EDITORIALE
SOMMARIO Pag. 3 EDITORIALE ZONA D’IMPATTO Pag. 5 STAMFORD’S NEST Pag. 7 WRESTLING REVIEW Pag. 9 WRESTLING BIOS Pag. 11 REST IN PEACE Pag. 16 SOTTO IL SEGNO DELLA TIGRE Pag. 18 E-FED UNIVERSE Pag. 20 CALCIO ITALIANO Pag. 22 CALCIO INTERNAZIONALE Pag. 23 HATTRICK Pag. 24 SPECIALE LEBRON JAMES Pag. 26 UN ANNO DI CICLISMO Pag. 27 UN ANNO DI TENNIS Pag. 29 SUPERNATURAL Pag. 30 IL PIU’ BELLO DEL MESE Pag. 31 LA PIU’ BELLA DEL MESE Pag. 32 IL FILM DEL MESE Pag. 33 ANIME G-OLD Pag. 35 MISTERO: L'ASSASSINIO KENNEDY Pag. 36 EYE OF TAIGER Pag. 37 MONDO ANIMALI Pag. 39 MEDITAZIONE Pag. 40 WHISPER FROM THE WIND Pag. 41 GIOCHI DI WRESTLINGWEB Pag. 42 IL DIRETTORE RISPONDE Pag. 43 EVENTI DEL MESE Pag. 44
Di Ivan “Ghostmaker” Cavalieri Fin dalla notte dei tempi l’uomo iniziò a combattere per la sopravivenza, una lotta continua contro l’ambiente e la fauna, da prima a mani nude quindi con armi rudimentali fatte anche con le ossa degli animali abbattuti per poi farle evolvere con il bronzo, il ferro fino ai nostri giorni dove la tecnologia ha portato ad armamenti sempre più potenti e sempre più precisi. La nascita quindi di comunità più o meno grandi accese una serie di scontri tra gli stessi esseri umani per guadagnarsi un potere sempre maggiore, per ottenere il dominio su razze diverse ma anche per ottenere potere nelle stesse proprie comunità. Da questo piccolo resoconto della storia dell’umanità si evince soprattutto che il combattere (con o senza armi) ricopre nell’istinto umano una parte predominante, se non fondamentale, e ciò ci fa comprendere perché in tempi antichi così in Grecia come a Roma vennero istituite delle gare di lotta create apposta per determinare l’uomo più forte, combattimenti tra persone che risvegliavano gli istinti primordiali degli spettatori. Se nella Grecia Ateniese si limitavano (forse) nell’ammirare le prove di forza e di corsa nelle quali questi primi atleti si impegnavano nella Roma Imperiale si passò al circo delle arene dove gli scontri tra uomini o con belve feroci sfociavano nel sangue ammirati dalla popolazioni come vero “svago” da una vita spesso miserabile. A Roma avevano visto lontano, sfruttarono l’istinto del popolo, diedero loro quello che volevano e in questo modo la popolazione rimaneva al suo posto senza creare disordini nelle città. Nei millenni che seguirono il combattimento (o la sfida) si trasformò in varie guerre e in varie prove ma con una nuova impostazione. Se nelle guerre era logico che si versasse del sangue nelle sfide iniziarono ad apparire i primi regolamenti nei quali non si obbligava l’uomo a uccidere l’avversario ma gli si dava facoltà di decidere (pensiamo alla giostra a cavallo nel medio evo ad esempio). Cosa rimaneva uguale? Il pubblico. Che si fosse in un taverna o che si fosse in un giardino delimitato da delle righe disegnate sul terreno, il pubblico era indispensabile perché non solo parteggiava ma incitava queste persone a battersi e spesso anche a farlo senza riserve.
Qualcuno decise che il pubblico poteva essere una fonte di guadagno, nacquero quindi delle società che imponevano il biglietto (in verità lo si faceva già nell’antichità) e predisponevano queste persone in ordine di posto a seconda della classe sociale che in definitiva era l’espressione della ricchezza dell’uomo, società che organizzavano dei meeting di vari sport e che guadagnavano o rischiavano di fallire in base al materiale umano. Se prima gli schiavi diventavano gladiatori e non potevano decidere della loro vita ora questi atleti non solo erano uomini liberi ma anche “manager” di loro stessi, avevano quindi la possibilità di passare da una società all’altra anche solo per uno stipendio di poche monete più alto. Questi ricambi sommati all’inserimento dei giovani davano la possibilità di creare nuove società anche in competizione con le altre sotto una sigla. Arriviamo così con la lotta al pugilato, sport da combattimento, gestito e finanziato, con le sue regole, con degli spettatori paganti, finalizzato non solo al guadagno ma a ricordare l’istinto umano a prevalere sull’altro. Il wrestling in verità nasce e prende forma da questa evoluzione, ne incanala le varie sfaccettature per rendersi sempre più godibile al pubblico pagante, segue la direzione dell’apertura a varie società che inizieranno a farsi concorrenza e si presenta al mondo come l’alternativa (o una via di messo) tra la lotta greco-romana e il pugilato. Nel massimo splendore del wrestling, coinciso soprattutto con l’avvento della televisione, si iniziò a perdere uno dei fattori che interessavano il pubblico maggiormente ovvero il vedere l’uomo più forte. Se negli altri sport la competizione era diretta e c’era un vincitore (possiamo pensare all’atletica come al tennis come un qualsiasi altro sport) nel pugilato e nel wrestling si perse l’identità del “campione” perché ogni società poteva dichiarare un proprio campione. Questo è stato uno dei motivi della perdita di interesse verso il pugilato quando le federazioni ad avere un campione del mondo dei pesi massimi sono diventate quattro e oggi è la causa dello stessa perdita d’interesse del pubblico verso il wrestling nonostante le televisioni, soprattutto negli Stati Uniti, trasmettano
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di tutto (negli USA come in Giappone o in Messico tanto per dirne tre). E’ vero, non si può imputare a questo meccanismo tutto il male del mondo, dopotutto negli anni 90 negli USA c’erano tre federazioni di wrestling che battagliavano tra loro e gli ascolti televisivi e gli incassi nelle varie città erano sempre altissimi. Ci sono altre motivazioni più o meno importanti sulle quali inutile soffermarsi, è un dato specifico che ci riporta subito al punto di partenza ed è la nascita e il proliferare delle Mixed Martial Arms (MMA). Questo nuovo tipo di lotta prende piede tra il pubblico perché torna in qualche modo a solleticare l’istinto umano di aggressività, offre un combattimento spesso sanguinolento e soprattutto, alla loro nascita, un vero unico campione del mondo dei pesi massimo (anche le MMA ora iniziano ad avere più federazioni e solo con il tempo scopriremo se avranno la stessa parabola discendente del wrestling e del pugilato). Oggi il wrestling, in particolare quello che si svolge negli Stati Uniti, sta perdendo ascolti ogni anno, potremmo puntare il dito contro tutte le cose che non ci piacciono o suggerire quello che invece ci fa divertire ma in verità ogni nostra idea è frutto dell’elaborazione del nostro gusto personale perché come in ogni cosa (grazie al cielo) ogni persona ha una propria opinione e nessuno può credere di avere ragione sull’altro (anche se molti lo fanno imponendo la propria idea come l’unica giusta). Certamente internet ha creato un calo degli ascolti dando ad ogni persona la possibilità di reperire in rete non solo gli show settimanali ma anche gli eventi mensili dati in ppv, ma potremmo aggiungerci anche la sovra esposizione del wrestling ora proposto ogni giorno. Due dati oggettivi sui quale potersi fare un opinione per questo calo d’ascolto. E in Italia? Il declino del wrestling, o per dire meglio, il declino della visione televisiva del wrestling da cosa può essere imputabile? Dopotutto gli italiano guardavano il catch giapponese come il wrestling USA come semplici fruitori di un mezzo pubblico come la tv, magari non forniva grandi dati di ascolto all’inizio ma per diversi anni videro all’opera gli Antonio Inoki come il Tiger Mask e poi Hulk Hogan come Andre the Giant fino a giungere a Ultimate Warrior o a e Undertaker. Ed ecco che entrò in gioco nuovamente l’idea che un pubblico è fatto per pagare, per portare soldi nelle casse delle società. Chi poteva pretendere dei soldi erano le emittenti televisive così nacquero le prime trasmissioni a pagamento in Italia e di fatto fecero crollare gli ascolti perché, diciamoci la verità, pochi ragazzi potevano permettersi i costi e tra andare in discoteca a fare conquiste e stare a casa per vedere la televisione la scelta era facile e immediata. Nel medio periodo quindi il wrestling scomparve alla vista degli italiani (non tutti, alcuni fecero delle vere evoluzioni tecniche per poter vedere il wrestling in lingua straniera, dopotutto internet non esisteva ancora a livello mondiale) per poi ricomparire su emittenti pubbliche riaccendendo la fiamma in persona adulte che si erano appassionate da ragazzini e nei nuovi ragazzini che scoprivano cosa magari guardavano i loro padri nel passato. Questa nuova linfa scatenò nuovamente la caccia al pubblico al quale servirono su un piatto d’argento riviste, trasmissioni in leggera differita di giorni, programmi di commento e tutto ciò che si poteva “vendere” per fare soldi. Queste persone sfruttarono tutto il possibile, sfruttarono gli appassionati che scrivevano “a gratise” (come me ad esempio) per guadagnare e quando fiutarono che il wrestling stava per perdere nuovamente ascolti mollarono tutto giustificando la scelta con le tragiche morti di Eddie Guerriero e Chris Benoit (è come se qualcuno dicesse che non vende più le figurine del calcio perché è morto tragicamente Morosini o che non trasmette più il moto mondiale in tv perché è morto tragicamente Simoncelli). La televisione a pagamento invece non ha mai smesso di trasmettere il wrestling USA, perché alla fine il discorso è sempre lo stesso, fino a quando il pubblico paga gli si può far vedere di tutto, pure degli omicidi in diretta, ma se non spende soldi si può accontentare di vedere i Teletubbies. Per fortuna qualche canale in digitale ci regala ancora il wrestling ma fino a quando? Quale scusa sarà usata questa volta?
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ZONA D’IMPATTO Di Tucchia C’è un tema che mi sta particolarmente a cuore; una problematica che definirei certamente “evergreen”: la costruzione delle storyline. Troppe volte, da troppi anni, assistiamo regolarmente a storyline che vengono letteralmente bruciate, non per ciò che vogliono raccontare, ma per i tempi e i modi in cui viene raccontata. In WWE è onnipresente la smania e la mentalità del fare tutto e subito, senza dare il tempo ai fans di “entrare” e di essere coinvolti appieno nelle varie storyline. Non si riesce nemmeno ad appassionarsi a un certo feud che subito giunge al termine o è cancellato a piè pari. Su questo punto vorrei fare un breve excursus per quanto riguarda la WWE e in particolar modo l’uso di Ryback. Tralascio i soliti discorsi noiosi e ripetuti alla nauesa: il conflitto sempiterno fra big men e cruiser, la dote tecnica sul ring e l’ormai nota a tutti altezza di Bruce Lee. Voglio parlare invece del modo in cui la WWE ha utilizzato e sta utilizzando Ryback. Premetto che sono contrario, per ragioni storiche, alla gimmick “undefeated streak”. Il caso Goldberg in WCW è stato un buon disincentivo per non replicare l’errore: una volta che la striscia vincente giunge al termine i fans perdono interesse per il wrestler se dietro non c’è altro. Anche la TNA ha provato a riportare in vita la gimmick dell’invincibile e ora Crimson se ne sta in OVW perché ritenuto “green”. Per quale motivo quindi punteresti tanto su di un wrestler, affibbiandogli una così importante gimmick, se poi non lo ritieni nemmeno pronto per il main roster? Breve parentesi: sarebbe bello che il management TNA, Bruce Pritchard in primis, si rendesse conto che nel main roster c’è un certo Garrett Bischoff…lui non è “green”? No, lui è Bischoff. La WWE ha voluto dare la gimmick del “undefeated streak” a Ryback e fin qua, vista la presenza scenica del wrestler in questione, nulla da eccepire. Sfortunatamente, a mio modo di vedere le cose, la gestione, il build up del wrestler è stato errato in toto. Inizialmente l’hanno assiduamente messo difronte a ragazzuccioli, wrestler che probabilmente era in uno stato avanzato di denutrizione per quanto fossero magrolini. Mi chiedo: cosa c’è di esaltante nel vedere un uomo grosso e grande contro due omuncoli? Queste cose non mi gasavano nemmeno all’epoca di WWF Superstar negli anni ’90, quando tutti i match erano degli squash. Anche qui la colpa non è del wrestler sia ben chiaro. Di punto in bianco, dopo la non tralasciabile débâcle con Tensai, è arrivato a lottare nel Main Event di un PPV WWE, con la cintura di campione WWE in palio e con il netto rischio di bruciarsi in un colpo d’occhio. A parer mio sarebbe stato più corretto mandarlo dapprima nel giro per il titolo intercontinentale, poi, una volta acquistato uno status concreto, elevarlo ai ranghi più alti. Invece, per come lo ha gestito, la WWE ha bruciato le tappe in piena consapevolezza che ciò vuole dire: “o la va’ o la spacca”. Decisione scellerata, dettata dall’ansia di ottenere più attenzione e più fans davanti la tv. In TNA, d’altro canto, vige l’opposto: i vari feud e storyline vengono, nella maggior parte dei casi non nella totalità, gestiti e spalmati nel corso di varie puntate, così da permettere ai propri telespettatori di appassionarsi di un determinato feud o wrestler, conoscendo e scoprendo a poco a poco la storia che è narrata. Questa mentalità non sarebbe un male, affatto, sarebbe vincente, se non fosse che se la WWE esagera con il correre, la TNA varie volte pecca nel tenere un passo da tartaruga nello svolgimento
delle storylines, con la naturale, conseguente, perdita d’interesse da parte dei fans. Un esempio recente, su tutti, è la storyline degli Aces & Eights. La TNA ha fatto un gran lavoro nel momento del loro debutto, utilizzando al meglio il sempre più necessario uso dei social network, Twitter su tutti in questo caso. Ecco, il loro debutto. Questa stable ha debuttato in Giugno, ben cinque mesi fa; in questo lasso di tempo cosa abbiamo scoperto sugli Aces & Eights? Nel giro di un mesetto è diventato chiaro che si trattasse di una biker gang, stile Sons Of Anarchy, infatti ho condiviso sui vari siti questa mia teoria in quel di Luglio. L’identità di vari membri, seppur ancora mascherati, è diventata di dominio pubblico anch’essa in breve tempo. Nel frattempo, dopo i vari attacchi ai danni dei top wrestlers della TNA, tutti ci chiedevamo chi si celasse dietro questo gruppo di fuorilegge. Sono state formulate mille e un’ipotesi a riguardo, sempre per merito del team creativo, che riusciva ogni volta a spostare l’attenzione e i sospetti prima su un wrestler poi su di un altro. Giunti al quarto mese, si arrivava dunque al PPV dell’anno per la TNA: Bound For Glory. Io, peccando lo ammetto di troppa fantasia (ora devo pure pagare l’imu su quei castelli in aria!), avevo ipotizzato il seguente scenario: a BFG si sarebbe scoperto che il President degli Aces & Eights era niente meno che Hulk Hogan (che ammiro molto quando indossa i panni del cattivo), ed al suo fianco, nella veste di VP, il botto, il colpo inaspettato...Edge! Il fatto che quest’ultimo non fosse (non lo è ancora) sotto contratto con la WWE per me voleva dire un suo coinvolgimento in TNA. Che cosa è accaduto invece? A Bound For Glory è stato rivelato solamente il “Sergent At Arms” del gruppo, colui che con ogni mezzo deve difendere il President insomma. Per la sorpresa di tutti, (dimostrando che si può fregare internet se si vuole) il “senza contratto” Devon ci è apparso sotto quelle spoglie. Alla vista di Devon, i più nei forum iniziarono con lo strapparsi i capelli e gridando e festeggiando alla “ennesima vaccata” partorita dalla TNA, non capendo che il wrestler non era il capo della stable ma un membro. Naturalmente non potevano mancare nemmeno le offese verso il wrestler stesso: il solito “scarto della WWE”, “inutile”, “non credibile nelle vesti di heel” ecc. Devon ha invece dimostrato di essere adattissimo al ruolo affidatogli e credibilissimo. Il fatto che è passato invece un po’ in secondo piano è che al PPV più importante dell’anno la TNA
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abbia partorito il famoso topolino. Niente VP, niente President. Nessun segno. Mi pare un po’ poco. In WWE certamente non avrebbero commesso questo errore; probabilmente avrebbero scoperto tutte le carte (qui calza a pennello) nel giro di due mesi massimo. Metodi diversi, ma alla fine anche con la mentalità della WWE non ci sarebbe stato alcun gusto nel cercare di capire chi si celasse dietro gli Aces & Eights, ed il pathos che aleggiava in TNA dopo l’arrivo dei bikers non avrebbe avuto modo di venire alla luce. Facendo così, allungando il brodo, la TNA oggi non riesce più a generare quel forte interesse iniziale verso la suddetta storyline. Ora, a parer mio, si ha quasi l’impressione che non ci sia uno “sbocco”, che insomma questa storyline non progredirà al passo successivo. Niente grandi capi e “traditori” dietro la stable dei cattivi. Tutto finirà magari con 4-5 membri della stable smascherati e nulla più. Io voglio crederci invece. Io spero fortemente che questa storia abbia un seguito e un’importante svolta, la quale potrebbe arrivare al ppv “Lockdown”. Se così non sarà, non vedo come potrà mai arrivare la TNA ad ampliare il suo fanbase, o perlomeno a non perderlo ulteriormente. Dopo lo smascheramento di Luke Gallows, ora noto come D.O.C., pare imminente quello di Wes Brisco, che con grande probabilità avverrà con il tradimento ai danni del campione olimpico Kurt Angle, il suo attuale mentore. Parlando di Angle e Brisco mi è tornato in mente un segmento della scorsa puntata di Impact: Kurt doveva scegliere il suo compagno di coppia con cui avrebbe affrontato gli Aces & Eights; le opzioni erano due: Wes Brisco e Garrett Bischoff. Premetto di non aver ancora visto lottare Wes Brisco, ma avendo visto, fin troppe volte (già una volta è troppo), lottare Gar-
rett, mi chiedo per quale insensato motivo, se non per un estremo desiderio di auto punizione, una persona normale dovrebbe preferire Garrett a Wes. Ditemelo voi. Non vi pare che sia stata una scelta strana? L’ultimo argomento che voglio trattare in questo primo numero di ZDI, riguarda l’annosa questione degli ex WWE in TNA. Generalmente parlando non sono prevenuto nei confronti dei “big name” made in WWE. Penso che l’utilizzo di nomi noti da parte della TNA fosse obbligato ed inevitabile al fine di ampliare la propria notorietà, il far sapere di esistere a più fans di wrestling possibili. Nulla di criminoso in tutto ciò. Quello che io desidererei che la TNA facesse è una maggiore attenzione e valutazione nello scegliere i menzionati “big name”. Per esempio nel 2010 vi fu una vera invasione da parte di ex WWE, ed in mezzo a wrestlers di un certo peso storico, ci ritrovammo anche con gente come i Nasty Boys, Orlando Jordan e Val Venis. Non è possibile che all’epoca vi fosse qualcuno che, sinceramente, pensava che i wrestlers che ho citato qui sopra fossero davvero in grado di aiutare la compagnia a evolversi e svilupparsi. Non lo credo affatto. A quei wrestlers c’è da aggiungere la più grande delusione di tutte: RVD, in passato conosciuto anche come Mr.Monday Night. Dal suo arrivo in TNA a oggi penso che rimanga il peggiore acquisto “importante” fatto in casa TNA. Certo, nemmeno io mi sarei immaginato di vedere un RVD costantemente svogliato e privo di passione; diventare a poco a poco l’ombra astratta di ciò che fu anni fa. I suoi promo (non che sia mai stato eccellente al microfono) sono un accozzaglia di frasi stanche e ripetute in cui si autoincensa costantemente. Nel momento in cui scrivo questa frase, non mi è venuto in mente nemmeno un wrestler che grazie a lui sia stato elevato di status. Nemmeno uno. Ora RVD è vicino alla scadenza di contratto (che se Dio vorrà non gli sarà rinnovato) ed è stato spostato nella X Division. Come se questa divisione non avesse già sin troppe falle! Ecco uno scenario che gradirei volentieri che prendesse forma: AJ Styles, che non può più avere una shot per il world heavyweight title sino a Bound For Glory 2013, decide di tornare nella X Division: dove tutto ebbe inizio. Poco dopo riesce ad ottenere una shot contro RVD per il titolo riuscendo a batterlo, ottenendo così anche la rivincita nei confronti di chi pose fine al suo ultimo stint da campione dei pesi massimi. Un bel quadrettino no? Un altro mio castello in aria? Chissà!
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STAMFORD’S NEST I’M A HEYMAN’S GUY di Federico “ilvento71” Matteucci Cari amici appassionati del wrestling e care amiche fanatiche dei wrestler benvenuti al primo appuntamento mensile con STAMFORD'S NEST dedicato alla situazione della Federazione di Stanford. Ebbene sì, lo ammetto, sono un Paul Heyman’s guy pure io e se volete sapere il perché cercatevi la bio di Heyman, semmai in inglese, sulla rete e fatevi un idea, per i neofiti che non lo conoscessero, di quale “genio del wrestling” esso sia. Sì perché la sua sola presenza basta ed avanza per aumentare il livello di qualsiasi voglia storyline e dare ancor più sostanza ai suoi assistiti. Bene a fatto la WWE a riprenderlo (anche se non si sa bene come e per quanto) ma la sua presenza serviva come il pane ed è stato il VERO grande ritorno del 2012. Credo poco alle voci che sia mal sopportato da Triple H (credo più non lo sopporti la moglie e dunque per il quieto vivere il buon Levesque si “accodi” ma alzi la mano chi di voi avrebbe il coraggio di far incazzare Stephanie) anche perché credendo nel CCO come amante del wrestling non posso pensare disprezzi Heyman da quel punto di vista (che poi Paul sia un figlio di buona donna ed un pessimo affarista per la prima non penso esistano santi e nel secondo e risaputo che per gli affari non sia proprio tagliato) Dopo questa corposa “introduzione”(su Heyman e Punk torneremo poi alla fine) andiamo un attimo a sviscerare che è successo in questo novembre a Stamford. Prosegue il dominio del Team Hell No che si ritaglia sempre siparietti divertenti e, incredibile a dirsi, non ha ancora stancato le masse che solitamente sono poco pazienti e si annoiano facilmente. Per il resto tante coppie, e di discreto livello, ma non si vede all’orizzonte un vero feud per i due che continuano a cazzeggiare in ogni show. Tralasciando il titolo Divas (inutile e con partecipanti scarse pure per un Bra & Panties match) non si vedono all’orizzonte (forse Barrett contro Kingston per l’IC) feud per i due titoli minori e Cesaro e lo stesso ghanese vanno ora contro uno ora contro l’altro senza molto costrutto (nel frattempo Cesaro da un’altra prova di forza con un’altra Neutralyzer su Clay). Tra chi è sospeso a ridosso del Main Event vi è un Miz che pare in rampa di lancio sia per qualche feud importante che per turnare face (ma i tweener non esistono più? ) con Orton che pare avviato al processo inverso ed intanto si trova a scontrarsi contro DelRio per veder chi è “l’Apex predator” della WWE (abusate pure del facepalm per questa cosa ). Ed eccoci al “trio” delle meraviglie come storyline. Partita male quella che vedeva coinvolte le “coppie” Cena-Aj e Ziggler-Vickie pare prendere quota anche se il senso di tutto questo continua a sfuggirmi visto come è da chi è partito il tutto (cioè Vickie che accusa altri di “inciuci”) vedremo che ne uscirà a TLC visto che poi alle Survivor Series (non le ho dimenticate ne parleremo tra un po’) il match che pareva essersi profilato dopo HIAC non vi è stato (anzi nulla di quello che era stato annunciato al Raw post-ppv non vi è stato) visto che credo sempre che tra i due ne possa uscire un ottimo match. Prosegue benissimo sul ring (non altrettanto fuori) lo scontro per il titolo Heavyweight tra Show e Sheamus con l’irlandese con sempre più convincenti prove di forza (alle Survivor ha connesso oltre al White Noise con un Electric Chair!!!) e mi aspetto ancora tante botta a TLC nel Chair match annunciato allo SD post SS.
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Prima del finale dedicato a Punk e dintorni alcune cose sulle Survivor Series. Card costruita male con un match 5vs5 annunciato e poi stravolto (con vittoria di Ziggler unico sopravissuto), un altro 5vs5 tanto per fare numero ed un TTM aggiunto da McMahon in persona “live” a Raw. Non capisco il perché si continui ad improvvisare ed a cambiare i piani il giorno stesso questo porta confusione e basta. Nonostante questo ppv più che buono sul piano del lottato che non ha deluso le attese (già ma quali?). E veniamo al campione della WWE. Mantenuto il titolo alle SS e dunque superato l’anno Punk si avvia probabilmente, se non sicuramente, ad arrivare a sfidare e Rock alla Rumble (e devo dire che la cosa mi garba assai) ed il modo in cui a mantenuto il titolo è servito per “lanciare” tre prodotti di NXT e cioè Rollins, Ambrose e Reigns. Sin qui tutto perfetto o meglio sino all’ultimo raw di novembre. Mi ero già immaginato la Heyman’s Guy stable ed invece ecco il “colpo di genio” dell’uncreative team. Il gruppo, che per ora pare non legato ad alcuno, si chiama “e Shield” sì esatto come il noto telefilm (partiranno querele?) e che, a meno che vi siano cose sul copyright americano che mi sfuggono e quindi chiedo scusa, dovrà essere cambiato come fu per e Core a cui aggiunsero una R che aveva poi tolto ogni significato al nome che avevano scelto. Ma poi mi chiedo avete il campione assoluto da un anno, il manager migliore che si potesse avere, tre giovani da lanciare come stable e non vi viene in mente di unire il tutto come un nuovo NWO o Evolution? Veramente le vostre piccole menti creative non riescono a partorire NULLA, dico NULLA oltre a quello di copiare un nome di un telefilm. Insomma a Stamford che scrive gli show non sa decidersi e cambia idea ogni 5 minuti non programmando nulla, le storyline migliori sono state suggerite dagli atleti stessi, non sanno gestire nessuno dall’upper mid-carding in giù e questi continuano a stare al loro posto? Il materiale in WWE esiste eccome, il PG alla fine si può “aggirare” o comunque è gestibile ma questi qui non hanno uno straccio di idea e continuano a fare danni che prima o poi non potranno essere corretti dal McMahon di turno. Possibile non esistano “sceneggiatori” migliori di questo branco di cialtroni (prendete quelli di e Shield così per il nome della stable non dovrebbero esserci più problemi). Per oggi mi fermo qui una sola parola sul promo di Heyman post Survivor Series : GRANDIOSO Tutto il resto non sarà noia ma a volte ci si avvicina molto. Un saluto ed al prossimo pezzo nel frattempo mi raccomando ….Rest In Peace!
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WRESTLING REWIND TUTTI LO CONOSCONO ANCHE SOLO PER AvERLO vISTO UNA vOLTA… Di Ivan “Ghostmaker” Cavalieri
C’è chi dice che se al suo posto ci fosse stato un altro wrestler la storia sarebbe rimasta la stessa dimenticando però che la Storia la fanno gli uomini che interpretano il loro ruolo utilizzando le proprie caratteristiche morali, fisiche e intellettuali. E’ come se dicessimo che se al posto di Giulio Cesare ci fosse stato Marco Antonio a capo di Roma i Galli avrebbero perso ugualmente. A parte che non potremmo mai dirlo dovendoci soltanto basare su delle supposizioni che sono del tutto personali e quindi l’unico dato certo è che quell’uomo (o donna) in quel momento storico ha fatto la differenza con le sue azioni e la sua presenza. Tornando al wrestling l’uomo che tutti conoscono anche solo per averlo visto una volta è Terrence Bollea. Mi pare di sentirvi amici che del wrestling non siete appassionati, ma chi è questo Bollea? Perché dovrei conoscerlo? Perché questo uomo, nel suo periodo storico, è riconosciuto con il nome di Hulk Hogan (o che alcune persone identificano come quel wrestler dai baffoni gialli). Non entro di certo nel discorso sul “mi piace o non mi piace” come wrestler o come interpretazione del wrestling sia lottato che sotto l’aspetto visivo quindi concentro la mia attenzione sul perché Hulk Hogan è conosciuto da tutti, sul suo impatto nel mondo del wrestling diventando a tutti gli effetti uno degli uomini che hanno fatto la Storia di questa disciplina facendo un rapidissimo accenno ai suoi inizi per poi focalizzarci sul passato che lo hanno reso “the Immortal”, l’immortale. Nome completo Terrence Gene Bollea nasce nel 1953 ad Augusta, in Georgia, quattordicenne si dedica al body building quindi viene contattato per fare wrestling. In allenamento subisce un infortunio e decide di cambiare direzione iniziando a suonare in una band. Nel 1978 ritenta la strada del wrestling nella Southest Championship Wrestling (SCW) utilizzando una serie di soprannomi, le sue doti vengono apprezzate all’interno della federazione tanto da ottenere una sfida per il titolo nella National Wrestling Alliance (NWA) che dal 1948 raggruppava sotto la propria gestione quasi tutte le piccole federazioni americane di wrestling (come la SCW). Non passa inosservato neppure nella federazione avversaria della NWA, la World Wide Wrestling Federation (WWWE) gestita da Vince McMahon senior ottenendo un contratto molto importante (ed è qui che nasce il nome Hulk Hogan), collabora con la New Japan Pro Wrestling (NJPW, federazione nipponico) quindi viene contattato da Sylvester Stallone scegliendolo una parte in Rocky III (lo ricorderete quando nel film fa un match di esibizione contro Rocky usando il nome Labbra Tonanti (uderlips). Questo incrina i rapporti con McMahon che lo obbligava a non presentarsi sul set del film così Terry lascia la WWWF e passa alla Alliance Wrestling Association (AWA) dove diventa ben presto uno dei favoriti del pubblico. Rocky III esce nelle sale nel 1982 e Terry accresce la sua fama quasi non accorgendosene, ottiene delle sfide per il titolo AWA vincendo ma venendo privato della cintura di campione tra le proteste del pubblico che in quel momento davano la dimensione della popolarità di Terry. Ora Hulk Hogan è una star di primo livello, in Giappone si toglie il lusso di vincere la cintura di campione contro un mostro sacro quale Antonio Inoki tenendola per quasi un anno. Ora è impossibile trattare Terry come uno dei tanti, la WWF gli propone un nuovo contratto, ancora più vantaggioso del precedente esordendo il 7 gennaio 1984 in aiuto del campione Bob Backlund. Basta poco più di un anno ed è campione battendo e Iron Sheik e da quel momento inizia la leggenda. Nell’ascesa di Hulk Hogan come personaggio non possiamo negare che l’idea avuta da Vince McMahon sia stata molto importante come il presentare questo omone americano in rivalità con atleti provenienti da paesi stranieri nemici come l’Iran o la Russia, come il vero salvatore della patria immersa nella “guerra fredda” disposto al sacrificio. Hogan soffre, non cede, quindi trionfa contro avversari anche più grossi di lui, incanala lo spirito americano di libertà ottenendola con la fatica e il sudore, diventa a tutti gli effetti l’eroe che ogni americano vuole vedere all’opera. McMahon a questo punto ha tutte le carte pronte da giocasi nella sfida televisiva contro il colosso NWA e presenta Wrestlemania, lo show che ancora oggi è la massima espressione del wrestling americano (non a caso chiamato e Showcase of Immortals) dove nel match finale (Main Event) no solo presenta Hulk Hogan ma porta sul ring l’attore Mr. T (il cattivo in Rocky III ma conosciuto da tutti come il P.E. Baracus nel telefilm “A-Team) aprendo ad un connubio prolifico con il mondo del cinema (da notare che nella stessa sera a Wrestlemania sono presenti anche Mohamed Alì e la cantante Cindy Luper). Il dado è tratto. Hulk Hogan è al massimo della sua popolarità, per anni rappresenta da campione la WWF, federazione che supera
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negli ascolti televisivi della NWA (nella quale lottava un altro dei mostri sacri del wrestling, Ric Flair) e anche quando perde il titolo rimane l’uomo di punta, il personaggio al quale gli amici chiedono aiuto sul ring contro i cattivi di turno, al quale il pubblico riserva delle vere e proprie ovazioni di massa appena scatta la sua theme entrance (la musica che segnala l’ingresso nell’arena del wrestler). Dal 1984 al 1992 la WWF è Hulk Hogan, Hulk Hogan è il wrestling. Quando Hogan diventa veramente una Leggenda? E’ luglio del 1994, clamorosamente firma un contratto con la World Championship Wrestling (WCW), affronta il detentore del titolo Ric Flair e lo batte diventando il nuovo campione. Nel momento in cui tutti stanno per dare per finita la stella di Hogan lui si appropria del titolo battendo il grande rivale a distanza Flair (anche se lo stesso Flair è stato in WWF i due non hanno mai avuto uno scontro titolato) e lo tiene per più di un anno. Si vede però che l’Hulk Hogan super eroe sta iniziando a stufare il nuovo pubblico che affolla le arene e con un colpo geniale nel luglio del 1996 interviene in un match a sostegno dei “cattivi” contro gli ex amici e sconvolgendo il pubblico annuncia la nascita del NWO (New World Order), un gruppo di cattivi dall’obbiettivo semplice: vincere e distruggere. Hogan mette da parte l’Hulk diventando Hollywood Hogan, forse l’unico wrestler ad essere stato più tifato e più odiato nello stesso modo e per quasi tre anni domina nuovamente la scena. Così come all’improvviso Hogan si era spostato nel gruppo dei cattivi così all’improvviso ritorna ad essere tifato dal pubblico quando perde il titolo contro Flair (che aveva pagato l’arbitro) e successivamente si infortuna ad un ginocchio. Al suo ritorno Hogan punta direttamente al titolo tornando nella schiera dei “buoni” e lo agguanta nel luglio del 1999 e in agosto si presenta allo show Nitro con i colori che lo avevano reso celebre, il rosso e giallo. Dal 1994 al 1999 la WCW aveva inventato qualcosa di nuovo per il wrestling ma come anni prima in WWF al centro di questo progetto c’era ancora Hulk Hogan. Scelte discutibili del managment della WCW decretarono la fine di questa federazione nel 2001 ma Hogan era già andato via un anno prima in netto contrasto con la dirigenza e con dei dolori alle ginocchia da curare si prese una pausa. E’ la fine? Niente affatto. Nel gennaio 2002 firma un nuovo contratto con la WWF, torna sul ring che lo ha lanciato e si prende ancora il titolo di campione. Hogan naturalmente ora non ha più l’età per reggere dall’assalto dei giovani (tra i quali è da citare Brock Lensar che non solo lo batte ma lo umilia cospargendosi il petto del sangue di Hogan) e in questo suo terzo ritorno in WWF/E ottiene grandi ovazioni dal pubblico anche se fisicamente denota molte pecche e la nuova gestione del personaggio (Mr. America) non aiutano di certo. Nel luglio 2003 Hogan lascia la WWE, partecipa in ottobre ad un match in giappone e al termine in conferenza stampa afferma di volere vincere il titolo di campione nella NJPW e quello nella NWA/TNA. Altro colpo di scena. Il campione TNA salta fuori dal gruppo i cronisti e colpisce Hogan con colpi di chitarra alla testa lanciando di fatto la sfida. Ma come detto l’età e gli acciacchi si fanno sentire e questa sfida non avrà mai luogo. E’ giunto il momento per Hulk Hogan di essere dichiarato in modo definitivo una Leggenda del wrestling e nel 2005 viene inserito nella Hall of Fame della WWE. Sembra la fine di questa grande carriera ma Hogan sorprende tutti, e in questo anno e in quello successivo torna a lottare sul ring anche se in modo molto saltuario ma al pubblico non importa e appena parte la sua theme entrance esplode in boati di approvazione come succedeva negli anni precedenti. Negli anni seguenti Hogan si impegna più nei reality show televisivi e si cura gli antichi problemi alla schiena e alle ginocchia e ancora una volta si pensa di assistere alla fine. Neanche per sogno. Ad ottobre del 2009 Hogan in conferenza stampa annuncia di avere firmato un contratto con la TNA e nel gennaio dell’anno seguente si presenta al pubblico. In questi anni fa qualche incontro ma soprattutto si dedica ad un nuovo ruolo, quello del General Manager cosa che sta facendo anche oggi. Dal 1978 al 2012, trentaquattro anni di carriera, quasi tutti da protagonista assoluto, Terry ha saputo interpretare il suo ruolo, sia da “buono” che da “cattivo” con la stessa intensità, con la stessa applicazione e determinazione. Ha creato un intero movimento di fans (gli Hulkmaniacs) che lo ha seguito in ogni sua trasformazione osannandole o fischiandolo nello stesso modo, tra il 1985 e il 1999 è stato l’uomo che ha segnalo l’epoca del wrestling più seguita qui in Italia, è diventato un Immortale senza ombra di dubbio e ancora oggi è uno dei più conosciuti wrestler al mondo e lo si capisce, come dicevo all’inizio, quando chiedi a chi ha seguito da molto distante il wrestling, quali atleti ricorda e le risposte sono sempre le stesse: “Hulk Hogan, quello che aveva i baffi e i capelli gialli, il tizio con il boa di struzzo giallo e rosso”. Non sarà di sicuro l’unico di cui tutti hanno memoria, di certo però è il numero 1
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WRESTLING BIOS Lex Luger Di Simone vasta - WCW World Television Champion (17/02/96 - 18/02/96) - WCW World Television Champion(2) (06/03/96 20/08/96) - WCW World Heavyweight Champion(2) (04/08/97 09/08/97) - WCW United States Heavyweight Champion(5) (10/08/98 - 13/08/98) - WWA World Heavyweight Champion (06/12/02 13/12/02)
Riconoscimenti PWI:
Vero nome: Lawrence Pfohl Nato a: Atlanta, Georgia Nato il: 2 Giugno del 1958 Altezza: 6'5" circa 200 cm. Peso: 265 lbs. circa 122 kg. Altre identità: "e Narcisist" (WWF), "e All-American" (WWF), "e Total Package" (WCW) Debutto nel pro wrestling: 1985 Mossa risolutiva: Flying Forearm, e Torture Rack Feud principali: Bruiser Brody; Wahoo McDaniel; Barry Windham; Mike Graham; Keiji Mutoh; Ron Bass; Nikita Koloff; Ric Flair; Dusty Rhodes; Nikita Koloff; Sting; Macho Man; Hulk Hogan; Goldberg. Titoli conquistati: - NWA Southern (FL) Heavyweight Champion (19/11/85 - 15/01/86) - NWA Southern (FL) Heavyweight Champion (2) (14/02/86 22/07/86) - Florida Television Champion (12/03/86 - ??/02/87) - NWA Bahamas Heavyweight Champion (13/06/86 - 05/07/86) - NWA Southern (FL) Heavyweight Champion (3) (29/07/86 16/01/87) - NWA/WCW United States Heavyweight Champion (11/07/87 26/11/87) - NWA World Tag-Team Titles con Barry Windham (27/03/88 20/04/88) - NWA/WCW United States Heavyweight Champion(2) (20/02/89 07/05/89) - NWA/WCW United States Heavyweight Champion(3) 22/05/89 27/10/90) - NWA/WCW United States Heavyweight Champion(4) (16/12/90 14/07/91) - WCW World Heavyweight Champion (14/07/91 - 29/02/92) - WCW World Tag-Team Champion con Sting (22/01/96 - 24/06/96)
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PWI Achievement Awards: (7 wins, 4 1st RUs, 4 2nd RUs, 8 3rd RUs) - 1986 Rookie of the Year - 1987 Most Hated Wrestler, 3rd Runner-Up - 1987 Match of the Year, 1st Runner-Up (War Games/e Match Beyond) - 1988 Most Popular Wrestler, 3rd Runner-Up - 1988 Feud of the Year (Luger vs. Ric Flair) - 1988 Wrestler of the Year, 2nd Runner-Up - 1989 Most Hated Wrestler, 3rd Runner-Up - 1989 Wrestler of the Year, 2nd Runner-Up - 1990 Most Popular Wrestler, 3rd Runner-Up - 1990 Feud of the Year (Luger vs. Ric Flair) - 1990 Wrestler of the Year, 3rd Runner-Up - 1991 Most Hated Wrestler, 2nd Runner-Up - 1991 Feud of the Year, 3rd Runner-Up (Luger vs. Ron Simmons) - 1991 Match of the Year, 2nd Runner-Up (Luger vs. Ron Simmons) - 1991 Match of the Year (Luger & Sting vs. the Steiner Brothers) - 1991 Wrestler of the Year, 1st Runner-Up - 1993 Comeback of the Year - 1993 Most Inspirational Wrestler, 1st Runner-Up - 1993 Most Popular Wrestler - 1996 Match of the Year, 3rd Runner-Up (Wargames) - 1997 Tag-Team of the Year, 3rd Runner-Up (Luger & the Giant) - 1997 Wrestler of the Year - 1998 Feud of the Year, 1st Runner-Up (nWo Wolfpac vs. nWo Hollywood) Già in giovane età, Lawrence cominciò a praticare sport molto fisici e provanti come il football. Dopo aver fatto parte della squadra di football del suo college, Lawrence, anche se non per molto tempo, riuscì ad ottenere degli ingaggi anche nelle categorie più importanti come la USFL, la NFL e la CFL. Con l’ingresso nella Canadian Football League, CFL, Lawrence entrò nella storia come il più giovane atleta debuttante nella storia del football professionistico. Dopo l’esperienza nel football americano, Lawrence iniziò ad allenarsi duramente per diventare un wrestler professionista, e, sotto la tutela di Hiro Matsuda e di Bob Roop, riuscì ad avverare il suo sogno all’età di 27 anni. La sua avventura iniziò in Florida lottando in un circuito
della NWA gestita da Kevin Sullivan. Il primo alloro lo conquistò nel Novembre del 1985, quando mise k.o. Wahoo McDaniel e fece suo il Southern Heavyweight Title, che conquisterà in altre due occasioni battendo Jesse Barr e e Masked Superstar. Dopo aver fatto suo anche il Bahamas Title, Lawrence prese parte all’evento “Battle of the Belts II”, dove per l’occasione affrontò il campione del mondo NWA Ric Flair in un “3 Falls” match; la contesa finì in parità, ma il pubblico fu lo stesso soddisfatto della prova offerta da entrambi.
In seguito Luger entrò a far parte della National Wrestling Alliance; dopo l’esclusione di Ole Anderson dalle fila dei IV Horsemen, fu proprio il debuttante Luger ad entrare nella stable più longeva del pro wrestling americano. Al ppv Great American Bash, Luger, assieme a Flair, Arn Anderson e Terry Blanchard, partecipò ai WarGames combattendo contro il team formato da: Dusty Rhodes, Hawk, Animal, Nikita Koloff e Paul Ellering, con quest’ultimi che ebbero la meglio sui IV Horsemen. Più tardi, Luger ebbe la tanto sospirata opportunità di lottare per lo US Title, all’epoca in possesso di Nikita Koloff, il quale però dovette combattere nonostante l’infortunio che gli occorse durante i WarGames; per assicurare una vittoria pulita da parte di uno dei due contendenti, il match fu disputato all’interno di una gabbia d’acciaio, ma ciò non bastò, infatti JJ Dillon, il manager dei Fuor Horsemen, approfittando del momentaneo infortunio dell’arbitro, lanciò una sedia che volò sopra la gabbia, ed un lesto Luger riuscì ad utilizzarla per mettere K.O.. Quando l’arbitro riuscì a riprendere i sensi, Luger iniziò ad applicare sul povero Koloff la Torture Rack che in pratica decretò la sua vittoria e la conquista dello US Title. Al ppv Starrcade 1987, Luger dovette subito difendere la corona dagli assalti di Dusty Rhodes, ed anche in quest’occasione il match si disputò all’interno della gabbia d’acciaio; in fase avanzata del match, sembrò d’assistere di nuovo al match fra Luger e Koloff, con JJ Dillon che ripeté il lancio della sedia spedendola all’interno della gabbia mentre l’arbitro era k.o., ma questa volta Rhodes fu più sveglio di Luger ed approfittò della situazione per effettuare una ddt su Luger che finì con il cranio dritto sulla sedia e non potè fare altro che subire il conteggio di tre da parte dell’American Dream Dusty Rhodes. Verso la fine dell’anno, Luger cercò in ogni modo di rifarsi dalla sconfitta subita per mano di Dusty Rhodes, ed un’occasione im-
portante gli fu concessa durante lo svolgimento di una battle royal a 25 uomini. Gli altri due membri dei Four Horsemen, Arn Anderson e Tully Blanchard, durante lo svolgimento della battle royal, fecero più che altro da guardaspalle per il loro manager JJ Dillon, anch’esso parte della contesa, mentre nel frattempo Luger pensò ad eliminare in serie gli altri wrestler presenti sul ring; alla fine rimasero sul ring i quattro membri dei Four Horsemen, e JJ Dillon chiese loro di auto eliminarsi e lasciarlo vincere, cosa che Tully ed Arn fecero all’istante, ma non Luger, il quale, oltre a rifiutarsi di auto eliminarsi, prima eliminò con una clothesline JJ Dillon, poi iniziò a rispondere con le mani agli attacchi di Arn e Tully. In occasione del ppv Clash of the Champions I, Luger fece coppia con Barry Windham, con la ferrea intenzione di spogliare Arn Anderson e Tully Blanchard delle cinture di coppia; durante il match, JJ Dillon lanciò in aria una sedia con l’intento di farla arrivare ad Arn Anderson, ma questi fu anticipato da Luger, che la usò a suo vantaggio per poi schienare un inerte Anderson aggiudicandosi le ambite corone. Nel corso del rematch i fans non cedettero ai loro occhi quando videro Windham attaccare Luger, alleandosi così con i Four Horsemen. Fra Luger e Windham iniziò un violentissimo e brutale feud che aumentò ancor di più di importanza quando Windham riuscì a conquistare la cintura degli Stati Uniti. Il 20 Febbraio del 1989, Luger affrontò Windham per il titolo nel corso del ppv WCW Chi-Town Rumble. Con tutta la rabbia e la voglia di vendetta che covava nei confronti di Windahm, Luger riuscì a conquistare la cintura vendicandosi così del tradimento subito. Dopo aver sconfitto Dan Spivey al ppv WrestleWar ’89, il 7 Maggio, Luger fu spogliato del titolo per mano di Michael Hayes, il quale però mantenne la corona solo per una ventina di giorni con Luger che si rimpossessò così della cintura degli Stati Uniti. Nel corso dei successivi diciassette mesi, Luger affrontò wrestler del calibro di: Ricky Steamboat, Brian Pillman, Great Muta e Ric Flair. Gli incontri che ebbe contro il campione NWA Ric Flair furono molto importanti per la crescita professionale di Luger, anche se non riuscì mai a sconfiggerlo con un conto di tre ma tramite squalifica, con il titolo che rimase in questo modo nelle mani del “Nature Boy”. In occasione del ppv Hallowen Havoc ’90, dopo diciassette mesi terminò il regno di campione di Luger, con Stan Hansen che fu in grado di sconfiggerlo strappandogli lo US Title. Dopo un paio di mesi Luger affrontò in un rematch il campione Stan Hansen nel corso del ppv Starrcade ’90. Nonostante la gimmick di questo match, “Bullrope match”, avvantaggiasse il campione in carica, Luger riuscì in ogni modo a vincere l’incontro conquistando per la quarta volta la corona. Dopo l’abbandono di Ric Flair, il WCW World Title fu dichiarato vacante e venne istituito un torneo per dichiarare il nuovo campione. Nella finale del torneo si scontrarono Lex Luger ed il suo vecchio nemico Barry Windham, col quale lottò in uno steel cage match. La vittoria ed il titolo andarono a Lex Luger, ma i dirigenti non avevano calcolato che i fans erano rimasti fedeli a Ric Flair ed ai loro occhi era lui il vero campione, e di conseguenza il regno di campione di Luger fu tutt’altro che felice. Il suo primo ppv da campione del mondo fu Halloween Havoc ’91, ed in quest’occasione riuscì a respingere l’assalto di Ron Simmons nel corso del loro “2 out of 3 falls match”. Qualche mese più tardi riuscì a mettere k.o. anche Rick Steiner al ppv WCW Clash of the Champions XVII, e Masa Chono nel corso dello show NJPW Tokyo Dome '92. La serie positiva di Luger terminò a Superbrawl II per mano del suo vecchio amico Sting, il più amato dai fans della federazione dopo la partenza di Flair.
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Dopo questa sconfitta Luger accettò l’offerta di Vince Mcmahon che lo ingaggiò per la sua nuova creatura la World Bodybuilding Federation, ma quando questa venne chiusa dopo pochissimo tempo dalla sua nascita, Luger venne spostato alla WWF. Luger debuttò con la gimmick di e Narcisist, con tanto di specchio sul ring per ammirare il suo corpo da bodybuilder. In seguito Luger iniziò un feud con Mr. Perfect, dichiarando che era lui il vero uomo perfetto e così arrivarono con l’affrontarsi al ppv Wrestlemania IX, con Luger che riuscì a mettere k.o. il rivale Mr. Perfect. Dopo vari match mai trasmessi in televisione che lo videro affrontare Bret Hart e durante i quali non riuscì mai a sconfiggerlo, Luger partecipò al torneo King of e Ring e nei quarti di finale, affrontando Tatanka, venne eliminato dopo che il suo match col nativo americano finì in parità.
In occasione del 4 luglio, Indipendence Day, Yokozuna campione del mondo della WWF lanciò la sfida a chiunque volesse provare a sollevarlo. A questa sfida, organizzata a bordo della portaerei americana USS Intrepid, parteciparono molti wrestler e sportivi americani che però fallirono tutti miseramente. Dal nulla arrivò Luger vestito con i colori simbolo dell’America, e fra lo shock generale riuscì ad eseguire un bodyslam sul mastodontico giapponese facendo esplodere di gioia i presenti. Abbandonando così la gimmick del narcisista, Luger divenne il nuovo eroe d’America, ed il suo primo obbiettivo fu la conquista del titolo del mondo wwf. Luger iniziò quindi un feud con il campione giapponese Yokozuna, ed in data 30 agosto 1993, in occasione del ppv SummerSlam ‘93, Luger riuscì a sconfiggere Yokozuna ma solo via count out con la cintura che perciò non cambiò mano. Anche nel 1994, Luger mantenne la speranza di conquistare l’ambita corona e nel ppv Royal Rumble, Luger si aggiudicò la rissa reale ma assieme a Bret Hart, visto che entrambi caddero allo stesso istante con i piedi per terra. Così venne deciso che in occasione del ppv WrestleMania 10, sia Bret che Luger avrebbero entrambi combattuto un match con in palio il titolo dei pesi massimi. Per decidere chi dei due avrebbe combattuto per primo contro Yokozuna, venne lanciata una monetina che favorì Luger e così Bret, per essere impegnato anch’esso in due match come Luger, avrebbe dovuto affrontare ad inizio ppv suo fratello Owen.
Nel match contro il campione Yokozuna, Luger perse per squalifica dopo aver colpito Mr. Perfect, l’arbitro speciale del match e poco propenso a concedere la vittoria al Made in America Lex Luger. Nel main event del ppv, Yokozuna verrà poi sconfitto da Bret Hart che riuscì così a laurearsi per la seconda volta campione del mondo WWF. Nel frattempo Luger diventò molto amico di Tatanka, ma quest’amicizia cominciò a mostrare delle crepe quando il nativo americano iniziò ad accusare Luger di essersi venduto a Ted Dibiase, che in effetti presenziò più volte nei match di Luger favorendo la vittoria di quest’ultimo. I due arrivarono così ad affrontarsi al ppv SummerSlam ‘94, in occasione del quale si scoprì che il vero venduto era Tatanka e non Luger. Al ppv Survivor Series ‘94, il team capitanato da Luger formato da: Mabel, Adam Bomb e gli Smoking Gunns, affrontarono il Million Dollar Team composto da: King Kong Bundy, Tatanka, Bam Bam Bigelow e gli Heavenly Bodies. Luger venne eliminato da Bundy, che fu l’ultimo a rimanere sul ring assieme a Bam Bam Bigelow. Dopo la sua anonima partecipazione alla rissa reale del 1995, Luger iniziò a fare coppia con British Bulldog formando gli Allied Powers. Il loro primo match in coppia ebbe luogo il 12 gennaio del 1995 quando sconfissero il team composto da King Kong Bundy & Bam Bam Bigelow. Il debutto in ppv avvenne in occasione del ppv WrestleMania XI, con gli Allied Powers che s’imposero alla grande sui Blu Brothers (Eli & Jacob Blu). Il contratto di Luger con la WWF stava per scadere e Vince Mcmahon fu rassicurato dallo stesso che appena i suoi agenti avrebbero sistemato certe faccende contrattuali non avrebbe esitato oltre a firmare il nuovo contratto. Nel frattempo in WCW Eric Bischoff, tutt’altro che un estimatore di Luger, fu convinto da Sting ad ingaggiarlo e Easy E, pensando a quale colpo sarebbe stato farlo apparire in WCW un giorno dopo che i fans l’avevano visto in WWF, accettò l’idea di buon grado. Così Luger fece la sua apparizione a sorpresa durante la prima edizione di WCW Monday Nitro, apparendo prima durante il match fra Sting e Flair poi nel main event confrontandosi faccia a faccia con Hogan . La settimana successiva, durante Monday Nitro, Luger lottò contro il campione del mondo WCW Hulk Hogan, ma la vittoria se la aggiudicò quest’ultimo. Il 17 settembre Luger partecipò ai War Games disputati durante il ppv Fall Brawl; Hulk Hogan si confermò ancora il più forte vincendo la contesa. A Novembre, Luger prese parte alla prima 60 Man Battle Royal su tre ring durante il ppv WCW World War 3. Luger riuscì a rimanere fra gli ultimi 4, ma non fu in grado di vincere la contesa a causa di e Giant, con Macho Man che infine si aggiudicò la Battel Royal. Al ppv WCW Starrcade ‘95, Luger affrontò, in un Triangle Match, Sting e Ric Flair, ma la vittoria andò a quest’ultimo. Durante la puntata di Monday Nitro del 22 Gennaio, Luger fece team con l’amico di sempre Sting, ed insieme furono in grado di sconfig-
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gere gli Harlem Heat facendo così loro i titoli di coppia WCW. Dopo aver respinto l’assalto dei Blue Bloods nel corso del ppv WCW Clash of the Champions XXXII, il mese successivo, al ppv WCW Superbrawl VI, riuscirono nell’intento di respingere anche quello perpetrato dagli ex campioni di coppia, gli Harlem Heat. Partendo dal 17 febbraio, Johnny B. Badd e Lex Luger si contesero tenacemente il WCW Television Title, con Badd che riuscì a tornare in possesso del titolo sconfiggendo Luger un solo giorno dopo averlo perso per mano dello stesso Luger. Un mese più tardi, il 6 marzo, Luger riuscì a mettere k.o., ancora una volta, Badd, conquistando nuovamente il WCW Television Title. Durante lo show WCW/New Japan Tokyo Dome Supershow, Masa Chono fu in grado di pareggiare i conti con Luger, che lo battè nel 1992, sconfiggendolo in un grande match. Durante il ppv WCW Slamboree, Lex Luger fece coppia con Road Warrior Hawk confrontandosi con Road Warrior Animal e Booker T; infine il match finì con un No Contest. Al ppv WCW Great American Bash ‘96, Luger ottenne l’opportunità di lottare per il titolo dei pesi massimi, ma e Giant fu in grado di non lasciarsi sorprendere dal Total Package. Da qui iniziò un brutto periodo per Lex, infatti durante il Monday Nitro del 24 giugno gli Harlem Heat riuscirono a sconfiggere il team Luger/Sting, riappropriandosi così delle cinture di coppia WCW;poi in Agosto Luger venne sconfitto da “Lord” Steven Regal che s’impossessò del TV Title. In estate arrivarono in WCW gli Outsiders, Kevin Nash e Scott Hall con la ferma intenzione di voler prendere sotto il loro controllo l’intera federazione. Al ppv WCW Great American Bash ‘96, Kevin Nash e Scott Hall, dopo aver confermato che non erano più dipendenti di Mcmahon, infieriscono fisicamente sul runner della WCW Eric Bischoff con Nash che gli eseguì una Powerbomb facendolo schiantare sopra ad un tavolo. Al successivo ppv, Bash at the Beach ’96, Luger in coppia con Sting e Savage affrontarono gli Outsiders, i quali avevano promesso che sarebbero stati aiutati a distruggerli tutti da un misterioso terzo uomo. Durante il match, Luger si infortunò lasciando che il match proseguisse come un normale tag team match. Gli Outsiders presto riuscirono a prendere in mano le redini dell’incontro, ma all’improvviso entrò in scena Hulk Hogan dopo un’assenza dalle scene di parecchi mesi; fra l’esultanza della folla Hulk Hogan entrò sul ring, ma l’esultanza si trasformò presto nel più profondo e significativo stupore quando e Hulkster eseguì il Legdrop su Macho Man. Nell’intervista successiva al match, Hogan iniziò ad offendere i fans proclamando l'inizio della fine per la WCW con la nascita del New World Order. Al ppv WCW Hog Wild ‘96 Lex Luger e Sting dovettero soccombere agli Outsiders che sconfiggendoli iniziarono così la scalata verso i titoli di coppia WCW. Poche settimane prima del ppv WCW Fall Brawl, Lex Luger venne inspiegabilmente attaccato da Sting, il quale venne reclutato da Hogan per fare parte del team nWo nel corso del main event di Fall Brawl ‘96. Durante il corso del match, Sting entrò in scena ed iniziò ad attaccare il team WCW, ma poco dopo un altro Sting salì sul ring facendo così capire che quello reclutato dall’nWo era un falso Sting. Dopo aver fatto piazza pulita sul ring, il vero Sting abbandonò il match sentendosi ancora offeso per le passate accuse di tradimento lanciategli dai membri del team WCW. Il 24 novembre a World War 3, Lex Luger partecipò alla 60 Man Battle Royal; Lex riuscì a rimanere per lungo tempo sul ring, ma quando sul ring rimasero solo lui e e Giant fu quest’ultimo ad aggiudicarsi la contesa. Il 29 Dicembre Luger e e Giant si affrontano in un 1 on 1 match con Lex che finalmente si prese la giusta rivincita sul gigante. Nel primo evento del 1997, Clash of the Champions XXXIV, Luger battè Scott Hall via squalifica. Al ppv SuperBrawl VII Luger e e
Giant avrebbero dovuto fare coppia contro i campioni Outsiders, ma il match fu cambiato da Eric Bischoff, diventato capo del nWo, il quale annunciò che e Giant avrebbe combattuto contro gli Outsiders in un handicap match. Grazie all’intervento di Luger, e Giant riuscì a schienare Hall conquistando in questo modo le cinture di campioni di coppia WCW. Al Monday Nitro del lunedì successivo, Eric Bischoff tolse le cinture ai nuovi campioni e le rese agli Outsiders fra la disapprovazione enorme dei fans presenti. Al ppv Spring Stampede, Luger ottenne lo status di number one conteder al titolo dei pesi massimi di Hollywood Hogan dopo aver sconfitto, in un Four Corners match, e Giant, Booker T e Stevie Ray. Il 13 luglio nel corso del ppv Bash at the Beach ‘97, Luger fece team con e Giant e i due riuscirono a mettere k.o. Hogan ed il suo inedito compagno di coppia per l’occasione Dennis Rodman. Durante lo show Nitro del 4 Agosto, Lex Luger, dopo sei anni, riuscì a conquistare il titolo dei pesi massimi WCW sconfiggendo il rivale di sempre Hollywood Hogan. Al ppv Road Wild ’97, il regno di Lex Luger giunse prematuramente alla fine venendo sconfitto dal leader del nWo Hollywood Hogan.
Al ppv Fall Brawl ’97, Luger fece coppia con DDP sconfiggendo il team del nWo composto da Savage e Scott Hall, i quali al ppv precedente, Clash of the Champions XXXV, ebbero la meglio sul team WCW. Dopo aver battuto ad Halloween Havoc ’97 Scott Hall, Luger partecipò alla 60 Men Battle Royal, che ancora una volta venne vinta da Savage. Al ppv di punta della WCW, Starrcade ‘97, Luger venne sconfitto da Buff Bagwell grazie alle interferenze di altri membri del nWo. All’ inizio del 1998, Luger iniziò una serie di sfide che lo videro opposto a Randy Savage. Il loro primo match avvenne al ppv Souled Out ‘98, con Luger vincitore della contesa come lo fu anche al ppv successivo, Superbrawl VIII. Dopo le vittorie ottenute contro Savage, Luger cominciò un feud con Scott Steiner, nuovo membro del nWo. Al ppv WCW Uncensored, Luger ottenne la meritata vittoria, e così fu anche al ppv Spring Stampede, dove in coppia con Rick Steiner annientò il team Scott Steiner/Buff Bagwell. Più tardi Luger entrò a far parte dei Wolfpac, stable fondata da Nash per combattere l’nWo di Hollywood Hogan. Al Nitro successivo a Road Wild, Luger battè Bret Hart facendo così suo per la quinta volta lo US Title. Il titolo rimase nelle mani di Luger per soli tre giorni, infatti Bret Hart riuscì a metterlo k.o. durante lo show under.
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Al ppv World War 3, Luger partecipò all’annuale 60 Man Battle Royal. Riuscì con tenacia a rimanere sul ring fino all’ultimo, ma infine fu eliminato da Kevin Nash che si aggiudicò la contesa. All’inizio del ’99, con il ritorno di Hogan, si riforma l’nWo e questa volta i Wolfpac e l’nWo Black and White furono alleati contro il resto della WCW. Luger, anch’esso membro del nuovo nWo, partecipò al ppv Souled Out ’99, dove per l’occasione sconfisse il messicano, ed ex alleato, Konnan. Al ppv SuperBrawl IX Luger avrebbe dovuto fare team con Kevin Nash affrontando la coppia formata da Konnan e Rey Misterio Jr in un Hair vs. Mask Match, con in gioco i capelli di Miss. Elizabeth e la maschera di Rey, ma a causa di un infortunio al gomito venne sostituito da Hall. Infine furono i due Outsiders ad avere la meglio con Rey che dovette gioco forza togliersi la maschera. Il ritorno di Luger avvenne a Settembre, e, con l’appellativo di "e Total Package”, riprese il vecchio personaggio del narcisista con Miss Elizabeth al suo fianco. Lex puntò le sue attenzioni sul vecchio nemico Bret Hart, e i due ai affrontarono al ppv Halloween Havoc ‘99, con Luger che con scorrettezze varie riuscì a vincere il match. Al ppv Mayhem, Luger venne sconfitto da Meng, con quest’ultimo che a fine match aggredì Miss Elizabeth, la quale venne poi salvata dall’arrivo in scena di Sting. Geloso del nuovo rapporto nato fra Sting ed Elizabeth, Luger voltò le spalle al vecchio amico, e i due arrivarono ad affrontarsi al ppv Starrcade ‘99. Durante il match Sting venne tradito da Elizabeth, che lo attaccò facendolo però vincere per squalifica, tornando così col suo compagno Lex. Al ppv WCW Superbrawl X, Luger affrontò il campione dei pesi massimi WCW Hulk Hogan, il quale si aggiudicò l’incontro senza però poter evitare l’assalto a fine match da parte di Luger e Flair. Al ppv WCW Uncensored 2000, Luger affrontò di nuovo di Sting, ma questa volta, in un Lumberjack match, la vittoria andò a Sting. Dopo di che, la dirigenza WCW, a causa dei bassi ascolti, richiamò in sede Vince Russo ed Eric Bischoff, che divisero la federazione in due fazioni: i giovani talenti, il “New Blood”, opposti ai veterani del “Millionaires club”. Luger formò subito con Ric Flair il Team Package partecipando al torneo per l’assegnazione dei titoli di coppia che come gli altri allori furono resi vacanti da Russo e Bishoff. Al ppv Spring Stampede, sconfissero i Mamalukes al primo turno, gli Harris Boys al secondo turno, fino ad arrivare in finale dove li attendeva la coppia dei New Blood formata da Buff Bagwell e Shane Douglas. I titoli infine andarono al team dei New Blood grazie all’interferenza dei debuttanti Kronik. A Slamboree Luger affrontò con successo Bagwell, il quale da qualche tempo stava facendo la corte ad Elizabeth. In federazione si iniziò a far notare Chuck Palumbo, il quale si definiva il vero "Total Package" imitando Luger per filo e per segno durante le sue apparizioni. Questo feud non proseguì mai a causa del momentaneo allontanamento dalla federazione di Luger per cause contrattuali. Luger fece ritorno in WCW a Settembre alleandosi subito con Buff Bagwell. A Starrcade 2000, mentre Buff stava intervistando Sarge l’ex ex istruttore di Goldberg, Luger apparve ed attaccò proprio Sarge. Luger, nel corso dello stesso ppv, affrontò il vendicativo Goldberg che si aggiudicò il match. Dopo ave consolidato la loro alleanza, Luger e Buff composero il team chiamato “Totally Buff”, diventando membri della stable del c.e.o. della WCW Ric Flair, ovvero i “Magnificent Seven”. Questo gruppo vedeva tra le sue fila: Ric Flair, Rick Steiner, Scott Steiner, Jeff Jarret, Buff Bagwell, Lex Luger e Road Warrior Animal. I Totally Buff iniziarono una violenta faida contro il team Goldberg/Sarge, cominciando ad attaccare Sarge nel mentre che Goldberg era impegnato a disputare qualche match. La resa dei conti
ebbe luogo al ppv WCW Sin, con i Totally Buff che si aggiudicarono la vittoria grazie alle loro scorrettezze. Al ppv SuperBrawl Revenge, la loro striscia vincente continuò sconfiggendo i Kronik anche se con l’aiuto di Mike Awesome. Diventati contendenti numero uno ai titoli di coppia, il 18 marzo, al ppv WCW Greed i Totally Buff affrontarono i campioni Palumbo e O’Haire, i quali si sbarazzarono dei loro avversari in meno di un minuto. Di lì a poco, la wcw fu venduta a Mcmahon e Luger rimase a lungo fermo a casa aspettando la scadenza del contratto stipulato con la WCW. Il 28 novembre 2002, Luger prese parte ad uno show della World Wrestling All-Stars che si svolse in Irlanda; in quest’occasione Luger fece coppia con l’amico Sting sconfiggendo il team composto da Malice e Buff Bagwell. Durante il ppv della WWA, Retribution, Luger conquistò il WWA World Heavyweight Title, all’epoca vacante, battendo Sting. In Svizzera, Sting si riprese la cintura battendo Luger e Malice in un three way dance. Il 1° maggio 2003, Miss Elizabeth, all’età di soli 42 anni, da tempo fidanzata di Lex Luger, fu trovata morta nel suo appartamento. Il decesso è avvenuto a causa di un attacco cardiaco provocato dall’assunzione di vodka e antidolorifici. Poco dopo, Luger venne arrestato per possesso di droghe varie e sostanze dopanti. In data 12 novembre 2003, Luger apparve ad un ppv settimanale della TNA, facendo coppia con Jeff Jarrett affrontando il team composto da AJ Styles e Sting; Luger durante il match dimostrò di esser totalmente fuori forma, ed il match infatti non verrà ricordato di sicuro dai fans della TNA come un bel match. Dopo quasi un anno, la TNA offrì una seconda opportunità a Luger, ma quest’ultimo sciupa quest’ennesima occasione presentandosi in ritardo per lo show. Il 31 Gennaio del 2005, Luger fu arrestato ad Atlanta per “DUI”, “guida sotto l’influenza” ( di alcool). Luger fu trovato privo di sensi sopra la ruota di scorta della sua auto; quando Luger riprese conoscenza, cercò di scappare ma la polizia riuscì a bloccarlo in tempo. Lex Luger fu accusato di possesso di prescrizioni false e/o scadute, mancanza di un’assicurazione e possesso di un contenitore di alcolici aperto. Il 3 Febbraio del 2005, Luger tornò ad avere guai con la giustizia quando fu trovato in possesso di steroidi; in seguito Luger fu costretto a pagare una multa di mille dollari con l’obbligo di sottoporsi a vari test sanguigni. Se Luger dovesse essere arrestato nel corso dei prossimi cinque anni, per lui ci sarebbe probabilmente il carcere. Nel Giugno del 2012 un Lex Luger visibilmente provato fisicamente e mentalmente, ha introdotto Sting nella Hall Of Fame della TNA.
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REST IN PEACE #2 THEORY OF A DEADMAN di Federico “ilvento71” Matteucci In WWE (allora WWF) il suo arrivo fu subito di impatto e l’esordio “ufficiale” avvenne durante le Survivor Series il 22 novembre 1990 come membro misterioso del team di Ted DiBiase (anche se il suo vero debutto fu tre giorni prima durante i tapings di WWF Superstars (nr#220)episodio andato in onda però il 15 dicembre e che lo vide opposto al jobber Mario Mancini e dove venne presentato come Kane e Undertaker.
Il numero due di RIP è dedicato a quella che è forse la miglior gimnick nel Mondo del ProWrestling di ogni tempo e cioè quella dell' Undertaker. Mark William Calaway (Houston, 24 marzo 1965) finita la scuola nel 1983 (dove aveva giocato a basket con poco successo) cominciò gli alllenamenti l'anno successivo a Dallas e cominciando a lavorare per la WCCW di Frtiz VonErich con il nome di Texas Red. Il passo successivo fu passare alla USWA (dove tra gli altri batté il ben più quotato Jerry “e King” Lawler il 1°aprile 1989 vincendo l'USWA Unified World Heavyweight Championship e sempre in USWA il 5 ottobre dello stesso anno vinse il Texas Heavyweight Championship passando poi, dopo poco tempo, alla NWA (non ancora WCW). In USWA conobbe anche quello che poi sarebbe diventato il suo manager storico e cioè Paul Bearer (William Moody) che ai tempi si faceva chiamare Percy Pringle III e che gli fece da manager per un certo periodo di tempo pure li.
Mi prolungo poco sulla sua carriera in WWE che penso sia nota ai più e che lo ha visto vincere una Rumble, 4 volte il titolo WWE, 3 quello Heavyweight, per 6 volte quello di coppia ed avere un0incredibile streak a Wrestlemania di 20-0. In questi anni non vi è avversario che Callaway non abbia affrontato da leggende a “mostri” mandatigli contro semplicemente perché avere il Dead Man nella card significa avere due ME e non uno solo. Prima di continuare devo “confessare” che e Phenom è il mio preferito di ogni tempo e che quando lo vidi per la prima volta scatto “la scintilla” e da allora per me il wrestling è sotto forma di uomo vestito da becchino. Battute a parte non posso pensare a questi 20 anni di wrestling e manco riesco ad immaginarli senza il becchino e se la WWF non affossò nella lotta contro la WCW lo deve in gran parte a lui che sin dal debutto ebbe un impatto devastante con il pubblico.
In questo periodo in USWA Callaway interpretò parecchie gimnick (e Commando, e Punisher e e Master of Pain) mentre arrivato nella nuova federazione prese il nome di “Mean” Mark Callous prendendo momentaneamente il posto di Sid Vicious (infortunato) negli Skyscrapers assieme a Dan Spivey ed il suo match più importante fu per l' NWA United States Championship Uniti contro Lex Luger a Great American Bash il 7 luglio 1990. Prima che la NWA diventasse WCW Callaway vide terminare, e non rinnovare, il suo contratto e questo si rivelò poi il passo decisivo verso la leggenda.
Questo impatto lo porto in poco più di un anno ad essere turnato face (lui che era nato per essere Monster heel) a forza visto il sempre maggior consenso del pubblico a suo favore. Sin da subito saltavano agli occhi le sue caratteristiche principali : la lentezza dei movimenti, il rialzarsi subito anche dopo colpi pesanti , la camminata sulle corde e la sua finisher la Tombstone Piledriver. Nel susseguirsi degli anni abbandonata la caratteristica flemma modificò il su ostile di lotta adattandolo alle sempre maggiori richieste di “spettacolo” che il pubblico chiedeva dal punto di vista del lottato. Questo suo adattarsi velocemente abbinato alla gimnick lo hanno portato a disputare stipulazioni sempre diverse e mai banali che nel corso degli anni sono diventati anche dei “marchi di fabbrica” del becchino. Con lui sono nati i Casket Match, Hell in a Cell, Inferno Match, Buried Alive e tanti altri match tagliati su misura per lui e che hanno dato vita ad alcune delle più belle faide di ogni tempo. Leggendari e spettacolari impossibile non ricordare il Casket Match contro Yokozuna alla Royal Rumble del 1994 dove servirono dieci avversari per rinchiuderlo dentro alla bara (da dove risorse subito dopo )oppure l’Hell in a Cell contro Mankind nel ppv King of e Ring 1998 o le sue faide contro lo stesso Mankind od il “fratello” Kane. Questo suo essere maineventer “a prescindere” però oltre a grandissimi feud lo hanno spesso relegato anche a scontrarsi con avversari non propriamente all’altezza ed ad avere match che spesso erano in ppv solo grazie al suo nome che garantiva comunque sicura risposta da parte del pubblico. Le oscenità (tra tutte citerei il feud con Giant Gonzales o contro il fake Undertaker) che spesso hanno portato questi scontri non ne hanno però minato la credibilità e la longevità ad alti livelli solo che hanno precluso a Calaway l’essere protagonista in piena era attitude dove dominavano e Rock e Stone Cold dove lui venne relegato spesso in secondo piano (parlo a livello di titolo
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Mondiale) per dare spazio, giustamente, a quella grande rivalità.
ries 20 anni dopo dove tutto era iniziato.
Nella seconda parte degli anni 2000, dopo il periodo passato da biker dove dimostra ampiamente di sapersela cavare anche con il microfono, finalmente aumenta il numero di titoli e vince la Rumble del 2007 continuando nel frattempo a mantenere intatta una streak a WM contro avversari sempre più impegnativi, dal punto di vista di status dell’avversario, che lo hanno portato alla soglia di un 20-0 che probabilmente non sarà mai ne eguagliato ne superato.
Ciò che il sottoscritto sognava, e credeva fosse giusto per questo personaggio, era un match che avrebbe riunificato i due titoli (un HIAC contro Cena semmai) dove al termine del match il becchino con le cinture in una mano avrebbe preso il microfono e detto “It’s time for me to Rest In Peace” dopo di che rintocco, buio e sul ring rimanevano solo le cinture. Altra uscita per il Phenom non la vedevo e non la vedo ancora adesso ma in nome di chissà cosa si è voluti andare avanti e pare non ci si voglia (o sappia) fermare (a questo punto “spero” che non vadano oltre Wrestlemania XXX nel 2014)
Streak che è allo stesso tempo il suo vanto ma che lo sta “affossando” trascinando il personaggio Undertaker verso un ultimo viaggio che, sentendo le voci, non è nemmeno in programma e che non si capisca dove voglia portare. Un match all’anno (anche se memorabili come l’ultimo) non basta e mi pare stia rendendo il suo addio un triste e lungo calvario tra mille infortuni con speranze che sia sano il periodo giusto dell’anno (leggasi Wrestle- L’occasione buona, per il sottoscritto, è stata mania). persa oramai due anni fa per le Survivor Se-
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Oramai quell’occasione l’hanno persa spero sempre che gli facciano fare un uscita degna del più grande e che il suo Last Ride sia degno della carriera del più grande di ogni tempo.
SOTTO IL SEGNO DELLA TIGRE L’OSTACOLO INSORMONTABILE Di Fabian “e Black Ice” Franco In Italia c’è una strana concezione del Pro-Wrestling, un'illusione generale che possa essere praticato da tutti, ma a parer mio per farlo, non solo ci vuole una predisposizione fisica notevole e non parlo solo di stazza fisica, perché grazie al cielo il trend che c’era negli anni '80 oramai è solo un ricordo, ma la qualità principale per un lottatore oggi, è la predisposizione mentale al superare lo stress che questo sport-spettacolo ti porta ad avere. Quando decisi di iniziare il pro wrestling erano anni in cui non esistevano palestre in Italia, era impensabile la situazione che abbiamo oggi, svariate associazioni per praticare wrestling che crescono come funghi e soprattutto possibilità di viaggiare! Anche se trovarsi in un'academy dove si respira wrestling 24/7 diventa un bell'ostacolo anche per il più preparato atleta italiano proprio per la mancata mentalità da prowrestler che c’è nel nostro paese. Ai tempi molti ragazzini chiedevano a Fusaro dei consigli su come poter diventare lottatori professionisti, spesso capitava che il nostro commentatore indirizzava gli aspiranti lottatori nel mondo delle arti marziali per avere una sorta di preparazione altetica. Neanche a dirlo fu un consiglio che seguii subito, mi feci iscrivere dai miei a judo ed arrivò la prima difficoltà, i medici mi dissero che la malnutrizione subìta nei primi anni della mia infanzia mi aveva dato un problema alle articolazioni. Praticamente la produzione del liquido sinoviale del mio corpo era compromessa, e questo difetto faceva in modo che avessi una vera e propria artrosi che si affacciava ad ogni sforzo eccessivo, solo il semplice stare in ginocchio per più di 5 minuti mi procurava dolori lancinanti… Eppure tutto questo non doveva fermarmi, diedi talmente di matto che i miei furono costretti a chiedere al medico di famiglia di farmi il certificato ugualmente, con la promessa che avrei fatto ben poco ma che mi serviva per la socializzazione e per imparare bene l’italiano dagli altri ragazzi della mia età... E così andai avanti, con certificati di medici che nemmeno mi controllavano, visto che pagavo il certificato e dicevo che stavo una favola fisicamente… Continuai a praticare arti marziali per anni, dal karate tradizionale al kobudo, Iai do alla kick boxing al kali (escrima/arnis de mano) ed intanto la speranza che qualcuno importasse il wrestling in Italia era grande… . Poi arrivò un infortunio al ginocchio che mi portò a stare fermo per ben 6 mesi… Avevo quasi perso la speranza, non avrei mai praticato il pro wrestling, me lo dovevo togliere dalla testa… Un mattone enorme su i miei sogni... Ma poi, seguendo una rivista di arti marziali lessi di una palestra a Torino, della IWS guidata da Noel Sergio, ma putroppo era troppo lontana per sperare di poterla frequentare, allora dovetti ritornare ad allenarmicon le arti marziali che mi avevano accompagnato per tanti anni…. Dopo qualche tempo scoprii la ICW creata da Nino Baldan e anche in questo caso fu impossibile frequentarla a causa degli impegni che mi tenevano incollato a Roma. Continuavo a fare il mio mestiere di istruttore con la speranza che qualcuno si impegnasse per poter aprire una palestra a Roma… Arrivò quindi l’opportunità della XIW, era una federazione siciliana ma aveva anche idea di aprire dei poli a Roma, fu così che mi imbarcai per Messina per iniziare il mio percorso… Il primo contatto con il ring fu strano, era come entrare nella mia nuova casa, era come aver conquistato la vetta di una montagna dopo anni di scalata, ammetto di aver pianto di gioia per quel primo allenamento. Ero finalmente lì, in un posto dove sapevo che sarei rimasto nonostante i problemi fisici e gli anni che avanzavano, i primi bump fuorno una scossa per la mia spina dorsale, ma ressi bene, le cadute le avevo apprese per anni per le arti marziali, ma quanto poteva essere emozionante fare quelle cose dentro un ring! La sera stessa ero stanchissimo e con le aricolazioni doloranti ma in cuor mio ero strafelice di aver finalmente compiuto quel passo! Continuammo gli allenamenti, finalmente di lì a poco la XIW aprì il polo a Roma, e così iniziai a frequentare quella palestra costante-
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mente per guadagnarmi un posto tra i lottatori italiani, che pur non avendo l’aspetto della contro parte americana ne avevano sicuramente il cuore! L’ostacolo principale che si incontrava al tempo era imparare il wrestling con i pochi mezzi a disposizione, per lo più avevamo la possibilità di apprendere delle informazioni dai pochi fortunati che erano andati chi in Inghilterra, chi in America o Giappone ad imparare i fondamenti di questo sport-spettacolo però non tutti erano in grado di insegnare perfettamente le informazioni giuste, ma all'epoca andava benissimo così, ci si accontentava pur di praticare, era una sorta di ricerca ossessiva ad apprendere sempre di più. La cosa interessante, seguendo gli stage con varie persone, era lo scoprire l’interpretazione personale delle tecniche, il pro wrestling diventava un vestito che ti si adattava addosso e ti trasformava in quello che volevi essere da sempre! Ma anche questo aveva una controparte negativa, il dramma maggiore era il pericolo di scimmiottare le tecniche dei lottatori professionisti, cosa di una pericolosità unica... Eppure eravamo talmente pieni di noi che facevamo di tutto pur di sentirci dei lottatori, ci prendevamo rischi assurdi senza curarci troppo della nostra incolumità per non parlare dei tatami! Per i bump assassini che andavamo a compiere era come cadere sul cemento! I primi ring poi su cui si entrava erano ring da boxe totalmente inadatti al prowrestling, eppure lì facevamo di tutto, il solo sentirsi al centro di quelle tre corde ti faceva sentire un lottatore, sentivi il pubblico anche se non c’era, ti sentivi al Madison Square Garden nel main event della serata, anche se attorno a te c’erano solo i tuoi compagni di allenamento… Eseguire le tecniche, i giochi di corde… Era tutta un'emozione, eri in un mondo a parte, una dimensione dove eri indistruttibile, dolori, lividi e cicatrici erano portati come delle medaglie al valore, e andavamo avanti con un'incoscienza assoluta! Non calcolando i danni che si sarebbero affacciati nel corso del tempo, da parte mia anche avendo un età rispetto gli altri, era tanta la voglia di farlo che nonostante i problemi che già avevo con le articolazioni non mi interessava, avrei smesso di camminare se questo mi avrebbe concesso di salire almeno una volta sul ring, era diventato una specie di dolce ossessione, più le ossa mi scricchiolavano e le giunture si infiammavano, più l’adrenalina entrava in circolo nel mio corpo e mi dava quella spinta del dire “io ce la posso fare”. Comunque sia, come ho più volte detto, il pro wrestling non è per tutti. Nel corso degli anni ne ho avute di conferme che andavano ad avvalorare questa mia convinzione…. Ho visto tante e tante persone entrare con grandi propositi, sembravano tutti pronti a spaccare il mondo in due parti, entrare tra l’olimpo dei pro sicuramente, gente che proclamava “passo un paio di anni qui e poi l’America!” per poi sparire in breve tempo dopo il primo bump che ti lasciava senza fiato per un dente rotto addirittura una semplice distorsione alla caviglia… Il wrestling non perdona chi non è pronto a sacrificareogni cosa! E non ha perdonato nemmeno più in là sedicenti lottatori delle varie associazioni sportive italiane che, in virtù dei soliti giochi di leccaculismo vari, raccomandazioni degli amici degli amici, per non parlare delle auto promozioni della serie “la federazione è mia e allora vinco io”, anche in questo caso sono stati tutti epurati naturalmente dal ring. Molte volte mi si chiede perché alla mia età, con i miei problemi, ed ora anche con tre figli ho ancora voglia di mettermi in gioco sul ring specie dopo ogni match, quando faccio fatica anche ad alzarmi dal divano... Beh, io credo che ci sia in tutti noi un fuoco che gli dà vita, che senza di esso si sopravvive, non si vive, e sono convinto che il mio fuoco sia la passione per il wrestling e parlo del wrestling a 360 gradi non solo quello lottato! Al wrestling devo gran parte della mia vita, mi ha donato le emozioni più grandi della mia vita anche per vie traverse, è per questo che nel tempo mi sono dedicato non solo al wrestling lottato ma anche all'arbitraggio (fin troppo bistrattato come ruolo) in parole povere, dove c’è wrestling io respiro vita! Comunque sia, dopo un anno e passa di allenamenti arrivò la mia prima occasione... E arrivò in un modo molto strano! Un lottatore nella card si era infortunato ed io ero chiamato a sostituirlo!!! Fu la mia prima emozione da lottatore…. Dovevo scegliere la mia attitudine! Come interagire con il pubblico, che entrata avrei fatto… Il panico! Mi ritornò alla mente lui… Tiger Mask... Se ero lì era per merito suo... Avrei avuto finalmente il mio primo match…
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E-FED UNIvERSE #1 Di Jimmy “Sons of Anarchy” Barbaro Quando mi hanno proposto di scrivere questo editoriale sono stato molto contento e onorato che siano venuti a chiedere proprio a me di tenerlo. Poi quando mi sono trovato davanti alla pagina vuota di Word, mi sono chiesto “E ora cosa ci scrivo?”, sia chiaro le idee non mancavano e si affollavano nella mia testa una dietro l’altra rincorrendosi e intrecciandosi in continuazione, ma non riuscivo a dargli un ordine preciso. Così sono rimasto a fissare quel foglio bianco per un dieci minuti buoni ascoltando Asylum dei Disturbed, la theme song dell’ultimo PPV ECF. Poi, poi è arrivata l’illuminazione, mi è stato chiesto di parlare della mia E-federation (NB: Abbreviato Efed), l’ECF, ma come faccio a parlare di qualcosa se non ho spiegato ai lettori CHE COS’È un’Efed. Insomma prima di parlare di qualcosa dovrei quantomeno spiegarvi di cosa stiamo parlando, quindi per iniziare partiamo con una breve spiegazione. Un’Efed è un gioco di ruolo basato su una federazione di wrestling inventata. Le prime efed nascono nel 1995 quando un piccolo gruppo di persone iniziò a creare le prime efed che per andare avanti si basavano sull'invio tramite mail di tutto il materiale (quindi promo/spot, show ecc. ecc.). Con le efed si può scoprire un importante parte del wrestling business, cioè la creazione degli show e dei PPV. Oggi generalmente le efed si svolgono su un forum o un sito, dove tutto è pubblicato sotto forma di testo, con immagini, video e altro materiale multimediale. Proprio come nel wrestling reale i bookers di una federazione si occupano di organizzare show settimanali (o anche bi-settimanali) e di mettere in scena i PPV. Gli utenti (detti anche handler) generalmente si occupano di inviare i promo dei propri personaggi allo staff della federazione. Tutto questo materiale è assemblato da colui che è detto owner (o anche headbooker, presidente o proprietario della efed) che assieme al resto dello staff decide i risultati, le storyline e quant'altro serva. Al momento della loro nascita le efed erano di un unico tipo, cioè le Original Efed o, in termini italiani, Efed con wrestler inventati. Con il corso del tempo le efed si sono evolute e sono nati nuovi tipi di efed che possiamo brevemente riassumere così: Original efed o efed con wrestler inventati: In queste efed si fa poco o nessun riferimento al wrestling reale e raffigura finzione lottatori professionisti e gli eventi, ma di solito prende in prestito immagini dalle federazioni reali così come dal resto della cultura moderna. Imitation efed o efed con wrestler reali: le federazioni imitazione sono caratterizzate da duplicare la vita reale delle federazioni di wrestling, come WWE e TNA, usando i loro eventi, immagini, lottatori e più. Inoltre, alcune federazioni accettare un mix di lottatori da più di una federazione di wrestling. Efed Mix o efed che ammettono sia wrestler reali sia wrestler inventati: permettono sia imitazione sia la creazione di un personaggio. Hybrid efed: I risultati dei match sono decisi da una combinazione di GDR e dell'uso degli Angle. Ci sono alcune federazioni che preferiscono maggiormente il roleplay, altre che preferiscono maggiormente gli Angle. Roleplay efed o GDR: Queste efed basano maggiormente la decisione dei vincitori sul Roleplay cioè sull'interpretazione del personaggio all'interno del backstage. Sono molto competitive proprio per questo motivo. Possono essere di due tipi:
• GDR Statistici: cioè che utilizzano una combinazione di dati matematici per lo svolgimento e l'andamento dei match. • GDR Narrativi: cioè che l'utente/handler descrive l'andamento del match e sarà un giudice terzo a decidere il risultato finale in base alle necessità della story. E-mail efed: Queste federazioni utilizzano la posta elettronica per scrivere e ricevere roleplays e lo utilizzano per inviare gli spettacoli realizzati. Vincitori i risultati sono decisi in base al tipo di federazione. Questo è un tipo di efed obsoleta perché ormai tutte le efed si svolgono su forum/siti. Federation Game: Queste federazioni utilizzano sistemi di gioco diversi, e si basano sui simulatori di lotta con videogiochi, gioco strategico, o sistemi di dadi per determinare vittorie. Storie, promozioni ed altro sono fatte come le altre efed, con una message board, o si appoggiano sul sito stesso del gioco. L’Italia ha avuto ovviamente la stessa e identica evoluzione, con l’arrivo della prima efed, la UCW nel 1998, passando per il grande boom del 2005 dove le Original Efed hanno proliferato e hanno dato vita alle prime Imitation efed italiane, fino ad arrivare al declino che ha coinciso con il buio del wrestling in Italia in seguito al caso Benoit del 2007. Attualmente il panorama italiano è caratterizzato da 5 Original Efed, una miriade di Imitation Efed e di GDR che aprono e chiudono in breve tempo e 2 Federation Game. Noi principalmente parleremo delle Original Efed. E anche se sono ormai 10 anni che bazzico nel giro non voglio iniziare a parlarne da solo, per questo motivo ho chiesto a un amico di condividere con noi la sua esperienza. Do il benvenuto a questo primo numero di a vladmir aka Morbid Devil gestore della GWF, attualmente la efed più antica in attività e con la quale nelle ultime settimane la ECF ha iniziato una stretta collaborazione condividendo piattaforma, utenti e settore di sviluppo. Benvenuto vlad. Grazie del benvenuto. Sono contento di fare parte del primo numero di questo editoriale. Penso che dovrebbero essercene di più come questo. Non è la prima volta che mi ritrovo ad intervistarti, quasi un anno fa ti ho intervistato per il “Who is?” (NB: Editoriale legato al torneo interfed Game Of rones), lo stai quasi prendendo a vizio dimmi la verità. A parte gli scherzi vlad, a Settembre la GWF ha compiuto 8 anni di attività e, se non sbaglio, è diventata la efed italiana con più anni di attività. Se devo essere sincero in 10 anni ho visto tante efed aprire e chiudere in breve o lungo tempo, l’unica che bene o male ho visto sempre lì attiva, anche se per anni snobbata dai “grandi” handler di altre realtà, è la GWF. Qual è il segreto della GWF per essere ancora lì dopo tanti anni? Non penso che ci sia un segreto in particolare. La GWF dura da tanti anni per una serie di motivi che io stesso ho capito con il passare degli anni. Non ho mai nascosto che nella mia vita ritengo che la GWF sia l'unica cosa che nel tempo non ho abbandonato, o mandato a puttane. Ed è stato così semplicemente perchè una passione non può essere a comando, ce l'hai e basta.
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Quando gli show li leggevamo in dieci persone non ho mai pensato di chiudere, quando li scrivevo interamente da solo nemmeno, ed il fatto che ora la GWF abbia decine e decine di utenti che giocano e sono coinvolti al 100% in quello che facciamo è il risultato. Inoltre vivendo solo la realtà della GWF dall'interno non posso giudicare le altre, ma la vera forza della GWF penso che sia il fatto che con il tempo è diventata una vera e propria famiglia. Si sono costruiti dei rapporti forti, e talvolta anche di amicizie vere tra gli handlers, il clima che si respira (con tutti i litigi del caso, che ci sono sempre) è amichevole e questa è la cosa che mi rende veramente felice. La GWF ha reso migliore e rende tutt'ora migliore la mia vita, e se riesce a farlo anche in minima parte per altre persone allora abbiamo veramente fatto bingo. Hai parlato di scrivere completamente da solo uno show ed è un punto su cui vorrei fermarmi. Io ho cercato di spiegare in breve come funziona una efed, ma vorresti spiegare in breve il funzionamento e i meccanismi di una efed dal tuo punto di vista e quindi da quello di un owner? Quindi cosa comporta essere l’owner e cosa ci spinge a metterci ogni settimana a scrivere pagine e pagine di show? Essere l'owner della GWF comporta fare della GWF una costante della propria vita e delle proprie giornate. Significa gestire le proprie giornate, il proprio lavoro e il proprio tempo libero in maniera tale da riuscire a fare andare tutto come deve. Soprattutto nell'occasione del nostro ultimo PPV ne ho avuto una ulteriore dimostrazione. Le mie giornate sembrano sempre cortissime ma sapevo che dovevo postare assolutamente il PPV in orario perchè decine e decine di persone non aspettavano altro. Il mio smartphone ormai è diventato la mia rovina, suona in qualunque momento della giornata e alle volte sembra che io non abbia tempo libero. Ma ne vale assolutamente la pena. Essere l'owner è una responsabilità ma è anche divertente. Gestire uno show, o meglio gestirne 2 a settimana, editoriali, rubriche e tenere tutto d'occhio non è per niente facile, ma se riesci a trovare dei collaboratori capaci e che tengono alla GWF quanto te allora fare il lavoro che fai in prima persona, cooordinare quello degli altri diventa più semplice.
Come ho già accennato qualche riga più su da poche settimane GWF ed ECF hanno iniziato una stretta collaborazione che le ha portate a convivere sullo stesso forum e alla creazione di una Federazione di sviluppo comune ad entrambe le Efed. Ovviamente non posso chiederti come vedi questa collaborazione perché insieme a me e a Boccia sei il maggiore fautore di questa collaborazione. Ma posso chiederti una tua previsione per il futuro e se sei contento di questa collaborazione. Per quanto riguarda la ECF sono contento sicuramente di questa collaborazione, figlia di una stima reciproca fra le due realtà. Darsi una mano a vicenda considerata la scena attuale italiana non può che fare bene a livello gestionale, che soprattutto creativo. Si aprono milioni di scenari che renderanno il tutto più realistico ed appassionante. Questa collaborazione nasce principalmente dalla necessità di dare ad ogni utente il giusto trattamento. Non sarà facile gestire di fatto un terzo roster per la GWF, ma lo staff è capace e penso che ne uscirà fuori una gran cosa. Poi come ogni volra il grosso lo dovranno fare gli handler, e partendo dal presupposto che molti di loro sono di prospettiva (visti i trascorsi ad hope di alcuni) sono mto fiducioso. È una nuova sfida e in tanti anni, almeno fino ad ora, le abbiamo vinte tutte. Bene vlad direi che l’intervista può terminare qui, ti ringrazio per la tua presenza e ci vediamo alla prossima… tanto ormai c’ho fatto l’abitudine a intervistarti…Grazie ancora vlad ciao! È sempre un piacere essere intervistato da te. La prossima volta live però davanti ad una birra! Direi che per questo mese è abbastanza per un primo sguardo nel mondo delle Efed. Quindi vi lascio il link dove potete trovare ECF e GWF ( http://gwf.forumcommunity.net/ ) e vi do appuntamento al prossimo mese con un nuovo numero di Efed Universe: Ciau!!!
Il wrestling in Italia ormai è in un periodo di semi buio dal lontano 2007 e ovviamente a causa di questo semi buio ne risentono anche le efed. Tu come vedi l’attuale situazione del wrestling in Italia? E cosa pensi che succederà? Tornerà il wrestling in chiaro? E se si avrà effetti positivi anche sulle efed? Penso che i fasti di qualche anno fa torneranno difficilmente. Il periodo del "boom" ormai è passato e difficilmente tornerà, ed il fatto che qualitativamente il prodotto odierno non sia granchè ovviamente influisce. Ora come ora il wrestling è tornato in chiaro nel nostro paese, ma comunque non ha riuscito ad ottenere il successo di quando spopolavano i Guerrero, i Benoit, gli Edge, i Batista, e via dicendo. Credo che comunque difficilmente rivedremo il wrestling nelle reti principali italiane e in orari chiave come è successo tempo fa. Certamente ricordo quel periodo che fu abbastanza florido a livello di popolazione di forum e utenza (erano veramente tantissimi), ma col senno di poi preferisco avere una utenza limitata (anche se in GWF per avere due roster e starci giusti vuol dire che pochi non siamo) di un certo spessore, e che se si trova in una e-fed è perchè ama davvero questo business, piuttosto che avere una utenza temporanea e tutto sommato disinteressata a fare cose a lungo termine.
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CALCIO ITALIANO LA TATTICA DEL PIAGNONE Di Luciano “Due Di Picche” Salardi Il calcio italiano ha alcune peculiarità, tipo il tifo accanito per la propria squadra ma anche il tifo contro le rivali acerrime, come dire amo tanto la mia squadra quanto odio quell'altra. Un'altra cosa e che quando sei tifoso di una squadra sei veramente, ma proprio tanto fazioso, ma questo capita non solo nel calcio, la parola “sportività” non ci appartiene. Poi c’è la cosa in comune con il fatto di essere italiani che ci fa enfatizzare le sconfitte, come dire: "Perdiamo sì ma non così nettamente, anche se hai perso 4-0", "in fondo abbiamo giocato bene e meritavamo certo di più", " il risultato è bugiardo", "abbiamo ottenuto una grande seconda/terzo/quarto posto" e via dicendo così. Quando tutto questo non funziona, attacchiamo con la tattica del piagnone, che consiste di incolpare degli insuccessi a tutto e tutti tranne che a se stessi, l'arbitro è il principale bersaglio, ma anche la sfortuna, le assenze, i complotti vanno tanto di modo. Questa tattica è usata a 360°°, dirigenti, allenatori, giocatori, tifosi, giornalisti di parte la usano a più non posso, a piene mani non si stancherebbero mai di farlo, il vittimismo è una cosa che piace veramente molto. Così quante volte vediamo che un fallo da rigore opinabile diventa se a favore nettissimo, se per i rivali inesistenti, un fuorigioco millimetrico a favore quasi fosse di metri, buono o meno, per la rivale invece c'era o non c'era tutto senza discussione, la palla per noi era entrata certamente, per la rivale era sicuramente fuori o comunque difficile da valutare, insomma la nostra squadra ha sempre ragione di lamentarsi, la nostra rivale mai, loro hanno sempre torto. In questo periodo sono successi nel nostro campionato episodi molto controversi e di questo sulle TV, sui giornali e sul web ne abbiamo viste a bizzeffe di cose così. Così un fuorigioco di metri all'inizio non è così poi decisivo, un gol annullato nel primo quarto d'ora regolarissimo fa dire che comunque c'era ancora molto da giocare, poi se segni un gol decisivo tu si in fuorigioco dici che comunque hai giocato meglio anzi dominato e hai meritato di vincere, mi sto riferendo a Catania - Ju-
ventus se non si fosse capito. Allora via con tattica del piagnone, sperando che questo dia i suoi frutti, piangere sempre e continuamente per mettere pressione alla classe arbitrale è pratica comune, dire che il palazzo l’ha con te per far si che in caso di futuri episodi dubbi diventino a favore, si vede da decenni, ma questa può diventare a doppio taglio soprattutto se sei una grande, perché l'arbitro può voler far vedere, di non essere influenzato e di decidere comunque sempre contro di te e così si aggiungono errori su errori nefandezze su nefandezze. Così abbiamo un'Inter che a inizio campionato qualche errorino a favore, l’ha avuto da alcune settimane è sistematicamente danneggiata, il motivo mi apre proprio questo, se l'arbitro non è assolutamente convinto te da decisione contraria proprio per far vedere di non essere influenzabile, così abbiamo un Ranocchia abbattuto da Astori appena dentro l'area al 91' con l'arbitro che sorvola, vabbè poi abbiamo i commentatori pseudo imparziali che riescono dire che un rigore colossale come quello non sia da concedere. La cosa più divertente sono quelli che dichiarano, quando hanno episodi a favore, che loro non parlano degli arbitri, che loro rispettano sempre le loro decisioni, che alla fine tutto si compensa, e cose così non sono un caso raro, lo fanno tutti. Poi su ogni decisioni se ne parlano per ore, per giorni, si prende un episodio e quello diventa il punto focale della partita, il resto quasi none esistono, la qualità del gioco espressa, le occasioni avute e concesse, le prodezze dei giocatori in campo, passa in secondo o terzo piano rispetto a unica singola decisione. Così abbiamo un presidente dell'Inter Moratti e parecchi tifosi che si scagliano contro l'arbitro, parlando già di complotto per quella decisione al 91' e tralasciano che il loro attaccante Milito si è letteralmente divorato almeno tre occasioni da gol che era più facile da portare a compimento che da sbagliare, poi se non si vince la colpa è dell'arbitro. Questo è un esempio perché recente, ma di cose così se ne vedono a tutti i livelli a ogni giornata, per i tifosi Italiani è proprio impossibile vedere il torto subito come un semplice episodio sfortunato della partita, cioè se Milito segnava quei
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gol poi, non si stava parlando dell'arbitro, certo fina al prossimo torto o presunto tale, allora, Pu di piangere si tira fuori tutto. Vi rendete conto che ancora si parla, del gol di Muntari, del rigore su Ronaldo, persino del gol di Turone, a parte il fatto che si ha l'abitudine di considerare un rigore come un gol certo mentre le statistiche dimostrano che uno su quattro è fallito. Intanto il campionato prosegue e se subite un torto, non preoccupatevi, c'è sempre la tattica del piagnone, forse non porterà grandi frutti ma avrete sempre motivo di lamentarvi, nei secoli dei secoli.25/11/2012.
CALCIO INTERNAZIONALE Di Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari
Siamo alla seconda edizione della rubrica sul calcio internazionale, come per il primo numero seguiamo i principali campionati europei, partendo dalla Liga Spagnola che continua a riservare sorprese,infatti se Barcellona e Atletico Madrid continuano la loro corsa di testa, adesso i catalani hanno tre punti di vantaggio sui madrileni, a deludere le attese è il Real Madrid sceso ormai a undici punti di ritardo dalla vetta, vedendo le partite sia di Champions che di Liga è palese notare un Real in difficoltà, possibile che Mourinho voglia giocarsi tutto da febbraio in poi quando si arriverà nella fase decisiva della Champions?Come ha ribadito più volte lui vuole entrare nella storia del Real e vincere l’ennesimo Scudetto della storia del club non lo aiuterebbe molto, ma vincere la decima Champions della storia SI!!Vedremo da febbraio in poi se questa nostra ipotesi di avere una squadra al 100% nella fase finale della stagione è valida oppure no. Note di merito nella Liga per l’Atletico Madrid che trascinata dai gol di Falcao sogna qualcosa di grande e per Lionel Messi che con 82gol ad oggi è a soli tre gol da record storico di Muller di 85gol in un anno solare. In Inghilterra la storia nelle ultime settimane è cambiata, infatti le due squadre di Manchester,separate da un solo punto, stanno prendendo il largo sul Chelsea che dopo il cambio di allenatore(da Di Matteo a Benitez,aspettando Guardiola?) è scivolato a meno sette punti dalla vetta, raggiunto al terzo posto anche dal WBA autentica rivelazione della Premier,mentre continuano a stentare e per adesso fuori dalla zona Coppa Europee Arsenal e Liverpool. In testa come detto sono le due squadre di Manchester a comandare, con lo United con un punto di vantaggio sul City di Mancini che uscito dalla Champions League è obbligato a fare bene(se non per forza vincere) in Premier League per essere confermato l’anno prossimo alla guida dei Citizens.
In Germania invece il campionato sembra,come già il mese scorso,già deciso infatti il Bayern Monaco ha aumentato il suo vantaggio sulle rivali, adesso ha ben dieci punti di vantaggio sul Bayer Leverkusen ed undici sul Borussia Dortmund che però si è conqui-
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stato il passaggio in Champions League arrivando primo nel girone di ferro con Real Madrid,Manchester City ed Ajax. Chi invece non se la passa benissimo è il PSG che complice anche la squalifica per due giornate di Ibrahimovic ha perso la vetta della Ligue 1 ed adesso è a due punti dal Lione capolista ed è alla pari del Marsiglia, con altre squadre a pochi punti ad aspettare altri problemi della squadra parigina che sembra anche lei soffrire di una sindrome di Ibra dipendenza come è già capitato alle vecchie squadre del Campione svedese. PSG che però ha ottenuto la qualificazione agli ottavi di finale di Champions League, chissà se forse sarà l’anno buono per Ibrahimovic per sollevare finalmente la coppa dalle grandi orecchie. Negli altri campionati europei principali ci sono situazioni molto interessanti, infatti nella Eredivisie olandese come al solito ci sono tante squadre in pochi punti, quest’anno sono ben cinque in sei punti con il PSV a guidare il gruppo che deve però guardarsi da(in ordine di classifica) Twente,Vitesse,Ajax e Feyenoord. In Portogallo come al solito sono Porto e Benfica a giocarsi il titolo,per adesso le due squadre sono appaiate in classifica, mentre tra le squadre storiche a faticare molto è lo Sporting Lisbona che uscito anche dall’Europa League sta vivendo un periodo non molto facile della sua gloriosa storia. In Russia continua la lotta a tre tra CSKA Mosca,Anzhi e Zenit con quest’ultimi adesso a meno sei dal CSKA e a meno tre dall’Anzhi di Eto’o che continua ad avere la magnifica idea di trionfare in Russia e qualificarsi alla prossima Champions League. In Ucraina il sorprendente Shakhtar Donetsk visto in Champions sta dominando il campionato, mentre spostandoci in SudAmerica in Argentina a trionfare nel Torneo Inicial è stato il Velez(ex squadra di Ricky Alvarez,Maxi Moralex e Santiago Silva). In Brasile invece è stata la Fluminense a vincere il Campionato Brasiliano avendo la meglio sul Gremio. Spostandoci invece in Asia dopo che il Guangzhou di Lippi ha vinto il campionato cinese si è giunti anche alla conclusione del campionato Giapponese dove a trionfare è stato l’Hiroshima. Concludiamo con un breve passaggio prima in Australia dove nonostante Del Piero il Sidney è all’ultimo posto, spostandoci negli USA a vincere il titolo sono stati per il secondo anno consecutivo i Los Angeles Galaxy che hanno sconfitto per il secondo anno in finale i Houston Dynamo. La finale è stata anche l'ultima partita di David Beckham negli States dopo 6anni, lo Spice Boy ha detto che continuerà a giocare altrove E’ tutto per il calcio Internazionale anche per questo mese.
HATTRICKMANIA #1 I GIOCATORI Di Salvatore "SDC" Trovato Ben ritrovati miei eventuali allievi del mondo di hattrick! Nella lezione introduttiva avete cominciato a capire (spero!) un paio di cose su come funziona questo giochino. Ci eravamo lasciati con l'elenco delle abilità dei singoli giocatori ed è da quello che oggi ripartiremo. In hattrick ogni giocatore può potenzialmente ricoprire tutti i ruoli (non è vietato insomma!), certo è che tutti i giocatori "nascono" con alcune abilità più spiccate di altre, come nella realtà, e sta a voi metterli in campo nella maniera migliore. Cominciamo quindi ad analizzare le skill principali, che potete leggere nell'immagine in alto sotto: "skill attuali" • PARATE Questa skill è, ovviamente, la skill di riferimento dei portieri. Poco da dire: utile solamente per i portieri. Può anche capitare che ad un giocatore "eccellente" in attacco, capiti un "insufficiente" in parate (seppur mooooolto improbabile"), ma a voi non interessa, per cui non gasatevi tanto se ciò accade perchè i benefici saranno totalmente nulli. • DIFESA Difesa è la skill principale per difensori e terzini. Inoltre è utile anche per i centrocampisti come skill secondaria e per le ali come skill terziaria in ordine d'importanza. Da segnalare anche che i portieri beneficiano in particolar modo della skill difesa. Quando cercate un portiere, pertanto, cercatelo con alto livello di parate e medio livello di difesa, e se magari riuscite a trovargli un livello di calci piazzati molto alto ben venga! • REGIA Regia è forse la skill più importante del gioco perchè interessa praticamente tutti i reparti ad eccezione del portiere. E' chiaramente la skill principale per i centrocampisti, mentre è secondaria per ali (soprattutto), difensori e attaccanti. Nel caso, inoltre, in cui vogliate giocare con un "trequartista" (ovvero un attaccante con compiti difensivi, ma questo lo approfondiremo nei prossimi editoriali), regia diventa la skill principale per questo tipo di attaccante atipico. Tutto questo, ovviamente, si traduce in prezzi molto alti: la regia costa! • CROSS Cross è la skill principale per le ali, ma è molto importante anche per i terzini. Inoltre può rivelarsi utile nel caso in cui vogliate giocare con un attaccante spostato verso l'esterno del campo. • PASSAGGI Passaggi non rappresenta la skill principale per nessun tipo di giocatore in partita, però, paradossalmente, è bene che tutti i giocatori posseggano una dose consistente di tale abilità. Passaggi rappresenta, in hattrick, la skill secondaria per eccellenza ed è di notevole importanza, come vedremo anche quando parleremo della "Partita" o di "Allenamento". Ad eccezione del portiere, quindi, TUTTI i giocatori in partita beneficeranno di un alto livello di Passaggi. • ATTACCO Attacco è la skill principale degli attaccanti e, rispetto a difesa, è leggermente più "inutile" per altri tipi di giocatori. Le ali beneficiano della skill attacco in maniera secondaria, mentre può essere leggermente utile per quei centrocampisti che vogliate far giocare in maniera offensiva. • CALCI PIAZZATI Il ragionamento sottostante i calci piazzati è un pò simile a quello che riguarda i passaggi. Non rappresentano la skill principale per nessun tipo di giocatore, ma, come vedremo parlando della partita, è bene che tutti ne posseggano un pò. Per cui, che non vi venga MAI in mente di acquistare un "Divino" in calci piazzati, con bassi livelli in tutte le altre abilità, perchè sarà totalmente inutile. Al contrario, se tale giocatore è, ad esempio, eccellente in regia e buono in calci piazzati, è sicuramente un calciatore migliore rispetto al precedente. Calci piazzati è utile anche per i portieri, il funzionamento di tale skill verrà spiegato meglio nell'editoriale riguardante la "Partita". Oltre alle 7 skill principali, ne esistono altre 5 secondarie, come potete notare dall'immagine in alto: • FORMA La forma è una skill cruciale, in quanto può realmente determinare in partita la vostra vittoria o la vostra sconfitta. Ad ogni modo, come vedremo in seguito, questa caratteristica è totalmente indipendente dalle vostre abilità e dalla vostra volontà. La forma incide su tutte le 7 abilità principali, aumentandone o diminuendone il valore in partita.
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• RESISTENZA La resistenza determina la velocità con cui le 7 skill principali si deteriorano durante la partita a causa della fatica. Livelli più alti di resistenza fanno si che un giocatore mantenga il 100% del suo valore per un tempo sempre più lungo durante i 90 minuti. • ESPERIENZA L'esperienza, allo stesso modo della forma, incide su tutte le skill principali, aumentandole durante la partita, a seconda del livello di esperienza del giocatore. L'esperienza non si può allenare, a differenza della resistenza o della forma (con le dovute differenze che spiegheremo nei prossimi editoriali). L'esperienza aumenta col tempo, con il numero delle partite che un giocatore disputa, per cui non impazzite se non riuscite a trovare un 17enne con un livello di esperienza più altro di "tremendo", anche perché l'esperienza cresce molto lentamente. • FEDELTA' La fedeltà è una skill nuova in hattrick, introdotta da poco nel sistema di gioco. Quest'abilità aumenta in maniera simile all'esperienza, ma non in base al numero di partite disputate, semplicemente in base al tempo trascorso in squadra. Nota importante: quando un giocatore viene trasferito ad un'altra squadra la sua skill "fedeltà" si azzera tornando a "inesistente", al contrario dell'esperienza che rimane immutata. E ciò accade anche nel caso in cui un giocatore venga "riacquistato" in un secondo momento. La fedeltà aumenta tutte le skill principali in maniera proporzionale al suo livello: più è alta la fedeltà, più il giocatore ne beneficerà in partita. La fedeltà aumenta le skill principali per un massimo di 1 punto per ogni skill. Ad esempio se un giocatore ha eccellente in regia, straordinario in passaggi e divino in fedeltà, egli in partita renderà come se avesse formidabile in regia e splendido in passaggi. Inoltre noterete, nell'immagine in alto, un cuore accanto al nome del proprietario: esso indica che il giocatore è "nato" in quella squadra e corrisponde ad un ulteriore incremento di fedeltà, pari a circa mezzo punto in più per tutte le skill (che è tantissimo). Quindi, il massimo apporto della fedeltà ad un giocatore è di 1.5 punti per ogni skill in partita (1 punto in caso di fedeltà divina + 0,5 punti in caso di giocatore cresciuto nel tuo vivaio). • CARISMA Il carisma è una dote innata in ciascun giocatore e non si modifica mai, in nessun modo, nel corso della sua vita. Il giocatore con il livello più alto di carisma ed esperienza (sommate) dovrà essere il vostro capitano. Per esattezza la "formula del capitano" è: 3x(Carisma)+ 2x(Esperienza). Inoltre il carisma sarà fondamentale, come vedremo, quando dovrete scegliere l'allenatore. Inoltre, noterete nell'immagine in alto la "Specialità". Quest'abilità particolare è assegnata in maniera totalmente casuale dal sistema di gioco e non è modificabile in alcun modo: un giocatore che nasce con una specialità, "muore" con quella. Un giocatore può anche non possedere nessuna specialità, anzi, la maggior parte dei giocatori non possiede alcuna specialità, ma il consiglio che vi do, spassionato, è quello di mettere in campo 11 giocatori dotati di specialità, perché possono rivelarsi estremamente utili. Ovviamente le specialità determinano un aumento del prezzo del giocatore, ma ne vale la pena, fidatevi. Attenzione però: ogni specialità è utile per un determinato tipo di giocatore, ma può determinare dei malus per altri. Per cui selezionate con attenzione i giocatori anche a seconda delle loro specialità. Di seguito vi elenco le specialità esistenti nel gioco di hattrick: • COLPO DI TESTA La specialità più importante di tutte. Utile per tutti i ruoli. Consiglio di avere tutti i centrocampisti centrali con Colpo di Testa, un attaccante, un'ala, tutti i difensori centrali, magari anche un terzino. • vELOCE Questa specialità è utile soprattutto per le ali (una basta e avanza), i terzini e un attaccante. Meno importante di Colpo di Testa, ma comunque molto utile nel caso in cui decidiate di giocare in partita col contropiede. • POTENTE Specialità imprescindibile nei difensori quando decidete di giocare col Pressing. Ad ogni modo per i difensori è una specialità molto utile anche quando decidete di giocare in modo diverso. Utile anche per i centrocampisti, ma meno di Colpo di Testa, • IMPREvEDIBILE Imprevedibile va bene per tutti i giocatori, ma può determinare anche consistenti malus. E' la classica "arma a doppio taglio". Sconsigliato per difensori e terzini. Può rivelarsi utile per attaccanti e ali. Se vi piace rischiare, anche per i portieri, in quanto può tramutarsi in partita in parate sensazionali ma anche in papere mostruose! • TECNICO Questa specialità è utile, in pratica, solo per un tipo di calciatore particolare in hattrick, di cui ho parlato prima: il trequartista. Sconsiglio, personalmente, tale specialità negli altri tipi di giocatori. Cosa rimane ancora? Come potete vedere dalla seconda riga nell'immagine in alto, ogni giocatore è dotato di 3 caratteristiche (impossibili da cambiare durante tutta la vita del giocatore) che ne determinano la personalità. Queste caratteristiche determinano il numero di cartellini che un giocatore potenzialmente riceverà nella sua carriera, ma hanno anche ripercussioni sulla prestazione generale della squadra in partita, come vedremo nei successivi editoriali, in cui vi spiegherò anche cos'è il TSI e a cosa serve (fondamentalmente a niente, ma ve lo spiego lo stesso). Per il momento è tutto, "HATTRICKIANI" del futuro, alla prossima! Vi invito sempre a mandarmi un messaggio privato sul forum in caso di dubbi e/o per qualsiasi altro motivo.
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SPECIALE LEBRON JAMES Di Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari Il ragazzino a cui Sport Illustrated dedicò la prima pagina a soli 18anni è finalmente diventato RE. Dopo nove anni di NBA e due finali perse finalmente nell’estate 2012 LeBron James ha conquistato ciò che tutti si aspettavano, ovvero il titolo NBA. E’ stato un percorso durissimo, dopo i 7anni a Cleveland dove non ha mai realmente avuto un Supporting Cast da titolo, con l’arrivo a Miami insieme a Chris Bosh ha segnato la svolta della carriera di LeBron James. Gli anni a Cleveland,a pochi passi dalla sua Akron,sono stati per James e per la franchigia davvero importanti.Infatti grazie a James i Cavs sono arrivati per la prima volta nella loro storia alle Finals(persero 4-0 contro gli Spurs),hanno vinto due volte la loro Division e James ha ottenuto vari riconoscimenti individuali come il titolo di MVP della Regular Season vinto 2volte,il titolo di Rookie dell’Anno e il titolo di MVP dell’All Star Game, tutti titoli importanti nella carriera di un cestista ma a James mancava ciò che tutti gli chiedevano…il titolo NBA. I Cavs hanno provato di tutto a farlo rimanere, hanno provato ad affiancargli tutti quelli che potevano, ma anche se forse James non era ancora maturo, alla squadra francamente mancava sempre qualcosa, ed ecco perché James con la famosa “Decision” portò i suoi talenti a South Beach. La scelta di andare a Miami è dovuta a questo, cercare di vincere il titolo NBA e dopo il primo anno in cui una volta raggiunta la finale Miami fu sconfitta da Dallas quest’anno è riuscito nel suo scopo ed è riuscito a vincere, prendendosi una grande rivincita contro tutti e tutto. E’ stato per James un anno molto particolare, dopo la finale persa l’anno prima tutti si aspettavano un nuovo fallimento ed infatti le critiche sono state tantissime. Addirittura James è stato criticato per una scelta nei secondi finali dell’All Star Game che ha portato alla sconfitta dell’Est, poi nei PlayOff si è iniziato a fare sul serio ed è stato James a trascinare Miami al titolo. Dopo aver superato agevolmente New York, la franchigia di South Beach si è trovata ad un punto durissimo contro Indiana.Infatti sotto 2-1 e senza Bosh(decisivo per marcare il centro di Indiana Hibbert) e con Wade messo male fisicamente ,è stato James(40punti 18rimbalzi e 9assist) a prendere in mano la squadra e a riuscire a vincere una gara4 che si era messa malissimo e a salvare una serie vinta poi 4-2. La serie successiva poi è stata la serie di una delle migliori prestazioni mai viste ai PlayOff negli ultimi anni(almeno), infatti con Boston in vantaggio 3-2 nella serie e Gara 6 da giocare a Boston tutti o quasi avevano dati ormai per finiti Miami, ed invece LeBron James trascina Boston ad una netta vittoria segnando 45punti e prendendo 15 rimbalzi, e chi vi scrive rimase impresso la notevole quantità di “another” e “again” rivolti dai telecronisti americani ai telespettatori ad ogni canestro di LeBron James. Gara 7 poi fu una sfida molto più tranquilla per Miami che cosi raggiunse da sfavorita le NBA Finals. La sfida con OKC vedeva la franchigia dell’Ovest favorita sia per ciò che aveva dimostrato fino ad allora,sia perché Miami oltre a James aveva un Bosh non ancora in grandi condizione dopo l’infortunio patito contro Indiana e Wade con i suoi proverbiali problemi al ginocchio. La serie con OKC iniziata male per Miami è stata poi un crescendo per la franchigia della Florida che si è imposta 4-1 e con James autore di una serie finale sempre di altissimo livello che è stato premiato come MVP delle Finals. La grande annata di LeBron James si è chiusa poi con il titolo olimpico a Londra 2012, a conclusione di un’annata che lo ha visto vincere nello stesso anno titolo di MVP della stagione regolare, titolo NBA, titolo di MVP delle finali e titolo olimpico come solo Michael Jordan prima di lui….
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UN ANNO DI CICLISMO Di Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari La Stagione di Ciclismo 2012 è stata come al solito una stagione molto emozionante, con molte imprese, molti crolli, tante sorprese e per finire è stata la stagione che ha annullato i 7 Tour vinti da Lance Armstrong, un colpo durissimo per il ciclismo mondiale, ma che siamo sicuri non intaccherà la passione dei veri tifosi per questo sport. In questo speciale parleremo degli eventi principali della stagione, quindi le classiche più importanti, i Grandi Giri e per finire il Mondiale. Come al solito la prima classica importante del World Tour è la MilanoSanremo che quest’anno è stata vinta dall’outsider australiano Simon Gerrans che ha battuto in una volata ristretta lo svizzero Fabian Cancellara ed il nostro Vincenzo Nibali, il finale di corsa è stato movimentato da questi tre che sono scappati a pochi chilometri dal traguardo,spinti da Cancellara che ha forse peccato di eccessiva generosità tirando per tutto il tempo solo lui, per poi essere beffato da Gerrans. Poi il World Tour si è spostato in Belgio dove Boonen ha fatto incetta di corse, come ormai è risaputo Boonen è due-tre spanne sopra tutti nelle classiche del Nord ed infatti il fenomeno belga ha vinto...anzi stravinto prima la Gent-Wevelgem,poi il Giro delle Fiandre e per finire la Parigi-Roubaix, per gli altri solo le briciole, da segnalare per i colori azzurri il podio al Fiandre per Pozzato e Ballan, quest’ultimo ha bissato il terzo posto anche alla Roubaix dietro al francese Turgot. Le altre tre classiche del Nord sono state invece appannaggio prima del nostro Enrico Gasparotto che si è imposto all’Amstel Gold Race davanti a Vanendert e a Sagan, poi Purito Rodriguez si è imposto alla Freccia Vallone staccando sull’ultimo muro Albasini e Gilbert finiti rispettivamente secondo e terzo ed infine la Liegi-Bastone-Liegi è stata vinta dal kazako Maxim Iglinsky che ha recuperato nel finale il nostro Nibali,autore di una grande azione, mentre al terzo posto di è piazzato Gasparotto. Per l’Italia è stata alla fine una campagna del Nord molto soddisfacente, con una vittoria,due secondi posti e tre terzi posti, tutto sommato bene visto che non si vinceva una classica da anni ormai. Finite le classiche del Nord è tempo dei Grandi Giri, il primo come al solito nel mese di Maggio è il Giro d’Italia, un Giro davvero particolare, che a chi vi scrive ha lasciato perplesso per la scelta di fare tante tappe di media montagna e pochissime di vera montagna(solo le ultime due tappe erano di vera montagna) Alla fine a vincere è stato il canadese Ryder Hesjedal che ha sfruttato l’ultima prova a cronometro per superare lo spagnolo Purito Rodriguez che aveva sfruttato alla perfezione il percorso di media montagna a lui molto congeniale, ma che poi si è dovuto arrendere alla regolarità e alla bravura a cronometro del canadese, al terzo posto della Generale si è classificato il belga e poco conosciuto omas De Gendt che ha sfruttato al meglio una fuga nella tappa regina al Passo dello Stelvio,dove ha conquistato tappa e podio finale. Si arriva poi nel mese di Luglio all’appuntamento più importante della stagione il Tour de France e tra i tanti chilometri di cronometro e meno di salita a trionfare è Bradley Wiggins con al fianco il suo fido scudiero Cristopher Froome che da gregario è riuscito a conquistare il secondo gradino del podio, mentre al terzo posto di è classificato il nostro Vincenzo Nibali autore di un Tour davvero molto ben corso, in cui si è difeso discretamente a cronometro e non ha mai avuto paura di attaccare in salita, peccato che il Team SKY con Wiggins e Froome non gli ha mai dato tanto spazio. E’ stato un Tour senz’altro di buonissimo livello, dove il Team SKY con le sue due punte ha davvero dominato in lungo e largo, ecco forse proprio questo ha “ucciso” un po’ la
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gara visto che Froome(che sembrava quello più forte in salita) non ha mai potuto attaccare Wiggins, e giorno per giorno abbiamo assistito alla stessa scena, ovvero che il duo SKY con passo veloce dettava legge in salita senza però dare tanto spettacolo, sono mancati gli scatti di gente come Contador e Andy Schleck, che speriamo tornino ad entusiasmarci nel prossimo Tour. Finito il Tour tra la corsa olimpica(vinta da Vinokurov) e la classica di San Sebastian(vinta da Luis Leon Sanchez) si arriva alla Vuelta di Spagna che sancisce il ritorno alle corse di Alberto Contador, Vuelta di cui abbiamo parlato abbondantemente nello speciale dedicato al ritorno del Pistolero Madrileno, è stata appunto vinta da Contador davanti a Purito Rodriguez e a Valverde dopo un azione d’altri tempi sull’ultima tappa di montagna,dei dieci arrivi in salita. SI arriva poi alla settimana del Mondiale, nella gara a cronometro a vincere è Tony Martin mentre nella gara in linea si rivede quel Philippe Gilbert autore di un grandissimo 2011 ma che nel 2012 aveva davvero fatto pochissimo, però con un colpo di mano a pochi chilometri dall’arrivo il belga ha ottenuto il successo più importante della carriera davanti a Boasson Hagen e Valverde. Tra le gare più importanti l’ultima della stagione è il Giro di Lombardia, e tra le salite e la tanta pioggia a trionfare è Purito Rodriguez che chiude in bellezza una stagione per lui di altissimo livello con due secondi posti finali a Giro e Vuelta e due classiche vinte Giro di Lombardia e Freccia Vallone. Con questo si chiude una stagione 2012 davvero di buonissimo livello, che tra grandi gare e grande delusioni(leggi Armstrong) ha fatto la storia di questo sport, sperando che il 2013 sia un anno per il Ciclismo Mondiale migliore
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UN ANNO DI TENNIS Di Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari
La stagione 2012 di tennis è stata una stagione molto particolare, infatti come successe nel 2003 i quattro tornei del Grand Slam sono stati vinti da quattro tennisti diversi. Nel 2003 agli albori dell’era Federer furono Agassi,Ferrero,appunto Federer e Roddick a vincere(in ordine) Australian Open,Roland Garros,Wimbledon e US Open, quest’anno invece sono stati i “Fantastici 4” a vincere i quattro tornei dello Slam. Infatti Djokovic ha trionfato in Australia,Nadal ha vinto il suo 7° Roland Garros,Federer il suo 7° Wimbledon e Murray ha vinto il suo primo Slam in assoluto agli US Open. Ma ripercorriamo nel completo questa stagione 2012 che si è appena conclusa. Come al solito la stagione parte a Gennaio con i tornei australiani e subito con il primo Slam della stagione, l’Australian Open è,come detto sopra, vinto da Nole Djokovic che si presenta da campione in carica e da numero uno al mondo e si conferma tale vincendo dopo una battaglia di quasi 6ore contro il numero due al mondo Rafael Nadal.Fu una finale molto ben giocata da entrambi con scambi sempre al limite e molto lunghi, alla fine Djokovic ebbe la meglio con il risultato di 5/7 6/4 6/2 6/7 7/5. Dopo il Primo Slam giocato sul cemento, si passa ai tornei sulla terra rossa,anche se ad intervallare la stagione sul rosso si giocano a Marzo i primi due Masters 1000 della stagione sul cemento americano, prima ad Indian Wells dove Federer si porta a casa il titolo sconfiggendo in finale il padrone di casa Isner e poi la settimana successiva è la volta di Miami dove a vincere è Djokovic contro lo scozzese Murray in una finale condizionata dal fortissimo vento. Il mese di Aprile si apre con i Quarti di Finale della Coppa Davis dove Spagna,USA,Argentina e Rep.Ceca si conquistano il pass per le semifinali, poi inizia la “vera” preparazione per il secondo Slam, ovvero il Roland Garros che si gioca sulla
terra rossa parigina. A metà Aprilesi gioca il primo Masters 1000 sulla terra rossa, e a vincerlo non che non essere Nadal che sulla terra di Montecarlo asfalta in finale Djokovic e vince per l’ottavo e ripeto ottavo anno consecutivo il Masters del Principato.A fine Aprile è da segnalare anche il primo torneo stagionale vinto da un italiano,infatti il bravo Andreas Seppi si impone al Serbia Open. Arriva Maggio,il mese del Roland Garros, ma prima è tempo di altri due Masters 1000 sulla terra rossa, il primo si gioca a Madrid(sulla tanto discussa terra blu) e a vincere è Federer che batte in finale un redivivo Berdych, poi la settimana seguente si torna a giocare sulla terra rossa nel Masters 1000 di Roma e a vincere è di nuovo Nadal contro Djokovic,scena che si ripete 3settimane a Parigi al Roland Garros dove Nadal vince il suo settimo titolo(11° Slam in carriera) battendo in 4set Djokovic(6/4 6/3 2/6 7/5). Archiviato il Roland Garros e la stagione sul rosso è ora di trasferirsi sull’erba, come al solito la stagione sull’erba è molto corta e a fine Giugno è già tempo di Wimbleon e dopo che Nadal esce al 2° turno chiudendo la sua stagione per infortunio è Federer a vincere il suo settimo Wimbleon(il 17° Slam della carriera) sconfiggendo in 4 set(4/6 7/5 6/3 6/4) l’idolo di casa Andy Murray. Murray che però si prende una grande rivincita a fine Luglio quando sconfigge, sempre sul prato di Wimbledon,Federer nella finale dei Giochi Olimpici di Londra,spezzando ormai quasi definitivamente il sogno di Federer di vincere un oro olimpico in singolare(ha vinto a Pe-
chino in doppio con Wawrinka). Finale senza storia che il britannico vince in tre set (6/2 6/1 6/4), medaglia di bronzo per l’argentino Del Potro. Finita la stagione sull’erba(prolungata anche per i Giochi Olimpici londinesi) il circuito nel mese di Agosto si sposta nel continente americano, dove si gioca il Masters 1000 di Toronto che vede tornare alla vittoria Djokovic che batte in finale l’ex bimbo prodigio Ricard Gasquet, la settimana successiva si gioca il Masters 1000 di Cincinnati dove è Federer a trionfare su Djokovic, a fine mese poi è tempo dell’ultimo Slam della stagione che si gioca sul cemento americano di New York. Ed è l’apoteosi per Andy Murray che dopo la finale di Wimbledon persa e la vittoria ai Giochi Olimpici vince anche agli US Open sconfiggendo in finale Djokovic in 5 set (7/6 7/5 2/6 3/6 6/2) e vincendo il suo primo Slam della carriera. Il mese di Settembre non presenta grandi appuntamenti, Spagna e Rep.Ceca si qualificano per la finale di Coppa Davis e per i colori italiani Fognini e Seppi perdono nello stesso giorno in finale uno a San Pietroburgo da Klizan e l’altro a Marsiglia da Tsonga. Ad Ottobre invece si torna a giocare due Masters 1000 e nel primo a Shangai a trionfare è Djokovic che batte Murray e poi fine Ottobre a Parigi-Bercy è Ferrer a vincere il suo primo Masters 1000 della carriera battendo in finale la sorpresa polacca Janowicz, in mezzo a questi due Masters 1000 è da sottolineare il secondo titolo stagionale per Andreas Seppi che a Mosca vince la Kremlin Cup battendo in finale il brasiliano Bellucci. Si arriva a fine stagione a Novembre con da giocare ancora due grandi appuntamenti, prima c’è il Masters finale di Londra che vede trionfare il numero uno al Mondo Nole Djokovic su Federer , battuto in finale 76 7/5 e poi la stagione si chiude con la finale di Coppa Davis e l’insalatiera va alla Rep.Ceca che batte per 3-2 la Spagna. Questa stagione è stata come detto all’inizio dai Fantastici 4 che hanno vinto uno Slam a testa, dal ritorno di Federer a numero uno al mondo per qualche settimana e dal grave infortunio a Nadal che però ritornerà(chissà se assai competitivo) con l’inizio della stagione 2013
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SUPERNATURAL SECONDA STAGIONE Di Andrea “Andreawarrior” Renzi
La seconda serie inizia con la famiglia Winchester in ospedale, Sam e John si svegliano, ma Dean è ancora in coma, il suo spirito ha addirittura abbandonato il corpo. John deduce che l’unica soluzione per salvargli la vita è fare un patto col demone dagli occhi gialli, la pistola colt e la vita di John in cambio della vita di Dean. John prima di morire sussurra qualcosa nell’orecchio di Dean. Dean e Sam proseguono la caccia al demone dagli occhi gialli Azezel, conoscono altri “cacciatori” come una donna di nome Ellen e la giovane figlia Jo, che pare avere un debole per Dean, il quale però la considera troppo giovane. Ellen non ha simpatia per i Winchester, in quanto a suo dire responsabili della morte di suo marito e padre di Jo, per mano dei demoni. Rispunta nel frattempo anche Bobby, che diventerà man mano sempre più importante. Dean e Sam continuano nel frattempo a risolvere casi paranormali. In un episodio si scopre che Sam ha ucciso un “cacciatore”, ma non ricorda niente dell’accaduto, poi ne uccide un altro, così Dean con l’aiuto prima di Jo, poi di Bobby, riesce ad esorcizzargli il demone che l’aveva posseduto. Tuttavia Sam comincia a sentire qualcosa di strano in lui, non sa fino a che punto la sua brutalità derivi dalla possessione del demone, o da sé stesso. Altri “cacciatori” vengono informati dell’accaduto. Nel frattempo Sam scopre di avere particolari abilità. A questo punto Dean e Sam affrontano il caso più difficile in cui sono stati coinvolti finora, sono infatti alle prese con un “trickster”, una piccola divinità capace di creare illusioni ottiche e fisiche, dotato di un umano senso dell’umorismo, che cerca di mettere i ragazzi l’uno contro l’altro. Dean e Sam riescono a risalire a lui e fingendo a loro volta un litigio, lo incastrano e lo uccidono. O almeno così sembra, dato che la morte del trickster era anch’essa un’illusione. E’ la prima volta che un nemico di Dean e Sam sopravvive. Intanto Dean e Sam continuano a risolvere casi, poi vengono a conoscenza di altri ragazzi i cui genitori sono stati uccisi come la madre di Dean e Sam quando avevano 4 mesi e tutti questi ragazzi incluso Sam, hanno delle capacità particolari. Sam è scomparso e si ritrova in posto sperduto assieme a questi ragazzi, Azezel lo informa che solo uno di loro resterà vivo e per lui ci saranno grandi progetti. Dopo varie lotte tra prescelti, restano vivi Sam e Jake, nel frattempo arriva Dean ad aiutare Sam che si distrae e viene colpito a morte da Jake, Dean lo mette al riparo, mentre Jake da un’altra parte riceve la visita di Azezel che gli dice che sarà lui il prescelto. Dean e Bobby rianimano Sam che è salvo solo grazie al sacrificio di Dean che ha fatto un patto col demone, un anno di vita poi all’inferno, in cambio della salvezza di Sam. Nel frattempo Azezel sfrutta Jake per aprire la porta dell’inferno e far venire sulla terra parecchi demoni, Dean, Sam e Bobby li raggiungono e con la pistola colt uccidono Azezel con l’aiuto dello spirito di John Winchester, uscito dall’inferno assieme ad un centinaio di demoni. Azezel ha comunque rivelato che il prescelto era sempre stato Sam. Jake nel frattempo viene ucciso e la seconda serie si chiude con la morte di Azezel, ma altri 100 demoni sono ora sulla terra. Veniamo dunque agli interrogativi che questa seconda serie ci ha creato. Perché Azezel ha accettato che John Winchester finisse all’inferno in cambio della vita di Dean? Perché una volta che Sam è finito in coma, i demoni hanno accettato il patto che Dean finisse all’inferno in cambio della vita di Sam e John si è liberato? Di che cosa Sam è il prescelto, selezionato tra altri ragazzi con particolari capacità, i quali hanno avuto pure loro al quarto mese di vita i genitori uccisi dalle fiamme appesi al soffitto? Chi è il trickster burlone rimasto in vita? Cosa vuole da Dean e Sam? Finiti gli interrogativi faccio io qualche considerazione. I tanti misteri creati hanno una logica che scopriremo più avanti, ma di questi non vi posso parlare, posso dirvi che conoscendo le serie successive, rivedermi questa seconda serie è davvero bello ed intrigante, perché capisco la logica di ogni mossa, ma anche vedendo la serie per la prima volta mi sono divertito ed appassionato parecchio. Questa seconda serie ha avuto molte puntate fini a sé stesse, carine e che servivano ad approfondire il legame tra i personaggi. Bobby sta prendendo il ruolo del padre dei Winchester come guida dei loro figli, Ellen e Jo anch’esse cacciatrici sono delle discrete aggiunte, il demone Azezel è morto grazie soprattutto allo spirito di John, che si è preso la massima soddisfazione e rivincita della propria vita, ora ci sono in giro parecchi demoni usciti dall’inferno e Dean ha un anno di vita, poi dovrà andare all’inferno, tutti questi misteri mi fanno capire che il peggio deve ancora venire.
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IL PIU’ BELLO DEL MESE GIANLUCA TAMBERI - MISTER ITALIA 2012 Di Carmen “Owari helad17”
Gianluca Tamberi (Offagna, 1 luglio 1990) è un atleta/ modello italiano, specializzato nel tiro del giavellotto, campione italiano invernale nel 2010, e modello, incoronato Mr. Italia 2012. Figlio del'ex primatista italiano di salto in alto Marco Tamberi, che è anche il suo allenatore, ha iniziato gareggiando per l'Atletica Osimo. Nel 2008 è stato comprato dall'Atletica Bruni Vomano, società di elitè dell'atletica italiana, con la quale ha vinto i campionati italiani di società. Nel 2009 , si classifica quarto ai campionati europei Under 20 di Novi Sad, Serbia, stabilendo il record italiano di categoria con la misura di 72,76 m. Nell'ottobre 2009 è stato arruolato nel gruppo sportivo delle Fiamme Gialle. Nell'inverno 2010 ha vinto i campionati italiani con la misura di 73,97 m , e la settimana dopo ha stabilito il record italiano Under 23 con la misura di 78,61 m durante il triangolare Italia-Francia-Germania aggiudicandosi il titolo della competizione e la partecipazione ai Campionati Europei Invernali assoluti di Arles dove si è piazzato al quinto posto. Il 15 Settembre 2012 a Pescara, grazie al suo amico fotografo talent scout Francesco Costa, partecipa al concorso di bellezza maschile Mister Italia, organizzato dalla Claudio Marastoni Comm, vincendolo. Ad ottobre 2012 si trasferisce a Roma per studiare recitazione. 1984 ROBERTO BRIOSCHI 1985 ALESSANDRO RAGAZZINI 1986 GABRIELE GORI 1987 UGO COTILLI 1988 GINO CORICARI (GIORGIO MASTROTA ELETTO UOMO IDEALE) 1989 1990 1991 1992 1993 1994 1995 1996 1997 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012
ENRICO MUTTI ROCCO BELLANOVA DARIO OLIVIERO (IN ARTE GABRIEL GARKO) ETTORE BASSI BEPPE CONVERTINI FABRIZIO BELVISO ROSSANO ALESSANDRELLI GIOVANNI BAVUTTI Carpi (Modena) TOMMASO MARAZZA Milano I GEMELLI DAVIDE E ALESSANDRO CELLAMMARE Taranto RAFFAELLO BALZO Udine SIMONE DALL'OCA Bologna GIUSEPPE LAGO Bari LUCA NAPOLI Catania DANIELE CORSO Massa SILVO SABBA Milano ANTONIO LOPRESTO Taranto ALESSANDRO SINI Aprilia ANDREA BIANCHI Pisa FRANCESCO ALLEGRA Bologna MAURIZIO PIZZAGALLI Pesaro MIKY FALCICCHIO Toritto (Bari) CIRO TORLO - Napoli GIANLUCA TAMBERI - Offagna (Ancona)
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LA PIU’ BELLA DEL MESE Dasha Kapustina Di Fabrizio "Fabrix" Rittore
Tra gli appassionati di Formula 1 alzi la mano chi ultimamente non ha notato nei box Ferrari la splendida Dasha, 22enne modella russa, è la nuova fiamma del pilota spagnolo Fernando Alonso, che per il terzo anno è stato battuto nel Mondiale da Vettel, ma siamo sicuri che avrà di che consolarsi dopo il divorzio dall'ormai ex moglie Raquel del Rosario.
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IL FILM DEL MESE WRECK IT RALPH di *Francesco* Di solito dicembre è aspettato da tutti principalmente per un motivo, l'uscita del film di Natale. No, non parlo dell'ennesimo "Vacanze a Vattelapesca" ma del film di Natale per eccellenza, cioè il cartone della Disney. Dopo averci dato negli scorsi anni La principessa e il ranocchio (na schifezza) e poi Rapunzel (stupendo) quest'anno la Disney abbandona il mondo delle principesse e ci fa immergere in un mondo che lascerà i piu' grandicelli col fiato sospeso e gli occhi lucidi. Infatti quest'anno la Disney ha tentato un colpo di coda non indifferente, ha abbandonato la fiaba per bambini e ha fortemente puntato con il suo Ralph Spaccatutto all'effetto nostalgia, cercando di far entrare in sala i trentenni più che i bambini. E noi di WWMagazine l'abbiamo visto in anteprima per voi.
LA TRAMA Ralph è il cattivo di un gioco da sala degli anni 80. Il suo compito è distruggere un palazzo mentre il buono Felix JR con suo martello magico dovrà riparare tutti i danni fatti da Ralph. E questo copione va avanti da 30 anni. Ma la notte, quando la sala giochi è vuota, tutti i personaggi dei vari cabinati vivono una vita al di fuori dei giochi stessi, si riuniscono in questo o quel gioco per prendersi una birra, festeggiare, partecipare all'anonima cattivi o semplicemente bighellonare nella stazione centrale dei giochi (una presa a ciabatta). Ralph non è contento del suo status di Cattivo, e darebbe di tutto per essere benvoluto dai personaggi del suo gioco. Fino al punto di decidere di spostarsi in un altro gioco (Hero's Duty, uno sparatutto chiaramente ispirato ad Halo) per ricevere una Medaglia, premio che solo i buoni nei giochi possono ottenere. Ralph alla fine riesce ad ottenere la sua medaglia ma per uno sfortunato evento si ritrova a dover scappare del gioco di guerra con un'astronave e viene catapultato in un altro gioco "Sugar Rush", un gioco di corse su go kart per ragazzine, dove incontra Vanilla Pie (mi dispiace ma non so il nome Italiano, dato che ho visto la versione inglese del film). Vanilla è un glitch, un codice di programmazione che in teoria non dovrebbe nemmeno esistere, ma darebbe tutta se stessa pur di potre correre una sola volta insieme agli altri.
CONSIDERAZIONI VARIE La prima cosa che balza all'occhio all'inizio del cartone è il citazionismo che questo titolo ha nei confronti dei vari giochi, Vediamo i personaggi di Street fighter, Pacman e i suoi fantasmi colorati, Q-Bert, Sonic e tantissimi altro personaggi dei videogiochi della nostra infanzia.
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Sicuramente questo film va visto insieme ad altri amici nostalgici e la gara a chi riconosce più personaggi è d'obbligo! I vari mondi sono ben caratterizzati, e gli stessi personaggi manterranno alcuni caratteristiche del loro periodo. Per esempio Felix salta molto in alto facendo un rumore molto simile a quello di Super Mario, e la comandante di Hero's Duty ha un tragico passato che è si tragico, ma anche molto stupido, giusto per ricordare che i giochi d'oggi sono tutta grafica e niente trama. Grazie ai due personaggi principali vengono affrontate due tematiche molto importanti, una è la voglia di essere accettati dagli altri , cosa che sia Vanilla Pie e Ralph desiderano più di tutto, sia la paura del diverso e il bullismo. Specialmente su questo secondo aspetto il personaggio di Vanilla Pie (doppiata da una Sarah Silverman che stranamente in questi "panni" ha dato spettacolo) è l'esempio che molti genitori dovrebbero far vedere ai propri figli. Un personaggio che nonostante i momenti di profonda crisi non si tira mai indietro e segue il suo obbiettivo, cioè essere accettato dagli altri per quello che è. Il grande problema di questo film è che però rischia di essere troppo di nicchia. I film della Disney di solito vengono visti da persone di tutte le eta', ma questo punte troppo su una specifica fascia, diciamo dai 27-28 anni ai 35. Chi e' al di fuori alle volte si troverà perso e non capirà perchè quella palla arancione con il muso a cilindro e i piedi e' cosi' importante e perchè viene descritta come un senzatetto. O non riconoscerà i giochi di riferimento del film. Questo film per la Disney potrebbe rivelarsi un mezzo flop, il che e' un peccato, dato che a livello tecnico e di sceneggiatura è molto ben fatto.
CONCLUSIONE Wreck it Ralph è un prodotto sicuramente che ai bambini potrebbe piacere, ma non moltissimo, non è il classico flm di Natale. In America ha avuto un'accoglienza calorosissima specie da parte di chi ragazzino non lo è più. La Disney rischia molto quest'anno con questa uscita, che secondo il mio punto di vista va comunque visto, dato che non è ai livelli (pessimi) della Principessa e il Ranocchio, anzi: ha l'unica grande pecca, di parlare d un argomento che in Italia non è mai stato visto di buon occhio, i videogiochi. Se si riesce ad andare oltre l'idea che molti hanno, cioè di un Toy story con i videogiochi, sicuramente questo film riuscirà a ritagliare il suo spazio dei cuori di chi l'ha visto.
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ANIME G-OLD TRIDERG7 di Federico “ilvento71” Matteucci Titolo originaleMuteki Robo Toraidaa Jii Sebun Autore Hajime Yatate Regia Katsutoshi Sasaki Regia episodi Norio Kashima / Suzuki Ko Sceneggiatura Tsuneisa Ito / Hiroyuki Hoshiyama / Yoshihisa Araki Character design Nobuyoshi Sasakado / Akihiro Kanayama Mecha design Kunio Okawara Animazione Norio Kashima / Mitsuko Kase Direzione artistica Takashi Miyano Studio Sunrise 1ª Tv 2 febbraio 1980 – 3 gennaio 1981 Episodi 50 (completa) Durata ep. 24 min Reti italiane Televisioni locali / Rete A / Italia 7 1ª Tv it. 1981 Episodi it. 50 (completa) Durata ep. it. 24 min Genere Mecha Ho rivisto recentemente questo anime (datato 1980 ed arrivato in Italia un anno dopo) e devo dire che mi ha sorpreso positivamente ed il bel ricordo che avevo del Trider ne è uscito rafforzato. L’anime è prodotto dalla Sunrise da Hajime Yatate (pseudonimo dietro cui si cela lo staff della stessa casa e che ha prodotto tra gli altri un paio di serie del Gundam, I 5 Samurai, I Cieli di Escaflowne e Cowboy Bebop e collaborato con Yoshiyuki Tomino per il Daitarn III) .
dell'Ente di difesa spaziale) in cui si intermezzano i combattimenti. La vita di Takeo naturalmente non è quella di un ragazzino normale ma nonostante questo l’amicizia ed il senso del dovere fanno la linea guida di questo anime. Buoni i disegni (che visto chi ha prodotto la serie ricorda molto il Daitarn) e devo dire discreto pure nei dialoghi (all’epoca le traduzioni non erano proprio il massimo) e nel corso delle puntate vi sono delle trovate che mi hanno fatto ridere e non poco.
La trama differisce leggermente da molti anime robotici dei tempi e se vi sono sempre i nemici che cercano di conquistare e/o distruggere la terra nel Trider questo è quasi ininfluente ai fini di ciò che l’anime, a mio avviso, vuole “insegnare”. La storia narra di di un ragazzino, Watta Takeo (12 anni), che, dopo la morte del padre eredita la ditta di famiglia (la Takeo General) che si occupa di consegne spaziali, effettuate con il robot Trider, custodito al di sotto di un parco giochi, al centro del quale c'è proprio la testa del Trider, vicino alla sede della ditta. Il personale della Takeo General comprende il signor Kakikoji, anziano ed avaro contabile con una decina di figli, il sig. Atsui, corpulento meccanico del Trider, il sig. Kinoshita, impiegato sempre affamato e la signorina Ikue, la bionda segretaria. Nel corso dei suoi incarichi di lavoro si trova a combattere sempre più frequentemente contro i robot nemici di una curiosa societàimpero (fonte Encirobot.com) al cui vertice vi è un mega-computer, quindi Lord Zakuron e il suo diretto sottoposto Ondron, due cyborg. Alla fine naturalmente prevarrà il Trider mentre, incredibilmente direi, i nemici non sono totalmente sconfitti in quanto Lord Zakuron sopravvivrà e non vi dico più niente cercatevelo e guardatelo che ne vale assolutamente la pena. Ne vale la pena perché, come dicevo, qui la trama principale è data dalla vita di tutti i giorni di Takeo, i suoi compagni (i suoi due inseparabili amici Akira e Shinkiki, la bella Kaoru di cui è innamorato assieme al suo compagno ricco ed antipatico Keniki con cui è in lotta perenne) i suoi due professori (il Signor Daimon e la Signorina Mieko) la famiglia (mamma, una sorellina, un fratellino ed il nonno che è anche il capo segretario responsabile
In un episodio Keniki accompagna a scuola in macchina Kaoru e nel televisore dietro al sedile guardano assieme il Daitarn III. In un altro al parco giochi durante una festa tradizionale nel tiro a segno deve colpire tre robot (Il Trider, il Daitarn ed il Gundam ) ed in un episodio in cui i nemici attaccano un ospedale su Marte nell’esplosione di una bomba viene coinvolto Haran Banjo (non uno che gli assomiglia proprio lui vestito come quando guida il Daitarn III) e penso me ne siano sfuggite pure altre visto le 50 puntate di cui è composta la serie. La cosa che poi personalmente mi ha entusiasmato è stata l’ultima puntata che differisce del resto di molte serie dell’epoca ed è una vera e propria “celebrazione” (non riassunto intendiamoci) dei personaggi e che conclude, anche sorprendentemente, molte di esse. VOTO - 10 Insomma se lo avevate visto ma pensate che i vostri ricordi non corrispondano poi alla realtà o semplicemente volete vedere una serie “leggera” ma che fa dell’amicizia il suo punto di forza cercatevelo, vedetevelo e tornate bambini che non fa mai male. Qui un appunto al patetico mondo italiano che tratta gli Anime e che se volessero veramente combattere la pirateria avrebbero due strade e cioè la prima abbattere i prezzi “insensati” dei dvd e la seconda, più attuale visti i tempi, permettere loro stessi i download degli episodi come si fa con le canzoni con costi contenuti. Ciao ed alla prossima recensione.
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MISTERI L’assassinio di John Kennedy - 2a parte Di Ivan “Ghostmaker” Cavalieri Il mese scorso abbiamo appurato, anche solo con le prove documentate riguardanti la pallottola “magica”, che per uccidere John Kennedy non potevano bastare i tre spari eseguiti da Lee Harvey Oswold ma ci doveva per forza essere un secondo attentatore e quindi un “complotto”. L’opinione pubblica indicò immediatamente Jack Ruby come possibile complice. Si ipotizzò che Oswald e Ruby intendessero spaventare Kennedy, presidente ritenuto da loro stessi troppo di “sinistra”, e che nell’impeto Oswald, definito dalla Commissione Warren psicolabile e altamente suscettibile nonché violento, avesse improvvisamente deciso di uccidere Kennedy e che Ruby, sconvolto da questo fatto non programmato, avesse chiuso il discorso con il “socio” freddandolo davanti alle telecamere delle televisioni americane mostrando a milioni di persone che assistevano alla diretta il proprio pentimento per la piega che questa faccenda aveva preso. Leggendolo così avremmo davvero una veloce soluzione del caso ma a questo punto sembra di essere diventati noi stessi una nuova commissione Warren perché troviamo immediata soluzione al caso senza fermarci ad osservare una cosa determinante della quale vi ho accennato nel numero scorso ovvero che Jack Ruby faceva parte della famiglia mafiosa di Sam Giancana, boss della malavita di Chicago, personaggio emblematico perché accostato dai sostenitori di Nixon come uno dei più importanti finanziatori del senatore Kennedy nella corsa alla Casa Bianca. A questo punto ipotizziamo che sia stata la mafia, che l’idea di Ruby “cuore infranto” decada e che i capi malavitosi abbiano davvero commissionato questo omicidio ma adesso c’è un dubbio ancora più grande se diamo per reale questa ipotesi. Se è stata la mafia per quale motivo la Commissione Warren e il nuovo governo degli Stati Uniti presieduto da Lyndon Johnson hanno deciso di tenere secretati tutti i documenti e gli atti probatori sulle indagini dell’assassinio di Kennedy dichiarandoli indispensabili per la sicurezza nazionale? Se fosse stato un malato di mente o la mafia in quale modo avrebbero potuto mettere in pericolo la sicurezza nazionale i documenti delle indagini? Dopotutto in quegli anni sono proprio in corso le indagini di Robert Kennedy , ministro della giustizia, contro Jimmy Hoffa ritenuto colluso con la mafia, uno dei tanti procedimenti penali che addirittura ricevono spazio televisivo in diretta. C’è solo una risposta che viene subito in mente: in quei documenti ci sono prove che compromettono apertamente il nuovo governo, gli apparati preposti alle indagini come l’F.B.I e, tornando a Ruby e quindi a Giancana, alla C.I.A. (per chi non lo sapesse la Central Intelligence Agency è un organo governativo americano che deve svolgere le proprie operazioni di Intelligence all’estero) con la quale lo stesso boss malavitoso aveva già collaborato nel tentativo di uccidere Fidel Castro (questi documenti sono stati rivelati verso la metà degli anni settanta) Ora in verità rileggendo alcune delle fasi delle indagini e scoprendo che molti documenti sono ancora secretati il velo grigio scuro del mistero non solo non si solleva ma diventa tutto nero. Quindi per capire meglio varie le tesi espresse dai “complottisti”, (chi subito dopo il finale decretato dalla Commissione Warren mosse i primi dubbi sull’assassino isolato e chi dopo le poche rivelazioni ha messo in dubbio la stessa) dobbiamo collocare questo omicidio all’interno di uno scenario molto più vasto seguendo dapprima la vita dei due principali protagonisti di questa storia, John Fitzgerald Kennedy e il suo assassino Lee Harvey Oswald, quindi collocando alcuni personaggi chiave che da quello che accadde a Dallas trassero in qualche modo beneficio o che da quel omicidio diventarono potenzialmente le prossime vittime. Nel 1960 John F. Kennedy partecipa alla campagna elettorale per il Partito Democratico per diventare il 35° Presidente degli Stati Uniti come successore di Dwight Eisenhower e vince la sua sfida contro il rappresentante del Partito Repubblicano Richard Nixon insediandosi quindi alla Casa Bianca il 20 gennaio 1961. Da notare un piccolo particolare che può essere insignificante nell’intera storia ma che mi ha sempre lasciato un po’ perplesso. Kennedy, prima di affrontare Nixon, doveva sconfiggere i suoi avversari all’interno del suo stesso partito, consuetudine per gli Stati Uniti, Lyndon Johnson. Svolta questa prassi e diventato presidente Kennedy, con stupore di tutti, affidò la vice presidenza proprio a Johnson. Non esistono dei veri documenti comprovati anche se alcune indagini effettuate nei primi anni settanta ci fanno giungere alla stessa conclusione quindi quello che scrivo ora prendetelo con il beneficio del dubbio. I sostenitori di Nixon ipotizzarono che Kennedy avesse vinto le elezioni grazie all’aiuto e ai finanziamenti della mafia e nello specifico da Sam Giancana, “amico” del padre di John Kennedy. Questa ipotesi venne avvalorata dall’amicizia conclamata tra Giancana e Frank Sinatra e dal fatto che il cantante fu il primo sostenitore di Kennedy alle presidenziali anche se poi qualcuno ipotizzò che fosse stato Joseph, il padre del futuro presidente, ad accettare l’aiuto del mafioso senza mettere al corrente il figlio di ciò che stava facendo. Kennedy diventa presidente ed eredita quindi una intricata situazione di politica estera dalla quale, come se non bastasse già la guerra nel Vietnam, il suo predecessore Eisenhower aveva impostato come primo obbiettivo quello di deporre Fidel Castro, comunista a capo del governo di Cuba (che come sappiamo vicinissima alle coste americane) dopo che con la rivoluzione che aveva deposto il presidente Batista, al quale gli Stati Uniti guardavano con favore, autorizzando (non apertamente) la C.I.A. ad attuare azioni di sabotaggio per minare la fiducia del popolo verso il nuovo governo cubano con l’intenzione di creare una nuova rivolta per togliere di mezzo Castro che aveva bloccato tutti gli interessi degli Stati Uniti rendendo le imprese presenti sull’isola nazionaliste. (importante è sapere che la C.I.A. poteva operare con sabotaggi ma non aveva il permesso di compiere omicidi con le proprie “mani”).
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Qui è importante secondo me far notare un particolare che alla luce poi dei fatti seguenti diventa quasi determinante ovvero che prima della rivoluzione di Castro sull’isola i più grandi interessi e guadagni li facevano le famiglie mafiose con gli introiti di denaro dalle varie case da gioco disseminate a Cuba. E chi era che gestiva queste case da gioco? Sam “Mooney” Giancana. Dai documenti rivelati dopo anni si è scoperto che la C.I.A., avendo naturalmente bisogno di un appoggio da qualcuno sull’isola per attuare i propri piani aveva solo una scelta ovvero affidarsi a chi a Cuba aveva tanti contatti dal passato ovvero richiedere l’aiuto di Giancana. Quindi il 16 aprile 1961 Kennedy approvò il piano del suo predecessore, cosa che portò ai fatti della tristemente nota “Baia dei porci” dove il presidente non appoggiò gli esuli cubani con l’aviazione già posta al largo dell’isola con delle portaerei da combattimento. Questi fatti documentano soprattutto un chiaro disagio di Kennedy verso le operazioni della C.I.A. impostate da Eisenhower e mi sono chiesto spesso per quale motivo Kennedy le autorizzò nonostante fosse in disaccordo. Ora Kennedy era in chiaro contrasto con i suo capi di stato dell’esercito, l’accordo privato concluso con Kruscev per lo smantellamento dei missili sovietici da Cuba con la contropartita di smantellare i missili U.S.A. in Turchia accentuò il dissenso dell’esercito verso l’operato militare del presidente e creò lo stesso problema a Kruscev in Unione Sovietica. Viene da pensare quando si sa che Kennedy viene ucciso e Kruscev deposto da un golpe militare nel ’64 che entrambi avessero dei nemici davvero mortali alle loro dipendenze Se in politica estera quindi Kennedy si era fatto solo dei nemici in quella interna ne aveva creati molti di più appoggiando apertamente delle iniziative particolari come ad esempio l’integrazione razziale professata da Martin Luther King il quale, già sotto osservazione della F.B.I., il quale riceveva finanziamenti dal Partito Comunista degli Stati Uniti (lui non confermò o smentì mai e le prove decaddero con la sua prematura morte, anche essa avvolta dal mistero) Se guardiamo a tutte le prove a nostra disposizione ora diventa anche difficile pensare a chi potesse ordine il complotto, troppe persone avrebbero goduto della prematura dipartita di Kennedy quindi siamo ancora nel buio più completo ma si sta delineando una traccia che porta in una direzione magari inaspettata. Quale? Vi aspetto il prossimo mese per scoprirla attraverso la vita di Oswald che in piena “guerra fredda” va in Russia, prende cittadinanza, si sposa e poi torna in America con moglie figli senza problemi. Strano no?
EYE OF TAIGER #2 LUCCA COMICS 2012 REPORT Di Enrico “Taigermen” Bertelli Rieccoci di nuovo qua a parlare di Cosplay e fiere, questa volta vi racconterò quella che si puole definire, usando un termine rubato al Wrestling, la Grand Daddy Of All delle fiere in Italia: Lucca Comics & Games. Ormai lanciata verso i 60 anni di esistenza (la prima edizione vide la luce nel lontano 1966, Ndr), Lucca è l’appuntamento che chiude l’anno e apre quello nuovo per le case editrici, di videogiochi e per le serie animate che qui propongono sempre le novità più succose e interessanti. In quei quattro giorni tutto l’Universo fumettistico vede i migliori autori italiani e stranieri a stretto contatto con i lettori, che fanno file chilometriche davanti ai principali stand per avere un autografo o una dedica sul loro fumetto preferito (quest’anno ad esempio la parte del Più Ricercato è andata all’autore di Bakuman e Death Note Takeshi Obata), con le principali case editrici che portano il meglio della loro produzione e organizzano eventi speciali per i propri lettori nel corso dell’intera manifestazione. Dal 2006 Lucca Comics ha messo le sue radici nel centro storico della città toscana, abbandonando quella che era diventata la sua locazione “storica” ossia l’area attigua al Palazzetto dello Sport, ormai diventata troppo piccola per contenere le diverse anime di questa fiera: se all’inizio sia da parte dei frequentatori storici della fiera che da parte dei lucchesi, dopo sei anni si può dire che questa scommessa sia stata vinta dagli organizzatori, con le attività del centro storico che vedono ottimi ritorni economici in quella settimana (fra ristoranti, locali, alberghi e strutture ricet-
tive sempre piene e prenotate addirittura di anno in anno) e ha permesso anche ai visitatori della fiera di conoscere meglio una città ricca di storia e monumenti come Lucca, grazie anche alla collocazione degli stand in varie parti della città: è indubbio ad esempio che il recupero di un’area come l’Ex-Real Collegio sia stato aiutato molto anche dalla scelta di posizionare lì i principali rivenditori di Gadget e memorabilia legata al Giappone, oltre a mostre, corsi di disegno e altro riunito sotto il nome di “Japan Palace” e regalando a Lucca uno spazio espositivo in centro di tutto rispetto.
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Ma Lucca Comics è soprattutto per molti anche Cosplay, con la Gara Cosplay più partecipata e seguita di tutta Italia: negli ultimi anni si è dovuto ricorrere al numero chiuso e alle preiscrizioni online per evitare situazioni come quella accorsa qualche anno fa con più di 700 partecipanti in una giornata e tempi di gara dilatati che avevano messo in difficoltà tutto il programma della Zona Palco, collocata nel meraviglioso scenario delle Mura Lucchesi. Oggi si viaggia sui 4-500 partecipanti a giornata, con un contest concentrato in due giorni (Sabato e Domenica) e che da due anni vede anche la possibilità di scegliere i partecipanti italiani all’annuale European Cosplay Gatering (ECG) in programma al Japan Expo di Parigi, una delle fiere più importanti in Europa.
Nella settimana del Comics Lucca sembra veramente diventare la Cartoonia di “Chi ha incastrato Roger Rabbit”: non c’è angolo dove non vedi comparire personaggi usciti da ogni sorta di fumetto o cartone o Film o serie TV: puoi vedere un Uomo Ragno arrampicarsi sui lampioni o sui bastioni, un Altair o un Ezio Auditore aggirarsi fra le folle per poi sparire di colpo, gruppi di Guerriere Sailor o Principesse Disney prese d’assalto da bambini e bambine (e anche diversi adulti cresciutelli a dire il vero) per farsi fare le foto con loro, Orde di Orchi o Zombie aggirarsi sulle Mura o fra i tunnel che passano sotto di esse, Oppure Goku e Vegeta affrontarsi nei prati e nei giardinetti a colpi di Kame-Hame-Ha o Naruto mentre mangia Noodles appena riscaldati in compagnia di Sasuke o di altri personaggi. Ricordo ancora ad esempio una scenetta davvero carina vista qualche anno fa: delle ragazze vestite da Maid (le cameriere dei Café giapponesi, Ndr) che conversano tranquillamente mentre mangiavano con un inquietante Joker di Dark Night. Il bello di Lucca infatti non è solo partecipare al Contest, ma gi-
rare per le vie de centro e farsi fotografare, riconoscere nel personaggio che interpreta e ricevere i complimenti per la realizzazione del Cosplay. Ma è soprattutto il farsi fare le foto che gratifica moltissimo il Cosplayer : a Lucca ce ne sono veramente a centinaia, dai “volti noti” che frequentano le principali fiere, ai fotoamatori che vengono spesso a Lucca per fotografare, fino a persone che vedi SOLO A LUCCA e poi non le vedi più per tutto l’anno. Come avrete capito io faccio parte della categoria fotografi e mi annoverano (a giusto? A torto? Mi stimano troppo XD ?? Chissà) fra i “volti noti”, vuoi perché ne giro davvero tante di fiere vuoi che sono in giro da 5 anni.
Mi piace girare in cerca di soggetti nel centro e trovare i contesti “adatti” dove fotografarli, ma da tre anni sto anche percorrendo un’altra “via” del fare foto a Lucca Comics: ho la fortuna di essere entrato in contatto con i proprietari di un bellissimo PalazzoMuseo del centro che, dopo aver provato in via sperimentale tre anni fa, da allora mi permettono di organizzare tutti gli anni Foto-Set all’interno della stessa, dove invito Cosplay che abbiano un costume adeguato all’ambiente per realizzare set con loro. Devo dire che la cosa in tre anni mi ha dato molte soddisfazioni, permettendo anche di sviluppare meglio le mie capacità e le mie tecniche, inoltre in tre anni la partecipazione è notevolmente salita, tanto da farmi decidere di coinvolgere nel progetto altri miei amici fotografi: quest’anno in quattro giornate siamo riusciti a fotografare più di 215 soggetti fra singoli, coppie e gruppi e sono stato affiancato da più di venti fotografi in 4 giorni, quindi sono molto soddisfatto di come sia andata quest’anno, anche se sicuramente ci sono dei correttivi da fare e cose da migliorare. Nonostante tutto riesco a ritagliarmi ancora spazi per uscite esterne e foto a giro nel centro. Ma sicuramente quello che affascina di più di Lucca Comics è che puoi veramente trovare di tutto e tantissime iniziative collaterali: Mostre di fumetto sparse nel centro, tornei e sessioni Live di GDR che si svolgono nel corso della giornata, concerti Live delle migliori Cartoon Band in circolazione, incontri con gli autori, proiezioni in anteprima dei principali film d’animazione e non solo, dibattiti e conferenze stampa …. insomma Lucca è veramente a mio giudizio una delle Fiere più interessanti e belle del panorama italiano. Appuntamento al prossimo numero dunque, dal Vostro Affezionato Taigermen di Quartiere. Foto © Enrico Bertelli “Taigermen”
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MONDO ANIMALI THE LION KING Di Carmen “Owari helad17” Spesso il Mondo animale ci è da esempio e le storie che vi vado a raccontare in questo numero non ne sono da meno. Sono storie “vecchie” che girano per la rete da anni ma non per questo non meritano spazio o di essere ricordate ogni tanto in modo da non essere dimenticate e riguardano entrambe il Re degli animali : il leone. La prima risale addirittura al 1969 e riguarda due fratelli che presero un cucciolo di leone messo in vendita causa chiusura dello zoo dove viveva con i genitori dal quale era stato separato. Questi ragazzi, all’epoca, preoccupati per la fine che poteva fare quel cucciolo decisero di adottarlo e di tenerlo sino a quando possibile con loro nel retro del negozio di mobili nel quale lavoravano e poi, grazie al vicario del loro paese, nel campo del cimitero per poi riportarlo nel suo habitat naturale una volta che questi (Christian il nome del leone) non poteva più rimanere viste le sempre maggiori dimensioni e costo di mantenimento. Con l’aiuto del naturalista George Adamson il leone Christian fu portato in una riserva in Kenya ed un anno dopo i ragazzi andarono a trovare il loro “amico”. I custodi della riserva li avvertirono che il leone, una volta riportato nel suo ambiente naturale, aveva anche recuperato il lato selvaggio e quindi avrebbe potuto non riconoscerli ma questi, quando li vide, gli corse incontro e li abbraccio. La seconda storia riguarda una signora che trovò un cucciolo di leone semi morto e mal nutrito. Lo prese con se lo nutrì finché possibile per poi donarlo allo zoo del suo paese. Quando questa andrò a trovare il cucciolo oramai cresciuto questi la abbraccio e la bacio, attraverso le sbarre della gabbia, nella stessa maniera in cui un figlio abbraccia la propria madre. Su quest’ultimo episodio vi sono attorno diverse polemiche dal dire che è un fake (il video) ad “accusare” la signora di non averlo reinserito in una riserva come nel caso del leone Christian ad altre inutili e futili polemiche di gente che è capace di parlare mentre lei in questo caso a agito e mi pare che la riconoscenza del leone sia comunque tangibile (e ricorderei che non tutti gli animali vissuti in cattività sono poi reinseribili nel loro ambiente naturale). Certi commenti dimostrano una volta di più quanto gli uomini, nonostante un cervello più “dotato” si dimentichino spesso di usarlo. Sotto troverete i link dei due video a voi la scelta se abbracciare il lato tenero oppure no per quel che mi riguarda nel mio caso ha vinto il lato tenero. IL LEONE CHRISTIAN http://www.youtube.com/watch?v=ZFzplCI9RpU&feature=related IL LEONE E LA SUA MAMMA http://www.youtube.com/watch?v=c8C2gvKnLiY&feature=related CERCO CASA
NONNO YURI CERCA CASA DISPERATAMENTE
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MEDITAZIONE MEDITAZIONE KUNDALINI Di Simone vasta Nello scorso numero ho cercato, nel modo più chiaro e diretto possibile, di spiegare cos’è la meditazione e cosa vuol dire essere persone meditative. Ora che questo, enorme, passo è stato compiuto direi che possiamo andare avanti con questo percorso passando alla prima tecnica di meditazione attiva di Osho di cui vi vorrei parlare: Kundalini. Premessa: La meditazione ti apre a un’enorme energia: è una fonte di energia eterna, non la puoi esaurire. Quell’energia andrà prima di tutto a completare le esperienza incomplete che la ostacolano nel suo fluire. E’ una richiesta primari; il corpo ha una sua economia specifica: l’energia si sposta là dove è richiesta, sulla base di precise priorità. Esiste una gerarchia di bisogni e la meditazione può essere al primo posto solo se non ti sei negato ciò che è naturale. Una persona ossessionata dal digiuno non può meditare: se lo fa, ogni volta che chiuderà gli occhi, penserà al cibo, visualizzerà del cibo. Appaga tutti i tuoi bisogni naturale, non c’è nulla di male in essi. Quando i bisogni primari sono appagati, ecco che affiorano bisogni più elevati, ed anche quando questi sono appagati, nascono i bisogni assoluti. Questa è l’economia naturale della vita. Voi tutti siete stati condizionati per secoli da persone che non hanno compreso i vostri bisogni primari. Non se ne sono affatto preoccupate. La vita è tua, non appartiene a nessun altro. Nessun politico, nessun prete ha nulla a che fare con essa: non permettere a nessuno di manipolare la tua vita. La Tecnica: La Meditazione Kundalini è un’altra tecnica ideata da Osho molto diffusa e molto potente. Di solito viene praticata la sera, al tramonto. Le diverse fasi di questa tecnicha sono ritmate da una musica che scandisce i quattro stadi. Primo stadio (15 minuti) Rimani sciolto e lascia che tutto il tuo corpo vibri e si scuota; avverti le energie che salgono verso l’alto, partendo dalle mani e dai piedi. Lasciati andare in ogni parte del corpo e diventa quello scuotimento. Puoi tenere gli occhi chiusi o aperti. Secondo stadio (15 minuti) Danza totalmente come più ti piace, e lascia che tutto il tuo corpo si muova come meglio desidera. Terzo stadio (15 minuti) Chiudi gli occhi e rimani immobile, seduto o in piedi. Semplice testimone di qualsiasi cosa accade dentro o fuori di te. Quarto stadio (15 minuti) Tenendo gli occhi chiusi, sdraiati e rimani perfettamente immobile. Consigli: Lascia che lo scuotimento accada. Resta in piedi in silenzio, avverti l’inizio della vibrazione e, quando il corpo parte con un tremito leggero, assecondalo ma senza mai agire. Quando ti dico di scuoterti, voglio che la tua solidità, il tuo essere pietrificato siano scossi dalle fondamenta, così da diventare liquidi, fluidi, sciolti, liberi. Quando l’essere rigido diventa fluido, il corpo lo seguirà. A quel punto non ti scuoterai più, esisterà solo lo scuotimento. Nessuno lo provocherà, accadrà semplicemente. Allora, colui che esiste non esisterà più.
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WHISPERS FROM THE WIND #2 IT’S EvOLUTION, BABY Di Federico “ilvento71” Matteucci Ammirami, ammira la mia casa Ammira mio figlio, è il mio clone si, si, si, si questa terra è mia, questa terra è libera fare quello che voglio anche se è da irresponsabili E' evoluzione, piccola Pearl Jam (Do e Evolution)
arrogo il diritto di avere una risposta che meriterebbe discorsi approfonditi da menti ben più erudite della mia. Ciò di cui però sono sicuro è che il mondo attorno a noi ha subito la stessa involuzione, e forse anche peggio, a partire da una classe politica sempre più lontana dal mondo reale (il corrotta lo è sempre stata) a giovani di oggi annoiati e già “vissuti” ancora prima di cominciare la pubertà con genitori divisi tra incompetenti ed inadeguati ed un mondo del lavoro sempre più evanescente. Parto parlando del mondo della tv e della sua evoluzione, spe- La sicurezza del posto fisso di una volta ha tolto tranquillità sicurando di non scadere nel banale e nei luoghi comuni (i pro- ramente alle famiglie e spiazzato i giovani d'oggi spesso costretti grammi di una volta erano meglio) che, almeno in questo caso, ad essere “bamboccioni” perché non ci si può permettersi econoappaiono veri come non mai. micamente il distacco dai genitori. Ma parlare di tv,come detto, è solo una scusa, o un punto di partenza, per affrontare i cambiamenti della società e di tutto Giovani che però si trovano ad aver avuto già tutto spesso troppo quanto gira attorno a Signora Televisione e pure qui, e senza presto ed ad annoiarsi di ogni cosa dopo pochi mesi se non settipaura si smentite e di essere sempre banale, ancor più in peg- mane e che hanno una rabbia dentro inspiegabile, visto che spesso gio. hanno di tutto e di più, e che sfogano o sui più deboli o con “gioNon sono un sociologo, un bacchettone ne tanto meno penso di chi” come il lancio di sassi dai cavalcavia, l'attraversamento dei biessere preda della crisi degli anta da poco iniziata la mia vuole nari ferroviari o, ultima moda, darsi appuntamento per prendersi essere solo una piccola riflessione su tutto ciò. a botte. Colpa loro, della società, della scuola o della famiglia? Cominciamo a paragonare la tv ( ed il cinema) di ieri con quello Certo società e scuola sono stati portati ai minimi livelli storici e di oggi. non sanno più dare punti di riferimento ed insegnamenti che inLa qualità innanzitutto e la cosa che più e andata scemando no- vece quelli della mia generazione hanno avuto e penso che molti nostante il proliferare di reti ( grazie anche al DT ) che, anziché di chi è negli anta e dintorni possa confermare. invogliare a fare meglio a sempre più portato a trasmissioni urlate, volgari e da dove non ricava alcun che in termini di ricordi. Molti di questi miei coetanei che ora de genitori invece dimoSi perché sono questi che danno il reale valore ad una trasmis- strano il contrario di detti insegnamenti visto come molti di loro sione o meglio dicono che questa e meritevole per aver lasciato allevano i loro giovani rampolli. ricordi nelle persone anche a decenni di distanza. Si perché se società e scuola ci mettono del loro certi genitori aggiungono il carico a coppe come suol dirsi. Oggi invece il tempo di un'estate e tutto svanisce come le scritte Inspiegabili difatti sono certe notizie di genitori che si denunciano sulla sabbia in riva al mare senza lasciar traccia dietro di se. professori perché hanno “osato” dare una nota al loro bimbetto (i Certo avendo 41 anni sono sicuramente più propenso a tifare miei genitori avrebbero detto che avevano fatto bene e se mi aveva per quelli dei miei tempi ( leggasi giovinezza) ma penso anche dato una nota vi era sicuramente un motivo valido) o, notizia da di essere bravo a scindere ciò che e bello da ciò che e brutto e me sentita un paio di anni fa, definire ragazzata l'attraversamento quindi non mi costa dire che pure ai tempi vi erano ciofeche ma dei binari da parte dei loro figli minorenni e lamentarsi con la pubnon sono qui per fare liste di ciò che era bello o brutto secondo blica autorità che li aveva portati in caserma e chiamati. un punto di vista soggettivo. Tutto questo è preoccupante e mi pare una grave distorsione della Il punto non è neanche la volgarità sempre maggiore nel cinema realtà da parte di genitori che vogliono difendere ad ogni costo i e nella televisione di oggi visto che parolacce, scoregge, urla ed propri figli qualunque cosa facciano anziché riprenderli e punirli. altro sono entrate da parecchio sia nell'arte cinematelevisiva che Certo fare il genitore oggi in questa società è forse la cosa difficile nella vita comune. ma difendere l'indifendibile mi pare la cura peggiore. Basterebbe in questi casi usare il buon senso che sembra che sia Ed allora quel' è il problema direte voi? Semplicemente che da la cosa che più manca al giorno d'oggi e che risolverebbe tanti proquesta spirale non vi sembra vi sia d'uscita. blemi. Ma tant'è se l'esempio non viene dall'alto e si giustifica ogni Oramai far ridere senza infarcire di parolacce, gesti o altre osce- cosa ai più alti livelli (leggasi il caso di un politico lecchese che nità sembra impossibile e nella tv odierna se non urli od offendi aveva parcheggiato in un posto disabile e dopo la chiamata di quenon fai audience e non ti ascoltano nemmeno (e nemmeno ti st'ultimo ai carabinieri gli aveva pure rigato la macchina giustifidanno visibilità). candosi che “fanno di peggio” e lamentandosi di essere stato La creazione poi di nuovi mostri con programmi tipo Grande costretto alle dimissioni) è difficile sperare in un inversione di tenFratello od Uomini e Donne ha prodotto nuovi “personaggi” denza. senza un minimo di talento o background di un qualsiasi tipo. Questo impoverimento ed imbarbarimento però da cosa dipen- La “speranza” a questo punto è che il 21 dicembre prossimo dono sono frutto della società o la società è stata “traviata” da segni veramente la fine di questo “mondo” così come lo conoesse? sciamo e che le profezie di una nuova era di pace e serenità sia La domanda ovviamente non la troverete in queste righe ne mi veritiera
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GIOCHI DI WRESTLINGWEB PRONOSTICI FORMULA1 Di Federico “ilvento71” Matteucci Domenica scorsa è finita la quarta stagione dei pronostici sulla F1 che si è conclusa con la vittoria del GP e del campionato di Lucky DDP. Per il “pilota” della McLaren si tratta della sesta vittoria stagionale e del terzo successo su quattro campionati. Sonjay Storm arriva per la terza volta consecutiva secondo in classifica mentre per la prima volta Sk8erboi non arriva sul podio (suo l’unico titolo non conquistato da DDP). Di seguito l’ordine d’arrivo dell’ultimo GP, la classifica piloti, quella costruttori e l’albo d’oro ORDINE D'ARRIvO 1. Lucky DDP - McLaren - 17/6 2. Fabrix - Mercedes - 15/6 3. Sonjay Storm - Red Bull - 10/6 4. SDC - Red Bull - 10/6 5. Geno - Ferrari - 9/7 6. Ghostmaker - Ferrari - 9/6 7. Ilvento71 - Renault - 8/7 8. Portgas TCO Bret - Mercedes - 7/7 9. Sk8erboi - McLaren - 6/6 10. Duncan21 - Renault - 2/7 CLASSIFICA PILOTI 287 pt - Lucky DDP - McLaren - CAMPIONE 263 pt - Sonjay Storm - Red Bull 256 pt - Ghostmaker - Ferrari 231 pt - Sk8erboi - McLaren 218 pt – Portgas TCO Bret - Mercedes 208 pt - Fabrix - Mercedes 201 pt – ilvento71 - Renault 155 pt - SDC - Red Bull 133 pt - Geno - Ferrari 48 pt – Duncan21 - Renault CLASSIFICA COSTRUTTORI 518 pt - McLaren - CAMPIONI 426 pt - Mercedes 418 pt - Red Bull 389 pt - Ferrari 249 pt – Renault
CAMPIONATO 2010 Mondiale piloti 1. Sk8erboi - McLaren - punti 233 2. Sonjay Storm - Williams - punti 226 3. Ilvento71 - Renault - punti 225 Mondiale costruttori 1. McLaren (Lucky DDP & Sk8erboi) punti 436 2. Williams (Sonjay Storm & Geno) punti 414 3. Renault (ilvento71 & Duncan21) punti 378 CAMPIONATO 2011 Mondiale piloti 1. Lucky DDP - McLaren - punti 234 2. Sonjay Storm - Red Bull - punti 210 3. Sk8erboi - McLaren - punti 206 Mondiale costruttori 1. McLaren (Sk8erboi & Lucky DDP) punti 440 2. Red Bull (Sonjay Storm & Portgas TCO Bret) punti 382 3. Renault (ilvento71 & Ghostmaker) punti 334 CAMPIONATO 2012 Mondiale piloti 1. Lucky DDP - McLaren - punti 287 2. Sonjay Storm - Red Bull - punti 263 3. Ghostmaker - Ferrari - punti 256 Mondiale costruttori 1. McLaren (Lucky DDP & Sk8erboi) punti 518 2. Mercedes (Portgas TCo Bret & Fabrix) punti 426 3. Red Bull (Sonjay Storm & SDC) punti 418 Se la stagione 2012 è già finita quella 2013 è già alle porte con la preparazione delle nuove squadre chiunque fosse interessato a partecipare venga sul forum ad inscriversi. Per quel che riguarda “radiomercato” pare che la coppia storica McLaren LuckyDDP e Sk8erboi di dividera dando vita ad un giro di cambiamenti non da poco. Il gioco a pronostici WWE per problemi di spazio e tempo (del sottoscritto) non trova posto su questo numero ma in quello di gennaio vi saranno le classifiche delle Survivor Series, di TLC e quella finale nel frattempo chi volesse partecipare sin d’ora all’edizione 2013 può farsi avanti.
CAMPIONATO 2009 Mondiale piloti 1. Lucky DDP - McLaren - punti 87 2. Sk8erboi - McLaren - punti 76 3. Geno - Williams - punti 74 Mondiale costruttori 1. McLaren (Lucky DDP & Sk8erboi) punti 163 2. Williams (Fabrix & Geno) punti 136 3. Ferrari (Sdc & ilvento71) punti 118
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IL DIRETTORE RISPONDE Di Ivan “Ghostmaker” Cavalieri
Dopo il primo numero devo dire che le domande che mi sono state poste sono state molte, non ho in verità ricevuto nessuna mail ma ho avuto modo di parlare con persone che conosco e che hanno letto il Magazine solo perché ci scrivevo io. Questa cosa mi lusinga però mi fa capire che se non sono io a dire: “Ehi ragazzi, scrivo su una rivista”, quelli manco si accorgono che ci sono. Me la pagherete cara fetide carogne!!! Non dovendo più presentarmi possiamo aprire il sipario e rispondere alle gentili domande ricevuto in questo mese, e possiamo iniziare da Daniela di Pordenone la quale mi chiede se è vero che in questa rubrica mi faccio da solo le domande e poi rispondo. Ebbene si, nel primo numero avevo il bisogno di completare la mia presentazione con qualcosa da poter leggere, nonostante quello che possono dire in altri ambienti, non esiste nessuna rivista che nel numero uno abbia potuto ricevere qualche mail perché vanno in stampa subito dopo essere state pubblicizzate. Quindi, come hai visto tu ora, già da questo numero posso rispondere a tutte le persone che mi fanno domande anche quando se le incontro per strada. Gianni e Tiziana sempre di Pordenone (si nota che sono stato in questa città?), mi chiedono perché abbiamo creato una rivista di wrestling su internet e non tentato la strada della pubblicazione cartacea. Purtroppo, o per fortuna dipende da chi legge, questo gruppo di persone che contribuisce alla stesura degli articoli del Wrestling Web Magazine, lo fa soprattutto come divertimento e a tempo perso, nessuno di noi può definirsi “scrittore” e come potete notare qualche errorino qua e là lo potete trovare. Per fare una rivista cartacea ci vogliono soprattutto due fattori che possiamo definire importanti ovvero una casa editrice che creda in un progetto e una stesura perfetta e periodica. A noi piace pensare che quello che si sta facendo su questo Magazine sia come ho detto il frutto di un divertimento senza essere legati alla concezione “se non vendi non vali” o del “se non ti conosco non sei nessuno” ed è anche per questo che invogliamo tutti gli utenti del nostro forum a collaborare al Magazine secondo i propri tempi e i loro interessi. Luigi di Milano mi chiede per quale motivo un wrestler da “buono” (Face) lotta con tutte le sue forze ma appena passa a “cattivo” (Heel) inizia a lottare scorrettamente. Ebbene questa è una domanda alla quale non ho una risposta davvero sensata da fornire. Io ho sempre pensato che fosse un modo netto di distinguere un lottatore al di là delle parole. Per farmi capire meglio, se tu fossi uno spettatore occasionale davanti alla tv e non conoscessi i due wrestler nel ring capiresti quasi immediatamente chi dei due è il buono e chi il cattivo della situazione. Una domanda che mi viene spesso posta da chi ha visto il wrestling giusto qualche volta è su cosa stiano facendo ora alcuni wrestler del passato. Accomuno in una sola risposta la domanda che mi è stata posta da Sergio, Alessandro e Gianluca. Si amici, e Undertaker è uscito dalla fossa, sta bene, è invecchiato un poco, ma combatte ancora anche se poche volte in un anno. Visto che alla fine sono il direttore e quindi comando io (o almeno mi fanno credere che sia così) voglio salutare alcune persone. Un grande salutone a Roberta (impara la saggezza del silenzio e non dire alla mamma che è colpa mia), a Katia (ritrovarti dopo tanti anni è stato molto emozionante, ti mando un affettuoso abbraccio), e a Donatella (se dovevi imparare qualcosa è quello di avere sempre fiducia in te stessa anche quando pensi di non farcela da sola). Come? Sto usando troppo spazio per questa rubrica? Scusate, è la nostra fantastica addetta alla grafica Martina a sgridarmi quindi per questo mese è davvero tutto.
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GLI EvENTI DEL MESE Di Federico “ilvento71” Matteucci Come logico che sia moltissimi eventi in tutta Italia collegate alle prossime festività natalizie. Visto che sono tante ( e non solo legate al Natale) daremo l’elenco di quelle che cominceranno dopo la prevista uscita del Magazine. FIERE • Mercatini di Natale dal 10 al 11 dicembre 2012 a Cercola (NA) • Mercatino di Natale il 18 dicembre 2012 a Giano Vetusto (CE) • Seconda mano il 11 dicembre 2012 a Ceprano (FR) • Showcolate, la mostra del cioccolato dal 08 al 11 dicembre 2012 a Napoli (NA) SAGRE • Sagra della polenta nel mese di dicembre 2012 a Arborea (OR) • Festa dell'Olio e della Bruschetta nel mese di dicembre 2012 a Ficulle (TR) • Radicchio in Piazza dal 16 al 18 dicembre 2012 a Treviso (TV) • Festa del vino nuovo il 11 dicembre 2012 a Certaldo (FI)
• Gioco del panforte dal 15 al 19 dicembre 2012 a Torrita di Siena (SI) • Festa natalizie nel mese di dicembre 2012 a Castiglione d' Orcia (SI) • Falò di Natale dal 24 dicembre 2012 al 06 gennaio 2013 a Nemoli (PZ) MOSTRE • Tempo per guardare le stelle dal 09 al 13 dicembre 2012 a Villa Carcina (BS) • L'arte di moravia dal 07 al 20 dicembre 2012 a Bologna (BO) • Vintage. L'irresistibile fascino del vissuto dal 07 dicembre 2012 al 30 maggio 2013 a Prato (PO) • Venezia alle finestre dal 19 dicembre 2012 al 18 gennaio 2013 a Roma (RM) • TECH-TILE Stephen Bottomley dal 15 dicembre 2012 al 02 marzo 2013 a Venezia (VE) • Arrivano i Beatles. Storie di una generazione dal 08 dicembre 2012 al 04 maggio 2013 a Aosta (AO) • Mostra dei presepi dal 11 dicembre 2012 al 06 gennaio 2013 a Mercatello sul Metauro (PS) • Mostra Presepi e Rassegna d'Arte natalizia dal 23 dicembre 2012 al 06 gennaio 2013 a Abano Terme Bagni (PD)
CORTEI STORICI • PRESEPE VIVENTE dal 27 al 28 dicembre 2012 a Gesualdo (AV) • Hiberna Gaudia il 31 dicembre 2012 a Montagnana (PD) • Treno a vapore di Natale ai mercatini di Pergine il 16 dicembre ALTRI EVENTI 2012 a Pergine Valsugana (TN) • La merenda di Natale il 17 dicembre 2012 a Grosseto (GR) • Rocca di luce dal 10 al 11 dicembre 2012 a Narni (TR) EVENTI ARTISTICI • Incendio del Castello il 31 dicembre 2012 a Ferrara (FE) • Presepi dal mondo alla Rocca Malatestiana dal 25 dicembre • Gruppo Presepe Vergaio dal 08 dicembre 2012 al 15 gennaio 2012 al 30 gennaio 2013 a Cesena (FO) 2013 a Prato (PO) • Biennale Internazionale d'Arte Contemporanea dal 03 al 11 di- • Mercatino di Natale il 08 dicembre 2012 a Piovene Rocchette cembre 2012 a Firenze (FI) (VI) • Presepe Artistico dal 24 dicembre 2012 al 02 febbraio 2013 a • Capodanno in piazza dal 31 dicembre 2012 al 01 gennaio 2013 Strangolagalli (FR) a Massa Marittima (GR) • Castronuovo il paese dei presepi dal 15 dicembre 2012 al 07 • Un magico Natale dal 08 dicembre 2012 al 06 gennaio 2013 a gennaio 2013 a Castronuovo di Sant'Andrea (PZ) Alpignano (TO) • Rassegna di presepi artistici dal 07 dicembre 2012 al 08 gen- • Capodanno in Piazzetta dal 31 dicembre 2012 al 01 gennaio naio 2013 a Lanciano (CH) 2013 a Sperlonga (LT) • L'arte: un linguaggio per Babele il 20 dicembre 2012 a Prato • Mercatino di Natale dal 06 al 23 dicembre 2012 a Desenzano del (PO) Garda (BS) • River to River. Florence Indian Film Festival dal 09 al 15 di- • Noche Duende il 31 dicembre 2012 a Venezia (VE) cembre 2012 a Firenze (FI) • Alero Vagabondo dal 15 dicembre 2012 al 07 gennaio 2013 a Io personalmente vi consiglio, se vi troverete a Ferrara nel periodo Avellino (AV) che va alla domenica sin dopo l’epifania, di andare sul “Listone” • Visita guidata alla mostra: Jeans! Le origini, il mito americano, accanto al Duomo di Ferrara dove vi sono le bancarelle con anche il made in Italy il 11 dicembre 2012 a Prato (PO) molti prodotti tipici di varie parti d’Italia e soprattutto di farvi una vera piadina romagnola da Giuly e Tony e non rimarrete afEvENTI SPORTIvI fatto delusi. • Fiaccolata dei maestri di sci e fuochi pirotecnici il 30 dicembre 2012 a Abetone (PT) Che dire se non auguri di Buone Feste a tutti e che il 2013 porti • GB Group Campioni sotto l'albero il 21 dicembre 2012 a Mo- pace e serenità a tutti. dena (MO) Per i soldi sperate che il governo (qualunque esso sia) ce ne lasci qualcuno. FOLKLORE • Natale a' la terra dal 28 al 29 dicembre 2012 a San Giorgio la Molara (BN) • Festa della vite del Parco del Negroamaro il 13 dicembre 2012 a Novoli (LE) • Festa dell'Olio nel mese di dicembre 2012 a Seggiano (GR)
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WRESTLINGWEB MAGAZINE #2 Dicembre 2012 Hanno collaborato: Ivan “Ghostmaker” Cavalieri Simone “Tucchia” Vasta Federico “ilvento71” Matteucci Fabian “e Black Ice” Franco Jimmy “Sons Of Anarchy” Barbaro Luciano “Due Di Picche” Salardi Salvatore “SDC” Trovato Antonio “Portgas TCO Bret” Malvari Andrea “Andreawarrior” Renzi Carmen “Owari helad17” Fabrizio “Fabrix” Rittore *Francesco* Enrico “Taigermen” Bertelli Impaginazione: e Humanoid Typhoon Loghi e copertine: Vincenzo Russo
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WRESTLINGWEB MAGAZINE #2 Dicembre 2012 www.wrestlingweb.forumfree.it