Terni Magazine n. 7

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magazine gennaio / febbraio 2010 numero 7

PUBBLICAZIONE MENSILE - GENNAIO / FEBBRAIO 2010 - Tassa ISI - aut. DCB / TR / 139/09 DISTRIBUZIONE: POSTE ITALIANE

www.ternimagazine.it

la citta’ per amare

FORUM LAVORO

REGIONALI 2010

INCHIESTE

BENESSERE

La speranza per un futuro migliore

Voglia di rinnovamento

I giovani e il sesso I segreti dei trans

125 proposte per il 2010

MAICO VINCE LA SORDITà Apparecchi Acustici 05100 Terni - Via A. Floriano 1/a - 1/b - tel: 0744.59597


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editoriale

Un Nuovo Presidente per una Nuova Umbria ? Perché si ritarda tanto nella nostra Regione a scegliere i candidati? Perché si ha una sacra paura di destabilizzare la classe dirigente, con tanti saluti ai propositi di rinnovamento pronunciati ritualmente un giorno sì e l’altro pure, senza crederci minimamente. La scelta dei candidati a presidente e dei consiglieri legislatori è blindata dalle correnti delle segreterie romane/perugine, così “democratiche” che vedono la volontà del popolo come fumo negli occhi, mentre vogliono solo garanti personali locali, i cacicchi, come li definì qualche anno fa Massimo D’Alema. Beata la base della sinistra che si illude di avere voce in capitolo con le primarie! La logica è la stessa anche nel centro destra: Roma comanda. Si voterà come al solito volenti o nolenti per i rappresentanti dei poteri forti. Ma in Umbria quanto della loro forza ha mai contribuito al

progresso del territorio? I Ternani si chiedono: quando potranno votare un programma politico amministrativo non di facciata e fuori da logiche ristrette da orticello personale? Quando i poteri di veto perugino finiranno di tenere in ostaggio lo sviluppo del territorio

© A. M. - Tiger-Cat (2008)

ternano? Solamente quando dal basso emergeranno leader estranei ai vari ceti politici, espressione di forme inedite di democrazia partecipata, che istituiscano e rendano praticabile un nuovo spazio sociale e antropologico, in cui ci si impegni per passione e desiderio di donare, più che per prendere

qualcosa o proteggere qualcuno. Solo a quel punto avremo un reale rinnovamento e conseguentemente l’affermarsi di valori e progetti degni di un futuro migliore. Ormai tutti hanno la nausea per le beghe di partito. Il potere vissuto in una logica di mera auto-conservazione sta logorando chi non lo vuol perdere. Il re è nudo ed è apertamente smascherato il gioco e l’incessante bilanciamento di particolari interessi economici di casta e di lobby. Una roba che sta perdendo tutto il suo appeal etico e ideologico. Per sopravvivere a eventuali tracolli o mancate vittorie per autolesionismo locale, le vecchie volpi della politica andranno a preferire due candidati deboli, su cui nessun partito mai prima ha speso parola né costruito nulla, rimanendo in tal modo a tirare le fila perché nulla cambi.

WEB&BOOKS

corsivo “TULIPANO; ABBIAMO SCOPERTO “L’ORIGINALE” Apprendiamo con piacere da una nota inviataci dall’architetto che ha disegnato il complesso cosiddetto “Tulipano” di Terni che la struttura di Los Angeles è denominata “MTA Buildings” ed è stata realizzata nel 1995 mentre quella di Terni nel 1978. Il nostro “scoop” ha dato la possibilità, a un professionista locale e a noi di venire a conoscenza del fatto che la sua idea architettonica ed estetica è stata probabilmente fonte di ispirazione anche in California, oppure che entrambi abbiano avuto come riferimenti

gli stessi stilemi architettonici. La redazione non era minimamente a conoscenza di chi fossero i rispettivi architetti progettisti; a noi è interessato semplicemente mettere in evidenza la straordinaria somiglianza. Mai c’è stata volontà di criticare alcuno. Ci dispiace però di constatare che l’edificio più alto di Terni, nonostante la sua imponenza, non sia riuscito dal 1978 a essere utilizzato interamente. Speriamo che presto si risolva ciò che in 37 anni non è accaduto. TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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Lettere al direttore LA NOSTRA CITTA’ PENALIZZATA DALLA POLITICA DELLE LOBBY PERUGINE. SI DIA VITA A UN MOVIMENTO PER ANNETTERE TERNI AL LAZIO! Manco dalla mia meravigliosa città dal 1990, allora senza alcuna tessera partitica, fresco di laurea in Medicina, ho lasciato Terni per il lavoro, e dura fu la fatica in questa Italia, e come triste fu salire scale e piangere altrove lagrime amare! Io mi sono sempre chiesto chi ama veramente Terni e la sua gente?! Sono nato in Piazza del Mercato, conoscevo tutti e non dimentico i volti dei parenti cari, degli amici, dei compagni di scuola. Difendiamola questa città, amiamo le sue vie, i suoi profumi, i suoi monumenti, le sue Chiese, la Strada Nova, ora zona ZTL. Terni non si dimentica, non c’è divisione partitica che tenga! Il mio cuore si spezza, quando le prime volte che giungo in centro, non incontro più ternani, e non dico umbri, perché noi siamo prima di tutto ternani, capaci di fare “gli occhi alle pulci” come diceva mio nonno, ma invece vedo altri popoli o genti che invadono e sporcano le vie, non amando la città che li ospita… E che dire della nostra immagine nel mondo? Nulla, il

nulla nel nulla. Per San Valentino 2009, fece scalpore la Chiesetta del Carmine, in Passeggiata, qualcuno la conosce… piena di scritte, di epiteti, e Padre Cantalamessa la protesse in un servizio su Rai 1. Io come Assessore ai lavori pubblici o Sindaco, mi sarei dimesso subito! Pensate anche ad Acquasparta, che è in Provincia di Terni, ma esiste la Provincia di Terni? Ad Acquasparta è sempre impossibile visitare il Palazzo Cesi, fulgido esempio del post-rinascimento e sede prima nel mondo dell’Accademia dei Lincei, che ospitò Galileo Galilei, ma è PROPRIETA’ della UNIVERSITA’ degli STUDI di PERUGIA. I pochi turisti che vengono ad Acquasparta, trovano una città in disarmo, chiuso quasi tutto l’anno il Palazzo Cesi, chiuse le acque termali, senza alcuna indicazione per monumenti, Chiese, tratti turistici. L’unica sparata della Regione Umbria, fu la famosa, terribile strada Spoleto-Acquasparta, la Tre valli, responsabile di non avere aperto Spoleto alla E45,costruita se non erro, dalle solite uniche ditte perugine che già dal 1970 avevano preparato un progetto! Pensate in una zona paesaggistica meravigliosa si prepara e tutti zitti, i veri Umbri…una quattro

corsie con gallerie, tipo quelle della e 45 tra Cesena e Perugia, scandalosa la E45! In una zona anche sismica, esiste un progetto faraonico, che deturperà paesi e villaggi incontaminati, un bosco meraviglioso sui Monti Martani, le famose Terre Arnolfe, qualcuno le conosce, per caso… non si potrebbero invece organizzare servizi turistici, tra Spoleto ed Acquasparta nei periodi del Festival dei Due Mondi, ecc. ecc.? Purtroppo dove non c’è amore per la propria terra non esiste un popolo. Io posso solo dire che il mio cuore è rimasto a Terni, una grande piccola città, operosa, silenziosa il più delle volte, succube senz’altro dello strapotere politico, amministrativo e culturale di Perugia, che ce lo ha sempre fatto pesare e pagare! Sarebbe stato meglio forse essere legati amministrativamente al Lazio. Ma sapete che nel nord delle Marche, il Montefeltro ha ottenuto l’annessione alla regione EmiliaRomagna con il 98% dei consensi! Chi ha intelligenza e voglia di rispondermi, con fatti concreti per difendere Terni ed i Ternani, non abbia timore a farlo. Dottor Alessandro Massarotti Medico chirurgo odontoiatra

LA POSTA DI TERNIMAGAZINE: Inviateci le vostre lettere a posta@ternimagazine.it

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SOMMARIO numero 7 POLITICA 6

La Lorenzetti lascia.

il fatto 8

Frane e smottamenti.

l’intervista 10

Disagio giovanile.

forum lavoro

universita’ 26

Polo universitario ternano.

salute 28

Alzheimer.

forum lavoro 35

Collateral Damage.

cultura

12

Introduzione.

36

Paolo Liberati.

13

Attilio Romanelli.

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Musical Art Center.

14

Francesca Rossi.

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Enrico Cipiccia.

16

Lavoratori Thyssen.

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Giovani ternani e lavoro.

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Umbria Music Commission.

benessere 40

125 proposte per il nuovo anno.

alimentazione

estetica medica

l’inchiesta 22

Sesso in auto.

psicologia 21

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Collateral Damage.

occhio sulla capitale 52

Eventi a Roma.

tradizioni e ricette 53

Ricette, vernacolo e ricette.

l’evento 54

Anima Rock.

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Cartellone 2010.

57

Eventi a Terni e dintorni.

58

Lo Zoo di Simona.

Il bello del piacersi.

terza eta’ Risorsa e protagonismo.

week-end nel ternano

mostra 44

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Giunio Tinarelli.

Colesterolo alto!!! Che fare??

ambiente Inquinamento.

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come dove quando 42

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religione

Sport terni dimenticata 45

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Tennis tavolo a Terni.

Zone industriali nel degrado.

costume e societa’ 46

Bisex: I segreti dei trans.

Detto... coi piedi!

“L’informazione è una delle condizioni essenziali per l’esistenza dell’umanità”. J. M. Lotman


[ POLITICA ]

Unt lut autate tat, quatie veliquipsum Vel ut acinissi tet dolutat, consed VERSO LE ELEZIONI REGIONALI: veliquis nos ero odit, vel dunt eugue con velesto dolorer illandipit

Ugait volobore conse feugiam commod eugue facipit amcorem nos do cor sissi bla feugue dolor sed ea faccum num exero conullut dionse eu feuisi. Iriusci bla consectem ver accum nim num vel ex ea feuguercip er alit atum vullaor eraesti onullaorem adigna feu facin henim et ullum ad minciduip esto odolenim quismolore min hent dolendignit ad dui tat ulput amet dolortinis nullaor susci bla ametumsan hendipsuscil ut praestionum ilissen isisim atummy nostie veraessit lute dolore dolor Salutiamo con soddisfazione l’uscita senis ectet velit wisciduis aliquam di scena della zarina Lorenzetti, non hent ulput veraese faciduisl duis ma per noia e perché è diventato adiam quat vel et, quat prat nisi tat. sempre più antipatico il suo Em zzril ut accum del dio conumsan avvinghiarsi alla poltrona più hendreet, suscin vulputat. Ibh ercing importante di Palazzo Donini. Non etueraese dui etummy nonsendio odo perché crediamo alla possibilità di consent at ad eu faccum nullandrem un rinnovamento nella squadra di er sed tat. Nostion sequam iure amministratori del centrosinistra minibh eugiamet alisi tis amet, vel in Umbria. utpat, sustrud ex ex et lor incil ute Con questa detronizzazione si dipsuscilit alit, volore velis nis ex chiude non soltanto un decennio eugiam dui blamet wisi. di amministrazione regionale, Lam, venibh enibh elisi te velismodit ma un ciclo storico di ben 60 anni velisis dolutpat. Ros dolorper suscips di governo delle sinistre in Umbria, uscilisi tet, commy nim velit nummy tanto debole, frantumato e privo di nos esed ting ea facilissis nisi bla programmi è oggi il centrosinistra. consent lor in eum quisci bla facilla Ciclo che ha espresso anche ottima feuis dolobortie tat nulla faciliquis politica ed alto spirito pubblico ai aut ullamconum irit, qui tat. Ut at. tempi dell’istituzione delle regioni, Tue delis et, consectem delenisci bla ma poi è stato connotato da un feugueriusto estisl eu feugait wisis pesante sbilanciamento in favore do euipsum nons duissenim zzrilit del territorio perugino, verso cui ad modignit augue corem ing exerit sono stati dirottati attenzione adiamcommodo exerit wis eummy e soprattutto finanziamenti, al niam zzrit iriustrud te modio odigna punto che la provincia di Terni, cor si. cui sono andate sempre e solo le Um vel ilit venit, quisim vent num briciole, sembra appartenere ad vullum zzriureet verostin hendit un’altra regione. Davvero vistosa è velestrud diatum quipit dolorem ing la differenza, quanto ad estensione ex ea feum do conulputat. e ricchezza del tessuto economico, Am inis alit landrerat wismodion ut sviluppo dell’Università, veliquam, volore dolor sed eros el infrastrutture, valorizzazione del iure modipsum zzrilissit lumsan patrimonio artistico e numeri del turismo.

utpatum quatinis adiatisit dolorem in vel eu facil ese dolore ea faccum in ut lore feu feugue tat irit at lorem adipis adio do consequis nos endipit, vendre delit wis non utem quamcore do odolort issendiam, corem venim nostis ea faciliquat. An vel eu faccum numsan venibh eugait at nulluptatie tie vel iure magna amet landio cor ipsumsan velissed tinciliquis eros alis acidunt nulla conum nos nisl ea feuipissi ea amconum enim vullam ad tat dolore mincip eugue dolor Ve n i a m o sumsandre facilisl et verostion d a henim et autat numsan eugait niat. settimane di Ectem dolobor perciliquip eu feuguer tormentone sisciliqui tat. Ut atum dolobortie sulla scelta min velit vel etum veliquat vero con del candidato hendre te estisim auguer sed tatum per il Partito quat. Democratico Equam quat wis do conse etumsan alla presidenza dignim zzrit adio deliquisis dolutet dell’Umbria, febbrile, utpat, commy num vullaore astioso e con continui dionsequat irit loreet alit er alit colpi di scena. Francamente, et utat wisit autat, sent veliquis non merita di essere ricordato in erci blaor ipit, veliquam dolenis dettaglio, considerando anche dolorperilla alit amconullam adit la totale disconnessione dalle laorem adio el elit nit wis el inci dinamiche e dai problemi di bla faccummodit aute duis nonulla questi territori, colpiti dalla crisi consequisi blaorper augue dolore dell’economia globale forse più eros ex ex eugiat. Dui blaore tie di altri, con desolanti ricadute in delent el in henim quismoloreet termini occupazionali ed il palese augiat, consenisit in hendit wis affanno di un sistema produttivo nostie magna faciduis dolorem composto principalmente da deliquam elestie dolobor perosto od piccole e medie imprese. min henit doluptat ute tat. Min et Nel 2009 in Umbria se ne sono lummy num il ut iliquat, quam ing chiuse 235. Abbiamo 20mila estions equam, quiscilisit iriliquip nuovi disoccupati e 200 milioni di euguer augait nulputetue dio core monte salari perduti. Un partito consequat, volore feuisciduisi tat, che si rispetti dovrebbe dire cosa sed tie magnismolor in vulla ad eu pensa di fare per il lavoro che facil eugait irit luptat, con ute erci manca mentre il reddito cala, ectet, velis ex et, se minci el ut lasciando spazio alla povertà di adigna corper summolore magnim massa, e pronunciarsi per affiancare vel ing et, susci tat iureet, conse alla cassa integrazione, con veliqui tatueriuscin ullaore enis nim un crescente monte ore, tra dit iustismolum velenim nullam ordinaria e straordinaria, il reddito delit am er irit, si tions aut eliquis augueriure dolor sim num dolenis

wisl utpat ad eugiamcor aliquat. Ut nim eu faccum dolor suscil dolupta tueriliquis nim iriuscil ulputpatis ea feugue corerat lobortin eniam, quisim alit nummolore vel do exercipis dolore consenim iure tis nulputpat dolorpercip essis el ullum inim venis autat velendrem nos nim velit, quatem del ipit iure dui eugait ing et wis ad min velenim dolorpe rciduissi. Ipit ipisit iurem non erostrud eriustrud mod moloreros ent doloborting erat, core modiam, velisit nit accum nosto dolore tie volumsan velit autat. Od erostrud tio dolorpero eugait utat, vulluptat nullam, quam, commod do dipit la ad magniatumsan ulput il utate dit loreet, summolo borperat exer sum eu feu facinim del ea con ut nonse faccums andrero consenissed tat, consent landignit verostisi tis do dignisl in ut ip ea consequatet, veliqua mconum volobore commy sociale garantito per inoccupati, nullut nulputpat. Duisl ut iuscing disoccupati e precari. Non si eniam nit inibh enim adio conse trova alcun riferimento alle digna at ver sis el et volendre magnit trasformazioni che hanno cambiato ut utpat. il volto della regione, né l’indicazione Duiscil dolore te mod dolessit, venis di emergenze e priorità, dagli dunt la ad tet nulputpat, sustion investimenti sulla formazione, la velenim iliquisi ex ex et, con enim ricerca e l’innovazione, alla riforma essi. del welfare, non più adeguato Am irit elit ulput utpatie min utetum ad una popolazione che solo in vel ing ea commolo rperaestisim piccolissima parte vive e lavora nel eugait acincing eu facil ing ecte min paradigma della grande industria, velisl doluptat. che ha trainato lo sviluppo fino Vulput lam, velit digna faccum agli anni Ottanta, con contratti a veliqui blan exeratissim in ut luptate tempo indeterminato e la garanzia mincing eugiat. Ut ipismolore di tutta una serie di diritti sul piano molor secte magnismodion utat, si della tutela della salute e della etue facin volessequis eu faciliquisit sicurezza. alisit autpat. Ro con hent ulpute Su tutti questi terreni l’Umbria è modipit luptate dipisi tat, quat, sim restata gravemente indietro. Ad eugiat. esempio, molti ormai sostengono Ipit num velit lortio delesse tat che l’Umbria praticamente non ha praestio od tat praesed tem quat un sistema ferroviario. Si aspetta ipsum euis nim vent adipis dipit del dolorem numsand iatuer susto

LA “ZARINA” LoRENZETTI lascia. IL PD UMBRO SI SGRETOLA per la paura di un nuovo corso

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[ POLITICA ] ancora la realizzazione della Perugia-Ancona e della FanoGrosseto. Contemporaneamente alla messa in sicurezza della E45. Le stesse invidiabili bellezze della nostra regione non sono propagate adeguadamente, rinunciando così ad una capacità di attrazione turistica ben maggiore di quella attuale. Ed ancora, non si trova nella tormentata discussione in seno al Pd alcuna preoccupazione per il brutto trend delle morti e degli incidenti sul lavoro, né per gli inevitabili attriti recati dall’immigrazione. In mezzo a un tripudio di candidature femminili e quote rosa, nessuna di loro si chiede come se la passano le donne comuni. Intanto le popolazioni sono preoccupate per gli scempi ambientali, la crescita della povertà e le sempre più vistose smagliature nella sanità e nei servizi sociali. E lontanissime dagli scontri di potere e dai bizantinismi degli oligarchi di Perugia. Sono proprio pianeti diversi. E non comunicanti. Il consenso all’operato delle istituzioni locali, pur restando significativamente alto, ma solo per consuetudine e forza d’inerzia, è in netta flessione, finendo sotto il 50%, in tema di politiche ambientali, energetiche, economico-industriali, giovanili e per la creazione di nuove opportunità di lavoro. Tutto questo magma di questioni non è penetrato per nulla nelle infinite riunioni in cui correnti e sottocorrenti, mozioni congressuali, aree politico-culturali e personaggi di spicco del Pd si sono fatti sistematicamente a pezzi, in nome della Lorenzetti o del senatore Agostini, dello statuto interno o dell’opportunità delle primarie, con grave danno all’immagine complessiva della

coalizione. Non vengono curate nemmeno le relazioni con le altre forze del centrosinistra, ignorate, emarginate e sconcertate da questo cupio dissolvi. In particolare, il Partito della Rifondazione Comunista è giustamente preoccupato della perdita di credibilità del maggiore alleato del centrosinistra, e infuriato per l’immotivato e arrogante rifiuto di tenere le elezioni primarie

di coalizione, preferendole interne, in una smisurata logica di autosufficienza. Praticamente uno schiaffo in faccia. Anche ai socialisti, che avevano fatto la stessa richiesta. Sia le organizzazioni sindacali, sia Confindustria Umbria parlano ormai apertamente di una regione senza guida politica. E’ da prendere in considerazione la possibilità che l’oggetto di tanto contendere potrebbe essere cancellato da una sconfitta. C’è infatti un’inesorabile e continua progressiva perdita di consensi per il centrosinistra, prudenzialmente stimabile, nel giro di dieci anni, attorno ai 10 punti percentuali (che non sono certo uno scherzo). Quindi sarebbe evidente per chiunque - le elezioni del prossimo marzo non saranno una passeggiata. Così al centrodestra si offre una grande occasione per voltare pagina, avendo tutti compreso che un sistema è arrivato al capolinea e l’Umbria sta vivendo il tramonto di una formula di potere iniziata nel dopoguerra. Non si tratta di vane fantasticherie: l’anno scorso Gualdo Tadino e Todi centri non esattamente trascurabili - sembravano inespugnabili, ma lì il centrodestra seppe scegliere una seria politica di alleanze e due ottimi candidati, che completarono l’opera, ed oggi la sostanziano con una sana amministrazione. Però la candidatura di Fiammetta Modena rimanda a un’immagine tradizionalista e conservatrice della destra. Inoltre, il centrodestra non è pronto a cogliere l’occasione, per la prima volta a portata di mano, di riempire l’enorme vuoto politico lasciato dallo sfilacciamento delle sinistre. Enrico Cardinali TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ il fatto ]

frane e smottamenti L' Umbria regione a rischio

A seguito delle incessanti piogge che hanno colpito la nostra regione e non solo, nelle ultime settimane si sono registrati in Umbria diversi movimenti franosi, alluvioni e smottamenti. Nell’orvietano le falde acquifere, corrotte dall’infiltrazione di acqua piovana penetrata nel sottosuolo, rilasciano una considerevole quantità di ferro e alluminio, ritenuta sopra la soglia di attenzione. Il risultato: supermercati presi d’assalto, file alle autobotti e una città in panico da acqua potabile. A complicare la situazione ci si mette poi anche il Tevere. Dopo essere esondato a Città di Castello e tra Perugia e Pontenuovo di Torgiano, e dopo una riunione straordinaria della protezione civile, diventa, anch’esso, un sorvegliato speciale. Eppure c’era da aspettarselo. A sostenerlo è ‘Ecosistema Rischio 2009’, lo studio inedito realizzato da Legambiente e dal dipartimento della Protezione civile, al quale solo 30 amministrazioni comunali su 92 a rischio idrogeologico (praticamente tutte) hanno risposto in maniera completa. Insieme alla Valle d’Aosta e la Campania, l’Umbria è una delle tre regioni che ha il 100% dei comuni 8

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interessati da aree potenzialmente a rischio, il che significa che piogge incessanti o l’esondazione di un fiume potrebbero dar vita a fenomeni potenzialmente pericolosi e distruttivi. Tutti e 92 i comuni umbri sarebbero

dunque in pericolo: 40 sono a rischio frana (28 nella provincia di Perugia e 12 in quella di Terni), una a rischio alluvione (nel Perugino) e 51 a rischio frana e alluvione (30 nel Perugino e 21 nel Ternano). Il continuo ripetersi di questi fenomeni evidenzia l’esigenza di una seria politica di risanamento. Marco Pippi, responsabile per Lega Ambiente di “Operazione fiumi 2009” ribadisce l’esigenza di una “politica più costruttiva

del territorio che non affronti il problema idrogeologico solo durante situazioni di emergenza, dato che questo è un settore dal quale dipende la sicurezza collettiva. In linea generale c’e’ una scarsa valutazione e prevenzione di questi fenomeni e una eccessiva attitudine alla speculazione edilizia e a un utilizzo indiscriminato del suolo. Inoltre, il nostro territorio è in continua trasformazione, e i cambiamenti stagionali/ climatici non fanno altro che accentuare e intensificare la frequenza con cui questi fenomeni naturali accadono. Basti pensare che, negli ultimi anni, si sono succeduti a periodi di grandi piogge e piene per i fiumi, periodi di grande siccità. Questo indicatore dovrebbe essere funzionale all’attuazione di politiche di programmazione di lungo periodo”. Si ribadisce, ancora una volta,l’importanza di una cultura basata sulla previsione e sulla prevenzione, e la necessità, da parte delle amministrazione comunali umbre, di dotarsi di strumenti di pianificazione e manutenzione adeguati.

Federica Cipriani


PERSONAGGI

I PROTAGONISTI DEL COMPRENSORIO

Dr. Giuseppe Fatati Il dottore Giuseppe Fatati è stato eletto “ Te r n a n o d e l l ’a n n o ” , n e l l ’a m b i t o della terza edizione del Premio, organizzato da “Il Giornale dell’Umbria”. Fatati è dietologo e nutrizionista di fama nazionale. Ha raccolto un vero e proprio plebiscito. E’ stato eletto presidente nazionale dell’Adi, Associazione italiana di dietetica e nutrizione clinica.

Gianluca Lanzillotti Spopola il suo patè di fegato di pollo, versione ‘povera’ del fois gras. 40 anni il 13 di questo mese, di Terni ma dal ’96 adottato dall’Emilia-Romagna. Gianluca Lanzillotti ha scelto di partecipare al talent-show “La Scuola Cucina” trasmesso da Gambero Rosso Channel.

Alessio Arcangeli Si chiama Alessio Arcangeli il primo bambino nato q u e s t ’a n n o nel reparto maternità dell’ospedale di Terni, venuto al mondo alle 9.30 del 1° gennaio 2010. Ad accoglierlo i genitori, mamma Elena Pricope e papà Fabrizio, operaio di Montecastrilli, dove vive la felice famiglia.


[ INTERVISTA ]

disagio giovanile cinque domande alla psicoterapeuta Irene Villar

Rivolgiamo alcune domande sul tema dei giovani, sull’alcoolismo, sull’uso delle droghe, sugli eccessi dei ragazzi e dei loro genitori, alla dottoressa Irene Villar, psicologo psicoterapeuta, esperta in sessuologia: Perché secondo lei sono in continuo aumento le tendenze distruttive e le condotte a rischio tra tutte le fasce di età ? “Questo è un discorso molto ampio, ed intendo partire dal mondo della prima infanzia: se si osservano i bimbi più piccoli, si può notare in loro una tendenza distruttiva specialmente verso gli oggetti, poiché non hanno ancora dei limiti, non hanno la capacità di utilizzare le loro componenti in modo socializzante. Il bimbo è un piccolo “selvatico”, è allo stato grezzo, non ha ancora appreso i parametri e quindi a nutrire un dovuto rispetto per gli altri suoi compagni. Infatti l’“altro non è ancora riconosciuto, poiché non è possibile nutrire empatia, cioè socializzazione, se il bambino sta ancora sperimentando la propria forza , come elemento

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vitale, ma senza ancora il senso del sociale. Perciò il bambino ha una tendenza distruttiva, e dovrà imparare nel quotidiano ad utilizzare questa forza vitale in maniera non violenta”. Come si lega questo discorso sulla prima infanzia con la distruttività dei giovani di oggi e con i loro comportamenti trasgressivi?

un contesto comunitario. Il senso comunitario è quello che oggi è dubbioso, poiché i ragazzi ricevono come messaggio e come valore ‘l’individualismo e la competitività’. Cioè l’altro è più visto come un rivale più di quanto non sia invece un pari essere sociale o un potenziale amico”. Perché la società odierna, secondo lei, invia questo tipo di messaggio alle personalità in crescita dei giovani di oggi? “La società attuale è una società che deve produrre e per essere produttivi ci vuole solo efficacia, ma al di là di quanto gli individui siano diventati schiavi della catena produttiva, il problema dei giovani è che l’individualismo estremo, così Dott.ssa Irene Villar come la competitività estrema, distruggono il senso comunitario “Quello che noi chiamiamo e quindi la possibilità di nutrire processo di socializzazione, un’empatia con gli altri soggetti ed dovrebbe permettere di tramutare anche un reale senso di amicizia e questa forza vitale grezza in un condivisione: c’è sempre la paura elemento utile dal punto di vista che l’altro sia poco affidabile. della convivenza con gli altri ,cioè Questo è un fattore disturbante giungere al soggetto inserito in per la socializzazione, ed aiuta


ad esacerbare la componente distruttiva, quella che noi nei primi anni dell’ infanzia possiamo osservare come una sorta di comportamento ‘selvatico’ nel bimbo”. Quindi da questa sensazione di rivalità con gli altri ad usare poi dei comportamenti distruttivi il passo è breve? “Certamente, poiché se questa componente potenzialmente distruttiva non può essere tradotta in termini di forza vitale utile per sé e per gli altri, questa tendenza primitiva non viene risolta e non viene connotata come valore socializzante. Tutto ciò genera un senso di solitudine profonda perché non può essere usata come forza vincolante agli altri e quindi trovare senso sociale: vedo solo rivali, mi devo sempre difendere e confrontare con tutti. I casi che noi oggi sentiamo sempre più spesso, di donne che uccidono il proprio figlio e poi se stesse, di ragazzi che preferiscono rifugiarsi nell’alcool o nelle droghe, oppure negli Usa, persone che compiono stragi senza apparente motivo, non possono essere spiegati come depressione della persona, poiché

quello che in realtà si nasconde dietro le condotte etero o auto aggressive, non è altro che questa tendenza ‘aggressiva- distruttiva’ primitiva, che viene messa fuori controllo. Dobbiamo domandarci quanto i nostri ragazzi abbiano la possibilità di sentire in questa società il senso comunitario e il

le capacità intellettuali poiché dotati delle stesse potenzialità, ma non ci può essere uguaglianza piena, nel senso che è bene essere differenziati perché solo nella differenziazione l’altro può essere complemento ed arricchimento. Se invece questo senso di competitività del quale abbiamo parlato diventa inquinante, l’altro verrà sentito come un aggressore, al quale, sempre per le nostre tendenze primitive, verrà connotato un sentimento ambivalente, poiché è difficile per la mente umana conciliare la figura del rivale e quella del compagno di vita. Solo se siamo differenziati nel carattere, nel biologico, dall’ essere amato, possiamo riconoscere senso di essere alleati. Negli USA nitidamente le cose che ci questo è alla massima espressione, dona il rapporto a due, e vivere con la tendenza alla strage, poiché un’affettività piena, senza rivalità. il concetto di individualismo è Se ci sentiamo uguali, non c’è all’esasperazione massima”. scambio , arricchimento, non c’è Questa socializzazione odierna chiarezza e solidarietà, almeno nel così difficile, come si ripercuote, rapporto di coppia”. secondo lei, nei rapporti di coppia attuali? Stefano Spanò “Oggi c’è l‘illusione che donne e uomini siano uguali, certamente l’uguaglianza può riguardare

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[ FORUM LAVORO ]

FORUM LAVORO Nel pieno della crisi dell’economia globale, abbiamo fatto una ricognizione sui livelli di consapevolezza, gli elementi di analisi, le previsioni e le prospettive tra i principali soggetti del mondo del lavoro: gli imprenditori, il sindacato e i lavoratori. Una verifica complessivamente positiva, in cui l’attesa di mesi ancora più bui, soprattutto sul piano della crescente disoccupazione, è ottemperata dalla capacità di leggere i timidi segnali di ripresa, e la preoccupazione dalla fiducia e dall’ottimismo. Certo, non abbiamo incontrato fini analisti di economia, ma questo era scontato in un territorio dove è stata tradizionalmente presente l’industria di stato e non si è mai formata una vera borghesia: gli industriali di oggi sono gli operai e gli artigiani di ieri. Una felice sorpresa è venuta dallo sguardo d’insieme espresso dal sindacato dei metalmeccanici, con un ottimo polso della situazione delle imprese a Terni e nella provincia, e dai giovani lavoratori della ThyssenKrupp Ast, con la loro conoscenza della storia delle acciaierie, della composizione della forza lavoro e delle sue trasformazioni, e in generale del ciclo produttivo. Sconfessando l’immagine di un mondo del lavoro asserragliato nell’ultima casamatta della grande industria e attento soltanto agli interessi particolari, se non addirittura corporativi. Tristi le loro aspirazioni e i loro sogni. è stata invece la scoperta dell’impressionante pessimo stato della sicurezza in Thyssen. Infine, il forum è integrato da alcune brevi interviste raccolte per strada tra ragazze e ragazzi che raccontano le loro esperienze . A cura di: Enrico Cardinali 12

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[ FORUM LAVORO ]

Attilio

Romanelli

Segretario Generale della Fiom di Terni

Attilio Romanelli è segretario continuazione lo stato ambientale avvertito inscrive naturalmente generale della Fiom di e le prestazioni lavorative. Ormai l’analisi dell’economia locale Terni dal maggio scorso. esiste al suo posto la Medicina del nell’evoluzione della crisi a Mette subito i piedi nel piatto del lavoro. Ma siamo un laboratorio livello nazionale e globale, dibattito sullo stato dell’economia anche oggi: la Thyssen di Terni, denunciando «l’assenza di un ternana, ricordando che il tessuto insieme a Taranto e a Genova, reale piano anti crisi del governo produttivo umbro è costituito dal è luogo di sperimentazione di e delle organizzazioni datoriali, sistema della microimpresa, cui un protocollo che ha messo in nonché l’irresponsabilità degli si aggiungono alcune grandi e campo gli Istituti di Prevenzione imprenditori, che pensano di storiche realtà industriali come la sanitaria e di controllo del lavoro, poter competere con le economie ThyssenKrupp, importante non le organizzazioni sindacali e emergenti sul terreno dell’estrema solo per il nostro territorio, ma l’impresa, di nuovo con l’incarico compressione dei salari, su una strategica nel sistema nazionale. di monitorare costantemente flessibilità della forza lavoro Le Acciaierie di Terni ancora più spinta e hanno caratterizzato anche sulla furbizia la storia industriale del di aggirare le norme nostro paese. Sul tema per la salvaguardia della nocività e sicurezza dell’ambiente e quelle sul lavoro «dobbiamo che presiedono alla purtroppo riconoscere concorrenza con gli che si tratta di un altri paesi europei, e problema strutturale via di questo passo. e non completamente Salvo alcuni casi isolati eliminabile. Ma esige e sporadici, dovuti attenzione ed iniziativa, alla volontà di un non certo nel senso imprenditore o di una della monetizzazione, realtà territoriale, che che molti di noi non rappresentano però hanno sempre la media delle imprese, osteggiato, ma della non c’è attenzione, prevenzione. Bisogna Attilio Romanelli, Segretario Generale della Fiom di Terni. né, ovviamente, dare atto alla Thyssen investimenti sulla di aver realizzato ricerca e l’innovazione, nell’impianto di diversamente dagli Terni massicci interventi dal questi siti industriali, con altri paesi industrializzati - penso punto di vista ambientale. provvedimenti di ottimizzazione soprattutto a Usa, Francia e Per quanto riguarda le malattie del processo lavorativo, ma anche Germania. Si pretende di uscire professionali, Romanelli ricorda che con attività di prevenzione e di dalla crisi rincorrendo Russia, Cina «Terni fu un importante laboratorio sanzione. Nel sistema delle piccole e India sul piano della riduzione dei in questa materia e la sede in cui imprese il livello di attenzione è costi. Ma si tratta di un vicolo cieco: cominciò nel 1972 l’esperienza ovviamente più basso, prevale il ormai tali paesi sono più bravi di di Medicina Sociale e Preventiva rapporto personale col padrone noi nelle produzioni mature, in cui (Mesop), istituto sanitario che e leggi e regole restano fuori eravamo leader. Inoltre, questa via insieme all’azienda e al sindacato dal cancello dell’azienda». comporta l’abbattimento dei diritti aveva il compito di monitorare in Un dirigente sindacale così TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ FORUM LAVORO ] e delle conquiste dei lavoratori, ottenute in decenni e decenni di azione del movimento operaio, oltre al completo abbandono dell’ambiente. Non è allarmismo evocare il rischio di uscire dal novero dei paesi industrializzati». Invitato a parlare di quanto c’è al di fuori delle acciaierie nel territorio provinciale, Attilio Romanelli ricorda che «ci sono delle realtà eccellenti, soprattutto nel settore della meccanica, con importante collocazione a livello internazionale, in possesso di brevetti che gli consentono di partecipare a progetti ambiziosi, ad esempio nel settore dell’aeronautica. Ci sono poi una serie di “imprese di tradizione”, che malgrado i morsi della crisi, conservano un’identità e un’ottima qualità dei prodotti, potendo così sopravvivere. Stanno molto male, invece, una quantità di piccole e medie imprese che non hanno fatto nulla sul piano dell’innovazione e hanno tirato a campare, estraendo grandi profitti con bassissimi salari. Sono quelle più penalizzate dalla crisi”. E. C.

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FRANCESCA

ROSSI

Segretaria Regionale della Femca Cisl

Francesca Rossi, segretaria un disimpegno della Regione regionale della Femca Cisl, non che rischia di aggravare la nasconde le preoccupazioni situazione di forte criticità in cui per lo stato e le prospettive del versa il polo chimico ternano. Le settore chimico nella provincia amministrazioni locali non hanno di Terni. La crisi morde ancor saputo trattenere sul territorio più che nell’acciaio. Dopo lo investimenti come quelli che smantellamento della chimica Novamont farà altrove - Caserta in qualche modo “di stato” e dei - per ampliare e specializzare la grandi e tradizionali gruppi italiani produzione. In quel sito ha trovato come Montecatini ed Edison, e la la possibilità di ottenere fondi chiusura, ormai, dello stabilimento europei, nel quadro dell’Obiettivo della Tic di Nera 1 per le regioni Montoro da parte in ritardo “C’è un della norvegese di sviluppo. Yara, «abbiamo disimpegno «Il protocollo un paesaggio d ’ i n t e s a della estremamente dell’aprile 2009 frammentato tra sindacati, Regione” argomenta ministero q u e s t a dello sviluppo sindacalista dallo sguardo di economico, Regione e gruppo Yara esperto manager - composto da è rimasto al palo senza sfociare piccole e medie fabbriche, tutte in un accordo di programma in mano a multinazionali che, ricorda la segretaria della Femca naturalmente, ragionano e si può temere che fini speculativi e agiscono alla ricerca prevalgano sul rilancio produttivo e delle migliori la conservazione del sito industriale condizioni di di Nera Montoro. E’ invece riuscito e s t r a z i o n e il salvataggio della produzione e dei profitti, quindi dei 100 posti di lavoro della non certo Owens Illinois, la vetreria collegata avendo alla Sangemini, che riprenderà a cuo- l’attività a metà febbraio. Però nel re le territorio ternano-narnese abbiamo sorti una situazione preoccupante. di un L’Alcantara ha larga parte dei suoi t e r - dipendenti in cassa integrazione r i t o - per cinque settimane per un calo r i o . di ordini; la Treofan è sul mercato Da anni da diversi mesi, ma ad oggi nessun le istituzioni acquirente potenziale si è fatto tengono in piedi avanti; la Lyondellbasell, leader un tavolo della chimica mondiale della produzione di che non dà alcun frutto. C’è polipropilene, è interessata da gravi


[ FORUM LAVORO ] bilico tra speranze e incertezze. Oggi la Sgl Carbon riparte sì, però taglierà la produzione per il sito di Narni di circa il 40 per cento, forse anche in percentuale maggiore. La confinante Tarkett è anch’essa alle prese con la crisi mondiale e l’accordo siglato con i coltivatori per l’approvvigionamento di materia prima per la produzione di linoleum è rimasto sulla carta. La Bayer ha gestito il calo degli ordinativi con la riduzione dell’orario di lavoro e lo smaltimento ferie. Di contro – prosegue, abbiamo il buon andamento e la crescita della Novamont, ma questo non Francesca Rossi, Segretaria Regionale della Femca Cisl. è sufficiente, anche perché un corposo investimento, come ho problemi finanziari. La Meraklon e i 155 dipendenti dell’azienda erano già spiegato, questa società lo la Meraklon Yarn, oltre a scontare stati mandati in cassa integrazione. farà altrove. Però voglio mandare le difficoltà ormai storiche, sono A loro si erano aggiunti poi tutti i ai lavoratori e alla collettività il anch’esse alle prese con la scarsità lavoratori delle ditte che operavano messaggio che nulla è perduto, che di ordini e, specialmente alla all’interno della Sgl (circa 100), che occorre fiducia e mettere in pratica Yarn, siamo già da diverso tempo non avendo più il lavoro erano stati - aziende, lavoratori e istituzioni in cassa integrazione. Dopo la costretti a uno stop forzato. In tutto, una strategia comune. chiusura di sei mesi, a novembre, quindi, parliamo di 250 dipendenti, ha riaperto i battenti la fabbrica che per ventisei settimane hanno E. C. narnese Sgl Carbon. Ma a maggio subito la cassa integrazione, in

Enrico

Cipiccia

Presidente della Camera di Commercio di Terni

Enrico Cipiccia, da luglio 2009 nuovo presidente della Camera di Commercio di Terni, sfoggia, ma non ostenta, una calma olimpica, d’altronde fondata sui numeri “che nel loro insieme evidenziano una sostanziale tenuta del sistema economico provinciale”. Ad esempio, nel nostro Registro Imprese, oltre all’aumento del numero delle imprese, colpisce il fatto che il saldo positivo tra iscrizioni e cessazioni è avvenuto nel secondo e nel terzo trimestre, dopo un primo trimestre negativo. Sembra dunque che tra la fine del

2008 e i primi mesi del 2009 si sia toccato e poi superato il punto più basso del ciclo economico in questa provincia. Ma ci sono - prosegue Cipiccia - diversi altri indicatori di una ripresa: la costituzione di forme societarie più strutturate e un generale orientamento verso l’aggregazione fra imprese. Anche il numero di imprese attive è in crescita, sebbene lievemente. Merita poi una segnalazione la circostanza che vede crescere Enrico Cipiccia, Presidente della soprattutto il numero delle imprese Camera di Commercio di Terni. femminili. Nel terzo trimestre 2009 si è poi invertito il flusso TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ FORUM LAVORO ] di nuove sofferenze bancarie. Certo, il tasso di occupazione, risalito fino al 62,8% nel corso del 2008, si è ridotto di almeno un paio di punti percentuali nel corso del 2009. Ma, rispetto all’occupazione, fa ben sperare l’innalzamento dei livelli di istruzione e di preparazione professionale per le nuove assunzioni. Abbastanza alta (oltre il 7%), in particolare, è la quota di giovani laureati. Non possiamo dimenticare che la crisi c’è, purtroppo, e accidenti se morde! Infattiè aumentato massicciamente il ricorso alla cassa integrazione guadagni e più in generale ad ogni ammortizzatore sociale. Ancora - riconosce Cipiccia -, “è bruttissima la performance sul fronte import - export: l’export provinciale del primo semestre 2009 è quasi la metà esatta di quello misurato nello stesso periodo dei due anni precedenti”. “Sarei tuttavia soddisfatto argomenta Cipiccia - se la crisi globale fosse l’occasione per una modifica sostanziale della cultura imprenditoriale, il guardare oltre i propri confini aziendali o territoriali per aprirsi a nuove esperienze e selezionare quelle di valore, che consentono di acquisire nuovi vantaggi competitivi. Perché oggi la maggior parte delle nostre piccole imprese ha timore ad affacciarsi sui mercati esteri e non possiede strategie di internazionalizzazione né le conoscenze necessarie. Di fatto il nostro sistema della piccola impresa è statico e arroccato, a parte le eccezioni, naturalmente”. Questo imprenditore, che ha trasformato in attività industriale una piccolissima ditta di famiglia, mostra fiducia negli analisti che vedono la ripresa già nel 2010. Con l’abituale pacatezza, sostiene che “occorre impegnarsi per costruire 16

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il futuro, non parlando più del passato, consapevoli che dall’averlo attraversato usciamo più forti e preparati. Tengo particolarmente a riconoscere che in questo tunnel tutti i soggetti si sono spesi al massimo: le istituzioni locali, il mondo bancario e lo stesso sindacato, che ha tenuto un comportamento di estrema ed encomiabile responsabilità. Ora le imprese devono dimostrare di sapersi trasformare in nuove aggregazioni operative, di capitalizzarsi, di sapersi ristrutturare sotto forme societarie più complesse, che sappiano far fronte alle sfide dei mercati emergenti. Ed anche di rendere credibile il proprio operato attraverso bilanci integralmente trasparenti”. “Io amo la concretezza, nella mia vita mi sono dedicato più al fare che al pensare - conclude Enrico Cipiccia - e considero il 2010 come una data da cui ripartire, con un’economia trasformata e nuova, cercando di uscire dal contesto territoriale, guardando con occhi attenti alle province vicine, in particolare Roma, alle regioni vicine, ai mercati nazionali ed esteri. La Camera di commercio negli ultimi anni ha investito sul futuro della provincia: nelle infrastrutture, nella Fondazione Cellule Staminali, nel Consorzio del Polo Universitario. Naturalmente sto vivendo male queste settimane in cui la presenza di corsi a Terni è gravemente minacciata. Permettere un passo indietro significherebbe azzerare il lavoro che collegialmente abbiamo fatto fin dagli anni Ottanta, con tanti amari saluti ai progetti di un nuovo modello di sviluppo, maggiormente basato sulla ricerca, sull’innovazione nel prodotto e nel processo produttivo. E. C.

A colloquio

“Abbiamo - esordisce Roberto, fondatore, insieme a Marco, del Cobas e redattore dell’opuscolo ‘Parole d’Acciaio’ - una classe operaia completamente rinnovata rispetto agli anni ‘70, quando i dipendenti diretti erano più di 7.000. Oggi siamo 2.870 dipendenti, ma circa 1.500 lavoratori sono impiegati nei servizi terziarizzati. C’è stata una radicale sostituzione generazionale: oggi i lavoratori vanno dai 25 ai 35 anni. Si ha una sorta di militarizzazione della vita quotidiana, centrata sull’orario di lavoro e con pochi margini per altro. I turni che cambiano ogni quattro giorni sono un massacro. Quando, alla fine del secondo turno, arrivi a casa e mangi alle 23, abituato ormai a non dormire la notte, diventa un problema addormentarsi. Quando fai il turno di notte, va persa praticamente tutta la giornata. Quando, col primo turno, ti alzi alle 5, che cosa puoi mai fare nel pomeriggio? Non parliamo poi dei ‘due giorni di riposo’ tra un turno e l’altro. Nessun margine, quindi, per qualunque altro interesse. Non è esagerato affermare - conclude Roberto - che va in fumo l’intera vita quotidiana del lavoratore”. Marco riconduce il discorso alla


con i

lavoratori della Thyssen

dimensione complessiva: “con il prevalere della siderurgia sulle attività meccaniche, è scomparsa ovviamente la produzione di identità intorno al sapere e alla professionalità, per cui oggi la soggettività poggia sì ancora sul lavoro, ma come sfruttamento subìto ed attività umana alienata: non si pensa ma si esegue soltanto. Oggi essere un operaio delle acciaierie non è più un vanto, ma qualcosa da nascondere. Al punto che la stragrande generalità dei nostri colleghi dilapida il salario per acquistare veicoli più potenti e costosi di quelli dei manager. C’è una tale sudditanza che ogni giorno vedo lavoratori che eseguono ordini estremamente pericolosi dal punto di vista della sicurezza”.

Anche Roberto insiste sul tema della sicurezza in fabbrica. “C’è stato uno scatto di dignità dopo la morte di Diego, una bella mobilitazione, capace di captare la solidarietà di tutta Terni. Ma, al di là di questo, c’è davvero da mettersi le mani nei capelli. Nel mio reparto si impiegano macchinari che hanno anche 50 anni e cadono a pezzi, sui quali si effettuano sommarie manutenzioni soltanto dopo che qualcosa si è rotto”. “Nessuno controlla le altre macchine - aggiunge Marco -, ovunque si trovano cartelli che indicano uscite di sicurezza, che spesso, però, non sono state realizzate. In un caso la porta di sicurezza è sbarrata con assi di legno, malgrado le nostre segnalazioni. Sulla nostra testa scorrono carroponti pilotati da personale senza patente,

molte volte pensionati delle ditte appaltatrici, che neanche dovrebbero mettere piede in fabbrica. Poi, al tempo della bonifica dell’amianto, sebbene ci fossero cartelli che prescrivevano misure di cautela, nessuno si è mai preoccupato di farle rispettare. Così abbiamo continuato a lavorare in mezzo a questa polvere. Considera che il mio è un reparto delicato, dunque all’avanguardia rispetto alla sicurezza. Immaginiamo gli altri! I Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) sono latitanti, come del resto tutto il sindacato”. L’immagine delle acciaierie di Terni, restituita da questi racconti e descrizioni , desta un certo stupore. Si intuiva che le cose non andavano bene, ma non fino a questo punto. E. C.

giovani ternani e lavoro Chiediamo a Chiara, 19 anni, quali sono le sue aspirazioni per il futuro. “Laurearmi in architettura, una disciplina che amo veramente, poi sposarmi e avere una famiglia tutta mia”. Perché vuoi avere una famiglia? “Perché voglio diventare mamma, e ritengo giusto fare figli quando si è giovani, per una molteplicità di ragioni, dall’avere noi stessi ancora voglia di giocare alla maggior possibilità di dialogo quando non c’è tanta differenza di età, dalla salute integra, per fare bene questo “mestiere” talvolta faticoso, al non ritrovarsi anziani quando i figli saranno grandicelli, ma non ancora capaci di autonomia, soprattutto economica, in una società che certo non favorisce la precoce emancipazione dalla famiglia. In Italia, a differenza del nord Europa, manca un welfare che sostenga i ragazzi in questo senso, sia dal punto di vista del reddito, sia per quanto riguarda le facilitazioni per la casa, le utenze, i trasporti e l’accesso alla cultura”. Pensi che tutti i giovani vogliano trovare lavoro o accasarsi? “Non

credo... c’è una certa percentuale di giovani che si rassegnano a fare i mantenuti e vogliono pensare soltanto ai propri divertimenti. Intendiamoci, lavoro e divertimento non sono incompatibili, ma spesso trovo che i miei coetanei non si impegniano a sufficienza”. Quando credi che queste persone potranno darsi una mossa? “Quando si troveranno con le spalle al muro e non potranno fare altrimenti”. Credi che i genitori influenzino i figli al punto di cambiare la loro filosofia di vita? “Sì, sicuramente. Il bambino è plasmato dalla cultura, dall’immaginario e soprattutto dall’emozionalità dei genitori. Soltanto quando subentrano altri stimoli e fonti di conoscenza, dalla scuola ai media, agli amici, si può cominciare a parlare della costruzione di una nuova soggettività”. Serena, 19 anni, quali sono le tue aspirazioni per il futuro? “Per ora voglio fare le stagioni, poi si vedrà”. Che genere di stagioni? “Stagioni come cameriera in belle località turistiche

o magari lavorare nelle crociere come animatrice, cose faticose ma anche ricche di opportunità di amicizia e di soddisfazione. Alla mia età non sono un peso!”. Maxibel, 18 anni, quali sono le tue di aspirazioni per il futuro? “Diventare qualcuno per una soddisfazione personale e studiare giurisprudenza”. Vuoi avere una famiglia? “E’ il mio sogno! Vorrei avere due figli, anche se l’ideale sarebbero tre!”. Quindi credi nel matrimonio? “Certo che sì!”. “Non c’è sicurezza. Adesso è tutto scombinato, si fanno figli a 15 anni oppure a 40 anni, nulla è garantito, a cominciare dal lavoro. E queste difficoltà non sono estranee all’elevatissima percentuale di separazioni. Molti fanno l’esperienza di ricominciare da zero a 50 anni, tanto sul piano del lavoro che su quello affettivo. C’è davvero tanta solitudine!”.

Francesca De Santis

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[ AMBIENTE ]

INQUINAMENTO l'ora della verità giudiziaria sulle responsabilità per le morti sospette

Appena prima di Natale 2009 è tornata all’attenzione dell’opinione pubblica l’annosa vicenda dell’inceneritore Asm di Maratta. L’inchiesta fu aperta nell’autunno 2006 dal procuratore Elisabetta Massini, coinvolgendo personaggi politici e manager pubblici di primo piano come l’ex sindaco di Terni Paolo Raffaelli, l’ex presidente della municipalizzata Giacomo Porrazzini, l’ex direttore Moreno Onori e i componenti dell’ex consiglio di amministrazione, ma anche dirigenti della Provincia di Terni, tecnici di laboratorio e imprenditori privati. Tra le parti lese oltre ai lavoratori figurano anche lo stesso Comune di Terni, il ministero dell’Ambiente e l’Erario. Le indagini cominciarono a metà gennaio 2007 prendendo le mosse da un esposto dei lavoratori relativo al rispetto della legge 626 sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, in cui si denunciava come fossero costretti a convivere da anni con polveri cancerogene, e dall’infaticabile passione civile di Giovanni Raggi, presidente provinciale dell’Unmil, l’unione nazionale mutilati invalidi del lavoro, che presentò alla procura della repubblica una dettagliata denuncia, con tanto di documentazione medica, sul caso di persone che lavorando nell’impianto di Maratta si erano ammalate di cancro. Una storia 18

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piena di lati oscuri, come il mancato rispetto delle prescrizioni dell’Agenzia Nazionale per la Prevenzione Ambientale, secondo cui già nel 2002 era necessaria la realizzazione di un portale per la misurazione delle radiazioni, visto che si bruciavano, non si sa ancora quanto illegalmente, i rifiuti ospedalieri di mezza Italia. Stessa sorte per le ripetute ordinanze dell’Asl 4. Intanto in quell’impianto si continuavano a bruciare tranquillamente residui industriali pericolosi e tossici, gomma e plastica, finanche carcasse di mucca pazza, tanto per completare l’indegno affresco. Una volta si scoprì un pozzo pieno di veleni, prontamente ricoperto e fatto dimenticare. Sindacati e Ordine dei Medici stavano zitti. Soltanto i lettori più attenti seppero che uno studio epidemiologico della Regione aveva accertato il 24% di casi di cancro in più nella nostra Asl 4 rispetto alle altre, tra il 1994 e il 2002. C’è ancora la consegna del silenzio sugli innumerevoli casi di cancro che colpiscono uomini e donne nel fiore della maturità, abitanti nelle zone vicine all’inceneritore. Come del resto sui 7 interventi chirurgici alla tiroide effettuati settimanalmente all’ospedale “Santa Maria”, un numero eccessivo ed inquietante. Nei primi mesi del 2007 ripetuti

blitz del Corpo forestale dello Stato portarono all’acquisizione di oltre duemila pagine di documenti e alla formulazione di gravi ipotesi di reato da parte del magistrato inquirente Elisabetta Massini. Sono 35 i reati ipotizzati (non tutti per le stesse persone), e l’ultimo parla di omicidio colposo, dopo la morte per un tumore al polmone di un operaio dell’impianto di Maratta. Ma c’è anche disastro ambientale, avvelenamento, truffa ai danni dello Stato e falsificazioni dei registri dei danni sull’inquinamento. Almeno secondo le accuse ipotizzate dalla Procura. Più lo scarico nel Nera di acque reflue piene di metalli pesanti, avvelenando le falde relative ai pozzi di emungimento dell’acquedotto di Terni, Narni e Acquasparta. Il sindaco uscente Paolo Raffaelli è coinvolto per essere il “proprietario” dell’Asm (azienda a capitale pubblico) e per essere stato la massima autorità sanitaria della città. Il reato più grave tra quelli ipotizzati nei confronti del sindaco e dei vertici dell’Asm (dal presidente Giacomo Porrazzini al direttore generale Moreno Onori, all’amministratore delegato Stefano Tirinzi, oggi presidente) riguarda la violazione dell’articolo 434 “per avere, agendo in concorso tra loro, con più azioni in esecuzione del medesimo disegno criminoso, immettendo inquinanti


[ AMBIENTE ] anche pericolosi nell’aria (diossine e acido cloridrico) e nell’acqua (selenio, rame, piombo, mercurio ed altri materiali pesanti nel fiume Nera), commesso un fatto diretto a cagionare un disastro ambientale.” Per truffa aggravata ai danni dello Stato sono indagati sempre il sindaco Raffaelli, il presidente ed il consiglio di amministrazione dell’Ast “per avere bruciato per otto anni con artifici consistiti nell’utilizzare per la combustione e la produzione di energia elettrica, anziché frazione secca (cdr), rifiuti contenenti sostanze organiche e rifiuti industriali non conformi

alla Provincia, i cui funzionari non effettuavano alcun controllo e prendevano per oro colato quanto riferito. Una presunta falsificazione che avrebbe permesso all’Asm un notevole risparmio, ma a discapito di normative ben precise e della salute dei lavoratori e dei cittadini. Per la Procura i laboratori di analisi nominati dall’Asm avrebbero consentito con analisi false lo smaltimento di rifiuti pericolosi e quelli da sottoporre a trattamento prima del trasferimento nella discarica di Vocabolo Valle, di proprietà dell’Ast, e in altre discariche, non autorizzate,

punitivi e demansionamenti avrebbero devastato la vita quotidiana dei lavoratori che facevano resistenza alle direttive. C’è stato anche il caso di lavoratori, oggetto di provvedimenti disciplinari annullati dall’Ufficio del lavoro, trascinati dall’azienda in tribunale per ottenere la conferma del provvedimento dal giudice del lavoro. Per trentadue anni l’inceneritore ha ruminato e bruciato oltre il 50 per cento dei rifiuti urbani della città e dell’intera provincia, producendo, sin quando è economicamente convenuto, energia elettrica (5

all’autorizzazione e non idonei alla termovalorizzazione, con caratteristiche da provocare il disastro ambientale e procurando a sé un ingiusto profitto pari a circa tredici milioni di euro. Un fatto che ha provocato allo Stato un danno patrimoniale di elevata entità.” Altro delicato capitolo riguarda la presunta falsificazione dei dati sulle emissioni nell’atmosfera e nelle acque di scarico. Tecnici compiacenti della ditta privata Ecosil avrebbero diviso in molti casi perfino per dieci i referti analitici che poi venivano trasmessi

consentendo così un notevole risparmio all’Asm nei costi di smaltimento, questo fino al 2007. Sugli indagati pesano poi la morte di Giorgio Moretti, l’ex capo turno stroncato da un cancro al polmone, e le patologie tumorali che hanno colpito altri tre lavoratori dell’inceneritore. Si ipotizza dunque l’omicidio colposo. Per anni si sarebbe nascosta a tutti i dipendenti la pericolosità delle sostanze cui erano esposti. E per chi esprimeva preoccupazione c’era il mobbing. Costrittività lavorative, emarginazione, ordini di servizio

mega watt l’ora). Ma dimenticando completamente il rispetto per la sicurezza e la salute dei lavoratori e di tutta la popolazione. Poche settimane prima era stata depositata la superperizia chiesta dal GIP Maurizio Santoloci a proposito del nesso di causalità tra ambiente di lavoro e la morte di Giorgio Moretti. I periti si pronunciavano in modo piuttosto pilatesco, parlando di “possibilità”, stabilita al 60% per Moretti, al 50% per Ivano Bordacchini, al 45% per Stefano Sebastiani e al 20% per Roberto Vescarelli, altri lavoratori TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ AMBIENTE ] ammalati di cancro. Percentuali tuttavia giuridicamente valide ai fini del riconoscimento di malattia professionale da parte dell’Inail. Una raffica di eccezioni preliminari presentate dalle difese in relazione a presunte notifiche irrituali ha però bloccato il corso del procedimento. Si ricomincerà il 10 maggio, dopo le elezioni regionali. Procede invece spedita l’indagine della Procura sull’incendio della Ecorecuperi a Vascigliano di Stroncone, che, oltre a sacrosante preoccupazioni di cittadini e consumatori, ha gravemente pregiudicato l’attività delle aziende agricole e degli allevamenti dell’area contaminata dal rogo del 2 luglio. Le aziende agricole e zootecniche coinvolte sono 83, per danni quantificati in un milione e 150mila euro. Tuttavia, sulla base di una tabella trasmessa al ministero dell’Ambiente, le istituzioni locali hanno quantificato il fabbisogno finanziario in 7/8 milioni di euro: una cifra esorbitante cui non possono fare fronte né gli enti locali né la Regione Umbria. E’ proprio in questi casi, ossia per il cosiddetto “danno ambientale” che è previsto

l’intervento statale. Tanto più indispensabile con questi costi. Se le indagini sembrano rapide, lo stesso non si può dire per la dichiarazione appunto di “danno ambientale” che la Regione Umbria, la Provincia di Terni e il Comune di Stroncone vogliono ottenere dal Ministero dell’Ambiente. Tanto che si è resa necessaria una lunga interrogazione alla ministra Prestigiacomo, firmata da quattro deputati umbri del Pd (Carlo

Trappolino, Marina Sereni, Walter Verini e Giampiero Bocci). Tornando alla conca ternana, questo inverno rigido e piovoso ci sta risparmiando l’irritante divieto di circolazione a targhe alterne, del resto tutt’altro che risolutivo. Ma non si può dire che si respiri salubre aria di montagna: la concentrazione di polveri sottili supera molto spesso il valore limite di 50 microgrammi per metro cubo di aria. Non ci sono ricerche e studi, come quello condotto dall’Arpa in collaborazione con il Politecnico di Milano, che tengano: la popolazione continua a morire e ad ammalarsi per cause cardiache e respiratorie in una percentuale significativamente superiore a quella dei decessi per cause naturali. Lo si comprende anche “a naso”: durante le ore notturne si avvertono ondate di puzzo nauseante provenienti soprattutto dalla zona artigianale e industriale di Maratta. Dopo averne viste tante, tra i cittadini avanza il dubbio che taluni impianti industriali, nelle ore notturne, modifichino la propria gestione e in particolare le emissioni inquinanti. E.C.


[ TERZA ETà ]

anziani; risorsa e protagonismo L’on. Mario Andrea Bartolini, Presidente del centro sociale “A. Volta” di Terni, racconta come a metà degli anni ottanta, quando era Assessore ai Servizi Sociali della Provincia di Terni, elaborò una politica sociale verso gli anziani che portò tra gli altri atti alla costituzione del centro sociale e culturale per anziani “A. Volta” di cui quest’anno ricorre il 25° anniversario dalla fondazione. “Quest’atto ha rivestito una tale importanza per cui attualmente sono 19 i centri sociali presenti nel comune di Terni e 34 nella provincia, così da creare una rete di associazioni che è la più grande e articolata della provincia di Terni”. Questo centro ha assolto un ruolo importante a livello regionale e nazionale per le iniziative che ha intrapreso, che hanno portato l’on. Bartolini ad essere eletto per sette volte presidente nazionale dell’ANCeSCAO, Associazione Nazionale Centri Sociali e Comitati Anziani e Orti, come nel 1998, quando fu promotore in collaborazione con la Diocesi di Terni-Narni-Amelia di un’udienza papale a cui parteciparono 14000 anziani da tutt’Italia. I centri sociali e culturali per anziani sono divenuti a Terni e in Italia una realtà sociale con grandi possibilità di sviluppo e formano un raggruppamento sociale e culturale che manifesta le nuove richieste del “mondo anziani”, basato sull’autonomia, l’autogestione ed il volontariato. Un centro sociale è promosso dal comune o anche da gruppi per anziani o sindacati, è autogestito

i CENTRI SOCIO-RICREATIVI

dagli utenti che si associano e con un atto costitutivo e uno statuto diventano un’associazione di fatto che organizza le sue attività gestionali e di socializzazione grazie al lavoro volontario e gratuito dei suoi iscritti e dà vita ad una aggregazione socio-culturale che rappresenta un punto di riferimento per l’attivismo e il protagonismo degli anziani. Solitamente sul territorio questi centri sociali anziani sono individuabili in ogni quartiere o circoscrizione. Il centro sociale e culturale “A. Volta”, con 1500 iscritti prevalentemente dal centro città, si caratterizza per le molteplici iniziative turistiche, sociali e culturali che offrono occasioni per vivere insieme e sconfiggere l’isolamento e la solitudine per l’anziano, che viene così rivalutato come risorsa umana a livello professionale e culturale.

L’attività ricreativa di turismo sociale coinvolge annualmente 2000 ternani tra gite, soggiorni marini, montani e alle terme. La solidarietà si esplica con visite periodiche nelle residenze socialmente assistite, nelle case di riposo pubbliche e private e nell’assistenza alle persone anziane sole, malati e disabili. Grande importanza è riservata alle attività culturali, con conferenze periodiche e la creazione di una biblioteca specializzata con testi sulle problematiche degli anziani in collegamento informatizzato con la BCT. Posto di rilievo occupa il Premio annuale Gino Flori, che ha assunto una dimensione di evento nazionale e internazionale e viene conferito a 5 persone che in Umbria e a 4 che in Italia e in Europa si siano distinte in opere a favore della popolazione anziana. Inoltre, visto il divenire della società multietnica, (in provincia di Terni vivono e lavorano 18mila immigrati, di cui 12mila solo nel comune di Terni), è stata costituita nel 2009 l’associazione anziani e immigrati per l’integrazione, di cui fanno parte il centro sociale Volta, il centro il Domani, il Tacito e il centro sociale Narni Scalo in collaborazione con il Cestres per costruire insieme un rapporto di amicizia, solidarietà e integrazione. Questa associazione rappresenta il primo caso in Italia in cui viene messa in campo la risorsa anziani, è un esperimento innovativo e d’avanguardia nelle politiche d’integrazione. Sabrina Viali TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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sesso in auto:

[ L’INCHIESTA ]

LE ALCOVE DEI GIOVANI TERNANI

la mappa dei luoghi scelti dai ragazzi per trascorrere le loro ore di intimita'

Il sesso vende, ti fa bene, ti fa male, ti fa sangue, ti fa addolcire. Il sesso spinge, sposta, muove il sole, la luna e perché no? Le altre stelle. Il sesso si consuma, si guarda, si annusa. Il sesso si tocca. Il sesso fa parlare, ridere, scherzare. Il sesso in auto, a casa, sulla lavatrice, sul letto, nella doccia, sul tavolo della cucina, sulla moquette, sulle scale del palazzo. Il sesso si fa a Roma, a New York, a Sidney, a Dubai e ovviamente anche a Terni. Parliamo di giovani, adolescenti e sesso. Quanto se ne fa a Terni? Non tenteremo di quantificarlo, sarebbe sciocco, inutile e di cattivo gusto, forse. Dopo aver intervistato diversi ragazzi della città, abbiamo stilato la Top 5 dei posti più gettonati dove ci si reca in questa città per fare sesso. Ovviamente in macchina, non parliamo di abitazioni. Al quinto posto della top 5 si piazzano i “Campi dietro Cospea”, Via Marzabotto. Quante persone anziane pensano di poter fare sonni tranquilli in una calma e geriatrica zona quando invece, verso la mezzanotte, i parcheggi si riempiono e le auto iniziano a muoversi, cigolando, per poi veder appannare, d’inverno, i finestrini. Il quarto posto è stato conquistato dal quartiere Colleluna, zona poco conosciuta ma molto frequentata, grandi campi e parcheggi sempre vuoti. Arrivare con i fari alti sarà di certo poco piacevole per le macchine già appostate. Medaglia di bronzo al piazzale 22

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dietro il rinomato “Cornetto della Notte”. Fastidioso per le innumerevoli buche sull’asfalto, teatro e luogo d’incontro per tossici, ma sicuramente silenzioso. Attenzione! Mai presentarvisi all’ora dello scarico merci o dell’uscita degli operai della Thyssen Krupp, potrebbe essere imbarazzante. Salendo di un gradino, medaglia d’argento per un soffio al parcheggio dietro lo stadio. Purtroppo non raggiunge la vetta poiché non molti adorano passare le ore concesse all’intimità in un luogo frequentato da prostitute. Sale invece sul podio il Geometri, il parcheggio (antistante e retrostante alla scuola) più gettonato. Auto su auto si aggregano per andarci, ma anche auto di guardoni e di gente che vuole solo infastidire i ragazzi. Fuori dalla Top 5, ma comunque da menzionare, i campi di Quadrelli, la boscaglia di Collestatte Piano, la Rocca di Narni, i Prati di Stroncone e l’intramontabile “montarozzo” della Passeggiata che però ora è stato chiuso con tavole di legno per impedirne l’accesso. Intervistando Chiara, una ragazza di 18 anni, questa ci confida: “ I ragazzi fanno sesso in auto perché a casa ci sono

i genitori, ma non hanno paura che qualcuno li possa disturbare o infastidire perché non ci pensano nemmeno, sono troppo presi dall’atto. Credo anche che i genitori non abbiano la consapevolezza che i figli fanno sesso in auto, perché è una generazione diversa con mentalità diversa.” Mentre Erica, ridendo, cita la canzone dei Negrita, il sesso “farlo in macchina di fianco alla strada buscarsi un raffreddore male che vada”. Il sesso ormai è dei giovanissimi. Un’abitudine pericolosa, e non solo per il rischio di gravidanze indesiderate. Secondo uno studio pubblicato dal British Journal of Cancer, infatti, un’attività sessuale troppo precoce raddoppia il pericolo di sviluppare il cancro alla cervice uterina. A far la differenza, a detta degli esperti britannici, sarebbe il numero di anni che il virus Hpv, principale responsabile di questa neoplasia, avrebbe a disposizione per produrre danni in


caso di infezione. C’è da chiedersi se i ragazzi si pongono questi problemi oppure no. Diciamo che, in media, i giovani si preoccupano di più di non mettere incinta la donna piuttosto che di imbattersi in malattie momentanee o future. Un’altra notizia “strana” forse è quella giunta recentemente da Roma: sembra infatti che chi inizia a far sesso in età precoce, lasci gli studi o prima del diploma o appena questo è stato conseguito. Questo, spiegano gli esperti, avviene anche a causa delle già citate “gravidanze indesiderate” a cui le ragazze devono far fronte, anche se queste non sono determinanti per l’abbandono dello studio. Sempre più studiosi si addentreranno nei meandri giovanili cercando di capire la loro vita, il loro modo di concepire il mondo ed il sesso. Ma non ci riusciranno mai… e sapete perché? Perché quando si diventa adulti, spesso ci si dimentica di essere stati giovani. Anch’essi erano come quei ragazzi, in forma semplice o estremizzata, solo che non se ne rendono conto. C’è sempre stato il bullo, il pagliaccio, lo scemo, il malato di sesso, il casanova, il cervellone. Solo che crescendo si sente l’obbligo di allontanarsi da tutto ciò che era fresco e nuovo, per poi ritrovarsi a studiare giovani che non sono altro che il riflesso del loro passato. L’unica cosa ad essere cambiata è la società, sempre che questa non sia una favola. Quindi si può lanciare un appello: esperti, studiate i giovani ma non giudicateli, nemmeno perché fanno sesso o per come, quando o dove lo fanno. Cercate di capirli o, come è accaduto con quest’articolo, lasciateli parlare. Francesca De Santis


[ PSICOLOGIA ]

detto... coi piedi ! gli organismi viventi comunicano senza parole, fatta eccezione per l’uomo: ecco cosa svela il “linguaggio” del corpo >>

A cura della Dott.ssa Michela Rosati (Psicologa e Psicoterapeuta) info@michelarosati.it

C’è una bellissima canzone di Ronan sguardo, al tono della voce. Keating, divenuta famosa per Segnali come l’espressione facciale essere stata la colonna sonora del delle emozioni hanno una forte film Notting Hill, che fa così: “The connotazione biologica, innata, smile on your face/ Lets me know/ e presentano similitudini con i That you need me/ There’s a truth/ segnali utilizzati dai primati non In your eyes/ Saying you’ll never umani. leave me/ The touch of your hand In genere, la nostra attenzione says/ You’ll catch me/ Whenever è focalizzata sul contenuto delle I fall/ You say it best/ When you conversazioni che intratteniamo say/ Nothing at all”(trad.: Dal tuo con gli altri. Ma quando c’è sorriso capisco che hai bisogno di contraddizione tra ciò che me, dal tuo sguardo sincero so che diciamo con le parole e ciò che non mi lascerai mai, le tue mani comunichiamo con il linguaggio del mi dicono che sono corpo, è proprio pronte a riprendermi quest’ultimo che “le tue mani ogni volta che cado. riesce ad imporsi E tutto questo lo mi dicono che sulla dimensione capisco…senza che linguistica, grazie sono pronte tu dica una sola alla sua maggiore parola). a riprendermi visibilità e alle Ronan Keating scarse possibilità non sbaglia. ogni volta che di essere Alcuni esperti, cado” dissimulato. come il Professor P o s s i a m o Albert Mehrabian, sostengono accorgerci, ad esempio, che che la comunicazione umana qualcuno sta mentendo da tutta sia basata sulle parole solo per una serie di segnali, per la maggior il 7% e che il resto dei nostri parte inconsapevoli: la persona messaggi venga trasmesso potrebbe evitare lo sguardo attraverso quelle componenti della diretto, volgendolo in alto a comunicazione dette “non verbali”. destra oppure posandolo su cose Anche senza accorgercene, prive di importanza (una penna, veicoliamo informazioni su di una forchetta, una lampada..), noi grazie alla postura, ai gesti, potrebbe battere le palpebre alle espressioni del volto, allo frequentemente, il suo respiro 24

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[ PSICOLOGIA ] potrebbe mutare, facendosi più corto e accelerato. Chi racconta delle bugie, potrebbe sorridere con la bocca, ma non con gli occhi. Nell’intento di non tradirsi, sarà portato a tenere le braccia vicino alle cosce, o incrociate, e gesticolerà meno del solito, assumendo una postura rigida. La comunicazione non verbale, chiamata anche analogica, non si impara a scuola. Anzi, per ignoranza o convenienza, a volte ne sminuiamo il valore: come afferma Marco Pacori “se il partner si irrigidisce o si scosta leggermente quando lo abbracciamo, difficilmente ammetterà di rifiutarci; anzi più spesso ci darà dei visionari o dei paranoici”. Così come potremmo ignorare, per tante ragioni, i palesi segnali di interesse che il partner mostra verso un’altra persona (leccarsi le labbra, fissarla a lungo, toccarsi la fede e, magari, sfilarsela quando la persona gli/le parla). Ad ogni modo, gli aspetti non verbali dell’interazione umana

influenzano potentemente le relazioni interpersonali: non a caso, da anni ormai, fioriscono corsi che insegnano ad usare al meglio questo canale comunicativo. Tuttavia, per una buona parte, il linguaggio del corpo resta spontaneo e poco manipolabile. Anche se alcuni sono in grado di “piegare” a loro favore gesti, intonazione della voce e postura per dare una certa impressione di sé, è noto, ad esempio, che la parte inferiore del corpo sia proprio la meno controllabile e che quindi costituisca una fonte di importanti informazioni sulle reali intenzioni ed emozioni dell’altro. Se una persona è in ansia, il modo in cui muove o agita nervosamente i piedi lascia trapelare il suo stato d’animo, anche quando adotta una postura rilassata. La fretta di andarsene può essere espressa tenendo un piede orientato verso l’interlocutore e l’altro verso una potenziale via di fuga, anche se a parole la persona si dichiara estremamente interessata

alla conversazione. Allo stesso modo, chi, da seduto, accavalla le gambe, tenendo il piede sospeso e spingendolo avanti e indietro, oppure ne contrae le dita fino a contorcerne la punta, o tiene sollevati i talloni (portando il busto in avanti e impugnando con le mani i braccioli della sedia) mostra chiari segni d’impazienza. E prima di concludere che una persona non è affatto attratta da voi, provate ad osservarne la posizione delle gambe e dei piedi. Se, incontrandola, tiene un piede sollevato per lungo tempo, o lo orienta verso di voi, allora sta probabilmente comunicando un qualche interesse nei vostri confronti. Se poi una donna che siede tende ad accarezzarsi le ginocchia o il collo del piede, se le gambe appaiono tese e scattanti e la scarpa aperta lascia intravedere l’alluce rivolto in su, allora siamo di fronte a segnali, più o meno coscienti, di eccitazione.

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[ UNIVERSITà ]

POLO UNIVERSITARIO TERNANO la crisi frutto delle politiche “baronali”

Gli ultimi mesi per il nostro polo ternano sono stati veramente travagliati e difficili, basti pensare che negli anni passati erano stanziati per l’Università circa 1 milione e 900 mila euro l’anno, adesso invece siamo costretti a far sopravvivere ‘il nostro bagaglio di cultura’ con circa 60 mila euro, che divisi per le sedi universitarie fanno 12 mila euro per ognuna. Il Rettore, Francesco Bistoni, nel corso del Consiglio Comunale straordinario dello scorso 18 gennaio ha commentato: «Sono state dette sciocchezze, nessuno ha mai detto che l’Ateneo darà a Terni soltanto 60mila euro. Cosa certa - ha continuato il Magnifico è che si dovrà razionalizzare e fare dei tagli del 25-30%, ma ciò avverrà anche a Perugia». La prima domanda che subito sorge spontanea è: come farà la maestosa sede di Medicina a sopravvivere? Per gestire questa struttura occorrono circa 400mila euro l’anno, cifra sicuramente non possibile; il preside della facoltà, Adolfo Puxeddu, ha spiegato che l’edificio è stato progettato quando ancora non si immaginava la crisi, nel frattempo la data d’inaugurazione si allontana notevolmente da quella prevista per il mese di Marzo. Sono stati spesi per la realizzazione di questa struttura circa 15 milioni di euro e ora è assolutamente sconcertante vedere un progetto 26

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del genere lasciato lì, incustodito. Infatti, chiunque ha la possibilità di accesso, in particolare dal lato di viale Trento, dove c’è un cancello che è sempre aperto. Anche la ricerca, a Terni come in tutta Italia, naviga in condizioni catastrofiche: l’Italia investe l’1,1% del Pil (Prodotto Interno Lordo) in ricerca e sviluppo, contro l’1,9% della media EU e il 4% della Svezia (dati OCSE). I dottori di ricerca in Italia sono lo 0,5% della popolazione, mentre in Svezia e Svizzera sono quasi il 3%. Come se

non bastasse, i finanziamenti statali e privati, spesso, divengono introiti per i cosiddetti ‘baroni’: professori che gestiscono in modo fazioso le facoltà cui appartengono. Focalizzando lo sguardo su Terni, la facoltà di Ingegneria è occupata nello studio dell’“antimateria” ed è stato realizzato, nella sede di Pentima, un laboratorio di ottica applicata grazie ai fondi stanziati dalla fondazione Carit. In quei locali gli studenti e ricercatori lavoreranno anche ad un progetto sul “fotovoltaico a concentrazione”,


[ UNIVERSITà ] programma in cui è impegnata anche l’azienda Angelosanti di Massa Martana. «È solo grazie al buon rapporto che ci lega con la ditta se la ricerca - sostiene il professor Battiston, insegnante di fisica alla facoltà di Ingegneria non è saltata». C’è anche, però, chi ha dovuto abbandonare prima di iniziare: lo scorso mese due grandi multinazionali, la Bayer e la Thyssenkrupp, hanno rifiutato dei soldi per dei progetti che risalivano, ormai, a circa due anni fa. La situazione che si è venuta a creare è indubbiamente il risultato di scelte sbagliate operate dalla Regione, dall’Ateneo e dalla politica locale; non è giusto addossare tutte le responsabilità alla riforma approvata dalGoverno.Certamente questa riorganizzazione è stata un po’ troppo veloce, il decreto è stato approvato senza neanche interpellare gli studenti, i precari, i rettori, tutti coloro che rendono viva l’università italiana. Stando, però, a ciò che affermano ‘dal potere di Perugia’ la colpa va addossata interamente ai tagli decisi dal Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, dunque, anche l’Ateneo di Perugia dovrebbe essere una vittima della riforma universitaria. Chi ha avuto modo di guardare, negli ultimi tempi, il Tg3 regionale, ha potuto costatare questa tesi: il Governo ha deciso di tagliare i fondi e l’Ateneo è stato costretto a ridurre al minimo le uscite e quindi il Polo ternano riceverà solo 60 mila euro per la gestione delle facoltà, dei soldi versati dagli studenti per le tasse universitarie ne rimarranno a Terni solo il 30%, l’altro 70% sarà affidato a Perugia e i pagamenti della 2° e 3° rata aumenteranno per alcuni studenti del 30%, in poche

parole le fasce medie avranno un aumento di circa 400 euro, mentre in ultima fascia si pagheranno circa 1684 euro. Facendo una verifica si può osservare che l’Ateneo di Perugia è composto di undici facoltà, che comprendono in totale circa 145 corsi di laurea, fra triennali, specialistiche, magistrali, inclusi corsi Interfacoltà e Interuniversitari; quali provvedimenti saranno presi per i corsi di Perugia? Rimarranno invariati? E’ sicuramente vero che Terni dà meno possibilità rispetto a Perugia, ma perché eliminare i nostri corsi, prima di verificare se c’è qualche didattica da rimuovere, magari con pochi iscritti, nell’Ateneo centrale? Nel Consiglio Comunale straordinario dello scorso mese si sono riuniti ‘i grandi’ dell’amministrazione locale e regionale per approvare un documento stilato da Comune e Provincia, tante parole sono state dette e tante saranno già volate al vento: «Il nostro sistema di formazione necessita di un forte cambiamento; la sfida è: Istruzione, Innovazione e Ricerca», ha affermato il sindaco Leopoldo Di Girolamo; «L’Umbria ha bisogno come l’ossigeno di ricerca,

innovazione e alta formazione per far in modo che il nostro sistema diventi più forte», ha sostenuto il Presidente della Giunta Regionale Maria Rira Lorenzetti; «La riforma andava fatta, certo non si pensava tagliando, ma investendo. Perugia senza Terni non esiste, siamo tutti nella stessa barca, dobbiamo crescere insieme», ha dichiarato il leader dell’Udc Enrico Melasecche; «C’è grande preoccupazione nella città e nel territorio della provincia, perché è messo in discussione l’unico modello didattico su cui abbiamo puntato in tutti questi anni. Noi vorremmo sapere dall’Ateneo se c’è ancora un’idea di Terni come risorsa», ha spiegato il Consigliere del Pdl Alfredo De Sio; «Non è giusto chiudere alcune sedi e poi creare un progetto, è giusto invertire le due cose. Chiudendo alcune sedi il problema non si risolve», ha spiegato il consigliere del Pd Giampiero Amici. Dopo le parole occorrono i fatti. Noi da spettatori attenti, guarderemo da lontano cosa accadrà nel futuro del nostro polo ternano, forse si riuscirà a portare tutti i nodi al pettine. Mariana Ribeca

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[ SALUTE ]

Alzheimer lo stress del familiare >>

A cura della Dott.ssa Michela Rosati Psicologa e Psicoterapeuta Responsabile dello Sportello Alzheimer di Terni michelarosati@yahoo.it

I numeri parlano chiaro: le persone che nel 2010 soffriranno di demenza saranno più di 35 milioni in tutto il mondo. Lo ha comunicato l’Alzheimer’s Disease International (ADI), presentando il Rapporto Mondiale Alzheimer 2009. “La demenza è un’emergenza sanitaria che non può essere ignorata” – ha affermato Marc Wortmann, direttore generale di ADI. “Se non sarà tenuta sotto controllo comporterà oneri enormi per le persone, le famiglie, le strutture sanitarie e per l’economia globale”. La malattia di Alzheimer, caratterizzata da un processo degenerativo che colpisce le cellule del cervello, è la più comune causa di demenza, una sindrome che comporta l’alterazione progressiva di alcune funzioni, come la memoria, il pensiero, il ragionamento, il linguaggio, l’orientamento, compromettendo gravemente la capacità di una persona di svolgere le normali attività quotidiane. Inizialmente i sintomi, che in genere si manifestano dopo i 65 anni, possono essere così lievi da passare inosservati, sia al malato sia ai suoi familiari. Con il passare del tempo, però, diventano sempre più evidenti: la persona può avere difficoltà a ricordare 28

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ciò che è accaduto di recente, può dimenticare i nomi di amici e conoscenti o non sapere più in che città vive. In una fase più avanzata della malattia, potrebbe non riconoscere i membri d e l l a propria

famiglia, dimenticare come lavarsi i denti o pettinarsi, diventare ansiosa o aggressiva, allontanarsi da casa senza riuscire più a tornare indietro. Anche se vi


sono dei farmaci che possono contenere alcuni di questi sintomi, attualmente la malattia di Alzheimer non è guaribile. Essendo, dunque, una malattia cronica, degenerativa ed inguaribile, l’Alzheimer coinvolge in modo totale e drammatico non solo il malato, ma anche la sua famiglia. Dopo più di vent’anni di ricerca sul caregiving (termine anglosassone che vuol dire “prendersi cura”) i dati mostrano inequivocabilmente che la maggior parte dei familiari caregivers sperimenta conseguenze negative in relazione a questo ruolo. Esiste quasi sempre un familiare che più degli altri si occupa del malato, assistendolo e curandolo per molte ore al giorno, anche per anni, e che si espone in misura maggiore al rischio di soccombere di fronte a questa situazione. Dalla ricerca del Censis (2007) emerge che il 21.9% dei caregivers italiani di malati con demenza dichiara di ammalarsi spesso, il 20% indica di aver preso farmaci a causa delle conseguenze provocate dall’assistenza (antidepressivi ed ansiolitici in particolare), il 77% vorrebbe poter fuggire dalla situazione, il 78.3% prova rabbia per la sfortuna di doversi confrontare con questa malattia, il 62.3% nutre il timore che la malattia possa avere una origine ereditaria. Secondo un recente studio si stima che più del 50% dei caregivers primari sia a rischio di depressione. I familiari caregivers presentano ansia, insonnia, difficoltà a concentrarsi sul lavoro ed usano il 70% in più di farmaci prescritti rispetto alla media della popolazione generale. Alla luce di tali dati, le politiche

di programmazione sanitaria dovrebbero favorire interventi rivolti non solo ai malati di Alzheimer, ma anche ai familiari, considerando, tra le altre cose, che l’istituzionalizzazione del paziente sembra maggiormente correlata ad atteggiamenti di scoraggiamento da parte di chi se ne prende cura, piuttosto che alla reale gravità dei sintomi. E proprio a sostegno dei familiari, a Terni è operativo dal 2005, presso il Centro Sociale e Culturale “Il Rivo”,

lo Sportello Alzheimer “Dina Marconi” dell’associazione di volontariato A.M.A.T.A. Umbria, che ha per obiettivo la divulgazione delle informazioni di base sulla malattia e sui servizi ad essa dedicati presenti nel nostro territorio. Chi volesse ricevere maggiori informazioni in merito può visitare il sito www.amataumbria.it.

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[ LA FINESTRA SUL CORTILE ]

Paola, 35 anni:

“Sono analfabeta” ho un lavoro fisso ma mi vergogno a uscire Sulla carta d’identità al posto della firma c’è una croce. I moduli, che siano bollettini postali o autocertificazioni, non li compila mai. Così come non si azzarda a percorrere strade che non conosce: i cartelli non sa leggerli. «Quando mi muovo per strada mi oriento con i simboli, guardo le immagini, le case, i colori. Al supermercato non perdo tempo con le etichette, vado a memoria tra gli scaffali e riconosco le confezioni. A mia figlia, che ha quindici anni e va a scuola, non ho mai firmato una giustificazione». Chi parla è una giovane donna, italiana, con un lavoro regolare, uno stipendio discreto alla fine di ogni mese. si chiama Paola, ha trentacinque anni, viene dalla Sicilia ma abita a Terni, e non ha mai imparato né a leggere né a scrivere. «Faccio la cameriera racconta - il menù non ho bisogno di leggerlo, lo imparo a memoria. A mente tengo pure le ordinazioni dei clienti: non sbaglio mai un colpo, sono bravissima». Paola dice di non aver pensato neppure una volta di frequentare un corso per adulti: «Non ci starei con gli orari: con tutto quel che ho da fare figuriamoci se ho tempo di andare a scuola - taglia corto - Come si dice da noi, chi nasce libero non vada a cercar catene». E aggiunge: «A che servirebbero 30

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poi, i corsi? Me la cavo benissimo così anche senza saper leggere e scrivere. Quelle come me, in Sicilia, le chiamano le figlie della gallina nera. Sappiamo fin da piccole che la nostra vita è tutta in salita...». «La Sicilia non è soltanto l’isola della mafia, come dicono al telegiornale. Bisognerebbe ripeterlo che la Sicilia è bella», si entusiasma mentre tagliuzza le arance, quelle rosse e un po’ amare, per farne

un’insalata con le olive e la cipolla. Nonostante faccia di tutto per apparire «integrata» e felice, l’analfabetismo, però, le pesa addosso come l’ombra d’un peccato, più di quanto non voglia ammettere: «Non amo socializzare, ho pochi amici. Non mi va di dire agli altri cosa sono o non sono capace di fare. La maggior parte del mio tempo lo passo a casa: mi occupo delle faccende domestiche e mi diverto a cucinare». «Quando sono nata c’era già l’obbligo scolastico, il dovere dell’istruzione, ma io sono figlia di emigranti, quelli con la valigia di cartone, tutta la vita e un pezzo di paese stipati là

dentro. Per i miei genitori andare a scuola era un capriccio prima ancora che un diritto, una cosa inutile. Loro la pensavano così, e io ero troppo piccola per dire la mia». Una vita fatta di rinunce: la prima attorno ai cinque anni quando ha fatto a meno della cartella, dei compagni di scuola e dei libri. E le altre in seguito. Una, tra queste, anche il giorno delle nozze: «Non ho aperto il libretto della Messa. I canti li conoscevo uno a uno, e il giuramento di fedeltà l’ho imparato a memoria» dice Paola mentre con l’indice si tocca la fronte. «Tutto sommato, a me è andata bene così, sono fortunata, ricordo in fretta e imparo senza fatica - spiega - ma mia figlia no, memoria o non memoria, deve continuare a studiare, finire le superiori». «Non voglio che a mia figlia succeda quello che è successo a me. Io sono forte, faccio un’espressione dura e vado avanti, ma per il fatto di non sapere né leggere né scrivere provo un forte imbarazzo. Non mi perdonerei mai se dovesse sentire l’impulso di correre a nascondersi quando qualcuno le si avvicina per chiedere una semplice informazione. Poi aggiunge: «Nel mio paese si dice che la miglior parola è quella che non si dice. Non quella che non si legge». Alessandra Cristofani La Stampa


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[ MUSICA ]

COLLATERAL DAMAGE:

L’HEAVY METAL e’’ ANCORA VIVO Il loro nome è Collateral Damage e sono la dimostrazione tangibile che il genere heavy metal è ancora vivo e vegeto, nonostante i numerosi detrattori vadano invece affermando il contrario. Sono quattro ragazzi poco più che ventenni eppure la musica ce l’hanno nel sangue e nell’anima. E sul palco esce fuori con tutta la potenza. Loro suonano per passione, per divertimento e soprattutto per amicizia. Si conoscono, infatti, sin dai tempi delle elementari e quest’affiatamento traspare in tutte le esibizioni. La prima formazione dei Collateral Damage risale al 2002, tuttavia quella definitiva, raggiunta dopo vari cambiamenti, è del 2006. Attualmente i componenti sono Matt (lead vocal), Izzy (lead guitar/ vocal), Steve (bass guitar), Slam (drum). Il ‘primo amore’ sono stati i Metallica, e le performances iniziali sono state, inevitabilmente, cover della famosa band adorata da tutti i ‘metallari’. Poi lo stile si evolve, si arricchisce, si trasforma, fino a divenire un mix di metal classico contornato da sfumature e influenze più disparate: il prog, il trash fino ad arrivare al glam e all’hard rock, tanto da rendere ogni brano diverso dall’altro quasi nel genere stesso pur mantenendo la più calda

energia tipica dell’heavy metal. Gli ingredienti insomma ci sono tutti per poter arrivare a traguardi importanti. E, in effetti, dal piccolo paese di provincia ai più importanti palchi italiani il passo è stato breve. Nella loro se pur breve carriera, i Collateral hanno collezionato collaborazioni con i nomi più importanti del settore: dagli Infernal Poetry ai Lacuna Coil, da Pino Scotto ai Rezophonic. Dopo aver vinto numerosi concorsi locali per band emergenti, nel 2006 incidono la prima demo in studio contenente tre brani. Nel 2008 il secondo demo: ‘The Sin Flower’ che segna la svolta: il gruppo inizia a farsi conoscere nell’ambiente e gli apprezzamenti arrivano sempre più numerosi. Il 2009 i Collateral Damage entrano in sala registrazione al Vertical Studio di Milano di proprietà di Mario Riso della Rock TV, per

incidere il loro primo full lenght prodotto da Alberto Skizzo Bonari e masterizzato da Alberto Cutolo. Il cd contiene otto brani che rappresentano la commistione delle intenzioni musicali e artistiche di tutta la band affrontando le tematiche dell’amicizia, dell’amore fino ad arrivare a testi più impegnati che parlano di visioni e lande desolate che solo un genere come il metal può tradurre in musica. E, in barba a tutti coloro che giudicano con aria un po’ snob questo tipo di musica, i Collateral Damage hanno voluto dimostrare che nella musica non esistono pregiudizi e i valori sono per tutti gli stessi. Lo hanno fatto dedicando il loro primo disco a due coetanei prematuramente scomparsi: Claudio Minella ed Andrea Pieri. Simona Tenentini WWW.TERNIMAGAZINE.IT TERNIMAGAZINE \ GEN \ GEN - FEB- FEB ‘10 ‘10

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[ CULTURA ]

alla ricerca dell’oro perduto

paolo liberati ipotesi e rivelazioni dell’artista ternano

Eclettico, curioso, colto, ironico Paolo Liberati, classe 1957, a 52 anni sembra un ragazzino e ci svela che il segreto per rimanere tale è vivere d’arte e d’amore. Ci incontriamo in un bar di Terni, dove il pittore è solito trascorrere del tempo e cominciamo un’interessante conversazione sull’arte, spaziando dalla sua formazione pittorica all’esperienza teatrale, con riferimenti alla letteratura e al cinema, citazioni storiche e filosofiche, e anche accenni alla politica. Paolo Liberati frequenta l’Istituto d’Arte di Terni, poi la Scuola di Design e l’Accademia di Belle Arti di Roma, ottenendo la laurea nel 1982. A Roma si forma con il maestrio Toti Scialoja e i prof. Alberto Boatto e Giovanna Dalla Chiesa. Aderisce alle teorie del Teatro d’Avanguardia di Giuseppe Bartolucci per un teatro d’arte e di poesia, realizzando 20 opere teatrali e diverse performance in importanti rassegne e festival nazionali ed internazionali. E’ uno dei primi a cimentarsi nel campo della video arte dal 1983, partecipando alla Biennale d’Arte Elettronica di Roma. Dal 1973 opera come pittore ed espone in diverse mostre, collettive e personali. Ma cosa rappresenta l’arte per Paolo Liberati? “L’arte è qualcosa che vive, e deve essere viva. Bisognerebbe distinguere le funzioni che l’arte ha nel suo farsi. L’arte si deve fare. Nel ‘900 si sono aperte migliaia di possibilità grazie a Duchamp, 36

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Lotta con l’Angelo (2005 - 2009), Paolo Liberati.

che inventò il ready-made e l’objet trouvè, a Breton, a Picasso... Ma io devo molto soprattutto a Georges Braque… Tutti modi di essere e fare arte, dove quello che conta è dare luce, una luce che non è il chiaroscuro, ma è la luce dell’opera in sé; la sua luce, la sua bellissima bellezza, la sua unicità… Ma l’arte è anche in giro, nell’architettura, ad esempio… O nella scenografia, che è

un concetto spaziale, come ci diceva sempre il mio maestro Scialoja…e non soltanto mero sfondo di attori in visibilio, ma luccicanza di un ragionamento che si chiamò scrittura scenica e poi artistica. Quindi, l’arte può entrare a teatro, ma può anche uscirne, come feci per undici anni (1991 - 2002) per voto di protesta civile. Oggi il teatro deve essere pura umanità, come una rosa


[ CULTURA ] di persone che mutano idee e formazione. Serve per capire la coscienza delle persone che stiamo diventando.” Quanto conta lo studio in questo campo? “L’arte si può non studiare, ma è assolutamente necessario approfondire almeno quattro artisti in tutti i tempi, fino in fondo e oltre i tempi stessi che loro hanno annunciato. Poi gli artisti immaginano e deducono tra A e B, non si preoccupano di tutte le cose che ci sono fra A e B, anche se sono tante, un po’ come faceva Einstein… Bisognerebbe essere originali però... cioè non si dovrebbero Autoritratto (2000), Paolo Liberati. ripetere le stesse forme od opere,che il mercato consiglia di fare, altrimenti ci si una mostriciattola ingloriosa, stanca, perché è la stessa forza di mentre prima si andava insieme in gravità del tempo che si stanca, e orizzontale, come il quarto stato pesa con la sua luce indomabile… di Pellizza da Volpedo, poiché si Quello che conta è la vita vivente e non la vita vissuta… Come denunciammo con il grande artista Enzo Cucchi, in quest’ultimi ventanni c’è una tendenza a commemorare e a rifare cose già viste nell’arte, nella danza, nel teatro. Sono passati quarant’anni dalla sperimentazione degli anni settanta, non si può continuare a ripetere la stessa funzione estetica... ecco! Copiare con molti anni di ritardo è troppo facile, facevano dei movimenti per incidere perchè non si è più contemporanei al nella società… La gloria nell’arte prioprio tempo… Forse bisognerebbe sarà sempre postuma all’impresa, ritornare alla maestria, cioè al saper come l’originario è postumo, dato fare bene le cose, soprattutto quelle che tale archetipo si incontra e non anti-graziose... Vedi Basquiat. Mi si cerca.” sembra che oggi i pittori camminino Terni è una città in continuo tutti in fila indiana, in attesa di fermento culturale, ci sono tanti

pittori ed una nuova bellissima struttura all’Ex Siri. Cosa pensa del Caos, museo di Arte Moderna e Contemporanea? “Museo forse oggi è una parola sbagliata perché il Museo dovrebbe essere il Luogo delle Muse. Per avere dei luoghi veri, ossia dove l’arte si fa e non solo si ospita, come se fossero dei cimiteri, bisognerebbe ritornare ai tempi della biblioteca di Alessandria d’Egitto. Mi auguro che il Caos diventerà tale, quindi un luogo dove gli artisti soggiornano, vivono e fanno le loro opere, in un insieme umano dialogante fatto di poeti, scienziati, filosofi, danzatori, musicisti e cineasti, come avviene nei migliori centri di ricerca americani, che ci hanno regalato scoperte illustrate da soluzioni poetiche come formule e da una visibilità immaginale impeccabile... come la “chimica chiarità degli spazi”. Sarà il risultato di una comunità di individui, come arte sociale ampliata, per dirla con Joseph Beuys. Insomma, se il Caos diventerà almeno come un liceo sperimentale, che insieme al mio amico Sergio Secci aiutammo a fondare a Terni nel 1980, dato che l’Università a Terni sembra non prendere piede, allora questo posto sarà un buon piano d’azione.” (Continua)

“L’arte è qualcosa che vive, e deve essere viva.”

Ilaria Barbaccia Per maggiori informazioni: www.paololiberati.com TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ CULTURA ]

Musical Art Center Liodori incontro con la fondatatrice Vanessa Vanessa Liodori (39), nel 2004 fonda il Mac Musical Art Center. Nel 2009 la poliedrica attrice è in scena al Sistina nel musical “Il miracolo di Marcellino” e in questa occasione conosce l’autore dott. Paolo Galli (53), di professione attore e regista. Tra i due nasce una collaborazione artistica che sfocia ben presto in una fortissima amicizia, tanto da considerarsi ora come fratello e sorella. Due forti personalità, accumunate dalle menti eclettiche e da un’intelligenza vivace che hanno trasformato il Mac in una vera e propria azienda dell’arte. Il Mac è una scuola dove professionisti del campo insegnano recitazione, danza e canto, con tanto di stage e seminari sulla ricerca carismatica dell’artista. Esistono corsi di vario tipo e livello, sia per chi aspira a fare dell’arte un mestiere che per chi, semplicemente, vuole coltivare un hobby o una passione. Dopo un adeguato ciclo di formazione, gli allievi ritenuti idonei possono entrare a far parte delle compagnie teatrali e di musical organizzati all’interno dell’accademia, che svolge, appunto, anche attività di produzione. Tanti i progetti per questo 2010, a partire dal Premio Favole e Valori. Trattasi di un’operazione rivolta ai bambini delle elementari e ai ragazzi delle medie. Questo premio vuole

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essere uno strumento di lavoro che coinvolge tutti i partecipanti, dagli artisti, agli spettatori, agli insegnanti. Le compagnie che vorranno presentarsi dovranno mettere in scena temi importanti. Ci sarà una giuria composta attori, professori, giornalisti che giudicherà lo spettacolo migliore fra le scuole che avranno aderito al progetto. Parallelamente si stanno occupando di un musical voluto dagli artisti dell’Aquila. A questo piano hanno aderito tutte le scuole di danza presenti, formando una mega associazione dal nome Abruzzo Danza. Il Mac, nella figura di Vanessa Liodori, è diventato il direttore artistico dell’importante iniziativa. Il musical s’intitola “Gabbiani”, le musiche sono esclusivamente di Michael Jackson (testi tradotti ed adattati) e si parla del terremoto interiore che tutti i ragazzi si trovano ad attraversare ad un certo punto della propria vita. Ma non finisce qui, infatti ci sono altre due produzioni Mac pronte, in attesa di date: “Processo a Gesù”, con le musiche di Marco Frisina, e “Titti Voce d’Angelo”. Poi a breve partirà il progetto La domenica del Teatro, uno stage full immersion di diverse tecniche teatrali. L’ultimo progetto che ci espongono è quello di Umbria Musical, che dovrebbe partire questa estate e che vuole essere

una vetrina per le compagnie estere di musical, sulla scia di Umbria Jazz. Prima di salutarci vogliamo fare due domande molto importanti. Chi esce dalla vostra scuola ha la possibilità effettiva e concreta di lavorare? “Assolutamente si, nelle nostre produzioni e non solo.” Quindi, è possibile vivere facendo l’attore? “Si, a patto che venga insegnato come fare a portare a casa soldi. Noi insegniamo ai nostri ragazzi a diventare imprenditori di sé stessi, rendendoli attori, autori, registi e procacciatori d’affari di loro stessi.” Website: www.musicalartcenter.it. Facebook: Paolo Galli, Vanessa Liodori. Ila. B.

Vanessa Liodori.


[ CULTURA ]

la prima music commission italiana Intervista a Tommaso

Nasce a Terni la prima Music Commission italiana, www. umbriamusiccommission. com. Abbiamo intervistato il leader, nonché responsabile e amministratore Tommaso Moroni (29) insieme alla socia Federica Perugini. Come nasce questa iniziativa? “Umbria Music Commission nasce dall’esperienza che ho avuto lavorando ben cinque anni per l’Umbria Film Commission. Una commissione è un ufficio che promuove il territorio in base all’argomento che tratta. L’Umbria Music Commission intende creare un movimento economico su Terni attraverso la musica, portando fuori dal territorio quello che c’è e portando dall’esterno delle novità.” Perché lo hai fatto? “Per passione, sia per la musica, che per la mia città, dove vivo.” L’Associazione non ha nemmeno

un anno, ma ha già avuto grandi soddisfazioni. Otto mesi fa, l’U.M.C. è stata inaugurata dal concerto dei Selton e dalla Tribute Band di Fabrizio Dè Andrè. La vostra intenzione è di promuovere Terni e gli artisti nostrani? “Si, vogliamo partire da Terni ed allargarci. Intanto il nostro nome è accostato a quello del Pun Pot. Ci siamo appoggiati all’associazione Attenti al Cane. Noi vogliamo rivolgerci al pubblico e non al privato.” Intendete sostenere dei generi musicali particolari? “Intendiamo sostenere la musica tutta, dal rock, al rock’nroll, al jazz, al pop… La musica leggera, latina, elettronica, house...” A Terni c’è tutto questo materiale? “Assolutamente si! C’è una vastissima scelta di gruppi di ogni genere. Noi già organizziamo serate a tema in alcuni locali del centro.”

Moroni

Le serate hanno il loro pubblico? “C’è uno zoccolo duro di appassionati. Certo, bisogna un po’ ancora educare il pubblico ad un certo tipo di divertimento. Ci si dovrebbe avvicinare al concetto del Live, è difficile non essendoci qui una struttura, un palazzetto dove vedere grandi concerti, per cui poi si è stimolati a conoscere la musica di un certo livello.” Cosa si prevede per questo 2010? “Gennaio è stato il mese della ripresa delle attività. Ci saranno nuovi soci che aiuteranno l’associazione aumentandone le potenzialità… Tante novità, vi sorprenderemo! Vorrei ricordare inoltre che chi sostiene la musica del nostro territorio e aderisce alle iniziative ha la possibilità di usufruire di sconti e agevolazioni nelle varie attività commerciali convenzionate.” Concludiamo citando solo alcuni dei nomi delle band e dei cantanti della conca: I Fever band hard/ glam rock, i Lizard cover band, i Kerosene un mix di metal, progressive, hard rock e tutto ciò che suona bene, i Soundciak che propongono le colonne sonore del più bel cinema rielaborandole, i Man at Work gruppo rock, La Conca Banda la prima banda di strada ternana e tanti cantanti come Matteo Sperandio, Francesco Luzzi con la sua orchestra, Alessandra Becelli e Valeria Crescenzi. Ila. B. TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ BENESSERE ]

125 proposte per il nuovo anno Nell’anno che è appena terminato magari non tutto è propriamente andato come avremmo voluto, così tutti noi siamo stati alle prese negli ultimi giorni con bilanci e buoni propositi per il 2010. La befana ci ha portato dolcetti o carboncini? Le nostre vite scorrono spesso sui binari di una rassicurante, anche se non così terribilmente eccitante, quotidianità. Proviamo a migliorare un po’, a volte basta poco per sintonizzarci sull’onda del benessere. Spesso non siamo felici perché è il nostro atteggiamento mentale che è sbagliato. Magari ci accontentiamo di una vita comme çi, comme ça, non osiamo mai, mentre invece è importante avere un rapporto attivo con i nostri sogni e desideri, porsi degli obiettivi, a breve, medio e lungo termine, i quali, una volta delineati, non vanno rispolverati solo ogni tanto, ma nutriti con assiduità.

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Progettiamo mondi possibili e diamoci da fare per realizzarli, cominciando da qui e ora (o magari da lunedì), con creatività, impegno, costanza, coraggio, cuore, fiducia in noi stessi, positività. Però magari il problema può essere che andiamo troppo di fretta, magari siamo di quelli che, per fermarci… non resta che confidare nell’influenza. Gestire il proprio stress è prima di tutto una presa di coscienza, non dobbiamo mai dimenticare che abbiamo un corpo. Se andiamo oltre i nostri limiti rischiamo, come dicono gli americani, un burn out, o un karoshi, per dirlo alla giapponese. Se cominciate ad avere un sonno perturbato, la schiena bloccata, una duodenite o chissà quale altro accidente, è il momento di rallentare. Ci si può rilassare pochi minuti ogni giorno usando il respiro, ma la pratica deve essere regolare, meglio se quotidiana, perché già respirare

è una sorta di meditazione che ci riporta al centro del nostro universo interiore. Maxwell Maltz, autore del best seller “Psicocibernetica”, ha messo a punto una tecnica interessante. Come chirurgo egli aveva notato che 21 giorni era il lasso di tempo occorrente per superare la sensazione di vuoto dovuta all’amputazione di un arto. Anche altre evidenze dimostrano che servono proprio 21 giorni per imprimere una memoria nel sistema nervoso e radicare così una nuova abitudine. Bene, questo concetto è applicabile a molti dei nostri progetti. Potremmo riprometterci di iniziare una dieta, o magari di avere un’alimentazione più equilibrata. Per arricchire la nostra vita non servono divertimenti mirabolanti, proverò a darvi degli spunti, delle suggestioni, perché poi il benessere ognuno lo coniuga a modo suo: tenere un diario, sorridere di più,


[ benessere ] festeggiare la luna piena, andare poco prima dell’alba a contemplare la magia del cielo stellato prima che svanisca, comprarsi un microscopio o un telescopio, visitare un planetario, avere più senso ecologico, aprirsi di più alla vita sociale, organizzare parties anche per pochi intimi a casa propria, prendere tè e tisane, vestirsi da sera senza particolari motivi, comprare abiti più colorati, applicarsi le ciglia finte, cambiare colore o taglio di capelli, farsi un tatuaggio, comprarsi un’amaca, un’altalena, un aquilone, delle bolle di sapone, amare di più il silenzio, la lentezza, fare origami, concedersi un bagno caldo col partner magari con i saponi Lush, fare aromaterapia, un bel massaggio, fare addominali sul bosu, smettere di fumare, mettersi di più in jeans e sneakers, fare a cuscinate, camminare ogni giorno per 5 km., fare jogging o trekking invece di farsi prendere da raptus bulimici, andare in bici, comprarsi una moto, uno hoola hop, un tapis roulant, una panca ad inversione, saltare con la corda, andare allo zoo, adottare un cucciolo, allestire un acquario, tornare sui luoghi dell’infanzia, mangiare un kebab, comprare una bottiglia di assenzio, farsi un cocktail tipo Margarita o un semplice spritz, andare allo stadio, cinema, teatro, concerto, conferenza o vernissage d’arte, visitare musei, andare più spesso a Carsulae, alla cascata delle Marmore, fissare almeno per 10 min. gli spruzzi della fontana di Piazza Europa per ricaricarsi di energia, fare giardinaggio, andare a cercar more, quadrifogli, raperonzoli, funghi, asparagi, selezionare meglio i programmi tv da vedere, fare meno gossip, usare meno il cellulare, fare beneficenza,

cantare, parlare con la voce più bassa, prendere all’occorrenza i fiori di Bach, ascoltare buona musica, entrare in un coro, suonare uno strumento, magari un digderidoo, iscriversi all’università della III età, perfezionare una lingua o apprenderne di nuove, fare training autogeno, visualizzando per es. un posto dove si è stati bene, fare un corso di yoga e meditazione, o Pilates, tai chi chuan, difesa personale, tango, computer e internet, sommelier, cucina creativa o vegetariana, pittura, decoupage, fotografia, cucito o recitazione, leggere di più e magari libri non di editori mainstream, poesie, (anche perché, viene da dire, tante sere è meglio avere la compagnia di un autore morto piuttosto che di un amico vivo… e comunque, meglio il dolce far niente del dolce dir niente), fare scrittura creativa ed iscriversi ad un concorso letterario, comprare un manuale di buone maniere (abbiamo così tanto bisogno di educazione, e di più: scusi, grazie, per favore, buongiorno), collezionare fossili, conchiglie, minerali, darsi al

bricolage, andare per mercatini dell’usato, fare volontariato, tenere la casa più pulita e ordinata, comprare fiori freschi, usare oli essenziali, cambiare i mobili, fare decluttering e spaceclearing, regalarsi una terapia individuale o di coppia, comprare biancheria sexy, progettare una vacanza anche breve, andare in crociera, trovarsi un partner e magari in rete, lasciar perdere la gelosia e prendere di più la vita come viene. La lista potrebbe andare avanti all’infinito, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Forse alcune di queste nuove passioni dureranno il tempo di uno yogurt, ma non è detto, potreste invece scoprire delle delizie inattese o magari trasformare qualcosa cominciato per hobby in un vero lavoro. Fate esondare la vostra creatività e convincetevi, qualunque età abbiate, che il meglio deve ancora venire. Mirate alto e datevi da fare affinché i vostri sogni divengano realtà, perché, come scrisse Michael Faraday, “non c’è niente che sia troppo meraviglioso per essere vero”. Sandra Sillani TERNIMAGAZINE \ GEN - FEB ‘10

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[ ALIMENTAZIONE ]

Colesterolo

alto!!!!!!!! che fare????? >>

A cura della Dott.ssa Monia Zambernardi Nutrizionista

Più della metà della popolazione italiana ha livelli “non ottimali” di colesterolo nel sangue: la media nazionale del valore supera i 200 milligrammi per decilitro. Troppo per arterie e coronarie. Occorre però distinguere fra colesterolo cattivo (LDL) e colesterolo buono (HDL), perché una valutazione corretta dei valori del colesterolo nel sangue considera l’indice di rischio cardiovascolare, cioè il rapporto fra colesterolo totale e colesterolo buono HDL. Una persona in buona salute deve mantenersi al di sotto di 5 (per l’uomo) o di 4,5 (per la donna). Il motivo di questo aumento è la cattiva alimentazione e lo scorretto stile di vita. Per tenere a bada il colesterolo, LDL, lipoproteine a bassa densità che si “appiccicano” alle arterie provocandone l`irrigidimento, è utile adottare una dieta sana e una regolare attività fisica. Questi piccoli accorgimenti

restano i migliori rimedi per il controllo non farmacologico della colesterolemia. Una sana alimentazione prevede di limitare il consumo di latte e formaggi, carni rosse, salumi e uova, caffè. Consumare regolarmente ma senza esagerare carboidrati soprattutto quelli integrali, oli vegetali come olio di oliva e olio di semi, pesce ( riducendo il consumo però di crostacei, calamari, molluschi) e quando necessario, aggiungere dei fitosteroli, estratti di origine vegetale, presenti negli oli vegetali, nella frutta a guscio, nei cereali e loro derivati, nei vegetali come i broccoli, cavolini di Bruxelles, cavolfiori, olive verdi e nere. A questi alimenti vanno aggiunti l`abitudine di consumare frutta fresca a fine pasto. L’attività fisica svolge un ruolo fondamentale sulla riduzione del colesterolo in quanto aumenta il colesterolo

HDL, abbassando l’indice di rischio. L’attività fisica deve essere però di tipo aerobico, eseguita non meno di 3 ore settimanali e protratta nel tempo. Oltre a una sana alimentazione e a una regolare attività fisica, è importante ridurre il fumo, che è stato dimostrato svolgere un’azione sulla riduzione del colesterolo, in quanto il fumo riduce il valore del colesterolo HDL, aumentando l’indice di rischio.


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[ ESTETICA medica ]

il bello del piacersi Piacersi è più un dovere che abbiamo con noi stessi che un diritto. E’ un bene irrinunciabile ai fini della armoniosa convivenza con il dentro e il fuori. Devo assomigliare ai miei pensieri! Altrimenti non mi riconosco, ed è difficile amare uno sconosciuto. Quando il guscio di tartaruga non assomiglia allo spirito del gabbiano che abbiamo dentro, in qualche modo diventa difficile convivere. Nietzsche afferma che “la bellezza più nobile giace a lungo e con modestia nel cuore, si impossessa di noi e riempie il cuore di nostalgia”. Non sembra una meravigliosa descrizione della giovinezza quando è passata? Sono veramente solo dei sognatori, dei complessati

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senza speranza o degli immaturi gli individui, siano essi uomini o donne, che cercano di mantenere in parallelo l’invecchiamento del cuore e quello del corpo? Oggi i rimedi non mancano. Dalle tinture per capelli al reggiseno imbottito, dai mini lifting chirurgici a trattamenti anti-aging non invasivi, dal filler al botulino, dalle spalline nelle giacche ai rialzi nelle scarpe. Ebbene, il principio non cambia, non c’è un rimedio giusto o uno sbagliato, l’importante è che ci sia buon senso. Migliorare il proprio aspetto può fare anche un gran bene alla salute. Se c’è una strada che dalla psiche porta al corpo ve ne è anche una che dal corpo porta alla psiche, e forse è proprio la stessa. Famoso di questi tempi è il botulino, farmaco utilizzato in molti settori, alcuni anche pediatrici. È un mezzo s i c u r o , agisce come inibitore del movimento e per una sorta di pressione depressione dei muscoli facciali provoca

Patrizia Maria Cavallo

una distensione dell’espressione. L’acido ialuronico invece riempie il solco della ruga e lo risolleva attenuando così espressioni indurite da solchi profondi ed eliminando gran parte delle zone d’ombra. Si procede con una accurata pulizia della cute magari con acido glicolico che agisce anche come compattante e uniforma il colorito. Per continuare con delle micro iniezioni locali e ben mirate. E voilà! 10 anni di meno. Da ripetersi almeno due volte l’anno se la pelle riceve cure quotidiane e trattamenti estetici specifici. Ma poi se smetto la pelle peggiora? Assolutamente no, al massimo tutto torna come prima. Fatto bene non lascia segni visibili dopo le due ore e nei centri più organizzati si conclude con un impacco fresco e idratante al viso. L’unico pericolo è l’accanimento. In buone mani mediche, il rischio di avere degli effetti collaterali è minore dell’estrazione di un dente. Sparisce entro 6 mesi e non lascia traccia. Se non nello specchio. Patrizia Maria Cavallo


[ TERNI DIMENTICATA ]

ZONe INDUSTRIALi nel degrado Siamo stati chiamati nei giorni scorsi da alcuni proprietari di imprese ubicate in via Benucci a Terni, i quali ci hanno mostrato il degrado in cui si trova tutta la zona. La sede stradale in alcuni punti è occupata da una fitta vegetazione, che ricopre totalmente anche il guard rail, impedendo di vedere nella zona est la delimitazione della sede stradale che indica il parcheggio auto e che ne occupa una buona metà, la rimanente parte è ingombra di immondizia, che impedisce di fatto il posteggio delle auto. I proprietari degli opifici e i clienti possono posteggiare solo ai lati della strada a ridosso delle recinzioni, mentre la zona sudovest, a ridosso della strada marattana, è servita da parcheggi. Ci raccontano che nel 2008 il comune ha provveduto a realizzare altri parcheggi a sud, senza una reale richiesta e comunque lasciando sfornita la zona est-nord. Ovunque si trovano rifiuti, che siano bottiglie di vetro o scorie più pericolose come lastre di eternit semi nascoste dietro i tralicci elettrici della sede ferroviaria Terni-Falconara o batterie d’auto abbandonate nel parcheggio posizionato a nord. Quest’area di circa 3000 mq. posta a nord nella zona industriale, unico parcheggio di notevole capienza,

dicono che è stata adibita a parcheggio pubblico fin dal 1993, data in cui di fatto si sono iniziate le prime costruzioni di opifici, in seguito all’attuazione di un piano P.A.I.P. che sin dal 1983 ha preveduto le norme di urbanizzazione dell’intera area, disponendo che ad ogni mq. di superficie adibita ad opificio dovesse corrispondere un dato coefficiente di superficie adibita a parcheggio auto. Questo parcheggio è stato oggetto da

parte del comune di Terni nel 2006 di una possibile nuova destinazione urbanistica, poiché veniva utilizzato da accampamenti più o meno abusivi di nomadi. Se ciò si fosse attuato, dicono i proprietari degli opifici, “non avremmo più avuto un parcheggio”. Le opere di urbanizzazione primaria, in cui rientrano anche strade e parcheggi, sono state parzialmente pagate con finanziamenti CEE al fine di agevolare l’insediamento di imprese

produttive e l’amministrazione comunale ha dovuto integrare con apposito mutuo il finanziamento CEE per la realizzazione di opere di urbanizzazione della zona interessata, mutuo che per ragioni di omogeneità ed equità il comune di Terni ritenne opportuno far gravare in percentuale su tutti i proprietari che hanno acquistato le aree in proporzione della rispettiva superficie. I proprietari degli opifici della zona hanno costituito il Comitato Terni zona industriale via Benucci con lo scopo di salvaguardare il territorio, che secondo il piano avrebbe dovuto essere il fiore all’occhiello della città di Terni, invece, affermano i promotori del comitato, “rischia di farci vergognare quando vengono gli investitori da fuori provincia, regione o addirittura da altre nazioni”. Il comitato si è attivato in tutti i modi possibili, sia scrivendo che incontrando il Comune di Terni, sia denunciando lo stato di abbandono al Corpo Forestale dello Stato, il quale nel luglio scorso ha compiuto un sopralluogo sul posto, ma a tutt’oggi la situazione non è migliorata. S.V. TERNIMAGAZINE \ GEN FEB ‘10 WWW.TERNIMAGAZINE.IT \ -GEN - FEB ‘10

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[ COSTUME E SOCIETà ]

bisex; i segreti dei

trans Quasi ogni giorno i moderni mass media parlano dei giovani transessuali, cioè di ragazzi o ragazze, nati maschi o femmine, che cercano con ogni mezzo di cambiare la loro identità sessuale, e sono disposti anche a subire interventi dolorosi e mutilanti, pur di raggiungere questo scopo. La comunità trans più numerosa appartiene al Brasile, e dalle

bocca di tutti? “ “Per prima cosa direi che questi uomini che vogliono cambiare sesso non sono un evento di oggi, ma hanno una radice molto antica, addirittura se ne ha notizia nel mondo greco e romano. Vorrei distinguere a tal proposito che esistono due distinte personalità, chi ha veramente un problema di identità fin dall’infanzia e

di una qualità solo femminile, mentre l’uomo doveva essere solo e totalmente virile. Quindi si accostava frequentemente l’uomo artista, poeta, pittore, scrittore, all’omosessualità. “Secondo la sua esperienza, perché ora gli uomini sono attratti così spesso da un trans ?” “C’è una componente nel rapporto tra cliente e trans, che bisogna

statistiche più aggiornate la clientela maschile che frequenta queste persone è sempre più numerosa e disposta a spendere cifre considerevoli. Può accadere che qualche cliente si innamori del trans che frequenta abitualmente e ne nasca un rapporto duraturo. Intervistiamo a questo riguardo la dottoressa Irene Villar, psicoterapeuta e sessuologa affermata. “Dottoressa, cosa pensa di questo fenomeno oggi sulla

chi ha un problema che è stato indotto, magari per spingere alla prostituzione, o perché la persona aveva genitori particolari, perché viveva in un ambiente che stimolava la parte femminile che convive in ogni essere umano. Infatti in ogni persona , uomo o donna, convivono tendenze sia maschili che femminili, ad esempio una spiccata sensibilità o un forte senso artistico. Per molto tempo si è parlato di sensibilità come

sottolineare: spesso nel rapporto affettivo e sessuale l’uomo si sente frenato con la donna. Per una componente culturale secolare l’uomo pensa che chiedere prestazioni che possiamo considerare spinte sia offensivo, oppure che bisogna rispettare un’igiene particolare con il partner. Ugualmente l’ uomo che frequenta le prostitute può avere lo scrupolo, purtroppo spesso vero, che queste donne siano state costrette ad

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[ COSTUME E SOCIETà ] avere rapporti sessuali con dei clienti. Tutto questo , in persone non pienamente mature nei propri affetti e sentimenti,può essere limitante nel proprio piacere e nei propri pensieri. “ “Queste osservazioni come possono essere rivolte al mondo dei trans e dei loro frequentatori ?” “Arrivo al nocciolo della questione. Per questi uomini di cui parlavo prima, il rapporto con un trans è sentito in modo pieno e liberatorio, cioè è vissuto senza alcuna inibizione, con la convinzione che l’ uomo – donna sia votato solo al piacere, che compia ogni prestazione perché sente solo divertimento, il che invece può anche non essere vero. Per questi motivi una certa categoria di uomini, soprattutto persone di potere e di cultura , hanno rapporti sessuali ambigui, nei quali vivono una sessualità piena, senza freni inibitori. Inoltre l’uomo che cerca di divenire donna , accentua di più le caratteristiche femminili su di sé: silicone per il seno che quindi diventa prorompente, bocca più carnosa con il collagene, movenze ed ancheggiare che ormai la donna moderna usa poco, per un suo divenire più mascolina. Quindi, il trans esperto, sa molto bene come piacere agli uomini suoi clienti, lui stesso è stato uomo, sa pregi e difetti del suo corpo, sa come attrarre e conquistare i suoi frequentatori. Queste persone sentono nel trans una complicità in grado di eliminare qualsiasi senso di colpa, perché egli è visto non come un prostituto, ma come una persona che ha un piacere pienamente condiviso, cioè come un soggetto che si diverte in quello che fa, contrariamente alla donna prostituta che più facilmente è

vista come una vittima. “ “Si legge però nelle statistiche e nelle inchieste, che spesso ai trans viene chiesta una prestazione attiva, non più solo passiva , lei cosa ne pensa?” “Accade anche questo, cioè uomini che sentono il peso della loro omosessualità nascosta e quindi chiedono una prestazione attiva. Con questo mezzo sfogano le loro frustrazioni, oppure cercano la verità sul proprio corpo e sulla loro mente. A causa di questi clienti, ai quali non si può dire di no, il trans è spesso costretto ad usare delle droghe come la cocaina per aiutarsi in questi rapporti sessuali frequenti, eccitarsi, dimenticare i suoi stessi problemi. Con l’uso di queste sostanze può diventare violento e vedere nelle altre persone dei nemici, delle entità da cui viene disprezzati. In effetti, spesso i trans vengono aggrediti o malmenati, senza alcuna pietà per i loro problemi e la loro diversità così evidente. “Questi uomini frequentatori del mondo dei trans non farebbero meglio a discutere dei propri problemi sessuali con delle donne o con le proprie partner abituali?” “Premesso che esistono delle donne alquanto disinibite e che conoscono perfettamente il proprio corpo e i propri desideri, resta lo scoglio per questi uomini della difficoltà a mettersi in gioco, ad aprirsi e vincere i loro limiti e falsi pudori e quindi evitare di agire in comportamenti

che distruggono i rapporti interpersonali e promuovono comportamenti autodistruttivi, con la ricerca di un piacere estremo e aggressivo. Bisogna sottolineare che questo problema dei trans era già emerso con altri personaggi del mondo dello spettacolo e della finanza, ma ora è scoppiato con tanta forza come mai prima, perché è andato a toccare figure di rilievo istituzionale. Da tutte queste considerazioni, nasce anche un problema morale, se le persone hanno una funzione pubblica istituzionale. Può la loro vita essere disgiunta da quella privata? Se una persona viene eletta per quello che mostra in pubblico, si può accettare una vita privata completamente diversa? Come mai questo comportamento così autodistruttivo emerge a volte nelle figure istituzionali più rappresentative? Solo da questi chiarimenti può rinascere una società più integra. S. Spa.

Per informazioni: ivillar@libero.it

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[ RELIGIONE ]

GIUNIO TINARELLI

DALLA FABBRICA ALL’ALTARE: BENEDETTO xvi PROCLAMA VENERABILE L’OPERAIO TERNANO

E’ stato proclamato Venerabile, dalla Chiesa locale, il“Servo di Dio”, l’operaio ternano Giunio Tinarelli. I festeggiamenti si sono svolti dal 15 al 17 Gennaio a Terni, con la presenza della statua della Madonna di Loreto. «E’ per la chiesa diocesana un momento di esultanza, per la proclamazione a venerabile di un giovane ternano, Giunio Tinarelli – ha detto il vescovo Vincenzo Paglia. Il suo è stato un esempio immenso di vocazione alla sofferenza. E’ stata questa la vocazione che ha segnato la sua vita e la sua testimonianza, prima come operaio delle Acciaierie, di giovane sempre presente tra i suoi coetanei e nella vita dell’oratorio della parrocchia del Duomo, e poi nella malattia che lo colpì appena ventenne. Un operaio della fabbrica, ma ancor più della fede e dell’apostolato». Il 15 gennaio alle 9.30 la statua della Madonna di Loreto è stata portata al carcere di Terni e nella tarda mattinata presso il monastero delle Clarisse a Collerolletta ,quindi nella chiesa di Santa Maria della Misericordia a Borgo Bovio. Alle 15.20 la Madonna di Loreto è partita dalla Chiesa di Santa Maria della Misericordia a Borgo 48

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Bovio per giungere in piazza della Repubblica. Alle 16 la Madonna di Loreto è stata accolta dalle autorità religiose e civili. Alle 16.15 la processione,da piazza della Repubblica in Cattedrale e alle 21 Veglia di preghiera in Cattedrale presieduta dall’arcivescovo di Loreto monsignor Giovanni Tonucci.

Sabato 16 gennaio alle 9.30 la Madonna di Loreto è stata portata in Ospedale e alle 15 in Cattedrale. Alle 17.30 al Museo diocesano si è svolto il convegno sul tema “Handicap e famiglia”. Domenica 17 gennaio alle 9.30 i

partecipanti provenienti da altre sezioni o sottosezioni sono stati portati al Sacro Speco francescano di Narni, alle 16 è stata celebrata la Messa nella Cattedrale di Terni presieduta dal cardinale Angelo Comastri. Chi era Giunio Tinarelli: Il 27 maggio 1912 a Terni in via del Pozzo nasceva da modesta famiglia Giunio Tinarelli. Dopo la scuola dell’obbligo, per le ristrettezze economiche della famiglia, Giunio, adolescente, si inserì nel mondo del lavoro, prima presso la tipografia Alterocca, poi presso una piccola officina meccanica, da ultimo, a soli 15 anni, fu assunto presso le Acciaierie. Inizialmente lavorò al reparto “bullonerie”, poi nell’officina di riparazione locomotive, da ultimo quando ormai la malattia era molto avanzata, al deposito attrezzi. Ancora fanciullo, la madre Maria lo condusse all’oratorio San Gabriele del Duomo affidando lui e il fratello Orlando a mons. Giuseppe Lombardi, il popolare don Peppino, perchè ricevessero una buona educazione cristiana. Giunio amò la vita oratoriana, partecipando assiduamente agli appuntamenti liturgici e sacramentali, alle attività della filodrammatica, iscrivendosi all’Azione Cattolica, partecipando


[ RELIGIONE ] alle gare di catechismo. Giunio Tinarelli era felice, allegro, viveva la sua vita con una gioia contagiosa. La gente non riusciva a capire da dove gli venisse quell’energia travolgente: non si poteva far altro che sentirla, goderla, farla propria, lasciarsi contagiare. Era una persona ricca di una fede incrollabile, esaltata ancora di più nella malattia e nella sofferenza che lo portò alla morte a soli 44 anni. La poliartrite anchilosante e spondilite, questa la grave patologia che colpì il giovane Giunio, non gli consentirono più alcun movimento, ma non gli impedirono di essere “operaio” nel campo dell’apostolato. Nel 1948 fondò a Terni la sottosezione dell’Unitalsi, partecipando ogni anno ai pellegrinaggi a Loreto, Lourdes, Oropa, Re ,con il treno dei malati. Comunicò sempre questa sua grande fede agli altri, anche nella sofferenza attraverso le sue mani, penna, carta e leggio, i suoi nuovi ferri del mestiere, conversando con gli amici e con la gente che lo andava a visitare per consolarlo. Dal suo letto Giunio ha sconfitto tante illusioni che rendono triste e amara la vita degli uomini, ricordando che la felicità non sta nell’amare se stessi o nella salute o nella tranquillità, ma che la felicità sta nell’essere partecipi dell’amore del Signore, che la felicità e la pace stanno nell’amare gli altri. E gli amici dell’Unitalsi e del centro Volontari della sofferenza portano

sempre nella loro opera verso i malati e i sofferenti l’esempio di Giunio, cercando di dare lo stesso conforto e serenità. “Tinarelli”,dice il Vescovo di Terni Vincenzo Paglia in occasione dell’anniversario”, è uno dei primi cittadini o, se volete, uno dei primi operai di questo nuovo regno che il Signore è venuto a instaurare sulla terra. Nella preghiera del Padre Nostro noi diciamo sempre: “Venga il tuo

estranea agli occhi del mondo, e la trasmise alle Chiese, ben sapendo dello scandalo che avrebbe provocato. Paolo scrisse ai cristiani di Corinto: “Noi predichiamo Cristo crocifisso, scandalo per i giudei, stoltezza per i pagani” (1 Lettera ai Corinzi, versetto 23). Gesù è re da crocifisso; in questo modo egli esercita il suo potere regale. Gesù, del resto, l’aveva detto più volte ai discepoli nei tre

regno”. E’ la seconda richiesta. E Giunio non solo invocava con la preghiera il Regno, ha fatto della sua vita una azione di collaborazione con Gesù per realizzarlo. Il Vangelo ci presenta Gesù-re che sta sul suo trono: la croce. E da questo trono, dalla croce, egli esercita il suo ministero regale. E’ davvero re dell’universo; ha davvero il potere su tutto; e davvero il suo trono è la croce. L’apostolo Paolo raccolse questa convinzione, assolutamente

anni di vita pubblica. Giunio seguì il Signore sino a somigliare a Lui nella sua morte. Vedendo Gesù inchiodato sulla croce, come non pensare anche a Giunio disteso sul suo lettuccio inchiodato dalla malattia? E come non ripercorrere l’azione pastorale che egli ha svolto per anni dal suo letto, mentre era immobile? La malattia lo teneva inchiodato sul letto, eppure egli divenne missionario fra i malati; lui amava dire con grande sapienza

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[ RELIGIONE ] pastorale: “L’ammalato per mezzo dell’ammalato”. Si potrebbe dire che è esattamente quello che fece Gesù sulla croce: “il crocifisso per mezzo del crocifisso”… Potremmo dire che Gesù è il primo Silenzioso Operaio della Croce. Silenzioso per se stesso, ma pronto ad aiutare gli altri. Potremmo dire che Giunio seguì Gesù anche in questa opera. Sì, si specializzò - se così mi è consentito dire - nello sviluppo

questa sua passione che fu scelto persino come responsabile di zona dell’Associazione “Volontari della Sofferenza” e dei “Silenziosi Operai della Croce”. Per Giunio l’apostolato fu una conseguenza logica del suo amore per Gesù. Potremmo dire che era talmente innamorato di Gesù da non poter resistere senza annunciarlo a chiunque si avvicinasse o a chiunque entrasse in corrispondenza con lui. Intessé

di questo momento particolare della vita di Gesù. Come portare a frutto pieno il tempo del dolore e della malattia per i malati e i sofferenti. Nel 1950 diceva: “Non dobbiamo perdere un solo istante per portare anime a Gesù sia con la preghiera, sia con l’offerta generosa delle nostre sofferenze, sia con l’apostolato”. Egli pregò per tutti, offrì la sua sofferenza per tutti, divenne un apostolo per tutti a partire dai più deboli. E fu per

una fitta corrispondenza con malati lontani conosciuti nei vari pellegrinaggi a Loreto, a Lourdes, a Oropa. Sì, è l’amore il segreto della vita di Giunio. Scrive ancora: “Il pensiero che mi sostiene nella mia malattia è il grande amore che ho per Gesù e per Maria Santissima”. Della malattia non fece una sconfitta, ma una vittoria. Questo è il miracolo del Vangelo, questa è la forza dei discepoli. E così sono i cittadini del regno di Gesù. Nel

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momento di maggiore debolezza, Giunio divenne forte, fortissimo nell’amore. Da quel letto, egli si unì alla regalità di Gesù. E partecipò alla realizzazione del regno di Dio, un regno ove l’amore per il Signore e per gli altri supera di gran lunga l’amore per sé. Potremmo dire che capitò anche a Giunio quel che successe a Gesù in quel venerdì santo. Giunio, con le parole e con l’esempio, viene a ricordarci ancora che la felicità non sta nell’amare se stessi; non sta nella salute; non sta nel benessere; non sta nella propria tranquillità. La felicità sta tutta nell’essere partecipi dell’amore del Signore. Sì, è questa la via della felicità e della pace. Mentre in questo mondo tutti cercano di salvare se stessi, Gesù ci insegna che la felicità e la pace è nell’amare gli altri. Chi cerca solo se stesso, si perde. Chi ama gli altri, non solo salva se stesso, salva anche il mondo. Unendoci all’amore del Signore, regniamo assieme a lui. Oggi, mentre attorno a noi si susseguono i rumori della guerra e della violenza, la testimonianza di Giunio è ancor più preziosa. Egli ci lascia in eredità la forza della preghiera. Noi, di fronte a quel che sta accadendo, ci sentiamo impauriti e insicuri. Il rischio è di ripiegarci in noi stessi, di non avere più speranza. Giunio ci ricorda la forza della preghiera e la forza anche della sofferenza. G.P.


week-end nel ternano

tra relax e buona tavola

Siamo giunti a febbraio! Mese molto importante per la nostra città, in quanto viene festeggiato il patrono S.Valentino. È il mese, dunque, dell’amore…e se siete innamorati perché non fare una bella sorpresa alla vostra anima gemella??!! Purtroppo per questo 2010 il giorno 14 febbraio è di domenica, e dunque sarà più difficile programmare un ponte di tre giorni, ma volere è potere! Ci sono dei posti non lontani dalla città, ma bellissimi che aspettano soltanto voi! Per questa occasione abbiamo pensato a un week-end rilassante in un bel centro benessere con annessa la Spa oppure un centro termale non troppo lontano da Terni, o più semplicemente un esercizio che svolge massaggi rilassanti e si occupa della bellezza. Per ciò abbiamo visitato per voi tre luoghi differenti, che però, statene certi, soddisferanno in pieno le vostre esigenze. Ce n’è per tutti: sia per chi non può spendere troppo sia per chi, invece, vuole pensare in pieno alla tranquillità! E se non è permesso staccare dal lavoro per qualsiasi motivo, non vi preoccupate, ci sono dei centri che aspettano voi a due minuti dalla città!

Centro Benessere Il Castello

Relais Borgo Brufa (Torgiano, Perugia)

(Viterbo)

Via E. De Amicis, 4 Papigno (Tr) Tel: 0744/081574 cell: 338/1516802 - 333/1309427

Via del Colle 38 - Brufa di Torgiano (Pg) Tel. 075/985267 - Fax 075/9480106 www.borgobrufa.it info@borgobrufa.it

Strada Bagni 12 - 01100 Viterbo Tel. 0761/3501 - Fax 0761/352451 www.termedeipai.it info@termedeipapi.it

Ristorante con cucina tradizionale siciliana di pesce. Solo pesce fresco. Selezione cantine vinicole Siciliane. Su prenotazione cucina di carne con ricette tipiche siciliana. La gestione è prettamente familiare. Professionalità ed esperienza saranno messe al vostro servizio. L’Antico Borgo vi fa degustare i veri sapori del pesce accuratamente selezionato dallo chef. I piatti vi accompagneranno in un percorso gustativo di antipasti crudi, caldi e marinati. I primi piatti sapranno soddisfare i palati più esigenti con seguite grigliate miste, tagliate, cartocci, fritture. L’acquario ha astici sempre disponibili. Per concludere, vi consigliamo i tipici dolci della tradizione Siciliana: Cannoli e Cassata.

Su una collina, tra oliveti e vigneti, che domina a 360 gradi uno scenario d’incomparabile bellezza con vista su Torgiano, Perugia, Assisi, Spello, Foligno fino a Spoleto sorge il Relais Borgo Brufa. Ben integrato nella natura circostante, Relais Borgo Brufa è stato pensato per offrire agli ospiti il massimo delle attenzioni e dei servizi; privacy, quiete e armonia, unite a comodità e bellezza sono le caratteristiche del Relais. Il Relais offre ai suoi ospiti una vasta gamma di servizi tra cui: Centro Benessere con piscina interna, Piscina esterna, Campo da tennis, Ristorante con terrazza panoramica e Sale Meeting. Relais Borgo Brufa è a circa un’ora e mezza da Roma e da Firenze, a 20 minuti da Todi e Spoleto e a soli 10 minuti da Perugia e Assisi e dall’aeroporto di S. Egidio.

C’è un luogo nel cuore d’Italia dove storia, natura e salute si fondono creando uno straordinario equilibrio per un privilegio naturale: le Terme dei Papi. Dodici chilometri di frattura della crosta terrestre da cui spontaneamente emergono, sospinte dalla forza dei gas solfurei e carbonici, numerose acque per lo più ipertermali (40°-58°C) e ricche di sali di zolfo e bicarbonato di calcio, magnesio e altri ancora. Fra tutte, da una bianca montagnola calcarea sgorga la più importante e famosa: la sorgente ipertermale Bulicame, che sgorga alla temperatura di 58°C. Le cure termali si caratterizzano per un’azione sull’organismo delicata e fisiologica, che permette di ottenere risultati duraturi senza effetti collaterali. Come arrivarci: Superstrada OrteViterbo, uscita Viterbo Terme.

(Papigno, Terni)

Terme dei Papi

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[ OCCHIO sulLA CAPITALE ]

eventi a roma dal 15 febbraio >> Fino al 28 Febbraio: “Gli anni di Grace Kelly, Principessa di Monaco”, dalle ore 10:00 alle ore 20:30. In stretta collaborazione con i servizi del Palazzo del Principato di Monaco, la mostra traccia tutti i momenti e tutti gli aspetti della sua vita, dalla star hollywoodiana Grace Kelly alla Principessa monegasca. Palazzo Ruspoli Fondazione Memmo Via del Corso, 418. >> Per il mese di Febbraio e Marzo: “Just Another Story About Leaving”. Al Macro, dalle ore 9.00 alle 19.00, una mostra personale dedicata a Urs Luthi, artista svizzero noto sin dagli anni ‘70 per la ricerca sul sé, le ambiguità dell’individuo e degli oggetti. Macro: Via Reggio Emilia, 54. >> Fino al 28 Febbraio: “Sandro Chia. Della Pittura, popolare e nobilissima arte”. Il Ministero per i Beni e le Attività Culturali presenta negli spazi della Galleria Nazionale d’Arte Moderna di Roma (Via delle Belle Arti 131) la mostra di Sandro Chia. Attraverso 61 opere, 56 dipinti e 5 sculture in bronzo, vengono ripercorse le principali tappe della sua quarantennale carriera. >> Fino al 28 Febbraio: “Vedo bene vedo male” di Mario Ricci e altri tre progetti d’arte. La selezione dei lavori riguarderà la produzione di quasi trent’anni di ricerca. Centro Internazionale per l’Arte Contemporanea, Piazza San Nicola, 4 00030 – Genazzano (Roma). >> Per il mese di Febbraio e Marzo: “Mediatica: Martin Parr ‘Sei 52

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fotografie”. Il Macro (Museo d’Arte Contemporanea Roma) ospiterà un allestimento dedicato al fotografo britannico. Macro, Via Reggio Emilia, 54. >> Fino a domenica 21 Febbraio: “L’impresario della Smirne” (Teatro Argentina, via della Torre Argentina 52) di Carlo Goldoni regia Luca De Fusco con Eros Pagni, Gaia Aprea, Max Malatesta, Anita Bartolucci, Alvia Reale, Paolo Serra, Enzo Turrin. >> Fino a domenica 28 Febbraio: “Grease” il musical, (Teatro Quirino - Vittorio Gassman, Via Marco Minghetti). “Grease”, il musical dei record, prodotto dalla Compagnia della Rancia per la prima volta nel 1997 e da allora presentato nei teatri di tutta Italia con un successo senza eguali, torna in una nuova edizione dal cast rinnovato. >> Il 19 e il 26 Febbraio: Accademia d’Opera Italiana I solisti dell’Opera (Chiesa Anglicana All Saints, via del Babuino, 153), presentano: Opera in concerto Arie d’opera con Orchestra e Cantanti in costumi nobiliari del 1700. >> Il 3 Marzo, Granteatro (Viale di Tor di Quinto) Alex Britti in concerto.

>> Il 5 Marzo, Granteatro (Viale di Tor di Quinto) Mango in concerto. >> Fino a domenica 28 Febbraio: Pippi Calzelunghe (Teatro Argentina, via della Torre Argentina 52), regia di Fabrizio Angelini con la supervisione di Gigi Proietti. Orari spettacolo: 23, 24 e 25 febbraio ore 10.30; venerdì 26 ore 10.30 e ore 19.00; sabato 27 ore 16.00 e ore 21.00; domenica 28 ore 17.00. >> Fino a domenica 7 Marzo: “Tutta colpa degli uomini” (Teatro de’ Servi, via del Mortaro 22), scritto e diretto da Francesco Brandi. Tre donne trentenni e una crisi sentimentale e sessuale che le divora precipitandole in un’esilarante commedia degli equivoci. Dal martedì al venerdì ore 21.00; sabato ore 17.30 e ore 21.00; domenica ore 17.30. >> Fino a domenica 7 Marzo: “Nemico di classe” (Teatro Italia, via Bari 18), uno spettacolo presentato dalla Kitchen Company. Orari: dal lunedì al sabato ore 10.00/20.00 domenica e festivi ore 11.00/13.00 - 15.00/20.00.


[ TRADIZIONI E RICETTE ]

Ricette

vernacolo

1/ FAGIOLI CON LE COTICHE

1/ LU MARTIRIO DE S. VALENTINU

Ingredienti: 250g di fagioli borlotti; 200g di cotiche; pomodoro quanto basta; 1 piccola cipolla; olio di oliva; sale; pepe. Preparazione: lessare i fagioli dopo averli tenuti a bagno per una notte, cambiando l’acqua con altra acqua bollente dopo un quarto d’ora che bollono. Nel frattempo lessare le cotiche. Quindi lavarle bene con acqua calda, tagliarle a pezzi e disporle in una pentola bassa (meglio se di coccio) con cipolla e olio, e lasciarle soffriggere. Aggiungere il pomodoro, e, se necessario, un po’ d’acqua calda. Dopo mezz’ora circa aggiungere i fagioli, continuando la cottura per altri 15 minuti. Servirli caldi.

Frustatu a morte come San Callistu e ammanettatu a tutte due le mano, San Valentinu vescu, tuttu pistu, annò avanti a la corte d’Aureliano. «Chi sête voi?» je chiese in siciliano un prefettacciu menzu sangue mistu. Dice: «Come chi so, io so un ternano Che cià ’na Fede e crede in Gesú Cristu». «Portàtemelo via, quistu me scoccia», fece quillu a li sbirri, a intendimentu che ’jj èssero tajjata la capoccia… …La testa rotolò, e novanta inverni su la Flaminia accesero ’n gran ventu. Lu Santu, ’ncó guardava versu Terni. Tratto da: “211 sonetti” di Antonio Pecorelli. 2/ LI TERNANI.

2/ lepre in salmì Ingredienti: 1 lepre; qualche fettina di barbozza (guanciale di maiale); 1 bicchiere di vino rosso; 1 bicchiere di olio di oliva; salvia; fettine di limone; 1 bicchiere scarso di aceto; bacche di ginepro; foglie di alloro; olive nere; pepe; aglio; 1 bicchiere d’acqua. Preparazione: tagliare la lepre a pezzi non molto grandi. Metterli a marinare per qualche ora nel vino rosso, poi versarli in una pentola di coccio insieme con tutti gli altri ingredienti. Coprire con della carta paglia facendola aderire bene alla pentola. Quindi coprire con il coperchio e cuocere lentamente per un’ora.

Erimo in tanti, mo semo ’rmasti pochi, erimo tutti fanti e mone generali. Ma no, semo sembre quilli. Perché ago dittu ’na bucìa? Lu fattu è che a tenecce compagnia e pe guidacce, de li ternani boni, li pinzieri e l’opere sò ’rmaste. M’aricordo Sandrinu (lu maestru) quanno me dicia che Pinocchiu a dovendà de ciccia ea sbajatu tuttu. Quann’era de legno tutti rappresentaa, “cosmicu era’ e doppo ch’ea parlatu se che sveja de nasu je vinia..! Miselli, lu timidu, lu saggiu, quanno ’nzegnaa a canda

tutti zittirono a sindillu e lui modestu e brau a nisconnese currìa. E Peroni.. tu se si capace, chiamale poisiole, le sia, e li disignitti che l’accompagnaoono? Leggemole e guardamuli po’ mettemoce le mano tra le costa e sindimo lu core che ce scoppa. Quale andru postu a quinstu munnu pole esse sede d’un cristianu co’ du’ medaje d’oro? Veni qui a Terni se lu voli véde. E tutti l’andri picchulitti Mimminu, Pacchinu, pa’ co l’oiu, che da la vita honno fattu giostra piena de fiuri, de coluri, curianduli e cilletti? Anghi quilli de mo Mica so’ male, anzi, ’Ngilinu, Peppe e lu poru Firrucciu e po Brogelli nostru e Sittimiu che je se so smorzati l’occhi ma per lui è sembre giornu e mai de sera che s’è fatta ’na riserva de luce e po’ ci’a tantu focu da mannà su la luna la voce de Terni e la preghiera. E te pare pocu?. Testa è l’eredità che Foscolo dicia, potemo stà sereni ango noiandri, quanno fra cend’anni verrà l’ora gioia e pace verranno a tenecce compagnia. Tratto da: “Lu lepre snobbe” di Elchide Trippa

PROVERBI 3/ castagnole di carnevale Ingredienti: 300g di farina; 60g di zucchero; 50g di burro; 2 uova; 1 bustina di lievito per dolci; 2 cucchiai di rum; 2 cucchiai di olio di oliva; una tazza di latte amalgamato con il cidrato; liquore alchermes; olio per friggere. Preparazione: disponete a fontana la farina ed amalgamate tutti gli ingredienti tranne l’olio per friggere e l’Alchermes. Fate riposare l’impasto per circa mezz’ora. Formare con l’impasto tante palline di uguale grandezza e friggerle in olio bollente per circa 15 min. Adagiarle su carta assorbente da cucina e ancora calde, far scolare sopra di esse qualche goccia di Alchermes a caso e poi cospargerle di zucchero.

>> Chi ccià pochi quadrini sempre conta. Chi ccià pochi quadri’ sempre li conta, chi ccià la moje bbella sempre canta. >> A ppie’ der fico ce nasce lu ficurillu. >> ’Nvecchianno, ’mpacenno. >> Mejo nasce fortunati che ricchi. Mejo affurtunata che bbella. >> Se li malanni se portassero in piazza, ’gnunu arportaria a ccasa li sua. >> Chi è rriccu campa bbene, ma chi è ppropotente campa mejo. >> Chi pparla in faccia non è ttraditore. >> Aco fame, aco sete, aco sunnu. Ma se magno, se bbeo, se dormo me sse passa la fame, la sete, lu sunnu. >> Chi ccià magna e cchi non cià digiuna.

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[ L’EVENTO ]

uno Stravagante modo per onorare san valentino Si chiama “Anima Rock”, (nella foto la locandina), un musicol con Mirando Martino, Fiordaliso, Paila Pavese, Bagriele Marconi, Tony Allotta, Mimmo Ruggiero, ed è lo spettacolo di punta degli eventi valentiniani 2010 a Terni. Tra streghe, tombe e pipistrelli, in totale contrasto con la festa religiosa del Santo Patrono (Come farà la Diocesi a conciliare la vera natura dell’evento con i programmi pagani e addirittura irriverenti proposti dal Comune, solo Dio lo sa). Dicono che è uno spettacolo comico, ma ciò non attenua quella che può essere invece considerata dal popolo cattolico di Terni una goliardata che non onora di certo l’immagine di San Valentino. “Lo spettacolo”, si legge nel sito di “Anima rock”, “racconta di una vecchia attrice dimenticata dal mondo dello spettacolo, che per salvaguardare il suo cuore malato, decide di trasferirsi in campagna in una vecchia casa, che però è abitata dal fantasma di una cantante rock. Le due protagoniste, l’attrice Virginia Abernati e la cantate rock Gianna Corvino, sembrano agli antipodi. La prima, Virginia, è una signora elegante nei modi, ma ha un caratteraccio da Diva, che ormai nell’ambiente è diventato leggenda. La seconda, Gianna, è una persona molto più semplice, diciamo pure un po’ trasandata, ma con una passione e un’istintività coinvolgenti. I due personaggi sono in realtà due facce della stessa medaglia. Questo spettacolo che potrebbe definirsi una commedia musicale, contiene al suo interno “generi” diversi. Il thriller dato dall’intreccio, che vede Virginia Abernati (anziana attrice) aiutare il fantasma di Gianna Corvino (cantante rock) ad incastrare 54

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la perfida assassina Shanti (manager discografica) che ha ucciso Gianna Corvino per poter pubblicare un album postumo e guadagnare tanti soldi. La commedia invece è presente nei dialoghi e nelle situazioni comiche che si vengono a creare. Il divertente gioco tra chi sente le voci e il fantasma, visto in famosi film come “Ghost” qui viene sfruttato all’ennesima potenza. Il musical, perchè una parte consistente dello spettacolo è dedicata alla musica.

Il genere musicale del Rhythm and Blues, considerato l’origine del Rock, è protagonista eccellente di questo musical, con una selezione di brani dei più grandi autori degli anni ‘60-‘70 il cui testo è stato adattato alla storia. I primordi del rock, con una selezione di brani dei più grandi autori degli anni ‘60-‘70 di cui è stato adattato il testo. I brani, che non sono tantissimi, non faranno da commento musicale ma aiuteranno lo svolgimento naturale del racconto, rendendo ancora più emozionanti i momenti salienti della storia. Ogni anno, il 14 febbraio, il Santo Patrono degli innamorati

e dei fidanzati, viene ricordato e festeggiato in tutto il mondo. A Terni, che festeggia San Valentino come patrono della città, la dimensione religiosa degli eventi legati a San Valentino è rappresentata dalle ormai note Celebrazioni Valentiniane che ogni anno raccolgono intorno alla basilica dedicata al Santo numerosi fedeli, riuniti nella preghiera e nel rinnovo solenne delle loro promesse d’amore. I festeggiamenti in onore del Santo, trovano la loro massima espressione nella tradizionale Festa della Promessa che dovrebbe richiamare da ogni parte del mondo, coppie di futuri sposi che intendono scambiarsi la promessa di matrimonio nella chiesa del Santo, ricevendone la benedizione per le nozze. Alla cerimonia, a conferma del loro amore, seguono le celebrazioni per chi festeggia le nozze d’argento e d’oro. Per molti anni i vari eventi sono stati organizzati, indipendentemente tra di loro, dalla parrocchia di San Valentino, dall’Azienda per il Turismo e dal Centro Culturale San Valentino, mentre si deve ad Agostino Pensa l’ideazione del premio “San Valentino d’oro”, affidato ogni anno a personaggi illustri del mondo della cultura, dello spettacolo e della scienza. Nel 1989 è nata la Fondazione di San Valentino, con presidente lo scienziato Antonino Zichichi, vicepresidenti il Sindaco e il Vescovo di Terni e segretario Marino Tattoli, che ha rilevato l’organizzazione di gran parte degli eventi e ideato il premio “San Valentino - un anno d’amore”. Nel 2003 il ruolo della Fondazione è stato assunto dall’Associazione Eventi Valentiniani , costituita da Comune, Provincia, Camera di Commercio, Diocesi, Sviluppumbria


[ L’EVENTO ] e Consorzio Cometa. Presidente dell’associazione, dal 2003 al 2006 è stato Eros Brega, assessore comunale agli Eventi Valentinani, e segretario Stefano Bittarelli, rappresentante della Diocesi. Per l’edizione 2006 l’organizzazione degli eventi è stata curata dal Comune di Terni e dalla Diocesi di Terni Narni Amelia in collaborazione con la Conferenza Episcopale Italiana. Dal 2007 non esiste più nessun coordinamento degli eventi valentiniani, che vengono organizzati dal Comune di Terni e dalla Diocesi di Terni Narni Amelia. Nel 2009 al programma delle manifestazioni del Comune e della Diocesi si è affiancato quello del festival StraValentino, al quale hanno aderito anche molte realtà cattoliche. Per il 2010 gli eventi valentiniani sono stati presentati troppo tardi per essere inclusi nei pacchetti turistici che devono essere programmati con almeno 12 mesi di anticipo per essere venduti. Manca una qualsivoglia programmazione e

comunicazione per fare della festività San Valentino un evento nazionale ed internazionale. Per non parlare delle spese, l’importo finanziato dall’amministrazione comunale per il 2006 era di 250mila euro, aumentato nel 2007 a 287mila euro, arrivato nel 2008 a 330mila euro, ridisceso nel 2009 a 250mila euro con un taglio di 80mila euro e un’esposizione debitoria di 40mila euro di cui si dovrà tener conto in fase di finanziamento degli eventi per il 2010. Il bilancio preventivo per gli eventi 2009, risultato insufficiente, prevedeva come capitoli di spesa più ingenti: 35mila euro per concerti a Musical Box, 24mila euro alle iniziative BCT, 18mila euro per lo spettacolo pirotecnico alla Ditta Gianvittorio, 20mila euro per il Premio San Valentino, 12mila euro per l’Orchestra San Valentino, 20mila euro per l’evento Cioccolentino alla Promoeventi, 80mila euro alla diocesi per le manifestazioni diocesane e 28mila euro per pubblicità, promozione,

servizi tecnici e allestimenti. Anche quest’anno, dall’11 al 14 Febbraio 2010, si terrà l’appuntamento con Cioccolentino 2010 a Terni, “Col cuore in gola”è il nome scelto per il festival della Cioccolata a Terni, a ridosso della festa di San Valentino e che si aggancia al cartellone degli Eventi Valentiniani, racchiudendo in sé la inquietudine degli innamorati, ma attirando solo per la golosità del cioccolato. Lo scorso anno è stata riprodotta, interamente in cioccolato, la Basilica di San Valentino. Il nuovo corso della manifestazione ternana nasce dalla recente collaborazione con la perugina Eurochocolate. Saranno 4 giorni immersi nella bontà del cioccolato da condividere con la persona amata, ma che nulla hanno a che vedere con la spiritualità e i sentimenti, legando nettamente San Valentino al lato commerciale della festa. Sabrina Viali


[ L’EVENTO ]

cartellone 2010

Gli eventi valentiniani per il 2010, presentati il 26 gennaio alla presenza del sindaco di Terni, Leopoldo. Di Girolamo, don Riccardo Mansueti, in rappresentanza della diocesi, l’assessore al Turismo ed Eventi Valentiniani, R. Fabrini, l’assessore allo Sport, R. Bartolini, l’assessore alla Cultura, S. Guerra e il direttore artistico, il regista ternano Folco Napolini, rappresentano i momenti più importanti in cui Terni si mostra, presentando eventi di varie tipologie, sia religiosi che laici, per attrarre e richiamare persone dalla nostra città e da fuori. Il sindaco ha rimarcato la forte collaborazione tra comune di Terni, assessorato agli Eventi Valentiniani, la provincia di Terni, la regione dell’Umbria, la Diocesi, la Camera di Commercio e soggetti privati per l’allestimento delle manifestazioni. Tra gli appuntamenti sottolineati il gran galà di beneficenza per le vittime di Haiti, il tributo ai Bee Gees, lo spettacolo Emozioni Valentiniani con Mogol, lo Sconcerto Rock con Gene Gnocchi, il Gran Gala di San Valentino, l’opera musicale su Serapia e Sabino. In questa edizione è stato creato un logo per contraddistinguere la manifestazione, un marchio esportabile che darà un’identità a tutti gli eventi vi è raffigurato da un cuore rosso che rappresenta la parte laica dell’evento e del bastone pastorale 56

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che identifica l ’e l e m e n t o religioso, al centro del cuore così formato la V di eventi valentiniani, centralità rimarcata dalla scritta Terni Città d e l l ’A m o r e . Molte le associazioni cittadine impegnate: l’istituto Briccialdi, Visioninmusica, l’Orchestra Teatro Verdi, l’Ente Cantamaggio, l’Orchestra d’Armonia, la bct, Sistema Museo, il Terni Rugby, il Circolo della Scherma, il comitato regionale Judo. Le celebrazioni religiose, racconta don Riccardo, “sono basate sull’amore, che è lo spirito che ci deve animare per rendere più umana questa nostra città e il lavoro della chiesa”. Infatti il premio San Valentino sarà assegnato a S. E. Cardinale Stanislaw Dziwisz, Arcivescovo di Cracovia, in memoria di Giovanni Paolo II del quale è stato segretario, per rilevare quanto ha fatto Papa Giovanni Paolo II per la nostra città durante la difficile situazione dell’acciaieria ternana e per il mondo dei giovani e degli anziani. Il vescovo aggiungerà un gesto nuovo, il pranzo con gli anziani, circa 120 provenienti dalle parrocchie cittadine, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio presso Villa Santo Spirito. Inoltre, il centro dell’attenzione sarà focalizzato sulle problematiche legate alla scuola e alla famiglia, due spazi fondamentali per l’educazione dei giovani. Saranno dedicati tre giorni ai segni dell’affettività che culmineranno nella Festa della Promessa del 7 febbraio a cui parteciperanno 250 coppie di fidanzati provenienti da tutta Italia. A giugno si terrà a Terni

il primo convegno internazionale sul culto di San Valentino, finanziato dalla Fondazione CARIT, che tenterà di fare una sintesi internazionale del culto nel mondo. L’assessore Fabrini evidenzia “il Gran galà di beneficenza per le vittime del terremoto di Haiti, Music 4 Haiti, lo spettacolo Emozioni valentiniane a favore dell’associazione onlus “Un volo per Anna”, lo spettacolo Festa dell’Amore il cui ricavato sarà devoluto per la ricostruzione della facoltà di Ingegneria dell’Aquila,

a dimostrazione dello spirito umanitario che anima Terni, che lo intende dimostrare non solo con le parole ma anche con i fatti. Inoltre sottolinea come tutti i costi degli spettacoli ed eventi siano stati coperti dalla delibera di giunta con l’intervento di soggetti privati e che è intenzione di questo assessorato mettersi già al lavoro per organizzare l’evento San Valentino 2011, in modo da avere già a novembre 2010 il calendario degli eventi, affinché questi possano essere inseriti nei circuiti internazionali del turismo per attrarre più fruitori possibili”. Il direttore artistico Folco Napolini, ha dichiarato di essere onorato da tale incarico nella sua città, che tante critiche ha attirato per essere costituito prevalentemente da concerti ed eventi di nicchia, basato, quest’anno, sulla contaminazione di esperienza locali, con appuntamenti nazionali e internazionali. “Si è trattata di una scelta politica, quella di valorizzare i propri cittadini che riescono a portare la cultura e lo spettacolo fuori dai confini locali, ne saremo piacevolmente sorpresi”. S. V.


[ COME DOVE QUANDO ]

EVENTI A TERNI e dintorni DAL 15 FEBBRAIO 2010 >> Narni, località San Pellegrino, presso il ristorante San Pellegrino -Villa le Streghe, Strada Amerina 311, si svolgono le seguenti serate: 6 Febbraio serata caraibica (cena tipica e spettacolo di balli caraibici), 13 Febbraio serata argentina (cena tipica e spettacolo di tango argentino), 27 Febbraio serata spagnola (cena tipica e spettacolo di flamenco), 6 Marzo serata argentina (cena tipica e spettacolo di tango argentino), 13 Marzo serata araba (cena tipica e spettacolo di danza del ventre). Prezzo tutto incluso: 30 €. Info: tel.0744/751584 o 3202306433. >> Terni: il 28 Febbraio, presso la sala blu di Palazzo Gazzoli, dalle ore 17.00, l’Associazione Filarmonica Umbra per la 35° stagione presenta: Gianluca Pirisi (violoncello) e Kyoko Sato (pianoforte) in Fauré: Elegia in do Minore op.24 e S.Pirisi: Sonata. Dalle 17.30 Joaquin Palomares (violino) e Corrado Greco (pianoforte) con musiche di Turina, Rodrigo, Franck. >> Terni: a Febbraio si dà il via al programma delle manifestazioni valentiniane dedicate al santo patrono di Terni e organizzate dal Comune, dalla Diocesi di Terni-Narni-Amelia con la partecipazione di Regione e Provincia. In cartellone appuntamenti musicali di rilievo, conferenze e incontri, mostre, danza e festival artistici. Tra gli eventi religiosi, la Festa della Maternità per genitori in attesa, per famiglie affidatarie e adottive, la Festa della Promessa per i fidanzati e le cerimonie religiose rivolte alle coppie che festeggiano il 25° e il 50° anniversario di matrimonio. Molti anche gli eventi sportivi organizzati in concomitanza con le manifestazioni valentiniane come la tradizionale Maratonina di San Valentino. Info: tel. 0744/423047.

>> Terni: domenica 7 Marzo: Omaggio alle Donne, ore 17.30 Palazzo Petrignani. L’Associazione Araba Fenice per la sua 13° stagione presenta: “Meraviglioso cinema e indimenticabili melodie: da Morricone a Rota!”. Palmiro Simonini (pianoforte), Stefano Maffizzoni (flauto), musiche di Rota, Piazzola, Morricone e Mascagni. >> Terni: il 18 e 19 Febbraio per la Stagione di Prosa 2009-2010 al Teatro Verdi: Dürrenmatt: I Fisici; il 2, il 3 e il 4 Marzo andrà in scena La Sirena di Giuseppe Tomasi, con Luca Zingaretti. >> Amelia: San Isidro Futbòl tratto dal libro di Pino Cacucci va in scena il 20 Febbraio al Teatro Sociale, alle ore 21.00, con Andrea Biagiotti, Riccardo Valeriani e la partecipazione di Francesca Neri. Regia di Francesca Barbagli, musiche originali di Massimo Ferri e Luca Baldini. Calcio, donne e cocaina: ecco gli ingredienti della storia sudamericana che andiamo a raccontare. >>Amelia:Antiquariato sotto le Mura, il mercatino dell’Antiquariato, del Moder-nariato e del Collezionismo, si svolge il 28 Febbraio, in Piazza XXI Settembre e in Viale dei Giardini. Una buona occasione per chi ama e chi è alla ricerca di oggetti rari e preziosi. Ingresso libero. Info: tel. 0744/981453. -Avigliano Umbro: fino al 7 Marzo si svolgeranno gli appuntamenti di musica, teatro, danza, poesia e pittura del ricco programma di Avigliano Inverno 2009/2010, organizzati dall’Assessorato alla Cultura e Turismo del Comune di Avigliano, in collaborazione con Associazione MusicAvigliano, Associazione Filarmonica Avigliano, Associazione

Culturale ESF, Accademia dei Filomartani, Comitati e Associazioni Pro Loco. >> Baschi: al via la 12° Edizione di CittaSlow in Festival Dinner Music, fino al 6 Marzo. Manifestazione musical-culinaria che porta sulla rupe il meglio dei cibi slow food delle Cittaslow con alcuni dei nomi più noti del panorama jazz e pop italiano. Le serate saranno svolte nell’accogliente cornice del Ristorante La Penisola, sulle sponde del Lago di Corbara, tra Baschi ed Orvieto. Sotto la sapiente regia del direttore artistico Riccardo Stefanini, ogni sabato sera gli artisti incontreranno i sapori delle Cittaslow. Le cene-concerto di questa dodicesima edizione dimostrano la predisposizione della manifestazione a promuovere il sublime buon vivere italiano. Organizzata da Cramst, Cittaslow e da Il Palazzo del Gusto. >> Norcia: 47° Mostra Mercato del Tartufo Nero Pregiato di Norcia: nei giorni 26, 27, 28 Febbraio e 5, 6, 7 Marzo 2010 si svolge “Nero Norcia”. Affermatasi come la più importante rassegna espositiva dell’agroalimentare in Umbria.

A cura di Mariana Ribeca

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[ mostra ]

personale dello

zoo di simona È l’ultima idea che nasce dalla vivace vena artistica di Simona Angeletti e si chiama “Metti a posto!”, perché come dice Simona, nessuno di noi riesce a salvarsi dal disordine. In esposizione dal 29 gennaio al 28 marzo tele, oggetti e accessori, nei locali dell’Highlinestore Gallery di Terni, nella centrale via del Plebiscito, angolo via I° maggio, a pochi passi da piazza della Repubblica. Una

mostra che arricchirà e colorerà il San Valentino 2010 con grandi e piccole tele, oggetti e accessori, lasciati in giro, appartenenti alla personale “Scarpe Rosse 2009”, oltre agli ultimi lavori, realizzati dall’artista nella particolare atmosfera dello studio-laboratorio di Zona Duomo che, a sorpresa,a completeranno l’esposizione. Designer, artista ternana, donna web 2008, Simona Angeletti ha

esposto una sua collezione lo scorso luglio alla galleria Toselli di Milano, punto focale dell’arte contemporanea nazionale e non solo. L’opening di “Metti a posto!” è in programma per venerdì 29 gennaio a partire dalle 19. Un’occasione per ammirare e perdersi nell’esclusivo mondo di colore delle idee dipinte di Simona.


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[ SPORT ]

tennis tavolo terni UNA REALTà NAZIONALE, GRAZIE AL PIONIERE ALDO DE SANTIS Si è svolto al Palazzetto del tennis tavolo di Terni, il nuovo stage organizzato dalla Federazione Italiana rivolto ai ragazzi under 21 con lo scopo di rafforzare gli schemi di gioco ed individuare il gruppo di giovani che lavorerà nei

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prossimi anni.Tra gli atleti ternani che hanno partecipato ai quattro giorni di allenamenti anche Matteo Celza e Michele Calderoni, oltre una piccola rappresentativa regionale di cui ha fatto parte il giovanissimo Gabriele Boccio. Tra le ragazze della Nazionale Juniores femminile si sono distinte Debora Vivarelli, anni 17, 13° nella classifica nazionale e Tatiana Steshenko, 19 anni, 7° nella stessa classifica. Entrambe fuori classe, s o n o prossime a l l a partenza per due importanti s t a g e formativi a l l ’e s t e r o , in Cina la prima e in Ungheria la seconda, previsti nei prossimi mesi.Il gruppo,

composto da venti atleti provenienti da tutta Italia e diviso tra sedici della Categoria ragazzi e quattro di quella allievi, ha partecipato agli allenamenti svolti di mattina dalle 10.00 alle 12.00 e il pomeriggio dalle 16.30 alle 19.00, approfittando della chiusura delle scuole per le vacanze natalizie. Lo scopo dello stage è quello di scovare nuovi talenti e rafforzare gli schemi di gioco acquisiti in precedenza, grazie all’ intervento del folto gruppo di tecnici della Nazionale presenti. Tra questi il responsabile del settore giovanile Joshe Uhr e il Responsabile tecnico della Federazione Matteo Quarantelli. La Federazione Italiana Tennis Tavolo conta circa 15.000 tesserati e gli incontri come quello svolto a Terni si verificano con cadenza mensile, al duplice scopo di cercare nuovi talenti da inserire in nazionale e formare i nuovi tecnici di 3° categoria che vi lavoreranno. La città umbra è spesso sede degli incontri grazie alla disponibilità di spazi offerti dal palazzetto e la posizione centrale che si presta ad essere raggiunta facilmente dai partecipanti di ogni regione. Quella del tennis tavolo è una realtà che sta rapidamente crescendo anche in Italia, grazie anche all’impegno profuso dall’istancabile, purtroppo scomparso, insegnante Aldo De Santis, dove già è salita sul podio degli sport più cliccati del Web. E’ uno sport che ha origini antiche, ancorate nella nobiltà inglese del tardo ottocento, conosciuto


da tutti con l’informale termine “ping pong”, che un po’ lo spoglia di austerità e lo ricollega direttamente alla realtà agonistica cinese, dove questo esercizio ha trovato massima diffusione e adesione. Il palazzetto Aldo De Santis di Terni è uno dei più grandi d’Italia, una sala enorme dove sono collocati più o meno cinquanta tavoli, ospita gare prestigiose seguite da un folto pubblico eterogeneo per nazionalità ed etnie. La risonanza che tale attività ha a livello cittadino si evince anche dal numero degli iscritti all’associazione, e la quantità di ragazzi che frequentano gli allenamenti ha costretto la stessa ad arruolare più allenatori ed ad avvalersi dell’aiuto di ragazzi più grandi ed esperti per l’insegnamento della disciplina ai bambini. Il tennis tavolo è caratterizzato da un’alta competitività che non esula però da un impeccabile fair-play: poche regole ma ferree trasgredire alle quali è segno di mancanza di rispetto per l’avversario e di poca dignità per il violatore, che, piuttosto che perdere prestigio, spesso denuncia il proprio fallo all’arbitro il quale, come in tutte le discipline, a volte pecca di distrazione e superficialità. Così chi vince lo fa per merito e per abilità, capacità acquisite grazie alla preparazione fisica, ma anche grazie ad una velocità mentale che è decisamente innata e discrimina i grandi atleti dai dilettanti e li rende talentuosi: la traiettoria della pallina da 2,7 grammi deve essere intuita in pochissimi secondi, come quelli che servono a dare effetto alla battuta senza permettere l’ approntamento dell’avversario e la vittoria è indiscutibilmente per valore senza lasciare adito a controversie di sorta. Inoltre è una disciplina di opposizione mediata (cioè senza confronto diretto dei contendenti, ma attraverso gli attrezzi) e per questo i pongisti che si confrontano possono avere sesso, età e struttura fisica differente. E’ una disciplina sportiva per tutti e si può cominciare ad ogni età, anche se per intraprendere la carriera agonistica è opportuno iniziare non più tardi dei sei anni. Ai tanti che la seguono e la amano, non resta che aspettare le prossime Olimpiadi che si svolgeranno ad agosto a Singapore. Chiara Mansueti


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Chiuso in redazione il 29/01/2010 ore 21.00.




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