SPICCHIAMO IL VOLO Rivista Trimestrale ideata da Anna Ceriani e Lorenzo Uccellini, patrocinata e sponsorizzata dalla Fondazione onlus Uccellini Amurri e grazie al contributo di tutti gli autori e tecnici coinvolti nel progetto.
Direttrice di redazione: Dr.ssa Anna Ceriani Direttore di produzione: Lorenzo Uccellini Illustrazione copertina: Laura Crotti Š2019 Illustrazioni sezioni: Laura Crotti Š2019
In questo numero:
I copyrights appartengono ai singoli autori dei testi e delle illustrazioni. I copyrights della rivista appartengono a Anna Ceriani e Lorenzo Uccellini.
CONTENUTI INRODUZIONE
ARLINO FILASTROCCHE DI CHICCA
IL POLIPO BLU
LA LEGGENDA DEL TRAMONTO
UN VIAGGIO NELLO SPAZIO GLI AUTORI • Anna Ceriani • Laura Crotti • Ludovica Cividini • Andre
INTRODUZIONE Buongiorno bambini e adulti , eccoci di ritorno. Abbiamo aspettato che le feste di ogni genere trascorressero del tutto e quindi siamo arrivati un mese dopo l’uscita prevista… Ma ora ci siamo, con tante idee, tanti sogni e tanta, tantissima voglia di stare con voi. Questo numero sarà una sorpresa.. abbiamo voluto dare spazio soprattutto alle rime, alle filastrocche e alla poesia, anche se non manca un racconto d un vostro compagno di nome Andrea. Saranno molte però le pagine dedicate alle parole -musicali, quelle piccole filastrocche che paiono quasi canzoni e che ci fanno danzare o ci cullano tra i sogni. Abbiamo voluto regalarvi insieme a Chica, a Rosalba e a Monica queste collane di ritmi...dunque, BUONA DANZA. Anna Ceriani
Arlecchino è una delle maschere più famose del carnevale italiano, originaria di Bergamo. La maschera Arlecchino compren •
il vestito a losanghe di tutti i colori;
•
la maschera nera;
•
il batocio, o battacchio: questo bastone, composto da due listelli di legno
uniti insieme ad un’estremità, era una sorta di strumento musicale che veniva utilizzato dalle maschere della Commedia dell’Arte per colpirsi facendo rumore (senza farsi male). LA STORIA DI ARLECCHINO C’era una volta, in un quartiere povero di Bergamo, un bambino di nome Arlecchino. Quando arrivò il Carnevale, tutti i bambini ricevettero in dono dalle proprie mamme un bel costume da indossare in quei giorni di festa. Solo Arlecchino rimase senza maschera: la sua mamma, infatti, era troppo povera per comprare delle stoffe colorate. Così, il povero bimbo dovette andare a festeggiare indossando la sua casacca bianca. Quando gli altri bambini scoprirono che Arlecchino non aveva un costume, chiesero alle loro mamme i ritagli di stoffa avanzati da ciascun costume e li portarono alla mamma di Arlecchino, perché ne facesse un costume. La mamma cucì insieme tutti i ritagli e gli scampoli di stoffa: nacque così il costume più colorato e più originale del Carnevale.
Arlecchino poverino non aveva un vestitino. Ogni bimbo gli ha portato un pezzetto colorato e la mamma gli ha cucito un bellissimo vestito. Tutti insieme i bei colori, come tanti sono i cuori che han donato la letizia con un gesto di amicizia! Â
Valentina (4 anni)
Ma lo sai che tanti pittori famosi hanno disegnato il loro Arlecchino?? Ecco alcuni esempi:
PABLO PICASSO
PAUL CEZANNE
SALVATOR DALI’
ED ORA TOCCA TE: QUESTO SPAZIO E’ TUO… INVENTA,DISEGNA E COLORA IL TUO ARLECCHINO
Adesso di voglio parlare invece di ARLINO… Arlino è un Arlechino un po’ speciale: lui è amico di bambini come te, ma un poco più in difficoltà. Sono bambini ipovedenti, il che significa che i loro occhi non riescono a vedere bene come i tuoi. Per loro il mondo ha meno colori e le forme o le persone sono difficili da distingure. Non è bello, vero? Ma non sono solo: oltre alle loro famiglie ed ai loro amici, c’è proprio lui, Arlino che raccoglie tante persone generose, le quali dedicano tempo ed energia a migliorare la vita dei bimbi ipovedenti. Te lo faccio conoscere?
Che altro ti posso dire? AH,sì. C’è un gruppo di attori e di semplici persone che stanno preparando un regalo per i bambini ipovedenti. Rosalba ci ha regalato alcune sue rime e noi le stiamo registrando su una supporto elettronico (in pratica una chiavetta USB) che poi regaleremo ai bimbi ipovedenti. Siamo
certi
che
la
loro
immaginazione saprà creare degli animali e dei mondi meravigliosi… Ed ecco a voi, dunque, Il bruco e la mela
ED ORA DIVERTITEVI CON LA MUCCA E IL MOSCERINO
AUTRICE E ILLUSTRATRICE Ludovica Cividini che tutti chiamiamo Chicca è nata nel 1940 a Dalmine (BG), dove risiede. Ha insegnato nelle scuole dell’infanzia per trenta anni adottando una didattica che ha fortemente privilegiato il linguaffio delle immagini con l’appasionata riceca di sempre nuove strategie per creare atmosfere fiabesche con animali parlanti, suscitando nei bambini delicati sentimenti ed emozioni. Duperare gli stereoptipi, valorizzando la spontaneità e la genuinità delle espressioni, e favorire il pensiero creativo sono stati gli obiettivi da lei perseguiti. Utlimamante ha illustrato la pubblicazione di “Rime brevi” di Martinelli Rosalba rivolata a tutti i bambini con affettuosa attenzione per i bambini ospiti della Casa Leo-EOS onlus Treviolo (BG). Le coloratissime illustrazioni di alcune delle Rime brevi sono state donatead Arlino onlus - Associazione di ricerca a livello infantile e adolescenziale di natura oculare in occasione di Exponiamo Dalmine 2019. Con generosità Chcca regala scritti e illustra<ioni alla rivista trimestrale per bambini “Spicciamo il volo” che viene donata agli ospedali e a i centri che si occupano di infanzia in difficoltà. Per “Muscia aò Castello della Marigolda”, ha illustrato in tono fiabesco l’evento per farne dono a tutti gli orchestrali de “La nota in più”.
OLA - IL POLIPO BLU Tra gli oceani australiani molleggiano leggiadri degli animali strani.
Sono rotondi e graziosi quasi vanitosi si muovono in sincronia come se seguissero una sinfonia. Accarezzano le onde tra boccheggi e capriole seguendo le correnti e custodendo la propria prole. Ola i suoi tentacoli li ondeggia con dolcezza regalando all’ acqua tanta morbidezza. Per via del suo veleno è temuta da più persone ma non succede nulla se non si disturbano le sue zone.
Ascolta con amore ogni singolo messaggio come se l’ acqua per ore le parlasse mentre è di passaggio. Se ne sta in silenzio a meditare ascoltando la musica che risuona nel mare.
LA LEGGENDA DEL TRAMONTO n una notte di freddo e di gelo la Luna piena brillava nel cielo. Disse alla stella che le era vicina: non vedo l’ora che arrivi mattina. Sono annoiata, son stanca ed invecchio, visto che ormai sono qua da parecchio e c’è una cosa che proprio mi duole: non riesco mai a conoscere il Sole. Ma l’Universo, che la stava a sentire, disse: tu hai sempre qualcosa da dire! Stai lì in mezzo agli astri, ma a te non importa, sei sempre scontrosa, tu sei Luna storta. Per farti tornare il sorriso che hai perso tu e il Sole farete un percorso diverso. Lui andrà un pò più tardi, tu un po’ prima arrivi, vi dò io il permesso, non siete abusivi. Per questo la Notte avrà un po’ di riguardo e calerà il manto di buio in ritardo. La Luna felice era al settimo cielo, di noia e tristezza si tolse il suo velo, ma davanti al Sole, per la timidezza, diventava rossa, sia piena che mezza. Il Cielo, vedendola, disse commosso: anch’io come te mi coloro di rosso. Quindi, miei cari, questo è il racconto di come quel dì nacque il tramonto.
UN VIAGGIO NELLO SPAZIO C’era una volta un bambino che desiderava tanto andare nello Spazio. Un giorno, quando ormai era grande, decise di fare davvero quel viaggio, ma non era possibile, perché….gli mancava la Navicella Spaziale! Non aveva neanche abbastanza soldi per comprane una..ma ne aveva abbastanza per affittarla!! Allora riuscì a trovarne una, un po’ vecchia a funzionante e partì per l’Unverso.
Vide Pianeti, Stelle, Comete e meteoriti: Sfiorò Buchi Neri e attraversò Galassie.. era così curioso ed emozionato, che continuava a viaggiare veloce da un punto all’altro dello Spazio, per non perdersi nulla.
Un giorno,però, un Pianeta attrasse la sua attenzione, perché era particolarmente bello. Il bambino scese sul suolo del corpo celeste e vide che c’erano molti essere strani..”Saranno mica alieni?” pensò..E subito una voce rispose “Esatto!! Siamo proprio alieni e leggiamo nel pensiero!” “Questo è il nostro Pianete viviamo qui. Lo abbiamo chiamato Aliena, ma sentiamo che tutti ci pensano come Mostri sulla Terra e siamo davvero tristi. Non siamo cattivi, siamo solo diversi da voi!” Il bambino pensò che gli alieni non erano affatto cattivi e avevano persino un buon odore!!! Gli esser, che avevano letto i suoi pensieri sorrisero e gli chiesero di restare con loro . “Non posso” disse il bambino “ devo tornare dalla mia famiglia e dai miei amici, ma racconterò di sicuro che vi ho incontrati e che non siete affatto mostri” Salutò tutti e risalì sull’astronave, portando i suoi amici nel cuore. Quindi bambini...non solo i mostri non esistono, ma fate solo pensieri belli, perché, lassù, altrimenti qualcuno diventa triste!!
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Illustrazione: Laura Crotti © AIRR