Wrestling Web Magazine

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EDITORIALE

SOMMARIO EDITORIALE ZONA D'IMPATTO STAMFORD'S NEST WRESTLING REVIEW WRESTLING BIOS REST IN PEACE VITA DA WRESTLER CALCIO ANNO ZERO CALCIO INTERNAZIONALE DEL PIERO L’AUSTRALIANO HATTRICK PALLACANESTRO VITA DA ARBITRO SPECIALE CONTADOR SPECIALE ANDY MURRAY PUMP UP THE VOLUME SUPERNATURAL IL PIU' BELLO DEL MESE LA PIU' BELLA DEL MESE IL FILM DEL MESE L’ANIME DEL MESE MISTERO: L'ASSASSINIO KENNEDY EYE OF TAIGER MONDO ANIMALI MEDITAZIONE WHISPER FROM THE WIND GIOCHI DI WRESTLINGWEB IL DIRETTORE RISPONDE EVENTI DEL MESE

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Quello che vi apprestate a leggere è il primo numero del Magazine di WrestlingWeb forum, una rivista a cadenza mensile nella quale non si parlerà di solo wrestling (che rimane comunque la parte principale) ma nel quale potrete leggere articoli dedicati ad esempio al calcio, al cinema, alla musica e a molti altri argomenti. Cosa ci distingue in questa iniziativa? Semplicemente questa rivista non sarà costruita solamente dallo staff del nostro forum ma vedrà il contributo di tutti gli utenti che al forum stesso partecipano con le loro opinioni, con i loro commenti e con la costante presenza, qualità che hanno creato una presenza fissa nel web del nostro forum giunta all’ottavo anno affiancando da prima il sito migliore dedicato al wrestling (Wrestlingworld.it) ora chiuso e quindi al progetto del futuro chiamato Wrestlingweb.it mantenendo il forum stesso sempre presente Da Direttore del Magazine e Amministratore del forum devo da prima ringraziare per primo il mio collega, complice ma soprattutto semplicemente amico Federico “ilvento71” che ha avuto questa brillante idea di produrre un Magazine web con il contributo di tanti “utenti” che hanno la voglia o il tempo di scrivere qualcosa, persone che ringrazio personalmente attraverso questo editoriale di apertura per il loro impegno gratuito. Cosa troverete qui nei prossimi numeri? In verità non posso dirvelo perché non sarà un editoriale fisso con argomento ripetuto ma svarierà attraverso più argomenti, punto di base dell’intera rivista che non sarà dedicata, come detto, al solo wrestling. Dovrete leggerci per scoprirlo. Ci tengo a chiarire immediatamente che questo Magazine non ha nessun scopo di lucro, che ogni autore contribuisce con i propri articoli volontariamente senza nessun tipo di obbligo e che le opinioni espresse in essi sono esclusivamente dell’autore stesso. Aggiungo che le immagini e i loghi riprodotti nella rivista sono dei rispettivi proprietari e pubblicati per “diritto di cronaca e di opinione” e che come redazione saremo sempre disponibili per qualsiasi chiarimento. A chiudere vi invito tutti a venirci a trovare sul nostro forum e a contribuire con le vostre opinioni sui vari articoli che avrete modo di leggere in questo Magazine. wrestlingweb.forumfree.it Ivan "Ghostmaker" Cavalieri

ZONA D'IMPATTO “Quale direzione prendere?” In questi ultimi mesi tutto si può dire tranne che non ci sia un trambusto generale che sta coinvolgendo la WWE e la TNA. Entrambe le compagnie stanno cercando, con la loro rispettiva mentalità e quindi pregi e difetti, di prendere una direzione che possa dare una sferzata all’andazzo stagnante, se non addirittura recessivo, dei loro programmi. Da un po’ di tempo a questa parte, incredibile a dirsi, Vince McMahon presta molta attenzione, forse fin troppa, alle reazioni del pubblico nelle arene durante vari segmenti degli shows. Non dico che bisognerebbe fregarsene delle reazioni dei fans, sono loro che comprano il biglietto dello show e merchandising vario, però mettere la direzione creativa della compagnia in mano al pubblico di una determinata città non mi pare logico; soprattutto poiché di città in città l’apprezzamento nei confronti di un wrestler varia, è sempre accaduto, e non di poco. Quindi si arriverebbe con il passare di palo in frasca troppo spesso: il wrestler x debutta in maniera buona, batte un po’ di avversari nel giro di pochi minuti, ma il pubblico non risponde bene. Il tale wrestler a poco a poco comincia a scemare di importanza all’interno degli show, lo si vede sempre meno, per poi fermarsi nel limbo e nell’anonimato. Direi che sia successo parecchie volte questo mio esempio negli ultimi tempi. No? Un esempio su tutti? Lord Tensai. 3


Pensate alla categoria tag team. Quante volte abbiamo assistito in passato ad un cenno nel voler ricostruire questa categoria bistrattata, per poi vedere il tutto finire nel nulla? Negli ultimi mesi Vince è tornato, pare, ad innamorarsi dei tag team, vedasi il Team Hell No, Rhodes e Sandow, I Prime Time Players e il duo Messicano Rey Mysterio-Sin Cara. Certamente una categoria molto meglio fornita rispetto a ciò che c’è in TNA da troppi mesi. Spero vivamente che i tag teams possano realmente tornare ad essere rispettati e trattati con ritegno dalle due major del Nord America. Sarà così? Si vedrà. Un wrestler che sta facendo parecchio discutere, anche a straparlare devo dire, è senza alcun dubbio Ryback. Il wrestler di Las Vegas ha certamente un sacco di pressione sulle spalle. Ha debuttato nel mondo del pro wrestling nel 2005, ma è soltanto da un paio di anni che è arrivato a comparire negli shows di punta della WWE. Certo non si può negare che da uno che pratica questo sport da 7 anni si debba pretendere una migliore capacità sul ring ed al microfono; alcuni gli rimproverano la sua scarsa dote tecnica ed alcuni errori nell’eseguire la sua mossa finale. Anche Bill Goldberg in questi ultimi giorni ha scritto più volte su twitter di non voler essere accostato ad uno come Ryback. A parer mio non penso che Ryback voglia essere paragonato ad uno come Goldberg che per via di un calcio maldestro fece arrivare a fine carriera Bret “e Hitman” Hart. Dal canto mio, penso che la WWE abbia sbagliato a riproporlo con la gimmick dell’imbattibile, anche perché arriverà per forza il giorno in cui verrà schienato in maniera pulita e il suo personaggio ne risentirebbe di conseguenza. Così è accaduto a Goldberg in WCW e così è accaduto a Crimson in TNA. Passiamo ora a parlare della TNA. Nei confronti della TNA si sono spese tante critiche verso quello che dovrebbe essere il suo “WrestleMania”, ossia il ppv “Bound For Glory”; l’edizione di quest’anno è stata criticata da molti in partenza, da molti addirittura sono arrivati segni di preveggenza arrivando a pronosticare anche come i fans lo avrebbero giudicato. Questo ppv, tenutosi in quel di Phoenix, a mio parere è stato molto buono, come wrestling certamente meglio di molti shows e ppv della WWE. Ammetto che per la storyline degli Aces & Eights mi sarei aspettato qualcosa di più scioccante ed importante: io pensavo ad un turn di Hogan che si rivelava come President e un Edge o un Y2J come suo Vice President. Ho volato troppo alto? Forse sì. Nel Main Event abbiamo assistito allo asmascheramento di un biker, che si è rivelato essere niente meno che Devon. Certamente inaspettato poiché tutti noi sapevamo non avesse ancora trovato un accordo con la TNA per un rinnovo del contratto. I pessimisti hanno criticato anche questa scelta della TNA pensando che Devon fosse il Leader della stable dei cattivi. Altra preveggenza errata. A Bound For Glory abbiamo assistito, con mio sommo dispiacere, alla conquista da parte di RVD del sempre meno significante titolo della X Division. Da quando è arrivato in TNA ROb ha dimostrato poco professionalità sul ring legata ad una svogliatezza e poca convinzione. Insomma, come se la TNA fosse un hobby da cui ricavare comunque dei bei soldini. Il suo contratto scadrà a Marzo e vedremo se la TNA avrà il coraggio di iniziare a tagliare l’erba cattiva. Per quanto riguarda la X Division non so cosa più dire. E’ da tanto troppo tempo che conta poco o nulla. Il campione in carica, chiunque esso sia, si vede pochissimo nei tv shows e quando accade avviene in maniera marginale, senza lasciare traccia alcuna nella mente dei telespettatori. L’anno scorso, questa categoria di high flyers, è stata salvata grazie al talento di Austin Aries, il quale a Bound For Glory ha perso il titolo di campione dei pesi massimi in uno splendido match contro un caricatissimo Jeff Hardy. Come ho scritto poco fa, anche la categoria tag team della TNA non se la passa bene. Inspiegabilmente la TNA ha deciso il passaggio dei titoli a Bound For Glory, che dai carismatici Daniels e Kazarian sono passati al non certo carismatico duo formato da Hernandez e Chavo Guerrero, quest’ultimo meglio conosciuto solamente come il nipote di Eddie Guerrero. Uno motivo ci sarà. La coppia Gunner-Kid Kash, certamente molto forte nei suo modo di approcciarsi con gli altri wrestlers, sia a parole che nei fatti, è putroppo relegata al ruolo di sparring partner e nulla più. I ratings della TNA, così come quelli della WWE, arrancano ed è evidente che entrambe le compagnie stiano cercando di fare tutto e di più per attirare l’attenzione dei fans. Lo staranno facendo bene? L’esigenza dei fans è aumentata vertiginosamente o sono le due federazioni e non riuscire a stare al passo con i tempi? Di Simone Vasta

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STAMFORD’S NEST #1 Respect Cari amici appassionati del wrestling e care amiche fanatiche dei wrestler benvenuti al primo appuntamento mensile con STAMFORD'S NEST dedicato alla situazione della Federazione di Stanford. Cosa parlare in un numero uno e sopratutto da che punto partire per ricapitolare un attimo cosa e successo e cosa potrebbe succedere come eventuali sviluppi futuri. Per non annoiare e non tornare troppo indietro prendiamo in esame gli ultimi mesi partendo da Summerslam. Se vi sembrerà di notare dell' astio da parte mia verso il creative team WWE beh tranquilli che non sembra ma lo è. Premesso questo uno sguardo generale alle cinture, prima di passare a parlare più nello specifico di alcune, e doveroso per fare un punto della situazione generale. Partiamo da quella che vale meno di tutte e che, continuando così l' andazzo ci si aspetta anzi si spera venga tolta una volta per tutte e cioè il titolo femminile. Si perché onestamente mi da pure fastidio citare quella ciofeca che e il titolo Divas che era andato a sostituire il ben più nobile Women's championship e che con il passare dei regni e diventato sempre più inutile come presenza sul piano del lottato. Negli ultimi mesi le atleti capaci se ne sono andate tutte, l' ultima Beth Phoenix nell’ultimo Raw post Hell in a Cell licenziata da Vickie Guerrero che ha preso le redini dello show, e non riesco onestamente a dar loro torto visto che i maggiori spazi sono stati dati, e con loro pure i titoli, a ragazze la cui visione sul ring si sconsiglia a chiunque ami minimamente questo sport. Rivitalizzato invece il titolo di coppia dove il Team Hell No a sempre avuto maggio spazio e direi che almeno fino alle Survivor Series debbano durare. Più che altro i soliti dubbi di come gestire il dopo vista la mia nulla fiducia nell'uncreative team pero parlando in generale mi pare che i titoli di coppia stiano riavendo pian piano la dignità che meritano. Dignità che invece e scarsa per come si stanno invece trattando i titoli US ed IC che hanno due campioni che non mi convincono a pieno ma se per il primo (Cesaro) siamo agli inizi della carriera in WWE aver dato il titolo IC a e Miz e darlo poi di nuovo a Kofi Kingston è non capibile. Ho capito l'aver voluto fare un signor tag team con Rhodes e Sandow ma siamo sicuri che non ci siano proprio nomi nuovi da lanciare? Titoli maggiori che vivono un momento non male sul piano del ring ma che hanno la piattezza totale nella storyline del titolo heavyweight dove Sheamus e Del Rio si sono affrontati sin troppe volte e, avendo il messicano sempre perso, reso meno credibile ogni match successivo. Nel frattempo Ziggler con la valigetta viene fatto cazzeggiare ad anni luce di distanza in match inutili. Meno piattezza assolutamente vi e attorno al WWE championship che con il turn di Punk e l'arrivo a dargli man forte di Heyman ha sicuramente rivitalizzato una storyline di tutto . Ed appunto sulla (presunta) mancanza di rispetto da parte dell'intera WWE contro Punk si stanno giocando ottime carte andando poi a ricollegassi allo scorso anno ed alla Summer of Punk Made in Stamford (veramente un idea geniale ed infatti non e frutto del solito gruppo di zozzoni che dovrebbero tirare fuori delle idee). Ma veniamo agli avvenimenti dell’ultimo mese partendo dal cambio alla guardia a Raw dove Vickie Guerrero è diventata Managing Supervisor per Monday Night Raw. La scusa per esautorare AJ dal suo ruolo non sono stati i continui attacchi di pazzia ma perché lei avrebbe avuto un “incontro” con John Cena. Certo logico sostituirla con una che si è fatta, in quattro, per favorire le carriere prima del suo ex Edge e poi quello attuale Dolph Ziggler. Ziggler che continua ad aggirarsi con una valigetta perdendo match e credibilità di giorno in giorno mentre Orton e DelRio sono “immersi” in un feud di una bellezza stravolgente (si nota il sarcasmo). Si perché siamo alle solite non hanno uno straccio di idee e soprattutto non pianificano nulla ma decidono tutto anche al pomeriggio stesso di un ppv per poi vedere cosa fare. Ma andiamo con ordine. Cesaro comincia a convincere sempre di più e l’aver schiantato con la Neutralyzer Brodus Clay dimostra che il buon fisico serve anche a qualcosa. Ma il feud? Chi è lo sfidante dell’ex rugbysta svizzero (il facepalm su questa gimnick sarebbe d’obbligo)? Aveva tolto il titolo a Santino ribattuto poi successivamente, poi è arrivato il turno di una chance per Ryder (vittorioso della Battle 5


Royal pre Night of Champions) ed ora siamo a Justin Gabriel (che ha eprso ad Hell in a Cell) talmente lanciato come sfidante da perdere da R-Truth nell’ultimo Smackdown e l'amico di Little Jimmy pare sarà il nuovo sfidante al titolo degli Stati Uniti. Detto del titolo Intercontinentale e di quello femminile passiamo a quello di coppia che pare finalmente rivivere la giusta dignità con nuovi team (detto dei Rhodes Scholars una menzione anche per i Prime Time Players e per la coppia Sin Cara e Rey Mysterio) ed un torneo per designare gli sfidanti ai titoli di coppia che ha ridato finalmente visibilità al titolo. Titolo mantenuto, causa squalifica, dall’ottimo Team Hell No sicuramente la nota più positiva e divertente extra-ring del mese di ottobre. Prima di passare ai due titoli maggiori un paio di annotazioni. Complimenti a Slater, Mahal e McIntyre che si sono reinventati come “gruppo” come 3Man Band. Chi invece è nel “baratro” sono Clay e Tensai che perdono praticamente contro chiunque e che le menti geniali che scrivono gli show non hanno la minima idea su come usarli ora (semmai ne hanno avute). Veniamo ora al titolo Heavyweight che ha visto il ritorno nel mese di ottobre di Big Show che è diventato il number one contender dopo aver battuto Randy Orton ed a visto Del Rio uscito sconfitto dal confronto con Sheamus a più riprese perdendo, con i match, anche una credibilità che ora sta cercando di recuperare in un feud contro l’Apex Predator che vede coinvolto anche l’altri rientrante da poco Wade Barrett. Show è dunque andato più volte contro Sheamus sino allo scontro decisivo ad Hell in a Cell che lo ha visto uscire con la cintura sulla spalla (ai fianchi non ci sta) dopo un grande match che ha visto uscire comunque l’ex campione irlandese a testa alta (incredibile la White Noise su Show ripetuta poi a Raw il giorno successivo). E siamo al titolo WWE. Il feud infinito tra Cena e Punk ha visto infiltrarsi, oltre ad Heyman, BigJimRyback con le sue braccine semoventi. Nulla contro Ryback, anzi voglio dargli fiducia, ma come c’è entrato questo nel feud per il titolo? Battendo Cena in un match come number1 contender? Massacrando tutto il roster di Raw uno ad uno? No semplicemente battendo tonnellate di jobber per poi mettersi avanti a Punk dicendogli “feed me more” ed andando contro lo Straigh Edge in ogni occasione possibile ed inimmaginabile. L’epilogo, per ora, sì è avuto dentro la gabbia di acciaio nell’ultimo ppv che ha visto uscire vincente Punk grazie all’arbitro che ha colpito negli zebedei Ryback andando poi per un conto di tre ristretto. Per carità il modo era l’unico per far mantenere il titolo a CM Punk (darlo a Ryback mi pare molto prematuro) e non far perdere nel contempo credibilità ad un atleta in rampa di lancio ma lo spettacolo che ne è scaturito ne fa forse il peggior HIAC della storia (ci si ricorderà, forse, solo la Shell Shock in cima alla gabbia). Il futuro ora sono le Survivor Series il 18 novembre prossimi e la bella notizia di inizio Raw post-ppv che si sarebbe svolto un match “classico” ad eliminazione è stato poi rovinato dalla composizione dei due team (Punk, DelRio, e Miz, Rhodes e Sandow guidati a bordo ring da Heyman presumo vs Ryback, Kane, Bryan, Kingston e Orton capitanati da Foley) che molte perplessità mi lasciano Dov’è Cena? E Lesnar non sarebbe un assistito di Heyman? Rock non dovrebbe vendicarsi prima o poi di punk o lo farà direttamente alla Rumble? Insomma troppi punti deboli, ad oggi, nella costruzione di quello che, con tutta probabilità, sarà il ME dell’ultimo Big Four stagionale. Ah già, dimenticavo Cena andrà, con tutta probabilità, a massacrare Ziggler in un feud nato sulla storyline tra Aj e Vickie e che quindi è basato sul nulla o poco più ma che, e mi sbilancio, sono sicuro che ne risulterà fuori un ottimo match visto che Ziggler ci sa fare e Cena contro atleti della sua taglia e capacità se le sempre, o quasi, cavata più che bene. Tranquilli siamo quasi alla fine un paio di cose solamente e la promessa che le prossime volte sarò più breve, spero almeno, ma non potevo non citare due cose. La prima la contentezza per il rientro sul ring di e Great Khali all’ultimo Smackdown dopo l’operazione avuta nei mesi scorsi per rimuovere un tumore alla ghiandola della crescita. La seconda che NXT, finalmente, non è più un “reality” ma uno show con tanto di cintura. E la prima è andata a Seth Rollins uno che vedremo presto nei roster maggiori ed assieme a lui faccio i nomi di Ohno e degli Ascension che sembrano i più pronti per il grande salto. Un saluto ed al prossimo pezzo nel frattempo mi raccomando ….Rest In Peace! Federico”ilvento71”Matteucci

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WRESTLING REWIND “Quando erano davvero i Big Four…” Il tempo passa per tutto e tutti ma alcune cose dovrebbero rimanere sempre uguali.

proclamato Re (in verità questo torneo era già stato introdotto dalla federazione ma non con la stessa rilevanza con cui venne annunciato quello del 1993).

Chi iniziò a seguire il catch giapponese con bellissime, tecniche e appassionanti telecronache di Tony Fusaro e quindi scoprì più tardi che non era uno sport prettamente nipponico ma che anche negli Stati Uniti d’America esisteva il “wrestling”, grazie alle telecronache spesso colorite ma sempre molto interessanti per le nozioni storiche che forniva Dan Peterson, imparò a memoria una filastrocca che determinava gli avvenimenti di grandissima importanza che l’allora World Wrestling Federation (oggi WWE) proponeva al proprio pubblico: Royal Rumble, Wrestlemania, SummerSlam, Survivor Series!!!

Il crescente aumento di popolarità e quindi il crescente aumento di incassi convinse due federazioni a mettere in grandi appuntamenti mensili il wrestling alla visione di tutti. Nel maggio del 1995 la WWF introdusse lo show “In Your House!” che si svolgeva nei mesi in cui non c’erano i Big Four e il King of the Ring mentre la grande rivale, la WCW (World Championship Wrestling) nello stesso anno propose nove mega show (evitando accuratamente la concomitanza con Royal Rumble e Wrestlemania) con nomi tutti diversi. Probabilmente il 1996 fu l’anno di grazia per i fans del wrestling che ogni mese potevano assistere a due mega show però fu anche l’inizio del declino per la concezione di Big Four rendendo di fatto questi ppv (pay-per-view) uguali come attesa agli altri (anche se Wrestlemania rimane anche oggi un avvenimento assoluto per tutta l’America e nel mondo).

Ogni persona, adulto o minorenne, che si appassionò del wrestling sapeva benissimo in quale mese si sarebbero svolti questi quattro show e li attendeva con ansia sempre crescente perché sapeva benissimo che su quel ring, quel giorno, ogni atleta avrebbe trovato di fronte il suo avversario diretto, wrestler con il quale per mesi aveva già ingaggiato una rivalità per un qualsiasi motivo. Ogni persona sapeva che quel giorno, sotto lo sguardo attento di un arbitro (non sempre attento ma anche in un tribunale non sempre viene condannato il vero colpevole), ci sarebbe stata la resa dei conti e che molto difficilmente questi due wrestler a confronto avrebbero avuto una seconda possibilità di prevalere sull’avversario dichiarandosi di fatto il più forte tra i due.

Oggi la WWE (World Wrestling Entertainment, la ex WWF) propone ancora “I Big Four” ma ad esempio il famoso format di Survivor Series con la sfida a squadre è un lontano ricordo (anche se qualche match di questo genere viene fatto ancora), nella Royal Rumble si è cambiato il format sui tempi di entrata da un wrestler all’altro o addirittura il numero di partecipanti al match, SummerSlam è a tutti gli effetti uno show normalissimo e come detto in precedenza il solo Wrestlemania mantiene intatto il suo fascino come ppv più seguito al mondo.

Questi quattro show vennero così chiamati i Big Four, i quattro eventi di massima importanza, quattro eventi ognuno con una qualità specifica. Wrestlemania iniziò per prima nel 1985 quindi divenne chiaramente l’appuntamento “massimo” per il wrestling dove le cinture di campioni (mondiale, intercontinentale e di coppia) venivano difese e dove i wrestler che calcavano quel ring erano in assoluto i più forti (al di là del gusto personale di chi li guardava), SummerSlam era l’appuntamento estivo che per gli americani in genere significa il termine di una stagione televisiva (come molte serie di telefilm), Royal Rumble era l’avvenimento per il grandissimo Royal Rumble match dove trenta atleti entravano a turno sul ring e dopo le varie eliminazioni (si scaglia un avversario oltre la terza corda e per essere eliminato deve toccare i piedi a terra) decretava lo sfidante al titolo assoluto a Wrestlemania quindi Survivor Series che aveva una caratteristica tutta propria ovvero dei match ad eliminazione a squadre dove quattro wrestler si contrapponevano ad altri quattro. Nel 1993 venne affiancato a questi quattro show un quinto, King of the Ring, una sorta di torneo con tabellone tennistico dal quale usciva un vincitore che si sarebbe

Chiaramente l’opinione delle persone può cambiare a seconda dell’età ed è normale che chi ieri era un ragazzino come me possa rimpiangere i tempi passati mentre i ragazzi di oggi, sicuramente più smaliziati di noi di quei tempi e avendo a disposizione anche internet, può non importare molto della storia di un “evento” e cercare nel wrestling lottato il punto migliore o peggiore di un PPV però credo che l’altissima esposizione televisiva (oggi in WWE abbiamo 12 ppv e 4 show settimanali) abbia di fatto sminuito l’attesa che era la molla che ci spingeva a vedere il mega show per scoprire chi avesse vinto la sua sfida ma forse l’errore è anche nostro che legati a quel passato fatichiamo a gustarci in pieno i nuovi show con il nuovo format e presumo che i fans del grande campione degli anni settanta Bruno Sammartino vedendo i wrestler caratterizzati con costumi sgargianti che guardavo nella mia televisione si siano chiesti se stavano guardando uno show di wrestling o un qualsiasi tipo di telefilm in maschera. Ivan "Ghostmaker" Cavalieri 7


WRESTLING BIOS Brian Pillman Vero nome : Brian Pillman Altezza: 6’0” circa 186 cm Peso: 235 lbs. circa 107 kg. Nato a: Norwood, Ohio Cresciuto a: Walton, Kentucky Nato il: 22/05/1962 Morto il: 05/10/97 Debutto nel pro wrestling: 25 Novembre, 1986 Altre identità: “Flyin" Brian Pillman (WCW) Yellow Dog (masked; WCW) e Loose Cannon (WCW) Ticking Time Bomb (WCW) Titoli conquistati: - Stampede International Tag-Team Champion w/ Bruce Hart (06/04/87 - 09/10/87) - Stampede International Tag-Team Champion(2) w/ Bruce Hart (13/11/87 - 22/07/88) - NWA/WCW United States Tag-Team Champion w/ Z-Man (12/02/90 - 19/05/90) - WCW World Light Heavyweight Champion (27/10/91 - 25/12/91) - WCW World Light Heavyweight Champion(2) (29/02/92 20/06/92) - WCW World Tag-Team Champion w/ Steve Austin (02/03/93 18/08/93) - NWA World Tag-Team Champion w/ Steve Austin (02/03/93 18/08/93) Riconoscimenti PWI: - 1992 Match of the Year, 1st Runner-Up (Pillman vs. Jushin Liger) - 1993 Tag-Team of the Year, 1st Runner-Up (Hollywood Blondes) - 1997 Comeback of the Year, 2nd Runner-Up All’età di 18 anni, Brian inizia a praticare il football nella squadra universitaria dell’Ohio, città in cui è nato. Per quattro stagioni Pillman si fa le ossa in questa squadra, finché nel 1984 entra a far parte dei Cincinnati Bengals, ottenendo in questo modo l’opportunità di giocare nella NFL. Mentre le cose parevano andare nel verso giusto, un brutto infortunio alla spalla lo costringe ad abbandonare definitivamente la speranza di diventare un gran giocatore di football professionistico. Nonostante questa brutta conclusione del suo sogno, Pillman riesce a non farsi scoraggiare più di tanto, ed in men che non si dica decide di tentare la carriera di wrestler. Pillman decide così di tentare questa nuova avventura, e per prepararsi al meglio decide di allenarsi al Dungeon di Stu Hart, al fianco d’altri giovani talenti come Benoit ed Owen Hart. Riscotendo i pareri positivi di Stu, Brian debutta in breve periodo nella Stampede Wrestling di Stu, lottando in coppia con Bruce Hart formando il team “Bad Company”. Il 6 Aprile del 1987, i Bad Company sconfiggono al termine di un torneo i campioni Ron Starr e Cuban Assassin, conquistando gli International Tag Team titles. Dopo sei mesi di regno, i Bad Company vengono sconfitti dalla coppia formata da Makham Singh & Gerry Morrow. Brian e Bruce non si volevano 8

arrendere così facilmente e, dopo poco più di un mese, si prendono la loro rivincita e le cinture. Il loro secondo ed ultimo regno dura ben otto mesi, giungendo a termine il 22 Luglio per mano dei soliti Makham Singh & Gerry Morrow. Dopo quest’esperienza in Canada, Brian decide di spostarsi nel ben più vasto mondo della National Wrestling Alliance. Il suo debutto in ppv avviene a Great American Bash’89, dove compete in un “2 ring King of the hill Battle Royal”, che infine si aggiudica il duo Dan Spivey e Sid Vicious. Durante la stessa serata, Brian sconfigge Bill Irwin. Il 12 Settembre del 1989, al ppv Clash of the Champions VIII, affronta e sconfigge in maniera impeccabile Norman the Lunatic. Pillman inizia in seguito a mostrare attenzione al titolo US posseduto da Lex Luger. I due si affrontano per la prima volta al ppv Halloween Havoc '89, e successivamente al ppv Clash of the Champions IX. In entrambe le occasioni il vincitore è sempre il campione Lex Luger, ma nonostante ciò, Pillman riesce in questi match a farsi apprezzare ancor di più dai fans che si accorgono del talento di questo giovane peso leggero. Successivamente, Brian Pillman forma un tag team assieme a “Z-Man” Tom Zenk. Nel Gennaio del ’90 le cinture di coppia erano vacanti e così viene istituito un torneo per assegnare le cinture al vincitore finale. Far Gennaio e Febbraio, il duo Pillman/Zenk riesce a sconfiggere nell’ordine: Jack Victory e Rip Morgan, the Midnight Express e the Freebirds nella finale del torneo diventando i nuovi campioni di coppia. Al ppv Clash of the Champions X e a WrestleWar’90, Pillman e Zenk difendono con successo le cinture dagli assalti della MOD Squad, e dei Freebirds. Al terzo mese di regno da campioni di coppia, Pillman e Zenk affrontano al ppv Capital Combat i Midnight Express che riescono nell’intento di appropriarsi degli US Tag Team Title. Dopo questa sconfitta, Pillman prosegue la sua carriera da wrestler lottando da singolo. Nella seconda metà del 1990, Pillman inizia un lungo feud con Buddy Landell. I due si affrontano la prima volta al ppv Great American Bash ’90, con Pillman che ottiene il pin vincente sull’avversario. Al ppv Clash of e Champions 13, Pillman conclude il loro feud ottenendo l’ennesima vittoria Landell, e cominciando in questo modo a salire la scala del potere all’interno della WCW. Nel Febbraio del 1991, Brian ottiene ciò che desiderava da tempo: l’opportunità di lottare nel main event con e contro le più affermate star dell’epoca. Al ppv WrestleWar’91, Pillman è nel team capitanato da Sting assieme agli Steiner Brothers; opposti a loro c’è il team capitanato da Flair e che vede nelle proprie fila anche Barry Windham, Larry Zbysko e Sid Vicious. Questo War Games match viene però vinto dal team heel di Flair. Nonostante la sconfitta, Pillman ha ottenuto un’importante occasione per mostrare al pubblico tutti i progressi fatti in questi anni. Poco dopo, Pillman inizia un feud con Barry Windham. Nel Maggio del ’91, i due si affrontano in un “Taped Fist” match in occasione del ppv Superbrawl’91. Il vincitore di questo violento match è Windham. Nel corso del ppv Clash of e Champions 15, Pillman fa coppia con El Gigante affrontando Arn Anderson e Windham in


un “Loser Leaves the Town “match. La vittoria va agli heel Anderson e Windham, con Pillman che è così costretto a lasciare la WCW. L’avventura di Pillman in WCW non termina qua, infatti torna a calcare il ring lottando con l’identità del wrestler mascherato Yellow Dog per un breve periodo e senza buoni riscontri col pubblico. Nella seconda metà del 1991, in WCW viene creato il Light Heavyweight Championship, titolo che fa subito gola a Pillman, il quale decide così si concentrarsi unicamente alla conquista della cintura. Per coronare il primo campione dei pesi leggeri, viene indetto un torneo fra i lottatori di questa categoria. In Agosto, Pillman inizia la sua scalata verso la finale, e lungo questo tragitto sconfigge Badstreet e Richard Morton, diventando il primo campione dei pesi leggeri della WCW. Al ppv Clash of the Champions XVII, Pillman difende per la prima volta e con successo la cintura dagli assalti di Johnny B. Badd, col quale ebbe un breve feud nel periodo in cui vestiva i panni di Yellow Dog. Il 25 Dicembre, Pillman si trova davanti ad un più che temibile avversario, il leggendario wrestler proveniente dalla terra del sol levante, Jushin “under” Liger, il quale ottiene la vittoria e l’ambita corona. In occasione del ppv Starrcade’91, Pillman, in coppia con Bobby Eaton, ha l’onore di lottare contro due leggende come Abdullah e Butcher e Sting, con quest’ultimi che ottengono la vittoria finale. La rivincita arriva il 29 Febbraio del 1992, in occasione del ppv Superbrawl 2. Anche questa volta i due duellanti sfoggiano tutta la loro classe, ed il risultato è un altro gran match, che infine vede come vincitore Brian Pillman, che diventa per la seconda volta campione dei pesi leggeri. Dopo aver difeso con successo la cintura in un match contro Tom Zenk, Pillman si vede terminato il proprio regno, dopo circa quattro mesi, per mano di Scotty Flamingo (noto in futuro come Raven). Nei mesi successivi, Pillman tenta di riappropriarsi della cintura, ma senza successo. Al ppv WCW Great American Bash '92, Pillman e Liger fanno coppia per partecipare al torneo indetto per l’assegnazione dei titoli di coppia WCW. Al secondo round, vengono eliminati dal duo composto da Nikita Koloff e Ricky Steamboat.

le loro cinture in duri impegni che li vedono opposti ad importanti tag team dell’epoca. Il 18 Agosto 1993, gli Hollywood Blondes, con Regal in sostituzione dell’infortunato Pillman, vengono detronizzati per mano di Arn Anderson e Paul Roma. Poco dopo questa dolorosa sconfitta gli Hollywood Blondes si separano, e fra Pillman ed Austin inizia un feud, alimentato da Col. Robert Parker, pieno di rabbia e vedetta. I due arrivano allo scontro finale in occasione del ppv WCW Clash of the Champions XXV, con Austin che si aggiudica la vittoria, terminando il feud a testa alta. Nel Gennaio del ’94, Pillman affronta a Clash of the Champions XXVI colui che ha rovinato la sua esperienza come componente di un tag team, Col. Robert Parker. Il match a stipulazione speciale prevedeva che il perdente dovesse indossare un costume carnevalesco da pollo, e quest’umiliazione toccò a Robert Parker. Al ppv Superbrawl4, Pillman ritrova l’ex compagno di coppia Steve Austin, ma questa volta Pillman lotta al fianco di Sting e Dusty Rhodes in un “undercage match” che li vede opposti a Steve Austin, Rick Rude e Paul Orndorff. La vittoria va al team di Sting, con Pillman che riesce a prendersi una piccola rivincita nei confronti di Steve Austin. In seguito, Pillman inizia a sviluppare il personaggio di “Loose Cannon della WCW” e “Ticking Time Bomb”, ossia un wrestler pronto a mettere sottosopra l’intera federazione in qualunque momento lui volesse. Grazie a questo nuovo atteggiamento, Pillman ottiene un posto nei 4 Horsemen. Al ppv Spring Stampede ’94, Pillman tenta l’assalto alla cintura tv di Steven Regal, ma l’incontro finisce in parità. Da qui inizia un’inarrestabile fase calante per Brian, che nei successivi ppv si vede sconfitto dai vari Alex Wright, Johnny B. Badd e Meng. Da ciò si capisce che il booker e wrestler WCW Kevin Sullivan non lo vedeva di buon occhio. Al ppv Superbrawl 6, Pillman si trova di fronte proprio il booker Kevin Sullivan, col quale doveva lottare in un “I respect you strap match”. Quest’incontro è rimasto nelle mente dei fans di vecchia data, per la storica frase di Pillman detta nei confronti di Sullivan ad inizio match: “Io ti rispetto, booker man!”. Questo è stato il primo caso di rottura della kayfabe da parte di un wrestler durante lo svolgimento di un incontro. Il 15 Aprile del 1996, Pillman è vittima di un brutto incidente causato da un colpo di sonno, che lo porta col schiantarsi contro un tronco d’albero. In quest’incidente, Pillman subisce gravi danni alla caviglia, col rischio di dover perdere totalmente una gamba. Questo incidente lo costringere a non lottare per un buon periodo di tempo, durante in quale fa qualche apparizione in ECW, dove si presta per alcuni promo in cui continua a adottare la gimmick di Loose Cannon. Di lì a poco Brian firma con la WWE, e tutt’oggi non si è certi se la WCW lo rilasciò davvero sotto suo suggerimento per rendere la storyline più realistica. Anche in WWE Pillman adotta la gimmick della “bomba ad orologeria”, ed attira l’attenzione di tutti iniziando un aspro feud

Nel 1993, Pillman compone assieme a Stunnig Steve Austin un favoloso tag team heel, chiamato “Hollywood Blondes”, ispirandosi ovviamente al colore dei capelli dei due. In data 13 Gennaio 1993, gli Hollywood Blondes affrontano i campioni di coppia Shane Douglas e Ricky Steamboat, i quali riescono con estrema tenacia a respingere l’assalto degli sfidanti. Un mese più tardi, gli Hollywood Blondes affrontano nuovamente i campioni di coppia, ed in quest’occasione sono gli sfidanti Hollywood Blondes ad avere la meglio e a portarsi a casa le cinture di coppia WCW. Il loro regno da campioni li vede impegnati a difendere 9


Goldust, vincendo un match che gli garantisce i servizi di Marlena, fino a quel momento al fianco di Goldust, per 30 giorni consecutivi. Per il ppv Badd Blood era previsto un “falls count anywhere match” fra Pillman e Dude Love, ma questo match non si è mai svolto, giacché la sera prima del ppv Pillman viene trovato morto nella sua camera d’albergo, all’età di 35 anni. Secondo i dati del coroner, la morte di Pillman è avvenuta a causa della frequente ed eccessiva assunzione di pain killers, pillole contro il dolore che certamente Brian continuò ad assumere anche a causa di quel brutto incidente, e che rovinarono il cuore di Brian per quasi la sua metà. Una brutta e prematura fine per Brian Pillman, un wrestler che è stato un pioniere nella wcw della categoria dei pesi leggeri, e che con la gimmick di Loose Cannon ha contribuito all’evoluzione nel 2005 del wrestler Canadese Edge, portandolo alla conquista del titolo dei pesi massimi WWE.

col suo vecchio conoscente Steve Austin, che da inizio alla battaglia attaccando Brian con una sedia, colpendolo alla caviglia malandata. Durante la puntata di Raw del 4 Novembre, ha luogo il discusso segmento che vede Steve Austin intrufolarsi nella casa di Pillman, con quest’ultimo che si difende iniziando a sparare con un suo fucile. Dopo essere rimasto fuori dalla scena per poter effettuare degli interventi chirurgici, Pillman ritorna in WWE aggregandosi alla stable Hart Foundation di Bret Hart, il quale era in quel periodo in piena guerra con Austin ed i fans degli USA. Nel Luglio del 1997, Pillman partecipa al ppv Canadian Stampede, lottando nel team formato dalla Hart Foundation, che riesce ad avere la meglio sul gruppo composto da Austin, LOD, Goldust e Shamrock. A Summerslam’97, Pillman perde in un “Loser wears a dress match” che lo vede opposto a Goldust, trovandosi costretto ad indossare un vestito da donna. Il 7 Settembre, a Ground Zero, Pillman si prende la rivincita su

Di Tucchia.

REST IN PEACE “Bow down to the King” Amici fanatici di wrestling e amiche innamorate dei wrestler ben trovati al primo appuntamento con la rubrica dedicata al mondo del pro-wrestling. Il primo pezzo è dedicato a colui che, salvo stravolgimenti, è destinato a tenere le redini della federazione numero uno al Mondo per molti anni a seguire : Triple H. Paul Michael Levesque, noto come Triple H o come Hunter Hearst Helmsley (Nashua, 27 luglio 1969) comincia a lottare, allenato da Killer Kowalski, nel 1992 nella Independent Wrestling Federation sotto il nome di Terra Ryzing e vincendo nel luglio dello stesso anno l’IWF Heavyweight Championship. Nel 1994 il passaggio alla World Championship Wrestling sempre con lo stesso nome ma dopo pochi mesi cambia gimnick diventando un aristocratico franco-canadese con il nome di Jean-Paul Levesque. Dopo poco più di un anno in WCW rifiuta un

rinnovo annuale e compie la scelta decisiva della sua vita, lottata e non, passando alla World Wrestling Federation. Qui mantiene la gimnick dell’aristocratico snob ma cambia nome in Hunter Hearst Helmsley. Da qui in poi la carriera di HHH sarà un crescendo (salvo un episodio chiamato MSG incident nel 1996 che ne bloccò momentaneamente l’ascesa favorendo al contempo quella di Stone Cold Steve Austin ) fino agli ultimi anni con meno presenza in ring ma sempre più potere come dirigente della compagnia grazie al fatto di aver sposato la figlia di Vince McMahon (propietario della WWE) Stephanie da cui ha poi avuto tre figlie. Questo sicuramente ha dato una grossa spinta alla carriera (di per se già lanciata ) di Levesque soprattutto a livello dirigenziale ma “l’accusa” che riceve più spesso Triple H è quella che se non fosse stato per il matrimonio con la figlia del boss (avvenuto nel 2003) la sua carriera sarebbe stata ben più povera (oltre, sempre secondo i soliti “maligni” o “rosiconi” a seconda da che parte li si guardi, alle amicizie importanti sin da subito che Helmsey fece in WWF/E). 10

Carriera, per concludere questa mini-bio introduttiva, che comprende 13 titoli Mondiali, 5 intercontinentali, 2 Europei, 3 titoli di coppia, il King Of e Ring 1997, la Royal Rumble del 2002, 4 Elimination Chamber oltre ad aver “creato” due delle stable più importanti del mondo del wrestling professionistico come la D-GegenerationX e l’Evolution e risultando per due volte il primo classificato nella top 500 della rivista specializzata Pro Wrestling Illustrated (2000, 2009 oltre ad un secondo e due terzi posti). In questo pezzo, e dopo questa corposa introduzione, vedremo quanto può essere vero e quanto di “mitologico” vi sia su Triple H e la sua carriera. Penso che nessuno sarebbe tanto pazzo da negare che amicizie e relazione abbiamo portato sicuramente grossi benefici al buon Hunter ma riterrei altrettanto pazzo negare quanto lo stesso non si sia mai tirato indietro da nessun match ed abbia sempre corso i rischi affrontando match di ogni tipo. Se hai il “pasto” garantito non rischieresti, o meglio rischieresti meno, mentre HHH ha pagato con ogni genere di infortunio il suo non volersi mai tirare indie-


tutto il secondo lungo regno (difese mai convincenti ed uno stato di forma che pareva imbarazzante) e perdendo un titolo dopo un Triple Treath Match contro Benoit ed Edge dove risultarono vincitori sia lui che Benoit e quindi si decise di rendere vacante il titolo. A parte dunque un regno “maledetto” gli altri sono stati regni che hanno portato sempre ad ottimi feud e che non hanno certo tarpato le ali a nessuno. Ed andiamo dunque all’altra grande actro (anche quando avrebbe, ed aveva visto le cusa quella di “stroncare carriere”. “accuse”, il potere per farlo). Andando all’indietro gli ultimi due feud HHH li ha avuti, e vinti, contro Punk e Sicuramente non parliamo del più grande Sheamus due a cui mi pare che la sconfitta wrestler di ogni tempo e probabilmente in un con l’Assassino Cerebrale non abbiano eventuale classifica se si parlasse lui sola- certo portato danni in carriera e neanche mente in ring verrebbe ricordato come un ot- quella di Orton e Cody Rhodes, battuti ai timo brawler ma certamente ne uno dotato di tempi della Legacy, mi pare in crisi (su Ted tecnica o di particolare potenza ma comun- DiBiase jr si farà un discorso a parte ma que un signor wrestler sotto tutti i punti di non solo su di lui) ed a meno che non vovista. gliamo considerare tarpate le carriere di Ma andiamo ad analizzare la carriera di Triple mid-carder come i vari MVP, Kozlov e del H per vedere se le accuse contro di lui di es- compianto Umaga (tanto per citarne tre) sere un accentratore e un mangia giovani o della “distruzione dello Spirit Squad (da siano vere e dunque verso quale futuro è di- cui è uscito e direi a testa altissima Dolph retta la WWE. Ziggler, e ricordo perfettamente molti commenti nel web sul fatto che, appena si Inizieremo dal 2000 (cioè da quando ebbe ini- presentò con quella gimnick, sarebbe zio la storia tra Stephanie ed Hunter) e sino a stato uno dei primi licenziati) allora mi quel periodo il nostro HHH aveva già in sac- pare che l’accusa non si regga in piedi. coccia 6 cinture (2 titoli Europei, 2 titoli Intercontinentali e 2 dei pesi massimi più un King of the Ring). Tralascio i due titoli di coppia e quelli Intercontinentali non perché poco importanti (ai tempi valevano molto di più entrambi) ma per concentrami sui due titoli maggiori. Il WWE Heavyweight è quello storico della federazione che ha nell’attuale campione CM Punk il 111° detentore della cintura mentre il World title è una cintura portata in “eredità” dalla defunta WCW e che vide Booker T come ultimo campione della vecchia e primo della nuova vita della cintura. Pure nel periodo più buio del 2002-03 gli sconfitti furono non di altissimo livello Il titolo WWE Triple H lo ha vinto otto volte (nel suo regno più lungo ) come un Nash (l’ultimo nel 2009) e quello World per cinque ed uno Steiner che per svariati motivi non (l’ultima nel 2005) quindi sono più di tre anni erano certo più nei piani della federazione che the King of Kings non vince una di queste come Main Eventer e nemmeno un Rob cinture. Van Dam non certo ancora ad alti livelli Di questi titoli nel primo caso ne vince due (sempre per la federazione di Stamford). nel 2000 ed uno nel 2002 poi uno all’anno tra il 2007 ed il 2009 (tra cui quello del 2007 Anzi Hunter Hearst Helmsley non sì è mai vinto, difeso e riperso nello stesso ppv dove tirato indietro a concedere vittorie a queOrton di titoli ne vinse due il primo assegna- sto od a quell’altro atleta dimostrandosi togli d’ufficio da Vince McMahon). sin dai primi tempi un atleta di “squadra” che ha messo a disposizione tutto se Il World Heavyweight invece fu quello difeso stesso (e, come detto, i vari gravi infortuni con le accuse sicuramente più giuste (nei sono li a dimostrarlo) per la Federazione primi due regni tra il 2002 ed il 2003) soprat- dove oggi, sempre meno wrestler e più di11

rigente, cerca di riportare a livelli dignitosi di lottato. Dico questo con convinzione perché leggendo le varie news in giro, ed avendolo sempre visto come uno che ami lottare, credo fermamente che, una volta che Vince decida finalmente di passare la mano definitivamente, la WWE non potrà che trarre beneficio da uno che ama lottare e sa intrattenere. Sicuramente ad oggi in World Wrestling Entertainment vi sono parecchi difetti e gli show lasciano spesso a desiderare però, a differenza di altri, il futuro, e visto chi vi sarà in futuro a reggerne le redini, lo vedo roseo. Intanto aspetto che le prime news in cui avrebbe ridato dignità e spazio ai tag team (ed il tag team tournament e l'aver "creato" nuove coppie mi sembra già un bel passo) ed a gente come McIntyre e McGillicutty (ma non solo loro) diventi realtà per poi passare ad altri sogni è cioè la reintroduzione del titolo Cruiser, l’unificazione dei due titoli maggiori e, ciliegina sulla torta, un roster femminile di lotta e non solo di gnocca. Per questo numero è tutto un saluto affettuoso a tutti e nell’attesa mi raccomando….Rest In Peace! Federico “ilvento71” Matteucci


VITA DA WRESTLER Sotto il segno della Tigre - L’Inizio Ho provato diverse volte a scrivere un'introduzione per questo pezzo, ma ogni volta il risultato mi sembrava troppo “banale”. Parliamoci chiaro, non sono uno scrittore, anzi scrivere mi pesa pure, e allora chi me lo ha fatto fare a scrivere questo pezzo? Semplicemente sento una responsabilità, molto spesso sono testimone di come la mia passione sia messa alla berlina appena l’occasione se ne presenta, ho sentito definire il pro wrestling in ogni modo, quello più frequente per la gente “comune”, per le persone che non lo comprendono, è etichettarlo come una pagliacciata, solo una finzione, dove ogni cosa che succede nel ring è frutto di qualche artifizio degno di un illusionista, dal sangue finto, alle botte appena accennate, dove i contendenti giocano a far finta di picchiarsi per far ridere il pubblico… Beh, in questa serie di articoli vorrei darvi la mia testimonianza di come il pro wrestling sia del tutto diverso da questa visione dettata per lo più da pressapochezza ed ignoranza, dalla presunzione di sapere cosa aspettarsi e di come sia strutturato. Per quanti ne possano parlar male il pro wrestling ci ha dimostrato nel corso del tempo di come possa essere un mondo difficile, complesso, un mondo lastricato di sacrifici enormi che spesso lo spettatore ignora completamente, l’incontro con questo mondo mi ha cambiato decisamente la vita, con questa arte, sì avete letto bene ho scritto ARTE, andando avanti vi racconterò di un percorso molto complesso perché diciamolo, fare il lottatore oggi in Italia è una delle cose piu’ difficili e senza ritorni economici che ci sia... Anzi, più sacrifichi il tuo corpo, più la gente ti etichetta come un saltimbanco fuori di testa nel migliore dei casi... O come un esaltato che finge di picchiarsi con altri esaltati… E quante volte, anche a noi che per anni siamo saliti su quei ring non sempre costruiti a norma, con degli spettatori che potevano variare da centinaia a poche decine, o addirittura meno... Eppure ci siamo messi sempre in gioco... Eppure abbiamo rischiato la nostra salute… Ognuno di noi ha avuto un incontro con il pro wrestling che lo ha fulminato e che lo ha fatto innamorare “per sempre”, sì perché il pro wrestling ha un potere strano, o ti ci innamori e non lo lasci più, o non lo capirai mai e finirai ad etichettarlo come una stronzata vera e propria. Per farvi capire dell'importanza che ha ricoperto per me questa disciplina, non siamo in Messico, America o Giappone dove la diffusione e fruizione del wrestling è sempre stata più facile e alla portata di tutti, in Italia, specialmente negli anni '80, ci si doveva prodigare a trovare la trasmissione in piccole reti private con infinite repliche... Ma andiamo nel dettaglio del mio amore a prima vista, nel momento in cui sono entrato in contatto con qualcosa che ancora oggi mi fa tenere non solo incollato gli occhi sul televisore, ma anche rompere la schiena sopra un ring. Se dovessi dare un merito a qualcuno per questa passione lo dovrei sicuramente dare a TONY FUSARO, il primo in assoluto a farmi conoscere il pro wrestling, quello che noi ragazzini degli anni '80 chiamavamo catch! La trasmissione "Catch the Catch" mi ha cambiato la vita in un periodo in cui ho dovuto rimettere un'intera esistenza in discussione, è stato come morire e rinascere, ripartire da zero su ogni cosa, ricordo ancora quando entrai in quella casa così vuota... Figuratevi, ero abituato a convivere con tanti ragazzini in quell'orfanotrofio, ed ora invece mi trovavo completamente solo, lontano dalla mia realtà che sì non era delle migliori, eppure era la mia realtà, qualcosa di familiare… Qui non riuscivo a capire nulla, sia per l’ostacolo della lingua, sia per una differenza sostanziale… Qui c’era il benessere, quello che io non avevo mai avuto in vita mia, ma andiamo avanti… Ero appena entrato in quella casa, ed ero curioso di ogni oggetto che mi si parava davanti finché non l’ho visto... Era un televisore, ma io non ne avevo mai visto uno! Data la difficoltà oggettiva nel comunicare con me, i miei genitori adottivi, nel più classico dei pensieri occidentali, per intrattenermi non sapendo cosa dire, lo accesero.... Ecco, fu uno shock…. Apparve così dal nulla un ring… Il pubblico numeroso… Era tutto pronto, la voce del telecronista non mi era chiara finche non scandì quel nome… TIGER MASK... E così iniziò il primo match di wrestling della mia vita… Partì una musica che accompagnò quest'uomo dal volto coperto verso il ring… Era al centro dell'attenzione di tutti... Era al centro di un universo, come se tutta quella gente si aspettasse qualcosa di importante da lui... E quest’uomo era pronto a dare quello che gli chiedevano! Il pubblico si agitava e sbraitava, scandiva il suo nome, ancora mi dovevo rendere conto di 12


cosa stessi guardando finché quell'uomo non iniziò la sua contesa contro un avversario altrettanto agile e potente. Iniziò a giragli intorno saltellando, finché non sferrò un calcio altissimo tanto che il suo avversario indietreggiò timoroso… Come un lampo era già sotto di lui e lo buttava a terra con dei poderosi calci bassi! In un attimo già lo aveva preso per il collo e lo aveva scaraventato a terra… L’ arbitro inizio’ a contare 1…2.. No! In quel momento capii lo scopo di quella lotta! Sconfiggere l’avversario mettendogli la schiena a terra! Sì, in quella strana lotta c’erano delle regole… Buffo a dirsi per uno come me che di regole non ne aveva mai sentito parlare, mi ritrovavo a voler capire in cosa consistesse tutto quello spettacolo meraviglioso che avevo davanti… Dopo poco fu il suo avversario a reagire... Tiger Mask era in difficoltà… Dentro di me cresceva sempre di più quella forza… Quell'enerigia che non ti fa pensare più a nulla, quella cosa che si chiama “passione” che ti prende e non ti lascia più… E mi trovai a tifare Tiger Mask, volevo che reagisse…E non potete capire quanto rivedessi in quell'uomo me stesso… Un uomo senza volto che subiva e che doveva trovare la forza per reagire…. Ma ecco che quasi ad ascoltare i mie pensieri, Tiger Mask riprese le forze e reagì così come avrei sempre voluto reagire io alla vita… Rapido come nessun altro finì il suo match con una delle sue meravigliose mosse, un german suplex con un ponte perfetto... Quella maschera rimase nella mia mente per tutta la notte, mi dicevo e mi ripetevo che volevo anche io fare quelle cose… E se avessi usato la maschera avrei potuto essere un'altra persona, non più il fragile Fabian... Non più la vittima a cui i più grandi in orfanotrofio rubavano le scarpe e quel misero pasto… Potevo essere un altro, un invicibile lottatore che ad ogni caduta si rialzava!!! Fu dura quando capii che quella discipilina in Italia non esisteva e non c’era modo per praticare ed imparare tutte quelle mosse… Passò del tempo, io imparavo l’italiano da Fusaro e dai cartoni animati…. E, come un segno del destino, scoprii anche che esisteva un cartone animato dedicato a Tiger Mask, ma qui veniva chiamato l’Uomo Tigre! E ironia della sorte, il protagonista.. Naoto Date, era proprio un orfano come me, uno che veniva dalla povertà… Dalla fame, era simile a me... Un esempio! Io fui uno di quelli che ha conosciuto prima Tiger Mask, poi il cartone dell'Uomo Tigre... Questo ennesimo segno mi fece appassionare ancora di più, dovevo trovare il modo… Dovevo imparare quelle mosse… Dovevo imparare il pro wrestling! - Fabian "e Black Ice" Franco -

CALCIO ANNO ZERO Di Luciano “Due Di Picche” Salardi E' ricominciato il campionato, è ricominciata la stagione, da un po’ a dire il vero, si sono già giocate otto giornate che hanno visto il dominio della Juventus con il Napoli in scia, il Milan in crisi, le altre ad arrancare dietro nemmeno fosse il Mortirolo, è ricominciata la Champions con l'Europa League con le nostre che non è che ci stiano facendo tutti questi figurone, sono ricominciatele Nazionali in cui abbiamo vinto la fiera concorrenza di Malta, Armenia........CIUMBIA, e Danimarca, mentre siamo usciti da Sofia con un pareggino senza troppa gloria in verità. Ma soprattutto sono ricominciati processi del calcio, com'abitudine Italica quando circolano due soldini c'è sempre quello che ne vuole avere più degli altri e che passa sopra a tutto e tutti, fregandosene di regole e sportività, così dopo che la banda Bassotti composta da Moggi, Giraudo, Bergamo, Pairetto, De Santis e Mazzini è stata beccata con le mani nella marmellata,tramite documentazione, intercettazioni e testimonianze, sono stati condannati, anche dalla giustizia ordinaria e, confessiamolo, ci siamo detti tutti." Era ora che si facesse pulizia e tutti ci pense-

ranno due volte prima di rifare cose truffaldine!". Certo come no! Non era finita una che già altri gli sono andati dietro, ma stavolta con il calcio scommesse che credevamo di avere abbandonato negli anni '80 col fatto che prima erano clandestine e adesso ufficiali e invece un manipoli di farabutti ha pensato di inquinare ancora un volta in pianeta calcio e lo hanno fatto partendo dal basso, dalle serie minori, ma siccome questa gente non ha freni hanno attaccato pure quelle maggiori come serie B e A, coinvolti molti giocatori e molte società, allenatori compresi, una banda ben organizzata che scommetteva su vittorie e sconfitte arrangiate, sui gol fatti e su chi segnava per primo su tutto insomma. Un'organizzazione molto ben strutturata e ramificata, quelli che vengono conosciuti come gli "Slavi" contattavano calciatori in difficoltà economiche che volevano vivere ben oltre il loro pur ben remunerato contratto e che non avevano né scrupoli né difficoltà al vendersi e vendere le partite, ma 13

loro non sarebbero bastati a fare tutto questo così si coinvolgevano compagni di squadra, amici di altre squadre, giovani calciatori che si trovavano quasi obbligati ad accettare dalle pressioni, nemmeno troppo gentili dei compagni più vecchi. Costoro hanno fatto così la bella vita e più la facevano e più la volevano fare sempre più bella, e i soldi non bastavano mai e via così a vendersi sempre più partite a cercare di coinvolgere sempre più gente e falsificare partite di campionati sempre più importanti perché è ovvio che una partita di seconda Divisione attira meno scommesse di una partita di serie A. Ovvio che arriva il punto a cui hanno la cosa meglio organizzata, meglio gestita, meglio strutturata arriva al punto che da qualche parte cede, più coinvolgi gente più è facile che tutto salti fuori, ed è così che un anonimo portiere della Cremonese ha pensato bene di drogare i compagni di squadra per fargli perdere la partita su cui lui aveva scommesso im-


portanti somme, la cosa non è riuscita, la partita la cremonese l'ha vinta lo stesso e un compagno durante il ritorno a casa si è sentito male e è andato a sbattere con l'auto, fuori le forze dell'ordine per accertare i fatti, ovvie le analisi per vedere se era ubriaco o drogato, ovvio che la sostanza non dopante ma anestetizzante è stata trovata, ovvio che la magistratura ha poi indagato, ovvio che poi ha cominciato a scoprire cose. Da qui poi l'inchiesta si è spostata alla procura di bari e altre procure hanno cominciato ad indagare, ed è stato scoperchiato il calderone, giocatori di tutte l serie si sono trovati coinvolti, Doni, Masiello, Bellavista, Gervasoni, Carobbio, Micolucci e decine di altri e cos'è successo? Che costoro hanno cominciato a vuotare il sacco, si sono pentiti per avere sconti di pena, hanno cominciato a fare nomi e sono cominciati i processi della magistratura ordinaria che ha cominciato ad acquisire le prove e si è mossa la magistratura sportiva, e qua comincia l'inghippo. Se per alcuni le prove sono inconfutabili, difatti hanno patteggiato, e per patteggiare e avere uno sconto di pena devi confessare la colpa, per altri, come Conte, Bonucci, Pepe, Bertani, Portanova, Di Vaio e altri abbiamo solo le testimonianze di quei venduti. Ora perché si dovrebbe credere a chi ha truffato società, compagni di squadra, avversari, tifosi, giornalisti e scommettitori e non chi, fino a prova contraria è sempre stato onesto e corretto? Ora di prove non ne sono state prodotte, quindi per le condanne sportive ci si è basati solo sulla credibilità dei venduti, poco conta che vi siano testimonianze che collimane, si possono essere messi d’accordo per incastrare altri e più gente si mette nei guai più e si fa figura dei pentiti più si hanno sconti di pena, piace o non piace le leggi sui pentiti sono così. Ora abbiamo la Juve che ha perso il suo alle-

natore, poco conta che avesse voluto patteggiare, è evidente che il suo avvocato ha commesso un errore di valutazione enorme perché con questo tentativo è come se avesse ammesso la colpa, se non ci fosse stato quel tentativo forse non ci sarebbe stata condanna anche se, io credo, che un nome celebre lo hanno voluto alla gogna. Ora la cosa non è finita qua, perché i venduti hanno tirarlo fuori decine di altri calciatori, non ci sono prove ma per la giustizia sportiva, questa giustizia sportiva si può condannare solo in base a testimonianze e a sospetti, se per calcio poli si avevano fatti e prove, sono spiacente, ma qua non hanno ne gli uni né gli altri. In questo contesto siamo andati all’Europeo dove abbiamo fatto la nostra figura, finale a parte quando una squadra bollita è stata cancellata da una Spagna non irresistibile e abbiamo cominciatone zero, o meglio un’altra stagione zero, quelle che capitano dopo degli sconvolgimenti, che io ricordi siamo alla terza ripartenza, temo non sarà l’ultima. La stagione è cominciata con l’eliminazione dell’Udinese in Champions, privandoci subito di una squadra, contro il non fenomenale Braga, l’Inter pur avendo collezionato un paio di figuracce è arrivata al tabellone principale, mentre la Lazio è andata sul velluto. La stagione è figlia della crisi che ha messo in difficoltà le società Italiane, il Milan ha ceduto i due pezzi pregiati Ibrahimovic e iago Silva, prendendo tanti soldi ma che sono andati a coprire buchi mentre le altre hanno raccattato qua e la ma senza avere i soldi prendere i fenomeni a cui eravamo abituati. In questa situazione ci sarebbe da puntare sui vivai e sugli introiti del merchandising ma anche qua partiamo con anni di ritardo, abbiamo stadi vetusti, sporchi e brutti, posizionati spesso in centri che già senza di

loro sarebbero invivibili, abbiamo problemi di violenza, le strutture non ci sono, prendere i biglietti è come fare la Parigi/Dakar, in altri paesi basta un clic con il computer, qua da noi no, non è possibile, abbiamo i biglietti nominali, i tornelli, i prefiltraggi e i filtraggi dei prefiltraggi, che creano lunghe code e disagi. Ma, scusate, se hai un biglietto venduto con il computer, hai un pagamento con carta di credito, hai già fatto il biglietto nominale che deve essere solo ritirato in un’apposita cassa, e se compra più biglietti lui risponde anche per gli altri in caso di tafferugli creati da chi era in quei posti con lui, se non collabora peggio per lui. Ma questo non lo si vuole fare e allora teniamoci gli stadi vuoti e poi diamo la colpa alla pay per view. Se vogliamo parlare come sarà il nostro sempre più povero e indebolito campionato è solare che solo la Juventus può perderlo, sembrava il Napoli un’avversaria degna ma il recente scontro al vertice ha dimostrato che la Juve ha ancora molto di più, vittoria nel finale è vero, per episodi è vero, ma il Napoli per tenere a freno la Juve ha dovuto snaturarsi. E le altre? Il Milan si è talmente indebolito da essere già molto staccato tanto da rendere già problematica la zona Europa League e non è che si vedono grandi margini di miglioramento, il Napoli pare si debba accontentare di fare la damigella d’onore e non la sposa, Inter e Lazio sono buone tuttalpiù per il terzo posto, la Roma si è già defilita e la Fiorentina pare immatura. In questo contesto andiamo a cominciare questa stagione, mai sarà spazio per parlarne ancora. Bye Bye!

RUBRICA CALCIO INTERNAZIONALE La stagione 2012\2013 è inizia nei maggiori campionati europei con tante sorprese, in questa rubrica parliamo dei maggiori campionati europei. Partiamo dal campionato principe nel mondo in questo momento, ovvero il campionato spagnolo. Nono stante l’addio del tecnico Guardiola, il Barcellona affidato a Tito Villanova(ex vice di Guardiola) è in testa alla Liga insieme all’Atletico Madrid con ben 8punti di vantaggio sul Real Madrid partito molto male che però sta cercando di ritornare in lotta anche se visto l’andazzo degli scorsi anni sarà molto difficile recuperare 8punti al Barcellona, visto pure che nello scontro diretto giocato al Camp Nou il Real non è riuscito ad andare oltre un 2-2 che sta benissimo alla formazione blaugrana. Grande sorpresa della Liga è invece l’Atletico Madrid che, trascinata dai gol di Radamel Falcao, ben 10 in sole 8 partite giocate(Messi è a 13 e C.Ronaldo a 11) hai gli stessi punti del Barcellona e quindi anche loro sono ben 8punti davanti agli odiati cugini. Che quest’anno sia una lotta a tre per la Liga? Spostiamoci poi in Inghilterra dove dopo aver vinto la Champions League Di Matteo si è meritato la riconferma ad allenatore del Chelsea e grazie agli acquisti di giocatori giovani e talentuosi come Hazard e Oscar è per il momento in testa alla Premier con 1punto di vantaggio sulle due squadre di Manchester che nonostante qualche difficoltà iniziale si confermano come le due squadre più forti d’Inghilterra. L’anno scorso vinse dopo ben 44anni il Manchester City in un finale assai rocambolesco ai danni del Manchester United, quest’anno 14


sembra che le due squadre di Manchester siano ancora li, mentre il Chelsea dopo un anno storto in Premier, ma fantastico in Champions League è pronto a tornare a lottare per il titolo, grazie ad una squadra molto più giovane e con la grande fiducia che ha dato il successo in Champions. L’anno scorso si decise tutto al 94’ dell’ultima partita, quest’anno con queste tre grandi squadre a lottare per il titolo dove si arriverà? Altro grande campionato è la Bundesliga, il campionato tedesco negli ultimi anni è diventato sempre più un campionato molto interessante, grazie al Bayern Monaco(due finali di Champions negli ultimi 3anni) e soprattutto al Borussia Dortmund che grazie alle idee geniali del suo allenatore Klopp, e ad una batteria di giovani di primissima fascia sta anno per anno stupendo tutta Europa. Dopo due titoli consecutivi, il Borussia si sta facendo conoscere anche in Europa storica infatti la vittoria contro il Real Madrid, vittoria che forse risulterà decisiva per la qualificazione alla seconda fase di Champions League. In campionato invece il Borussia Dortmund è partito molto piano e dopo 9giornate ha già 9punti di ritardo dalla capolista Bayern Monaco che dopo 2anni a bocca asciutta vuole tornare ad essere la squadra di riferimento a livello Nazionale, anche se deve stare attenta allo Schalke 04 che è al secondo posto a soli 4punti dai bavaresi. Un altro campionato che è tornato ad essere molto seguito in Europa, è quello francese, ed il motivo è facilmente intuibile, il PSG che ha speso centinaia di milioni di euro per arrivare al Top e dopo un avvio zoppicante in Ligue 1 sta pian piano prendendo il controllo del Campionato, facile pronosticare che vincerà il titolo con 10 e più punti di vantaggio sulle inseguitrici. Guardando al resto d’Europa, è importante sottolineare la sfida a tre tra CSKA Mosca,Anzhi e Zenit in Russia, con la squadra di Eto’o che dopo essersi qualificata all’Europa League vuole dimostrare a tutti che può diventare una squadra importante sia in Russia che a livello internazionale, mentre lo Zenit dopo le spese importanti(Hulk e Witsel pagati complessivamente 80milioni di Euro) deve confermarsi assolutamente campione in Russia e deve assolutamente farà strada in Champions League dove però non è partita molto bene. In Portogallo anche se il campionato ha perso alcuni giocatori importanti assistiamo all’eterna sfida tra Benfica e Porto, mentre in Olanda è ormai tradizione avere tante squadre in lotta per il titolo, vedremo chi la spunterà. Antonio “ Portgas TCO Bret “ Malvari

SPECIALE DEL PIERO “Del Piero l’australiano” Vai su Wikipedia e cerchi Sport Nazionale Australiano, ovviamente ti esce Football Australiano, poi vedi gli sport più popolari e ti escono ovviamente il Rugby,il Tennis,il Ciclismo,il Nuoto,il Motociclismo e il Cricket, tutti sport in cui le varie nazionali o vari atleti c o m e Rafter,Hewitt,Evans,McEwen,orpe,Hackett,Stoner e Doohan hanno aiutato con i loro successi a farli diventare sport molto popolari. Adesso però in Australia è sbarcato un ragazzo, un uomo che in Italia ha fatto innamorare milioni di tifosi della propria squadra e si è guadagnato il rispetto dei tifosi avversari….il suo nome è Alessandro Del Piero. Raccontare la storia di Del Piero è superfluo, tutti conoscono i suoi successi alla Juventus e in Nazionale, tutti conoscono il suo attaccamento alla Juventus e il famoso “tiro alla Del Piero”,tutti conoscono un giocatore simbolo del calcio italiano. Del Piero è un giocatore famosissimo in tutto il pianeta, forse avrebbe potuto scegliere di giocare(magari non con un ruolo principale) ancora in Europa, oppure andare a guadagnare ancor più soldi negli Emirati Arabi oppure in MLS,oppure andare in Giappone dove è forse il giocatore più famoso, invece ha scelto l’Australia, perché? Sicuramente non voleva “marcire” in panchina come ha fatto nell’ultimo anno in bianconero,quindi andare in squadre come Arsenal,Malaga o altre squadre europee era un rischio per un 38enne, 15

Del Piero vuole essere ancora un giocatore simbolo ed ecco perché ha scelto l’Australia, un paese dove nessun giocatore davvero importante è mai andato, essendo lui il primo grande campione ad andare in Australia questo lo ha reso già un’icona, poi ovviamente non giocherà gratis e soprattutto in Australia si dice si viva molto bene.

Ma l’Australia del calcio è davvero cosi arretrata come si dice? Beh sicuramente non è un paese dove il Campionato sia di livello alto, anzi Benito Carbone che ci andò a giocare nel 2006 paragonò l’A-League Australiana alla nostra serie B,quindi parliamo di un livello discreto e nulla più, però è un calcio in crescita, basti guardare gli ultimi risultati della Nazionale Australiana con due partecipazioni consecutive ai Mondiali(6anni fa arrivarono anche agli Ottavi di finale) e poi un Secondo Posto nell’Asian Cup che non è da sottovalutare, infatti dopo i “grandi vecchi” Kewell e Viduka, negli ultimi anni tanti giocatori sono approdati in Europa alzando cosi il livello della propria nazionale, adesso invece con l’arrivo di Del Piero e anche di Emile Heskey,forte attaccante inglese, chissà che non inizi ad alzarsi anche il livello del campionato


Australiano. Ma com’è iniziata l’avventura di Del Piero? Dal punto di vista personale bene, 3 partite e 2gol, mentre la squadra ha dovuto incassare 2sconfitte nelle prime due giornate e poi ha vinto grazie ad un gol di Del Piero il derby nella terza giornata. Del Piero ha anche festeggiato la sua 800° partita da professionista condita dal suo 3° gol stagionale e dalla vittoria in rimonta del suo Sidney. Come finirà quest'esperienza di Del Piero? Sarà solo il tempo a dircelo, ma nonostante il Campionato Australiano non sia di altissimo livello e gli orari delle partite non siano dei migliori(si gioca la mattina italiana) le partite di Del Piero sono seguitissime anche in Italia e questo è per lui già un grande successo,vuol dire che i suoi tifosi non lo hanno abbandonato, come forse ha fatto la Juventus. Antonio "Portgas TCO Bret" Malvari

HATTRICKMANIA #0 Ciao a tutti gli eventuali lettori che si apprestano alla lettura di questo singolare editoriale. Sono un novizio in materia, in quanto finora mi sono limitato a scrivere, al massimo, sul mio blog, ma il progetto del web-magazine mi è piaciuto ed ho deciso di provare a contribuire. In questa rubrica, parlerò di HATTRICK, il principale ed il più popolare gioco manageriale di calcio online, raggiungibile al sito: www.hattrick.org. Lo scopo di questo editoriale non è quello di convincervi a giocare, ma solamente quello di consigliarvi al meglio nel caso vogliate farlo. Gioco ad hattrick da quasi 8 anni, ma solo gli ultimi 3 li ho passati con la mia attuale squadra. Andiamo in ordine: cominciai nel lontano 17 novembre 2004, con la squadra "Real SDC", ma consigliato male da un mio amico che mi aveva coinvolto nel gioco, venni bannato dopo appena 2 stagioni (in hattrick ogni stagione si compone di 16 settimane), rimanendo sempre in VII serie. Tornai a giocare 1 anno dopo, l'8 Aprile 2006, con la squadra "Palle d'Acciaio". Non ripartii, però, dalla VII serie, in quanto il gioco si era ampliato notevolmente dall'ultima volta e quindi cominciai dalla lontana X serie. Giocai per 2 anni, arrivai nuovamente in VII serie, ma il trasferimento a Milano mi tolse molto tempo libero e abbandonai la mia "creatura". Il 29 Settembre 2009 tornai a giocare per la terza volta, creando la mia attuale squadra, quella con cui mi sono preso più soddisfazioni: Atletico Dominioni, con la quale, dalla XI serie, arrivai a raggiungere la V serie attuale, ho vinto un torneo e la scorsa stagione ho pure raggiunto il 5o turno di coppa italia. Perdonatemi se mi sono dilungato sulle mie vicende hattrickiane ma essendo alquanto egocentrico ( ) sentivo il bisogno di farlo, soprattutto nell'editoriale introduttivo, il numero ZERO, quello in cui parlerò in maniera molto generale del gioco, piuttosto che farlo nei prossimi e più "specifici" editoriali. Cominciando a parlare del gioco, quindi, su hattrick bisogna gestire una squadra vera e propria, fatta non solo di giocatori, ma anche di allenatore, allenatori assistenti, portavoce, medici, fisioterapisti, psicologi e tifosi. Giocando ad hattrick bisogna quindi gestire una squadra a 360°: per avere successo non serve "giocare più degli altri" come in altri giochi online, ma bisogna "giocare

meglio degli altri". Se devo proprio scegliere quali sono le due aree che determinano più delle altre il successo di un manager hattrickiano, opto per l'ALLENAMENTO e le FINANZE. Di entrambi parlerò meglio nei prossimi editoriali; per il momento mi limiterò a descrivervi la situazione iniziale, ovvero quella dalla quale partirete una volta iscritti. Quando entri in possesso della tua squadra, ti verrà assegnato un posto vacante in una delle ultime due divisioni della "piramide" di Hattrick (generalmente IX o X serie). Per iniziare la tua scalata verso l'alto avrai a disposizione alcuni giocatori (quasi tutti delle schiappe), uno stadio, 100 tifosi ed un po' di soldi. Non preoccuparti quando devi scegliere il nome della tua squadra. Puoi sempre cambiarlo tra una stagione e l'altra, ma ti costerà 10 000 € e alcuni tifosi abbandoneranno il tuo fan club.

Esempio di schermata di un giocatore I giocatori sono dotati di 7 abilità: Parate, Difesa, Regia, Cross, Passaggi, Attacco, Calci Piazzati. In più, sono presenti altre 4 caratteristiche: Fedeltà, Forma, Esperienza e Resistenza, il cui fun-

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zionamento però è diverso dalle precedenti. Ognuno di queste abilità può variare da un limite inferiore di INESISTENTE fino ad un massimo di DIVINO. Tra INESISTENTE e DIVINO esistono altri 19 gradi, alcuni dai nomi davvero fantasiosi come EXTRATERRESTRE, TITANICO o UTOPICO. Le prime 7 abilità da me elencate aumentano col tempo grazie all'allenamento, cosi come la resistenza. L'esperienza aumenta automaticamente con i minuti giocati in partita, mentre la forma oscilla in maniera casuale ed arriva ad un massimo di ECCELLENTE (il 9o grado della scala precedente). Come potete vedere dalla prima immagine, i giocatori hanno un'età, con dei giorni. In hattrick un anno equivale a 112 giorni (16 settimane, come detto all'inizio). Hanno inoltre un carattere ed un carisma, che, al contrario delle altre caratteristiche precedentemente elencate, non varieranno mai nel corso del tempo. Nel prossimo editoriale mi occuperò di approfondire la descrizione, le dinamiche ed il funzionamento delle varie caratteristiche dei giocatori, comprese anche le cose che non ho nemmeno nominato per non diventare esageratamente prolisso, come il TSI e la Specialità. Alla prossima quindi, miei cari e futuri "HATTRICKIANI" di successo! Se vi va di farmi domande e/o chiedere chiarimenti mandatemi pure un messaggio privato sul forum.

Livelli possibili delle abilità

Salvatore "SDC" Trovato

PALLACANESTRO Attualità In questa rubrica parlerà di attualità per ciò che concerne lo sport della pallacanestro, principalmente dei campionati che più avvicinano gli appassionati, vale a dire NBA, Serie A ed Eurolega. Il primo è appena iniziato, quindi è difficile farsi un'idea delle forze in campo; ovviamente, come da prassi, i favoriti sono i campioni uscenti dei Miami Heat che quest'anno hanno aggiunto alla rosa un giocatore esperto come Ray Allen, proveniente dai Celtics e noto anche per aver recitato nel film di Spike Lee “He got game” nella parte di una promessa del basket universitario. I Lakers di Kobe Bryant per limitare il loro strapotere hanno ingaggiato il 38enne Steve Nash, uno dei migliori passatori di sempre della Lega, e Dwight Howard, il centro dominante di questi ultimi anni, che pur non essendo particolarmente alto per il ruolo, compensa con i muscoli e l'atletismo che lo hanno portato a vincere la gara delle schiacciate dell'All Star Weekend nel passato recente. Nel prossimo numero tratterò in maniera più ampia l'argomento NBA quando si saranno delineate le classifiche delle forze in campo. Passando al basket nostrano, ovvero la Serie A, c'è da dire che questo è l'anno 0 per molte società: Siena che ha dominato incontrastata gli ultimi 6 campionati ha cambiato guida tecnica e molti giocatori (sono rimasti solo Ress, Moss e Carraretto); anche Cantù, che si è riproposta ad alti livelli dopo i fasti degli anni '70/'80, ha cambiato molto, ma affidandosi sempre alla guida sicura di coach Trinchieri. C'è da registrare anche la sparizione di alcune società vincenti come Treviso e Fortitudo Bologna, la prima per l'abbandono dello sport da parte della famiglia Benetton (ne hanno fatto le spese pure le squadre locali di pallavolo e rugby), la seconda per difficoltà economiche. Una cosa simile era successa anche all'altra squadra di Bologna (un tempo nota come Basket City perché 2 squadre da finale scudetto), la Virtus che però è poi riuscita a riemergere rilevando

una società una società dell'hinterland militante in Lega 2. Invece due squadre che hanno iniziato la nuova stagione nel segno della continuità sono l'Olimpia Milano che può godere dell'appoggio economico del proprietario e sponsor Armani e della guida tecnica di Sergio Scariolo (coach anche della Nazionale spagnola Campione d'Europa e finalista ai Giochi Olimpici di Londra), che ha mantenuto l'ossatura della squadra che è arrivata alle finali scudetto dello scorso giugno; e l'autentica sorpresa di questi ultimi anni, la Dinamo Sassari di Romeo Sacchetti, eletto miglior allenatore dell'ultima stagione, che alla prima stagione nel massimo campionato si è piazzata al 6° posto nella stagione regolare due anni fa, superandosi poi la stagione seguente con il 3° posto frutto della qualificazione alle semifinali scudetto. Il fattore assoluto della squadra è il playmaker Travis Diener, con un buon passato NBA alle spalle che assieme al cugino Drake, guardia tiratrice, e all'esperta ala piccola Bootsie ornton sta conducendo la squadra all'attuale primo posto in classifica. L'Eurolega, ovvero il massimo campionato continentale, iniziata nello scorso mese di ottobre, vede al via tre squadre italiane, Siena, Cantù e Milano che partecipano conscie del fatto che quest'anno non sono attrezzate per stare al passo con le grandi d'Europa come CSKA Mosca, Barcellona, Zalgiris Kaunas, Olimpiakos e Fenerbahçe, allenato dal coach della Nazionale azzurra ed ex Siena Pianigiani che dalla squadra toscana ha portato con sé due assi come Bo McCalebb e David Andersen. L'obiettivo comunque è conquistare la qualificazione alla seconda fase, la Top 16, alla quale accedono le prime quattro (su 6 squadre) dei 4 gironi. Novità dell'Eurolega di quest'anno è lo spostamento delle partite al giovedì e al venerdì per evitare la concomitanza con la Champions League, nella speranza di guadagnare qualche telespettatore in più. Roberto "Duncan21" Beltramini 17


VITA DA ARBITRO

Per questo magazine del forum mi è stato affidato l'incarico di parlare di uno degli sport di squadra più popolari, forse il secondo dopo il calcio, ovvero la pallacanestro. In questo numero ve ne parlerò da un altro punto di vista, quello dell'arbitro. Lo si diventa dopo un corso che dura un paio di mesi in cui viene insegnato il regolamento e come applicarlo sul campo. L'essere stati giocatori aiuta atleticamente e perché bisogna essere sempre vicini all'azione (mai arrivare in ritardo su un contropiede) e tecnicamente perché si riconoscono meglio certe situazioni di gioco come violazioni di passi, i contatti da fischiare o su cui è meglio sorvolare. Tutto questo perché non basta conoscere le regole, ma bisogna saperle interpretare. Alla fine del corso c'è un

esame scritto in cui vengono descritte certe situazioni di gioco che bisogna sapere come amministrare e un breve colloquio orale. A questo punto si è pronti (o si spera) ad affrontare la prova del campo; ovviamente si inizia dal basso, cioè dalle giovanili. A livello regionale, a differenza del calcio che si gioca prevalentemente il fine-settimana, nel basket ci sono partite tutti i giorni, di conseguenza anche noi arbitri siamo impegnati spesso. Solitamente la designazione arriva almeno una settimana prima, ma può succedere che per l'indisponibilità improvvisa di un collega veniamo chiamati poche ore prima della partita. Tralasciando il basket internazionale, quello di Serie A e di Lega 2 che hanno 3 arbitri, si è in 2 (a volte uno solo) e ci si deve muovere in sincronia in modo che tutti i giocatori in campo siano sotto il nostro sguardo ed evitare di guardare entrambi la stessa cosa. La gestione della partita inizia quando controlliamo l'attrezzatura elettronica e di gioco, cosa che si fa un'ora prima per dare il tempo alla squadra di casa di ovviare a eventuali problemi. Dopodiché negli spogliatoi si fa un colloquio pre-gara che serve per rivedere certe situazioni che potrebbero verificarsi durante il gioco. Gli arbitri di basket, date la vici-

nanza al gioco, le ridotte dimensioni del campo rispetto al calcio e le frequenti situazioni di gioco fermo, hanno un rapporto diretto con i giocatori e allenatori, il che facilita il dialogo fra le parti, ovviamente sempre nel rispetto dei ruoli. Il bello di quest'attività è che si conoscono tante persone, colleghi, giocatori, allenatori, dirigenti, posti nuovi. E poi capita che un giocatore che hai arbitrato quando era un ragazzino ora lo vedi in tv in Serie A e pensi “Però, ne ha fatta di strada!”. Certo, c'è il rovescio della medaglia, cioè gli insulti, anche se rari rispetto al calcio, ma a quelli ci si abitua; spesso si sentono proteste di gente che dimostra di conoscere poco il regolamento, allora si fa un sorriso e si continua a correre su e giù per il campo cercando di fare meno errori possibili e di non cercare mai di compensare un errore con un altro errore. Per fare quest'attività servono sacrifici a livello fisico (bisogna tenersi in forma per superare i test atletici); di tempo perché porta via gran parte del fine settimana; economici perché i primi rimborsi li si vede dopo un paio di mesi, se tutto va bene. Ma se c'è passione questi sacrifici si fanno con piacere e poi è una maniera diversa di fare sport. Roberto "Duncan21" Beltramini

SPECIALE CONTADOR Alberto Contador V. 2.0 Dopo un anno e più che si parla di Alberto Contador per la sua “strana”squalifica per doping(è stato condannato per non aver potuto provare la contaminazione alimentare che resta la più probabile,è scritto cosi nella sentenza) si ritorna finalmente a parlare di lui come corridore e che corridore. Il madrileno si ripresenta alla Vuelta e cosa fa? Vince ovvio, cosa può mai fare un fenomeno come lui? E’ stata una Vuelta fantastica, una corsa come al solito piena di salite,quest’anno ben 10arrivi in salita, e pochissimi chilometri a cronometro a differenza del Tour e questo ha reso spettacolare una corsa che ha avuto tra i migliori oltre a Contador anche,in ordine di classifica, Alejandro Valverde, Purito Rodriguez(2° al Giro) e Chris Froome(2° al Tour). Dopo una lunga battaglia con gli altri due spagnoli, Contador è riuscito a fare la differenza in una delle salite “più facili” con un attacco straordinario a più di 30km dall’arrivo che ha scombussolato i piani dei suoi rivali,dopo che in tutti gli altri arrivi in salita non era riuscito mai a staccare Rodriguez che anzi ha sempre guadagnato qual cosina grazie ai suoi scatti finali. Il madrileno poi si è confermato anche nelle settimane successive, infatti dopo un Mondiale non da protagonista(Il circuito non era per lui) ha trionfato al Giro del Piemonte, confermando un feeling con il territorio italiano che negli anni si è sempre rafforzato, 18


Contador infatti ha sempre detto di reputare il Giro d’Italia come il Grande Giro più bello, anche se alcune volte ha dovuto preferire il Tour per via di Sponsor e di una grandezza che il Giro non ha. La domanda che tutti si chiedono è se Contador è tornato il vero Contador?, la risposta è semplice ed è NO, ma è normalissimo dopo che per un anno circa non ha potuto correre e si è solo allenato, si è visto che in alcuni frangenti gli mancavano le gambe, cosa che negli anni scorsi non è mai successo. Ma Contador tornerà forte come lo era prima, è già sulla buona strada e con un’adeguata preparazione e il ritmo corsa,che accumulerà solo correndo,ritroveremo il vecchio Contador e al Tour 2013 sarà lui il primo sfidante alla corona di Wiggins, e con tutto il rispetto per Nibali e Vanderbroucke, la coppia SKY formata dai due britannici Wiggins e Froome dovrà sudare molto di più per stare dietro a Contador nel prossimo Tour. Anche se Wiggins ha fatto sapere che quest’anno punterà al Giro e sarà al Tour solo per aiutare la squadra, quindi per aiutare Froome. Ma cosa rende Alberto Contador il più grande corridore di corse a tappe di oggi? Senza dubbio la sua capacità di essere uno scalatore puro(o quasi) fortissimo a cronometro, Contador è uno che a cronometro perde il minimo dai migliori della specialità, ed in salita è capace di fare 6\7\8 scatti consecutivi uccidendo la resistenza di chiunque, è diverso da tutti i migliori corridori di corse a tappe di oggi, corridori come Nibali,A.Schleck,Valverde,Rodriguez sono fortissimi in salita ma tutti loro perdono molto a cronometro dai migliori, mentre corridori come Wiggins,Froome ed Hesjdal sono fortissimi a cronometro, però in salita sono “solo” corridori di ritmo. In questo periodo di grave crisi per il Ciclismo Mondiale, visto lo Scandalo Lance Armstrong un ritorno di Alberto Contador ad entusiasmare il pubblico al prossimo Tour de France è forse il miglior modo per uscire da un periodo davvero buio, sperando che questa macchia della squalifica a Contador venga presto cancellata, anche perché è giusto che vengano fatti tanti controlli, ma è anche ingiusto squalificare un ciclista per “probabile doping ed innocenza non dimostrata” Detto ciò, Alberto Contador è tornato e l’anno prossimo sarà entusiasmante vederlo contro il Team SKY al Tour de France, sarà un vero spettacolo. Antonio "Portgas TCO Bret" Malvari

SPECIALE ANDY MURRAY 3 mesi da re! Finally!!! Sarà stata sicuramente la parola più usata in Gran Bretagna quando lo scozzese Andy Murray è riuscito finalmente a vincere un torneo del Grand Slam agli US Open. Finalmente è arrivato il giorno in cui un rappresentante del Regno Unito riesce a vincere uno Slam, il primo dell’era Open e il primo dal 1936! Ma Murray non è arrivato a vincere uno Slam per caso, ci è arrivato dopo 7 anni di World Tour,4anni da “uno dei migliori del circuito” , 4 finali Slam perse, 8 Masters 1000 vinti, un oro ed un argento(doppio misto) olimpico, ben 23 tornei vinti in giro per il mondo, ma soprattutto 3mesi al massimo dove ha prima conquistato e perso la finale di Wimbledon(primo britannico da lontano 1938) e dopo aver vinto la finale Olimpica sempre a Wimbledon.Questi ultimi 3 mesi sono stati per Murray il periodo più bello della sua vita(almeno a livello sportivo), in questi 3mesi Murray ha dimostrato di essere degno degli altri 3 grandi(Federer,Nadal,Djokovic) che fino a 3mesi fa erano considerati da tutti, una spanna sopra al britannico. Ma chi è Andy Murray? Chi è questo scozzese che dopo più di 70anni torna a far sognare i britannici di poter avere un loro compatriota vincitore di Wimbledon? Murray è un tennista che non ha nulla a che vedere con l’ultimo britannico capace di far sognare i suoi compatrioti, non è un tennista tutto serve & volley come lo era Tim Henman(4 semifinali a Wimbledon), Murray è cresciuto tennisticamente in Spagna, la patria del gioco difensivo, e come tutti gli spagnoli più forti è un tennista bravissimo nel gioco difensivo(sua dote migliore) oltre però ad avere colpi importanti anche quando prende lui in mano il gioco, il suo infatti è un gioco adattissimo a campi mediamente veloci come il cemento(19 titoli) e non a campi lenti come la terra(0 titoli). Raccontare la sua ascesa fino al primo torneo Slam è abbastanza superfluo in quest’articolo, basti pensare che Murray è dal 2008 uno dei “Fantastici 4” che ha deliziato il tennis in questi ultimi 4anni,2008 anno in cui vinse i suoi due primi Masters 1000 e rag19


giunse la sua prima finale Slam. Poi tra alti(altre due finali perse agli AUS Open e altri 6 Masters 1000 vinti) e bassi(vari infortuni,cambi di allenatore e involuzione di gioco) si è arrivati a questi ultimi 3 mesi, si è arrivato al doppio torneo di Wimbledon(quello “normale” e quello olimpico) e all’ultimo Slam del 2012 gli US Open. Partiamo da Wimbledon, Murray veniva da ben 3 semifinali perse (sconfitto 2 volte da Nadal e una volta da Roddick) negli ultimi 3anni, le aspettative su di lui come ogni anno erano alle stelle. Il torneo inizia subito con sfide insidiose, Davydenko al primo turno, poi Karlovic, poi Baghdatis e poi Cilic tutti giocatori che in vari periodi della loro carriera sono stati tra i primi 15 del mondo, tutti avversari però sconfitti in modo agevole da Murray che intanto perde nella sua parte di tabellone il suo avversario più insidioso ovvero Rafael Nadal uscito al 2° turno(per un infortunio che gli è costato il resto della stagione) si arriva al seconda settimana con Murray che ha un’autostrada verso la finale, la pressione per lui aumenta sempre di più perché l’assenza di Nadal gli regala davvero una grossa chance di qualificazione per la finale mai raggiunta, gli avversari però sono sempre più difficili, prima contro Ferrer e poi contro Tsonga il britannico ha la meglio in 4 set dopo due dure battaglie. Finalmente dopo quel 1938 anno in cui Henry Austin perse la finale,un britannico aveva conquistato la finale di Wimbledon,la sfida però era di quelle più difficili, contro il 6 volte vincitore di Wimbledon Roger Federer che per la prima volta non aveva tutto il pubblico dalla sua, la partita inizia bene per Murray che conquista il primo set, prima di crollare sotto i colpi del suo avversario che conquista così il suo settimo Wimbledon. La delusione è tanta per Murray e per il popolo britannico, c’è però una seconda occasione, il torneo Olimpico che eccezionalmente si gioca a Wimbledon, il torneo ha regole diverse(si gioca 2su3 e non 3su5) ed ha un’importanza diversa da Wimbledon(per chi vi scrive meno, ma fate voi), e Murray è pronto a prendersi una grande rivincita,il britannico batte agevolmente i suoi avversari nei primi turni Wawrinka,Nieminen,Baghdatis,Almagro ed arriva in semifinale dove ad attenderlo c’è il numero uno al mondo Djokovic, la sfida è durissima ma Murray riesce ad avere la meglio e riesce ad arrivare in finale dove ad attenderlo(dopo una durissima battaglia contro Del Potro) c’è di nuovo Federer,al disperato ultimo tentativo di vincere un oro olimpico in singolare, questa volta però lo svizzero deve abdicare ad un Murray più in palla e soprattutto più fresco, la partita non ha storia e in 3 rapidi set(la finale si giocava 3su5) Murray vince la medaglia d’oro olimpica e soprattutto dopo 76anni un britannico torna a vincere sul prato di Wimbledon. Murray raggiunge cosi il suo più grande successo in poco meno di 10anni di carriera, ma il suo periodo d’oro non è finito, il ritmo nel tennis moderno è altissimo, ci sono tornei in tutte le parti del mondo ogni settimana,e dopo poche settimane dal torneo olimpico è tempo dell’ultimo Slam del 2012, Murray vuole prolungare il suo periodo d’oro e inizia lo Slam da grande favorito, sconfigge nei primi turni in modo agevole Bogmolov Jr.,Dodig,F.Lopez,Raonic , poi ai quarti di finale ha la meglio su Cilic ed in Semifinale batte Berdych(giustiziere di Federer ai quarti di finale), Murray raggiunge cosi la sua terza finale importante consecutiva, questa volta il suo avversario è Djokovic, la sfida è condizionata dal vento e Murray riesce a vincere i primi due set, il serbo però non molla e riacciuffa il punteggio, il quinto set è però un assolo del britannico che conclude i suoi magici tre mesi conquistando il suo primo Slam della carriera. E’ l’apoteosi per Murray che in questi 3 mesi conquista finale a Wimbledon, oro olimpico e primo titolo dello Slam e finalmente raggiunge a pieno titolo, il livello degli altri 3 che dominano ormai da anni il tennis mondiale. Le domande adesso sono tante, riuscirà Murray a confermarsi al livello degli altri? Viste le difficoltà anagrafiche di Federer e quelle fisiche di Nadal, la sfda dei prossimi anni sarà tra Djokovic e Murray? Ma soprattutto Andy Murray riuscirà a conquistare Wimbledon??? Antonio "Portgas TCO Bret" Malvari

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PUMP UP THE VOLUME Salve a tutti i lettori di questa neonata rivista! Questa serie di articoli avrà lo scopo di farvi conoscere le nuove uscite italiane ed estere, sensazioni durante esibizioni live, e proverò a farvi conoscere anche qualche gruppo che merita almeno un ascolto. Quindi, bando ai convenevoli e iniziamo questa avventura musicale nel migliore dei modi!

questo, ispirazione, un album solido ma che a livello di "messaggio" fila liscio come un bicchiere d'acqua. Comunque nella mia speciale classifica questo album si prende un buon voto. In sostanza, i Feeder sono una garanzia di buona musica, ma i tempi del loro massimo splendore sono, per ora, ancora lontani.

La recensione

VOTO 7,5

Feeder – Generation Freakshow

LIVE – AEROSMITH @ HEINEKEN JF 2010

Ottavo tentativo di entrare definitivamente nel mondo dei grandi per la band Gallese Feeder, dopo aver sfiorato l'album della vita con lo sfortunato Comfort in sounds, album sfortunato due volte, la prima volta per essere purtroppo dedicato alla memoria del loro batterista Jon Lee morto sucida e per essere arrivato "solamente" al numero due della classifica inglese Billboard, ma si sa, i secondi non li ricorda nessuno. Ma nel caso del gruppo di Cardiff ciò non è stato del tutto vero: si sono creati una forte fanbase che li rende ancora oggi una band dalla longevità invidiabile, 15 anni di carriera e nessuna voglia di fermarsi. Ritornando alla loro ultima creatura, "Generation Freakshow" sarebbe prima dovuta uscire nel 2010, come seconda parte di Renegade, loro album precedente, e poi rinviato più volte fino a Maggio 2012. La lunga attesa però è giustificata dal valore dell'album, una perla degna del miglior Brit rock degli anni 90. Con pezzi più movimentati (Generation Freakshow) seguiti da ottime ballad come ad esempio Children of the Sun e Quiet e molti pezzi in pure stile British come Oh My. Un album che si fa ben ascoltare, con brani di generi a volte anche piuttosto divergenti ma che sono minuziosamente mescolati insieme che danno vita a un buon prodotto, sicuramente degno di essere ascoltato come si deve. Purtroppo però l'ultimo nato in casa Feeder non sarà la loro rampa di lancio, l'opera che li metterà sul podio della musica. Musicalmente è un ottimo prodotto ma va ad inserirsi un gradino sotto al loro vecchio disco Comfort in Sounds in quanto, pur essendo musicalmente più vario e "rock" è sicuramente meno ispirato. I fans hanno da sempre amato Grant Nicholas per i suoi testi stupendi e strappalacrime e forse questa sua ultima creatura pecca proprio in

Sarò sincero, ho aspettato questo concerto per anni, e quando la mia ragazza per festeggiare il nostro primo anno insieme , mi ha annunciato di avermi regalato (a se stessa) i biglietti per vedere gli Aerosmith a Mestre sono saltato dalla sedia e giurato eterno amore (agli Aerosmith) e graditudine (agli Aerosmith) a chi aveva reso tutto questo possibile. L'attesa del concerto non è stata molto faticosa, Mestre benchè se ne sia detto era un'ottima location. Durante l'attesa Stereophonics e Cramberries hanno messo su uno spetttacolo bello (sono di parte, sono gruppi che mi piacciono)..poi è calato il buio...tentavamo con tutte le forze di farci più avanti possibile. Un telo nero dove troneggiava il simbolo degli Aerosmith ricopriva tutto il palco e una lenta musica (Rainy day woman) si lasciava appena udire dalle persone che ormai invocavano Tyler e soci sul parco fino a quando non sono esplose le note di Love in an elevator. E da quel momento non ci ho capito più nulla. Poter vedere i 5 di Boston è qualcosa che tutti i veri amanti della musica dovrebbero fare nella vita. Steven Tyler è un vero animale da palco, ma non una prima donna, lascia sempre parte della gloria agli altri membri e interagisce in maniera superba con il pubblico, lasciandosi guidare dalle loro voci e emozioni. Non starò a elencare la scaletta (volete saperla? Andatevela a cercare su Google sfaticati!). I momenti più belli sono stati senza dubbio l'inizio con una delle canzoni più belle, e l'esecuzione del classico moderno I don't wanna miss a thing, dove non c'è stato un solo istante nel quale il pubblico non ha accompagnato il gruppo con mani la voce. Incredibile anche pensare che un gruppo di sessan-

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tenni suonati abbia suonato per 3 ore facendo solo una piccola pausa di qualche minuto (Vasco Rossi e primedonne italiane IMPARATE!) durante la quale Tyler si è cambiato, indossando una maglia dell'Italia con dietro scritto Tallarico (il suo vero cognome) e ha scherzato con il pubblico prima di chiudere in bellezza prima con Dream on (da brividi) e Walk this way (stupenda). Alla fine del concerto avevo ancora moltissime energie e ero carico di adrenalina, contentissimo perchè era andato tutto come mi ero immaginato, se non meglio. Magari non hanno suonato questo o quel brano e qualcuno avrà storto il naso, ma una band dalla carriera così lunga non può fare sempre tutto, non fotocopia i concerti, ma ad ognuno aggiunge, o toglie, qualcosa e lo rende unico. In soldoni, vedere un gruppo immenso come gli Aerosmith mi ha fatto capire che vuol dire essere davvero una grande star. Dedicarsi totalmente a chi ti ha reso così, dare il massimo in quello che fai e soprattutto amare quello che fai ed essere cosciente che sei una persona fortunata (cosa detta da Tyler stesso durante il concerto). La recensione di questo concerto è finita (andate in pace) e spero di avervi trasmesso almeno un decimo delle emozioni che io stesso ho provato.

Freddie Mercury) a sostituirlo. Anche il gruppo cambia nome, da questo momento sono ufficialmente nati i Queen. Freddie inoltre in questo periodo conosce la donna che avrà affianco per i sei anni successivi, Mary Austin, fino al suo definitivo coming out. E come si usa dire, il resto è storia!

QUESTO NON LO CONOSCEVO! EMILIANA TORRINI

QUICK BIO: FREDDIE MERCURY, THE EARLY YEARS

Tutti sanno ormai vita e miracoli del grandissimo Freddie Mercury, frontman dei Queen dalla vita tanto sfolgorante quanto tragica. Ma forse non tutti conoscono quello che era questo uomo prima della sua esplosione all'interno del gruppo che forse più di tutti ha rivoluzionato il concetto di Rockstar. Farrokh Bulsara nasce a Zanzibar nel 1946, figlio di un funzionario inglese di origine Parsi, antica casta indiana. Durante la sua infanzia saltano subito all'occhio le sue incredibili capacità artistiche (specie nel disegno) e atletiche, riusciva ad eccellere ogni sport che questo ragazzo trovava sulla sua strada. Ma la sua grande passione per la musica prese presto il sopravvento, tanto che imparò a suonare il pianoforte ed entrò nella classe di musica e nel coro della sua scuola. A causa delle vicissitudini politiche che attraversava l'India in quel periodo la famiglia di Farroukh si trasferì in Inghilterra, dove lui intraprese la scuola di Design, lavorando all'aeroporto di Heathrow. I suoi impegni non gli impedirono tuttavia di strngere diverse conoscenze con musicisti della capitale inglese (tra i quali Tim Staffell), fino al suo ingresso negli Ibex, poi Wreckage, gruppo di Liverpool, che avrà però vita breve. Successivamente entra nei Suor milk tea, con i quali compie un piccolo tour a Oxford. Il suo periodo nei Sour milk tea però è già scaduto. Nel frattempoFarrukh aveva già cambiato il suo nome in Freddie Bulsara, e per arrotondare divideva una bancarella di abiti usati con Roger Tailor, altro membro degli Smile, che insieme all'amico Tim Staffell convincono Freddie a seguirli per aiutarli durante i concerti. Successivamente Staffell lascia il gruppo ed è proprio Freddie (che adesso usa lo pseudonimo 22

Ah ecco finalmente un'artista italiana in questa rubrica, ma chi è questa Emiliana? E' uscita da X-Factor o da Amici? Cerchiamola su Google: Beh carina è carina, ma non è propriamente bona. Ah ecco Wikipedia: "Emilíana Torrini Davíðsdóttir (born 16 May 1977) is an Icelandic singer..." Ebbene si, per questa volta questa rubrica sarà completamente composta da stranieri. Mettiamo un minimo di ordine: Emiliana di italiano ha solo il cognome, essendo figlia di un cuoco, e le sue influenze musicali sono tipicamente islandesi, quindi infarcite di Jungle (infatti lei è conosciuta in Islanda come la regina del Jungle) elettronica alternativa, pop misto ad elettronica e musica popolare norrena. Ha una voce che in alcuni punti può ricordare non poco Bjork, ma le sue soluzioni musicali in alcuni punti sono addirittura più immaginifiche rispetto a quelle del folletto islandese. Ha spesso avuto la possibilità di avere un successo maggiore rispetto a quello ottenuto finora, basti pensare che fuori dalla porta della sua casa per lungo tempo ci sono stati molti artisti che l'hanno implorata di lavorare con lei su una canzone, un soundtrack, o solo un particolare arrangiamento. Ma lei si è fatta convincere solo da Kylie Minogue (ha messo mano sull'arrangiamento di "Slow") e Peter Jackson, ecco, avete presente la canzone di Gollum nella trilogia de "Il signore degli anelli"? E' sua. E la famosa cover di White Rabbit dei Jefferson Airplane che si sente praticamente in ogni film appena uno si fa di qualche droga psichedelica a caso? E' sua. Insomma, magari non lo sapete e avete già conosciuto questa cantante davvero sorprendente, confondendola una volta con Cristina Donà, una volta con Bjork o con una canzone stru-


mentale di Beck e via dicendo. Ed è questa l'unica nota negativa di questa non più giovanissima ragazza. E' tutto e niente, spazia egregiamente tra i generi più disparati, ma non ha ancora trovato una sua dimensione definita nella quale l'ascoltatore possa dire "Ecco la tipica canzone alla Torrini". Ma forse e' anche questo il particolare che più mi affascina di lei, oltre alla sua splendida voce. Con questo spero di avervi almeno un minimo incuriosito e che vi abbia fatto venire quella sana voglia di andare su Youtube a cercare una canzone per guidicare voi stessi. Se è così, vi consiglio di aspettare il primo giorno di pioggia, che con la voce di questa italo-islandese potrebbe diventare una giornata splendidamente malinconica.

Canzoni degne di nota: Jungle Drum Sound of Silence (cover) Sunnyroad White Rabbit (cover) To be free Io e te (unica canzone in italiano che hai mai cantato) E con questo per questo mese abbiamo finito. Non sto a spiegarvi come contattarmi per domande, richieste di recensioni, insulti tricche e tracche e bombe a mano perchè è lo stesso modo degli altri. Alla prossima! *Francesco*

SUPERNATURAL Prima stagione Salve a tutti, sono Andrea Renzi e in queste pagine mi occuperò della prima stagione della serie tv Supernatural. Il mio non sarà un lungo e dettagliato riassunto, perché di riassunti per il web ce ne sono già tanti, poi uno credo preferisca vedersi la serie che leggere un riassunto, ma vi illustrerò come io ho vissuto l’evolversi della trama e dei personaggi della serie, ponendo certezze e interrogativi su di essi, sia sulla trama, che sui personaggi. La serie parte con un flashback di 22 anni fa con la famiglia Winchester, padre madre e figli a casa; la madre Mary muore non si sa per quale motivo appesa al soffitto, avvolta dalle fiamme. Il padre John addestra i figli Dean e Sam alla “caccia” di creature maligne soprannaturali… Nel frattempo anche Jessica la ragazza di Sam, muore proprio come la madre dei due protagonisti appesa al soffitto. Dean e Sam ormai sono adulti, 26 anni Dean e 22 Sam e seguono le indicazioni di loro padre riguardo ai casi di cui occuparsi, in attesa di riunirsi a loro nella battaglia contro il demone che ha ucciso Mary. I casi soprannaturali di cui si occupano Dean e Sam, sono tutti diversi gli uni dagli altri, a volte ci sono spiriti di persone morte che cercano la quiete, a volte mostri, a volte fantasmi, a volte pure demoni, che hanno la facoltà di possedere le persone, entrandone in bocca, mutaforma capaci di prendere sembianze umane ecc… Dean e Sam sono entrambi bei ragazzi, tra i due Dean è quello legato alla vita mondana, è single, donnaiolo e cura la propria auto come se fosse un figlio. Sam invece è un tipo tranquillo, lui avrebbe voluto una vita tranquilla, con una donna fissa, ma il destino per lui ha scelto diversamente. Scopriamo inoltre che Sam ha sempre avuto problemi con il padre sin da piccolo, perché lui era assente per la caccia, mentre Dean già più grandicello, giustificava a mio avviso giustamente il padre. Dean e Sam tornano pure nella casa in cui sono cresciuti ed è morta la loro madre, che li aiuta sotto forma di spirito ad esorcizzare uno spirito maligno, per poi sparire per sempre. A questo punto nella storia spunta Meg, una ragazza che posseduta da un demone, è al servizio di Azezel il demone dagli occhi gialli, killer di Mary e Jessica. Le persone possedute dai demoni hanno occhi fortemente neri, ma questo Azezel essendone il leader, ha occhi gialli ed è più potente degli altri. Meg ha il compito di portare Sam dal suo padrone, a cosa gli servirà Sam è un mistero che andrà avanti per molto ed è il punto focale della trama. Nel frattempo John Winchester si riunisce per un brevissimo tempo ai figli, spiegando loro che assieme sono vulnerabili e per questo motivo preferisce dividersi da loro. Alla fine Sam capirà quanto bene gli ha sempre voluto suo padre e questo lo renderà un “cacciatore” migliore, disposto ad accettare le direttive del padre. Nel frattempo John e i figli Dean Sam vengono in possesso della colt, una pistola in grado di uccidere tutti i demoni, Azezel compreso, ma non solo. Il demone Meg ne viene a conoscenza e assieme ad altri demoni uccide degli in23


nocenti, minacciando i Winchester che smetteranno solo quando gli consegneranno la pistola… Nel frattempo Meg cattura John, i figli vanno a chiedere aiuto a Bobby, un cacciatore grande amico di loro padre, un personaggio che diventerà importantissimo e assieme catturano Meg esorcizzandone il demone e così la ragazza gravemente ferita in precedenza muore. Dean e Sam arrivano in aiuto e si scontrano col demone dagli occhi gialli che sta possedendo il corpo di John, dopo varie peripezie Azezel esce dal corpo di John ma è ancora vivo. A questo punto i 3 Winchester scappano in auto, ma vengono investiti volontariamente da un camion guidato da un demone e finiscono in ospedale. La trama della prima serie finisce così, senza vincitori né vinti, ma con i buoni feriti e finiti in ospedale. La trama per il momento è semplice e lineare, qualcuno potrebbe definirla banale, ma vi consiglio di non fermarvi, perché anche se questa serie è bella seppur semplice, il più bello deve ancora venire. Personalmente mi piace l’accoppiata Dean e Sam, col fratello maggiore “viveur” e quello minore più tranquillo, anche il padre è un bel personaggio e tutti e 3 sono buoni attori. Apprezzo anche la fazione dei cattivi i demoni, col loro boss con la particolarità degli occhi gialli, inoltre dal momento che ci sono dei misteri in corso, trovo giusta la scelta di concludere la serie con i cattivi in vantaggio, senza che abbiano ancora svelato tutte le loro carte. Apprezzo anche il fatto che i demoni pur essendo gli antagonisti principali, non siano gli unici nemici, ma oltre a loro vi siano pure vampiri, mutaforma e fantasmi non legati a loro. Insomma si vede che son un fan del paranormale, horror, fantasy. Andrea “Andreawarrior” Renzi.

IL PIU’ BELLO DEL MESE Jensen Ackles Jensen Ross Ackles (Dallas, 1º marzo 1978) è un attore ed ex modello statunitense. È principalmente conosciuto per i suoi ruoli televisivi di Eric Brady (Il tempo della nostra vita), Alec (X5-494) (in Dark Angel), Jason Teague (in Smallville) e, più recentemente, Dean Winchester (in Supernatural). Nella foto a destra è con Jessica Alba (Dark Angel), in quella a sinistra è con Jared Padalecki (Supernatural). FILMOGRAFIA Regista Supernatural, serie TV, 2 episodi (2010–2011) ATTORE Cinema e Plight of Clownana, regia di Chris Dowling - cortometraggio (2004) Devour - Il gioco di Satana (Devour), regia di David Winkler (2005) Ten Inch Hero, regia di David Mackay (2007) San Valentino di sangue 3D (My Bloody Valentine 3-D), regia di Patrick Lussier (2009) Televisione Wishbone, il cane dei sogni (Wishbone) - serie TV, episodio 1x35 (1995) Sweet Valley High - serie TV, episodio 3x17 (1996) 24


Mr. Rhodes - serie TV, 7 episodi (1996-1997) Cybill - serie TV, episodio 3x22 (1997) Il tempo della nostra vita (Days of Our Lives) serial TV, 16 puntate (1998-2000) Blonde, regia di Joyce Chopra - film TV (2001) Dark Angel - serie TV, 21 episodi (2001-2002) Dawson's Creek - serie TV, 12 episodi (20022003) Still Life - serie TV, 6 episodi (2003-2004) Smallville - serie TV, 20 episodi (2004-2005) Supernatural - serie TV, 149 episodi (2005-in corso) - Dean Winchester DOPPIATORE Batman: Under the Red Hood, regia di Brandon Vietti - film d'animazione (2010) Tron: Evolution - videogioco (2010) e 3rd Birthday - videogioco (2010) Supernatural: e Animation serie animata (2011) PRODUTTORE e Plight of Clownana (2004) (Produttore esecutivo) Owari helad17 (Carmen)

LA PIU BELLA DEL MESE Sienna Guillory Attrice britannica, si porta stupendamente i suoi 37 anni, già protagonista di Resident Evil: Apocalypse nei panni di Jill Valentine, grintosa poliziotta dalla mira infallibile ed esperta di arti marziali, torna sui grandi schermi con Resident Evil: Retribution, quinto capitolo della saga uscito nelle nostre sale il 28 settembre, questa volta però è dalla parte dei "cattivi"...

Nella prima foto Sienna Guillory interpreta Jill Valentine in Resident Evil: Apocalypse, nella seconda invece è Arya del film fantasy Eragon, sotto Sienna nel nuovo capitolo della saga tratta dal videogioco Survival Horror di Capcom

Filmografia Cinema e Future Lasts a Long Time, regia di David Jackson - cortometraggio (1996) Star! Star!, regia di Jette Müller e Andy Schimmelbusch (1999) e 3 Kings, regia di Shaun Mosley (2000) e Rules of Engagement, regia di Jamie Goold cortometraggio (2000) Sorted, regia di Alexander Jovy (2000) Oblivious, regia di Ozgur Uyanik - cortometraggio (2001) 25


Late Night Shopping, regia di Saul Metzstein (2001) Two Days, Nine Lives, regia di Simon Monjack (2001) e Last Minute, regia di Stephen Norrington (2001) Kiss Kiss (Bang Bang), regia di Stewart Sugg (2001) Superstition, regia di Kenneth Hope (2001) e Time Machine, regia di Simon Wells (2002) e Principles of Lust, regia di Penny Woolcock (2003) Love Actually - L'amore davvero (Love Actually), regia di Richard Curtis (2003) Resident Evil: Apocalypse, regia di Alexander Witt (2004) In the Bathroom, regia di Olivier Venturini - cortometraggio (2005) Becomes You, regia di Stephanie Sinclaire (2005) Rabbit Fever, regia di Ian Denyer (2006) Eragon, regia di Stefen Fangmeier (2006) El corazón de la tierra, regia di Antonio Cuadri (2007) Inkheart - La leggenda di cuore d'inchiostro (Inkheart), regia di Iain Softley (2008) Perfect Life, regia di Josef Rusnak (2010) I'm Here, regia di Spike Jonze - cortometraggio (2010) Gunless, regia di William Phillips (2010) Resident Evil: Afterlife, regia di Paul W.S. Anderson (2010) e Big Bang, regia di Tony Krantz (2011) e Last Belle, regia di Neil Boyle - cortometraggio (2011) - voce Resident Evil: Retribution, regia di Paul W.S. Anderson (2012)

Televisione Riders, regia di Gabrielle Beaumont - film TV (1993) e Buccaneers – miniserie TV, 5 episodi (1995) In Suspicious Circumstances – serie TV, episodio 5x08 (1996) Out of Sight – serie TV, episodi 1x04-1x05 (1996) Dzvirpaso M, regia di Otar Shamatava - film TV (1999) Take a Girl Like You, regia di Nick Hurran - film TV (2000) Helen of Troy - Il destino di un amore (Helen of Troy), regia di John Kent Harrison - film TV (2003) Beauty, regia di Ben Bolt - film TV (2004) Marple: A Murder Is Announced, regia di John Strickland - film TV (2005) e Virgin Queen – miniserie TV, 4 episodi (2006) Criminal Minds – serie TV, episodi 3x20-4x01 (2008) e Oaks – serie TV, episodio 1x00 (2008) Virtuality, regia di Peter Berg - film TV (2009) Covert Affairs – serie TV, episodio 1x08 (2010) CSI - Scena del crimine (CSI: Crime Scene Investigation) – serie TV, episodio 11x01 (2010) Fabrizio "Fabrix" Rittore

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IL FILM DEL MESE Prometheus Settembre, un mese florido per il cinema, le persone tornano dalle vacanze e pur di uscire a fare qualcosa vanno nei cinema e si vedono di tutto. Nel multisala vicino a casa mia ormai mi chiamano per nome dato che mi sto vedendo di tutto pur di non stare segregato a non fare niente. Mi sono visto quasi tutti i film disponibilli. Ma realmente di tutto in questi giorni. Avevo ormai finito i film, e avevo l'idea di recensire come migliore uscita del mese Ribelle, sara' un cartone per bambini ma è un piccolo gioiellino. Vedetevelo. Capita che un film che che non credi possa essere interessante invece ti stupisca in maniera del tutto inaspettata e balzare dritto nella tua liste dei preferiti. E' successo questo l'altra sera. Dovevamo vedere il film di Batman ma a causa di ritardatari atavici abbiamo deciso di vedere il primo film disponibile, l'ultmo in realtà ancora in attesa di essere proiettato: Prometheus. Mi avvicino alla locandina e la scruto bene, leggo Ridley Scott e mi convinco che così schifo magari non farà. A parte il nome del regista però non sapevo altro, e lo stesso i miei amici. Appena iniziato il film e i titoli di testa qualcosa mi è saltato all'occhio. Il titolo del film si è formato come una mia vecchia conoscenza. Quelle linee che piano piano facevano capolino sullo schermo fino a formare la parola "Prometheus" mi hanno fatto pensare immediatamente alla SAGA di Scott. LA TRAMA Il film è ambientato verso la fine del secolo in corso, due archeologi scoprono in giro per il mondo delle prove che antiche civiltà lontane nel tempo e nello spazio tra di loro, avevano avuto forse dei contatti con una precisa civiltà aliena che aveva lasciato delle coordinate per farsi localizzare. I due a bordo della gigantesca astronave Prometheus "sponsorizzata" da un magnate dell'industria partono insieme ad altri studiosi, e una ciurma capitanata dalla bella Charlize eron. Però quello che li aspetta non è quello che si aspettavano. Chi sono questi alieni? E che messaggio cercavano di mandare al genere umano? Se non volete rovinarvi le innumerevoli sorprese di questo film vi consiglio di passare direttamente all'analisi del film e di non leggere altri passi della trama. Il team di ricercatori su questo pianeta trova dei cunicoli sotterranei di sicura creazione artificiale, che portano a una gigantesca sala con un grandissimo volto scolpito su una parete e dei "coni" piazzati nel terreno. E qui si puo' notare la seconda piacevole sorpresa, gli scenari, i cunicoli e le statue sono senza dubbio di HR Giger, il papa' dello Xenomorfo. Lo stile biomeccanico dello svizzero è facilmente riconoscibile e fa sobbalzare i fan dalla sedia quando viene inquadrata una statua molto confusionaria che al centro ci fa intravedere il nostro amico Alien, crocifisso. Questo film in qualche modo deve essere collegato alla saga di Alien, la voglia di vedere in che modo cresce sempre più. Un errore dell'assistente robotico della ciurma, un androide di nome David, fa scattare l'inizio della crescita di alcune creature interagendo con i coni già citati. Nel giro di poco iniziano a crearsi le prime creature, vermi, poi serpentelli molto violenti e altre amenità. Capiamo che gli Alieni (chiamati Ingegneri) hanno creato la razza umana e che volevano usare questi esseri per distruggerla, per un motivo che forse sapremo solo in Prometheus 2 molto probabilmente. Ancora più strano come già detto è il ruolo del Robot umanoide David, che per qualche motivo infetta uno dei due archeologi (mi sono scordato di dire che sono un uomo e una donna, e che sono fidanzati), per far rimanere incinta la sua compagna di un feto mezzo uomo mezzo alieno, feto che in un modo o nell'altro viene abortito forzatamente dalla bella Noomi Rapace. Ricordatevi questa cosa. Alla fine la razza umana grazie al sacrificio di tutto l'equipaggio (meno che la dottoressa e della eron che non fa comunque una bella fine) è almeno per ora salva. L'Ingegnere addetto alla distruzione dell'umanità cerca di uccidere tutti ma prima di poter alzare le mani sull'archeologa viene assalito dal feto che nel frattempo è diventato un simpatico seppione gigante e molto incazzato. Il film finisce con la scienziata insieme ai pezzi del robot Non è adorabile? David (miracolosamente ancora fnzionante) diretta su un'astronave da guerra, piena di questi cilindri alieni della morte, verso il pianeta degli Ingegneri per avere risposte. E la vera scena finale è realmente quella che tutti a quel punto aspettavamo. Dal corpo dell'Ingegnere esce fuori uno Xenomorfo. A quel punto la sala è esplosa in un boato di gioia. Il cerchio è quasi chiuso. L'Alien è stato creato ed è pronto a far danni! CONSIDERAZIONI TECNICHE Anche se il riassunto della trama potrà sembrare confusionario (non ho il dono della sintesi purtroppo) il film non ha punti morti e oscuri, tutto avviene in maniera chiara, e se qualcosa non si capirà all'istante, sarà comprensibile quando sarà il momento. La recitazione è discreta, un bravo alla Rapace e a Fassbender, una tirata d'orecchie per Charlize eron che se fosse stata sostituita da 27


un comodino sarebbe stata la stessa identica cosa. Anche i personaggi secondari sono ben caratterizzati, e anche se compaiono poco, e hanno poche battute, riesci facilmente a affezionarti a loro (il geologo pazzo e barbone è stato sin dall'inizio il mio personaggio preferito). Le ambientazioni sono epiche, sembra che negli ultimi 20 anni Giger non abbia fatto altro che disegnare in attesa della creazione di questo film, l'interno della nave aliena è geniale, compariva già nel primo Alien ed è stata molto migliorata, così come i suoi comandi, i corridoi sono stupendi nella loro essere semplici e complessi allo stesso tempo. La regia e la fotografia, ovviamente è di primissimo livello. Ma quello su cui mi voglio soffermare è il clima che si respirava all'interno del film. Il buon Leo Ortolani ha descritto la saga di Alien come fantascienza sporca, dove i protagonisti da sempre, sudano, sanguinano, urlano, non seguivano gli schemi classici dell'horror tradizionale. E in questo film questo elemento che rende Alien un prodotto unico nel suo genere è addirittura accentuato. L'asetticità della nave Prometheus è in totale antitesi rispetto al "sudiciume" e decadenza della tecnologia aliena, rugginosa, grondante di unto e "biomeccanica". All'interno del film ritroviamo, intelligentemente incastonati all'interno della trama molti cliché tipici della saga di Alien, come il piccolo serpentello che sembra dolce e tenero e poi in realtà è mortale, o l'ultimo dei "nemici" che intelligentemente aspetta i sopravvissuti dentro l'ultima navicella di salvataggio disponibile, che sicuramente faranno piacere al fan della saga, e soluzioni atipiche per un film horror, come le persone che al primo sentore di pericolo se la danno a gambe levate. L'unica pecca a mio vedere è la quasi impossibilità di vedere il film non in 3d, e chi ha gli occhiali come me potrà capire che fastidio porta avere gli occhiali 3d sugli occhiali da vista, o lo stare a lato della sala, e un doppiaggio fatto alla bene e meglio, con risate, sospiri e grugniti lasciati in originale invece che ridoppiati, che si notano anche troppo dato che le voci dei doppiatori sono molto diverse da quelle originali. Da quanto è che non puliscono da queste parti? CONCLUSIONE Prometheus è un film uscito in un mese pieno di film da vedere, quindi un po' in sordina, ma vi assicuro che vale la pena vederselo. Per chi è nuovo alla saga di Alien potrebbbe essere solo un buon film horror leggero/azione ben fatto, ma per il fan della saga di Scott è un appuntamento da non perdere. In attesa del probabile seguito. Che altro dirvi che Buona Visione *Francesco*

L’ANIME DEL MESE Daltanious Titolo originale - Robot del Futuro Daltanious Autore - Saburo Yatsude Regia - Tadao Nagahama / Katsutoshi Sasaki / Kazuito Kikuchi Sceneggiatura - Gobu Fuyunori / Masaki Tsuji / Hiroshi Kaneko Character design - Akihiro Kanayama / Nobuyoshi Sasakado Mecha design - Katsushi Murakami / Yutaka Izubuchi Studio - Toei Animation / Sunrise / Tokyo Agency Musiche Hiroshi Tsutsui Rete - TV Tokyo 1ª TV - 21 marzo 1979 – 5 marzo 1980 Episodi - 47 (completa) Durata ep.- 20 min Reti italiane - reti locali / MTV Italia (solo primo episodio, nell'Anime Week 2006) / Popcorn Tv 1ª TV it. - 1981 Episodi it. - 47 (completa) Genere - Shōnen/MechaCosa dire di uno dei più bei cartoni robottici di tutti i tempi. 28


La trama dice già tutto nulla di nuovo sotto il sole delle serie robotiche di quel'epoca il "solito" canovaccio ma che tanto ha ben funzionato nelle infanzie degli attuali quarantenni (forse menti più "semplici" ma sicuramente meno "piene" di quelle dei giovani di oggi che si trovano ad aver "vissuto" già tutto ancor prima di diventare maggiorenni). Ma veniano all'anime in questione. Daltanious è un anime di 47 episodi del 1979 prodotto dalla Sunrise e dalla Toei Animation creato da Saburo Yatsude (tra le altre sue opere anche Volton V e God Sigma) che parla dell'invasione della Terra da parte degli Akron che ben presto hanno il sopravvento sull'intero pianeta. Il Giappone, ridotto in rovina, vede i sopravvissuti viveri di stenti e di espedienti, tra cui il furto, di cui fa parte la "banda" dei protagonisti un gruppo di bambini e adolescenti composto da Danji, Sanae, Mita, Jiro,Tanosuke, Manabu e guidato dall'audace Kento. Questi, in fuga dopo l'ennesimo tentativo di furto, fuggono sin dentro una grotta che conduce ad una base sotterranea, dove giace in ibernazione il Dottor Earl. Accidentalmente Kento e i suoi compagni lo risvegliano portando alla luce la sua base che causa una immediata ritorsione degli Akron. A questo punto il Dottor Earl costringe Kento e Danji a mettersi alla guida rispettivamente del robot Antares e dell'aereo Gumper ed i due, sorprendentemente, riescono a tener testa ed a sconfiggere gli Akron. Nello svolgersi poi della trama si scoprirà che Kento non è altro che un principe alieno figlio dell'Imperatore di Helios, Harlin, fuggiti dal pianeta quando gli Akron presero il sopravvento. Da questo punto in poi vi sarà la lotta di Kento ed i suoi compagni (con l'aggiunta del robot-leone Beralios che si unirà alle altre due unità dando vita al Daltanious) contro gli Akron con notevoli colpi scena. Notevole gli argomenti trattati in quanto si parla di clonazione ( i cloni sono Biodroidi) e dove si scopre (nella puntata 12) di come i robot abbiamo anche alcune parti biologiche ma sopratutto i personaggi sono sviluppati al di la del solito schema buoni contro cattivi e molti di loro hanno diverse sfaccettature e cambiamenti durante la serie. Belli i disegni (ricordiamoci che siamo a fine anni 70) buoni i dialoghi originali (chi ha vissuto quell'epoca sa che non era certo il massimo in quanto a dialoghi) non so se nella riedizione del 2004 da parte della Dynit siano stati cambiati e riadattati ad un linguaggio più moderno. Daltanious ha dunque molti lati positivi e pochissimo di negativo certo,come già detto, l'originalità all'epoca non era il massimo eravamo ancora agli albori e il "filo conduttore" era sempre quello di "un nemico a puntata" in modo che comunque perdendo anche una puntata (o invertendole) il senso poi non cambia di molto. Agli Anime di quei tempi, nella maggioranza dei casi, la cosa negativa è data, per miei gusti personali, dal finale "tronco" in cui si sconfiggono i nemici ma non si ha un "cosa succede dopo" una puntata, o parte di essa, in cui ci spiegano e ci fanno vedere il futuro dei protagonisti. VOTO - 9,5 Cosa dire di più se siete grandicelli e volete rivederlo o giovincelli che lo vogliono scoprire a mio avviso vale la pena cercarlo (in rete si trova lo streaming LEGALE messo dalla Dynit stessa) oppure comprarlo. Certo ci aiutassero con prezzi dei DVD più accessibili qualche spesa in più sarebbe possibile ma Daltanious vale la pena del sacrificio. Ciao ed alla prossima recensione. Federico "ilvento71" Matteucci

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MISTERI L’Assassinio di John Kennedy Esistono degli avvenimenti, fatti storici e documentati dai mass media che hanno scioccato l’opinione pubblica dei quali non c’è mai stata una totale chiarezza dei fatti, sui quali spesso si è notata la frettolosa scelta degli inquirenti di chiudere i casi più controversi nel minore tempo possibile, come se il protrarre le indagini nel tempo creassero più disagio che soluzioni. In questa rubrica mensile cercherò di dare un serie di informazioni ai lettori su alcuni di questi casi “insoluti” per l’opinione pubblica e ma dichiarati chiusi dalle autorità competenti (anche se alcune indagini fatte dopo hanno evidenziato gravi errori giudiziari) portando una mia opinione che chiaramente è molto personale. Inizio questa serie di appuntamenti con la prima parte di quello che anche oggi viene definito “il più grande mistero insoluto della storia: l’omicidio di John Fitzgerald Kennedy. Facciamo insieme un piccolo e veloce riepilogo dei fatti salienti di questa tragica storia partendo da un inizio di cui abbiamo notizie certe e confermate. Il 22 novembre 1963 il Presidente degli Stati Uniti atterra con l’Air Force One all’aeroporto Love Fild di Dallas per un viaggio organizzato appositamente dal governo per portare Kennedy a contatto con i grandi investitori industriali della parte occidentale del paese facenti parte del Partito Democratico i quali, nei mesi precedenti, lamentavano la poca cura sui loro interessi da quello che dopotutto era Presidente proprio grazie ai loro mezzi monetari con i quali finanziò buona parte della sua campagna presidenziale. Su una limousine Kennedy, la splendida moglie Jacqueline e il governatore del Texas John Connally iniziano il loro passaggio per le strade di Dallas con una grande folla che saluta l’arrivo del presidente. L’auto raggiunge Elm Street e dei colpi di arma da fuoco raggiungono Kennedy colpendolo mortalmente e di fatto rendendo vana la corsa dell’auto verso l’ospedale cittadino. La polizia di Dallas in collaborazione con l’F.B.I. arresta in un teatro Lee Harvey Oswald con l’accusa di aver ucciso un poliziotto e al quale, al termine dell’interrogatorio, viene anche imputato l’omicidio del Presidente. Due giorno dopo, durante un trasferimento, Oswald viene ucciso da Jack Ruby, padrone di un locale di striptease cittadino, il quale vendica la morte del “suo presidente” (frase detta ad alta voce mentre sparava all’addome di Oswald). Qualche giorno dopo iniziarono le indagini del caso Kennedy di cui si prese cura una pool di giuristi della Corte Suprema, la Commissione Warren, capitanati proprio dal presidente di tale organismo, Earl Warren. Dopo quasi un anno di indagini e di interrogatori alle persone presenti sul posto il giorno dell’attentato la commissione giunse alla conclusione che uno psicolabile, disturbato mentalmente, Lee Harvey Oswald, aveva deciso di uccidere Kennedy per diventare famoso agli occhi della moglie e del popolo americano assassinando il presidente e di fatto venne indicato come unico esecutore. Nel 1967 il Procuratore Federale di New Orleans Jim Garrison aprì uno dei processi più controversi della storia dichiarando pubblicamente che l’omicidio Kennedy non era stato solo l’atto criminale di Oswald ma era frutto di un complotto del quale indico come persona importante e immischiata in esso ad alto livello Clay Show, ricco e affermato personaggio della città della Louisiana. Durante un lungo dibattimento che sconvolse l’opinione pubblica per le rivelazioni portate in aula dal procuratore Clay Show venne assolto dall’accusa di avere partecipato al complotto. Quella che ne uscì dall’aula fu una netta vittoria per Show ma, vista la grande quantità di prove che l’as30

sassinio fosse opera di più di una persona, il popolo americano iniziò a rivalutare le conclusioni della Commissione Warren dando di fatto il beneficio del dubbio che per primo Garrison aveva avuto. Nel 1976, viste le continue critiche della gente succedute negli anni sui risultati che la Commissione Warren la Camera dei Rappresentanti decise di creare una nuova commissione con l’intento di rivedere tutti gli atti giudiziari e probatori di questo caso dando vita alla HSCA (House Select Committee on Assassinations). Questa nuova commissione dichiarò al termine dei lavori nel 1979 che quel giorno a Dallas più di una persona sparò verso il corteo presidenziale determinandone quindi un omicidio per cospirazione (anche se in realtà non riuscirono a determinare chi fosse coinvolto con Oswald nell’attentato) Nel 1998 il Presidente degli Stati Uniti Bill Clinton apre l’AARB (Assasination Record Review Board) nel quale viene messa a disposizione della popolazione l’immensa quantità di documenti che lo stato americano ha sul Caso Kennedy reperite dal Congresso degli Stati Uniti dal 1992 ma dal quale non otteniamo risposte ma solo prove documentali leggibili dalla popolazione mondiale che di fatto non spostano di molto le conclusioni della HSCA Come abbiamo potuto vedere da questa semplice cronistoria l’omicidio Kennedy mantiene in se tantissimi lati oscuri che nel 2012 non hanno ancora trovato una spiegazione, primo fra tutti di sicuro il risultato finale della Commissione Warren, organo massimo in grado di colpire i colpevoli subito e in modo diretto e che invece nel corso degli anni è stata sbugiardata in più occasioni, soprattutto dalla HSCA la quale sovvertiva completamente il risultato finale della Commissione. Ma quale è il punto fondamentale sul quale si possa discutere Earl Warren e il suo gruppo di esperti che hanno valutato Oswald unico esecutore? La famosissima teoria della “pallottola magica”.


Ora, io non sono certo un esperto di balistica, ma mi risulta davvero difficile pensare che un proiettile attraversi il collo di Kennedy arrivando da una posizione elevata, esca e raggiunga la schiena di Connally per uscirvi, voltare verso destra per colpire il polso sempre del governatore del Texas per poi voltare nuovamente a sinistra e infilarsi nella gamba di Connelly e non capisco come poi possa avere scheggiato il parabrezza della limousine, scalfito la carena della stessa e poi essere ritrovata parzialmente integra su una barella. La prova più consistente venne portata in aula proprio da Jim Garrison il quale fece confrontare questo “proiettile magico” con uno utilizzato di prova sparato nel polso di un cadavere dal quale uscì totalmente rovinato (ovvero dopo aver colpito un solo osso umano al confronto del proiettile “magico”).

La Commissione Warren dichiarò che dal sesto piano del deposito di libri in Dealey Plaza partirono tre colpi di fucile, un Carcano modello 91/38 matricola C2766, dei quali due raggiunsero il corpo di Kennedy mentre un terzo mancò il bersaglio e che l’esecutore materiale fu Lee Harvey Oswald. Sapendo che la scheggia del colpo sbagliato colpì un passante (James Tague) e che un colpo centrò la testa del Presidente uccidendolo, nacque la strampalata teoria della “pallottola magica” (epiteto fornito dai detrattori della Commissione Warren) alla quale vennero imputate sette ferite diverse su Kennedy e sul governatore Connally, pallottola parzialmente integra venne rinvenuta su una barella al Parkland Hospital dagli agenti dell’F.B.I. i quali dichiararono che la stessa barella era servita per il trasporto del governatore Connally.

A questo punto penso che come me anche voi sarete d’accordo, anche solo sulla base di questo fatto documentato, che ha sparare ci siano state almeno due persone e quindi che la parola per l’omicidio di Kennedy da usare è “complotto”. Nel prossimo numero inizieremo a delineare una serie di personaggi che vennero affiancati a Oswald, primo fra tutti proprio l’uomo che poi lo uccise davanti alle telecamere americane: Jack Ruby. Mentre aspettate il prossimo mese vi do qualcosa su cui riflettere: se vi dico che Jack Ruby era uno dei “soldati” della famiglia mafiosa di Sam “Mooney” Giancana, boss della malavita di Chicago cosa pensate? Ivan “Ghostmaker” Cavalieri

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EYE OF TAIGER #1 Come tutto ebbe inizio Salve a tutti, sono Enrico ma molti mi conoscono semplicemente come Taiger o Taigermen. Ho iniziato a frequentare l’allora Wrestling World nel lontano 2007, ma il mio debutto nel mondo dei Forum è iniziato su uno dedicato al cos play che si chiamava (e si chiama tuttora) ToscoPlay.

E fu con quella che ebbi il mio primo contatto da “cos player/fotografo” in quella Lucca del 2007. Nei due anni precedenti avevo sì fatto già diverse foto ai cos play a Lucca Comics, ma erano scatti da “visitatore”, non da persona che conosceva i personaggi, le storie, e soprattutto il lavoro che c’era dietro i cosplay. Ero entrato in quel forum per farmi conoscere fra i cos player ma Ma a questo punto molti potrebbero dire: ma che cos’è il Cosoprattutto per far vedere loro dove potevano trovare le foto che splay? avevo fatto in quel di Lucca Comics 2007, la prima edizione che ri- Wikipedia definisce così: tornava in centro dopo decenni passati nei pressi del Palazzetto dello Sport. “Cosplay (コスプレ kosupure) è la pratica che consiste nell'indossare un costume che rappresenti un personaggio riconoscibile in un determinato ambito e interpretarne il modo di agire. Poiché il fenomeno ha avuto origine in Giappone, il personaggio rappresentato da un cosplayer viene spesso scelto tra quelli individuabili nei Manga e negli anime giapponesi, ma non è raro che il campo di scelta si estenda ai tokusatsu, ai videogiochi, alle band musicali, particolarmente di artisti J-Pop, J-Rock, K-Pop o K-Rock (musica pop e rock giapponese o coreana), ai giochi di ruolo, ai film e telefilm e ai libri di qualunque genere e persino alla pubblicità” Il Cosplay è quindi un Hobby con cui gli appassionati di Manga e Anime giapponesi (ma che poi si è estesa anche ai fumetti americani, europei ed italiani, oltre che a film, telefilm e quant’altro) portano in “vita” i loro personaggi preferiti. Ero entrato nel mondo della fotografia “professionale” da poco: ho sempre avuto il vizio di fare foto con la macchinetta, fin da ragazzino con le Polaroid prima (chissà che fine ha fatto) e con le macchinette fotografiche poi. Nel 2005, complice una bella offerta-soci della COOP e un viaggio che mi doveva portare in Germania, mi sono comprato la mia prima compattina digitale, una Canon Ixus 4.0, che mi ha seguito fedelmente per 7 anni prima di tirare le cuoia a un concerto dei Litfiba questo 1° Giugno (e mai poteva ambire di più se non cadere nell’adempimento del proprio dovere). Il salto di qualità lo feci grazie …. A mia sorella: dopo aver iniziato le superiore con lo psicopedagogico, decise che non era per lei e andò a frequentare l’artistico, in particolar modo decise per l’indirizzo fotografia; così non ci pensai troppo e per il suo compleanno gli regalai quella che poi è diventata la “mia” macchina fotografica che mi ha accompagnato e lo fa tuttora in questi anni: una bella e pratica Canon EOS 350D. E’ una macchina semiprofessionale molto pratica e che ti fa divertire parecchio, sia che tu sia un neofita alle prime armi che deve imparare tutto l’ABC della foto sia che tu sia già esperto ma vuoi un modello semplice e senza troppi fronzoli. 32

In questi cinque anni ho conosciuto davvero centinaia di questi ragazzi e ragazze, ognuno con le proprie storie personali e le proprie passioni per determinate serie o personaggi: conosco ragazze che hanno fatto il loro personaggio in ogni versione possibile sia apparsa (manga,anime,illustrazione,videogioco, pubblicità), altre che hanno iniziato con un cosplay semplice comprato onlinee poi sono diventate falegnami/armaiole/sarte/elettriciste/truccatrici man mano che alzavano la Tacca di un’ipotetica Asta puntando a fare personaggi sempre più difficili ed elaborati; ragazzi che semplicemente portano sempre quei due-tre personaggi perché affezionati o legati particolarmente a quello, che importa se non hai un cosplay diverso ad ogni fiera; ragazzi e ragazze che hanno un cosplay diverso per OGNI GIORNO di Lucca Comics XD, invece;


Rispetto ad altre realtà, il Cosplay in Italia viene vissuto in maniera molto “competitiva”, specie nei grandi appuntamenti fieristici come Lucca Comics, Cartoomics e Romics, mentre in altre realtà si sta cercando di tornare a una visione più “passionistica” della cosa, come ad esempio RiminiComix.

Dagli esordi dove i Cosplayer si contavano su una dita di una mano in quel lontano 2001, oggi arriviamo a manifestazioni dove si sfiora i 4-500 cosplayer fra singoli, coppie e gruppi più o meno giganteschi (ricordo ancora un gruppo di Resident Evil con più di 50 personaggi !!) e scenette sempre più elaborate, arrivando quasi a fare delle vere e proprie “rappresentazioni” vicine quasi al teatro, per certi versi; ovviamente non mancano le scenette demenziali o al limite del Trash (e del Buon Gusto anche, aggiungo).

camento del Cosplay in Italia, da un lato rende molto problematico a volte seguirli tutti, specie per ragazzini delle superiori senza adeguate risorse economiche (e anche per fotografi come il sottoscritto sprovvisti del Dono della Bilocazione alla Padre Pio è un problema).

Comunque da cinque anni il Cosplay è parte della mia vita e delle mie amicizie, per cui se vi va attraverso questo Magazine vi racconterò le mie vicissitudini attraverso Fiere, Set e quant’altro.

Appuntamento al prossimo numero dunque, dal Vostro AffeSono aumentati gli eventi: se prima le fiere in Italia con il cos play zionato Taigermen di Quartiere. erano sì e no una decina, ora non manca settimana che ci sia una fiera del fumetto con relativa sfilata/gara o un raduno cosplay o un Foto © Enrico Bertelli “Taigermen” evento dove i cosplayer si possono radunare e partecipare a giochi, concorsi o Foto-Shooting … se da un lato questo dimostra un radi- Enrico “Taigermen” Bertelli

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MONDO ANIMALI La storia di Shoep e John Questo è un racconto che ci insegna cos’è l’amore vero, quello senza riserve e illimitato. E’ la storia di Shoep e di John Unger. John Unger è custode di una fattoria di Bayfield, nello Stato americano del Wisconsin, il suo cane ha 19 anni e soffre di una grave artrite che lo porta ad avere dolori fortissimi. Il suo padrone per donargli un po’ di sollievo lo porta tutte le sere a fare il bagno nel Lake Superior nello stato del Wisconsin. La foto scattata dalla fotografa Hannah Stonehouse Hudson ritrae Shoep completamente rilassato fino ad addormentarsi tra le braccia del padrone mente fa uno di quei bagni ristoratori.

scopo di aiutare le famiglie con un basso reddito nella cura dei loro cani. "Quando ci siamo resi conto di aver ricevuto più soldi di quelli necessari per la cura del Schoep, abbiamo capito di poter aiutare almeno altri 30 o 40 Schoep", fa sapere Unger in un'intervista al Daily Mail. E dire che solo due mesi fa, insieme al suo veterinario Erik Haukass, stava prendendo in seria considerazione l'idea dell'eutanasia per porre fine alle sofferenze del cane. La testimonianza dello stesso veterinario che l'ha in cura parla quasi di miracolo: "Senza la possibilità di sottoporlo ad un trattamento, John e io stavamo parlando di eutanasia, alla fine di luglio. Ora Schoep sta migliorando a vista d'occhio. Con le terapie donate dalle persone è come se il suo orologio biologico fosse tornato indietro di un anno e mezzo". Un miglioramento progressivo che è visibile negli occhi di Schoep, tornati finalmente presenti e vivaci, e che è documentato con cura e dovizia di particolari sulla sua pagina ufficiale.

CERCO CASA

Shoep eJohn si incontrarono 19 anni fa quando egli e la sua fidanzata decisero di adottare un cane. Era un cucciolo di 8 mesi con problemi comportamentali perché aveva subito maltrattamenti e a John ci vollero parecchi mesi per ottenere la sua fiducia. Ma alla fine divennero inseparabili al punto che, quando poco più tardi la sua storia d'amore finì, la ragazza si trasferì in Colorado, lasciando a lui la piena custodia del cane. Per John fu una salvezza averlo. L'uomo infatti non prese bene la fine della relazione e una sera che era particolarmente depresso raggiunse le rive del lago con l'intenzione di farla finita. Ma la presenza di Schoep, con i suoi occhioni pieni di amore e fiducia neutralizzarono ogni suo proposito suicida: «Se non l'avessi avuto con me, quella notte, non credo proprio che adesso sarei qui - ha confessato Unger a un giornale locale - Non so come spiegarlo, mi ha semplicemente tirato fuori da quel momentaccio. Voglio fare quello che posso per lui, mi ha letteralmente salvato la pelle». Lo scatto di uno di questi "bagni terapeutici", postato su Facebook dall'Autrice stessa, è stata visto 2 milioni di volte, e ha ricevuto più di 200.000 "mi piace. Il consenso ampio e unanime con cui il popolo di Facebook ha accolto lo scatto dimostra che il pubblico non ha avuto difficoltà a immedesimarsi anche senza bisogno di "toccare con mano" le emozioni della scena in diretta. Meglio così perché Hudson ha deciso di vendere l'immagine sul sito personale e di donare una percentuale delle vendite per pagare i lauti conti del veterinario del "vecchio" Schoep. www.youtube.com/watch?v=5pmVI9eD1pI&feature=player_embedded#! In poco tempo sono arrivate generose donazioni in denaro (si parla di oltre 25 mila dollari) che hanno permesso a John non solo di curare il suo fedele compagno con sedute di laser terapia, ma anche di fondare l'associazione Legacy Foundation Schoep, nata con lo 34

ARRIVATO CON LA SORELLA DA UN ALTRO RIFUGIO ENTRAMBI HANNO CIRCA 7 MESI TAGLIA MEDIA CARATTERE EQUILIBRATO ……………… ENTRAMBI HANNO CONOSCIUTO LA MALVAGITA’ DELLE PERSONE VORREMMO TROVARE PER QUESTE CREATURE DELLE FAMIGLIE PER LA VITA Loretta 3289620233 boscolosassariolo@tiscali.it rifugio a.p.a chioggia ( ve)


ANIMALI SMARRITI

Owari helad17 (Carmen)

MEDITAZIONE L’arte di osservare Cos’è la meditazione? Di cosa si tratta? E’ uno sforzo da compiere? Qualcosa di realizzabile con la mente? No, niente di tutto ciò. Tutto quello che la mente può fare non è meditazione: è qualcosa che va al di là della mente. Fatta eccezione per la meditazione, tutto può essere fatto con la mente; tutto, tranne la meditazione. La meditazione non è una realizzazione: esiste già, è la nostra natura. Non deve essere conseguita, deve solo essere ricordata. La meditazione è la tua natura: sei tu, non ha nulla a che vedere con ciò che fai. Appena si comprende cos’è la meditazione, tutto diventa evidente. La meditazione è uno stato di chiarezza, non uno stato mentale. E’ un’assoluta chiarezza di vedute: non puoi pensarci, devi lasciar cadere il pensiero. Quando leggi “devi lasciar cadere il pensiero”, non aver fretta di concludere. Vuole semplicemente dire: non fare nulla. Siediti. Lasci che la mente decanti in maniera spontanea. Sii rilassato. Non fare alcun sforzo. Come se ti dovessi addormentare, ma restando sveglio: sei sveglio e ti stai rilassando, ma tutto il corpo si sta addormentando. I pensieri si calmano da soli; non è necessario che balzi a loro addosso, non occorre fermarli. Come potresti rendere limpido un torrente fangoso? Entrarci e scuoterlo? No, peggioreresti solo le cose. Dovresti invece stare seduto in riva, in attesa. Osserva, con indifferenza e, continuando a scorrere, il fiume porterà via le foglie morte, e il fango tornerà ad acquietarsi. In Giappone, questo semplice “stare seduti” si chiama Zazen; ci si siede semplicemente, senza fare nulla e, un giorno, la meditazione accade. Non sei tu a crearla, viene da te: è sempre stata presente ma tu non te ne ricordavi. Il processo in sé dell’osservare crea una distanza tra colui che osserva e la cosa osservata. Nel momento in cui osservi i tuoi pensieri, chi è colui che osserva? Immediatamente si riconosce di non essere quei pensieri, lo stesso vale per le emozioni e le sensazioni. L’approccio di Osho, filosofo e maestro spirituale dal seguito internazionale, all’arte di osservare è unico nella sua scientificità. Si inizia con le sue Meditazioni Attive, disegnate in ogni dettaglio (questo include musiche che ne scandiscono le diverse fasi) per aiutare un comune individuo del ventunesimo secolo, con tutto il suo bagaglio di fretta e furia, ad assaporare questo semplice osservare. Le Meditazioni Attive di Osho richiedono due cose nello stesso momento: l’osservazione e la totalità. Di primo acchito le due cose possono essere viste come contraddittorie. In realtà, si tratta solo di contraddizioni apparenti. Nel momento in cui si 35


pratica la Meditazione Dinamica di Osho, e ci viene detto di eseguire ogni stadio con piena consapevolezza, si scopre che piano piano affiora lo stesso osservatore distaccato che prende forma praticando la Meditazione Kundalini, nella quale si consiglia di perdersi totalmente nella danza, così che possa rimanere solo essa. In questi primi passi un elemento essenziale è la catarsi: ossia di esprimere qualsiasi cosa, non importa cosa, che la società si aspetta venga trattenuta e repressa. Permettere a se stessi la libertà di esprimersi è un elemento cruciale in questo primo salto di qualità nella dimensione della meditazione. Noi tutti siamo stati allevati con precisi divieti: un lungo allenamento a reprimere qualsiasi cosa non sia socialmente accettabile. Prova a praticare la Meditazione Dinamica (di cui parleremo prossimamente) e, nel secondo stadio, “impazzisci consapevolmente”, come suggerisce e spiega Osho nel testo, fallo per qualche giorno e ti sentirai immediatamente alleggerito. Ben presto vedrai che l’energia scorre liberamente, non deve più essere usata per trattenersi e, di conseguenza, all’istante avrai a disposizione una forza da utilizzare per vivere la naturale espressione dell’energia: la beatitudine. Accadrà ogni volta che si lascia andare ciò che è represso nell’inconscio. Osho sostiene che noi veniamo persuasi ad accettare tutti quei no attraverso il biasimo collettivo. I genitori sono più preoccupati di ciò che diranno i vicini che non del bisogno personale di esprimersi dei figli. Pertanto, solo rifiutando in pubblico quelle inibizioni, è possibile spezzare l’incantesimo. Tutti i discorsi di Osho sono disponibili su audio, CD, video e DVD e sono perfetti strumenti di meditazione come lui spiega: ”Questo non è un insegnamento, non è una dottrina, non è una professione di fede; ecco perché posso dire qualsiasi cosa. Posso contraddirmi nell’arco dello stesso discorso centinaia di volte, poiché non si tratta di una conferenza, quindi il mio discorso non deve avere una coerenza logica. Ciò che sto facendo è una cosa del tutto diversa, e ci vorrà tempo perché il mondo riconosca l’incredibile esperimento da me tentato.” Camminando per la strada, diventa semplicemente colui che cammina, osserva il camminare: sii totalmente presente, sii consapevole di ogni passo che fai. Anziché procedere con la testa immersa nei tuoi pensieri, osserva tutto ciò che accade all’esterno e dentro di te, nell’istante in cui cammini. Inizia sempre con cose semplici. Prova cucinando: di nuovo, sii totalmente presente in ciò che fai, usa tutta la tua energia per fare ciò che stai facendo. Anziché trastullarti con chiacchiere mentali, puoi restare presente e osservare, permettendo al tuo corpo di sentire ogni scossone, lasciando che danzi al ritmo che le ruote sull’asfalto creano. Di nuovo, sul lavoro, nel momento in cui qualcuno ti pesta i piedi per qualsiasi ragione, anziché cadere nel solito meccanismo di reazione, limitati ad osservare. Lascia che la collera o il dolore o la frustrazione siamo presenti dentro di te, ma, per una volta, sposta l’attenzione su di te, lasciando perdere l’altro. Se durante il giorno ti ritrovi veramente a ribollire di collera, ritirati da qualche parte, siediti, chiudi gli occhi e osserva. La mente farà di tutto per raccontarti come l’altro ha abusato di te, tu limitati ad osservare. Non lasciarti coinvolgere. Osserva come se tutto ciò accadesse a qualcun altro. Quel miracolo non tarderà a manifestarsi. In questo modo è possibile trasformare ogni situazione della vita in un’opportunità di osservare. Man mano che l’osservatore diventerà sempre più saldo, riconoscerai sempre più facilmente e velocemente ciò che sta effettivamente accadendo in quel momento, e lo lascerai scorrere via. Semplicemente osservando, si può diventare un semplice essere umano che si gode la vita, momento per momento. Simone Vasta.

WHISPER FROM THE WIND Tu chiamale se vuoi emozioni tempo parlerò di ciò che rende speciale ogni cosa che ci circonda: le emozioni che essa ci da Ognuno di noi ha delle passioni nella vita che lo emozionano e rendono speciali ed indimenticabili momenti della propria vita come il primo bacio, la prima volta, la nascita di un figlio e via dicendo. Poi vi sono emozioni che vengono dal cinema, dalla musica, dallo sport e da tutto ciò che ci circonda. Di quelle sportive parleremo in questo pezzo siano esse positive o negative (e sì perché, purtroppo o per fortuna, esistono pure quelle). Ma quali caratteristiche deve avere un evento per diventare emozionante? Capire tu non puoi tu chiamale se vuoi emozioni. Certamente non esiste una formula matematica per definire Partendo dal verso di una delle più belle canzoni italiane di ogni tutto ciò anche perché, come dice la canzone capire tu non puoi, 36


una delle immagini, olimpiche e non, che mi porterò sempre nel cuore. Ultimi 100 metri (circa)della prova in linea (allora aperta ai dilettanti) Casartelli in testa con dietro l’olandese Dekker ed il lettone Ozois le posizioni sono oramai consolidate (una trentina di metri separa ognuno dei corridori dall’altro) ed ecco che tutti e tre nel breve volgere di un secondo alzano le braccia al cielo come simbolo dello spirito Olimpico che vede tre vincitori e non solo il primo come in tutte le altre manifestazioni.

e dunque ciò che per me può essere emozionante ed indimenticabile per un’altra persona può essere un semplice evento sportivo ma nulla più. Quello che ne segue è del tutto personale quindi non deve ne trovarvi d’accordo ne contrari ma spero serva a farvi fare un “esercizio di stile “ in cui passiate in rassegna la vostra vita di “sportivi da televisione” e troviate i vostri personali “momenti indimenticabili”. Visto che è stata usata sin troppo la parola EMOZIONE è bandita dal resto dell’articolo in fondo avete già capito di cosa voglio parlare. Il primo della mia memoria risale alla prima volta in cui entrai uno stadio (quello di Ferrara ) ed i brividi che provai nel vedere, entrando da metà curva, il campo di gioco. Il calcio è uno dei miei sport preferiti e devo dire che di ricordi ne ho forse sin troppi che basterebbero per molti e molti articoli a seguire. Ma se devo fare una “cernita” (non solo calcistica) allora cominciamo con quelli brutti le tragedie che, purtroppo, nello sport vi sono sin troppo spesso.

Olimpiadi da sempre dispensatrici di grandi momenti, e non di meno sono state quelle di quest’anno, e nemmeno le Paralimpiadi hanno mancato in questo ed è stata un edizione con tutti straordinari protagonisti. Straordinari non perchè competono e fanno sport con varie limitazioni fisiche ma perché debbono ogni volta sopportare le solite stupide domande ed è veramente straordinario che non li mandino a cagare. Sì perché i “diversamente abili” non fanno nulla di straordinario ma fanno solo la cosa che dovrebbe essere la più semplice del mondo : vivere appieno la vita. Nel calcio invece ne cito appena due e cioè il meraviglioso gol di Del Piero in Juventus - Fiorentina 3-2 della stagione 1994-95 e la promozione in Serie B della "mia" SPAL al termine della stagione 1991-92 sopratutto la sera dopo Siena in cui ci trovammo in qualche migliaio allo stadio ad aspettare i nostri "eori" ed il pandemonio che ne segui. Non posso tralasciare in questo breve, per i miei ricordi, racconto quello che è il mio sport (intrattenimento) preferito e cioè il wrestling. Wrestling che in circa 30 anni in cui lo seguo (con vari “black out” non di mia propria volontà) tanti e tanti sarebbero gli episodi da ricordare ma cito solo pochi episodi.

I miei occhi non potranno mai dimenticare quella notte dell’Heysel e quelle bestie, no scusate fossero state bestie non si sarebbero comportate così, quegli esseri spregevoli e che nulla avevano di umano compiere un massacro in nome di cosa poi. Poi la scomparsa di Gaetano Scirea in una strada polacca a lavorare per la “sua” Juve (e ricordo vivamente il volto di Tardelli alla Domenica sportiva dopo aver appreso la notizia) causata da un incidente stradale strada che si porto via nel 1994 Giuseppe Campione ventunenne “gioiello” della SPAL portato via da una curva maledetta dopo una cena con alcuni compagni di squadra ed amici (e quante lacrime la domenica successiva in cui si vinse 5-1). Le quattro ruote hanno portato via poi a tutti noi Gilles Villeneuve (ero piccolo ma ricordo benissimo e con orrore le immagini) e Ayrton Senna (anche lui scomparso nel 1994 ) tragedia vissuta minuto per minuto in un interminabile diretta di morte. E le ruote (ma due e non motorizzate) portarono via in una curva su una discesa al Tour de France Fabio Casartelli. Casartelli a cui sono legati due momenti uno proprio legato a quel tragico momento e quando due giorni dopo Lance Armstrong (non ancora quello dei sette tour, e tralasciamo le notizie delle ultime settimane non è questo il posto dove parlarne) vinse la tappa due giorni dopo con le braccia alzate verso il cielo ad indicare Fabio. Lo stesso Fabio che nel 1992 fu protagonista, non da solo di

Legato ai match il ring che “cede” dopo il superplex di Lesnar ai danni di Big Show ed il volo di Mankind da sopra la cella sopra il tavolo dei commentatori nel match contro Undertaker durante KOTR 1998 bastano ed avanzano come spot per la lotta libera professionistica. Due invece sono legati ad una “coppia” di atleti Chris Benoit ed Eddie Guerrero che alla fine di WMXX si trovano sul ring, loro amici anche al di fuori, ad abbracciarsi dopo la vittoria di Benoit, e il mantenimento del titolo da parte di Guerrero, del titolo heavyweight sotto un trionfo di coriandoli in una bella edizione dello showcase of immortals. 37


Lacrime di gioia che si tramutarono in dolore dopo la scomparsa, senza entrare nei dettagli, di entrambi a distanza di circa due anni. Tanti altri episodi sarebbero da raccontare ma non voglio “annoiarvi” troppo con storie che forse a voi diranno poco ma che al sottoscritto hanno dato i brividi anche solo a scriverle. Che la forza (delle emozioni) sia con voi. Federico “ilvento71” Matteucci

GIOCHI DI WRESTLINGWEB Nel corso di questi anni WW a dato vita a diversi giochi a pronostici (WWE, TNA, ROH, Formula1, Calcio) e contest (anime, musica, film e tanti altri). Per varie motivazioni ad oggi sono rimasti attivi i due giochi a pronostici sulla WWE e sulla Formula1 Chiunque fosse interessato a qualsiasi gioco (anche non attivo) e ben accetto sul forum e cerchiamo anche forze nuove per i due giochi sopra citati per l'edizione 2013. Nel gioco a pronostici della Formula1 siamo giunti alla quarta edizione (Qui trovate i risultati delle prime tre) e la stagione a tre gare dalla fine vede le seguenti classifiche: CLASSIFICA PILOTI 235 pt - Lucky DDP - McLaren 227 pt - Sk8erboi - McLaren 208 pt - Sonjay Storm - Red Bull 205 pt - Ghostmaker - Ferrari 190 pt - TCO Bret - Mercedes 181 pt - ilvento - Renault 177 pt - Fabrix - Mercedes 130 pt - SDC - Red Bull 115 pt - Geno - Ferrari 46 pt - Duncan - Renault CLASSIFICA COSTRUTTORI 462 pt - McLaren 367 pt - Mercedes 338 pt - Red Bull 321 pt - Ferrari 227 pt - Renault

tura d'arrivo (mancano gli ultimi due ppv) e ci troviamo pure qui alla quarta edizione (Qui per i vincitori delle passate edizioni) e la classifica è aperta ancora a parecchie soluzioni: CLASSIFICA GENERALE 232 sk8erboi_85 228 Flying_Bull 226 Ghostmaker 213 SDC 165 Francesco* 152 jena. 150 Kamui _Shiro 147 Dolph Ziggler is Awesome (Eterno Rossonero) 144 ilvento71 99 Arwen89_XD 99 TaigerMen 89 cage n1 83 "Acciughina" 77 Lucky (Due di Picche) 67 Genoh 60 Portgas TCO Bret 56 Granata 12 nevermore 7 Miss¬~Michaels (Twins~Magic) -9 Sons of Anarchy -21 Andreawarrior -30 Tucchia Se dunque siete interessati fatevi avanti leggete attentamente sia il regolamento dei PPV WWE che quello della Formula1.

Anche il gioco a pronostici sui ppv della WWE è oramai in dirit- Federico "ilvento71" Matteucci 38


IL DIRETTORE RISPONDE di Ivan Cavalieri Devo ammettere che questo tipo di rubrica l’ho sempre voluta avere nei miei anni di carriera nel web ma della quale non ho mai potuto usufruire per la mia posizione all’interno del sito, delle riviste o del libro nel quale io ho contribuito con i miei articoli con la sola costante di avere speso soldi e mai guadagnato un soldo per i miei lavori.

è nei “crediti” e quindi con degli articoli per una seconda rivista che non cito visto che contribuimmo senza essere neppure riconosciuti. La grande vera opportunità arrivò attraverso il libro curato sempre da Francesco Orlando “Wrestling: 100 anni di storia e retroscena” nel quale ho potuto scrivere due articoli.

Per chi non mi conoscesse mi chiamo Ivan Cavalieri, sono di Milano e oggi ho 40 anni. Il mio ingresso nel web è datato settembre 2003 come semplice osservatore e utente di un forum dedicato al wrestling del sito, ora chiuso, Total Wrestling Network di Filippo Chiarello. Nel gennaio 2004 mi sposto sul forum Wrestling World (dal quale poi nascerà uno dei migliori siti dedicati al wrestling di Francesco Orlando) e in esso ho seguito l’intera trafila passando da utente a moderatore quindi da admin di supporto fino a giungere al mio ruolo attuale di founder. Nel sito ho contribuito con varie rubriche e con uno speciale per Hulk Hogan (forse il wrestler piu’ conosciuto al mondo anche da chi non segue questo sport) quindi, vista la nostra importanza nel settore ho potuto contribuire con degli articoli per la rivista “Top of the Wrestling” edita da PizzardiEditore e curata da Francesco Orlando nella quale il mio nome e cognome (a volte pure sbagliato)

Purtroppo le cose belle ogni tanto finiscono, con la tragica scomparsa del wrestler Chris Benoit il wrestling in tv è stato tolto, le riviste hanno chiuso, il sito ha chiuso e molte cose si sono chiuse tranne che il nostro forum, che dopo otto anni passati rimane ancora aperto e dal quale, come citato nell’editoriale, esce l’idea del Magazine. Dopo le presentazioni di rito rispondo alle prime lettere arrivate alla nostra redazione non prima pero’ di avere citato l’amico Giuseppe Bernardo che disse la frase: “Le news nella newsboard sono tutte inventate, te lo dice un newsboarder” Mi scrive un ragazzo da Latina, Andrea, il quale mi chiede se penso di essere un esperto di wrestling? Bene Andrea, io credo che i veri esperti di wrestling siano le persone che lo vivono, che siano atleti o dirigenti, persone che cono-

scono l’ambiente perché lo vivono. Di sicuro ho le mie opinioni come le possono avere anche altre persone. L’importante per me è non imporle a nessuno ma accettare il dialogo con ogni mio interlocutore. La seconda lettera è di due fratelli, Carlo e Massimo di Milano i quali mi chiedono dove possono comperare il nostro magazine. Ragazzi, è un Magazine senza scopo di lucro quindi è gratuito e lo trovate nel web. Mi scrive una ragazza, Lina (perdonami ma non riesco a capire da dove scrivi) la quale mi chiede chi è più bello tra suo marito (mi manda la foto) e Randy Orton. Amica mia, a parte che sugli uomini io non credo di avere un qualsiasi gusto, se hai dubbi tu che lo hai sposato presumo che la risposta sia Orton. Un bambino di Milano, Edoardo, mi chiede chi sia più forte tra Goldberg e Hulk Hogan. Senti io lo so bene chi sei tu e te lo ripeto per l’ennesima volta, HULK HOGAN. Ora avvisa tua mamma, mia cugina, che vi aspettiamo a cena questa sera. E con questo è tutto, vi do appuntamento al prossimo mese e vi ricordo che se volete avere risposte dal Direttore dovrete scrivermi nel nostro forum e risponderò a qualsiasi domanda mi sarà fatta.

GLI EVENTI DEL MESE Novembre 2012 LUCCA COMICS sono dalle 10 alle 20. Cominciamo la lista degli eventi del mese con il Lucca Comics che con questo nome e giunto alla decima edizione. Quando leggerete questo primo numero di WWMagazine saranno finite sia le mostre (20 ottobre- 4 novembre) che festival (1-4 novembre) quindi direte voi " cosa ce lo dici a fare allora" beh semplicemente per annunciare che nel numero due di WWM uscirà uno speciale fotografico del nostro Enrico " TaigerMen" Bertelli. Quindi sin d'ora tenete d'occhio il web in attesa del numero 2. MOSTRA FELINA Il 17 e 18 invece appuntamento a Maleo G!COME GIOCARE (LO) per una mostra felina con annesso A FieraMilanoCity in Viale Lodovico Sca- Reptilia Expo. rampo (Zona Fiera - ingresso Porta Teo- L'evento si svolgerà nella struttura polidorico) si terrà dal 16 al 18 questa valente del centro lomardo situato in via manifestazione dedicata ai più piccoli. Papa Giovanni XXIII e l'ingresso sarà Si potra entrare gratuitamente e gli orari dalle 10 alle 19. 39

Il biglietto di ingresso, valido sia per la expo felina che per la mostra dei rettili (quindi con un solo biglietto si accede ad entrambe le mostre) è di euro 8 interi ed euro 5 per i ragazzi fino a 12 anni (i bambini fino a 4 anni entrano gratis). Per i disabili euro 5. CITTA' DEL LIBRO 2012

Si svolge a Campi Salentina (Lecce) nel Centro Fieristico – Zona Industriale dal 20 al 25 questa manifestazione dedicata, per l'appunto, ai libri con vari eventi collaterali. Qui troverete i contatti utili per avere tutte le informazioni necessarie sull'evento.


MOSTRA INTERNAZIONALE CANINA Questa mostra si terrà a Cremona presso CremonaFiere situata Piazza Zelioli Lanzini, 1 il 24 e 25. Per informazioni per prezzi, orari e quant'altro contattare il Gruppo Cinofilo Cremonese. - Delegazione di Cremona - Tel.: 0372/20333 - Delegazione di Crema - Tel.: 0373/257601

Si svolgerà a Fiera Roma dal 23 al 25. Sul sito troverete tutte le informazioni necessarie e potrete anche scaricare il modulo per risparmiare sul biglietto d'ingresso. Se avete eventi da suggerire o da pubblicizzare per il mese di novembre potete contattarci all'indirizzo e-mali wrestlingwebmagazine@gmail.com oppure tramite messaggio privato sul circuito forumfree a ilvento71.

LUDICA ROMA - IL FESTIVAL ITALIANO DEL GIOCO & DEL VIDEOGIOCO Federico "ilvento71" Matteucci

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WRESTLING WEB MAGAZINE #1 Novembre 2012 Hanno partecipato: Ivan “Ghostmaker” Cavalieri Federico “Il Vento” Matteucci Simone “Tucchia” Vasta Fabian “e Black Ice” Franco Salvatore “SDC” Trovato Luciano “Due Di Picche” Salardi Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari Roberto "Duncan21" Beltramini *Francesco* Andrea “Andrea Warrior” Renzi Owari helad17 Fabrizio “Fabrix” Rittore Enrico “Taigermen” Bertelli Impaginazione: e Humanoid Typhoon 41


WRESTLING WEB MAGAZINE #1 Novembre 2012 www.wrestlingweb.forumfree.it


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