2019-03-30 La Gazzetta dello Sport

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Figurine in regalo Oggi la bustina speciale

Terza uscita della sezione «Film del campionato» dell’album Panini: dal record d’imbattibilità di Sirigu all’addio di Hamsik

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sabato 30 marzo 2019 anno 123 - numero 76 euro 2,00

VOLA LA DUCATI 39

34 DALLE 16 LE QUALIFICHE DEL GP DEL BAHRAIN. SEMBREREBBE UN’ALTRA ROSSA...

FERRARI BEN SVEGLIATA

Dovi in Argentina a caccia del bis E anche la Honda metterà la pinna

Un venerdì da leoni per Vettel e Leclerc Hamilton rincorre, ma la pole è oggi

IANIERI, ZAMAGNI >PAG. 39-41

CORTINOVIS, PERNA, SALVINI >PAGINE 34-35-36-37. COMMENTO DI ALLIEVI> PAGINA 25

MILAN SI QUAGLIA?

MARASSI, 20.30 TRAPPOLA SAMPDORIA

(SE NO SI SQUAGLIA TUTTO...)

Il posto Champions è obbligatorio, Gattuso non può sbagliare e getta ombre sul futuro: «Fra due mesi vi dirò cosa penso e cosa farò». Prima deve battere il re del gol

L’ANALISI

di PIERFRANCESCO ARCHETTI

LO SPRINT FINALE E L’INCOGNITA DELLA SOSTA

6 ALLE 18 IN CASA CONTRO L’EMPOLI

MAX FRENA KEAN

Azzurro da record Moise Kean, 19 anni, 2 gol con l’Italia

«Non è né Messi né CR7» E l’azzurro resta fuori nella Juve senza Ronaldo CIONI, DELLA VALLE >PAGINE 6-7

9 MESSAGGIO ALLA FIFA

A PAGINA 25

Agnelli pensiero «Troppe partite San Siro? Meglio due stadi nuovi»

CANTALUPI, GOZZINI, PASOTTO>PAG. 2-3-5

BIANCHIN>PAGINA 9

10 I NODI DELL’INTER

19 gol

Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art. 1, c1, DCB Milano

21 gol

Krzysztof Piatek, 23 anni Nella classifica marcatori è 2° con CR7: ha segnato 13 reti col Genoa e 6 col Milan, dove è arrivato a gennaio

Fabio Quagliarella, 36 anni Dopo 28 giornate è capocannoniere del campionato ed è reduce da una storica doppietta in Nazionale

C’è la Lazio, e pure Icardi Spalletti, ecco gli esami che decidono la stagione ANGIONI, CALAMAI, CIERI, D’ANGELO, STOPPINI>PAGINE 10-11-13

SERIE A: PROGRAMMA 29a GIORNATA

9 771120 506000

90330

Cagliari tre ceffoni al Chievo Udinese, sfida-brivido col Genoa IERI CHIEVO-CAGLIARI 0-3 OGGI UDINESE-GENOA (ORE 15) JUVENTUS-EMPOLI (18) SAMPDORIA-MILAN (20.30) DOMANI PARMA-ATALANTA (12.30) FIORENTINA-TORINO (15) FROSINONE-SPAL (15) ROMA-NAPOLI (15) BOLOGNA-SASSUOLO (18) INTER-LAZIO (20.30)

JUVENTUS NAPOLI INTER MILAN ROMA LAZIO* ATALANTA TORINO SAMPDORIA FIORENTINA

75 60 53 51 47 45 45 44 42 37

PARMA 33 GENOA 33 CAGLIARI** 33 SASSUOLO 32 SPAL 26 UDINESE* 25 EMPOLI 25 BOLOGNA 24 FROSINONE 17 CHIEVO (-3)** 11

*Una partita in meno **Una partita in più

IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Milan. Kessie si consola dopo la multa e l’esclusione con la Samp. Lo vuole Tarantino per il suo prossimo film: «Kill Biglia».

33 UNA FAMIGLIA NEL PALLONE

Berlusconi (ma Paolo) presidente del Monza DEL BUE >PAGINA 33

48 L’EVENTO PER BICI ELETTRICHE

Giro-E 18 tappe da campioni Un team per i Giochi 2026 GHISALBERTI> A PAGINA 48

TORNA L’ORA LEGALE Stanotte ricordatevi di spostare avanti le lancette dell’orologio

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Serie A R I piani rossoneri

Obbligodi...

Champions PER LA PANCHINA E’ lo «scudetto» di Rino «Il Milan lo merita, poi fra due mesi vi dirò cosa penso e faccio»

Marco Pasotto

INVIATO A MILANELLO (VARESE)

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ue mesi per sapere. Dove «sapere» racchiude praticamente tutto lo scibile rossonero. Sapere la posizione finale di classifica, il futuro dello stadio, il castigo dell’Uefa, le operazioni di mercato fattibili e quelle no. E, anche, sapere il destino dell’allenatore. Che non è per nulla scontato. Potrebbe non esserlo persino con la qualificazione in Champions, in base all’incertezza emersa ieri nelle parole di Gattuso. Rino ha risposto in modo sorprendente a chi gli chiedeva se aprile e maggio potrebbero essere decisivi anche per il suo futuro. Risposta testuale: «Il mio futuro lo saprete fra due mesi, ora non è questa la mia priorità. Non penso al futuro, non penso ai due anni di contratto che mi restano, penso solo a centrare

un obiettivo fondamentale per il club, per i ragazzi e per la mia crescita. Poi, fra due mesi, vi dirò quello che penso davvero, ma adesso sono focalizzato solo sul portare il Milan dove merita. Sento tante chiacchiere, mi faccio scivolare tutto addosso e continuo a lavorare. Quando finirà il campionato vi dirò quello che penso e che farò. So che devo crescere, ovvio che vorrei farlo nel Milan, ma ora non intendo parlare di questo». VOCI Parole criptiche, che autorizzano diversi scenari e impediscono di mettere un punto fisso sulla questione allenatore 2019-20: Rino evidentemente non si sente di sbilanciarsi sulla sua permanenza. Chiaro, in mancanza di ulteriori elementi occorre interpretare e capire se è il caso di ascoltare qualche spiffero che esce da Milanello. Gattuso potrebbe voler dire: ho delle cose da raccontare e chia-

rire, ma non è ovviamente que- dare una risposta a molte dosto il momento di farlo. Potreb- mande. Però è difficile non ribe anche essere stufo delle voci leggersi quelle parole: «A fine sul suo conto che si rianimano campionato vi dirò quello che puntualmente a ogni sconfitta. penso e che farò». Gattuso eviE quindi: parleremo di tutto a dentemente si rende conto di fine stagione. Oppure potrebbe non essere stabile come occorrerebbe a un tecpreludere, nelnico in linea con l’ipotesi più dragli obiettivi del stica, a una deciLA SITUAZIONE club. E di mezzo sione virtuale, Il tecnico non si ci sarebbe anche magari già presa una dialettica ine chiusa in un sente stabile e negli terna con la diricassetto, di sepa- ultimi tempi ci sono genza che negli rarsi comunque stati attriti interni ultimi tempi sadal Milan a fine rebbe diventata stagione a pre- «Nel derby sono particolarmente scindere da cobrusca (al netto me finirà il cam- stato presuntuoso. Colpa mia, ma non è della «schiettezpionato. za» sempre ritutto da buttare» vendicata da enFACCIA Certo, è uno scenario arduo pensare a trambe le parti). Critiche, riteun addio in caso di qualificazio- nute ingiuste, che gli hanno fatne in Champions. Un quarto (o to male e troverebbero riscontri magari un terzo) posto potreb- anche negli ultimi giorni. Un be probabilmente medicare Gattuso che percepirebbe un gran parte delle incertezze e senso di solitudine, vivendo si-

tuazioni lungo i mesi in cui si sarebbe sentito l’unico a metterci la faccia. In altre parole: non protetto. Una situazione paradossale per un tecnico che, prima del derby, aveva messo in fila dieci risultati utili, di cui sette vittorie. «Sono stato presuntuoso per aver provato qualcosa di diverso – ha detto Rino riferendosi all’atteggiamento tattico contro l’Inter –. Mi assumo la responsabilità, è stato un mio errore. Ma non è tutto da buttare. Sembra che siamo settimi e invece siamo pur sempre quarti. La Champions, come dico sempre, è il nostro scudetto». Obiettivo imprescindibile, anche per capire il futuro dell’allenatore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

SULLA PELLE Rino Gattuso, 41 anni, allena il Milan da novembre del 2017. Fra i suoi tatuaggi c’è anche la scritta Champion CANONIERO/LAPRESSE

VERSO L’ESTATE

PER IL MERCATO I Le grandi sfide per soddisfare Romagnoli e Gigio e avere Everton

Alessandra Gozzini MILANO

1Garanzia di permanenza dei big e del

riscatto di Bakayoko. Una necessità per l’acquisto dei nuovi: piace l’ala del Gremio

l presidente Scaroni l’ha definito un percorso logico: «Per vincere nel calcio servono i grandi giocatori, e per acquistare i grandi giocatori servono i profitti dello stadio e della Champions». Vale anche il percorso inverso: è il fascino della Champions che attrae i giocatori più forti e che trattiene i migliori della rosa. Se non fosse con il Milan, Alessio Romagnoli avrebbe la possibilità di giocarsi la coppa europea più prestigiosa in qualche altra squadra inglese. La società lo ha premiato con la fascia quando aveva creduto più di altri nel nuovo corso rossonero, e nel frattempo niente è cambiato: un bravo capitano non abbandona mai i suoi. Ma

a 24 anni e un futuro già scritto in Nazionale, l’ambizione è legittima e il Milan deve soddisfarla entrando nelle prime quattro. A venti potrebbe ancora aspettare, ma la prossima sarà la quinta stagione da titolare di Donnarumma in rossonero: un tempo più che sufficiente per pensare di meritare le sfide con i più forti. Oltre il fascino della competizione e il desiderio di partecipare, contano i profitti a cui ambisce la società. Nel caso del Milan parte dei guadagni sarebbe subito impegnata per il riscatto di Bakayoko: l’acquisto a titolo definitivo dal Chelsea diventerebbe così una certezza. Altri Paquetà e altri Piatek potrebbero arrivare senza il timore di allertare l’Uefa: un altro obiettivo brasiliano è Everton, attaccante esterno del Gremio, 23 anni. Il club lo ha blindato con

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● 1. Alessio Romagnoli, 24 ● 2. Tiemoué Bakayoko, 24 ● 3. Everton, 23, del Gremio LAPRESSE

una clausola da 80 milioni, ma si può trattare per la metà: in ogni caso sono grandi cifre, cifre da Champions. DOPPIO COSTO Anche l’incasso dalle future cessioni avrà un doppio tariffario: se tornerà tra le prime squadre d’Europa vorrà dire che il Milan avrà valorizzato i suoi talenti. Calhanoglu, se la società dovesse decidere di privarsene, avrà un prezzo con il Milan in Champions e un altro con il Milan fuori. Nel primo caso si può giocare al rialzo, nel secondo il club avrebbe meno argomentazioni. Il percorso è circolare e si torna al punto di partenza: con la Champions si può puntare ai big con mega ingaggi, senza la società e di conseguenza la squadra sarebbero più povere. © RIPRODUZIONE RISERVATA


SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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DOVE SI GIOCHERÀ

Lo stadio intitolato a Giuseppe Meazza nella sua versione attuale, dopo 93 anni di vita GETTY

PER IL FUTURO DI S. SIRO 1Ombre sul

futuro, ma Gattuso è concentrato: «Non penso al contratto, ma a un risultato fondamentale per il club, i ragazzi e la mia crescita»

LE ULTIME 10 TAPPE DEL CAMPIONATO ● Due mesi tutti d’un fiato, senza soste. Il Milan inizia il rush della verità, fatto di 10 gare in cui i rossoneri avranno scogli come quello di stasera con la Samp, la Juve e la Lazio. E con i biancocelesti sarà sfida anche in Coppa Italia GIORNATA 29a (OGGI) 30a (2/4) 31a (6/4) 32a (13/4) 33a (20/4) 34a (28/4) 35a (5/5) 36a (12/5) 37a (19/5) 38a (26/5)

PARTITA

Coppa nel nuovo stadio Scaroni: «È la chiave per tornare a vincerla»

1Dal Meazza il club ricava 35 milioni l’anno: 15 meno della Juve Il presidente spiega: «E con ricavi più alti, grandi giocatori...»

in trasferta a Parma o Verona, lontano da Milano. È questo il dilemma». A cui si aggiunge un messaggio, neanche tanto in codice: «Le dispute ideologiche su San Siro non portano da nessuna parte. Non escludo nemmeno che noi ce ne andiamo da lì, perché la nostra esigenza di fare qualcosa di nuovo è totale».

Stefano Cantalupi MILANO

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iù le mani da San Siro. No, va sacrificato in nome della modernità. La partita su Meazza è un derby trasversale a Milano, con nerazzurri e rossoneri che si alleano ora sul romanticismo, ora sulla competitività economica. Ristrutturarlo, abbatterlo, lasciarlo vivo insieme a un impianto nato lì accanto… si sente di tutto, in questi giorni. L’unica cosa certa, però, è che in questo caso la tradizione non si sposa benissimo coi bilanci. Difficile salvaguardare la storia, in tempi in cui il fatturato fa più che mai la differenza: il Milan dal Meazza nella scorsa stagione ha ricavato 35 milioni, una quindicina in meno della Juve (che ha uno stadio più piccolo, ma di proprietà) e un quarto rispetto al Barça.

SAMPDORIA-MILAN MILAN-UDINESE JUVENTUS-MILAN MILAN-LAZIO PARMA-MILAN TORINO-MILAN MILAN-BOLOGNA FIORENTINA-MILAN MILAN-FROSINONE SPAL-MILAN

LA BOTTA DI SCARONI Ieri Paolo Scaroni ha rimarcato il concetto: «All’estero hanno stadi bellissimi, come quello del Bayern. E Real Madrid, Barcellona e Manchester Utd volano verso il miliardo di fatturato. Per fare lo stesso percorso bisogna dotarsi di un impianto nuo-

ifendere i propri diritti senza rompere il dialogo con la controparte. Se le mosse del Milan sul fronte mercato e sulla vicenda stadio sono delicate, quelle che riguardano il faldone Uefa vengono ponderate con ancor maggiore prudenza. Perché il secondo ricorso al Tas, presentato contro la sanzione ricevuta per la violazione del Fair play finanziario nel triennio 2014-17, ha segnato una frattura tra il club di via Aldo Rossi e l’organo di governo del calcio europeo. Che ora va ricomposta. Centrare la qualificazione alla prossima Champions, in questo senso, aiuterebbe tutti quanti a discutere con più calma: i 50 milioni (almeno) che verrebbero incassati darebbero più slancio al processo di risanamento dei conti. L’a.d. Ivan Gazidis ha preso contatto

con la nuova realtà rossonera a dicembre, proprio nei giorni in cui il Diavolo decideva d’interpellare nuovamente Losanna: da lì, cominciando con una visita informale a Nyon, il dirigente sudafricano ha provato a rasserenare i rapporti con la Uefa. Le ultime parole sono di martedì: «Il Fair play finanziario ha dato sostenibilità all’industria calcistica, ma ha ancora imperfezioni su cui lavorare, anche col contributo dell’Eca».

NIENTE DISPUTE IDEOLOGICHE, ALTRIMENTI CE NE ANDIAMO PAOLO SCARONI PRESIDENTE MILAN

vo, moderno e visitabile con tutta la famiglia anche quando non ci sono partite – ha detto il presidente rossonero all’evento «Il Foglio a San Siro» –. È una concezione diversa da quella italiana, permetterà di avere ricavi più alti, così potremo comprare grandi giocatori e magari tornare a vincere la Champions». Scaroni, poi, è entrato più nel vivo dell’attualità: «Sono mesi che lavoriamo su un progetto congiunto con l’Inter. La ristrutturazione del Meazza sarebbe anche possibile, ma fare dei lavori in uno stadio in cui si giocano due partite a settimana è difficile. Bisognerebbe giocare per tre anni

LA RISPOSTA DI SALA Una prospettiva che ha indotto Giuseppe Sala a rispondere poche ore più tardi: «Se i due club trovano resistenza rispetto al fatto di abbandonare il Meazza, figuratevi se dovessero anche abbandonare l’area di San Siro – è stata la reazione del sindaco di Milano –. La palla è nel campo delle squadre ed è importante che chiariscano in fretta la loro posizione, insieme». La vicenda sportiva, dunque, s’intreccia con le reazioni politiche. Matteo Salvini, ministro dell’Interno e tifoso rossonero, per una volta è d’accordo con Gattuso, che nella conferenza pre-Samp aveva detto di «capire l’esigenza della società di cambiare in meglio, nonostante al Meazza si senta l’odore della storia». Salvini dice di avere «San Siro nel cuore», ma auspica «uno stadio nuovo, bello, sicuro, che viva 7 giorni su 7». Lo aspetta, ma la partita è ancora lunga. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA PARTITA EUROPEA

PER IL FAIR PLAY D Conti da sanare: con 50 milioni Nyon e Losanna più morbide 1I ricavi garantiti dalla partecipazione alla

1 fase aiuterebbero il dialogo con Uefa e Tas Ma Elliott non vuole pagare gli errori cinesi a

I TEMPI Il Milan, ovviamente, vorrebbe diventare il capostipite di questa «fase due del Fair play». Perché la proprietà Elliott ha sempre sottolineato come fosse ingiusto imbrigliare con paletti troppo severi un club che ha soldi puliti da immettere nel sistema calcio, solo perché gravato dagli errori di una gestione precedente. In al-

L’a.d. Ivan Gazidis, 54 LAPRESSE

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● Le stagioni di tempo per raggiungere il break-even di bilancio secondo la sanzione inflitta dalla Uefa a dicembre: rientro non oltre il 2021

tri termini: il Milan attuale non deve essere troppo penalizzato dai guai dell’era «cinese». Non sono i 12 milioni di multa o la limitazione della lista europea a preoccupare, quanto l’obbligo di pareggio di bilancio al 2021, pena l’esclusione dalle coppe l’anno seguente. Gli ultimi bilanci rossoneri sono stati ben più che rossi che neri, facendo segnare un trend negativo difficile da invertire a breve, salvo cessioni di top player che indebolirebbero la rosa. Serve più tempo per invertire la rotta, ma è improbabile che la Uefa si renda disponibile a sconti a stagione in corso. Nyon aspetterà il Tas, la cui sentenza è prevista per maggio: quando Losanna si sarà espressa, la situazione verrà rivalutata anche nell’altra città svizzera. s.can. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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Serie A R Anticipi 29a giornata

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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SAMPDORIA

Colleydaprimato Maiundribbling subìtoquest’anno 1Dopouninizio

difficileilgambiano èarrivatoaltopinA, alparidelrivaledi staseraRomagnoli

Lucas Biglia, 33 anni, e Franck Kessie, 22. Fino all’infortunio dell’argentino facevano coppia fissa, poi le gerarchie sono cambiate LAPRESSE

ÈdinuovoBiglia-Kessie ConlaSamppagaFranck

1DiritornodallaNazionale,l’ivorianovainpanchina.Lucasdall’inizio

Rinoliperdona:«Nonportorancore,manonsiamoalGrandeFratello» Alessandra Gozzini MILANO

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el confronto con Biglia ci ha rimesso quarantamila euro e il posto in squadra: Franck Kessie ha già pagato per la rissa sfiorata nella serata del derby. L’ultimo allenamento, alla vigilia della Samp, ha invece fatto chiarezza sulla formazione: Kessie in panchina, Biglia di nuovo dall’inizio. Dopo una lunga serie di ventisei partite da titolare, interrotte da un paio di turni di squalifica, Franck siederà tra le riserve. Non è per rappresaglia che Gattuso lo lascerà fuori, ma per una valutazione esclusivamente tecnica: dopo dieci giorni in Costa D’Avorio per gli impegni con la nazionale, Kessie è tornato a Milanello giovedì. Un allenamento da solo per riprendersi dalla fatica del viaggio e uno soltanto, nella rifinitura di ieri, insieme al gruppo. Troppo poco per arrivare preparato all’esame di stasera. Non è nemmeno una bocciatura: avesse studiato in settimana quanto proposto dall’allenatore, avrebbe avuto un posto in prima fila. E’ curioso però che al suo posto entri Biglia, a lungo indisponibile per infortunio: una sola partita nell’undici da fine ottobre in poi. Biglia regista costringerà Bakayoko a spostarsi a destra. Per lo stesso motivo di Kessie, sarà escluso Paquetà, che ha trascorso la sosta in Sudamerica: al suo posto giocherà Calhanoglu, e al posto di Calhanoglu entrerà Castillejo. Vicende che non interessano direttamente i protagonisti delle ultime settimane. PACE FATTA Su di loro riporta l’attenzione Gattuso, che aveva diritto all’ultima parola. Dopo la lite tra due giocatori del suo gruppo aveva parlato di «profonda delusione umana» riservandosi il tempo per scegliere meglio come intervenire. Rino ha poi lasciato che lo facesse la società (multati entrambi, Biglia della metà), come la carriera di giocatore gli aveva insegnato. «In campo ho sbagliato anche io e più di una volta. L’ho pagata a caro prezzo, la società me l’ha sempre fatto pesare. Ricordo che dopo l’episodio con Jordan contro il Tottenham, Galliani mi voleva togliere la fascia da capitano davanti alla squadra, e sarebbe stato giusto così. Poi il gruppo mi ha protetto». Da allenatore

ha ritenuto fondamentale individuare i colpevoli per tutelare l’armonia dello spogliatoio. Solo dopo le scuse di Franck, Rino ha perdonato. Ieri il confronto chiarificatore: «I giocatori sanno che per loro mi strappo il cuore, lo butto in mezzo e loro possono palleggiarci. Allo stesso tempo però pretendo rispetto da parte di tutti, motivo per cui da parte mia c’era stata grandissima delusione. Delusione e non arrabbiatura, anche perché non si può far passare sotto silenzio

una cosa del genere, successa davanti a duecento televisioni. Non siamo al Grande Fratello dove le telecamere sono accese 24 ore, se ci dobbiamo dire qualcosa occorre che succeda in privato. L’unione è sempre stata la nostra forza e non permetto a nessuno di rovinare questo aspetto. Ho parlato con Kessie: non porto rancore. Mi sono chiarito sia con lui che con Biglia. Ora è tutto passato. Dobbiamo concentraci solo sul finale di stagione». © RIPRODUZIONE RISERVATA

SAMPDORIA MILAN

Ore 20.30, Dazn Genova, stadio Ferraris

Filippo Grimaldi

INVIATO A BOGLIASCO (GENOVA)

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omen omen. Per uno come Omar Colley, professione gladiatore, che nella vita calcistica, prima di sbarcare a Genova, era stato soprannominato dai suoi tifosi The Rock (la roccia, quando giocava in Svezia) o K2 (inventato dai tifosi belgi del Genk), il record che detiene oggi in serie A deve sembrargli una cosa quasi normale. NON SI PASSA È lui, infatti, insieme al rossonero Romagnoli ed all’olandese Van Dijk del Liverpool, uno dei tre difensori dei cinque campionati top europei con più presenze che non sono mai stati saltati in dribbling da un avversario dopo due terzi della stagione. Un’impresa non da poco, che dà ulteriore lustro a una stagione iniziata in sordina, ma che per l’ex difensore del Genk è diventata un’annata da protagonista. Fino

Il gambiano Omar Colley, 26, è alto 1,92 e pesa 80 chili GETTY

ad arrivare, dal Natale scorso in poi, a conquistarsi di diritto una maglia da titolare come difensore centrale al fianco di Andersen, l’altro ragazzo prodigio blucerchiato. Non è evidentemente un caso che il presidente Massimo Ferrero abbia messo sul piatto, l’estate scorsa, dieci milioni di euro per il suo cartellino (bonus compresi), una cifra che la Samp non aveva mai speso per un difensore centrale. ADATTAMENTO Il gambiano, tanto scatenato e insuperabile in campo, quanto persona garbata fuori dal terreno di gioco, è entrato nel gruppo di Giampaolo (che lui considera un allenatore geniale) in punta di piedi. Andersen gli ha dato una mano sul piano tattico appena arrivato, il poliglotta Jacopo Sala è stato il suo perfetto interprete in campo. Colley, che ha un fratello (Joseph) nell’Under 23 del Chelsea e il cugino Ebrima nella Primavera dell’Atalanta, stasera dovrà vedersela (anche) con Piatek. Mentre Giampaolo, con l’infermeria piena, ci scherza sopra: «Il dottor Baldari deciderà la formazione. E poiché si intende di calcio, sono certo che sarà una Sampdoria competitiva. Se così non fosse... dovremo esonerarlo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

IERI CDA PER IL BILANCIO

FerrerocitaVasco «Iosonoancoraqua Viallismentisca» ● GENOVA (fi.gri.) Ieri mattina, CdA della Samp per approvare il bilancio del club chiuso il 31 dicembre scorso. Il presidente Massimo Ferrero ha scherzato sul presunto imminente passaggio di proprietà citando «Eh... già», canzone di Vasco Rossi: «E io sono ancora qua...». Poi, sulle voci di Gianluca Vialli prossimo presidente: «State facendo fare una brutta figura a lui che è stato una bandiera Samp ed è una bravissima persona: sono allibito dal fatto che non smentisca. Smentisco io l’esistenza di una trattativa. MedioBanca è l’advisor. Se qualcuno vuole fare un’offerta va lì». Riguardo poi ai tweet dell’ex presidente Enrico Mantovani, Ferrero ha risposto: «Chiedetelo a lui perché li fa. Io non ho Twitter».


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Il cubo DI Max SenzaCR7 Allegrideve trovare lasoluzione d’attacco perl’Europa JUVENTUS EMPOLI

ORE 18, SKY CALCIO 1 Allianz Stadium, Torino

Fabiana Della Valle INVIATA A TORINO

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el 1980 Erno Rubik, il professore di architettu­ ra e scultore ungherese che ideò l’omonimo Cubo, vinse un premio speciale dalla giuria dello Spiel des Jahres in Germa­ nia, per aver regalato al genere umano il puzzle più venduto del mondo. L’ambizione di Massi­ miliano Allegri è arrivare il più vicino possibile allo scudetto e superare i quarti di Champions League grazie al Cubo di Max, sofisticato rompicapo che lo aiuterà a trovare tutte le solu­ zioni d’attacco senza Cristiano

Ronaldo. Il tecnico bianconero non ha mai amato la parola emergenza. E’ nelle difficoltà che si aguzza l’ingegno e lui ha sempre saputo trasformare gli imprevisti in una risorsa. Per questo anche stavolta, di fronte al primo pit­stop bianconero del bionico portoghese, Allegri non ha fatto un plissé e il motivo non è solo perché in campionato la Juventus ha un margine tale da potersi permettere diverse di­ strazioni. Senza CR7 Max potrà sbizzarrirsi alla ricerca di nuove e fantasiose soluzioni, alcune già sperimentate in passato (co­ me Cancelo o Alex Sandro ester­ ni alti). Guardando il bicchiere mezzo pieno, possiamo dire che avrà tre partite di Serie A per far ruotare gli uomini e trovare la formula migliore da schierare in Champions, se ­ come pare ine­ vitabile allo stato attuale ­ Cri­ stiano salterà andata e ritorno contro l’Ajax. TRIDENTE CLASSICO La solu­ zione più scontata è quella che vedremo in campo stasera allo Stadium contro l’Empoli: il tri­ dente griffato DMB, ovvero Dy­

1Dal tridente con Dybala,

Mandzukic e Bernardeschi alla difesa a tre fino al doppio centravanti: si pensa all’Ajax partendo dall’Empoli IL 4-3-3 DI OGGI

LE DUE PUNTE

4-3-3

EMRE CAN

IL NUMERO 10

3-5-2

PJANIC

DE SCIGLIO MATUIDI

4-3-1-2

PJANIC

BERNARDESCHI

SPINAZZOLA EMRE CAN

MATUIDI

PJANIC

MATUIDI

DYBALA

DYBALA

MANDZUKIC BERNARDESCHI (DOUGLAS COSTA) GDS

DYBALA

MANDZUKIC

MANDZUKIC GDS

KEAN GDS

bala e Bernardeschi con Man­ dzukic punta centrale, non certo un inedito. Scelta quasi obbliga­ ta, visto che Cuadrado e Douglas Costa sono indisponibili e l’uni­ co altro attaccante di ruolo in ro­ sa è Kean. Senza il suo uomo più importante, Allegri sceglie di af­ fidarsi ai giocatori di maggiore esperienza, che avranno un sur­ plus di motivazioni. In particola­ re Dybala, sacrificato nella gara di ritorno con l’Atletico. «Ho let­ to che è stato criticato in Argen­ tina dopo la partita con la nazio­ nale ­ ha detto il tecnico ­, io e Paulo abbiamo parlato a lungo, sa bene che in questi due mesi

LA CURIOSITÀ

Dalla bici di Empoli al rinnovo: è il derby di Rugani 1Daniele è cresciuto pedalando in azzurro L’ex allenatore: «Lo ricordo così, serio» E il suo compagno era... un rivale scudetto Luca Bianchin

L

a bici, di questi tempi, re­ sta a casa. Daniele Rugani stasera arriverà allo stadio sul bus della Juve ma almeno un po’ penserà agli anni di Em­ poli quando, già titolare in Se­ rie B, arrivava al campo peda­

lando e si fermava a lavorare sulla tecnica dopo l’allenamen­ to. Daniele disegnò dei cerchi su un muretto al centro di alle­ namento e con quelli si eserci­ tava. Destro, sinistro, soprat­ tutto sinistro. «Fin da piccolo ho capito che per diventare cal­ ciatore avrei dovuto fare sacri­ fici – diceva –. Niente serate

con gli amici il sabato, sempre a letto presto, attenzione al ci­ bo». Questo 30 aprile è il giorno perfetto per dire che insomma, è ancora lunga ma Rugani ce l’ha fatta. In settimana ha fir­ mato un rinnovo fino al 2023 per una cifra non lontana dai 3 milioni a stagione: la dimostra­ zione che la Juventus crede in lui nonostante gli alti e bassi di questo campionato. HYSAJ E IL NAPOLI Rugani è nato a Lucca ma in carriera ha avuto solo due maglie: Empoli

Daniele Rugani, 24 anni LAPRESSE

e Juve. Per questo la partita di oggi è il suo derby. «Andavo alle elementari quando l’Empoli mi prese, cambiandomi il ruolo – ha raccontato –. Ero un centro­ campista che faceva un po’ di tutto, sono diventato difenso­ re». L’allenatore a cui è stato più legato, probabilmente, è Mario Cecchi, oggi collaboratore di Simone Inzaghi alla Lazio: «Da­ niele era serio anche da bim­ betto – dice Cecchi –. Ambizio­ so, ma con umiltà. Di lui ricor­ do i silenzi e le esultanze so­ brie, anche quando segnò due

gol al Napoli. Io forse gli ho in­ segnato un po’ il comportamen­ to, ma Daniele è sempre stato così, un ragazzo a posto, per natura ed educazione». Papà Ubaldo e mamma Lia approve­ rebbero, i compagni di squadra del tempo anche. Eppure, sta­ sera tiferanno per l’Empoli, non per lui. Di sicuro, non tiferà per lui l’altro centrale di difesa del­ la squadra allenata da Cecchi. Si chiama Elseid, di cognome fa Hysaj e domani alle 15 ha un impegno con il Napoli. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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IL BABY-BOOM

«Kean adesso non è né Messi né Cristiano... Serve calma» Max Allegri, 51 anni, e il suo Cubo di Rubik. Sulla faccia bianca, Paulo Dybala. Sulla faccia rossa, Mario Mandzukic. Sulla faccia verde, Federico Bernardeschi. Sono i tre titolari attesi per oggi in attacco

CUBO DI RUBIK ● Il cubo di Rubik o cubo magico è il celebre puzzle rompicapo in tre dimensioni inventato dal professore di architettura e scultore ungherese Erno Rubik nel 1974. Con 350 milioni di pezzi da molti è considerato il giocattolo più venduto della storia. Su un cubo di Rubik, ognuna delle sei facce è ricoperta da nove adesivi di colore bianco, giallo, rosso, verde, blu e arancione. Per risolvere il rompicapo, ogni faccia deve tornare a mostrare un solo colore.

DIFESA A TRE Paulo può essere l’ago della bilancia anche nelle altre versioni allegriane: il 4-3-3 non è un dogma ed è rapidamente trasformabile in un 3-5-2 (già visto in questa stagione), con Bernardeschi adattato nel ruolo di mezzala e Dybala in coppia con Mandzukic, più vicino alla porta. IL DOPPIO CENTRAVANTI L’assenza di Ronaldo cade in uno dei periodi più intensi della stagione, in cui la Juve giocherà tre partite in sette giorni. Lecito quindi aspettarsi anche l’utilizzo di Kean, che è pieno di ener-

gie ed entusiasmo, ma dopo la sbornia azzurra ha bisogno di essere normalizzato. Con Moise, Allegri può riproporre il doppio centravanti, sfruttando la fisicità del ragazzino in coppia con Mandzukic e mettendogli la fantasia di Dybala (o di Bernardeschi) alle spalle. Kean può muoversi anche accanto a Dybala o in un 4-3-3 con Paulo e Bernardeschi ai lati. QUANTE RISORSE Douglas Costa, che il tecnico spera di recuperare per il Milan o al più tardi per l’andata con l’Ajax, può diventare una risorsa: può fare l’esterno a destra o a sinistra. Cancelo e Alex Sandro nel tridente sono ottime alternative d’emergenza. Il cubo di Max regala un’infinità di soluzioni. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL TECNICO DELL’EMPOLI

Andreazzoli vuole crederci: «Noi giochiamo per vincere» ● EMPOLI Partiamo da chi non c’è: CR7. «Ronaldo è un calciatore che sposta gli equilibri – spiega Aurelio Andreazzoli - abbiamo tutti negli occhi che cosa fece all’andata. Ma stiamo parlando di una squadra di livello assoluto. Lui non è l’unico nella Juventus a fare la differenza. Ci sono giocatori sempre decisivi». Cinquanta punti dividono l’Empoli dai bianconeri: «Noi giochiamo per vincere anche con la Juve. Giochiamo contro una delle squadre più forti al mondo. Dobbiamo scendere in

i fari su Moise. «E per lo scudetto servono 5 vittorie Basta figuracce» INVIATA A TORINO

L’

infortunio di Cristiano Ronaldo non cambia i piani di Massimiliano Allegri, così come i due gol di Moise Kean con la Nazionale non modificano le gerarchie. Il ragazzo si farà, il tecnico ne è convinto, ma a tempo debito. NÉ RONALDO NÉ MESSI Chi si aspettava il ragazzino terribile titolare dopo l’esplosione in azzurro rimarrà deluso: «Con lui adesso ci vorrà molta calma - spiega il tecnico bianconero - perché il percorso di un ragazzo deve essere costruito passo dopo passo. Ha fatto un gol con il Liechtenstein e pare che sia diventato Ronaldo o Messi. La mia preoccupazio-

La parola

abbiamo bisogno del miglior Dybala. Quest’anno è sempre stato importante anche se ha segnato poco, tutti si aspettano tanto e sono certo che farà molto di più».

1Allegri abbassa

campo con la mentalità per fare punti. Non possiamo abbandonare questa idea». Silvestre squalificato, la difesa dell’Empoli ne risentirà? «La sua assenza può essere un handicap in termini di centimetri, visto gli attaccanti che ha la Juventus. Ma comunque abbiamo un nazionale albanese». E dopo la Juve ecco il Napoli: «Mi disturba giocare subito mercoledì contro il Napoli. In questo momento abbiamo i cassetti in disordine e noi dobbiamo mettere ordine». Giacomo Cioni

ne ora è capire quando si riprenderà da questa sbornia mediatica, perché è umano che sia così. Però se alla prossima gara non struscerà nemmeno un pallone, allora diventerà un brocco. I giovani sono così, vivono di alti e bassi finché non trovano equilibrio. Quindi bisogna aspettare e scegliere la partita giusta: che lui abbia le qualità del goleador è fuori di dubbio, però poi ce ne passa per diventare un campione. Devo tutelarlo perché so bene come sono fatti i ragazzi». Allegri tra Milan e Juve ne ha avuti e lanciati tanti, trovando sempre il modo migliore per gestirli. Ciò che più gli preme in questo momento è che Kean, caratterialmente piuttosto esuberante, resti con i piedi per terra, continui a lavorare e si faccia trovare pronto. DOUGLAS ACCELERA Cosa che potrebbe capitare presto, perché Madama ha uomini contati davanti e la Juve giocherà 3 volte in 7 giorni: oltre a CR7, sono indisponibili Cuadrado e Douglas Costa. Allegri però porta buone notizie: «Douglas Costa si sta riprendendo, lunedì farà l’ultimo controllo e poi

Moise Kean, 19 anni, attaccante azzurro e della Juventus ANSA

tornerà quasi a pieno ritmo, per essere a disposizione per la Champions, anche se spero di averlo già per il Milan. Cuadrado tra una decina di giorni potrà essere a disposizione». Quanto agli altri, «Khedira è ancora un po’ indietro, De Sciglio è convocato, di Barzagli non conosciamo i tempi». Quanto a chi giocherà con l’Empoli, di sicuro riposerà Bonucci, sostituito da Rugani, sulle fasce Cancelo e Alex Sandro favoriti, in mezzo Pjanjc con Matuidi ed Emre Can. BASTA FIGURACCE Allegri però non ha dimenticato Genova e rispetto all’ultima gara chiede

un cambio di mentalità: «Con l’Empoli sarà una partita importante che va vinta, da affrontare con grande cattiveria, serietà e determinazione. A Marassi abbiamo lasciato 3 punti perché non siamo entrati in campo con testa giusta. Abbiamo fatto una figuraccia e il Napoli si è avvicinato. Però la sera a tutti noi giravano le scatole e da questo dobbiamo ripartire: per lo scudetto mancano 5 vittorie, cominciamo a farne una. Queste partite servono per chiudere il discorso campionato e per avvicinarci bene alla Champions». f.d.v. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R L’intervento

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Agnelli a tutto campo

«Il calcio di domani tra tv e calendari S. Siro? Ne farei 2»

RONALDO CON L’AJAX? CONTA DI PIÙ TUTELARE GLI ALTRI DUE MESI

ANDREA AGNELLI E IL RIENTRO DALL’INFORTUNIO

1Il presidente di Juventus ed Eca: «Il Meazza è

la storia, ma io preferisco gli stadi moderni»

Luca Bianchin

A

ndrea Agnelli parla quasi per mezz’ora e a tratti ci si dimentica di essere di fronte al presidente della Juve. Il ruolo di numero 1 dell’Eca, l’associazione che raggruppa 232 club europei, lo impegna sempre più e si vede. Del resto, il contesto prevede uno sguardo a 360 gradi. «Il Foglio a San Siro» è un evento organizzato a San Siro da «Il Foglio». Obiettivo: parlare di sport e del modo di raccontarlo. Andrea Agnelli, non per caso, si esprime sul calcio del 2024 come su quello del 2019. CRISTIANO E SAN SIRO I tifosi bianconeri però hanno una grande domanda in testa: quando rivedremo CR7?

Agnelli ha risposto così: «Se tornerà per l’Ajax? La fortuna della Juve è avere una rosa importante. Quando si hanno infortuni muscolari bisogna essere molto attenti. La stagione è lunga, ci sono ancora due mesi e mezzo. È più importante tutelare due mesi e mezzo che una partita sola». Un concetto espresso anche da Allegri: «I rischi per l’andata con l’Ajax sono tanti. Sa anche lui che se non sta bene starà fuori». I milanisti e gli interisti invece saranno stati più interessati all’opinione di Agnelli su San Siro. In fondo, è stato lui a volere lo Juventus Stadium. «San Siro è un pezzo della storia italiana, però fa sentire la sua età – dice Agnelli –. Se fossi io a scegliere, vorrei un impianto moderno e nuovo. Non si può essere nostalgici. Uno stadio in comune per Mi-

IL TEMA IMPIANTI

E Malagò: «La soluzione è Euro 2028» ● Anche il presidente del Coni, Giovanni Malagò, ha affrontato il tema stadi: per lui la soluzione per rinnovarli è candidarsi per gli Europei 2028: «È la madre di tutte le battaglie - dice -. L’Italia si deve candidare, tutti insieme. Sarebbe l’unico modo per avere tempi certi per una generazione di nuovi impianti. Muovendosi autonomamente, a Bari, a Verona, a San Siro, a Marassi o a Roma, non se ne verrebbe a capo».

Andrea Agnelli, 43 anni, presidente della Juventus e dell’Eca LAPRESSE

lan e Inter? Io vorrei un impianto solo per la mia società». CALENDARIO Agnelli però nel suo discorso ha puntato molto sulle decisioni strategiche per il calcio del futuro, a tratti quasi con toni da campagna elettorale. Punto centrale, il calendario internazionale: «Il nostro tema, come club, è che il calendario è

eccessivamente congestionato. Bisogna avere rispetto per i giocatori che non sono macchine. Io credo che i campionati continentali vadano allineati, tutti nella stessa finestra. E cerchiamo di raggruppare le finestre per il rilascio dei calciatori alle nazionali». Lo scenario in questo senso è chiaro, Eca e Uefa contro la Fifa, almeno per il

momento: «I rapporti con la Fifa andranno ricuciti», dice Agnelli e sembra ottimista. Per l’Italia, invece, consigli decisi su target, diritti tv e stadi. Target: «Chi pensa al calcio di domani deve pensare alla generazione Y e Z, i ragazzini di oggi, non ai 50-60enni». Diritti tv: «Dobbiamo crescere nella valutazione dei diritti internazionali. Io li darei gratuitamente nella zona dell’Africa subsahariana, l’ultima in espansione, per raccogliere i frutti tra uno o due cicli». Stadi: «Quando guardo la Premier vedo una illuminazione impeccabile, il campo è sempre verde. Sembrano banalità ma lo spettatore vuole quello. Se sono in un impianto obsoleto, per quando pieno di fascino, la resa non sarà mai quella attesa». E in coda, un messaggio sulla Nazionale, con un riferimento, non esplicito ma evidente, ad Antonio Conte: «I giocatori dati alla Nazionale? Ci sono stati scambi di opinioni quando ci sono stati allenatori che hanno voluto fare gli stage. E poi trovo curioso che allo stage ci debbano essere giocatori come Chiellini...». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Verso la Lazio

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Luciano il laureato

Scontri diretti e Icardi Adesso se la gioca Spalletti

1Dopoiltraguardoaccademicodelfiglio,iltecniconecercaunosimileincampo: 14risultatiutilisu16conlerivaliChampions.L’argentinoprobabileconvocato

Vincenzo D’Angelo MILANO

C

hissà quante volte Luciano Spalletti avrà ripensato a quel suo sfogo – quasi liberatorio – dopo la vittoria a Parma dello scorso 9 febbraio. La sua Inter veniva da un periodo nero, da un avvio di girone di ritorno fatto di un punto in tre partite e zero gol realizzati. Insomma, la squadra sembrava caduta misteriosamente in una spirale negativa senza uscita. Fino al guizzo di Lautaro da tre punti, su assist di Nainggolan. Nuovi protagonisti, quelli che volevano prendersi finalmente l’Inter sulla spalle. Ma Spalletti nel post partita si soffermò sulla prestazione di Icardi e sul tormentone rinnovo che stava forse turbando la quiete non solo dell’argentino, ma di uno spogliatoio intero, scosso pure dalla richiesta di cessione di Perisic. «Non so se Icardi è turbato ma sicuramente io non gli ho creato nessun problema. Il rinnovo? Ci sono questioni che devono essere chiarite, qualche discorso di troppo è stato fatto, è arrivato il momento per i dirigenti di chiarire questa questione». Sono passati quarantano-

Luciano Spalletti, 60 anni, seconda stagione all’Inter CANONIERO

ve giorni da quella sera, eppure sembra un’eternità per tutto quello che è successo dopo. All’origine dello strappo c’è l’Icardi degradato che salta la trasferta di Vienna, le fisioterapie del numero nove e il suo no alla richiesta del tecnico di riaggregarsi al gruppo prima della sfida di Europa League con l’Eintracht. La pausa delle nazionali ha riportato il sereno: Mauro è tornato in gruppo, prima lavorando a parte e poi unendosi alla squadra in campo e nelle sedute video, rimettendosi di fatto a disposizione dell’allenatore. Resta però ora un ultimo step, non banale, che passa dalla convocazione di oggi per la delicata sfida in chiave Champions contro la Lazio. Tutto lascia presagire a una convocazione di Icardi, ma come in tutte le cose meglio non dare nulla per scontato. LAUREA NERAZZURRA La società ha sempre fatto sentire la fiducia al tecnico. Dal rinnovo biennale del contratto firmato prima del via della stagione alle tante prese di posizione pubbliche a difesa di Spalletti dopo periodi complicati: l’eliminazione dalla Champions, per come arrivata, è stata comunque

mercoledì a Roma quella del suo primogenito Samuele.

Un selfie per celebrare la laurea di Samuele, il primo figlio di Luciano Spalletti, che divertito e felice posa insieme al gruppo di amici

una delusione, come l’eliminazione nei quarti di Coppa Italia arrivata contro la Lazio ai rigori. Tocca a Spalletti adesso riprendere in mano tutto e condurre la squadra verso un posto Champions che per la società resta l’obiettivo minimo per rilanciare il progetto futuro. E Luciano sa che in questo mini campionato di 10 giornate può giocarsi qualche carta anche in ottica futura. Il calendario ha in programma sfide molto complicate, però Lazio, Roma e Juve arriveranno a San Siro e Luciano farà ancora appello alla spinta del Meazza per ottenere la sua personale laurea in nerazzurro, dopo aver festeggiato

GRANDE CON LE GRANDI Se Icardi farà parte da subito della missione Champions lo scopriremo soltanto oggi, intanto però c’è un dato che aiuta Spalletti ad approcciarsi a questo caldo finale di stagione con sensazioni positive: da quando guida l’Inter, se si esclude la Juve, Spalletti non è mai caduto contro un’altra big del nostro campionato e il trionfo nell’ultimo derby – preparato quasi in emergenza – ha ridato a squadra e ambiente la consapevolezza di poter andare oltre ogni limite. Nelle sedici sfide fin qui affrontate da tecnico dell’Inter in A contro Juve, Milan, Napoli, Roma e Lazio, Spalletti è rimasto imbattuto 14 volte, cadendo solo contro Allegri (due volte), vincendo tre derby e tre partite all’Olimpico (una con la Roma e due con la Lazio). È vero, gli esami non finiscono mai. Ma nei prossimi due mesi Spalletti dovrà trovare la chiave per chiudere il cerchio perfetto, maneggiando con cura il reinserimento di Icardi e portando l’Inter dove tutti si aspettano: a riveder le stelle. © RIPRODUZIONE RISERVATA

DALL’OLIMPICO A SAN SIRO, ECCO GLI ULTIMI QUATTRO SUCCESSI TOP

20 MAGGIO 2018 ● CHAMPIONS ALL’OLIMPICO Il posto in Champions in palio all’Olimpico, l’Inter batte la Lazio 3-2 (sopra Vecino) ed è quarta

21 OTTOBRE 2018 ● ICARDI ALL’ULTIMO ASSALTO Il derby di andata si decide al 90’: cross di Vecino, uscita a vuoto di Donnarumma e gol di Icardi ANSA

26 DICEMBRE 2018 ● LAUTARO STENDE IL NAPOLI A Santo Stefano c’è Inter-Napoli a San Siro: ci pensa Lautaro Martinez con un gol nel finale GETTY

17 MARZO 2019 ● IL DERBY DEL SORPASSO L’Inter arriva al derby a-1 dal Milan, vince 3-2 (sopra il gol di Vecino) e sorpassa i rivali cittadini

L’EX CENTRAVANTI

Batistuta: «Mauro può fare di più, Lautaro mi piace» 1Il Re Leone festeggia 50 anni a Firenze

sono bomber che sbagliano 200 reti ma fanno 3-4 gol importanti e questo basta a farli ricordare come dei fenomeni. Poi, come Higuain, c’è chi segna 200 reti, ne sbaglia 3-4 e quegli errori sono una condanna».

«Il Toro è davvero un grande talento: se non perde equilibrio sarà fortissimo»

Luca Calamai FIRENZE

I

l Re Leone all’ombra del David. Tutto è pronto per la festa dei 50 anni di Gabriel Batistuta, domani in piazza Signoria. «Ho dato tanto ai fiorentini ma Firenze ha dato di più a me. Volevo vincere lo scudetto con la maglia viola e conquistare il Mondiale con la Selección. Sono stato tanti anni arrabbiato con me stesso per aver fallito questi due traguardi. Ora ho ritrovato un pizzico in più di serenità e mi godo la

vita», osserva, emozionato, il campione argentino durante la presentazione dell’evento. Al suo fianco il sindaco Nardella e Pablo Benedetti, il regista che sta girando El Número Nueve, il docu-film sulla vita di Gabriel. «È un “allenatore” più faticoso di Ranieri e del Trap». C’è tutta la famiglia Batistuta a Firenze. La moglie Irina, i figli, mamma e papà, le sorelle. Il Re Leone ha parlato anche dei centravanti di oggi. Partendo dall’addio alla Nazionale di Higuain. «Il Pipita è un grande attaccante. Rispettato in tutto il mondo ma trattato male in Argentina. Ci

UN RITORNO NEL CLUB VIOLA? NON RIENTRO NEI PIANI DEI DELLA VALLE GABRIEL BATISTUTA SUL FUTURO

Da Higuain, a Icardi: un altro nove argentino in difficoltà. «Ha sempre segnato tanto, però Icardi può fare molto di più. In casa Inter mi piace molto Lautaro. È un grande talento. Se non perderà equilibrio e serenità diventerà fortissimo: è stato bravo a superare l’impatto con il calcio italiano. Una sfida davvero non facile». Che cosa ricorda della sua esperienza all’Inter? «Ero alla fine del mio percorso con le caviglie che già non fun-

zionavano più. Mi dispiace non aver dato una mano a un grande presidente come Moratti. Mi ha sempre voluto bene». E dello scudetto vinto a Roma? «Se avessi conquistato il titolo a Firenze non me ne sarei mai andato. Ma volevo vincere uno scudetto e ho accettato la sfida della Roma. Dimostrando a me stesso che potevo essere importante anche in un club che aveva tanti grandi giocatori». Vittorio Cecchi Gori è tornato al Franchi pochi giorni fa. «Ha avuto dei problemi ma li ha superati. Vittorio ha un grande cuore. Però ha commesso l’errore di non scegliere bene i suoi collaboratori. Doveva ascoltare di più Antognoni: avremmo vinto lo scudetto».

Potrebbe tornare a lavorare con la Fiorentina? «Non rientro nei progetti dei Della Valle. Non hanno bisogno di me». Consiglierebbe a Chiesa di rimanere alla Fiorentina? «Consiglio a lui e a tutti i calciatori di fare quello che sentono giusto. Per non accettare offerte importanti devi essere felice. Io stavo bene a Firenze e ogni estate chiedevo un aumento di stipendio. Lo meritavo». Domani c’è Fiorentina-Torino: Simeone e Muriel contro Belotti. «Preferisco i due viola. Simeone dopo l’arrivo di Muriel mi sembra più tranquillo. Prima aveva troppa pressione». © RIPRODUZIONE RISERVATA


L’evento R La partita di Londra

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Inter tra le leggende, con Mourinho

1José «assistente» di Toldo nella sfida tra ex nel nuovo stadio del Tottenham. In campo anche Gascoigne Carlo Angioni MILANO

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olo per un pomeriggio, ma José Mourinho sarà di nuovo nerazzurro. L’uomo del Triplete, l’eroe che tanti rivorrebbero e sognano di rivedere all’Inter magari già da luglio, sarà a bordo campo accanto alla panchina delle leggende interiste oggi a Londra. Una leggenda tra le leggende: al Tottenham Hotspur Stadium, insomma, non sarà una partita normale. Per il palcoscenico, per gli attori protagonisti, soprattutto per il non protagonista molto speciale. Inter Forever-Tottenham Legends, secondo test-match per la nuovissima arena degli Spurs (nata dove c’era il mitico White Hart Lane) prima dell’inaugurazione di mercoledì con il match di Premier contro il Crystal Palace, avrà quindi un ospite attesissimo. L’idea dell’Inter era venuta fuori qualche giorno fa in Inghilterra, l’ufficialità è arrivata ieri pomeriggio. Merito di Francesco Toldo, allenatore delle leggende nerazzurre, che ha convinto Mou a vestire i panni della guida dell’Inter degli ex, una sorta di assistente accanto alla panchina: «Ci tengo a svelare a tutti i nostri tifosi una bella sorpresa – ha detto Toldo –: José Mourinho passerà a salutare la squadra nel ritiro londinese e poi seguirà la gara da bordo campo al nostro fianco». Un ritorno amichevole ma anche una suggestione che riscalda i cuori dei tifosi, aspettando che Mou, esonerato dal Manchester United a dicembre, decida di svelare quale sarà la sua prossima panchina. Nel frattempo, uno che il portoghese lo conosce bene, ovvero l’ex vicepresidente Marco Tronchetti Provera, interrogato sul futuro di José risponde con un pizzico di mistero: «Il possibile ritorno di Mourinho? Non voglio parlarne altrimenti rischierei di creare un pasticcio…». NEL FUTURO A Londra, nello stadio costruito in 3 anni e mezzo e costato 1,1 miliardi di euro, dove non si paga con i contanti e c’è un bar lungo 65 metri, oggi alle 17.30 inglesi (le 18.30 italiane: diretta su Sky Calcio e sulla pagina Facebook dell’Inter) sono attesi 45mila spettato-

TOTTENHAM LEGENDS INTER FOREVER TOTTENHAM HOTSPUR STADIUM ORE 17.30 INGLESI (18.30 ITALIANE) DIRETTA SKY E FACEBOOK INTER 4-4-2

SULLIVAN

CHIMBONDA BASSONG GASCOIGNE

KHARJA SILVESTRE 4-4-2

PERRY

CARR

GINOLA VAN DER VAART ANDERTON KEANE

BERBATOV

KLINSMANN

SUAZO

VERON

STANKOVIC

GALANTE

BLANC

BERTI ZANETTI

JULIO CESAR

PANCHINA TOTTENHAM Thorstvedt, Freund, Nielsen, Howells, Nayim, Hazard, Falco, Tainio, Stalteri. ALLENATORE Mabbutt. PANCHINA INTER Castellazzi, Ferrari, Bianchi, Dabo, Karagounis, Carbone, Ventola. ALLENATORE Toldo.

ri (la capienza totale è 62mila). gen Klinsmann: il tedesco, amaSarà una festa, prima e dopo la tissimo a Londra, farà un tempo partita, e l’Inter avrà anche l’oc- per parte. Anche in casa Spurs ci casione per studiare la moder- sarà da lustrarsi gli occhi: Bernissima arena (oltre al centro batov, Van der Vaart, Ginola, l’altro doppio ex sportivo Spurs): Robbie Keane per questo moti(meteora nerazvo a Londra ci saUNA FESTA zurra) e Paul Garanno l’a.d. cor- Il portoghese torna scoigne. Gazza porate Alessansui social ha condro Antonello e il nerazzurro: tanti lo Cfoo Giovanni vorrebbero di nuovo fermato di volerci essere a tutti i Gardini. In cam- a Milano da luglio costi, postando i po Toldo presenvideo della preterà una bella Klinsmann farà 45’ parazione atletisquadra davanti a un agguerritis- per squadra. Con lui ca e una foto con le scarpe bullosimo Tottenham. Veron, Stankovic, Basta leggere i Zanetti e Julio Cesar nate. Ieri, poi, ha invitato tutti i fan nomi di chi ci sarà. I nerazzurri hanno i totem del Tottenham a invadere il Julio Cesar, Zanetti, Stankovic, nuovo stadio. Per una giornata Veron. E poi due doppi ex di in cui – dice Gazza – si vedranno grande peso: Nicola Berti, che i tante lacrime e serviranno «tantifosi del Tottenham chiamano ti fazzoletti di carta». ancora «meraviglioso»; e Jur© RIPRODUZIONE RISERVATA

José Mourinho, 56 anni, tecnico dell’Inter dal 2008 al 2010 EPA

Jurgen Klinsmann, 54 anni, all’Inter dal 1989 al 1992 GETTY

Paul Gascoigne, 51 anni, al Tottenham dal 1988 al 1992 EPA


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Serie A R Presente e futuro

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Marotta spiega l’Inter «Trofei, non solo i bilanci»

1L’a.d.: «Con

Zhang si può vincere. Icardi? Ho gestito Gheddafi...» Davide Stoppini MILANO

E

poi tutti sono scoppiati a ridere, quando Beppe Ma­ rotta ha raccontato: «Si parla tanto di Icardi...io alla Samp ho avuto il figlio di Ghed­ dafi eh...sono diventato esper­ to». Altro che Maurito, altro che Inter, che pure si sta rive­ lando una salita ripida. E allora è proprio per questo che se un diplomatico come Marotta arri­ va a sbilanciarsi, c’è da stare a sentire. «Non immaginavo un futuro lontano dalla Juve, ma poi sono stato catapultato nel­ l’Inter – ha detto l’a.d. all’even­ to a San Siro organizzato da Il Foglio –. Conta la professionali­

tà, non l’essere tifoso. E sicco­ me la vita è una sfida, io voglio riportare l’Inter alla vittoria. Se in questi anni non ci si è riusciti, vuol dire che ci sono state delle problematiche. Ci sono state tre proprietà diverse in pochi anni, alla Juve c’era invece più senso d’appartenenza. Ma qui Zhang è voglioso di arrivare in alto, ci sono tutte le premesse per riuscire a vincere». E Marot­ ta ha dettato anche la linea: «Nel calcio conta vincere. Se ci riesci, poi puoi anche ripianare le perdite. Se invece non vinci, ti mandano via. Anche con i bi­ lanci a posto». DIPLOMAZIA Occhio al merca­ to, allora, che riguarderà anche Icardi. «Mi riconosco l’arte del­ la diplomazia. In una società al­

CR7? FALSO CHE NON LO VOLEVO. NON LO RITENEVO SOSTENIBILE DA AD GIUSEPPE MAROTTA A.D. SPORT INTER

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IL PRESIDENTE

Lotito: «Lazio, mostra di essere competitiva» 1Il patron: «Spero che a San

Siro la mia squadra riesca ad esprimere tutte le sue qualità» Stefano Cieri ROMA

D

cune dinamiche non possono esser rese pubbliche, ma le de­ cisioni vanno prese con senso di responsabilità, nell’interesse di tutti. Io credo che in un club l’allenatore debba gestire al meglio le risorse e la società ab­ bia il compito di proteggerlo». STADIO, JUVE E VAR E proteg­ gere gli investimenti che ver­ ranno. Come il nuovo stadio. «È un contenitore di emozioni, tutti parlano di struttura ma poi conta chi ci fai giocare dentro. Va garantita l’ospitalità, con­ servato il senso di appartenen­ za. E in Italia siamo carenti, an­ che a livello di centri sportivi. Bisogna far sì che il tifoso venga allo stadio per passare molto tempo. Magari salvaguardando

Giuseppe Marotta, 62 anni, a.d. dell’Inter per l’area sportiva dal 13 dicembre 2018 dopo otto anni alla Juventus LAPRESSE

anche una fascia di prezzo più agevole». L’occasione è stata buona anche per parlare di Ro­ naldo: «Non è vero che non lo volevo. Con Paratici presen­ tammo ad Agnelli un piano A che non prevedeva Ronaldo e poi di fianco l’operazione CR7. Come a.d. della Juve quella non era un affare sostenibile, poi Agnelli ha deciso di proce­ dere con grande coraggio». La chiusura è sulla Var: «Non è una macchina perfetta, se ri­ penso a Fiorentina­Inter... Ma sono molto favorevole, è pensa­ ta per ridurre gli errori, almeno dovrebbe farlo». In fondo an­ che Marotta è stato chiamato all’Inter per ridurre i margini di errore. E provare a vincere. © RIPRODUZIONE RISERVATA

a quattro anni non segue la sua squa­ dra in trasferta, ma per la sfida di do­ mani a San Siro con l’Inter Claudio Lo­ tito è pronto a fare un’eccezione. «Penso di esserci», ha detto ieri il presidente della La­ zio a margine del Congresso nazionale della Federazione medico sportiva, cui è stato in­ vitato come ospite. Inevitabile parlare del match di domani. «Con l’Inter vogliamo di­ mostrare di aver costruito una squadra com­ petitiva ­ ha detto Lotito ­, speriamo che i gio­ catori siano tutti al cento per cento». Non se la sente di fare pronostici, ma... «mi auguro che ci sia grande spettacolo e che la Lazio possa esprimere tutte le sue qualità». Alla Champions il patron crede, anche se un’eventuale qualificazione comporterebbe poi una serie di iniziative da parte del club. «Servirebbe una programmazione specifica, da Champions». STADIO Lotito ha parlato anche della que­ stione­stadio della Lazio, argomento tornato d’attualità nelle ultime settimane. «Novità? Bisogna chiederlo all’amministrazione co­ munale, se fosse per noi lo faremmo imme­ diatamente ­ ha sottolineato il presidente ­. Oggi tutti parlano di stadio, ma io sono stato il primo a proporre un concetto di stadio po­ lifunzionale. All’epoca l’amministrazione non si dimostrò favorevole al progetto, ora vediamo cosa succederà. In questa città ci so­ no due squadre, entrambe devono essere trattate alla stessa maniera». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Verso la Roma

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Napoli, sale la febbre per l’Europa Ritrova Ruiz l’intoccabile

IL PERSONAGGIO

XabiAlonsovota «Ancelottipuò vincerelaCoppa» 1Lo spagnolo a Sorrento per un torneo

giovanile: «Se passa con l’Arsenal strada spianata. La Juventus? Ha tanta fame» Gianluca Monti

SORRENTO (NAPOLI)

L’

umiltà e il piglio dei grandi campioni: Xabi Alonso lo è stato in campo, si appresta ad esser­ lo in panchina. Oggi guida la Infantil A del Real Madrid, in pratica l’Under 14, che si è presentata alla sesta edizio­ ne del Torneo delle Sirene a Sorrento con la stessa ener­ gia che il suo tecnico mette­ va quando vinceva di tutto e di più con il Real, il Liverpo­ ol, il Bayern e la Spagna.

1Il centrocampista recupera

e lancia la sfida giovane a Zaniolo

ciclo terribile per il collettivo napoletano che sarà impegnato ogni tre giorni, per le prossime tre settimane, tra gare di cam­ pionato e il doppio confronto con l’Arsenal per i quarti di Eu­ ropa League. Il centrocampista spagnolo è tutto concentrato sulla competizione europea, l’unica rimasta a disposizione del Napoli per questa stagione.

Mimmo Malfitano NAPOLI

A

lmeno lui è tra i disponi­ bili e, dunque, sarà in campo contro la Roma, domani pomeriggio. L’emer­ genza Napoli non dà tregua e Carlo Ancelotti è stato costretto ad accelerare un po’ i tempi di recupero dei vari acciaccati. Tra questi, c’è Fabian Ruiz, de­ IN NAZIONALE Fabian Ruiz ha bilitato da un attacco febbrile soltanto rimandato l’appunta­ che la settimana scorsa l’ha co­ mento con la Spagna. Luis Enri­ stretto al ricovero in ospedale, que, il cittì, l’aveva convocato impedendogli di partecipare al per la prima volta con la Nazio­ doppio impegno della Naziona­ nale maggiore dopo averlo ap­ le spagnola, contro Norvegia e prezzato nell’Under 21. E, pro­ Malta. Ad inizio settimana, il babilmente, l’avrebbe fatto centrocampista è rientrato a esordire se l’attacco febbrile Castel Volturno ed ha avuto l’ok non l’avesse costretto addirittu­ dallo staff medico per rimetter­ ra in ospedale. Il finale di sta­ si a disposizione di Ancelotti. gione col Napoli gli servirà an­ che per questo, Allontanate le per convincere il preoccupazioni, cittì a tenerlo in dunque, Fabian IL NUMERO considerazione. Ruiz ritornerà a Intanto, è stato dare ordine e sorprendente profondità al per come s’è sa­ gioco napoleta­ puto imporre in no, così come sta un ambiente avvenendo da Le presenze di complicato come quando l’allena­ Fabian Ruiz finora: quello napoleta­ tore ha deciso di schierarlo da in­ sono 5 le reti che ha no, nel senso che ha saputo ade­ terno sinistro, realizzato, di cui 3 guarsi veloce­ spostando Zie­ in campionato mente alle esi­ linski sulla fa­ genze dei tifosi, riesce a vivere scia. la città senza stancarsi delle INTOCCABILE La partenza di pressioni a cui è sottoposto. Na­ Marek Hamsik, per la Cina, ha poli lo ha preso dentro, viven­ sgombrato il campo da qualsia­ dola quotidianamente s’è con­ si equivoco: quel ruolo e quelle vinto che la scelta fatta sia stata responsabilità se l’è assunte l’ex quella giusta. Ancor di più, centrocampista del Betis Sivi­ adesso, che di questa squadra glia, club dal quale il Napoli lo ne è un simbolo importante. © RIPRODUZIONE RISERVATA ha acquistato pagando la clau­ sola di 30 milioni di euro. Un investimento importante, che Aurelio De Laurentiis ha fatto volentieri, convinto com’è stato dal giudizio di Cristiano Giun­ toli prima e di Carlo Ancelotti successivamente. E, ancor di più, da quanto espresso sul campo dal ragazzo che, in po­ che settimane, ha fatto prevale­ re la propria duttilità diventan­ do indispensabile negli schemi del tecnico. Con Meret, è desti­ nato ad essere uno dei punti fermi del progetto tecnico av­ viato dall’allenatore, nella scor­ sa estate, e che è destinato a mi­ gliorare con ulteriori investi­ menti.

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LUI E ZANIOLO La sfida del­ l’Olimpico potrà essere un con­ fronto ravvicinato tra due dei giovani più talentuosi della se­ rie A. Fabian Ruiz e Zaniolo so­ no il nuovo che avanza, il sim­ bolo del potere giovanile, l’esempio da seguire per quei club che non hanno la possibili­ tà di investire somme ingenti sul mercato. Roma­Napoli po­ trebbe avere nel raffronto tra loro due il momento più signifi­ cativo di una partita che apre al

Fabian Ruiz, 22, è cresciuto nelle giovanili del Betis Siviglia LAPRESSE

NUOVA CONTRATTURA ALL’ADDUTTORE DESTRO

Insigne si ferma ancora A rischio per l’Arsenal

● NAPOLI (mi.mal.) Lorenzo Insigne si è fermato, nuovamente. L’attaccante ha dovuto interrompere l’allenamento per una contrattura all’adduttore della coscia destra, la stessa che gli aveva impedito di partecipare alla gara di ritorno col Salisburgo. S’è trattato di una ricaduta dovuta, probabilmente, al recupero accelerato. Intanto, salterà la gara di campionato, a Roma. Da valutare per l’Europa League.

Lorenzo Insigne, 27 anni ANSA

INVESTITURA Tanti maestri ne hanno favorito la cresci­ ta, Xabi sta provando, come dice lui stesso, «a trasmette­ re ciò che mi hanno insegna­ to». Sembra riuscirci bene per come fa giocare la sua squadra, ma afferma di non ispirarsi a nessuno nello spe­ cifico: «Li ho avuti tutti bra­ vi, da Del Bosque a Mou­ rinho passando per Guar­ diola ed Ancelotti, sono sta­ to fortunato». Carletto è andato a trovarlo ieri sera in Costiera insieme a Callejon, cui Xabi Alonso è molto le­ gato. Ecco perché tiferà per il Napoli in Europa League: «Ancelotti è un vincente, un uomo che ha carisma e che sa farsi rispettare attraverso il rispetto. Seguo con atten­ zione le vicende degli azzur­ ri, lo scorso anno sono anda­ ti davvero vicini a vincere il campionato. Mi piaceva tan­ tissimo il calcio di Sarri ma mi piace molto anche quello di Ancelotti, con quei calcia­ tori di “disequilibrio” che lui predilige». Tra questi c’è Fa­ bian Ruiz, al quale Xabi Alonso riserva un’investitu­ ra importante: «Merita la Roja, sta facendo grandi co­ se al primo anno in un cam­ pionato molto difficile. Lo avevo seguito al Betis ma qui si sta confermando e non era semplice». Di sicuro è diven­

Xabi Alonso, 37 anni, ha giocato con la Real Sociedad, Liverpool, Real Madrid e Bayern Monaco. E’ stato nazionale spagnolo ed ha vinto un campionato del Mondo e due campionati d’Europa GETTY IMAGES

tato fondamentale per Ancelot­ ti e lo sarà anche contro l’Arse­ nal in una doppia sfida che Xabi Alonso vede così: «Un grande spettacolo in due stadi caldi e affascinanti, superando questo ostacolo il Napoli può vincere il trofeo». Detto da lui che è stato un campione vero, le quotazio­ ni del Napoli salgono di parec­ chio. D’altra parte, la seconda competizione europea resta l’unico obbiettivo a disposizio­ ne per il suo amico Ancelotti. MACCHINA Xabi sa per chi tifa­ re in Europa League mentre in Champions, nonostante Bayern e Real siano state eliminate, ha diverse squadre cui è legato: «C’è il Liverpool, c’è Pep al City, c’è la Juve con Cristiano: posso­ no tutte arrivare in fondo». I bianconeri riscuotono le simpa­ tie di Xabi e non solo perché hanno eliminato l’Atletico: «Po­ tevo andare a giocare lì nel­ l’estate 2008, poi non se n’è fat­ to nulla. Peccato, avrei voluto misurarmi anche in Italia». Ro­ naldo lo sta facendo e si appre­ sta a vincere lo scudetto, ma l’obiettivo di CR7 e della Juve è innanzitutto la Champions: «Cristiano è una macchina da competizione, più si alza il li­ vello e più diventa decisivo. Inoltre, secondo me la Juve ha un’arma in più rispetto alle ri­ vali: l’ansia. Se gestita nel mo­ do giusto può portarti a vincere perché gente come Chiellini, Bonucci, Barzagli, Pjanic ha fa­ me di quel trofeo e solo così puoi pensare di vincere». © RIPRODUZIONE RISERVATA

NEL 2008 FUI SUL PUNTO DI ANDARE ALLA JUVE MA NON SE NE FECE NULLA XABI ALONSO Allenatore giovanili R. Madrid


Serie A R Il protagonista

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Occasione Schick

SICUREZZA

Allertaalta, masaranno soltanto trecento itifosiospiti Chiara Zucchelli ROMA

«Roma, è un talento E può diventare una stella mondiale»

L’

1Il c.t. ceco Silhavy lo incorona e Ranieri

punta su di lui con il Napoli: «Ho usato parole forti, mi aspetto una reazione dalla squadra»

Patrik Schick, 23 anni, è alla 2a stagione nella Roma. Sotto il tecnico Claudio Ranieri, 57 INSIDE-LAPRESSE

Massimo Cecchini ROMA

A

bbiamo un sogno. Che col calcio c’entra solo parzialmente, ma che grazie al calcio può avere ali robuste per diffondersi. A prescindere da come finirà RomaNapoli, immaginate se domani, 31 marzo, Patrik Schick facesse gol e lo dedicasse non alla famiglia o alla fidanzata (troppo banale, no?), bensì a Milan Kundera, il più celebre scrittore ceco dei nostri giorni, che il primo aprile compirà 90 anni. Storico: il baby talento della Repubblica che accende un potente riflettore – come solo il pallone sa fare – sulla «insostenibile leggerezza dell’essere» scrittori nei nostri giorni tiepidi. La Roma ne guadagnerebbe in fascino e forse lo stesso 23enne attaccante potrebbe incamerare sicurezza in se stesso. Perché di doti ne ha di sicuro, come certifica anche il c.t. della sua nazionale, Jaroslav Silhavy. «Schick è un grande talento, e ora con il nuovo allenatore nella Roma sembra che possa avere più spazio. Ha giocato bene nelle ultime gare, può crescere ancora e diventare un grande calciatore, una stella del calcio internazionale, ne sono convinto».

RANIERI E L’ATTACCO E allora la palla passa a Claudio Ranieri, chiamato a trasformare il brutto anatroccolo di quasi due stagioni giallorosse (appena 5 gol in 41 partite di campionato) nel cigno delle speranze romaniste, abbagliate dal fatto di essere stato l’acquisto più caro della storia del club (42 milioni). Contro il Napoli quindi toccherà a lui, forse ancora più responsabilizzato

del consueto, visto che Dzeko non è al meglio per via del problema muscolare occorsogli in nazionale, El Shaarawy è fermo per infortunio e Under tornerà in panchina dopo più di due mesi di assenza. D’altronde, visto che la tecnica che l’attaccante ceco dimostra di avere è indiscutibile (per informazioni, notare il colpo di tacco con cui ha mandato in gol un compagno in nazionale), quello che Ranieri chiede a lui e ai suoi compagni è innanzitutto una cosa: avere carattere. E proprio per stimolarli, dopo il k.o. con la Spal aveva usato parole taglienti. «Ho usato una comunicazione forte – spiega il tecnico – e mi aspetto una risposta forte, un allenatore non fa nulla per nulla. Voglio cose importanti dai calciatori che giocano nella Roma, risposte di carattere e personalità. Io credo che questa squadra abbia le potenzialità per lottare per entrare in Champions League. Le altre, davanti e dietro, spingono forte. Quindi mi auguro che i miei reagiscano forte alle avversità dell’ultimo periodo». MULTA DOPPIA Proprio per questo non fa drammi sulla lite di Ferrara tra El Shaarawy e Dzeko, che costerà ad entrambi la multa (anche se al Faraone solo simbolica, mentre il bosniaco è dovuto

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passare dalle scuse pubbliche). «È uno scazzo normale che avviene in ogni famiglia, ora è tutto a posto. La sostituzione di Stephan all’intervallo non è stata punitiva. Avevo già parlato con lui prima, gli avevo chiesto determinate cose come quarto di sinistra di un 4-4-2. Non facendole e avendo già in mente di mettere Perotti, ho fatto questo cambio. Solo una motivazione tattica; non riguardava la discussione che hanno avuto». TUTTO O NIENTE Ecco, e se Ranieri giura di non aver mai pensato «Chi me l’ha fatto fare?» («Mai. La Roma l’ho sempre seguita, anche da lontano. Sapevo dove venivo, sapevo che era una situazione eccezionale»), a fine stagione toccherà a Schick ammettere se quel concetto gli ha attraversato la mente, perché questo ottovolante di speranze e delusioni vissute in maglia giallorossa finora gli abbia nuociuto. Perciò, se non ora quando? E poi, dove troverà un altro come Ranieri che, fin dal primo giorno, ha puntato pubblicamente sulla coppia composta da lui e Dzeko? Insomma, a cominciare da domani, meglio non deluderlo. Altrimenti, inizierà davvero «il valzer degli addii». A pensarci bene, proprio come scriveva Milan Kundera.

I NUMERI

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● i milioni pagati dalla società giallorossa alla Sampdoria per avere il cartellino di Patrik Schick, dopo che la Juve aveva disdetto un accordo precedente

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● le reti segnate con la maglia giallorossa dall’attaccante della Repubblica Ceca in 53 presenze complessive, di cui 29 partendo dal primo minuto

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● le apparizioni di Schick con la nazionale maggiore della Repubblica Ceca, in cui è riuscito a segnare fino a questo momento 5 gol

allerta è sempre alta perché i rapporti tra le tifoserie di Roma e Napoli erano e restano molto tesi, e il gemellaggio negli anni del derby del sole è ormai solo un ricordo. All’Olimpico, però, domani non ci sarà il pubblico delle grandissime occasioni, anche se, per come è andata la stagione della Roma, 40mila presenze scarse non sono poche. Le misure di sicurezza saranno importanti, anche se i tifosi del Napoli non arriveranno a 300, nonostante la vendita del settore ospiti fosse vietata ai soli residenti nel capoluogo e provincia (non nella Regione). I cancelli apriranno alle 13, e il consiglio è quello di arrivare in anticipo (pur essendo giorno festivo e con la partita alle 15) perché i controlli agli ingressi saranno accurati e dettagliati. Partita dal sapore speciale per il nuovo Questore Carmine Esposito, che aveva debuttato nel derby e si troverà a dover gestire il suo primo Roma-Napoli, lui che nella città campana è nato e cresciuto. SICUREZZA Circa 800 gli steward impegnati, stesso numero da parte delle forze dell’ordine, ai tifosi ospiti si raccomanda, come in passato, di non ostentare bandiere e sciarpe nei luoghi di solito frequentati dai romanisti. In ogni caso, Polizia e Carabinieri hanno predisposto un piano di accesso allo stadio per evitare che le due tifoserie entrino in contatto, con ingressi ed uscite dallo stadio separate, sia come percorso che come orari. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il questore Carmine Esposito

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IN CAMPIDOGLIO

La Raggi non cita lo stadio ma dice: «Si va avanti»

1Bagarre in aula, le opposizioni le

giurare il pericolo che alcuni atti amministrativi possano risultare inquinati.

chiedono di dimettersi. Grancio e Fassina: «No a Tor di Valle, sì a un’altra area» Valerio Piccioni ROMA

N

on ha parlato dello stadio della Roma, Virginia Raggi. In una giornata da corrida nell’aula Giulio Cesare, con le opposizioni scatenate nel chiedere le sue dimissioni e la seduta ripetutamente sospesa, la Sindaca ha preferito tenere da parte Tor di Valle. Anche se in quel «noi vogliamo

andare avanti e lo faremo come sempre a testa alta, abbiamo gli anticorpi per resistere a questi attacchi e lo abbiamo dimostrato», le parole con cui ha introdotto il dibattito in Campidoglio, c’è probabilmente anche il progetto stadio. Su cui, dopo l’inchiesta «congiunzione astrale» con l’arresto del presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito, sono in corso le «verifiche», la cosiddetta due diligence, per scon-

Virginia Raggi, 40 anni LAPRESSE

DA UN’ALTRA PARTE A tornare alla carica sul no a Tor di Valle sono stati invece Cristina Grancio e Stefano Fassina, i due consiglieri che hanno firmato una proposta di delibera per «l’annullamento dell’interesse pubblico». Per ora il documento si trova all’attenzione dei Municipi, ma alla fine del prossimo mese potrebbe arrivare in Aula. «Secondo noi prima della variante urbanistica». I due precisano che nella proposta, al secondo punto c’è l’invito ad individuare un’altra area per la costruzione della stadio giallo-

rosso. «E nel dibattito porteremo anche degli amministrativisti super partes - dice Fassina per dimostrare che non c’è alcun rischio di risarcimento». Ma è chiaro che uno stop a Tor di Valle significherebbe rifare se non tutto, molto da capo. «Tre anni? Se le cose si fanno bene molto meno», dice la Grancio, che proprio sullo stadio ha rotto con i 5 Stelle. 5 Stelle che il capogruppo Gianluca Pacetti assicura «compatti». Anche se si moltiplicano le voci sulla consistenza della fronda dei dubbiosi pentastellati sul fronte stadio. NIENTE FIRMA Intanto, l’inchiesta dei pm prosegue. L’av-

vocato Camillo Mezzacapo, finito in carcere con l’inchiesta «Congiunzione astrale», cerca di smontare le accuse: «De Vito tagliava solo nastri, non aveva potere. E Parnasi l’ho visto solo tre volte in vita mia». Mentre è stato revocato l’obbligo di firma per il consigliere regionale Michele Civita, coinvolto nella prima inchiesta, l’operazione «Rinascimento». Per i pm aveva chiesto una raccomandazione per il figlio a Parnasi. Che aveva però precisato ai pm: «Civita ha fatto sempre gli interessi dell’amministrazione e l’episodio è avvenuto quando la conferenza dei servizi era stata già chiusa». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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QUI FIORENTINA

Incidente d’auto per Chiesa Lui resta illeso Un ferito ma lieve

IagoFalque&Zaza staffettadelgol perspingereilToro

1I due attaccanti si alterneranno di nuovo

al fianco di Belotti per dare lo sprint nella volata Nicola Cecere

P

iù Iago Falque che Zaza, stavolta. Le impressioni sul lavoro al Filadelfia portano a questa conclusione. Col Bologna era toccato all’italiano il compito di affiancare Belotti, poi Mazzarri all’11’ del secondo tempo aveva mandato in campo anche lo spagnolo per tentare la rimonta col tridente. Adesso Iago in una trasferta delicata qual è questa di Firenze, dove non è ipotizzabile in partenza una linea di attacco a tre, si fa preferire in quanto assicura quel prezioso lavoro di raccordo col centrocampo che per una punta pura qual è Simone Zaza rappresenta sempre un ammirevole esercizio di buona volontà (il giovanotto non dice mai di no) al quale manca però regolarmente la certezza dell’efficacia. QUOTA 100 Per Iago si tratterebbe della centesima partita in maglia granata (Coppa Italia compresa) in tre stagioni. Decisamente una media da protagonista che altrettanto decisamente andrebbe onorata con un altro guizzo nell’area

avversaria. Finora le reti di Falque sono state quattro (come Izzo) e quelle di Zaza due il che significa che la coppia non riesce nemmeno a insidiare quota Belotti (dieci) anche se bisogna sottolineare che il capitano calcia i rigori (e li ha segnati tutti e quattro). ALTERNANZA Le statistiche dicono chiaramente che Walter Mazzarri si è avvalso dei due partner del Gallo dosandone presenze e minuti con il misurino in uso nelle vecchie farmacie. Entrambi gli attaccanti hanno preso parte a ventidue partite e Zaza, pur essendo partito da riserva fissa, ha poi recuperato terreno sino ad appaiare il compagno-rivale. Attualmente sono 1.500 i minuti disputati dallo spagnolo e 1.294 quelli messi nelle gambe dall’italiano (fonte il sito ufficiale della società granata). DUE VOLTE TRIDENTE A parte il tentativo di rimonta effettuato contro il Bologna, che ha visto Falque e Zaza in azione insieme per una quarantina di minuti della ripresa, ci sono state diverse occasioni in cui il Toro ha adoperato contemporanea-

IL CONFRONTO IAGO FALQUE

SIMONE ZAZA

PRESENZE

22 RETI

4

TIRI IN PORTA

17

TIRI FUORI

24

DRIBBLING

16 CROSS

48

22 2 20 7 1 5

Federico Chiesa, 21 anni: difficile giochi domani

mente le sue tre punte. Però Mazzarri soltanto in due partite casalinghe (Genoa ed Empoli) se l’è sentita di cominciare col tridente ma poi non lo ha mantenuto sino in fondo. Nella prima circostanza è durato 85’, nell’altra 80’. Le staffette tra i due sono state sei, un dato destinato ad aumentare in questa volatona che comincia domani e che nelle aspirazioni granata dovrebbe concludersi con l’approdo in Europa. MOMENTI Certo, il compito che si è assunto l’allenatore, cioè quello di dosare i momenti (e le energie disponibili) per ricorrere alla staffetta tra i due paggi del capitano, è estremamente gravoso. Però sfruttare il meglio dell’uno e dell’altro, cioè il dribbling e la fantasia di Iago alternati e spesso affiancati alle doti di sfondatore riconosciute a Zaza, è una strada quasi obbligata per riuscire a piazzare l’allungo decisivo. Non che Berenguer o lo stesso Parigini vengano sottovalutati, ché c’è bisogno del contributo dell’intera rosa. Però l’importanza (anche sul mercato, perché no) dei due attaccanti non la si può mettere in discussione. OBBIETTIVO In settimana l’allenatore ha solleticato una volta di più l’orgoglio dei suoi top player. Ed è chiaro che Belotti può certamente rimpinguare il suo bottino, ma chi viaggia decisamente al di sotto degli standard realizzativi è proprio la coppia Falque-Zaza. Continuare a metterli anche in competizione, pungolarli ogni settimana a dare il meglio del proprio repertorio può rivelarsi la giusta chiave (anzitutto psicologica) per ottenere una risposta importante sul piano realizzativo in queste ultime dieci tappe verso l’Europa .

Iago Falque e Simone Zaza al momento di un cambio: Mazzarri (sotto) li ha utilizzati spesso al fianco del Gallo e in sei occasioni i due hanno fatto la staffetta. Insieme hanno giocato diversi spezzoni, mai però per tutti i 90 minuti.

Giovanni Sardelli

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isavventura stradale per Federico Chiesa, per fortuna senza conseguenze. Ieri, intorno alle 17.30, si è verificato un incidente tra la Mini Cooper guidata dall’attaccante della Fiorentina e uno scooter, tra Piazza Puccini e via Baracca (nella zona nordovest di Firenze). Illeso il calciatore, trasportato all’ospedale di Careggi il giovane alla guida dello scooter, poi ricoverato in codice giallo. Ha riportato alcune escoriazioni e gli è stato applicato un collare per il trauma. Ancora da accertare la dinamica del sinistro che per il giocatore ha significato soltanto un po’ di spavento e nessun guaio fisico. NIENTE TORO Stagione straordinaria guardando le prestazioni personali per Federico, che al momento invece non sta passando il migliore dei periodi dal punto di vista fisico. Gli oltre 33mila spettatori presenti domani al Franchi dovranno rassegnarsi a non veder giocare il proprio gioiello. «Ha avuto un sovraccarico all’adduttore — spiega Pioli — che lo ha escluso dagli impegni con la Nazionale. Sta molto meglio, ma ancora non ha mai lavorato con la squadra. Inutile girarci intorno: recuperarlo per il Torino sarà complicatissimo». Nessuna voglia ovviamente di rischiarlo ed aumentano anche le possibilità che l’attaccante salti la sfida di mercoledi prossimo in campionato all’Olimpico contro la Roma. Ancora Pioli. «Noi non abbiamo mai rischiato o forzato nessuno, tuteliamo sempre i nostri giocatori. E’ chiaro che nella testa di molta gente c’è solo la gara del 25 aprile con l’Atalanta in Coppa Italia. Nella mia invece, c’è l’idea di farlo tornare al 100% perché per noi Federico è fondamentale. Con il suo tipo di calcio, un Chiesa al 70% non va bene». CARICA DELLA VALLE Senza Chiesa, Pezzella (squalificato) e con un Edimilson Fernandes in forte dubbio, i viola proveranno ad accorciare verso le squadre che li precedono. «Siamo in ritardo ma ancora non è finita - chiude il tecnico - e le prossime quattro partite saranno fondamentali per capire cosa potremo fare». Ieri mattina è arrivato anche il patron Andrea Della Valle che ha voluto pranzare con la squadra. Invitando staff tecnico e calciatori a dare il massimo per non ripetere gare come quella con il Cagliari. Impegno e concentrazione, il diktat della proprietà. Della Valle assisterà alla gara con il Torino.

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PRIMAVERA

La Samp supera i granata, oggi c’è Milan-Atalanta 1Il 2-0 di Bogliasco risolleva i doriani

di recupero con Cabral (bel tiro a spiovere). Prima del secondo gol i granata hanno costruito due occasioni per il pareggio, entrambe sventate dai voli del gigantesco portiere doriano Krapicas: l’inzuccata di Rauti sembrava già dentro

Il Torino ha pagato le troppe assenze Il derby lombardo (ore 13) in diretta tv

Marco Calabresi

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a ripresa del campionato dopo la sosta per la Viareggio Cup e per l’Elite Round di qualificazione all’Europeo Under 19 ha giocato un brutto scherzo al Torino: i granata sono stati battuti a Bogliasco 2-0 dalla Sampdoria e già oggi rischiano di essere scavalcati al terzo posto dall’Inter, che gioca a Empoli e deve anche recuperare

una partita il 13 aprile proprio contro la Samp. Coppitelli ha pagato, tra le altre cose, le tante assenze: erano fuori Ferigra, Ambrogio, Adopo e Millico, gli ultimi due sicuramente out anche per la finale di Coppa Italia (andata venerdì 5 aprile a Firenze, ritorno una settimana dopo al Filadelfia). Primo tempo equilibrato, la Samp ha sbloccato il risultato al 13’ della ripresa con Prelec e ha poi centrato il raddoppio nei minuti

Lo sconforto di Nicola Rauti dopo la paratona del portiere Krapicas

LE GARE DI OGGI Atalanta e Fiorentina sono pronte ad approfittare del k.o. del Toro: i nerazzurri, che non hanno giocato il Viareggio, saranno ospiti del Milan, che con quattro risultati utili consecutivi prima della pausa si è risollevato. La Fiorentina, eliminata nei quarti dal Parma, va a Cagliari. Roma e Napoli in casa contro Genoa e Chievo. In Pri-

mavera 2, il Bologna — che il Viareggio lo ha vinto — domani mattina affronta la Salernitana. 23a giornata: Sampdoria-Torino 2-0, Empoli-Inter (oggi, 11, Sportitalia), Napoli-Chievo (oggi, 11, differita 17 Sportitalia), Milan-Atalanta (oggi, 13, Sportitalia), Cagliari-Fiorentina (oggi, 14), Roma-Genoa (oggi, 14.30), UdinesePalermo (domani, 10, Sportitalia), Juventus-Sassuolo (lunedì, 19, Sportitalia). Classifica: Atalanta 48; Fiorentina 44; Torino** 43; Inter* 42: Roma 39; Juventus 33; Napoli 32; Chievo, Cagliari 30; Genoa 28; Empoli 26; Sassuolo, Milan, Sampdoria 22; Palermo 20; Udinese 12. *una partita in meno **una partita in più. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Serie A R Verso Parma

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LAVORI ALLO STADIO

Con il Genoa e il Sassuolo a Reggio E. BERGAMO

M

Mario Pasalic, 24 anni, è alla prima stagione con la maglia dell’Atalanta IPP

Pasalic «CaraAtalanta,mifermoqui

EadessovogliolaCoppaItalia»

1IlcroatohatrovatoaBergamoilsuoambienteideale:«Hogiratotanto,forsetroppo,

èilmomentodivestireunamagliaalungo.Gasperini?Tantolavoro,maselosegui...»

Francesco Fontana BERGAMO

«H

o girato parecchio, forse troppo». Non parla uno a fine carriera, ma chi ha solo 24 anni: «Penso: “Ok, mi fermo”, poi non succede mai». Chissà se l’Atalanta ascolterà il suggerimento di Pasalic. Classe 1995, un curriculum non male: Spalato, Londra, Elche, Monaco, Milano e Mosca prima di Bergamo. Piace l’armadietto di Zingonia, a giugno non vorrebbe svuotarlo: «Ma non dipende da me». Di proprietà del Chelsea, sul tavolo un riscatto da 15 milioni. Ora testa al Parma:

«Possiamo battere chiunque». Finora per Mario 4 gol e 7 assist in stagione, domani punterà alla presenza numero 32: «La prima di 11 battaglie, spero diventino 12». Parla della finale di Coppa Italia? «Dopo il 3-3 di Firenze c’è un altro step, ma vogliamo la Coppa». Adesso viene il bello. «Che lotta in A. Il Parma, poi penseremo alle altre partite». Sicuramente ci sarà bisogno di Pasalic. «Con la Croazia non sono stato impiegato. Ho recuperato, so-

HO FATTO CON LUI DUE SETTIMANE: PERSONA PERBENE E GRANDE TECNICO SU JOSÉ MOURINHO SUO ALLENATORE AL CHELSEA

no pronto per il rush finale». Giusto restare a gennaio. «Ambiente ideale, sapevo che avrei potuto dimostrare le mie qualità». Finora qual è il bilancio? «Inizio non facile, poi bene.

Meglio da centrale, anche se davanti ho De Roon e Freuler». Rivali forti, come in Nazionale. «Modric, Rakitic, Brozovic, Kovacic... Conta rimanere nel giro. Niente Mondiale, ora punto a Euro 2020». Gasp maestro per i giovani. «Tanto lavoro, per questo le gambe vanno. Basta seguirlo». Ha conosciuto anche Mourinho. «Un paio di settimane al Chelsea prima della Spagna. Persona perbene, grande tecnico». E Montella? «Mi ha dato fiducia. Indimenticabile la Supercoppa con la Ju-

ve (suo il rigore decisivo, n.d.r.) e lo 0-1 di Bologna. Il Milan ha una storia unica». Anche la sua è già significativa. «Tante piazze prestigiose, forse troppe: “Ok, in estate non si cambia”, poi non accade mai. Ora vorrei fermarmi».

ancava solo l’annuncio ufficiale, arrivato nelle ultime ore: l’Atalanta giocherà gli ultimi due match casalinghi di campionato a Reggio Emilia. Questo il comunicato: «A seguito degli imminenti lavori di riqualificazione che interesseranno lo stadio di Bergamo, la società informa che le partite contro Genoa e Sassuolo verranno disputate al Mapei Stadium». La prima è in calendario il 12 maggio, la seconda il giorno 26 (entrambe alle 15, ma data e orario sono da confermare). Le operazioni per il «nuovo» impianto termineranno nell’estate 2021 (Curva Pisani pronta nel 2019, Curva Morosini nel 2020, Tribuna Ubi nel 2021). TOLOI OUT Nel frattempo la squadra è scesa in campo ieri per il penultimo allenamento prima della trasferta di Parma (oggi rifinitura a porte chiuse e conferenza stampa di Gasperini). Notizie negative per Toloi, k.o. per un problema a una caviglia. Il brasiliano, che aveva da poco superato l’infortunio all’adduttore sinistro, domani non ci sarà. C’è ottimismo, invece, sul fronte Ilicic. Lo sloveno accusa un fastidio al ginocchio, ma la sua disponibilità non sembra in discussione. In caso di panchina, scalpitano Pasalic e Barrow (certi Gomez e Zapata). In difesa, davanti a Gollini, probabile conferma per Mancini e Masiello, al centro ballottaggio Palomino-Djimsiti. A centrocampo sicuri De Roon e Freuler con Hateboer a destra, a sinistra uno tra Gosens e Castagne (tedesco favorito). Settore ospiti esaurito (presenti 3800 tifosi). f.f. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Chi è il Mario di Bergamo? «Un ragazzo che si gode la tranquillità. Io e Marija, la mia fidanzata, amiamo passeggiare in città e talvolta ci concediamo un piatto di casoncelli». Un sogno da realizzare. «Vestire a lungo la stessa maglia. Magari è la volta buona». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Toloi, è infortunato LAPRESSE


Serie A R Il personaggio

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A TU PER TU CON...

CONTENUTO PREMIUM

Alves «PARMA SALVO

L'IDENTIKIT BRUNO ALVES NATO A POVOA DE VARZIM (POR) IL 27 NOVEMBRE 1981 RUOLO DIFENSORE CENTRALE SQUADRA PARMA

GAVETTA Prima di trovare la consacrazione al Porto (dal 2005 al 2010), gira diverse squadre, compresa l’AEK di Atene.

E POI POTREI CHIUDERE QUI»

IL PORTOGHESE: «NON È FATTA, MA RESTARE IN A È COME VINCERE UNO SCUDETTO ORGOGLIOSO DEL RINNOVO: LA CARRIERA VOGLIO FINIRLA QUANDO SONO IN ALTO» L’INTERVISTA di ANDREA SCHIANCHI

INVIATO A COLLECCHIO (PARMA)

I

l Parma, ormai a un passo dalla salvezza, ha il volto severo di Bruno Alves, capitano e uomo-simbolo. E’ lui, in partita e in allenamento, a guidare il gruppo, a trascinarlo oltre gli ostacoli attraverso l’esempio. E’ lui, con la saggezza e una volontà di ferro, a tenere dritto il timone anche quando le acque sono agitate. Il porto è vicino, mancano pochi passi: sente di aver compiuto un’impresa? «Non siamo ancora salvi, quindi evitiamo di parlarne e non per scaramanzia. Ora abbiamo la partita contro l’Atalanta, che è molto difficile, e dobbiamo rimanere sul pezzo». Però il più sembra fatto. Questa salvezza, se arriverà, vale uno scudetto? «Anche di più. Ho vinto campionati un po’ dappertutto in giro per l’Europa, ma vi garantisco che salvarsi qui in Italia è davvero molto complicato. Il calcio della Serie A è unico, difficile da interpretare, molto tattico. Tutti studiano gli avversari, in partita ci sono mosse e contromosse: negli altri tornei non è così. Per questa ragione, se arriviamo all’obiettivo, possiamo dire di aver fatto una grande impresa, soprattutto se pensiamo che siamo una neopromossa e che questa società, in soli tre anni, è passata dai Dilettanti alla Serie A». Cosa ha pensato quando, appena arrivato a Parma, le hanno affidato la fascia da capitano? «Mi sono sentito orgoglioso e responsabilizzato. E’ stato D’Aversa a volermi capitano. Gli ho detto: “Lasci decidere il gruppo”. E

DOPO UN MIO GOL SU PUNIZIONE CRISTIANO MI HA MANDATO UN SMS LUI E’ UN AMICO VERO ED È UN ESEMPIO PER COME TRASCINA BRUNO ALVES SU RONALDO

il gruppo mi ha scelto».

biamo il dovere di trascinarla».

Come interpreta il ruolo di capitano? «Ci sono molto modi per esserlo. Io intervengo tanto durante partite e allenamenti. Nello spogliatoio, invece, resto silenzioso e osservo. Altri compagni, qui da tempo, sono più chiacchieroni».

Qual è la principale caratteristica del Parma? «Il segreto è l’ambizione. Noi vogliamo sempre andare oltre i nostri limiti. E ci riusciamo attraverso l’impegno e la volontà».

Che cosa le piace di Parma? «Sto cominciando ad ammirarla, è un innamoramento lento e continuo. Mi piace la passione della gente allo stadio, noi ab-

TEGOLE IN ATTACCO

PerBiabiany stagionefinita Inglese:20giorni ● COLLECCHIO (a.s.) La buona notizia è che nell’allenamento di ieri non si è fatto male nessuno. Quella cattiva, invece, riguarda le condizioni di Biabiany e Inglese: per il primo (distorsione del ginocchio destro) il campionato è finito; per il secondo (distorsione della caviglia sinistra con interessamento dei legamenti) si lavora per averlo a disposizione tra una ventina di giorni, non prima. Ciò significa che il Parma dovrà affrontare il delicato trittico (Atalanta, Frosinone, Torino) in emergenza. D’Aversa sta ragionando sulle due soluzioni possibili: confermare il classico modulo 4-3-3 o affidarsi al 3-5-2 per chiudere meglio le fasce contro le sfuriate dell’Atalanta. Oggi, dopo l’allenamento di rifinitura, avrà le ultime risposte. Molto probabile che Ceravolo sia destinato a sostituire Inglese al centro dell’attacco, mentre Siligardi dovrebbe sistemarsi sulla fascia destra con il compito di innescare Gervinho. La scelta, dunque, dovrebbe cadere sul 4-3-3, anche per non togliere certezze tattiche e tecniche a un gruppo che, con questo modulo, ha giocato tutto il campionato. L’atteggiamento, di fronte ai prevedibili assalti dell’Atalanta, sarà di attesa (come sempre) e di prontezza nelle ripartenze. Gervinho, dopo aver raggiunto il record personale di gol in A, punta a superarlo ed è carico. In difesa si aggiungono centimetri per contrastare il gioco aereo dei bergamaschi: Iacoponi, Bruno Alves, Bastoni e Gagliolo.

Che tipo di tecnico è D’Aversa? «Con lui ho un rapporto sincero. Ascolta e che gestisce alla grande il gruppo. Un bravo allenatore non è soltanto quello che ti migliora dal punto di vista tattico o tecnico, ma anche quello

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ESTERO Dopo il Porto, va allo Zenit, poi al Fenerbahçe, quindi Cagliari, Rangers e Parma dal 2018

Bruno Alves in azione col Parma e, sotto, col suo amico Cristiano Ronaldo GETTY

STAGIONE 2002-2003 2003-2004 2004-2005 2005-2010 2010-2013 2013-2016 2016-2017 2017-2018 2018-2019

SQUADRA FARENSE V. GUIMARAES AEK ATENE PORTO ZENIT FENERBAHCE CAGLIARI RANGERS PARMA

P. G. 46 3 25 1 27 0 119 14 71 1 75 3 36 1 20 1 20 2

P: PRESENZE - G: GOL (IN CAMPIONATO)

che ti fa lavorare in un clima sereno. D’Aversa ha la capacità di ottenere il massimo di ogni giocatore». A che punto è il Parma adesso? Nel girone d’andata le cose funzionavano meglio. «Stiamo bene, concentrati. Nel girone di ritorno c’è stata una flessione, ma questo è normale. Io dico sempre ai compagni: lottiamo e andiamo a prenderci la salvezza, ce la meritiamo». La partita che ricorda più volentieri? «Due: la vittoria contro l’Inter a San Siro e il pareggio a Torino con la Juve in rimonta. Sfide che ci hanno fatto capire chi siamo». Lei si è scoperto anche micidiale sui calci di punizione. Ricorda il gol segnato al Chievo? «Dimenticarlo è impossibile. Hanno detto che sembrava CR7, ma io calcio in modo differente. Cristiano colpisce il pallone con tutto il piede, io solo con la parte interna e lo faccio girare». Dopo quel gol le ha mandato un messaggino? «Certo. Cristiano è un amico vero, abbiamo giocato insieme per 11 anni con la Nazionale. E’ un ragazzo fantastico, uno che trascina gli altri con il suo comportamento e con i suoi gesti». Il Parma le ha prolungato il contratto: vuole finire la carriera qui? «Voglio chiudere quando sono ancora in alto, e a Parma si può verificare questa situazione. Sono orgoglioso che mi abbiano proposto il rinnovo, così come sono stato orgoglioso di aver ricevuto un’offerta, a gennaio, da una squadra importante (la Juve, ndr). Significa che il mio lavoro è apprezzato». © RIPRODUZIONE RISERVATA

D’AVERSA MI PIACE: NON CREA TENSIONI NELLO SPOGLIATOIO HO DUE PARTITE DA INCORNICIARE: CONTRO L’INTER E LA JUVENTUS BRUNO ALVES SULL’ESPERIENZA AL PARMA


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Serie A R 29ª giornata

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Cesare il trasformista

Cesare Prandelli, 61 anni, è alla guida del Genoa dall’inizio del dicembre scorso. È riuscito in quasi quattro mesi a restituire fiducia ad una squadra in crisi di gioco e ad un ambiente sfiduciato LAPRESSE

La«sanapaura»diPrandelli:c’èSturaro

1A Udine 4-4-1-1 e Kouame unica punta. Il tecnico: «Genoa, evitiamo la sensazione della pancina piena» Christian Kouame, 21 anni

Francesco Gambaro Filippo Grimaldi GENOVA

L

a «sana paura» a lungo evocata da Cesare Prandelli come sinonimo di attenzione davanti a una classifica che lascia ancora aperto il discorso-salvezza è ritornata ieri nelle parole del tecnico. Vuole, il tecnico rossoblù, una squadra capace di andare in campo a Udine senza avere «la sensazione della pancina piena». Bisogna ripartire, questo sì, dalla domenica di gloria contro la Juventus prima della sosta, ma solo «per ripetere la stessa prestazione». Perché nulla è stato ancora compiuto per nobilitare una stagione che s’è raddrizzata soltanto con l’arrivo dell’ex c.t. azzurro in panchina. «Ci aspetta una gara impegnativa sotto tutti i punti di vista. Il Genoa dovrà andare in campo senza pensare che dpo quattro giorni ci attende la sfida contro l’Inter al Ferraris. Ragioniamo partita dopo partita». ACCIACCHI Prima, però, bisogna guardare a un’Udinese annunciata per oggi molto aggressiva. Di qui, la decisione di Prandelli di affidarsi con ogni probabilità a un Genoa ordina-

to e più coperto del solito. Nelle ultime prove in campo, Prandelli pare avere virato su un 44-1-1 che prevede Kouame unica punta e, per la prima volta da titolare, Sturaro alle sue spalle. Due le indicazioni che si traggono da questa scelta. La prima: l’ex juventino (a segno proprio contro la sua ex squadra prima della sosta) ha definitivamente smaltito i problemi al tendine d’Achille della gamba sinistra. La seconda: al di là della scelta evidente di voler evitare rischi inutili, Prandelli è alle prese con problemi vari legati ai suoi nazionali. Sanabria è rientrato a Genova dalla nazionale soltanto ieri , a poche ore dalla partenza per Udine. E Pandev, la possibile al-

ternativa, «lamenta un problema al costato di qualche tempo fa, anche se lui non molla mai». Considerando poi che Favilli dovrà fare ancora un po’ di rodaggio con la Primavera e Lapadula è stato impiegato sin qui a singhiozzo, è necessario dosare bene le forze, «anche se sono convinto che faremo una grande partita». PRIMA VOLTA L’idea, comunque, per oggi è chiara: un Genoa abbottonato e coperto in grado di reggere i ritmi altissimi che proverà a imporre l’Udinese, alla disperata caccia di punti-salvezza. L’idea, quindi, è di giocare con un solo attaccante (Kouame) supportato da un trequartista (Sturaro favorito

COSÌ IN CAMPO OGGI 1-1 4-4-

CRISCITO

RADU ZUKANOVIC ROMERO

PEREIRA

RADOVANOVIC LERAGER

LAZOVIC

ROLON STURARO KOUAME

ALL. PRANDELLI GDS

su Bessa) e da un centrocampo piuttosto muscolare (Lerager, Radovanovic, Rolon e Lazovic). Ma è chiaro che, come si diceva, le scelte di Prandelli sono legate anche alle condizioni dei giocatori reduci dagli impegni con le loro nazionali. Il peso dell’attacco sarà tutto sulle spalle di Christian Kouame, al quale darà aiuto Stefano Sturaro impiegato nel ruolo di trequartista. L’ex juventino è la mossa a sorpresa studiata da Prandelli per dare scacco all’Udinese. In quella posizione Sturaro può sfruttare le sue doti d’inserimento e la sua abilità nel calciare da fuori area. Sarà lui a dover legare centrocampo e attacco. Per l’ex bianconero c’è l’incognita dell’autonomia sui novanta minuti visto che non gioca una partita da titolare da ben dieci mesi. L’ultima era stata infatti Juventus-Verona 2-1. Prandelli pensa, quindi, a una staffetta tra lui e Daniel Bessa, l’altro jolly della squadra rossoblù E, nel frattempo, si gode i buoni risultati della Primavera finalista al Torneo di Viareggio: «Complimenti a Sabatini per il lavoro che ha svolto. Speriamo in futuro di poter portare qualche ragazzo di questo gruppo in prima squadra». Prima, però, c’è una salvezza da conquistare» © RIPRODUZIONE RISERVATA

Stefano Sturaro, 26 anni


Serie A R Anticipo 29a giornata

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Maran è senza pietà Il Cagliari decolla Il Chievo sprofonda

1Le reti di Pisacane, Joao Pedro e Ionita chiudono la partita già nel primo tempo. Che rivincita per l’ex tecnico gialloblù CHIEVO

0

CAGLIARI

3

PRIMO TEMPO 0-3 MARCATORI Pisacane al 16’, Joao Pedro al 32’, Ionita al 42’ p.t. CHIEVO (4-3-1-2) Sorrentino; Depaoli, Andreolli, Barba, Jaroszynski (8’ s.t. Bani); Leris, Diousse (32’ s.t. Rigoni), Hetemaj; Giaccherini; Stepinski, Meggiorini (28’ s.t. Pucciarelli). PANCHINA Semper, Frey, Cesar, Rossettini, Kiyine, Piazon, Vignato, Djordjevic, Pellissier. ALL. Di Carlo. CAMBIO SISTEMA dal 7’ s.t. 3-4-2 BARIC. MEDIO 51 M. POSSESSO PALLA 49,3% ESP. Depaoli al 7’ s.t. somma di ammonizioni (gioco scorretto). AMM. Bani, Leris e Giaccherini per gioco scorretto: Meggiorini per cnr CAGLIARI (4-3-1-2) Cragno; Cacciatore, Ceppitelli, Pisacane, Pellegrini; Faragò, Cigarini, Ionita (36’ s.t. Deiola); Barella; Thereau (25’ s.t. Cerri), Joao Pedro (35’ s.t. Birsa). PANCHINA. Rafael, Aresti, Oliva, Lykogiannis, Srna, Romagna, Padoin, Bradaric, Despodov. ALL. Maran CAMBIO SISTEMA nessuno. BARIC. MOLTO BASSO 47 M. POSS. PALLA 50,7% AMM. Faragò, Cerri e Cigarini per gioco scorretto ARBITRO Abisso di Palermo NOTE spettatori n.c. Tiri in porta 7 (1 palo)-3. Tiri fuori 2-5. Fuorigioco 3-1. Angoli 5-5. Recup.: p.t. 2’; s.t. 2’

Da sin.: Joao Pedro, Ionita, due marcatori, e Barella del Cagliari GETT

Guglielmo Longhi INVIATO A VERONA

R

olando Maran doveva tornare nella sua casa adottiva perché il Caglia­ ri riprovasse il brivido di vince­ re in trasferta: non accadeva dal 2 settembre (a Bergamo), è accaduto ieri sul campo del Chievo. Almeno 4 segnali di svolta: seconda vittoria di fila, la prima al Bentegodi, interrot­ ta la serie di 6 sconfitte esterne di fila e non c’era il totem Pavo­ letti, squalificato. Il dolente Chievo guarda la classifica e

capisce che di avere ormai più di un piede in B. Ma non ha sfi­ gurato, nonostante tutto. Per il Cagliari, 3 tiri in porta e tre gol. Capolavoro di pragmatismo. CHE BARELLA Il Chievo s’illude nel quarto d’ora iniziale, quan­ do fa capire che vuole rischia­ re. Ma è un’impressione: basta che Barella arretri di una venti­ na di metri per sfuggire all’oc­ chiuta marcatura di Diousse e il Cagliari cancella di colpo le sue paure mettendo al sicuro la partita: prima Pisacane di te­ sta, poi Joao Pedro che sfrutta un contropiede del talento az­

zurro e infine Ionita che, di te­ sta anche lui, che lascia a terra Depaoli forse in un modo un po’ brusco. E così l’ordinato gioco del Chievo (intra)visto all’inizio, evapora. Ci si muove allo specchio, ma l’immagine delle due squadre non è la stes­ sa: il 4­3­1­2 costruito da Di Carlo si basa tutto, o quasi, sul­ la creatività di Giaccherini, li­ bero di spaziare sulla sinistra per non dare punti di riferi­ mento a Cigarini. Il 4­3­1­2 di Maran fa male, e molto. Di Ba­ rella si è già detto: quando rie­ sce ad allontanarsi dai ruvidi piedi di Diousse, sono guai. A centrocampo sono marcature fisse: Hetemaj fatica con Fara­ gò, il giovane Leris ha qualche problema con Ionita. Ma la dif­ ferenza la fanno anche gli esterni, che firmano gli assist del primo (Pellegrini) e terzo gol (Cacciatore). La cosa sin­ golare è che manca Pavoletti, quindi l’utilizzatore finale dei cross. Ma tant’è: stavolta il Ca­ gliari non sente il peso dell’as­ senza del centravanti, e del re­ sto anche in Coppa Italia, pro­ prio al Bentegodi, lui non c’era ed è arrivata la vittoria. In cam­ pionato invece è la prima volta. Il Chievo prova a reagire, è an­ che sfortunato, palo di Barba mentre Meggiorini sbatte con­ tro il solito Cragno. AHI DEPAOLI Il Barella del se­ condo tempo è, se possibile, ancora più travolgente di quel­ lo del primo. Il Chievo, poi, si complica la vita: espulso Depa­ oli. Dicarlo toglie Jaroszinski, mette un marcatore in più (Ba­ ni) e passa alla difesa a 3, fa­ cendo salire Depaoli e abbas­ sando Giaccherini sulla linea di centrocampo. Il Cagliari la­ scia giocare. Maran appesanti­ sce l’attacco: si rivede Cerri. Prove di laboratorio: Pavoletti con la Juve ci sarà. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE PAGELLE di G.LO.

CHIEVO

5 CAGLIARI IL MIGLIORE

7

IL MIGLIORE

EMANUELE GIACCHERINI

NICOLÒ BARELLA

6,5

8

Trequartista molto mobile: parte dal centro per allargarsi a sinistra. Va in copertura nel 3-4-2. Primo tempo ad alto livello, cala alla distanza

Trequartista incontenibile quando si libera di Diousse: idee e forza travolgente. Per capire, vedere il contropiede solitario che origina il 2-0.

SORRENTINO 5,5 Un pessimo modo di festeggiare i 40. Eppure ha colpe evidenti solo sul gol di Joao Pedro. DEPAOLI 4 Per lui, invece, un pessimo modo di festeggiare la 50a presenza in A: male sull’ 1-0, poi il rosso. ANDREOLLI 5 Latita in tutti i gol, mostrandosi sempre insicuro. BARBA 5,5 Mezzo voto in più perché prende il palo a Cragno battuto. JAROSZYNSKI 5 Non abbiamo capito il senso della sua partita: non spinge, non copre. BANI 5,5 Entra quando Maran passa alla difesa a 3 con l’uomo in meno. Coinvolto nel disastro della difesa. LERIS 6 Il ragazzo francese, bocciato dalla Juve due anni fa, ci sa fare. Duello interessante con Ionita. DIOUSSE 5 Ha il compito di schermare Barella, ci riesce per un quarto d’ora. Poi il nulla (Rigoni s.v.) HETEMAJ 5,5 Per lottare, lotta. Ma va in affanno con Faragò. MEGGIORINI 6 Ha la sfortuna di trovarsi di fronte super Cragno. PUCCIARELLI 5,5 Entra nel momento peggiore, non lascia tracce. STEPINSKI 5 Vedi Depaoli: sbaglia tutto alla 50a presenze in A. ALL. DI CARLO 5,5 La squadra è viva e forse rassegnata. C’è un’idea di gioco, tradita dalla difesa.

CRAGNO 7 Due paratone su Meggiorini e una su Leris. Da Nazionale. CACCIATORE 6,5 Una disattenzione che poteva costare caro, si riscatta con il perfetto cross del 3-0. CEPPITELLI 6 Si alterna con Pisacane su Stepinski: affidabile. PISACANE 7 Secondo gol in campionato, prezioso perché ferma il digiuno di 466 minuti in trasferta. E aveva segnato al Chievo anche in Coppa Italia… PELLEGRINI 6,5 Al rientro dopo infortunio muscolare, dà il via all’1-0. FARAGO’ 6,5 Inesauribile, stravince la sfida con Hetemaj: 11 palle recuperate, record della serata rossoblù. CIGARINI 6,5 Al centro c’è lui, poi arriva Barella: deve limitare «Giak» e impostare. Fatica doppia. IONITA 7 Il gol, molto bello. E una gara sempre a ritmi alti (Deiola s.v.) THEREAU 5,5 Prima da titolare, ex un po’ triste. Mai in partita. CERRI 6,5 In campo dopo 3 mesi. Due tiri fuori per far capire che c’è. JOAO PEDRO 6,5 Un gol con un bel coefficiente di difficoltà. Il terzo al Chievo, vittima preferita (Birsa s.v.) ALL. MARAN 7 Squadra in salute, organizzata e pratica, che quando serve sa abbassare o alzare il ritmo.

GLI ARBITRI di A.CAT. 5,5

ABISSO Non un rientro scintillante. Il terzo gol del Cagliari «odora» di irregolarità (trattenuta di Ionita). Un paio di decisioni fanno innervosire il Chievo. Ci si aspettava di più dopo lo stop. TEGONI 6-BOTTEGONI 6


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Serie A R L’iniziativa

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Best Value Player Gazzetta eDacia perilpremio dedicato allesorprese

Da sinistra, Ciro Ferrara, Stefano Campoccia vicepresidente dell’Udinese, Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione e Immagine Renault Italia e Piergiovanni Sciascia Marketing Manager della Gazzetta dello Sport PETRUSSI

1Parteilconcorsochecelebragli exploitinattesi:inpalioperinostri lettori50abbonamentieun’auto Mirko Graziano INVIATO A UDINE

L

a Gazzetta dello Sport e Dacia danno vita al «Best Value Player», premio che vuole esaltare i giocatori con il miglior rapporto fra quotazione e prestazione in campo. «Un progetto – si legge sul comunicato ufficiale – che punta a far emergere i valori positivi del calcio attraverso le performance di tutti i giocatori della Serie A, coinvolgendo anche i tifosi che potranno sostenere i propri beniamini, fare pronostici e tentare di vincere un’automobile». Insomma, «un riconoscimento ispirato appunto alla capacità di offrire il miglior rapporto tra qualità e prezzo». IL RANKING Facile dire che Cristiano Ronaldo è il migliore. Sarebbe come restare ammaliati davanti a una Ferrari. Vero, ma banale. Molto più complicato afferrare la qualità dove non te l’aspetti. Il concetto di «Best Value Player» nasce proprio da questo proposito: scovare il meglio tra le sorprese. Costo contenuto, massima resa. Per questo la Gazzetta, in collaborazione con Dacia, ogni giornata di campionato indicherà il calciatore con più valore rispetto alle attese: il «Best

IL MODO MIGLIORE PER CELEBRARE I 10 ANNI DI UNIONE CON L’UDINESE FRANCESCO FONTANA GIUSTI RENAULT-DACIA ITALIA

Value Player». Per farlo, ci si servirà di due dati: il Magic voto (la valutazione attribuita alla prestazione del calciatore in campionato, cui si aggiungono bonus e malus di giornata – dal gol all’assist, passando per i cartellini e i rigori segnati/sbagliati) e un indice creato ad hoc, che tiene conto del valore generale del calciatore, della caratura dell’avversario di giornata, dell’andamento delle sue prestazioni nelle ultime settimane e delle sue chance di giocare titolare. Prendendo a esempio l’ultimo turno di campionato, quello prima della sosta, il vincitore sarebbe stato Stefano Sturaro del Genoa. Non è un titolare, un brutto infortunio ha seriamente menomato la sua stagione, affrontava la Juventus prima in classifica e ha segnato il classico gol dell’ex. Chi se lo aspettava? Un altro protagonista di un exploit inatteso nel

Josip Ilicic, 31 anni, autore di due triplette contro Chievo e Sassuolo ANSA

corso della stagione è stato Josip Ilicic. Lo sloveno dell’Atalanta ha saltato le prime 3 gare di campionato per un’infezione. Poi quattro spezzoni di partita alternati a una gara vista in panchina fino al boom della 9ª giornata: tripletta a Verona contro il Chievo, performance replicata alla 19ª giornata contro il Sassuolo dopo altre 9 gare di digiuno.

QUESTO PREMIO SARÀ SEGUITO ANCHE DAGLI ADDETTI AI LAVORI CIRO FERRARA TESTIMONIAL DELL’INIZIATIVA

PREMI Ogni settimana tutti i tifosi potranno seguire le classifiche di giornata e, accedendo al sito «bestvalueplayergame.gazzetta.it», grazie al concorso, dal 6 aprile fare il proprio pronostico riguardo il Best Value Player stagionale e partecipare automaticamente all’estrazione di uno dei 50 abbonamenti alla Digital Edition della Gazzetta messi in palio. Al termine della stagione, nominato il Best Value Player stagionale, tutti coloro che avranno indovinato il pronostico sul sito, inoltre, parteciperanno all’estrazione di un’automobile messa in palio da Dacia.

della Nazionale (dieci giorni fa si è giocata Italia-Finlandia) e teatro della prossima finale dell’Europeo Under 21. «Quest’operazione inedita che presentiamo oggi alla Dacia Arena, è assolutamente coerente con lo spirito e il DNA Dacia ed è il miglior modo per celebrare il decimo anniversario della partnership con Udinese, che grandi soddisfazioni ci ha regalato in questi anni», ha dichiarato Francesco Fontana Giusti, Direttore Comunicazione & Immagine Renault Italia. Presente pure Piergiovanni Sciascia, Marketing Manager La Gazzetta dello Sport. A fare gli onori di casa, il vicepresidente dell’Udinese, Stefano Campoccia.

NELLA CASA DELL’UDINESE Sede della presentazione del «Best Value Player» è stata la «Dacia Arena» di Udine, stadio-gioiello, spesso casa anche

FERRARA TESTIMONIAL Di grande prestigio il testimonial del progetto, ovvero Ciro Ferrara, fra i più grandi difensori della nostra storia, ex tecnico

dell’Under 21, della Juventus e della Sampdoria, oltre ad aver fatto parte dello staff di Marcello Lippi a Germania 2006. «Mi piace questo premio – dice Ciro –, lo trovo molto interessante, perché è diverso dagli altri riconoscimenti. È qualcosa al quale guarderanno con grande interesse anche gli addetti ai lavori: i direttori sportivi, lo scouting di ogni club per intenderci. Io stesso sono molto curioso di scoprire chi vincerà». Ferrara pesca poi tra i propri ricordi di calciatore per individuare l’esempio di un giocatore capace di andare oltre le aspettative. «Era la mia seconda gara in serie A – racconta l’ex difensore –, e col Napoli venni a giocare proprio qui a Udine. Ebbene, mi trovai a marcare Giampaolo Montesano, un esterno offensivo di grande talento, non sempre continuo, non conosciutissimo in generale. Mi mandò letteralmente al manicomio, non ho mai più sofferto così tanto in marcatura. Montesano era uno di quelli che se imbroccavano la giornata non te la facevano mai vedere, e quella domenica era in giornata (ride, ndr). Sì, se questo premio ci fosse stato già allora, il mio Best Value Player sarebbe stato senza dubbio lui». © RIPRODUZIONE RISERVATA


Serie A R La guida FARI PUNTATI SU...

a 29

Inter scatenata dopo la sosta Lazio: Ciro cerca il primo gol

GIORNATA

PRECEDENTI IN SERIE A

8. VECINO 37. SKRINIAR

24 18 16 14 13 13 13 11 12 8 9 8 8 7 6 6 6 5 3 1

3 6 5 9 8 6 6 11 6 13 6 9 9 11 8 7 7 9 8 11

1 4 7 5 7 8 9 6 10 7 13 11 12 10 14 14 15 14 17 17

59 52 43 43 52 41 57 37 49 43 30 34 28 39 25 24 36 25 21 21

19 23 24 26 39 29 39 26 38 35 44 42 40 47 42 40 54 42 53 57

CHAMPIONS EUROPA LEAGUE PRELIMINARI EUROPA LEAGUE RETROCESSIONI

30a GIORNATA

53

Ultima vittoria Inter 29-10-2018 Lazio-Inter 0-3

3

UDINESE GENOA

(4-4-1-1)

OGGI ore 15 ARBITRO Pairetto di Nichelino ASSISTENTI Ranghetti-Preti IV Di Martino VAR Maresca AVAR Tolfo TV Sky Sport 202, 251 PREZZI 15-35 euro

5 EKONG

6 FOFANA

87 90 DE MAIO ZEEGELAAR

30 38 SANDRO MANDRAGORA

23 PUSSETTO

7 OKAKA

10 DE PAUL

11 KOUAME 27 STURARO

22 LAZOVIC

18 ROLON

4 CRISCITO

87 ZUKANOVIC

SERIE A FEMMINILE

Il derby di Firenze domani su Sky

● Oggi due gare della 9ª di ritorno, che si completerà domani con il derby Fiorentina-Florentia, in cui le viola provano a riportarsi a -1 dalla Juve sconfitta mercoledì. 20ª GIORNATA Milan-Roma 4-1, Sassuolo-Juventus 2-1, Tavagnacco-Verona 1-0. Oggi ore 15 Chievo-Atalanta, BariOrobica. Domani ore 12.30 Fiorentina-Florentia (diretta tv Sky Sport Serie A). CLASS. (prime) Juve 50, Milan 48, Fiorentina* 46. * 1 in meno

CALCIO A 5

Oggi l’AcquaeSapone

● (m.cal.) Quattro vittorie casalinghe negli anticipi della terzultima giornata di regular season. 20ª GIORNATA Meta Catania-Lazio 5-2, Came Dosson-Civitella 9-4, PesaroMaritime Augusta 5-2, NapoliLatina 6-1 (giocate ieri). Oggi 18.30 AcquaeSaponeArzignano. Lunedì 20.50 (Sportitalia) Real Rieti-Feldi Eboli. CLASS. (prime) AcquaeSapone* 43; Pesaro 41; Napoli 37; Rieti* 34. *1 in meno

1

2

2

16. POLITANO

21 8 RADOVANOVIC LERAGER 32 PEREIRA

1

1

(3-5-2)

MILAN

(4-3-1-2) (4-3-3)

OGGI ore 18 ARBITRO La Penna di Roma ASSISTENTI Posado-Prenna IV Massimi VAR Banti AVAR Vuoto TV Sky Sport 202, 251 PREZZI 40-120 euro

OGGI ore 20.30 ARBITRO Orsato di Schio ASSISTENTI Lo Cicero-Mondin IV Giua VAR Doveri AVAR Paganessi TV Dazn PREZZI 26-100 euro

1 SZCZESNY

1 AUDERO

23 EMRE CAN 10 DYBALA

5 PJANIC

TRAORÈ 8

6 PAJAC

3 ANDERSEN 16 LINETTY

22 MAIETTA

5 VESELI

15 COLLEY

10 PRAET

7 CASTILLEJO

KRUNIC 33 2 DI LORENZO

LAZIO 3-5-2

PANCHINA 24 Proto, 23 Guerrieri, 13 Wallace, 27 Romulo, 14 Durmisi, 16 Parolo, 66 Jordao, 32 Cataldi, 25 Badelj, 7 Berisha, 20 Caicedo ALLENATORE S. Inzaghi BALLOTTAGGI Correa-Caicedo 70-30%, Luiz Felipe-Wallace 70-30% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Badelj, Leiva, Luis Alberto, Lulic, Radu INDISPONIBILI Radu, Patric e Neto (2 giorni), Lukaku (stagione finita)

29 MURRU

(4-3-3)

ATALANTA

(3-4-1-2)

DOMANI ore 12.30 ARBITRO Chiffi di Padova ASSISTENTI Valeriani-Villa IV Di Paolo VAR Manganiello AVAR Tasso TV Dazn PREZZI 15-70 euro

2 22 IACOPONI BRUNO ALVES

14 JANKTO

8 SUSO

21 BIGLIA

95 28 BASTONI GAGLIOLO

14 BAKAYOKO

9 CERAVOLO

91 ZAPATA 8 GOSENS

68 13 22 2 RODRIGUEZ ROMAGNOLI MUSACCHIO CALABRIA

26 SILIGARDI

10 GOMEZ 11 15 FREULER DE ROON

5 MASIELLO

6 PALOMINO

33 HATEBOER

23 MANCINI

ANDATA 2-2 PANCHINA 88 Nicolas, 27 Perisan, 4 Opoku, 3 Samir, 24 Wilmot, 18 Ter Avest, 11 Behraimi, 8 Badu, 13 Ingelsson, 14 Micin, Bocic, 15 Lasagna ALL. Tudor BALL. Zeegelaar-Ter Avest 60-40%, Okaka-Lasagna 60-40% SQUAL. nessuno DIFF. Nuytinck, Sandro, Larsen INDISP. Nuytinck (15 giorni), D’Alessandro (7), Teodorczyk (da val.), Barak (stag. finita)

ANDATA 2-1 PANCHINA 22 Perin, 21 Pinsoglio, 19 Bonucci, 4 Caceres, 37 Spinazzola, 2 De Sciglio, 30 Bentancur, 41 Nicolussi Caviglia, 18 Kean ALL. Allegri BALL. RuganiCaceres 70-30%, Alex Sandro-De Sciglio 80-20% SQUAL. nessuno DIFF. nessuno INDISP. Cuadrado (15 giorni), Barzagli (20), Douglas Costa (7), Khedira (15), C. Ronaldo (da valutare)

ANDATA 2-3 PANCHINA 72 Belec, 33 Rafael, 24 Bereszynski, 26 Tonelli, 4 Vieira, 5 Saponara, 22 Tavares, 25 Ferrari, 20 Sau, 23 Gabbiadini ALLENATORE Giampaolo BALLOTTAGGI Sala-Bereszynski 55-45%, Defrel-Gabbiadini 60-40% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Audero, Sau, Bereszynski INDISPONIBILI Caprari (50 giorni), Barreto (10), Ekdal (5)

ANDATA 0-3 PANCHINA 1 Frattali, 31 Brazao, 3 Dimarco, 13 Sierralta, 23 Gazzola, 18 Gobbi, 93 Sprocati, 8 Diakhate, 33 Dezi, 17 Barillà, 14 Machin, 10 Schiappacasse ALL. D’Aversa BALL. Gagliolo-Dimarco 5545%, Iacoponi-Gazzola 60-40%, RigoniBarillà 55-45% SQUAL. nessuno DIFF. Barillà, Biabiany, Rigoni, Iacoponi INDISP. Stulac, Biabiany e Inglese (da verificare)

PANCHINA 93 Jandrei, 1 Marchetti, 3 Gunter, 13 Pezzella, 14 Biraschi, 44 Veloso, 24 Bessa, 15 Mazzitelli, 10 Lapadula, 19 Pandev, 26 Dalmonte, 9 Sanabria ALL. Prandelli BALL. Sturaro-Bessa 60-40% SQUAL. nessuno DIFF. Criscito, Zukanovic, Pandev, Kouame INDISPONIBILI Hiljemark (stagione finita), Favilli (5 giorni)

PANCHINA 1 Provedel, 21 Perucchini, 43 Nikolaou, 13 Antonelli, 23 Pasqual, 4 Brighi, 28 Capezzi, 18 Acquah, 48 Ucan, 37 Oberlin ALL. Andreazzoli BALL. nessuno SQUAL. Silvestre (1) DIFF. Maietta, Capezzi INDISP. Rasmussen (7 giorni), La Gumina (60); Mchedlidze e Diks (da valutare); Polvani (stagione finita)

PANCHINA 25 Reina, 90 A. Donnarumma, 20 Abate, 12 Conti, 17 Zapata, 33 Caldara, 93 Laxalt, 39 Paquetà, 79 Kessie, 16 Bertolacci, 11 Borini, 63 Cutrone ALLENATORE Gattuso BALLOTTAGGI nessuno SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI nessuno INDISPONIBILI Bonaventura (stagione finita)

PANCHINA 1 Berisha, 31 Rossi, 19 Djimsiti, 41 Ibañez, 7 Reca, 21 Castagne, 22 Pessina, 44 Kulusevski, 88 Pasalic, 99 Barrow ALL. Gasperini BALL. Palomino-Djimsiti 55-45%, Gosens-Castagne 55-45%, IlicicPasalic 60-40% SQUAL. nessuno DIFF. Ilicic, Gomez, Masiello, Freuler, Zapata INDISP. Varnier (da val.), Toloi (5 giorni)

FROSINONE

(3-5-2)

SPAL

(3-5-2)

DOMANI ore 15 ARBITRO Di Bello di Brindisi ASSISTENTI Di Iorio-Liberti IV Baroni VAR Nasca AVAR Di Vuolo TV Dazn PREZZI 50-70 euro 57 SPORTIELLO 23 27 25 BRIGHENTI SALAMON CAPUANO CHIBSAH CASSATA 66 24 7 92 33 PAGANINI VIVIANI BEGHETTO

93 FARES

28 CIANO

9 CIOFANI

7 ANTENUCCI

37 PETAGNA

KURTIC 19

14 BONIFAZI

6 MISSIROLI 23 VICARI

MURGIA 11

ROMA

(4-3-3)

NAPOLI

(4-4-2)

DOMANI ore 15 ARBITRO Calvarese di Teramo ASSISTENTI Peretti-Del Giovane IV Sacchi VAR Giacomelli AVAR Tonolini TV Sky Sport 252 PREZZI 35-200 euro

1 3.35

18 SANTON

20 FAZIO

22 ZANIOLO

15 11 MARCANO KOLAROV 42 NZONZI

9 DZEKO 14 MERTENS

(4-2-3-1)

SASSUOLO

(3-4-3)

DOMANI ore 18 ARBITRO Guida di Torre Annunziata ASSISTENTI Manganelli-De Meo IV Serra VAR Massa AVAR Alassio TV Sky Sport 251 PREZZI 12-80 euro

15 MBAYE

23 DANILO

18 HELANDER

5 PULGAR

14 SCHICK 99 MILIK

7 ORSOLINI 20 BOGA

21 SORIANO 24 PALACIO 30 BABACAR

16 POLI

35 DIJKS

10 SANSONE

4 CIONEK

9 VERDI

8 RUIZ

5 ALLAN

7 CALLEJON

6 26 19 2 MARIO RUI KOULIBALY MAKSIMOVIC MALCUIT 1 MERET

6 ROGERIO

73 LOCATELLI

13 PELUSO

31 FERRARI

21 LIROLA

3 DEMIRAL

47 CONSIGLI

ANDATA 3-0 PANCHINA 91 Iacobucci, 32 Krajnc, 3 Molinaro, 15 Ariaudo, 17 Zampano, 2 Ghiglione, 8 Maiello, 16 Valzania, 21 Sammarco, 20 Trotta, 18 Dionisi, 89 Pinamonti ALL. Baroni BALL. SalamonAriaudo 55-45%, Viviani-Maiello 55-45% SQUAL. Goldaniga (1) DIFF. Chibsah, Cassata, Sportiello, Maiello INDISPONIBILI Gori (da valutare)

ANDATA 1-1 PANCHINA 83 Mirante, 63 Fuzato, 44 Manolas, 5 Juan Jesus, 2 Karsdorp, 16 De Rossi, 19 Coric, 34 Kluivert, 17 Under ALL. Ranieri BALL. Santon-Karsdorp 6040%, Perotti-Kluivert 60-40% SQUAL. nessuno DIFF. Fazio, Manolas, Florenzi, Cristante, Kolarov e Zaniolo INDISP. Bianda (60 giorni). Florenzi (20), El Shaarawy (10), Pastore (10), Pellegrini (4)

ANDATA 2-2 PANCHINA 1 Da Costa, 3 Gonzalez, 14 Mattiello, 33 Calabresi, 8 Nagy, 11 Krejci, 17 Donsah, 31 Dzemaili, 32 Svanberg, 20 Edera, 22 Destro, 91 Falcinelli ALL. Mihajlovic BALLOTTAGGI HelanderGonzalez 60-40%, Poli-Dzemaili 55-45%, Orsolini-Edera 60-40% SQUAL. Lyanco (1) DIFF. Mbaye, Danilo, Dijks, Poli, Santander, Dzemaili INDISP. Santander (5 giorni)

PANCHINA 1 Gomis, 17 Poluzzi, 13 Regini, 27 Felipe, 24 Dickmann, 16 Valdifiori, 28 Schiattarella, 33 Costa, 8 Valoti, 95 Jankovic, 10 Floccari, 43 Paloschi ALL. Semplici BALL. Vicari-Felipe 55-45%, Antenucci-Floccari 60-40% SQUAL. nessuno DIFFIDATI Lazzari INDISPONIBILI nessuno

PANCHINA 7 Karnezis, 23 Hysaj, 13 Luperto, 11 Ounas, 34 Younes ALL. Ancelotti BALLOTTAGGI MalcuitHysaj 60-40%, Verdi-Younes 60-40%, Mertens-Ounas 60-40% SQUAL. Zielinski (1) DIFF. Albiol, Diawara INDISP. Diawara (40 giorni) Albiol (20), Chiriches (20), Insigne (15), Ospina (5), Ghoulam (3)

PANCHINA 79 Pegolo, 28 Satalino, 2 Marlon, 5 Lemos, 17 Sernicola, 23 Magnani, 9 Djuricic, 4 Magnanelli, 32 Duncan, 68 Bourabia, 10 Matri, 34 Di Francesco ALL. De Zerbi BALL. DemiralDuncan 55-45%, Berardi-Djuricic 55-45% SQUAL. nessuno DIFF. nessuno INDISP. Brignola (7 giorni), Adjapong (da valutare)

X 3.00

X 4.00

2 1.58

2 2.75

1 3.00

X 3.50

2 2.30

1 2.10

X 3.45

2 3.50

11 MIRALLAS

17 VERETOUT 9 SIMEONE

15 ANSALDI

LUKIC 7

8 GERSON 29 MURIEL

14 IAGO FALQUE 88 RINCON 30 DJIDJI

BASELLI 8 29 DE SILVESTRI 5 IZZO

ANDATA 1-1 PANCHINA 23 Terracciano, 33 Brancolini, 2 Laurini, 16 Hancko, 14 Dabo, 6 Norgaard, 27 Graiciar, 29 Montiel, 28 Vlahovic ALLENATORE Pioli BALLOTTAGGI Vitor Hugo-Laurini 60-40% SQUALIFICATI Pezzella (1) DIFFIDATI Chiesa INDISPONIBILI Pjaca (stagione finita); Chiesa ed E. Fernandes (da valutare) PANCHINA 1 Ichazo, 25 Rosati, 36 Bremer, 27 Parigini, 23 Meité, 17 Singo, 21 Berenguer, 11 Zaza, 99 Ferigra ALLENATORE Mazzarri BALLOTTAGGI Lukic-Meité 70-30%, Iago Falque-Zaza 60-40% SQUALIFICATI Nkoulou (1), Aina (3) DIFFIDATI Belotti, Lukic INDISPONIBILI Millico (30 giorni), Damascan (7) 1 2.15

X 3.20

2 3.65

Tudor:«L’Udinese saràpiùaggressiva» 1Difesa a quattro

e tridente. Il nuovo tecnico: «Squadra motivata. Saremo noi a fare la partita»

25 BERARDI

12 SENSI

4 5 31 3 MILENKOVIC CECCHERINI VITOR HUGO BIRAGHI

39 SIRIGU

Massimo Meroi 29 LAZZARI

2 VIVIANO

1 2.85

1 5.75

2 2.30

28 SKORUPSKI

4 CRISTANTE

8 PEROTTI

X 3.10

BOLOGNA

1 OLSEN

DOMANI ore 15 ARBITRO Pasqua di Tivoli ASSISTENTI Cecconi-Marrazzo IV Fourneau VAR Mariani AVAR Longo TV Sky Sport 253 PREZZI 10-150 euro

24 MORETTI

95 GOLLINI

X 2 5.35 13.00

(3-5-2)

9 BELOTTI

99 G. DONNARUMMA

1 1.27

TORINO

72 ILICIC

69 DRAGOWSKI

2 3.10

(4-3-3)

24 BENASSI

97 RADU

X 3.00

FIORENTINA

1 LAFONT

87 21 32 KUCKA SCOZZARELLA RIGONI 27 GERVINHO

19 PIATEK

10 CALHANOGLU

PARMA

55 SEPE

11 RAMIREZ 27 92 QUAGLIARELLA DEFREL

33 BERNARDESCHI

17 FARIAS

10 BENNACER

39 DELL'ORCO

7 SALA

14 MATUIDI

17 MANDZUKIC

15. BASTOS

PANCHINA 27 Padelli, 46 Berni, 21 Cedric, 29 Dalbert, 13 Ranocchia, 15 Joao Mario, 14 Nainggolan, 87 Candreva, 20 Borja Valero, 9 Icardi ALLENATORE Spalletti BALLOTTAGGI Gagliardini-Joao Mario 60-40%, KeitaIcardi 85-15% SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI L. Martinez, D’Ambrosio, Skriniar, Brozovic, Gagliardini INDISPONIBILI Vrsaljko (stagione finita), De Vrij e Lautaro (15 giorni)

EMPOLI

3 12 CHIELLINI ALEX SANDRO

33. ACERBI 1. STRAKOSHA

SAMPDORIA

24 RUGANI

3. LUIZ FELIPE

10. LUIS ALBERTO

(4-3-3)

20 CANCELO

2 3.30

21. MILINKOVIC

11. CORREA

SPAZIO LOGO

JUVENTUS

11 CAPUTO

17 ROMERO

17. IMMOBILE

INTER 4-3-3

Ultima vittoria Lazio 01-05-2016 Lazio-Inter 2-0

1 MUSSO

1 2.50

TACCUINO

1

(4-3-3)

MARCATORI

21 RETI: Quagliarella (Sampdoria, 6) 19 RETI: Cristiano Ronaldo (Juventus, 5), Piatek (Milan; 13 nel Genoa, 2) 17 RETI: D. Zapata (Atalanta, 1) 15 RETI: Milik (Napoli) 13 RETI: Caputo (Empoli, 3), Immobile (Lazio, 3) 11 RETI: Petagna (Spal, 3) 10 RETI: Pavoletti (Cagliari), Belotti (Torino, 4) 9 RETI: Ilicic (Atalanta), Icardi (Inter, 3), Insigne e Mertens (Napoli), Gervinho (Parma), El Shaarawy (Roma)

168

Ultimo pareggio 30-12-2017 Inter-Lazio 0-0

2

11. KEITA

5. GAGLIARDINI

19. LULIC

HANNO SEGNATO IN A AGLI AVVERSARI

7

ore 19 ore 21

ore 19 ore 21

Lazio

LE ULTIME VOLTE

19 LARSEN

ore 19 ore 21 ore 21 ore 21 ore 21 ore 21

35

Totale 151

Pareggi

Parolo

28 28 28 28 28 27 28 28 28 28 28 28 29 28 28 27 28 28 28 29

63

Marusic

S

243

Romulo

F

44. PERISIC

77. BROZOVIC

33. D’AMBROSIO

X 3.25

23

ARBITRO Mazzoleni di Bergamo ASSISTENTI Bindoni-Vivenzi IV UOMO Abbattista VAR Rocchi AVAR Di Liberatore TV Sky Sport 201, 202, 251 PREZZI 3577. MARUSIC 165 euro

6. LEIVA

Inter

Immobile

P

Brozovic

N

MARTEDÌ 2 APRILE MILAN-UDINESE CAGLIARI-JUVENTUS MERCOLEDÌ 3 APRILE EMPOLI-NAPOLI FROSINONE-PARMA GENOA-INTER ROMA-FIORENTINA SPAL-LAZIO TORINO-SAMPDORIA GIOVEDÌ 4 APRILE SASSUOLO-CHIEVO ATALANTA-BOLOGNA

18. ASAMOAH 1. HANDANOVIC 23. MIRANDA

RETI FATTE

Vittorie Lazio

D’Ambrosio

V

Nainggolan

RETI

G

Vecino

75 60 53 51 47 45 45 44 42 37 33 33 33 32 26 25 25 24 17 11

Vittorie Inter

PARTITE

1 2.25

A, che hanno vinto 6 delle ultime 7 gare disputate dopo la pausa per la Nazionale. E 4 delle ultime 5 di A contro i biancocelesti

Icardi

JUVENTUS NAPOLI INTER MILAN ROMA LAZIO ATALANTA TORINO SAMPDORIA FIORENTINA PARMA GENOA CAGLIARI SASSUOLO SPAL UDINESE EMPOLI BOLOGNA FROSINONE CHIEVO (-3)

PT

DOMANI a Milano Ore 20.30 Stadio Meazza ANDATA 3-0

1Immobile non ha mai segnato in biancoceleste ai nerazzurri in

CLASSIFICA SQUADRE

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

UDINE

I

gor Tudor ha fatto il pieno di ottimismo. Oggi il tecni­ co croato fa il suo esordio­ bis sulla panchina dell’Udinese contro il Genoa e pensa solo positivo. «La squadra la vedo bene – le sue prime parole –, i giocatori sono motivati e pron­ ti a fare una grande gara». NOVITÀ Tudor ha nascosto la squadra da occhi indiscreti ma i rumors dicono che porterà delle novità a livello tattico: di­ fesa a quattro e tridente. «Cer­ cherò di mettere i giocatori nelle posizioni migliori», dice, facendo presente però che pri­ ma di tutto viene la concretez­ za: «Innanzitutto bisogna fare punti, poi cercheremo di mi­

gliorare la qualità del gioco. Credo che da subito vedremo un’Udinese vogliosa, un po’ più propositiva, più aggressiva ma anche compatta». In attacco Okaka sembra essere legger­ mente in vantaggio per il posto di centravanti su Lasagna re­ duce dai due gol segnati a Juve e Napoli. Ai lati dell’ex Watford agiranno Pussetto e De Paul, chiamato a riscattarsi dopo un girone di ritorno deludente. In difesa il derby olandese tra Ze­ egelaar e Ter Avest dovrebbe essere vinto dal primo, e quin­ di Stryger Larsen agirà a de­ stra. Tudor si aspetta molto da Sandro che oggi indosserà i panni dell’ex, ma rispetto a Ni­ cola potrà contare sui recuperi di Behrami, Badu e Samir. AVVERSARIO Il Genoa è redu­ ce dal successo con la Juven­ tus. «In attacco ha dei giocatori importanti, li abbiamo analiz­ zati bene, ma siamo concentra­ ti soprattutto su di noi. Gio­ chiamo davanti al nostro pub­ blico e vogliamo essere noi a condurre il gioco e a fare la partita». © RIPRODUZIONE RISERVATA


24

Mondo R Spagna

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Messi a sorpresa: «Ronaldo mi manca E anche alla Liga» 1L’argentino del Barcellona, oggi nel derby:

«La Juve, vincendo con l’Atletico, è in vantaggio»

Leo Messi, 31 anni, con la maglia dell’Argentina; in totale con l’Albiceleste 129 gare e 65 gol LAPRESSE

Filippo Maria Ricci

CORRISPONDENTE DA MADRID

«H

o deciso di parlare per difendermi e ri­ spondere alle tante bugie che si dicono sul mio con­ to». È un Messi combattivo quello che si è presentato, via telefono, ai microfoni della pro­ gramma radio argentino FM Club 94.7. La nazionale per Leo è una spina, un tormento conti­ nuo. Però l’intervista ha lascia­ to anche altre cose. Su Ronaldo per esempio. Hanno chiesto a Leo di scegliere il miglior gioca­ tore del mondo, oggi. Lui esclu­

PROGRAMMA OGGI BAYERN E DORTMUND

so. Messi ha iniziato a sgranare nomi: «Ney, Mbappé, Hazard, Suarez, il Kun. Di certo mi sto dimenticando di qualcuno ma uno qualsiasi di questi può es­ sere indicato come il migliore del mondo». Pausa. L’elenco è finito. «Qui in studio tutti fanno un 7 con le mani...«, gli dicono. «Cristiano! No, ma lui l’ho tol­ to, l’ho messo con me!». Se la cava Leo, spergiurando che non si tratta di un salvataggio para­ culo ma che l’aveva pensato dall’inizio. Poi prosegue: «Sì, Cristiano mi manca. La verità è che era bello averlo qui anche se alzava trofei e lottava sem­ pre al massimo. Dava prestigio

LIONEL MESSI BARCELLONA E ARGENTINA

SPAGNA 29° TURNO Ieri GironaAthletic 1-2 ; oggi, Dazn: Getafe-Leganes (13), Barcellona-Espanyol (16.15), CeltaVillarreal (18.30), Alaves-Atletico M. (20.45) Domani: Levante-Eibar (12), Rayo-Betis (14), Siviglia-Valencia (16.15), Valladolid-Real Sociedad (18.30), Real M.-Huesca (20.45). CLAS. Barcellona 66; Atletico 56; Real Madrid 54; Getafe 46; Alaves 44; Siviglia 43; Valencia e Athletic 40; Betis 39; Real Sociedad 36; Eibar 35; Girona, Espanyol 34; Leganes

33; Levante 31; Villarreal, Valladolid 29; Celta 25; Rayo 23; Huesca 22 INGHILTERRA 32ª GIORNATA Oggi: Fulham-Man. City (13.30, SKY SF), 16: Brighton-Southampton, BurnleyWolves, C. Palace-Huddersfield, Leicester-Bournemouth, Manchester United-Watford (SKY SF), West HamEverton (18.30). Domani: CardiffChelsea (15.05), Liverpool-Tottenham (17.30). Lunedì: Arsenal-Newcastle (21). CLAS. Liverpool 76; Man. City* 74;

CR7? ERA BELLO AVERLO QUI ANCHE SE ALZAVA TROFEI E LOTTAVA SEMPRE PARLO ADESSO PER RISPONDERE ALLE BUGIE CHE SI DICONO SU DI ME

alla nostra Liga. Sarebbe bello se fosse ancora qui». E la Juve? «Massimo rispetto. È un’ottima squadra con tanti buoni gioca­ tori. E con l’arrivo di Cristiano è ancora più forte. Con la vittoria sull’Atletico hanno preso un bel vantaggio psicologico in vista della finale, però anche noi speriamo di arrivare in fondo». PUBALGIA Già, il Barcellona inizia oggi nel derby lo sprint verso il complicato «triplete». Messi si può lasciare alle spalle la delusione nazionale, dov’è tornato dopo quasi 9 mesi e ha perso col Venezuela, e soprat­ tutto le grandi polemiche che sempre l’accompagnano quan­ do gioca con l’Argentina. «Io cerco di non leggere né ascolta­ re, però poi amici e famigliari mi dicono delle cose che mi fanno arrabbiare: ormai è nor­ male prendersela con me, se vado o se non vado. Va bene, ma non posso accettare che si dicano bugie in serie e che la gente creda a queste menzo­ gne. Non è possibile. Ho amici e famigliari che soffrono. Ho gio­ cato solo una partita con la na­ zionale perché da Natale soffro per una pubalgia. Sto meglio, ma non è passata. La pubalgia è complessa, non è una cosa che se ne va da un giorno all’altro. Mi sto allenando poco e sto sal­ tando partite, ho giocato il mi­ nor numero di minuti delle ulti­ me stagioni. Io sarei andato in Marocco ma il c.t. ha deciso che era meglio che riposassi e tor­ nassi a casa. Però su ogni deci­ sione si crea una polemica, spesso alimentata da bugie. Io ci tengo alla nazionale, altri­ menti l’avrei lasciata da tempo come mi consigliano le persone care. Voglio giocare e provare a vincere, e per questo sono tor­ nato».

R

abbia e frustrazione. Tut­ to benefit per il Marsiglia che stasera intende sfrut­ tare la sete di rivincita di Balo­ telli, non convocato da c.t. Mancini, e suscettibile negli ul­ timi tempi sui social, dove ha ri­ sposto in modo sprezzante alle critiche. In ogni caso, l’italiano se la vede nel pomeriggio con l’Angers, nel suo Velodrome do­ ve è sempre andato a segno. Sei volte in tutto, incluse i due gol di quando era al Nizza.

1Guardiola: 9 gare in 30 giorni, inizia oggi col Fulham. United: in dubbio Lukaku e Rashford Pier Luigi Giganti LONDRA

S

catta oggi l’ultimo me­ se e mezzo di una Pre­ mier che più incerta di così non potrebbe essere. La volata finale non si limiterà ad assegnare il titolo, ma do­ vrà anche decidere quali sa­ ranno le squadre che strap­ peranno il tagliando per la Champions e chi farà com­ pagnia a Huddersfield e Fulham, già virtualmente retrocesse in Championship. I campioni del City tallona­ no il Liverpool, ma hanno giocato una gara in meno e oggi potrebbero riprendersi la testa della classifica, visto che i Reds saranno impegna­ ti domani in casa contro il Tottenham.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Tottenham* 61; Arsenal* 60; Man. United* 58; Chelsea* 57; Wolves* 44; Watford* 43; West Ham 42; Leicester 41; Everton 40; Bournemouth 38; Newcastle 35; C. Palace*, Brighton** 33; Southampton*, Burnley 30; Cardiff* 28; Fulham 17; Huddersfield 14. *1 gara in meno, ** 2 in meno FRANCIA 30° TURNO Ieri: RennesLione 0-1. Oggi, 17 (Dazn): MarsigliaAngers Domani 15: Amiens- Bordeaux, Digione-Nizza, Monaco-Caen, Nantes-

Lilla (17), Tolosa-Psg (21). Lunedì: St. Etienne-Nimes (20.30). Mercoledì, 19: Montpellier-Guingamp, StrasburgoReims. CLAS. Psg* 77; Lilla 57; Lione 56 Marsiglia 47; St. Etienne, Reims 46; Montpellier 42; Rennes*, Nizza 41; Strasburgo 39; Nimes* 37; Angers 36; Bordeaux 34; Tolosa 32; Nantes* 31; Monaco 30; Amiens 29; Guingamp 22; Digione 21; Caen 20. *1 gara in meno GERMANIA 27ª GIORNATA Ieri: Hoffenheim-Leverkusen 4-1. Oggi, 15.30:

SCELTA E allora meglio chiude­ re col Barça. Questa settimana i tifosi blaugrana hanno scelto il suo gol «maradoniano» al Geta­ fe come il più bello nella storia del club. Leo ha altre preferen­ ze: «Io ne scelgo uno al Madrid nella semifinale di Champions del 2011. Per fattura, momen­ to, importanza. Altrimenti quello di testa al Manchester United nella finale di Cham­ pions del 2009, per importanza magari più che per bellezza, anche se anche quello non è stato male». Bei ricordi, mica come quelli in albiceleste.

DEVILS L’altra metà di Manche­ ster, la rossa, ormai affidata in maniera definitiva a Solskjaer, vuole fortissimamente il 4° po­ sto. Lo United accusa 3 punti di distacco dal Tottenham e 2 dal­ l’Arsenal e non può permettersi passi falsi. Dopo un piccolo pe­ riodo di sbandamento, coinciso con i k.o. con Arsenal (in cam­ pionato) e Wolves (in FA Cup), i Red Devils ospitano il Wa­ tford. Sebbene gli assenti certi per i Diavoli Rossi siano solo Valencia, Darmian e Alexis Sanchez, gli incerti sul fronte offensivo sono parecchi. E se Lukaku, Martial e Rashford non dovessero recuperare, l’al­ lenatore norvegese dovrebbe affidare le chiavi dell’attacco a Lingard e Mata. Dalla parte op­ posta, il Watford potrebbe ope­ rare una robusta rotazione, con un altro impegno di campiona­ to previsto martedì e, soprat­ tutto, la semifinale di Coppa d’Inghilterra fra otto giorni. SALVEZZA A sud ci si gioca in­ vece la sopravvivenza. Bri­ ghton e Southampton hanno un vantaggio di rispettivamen­ te 5 e 2 punti sulla terzultima (il Cardiff che domani ospita il Chelsea) e un passaggio a vuo­ to nello scontro diretto aprireb­ be scenari angosciosi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Ole Gunnar Solskjaer, 46 anni, allo United dal 19 dicembre AFP Borussia D.-Wolfsburg, Werder-Mainz, Friburgo-Bayern (Sky), FortunaBorussia M., Norimberga-Augsburg, Lipsia-Hertha (18.30). Domani: Hannover-Schalke (15.30), EintrachtStoccarda (18) CLAS. Bayern, Borussia D. 60; Lipsia 49; Borussia M. 47; Eintracht 46; Leverkusen, Wolfsburg 42; Hoffenheim 41; Werder 39; Hertha 35; Friburgo, Fortuna 31; Mainz 30; Augsburg 25; Schalke 23; Stoccarda 20; Hannover 14; Norimberga 13.

CINA

Balo e la delusione azzurra Garcia: «Meglio per noi» PARIGI

Tour de force City Solskjaer, avanti ma quanti infortuni

PEP L’undici di Guardiola inizia un tour de force che, tra Premier, Champions e FA Cup, lo costringerà a dispu­ tare 9 partite in 30 giorni. Già, però, a partire dalla tra­ sferta sul terreno del Fulham, il catalano dovreb­ be recuperare Fernandinho, De Bruyne, Stones e Lapor­ te. I Cottagers hanno perso le ultime 7 sfide e appare difficile che un’inversione di tendenza si produca proprio questo pomeriggio in riva al Tamigi. «L’anno scorso ab­ biamo fatto un numero in­ credibile di punti e ora sia­ mo sulla stessa strada. C’è una differenza, però: nella stagione passata non aveva­ mo alcun avversario …», co­ sì mette in guardia i suoi il tecnico dei Citizens.

FRANCIA

Alessandro Grandesso

INGHILTERRA

VOGLIA «Balotelli ­ ha spiegato Garcia ­ è deluso ma rispetta le scelte di Mancini che tra l’altro è l’allenatore che lo conosce meglio. E pure a me ha detto che Mario deve continuare ad essere performante e miglio­ rarsi visto che non è ancora al 100%. E deve continuare a se­ gnare per dimostrare di essere da Nazionale. La sua frustrazio­ ne ci può essere utile perché avrà voglia di farci vincere». Più facile se il Marsiglia gioca in ca­ sa, dove l’ex rossonero ha fatto ogni volta gol con la nuova ma­ glia; 4 reti: un record nella sto­ ria del club, negli ultimi 45 an­

Mario Balotelli, 28 anni, 5 gol AFP

ni, per un bottino totale di 5 reti che hanno riaperto la corsa alla zona Champions. COPPA Nel frattempo anche Domenech dice la sua sull’ad­ dio di Higuain all’Argentina: «Avrebbe fatto meglio a venire con noi», ha detto l’ex c.t. che nel novembre ’06 convocò l’at­ taccante nato a Brest, dove gio­ cò il padre. Ma l’ex bianconero rifiutò, imboccando così il sof­ ferto percorso con l’Albiceleste. Stasera a Villeneuve d’Ascq si gioca la finale di coppa di Lega. Niente paillettes però. A con­ tendersi il trofeo Guingamp, che lotta per non retrocedere, e Strasburgo. Domani, il Psg di Mbappé è ospite del Tolosa, con Verratti in campo e Buffon in panchina, turnover, con Areola che prepara la semifinale di coppa di Francia di mercoledì. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Hamsik ospita Cannavaro Derby «campano» a Dalian ● Dopo la deludente pausa per la nazionale torna la Super League con un derby napoletano a Dalian, estrema Cina orientale, vicino alla Corea del Nord. Oggi alle 9, ora italiana, si affrontano al Dalian Sports Center il Yifang di Marek Hamsik, approdato qui a metà febbraio per 15 milioni di euro, e il Guangzhou Evergrande di Fabio Cannavaro. Il quale, appunto, ha guidato la nazionale di Pechino ad interim per due match amichevoli (la China Cup) contro Thailandia e Uzbekistan, entrambi persi 1-0. Ma sul suo futuro da c.t. ancora non si sa nulla. «Se la

Cina avrà bisogno di me, lo prenderò in considerazione», ha dichiarato solo dopo le due gare. Adesso si rituffa in campionato dove dopo due giornate è in testa a punteggio pieno con lo Shanghai SIPG campione in carica, il Beijing Guoan e il neopromosso Shenzhen. Hamsik, in campo 180 minuti con la Slovacchia sia contro l’Ungheria (2-0) che con il Galles (0-1), è invece fermo a 2 punti dopo due pareggi, nei quali ha firmato 3 gol e un assist il belga Ferreira Carrasco, che però a Dalian è arrivato l’anno scorso. Chissà se ritrovandosi di fronte oggi Marek e Fabio avranno nostalgia della nostra Serie A.


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OPINIONI

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Dopo le vittorie della Nazionale con Finlandia e Liechtenstein

NUOVE GERARCHIE D’EUROPA: L’ASCESA DELL’ITALIA DI MANCINI più impegnativi, meglio non illudersi, ma dopo sei partite il trend è innegabile. E possiamo legittimamente pensare di essere tornati tra le grandi d’Europa.

CONTROPOTERE di FABIO LICARI twitter: @fabiolicarigaz

Piccolo rimpianto: affrontando il Portogallo con la stessa mentalità, alla «final four» di Nations League saremmo andati noi. Escluse Francia, la più forte, Belgio e Inghilterra, nessuno sta mostrando la nostra stessa continuità. La Germania è in ricostruzione. L’Olanda è bella ma fragile. La Spagna soffre il rinnovamento e, come noi in passato, non va oltre i due gol a Malta. Il Portogallo senza CR7 ha di nuovo dimenticato come si segna. La

S

e a novembre 2017 qualcuno avesse prospettato questo scenario l’avremmo preso per pazzo. Dall’abisso in cui eravamo precipitati dopo il playoff con la Svezia, punto più basso della storia moderna, siamo d’improvviso passati a un’Italia bella, sfrontata, giovane, «ecumenica», tatticamente e mentalmente dominante. Arriveranno esami

Il weekend di Formula 1 e MotoGP

FERRARI E DUCATI RISCATTI E CONFERME IL COMMENTO di PINO ALLIEVI

L

a F.1 è fatta più di numeri che di opinioni. E allora è bello constatare che, nell’arco di 15 giorni, si è compiuto il miracolo: la Ferrari che nelle prime prove del GP d’Australia era distanziata dalla Mercedes di 8 decimi, ieri in Bahrain ha inflitto alle monoposto tedesche un margine di 6 decimi. Ovvero, la rossa ha recuperato 1’’6 alla rivale, una enormità. Ma poi c’è la solita analisi, senza risposta, del venerdì: in che condizioni hanno provato Hamilton e Bottas? Quanta benzina avevano? Quanta potenza hanno utilizzato? Non c’è risposta. Però il fatto che, a Sakhir, Vettel e Leclerc siano sempre stati in cima alla classifica, fa dedurre che la Ferrari sia tornata alla normalità, dopo la sbandata di Melbourne. Normalità, per il Cavallino, significa lottare davanti senza gli affanni di Melbourne, circuito cittadino che la Ferrari ha sofferto. Problemi alla power unit? No, sbilanciamento aerodinamico: l’auto era troppo sensibile ad un asfalto irregolare, pieno di avvallamenti. Non si è trovata la giusta messa a punto ed è venuta meno l’aderenza. Ma la Ferrari, dominatrice nei test invernali, non poteva essersi persa. E infatti in Bahrain, su un circuito vero, è tornata al suo posto. Questo non significa che la vittoria sia a portata di mano, però può essere un’ambizione lecita, alla luce dell’ottima simulazione di gara. Forse ci siamo. Forse. Ma non c’è solo la F.1 in questo fine settimana. A distanza di 6 ore di fuso dal Bahrain, in Argentina torna in pista la MotoGP, in un clima infuocato dalla polemica

sull’appendice aerodinamica applicata al forcellone dall’altra rossa, la Ducati, che con un esplosivo Andrea Dovizioso ha vinto la gara d’esordio in Qatar. Quattro team, dopo il trionfo, hanno chiesto alla Federazione se l’«ala» approvata dal responsabile tecnico della stessa Fim fosse regolare. La risposta della Corte d’Appello è stata «sì», come era nell’aria, visto che la Casa bolognese non va certo a giocarsi la reputazione con qualcosa di illecito. Semmai, la Ducati è stata bravissima a esplorare, prima degli altri, la strada dell’aerodinamica che da un lato porta più aderenza e sicurezza ma dall’altro spingerà – come è accaduto alla F.1 – verso scenari di ricerca senza confini. Anche per i budget. Proprio per questo il clima di finta fratellanza tra i team delle due ruote andrà a farsi benedire tra reclami, interpretazioni, sospetti: cose che il mondo delle auto conosce molto bene. E in questa competizione dentro la competizione, la Ducati è avvantaggiata grazie all’intuito ed alla preveggenza dei suoi tecnici. Una volta tanto è l’Italia che guida la sperimentazione tecnologica in un campo in cui già la Moto Guzzi, negli Anni 50, deteneva una indiscussa leadership legata alla galleria del vento di Mandello Lario, un’arma che i suoi rivali non possedevano. La Ducati, a Termas de Rio Hondo, ha bisogno del bis per mettere a tacere gli avversari inviperiti che hanno cercato di bloccarla fuori dalla pista. Questione di orgoglio, di rivalsa. Ci attende quindi una domenica di passione e emozioni in tv: alle 17.10 scatta la F.1, alle 20 la MotoGP. E oggi, oltre alle rispettive qualifiche, c’è il debutto di Mick Schumacher in F.2 (11.05 italiane in tv): seguiamolo, può essere l’inizio di una grande storia.

CONDIRETTORE Stefano Barigelli sbarigelli@gazzetta.it VICEDIRETTORE VICARIO Gianni Valenti gvalenti@gazzetta.it VICEDIRETTORI Pier Bergonzi pbergonzi@gazzetta.it Andrea Di Caro adicaro@gazzetta.it Testata di proprietà de “La Gazzetta dello Sport s.r.l.” - A. Bonacossa © 2019

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FEDERICO BERNARDESCHI Giocatore della Juve ● Quante strade deve percorrere un uomo, prima che lo si possa chiamare uomo? #BobDylan #BlowinInTheWind @fbernardeschi

STEFANO SORRENTINO Portiere del Chievo ● Grazie a chi ha avuto un pensiero per me in un giorno speciale. Vi abbraccio tutti con il cuore e con gli occhi della tigre! @Sorrentino

GIGI DATOME Giocatore Fenerbahce ● Un grazie particolare ai tifosi di Milano che mi hanno dimostrato in tanti modi un graditissimo affetto. @GigiDatome

DANILO GALLINARI Giocatore Clippers ● Sono cresciuto guardandoti, grazie per avermi ispirato @manuginobili! #GraciasManu @gallinari8888

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CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

DIRETTORE RESPONSABILE ANDREA MONTI andrea.monti@gazzetta.it

Croazia vive l’irreversibile fine di un ciclo sublimato da un grande Mondiale. Il calcio europeo, insomma, si sta riposizionando. Chi si ritrova due-tre giocatori sopra la media (De Jong, De Ligt e Depay, per citare gli olandesi) fa il salto di qualità. Noi, forse, di fuori categoria ne abbiamo di più e non sembrano Grecia e Bosnia ostacoli insormontabili. Non per un’Italia che finalmente, se vince 6-0, non s’accontenta e punta al 10-0. Al momento di designare le 6 teste di serie di Euro 2020, scelte tra le 10 vincenti delle qualificazioni, conteranno punti, differenza gol, gol fatti, eccetera: tutti quegli indicatori che spesso abbiamo trascurato. E anche se il Liechtenstein,

PRESIDENTE E AMMINISTRATORE DELEGATO Urbano Cairo CONSIGLIERI Marilù Capparelli, Carlo Cimbri, Alessandra Dalmonte, Diego Della Valle, Veronica Gava, Gaetano Miccichè, Stefania Petruccioli, Marco Pompignoli, Stefano Simontacchi, Marco Tronchetti Provera DIRETTORE GENERALE LA GAZZETTA DELLO SPORT Francesco Carione

RCS MediaGroup S.p.A. Sede Legale: Via A. Rizzoli, 8 - Milano Responsabile del trattamento dati (D. Lgs. 196/2003): Andrea Monti privacy.gasport@rcs.it - fax 02.62051000 © 2019 COPYRIGHT RCS MEDIAGROUP S.P.A. Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte di questo quotidiano può essere riprodotta con mezzi grafici, meccanici, elettronici o digitali. Ogni violazione sarà perseguita a norma di legge DIREZIONE, REDAZIONE E TIPOGRAFIA MILANO 20132 - Via A. Rizzoli, 8 - Tel. 02.62821 ROMA 00187 - Via Campania, 59/C - Tel. 06.688281 DISTRIBUZIONE m-dis Distribuzione Media S.p.A. - Via Cazzaniga, 19 20132 Milano - Tel. 02.25821 - Fax 02.25825306 SERVIZIO CLIENTI Casella Postale 10601 - 20110 Milano CP Isola Tel. 02.63798511 - email: gazzetta.it@rcsdigital.it PUBBLICITÀ RCS MEDIAGROUP S.P.A. - DIR. PUBBLICITÀ Via A. Rizzoli, 8 20132 Milano - Tel. 02.25841 - Fax 02.25846848 www.rcspubblicita.it

probabile ultimo, non servirà per la famosa «classifica avulsa», è l’atteggiamento che conta. Quello che storicamente invidiavamo a Spagna e Germania. La mentalità non fa ancora rima con il ranking Fifa: con il nuovo sistema di calcolo la classifica è più statica. Tra pochi giorni sarà ufficiale la mini-risalita dal 18° al 17° posto, niente di che, ma quella che veramente importa è la graduatoria tra europee. Al sorteggio delle qualificazioni mondiali 2022 infatti, salvo insperati ampliamenti a 48 squadre, o ricorso alla Nations League, andranno in prima fascia le migliori 9 europee. Oggi siamo 12°. Davanti a noi, a portata di sorpasso, in ordine, Olanda, Svezia e Germania. Ricacciare in seconda fascia i nostri amici scandinavi chiuderebbe simbolicamente un cerchio. © RIPRODUZIONE RISERVATA

La ripresa della Serie A

LA CORSA CHAMPIONS E L’INCOGNITA SOSTA L’ANALISI di PIERFRANCESCO ARCHETTI

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a bugia più evidente smontata da questo torneo: i campionati si decidono a marzo. No, la Juventus ha deciso da tempo che la primavera sarebbe stata un lungo allenamento per la Champions: per fortuna sua e di tutto il movimento italiano, è rimasta in corsa. Anche l’infortunio di Cristiano Ronaldo quindi può al massimo rallentare l’assegnazione dell’ottavo scudetto consecutivo, non precluderla. La Serie A che riparte oggi per le dieci giornate conclusive, quelle senza sosta che porteranno ai verdetti, vorrebbe aver esaurito il carico di sorprese già nel turno precedente, ma non c’è da fidarsi. A insaporire il weekend sono i duelli per la Champions: Sampdoria-Milan stasera; Roma-Napoli domani pomeriggio; Inter-Lazio a chiudere. Una lotta di spigoli. Succede spesso che i risultati dopo le pause per le nazionali siano imprevedibili, costituiscano sbandierati alibi per gli allenatori e insperati guadagni per gli scommettitori. In settembre la Serie A si ripresentò con la sconfitta dell’Inter in casa con il Parma, e Luciano Spalletti era ancora considerato l’anti Juve. Dopo la sosta di ottobre toccò ai bianconeri lasciare i primi punti, contro il Genoa. Dopo lo stop di novembre, il Napoli forse ancora intontito dai viaggi internazionali non riuscì a superare al San Paolo il Chievo, appena passato da Gian Piero Ventura a Mimmo Di Carlo. Costante nella sua negatività, la Roma: dopo le tre interruzioni dell’andata pareggiò in casa con il Chievo, perse sempre all’Olimpico con la Spal, le buscò a Udine.

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Stavolta molte grandi hanno quasi voluto anticipare i tempi, dilatare le distrazioni delle nazionali alla giornata precedente, due settimane fa. Il dove eravamo rimasti riporta così alla memoria la prima sconfitta stagionale in A della Juventus, a Marassi contro il Genoa, e la caduta del Milan dopo dieci risultati utili e cinque successi consecutivi. Anche se era un derby. E’ rimasta costante la Roma invece, sbeffeggiata di nuovo dalla Spal, che non si dica che i giallorossi siano cambiati in un girone, allenatore a parte. Si riparte: la Sampdoria si è dimostrata una cara amica del Milan in questa stagione, ha sempre sbrogliato le crisi annunciate per Rino Gattuso. All’andata, quando l’allenatore rossonero cercava nuove soluzioni (il 4-4-2 poi abiurato), fu battuta 32 in rimonta, con Higuain e Suso protagonisti. In Coppa Italia fu stesa ai supplementari, 2-0 a Genova, doppietta di Cutrone e debutto di Paquetà. Ma la banda di Marco Giampaolo è incostante quanto velenosa, ha troppe facce per essere capita. Fabio Quagliarella ringiovanisce partita dopo partita, il bagno di entusiasmo e celebrazioni per le due reti in nazionale non dovrebbe averlo raggrinzito. In Serie A è andato a segno 148 volte però ha esultato per due soli centri contro il Milan (uno proprio in questo campionato) e mai in casa. Si cresce anche grazie agli errori: basta ricordarli. L’ultimo Milan non ne è esente. Risse, cali di forma, ricordi di una precarietà che sembrava dimenticata. Sono le scorie del derby. Il pistolero Piatek incrociò il giustiziere Quagliarella, da genoano, in un altro derby, quello di Marassi. Segnarono entrambi. Se si ripetono, non sarà una sorpresa. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

30a GIORNATA

L’ANTICIPO

LE ULTIME

DI CARMINE CITTADELLA-PADOVA RISPONDE A MOGOS LA PRIMA HELLAS, NIENTE DI CENTURIONI SECONDO POSTO È NEL DERBY

Pagina 28

Pagina 30

LA SFIDA

L’INTERVISTA

EMBALO E TRAJKOVSKI È UN RITORNO AL PASSATO

LA MANTIA «IO, MILITARE MANCATO, SEGNO PER IL LECCE IN A»

Pagina 31

Pagina 29

il Punto

Si decide tutto nei 42 giorni di fuoco

la Classifica SQUADRE

BRESCIA PALERMO LECCE VERONA PESCARA BENEVENTO PERUGIA CITTADELLA SPEZIA SALERNITANA COSENZA ASCOLI CREMONESE LIVORNO VENEZIA CROTONE FOGGIA (-6) PADOVA CARPI

di NICOLA BINDA

U

na volta erano 42 giornate, adesso alla B mancano solo 42 giorni. L’ultima sosta è alle spalle, da qui all’11 maggio si decide tutto. I giochi sono più che aperti, e chi deve riposare adesso rischia qualcosa più degli altri. Soprattutto nella corsa alla A diretta e ai playoff, il piatto più ricco: Brescia e Palermo giocano, da oggi, le 9 partite mancanti (come Benevento, Perugia e Cittadella), mentre Spezia, Verona, Pescara e Lecce ne devono saltare una. È un’incognita in più, grande variabile di inizio stagione che adesso presenta il conto. Anche sul fondo della classifica, ovvio. Perché la lotta per la salvezza è ancora più aperta. Nove squadre in alto, le altre dieci sotto a cercare di evitare i tre posti che portano direttamente in C e i due del playout. La classifica è spezzata in due, a meno che non riescano ad avvicinare la zona playoff anche Salernitana e Cosenza, che però sono proprio tra le 9 che devono riposare. Un aspetto positivo del campionato a 19 è che fino all’ultima giornata tutte quante rischiano di restare in ballo. È più probabile avere una promozione o soprattutto una retrocessione anticipata piuttosto che una squadra fuori dai giochi prima dell’ultimo turno. Per questo saranno 42 giorni di fuoco. © RIPRODUZIONE RISERVATA

PT

50 49 48 47 45 43 41 40 40 34 34 32 32 30 28 27 27 23 22

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13 13 13 12 12 12 12 10 11 9 8 7 7 7 6 6 7 4 5

11 10 9 11 9 7 5 10 7 7 10 11 11 9 10 9 12 11 7

3 4 6 6 7 8 10 7 10 12 10 9 10 11 11 13 9 13 15

56 42 51 42 40 38 38 33 42 31 25 28 25 27 25 28 35 26 26

35 25 37 32 36 30 36 25 36 37 32 41 27 33 32 37 40 38 49

SERIE A PLAYOFF PLAYOUT RETROCESSIONI

RISULTATI 30ª GIORNATA

Da sinistra Francesco Migliore, 30 anni, alla Cremonese dalla scorsa estate, e Matteo Bianchetti, 26 anni, al Verona dal 2015 LAPRESSE

FRENATA VERONA RIECCO IL BRESCIA Per i gialloblù c’è solo l’1-1 nell’anticipo a Cremona: niente aggancio al Palermo, che oggi gioca a Cosenza. La squadra di Corini torna in campo dopo tre settimane: per la fuga deve superare il Foggia

IERI CREMONESE-VERONA OGGI ASCOLI-BENEVENTO CARPI-CROTONE CITTADELLA-PADOVA COSENZA-PALERMO PERUGIA-LIVORNO SALERNITANA-VENEZIA BRESCIA-FOGGIA DOMANI LECCE-PESCARA RIPOSA: SPEZIA

MARCATORI

1-1 ORE 15

ORE 18 ORE 21

23 RETI: Donnarumma (Brescia, 6) 17 RETI: Mancuso (Pescara, 3) 13 RETI: Coda (Benevento, 5) 12 RETI: La Mantia (Lecce) 10 RETI: Mancosu (Lecce, 1), Verre (Perugia, 1), Pazzini (Verona, 3) 9 RETI: Torregrossa (Brescia, 1), Simy (Crotone, 2), Diamanti (Livorno, 4), Nestorovski (Palermo, 1) 8 RETI: Tutino (Cosenza), Palombi (Lecce), Puscas (Palermo), Okereke (Spezia, 1) 7 RETI: Bonazzoli (Padova, 2), Vido (Perugia, 3)


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Serie B

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA PARTITA

Rammarico doppio Mogos-DiCarmine ScattoCremonese ilVeronarimedia

3

1Prima il romeno illude Rastelli, poi arriva il rigore

del bomber: è un punto che serve poco a tutti 1

2

CREMONESE

1

VERONA

1

PRIMO TEMPO 1-1 MARCATORI Mogos (C) al 13’, Di Carmine (V) su rigore al 18’ p.t.

attica, intricata, combattuta e spumeggiante. No, l’1-1 non delude, anche perché ad azioni gol cremonesi e veronesi non si risparmiano. Rastelli mostra una squadra in crescente ripresa, Grosso terrorizza la miglior difesa in casa tra i prof (5 gol) prima dell’inizio. Una genialata di Migliore che serve a Mogos il gol del vantaggio, pareggiata da Di Carmine su rigore giusto, ma Pazzini poteva fare saltare il banco quando di testa, appena entrato, nelle briciole del match di testa sfiorava il raddoppio difficilmente recuperabile.

da ala attaccabrighe, offensivi, a caccia di... gol, come il compare Zaccagni sul lato opposto. Il Verona presagisce che si deciderà tutti lì, dove le squadre di Rastelli alzano filo spinato e costruiscono il loro destino. Questo il copione, il problema è che poi si reciti a braccio un bel po’ perché il Verona si piazza in campo con Faraoni allineato al tridente (attacco a 4), altissimo: in pratica la difesa (da Bianchetti a Vitale) è in linea sulla riga bianca di metà campo. Un ruggito iniziale, un monito, come a dire «attacchiamo e basta, attenti a voi» con Laribi a spostarsi sul fronte avanzato e Faraoni a intrufolarsi negli spazi che gli lascia come un gatto a caccia di topi.

LA CHIAVE Rastelli preferisce Strizzolo-Carretta avanti (Castrovilli resta in panca) e Migliore a sinistra. Grosso conferma il centrocampo dei marines: Colombatto in panca, play Gustafson e Faraoni (ormai abbandonata la linea difensiva), a metà campo ma con compiti

EQUILIBRI I ragazzi di Rastelli capiscono l’antifona, si chiudono a riccio pronti ad aprirsi per pungere. Dopo un colpo di testa di Carretta (1’, centrale) vanno in vantaggio proprio ripartendo e sorprendendo un Verona appena arrivato a tirare per i capelli Agazzi: Carretta

Gaetano Imparato

INVIATO A CREMONA

T

CREMONESE (3-5-2) Agazzi; Caracciolo, Dos Santos, Terranova; Mogos, Arini, Castagnetti, Soddimo (dal 13’ s.t. Croce), Migliore; Carretta (dal 45’ s.t. Piccolo), Strizzolo (dal 23’ s.t. Montalto) PANCHINA Ravaglia, Volpe, Rondanini, Castrovilli, Del Fabro, Emmers, Renzetti, Boultam, Mbaye ALLENATORE Rastelli VERONA (4-3-3) Silvestri; Bianchetti, Dawidowicz, Empereur, Vitale; Faraoni, Gustafson, Zaccagni (dal 18’ s.t. Danzi); Laribi (dal 30’ s.t. Henderson), Di Carmine, Di Gaudio (dal 39’ s.t. Pazzini) PANCHINA Ferrari, Berardi, Munari, Traorè, Colombatto, Balkovec, Tupta, Almici ALLENATORE Grosso ARBITRO Marinelli di Tivoli GUARDALINEE Colarossi - Di Gioia ESPULSI nessuno AMMONITI Strizzolo (C), Empereur (V), Dos Santos (C) Castagnetti (C) Faraoni (V) per g.s. Carretta (C) per c.n.r. NOTE paganti 5.498, incasso di 37.021 euro; abbonati 4.141, quota di 20.911 euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 6-3. In fuorigioco 2-2. Angoli 5-3. Recuperi: p.t. 2’, s.t. 5’

● 1 Il tuffo di Vasile Mogos, 26 anni, per festeggiare il momentaneo 1-0: quarto gol in campionato per il romeno ● 2 Mirko Carretta, 28, e Samuel Gustafson, 24, lottano per un pallone ● 3 Il pareggio su rigore firmato da Samuel Di Carmine, 30. Il numero 10 dell’Hellas è arrivato a quota 6 gol in campionato LAPRESSE

trascina, veloce, la palla in ASSALTO FINALE Dopo il ripoavanti, smista a sinistra a Mi- so la Cremonese fa il Verona e gliore, lesto a mettere in mezzo il Verona arretra per ripartire un pallone che buca difesa e scimmiottando la Cremonese: gambe per la gioia di Mogos le- 4’ e Migliore mette Soddimo in sto a infilare sul secondo palo. condizione di raddoppiare Che schiaffo, ma Laribi e com- (palla sull’esterno). Poco altro, pagnia non barcollano, tant’è Grosso cambia: dentro Danzi, che dopo 2’ proprio il fantasi- Faraoni avanzato per un assetsta semina il panico in area to a 4 in avanti (4-2-4) e di nuovo possesso (ma il tiro è ripalla-ricamato battuto in angocon manovre da lo, 15’). Il VeroLA PARTITA tessere nella mena si r iversa Grosso prosegue tà campo lomavanti, Arini sofbarda. Certo, c’è fre Zaccagni e con il 4-3-3 spazio per le riTerranova addi- e Pazzini nel finale partenze cremorittura lo blocca va vicino al colpo nesi e i lanci di irregolarmente Castagnetti, i tiri in area: Di Car- I grigiorossi di Terranova o mine dal diC a r r et t a m a schetto non fa si chiudono l’anemia da gol sconti. Pari quasi nel 3-5-2 rapido immediato, giu- ad aprirsi in attacco grigiorossa frena tutto mentre sto, che non annacqua l’effervescenza del ma- il Verona attacca cambiando tch, l’elargizione di emozioni: pelle come un camaleonte. quando Carretta, di testa, sfio- Grosso ci prova: dentro Pazzini ra l’incrocio (41’) il Verona ca- e sfiora il gol. Sì, 1-1, ma i veropisce che deve arrivare all’in- nesi alla fine dagli spalti mugutervallo e riaggiustarsi senza gnano. E non poco. © RIPRODUZIONE RISERVATA osare troppo.

AL TAR DEL LAZIO

Dairipescaggi airisarcimenti ClubcontrolaFigc ● Dov’eravamo rimasti? Sei mesi fa, il Tar del Lazio fissò alla fine di marzo la discussione dei ricorsi delle cinque società che avevano rincorso per un’estate il ripescaggio in Serie B e alla fine avevano dovuto ripiegare su richieste risarcitorie alla Figc. Molto ingenti, parrebbe: secondo indiscrezioni, si va dai 6 milioni pretesi da Pro Vercelli e Siena, agli 8 del Novara, fino ai 16 della Ternana e ai 20 del Catania. La discussione è andata in scena martedì e da allora il Tribunale amministrativo del Lazio ha 45 giorni per emettere una sentenza (nel merito). Dopodiché, agli sconfitti non resterà che il Consiglio di Stato.

LE PAGELLE di G.I.

CREMONESE 6,5 MIGLIORE UN OSSESSO PRECISO CARACCIOLO SODDIMO, CHE ERRORE AGAZZI 6,5 Bene su Laribi, rigore centrale ma poche colpe. Un’uscita su Faraoni da applausi. DOS SANTOS 6 Lucidità solida, pragmatismo pure: ammonito, sarà squalificato. TERRANOVA 5,5 Rigore ingenuo, poteva evitarselo, poi sbaglia nulla e tenta dal limite. CARACCIOLO 6 Impeccabile, preciso, specie nei corpo a corpo quando il

GLI ARBITRI

Verona si ammassa. MOGOS 6,5 Capocannonieredifensore di casa a 4 gol, sulla rete .la freddezza d’un chirurgo. ARINI 5,5 Uno scarabocchio dal limite, CASTAGNETTI 6,5 Appare un po’ fuori dalla manovra: due lanci buoni, un tiro alle stelle dal limite. Nella ripresa tappa falle in mediana e firma due lanci che spaccano in due i veneti. SODDIMO 5,5 Dovrebbe verticalizzare di più, non gli riesce, e brucia un gol facile sparando sul lato a inizio ripresa. CROCE 6 Più diga che creazioni per il vantaggio, ma è nella zona calda ed è attento a non strafare. CARRETTA 6,5 Innesca il contropiede del vantaggio, sfiora poi di testa il raddoppio e non cede d’un millimetro. (Piccolo s.v.) STRIZZOLO 6 Velo astuto sul vantaggio, serata da spada e poco fioretto. Non si tira indietro. MONTALTO 5,5 Solo una ciabattata rasoterra deviata, poco altro.

IL MIGLIORE

7

FRANCESCO MIGLIORE

Un ossesso, lo trovi ovunque, a offendere e difendere. Corre e crea, anche il pallone che taglia l’area per il gol è suo e l’assist a Soddimo nella ripresa svanito. Non molla fino al termine.

L’ALLENATORE

6,5

MASSIMO RASTELLI

La scelta Migliore è azzeccata, come Strizzolo-Carretta per difendere e mordere. Coi cambi prima deve evitare il peggio (Croce per Soddimo) dopo tenta il colpo con Montalto.

6,5

VERONA

6,5

FARAONI PREZIOSO PAZZINI SFIORA IL GOL BIANCHETTI STATICO SILVESTRI 6 Incolpevole sul gol, poi ordinaria amministrazione. BIANCHETTI 5,5 Statico, concede un po’ sul suo lato, e rischia di farsi male. DAWIDOWICZ 6 Sul gol di casa non del tutto incolpevole. EMPEREUR 5,5 Buca la palla da spazzare per il gol di Mogos, ma poi interrompe un contropiede che sembrava letale VITALE 6,5 Pendolo tra difesa e

compiti di costruzione, su e giù, è più offensivo e avanzato del collega Bianchetti FARAONI 6,5 Tatticamente è prezioso, sia quando arriva in linea con l’attacco, sia quando mette i bastoni tra le ruote di Migliore GUSTAFSON 5,5 Dirige il traffico del pallone, si vede poco. DANZI 6 Porta due palloni sul suo lato, sventa quel che può. LARIBI 6 Un guizzo da sogno al 15’, Agazzi si supera, cerca il varco giusto e la genialata in una selva con trappole e tagliole. HENDERSON 5,5 Non leva e non mette alla produzione di mediana. DI CARMINE 6,5 Sceglie il rigore di potenza, se Agazzi fosse rimasto immobile... Un’altra sassata nella ripresa e tanto lavoro di costruzione. DI GAUDIO 6 Spesso nella rete di Caracciolo, crea spazi e fa da supporto a Di Carmine e compagnia. Più gregario che protagonista. PAZZINI 6 Entra e sfiora il gol di testa. Poi libera due volte la sua area.

MARINELLI Si perde Empereur subito duro su Carretta, ma sul rigore è preciso come anche la gestione delle ammonizioni, solo se indispensabili (come su Empereur e Dos Santos). Gestione fuorigioco buona.

IL MIGLIORE

7

MATTIA ZACCAGNI

Lunghissimo per ordini di scuderia a inizio gara, cortissimo quando deve chiudere i varchi beccando un giallo. Elastico instancabile, guadagna il penalty e fa ammattire chi è nelle sue zolle.

L’ALLENATORE

6,5

FABIO GROSSO

Intrigante il 4-3-3 con esterni in licenza di avanzare e linee corte, fino a disegnarsi in campo con un attacco a 4, capovolgendo il tutto in un 3-3-4 spesso nella metà campo altrui.

COLAROSSI 6,5 DI GIOIA 6,5


Serie B

L’INTERVISTA 1

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2

3

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29

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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Andrea La Mantia

L A M A N T I A

● 1 La Mantia con la fidanzata Silvia Raffaele sul lungomare di San Cataldo (Lecce) LEZZI ● 2 La Mantia raccattapalle (nel cerchietto) con Totti all’Olimpico ● 3 La Mantia al Via del Mare LEZZI

L’IDENTIKIT NATO A MARINO (ROMA) IL 6 MAGGIO 1991 RUOLO ATTACCANTE ALTEZZA 190 CM PESO 81 KG

Cresciuto nelle giovanili del Frosinone, nel 2008-2009 passa in prestito in Serie D alla Flaminia. Tornato al Frosinone, il 28 novembre 2009 esordisce in Serie B contro l’AlbinoLeffe. Poi ha cominciato a girare l’Italia: è stato a Foligno, Andria, Barletta, San Marino, Cosenza, Pro Vercelli, Entella e, la scorsa estate, è arrivato al Lecce: finora 12 gol in 25 gare di campionato.

Un quasi militare, giallorosso dentro «Rendo pazzo papà con il Lecce in A»

1È cresciuto nella Roma, in camera i poster di Totti: «Se avessi smesso mi sarei arruolato nell’Esercito»

Giuseppe Calvi LECCE

G

grande amico Edoardo Dell’Armi passammo alle giovanili del Frosinone. A 16 anni volevo chiudere col calcio, stavo per iscrivermi alla scuola militare della “Nunziatella”. Facevo fatica ad allenarmi; era per un’anemia da carenza di ferro. Ma, per non dare un dispiacere a papà Mario, provato per la morte di suo fratello Toti, ripresi a giocare…».

iallorosso per sempre, dalla speranza bruciata nella Roma alla corsa verso la A con il Lecce. Andrea La Mantia aveva smesso di sognare a 13 anni, indossando una maglietta col numero 10, celebrativa per il 107° gol del suo idolo Francesco Totti – su- L’esordio in B, a 18 anni, nel Froperato il record di Pruzzo –, al- sinone, poi la gavetta in Prima l’Olimpico contro il Parma Divisione e Lega Pro, prima di (5-1), il 19 dicembre 2004. tornare da protagonista nel torQuel giorno La Mantia, attac- neo cadetto, nella Pro Vercelli. cante che brillava nelle giova- «Ho fatto sacrifici, lontano dalla famiglia, sin nili della Roma, da ragazzino. era uno dei racMia madre Simocattapalle vestiti FASE DELICATA na mi ha spronaa festa, con la ca- «A 16 anni faticavo to a studiare, mi sacca 10. «Che sono diplomato emozione, dopo ad allenarmi con voto 82 allo il gol di Totti! per un’anemia Passati pochi da carenza di ferro» Scientifico e mi mancano 8 esamesi, però, avrei mi per la laurea concluso la mia «Ma per evitare in Scienze Motoavventura nel virie. Il momento vaio della Roma: un dispiacere determinante? dopo l’annata in famiglia Le due stagioni nei Giovanissimi ripresi a giocare» in B, con Pro VerNazionali mi svincolarono», racconta La celli ed Entella: 21 gol in tutto, Mantia, 27 anni, nato a Marino poi la chiamata del Lecce, che e da sempre nella Capitale, casa potrebbe segnare la svolta. Andi famiglia in zona Laurentina. che se Cosenza ha rappresentato una tappa fondamentale». Quanto è stato difficile ripartiPerché lì ha conosciuto Silvia re? «Da sempre tifoso della Magica, Raffaele, catanzarese, sua ficon i poster di Batistuta e Totti danzata, che è stata protagoninella cameretta, ero arrivato, sta in tv a «Uomini e donne»? insieme a Bertolacci e Brosco, «Silvia mi ha dato tranquillità, dalla società “Divino Amore”, grazie a lei ho trovato equiliaffiliata al club di Sensi. Lascia- brio. Prima di conoscerla, non ti liberi dalla Roma, io e il mio avevo preso seriamente il calcio. A Cosenza, dove segnai 13 gol, il mio record, ho preso lezioni dure e preziose dal tecnico Roselli. A Monopoli, mi mandò in campo al 70’ e mi sostituì all’80’. Un allenatore al quale devo tanto è Longo, nella Pro Vercelli mi cambiò la testa». ● i gol segnati da La Mantia in tre stagioni in B: 9 nella Pro Con il Lecce ha ripreso a sognaVercelli, 12 nello scorso torneo re in giallorosso: 12 gol segnati nell’Entella e 12 nell’attuale in 25 presenze. Quanto ha inciso campionato nel Lecce Liverani sul suo exploit?

33

HO FATTO SACRIFICI FIN DA RAGAZZINO LONTANO DA CASA ANDREA LA MANTIA CON LA MAGLIA DEL BARLETTA

LIVERANI È GIÀ DA SERIE A, PRETENDE TANTO, È UN MARTELLO ANDREA LA MANTIA SULL’ALLENATORE DEL LECCE

PER LE PARTITE MIO PADRE ACCETTA VICINO SOLO GIADA ANDREA LA MANTIA SULLA PICCOLA NIPOTE

«Tantissimo. Ha saputo convincermi a fare in campo cose che mai avrei pensato di realizzare. Gioco anche fuori area, mi adatto pure a partire da sinistra e, incredibile, percorro 10 chilometri a gara; ora sono un attaccante completo. Liverani è già da Serie A, pretende tanto, è un martello!». Qualche volta ha subito una sgridata del tecnico? «A La Spezia, nei primi 10 minuti, ho sbagliato due appoggi e Liverani mi ha urlato: “A La Mantia! Te sei accorto che oggi siamo i giallorossi, sì?”. Ci penso e mi scappa da ridere». Con 12 gol, ha lasciato il segno su 8 vittorie e un pareggio del Lecce: il suo record di 13 reti è a un passo. È vero che è già passato alla cassa per un primo bonus? «A quota 10 gol. Sono stabilite altre mete-premio ma mi interessa l’obiettivo comune. Siamo partiti puntando alla salvezza, ora tentiamo l’impresa del salto in A. Il Lecce poggia su spensieratezza, spiccata vocazione offensiva e imprevedibilità. Mi godo città e tifosi eccezionali, lavoro in una grande società: di nuovo in giallorosso, posso sognare». Dopo il 7-0 sull’Ascoli, per la promozione diretta, fate la corsa sul Brescia o sul Palermo? «Pensiamo a battere il Pescara, che all’andata ci rifilò una sconfitta immeritata. Certo, al Via del Mare dovrà venire anche il Brescia; e non abbiamo dimenticato quel k.o. nel recupero nel primo confronto». In caso di promozione, quale follia sarebbe disposto a fare? «Io e Silvia ci siamo fatti una promessa. Se il Lecce andrà in A… Non dico altro, sono scaramantico. Per la promozione mio padre impazzirebbe. Maresciallo dell’Esercito in pensione, palermitano e simpatizzante dei rosanero, è il mio primo tifoso. Ogni gol, faccio il cuore con la mano: per Silvia e papà. Quando c’è la nostra partita, si chiude in una stanza a casa, a Roma. Indossa la mia maglia e una sciarpa giallorossa e accetta al suo fianco solo la splendida Giada, mia nipote. Papà è un riferimento, a lui affido la gestione dei miei guadagni; a me serve poco per stare bene. E ci tiene a continuare ad acquistare a sue spese il biglietto di treno o aereo per i miei rientri a casa. Non ne vuole sapere».

8

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● le vittorie del Lecce alle quali ha contribuito con le sue 12 reti l’attaccante, decisivo anche nel pareggio dei giallorossi per 2-2 nel derby a Foggia


30

Serie B

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

COSÌ IN CAMPO

occhio a...

Vincenzo Vivarini, 52 anni, e Cristian Bucchi, 41

Bucchi rivede l’Ascoli: lo aspetta la sfida della paura

L

da sette gol con conseguenze difficili da prevedere. La squadra bianconera è andata in ritiro (anche il Benevento dopo Livorno ci era andato e non gli ha portato molta fortuna...) per smaltire la tremenda gara al Via Del Mare e oggi attende con ansia il suo ex amico Cristian Bucchi. Che curiosamente si gioca molto del suo futuro nella città che lo ha visto protagonista da calciatore: nel 2004­2005 contribuì con 17 gol nella stagione regolare alla promozione in Serie A (a tavolino) dell’Ascoli, allora guidato da Marco Giampaolo e Massimo Silva.

3 LETIZIA

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(4-3-1-2)

SALERNITANA

PADOVA

(4-3-1-2)

PALERMO

(4-4-2)

LIVORNO

(3-4-1-2)

VENEZIA

OGGI ore 15 ARBITRO Volpi di Arezzo PREZZI 13-40 euro TV Dazn

1 PALEARI

8 CALVANO

38 CLEMENZA 11 LOLLO

3 BENEDETTI 23 BRANCA 30 FINOTTO

27 BONAZZOLI 15 BROH

32 20 36 3 LONGHI CHERUBIN RAVANELLI ANDELKOVIC 1 MINELLI

ANDATA 0-0 PANCHINA 22 L. Maniero I, 15 Frare, 13 Camigliano, 6 Parodi, 29 Cancellotti, 28 Bussaglia, 11 Siega, 21 Proia, 32 Diaw, 17 Panico, 19 Scappini, 20 Pasa ALLENATORE Venturato SQUAL. nessuno DIFFIDATI Adorni, Camigliano INDISP. L. Maniero II PANCHINA 22 Merelli, 12 Favaro, 5 Trevisan, 6 Ceccaroni, 23 Cappelletti, 17 Morganella, 4 Serena, 7 Pulzetti, 18 Mazzocco, 21 Marcandella, 10 Baraye, 19 Moro. ALL. Centurioni SQUALIFICATI Nessuno DIFFIDATI Trevisan, Bonazzoli INDISPONIBILI Mandorlini, Barisic, Mbakogu, Cocco

4 CAPELA

33 PERINA 3 DERMAKU

OGGI ore 15 ARBITRO Maggioni di Lecco PREZZI 14-60 euro TV Dazn

BRUCCINI SCIAUDONE 27 6 11 21 16 BITTANTE PALMIERO D’ORAZIO

2 ROSI

32 GYOMBER

26 FALZERANO

20 CARRARO

19 MANIERO

27 HAN

30 NESTOROVSKI

29 PUSCAS

10 GIANNETTI

10 8 TRAJKOVSKI JAJALO 19 5 ALEESAMI RAJKOVIC

35 9 MURAWSKI MOREO 2 BELLUSCI

3 RISPOLI

17 PORCINO 42 BOBEN

29 ROCCA

PANCHINA 22 Pomini, 33 Alastra, 6 Gunnarsson, 24 Szyminski, 27 Mazzotta, 4 Accardi, 13 Ingegneri, 21 Fiordilino, 32 Haas, 7 Lo Faso ALLENATORE Stellone SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Rajkovic, Falletti, Bellusci INDISPONIBILI Falletti, Salvi, Pirrello, Chochev

31 RAICEVIC

8 LUCI

4 DI GENNARO

7 VALIANI 21 GONNELLI

38 ZIMA

ANDATA 3-2 PANCHINA 1 Bizzarri, 12 Perilli, 3 Felicioli, 4 El Yamiq, 14 Kingsley, 21 Cremonesi, 25 Falasco, 8 Bianco, 23 Moscati, 28 Kouan, 18 Bordin, 10 Vido ALLENATORE Nesta SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Gabriel, Bianco INDISPONILI Melchiorri PANCHINA 12 Crosta, 1 Neri, 5 Eguelfi, 28 Salzano, 6 Gasbarro, 3 Dainelli, 9 Gori, 13 Fazzi, 20 Kupisz, 24 Dumitru, 37 Canessa, 3 Soumaoro ALLENATORE Breda SQUALIFICATI Murilo DIFFIDATI Giannetti, Porcino, Luci, Valiani INDISPONIBILI Agazzi, Mazzoni

1Centurioni esordisce sulla panchina del Padova nel derby contro il Cittadella: al Tombolato si va verso il record di spettatori

18 ARRIGHINI

9 CODA

10 VIOLA

4 DEL PINTO

5 ANTEI

11 MAGGIO

29 PETTINARI 7 FIRENZE

BARBERIS 18

5 GOLEMIC

20 DI MARIANO

FOGGIA

4 FORNASIER

(4-3-1-2) (3-5-2)

OGGI ore 18 ARBITRO Minelli di Varese PREZZI 1-54 euro TV Dazn

2 SABELLI

15 CISTANA

25 BISOLI

30 BOCALON

5 COPPOLARO

12 VICARIO

18 26 ROMAGNOLI MARTELLA 24 VIVIANI

9 DONNARUMMA

13 MODOLO

2 CURADO

27 VAISANEN 1 CORDAZ

LECCE

(4-3-1-2)

PESCARA

(4-3-1-2)

DOMANI ore 21 ARBITRO Ros di Pordenone PREZZI 14-55 TV Dazn

1 ALFONSO

PINATO SEGRE 14 18 7 23 3 BENTIVOGLIO LOMBARDI BRUSCAGIN

ZANELLATO 21 31 SAMPIRISI

PANCHINA 22 Festa, 34 Latella, 3 Cuomo, 19 Marchizza, 27 Valietti, 13 Tripaldelli, 15 Gomelt, 20 Molina, 11 Machach, 24 Nanni, 17 Kargbo, 33 Mraz ALLENATORE Stroppa SQUAL.nessuno DIFF.Molin INDISP. Milic, Spolli, Rohdén, Nalini, Figliuzzi

(3-5-2)

11 DJURIC

10 BENALI

25 SIMY

PANCHINA 22 Gori,32 Zagari, 7 Di Chiara, 13 Tuia, 18 Gyamfi, 8 Tello, 34 Crisetig, 36 Vokic, 16 Improta, 17 Buonaiuto, 27 Ricci, 29 Asencio ALLENATORE Bucchi SQUALIFICATI Volta DIFFIDATI Di Chiara, Asencio, Crisetig INDISPONIBILI nessuno

BRESCIA

2 25 13 3 PUCINO MIGLIORINI GIGLIOTTI LOPEZ 15 18 14 7 CASASOLA AKPA AKPRO DI TACCHIO D.ANDERSON 32 MAZZARANI

19 SADIQ

23 DIAMANTI

1 BRIGNOLI

ANDATA 1-2 PANCHINA 22 Saracco, 12 Quintiero, 26 Hristov, 15 Schetino, 20 Trovato, 7 Mungo, 24 Garritano, 10 Embalo, 32 Baez. ALLENATORE Braglia SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Garritano, Legittimo, Palmiero, Tutino INDISPONIBILI Corsi, Idda, Litteri

24 DRAGOMIR

5 VERRE

25 TUTINO

7 MAZZOCCHI

35 PISCITELLI 27 4 13 6 ROLANDO SABBIONE POLI BUONGIORNO 20 31 8 10 JELENIC COULIBALY VITALE PISCITELLA 17 MUSTACCHIO

ANDATA 1-1 PANCHINA 1 Serraiocco, 12 Sambo, 2 Suagher, 3 Marcjanik, 5 Pezzi, 7 Concas, 21 Saric, 32 Di Noia, 30 Crociata, 16 Romairone, 11 Marsura, 15 Vano ALLENATORE Castori SQUALIFICATI Pasciuti e Kresic DIFFIDATI Suagher INDISPONIBILI Colombi, Pachonik, Cisse, Rizzo, Wilmots, Barnofsky

12 MICAI

13 SGARBI

OGGI ore 15 ARBITRO Ghersini di Genova PREZZI 14-50 TV Dazn

10 ROSSETI

19 INSIGNE

(3-5-2)

ANDATA 2-1 PANCHINA 22 Milinkovic, 3 Rubin, 28 Andreoni, 15 Quaranta, 2 Valentini, 16 Casarini, 26 Coly, 7 Baldini, 18 Chajia, 21 Beretta, 8 Iniguez, 39 Ngombo. ALLENATORE Vivarini SQUALIFICATI Addae, Ganz, Ninkovic DIFFIDATI Ardemagni, Beretta, Brosco, Cavion, Troiano INDISPONIBILI nessuno

(4-4-1-1)

OGGI ore 15 ARBITRO Piscopo di Imperia PREZZI 2-43 euro TV Dazn

22 GABRIEL 18 LEGITTIMO

30 FRATTESI

20 CICIRETTI

35 CALDIROLA

6 D’ELIA

(4-4-1-1)

12 MONTIPO’

PERUGIA

OGGI ore 15 ARBITRO Rapuano di Rimini PREZZI 14-50 euro TV Dazn

14 PADELLA

5 TROIANO

25 BANDINELLI

(3-5-2)

28 CAPELLO

23 BROSCO

33 ARMENTEROS

CONFRONTO Come noto, non dorme sonni tranquilli neanche Vincenzo Vivarini sull’altra panchina. Ieri sera c’è stato un confronto tra un centinaio di tifosi, giocatori e parte della dirigenza fuori dall’Hotel di Ascoli dove la squadra si trova in ritiro. Il clima è bollente, la disfatta di Lecce ha lasciato parecchie scorie. Da qualunque angolazioni la si guardi, al Del Duca oggi è vietato sbagliare.

COSENZA

7 SCHENETTI

CROTONE

17 CAVION

(4-3-1-2)

9 MONCINI

(4-3-1-2)

37 LAVERONE

CITTADELLA

4 IORI

BENEVENTO

32 ARDEMAGNI

a sfida della paura. Se ci sono due squadre che stanno male, che non vivono un momento sereno, queste sono Benevento e Ascoli. E non solo per una questione di risultati o punti in classifica, perché da questo punto di vista c’è anche chi sta peggio. Però i campani sono reduci da tre sconfitte consecutive e l’obiettivo promozione diretta, visto da molto vicino neanche un mese fa, si sta allontanando pericolosamente. L’Ascoli, invece, deve scrollarsi di dosso l’orribile prestazione di Lecce, dove è stato sotterrato

8 SETTEMBRINI

CARPI

1 LANNI

DI MATTEO PIERELLI

6 ADORNI

(4-3-1-2)

OGGI ore 15 ARBITRO Aureliano di Bologna PREZZI 14-38 TV Dazn

LAPRESSE

24 18 GHIRINGHELLI DRUDI

ASCOLI

7 SPALEK

9 IEMMELLO 11 KRAGL 3 RANIERI

DELI 10

6 NDOJ 11 TORREGROSSA

19 MAZZEO

7 GRECO 2 BILLONG 16 LEALI

24 VENUTI

22 VIGORITO 25 16 27 LUCIONI MECCARIELLO CALDERONI

4 PETRICCIONE

7 TACHTSIDIS 8 MANCOSU

19 LA MANTIA 9 MONACHELLO

GERBO 25

13 ZAMBELLI

14 MARTINELLI

19 MARRAS

25 CRECCO 3

23 TABANELLI 20 FALCO 7 MANCUSO

16 BRUGMAN

8 MEMUSHAJ 2

6

14

DEL GROSSO SCOGNAMIGLIO CAMPAGNARO BALZANO

1 FIORILLO

ANDATA 0-1 PANCHINA 1 Vannucchi, 5 Mantovani, 20 Memolla, 17 Minala, 6 Odjer, 28 A.Anderson, 27 Orlando, 10 Rosina, 9 Vuletich ALL. Gregucci SQUAL. Jallow DIFFIDATI Akpa Akpro, Lopez, Mantovani, Minala, Pucino. INDISP. Bernardini, Calaiò, Di Gennaro, Perticone, Schiavi

ANDATA 2-2 PANCHINA 22 Andrenacci, 5 Gastaldello, 19 Lancini, 29 Semprini, 14 Dall’Oglio, 32 Tremolada, 20 Rodriguez, 21 Cortesi ALLENATORE Corini SQUALIFICATI Tonali DIFFIDATI Bisoli, Ndoj, Sabelli INDISPONIBILI Curcio, Dessena, Martinelli, Mateju, Morosini

ANDATA 2-4 PANCHINA 1 Bleve, 2 Riccardi, 3 Di Matteo 5 Cosenza, 15 Marino, 33 Pierno, 6 Arrigoni, 13 Haye, 21 Felici, 34 Majer, 9 Tumminello, 18 Saraniti ALL. Liverani SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Scavone, Palombi, La Mantia, Meccariello INDISP. Scavone, Palombi, Bovo, Fiamozzi

PANCHINA 22 Lezzerini, 29 Bertinato, 17 Mazan, 25 Cernuto, 26 Garofalo, 27 Zampano, 8 Suciu, 11 St Clair, 15 Zennaro, 21 Schiavone, 24 Rossi, 32 Vrioni ALLENATORE Cosmi SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Segre, Di Mariano INDISPONIBILI Domizzi, Besea, Citro

PANCHINA 22 Noppert, 27 Boldor, 6 Loiacono, 17 Cicerelli, 4 Agnelli, 33 Matarese, 20 Chiaretti, 18 Galano ALL. Grassadonia SQUAL. Busellato e Tonucci DIFFIDATI Martinelli, Deli e Greco INDISPONIBILI Ingrosso, Marcucci, Camporese e Ngawa

PANCHINA 12 Kastrati, 5 Gravillon, 18 Bettella, 15 Elizalde, 17 Pinto, 31 Ciofani, 20 Bruno, 13 Bellini, 36 Sottil, 26 Antonucci, 29 Del Sole, 11 Capone. ALL. Pillon SQUALIFICATI nessuno DIFFIDATI Campagnaro, Bruno, Memushaj INDISPONIBILI Melegoni, Kanoutè

1Salernitana: i tifosi fuori dall’Arechi per protesta contro la società. Perugia: Falzerano e Kingsley si giocano una maglia


Serie B

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

LA SFIDA fFANTASIA AL POTERE

EMBALO VS TRAJKOVSKI

Il passato ritorna Carlos col Palermo ritrova Aleksandar

1Il guineense fino a gennaio si giocava il posto

con il macedone, poi il Cosenza. Oggi chi la spunta? Fabrizio Vitale PALERMO

R

ivali lo erano già da compagni, per una maglia da titolare, anche se l’ago della bilancia è stato sempre a favore di una parte. Oggi tra Aleksandar Trajkovski e Carlos Embalo il duello sarà vero sul campo, con l’attaccante della Guinea-Bissau di fronte al suo recente passato. La sfida tra Cosenza e Palermo vivrà anche sulle loro corsie, per quanto Embalo non sia proprio al top dovrebbe, comunque, far parte della sfida anche a gara in corso in un incrocio con il macedone che in rosanero non gli ha mai concesso spazio. Nel girone d’andata sono stati diretti concorrenti, oggi avversari con il guineense che potrebbe rifilare un brutto scherzo ai rosanero nella corsa alla promozione diretta. VALIGIE E SPERANZE È andato a Cosenza per giocare con continuità, quella non avuta a Palermo, replicando un po’ quanto accaduto la scorsa stagione quando a gennaio si trasferì a Brescia dove, però, non ebbe l’exploit sperato, con 12 partite e zero gol. Il rientro al-

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● le presenze di Embalo con la maglia della prima squadra palermitana L’attaccante ha anche realizzato un gol in rosanero, in Serie B

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la casa madre sperava avesse stra sul fronte offensivo del un altro sapore e invece a gen- Cosenza e Trajkovski su quelnaio ha scelto di migrare ver- lo mancino nello schieramenso lidi migliori. Da ex ha già to ultra offensivo che Stellone fatto male agli uomini di Cori- ha studiato per questa sfida. ni con un gol (il primo stagio- Si preannuncia una battaglia nale) che ha dato l’illusione tra scatti in velocità, dribbling del successo finale per la for- e colpi di classe, in un duello mazione di Braglia, Stellone si all’ultimo tocco. Entrambi soaugura che non buchi la porta no reduci dalle parentesi inanche contro di lui. La voglia ternazionali con le rispettive di rivalsa animerà indubbia- nazionali, Carlos però, a diffemente Embalo, anche per ri- renza del suo avversario non scattare i 22’ di ha giocato la sfigioco complesda tra la Guisivi del suo senea-Bissau e il IL DUELLO mestre in Sicilia Incrocio in velocità Mozambico, fee mai da titolasteggiando lo re. Il 10 sulle Embalo ha scelto stesso la qualifispalle è lo stesso la Calabria cazione alla di Trajkovski, è per giocare di più prossima Coppa già questo è un Trajkovski in Sicilia d’Africa. Questo segnale di batta- cerca la Serie A gli consente di glia, per quanto arrivare al mail macedone stia tch di oggi mevivendo la sua migliore sta- no affaticato. Il macedone, ingione da quando è al Palermo, vece, ha giocato contro la Letperché si è già spinto oltre i tonia ed è subentrato nella gasuoi numeri precedenti: con 5 ra contro la Slovenia. Anche gol ha aggiornato il suo re- questi sono dettagli che poscord personale di marcature, sono fare la differenza in un ma dove si è davvero superato confronto che per il Palermo è negli assist, ben 9 che ne si presenta ostico, ma può fanno il secondo miglior rea- rappresentare anche uno snolizzatore della categoria dopo do importante visto il doppio Memushaj. turno consecutivo in trasferta che mercoledì lo vedrà di sceRECORD Se Carlos prepara la na a Pescara. sua rivincita, Aleksandar pro© RIPRODUZIONE RISERVATA verà a spianare la strada verso la promozione diretta, quella poi svanita anche ai playoff la scorsa stagione. Una delusione cocente trasformata in carburante per questo campionato, un propellente anche più forte dei problemi societari che hanno gravato sulla squa- ● i gol segnati da Trajkovski dra. Si ritroveranno l’uno di in trasferta quest’anno sui 5 fronte all’altro, anche sulla complessivi. Il macedone, stessa porzione di campo, vi- lontano da Palermo, ha colpito sto che Embalo giocherà a de- a Foggia e Padova

2

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

9

339’

PRESENZE

MINUTI GIOCATI

26

2.023’

BRESCIA, C’È IL FOGGIA

SollievoCorini Lalungaattesa èormaifinita: «Siamopronti perripartire» Gian Paolo Laffranchi

Media partita Embalo

Media partita Trajkovski

Media partita ruolo

Media partita ruolo

TIRI NELLO SPECCHIO

BRESCIA

TIRI NELLO SPECCHIO

1,12

0,44 0,61

0,61 DRIBBLING RIUSCITI

DRIBBLING RIUSCITI

1,58

0,67 0,62

0,62

GOL

GOL

1

di testa

5

di destro

Carlos Embalo, 24 anni LAPRESSE

Aleksandar Trajkovski, 26 anni LAPRESSE

E

ugenio Corini non sta più nella pelle, anche se sa che potrà rifarsi. Dopo tanto aspettare, dopo settimane di allenamenti e video, è il suo Brescia che torna a fare sul serio e in una settimana si gioca tanto, quasi tutto: prima il Foggia al Rigamonti, martedì il derby a Verona, venerdì il Venezia di Cosmi a Mompiano. Sei giorni. Una settimana corta «fondamentale, per costruire i presupposti giusti per affrontare alle grande le ultime 6 giornate. Abbiamo 2 partite in casa e uno scontro diretto in trasferta. Ma ragioniamo una partita alla volta». Il Verona avrà un giorno in più di riposo. «Ma io ormai mi sono arreso: prendo atto del calendario e basta. Diteci quando dobbiamo giocare e giochiamo». Tocca oggi, al Brescia. «Tre settimane di pausa e un avversario come il Foggia, che ha qualità ed esperienza. Non sarà facile, sono in salute. Di sicuro non ci distrarremo e io schiererò la miglior formazione possibile. Dobbiamo ritrovare subito continuità. Manca Tonali, che ha un valore assoluto, ma ho fiducia in Viviani: contro la Cremonese ha fatto bene, si è sempre allenato al meglio. Sa cosa fare». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LO SPECIALE BRESCIA Oggi a Brescia e provincia in edicola con la Gazzetta anche lo speciale dedicato alla squadra di Corini.


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Serie C R La svolta

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

C’è un Berlusconi che guida il Monza Paolo presidente

LA SITUAZIONE Ridati sei punti al Cuneo Oggi il Girone A

● La situazione dopo 32 giornate

1Anche Cantamessa nel cda dopo le dimissioni di Nicola Colombo. Galliani: «Un segnale forte» Matteo Del Bue MONZA

U

n Berlusconi alla presi­ denza del Monza. È Pao­ lo, fratello di Silvio, da ieri nuovo numero uno del club biancorosso. È stato nominato dal Consiglio di Amministra­ zione, che ha accolto le dimis­ sioni di Nicola Colombo, l’im­ prenditore brianzolo che nel­ l’estate 2015 ha salvato il Mon­ za dal fallimento e lo ha rilanciato in Serie C vendendo­ lo nello scorso settembre a Fi­ ninvest. «È un ulteriore segnale del forte impegno della fami­ glia Berlusconi nei confronti del Monza – ha sottolineato l’ad Adriano Galliani –. Un grazie però va a Nicola Colombo, sia per aver riportato il Monza nel professionismo sia per gli sforzi profusi fino all’ultimo secondo della sua presidenza per favori­ re l’ingresso di Fininvest e per­ mettere così l’inizio di questa nuova importante fase della storia del Monza». CDA L’addio di Nicola Colom­ bo, figlio di Felice, presidente

Paolo Berlusconi Presidente

Silvio Berlusconi Proprietario Adriano Galliani Amministratore Delegato

CDA

Danilo Pellegrino

del Milan della Stella nel 1979, era già previsto per il termine della stagione al momento del passaggio di proprietà dalla sua famiglia a Fininvest. «La mia uscita di scena è stata solo anti­ cipata di qualche mese – ha spiegato Colombo –. Il passag­ gio di consegne è stato più velo­ ce del previsto. Mio padre mi ha insegnato che i presidenti van­ no valutati per quanto fatto du­ rante la loro presidenza ma an­ che in base a chi lasciano la so­ cietà. E io non potevo trovare di meglio». Al posto di Colombo, è stato cooptato come nuovo membro del consiglio Leandro

Leandro Cantamessa

Roberto Mazzo

Cantamessa, storico avvocato del Milan di Berlusconi, che in estate ha già curato il closing per Fininvest. Un Monza che quindi, dopo essersi rinforzato sul campo nel mercato inverna­ le con 30 movimenti tra entrate e uscite, ora aggiunge ulteriori competenze in un CdA compo­ sto, oltre che da Paolo Berlu­ sconi e Galliani, anche da Dani­ lo Pellegrino, a.d. Fininvest. A loro si aggiunge Roberto Maz­ zo, molto legato al calcio dilet­ tantistico del territorio e patron della squadra femminile della FiammaMonza. © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LUTTO

Addio a Giambelli, 19 anni al timone dei biancorossi ● (m.d.) Il cambio di presidenza è arrivato nel giorno della scomparsa di Valentino Giambelli, prima giocatore e poi presidente del Monza dal 1980 al 1999. «Se ne è andato un grande presidente, ma anche un amico – ha detto Galliani commosso –. Abbiamo lavorato insieme al Monza dal 1975 al 1985». A Giambelli si devono la costruzione del Centro Sportivo Monzello e del Brianteo

Paolo Berlusconi, 69 anni, è il nuovo presidente del Monza IPP

(*gare in meno). La Corte d’Appello ha ridato 6 punti al Cuneo. GIRONE A Entella* 60; Piacenza* 56; Siena, Pisa 53; Pro Vercelli*, Arezzo 51; Carrarese 50; Pro Patria 46; Novara 43; Pontedera 39; Juventus U23 35; Olbia 34; Alessandria*, Gozzano 33; Pistoiese 30; Arzachena (-1), Cuneo (-17) 27; Albissola 23; Lucchese (-16) 21. Pro Piacenza escluso. Oggi, 14.30 Juve U23-Pistoiese (1-0), Olbia-Lucchese (1-1), Pro Patria-Arezzo (1-1), Pro Vercelli-Gozzano (1-0), SienaArzachena (1-2); 16.30 Albissola-Pisa (1-1); 18.30 Pontedera-Cuneo (2-0); 20.45 Piacenza-Alessandria (2-0, Sportitalia); lunedì, 20.45 NovaraEntella (1-1, Raisport). Carrarese-Pro Piacenza sarà 3-0. GIRONE B Pordenone 63; Triesti- na (-1) 57; Feralpisalò 54; Monza 51; Südtirol. Imolese 50; Ravenna 48; Fermana* 44; Vicenza 41; Samb 41; Teramo 37; Vis Pesaro, Ternana 36; AlbinoLeffe, Gubbio, V. Verona 35; Renate, Giana 33; Rimini 32; Fano* 29. Oggi, 18.30 AlbinoLeffeFermana (0-0) Domani, 16.30 Imolese-Triestina (0-1), MonzaGubbio (0-0), Pordenone-Südtirol (11), Renate-Teramo (2-2), Rimini-Fano (0-1), Samb-Virtus Verona (2-1), Vicenza-Ternana (2-0); 20.30 Feralpisalò-Giana (4-2), Vis PesaroRavenna (0-1). GIRONE C Juve Stabia* (-1) 64; Trapani* (-1) 61; Catania* 57; Catanzaro** 54; Potenza* 46; Francavilla* 42; Viterbese***, Casertana* e Monopoli* (-2), Vibonese* 41; Cavese** e Reggina* (-4) 40; Sicula Leonzio 39; Rende (-1) 37; Rieti** (-2) e Siracusa* (-1) 29; Bisceglie 28; Paganese* 13. Matera escluso. Oggi, 16.30 Francavilla-Potenza (andata 13); domani 14.30 Cavese-Catanzaro (1-1), Rieti-Reggina (2-3), VibonesePaganese (1-1); 16.30 Bisceglie-Juve Stabia (0-2), Trapani-Viterbese (2-2); ore 18.30 Casertana-Rende (1-0), Sicula Leonzio-Siracusa (0-0). Matera-Monopoli sarà 0-3; riposa Catania.


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Formula 1 R GP Bahrain

Così va meglio

Libere, le Ferrari davanti a tutti «Bene, ma non corriamo troppo»

1Vettel e Leclerc lasciano Hamilton a 6 decimi

friamo dei problemi avuti in Australia. Le modifiche appor­ tate ci hanno fatto progredire. Non entro nei dettagli, ho sen­ tito tante speculazioni sull’ar­ gomento, posso solo assicurare che non abbiamo problemi di raffreddamento. La prestazio­ ne di Melbourne è stata la som­ ma di vari fattori, dalla power unit alla gestione gomme».

Binotto: «Non abbiamo più i guai dell’Australia» Ma Seb non si fida: «In qualifica tutti più vicini» Luigi Perna

INVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)

E’

sera quando Mattia Bi­ notto chiacchiera nel paddock con Louis Ca­ milleri, a.d. del Cavallino, e con l’aerodinamico David Sanchez. Spiegazioni e sorrisi. La Ferrari sembra risorta rispetto a Mel­ bourne, anche se è solo il ver­ detto del venerdì del Bahrain e la verità verrà fuori questa sera nelle qualifiche del GP. La faci­

lità con cui Sebastian Vettel e Charles Leclerc hanno domina­ to le prove libere, avvicendan­ dosi al comando fra le due ses­ sioni, rende però le rosse candi­ date fortissime alla pole. La po­ trebbe ottenere Seb, recordman a Sakhir con 4 vitto­ rie e in pole anche l’anno scor­ so, oppure il Piccolo Principe monegasco, pungolo costante per il caposquadra. PRUDENZA Le Mercedes, sia chiaro, non vanno mai sottova­

LIBERE 1

Mattia Binotto, 49 anni, team principal e d.t. della Ferrari GETTY

LIBERE 2

LIBERE 1 NAZ

TEAM

1

MON

FERRARI

TEMPO

DISTACCO

1'30"354

POS PILOTA

NAZ

TEAM

1

GER

FERRARI

VETTEL

media 215,631 km/h

TEMPO

DISTACCO

1'28"846 media 219,291 km/h

2

VETTEL

GER

FERRARI

1'30"617

a 0"263

2

LECLERC

MON

FERRARI

1'28"881

a 0"035

3

BOTTAS

FIN

MERCEDES

1'31"328

a 0"974

3

HAMILTON

G.B.

MERCEDES

1'29"449

a 0"603

4

HAMILTON

G.B.

MERCEDES

1'31"601

a 1"247

4

BOTTAS

FIN

MERCEDES

1'29"557

a 0"711

5

VERSTAPPEN

OLA

RED BULL-HONDA

1'31"673

a 1"319

5

HULKENBERG

GER

RENAULT

1'29"669

a 0"823

6

GASLY

FRA

RED BULL-HONDA

1'31"815

a 1"461

6

VERSTAPPEN

OLA

RED BULL HONDA

1'29"725

a 0"879

1'30"000

a 1"154

7

SAINZ

SPA

MCLAREN-RENAULT

1'31"952

a 1"598

7

MAGNUSSEN

DAN

HAAS-FERRARI

8

HULKENBERG

GER

RENAULT

1'32"040

a 1"686

8

NORRIS

G.B.

MCLAREN-RENAULT

9

KVYAT

RUS

TORO ROSSO-HONDA

1'32"339

a 1"985

9

GROSJEAN

FRA

10 RAIKKONEN

FIN

ALFA ROMEO-FERRARI

1'32"385

a 2"031

10 KVYAT

11

AUS

RENAULT

1'32"401

a 2"047

11 SAINZ

RICCIARDO

1'30"017

a 1"171

HAAS-FERRARI

1'30"068

a 1"222

RUS

TORO ROSSO-HONDA

1'30"093

a 1"247

SPA

MCLAREN-RENAULT

1'30"192

a 1"346 a 1"583

12 MAGNUSSEN

DAN

HAAS-FERRARI

1'32"602

a 2"248

12 GASLY

FRA

RED BULL HONDA

1'30"429

13 ALBON

THA

TORO ROSSO-HONDA

1'32"874

a 2"250

13 ALBON

THA

RED BULL HONDA

1'30"458

a 1"612

14 PEREZ

MES

RACING POINT-MERCEDES

1'32"885

a 2"531

14 PEREZ

MES

RACING POINT-MERCEDES

1'30"716

a 1"870

15 NORRIS

G.B.

MCLAREN-RENAULT

1'32"945

a 2"591

15 RICCIARDO

AUS

RENAULT

1'30"848

a 2"002

16 GIOVINAZZI

ITA

ALFA ROMEO-FERRARI

1'32"949

a 2"595

16 RAIKKONEN

FIN

ALFA ROMEO-FERRARI

1'31"088

a 2"242

17

FRA

HAAS-FERRARI

1'32"994

a 2"640

17 STROLL

CAN

RACING POINT-MERCEDES

1'31"129

a 2"283

18 STROLL

CAN

RACING POINT-MERCEDES

1'33"518

a 3"164

18 GIOVINAZZI

ITA

ALFA ROMEO-FERRARI

1'31"144

a 2"298

19 RUSSELL

G.B.

WILLIAMS-MERCEDES

1'34"188

a 3"834

19 RUSSELL

G.B.

WILLIAMS-MERCEDES

1'31"904

a 3"058

20 KUBICA

POL

WILLIAMS-MERCEDES

134"253

a 3"899

20 KUBICA

POL

WILLIAMS-MERCEDES

1'32"932

a 4"086

GROSJEAN

CORRETTIVI Di certo è cambia­ to lo scenario, rispetto a due settimane fa, e si rivista una si­ tuazione più simile a quella dei test invernali al Montmelò, quando le rosse andavano for­ tissimo con ogni tipo di gomme e la Mercedes inseguiva. Può essere la pista di Sakhir, circui­ to più rappresentativo dell’Al­ bert Park, dove contano carico

LA GUIDA

LIBERE 2

POS PILOTA LECLERC

lutate. E il distacco di sei deci­ mi rimediato ieri dall’iridato Lewis Hamilton (uno in più per Valtteri Bottas) non è apparso realistico ai ferraristi. «Si tratta di divari poco significativi — spiega il team principal Binotto —. Mi aspetto al contrario che i nostri rivali siano molto forti in qualifica e una battaglia serra­ ta. Dai dati Gps sulle velocità in rettilineo è evidente che stava­ mo usando mappature della power unit diverse rispetto a lo­ ro. C’è di positivo che non sof­

Oggi le qualifiche dalle 16 su Sky GP domani: ore 17.10 Domani sul circuito di Sakhir (5.412 m) si corre il GP del Bahrain, 2a gara (su 21) del Mondiale di F.1. Libere, qualifiche e GP in diretta su Sky Sport F1 HD. TV8 (canale 8) trasmetterà in chiaro e in differita qualifiche e gara. Tutto su www.gazzetta.it PROGRAMMA Oggi Libere 3: ore 13-14. qualifiche: ore 16-17 (Differita su TV8 alle 21.30). Domani Gara: ore 17.10 (57 giri pari a 308,238 km). Differita su TV8 alle 21.30. CLASSIFICHE Piloti: 1. Bottas (Fin/Mercedes) punti 26; 2. Hamilton (GB/Mercedes) 18; 3. Verstappen (Ola/Red Bull) 15; 4. Vettel (Ger/Ferrari) 12; 5. Leclerc (MonFerrari) 10; 6. Magnussen (Dan/Haas) 8; 7. Hülkenberg

(Ger/Renault) 6; 8. Raikkonen (Fin/Alfa Romeo) 4; 9. Stroll (Can/Racing Point) 2; 10. Kvyat (Rus/Toro Rosso) 1. Costruttori: 1 Mercedes punti 44; 2. Ferrari 22; 3. Red Bull-Honda 15; 4. Haas-Ferrari 8; 5. Renault 6; 6. Alfa Romeo-Ferrari 4; 7. Racing PointMercedes 2; Toro Rosso-Honda 1. CALENDARIO 2019 14/4: Cina (Shanghai) 28/4 Azerbaigian (Baku); 12/5 Spagna (Montmelò) 26/5 Monaco (Monte Carlo); 9/6 Canada (Montreal); 23/6 Francia (Le Castellet); 30/6 Austria (Zeltweg); 14/7 Gran Bretagna (Silverstone) 28/7 Germania (Hockenheim); 4/8 Ungheria (Budapest); 1/9 Belgio (Spa-Francorchamps); 8/9 Italia (Monza); 22/9 Singapore; 29/9 Russia (Sochi); 13/10 Giappone (Suzuka); 27/10 Messico (Città del Messico); 3/11 Usa (Austin, Texas); 17/11 Brasile (Interlagos); 1/12 Abu Dhabi (Yas Marina)


SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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I RIVALI Sebastian Vettel, 31 anni, autore del miglior tempo nelle libere del Bahrain; a fianco un primo piano del tedesco, 4 volte iridato. Sotto Charles Leclerc, 21 anni, il più rapido nella prima sessione

Lenta sul rettifilo la Mercedes bluffa o è davvero indietro?

GETTY EPA

1Lewis: «Abbiamo accusato problemi col bilanciamento»

Ma la W10 con le gomme morbide ha tenuto un buon passo — ma al momento sembra che le Ferrari siano davanti. Quindi non ci resta che metterci a lavo­ rare a testa bassa. Stanotte analizzeremo i dati per provare a essere più forti domani (oggi; n.d.r.). Penso che saremo più vicini, ma sarà dura».

Mario Salvini

INVIATO A SAKHIR

A

llora forse non ci sbeffeggiava, Lewis Hamilton, quando di­ ceva che davvero non sape­ va da dove fosse scaturita tutta quella improvvisa su­ periorità della sua Mercedes rispetto alla Ferrari di Mel­ bourne. Allora magari que­ sto eterno gioco delle parti tra gli unici due veri avver­ sari del campionato ribalta ancora i ruoli in commedia. E ripristina dati, parametri e sensazioni emersi a Mont­ melò: con le rosse in fuga e le frecce in difesa. Magari in Australia è accaduto qualco­ sa di inconfessabile che ha rallentato le Ferrari. Oppu­ re, al contrario, sono le Mer­ cedes che ieri come a Barcel­ lona si sono tenute qualcosa da parte, in una strategia mordi e fuggi in cui si na­ scondono in prova per sve­ larsi — e colpire inesorabil­ mente — solo quando con­ ta. Lo capiremo solo corren­ do, cioè già oggi in qualifica. SBILANCIATA Quindi, più che star lì a ragionare su quei sei decimi mancati a Lewis Hamilton rispetto a Sebastian Vettel, ha senso aerodinamico e trazione in uscita dalle curve. Ma anche le correzioni studiate a Maranello hanno fatto la loro parte per ri­ solvere i mali misteriosi della prima gara. «Rispetto all’Au­ stralia le sensazioni sono mi­ gliori. Ma non corriamo trop­ po. Le Mercedes si sono nasco­ ste — avverte prudente Leclerc —. Io potevo fare di più nel mio giro veloce senza un errore (si è fermato a 35 millesimi da Vet­ tel; n.d.r.) e anche sul passo ga­ ra posso migliorare». FEELING Dall’altro lato del ga­ rage Vettel non era euforico, a dispetto della prima posizione e del miglior passo nella simu­ lazione con le mescole medie (con le soft è stato più forte Bottas). «Andiamo meglio che

a Melbourne, ma non sono an­ cora del tutto contento del fee­ ling con la vettura — spiega il tedesco —. Il risultato non deve ingannare: in qualifica mi aspetto una Mercedes molto forte e anche la Red Bull più vi­ cina». La batosta di Melbourne ha lasciato una scottatura. E il fatto che ieri Hamilton fosse scontento e rabbuiato per il comportamento sbilanciato della W10 non è sufficiente per sentirsi al sicuro. Anche perché le Frecce d’argento ieri hanno utilizzato la power unit in mo­ dalità “depotenziata” sui retti­ linei e nella notte gli ingegneri del remote garage hanno fatto gli straordinari per tirare fuori prestazioni extra. RISCOSSA Resta la reazione

Ferrari. Attesa e importante per il Mondiale. «Stiamo impa­ rando a conoscere la SF90 per renderla sempre più guidabile e prevedibile — continua Bi­ notto —. Ma, oltre a questo, ora mi devo occupare anche della gestione dei piloti. Compito non facile, entrambi sono am­ biziosi. E’ importante che ri­ manga lo spirito di squadra. La­ voriamo perché Sebastian sen­ ta la fiducia del team intorno a sé e abbia un’auto veloce che lo assecondi. Mentre Charles è li­ bero pure lui di lottare per le pole e per le vittorie. Se sarà da­ vanti, nessuno lo fermerà. Pe­ rò, come in Australia, entrambi sanno che non devono rischia­ re lottando fra loro. Se la situa­ zione ricapiterà, vedremo….». © RIPRODUZIONE RISERVATA

MI SONO LASCIATO UN MARGINE, SARÀ UNA QUALIFICA DIVERTENTE VALTTERI BOTTAS VINCITORE IN AUSTRALIA

partire dalla faccia del campio­ ne in carica. Che ieri non era tanto allegra. «È stata dura per tutti. Nella prima sessione era incredibilmente caldo, l’asfalto era a 50o (49, quando si è co­ minciato a girare; n.d.r.) e dun­ que tutti hanno faticato con le gomme. Le Ferrari sono state più veloci. Anche perché noi abbiamo avuto qualche proble­ ma di bilanciamento». Stessa sensazione denunciata da Valt­ teri Bottas: «Il bilanciamento non era un granché». Strano, se si pensa che in Australia le W10 su quell’aspetto avevano brilla­ to fin dall’inizio, con lo stesso Hamilton davanti fin venerdì mattina. «Poi in Fp2 siamo mi­ gliorati — ha continuato Lewis

BLUFF? Lasciando perdere per un attimo i tempi migliori di ie­ ri e parlando di passo, si nota che la Mercedes con le gomme rosse è andata bene, specie in Fp2. È vero che con temperatu­ re più basse (come saranno in qualifica e in gara) diminuisce il pericolo di degrado, ma è an­ che vero che l’anno scorso è stato spesso quello il problema delle W09. Magagna che ora sembra risolta. Per contro, ieri come ai test in Catalogna, la ve­ locità di punta delle Mercedes, in rettilineo, è stata inferiore a quella delle Ferrari. Ma forse — sempre lo stesso dubbio — si tratta di un bluff. Verosimile che nessuna delle due Merce­ des figuri nella top ten delle ve­ locità di punta di ieri? Non sarà che hanno abbassato il regime? E infatti Bottas, meno cupo di Hamilton, ha buttato là: «So di essermi lasciato un margine di miglioramento. Sembra pro­ prio che sarà una battaglia, una qualifica divertente». Già, si tratta solo di capire per chi. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Lewis Hamilton, 34 anni, mentre si cala nell’abitacolo della Mercedes: qui ha vinto nel 2014 e 2015 AFP

L’EX AL PADDOCK

Alonso: «Do una mano alla McLaren, ma punto Indy» 1Reduce dal test Toyota per la Dakar:

CONSULENTE Ma intanto è di nuovo a casa, anche se dice che no, «per il momento non mi è mancata la F.1». Però è vero che di un suo coinvolgimento nei test si era parlato fin dall’inver­ no. «Si è presentata questa oc­ casione con la Pirelli – spiega ­ e siccome mi sento parte della famiglia McLaren, sono qui. A dare una mano, non solo nei test, ma anche durante il weekend. Se potrò dare consi­ gli a 360°».

«La F.1 è il passato ma se arriva una buona offerta...». Head torna alla Williams

INVIATO A SAKHIR

E’

che non riesce proprio a stare fermo, né a non buttarsi in qualsiasi av­ ventura a 4 ruote gli venga in mente. Fernando Alonso ieri era nel paddock di Sakhir, che è sempre stato il suo habitat na­ turale. E lo sarebbe ancora se un anno fa, constatato di non avere chance per i sedili che contano, non avesse deciso di chiamarsi fuori. Ieri dunque

era qui, e qui girerà martedì e mercoledì con la McLaren. Ma solo tre giorni fa era nel deserto del Kalahari, a 900 km da Johannesburg. A fare derapate su una Toyota Hilux, la macchi­ na che (guidata da Nasser Al­ Atthiayah) ha vinto l’ultima Dakar. Per un messaggio piut­ tosto chiaro: con l’appoggio della casa giapponese con cui è in testa al Mondiale Wec, Nan­ do a gennaio potrebbe essere anche al più classico dei rally raid.

Fernando Alonso, 37 anni, due titoli F.1 e la 24 Ore di Le Mans EPA

CORONA E FUTURO Quindi Alonso negli ultimi 20 giorni si è fatto Sebring (dove ha vinto, coi fidi Buemi e Nakajima), de­ serto del Kalahari, deserto del Baharain. «Mi sto divertendo.

Quello che farò in futuro non lo so: per ora però sono completa­ mente concentrato solo sulla 500 Miglia di Indianapolis». Il suo pensiero è alla Tripla Coro­ na, per la quale gli serve solo il successo a Indy, da aggiungere a quelli di Monte Carlo in For­ mula 1 e di Le Mans, così da eguagliare l’unico che fin qui sia riuscito nel tris: Graham Hill. L’appuntamento è a India­ napolis il 26 maggio, per la sua seconda partecipazione dopo quella del 2017, quando fece 27 giri in testa, prima della rottura del motore Honda (quest’anno la sua McLaren sarà motorizza­ ta Chevrolet…). E poi si vedrà. «Come ho già detto l’anno scor­ so, la mia idea è di non tornare

in Formula 1. Considero prati­ camente chiuso quel capitolo. Ho avuto più di quanto sognas­ si. Penso ad altro perché ho la possibilità di fare qualcosa che non ha precedenti. Però è vero che se dovesse arrivarmi una grande opportunità in Formula 1 probabilmente la considere­ rei. Non c’è nulla, nel futuro, a cui chiudo la porta al 100%» RITORNO Intanto un altro team storico, la Williams, che è in cri­ si profonda, ha annunciato il ri­ torno di Patrick Head, che in­ sieme a Sir Frank fondò il team nel 1976: a 72 anni sarà consu­ lente. m.sal. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Formula 1 R GP Bahrain

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Il nuovo Kvyat

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● 1. Daniil Kvyat, 24 anni, russo, sulla Toro Rosso-Honda: 10o in Australia; ● 2. Giovanissimo nel 2014 quando ha debuttato in F.1 con la scuderia di Faenza; ● 3. Il russo con divisa della Red Bull con cui ha corso nel 2015 e all’inizio del 2016: 2o in Ungheria 2015 il miglior risultato; ● 4. L’anno scorso Daniil era pilota Ferrari al simulatore AFP GETTY

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«L’anno a Maranello è servito a rilanciarmi»

1«Il lavoro al simulatore aveva aiutato la rossa a crescere il sabato e a me a restare legato a questo mondo. E io sono un po’ italiano» Luigi Perna

INVIATO A SAKHIR (BAHRAIN)

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n punto per tornare a sognare. La nuova carriera di Daniil Kvyat è cominciata con il decimo posto in Australia sulla Toro Rosso che ha chiuso un periodo buio per il russo, appiedato nel 2017 da Helmut Marko e costretto l’anno scorso a una stagione di «dolce» purgatorio come pilota sviluppo della Ferrari. Pochi avrebbero scommesso nel suo rientro in F.1, ma la grande occasione è arrivata e il russo di Roma l’ha saputa afferrare al volo. Battere la Red Bull di Pierre Gasly le ha dato gusto? «Bisogna sempre metterci grinta quando si corre. E io ho lottato tutta la gara. Avere lasciato dietro Pierre mi ha dato soddisfazione, perché la Red Bull è più veloce di noi. Mi è stato attaccato aspettando un mio errore, ma io non ne ho fatti e

non ha potuto passarmi. Essere subito competitivo dopo un anno di stop è stato importante». Le difficoltà degli ultimi anni l’hanno resa più forte? «Non voglio parlare troppo di questo, ma ovviamente le ultime stagioni mi hanno cambiato (nel 2016 fu rimpiazzato sulla Red Bull da Verstappen dopo un podio in Cina e alla fine del 2017 messo da parte alla Toro Rosso in favore di Hartley; n.d.r). Tutti i piloti hanno una evoluzione personale e io ora penso di avere esperienza di varie situazioni e di capire più cose». Deve dire grazie a qualcuno o solo a se stesso? «Ho già detto grazie dopo la firma del contratto. Molte persone mi hanno aiutato e sanno che sono riconoscente. Adesso siamo di nuovo in viaggio». Ha mai temuto che la sua carriera finisse? «Ci sono andato vicino. Ma ora

c’è un’altra vera occasione e va sfruttata». L’approdo alla Ferrari l’ha salvata? «È stato fondamentale, una grande esperienza. Mi sono creato nuovi amici ed è stato bello fare parte di un team italiano con una storia così prestigiosa, essendo anch’io un po’ italiano (da adolescente ha vissuto a Roma con la madre; n.d.r.). In Ferrari mi hanno accolto molto bene e ho avuto la possibilità di restare vicino al mondo della F.1, lavorando con due piloti molto forti come Raikkonen e Vettel».

MI HA COLPITO VETTEL: VELOCE, COSTANTE E FORTISSIMO SU SEBASTIAN VETTEL 4 VOLTE IRIDATO

Che impressione ha ricavato? «Mi ha colpito Seb. È un pilota fortissimo, molto veloce e costante, che si applica tanto. L’anno scorso è stato difficile, ma le sue qualità non sono in discussione». Pensa di avere aiutato la rossa con l’esperienza Red Bull? «Non sono un ingegnere, ma ritengo che il nostro lavoro al simulatore sia stato molto utile alla squadra, giudicando dai miglioramenti che si facevano fra il venerdì e il sabato dei gran premi (cosa mancata quest’anno a Melbourne; ndr). In tante gare la Ferrari ha avuto delle prove libere difficili e una reazione il giorno successivo». Ha notato progressi nei dispositivi usati? «Ogni squadra ha la sua filosofia e in realtà a Maranello era già tutto a posto. Il mio compito è stato solo esprimere un parere su alcuni aspetti. La domenica guardavo la tv e avrei voluto correre. Ma ci tenevo a fa-

re il meglio possibile per la Ferrari e ora sono stato contento anche così».

re competitivi. Dietro ai primi tre team, quest’anno ci sono opportunità per tutti».

Si è tolto lo sfizio di provare la vettura in pista? «È successo a Fiorano, erano solo test di gomme da bagnato con la Pirelli, però la sensazione di salire su quella macchina rossa su quel circuito storico è stata spettacolare. Un ricordo che mi rimarrà impresso per tanto tempo».

Il suo legame con l’Italia resta forte? «Vivo a Montecarlo, ma mi capita spesso di venire a Modena, a Milano e soprattutto a Roma, dove si trovano i miei genitori e gli amici. Ho passato Natale nella Capitale perché c’è sempre un’atmosfera bellissima. Mentre se voglio mangiare tanto e bere Lambrusco vado in Emilia (ride)».

Si aspettava che la Red Bull tornasse a cercarla dopo averla scaricata? «Bella domanda... Non ci siamo lasciati sbattendo le porte, anche se da fuori è sembrato così, perciò sono stato contento. Ritrovare l’atmosfera familiare della Toro Rosso è proprio quello che mi serviva. Sono super motivato». Sorpreso dalla power unit Honda? «Da quello che si è visto in Australia, la Red Bull è già in grado di lottare per la vittoria. Noi battagliamo nel gruppone di metà classifica e crediamo di avere una macchina e un moto-

HO VISTO ROMAMILAN CON TOTTI ORA SO PERCHÉ È IL CAPITANO SUL TIFO PER LA ROMA L’INCONTRO CON TOTTI

Una seconda patria? «In fondo potrei considerarla la prima, se solo fossi arrivato da voi più piccolo. Sono russo, ma il rapporto con l’Italia è strettissimo e il vostro Paese sarà sempre una grande parte della mia vita». Com’è stato incontrare Totti da tifoso romanista? «Siamo andati a vedere RomaMilan, la mia squadra del cuore ha vinto e Francesco mi ha regalato la sua maglia, scambiandola con la mia tuta da pilota. Lui è una persona molto simpatica e semplice. Incontrandolo, ho capito perché per tutti è il Capitano. Mi piacerebbe invitarlo a vedere un GP». Ha ancora il sogno di tornare in un grande team? «Certo, altrimenti perché sarei qui? Tutti abbiamo bisogno di un obiettivo per cui lavorare e io un giorno vorrei lottare per il titolo mondiale». © RIPRODUZIONE RISERVATA

FORMULA 2

Si aspetta Schumi junior e spunta il nostro Ghiotto 1Il vicentino conquista con un gran giro

hanno concordato Délétraz e Nyck De Vries, terzo tempo. «E dire che io mi considero un pilota più da gara che da qualifica», ha detto Luca. Di certo c’è che la sua Dallara del team britannico Uni-Virtusi «è senz’altro meglio di quella dell’anno scorso (Campos; n.d.r.)».

la sua prima pole: «E pensare che sono più un pilota da gara». Mick è decimo Mario Salvini

INVIATO A SAKHIR

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così, mentre tutto il mondo guarda alla Formula 2 soprattutto in funzione a quel che saprà fare il più atteso degli eredi, Mick Schumacher, il campionato comincia con un gran successo azzurro: la pole di Luca Ghiotto. La prima per lui nella categoria, dove corre per il quarto anno. La prima di un pilota italiano da quando è

cambiata la denominazione, col ritorno di F.2 al posto di GP2. «Una sorpresa anche per me, in un certo senso», confessa il 24enne di Montecchio Maggiore, Vicenza. Se non per il risultato in sé, certamente per il margine: 367 millesimi su Louis Délétraz. «Dai dati non pensavo che la pole fosse fattibile. Tra il primo e il secondo run, senza modifiche di assetto, quindi solo di guida, ho guadagnato 1». Quindi benissimo. «Ha fatto un giro pazzesco»,

Mattia Binotto con Corinna, mamma di Mick Schumacher GETTY

ASPETTANDO MICK Sembra quindi che tra i pretendenti di una stagione in cui sulla carta non spicca un super favorito ci sia anche Ghiotto. Il tutto in attesa di qualsiasi cosa sarà capace di fare Mick Schumacher. Peraltro senza che i suoi avversari diano l’idea di sentirsi sminuiti da tutta quest’interesse per lui. «Alla fine la conseguen-

za è che cresce anche l’attenzione per noi – osserva Ghiotto – e comunque sono sicuro che Mick arriverà tra i migliori, perché ne ha le capacità e perché la sua macchina, la Prema, è buona». Ieri Schumi Jr. (nel paddock c’era anche mamma Corinna) ha chiuso 10°, a 1”079 da Ghiotto e a 329 millesimi dal compagno di Prema, Sean Geleal. Quindicesimo l’altro erede debuttante, Giuliano Alesi (Trident), a 1”360. Il terzo accademista Ferrari, Callum Ilot (Charouz) è andato a muro: partirà 18°, giusto davanti a Tatiana Calderon (Arden), pure lei all’esordio. Oggi gara 1 alle 11.30 italiane su Sky F1 HD © RIPRODUZIONE RISERVATA


Formula 1 R GP Bahrain

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Volpe del deserto

Vettel ritrova la «sua» pista: nessuno ha 4 trionfi come lui

1Due centri con Red Bull e due con Ferrari. Piloti Mercedes sempre sul podio dal 2014 2 GP Bahrain 29-31 marzo

Lunghezza gara: 57 giri – 308,238 km 6

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Giro: 5,412 km

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Giovanni Cortinovis

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a quando è iniziata l’era ibrida la Mercedes è sempre riuscita a portare due piloti sul podio nelle cinque edizioni del GP del Bahrain. Eppure, nell’ultimo biennio a vincere è stato Sebastian Vettel con la Ferrari, con un distacco quasi identico su Lewis Hamilton: 6 secondi e 660 millesimi nel 2017 e 6 secondi e 512 millesimi l’anno scorso, quando il britannico giunse addirittura terzo, preceduto anche dal compagno di squadra Valtteri Bottas. TRAGUARDO In particolare la vittoria dell’anno passato fu il miglior modo per festeggiare i 200 GP in Formula 1. Anche Mark Webber ha disputato il suo duecentesimo GP in Bahrain, ma senza analoga fortuna: l’australiano nel 2013 finì settimo con la Red Bull a 37 secondi da Vettel allora suoi compagno di squadra. A differenza dei rivali, la Ferrari non celebra due piloti insieme sul podio in Bahrain dal 2010 quando fece doppietta con Fernando Alonso primo davanti a Felipe Massa. HAT TRICK Sebastian ha vinto a Sakhir anche nel 2012 por-

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● Le vittorie di Fernando Alonso sul tracciato del Bahrain: nel 2005 e 2006 con la Renault e poi al debutto con la Ferrari nel 2010

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Settore pista

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Zona rilevamento distacco tra piloti

tando a compimento un weekend magico, contrassegnato da pole position, giro più veloce e vittoria: quella fu la sua quarta tripletta in carriera, a cui ne aggiungerà altrettante con la scuderia anglo-austriaca. L’hat-trick su questa pista è stato realizzato anche da Michael Schumacher nel 2004 (con l’altra rossa di Rubens Barrichello seconda) e da Massa nel 2007 sempre con la Ferrari. Nessuno dei tre ha però completato il Grande Slam: Vettel è stato in testa per 55 giri su 57, il brasiliano per 51 e Schumi per 50.

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14 15 Zona di impiego ala mobile

PRIMATO A parte Vettel, nessun altro pilota vanta quattro successi in Bahrain e il suo record è destinato a durare almeno fino al 2020 perché l’unico che poteva eguagliarlo è Alonso, impostosi nel 2005 e 2006 con la Renault e nel 2010 con la Ferrari. Le Mercedes hanno invece vinto nel 2014 e 2015 con Hamilton e nel 2016 con Nico Rosberg. A ciò si aggiungono 3 secondi posti, uno a testa per Lewis, Nico e Valtteri, e 4 terzi, due di Hamilton e uno ciascuno dei suoi compagni. Peraltro solo nel 2014 la Mercedes ha con-

● 1. Lewis Hamilton davanti a Nico Rosberg durante il GP del Bahrain del 2014: i due diedero vita a un gran duello che venne vinto dal pilota inglese; ● 2. L’esultanza di Sebastian Vettel dopo il successo dell’anno scorso con la Ferrari in Bahrain: il secondo consecutivo e il quarto personale per il tedesco AFP

quistato i primi due gradini del podio e quel giorno la festa fu completata dalla terza piazza di Sergio Perez con la Force India motorizzata Mercedes. DUELLO Toto Wolff e Niki Lauda riuscirono però ad esultare solo dopo il traguardo perché i loro due piloti si affrontarono senza risparmiarsi: il britannico riuscì a scavalcare al via il figlio di Keke che pur partiva in pole. Al 18° giro Rosberg tentò di riprendersi la posizione ma inizialmente fu respinto, salvo riuscire nel suo intento il giro dopo. La sua leader-

ship durò però lo spazio di tre tornate perché Hamilton riuscì a riafferrare il comando che poi conserverà fino al traguardo. Quello fu il quinto di 15 podi monopolizzati dai propulsori Mercedes in Formula 1: l’ultimo però risale al GP Messico del 2015 quando dietro alle due Mercedes di Rosberg e Hamilton giunse Bottas con la Williams. PRIME VOLTE Il Bahrain è ricordato con affetto anche da diversi piloti che qui hanno festeggiato una prima volta in carriera: nel 2005 Pedro De La Rosa (McLaren) ha conquistato il suo unico giro veloce in gara imitato nel 2009 da Jarno Trulli (Toyota) e nel 2006 da Nico Rosberg (Williams) che a differenza dei due colleghi ne raccoglierà altri 19 prima di ritirarsi. L’abruzzese visse un GP favoloso, con la pole, il 3° posto in gara e il citato giro veloce. In Bahrain hanno invece conquistato la prima pole in carriera Robert Kubica (Bmw) nel 2008 e Bottas (Mercedes) nel 2017. Sette anni fa infine su questo tracciato Romain Grosjean su Lotus ha colto il suo primo podio in F.1: quel giorno ai primi quattro posti giunsero quattro monoposto motorizzate Renault.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

● I piloti motorizzati Renault che monopolizzarono i primi 4 posti nel 2012: Vettel (Red Bull), Raikkonen (Lotus), Grosjean (Lotus) e Webber (Red Bull)

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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Motomondiale R GP Argentina

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Scatta Dovi

Andrea Dovizioso, 33 anni, sulla Ducati: qui ha colto un 2o posto nel 2015 come miglior risultato MILAGRO

Ducati in palla, Miller secondo Però Marquez resta il favorito

1L’iridato è stato l’unico a non cambiare gomma nel finale delle libere: 8 . Rossi è 6 o

Paolo Ianieri

INVIATO A TERMAS DE RIO HONDO (ARGENTINA)

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arà anche vero che, come una rondine non fa primavera, neanche un venerdì al comando può essere una garanzia assoluta. Oltretutto considerando una pista comunque parecchio sporca e con il limite dei tempi record ancora lontano. Però, escludendo un Marc Marquez che fino ai minuti finali nei quali tutti hanno montato la gomma nuova aveva fatto il bello e il cattivo tempo prima di accontentarsi di chiudere all’8° posto, vedere la Ducati di Andrea Dovizioso davanti a tutti tallonata a un niente, appena 9 millesimi, da quella gemella colorata Pramac di Jack Miller, autore qui un anno fa di una pole pazzesca, è il miglior segnale che la rossa poteva attendersi. «E infatti sono stracontento, soprattutto perché qui gli ultimi anni avevo sempre fatto fatica sin dal primo turno — racconta Dovizioso —. Sapevamo che eravamo messi bene, ma è bello avere la conferma su una pista comun-

que molto diversa dal Qatar. Fin dal primo turno ho percepito di avere una buona base, siamo anche riusciti a provare più assetti, migliorando sempre e tutto mi è venuto facilmente. È andata meglio del previsto, e non me lo aspettavo. Anche se per il podio non basta, siamo tanti con un buon passo». DOMINATORE Primo nei tempi, ma Dovizioso riconosce facilmente come l’uomo da battere sarà sempre lui, Marquez. «Marc qui ha sempre fatto la differenza e la sta facendo anche adesso. Però soprattutto nel pomeriggio ci siamo avvicinati. Lui è un obiettivo, ma non il solo, ci sono altri piloti ai quali stare davanti». Un’investitura che il campione del mondo della Honda accetta senza problemi. «La carta parla da sola, non puoi certo nascondere i dati, e se guardiamo ai tempi del giorno è chiaro che se corressimo ora il favorito sarei io» spiega Marc. Che è stato il solo a non cambiare gomma nel finale, girando comunque per 11 volte su un passo di 1’39”, contro due soli giri a quel ritmo di Dovizioso. «Quando c’è poco grip sono

MARC QUI FA SEMPRE LA DIFFERENZA, MA SIAMO CRESCIUTI ANDREA DOVIZIOSO DUCATI

quello che si trova meglio — conferma lo spagnolo —, ma come nei venerdì dello scorso anno mi sono disinteressato completamente dei tempi, concentrandomi solo sul lavoro in vista gara. Al mattino ho girato con la media posteriore, il pomeriggio con la morbida, per me può essere un’opzione». Una classifica molto corta — tra Dovizioso e Takaaki Nakagami, 10° e per ora ultimo dei qualificati diretti in Q2 ci sono 448 millesimi, Jorge Lorenzo, 21° e penultimo è a 978 — che

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nella top 10 vede, oltre alle 2 GP19, anche tre Honda e soprattutto tutte e 4 le Yamaha, con Maverick Viñales a chiudere il podio del venerdì dopo avere tribolato al mattino e a inizio della seconda sessione con l’assetto della propria M1, 3° a precedere il vincitore di un anno fa, Cal Crutchlow, e l’ormai non più sorpresa Fabio Quartararo, sempre più a proprio agio sulla moto di Iwata e davanti a Valentino Rossi, con Franco Morbidelli 9°. «Siamo stati piuttosto veloci, lavorando bene con le gomme usate — spiega Rossi —. Poi nel pomeriggio abbiamo scelto due-tre opzioni e fatto un buon time attack, non siamo lontani, la moto va bene, anche se dobbiamo migliorare a livello di elettronica in uscita dalle curve». IN SALITA Con l’Aprilia che piazza Andrea Iannone («Siamo a mezzo secondo da chi ha vinto in Qatar, chi se lo sarebbe aspettato?») e Aleix Espargaro in 11a e 12a posizione, giornata in salita, per Danilo Petrucci, 13° («Al mattino sono scivolato e ho perso confidenza, nel pomeriggio è andata meglio ma

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NON SIAMO LONTANI, C’È DA LAVORARE IN USCITA DI CURVA VALENTINO ROSSI YAMAHA

ho sbagliato il giro veloce»), e soprattutto per Lorenzo, che alle spalle si è lasciato solo Hafizh Syahrin. «Mi mancano tanti chilometri e devo ancora capire tante cose di questa moto, in più questa per me è sempre stata una pista difficile — è l’analisi di Lorenzo —. Fisicamente non sono ancora al meglio, ma non è un problema se non vado forte. C’è ancora molto margine, è il momento di avere pazienza senza innervosirmi nel guardare la classifica». © RIPRODUZIONE RISERVATA

LE ALTRE CLASSI

Moto 2 e 3: davanti Luthi e McPhee INVIATO A TERMAS

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li ex MotoGP davanti a tutti dopo la prima giornata della Moto2, iniziata con il miglior tempo di Luca Marini nelle prime libere. Nelle seconde, invece, dove con la pista più pulita si è girato quasi un secondo più veloce che al mattino, comanda Tom Luthi davanti a Sam Lowes. Miglior italiano Niccolò Bulega, 5o a 252 millesimi dalla vetta e davanti proprio a Marini. Settimo Baldassarri, chiude il gruppo dei 14 qualificati alla Q2 Simone Corsi, cadute senza conseguenze per Enea Bastianini (17o dietro Fabio Di Giannantonio) e Andrea Locatelli (21o). MOTO3 Tra le piccole per il momento dominio Honda con davanti a tutti l’inglese John McPhee che precede Tony Arbolino e Niccolò Antonelli. La migliore delle Ktm è quella del pilota di Max Biaggi, Aron Canet, 6o davanti a Dennis Foggia, più staccato Romano Fenati, 14o e per il momento ultimo dei piloti qualificati di diritto alla Q2. p.i.

IL CASO

Honda «piega» Aldridge: da Austin avrà la sua pinna 1Igiapponesiasuondimotivazioni

però il rifiuto di Takeo. «No, per noi la pinna non ha quella funzione e non vogliamo mentire».

sfidanoild.t.federale,cheallafinecede. Dall’Igna:«Dobbiamofarereclamonoi?» INVIATO A TERMAS DE RIO HONDO

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a storia della pinna sta diventando una barzelletta. Uscita sconfitta dalla Corte di Appello di Ginevra, che ha dato ragione alla Ducati sull’utilizzo dell’appendice sotto il forcellone per favorire il raffreddamento della gomma posteriore, Honda qui in Argentina ha sottoposto al direttore tecnico della MotoGP, Danny Aldridge un progetto analogo a

quello della GP19 da far debuttare ad Austin. Che però Aldridge ha bocciato nel momento in cui il d.t. della Hrc, Takeo Yokoyama, ha definito l’appendice, in modo volutamente provocatorio, come pensata per generare carico aerodinamico. E quindi vietata dal regolamento. «Se cambiate il “wording” e la presentate per raffreddare la gomma posteriore, la approvo» le parole di giovedì del tecnico inglese che fa capo all’Irta, l’associazione dei team. Ricevendo

Il direttore tecnico di Honda Hrc, Takeo Yokoyama, e Gigi Dall’Igna, direttore generale di Ducati Corse MILAGRO

MOTIVAZIONE Ventiquattro ore dopo, ecco però la retromarcia della Hrc, con Takeo a ripresentare lo stesso progetto ma con motivazione diversa: non per raffreddare il pneumatico, ma, pare, per aumentare la rigidità del forcellone. Una spiegazione assurda, che però ha permesso ad Aldridge di uscire dall’angolo, dando il suo ok, accolto con un sorriso ironico da Gigi Dall’Igna, d.g. Ducati: «Devo fare reclamo io adesso?». E’ facile immaginare che, a cascata, arriveranno le richieste di omologazione di Aprilia,

Suzuki, Ktm e Yamaha. CAMBI Ma è chiaro che, dopo quando successo, la Fim del neo presidente Viergas dovrà imporsi su Dorna e Irta, ovvero le entità che gestiscono il Motomondiale, per cambiare. Il dipartimento tecnico dovrà essere rinforzato, perché è ormai palese come Aldridge o chi per lui non possa essere in grado di far fronte da solo alla potenza di fuoco ingegneristica delle varie Case. Ma è arrivato anche il momento di toglierlo dal controllo dell’Irta per affidarlo alla Fim, organo super partes, come accade in F.1. p.i. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Motomondiale R GP Argentina

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Suzuki time «Storia e scelte Rieccoci in alto»

1Il manager

Brivio spiega la crescita in pochi anni: «La GSX-RR è nata bene, poi conta l’esperienza» Giovanni Zamagni

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n MotoGP è possibile. La­ vorando bene, con un po’ di esperienza, gestendo le ri­ sorse in pista, si può diventare competitivi in poco tempo, gio­ carsi vittorie e podi nella massi­ ma espressione tecnologica del motociclismo da corsa. Come conferma la Suzuki, Casa dal passato storico: 90 vittorie fino al 2011, sei titoli piloti e altret­ tanto costruttori in 500/Moto­ GP. Dal 1976 al 1982 il periodo d’oro, con una serie di trionfi consecutivi iniziati con Barry Sheene, fino ad arrivare a Mar­ co Lucchinelli, sul trono della 500 dopo Franco Uncini. Poi anni difficilissimi, con due sole vittorie tra il 2001 e il 2011, quando la Suzuki decise di smettere con le corse. Un ritiro momentaneo, ma viste le tante problematiche precedenti, sembrava difficile rivedere il marchio nelle prime posizioni.

TAPPE Invece la Suzuki c’è riu­ scita. Davide Brivio, il team ma­ nager che ha riportato la Casa giapponese in pista, ripercorre le tappe di questo cammino per certi versi sorprendente. «Nel 2011 — racconta Brivio — la Suzuki ha schierato una sola moto per Alvaro Bautista (mi­ glior risultato: 5°, n.d.r.) e ha annunciato il ritiro, con l’obiet­ tivo di rientrare dopo un paio d’anni. Il 2012 e il 2013 sono serviti per ripartire da un foglio bianco: si è passati dal motore 4 cilindri a V da 800 cc al quattro in linea da 1000 cc. L’idea era di tornare nel mondiale nel 2014». Vennero effettuati test con Randy De Puniet, ma si de­ cise di ritardare di un anno il ri­ torno. «Eravamo passati — spiega Davide, arrivato in Suzuki ad aprile 2013 — dalla centralina elettronica Mitsu­ bishi alla Magneti Marelli. Ci volle più tempo del previsto per sviluppare il software e così si decise di posticipare al 2015. Nel 2014 programmammo 8 test, sempre con De Puniet: cer­ cavamo di andare a provare nei circuiti dove si era corso la do­ menica precedente, per avere un paragone immediato».

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● I Mondiali vinti da Suzuki con Barry Sheene (1976-77), Marco Lucchinelli (1981), Franco Uncini (1982), Kevin Schwantz (1993) e Kenny Roberts jr. (2000)

Kenny Roberts jr, ultimo iridato Suzuki: era il 2000, classe 500 GETTY

PNEUMATICI La questione non è solo di soldi ma anche tecnica: la prima grande differenza è nelle gomme. Come spiega l’ingegner Giulio Bernardelle, una vita in pista come capo tecnico in Aprilia e Honda, grande conoscitore anche delle auto. «Nelle moto — è la sua tesi — le gomme limitano verso il basso: nelle auto questo non avviene. Inoltre, l’evoluzione negli ultimi 10 anni ha reso più gestibili le moto: piloti come Mar­ quez, Lorenzo, Rossi e Dovizioso con altre gomme e un’elettronica meno invasiva fareb­ bero più differenza, i distacchi sarebbero più elevati. Non a caso Marquez, quello che ha il più grande controllo della moto, emerge nel­ le manovre al limite, nei funambolismi, ma i tempi sono simili a quelli dei rivali».

NEL 2018 QUATTRO PODI Alex Rins, 23 anni, spagnolo, è alla terza stagione con la Suzuki: la scorsa è stata la migliore con 169 punti, 2 secondi posti e altrettanti terzi. In Qatar ha chiuso 4o IPP

© RIPRODUZIONE RISERVATA

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M. MARQUEZ (HONDA) 1’39”827 MEDIA 173,3 KM/H

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MILLER (DUCATI) CRUTCHLOW (HONDA) MORBIDELLI (YAMAHA) IANNONE (APRILIA) ZARCO (KTM) DOVIZIOSO (DUCATI) QUARTARARO (YAMAHA) A. RINS (SUZUKI) V.ROSSI (YAMAHA) NAKAGAMI (HONDA) P. ESPARGARO (KTM) A. ESPARGARO (APRILIA) LORENZO (HONDA) RABAT (DUCATI) OLIVEIRA (KTM) ABRAHAM (DUCATI) M. VIÑALES (YAMAHA) MIR (SUZUKI) PETRUCCI (DUCATI) BAGNAIA (DUCATI) SYAHRIN (KTM)

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MILLER (DUCATI) M. VIÑALES (YAMAHA) CRUTCHLOW (HONDA) QUARTARARO (YAMAHA) V. ROSSI (YAMAHA) A. RINS (SUZUKI) M. MARQUEZ (HONDA) MORBIDELLI (YAMAHA) NAKAGAMI (HONDA) IANNONE (APRILIA) A. ESPARGARO (APRILIA) PETRUCCI (DUCATI) BAGNAIA (DUCATI) MIR (SUZUKI) P. ESPARGARO (KTM) ZARCO (KTM) ABRAHAM (DUCATI) OLIVEIRA (KTM) RABAT (DUCATI) LORENZO (HONDA) SYAHRIN (KTM)

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LOWES (KALEX) GARDNER (KALEX) A. FERNANDEZ (KALEX) BULEGA (KALEX) MARINI (KALEX) BALDASSARRI (KALEX) NAVARRO (SPEED UP) MARTIN (KTM) SCHROTTER (KALEX) LECUONA (KTM) BENDSNEYDER (NTS) B.BINDER (KTM) CORSI (KALEX) A.MARQUEZ (KALEX) DI GIANNANTO (SPEED UP) BASTIANINI (KALEX) NAGASHIMA (KALEX) AEGERTER (MV AGUSTA) . VIERGE (KALEX) LOCATELLI (KALEX) PAWI (KALEX) BEZZECCHI (KTM) MANZI (MV AGUSTA)

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Q

atar MotoGP: 5 piloti e 4 moto (Ducati, Honda, Suzuki e Yamaha) in 6 decimi. Australia F.1: 5 piloti in 58”230 con 3 auto (Mercedes, Red Bull e Ferrari). Men­ tre nelle moto 4 Case possono giocarsi vittorie e podi a ogni gara, nelle auto la sfida è ridotta a Mercedes e Ferrari, con l’introduzione, di tanto in tanto, della Red Bull. Perché? Carmelo Ezpeleta, nu­ mero uno Dorna, non ha dubbi: «La F.1 dovrebbe imparare da noi: dare più soldi ai team privati». Può essere, tenendo presente che le risorse a disposizione sono infinitamente differenti: per una stagione di F.1 al top ci vogliono circa 400 milioni di euro, per una di MotoGP tra 50 e 100.

SCELTE Brivio punta su un pilo­ ta esperto come Aleix Esparga­ ro e un debuttante come Mave­ rick Viñales, nonostante avesse corso un solo anno in Moto2. Viñales conquista il sesto po­ sto in Australia e nel 2016 ri­ porta la Suzuki sul gradino più alto del podio, dominando dal primo all’ultimo giro il GP di Gran Bretagna («Una sor­ presa, non pensavamo di farcela così presto», am­ mette Brivio). Nel 2017, Viñales passa alla Yamaha, arriva Andrea Iannone, ma la Suzuki sbaglia il motore e la stagione è molto complicata. Nel 2018, poco alla volta, la GSX­RR torna a essere competitiva, conquista no­ ve podi e sfiora più volte la vittoria, com’è successo nel­ la prima gara del 2019, con Alex Rins quarto a 0”457 dalla Ducati. «La moto è nata bene in Giappone, in pista abbiamo gestito al meglio le risorse e du­ rante l’inverno sono state fat­ te le scelte giuste», è l’analisi di Brivio. «Sicuramente l’elettro­ nica uguale per tutti ci ha aiu­ tato: ci avremmo messo più tempo a recuperare stando fuori dalle corse. Anche la pos­ sibilità di sviluppare il motore durante la stagione, per chi non ha ottenuto risultati negli anni precedenti, è un aiuto. Poi con­ ta l’esperienza, la tua storia nel­ le corse». Quella che manca, per esempio, alla KTM.

MOTO2

1’40”180 1’40”215 1’40”319 1’40”366 1’40”387 1’40”595 1’40”676 1’40”821 1’40”827 1’40”857 1’41”066 1’41”303 1’41”340 1’41”509 1’41”513 1’41”641 1’41”657 1’41”692 1’41”768 1’41”875 1’42”679

«Moto gestibili e gomme differenti Così più equilibrio rispetto alla F.1»

DAVIDE BRIVIO TEAM MANAGER SUZUKI

MOTOGP/2

Joan Mir, 21 anni, spagnolo, iridato Moto3 CIAM

fIL TECNICO

DOPO IL RITIRO NEL 2011, SIAMO RIPARTITI DA UN FOGLIO BIANCO

MOTOGP/1

41

MOTO3 1’43”353 MEDIA 167,4 KM/H 1’43”445 1’43”477 1’43”518 1’43”605 1’43”613 1’43”633 1’43”645 1’43”651 1’43”710 1’43”766 1’43”772 1’43”773 1’43”783 1’43”806 1’43”920 1’43”971 1’43”989 1’44”085 1’44”281 1’44”367 1’44”389 1’44”556 1’44”979

ESASPERAZIONE Colpisce, però, come nelle moto una Casa come la Suzuki, che non ha disposizione risorse infinite, sia arrivata in poco tempo a livello dei migliori mentre Mer­ cedes e Ferrari restino inavvicinabili. «In F.1il regolamento — spiega Bernardelle — è mol­ to restrittivo e le scelte tecniche sono pratica­ mente obbligate. Per fare la differenza servo­ no risorse economiche pazzesche, investire in settori microscopici, come nella ricerca dei materiali. La Mercedes ha fatto studi incredi­ bili sulla combustione all’interno dei cilindri, riuscendo a tirare fuori una potenza esagera­ ta da un motore di piccola cilindrata. E’ una attività di ricerca da multinazionale, i piccoli team non se lo possono permettere». g.z. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA

1.

MCPHEE (HONDA)

2. 3. 4. 5. 6. 7. 8. 9. 10. 11. 12. 13. 14. 15. 16. 17. 18. 19. 20. 21. 22. 23. 24.

ARBOLINO (HONDA) ANTONELLI (HONDA) RODRIGO (HONDA) SUZUKI (HONDA) CANET (KTM) FOGGIA (KTM) MASIA (KTM)

1’49”892 MEDIA 157,4 KM/H

PEREZ (KTM) R. FERNANDEZ (KTM) DALLA PORTA (HONDA) RAMIREZ (HONDA) TOBA (HONDA) FENATI (HONDA) SASAKI (HONDA) MIGNO (KTM) ONCU (KTM) MASAKI (KTM) D. BINDER (KTM) GARCIA (HONDA) KORNFEIL (KTM) VIETTI (KTM) R.ROSSI (HONDA) YURCHENKO (KTM)

1’49”971 1’50”061 1’50”080 1’50”132 1’50”337 1’50”390 1’50”572 1’50”575 1’50”743 1’50”748 1’50”774 1’50”820 1’50”851 1’50”923 1’50”926 1’51”033 1’51”080 1’51”091 1’51”316 1’51”330 1’51”360 1’51”458 1’51”596

Oggi le qualifiche MotoGP alle 19.05 Domani gara alle 20 Domani sul circuito di Termas de Rio Hondo (4.810 m) si corre il GP Argentina, 2ª tappa (su 19) del Motomondiale. Diretta su Sky MotoGP HD mentre TV8 trasmetterà in differita e in chiaro le qualifiche dalle 18.05 e le gare dalle 17.30. PROGRAMMA OGGI Libere 3: Moto3 ore 12.55; Moto2 alle 13.50; MotoGP alle 14.45; Libere 4: MotoGP alle 18.25; Qualifiche: Moto3 alle 16.35; Moto2 alle 17.30; Moto GP alle 19.05. DOMANI Gare: Moto3 ore 17 (21 giri per 101,01 km); Moto2 ore 18.20 (23 giri per 110,63 km); MotoGP ore 20 (25 giri per 120,25 km). CLASSIFICHE MOTOGP: 1. Dovizioso 25 punti; 2. M. Marquez 20; 3. Crutchlow 16; 4. A. Rins 13; 5. Rossi 11; 6. Petrucci 10; 7. M. Viñales 9; 8. Mir 8; 9. Nakagami

7; 10. Espargaro 6; 11. Morbidelli 5; 12. P. Espargaro 4; 13. Lorenzo 3; 14. Iannone 2; 15. Zarco 1. MOTO2: 1. Baldassarri 25; 2. Luthi 20; 3. Schrotter 16. 4. Gardner 13; 5. Fernandez 11; 6. Lowes 10; 7. A. Marquez 9; 8. Marini 8; 9. Bastianini 7; 10. Vierge 6; 11. Di Giannantonio 5; 12. B. Binder 4; 13. Locatelli 3; 14. Raffin I2; 15. Martin 1. MOTO3: 1. Toba 25; Dalla Porta 20. Canet 16; 4. Ramirez 13; 5. Vietti 11; 4. Ramirez 13; 5. Vietti 11; 6. Arena 10; 7. Fernandez 9; 8. Antonelli 8; 9. Fenati 7; 10. Kornfeil 6; 11. Ogura 5; 12. Lopez 4; 13. McPhee 3; 14. Migno 2; 15. Rodrigo 1.


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT


Tennis R Master 1000

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Isner in finale nel suo giardino Resa Aliassime 1Il 33enne statunitense, campione in

carica a Miami, si sbarazza del 18enne canadese con un doppio tie-break

LA SFIDA

Corsa al Masters L’attesa si prolunga Torino ora ci crede 1L’annunciodell’Atp ormaièimminente. Eladesignazione potrebbeessere statagiàfatta... Valerio Piccioni ROMA

Lo statunitense John Isner, 33 anni, alto 2.08 per 111 kg. A Miami nel 2018 ha battuto in finale Zverev AFP

Luca Marianantoni

D

ue generazioni a confronto, quella dei vecchi leoni contro i nuovi rampolli, per le semifinali di Miami. La prima è finita nella mani del glaciale John Isner, 34 anni il prossimo 26 aprile, costretto a rifugiarsi nella specialità della casa, il tie break, per frenare l’impeto naturale del canadese Felix Auger-Aliassime, di anni 18, primo nato nel terzo millennio a fare così tanta strada in un Masters 1000. Gli applausi, alla fine, sono stati equamente distribuiti tra il campione in carica, 9 tie break vinti su 9 in 10 set giocati (l’unico set non finito al tie break, il primo nella sfida di 3° turno contro Albert Ramos) e l’astro nascente, sicuro protagonista con Tsitsipas e Shapovalov del futuro. IL MATCH Senza timore reverenziale, Felix Auger-Aliassime ha tentato da subito di travolgere il freddo, calmo e compassato statunitense, cercando di farlo muovere e di toglierli sicurezza. Le prime tre palle break

fIL FENOMENO

Simone Battaggia

S

ono stati messi in vendita a 80.000 sterline invece delle 100.000 previste (92.500 euro al cambio attuale), ma ci metteranno poco a raggiungere quotazioni ben maggiori. E mettere mano al portafogli probabilmente non basterà: venire in possesso di uno dei 2520 abbonamenti quinquennali a Wimbledon significa sedersi accanto alle persone più influenti del mondo. Ed è terribilmente difficile. OBBLIGAZIONI L’All England Lawn Tennis Club ha annunciato il prezzo dei «debentures», i tagliandi che danno accesso a tutte le partite delle cinque edizioni del torneo in programma tra il 2021 e il 2025. Più che biglietti sono strumenti finanziari, non a caso il termine significa «obbligazioni». Nacquero nel 1920, all’epoca vennero utilizzati per finanziare la costruzione del Centre Court. Al Club giurano che esista almeno una

non sono andate a buon fine, cancellate dagli ace di Isner, ma la quarta, nel 7° game, è stata quella buona che ha permesso al canadese di andare a servire per il primo set. Ma avanti 5-4 Auger-Aliassime ha accusato le vertigini e con una pioggia di doppi falli (3) ha rimesso in pista Isner che ha prolungato la contesa conquistando il tie break con 4 punti consecutivi. MINIBREAK Uno schiaffo che avrebbe frastornato qualsiasi coetaneo del canadese, ma non Felix che ritrovava subito il ritmo, una buona percentuale di prime e una discreta padronanza del campo, sempre mirata a far pedalare Isner più del dovu-

Felix Auger-Aliassime AFP

to. E anche stavolta il primo a cedere è stato Isner, travolto dall’incosciente esplosività del canadese che volava indisturbato sul 5-2, provando ancora una volta a chiudere il parziale sul 5-3. Ma come nel set precedente Auger-Aliassime si è irrigidito, ha smarrito la prima di servizio, è incappato in un doppio fallo figlio della tensione e ha finito per sparare un dritto a metà rete che ha restituito il sorriso a Isner. Solo a questo punto lo statunitense ha annusato l’odore del sangue, si è impossessato delle preda senza farsi impietosire. Ed è bastato il minibreak ottenuto nel primo punto del tie break per consegnargli la seconda finale consecutiva a Miami. «E’ difficile da digerire – ha detto Felix a fine incontro – l’esito di un match del genere, ma ero molto teso sia sulla prima che sulla seconda di servizio. Quando giochi a questo livello è difficile perfino concentrarsi sulle cose che devi fare». Isner si gioca domani la finale a Miami, ma il futuro corre a grandi passi verso Felix Auger-Aliassime. © RIPRODUZIONE RISERVATA

LA GUIDA

Pliskova-Barty oggi per il titolo femminile ● Niente ritorno al primo posto del ranking per Simona Halep. La romena è stata sconfitta in semifinale dalla ceca Karolina Pliskova 7-5 6-1 in 1h14’ e deve quindi rimandare il sorpasso sulla giapponese Naomi Osaka. L’australiana Ashleigh Barty raggiunge la finale più importante della carriera: contro l’estone Anett Kontaveit s’è imposta 6-3 6-3. Uomini - Semifinali: Isner (Usa) b. Auger-Aliassime (Can) 7-6 (3) 7-6 (4). Quarti: Federer (Svi) b. Anderson (Saf) 6-0 6-4, Shapovalov (Can) b. Tiafoe (Usa) 6-7 (5) 6-4 6-2. Donne - Semifinali: Barty (Aus) b. Kontaveit (Est) 6-3 63, Pliskova (R.Ceca) b. Halep (Rom) 7-5 6-1. Finale (oggi, ore 18 italiane): Barty (Aus) c. Pliskova (R.Ceca).

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A

nche la giornata di ieri è trascorsa aspettando il verdetto sulle Finals. Quantomeno fino a ieri sera l’Atp non aveva ancora ufficializzato la sua decisione. Dilemma ancora difficile da risolvere o semplice prassi che lascia passare un po’ di tempo fra scelta e ufficializzazione? Forse più la seconda della prima. A Torino c’è sempre un prudente ottimismo. La sindaca Chiara Appendino continua a incrociare le dita ed è in costante contatto con il presidente della Federtennis Angelo Binaghi, che è a Miami, il luogo della decisione. Il board, a cui compete la scelta, può comunicare la sua ultima parola da un momento all’altro. LE GARANZIE La documentazione delle cinque candidature è stata vista e rivista, soprattutto con la verifica delle fideiussioni. Nel caso

di Torino, per esempio, al testo del decreto della presidenza del Consiglio dei ministri, che impegna 78 milioni per le Finals, con uno stanziamento a vantaggio della Fit, è stato necessario aggiungere la garanzia dell’Istituto per il Credito Sportivo. Nella scelta della città delle Finals 2021-2025 potrebbero aver avuto un ruolo anche i nuovi equilibri all’interno dell’Atp dopo l’annuncio che l’attuale presidente Chris Kermode lascerà a fine stagione. VOGLIA DI CAMBIARE Londra rappresenta la continuità, l’andare sul sicuro, la solidità di quest’ultimo periodo di Finals, che si svolgono nella capitale britannica dal lontano 2009. Ma fra i giocatori, ne ha parlato anche Djokovic, c’è anche una certa voglia di cambiare. Non rimanendo in Gran Bretagna, anche se c’è pure Manchester, ma magari in Europa. Ecco perché Torino rappresenta un’alternativa valida e dopo una serie di colpi a vuoto alla ricerca delle risorse necessarie per correre, è tornata decisamente in corsa. Tokyo, nella corsa c’è anche Singapore, rappresenta invece la potenza economica di una città che peraltro nel 2021 sarà reduce dall’esperienza olimpica. Sembra davvero una partita infinita. Ma forse il risultato è stato già scritto. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Il presidente Fit, Angelo Binaghi, 58 anni, volato a Miami LAPRESSE

Wimbledon, scatta la follia dei «debentures» Gli abbonamenti quinquennali valgono oro famiglia che si è tramandata l’abbonamento da allora fino a oggi. Chi lo detiene, infatti, ha il diritto di prelazione. Difficile che il possessore di un tesoro del genere decida di rinunciare, sebbene il prezzo sia aumentato del 60% rispetto alle 50.000 sterline (57.800 euro) richieste per il quinquennio 2016-2020. Anche perché i biglietti possono essere rivenduti: per una singola giornata, per un’edizione, anche fino alla scadenza della validità. Nel febbraio scorso un «debenture» è stato venduto a 112.000 sterline, nonostante manchino solo due edizioni alla data di scadenza. Nel dicembre 2015 si arrivò a vendere un abbonamento a 145.500, anche se valeva per quattro tornei e non per cinque. In questi giorni sul sito Wimbledon Debenture Holders’ — il canale che mette in contatto i possessori degli abbonamenti e gli appassionati alla ricerca dei biglietti — due posti affiancati per la finale maschile di quest’anno valgono 8650 sterline, più di diecimila euro.

1In vendita a 80.000 sterline (92.500 euro), danno accesso a

tutti i match dal 2021 al 2025 e vengono rivenduti anche a più del doppio. Trovarli è rarissimo: chi li possiede ha la prelazione

Il Centre Court di Wimbledon fu costruito nel 1922, proprio grazie ai proventi dei primi debentures. I posti in abbonamento quinquennale sono situati nel secondo anello, a fianco del Royal Box LAPRESSE

INVESTIMENTO L’abbonamento garantisce l’accesso al Centrale (i posti si trovano nell’anello attorno al Royal Box) e a tutti gli altri campi in tutte le 13 giornate del torneo, l’entrata esclusiva con vista sulla Champions Room, l’ammissione al ristorante “Courtside” dove lavorano chef come Albert Roux and Bryn Williams, ma anche la possibilità di rivendere i singoli ingressi. 200 MILIONI Dalla vendita dei 2520 abbonamenti quinquennali, il Club guadagnerà oltre 200 milioni di sterline, con i quali ripagherà la copertura del campo 1 e l’acquisizione di un vicino campo da golf, nell’area che sarà coinvolta dal futuro progetto di espansione. I biglietti in abbonamento quinquennale sono il 16,7% dei 1500 posti a sedere del Centrale. L’All England riserva 1340 posti all’hospitality, mentre per la normale vendita dei biglietti sono a disposizione il 53,5% dei posti. © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Basket R Eurolega: dopo la penultima giornata

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

SERIE A

Alle 20.30 Trento-Torino inaugura il 24° turno

U

Mike James, 28, ultime due partite deludenti CIAM

Milano, giocatela

Corsa ai playoff Le rivali aiutano ora batti l’Efes

1Ik.o.diVitoriaeOlympiacosaumentanolesperanze, masidevevincereaIstanbul.Fataleinvecelasconfitta Davide Chinellato

N

on è finita. Anzi, la strada che porta Milano ai playoff di Eurolega è stata agevolata dalle sconfitte di Vitoria e Olympiacos, Comincia sempre con una vittoria giovedì a Istanbul in casa dell’Efes, già quarta e sicura di incrociare il Barcellona ai playoff ma capace di sbancare ieri sera Vitoria, che con un successo avrebbe staccato il pass per i quarti. Battere i turchi è il primo passo che porta Milano ai playoff. Ci sono buone possibilità: l’Olimpia resta fuori se tutte le altre 5 squadre in corsa per gli ultimi tre posti playoff vincono, la situazione attuale che vede la squadra di Pianigiani al 9° posto. Oppure se arriva a pari punti, con una sola posizione in palio, con Zalgiris e Maccabi. In tutti gli

fIL RACCONTO

altri scenari di arrivi a tre squadre, a 4 o a 5 Milano è dentro. Con una chance di arrampicarsi addirittura al 6° posto se finisce alla pari con le due greche, Vitoria e una tra Maccabi e Zalgiris.. PENULTIMO TURNO Il resto della 29ª giornata, quella in cui la squadra di Pianigiani ha perso in casa col Fenerbahce, non ha risolto il rebus degli ultimi 3 posti playoff. Il Bayern, crollato in casa del Darussafaka ultimo in classifica, è fuori dalla corsa. Restano in 6 a giocarsi gli ultimi tre posti: Vitoria e Panathinaikos a quota 30 punti; Zalgiris, Milano, Maccabi e Olympiacos a quota 28. Le situazioni di parità si risolvono con la classifica avulsa, e nelle condizioni attuali Milano sta dietro ai lituani, ottavi, anche se la squadra di Pianigiani ha il vantaggio

degli scontri diretti con lo Zalgiris (1-1, +5), come con Olympiacos (2-0) e Maccabi (1-1, +4). E’ invece sotto con Vitoria (1-1, -2) e Panathinaikos (1-1, -9). ULTIMO TURNO Resta tutto possibile nell’ultima giornata, compreso un arrivo a pari punti di tutte le 6 squadre ancora in corsa: in quella situazione Milano sarebbe 8ª, promossa assieme a Zalgiris (6°) e Vitoria (7ª). Ma le certezze sono poche. Una di queste è che Vitoria e Panathinaikos con un successo sono qualificate. I baschi però hanno un difficilissimo appuntamento giovedì in casa del Cska, già certo del secondo posto. Mentre i greci di Rick Pitino invece ospitano il Buducnost, penultimo. L’Olimpia può chiudere anche al 7° posto se chiude alla pari con Vitoria e Olympiacos o in

un quartetto che oltre a baschi e greci include anche lo Zalgiris.

RILANCIO Ma il destino di Milano dipende prima di tutto da Milano. L’Olimpia è nel momento più delicato della stagione, con le sconfitte di Eurolega che si sommano a quelle in campionato con Venezia e Cremona. La partita decisiva a Istanbul sarà preceduta dal derby con Cantù, in gran forma, e con la squadra di Pianigiani che rischia addirittura di perdere il primo posto in Serie A. Da tempo però il primo obiettivo dell’Olimpia è l’Eurolega. Col Fenerbahce, in quella che avrebbe dovuto essere la partita più importante della stagione, si è vista probabilmente una delle peggiori versioni stagionali dell’Olimpia. Sicuramente una delle peggiori versioni di Mike James, candidato mvp che dopo aver steccato con Panathinaikos ha fatto fiasco col Fenerbahce. Ritrovare lui è il primo passo verso i playoff. 29ª giornata. Ieri: Khimki-Cska 72-80 (Shved 17; De Colo 14); Darussafaka-Bayern Monaco 92-87 (Douglas 26; Koponen 23); Vitoria-Efes 92-102 (Vildoza 23; Moerman 21, Pleiss 21); Olympiacos-Zalgiris 68-72 (Weber 26; White 14)). Giovedì: PanathinaikosReal Madrid 73-74; Maccabi Tel AvivGran Canaria 90-55; Milano-Fenerbahce 90-104; Barcellona-Buducnost 95-83. Prossimo turno. Giovedì 4 aprile: Cska-Vitoria; Efes-Milano; Panathinaikos-Buducnost; Real Madrid-Zalgiris. Venerdì 5 aprile: Fenerbahce-Maccabi Tel Aviv; Bayern Monaco-Gran Canaria; OlympiacosDarussafaka; Barcellona-Khimki. © RIPRODUZIONE RISERVATA

D

evo ammetterlo, una lacrimuccia mi è scesa. Mi succede sempre alle cerimonie, ma questa era particolare. È stato omaggiato e ringraziato il campione Manu Ginobili, ma soprattutto è stato reso omaggio alla persona. E io ho provato tanto orgoglio per aver fatto parte — una piccola parte — della sua vita sportiva. E felicità per lui, vedendo come era genuinamente sereno e commosso. Non ha dimenticato nes-

In maiuscolo le partite in trasferta

30ª GIORNATA

6. VITORIA 30 punti

CSKA

7. PANATHINAIKOS 30 punti

Buducnost

8. ZALGIRIS 28 punti

REAL MADRID

9. MILANO 28 punti

EFES

10. MACCABI 28 punti

FENERBAHCE

11. OLYMPIACOS 28 punti

Darussafaka

Coefficiente difficoltà: Bassissima Alta Media

Bassa Altissima GDS

L’AX ORA È 9A SQUADRA

PT G

V

P

FENERBAHCE ISTANBUL*

48 29 24

5

CSKA MOSCA*

46 29 23 6

REAL MADRID*

44 29 22

EFES ISTANBUL*

38 29 19 10

7

BARCELLONA*

34 29 17 12

VITORIA

30 29 15 14

PANATHINAIKOS ATENE

30 29 15 14

ZALGIRIS KAUNAS

28 29 14 15

AX MILANO

28 29 14 15

MACCABI TEL AVIV

28 29 14 15

OLYMPIACOS PIREO

28 29 14 15

BAYERN MONACO

26 29 13 16

KHIMKI

18 29 9 20

GRAN CANARIA

16 29 8

BUDUCNOST

12 29 6 23

DARUSSAFAKA

10 29 5

IL CLOU La sfida di domani tra Milano e Cantù, il derby numero 167, è il clou della giornata. L’Acqua San Bernardo non passa al Forum dal 2012-13, ma nel girone di ritorno ha vinto 7 partite su 8, fermandosi solo la settimana scorsa contro Trieste. E l’AX è reduce dal flop di Eurolega col Fenerbahçe, con la testa alla sfida decisiva di giovedì a Istanbul con l’Efes. Venezia, impegnata a Varese nel posticipo delle 20.45, avrà la chance di aggancio in caso di altri passi falsi della capolista. 24ª giornata. Oggi: Trento-Torino (ore 20.30). Domani: Trieste-Cremona (12), Milano-Cantù (17), Pesaro-Avellino (17.30), Sassari-Virtus Bologna (18), Brescia-Pistoia (18.30), Reggio Emilia-Brindisi (19.05), Varese-Venezia (20.45). Classifica: Milano 36; Venezia, 34; Cremona 30; Avellino, Brindisi 28; Varese 26; Virtus Bologna, Cantù, Trieste, Trento 24; Sassari, Brescia 22; Pesaro, Torino, Reggio Emilia 12; Pistoia 10. © RIPRODUZIONE RISERVATA

21 24

PLAYOFF *: GIA’ QUALIFICATE

Aaron Craft (Trento) CIAM

Ginobili uomo speciale. E io mi sono commosso condo piano che abbiamo anche rischiato di perderla. Ma questa a San Antonio è stata una sorta di Manu Ginobili week.

20 PER SEMPRE Giovedì, in una bella cerimonia all’At&t Center, gli Spurs hanno ritirato il numero 20 indossato dall’argentino, che ha smesso nel 2018. Ettore Messina, suo coach prima a Bologna e poi a San Antonio, racconta le emozioni della serata di ETTORE MESSINA

IN 6 PER 3 POSTI

n primo assaggio, prima della grande abbuffata di domenica. La 24ª giornata di Serie A parte stasera alle 20.30 con l’anticipo Trento-Torino (su Eurosport Player). La Dolomiti Energia ci arriva reduce dalla sconfitta di Sassari, ma in casa ha vinto le ultime tre partite e cerca il poker per mantenere il passo playoff. Torino, con Poeta che è a 2 punti dal tagliare il traguardo dei 3000 in carriera nella massima serie, ha bisogno di punti salvezza ma alla BLM Group Arena ha vinto solo una volta, nel 2016-17. La Fiat è reduce da 4 sconfitte di fila che hanno complicato la classifica, facendola precipitare al penultimo posto, in condominio con Reggio Emilia.

suno nei suoi ringraziamenti. Ma si è soprattutto preso cura dei suoi 3 figli, evidentemente sopraffatti dall’intensità della cerimonia, dicendo loro di non preoccuparsi se lo vedevano piangere perché erano lacrime di gioia. Eravamo tutti lì per Manu. Fin dal riscaldamento, anche se la cerimonia era prevista per fine partita. Giocare contro Cleveland è stato stranissimo, molto più di quando tre anni fa abbiamo omaggiato Tim Duncan. La partita è passata talmente in se-

Manu Ginobili, 41 anni: ha giocato agli Spurs dal 2002 al 2016 AP

L’atmosfera all’At&t Center era davvero incredibile. La gente aveva bisogno di questo, dopo una stagione di alti e bassi come è stata la nostra: siamo comunque contenti perché faremo i playoff, ma a inizio stagione questo traguardo non era affatto scontato. I tifosi avevano bisogno di un momento così, un attimo in cui ti attacchi a questi antichi eroi e hai bisogno di ricordare quello che hanno fatto per te, i momenti che ti hanno fatto vivere. La gente aveva bisogno di Manu. Erano tutti tristi e felici insieme. Contenti per le emozioni che Manu è riuscito a trasmettere loro, ma tristi perché, mentre lui ha tutta la vita davanti, per tutti noi è un pezzo di vita che se ne va.

È stato bello quando ha parlato Fabricio Oberto, che rappresentava la Generacion Dorada: per Manu è il legame con la sua Argentina, le sue origini, un gruppo con cui ha vinto tantissimo e con cui ha condiviso un legame di amicizia che durerà per tutta la vita.

Duncan invece è riuscito a strappare un sorriso a tutti. Quando ha ricordato il legame all’inizio tra Manu e Pop, di come impazziva nel vederlo fare qualche Ginobilata. E di come lui, Timmy, ricordando il giorno del draft 1999, ha ammesso che quando ha visto che gli Spurs avevano scelto questo ragazzo dal nome impronunciabile, ha pensato che fosse un altro di quelli che arrivavano da chissà dove. Prima di rendersi conto, vedendolo giocare, di quanto Manu fosse speciale. © RIPRODUZIONE RISERVATA


Pallavolo R Via ai playoff Superlega: quarti gara-1 Marisa Poli

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

PALLANUOTO

Andrea Giani, 48 anni, seconda stagione sulla panchina di Milano IPP

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Setterosa in Europa Cup con l’Olanda Ed è già World League

l passato di Andrea Giani è sempre lì, «la mia famiglia vive a Parma, ma quando torno a Modena è come essere a casa». Il futuro chissà, intanto il presente è sulla panchina di Milano che oggi timbra la se­ conda presenza ai playoff e sfida ancora Modena, LA CHIAVE come un anno fa. Campionato chiuso E sogna un finale diverso rispetto con gli stessi punti alle due sconfit­ (49), l'anno scorso te (3­2 e 3­1) che Modena eliminò fermarono subi­ Milano in due to la corsa della partite Revivre. «Con Modena abbia­ mo già fatto una bella serie di sfide, dalla Coppa Italia al giro­ ne di ritorno in cui ci siamo mi­ surati per la classifica. Noi ci arriviamo bene, dopo un giro­ ne di ritorno in cui abbiamo la­ vorato bene, sapendo che ora è una cosa diversa, che qui è co­ me una partita secca e fa tanto la differenza averle già gioca­ te». GLI INIZI La carriera da allena­ tore è cominciata proprio al Pa­ laPanini, dodici anni fa, un’esperienza finita dopo una stagione e poco più che ha co­ munque indirizzato Giani ver­ so una nuova vita. Passando da Roma e Verona, con le espe­ rienze in nazionale prima nello staff azzurro e poi di Slovenia e Germania. «Per me è sempre speciale tornare qui. Modena è la storia. È bello anche da av­ versario, perché mi piacciono i palazzetti tosti. E io vivrei per queste partite: da giocatore im­ pazzivo, le amo anche da alle­ natore. E sebbene la mia fami­ glia viva a Parma (il figlio gioca a basket a Bologna, la figlia a pallavolo), quando vado a Mo­ dena è come se tornassi a casa: ci ho vissuto 13 anni, conosco a memoria quel palazzetto, quel­ le strade». LA SFIDA Le quotazioni della sua Milano sono cresciute ri­ spetto alla stagione scorsa,

Franco Carrella

BATTERE PERUGIA È UNO DEI PEZZETTINI CHE RINFORZA LA BASE ANDREA GIANI 13 STAGIONI A MODENA

Giani sfida il suo passato «Modena non è lontana»

1Il tecnico di Milano: «Per me è sempre speciale tornare,

mi sento a casa. Ma non siamo certo qui come sparring partner»

«perché ci siamo costruiti un bel percorso, e questo è succes­ so perché la squadra ha acqui­ stato sicurezza nei meccani­ smi». Di fronte c’è Modena che dopo il successo della Super­ coppa di inizio stagione non è riuscita a sostenere il passo di Perugia, Trento e Civitanova. «Ma non dimentichiamo che è una squadra con giocatori abi­ tuati a giocare partite così — ha le idee chiare Giani —, ma il valore di Modena va al di là di quello che hanno raccolto nella stagione regolare. Stiamo par­

OGGI ALLE 18 SU RAISPORT Quarti

Quarti

Perugia G1: domani G2: 7/4 EV. G3: 13/4

Monza

Trento

Semifinali

Semifinali

G1: 16/4 G2: 19/4 G3: 22/4 EV. G4 : 25/4 EV. G5: 28/4

G1: 16/4 G2: 19/4 G3: 22/4 EV. G4 : 25/4 EV. G5: 28/4

Modena G1: oggi G2: 6/4 EV. G3: 13/4

Milano

G1: domani G2: 7/4 EV. G3: 13/4

Padova

Civitanova G1: 1/5 G2: 5/5 G3: 8/5

FINALE

EV. G4: 11/5 EV. G5: 14/5

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G1: domani G2: 7/4 EV. G3: 13/4

Verona RCS

lando di una squadra solida, costruita per vincere, con alle­ natore e società importanti. Ha tutto per poter arrivare fino in fondo, poi dipenderà tanto da noi». OBIETTIVI L’intento di Milano è lo stesso, arrivare fino in fon­ do. Con il rispetto per la storia (Modena è al 35° playoff, que­ sta Milano al 2°) e per l’albo d’oro (12 scudetti a zero). Con la consapevolezza che la sta­ gione regolare è finita in parità di punti (49), di risultati nelle sfide dirette (sempre 3­0 per chi ha giocato in casa), con il 3­0 di Modena nei quarti di Coppa Italia a sparigliare. «Il nostro obiettivo è di arrivare fi­ no in fondo, non certo il ruolo da sparring partner — sostiene il Giangio —. Abbiamo finito la stagione con un successo su Pe­ rugia, ora si riparte da zero ma quello è uno dei pezzettini che aggiungi per rinforzare la tua base. Le avversarie che ci af­ frontano sanno che giochiamo bene». A Giani piace questa Mi­ lano che ha fatto appassionare la città. «Sono orgoglioso di quanto siamo cresciuti a livello individuale. La squadra è stata pensata con giocatori giovani che avevano del potenziale. Abbiamo iniziato sapendo chi

eravamo in quel momento, pensando che la nostra forza sarebbe stata nel sistema, nel gruppo. Un progetto che i gio­ catori hanno condiviso». VALORE La squadra è al com­ pleto, «Matteo (Piano) si sta preparando, non è pronto per queste partite, lo sarà per le prossime se passiamo il turno» dice Giani. «Ho cercato però di fare in modo che non si senta troppo la mancanza di un ele­ mento — è la teoria di Giani —. In modo che un’assenza, o una giornata storta di un giocatore, non diventino un alibi per la squadra, che è fatta di tante al­ tre cose». E il confronto che apre i playoff 2018/19, come ha certificato la classifica, do­ vrebbe essere il più aperto. «Noi e Modena siamo più vici­ ni, per quello che si è visto in campionato. Tra gli altri vedo più differenze, una forbice più grande. A un certo punto della stagione le squadre si sono di­ vise, in alto le prime (Perugia, Trento e Civitanova) hanno sempre schiacciato sull’accele­ ratore, le altre un po’ meno. È vero che ai playoff tante cose si azzerano, ma se il valore di una squadra è 6, è difficile giocare da 10». © RIPRODUZIONE RISERVATA

DONNE / ULTIMO TURNO

Scandicci a un punto dal 3° posto

● Oggi alle 20.30 si gioca la 30a e ultima giornata della stagione regolare di A-1. Già certe le 8 squadre ai playoff, in palio le posizioni dalla terza alla quinta con Scandicci (47 punti), Brescia e Busto Arsizio (45). Già retrocessa Chieri. Oggi: èpiù Pomì Casalmaggiore-Igor Gorgonzola Novara; Imoco Conegliano-Unet E-Work Busto Arsizio; Saugella Team Monza–Zanetti Bergamo; Savino Del Bene Scandicci– Banca Valsabbina Millenium Brescia; Reale Mutua Fenera Chieri-Lardini Filottrano; Bosca S.Bernardo CuneoClub Italia Crai. Riposa: Il Bisonte Firenze. Classifica: Conegliano 58; Novara 52; Scandicci 47; Busto Arsizio 45; Monza 45; Casalmaggiore 40; Firenze* 39; Cuneo 34; Bergamo 31; Brescia 30; Filottrano 14; Chieri 9; Club Italia Crai 6. * una partita in più

U

na missione era già stata compiuta, senza giocare eccone un’al­ tra. A Torino, nei quarti di Europa Cup, il 13­9 dell’Un­ gheria sulla Grecia libera un posto in più per le finali di World League che si dispu­ teranno a Budapest dal 4 al 7 giugno (con un pass olim­ pico in palio) e vedono le ungheresi qualificate di di­ ritto. Una buona notizia per il Setterosa. «Ma questo non sarà una distrazione», ga­ rantisce Elisa Queirolo. Ad affrontare oggi le azzurre sarà l’Olanda, 9­6 sulla Spa­ gna con triplette di Maud Megens e Catharina Van der Sloot. I freschi precedenti ci confortano: abbiamo af­ frontato le campionesse d’Europa anche nella prima fase, imponendoci sia a Ein­ dhoven (9­7) sia a Trieste (9­6). Per Roberta Bianconi un giorno speciale: 300a presenza in Nazionale. LE NOVITÀ Curiosità per l’introduzione delle nuove regole. Meno aggressività e maggiore velocità, ecco in sintesi che cosa regalano, anche se l’arbitraggio di Olanda­Spagna appare più permissivo. Tra le principali novità, il tempo di possesso palla è portato da 30” a 20” dopo un tiro d’angolo e un rimbalzo dopo un tiro che non causa il cambio di pos­ sesso; all’interno dell’area dei sei metri, l’attacco irre­ golare al giocatore che ac­ quisisce un vantaggio e nuota con la palla viene san­ zionato con un rigore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Quarti: Ungheria-Grecia 13-9, Olanda-Spagna 9-6. Oggi: semifinali Russia-Ungheria (15), Italia-Olanda (16.30), dirette su RaiSport.

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Ciclismo R L'evento Mattia Bazzoni

M

ichil Costa, il «papà» della manifestazione, si richiama a Sant’Agostino: «Ama e fai ciò che vuoi. La vita è un dono e va amata in tutte le sue bellezze». La nuova madrina Martina Colombari, che promette di allenarsi per pedalare nel fiume dei cicloamatori (le è stata consegnata una bici Pinarello), cita Salvador Allende: «Vivremo in eterno in quella parte di noi che abbiamo donato agli altri. Michil ci sta donando pezzetti di vita, il suo evento non è solo sport ma stare insieme, fare festa».

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Parola chiave: «Domani» È la maratona più verde

1Il 7 luglio la 33

Granfondo delle Dolomiti : appoggerà i comuni colpiti dal maltempo e progetti di solidarietà. Colombari madrina a

REGINA Bellezza, futuro, solidarietà, sostenibilità: vola altissimo la Maratona dles Dolomites, più in alto delle incantevoli vette che il 7 luglio torneranno a essere il regno delle biciclette. L’edizione numero 33 è stata presentata a Milano, nella storica sede della Fondazione Pirelli. Trascesi da tempo i confini del ciclismo, la regina delle granfondo si conferma un momento di storia, cultura, lifestyle, gastronomia (il 5 luglio si terrà anche la «Cena a 4 mani» con gli chef stellati Ashley Palmer-Watts e Nicola Laera): la festa della bici in uno degli angoli più belli d’Italia.

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LE ALTRE INIZIATIVE

Il 22 giugno il Sellaronda Bike Day

● (m.baz.) Non solo la mitica Maratona. Sono altre due le occasioni in cui è possibile pedalare tra le Dolomiti senza traffico motorizzato. La prima è il Dolomites Bike Day di domenica 16 giugno, con la chiusura alle auto (dalle 9 alle 15) delle strade comprese tra Corvara, Campolongo, Arabba, Pieve di Livinallongo, Falzarego, Valparola, San Cassiano e di nuovo Corvara. A partire da quest’anno il Dolomites Bike Day comprende anche i passi Pordoi e Fedaia per un totale di 108 km: il bike day più lungo del mondo. Sabato 22 giugno sarà la volta del tradizionale Sellaronda Bike Day, in cui l’anello ciclistico più famoso al mondo (Sella, Gardena, Pordoi, Campolongo) verrà conquistato dalle bici.

IL NUMERO

9

NUMERI Le coordinate non cambiano. La Maratona (trasmessa in diretta su Rai2) si sno- Migliaia di pettorali da da La Villa a distribuiti a chi ha Corvara sui tre classici percorsi vinto il sorteggio su chiusi al traffi- 31.600 richieste: 881 co: il «Sellaron- i ripescati da» da 55 chilometri, il «medio» di 106 e il «lungo» da 138 con 4230 metri di dislivello. Quest’ultimo sgrana il rosario doloroso ma stupendo dei sette passi dolomitici che hanno fatto la storia del ciclismo: Campolongo, Pordoi, Sella, Gardena, il tremendo Giau, Falzarego e Valparola. Novemila i pettorali distribuiti ai fortunati vincitori di solidarietà. Ai comuni di del sorteggio (su 31.600 ri- Colle Santa Lucia e Livinallonchieste), 881 i ripescati (dopo go, fortemente colpiti dal malsei sorteggi negativi), 72 i Pae- tempo che in ottobre ha messo si in gara, più di 1500 volonta- in ginocchio l’Agordino e il Fori dell’organizzazione. dom, verranno devoluti 31mila euro. Altri 25mila euro MARATONA SOLIDALE Dopo andranno ai progetti dell’asso«l’equilibrio», quest’anno il te- ciazione «Insieme si può» nelle ma è «duman», il domani: comunità del Karamoja, in «Non riusciamo a dare rispo- Uganda. Infine l’8 giugno, ste sul domani, ma dobbiamo Giornata Mondiale degli Oceimparare a farci le giuste do- ani, con Healthy Seas verrà ormande. Avremo un secondo ganizzato lo spettacolare recupianeta visto che il primo lo pero delle reti fantasma – una stiamo distruggendo? Nel- minaccia per la vita dei pesci – l’oceano ci saranno ancora i nel porto di Lipari e lungo le pesci?» chiede profetico Mi- coste delle Isole Eolie, con attichil Costa. La 33ª Maratona vità educative per i ragazzi. «Si guarda al futuro con iniziative tratta di piccole gocce, ma in

«Duman» (domani) sulle nuove maglie Castelli

Un passaggio della Maratona delle Dolomiti sul Passo Campolongo, sullo sfondo, da sinistra Grand Cir, Sass Ciampac e Sassongher

questo modo proviamo a fare “meno male” al mondo», spiega Costa.

SUPERTEAM Andy Pertot (Alta Badia Brand), Andy Varallo, (Coppa del Mondo Gran Risa), Michil Costa, Martina Colombari e Claudio Canins

ANGELI CON E-BIKE L’altra parola chiave è sostenibilità. La Maratona più ecologica di sempre, che limita l’uso della plastica in favore dei materiali riciclabili e crea Green Corner all’interno del villaggio, vieta le e-bike in gara ma le promuove tutto intorno. Sei «Green Angel», meccanici in sella a bici elettriche Pinarello Nytro, daranno il loro aiuto ai partecipanti. Grazie alla collaborazione con Enel, Pirelli e Audi, verrà anche fornita assistenza meccanica in corsa con due

Audi E-Tron full electric. Il rispetto delle Dolomiti, patrimonio dell’umanità, passa attraverso ogni accorgimento: le maglie celebrative «Squadra Jersey» di Castelli, presentate giovedì nella versione uomo e donna, verranno fornite all’interno di un sacchetto di carta per evitare il nylon. ALTA BADIA La Maratona delle Dolomiti mostra ogni anno al mondo il volto bike-friendly dell’Alta Badia, fatto di organizzazione eccellente e strutture ricettive all’avanguardia. Da qua la sinergia con un altro grande evento sportivo del territorio, la Coppa del Mondo di sci alpino sulla mitica Gran Risa. «Come la Maratona, anche la Coppa del Mondo valorizza il marchio Alta Badia — osserva Andy Varallo, presidente del comitato organizzatore —. Tra noi e Michil basta una stretta di mano per raggiungere grandi risultati». © RIPRODUZIONE RISERVATA


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Ciclismo R Il via domenica 12 maggio

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

L’INIZIATIVA

Claudio Ghisalberti

S

iete pronti per partecipare al Giro? Sentite di avere la gamba giusta? Volete provarci? Perfetto, da domenica 3 maggio scatta il Giro-E. Si tratta di una manifestazione cicloturistica con bici a pedalata assistita e aperta a tutti, su una parte del percorso delle 18 tappe del Giro d’Italia 2019, escluse le tre cronometro. Rispetto all’edizione sperimentale dello scorso anno, ci sono rilevanti novità. Prima fra tutte le città di partenza , che saranno una località diversa da quella della corsa rosa , mentre l’arrivo sarà identico a quello del Giro d’Italia, sotto lo stesso striscione, per permettere così ai partecipanti di vivere l’emozione vera di passare sulla linea pochissimo tempo prima dei campioni, che poi vedranno lottare da un’area riservata. Nel corso di tre settimane, i team — composti da 6 ciclisti, di cui un capitano che deve fare tutte le tappe e cinque corridori sostituibili al termine di ciascuna giornata — cercheranno di percorrere ogni tappa secondo le medie stabilite dal regolamento. Lungo ogni tappa ci saranno più prove speciali, il tutto rilevato da un sistema gps che monitora ogni singolo concorrente. Le prove speciali richiederanno prestazioni diverse: mantenere una media prestabilita in un tratto con pendenze variabili; raggiungere la velocità massima all’interno di un tratto prestabilito; sprint finale in zona arrivo. Ogni prova speciale assegnerà penalità o bonus che andranno a miglioUn’immagine dell’edizione zero dello scorso anno. Tutti i partecipanti erano dotati di Pinarello Nytro

CONTENUTO PREMIUM

Giro-E 2019

GAVIA-MORTIROLO, GIORNATA CLOU APRICA 690 m

PONTE DI LEGNO 1254 m

Passo Gavia 2618 m

Passo del Mortirolo 1716 m

DICIOTTO TAPPE PER SENTIRSI CAMPIONI VERI

rare o peggiorare la media generale alla fine di ogni tappa. Title sponsor dell’evento sarà Enel X; Toyota, con un’ibrida, sarà l’auto ufficiale mentre NamedSport sarà «Official Nutrition Sponsor». SGUARDO AL FUTURO «Quella dello scorso anno poteva essere definita una start-up, un’edizione zero — afferma Paolo Bellino, amministratore delegato e direttore generale di Rcs Sport —. Quest’anno, invece, vogliamo aprire la manifestazione a dodici team per far vivere a tutti, o perlomeno a più gente possibile, la vera esperienza del Giro d’Italia.

Quello che prenderà il via domenica 12 maggio sarà un grande test sia per i produttori, sia per gli appassionati. Del resto la bici a pedalata assistita è il mezzo di trasporto del futuro, quello più importante. L’obiettivo è creare un format a emissioni zero di CO2 (anidride carbonica, ndr)

LE MAGLIE E I TEAM Non sarebbe Giro d’Italia senza le maglie (della Castelli) in palio. Bene, saranno quattro quelle che verranno assegnate al termine di ogni tappa: viola (leader della generale), arancione (regolarità), verde (giovane) e rossa (sprint). Al momento so-

no dieci i team iscritti: Pinarello, Enel X, Colnago, MilanoCortina 2026, Toyota, Enit, Vini Fantini-De Rosa, Bike for a dream, Segafredo-Castelli e Kilocal-Selle Smp. Milano-Cortina 2026 nasce con l’idea di promuovere la candidatura olimpica e sarà composta da atleti che hanno partecipato ai Giochi. Il team Enit sarà composto da giornalisti stranieri, con il chiaro scopo di promuovere le bellezze del nostro Paese. Bike for a dream, invece, è un progetto che consente a chiunque sia interessato di partecipare. Infine, Kilocal-Smp è un team tutto femminile. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I TRAGUARDI SONO QUELLI DELLA CORSA ROSA. GIÀ ISCRITTI DIECI TEAM DI 6 CORRIDORI. C’È UNA SQUADRA «OLIMPICA» PER LANCIARE MILANO-CORTINA 2026

KM TOTALI 147

NON CI SONO LE CRONOMETRO DATA TAPPA

PARTENZA

12/5 2ª tappa

Unione comuni Val di Bisenzio (loc. Usella) Fucecchio

ARRIVO

129

13/5 3a tappa

San Gimignano

162

Orbetello

KM

14/5 4 tappa

Vetralla*

Frascati

108

15/5 5a tappa

Frascati

Terracina

113

16/5 6a tappa

Campobasso

San Giovanni Rotondo

144

17/5

Chieti*

L’Aquila

99

18/5 8 tappa

Senigallia*

Pesaro

112

21/5 10a tappa

Lugo

Modena

120

22/5 11a tappa

Parma

Novi Ligure

167

23/5 12a tappa

Saluzzo

Pinerolo

112

a

7a tappa a

24/5 13 tappa

Avigliana

Ceresole Reale (lago Serrù) 161

25/5 14a tappa

Aosta

Courmayeur

97

26/5 15a tappa

Cantù*

Como

104

28/5 16a tappa

Aprica

Ponte di Legno

147

29/5 17 tappa

Bolzano*

Anterselva

114

30/5 18a tappa

Valle di Cadore

Santa Maria di Sala

149

31/5 19a tappa

Valdobbiadene

San Martino di Castrozza 110

1/6

Predazzo

Croce d’Aune

a

a

20a tappa

82

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ESPOSIZIONE E PROVE GRATUITE DEGLI ULTIMI MODELLI IN COMMERCIO

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a corsa, da città o mountain, le bici a pedalata assistita si stanno conquistando sempre più spazio. Ognuno trova la sua funzione più idonea. C’è chi sale sulla bici «elettrica» per divertimento, chi la sfrutta per concedersi dei giri altrimenti proibiti, chi la vede come un mezzo di trasporto ecologico e veloce, chi la usa per le ricognizioni dei percorsi fuoristradistici alla vigilia di una gara impegnativa. Mountain e city sono un po’ i settori precursori

dei motorini nelle bici ma negli ultimi mesi anche le bici da strada, quelle da corsa, sono state contagiate da questo fenomeno. Pensare che sembrava impossibile, una bici da corsa con il motore sembrava solo un affare per imbroglioni che volevano andare più veloci delle loro possibilità. Per prima ci si è messa la Carrera a rendere ufficiale «l’assistenza» con un modello antesignano nel quale la batteria era inserita nella borraccia. Poi Pinarello ha alzato l’asticella con

QUATTRO GIOIELLI ● 1 La Pinarello Nytro con design d’avanguardia e assistenza Evation di Fazua ● 2 La Colnago E64, stesso design della C64 ma telaio monoscocca ● 3 La Strike eRIDE di Scott ● 4. La E-P3 di Polini

una bici, la Nytro, ipertecnologica e di design che ha sdoganato «l’aiutino». Da quel momento tutti i migliori costruttori si sono buttati, ultimo in ordine di tempo Ernesto Colnago con la bellissima E64. Ma un conto è sentirne parlare, un altro è salirci sopra a questi gioielli. Per questo oggi e domani a Bergamo, sul centralissimo Sentierone, è in programma BikeUP, festival internazionale sulle e-bike. La manifestazione si basa sull’esposizione degli ultimi modelli, sempre più belli e performanti, e soprattutto sui test gratuiti sulle prove delle e-bike. Partenze dalle 10 ogni 30 minuti per percorso mtb, dalle 10.15 ogni 30 minuti per il percorso cittadino.


SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

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TERZO TEMPO

1IPPICA Ieri Jorj Turja, l’ex allenatore di Varenne, era alla Maura con Alex Gocciadoro (foto

DENA) che invierà 12 cavalli in Svezia e Turja farà da manager OGGI Tr. Bologna (15.25, quinté alle 18.25: 15-10-14-5-13-12), Roma (15.05) e Aversa (15.10). Gal.: Milano (14.20) e Siracusa (15.15).

IN BELGIO

TERZA TAPPA

SURF

Harelbeke è di Stybar Bettiol, peccato: è 4°

Coppi e Bartali italiana Velasco vince in volata a due passi da casa

Fulmine fatale Una surfista brasiliana muore in mare

1Volata a 5, il

1A Forlì il 23enne

ragedia nelle acque dell’oceano brasiliano: la 23enne Luzimara Souza, colpita da un fulmine mentre si allenava per i campionati nazionali, è morta poco dopo il trasporto in ospedale. La disgrazia è avvenuta nel tratto di mare davanti alla spiaggia di Leste-Oeste, a Fortaleza. Il 17enne che si trovava in acqua con lei è ora ricoverato in gravi condizioni. Un uomo ha cercato immediatamente di portare soccorso alla giovane, trovandola però già priva di conoscenza. Luzimara aveva cominciato a fare surf a dieci anni presso l’Asociación Deportiva Cultural Playa del Mero. Nel 2018 aveva conquistato il titolo statale e quello nazionale ed era campionessa in carica del Ceará Circuit of Surf.

temente, Bettiol vede aprirsi porte enormi in vista del Fiandre dove potrebbe correre da capitano. Di certo sta cominciando a ritagliarsi spazi importanti nelle classiche. Per quanto riguarda gli altri italiani, da segnalare il 7° posto di Trentin e il 13° di Colbrelli mentre Moscon ha chiuso ancora lontanissimo dai primi. Sagan, invece, ha ceduto di schianto a una ventina di chilometri dal traguardo. A vedere le immagini, tra i suoi gesti e il fitto parlottare con l’ammiraglia, tutto lascia pensare che il campione slovacco abbia avuto un serio problema con la bici.

ceco regala il 20° centro 2019 alla Deceuninck. Brilla ancora il toscano Claudio Ghisalberti

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on ce n’è per nessuno. Nelle corse d’un giorno, importanti o importantissime, la Deceuninck-QuickStep è padrona. Dopo avere conquistato Omloop, Kuurne, Samyn, Strade Bianche e Sanremo, la storia s’è ripetuta ieri ad Harelbeke, dove è andata in scena l’E3 BinckBank, semiclassica che apre le due settimane sante del pavé. A rendere dura, anzi durissima la corsa fiamminga ci ha pensato Bob Jungels, che dello squadrone belga (arrivato ieri a 20 successi stagionali, come l’Astana) è uno dei big. Ripreso ai -7 dai primi inseguitori, il campione lussemburghese re della Liegi-Bastogne-Liegi 2018 è rimasto nel quintetto di testa con Van Avermaet, Van Aert, il nostro Alberto Bettiol e Sty-

Zdenek Stybar, 33 anni BETTINI

bar. Ed è stato proprio il 33enne ceco a centrare il successo, terzo stagionale e 17° in carriera. Posto d’onore per il fuoriclasse del cross Van Aert, quindi il campione olimpico e il toscano della Education First. Bettiol, già protagonista sabato scorso nella Classicissima, è stato autore di un’altra grande corsa andando persino all’attacco sui muri finali e rintuzzando con potenza e lucidità un paio di allunghi di Stybar nel finale. Considerando che Sep Vanmarcke, suo compagno è caduto abbastanza pesan-

ATLETICA: CROSS

edizione n. 43: per l’Italia la junior Battocletti. Cinque Mulini premiata

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Luca Bigi, 27 anni FAMA

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Geoffrey Kamworor, 26, ieri GETTY

vinto quasi tutto. A livello mondiale proverà a scalfire l’egemonia africana (13 triplette consecutive): è da 25 anni che un atleta del Vecchio Continente non è tra i dieci. Africa anche tra le donne. Due anni fa sei keniane ai primi sei posti, ora tra esse c’è Hellen Obiri: può diventare la prima a vantare ori iridati in pista, all’aperto, al coperto e tra i prati. Pronostico aperto tra le under 20 dove, a caccia di un po’ di gloria, c’è Nadia Battocletti, unica azzurra insieme ad Angela Mattevi. In Uganda, ancora allieva, fu 34a e miglior europea. Su tutto c’è il cross: col suo grande carico di fascino. Non a caso ieri la Iaaf ha attribuito alla Cinque Mulini una delle sei nuove «targhe d’onore mondiale», la prima all’Italia su 18 per ora assegnate. a.b. © RIPRODUZIONE RISERVATA

I

l 17 febbraio aveva firmato la sua prima vittoria da pro’ sul traguardo di Laigueglia, corsa d’apertura del calendario italiano. Ieri, 40 giorni dopo, Simone Velasco ha fatto il bis a due passi da casa: il 23enne bolognese della Neri-Selle Italia si è imposto infatti in volata sul pavé di Forlì nella 3a tappa della Settimana Coppi e Bartali: 166,2 km corsi in 4h01’50”, alla media di 41,235 orari. Vittoria netta quella dell’ex istruttore di windsurf, da bambino pilota di minimoto, che dopo i brillanti risultati da junior e da dilettante ha faticato un po’ ad affermarsi tra i professionisti anche a causa di una rognosa mononucleosi. In Piazza Aurelio Saffi, Velasco ha messo in fila nell’ordine Francesco Gavazzi, il danese Alexander Kamp, Nicola Bagioli, Giovanni Vi-

Simone Velasco, 23 anni BETTINI

sconti e Matteo Sobrero: guarda caso Bagioli e Sobrero erano finiti sul podio con lui al Laigueglia. In classifica comanda sempre l’australiano Lucas Hamilton (Mitchelton-Scott) con 16” sui compagni di squadra Howson e Schultz e 22” su Mikel Landa, vincitore giovedì a Sogliano; primo italiano Mattia Cattaneo, 9° a 42”. Oggi 4a e penultima tappa, 171,4 km in circuito per velocisti, con partenza (alle 12.30) e arrivo a Crevalcore. © RIPRODUZIONE RISERVATA

GAZZANEWS JUDO

Dopo 4 anni Bigi lascia Treviso Va alle Zebre

1Ad Aarhus

JUNIORES E DONNE Qui, su tutti, c’è il norvegese Jakob Ingebrigtsen, pure neo maggiorenne. In Europa ha già

© RIPRODUZIONE RISERVATA

RUGBY

Kamworor-Kiplimo Ingebrigtsen-Africa Che sfide ai Mondiali

uanti personaggi ai Mondiali di cross che oggi ad Aarhus, in Danimarca, tra le 11 e le 14.30, su un percorso forse mai così duro, propongono l’edizione numero 43. C’è il 26enne keniano Geoffrey Kamworor che, pur 5° ai campionati nazionali del mese scorso, insegue il terzo titolo consecutivo dopo quelli di Kampala 2015 e di Guiyang 2015 (da sommare a quello junior di Punta Umbria 2011). C’è il 18enne ugandese d’Italia Jacob Kiplimo (di base al senese Tuscany Camp) che, nonostante l’età, sceglie di gareggiare tra i grandi e che, tra novembre e febbraio, ha vinto sei gare su sei, cinque cross e la 10 km di Madrid del 31 dicembre su strada in 26’41”. C’è il connazionale di quest’ultimo, Joshua Cheptegei, gli altri keniani e l’etiope Selemon Barega che, altro 18enne, può diventare il più giovane vincitore di sempre.

IN SPAGNA Al Catalogna colpo di mano del tedesco Maximilian Schachmann (Bora-Hansgrohe), solitario vincitore sul traguardo della 5a tappa, a Sant Cugat del Valles. Ha preceduto di 13” il gruppetto degli inseguitori guidato da Matthews. Poi al terzo posto Gibbons davanti a Impey. Bernal, fermato da un guaio meccanico, ha attraversato la linea del traguardo a piedi con la bici in spalla. In testa alla classifica c’è lo spagnolo Miguel Angel Lopez (Astana) con 14” su Adam Yates e 17” su Bernal. Oggi 6a e penultima tappa, Valls-Vila Seca di 169,1 km.

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bolognese batte Gavazzi. Oggi insegue il bis a Crevalcore

tre giornate dal termine del Pro 14, le Zebre cominciano a guardare alla prossima stagione annunciando l’arrivo a Parma del tallonatore azzurro Luca Bigi, che lascerà così Treviso dopo quattro stagioni. Un trasferimento importante quello del 27enne di Reggio Emilia, 19 caps, che «conferma una collaborazione tecnica totale tra la Nazionale e le due franchigie», come sottolinea il team manager delle Zebre Andrea De Rossi. ma.p. Continental Shield Finale Calvisano-Rovigo Oggi (ore 15) Calvisano-Rovigo, andata della finale di Continental Shield, terza coppa europea: la vincente sul doppio confronto avrà accesso alla Challenge Cup 2019-2020. Così i quarti di Champions: EdimburgoMunster, Saracens-Glasgow, Leinster-Ulster (oggi), Racing Parigi-Tolosa (domani). In Challenge, SaleConnacht 20-10 (ieri), Worcester-Harlequins (oggi), La Rochelle-Bristol, ClermontNorthampton (domani).

Il capolavoro della Giuffrida Sta male, ma trionfa a Tbilisi ● (e.d.d.) È una super Odette Giuffrida, quella che si è piazzata al primo posto nei 52 kg al Grand Prix a Tbilisi (371 atleti di 52 nazioni). Quattro vittorie brillanti, sulla portoghese Diogo e poi sulla francese Mokdar e la mongola Bishrelt, con la quale ci sono voluti ben 10’14” per risolvere la questione a favore dell’azzurra. E infine la finale con l’israeliana Cohen, che è stata un capolavoro: una spazzata (de ashi barai) sul primo passo (dopo 8”) ed un’altra sull’ultimo. O quasi, mancavano 42”. «Sono feliceha detto Odette Giuffrida a fine giornata -. È stata una giornata molto difficile per me, perché non stavo benissimo (problemi di valori di glicemia, n.d.r.), ma ho voluto a tutti costi essere qui a

KARATE

Grande Italia agli Europei Caccia a 4 ori ● (c.s.) Grande Italia agli Europei di Guadalajara (Spa): gli azzurri hanno conquistato 4 finali per l’oro e 4 per il bronzo. Oggi per l’oro Viviana Bottaro (kata) contro la spagnola Sanchez; nel kumite Luigi Busà (-75 kg) contro l’azero Aghayev (Aze), Angelo Crescenzo (-60 kg) contro il russo Plakhutin (Rus).

CURLING

Odette Giuffrida 24, ieri a Tbilisi Tbilisi. Sono venuta per prendermi la vittoria. E così è stato. Adesso avrò il tempo per rimettermi e capire come fare per stare meglio. Una volta di più ho dimostrato a me stessa che quello che ho dentro, le mie motivazioni, sono più forti di qualsiasi cosa».

SOFTBALL

Parte l’A-1, si torna a 10 squadre ● (m.c.) Scatta oggi la nuova stagione italiana del softball che avrà il suo clou con la disputa del campionato Europeo (dal 30 giugno al 6 luglio a Ostrava, Rep. Ceca) e della qualificazione olimpica, con le azzurre di Obletter che si giocheranno un posto per i Giochi di Tokyo 2020 in casa delle tradizionali rivali olandesi (dal 23 al 28 giugno a Utrecht). Il campionato di A-1 al via torna a dieci

Luzimara Souza, 23 anni

squadre. Bussolengo campione d’Italia, Bollate e Forlì (che può contare su Erika Piancastelli, la star azzurra che ha rinunciato al professionismo per lavorare con la Nazionale) le squadre da battere. Torna il Caserta Academy. Semifinali dal 31 agosto; finale scudetto 14-21, 22 settembre. Il primo turno (oggi, ore 17): Saronno-Caronno, ForlìCaserta, Parma-Bollate (ore 14), Collecchio-Castellana, Casteldebole-Bussolengo.

Italia-Giappone Mondiali uomini al via in Canada ● C’è anche l’Italia tra le 13 Nazionali che da oggi a Lethbridge (Alberta, Canada), disputano i Mondiali maschili n. 60. Oggi gli azzurri guidati da Joel Retornaz, in dicembre storico bronzo europeo, alle 21 italiane debuttano contro il Giappone. Le prime sei andranno alla seconda fase.

GOLF

Chicco Molinari va agli ottavi Wgc Match Play ● Tre su tre: Chicco Molinari ha vinto (2/1) anche la sfida con lo statunitense Webb Simpson e ora va agli ottavi del Wcg Dell Match Play di Austin in Texsas dove troverà Paul Casey. Negli ottavi anche lo scontro stellare tra Rory McIlroy e Tiger Woods. Diretta su Eurosport 2 dalle 19


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Ippica R Il grande evento

FOCUS

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CONTENUTO PREMIUM

Deserto

d’oro

THUNDER STORICO BIS? Thunder Snow, montato dal belga Christophe Soumillon, conquista la Dubai Cup del 2018. Oggi tenta di diventare il primo cavallo vincitore di due edizioni consecutive. Sullo sfondo l’immensa tribuna da 60.000 spettatori dell’ippodromo di Meydan

SCEICCHI,CAVALLIEMILIONI DUBAICUPLUNAPARKDELLECORSE NOVE CORSE, IN PALIO 35 MILIONI DI DOLLARI (31 DI EURO) DEI QUALI 12 NELLA CORSA PIU’ RICCA DEL MONDO. E’ L’EVENTO CREATO DAL NULLA NEL 1996 DA MOHAMMED AL MAKTOUM IL RACCONTO di MICHELE FERRANTE

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ualc he anno fa Frank Stronach, miliardario americano e potentissimo imprenditore ippico, mise in piedi negli Stati Uniti il progetto Pegasus World Cup, la corsa di galoppo più ricca al mondo con 12 milioni di dollari in palio, due in più della Dubai World Cup. Progetto ambizioso e astuto, con montepremi ottenuto attraverso l’iscrizione da un milione dei proprietari dei 12 cavalli partecipanti. Ma anche non troppo ben riuscito, se è vero che l’ultima edizione del febbraio scorso ha messo sul piatto «solo» 9 milioni. Nel frattempo Sheikh Mohammed Al Maktoum, primo ministro degli Emirati Arabi Uniti e cuore pulsante dell’immenso progetto ippico dei Paesi del deserto, deve essersela legata al dito. Ed ha alzato la posta nella sua Dubai World Cup, portandone il bottino a 12 milioni. E già che c’era ne ha piazzati qua e là al-

tri tre, rendendo il convegno da nove corse in programma oggi il più ricco del pianeta (superata la Breeders’ Cup americana) con 35 milioni di premi pari oltre 31 milioni di euro. AMERICANI Negli anni scorsi, intanto, lo stesso sceicco aveva anche realizzato l’inadeguatezza della location. Ovvero la tribuna dell’ippodromo di Nad Al Sheba che aveva ospitato la Dubai Cup dalla prima edizione nel 1996. Le piste erano ok, ma la tribuna evidentemente no. Giù tutto nel 2007 quindi. E tre anni dopo ecco Meydan, un colosso da 60.000 spettatori con i comfort più sfrenati, vedi l’albergo con piscina affacciata sulle piste. Il grande business legato allo sport, messo in moto dal Dubai ed ormai ben oliato, ha le proprie fondamenta proprio nei cavalli, passione atavica delle popolazioni locali nelle più diverse declinazioni. Le corse, ma anche l’endurance equestre con 160 km galoppati (piano) tra le dune. La Dubai Cup fu concepita come confronto mondiale del galoppo e quindi programmata sulla pi-

La tribuna di Meydan, con in cima la piscina affacciata sulla pista

TRA PASSATO E PRESENTE I colpi di Dettori e Demuro Oggi 12 al via, nessun italiano

ITALIANS In alto l’ultimo dei 3 colpi di Dettori, con Elctrocutionist (a.sin.) nel 2007. E Demuro (centro) 1° nel 2011 con Victoire Pisa GRASSO ● Nove corse milionarie e 12 cavalli nella Dubai Cup. Non ci sono fantini italiani, Dettori è impegnato in altre e prove (Uae Derby con Walking Thunder e Dubai Turf con Without Parole) e così l’altro nostro jockey Antonio Fresu. Ecco il campo della Dubai Cup con le quote per il mercato mondiale, ma non per il Dubai dove il gioco è proibito. Favorito è North America, poi Capezzano e il campione in carica Thunder Snow. Ancora una volta niente Tv, il canale delle corse continua a non trasmettere l’attività estera. Un atto ai limiti del masochismo. Ore 17.40 - DUBAI WORLD CUP - (gr 1) $ 10.000.000 m 2000: 1 Gunnevera (Jaramillo-16/1); 2 Capezzano (Barzalona-4/1); 3 North America (Mullen-3/1); 4 Audible (Prat-10/1); 5 Seeking the Soul (Smith-7/1); 6 Pavel (Rosario-33/1); 7 Gronkowski (Murphy33/1); 8 Axelrod (Ffrench-33/1); 9 New Trails (Beasley-40/1); 10 Yoshida (Ortiz-8/1); 11 KT Brave (non corre); 12 Thunder Snow (Soumillon-5/1); 13 Dolkong (Doleuze-20/1).

sta in sabbia gradita soprattutto ai campioni americani, che sul fondo erboso sarebbero rimasti a casa per scarsa attitudine conclamata. E infatti il primo nome nell’albo d’oro è dello yankee Cigar, il miglior cavallo al mondo in quel momento. E altri grandi suoi connazionali hanno poi illuminato il luna park dei cavallo. Da Silver Charm (1998) a Curlin (2008) il cavallo più ricco di tutti i tempi con 21 milioni di dollari vinti. E da California Chrome (2016, due prove della Triplice Corona Usa vinte come Silver Charm) al missile Arrogate (2017) capace di vincere anche Breeders Classic e Pegasus Cup. LO SCEICCO E DETTORI Soprattutto negli ultimi anni i campioni europei non si sono visti: la pista in sabbia non è dalla loro parte e la preparazione anticipata necessaria rischia di compromettere il resto della stagione classica nel Vecchio Continente. Gli sceicchi invece non hanno lesinato sforzi per presentarsi competitivi nella loro corsa, vincendola 10 volte

su 23. La prima nel 1997 con Singspiel, nell’edizione rimandata di alcuni giorni per un nubifragio che aveva allagato la pista il giorno della corsa. Per velocizzare il ripristino erano stato impiegati anche degli elicotteri, con il movimento delle loro pale in versione asciugatrice. L’ultima 12 mesi fa con Thunder Snow, in gara anche oggi per diventare il primo vincitore di due edizioni consecutive. In mezzo anche i tre colpi di Lanfranco Dettori, oggi in pista ma non nella corsa regina. Sono targati Godolphin, la corazzata dello sceicco. Si va dal primatista della corsa Dubai Millennium, a segno nel 2000 a oltre 60 km/h sui 2000 metri, all’imprendibile Moon Ballad nel 2003 e, nel 2006, all’italiano di nascita Electrocutionist. L’altra vittoria azzurra per merito di Mirco Demuro, nel 2011 con Victoire Pisa, primo vincitore dei giapponesi che coronarono una lunga rincorsa iniziata nel 1997 con la povera Hokuto Vega, protagonista di una drammatica caduta in pista costatale la vita. © RIPRODUZIONE RISERVATA

Da destra Sheikh Mohammed, il jockey Soumillon e Thunder Snow


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CaossullaBrexit: altronoperlaMay Sirischiagrosso

1Il piano di uscita dall’Ue alla terza bocciatura

Senza nuove intese Londra sarà fuori il 12 aprile IL TEMA DEL GIORNO IN 5 PUNTI IL REBUS INFINITO

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Manifestanti pro Brexit ieri in piazza a Londra; sotto la premier Theresa May in Parlamento AFP

IL BIVIO: NO DEAL O UN’ULTERIORE PROROGA La premier in crisi davanti ad un bivio: o il divorzio da Bruxelles oppure la richiesta di un’ulteriore proroga all’Ue, mentre il leader dei laburisti Corbin chiede nuove elezioni. E il presidente della Commissione Donald Tusk annuncia: «Vertice straordinario il 10 aprile»

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senza nessun accordo: un no deal, appunto. Soluzione su cui ha insistito fino a tarda sera ieri una delegazione di ministri pro Brexit riuniti a Downing Street alla presenza della premier. Oppure si dovrà chiedere a Bruxelles una lunga proroga, di almeno un anno, e la qual cosa costringerebbe Londra a partecipare alle elezioni europee del 26 maggio: ipotesi paradossale, se si pensa che sono passati quasi tre anni dal referendum che ha sancito la volontà di uscire dall’Unione.

Quali carte sono rimaste allora a disposizione della May nel momento più incerto della storia recente inglese? E adesso la Commissio- Lunedì il Parlamento tornene europea si riunirà rà a esaminare delle ipotesi per un vertice straordi- alternative sulla base delle quali riaprire un eventuale nario. Lo ha annunciato ieri, con un negoziato con Bruxelles. La premier in tweet, il presicrisi potrebbe dente del Consiricevere l’inglio europeo DoIL VOTO carico di tronald Tusk: «Alla vare una straluce della bocciada alternatitura dell’accordo va entro il 12 di divorzio da aprile, sebbeparte dei Comune abbia già ni, ho deciso di La Camera dei rinfacciato alconvocare un ver- Comuni ha rigettato la Camera tice Ue il 10 aprile». Ma i margini ieri di nuovo il piano che gli ha vodi trattativa si so- di Theresa May: 344 tato contro di non avere un no ormai esauriti, no contro 286 sì piano B: da posto che, come è stato ribadito più volte, l’accor- qui la richiesta di un rinvio do siglato a dicembre è l’unico prolungato alla Ue per rinepossibile e il tavolo non verrà goziare un nuovo accordo, riaperto. Si avvicina dunque anche per rispettare e coml’ora dell’addio definitivo della piacere l’altro fronte più Gran Bretagna in modo trauma- scarno negli ultimi tempi di tico («Ora il no deal è lo scenario manifestanti anti-Ue (inpiù probabile», hanno ammesso clusi quelli di estrema dein serata fonti della Commissio- stra) che hanno sfilato ieri ne), remota invece appare la per le strade di Londra. concessione di ulteriore tempo, Sembra l’unico salvagente per non naufragare del nella speranza che i britannitutto, mentre il leaci riescano a mettersi d’acder dei laburisti cordo fra di loro. Jeremy Corbyn torna a chiedere nuove I sogni cambiano elezioni: «L’acnella terra cordo con d’Albione. E Bruxelles deve gli scenari possibili cambiare, se rimandano a una la premier non data troppo vicina può accettarnel tempo... lo, deve dimetCome ha sottolineato tersi e lasciare la stessa May, la proche il Paese spettiva automatidecida il suo ca è che la Gran futuro attraBretagna si tiri verso eleziofuori dall’Ue il ni generali». 12 apr ile e

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di ALESSIO D’URSO

L’ultima chance si è dissolta, anche senza la nebbia londinese: la Camera dei Comuni ha rigettato ieri per la terza volta, con 344 no contro 286 sì, l’accordo della premier Theresa May sulla Brexit, condannandolo in modo ormai definitivo. Il voto contrario di Westmin-

dalla gente — molto meno terrorizzata dalle politiche comunitarie dei suoi rappresentanti politici —, suffragato pure dalla petizione al Parlamento britannico (che ha superato 5 milioni di firme) affinché la premier Tory revochi l’art. 50 che sancisce il divorzio dall’Ue. E anche un invito accorato e fin troppo esplicito per non isolare una volta di più, con una traumatica separazione, gli inglesi. Come sta succedendo per altre ragioni, riducendo in scala il discorso, ai londinesi nativi, se è vero com’è vero che i residenti di Londra sono costretti da alcuni anni a spostarsi in periferia perché gli arabi col soldo facile hanno comprato le case del centro a prezzi proibitivi...

ster (un margine di 58 voti) al piano di uscita della Gran Bretagna concordato con l’Ue aggiunge ulteriore incertezza al già confuso scenario esistente. A nulla è valsa la promessa della premier di dimettersi, se l’accordo fosse passato. E le sue parole amare del dopo voto risuonano come una tetra profezia: «C’è il rischio che il percorso di

NOTIZIE TASCABILI LE DIVISIONI TRA LEGA E CINQUESTELLE

Brexit vada distrutto». Già, distrutto, dopo mille annunci entusiastici, a partire da quelli di Nigel Farage, il primo a cavalcare nel Regno Unito l’onda del sovranismo anti-Ue durante l’elezione di Donald Trump negli Usa, e dell’ex sindaco Boris Johnson, convinto che Londra dovesse andarsene per un’altra strada, divergente da Bruxelles.

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Posizioni rivoluzionarie e sterzate improvvise costruite in realtà su favole propagandistiche, a risentire i cori dell’oceanico corteo a Londra del popolo del “Remain” di sabato scorso: la marcia organizzata per tenere il Regno Unito dentro l’Ue. Un messaggio forte rilanciato

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NUOVO DRAMMA

LEGGE PROMULGATA

Commissione sulle banche Sì del Colle ma coi paletti

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a firma c’è, ma restano i dubbi del Quirinale, che fissa alcuni paletti. Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha promulgato ieri la legge che istituisce la commissione d’inchiesta sulle banche, ma ha puntualizzato che vigilerà sull’autonomia della Banca d’Italia e delle autorità indipendenti: «Il Parlamento è sovrano, ma non si può sfociare nel controllo dell’attività creditizia», ha scritto in una lettera ai presidenti delle Camera e del Senato. La legge che istituisce la Commissione parlamentare di inchiesta sulle banche è stata approvata dalla Camera il 26 febbraio. M5S SU PARAGONE I dubbi di Mattarella vengono condivisi da Pierferdinando Casini, ex presidente della commissione parlamentare. «Un conto è approfondire episodi di malcostume che hanno coinvolto le banche, un altro è una commissione che diventa di fatto una sorta di controllore parallelo sugli istituti creditizi, ledendone l’autonomia». Ora le forze politiche dovranno individuare chi ne farà parte e poi eleggere il presidente. E dal M5S per la presidenza puntano sul deputato Gianluigi Paragone, che da giornalista si è occupato di potere bancario. «Ci metteremo al lavoro e lo faremo con responsabilità verso il Paese e soprattutto i cittadini truffati», il commento del vicepremier Luigi Di Maio.

Il presidente Mattarella ANSA

LA VEDOVA DEL BOSS E IL NEOMELODICO

Como,a16annifa parkoursultetto Oraèinfindivita

Napoli, il sindaco multa le nozze trash Per lo show in piazza 30 mila euro ● Dopo le polemiche e l’indignazione, c’è la multa. Il Comune di Napoli ha inflitto una sanzione totale di 30 mila euro, per l’impatto acustico e per l’occupazione abusiva di suolo pubblico in piazza Plebiscito, al cantante neomelodico Tony Colombo, protagonista del vistoso matrimonio con la vedova del boss Gaetano Marino, giovedì a Napoli. Gli agenti della polizia municipale hanno inflitto a Colombo una multa di 2 mila euro per «mancanza di licenza di esercizio per il pubblico spettacolo» e per la mancanza del nullaosta per l’impatto acustico. Il palco allestito per il concerto ha inoltre occupato abusivamente 36 metri quadrati di suolo, motivo per il quale al cantante è stata inflitta una multa di 173 euro, oltre all’obbligo del pagamento della Cosap per circa 30 mila euro. Sanzionato anche il conducente della carrozza.

● Nuovo dramma legato a un percorso di parkour. Tre ragazzini avevano deciso di passare in pomeriggio a saltare sui tetti della zona industriale di Mariano Comense (Como). Ma uno di loro, di 16 anni, è precipitato da un’altezza di cinque metri: le sue condizioni sono gravissime ed è in pericolo di vita.

Il cantante Tony Colombo con la vedova del boss Tina Rispoli

ALL’ACADEMY BUSINESS

«BOICOTTAREGLIHOTEL»

Ius soli, lo spiraglio di Conte È scontro sulle “armi facili”

Cairo su Rcs Bruneiomofobo: «Buone evidenze appello di Clooney gennaio-febbraio» controilsultano

NEGATI I DOMICILIARI

● Sullo Ius soli, tema che vede la netta contrarietà della Lega, timida apertura dal premier Giuseppe Conte. «Non è nel contratto di governo, ma auspico che si avvii nel Paese una riflessione serena», ha detto Conte da Assisi, «si può valutare la nascita sul territorio italiano che sia però collegata ad un percorso di integrazione serio». Il vicepremier Luigi Di Maio lo ha però frenato: «Non sarà una misura che questo governo discuterà, c’è già una normativa». E dopo il via alla legge sulla legittima difesa, botta e risposta Lega-M5S sulla proposta di legge leghista per facilitare l’acquisto di un’arma. «Il M5s non la voterà mai», ha detto Di Maio. Intanto, la maggioranza si è detta pronta a votare il testo sul revenge porn, nella prossima settimana, dopo l’ultimo stop.

● «Per gennaio e febbraio abbiamo buone evidenze anno su anno. Vediamo ora marzo». Lo afferma Urbano Cairo, presidente e amministratore delegato di Rcs Mediagroup, rispondendo a chi gli chiede un’indicazione sull’andamento del primo trimestre dell’anno a margine della seconda giornata dell’Rcs Academy business school.

● George Clooney si mobilita contro le leggi anti-Lgbt in vigore in Brunei dal prossimo mese e chiede il boicottaggio degli hotel con legami con il sultanato. In particolare 9 grandi hotel tra Usa, Francia, Italia, Regno Unito. Nel piccolo stato islamico, infatti, entrerà in vigore il nuovo codice penale basato sulla sharia che prevede la pena di morte, anche

● «L’ordine di carcerazione è stato legittimamente eseguito». La Corte d’Appello di Milano ha respinto la richiesta della difesa di Roberto Formigoni di dichiarare l’inefficacia del provvedimento che lo scorso 22 febbraio ha portato in carcere a Bollate l’ex governatore lombardo, condannato a 5 anni e 10 mesi per corruzione nel caso Maugeri-S. Raffaele.

Il premier Giuseppe Conte con alcuni bambini ieri ad Assisi ANSA

LaCorted’Appello suFormigoni «Restiincarcere» George Clooney, 57 anni GETTY tramite lapidazione, per gay e adulteri. In un editoriale scritto su Deadline, l’attore dice: «In questi hotel mandiamo soldi nelle tasche di persone che scelgono di lapidare o frustare a morte il loro stessi cittadini gay o adulteri».


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

Una delegazione della Chiesa Ortodossa al Congresso delle Famiglie alla Gran Guardia, a Verona LAPRESSE

Verona già s’infiamma Tra attacchi all’aborto e la dissidente grillina

1IlCongressodelleFamigliealvia:èsubitopolemica.Salvinimedia LasenatriceDragoasorpresasulpalcosmentiscelalineaM5S Elisabetta Esposito

L’

immagine simbolo del primo giorno di lavori al Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona è un feto di gomma, donato come gadget. Rappresenta un embrione di 10 settimane, ma cercando bene si possono trovare anche le spillette con i piedini di un feto di 12 settimane. C’è pure il

portachiavi. E mentre in rete le foto in questione rimbalzano tra polemiche e sdegno («Mostruoso», dice Laura Boldrini), sul palco ci si scaglia proprio contro l’aborto. Il leader del Family Day, Massimo Gandolfini, va giù durissimo: «In Italia, dal 1978 (quando è stata emanata la legge 194 sull’interruzione volontaria della gravidanza, ndr) sono stati uccisi sei milioni di bambini», sentenzia prima

Il feto in gomma delle polemiche

di gridare il suo no alla maternità surrogata e all’utero in affitto, «pratica incivile». Il vescovo di Verona, monsignor Zenti, lo segue a ruota: «L’aborto non è un diritto, è un delitto». In sala ci sono crocefissi e rosari, una donna tiene in braccio una madonna di legno, prega per i gay, «se non si convertono andranno all’inferno». Ma ad agitare ulteriormente gli animi è l’intervento di Tiziana Drago, senatrice M5S, che sconfessa la linea del partito: «Tra noi c’è anche chi ha un’apertura verso la famiglia tradizionale», dice. I pentastellati però tengono il punto: la ministra della Salute Giulia Grillo definisce il Congresso una «manifestazione di estrema destra» e il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Spadafora ribadisce: «Quello di cui si discute a Verona non sarà mai nell’agenda di questo governo». REAZIONI Alla fine è Matteo Salvini, atteso oggi a Verona con i ministri Fontana e Bussetti e la leader di Fratelli d’Italia Giorgia Meloni, a tentare una sorta di mediazione: «Andrò a ribadire la libertà di scelta di tutti e per tutti: le conquiste sociali non si toccano, non si discute di revisione dell’aborto, di divorzio... Si ragiona su come aiutare le famiglie italiane». E mentre dal Pd Zingaretti e Sala parlano di come il Congresso «riporti indietro le lancette dell’orologio», «sia per diritti che per civiltà» e migliaia di persone si preparano alle contromanifestazioni di oggi, c’è un piccolo caso Conte. Il premier dice di non essere stato invitato a Verona, ma viene subito smentito da Coghe, uno degli organizzatori: «Gli ho personalmente mandato un invito, mi dispiace. Per noi può venire anche all’ultimo». © RIPRODUZIONE RISERVATA

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LE NUOVE NORME

LastrettadelPapa controlapedofilia: obbligodidenuncia 1Laprescrizione

deireatisaràdopo 20anni.Rimozione dagliincarichi pericondannati

L

o aveva promesso al termine del summit sulla protezione dei minori svoltosi in Vaticano il mese scorso. E ieri il Papa ha mantenuto la parola: prima di salire sul volo Alitalia che stamattina lo porterà in Marocco, ha varato con un Motu proprio le nuove linee guida per «prevenire e contrastare gli abusi contro i minori e le persone vulnerabili». Le norme si applicheranno dal 1° giugno, all’interno del Vaticano e nelle nunziature in giro per il mondo. Prima, in questi casi, si applicavano diverse leggi, talvolta create ad hoc. Ora ci sarà un vero e proprio pacchetto, simile alle lineeguida che ogni conferenza episcopale nazionale adotta per i suoi membri. Due le principali novità: l’obbligo di denuncia e la prescrizione a 20 anni. Questo periodo partirà dalla maggiore età dei 18 anni. Per ogni abuso, Curia e Città del Vaticano avranno il dovere di segnalarlo alle autorità competenti, cooperando con es-

Papa Francesco ANSA

se. La denuncia andrà presentata al promotore di giustizia del tribunale della Santa Sede. VITTIME E IMPUTATI E ancora: alle vittime e ai loro familiari viene riconosciuto «il diritto ad essere accolti, ascoltati e accompagnati», nonché «una cura pastorale appropriata» e «un adeguato supporto spirituale, medico, psicologico e legale». Inoltre, nella selezione e nell’assunzione del personale e dei volontari «deve essere accertata l’idoneità del candidato a interagire coi minori e con le persone vulnerabili». Agli imputati, invece, sia garantito «il diritto a un processo equo e imparziale, nel rispetto della presunzione di innocenza». Infine, «venga rimosso dai suoi incarichi il condannato e, al contempo, gli sia offerto un supporto adeguato per la riabilitazione psicologica e spirituale, anche ai fini del reinserimento sociale».


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

fLA SERIE “UNTRADITIONAL”

Pierluigi Spagnolo

FABIO VOLO

«Il successo? Ho scoperto che la felicità sta altrove...»

1L’attoreescrittoretornaintvsulNove «FacciosatirasuunPaesechescoraggia»

È

in viaggio con la famiglia, in giro per il mondo, per cogliere le suggestioni più utili per completare il nuovo romanzo, riconquistare il tempo e «stare con mia moglie Johanna e i miei figli, prima che inizino ad andare a scuola». Fabio Volo, 46 anni, attore, scrittore, volto tv e conduttore radio amatissimo dal pubblico, si gode gli ultimi giorni di vacanza in Australia. Intanto, da lunedì tornerà sul Nove (quindi in chiaro, alle 23.30) con la seconda stagione di Untraditional, la serie tv che ha ideato, scritto e interpretato. Fabio Volo, ora si gode finalmente gli affetti. Per lei quanto è difficile trovare l’equilibrio tra successo e felicità? «Spesso rifletto sul falso mito del successo che porta a stare bene. Io ho visto poche persone di successo, che fossero davvero anche felici». Cosa serve per essere felici? «Mio nonno lo era, la sera giocava a carte con gli amici al bar, con un bicchiere di bianchino sul tavolo. Gli bastava quello, ed era felice. I viaggi mi hanno fatto raggiungere mete lontane. In alcuni luoghi non c’è ricchezza, ma ho incontrato gente cordiale, educata, serena». Era in Nuova Zelanda il giorno dell’attacco alle moschee... Ha rassicurato i suoi follower con un messaggio su Instagram. «Ho un rapporto un po’ strano con i social, io sono comunque di un’altra generazione. Però mi adeguo e li uso. Conosco un po’ questo “gioco”, mi piace l’immediatezza della condivisione. I dibattiti e le cattiverie della Rete, invece, non mi piacciono per niente...».

Fabio Volo, 46 anni: l’artista bresciano torna da lunedì sul Nove

Dal primo aprile è sul Nove, con “Untraditional”. Cosa aspettarsi?

«Untraditional è una sitcom, una satira. Il “politicamente corretto” è stato messo al bando...». Chi ci sarà con lei? «Fabio Rovazzi, nei panni del manager tv iperproduttivo, e poi Nek, cotto per una donna. Giuliano Sangiorgi, icona lacrimevole, Orietta Berti, Daniel Mc Vicar, Enzo Iacchetti che mi vorrebbe come inviato di Striscia la Notizia, Malena e Franco Trentalance, alle prese con un format sul sesso. Prendiamo in giro tutti: magri, grassi, bianchi, neri, etero e omosessuali. Toni da “cattivi”, perché siamo davvero buoni e ce lo possiamo permettere». Si riparte da New York, poi si torna a Milano. E non mancano le critiche amare all’Italia... «Sono un uomo in bilico tra la carriera e l’amore, tra il successo e la famiglia. E c’è un’analisi piuttosto originale su un Paese dove è sempre difficile porsi un obiettivo e poi raggiungerlo. Ci si imbatte in mille imprevisti, nel momento sfavorevole, nelle intromissioni... Insomma, da noi coltivare i propri sogni è più difficile che altrove». Cosa c’è nel futuro di Volo? «Il nuovo romanzo, che uscirà a fine anno. È la storia di una famiglia in viaggio, molte suggestioni nascono proprio in questa fase. E poi la sceneggiatura di un film, che spero anche di interpretare. E da settembre su Radio Deejay ripartirà Il Volo del mattino. © RIPRODUZIONE RISERVATA

IL NUOVO ROMANZO ESCE A FINE ANNO, CON UNA FAMIGLIA IN VIAGGIO... FABIO VOLO ATTORE E SCRITTORE

L’ANNUNCIO

Così Netflix parla sempre più italiano

1In arrivo tre nuovi titoli originali: tra questi anche l’adattamento di “Tre metri sopra il cielo”

U

na serie con elementi soprannaturali, intitolata Curon, con una donna che torna nel misterioso villaggio in cui è nata, nel Nord Italia. L’adattamento del libro bestseller di Federico Moccia, Tre metri sopra il cielo, in uno young adult ambientato sulla costa dell’Adriatico. E poi un’altra serie, drammatica, che porterà sullo schermo il romanzo Fedel-

tà, di Marco Missiroli, finalista al prossimo Premio Strega. Netflix continua ad investire nel mercato italiano e annuncia tre nuove produzioni originali. «L’Italia è culla di grandi narratori e talenti straordinari, voci uniche che possono appassionare il nostro pubblico mondiale», ha spiegato Kelly Luegenbiehl, responsabile produzioni originali per l’Europa. Netflix

Riccardo Scamarcio, 39 anni

TELECONSIGLIO

OROSCOPO LE PAGELLE di ANTONIO CAPITANI 21/3 - 20/4 ARIETE

21/4 - 20/5 TORO

21/5 - 21/6 GEMELLI

22/6 - 22/7 CANCRO

23/7 - 23/8 LEONE

24/8 - 22/9 VERGINE

Sabato di aiuti utili, specie dagli amici, che sono anche complici. Vi sentite più sereni, il lavoro appaga, il sudombelico comincia a sentire ampi segnali di risveglio.

La Luna paventa obblighi e glutei quadri. Ma Venere può condurre la fortuna chez vous in ogni momento. Non solo in amore. State su. Fornicazione tiepida.

L’umore migliora e voi potete godervi un po’ di meritato relax. Certo, i nervi non sono del tutto distesi, ma lavoro, eventuali viaggi e svaghi riescono. L’ormon ribolle.

Se riuscirete a soffocare l’umor sfigotombale, potrete dare il meglio nel lavoro e nel tempo libero. Godurie amorose rinfrancano, quelle suine entusiasmano.

Lavoro, famiglia e vita sociale, oggi, rompicchiano. Mediare? Provateci, ma non sarà facilissimo. L’amor, poi, è sciapo e il suino inside you si perde.

Lavoro e compiti pratici procurano soddisfazione. Senza contare che, nonostante gli scleri, il trend migliora. Marte appaga pure papille e sudombelico.

23/9 - 22/10 BILANCIA

23/10 - 22/11 SCORPIONE

23/11 - 21/12 SAGITTARIO

22/12 - 20/1 CAPRICORNO

21/1 - 19/2 ACQUARIO

20/2 - 20/3 PESCI

Lo stato d’animo è quasi roseo, in un sabato che vi vede creativi, produttivi e luminosi come un’ora legale perenne. Chance suine ringalluzziscono.

La Luna ritarda, destabilizza, epila a strappo gli zebedei. Servono metodo, self control e fiducia, non polemiche. Il sudombelico non è tanto in vena.

I piani anche riguardanti viaggi e spostamenti, dovrebbero riuscire alla perfezione. E voi fregate tutti. Rapporti sociali sereni, fornicazionerrima.

Serenità, soldi e punti immagine crescono, il sabato v’invita a pensare a voi. Potete spendere o guadagnare fruttuosamente. Sudombelico scatened.

Più che pianificare, seguirete forse l’ispirazione del momento. Ma usate anche metodo e non sbroccate. Arriverete a fine giornata soddisfatti. Suinally too.

Certa gente vi fa venir voglia di gettarla in pasto ai piranha mannari. Don’t scler, fate le facce di glutei. Affetti balsamici, il lavoro vi carica, la fornicazione pure.

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GAZZA METEO

a cura di 3BMETEO.COM

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OGGI Milano

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DOMANI Milano MAX 23° MIN 9°

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ha anche annunciato il film originale italiano Lo Spietato di Renato De Maria, con Riccardo Scamarcio, e tre stand-up comedy originali con Edoardo Ferrario, Francesco De Carlo e Saverio Raimondo. Attualmente è in produzione la seconda stagione di Baby, la prima di Luna Nera e sta sviluppando l’adattamento di Winx Club, in una serie tv live action.

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DOPODOMANI Milano Roma MAX 21° MIN 10°

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“BALLANDO CON LE STELLE”

IL DANCE SHOW DELLA CARLUCCI CON TREDICI VIP Da stasera torna “Ballando con le Stelle”. In gara, nella 14ª edizione del dance show Rai, ci saranno 13 vip (da Manuela Arcuri a Osvaldo, l’ex attaccante di Roma e Juve), guidati da vere star della danza, per 13 storie sorprendenti: attori, modelli, volti noti della scena tv, influencer, politici. Milly Carlucci ancora padrona di casa, con Paolo Belli. Non potrà mancare un pensiero per Sandro Mayer. DA VEDERE STASERA SU RAI 1 ALLE 20.40

GAZZAWEEKEND di AL.MO.

ALL’URBAN CENTER A MILANO

Eva Kant e Diabolik, celebrati in una mostra a Milano

Diabolik, una mostra tra crimine e design ● Diabolik nasce nel 1962 a Milano. Così come le sue creatrici, Angela e Luciana Giussani. Vista la concomitanza con il Salone del Mobile – nato nel 1961, un anno prima – la mostra (fino al 12 aprile, ingresso libero, lunedì/venerdì dalle 9 alle 20) propone un aspetto poco conosciuto del “Re del Terrore” e della sua inseparabile compagna Eva Kant: l’interesse per il design. Apre la mostra un percorso dedicato alla storia delle sorelle Giussani e della loro redazione. DIABOLIK - MILANO 1962, LA NASCITA DI UN MITO

A MILANO, URBAN CENTER GALLERIA VITTORIO EMANUELE

LE SOSTE DI ULISSE

IN OLTRE 160 PIAZZE

Il cannolo, il “re dei dolci”

Un banchetto della Fondazione

● Dallo street food (domani, dalle 12.30 alle 17) alle cene di gala (lunedì alle 20), dai dibattiti agli eventi, tutto all’insegna della grande cucina siciliana. Le Soste di Ulisse, la sigla che con 47 associati promuove l’eccellenza enogastronomica della Sicilia in tutta Italia, organizza l’evento «Sicilia da vivere. Terre, mare e uomini» (lesostediulisse.it). L’obiettivo è far conoscere i tanti volti di una terra generosa. Tra gli ospiti, il comico Salvo Ficarra e lo chef Antonino Cannavacciuolo. L’evento si terrà al Grand Hotel Minareto di Siracusa.

● È tutto pronto per l’iniziativa «Il pomodoro. Buono per te, buono per la ricerca», condotta dalla Fondazione Umberto Veronesi e sostenuta da Anicav, Associazione nazionale degli Industriali conserve alimentari vegetali, oggi e domani in 160 piazze di tutta Italia. L’obiettivo è ambizioso ma preziosissimo: raccogliere 250 mila euro per continuare a finanziare la ricerca scientifica contro i tumori che colpiscono i bambini. In cambio di una donazione saranno distribuiti tre formati di pomodoro in scatola, prodotto simbolo della dieta mediterranea.

Sicilia ai fornelli Sapori solidali Dallo street food Così il pomodoro alle cene di gala aiuta la ricerca

LE SOSTE DI ULISSE SIRACUSA INFO-PRENOTAZIONI: 0931.721222

IL POMODORO PER LA RICERCA IN 160 PIAZZE DI TUTTA ITALIA

LO SPORT IN TV CALCIO

FULHAM MANCHESTER CITY Premier League 13.20 - SKY SPORT FOOTBALL CITTADELLA - PADOVA Serie B 15.00 - DAZN UDINESE - GENOA Serie A 15.00 - SKY CALCIO 1 COSENZA - PALERMO Serie B 15.00 - DAZN ASCOLI - BENEVENTO Serie B 15.00 - DAZN SALERNITANA - VENEZIA Serie B 15.00 - DAZN CARPI - CROTONE Serie B 15.00 - DAZN PERUGIA - LIVORNO Serie B 15.00 - DAZN FRIBURGO - BAYERN M. Bundesliga 15.30 - SKY CALCIO 2 MANCHESTER UTD WATFORD Premier League 15.50 - SKY SPORT FOOTBALL BARCELLONA ESPANYOL Liga 16.15 - DAZN

MARSIGLIA - ANGERS Ligue 1 17.00 - DAZN JUVENTUS - EMPOLI Serie A 18.00 - SKY CALCIO 1 BRESCIA - FOGGIA Serie B 18.00 - DAZN SAMPDORIA - MILAN Serie A 20.30 - DAZN ALAVÉS ATLETICO MADRID Liga 20.45 - DAZN

AUTOMOBILISMO

GP BAHRAIN F2 11.05 - SKY SPORT UNO GP BAHRAIN F1 prove libere 12.55 - SKY SPORT UNO GP BAHRAIN F1 qualifiche 15.55 - SKY SPORT UNO

BASKET

HOUSTON SACRAMENTO NBA 23.00 - SKY SPORT NBA

CICLISMO

GIRO DI CATALOGNA Sesta tappa 15.45 - EUROSPORT SETTIMANA INTERNAZIONALE COPPI E BARTALI Quarta tappa (differita) 22.40 - RAI SPORT

CURLING

GIAPPONE - ITALIA Mondiale 21.00 - EUROSPORT

MOTOCICLISMO

GP ARGENTINA Moto3 qualifiche 16.35 - SKY SPORT MOTOGP GP ARGENTINA Moto2 qualifiche 17.30 - SKY SPORT MOTOGP GP ARGENTINA MotoGP qualifiche diretta 19.05 - SKY SPORT MOTOGP

RUGBY

EDINBURGH - MUNSTER Champions Cup 13.45 - DAZN LEINSTER - ULSTER Champions Cup 18.45 - DAZN WORCESTER W. HARLEQUINS Challenge Cup 21.15 - DAZN

TENNIS

WTA PREMIER MIAMI Finale 18.00 - SUPER TENNIS

VOLLEY

MODENA - MILANO Superlega playoff quarti gara 1 17.55 - RAI SPORT CASALMAGGIORE NOVARA Serie A1 donne 20.25 - RAI SPORT


Speciale R Atletica

SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT

GAZZALOOK

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1GARMIN Gps e funzioni avanzate per la corsa, con rivelazione cardiaca. Costa 499 euro

«Corro all’alba e a digiuno per la Milano Marathon»

1Domenica 7 aprile sarà l’azzurro di punta: «Mi alleno la mattina

presto non solo in Kenya per il caldo ma anche nella mia Maremma» Andrea Buongiovanni

Stefano La Rosa, 33 anni, 2h11’05” di personale in maratona COLOMBO

N

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on ci sono più dubbi: do­ po la rinuncia di Valeria Straneo e quella, fre­ schissima, di Anna Incerti (in­ fortunio al piede destro), l’az­ zurro di punta alla Generali Mi­ lano Marathon di domenica 7 aprile sarà a maggior ragione Stefano La Rosa, cacciatore di cinghiali e di colombi. Il 33enne grossetano, 12 titoli italiani e 32 presenze in Nazio­ nale nel cassetto, si cimenterà sui 42 km per la settima volta. Nella specialità, alla quale s’è convertito nel 2015 dopo una buona carriera in pista, vanta la partecipazione all’Olimpiade di Rio 2016 e un primato di 2h11’05” ottenuto a Siviglia nel febbraio 2018.

Le piace Milano? «Lo confesso: la conosco poco. Nel 2017, però, dopo aver fatto da lepre in maratona per 15 km, ho potuto ammirarla dal percorso, in auto. E all’Arena, alla Notturna 2010, ho fatto il personale suoi 3000: 7’45”78».

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Come ha suddiviso il lavoro? «In una prima parte da 170 km alla settimana, in una seconda da 190 di venti giorni, con Meucci, Salami, Faniel, Fonta­ na e Colombini a Kapsabet, in Kenya, Paese dove son stato per la sesta volta e una terza, sem­ pre di 190, di nuovo in Italia». Come si sta in Kenya? «Lo dicono tutti, ma per chi cor­ re è proprio un paradiso».

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Anche lei si allena all’alba? «Per forza, per evitare il caldo e per poi avere i giusti tempi di recupero prima della seconda sessione giornaliera. Ma non mi pesa. Anzi, anche a casa esco presto e a stomaco vuoto».

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Il d.t. La Torre dice che per i Mondiali di Doha di ottobre, con Faniel in ritardo, pensa a Meucci (al via a Roma lo stesso 7 aprile), a Rachik (a Londra il 28) e a... La Rosa, più, tra le donne, a Dossena, Epis, a Rotterdam sempre il 7 e a un terzo nome da identificare: soddisfatto? «Certo e ringrazio. Ma ho biso­ gno di alcuni chiarimenti. Ora penso a Milano, poi vedremo. Vorrei arrivare a Tokyo per ri­ scattare Rio, dove gareggiai in­ fortunato al bacino».

A via con quale obiettivo? «Per migliorarmi e guardare al futuro con qualche carta in più: nel lungo periodo il mirino è sui Giochi di Tokyo 2020». In che condizioni si presenta? «Buone: la preparazione, divisa in tre parti, è andata come spe­ ravo. Con un solo contrattem­ po: una distorsione alla caviglia sinistra in gennaio, alla vigilia della Cinque Mulini. Le sensa­ zioni sono ottime, come mai in passato. Non avverto la stan­ chezza di un periodo pesante».

transitai in 1h06’, ma poi rimasi solo. In preparazione ho corso due mezze: a Napoli, a fine feb­ braio, in 1h03’56”, “remando” contro vento e due weekend dopo alla Roma­Ostia in 1h02’29”, a 14” dal personale. È la conferma che sto bene».

LaRosa FINORA HO POTUTO AMMIRARE LA CITTÀ SOLO DAL PERCORSO

IL MIO OBIETTIVO SONO I GIOCHI DI TOKYO. E A MAGGIO SARÒ PADRE STEFANO LA ROSA 33 ANNI

Cosa intende per «casa»? «Vivo a Grosseto con mia mo­ glie Fabiola. Ma da più di due anni faccio base a 40’ di auto, a San Rocco a Pilli, in provincia di Siena, dove ha sede il Tu­ scany Camp di Giuseppe Giam­ brone, mio coach da dopo Rio. Ci sono diversi ragazzi africani di valore, soprattutto ugandesi e burundiani, compreso Jacob Kiplimo, 18enne che in queste ore, ai Mondiali di cross di Aarhus, cerca un’impresa».

Corre dal 1996 ed è in Nazionale dal 2003: non è stanco? «Tutto è nato quando, col mio club di origine, la Massimo Pel­ legrini di Grosseto, allora pre­ sieduta da Alfio Giomi, andavo al Golden Gala. Mi innamorai di Haile Gebrselassie. Da lì la passione non è mai venuta me­ no. Ma senza i Carabinieri, che rappresento dal 2006, sarebbe stato molto più difficile». Ha altri hobby? «La caccia in Maremma con pa­ pà. Lui, in squadra, al cinghiale. Io, con meno tempo, ai colom­ bi. Poi li cucina mamma».

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A metà maggio sarà per la prima volta papà, di Alessandro... «È tutto pronto: avvertiamo forte l’emozione e la responsa­ bilità». © RIPRODUZIONE RISERVATA

Come imposterà la gara? «Sarò guidato da due pace­ maker: cerco un passaggio a metà gara in 1h05’. A Siviglia

di Fabrizio Sclavi gazzalook@gazzetta.it

OAKLEY OCCHIALI per running ● 192 euro

MODA&SPORT IL TESTIMONIAL

TEMPI MODERNI

Markus Eder, 28 anni, ha appena vinto il Freeride World Tour

● L’azienda svizzera Richard Mille ha annunciato il benvenuto nella sua squadra di Mick Schumacher. Il figlio di Michael è l’uomo del momento nel mondo dell’auto: in questi giorni è in Bahrain per l’esordio in F. 2 e i primi test in F. 1.

● Due novità Baume & Mercier nel segno dello sport e del viaggio: la collezione Clifton Club si arricchisce con il Club Gmt, per il viaggiatore dei tempi moderni, e il Bronzo dal look neo-rétro.

cariche di adrenalina nella neve fresca con salti ed evoluzioni. I suoi trick spopolano sui social network (in Instagram ha 154mila follower), ma Markus è anche in prima linea nella sicurezza in montagna. Ambassador di Vibram, azienda italiana leader nella produzione

Mick Schumacher, 20 anni

Il Clifton Club Gmt

SCI FUORIPISTA

Viaggi e sport Schumacher jr per i due nuovi assaggia la F.1 con Richard Mille Baume Mercier

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Freeride, Eder si laurea campione del mondo con Dalbello e Vibram ● Da Dominik Paris a Dorothea Wierer, ma l’Italia della neve può festeggiare il suo anno eccezionale anche fuoripista. Lo scorso weekend, a Verbier, in Svizzera, l’altoatesino Markus Eder si è laureato campione del mondo di freeride facendo segnare un altro record: per la prima volta un freeskier azzurro ha conquistato il prestigioso Freeride World Tour, la

manifestazione più importante e ambita. In campo femminile, l’Italia ci era già riuscita lo scorso anno con Arianna Tricomi, che ha confermato la sua bravura anche nel 2019 per una festa tutta tricolore. Markus, classe 1990, originario di Brunico, ha iniziato con lo sci alpino, ma presto si è lanciato nel freestyle arrivando fino all’Olimpiade di Sochi 2014 (slopestyle). Subito dopo è passato al freeride, le discese

di suole in gomma, a Verbier ha gareggiato con scarponi Dalbello ottimizzati con una speciale suola Vibram Arctic Grip: un prototipo che aumenta la performance e riduce le insidie del freeride. Mattia Bazzoni © RIPRODUZIONE RISERVATA


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SABATO 30 MARZO 2019 LA GAZZETTA DELLO SPORT


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