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venerdì 17 giugno 2016 anno XVII - n. 24 CALZATURE E ACCESSORI
U O M O PROMOZIONI CARPI - CORSO ALBERTO PIO attualità, cultura, spettacolo, musica, sport e appuntamenti Luca Lombroso
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Gianni Savignano
Gianni Savignano: L’ironman di casa nostra
Cinzia Malverdi
Cortile ringrazia Montegalda per il sostegno portato dopo il sisma
Che estate sarà?
E’ troppo presto per dire che tempo farà quest’estate ma a preoccupare sono i cambiamenti climatici: “ci dobbiamo abituare a vivere in un ambiente più estremo, e anche mediamente più caldo” sostiene Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia. società
al ramazzini di carpi i combattenti curdi
al via un progetto per riutilizzare gli scarti del commercio alimentare
La mia vita in un ciak Giulia Foroni
sport
centro storico
palazzo caleffi
la proprietà assicura: “lo stabile tornerà all’antico splendore” eventi
Nazareno Basket campione regionale
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Finalmente la App! I primi click si sono avuti nella giornata di venerdì scorso nel momento in cui veniva annunciata la app. La speranza è quella di non aver deluso chi attraverso Google Play e App Store ha scaricato gratuitamente “Il Tempo News”. L’applicazione è stata concepita per essere sempre con te, sul tuo smartphone. Attraverso la app infatti è possibile mandare alla redazione di Tempo segnalazioni e foto così possiamo essere sempre più vicini e informati grazie a te: i contenuti pervenuti dalla sezione della app Scrivici verranno infatti pubblicati sul sito e selezionati per la pubblicazione sulle pagine del settimanale Tempo. Ovunque tu sia e in qualsiasi momento potrai leggere Tempo sul tuo smartphone, anche durante le vacanze comodamente sdraiato sotto l’ombrellone. Grazie alla app potrai avere un accesso più immediato alle notizie costantemente aggiornate sul sito www.temponews.it e sui social. Matteo Anderlini è il primo che si è cimentato con la app di Tempo per condividere insieme a noi la gioia della vittoria della Nazionale contro il Belgio agli Europei. “Italiani abbiamo vinto 2 a 0”. Grazie per aver fatto il primo passo.
Rettifica L’Aleph non chiude la parte musicale come erroneamente indicato sulla copertina dello scorso numero di Tempo, ma solo la parte fotografica e il noleggio film come esattamente riporta l’articolo all’interno.
Viale Manzoni
La Iena
Comparsa in via Muratori una nuova opera d’arte moderna...
“In un Paese civile, avanzato, in cui sempre più si diffonde l’uso di Internet e della banda larga, è vergognoso che i dottori di medicina generale debbano certificare che un proprio paziente anziano faccia uso di pannoloni, al fine di consentirgli di usufruire dell’apposito bidone con il tappo rosso”. Dichiarazione di Nicolino D’Autilia, presidente dell’Ordine dei medici di Modena, tratta da Il Resto del Carlino, sul regolamento di Aimag.
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Jessica Bianchi, Federica Boccaletti, Francesca Desiderio, Dario Po, Enrico Bonzanini, Marcello Marchesini, Clarissa Martinelli, Chiara Sorrentino.
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anno XVII - n. 24
E’ troppo presto per dire che tempo farà quest’estate ma a preoccupare sono i cambiamenti climatici: “ci dobbiamo abituare a vivere in un ambiente più estremo, e anche mediamente più caldo” sostiene Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia. In base alle sue simulazioni, senza azioni virtuose di limitazione delle emissioni serra, il riscaldamento aumenterebbe di quattro gradi e in quel caso il mare potrebbe arrivare fino a Ravenna e Ferrara. Sarà un’estate pazzerella? Altro ci deve preoccupare.. E’ bastato un inizio di giugno variabile per scatenare l’inevitabile ridda di previsioni catastrofiche sull’estate alle porte. A riportare tutti all’ordine è Luca Lombroso: “è impossibile fare previsioni sul meteo dei prossimi mesi” puntualizza sottolineando ancora una volta il vero grande problema: l’emergenza ambientale. Lombroso ha partecipato a Parigi alla Conferenza delle Parti (COP 21) delle Nazioni Unite per il Clima, l’evento dedicato al clima e al riscaldamento globale ed è in uscita il suo ultimo libro Ciao Fossili, Cambiamenti climatici resilienza e futuro nell’era post carbon (Edizioni Artestampa) dedicato al tema della transizione, appunto, al futuro post combustibili fossili alla luce di due importanti novità, l’enciciclica Laudato Si di Papa Francesco e i risultati di COP 21 di Parigi. Lombroso, la variabilità di questo inizio di giugno potrebbe caratterizzare l’intera estate? “E’ troppo presto per dirlo. Le previsioni si possono formulare fino a cinque/sette giorni, tendenze indicative possono arrivare fino a otto/ dieci giorni e quindi è impossibile fare una previsione precisa di come sarà la restante parte dell’estate. Negli ultimi anni abbiamo assistito a grandissimi estremi in un verso e nell’altro, con la prevalenza sempre del caldo. Non mi stupirei però di questa situazione di variabilità: è capitato in anni recenti che si siano verificate situazioni di caldo precoce ma il mese di maggio appena trascorso non
E’ troppo presto per dire che tempo farà quest’estate ma a preoccupare sono i cambiamenti climatici: “ci dobbiamo abituare a vivere in un ambiente più estremo, e anche mediamente più caldo” sostiene Luca Lombroso dell’Osservatorio Geofisico dell’Università di Modena e Reggio Emilia
Clima: è allarme! Luca Lombroso
è stato così anomalo come sembra”. Ci dobbiamo abituare a un clima generalmente più caldo? “Ci dobbiamo abituare a vivere in un ambiente più estremo, e anche mediamente più caldo. Negli ultimi anni ci siamo un po’ assuefatti al caldo e consideriamo normale che ci siano 27 gradi già a maggio e a inizio giugno, che però non sono periodi caldi. L’estate meteorologica, lo ricordiamo, inizia il 1° giugno, quella astronomica il 21. Il mese di maggio con 30 gradi fino al 2000 era l’eccezione, non la norma come è stato spesso invece dal 2001 in poi, con anni come il 2006 e il 2009 quando il caldo è stato esagerato e duraturo come nel 2003. Negli ultimi anni, nel mese di maggio non ci sono state particolari ondate di caldo precoce e basta andare solo a tre anni fa per trovare un mese di maggio più fresco di quello appena trascorso. Certo se guardiamo l’andamento dall’inizio del 2016, qui all’Osservatorio Geofisico del Dipartimento di Ingegneria dell’Università, vediamo che ci sono stati molti momenti caldi, anche lunghi e precoci: addirittura la giornata dell’11 gennaio è stata più calda di alcune di
maggio. Si tratta di sbalzi a cui la natura e il corpo umano non rispondono bene”. In pochi anni ci sono stati cambiamenti climatici evidenti? “Siamo di fronte a un problema planetario, lo dimostra la recente conferenza di Parigi a cui ho partecipato, ma anche epocale perché è causato dall’uomo e perché il cambiamento avviene in poco tempo. Dobbiamo immaginare che, in linea con i cambiamenti che ci sono stati a livello globale, già dagli Anni Novanta nel nostro territorio è come se fosse scattata una molla. Siamo entrati in una nuova normalità fatta di temperature mediamente più alte e con un conseguente problema che ormai è vistoso e indiscutibile: l’aumento di frequenza e intensità dell’ondata di caldo estivo e l’andamento anomalo delle piogge per cui si alternano precipitazioni anche intense
a periodi in cui la pioggia manca completamente. Basta andare allo scorso dicembre quando praticamente non è piovuto e poi fra gennaio e febbraio è caduta tutta la pioggia mancata nei mesi precedenti. Quest’estremizzazione (è già un dato di fatto) si ripercuote naturalmente sull’uomo e sulle sue attività ma naturalmente anche sulla flora, sulla fauna, sull’agricoltura e sull’economia perché il turismo vorrebbe situazioni di meteo stabile. Già accetta difficilmente la normale variabilità figuriamoci questi eccessi sempre più frequenti. E’ un po’ per questo che poi si va a cercare come colpevole (che poi colpevole non è) il meteorologo e le previsioni se mancano i turisti nei fine settimana sulle spiagge o sulle piste da sci durante l’inverno. Non è il meteorologo il problema! E non dimentichiamoci che con questi fenomeni estremi non si scherza: si rischia la vita. Lo dimostra ciò che è successo recentemente a Chioggia Sottomarina con un tornado vero e proprio che ha devastato le spiagge”. Rispetto ai cambiamenti climatici, quanto dobbiamo essere preoccupati da uno a dieci? “Io direi dieci. E’ positiva la decisione della Conferenza di Parigi ma ora si tratta di attuarla e non solo a livello globale. COP 21 chiede un impegno agli Stati ma anche a livello subnazionale, alle realtà e alle amministrazioni locali. Cito, tra gli esempi, quello che stiamo facendo a Carpi e a Campogalliano come Movimento di Città di Transizione (https:// campogallianotransizione.
“Sul nostro territorio avevo provato a fare alcune simulazioni: se conteniamo il riscaldamento entro i due gradi diciamo che avrebbero dei grossi problemi Venezia (che è quasi condannata) ma anche le zone costiere della riviera. Se il riscaldamento arrivasse a quattro gradi il mare potrebbe arrivare fino a Ravenna e Ferrara”.
wordpress.com - https:// carpitransizione.wordpress. com), cioè come cittadini che stanno cercando di passare a un’era post carbon, caratterizzata da comunità resilienti”. Che cosa significa? “Le concentrazioni di anidride carbonica in atmosfera sono oltre 400 parti per milione ed è un fatto nuovo nell’intera storia dell’evoluzione umana. Le conseguenze non sono ben chiare e solitamente si pensa che sia qualcosa di lontano da noi, un problema di orsi polari. Con il ritiro dei ghiacci del Polo Nord (in queste settimane sono ai minimi storici e addirittura c’è il rischio che questa sia la prima estate che vede il Polo Nord libero da ghiacci) oltre ad aprirsi contenziosi internazionali, per esempio, sulle nuove rotte marine e nelle esplorazioni petrolifere, si verifica un’alterazione della circolazione generale dell’atmosfera. E’ possibile che, in conseguenza della mancanza di ghiaccio al Polo Nord, ci ritroviamo con climi più estremi: inverni anche più brutali e gran caldo improvviso. Tutto ciò perché la mancanza di ghiaccio sostanzialmente va a cambiare la circolazione generale dell’atmosfera. Di fronte a questi rischi, ci sono gruppi di cittadini che dal basso hanno pensato di agire perché i grandi potenti arrivano tardi e l’azione dei singoli è troppo limitata: nel mezzo ci sono le comunità che possono affrontare questi problemi di resilienza, cioè la capacità di convivere con un clima più brutale, e sanno come comportarsi quando c’è un’alluvione, un’allerta meteo o un temporale forte. Allo stesso tempo avviano piani di decrescita energe-
tica e di conversione a fonti rinnovabili”. Questo presuppone però una grande consapevolezza del problema… “E’ ovvio la consapevolezza è il primo dei problemi e il tempo stringe. C’è da lavorare molto nelle scuole per le giovani generazioni perché sono quelle che vengono coinvolte dalla Conferenza di Parigi: se tali decisioni saranno attuate, traghetteranno la società a qualcosa di diverso e, credo, migliore. Ma allo stesso tempo non dobbiamo illuderci che basti agire nelle scuole perché l’educazione ambientale deve coinvolgere i consigli regionali, comunali, il parlamento e anche i consiglieri d’amministrazione delle aziende”. E se non faremo nulla a cosa andremo incontro? “Se nel corso di questo secolo (quindi è una cosa che riguarda i nostri bambini), non si fa niente si va verso un riscaldamento del pianeta oltre i 4/5 gradi e la Banca Mondiale ritiene questo scenario incompatibile con la civiltà globale interconnessa. Di fatto vaste zone andrebbero incontro al collasso e, come sono crollati l’Impero romano e quello dei maya nell’America centrale, a causa anche di cambiamenti ambientali, così potrebbe capitare anche a noi. Città come New York, Londra e non solo le coste del Bangladesh o piccole isole come le Maldive sarebbero sommerse dall’acqua scatenando ondate migratorie. Sul nostro territorio avevo provato a fare alcune simulazioni: se conteniamo il riscaldamento entro i due gradi di temperatura (meglio ancora 1,5) diciamo che avrebbero dei grossi problemi Venezia (che è quasi condannata) ma anche le zone costiere della riviera, però i danni sarebbero di entità tutto sommato accettabile e potremmo conviverci con resilienza. Se il riscaldamento arrivasse a quattro gradi il mare potrebbe arrivare fino a Ravenna e Ferrara”. Sara Gelli
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Contrastare lo spreco, ridistribuire alle famiglie più bisognose prodotti alimentari freschi e offrire un impiego a un disoccupato: questi gli obiettivi di Non più briciole, il progetto pilota promosso dall’associazione Porta Aperta di Carpi e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali
Trasformiamo lo spreco in una risorsa! Trasformare lo spreco in risorsa: è questo l’obiettivo primario di Non più briciole, il progetto pilota promosso dall’associazione Porta Aperta di Carpi e cofinanziato dal Ministero del Lavoro e delle politiche sociali. “Lo scopo è quello di reperire e valorizzare i prodotti invenduti, non più commercializzabili ma commestibili e salubri, per reintrodurli in una filiera di redistribuzione alle famiglie più fragili del territorio attraverso il nostro centro di ascolto. In questo modo possiamo tagliare gli sprechi e, allo stesso tempo, arricchire la sporta alimentare dei nuclei famigliari più poveri con l’introduzione di prodotti freschi”, sottolinea Valentina Pepe responsabile della progettazione di Porta Aperta. Ogni anno in Europa vengono gettate 90 tonnellate di cibo mentre nella sola Italia lo spreco che finisce nei bidoni della spazzatura vale ben 8,4 miliardi l’anno: una vera e propria piaga ambientale e sociale. “Non più briciole - prosegue Valentina Pepe - si tradurrà anche in una preziosa opportunità di reinserimento lavorativo per una persona disoccupata e con disagio economico che verrà assunta part time per la durata dell’intero progetto”. Le 611 famiglie seguite da Porta Aperta nel 2015 “rientrano in un programma alimentare, un vero e proprio piano di distribuzione di generi di prima necessità, dalla pasta allo scatolame, garantito grazie al prezioso contri-
Elisa Massari, Valentina Pepe e Patrizia Awuah
Donati alla Casina dei Bimbi 50mila euro
Quattro amici al bar
L’associazione Anteas ha organizzato, presso l’Istituto Meucci di Carpi, corsi d’informatica rivolti a over 50
Generazioni in rete L’associazione di volontariato Anteas onlus - Fnp - Cisl ha promosso, presso l’Istituto Meucci di Carpi, il progetto Generazioni in rete: corsi d’informatica rivolti agli over 50 che si vogliono avvicinare a Internet e alla posta elettronica a un costo ragionevole. Il primo corso, riservato ai principianti, si è svolto dal 23 febbraio al 18 marzo: 8 lezioni per un totale di 16 ore. Il secondo corso, che ha completato l’insegnamento del primo tenutosi nel 2015, si è tenuto dal 19 aprile al 13 maggio. I corsi sono stati condotti gratuitamente da due docenti d’informatica dell’istituto: le professoresse Lucrezia Farina e Tiziana Arbizzi, coadiuvate dai ragazzi delle classi terze e quarte, tutor che hanno ottenuto dei crediti scolastici. E’ dal 2012 che Anteas promuove quest’annuale esperienza intergenerazionale.
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buto di Banco Ogni anno in Europa vengono alimentare gettate 90 tonnellate di cibo e Coop. Una mentre nella sola Italia lo spresinergia che co vale ben 8,4 miliardi l’anno: ci ha dato la una vera e propria piaga ampossibilità di bientale e sociale. erogare, lo scorso anno, ora mettere in tavola frutta, ben 6.572 sporte alimentari”, verdura, prodotti caseari, caraggiungono Elisa Massari ni, salumi, composte, succhi, e Patrizia Awuah, in servimarmellate…”. Al momento zio civile volontario presso hanno aderito al progetto 14 l’associazione. A beneficiare imprese (Casarini di Limidi, di tale programma, nella Cipof di San Possidonio, sola città di Carpi, sono oltre Oscar Clò e La Falda di 2mila persone (il 43% delle Campogalliano, Monica quali italiane): “famiglie che, Ferrarini di Mirandola, attraverso Non più briciole, Caseificio 4 Madonne di grazie al coinvolgimento Lesignana, Azienda agricodi aziende agricole, allevala Malaspina di San Biagio, menti e caseifici potranno Macelleria Martinelli, Federici e Zuccolini, Pastificio Menozzi, Pastificio Charity Bond Party Pasta & Pasta, le aziende agricole Pancaldi, Scaroni e Tondelli di Carpi): “la nostra speranza è quella di creare una rete territoriale - che Mercoledì 8 giugno, presso la galleria DarkRoom Silmaprosegua al termine di questa rArtGallery, è stato consegnato con grande orgoglio da sperimentazione - sensibile Alberto Fontana alla presidentessa della associazione Onlus al tema del non spreco e Casina dei Bimbi, Claudia Nasi, l’assegno con l’importo finale di 50.000 euro raccolti grazie all’evento Charity Bond Party animata dal desiderio di dare tenutosi il 27 maggio nel Cortile d’onore di Palazzo Pio a Carpi. una risposta concreta alla “Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno contribuito vulnerabilità e alla margia rendere questa serata memorabile” hanno commentato nalità sociale, fenomeni in Fontana e Nasi. preoccupante ascesa anche nella nostra città”. Giovedì 2 giugno il Centro di Promozione L’allarmante crescita della Sociale Gorizia ha festeggiato il suo 14° mappa del bisogno e della Compleanno povertà a Carpi non accenna ad arrestarsi e progetti come questo rappresentano una Giovedì 2 giugno il Centro di Promozione Sociale boccata d’ossigeno per le Gorizia ha festeggiato il suo 14° compleanno! famiglie strozzate dalla crisi, Alla festa, dopo il saluto della presidente, sono intervenute dalla perdita del lavoro e alcune lettrici volontarie del gruppo Donare Voci. Simona Bertacchini, Milena Vecchi, Carla Righi e Gabriella Braioni dalla conseguente contraziohanno allietato il numeroso pubblico presente, con la performanne della propria capacità di ce Quattro amici al bar, storie e racconti divertenti. Ad accomacquisto. pagnarle il chitarrista Davide Bozzoli. Unanime il consenso del Jessica Bianchi pubblico che ne ha decretato il grande successo.
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Pericolante e malfermo, lo storico Palazzo Caleffi tornerà al suo antico splendore, parola dell’architetto Maurizio Dodi, tecnico professionista incaricato dalla proprietà del gioiello cittadino risalente al 1500
“Presentata la pratica Mude” Pericolante e malfermo, lo storico Palazzo Caleffi tornerà al suo antico splendore, parola dell’architetto Maurizio Dodi, tecnico professionista incaricato dalla proprietà - che fa capo alle famiglie Severi, Valenti e Imm.re Agorà s.n.c. - del gioiello cittadino risalente al 1500. Chiuso dagli Anni Ottanta, lo stabile, conosciuto in città come ex Valenti, duramente provato dal sisma del 2012, sta letteralmente cadendo a pezzi tanto da essere stato comple-
rifacimento della copertura e il restauro delle facciate che sicuramente riporteranno il Palazzo all’antico splendore, sotto l’attento controllo della Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici”. Terminato l’iter burocratico legato alla farraginosa macchina della ricostruzione post sisma, la proprietà potrà finalmente rimettere mano allo stabile per la gioia dei residenti e di tutta la cittadinanza. Jessica Bianchi Manuela Ghizzoni. Dopo aver gustato la bellezza del patrimonio storico - artistico della Corte dei Pio, dai Musei cittadini al Campo di concentramento di Fossoli, i Cortile, il Circolo Arci Ugo veneti faranno ritorno in Barbaro e la Parrocchia di frazione dove, alle 19,30 si terrà il concerto del Gruppo S. Nicola di Bari, ha orgaAlpini Montegalda Amici nizzato una giornata densa miei. Poi, alle 21, tutti a di attività: “per mostrare ai tavola in Parrocchia. Una nostri ospiti alcune delle eccellenze offerte dal nostro serata conviviale aperta a la ricco territo“Tutti sono invi- tutta comunità: rio”, prosegue tati: la festa sarà cortilesi e non Cinzia. Dopo riuscita solo se solo. (Per la visita della mattina alla saremo in tanti prenotare la Città della a dire il nostro cena potete Ghirlandina, grazie”, sorride contattare: Cinzia in particolare Cinzia Malverdi. 339.8763900 all’Accade- Anna mia e al 347.8868097 - Livia Duomo, il gruppo farà 328.1339799) “Tutti sono ritorno a Cortile per un invitati: la festa sarà riuscita pranzo presso il Circolo U. solo se saremo in tanti a dire Barbaro, mentre alle 15, la il nostro grazie”, sorride delegazione sarà ricevuta a Cinzia Malverdi. Carpi, dal sindaco Alberto Jessica Bianchi Bellelli e dall’onorevole
Sabato 25 giugno grande festa a Cortile per dire grazie alla comunità di Montegalda per il sostegno portato alla frazione dopo il sisma del 2012
Grazie Montegalda!
rientrare nelle loro case. Per circa un mese, ovvero fino all’arrivo dei pasti messi a disposizione dalla Croce Rossa, quella cucina è stata fondamentale per oltre un centinaio di persone. Senza la generosità e il grande cuore di Montegalda il nostro paese e i nostri concittadini avrebbero vissuto ancor peggio quei drammatici momenti”. E per dire grazie alla concreta solidarietà ricevuta, la frazione di Cortile è ora pronta a ricevere un centinaio di ospiti provenienti dal comune del vicentino: tutto il tessuto associativo cortilese si è mobilitato. Il Comitato per Cortile, in collaborazione con l’Associazione Caritativa Volontari
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La generosità fa parte del dna degli emiliani così come la gratitudine. Ecco perché sabato 25 giugno, l’intera frazione di Cortile si mobiliterà per organizzare una grande festa per dire pubblicamente grazie alla comunità del piccolo comune di Montegalda. “Questo paesino della provincia di Vicenza, durante l’emergenza legata al sisma 2012, è stato prezioso e speciale. Gruppi di volontari della Protezione Civile e Alpini - ricorda Cinzia Malverdi, presidente del Comitato per Cortile - si sono recati più volte a Cortile per farci dono di attrezzature da campo, beni di prima necessità, stoviglie e generi alimentari. Hanno montato una grande tenda dotata di cucina per dare la possibilità alle numerose famiglie che dormivano all’aperto, di consumare un pasto caldo, non potendo
tamente transennato dopo il crollo del tetto, onde evitare che eventuali distacchi cadano sulla strada compromettendo la sicurezza di coloro che vi transitano. Oggi qualcosa si sta finalmente muovendo, come ci assicura l’architetto Dodi: “alla fine del mese scorso abbiamo presentato sul portale MUDE l’istanza per il recupero e il miglioramento sismico di Palazzo Caleffi. L’intervento consiste nel consolidamento dell’intero edificio, in particolare col
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La comunità curda dell’Emilia Romagna si è attivata per garantire sostegno ai quattro ragazzi ricoverati a Carpi, ci sono delegazioni di carpigiani che si recano in visita per rendersi disponibili a provvedere ai generi di prima necessità, ma è sicuramente il personale ospedaliero ad avere il carico maggiore di lavoro, considerando anche le gravi condizioni in cui versano i ragazzi curdi ricoverati
Al Ramazzini di Carpi i combattenti curdi
Da tre settimane sono ricoverati all’ospedale di Carpi i quattro giovani curdi, due uomini e due donne, feriti durante l’assedio della città di Kobane in territorio siriano al confine con la Turchia. L’assedio dell’Isis, iniziato nel settembre 2014, è stato dichiarato fallito nel gennaio 2015. Resteranno qui per tre mesi per cercare di curare, per quanto possibile, le ferite riportate più di un anno e mezzo fa nei combattimenti: Alan che ha 30 anni è il più grave perché a causa di un’infezione è rimasto senza la maggior parte dell’intestino. Davanti a noi siede su una sedia a rotelle Layla, 37 anni, che sta seguendo un percorso di fisioterapia essendo rimasta paralizzata agli arti inferiori. Per ragioni di sicurezza non si possono far fotografare ma i loro occhi esprimono una profonda tristezza. Sono al Ramazzini grazie a un ordine del giorno fortemente voluto da Sel e
Gabriella Contini, Alessandra Guerrini, Cesare Galantini, Emidia Dotti Dondi, Odette De Caroli, Giorgio Bolognesi, Luca Fedrigotti e Angela Mora
L’assedio di Kobane
approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale. La comunità curda dell’Emilia Romagna si è attivata per
provvedere ai pasti e garantire sostegno ai quattro ragazzi ricoverati perché non parlano che curdo. Ci
sono delegazioni di associazioni carpigiane che si recano in visita per rendersi disponibili a provvedere ai generi di prima necessità (in foto, le associazioni femminili di Udi e Cif insieme alla
presidente della Consulta B Alessandra Guerrini e alla delegazione di Sel), ma è sicuramente il personale ospedaliero ad avere il carico maggiore di lavoro, considerando anche le gravi condizioni in cui versano i ragazzi curdi ricoverati. Grazie alla presenza di un traduttore chiedono di non essere abbandonati perché a rischio è l’intera etnia dei curdi che temono di fare la stessa fine degli armeni
dopo un secolo di durissima repressione. Puntano il dito contro Erdogan, bollandolo come autocrate, e chiedono di non abbassare lo sguardo sui massacri che avvengono ogni giorno nelle città curde. “Da voi manca del tutto l’informazione su questo. I governi dell’Unione Europea che sembrano compiacere il governo turco, non abbandonino noi curdi”. Sara Gelli
Intitolata a Marisa Setti la sala prelievi della sede di Avis
Avis celebra la memoria di Marisa A un anno dalla scomparsa, l’Avis di Carpi ricorda Marisa Setti che, col suo entusiasmo e la sua grande capacità, ha contribuito alla crescita e allo sviluppo del volontariato del sangue a livello locale e provinciale. “Allo scopo di unire in maniera indissolubile il nome di Marisa a quello della nostra associazione, il Consiglio Direttivo ha deciso di dedicare alla sua figura la sala prelievi della nuova sede associativa”, ha spiegato il presidente di Avis Carpi, Fabio Marani. La cerimonia ufficiale di intitolazione si è tenuta domenica 12 giugno presso la sede di via Nuova Ponente, 24 in coincidenza con la Giornata Mondiale del Donatore di Sangue.
Parlare di abbandono dei cani, causa partenze per le vacanze, in una società civile dovrebbe essere tanto scontato quanto inutile. Scontato perchè dovrebbe bastare il diktat di non abbandonarli perchè un cane è per sempre e inutile perchè in un società normale nessuno abbandonerebbe mai un altro essere vivente. Purtroppo l’abbandono esiste esattamente come esistono le malattie e, a mio parere, questo fenomeno non si può risolvere attraverso le solite campagne, poiché pur essendo chiare non intervengono in modo incisivo sulla realtà. Per evitare l’abbandono bisognerebbe guardare la situazione da un punto di vista globale e mettere in campo delle 6
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Noi e i cani...
a cura del dog trainer Gianluca Setti
Abbandonalo anche questa estate!
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g.setti39@gmail.com azioni diverse. Qualche esempio? Perchè non evitiamo di vendere i cani sbagliati alle persone? Perchè i cani nei canili sono seguiti, la maggior parte delle volte, da volontari animati da tanta passione ma con poche competenze e non vengono invece inseriti alcuni profes-
sionisti? Perchè non ci rendiamo conto che il cane vive volentieri con noi anche quando noi vorremmo fare i sirenetti nelle acque della Sardegna? Perchè non smettiamo di inventare continui prodotti che al cane non servono a nulla, cancellando ogni dignità etica? Perchè non garantiamo al cane una vita da cane, in linea con le sue caratteristiche e rispettando i suoi bisogni fisici e psichici? Perchè questo comporterebbe una rivoluzione nel nostro comportamento e nel nostro modo di vedere il mondo: una rivoluzione umana difficilissima soprattutto se tesa a migliorare la vita di qualcuno che non parla, è peloso e cammina a quattro zampe.
Un evento dedicato all’oncologo entro l’anno. L’idea è tracciare il futuro di un’attività multidisciplinare che continua a essere un servizio importante per 600 donne ogni anno
Ginecologia oncologica, il futuro parte dall’esempio di Roberto Marchesin
Un evento interamente dedicato alla figura di Roberto Marchesin. Il nostro impegno è organizzarlo entro la fine dell’anno. Un simbolico passaggio del testimone tra il ‘padre’ della ginecologia oncologica a Carpi e i medici che stanno continuando il suo lavoro, iniziato in concomitanza col nuovo millennio. Il dottor Marchesin è stato un grande professionista e un amico che ci ha lasciato in eredità il suo sapere, trasmesso al team chirurgico che ha sempre garantito - e continuerà a farlo - la migliore assistenza, perché il suo e il nostro obiettivo è sempre e comunque la salute delle persone che ci vengono affidate. La recente scomparsa di Roberto, anche se rappresenta una grande perdita umana e professionale, non ha condizionato e non condizionerà in alcun modo l’assistenza offerta alle donne carpigiane. Anzi, proprio dalla sua figura e dal suo esempio l’intera squadra multidisciplinare che segue le pazienti – composta da infermieri, ostetriche, oncologi, ginecologi, radioterapisti e chirurghi (senza dimenticare le figure dell’anatomo-patologo, dell’urologo, del fisiatra e dello psicologo) – si impegnerà per far crescere ancor di più questa attività. Il centro, a oggi, è in grado di affrontare la quasi totalità delle patologie oncoginecologiche e ha un équipe affiatata, caratIn attesa degli sviluppi degli innumerevoli incontri tra Comune e Società, dopo la terza settimana di raccolta firme per il Carpi a Carpi vogliamo ringraziare tutti i 1.245 tifosi che hanno firmato per riavere la Nostra squadra al Cabassi nel prossimo campionato, superando di parecchio quanto ci eravamo prefissati! La raccolta firme è libera e aperta a tutti, purchè residenti a Carpi e maggiorenni, e proseguirà fino al 25 giugno, data dell’annuale festa dei GdL “Fiumi e chilometri” giunta alla 20^ edizione, che si terrà per tutta la giornata all’antistadio, con torneo di calcetto tra gruppi della curva, concerti, musica con dj e i soliti fiumi di birra e chilometri di salsiccia. Sarà possibile sottoscrivere la petizione presso Tribhune bar, bar Khalua, bar Madera, bar la Caffetteria e bar da Zazza a Migliarina, Queen’s pub e Highlander pub, alle tabaccherie Luppi in corso Roma e Guendalini in piazzale Gorizia, edicola Beltrami in via Lenin, al Carpi comics di via Nova, alla Sisal di via Cattani e da Sublimando, bar Carpidiem dietro la curva ospiti, tabaccherie in viale De Amicis e in viale Roosevelt e all’Hair studio sempre in via Roosevelt, Forno di Birba di via Leopardi, gelateria KM 0 di via Papa Giovanni XXIII, Nuova Sirt di via Liguria e la palestra La Patria. Invitiamo tutti coloro che hanno a cuore i colori biancorossi a firmare, perchè le nostre firme contribuiscano all’obiettivo comune de Il Carpi SOLO a Carpi! Guidati dal Lambrusco Ultras Carpi
Paolo Accorsi
Fabrizio Artioli
terizzata non solo dalla “clinical competence” dei chirurghi, ma anche dalla costante collaborazione degli specialisti necessari alla cura a 360° di questo tipo di patologie. Basti pensare che, solo nel 2015, tra Carpi e Mirandola, sono state ben 600 le donne seguite dalla ginecologia oncologica; nei primi sei mesi 2015 sono state 43 le nuove diagnosi di tumori femminili, divenute 45 nei primi 6 mesi dell’anno in corso. E’ una storia, quella della ginecologia
oncologica in Area Nord, che nasce nel 2000 grazie alla collaborazione con l’Ospedale San Gerardo di Monza e alla competenza del professore e maestro Costantino Mangioni. Lì ginecologi e oncologi di Carpi e Mirandola hanno studiato e si sono formati per portare ‘a casa’ le prime importanti competenze necessarie per operare e curare le donne colpite da patologie onco-ginecologiche. Poi sono arrivati gli stage formativi all’Istituto Europeo di Oncologia di Milano,
Alessandro Ferrari
col contributo e il sostegno del volontariato locale (AMO). Un mix di passione e competenze che, in pochi anni, ci ha permesso di creare modelli innovativi di lavoro multidisciplinare che i cittadini riconoscono oggi come un servizio di ‘eccellenza’. Un patrimonio, quindi, che con un pizzico d’orgoglio vogliamo tutelare, coltivare e far crescere ancora. Dr. Paolo Accorsi Dr. Fabrizio Artioli Dr. Alessandro Ferrari
Contribuisci anche tu a riportare
il carpi a carpi sostiene
la raccolta firme del gruppo di tifosi “Guidati dal Lambrusco” I Guidati Dal Lambrusco organizzano una raccolta firme a sostegno di una proposta presentata al Consiglio Comunale di Carpi per riportare il Carpi Calcio a giocare al Cabassi. La proposta può essere firmata da tutti i tifosi del Carpi e le firme saranno raccolte fino alla tradizionale festa FM&KM all’antistadio che si terrà il 25 giugno 2016. Potranno firmare tutti i maggiorenni residenti nel Comune di Carpi. venerdì 17 giugno 2016
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i lettori ci scrivono
“Il calcio non piace a tutti” Gentile Redazione, dopo aver letto l’ultimo dei tanti articoli dedicati al Carpi Calcio, vorrei parlare a nome di quella minoranza che in questa città non ha alcun peso decisionale sull’argomento e si ritrova così a subire l’inarrestabile incedere di un fenomeno di massa che, purtroppo, dico io, ha toccato anche Carpi. Ebbene sì. Il calcio può non piacere a tutti. A qualcuno sembrerà incredibile ma è così. Questo sport purtroppo gode ormai di una pessima reputazione e non sono io a dirlo. Lo raccontano le cronache di tutti i giorni. Riconoscerlo sarebbe un atto dovuto. Il mondo del calcio è andato oltre se stesso. E’ un modello fortemente diseducativo e di bassissimo livello culturale. Attorno a esso girano troppi soldi, molti di questi di dubbia provenienza. Partite truccate, scommesse illegali, raccomandazioni, doping e così via. In campo si assiste a spettacoli indecorosi fatti di offese, spintoni, sputi e calci. Gli spettatori, che non sono da meno, lanciano fumogeni, petardi, seggiolini, addirittura scooter e sempre più spesso si azzuffano in maniera vergognosa. Le tifoserie avversarie si sono trasformate in orde di barbari capaci addirittura di uccidere “il nemico”. Incendiano automobili, cassonetti, sfasciano vetrine, vandalizzano monumenti e imbrattano qualsiasi cosa con frasi che danno una chiara idea di quale fenomeno sociale abbiamo di fronte. Le Forze dell’Ordine pagate con soldi pubblici, quindi anche miei, sono costrette a contenere gli innumerevoli episodi di aggressività delle tifoserie quando potrebbero occupare meglio il loro tempo e sfruttare le proprie capacità per questioni ben più serie, soprattutto in questi tempi. Tutto questo purtroppo non è fantascienza. E’ cronaca quotidiana, quindi è mio desiderio, seppur vano e utopistico, invitare tutti a riflette su cosa ci aspetterà nell’immediato futuro se questo vostro sogno dovesse realizzarsi. Avere una squadra di calcio in questa città non è un’opportunità. E’ una condanna. E’ una medaglia che ha un suo rovescio come tutte le cose ma estremamente negativo e i fatti ce lo dicono. Non servirebbe aspettare di scoprirlo. La città si espanderà ulteriormente, qualcuno tempo fa parlava dell’assurdo obiettivo di arrivare a 80.000 abitanti, non si sa poi per quale misterioso motivo. Comunque di fatto Carpi diventerà sempre più trafficata, inquinata, sporca e degradata di quanto già non sia. Ma non si confonda tutto questo per un mio personale pessimismo. In tutte le edizioni del vostro periodico c’è una foto che parla da sè. Ognuna mostra un angolo di questa città che
se ne sta andando a rotoli. Spazzatura abbandonata, cartacce, gomme da masticare e sigarette ovunque, buche nelle strade, rotonde tanto grandi quanto inutili e così via. In oltre quarant’anni di vita passati in questa città, non avevo mai assistito a un degrado sociale così rapido come negli ultimi tre anni circa. Sul numero 22 del 2016 del vostro settimanale qualcuno a nome degli ultras, parla di Carpi come di una città da troppo tempo addormentata. Enrico Bonzanini sul n.20 scrive di un’opportunità per tutti “di vivere in una città più pulsante e viva” (come se tutti ne sentissero la necessità) “e non in un silenzioso e malinconico dormitorio” (come se ciò fosse necessariamente un aspetto negativo, quando invece trovo sia un valore e un pregio sempre più raro nel nostro Paese e noi lo abbiamo appena perso). Il fenomeno calcistico porterà sicuramente soldi a qualcuno ma a tutti gli altri soltanto un gran casino. Dagli autori di questi articoli vorrei tanto sapere cosa ne pensano dei blocchi stradali nel giorno della partita che trasformano i residenti nell’area circostante lo stadio in prigionieri delle proprie case per un’intera giornata. Dove lo abbiamo fatto finire il loro diritto di spostarsi dove e quando vogliono dalle loro abitazioni? Perché dobbiamo sopportare sommessamente anche noi il rumore di cui vi fate vanto? Fare rumore è sempre stato - e sarà sempre - sinonimo di scarsa educazione. Andare in giro per la città con trombe e clacson a manifestare la vostra puerile gioia potrebbe anche infastidire qualcuno. Ma tanto del rispetto per gli altri ce ne siamo già dimenticati da un pezzo. Vi invito a recarvi nel sottopassaggio che porta al Borgogioioso a vedere che belle frasi hanno scritto i vostri amici tifosi imbrattando un’infrastruttura pubblica, dopodiché trovatemi le parole per difendere la categoria se volete provarci! Io a Carpi ci sono nato e purtroppo sto assistendo incredulo e molto amareggiato a quello che credo sarà il suo inesorabile declino. Un cambiamento radicale di fatto è già avvenuto, è innegabile, ma non sempre i cambiamenti sono un fatto positivo e questo non lo è. Questa città così fintamente moderna non mi rappresenta più e io non mi riconosco più in essa e se per soddisfare il mio desiderio di vivere meglio in un posto più tranquillo mi vedrò costretto ad andarmene, me ne andrò. Sarà eventualmente mia premura assicurarmi che nel comune che mi ospiterà, l’assenza di una squadra di calcio locale sia una certezza assoluta, per scongiurare così il rischio di rivivere lo stesso incubo. Gabriele Benetti
L’Associazione Verdi di Carpi ha scritto al Presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini affinché intervenga sulla legge n°30/98 per modificare il paragrafo che prevede le multe per gli abbonati che non obliterano il biglietto a bordo
Bus: multe agli abbonati, Verdi in trincea
L’Associazione Verdi di Carpi ha scritto al presidente della Regione Emilia Romagna Stefano Bonaccini affinché intervenga sulla legge n°30/98 per modificare il paragrafo che prevede le multe per gli abbonati che non obliterano il biglietto a bordo. Al settimanale Tempo sono pervenute recentemente lettere e segnalazioni da parte di genitori di studenti che utilizzano quotidianamente i mezzi pubblici per raggiungere la scuola: pur muniti di regolare titolo di viaggio essendo abbonati, vengono multati perché non vidimano il documento alle macchine obliteratrici, spesso a causa della ressa a bordo del mezzo. “L’attuale norma – scrive Andrea Artioli dei Verdi – che prevede l’obliterazione dell’abbonamento a bordo permette ai gestori di controllare il flusso di
Andrea Artioli utilizzo dei mezzi ma, trattandosi di abbonamenti prepagati, si ritiene la norma assurda e necessaria di un aggiornamento”. Chi paga l’abbonamento annuale infatti non ci sta a dover versare anche 6 euro (che diventano 66 se non pagati entro 5 giorni) in caso di mancata obliterazione. Nelle ore di punta gli autobus sono affollati e le macchine obliteratrici sono collocate solo davanti: in certe condizioni arrivarci diventa un’impresa. Per gli studenti quelle sanzioni sono ingiuste e il problema resta il sovraffollamento su cui l’azienda deve vigilare. Per Seta non si tratta di un modo per ‘far cassa’ perché in base alle
cifre fornite dal servizio lo scorso anno su 41mila multe solo 400 erano state comminate per abbonamenti non vidimati e i passeggeri hanno tutte le indicazioni per applicare la norma perché sono scritte sul bus, sui biglietti e sugli abbonamenti. L’azienda di trasporto Seta si difende sostenendo di applicare una norma regionale e per questo motivo l’Associazione dei Verdi di Carpi ha indirizzato la missiva alla Regione. Nel frattempo coloro che ritengono sia stato leso un loro diritto possono presentare ricorso all’azienda. S.G.
L’associazione lo utilizzerà per i trasporti sociali di anziani e disabili
Un nuovo pulmino per la Croce Blu L’Unione delle Terre d’Argine ha acquistato un pulmino Fiat Ducato per garantire alla Croce Blu il trasporto agli anziani frequentanti il Centro Diurno Borgofortino, il Centro Diurno De Amicis e il Centro Diurno Il Carpine: il mezzo servirà anche per favorire l’accesso dei disabili ai luoghi di lavoro e agli alunni con handicap presso le scuole di Carpi, per il trasporto di disabili e anziani con difficoltà di deambulazione o in carrozzina per attività del tempo libero e, infine, per gli anziani ospiti delle case protette cittadine che devono recarsi in servizi socio-
sanitari e presidi sanitari. Il pulmino sarà guidato da volontari e operatori di Servizio Civile, collaborerà con l’associazione alla predisposizione di
piani di formazione e aggiornamento rivolti al suddetto personale, al fine di mantenere il livello qualitativo più elevato di servizio, in particolare per quanto riguarda la relazione con le persone affette da demenza, sulla base anche di un progetto presentato dalla stessa Croce Blu.
Inaugurata la nuova Sala operativa della sede comunale della Protezione Civile di Carpi, in via Dei Trasporti, 4
Per esser pronti in caso di emergenza! Inaugurata sabato 11 giugno, la nuova Sala operativa della sede comunale della Protezione Civile di Carpi, in via Dei Trasporti, 4: una struttura che valorizza ulteriormente quanto già esiste e funziona a supporto delle possibili emergenze sul territorio. La sede ha una superficie totale coperta di 350 mq e comprende un magazzino vestiario e attrezzature, una sala riunioni, una segreteria, una sala radio (in grado di assicurare le comunicazioni anche in caso di guasti alla rete telefonica). La nuova Sala operativa sarà la regia di comando delle attività di Protezione Civile con possibilità di fungere da Centro Operativo Comunale durante le emergenze.
Inoltre è dotata di un’area scoperta asfaltata e recintata di 3.200 mq. utilizzata dai volontari per attività addestrative; infine, in collaborazione con la Polizia Locale dell’Unione delle Terre d’Argine, verrà utilizzata per i corsi di guida sicura in bicicletta a cui partecipano i bambini delle scuole primarie cittadine. L’Hellas Verona FC ha devoluto al Comune di Carpi a fine 2014 il ricavato di un’asta on-line di beneficienza. Maurizio Setti, imprenditore carpigiano presidente della squadra di calcio scaligera, aveva espresso il desiderio di donare tale ricavato (10.379 euro) a coloro che operativamente durante il terremoto erano stati impegnati sul campo. venerdì 17 giugno 2016
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Non c’è solo l’inarrivabile Hollywood con le sue majors. Oggi, per chi ama il cinema, esistono molteplici possibilità di mettersi alle prova: film indipendenti, web series, fiction e molto altro ancora. E’ questo il mondo che sta imparando a conoscere la 23enne carpigiana Giulia Foroni da quando, un anno fa, è partita alla volta di Barcellona per studiare regia nella scuola Estudiodecine, lasciando il caldo nido familiare e la sicurezza di un lavoro in un’azienda tessile di Carpi. “I tre anni trascorsi in quella ditta sono stati davvero importanti per me. La prima esperienza professionale, positiva e in crescendo, e per un periodo ho pensato davvero che quello sarebbe stato il lavoro della mia vita. Poi ho capito che avevo bisogno di qualcosa di più che vivere aspettando il fine settimana. Volevo superare altri limiti e alla mia età potevo ancora permettermelo. Ho sempre avuto la passione per il cinema, frenata dalla paura che fosse una carriera troppo difficile da percorrere, fino a quando un giorno ho deciso di tentare e partire. Ora sono in procinto di terminare il primo anno dell’accademia e col senno di poi ringrazio me stessa di aver preso quella decisione”. Come sei giunta alla scelta della scuola? “La ricerca è stata lunga e travagliata. In Italia tutte le accademie del settore avevano già chiuso le iscrizioni ed erano comunque molto care rispetto alla media europea. Tramite ricerche in Rete ho trovato varie scuole spagnole e il cerchio si è chiuso su questa: come
LA 23ENNE CARPIGIANA GIULIA FORONI DA UN ANNO STUDIA CINEMA A BARCELLONA. OLTRE A COLLABORARE A VARI SET CINEMATOGRAFICI HA CREATO ANCHE UN CORTOMETRAGGIO DA REGISTA
La mia vita in un ciak
rapporto qualità prezzo era l’unica alla mia portata. La formazione nel mondo dell’audiovisivo è molto costosa”. Come si svolge la tua vita lì? “Qui seguo classi di fotografia, montaggio, produzione, sceneggiatura e ovviamente regia. I professori sono quasi tutti professionisti del settore e, dove
possibile, non mancano di coinvolgerci in veri e propri progetti, permettendoci di partecipare attivamente a set e riprese di vario tipo. In aggiunta a questo ovviamente rimane la carriera scolastica, che nel caso di noi studenti di regia viene valutata mensilmente attraverso la consegna di cortometraggi creati sotto indicazioni specifiche a
seconda del tema studiato. A tal scopo la scuola mette a disposizione tutto il materiale necessario e l’aspetto più bello è lavorare con gli altri studenti aiutandosi l’un l’altro e creando una vera e propria equipe. Cerchiamo noi gli attori professionisti per tutti i nostri progetti, e impariamo a trattare e lavorare con loro nel miglior modo possibile. Sono contenta tutte le mattine di andare a studiare qualcosa che amo e mi appassiona, e ho smesso di aspettare il weekend. Ho iniziato ad attendere il lunedì”. Cosa ti ha conquistato maggiormente di questa esperienza finora? “Indubbiamente la realizzazione del mio primo cortometraggio. E’ stato un lavoro di gruppo in cui, con mia grande gioia
e sorpresa, sono stata scelta come regista. Il progetto ha occupato quasi un mese di tempo tra realizzazione e riprese, e in questo momento è in fase di post-produzione. L’idea, una volta terminato, è di mandarlo a più festival e seguirne il percorso, sperando venga premiato o perlomeno notato da produttori e addetti del settore”. Quali sono i tuoi progetti a breve termine e i tuoi sogni per l’avvenire? “In questo momento sto valutando cosa fare a settembre: se continuare nella mia scuola o provarne un’altra, anche per ragioni economiche. Trascorrerò qui l’estate e sono alla ricerca di un lavoro stagionale per poter gestire le spese e l’affitto. Nel frattempo continuerò a dirigere cortometraggi
e a fare esperienza in più set. Ottenere successo nel mondo del cinema sarebbe una soddisfazione in più, ma continuo a farlo soprattutto per me. Mi sto costruendo un bagaglio di competenze in un settore che ha vari sbocchi professionali, non solo la classica Hollywood, e io ancora non li conosco tutti. Sicuramente, mi piacerebbe continuare a viaggiare, a fare altre esperienze come questa e imparare l’inglese tanto bene quanto lo spagnolo. Per il resto non ho la pretesa di prevedere adesso cosa farò o dove vivrò in futuro: ho imparato che i nostri obiettivi si evolvono costantemente e dipendono da troppe variabili. Io sarò felice di scoprirli giorno dopo giorno, senza alcuna preclusione”. Chiara Sorrentino
Nata a Cavezzo nel maggio del 2012 dopo gli eventi sismici che sconvolsero la nostra terra, negli ultimi anni Web Radio 5.9 è cresciuta, aumentando i propri programmi e trovando una nuova sede a Carpi presso la palestra Extrafit di Sergio Beccalli. “Conosciamo Sergio Beccalli - ha spiegato il responsabile della radio Nicola Pozzati - da quando, un paio di anni fa, abbiamo iniziato a occuparci della comunicazione di Extrafit. Quando ha saputo che avremmo dovuto cercare Enrico Bonzanini e Nicola Pozzati
Inaugurata la nuova sede di Web Radio 5.9 all’interno della palestra Extrafit
Web Radio 5.9 arriva a Carpi una nuova sistemazione si è subito offerto di ospitarci all’interno del suo centro fitness di Carpi e, devo proprio 10
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dirlo, mi ha colpito molto positivamente l’attenzione prestata da questo imprenditore per il nostro territorio
non solo dal punto di vista commerciale ma anche umano. Inoltre è innegabile che una radio all’interno di
I ragazzi di Web Radio 5.9 e Sergio Beccalli
una palestra sia una cosa più unica che rara almeno in Italia”. C.S.
La manager carpigiana Rita Zappador è volata a Tokyo per seguire la tournée di Patti Smith e un progetto che coinvolge la celeberrima icona della musica rock e il compositore statunitense Philip Glass
A Tokyo con Patty Smith e Philip Glass
Da sinistra Patti Smith, Philip Glass, Rita Zappador e Lenny Kaye
Il 1° giugno la manager carpigiana Rita Zappador, tra le fondatrici dell’agenzia di spettacolo International Music and Arts, è volata alla volta di Tokyo per seguire
la tournée di Patti Smith e un progetto che coinvolge la celeberrima icona della musica rock e il compositore statunitense Philip Glass. “Si tratta di un omaggio al
poeta statunitense Allen Ginsberg - ha spiegato Zappador che dal 1988 si occupa della promozione di artisti di fama mondiale - grande amico di ambedue gli artisti e mentore
di Patti nella sua passione e talento per la poesia e l’impegno civile. E’ un progetto speciale che si è tenuto nella più bella sala da concerto di Tokyo: la Sumida Triphony Hall,
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con i suoi 1.800 posti, per l’occasione ha registrato il tutto esaurito”. Dell’artista Patti Smith sappiamo quasi tutto. Della donna invece poco. Può raccontarci qualche aneddoto? “Forse non molti sanno che Patti Smith nutre un profondissimo senso religioso e si reca spesso in Vaticano per far visita al Papa. Un episodio che mi è rimasto impresso risale ai giorni immediatamente successivi la morte di Giovanni Paolo II. Eravamo andate insieme a rendere omaggio alla sua salma e nel momento in cui stavamo attraversando la piazza abbiamo visto la fumata bianca: siamo state le prime a posizionarci sotto il balcone per assistere al fatidico annuncio: Habemus papam. Un’altra volta, pochi minuti prima dell’annuncio dell’elezione di Papa Francesco, ci eravamo sentite perché avevo visto alla televisione la fumata bianca e lei al telefono mi disse che le sarebbe piaciuto che il
nuovo papa si chiamasse Francesco (santo per il quale lei ha una grande ammirazione). Può immaginare il mio stupore quando hanno annunciato che il nuovo pontefice aveva scelto proprio quel nome”. Quali saranno i suoi prossimi progetti? “Un impegnativo tour con Anohni (il nuovo nome di Antony and the Johnsons) in tutta Europa nei maggiori festival con il suo progetto Hopelessness, dalle sonorità elettroniche e con dei testi esplosivi. E’ un privilegio essere vicini ad artisti di questa caratura, impararne i grandi talenti e conoscerne le piccole debolezze che li rendono umani e vulnerabili. L’intelligenza mirabile la si nota proprio nell’equilibrio che alcuni di loro riescono a raggiungere tra la consapevolezza di una straordinarietà che li distingue da tutti e il senso di appartenenza alla comunità che avvalora la loro missione”. Chiara Sorrentino
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Giovani e anziani, famiglie e studenti, oltre un centinaio di volontari e più di 70 protagonisti: questi i numeri della Festa del Racconto che ha condotto migliaia di persone nelle piazze e nelle strade di Carpi, Campogalliano, Novi e Soliera. Tra gli appuntamenti più apprezzati, quelli con Maurizio de Giovanni, i suoi gialli e l’amore per Napoli, Edoardo Albinati e il monumentale romanzo La scuola cattolica, la scienza e la poesia di Marco Malvaldi, la superba lezione sulla storia dell’arte di Flavio Caroli, lo humor britannico di Antonio Caprarica, Maurizio Maggiani e il suo amore per l’Italia, le riflessioni sull’amore di Diego De Silva, la poesia della scienza di Piergiorgio Odifreddi, la “Sono attratta dalle reazioni umane e, in particolare, dai legami che si intrecciano all’interno delle famiglie. Luoghi che rispecchiano la società e dove, spesso, si consumano silenzi. Laddove vi sono amore e vicinanza infatti, molte, troppe cose vengono taciute”. Ed è proprio nelle pieghe di quei silenzi che, secondo Cristina Comencini, la letteratura si intrufola, dando voce “al non detto, al senso di vergogna, all’inquietudine, alla potenza dei sentimenti”. Nel suo ultimo romanzo Essere Vivi, la scrittrice ritrova nell’infanzia il momento più magico, “quello della scoperta della propria energia vitale. Ognuno di noi, da bambino, è stato portatore di una straordinaria energia. Una consapevolezza che si può ritrovare soltanto abbandonando la lotta quotidiana che E’ venerdì sera. Sono le 22 quando arrivo con passo spedito nel cortile d’onore di Palazzo Pio. Da lì a mezzora, inizierà la lezione-spettacolo dello psichiatra, psicoterapeuta, illusionista e studioso di scienza dell’inganno, Matteo Rampin. Il titolo, Storie di magia. La trappola delle illusioni, ha una doppia promessa che mi piace. Probabilmente quanto agli altri astanti, che hanno dato il colore di un abito di inizio primavera (nonostante sia quasi estate) al grigio scuro delle sede. (O)scuro come ciò che accade in un castello. Ecco, Rampin, inizia da qui: “C’era una volta un castello (che caso!). Bello, abitato da persone che compivano gesta
storia con Massimo Cirri e la poesia di Guido Catalano. Grandissimo entusiasmo anche per la cospicua presenza femminile, con gli apprezzatissimi incontri tenuti, tra le altre, da Cristina Comencini, Simonetta Agnello Hornby, Anna Bonaiuto, Iaia Forte e Rossana Casale. Tra musica e letteratura anche gli eventi con Lo Stato Sociale, Max Collini, Jukka Reverberi, Emidio Clementi, Stefano Pilia, Manuel Bongiorni e Matteo “Napo” Palma. Questa edizione ha rappresentato il trampolino di lancio per l’avvio di un nuovo percorso di progettazione culturale diffusa: “i 112 volontari della Festa, che ringrazio di cuore – spiega il vicesindaco e assessore alle Politiche culturali Simone
Grande successo per la Festa del Racconto
Per una cultura partecipata
Morelli – rappresentano un patrimonio importantissimo per il territorio e c’è la concreta volontà di coinvolgerli in maniera sempre più attiva, non limitandosi a mobilitarli soltanto in vista della manifestazione, ma proponendo loro un vero e proprio percorso di formazione che possa farne degli attori culturali di primo piano, in grado non soltanto di fornire il proprio preziosissimo aiuto laddove richiesto, ma anche e soprattutto di elaborare, se lo vorranno, proposte culturali che possano, ‘dal basso’, andare a comporre a pieno titolo il programma dell’edizione 2017”.
Cristina Comencini
“Basta poco per essere felici” da adulti intentiamo con la vita. I bambini giocano tra le rovine. Sono vivi. Nonostante la guerra, l’orrore… sono vivi nonostante tutto”. E allora il grande interrogativo è come ritrovare quella edenica condizione? Quella felicità pura, selvaggia, primigenia? “Viviamo con la sensazione perenne di aver perduto qualcosa: solo ricollegando tutti i pezzi, comprese le catastrofi attraversate, così come i grandi dolori e le immense gioie, possiamo ricongiungerci con noi stessi”. Anche la morte, secondo la Comencini, è qualcosa che dobbiamo tenerci stretta. Vicina. “Perché anche se ci fa paura, ci fa sentire vivi”. Quella della Comencini in fondo è una poetica delle
piccole cose: “la bellezza di essere vivi anche in luoghi difficili è comunque qualcosa di straordinario. Il mondo è un posto dove ci sarebbe tutto il necessario per essere felici”. Una felicità che esige di essere ascoltata. Protetta. Prendendosi il tempo necessario per comprendere ciò che accade dentro e fuori di noi. Un amore, quello per la vita, che è l’unico insegnamento di cui un genitore deve farsi carico: “non dobbiamo cadere nell’inganno di dover fare e fare cose per i nostri figli. Dobbiamo lasciarli tranquilli, insegnando loro l’amore per la vita come scriveva Natalia Ginzburg”. E nell’amore per la vita non vi è spazio per la nostalgia: “un sentimento autoreferenziale, mortifero.
Quando moriremo, di noi non resterà nulla. Provare nostalgia per il passato è un esercizio inutile. Siamo vivi qui e ora”. Un rapporto quello tra genitori e figli, “denso, appassionato, difficile. E’ lì che ci giochiamo tutto. Spesso però nel rapporto madri-figli e padri-figlie non passa l’aria: troppo silenziosi i primi ed eccessivamente simbiotici gli altri. I padri dovrebbero smettere di essere degli sconosciuti e le madri dovrebbero a loro volta allentare la presa”. La cristallizzazione, l’immobilità di queste relazioni “complicano la vita adulta”, continua Cristina Comencini. “Non esiste alcuna possibilità di mutare il rapporto uomo e donna se non attraverso un’azione
Matteo Rampin
L’eco c’è ma non si sente eroiche. Poi, con gli anni, queste persone sono venute a mancare, ma chi vi entrava riusciva a sentire ancora l’eco delle loro imprese”. L’incipit, Rampin, lo ripete più volte: nei primi minuti, si interrompe ironizzando per l’abbaiare di un cane tra i presenti (“Non si può certo dire che non ci sia neanche un cane!”), per il tacchettio di una nuova arrivata (“E poi si sentiva rumore di passi”), o per un trillo che avverte di un dimenticato spegnimento di uno smartphone (“C’erano anche le campane”). Faremo notte sul c’era una volta, mi
domando. No, per fortuna. “Gli echi, però, col passare dei secoli scemano. Per tornare a sentirli, le persone si rivolgono a dei maghi. Ma mica tutti sono buoni. Ce ne sono anche di cattivi”. Già. Ed è qui che scende dal palco per cercare un giovane assistente, Giacomo, fa il liceo classico, non a Carpi. Rampin fa alzare in piedi il pubblico e chiede a noi e a Giacomo, che gli è di fianco, di compiere gli stessi suoi gesti. Dobbiamo allungare le mani, incrociare le braccia e poi intrecciare le dita. Rimaniamo tutti incastrati
Matteo Rampin
nella “trappola” in cui ci ha persuasi a metterci, mentre lui in un baleno si libera. Ci ha illuso. Anzi, no, in qualche
comune, condivisa. Violenza, femminicidio… sono fenomeni terribili che esigono, per essere superati, l’impegno di tutti: uomini e donne. Non credo nelle contestazioni o nelle manifestazioni contro gli uomini bensì in quelle con gli uomini”. L’impegno dei maschi dev’essere quello di comprendere che l’abbandono di una donna, la
quale esercita il suo inviolabile diritto di perseguire la propria libertà, “non è una tragedia. Essere lasciati crea una ferita, genera risentimento. Capire e accogliere quel dolore, farlo emergere, è il primo passo per non colpire”, afferma con forza la Comencini. Per non sferrare un pugno. E poi un altro ancora. Per non uccidere. Jessica Bianchi
modo ci ha fregati, ma non so ancora spiegarmi come. Non pago, Rampin, chiede a Giacomo di chiamare altre persone sul palco, “tutti maschi, mi raccomando, perché le donne sono più difficili da imbrogliare (e ride)”. Ma una ragazza sul palco ci finisce lo stesso. Questa volta la faccenda si complica: Rampin vuole dimostrare che si può togliere la forza di gravità a uno dei prescelti. Lo fa sedere al centro del palco, mentre gli altri gli stanno intorno e noi a guardare. Rampin promette di passare i suoi “poteri”, basta che tutti impilino le mani sul capo del futuro lievitante, dove in cima metterà le sue. Al primo
colpo non riesce: “avevo detto niente ragazze (e ride di nuovo)”. Anche voi l’avete già sentita la storia che racconta di come la colpa sia sempre di qualcun altro? Al secondo tentativo, “messa a parte la ragazza”, Rampin “infonde davvero” i suoi poteri e l’uomo viene “sollevato dall’illusionista e dai suoi assistenti con la sola forza di indici e pollici puntati. E la gravitas non c’è più. Non so cosa sia successo, ma ora è chiaro dove l’illusionista volesse andare a parare: il castello siamo noi e l’eco che non sentiamo più è il nostro. Eppure c’è. Che mago chiamare? Non c’è bisogno di dirlo, a questo punto… Antonella De Minico
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Diego De Silva
“L’amore è un azzardo, non un fondo di investimento”
“Gli amanti non esistono” si affretta a specificare Diego De Silva per introdurre il suo ultimo e spassoso romanzo Terapia di coppia per amanti. “In poco tempo, quando due persone si cercano e si desiderano, scattano meccanismi che nulla hanno a che fare col disimpegno amoroso e la sproblematizzazione del rapporto di coppia. Il bivio, il pantano in cui tutti gli amanti prima o poi cadono è sempre legato alla medesima domanda: cosa faremo? Usciremo alla luce del sole, seminando cadaveri dietro di noi? Ne varrà la pena o ritroveremo la fatica e le nevrosi dei nostri matrimoni?”. Una cosa però per De Silva è certa: sono le donne le prime a porsi tale dilemma, “perché è difficile che una donna si accontenti di una felicità schiacciata sul momento”. I due protagonisti del suo libro, Modesto e Viviana, pur amandosi moltissimo non “riescono a trovare un linguaggio comune. Le loro differenze pur essendo motivo di continui scontri, rigenerano la passione che nutrono l’uno per l’altra. Insieme si divertono, ridono di nulla. Diventare un duo comico è fondamentale: una coppia che ride molto, fa molto all’amore. Ride e fa l’amore. E’ matema-
tico - sorride De Silva - come il binomio caffè e sigaretta”. Ma si può essere felici in coppia? “Certo ci vuole un po’ di jazz negli affetti ma anche la consapevolezza che la felicità non è una panacea: può riguardare alcune zone della vita e oscurarne altre”. De Silva è ironico, inarrestabile. Un affabulatore. Con arguzia e intelligenza smonta e rimonta i rapporti tra uomini e donne. Canonici o clandestini, non ha importanza, perché l’amore che li contraddistingue è sempre lo stesso. Imprevedibile. “Perché l’amore è sempre un azzardo, non un fondo di investimento”. E poi è una “cosa seria e nulla ha a che fare con le qualità dell’altro. Non si ama qualcuno per le sue qualità, ma per quella fossetta che ha quando sorride, per quel ginocchio che ci fa andare in visibilio o per il modo in cui ci fa impazzire quando arriccia le sopracciglia. E poi diciamocelo, se una persona ci annoia, è finita. La scintilla scatta in modo inaspettato. I corpi si attirano in momenti imprecisati. Quando vogliono”. De Silva dopo aver sgomberato il campo da ogni dubbio, “io manco sotto tortura andrei da un terapista di coppia” rilancia: “la sincerità non è un presupposto del dialogo ma una conquista. Solo negli
interstizi del confronto emerge il vero, non sul divano di un analista”. E dopo aver lanciato una stoccatina a tutti coloro che amano indulgere sulla propria attività onirica (“i sogni sono immunosoppressori del coraggio. Registi occulti che fanno sì che il nostro inconscio annulli ogni decisione presa razionalmente. E allora mi domando: se la verità è nell’inconscio, il conscio cosa diavolo ce lo abbiamo a fare?”) e aver ammesso che il suo “rapporto con le donne è di sostanziale inferiorità”, De Silva si lancia un’analisi tanto divertente quanto amara dell’oggi. “L’amore vero ti riempie, ti impegna. Non ammette rivali. Il tradimento presuppone un vuoto, una mancanza. Il senso di colpa che accompagna chi tradisce lo segue come uno scacco, un fallimento. Non è facile conviverci. Nessuno tradisce felicemente. Chi è sempre a caccia di sesso e promiscuità si rende davvero ridicolo. E’ una sorta di disperazione estetica. C’è un’estetica legata all’età: siamo tutti un divenire, occorre accettare il tempo che passa. I cinquantenni single coi jeans strappati sono a dir poco terrorizzanti”. Jessica Bianchi
Il Club Alberto Pio di Carpi chiude l’anno lionistico al ristorante Il Gioco dell’Oca
“Grazie a tutte per l’impegno” La serata di chiusura dell’anno lionistico del Club Alberto Pio di Carpi, nonché ventottesima Charter Night, si è svolta nella cornice del ristorante Il Gioco dell’Oca in una raffinata atmosfera green. Le erbe aromatiche, profumate e indispensabili nella cucina estiva, sono state le protagoniste delle decorazioni dei tavoli mentre gli ospitali proprietari del ristorante, Enzo e Alberto, hanno accolto socie, autorità e amici del sodalizio con grande gentilezza ed entusiasmo. La presidente Grazia Chiurato dopo aver ringraziato tutte le socie “per la collaborazione e l’impegno profuso” ha consegnato loro la relazione delle attività svolte durante il mandato, soffermandosi sui momenti più significativi trascorsi insieme: “abbiamo
Grazia Chiurato
dato risalto alle eccellenze italiane in vari campi; dall’ingegneria con la dottoressa Chiara Montanari all’aeronatica con il top gun Clemente Ingenito, dal cibo di qualità col dottor Seba-
stiano Sardo di Eataly ai nuovi obiettivi del marketing per le imprese del futuro con il dottor Oscar Di Montigny, senza dimenticare la collaborazione col vice questore Emanuela Ori nell’organizzazione di un convegno dedicato alla violenza alle donne e il pomeriggio trascorso all’ospedale Ramazzini insieme al dottore del sorriso, Patch Adams, in particolare nel Reparto di Pediatria. L’incontro con il primario, Adriana Borghi, ci ha permesso di conoscere meglio le esigenze e le necessità del reparto e, di conseguenza, abbiamo deciso di cercare di soddisfare alcuni dei bisogni emersi”. Il club ha provveduto ad acquistare un defibrillatore, un pacemaker e12 pouf letto per i genitori che devono assistere i propri bambini.
Alla Camera dei Deputati sono stati premiati i 16 istituti vincitori del concorso nazionale Primi in sicurezza, tra questi anche il Vallauri di carpi
Vallauri primo in sicurezza!
“Continua a crescere ogni anno il numero delle scuole (ma anche la qualità dei lavori presentati) che partecipano al concorso nazionale Primi in sicurezza promosso dall’Anmil e dal mensile Okay! - ha affermato il presidente nazionale Anmil, Franco Bettoni - a conferma di una sempre maggiore sensibilità nei confronti di un tema che rappresenta uno dei valori più importanti per la nostra società, ovvero la prevenzione e per il quale vengono premiate 16 scuole di ogni ordine e grado provenienti da tutta Italia, a Roma, nella Nuova Aula dei Gruppi Parlamentari”. Alla premiazione di questa XIV edizione, oltre a
Bettoni e al direttore della rivista per la scuola Okay! Roberto Alborghetti erano presenti il presidente della Commissione Lavoro della Camera, Cesare Damiano, la componente della Commissione lavoro nonché della Commissione Infortuni e morti sul lavoro, Annamaria Parente, il presidente del Civ Inail Francesco Rampi, il professor Marco Stancati esperto in comunicazione sociale e il dottor Antonio Buccellato CMB Consulting Srl esperto in formazione di AiFOS. Tra gli ospiti speciali la cantautrice Mariella Nava che ha donato all’Anmil una canzone per le vittime del lavoro Stasera torno prima, l’artista rapper Skuba Libre che ha scritto per il Tour per la
sicurezza sul lavoro Qualcosa cambierà e il noto presentatore televisivo Giovanni Muciaccia. I lavori sono stati coordinati dalla giornalista Luce Tommasi. L’iniziativa, che ha coinvolto oltre 4.000 istituti italiani, è stata anche un’occasione per stimolare docenti, studenti e scuole sui temi della sicurezza sul lavoro e della prevenzione degli infortuni, dalle scuole d’infanzia alle scuole secondarie. L’edizione è stata intitolata Sicurezza: qui ci casco che si è prestata a essere interpretata con grande fantasia e creatività, a partire proprio dal gioco di parole rappresentato dalla parola-verbo casco. Tra i 16 istituti premiati a Roma lo scorso 6 giugno anche il Vallauri di Carpi.
Moda al futuro
Viaggio a Firenze per le vincitrici Grazie a Lapam e al progetto Moda al Futuro, nove studentesse dell’Istituto Vallauri di Carpi, accompagnate dalla docente Silvana Passarelli, vincitrici del concorso giunto quest’anno alla sua ottava edizione, hanno potuto soggiornare due giorni a Firenze. Hanno così avuto l’occasione di visitare importanti strutture legate al mondo della moda e dell’arte, come il Museo del Costume a Palazzo Pitti, la Fondazione Capucci, il Museo di Gucci e Ferragamo e la mostra Da Kandinsky a Pollock a Palazzo Strozzi. Una gita premio a Firenze che ha fatto sì che le ragazze potessero toccare da vicino i luoghi dove a farla da padrona è tuttora la moda targata made in Italy.
In occasione della chiusura dell’anno lionistico, il presidente del Carpi Host Roberto Andreoli ha tracciato il bilancio dell’attività svolta
Sarà concluso in dicembre il restauro della Madonna dell’Assunta Sarà concluso in dicembre il restauro della Madonna dell’Assunta che fa bella mostra di sé sull’altare maggiore della Cattedrale. Lo ha comunicato il presidente del Lions Club Carpi Host, Roberto Andreoli nella serata di chiusura dell’anno sociale. L’incarico di restaurare la preziosa immagine è stato assunto da Lions Club Carpi Host, Leo Club e Rotary e sarà pronto prima del termine dei lavori sul Duomo seriamente danneggiato dal terremoto di quattro anni fa. Andreoli, nella sua relazione, ha anche ricordato gli altri due importanti service realizzati nel corso dell’anno sociale: la raccolta fondi per finanziare il Progetto Martina,
dedicato alla sensibilizzazione degli studenti delle scuole superiori cittadine circa l’adozione di corretti stili di vita e Time for life volto a garantire la presenza di due operatori italiani in un orfanotrofio in Kenya a sostegno dei bambini ospitati. Di fronte a soci, ospiti e autorità, tra cui l’assessore Milena Saina, Roberto Andreoli ha presentato il suo successore alla
presidenza del club per il prossimo anno lionistico, l’imprenditore Claudio Rinaldi e ha poi a consegnato riconoscimenti ai tre soci Fabio Ghelfi, Luciano Pergreffi e Simone Ramella per il loro contributo nella raccolta fondi per specifici service e al Leo advisor Francesca Tinti. Annunciato anche un incontro in città, a fine giugno, tra il sodalizio carpigiano e il club gemellato di San Daniele del Friuli, con la partecipazione di una delegazione lionistica della città austriaca di Salisburgo. Cesare Pradella
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Sono giovani, pieni di energia ed entusiasmo e hanno già maturato 10 anni di esperienza nel settore: Martina Ribaldi (28 anni) e Francesco Russo (25 anni) sabato 11 giugno hanno dato il via a un nuovo capitolo professionale, inaugurando il loro salone di parrucchieri per uomo e donna Fem Coiffeur in via Ugo da Carpi, 86 con una festa all’insegna di divertimento, sushi e bollicine con l’accompagnamento musicale del dj Marco Milesi e di Nicholas Merzi. “Il nome è stato scelto d’istinto dalle iniziali dei nostri nomi unite da una congiunzione che rappresenta il nostro legame professionale e d’amicizia. Prima di aprire un salone tutto nostro abbiamo lavorato per diversi anni come dipendenti nello stesso negozio e nell’arco di questo tempo ci siamo resi conto di condividere i medesimi valori. Per noi è fondamentale la qualità e per questo ci avvaliamo dei prodotti L’Oréal: efficaci, delicati e piacevoli a supporto della nostra creatività e professionalità per soddisfare le esigenze di tutti, come la colorazione permanente Inoa senza ammoniaca che dona una copertura perfetta e riflessi naturali e brillanti anche alle cuti più sensi-
SABATO 11 GIUGNO HA INAUGURATO IN GRANDE STILE IL NUOVO SALONE DI PARRUCCHIERI FEM COIFFEUR IN VIA UGO DA CARPI, 86 a carpi
Benvenuto Fem Coiffeur!
Da sinistra Dalida Casà, Francesco Russo, Martina Ribaldi, Giulia Borellini e Federico Proietti
bili. Dedichiamo molto tempo allo studio dell’immagine attraverso l’ascolto delle aspettative del cliente e l’analisi del suo capello, per offrire trattamenti mirati e personalizzati, garantendo sempre la massima flessibilità per l’uomo che deside-
ra, per esempio, fare solo il taglio senza il lavaggio, per ragioni di tempo o economiche. Inoltre, crediamo nella ricerca costante e nell’aggiornamento periodico per offrire sempre un servizio al passo coi tempi. Ma ci sono anche altri aspetti che ci stanno a
Sabato 18 giugno a partire dalle 18.30 la grande festa finale all’Oratorio Eden
Scout in festa Sabato 18 giugno a partire dalle 18.30 presso i locali dell’Oratorio Eden, andrà in scena la grande festa finale delle manifestazioni per il sessantennio del Gruppo Carpi 1. Si parte alle 18.30 con la Santa Messa al campo, momento condiviso con tutta la
DUCATI WORLD E’ tutto pronto per la tre giorni dedicata alla Ducati e ai suoi fan che invaderanno la Riviera romagnola dall’1 al 3 luglio, per la 9/a edizione del World Ducati Week 2016 a Misano (Rimini). Saranno migliaia i Ducatisti provenienti da ogni parte del mondo, pronti a celebrare la passione per le ‘rosse di Borgo Panigale’. Nel 2014 furono circa 65.000 i partecipanti e quest’anno le presenze potrebbero anche superare il record della precedente edizione. Il raduno ducatista coincide inoltre con il culmine dei festeggiamenti per i 90 anni dell’azienda bolognese. In programma per la tre giorni ci sono feste, una parata in moto, spettacoli e gare in pista con i piloti Ducati MotoGP e Superbike. Tra gli ospiti ci sarà anche il cantante 14
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comunità parrocchiale della Cattedrale. A seguire la cena, preparata da ex scout e dal Masci, per la quale è raccomandata la prenotazione. Poi al termine uno spettacolo preparato dai capi e da ragazzi del gruppo scout guidati dall’abile regia di Fulvio
Ferrarini. Per l’occasione nel campo sportivo è stato ricreato un ambiente tipicamente scout con costruzioni in legno, verrà riproposta la mostra fotografica e sarà possibile incontrare gli amici di un tempo e portare a casa qualche ricordo dell’evento.
cuore per rendere davvero unica l’esperienza nel nostro salone. In particolare, riservare una buona accoglienza è molto importante per far sentire ciascun cliente coccolato e al centro dell’attenzione per tutta la durata della sua permanenza. E
per noi il concetto di accoglienza non si limita al solo momento dell’ingresso del cliente in salone a cura di una receptionist, ma si declina in un’accoglienza fisica e sociale che riguarda la customer experience nella sua interezza”. Un ménage professionale
perfetto, quello tra Francesco e Martina, che si esprime anche nelle loro specializzazioni. “Ovviamente - ha raccontato Francesco - siamo entrambi competenti sia dal punto di vista dei tagli che delle pieghe e delle colorazioni, però si sa, ognuno ha le sue preferenze. Per esempio io faccio da anni show di tagli in diversi locali della zona, mentre Martina ha una particolare passione per le colorazioni”. Anche per l’arredamento hanno unito le loro forze grazie all’aiuto dei genitori. “Mio padre - ha spiegato Martina - è muratore, mentre quello di Francesco è fabbro. Insieme hanno dato vita al locale dei nostri sogni. Un ambiente di 120 mq in stile underground con un tocco di eleganza, grazie alla predominanza del colore grigio, acceso dalla nota di rosso delle colonne, il tutto enfatizzato da un sistema di illuminazione studiato ad hoc. Pertanto, desideriamo ringraziarli pubblicamente per il loro grande sostegno. La nostra riconoscenza va anche ai nostri tre collaboratori, a tutti gli amici e, in generale, a quanti hanno partecipato all’inaugurazione e ci stanno dando fiducia in questo nuovo progetto”. Chiara Sorrentino
Da sinistra Emanuele Locatelli, don Nino Levratti e Sergio Pettenati, uno dei primi sette scout del Carpi 1
Uno sguardo oltre l ’argine
di Pierluigi Senatore
Piero Pelù che il 2 sera si esibirà in concerto. STESSA SPIAGGIA STESSO MARE A Rimini, una trentina di anni fa, in mare, davanti al bagnasciuga, c’erano delle grandi altalene. Ora, una di quelle altalene torna in acqua. Ci ha pensato l’associazione Rimini Sparita. Dopo tre anni di impegno, l’associazione - che riscopre angoli della città dimenticati e divulga sul Web documenti e fotografie del passato - solleverà il velo su una nuova altalena, al Bagno 24 Serafino. In piena anno XVII - n. 24
Marina Centro, cuore balneare della cittadina romagnola. CORE Ha quasi 16mila metri quadrati di superficie, 6 livelli, 125 posti totali, spazi ampi e servizi più adeguati che contribuiscono a realizzare un modello clinico e assistenziale all’avanguardia. E’ il nuovo Core di Reggio Emilia, un luogo di assistenza e ricerca di alta specialità dedicato alla diagnosi e alla terapia dei tumori progettato per la migliore presa in carico globale dei pazienti. La nuova struttura Irccs
dell’Emilia-Romagna (Istituto di ricovero e cura a carattere scientifico) è stata inaugurata la scorsa settimana alla presenza del presidente del Consiglio Matteo Renzi. DISOCCUPAZIONE E-R Il tasso di disoccupazione in Emilia Romagna si riduce rispetto al primo trimestre dell’anno scorso. Le persone in cerca di lavoro sono 175mila circa, 10mila in meno in termini tendenziali. Nel primo trimestre (periodo in cui il tasso di disoccupazione è di solito più elevato) di quest’anno è all’8,3%,
-0,6% sul primo trimestre 2015, quando era all’8,9%. E visto che a fine 2015 il dato medio scese al 7,7%, per la Regione Emilia Romagna è legittimo ritenere che le tendenze possano confermare un’ulteriore riduzione del tasso di disoccupazione medio annuo anche per il 2016, portandolo a fine anno attorno al 7%. MOTOR SHOW Il rischio che a Bologna il Motor Show “non si faccia non c’è. Si tratta di vedere come lo componiamo”. Lo ha detto il presidente di BolognaFiere, Franco
Boni. Il Motor show è in programma a Bologna dal 3 all’11 dicembre. ROCCO CHINNICI
Venerdì 17 giugno, alle 16.45, il Comune di Rubiera intitolerà una via a Rocco Chinnici, il magistrato ucciso dalla mafia nel luglio dell’83 a Palermo. Alla cerimonia sarà presente la figlia, Caterina, anche lei magistrato e ora europarlamentare.
Inizia domenica 26 giugno nel Cortile di San Rocco la kermesse musicale, ricreativa e culturale organizzata come ogni anno dagli appassionati volontari dell’Associazione Amici del Parco. L’apertura della rassegna prevede il concerto lirico-vocale Sotto le stelle cui prenderanno parte la soprano Daria Masiero, il mezzosoprano Federica Carnevale, il tenore Diego Gavazzi e il baritono Gabriele Nani, accompagnati al pianoforte dal maestro Paolo Andreoli. Presenterà la serata l’attrice Vania Della Bidia, habitue della rassegna carpigiana. Sabato 2 luglio, in Piazzale Re Astolfo, a partire dalle 21, si terrà una Sfilata di moda, con la presentazione di Simona Barchetti, altra affezioL’entrata di nuovi partner e dunque di nuova liquidità in tre importanti aziende carpigiane, Goldoni, Angelo Po Grandi cucine e Lameplast, viene vista negli ambienti industriali cittadini come un’iniezione di ossigeno e una sferzata di fiducia per il futuro industriale di queste imprese. L’ingresso di capitali stranieri, cinesi in Goldoni e americani in Angelo Po e Lameplast è stata salutata con favore anche dal presidente di Confindustria Modena, il carpigiano Valter Caiumi: “un concreto apprezzamento della
L ’angolo nata presenza alle rassegne degli Amici del Parco. Terzo e ultimo appuntamento sabato 16 luglio, sempre alle 21, in Piazzale Re Astolfo, con l’esibizione dei cantanti americani Patrick e Lisa Hunt, presentati dalla Strana Coppia di Radio Bruno, Enrico Gualdi e Sandro Damura.
di Cesare
Pradella
Un’estate insieme con Gli Amici del Parco
Apprezzata l’entrata di nuovi partner in tre importanti aziende carpigiane
Caiumi: “finanza e industria internazionale apprezzano il tessuto economico locale” ” finanza e dell’industria internazionale per il tessuto economico carpigiano” e come una prospettiva commerciale e produttiva sicura per delle imprese che hanno fatto la storia del nostro territorio. Non si tratta, sempre secondo gli ambienti industriali, di pure e semplici operazioni di vendita di ‘gioielli’ carpigiani al capitale straniero ma, al contrario, di
Valter Caiumi
intese commerciali in grado di consentire alle aziende in questione di rafforzarsi e disporre di nuovi capitali, pur mantenendo in loco la produzione con l’attuale management interno. In particolare, l’ingresso di capitali stranieri e l’entrata delle nostre imprese in ambiti industriali più vasti e affermati sui mercati, consentiranno anche di far fare loro un salto di qualità con nuove prospettive commerciali in altri mercati e affrontare le sfide della globalizzazione con mezzi, risorse e potenzialità maggiori. Cesare Pradella
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Stampa: Maily Sas Reggio Emilia
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Sabato 25 giugno festa alle Case Protette Il Carpine e Il Quadrifoglio
Olimpiamo!
Un’olimpiade per tutti sabato 25 giugno presso le case protette Il Carpine e Il Quadrifoglio in Piazzale Donatori del Sangue a Carpi. La festa è aperta a tutti e inizierà dalle 10 con l’apertura dello stand della Panetteria ma il clou del’evento avrà luogo nel pomeriggio dalle 15.30 quando si esibiranno i ragazzi di numerose polisportive carpigiane per allietare gli ospiti e i loro famigliari. Sarà allestito un Punto Salute, ci sarà la possibilità di giocare alla pesca e alla lotteria, sarà presente un punto ristoro e un angolo per i più piccoli con gonfiabili e trucca bimbi.
A Villa Sorra torna il Festival della Fiaba
C’era una volta…
Conferenze, spettacoli, performance, concerti, lectio magistralis, mostre d’arte visiva, video installazioni - tutte nate ad hoc - oltre a una mostra fotografica con opere selezionate dal maestro Franco Fontana, a cura di CarpiMade: questo e tanto altro in programma per la terza edizione del Festival della Fiaba, fino a domenica 19 giugno a Villa Sorra di Castelfranco Emilia. Il tema caratterizzante di quest’anno sarà Illud tempus – C’era una volta, ovvero il tempo nella fiaba, declinato e indagato in diversi aspetti e sfumature, a cominciare da una serie di conferenze dedicate: tra gli altri Magda Indiveri scrittrice, insegnante e vicepresidente dell’associazione di lettura La Bottega dell’Elefante di Bologna parlerà dell’antichissima arte dell’orlare, nell’ambito della conferenza Orli, fenomenologia del c’era una volta. Un sigillo, un demarcatore, una soglia alla Genette che spalanca mondi sconosciuti, il limite in cui narrare l’illimitato (sabato 18, ore 20.30). Tutte le conferenze, a ingresso gratuito come l’accesso al Festival, si svolgeranno ogni sera all’interno della Serra di Villa Sorra. Tra gli spettacoli con un biglietto dal costo variabile e per cui la prenotazione è obbligatoria - da non perdere Fuprepa: futuro, presente e passato, i tre tempi del ricordo. Uno spettacolo itinerante nel Bosco di Villa Sorra, per uno spettatore alla volta, ideato e diretto da Nicoletta Giberti, direttrice artistica del Festival della Fiaba. Per quanto riguarda le installazioni, tra le altre, Alessandra Calò - vincitrice di Fotografia Europea 2014 sezione off - presenta Secret Garden: integrata ad hoc per il Festival, propone ventiquattro opere capaci di far riaffiorare emozioni e pensieri dimenticati attraverso antiche lastre negative raffiguranti donne dei primi anni del secolo scorso. L’installazione sarà visibile per tutta la durata del Festival, ma nel suo ambito ci saranno anche appuntamenti con performance sonore tra cui la cantautrice indi rock Maria Antonietta (venerdì 17, ore 21.30). Alessandro Bosetti, artista sonoro e radiofonico, compositore e performer con il suo concerto Orologio mostrerà come la voce stessa può essere uno strumento per l’artista (sabato 18, ore 21.30). E ancora tante le performance realizzate ad hoc per il Festival, come Olim, a cura di Stefano Vercelli e Drama Teatro: un video sul soffitto di Villa Sorra che mostrerà volti sempre sorridenti di donne e uomini di differenti età, regioni e nazionalità, nel momento in cui iniziano a raccontare una fiaba (venerdì 17 e domenica 19 alle 21.30 e 22). Giorni densi di appuntamenti quindi, in cui ogni sera saranno narrate in voce semplice numerose fiabe, per creare un momento di incontro oggi più che mai necessario. Perchè il Festival nasce per abbattere le frontiere tra le discipline, creare una via per aprire il pensiero, suscitare domande e incontrarsi, perchè la fiaba, con il suo messaggio sociologico e archetipico, è il canale ideale per indagare le dinamiche umane, con un potenziale di indagine antropologica e psicologica molto profondo. Il Festival della Fiaba è una manifestazione rivolta prevalentemente a un pubblico adulto, infatti le fiabe nascono per gli adulti, ma i bambini saranno accolti con appuntamenti pensati esclusivamente per loro nelle due domeniche, il 12 e 19 giugno. “Il Festival della Fiaba nasce dallo stesso impulso che nel tempo ha mosso l’uomo a raccontare fiabe: l’incontro con il substrato inconscio e l’effetto vivificante che se ne trae, raccontandole, leggendole o semplicemente ascoltandole - spiega Nicoletta Giberti, direttrice artistica e ideatrice della manifestazione - la fiaba è fatta di simboli che si ripetono dalle origini in tutto il mondo, ed è nata per gli adulti, i bambini erano ascoltatori occasionali, di passaggio”. Ecco allora un Festival unico su tutto il territorio nazionale, che ricrea quello che un tempo veniva definito “focolare”, celebrando il rito della narrazione e predisponendo i suoi visitatori a uno stato di ascolto, perchè le fiabe mettono in scena da sempre la stessa storia: l’identificazione del sé. Ogni volta che una fiaba della tradizione viene raccontata, qualcosa di prezioso viene condiviso e compreso da tutti in un’epifania personale e collettiva. Ogni giorno poi le casette del Giardino della Botteghe, anima pulsante del Festival, apriranno le loro porte per mostrare un luogo del fare, inteso come momento in cui si realizza ciò che prima era un sogno, un’idea e un pensiero immateriale. Il Festival della Fiaba è organizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e gode del Patrocinio della Regione Emilia Romagna e dei Comuni di Modena, Castelfranco Emilia, Nonantola e San Cesario sul Panaro, oltre che dell’Università di Bologna, Dipartimento di Scienze dell’Educazione.
Clarissa risponde
a cura di
Clarissa Martinelli clarissa.martinelli@radiobruno.it
Il miglior ristorante al mondo è di Modena Cara Clarissa, io sono tra gli appassionati di cucina che ha il privilegio di concedersi qualche cena stellata; guido un’utilitaria, ho paura degli aerei e viaggio di rado, non ho bambini da crescere e quando mi concedo un lusso è per gustare nuovi sapori, accostamenti insoliti e creativi innaffiati da ottime bottiglie. Sono entusiasta dei traguardi ottenuti da Massimo Bottura, il miglior ristorante al mondo è proprio l’Osteria Francescana di Modena dove ho avuto il privilegio di pranzare per ben tre volte, dunque credo dovremmo esserne tutti fieri, orgogliosi. E invece. Ecco la miseria di commenti crudeli, perfidi, spietati contro di lui da parte di una bella fetta di Modena e provincia. Quando siamo diventati così piccoli? Giorgio Caro Giorgio, il successo degli altri è spesso imperdonabile; Bottura, partendo dalla gavetta, è riuscito a diventare il più bravo. E’ un artista che mette in campo la sua creatività: ho avuto il privilegio di
cucinare insieme a lui a un evento benefico e sembra danzare sui fornelli, si muove leggero, senza peso, con lo sguardo un po’ sognante. Per scegliere l’olio extravergine ne ha assaggiati 7 mettendone alcune gocce tra il pollice e l’indice e nulla esce dalla cucina senza che lui l’abbia assaggiato più volte. Ha fantasia, raccontava che sperimenta moltissimo e prova continuamente nuove combinazioni per sorprendere il palato, quando non è in cucina per la clientela è in cucina per nuovi accostamenti e colori; la spesa alla mattina all’alba per garantirsi la massima scelta e qualità, il pane e la pasticceria
freschi ogni giorno. I prezzi sono alti anche perché il numero dei coperti equivale al numero del personale in cucina e di sala: 28. Io non sono mai stata a cena in Francescana anche se in quella occasione gustai alcuni suoi piatti, ma sono orgogliosa che l’emilianità possa esprimere quella cucina e non mi permetterei mai di denigrarlo parlando di quanto sia buona la gramigna alla salsiccia della zia: si parla di cose diverse, un po’ come essere fieri del disegno del proprio figlio e metterlo a confronto con Van Gogh. Insultarlo è facile: è eccellere nel mondo la parte difficile.
I libri da non perdere Il processo di via Barberia Di Domenico Del Prete E’ una storia bolognese di cinquant’anni fa. La storia sinora tenuta sepolta di un processo stalinista celebrato nella federazione comunista più importante d’Italia. E nella città che in quegli Anni Sessanta si era candidata a essere il punto di riferimento della Sinistra che voleva cambiare e modernizzarsi. La vittima di quel dibattimento a porte del partito chiuse si chiamava Mario Soldati. Un ex operaio, partigiano e comunista. Un comunista atipico. Che alla rivoluzione tanto di moda in quel periodo preferiva le riforme. Un amendoliano. Che il leader nazionale dell’ala moderata del Pci si portò a Bologna quando sotto le due torri il partito passò dalle mani dell’ala stalinista a quelle dei giovani riformatori. Il “giudice” che lesse quella requisitoria fu Guido Fanti, il leader dell’ala riformatrice dei comunisti bolognesi. Fanti era il segretario provinciale del Pci e Soldati il leader del comitato cittadino di via Barberia. Tutti e due, assieme al ‘mitico’ sindaco Dozza e alla sua giunta di “diamanti rossi” come la definì Camilla Cederna in un celebre articolo sull’Espresso, furono prima protagonisti e poi avversari di quella stagione in cui il partito emiliano pensò di giocare un ruolo di primo piano per
traghettare tutto il Pci su una linea democratica e riformista. Tutti e due in prima fila, in quei sessanta che daranno vita al primo e unico miracolo economico italiano. Gli anni del Centrosinistra in un Paese che affrontava la prima rivoluzione neocapitalistica della sua storia. E proprio su quel sommovimento che mutava alla radice la struttura economica del Paese e su quell’esperimento di governo basato sull’inedita e per certi versi “scandalosa” alleanza tra socialisti e democristiani che apriva una falla nel fronte della Sinistra, che a poco a poco si interruppe il cammino comune dei riformatori bolognesi. E al posto del dialogo tornò una vecchia pratica mai cancellata nella storia della cultura comunista: risolvere i contrasti con le maniere spicce. In quel 1964, nella federazione di via Barberia il confronto sempre più duro tra le due anime dei riformatori fu risolto prendendo a pretesto una tavolata in casa di un assessore comunista. Un pranzo a cui parteciparono molti dei simpatizzanti del responsabile cittadino del Pci. E in cui si parlò di politica ovviamente. Nei fatti una riunione di frazione, peccato gravissimo nel Pci di quegli anni. Anche se la pratica degli incontri di correnti era allora un’abitudine comune a tutte
le aree del Pci. Ma in questo caso a mettere pepe sulla vicenda fu il racconto delle voci che giravano in città attorno a uno degli assessori più in vista della giunta comunale: Umbro Lorenzini, accusato di fantomatiche pratiche sessuali e non solo. Quelle voci ovviamente mai dimostrate bastarono per imbastire in nemmeno una settimana “il processo di via Barberia” che condannò Mario Soldati risolvendo così ogni problema nel Pci. Ma quella relazione al comitato federale letta da Guido Fanti, nei fatti fu “la requisitoria stalinista che annunciò la fine Pci”. A Bologna e in Italia. Il libro Il processo di via Barberia racconta quella storia e quegli anni attraverso le testimonianze dei protagonisti di allora ancora in vita.
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“Forse non è a scuola che impariamo per la vita, ma lungo la strada di scuola”.
Heinrich Böll
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, fino al 24 luglio, La scultura è una cosa seria, esposizione collettiva a cura di Niccolò Bonechi. Una ricognizione attraverso il medium espressivo, dalle opere dei maestri (Alik Cavaliere, Arnaldo Pomodoro, Daniel Spoerri) alle giovani generazioni (Luca Freschi, Andreas Senoner), con un occhio rivolto anche all’uso di sostanze particolari, come il nastro adesivo (CCH), la carta (Nicola Bolla, Amanda Chiarucci) e le resine (Emanuele Giannelli, Renata e Cristina Cosi). Il titolo della mostra, tratto da una celebre frase di Bruno Munari (“Il gioco è una cosa seria”), vuole porre l’accento sull’aspetto ludico del fare scultura, una pratica che, come spiega il curatore, “proietta la memoria di tutti verso la propria infanzia, verso quei momenti di svago e apprendimento che attraverso l’uso della materia e della relativa manipola-
La Galleria Bonioni Arte di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 43) presenta, fino al 24 luglio, una collettiva a cura di Niccolò Bonechi
La scultura è una cosa seria
zione rendevano capaci di liberare la fantasia e allo stesso tempo di prendere coscienza dello spazio
tridimensionale”. In esposizione, opere realizzate da una ventina di artisti contemporanei, diversi per
esperienza e linguaggio: dalle sculture in acciaio di Eduard Habicher e Iler Melioli alle
composizioni con cannucce di Francesca Pasquali, dal lavoro ironico di Corrado Bonomi al marmo rivisitato da Michelangelo Galliani, dalle macchine di Umberto Cavenago alle lettere di Rudy Pulcinelli, dalle sculture su lastra specchiante di Bonzanos Art Group alle installazioni concettuali di Giordano Montorsi. Completano il percorso, i lavori di alcuni artisti conosciuti per la produzione pittorica ma che, saltuariamente, hanno fatto incursioni anche nel campo della scultura, come Getulio Alviani e Concetto Pozzati, oltre ai più giovani Mirko Baricchi e Luca Moscariello. Orari: da martedì a domenica ore 10-13 e 16-20, tutti i mercoledì dal 15 giugno al 20 luglio aperto anche ore 21-23.
Carpi ospita fino al 24 luglio nella Sala espositiva del Castello dei ragazzi le tavole de Costumes della grandissima illustratrice francese Joëlle Jolivet
Conoscere il mondo attraverso i costumi Carpi ospita fino al 24 luglio nella Sala espositiva del Castello dei ragazzi le tavole de Costumes della grandissima illustratrice francese Joëlle Jolivet, per raccontare le culture del mondo, la storia, i nostri modi di guardare l’altro, la cultura materiale dei popoli attraverso un meraviglioso catalogo di costumi di tutti i tipi. Costumes è un invito a giocare con gli abiti e i loro significati;
piume, pelle, lustrini, pellicce, reti, sete, neoprene, metalli, broccati. E ancora: occhiali, orecchini, scarpe, cappelli, parrucche, nastri, corazze, ventagli, tatuaggi. Materie e oggetti, ma anche disegni, che donne e uomini compongono, assemblano e reinventano per creare il proprio costume. Il lavoro di Joëlle Jolivet è un grande specchio per riflettere sui diversi abitanti del mondo, su stereotipi e convenzioni culturali, che proprio
appuntamenti
Mostre CARPI
18 - 26 giugno Mostra del Centro Arti Figurative Sala Cervi Fino al 30 giugno L’umorismo ai tuoi piedi Personale di Enrico Biondi (Lele & Fante) O&A Centro Affari Fino al 3 luglio Cosmo: genesi di un racconto a fumetti Personale di Marino Neri A cura di Francesca Pergreffi e Filippo Bergonzini Spazio Meme 18
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Fino al 22 luglio Out Of Focus Mostra fotografica di Michele Tassinari Sala d’attesa Villa Richeldi Fino al 30 luglio Bianco Imperativo Mostra di Susi Zucchi Biblioteca Multimediale Loria Fino al 28 agosto Réclame! Dal cappello alla moda, gli albori della pubblicità a Carpi Museo della Città Fino al 28 agosto Savoir Faire Creatività, Ricerca, Abilità Spazio Blumarine Museo della Città
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attraverso gli abiti – nelle differenti epoche e culture – possono essere ribaditi o scardinati. Con un catalogo esatto e meticoloso e dagli insoliti raggruppamenti, l’autrice ci offre delle prospettive inedite e non convenzionali per studiare e scoprire le culture che sono sul nostro pianeta, svelando come abiti, accessori, fogge siano tanto legate alle mode, quanto alle esigenze dell’uomo, quelle primarie, funzionali, ludiche
Fino al 18 settembre Diffusa - Vestire i luoghi Quattro installazioni in centro storico A cura di Luca Panaro Centro Storico
Eventi CARPI
18 giugno - ore 21.30 XXXIII Rassegna Corale Corale Savani Diretta dal Maestro Giampaolo Violi Le Pleiadi di Bolzano Diretto da Lucia Targa Liberi Cantores di Aprilia Diretto da Rita Nuti Cortile San Rocco
18 giugno, ore 15.30 Danzando sulle note della vita Festa per l’arrivo dell’estate Partecipano il Gruppo Alpini di Castelfranco Emilia Il Duo Quelli di Fossa I giovani della scuola di ballo Ritmo Danza di Carpi Mostra Antichi mestieri in bicicletta di Omar Maselli Mercatino del fai da te Vendita di torte artigianali Centro diurno Borgofortino 18 giugno - ore 17/20 Maratona di Cycling Parco delle Rimembranze 18 giugno - ore 18.45 L’oro maledetto e il Vaticano Di Alessandro Smerieri Libreria La Fenice
e sociali. I costumi della Jolivet invitano a “giocare”con le apparenze, a scoprirne le radici più lontane e a provare al tempo stesso a trasformarle, mescolarle, calarsi nei panni dell’altro. Ecco perché verrà dato risalto a una parte ludica, con particolare attenzione al colorare; l’artista stessa ha giocato con le possibilità offerta ai suoi lettori di colorare gli abiti da lei disegnati nei suoi libri di Coloriages.
18 giugno - ore 21 Long Hot Summer Mattatoio Culture Club 18 giugno - dalle 18.30 La Grande Festa! Per gli scout di oggi, di ieri, per le famiglie e gli amici Oratorio Eden 17, 18 e 19 giugno Concentrico Festival di teatro all’aperto 17 giugno Ore 21 – Piazzale Re Astolfo Circo Paniko Gran Paniko al bazar Ore 21 – Cortile di Levante Brunette Bros. Circus The Greatest & 2nd smallest circus in the world Ore 22.30 – Piazza Martiri
La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia presenta, fino al 2 luglio, San Nin De, ovvero In Tre, esposizione di Gino Di Frenna, Gian Pietro Ghidoni e Soko Kotsugai
Un brulicante mondo di segni La Galleria 8,75 Artecontemporanea di Reggio Emilia (Corso Garibaldi, 4) presenta, fino al 2 luglio, San Nin De, ovvero In Tre, esposizione con opere realizzate a tre mani da Gino Di Frenna, Gian Pietro Ghidoni, Soko Kotsugai. “Quando l’associazione 8,75 Artecontemporanea – spiega Gino Di Frenna – si è trasferita da via Dei Due Gobbi a Corso Garibaldi, nei primi anni 2000, collaborava alla messa in opera delle mostre una simpatica e giovane giapponese, Soko Kotsugai. Vedendola scrivere nella sua lingua, sono stato affascinato da quei segni misteriosi e sconosciuti, che mi riportavano indietro nel tempo, quando a scuola imparavo calligrafia. Quelle volute repentine, quel tratto nero secco, a volte leggero altre volte incisivo e profondo, mi provocavano intensa emozione. Così, un giorno, trovandomi in galleria con un amico pittore, Gian Pietro Ghidoni, per L’esposizione, la prima di una serie programmata nell’ambito della rassegna MAT al PAC (Musica, arte e teatro al Polo Artistico Culturale), riprende il nome della mostra del 1980 curata da Lucio Amelio, organizzata dopo il terremoto dell’Irpinia che devastò Campania e Basilicata. Terrae Motus è un omaggio al gallerista napoletano che avviò una riflessione sui temi della distruzione sismica e sul contributo che l’arte può dare alla ricostruzione. A quattro anni dal sisma che ha colpito Novi, Elena Pagliani, Laura Forghieri e Janine Billi propongono questa riflessione attraverso opere ricche di suggestioni personali ma leggibili in un’ottica di buon auspicio. Gli Appunti su una Montagna di Elena Pagliani, schizzi e disegni realizzati con tecniche diverse, rappresentano l’augurio di poter osservare le difficoltà quotidiane dall’alto, perché anche le catastroOnda D’Urto Teatro Felliniana 18 giugno Ore 10.30 – Corso Alberto Pio e Piazzetta Garibaldi Lettori di Donare Voci Letture in Piazza Compagnia Le Lucciole Azioni teatrali Bassa Manovalanza Guitti, giullari e mattatori Ore 18 – da Piazzetta Garibaldi a Piazzale Re Astolfo Circo Paniko Parata Urbana Ore 19.30 – Piazzale Re Astolfo Circo Paniko Gran Paniko al bazar Ore 19.30 – Cortile di Levante Brunette Bros. Circus The Greatest & 2nd smallest circus in the world
gioco l’abbiamo invitata a scrivere i suoi ideogrammi, per precisione i suoi Hiracana (ossia uno dei tre modi fonetici di scrittura giapponese che sono dei sillabari fonetici, cioè dei segni semplici con valore solo fonetico, ricavati dagli ideogrammi del IX secolo circa) su dei cartoncini, così da far nascere un lavoro pittorico integrato dall’intervento gestuale di Ghidoni e dal mio brulicante mondo di segni”. In esposizione, una ventina di tavole in formato A4, tutte realizzate fra il 2005 e il 2006, oltre ad alcune carte di grandi dimensioni che hanno visto la luce nel 2016. Una mostra, musicale e gioiosa che si spera possa essere apprezzata anche per il suo lato ludico e fantasioso. Gino Di Frenna, gallerista, pittore, umorista, per anni ha collaborato con il giornale satirico L’asino diretto da Ro Marcenaro. Fondatore dell’associazione 8,75 Artecontemporanea (1994), ha realizzato quasi duecento mostre con autori
Tre artiste visive di talento, per la collettiva allestita al Polo artistico culturale, in esposizione fino al 19 giugno a Novi di modena
Terrae Motus fi più grandi se viste dall’alto della montagna non sono altro che piccoli puntini. Laura Forghieri, con la sua Es-Posizione, restituisce la verità del corpo umano, espressivo e sincero, auspicando di rialzarci sempre, anche e soprattutto nelle situazioni più ostiche. Janine Billi è invece l’autrice degli scatti White Feeling & Flashback: un augurio a riappropriarsi degli istanti abbracciando quel pensiero dello scrittore Milan Kundera ne L’insoutenable légèreté de l’être (L’insostenibile leggerezza dell’essere) che riflette sulla capacità umana di cogliere attimi di bellezza anche nei momenti di più grande sconforto. Le opere di Janine invitano a riappropriarsi degli istanti per Ore 21.30 – Cortile d’Onore Fondazione Teatro Due Parma / Popular Shakespeare Kompany / Narramondo Teatro John & Joe di Agota Kristof Ore 22.30 - Piazza Martiri Teatro Tascabile di Bergamo Valse 19 giugno Ore 10.30 – Corso Alberto Pio / Piazzetta Garibaldi Lettori di Donare Voci Letture in Piazza Compagnia Le Lucciole Azioni teatrali Ore 17.30 – Corso Alberto Pio Eccentrici Dadarò Vote for - Ossia… atto unico contro il fast food del tempo Di e con Simone Lombardelli e Davide Visconti Ore 19.30 / replica ore 22 –
non perdere tutti quei fermo immagine che sussurrano bellezza. E’ possibile visitare Terrae Motus fino al 19 giugno, nei giorni Piazzale Re Astolfo Circo Paniko Gran Paniko al bazar Ore 19.30 / replica ore 22 – Cortile di Levante Brunette Bros. Circus The Greatest & 2nd smallest circus in the world Ore 21.30 – Pronao del Teatro Ivano Marescotti La Fondazione Di Raffaello Baldini Ore 22.30 – Cortile d’Onore Karl Stets Cuerdo 19 giugno 1ª edizione de La Lambruschetta Ciclostorica d’epoca Polisportiva Sammarinese
di mercoledì e venerdì, dalle 18.30 alle 20.15, e il sabato dalle 17.30 alle 20.15. L’ingresso è libero.
conosciuti sia in campo nazionale che internazionale, non trascurando gli artisti locali. Nato in Sicilia, negli anni Novanta si è trasferito a Reggio Emilia, partecipando attivamente alla vita culturale della città. Gian Pietro Ghidoni, dopo gli studi presso l’Istituto d’Arte di Modena, si dedica alla pittura, interessandosi sia all’arte figurativa che all’arte astratta. Gestualità piena che trasfigura il reale con citazioni e rimandi alla Color field painting americana. Ha partecipato a esposizioni collettive a Copenaghen, New York, Spoleto, Venezia, Alessandria e Reggio Emilia. Da anni è iscritto al Circolo degli Artisti di Modena, partecipando attivamente con personali e collettive. Soko Kotsugai, nata in Giappone (Akita), è residente dal 1996 a Reggio Emilia. Laureata in Filosofia Estetica (corso di Storia dell’Arte) in Giappone, nel 1993 consegue il diploma del Corso Superiore d’Arte all’Università per stranieri di Perugia. Nel 1995 inizia a lavorare tra Giappone e Italia come traduttrice nel settore industriale e artistico. E’ attualmente impegnata tra il servizio di traduzione e l’insegnamento della lingua giapponese. L’esposizione sarà visitabile fino al 2 luglio, di martedì, mercoledì, venerdì, sabato 17.30-19.30, oppure su appuntamento. Ingresso libero.
21 giugno - ore 21 Trops 2016: I 4 elementi Saggio di fine anno della S.G. La Patria 1879 Circolo Guerzoni
Di Thomas Vinterberg
21 giugno - ore 20.30 Esibizione di pattinaggio Parco delle Rimembranze
20 giugno - ore 21.30 Mustang Di Deniz Gamze Erguven
22 giugno - ore 19/20.30 Lezione di Hata Yoga Parco delle Rimembranze
21 giugno - ore 21.30 Gli ultimi saranno ultimi Di Massimiliano Bruno
I giovedì e i venerdì fino al 26 agosto, ore 21.30/24 La dama della torre Una piazza per giocare
22 giugno - ore 21.30 Perfect Day Di Fernando Leon de Aranoa
CINEMA ESTIVO
18 giugno - ore 21.30 La Comune
19 giugno - ore 21.30 Suburra Di Stefano Sollima
23 giugno - ore 21.30 Inside out Di Pete Docter Area Stadio Comunale Cabassi
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“Sono felice di essere ancora sulla panchina del Carpi e per questo ringrazio la società per la rinnovata fiducia nei miei confronti. Ripartiremo con l’entusiasmo e la grinta di sempre”.
CARPI FC 1909
Mister Castori in biancorosso
Il Carpi conferma mister Fabrizio Castori: un passo importante, forse quello più atteso dopo la scelta del campo dove disputare le gare interne della prossima stagione. Il tecnico, nativo di San Severino Marche, ha collezionato sulla panchina biancorossa la bellezza di oltre 120 punti in campionato in due stagioni fra una Serie B vinta a piene mani e una Serie A persa all’ultimo respiro fra mille rimpianti. Era apparso a dir poco prosciugato Castori, allo stadio Friuli, dopo il fischio conclusivo, tanto da lasciar intendere che la sua strada avrebbe potuto dividersi da quella della società biancorossa. E invece, dopo tre settimane di silenzio e riflessione, dopo aver scartato offerte provenienti da Cesena, Ascoli e dall’estero, eccolo tornare al timone del Carpi più carico e motivato che mai, con il chiaro obiettivo di convincere la maggioranza della rosa a rimanere per ridare la caccia alla massima serie. Un anno di contratto più opzione per la stagione 2017-18 per colui ha saputo creare un rapporto quasi familiare con un patron, Stefano Bonacini, abituato a cambiare anche in caso di promozioni. “Sono felice di essere ancora sulla panchina del Carpi e per questo ringrazio la società per la rinnovata fiducia nei miei confronti. Ripartiremo con l’entusiasmo e la grinta di sempre”. Eccolo il Castori pensiero: essenziale, genuino senza fronzoli né retorica, capace di caricare positivamente un ambiente già animato dalla petizione popolare (raggiunta quota 1.245 firme) tesa riportare il Carpi al Cabassi. Una settimana, quella conclusa, che ha portato altre due conferme ufficiali: il rinnovo biennale del direttore
Fabrizio Castori
sportivo Giancarlo Romairone, apparso raggiante, e la conferma della sede del ritiro estivo a Borgo Valsugana. La squadra sarà convocata il prossimo 9 luglio per le vi-
site mediche di rito e le prime sgambate per poi partire tre giorni più tardi alla volta del piccolo comune trentino. Enrico Bonzanini
Calciomercato - Sebbene la conferma di Castori potrebbe convincere tanti giocatori ad accettare anche la serie B non cessano i rumors attorno alla partenza di numerosi biancorossi
Cosa resterà degli Immortali? Tra i tentativi di riscattare i numerosi giocatori il cui prestito scadrà il 30 giugno, gli assalti di vari club di Serie A per i “gioielli” biancorossi e la volontà di rafforzare la rosa per mettere in condizione il confermato mister Castori di poter lottare per un pronto ritorno nella massima serie, si preannuncia un’estate frenetica e ricca di colpi di scena. Il direttore sportivo Giancarlo Romairone, dopo aver ottenuto il riscatto del mediano svizzero Matteo Fedele dal Sion, è al lavoro per provare a trattenere Simone Colombi, al quale - nelle intenzioni della società - dovrebbe essere affidata la difesa della porta nella prossima stagione. Per Simone Verdi manca ancora un accordo col Milan detentore del cartellino mentre Filippo Porcari è ancora per un’altra stagione sotto contratto col Bari. Il più vicino alla permanenza in biancorosso resta al momento il centrocampista Marco Crimi con il quale sarebbe già stato trovato un accordo di massima sia col Bologna, per una cifra vicina ai 400mila euro che con l’entourage del giocatore. In uscita, il primo a salutare l’Emilia potrebbe essere l’estremo difensore sloveno Vid Belec: dopo 20
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Federico Melchiorri
aver prolungato il proprio contratto sino al 2018, ha ricevuto numerose offerte provenienti da Francia e Grecia mentre in Italia continua a essere particolarmente apprezzato da Atalanta e Chievo nonostante i due club non possano garantirgli un posto da titolare. Sebbene la conferma di Castori potrebbe convincere tanti giocatori ad accettare anche la B non cessano i rumors attorno a numerosi biancorossi. Simone Romagnoli è al centro di una vera e propria asta tra Chievo ed Empoli, quest’ultimo avrebbe messo sul piatto due milioni più il prestito anno XVII - n. 24
dell’attaccante Alessandro Piu. Anche il Sassuolo per rimpiazzare la probabile partenza di Francesco Acerbi pare aver messo gli occhi sull’ex Pescara. Ambitissimi anche Kevin Lasagna e Raffaele Bianco per il quale il Cagliari potrebbe proporre uno scambio con Colombi. Resta poi sempre vivo l’interesse del Bologna per Lorenzo Lollo e Riccardo Gagliolo: i felsinei sarebbero intenzionati a inserire nella trattativa anche l’esterno offensivo Filippo Falco per abbassare le richieste economiche carpigiane. In entrata Romairone potrebbe approfittare del dialogo col Cagliari per alimentare i sogni promozione del patron Stefano Bonacini portando al Carpi il suo “pupillo” Federico Melchiorri. Il bomber, 8 reti in 27 presenze nella stagione appena conclusa in Sardegna, è attualmente in fase di recupero dopo un grave infortunio e potrebbe prendere il posto al centro dell’attacco di Jerry Mbakogu attratto da sirene estere e dal pressing dell’onnipresente Chievo Verona, su indicazione del confermato tecnico clivense Rolando Maran. Enrico Bonzanini
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Danza - Grande successo per il saggio finale della scuola di danza e arti Sparkling Project asd di Carpi diretta da Erika Grassi
Che emozione Cenerentola!
Si è svolto domenica 5 giugno al Teatro di Fabbrico il consueto saggio finale della Scuola di danza e arti Sparkling Project asd di Carpi diretta da Erika Grassi. Quest’anno la scelta è ricaduta su Cenerentola, un tema caro al repertorio classico e non solo (alcune scene sono infatti state tratte dalla rivisitazione degli Anni ‘80 di R. Nureyev). Lo svolgimento dello spettacolo è stato scandito dagli interventi del corso di teatro (diretto dagli insegnanti Maria Giulia Campioli e Claudio Mariotti) che
hanno legato l’insieme di grandi e piccini avvicendatisi sul palco tra balli d’insieme, assoli e passo a due. Lo spettacolo ha dato l’opportunità ai nuovi iscritti di sperimentare l’emozione del palcoscenico e per tutti gli altri è stata l’occasione di mostrare i risultati di una evidente crescita non solo tecnica ma anche e soprattutto emotiva: il percorso formativo di Sparkling Project privilegia sempre corsi e spettacoli a misura di allievo con un preciso intento didattico nel rispetto delle capacità e delle esigenze di ciascuno.
La scuola rimarrà aperta nel periodo estivo con orario ridotto per i corsi di Pilates, Yoga, Garuda e Danza adulti. Chi fosse interes-
sato a iscriversi al nuovo anno di attività è invitato a prendere contatti con la segreteria già in queste settimane per organizzare
l’inserimento nei corsi. Sparkling Project asd è a Quartirolo in via Liguria 3 (tel. 059.4731600 340.9729407).
Basket - Campioni regionali “bis” nella categoria Elite. I giocatori della squadra Under 16 della Nazareno Basket Carpi si confermano i più forti in Emilia Romagna
Nazareno Basket campione regionale
zioni (pochissimi i punti segnati nel primo quarto), le azioni hanno iniziato a premiare i carpigiani che hanno allungato considerevolmente, ma poi, nel terzo e quarto, qualcosa ha iniziato a incepparsi e i reggiani si sono portati a un pericoloso meno 17. Time out chiamato da coach Luigi Cesari di Salsomaggiore (già allenatore di A2 femminile a Carugate), e la partita ha ripreso a correre a vantaggio del Nazareno Basket. La squadra carpigiana (nata dalla collaborazione con il Correggio Basket), si è laureata così campione regionale. Grande festa a fine partita con i tifosi che hanno reso omaggio ai giocatori e allo staff della squadra formato da: Luigi Cesari capo allenatore, Andrea Ravenna vice allenatore, Marco Simonazzi addetto alle statistiche e Nicola Chiavolelli preparatore atletico.
Campioni regionali “bis” nella categoria Elite. I giocatori della squadra Under 16 della Nazareno Basket Carpi si confermano i più forti in Emilia Romagna (dopo il titolo vinto lo scorso anno nell’Under 15), in un campionato estenuante fatto di 31 partite, 180 allenamenti, 21 squadre iscritte, senza contare una lunga serie di infortuni dei giocatori di coach Luigi Cesari. Nella finale di domenica scorsa (12 giugno), in un affollatissimo palazzetto di Correggio (circa 400 gli spettatori presenti), gli Under 16 Elite hanno dato una prova di forza contro la finalista Basket 2000 Reggio Emilia vincendo 68 a 45, mandando in tilt gli avversari con un gioco fluido e da vera squadra. Dopo una partenza contratta e condizionata probabilmente dall’emozione da parte di entrambe le formaDomenica 12 giugno presso i Laghi Curiel di Campogalliano si è tenuto l’evento Uisp Sport Fun organizzato dalla Uisp e realizzato grazie alla sinergia tra CarpiVela e Pontos. In tale occasione, CarpiVela oltre a tenere corsi per patenti nautiche, ormeggio, skipper, ha istruito le giovani leve entusiaste di poter imparare a utilizzare il vento e le sue correnti per navigare. Nella giornata di sabato 1 giugno, presso l’impianto di tennis comunale, il CarpiVela ha conferito il premio al primo classificato nell’ambito del torneo junior del Tennis Club: Filippo Miniati avrà la possibilità di frequentare gratuitamente un corso di vela. Gianluca Zivieri, secondo classificato, ha ricevuto una confezione di ABTMM, cioè aceto balsamico tradizionale di Modena
Un corso di vela è stato il premio per Filippo Miniati mentre l’aceto balsamico tradizionale di Modena prodotto da Benazzi è stato donato a Gianluca Zivieri secondo classificato al Torneo Junior del Tennis Club. L’aceto balsamico tradizionale di Modena è salito anche sulla nave Pandora
CarpiVela ai laghi Curiel per una domenica di sport
(marittimo) perché ha navigato da Cannes a La Spezia col suo produttore
Mirco Benazzi che è anche appassionato di vela. Benazzi ha omaggiato del suo aceto il campione di vela Mauro Pelaschier conosciuto su nave Pandora presso la marina del Fezzano (La Spezia).
Mirco Benazzi e Mauro Pelaschier
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Una volontà incrollabile, di ferro, quella del carpigiano 37enne Gianni Savignano. L’ironman di casa nostra ha partecipato, il 5 giugno scorso, a Nizza, nel cuore della Costa Azzurra, alla dodicesima edizione di Ironman France 2016, gara simbolo del triathlon. 3,8 chilometri di nuoto, 180 di bicicletta e, ciliegina sulla torta, 42,195 chilometri di corsa: un’impresa durissima capace di mettere alla prova anche gli sportivi più navigati. “E’ stata la mia prima volta - sorride Gianni - ed è stata davvero un’esperienza straordinaria. Unica. Il mio desiderio più grande, dopo un periodo particolarmente difficile della mia vita, era quello di mettermi alla prova. Di misurare le mie forze e fare i conti con me stesso. Mi ero posto l’obiettivo di divertirmi e chiudere la gara in 14 ore, il risultato è andato oltre ogni mia più rosea aspettativa: ho tagliato il traguardo dopo 11 ore, 55 minuti e 9 secondi”. Preparare un simile impegno, richiede duri e costanti allenamenti nelle tre specialità, nonchè una buona dose di forza mentale: “l’allenamento è stato estremamente impegnativo. Ho iniziato la preparazione nel settembre dello scorso anno,
Il carpigiano 37enne Gianni Savignano ha partecipato, lo scorso 5 giugno, a Nizza, alla dodicesima edizione di Ironman France 2016, gara simbolo del triathlon
L’ironman di casa nostra Gianni Savignano
“Praticando ciclismo da anni, ho allenato in modo particolare corsa e nuoto: sono arrivato a Nizza con 600 chilometri di corsa nelle gambe e oltre 100 chilometri di nuoto sulle spalle. Spesso, dopo essere uscito in bicicletta, tornavo a casa, indossavo le scarpette e mi mettevo a correre… è stato faticoso”, cercando di mettere in fila tutti gli impegni legati al mio lavoro e al mio mestiere di papà (separato) della mia piccola Vik. Praticando ciclismo da anni, ho allenato in
modo particolare corsa e nuoto: sono arrivato a Nizza con 600 chilometri di corsa nelle gambe e oltre 100 chilometri di nuoto sulle spalle. Spesso, dopo essere uscito
in bicicletta, tornavo a casa, indossavo le scarpette e mi mettevo a correre… è stato faticoso”, ammette Gianni. Anche trovare la giusta concentrazione non è facile “ma i consigli di alcuni amici sono stati davvero fondamentali. Il loro sostegno, unitamente alla vicinanza e all’incoraggiamento della mia famiglia, di Chiara e Vik sono stati preziosi”, prosegue il nostro ironman. Dopo aver nuotato nelle ancor fredde acque del Mediterraneo, i triatleti si sono cimentati nell’im-
Campionati Italiani Juniores e Promesse di Bressanone - Il carpigiano Simone Pettenati sbaraglia tutti nei 100 metri
E’ carpigiano il campione italiano Under 23 Ai Campionati Italiani Juniores e Promesse di Bressanone il carpigiano Simone Pettenati ha vinto la finale dei 100 metri promesse con il primato personale di 10.48 (-2,2). Già in batteria il giovane campione aveva realizzato il miglior tempo, con 10.50 (-0,6), primato personale migliorato di 2/100. Per l’atleta di casa nostra si tratta del secondo titolo nazionale, dopo quello dei 60 metri indoor, mentre sul podio dei Campionati Italiani era andato quattro volte: argento nei Campionati Italiani Juniores 2014 nei 100 e 200 metri, argento nei Campionati Promesse 2015 nei 200 metri, dove aveva vinto anche la medaglia di bronzo nei 100 metri. 22
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Simone Pettenati (foto FIDAL COLOMBO/FIDAL)
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pegnativa frazione “E’stata la mia prima volta - sordella bici, avvenride Gianni - ed è stata davvero turandosi in un un’esperienza straordinaria. Unipercorso tortuoso, ca. Il mio desiderio più grande, caratterizzato dopo un periodo particolarmente da impegnative salite e pericolose difficile della mia vita, era quello di discese. I 43,195 mettermi alla prova. Di misurare chilometri di corsa le mie forze e fare i conti con me si sono invece stesso. Mi ero posto l’obiettivo di svolti sulla Promedivertirmi e chiudere la gara in 14 nade des Anglais, su un tratto di stra- ore, il risultato è andato oltre ogni da pianeggiante mia più rosea aspettativa: ho tada ripetere quattro gliato il traguardo dopo 11 ore, 55 volte immersi fra minuti e 9 secondi”. due ali di folla che hanno atteso festanti anche l’ultimo dei classiDa rifare, magari con uno sponsor, ficati. “La gente ti incoraggia, ti considerati gli alti costi di iscrizioincita, ti sospinge quasi… tanto da ne”, conclude Gianni Savignano. non sentire la fatica poi, ovviaFra i 2.885 triatleti alla partenza, mente, intorno al trentesimo chilo- Gianni si è classificato 1.100esimetro mi si è accesa la spia della mo. Un risultato davvero spettastanchezza, ma ce l’ho fatta. E’ colare! davvero un’impresa che consiglio. Jessica Bianchi Rugby Carpi
Bandieri è il nuovo allenatore Domenica 12 giugno, durante la festa di fine stagione, il presidente del Rugby Carpi, Matteo Casalgrandi e il capitano Riccardo Bergonzini hanno presentato alla squadra e a tutta la società il nuovo allenatore della prima squadra: sarà Marco Bandieri a raccogliere il testimone di Stefano Bolognesi. Capitan Bergonzini ha rivolto un commosso saluto a Bolognesi per il lavoro svolto in questi anni. Bandieri dal canto suo ha una notevole esperienza alle spalle avendo allenato in piazze importanti (Viadana, Noceto, Formigine) e a Carpi arriva dopo le ultime due stagioni trascorse al Bologna Rugby 1928. Con i felsinei ha raggiunto la promozione dalla C1 alla Serie B, categoria mantenuta nella stagione appena trascorsa. Bandieri ha ringraziato i dirigenti del Rugby Carpi per l’opportunità, si è complimentato con i numerosi presenti per la bella festa in corso e ha spronato i giocatori presenti: “nella prossima stagione ci sarà bisogno di tutti e non dovremo avere paura di nessuno” ha commentato.
Pallanuoto - La Cabassi Carpi Under 12R conclude imbattuta il campionato e strappa il primo posto
Cabassi Under 12R campione regionale NC Faenza - Cabassi: 2 - 3 Partita di finale per la Cabassi Carpi Under 12R che gioca presso l’impianto dello Stadio del Nuoto di Riccione. I biancorossi sono scesi in acqua contro i pari età di NC Faenza la partita per il 1° posto in palio. Match bello e combattuto su entrambi i fronti in quanto le due compagini non lasciano spazio in difesa per gli attaccanti i quali a fatica riescono a fare movimento ed eseguire un attacco proficuo. Nel primo parziale è Faenza col numero 10, a sbloccare il risultato a metà tempo ma la Cabassi sul finire riesce a pareggiare col centro-boa Reibaldi. Nel secondo parziale, caratterizzato da una rotazione dei giocatori per ambedue le formazioni, con le seconde linee schierate in acqua, il risultato non si sblocca, parziale di 0-0. Nel terzo tempo, dopo aver effettuato l’inversione del campo di gioco, parte subito forte la formazione biancorossa, sicuramente più fresca da un punto di vista natatorio e, infatti, Capitan Medici, con una bella controfuga da posizione 4, insacca un goal che varrà il vantaggio decisivo per la vittoria finale dei carpigiani. Nel quarto tempo è ancora la squadra carpigiana che con un’esecuzione da manuale del centro-
boa Reibaldi insacca la porta con una bella girata pulendo l’angolo alto dove il portiere non riesce ad arrivare. Sul finire una reazione d’orgoglio dei romagnoli li porta a segnare a 40 secondi dal termine sempre col numero 10, ma ormai è troppo tardi per cercare un pareggio. “Sono molto contento della partita giocata dai miei ragazzi, hanno dimostrato grinta e determinazione, questo è un bel gruppo di atleti: hanno lavorato con tenacia durante l’annata sportiva, togliendosi delle soddisfazioni, ma soprattutto divertendosi. Concludiamo imbattuti il Campionato, ringrazio tutti i genitori che hanno sostenuto il progetto portato avanti dalla nostra associazione sportiva”, ha orgogliosamente commentato il tecnico Mister Roberto Sgarbi.
Promozione Cabassi - Novafeltria: 24 - 11 Tredicesima partita di campionato e quinta del girone di ritorno per la Cabassi Promozione che gioca in casa presso la piscina comunale Campedelli di Carpi contro Valmar Novafeltria. Nonostante il primo posto in classifica e la matematica promozione già acquisita con tre giornate di anticipo, la Cabassi conquista la sua tredicesima vittoria consecutiva con un ampio risultato. Gara sempre in pugno al Carpi che è andato a segno con 10 giocatori sui 12 effettivi.
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anno XVII - n. 24
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Lunedì a Venerdì 9 - 13 & 16 - 20 Sabato 10 - 13:30 & 16 -19:30 APERTO ANCHE IL GIOVEDI’ POMERIGGIO SI RICEVE ANCHE PER APPUNTAMENTO 320.863.63.46
L’abito
...giusto...
per te!