Masanobu Fukuoka: l'agricoltura del non fare

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LARRY KORN

Masanobu Fukuoka L’AGRICOLTURA DEL NON FARE


Larry Korn

Masanobu Fukuoka L’agricoltura del non fare «Non c’è grande o piccolo sulla terra, né veloce o lento nel cielo blu» Masanobu Fukuoka

Terra Nuova Edizioni


Direzione editoriale: Mimmo Tringale e Nicholas Bawtree Curatore editoriale: Enrica Capussotti Autore: Larry Korn Titolo originale: One Straw Revolutionary. The philosophy and work of Masanobu Fukuoka Copyright © 2015 by Larry Korn Published by arrangement with Chelsea Green Publishing Co, White River Junction, VT, Usa (www.chelseagreen.com) and TZLA, Trentin Zantedeschi Literary and Film Agency. Traduzione: Claudia Benatti Editing: Cristina Michieli e Sabrina Scrobogna Direzione grafica e copertina: Andrea Calvetti Impaginazione: Daniela Annetta ©2016, Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo, 1 50127 Firenze - tel 055 3215729 - fax 055 3215793 libri@aamterranuova.it - www.terranuova.it I edizione: dicembre 2016 VII VI V IV III II I 2022 2021 2020 2019 2018 2017 2016 Collana: Agricoltura naturale ISBN: 978886681 166 4 Tutti i diritti sono riservati. Nessuna parte del libro può essere riprodotta o diffusa con un mezzo qualsiasi, fotocopie, microfilm o altro, senza il permesso dell’editore. Le informazioni contenute in questo libro hanno solo scopo informativo, pertanto l’editore non è responsabile dell’uso improprio e di eventuali danni morali o materiali che possano derivare dal loro utilizzo. Stampa: Lineagrafica, Città di Castello (Pg)


Nota Nel testo originale in inglese, l’autore si riferisce molto spesso volutamente a Masanobu Fukuoka come a Mr. Fukuoka, l’equivalente italiano di signor. Questo titolo in inglese equivale al suffisso giapponese –san, una formula di rispetto usata sia per gli uomini che per le donne. Nella traduzione italiana si è preferito citare Fukuoka semplicemente con nome e cognome o con il solo cognome. Il suo titolo formale era Fukuoka-sensei. La parola sensei, o “maestro”, può essere riferita a qualsivoglia insegnante, ma quando è usata per maestri dotati di una conoscenza spirituale superiore, allora il significato si avvicina a “saggio”. Gran parte delle persone si riferiscono a Fukuoka semplicemente come Sensei, che è il modo con il quale l’autore si riferisce a lui nei capitoli di questo libro narrati in prima persona. Quando compare da solo, il termine riflette sia familiarità che rispetto. Fotografie di Fukuoka, della sua fattoria e dei suoi viaggi sono disponibili su www.onestrawrevolution.net.



Introduzione

Introduzione

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ER PIÙ DI SESSANTACINQUE ANNI, MASANOBU FUKUOKA (1913-2008), agricoltore e filosofo giapponese, ha sviluppato un metodo unico di agricoltura potenzialmente in grado di far regredire la spinta degenerativa della coltivazione moderna. L’agricoltura naturale di Fukuoka non richiede macchinari, sostanze chimiche o concimi di origine industriale e necessita di pochissima opera di diserbo e potatura. Fukuoka non arava il terreno né allagava le risaie, come invece gli agricoltori hanno fatto e continuano a fare da secoli in Asia e nel resto del mondo. Il suo metodo presenta un fabbisogno energetico inferiore a quello di qualsiasi altra tecnica agricola, non prevede l’impiego di combustibili fossili e non produce inquinamento. Inoltre, i terreni dove viene praticata l’agricoltura naturale presentano un incremento del tasso di fertilità e una resa paragonabile, se non superiore, a quella della maggior parte delle aziende più produttive del Giappone. 5


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L’agricoltura naturale è l’applicazione pratica della filosofia del ritorno alla natura di Fukuoka. «Deriva dalla convinzione che se la persona si lascia guidare dalla natura, questa risponde provvedendo a tutto»1. Il suo messaggio mostra la via verso un futuro più luminoso per l’umanità, un futuro in cui le persone torneranno al loro giusto posto nel mondo e, facendo ciò, troveranno la pace dentro. Egli considerava la guarigione della terra e la purificazione dello spirito umano come un unico processo e ha dato dimostrazione di un modo di vivere e di coltivare nei quali quel processo può avere luogo. In giovane età Fukuoka lasciò la sua abitazione di campagna e si trasferì a Yokohama per dedicarsi alla carriera di microbiologo. Si specializzò nelle malattie delle piante e lavorò per diversi anni in un laboratorio come ispettore doganale in agricoltura. Fu proprio in quel periodo, quando era ancora un giovane di 25 anni, che Fukuoka acquisì, grazie all’esperienza, una consapevolezza che cambiò la sua vita per sempre. Egli vide che la natura era perfettamente organizzata e produceva in abbondanza così com’era. Noi, con la nostra limitata comprensione, cerchiamo di governare i processi naturali pensando che il risultato possa essere migliore, ma invariabilmente con il nostro intervento diamo luogo a degli effetti collaterali. Di conseguenza, vengono adottate misure per contrastare tali effetti ed emergono problemi ancora maggiori. Ormai, praticamente tutto ciò che si sta facendo è mitigare i problemi causati da precedenti azioni sbagliate ma purtroppo è solo fatica sprecata. Fukuoka era convinto che sarebbe stato meglio per tutti interferire il meno possibile con i processi naturali. Cercò di spiegare la sua idea ai colleghi ma fu liquidato come un eccentrico, che non era in grado di stare al passo con i tempi. Alla 1. Fukuoka (1980), pag. 138.

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Introduzione

fine decise di lasciare il suo lavoro e ritornò all’azienda agricola di famiglia, per sperimentare la solidità delle sue idee applicandole sui propri terreni. Per molti anni Fukuoka lavorò al perfezionamento delle sue tecniche, vivendo in una piccola capanna nel suo agrumeto, ed ebbe pochi contatti al di fuori del suo villaggio. Il suo obiettivo era lasciare completa libertà alla natura eliminando l’effetto limitante delle pratiche agricole non necessarie. Osservò come le piante si adattavano in natura laddove le grandi foreste crescevano senza l’aiuto dell’uomo. Vide il riso crescere sano in campi abbandonati che non erano stati arati per molti anni e altre piante comparire spontaneamente negli spazi tra gli alberi del frutteto. Da allora in poi smise di arare e di allagare i suoi campi di riso. Smise di seminare il riso in semenzaio in primavera e iniziò invece a spargere i semi in autunno, il periodo in cui cadrebbero naturalmente sul terreno. Invece di arare per liberarsi delle erbacce, imparò a controllarle spargendo un pacciame di paglia di riso e orzo e mantenendo il terreno costantemente coperto di trifoglio bianco. Quando riuscì a ottenere condizioni minimamente favorevoli alle proprie colture, Fukuoka interferì il meno possibile con le piante e gli animali presenti nei suoi campi e nel suo frutteto. Mano a mano che passava il tempo comprendeva che meno faceva, più la terra rispondeva in maniera produttiva. E di conseguenza chiamò il suo metodo con il nome di agricoltura naturale2. Una volta avuta riprova, per propria personale soddisfazione, che il suo metodo del non-fare era superiore all’agricoltura “scientifica”, iniziò a tenere conferenze e a scrivere libri e articoli riguardo la sua esperienza. Fukuoka dovette pubblicare a proprie spese il suo primo libro perché non trovava un editore disposto ad accettare una visio2. Un’agricoltura il più semplice possibile all’interno dell’ordine naturale e in cooperazione con esso, anziché l’approccio moderno che implica l’utilizzo di tecniche sempre più complesse per modificare la natura a esclusivo beneficio dell’uomo.

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ne fortemente contro corrente rispetto all’agricoltura convenzionale. Ma tutto cambiò dopo la prima crisi petrolifera, all’inizio degli anni Settanta del secolo scorso. Improvvisamente tutti cercavano un’alternativa concreta alla produzione agricola convenzionale fortemente dipendente dal petrolio. Ed ecco che un editore chiese a Fukuoka di scrivere un libro per presentare il suo metodo di agricoltura naturale e spiegare come era arrivato a coltivare in quel modo. Il risultato fu Shizen noho wara ippon no kakumei (Agricoltura naturale: la rivoluzione del filo di paglia), pubblicato nel 1975. Nell’immediato il libro non ebbe grande clamore in Giappone, ma quando fu tradotto in inglese, pochi anni dopo, fece scalpore. In quegli anni, in Europa si cominciavano a denunciare i limiti della moderna civilizzazione e il danno ambientale che essa stava causando. Il messaggio di Fukuoka, che esortava a fare meno anziché di più, era una sorta di balsamo indispensabile per una cultura lanciata a capofitto sulla via del progresso senza avere in mente alcuna evidente destinazione e molti lo abbracciarono appieno. «Più la gente fa» scriveva, «più la società si sviluppa, più i problemi aumentano. La crescente devastazione della natura, l’esaurimento delle risorse, l’ansia dello spirito umano, tutte queste cose sono state provocate e diffuse dal tentativo dell’umanità di realizzare qualcosa»3. Ma il monito contenuto nel libro La rivoluzione del filo di paglia non era comunque limitato alla filosofia di Fukuoka. L’esempio del suo metodo di agricoltura biologica senza lavorazioni era ugualmente provocatorio. Molti agricoltori e ricercatori, anche nel campo dell’agricoltura convenzionale, sapevano da tempo che l’aratura del terreno genera una serie di problemi. Stavano tentando di sviluppare un sistema senza lavorazione per i cereali e altre colture, che fosse in grado di evitare l’utilizzo di grandi quantità di energia, il 3. Fukuoka (1980), pag. 173.

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consumo della sostanza organica nel terreno e l’erosione, ma nessuno era in grado di capire come fare, almeno non senza irrorare i campi con erbicidi e fertilizzanti chimici. Fukuoka dimostrò che era invece possibile, peraltro lo stava già facendo con successo da oltre tre decenni. Negli anni successivi alla pubblicazione del libro, nell’azienda agricola di Fukuoka arrivarono da tutto il mondo consulenti scientifici in campo agricolo, per verificare con i loro occhi il suo lavoro. A rendere il messaggio di Fukuoka così potente fu la combinazione di due aspetti, la filosofia convincente e l’applicazione pratica. Malgrado l’agricoltura naturale fosse in contraddizione con i valori fondamentali della società moderna, con le conclusioni della scienza e con il tradizionale know-how su cui gli agricoltori facevano affidamento da secoli, le gente ascoltava Fukuoka perché parlava con quell’autorità che viene solo dalla conoscenza, dall’esperienza e dai risultati tangibili ottenuti. Quando i visitatori si meravigliavano vedendo i suoi campi e si dicevano incapaci di credere che potessero essere stati coltivati come lui sosteneva, Fukuoka rispondeva con semplicità: «Bene, la prova sta arrivando a maturazione sotto i vostri occhi». La rivoluzione del filo di paglia fu tradotto in oltre venticinque lingue, Fukuoka conquistò fama internazionale e iniziò a viaggiare per il mondo. Cominciò con un primo viaggio in California, poi in Europa, Africa, India, Cina e sud est asiatico; vide con i suoi occhi come le attività umane stavano trasformando la terra in deserto. Quindi la sua attenzione passò dall’agricoltura su piccola scala e diversificata al reperimento di soluzioni per rigenerare le terre desertificate dall’uomo nel mondo, utilizzando lo stesso approccio che aveva funzionato così bene nella sua fattoria in Giappone. Oggi Fukuoka è per essere stato uno dei fondatori del movimento mondiale per un’agricoltura naturale e uno dei maggiori filosofi dei tempi moderni. Ci si riferisce a lui rispettosamente con il titolo 9


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di sensei in Giappone, di rishi in India e di saggio in Occidente e ha ottenuto numerosi riconoscimenti internazionali. Eppure, malgrado tutti gli encomi che gli sono stati conferiti e le approfondite spiegazioni da lui fornite durante le conferenze, nei libri e negli articoli, poche persone oggi possono dire con certezza di avere compreso cos’è veramente l’agricoltura naturale. Con tutti i vantaggi garantiti dalle sue tecniche di coltivazione biologica senza lavorazioni, pensereste semmai che molti agricoltori nel mondo abbiano seguito l’esempio di Fukuoka, ma la verità è che oggi in pochi stanno praticando l’agricoltura naturale. Le ragioni di ciò sono complesse, ma l’agricoltura naturale non lo è. Fukuoka la considerava semplice “in modo imbarazzante”. Ma la semplicità non è un concetto facilmente compreso o apprezzato nel mondo attuale. In questo libro tenterò di mostrare quanto sia di fatto semplice l’agricoltura naturale e perché fare meno, anziché di più, sia la nostra sola speranza di ristabilire una sana relazione con la terra. Ho incontrato per la prima volta Fukuoka in un pomeriggio dell’estate del 1974, avevo ventisei anni. Vivevo in Giappone da diversi anni, lavoravo nelle aziende agricole convenzionali e nelle comuni del movimento di ritorno alla terra. Sentivo spesso parlare di Fukuoka, sempre con rispetto per i suoi insegnamenti spirituali, ma nessuno di coloro che incontravo era stato veramente nella sua fattoria o conosceva nei dettagli il suo metodo di coltivazione. Le storie erano incredibili. Una persona mi aveva detto che tutto quello che Fukuoka faceva era spargere semi e trascorrere il resto del tempo in meditazione. Un altro aveva sentito qualche dettaglio in più: che coltivava in mezzo a erbacce e trifoglio, senza arare, senza allagare le risaie o potare gli alberi da frutto, pur ottenendo grandi raccolti. Suonava tutto molto affascinante, così un giorno decisi di visitare io stesso la sua fattoria. 10


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Una volta arrivato al suo villaggio mi feci strada tra i campi di riso. Era facile indovinare quali fossero quelli di Fukuoka. Il riso era più basso della media, era di un colore verde scuro, quasi verde oliva, e c’erano molti più chicchi per ogni spiga. La superficie era coperta di paglia, trifoglio bianco ed erbacce, insetti e ragni erano ovunque. Tutto ciò era in forte contrasto con i campi vicini, nei quali si vedevano file ordinate di pallide piante di riso che crescevano in campi allagati, senza erbacce né insetti di alcun tipo. Fukuoka mi vide, si fece avanti e si presentò. Mi spiegò che la ragione per la quale il riso cresceva in quella maniera consisteva nel fatto che non utilizzava sostanze chimiche e il terreno non veniva arato da oltre venticinque anni. Il suo frutteto era altrettanto notevole. Al posto delle solite file di alberi ordinatamente potati sul suolo nudo, i suoi alberi di agrumi erano sparsi qui e là in mezzo a un sottobosco lussureggiante che per quasi tutta l’estensione arrivava alla cintola. Vi erano noci e numerosi altri alberi da frutto, arbusti, piccoli frutti e viti, con molte altre piante che crescevano negli spazi liberi tra ogni albero. Gli insetti ronzavano di fiore in fiore e i polli scorrazzavano dovunque. In quel periodo Fukuoka invitava studenti a lavorare nella sua fattoria mentre li istruiva. Colsi al volo l’opportunità e trascorsi i successivi due anni in una modesta capanna con i muri di fango situata nel frutteto. Svolgendo i lavori agricoli ogni giorno e confrontandomi con Fukuoka e gli altri lavoratori studenti, mi divennero gradualmente più chiari i dettagli del suo metodo e la filosofia su cui si basava. Mentre ero là, veniva pubblicata l’edizione giapponese di La rivoluzione del filo di paglia. Dopo averla letta, io e un altro studente decidemmo di tradurla in inglese per poi pubblicarla negli Stati Uniti. Eravamo convinti che la filosofia di Fukuoka e il suo metodo di agricoltura fossero troppo importanti per languire in Giappone, dove la sua esperienza era stata fino ad allora pres11


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soché ignorata. Quando avemmo quella che consideravamo una bozza dignitosa, venni incaricato di andare negli Stati Uniti e cercare un editore. Nel 1978 fu pubblicata l’edizione inglese, e poco dopo Fukuoka ricevette un invito per recarsi negli Usa. Organizzai un tour di sei settimane in California, New York e New England e lo accompagnai come traduttore e guida. Era il suo primo viaggio fuori dal Giappone e la prima volta che viaggiava in aeroplano. Otto anni dopo, nel 1986, lo accompagnai in un altro tour di sei settimane che comprendeva anche l’Oregon e Washington e la partecipazione a diverse importanti conferenze internazionali. Conoscemmo molte persone e visitammo numerose aziende agricole, oltre a tante aree naturali. Fu affascinante per me osservare le sue prime impressioni quando arrivava in luoghi mai visti prima e incontrava persone interessate al suo lavoro. Ogni tappa era unica e ogni discorso che faceva era diverso. Non sono tornato in Giappone fino al 1976, ma ho continuato a lavorare per far conoscere in ogni parte del mondo il modo di fare agricoltura e la filosofia di Fukuoka. Tenevo conferenze e seminari e, occasionalmente, scrivevo articoli per quotidiani e riviste. Ho anche lavorato come scienziato del suolo per il Dipartimento delle Foreste della California, in un vivaio con vendita al dettaglio a Berkeley e in un vivaio con vendita all’ingrosso nella zona della Baia di Monterey. Nel 1987 sono tornato a Berkeley, dove ho portato avanti la mia attività di gestione di giardini e aree verdi private per oltre vent’anni, mentre mia figlia Lia cresceva. Nella primavera del 2008 ho chiuso la ditta Mu Landscaping e mi sono trasferito ad Ashland, una piccola cittadina nell’Oregon meridionale, dove ho potuto dedicarmi nuovamente a tempo pieno a promuovere l’agricoltura naturale e a realizzare comunità locali resilienti, in grado di sostenersi con l’autoproduzione. 12


Introduzione

Diversi libri di Fukuoka sono stati tradotti in inglese. Il primo, The one-straw revolution (Rodale Press, 1978)4, è stato inteso come un’introduzione sia alla sua visione del mondo che al metodo di coltivazione sviluppato sulla base di quella visione. Nel libro racconta la storia di come è arrivato al modo di fare agricoltura che poi ha messo in pratica, fornisce un quadro generale della sua filosofia e delle sue tecniche agricole e illustra la sua posizione su argomenti quali l’alimentazione, l’economia, la politica, la scienza, l’educazione e le difficoltà venutesi a creare quando l’uomo ha scelto di separarsi dalla natura. Nel suo libro successivo, The natural way of farming (Japan Publications, 1985)5, Fukuoka fornisce i dettagli del suo metodo agricolo e spiega come si è evoluto negli anni. È molto pratico e particolarmente utile per chi è interessato ad applicare sui propri terreni i metodi di coltivazione naturale di Fukuoka. In Sowing seeds in the desert (Chelsea Green Publishing, 2012), Fukuoka spiega la sua filosofia con maggiori dettagli e tocca argomenti come l’evoluzione, la medicina orientale e occidentale, la paura della morte, i limiti della scienza, l’economia, gli organismi geneticamente modificati (ogm) e i pericoli a vasto raggio insiti nel coltivare il cibo come se fosse una materia prima industriale. Parla anche dei suoi viaggi in Africa, in India, nel sud est asiatico e negli Stati Uniti e introduce il suo progetto di rinverdire, grazie all’agricoltura naturale, le terre desertificate dall’uomo nel mondo. La maggior parte della gente conosce l’agricoltura naturale solo attraverso i libri di Fukuoka, ma i libri possono condurre il lettore solo fino a un certo punto. Egli descrive nei particolari la forma che l’agricoltura naturale ha preso nella sua fattoria sull’isola di 4. Poi, appunto, pubblicato in italiano da LEF nel 1980 con il titolo La rivoluzione del filo di paglia [N.d.T.]. 5. L’edizione italiana si intitola La fattoria biologica, Edizioni Mediterranee, 1992 [N.d.T.].

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Shikoku, date quelle specifiche condizioni, e molte persone sperano sempre che fornisca loro una ricetta facile da seguire, applicabile in tutti i luoghi. In un certo qual modo lo fa, delineando un percorso che tutti possono seguire per riunirsi alla natura. Quando questo accade, le persone intuitivamente sanno cosa fare qualsiasi siano le condizione ambientali in cui operano. Ma quella parte del messaggio spesso resta inascoltata, perché la gente insiste a voler ottenere ricette o una soluzione pratica che sia compatibile con il proprio modo analitico di pensare. Un altro ostacolo per i lettori occidentali è dato dal fatto che Fukuoka spiega la sua filosofia facendo riferimento al quadro culturale giapponese dei suoi tempi. Termini come senza-mente, non-fare e conoscenza non-discriminante, familiari a lettori orientali, sono pressoché senza senso per la maggior parte di noi occidentali. Ma la visione che sta alla base dell’agricoltura naturale va molto oltre le differenze culturali esistenti tra Oriente e Occidente. L’agricoltura naturale ricalca quasi del tutto la visione e i metodi dei popoli indigeni6. Essi vivevano in natura, servendosene senza compromettere la sua capacità di rigenerarsi. La loro cultura era permeata dalla conoscenza e dalle abilità pratiche trasmesse, in una catena mai spezzata, dall’inizio dell’esistenza umana. La società moderna7, invece, si è estraniata dalla natura e vive in un mondo frutto di una propria creazione intellettuale. Si basa sull’assunto che il mondo possa es6. Popoli che abitavano in origine un territorio o una regione specifici del mondo. Fino a circa diecimila anni fa, i popoli indigeni vivevano in ogni angolo della terra, per lo più in tribù o piccoli gruppi. Ogni comunità era distinta e unica, malgrado condividessero una visione del mondo simile e princìpi etici che hanno permesso a questi popoli di vivere in maniera sostenibile per molte migliaia di anni. Il termine si riferisce anche ai discendenti rimasti di tali culture, che vivono ancora oggi. La parola “indigeni” è praticamente identica nel significato alla parola “nativi” e, quando ci si riferisce a comunità umane, è spesso usata in maniera intercambiabile con la parola “tribali”. 7. La nostra attuale e diffusa cultura che si è sviluppata negli ultimi otto-diecimila anni, più o meno in corrispondenza dello sviluppo e della diffusione dell’agricoltura.

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sere compreso solo attraverso il pensiero analitico e l’empirismo della scienza. Questo impedisce alle persone non solo di accedere al mondo quale esso è veramente, ma anche di comprendere la natura come Fukuoka l’ha sperimentata e ha cercato disperatamente di spiegare. Ho deciso di scrivere questo libro per fare un po’ di chiarezza in questa confusione e per rispondere ad alcune domande sull’agricoltura naturale emerse nel tempo. Credo che sia il primo libro scritto direttamente in inglese su Fukuoka (e il primo non scritto da lui), sul suo lavoro e sulla sua filosofia. Cercherò di illustrare il suo patrimonio di conoscenze in un modo che sia il più semplice possibile anche per un occidentale cresciuto in città e che non ha avuto la fortuna di vivere un’esperienza illuminante come quella che Fukuoka ebbe invece prima che io arrivassi alla sua fattoria. Ho dedicato i primi capitoli di questo libro alla storia di Fukuoka, alla sua filosofia e all’agricoltura naturale vista attraverso i miei occhi e le esperienze vissute come suo allievo. Ma questi capitoli da soli non possono spiegare l’agricoltura naturale e come si possa conciliare con altre forme di agricoltura. Per questo, i capitoli successivi del libro – il 5, il 6 e il 7 – mettono a confronto il metodo di Fukuoka con quelli indigeni, con l’agricoltura tradizionale giapponese, con l’agricoltura biologica e con la permacultura. Le metodologie dei popoli indigeni e quelle dell’agricoltura tradizionale giapponese hanno molto in comune con l’agricoltura naturale. L’approccio dei popoli nativi è pressoché identico; con l’agricoltura giapponese ci sono somiglianze ma anche differenze. L’agricoltura scientifica8, l’agricoltura biologica e la permacultura sono, invece, fondamentalmente diverse, poiché si basano sulla percezione e sui 8. Per agricoltura scientifica l’autore intende l’insieme delle pratiche agricole convenzionali improntate sul sapere scientifico occidentale [N.d.T.].

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valori della cultura contemporanea. Negli anni, avendo insegnato i metodi della coltivazione naturale a occidentali come me, ho concluso che questi paragoni sono spesso i più efficaci per spiegare ciò che l’agricoltura naturale è e ciò che non è. Poiché essa non ha a che fare solo con il coltivare, mi è parso opportuno dedicare i capitoli finali a come ciascuno di noi può usare l’agricoltura naturale per la crescita e lo sviluppo personali e per condurre una vita più ricca e appagante. È stata per me una fortuna avere vissuto nella fattoria di Fukuoka e aver ricevuto gli insegnamenti direttamente da lui. Ho lavorato a suo fianco nelle risaie e nel frutteto e ho viaggiato con lui e la moglie, Ayako-san, negli Stati Uniti. Su sua richiesta, abbiamo anche fatto visita ai miei genitori a Los Angeles per un paio di giorni. Avevamo un legame personale molto stretto, anche se sempre correttamente impostato su un rapporto insegnante-discepolo. Vederlo al lavoro nei campi, vederlo interagire con gli altri, tenere conferenze e ascoltare con attenzione come rispondeva alle domande, ha ampliato moltissimo la mia comprensione del suo modo di pensare. Non tutti hanno avuto questa opportunità, quindi in questo libro condivido anche le mie personali esperienze: com’è stato arrivare alla sua fattoria e vedere i suoi campi per la prima volta, vivere e lavorare con gli altri studenti “sulla montagna” e ascoltare come Fukuoka spiegava le sue tecniche e le sue idee nel contesto dell’esperienza quotidiana.

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Note sull’autore

Indice Introduzione 5 Capitolo 1 - La storia di Fukuoka 17 Il viaggio 17 La percezione 28 Il ruolo della scienza 36 Capitolo 2 - I miei viaggi in Giappone 41 Suwanose, l’isola che brucia 44 Di nuovo a scuola 50 La valle di Shuzan 53 La raccolta del giunco 59 Capitolo 3 - La fattoria biologica di Masanobu Fukuoka 62 La vita nel frutteto 64 Ortaggi, trifoglio ed erbacce 70 Il progetto del frutteto e le palline d’argilla 75 Scienza, intuizione e alimentazione 81 I campi di riso 86 La rivoluzione del filo di paglia 94 Capitolo 4 - In viaggio con Fukuoka negli Stati Uniti 98 I “grandi alberi” e il campo a French Meadows 102 La fattoria Olala 108 La fattoria della famiglia Lundberg 116 Berkeley e il Centro zen Green Gulch 123 Sacramento 133 La costa orientale e Los Angeles 137 Domande e risposte alla seconda conferenza internazionale di permacultura 143 Capitolo 5 - L’agricoltura tradizionale dei popoli nativi 157 Il senso del luogo 160 Tecniche per accrescere l’abbondanza 166 Gli usi dei popoli nativi e l’agricoltura naturale 169 271


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Capitolo 6 - L’agricoltura tradizionale giapponese Satoyama La coltivazione del riso Il compost Colline, boschi e foreste L’agricoltura tradizionale giapponese era una forma di agricoltura naturale? Capitolo 7 - Agricoltura biologica e permacultura L’agricoltura biologica F. H. King, sir Albert Howard e J. I. Rodale L’agricoltura biologica del non-fare Il confronto tra agricoltura convenzionale e agricoltura biologica La permacultura Permacultura e agricoltura naturale Capitolo 8 - Senza persone naturali, non può esserci agricoltura naturale L’ultima tappa del viaggio Appendice A Creazione di Harry Roberts Appendice B Akwesasne Notes, recensione de La rivoluzione del filo di paglia Appendice C Mother Earth News, intervista a Masanobu Fukuoka Appendice D Preparazione delle palline d’argilla da usare nella rivegetazione Bibliografia utile Note sull’autore

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174 176 179 181 183 187 190 194 195 202 210 212 217 224 227 232

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FOTOGRAFIE

Fukuoka in mezzo a piante di rafano e senape in fiore.

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Tipico paesaggio nei pressi della fattoria di Fukuoka. Parte del riso è già stato raccolto ed è appeso ad asciugare. Il villaggio è ai piedi delle colline, appena sopra le terre più fertili.

La capanna in terra cruda, situata nel frutteto, dove l’autore ha vissuto durante la sua permanenza nella fattoria di Fukuoka.

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MANUALE PRATICO DI AGRICOLTURA BIODINAMICA

Una guida per conoscere, approfondire e mettere in pratica l’agricoltura biodinamica per coltivare frutta e verdura senza concimi e pesticidi chimici di P. Masson Formato: cm 15 x 21 Pagg. 180 • € 14,00

IL CAMPO IN CONCA, L’ARTE DELL’ORTO

Suggerimenti, astuzie e riflessioni per coltivare l’orto secondo natura di Maria Pagnini Formato: cm 15 x 21 Pagg. 112 • € 10,00

TRE ALBERI PER BRUNO

Scoprire, celebrare e curare insieme gli alberi di Maria Theresia Rössler, Illustrazioni di Brunella Baldi Formato: cm 21,7 x 25 Pagg. 32 • € 13,00

di Sandra Dema • Illustrazioni di Valeria Castellani Formato: cm 22,5 x 21• Pagg. 32 • € 12,00

JULIA E LA SEQUOIA La storia di Julia Batterfly Hill raccontata ai più piccoli di Mimmo Tringale Illustrazioni di Luna Colombini Formato: cm 20 x 29 Pagg. 40 • € 13,50

IL LUPO VEGETARIANO E I 7 CAPRETTI

Rivisitazione animalista della favola dei fratelli Grimm di Francesca Pirrone Formato: cm 22,5 x 21 Pagg. 32 • € 12,00

Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 - 50127 Firenze


MIO NONNO È UN KOALA

Nonno e nipote piantano nuovi alberi per richiamare gli animali scacciati dal cemento di Francesca Pirrone Formato: cm 21 x 24 Pagg. 32 • € 12,50

PERCHÈ ESISTE IL MONDO?

Risposte zen alle grandi domande dei bambini di Thich Nhat Hanh Formato: cm 29 x 19 Pagg. 48 • € 14,00

TRASFORMARE LA SOFFERENZA

L’arte di generare felicità di Thich Nhat Hanh Formato: cm 15 x 21 Pagg. 128 • € 14,00

UN TE DI NUVOLE

I DUE PAPPAGALLI PIGLIATUTTO

Metafora del consumismo in un mondo di pappagalli

Illustrazioni di Dipacho Formato: cm 22,5 x 21 Pagg. 48 • € 14,00

SONO ARRABBIATO

Le parole del monaco zen Thich Nhat Hanh illustrate per i bambini sul tema della rabbia per trasformarla in uno strumento di crescita personale di Gail Silver Formato: cm 21,5 x 28 Pagg. 40 • € 14,00

AMARE IN CONSAPEVOLEZZA

L’arte di vivere in consapevolezza le emozioni di Thich Nhat Hanh Formato: cm 11,5 x 16,5 Pagg. 128 • € 10,00

SONO QUI PER TE

Un libro da leggere e colorare per ridurre lo stress e annaffiare il seme della gioia

Come creare una relazione d’amore duratura e consapevole

di Thich Nhat Hanh Illustrazioni di Brett Cook Formato: cm 24 x 27 Pagg. 80 • € 12,50

di Thich Nhat Hanh Formato: cm 15 x 21 Pagg. 160 • € 14,00

tel 055 3215729 • libri@aamterranuova.it • www.terranuovalibri.it


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BABY VEGAN CHEF

La cucina allegra con i bambini di Licia Calia Formato: cm 19,5 x 23 Pagg. 120 - € 13,50

ABBASSO L’INDICE GLICEMICO

70 ricette per contenere l’IG mangiando bene Con splendide foto a colori di Raffella Fenoglio Formato: cm 19,5 x 23 Pagg. 120 • € 13,50

ZUPPE FELICI

Ricette per tutte le stagioni Con splendide foto a colori di Piera Lunardon Formato: cm 19,5 x 23 Pagg. 120 • € 13,60

NICHEL

RINFORZARE IL SISTEMA IMMUNITARIO DEI BAMBINI

e di tutta la famiglia con l’alimentazione di Mario e Alberto Berveglieri Ricette di Giuliana Lomazzi Formato: cm 19 x 19 Pagg. 120 • € 14,00

VEGAN FACILE

Consigli e ricette per affrontare intolleranza e allergia di Alessandra Cremonini Ricette di Giuliana Lomazzi Formato: cm 19 x 19 Pagg. 120 • € 14,00

Menu casalinghi, gustosi e alla portata di tutti. 120 ricette etiche e semplici dalla cucina tradizionale italiana e del mondo.

TUTTO CRUDO IN CUCINA

VITA LUNGA E IN SALUTE

90 ricette per divertirsi con piatti gustosi e fantasiosi che non hanno bisogno dei fornelli di Sara Cargnello Formato: cm 19 x 19 Pagg. 120 • € 13,00

di Federica Del Guerra Formato: cm 19 x 19 Pagg. 120 • € 13,00

Ricette e consigli per una dieta naturale nella terza età. di M. Trevisan e L. Busato Formato: cm 19 x 19 Pagg. 120 • € 14,00

Editrice Aam Terra Nuova, via Ponte di Mezzo 1 - 50127 Firenze


ISBN  88  6681  122  0

€ 12,60

www.nonunlibroqualunque.it

LARRY KORN

L’AGRICOLTURA DEL NON FARE

Grazie alla lunga frequentazione e alla diretta partecipazione ai lavori agricoli nell’azienda di Masanobu Fukuoka, nessuno meglio di Larry Korn ha conosciuto così da vicino la filosofia e il metodo di lavoro del pioniere dell’agricoltura naturale. Oltre a narrare il lungo percorso che ha portato l’autore de La rivoluzione del filo di paglia ad abbandonare la sua carriera di fitopatologo per dedicarsi all’agricoltura del non fare, in queste pagine Korn illustra, attraverso le parole di Fukuoka, le basi scientifiche e pratiche di un metodo agricolo rivoluzionario in grado di assicurare rese abbondanti limitando al minimo gli interventi in campo, evitando le lavorazioni del terreno e l’impiego di concimi e pesticidi di qualunque tipo. Con un linguaggio semplice ed esperienziale l’autore ci fa comprendere e amare la profondità del messaggio di Fukuoka, insieme metodo di coltivazione a impatto zero e filosofia di vita, con al centro un profondo amore per la natura.

Masanobu Fukuoka

www.terranuovalibri.it

TERRA NUOVA EDIZIONI

Larry Korn ha vissuto per due anni nella fattoria di Masonobu Fukuoka e poi lo ha accompagnato nei suoi viaggi attraverso gli Stati Uniti nel 1979 e nel 1986. Ha tradotto e revisionato l’edizione in lingua inglese de La rivoluzione del filo di paglia, che ha reso famoso Fukuoka in tutto il mondo. Dopo gli studi in scienza del suolo e fitonutrizione all’università della California a Berkeley ha lavorato come scienziato del suolo per il Dipartimento forestale della California e come consulente del paesaggio nell’area della Baia di San Francisco. Conduce corsi e workshop sull’agricoltura naturale e la permacultura in tutti gli Stati Uniti.Vive ad Ashland, in Oregon.

LARRY KORN

Masanobu Fukuoka L’AGRICOLTURA DEL NON FARE


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