Il cantastorie

Page 1

RELAZIONE DELLE ATTIVITÀ LOCALI

● NOME

DELL'ATTIVITÀ: "Il Cantastorie"

Presentazione interattiva della caratteristiche di un cantastorie presso la biblioteca Comunale a Canneto sull’Oglio ● IN COSA CONSISTE L'ATTIVITÀ?: L’attività si prefigge di formare 2 gruppi di adulti alla pratica della lettura ad alta voce, usando le tecniche dei Cantastorie, ovvero passando le conoscenze apprese (riportate di seguito) con un metodo riproducibile, perché sperimentato direttamente. 1


L’attività prevede: 1. La scelta delle storie più adatte ad una narrazione orale, ad alta voce, tra quelle suggerite dai partecipanti. 2. L’individuazione del ritmo della storia. 3. La rielaborazione delle storie (dei libri ) individuati dal gruppo, attraverso la riscrittura del testo partendo dall’individuazione delle immagini più importanti. 4. L’utilizzo delle immagini (nel libro – riprodotte – create appositamente). 5. L’utilizzo del coro (voce e corpo che produce ripetizione e quindi ritmo). 6. L’utilizzo della musica creata anche con oggetti semplici. 7. L’utilizzo dello spazio, come allestirlo, come creare un cerchio di varie dimensioni in base alla storia. 8. L’interazione con un pubblico anche vasto, con lo scopo di tenere alta l’attenzione. 9. Infine si propone di far incontrare i “Cantastorie” con il territorio in diverse performances, così da far sperimentare le tecniche a tutti i partecipanti.

Telo che illustra le caratteristiche del laboratorio che ci ha condotto a formare i gruppi di Cantastorie che hanno performato nelle Biblioteche di Monza e Canneto sull’Oglio. ● CHI?: Hanno aderito alla proposta, avanzata dall’Associazione Culturale “La Corte della Carta” e dal progetto europeo Erasmus+ “The Adventure of Reading”, la biblioteca comunale “Enzo Favalli” di Canneto sull’Oglio (MN) e le biblioteche di Monza (MB) (Cederna, San Rocco, San Gerardo, Monza Ragazzi), patrocinate dal Comune di Monza. ● PER CHI?: Per gruppi di adulti che intendono imparare tecniche di narrazione ad alta voce, in questo caso specifico le tecniche utilizzate dai cantastorie. Per chi ha interesse e curiosità nello sperimentare tecniche teatrali per tenere alta l’attenzione di un pubblico molto vario, tecniche che saranno riproducibili poi in altri contesti, come biblioteche, scuole, aree legate all’educazione e all’animazione. Nel caso di Monza, il laboratorio è stato pensato e poi indirizzato ai volontari delle biblioteche già interessati alla lettura ad alta voce. 2


Gruppo di adulti coinvolti nel laboratorio, presso la Biblioteca Monza Cederna

Adulti coinvolti nelle attività laboratoriali, qui durante la preparazione del cantastorie tratto dal testo “Il lupo che cadde da un libro”. ● RISULTATI E VALUTAZIONE: Per verificare le ricadute in termini di interesse e riproducibilità, abbiamo proposto lo stesso laboratorio (in Italia) in due contesti molto diversi: Canneto Sull'Oglio (un paese del Mantovano) e Monza (una grande città). Per darci un criterio di valutazione abbiamo utilizzato i seguenti parametri, ed abbiamo infine tratto delle conclusioni: Interesse e partecipazione in fase di iscrizione: A Monza, la promozione fatta dalle biblioteche ha riscontrato un grande interesse. Anche solo il coinvolgimento dei volontari già attivi a vario titolo nelle biblioteche ha riempito la disponibilità di posti. Si è valutato con i bibliotecari di “premiare” e dare strumenti ai volontari per rafforzare un' area di interesse - la lettura ad alta voce - che poteva poi ricadere positivamente sulle biblioteche stesse e sul territorio Monzese. Abbiamo raccolto anche una lista d'attesa di cittadini non volontari, per un possibile futuro laboratorio.

3


Presentazione del progetto “The Adventure of Reading” e delle origini storiche del Cantastorie, al gruppo di adulti che hanno aderito al laboratorio ”Il Cantastorie” presso la Biblioteca Monza Cederna. A Canneto sull’Oglio c'è stato un basso numero di adesioni, seppur alto in confronto dell'aspettativa: siamo partiti con un totale di 9 partecipanti. Bisogna considerare che nel suddetto paese è molto difficile far partire una attività in orario serale e si sono riscontrati problemi di partecipazione anche su attività (gratuite) pomeridiane e nel week-end. Tra chi ha aderito, bibliotecarie, insegnanti ed educatrici.

Bibliotecaria ed insegnanti coinvolti come “cantastorie” durante una performance a Canneto sull’Oglio Partecipazione ai laboratori: A Monza la partecipazione è stata sempre molto alta: sui 22 iscritti, in media erano sempre presenti 20 persone, durante le 4 mattinate di laboratorio (3+1) ed anche durante le 5 performance aperte, dove era stata data libertà di presenza in base agli impegni di ciascuno ed in base ed al coinvolgimento diretto nelle storie presentate. Nella biblioteca di San Gerardo erano presenti tutti i “Cantastorie”, a San Rocco, erano in dieci. La partecipazione massiccia è stato un esito sicuramente positivo, anche se ha complicato la gestione della messe in scena e la turnazione necessaria per far “provare” tutti.

4


Foto di gruppo dopo la prima performance in Biblioteca Monza San Gerardo A Canneto sull’Oglio si è partiti con 9 partecipanti ma si è arrivati alla fine del percorso in 5. Chiedendo un feed back al primo incontro abbiamo rilevato interesse per il tema e le modalità e le defezioni pare siano state solo a causa di contrattempi e malattie.

Una delle partecipanti ha anticipato che non ci sarebbe stata per le performance, che sono quindi state costruite per 4 più il conduttore. Le 4 partecipanti rimaste hanno dimostrato grande entusiasmo, dedicando del tempo alla costruzione e scrittura anche a casa. Le insegnanti che hanno partecipato hanno poi utilizzato la tecnica appresa all’interno del loro ambiente lavorativo. Risposta del pubblico alle performance: Monza: La risposta del pubblico delle biblioteche è stata molto alta: a San Gerardo erano presenti 20 bambini e 15 adulti (massimo ammesso), a Monza Cederna (dicembre) 40 bambini e 30 adulti circa (una partecipazione alta), a San Rocco 30 bambini e 40 adulti (alta per un sabato pomeriggio) ed in Monza Ragazzi 22 bambini e 20 adulti. (alta rispetto alla media) La performance in Cederna, legata alle Immagini della Fantasia, ha richiesto un numero limitato di Cantastorie, ed ha visto una partecipazione di 20 bambini e 17 adulti. In tutte le biblioteche la performance ha evidenziato un clima di festa e condivisione, caratteristico della tecnica, che avvolge il pubblico in un semicerchio, e che lo coinvolge attivamente.

Pubblico di famiglie in ascolto, presso la biblioteca Monza San Gerardo Canneto sull’Oglio: La risposta del pubblico è stata medio-bassa in termini di partecipazione. Ci sono stati 2 eventi: il primo promosso dalla biblioteca ha raccolto circa una decina di bambini e una decina di adulti; la seconda performance è stata portata all'interno di una festa comunale in piazza con poca partecipazione per l’intero evento.

5


Il feed back è stato positivo: i bambini presenti erano bambini poco avvezzi all'ascolto e il sistema del cantastorie, che richiede la partecipazione e l'interlocuzione del pubblico, ha funzionato bene soprattutto in piazza. Tra il pubblico presente c'era anche un “addetto ai lavori” che ha evidenziato il risultato positivo della performance e del materiale prodotto, in relazione al livello da cui si era partiti. Riproducibilità delle tecniche sperimentate dai singoli partecipanti: L’utilizzo di albi illustrati preesistenti (vedi “L'Onda” di Suzy Lee): la riproducibilità è semplice.

Utilizzo di un albo illustrato – “L’onda” di Suzy Lee - con la tecnica del cantastorie - ovvero con l’aggiunta del coro che sottolinea alcuni passaggi con suoni e gesti. Qui sopra alcuni momenti di prova in Biblioteca Monza Cederna ed in alto un particolare della performance in Monza San Gerardo.

6


La scelta delle storie più adatte ad una narrazione orale, ad alta voce, tra quelle suggerite dai partecipanti è stata importante ed ha veicolato una più semplice individuazione di tracce adatte ad essere proposte in contesti scolastici, di biblioteca o altro: la riproducibilità è relativamente semplice.

Momenti di scelta del testo da utilizzare tra le storie proposte dai partecipanti al laboratorio. Molto importante la scelta di una storia “amata”. l’individuazione del ritmo della storia: è forse stata la parte più importante del lavoro fatto insieme ai gruppi, l’individuazione del ritmo è legata alla sperimentazione, all’esperienza diretta ed alla restituzione del pubblico: più si prova più si sente il ritmo. I partecipanti hanno sperimentato tutti questa fase. Va continuamente esercitata. Non è semplicemente riproducibile senza una sperimentazione diretta.

Esercizi di ritmo di gruppo - presso la biblioteca Comunale di Canneto sull’Oglio 7


Prove di narrazione utilizzando il telo di "Cra Cra"

Esercizi teatrali di narrazione. Mi racconto e mi racconti. Cosa rimane di quello che dico? Presso la Biblioteca Monza Cederna La rielaborazione delle storie (dei libri ) individuati dal gruppo, attraverso la riscrittura del testo partendo dall’individuazione delle immagini più importanti, selezionando quelle “forti” da fotocopiare, aiuta molto, ed è facilmente riproducibile. Il telo del cantastorie aiuta molto, l’applicazione su un telo “a flip-flop” delle immagini ne determina una scansione temporale molto precisa, che già da un ritmo semplice da narrare e da seguire alla storia. Sul telo le storie possono essere applicate o dipinte. La fotocopia velocizza tantissimo il lavoro. Non è però possibile sempre, anche per un discorso di diritti d’autore e di luogo in cui viene performato.

8


Creazione del cantastorie “Zuppa di Sasso”, con particolari delle illustrazioni scelti dal testo originale ed applicati direttamente sul telo.

Performance con il telo del cantastorie “Zuppa di Sasso” in Biblioteca Monza Cederna.

La riscrittura del testo invece è molto più lunga. Le risposte dei partecipanti sono state molto diverse. Anche in base all'investimento messo in una storia proposta, portata da casa – o che si vuole portare avanti anche in modo autonomo. E’più difficilmente riproducibile individualmente.

Rielaborazione del testo con il gruppo del cantastorie “Cra Cra” 9


Rielaborazione del testo per il gruppo del cantastorie “La Pietanziera” L’utilizzo delle immagini (nel libro – riprodotte – create appositamente): se riprodotte con fotocopie ingrandite il meccanismo è semplice, quando invece abbiamo chiesto di disegnare o dipingere su un telo, anche con una tecnica semplice, ci siamo scontrati con la necessità di un'abilità minima, nel scegliere cosa disegnare e nel disegnare stesso. I partecipanti si sono prestati anche investendo tempo al di fuori del laboratorio, ma il passaggio richiede diverse abilità, ed è riproducibile in modo autonomo con più difficoltà.

Momenti legati alla preparazione dei teli de "La Pietanziera e di "Cipì", presso la Biblioteca Monza Cederna.

10


Cantastorie a telo unico, diviso in scene, disegnato e dipinto a mano. L’utilizzo del coro teatrale: la voce e il corpo che producono ritmo. Il coro è uno degli aspetti più complessi di una messa in scena. Non è sufficiente "dire delle cose insieme". Richiede da parte dei coristi un alto grado di attenzione, molta concentrazione, tutti i coristi devono conoscere perfettamente la storia e ciò che avviene in scena. È vero altresì che nel caso dei cantastorie si può coinvolgere e "giocare" con un coro improvvisato scelto casualmente tra il pubblico, ciò comporta però avere in scena dei capi coro fortemente preparati e carismatici. La preparazione si acquisisce con lo studio e l'esperienza, il carisma è innato. Questo aspetto nelle nostre messe in scena è stato un punto cruciale. Non è stato facile per il gruppo trovare una sintonia in quanto hanno avuto pochissimo tempo per conoscersi e c'erano già dei gruppi formati che facevano un po' fatica ad amalgamarsi agli altri. Nonostante ciò sono riusciti a superare le differenze e le difficoltà e portare a termine il compito assegnato. Più difficile è stato il coinvolgimento del coro estemporaneo formato dal pubblico ma era una richiesta eccessiva per il tempo che gli è stato concesso. La riproducibilità dell’idea legata al coro è semplice, il lavoro per ottenere un buon risultato è invece frutto di tanto lavoro.

Coro che interagisce con il narratore, presso la biblioteca San Gerardo di Monza.

11


Coro che interpreta “l’asino” con suoni e gesti del corpo, durante la performance “Il principe con le orecchie d’Asino”a Canneto sull’Oglio. L’utilizzo della musica creata anche con oggetti semplici: la presenza di una chitarra ha in parte coperto la necessità di creare un tappeto sonoro. I suoni sono diventati così o molto complessi perché guidati da uno strumento complesso, oppure estremamente semplici, la riproducibilità è stata quindi poco sperimentata. E’ rimasta legata alle competenze di un singolo. Anche se le proposte di canzoni, e di testi rivisti, sono arrivare da tutti.

Bastone della pioggia, maracas e chitarra per “Il Cantastorie” presso la biblioteca San Gerardo a Monza. L’utilizzo dello spazio, le modalità di allestimento,come disporre il pubblico: questa fase è facilmente riproducibile, la creazione di un cerchio o di un semicercerchio, anche utilizzando le “ali” del coro, in base al tipo di storia che vogliamo raccontare ed all'età dei partecipanti, è passata facilmente.

12


·

·

Semicerchio che include il telo del cantastorie, ed ha come ali il coro, presso la biblioteca San Rocco di Monza

·

· ·

Semicerchio impostato dai cantastorie della biblioteca di Canneto sull’Oglio per creare uno spazio scenico definito. Lo spazio è definito anche dall’unità · di colore proposta dal vestiario del coro.

Cerchio formato dai cantastorie e dal pubblico- in questo caso i cantastorie si sono mescolati anche tra le famiglie presenti 13


L’interazione con un pubblico anche vasto, con lo scopo di tenere alta l’attenzione: alcuni aspetti dell’interazione sono molto complessi come ad esempio l’utilizzo dello sguardo, la proposta di frasi a filastrocca da far completare al pubblico. Altri aspetti invece sono passati più facilmente, come ad esempio l’utilizzo delle canzoni famose riscritte, da condividere in forma di ritornello, o la richiesta di riprodurre i movimenti – semplici- del coro. La riproducibilità di queste tecniche di interazione di media difficoltà, ed è molto legata alla storia personale dei partecipanti al laboratorio.

·

·

Pubblico della biblioteca di Monza San Rocco che partecipa attivamente.

· Conclusioni - Considerazioni delle operatrici: Riportare in vita la tecnica dei cantastorie è stato molto interessante. La tecnica si presta tantissimo a creare gruppi di lavoro sulla lettura ad alta voce e permette di creare un ponte tra il “libro”ed il lavoro dell’attore. Permette agli adulti di rendersi conto della ricchezza che c’è dentro un libro, in termini di testo, immagine, ritmo e tutto quanto vi abbiamo raccontato sopra. E quanto questi aspetti possano e debbano diventare elementi da utilizzare nel racconto. Inoltre permette di creare un gruppo, dando ruoli diversi ad ogni componente, anche in base alle caratteristiche e competenze proprie della persona, e creando un clima di “festa” e condivisione anche con il pubblico. Il semicerchio creato dal coro si apre al pubblico in un abbraccio simbolico. Il pubblico può entrare a far parte in modo attivo della storia.

Pubblico della Biblioteca Monza Cederna coinvolto nella realizzazione del telo Cantastorie Cra Cra al termine della performance 14


Pubblico della Biblioteca San Rocco che mangia al termine del cantastorie “La Pietanziera”

Momento conviviale che chiude “La Pietanziera” in Biblioteca San Gerardo a Monza Noi ci siamo comunque poste come obiettivo la riproducibilità del laboratorio stesso. Questo non è stato completamente possibile. Ciò che rende questo obiettivo difficilmente raggiungibile è la ripetibilità. Infatti secondo il nostro parere ogni volta che si fa un gradino nel passaggio di conoscenza si perde un po' in qualità. Un po' come il gioco del passaparola in cui spesso l'ultimo della catena ripropone la parola iniziale in parte distorta. Si potrebbe ovviare a questo problema dedicando allo studio del cantastorie e alle relative storie un tempo maggiore approfondendo la materia, ma si passerebbe dal volontariato al professionismo. Ovvero le cose spiegate, se non completamente interiorizzate grazie dall’esperienza, perdono ritmo, attenzione, qualità. L’esperienza autonoma porta a compensare questa perdita, arrivando –se un cantastorie vuole, anche ad arricchire una tecnica antica anche con varianti ed attualizzazioni anche molto interessanti. Ma questo è frutto di un lavoro successivo, autonomo e volontario. La nostra proposta, il nostro augurio, è che il gruppo di cantastorie che si è venuto a creare porti avanti la sperimentazione in modo continuativo, creando piccoli gruppi di lavoro che trovino il proprio stile, prendendo dal progetto “Cantastorie” quello che a loro più è servito, nella ricchezza della proposta che questa tecnica porta, senza riprodurre, ma piuttosto ritagliandosi addosso quanto più sentono utile, interessante ed applicabile. 15


Piccolo gruppo di Cantastorie che ha performato in Biblioteca Cederna dopo la conclusione del laboratorio, con la storia di “Cra Cra”, raccontata in italiano e spagnolo. ● DOVE E QUANDO?: Il percorso, che Silvia Spagnoli ha tenuto a Canneto sull’Oglio, ha visto 4 momenti formativi presso la biblioteca Enzo Favalli: 6 ottobre 2016 - Cenni storici sul cantastorie, individuazione delle storie da raccontare. 13 ottobre 1016 - Spunti sulla messa in scena, impostazioni fisiche e vocali, relazione con lo spazio e il pubblico. Prove pratiche. 20 ottobre 2016 - Scelta delle storie, sceneggiatura, realizzazione di teli dipinti, prove di narrazione individuale e corale, scelta di brani musicali suonati dal vivo e interazione delle musiche e del coro con la storia narrata. 27 ottobre 2016 - Prove. e le seguenti uscite pubbliche: 29 ottobre 2016 - presso la biblioteca di Canneto, in un pomeriggio di festa, con le seguenti storie: Il Cantastore, Le tre streghe 15 dicembre 2016 presso la festa di Natale in piazza, organizzata dal Comune di Canneto: con le seguenti storie: Il Cantastore, Le tre streghe Il percorso che si è tenuto a Monza ha visto i seguenti momenti formativi tenuti da Monica Patrizia Allievi e Annamaria Penone: 28 ottobre 2016 - Cenni storici sul cantastorie, individuazione delle storie da raccontare. 4 novembre 2016 - Spunti sulla messa in scena, impostazioni fisiche e vocali, relazione con lo spazio e il pubblico Prove pratiche. 11 novembre 2016 - Scelta delle storie, sceneggiatura, realizzazione di teli dipinti, prove di narrazione individuale e corale, scelta di brani musicali suonati dal vivo e interazione delle musiche e del coro con la storia narrata. 18 novembre, 16 dicembre, 22 dicembre 2016, 27 gennaio, 10 febbraio 2017 - Prove, e rielaborazione testi e disegni cantastorie. 16


e le seguenti uscite pubbliche: 17 dicembre 2016 presso la biblioteca Monza San Gerardo con : Il Cantastorie, Cipì, Il Lupo che cadde dal libro, La Pietanziera 23 dicembre 2016 presso la biblioteca Monza Cederna: Il Cantastorie, Zuppa di Sasso, Cipì, La Pietanziera 28 gennaio 2017 presso la biblioteca Monza San Rocco: Il Cantastorie, Cipì, Zuppa di Sasso, La Pietanziera. 4 febbraio 201 presso la biblioteca Monza Ragazzi: Il Cantastorie, Il Lupo che cadde dal libro Cipì, Zuppa di Sasso, La Pietanziera. 11 febbraio 2017 presso la biblioteca Monza Cederna (per le Immagini della Fantasia): Cra Cra...Il bambino che divenne un pappagallo e Il grande Guanaco Bianco. ● PUBBLICITÀ: volantini (allegati) promozione sui social network: https://www.facebook.com/bibliotecacederna.monza/?fref=ts https://www.facebook.com/Biblioteca-San-Rocco-972896932771757/?fref=ts https://www.facebook.com/239994019354566/photos/a.242331489120819.60303.23999401935 4566/1351523778201579/?type=3&theater https://www.facebook.com/bibliotecabellastoria/photos/a.1570601143182955.1073741827.1570 561496520253/1854945674748499/?type=3&theater

LINKS E GALLERIA AUDIOVISUALE

17


Turn static files into dynamic content formats.

Create a flipbook
Issuu converts static files into: digital portfolios, online yearbooks, online catalogs, digital photo albums and more. Sign up and create your flipbook.