Copia Omaggio - Aprile 2024

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Liberi di scegliere il cibo, senza cadere nelle trappole della propaganda e dei falsi miti Il primo mensile italiano di ecologia e del vivere naturale • dal 1977

Questa non me la mangio

ALLERGIE

Tutti i rimedi naturali

ECOTURISMO

Scopriamo il Lago d’Orta

DOSSIER AGRICOLTURA

È ora di cambiare il campo

Salviamo l’agricoltura da lobby e politica

TIZIANO TERZANI

Contro la guerra

PFAS Attenzione al filo interdentale!

Cambiare il campo

L’agricoltura non può restare orfana dei contadini. È con questo principio ben in mente che le associazioni del biologico e del biodinamico e i movimenti contadini si sono presi il loro spazio nel rivendicare ciò che lobby e politica vogliono negare: la produzione del cibo che ci garantisce la vita non può sottostare a mere logiche di mercato e non può dipendere da un manipolo di multinazionali dell’agroindustria che tengono in pugno tutto la filiera. Il pericolo è più che reale, siamo già nel collo dell’imbuto. Persino l’Unione Europea, che aveva promesso il Green Deal, si è rimangiata parecchio rispetto agli annunci iniziali. Negli ultimi decenni, il modello industriale applicato all’agricoltura ha portato il settore sull’orlo del baratro, eppure ai “piani alti” ci si ostina non solo a riproporlo, ma a cristallizzarlo nelle sue misure più inique e impattanti.

Come leggerete nel nostro dossier (pag. 9), i timidi - e anche tardivi - passi verso una politica agricola più sostenibile sono stati stroncati sul nascere, sottoposti alla pressione delle lobby dell’agroindustria e alla retorica tossica dei media mainstream. Il risultato? Una deriva “latifondista”, in cui i fondi europei della Politica Agricola Comune (PAC) continuano a privilegiare le grandi aziende a discapito delle realtà agricole più piccole e sostenibili, con distorsioni del mercato dovute proprio ai sussidi. Per non parlare del ritiro del Regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi, dei nuovi Ogm che vanno verso la liberalizzazione e dei brevetti sulle sementi.

Ma chi è impegnato nell’agricoltura virtuosa di piccola scala rilancia un’alternativa chiara e concreta, che conosce bene e che funziona: l’agroecologia.

Questo approccio non solo rappresenta una via d’uscita dall’impasse attuale, ma promuove un modello basato sulla produzione di cibo di qualità a un prezzo equo.

In Italia, l’agricoltura biologica e biodinamica sta guadagnando terreno, rappresentando ormai il 17,5% della superficie agricola nazionale. Questo non è solo un segno di crescente consapevolezza, ma anche un’opportunità tangibile per abbracciare un modello di produzione che rispetti l’ambiente, i diritti degli agricoltori e la salute dei consumatori. Ogni giorno, le aziende biologiche e biodinamiche dimostrano il coraggio e la determinazione di seguire questa strada. Come cittadini e consumatori, abbiamo un ruolo cruciale da svolgere in questa transizione. Ogni volta che scegliamo di acquistare prodotti biologici, ci rivolgiamo a negozi bio, mercati contadini o opzioni di vendita diretta, stiamo sostenendo attivamente un’economia agricola più equa e sostenibile. È attraverso le nostre scelte quotidiane che possiamo fare la differenza, dando il nostro sostegno alle pratiche agricole che rispettano la natura e la salute umana. È giunto proprio il momento di “cambiare il campo”, come affermato con forza alla omonima conferenza nazionale contadina tenuta a Roma lo scorso marzo. Dobbiamo abbandonare il fallimentare status quo e abbracciare con coraggio un futuro più sostenibile e equo.

L’agroecologia non è solo un’alternativa, ma una necessità urgente per garantire la sopravvivenza del nostro Pianeta e delle generazioni future.

9 Dossier

5 L’eco del mese

Notizie, idee, eventi per vivere l’ecologia tutto l’anno

22 Alimentazione e salute

30 Ricette

8 Tanto per cominciare L’Africa e il clima di Piacenza

Arianna Porcelli Safonov

9 Dossier

Lobby e politica scippano l’agricoltura ai contadini

Francesco Panié

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«Siamo in campo per cambiare un modello perdente» a cura della redazione

22 Alimentazione e salute Questa non me la mangio a cura della redazione

36 Salute Allergie primaverili, i rimedi naturali ci vengono in aiuto

Beatrice Salvemini

42 Ecoturismo L’anello azzurro del lago d’Orta

Franco Voglino e Annalisa Porporato

53 Agricoltura Coltivare con l’aiuto dei batteri

Jeff Lowenfels

30 Ricette

Dolcemente crudo

Francesca Luise

62 Consumi Pfas, attenzione anche al filo interdentale!

Gabriele Bindi

Contenuti

66 Nuovi paradigmi

La via di Tiziano Terzani contro le guerre

Gloria Germani

92 Terra Nuova Libri

Il catalogo di primavera di Terra Nuova

Rubriche

72 Reportage Natura, specchio di bellezza

Alexis Myriel

90 Ecocircuito di Terra Nuova Scopriamo le econovità e le realtà che diffondono una «ecologia della mente»

94 Il Segnalibro Libri, teatro e video a cura di Alessandra Denaro

100 Spunti di vista C’è un mondo più bello Charles Eisenstein

50 L’Almanacco di Terra Nuova rimedio del mese: l’echinacea

56 Il punto biodinamico Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica

80 Ecovillaggi.it

News e aggiornamenti dal mondo degli ecovillaggi

ERRATA CORRIGE

Nell’Almanacco del mese di marzo, dedicato alla Centaurea minore, è stata riportata l’immagine della Cicoria selvatica. Ci scusiamo per l’errore.

Terra Nuova n. 403 (192) aprile 2024 Reg. Tribunale di Firenze n. 4937 del 14/02/2000 ISSN: 1121-178X

Proprietà della testata: Editrice Aam Terra Nuova Srl, Via del Ponte di Mezzo 1, 50127 Firenze P. iva 05373080489 tel 055 3215729 - fax 055 5390109

Chiusura del numero: 13 marzo 2024 REDAZIONE (info@terranuova.it)

Direttore responsabile: Nicholas Bawtree Consiglio di redazione: Mimmo Tringale, Claudia Benatti, Gabriele Bindi, Alessandra Denaro Hanno collaborato a questo numero: Nicholas Bawtree, Gabriele Bindi, Claudia Benatti, Alessandra Denaro, Gloria Germani, Francesca Luise, Jeff Lowenfels, Francesco Panié, Arianna Porcelli Safonov, Annalisa Porporato, Carlo Triarico, Franco Voglino

Editing: Alessandra Denaro (segreteria@terranuova.it)

Progetto grafico: Loris Reginato Impaginazione: Daniela Annetta, Loris Reginato, Sabrina Scrobogna Stampa: Arti Grafiche Boccia S.p.A. Via Tiberio Claudio Felice, 7 Salerno

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Contributi speciali

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Gloria Germani Filosofa e scrittrice. È fra le maggiori esperte del pensiero di Tiziano Terzani.

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Biologa nutrizionista, scrittrice e fondatrice del sito ilcibodellasalute.com.

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Terra Nuova si trova nel primo gruppo dei 14 «Editori amici delle foreste» di Greenpeace e contribuisce a un’economia solidale promuovendo circuiti alternativi come i negozi bio (www.negoziobio.info) e le librerie indipendenti.

NOTIZIE, IDEE, EVENTI PER VIVERE L’ECOLOGIA TUTTO L’ANNO

Voce alle foreste, il convegno

Il 6 aprile, a Gualdo Tadino, in provincia di Perugia, si terrà il convegno dal titolo Voce alle foreste organizzato da Liberi pensatori a difesa della natura. L’intento è quello di «onorare e difendere le foreste, per dare a

Manifestazione a Taranto contro l’inquinamento dell’Ilva

Il 23 aprile i comitati, i movimenti e i cittadini di Taranto scenderanno in piazza a manifestare per chiedere «un futuro senza l’inquinamento dell’acciaieria e con bonifiche serie del territorio inquinato». Info e programma: www.peacelink.it/tarantosociale

Eco-fiere del mese

Vieni a trovarci allo stand di Terra Nuova

5 - 7 aprile AgriUmbria (Umbriafiere - Bastia Umbra – Pg) Mostra dell’agricoltura, zootecnia e alimentazione

6 aprile, Villafranca (Forlì) Linda Maggiori, autrice di Mamme ribelli, presenta il libro alle Case Franche, via Il Sentiero 25, alle ore 16.30. Info: lecasefranche.aps@gmail.com

6-7 aprile, Trevignano (Roma) Secondo incontro del corso tenuto da Dafne Chanaz, autrice di Il prato è in tavola, per il riconoscimento, la raccolta e l’uso in cucina delle erbe spon- tanee commestibili. È possibile partecipare anche ai singoli incontri, così come al corso completo che prevede incontri anche a maggio, giugno, novembre e dicembre per proseguire poi anche nel 2025. Il corso si svolge a Trevignano e nei dintorni, a circa 40 minuti a Nord di Roma. Ogni appuntamento di raccolta esplorerà un’area diversa del territorio circostante. Info e prenotazioni: tel 349 3922564 - info@accademiadelleartierboristiche.it

ogni albero una voce». L’evento, gratuito, si tiene presso la sala Panorama Universo Flea, via Fratelli Cairoli, dalle 9.00 alle 17.30. Per il programma e le informazioni sulla partecipazione scrivere a: quercophilus@gmail.com

Agricoltura sinergica. I corsi della libera scuola «Emilia Hazelip»

Nel mese di aprile la libera scuola di agricoltura sinergica «Emilia Hazelip», di cui Terra Nuova ha pubblicato il volume Agricoltura sinergica, tiene cinque corsi di primo livello in provincia di Lecce, Vicenza, Rieti e Salerno. Qui tutte le info: www.agricolturasinergica.it

12 - 14 aprile Indica Sativa Trade (Unipol Arena – Bologna) Fiera internazionale della canapa

14 aprile Oli day (Via della Funga 27 – Firenze) Festival olistico e del benessere

6, 7 e 21 aprile, tra il reggiano e il bolognese Andrea Magnolini, autore di Fare cesti, tiene due corsi a tema. Il 6 e 7 un corso di cesti semplici alla fiera di Cavriago; il 21 un corso di cesteria a Grizzana Morandi. Info e iscrizioni: www.passileggerisulleterra.it 19 e 20 aprile, Voghera e Pavia Clara Scropetta, autrice di Accanto alla madre, presenta il suo libro il 19 aprile a Voghera alla libreria Ubik, in via Emilia 102, alle ore 18.00. A Pavia, il 20 aprile, parlerà anche del suo libro in occasione di una giornata, che terrà come relatrice dal titolo L’esplorazione dei processi fisiologici dal concepimento ai primi passi, rivolto a professionisti della salute, della gravidanza e del parto, dalle 9.30 alle 18.30. Info: Samantha, tel 334 8689971

20 - 21, 25, 27 - 28 aprile e 1 maggio Festival dell’Oriente (Roma) Rassegna di arte, cultura e folklore orientale

25 - 28 aprile Officinalia (Belgioioso – Pv) Storica fiera dell’alimentazione biologica, biodinamica e dell’ecologia domestica

10, 17 e 24 aprile, online Martin Halsey, autore di Cucina che cura, Dimagrire con la Italian Rice Diet e Come difendersi dai virus, tiene tre webinar su zoom. Il 10 aprile il tema è «Diagnosi dei piedi e utilizzo dei piedi in terapia (pediluvio, punti di agopressione e massaggio del piede)»; il 17 aprile «Salute del fegato. Diagnosi, accorgimenti dietetici, rimedi speciali, trattamenti esterni ed esercizi»; il 24 aprile sarà insieme a Laura Castoldi, co-autrice di La mia cucina contro il cancro, con «Domande e risposte, cucina per la bella stagione» (riservata ai soli abbonati a La Sana Gola). Per informazioni e iscrizioni: 348 5800869, info@lasanagola.com 19 aprile, Arzignano (Vicenza) Linda Maggiori, autrice di Mamme ribelli, presenta il libro alla biblioteca civica Giulio Bedeschi, in vicolo Marconi 6, alle ore 20.30. Ingresso gratuito.

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Aprile 2024 in omaggio

Tanto per cominciare

la satira di Arianna Porcelli Safonov

L’Africa

e il clima di Piacenza

Non so se mi dia più fastidio questa primavera ubriaca che, quest’anno, si è addirittura presentata nei giorni della Merla o la gente che ne parla amareggiata.

La gente che ti guarda e dice cose tipo: «Ma hai sentito che caldo inquietante?!».

A quelli che si strappano le vesti perché ci sono venti gradi, le api e i fiori, vorrei tanto chieder loro: «Ma perché vi preoccupa così tanto il cambiamento climatico?

Da quando vi preoccupa il futuro della Terra? Fate Roma-Milano in aereo tutti i giorni, com’è possibile che amiate i boschi?!».

A me sinceramente del futuro dei posteri non me ne sbatte un granché.

Ma non perché non abbia figli: piuttosto perché ho dato uno sguardo ai figli degli altri.

Meglio godersela e sgasare col Suv turbodiesel piuttosto che conservare i prati per gente che preferisce restare a casa a giocare alla Playstation.

Tutta questa premura per l’inquinamento e poi, alla domenica, ci si infanga sulle motocross che fanno crepare d’infarto i cerbiatti e scappare i conigli.

Tutta questa attenzione per la conservazione dei territori degli aborigeni e poi diamo ai bimbi l’hamburger texano e il latte condensato.

Certo, una parte di me è invidiosa perché la consapevolezza del cibo tossico è una bella schiavitù per i golosi come me.

La consapevolezza ci rende sempre un po’ infelici.

Perché allora non godersi questi ultimi anni al dolce caldo torrido del Natale?

Perché non ballare sotto le piogge tropicali, leggere e fittissime, che un tempo bisognava andarsele a cercare in Thailandia e oggi battono sui tetti di Piacenza e di Oslo?

Non mi piace questa cosa che ci costringono a soffrire di processi che abbiamo causato in piccolissima parte. I nostri politici sono tutti impegnati a sgridarci per il clima, a dirci di spegnere il termosifone, ma intanto spediscono carri armati e mitragliette in giro per il mondo, e quella roba lì consuma molto più del nostro scooter. Forse l’unico posto dove converrà rifugiarsi fra poco è, contro ogni previsione, l’Africa: si schiatta di caldo da sempre, ci si spara da sempre, ma sorridono da sempre. Nessuno parla dell’Africa, la gente del posto fugge per venire in Europa, illusa da un passaparola che sostiene che qui si viva bene: approfittiamone prima che se ne accorgano.

Arianna Porcelli Safonov è performer di monologhi di satira e critica al costume sociale. Laureata in Storia del costume, ha scritto due libri umoristici, Fottuta Campagna e Storie di matti (Fazi Editore). Dal 2018, collabora con l’Università di Pavia, con una docenza legata alle tecniche di improvvisazione applicate agli ambiti manageriali.

» www.ariannaporcellisafonov.com

Agricoltura: è ora di cambiare il campo

Siamo alla resa dei conti. Il sistema agroindustriale, che ha inquinato, finanziato le grandi colture intensive e reso il cibo una merce, vuole prendersi tutto. Ma per garantire cibo sano, suolo fertile e diritti, la risposta è altrove. E c'è chi la porta avanti.

Èarrivato il momento di «cambiare il campo», come è stato detto nel marzo scorso alla conferenza nazionale contadina che si è tenuta a Roma, con oltre trecento presenze e novanta organizzazioni rappresentate. L’agricoltura di qualità, quella che rispetta suolo e salute, è stata messa all’angolo e oggi sono più che mai chiari gli effetti di anni di politiche agricole che hanno favorito l’agroindustria, subordinato

gli agricoltori a un sistema che li può schiacciare quando vuole e trasformato il cibo in una merce. I timidi tentativi a livello europeo per far partire una transizione agroecologica che consentisse di uscire dall’impasse sono naufragati ancor prima di vedere la luce, sparendo anche dalle carte. E le decisioni che rimangono in piedi reiterano ancora una volta proprio quel sistema che ci ha condotto sull’orlo del baratro.

Ma i movimenti contadini, le associazioni del bio e le organizzazioni che da anni si battono per la sostenibilità non ci stanno; non hanno nessuna intenzione di arrendersi, anzi rilanciano: «La sola risposta possibile sta in un modello agricolo virtuoso, che produca cibo di qualità al giusto prezzo e che si sostenga economicamente sulle proprie gambe».

Lobby e politica scippano l’agricoltura ai contadini

Green deal svuotato, narrazione tossica e strumentale dei media mainstream, i soldi della Pac sempre ai «latifondi»: l’agroindustria e la Ue alzano le barricate contro la transizione agroecologica.

Le multinazionali dell’agrochimica che controllano il mercato

Impongono l’acquisto di:

• Sementi

• Fertilizzanti

• Pesticidi

Le conseguenze del «cartello»

• Riduzione della disponibilità delle risorse

• Aumento dei prezzi praticati agli agricoltori

• Abuso di potere

Fonte: Navdanya International

C’era una volta qualcuno che sperava nella transizione ecologica dell’agricoltura. Per la verità, quella speranza non è morta, ma oggi è parecchio ridimensionata. Già di per sé, il Green deal europeo, un piano per trasformare la produzione continentale in chiave sostenibile, era stato criticato dagli ecologisti per la mancanza di ambizione e dagli agricoltori per la mancanza di sostegni adeguati ad affrontare quella che, in alcuni casi, si annunciava come una traversata nel deserto. Di quell’architettura traballante rimane oggi poco più che un cumulo di macerie. Troppo forti gli interessi in gioco, troppo deboli le istituzioni nel difendere una legislazione osteggiata fin dal primo momento. Pandemia, guerra in Ucraina e crisi economico-finanziaria hanno aperto una breccia in cui si sono inserite con forza le lobby dell’agroindustria, spaccando un già gracile fronte bipartisan che in Europa aveva lavorato per porre alcune prime condizionalità ambientali alla produzione agricola. Per capire la portata di ciò che è successo sotto i nostri occhi in un battibaleno, possiamo fare un esercizio. Confrontiamo un brano del discorso di insediamento della presidente della Commissione europea, Ursula Von der Leyen, pronunciato nel 2019, con quello dello scorso 6 febbraio, in risposta alle «proteste dei trattori». «Non abbiamo un momento da perdere nella lotta al cambiamento climatico» diceva la presidente nel 2019. «Più l’Europa si muoverà velocemente, maggiore sarà il vantaggio per i nostri cittadini, la nostra competitività e la nostra prosperità. Il Green deal europeo è un must per la salute del nostro Pianeta e dei nostri cittadini, non-

ché per la nostra economia». L’agenda di Bruxelles prometteva uno scatto nelle politiche ambientali, sulla scia di un movimento giovanile ecologista che poteva rappresentare nel medio termine un bacino elettorale. E in quelle politiche erano ricomprese anche norme per la transizione ecologica dell’agricoltura, come la strategia Farm to Fork, «dal campo al piatto», sostenute anche dalle organizzazioni dell’agricoltura biologica. Il pacchetto comprendeva direttive e regolamenti, dalla riduzione dei pesticidi alle richieste di tutela della biodiversità. Cinque anni dopo gli annunci, però, di questi obiettivi non resta quasi nulla. Cosa è successo nel frattempo? Si sono manifestate le crisi di sistema paventate dai movimenti ecologisti (e non solo), che però non hanno determinato un cambio di mentalità. Sono state, invece, prontamente utilizzate dalla politica per giustificare la virata verso soluzioni più conservatrici.

Le voci che chiedevano un’altra risposta alle emergenze sono state silenziate. I media hanno giocato un ruolo chiave in questa partita, con una narrazione allarmistica che ventilava imminenti crisi agricole, alimentari e industriali. Nutriti dai comunicati stampa delle grandi organizzazioni di categoria, giornali e Tv hanno fatto da sponda all’inversione a U della politica. L’ultima spallata è arrivata con la protesta dei trattori, che una parte del mondo agricolo ha organizzato nei primi mesi del 2024.

Di fronte agli imprenditori agricoli inferociti e a pochi mesi dalla tornata elettorale, la presidente Von der Leyen ha fatto i suoi calcoli. E ha girato i tacchi rispetto alle promesse verdi, per accasarsi

su posizioni di tutt’altro colore. «La Commissione ha proposto il regolamento sui pesticidi, con il degno obiettivo di ridurre i rischi dei prodotti chimici fitosanitari» ha detto il 6 febbraio scorso, «ma la proposta è diventata un simbolo di polarizzazione. È stata respinta dal Parlamento europeo. Non ci sono più progressi nemmeno nel Consiglio. Ecco perché proporrò ai Commissari di ritirarla».

Marcia indietro su tutto

La morte legislativa del Regolamento sull’uso sostenibile dei pesticidi è solo l’ultima pagina di una storia che racconta il progressivo svuotamento della strategia Farm to Fork. Presentata nel maggio 2020, rappresentava una delle «gambe agricole» del Green deal europeo, con la promessa di rendere i sistemi alimentari europei meno inquinanti. Prevedeva il dimezzamento dell’uso di pesticidi, la riduzione della quantità di fertilizzanti chimici che percolano nei suoli e l’aumento della superficie coltivata a biologico al 25% dell’area agricola europea entro il 2030. Sotto la pressione di conservatori e lobbisti, la strategia è stata gradualmente annacquata e ridotta al minimo indispensabile. Ha fatto gridare allo scandalo, ad esempio, la ri-autorizzazione all’uso del glifosato per altri dieci anni. Era il 28 novembre 2023, ed è stata una delle più visibili contraddizioni che hanno caratterizzato il mandato della presidente uscente. Sempre lo scorso anno, ad esempio, la Commissione ha deciso di rinunciare alla legge sui sistemi alimentari sostenibili, che avrebbe dovuto costituire la spina dorsale della politica alimentare del blocco di 27 paesi. Un destino simile l’ha subìto la legge sul «ripristi-

no della natura», approvata il 27 febbraio scorso dal Parlamento europeo. Nata come regolamento attuativo della strategia sulla biodiversità, altra gamba del Green deal, mirava a imporre obiettivi concreti e misurabili ai paesi membri per salvaguardare gli ecosistemi degradati. «Una vittoria agrodolce» la definisce Federica Ferrario, responsabile agricoltura di Greenpeace. «Da un lato portiamo a casa degli obiettivi di principio, dall’altra gli emendamenti approvati lo scorso anno e confermati nel testo finale hanno indebolito molto la legge, specialmente sul lato agricolo».

I pesticidi fanno la differenza

Hanno messo agricoltura contro ambiente

L’idea che la conversione ecologica sia un lusso che non ci possiamo permettere è il cuore delle argomentazioni dell’agroindustria, che ha nel Copa-Cogeca la sua organizzazione di rappresentanza a livello comunitario. La lobby, che tiene insieme grandi associazioni di categoria e delle cooperative, ha messo in piedi negli ultimi due anni una narrazione secondo cui le velleità dell’ambientalismo avrebbero portato l’Europa alla fame. L’organizzazione ha quindi salutato calorosamente la cancellazione del regolamento sui pesticidi, per

la quale ha lavorato incessantemente. «Questa proposta calata dall’alto e derivata dalla Farm to Fork è stata mal progettata, scarsamente valutata, scarsamente finanziata e offriva poche alternative agli agricoltori», ha dichiarato l’associazione, chiedendo «soluzioni realistiche».

L’idea che la riduzione dei pesticidi sia irrealizzabile poggia su analisi scientifiche di parte, utilizzate come arma di pressione sull’opinione pubblica e quindi sulla politica Già durante il 2021 sono iniziati a circolare numeri tali da far alzare più di un sopracciglio. Un’università prestigiosa

Diversità biologica in un campo di cereali biologico e in un campo coltivato con metodi convenzionali.

Impollinatori

Afidi

Piante

Campo biologico

I campi biologici ospitano una ricchezza di flora spontanea 5 volte più alta e una ricchezza di impollinatori circa 20 volte maggiore

Campo convenzionale

L’abbondanza degli afidi che danneggiano i cereali è 5 volte più alta nei campi convenzionali.

In questo studio del 2011 sono stati paragonati 30 campi del nord della Francia e in Germania: 15 in biologico (coltivati secondo il regolamento Ue 2092/91, basato sul divieto di applicazione di fertilizzanti inorganici e di pesticidi) e 15 in convenzionale (trattati con erbicidi e fertilizzanti organici). Fonte: Atlante dei pesticidi, 2023

come quella di Wageningen, in Olanda, ha pubblicato uno studio di impatto della strategia Farm to Fork che prevedeva un calo fino al 30% della produzione agricola europea in conseguenza dell’implementazione di vincoli ambientali. Tuttavia, gli studi erano finanziati da Copa-Cogeca e Croplife, l’organizzazione ombrello delle imprese agrochimiche. Proprio quelle che avrebbero perso qualcosa dal dimezzamento dell’uso di pesticidi. Del resto, in una battaglia senza esclusione di colpi, il ruolo della «scienza» diventa una delle armi più potenti. Appoggiandosi su studi da loro stessi finanziati, le imprese agroindustriali e le multinazionali chimiche hanno cementato un’alleanza che aveva come obiettivo lo smontaggio del Green deal europeo. Mentre le misure di risposta alla pandemia chiudevano in casa cittadini e attivisti, le lobby hanno continuato a lavorare al fianco dei rappresentanti politici. E con lo scoppio della guerra in Ucraina hanno sferrato l’attacco finale. L’aumento dei prezzi degli input chimici, dei carburanti e dei prezzi al consumo ha dato modo a lobby, governi e Ue di imputare la perdita di competitività delle imprese proprio all’imposizione delle misure di transizione ecologica. E tra il 2022 e il 2023, un’altra vittima illustre è caduta sotto i colpi di questa retorica: la Politica agricola comune (Pac).

Guerra e Pac

Rinnovata ogni sette anni, la Pac distribuisce risorse pari a un terzo del bilancio europeo per sostenere il reddito degli agricoltori e la nuova versione sembrava dover contenere misure con cui implementare gli obiettivi del Green deal europeo. Criticata già dai pic-

coli contadini per aver nuovamente ripartito i fondi in modo iniquo (l’80% dei finanziamenti è andato ancora al 20% delle aziende più grandi) è stata anch’essa ulteriormente depotenziata dall’esecutivo europeo come giustificazione per mettere in pausa le principali novità previste: l’obbligo di rotazione delle colture e quello di messa a riposo del 4% dei terreni sopra i 10 ettari per favorire la ripresa della biodiversità. La sospensione di tali obblighi è stata dapprima proposta come una «deroga temporanea eccezionale», poi è diventata strutturale e permanente. «Già di per sé quelle misure non erano una rivoluzione, ma semplici misure di buonsenso» obietta Fabio Ciconte, direttore dell’associazione Terra!. «Le rotazioni si fanno dall’alba dei tempi. L’errore è stato consentire che venissero abbandonate per anni, un fatto che ha temporaneamente aumentato la produttività, ma indebolito i terreni e reso gli agricoltori più vulnerabili e meno resilienti». Su questo punto è stato interesse di molti alimentare il conflitto tra agricoltori e ambientalisti, lasciando intendere che i due mondi siano incompatibili, quando invece una giusta transizione agroecologica dovrebbe riaffermare e favorire la stretta interrelazione tra i due ambiti.

Le associazioni ambientaliste hanno aspramente criticato la revoca degli obblighi di rotazione e messa a riposo dei terreni, poiché relega la transizione ecologica a orpello da esibire nei momenti di bonaccia, e non durante i periodi di turbolenza. La situazione attuale, sostengono, dovrebbe portarci verso la decisa riconversione di un sistema economico disfunzionale e in stato di crisi permanente. Tuttavia,

la politica ha scelto di arroccarsi sull’idea promossa dall’agroindustria che esista una natura infinita e gratuita a disposizione della produzione umana. Del resto, le politiche europee dell’ultimo mezzo secolo hanno poggiato su questa visione, e oggi tornare indietro è complesso e costa fatica. «Tanto più che, mentre impone vincoli ambientali e obblighi, l’Ue mantiene un’agenda commerciale di stampo liberista» aggiunge Monica Di Sisto, esperta di globalizzazione e presidente dell’Ong Fairwatch . «Da un lato negozia trattati di libero scambio che mettono i produttori in competizione con le importazioni a basso costo da paesi terzi, dall’altro chiede agli stessi produttori sforzi per la sostenibilità che li spingono fuori mercato. Un comportamento che risulta schizofrenico e vessatorio. Per impostare una transizione ecologica, invece, le due cose dovrebbero andare a braccetto. Più impegni ambientali, ma anche più barriere, tariffarie e non, al commercio, per schermare il mercato interno dalla concorrenza sleale».

Trattori fuori campo

Guidati dalle sigle nazionali aderenti al Copa-Cogeca, a inizio 2024 gli imprenditori agricoli tedeschi e francesi hanno invaso le strade a bordo di grossi trattori. In Germania la contestazione verteva contro la fine degli incentivi per il gasolio agricolo, mentre in Francia è stato preso di mira l’obbligo di tenere quella piccola porzione di terreni a riposo e il regolamento sui pesticidi. In Italia, la protesta è stata più varia e non promossa dalle principali associazioni di categoria, pur integrando una retorica anti-ecologista.

L’idea che la riduzione dei pesticidi sia irrealizzabile poggia su analisi scientifiche di parte, utilizzate come arma di pressione sull’opinione pubblica e quindi sulla politica.

«In piazza ci sono andati anche piccoli e medi agricoltori che sono in un mare di guai» dice Fabrizio Garbarino, presidente dell’Associazione rurale italiana (Ari). «Ma gli hanno fatto credere che i loro guai siano nel Green deal, nelle misure ambientaliste. Con la difesa di quel modello non si andrà da nessuna parte. Produci commodities, più che cibo, sulla base di prezzi e dinamiche imposti dalle borse. Se non si mette in discussione questo, è inutile lamentarsi per la riduzione nell’uso degli input di sintesi. Non ti salvi lo stesso». Fabrizio e gli altri associati di Ari sono tra quell’81% di agricoltori italiani che percepiscono meno di 5 mila euro l’anno di aiuti europei della Pac destinati al sostegno al reddito. Si tratta di circa 650 mila aziende su 802 mila che ottengono contributi pubblici. A fronte di questo dato, l’1% degli imprenditori più grandi (poco più di 8 mila) accumula più di 50 mila euro pro capite. Senza contare che rimangono 300 mila aziende piccolissime che non vedono nemmeno una briciola della torta. La divisione iniqua del sostegno al reddito da parte della Pac ha foraggiato in questi anni i latifondisti e gli allevatori industriali, determinando un crollo del numero di piccole aziende e un’espansione di quelle più grandi. Ma la dipendenza dai sussidi si è trasforma-

ta in un’arma a doppio taglio: le imprese non sono più in grado di fare economia senza aiuti, hanno impostato modelli di business che non stanno in piedi da soli. I fondi pubblici servono per abbassare il prezzo di produzione e rispettare i diktat della grande distribuzione organizzata. Ma se si alzano i costi di produzione, salta tutto. E non appena il sistema viene messo in discussione, si scatena la rivolta.

Nuovi Ogm: chi si approfitta della confusione

Nel marasma generale, alcuni processi continuano sottotraccia. È utile tenerli d’occhio, per capire cosa succede là dove non battono i riflettori. E in un cono d’ombra, su cui le associazioni ambientaliste e contadine cercano con fatica di gettare luce, avanza la deregolamentazione dei nuovi Ogm. Con un voto del Parlamento europeo, costruito in fretta e furia lo scorso 7 febbraio, la proposta di deregulation per i prodotti delle nuove tecniche genomiche (Ngt) ha fatto un passo avanti. La possibilità che organismi geneticamente modificati e brevettati vengano coltivati e commercializzati senza etichettatura, valutazione del rischio o tracciabilità, è sempre più concreta. Tuttavia, le proteste non lambiscono questa faccenda, che

vede invece il favore di organizzazioni agroindustriali e multinazionali agrochimiche, e il silenzio della grande distribuzione. Per arrivare a un testo finale occorre però un accordo tra i ministri dell’agricoltura europei. Lo scetticismo e la preoccupazione espressi dai governi insulari, balcanici, dell’Europa centrale e orientale mantiene aperto uno spiraglio per gli oppositori degli Ogm. Mentre le elezioni si avvicinano a grandi passi, il generale immobilismo potrebbe essere (ahinoi!), visto da questa prospettiva, la migliore opzione sul tavolo.

Dossier a cura della redazione

«Siamo in campo per cambiare un modello perdente»

Le proposte e le rivendicazioni dei movimenti contadini e delle associazioni del biologico per uscire dall’impasse: più qualità, riconoscimento dell’autonomia e del ruolo dell’agricoltore, svolta agroecologica, no al dumping e sostegno a chi si prende cura di suolo e salute.

Ma se in poco meno di quarant’anni in Italia si sono perse due milioni di aziende agricole1 e la superficie coltivata si è ridotta di 300 mila ettari, dov’è utile andare a ricercare le cause? Se dagli anni ’50-’60 in poi l’agricoltura è diventata talmente dipendente dagli input energetici e chimici

da traballare a ogni impennata dei prezzi, cos’è che non ha funzionato? Vogliamo dare la colpa a una transizione agroecologica ancora nemmeno partita? O alle misure che servirebbero per realizzarla (già depotenziate e svuotate grazie alla pressione delle lobby)? «La realtà va guardata in faccia:

sono le politiche agricole seguite negli ultimi decenni che ci hanno portato a questa situazione difficilissima e se si vuole uscire dall’impasse vanno davvero applicate risposte diverse ai bisogni di chi produce il cibo che ci serve per vivere» commenta Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.

Sostenibilità ambientale e anche economica

«Queste risposte possono e devono arrivare da una visione agroecologica della produzione del cibo, attenta all’ambiente e alla salute, ma anche sostenibile da un punto di vista economico e sociale. Oggi nel nostro paese il 17,5% della superficie agricola è coltivata a biologico e biodinamico (mentre la media europea è del 9%), con 3,4 miliardi di euro in prodotti esportati, e l’Italia è il secondo paese al mondo per superfici coltivate con metodo biodinamico. Si tratta di un’agricoltura di qualità, socialmente ed economicamente sostenibile, ed è quindi un modello da seguire. E non si pensi che questi agricoltori si sostengano con i finanziamenti pubblici, perché quelli vanno pressoché totalmente al 20% di agricoltura industriale e intensiva, mentre all’80% di piccoli e medi vanno le briciole o addirittura nulla. Eppure la narrazione tossica e strumentale a cui abbiamo assistito negli ultimi mesi ha messo in contrapposizione le istanze ambientali con il lavoro degli agricoltori. Si pensi alla tanto criticata norma che prevedeva il 4% di terreni a riposo: ebbene

riguardava solo aziende sopra i 10 ettari, cioè il 20% del totale, e peraltro includeva aree marginali e sentieri: non possono certo essere questi i problemi!». «Oggi abbiamo una grande opportunità per modificare l’agricoltura. Ci sono sensibilità e presa di coscienza, forse è per questo che sono così forti le pressioni dei colossi che non vogliono cambiare nulla, per poter continuare a trattare il cibo come merce, speculandoci sopra» prosegue Nappini. E Slow Food, proprio per ampliare la consapevolezza su questi temi, si è fatto promotore di una petizione per introdurre l’educazione alimentare nelle scuole come materia curriculare, «con attenzione a tutto il sistema alimentare, compreso quello produttivo, con tutte le sue ricadute, perché crescano cittadini capaci di senso critico e scelte consapevoli».

A marzo, peraltro, ventitré associazioni, tra cui Slow Food, hanno chiesto un incontro con il ministro dell’agricoltura proprio per parlare di questi temi e per rivendicare la loro presenza ai tavoli di confronto sulle politiche agricole comunitarie e nazionali, che fanno acqua e reiterano i meccanismi perversi anziché disinnescarli.

Il modello intensivo è

al capolinea

«Quanto accaduto soprattutto negli ultimi tre anni ha estremizzato una situazione già insostenibile; l’aumento dei costi di produzione, la riduzione delle rese dovute all’impatto del clima, i prezzi pagati ai produttori che sono in stallo quando non addirittura diminuiti; insomma, siamo al punto d’arrivo di un modello di agricoltura intensiva che ha marginalizzato il ruolo dell’agricoltore, che paradossalmente è diventato il punto debole, quando non il burattino, del sistema» spiega Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio. «È qui che il biologico e il biodinamico, con il loro approccio agroecologico, possono fare la differenza; rimettono al centro la funzione dell’agricoltore, vero conoscitore della propria azienda, che si confronta con tecnici e ricercatori, che tesse relazioni con i cittadini e la comunità locale. Si tratta di un modello valido anche per il resto dell’agricoltura, soprattutto quella che lavora sull’identità dei prodotti, perché può sostenersi, anche economicamente, sulle proprie gambe»

Il giusto prezzo

«Il punto chiave per cambiare le cose è quello del giusto prezzo, principio che può e deve riguardare tutti perché permetterebbe di favorire la sostenibilità e di non essere schiavi delle sovvenzioni pubbliche, attraverso la diffusione di sistemi locali di produzione e consumo come i distretti biologici, e la creazione di filiere etiche che possono portare il giusto prezzo anche nella grande distribuzione» prosegue Mammuccini. «E per an-

Barbara Nappini, presidente di Slow Food Italia.
Maria Grazia Mammuccini, presidente di FederBio.

dare in questa direzione chiediamo con forza strumenti pubblici che definiscano il costo di produzione e norme che impediscano le vendite sottocosto. Dobbiamo arrivare a un giusto prezzo sia per gli agricoltori che per cittadini, grazie a un patto chiaro: si produce nel rispetto dell’ambiente e della salute, quindi alla fine tutti ci guadagnano. Oggi ci giochiamo veramente il futuro; se continuiamo ad avvelenare il suolo e a depredarlo di sostanza organica, non ci sarà chimica che potrà tirarci fuori dai guai, l’esito sarà drammatico. Naturalmente va governata bene la fase di transizione, in modo da orientare i sussidi su pratiche agricole sostenibili in grado di creare ricadute di pubblica utilità».

La Pac? Punitiva per i piccoli contadini

«L’Ecvc, il Coordinamento Europeo di Via Campesina2, ha già pronto da tempo un documento con proposte fattive per la riforma della Pac, la politica agricola comunitaria» spiega Antonio Onorati, membro di Ecvc e dell’Associazione Rurale Italiana. «Già nel 2020 era chiaro che la Pac, per come viene applicata, è punitiva per l’agricoltura

contadina e le piccole aziende. Oggi peraltro anche i grandi si accorgono che la liberalizzazione dei mercati è una croce. Quindi, bisogna smetterla di insistere in questa direzione perdente».

«L’alternativa al Wto?

Ci stiamo lavorando»

«Stiamo lavorando anche su una proposta per un nuovo quadro di riferimento giuridico alternativo al Wto, l’organizzazione mondiale del commercio. Lo diciamo chiaro, va eliminato, perché la liberalizzazione è un disastro, ha aumentato i monopoli, favorito il dumping3 penalizzato le imprese. Vogliamo

Antonio Onorati, membro del Coordinamento europeo di Via Campesina e dell’Associazione Rurale Italiana.

Mobilitazioni in aprile e maggio

Il collettivo che a marzo aveva organizzato la conferenza contadina Cambiare il campo annuncia anche una mobilitazione nazionale per fermare la deregolamentazione dei nuovi Ogm in Italia e in Europa.

Tra il 25 aprile e il 1° maggio si terranno iniziative sui territori «per far sentire la voce di chi difende il principio di precauzione, rifiuta la contaminazione delle proprie colture ad opera di organismi geneticamente modificati e brevettati dalle grandi imprese e vuole mantenere etichettatura e tracciabilità per garantire la libera scelta ai consumatori».

Il 25 maggio si prevede una seconda tappa, con una manifestazione nazionale a Roma.

Tieniti aggiornato su: www.terranuovalibri.it/ cambiareilcampo

Alessandra Turco, membro del Coordinamento Europeo Via Campesina.

Coordinamento Europeo Via Campesina: «Servono nuove regole per un equo accesso alla terra».

L’accesso alla terra è andato via via diventando possibilità per pochi. I colossi dell’agroindustria e i grandi proprietari posseggono la stragrande maggioranza delle aree coltivabili: a oggi il 3% delle aziende agricole controlla il 50% della terra e l’80% delle aziende agricole occupa il 10% della terra. In parole semplici, significa che le terre appartengono principalmente ad attori non agricoli e questo porta alterazione dei prezzi e ostacoli enormi all’accesso dei contadini. E le politiche agricole dell’Unione europea non fanno che accelerare questo processo. Tra coloro che fanno pressione per invertire la rotta c’è il Coordinamento Europeo Via Campesina (Ecvc), organizzazione di piccoli contadini che ha indotto il Parlamento europeo a riconoscere l’esistenza della concentrazione fondiaria e il ruolo della Ue nella sua accelerazione. Il Coordinamento sta mettendo a punto una proposta di direttiva europea che sancisca criteri certi per un equo accesso alla terra. «Nella proposta di legislazione di Ecvc, nata anche grazie all’aiuto dell’Associazione Rurale Italiana e di analoghe organizzazioni di Romania, Francia, Germania e Scozia, si propongono misure per la limitazione dell’uso della terra, controllo dell’uso del trasferimento delle quote, riconoscimento del ruolo degli “agricoltori attivi”, favorendo chi lavora la terra e non solo chi la possiede» spiega Alessandra Turco, membro dell’Ecvc. «L’obiettivo è dare priorità ai giovani contadini, introdurre pratiche agroecologiche, istituire un osservatorio fondiario per il monitoraggio dei prezzi, delle vendite e dello stato di salute della terra, promuovere l’intervento della Ue nella promozione di buone pratiche e di strumenti legislativi che regolino il sistema fondiario».

Il documento è stato consegnato al commissario per l’agricoltura «e abbiamo iniziato una fase di advocacy con le istituzioni» prosegue Alessandra. «Siamo riusciti a farci riconoscere come attore legittimo nelle discussioni sull’accesso alla terra e stiamo lavorando con accademici e scienziati per raccogliere dati sui legami tra la regolamentazione fondiaria, la struttura delle aziende agricole, il modello agricolo e gli impatti sociali, economici e ambientali».

La concentrazione della terra porta all’impoverimento delle aree rurali e favorisce pratiche agricole industriali, danneggiando l’ambiente. «Per la transizione agroecologica abbiamo bisogno di più agricoltori, il rinnovo generazionale fornisce occupazione e benefici economici per le aree rurali» conclude Turco. «La regolamentazione dell’accesso alla terra è necessaria e gli obiettivi di salvaguardia del territorio possono essere raggiunti se proposti a livello europeo».

quindi andare a negoziare con le istituzioni un modello differente e stiamo cercando alleati e sostenitori. La nostra idea è che gli accordi internazionali debbano servire a porre limiti alla liberalizzazione dei mercati, tutelando la sovranità alimentare, da declinare come diritto dei paesi, e non solo dei popoli, che devono poter stabilire le loro politiche agricole».

«Vogliamo che l’Onu sostenga strategie e politiche pubbliche basate sulla sovranità alimentare, chiediamo che si favorisca la cooperazione internazionale e la solidarietà» aggiunge Onorati. «E occorre che ci siano controlli e regole sui prezzi dell’energia per l’agricoltura, che ci sia corrispondenza tra costi di produzione e prezzi pagati a chi vende. Indispensabili poi il divieto di dumping, spesso finanziato con fondi pubblici a sostegno dell’export di prodotti agricoli e alimentari, e il rispetto dei diritti dei lavoratori nei campi oltre che dei contadini. È una proposta corposa e complessa che discuteremo come Via Campesina con i membri delle varie nazioni».

Priorità ai mercati interni

L’Ecvc si è concentrato anche su una proposta per la corretta gestione dei mercati agricoli interni ai singoli Stati, «che devono avere la priorità» spiega Onorati. «Occorrono strumenti per evitare la sovraproduzione, che favorisce l’industria, e una regolazione pubblica dei mercati delle sementi, dei macchinari, dei concimi e dell’energia; bisogna poi regolare gli stock pubblici, perché possano garantire sicurezza alimentare nei momenti di difficoltà. Pensiamo a strumenti per stabilizzare i prezzi dei prodotti agricoli a un livello giusto, che compensi i costi di

produzione, tra cui il lavoro, e che siano al contempo accessibili e giusti, perché il cibo sano non sia per pochi».

«Nel documento affrontiamo anche i temi delle indicazioni geografiche, dei diritti di proprietà intellettuale, in particolare dei brevetti sulle forme di vita, del dumping, dell’accesso ai mercati da parte dei contadini soprattutto piccoli e medi, e dell’accesso al cibo per tutti, anche per chi è in povertà, come diritto fondamentale. E oggi dobbiamo anche difendere, e lo faremo fino in fondo, l’autonomia del sistema sementiero contadino, oltre che le nostre colture dai nuovi Ogm».

Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica.

Dialogo e autonomia

A sollecitare l’apertura urgente di un «dialogo proficuo tra agricoltori in generale e le organizzazioni del biologico e del biodinamico» è Carlo Triarico, presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica. «Il malessere espresso con le proteste di questi mesi indica una situazione di difficoltà e le risposte più efficaci possono venire proprio

dal nostro modello, quello del bio; purtroppo i “falsi amici” degli agricoltori stanno pilotando umori e contestazioni in modo strumentale, ma noi possiamo dimostrare come l’attuale modello agricolo industriale e intensivo stia mostrando tutte le sue falle e stia crollando». «Occorre chiarire che c’è la possibilità di rendersi indipendenti da un sistema che schiaccia e dai mezzi di produzione della grande industria, e quindi anche di svincolarsi dal meccanismo delle vendite a basso prezzo».

«Le nostre organizzazioni possono essere d’esempio, a patto che loro stesse lavorino per preservare autonomia e indipendenza» prosegue Triarico.

«E per parte nostra abbiamo chiara la necessità di portare avanti anche richieste per snellire la burocrazia e riconoscere economicamente all’agricoltore il ruolo sociale e agroambientale che può avere con pratiche virtuose».

Note

1. Nel 1982 erano attive in Italia 3 milioni e 133.118 aziende agricole, con una superficie media di 5,1 ettari; nel 2020 erano attive 1 milione e 133.023 aziende con una superficie media di 11,1 ettari. La superficie coltivata si è ridotta di 300.000 ettari. Fonte: https://shorturl.at/xGV02

2. Organizzazione agricola internazionale a difesa dei piccoli contadini: www.eurovia.org

3. Il dumping è una pratica con cui grandi imprese introducono sul mercato di altri paesi prodotti a un prezzo molto inferiore rispetto a quello di mercato, reso possibile da sussidi statali alle imprese nel paese d'origine o dalla sovraproduzione che quindi permette di svendere i prodotti in eccedenza.

Alimentazione e salute a cura della redazione

Questa non me la mangio

Oggi i «consigli» alimentari arrivano da ogni dove, ne siamo tempestati. Ma spesso le informazioni sono contrastanti, superficiali, parziali, quando non anche scorrette. Come orientarsi, dunque? Lo abbiamo chiesto alla biologa nutrizionista Silvia Petruzzelli.

Iconsigli alimentari? Oggigiorno si trovano ovunque: sul web, sui social network, in tv, sui giornali. E spesso chi presta un orecchio attento scopre che si rischia di sentire tutto e il contrario di tutto. Sull’alimentazione siamo di fronte non solo a una sovrabbondanza di informazio -

ni, e questo non sarebbe un male di per sé, visto che siamo quello che mangiamo e che quindi l’alimentazione fa la nostra salute, ma soprattutto a informazioni spesso imprecise, superficiali, discordanti o a volte fuorvianti. Come districarsi dunque in questo mare di notizie circolanti?

Silvia Petruzzelli si è posta la domanda e ha cercato di fornire risposte nel suo libro Questa non me la mangio (Terra Nuova Edizioni), dove prende in esame le più comuni convinzioni non sempre corrette o ciò che nel tempo ha creato confusione o vera e propria disinformazione.

La vera formula senza tempo

«Nel campo della nutrizione esistono fonti ufficiali ed evidenze scientifiche. E un ottimo riferimento è la Harvard Medical School che ci propone quello che ha definito “il piatto sano”. È interessante osservare che le fonti più che attendibili sono coerenti nel proporci quello che abbiamo mangiato per millenni, quando si seguiva la vera dieta mediterranea» spiega la dottoressa Petruzzelli, biologa nutrizionista. «L’alimentazione di un tempo, prima che fosse influenzata e condizionata dall’industria, si basava prevalentemente su cerea-

Mangiare il pane di una volta, lievitato con la pasta madre, che riesce a «demolire» le proteine del glutine, rendendole digeribili, è una scelta sana.

li non raffinati preferibilmente in chicco, legumi, verdura di stagione e poca frutta (compresa quella oleosa)» ci spiega la nutrizionista. «In Cilento, patria della dieta mediterranea, in cucina entrava anche un po’ di cibo di origine animale, prevalentemente pesce azzurro pescato, uova e formaggi. La carne, in particolare quella rossa, si mangiava raramente, per lo più in occasione delle feste. Il cibo di

origine animale, inoltre, non proveniva da allevamenti intensivi. E quando si seguiva tale approccio alimentare, non vi era una così alta incidenza di patologie cardiometaboliche come quella che si registra oggi. E non regge l’ipotesi che l’aumentata incidenza possa dipendere dal fatto che si vive più a lungo, perché oggi purtroppo si riscontrano patologie quali diabete di tipo 2 e la steatosi epatica non alcolica (fegato grasso) anche tra i bambini».

Attenzione al gluten free industriale

«Molte delle informazioni che circolano sull’alimentazione arrivano a demonizzare, per esempio, anche il pane, soprattutto per la presenza di glutine, che oggi è sotto accusa» prosegue Petruzzelli. «E molta gente è seriamente convinta che mangiare prodotti senza glutine sia un valore aggiunto per la salute, anche se non ha la celiachia. L’industria alimentare dei prodotti gluten free è cresciuta molto negli ultimi anni in conseguenza del fatto che le nostre scelte sono sovente guidate più da mode che da effettive necessità. È interessante, infatti, notare come le persone che non hanno diagnosi di celiachia siano tra i maggiori acquirenti di tali prodotti. Sarebbe sufficiente mangiare il pane di una volta, a lievitazione naturale, con pasta madre, meglio ancora se con farine di grani antichi. La pasta madre riesce a “demolire” le proteine del glutine, rendendole digeribili. Mentre, il senza glutine ha senso in caso di celiachia, facendo comunque attenzione ai prodotti industriali in commercio, che contengono spesso ingredienti ad alto impatto glicemico e grassi di qua-

Cibi e salute: sfatiamo qualche mito

Gli oli di semi sono più leggeri?

No. Le calorie sono le stesse dell’olio extravergine di oliva, cioè 9 ogni grammo. Inoltre si ossidano più facilmente con il calore e spesso subiscono un processo di deodorazione. Quindi, l’olio evo è da preferire.

Le uova fanno aumentare il colesterolo nel sangue?

Una revisione della letteratura scientifica del 2018 ha evidenziato che non solo le uova non influenzano il colesterolo Ldl (quello cattivo), ma pare che siano addirittura in grado di migliorare il profilo lipidico. Naturalmente non si deve esagerare.

Crucifere e semi di lino possono favorire l’ipotiroidismo?

L’attività gozzigena delle crucifere è data dai glucosinolati che si inattivano con il calore e, comunque, la loro azione antagonista nei confronti del metabolismo dello iodio è trascurabile. Piuttosto cerchiamo di garantirci un adeguato apporto alimentare di iodio, con alghe e pesce pescato. Per i semi di lino, nei pochi studi che hanno mostrato interferenza con la funzione tiroidea, sono stati usati in dosi massicce. A dosi normali sono protettivi per la tiroide.

È vero che i cereali integrali sono meglio di quelli raffinati?

Assolutamente sì. I cereali integrali contengono germe e crusca (vanno scelti biologici per evitare residui di pesticidi), che contengono gran parte dei nutrienti e le fibre e riducono il rischio di preoccupanti picchi glicemici post-prandiali. In quelli raffinati restano solo amido e qualche proteina.

Per approfondire ∙ terranuovalibri.it

Questa non me la mangio

Scegli il tuo cibo senza cadere nelle trappole della propaganda e dei falsi miti

Silvia Petruzzelli

Le diete iperproteiche fanno dimagrire?

L’eccesso di proteine si trasforma in grasso di deposito. Peraltro, una dieta iperproteica, nel lungo periodo e senza un controllo rigoroso, può determinare deficit nutrizionali dovuti a carenza di vitamine, sali minerali e fibre e può condurre a una condizione di chetoacidosi per la presenza eccessiva di corpi chetonici nel sangue.

L’acqua calcarea fa venire i calcoli?

Le acque cosiddette dure non aumentano il rischio di calcoli renali, mentre invece possono essere verosimilmente utili nella prevenzione di questa patologia. Sono oltretutto una fonte di calcio migliore degli integratori. È stato anche osservato un effetto protettivo per le malattie cardiovascolari in virtù del contenuto di magnesio e calcio nell’acqua potabile.

L’acido fitico nei legumi è tossico?

Basta mettere in ammollo i legumi per alcune ore per ridurlo a quantità che non disturbano l’assorbimento di micronutrienti quali ferro, zinco, calcio e magnesio. Peraltro, in piccole quantità può contribuire a ridurre l’assorbimento di metalli tossici.

I grani antichi hanno meno glutine dei grani moderni?

Più che la quantità, è la tipologia di glutine a essere diversa, cosa che può rendere adatti questi grani anche per chi ha una sensibilità al glutine non celiaca nei confronti dei prodotti contenenti glutine da grani moderni di varietà nanizzate. Più studi hanno inoltre dimostrato che i grani antichi hanno effetti benefici sulla colesterolemia, sullo stato infiammatorio, sui danni ossidativi alle membrane cellulari e sulla funzionalità intestinale, oltre a essere ricchi di polifenoli, carotenoidi, tocoferoli e fibra.

lità scadente, che possono essere associati a un aumentato rischio di obesità e sindrome metabolica».

La demonizzazione dei grassi

I grassi, ormai da tempo, sono sotto accusa. «Anche in questo caso il marketing detta le regole, infatti abbiamo assistito a una escalation continua di richiesta di prodotti light: si incute un timore nei consumatori e si promuovono prodotti senza una reale necessità» è la posizione della dottoressa Petruzzelli. «Dei grassi non c’è da aver paura, ma bisogna distinguere. Ci sono acidi grassi essenziali, come omega 3 e omega 6, che vanno assunti necessariamente attraverso

la dieta. L’importante è limitare i grassi saturi e per questo sarebbe sufficiente non esagerare con i cibi di origine animale. Inoltre è bene non assumere acidi grassi trans, e lo si fa evitando i cibi industriali e gli oli di semi che generalmente li contengono. Se cadiamo nella trappola dei light, inoltre, riduciamo anche l’apporto di vitamine liposolubili, come A, E e K».

Le diete iperproteiche

Sono poi in voga le diete iperproteiche. «Con la sovrabbondanza di cibo nella dieta occidentale, ciò che decisamente non manca, tra

i nutrienti, sono le proteine. Una loro carenza è più tipica dei paesi poveri. In Occidente è veramente difficile incorrere in tale carenza, a meno che non si tratti di malnutrizione, come può capitare talvolta in soggetti anziani» spiega ancora Petruzzelli. «Non ha senso neppure demonizzare i carboidrati. È importante però scegliere la fonte giusta di questi macronutrienti. Tra i carboidrati ci sono anche gli zuccheri, in particolare quelli liberi, e il problema odierno è proprio il loro eccesso. La raccomandazione sarebbe quella di non superare i 25 g di zuccheri liberi giornalieri, ovvero un massimo di cinque cucchiaini. Un eccesso di zuccheri liberi è associato a un aumentato rischio di tumori, diabete, malattie cardiovascolari. E se nelle etichette c’è scritto “senza zuccheri aggiunti”, è bene fare attenzione. Spesso si tratta di dolcificanti artificiali, che è meglio non assumere. Tutto sta nello scegliere con consapevolezza, leggendo sempre le etichette, gli ingredienti e le tabelle nutrizionali. Leggere solo i claim pubblicitari è spesso limitante e fuorviante. Possiamo scegliere. Ovviamente, serve impegno, almeno inizialmente. Ma, del resto, si tratta della nostra salute».

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Silvia Petruzzelli, nutrizionista e autrice di Questa non me la mangio
Alimentazione

Ricette

Volete sperimentare in cucina con gusto, ma evitando zuccheri liberi ed equilibrando le portate? Ecco qualche suggerimento per ricette sane e buone.

Il gomasio

Il gomasio è un condimento preparato con semi di sesamo e sale. È ricco di calcio e ci permette anche di usare meno sale.

Ingredienti

un cucchiaino di sale marino integrale · 20 cucchiaini di sesamo

Il primo passo è quello di tostare i semi di sesamo. Il modo migliore per non bruciarli è quello di bagnarli: assorbono così umidità.

Lavate quindi i semi di sesamo utilizzando un colino e, dopo averli fatti sgocciolare, poneteli in una casseruola dal fondo spesso, inizialmente a fiamma alta, poi (quando si stanno asciugando) abbassando leggermente la fiamma. Vanno mescolati continuamente altrimenti c’è rischio che si brucino. Saranno pronti quando, utilizzando un cucchiaio d’acciaio, non rimarranno più attaccati allo stesso. Trasferiteli nel suribachi o in mortaio. Riscaldate leggermente il sale nella stessa casseruola utilizzata per il sesamo; sono sufficienti pochi secondi, per farlo asciugare. Trasferite anche il sale nel suribachi e, con un pestello di legno, ruotando in senso orario, schiacciate: questo permette di aprire i semi di sesamo e far penetrare il sale.

«Quasi paté» di ceci, arame e pinoli

Ricetta di Rosa Pietroluongo

Ingredienti

150 g di ceci cotti (circa 50 g secchi) · 3 g di alga arame · succo di mezzo limone · un cucchiaino di senape · un quarto di cipolla · 2 cucchiaini di capperi dissalati · un cucchiaio di olio extravergine di oliva · una manciata di pinoli

Ammollate le alghe per circa 10 minuti. In una casseruola stufate la cipolla con l’olio e l’alga per circa 10 minuti. Schiacciate i ceci con una forchetta, sminuzzate i capperi con l’aiuto di un coltello e tritare leggermente i pinoli. Unite ceci, capperi, pinoli, cipolla e alga, mescolando. Questo paté si può spalmare su pane o piadina accompagnando con verdure a piacere

Ricette tratte dal libro Questa non me la mangio (Terra Nuova Edizioni)

Oltre le pagine

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Batate con alga nori e sesamo nero

Ricetta di Rosa Pietroluongo

Ingredienti

1-2 batate · un foglio di alga nori sbriciolato · un cucchiaio di semi di sesamo neri o bianchi · olio extravergine di oliva · un pizzico di sale marino integrale

Tagliate a cubetti la batata (lasciando possibilmente la buccia). Disponeteli in una teglia da forno e cospargete di nori, semi di sesamo e un pizzico di sale. Aggiungete olio quanto basta, mescolando. Cuocete in forno statico a 170° C per circa 20-30 minuti. Per evitare di bruciarli in superficie, ci si può appoggiare sopra un foglio di

Frutta con kuzu

Ricetta classica della cucina macrobiotica

Ingredienti

un cucchiaino di kuzu · un bicchiere di acqua fredda · un pizzico di sale marino integrale · una pesca, una fetta di melone (o la frutta che si preferisce) · succo di limone · granella di mandorla tostata

Pulite e tagliate la frutta a pezzetti e ponetela in un contenitore, aggiungendo succo di limone. Preparate la gelatina sciogliendo il kuzu nell’acqua

Testi e foto delle ricette di Francesca Luise

Dolcemente crudo

Tre proposte per colazioni e merende golose e naturali, per fare il pieno di energia e salute. Un piccolo passo per conoscere gli ingredienti e le tecniche di preparazione dei cibi crudi e scoprirne sapori, consistenze e colori.

Francesca Luise

Francesca Luise è cuoca e filosofa. La sua cucina è naturale, etica, inclusiva e prevalentemente vegetale. Organizza corsi e laboratori, offre consulenze per privati e professionisti. Dal 2022 ha aperto un laboratorio di cucina domestica a Venezia centro storico. www.francescaluise.it

Ancor più che con l’alimentazione vegan, quando si pensa al crudismo spesso vengono in mente solo gigantesche insalate o variopinte macedonie. Questo perché i limiti della nostra immaginazione si scontrano con quello che per abitudine è considerato l’elemento centrale in cucina, ovvero il fuoco e la trasformazione dei cibi attraverso di esso. Esistono tuttavia molti altri modi per trasformare un alimento, senza per forza doverlo sottoporre ad alte temperature. Pensiamo per esempio alle marinature, alla germogliazione, alla latto-fermentazione, alla fioccatura domestica o all’essicazione, tutti preziosi alleati della cucina crudista. La filosofia raw, termine inglese che significa «crudo», prevede l’utilizzo di materie prime che vengono trasformate proprio attraverso questi processi, con particolare attenzione alla temperatura di essicazione, che deve essere inferiore ai 42° per non alterare gli enzimi, le vitamine e i sali minerali presenti nei cibi.

La mia proposta di questo mese è dedicata a tre dolci senza cottura, senza glutine, con ingredienti sani e datteri al posto dello zucchero per dolcificare in modo naturale, che possono ben adattarsi a essere una colazione energetica o una merenda spezza-fame per interrompere la giornata.

Cosa vi serve

Per realizzare le ricette vi serviranno un blender abbastanza potente, in grado di ridurre la frutta secca e i semi oleosi in farina, e un essiccatore. Se non doveste averne uno a casa potete adoperare il forno. Molti forni moderni consentono infatti di mantenere una temperatura al minimo che

rientra nei parametri richiesti dal crudismo, nel qual caso vi suggerisco di munirvi di un termometro da forno per poter controllare in modo preciso ma agevole che non si superino i 42°.

Gli accorgimenti da avere

Innanzitutto scegliete ingredienti provenienti da agricoltura biologica. Mentre per quanto riguarda semi e frutta secca, verificate che non siano tostati o salati.

Lo stesso dicasi per il cacao. Oggi è possibile reperire in modo abbastanza semplice il cacao crudo in polvere, basta rivolgersi a negozi di prodotti naturali o dare un’occhiata online. Certo, se non vi è possibile trovarlo, provate lo stesso con il cacao classico, consapevoli però che non si tratta di un prodotto crudo, perché nella trasformazione a livello industriale il cacao viene sottoposto a un processo di tostatura.

Un altro accorgimento utile, quando andrete a frullare la frutta secca e i semi oleosi, è di procedere lentamente, in modo da non surriscaldare il frullatore e quindi la farina, perché altrimenti andrete a perdere importanti principi nutritivi.

Una volta preparati i vostri dolcetti crudisti potrete conservarli in un ambiente asciutto e al buio per qualche settimana. Per i primi giorni potete riporli su uno dei ripiani del mobile della dispensa, adagiati su della carta assorbente e al riparo dalla polvere. Trascorso qualche giorno, quando avranno perso ulteriormente umidità potete trasferirli in un vaso non a chiusura ermetica.

Ricette

Ricette

Brownies crudisti

Ingredienti

150 g di mandorle · 150 g di nocciole · 10 datteri · 75 g di cacao in polvere · 150 g di farina di cocco · 75 g di bevanda vegetale all’avena autoprodotta o acquistata · una bacca di vaniglia · 2 g sale fino integrale

Private del nocciolo i datteri e metteteli a bagno nella bevanda vegetale per almeno mezzora. Nel frattempo frullate le mandorle e le nocciole, incorporate tutti gli ingredienti secchi fino a ottenere la consistenza di una farina omogenea. Mettete la parte e trasferite i datteri e il loro liquido di immersione nel blender e frullateli. Versate il liquido sulle farine e con l’aiuto di un mestolo incorporatelo finché il composto non risulterà facilmente lavorabile con le mani. L’obiettivo è avere un impasto che possa essere compattato, quindi se dovesse risultare troppo asciutto aggiungete poca bevanda vegetale. Disponete l’impasto su un pezzo di carta da forno o silicone e, con l’aiuto di un mattarello, spianatelo fino a ottenere una superficie liscia e omogenea spessa circa

1,5 cm. Trasferitelo in essiccatore per circa 20-24 ore a 40-42°, avendo cura ogni 8 ore circa di girarlo affinché si asciughi in modo omogeneo. Una volta pronto tagliatelo a quadrati e servitelo. Se volete fare in casa il latte di avena, per circa 800 g di bevanda vi serviranno: 150 g di fiocchi di avena e 850 g di acqua. Sciacquate abbondantemente i fiocchi di avena, poi metteteli a bagno nell’acqua per 12 ore in un contenitore coperto. Trascorso il tempo, frullateli e poi filtrate il tutto con un colino a maglie strette o un canovaccio pulito. L’okara di avena, ovvero lo scarto solido che vi resterà nel colino, può essere adoperato, a parità di peso, per sostituire nella ricetta dei brownies una parte equivalente di frutta secca.

Cookies ai mirtilli

Ingredienti

150 g di noci · 100 g di mandorle · 150 g di farina di cocco · 70 g di bevanda vegetale all’avena · 70 g di mirtilli essiccati · 50 g di semi di zucca · 5 datteri · 20 g di uva sultanina · 3 g di cannella · 2 g di sale fino integrale

Mettete a bagno i datteri privi del nocciolo e l’uva sultanina nella bevanda vegetale di avena per almeno mezzora. Frullate le noci, le mandorle, la farina di cocco, i semi di zucca e i mirtilli, aggiungete il sale e mettete da parte il composto. Frullate poi la bevanda vegetale con i datteri e l’uva sultanina. Amalgamate i due composti fino a ottenere una massa facilmente lavorabile. Formate con le mani delle palline che andrete poi a schiacciare ottenendo così la forma dei cookies. Adagiate i cookies su della carta da forno o silicone ed essiccateli per almeno 24 ore a 40-42°, avendo cura di girarli ogni 8 ore per asciugare entrambi i lati.

Raw pancakes alla banana

Ingredienti

6 banane · 100 g di mandorle · 10 datteri · 1 g di curcuma in polvere · 1 g di sale · bevanda vegetale di avena q.b.

Per servire: semi di sesamo e sciroppo di agave

Frullate tutti gli ingredienti fino a ottenere un impasto liscio e vellutato della consistenza di una besciamella morbida, aiutandovi con la bevanda vegetale che andrete ad aggiungere a filo, poco alla volta. Disponete sul ripiano dell’essiccatore della carta da forno. Con l’aiuto di un coppa-pasta, versate l’impasto in modo da formare dei pancakes abbastanza sottili, dello spessore di 0,5 cm. Cercate di non farli troppo spessi perché altrimenti avranno difficoltà a essiccarsi in modo omogeneo e, una volta pronti, sarà più difficile ripiegarli in quattro. Procedete nello stesso modo sui vari ripiani dell’essiccatore finché non avete terminato l’impasto. Procedete con l’essicazione per almeno 24 ore a 40-42°, avendo cura di girarli ogni 8 ore circa. Serviteli con sciroppo di acero e semi di sesamo. In alternativa, potete sostituire una banana con una piccola rapa rossa, per avere dei pancakes colorati di rosa. In questo caso regolate la quantità di bevanda vegetale, perché la rapa è un po’

Allergie primaverili, i rimedi naturali ci vengono in aiuto

Con l’avvicinarsi della bella stagione milioni di italiani manifestano sintomi come lacrimazione, starnuti, congestione nasale. Ma non sempre è necessario ricorrere ai farmaci di sintesi chimica. Possono aiutarci anche l’omeopatia e la fitoterapia.

Salute
Beatrice Salvemini

Naso che cola, occhi che lacrimano, starnuti, spesso anche bruciore alla gola: sono i classici sintomi delle allergie primaverili che ormai in Italia affliggono milioni di persone. Oltre a cercare di affrontare le cause agendo sulla prevenzione, migliorando il «terreno» dell’organismo, l’alimentazione e le abitudini di vita, all’occorrenza diventa una necessità anche poter fronteggiare i sintomi nel momento in cui si presentano.

E se non si vuole ricorrere a farmaci di sintesi chimica, si possono senz’altro individuare approcci differenti, come per esempio la fitoterapia e l’omeopatia.

Le piante medicinali

«Nell’approccio fitoterapico, l’utilizzo di piante medicinali permette trattamenti anche prolungati nel tempo e sicuri per il paziente» spiega il dottor Danilo Carloni, farmacista ed esperto di tecniche erboristiche, docente al master di fitoterapia all’Università di Siena e membro del Consiglio direttivo della Società italiana di fitoterapia. «Le piante medicinali contengono più prin-

cipi attivi che, interagendo fra loro, hanno un livello di efficacia che supera quello di ogni singolo componente; ed è proprio la loro azione sinergica a esprimere l’azione terapeutica.

Nelle allergie primaverili sono molto usate le gemme di Ribes nigrum, che hanno un’azione analoga a quella del cortisone. Forniscono un fitocomplesso ricco di antiossidanti utili nel controllo dello stress ossidativo, del fenomeno infiammatorio e dei livelli di istamina e di immunoglobuline di tipo E (IgE), normalmente elevati nel soggetto allergico». «È una pianta sicura che richiede attenzione nell’utilizzo solo da parte di soggetti ipertesi o diabetici» prosegue Carloni. «Le preparazioni a base di gemme di Ribes nigrum sono in gocce; sintomi allergici come le oculo-riniti, il prurito, gli starnuti, possono essere modulati con la somministrazione, che va effettuata a inizio giornata e nel primo pomeriggio; le gocce di ribes nero possono svolgere attività preventiva se somministrate a ridosso dei periodi stagionali critici o prima di frequentare ambienti a rischio per la presenza di allergeni».

La cura del «terreno»

La fitoterapia permette anche di prendersi cura del «terreno», cioè della situazione complessiva dell’organismo, per metterlo in grado di contenere problemi e disturbi o prevenire la loro comparsa. «Un ruolo significativo in tal senso lo ha un fungo medicinale il cui nome scientifico è Ganoderma lucidum , meglio conosciuto come reishi» prosegue Carloni. «I suoi costituenti chimici identificati sono più di quattrocento; fra questi spiccano per rilevanza la componente triterpenica, i betaglucani e il germanio». «Ha proprietà antiallergiche e antinfiammatorie, è un importante detossificante epatico e ha azioni utili in campo oncologico e immunitario; sono i suoi betaglucani i principali responsabili del riassetto del sistema immunitario che nel soggetto allergico risulta “sbilanciato”; fra i tri-

Il Ganoderma lucidum è un fungo medicinale meglio conosciuto come reishi. Ha moltissime proprietà e i suoi betaglucani sono i principali responsabili del riassetto del sistema immunitario che nel soggetto allergico risulta «sbilanciato».

Nelle allergie primaverili sono molto usate le gemme di Ribes nigrum, che hanno un’azione analoga a quella del cortisone.

I Fiori di Bach

«Le piante medicinali contengono più principi attivi che, interagendo fra loro, hanno un livello di efficacia che supera quello di ogni singolo componente. È questa azione sinergica a esprimere l’azione terapeutica». Danilo Carloni, farmacista ed esperto di tecniche erboristiche.

terpeni, l’acido ganodermico ha dimostrato di ridurre significativamente i livelli alterati di istamina intervenendo sul rilascio del mediatore chimico dell’allergia. Il reishi ha quindi un effetto di ribilanciamento immunitario, è in grado di ridurre l’iperstimolo che caratterizza le patologie allergiche e attiva le difese quando sono deficitarie. Va utilizzato regolarmente e per lunghi periodi».

A intervenire non come terapia contro i sintomi, bensì per riequilibrare la persona, in un momento di difficoltà in cui manifesta anche sintomi, sono i Fiori di Bach, che prendono il nome dal loro ideatore, Edward Bach, medico inglese morto nel 1936. Si tratta di trentotto essenze, ottenute prevalentemente dall’esposizione al sole di fiori individuati dallo stesso Bach per il riequilibrio emozionale.

Secondo questo approccio, «le allergie nascono da un problema relazionale fra noi e le situazioni che viviamo, tra noi e gli altri, tra noi e noi stessi» spiega Vera Paola Termali, presidente dall’Associazione Italiana Bach Foundation Registered Practitioners, presidente di AssoNaturopati e direttore della Rete di naturopatia di Ippocrate.org

«In base all’emozione che si prova, individuata con il ricorso a un floriterapeuta esperto, si potrà avere un miglioramento anche dell’aspetto sintomatico, che è il modo in cui il corpo ci avvisa che dobbiamo prendere consapevolezza di ciò che viviamo» spiega Termali.

«Nel metodo originale, l’unico approccio per l’individuazione dei rimedi giusti per la persona in quel momento della sua vita è il colloquio che porterà alla scelta, concordata con il cliente, di un mix di sei o sette rimedi che il cliente stesso si farà poi preparare in farmacia o in erboristeria. Il metodo originale tratta soltanto gli squilibri di cui la persona è consapevole, strato dopo strato, cosa che rende il colloquio essenziale» prosegue Termali.

«L’unica formula che il metodo originale prevede come già pronta è il rimedio d’emergenza Rescue Remedy; poi, passata l’emergenza, è necessario passare a un mix personalizzato».

«Come spiegava il dottor Bach, questi fiori non aggrediscono la malattia, ma aumentano le vibrazioni di chi li assume per aprirlo all’ascolto di sé e quindi alla strada per superare il problema» prosegue Termali. «Il concetto base della floriterapia di Bach è la semplicità. A me piace dire che in natura c’è tutto ciò che serve all’uomo e che l’uomo ha trovato diversi metodi per estrarne le virtù. I Fiori di Bach peraltro vengono utilizzati efficacemente anche sulle piante, gli animali e i neonati, quindi non si può parlare di effetto placebo. Il beneficio che se ne trae è un riequilibrio dello stato emozionale, che ha ripercussioni sullo stato generale di salute».

Per scegliere un floriterapeuta competente: www.bachitalia.it/consulenti-certificatiwww.bachcentre.com/it/contatto/consulenti-registrati

Liberi da allergie e intolleranze

Ricette e consigli per prevenire allergie e intolleranze in adulti e bambini

Michela Trevisan

L’omeopatia

«Anche la medicina omeopatica può essere di grande aiuto nelle allergie primaverili, sia nel trattamento della sintomatologia acuta, sia nel trattamento del paziente allergico, cioè tenendo conto del suo aspetto mentale, generale e fisico, e la terapia deve essere personalizzata» spiega il dottor Francesco Siccardi (nella foto), medico omeopata. «La medicina di “terreno” è una peculiarità dell’omeopatia, che mira a riequilibrare lo stato di salute e di benessere rendendo l’individuo in grado di superare la propria sintomatologia. Il rimedio omeopatico agisce con duplice azione: quando si assume, l’organismo reagisce a questo stimolo infinitesimale simile alla patologia mettendo in moto i suoi meccanismi reattivi (reazione primaria). Poi supererà agevolmente la sintomatologia vera (reazione secondaria). In genere le crisi allergiche rispondono molto bene all’azione del rimedio omeopatico, sia nell’acuto, sia nella preparazione del “terreno” del paziente già qualche mese prima».

Prontuario omeopatico

Il dottor Francesco Siccardi ci elenca alcuni dei rimedi mag -

E tu che fiore sei?

Guida illustrata per migliorare la propria vita con i Fiori di Bach

giormente utilizzati sui pazienti afflitti da allergia stagionale, che si assumono in granuli da far sciogliere sotto la lingua e lontano dai pasti. Naturalmente, per la prescrizione del rimedio più adatto occorre essere seguiti da un omeopata.

• Allium cepa 6 ch

In caso di scolo abbondante, acquoso, che escoria le narici e il labbro superiore, accompagnato da lacrimazione abbondante non escoriante e starnuti frequenti. Il paziente peggiora in una camera calda e migliora all’aria aperta.

• Apis mellifica 6 ch

In caso di dolori molto acuti, pungenti e brucianti. Il paziente peggiora con calore e riposo, e migliora con freddo e movimento. La lacrimazione è abbondante e bruciante e non c’è sete.

• Arsenicum album 6 ch

Adatto in caso di grande e rapida prostrazione al minimo esercizio, ansietà e agitazione, dolori brucianti. I sintomi migliorano con il calore. Le secrezioni hanno un odore penetrante.

• Euphrasia officinalis 6 ch

In casi in cui gli occhi piangono sempre, la lacrimazione è irritante ed escoriante, le palpebre sono gonfie e brucianti, c’è coriza abbondante, acquosa, non irritante.

• Cuprum metallicum 6 ch

In caso di tosse secca, spasmodica, con viso rosso e cianotico. Il paziente peggiora tra le ore 23 e l'una, e sedendosi sul letto, migliora invece con l’assunzione di poca acqua fredda. Ci sono crampi dolorosi nei polpacci e nei piedi.

• Nux vomica 6 ch

In caso di paziente irascibile, litigioso, violento, che si infuria facilmente, con starnuti al mattino nel letto, coriza, naso chiuso la notte, fluente di giorno. Peggio-

ra in una camera calda e migliora all’aria fredda.

• Sabadilla officinalis 6 ch

In caso di starnuti in parossismi spasmodici, accompagnati da lacrimazione e da coriza acquosa e abbondante. C’è prurito alla volta palatina.

• Sambucus nigra 6 ch

In caso di coriza secca nei bambini, naso secco e tappato. Il paziente si sveglia improvvisamente verso mezzanotte, con soffocamento intenso e cianosi del viso. Il bambino inspira, ma non riesce ad espirare.

• Sticta pulmonaria 6 ch

In caso di cefalea frontale pressiva con sensazione di pesantezza alla radice del naso. Il paziente peggiora quando compare il raffreddore e ha costante desiderio di soffiarsi il naso, senza risultato. C’è secchezza estrema del naso con croste secche e dure.

• Sulphur 6 ch

In caso di autointossicazione, pelle bruciante con eruzioni pruriginose, orifizi rossi, difficoltà a stare per molto tempo in piedi. Con debolezza verso le 11 del mattino e sofferenze che ritornano periodicamente o continuamente. Ci sono infiammazione delle ali del naso rosse, secche, crostose, starnuti al mattino e alla sera, coriza cronica di cattivo odore, oppressione frequente con bisogno di aria fresca, pelle secca, ruvida, con eruzioni secche, squamose, pruriginose.

Il prurito peggiora con calore e lavaggio.

È dunque possibile affrontare le allergie stagionali senza dover per forza ricorrere ai farmaci di sintesi chimica; naturalmente occorre affidarsi a erboristi o farmacisti esperti e medici omeopati.

Salute

L’anello azzurro

del lago d’Orta

Un’escursione a piedi alla scoperta del lago d’Orta, in Piemonte. A passo lento, per godere dei suoi angoli più suggestivi.

Con l’arrivo della primavera è impossibile resistere al benefico richiamo della natura. La voglia di restare all’aperto è sempre più forte ma, per assurdo, è più complicato trovare una meta, poiché le montagne sono ancora molto fredde e ancora poco accattivanti: l’ultima neve ristagna nelle conche e la vegetazione è ancora spenta e assonnata. Ma ci sono delle alternative particolarmente affascinanti: i laghi. Camminare lungo le loro rive, ancora lontani dalla folla di chi va per bagnarsi, prendere il sole o veleggiare, come antichi pellegrini attraverso natura e arte, per poi fare un ritorno con battello in una

sorta di mini-crociera tra paesaggi meravigliosi, è la nostra proposta per questo mese di aprile. Eccoci dunque verso il lago d’Orta per una camminata che, lo ammettiamo, non è proprio per tutti data la lunghezza, ma che sa essere varia e curiosa.

Da Pella al lido di Buccione

L’anello comincia dall’imbarcadero di Pella (300 m), riva ovest del lago d’Orta. L’arrivo è dalla parte opposta del lago, e verrà raggiunto dopo una camminata di 16 chilometri, 300 metri di dislivello non continuativi e cinque ore di buon cammino. Alla partenza si girano le spalle all’acqua andando in dire-

zione della torre medievale, unico resto delle antiche fortificazioni, per poi arrivare alla cinquecentesca chiesa parrocchiale di Sant’Albino, dal particolare campanile del 1936. Appena dietro la chiesa, con una brevissima deviazione, si può ammirare un bel ponte a schiena d’asino del 1578, dal fondo interamente selciato che varca il torrente Pellino.

Dalla chiesa si segue in generale la segnaletica che indica «Anello Azzurro» e il primo tratto porta su un sentiero in mezzo al bosco e a un piacevole ponticello di legno nei pressi di un pilone, da cui si ammirano le cascatelle del rio Plesina, luogo naturalistico molto

Panoramica dell’isola di San Giulio, che si trova al centro del lago di Orta.

fresco e piacevole. La tappa seguente si trova presso la chiesa di San Filiberto, la più antica cappella della riva ovest del lago, poiché risalente all’XI secolo. Il magnifico campanile romanico è del 1075-1110, mentre i piloni votivi che la circondano risalgono al 1794.

Seguendo la cartellonistica, continuiamo su un tratto di strada asfaltata lungolago, che però non dura molto; presto, infatti, lasciamo l’asfalto per arrivare al seicentesco oratorio di San Rocco, per poi tornare alle sponde del lago e al lido balneare di Lagna. Qui troviamo la spiaggia Prarolo, da cui si stacca un pontile che offre un meraviglioso scorcio verso l’isola di San Giulio; un ottimo luogo per una sosta ri

Centro storico dell’antico borgo medievale di San Giulio.

generante, ma senza esagerare: la strada è ancora lunga!

Tra una piacevole sterrata nel bosco che si alterna a case sparse e

Un’estate camminando alle Azzorre, in Namibia, in Madagascar, in Europa o altre splendide mete vicine e lontane?

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asfalto, senza accorgercene si sale un pochino.

Tocca poi scendere e, tra canneti e boschi, si arriva piacevolmente in piano all’erbosa via Francisca e quindi al Lido di Buccione dove si trovano fontane, bar e ristoranti, oltre alla chiesetta dei SS. Angeli Custodi, del 1611, e al seicentesco edificio del Palazzo del Vescovo, decorato da stemmi affrescati sulla facciata.

Dal lido di Buccione a Orta San Giulio

Lasciato il lido si raggiunge la trafficata SP229 percorrendone un breve tratto privo di marciapiede in direzione del centro di Gozzano, prima di poterla abbandonare

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Isola di San Giulio, tra storia e leggenda

La maggior parte degli edifici dell’isola di San Giulio sorge sui resti di un antico castello forse di epoca longobarda, ma a farla da padrona è certamente la Basilica di San Giulio, esternamente in puro stile romanico e dalla storia antica e complessa. Fu edificata nel IV secolo, sembra dal santo in persona, poi venne ricostruita una prima volta nel IX secolo come chiesa fortificata longobarda, per subire infine ulteriori modifiche durante i secoli X-XI. All’interno spicca il pregevole pulpito del XII secolo che, nonostante il colore bronzeo, è completamente di pietra e presenta interessanti bassorilievi tra cui una misteriosa figura umana che la tradizione vuole rappresentare Guglielmo da Volpiano (962-1031), monaco benedettino e abate a Digione, che pare nacque proprio qui durante l’assedio del 962. Notevoli poi gli affreschi del XIV-XVI secolo, alcuni della scuola del pittore-scultore Gaudenzio Ferrari (1475/80-1546). All’interno della sacrestia si trova una vertebra fossile ritrovata, sembra, in una grotta della penisola di Orta. Forse il resto di uno dei draghi scacciati da San Giulio? Altro edificio veramente imponente è il Seminario, sorto nel 1844 sull’antico castello e che oggi è l’Abbazia Mater Ecclesiae, che dal 1973 ospita un nucleo di monache di clausura benedettine dedite dal restauro di tessuti e arazzi. Narra la leggenda che nel 390 San Giulio, in fuga con il fratello Giuliano dalle persecuzioni in Grecia, giunse fino alle rive del lago restando affascinato dall’isola che ospitava, però, feroci draghi e serpenti. I due fratelli ottennero dall’imperatore Teodosio I il permesso di abbattere i templi pagani per sostituirli con chiese cristiane e, mentre Giuliano si apprestava ad erigere la novantanovesima in quel di Gozzano, Giulio decise di recarsi sull’isola. Non trovando alcuna barca, il santo stese il proprio mantello sull’acqua e con esso raggiunse l’isola scacciando con la sola parola le bestie feroci che la popolavano ed edificandovi la sua centesima chiesa

girando a sinistra (cartelli blu «Bolzano N.»).

Superato il monumento che ricorda la morte dell’ingegnere Mario Motta, forte sostenitore dei partigiani, si entra in Bolzano Novarese e appena prima del passaggio a livello si torna su sterrata infilandosi nel fresco del bosco dove si trova la Fontana Bersanella, un vero piacere per i camminatori accaldati! Il percorso fa passare quindi in vista della Torre di Buccione che si eleva al di sopra del bosco dell’omonima riserva naturale speciale. Se si vuole vederla da vicino, cosa possibile, bisogna considerare una deviazione di ulteriori 1,2 km e 75 metri di dislivello sola andata. Visibile già dall’inizio dell'escursione,

si trova a quota 410 m e domina buona parte del lago almeno dal XIII secolo, quando faceva parte di un castello in grado di ospitare cinquecento soldati. Da questo punto si seguono anche i cartelli marroni «Orta» e «Passeggiata» fiancheggiando un tratto di massicciata ferroviaria. La borgata seguente è la caratteristica Corconio (367 m), dalle stradine acciottolate, gli edifici settecenteschi e la chiesa di Santo Stefano del XVII secolo, tutti elementi che creano la sensazione di fare un viaggio a ritroso nel tempo. Dalla chiesa si segue una bella acciottolata e sempre guidati dalla segnaletica si giunge a Legro, il paese dipinto con numerosi affreschi a tema cinematografico spar-

si per le vie del centro, che fa già parte del comune di Orta, uno dei «Borghi più belli d’Italia» (www. borghipiubelliditalia.it). La meta è vicina e la segnaletica porta nei pressi dell’imponente Villa Crespi, un edificio di aspetto moresco con tanto di minareto, la cui forma si deve all’industriale Cristoforo Benigno Crespi, innamorato delle bellezze di Baghdad, dove si recava ad acquistare cotone. Costruita nel 1880, negli anni ’30 ospitò poeti, industriali e regnanti mentre oggi è un Relais & Chateau Hotel gestito dal noto chef televisivo Antonio Cannavacciuolo.

Tra la numerosa filmografia che attinge dai panorami di Orta ci piace segnalare un vecchio film del 1914,

dall’esotico titolo Jvna, la perla del Gange, in cui la misteriosa India viene sapientemente ricreata proprio a Villa Crespi.

Piazze, palazzi storici e cappelle

Ecco infine la riva del lago con piazza Mario Motta dove si trovano gli imbarcaderi e numerosi locali. Molti i palazzi storici da ammirare come il Palazzo della Comunità del 1582, sede del governo dello stato-feudo della Riviera di San Giulio e noto anche come Broletto o Palazzotto; oppure Casa Marangoni, che si trova in salita della Motta, risalente al XIV secolo e detta anche «Casa dei nani»

per via delle piccole finestre che ornano la parte superiore, sorretta da un lungo architrave in legno, e decorata con affreschi.

O ancora più in alto il Sacro Monte, patrimonio Unesco, con una ventina di cappelle immerse nel verde che ospitano 176 sculture a grandezza umana in terracotta, dipinte a mano, e 900 affreschi che scandiscono la storia di San Francesco d’Assisi. Creato a partire dal 1590, la sua costruzione giunse fino alla fine del XVII secolo e ben si vede nell'evoluzione degli stili che da raffigurazioni descrittive passa allo spettacolare barocco per sfociare nel trionfo del rococò (www.sacromonteorta.com).

Il ritorno a Pella avviene con il battello (www.navigazionelagodorta. it) e, se si ha ancora energia in corpo e ore di luce a disposizione, è possibile aggiungere una visita all’isola di San Giulio dagli stretti vicoli, le scalinate e gli archi di pietra che ricreano uno scenario medievale suggestivo.

Per maggiori info, è possibile consultare il sito del Distretto turistico dei laghi: www.distrettolaghi.it

Cambia la vita in vacanza

4a Lunazione dal 25 marzo al 24 aprile

Aprile Almanacco di

Il rimedio del mese

Echinacea (Echinacea angustifolia, Echinacea purpurea)

Famiglia: Composite.

Simbologia planetaria: Nettuno. Parti utili: la radice.

Tempo balsamico: la radice si raccoglie nel secondo anno in primavera o in autunno.

Principali costituenti: composti polifenolici, polisaccaridi, alchilamidi, olio essenziale, flavonoidi, alcaloidi, inulina. vitamina C.

Proprietà medicamentose: antinfettive,

lun 1 06:51 19:37 Mercatino del biologico (m), Pavia, piazza del Duomo, tel 328 7025838 [1ª dom del mese]

mar 2 06:49 19:38

mer 3 06:48 19:39 Martedì gras (m), Ravenna, c/o centro sociale Spartaco, via Chiavica Romea 88 - www.gasravenna.altervista.org [tutti i mar sera]

gio 4 06:46 19:40 Mercolbio (m), Imola (Bo), centro sociale La Stalla, via Serraglio 20/bwww.gasimola.ilbello.com [tutti i mer]

ven 5 06:44 19:42 Agriumbria (f), Bastia Umbria (Pg) - www.agriumbria.eu –fino al 7 aprile Mercatino bio (m), Genova, via Cesarea, tel 348 3138418 [tutti gio]

sab 6 06:43 19:43

dom 7 06:41 19:44

lun 8 06:39 19:45 Biomercatino (m), Napoli, via D. Fontana, tel 339 8336257www.associazionebiologica.it [2ª dom del mese]

mar 9 06:38 19:46 Bio Marché (m), Faenza (Ra), centro commerciale CappucciniFB Bio Marché Faenza [tutti i lun sera]

Tintura Madre: 30-40 gocce in un po’ d’acqua 2-3 volte al dì lontano dai pasti.

Uso esterno: si può utilizzare la T. M. (Tintura Madre) diluita al 20% in acqua sterile per impacchi o diluendone 20 gocce in due cucchiai grandi di olio di iperico per dermatosi, eczemi, scottature, pelli screpolate e devitalizzate, rughe e smagliature.

Uso veterinario: in tutte le sindromi da deficienza immunitaria e per allergie infondere 2 cucchiai da minestra per grandi animali o 2 cucchiaini da tè per piccoli animali in mezzo litro d’acqua. Per questi ultimi la dose giornaliera è di 30 ml. Se ne possono anche fare impacchi per uso esterno in caso di continui grattamenti provocati da dermatiti da pulci.

Precauzioni: evitare un uso prolungato che superi le otto settimane. Ne è sconsigliato l’uso interno in caso di sclerosi multipla, collagenopatie, leucosi, tubercolosi e malattie autoimmuni.

Tratto da Erbario della salute di Ferdinando Alaimo (Terra Nuova Edizioni)

mer 10 06:36 19:47 Mercato del contadino (m), Tolentino (Mc), c/o associazione CiSei, via Gramsci 1, tel 339 4473220 - www.cisei.info [tutti i mar mattina, il ven pomeriggio da giu a sett, il sab mattina da ott a mag]

gio 11 06:34 19:48 Mercatino bio (m), Genova, via Cesarea, tel 348 3138418 [tutti gio]

ven 12 06:33 19:49 Indica Sativa (f), Bologna – www.indicasativatrade.com – fino al 14 Mercatino bio (m), Verona, piazza Isolo, tel 045 8078574 [tutti i gio]

sab 13 06:31 19:50 Bio marché (m), Lugo (Ra), c/o Logge del Pavaglione, angolo piazza Trisi, tel 347 3230485 [tutti ven sera]

dom 14 06:30 19:51 Oli Day Festival (f), Firenze – www.instabilefirenze.it Lucca Vegan fest (f), Lucca - www.veganfest.it - (fino al 15)

lun 15 06:28 19:52 Mercatino Bio (m), Sesto San Giovanni (Mi), c/o Rondò, piazza Martiri di via Fani, tel 349 8610196 [3ª dom del mese]

mar 16 06:27 19:53 Meglio Bio (m), Toscolano Maderno (Bs), piazza Nassiriya, tel 393 9242224www.labuonaterra.it [tutti i lun mattina]

mer 17 06:25 19:55 Mercatino di produttori biologici (m), Bologna, c/o Vaag 61, via piazza Fabbri 110, tel 347 4083255 - www.campiaperti.org [tutti i mar sera]

gio 18 06:23 19:56 ‘A fera bio (m), Caltanissetta, c/o Mercato Coperto, via L. Rizzo, via Malta, tel 347 4355933 - www.aferabio.it [tutti i mer pomeriggio]

ven 19 06:22 19:57 Mercatini del biologico (m), Caserta, piazza G. Marconi, tel 0823 326755 [1° e 3° gio del mese]

sab 20 06:20 19:58 Festival dell’Oriente (f), Roma – www.festivaldelloriente.it – fino al 25 Biospilla (m), Spilamberto (Mo), c/o Torrione medievale, tel 051 6486694 [tutti i ven mattina]

dom 21 06:19 19:59

lun 22 06:18 20:00 Mercato Genuino Clandestino Treviso (m), Treviso, via Monterumici 11, ore 10 [ultima dom del mese]

mar 23 06:16 20:01 Mercatino di produttori biologici (m) Bologna, c/o giardino Opiulesco, via Normandia, borgo Panigale, tel 347 4083255www.campiaperti.org [tutti i lun pomeriggio]

mer 24 06:15 20:02 Mercatino bio (m), Genova, largo Lanfranco, tel 349 8302954www.liguriabiologica.it [tutti i mar]

gio 25 06:13 20:03 Officinalia (f), Belgioioso (Pv) – www.belgioioso.it/officinalia/fiera-bio – fino al 28

ven 26 06:12 20:04 Mercatino di produttori biologici (m), Bologna, c/o Ex mercato 24, via Fioravanti, tel 347 4083255 - www.campiaperti.org [tutti i gio sera]

sab 27 06:10 20:05 Festival dell’Oriente (f), Roma – www.festivaldelloriente.it –fino all’1 maggio

dom 28 06:09 20:07

lun 29 06:08 20:08 Mercatino Bio (m), Bergamo, piazza Cittadella, tel 333 6332432www.agribioart.it [ultima dom del mese]

mar 30 06:06 20:09 Bio Marché (m), Budrio (Bo), piazza Antonio da Budrio in estate, galleria Sant’Agata in inverno, tel 338 40039572 - www.associazione-eco.it [tutti i lun pomeriggio]

Orto e Giardino* Luna e fasi lunari Sole sorge e tramonta Mercatini bio (M) Fiere (F) Convegni (C) Imbiancare e verniciare Pane Conserve Denti Capelli Giorni consigliabili e sconsigliabili per la preparazione di conserve Giorni consigliabili e sconsigliabili per cure dentistiche Giorni consigliabili e sconsigliabili per tagliare i capelli

Invitiamo i lettori a verificare che gli eventi segnalati si svolgano regolarmente nelle date indicate

Frutta e verdura di Aprile

Verdura: aglio, asparagi, barbabietole, broccoli, carciofi, cavolfiori, cavoli, cicoria, fagioli, lattuga a cappuccio, lattuga riccia, porri, rabarbaro, rafano, rape, scalogni, sedano rapa, spinaci,

ORTO. Giorni favorevoli per raccogliere erbe aromatiche e medicinali, trapiantare e seminare ortaggi da frutto, fiore, foglia e radice. Con l’eccezione, tra gli ortaggi da foglia, di lattuga, spinaci, cavoli, sedano, bietola da coste. In certe regioni fagioli, fagiolini, fave, mais e piante da radice si seminano in luna calante.

FRUTTETO. Piantumare e trapiantare alberi e arbusti da frutto a debole vigoria. GIARDINO. Seminare fiori, piantumare alberi, arbusti e siepi. Mettere a dimora e trapiantare le piante da fiore annuali, biennali, vivaci, le bulbose e le rizomatose. Riprodurre le piante da fiore per talea o per divisione dei cespi.

ORTO. Seminare gli ortaggi che accestiscono (cavoli, sedano, bietole da coste) o che non devono andare prematuramente a seme (insalate, lattughe, indivia, finocchio, aglio, cipolle, scalogno, porro, spinacio). Piantare e trapiantare cipolle, aglio e porro. Lavorare e concimare il terreno.

FRUTTETO. Potare gli alberi e gli arbusti da frutto vigorosi. Lavorare e concimare il terreno.

dove potete trovare Terra Nuova Giorni consigliabili e sconsigliabili per imbiancare Giorni consigliabili e sconsigliabili per la preparazione dell’impasto e la cottura del pane

GIARDINO. Potare e sfrondare gli alberi, gli arbusti e le siepi. Spuntare e cimare le piante da fiore e gli arbusti. Lavorare e concimare il terreno.

Icone di Federico Zenoni

«Orto e giardino»

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Con la conduzione del direttore di Veggie Channel, Massimo Leopardi, o della psicologa e food coach Isabella Vendrame.

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Coltivare con l’aiuto dei batteri

Ogni singola pianta ospita al proprio interno batteri cosiddetti endofiti, che la aiutano ad acquisire nutrienti, a combattere i patogeni e a sviluppare resistenza agli stress ambientali e biotici. La scoperta del ciclo della rizofagia può rivoluzionare il nostro modo di coltivare.

Agricoltura

Sappiamo bene come l’equilibrio del nostro microbiota intestinale sia di fondamentale importanza per il mantenimento della nostra salute. Tutta quella serie di complesse interazioni che avvengono nel nostro organismo, tra cui la digestione di diverse sostanze, la sintesi delle vitamine, o l’innesco di particolari reazioni immunitarie non sarebbero possibili senza il ruolo dei batteri che ospitiamo nel nostro corpo. Per l’agricoltura si potrebbero fare le stesse considerazioni, ricordando quanto siano vitali i batteri per il mantenimento di un suolo fertile e in salute. Ma c’è anche un aspetto che riguarda la vita stessa delle piante che, come ci confermano i risultati della ricerca scientifica più recente, si alleano con i batteri.

Ogni singola pianta ospita almeno un microrganismo che vive al suo interno senza danneggiarla. Si tratta degli endofiti (dalle parole greche éndon – dentro - e phytón – pianta). Un tempo si pensava che gli endofiti vivessero tra una cellula vegetale e l’altra, non al loro interno ma, con l’evolvere dell’attrezzatura microscopica, sono stati scoperti anche dentro le cellule.

Può sembrare un’idea sconcertante, ma i batteri sono distribuiti in tutta la pianta: germogli, foglie e frutti. Laddove le piante non li ossidano, questi batteri, chiamati endofitici, entrano persino all’interno dei nuclei cellulari.

Una scoperta epocale

E dunque, come mai gli orticoltori

non hanno ancora realizzato che le loro piante sono piene di batteri benefici? Ecco, i batteri sono davvero molto piccoli, così piccoli che fatichiamo persino a immaginarceli. La punta del più sottile degli aghi ne può trasportare a migliaia, allineati come i mattoni di un muro.

Bisogna dire che per la loro osservazione c’è bisogno di microscopi sufficientemente potenti, ma dal momento che nessun ricercatore ha mai mostrato un serio interesse a cercare i batteri all’interno delle cellule vegetali, sono passati perlopiù inosservati. La prima volta che vennero avvistati furono classificati come corpuscoli e vescicole appartenenti all’apparato del Golgi.

Negli ultimi anni i ricercatori che studiano i batteri endofitici hanno sviluppato tecniche speciali per provarne la presenza all’interno delle cellule vegetali: microscopi e telecamere speciali, coloranti per marcare i batteri e i loro metaboliti. Hanno persino trovato il modo di rintracciare composti di difesa prodotti dalle piante quando sono presenti i batteri. Era, ed è tutto molto complicato, ma che scoperte! Le piante non solo allevano i batteri nel suolo, ma li radunano anche all’interno delle proprie cellule privandoli della parete cellulare prima di restituirli al suolo. Oggi sappiamo che tutte le piante, dalle tanto familiari colture agricole a quelle delle praterie, delle foreste e dei deserti, e persino le piante acquatiche, ospitano endofiti.

Il punto biodinamico

I microrganismi e la forza biodinamica

Carlo Triarico presidente dell’Associazione per l’Agricoltura Biodinamica

I microrganismi hanno prevalentemente attitudini multiple, non solo dannose. Possono sì attaccare i tessuti viventi, ma possono trasformare i minerali in sostanze organiche e poi rigenerarle, essere consumatori di parassiti e possono entrare dal suolo nella linfa ascendente e nutrire la pianta, o fornirgli messaggi, sostanze biostimolanti e protettive. Il principale inoculo nella pianta di tali microrganismi endofiti avviene dal suolo. Funghi che hanno parassitato e ucciso larve di insetti dannosi alle colture possono, ad esempio, nutrire con l’azoto organico della larva la stessa pianta che hanno protetto. Attraverso di essi, con una complessità di sostanze in diluizioni sottilissime, la pianta riceve dal suolo stimolazioni che la rendono bioattiva, resistente e ricca di composti nutraceutici e di gusto. In biodinamica, con il preparato 500 diamo al suolo un apporto sottilissimo di sostanze che stimolano i microrganismi in questa azione. Il suolo risveglia l’attività vivente, attraverso cui il minerale riflette nel vegetale le influenze che capta. Le piante non si ammalano e sono più saporite. In un terreno trattato con concimi sintetici e pesticidi, invece, questo apporto è ostacolato e i microrganismi sono nemici. Vi è poi un’influenza che proviene alla pianta direttamente dall’ambiente aereo. Anche per questa via i microrganismi endofiti penetrano e agiscono nella linfa, ma in quella discendente. Questi si nutrono di zuccheri e apportano sostanze ancora più rare e preziose. È l’ambito dove il preparato 501 sostiene le condizioni di questa azione, attraverso la massima recettività luminosa della pianta. La pianta, nelle giuste condizioni, non termina nei suoi confini fisici materiali: è l’organismo aperto all’insieme di esseri che la abitano e di forze e sostanze che agiscono con essa. Questo contributo rigenerativo della biodinamica vorrei diventasse patrimonio della bioagricoltura.

La rizofagia, questa sconosciuta

Potrebbe non essere una materia molto conosciuta al giorno d’oggi, ma il ciclo della rizofagia è un altro modo attraverso cui le piante si procurano i nutrienti di cui necessitano.

Il termine rizofagia risale al XVIII secolo, quando gli scienziati erano convinti che le radici delle piante mangiassero il suolo per assumere i nutrienti. Questo è il motivo per cui Jethro Tull, un avvocato e agricoltore inglese, persuase gli agricoltori ad adottare i motocoltivatori, che ora sappiamo non fanno che danneggiare la rete trofica del suolo. Questa cosiddetta «teoria dell’humus» fu abbandonata quando il chimico tedesco Justus von Liebig inventò i «concimi artificiali», precursori dei moderni fertilizzanti. I sostenitori della teoria dell’humus avrebbero potuto considerare il ciclo della rizofagia come una prova del fatto che, dopotutto, avevano ragione. Tuttavia avrebbero dovuto attendere fino al 2008, anno in cui il ciclo venne presentato per la prima volta. In quegli anni fu assai difficile convincere i coltivatori del fatto che i microbi avessero un ruolo effettivo nella nutrizione vegeta-

le. Spero che ormai sia più facile accettare il fatto che le radici delle piante a tutti gli effetti mangiano i microbi.

Le interazioni nella rizosfera

Le piante si sono evolute in presenza di batteri e altri microbi e su di essi hanno potuto fare affidamento nel loro percorso evolutivo per assicurarsi nutrienti e controllare il proprio sviluppo. La rizofagia trasporta nutrienti all’interno delle piante, ma questa non è l’unica funzione espletata dai microbi coinvolti nel processo. Le piante utilizzano i microbi intracellulari anche per il proprio sviluppo e per i processi di crescita. Il succo della questione è questo: senza microbi (prevalentemente batteri), le piante hanno accesso a una quantità minore di nutrienti e non sono in grado di svilupparsi adeguatamente. In gioco però non c’è solo l’apporto di nutrienti, ma anche lo sviluppo e la salute della pianta, come di altri effetti che ancora non conosciamo: ad esempio tutti gli effetti intracellulari che i microbi hanno sulle piante e sulla loro espressione genica. Esistono enormi popolazioni di microbi diversi che vivono attorno alle radici delle piante, nella

Peli radicali, tutti con batteri visibili.

cosiddetta rizosfera, e alcuni di essi sono in grado di penetrare nelle radici stesse diventando endofiti. Pertanto non è una sorpresa che esista una correlazione diretta fra le tipologie di batteri presenti nella rizosfera e quelli all’interno della pianta. Ovviamente le piante possono venire «infettate» anche da batteri che vivono al di sopra del suolo, ad esempio attraverso una ferita. Questa tipologia di endofiti si può trasferire orizzontalmente da una pianta alla sua vicina. La maggior parte delle volte, tuttavia, un batterio entra in una pianta attraverso le radici, sia che esso fosse presente nel seme o che si trovasse già nel suolo. I semi, in questo contesto, sono

dei grandi vettori per i microbi e i microbi che trasportano sono di solito necessari al corretto sviluppo della pianta. Se il seme li perde, la pianta soffre. Ma è proprio quello che accade purtroppo nell’agricoltura industriale. Il cotone, ad esempio, viene ripulito con un acido che uccide i batteri; il risultato è che i coltivatori devono usare dei pesticidi per sopperire, in parte, a ciò che avrebbero fatto i batteri presenti nei semi per proteggere la nuova generazione di piante. Non c’è dunque da meravigliarsi se la coltivazione del cotone negli Stati Uniti è quella che fa un uso maggiore di pesticidi: i batteri endofitici necessari alla protezione e al corretto sviluppo della pianta sono stati eliminati.

Rilegato, 48 pagg., Nr. 201

ISBN 979-12-80027-29-0

Euro 12,-,- Euro 11,40

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Un altro modo di fertilizzare

La maggior parte dei fertilizzanti disponibili in commercio infligge danni incalcolabili alla rete trofica del suolo e all’ambiente. I fertilizzanti sono responsabili della rapidità del cambiamento climatico e troppo spesso impattano in maniera negativa sulla salute di lavoratori e consumatori. L’applicazione continua di prodotti chimici di sintesi si rivela ormai non solo insostenibile ma anche inefficiente. Se ci si rivolge invece ai batteri endofitici per promuovere la crescita, per controllare i patogeni e per migliorare la resistenza delle piante agli stress, è possibile risparmiare le risorse, che stanno

La Via del Cristo che conduce al Regno della Pace

Non è il Cristo della chiesa. La Via del Cristo dice: Dio in noi, Dio in tutta la Creazione, nella natura, in ogni pianta e in ogni animale. Proprio nella nostra epoca, in cui Dio sembra essere lontano o imprigionato in concetti religiosi, questo libro ci invita a riflettere su Chi è Dio e come opera, a lasciarci alle spalle il mondo con le sue crudeltà per seguire la chiamata del Cristo: “Percorri la Via del Cristo che ti indica passo per passo la Legge di Dio, la Patria eterna: Dio in te, Dio in noi; la Via dell’amore per Dio e per il prossimo. …

Ogni lotta, come ogni atteggiamento saccente e prepotente, si basano sul bisogno di vincere della persona che si sente importante, sicura di se stessa e superiore agli altri.

Si deve invece seguire un’altra strada: quella dell’amore per Dio e per il prossimo, della pace e dell’essere in unità con gli animali e con ogni forma di vita sulla Terra, al di sopra e sotto la terra, nell’intera natura.

Una preziosa sinergia

Alcuni generi di batteri endofitici tra i più comuni e le piante che ne traggono vantaggio, così come riportato in letteratura (tra cui Naveed et al 2014a, 2014b; Ranjaroen et al 2017).

Tabella tratta dal libro Batteri in campo (Terra Nuova Edizioni).

Piante Generi di batteri endofitici

Ananas Azospirillum

Banana Azospirillum, Bacillus, Citrobacter, Enterobacter, Herbaspirillum, Klebsiella, Pseudomonas, Rhizobium, Serratia

Caffè Azospirillum, Gluconacetobacter

Canapa Acinetobacter, Azospirillum, Bacillus, Chryseobacterium, Enterobacter, Gluconacetobacter, Herbaspirillum, Microbacterium, Pantoea, Pseudomonas, Staphylococcus

Canna da zucchero Acetobacter, Azospirillum, Bacillus, Gluconacetobacter, Herbaspirillum, Klebsiella, Pseudomonas

Carota Agrobacterium, Bacillus, Klebsiella, Pseudomonas, Rhizobium

Cetriolo Agrobacterium, Bacillus, Chryseobacterium, Curtobacterium, Enterobacter, Micrococcus, Paenibacillus, Pseudomonas, Serratia

Cotone Azospirillum, Bacillus, Pseudomonas

Fragola Bacillus, Sphingopyxis

Frumento Azospirillum, Bacillus, Herbaspirillum, Klebsiella, Micrococcus, Pseudomonas

Mais Achromobacter, Agrobacterium, Bacillus, Curtobacterium, Enterobacter, Herbaspirillum, Microbacterium, Micrococcus, Paenibacillus, Pseudomonas, Rhizobium, Serratia

Patata Acinetobacter, Agrobacterium, Bacillus, Chryseobacterium, Comamonas, Curtobacterium, Enterobacter, Klebsiella, Methylobacterium, Micrococcus, Paenibacillus, Pantoea, Pseudomonas, Serratia

Pomodoro Escherichia, Pseudomonas

Riso Agrobacterium, Azoarcus, Azorhizobium, Azospirillum, Bacillus, Bradyrhizobium, Enterobacter, Herbaspirillum, Klebsiella, Micrococcus, Pantoea, Pseudomonas, Rhizobium, Serratia

Soia Agrobacterium, Bacillus, Bradyrhizobium, Enterobacter, Klebsiella, Pantoea, Pseudomonas

Uva Comamonas, Enterobacter, Klebsiella, Pantoea, Pseudomonas, Rhodococcus

diminuendo, e fare un passo verso la mitigazione del riscaldamento globale, permettendo tuttavia di nutrire una popolazione mondiale in aumento.Altra caratteristica non trascurabile è che i batteri endofitici sono abbondanti, facili da applicare e lavorano per noi gratuitamente. I ricercatori stanno lavorando invece come dei pazzi per renderli utilizzabili in agricoltura. Perché in effetti ce n’è urgentemente bisogno. E il mercato potenziale è davvero enorme. L’identificazione e la produzione di biofertilizzanti e di preparati per il controllo dei parassiti rappresenta un settore in rapida crescita. Ci sono delle sfide a cui far fronte, come la coeren-

za manifatturiera e la capacità di abbinare alle piante i giusti ceppi batterici, ma la scienza, sono sicuro, troverà il modo di risolverle, e gli orticoltori potranno procurarsi e utilizzare sempre più endofiti con sempre maggior confidenza. Quasi tutte le settimane vengono lanciati sul mercato nuovi prodotti; finora sono stati indirizzati alle grandi imprese agricole, ma stanno finalmente cominciando a essere accessibili anche agli hobbisti. Nel mondo dei batteri sta per avvenire ciò che è già successo nel mondo dei funghi. Basta pensare ai funghi micorrizici, che sono anch’essi endofiti e la cui applicazione e commercializzazione sta aumentando sempre

Simbiosi di microrganismi

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L’autore

Jeff Lowenfels vive negli Stati Uniti. Molto attivo in tv e nella divulgazione di pratiche sostenibili in agricoltura, ha vinto numerosi premi con altri due libri della stessa serie, Teaming with nutrients e Teaming with microbes.

Scopri come!
Enzima (in verde) intento a riparare il Dna.

Batteri in campo La nuova rivoluzione

più. Si tratta perciò di buoni indicatori di quella che è la strada da percorrere, anche con i batteri endofitici. Ovviamente i batteri e i funghi possono lavorare insieme. E non c’è dubbio che il numero di prodotti batterici aumenterà come sta aumentando quello a base di micorrize.

I vantaggi concreti

I batteri endofitici portano beneficio alla pianta ospite in molti modi. In primo luogo, possono assisterla nell’ottenimento dei nutrienti. In secondo luogo, sono in grado di stimolarne la crescita, a prescindere dal nutrimento. Infine, i batteri possono innalzare enormemente la sua resistenza agli stress sia biologici, sia am-

bientali. Dal punto di vista della pianta, si tratta di un guadagno niente male per aver semplicemente accettato di dar protezione ai batteri e aver consentito che sgranocchiassero qualcosa. Anzi, sembra proprio quello stesso tipo di vantaggio di cui ogni orticoltore e ogni giardiniere vorrebbero poter usufruire. Alcuni endofiti producono dei composti chimici che innescano la crescita delle piante; altri producono delle molecole in grado di rallentarla. Alcuni fissano l’azoto e, in cambio di vitto e alloggio, ne condividono un po’ con la pianta perché possa crescere bene ed essere felice. Altri solubilizzano i fzsfati, sequestrano il ferro, combattono i funghi, difendono la

pianta dai patogeni o producono etilene, auxine e altri ormoni. Questa lista di vantaggi è un buon motivo che deve spingerci a saperne di più. Dico a voi orticoltori, agricoltori e coltivatori di vario genere: dobbiamo assicurarci che le pratiche di coltivazione prendano in considerazione i batteri endofitici! Essi potrebbero consentire alle piante di crescere meglio in maniera del tutto naturale. Dobbiamo correggere le pratiche agronomiche e svilupparne di nuove per far sì che il ciclo della rizofagia, e tutta la rete trofica del suolo, possa svolgersi nel modo più efficiente e che i batteri endofitici giusti possano svolgere il proprio lavoro senza interferenze.

Jeff Lowenfels

Demeter: il marchio di qualità biodinamica che fa bene alle persone e al Pianeta

Demeter Italia è un’associazione privata di produttori, trasformatori e distributori di prodotti agricoli e alimentari biodinamici, affiliata alla Biodynamic Federation Demeter International (BFDI), federazione internazionale con sede in Germania (Darmstadt) a sostegno delle organizzazioni associate, che rappresentano più di 7000 agricoltori in 63 Paesi del mondo. Attraverso il rispetto di specifici standard, Demeter Italia - fondata nel 1986 e con sede a Parma - svolge un’attenta azione di controllo sulla produzione, la trasformazione e la distribuzione dei prodotti biodinamici e garantisce che gli alimenti e gli ingredienti delle aziende socie provengano da coltivazioni o allevamenti certificati, seguendo ogni fase della filiera fino al rilascio della certificazione e all’etichettatura. L’associazione comprende oltre 1000 aziende che applicano il metodo di agricoltura biodinamico ispirato da Rudolf Steiner nel 1924, diffuse su tutto il territorio nazionale e appartenenti a diverse categorie merceologiche: vino, olio, frutta, verdure, cereali, carne, prodotti caseari e di panificazione, spezie, erbe aromatiche e prodotti non alimentari cosmetici e tessili. Nel macrocosmo della biodinamica, contadini, piante e animali contribuiscono con

le loro forze e il loro spirito a mantenere in salute la Terra con pratiche agricole incentrate non sulla cura ma sulla prevenzione, per innescare le giuste reazioni che possano ricreare lo stato di vitalità ed equilibrio delle colture. Il marchio Demeter diventa quindi garanzia di qualità di cibo sano e che faccia bene al pianeta.

L’associazione Demeter Italia, che quest’anno celebra il Centenario della Biodinamica, è partner ufficiale degli eventi di Slow Food, collaborazione che culminerà con la manifestazione Terra Madre – Salone del Gusto, che si terrà dal 26 al 30 settembre a Torino, e partecipa inoltre a numerose fiere e iniziative.

www.demeter.it

Prossimo appuntamento: Vinitaly a Verona, dal 14 al 17 aprile

Pfas, attenzione anche al filo interdentale!

Consumi

Anche in un semplice gesto di cura e igiene personale possiamo entrare in contatto con i temibili Pfas, inquinanti persistenti e cancerogeni, che permangono a lungo all’interno del corpo e nell’ambiente. Ritrovate tracce nel sangue del 20% dei bambini e in quello dei «nostri» politici.

Le sostanze alchiliche perfluorurate, meglio conosciute con il loro acronimo Pfas, sono un folto gruppo di sostanze chimiche utilizzate in lungo e largo per la fabbricazione di oggetti di ampio utilizzo. Purtroppo sono già tristemente note, anche in Italia, come sostanze chimiche permanenti, estremamente dannose e persistenti nel nostro ambiente e organismo. Secondo la stessa Agenzia di protezione ambientale europea (Eea), possono comportare serie conseguenze sulla salute, come danni al fegato, malattie della tiroide, obesità, problemi di fertilità e cancro. Eppure, malgrado le conoscenze acquisite in materia non lascino dubbi sulla loro pericolosità, i Pfas tornano regolarmente a essere impiegati anche in prodotti di largo consumo, a contatto con la nostra pelle, le mucose, o direttamente... in bocca!

Assumiamo la maggior parte dei Pfas attraverso il cibo o l’acqua, seguiti da polvere e aria. Queste sostanze si annidano praticamen-

te ovunque, anche nei prodotti apparentemente più innocenti, non per ultimo, il filo interdentale. Già uno studio del 2019 dimostrava che l’uso di Pfas nel filo interdentale può anche aumentare le concentrazioni di queste sostanze nel sangue. A qualche anno di distanza è arrivata la conferma: ce lo dimostra una recentissima ricerca commissionata dall’associazione tedesca Bund1, che ha fatto testare in un laboratorio indipendente i fili interdentali di sette rinomate marche disponibili comunemente nei supermercati e nelle farmacie. In due dei sette prodotti testati sono state ritrovate tracce significative, e in uno dei due si è rinvenuta la presenza di Pfoa, un altro composto che è già severamente limitato nell’Ue perché collegato a gravi rischi per la salute.

Bambini in pericolo

Ma perché si utilizzano queste sostanze? Grazie alla loro repellenza all’acqua, allo sporco e al grasso, i Pfas si trovano nel rive-

stimento di molti materiali. Sono disponibili anche sotto forma di polimeri, come il politetrafluoroetilene (Ptfe), meglio conosciuto con il nome commerciale Teflon. Le applicazioni spaziano dai sacchetti di patatine alla cera per gli sci, alle padelle fino, appunto, al filo interdentale. Ci domandiamo se può essere considerato davvero ragionevole l’utilizzo di queste sostanze per la realizzazione di un filo interdentale, giacché, come dimostra il succitato test, esistono da tempo alternative sicure realizzate in nylon o addirittura materiali di origine vegetale, ricavati ad esempio dall’amido di mais. Rimane il fatto che senza una legislazione rigorosa, e in assenza di controlli adeguati, i Pfas si accumulano in quantità sempre maggiori negli organismi viventi e nell’ambiente. Sono ormai dappertutto: nell’acqua, nel suolo, nelle piante e negli animali di tutto il mondo. Si legano particolarmente bene alle proteine del sangue, dei

reni e del fegato e lì possono avere effetti dannosi per anni. Ognuno di noi ormai li porta dentro di sé, fin dalla più tenera età: secondo studi effettuati sempre in Germania, il 20% dei bambini e degli adolescenti ha livelli così alti nel sangue che non si può escludere un danno alla salute2. Tra la vasta gamma delle sostanze alchiliche perfluorate e polifluorate, che sono circa 4700 di numero, sono solo poche quelle di cui si conoscono gli effetti. Uno di questi è il già menzionato Pfoa, a cui vengono imputati effetti sulle malattie della tiroide, danni al fegato, ridotto peso alla nascita, obesità, diabete, colesterolo alto, un aumento del rischio di cancro al seno, ai reni e ai testicoli, compromissione della fertilità, problemi di sviluppo e comportamentali.

Impegni e disimpegni della politica

Alcuni paesi dell’Ue hanno già adottato misure a livello nazionale; in Danimarca i Pfas sono vietati negli imballaggi alimentari. D’altra parte bisogna dire che anche nell’Ue è attualmente in discussione una restrizione sull’intero gruppo di sostanze chimiche, ma solo cinque Paesi hanno presentato una proposta per la messa al bando dei Pfas nell’ambito del regolamento Ue sulle sostanze chimiche denominato Reach, e sono Germania, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia e Norvegia. L’Italia purtroppo è rimasta al palo e non ha dato segni di vita. Non è ancora chiaro se, quando e in quale forma questa proposta sarà accettata dalla Commissione europea e incorporata nella legge applicabile. Ad oggi, meno di 20 delle oltre 10 mila singole sostanze Pfas sono regolamentate dalla legge. È ancora

Pfas: come evitarli?

• Evitare il filo interdentale con rivestimento in politetrafluoroetilene (Ptfe), accompagnato anche dai tipici slogan «massima scorrevolezza». Il rivestimento cosiddetto cerato, di per sé, non indica l’impiego di questi materiali.

• Cerca di evitare i Pfas nei prodotti quali tessuti, imballaggi alimentari, cosmetici e privilegia i prodotti contrassegnati dalle etichette «senza Pfas», «senza Pfc» o «privo di fluorocarburi»

consentita la presenza di Pfas in prodotti di uso quotidiano come filo interdentale, giacche, impermeabili, pentole e altri utensili. E, complici anche gli sversamenti delle industrie, finiscono per contaminare le filiere agroalimentari e zootecniche.

I politici si sono spesso mostrati disinteressati a questa forma silenziosa di inquinamento e più propensi a difendere gli interessi dell’industria. Ma il fatto stesso di essere anch’essi contaminati da questa sostanza potrebbe indurli a cambiare idea. Un’iniziativa di sensibilizzazione promossa dall’European environmental bureau (Eeb) e da ChemSec, e pubblicata a inizio anno, ha riscontrato la presenza di Pfas nel sangue di numerosi leader europei. In tutti gli individui sottoposti alle analisi del sangue sono stati rilevati fino a sette Pfas diversi in un intervallo compreso tra 3,24 e 24,66 µg/L. Cinque di loro presentavano livelli superiori a quelli considerati preoccupanti. I risultati non si discostano significativamente dall’esposizione media della popolazione europea ed evidenziano che la contaminazione da Pfas non esclude nessuno. Tra i politici coinvolti figurano tre vicepresidenti della Commissione europea, il commissario per l’ambiente, il direttore dell’ Agenzia europea per l’ambiente e sei membri del Parlamento europeo. Delle sette sostanze perfluoroalchiliche riscontrate nel sangue dei politici, soltanto Pfoa e Pfos sono stati vietati dalla stessa Unione europea. La realtà è che siamo tutti esposti a un livello di inquinamento chimico allarmante, e scandali di inquinamento da Pfas delle acque del rubinetto sono ben note anche in Italia, nel Veneto, dove già nel 2017 i valori nel sangue dei giova-

ni superavano di 30-40 volte quelli della popolazione meno esposta. Purtroppo è difficile sfuggire, anche in zone apparentemente lontane da fabbriche e sversamenti industriali. È un problema che riguarda tutti. Dobbiamo chiedere al nostro governo e all’Europa di vietare completamente l’uso di queste sostanze chimiche e cercare di boicottare quei prodotti in commercio che ancora le contengono.

I Pfas si accumulano in quantità sempre maggiori negli organismi viventi e nell’ambiente. Sono ormai nell’acqua, nel suolo, nelle piante e negli animali di tutto il mondo. Si legano alle proteine del sangue, dei reni e del fegato e lì possono generare effetti dannosi per anni.

Contatti utili

Per approfondire il tema della contaminazione da Pfas in relazione al territorio italiano, è possibile seguire le azioni di sensibilizzazione e denuncia di Mamme No Pfas, un gruppo di genitori del Veneto che lottano per avere acqua pulita, dopo aver scoperto che fiumi e falde del territorio sono stati irrimediabilmente contaminati: www.mammenopfas.org

Note

1. www.bund.net/service/ publikationen/detail/publication/ pfas-ewigkeitschemikalien-inzahnseide

2. www.umweltbundesamt.de/ presse/pressemitteilungen/ kinder-jugendliche-haben-zuviel-pfas-im-blut

Nuovi paradigmi
Gloria Germani

L’attualità del grande giornalista e scrittore, a vent’anni dalla sua scomparsa, in un messaggio contro tutte le guerre e per una visione nuova e allo stesso tempo antica del «Tutto è Uno». Il suo contributo a una visione sociale e politica più giusta è inseparabile da un percorso interiore.

Alto, con la barba bianca, vestito con kurta e pyjamas indiani, mentre trascinava platee sulla necessità della nonviolenza, tanto nei confronti dei conflitti e dei «terroristi», che nei confronti della natura. Questa immagine di Tiziano Terzani è diventata l’emblema di un uomo di successo, che dalla nativa e povera Firenze dei suoi tempi, era assurto ai ranghi del miglior giornalismo internazionale, e che nel 2001 si era impegnato con tutto se stesso per la pace. Oggi stiamo assistendo a un progressivo processo di autodistruzione: dalle terribili guerre, che non sono più un tabù, non solo per i governanti, ma anche per i cosiddetti intellettuali, all’ambiente che sta precipitando verso il collasso climatico, al malessere esponenziale dei giovani. È un processo in cui tutti, consapevolmente o meno, siamo in qualche maniera corresponsabili. Dobbiamo cambiare strada e

non possiamo lasciarci sfuggire l’occasione di interrogare a fondo la grande lezione di Terzani, a venti anni dalla morte. Come possiamo imboccare una via di pace e nonviolenza?

Sarebbe un errore intendere il suo messaggio e le sue parole come un generico appello al buonismo. Al contrario, ci appaiono come il frutto di una riflessione molto articolata e profonda, risultato di una amplissima esperienza vissuta in prima persona degli avvenimenti della seconda metà del Novecento e del Duemila, tra Oriente e Occidente, tra culture colonizzate e modernità.

L’abbandono del giornalismo

Terzani, infatti, era un giornalista «anomalo» che aveva vissuto trent’anni in Asia, dal 1971 al 2004. Da giovane era scappato alla prospettiva di lavorare in banca o nell’industria e si era letteralmente inventato un lavoro di corrispondente estero per

scrutare il destino dell’uomo nelle grandi culture asiatiche. «Che straordinario mestiere!» rifletteva, «vengo pagato per fare quel che molti pagano per fare: viaggiare il mondo e cercare di capirlo» 1 . Viaggiare, studiare e scrivere erano la sua maniera di vivere e gli davano la continua possibilità di allargare i propri orizzonti – come una sorta di zoom che si allontana – e proprio per questo riusciva a collocare le cose in una prospettiva più vera. La sua visione amplissima, che spaziava tra Europa, America, Vietnam, Cambogia, Cina, Russia, India, Sudest asiatico, gli regalò una visione del mondo completamente fuori dalla grande narrazione dell’Occidente e dal coro dei media. È per questo che, ad appena cinquantotto anni, volle abbandonare il giornalismo e andare in una sorta di prepensionamento. Il 10 ottobre 1996, nel suo diario privato, riferendosi al prestigioso settimanale tedesco per cui

approfondire

Contro la guerra Per riscoprire il messaggio radicale di pace e di ecologia profonda di Tiziano Terzani oggi.

di Gloria Germani

aveva lavorato per trenta anni, scrive «Spiegel, addio». E qualche giorno dopo esprimeva una dura accusa al mondo dell’informazione: «Viviamo in strani tempi dove la letteratura è pubbliche relazioni, dove quel che si produce non conta, basta che venda, dove le relazioni sono virtuali, dove la conoscenza viene uccisa dall’informazione, dove le menzogne sono vendute come verità, dove la dittatura della mente domina la democrazia, dove i cittadini e le menzogne sono al centro dell’universo» 2 . Ben prima di scoprire di essere malato di tumore, egli aveva raggiunto un grado di consapevolezza che non gli permetteva più di stare nelle caselle dei giornali, dell’informazione sia italiana, che internazionale, che gli appariva «pornografica». Pochi mesi prima, sempre nel 1996, scriveva: «Coi giornalisti mi sento ormai come mi sentivo con quelli della Olivetti: il più grande peso era l’essere preso per uno di loro». E ancora: «Si, strani tempi i nostri… dove la mediocrità è al potere, dove il denaro compra tutto, anche i premi e l’amore della gente. Dove i giornali sono sempre più pornografici, dove tutto è merce» 3 . La sua vita è stata intensissima e veloce. Negli ultimi mesi, ad appena 66 anni, Terzani fisicamente non era più in grado di scrivere. Chiamò allora il figlio Folco per consegnargli, tramite un racconto registrato, il senso di un’epoca – non solo dell’Occidente, ma anche del mondo globalizzato – di cui era stato testimone diretto e acuto osservatore. Non era la vanità ciò che lo spingeva o il vezzo di lasciare

un libro-ricordo alla sua morte ormai prossima.

Piuttosto, si trattava di un autentico bisogno di comunicare quello che aveva capito attraverso un profondo e sofferto bagaglio di esperienza: dobbiamo fermarci, dobbiamo cambiare la nostra maniera collettiva di pensare; cambiare i nostri paradigmi, troppo spesso inconsapevoli, per tornare a una vita più semplice, più umana, più in armonia con la Natura.

«La strada da percorrere è ovvia» aveva scritto, «dobbiamo vivere più naturalmente, desiderare meno, amare di più […]. E soprattutto, basta con le guerre, con le armi. Basta con i “nemici”. Bisogna riportare una dimensione spirituale nelle nostre vite intrappolate nella pania della materia. Dobbiamo essere meno egoisti, meno presi dall’interesse personale e più dedicati al bene comune» 4 .

Nel lungo racconto registrato, che sarà pubblicato postumo con il titolo La fine è il mio inizio , Terzani ci consegna il suo testamento spirituale, racchiuso in due grandi moniti: «Questa nostra civiltà moderna è una civiltà andata matta, andata matta per l’economia» 5. E secondo: la grande battaglia del futuro sarà quella «contro l’economia che domina le nostre vite, la battaglia per il ritorno a una forma di spiritualità – che puoi chiamare anche religiosità – a cui la gente possa ricorrere… Occorrono nuovi modelli di sviluppo, non solo crescita, ma parsimonia» 6

La critica alla modernità e all'economia

Terzani parlava così nella primavera del 2004. Allora la crisi

ecologica non era ancora manifesta e dichiarata, non esistevano i grandi movimenti giovanili come Fridays for Future , Extinction Rebellion e Ultima Generazione . Non si era ancora visto il fallimento di ben ventotto Cop ( United nation climate change conferences ), indette per arginare il cambiamento climatico. Non c’era stata ancora la dura crisi finanziaria del 2008 e quella economica successiva. Non si era ancora espresso del tutto l’enorme divario di oggi tra ricchissimi e poveri, laddove il 10% più ricco possiede il 76% dei beni globali 7 . E non avevamo fatto l’esperienza della pandemia da Covid-19, con tutte le sue contraddizioni. Era appena iniziata la guerra dell’Occidente contro l’Islam che, come Terzani aveva previsto 8, si sarebbe allargata dall’Afganistan all’Iraq, dalla Libia alla Somalia e alla Siria per poi approdare in molte altre aree del mondo: dall’Ucraina alla Russia, all’attuale genocidio in Palestina. «Il momento è terribile. La guerra è appena iniziata», diceva lo scrittore nel 2002.

Tiziano Terzani era giunto a una visione del mondo radicalmente diversa da quella scientifico-materialista della modernità, ma avrà la capacità di centellinare le sue posizioni, di dire e non dire, in modo che il grande pubblico a cui si rivolgeva si avvicinasse per gradi, le potesse intuire da sé. In un’intervista, sempre del 2002, continuava a ribadire questo punto centrale, che è anche il perno della questione dell’impronta ecologica, per cui alcuni popoli consumano poche risorse, mentre altri, e in primis gli americani, ne consumano moltissime. «Vogliono convincerci

Tiziano Terzani
guerra

che sia possibile rendere l’intero Pianeta come noi» afferma Terzani «ma sappiamo bene che non è così, basta considerare che, se solo tutto il mondo consumasse

desiderio, la paura, l’insicurezza, l’ingordigia, l’orgoglio, la vanità. Lentamente dobbiamo liberarcene. Cominciamo a prendere le decisioni che ci riguardano e che

Piuttosto che considerare la globalizzazione come manifestazione dell’evoluzione umana – così come viene generalmente spacciata – Terzani considera l’occidentalizzazione del mondo come il risultato della vendita dei desideri ancor prima dei prodotti, cioè come l’effetto della colonizzazione dell’immaginario, cioè di una sistema culturale imposto.

tanta carta quanto ne consumiamo noi in Occidente, non ci sarebbero più alberi. È necessario capire che se vogliamo evitare l’asimmetria che produce il terrorismo – che è poi asimmetria politica ed economica, ma anche morale, bellica e sociale – dobbiamo cominciare a condividere la nostra felicità. Soltanto se saremo in grado di limitare i nostri bisogni, allora potremo costruire un mondo diverso».

Numerosi studi dimostrano che, se tutta la popolazione mondiale avesse gli stessi consumi degli americani, avremmo bisogno di cinque pianeti. È questa la ragione profonda per cui Terzani conclude il libro con le seguenti parole: «Ancor più che fuori, le cause della guerra sono dentro di noi. Sono in passioni come il

riguardano gli altri sulla base di più moralità e meno interesse. Facciamo più quello che è giusto, invece di quello che ci conviene. Educhiamo i figli a essere onesti, non furbi» 9 .

Desiderio, ingordigia, ignoranza della nostra natura impermanente formano il substrato dell’ego e sono la vera radice del pensare dualistico che vuole dominare il mondo esterno 10. Non per niente in Oriente sono chiamati i «tre grandi veleni». Sono temuti e circoscritti dalla cultura, tanto che miti, arte, epopee tradizionali hanno come fine quello di contrastarli e di tenerli a bada. Piuttosto che considerare la globalizzazione come manifestazione dell’evoluzione umana – così come viene generalmente spacciata – Terzani considera l’occi -

dentalizzazione del mondo come il risultato della vendita dei desideri ancor prima dei prodotti, cioè come l’effetto della colonizzazione dell’immaginario, cioè di una sistema culturale imposto. Una visione non duale

Un altro punto importante consiste nel fatto che il suo contributo a una visione sociale e politica più giusta è inseparabile da un percorso interiore, vissuto in prima persona, verso una saggezza che dobbiamo recuperare. Dall’aprile al giugno 1999, Terzani passa tre mesi in un ashram di un autentico maestro, Swami Dayananda Saraswati, da cui apprende la filosofia tradizionale indiana, il non–dualismo della scuola Advaita Vedanta e impara a porsi la sua domanda principe: «Chi sono io?».

In seguito, nel dicembre del 1999, sulle montagne dell’Himalaya, incontra un indiano che chiamerà «il Vecchio» e decide di fermarsi accanto a lui in un piccolo eremo, senza acqua e senza luce, a tremila metri di altezza, immerso nella natura. Il Vecchio gli insegna che le parole hanno poco valore, i libri hanno poco valore, ciò che conta è l’esperienza diretta della realtà ultima, attraverso un diverso tipo di conoscere, che passa soprattutto attraverso il silenzio della mente e la meditazione. Terzani aveva capito che quello che per oltre tre secoli l’Occidente aveva cercato nella politica, nelle rivoluzioni, e anche nella scienza, era un’illusione. Alla fine della vita infatti spiegava al figlio: «... ci si impegna, si scrive, si tenta di cambiare l’opinione degli altri, per poi renderti conto che non serve a niente». Con dolore si era

ha un background in filosofia occidentale e orientale. Ha lavorato per trent’anni nell’ambito della cultura e dell’industria dell’audiovisivo. È una fra le maggiori esperte del pensiero di Tiziano Terzani, conosciuto personalmente sullo scorcio del 2001, e che firmò la prefazione al suo primo libro Teresa di Calcutta, una mistica tra Oriente e Occidente. Il suo pensiero in rapporto all’India e a Gandhi (Edizioni Paoline, Milano 2003).

alla natura, all’ecosfera di cui, in verità, facciamo parte e non siamo i padroni. La risposta di Terzani è chiara: è il pensiero del non dualismo, del Tutto è Uno. Esso sta al cuore di tutte le tradizioni di pensiero orientali e indigene, come ha già dimostrato Fritjof Capra nel suo famoso Il Tao della fisica, e che oggi viene confermato dalla rivoluzione della fisica quantistica e dal confluire di settori che confutano il paradigma cartesiano-newtonano che ha dominato il pensiero e l’azione degli ultimi tre secoli. Il contributo di Terzani è dunque una rielaborazione «filosofica» molto ampia. L’ esperienza tra Oriente

corato appello di Tiziano Terzani sia rimasto tristemente inascoltato a livello politico e geopolitico, e persino sul piano culturale. Questo enorme ingranaggio culturale e industriale continua imperterrito la sua pericolosa marcia, nell’arroganza di incarnare la civiltà superiore. Per evitare di cadere nell’errore di venerare la scienza come nuova religione o meglio, come dice Paul Feyerabend con ironia, «la più recente, la più aggressiva e la più dogmatica delle istituzioni religiose», è necessario un cambiamento di pensiero collettivo che esprima una visione olistica della vita 11 . Ora, non sono solo la confluenza

Per evitare di cadere nell’errore di venerare la scienza come nuova religione o meglio, come dice Paul Feyerabend con ironia, «la più recente, la più aggressiva e la più dogmatica delle istituzioni religiose», è necessario un cambiamento di pensiero collettivo che esprima una visione olistica

della vita.

reso conto che non servivano a cambiare il mondo e a migliorarlo perché rimanevano sul piano materiale, sul piano dualista di un mondo esterno a noi, della separazione tra mente e materia.

Il messaggio contro tutte le guerre

La separazione è la stessa matrice che porta alla violenza verso i vari popoli nemici, ma anche alla violenza con cui ci rapportiamo

e Occidente gli ha permesso di ripensare alla radice concetti base della civiltà moderna, non solo la «scienza economica» attuale, insieme all’idea che il benessere consista nel possedere più cose, poi sviluppati magistralmente da Serge Latouche, ma anche il concetto stesso di materia esterna e di materialismo. Non deve troppo sorprendere che il profetico messaggio e l’ac -

delle varie scienze che dall’epigenetica alle neuroscienze, alla biologia organica, la fisica quantistica con il fenomeno dell’entanglement, stanno giungendo alle stesse conclusioni, ma soprattutto sono la crisi climatica lampante e l’intensificarsi della guerra e della violenza a darci una ragione in più per accogliere questo appello fino alle sue implicazioni più profonde. Esse

Gloria Germani

riguardano il significato e il senso della vita e la direzione che dobbiamo recuperare.

Consegnandoci l’ultimo libro scritto di pugno, il suo capolavoro, Un altro giro di giostra, Viaggio nel Male e nel Bene del nostro tempo , Terzani infatti ne condensava il contenuto, nelle parole che chiudono l’introduzione: «Si tratta di capire che la vita e la morte sono due aspetti della stessa cosa. Arrivare a questo è la sola vera meta del viaggio che tutti noi intraprendiamo nascendo: un viaggio di cui io stesso non so granché, tranne che la sua direzione – ne sono convinto – è dal fuori verso il

dentro e dal piccolo sempre verso il grande» 12 .

Bibliografia

1. Terzani T., Buonanotte, signor Lenin!, Longanesi, Milano, 1992.

2. Terzani T., Diari. Un'idea di Destino, Longanesi, Milano, 2014 (postumo), p. 20.

3. Ibidem , p. 176 e p. 191.

4. Terzani T., Un altro giro di giostra, Longanesi, Milano, 2004, p. 571.

5. Terzani T., La fine è il mio inizio, Longanesi, Milano, 2006, p. 400.

6. Ivi, p. 400.

7. Dati da Lucas Chancel et al, World Inequality Records (2022): https://wir2022.wid.world

8. Terzani T., Lettere contro la guerra, Tea, Milano, 2004, p. 80.

9. Ivi, p. 180.

10. L’ignoranza, in quanto il terzo dei tre veleni, va intesa non in maniera vaga, bensì come come ignoranza della nostra natura impermalente. Cfr. Gloria Germani, Verità della decrescita, Castelvecchi, Roma, 2021, p. 154 sgg.

11. P. Feyerabend, Contro il metodo. Abbozzo di una teoria anarchica della conoscenza, Feltrinelli, 2013, p. 332.

12. Terzani T., Un altro giro di giostra, Longanesi, Milano, 2004, p. 24.

Volta la carta

Carta, le attese dopo il crollo del 2023

Massimiliano Marchesini Due Emme Pack

Per il settore cartario il 2023 è stato un anno difficile, con una perdita media di produzione del 16% rispetto al 2022. Il settore vive di riflesso lo stato di salute dell’economia generale perché è interconnesso con tutto il sistema manufatturiero, dagli imballi per il settore metalmeccanico a quelli dell’alimentare, dalle carte per l’imballaggio flessibile a quelle di uso igienico sanitario. Per le carte grafiche, però, il declino sembra inarrestabile. Se si entra nel merito dei dati, osserviamo infatti un -2,6% per la produzione di carte destinate al comparto igienico sanitario, -12,1% per la produzione di carte e cartone per imballaggio, mentre le carte grafiche hanno subito un crollo con -40,2% rispetto al 2022. Oltre alla contrazione dei consumi, c’è anche la perdita di competitività dovuta al caro energia che ha favorito importazioni di prodotti più convenienti provenienti da paesi come Francia e Germania, che hanno un costo dell’energia più basso. Secondo le stime di Prometeia, per il 2024 è prevista una crescita della produzione di +0,4% e le attese dei produttori sono di una moderata ripresa, favorita anche dagli effetti del decreto legge 181 che punta al recupero delle biomasse in campo energetico. Altro punto strategico è il riciclo, settore in cui l’Italia è virtuosa grazie ai risultati della raccolta differenziata: l’88% degli imballi prodotti vengano riciclati e destinati a produzione di nuova carta.

La Commissione europea nel frattempo si prepara a proporre un nuovo regolamento sulla gestione dei rifiuti da imballaggio, che privilegia il riutilizzo rispetto al riciclo. Se prevarrà questo orientamento, con il divieto di utilizzo di materiali monouso in carta, gran parte della produzione nazionale di imballaggi sarà messa a rischio con gravi ripercussioni sulla sostenibilità delle cartiere e sull’occupazione.

Per info: www.enipgct.it

Pettirosso (Erithacus rubecula), Oasi di Alviano, Umbria.

Natura, specchio di bellezza

Un viaggio nella relazione profonda con gli animali, i luoghi, i paesaggi, per scoprire l’affinità con un Pianeta che può salvarci da noi stessi. Per scegliere, appunto, l’umanità che vogliamo essere. Simona Luci ci accompagna in questa scoperta.

Reportage Alexis Myriel

Stambecco (Capra ibex), Valsavaranche, Parco Nazionale del Gran Paradiso, Italia.

«Da quando ho avuto in mano la mia prima macchina fotografica ho capito che quella poteva essere una via per avventurarmi nella Natura, anzi per provare a diventarne parte integrante, sentendomi un tutt’uno con la sua spettacolare bellezza, di cui sempre di più oggi ci priviamo e siamo privati». Simona Luci, specializzata in psicoterapia sistemica e green coach, riesce in un intento non facile: fare da specchio al mondo naturale vivo e fremente che abbiamo intorno, a rifletterne la ricchezza e la profondità, e lo fa con la sua fotografia, che è diventata insieme un’arte e un mezzo. Il suo libro, Riflessi di bellezza (Terra Nuova Edizioni), ha un impatto fortissimo su chi lo sfoglia: la bellezza e la poesia degli scatti di Simona ci «portano dentro» la Natura con la «N» maiuscola. Gli animali nei loro habitat, guardati con gli occhi pieni d’amore di chi sa fermare l’attimo per renderlo immortale, ci fanno riflettere sul valore di ciò che ci circonda. «Questo è anche un libro in cui racconto, con emozione, stupore e riverenza, la mia profonda relazione con la Natura e l’arricchimento che ho tratto dalla formazione in ecopsi-

L’autrice

Simona Luci è laureata in filosofia e in psicologia, specializzata in psicoterapia sistemica ed E.M.D.R. practictioner. Ha conseguito i titoli di ecotuner e green coach presso la scuola di ecopsicologia Ecopsiché. Appassionata di arti (ha conseguito il titolo di musicoterapeuta presso il Laboratorio di musicologia applicata di Milano) e in particolare di fotografia, propone oltre al lavoro in studio, percorsi esperienziali e di crescita in Natura con strumenti derivanti dalla fototerapia e dall’ecopsicologia.

Siamo anche noi Natura; siamo quella Bellezza che è in grado di salvarci, che ci fa amare e rispettare la sacralità di ogni forma di vita.

Pellicani bianchi comuni (Pelecanus onocratulus), Delta del Danubio, Romania.

cologia» spiega l’autrice. «L’intenzione è di risvegliare nel lettore la consapevolezza che siamo anche noi Natura; siamo quella Bellezza che è in grado di salvarci, che ci fa amare e rispettare la sacralità di ogni forma di vita». Insomma, una sorta di messaggio universale, che riguarda tutto il genere umano e il suo ruolo nell’ecosistema Terra. Per capire che tipo di uma-

nità vogliamo diventare. «Ho voluto portare anche nella mia professione di psicoterapeuta la mia passione e relazione con la Natura» prosegue Simona. «Nel 2010 avevo conosciuto Marcella Danon, l’ideatrice dell’ecopsicologia, e l’argomento mi aveva toccato profondamente. Da lì ho deciso poi di studiare per diventare ecotuner e green coach alla

Aurora boreale, isole Lofoten, Norvegia.
Gruccione (Merops apiaster), Oasi di Manzolino-Tivoli, Emilia

Per approfondire ∙ terranuovalibri.it

Riflessi di bellezza

Un cammino fotografico alla ricerca di se stessi

Simona Luci

se non ripristiniamo la salute del Pianeta. E per fare ciò occorre focalizzarsi sull’ambiente naturale come punto di partenza.

del pianeta Terra». Simona conclude con un invito a non dimenticare mai le parole di Sealth, Capo Seattle: «Non è l’uomo che ha tessuto le trame della vita, egli ne è soltanto un filo. Tutto ciò che egli fa alla trama, lo fa a se stesso». Non possiamo recuperare e ripristinare la nostra salute e il nostro

scuola di ecopsicologia Ecopsiché, fondata dalla stessa Marcella. Secondo questo approccio e questa chiave di lettura, i problemi ambientali e il disagio dell’uomo moderno dipendono dalla perdita di connessione con la Natura e con la parte più profonda di noi stessi, definita dal professor Theodore Roszak come “inconscio ecologico”. Perdendo questa connessione, è un po’ come se perdessimo l’intima connessione con il flusso della vita e con tutte le sue espressioni, dalle montagne ai fili d’erba. Recuperando questa relazione profonda, recuperiamo la capacità di sentire l’esistenza degli altri esseri umani, animali

non umani e vegetali, torniamo capaci di percepirli dotati di una dignità pari alla nostra e di sentire la Terra stessa come un sistema vivo, estremamente interconnesso, di cui siamo parte. Non possiamo recuperare e ripristinare la nostra salute e il nostro benessere, se non ripristiniamo la salute del Pianeta. E per fare ciò occorre focalizzarsi sull’ambiente naturale come punto di partenza, in quanto il lavoro nella natura predispone a un contatto più profondo con se stessi, ma anche come punto di arrivo, in quanto meta di un percorso di crescita personale che rende gli esseri umani più liberi, più responsabili e più creativi cittadini

Oltre le pagine

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e appuntamenti

ecovillaggi.it

Giochiamo la Vita: percorsi di crescita attraverso lo strumento del gioco

Il gioco permette di entrare in relazione con l’altro in maniera leggera e gioiosa, ma anche di sperimentarsi in situazioni nuove che possono attivare dei veri e propri percorsi di cambiamento personale. Relazione e cambiamento: due temi molto cari al mondo degli ecovillaggi, che proprio al gioco dedicano un’attenzione particolare.

«Attraverso il gioco è possibile fare un lavoro profondo su di sé, ma in modo leggero. Si ride tanto e ci si mette in discussione» racconta Fabio Serrozzi, residente dell’ecovillaggio Meraki, sull’appennino bolognese. «Spesso i giochi che proponiamo per gli adulti nascono dall’osservazione dei giochi dei bambini» aggiunge Matteo Virone, anche lui residente a Meraki. «Il bimbo è il maestro del gioco. Noi più grandi invece possiamo far emergere il nostro bambino interiore».

Dal 24 al 28 aprile Fabio e Matteo danno appuntamento alla Meraki Experience, un evento aperto a tutti per far conoscere l’ecovillaggio attraverso le tante attività, ma anche i molti giochi di gruppo (eventi@progettomeraki.com).

Anche in centro Italia si prepara un evento sul tema. Dal 26 al 30 giugno, presso l’Agricamping Pianeta Verde di Montenero Sabino (Ri), si terrà il Giocosamente Festival (www.giocosamentefestival.eu) e sarà condotto da Anthony Trahair (www.anthonytrahair.com). «Il gioco è per me un modo per connettermi agli altri senza giudizio, superando le apparenze e stabilendo relazioni significative» racconta Anthony, che da anni organizza percorsi che offrono l’opportunità di realizzare una trasformazione personale e collettiva attraverso l’energia del gioco.

Infine, dal 6 all’8 settembre, Lucia Berdini, playing coach propone il workshop Soma - Esplora il contatto. «Il gioco è un bisogno innato che ci aiuta a connetterci con la nostra natura gioiosa e con gli altri» sottolinea Lucia. «Si tratta di un’esperienza potentissima perché giocare in un ambiente protetto consente con maggior facilità di poter suonare nuovi accordi di sé». L’appuntamento è presso il Centro Panta Rei (Pg) (playfactory.it@gmail.com). Dunque, tante possibilità per entrare in contatto con noi stessi, nutrendo il senso di appartenenza, la fiducia di sentirsi al sicuro ed essere amati.

13 e 14 aprile

Weekend intensivo di conoscenza

Per sperimentare, apprendere, divertirti e gustare a fondo lo stile di vita dell’ecovillaggio.

Ecovillaggio Lumen, San Pietro in Cerro (Pc)

Info: www.ecovillaggiolumen.it/events/weekend-intensivo-ecovillaggio

Dal 27 agosto all’1 settembre

Community Yoga e Playfulness Camp Agricamping Pianeta Verde, Montenero Sabino (Ri)

Info: occhialisenzavetro@gmail.com

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Corsi

BIODINAMICA CRANIOSACRALE. Workshop di una giornata per imparare le basi della tecnica di ascolto con le mani e iniziare a sperimentare i benefici sui tuoi clienti. Presso Scuola di Biodinamica Craniosacrale La Marea – Treviso. Per informazioni: tel 392 3189040 segreteria@craniosacralelamarea.it www.craniosacralelamarea.it/formazione/ workshop/#toggle-id-1

DISTILLARE OLI ESSENZIALI E IDROLATI di Qualità, Profumeria Naturale Spagyrica. Seminari pratici con Massimo Corbara: estrazione domestica, artigianale e industriale, riconoscimento qualità, sicurezza, errori, segreti. Cooperazione, autosufficienza, prevenzione, igiene, primo soccorso. Profumi e assolute, fare azienda. Coltivazione e strategie permaculturali/ biodinamiche di piante spontanee. Per informazioni: Massimo, tel 0547 95480 337 219122 spagirico@gmail.com info@biopificio.it - www.biopificio.it

Ortodonzia con attivatori plurifunzionali

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Studio Odontoiatrico Dott. Andrea Bolzoni Via Don Borghi 26, 42028 Poviglio (Re) - tel 0522 960293

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Estetica

WWW.BELLABELLISSIMA.IT Un medico fuori dal coro è a vostra disposizione per evitarvi interventi chirurgici che potrebbero rivelarsi inutili: protesi articolari e impianti di qualunque genere. Appuntamenti strettamente riservati ai lettori di Terra Nuova previo colloquio con Antonella. Per informazioni: tel 339 5024344

CENTRO ESTETICO OLISTICO BELLEZZA E ARMONIA: Rita con la sua esperienza trentennale si prende cura del vostro corpo per raggiungere il benessere psicofisico attraverso trattamenti estetici personalizzati utilizzando varie tecniche di massaggio solo con olii essenziali e prodotti naturali: massaggio olistico, riflessologia plantare, cataplasmi, alghe, calco, trattamenti viso con ossigeno, epilazione e pressoterapia. Zona CityLife - via Monte Rosa 3, fermata MM1 Buonarroti-Milano. Per informazioni: tel 320 1166022 02 5278469 www.bellezzaearmonia.com info@bellezzaearmonia.com FB: bellezza.armonia.estetica IG: bellezzaearmonia_estetica

Lezioni individuali

QIGONG E DAOYIN YANGSHENGGONG: istruttore con esperienza pluriennale, diplomato Csen, MSP e Daoyin Italia, offresi per lezioni individuali, corsi, seminari per palestre, associazioni, gruppi, strutture turistiche a Firenze e dintorni. Per informazioni: tel 349 6074704 info@marcomaiani.net www.marcomaiani.net

Libri

IN SPAGNA BEVONO MOLTA ACQUA DI MARE, sia per cucinare che come rimedio medicinale. Per approfondire l'argomento è possibile acquistare il libro "Bere acqua di mare & Hamer" di Francisco Martin. Per informazioni: francisco@martin13.com https://martin13.com

Da vent’anni la Scuola di Biodinamica Craniosacrale La Marea offre un percorso di formazione per operatori olistici, del benessere e sanitari che vogliono sciogliere i nodi fisici ed emozionali dei propri clienti con un metodo innovativo basato sull’attivazione della Respirazione Primaria. Via Roma 13/A Silea (TV) - Tel. 392 3189040 segreteria@craniosacralelamarea.it www.craniosacralelamarea.it

Alimentazione naturale

PRODOTTI BIO E NATURALI: Produciamo in Puglia da oltre 50 anni Olio Evo estratto a Freddo Bio a due fasi: le olive vengono trasformate entro 6 ore dalla raccolta. Produciamo anche conserve e frutta secca bio. Per informazioni ed ordini: tel 349 3683651, 0881 979759 www.frantoiobortone.it

Casa Bio

VUOI COSTRUIRE LA TUA CASA NEI PRESSI DI FIRENZE? Vendesi progetto approvato, con concessione edilizia per 1 o 2 unità abitative con un piccolo terreno collinare esposto a sud e silenzioso nei pressi di Firenze. Per informazioni: Anita, tel 339 6075288

TOSCANA, VENDESI CASA INDIPENDENTE con uliveto 5000 mq in collina vista panoramica a 3 km da Sarzana (Sp) e 12 km dal mare. Recente costruzione immersa nella natura e nel silenzio, tetto in castagno, pavimento in cotto ottimo isolamento termico. 2 spaziose camere, 8 posti letto, bagno, grande sala/cucina e grande porticato. Dotata di riscaldamento. Euro 250.000.

Per informazioni: Paola, tel 349 7328088

VENDO IN MONFERRATO (AT) Serralunga di Crea in centro paese, con giardino interno e terreno da vigna, casa composta due piani seminterrato e fienile, ca.200 mq, da ristrutturare.

Per informazioni: ericagazzani@yahoo.it

Agricoltura

SABATO 11/05/2024: visita guidata all’azienda biodinamica San Michele – Jesolo (Ve) e alla sede di EcorNaturaSì. Occasione unica per incontrarne i fondatori, conoscerne la storia, sentirsi parte della stessa comunità. L’evento è gratuito! Necessaria prenotazione. Per informazioni: tel 3357434964 ilaria@viandantisi.it

Lavoro

Cedesi attività

CEDESI VENTENNALE ATTIVITÀ sul lago di Garda nel settore del biologico affiliato Naturasì. Trattative riservate. Solo se veramente interessati.

Per informazioni: Federico, tel 335 5444525

Lavoro stagionale

L'AZIENDA AGRICOLA LOSINBIO CERCA

AIUTO. In Croazia, isola di Lussino, Mali Losinj, per la stagione primavera/estate 2024: un’immersione nella natura per imparare a coltivare la terra e trasformare i suoi prodotti, lavorare in salute con la natura. Viene offerta accoglienza genuina, possibilità di apprendere e confrontarsi con le pratiche agricole e di autoproduzione e cucina rigenerativa. Valutato eventuale ragionevole compenso in base alla modalità di soggiorno e all'impegno. Per informazioni: losinbio@gmail.com

Ecoturismo

Vacanze blu

PICCOLA FATTORIA AGROECOLOGICA CON ALLOGGI VISTA MARE nel Parco del Cilento. Amedeo e Lisa vi ospiteranno in parte del Casale, ottimo punto di partenza per esplorare il territorio. Colazioni e pasti più che biologici. Per informazioni: tel 328 3211721 info@casaleilsughero.com www.casaleilsughero.com

A CASTIGLIONE DELLA PESCAIA (GR) affittasi appartamenti da 3 o 2 camere con servizi, posto auto a 200 metri dal mare. Anche fine settimana.

Per informazioni: Erboristeria della Maremma, via porto canale 9 - Castiglione della Pescaia (Gr), tel 0564 934635 - 338 6427322

MAREMMA, CAMPIGLIA MARITTIMA (8 km dal mare). In paesino medievale in collina che guarda il mare e l'Isola d'Elba, affittasi porzione colonica di 70 mq con terreno circostante adiacente il centro storico e con vista mare. Weekend, settimane, mese. Prezzi modici. Per informazioni: tel 055 2342212 - 340 5132571

ISOLA ELBA, MARINA DI CAMPO, AFFITTASI APPARTAMENTO immerso nel verde, vista mare, 1,8 km dal mare, con ingresso indipendente in bifamiliare, a settimane. Per informazioni: tel 329 5476329 https://pianaelba.it

Vacanze e salute

LA VIA DEL BENESSERE, SEMINARIO RESIDENZIALE, 21-28 settembre, El Bahira Camping Village (S. Vito Lo Capo, Trapani).

La mattina Qi Gong, la tecnica dell’eterna giovinezza con Betty Lo Sciuto e il pomeriggio Quantica-Mente, percorso esperienziale di Fisica quantistica con Chiara Zagonel. Iscrizioni entro il 25 maggio (prezzo scontato se prima del 20 aprile). Per informazioni: tel 347 6194662 bettylosciuto@gmail.com tel 377 2152525 chiarazagonel@gmail.com https://fb.me/e/3n2NSeWcM

Vacanze verdi

NELLE STUPENDE DOLOMITI di Forni di Sopra (Ud), ricca di natura e di magiche escursioni, disponibile appartamento molto luminoso con vista sulle montagne e sul Tagliamento. Per informazioni: tel 349 5475865 patrizia. zamuner@didasca.org

CASA KIKENDA, TREIA (MC) - OASI DI PACE e tranquillità nel cuore delle colline marchigiane. Il casale sorge nella natura incontaminata dell'azienda agricola biologica Kikenda, circondato da giardino, frutteto di varietà

<<segue Ecoturismo 88

TOSCANA CONVIVIALE. Dal 1969 Rendola Riding abbina agriturismo e vacanze a cavallo per tutti i livelli nell’atmosfera accogliente e informale di una casa colonica del Settecento, sul versante valdarnese dei Monti del Chianti tra Firenze, Arezzo e Siena. Lezioni, passeggiate, trekking, ma anche semplice relax.

Per informazioni: tel 055 9707045 – 331 9250740 rendolariding@gmail.com www.rendolariding.com/it

Campi estivi

CAMPI ESTIVI IN TOSCANA. Dal 1975 il Centro Engea “Rendola Riding” organizza campi estivi di equitrazione più lingua inglese con insegnante madrelingua per ragazzi dai 10 ai 17 anni, nei mesi di giugno e luglio (1 o 2 settimane). In aperta campagna sulle colline del Valdarno, con prodotti della fattoria, istruttori e guide qualificate e responsabili, passeggiate, piscina, trekking, giochi e carosello.

Per informazioni: tel 055 9707045 331 9250740 - rendolariding@gmail.com www.rendolariding.com/it

Eventi

Fiere

EDIZIONE NUMERO 55 DI AGRIUMBRIA: si svolgerà ad Umbriafiere - Bastia Umbra (Pg), dal 5 al 7 aprile. La mostra dell’Agricoltura, Zootecnia e Alimentazione rappresenta un punto di riferimento a livello nazionale per la valorizzazione del settore agricolo e costituisce un momento di discussione e riflessione sulle prospettive e sul futuro dell’Agricoltura. Tra le novità di quest’anno l’ampliamento degli spazi espositivi che, con la disponibilità dell’Area Nord della Fiera, darà tante nuove opportunità per le attività di mostre ed eventi. Per informazioni: www.agriumbria.eu

INDICA SATIVA TRADE – FIERA INTERNAZIONALE della canapa: 12 - 14 aprile – Unipol Arena –Bologna. Tre giorni di mostra mercato, eventi, workshop e divertimento. 10.000 mq di area espositiva interamente dedicati al mondo della canapa con oltre 200 espositori da tutto il mondo. Alimentazione, cosmetica, semi, filati, cannabis terapeutica e tanto altro ancora. Per informazioni: www.indicasativa.it

OLI DAY A FIRENZE, domenica 14 aprile dalle 10 alle 21. Spettacoli, conferenze, bagni sonori, trattamenti olistici, sessioni yoga, mercatino, area ristoro. Oli Day - festival olistico e del benessere si terrà presso: Instabile culture in movimento, Via della Funga 27 – Firenze. Organizzato da Spazio Indalo, Yogafestival e Instabile. Per informazioni: InStabile - Culture in movimento, tel 333 890 2161 info@instabilefirenze.it

FESTIVAL DELL’ORIENTE – Roma, 20-21, 25, 2728 aprile e 1 maggio. Edizione con la presenza di numerose aree culturali, spazi interattivi, stand, folklore, artisti, cerimonie, dibattiti, conferenze, discipline olistiche, arti marziali e centinaia di corsi e attività gratuite, workshops, gastronomia e la presenza di innumerevoli stand in un susseguirsi ininterrotto di sorrisi ed emozioni. Per informazioni: www.festivaldelloriente.it

FB: FestivaldellOriente

OFFICINALIA, BELGIOIOSO (PV), 25/28 APRILE. Da 36 anni Officinalia si rinnova per presentare al meglio l’edizione che punta sulla presenza di aziende agricole, produttori e trasformatori dalla Sicilia al Trentino in un percorso di cultura enogastronomica biologica certificata. Una vetrina golosa in continua ricerca ed evoluzione per offrire un prodotto di altissima qualità. A Officinalia si parla anche di moda, di salute, di benessere, di casa e ambiente con una grande sensibilità e attenzione. Per informazioni: www.belgioioso.it/blog/officinalia

Meditazioni

LA PAZIENZA DI GIOBBE È SOLO UN PROVERBIO? 25-30 giugno: meditazioni su Prologo ed Epilogo del Libro di Giobbe, tenute da Alessandro Perriello, monaco di Camaldoli. Per informazioni: Sacro Eremo di Camaldoli, S.P. 124 dell'Eremo, 6 - Poppi, 52014 (Ar), tel 0575 556021 eremo@camaldoli.it

Bacheca

Arti e spettacoli

UN TEATRO DI PAGLIA - un bellissimo teatro greco costruito con sole balle di paglia, per creare insieme al pubblico sia la struttura che lo spettacolo. E’ una piccola utopia di libertà espressiva nata in Toscana nel 2003, ora diffuso in Italia e nel mondo. Scopri il teatro di paglia più vicino a te su www.teatrodipaglia.it… oppure costruiscine uno anche tu!

Per informazioni: tel 340 5708387

Scuole parentali

APERTE LE ISCRIZIONI PER L'ANNO SCOLASTICO 2024/2025 per ragazzi e ragazze di II e III media nella realtà di Educazione Parentale in provincia di Siena. I docenti sono preparati e in ascolto delle esigenze dei ragazzi. La didattica si ispira alla pedagogia steineriana, le lezioni e i laboratori si svolgono in un luogo accogliente e immerso nella natura. Per contatti: Lisa, tel 349 5776194 lisa-a@libero.it Stefano, tel 338 2370316 skieppas@gmail.com

Vivere insieme

VIVO IN UN VECCHIO CASALE NEL VITERBESE con 9000 m di terra. Ospito per brevi periodi in cambio di lavori leggeri. Ambiente amichevole, graditi cani. Per contatti: tel 340 7248271 Hai partita iva, un'auto, ti piace spostarti e conosci le pubblicazioni di Terra Nuova?

INIZIA LA STAGIONE DELL’ORTO

NEL NOSTRO REPARTO ORTO E GIARDINO

Tutto quello che serve per le tue piante!

econovità

Le aziende del naturale presentano i loro nuovi prodotti

La linea pasta Timilìa Valdibella cambia incarto

Tutta la linea della pasta di Timilìa della cooperativa Valdibella cambia la confezione diventando più sostenibile: da quest’anno infatti i sacchetti non saranno più in plastica ma potranno essere conferiti nella raccolta della carta. Ma non solo: l’incarto più esteso ha permesso alla cooperativa siciliana di raccontare meglio il progetto agricolo della filiera della Timilìa che coinvolge tutti i soci.

Cooperativa agricola Valdibella Camporeale (Pa): info@valdibella.com www.valdibella.com/prodotti

Protein Taralli e Protein Sticks

Si amplia la linea di bakery proteico di Probios che con i nuovi Protein Taralli e Protein Sticks dà una svolta rich in anche ai break in ufficio, scuola o dopo palestra. Fragranti, sfiziosi e con il 26% di proteine, sono una merenda nutriente per un pre o post workout diverso dal solito. I nuovi snack sono disponibili in pratiche confezioni monodose da 30 g da tenere in borsa per ogni evenienza

Probios Spa Società Benefit, Calenzano (Fi): tel 055 886931, info@probios.it - www.probios.it shop.probios.it

ecocircuito

Scuola Waldorf di Como, la pedagogia dell’esperienza

«Il nostro obiettivo», scriveva Rudolf Steiner, è «elaborare una pedagogia che insegni ad apprendere tutta la vita dalla vita stessa». Seguendo questa direttrice, la Scuola Waldorf di Como si impegna a sviluppare le competenze negli alunni attraverso un’esperienza armonica in cui le forze del sentire, del pensare e del volere si possano manifestare in ciò che si vive naturalmente, con la musica, la pittura, il modellaggio, la falegnameria o il lavoro manuale. «Il bambino, anche se piccolo, sperimenta come un gesto possa trasformarsi in un’opera» ci confermano gli insegnanti. «Un’opera che manifesti la sua personalità, ma che possa anche essere utile nella sua vita quotidiana: preparare l’astuccio che accoglierà le sue cerette, preparare uno sgabello, fare un cappello o un abito di scena, modellare una ciotola o un portacandele, ma anche coltivare bei suoni e belle parole. Seguendo l’insegnamento di Steiner si propone l’esperienza diretta dei bambini rispetto agli argomenti affrontanti durante le lezioni con esperimenti, disegni, osservazioni dirette, uscite, libri-quaderni scritti dai bambini stessi e tanto altro».

Contatti

Scuola Waldorf, via Pontida 5, Cantù (Co), tel 320 3551376 - info@scuolawaldorfcomo.it

Il biologico a chilometri uno

Ortobono ci insegna che è davvero possibile acquistare cibo biologico a chilometri zero. O meglio a «chilometri uno», perché è questa la distanza che separa il punto vendita dalla produzione dell’azienda agricola che coltiva ortaggi biologici, distribuiti unicamente attraverso il proprio negozio. «Siamo su un terreno di circa due ettari in Alta Val Tiberina, nel comune di Anghiari» racconta il titolare Alfredo Giorni, da sempre convinto dell’importanza di coltivare naturale. «Abbiamo tremila metri quadrati di serre, che ci permettono un po’ di anticipare o prolungare i tempi, ma coltiviamo essenzialmente prodotti di stagione». Presso l’azienda agricola è presente una sala multifunzionale, utilizzata per le visite delle scuole come fattoria didattica, ma anche per spuntini e merende nel periodo estivo, sempre su prenotazione. Nel negozio, oltre alle verdure prodotte in azienda, si trovano anche tutti i prodotti biologici del territorio e non solo, per una spesa sana e rispettosa dell’ambiente

Contatti

Ortobono di Alfredo Giorni

- azienda agricola: località Tubbiano, San Leo di Anghiari (Ar), tel. 0575 788891, 347 3827503info@ortobono.cm - negozio bio: via Enrico Fermi 18, San Leo (Ar), negozio@ortobono.com

Vuoi tenere in vendita Terra Nuova ? Contattaci! 055 3215729 int. 2distribuzione@terranuova.it

TUTTI I MESI CERCA IN EDICOLA

Le testate Sprea dedicate all’alimentazione salutare e naturale anche in versione digitale su www.sprea.it/veg

Il periodico che tratta la filosofia vegetariana attraverso tanti piatti originali e sfiziosi

Il mensile di lifestyle dedicato all’alimentazione salutare

Il comodo ricettario pocket che proponetantissime idee per menù completi

La prima rivista dedicata alla cucina vegana, in ogni numero oltre 50 ricette facili e originali

Sprea Editori, periodici di qualità dal 1993

Vincere la varroa senza chimica

Dagli anni ’80 la varroa è una delle malattie più temute dagli apicoltori. Questo libro documenta i successi di una minoranza di apicoltori che è riuscita a curare le proprie colonie senza l’uso di prodotti chimici, con una mortalità non solo tollerabile, ma talvolta uguale o inferiore a quella degli apicoltori convenzionali. Nel libro sono raccolte le voci di 30 apicoltori che, in Europa, Italia compresa, e America dimostrano la possibilità di un’apicoltura più sana e sostenibile. L’autore, David Heaf, dopo aver lavorato nel campo della ricerca biochimica, si è trasferito nel Galles nord occidentale dove lavora come traduttore e coltiva un orto di grandi dimensioni. Nel 2003 ha iniziato a fare l’apicoltore, usando arnie National e Warré. Ha scritto numerosi libri, alcuni tradotti in italiano dalle edizioni Montaonda

Una soluzione in 7 passi per avere riserve d’acqua e affrontare la siccità

La crisi idrica si fa sempre più sentire. Periodi lunghi senza piogge mettono in crisi il comparto agricolo a più livelli, e anche chi possiede un orto o un giardino deve farci i conti. Questo manuale pratico vuole essere una guida per affrontare la crisi idrica con un sistema di raccolta della pioggia semplice ed economico da realizzare, senza scavi o lavori di edilizia. Si tratta di un sistema che può essere autocostruito in sette semplici passi, in meno di dieci giorni, che permette di conservare la pioggia che viene convogliata dai tetti verso un serbatoio esterno. Si tratta del sistema Quickrain, che nel libro viene raccontato passo passo da Renee Dang, ricercatrice, scrittrice e avventuriera statunitense, appassionata di conservazione e valorizzazione delle risorse naturali.

Apicoltura senza trattamenti

David Heaf

Terra Nuova Edizioni pp. 160 - € 16,50

Yoga con gli oli essenziali Maurizio Morelli

€ 16,00 Red! Edizioni

Questo volume prende in esame la relazione tra energia dei chakra e oli essenziali, mostrando come un loro sapiente impiego possa potenziare gli effetti benefici dello yoga; illustra le proprietà degli oli, fornendo indicazioni sulle essenze e le miscele più indicate per ciascun chakra e per i disturbi a esso correlati; insegna a sviluppare un rapporto intenso con il mondo vegetale: piante, fiori e frutti in cui sono riposti equilibrio, bellezza e infinite potenzialità di cui possiamo divenire partecipi.

Disturbi dell’attenzione Ariane Hébert

€ 12,00 Red! Edizioni

Raccogliere l’acqua piovana

Renee Dang

Terra Nuova Edizioni pp. 160 - € 16,50

Stretching facile Angela Giaccardi

€ 7,90 Red! Edizioni

Questo volume prende in esame la Per mantenere il corpo agile, sano, sempre in forma. Per dare equilibrio alla struttura del corpo e correggere le posizioni sbagliate. L’autrice mostra esercizi semplici ed efficaci, illustrandoli passo passo.

Tornare in sé Stefano Boni

€ 13,00 Nautilus Autoproduzioni

Scritto da una psicologa con grande esperienza nella materia, il libro propone strategie concrete e facili da attuare per aiutare gli adulti a intervenire adeguatamente. In particolare, il volume illustra le tecniche efficaci per insegnare al bambino con Adhd a: non dimenticare e non perdere niente; organizzarsi; controllare l’agitazione motoria; restare concentrato durante le lezioni e i compiti; gestire l’impulsività e ridurre la collera; vincere l’ansia e vivere meglio le emozioni.

Chi sono gli attivisti No Green Pass? Cosa li accomuna e li caratterizza? Questo testo esplora, attraverso le voci degli stessi attivisti, uno dei più importanti e significativi movimenti sociali emersi negli ultimi decenni. Se il racconto delle mobilitazioni nei media ufficiali ha insistito su etichette semplicistiche (i no-vax) e sulla assurdità del loro pensiero (negazionisti e complotti- sti), questo testo permette di avvicinarsi al movimento apprezzandone l’umanità e le ragioni, senza i clamori denigratori e le polemiche strumentali.

Libri

Il teatro del sogno Il canto della libertà

Dopo il successo dello scorso anno, Stefano Massini ritorna con il suo lavoro su L’interpretazione dei sogni di Sigmund Freud. Massini mette il suo estro di narratore al servizio di un impressionante catalogo umano: in scena prende forma un variopinto mosaico di personaggi che, narrando i propri sogni, compongono una sinfonia di possibili interpretazioni, in cui il pubblico si riconosce e si ritrova. La ricerca su Freud, pietra miliare del Novecento, passa attraverso l’analisi di numerosi casi clinici, talora drammatici, talora perfino buffi e occasionali, ognuno capace di rivelarci qualcosa sulle leggi misteriose e splendide che sovrintendono alle nostre messinscene notturne. Sì, messinscene. Perché il sogno nella lettura di Freud ha un impianto profondamente teatrale, evidente fino da quel titolo originario del volume che alludeva a una vera e propria drammaturgia onirica. Ecco scaturire l’ultima domanda: con quali regole si procede, nel fantasmagorico teatro del Sogno?

L’interpretazione dei sogni

di Stefano Massini

Scopri le date su: www.teatro.it/spettacoli/linterpretazione-dei-sogni-stefano-massini

Il dizionario dell’anima Nicolò Govoni

€ 14,50 Trigono Edizioni - Lo Spirito Infantile

Un viaggio all’interno dell’anima umana, attraverso alcune delle parole a lei più care. Da amicizia, bellezza, consapevolezza, creatività, passando per destino, intuizione, gentilezza, libertà, sogno, perdono, resilienza, fino ad arrivare alla parola chiave: amore. Nicolò Govoni, nominato al premio Nobel per la Pace 2020, parola dopo parola accompagna i lettori attraverso alcuni dei temi più importanti dell’esistenza, ricevendo stimoli per nuove chiavi di lettura e comprensione. Per conoscere nuove parti di sé e tornare a essere felici.

Tim Ballard, interpretato da un intenso Jim Caviezel (La passione di Cristo, 2004), è un agente federale che indaga sulla tratta dei bambini tra America latina e Nord America. Dopo aver salvato un bambino, scopre che la sorellina è ancora prigioniera e decide di imbarcarsi in una pericolosa missione per salvarla. Con il tempo che stringe e fronteggiando numerosi ostacoli, senza più l’appoggio della polizia, lascia il lavoro e si addentra nella giungla colombiana, mettendo a rischio la sua stessa vita pur di liberarla da un destino peggiore della morte. Basato su un’incredibile storia vera, Sound of Freedom – Il canto della libertà punta i riflettori sul traffico internazionale di bambini a scopo sessuale, uno dei reati più drammatici e in rapido aumento, di cui purtroppo non si parla a sufficienza. Infatti, ogni anno nel mondo scompaiono diversi milioni di bambini, decine di migliaia ogni giorno. E anche in Italia il fenomeno conta numeri drammatici. L’eroismo del protagonista contribuirà a dare avvio ai protocolli di cooperazione internazionale nella lotta alla pedopornografia e alla tratta dei minori, attualmente in vigore in molti stati.

Sound of Freedom di Alejandro Monteverde Attualmente distribuito nei cinema e online on demand

I libri di Terra Nuova si trovano in libreria, nei punti vendita del circuito negoziobio.info, oppure utilizzando il coupon a pag. 99 e online su www.terranuovalibri.it, dove troverete anche i titoli di altri editori contrassegnati qui da una stella

Tutti gli altri volumi possono essere acquistati in libreria o direttamente presso le case editrici indicate.

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i nostri best seller

L’orto autoirrigante

Vuoi continuare a coltivare le tue verdure nonostante la siccità?

Questo manuale spiega come fare, sul balcone o nell’orto, adottando alcune semplici tecniche alla portata di tutti. di P. Ermani e A. Ronca pp. 156 - € 16,50

Vivere felici

senza gas

Le alternative ecologiche per decarbonizzare la propria vita e risparmiare in bolletta. Un libro rivolto a tutti per aiutare a trasformare concretamente la propria quotidianità.

di Sergio Ferraris pp. 192 - € 15,00

Cucina che cura

Consigli e ricette per rafforzare il sistema immunitario e contrastare i disturbi più comuni.

di Martin Halsey pp. 280 - € 23,00

Vivere senza bollette

Guida pratica per trasformare la propria casa in una risorsa, migliorando l’efficienza energetica e idrica. di Alessandro Ronca pp. 256 - € 16,00

Fare pace con se stessi

Guarire il bambino interiore, trasformando le ferite e il dolore dell’infanzia in forza e consapevolezza. di Thich Nhat Hanh pp. 192 - € 16,00

Risparmiare energia: ecco come fare

Dal riscaldamento all’elettricità, più di 100 consigli per ridurre i consumi e spendere meno. Un libro rivolto a padroni di casa e inquilini, a famiglie e a single.

di Maximilian Gege pp. 128 - € 14,50

Accanto alla madre

Come riportare la donna e la creatura che ha in grembo al centro della maternità e dei primi anni di accudimento. Nuova edizione completamente rivista dall’autrice.

di Clara Scropetta pp. 256 - € 16,00

Le verità nascoste della VITAMINA C Il libro svela le preziose proprietà di questa vitamina, che può essere impiegata contro malattie vascolari, cancro, infezioni virali e batteriche, infiammazioni.

di Paolo Giordo pp. 160 - € 13,00

Mini-Forest Revolution

Tutti i benefici del metodo Miyawaki, tra cui il raffreddamento delle isole di calore urbane, la creazione di corridoi per la fauna selvatica, la salute del suolo e altro ancora.

di Hannah Lewis pp. 224 - € 16,50

Nuove uscite

Batteri in campo

La nuova rivoluzione dell’agricoltura bio

Il ruolo dei batteri endofiti per aumentare la produttività e la salute delle piante.

di Jeff Lowenfels pp. 208 - € 18,00

Per una casa autonoma in acqua, elettricità e riscaldamento

Costruire una casa autosufficiente, con soluzioni low-tech per ridurre il consumo energetico.

di T. Chartrain e P. Veronneau pp. 192 - € 16,50

Galline felici in permacultura

Il manuale parte dai principi della permacultura per suggerire un nuovo modello di allevamento e gestione delle galline. Progettazione dello spazio, pollaio mobile e alimentazione naturale sono tra i temi del volume.

di A. Minchio, P. Venezia pp. 292. - €18,50

Raccogliere l’acqua piovana

7 semplici passi

con il sistema Quickrain per la casa, l’orto e il giardino.

Un manuale pratico per affrontare la crisi idrica, con un sistema di raccolta della pioggia semplice ed economico da realizzare, senza scavi o lavori di edilizia.

di Renee Dang pp. 160 - € 18,00

Nuove uscite

Siamo figli dell’Oceano

Da uno dei padri del parto in acqua, una nuova visione per comprendere la profonda connessione tra noi umani e il mare.

di Michel Odent pp. 154 - € 16,00

Mamme ribelli

Interviste con i comitati e i gruppi ambientalisti della rete MAMME DA NORD A SUD, che si battono contro l’inquinamento e lo sfruttamento dei territori

di Linda Maggiori pp. 256.- € 15,00

L’ultimo dono

Una strada alternativa all’eutanasia per salutare i nostri cani. Con testimonianze e riflessioni di chi ha scelto l’accompagnamento consapevole.

di Stefano Cattinelli pp. 160 - € 15,00

Il parto a fumetti

Scopri i tuoi superpoteri!

La gravidanza e il parto sono esperienze speciali, che possono provocare timori ma anche essere foriere di gioie ed emozioni intense. Il fumetto si presta molto bene ad esprimere l’insieme di ansie,

forza e allegria che caratterizza questo momento della vita. L’autrice, con grande ironia, analizza le diverse fasi del parto e sostiene tutte le donne affinché possano scegliere un parto naturale, sereno e senza interferenze eccessive.

di Lucille Gomez pp. 280 - € 18,00

Nuove uscite

Riflessi di bellezza

Un cammino fotografico alla ricerca di se stessi.

Questo bellissimo libro fotografico è un viaggio di conoscenza di sé e della natura. Attraverso la fotografia naturalistica letta con la lente dell’ecopiscologia, ci mostra il mondo animale nel suo splendore e le profonde suggestioni che offre per la vita degli umani.

di Simona Luci pp. 240 - € 28,00

Atlante delle guerre e dei conflitti del mondo. XII edizione

Una mappa per comprendere chi sta combattendo i più sanguinosi conflitti del nostro tempo. Con un focus sui conflitti Israele-Palestina e Russia-Ucraina.

di Ass. Culturale 46° Parallelo pp.256 - € 25,00

Dimagrire con la Italian RIce Diet

La Italian Rice Diet è un programma alimentare sviluppato da Martin Halsey a La Sana Gola di Milano. L’obiettivo è favorire una rapida perdita di peso riducendo gli accumuli adiposi e nello stesso tempo alzando lo standard di benessere generale dell’organismo.

di M. Halsey e L. Castoldi pp.190 - € 16,00

La rivista e i libri di Terra Nuova si trovano anche in libreria e nei negozi del circuito negoziobio.info

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Spunti di vista

C’è un mondo più bello

Attualmente viviamo in un momento di transizione tra mondi.

Le istituzioni che ci hanno accompagnato per secoli hanno perso la loro vitalità; possiamo fingere che siano ancora sostenibili solo se ce la raccontiamo sempre di più.

I nostri sistemi relativi a denaro, politica, energia, sanità, educazione non offrono più i benefici che offrivano, o sembravano offrire, in passato. La loro promessa utopistica, che un secolo fa era piena di ispirazione, col passare degli anni svanisce sempre di più. Siamo in milioni a saperlo, e ci preoccupiamo sempre meno di fingere. Tuttavia, sembriamo incapaci di cambiare, o perlomeno di smettere di partecipare all’inarrestabile corsa verso il baratro della civiltà industriale.

Come inquadrare questo processo? L’evoluzione culturale umana è una storia di crescita, seguita da una crisi, seguita da un crollo, seguito da un rinascimento, che è l’emergere di un nuovo tipo di civiltà: un’Età della Ri-Unione che segue l’Età della Separazione.

Forse un cambiamento profondo si realizza solo passando per un collasso. Questo è vero senz’altro per molti di noi da un punto di vista personale. A livello mentale, molti sanno che il proprio stile di vita non è sostenibile e che va cambiato. Ma avete notato che il cambiamento avviene più spesso quando c’è un campanello d’allarme, o ancora di più quando c’è una serie di campanelli d’allarme? In fondo le nostre abitudini sono incorporate in un modo di essere che include tutti gli aspetti

della vita: da qui il detto «non puoi cambiare una cosa senza cambiare tutto». Lo stesso vale a livello collettivo. Man mano che ci accorgiamo dell’interconnessione di tutti i nostri sistemi, vediamo che, per esempio, non possiamo cambiare le nostre tecnologie energetiche senza modificare il sistema economico che le sostiene. Ci rendiamo conto anche che tutte le nostre istituzioni esterne riflettono le nostre percezioni di base del mondo, le nostre ideologie invisibili e i nostri sistemi di credenze.

Ora occorre uscire dalla «vecchia storia», passando attraverso lo spazio vuoto tra le storie, fino ad arrivare alla nuova storia. Ciascuno di noi è soggetto e attore della transizione. Al pari della crisi, la transizione che abbiamo di fronte va fino in fondo, alla base. Internamente non è altro che una trasformazione nell’esperienza dell’essere vivi. Esternamente è una trasformazione del ruolo dell’umanità sul pianeta Terra.

Dobbiamo catalizzare un passo successivo, grande o piccolo, in quel mondo più bello che per il nostro cuore è possibile, dove la nostra ordinarietà diventa altamente significativa. Essa mostra come tutti noi umani ordinari siamo vicini a una trasformazione profonda della nostra consapevolezza.

Charles Eisenstein è conferenziere e scrittore, si occupa di civiltà, coscienza, denaro ed evoluzione culturale umana. Con Terra Nuova ha pubblicato Oltre il denaro e C’è un mondo più bello e il tuo cuore lo sa (da cui è tratto questo testo).

Il numero di maggio sarà nei negozi bio e in edicola dal 26 aprile

Nel prossimo numero parleremo di

• Proposte per la tua eco-vacanza

• La biodinamica compie 100 anni

• Nuovi OGM (inserto speciale)

• Dimagrire con la Italian Rice Diet

• Salute naturale degli animali domestici

• Apicoltura senza trattamenti ... e tanto altro!

Se non trovi la rivista, scrivici a distribuzione@terranuova.it. Ogni giorno lavoriamo perché Terra Nuova sia vicino a chi la legge!

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