Milano Finanza 03.05.2010
La bergamasca Tesmec punta verso lo Star per sviluppare le reti intelligenti
Punterebbe dritta verso il segmento Star di Piazza Affari, dove potrebbe arrivare con un flottante anche superiore al 35% minimo richiesto. È Tesmec, società che realizza soluzioni integrate per la costruzione e la manutenzione di infrastrutture, tipo reti elettriche aeree o interrate. La società ha presentato domanda di autorizzazione alla quotazione in borsa lo scorso 4 marzo e potrebbe debuttare sul listino entro giugno. Obiettivo del collocamento: raggiungere visibilità e standing internazionali. Oggi l'azionariato di Tesmec vede la famiglia fondatrice, Caccia Dominioni, al 35,8% attraverso la Ttc, cui si aggiunge il 20,8% detenuto dalla Fi.Ind, controllata a sua volta da Ttc con il 50,7% e partecipata anche da Alfredo Brignoli, Marco Lazzati e Matteo Caccia Dominioni. Un altro 40% è in mano a 3T, finanziaria controllata da Gianluca Vacchi, entrato nella compagine sociale nel 2007 e che con l'ipo avrebbe la possibilità di valorizzare l'investimento. Nell'ambito dell'operazione di collocamento anche i Caccia Dominioni potrebbe vendere una piccola quota, ma la famiglia punterebbe a restare sopra il 40% del capitale post-ipo. Oltre alla vendita di titoli, l'offerta dovrebbe prevedere una quota di azioni derivanti da aumento di capitale. Le risorse derivanti dall'offerta pubblica di sottoscrizione dovrebbero essere utilizzate soprattutto per la crescita interna. Tesmec punta infatti a completare il processo di internazionalizzazione produttiva e distributiva che finora l'ha portata a essere presente in oltre 60 Paesi. L'azienda bergamasca produce soprattutto macchine e sistemi integrati per la posatura di reti elettriche e cavi in fibra ottica (51,7% del fatturato 2009) e trencher per lo scavo di reti e tubi interrati (48,3%). L'obiettivo però è trasformarsi in un system integrator in grado di fornire non solo prodotti ma anche accessori e tecnologie. L'attenzione del management è puntata proprio sullo sviluppo di nuove soluzioni tecnologiche, a partire da quelle (su cui sono già in corso ricerche) relative alle cosiddette smart grid. Infine, una parte delle risorse dell'ipo potrebbe essere utilizzata per sviluppare progetti di partnership con player locali in mercati particolarmente interessanti, dal bacino del Mediterraneo all'area Nafta (Stati Uniti, Canada e Messico). Oggi le prime aree geografiche per fatturato sono Oceania e Bric (Brasile, Russia, India e Cina) con il 25,6%, seguite da Medio Oriente ed Europa (oltre il 40% complessivo), Nord e Centro America (17%), Africa (12,2%). Da sola, l'Italia vale appena il 4,4% dei ricavi. Il giro d'affari di Tesmec lo scorso anno è risultato in calo del 28% a 86 milioni. Hanno pesato soprattutto il forte rallentamento nel mercato dei trencher, in particolare in America, a causa della crisi internazionale. Grazie al buon andamento dei prodotti a maggior valore aggiunto (tesatura) e alle azioni di efficientamento, l'ebitda ha comunque messo a segno una crescita del 4%, così come il risultato netto, attestatosi a 7,4 milioni. E i primi mesi del 2010 avrebbero registrato evidenti segnali di ripresa. (riproduzione riservata) Luisa Leone
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