ballerini Michele Cosentino e Costanza Chiapponi - porterà a Carpi, al Palavolontariato di Piazzale Re Astolfo, tutto il brio dei balli ottocenteschi. Nel concerto-spettacolo Note di festa andranno infatti in scena – e in musica – l’allegria e le frizzanti atmosfere della corte viennese e dei salotti parigini, il fascino indiscreto dei tabarin e del caffè chantant, la magia dell’operetta, in una serata all’insegna del divertimento e dell’evasione. Il programma comprende valzer di Strass, scene di operette incentrate sui momenti di festa - festa in casa
appuntamenti
tri erano stati con tre importanti autori del panorama italiano – Grazia Verasani, Guido Conti ed Eraldo Baldini – quest’ultimo avrà un solo e assoluto protagonista: il libro. Tutti i lettori voraci e i ritardatari del regalo potranno incontrare Simonetta Bitasi e Alessandra Burzacchini, le quali cureranno Auguri con i libri,
per il nuovo anno e la conclusione del 2012, San Rocco Arte & Cultura ha collaborato con l’Università Mario Gasparini Casari di Carpi. L’evento è a ingresso gratuito, offerto dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Carpi. 30 opere da leggere e regalare: una selezione di 30 testi che non possono non essere letti, che val la pena regalare. Titoli che hanno sbancato il book-office, piccoli gioielli nascosti tra gli scaffali, grandi novità e classici senza tempo. In questa speciale vetrina non mancheranno Stoner, il grande successo di John E. Williams, caso editoriale dell’anno firmato Fazi Editore, Guardami, secondo libro della vincitrice del Pulitzer per la Letteratura, Jennifer Egan, l’ironico L’amore in un clima freddo di Mitford Nancy, la semplicità coinvolgente di Venivamo tutte per mare di Julie Otsuka e tanti altri. Ingresso gratuito.
31 dicembre Festa di Capodanno I pubblici esercizi del centro si ritrovano per festeggiare l’inizio del nuovo anno. Evento organizzato da Cefac A cura di Simone Ramella e Francesco Gozzi Palavolontariato 31 dicembre - ore 21.30 Sogno di Capodanno Musica, danza, canzoni… e brindisi! Un concerto che vola sulle note Con: Sabrina Gasparini, voce Gen Llukaci, violino Alice Caradente, arpa Dragan Babic, pianoforte Francesco Saccò, violoncello Danzatori della Società di Danza: Enrico Zaniboni, Mita Meschiari, Marco Zanasi, Sandra Losi, Fabio Rossi, Paola Amati, Lorenza Guerini, Stefano Cattaneo, Ugo Emilio Migliorini, Maria Bonfiglio, Federico Toniato, Valeria Calvigioni Prima e dopo il concerto brindisi di benvenuto e buffet, dolci e bollicine A cura di: Cinetea e Salotto culturale Aggazzotti Cinema Teatro Corso 31 dicembre - dalle 19 Non muri ma ponti Camminata notturna con torce fra due ponti del Panaro con brindisi presso la sede del Cai Partenza da Sede Cai Carpi 6 gennaio - ore 16 Musei per Natale Laboratorio per ragazzi Su prenotazione da 5 a 10 anni Sala dei Cervi 6 gennaio - ore 15.30 Sa la cat a la cop Compagnia Teatrale Quelli delle Roncole 2 Commedia in due atti di Giovanna Ganzerli Cinema Tetro Ariston 6 gennaio - ore 16 Cinema che passione Proiezione del film Animals United (5-9 anni) E poi come per magia tra dolcetti e carbone Arriva la Befana! Circolo Gorizia
21.12.2012 n° 46
24
Calcio – Una domenica che rimarrà: il Carpi domina il Lecce e vola in testa (1-0)
“Su di noi… ci avresti scommesso?”
La partitissima è solo biancorossa: il fidanzamento ufficiale tra la squadra e la città. I meriti di Cioffi, la forza dell’organizzazione, le differenze di Letizia e Di Gaudio. Domenica il match di Como vale il titolo d’inverno. Come 16 anni fa…
N
on solo è stata la partita più bella di sempre. E’ stata anche la giornata più romantica della storia dello stadio Cabassi. La scena madre di un film d’amore. Tipo Pretty Woman, quando Richard Gere arriva con limousine e fiori rossi e si arrampica sulla scala antiincendio per andare a prendere Julia Roberts. Sfidando ogni regola, e soprattutto battendo la sua più grande paura: la vertigine. Questo, più di ogni altra cosa è stato CarpiLecce: il fidanzamento ufficiale tra la squadra e la città. Tutta. Stefano Bonacini compreso. E come ogni blockbuster, ha avuto degna colonna sonora. Cristiano Giuntoli, lo sceneggiatore di quest’epoca, uno scienziato del dettaglio, aveva già pensato a tutto. Me lo aveva detto due mesi fa, e me lo ha ripetuto sabato, dopo la rifinitura: “Sotto il ghiaccio, il Lecce troverà l’inferno”. E aveva anche scelto tutta la musica per riempire il copione: il rock durante il riscaldamento; e la poesia di un uomo nato a pochi chilometri da casa sua per il sorpasso, al triplice fischio: Enzo Ghinazzi di Ponticino Valdarno, in arte Pupo. “Su di noi… ci avresti scommesso?...Su di noi, nemmeno una nuvola”. AZZERATI - La partitissima è stata solo biancorossa: non un minuto in cui il piano del Carpi abbia smesso di funzionare. E’ intellettualmente onesto ammettere che l’arbitraggio sia stato casalingo. Ma è altrettanto giusto, non meno che sincero, rilevare che il Lecce sia stato azzerato dal punto di vista tecnico. In questo momento è solo massa informe di talento. Incapace di trasformarsi in energia. Grandi giocatori, esageratamente bravi per questa categoria. Fino a sembrarne inadatti. Probabilmente poco funzionali a sé stessi, sicuramente divisi. Non sanno stare insieme, non si aiutano. E soprattutto non hanno né gamba né nervi per resistere al ritmo della squadra più elettrica di tutto il campionato. CIOFFI - Il Carpi ha shakerato la gara a piacimento. Dominandola dentro a tutto quello che non è il Lecce. Grande spirito d’insieme, un’organizzazione profondamente all’italiana: difesa stretta, attaccanti aggressivi, ripartenze supersoniche. Il gruppo come plusvalore, interpreti elastici al punto da riuscire a preparare la partita contro qualsiasi avversario. Stressandone i limiti e
prossimo avversario - Como
Problemi societari e difensivi
I
l Como di oggi è la sofferta risultante di una lunga querelle societaria conclusasi qualche settimana fa. Dopo infiniti rinvii e pesanti conseguenze disciplinari (complessivamente 4 punti di penalizzazione spalmati sugli ultimi due campionati), il 26 novembre 2012 Amilcare Rivetti ha ceduto la proprietà a Pietro Porro, un tycoon dei trasporti. Sembra tornata la quiete. Tuttavia i risultati non migliorano, il pubblico fischia e l’allenatore Silvio Paolucci è appeso a un filo. I lombardi hanno fermato tutte le big (Lecce, Sudtirol, Trapani, Cremonese). Ma non vincono dal 14 ottobre (3-1 a Salò). Da allora: 5 pareggi e 4 sconfitte, le ultime due in fila (Entella e Albinoleffe). In casa hanno raccolto pochissimo: appena 7 punti. Segnano parecchio (20 reti, quinto attacco), grazie soprattutto all’opportunismo di Alfredo Donnarumma (7, terzo miglior realizzatore del campionato dietro Foti e Rosso) e alle invenzioni di Luca Tremolada (scuola Inter, mancino euclideo, recente avversario biancorosso con la maglia del Pisa). Delude invece l’ala altoatesina Micheal Cia, devastante a Benevento non più tardi di un anno fa. I problemi più gravi, comunque, riguardano la difesa. Incassa tanto (22), troppo regolarmente. E’ poco coperta e molto leggera: il portiere Micai (classe ’93) pare acerbo; la coppia centrale Luoni-Schiavino muove lenta, incerta. A centrocampo, mancherà Giampà, squalificato. Quasi certamente lo sostituirà Alessandro Scialpi, uno dei tre ex di turno, in discreta evidenza (13 gettoni e un gol, a Treviso). Gli altri due sono i terzini sinistri Paolo Marchi e Daniele Donnarumma, finora utilizzati col contagocce.
il precedente
Flashback tra speranze ed esorcismi
I
mpossibile sorvolare: il precedente è troppo pieno di coincidenze. Non si può fare a meno di rievocarlo. Nella speranza che si ripeta, e nel tentativo di esorcizzarne il seguito. Dunque: flashback. Stesso stadio, il Sinigaglia, in riva allo stesso lago, il Lario. Stessa giornata, la sedicesima. Stessa situazione di classifica. Stesso periodo dell’anno, giusto una settimana avanti. Era il 29 dicembre, l’ultima domenica del 1996. Da una parte i padroni di casa, contestatissimi. Partiti con grandi ambizioni, poi sprofondati in crisi. Dall’altra il Carpi di De Canio, che era uscito alla grande da un’estate depressa dalle partenze dei migliori (Pantanelli, Lanna, Cancellato). Una sorpresa formidabile che corre in testa alla classifica di C1. Va sotto subito, ma poi rimonta il Como. Fino ad asfaltarlo: 4-1. E al triplice fischio è campione d’inverno. Segnano Ciro Caruso, Cristiano Masitto, un certo Marco Materazzi, e uno straordinario Federico Lunardon. Al rientro, la città festeggiò al bar Corso per tutta la gelida notte. Qui fermiamo il nastro, perché sappiamo bene come finì quella stagione. E questa è un’altra storia. E.G.
annullandone le virtù. E’ il vangelo di Cioffi: un allenatore monaco, che sa essere generale ma anche pastore religioso. Ha convinto tutti sulla sacralità della missione, attraverso la fatica. E’ stato accettato quasi in modo fideistico. Come se fosse
l’unica Verità rivelata. Adesso chi sgarra è blasfemo, viene automaticamente messo fuori. TOTO’ & GAETANO - E poi ci sono due “signori nessuno”, che a un certo momento si alzano sul predellino del calcio e diventano
devastanti: “Totò” Di Gaudio e “Thiago” Letizia (o Gaetano “Silva”, se vi piace di più). Storie simili, stesso sangue. Provengono rispettivamente dalla Vucciria (Palermo) e da Scampia (Napoli). Due posti dove se per sbaglio ci capitate, la cosa migliore che potete fare è andarvene. Sono ragazzi tolti dalla strada, ma a cui la strada è rimasta dentro, nel senso meno deteriore. Il pallone li ha riscattati. Adesso non smettono d’inseguirlo, perchè intendono usarlo per riscattare anche le loro famiglie. Hanno fame, vogliono arrivare più lontano degli altri. Per questo sanno di dover correre più veloce del mondo. Sono insomma, nello stesso tempo, le metafore e le armi esatte di questo Carpi che si esalta a fare il “Davide” di fronte a “Golia”. Hanno fatto saltare Giacomazzi e Pià, cioè circa 300 partite in serie A e 20 in Nazionale. Li hanno presi per sfinimento in modi diversi. Di Gaudio ti punta per levarti il respiro: non riesci a negoziare altra soluzione che stenderlo. Letizia invece ti dà l’illusione di lasciarsi battere, per il gusto di venirti a riprendere. Entrambi ti tolgono il pensiero per portarti in una dimensione claustrofobica della partita: quella in cui puoi solo sperare che finisca presto. GIRO DI BOA – Ora inizia un altro campionato. Il Carpi è davanti e si sente più forte. Il Lecce che ragionava in solitudine, adesso si ritrova accerchiato dopo 4 sconfitte su 5. La prima in superiorità numerica, la seconda di goleada. Le ultime due contro le squadre che lo braccano. Anche il Sudtirol è pienamente in gioco e stramerita cittadinanza di vertice. E’ una piccola squadra a memoria che ha battuto tutti. Ha una sola stella, e siede in panchina: mister Stefano Vecchi. Domenica può rientrare persino il Trapani, se supera la Cremonese nell’incrocio che vale moltissimo futuro. Al via del Mare arriva l’Albinoleffe, che ha perso solo una delle ultime 9 gare. E i biancorossi vanno a Como, per giocarsi il titolo d’inverno come 16 anni fa. Chiudo con gli auguri a tutti voi. Per un Natale sereno e per il miglior 2013 che possiate immaginare. “Nei sogni proibiti di due innamorati, nel posto più bello che c’è”. Cit. Enrico Gualtieri
classifica Carpi 29 Lecce 29 Sudtirol 28 Trapani 25 Virtus Entella* 23 Pavia 22 Lumezzane° 19 Cremonese (-1) 19 Cuneo 19 FeralpiSalò° 18 San Marino° 18 Como (-1) 16 Reggiana 15 Portogruaro (-2) 14 Albinoleffe (-10) 13 Tritium° 8 Treviso (-1) 3 * una gara in più ° San Marino-Feralpisalò e Lumezzane-Tritium da recuperare
prossimo turno Sabato 22/12/2012 ore 14.30, 17a giornata. ULTIMA DI ANDATA Como-Carpi; Cuneo-FeralpiSalò; Lecce-Albinoleffe; PortogruaroPavia; San Marino-Lumezzane; Trapani-Cremonese; Treviso-Reggiana; Tritium-Sudtirol.
REGIONALI – La baby Correggese torna a vincere Tornano in campo i Dilettanti dopo i rinvii della neve. Ed è una grande domenica per Correggese e Solierese. Eccellenza. La Correggese accorcia sulla Lupa e finalmente riesce a convincere senza bomber Napoli, ancora ai box. I ragazzi di Salmi valicano un’emergenza importante (out pure Noci, Tani e Sery) e superano in scioltezza il Fidentina, avversario mediano ma molto ostico: fin qui aveva perso solo tre volte e subito pochissimo. Apre Pecorari, con un gran gol. Chiudono il conto due baby dalla panchina: Lambruschini (classe ’95) e Turri (‘94). Promozione. Continua a volare la Solierese, imbattuta da 7 gare: 5 vittorie e 2 pari, un ritmo da primato. A Castellarano gioca 90’ perfetti e cala il poker: 4-0. Segnano Pannullo, il giovanissimo Cattini (’95), e due volte Azzouzi, uomo-copertina della rimonta gialloblu.
PROVINCIALI – Primo hurrà per la nuova Fossolese Riprende faticosamente l’attività del Comitato Provinciale. Si è giocato a singhiozzo, con grandi novità in Seconda. Il campionato cambia volto e padrone. La Rosselli, che sembrava costruita per dominare, precipita in una confusissima crisi d’ambiente. Perde a S.Damaso, dopo aver perso l’allenatore Credi per incomprensioni con la dirigenza. Ne approfitta il Ravarino che balza al comando rimontando la Virtus a tempo scaduto, in modo molto contestato (1-2, Barbieri). Aquilotti a -6. La Fossolese esce dalla pausa con una faccia diversa e un nuovo ds, Lorenzo Mazzacani, che rinsalda molti cocci e convince Alberto Villani a riprendere il timone. Il beneficio è immediato: a Manzolino arriva la prima vittoria stagionale dopo 11 partite (3-2). Decisivo un colpo di testa di Storchi a pochi minuti dalla fine. Perde la Cabassi a S.Prospero (0-1) e ricasca in zona pericolo. Nei gironi reggiani, il S.Marino strappa un buon punto ad Albinea (0-0), mentre lo United (Terza) cade a Castelnovo (0-2). Rinviati Saturno-Carpine e il derby Cortilese-Limidi.
21.12.2012 n° 46
P
oteva significare una svolta il primo successo in rimonta, al tie-break, maturato in questa stagione dall’Assicuratrice Milanese Volley Modena. Contro Crema le Tigri di coach Cuello hanno saputo rialzarsi e ribaltare una situazione che si era fatta davvero complicata, poi hanno saputo sfruttare al meglio l’iniezione di fiducia esprimendosi alla grande nel difficile match di domenica al PalaRuffini. Contro la Duck Farm Chieri Torino di Piccinini e Guiggi, la formazione modenese si è imposta con autorità con il punteggio di 3-0 e recuperando ancora una volta nel punteggio, nel secondo parziale, dopo essersi trovata sotto per 15-9. Non era facile sconfiggere una formazione reduce tra le mura amiche da tre successi e una sola sconfitta, dopo un match estremamente combattuto, con la capolista Busto Arsizio. L’Assicuratrice Milanese, però, lo ha fatto e in modo netto, col massimo scarto possibile. E’ un successo fondamentale per il morale, ma anche per la classifica. I tre punti guadagnati infatti, regalano un quarto Pallavolo B2
Momento no per la Texcart
N
on si ferma la striscia negativa delle carpigiane che non riescono a trovare il bandolo della matassa. Partita lottata nel primo set, vinto in modo convincente dalla Texcart. Poi arriva la reazione delle avversarie e le ragazze di Amari prima rallentano e poi si spengono senza opporre resistenza. Uno scatto di orgoglio nel finale del quarto parziale regala qualche emozione e fa sperare in un clamoroso 5 set. La Primedil non si fa sorprendere e spegne ogni velleità della formazione di casa chiudendo meritatamente per 3 a 1. Ancora una prestazione altalenante della Texcart che deve passare al contrattacco se vuole sperare in una svolta positiva del campionato.
25
Contro la Duck Farm Chieri Torino di Piccinini e Guiggi, le tigri dell’Assicuratrice Milanese Volley Modena si sono imposte con grande autorità con il punteggio di 3-0
Tigri ancora vittoriose
posto solitario in scia al terzetto di testa. E sabato 22 dicembre, alle 20.30, le Tigri avranno modo di accorciare ancora sulle formazioni che le precedono in classifica. Al PalaCasaModena, infatti, arriverà il fanalino di coda Idea Volley
2002 Bologna per un match - sulla carta - dall’esito scontato, ma che ovviamente andrà affrontato col giusto approccio. La formazione bolognese, reduce dal cambio di guida tecnica con Beltrami che ha rilevato Simone, non sta certo
attraversando un buon momento, ma a sprazzi ha dimostrato di poter mettere in difficoltà le avversarie e, nella prima giornata ha saputo persino strappare un punto a una formazione di alto livello come Villa Cortese. Occasione succulenta, dunque, ma da cogliere al volo perché questa decima giornata nasconde scontri diretti e tante insidie per le altre big. La sfida, rappresenterà anche una prova generale per la fondamentale trasferta di Santo Stefano sul campo delle campionesse d’Italia della Unendo Yamamay Busto Arsizio. Con un successo contro Bologna, l’Assicuratrice Milanese si presenterebbe al grande appuntamento forte di cinque vittorie consecutive e, quindi, in uno stato mentale di assoluta tranquillità ed esaltazione. Il match del PalaYamamay sarà
Pallavolo maschile
La Cec cala il poker battendo il Bonollo Mestrino 3 a 0
U
na Cec concreta sfrutta l’incrocio col fanalino di coda Bonollo Mestrino per mettere a segno il quarto successo per 3-0 consecutivo. Un risultato praticamente mai in discussione, con Carpi a condurre sempre il gioco fino al poker che le vale il sorpasso su Motta, sconfitta ad Appignano proprio dai prossimi rivali dei biancoblu. A Lissaro Mestrino, tana del Bonollo fanalino di coda, la Cec - con Riccardo Raimondi in campo in posto 4 al posto di Max De Marco - ha subito preso in mano le redini del match. Il primo set è però stato quello in cui i padroni di casa hanno provato a rimanere attaccati alla targa di Lirutti e compagni, che alle soste conducono 5-8 e 14-16. Il set sembra in naftalina quando la
Cec scappa da 16-18 a 16-21 grazie ad una serie di errori avversari, ma i padovani risalgono fino al 20-21. Ci pensano allora Bigarelli e Lancel-
lotti a spezzare la rotazione e poi una battuta sbagliata di Franceschi a chiudere il parziale sul 22-25. Alla ripresa del gioco c’è “il padrone di
anche l’ultimo del 2012 nonché il decisivo per stabilire la griglia dei quarti di finale di Coppa Italia a cui proprio Modena si è già qualificata dopo il successo di domenica. Un importante appuntamento dunque, per un gennaio che si annuncia caldissimo con la Coppa Italia, appunto, il Campionato e gli ottavi di finale di Challenge Cup che vedranno le ragazze di coach Cuello sfidare le turche dell’Ilbank Sports Club Ankara. Andrea Lolli
casa” Daniele Zanon (è cresciuto nelle file del Mestrino) in campo per Bigarelli e Lirutti trascina subito Carpi al 7-8. Proprio Zanon, Rau, il capitano e Raimondi allungano sul 10-14, break che la Cec difende e anzi allarga ulteriormente fino al 19-25 messo a terra ancora da uno scatenato Zanon che vale il 2-0 nel computo dei set. E’ ancora l’opposto padovano della Cec a scrivere a referto anche il primo punto di un terzo set in cui Carpi scappa subito 6-8 e quindi 1116 con Raimondi a picchiare forte da posto 4. Non c’è più partita e a chiuderla ci pensa allora Lirutti col vincente del 14-25. Per la Cec va in archivio il poker di 3-0 consecutivi. Domenica prossima a Correggio ultima uscita del 2012 contro un Appignano vincente su Motta e quinta forza del campionato.
21.12.2012 n° 46
26 Pallamano: Handball - Nuova Era Casalgrande: 32 - 25
Biancorossi vincenti
B
uona prestazione di biancorossi in un derby che non ha riservato sorprese anche se occorre dare merito al Casalgrande di aver tenuto il campo fino al termine della gara. Iragazzi di coach Serafini hanno sempre condotto il gioco e il punteggio, i reggiani dal canto loro che hanno lamentato l’infortunio al 20’ del 1° tempo di Ruozzi che ne ha limitato le potenzialità d’attacco. Convincente la prestazione di Molina ben coadiuvato da un ritrovato Di Matteo, Brzic si è già inserito nei meccanismi di gioco e si guarda con fiducia al futuro. Ora la sosta natalizia, il campionato riprenderà il 19 gennaio e vedrà i carpigiani affrontare in trasferta in un altro derby il Bologna.
Nuoto Mondiali in vasca corta a Istanbul
Paltrinieri d’argento
A
i Mondiali in vasca corta di Istanbul, Gregorio Paltrinieri si ripete. Dopo il titolo europeo a Debrecen al debutto tra i ‘grandi’, il 5/o posto alle Olimpiadi malgrado un problema alla spalla e il successo agli Euroindoor di Chartres, Paltrinieri puntava tutto sui 1.500 mondiali. Una gara secca, a serie in cui c’era da ripetere il tempo di Chartres per salire sul podio. Paltrinieri quasi ci è riuscito, toccando in 14’31”13, perdendo solo negli ultimi 100 metri un esaltante duello con il danese Mads Glaesner - bronzo nei 400 stile libero venerdì scorso - impostosi in 14’30”01. Per il 18enne poliziotto di Carpi, già campione d’Europa , é la consacrazione definitiva a livello mondiale.
grande epilogo d’anno per la Ritmica Giardino. Terzo podio per ilaria giovanelli
Buon Natale dalla Ritmica! N on poteva concludersi meglio il 2012 per la Ritmica Giardino! Sabato 15 dicembre, nella palestra del Club addobbata a festa, le sezioni Ritmica, dell’istruttrice Federica Gariboldi, e Freestyle di Barbara Malta, hanno dato vita a un piacevolissimo, frizzante e scorrevole Saggio di Natale. Il pubblico, numeroso e caloroso, ha accolto tutte le atlete in modo superbo. Emozionatissime soprattutto le neofite della Ritmica - una quarantina di bimbe dai 4 ai 10 anni - che hanno presentato le loro coreografie. Spettacolari anche gli esercizi presentati da tutte le altre ginnaste “esperte”. Domenica 16 si è invece svolta a Pesaro
la Gara speciale dell’Adriatico, dove le ginnaste del Club Giardino (Asia Ognibene, Asia Franchetto, Cecilia Cavaletti e Ilaria Giovanelli) si sono scontrate con avversarie capaci e di ottimo
livello. Tutte e quattro hanno ben figurato e Ilaria
Giovanelli, con un’ottima prestazione alla Palla, si è aggiudicata il terzo posto (in foto a lato). Tutte le ginnaste della Ritmica Giardino insieme alla loro istruttrice, Federica Gariboldi augurano Buon Natale e si ridanno appuntamento in pedana nel nuovo anno.
CAMBIA ORA I TUOI VECCHI ATTREZZI!! 21.12.2012 n° 46
35 EURO PER OGNI PAIO DI SCI O SNOWBOARD E 25 EURO PER OGNI PAIO DI SCARPONI CAMPAGNA ROTTAMAZIONE INVERNO 2012-2013 Non buttare la tua vecchia attrezzatura da sci!!! Portala a noi! Avrai un incentivo di 35 EURO per ogni paio di sci o snowboard e 25 EURO per ogni paio di scarponi sul prezzo del nuovo GIA’ SCONTATO! Avrai inoltre la garanzia che il materiale ritirato verrà smaltito nel pieno rispetto dell’ambiente. (*) Campagna valida dal 1/12/2012 al 31/01/2013.
MODENA Via Vignolese, 821 Tel. 059 230083
CARPI via Nicolò Biondo, 53 Tel. 059 641405
WWW.NUOVIORIZZONTISPORT.COM
WWW.APVD.IT
27