Crescere offline è possibile, favorendo esperienze di vita vera
10 In primo piano 22 Ricette
28 Prodotti Bio
Crescere offline è possibile, favorendo esperienze di vita vera
10 In primo piano 22 Ricette
28 Prodotti Bio
8 Tanto per cominciare
Il permesso di sbagliare
Arianna Porcelli Safonov
10 In primo piano
I giovani non stanno bene (ma neanche gli adulti)
Alexis Myriel
I bambini? Meglio offline
Beatrice Salvemini
34 Salute
Stile di vita originario: una via per il benessere e la salute
Beatrice Salvemini
9 L’eco del mese
Notizie, idee, eventi per vivere l’ecologia tutto l’anno
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22 Ricette
Tutti pazzi per il jackfruit!
Francesca Luise
40Salute
Oasi dei mulini: il giardino sensoriale terapeutico
Anny Trabbesi
28 Prodotti bio
Fette biscottate: come scegliere le migliori
Giuliana Lomazzi
44 Ecoturismo
Valle Otro, alla scoperta del mondo walser
Franco Voglino e Annalisa Porporato
53 Agricoltura
È ora di ricordarsi dei contadini
Alexis Myriel
90 Il Segnalibro
Libri, teatro e video a cura di Alessandra Denaro
50 L’Almanacco di Terra Nuova Il rimedio del mese di novembre: la maggiorana
61 Il Punto Biodinamico Carlo Triarico, presidente dell’associazione per l’Agricoltura Biodinamica
58 Agricoltura Il biodinamico per tutti
Gabriele Bindi
92 Terra Nuova Libri Il catalogo dell’autunno di Terra Nuova
66 Ecovillaggi.it News e aggiornamenti dal mondo degli ecovillaggi
89 L’ecocircuito di Terra Nuova Scopriamo le econovità e le realtà che diffondono una «ecologia della mente»
68 Ambiente
Biometano: costi alti, impatto ambientale e poca resa
Linda Maggiori
100 Spunti di vista
Diecimila anni di agricoltura
Dayana Andrade e Felipe Pasini
Terra Nuova n. 409(198) novembre 2024 Reg. Tribunale di Firenze n. 4937 del 14/02/2000 ISSN: 1121-178X
Proprietà della testata: Editrice Aam Terra Nuova Srl, Via del Ponte di Mezzo 1, 50127 Firenze P. iva 05373080489 tel 055 3215729 - fax 055 5390109
Chiusura del numero: 11 ottobre 2024 REDAZIONE (info@terranuova.it)
Direttore responsabile: Nicholas Bawtree Consiglio di redazione: Mimmo Tringale, Claudia Benatti, Gabriele Bindi, Alessandra Denaro Hanno collaborato a questo numero: Gabriele Bindi, Claudia Benatti, Alessandra Denaro, Giuliana Lomazzi, Francesca Luise, Linda Maggiori, Arianna Porcelli Safonov, Annalisa Porporato, Franco Voglino
Editing: Alessandra Denaro (segreteria@terranuova.it)
Progetto grafico: Loris Reginato Impaginazione: Daniela Annetta, Loris Reginato, Sabrina Scrobogna Stampa: Arti Grafiche Boccia S.p.A. Via Tiberio Claudio Felice, 7 Salerno
UFF. STAMPA: ufficiostampa@terranuova.it
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FIERE ED EVENTI
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AMMINISTRAZIONE (tel 055 3215729 int. 5) Caterina Salamone caterinasalamone@terranuova.it
La rivista è disponibile nei punti vendita del circuito www.negoziobio.info, nelle fiere di settore, in edicola e per abbonamento.
Thomas Torelli
Regista, autore e produttore indipendente. È fondatore di Uam.Tv, piattaforma online in cui si divulgano contenuti per l’espansione della consapevolezza.
Ivana Arena
Katherine Johnson Martinko
Per lavoro e per passione si occupa di sostenibilità ed educazione in natura. È autrice del libro Bimbi offline (Terra Nuova Edizioni).
Antonio Onorati
Esercente dell’impresa editoriale esclusivamente per l’edicola:
Sprea S.p.A.
Via Torino 51, 20063 Cernusco sul Naviglio (Milano) tel 02924321P. iva 12770820152
Iscrizione camera commercio 00746350149
CdA: Luca Sprea (Presidente), Alessandro Agnoli (AD), Maverick Greissing (Consigliere Delegato)
Distribuzione in edicola: Press-Di Distribuzione stampa e multimedia s.r.l. 20090 Segrate
Ostetrica specializzata nell’assistenza alla gravidanza fisiologica e al parto extraospedaliero. È autrice di Riscoprire lo stile di vita originario (Terra Nuova Edizioni).
Membro del Coordinamento europeo di Via Campesina e dell’Associazione Rurale Italiana. È autore di In difesa dei contadini (Terra Nuova Edizioni).
Certificato PEFC
Questo prodotto è realizzato con materia prima da foreste gestite in maniera sostenibile e da fonti controllate
Questa rivista è stampata su carta PRIMA SILK certificata PEFC™
Terra Nuova si trova nel primo gruppo dei 14 «Editori amici delle foreste» di Greenpeace e contribuisce a un’economia solidale promuovendo circuiti alternativi come i negozi bio (www.negoziobio.info) e le librerie indipendenti.
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Editoriale Nicholas Bawtree direttore responsabile
Viviamo in un mondo iperconnesso, dove il digitale è entrato con prepotenza nelle nostre vite, anche in quelle dei più piccoli.
Il tema di copertina questo mese porta alla luce una realtà preoccupante: i nostri bambini stanno letteralmente crescendo davanti agli schermi, con effetti devastanti sul loro sviluppo cognitivo, emotivo e relazionale. Stiamo delegando alla tecnologia digitale, alle app e all’intelligenza artificiale ciò che una volta nasceva e si alimentava grazie al contatto diretto con il mondo reale, all’esperienza pratica, alle mani sporche di terra e al gioco libero.
L’infanzia è il periodo in cui si gettano le fondamenta del futuro. Eppure, mentre noi adulti ci perdiamo nei pixel dei nostri schermi, i nostri figli stanno crescendo in una bolla digitale che li allontana da ciò che conta davvero: la natura, le relazioni umane autentiche, la scoperta di sé attraverso l’esperienza diretta. Le neuroscienze ci dicono che il cervello dei bambini si sviluppa in base a ciò che sperimentano e conoscono nella vita reale, non alle interazioni virtuali. Eppure i dati parlano chiaro: sempre più bimbi vengono «connessi» fin dalla culla.
Dobbiamo chiederci: che tipo di adulti stiamo formando? È assai probabile che i piccoli che oggi passano ore davanti a uno schermo avranno in futuro difficoltà a relazionarsi con il mondo reale, con gli altri esseri umani e con se stessi. La dipendenza dal digitale non è un fenomeno passeggero, ma una problematica che rischia di
accompagnarli per tutta la vita, compromettendo la loro capacità di pensare in modo critico, di gestire le emozioni e di vivere in armonia con la natura e la società.
È nostro dovere, come genitori, educatori e cittadini responsabili, dire no a questo abuso di tecnologia. Non si tratta di demonizzare il progresso, ma di riconoscerne i limiti e i pericoli quando viene usato in modo indiscriminato. Dire no agli schermi per i più piccoli è dire sì alla loro salute, al loro benessere, al loro diritto di vivere un’infanzia vera, fatta di contatto con la natura, di giochi all’aperto, di relazioni reali.
Come ci ricorda Katherine Johnson Martinko nel suo coraggioso esempio di vita, è possibile creare uno spazio libero dal digitale per i nostri figli, uno spazio in cui possano crescere sani e felici. Non è facile, certo, ma è necessario. La sfida è grande, ma non possiamo più permetterci di ignorarla. I bambini non sono piccoli adulti: hanno bisogno di vivere il presente nel modo più naturale possibile, per diventare adulti consapevoli e connessi sì, ma con il mondo reale.
N° 93 - Novembre 2024 Il mensile del naturale
Prosegue la collaborazione con Radio Antenna Uno di Torino, che ospita le voci di Terra Nuova nell’ambito della trasmissione Alziamo le vibrazioni. Ecco gli appuntamenti di novembre:
• giorno 5, Erica Bassani presenta il suo libro Donne che esplorano il divino;
• giorno 12, Antonio Onorati presenta il suo libro In difesa dei contadini;
• giorno 19, il regista Thomas Torelli presenta il suo progetto di film sul disagio giovanile di cui si parla su questo numero della rivista (pag. 10);
• giorno 26, la dottoressa Patrizia Scanu ripercorrerà l’analisi del disagio giovanile di cui parla su questo numero della rivista (pag. 10).
1 - 3 e 9 - 10 novembre
Festival dell’Oriente (Parma)
Rassegna di arte, cultura e folklore orientale
15 - 17 novembre
Fa’ la Cosa Giusta! (UmbriafiereBastia Umbra – Pg)
Proposte e soluzioni per una vita all’insegna della sostenibilità
Seguite la diretta con gli ospiti di Terra Nuova alle 18.00 sulle frequenze FM 104.7 e 104.6 o in streaming su www.antennaunoradio.com.
Vieni a trovarci allo stand di Terra Nuova!
15 - 17 novembre
YogaFestival (spazio Superstudio –Milano)
Eventi e workshop di yoga di alta qualità con insegnanti qualificati
17 novembre
Chiamata a raccolto (Rasai di Seren del Grappa – Bl)
Mercatino bio e scambio di
sementi locali all’insegna della biodiversità
30 novembre - 1 dicembre, 7 - 8 e 14 - 15 dicembre
Festival dell’Oriente (Padova) Rassegna di arte, cultura e folklore orientale
2, 9, 27 e 28 novembre, Arezzo, Pomponesco (Mantova), Reggio Emilia e Venezia Mini tour per Stefano Mori e Francesco Paniè, che presentano il loro libro Perché fermare i nuovi Ogm. Il 2 sono ad Arezzo, in piazza S. Jacopo, alle ore 17.00; il 9 al Teatro 900, via Roma 57, a Pomponesco, alle ore 21.00, dove sarà presente anche il biologo Gianni Tamino; il 27 saranno a Casa Bettola, via Marti-
ri della Bettola 6, a Reggio Emilia; il 28 all’associazione About, Lista Vecchia dei Bari 1165, alle 18.30.
16 novembre, Trevignano (Roma) Dafne Chanaz, autrice di Il prato è in tavola, tiene un corso sulle piante selvatiche commestibili d’Italia. L’orario è dalle 10.00 alle 15.00 Info e prenotazioni: tel 349 3922564 info@accademiadelleartierboristiche.it
23 novembre, Belluno Gloria Germani sarà insieme a Matteo Gracis per un evento su Tiziano Terzani durante il quale presenterà il suo libro Tiziano Terzani contro la guerra. L’evento si tiene al Centro Congressi, piazza Piloni 11. L’ingresso costa 15 euro. I posti sono limitati. Per prenotazioni: prenotazioneconferenze@gmail.com oppure tel 347 1298320 (solo WhatsApp).
In primo piano
Alexis Myriel
Bambini e ragazzi vivono un disagio diffuso più che evidente, specchio di un contesto sociale che fatica a riconoscere loro ruoli e responsabilità. Il problema va affrontato, ripensando anche il nostro modo di vivere. Il regista Thomas Torelli sta lavorando a un film su questo tema.
«Vorrei scappare dal dolore come scappo da scuola»: è una vera e propria richiesta di aiuto, una frase ricorrente, quella che il regista Thomas Torelli ha raccolto ascoltando i giovani che ha incontrato in questi ultimi mesi, lavorando al progetto di un film documentario di prossima uscita che sarà dedicato proprio al disagio che oggi tanti giovani esprimono. Torelli, che da anni si occupa di temi legati a un’ecologia di corpo e spirito, ha annunciato il suo nuovo impegno cinematografico, che avrà come titolo Punto e virgola. Per concludere e per ricominciare un’altra storia, sottolineando come «si avverta oggi l’urgenza di occuparsi, con cuore e mente aperti, di questo grande dolore e senso di vuoto che si avverte in modo così pressante nei ragazzi, fin da età anche molto precoci» spiega. «È grazie a mia figlia che mi sono reso conto, restandone sconcertato, di quanto il fenomeno sia pervasivo. Mi ha mostrato i video che i coetanei pubblicano sui social media, dove esprimono una sofferenza che non trova risposte e mi ha fatto capire che è bene che se ne parli, che questa sofferenza sia in qualche modo “vista” e non più sottaciuta. Voglio raccontare questo dolore dando voce anche a loro, agli adolescenti e ai pre-adolescenti che si trovano a scalare vette ripidissime, e aprendo all’analisi di esperti che possano aiutare famiglie e insegnanti, anche se mi sono accorto che di risposte certe non ce ne sono».
I dati forniti dall’Unicef in un rapporto del febbraio scorso1 parlano del 13% di bambini e ragazzi dei paesi dell’Unione europea che presenta segnali di sofferenza mentale (11,2 milioni), con una prevalenza
maschile prima dei 14 anni e una prevalenza femminile tra i 15 e i 19 anni; nella fascia di età dai 15 ai 19 anni si parla di un 4% che soffre di depressione e di un 8% di disturbi legati all’ansia. In Italia i quindicenni che si dichiarano molto soddisfatti della loro vita sono il 73%, quindi il restante 27% evidentemente non lo è. Un’indagine diffusa lo scorso anno, condotta da Con i bambini e Demopolis2 ha evidenziato come il 54% degli adolescenti affermi che gli adulti non capiscono i ragazzi e, peraltro, a pensarlo è anche il 45% dei genitori. Nel commento all’indagine si legge anche che «la variabile “internet e social” è misteriosa per i non “nativi digitali” e allarga le distanze di pensiero fra le generazioni. Su questi elementi c’è piena convergenza»; e «gli adulti intervistati sottovalutano quanto i ragazzi non si sentano compresi nei desideri, nelle passioni e nei sentimenti». Peraltro, anche gli anni delle restrizioni adottate durante il periodo del Covid hanno lasciato la loro traccia.
Il contesto sociale
«È evidente come negli ultimi anni il disagio adolescenziale abbia assunto caratteri di maggiore gravità e diffusione» spiega la dottoressa Patrizia Scanu, psicologa, Gestalt counselor e formatrice. «Il contesto sociale è cambiato, si è assistito a una progressiva disgregazione delle famiglie e a un imbarbarimento del dibattito pubblico, divenuto ormai uno sguaiato circo di personalità egoiche e arroganti. Sono tremendamente scaduti anche i contenuti di media e social media, che propongono ai giovani modelli volgari, divisivi, rozzi, puramente edonici e materiali, quando non anche oscuri o corrotti. Serpeggia un sentimento diffuso di frustrazione, di rabbia, di rivalsa, di insicurezza per il progres-
«Mia figlia mi ha mostrato i video che i coetanei pubblicano sui social media, dove esprimono una sofferenza che non trova risposte e mi ha fatto capire che è bene che se ne parli». Thomas Torelli, regista.
Oltre le pagine
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«Lavoro con gli adolescenti da decenni e quello che emerge dal dialogo con loro è un senso di vuoto, di disorientamento, di mancanza di senso e di punti di riferimento. Manca loro anche il contatto con la natura, l’esplorazione di sé, la bellezza e l’esperienza che diano gioia, soddisfazione». Patrizia Scanu, psicologa, Gestalt counselor e formatrice.
sivo degrado economico di molte famiglie. I giovani non stanno bene, ma non stanno bene neppure gli adulti».
Secondo la dottoressa Scanu, il crescente disagio giovanile è anche dovuto al fatto che nella nostra società «gli adolescenti sono esclusi dalle responsabilità; si chiede loro di darsi un’identità, ma nello stesso tempo non li si aiuta a trovare il loro posto. Lavoro con gli adolescenti da decenni e quello che emerge dal dialogo con loro è un senso di vuoto, di disorientamento, di mancanza di senso e di punti di riferimento. Il tutto è aggravato dalla dipendenza dal digitale, dalla solitudine del mondo virtuale, dalla mancanza di progettualità e di relazioni autentiche. Manca loro anche il contatto con la natura, l’esplorazione di sé, la bellezza e l’esperienza che diano gioia, soddisfazione; spesso non ri-
escono a percepirsi come autonomi e capaci, in grado di affrontare le difficoltà della vita. Sono spesso soli di fronte a uno schermo e non tutti hanno riferimenti adulti con i quali confrontarsi sulle questioni che contano: il senso della vita, l’amore, la giustizia, la felicità, i valori che orientano l’agire, la spiritualità. Appena si entra in questi temi, molti di loro si risvegliano all’improvviso. I ragazzi svegli sono ancora tanti».
«I giovani sono i portatori del sintomo di una malattia sociale, di una forma di svilimento dell’umano che ci sta privando della gioia di vivere, della capacità di condividere, di prenderci cura dei più deboli, di pensare in modo comunitario, di perseguire la giustizia, di essere tolleranti, di dialogare, di volerci be-
ne» continua la dottoressa Scanu. «Gli adulti sono spesso inconsapevoli, non si rendono conto né del proprio malessere, né di quello dei giovani. Come si fa a insegnare la fiducia in se stessi, la gioia di vivere, la sensibilità verso i bisogni propri e altrui se non le si prova in prima persona? Molti genitori concedono tutto ai figli, forse per tacitare oscuri sensi di colpa, ma così rinunciano a essere un punto di riferimento autorevole e una guida. Tutti noi cresciamo grazie a difficoltà e ostacoli che riusciamo a superare, a sfide da cui usciamo vincenti. Nemmeno la scuola riesce più a stimolare la parte migliore dei ragazzi, stritolata com’è da una burocrazia soffocante e da continue pressioni ideologiche».
Fattori di protezione e di rischio
«La salute mentale si fonda su fatto -
Punto e virgola: il crowdfunding per supportare la realizzazione del docu-film
«La realizzazione del mio nuovo film documentario sui giovani segna per me una tappa importantissima del mio lavoro come regista, è un tema potente e urgente, che tocca tutti nel profondo e in modo trasversale» spiega il regista Thomas Torelli. «Per portare a termine il lavoro ho lanciato anche una campagna di raccolta fondi che permetterà ai sostenitori di avere naturalmente il dvd e di partecipare alle iniziative che seguiranno». Per sostenere il progetto: www.terranuovalibri.it/docufilmgiovani
«I genitori dovrebbero poter avere a disposizione il tempo per stare con i figli e costruire con loro esperienze positive. Ma i genitori oggi sono in crisi». Stefano Vicari, direttore dell’Unità di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e docente universitario.
ri di protezione e fattori di rischio» spiega Stefano Vicari, direttore dell’Unità di neuropsichiatria infantile dell’ospedale Bambino Gesù di Roma e docente universitario. «I fattori che proteggono sono quelli presenti in un ambiente educativo dove ci sono affetto, amore e rispetto, che insegna a gestire e affrontare anche le emozioni negative, come la frustrazione la rabbia, e a costruire relazioni positive. E purtroppo oggi la famiglia e la scuola sono molto in crisi in questo ruolo che dovrebbero avere. I genitori dovrebbero poter avere a disposizione il tempo per stare con i figli e costruire con loro esperienze positive. I fattori di rischio sono oggi, tra gli altri, anche l’esposizione alle dipendenze, sia da sostanze che dal digitale. Si pensi che, secondo i dati di Save the children, i bambini hanno il cellulare già a 6 anni e gli adolescenti restano incollati ai dispositivi fino a 6-7 ore al giorno. Quindi, i fattori di rischio
aumentano e quelli protettivi si riducono. Purtroppo se ne parla pochissimo e non si affronta questo grande tema in maniera organica». «Il mondo del lavoro è diventato sempre più difficile, ostile, penalizzante. Le energie dei genitori sono spese per lo più nel cercare di sopravvivere, di sbarcare il lunario, o nei casi migliori (si fa per dire) nel raggiungere il benessere economico» prosegue la dottoressa Scanu. «Bisognerebbe investire su una riduzione dell’impegno lavorativo degli adulti, sul ruolo educativo delle famiglie, su una scuola finalizzata alla formazione integrale della persona umana, su regole ferree che limitino l’utilizzo degli strumenti digitali tra i più giovani, su esperienze e attività che stimolino la cooperazione, l’autonomia, la creatività, l’empatia e il rispetto. In caso contrario, avremo adulti confusi, non empatici, ottusi, egoisti, incapaci di relazioni profonde, ignoranti e chiusi nel circuito ristretto del quotidiano, privi di ogni comprensione per la complessità pericolosa del mondo in cui viviamo».
La genitorialità
È importantissimo recuperare il ruolo della genitorialità. «Penso che i genitori dovrebbero sviluppare due qualità fondamentali: l’autorevolezza e l’autenticità» prosegue la dottoressa Scanu. «In un mondo violento e ipocrita, una relazione calda, profonda e sincera può essere l’antidoto a molti dei mali che affliggono i nostri figli. Essere autorevoli significa saper dare poche regole, ma farle rispettare e aspettarsi dai figli comportamenti etici e responsabili. Siamo passati dell’autoritarismo dei nostri nonni al permissivismo della nostra generazione, ma i ragazzi non hanno bisogno né dell’uno né dell’altro.
Hanno bisogno di qualcuno in cui specchiarsi, da ammirare, da stimare e da riconoscere come maestro. Nel caos in cui ci troviamo a vivere, dobbiamo poter essere maestri dei nostri figli. Non dobbiamo commettere l’errore di affidare questo compito ad altri, ma possiamo aiutarci reciprocamente condividendo con altri adulti le strategie per creare un contesto educativo veramente adeguato alle esigenze dei ragazzi».
Note
1 www.datocms-assets. com/30196/1708354042-the-state-ofchildren-in-the-european-union-ininglese.pdf
2. www.conibambini. org/2023/06/08/come-stai-presentata-la-prima-indagine-sugli-adolescenti