THAT'S CONTEMPORARY ON PAPER

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italian issue

O n PAP ER the contemporary art network in milan

special edition

•

april 2018

Focus on •

#artfair

#exhibition

#artmarket

#investment #experience

w w w . t h at s c o n t e m p o r a r y. c o m


Indice 3

lettera del direttore

7

retroscena e progressi della 23a edizione di miart 2018 Intervista di giulia restifo

11

il mercato dell’arte punta sulle fiere

francesca tribò

14

collezionare oggi, tra consapevolezza e responsabilità

4

aA29 Project Room Open Stage Kyle Thompson

5

Cortesi Gallery Autoarchitettura Gianfranco Pardi

6

Federica Schiavo Gallery Fumes Nicholas Byrne

10 Marsèlleria

Felix Alessandro Di Pietro 13

jessica tanghetti

17

21

un nuovo connubio tra arte e finanza. il caso london trade art Intervista di giulia restifo

il festival parma 360: quando l’arte esce dalle sue “torri d’avorio”

Intervista di elisabetta rastelli

25

l’esperienza tailor-made: una nuova forma di linguaggio nell’arte

Elliptical Machine Gun Nate Lowman

Weird Sisters Karin Gulbran

16 mc2gallery

Casper Faassen 20 Ncontemporary

Ein Gvul – Senza Confini Naomi Leshem 24

how to survive at miart 2018

elisabetta rastelli francesca tribò

Nctm Studio Legale e nctm e l’arte Swirling Around One and Other Driant Zeneli

27

Office Project Room Dialoghi Francesco Bertocco e David Simpson

28

Renata Fabbri Sporgersi nella notte Sophie Ko

29

The Flat – Massimo Carasi Alternative Readings Michael Johansson

martina grendene

31

Massimo De Carlo Hier, Oggi Bertrand Lavier

30 ZERO…

Secession 2000 - 2005 Adam Gordon

that’s contemporary on paper

that’s contemporary that’s contemporary nasce a Milano nel 2011, quale piattaforma di arte contemporanea che conosce, collabora e comunica con le realtà e gli attori più importanti dell’ambiente artistico milanese. Tramite il sito web e la mobile App per ios e Android, that’s contemporary è un importante punto di riferimento per chi desidera entrare in contatto con una selezione ponderata di spazi, eventi, progetti e mostre di arte contemporanea a Milano. Oltre a questa attività di mappatura del contemporaneo, that’s contemporary sviluppa progetti a metà strada tra la pratica artistica e un uso creativo delle tecnologie e dei meccanismi della comunicazione. Grazie al sostegno del Bando Funder35 nel 2017, that’s contemporary sta sviluppando il progetto That’s Experience: esperienze immersive, esclusive e tailor-made nell’arte contemporanea, rivolte a privati e aziende e realizzate in collaborazione con gli spazi dell’arte. Giulia Restifo giulia@thatscontemporary.com DIRECTOR

Jessica Tanghetti jessica@thatscontemporary.com Martina Grendene martina@thatscontemporary.com PARTNERS

Elisabetta Rastelli elisabetta@thatscontemporary.com MANAGING EDITOR

Andrea Amato andrea@thatscontemporary.com ART DIRECTOR

Francesca Tribò francesca@thatscontemporary.com MARKETING & COMMUNICATION

Andreina Privitera press@thatscontemporary.com COMMUNICATION ASSISTANT

TRANSLATIONS

Mariko McNeill

AUTHORS

Martina Brembati, Rosa Cascone, Gianluca Gramolazzi, Elisabetta Melchiorri, Roberta Ranalli PRINTING

geca Industrie Grafiche

SUPPORTED BY

Funder35, bando promosso da 18 Fondazioni (17 fondazioni di origine bancaria e la Fondazione Con il sud) aderenti ad Acri tra cui Fondazione Cariplo, che ha sostenuto il progetto That’s Experience. that’s contemporary

Corso Buenos Aires, 23 • int. 3009 - scala C • 20124 Milano

t. 02 3659 8411

www.thatscontemporary.com press@thatscontemporary.com Copyright © 2018 that’s contemporary All rights reserved

I N D U S T R I E

G R A F I C H E

Available on:

www.gecaonline.it 02 999521

Da più di cinquecento anni rendiamo possibile la condivisione e la trasmissione della conoscenza, aiutiamo a diffondere arte e letteratura, sperimentiamo nuovi linguaggi espressivi, forme di comunicazione e design. Siamo gli eredi di Gutenberg, i discepoli di Manuzio, i complici di Andy Warhol. Siamo tipografi.

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Le persone dell’arte contemporanea sono appassionate, tenaci, curiose, studiose e con la valigia sempre pronta. Oggi, essere persone dell’arte contemporanea significa anche dedicare gran parte della vita privata alle trasferte, che siano dall’altra parte del mondo, oppure, a nove opening nella stessa sera - come succede, tra l’altro, quasi ogni giovedì a Milano. Ma come si fa ad essere persone dell’arte contemporanea? È così vero che si deve necessariamente lavorare nell’arte o avere il padre collezionista? Forse no... Dal 2011 – anno di fondazione di that’s contemporary e inizio del mio impegno nella diffusione dell’arte contemporanea – a oggi, ho assistito a un aumento dell’interesse collettivo nei confronti dell’arte. Non mi riferisco soltanto ai numeri dei partecipanti alle inaugurazioni, che sono di certo aumentati ma, soprattutto, alla tipologia di connessioni che si sono attivate. Penso a studi professionali che supportano i nostri artisti all’estero; tavoli di discussione sull’integrazione dell’arte contemporanea nelle nostre città, nelle scuole e nella vita quotidiana. Ma anche ai sempre

giulia restifo

maggiori connubi tra arte e moda, collaborazioni tra palazzi storici e gallerie; interferenze con il cinema e il teatro; alle molte aziende che stanno destinando la propria Corporate Social Responsibility all’arte contemporanea. Come se tutti oggi stiano sentendo l’arte contemporanea quale costellazione di saperi e guida al guardare alla vita.

that’s contemporary on paper, quindi, traccia in modo leggero e trasversale dei punti fermi raggiunti da alcune persone dell’arte contemporanea oggi. A partire proprio dal lavoro realizzato dal Direttore di miart, Alessandro Rabottini, per la fiera e la città di Milano; al dialogo con Francesca Casiraghi – co-founder e ceo di London Trade Art – progetto che si pone l’obiettivo di creare un ponte tra arte e finanza; alla volontà dei due direttori artistici di Parma 360, Camilla Mineo e Chiara Canali, di unire e valorizzare una città tramite un festival dedicato alla creatività contemporanea. Vi racconteremo anche dei più recenti studi e dati sulle fiere d’arte e il collezionismo, chiudendo con un focus sul ruolo sempre più importante che sta acquisendo l’esperienza tailor-made nell’arte contemporanea. Infine, dato che prima dei concetti, l’arte merita di essere vissuta in prima persona, troverete una guida alla “sopravvivenza in fiera” e una selezione di mostre ed eventi da non perdere in città! Grazie mille Buona lettura

3


focus mostre GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

aA29 Project Room

Open Stage

Kyle Thompson

DATE

ORARI

Piazza Caiazzo 3, Milano

Kyle Thompson, Harness, 2018. Courtesy: artist, aA29 Project Room.

10 aprile – 18 maggio 2018 dal giovedì al venerdì, dalle 12.30 alle 19.30

INDIRIZZO

In occasione della sua prima personale in Italia, aA29 Project Room

naturali, non-antropizzati per creare il suo lavoro. Infatti, Thompson

collabora con la Reggia di Caserta - in mostra dal 28 marzo al 4

considera lo spazio naturale come una sorta di palcoscenico in cui

giugno - per promuovere il lavoro di Kyle Thompson (Chicago,

un leggero spostamento dell’obiettivo della camera distruggerebbe

1992), giovane star della fotografia statunitense. La sua è una

l’illusione creata e metterebbe in luce il vero contesto della scena. Il

fotografia concettuale dove persone e luoghi concorrono a mettere

progetto, a cura di Gabriela Galati, mira a dare un altro sguardo sul

in scena storie, situazioni apparenti, surreali e oniriche. L’artista è

rapporto tra spazio urbano e natura, per porre in evidenza non solo

interessato al rapporto tra ambiente urbano e natura: abitando in

come la città modifichi quest’ultima, ma anche come alcune porzioni

una grande metropoli americana, avverte l’urgenza di ricercare spazi

di natura riescano a mantenersi immutabili.


Gianfranco Pardi, Architettura, 1973. Courtesy: Cortesi Gallery London, Milan, Lugano.—Photo: Bruno Bani.

focus mostre

GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

Cortesi Gallery Autoarchitettura

Gianfranco Pardi

DATE

ORARI

INDIRIZZO

8 giugno 2018

sabato dalle 12.00 alle 18.00

46/B, Milano

23 marzo

dal lunedì al venerdì, dalle 10.30 alle 19.00

Apertura straordinaria domenica 15 aprile

Corso di Porta Nuova

La sede milanese di Cortesi Gallery, in contemporanea con

processo creativo attraverso il quale potersi concentrare

Fondazione Marconi e Studio Marconi ’65, dedica a Gianfranco Pardi

sulle possibilità costruttive della forma e le esperienze plastiche

(Milano, 1933 - 2012) un’ampia antologica. Promosso dall’Archivio

che rimandano alle utopie dell’avanguardia, al Suprematismo,

Gianfranco Pardi, il progetto, a cura di Bruno Corà, mira a presentare

al Costruttivismo russo e al Neoplasticismo olandese. La rilettura

integralmente la ricerca dell’artista milanese, imperniata sullo

dei protagonisti di quei movimenti, permette all’artista di coglierne

studio dello spazio e sul rapporto tra astrazione e costruzione.

gli elementi ancora vitali, facendone uno degli interlocutori più

La riflessione di Pardi sull’architettura inizia già a partire dalla fine

qualificati nelle vicende della pittura e scultura contemporanee.

degli anni Sessanta. Con “architettura” l’artista vuole intendere un


focus mostre

Federica Schiavo Gallery ospita la prima mostra personale in Italia di Nicholas Byrne (Oldham, 1979). Un artista che, nella pittura, sembra aver recuperato all’interno della propria opera lo smembramento Nicholas Byrne, Fumes II, 2018. Courtesy: artist, Federica Schiavo Gallery.

tipico della rappresentazione propria del Modernismo: un processo complesso di presenza e assenza della figura. La mostra, composta da sei lavori e un elemento architettonico, include l’opera più grande prodotta dall’artista ad oggi.

Federica Schiavo Gallery

TITOLO

Fumes

ARTISTA

Nicholas Byrne

DATE

28 marzo – 10 maggio 2018

ORARI

dal martedì al sabato dalle 12.00 alle 19.00

Apertura straordinaria domenica 15 aprile INDIRIZZO

Nicholas Byrne, Fumes III, 2018. Courtesy: artist, Federica Schiavo Gallery.

GALLERIA

evidente nel suo lavoro, mentre elabora una sorta di sistema

Via Michele Barozzi 6, Milano

Un’opera che richiama dipinti religiosi spesso composti da più pannelli pieghevoli e il linguaggio formale della pittura Colour-Field. Cuore della mostra è lo sviluppo di una sperimentazione ormai decennale nella lavorazione con il rame. In quattro opere gli oli liquidi lavorano in sinergia con le immagini incise sulla superficie. I graffi reagiscono allo spazio intorno a loro e nel lungo termine, passando attraverso il nero si trasformeranno nel verde della Statua della Libertà.


Courtesy: Mousse Agency.

Retroscena e progressi della a 23 edizione di miart 2018

Intervista di giulia restifo

Quale miglior modo per comprendere retroscena e progressi della ventitreesima edizione della fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano, se non farceli raccontare dal suo direttore artistico? In linea con il focus di questo progetto editoriale, insieme ad Alessandro Rabottini, andremo ad esplorare potenzialità e sviluppi di un modello di fiera che può

vantare oggi la presenza di 184 gallerie da 19 paesi e 4 continenti. Non solo. “Se il presente ha molte storie”, miart 2018 è un “prisma” che rispecchia le diverse personalità che vi stanno lavorando, divenendo sempre più centrale nello sviluppo artistico di Milano e importante sostegno alla creatività emergente con 7 Premi e un fondo di acquisizioni da 100.000 euro.

7


Ho pensato che ‘il presente ha molte storie’ fosse un modo per cercare di comunicare come, indipendentemente dalla cronologia di un’opera, sia l’oggi il punto di osservazione che ci è concesso tanto nei confronti della storia quanto dell’immediato futuro.

GIULIA RESTIFO Caro Alessandro, inizierei proprio

AR

stanno acquisendo per l’allargamento del mer-

una fiera con un elevato livello di progettualità, una

dal ruolo imprescindibile che le fiere d’arte

cato dell’arte. La tua direzione del miart di che

azioni si fa portatrice per garantire alle gallerie un ventaglio di nuovi visitatori interessati e ai collezionisti investimenti duraturi? ALESSANDRO RABOTTINI

Le fiere sono strutture com-

plesse che attirano differenti tipi di pubblici, e cia-

scuno di essi risponde a un particolare linguaggio di

comunicazione e a diverse forme di offerta. Se per il pubblico dei collezionisti e dei vip è fondamentale comunicare adeguatamente, tanto i contenuti della

fiera e dei suoi espositori quanto il programma delle

mostre in città, per un pubblico meno specializzato, ma ugualmente curioso, è importante sviluppare

strumenti di avvicinamento a ciò che facciamo grazie alla presenza delle gallerie. Per questo motivo, ad

esempio, quest’anno abbiamo aggiunto ai nostri

servizi al pubblico miart educational, un progetto di

Mi piace pensare che, nel corso degli ultimi anni,

sia progressivamente passato il messaggio che miart è fiera che sta mettendo tanta attenzione nei contenuti

che gli espositori ci permettono di realizzare. Ma

alla cura che poniamo affinché gli stand e le sezioni abbiano identità e narrazioni precise, dobbiamo

aggiungere la capacità attrattiva che Milano espri-

me in questo particolare momento storico a livello

internazionale. Milano è sempre stata una città che ha coltivato una vocazione internazionale nel campo delle discipline legate alla cultura visiva – arte, design, moda, architettura, editoria – e oggi è una città in

stato di grazia sotto molti punti di vista. La fase di

maturità in cui siamo entrati come manifestazione, credo si possa dire sia anche evidenziata dall’ingresso

di Banca Intesa Sanpaolo come main partner, il cui

coinvolgimento nel mondo della cultura è profondo e radicato. GR

“Il presente ha molte storie. Dal dopoguerra

visite guidate gratuite su prenotazione che abbiamo

a oggi con gli occhi del presente”, rimanda al

Village, già nostro partner dallo scorso anno per il

più che di una fiera. Miart, quindi, come occa-

potuto sviluppare grazie al supporto di Fidenza Premio dato nel contesto della sezione Generations. GR

La 23a edizione di miart vede una fiera

matura, che accresce l’attenzione su di sé e sulle proposte di arte contemporanea a Milano. Quali sono i fattori che ritieni abbiano contribuito ad aumentare l’interesse a livello

titolo di una biennale o di una grande mostra, sione di formazione, opportunità di conoscere quanto è accaduto e sta accadendo nell’arte

in più parti del mondo. In che modo in fiera è stata restituita questa ampiezza cronologica e

come ti sembra andare incontro alle esigenze di galleristi e visitatori?

internazionale verso miart 2018?

that’s contemporary on paper

8


Viviamo un’estrema disponibilità di piattaforme in questo momento – tecnologiche e no – e ha senso esplorarle tutte dal punto di vista della comunicazione

Una cosa per me fondamentale è sottolineare il

Sciarroni, Masbedo, Alice Schillaci, Mousse

toriale” del termine, anche se come format permette

di Milano, In Between Art Film, Snaporazverein

AR

fatto che una fiera non è una mostra nel senso “au-

Agency insieme alla Triennale Teatro dell’Arte

di dire tanto perché riesce a restituire la ricchezza e

e Centrale Fies di Dro, trasforma la campagna

la complessità del sistema dell’arte, con le sue molte

di comunicazione in vera e propria “esperien-

voci e prospettive. Avendo ormai messo a punto una

za artistica”. Dal tuo punto di vista come sta

formula che ci permette di mostrare arte, a partire dai

cambiando la divulgazione dell’arte e quanto

primi anni del ‘900 fino alle sperimentazioni delle

il suo far perno sul coinvolgimento emotivo

ultimissime generazioni, passando per il contempo-

può incidere sull’aumento del pubblico che

raneo più attuale e le ricerche nel campo del design

sceglie di farne esperienza?

da collezione, ho pensato che “il presente ha molte storie” fosse un modo per cercare di comunicare come,

AR

sia l’oggi il punto di osservazione che ci è concesso

di aver avuto l’opportunità di espandere il concetto

indipendentemente dalla cronologia di un’opera,

tanto nei confronti della storia quanto dell’imme-

diato futuro. Sezioni come Generations e Decades sono, appunto, degli incubatori di prospettive tanto

sulla storia quanto sul presente, e su come tanto un dipinto degli anni ’20 quanto una video-installazione di un artista di 30 anni, siano eventi “attuali” nella misura in cui lo sguardo che poniamo su di essi è il nostro sguardo presente.

GR Da direttrice di that’s contemporary capirai

che il tema della comunicazione per l’arte è per me di fondamentale importanza, e ritengo sia stato ancora poco trattato e sperimentato.

Pensavo a “Prisma”, la campagna visiva che ha accompagnato miart 2018 e, lasciamelo dire, è incredibile. La sua transmedialità che vede opere video, fotografie, performance dal vivo

Che bello sentirti così entusiasta di questo espe-

rimento! Anche io ti confesso che sono felicissimo stesso di campagna promozionale e di poter collabo-

rare con tutte le menti creative che hai menzionato. Viviamo un’estrema disponibilità di piattaforme in questo momento – tecnologiche e no – e ha senso

esplorarle tutte dal punto di vista della comunicazione: esistono la stampa cartacea, la dimensione

del web, lo spazio pubblico e il tempo dell’evento

performativo, e questo è vero non soltanto per l’arte ma anche e soprattutto per la moda, il cinema, ad-

dirittura la politica… Questa espansione degli spazi e dei linguaggi della comunicazione, questa qualità immersiva delle strategie di promozione è un fenomeno che altri campi stanno esplorando in modi molto

più radicali rispetto a quanto fa il mondo dell’arte. Da parte nostra ci siamo chiesti: cosa può accadere se, per una volta, fosse l’arte a comunicare l’arte?

realizzate con figure di spicco come: Alessandro

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focus mostre GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

Marsèlleria

Felix

Alessandro Di Pietro

DATE

ORARI

INDIRIZZO

4 maggio 2018

Aperture straordinarie sabato 14 aprile dalle 19.00 alle 24.00

Milano

dal lunedì al venerdì dalle 10.00 alle 13.00 e dalle 14.00 alle 18.00 e domenica 15 dalle 10.00 alle 18.00.

Via Privata Rezia 2,

Alessandro Di Pietro, Felix, detail, 2018. Courtesy: Marsèlleria, artist. – Photo: Sara Scanderebech.

Alessandro Di Pietro, Felix, Installation view, Marsèlleria 2018. Courtesy: Marsèlleria, artist. – Photo: Sara Scanderebech.

29 marzo

Ultimo capitolo di una quadrilogia sviluppata da Alessandro Di Pietro (Messina, 1987) dal 2016 in una serie di mostre che corrispondono al prequel, alla storia del protagonista e al suo “psychological switch”, Felix mostra la figura “dell’antagonista”. Il nemico che emerge qui non è una nemesi del personaggio principale, né si identifica con una proiezione negativa del “buono”. Felix è il suo nome, oppure, solo un modo di vivere in cui l’amore verso il mondo non viene preso sul serio. Come i precedenti, anche questo episodio lavora sul design degli spazi ed elabora personaggi “senza nome”, riconducibili al concetto di mostruosità. Per Di Pietro la progettazione degli ambienti è un atto di immedesimazione nell’oggetto di indagine, poiché le sue caratteristiche fisiche, sociali e politiche si materializzano nell’arredo per cercare una relazione empatica con l’osservatore, distraendolo dalla fiction. Nella serata speciale di sabato 14 aprile, la mostra ospiterà una speciale attivazione sonora di Enrico Boccioletti.


Il mercato dell’arte punta sulle

Il mercato dell’arte è sempre più mobile, sulla spinta delle molte, a volte troppe, fiere che stanno fiorendo in giro per il mondo. Dalla fondazione di Art Cologne nel 1967, seguita da Art Basel e da diverse altre fiere internazionali nel 1970, l’aumento del numero negli ultimi anni ha reso le fiere una parte centrale dell’economia delle gallerie, consentendo loro di raggiungere un quantitativo maggiore di acquirenti a livello mondiale.

Fiere

francesca tribò

Per intenderci, secondo Artfacts.net il numero delle fiere d’arte è

più che raddoppiato in dieci anni dal 2006 al 2017, raggiungendo un picco di oltre 260 eventi nel 2017, rispetto ai 108 del 2006.

Parallelamente si assiste a una riduzione del numero di espositori

per ogni fiera, al fine di preservarne e garantirne la qualità grazie a una ristretta selezione.

Ma perchè una galleria decide di prendere parte alle fiere, facendosi carico dei costi per l’affitto dello stand, il trasporto e l’assicurazione delle opere, il vitto e l’alloggio del team?

Secondo l’Art Market Report 2018 redatto da Clare McAndrew per Art Basel e UBS la più grande area di spesa è infatti rappresentata

per il gallerista dai costi fieristici, ovvero il 23% degli investimenti annuali ($ 19.6 miliardi nel 2017), per un totale di $ 4.6 miliardi.

Il motivo risiede, ovviamente, nel numero di vendite che i galleristi riescono a mettere a segno durante questi eventi (il 46% delle

vendite complessive, il 5% in più rispetto al 2016, di cui il 16%

11


le fiere d’arte facilitano gli scambi culturali e il dialogo tra galleristi, curatori e collezionisti, dando vita a delle sinergie che possono svilupparsi durante l’anno

realizzato in fiere nazionali e il 30% in fiere internazionali per un totale di $ 15.5 miliardi nel 2017). Comunque, è molto difficile

stabilire anche per gli analisti quante delle vendite sono avvenute

direttamente in fiera, o se questa abbia rappresentato solo il punto di congiunzione tra gallerista e collezionista.

Oltre a questi aspetti, più marcatamente commerciali, le fiere d’arte facilitano gli scambi culturali e il dialogo tra galleristi, curatori e

collezionisti, dando vita a delle sinergie che possono svilupparsi durante l’anno. Sempre più, infatti, questi eventi si stanno

trasformando in rassegne curate dove, l’attenta strutturazione

delle sezioni, consente di rendere la visita una crescita culturale,

accostandosi alle dinamiche degli spazi espositivi e delle mostre. I

collezionisti, sempre più ricettivi nei confronti di questi eventi, hanno la possibilità di confrontare opere e prezzi, instaurare collaborazioni con altri collezionisti e stabilire un rapporto duraturo con galleristi di tutto il mondo. La fiducia verso il proprio gallerista è un aspetto

da non trascurare, considerando i frequenti avvenimenti di vendita di opere false operate da art dealers molto conosciuti e rinomati.

Sicuramente il mercato dell’arte rimane ancora oggi un meccanismo complesso, e non completamente decifrabile, ma l’attento

controllo che le fiere applicano sulle opere proposte dalle gallerie

e la stringente selezione a cui sono sottoposte, contribuiscono ad

assicurare ai collezionisti acquisti più sicuri, con opere che avranno

un ritorno economico dell’investimento nel medio e lungo termine.

that’s contemporary on paper

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focus mostre

Elliptical Machine Gun

ARTISTA

Nate Lowman

DATE

6 aprile – 12 maggio 2018

ORARI

Nate Lowman, Elliptical machine gun, 2017. Courtesy: Massimo De Carlo, Milan/London/Hong Kong. – Photo: Dario Lasagni.

TITOLO

Massimo De Carlo, Milano/Palazzo Belgioioso

dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00

Apertura straordinaria

domenica 15 aprile dalle 10.00 alle 18.00

Bertrand Lavier, Timex, 1987. Courtesy: Massimo De Carlo, Milan/London/Hong Kong. – Photo: Alessandro Zambianchi.

INDIRIZZO

Piazza Belgioioso 2, Milano

Massimo De Carlo ospita fino al 12 maggio, nello spazio di Palazzo Belgioioso,

arte e consumismo, a nuove interpretazioni dei mirror paintings che lo resero celebre

la mostra personale dell’artista newyorkese Nate Lowman che presenta una nuova

negli anni ‘60.

serie di tele che analizzano temi contemporanei come il consumismo di massa,

Contemporaneamente, la galleria di Via Ventura presenta la prima mostra in Italia

la cultura pop e la violenza.

dell’artista americana, di base a Los Angeles, Karin Gulbran. La mostra espone una

Lo spazio di Via Ventura accoglie fino al 23 giugno una retrospettiva dell’iconico

serie di vasi in ceramica adornati da un’iconografia onirica di animali nel loro ambiente

artista francese Bertrand Lavier, con una selezione di lavori a partire dagli anni

naturale. Attraverso le ceramiche l’artista offre allo spettatore uno sguardo su un

‘80 a oggi, dagli oggetti colorati, attraverso i quali l’artista indaga la relazione tra

universo soprannaturale, avvicinandolo ai surreali e affascinanti poteri della terra.

TITOLO

ARTISTA

Hier, Oggi

GALLERIA

Bertrand Lavier DATE

ORARI

Massimo De Carlo, Milano/Ventura

ARTISTA

Weird Sisters Karin Gulbran

12 aprile – 23 giugno 2018

dal martedì al sabato dalle 11.00 alle 19.00

Apertura straordinaria

domenica 15 aprile dalle 10.00 alle 18.00 INDIRIZZO

TITOLO

Via Giovanni Ventura 5, Milano

Karin Gulbran. Courtesy: Massimo De Carlo, Milan/London/Hong Kong.

GALLERiA


Collezionare oggi,

tra consapevolezza e responsabilità

I dati più recenti relativi al mercato dell’arte mostrano una crescita esponenziale, con un volume di vendite di 63.7 miliardi di dollari nel 2017 ed un incremento del 12% rispetto all’anno precedente [The Art Market 2018 Report – Art Basel e UBS in collaborazione con Clare McAndrew].

jessica tanghetti

Benché il settore, anche a causa dell’anticiclicità che da sempre lo caratterizza, abbia risposto in modo positivo alla recessione degli

ultimi dieci anni, registrando diminuzioni nei volumi irrilevanti se paragonate ad altri settori, il dato che sorprende è quello inerente

al contemporaneo: l’arte del dopoguerra e contemporanea, infatti, risulta essere il segmento più consistente nelle aste nel 2017, con una fascia di mercato del 46%, ed un peso degli artisti viventi che tocca il 19%, dati che si presume subiranno una crescita esponenziale nei prossimi cinque anni.

Queste dinamiche di mercato rivoluzionarie sono il risultato

della trasformazione in atto nel mondo del collezionismo, quale effetto di un più agevole accesso alle informazioni e all’offerta, grazie alla rete e alle molteplici piattaforme e canali digitali,

nonché all’insorgere di un collezionismo emergente, che va ad

affiancarsi al tradizionale, risultato del comprovato aumento di

soggetti High Net Worth Individuals che si approcciano all’arte quali

that’s contemporary on paper

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le parole chiave del mercato dell’arte contemporaneo risiedono in “vasto”, “accessibile” e “globale”, caratteristiche portatrici di numerose opportunità, affiancate però da molteplici sfide e rischi.

neofiti collezionisti. La propensione al contemporaneo rispetto

ad artisti storicizzati dimostra, altresì, una maggiore esposizione al rischio rispetto ai trend del passato che, a causa di asimmetrie informative, si caratterizzavano per la ricerca di un acquisto apparentemente più sicuro.

In questo contesto, come definito dal Direttore di Art Basel Marc Spiegler, le parole chiave del mercato dell’arte

contemporaneo risiedono in “vasto”, “accessibile” e “globale”, caratteristiche portatrici di numerose opportunità, affiancate però da molteplici sfide e rischi.

Le basse barriere di ingresso nel mercato e i differenti canali di

visibilità rendono, infatti, sempre più complicato orientarsi nello

stesso, motivo per il quale il ruolo degli esperti di mercato risulta essere determinante, sia a livello di intermediazione economica che in riferimento alle tematiche qualitative e curatoriali.

In questo contesto un ruolo chiave è rivestito dagli art advisor, la cui professionalità diviene indispensabile specialmente nel

collezionismo neofito, quali guida ad un orientamento consapevole nell’ampiezza dell’offerta.

Questo ruolo assume maggiore importanza se contestualizzato con l’impatto che il collezionismo può generare sia a livello

personale che sociale. Una collezione di arte contemporanea, infatti, rappresenta un atto di responsabilità: se adeguatamente curata e

costruita può arrivare a rappresentare una forma di autobiografia

del collezionista, come dichiarato dal Direttore di miart Alessandro Rabottini, nel contesto della conferenza inaugurale di MuseoCity 2018. Vi è poi una responsabilità verso il pubblico nel porre a

disposizione risorse ai fini della produzione artistica, contribuendo all’affermazione di specifici artisti e forme espressive, partecipando così attivamente all’evoluzione dell’intero mercato.

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Casper Faassen, Samaa, 2016. Courtesy: artist, mc2gallery

Casper Faassen, Mono no aware, 2016. Courtesy: artist, mc2gallery

focus mostre

GALLERIA

mc2gallery

ARTISTA

Casper Faassen

DATE

10 aprile – 12 maggio 2018

ORARI

dal mercoledì al sabato

INDIRIZZO

Via Malaga 4, Milano

dalle 15.00 alle 19.00

Da mc2gallery la personale del pittore e fotografo Casper Faassen (Leiden - Paesi Bassi, 1975), a cura di Claudio Composti. Ispirandosi ai maestri olandesi del xvii secolo come Dou e Rembrandt, l’artista propone ritratti, nudi e paesaggi. Il lavoro di Casper parla di bellezza ma anche di melanconia; le sue donne sono, infatti, archetipi di bellezza ritratte dietro ad uno strato di nebbia e vetro, che crea una distanza tra l’osservatore e il soggetto. L’artista rafforza tecnicamente questa sensazione di nostalgia aggiungendo uno strato di craquelure, tecnica della tradizione pittorica con la quale vela i soggetti. Eseguendo questa tecnica, Casper si rifà al tema tradizionale della Vanitas, ampiamente utilizzato nella pittura del xvii secolo. Così il silenzioso, l’eterno e il bello vengono disposti in uno sfondo di apparente decadimento, visibile nell’utilizzo dei materiali ma non necessariamente nel soggetto presentato.


Marketplace: Buy artworks through our platform, where you will find a curated selection of cutting-edge emerging as well as established artists.

Pooling Investment: Do you think you can’t afford to buy the high-value artwork you love? Buy just a percentage of it and benefit from temporarily renting it.

Market Making: Still not enough? Our art exchange will allow you to buy and sell art shares on a digital platform that looks like a financial trading system.

Un nuovo connubio tra arte e finanza

Il caso London Trade Art

Intervista di giulia restifo

London Trade Art (LTArt) è un progetto con sede a Londra fondato da Francesca Casiraghi e Andrea Seminara, che vanta una mission significativa: attivare nuove connessioni tra il mercato dell’arte e il mercato finanziario. Per giungere a questo scopo il team, composto da esperti provenienti da entrambi i settori, sta sviluppando tecnologie innovative che vedranno sulla piattaforma londontradeart.co.uk l’applicazione al mondo dell’arte di modelli provenienti dal contesto finanziario. In particolare, l’obiettivo ultimo è quello di creare una borsa dell’arte, ovvero una piattaforma digitale che permetta la compravendita di quote di opere d’arte. I vantaggi per gli users li approfondiamo con Francesca Casiraghi, co-fondatrice e ceo di LTArt.

17


LTArt si propone di introdurre un servizio digitale di investimento in arte diversificato e omnicomprensivo

Guardiamo al contesto eco-

integrabili. La commistione tra Arte e Finanza è infatti

dell’azienda. Da quali considerazioni nasce il

LTArt. L’apporto di Redhedge consiste nello sviluppo

GIULIA RESTIFO

nomico-culturale che ha portato alla nascita progetto LTArt? FRANCESCA CASIRAGHI

La preliminare osservazione

da cui nasce il progetto è quella di un parallelismo tra il funzionamento del mercato dell’arte e quello

finanziario: i due mercati si fondano su modelli simili, pur essendo dissociati da una sostanziale arretratezza

tecnologica da parte del mercato dell’arte. A fronte

anche di un collezionismo sempre più globale, ci proponiamo di sfruttare le enormi potenzialità of-

ferte dall’implementazione tecnologica al mercato

prerogativa nonché obiettivo ultimo del progetto

e monitoraggio della parte strettamente finanziaria e tecnologica della borsa dell’arte. L’opportunità di creare una sinergia con un riconosciuto fondo

d’investimento consente di combinare l’esperienza e il know how proveniente da entrambi i mercati,

tenendo tuttavia in considerazione le sostanziali differenze metodologiche e di fruizione di questi due

mondi. Essenziale è risultato anche l’essere entrambi

basati a Londra, epicentro europeo sia del mercato finanziario che di quello dell’arte.

dell’arte. In particolare, il nostro scopo è quello di

GR

di opere d’arte, sfruttando le efficienze del modello

assimilazione da parte del mercato dell’arte.

creare un canale alternativo di compravendita di quote

tivo, che sicuramente prevede un tempo di

finanziario e ricreandone alcune caratteristiche. In

Che obiettivi vi siete dati?

questo modo, LTArt si propone di introdurre un

servizio digitale di investimento in arte diversificato e omnicomprensivo. GR

Uno step importante per strutturare la

solidità del modello LTArt è stato associarvi a professionisti della finanza, come il fondo

d’investimento Redhedge. Ci puoi spiegare in che modo si instaura e sviluppa questa collaborazione? FC

La collaborazione con Redhedge è il risultato

dell’incontro tra due mondi professionali sempre più

that’s contemporary on paper

LTArt è un progetto complesso e innova-

FC

Siamo consapevoli della portata innovativa del

progetto e delle reticenze che potrebbe suscitare

nell’attuale sistema. Pensiamo per questo che sia im-

portante creare adattabilità al concetto di co-proprietà

digitale delle opere d’arte. Abbiamo così strutturato lo sviluppo del progetto in 3 fasi che con il tempo si

integreranno e coesisteranno. La prima fase consiste in un marketplace, lanciato a breve, che offrirà un

portfolio selezionato di opere di artisti emergenti e storicizzati acquistabili direttamente online. La seconda fase sarà quella del pooling investment, che consentirà di comprare sul nostro sito una o più

18


La tecnologia consentirà di aumentare la trasparenza del mercato, istituzionalizzando la democratizzazione dell’accesso all’opera d’arte.

percentuali di alcune opere. Ad ogni co-proprietario

modello consentirà inoltre di rimettere in circola-

e verrà fornita la possibilità di usufruire dell’opera

anni: dando a tutti la possibilità di acquistarne delle

verrà rilasciato un certificato digitale di co-proprietà tramite un usufrutto temporaneo. La terza e ultima fase è quella della borsa dell’arte: una piattaforma

simile a quella finanziaria consentirà di vendere e/o

zione opere altrimenti stipate in caveau, spesso per quote, ci impegniamo al supporto della dinamicità e democraticità del mercato.

acquistare quote di opere d’arte di alto valore tramite

GR

continuativo. Le opere verranno conservate presso

mercato globale. Quali saranno le innovazioni

un meccanismo di scambio trasparente, liquido e un garante e rese il più possibile fruibili, tramite la circolazione e il prestito a istituzioni internazionali. GR

Educazione allo “spossesso”, quindi. A

chi vi rivolgete primariamente e come pensi contribuirà LTArt all’allargamento del pubblico dell’arte? FC

LTArt si rivolge ad un pubblico del tutto eteroge-

neo. Per iniziare, a tutti gli appassionati d’arte, collezionisti e non, ma anche a professionisti del settore

che potrebbero beneficiare per sé e per i loro clienti di un servizio diversificato di compravendita. Con l’introduzione della co-proprietà, poi, il nostro target di riferimento si apre anche a aziende e fondazioni che potrebbero usufruire dell’affitto temporaneo

delle opere a scopi filantropici, così come offrire un alternativo servizio di investimento ai loro clienti. Un altro target è la nuova generazione di possibili

collezionisti high-tech, spesso con background

finanziario, che ad oggi non investono in arte a cau-

L’aspetto tecnologico per LTArt assume

un ruolo centrale nel raggiungimento di un che apporterete con la piattaforma?

FC Il nostro obiettivo è quello di offrire uno strumento

web efficiente e qualitativo. Stiamo quindi sviluppando un software proprietario modulare che consenta

di ospitare tutte le fasi del progetto. La piattaforma consentirà l’implementazione delle più recenti ed

efficienti tecnologie: ogni co-proprietario, ad esempio, riceverà un certificato digitale anticontraffabile

che regolerà la co-proprietà e garantirà l’autenticità e tracciabilità dell’opera. In questo contesto, stiamo studiando un metodo di implementazione della

blockchain con la finalità di collegare i certificati all’opera e tracciarne la movimentazione. La tecnologia

consentirà di aumentare la trasparenza del mercato, istituzionalizzando la democratizzazione dell’accesso all’opera d’arte.

www.londontradeart.co.uk info@londontradeart.co.uk

sa dell’arretratezza e opacità del sistema. Il nostro

19


Naomi Leshem, Stripes, 2016. Courtesy: artist, Ncontemporary.

focus mostre

GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

DATE

ORARIO

INDIRIZZO

Ncontemporary Ein Gvul – Senza Confini Naomi Leshem 24 maggio – 23 giugno 2018 dal mercoledì al sabato dalle 15.00 alle 19.00

Via Malaga 4, Milano

I fotografi contemporanei israeliani da

La mostra sarà anticipata dalla prima

tempo hanno attirato l’interesse da parte del

partecipazione di Ncontemporary a Photo

collezionismo internazionale. Sull’onda della

London dove, con la collaborazione della

crescente attenzione verso questo settore,

berlinese Podbielski Contemporary, saranno

Ncontemporary ha deciso di dedicare la sua

presentati i lavori recenti della stessa Naomi

attività del mese di maggio a questo tema, con

Leshem insieme ad Ohad Matalon, Yuval

Ein Gvul – Senza Confini, la prima personale

Yairi e Matan Ashkenazi. Il 27 maggio, invece,

di Naomi Leshem (Gerusalemme, 1963).

presso Casale Monferrato, inaugurerà Tzurah

Con una tecnica fortemente ispirata alla

(‫)הרוצ‬: sguardi dentro Israele, una collettiva

scuola fotografica svizzera, le opere esposte

curata da Gigliola Foschi con Naomi Leshem,

rifletteranno l’interesse dell’artista verso i

Ohad Matalon, Yuval Yairi e Noga Shtainer.

momenti di passaggio e la società israeliana.


Il Festival Parma 360

quando l’arte esce dalle sue “torri d’avorio”

Francesco Diluca, Germina, 2017. Courtesy: artist.

Si ha spesso l’errata percezione che l’arte contemporanea sia fruibile e si sviluppi solo nelle grandi città, ma la verità è che in Italia, come all’estero, molti sono i centri minori in cui diverse personalità, da tempo, investono nella divulgazione e promozione del contemporaneo. Tra queste realtà spicca Parma 360, Festival multidisciplinare che valorizza la creatività contemporanea e che, arrivato alla sua terza edizione, si pone tra le più importanti iniziative che hanno permesso a Parma di essere designata capitale italiana della cultura per il 2020. Intervista di elisabetta rastelli In questa conversazione a tre voci, Camilla Mineo e Chiara Canali, direttori artistici del Festival, hanno condiviso la storia di questo progetto partecipativo, evidenziando modalità e complessità della sua realizzazione.

21


L’arte deve tornare a svolgere un ruolo centrale e innovativo nella società consentendo una partecipazione collettiva, consapevole e critica

Parma 360. Festival della

un pubblico trasversale. Inoltre, portare l’arte nelle

claim perfetto per designare la natura di un

degli obiettivi per cercare di rivitalizzare una città

ELISABETTA RASTELLI:

creatività contemporanea, un nome che diviene

progetto che intende essere uno sguardo a 360°

sul sistema della creatività contemporanea italiana, e un focus sulla creatività emergente.

Con il coinvolgimento di grandi nomi del con-

temporaneo, avete portato e valorizzato in città progetti di calibro internazionale, senza mai tralasciare l’importanza del coinvolgimento di realtà e persone a livello locale. Quale è stata la

strade, nei negozi e negli spazi dimenticati, era uno che, quando è nato il Festival, era in difficoltà a cau-

sa di alcuni scandali. Rigenerare e rifunzionalizzare

nuovi spazi dopo la prima edizione è diventato un aspetto molto importante, l’input del Terzo Paradiso di Michelangelo Pistoletto in una piazza della città, particolarmente problematica, ci ha dato la spinta per cominciare.

necessità primaria, insieme alle considerazioni,

ER Dato il contesto fieristico, in cui molti sono

che vi ha spinto a investire su questo Festival?

i premi e fondi di acquisizioni che intendono

dare sostegno economico a spazi e artisti, in

CHIARA CANALI: Crediamo che il Festival possa diventare

che modo il Festival cerca di dare un supporto

un’importante risorsa culturale per la Città di Parma,

concreto ai linguaggi più sperimentali e alle

un appuntamento fisso come il Festival di Fotografia

nuove generazioni?

Europea a Reggio Emilia o quello della Filosofia a

Modena, in grado di fare rete sul territorio e di con-

CC

contemporanea che gli eventi dedicati alla creatività

sibilità di confrontarsi e sperimentare nuove forme

vogliare sotto il proprio cappello sia le mostre di arte giovanile. Siamo convinte che l’arte non possa essere fruita solo nelle gallerie d’arte e nei musei, ma debba uscire dalla sua torre d’avorio ritrovando una relazione reale e partecipativa con un pubblico ampio, non

fatto esclusivamente di addetti ai lavori. L’arte deve

tornare a svolgere un ruolo centrale e innovativo nella società consentendo una partecipazione collettiva, consapevole e critica.

CAMILLA MINEO: Sicuramente la voglia di portare l’arte

contemporanea in una città come Parma più legata

alla tradizione, e abbiamo cercato di farlo con un linguaggio fresco, giovane e semplice per avvicinare

that’s contemporary on paper

Assieme ad artisti più affermati, il Festival offre

spazio e visibilità a giovani artisti che hanno la posd’arte legate al passaggio epocale che stiamo vivendo.

Per questo motivo è stata rivolta molta attenzione ai

nuovi linguaggi sperimentali e tecnologici attraverso forme di progettazione artistica e sperimentale condi-

visa. Come nel caso della Stazione Creativa di Studio Azzurro che è diventata un luogo concreto di incontro

e un’occasione per rivitalizzare pratiche artistiche che favoriscono lo scambio e la sperimentazione.

CM Il Festival fin dalla prima edizione offre possibilità

di formazione gratuita o a prezzi agevolati con artisti e professionisti del settore, oltre alla Stazione Creativa abbiamo realizzato workshop sul food design,

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La novità più grande è che per la prima volta il Festival avrà un tema, un fil rouge che unisce tutte le mostre, le installazioni e gli eventi dell’iniziativa

sulla macrofotografia, sulla foto d’arte con Maurizio

con progetti artistici e creativi a loro dedicati.

molto interessante con il maestro Franco Fontana e

della comunità creativa del territorio sono le parole

Galimberti e tanti altri. Quest’anno ne avremo uno una serie di incontri promossi dall’A.P.S. On/Off e

3D ArcheoLab fra i quali “HeritageLab” il nuovo la-

CC Rete, partecipazione, inclusione e valorizzazione

chiave del Festival.

boratorio di fabbricazione digitale per il patrimonio

ER Per concludere, mi piacerebbe sapere le novità

San Filippo Neri riaperta da noi dopo oltre 50 anni, e

la recente nomina, come si andrà a sviluppare

culturale. Abbiamo poi una sede, l’Antica Farmacia di

che andranno ad animare questa edizione e, data

che già dall’edizione scorsa ospita giovani artisti che vi lavorano prevalentemente site-specific. ER

Il contesto territoriale in cui vi inserite ha

già un’importante storia, di cui la città si fa

splendore. Il Festival, infatti, comunica e si nutre di collaborazioni con altri Enti, Associazioni, Università e Centri di Ricerca. Che tipologia di

rapporto si è instaurato con queste realtà, avete il supporto anche di mecenati locali?

CM Il Festival può vivere solamente grazie al supporto

del Comune di Parma e di privati, in quanto tutte le

mostre sono completamente gratuite. L’unione fa la

forza, e tanti progetti siamo riusciti a portarli a termine

grazie sicuramente al contributo di tante realtà, cito fra tutti le Associazioni Manifattura Urbana e Kinoki.

Alcuni dei nostri partner ci supportano fin dalla prima edizione e ci hanno accompagnato nel percorso con

consigli e suggerimenti. Quest’anno abbiamo creato una sezione speciale “Creatività e Impresa” per favorire relazioni fattive e collaborazioni fra i giovani creativi

e le aziende che ci supportano, cercando così di co-

niugare impresa e cultura attraverso la promozione

e la valorizzazione di progetti delle aziende partner,

il Festival in previsione del 2020?

CC In previsione del 2020 il Festival intende rafforzare

la propria struttura organizzativa e il proprio rapporto con la storia e con il presente delle comunità del territorio. Parma 360, infatti, ha contribuito al dossier di

candidatura di Parma con l’ideazione di un progetto multimediale che intende ripercorre la magnificenza

dei personaggi e l’evoluzione delle professioni cittadine attraverso immagini di capolavori del passato e

istantanee del presente. Una videoinstallazione degli artisti di karmachina che, utilizzando i linguaggi

sperimentali della visual art, racconta i personaggi che hanno fatto la storia di Parma. CM

La novità più grande è che per la prima volta il

Festival avrà un tema, un fil rouge che unisce tutte

le mostre, le installazioni e gli eventi dell’iniziativa.

Quest’anno sarà un percorso esplorativo, visionario

e poetico sul tema della sostenibilità ambientale e del rapporto tra uomo, natura e paesaggio. Come ha

detto Chiara, punteremo a rafforzarci ulteriormente nei prossimi due anni cercando di crescere sempre di più e arrivare al 2020 con un’edizione super! www.parma360festival.it

23


focus mostre

Anche quest’anno Nctm Studio Legale

in modo personale l’idea della sfida

collabora con miart, aprendo sabato 14 aprile

dell’individuo nel mondo.

le porte della collezione di nctm e l’arte con

L’iniziativa si colloca nell’ambito di nctm e

la mostra Swirling Around One and Other,

l’arte, un progetto di Nctm Studio Legale a

dell’artista Driant Zeneli (1983, Albania).

cura di Gabi Scardi. Attivato nel 2011, nctm

Durante la mattinata saranno presentate opere

e l’arte comprende la borsa di studio nctm e

dell’artista, tra cui il video inedito Who was the

l’arte: Artist-in-Residence, il sostegno a progetti

last to have seen the horizon? realizzato con il

artistici, la collaborazione con istituzioni

supporto di nctm e l’arte.

culturali italiane di riferimento e la creazione

Il lavoro di Driant Zeneli coniuga vicenda

di una collezione con opere di artisti quali

personale e collettiva, il mito con i concetti di

Miroslaw Balka, Rä di Martino, Adrian Paci,

storia, politica, utopia e distopia, riformulando

Kiki Smith.

GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

Nctm Studio Legale e nctm e l’arte

Swirling Around One and Other

Driant Zeneli

14 aprile 2018

ORARI

dalle 10.30 alle 13.00

INDIRIZZO

Via Agnello 12, Milano

Driant Zeneli, Who was the last to have seen the horizon?, 2018, Courtesy: artist.

DATA


L’esperienza tailor-made

una nuova forma di linguaggio nell’arte

esperiènza [dal lat. ex-perentia der. di experiri: v. esperire] [dal gr. Pèira da ex pèriens aggettivo verbale derivante da ex-pèrior provo, tento]. Corso o serie di atti mediante i quali si acquista la conoscenza di cose particolari; e la cognizione stessa ottenuta mediante l’osservazione e lo studio.

martina grendene

Perché creare esperienze su misura che permettono la conoscenza, diretta e personale, di una determinata realtà, può diventare

uno strumento efficace per avvicinare diversi pubblici ad uno specifico contesto?

Perché progettare un evento tailor-made significa trasmettere un

contenuto attraverso il linguaggio del suo interlocutore, facendolo diventare l’attore principale di un’esperienza, unica nei contenuti proposti e durevole nelle emozioni generate. Di conseguenza il

linguaggio riveste un’importanza primaria, carica di responsabilità e infinite possibilità che ci spingono costantemente a creare

progetti, eventi, campagne di comunicazione destinate a incuriosire, arricchire e coinvolgere pubblici attivi e potenziali. Questa immensa ed eterogenea offerta di situazioni “da vivere”, presenta a volte un

rischio, quello che lo psicologo americano Barry Schwartz definisce il “Paradosso della scelta” , per cui l’abbondanza di opzioni, può creare insoddisfazione e paralisi.

25


L’esperienza tailor-made impara il linguaggio del suo interlocutore e su questo crea e propone occasioni formative, uniche, generatrici di ricordi duraturi e tramandabili

Pensiamo ad esempio alla nostra presenza su uno dei social network più utilizzati, Facebook, e riflettiamo su tutta l’offerta di eventi e

opening ai quali siamo costantemente sollecitati a rispondere con un “partecipa all’evento”, e che troppo spesso restano solo tante

occasioni non vissute. Ma se iniziassimo a parlare di esperienze,

o meglio ancora di esperienze tailor-made, ecco che quel “dito” che ha cliccato “partecipa” - “mi interessa” o semplicemente è passato ad altro; diventerebbe un individuo da esplorare e conoscere, un

individuo con determinati valori, desideri, passioni, abitudini, ma

soprattutto con un pensiero determinato da uno specifico linguaggio. Se analizziamo il settore dell’arte, in particolare quello dell’arte

contemporanea con le sue dinamiche, luoghi e attori, non possiamo non considerare l’aspetto di impenetrabilità che a volte suscita in chi è abituato, nel suo contesto quotidiano, a comunicare

attraverso codici linguistici differenti. Del resto, di potenziali

attori fisici e giuridici ce ne sono molti e, se imparassimo il loro

linguaggio, potremmo aprire porte finora rimaste chiuse, dando

così vita a virtuosismi importanti per il futuro. L’esperienza tailor-

made tenta, quindi, di superare questo gap: impara il linguaggio del suo interlocutore e su questo crea e propone occasioni formative, uniche, generatrici di ricordi duraturi e tramandabili. Il valore

culturale ed economico generato dall’arte e dal suo farne esperienza in modo esclusivo, facendo leva su aspetti emotivi e sensoriali ma anche strategico – economici, diviene la chiave di apertura a un

mondo affascinante, educativo e sorprendente come quello dell’arte contemporanea. Che sia un singolo individuo, un gruppo o una società, l’attore di questo spettacolo incontrerà nell’esperienza

costruita su misura, un veicolo importante non solo per accrescere il proprio patrimonio culturale, ma anche per portare innovazione in una visione economica futura.

that’s contemporary on paper

26


focus mostre Office Project Room ospita la personale di Francesco Bertocco (Milano, 1983), in dialogo con l’opera Late Lilac (2006) di David Simpson (Pasadena, 1928). La mostra apre il ciclo espositivo ​ Dialoghi​, un progetto che pone in relazione le opere di giovani artisti con quelle di artisti affermati. Il lavoro presentato da Francesco Bertocco, Praxis (2018), parte da un’indagine sul luogo della terapia: una serie di fotografie che esplorano lo studio di Sigmund Freud a Vienna. Il setting diventa uno spazio sociale, nel quale le dinamiche tra paziente e terapeuta si definiscono, attraverso un processo di continuo scambio. ​Simpson in Late Lilac ragiona sulla compresenza di più livelli di percezione, usando astrazioni cromatiche. Le superfici dei suoi quadri mutano a seconda dell’angolo

Francesco Bertocco, Praxis, 2018. Courtesy: artist.

prospettico in cui si pone lo spettatore.

GALLERIA

TITOLO

Office Project Room

Dialoghi Francesco Bertocco e David Simpson

DATE

8 marzo – 30 aprile 2018

ARTISTA

ORARI

INDIRIZZO

dalle 14.00 alle 17.30

Milano

dal lunedì al venerdì

Via Altaguardia 11,


focus mostre

GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

Renata Fabbri

Sporgersi nella notte

Sophie Ko

DATE

ORARI

INDIRIZZO

28 aprile 2018

Apertura straordinaria domenica 15 aprile

Milano

dal martedì al sabato dalle 15.30 alle 19.30

Via Stoppani 15/C,

Sophie Ko, Del cielo e della terra, 2018. Courtesy: artist, Renata Fabbri arte contemporanea. Photo: Lorenzo Bacci.

Sophie Ko, Sporgersi nella notte, 2017. Courtesy: artist, Renata Fabbri arte contemporanea. – Photo: Lorenzo Bacci.

6 marzo

La mostra Sporgersi nella notte invita lo

Si rende così visibile ciò che si riconosce

spettatore ad abbandonare le sue presunte

come il bene più alto, tessendo una trama

certezze, per interrogare idee e immagini

di immagini che porti alla luce il legame

tanto familiari, quanto estranee all’esperienza

comune e che sappia tenere insieme simboli

quotidiana. Sophie Ko (Tiblisi-Georgia, 1981)

che definiscono paradigmi culturali differenti.

vuole mettersi in ascolto e riappropriarsi del

Per la mostra l’artista presenta alcuni lavori

senso connesso alle nozioni di “santo”, “sacro”

inediti, realizzati attraverso il riposizionamento

e “terra”: tematiche all’apparenza inattuali.

di oggetti esistenti, ed altri interventi minimali

Al “santo” sono associate azioni miracolose,

dove ciascun pezzo dà forma all’apparato

l’idea di “sacro” mantiene in sé un carattere

allegorico che definisce l’identità e le gesta

universale, l’appartenenza alla stessa “terra”

di santi diversi.

tende ad accomunare tutte le culture.


focus mostre

familiarità che essi possiedono, c’è qualcosa

Johansson (Svezia, 1975) continua la sua

di estenuante e misterioso contenuto in

esplorazione su come la percezione degli

essi. Quando gli oggetti vengono tolti dal

oggetti quotidiani di cui ci circondiamo, possa

loro contesto originale la loro funzione

cambiare tramite l’utilizzo di alcuni semplici

diviene incerta, e succede che di fatto si

accorgimenti. Oggetti apparentemente

trasformino in qualcos’altro, più impalpabile

disparati, raccolti da diversi posti e contesti,

e più attraentemente incomprensibile. Negli

vengono compattati in entità coerenti, in base

anni Johansson ha gradualmente espanso e

a riferimenti di colore e forma.

sviluppato l’approccio al suo lavoro con varie

Tali perfetti assemblaggi, sembrano

esplorazioni quali, per esempio, l’utilizzo del

trattenuti insieme da qualche sorta di

colore come comune denominatore.

GALLERIA

TITOLO

The Flat – Massimo Carasi Alternative Readings

ARTISTA

Michael Johansson

DATE

23 marzo – 11 maggio 2018

ORARI

invisibile magnetismo. In parallelo con la

dal martedì al sabato dalle 14.30 alle 19.30

Apertura straordinaria

domenica 15 aprile dalle 10.00 alle 19.00 INDIRIZZO

Via Paolo Frisi 3, Milano

Michael Johansson, flip shelf, 2018. Courtesy: artist, The Flat - Massimo Carasi.

Nella mostra Alternative Readings, Michael


focus mostre muovendosi sul confine tra il sistema dell’arte e il

forme epifaniche.

di Adam Gordon (Minneapolis-MN, 1986), presso la

mondo. Partendo dal linguaggio della performance,

La ricerca di tali rivelazioni avviene attraverso un

galleria ZERO…

l’artista tende ad avvalersi di collaboratori non

processo esplorativo poliedrico che vuole indagare le

Interessato al ruolo dell’artista e alla definizione

sempre consapevoli, includendoli nel suo personale

fasi che separano il così chiamato “mondo dell’arte”,

contemporanea di opera d’arte, Gordon

microcosmo di relazioni, elaborando artificiosamente

attraverso l’inclusione del mondo reale e della società

indaga le potenzialità residue dell’immagine,

un processo che ambisce al raggiungimento di nuove

umana in via di ridefinizione.

Adam Gordon, Secession 2000 – 2005, installation view, 2018. Courtesy: artist, ZERO… – Photo: Roberto Marossi.

Secession 2000- 2005 è il titolo della mostra personale

GALLERIA

TITOLO

ARTISTA

ZERO…

Secession 2000 - 2005

Adam Gordon

DATE

ORARI

INDIRIZZO

21 Aprile 2018

e dalle 14.30 alle 19.00, il sabato dalle 15.00 alle 19.00

Milano

1 Febbraio

dal martedì al venerdì dalle 11.30 alle 13.30 Apertura straordinaria domenica 15 aprile

Viale Premuda 46,


how to

elisabetta rastelli francesca tribò

N O PA N IC

survive at miart 2018 TA K E YO U R T IM E

Non stai partecipando alla maratona di New York quindi keep calm: prenditi il tuo tempo per visitare gli stand. Altra dritta: i galleristi non mordono! Avvicinati e non avere paura di porre

loro domande sugli artisti che espongono e sui prezzi delle opere, sono qui appositamente per questo. E se l’artista ti piace ricordati che la galleria che lo rappresenta avrà sicuramente altre sue opere da mostrarti, anche in formati diversi che possono facilitare l’acquisto a collezionisti “più oculati”.

L’imperativo categorico quando si decide di visitare una fiera è non farsi prendere dal panico, scrutando la lunga lista di gallerie partecipanti. L’importante è

avere metodo. Respira a fondo, apri la mappa della fiera e ricorda che è suddivisa in sezioni, 7 per l’esattezza. Crea il tuo percorso in base ai gusti personali e ricorda che: in Established Masters troverai opere realizzate entro l’anno 1999, mentre in Established Contemporary i linguaggi “più contemporanei”, nella sezione Emergent le generazioni più recenti di artisti, in Decades 9 progetti monografici o tematici che sviluppano un momento chiave del secolo scorso, mentre in Generations due gallerie, riunite in uno stesso stand, creano un dialogo tra artisti di generazioni differenti. Infine, in Object si dà spazio al design di ricerca e nella sezione On Demand troverete opere context-based, site-specific o interattive.

YOU NEED A BREAK

Alla seconda o terza ora di visita il tuo cervello, ormai intasato di stimoli

multisensoriali, potrebbe richiederti a gran voce un break. Non provare a fare l’eroe, il sovrafollamento di immagini non ti aiuta a metabolizzare ciò che hai ammirato negli stand e, all’uscita, potresti aver già dimenticato tutto. Concediti del tempo per far sedimentare i pensieri e riposare le gambe. Raggiungi una delle aree bar della fiera, un caffè e dell’acqua ti faranno sentire subito meglio. La pausa

R Sei circondato YO U E T A importanti I A R Y dacapolavori, CRE D L A opere dei tuoi artisti preferiti VISU

è anche il momento perfetto per approfondire i contenuti di that’s contemporary on paper, dove troverai una selezione delle mostre che puoi vedere in città durante l’art week.

e le più recenti proposte artistiche. Così,

inevitabilmente, la voglia di fare scatti ad ogni stand sale, come anche il desiderio di condividere con amici e colleghi la tua esperienza. Ma attenzione! Innanzitutto munisciti di una power bank se non vuoi ritrovarti ad elemosinare la corrente in un bar ma, soprattutto, non privarti della bellezza del guardare e non avere l’ansia di catturare ogni opera. La nostra memoria visiva è fondamentale, presta attenzione alle didascalie, seleziona e condividi solo il meglio. Il tuo diario visivo si trasformerà, così, in un importante archivio di immagini.

OU TF IT : CO M FY OR EL EG AN T?

Sei parte di un appuntamento sociale che riunisce una varietà

considerevole di pubblico: artisti,

critici, giornalisti, curatori, galleristi, collezionisti, vip di vario genere ed anche studenti universitari, tutti con il loro stile proteso a lasciare intendere a colpo d’occhio chi sono e qual è il loro ruolo nell’ambiente artistico. Ma cosa realmente non può mancare al visitatore che intende passare un’intera giornata in fiera? Prima di tutto pensa sempre a un look a “cipolla”, per assecondare gli sbalzi di temperatura interni ed esterni al padiglione, indossa scarpe comode ed eleganti e porta con te una shopper bag per lasciare il superfluo in guardaroba. Ma più di ogni altra cosa, non dimenticare che sarà la tua personalità a fare la differenza.

O E S N ’T T H E FA IR D FA IR E N D IN T H E Il tour è finito e ci sono opere che hanno fatto breccia ma non hai avuto il coraggio di acquistare: non temere l’amore a prima vista è spesso doloroso, arriverà il giorno in cui vi incontrerete di nuovo. Ora è giunto il tempo di tornare in città. Scarica That’s app, l’app di that’s contemporary, per orientarti tra gli eventi imperdibili dell’art week. Il nostro ruolo di guida all’arte contemporanea non

Scarica That’s app

finisce qui! È stato un piacere conoscerti, continua a seguirci su www.thatscontemporary.com.

31


Hannes Egger, Sculpture Training (Crouching Venus, from Chalandry), 2017. Courtesy: artist.

supporta beOut. Arte, sport e inclusione sociale In occasione della 6a domenica beOut. Milano outdoor per tutti saranno presentate al pubblico le nove opere del progetto parallelo beOut. Arte, sport e inclusione sociale a cura di Roberta Ranalli, in collaborazione con Pietro Fachini per Love Foundation Milano. Franco Ariaudo, Angelo Bellobono, Francesco Bertelé, Stefano Boccalini, Hannes Egger, Pietro Fachini, Emilio Fantin, Pierfabrizio Paradiso e Sergio Racanati hanno generosamente donato alla causa un’opera, edita o inedita. I nove artisti da sempre pongono al centro della loro ricerca processi sociali, relazionali, inclusivi. L’arte diventa strumento per offrire prospettive diverse, sovvertire dinamiche prestabilite, e approfondire il tema dello sport con una visione laterale. Le nove opere saranno oggetto di una raccolta fondi, che terminerà il 17 giugno. Il ricavato sarà devoluto in beneficenza per proseguire le attività sportive, con particolare attenzione ai minori in difficoltà e alle persone con disabilità fisica e mentale.

EVENTO

beOut. Arte, sport e inclusione sociale. ORGANIZZAZIONE

Love Foundation Milano - Arte domenica 15 aprile 2018 DATA

dalle ore 10.00 alle 16.00 ORARI

Parco Lambro via Feltre 75, INDIRIZZO

(Skatepark) Milano

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