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MF 02.07.2010

La ripresa debole affonda le borse CHIUSURA NEGATIVA DELLO STOXX EUROPE 600 (- 2,5%). FA MEGLIO PIAZZA AFFARI, IN RIBASSO DELL'1,91% Seduta subito negativa dopo la minaccia di Moody's di tagliare il rating della Spagna. I dati americani e cinesi poi fanno il resto. Segnali positivi dalle banche Ancora una giornata in profondo rosso per le borse europee, indebolite dai segnali di raffreddamento della ripresa in Usa, dove si teme per la disoccupazione elevata, e in Cina, alle prese con una frenata dell'attività manifatturiera. A fine seduta l'indice Stoxx Europe 600 perde il 2,5%, segnando la peggior chiusura dallo scorso 25 maggio, quando la crisi greca ancora si faceva sentire. Piazza Affari ha fatto un po'meglio: il Ftse All Share e il Ftse Mib hanno perso l'1,91%. La seduta è partita subito in negativo dopo che mercoledì sera,a borse chiuse, Moody's aveva minacciato di tagliare il rating tripla A di Madrid, facendo quello che già hanno fatto Fitche Standard& Poor's. Poiè arrivata la doccia fredda cinese: la crescita del settore manifatturiero continua a rallentare e a giugno l'indice dei direttori acquisti è ancora in frenata. I dati macroeconomici Usa non fanno che alimentare l'incertezza dei mercati. Negli Stati Uniti l'indice del settore manifatturiero è in calo e le richieste di sussidio di disoccupazione, aumentate a sorpresa la scorsa settimana, non depongono bene per il dato atteso per oggi sulla disoccupazione. Va male anche per il mercato immobiliare, dove le richieste di mutui ipotecari sono crollate del 30% a maggio. Tanto è bastato per cancellare il mancato allarme legato al fatto che ieri le banche europee hanno restituito 442 miliardi di euro alla Bce riprendendosi i titoli dati in garanzia. Un appuntamento che faceva temere sfracellie inveceè andato meglio delle previsioni.I titoli del settore hanno quindi tenuto. Ubi Banca ha chiuso invariata, Bpm ha fatto segnare -0,07%, e il Banco Popolare è calato dello 0,82%. Più pesanti di Unicredit (-1,31%, comunque inferiore ala performance del listino), Mps (-1,93%)e Intesa Sanpaolo (-2,17%). In controtendenza invece Snam Rete Gas, che nel primo giorno di aumento delle tariffe ha guidato i rialzi mettendo a segno un +2,14%. Gli acquisti sui titoli difensivi hanno sostenuto anche Terna (+0,51%). Particolarmente pesanti le chiusure di Azimut (6,3%), Luxottica (-5,7%), Italcementi (-4,8%), che ha aggiornato i minimi, Unipol (-4,6%) e Fondiaria-Sai (3,94%). Ha perso il 3,9% Fiat, in attesa della pubblicazione dei dati sulle immatricolazioni in giugno, per il Lingotto in flessione del -27,4% contro il -19,12% del mercato. Le vendite hanno colpito anche Mediaset (3,89%), Pirelli (-3,29%) e Stm (-3,04%). Deboli i petroliferi, penalizzati da un greggio in calo del 4% a quota 73 dollari al barile: Eni è scivolata del 3,16% e Saipem del 2,42%. Nel resto del listino si è ben difesa Iren (0,08%), la società nata dalla fusione tra Iride ed Enia al primo giorno di quotazione con il nuovo nome. Debutto da dimenticare invece per la matricola Tesmec, che ha fatto segnare la peggiore prestazione dell'intero listino perdendo il 20% nel primo giorno di contrattazioni. Male anche Stefanel (-14,27%), Rosss (-10,5%), Intek (-9,6%) e MolMed (-8,86%), mentre hanno resistito alle vendite, chiudendo in territorio positivo Fintel (+13,76%), De'Longhi (+5,57%) e il Gruppo Minerali Maffei (+5,39%). Tesmec S.p.A. - via Zanica, 17/O - 24050 Grassobbio (Bergamo) Tel. 035.4232911 - Fax 035.4522444 - info@tesmec.it - www.tesmec.com

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