MF 17.06.2010
Tesmec accende i motori per un'ipo da 100 milioni Più opportunità che rischi dallo sbarco in Borsa. È questo il punto di vista di Ambrogio Caccia Dominioni, presidente e amministratore delegato di Tesmec, prossima matricola di Piazza Affari. Così, mentre altre aspiranti debuttanti di Borsa (Fideuram, Kos, Moby) hanno preferito rimandare l'ipo in attesa di mercati finanziari più tranquilli, il gruppo attivo nel settore della tesatura di linee elettriche aeree e in quello dei trencher cingolati, ha deciso di andare avanti e ha dato ieri l'avvio all'offerta pubblica di vendita e sottoscrizione. L'ipo, di cui solo il 10% è destinata al mercato retail, si concluderà il 25 giugno e il titolo dovrebbe iniziare a trattare a Piazza Affari, sul segmento Star, dal prossimo primo luglio. Global coordinator dell'operazione è Mediobanca, che è anche responsabile del collocamento per l'offerta pubblica, sponsor e specialista. I legali che hanno affiancato Tesmec sono quelli dello studio Chiomenti, mentre Clifford Chance è stato consulente di Mediobanca. «Finalmente vediamo una ripresa dell'economia mondiale e vorremmo salire subito su questo treno. Le partnership che abbiamo in programma di stringere, e che sono tra le ragioni per le quali abbiamo deciso di quotarci, non possono aspettare. D'altronde, anche se essere soli un po'ci spaventa, alla fine la cosa potrebbe anche attirare su di noi maggiore attenzione», ha commentato Dominioni. Le risorse a disposizione della crescita saranno tra 11,55 e 16,5 milioni, ovvero quelle derivanti dalla vendita dei 16,5 milioni di azioni emesse come aumento di capitale, considerando che la forchetta di prezzo stabilita è tra 0,7 e 1 euro. Gli altri 36,7 milioni di azioni oggetto dell'offerta saranno invece quelle vendute da 3T, la finanziaria di Gianluca Vacchi (entrato nel capitale di Tesmec rilevando il 40% nel 2007), da Fi.Ind (che fa capo alla famiglia Caccia Dominioni) e da Alfredo Brignoli. In particolare, la gran parte dei titoli sarà ceduta da 3T, che alla fine dell'operazione (considerando anche la greenshoe pari al 15% dell'offerta) deterrà il 2,5% del capitale. Fi.Ind passerà dal 20,8% al 10%. L'altro veicolo attraverso cui la famiglia Dominioni partecipa al capitale di Tesmec, Ttc, invece, non cederà azioni e vedrà diluire la sua quota dal 35,8% al 30,3% solo per effetto dell'aumento di capitale. Alla fine dell'operazione, se la greenshoe sarà completamente esercitata, alla famiglia Caccia Dominioni farà capo il 40,3% di Tesmec, che avrà un flottante del 57%. La capitalizzazione, a seconda del prezzo cui saranno collocate le azioni, potrà attestarsi tra 75 e 107 milioni. Sotto il profilo industriale, il presidente si è detto soddisfatto dell'andamento del primo trimestre del 2010, che ha registrato ricavi per 29,3 milioni rispetto ai 21,3 milioni dello stesso periodo dell'anno precedente, un ebitda di 5,5 milioni, contro 3,5 milioni nel primo trimestre 2009 e un risultato operativo di 4,2 milioni (2,9 milioni un annoprima). Riguardo il futuro, tra le alleanze in vista, possibili accordi in Cina, Stati Unitie Medio oriente. Ma anche in Russia, dove Tesmec detiene il 20% di una società controllata dal colosso energetico Gazprom, Sibtechmash, nella quale Caccia Dominioni si è detto convinto di avere buone opportunità di rafforzarsi, salendo ancora nell'azionariato. Infine, una fetta dei proventi dell'ipo sarà utilizzata per rimborsare parte del debito, che al 31 marzo era di 48 milioni. (riproduzione riservata)
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