Terni magazine - n. 8

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PUBBLICAZIONE MENSILE - MARZO 2010 - Distribuzione: POSTE ITALIANE - Tariffa pagata - INVII SENZA INDIRIZZO SMA/C1/4936/2010

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marzo 2010 numero 8

ELEZIONI REGIONALI

UNA SCELTA PER CONTARE DI PIù ELEZIONI

L’INDUSTRIA AL GUADO

Marini, Modena, Binetti: i programmi per Terni

Ridisegnare l’economia per il rilancio del territorio

FORUM

ESOTERISMO E CRISI

Cosa vogliono i ternani dal Presidente della Regione

15mila umbri vanno dai maghi

MAICO VINCE LA SORDITà Apparecchi Acustici 05100 Terni - Via A. Floriano 1/a - 1/b - tel: 0744.59597


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EDITORIALE

Chi e come votare? Chi e come votare? Non saranno le solite elezioni. La sinistra non ha più quell’appeal di un tempo neanche in Umbria. La storia va avanti e le probabilità che possa essere superata dallo schieramento di centro destra, anche solo per dare un segno di discontinuità ridimensionando i potentati personali che nei decenni si sono radicati, sono realistiche. Ma cosa vuole l’elettore? Cosa si aspetta la gente che cambi? Noi del giornale registriamo quotidianamente le insofferenze e le istanze dei cittadini che continuano a vedere nelle politiche locali il sistema che regola e gestisce i problemi primari di tutti: il lavoro, la casa, la sanità, la sicurezza, la burocrazia, lo studio. Ma niente più odore di inciuci e connivenze politico/affaristiche. Si vorrebbe respirare da questo punto di vista un’aria veramente pulita. Ma ciò che più ci si attende è una politica di rilancio dell’Umbria nel complesso del suo territorio, con la ristrutturazione e completamento delle vie di comunicazione che

facilitino il processo di apertura e sinergia con il resto d’Italia – Ristrutturazione e completamento della E-45 e rinnovamento della rete ferroviaria nazionale interna e metrò regionale. Puntare sulla realizzazione di un centro polivalente congressuale fieristico di livello nazionale ad un’ora da

© A.M. - “Dove vai n.3”. 2008

Roma e da Fiumicino per un nuovo ruolo primario per Terni che non può aspettare immobile la fine di una crisi strutturale della grande industria chimica, e non solo, non più competitive nell’attuale contesto economico mondiale. Una politica di integrazione volta

al potenziamento delle capacità produttive e non solo accoglienza parassitaria. Un progetto di incentivazione dell’offerta turistica come sorgente di diffusione della cultura in tutte le sue forme e valorizzazione del territorio e delle sua storia – Umbria come soggiorno immerso nella natura, nel medioevo, nel gusto dei suoi sapori eno-gastronomici unici, nei percorsi appenninici nei silenziosi spazi della meditazione e della fede. Un ammodernamento della rete dei servizi sanitari in tutta la provincia diTerni che da anni oramai dimenticata ne ha davvero bisogno. Non dimentichiamoci comunque che il politico deve essere sempre seguito ed incalzato perché per sua natura istituzionale poi tende sempre a poltrona acquisita ad addormentarsi e dimenticare tutto ciò che ha promesso. Noi di Terni Magazine ci siamo presi un impegno e da questo punto di vista siamo sempre pronti alla sveglia.

WEB&BOOKS

CORSIVO

LE CONSEGUENZE DEI MONOPOLI Telefono, Internet e TV in Italia costano almeno 4 volte in più che nel resto d’ Europa. In Francia sono un servizio alla portata di tutti, con una tecnologia che permette di vedere tutte le televisioni del mondo senza parabola. Con soli 29,99 euro al mese si può fare un abbonamento che comprende internet a 28 mgb, telefono fisso, con chiamate internazionali gratis, e 350 canali tv di tutto il

mondo. E noi qui a discutere sul caro decoder e telefonia sulle parabole, abbonamenti plurimi. Vecchie tecnologie. Nelle città francesi ottieni tutto attaccando una spina e decoder alla linea del vecchio telefono, incredibile. Ma per saperne oltre andate sul sito www.free.fr e vi renderete conto quanto dobbiamo fare ancora per allinearci allo standard europeo. Ed il costo degli SMS? Servizi che sono

nati per utilizzare gli spazi residui delle trasmissioni dati via satellite, spazi già abbondantemente pagati dai grandi utilizzatori. Dovrebbero essere quasi gratis. Ma la Comunità Europea a che serve? Solo per la burocrazia e per proteggere i lobbysti e monopolisti? E il popolo europeo/italiano quando sarà libero da tali vessazioni? Ed il Codacons? WEB&BOOKS TERNIMAGAZINE \ MAR ‘10

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Lettere al direttore

Come cittadino e come moltissimi altri, innamorati e rispettosi della città di Terni vorrei denunciare un problema che si ripete puntualmente da tempo. Mi chiedo infatti come sia possibile che in presenza di fermate dei servizi di trasporto pubblico collettivo, ben segnalate da strisce longitudinali di colore giallo, al cui interno è inscritta in modo chiaro e netto la parola “Bus” ci siano ancora automobilisti che selvaggiamente e sistematicamente parcheggiano le proprie autovetture. Chi, come me deve prendere per vari motivi il bus di linea si trova quindi costretto a prendere il pullman in mezzo alla strada, rischiando di finire sotto il pullman o sotto alle auto che sostano in quello stallo di sosta. Comprendo che ci sono giorni in cui trovare un parcheggio è impossibile, che ormai si è diffusa la cultura dell’ automobile, ma assistere, in

taluni casi ad autisti che parcheggiano su questo spazio con le quattro frecce che lampeggiano poi per ore ed ore. Questo scempio ha contribuito a favorire anche il parcheggio selvaggio che tanti problemi ha causato e causa ai cittadini ternani rendendo loro la vita nevrotica e spesso anche pericolosa (inquinamento acustico ed atmosferico, incidenti stradali, non fruibilità di marciapiedi e di strade cittadine, difficoltà di carico e scarico merci ai negozi, impossibilità di prendere il bus di linea in maniera tranquilla e sicura, ecc……) Questa mattina sono stato vittima di una incivile aggressione verbale da parte di una automobilista che sostava selvaggiamente presso la fermata di Via Mazzini; dopo averle fatto notare in modo civile e pacato che quello stallo è consentito solamente per permettere l’accostamento e la ripartenza dei mezzi pubblici, mi ha risposto in malo modo dandomi perfino

del “cretino”. I Vigili Urbani, da me interpellati, mi hanno risposto dicendomi che non potevano farci nulla e che potevo solamente scrivere al Sindaco. Da semplice cittadino, mi chiedo è forse troppo studiare una soluzione per far sì che questo andazzo possa cessare? Perché i nostri politici locali non sono in grado di effettuare queste considerazioni che una persona come il sottoscritto, ma anche molti comuni cittadini hanno fatto, non è in grado di effettuarle? Il Sindaco, oltre a emettere l’ Ordinanza delle targhe alterne (peraltro utilissimo) non potrebbe prendere i provvedimenti adeguati? L’opposizione, se esiste non potrebbe attivarsi per modificare un atteggiamento che squalifica la città e la totalità della cittadinanza per colpa di una classe politica miope che non riesce a vedere al di là del proprio naso ?

Ringrazio sentitamente la redazione di Terni Magazine, per avermi ospitato. Posso solo dire che è la prima volta che mi posso esprimere e vedo pubblicate le mie idee, ed eventuali proposte per migliorare Terni ed il ternano. In fin dei conti la più grande città e civiltà industriale umbra dagli anni 1800 è la nostra. Ma oggi 2010,le condizioni sono totalmente cambiate dal punto di vista industriale per la nostra città, le ristrutturazioni, la globalizzazione, e con questa il calo occupazionale penso sia evidente. Il legame con Perugina, mi dispiace dirlo, ci danneggia, ma quello che indìfastidisce è la occupazione di tutti gli spazi politici, sempre e soltanto a chi sappiamo,e la mancanza di pluralità,anche scrivere, far parlare chi non ha voce, o la pensa diversamente è democrazia! Non si può crescere democraticamente solo da una sola parte, non si può dire tutto va bene, tutto è perfetto se non si ama. E’ questo che voglio rimarcare, io faccio il mio dovere, se amo il mio lavoro, se son onesto nella mia attività, se penso anche all’altro, se mi sacrifico veramente per il bene comune e non per i miei interessi o quelli del partito! Amo profondamente la mia città, e non l’ho mai usurpata, ho cercato altrove lavoro, famiglia attività, con una grande Fede in Dio. Da quando veniva

ricostruita dopo i 108 bombardamenti,da quando subiva la deindustrializzazione,da quando nasceva una contestazione anche violenta al sistema!Terni offre anche spazi culturali, artistici che altre realtà non anno :pittori, scultori sono nati a Terni, pensate ad esempio ad Orneore Metelli,o a Aurelio De Felice. Offre delle bellezze artistiche, come anche la Cascata delle Marmore, poco conosciute, offre dei dintorni come il lago di Piediluco ,come ad esempio ripeto Acquasparta, dove ho vissuto gli anni più belli della mia giovinezza! Possiamo migliorare ancora, il turismo è una grande arma ,il rispetto dell’ambiente così deturpato anche dall’ industrializzazione post unitaria, può essere rimediato. L’Italia e in fin dei conti l’Umbria, ha dei territori meravigliosi che sono separati tra loro, Spoleto è vicina a Terni, ma lontana da Perugia, come Todi o Norcia.Il problema quindi forse non è a Terni, quanto a Perugia, nella Regione dell’Umbria. Noi siamo in fin di conti patria di Santi, come Francesco,u sato a dismisura per le marcie della pace, oppure come Benedetto da Norcia, come Valentino, o come Madre Speranza, come un operaio ternano Giunio Tinarelli, in procinto di santità, già proclamato venerabile. Questo grande richiamo ai credenti e ai non credenti,

non può portare flussi turistici in Umbria, ora deviati altrove, o da propagande negative,come la medesima immagine di Perugia,attualmente umiliata quotidianamente da fatti di cronaca? Ma se chi ci governa non crede, non avverte il cambiamneto epocale, che tutto non può solo e soltanto legarsi al denaro o all’economia,come può praticamente chiamre UMBRIA TERRA DI SANTI, chi ha il coraggio di dire questo? Il Viaggio della speranza,fuori da ogni colore politico può nascere nella nostra terra, provate a pensare, questi secoli bui, questo smembrarsi anche delle stagioni, queste ripetute ferite al nostro pianeta Terra, e anche dentro nel cuore dell’uomo, non richiedono forse un richiamo alle nostre coscienze più vive, più vere perchè anche ai tempi di Francesco o di Rita da Cascia l’umanità attraversò secoli neri, ma oggi è in discussione la nostra sopravvivenza ambientale, non solo economica. Da ultimo un appello-monito ai candidati dei partiti per la presidenza della Regione Umbria: stavolta se non prenderete impegni precisi per terni, i ternani e il loro territorio, niente voto ne a destra, ne a sinistra, ne’ al centro.

Un nostro lettore ci scrive:

LA POSTA DI TERNIMAGAZINE: Inviateci le vostre lettere a posta@ternimagazine.it WWW.TERNIMAGAZINE.IT \ MAR ‘10 4

Dott. Alessandro Massarotti


SOMMARIO

{06} una fatTura contro la crisi {08} intervista a enio navonni {10} l’associazione “rinascita di piediluco” {12} 5 domande ai consiglieri regionali ternani uscenti {14} MARINI, MODENA, BINETTI: quali sono i vostri impegni per terni? {17} elezioni 2010: l’umbria vuole cambiare {19} contromano {20} BUSTARELLE MILIONARIE IN CAMBIO DEL rESTAURO DI MONUMENTI FAMOSI {21} saldi: necessarie nuove regole {22} 2200 POVERI TERNANI ASSISTITI DALLa SAN VINCENZO DE PAOLI {24} Polo di Nera Montoro verso una svolta, basell in alto mare {25} costume e società {26} Cosa vogliono i ternani dal prossimo presidente della {35} POLO UNIVERSITARIO TERNANO-NARNESE: è ANCORA TUTTO APPESO A UN FILO {36} ESSERE PENDOLARI... che stress! {38} GIOVANI TERNANI VS. PARANORMAL ACTIVITY: VINCONO LORO {40} Il MISTERo DELL’ACQUA MIRACOLOSA {42} UN GRANELLO DI SENAPE PER IL MADAGASCAR {44} Intervista a paolo liberati - II parte {46} carlo fava a terni {47} MARCO REA, L’ANIMA ROCK DI TERNI {48} IL MOTO-CLUB TERNI SBARCA IN OLANDA {50} LA VIA FRANCIGENA CONTROMANO {52} COPPIA IMMAGINARIA {54} BAGNI DI SALUTE {55} FARE COLPO SULLE DONNE {56} UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE A DIFESA DEL PROPRIO ORGANISMO {57} RICETTE / VERNACOLO / PROVERBI {58} COME, DOVE, QUANDO:EVENTI A TERNI E DINTORNI {59} OCCHIO SULLA CAPITALE: EVENTI A ROMA {60} Tribute To Victoria Silvstedt: Dinner Galà per il ristorante “i Celti” {61} WEEK-END NEL TERNANO {COPERTINA} Quadro realizzato da Andrea Messi. TERNIMAGAZINE \ MAR ‘10

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IL FATTO

Una ‘fattura’ contro la crisi: 15 MILA UMBRI AL GIORNO IN FILA DAL MAGO PER SCONFIGGERE LA MALASORTE E’ overdose da mago. Sono infatti 30 mila gli italiani che ogni giorno sentono la necessità di consultare un mago o un astrologo. Solo in Umbria, ben 15 persone chiedono consigli agli operatori esoterici, nonostante le leggi vigenti vietino il mestiere di “ciarlatano”: articoli 130 e 131 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza. Decine sono gli operatori dell’occulto che a Terni e n tutta l’Umbria si pubblicizzano attraverso Pagine gialle, annunci su riviste e rotocalchi, mercatini, Tv locali. Lo rileva una ricerca presentata dall’Osservatorio Antiplagio e da European Consumers al Centro Russia Ecumenica, diretto dal sacerdote giornalista don Sergio Mercanzin. Lo studio consente anche di stabilire una hit parade delle città più colpite. La Lombardia è al primo posto con 2500 maghi e 180 mila vittime per un volume di affari da 90 milioni di euro. I meno creduloni sono i valdostani, dove si segnalano 30 maghi e duemila vittime per un milione di euro di affari e i molisani: qui si contano 100 maghi e 7 mila vittime (5 milioni di euro il volume di affari). Saranno pure proverbialmente tirchi i genovesi, ma nella regione è magomania: ci sono 400 operatori dell’occulto e le vittime sono 30 mila per affari da 15 milioni di euro. Per fare fronte a questa situazione, ‘Telefono Antiplagio’ fondato nel 1994 per contrastare

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le truffe di maghi e sette e chiuso nel 2008, sara’ nuovamente in prima linea con uno sportello di European Consumers che ricevera’ le segnalazioni da tutta Italia e le inoltrera’ a varie Autorita’ (Ministero dell’Interno, Agcom, Antitrust). Evasione fiscale presunta: 95% come segnala la ricerca, c’è molta reticenza a denunciare la frequentazione dell’occulto: solo cinque cittadini su 100 sporgono querela, il 95% sono denunce anonime. In pratica, stando alla classifica, i più accaniti frequentatori di maghi sono al nord (42%); al centro si registra una percentuale del 27%, al sud del 18%. Un 13% sulle isole. Lo studio ha tracciato anche l’identikit dei

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frequentatori dell’occulto. Si tratta soprattutto di adulti con un età media sui 35 anni. Un 56% sono donne, il restante 44% uomini. Tra i clienti anche minorenni. Tra 5 e 10 anni, 9%. Tra 11 e 14, 31%. Tra 15 e 17, 60%. Titolo di studio: 31% licenza elementare, 36% licenza media, 33% diploma e/o laurea. Perché ci si rivolge al mago? Un 29%, dice la ricerca, dichiara che lo fa “per ottenere risultati pratici”. Curiosità, ignoranza, noia è la ragione addotta dal 28%. Solitudine 20%. Paura del futuro 10%. Gusto del proibito 7%. Stato di necessità (come la depressione) 6%. La ricerca ha stilato anche la top ten delle province con il più alto numero di maghi e astrologi.

MAGIA E ASTROLOGIA Ogni giorno 30.000 persone si rivolgono a maghi e/o astrologi e spendono da 20 a 600 €.

DATI UMBRIA E PROVINCE L’Umbria è al 15° posto tra le regioni italiane, con 200 vittime che hanno esposto denuncia . Vittime 15.000. Volume d’affari, 7 milioni € . Perugia 130 . Terni 70 .

SUDDIVISIONE GEOGRAFICA Nord 42% , centro 27% , sud 18 %, isole 13%.


In pole position c’è Roma, a seguire Milano, Napoli, Torino e Palermo. Incasso annuo di maghi e/o astrologi: 6 miliardi di euro. E a Terni? Nonostante il Tribunale amministrativo dell’Umbria abbia bocciato i ricorsi di un gruppo di operatori esoterici ternani fermati dalla Questura, le pagine gialle, i giornali di annunci e le tv private pullulano di spot pubblicitari e di programmi autogestiti da maghi, fattucchieri/e, sensitivi e quant’altro, in palese violazione degli articoli 130 e 131 del Testo Unico di Pubblica Sicurezza, che vietano l’attività di ciarlatano. Invece in pieno corso Tacito si leggono le carte, si fanno pronostici, si ingannano gli sprovveduti passanti allettantodoli su fantomatiche previsioni in merito a salute, affari, amore. I giudici amministrativi umbri si erano così espressi: “Approfittare della credulita’ popolare non e’ consentito. La legge lo vieta per tutelare le masse ingenue ed ignoranti”. Così , con la decisione numero 61.Il Tar respinse (perché “infondati”) i ricorsi presentati da dieci cartomanti che chiedevano l’annullamento dei provvedimenti con cui il questore di Terni, aveva ordinato loro la cessazione del “mestiere di ciarlatano”, con l’avvertenza che altrimenti sarebbero stati denunciati per “inottemperanza a un provvedimento dell’autorità”. La sentenza del tribunale amministrativo è stata di grande importanza, una vera rivoluzione, poiché e’ tra le prime ad occuparsi in modo chiaro degli operatori del cosiddetto mondo dell’occulto. Secondo il Tar, in sostanza, e’ compito delle autorita’ assumere “la difesa dei deboli dalla prevaricazione dei piu’ forti. E

deboli… sono anche tutti quelli che non hanno l’attrezzatura culturale sufficiente per difendersi contro le frottole e gli imbrogli, specie se sapientemente propagandati”. Il Tar dell’Umbria sottolinea che “se molti di questi ‘maghi’ sono di evidente banalita’ e volgarita’ , molti altri, al contrario, sono di una tale spregiudicata furberia, intelligenza e cultura da potersi

facilmente imporre a gente fiduciosa e sprovveduta”. I giudici amministrativi hanno anche affermato che “e’ quasi avvilente che oggi, a tre secoli dalla nascita di Voltaire, si debba assistere a questi fenomeni”. E continuano: “Questo ritorno in massa, dal piu’ buio Medioevo, dei sortilegi, dei filtri, degli amuleti, delle cartomanzie, si

collega direttamente al diffondersi nel mondo di superstizioni, fanatismi, integralismi piu’ o meno camuffati di pretesa religiosita’ , di violenze con pretesti ideologici”. “La rinunzia all’ uso della ragione, il ripudio delle conquiste ideologiche e democratiche dell’ Illuminismo affermano i giudici amministrativi - sono soltanto l’ avanguardia di orrori gia’ vissuti, ma che possono sempre tornare, come i lager nazisti e stalinisti, la pulizia etnica serba, le esecuzioni feroci degli integralisti islamici. Ben ci puo’ essere qualcuno che apprezza e auspica queste cose e quindi ritiene del tutto legittimo lo sfruttamento delle coscienze da parte dei cosiddetti maghi; qualcuno che rimpiange il Medioevo e rifiuta il secolo dei lumi. Ma se riflettiamo - conclude il Tar - nel Medioevo le streghe erano arse vive: se la loro azione continua e si estende, bisogna attendersi lo scatenarsi della reazione. Meglio quindi forse, anche nel loro interesse, che qualcuno ancora limiti il fenomeno”. Nel procedimento davanti ai giudici amministrativi umbri si e’ costituita anche l’ Avvocatura dello Stato, che ha chiesto che venissero respinti i ricorsi dei cartomanti, poiché rientrano nella categoria dei “ciarlatani”, il cui mestiere e’ vietato. Secondo l’Avvocatura dello Stato “il divieto e’ assoluto e quindi non puo’ essere esercitato neppure nella propria abitazione”. Anche sotto il profilo prettamente religioso la magia e tutto ciò che gli rota attorno è incompatibile con la dottrina cristiana. 130 passi biblici sono di severa condanna. Mentre il Catechismo Universale della Chiesa Cattolica dedica all’argomenti diversi paragrafi. Giancarlo Padula

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PERSONAGGI

Intervista a

Enio navonni Vogliamo dedicare la rubrica Personaggi del Comprensorio” ad un istancabile storico ternano, Enio Navoni, che da anni si dedica alle ricerche sulle origini e la storia della città. Nei prossimi numeri, in pagine diverse, rportremo stralci di queste preziose ricerche al fine di contribuire a far conoscere alle nuove generazioni il grande patrimonio culturale, storico, archeologico di Terni Iniziamo con queste curiosità: Francesco Angeloni nella sua “Storia di Terni”: “Tale città nominò Varrone nel 4 libro della lingua latina: Oppidum Interamna dictum, quod inter amneis est constitum, cioè fra due rami del fiume Nera; e per meglio distinguerlo (il Castello, n.d.r.) Nahars e Nars fu soprannominata, affermandolo Livio libro 3, capitolo 14. E gli abitanti diconsi Interannati di cognome Narti”. Dunque, “Interamna o Terni è una città antichissima dell’Umbria presso il fiume Nera, che lo scorre intorno e dal quale è chiamata”.

Quanti secoli ha Terni? Nel 1885 Ettore Sconocchia, erudito temano bibliotecario e archivistasCrlveva così al Marchese Giovanni Eroli di Narni. “ ( ... ) I tanti scheletri umani d’ambo i sessi e d’ogni età, insieme agli 8

oggetti in bronzo di uso muliebre e virile nonché guerresco, trovati in su i primi mesi quest’anno (quantunque gli scavi avessero principio nel luglio 1884) nei terreni vocabolo S. Agnese e S. Paolo al N.N.E. ed a due chilometri da Terni misurando da porta Valnerma alla porta centrale dell’OpificioAcciaierie rivelano una necropoli anteriore alla fondazione di Roma, non conosciuta prima di adesso e da per prima cbiamata tale. ( ... ) In:fu.tti il numero stragrande di quei bronzi, mentre il ferro non vi è rappresentato che in quantità minima da poche lance cioè” e qualche rarissimo pugnale, a me pare, dopo l’esame di quelli oggetti bastevole indizio, perché la mente dell’osservatore sia ricondotta all’ultimo periodo dell’età del bronzo ed al principio di quella del ferro; il che sarebbe tanto come dire circa ventotto secoli indietro forse anche trenta”.

La fondazione Francesco Angeloni

secondo

Istoria di Terni Non da verità di antiche iscrizioni, ne da fede di accurati istorici si raccoglie quale popolo o qual particolare persona alla città di

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Terni il primiero incominciamento recasse; ma ella ha ben poi, nella incertezza de’ primi suoi autori, un tal veridico rincontro del tempo della sua nascita , che nuna o almeno poche altre città simile il tengono

La fondazione Giacomo Lauro

secondo

Terni Città dell’Umbria: Splendidissimo Municipio dei Romani Tulgano Veilumbro, duce nel secondo anno dellaTerza Olimpiade e quindici anni avanti la fondazione di Roma, diede principio alla città di Terni, secondo Melisse Sabino (lib. 2 De Urbibus Europae), credesi non con sontuosità di fabbriche e quantità di borghi, ma con piccoli fonda-menti, (come si legge di Roma e di altri luoghi). Che, accresciuta poi nel secondo anno di Numa, secondo re dei Romani, di fabbriche e statuti, avesse il vero principio, come si può ben considerare dall’iscrizione in marmo della porta dell’antico suo anfiteatro, che ultimamente si vede trasportata, dalle scale del Campanile del Duomo sotto il suo perticale, registrata da Paolo Manuzio nel libro d’Ortografia e del


Panunvino nei Fasti.

Quanto era grande Terni al tempo di Roma? Ancora Francesco Angeloni: “Le rovine dei vecchi edifici che veggonsi d’ogni intorno alle vicinanze, fan fede che la Città fu più grande per le fabbriche e per ampiezza di quello che sia al presente (1646, n.d.r.). E lo storico temano prosegue: “Fu dunque tale Città di pubblici e privati edifici e di templi magnificamente ornata vedendo visi fin ora quasi intero l’anfiteatro. Appaiono eziandio dall’anfiteatro non lontano le grandi vestigia d’un teatro nelle case de Rossi di dove per lungo tratto stendendosi fino all’incontro le case del già colonnello Lucantonio Tomassoni. Sono dette vestigia del teatro così per varie case sparse e abbattute, che impossibile è stato il rinvenirne le misure; ma veggonsì però di grosso mosaico incrostate”. Possiamo rivivere quei tempi con la fantasia passeggiando per Via Del Teatro Romano e dintorni.

Oggi da Via del Teatro Romano siamo a Via Dessio Massimo: Chi è questo antico personaggio? Sempre con Francesco Angeloni: “Fu Caio Dessio edile curule, e in Terni fece fornire il teatro. Tale dignità, che prese il nome da ede o templi sacri rappresentavasi nell’uso della sede curule di avorio; dove pretestato all’eguale de’ consoli sedeva come da Livio nel principio del settimo libro si riferisce. Erano alla sua cura gli edifici pubblici, i templi: soprastava ai giuochi, agli spettacoli solenni, all’assegnare i luoghi del teatro, e

ad altri simili cose: né trovandosi il nome di lui notato fra i magistrati che anticamente risiedevano in Roma, né tra le famiglie romane, stimare si può, che della istessa città di Terni municipale egli fosse”. Infine, “per le magnifiche sue azioni fu Massimo appellato”. E ricordiamo che un simile nome nell’antica Roma non era per tutti i mortali.

Ai tempi dell’antica Roma “Interamna” fu solo una colonia? Fu ben più. Lo attesta Francesco Angeloni scrivendo: “Ebbe Terni il cospicuo titolo di Municipio, solito darsi dalla Repubblica alle sole

città di lei più confidenti; e che per riguardo di alcun rilevante merito la cittadinanza romana conseguita avessero “ E come Terni fu anni ottantuno dopo la edificazione di Roma fabbricato, secondo altrove si è detto, bene è egli verosimile, che l’acquisto della dignità sua municipale, indi non a molto seguisse, che in alcune antiche e nobili Tribù descritta fosse, quale era la Clustumina Tribù”. Lo si rileva da alcune lapidi “che entro Terni si serbano, nelle quali la Tribù Clustumina si legge., ciò deve valere per verace argomento, che in tale Tribù, più che in altre

Terni fosse descritta”. Altro segno dell’importanza della città deriva dal fatto che “Eleggevansi in Terni, come in municipio privilegiato, quattro uomini, che la giustizia amministravano, detti Quatuorviri Iuri Dicundo; perciocchè nei municipi minori solamente due n’erano creati come pure nelle colonie seguiva, dicendo lo il Panvinio nel suo Impero Romano. Ma che quattro fossero in Terni dalle infrascritte lapidi si verifica”.

La Cascata che fu THEATRUM CIVITATUM ET ADMIRANDORUM ITALIAE DI GIOVANNI BLAEU Non lontano dalla città, è da ammirare la Caduta del Velino, là dove con spaventoso fragore precipita nel Nera. Gli abitanti la chiamano “la Caduta delle Marmora”. A dire il vero si dice che precipiti dall’alto sul Nera, dato che è difficile rendersene conto con gli occhi: infatti si vede una pioggia perpetua provocata dal battere delle acque piombanti sulle rocce e un arcobaleno originato dai raggi solari che colpiscono le gocce che cadono; tanto che Plinio (lib. 2., cap. 26) conferma: sul lago Velino non c’è giorno senza arcobaleno. Strabone e lo stesso Plinio chiamarono questo luogo ombelico d’Italia, così che Virgilio (Eneide, 1.7) scrive: “Nel centro d’Italia, sotto alti monti, vi è un luogo nobile e a molti noto per fama”. Una volta le acque precipitavano nel Nera da sette bocche, che i romani ridussero a tre e Clemente VIII ad una sola.

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TERNI DIMENTICATA grido d’allarme per lo stato di abbandono:

i progetti dell’associazione “rinascita di piediluco” USCIRE DAL TUNNEL DEL DEGRADO PER RILANZIARE IL TURISMO

La cittadina di Piediluco, che si affaccia sull’omonimo lago, è insieme alla Cascata delle Marmore, alla città romana di Carsulae, ed a diversi santuari Francescani, una delle principali attrattive della nostra provincia. Eppure per molto tempo il paese di Piediluco, un tempo borgo fiorente di pescatori, risulta attualmente trascurato rispetto alle proprie potenzialità. Neanche il lungo periodo di gare del canottaggio, che fa giungere tanti bravi ragazzi nella cittadina, è riuscito a rilanciare turisticamente la zona di Piediluco. Sono stati fatti anche dei tentativi da parte delle autorità preposte per risolvere il problema dell’inquinamento delle acque del lago, speso del denaro per monitorare il tasso d’inquinamento, che varia secondo il flusso e riflusso delle acque. Nel 2008 si era tolto il divieto di balneazione, ma a distanza di un anno i divieti sono stati riposizionati in varie zone del lungolago, poiché non si è riusciti ad agire a monte, bloccando l’immissione di sostanze organiche provenienti dal fiume Velino e dal canale medio Nera, che convoglia le acque di altri affluenti, che si immettono nel bacino del lago. In merito a questa situazione, il nostro giornale ha ricevuto una lettera da parte dell’“associazione rinascita Piediluco”. La presidentessa dell’associazione, signora Alessandra Proietti de Nicola, avanza alcune proposte su come riportare nuovi turisti a Piediluco, e valorizzare l’esistente. 10

La prima idea dell’associazione riguarda la possibilità di posizionare una stella natalizia sulla rocca Albornoz, sita sul monte Luco o Monte la Rocca, così come è stato fatto a Miranda oppure a Gubbio, con il monte Ingino, che sovrasta la splendida città medioevale. Questo potrebbe divenire un primo input per rilanciare quel turismo del quale Piediluco ha tanto bisogno. Stessa cosa si potrebbe fare con la statua della Madonna dell’Eco, che domina il paesaggio del lago. Per risolvere il problema dell’illuminazione del sito, basterebbe secondo l’ associazione posizionare un paio di pali della luce, per far arrivare corrente da zone private alla sommità del monte, con il beneplacito dei vari proprietari dei terreni, e con poca spesa per gli enti preposti. Un altro nodo che l’associazione affronta è quello della pesca: per verificare se le acque sono inquinate o meno, si potrebbero immettere nel lago degli avannotti di trote e gamberi con le uova, che si riproducono solo in acque pulite. Il ritorno della pesca porterebbe nuova vita ai ristoranti della zona, farebbe tornare l’abitudine della “Sagra del pesce”, come di quella del Gambero, e potrebbe attirare turisti tutto l’anno. Beninteso, dandosi da fare per la sistemazione dei pontili e dei nuovi parcheggi.

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Stefano Spanò


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POLITICA

cinque domande ai CONSIGLIERI Regionali TERNANI uscenti Rossi, Melasecche, Stufara, Mascio, Nevi, De Sio, Brega

Quali sono le cose che ritenete di aver fatto in favore di Terni e del suo territorio provinciale nella legislatura che si sta chiudendo? Gian Luca Rossi, capogruppo del Pd: “ho sempre fatto valere gli interessi di Terni e del suo territorio, in occasione dell’elaborazione dei piani socio-educativo, delle politiche industriali e sanitario. Possiamo rivendicare, senza retorica o presunzione, di aver mantenuto abbastanza alta la spesa sociale malgrado i pesanti tagli dell’esecutivo. Terni e la sua Provincia costituiscono una risorsa da sfruttare meglio per l’Umbria. Le due città capoluogo sono il motore dell’Umbria, che ambisce a essere sempre più una Regione europea. Ciò non significa ‘fagocitare tutte le risorse disponibili’, al contrario, significa organizzarle meglio per rendere più competitiva tutta l’Umbria. Aggregare, fare massa critica, qualificare per intercettare tutte quelle opportunità non solo economiche che si possono presentare. Altrimenti si perde, tutti insieme, la sfida della contemporaneità. In questi giorni la vicenda del polo chimico di Terni ci mette ancora una volta davanti agli occhi l’evidenza che il rapporto tra multinazionali e territorio è altamente complesso, e al tempo stesso fragile. L’equilibrio che i diversi livelli di 12

governo istituzionale devono ricercare e possono raggiungere può essere stravolto dall’oggi al domani a causa di fluttuazioni del mercato e scelte di business. Il compito che aspetta la nostra Regione è oneroso ma ineluttabile: cercare di rendere attrattivo il nostro territorio per la fidelizzazione delle multinazionali esistenti agendo sull’offerta dei fattori localizzativi, supportare con politiche adeguate la riconversione produttiva di aziende in crisi, costruire dei ‘contratti di insediamento’ per creare sinergie con il tessuto locale e favorire la collaborazione nello sviluppo di esternalità positive sul territorio, elaborare misure di accompagnamento e ammortizzatori per i lavoratori da riposizionare”. Enrico Melasecche Germini, dell’Udc: “posso dire a testa alta di essere stato l’unico a contrastare il dispotismo lorenzettiano, al punto di trovarmi in situazioni paradossali o anche pesanti, quando mi si diceva - o mi si faceva capire - ‘tu sei matto!’. Dunque sì, rivendico di non essere mai sceso a compromessi, come nella durissima battaglia contro il Consorzio TevereNera, con il suo iniquo balzello per i cittadini della provincia di Terni”. Damiano Stufara, assessore alle Politiche sociali, del Prc: “mi

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sono impegnato per difendere e potenziare lo stato sociale, ad esempio riuscendo a far passare un piano di alloggi sociali, in cui il 50% delle risorse è andato a Terni, sebbene la popolazione della provincia arrivi solo al 24% di quella regionale. Nella messa in sicurezza degli edifici scolastici e nello stimolare e coordinare i piani di rientro dei comuni di Terni, Narni e Orvieto rispetto ai debiti con le cooperative sociali. Non sono stato estraneo al finanziamento di 23 milioni per la ristrutturazione dell’ospedale ‘Santa Maria’ di Terni, e di 11 milioni per il nuovo ospedale di Narni-Amelia”. Giuseppe Mascio, assessore alle Infrastrutture e Politiche per la mobilità e il trasporto, del Pdci: “mi sono applicato alla costituzione della piattaforma logistica di Maratta-Narni per il flusso delle merci e ho sollecitato i lavori per la costruzione della Terni-Rieti. Penso di avere qualche merito nell’ultimazione degli svincoli della E 45 in corrispondenza delle zone industriali di Maratta e Sabbione, nella riqualificazione della TerniOrte e nella progettazione della variante stradale Terni sud. Abbiamo acquistato da Trenitalia 15 treni in più per la tratta TerniRoma e ottenuto dalla Ferrovia Centrale Umbra l’aumento delle corse Terni-Rieti-L’Aquila”. Raffaele Nevi, del Pdl: “non ho mai dimenticato di essere ternano, o meglio, narnese, nella discussione ed approvazione di tutte le leggi, regolamenti, atti amministrativi che avessero un qualche impatto su Terni, sia in consiglio che nella commissione ‘Attività

produttive, assetto del Territorio, Ambiente’. Mi sono adoperato per la semplificazione burocratica, i dispositivi di autocertificazione e la riduzione della pressione fiscale e contributiva, con particolare riferimento alle piccole e medie imprese. Ho presentato un disegno di legge che contemplava la riduzione selettiva dell’IRAP per le aziende che avessero fatto nuove assunzioni, soprattutto di giovani, e investito in ricerca e innovazione. Non è passata. Si è soltanto istituita la figura del ‘manager a tempo’, in parte remunerato dalla Regione, per guidare le piccole imprese nel contesto della competizione globale. Ho incalzato la maggioranza sul tema della sicurezza, perché incentivasse i sistemi di telesorveglianza”. Alfredo De Sio, del Pdl: “ho molto badato al consolidamento del polo industriale ternano, preoccupandomi della possibilità di utilizzare energia a prezzi ridotti - piano condiviso dalla maggioranza e dalle parti sociali, ma mai giunto in porto per la scarsa determinazione di tutti. Penso soprattutto alla centrale a turbo gas nella zona di San Liberato, che trovò la netta opposizione degli ambientalisti. Per dirla tutta, a fronte dell’immobilismo dei poteri locali, è anche vero che non si fece avanti alcun serio investitore. Altro terreno d’impegno è stato il piano regionale per i rifiuti, insistendo sulla loro riduzione a monte e sulla raccolta differenziata. Mi risulta, tuttavia, che la maggioranza navighi ancora nelle nebbie, soprattutto rispetto al nodo della chiusura del ciclo, d’altronde effettivamente problematico, visto

che le popolazioni sono ormai fermamente ostili agli inceneritori. In ogni caso, siamo rimasti alla fotocopia del piano di cinque anni fa. Anche rispetto al turismo, da anni sostengo che occorre fare i conti con gli odierni sistemi di marketing, ponendosi sullo stesso piano dei tour operator, senza timore di sporcarsi le mani, facendo dunque attività di lobbyng e promuovendo specifici pacchetti, insomma facendo promozione attraverso contatti ‘veri’. Altrimenti non si supererà mai il livello di una stanca amministrazione delle nostre invidiate risorse naturali ed artistiche. Anche in questo, sono sempre stato attento ai risvolti per Terni. Ho spinto molto per la cosiddetta Holding dei Trasporti, ma la maggioranza mi sembra ancora in alto mare. Sempre in una logica di opposizione costruttiva, sebbene non completamente soddisfatto dal testo poi approvato, ho collaborato all’approvazione della legge sulla Famiglia, considerandola una grande conquista civile. La famiglia è da sostenere, ma anche valorizzare nella sua capacità di costruire legame sociale e solidarietà. Ne abbiamo anche ottenuto una definizione ‘ortodossa’, con la sinistra che ha scelto di rinunciare a concezioni più relativistiche”. Eros Brega, del Pd: “sono sempre stato indignato per lo scandaloso squilibrio tra il territorio di Perugia e quello ternano. Questa convinzione e questa emozione hanno animato ogni momento della mia attività in Consiglio”. E.C.

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quali sono i vostri Catiuscia Marini candidata del pd “In premessa vorrei dire che le scelte riguardanti la città di Terni e più complessivamente quelle del territorio saranno assunte attraverso il dialogo ed il confronto con le Istituzioni locali (Comuni e Provincia) e con la partecipazione degli attori locali, forze economiche e sociali, università e centri di ricerca, sistema del credito, associazionismo.In questi anni Terni ha scommesso su un progetto scientifico e didattico di alto livello: mi sembra che sia ancora una sfida importante per Terni ma anche per l’Umbria intera; va respinto ogni tentativo di mettere in discussione questo progetto, reagendo anche alla riduzione di risorse. Non sono d’accordo con le scelte del Governo di tagli sostanziali ai fondi per l’Università e la ricerca: la presenza universitaria a Terni non rappresenta un mero decentramento dell’Ateneo di Perugia, ma il frutto di una azione strategica – corredata da ingenti investimenti – che ha individuato per la città un modello di sviluppo in grado di farla transitare verso un’economia collegata al mondo

della conoscenza e della ricerca. Altre città europee con una storia industriale importante come quella di Terni hanno fatto scelte simili e grazie a questo

di imprese fortemente energivore. La Regione inoltre nell’ambito della competenza prevalente riguardante la tutela della salute delle persone dovrà allargare e migliorare la qualità dei servizi ospedalieri, ammodernandone le strutture e potenziando il polo di alta specializzazione che fa perno sull’Azienda ospedaliera di Terni. La realizzazione del nuovo ospedale di Narni ed Amelia è un scelta da portare a termine il prima possibile. Così come, in attuazione del Piano sanitario, occorrerà potenziare e qualificare i servizi sanitari del territorio. Il nuovo Piano sociale sarà al centro delle nuove azioni del governo regionale realizzando quel welfare di comunità con al centro le persone e le famiglie, dando risposte adeguate alla non autosufficienza, alla precarietà del lavoro, alle nuove povertà e alle disuguaglianze sostanziali, alla cura di bambini ed anziani, ai migranti. La cultura ed il turismo come parte della ripresa economica in Umbria: la produzione culturale, gli eventi, il patrimonio storico artistico, l’offerta ambientale e paesaggistica, l’enogastronomia attraverso un autonomo e forte protagonismo degli operatori privati rappresenta per l’Umbria e quindi anche per Terni e per i Comuni grandi e piccoli della provincia una possibilità concreta di fruizione diffusa ma anche di ripresa economica. Terni infine potrà rappresentare anche per l’Umbria lo sforzo di una nuova apertura verso i territori dell’Italia centrale, presupposto indispensabile per un nuovo sviluppo e nuova attrattività della regione nel suo complesso.”

“LA CENTRALITÀ DEL RILANCIO DEL POLO UNIVERSITARIO E’ UNA DELLE PRIORITÀ”

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sono state in grado di affrontare crisi produttive – repentine ed imprevedibili in questo mondo globalizzato – con strumenti innovativi. Il progetto di Terni città universitaria andrà consolidato ed innovato, cercando di difenderlo dalle politiche sbagliate del governo incentrate su tagli ad istruzione ed università. Accanto agli investimenti nell’economia della conoscenza e della ricerca, Terni dovrà continuare a sostenere le imprese e il sistema produttivo sui versanti dell’internazionalizzazione, della costruzione delle reti di eccellenza, portando a termine il completamento del modello infrastrutturale materiale ed immateriale, a partire dalla piattaforma logistica. Il tema di una politica industriale per l’Umbria non può che avere un riferimento nella grande impresa di Terni e del territorio provinciale. Oggi diviene urgente anche affrontare l’emergenza del lavoro e del rischio concreto di una forte riduzione di occupazione, a seguito di scelte pesanti di ristrutturazione. La sfida alta di una nuova economia “verde” imporrà anche politiche di sviluppo che possano dare risposta al tema energetico soprattutto in un’area con presenza

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Catiuscia Marini


impegni per terni? fiammetta Modena candidata del pdl

L’Umbria ha necessità di una politica programmatica che tenga conto delle specificità dei vari territori La zona del ternano ha bisogno di scelte importanti che valorizzino le tante potenzialità. Al centro dell’azione politica vi deve essere la crescita della competitività del sistema produttivo così da favorire da un lato le piccole e medie imprese e dall’altro le grandi industrie presenti nel ternano. Per far questo non si può prescindere dalle infrastrutture come nel caso della Orte Civitavecchia e della Terni – Rieti. Terzo punto fondamentale è sostenere la presenza a Terni dell’Università andando anche a potenziare il rapporto con la realtà industriale. La presenza di un sistema universitario in grado di dialogare costantemente con il mondo delle imprese è garanzia di costruzione di un futuro fertile per le attività produttive, per le nuove generazioni, per il territorio tutto. Un progetto, quello del Polo universitario ternano che nel tempo ha dimostrato la sua influenza non solo in termini di iscrizioni ma anche di “produzione” di ricerca. Terni e la sua provincia non possono essere orfani di una struttura universitaria che risponda alle esigenze del territorio, esigenze che in parte differiscono, proprio per le caratteristiche imprenditoriali della zona, da quelle del resto della regione. Attenzione particolare al turismo che nella zona del ternano può trovare terreno fertile grazie alla

richezza del territorio. Si devono investire risorse importanti su tutta la partita della comunicazione legata all’Umbria sulla sua

Questi sono alcuni punti di intervento immediato per il territorio ternano ai quali si aggiungono gli altri aspetti programmatici che riguardano la regione nel suo complesso come la semplificazione burocratica, la giusta applicazione del Piano casa, sterilizzato dall’applicazione regionale, l’accesso al credito e tutta la partita del welfare ispirandosi, come suggerito da Sua Eccellenza Monsignor Vincenzo Paglia al “Bene comune”.

“IL CUORE DELL’INIZIATIVA POLITICA, È LA COMPETITIVITÀ DEL SISTEMA PRODU T TIVO” globalità. In materia sanitaria è infine necessaria la realizzazione a berve dell’ospedale Narni-Amelia.

Fiammetta Modena

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paola binetti candidata dell’udc “L’Umbria verde deve essere la nostra immagine guida>>, dichiara la candidata a Presidente della Regione Umbria Paola Binetti, <<e si rafforza puntando sui giovani, sull’università e sulla ricerca. Per questo bisogna contrastare la “depressione post-lauream”. Finora forse è vero che ci si è solo affidati alla burocrazia del posto pubblico. Ma anche perché finora non si è investito sui giovani e sulle loro idee. Donne: la regione Umbria ha approvato una buona legge sulla

famiglia approvata insieme all’Udc e non con Rifondazione. Il tema della famiglia deve essere coniugato con

da giorni in Umbria ad ascoltare i bisogni della gente. La mia storia è conosciuta. Sono una persona che ha creduto fermamente che nel Pd ci potesse essere spazio per una cultura cattolica. In tutti questi anni ho sempre votato insieme al mio partito salvo in quei pochi casi in cui questo andasse contro la mia coscienza. Pensavo ci fosse l’idea di un partito nuovo. Però questa idea è stata messa in crisi dalla candidatura della Bonino, proprio nella mia regione. Io l’ho vissuta come una provocazione. È una sinistra che sta firmando una svolta “zapaterista” Finora Avete assistito al solito ping pong tra destra e sinistra. Io spero che votando per me e per l’Udc si possa superare questo immobilismo in cui siamo attanagliati S.e noi non vinceremo noi sosterremo le buone proposte di una o dell’altra parte. Sanità: si chiede un cambiamento. Non nuovi grossi ospedali ma assistenza sul territorio. Se vincessi su questo tema farei un grande investimento sulla medicina territoriale. È quello che ho voluto sottolineare nella legge che dovrebbe essere presto approvata”.

“L’UMBRIA VERDE DEVE ESSERE NOSTRA IMMAGINE E GUIDA” quello dell’occupazione femminile. Penso al turismo, ecc...». «Sono

Paola Binetti

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ELEZIONI 2010:

L’UMBRIA VUOLE CAMBIARE Tempo di campagna elettorale. Le macchine della propaganda sono in piena attività, sempre più simili ad agenzie di marketing. Come darsi da fare per vendere saponette. Sebbene le due competitrici alla presidenza della Regione Umbria, Catiuscia Marini per il centrosinistra e Fiammetta Modena per il centrodestra, facciano di tutto per avere bagni di folla, la distanza e l’estraneità della popolazione a questa partita sono evidenti e palpabili. I dispositivi di governance, già intaccati negli anni Settanta, sono completamente saltati e si è concluso un patto sociale che durava dal dopoguerra. Era un assemblaggio istituzionale basato su due presupposti: uno Stato nazione in grado di sviluppare politiche economiche in modo indipendente, seppur coordinato, da altri stati; relazioni tra parti sociali che si riconoscevano reciprocamente ed erano legittimate a livello istituzionale, in grado di tutelare in modo abbastanza univoco gli interessi degli imprenditori

e quelli dei lavoratori. La globalizzazione ha spazzato via il primo presupposto. Il secondo è stato cancellato dalla frantumazione sia del capitale sia del lavoro. Il capitale è segmentato tra interessi delle piccole imprese e delle multinazionali, tra “economia reale” ed attività finanziarie, tra economia nazionale e sovranazionale, tra guadagni di medio-lungo periodo e quelli immediati, offerti dai mercati azionari, e via di questo passo. Di converso, il lavoro è sempre più frammentato: la figura del lavoratore industriale si diffonde nelle economie emergenti, ma sta declinando nei paesi occidentali, a vantaggio di una moltitudine variegata di figure atipiche e precarie, migranti, parasubordinate, interinali, e chi più ne ha più ne metta... Cessa di funzionare, anche la rappresentanza dei cittadini, in generale. E di conseguenza l’intera architettura giuridica e costituzionale delle moderne democrazie.

Il tessuto economico umbro, composto - con l’eccezione della grande industria a Terni - da piccole, anzi piccolissime, e medie imprese, è praticamente abbandonato a se stesso, in particolare con i suoi enormi problemi con le banche, e continua ad essere vessato da una tassazione eccessiva, lungaggini burocratiche e ostacoli di ogni tipo, mentre dovrebbe essere protetto e sostenuto. Lo scontro e le lacerazioni che hanno caratterizzato la designazione del candidato governatore del centrosinistra sembrano avvenuti in una realtà parallela, in cui sono assenti i problemi globali e i loro risvolti nella vita quotidiana della popolazione, che invece deve vedersela con la crescente difficoltà di arrivare a fine mese, con i contratti non rinnovati o addirittura i licenziamenti, quando le tutele non ci sono proprio, e con il grave scadimento dello Stato sociale. E.C.

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CONTROMANO

ROTATORIE: IL ROMPICAPO DEI TERNANI Ormai non si contano più. Spuntano dal giorno alla notte, ma spesso si rivelano pericolose. Quello delle rotatorie è un argomento che spacca a metà il popolo degli automobilisti. Se, da una parte servono a rendere più fluido il traffico, meno code, meno file, meno stress, dall’altra creano disagi di precedenza. E quante volte percorrendole abbiamo pensato”ma in caso di incidente chi mai avrà la ragione?”. Dubbio non da poco, se si considera che in Italia “il corretto comportamento da tenere nella percorrenza delle rotatorie non è disciplinato in alcun modo dal vigente codice della strada italiano. Occorre quindi utilizzare le prescrizioni previste dall’art.143 (posizione dei veicoli sulla carreggiata) e art.144 (marcia per file parallele) del medesimo codice”. F.C.

INFLUENZA A: IL GRADE BLUFF L’avevamo tanto temuta. Eppure dell’influenza A(H1N1), meglio conosciuta come influenza suina, se ne parla più poco o per niente. La psicosi, che ha tenuto in allarme milioni di Italiani, sembra essere svanita nel nulla. E anche in questo caso Terni non fa eccezione. I numeri parlano chiaro. Ad oggi, nella nostra Asl sono state vaccinate 3990 persone a fronte di una disponibilità di 16810 vaccini. Saranno inviati al ministero della Salute che, o li metterà a sua volta a disposizione dell’Oms per i paesi che ne hanno bisogno, o, nella peggiore dei casi, verranno smaltiti, a costi elevatissimi, come rifiuti sanitari. F.C.

NONOSTANTE LA CRISI PROLIFERANO La grande distribuzione è la risposta alla crisi economica?ATerni il numero di supermercati,discount, centri commerciali è notevolmente aumentato. Ma per la prima volta le vendite sono in calo. Basta guardare sugli scaffali per rendersi conto di come molti prodotti rimangano invenduti. Ma davvero i ternani non spendono più al supermercato oppure la “selvaggia” avanzata della grande distribuzione, nella nostra città, ha causato più danni che benefici? F.C.

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IL FATTO II Inchiesta choc partita dalla Procura della Repubblica dI Terni

BUSTARELLE MILIONARIE IN CAMBIO DEL RESTAURO DI MONUMENTI FAMOSI

Le mazzette e la religione. una sorta di siero della verità. A P.S? Un architetto che ha avuto da Sembrerebbe un binomio poco a poco i soci della Olimpo, me circa 5 mila euro”. E poi ancora incompatibile, eppure è quello infatti, iniziano a parlare, svelando Santa Maria della Vittoria, San svelato un anno fa da un’ inchiesta il colossale giro di mazzette che Lorenzo in Mirand, l’ex carcere del partita dalla procura diTerni. Piccole ruota attorno ai cantieri umbri. San Michele, le abbazie di Farfa e bustarelle e grandi capolavori. I più loquace di tutti, è un ex socio Montebuono per arrivare fino al nomi altisonanti che rimbalzano nei rimasto nell’azienda come direttore ‘Pantheon’ che figura con accanto fascicoli sono quelli di monumenti tecnico, Giuseppe Calleri, che inizia una cifra che Calleri definisce famosissimi e conosciuti solo un premio per un in tutto il mondo: la dipendente molto capace. chiesa di Sant’Ignazio di Insomma, i numeri ci LE MAZZET TE E LA RELIGIONE. Loyola, il Pantheon, l’Isola sono tutti per far cadere SEMBREREBBE UN BINOMIO tiberina.Tutto comincia teste eccellenti e nomi INCOMPATIBILE, EPPURE È a Terni, nel novembre altisonanti, ed infatti, QUELLO SVELATO UN ANNO 2008. A quell’epoca quando un anno fa scatta FA DA UN’ INCHIESTA PARTITA la Procura guidata l’inchiesta della procura di DALLA PROCURA DI TERNI. da Fausto Cardella fa Terni nelle sovrintendenze PICCOLE BUSTARELLE E arrestare tre funzionari romane scoppia il panico. GRANDI CAPOLAVORI. I NOMI della Soprintendenza di Si diffonde ben presto il ALTISONANTI CHE RIMBALZANO Perugia e un imprenditore fantasma degli arresti nella NEI FASCICOLI SONO QUELLI di una società capitale e lo stesso Calleri DI MONUMENTI FAMOSISSIMI specializzata nel restauro racconta di essere stato E CONOSCIU TI IN TU T TO con cantieri in tutta avvicinato da funzionari IL MONDO: LA CHIESA DI Italia: la Olimpo di Roma. che gli chiedono notizie SANT ’IGNAZIO DI LOYOLA, IL L’accusa? I funzionari sulle indagini delle Fiamme PANTHEON, L’ISOLA TIBERINA. della Soprintendenza Gialle umbre. Si tratta però avrebbero messo in tasca di un timore che svanisce 70 mila euro per chiudere presto, o meglio, viene un occhio sui lavori che la Olimpo a collaborare con gli inquirenti fatto svanire. Quando infatti il in quel tempo stava effettuando decifrando, una ad una, le sigle dossier con le rivelazioni scottanti in alcune chiese umbre. E’ durante contenute nel ‘libro nero’ e portando viene trasmesso alla procura di la perquisizione da parte della allo scoperto un complesso Roma, tutto si ferma. Ed oggi, dopo Gdf di Terni degli uffici a Roma sistema di corruzione collegato un anno, le indagini sembrano che accade però il vero e proprio ad una girandola di importanti ancora ferme al punto di partenza, colpo di scena. Spuntano fuori, monumenti.”F. N? Un geometra tutto è stato messo a tacere. all’improvviso, 250 mila euro divisi della Soprintendenza di Roma con in mazzette e un libro mastro in cui ho seguito i lavori della chiesa Simona Tenentini codice che funziona un pò come di Sant’Ignazio di Loyola nel 2007. 20

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L’INTERVISTA

SALDI: NECESSARIE nuove regole il punto di vista del noto commerciante ternano Claudio Visaggio

Intervistiamo Claudio Visaggio, per lungo tempo presidente della Confcommercio cittadina, sul problema della regolamentazione dei saldi e sull’andamento delle vendite in questo lungo periodo di crisi economica. Cosa pensa dell’attuale regolamentazione dei saldi nella nostra città? “I saldi cominciano in effetti già a dicembre. Con la scusa delle vendite promozionali, sono pochi i negozi fedeli alla normativa. Quindi secondo me c’è una sola soluzione, o vendite promozionali bloccate, o liberalizzazione completa. Oggi rimangono solo gli utenti a giudicare dove esiste il vero saldo, e discernere in quale luogo permane un buon rapporto qualità/prezzo, poiché, con le più incredibili scuse, permangono finte promozioni per almeno dieci mesi l’anno”. Secondo lei qual è la formula migliore per la regolamentazione dei saldi e delle vendite promozionali? “Io penso a due soluzioni: o all’applicazione di una legge severa, che venga fatta rispettare con sanzioni serie, fino alla chiusura dell’ attività stessa in caso di reiterazione dell’abuso. Oppure ad una liberalizzazione completa, affinché ogni attività possa fare la propria politica di vendita. Ribadisco ancora che in ogni caso l’utente resta il miglior giudice della validità di ciò che si acquista. Cosa pensa del proliferare dei negozi outlet e dei centri

commerciali nelle periferie delle città? “Outlet è una bella parola male interpretata anche dai piccoli commercianti. Se parliamo invece dell’outlet inteso come grosso centro di distribuzione, nello spirito iniziale con il quale erano sorti, cioè per smerciare i prodotti degli anni precedenti, è miseramente tramontato, facendo divenire gli outlet stessi solo un grande bazar, dove pseudo grandi firme, poiché entrando in un outlet si perde il

Sopra. Claudio Visaggio.

prestigio del marchio, vendono merce prodotta in esubero, oppure difettosa. I più scaltri vendono linee prodotte appositamente per gli outlet stessi, nelle quali rimane solo ed esclusivamente il timbro della griffe, ma non la qualità che viene millantata. E’ notorio a noi del mestiere come molte aziende presenti in questi grandi centri commerciali si facciano produrre, ricopiando i capi esposti nelle loro boutique, in alcuni paesi extraeuropei, dove fare una copia è un’arte. Basti pensare

a tutto quello che vediamo di falso, venduto nelle vie della città. I consumatori oggi, accorgendosi di questo, non sono più portati a fare acquisti negli outlet, che durante la settimana sono completamente vuoti, per riempirsi il fine settimana, come per fare una visita in un museo o allo zoo”. Come sono cambiati i gusti dei consumatori durante i periodi dei saldi, nel corso degli ultimi anni? “Tornando al discorso iniziale, chi attende l’inizio dei saldi per fare i propri acquisti, o perlomeno per fare i più importanti, si reca abitualmente nei negozi nei quali ha fiducia, e dove ha individuato il capo che preferisce, e non nei locali commerciali in saldo per dieci mesi all’anno, sapendo perfettamente cosa acquistare, avendolo già visto precedentemente nelle vetrine e controllando che lo sconto sia reale in base al prezzo esposto nei periodi di vendita normale. Da qui la differenza di opinioni spesso rilasciate ai giornalisti o alle tv sull’andamento delle vendite stesse, che sono per ovvi motivi più prolifiche nelle attività sopra citate, rispetto a quelle che perdono più tempo a cambiare i prezzi, mettere cartelli di promozione, piuttosto che a fare le vetrine. Direi tuttavia che i primi segnali di ripresa si stanno avvertendo e lasciano ben sperare per il futuro non solo del commercio, ma per l’ intero sistema economico italiano”. Stefano Spanò TERNIMAGAZINE \ MAR ‘10

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SOCIETÀ

UN PROBLEMA SOCIALE CHE SI AGGRAVA

2200 POVERI TERNANI ASSISTITI DALLA SAN VINCENZO DE PAOLI 10MILA PASTI CALDI L’ANNO DALLA CARITAS Giancarlo Felicetti è il presidente della Società di San Vincenzo de' Paoli a Terni. Ci spiega che “è un'organizzazione laica di ispirazione cattolica, fondata a Parigi nel 1833 dal Beato Federico Ozanam. Opera in tutto il mondo con circa un milione di soci. L'associazione ha preso a modello San Vincenzo de' Paoli, il grande santo della carità, per cui si sforza di alleviare i disagi causati da qualunque tipo di povertà (economica, spirituale, morale… ) nella consapevolezza che dietro a un fratello che soffre c'è Dio che soffre e chiede aiuto. Le pratiche sociali più importanti della 'San Vincenzo' - prosegue Felicetti - sono la riunione e la visita settimanale al povero nel suo ambiente di vita: la visita come attività fondamentale e punto di partenza di ogni altra iniziativa; la riunione come preparazione spirituale e tecnica dell'incontro con il povero. La sua azione si apre sempre a nuove forme di attività caritativa, adeguandosi alle esigenze dei tempi. Ciò che i Vincenziani cercano di mantenere sempre è questo rapporto personale, profondo, duraturo nel tempo, con le persone che assiste, fatto nella maniera più discreta direttamente nelle loro case o nei luoghi dove si possono incontrare - ospedali, ospizi, carceri, strade… -, un rapporto di amicizia e di 22

condivisione della sofferenza. Gli assistiti non sono per iVincenziani persone da schedare per fare delle statistiche o per distribuire periodicamente qualcosa. Sono solo i destinatari dell'amore e delle attenzioni necessarie per risolvere le cause che hanno determinato il disagio, perché altra finalità dell'associazione - tiene a precisare - è l'azione sociale, che spinge ad attivarsi per far sì che siano rispettati i diritti dei più deboli, siano proposte politiche sociali più giuste, sia restituita a ciascun uomo pari dignità. L'Associazione opera generalmente nelle parrocchie, ma ne è indipendente, sia per quanto riguarda i bilanci, sia per quanto riguarda le scelte operative. E' per questo che i gruppi possono avere sede nelle parrocchie, ed è la sede preferita, ma anche nelle scuole, negli ospedali, nelle aziende, o presso una famiglia. Nella Diocesi di Terni-NarniAmelia - specifica il presidente - la San Vincenzo è presente da oltre 55 anni, con circa 110 volontari, appartenenti a 15 Conferenze parrocchiali. Distribuiamo generi di prima necessità (vestiario, medicinali, alimentari) e provvediamo al pagamento di bollette e affitti particolarmente onerosi. Abbiamo un servizio “Voce Amica”: dalle 10 alle 12, dal lunedì al venerdì, i volontari sono in

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sede per rispondere alle chiamate telefoniche di chi è in difficoltà, e un servizio notturno di assistenza ai senza tetto. Servizio di volontari che offrono bevande calde, cibo e coperte a chi dorme in strada”. Poi Giancarlo Felicetti passa ad illustrare come concretamente avviene la raccolta degli alimenti e del denaro. “Appena hanno il tempo, i volontari si presentano, con i loro simboli, nei supermercati, e ogni mese si riforniscono al Banco Alimentari, presso l'Agea di Perugia. Il Banco è un'associazione, non solo un magazzino. Per quanto riguarda i finanziamenti possiamo contare sulle donazioni della Fondazione Carit, sulla ripartizione dell'otto per mille, sia con la Diocesi, sia con il Consiglio interregionale della San Vincenzo, su anonimi benefattori, che non sono pochi e naturalmente sul contributo degli associati e sull'attività di questua presso il cimitero. Tre anni fa gli assistiti erano 650, ora siamo arrivati a 2.200. Registriamo una notevole trasformazione dell'utenza: alle tradizionali situazioni di povertà si sono aggiunti moltissimi casi di famiglie che, pur con lavori stabili, non riescono a giungere a fine mese, i cosiddetti working poor. Ogni anno, in occasione dell'Epifania, facciamo una grande cena di beneficenza nei locali di


Villa Spirito Santo, a Collerolletta. Inoltre organizziamo gite molto frequenti. Personalmente, mi sento realizzato in questo impegno. L'unica nota amara è la scarsa presenza di giovani tra i volontari”. Non è soltanto la Società di San Vincenzo de' Paoli a fare solidarietà. C'è una capillare rete di centri ed associazioni, tutti riconducibili alla Diocesi. La principale è la Caritas, con i suoi centri di ascolto, un ambulatorio medico gratuito e la mensa “San Valentino”, aperta nel maggio del 2001 presso la sede in Via Ciaurro (strada di Valle Verde, attigua alla chiesa di San Martino). Offre pasti caldi a circa 60 persone ogni giorno. Nel corso di un anno vengono preparati circa 10.000 pasti caldi giornalieri, che, nei due mesi estivi, sono sostituiti con dei cestini. E’ stato poi attivato il servizio di consegna dei cestini presso alcune zone della città: la Stazione, Vocabolo Staino o altri punti di riferimento come le parrocchie. Gli utenti sono al 60% stranieri e al 40% italiani. L'età media è bassa, intorno ai 35-40 anni. In gran parte, chi viene alla mensa sono persone disoccupate o che soffrono la

solitudine. L'Ambulatorio medico gratuito, intitolato a San Giovenale, è stato aperto nel giugno del 2003 per iniziativa di alcuni medici cattolici ternani all'interno della struttura della Caritas a San Martino, che ospita anche la Mensa “San Valentino”. L'ambulatorio è aperto nel pomeriggio, due volte alla settimana, il martedì e il venerdì, coordinato dalla dott.ssa Maria Grazia Proietti, Direttrice del Reparto di Geriatria dell'Ospedale Santa Maria. Se ne occupano medici e infermieri volontari, che si alternano nei due giorni settimanali. Esistono anche specialisti che, secondo le necessità, verranno interpellati perché disposti a visite e cure specialistiche. Può accedere all'ambulatorio chiunque si presenti. La Caritas diocesana ha inoltre attivato due centri di ascolto. Il primo presso la chiesa di S.Antonio, aperto dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 12.00 e dalle 16.00 alle 18.00, che serve in maniera particolare i passanti e gli stranieri nelle prime esigenze manifestate, fino all'inserimento, laddove è richiesto ed è necessario, nelle case di prima accoglienza.

Il secondo è presso la sede della Caritas, zona S.Martino via di Valle Verde 22 , aperto tutti i giorni dal lunedì al venerdì dalle 9.00 alle 13.00, dove vengono assistiti i residenti, sia italiani che stranieri con problemi d'inserimento dei bambini nelle scuole, problemi di sfratto, di utenze da pagare, più in generale difficoltà della vita quotidiana e sociale. Altro servizio offerto presso la sede di S.Martino è lo sportello di avviamento al lavoro, dove vengono messe in contatto le persone che cercano lavoro e quelle che lo offrono (tutta la trattativa viene svolta tra le parti). Questi punti di riferimento sono soltanto i più noti e importanti. Tutto un mondo di generosi volontari, che ha ripetutamente segnalato il grave aumento della povertà. Con le loro forze fanno quello che possono, che è molto, ma le devastanti ripercussioni della crisi globale richiedono ben altre politiche sociali, sia dell'esecutivo sia delle istituzioni locali. Terni Magazine si limita ad osservare che è un gravissimo errore pensare di migliorare il bilancio pubblico massacrando lo stato sociale. E.C.

Foto sotto: Pranzo di Natale in Cattedrale, 2009.

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ECONOMIA

Polo di Nera Montoro verso una svolta basell in alto mare La T.E.R.N.I. Reserch S.p.A. vuole reindustrializzare il sito della Nuova TIC di Nera Montoro “alla luce del sole, alla velocità della luce”. Questo lo slogan del progetto che i vertici di T.E.R.N.I. Reserch hanno illustrato durante la conferenza stampa del 23 febbraio presso la sede della Confindustria Terni. La T.E.R.N.I. Reserch ha formulato un’offerta alla proprietà del sito, la società Yara, in conformità al Protocollo d’Intesa del 6 aprile 2009 per il rilancio produttivo del sito di Nera Montoro sottoscritto dal Ministero dello Sviluppo Economico alla presenza di Confindustria. Il presidente della T.E.R.N.I. Reserch, Stefano Neri, in attesa di una risposta dalla società Yara, ha sottolineato che “non è un problema di soldi”, però la multinazionale Yara sta valutando anche un’altra offerta scollegata dalla realtà ternana. L’amministratore delegato della T.E.R.N.I. Reserch, Dr. Spartaco Franconi, tiene a evidenziare che la società è stata fondata nel 2004 al fine di promuovere e sviluppare progetti di ricerca applicata in diversi settori industriali per dar vita a nuove iniziative di carattere produttivo, ha avuto una rapida crescita,

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aggregando imprenditori ternanonarnesi e competenze professionali locali, partecipa direttamente e indirettamente a 15 società con la Terni Energia S.p.A. quotata nel mercato regolamentato da Borsa Italiana. Il gruppo ha circa 140 occupati: 97 dipendenti, 30 con contratto interinale e 13 consulenti stabili, il 90% del personale è occupato tra Terni e Narni, il 10% nel Salento e ha generato una collaborazione con circa 50 aziende locali. Oggi propone la creazione di un “Polo Industriale della Green Economy” ovvero la concentrazione in un unico luogo di diverse attività industriali tutte riconducibili alla produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile e alla valorizzazione della c.d. materia prima seconda e ha individuato il sito di Nera Montoro, che per ubicazione, dimensione e servizi, risponde alle esigenze di sviluppo industriale del gruppo. La società intende salvaguardare le posizioni lavorative dei dipendenti, così come ritiene di rifunzionalizzare l’area e gli stabili entro 10-12 mesi, concentrandovi tutte le attività del gruppo, con l’avvio immediato della produzione industriale di dispositivi ad alto contenuto tecnologico, tra cui 5 brevetti di

cui 2 europei. Le tecnologie nate a Terni, hanno oggi ingresso a livello mondiale. Verrà creato il primo centro per la valorizzazione dei pneumatici esausti, escludendo ipotesi di termovalorizzatori. Sarà creata una centrale fotovoltaica per una potenza complessiva di circa 2 Megawatt. Il presidente di T.E.R.N.I. Reserch, Stefano Neri, dà rilievo al fatto che il piano si tiene senza contributi pubblici ed è estraneo a qualsiasi interesse immobiliare, escludendo il piano la realizzazione di ulteriori edifici presso il sito di Nera Montoro. L’attuazione del piano prevede un investimento di circa 20 milioni di euro entro il 2011 e un incremento di circa 70 lavoratori entro il 2010, comprendenti quelli già occupati. Nel 2011 si spera di raggiungere le 300 unità. In particolare il presidente di Confindustria Terni, Umbro Bernardini,, sostiene la candidatura del gruppo T.E.R.N.I. Reserch, poiché trattasi di un piano d’intervento valido e innovativo, oltre che la società una realtà in forte espansione e fiore all’occhiello della regione Umbria, essendo nella regione l’unica con capitale privato quotata in borsa. Sabrina Viali


COSTUME E SOCIETÀ

FOTO SEXY Lo chiamano cyber bullismo, il fenomeno attraverso il quale i giovani mettono in atto gesti di violenza fisica o psicologica attraverso l’utilizzo di internet, sms, mms, videoriprese. Se un tempo dai compagni di scuola più violenti si potevano temere schiaffi, scappellotti o qualche calcio, oggi al tempo di internet, questi gesti sono stati sostituiti da foto sexy e scatti proibiti. Metodo meno minaccioso ma di sicuro preoccupante, se si considera che nella maggior parte dei casi il tutto va a finire sui vari Facebook o Youtube . Questa “violenza tecnologica” fatta di scatti rubati con telefonini, sms, mail, chat, sembra aver contagiato anche gli studenti ternani, beccati a scambiarsi, all’insaputa

dell’interessato, foto sexy o in qualche caso addirittura osè. F.C.

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FORUM

Cosa vogliono i ternani dal prossimo presidente della Regione >> Luca, gestore di una grossa edicola: “guardi, è da metà degli anni Settanta che non vado a votare. Non chiedo e non mi aspetto nulla!”. >> Giovanna, casalinga: “qui non si riesce più a vivere, siamo alla povertà del dopoguerra! Dovrebbe fare tante cose, ma vedrà che non ne farà nessuna!”. >> Luigi, sindacalista: “aspettiamo almeno di sapere chi sarà. Solo una cosa: è ormai intollerabile lo strapotere di Perugia!”. >> Alberto, insegnante di storia e filosofia, ci lancia uno sguardo sardonico, che da solo dice già tutto: “dopo tutto quello che abbiamo visto in seno al Pd, faide, liti, invidie, come aver fiducia nel nuovo presidente? La vittoria del centrodestra è proprio improbabile, anch'essa ha una classe dirigente senza idee e senza capacità”. >> Luciano, impiegato in Provincia: “io ho avuto una formazione cattolica e ho militato a lungo in quel mondo. Poi ho messo a fuoco meglio la mia visione della vita, maturando convinzioni di sinistra radicale. Così conosco perfettamente e dall'interno i partiti e penso che le attuali istituzioni, anche locali, siano decotte. Dal nuovo presidente mi aspetto

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soltanto fallimenti rispetto al bene della società, e il consueto impasto di potere, affari e carriere. Questi signori sono tanto sprovveduti nella politica del fare, quanto attenti al tornaconto personale o di gruppo. Invece la nostra regione ha bisogno di molte cose: un'effettiva salvaguardia dell'ambiente, politiche sociali degne di questo nome, misure contro la crisi e così via. Ma non verranno certo da Palazzo Donini!”. >> Claudio, neolaureato in Scienze Politiche: “vorrei in primo luogo che si ponesse attenzione e si realizzassero adeguati strumenti per garantire i diritti dei detenuti, in particolare quelli con problemi psichiatrici, che sempre più spesso finiscono suicidi o massacrati da 'cure' come l'elettroshock. Se riescono a venirne fuori, sono ridotti a larve, si aggirano per la città come fantasmi, con lo sguardo fisso e spento, altro che risocializzazione! E dire che proprio la Regione ha queste competenze! Ancora, mi piacerebbe una diversa politica del territorio e uno stop alla cementificazione”. >> Matilde, commessa in un supermercato: “mi aspetterei iniziative di prevenzione delle devianze giovanili. Qui nessuno si accorge di come si sia abbassata l'età di chi beve alcolici, si droga o

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addirittura si prostituisce in cambio di una ricarica telefonica! Si tratta di tredicenni. So bene che a quell'età i figli non ascoltano i consigli dei genitori, ma solo quelli dei coetanei. Però le istituzioni locali, la sanità, la scuola non possono restare indifferenti. Ad esempio servirebbero molti più luoghi di aggregazione e impianti sportivi”. >> Giovanna, insegnante di lettere in pensione: “mah, io vedo solo nepotismo e parentopoli. Avevo creduto nella costituzione del Partito democratico, una delusione totale! In questo momento le regioni dovrebbero fare quadrato per resistere al taglio dei finanziamenti, mettersi a capo di una battaglia per la redistribuzione della ricchezza, salvare la sanità e tutti i servizi pubblici. Ma, se penso a Catiuscia Marini o a Fiammetta Modena, mi rendo conto che i miei sono soltanto inutili sogni”. >> Rossana, operatrice in un call center: “ciò che è urgente è una qualche iniziativa sulla questione della casa. Per tante famiglie sono inabbordabili sia i mutui che gli affitti. Perché non lanciare un grande piano per il recupero dei centri e dei quartieri degradati, e mettere a disposizione abitazioni con affitti ragionevoli?”. >> Luigi, operaio della Thyssen: “io


vedo tutti i giorni come funziona il sindacato. Pensano solo ai fatti loro, ai permessi, ai distacchi e così via. Sono un'oligarchia separata, lontanissima dai lavoratori e dalle loro esigenze. Allora penso che anche la nuova giunta regionale sarà composta da membri della stessa pasta. In Umbria abbiamo un trend pauroso di incidenti e morti sul lavoro. Quando si verificano, c'è per due giorni un gran baccano e poi si dimentica tutto. Sarebbe necessaria una struttura, che so, un'agenzia per tenere in riga gli industriali e vigilare seriamente sulla sicurezza, non come adesso, con le ispezioni preannunciate una settimana prima. Ma il nuovo presidente si sporcherà le mani con questo problema?”. >> Giuliana, titolare di un chiosco alla Cascata delle Marmore: “sono completamente sfiduciata. Non si contano negli ultimi anni le battaglie con gli assessori comunali, le prese in giro e le promesse a vanvera. Una Regione funzionante si preoccuperebbe di incoraggiare il turismo, ma qui si fanno solo grandi discorsi e tutto resta come prima, anzi, peggio, ora che la gente è più attenta a spendere. Nella provincia di Perugia si danno

da fare, e allora vuol dire che la mano pubblica può essere efficace, il problema è la volontà politica. Evidentemente, noi siamo invece i parenti poveri. Dovremmo essere grati delle briciole che ci lasciano! Con queste meraviglie naturali, invidiate in tutto il mondo!”.

>> Mario, operatore sociale di una cooperativa: “rispondo come lavoratore e come osservatore di quanto succede nelle famiglie. La governatrice dovrebbe invertire

l'andazzo delle esternalizzazioni: mi sentirei molto più sicuro come dipendente dell'Asl. Stipendi in cronico ritardo, orari massacranti, angherie di tutti quelli che sono sopra di noi, e potrei parlare per ore. Entrando nelle case è visibile la fatica di vivere, famiglie che risparmiano anche sul mangiare, i n t e r n i degradati, tutti segni della povertà che avanza e tocca anche chi ha un lavoro stabile, o addirittura impiegati e commercianti. Si risparmia anche sulle cure: i tempi di attesa per le prestazioni dell'Asl sono lunghissimi e non sempre si riesce a pagarsi medici o esami privati. E dunque patologie mal seguite, impossibilità di diagnosi precoci, Alzheimer trascurati, tumori, sistemi circolatori a forte rischio, magari con problemi di familiarità, controllati solo sporadicamente... così arrivano gli infarti, gli ictus, gli aneurismi. Tutti eventi che una sanità degna di questo nome è oggi in grado di contrastare. C'è chi non ce la fa a comprarsi gli occhiali e si rovina la vista, niente più medicinali se non quelli dispensati

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dal Servizio Sanitario. Non si tratta solo di vitamine o integratori, ma spesso di farmaci indispensabili. Mi sembra di vivere in un incubo. Malessere sociale e psicologico intrecciati, anziani accuditi soltanto approssimativamente e quindi

queste politiche, ma dovrebbe essere un eroe ed un gigante”. >> Franco, ingegnere in pensione: “è una domanda delle cento pistole: qui ormai è tutto sgangherato. Da dove dovrebbe cominciare? Credo

ma ben prima si era capito che la volontà dell'ateneo perugino era di concedere a Terni solo il decentramento di qualche facoltà. Le istituzioni locali e le forze politiche si sono illuse in questi anni che il perno della rinascita di

invecchiamento e morte precoci, roba da anni Cinquanta o da paese sottosviluppato. Non c'è nulla da fare: se la politica decide di tagliare la spesa sociale, queste sono le conseguenze. Vorrei un presidente capace di rimettere in discussione

dal riequilibrio delle due province, in particolare per quanto riguarda l'Università. Il trattamento riservato al polo di Terni è un vero crimine. Sì, ci si può nascondere dietro i tagli del ministro Gelmini, che effettivamente sono pesantissimi,

Terni sarebbe stata l'università, e in generale la formazione, la conoscenza, la ricerca. Vero è che ai tempi della chiusura del 'Magnetico' alle acciaierie, il patto di territorio prevedeva un Polo Universitario 'vero', ma i baroni di

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Perugia acconsentirono obtorto collo e, di fatto, hanno sempre remato contro. Chiaramente, non avrebbero potuto farlo senza la protezione della politica, che ha per Terni lo stesso 'amore'. E ho la sensazione che la storia si ripeterà con il Polo Ospedaliero. A questo punto il nuovo governatore dovrebbe ribaltare tale logica meschina. Ma non vedete che i boss politici pensano solo ai loro interessi, clientele, affari e così via? Io ho chiaro cosa si dovrebbe fare a Palazzo Donini, ma un simile cambiamento di marcia non trova posto neanche nelle mie più sfrenate fantasie”. >> Francesca Rossi, sindacalista: “chiedo un impegno totale e forte per superare la disparità tra Perugia e Terni. Uno sforzo per far collaborare le diverse parti sociali e categorie, senza più competizione per attrarre investimenti, ma aderendo a criteri di equità e giustizia. Per mettere mano a quanto c'è da fare in materia di trasporti ed infrastrutture, e in generale per attraversare la depressione economica, occorre non il solito politico gelido e distante, ma una persona che sappia guardare con i propri occhi, senza incrostazioni ideologiche, e che abbia empatia per i cittadini e i loro problemi”. >> Sergio Proietti Barsanti, presidente della Confesercenti: “dovrebbe prendere atto del momento particolarmente difficile, accettare il dialogo sulla legge regionale per il commercio, aiutare le imprese rispetto ai problemi del credito, che sono enormi, senza retorica. Abbiamo sperimentato la via dei Confidi, ma alla fine la banca dice no. E ancora, arginare la proliferazione

dei supermercati, che drenano ricchezza dai nostri territori, senza alcun riguardo per la base produttiva e lo sviluppo. Ci piacerebbe essere aiutati nel progetto di realizzare nell'area di Largo Manni, Piazza Buozzi e Piazza del Mercato un sistema di piccole strutture, che accolgano dei 'negozi salotto', gallerie di pittori, botteghe di artigianato particolare, attuando peraltro quanto si prevedeva con il recupero del quartiere Clai. Lungo il passaggio pedonale che collegherà Cospea 1 e 2 vedrei con favore una serie di box, micro negozi di vicinato, che possano ospitare punti vendita della filiera corta. Ma su questo punto è necessario un preciso quadro di regole: i prodotti devono essere davvero locali, non si deve ripetere la vicenda dell'agriturismo, che gode di rilevanti agevolazioni e non ha nulla di diverso dai normali ristoranti”. >> Enerio Amici, direttore della Confapi: “urgentemente, una semplificazione burocratica, tempi più rapidi per autorizzazioni e permessi, bandi anch'essi semplificati, visto che oggi sono così complessi e farraginosi, ma soprattutto richiedono una struttura giuridica che le nostre aziende non possiedono, né hanno la capacità di dotarsene. E' anche per questo che tanti fondi comunitari vanno persi! Poi ci sono i grandi temi della Sanità, che deve fare i conti con questi tempi di vacche magre, e tuttavia riuscire a finanziare il nuovo ospedale di NarniAmelia e la ristrutturazione del 'Santa Maria'. Manca ancora un organico piano regionale per i rifiuti, insomma c'è molto da fare”. E.C.

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CHIEDO UN IMPEGNO TOTALE E FORTE PER SUPERARE LA DISPARITÀ TRA PERUGIA E TERNI

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UNIVERSITÀ

POLO UNIVERSITARIO TERNANO-NARNESE: è ANCORA TUTTO APPESO A UN FILO

A più di due mesi dal “Gran Consiglio” straordinario, che avrebbe dovuto portare delle risposte alla nostra università, il panorama ancora non è cambiato. Nell’aria, tuttora, s’ incontrano e si scontrano parole e la situazione diverrà ancora più difficile, dato che siamo in pieno periodo elettorale. Nel mese scorso si sono riuniti ad una “tavola rotonda” tutte le istituzioni, territoriali e regionali, l’Ateneo e, due funzionari del Ministero della Pubblica Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Tomassi e Schiesaro, collaboratori del Ministro Maria Stella Gelmini, i quali sono stati disponibili nell’analizzare la crisi che sta invadendo il nostro polo, ma purtroppo nessuna decisione è stata presa. “La situazione dovrà essere valutata in incontri successivi”, hanno spiegato i due funzionari, almeno fino a

quando Perugia non si deciderà a presentare un progetto concreto sul futuro dell’Ateneo e del polo ternano-narnese; ebbene si, ancora regnano indecisioni e dubbi! Certo è, che il sistema universitario nazionale ha perso circa 40mila matricole, mentre il polo ternano ha avuto un saldo positivo, circa 3000 iscritti annui, al contrario di Perugia, che ha perso circa il 7% negli ultimi anni, soprattutto dopo la vicenda dell’omicidio Meredith. Ciò evidenzia ancor di più che le risorse del territorio locale e regionale vanno gestite in eguale modo tra Terni e Perugia; i tagli del Governo, ormai definitivi, non possono abbattersi solo sulle facoltà ternane. Nessuno in tutti questi mesi si è degnato di chiedere il parere di chi veramente sente, nella quotidianità, la forte crisi: gli studenti. È sicuramente vero che,

fino ad ora, sono rimasti in un angolo come spettatori, in pochi hanno fatto sentire la loro voce, per ciò è stato attivato nella sede di Palazzo Bazzani un forum a cui possono partecipare anche i cittadini. L’università a Terni è una priorità assoluta, ma “attira di più andare fuori a studiare –spiega una studentessa dell’ultimo anno del liceo classico- c’è la possibilità anche di divertirsi, ormai la nostra città la conosciamo bene”. È questo ciò che pensa la maggior parte dei nostri giovani, invece no…ci deve essere una svolta, un cambiamento che dovrà avvenire prima di tutto dall’alto, per far diventare Terni: città universitaria, in cui cultura e lavoro si fondono insieme.

Mariana Ribeca TERNIMAGAZINE \ MAR ‘10

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L’INCHIESTA

ESSERE PENDOLARI... che stress!

PROBLEMI E PROSPET TIVE DELLA RETE DEI TRASPORTI

L’entrata in vigore del nuovo orario ferroviario, il 13 dicembre 2009, ha portato la sollevazione del popolo pendolare e dei comitati che li rappresenta. La crescita esponenziale del fenomeno del pendolarismo nella nostra città di Terni e dei disagi sofferti hanno portato alla nascita di comitati pendolari, i quali rappresentano i cittadini che, per lavoro o per studio, sono costretti a spostarsi quotidianamente con l’ausilio del trasporto pubblico. Nella nostra regione è stato costituito nel 2005 il Coordinamento regionale dei pendolari Umbri che comprende: Comitato Pendolari Ternani, Comitato Pendolari Orvieto, Comitato Pendolari Bassa Valle del Tevere, Comitato Pendolari F.C.U. Altotevere e Comitato Viaggiatori Spoletini. Ma le priorità di investimento di governo e FS vanno in tutt’altra direzione, a partire da quella dell’alta velocità. E allora c’è chi, provocatoriamente ma non troppo,

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si adegua e chiede l’alta velocità anche per il tragitto casa-ufficio come l’Associazione pendolari di Piacenza. Nel frattempo Silvano Rometti, assessore al trasporto pubblico locale ed alla mobilità alternativa della Regione Umbria, ha presentato Umbria TPL, Holding regionale nella quale far confluire le 4 aziende del trasporto locale, la FCU al 100% di proprietà della Regione, l’APM della Provincia e del Comune di Perugia, Spoletina Trasporti della Provincia perugina e del Comune di Spoleto e l’ATC di proprietà della Provincia, del comune di Terni e di quasi tutti i comuni del ternano ad esclusione di Acquasparta e San Venanzo. L’assessore ha sottolineato che ‘’La Holding del Trasporto Pubblico Locale e’ l’anticamera dell’Azienda Unica del Trasporto Regionale’’. L’obiettivo e’ la razionalizzazione del sistema di trasporto pubblico locale, con un unico CdA, l’integrazione ferro - gomma , lo sviluppo della mobilità alternativa,

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la crescita nella qualità dei servizi, con l’impegno sottolineato dai rappresentanti degli enti pubblici, di realizzare entro il 30 giugno 2011 l’Azienda Unica del Trasporto regionale. Abbiamo rivolto alcune domande al presidente Comitato Pendolari Ternani, Gianluigi Giusti. Dopo l’entrata in vigore dell’orario invernale dei treni, il 13 dicembre, le condizioni dei pendolari ternani sono peggiorate. Quali i maggiori problemi attualmente? “I maggiori problemi sono stati ritardi e/o deviazioni improvvise dei treni sulla linea lenta il tutto dovuto a guasti avvenuti sulla linea AV/AC, inoltre dal 13 dicembre 2009 vi è stata la ridislocazione ai binari, di nuova costruzione, “1 e 2 est” di Roma Termini dei treni regionali da e per l’Umbria così come per quelli diretti e provenienti sia dalla Toscana che dalle Marche, ciò è avvenuto senza alcuna informazione preventiva, ed il raggiungimento degli stessi da parte dei viaggiatori rappresenta un viaggio nel viaggio,


in quanto sono posti in fondo al binario 1. Da considerare che non vi è una pensilina di copertura né macchinette obliteratrici per i biglietti e solo da pochi giorni sono state messe delle panchine, abbiamo scritto già a Dicembre insieme agli altri Comitati Pendolari Umbri, facenti parte del Coordinamento Regionale, a Rete Ferroviaria Italiana denunciando la situazione che si è venuta a creare di disagio, ma a tutt’oggi non abbiamo avuto un riscontro dalle strutture competenti. Altresì, c’è da rilevare anche la soppressione di alcuni servizi ferroviari che velocizzavano il collegamento tra Terni e Orvieto così come tra Orte e Terni in particolare la sera.” Come comitato, che conta circa 800 aderenti, quali iniziative avete o state mettendo in atto a tutela dei pendolari? “Al momento stiamo cercando di mantenere un ruolo attivo nei tavoli di confronto tra Regione e Trenitalia, con una presenza propositiva volta a vigilare su ogni aspetto che può impattare sulla vita del pendolare. Siamo attivi anche in un contesto prettamente locale, basti pensare alla nostra attenzione in merito al

futuro del parcheggio ex-bosco di Terni.” C’è la possibilità di dialogare con Trenitalia e con le istituzioni regionali e locali per trovare soluzioni reali? Quali secondo voi potrebbero essere ? “Sicuramente godiamo ormai da anni, come Comitato “storico”, di attenzione e stima da parte delle Fs e delle Istituzioni con le quali manteniamo un atteggiamento cordiale e responsabile, ma pur sempre fermo. Al momento la cosa più importante è garantire un servizio stabile che non possa essere ancora frutto di grossi stravolgimenti e qualitativamente accettabile. La strada da percorrere è quella di un contratto di servizio garantista nei riguardi dei pendolari, di una maggiore indipendenza del sistema ferroviario con la realizzazione della Produzione in Umbria e non più gestita, com’è ora, dal Trasporto Regionale Marche e l’assicurazione nero su bianco del futuro utilizzo della Direttissima da e per Roma da parte dei convogli dei pendolari.” E’ iniziato il 15 febbraio il servizio sostitutivo di trasporto su gomma per i treni cessati. Come funziona? Quale la vostra opinione sull’iniziativa che sarà

una sperimentazione per 6 mesi? E dopo? “Non abbiamo notizie su tutti i servizi, ci sono giunte informazioni circa a contrattempi dovuti a ritardi di treni in arrivo ad Orte e coincidenti con il bus proveniente da Orvieto e diretto a Terni della sera ed a cui stiamo cercando di trovare una soluzione al meglio. Di fatto le corse sostitutive sono state il tentativo da parte delle amministrazioni interessate di rimediare ad un errore fatto con il cambio di orario del Dicembre ‘09, precisamente quello di aver lasciato dei vuoti di servizio, come già sopra accennato, in fasce orarie utilizzate da chi lavora.Queste corse dureranno fino al 12 giugno, data in cui gli orari Fs verranno in parte rivisitati. Da tale data queste corse potranno, forse, essere sostituite da materiale ferroviario...purché sia positivo l’esito del monitoraggio che Trenitalia effettuerà, per tutto questo periodo, su dette corse. E’ per questo che stiamo chiedendo di dare massima informazione e pubblicità a questi servizi.”

Sabrina Viali

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PIANETA GIOVANI

GIOVANI TERNANI VS. PARANORMAL ACTIVITY: VINCONO LORO Coraggiosi? Sì, è il termine esatto. Mentre l’America continua ad avere problemi a dormire, Terni continua a fare sogni tranquilli. “Paranormal activity” è stato presentato nelle sale cinematografiche italiane come il nuovo “Blair Witch Project”, altro film che diede vita ad un nuovo filone dell’horror, causando angoscia, ansie e tremori. I boschi erano il nuovo incubo. Con questo nuovo film la paura si avvicina ancora di più alle persone, è intrinseca, è sottile, è la camera da letto. Il film viene girato in modo “amatoriale”, una sola telecamera per un interno, il budget ammonta a soli 15.000 dollari (per un incasso mondiale che supera i 160 milioni), che segue le vicissitudini dei protagonisti, una giovane coppia, Micah e Katie. La trama del film è semplice: la ragazza, da quando aveva otto anni, viene inseguita, ovunque vada, da una presenza demoniaca. Le porte si aprono e chiudono all’improvviso, le coperte si alzano da sole, continui rumori di passi e lampadari che oscillano. Questo, però, per i due protagonisti è solo l’inizio. Il demonologo cercato non risponde, il sensitivo scappa e promette un aiuto che non fa in tempo a giungere alla coppia, la botola sulla soffitta si apre e promette spiacevoli sorprese, il borotalco messo da Micah sul pavimento evidenzia tracce di mani che entrano nella camera e che non

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escono. Infine, qualcuno trascina per la gamba, nella notte, la giovane protagonista, che chiede aiuto al suo uomo. Non volendo svelare altro, raccontiamo solo da cosa proviene la più grande angoscia: nessun effetto speciale, nessun “mostro” visibile, una tavola per contattare gli spiriti che va a fuoco e… ore intere trascorse da Katie in piedi, vicino al letto, in stato di trance, invasa dal demone. Come in tutti gli horror, il finale non è mai piacevole ma solo un po’ prevedibile. Spielberg stesso ammette di essere rimasto terrorizzato dalla pellicola e, in buona fede e con la sua immensa esperienza, ha realizzato col regista una serie di finali alternativi (reperibili su youtube). L’Italia è stata smossa da questo film, tanto che sulla questione è intervenuta anche l’onorevole Alessandra Mussolini, in qualità di presidente della Commissione Infanzia. “Mi auguro che il ministro Bondi assuma provvedimenti urgenti - ha spiegato la Mussolini -. Non credo che ormai si possa più vietare ‘Paranormal Activity’, ma sicuramente vanno studiate forme di avvertimento, indirizzate in particolare ai genitori, affinché siano consapevoli dei rischi ai quali i figli vanno incontro”. Bondi ha sottolineato come secondo la legge il parere della Commissione per la revisione cinematografica - che, nel

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caso, ha ritenuto di non prevedere divieti - sia “vincolante per l’Amministrazione”, ma allo stesso tempo si riserva una verifica sul film e di adottare “provvedimenti necessari per tutelare i bambini”. Questo è stato dichiarato dopo che si sono verificati effetti legati alla visione del film, quali attacchi di panico, tremori, vomito, stati di shock, che potrebbero prevedere un risarcimento danni dal Tribunale. Ma a Terni? Qui, la musica è un’altra, anche se il film è sempre lo stesso. I giovani ternani non hanno paura, anzi, hanno imputato al film di essere una “cavolata” ed anche piuttosto “brutto” oltre che poco pauroso. Molte le voci ascoltate e solo poche hanno ammesso che l’angoscia si è presentata solo verso la fine della pellicola, quando le scene si fanno più consistenti e taglienti. Ma i ragazzi di Terni, forti e poco creduloni, hanno bistrattato il film. Quindi nello scontro “face to face” tra “Paranormal Activity” e i ternani… stravincono le persone reali, non i protagonisti del film. Palla al centro. Dopo “Shining”, ”It”, “The ring” e quest’ultima pellicola, la città attende di potersi impaurire o meno con un nuovo ed entusiasmante horror. Francesca De Santis


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RELIGIONE

Il MISTERO DELL’ACQUA MIRACOLOSA Intervistiamo Padre Alberto Bastoni, rettore del santuario e gli chiediamo qualche notizia su Madre Speranza, fondatrice della comunità di Collevalenza. “ Madre Speranza, nata a Murcia, in Spagna, è morta proprio a Collevalenza l’ 8 febbraio 1983. Giunse in questo luogo nel 1951 ed iniziò tra mille difficoltà i lavori per erigere la Cappella dell’ Amore Misericordioso , poi inaugurata nel 1965. Lo stesso Papa Giovanni Paolo venne in questo santuario per venerare il Chiediamo a Padre Alberto Bastoni, rettore del santuario dell ‘ “ Amore Misericordioso di Collevalenza “, crocifisso, simbolo della infinita Misericordia di Gesù Cristo. Ora accanto alla chiesa sorgono : la casa dei religiosi, che ospita circa un centinaio tra sacerdoti e suore, la Casa del Pellegrino,il pozzo con le vasche per l’ immersione dei malati, la Via Crucis.” “E’ vero che Collevalenza viene denominata la piccola Lourdes ?” “Certamente ,questo per via del pozzo, di cui quest’ anno si celebra il 50 ° anniversario della sua costruzione , dovuta all’ intuito di Madre Speranza. Il pozzo alimenta alcune vasche coperte, dove giungono numerose persone malate per immergersi nell’ acqua, 40

o solamente pellegrini che vogliono rinfrancare il proprio spirito. “Ci può spiegare qualcosa su quest’ acqua che scaturisce dalle profondità della terra ?” “Nella Bibbia l’acqua viene usata spesso per compiere alcuni miracoli, ricordiamo il comandante Naaman , malato di lebbra che viene invitato a bagnarsi 7 volte nel fiume Giordano, oppure il cieco nato che viene invitato da Gesù , che lo aveva segnato negli occhi con del fango, a lavarsi nella piscina di Siloe. A proposito del pozzo e delle vasche , Madre Speranza ,ha decretato che per mezzo di quest’ acqua, si opereranno guarigioni da gravi infermità, come il cancro, la paralisi, la leucemia. L’ acqua è un chiaro segno della Misericordia di Dio, che vuole curare il corpo e la mente degli uomini, ottenebrata dal peccato. “Cosa pensa l’ autorità ecclesiastica sul fenomeno dell’ acqua di Collevalenza?” “La Chiesa ha agito con estrema prudenza , solo dopo 18 anni ha autorizzato formalmente l’ uso delle vasche, e questa è una garanzia ulteriore per tutti. “ “La causa di beatificazione di M. Speranza è tuttora in corso?” “La causa è all’ esame della commissione vaticana per accertare

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il giudizio teologico e scientifico su di un fatto miracoloso. E di fatti miracolosi ne sono avvenuti molti, ma la chiesa è sempre prudente prima di pronunciarsi ufficialmente. D’ altronde la Madre è vissuta in modo eroico, al servizio di tutti, specialmente dei poveri, per la salute dello spirito e del corpo . “ Le piscine sono molto frequentate?” “ Quest’anno da gennaio ad ottobre sono giunte al santuario circa 18000 persone per effettuare un bagno nelle vasche e per pregare nella cappella del Crocefisso. Nel periodo invernale le piscine sono aperte il lunedì e il sabato, nel pomeriggio , nel periodo estivo anche il mercoledì . “ “Esistono strutture ricettive per i pellegrini che giungono a Collevalenza ?” “Sono operanti per questo scopo , una “Casa del Pellegrino “gestita dalle suore , e una struttura privata “ La Collina “ , che fungono da strutture di accoglienza per i viaggiatori e per le persone malate.” Ci sembra giusto chiudere l’ intervista con Padre Alberto ricordando le parole che Madre Speranza ricevette durante un’ estasi e che volle fossero scritte su di una pergamena , che fu poi


gettata con apposito contenitore in fondo al pozzo :”Decreto. A quest’ acqua e alle piscine va dato il nome del mio Santuario . Desidero che tu dica , fino ad inciderlo nel cuore e nella mente di tutti coloro che ricorrono a te , che usino quest’ acqua con molta fede e fiducia e si vedranno sempre liberati da gravi infermità ; e che prima passino tutti

a curare le loro povere anime dalle piaghe che le affliggono per questo mio Santuario dove li aspetta non un giudice per condannarli e dar loro subito il castigo, bensì un Padre che li ama ,perdona, non tiene in conto, e dimentica .” S.S.

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VOLONTARIATO

UN GRANELLO DI SENAPE PER IL MADAGASCAR La missione del medico ternano Stefano Pacetti 42

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Granello di senape: uno dei semi più piccoli sulla faccia della terra. Un granello che, unendosi ad altri semi della stessa specie, dà vita a una pianta dai grandi e possenti rami. Un’entità minuscola che, attraverso la cooperazione con altre entità minuscole, fa germogliare una grande realtà. Questa è l’idea che guida “Granello di senape”, un’organizzazione di volontariato che ha come obiettivo l’aiuto ai più poveri fra i poveri del mondo. Un’associazione presente (con centri adozioni, gruppi territoriali e soci) in molte città d’Italia, fra cui Terni. Il gruppo territoriale della zona Terni-Valnerina, coordinato dal dottor Stefano Pacetti, è cresciuto nel corso degli anni, impegnandosi in numerosi progetti, in Italia e non solo: da raccolte fondi a favore dei terremotati dell’Abruzzo, al sostegno agli extracomunitari che si trovano a vivere in condizioni disagiate, fino ad arrivare all’Africa, e più precisamente al Madagascar. È qui, infatti, che opera principalmente il gruppo ternano, impegnato nel “Piano GdsMadagascar”: in uno dei quartieri più poveri della capitale, l’équipe del granello coopera con quella locale malgascia per favorire la scolarizzazione, sostenere il microcredito e garantire

l’accesso alle strutture sanitarie. “In Madagascar, noi del gruppo territoriale della zona TerniValnerina ci occupiamo proprio dell’aspetto sanitario”, afferma il dottor Pacetti, coordinatore del gruppo; “sono molti i medici che intendono collaborare con noi come volontari, e a questi dobbiamo sommare un gran numero di professionisti, che contribuiscono in diversi modi allo sviluppo dell’associazione: dall’artigianato all’organizzazione di eventi per raccogliere fondi”. Di modi per contribuire alla crescita di questo granello di senape, insomma, ce ne sono. E molti: dall’acquisto dei prodotti artigianali creati dai volontari, alle donazioni fino alle adozioni. E sembrerebbe che ai ternani quest’ultima forma di contributo non dispiaccia affatto: “sono un centinaio le famiglie ternane e della Valnerina che hanno adottato un bambino a distanza”, continua il dottor Pacetti, illustrando come e cosa si può f a r e

per procedere all’adozione: “il contributo economico è minimo, appena 120 euro l’anno, che servono per garantire al bambino la scuola, un pasto al giorno, che potrebbe essere l’unico, la formazione nel doposcuola e l’assistenza sanitaria”. Meno di 50 centesimi al giorno. È possibile sostenere le attività dell’associazione “Granello di senape” in molti modi: diventando soci (con soli 30,00 euro l’anno), effettuando un versamento sul c.c.p. n. 17643131 intestato a Granello di senape onlus (maggiori informazioni sul sito www.granellodisenape.org) o contattando il gruppo territoriale Terni-Valnerina all’indirizzo e-mail gds.ternival@libero.it, o al numero 3939657525. Marta Bonucci

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CULTURA

Intervista a paolo liberati - II parte Proponiamo la seconda parte dell’intervista all’artista ternano Paolo Liberati. Il Museo Caos sta sviluppando il progetto “Citofonare Caos”, dove gli artisti hanno uno spazio a disposizione (lo studio 1) per la propria residenza creativa... “Però i musei dovrebbero essere sganciati dalle istituzioni, non solo per essere autonomi, come le fondazioni, fondazione che ho al più presto intenzione di proporre ai miei collezionisti. Ma questo non è il caso del Caos. Inoltre, ricordiamoci ciò che delle biennali d’arte diceva lo storico Beppe Bartolucci, ‘Una volta che accetti di entrare hai già firmato il tuo funerale’, oppure quello che mi disse nel 1981 il maestro Dino Gavina, ‘Che se si vendeva un quadro prima di trentacinque anni si era raccomandati’. Infatti, molti anni dopo, lo rincontrai a Trevi, a una sua importante antologica dei mobili realizzati con gli artisti, di cui feci un piccolo film, e gli dissi che la mia prima opera venduta fu a quarantacinque anni e lui ne rimase soddisfatto. La solitarietà, alla lunga, paga nell’arte”. E delle opere esposte al Caos che ne pensa? “Il senso dell’arte contemporanea è

rappresentata sempre dagli artisti che vivono oggi. Sarebbe giusto dare libera espressione a tutte le opere degli aspiranti artisti, non tanto ai nomi, perché, poi, dopo cento o mille anni, ad esempio, conta l’opera, la forma, la cosa. Del Caos critico il fatto che sono esposte spesso le peggiori opere dei migliori artisti ternani, mentre bisognerebbe scegliere le opere migliori. comprandole agli artisti quando sono vivi, e non agli eredi quando ormai sono morti. A Terni ce ne sono tanti di aspiranti pittori... per esporli tutti occorrerebbe tutta l’acciaieria. Sarebbe bello, invece, fare un museo sentimentale della città, come c’è a Barcellona, nella vecchia caserma, dove già insiste il Museo delle Armi. Cioè, una stanza per ogni epoca, dalla preistoria ad oggi, arredata con gli oggetti e la vita dell’arte che fu... e lì dentro sarà bello passeggiare come in un film in 3d, come mi capita ad ogni ritorno in città camminando alla Passeggiata per vedere le nostre bellissime montagne dall’acropoli degli alberi che sembrano colonne. Ma, ahimè, i nostri concittadini non amano i parchi e le speculazioni edilizie hanno ormai ostruito i più bei punti di vista sui monti, sulle torri e sulle rocche, antico dominio

delle miniere d’oro puro di cui queste rocce portano il segno e il nome santo, oltre al disegno di tre piramidi montuose perfettamente equilatere e tetragone, che si svelano indiscutibilmente quando cala la bruma. Per finire con la sfinge di Sant’Erasmo, con le sue mura pelagiche e ciclopiche (come quelle di Amelia e di Spoleto), dove venne ricostruita la città cessata, poichè rasa al suolo dai Romani come prima Cartagine italiana, una storia mai studiata a scuola... Caesit, che in latino significa ‘Città Cessata’, che ancora oggi chiamiamo Cesi, dalla curiosa omonimia col feudo di Federico (Cesi) e dei suoi futuri lincei. Cittadella che ci appare miracolosamente fatta a forma di lince.... come si può vedere dal satellite, da Narni, o dalla ferrovia versus ROMA SUMMUS AMOR. Dopo tutto anche le antiche mura di Perugia sono a forma di grifo, come si nota nei Musei Vaticani. Vorrei far notare oltresì, come ci mostra il grande pittore olandese Joseph August Knip in una bellissima veduta della conca ternana che si trova nel museo storico di Amsterdam, che la città era costruita a tale scopo sui poggi nominati del sole, della terra e della luna. Il nostro è un paesaggio

Sopra. Cesi a forma di lince vista da Narni. Foto su commissione: Stefano Svizzeretto.

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direi...cosmologico. Basta salire a colore è e muta insieme alla luce “Aurelio De Felice, Ugo Castellani, Miranda o su Monte Sant’Angelo che c’è. Ad esempio, di notte, il Felice Fatati, Alberto Burri, per capire che i crinali di questa colore non esiste se non illuminato Leoncillo, Agapito Miniucchi e conca possono essere le stringhe dalla luna e in quel caso il non BrunoToscano...poi Afranio Metelli, immaginali di confine del nostro colore della grafite si esalta e come Marcello Camorani, Adalberto universo. Tant’è che S. Gemini- l’oro trasfonde colori con riflessi Mecarelli, Bruno Ceccobelli e, Gemelli è anche visivamente violacei… A 16 anni inventai un tra i giovani emergenti, Andrea la porta stretta del cielo ||... E curioso cubismo animatico, invece Abbatangelo, Andrea De Angelis, ricordiamoci che poco più in là un che analitico, come quello di Braque Alex Cecchetti e Desiderio... e tra delizioso paese venne chiamato e Picasso... un’arte metafisica, gli outsider Gigi Francescangeli, Giove, così come Valenza Giunonis, poi còlta e colta in castagna nel Andrea Messi e buon ultime le Amelia e Feronia, e forse anche tempo riuscito e concluso. Poi ho bellissime Emanuela Manini e Laila Miranda, erano le nostre antiche aderito alla postavanguardia a Santirosi fondatrici della mitica e, quindi, modernissime Dee teatro e alla transavanguardia in compagnia d’arte TRADIMENTI dalla bellezza certa, condivisa da pittura. Andavo avanti e indietro INCIDENTALI mi piacciono questa terra ‘promossa’ dal fiume nel tempo, in maniera anche un per la loro densità e umanità.” che scava (la Nera) e dai laghi po’ allucinata... mi avvicinavo al Le sue opere che la rappresentano che si sposano con veli di cascate sacro. E’ così che conobbi il grande di più? (il Velino). E comunque, dopo maestro Gino De Dominicis. La mia “Quelle che faccio per ultime.” questa divagazione Come vede oggi l’arte paesistica, una sana contemporanea? polemica politica “L’arte contemporanea sull’amministrazione ormai viaggia per la dell’arte a Terni telepatia, acquisita andrebbe proprio fatta. dalle pratiche Ci spiegate cosa c’entra esperienziali di una l’arte con la politica, vita vivente, un visto che si è sempre pensiero pensante in detto che l’arte deve quello che c’è nell’aria. essere indipendente, Internet, per la sua altrimenti non è?” immediatezza, da Lei ha studiato molto, grandi possibilità di ci racconti un po’ del verificare questa nuova suo percorso. frontiera invisibile. “Si, molto e in tutto il L’arte si avverte in un ROBIN: Paolo Liberati a New York a Times Square. 2008. Foto Oliviero Piacenti. pianeta che ho filmato secondo netto, come a mano libera. In questo una spallata, già due momento mi ritrovo secondi e arrivi tardi a disegnare con la grafite sui toni pittura ora è liberata dalla pittura alla sveglia. Vale anche per la classici del dare forma, colore e stessa. E bisogna essere liberati in poesia. Ma quello che resta è ciò luce. Sono nato astrattista e finisco vita, come dicono molte discipline che sarà credibile per milioni di leonardesco mutante, forse. Lo iniziatiche, è importante. Anche persone, che si evolvono in essa; studio è comunque interminabile, il mio cognome è significativo... altrimenti non resta, non sarà. come la vera cerca. Nel ‘75 tutti (sorride scherzoso)... Ma la libertà In futuro si faranno immagini gli artisti hanno incominciato a non va intesa, come spesso si fa, immaginanti e non immaginate, fare finalmente ciò che volevano. come un qualcosa di liberatorio; in forme formanti e non formate... L’arte astratta è un modo di agire realtà la libertà implica un maggior cioè saranno le forme a formarsi da mentalmente, perché tu crei una senso di responsabilità. Essere liberi sole con la luce tattile.” sorta di contemplazione zen di è più difficile che essere sudditi; il fronte a una superficie dove il tutto populismo viene dalla facilità di Per saperne di più: appare segretamente esposto in essere sudditi, di aderire a occhi www.paololiberati.com. evidenza. E’ una filosofia fattuale chiusi alla comunità proposta.” e non solo pensata. Il colore per Può farci dei nomi di pittori umbri me non ha significato simbolico, il e ternani di cui apprezza il lavoro? Ilaria Barbaccia

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L’EVENTO

carlo fava a terni

IL RE DEL “ TEATRO-CANZONE” Il 25 marzo prossimo saremo lieti di ospitare nella nostra città, un grande personaggio, artista a 360 gradi: Carlo Fava. Sarà ospite in una delle serate della rassegna musicale Visioninmusica 2010, e si esibirà all’Auditorium Gazzoli alle ore 21.00. Il cantautore presenterà il suo nuovo disco “Neve”, che rappresenta il suo percorso artistico rinnovato, in cui sono protagoniste le canzoni d’autore e la musica classica. La neve, non era mai stata citata in nessuna altra canzone, ma sarà il soggetto principale di questo nuovo lavoro…la neve che trasforma i paesaggi, tali da renderli più suggestivi e malinconici, la neve che colora di bianco tutto ciò che tocca, la neve che poi sparisce e tutto torna alla partenza! Per chi non avesse avuto modo di conoscerlo per la sua carriera, Carlo Fava fonda le sue radici nella musica Jazz e inserisce nei suoi modelli Giorgo Gaber e Paolo

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Conte. Famoso per aver scritto, nel 1998, una canzone per Mina, “Dottore”, eseguita dalla cantante insieme a Beppe Grillo, mentre nel 1999 ha composto per Ornella Vanoni e, nel 2006, lo abbiamo visto sul palco di Sanremo vincere

il premio della critica Mia Martini, insieme a Noa. È il creatore di svariati spettacoli teatrali, tra i più importanti troviamo “Personaggi criminali” del 2000 e “L’uomo flessibile show” della stagione 2004-05, in cui si

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alternano monologhi a musica e canzoni, scritte da Gianluca Martinelli, presenza immancabile nella vita dell’artista Fava. Oltre alla musica e al teatro si è anche occupato di televisione, infatti, ha partecipato al programma di Enzo Jannacci, “Quelli che Jannacci” e a “Colorado Cafè”, accanto al presentatore Diego Abatantuono. Per la serata a Terni sarà prevista anche la presenza di due accompagnatori: Carlo Fava sarà la voce, Cesare Picco, l’arrangiatore dei suoi brani al pianoforte e Danilo Rossi alla viola, prima viola del teatro alla Scala. La musica di Fava è immersa nelle storie d’amore e nei ricordi letterari, nella politica, nella malinconia, nella voglia di ridere, ma soprattutto di far ridere. Invitiamo tutti gli amanti della musica a partecipare, il biglietto è compreso tra le otto e le dieci euro! Mariana Ribeca


MUSICA

MARCO REA,

L’ANIMA ROCK DI TERNI LA SUA STORIA, LA SCELTA DI DEDICARE TU T TA LA VITA ALLA VALORIZZAZIONE DEL SUO GRANDE TALENTO Marco Rea (classe 1953), anima rock, voce ancor più rock, un po’ rauca, molto calda e piena di emozioni, le sue, che fluiscono sempre sul palco insieme all’artista ed alla sua musica, è un noto personaggio ternano. Lo abbiamo incontrato in un bar della città dove è solito suonare, in compagnia della bellissima Federica Santini, anche lei cantante rock. Marco ride, scherza e davanti ad un caffè ci racconta la sua particolare storia. All’età di 40 anni decide di licenziarsi dalla Fabbrica d’Armi per dedicarsi completamente al mestiere di musicista, forte desiderio che lo accompagna sin da bambino. Afferma di essere posseduto dalla chitarra, dalla “mania di vita musicale” e si proclama “umile schiavo e piccola parte della musica”. Autodidatta (fino agli anni ’90, quando decide di studiare canto con Cinzia Spada alla Jazz University), un grande talento e un grandissimo “orecchio”, dato che scrive musica e parole, senza conoscere il pentagramma. Forse questo è il suo unico rimpianto, ma ci ricorda che anche Modugno la musica la componeva e se la faceva trascrivere! Come è cambiata la tua vita a 40 anni? “Ci sono state svolte importanti nella mia vita a 40 anni, una di queste è stata scegliere di vivere

facendo ciò che amo di più: la musica. Sono 17 anni che vivo con questo mestiere, facendo tante serate in diversi locali. Nel 2002 ne ho fatte 297, più 5 tournée con la Renault in tutta Italia… Non sarò mai ricco, ma sono felice. Amo la mia vita, mi piace far divertire la gente, farla emozionare con le canzoni… Considero questa meravigliosa arte la forma più alta di comunicazione. Poter trasmettere e condividere emozioni è qualcosa di magico.”

La musica che ami di più, oltre alla tua? “La musica degli anni ’70, quella che ho vissuto.” Ti ricordi la tua prima canzone? “Certo! La mia prima canzone l’ho scritta a 17 anni… Quando lavoravo in fabbrica mi capitava di inventarmi dei pezzi, li cantavo fino all’uscita e a casa mi mettevo subito all’opera… Ho 150 miei pezzi depositati alla SIAE…” Cosa pensi dei Talent Show? “Non giudico dei format

internazionali, tuttavia tutto quello che può dare importanza alla musica e magari qualche vera occasione a dei giovani ragazzi, ben venga”. La situazione ternana come ti sembra? Ci sono tanti musicisti, gruppi, cantanti. Secondo te hanno delle speranze? Cosa manca ancora a Terni? “Devono credere in ciò che fanno, sempre. La realtà musicale a Terni si è ingrandita molto. Ora c’è la possibilità di suonare nei locali, ci sono diverse manifestazioni più o meno organizzate… Alla mia epoca dovevamo spostarci per suonare. Oggi ci sono tante scuole, questo è comodo ma forse poco utile… Io facevo chilometri per andare a suonare la chitarra del mio amico… Quello che ancora manca qua è uno spazio con degli strumenti dentro, dove tutti possano suonare. Servirebbe un’associazione o un’istituzione per fare un palco aperto a tutti, magari a Piazza Tacito…”. Progetti per il futuro? “Stiamo producendo il disco di Federica, sto scrivendo un libro al quale vorrei allegare un dvd con una mia canzone in ternano, poi qualche festa privata e, sempre, le mie serate in giro”. Ila. B

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SPORT

IL MOTO-CLUB TERNI SBARCA IN OLANDA Si fa sempre più folto il gruppo di stranieri che quest’anno parteciperà alla “Rievocazione storica del Motogiro d’Italia”, organizzato dal Moto Club Terni “Libero Liberati-Paolo Pileri”. A confermarlo l’adesione alla manifestazione di 54 Olandesi solo nella prima giornata, dedicata alle iscrizioni, avvenuta durante il soggiorno del Club ternano nella cittadina di Ameida (NL) agli inizi di febbraio. Il Paese rubato al mare, a ridosso della diga naturale che delimita la zona abitata e silenzioso nella mattina domenicale, ha offerto, oltre l’ospitalità, un paesaggio delizioso fatto di laghetti e anatre selvatiche che lo popolano, nella stagione invernale, più delle persone, restie a passeggiare tra la nebbia e il ghiaccio che avvolge insistentemente le strade locali. La riunione, che si è tenuta nella sala del ristorante “Wapenzaal”, si è svolta alla presenza del Presidente umbro Massimo Mansueti e di quello Olandese Jaap De Jong con i soci del suo circolo, il Moto Club “Aermacchi”. Prezioso il lavoro dell’Olandese Chantal Sikkink, da anni cittadina italiana, che ha curato i rapporti e le comunicazioni con i vecchi connazionali nella fase precedente all’evento. Più di settanta persone, alla fine, hanno raccolto le informazioni sullo sviluppo ed il regolamento del raduno che dal 23 al 29 maggio di quest’anno riempirà le strade del Centro Italia, toccando i luoghi più belli dell’Umbria, il Lazio e la Toscana. Il presidente Mansueti ha

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colto l’occasione per annunciare le novità del Motogiro protagoniste nell’edizione 2011. Tra queste la partenza da Bologna invece diTerni, come il percorso originale dettava negli anni della creazione del Tour, mentre già da quest’anno è stata inserita la possibilità di partecipare come “accompagnatore”, opzione ideata per coinvolgere anche chi non possiede una moto conforme alle categorie elencate nel regolamento odierno. L’interesse dei membri dell’“Aermacchi” è profondo dopo il gemellaggio stretto con il Club di Terni e la possibilità di aderire alla Federazione Motociclistica Italiana. L’intervento alle ultime edizioni del giro è stato sempre superiore ai 100 partecipanti e, vista la possibilità di iscriversi alla nuova edizione fino ad aprile, la partecipazione futura sarà probabilmente maggiore. Alcuni dei concorrenti saranno affiliati alla classe “Turistica” per le moto moderne e godranno delle bellezze offerte dalle località scelte come tappe, mentre gli altri aderiranno alla “Rievocazione storica”, con prove a tempo e la possibilità di vincere il premio finale. Mentre l’emozione per la partenza incalza, già è forte per il team del “Liberati” la soddisfazione per il successo dell’adesione olandese e la speranza di far crescere ancora il numero degli amanti delle due ruote che percorreranno il tragitto dettato dal “Motogiro” del 2010.

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Chiara

Sopra, Massimo Mansueti e Jaap de Jong; paesaggio olandese. Foto di Cnantal Sikkink


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AVVENTURA

LA VIA FRANCIGENA CONTROMANO: DA TERNI A CAMBRIDGE A PIEDI PER RIABBRACCIARE LA FIDANZATA

Nome: Paolo De Guidi Residenza: Terni Segni particolari: un mix di lucida follia mescolato ad una buona dose d’amore. Quest’avventuriero di provincia dei nostri giorni ha infatti deciso, qualche tempo fa, di raggiungere la sua fidanzata in Gran Bretagna. E quale mezzo migliore per arrivare a Cambridge se non un paio di comode scarpe? Proprio così, Paolo De Guidi, partito da Terni, ha deciso di raggiungere la sua innamorata a piedi. Duemiladuecento chilometri tondi tondi. Può sembrare un paradosso nell’epoca della Ryan Air e delle super-offerte aeree, eppure è tutto vero. De Guidi ha deciso addirittura di battezzare il suo percorso, chiamandolo “Via Francigena contromano”, e raccontando la sua esperienza attraverso il proprio blog (http://lafrancigenacontromano. wordpress.com/). Come lui stesso dichiara, l’idea di questa avventura è stata improvvisa come una vera e propria folgorazione. “Vivo e lavoro a Terni, in Umbria, nel bel mezzo della penisola. La mia ragazza si è trasferita a Cambridge per studiare e ho pensato di raggiungerla a modo mio. Mi sono presto accorto cheTerni-Cambridge è pressappoco Canterbury-Roma, vale a dire l’antica Via Francigena. E ‘ una bella coincidenza – mi son detto – potrei farla contromano. Il 29 settembre 2009 ho consegnato la mia prima lettera di dimissioni. La decorrenza 50

è il 29 novembre, giorno del mio ventisettesimo compleanno. Non avrò più uno stipendio. Avrò un sacco di tempo”. Ecco quindi che Paolo inizia la sua scarpinata e, contemporaneamente, prende vita anche il suo diario virtuale che si arricchisce, giorno dopo giorno, di commenti, impressioni, fotografie. Il blog assume forma e connotati diversi man mano che egli continua a camminare e a scrivere, descrivendo le persone incontrate, annotando consigli per viaggiare meglio, riportando brevi flash sulle località attraversate. A volte ha qualche dolore alle gambe, altre volte si ritrova ad affrontare temperature che sfiorano i -9 gradi. A volte si beve un bel bicchiere di vino in compagnia di perfetti sconosciuti, che gli aprono la porta di casa per una doccia o semplicemente gli offrono un divano per riposarsi. Il Coachsurfing è, in effetti, la pratica più utilizzata nel tipo di viaggio che Paolo ha intrapreso e consiste nell’‘approfittare’ dell’ospitalità offerta dai membri iscritti al sito che mettono a disposizione dei visitatori, a seconda delle proprie possibilità, un divano, un letto o addirittura una stanza, tutto questo in cambio di qualche piccolo lavoretto domestico o dell’impegno a

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contraccambiare la gentilezza. Del resto, analizzando dettagliatamente la ‘Via Francigena contromano’, la prima cosa che balza agli occhi è l’abbondanza di caratteristiche tecnologiche. Il protagonista ha infatti pianificato il tragitto con Google Maps, ha trovato sponsor tecnici grazie alla Rete, aggiorna costantemente il suo blog su Wordpress e il suo status su Twitter, pubblica foto su Flickr e video su You Tube, sfrutta il meccanismo di Coachsurfing per accomodarsi su comodi divani. In pratica, appassionati e curiosi è come se fossero lì, accanto a lui per vivere fino in fondo questa ineguagliabile esperienza. Il suo tragitto è iniziato il dieci dicembre 2009 e terminerà a fine marzo. Prevede poco meno di 100 tappe, cento giorni in cui attraverserà l’Italia, la Svizzera e la Francia per approdare, infine, in Gran Bretagna. La sua ultima connessione, ad oggi 11 febbraio 2010, è dalla Francia, il suo ultimo pensiero affidato alla Rete è più che altro un accorato appello. “Questa Francia è un freddo deserto. Urge ridisegnare il percorso,così non va,così non ha senso. Bar sport, dove siete?”. S.T.


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PSICOLOGIA

coppia immaginaria >>

A cura della Dott.ssa Michela Rosati (Psicologa e Psicoterapeuta) info@michelarosati.it

Uomini e donne italiani fanno sempre più fatica a costruire rapporti felici e duraturi. Nella coppia, poco amore e poco sesso: colpa della televisione? Far nascere e soprattutto far crescere una relazione sentimentale oggi non è facile. Attraversiamo un tempo complesso, pieno di segnali, a cui forse dovremmo prestare maggiore attenzione. Cambia il costume nell’Italia contemporanea e cambiano anche i modelli dei ruoli sessuali nel rapporto di coppia. Non si può generalizzare, ma sono molti gli uomini e le donne che ora si confrontano e si ritrovano drammaticamente distanti, incapaci spesso di creare legami stabili, basati sulla sincerità. Sembra un terribile paradosso postmoderno, se consideriamo la massiccia dose di libertà a cui siamo ormai assuefatti, che avrebbe dovuto sdoganare l’amore, spezzando le catene del dominio sulla sessualità e sul modo di interpretarla da parte della società patriarcal-maschilista. Eppure, a ben guardare, non è stato così. Il rapporto uomo-donna non gode attualmente di un equilibrio più favorevole ad entrambi i sessi. L’amore è ancora più complicato, più sfuggente e più frustrante. Negli anni settanta, le donne lottavano per avere gli stessi diritti degli uomini, per diventare

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finalmente orgogliose e padrone di sé stesse, ma non immaginavo, forse, che un giorno avrebbero desiderato “essere tali e quali ai maschi”. Questo fenomeno, che spesso viene descritto come un’inversione di ruoli, è meglio interpretabile come una confusione di ruoli, dove il maschile e il femminile, non avendo più riferimenti, si esprimono in ogni individuo con una fantasiosa quanto incerta alternanza, procurando seri problemi alle relazioni e alla società. A cosa dobbiamo un mutamento del genere? Certamente non possiamo attribuirlo ad un’unica causa, ma è impossibile negare la prepotente influenza avuta dalla televisione sulla genesi di nuovi modelli culturali nel nostro paese. La TV commerciale è divenuta nel tempo una voce sopra le altre ed ha contribuito alla formazione di nuove convinzioni etiche ed estetiche. Fiction e reality show, messaggi pubblicitari, moda, narrativa e neopornografia (il sesso fa vendere ed è ovunque, dalle pubblicità ai telegiornali) continuano a far leva sull’immaginario collettivo, consentendo di proiettarsi in altri mondi, dove cade completamente la separazione tra realtà e fantasia, separazione che invece caratterizza la vita umana. Pensiamo solo alla soap-opera Beautiful, che

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nel 1990 destava scalpore e un certo voyeurismo, con i suoi assurdi intrecci amorosi, spesso incestuosi, a cui ormai siamo del tutto indifferenti. Pensiamo al famoso bancone di Striscia la Notizia, che da più di venti anni, propone, in primo piano, parti intime di giovani ragazze danzanti (ma non parlanti!), mentre la famiglia del “Mulino Bianco” è teneramente riunita a cena. La stridente contraddizione fra i modelli proposti dalla televisione si è insinuata lentamente nel nostro modo di percepirci uomini e donne. Maschi sempre più muscolosi, che si sciolgono in lacrime nel confessionale del Grande Fratello, con la crema antirughe al posto del dopobarba e la mania dell’accessorio, aspettano solo di essere sedotti. Donne sempre più disinibite, procaci o magre da morire, apparentemente sicure di sé e conquistatrici, usano il loro corpo come lo userebbero certi uomini e, con piglio imprenditoriale, gesticono il proprio potenziale seduttivo. Padri che scappano dalle responsabilità di una vita fatta di cose semplici e supermamme che, dopo la fatica del parto, appaiono più abbronzate, più magre e più efficienti di prima. Come tutto questo ha contribuito a complicare i rapporti fra i due sessi?


I nuovi modelli culturali di mascolinità e femminilità, accomunati dall’esigenza di “apparire per essere”, esasperano la normale tendenza che gli tutti esseri umani hanno a mostrare la propria parte migliore, nel corteggiamento e in altre situazioni sociali. Dover ricostruire ogni giorno una falsa immagine di se stessi, che possa suscitare invidia più che amore, secondo i canoni mutevoli ed incoerenti della nostra era, allontana la possibilità dell’incontro vero, intimo e, quindi, soddisfacente con l’altro. Ogni persona sente l’esigenza di creare un rapporto autentico e porre fine alla solitudine. Ma quando si comincia a conoscere l’altro per quello che è realmente, spesso si prova una grande delusione. Quando dall’immaginato, passiamo al reale con i suoi limiti inevitabili, il partner ci appare sbiadito, frustrante, inaccettabile, così come noi sentiamo di valere meno ai suoi occhi, senza la maschera che avevamo indossato per farci ammirare. E così, rapidamente, si esaurisce la passione, il sesso non è più stimolante e la coppia entra in una profonda crisi, prima ancora che ci sia stata la possibilità di costruire un legame affettivo capace di resistere agli urti. Non resta, dunque, che lasciarsi, indossare nuovamente la maschera e ricominciare con qualcun altro. Oppure si può trasformare la crisi in opportunità: prendendo coscienza di queste dinamiche, talvolta grazie all’aiuto di uno psicoterapeuta esperto, la coppia può maturare, imparando a conoscere e ad amare l’altro senza illusioni o mistificazioni.

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BENESSERE

bagni di salute Il bagno caldo ha da sempre occupato un posto di eccellenza nella cura della pelle. Dal latte di asina, alle acque termali o all’ammollo nella più comune vasca da bagno, il rito del bagno diventa ogni volta un momento di consapevolezza e solidarietà con il proprio corpo. Se poi nell’acqua si aggiungono essenze floreali, allora queste doneranno un supporto straordinario a livello sia fisico che psichico. Queste infatti oltre che essere assunte per via orale hanno una efficacia altrettanto utile se somministrate per via topica ad esempio mescolate a creme o olii oppure disciolte nell’acqua del bagno. Tensioni, stress, ansie o semplicemente stanchezza fisica, trovano nel bagno una eccellente terapia dai risultati benefici immediati. Ad esempio, una ricetta antica per un bagno adatto ai momenti di ansia e paura: una vasca colma di acqua calda, essenza floreale di Arancio, Pepe nero, Bergamotto e un po’ di acqua di rose, il tutto sorseggiando una tisana di Valeriana. Un rito rasserenante e di sicura efficacia da farsi a bassissimo costo in casa propria. E se ci fosse anche un po’ di pelle inaridita dal riscaldamento invernale? Basta aggiungere 2

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cucchiai di olio di germe di grano e un cucchiaio di miele. Un consiglio ai signori uomini, se la vostra partner ultimamente mostrasse segni di irrequietezza oltre ai soliti mensili sbalzi di umore, provate a farle trovare un bagno pronto con bergamotto, essenza di legno di rosa mescolate a panna. L’effetto rilassante è assicurato e in più la sorpresa poterà un piacevole buon umore da condividere insieme. Se poi foste dei veri gentiluomini un bouquet di rose sul comodino garantirebbe per la serata un risvolto squisitamente intimo. Il bagno Rasul detto anche rituale delle argille è forse uno dei più praticati. Orientale e profumato utilizza una particolare composizione di argilla, sale marino, acqua termale detta appunto Rasul . La pelle viene cosparsa di Rasul caldo e massaggiata lievemente con movimenti circolari. Il rito vuole poi che il vapore a circa 40 o 45 gradi mantenga il fango applicato caldo e umido. Il vapore favorisce la eliminazione di tossine e il fango svolge una azione levigante rassodante del tessuto. Una frizione finale con sale esfoliante completerà il trattamento prima di una piacevole doccia. Un Rasul sul casalingo? Argilla verde

ventilata, sale marino, essenza di rosa. L’aspetto piacevole del bagno, qualunque esso sia, non riguarda solo l’aspetto della pelle. Per la filosofia orientale, il rito del bagno è una sincera cerimonia del piacere, un autentico momento di relax, un’intimità con se stessi che deve essere assaporata attimo per attimo. Anche i bambini sin da piccolissimi amano il bagno riconoscendo nell’acqua il liquido nel quale si sono sentiti custoditi durante la gestazione. La tecnica del bagno consiste nell’immergere dolcemente il bambino nell’acqua sorreggendolo con la mano sinistra tenuta sotto le spalle ed uncinando con le dita divaricate i cavi ascellari; il capo va mantenuto appoggiato sull’avambraccio mentre la mano destra procede nella pulizia del corpo.

Patrizia Maria Cavallo


ESTETICA

fare colpo sulle

donne Certo che ne ha fatta di strada il maschio con l’odore sotto le ascelle e i piedi incolti. Dal modello jeans firmato, alla cravatta di Marinella, al ferma soldi portato con nonchalance della tasca del pantalone, al calzino lungo. Tutti gli accorgimenti di style del maschio moderno non sono più un segreto. Anche i giovanissimi indossatori di pantaloni improbabili e maglie informi, finiscono appena passate le insicurezze dell’età governata da “Ormonus”, per amare lo style che distingue un orango da un gentiluomo. E noi donne, progenie di vipere, lo notiamo subito. Partiamo dal basso, le scarpe. Ci sono quelle da “vorrei ma non posso” e quelle che ricordano lontani tempi migliori. Da quelle che hanno fatto tanta strada e la raccontano tutta a quelle così nuove da far pena. Scarpe giuste e scarpe sbagliate. Scarpe da single, che non vedono cura da mesi, e quelle da “viaggio molto”, con il colore sbiadito dietro. Il calzino è un investimento di pura classe che deve avere il colore della scarpa o del pantalone ed essere sempre pulito, questo è il minimo. Mai corto a meno che non sia portato da chi potrebbe girare anche in pigiama ed essere elegante. Il pantalone deve essere e ben stirato, di giusta taglia e con cintura in tinta se non si è alti 190 centimetri. Quello con la doppia riga da stiratura frettolosa e fatta al buio fa molto “me li stiro da solo”, se poi a pensarci è qualcun altro allora licenziatela. La camicia o la maglia è quella che si nota subito dopo il viso, quindi attenzione. Il colletto e il polsino

liso si vede sempre, la doppia piega sulla punta del colletto è patetica; se manca un bottone cambiate camicia. La giacca per cadere bene ha bisogno di un buon taglio e deve essere giusta di spalle. Se ha spacchi, che cadano senza aprirsi, bottoni ben fermi e mai cuciti con fili di colore diverso! Portare chiavi o giornali nelle tasche non fa figo ma sciattone, e deforma irrimediabilmente il capo. Il borsello per me è out, purché a portare chiavi e occhiali non debba essere la mia borsa. E sotto tutto questo ci sei tu. Tu, il maschio bellissimo. Ed è qui che viene il bello, o il brutto. Lo vedi da lontano e quasi non ti sembra vero. Seduto al tavolino di un bar che guarda i passanti, pettinato e vestito di tutto punto. Ti avvicini e trovi posto al tavolo accanto, sei cauta perché devi sembrare non particolarmente interessata, ma ti avvicini abbastanza da sentire il suo profumo un po’ troppo forte per il vero, ma provi a non farci caso. Lui è lì con il sole sul viso, posa gli occhi su di te, che gli sorridi. Ed è così che proprio appena stava per cominciare la magia, finisce. Ti parla con voce stridula e con un accento dialettale da far arrugginire

le corde di un’arpa. Disarmonico nel movimento e teatrale nella gestualità, ti invade di cattive maniere. Agita le mani dalle unghie frastagliate come pale eoliche, la parola che usa per prima e che ripete ogni due è: Io. Un cafone vestito a festa. Triste non tanto averne incontrato uno - ce ne sono tanti che prima o poi uno ti capita, ma il paradosso e la delusione provoca fitte di rabbia. Che pena. Per una forma la par condicio universale vuole che il bello degli uomini sia uguale a quello delle donne: non sperare di confonderti tra le capre se sei un cavolo! Amen. P.C.

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ALIMENTAZIONE

UNA CORRETTA ALIMENTAZIONE A DIFESA DEL PROPRIO ORGANISMO >>

A cura della Dott.ssa Monia Zambernardi Nutrizionista

Terrorizzati dalla campagna contro l’influenza A, i ternani sono invece alle prese con un’epidemia di gastroenterite intestinale che colpisce la zona addominale. I sintomi denunciati sono nausea, vomito, diarrea e dolori addominale. Giacché “prevenire è meglio che curare” scopriamo come ci si può difendere da questi piccoli nemici stagionali con una corretta alimentazione. Per mantenere un organismo in buona salute quello che conta è non solo la qualità dei cibi consumati, ma anche la loro quantità in quanto le capacità immunitarie sono alterate sia da diete squilibrate, troppo povere di calorie, proteine e micronutrienti, sia l’eccessivo consumo di zuccheri semplici e di grassi saturi che riducono in modo significativo

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la capacità dei globuli bianchi di eliminare batteri e virus. Per cui, una dieta equilibrata e ricca di vegetali, basata su cereali integrali, pochi grassi e proteine magre, è il primo passo da fare. Non si dimentichi inoltre che molti virus, entrando con gli alimenti, s’impiantano prima di tutto nell’intestino, di conseguenza uno squilibrio della flora batterica diminuisce le difese del sistema immunitario facilitando la comparsa di malattie. Il consiglio, è quello di mantenere il sistema intestinale in ordine, tenendolo “pulito” sia con gli alimenti ricchi di fermenti (yogurt, kefir, probiotici) che con quelli ricchi di fibre: cereali integrali innanzitutto, e poi tutti gli altri alimenti di origine vegetale. E’ fondamentale nella

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prevenzione l’assunzione della vitamina C presente nell’uva, peperoni, prezzemolo, agrumi, kiwi, la vitamina A che si trova nel latte, formaggi, rosso d’uovo, nei cavoli, carote ( consigliate anche per lenire la tosse secca), cachi, indivia, lattuga, pomodori, spinaci, zucca, la vitamina E presente prevalentemente negli oli vegetali (girasole, mais, oliva) ma anche in avocado, mandorle, noci, nocciole, pistacchi. La vitamina B6 (o piridossina) che aiuta a resistere agli stress di origine virale ed è contenuta per lo più in legumi, cereali integrali, frutta secca, in verdure come cavoli, spinaci, cime di rapa, patate, o in frutti come banane e avocado. Infine, ricordarsi che è importante bere due litri di acqua anche sotto forma di tisane, infusi, idrata le mucose dell’apparato respiratorio, rendendole più resistenti all’attacco di batteri e virus.


Ricette 1/ FRITTATA PASQUALINA Ingredienti: 1 salsiccia, 30g di pancetta, 1 carciofo, 30g di asparagi,spinaci, 6 uova. Preparazione: Mettere salsiccia e pancetta a soffriggere e rosolare con olio e spicchio d’aglio. Aggiungere maggiorana, menta romana, salvia. Unire il carciofo e gli asparagi in piccoli pezzi e, dopo 10 minuti, gli spinaci. Aggiungere sei uova sbattute. Versare in una padella calda e girare per rosolare dall’altra parte.

2/ CORATELLA DI AGNELLO Ingredienti: Coratella di agnello, cipolla, rosmarino, peperoncino, vino rosso. Preparazione: Tagliare la coratella a pezzetti piccoli. Mettere in padella con abbondante olio di oliva, una cipolla, un rametto di rosmarino e peperoncino. Cuocere per due ore circa, molto lentamente, aggiungendo acqua calda se asciuga. A metà cottura salare. Cinque minuti prima del termine della cottura, aggiungere mezzo bicchiere di vino rosso.

vernacolo SABAIU D’AMORE Su un angulu de casa, cupertu da la porvere ho artruvatu ogni cosa de quanno jivo a scola, volevo dì la scola superiore. Che foiu da disegno,n’a riga co la squadra e guarda casu n’a lettera d’amore. È corta corta ,non so tante parole, pero alli tempi già me battea lu core, so queste le parole: Amore mio un seculu me sembra. Dall’urdima vorda che t’ho baciata, conto li giorni,l’ore e li minuti e, me diranno perché te ne si annata, quanti sogni so stati fatti, tra un baciu e n’a carezza quanti perché so nati di questa vita quante vorde t’ho strittu quella mano su lu pettu, cercanno de sentì quellu calore portatu da l’alitu soffiatu da lu core.

Adesso è tuttu friddu, è come n’inverno coperto da lu gelu che non se scioje più, è un letargo senza risveju. Perché, perché, m’addimanno. Chè statu? N’a stella che s’è spenta, un lume non accesu, no!!! E’ un sognu che s’è infrantu, un’immagine sparita Su n’ orbita de cielu che ormai non c’ha più vita, è come n’à chimera la circhi e non la trovi, la chiami e non risponne, è come nà barchetta de carta su le onde, che se ne và in silenzio senza una meta, senza un nome, e tu ch’eri la vita mia, ardamme quella mano, non me lascià più solu, arfamme compagnia, ardamme quella gioja che m’hai portatu via.

Sergio Pellegrini

3/ PIZZA DI PASQUA DOLCE TERNANA

Ingredienti: 6 uova, 2h di farina, 3h e 1/2 di zucchero, 1h di zucchero vanigliato, 1 limone grattugiato, 1h di burro, 1h di strutto, 50gr di lievito di birra, 2 bicchieri di latte, buccia d’arancia, cannella, maraschino, mistrà. Preparazione: Unire gli aromi e il liquore in un bicchiere. Formare un pastello morbido con 100g di farina, ricoprire con farina, e aspettare. Quando il è screpolato, unire con uova sbattute, zucchero, sale, liquore e grassi. Mettere in una teglia alta e stretta. Lasciare lievitare al caldo fino a farle raggiungere il bordo..

PROVERBI >> De Pasqua, morono più agnelli che pecore. >> Bbrocculi e ppridicatori, doppo Pasqua ’n zo’ ppiù bboni. >> Aiuta lu poeta fin’a Pasqua, che ddoppo Pasqua ’gni poeta abbusca. >> Chi ttantu vole gnente strigne. >> Male anna’ e peggio arvinì. Quanno comincia male, finisce peggio. >>’Gni trippa, ’na panza; ’gni casa, ’n’usanza.

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COME, DOVE, QUANDO

EVENTI A TERNI e dintorni

>> Terni. Domenica 21 marzo 2010, ore 17,30 all’Auditorium Gazzoli, l’associazione Araba Fenice organizza il concerto conclusivo della stagione concertistica. “Magnificenza e splendore: i grandi concerti di Bach e Marcello”. ENSAMBLE AMADEUS orchestra da Camera; ROBERTO ROMITELLI oboe; AUGUSTO OTTAVIANI violino; MOIRA MICHELINI pianoforte. Musiche di: J.s.Bach - B.Marcello. Un appuntamento ricco e prezioso, un concerto conclusivo dedicato ad alcune tra le più significative pagine del repertorio strumentale del tardo barocco. Info:tel. 328.1659709 – 329.212526 – 333.4616492. >> Siena. Adalberto Mecarelli, fino al 6 giugno a Santa Maria della Scala. Mostra personale “Lux Umbrae”. Sculture di luce all’interno del Museo Etrusco di Siena. Un’ottima occasione per un week-end di alta cultura. >> Terni. Per la stagione di prosa 2009-10, il 15 e 16 marzo, presso il Teatro Verdi di Terni: “Manca solo la domenica” di Silvana Grasso. Con Licia Maglietta, affiancata da Vladimir Denissenkov, grande maestro della fisarmonica russa. >> Terni. Per la 35° stagione concertistica l’Associazione Filarmonica Umbra presenta: il 24 marzo alle ore 17.30 presso la sala rossa dell’Auditorium Gazzoli: “Chopin e la danza cosmica”, realizzatore Stefano Ragni; il 26 marzo,. Presso il teatro Verdi: Carlo Guaitoli (pianoforte); Maurizio Zanini (direttore): Orchestra sinfonica Abruzzese, musiche di Chpin, Bizet.

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>> Terni. Ancora per tutto il mese di marzo, presso il CAOS (Centro Arti Opificio Siri): la mostra Piermatteo d’Amelia e il Rinascimento nell’Umbria meridionale. Si svolgeranno ogni domenica alle 16.30, ad eccezione di domenica 4 aprile, delle visite guidate tematiche per approfondire argomenti inerenti l’opera di Piermatteo D’Amelia e l’arte e la società rinascimentali. Info e prenotazioni: 800911984. >> San Gemini (Tr). “Geolab”: spazio espositivo permanente dedicato alla divulgazione delle Scienze della terra. Tra il museo e un laboratorio interattivo Geolab, grazie ad una serie di macchine interattive, invita il visitatore a conoscere divertendosi attraverso la sperimentazione con metodi scientifici. Possibilità di scegliere anche il ‘Geotour’ per un immersione di tre giorni alla scoperta delle scienze della terra. Il museo si trova presso Santa Maria della Misericordia (uscita San Gemini Sud) in via della Misericordia 1. Orari: ottobremaggio sabato e domenica 10.0013.00/15.00-18.00. >> Todi (Pg). Stagione di Prosa 2009/10 del Teatro Comunale di Todi fino al 19 marzo 2010, ore 21.15: “VIVIEN LEIGH L’ultima conferenza stampa” - di Marcy Lafferty con Catherine Spaak, musiche di Matteo Cremolini. Info: tel. 075.8942206 – 075.8956700701 – 347.6721959. >> Todi (Pg). Presso il Santuario dell’Amore Misericordioso, nella frazione di Collevalenza, si

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può visitare il Presepio poliscenico permanente e diorami dalle ore 9.00-12.30 e dalle ore 15.00-18.30. Info: tel. 075.8958282. >> Orvieto (Tr). Stagione del teatro Mancinelli: fino al 13 aprile 2010. Un ventaglio di proposte che spaziano dal teatro classico a quello d’innovazione, dal teatro comico al teatro-danza, dalla lirica allo spettacolo musicale. Info: tel. 0763.340493. >> Rieti. Fino al 4 aprile 2010: 18° Torneo Internazionale di Calcio “Città di Rieti” Memorial Scopino. Per informazioni: Tel e fax 0746 204471Cell 338 8899785 Presidente Sig. Formichetti Fabrizio. >> Viterbo. Per chi è amante della corsa e dei bei paesaggi: Corrintuscia, l’anno podistico viterbese 2010. Programma: Domenica 18 aprile 2010 Tarquinia Maratonina di Tarquinia: km 11 - Info: 328.5675201; Mercoledì 12 maggio 2010 Viterbo Straviterbo: km 10 Info: 335.8043442.

A cura di Mariana Ribeca


OCCHIO SULLA CAPITALE

eventi a roma >> Fino al 26 marzo 2010: “Prima Nazionale per Piazza d’Italia”, dalle ore 21:00. Debutta in prima nazionale assoluta Piazza d’Italia dall’omonimo romanzo di Antonio Tabucchi per la regia di Marco Baliani. Lo spettacolo si inserisce nell’ambito delle iniziative dedicate al 150mo anniversario dell’Unità d’Italia. Teatro India, Lungotevere dei Papareschi, 146. >> Fino al 27 marzo 2010: “Gorge Maciunas”, dalle ore 17:00 alle ore 21:00. Sarà la mostra dedicata a George Maciunas a inaugurare Fluxus Biennial, la rassegna curata da Achille Bonito Oliva dedicata al movimento Fluxus. George Maciunas, fu dal 1962 il teorico, ideatore e organizzatore del gruppo Fluxus, un collettivo di artisti internazionali che trovarono in lui un infaticabile punto di riferimento teorico e organizzativo. Auditorium Parco della Musica Viale Pietro de Coubertin, 30. >> Fino al 3 aprile 2010: “Giovanni Guerrini e l’E42”, Evento organizzato da: Nuova Galleria Campo dei Fiori. La mostra si concentrerà sulla figura di Guerrini architetto e sui suoi interventi di grande decorazione per l’E42, l’Esposizione Universale che si sarebbe dovuta tenere nel 1942 nella Capitale per celebrare il ventesimo anniversario della Marcia su Roma (1922), ma venne poi annullata a causa della Seconda Guerra Mondiale. >> Fino al 5 aprile 2010: “Carnevale Romano”. Evento organizzato da: Museo di Roma a Palazzo Braschi. In esposizione circa novanta opere del Museo di Roma, del Museo di Roma in Trastevere e di

collezioni private. Un prezioso abito di Capucci, appartenente al Museo Fortuny, testimonierà il gemellaggio tra le città di Venezia e Roma in occasione del Carnevale. >> Fino al 5 aprile 2010: “MACHINA. Tecnologia dell’Antica Roma”. Evento organizzato da: Museo della Civiltà Romana. Tecnologia, marchingegno, ordigno, congegno a inganno ma anche ponte, macchina da guerra e d’assedio: in una parola MACHINA, in latino. Per la prima volta saranno svelati al pubblico i segreti delle macchine che hanno contribuito alla costruzione e alla gestione dell’Impero. >> Il 19 e 27 marzo 2010: l’Accademia D’Opera Italiana (Chiesa Anglicana All Saints- via del Babuino 153), presenterà in scena “La Traviata” di Giuseppe Verdi. >> Dal 30 marzo al 3 aprile 2010: l’Accademia d’Opera Italiana (Chiesa Anglicana All Saintsvia del Babuino 153) presenta il “Concerto di Pasqua” con l’Orchestra Concerto Barocco Italiano Guarnirei. Direttore Giorgio Tentoni; Antonio Vivaldi: Le quattro stagioni. >> Il 23 marzo 2010: “Il teatro degli Afterhours”: un tour nel quale saranno

presenti ingredienti del tutto diversi dal solito. Sarà un mix tra canzoni, letteratura e teatro con molti ospiti dai più svariati ambiti. Auditorium della conciliazione (Viale della Conciliazione 4). >> Dal 23 marzo al 4 aprile 2010: “Massimo Ranieri in Canto perché non so nuotare… da 40 anni”. Massimo Ranieri torna con uno spettacolo che ha i colori e le emozioni di un grande show. Teatro Sistina (Via Sistina 129). >> Il 31 marzo 2010: “Woody Allen e la sua New Orleans Jazz Band”, con Woody Allen al clarinetto. Auditorium parco della musica (Viale Pietro de Coubertin 30). >> Il 6 aprile 2010: Sergio Cammariere in concerto, Sala Santa Cecilia ore 21.00, Auditorium parco della musica (Viale Pietro de Coubertin 30). >> L’11 aprile 2010: “Tokio Hotel:Welcome to Humanoid City Tour”. Nuovo tour mondiale della band tedesca. Palalottomatica (Eur-Piazzale dello Sport). A cura di Mariana Ribeca

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Tribute To Victoria Silvstedt: Dinner Galà per il ristorante “i Celti” L’8 marzo 1999 il produttore di origine ternana Bruno Bevilacqua, mentre si trovava a Los Angeles per la notte degli Oscars, nel team di Roberto Benigni, incontrava, al Four Seasons Hotel, la bionda più esclusiva del mondo: Victoria Silvstedt. Nasceva immediatamente quella sintonia tra il Celtico Ternano e la Scandinava Svedese, che nel corso degli ultimi 11 anni ha portato la casa di produzione Celebrity a partecipare a ben 7 film in Italia, 2 in Francia, e una serie infinita di top programmi televisi per Rai, Mediaset, la francese TF1, Channel 4 in Inghilterrra, e La Cinco spagnola. Basti citare il conosciutissimo in Italia, in Francia e Turchia, “ La Ruota della Fortuna”. Lunedi 8 Marzo 2010, Festa della Donna, proprio in onore della sua Victoria, Bruno Bevilacqua, ha aperto a Terni, nel cuore della sua città, il primo dei suoi 7 Top Restaurants nel mondo. In Onore del suo primo professore d’inglese, defunto nel 2000, Manlio Farinacci, Bevilacqua ha voluto chiamare il suo ristorante - che si appresta a diventare il top dell’Italia centrale - con lo storico nome de “I Celti”. Alla guida della sua cucina ha voluto con sè il nuovo Golden Chef della cucina Italiana Luca Bizzarri. Bizzarri, a soli 31 anni, vanta un curriculum di grande rilievo: 3 anni trascorsi al ristorante del Grand Hotel Cristallo di Cortina, 2 al ristorante del Grand Hotel du Lac di Riva del Garda, e 8 mesi spesi nelle vesti di Excutive Assistant del grande Gianfranco Vissani. Fino a pochissimi mesi fà, Bizzarri era Chef de Partiee presso il ristorante “La Pergola” del Grand Hotel Cavalieri Hilton di Roma, al fianco del grandissimo Chef internazionale Heins Beck. Lunedì 8 marzo il ristorante “I Celti” è stato il centro internazionale dello show business, della moda e della cucina mondiale, grazie alla presenza di tutti i media nazionali ed esteri, accorsi per la serata in onore della super-ospite internazione Victora Silvsted, “Tribute To Victoria Silvstedt”. Ristorante I CELTI Piazza Clai, 16 Terni Umbria +39 0744 422087 reservation@icelti.net www.icelti.net

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week-end nel ternano

tra relax e buona tavola

Siamo arrivati nel mese della Primavera, fra pochi giorni sarà festeggiata la Pasqua e nasce nel nostro animo la voglia di uscire all’aria aperta, di fare escursioni e visite, magari nelle cittadine limitrofe. Per questo numero abbiamo pensato di portarvi nella città che, anticamente, veniva chiamata Volsinii Veteres, ad oggi Orvieto. La piccola città si trova nella parte sud-occidentale dell’Umbria, in provincia di Terni, e si insedia su una rupe di tufo, che domina la vall e sottostante. Orvieto è conosciuta per essere stata un’importante città etrusca, raggiunse il massimo splendore tra il VI e il III sec. A.C.

L’uva e le stelle Country House (Porano di Orvieto, Terni) Località Boccetta 3 - 05010 Porano di Orvieto (Tr) Tel 0763.344210, 0763.393437 www.luvaelestelle.com info@luvaelestelle.com L’Uva e le Stelle Country House è un antico casale, situato in posizione collinare e panoramica a pochi passi dal piccolo borgo medievale di Porano e a soli otto chilometri dal centro storico di Orvieto. Il casale è stato ristrutturato mantenendo inalterato l’equilibrio con l’ambiente circostante. La particolare e fortunata collocazione del casale permette, durante la notte, di essere avvolti da una suggestiva e surreale volta stellata: da qui il nome. Il casale, inoltre, dista meno di dieci chilometri dalla suggestiva Civita di Bagnoregio e dal Lago di Bolsena.

Ristorante Duca di Orvieto (Orvieto, Terni)

Locanda Contelori (Cesi, Terni)

Via della Pace, 5 - 05018 Orvieto Tel. 0763.344663, 347.6285663 www.ducadiorvieto.com ducadiorvieto@gmail.com

Via Arnolfo, 10 - 05100 Cesi (Tr) Tel. 380.4241490 www.locandacontelori.it locandacontelori@gmail.com

La cucina nasce da una paziente ricerca di ricette orvietane e dei paesi limitrofi, ormai destinate a scomparire. E’ stato dato particolare rilievo alla cucina contadina, sebbene ci siano ricette di tradizione aristocratica e borghese (ma non c’è mai stato in Umbria un grosso divario tra cucina povera e cucina ricca. Il menù può subire delle variazioni con il cambio di stagione e la reperibilità degli alimenti; proprio per questo si ha la garanzia di trovare prodotti sempre freschi. Il pane e la pasta sono “fatti in casa”!

Cesi è senz’altro uno dei borghi medievali più suggestivi e caratteristici dell’Umbria. Domina la vallata ternana dall’alto e il turista si può avventurare tra le stradine che si inerpicano e si intersecano. Qui l’aria è frizzantina. I profumi trasportati dal vento di fiori, pini, e uliveti, si mescolano agli odori della cucina locale, alla riscoperti di antichi sapori. Fra tutti spicca il ristorante pizzeria Locanda Contelori con terrazza panoramica, che offre anche uno spazio per banchetti e cerimonie. La locanda ha anche un Ostello, una casa vacanze e mini appartamenti. Inoltre è dotata di una sala espositiva e una sala convegni per meeting e convention.

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la redazione DIRETTORE RESPONSABILE Giancarlo Padula

VICEDIRETTORE PROTEMPORE Simona Tenentini

DIRETTORE EDITORIALE Andrea Messi

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