TheKiteMag #13 - Italian

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DAYS IN THE SAND: MATCHU IN AZIONE

MAI TIME: UNA VERA ICONA DEL KITESURF

IL MAURITIUS INVITATIONAL 2006: 10 ANNI E NON SENTIRLI…

TESTED: 10 FOILS testati senza pietà


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contenuti 058 MAI TIME Susi Mai è sicuramente un’icona del kitesurf mondiale... Ha aiutato il nostro sport a crescere ed evolvere, ed ora ha il suo focui sui suoi eventi MaiTai. Con un nuovo film in arrivo, pensiamo sia ora di farci due chiacchere.

082 W I N D VOYA G E R T R I P L E - S 2 0 1 6 Il Triple-S è diventato molto più hardcore, con un approccio più “puro” al mondo degli slider e dei kickers... Il 2016 ha visto la combinazione di condizioni ottime e di riders super motivati, e come conseguenza un Triple-S memorabile.

068 D AYS I N T H E SA N D Lo sappiamo: Matchu non scherza. Eccolo in missione in alcune delle meno esplorate isole di Capo Verde. Il risultato? Epico...

The regulars… 044

// I’m On It… Patri McLaughlin

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//

Tested… Foil

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// Tangled Lines con Hannah Whiteley

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//

Kite Sista… Il necessario

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//

Behind the Clip… Eudazio Earth & Space

1 1 2 // 114 120

Tecnica con Billy Parker

// In the Pipeline con RRD //

Tell Me About It… Cabrinha Fireball; Naish Hover Foil

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COPERTINA Damien LeRoy con una moody inversion Foto: James Boulding

QUI C’è una vista migliore nel freestyle? Probabilmente no... Foto: Lukas Pitsch

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EDITORIALE

Non tutto è bianco o nero... Una delle cose belle del nostro sport è che è vario. Puoi uscire con i boots, con le straps e saltare, puoi cercare onde con il tuo surf o provare dei tricks strapless. Ci sono tantissime opzioni, per tutti i gusti..

Una cosa che è però sicuramente cambiata negli ultimi anni, che tu sia un appassionato freestyler o un amante delle onde, è l’avvento del foil - quello che è probabilmente uno dei più grandi segreti francesi degli ultimi dieci anni. Assolutamente da provare, e per questo ne parliamo - la nostra sezione test sarà tutta legata al mondo dei foil, con alcuni risultati molto interessanti. Parliamo poi con una persona che conosce il mondo del kitesurf, e lo conosce molto bene - Susi Mai ci parla del suo viaggio in questo mondo e del suo nuovo progetto no profit MaiTai... E non può mancare Matchu, tornato a casa finalmente, un estratto del Triple S e le prime anticipazioni dei kit 2017E’ un mondo fantastico il nostro, complesso, diverso e pieno di contraddizioni. Ci piace così - non bianco o nero... Godetevi la rivista

Alex

CAPTION: IL RIDER DI BLADE SIVAN OZ CON IL SUO FAT LADY, UN INCREDIBILE HANGTIME E TANTO TEMPO PER PENSARE. FOTO: OR WHARTMAN

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Il Team: Editore: Alex Hapgood (editor@thekitemag.com) Editori aggiunti: Cai Waggett Corrispondente anziano: Toby Bromwich, dagli USA: Brian Wheeler, da a Cape Town: Graham Howes Direttore artistico: Jody Ward Assistant designer: Jodie Matthews Testi: Andre Magarao, Stephan Kleinlein, Stu Gibson, Maria Enfondo, John Carter, Trent Hightower, Toby Bromwich, Vincent Bergeron, Thomas Burblies, Paul Smythe, Ning Ma, Jesse Richman, Quincy Dein, Sky Solback, Christian Black, Eric Rienstra, Mark Moore, Tuva Jansen, Jason Wolcott, Bianca Asher, Mitu Monteiro, Brandon Scheid, Alex Caizergues, Axel Reese TheKiteMag è ... WATER BORN Pubblicato da M E D I A Advestising : advertising@thekitemag.com. Tutto ciò che contiene TheKiteMag è soggetto a copyright. La riproduzione senza il permesso dell’editore può essere illegale. Pubblicazioni: Online: Se si dispone di una foto o se si vuole mettere qualcosa sul sito non esitate e inviarlo al seguente indirizzo: media@ thekitemag.com. Nella rivista: TheKiteMag cerca sempre nuove storie o foto, quindi non esitare! Le tue foto devono essere inviate sia in formato RAW sian nel formato da pubblicare. La pubblicazione di storie spesso dipende dalla qualità delle foto, per la pubblicazione è necessario un pre-invio di alcune foto e 150 parole di riassunto a: checkmeout@thekitemag.com Potete trovare TheKiteMag su:

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LE

NA

5’7


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FOCUS

RIDER YARON MOURA

LOCATION CAUÍPE LAGOON, CUMBUCO, BRAZIL

FOTO RENATO BALBINO

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YM: Mentre pompavo il mio kite era chiaro che questa era la giornata giusta, e miracolosamente ero solo a Cauípe lagoon, con un cavallo! Siamo stati perlopiù nella parte flat, per fare degli scatti, ed il cavallo ci ha seguito.


RIDER PAUL SERIN

LOCATION SAFETY BAY

FOTO PAUL SMYTH

L’ovest del Australia è stato sicuramente il luogo dove mi sono allenato meglio. Acqua piatta, vento costante, uno stile di vita piacevole, caldo - tutto ciò che potessi desiderare. Questa foto è stata fatta a Safety Bay, nella città di Rockingham, un kite spot ben conosciuto e perfetto per il freestyle, con una brezza marina ed un sand bank ben posizionato. C’èrano altri pro in acqua, ed è stato bello vedere i propri limiti e cercare di superarli. Ed anche una buona occasione per i fotografi, come si vede in questo KGB davanti a Paul in questo pomeriggio di sole!

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FOCUS

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RIDER JAMES BOULDING

LOCATION SICILIA

FOTO MANUELA JUNGO

JB: Costruire un rail necessita tempo e pazienza, ma quando fai la foto finalmente il tuo lavoro viene ripagato... Questo setup è stato fatto grazie al kite ed al SUP per portare i materiali dall’isola vicina. Ho imparato a fare kite upwind con tubi di 6 metri; senza dimenticare le batterie spompe degli avvitatori, tutte le dimensioni sbagliate delle seghe e tutti quei mal di testa che possono essere curati solo da una passeggiata in spiaggia.

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FOCUS

RIDER ROB KIDNIE

LOCATION EAST COAST AUSTRALIA

FOTO ANNA KUZMINA

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RK: In un viaggio recente nella East Coast australiana, ho trovato una piccola isola veramente incredibile. Poco vento e rafficato, ma con un po’ di fortuna e sfruttando qualche raffichina era possibile fare qualcosa prima di dover camminare in spiaggia. Se guardate bene le mie linee capirete di cosa parlo... Ad ogni modo è bastato!


RIDER LACI KOBULSKY

LOCATION CARAIBI

Non è facile essere un rider CrazyFly con questo brand si spinge sempre al limite, e quando il product shoot chiama, meglio essere pronti con il passaporto per una destinazione sicuramente remota.

FOTO ANDRE MAGARAO

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FOCUS

RIDERS GISELA PULIDO EN JULIEN LELEU

FOTO’S SVETLANA ROMANTSOVA

LOCATION TARIFA

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SR: La prima foto è di Julien, un nuovo rider RRD. Non ho avuto tante possibilità di fargli foto nell’ultimo shooting RRD a Cape Town, visto che eravamo molto impegnati con i video. Quindi Tarifa era l’occasione giusta. Poi Gisela, che invece conosco bene sempre bello lavorare con lei. Le foto migliori sono sempre al mio spot preferito, Balnearo, di prima mattina, con un forte Levante e nessuno in acqua...

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FOCUS

RIDER MITU MONTEIRO Mitu cambia oceano, sempre con la bandiera di F-One ben alta. LOCATION SAN CARLOS, CALIFORNIA

FOTO CLARK MERRITT

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RIDER NED DE BECK

LOCATION VANCOUVER ISLAND

Ho nuotato nel Kago Nitinat per fare foto di Ned de Beck, di Ocean Rodeo, con la mia water housing e 1DX. Questa foto è lui pronto a saltare, con alcune gocce congelate a rendere unica e irripetibile la prospettiva dall’acqua.

FOTO CHRIS CURRAN

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FOCUS

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RIDER JESSE RICHMAN

LOCATION ANGEDA, BVI

FOTO QUINCY DEIN

QD: Questa location è veramente mitica ed un trend topic nella testa del nostro team. Una bellissima costa con acqua piatta e isolette di sabbia e conghiglie. In questa mattina, il vento era perfetto e l’acqua di un blu acceso. E Jesse era in forma.

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FOCUS

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RIDER MARVIN BAUMEISTER

LOCATION WAKATOBI, INDONESIA.

FOTO JASON WOLCOTT

JW: Non capita spesso che il vento soffi fino a sera. Adoro lavorare con foto a lento shutter, e in giornato come questa so esattamente cosa cercare. Ero su una piccola barchetta nel canale, non semplice, ma con un po’ di fortuna...

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FOCUS

RIDER DIMITRI MARAMENIDES

LOCATION TURKS AND CAICOS

FOTO GUSTAV SCHMIEGE

Il migliore per far sembrare l‘hanging out’ super cool. Ecco Dimitri sorridente in camera come al solito, anche nel mezzo di un bel boost.

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TAVO L A : N O R T H P R O S U R F

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D I M E N S I O N I : 5 ’ 8 ” X 1 7 7/8 ” X 2 1 /8 ”

I’M ON IT

Uno dei più grandi all-rounder del mondo del surf ci parla della tavola che usa... Adoro la Pro Surf per come si comporta in acqua con tutte le onde. Ha un ottimo rapporto fra controllo e potenza, facile prendere velocità ma maneggevole. Nelle onde più grandi tiene la direzione molto bene anche curvando ad alta velocità, lasciando però sempre margine per quando si vuole più rapidità al lip. Ho usato molte tavole, e molto spesso una tavola che lavora bene con grandi onde è meno adatta a quelle più piccole e viceversa. La North Pro Surf invece è comoda dappertutto, dall’acqua quasi piatta fino ai 7 metri. Il fondo è semplice ma efficace, una concava singola che raggiunge il max della profondità davanti alle pinne più avanzate, divenendo piatta in coda. Le rails sono super dure in coda per il massimo grip, per

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diventare molto curvate davanti per evitare il catching. Sono anche poco spesse, per evitare il deflection nelle curve. Sono un grande fan delle tavole leggere, ed è veramente difficile fare una tavola resistente e leggera. Negli ultimi anni assieme a Sky abbiamo testato diversi tipi di costruzioni , ed il 2016 è stato l’anno della svolta. Leggero e durevole era una realtà. La 5’8” che ho usato questo inverno è ancora in ottime condizione, ed il feeling è ottimo, migliore per il kite anche delle tavole costruite con il metodo vecchio. Uso un deck pad dietro e cera su tutto il resto della tavola, mi piace sentire la cera sotto i piedi e mi fà sentire la tavola meno spessa. Ho notato che un deck pad davanti può

rovinarsi e rendere la tavola meno aderente che con la cera. Uso anche la PRO CSC per il freestyle strapless. La CSC è super leggera e piccola, facile da far salire e veloce nelle rotazioni. Onestamente non sono un gran amante del freestyle, preferisco le onde, ma anche con onde di mezzo metro si riesce a divertirsi con questa tavola.


ETÀ: 27

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PESO: 72.5KG

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A LT E Z Z A : 5 ’ 9 ”

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TAN G L E D

L I N E S

HANNAH WHITELEY

HANNAH HA GIÀ ALLE SPALLE UNA SUPERBA CARRIERA NEL MONDO DEL K I T E . P R O V E N I E N T E D A L L A F R E D D A I N G H I LT E R R A D E L N O R D , N O N U S A M O LT O I L B I K I N I , E D A N C H E L E M U T E S O N O U N L O N TA N O R I C O R D O . . Q U A L’ È I L S U O S E G R E T O ?

Q

SENSI GRAVES Cosa riesci a fare con i rollerblades?

Q

YOURI ZOON Hannah Montana, fai sicuramente molti esercizi. E’ questo che ti tiene in forma o il relax? O forse entrambi?

A

A

Un front flip con un 180.

Q

Adoro imparare nuove cose, e quando non c’è vento cerco sempre di fare sport. Recentemente faccio molto esercizi calistenici (body weight training), una forma di allenamento più efficiente e più funzionali della tradizionale e noiosa palestra. E’ un ottima forma di esercizio per il kitesurf, impari sempre cose nuove e sembra a volte non proprio un esercizio ma più un divertimento! E se ti diverti ti alleni di più con migliori risultati.

JULIAN WISKEMANN (BEST PR) Hai dei rituali prima di iniziare una sessione, come ascoltare una canzone?

A

Si, anzitutto mangio del cioccolato molto importante. Inoltre faccio un po’ di warm up in spiaggia, per prepararmi alla bomba zuccherina che ho appena preso.

Q Q

LUKE WHITESIDE Una volta mentre eravamo in Turchia, facemmo un video divertente con la musica dei Nirvana con i ragazzi di Radical Kitesurfing. Eri veramente portata! Se fossi una cantante?

A

Sono veramente un disastro, mio padre mi ha proibito di cantare, anche se obbiettivamente la mia performance in Turchia è stata eccellente! Probabilmente sarei Beyoncè.

MANUELA JUNGO Ricordo che tempo fa mi dicevi di non riuscire ad avere gli addomanali. Guardati ora! Qual’è il tuo segreto?

A

Probabilmente perchè non viaggiamo più insieme! Cucine troppo bene, ricordo bene il nostro viaggio in Brasile dove tu cucinavi e io pulivo. Perfetto, ma non per i miei addominali.

Q Q

POLLY CRATHORNE Pensi che una donna possa competere nel King (o Queen) of the Air?

A

Certo, le ragazze possono e sanno sicuramente andare al limite, ed è forse giunto il momento di mostrarlo al mondo. Sarebbe bello avere un Queen of the Air.

SAM MEDYSKY Se non il kite, cosa faresti?

A

Probabilmente interior design, era il mio sogno prima del kite. Adoro anche il rollerblading/inline skating quindi forse quello… Ma il kitesurf è il meglio!


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ST RIKE

S E R I E S

A I R T O N C O Z Z O L I N O ´ S D A I LY W O R K W E A R

S URFI N G ELEME N T S ION-PRODUCTS.COM

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STUFF

S T U F F W E L I K E T H E L O O K O F

AXIS Liberty Disegnato per farti uscire in acqua in assoluta libertà e progredire. Il più velocemente possibile. Il rocker più dritto aiuta nella planata, e non poco.

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Zeeko Notus AIR Uno dei migliori alu foils nei nostri test. Punto. Quindi il fatto che abbiano anche creato un kite con dei foilers certamente cattura la nostra attenzione...

EPIC Renegade Infinity V4 Il re del light wind. Ed un mistero, visto che Epic non ci conferma nemmeno la dimensione... Ma è la versione V4, quindi sicuramente qualcosa di buono c’è. 15% migliorato nella velocità di rotazione, così come nel lift e nell’upwind.


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SPULLEN

Blade Fat Lady Il kite perfetto per i giorni con poco vento, la quarta generazione vede migliore upwind e garantita stabilità in voio per tutti quei tricks che ti piace fare. Anche piuttosto rapido e responsivo, considerando la taglia.

Best Roca Lightwind Disponibile in 14 e 17m, il Roca è una bestia lightwind disegnata con la brezza pomeridiana in mente... Ma non lasciamoci ingannare, la performance è tutta lì dove serve, nel boost e nel upwind.

RRD Vision Il Vision è nel range RRD da 6 anni ,ed iniziò come un kite all-rounder per beginner. La cosa curiosa è che piacque a tutti! Veramente divertente da far volare, ed adatto a tutti coloro che vogliono un kite semplice ma ben performante.

Cabrinha Apollo No, i tuoi occhi non ti ingannano. Un kite veramente diverso dagli altri, super efficiente ed incredibile nell’upwind - l’Apollo è il foiler perfetto, per tutti quelli che vogliono uscire con zero vento e fare quei salti che ti lasciano tutto il tempo per ammirare il panorama.

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SPULLEN

SU2 Proseries La Proseries è un bel all-round da SU2 che sfrutta la geometria perfetta del paraboloide iperbolico. Super smoth e veramente leggera, disegnata per avere il massimo controllo in acqua in ogni condizione, con 2mm di rails (veramente poco) per permetterti curve super precise e veloci...

Ozone Chrono V2 Il goal è semplice - migliorare il Chrono, il kite ad high performance di Ozone rendendolo più semplice in ogni condizione e superficie. Il risultato? Il Chrone V2, più stabile, semplice da gonfiare, altamente performante per un rider esigente.

CORE GTS4 Il GTS3 è stato veramente apprezzato, un all-round kite veramente performante. Sappiamo che Core non lancia prodotti a meno che non siano più che pronti, quindi il GTS4 promette bene: garantito divertimento fra le onde, acque piatte o megaloops...

Slingshot Rally 2017 Al centro del kit 2017 di Slingshot abbiamo il Rally, il più iconico dei loro kite. Compatto, senza pulley, preciso nelle rotazione e altamente customizzabile. Versatile è la parola giusta.

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HARNESSES

i a M

e iT m

Dopo aver passato la propria infanzia nelle spiaggie di DR, ed ora impegnata nei no-profit Mai Tai - questa donna sembra non fermarsi mai. Brian Wheelr è riuscita a bloccarla e a parlarci un po’...

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MAI TIME

d l r o w e h t g n i k a M e c a l p r e t t e ab

Sia che tu sia un beginner o un kiter esperto, molto probabilmente hai sentito parlare di Susi Mai (ed in caso contrario, dovresti). Lei fà parte di quel piccolo gruppo di kiters che è riuscito a rendere il nostro sport popolare. Come co-founder di MaiTai Global - una spettacolare community di atleti, innovatori e business men - Susi è riuscita a trasformare il suo amore per il kite in amore verso il mondo (senza però dimenticare il kitesurf ovviamente). Ma parliamone direttamente con lei, senza perdere troppo tempo...

BW: Wanneer ben je begonnen met kitesurfen?

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Mai Tai 2013

Mai Tai 2014

Mai Tai 2013

Mai Tai 2014

Mai Tai 2013

Mai Tai 2014

Mai Tai 2013

Mai Tai 2014


MAI TIME

Quando hai iniziato a fare kite? Susi: Ero a Cabarete quando ho visto per la prima volta il kite, nel lontano 2002. La mia prima competizione nel 2003. BW: Je carrier heeft zich in een zeer unieke richting BW: Hai mai fatto windsurf ? Susi: No, mio padre era un windsurfer, ma a me non è mai interessato. Probabilmente perchè lui voleva provassi! Mio padre è uno shaper adesso, fà tavole da surf. Ci lavora da un poì, è la sua vita segreta.

BW: La tua carriera è cambiata parecchio negli ultimi anni da kitesurfer professionista a... Come ti definiresti adesso? Susi: Sono sempre una kitesurfer professionista, ma sicuramente sto lavorando molto alla mia associazione noprofit MaiTai, prende buona parte del mio tempo.

BW: Come è comiciato MaiTai? Susi: Praticamente Bill [Tai] stava aiutando alcuni amici ad imparare il kite, e sono stata invitata a Maui ad aiutare lui. Sono andata con un amico che vive a DR, conosciuto da un amico di Bill che possiede un hotel a Cabarete. E’ iniziato tutto così.

BW: E quanti eventi avete adesso? Susi: MaiTai è diventaat no-profit 2 anni fa, abbiamo fatto versioni mini di MaiTai, MaiTai Expeditions, viaggi più piccoli con una causa. Più un’avventura che una conferenza fatta e finita. Ma tirando le somme parliamo di 14 eventi quest’anno, inclusa la Extreme Tech Challenge, una delle nostre ultime iniziative di successo.

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" . n u f y t t e r p "It's


MAI TIME

BW: Chi è la tua inspirazione nel business? Chi muove la tua creatività e passione? Susi: Sono molto contenta di poter passare molto tempo con Pete Cabrinha, uno dei miei più grandi inspiratori. E’ stato un gran bel capitolo della mia vita, ed ho imparato molte cose che poi ho potuto applicare alla filosofia MaiTai. C’è ancora molto lavoro da fare, ed a volte sono molto pignola e precisa cercando di applicare ciò che ho imparato da Pete. Ammiro molto come conduce la sua impresa.

BW: Raccontami un po’ dell’ Extreme Tech Challenge (XTC)? Susi: Siamo sempre stati interessati a creare eventi ma senza riempirli di persone - la chiave era rendere gli eventi profittevoli ma senza intaccare lo spirito di MaiTai. La Extreme Tech Challenge è un’idea di Bill ed una soluzione al problema. Siamo al secondo anno, e tutti adorano questa competizioni. Abbiamo avuto oltre 1000 ingressi quest’anno, abbiamo partecipato al CES [il Consumer Electronics Show] e raggiunto oltre 100000 persone prima dell’evento in Vegas. XTC stà creando la sua community, ma è più business di MaiTai sicuramente.

BW: Con l’XTC a Necker, c’è del kite da fare? Susi: Sicuro! E’ MaiTai. Ho prenotato tutta l’isola per una settimana, facciamo MaiTai sempre tranne l’ultimo giorno dedicato a XTC, che apre le porte a 100 persone extra. Normalmente l’isola può ospitare fino a 45 persone, quindi con XTC abbiamo una cena da 150 persone.

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Mai Tai 2015

Extreme Tech 2016

Mai Tai 2015

Extreme Tech 2016

Mai Tai 2015

Ocean Gala 2015


MAI TIME

BW: Com’è essere in acqua ora che sei così occupata? Susi: Divertente, sono andato in acqua piuttosto spesso di recente ora che abbiamo creato un team. Abbiamo 10 persone busy con MaiTai, e questo mi aiuta a ritagliare un po’ di tempo per me. Prima facevo tutto da sola, impossibile, ed adesso sono nell’invidiabile situazione di fare un lavoro che non toglie tempo al kite (visto che MaiTai è 100% kite). Quindi durante i miei eventi adesso sono in acqua, senza pensare troppo agli aspetti organizzativi, e questo piace a tutti.

BW: Guardandoti indietro, qual’è stata la tua più memorabile esperienza in acqua? Susi: Sicuramente la Red Bull King of the Air nel 2005! Ho’okipa era al top, una mareggiata incredibile ed eravamo fuori in condizioni normalmente riservate ai windsurfers. Peccato che le batterie fossero così brevi!

BW: Parliamo di Tona? Susi: Continuo a provare con Tona, stiamo cercando fondi internamente per produrre kites, possibilmente questo progetto sarà realtà in un anno. Per il momento abbiamo fatto un soft launch della mia tavola, ci stiamo avvicinando ma con i nostri tempi e ritmi.

BW: E parlando di contenuti media? Susi: Abbiamo fatto un teaser per la collezione donne con Bruna Kajiya, Hope LeVin e Annabel van Westrop, tutte a Necker con un cameramen. Abbiamo fatto tutto in 4k, ero occupata con MaiTai quindi con le ragazze abbiamo preso dei kite e abbiamo fatto un giro a Anegada. Il pacchetto si chiama Eve, è su kickstarter alla ricerca di fondi per farci un film.

Non prendeteci in parola... Abbiamo anche chiesto ad altre persone cosa ne pensano di lei.

“L’influenza di Susi nel nostro sport? E’ una leggenda!” — Greg Norman Jr. “Susi è una donna sicura di sè, sexy e forte, piena di energia e pronta ad affrontare ogni sfida... Ed anche curiosamente adora i cucchiai.” — Jesse Richman “La personalità di Susi è ciò che più mi ha colpito, dentro e fuori dall’acqua. Sempre ottimista e pronta a scommettere tutto in quello che fà. Pronta a prendersi dei rischi (calcolati) per vincere. Siamo un grande team e l’equilibrio è ottimo. Io sono più tecnico e preciso, lei più istintiva. Io penso la strategia, lei la applica nel mondo reale. All’ Extreme Tech Challenge con Sir Richard sul palco lo abbiamo spiegato, lei è l’interfaccia utente del microprocessore (me). Io mi occupo di funzionalità ed efficienza, lei di stile.” — Bill Tai, Mai-Tai co-founder e Venture Capitalist

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“Penso che molti sottovalutino Susi, basta però sentirla parlare di visione e di business per capire che la sua idea di branding e di partnership è vincente. Ciò che ha creato con Bill Tai e MaiTai Global è veramente interessante. Il suo nome sicuramente l’ha aiutata, ma sono stati la sua brillantezza, talento, energia ed abilità ad aiutarla a creare un tale successo.” — Kym McNicholas, Executive Director dell’ Extreme Tech Challenge


HARNESSES

"I've always been in love with kiting"


D AYS I N T H E SA N D

D AY S I N THE SAND

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Matchu e Sean, uno di fianco all’altro, aspettando il momento per andare in acqua, le onde in arrivo. La sabbia sotto i piedi, la temperatura dell’acqua, il vento che sale dopo la notte nel deserto. Parole e foto: Claudio

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D AYS I N T H E SA N D

E ‘INTERESSANTE VEDERE COME LE PROSPETTIVE POSSONO CAMBIARE LA NOSTRA VISIONE DEL MONDO. Parole come “condizioni classiche”, “epica”, e “la perfezione” sono comuni per coloro che hanno la possibilità di uscire regolarmente a Ponta Preta, il local spot di Matchu - ma con il suo spirito avventuroso,Matchu sentiva il bisogno di cercare nuovi orizzonti, di riconnettersi con i vecchi amici, di esplorare. Per molto tempo abbiamo parlato della possibilità di partire per un viaggio insieme e - quando meno ce l’aspettavamo l’occasione. Una solida mareggiata da Sud. Matchu si è messo in contatto con Sean Guy, un amico di lunga data, che si è offerto di essere la nostra guida per i giorni avremmo passato lì... L’isola dove siamo andati a è una delle più grandi dell’arcipelago di Capo Verde, ma una delle meno popolate. Coperta in gran parte dalle sabbie del deserto del Sahara, sembra essere un luogo inospitale dove il tempo si è fermato. I villaggi sparsi qua e là, persone che conducono una vita semplice piena di serenità che solo il deserto può offrire. Abbiamo deciso di rimanere nel villaggio principale mentre aspettavamo la mareggiata. Questo ci ha dato il tempo di trovare una macchina a noleggio, acquistare cibo, e di andare in un isolotto al largo della costa con delle ottime condizioni per un po’ di strapless freestylr.

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I giorni successivi li abbiamo passati su questo isolotto, sotto il sole e con solo poche nuvole nel cielo. Abbiamo trovato una piccola baia dove l’acqua aveva un colore di un turchese surreale, e non una sola impronta sulla spiaggia, un ottimo inizio per il nostro viaggio. Per tutto il tempo in cui siamo stati su quest’isolotto siamo stati distratti solo dai pescatori che passavano nei loro spostamenti quotidiani. Queste erano le sessioni di relax, con gli shove-it, i doubles e gli handle passes a go-go. Ma le onde erano sempre in testa. Una volta tornati in paese ci hanno detto che la mareggiata era arrivata nelle isole più a Sud giù di lì - siamo quindi subito partiti per quella che sarebbe la parte più sorprendente del viaggio. Dopo un lungo e lento viaggio attraverso rocce e polvere, abbiamo scalato una piccola collina che ci ha permesso di vedere che cosa avevamo davanti a noi. Un vasto terreno asciutto dove arrivavano quelle che sembravano essere linee di onde. Un’oasi fertile, con acqua e ombra per chi è stanco, come un dipinto di fronte all’oceano. Il rifugio ideale.

U N P O S T O I N O S P I TA L E DOVE IL TEMPO SI E’ F E R M AT O . TheKiteMag | 73


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Le onde si infrangevano su un enorme fondale che era follemente basso durante la bassa marea. La maggior parte erano piccole onde che chiudevano vicino alle rocce e - come se non bastasse - il vento era offshore. Non proprio le condizioni ideali, ma sufficiente per Matchu, che decise di godersi il sole della sera e prendere alcune onde. In acqua i set hanno cominciato presto a migliorare, il meglio doveva ancora venire.

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C’erano anche altre opzioni disponibili, una moltitudine di onde da scoprire su una costa inesplorata dai kiters. Il posto migliore sembrava tuttavia essere proprio dove eravamo. Il vento era ancora offshore, non la direzione migliore per questo spot, ma anche con un’onda cosÏ difficile, con sezioni imprevedibili che facevano sembrare impossibile andare in un tubo, Matchu sembrava trovare il giusto tempismo per infilarsi sotto il lip per uscirne.

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Ha navigato da solo per un bel po’ fino a quando altri kitesurfers hanno cominciato ad arrivare. Tutti increduli di fronte al livello di Matchu ed al suo rapporto con le onde. Dopo un po’ hanno finalmente deciso di unirsi a lui e di provare la libertà di un luogo senza regole o limitazioni, semplicemente godendosi una giornata nella sabbia.

GODITI LA L I B E R TA’ D I U N POSTO SENZA REGOLE O LIMITI, UN GIORNO NELLA SABBIA.

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Photo: Klaus Schulz | Model: Sabrina A. Parisi

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Riflessioni

2016

Colleen Carroll tail pressing her way onto the podium at the action-packed 2016 Wind Voyager Triple-S Invitational.



Judges and announcers intently take in the most competitive Triple-S Open ever, where nearly 30 athletes went head to head for the last-chance invites to the main event. In the end, Manuela Jungo won the women’s spot, while Will Palmer and Aymeric Martin earned entry on the men’s side.

Un classico, non c’è modo migliore per definire il Triple S 2016... Vento, tutti i dettagli che amiamo tanto (ed alcuni nuovi), tutti i riders pronti a stupire. Il capo giudice. Brian Wheeler, a competizione chiusa riflette su questo evento con noi. Per darvi un punto di vista unico di questo per certi versi istorico Wind Voyager Triple-S Invitational, ho parlato con alcuni delle persone più importanti che ne fanno parte. Parliamo di: 4 volte campione regnante del Triple-S Sam Light; co-founder e competitor Jason Slezak; Rich Sabo, che quasi è riuscito a qualificarsi per il prossimo anno; Toby Bromwich, uno dei fotografi principali dell’evento e super esperto nella fotografia nei cable park; ed infine i giudici (io escluso, il giudice capo), Eric e Justin Worrall, Josh Wright (lui anche giudice della World Wakeboard Association’s Wake Park World Series).

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Brandon Scheid finding the time to sneak in a grab.

The calm before the competitive storm

I riders erano pronti a mostrarsi alle macchine fotografiche

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Tom Court throwing down on the North rooftop rail.

Nightlife at Triple-S never disappoints.

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RIFLESSIONI SULL'EVENTO DI QUEST'ANNO Q: Cosa ne pensi del format e del livello dei competitors di quest’anno? Sam Light: Il format migliora ogni anno - il setup è secondo me perfetto, e piace a tutti. I riders hanno creato la KPL come governing body per formare uno standard negli eventi park, e questo aiuta molto gli organizzatori.

Q: Come descriveresti quest’evento paragonato ai 10 degli anni passati? Jason Slezak: Personalmente sono rimasto impressionato dal livello quest’anno: uomoni e donne, la tecnica era veramente al top.

Stiloso s enza du bbio''

Q: Parliamo degli uomoni. Josh Wright: Ho notato una bella differenza con l’anno passato. La progressione è veramente significante, più tricks e più il wakestyle protagonista. Persone come Ewan mi hanno impressionato...

Q: Parliamo anche dei risultati finali del 2016 Wind Voyager Triple-S Invitational. Toby Bromwich: Sam Light ha vinto di nuovo la divisione maschile, per la quarta volta di seguito, anche se quest’anno come detto il livello generale è stato molto alto. Per le ragazze Karolina Winkowska ha iniziato a specializzarsi nel park e la vittoria al Triple-S e a Palawan ha ormai segnato lo standard di competizione per questa divisione.

Q: Come sono state le serate? Sam Light: Sempre incredibili al Triple-S: ogni notte una festa! Lo sponsor principale, Wind Voyager, ha fatto una festa pazzesca a casa loro dopo l’evento. Tutti i riders si sono rilassati ed è stato super divertente.

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Alex Fox getting inverted on Core Kicker.

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2016 champion Sam Light gapping the 82-foot-long John Wayne Cancer Foundation A-frame.

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Brandon Scheid, stylish and creative as always.


THE CABLE CONNECTION Q: Dopo 10 anni di evoluzione, pensi che il wakeboard ha influenzato il kite park, e se sì come? Justin Worrall: Si. I rails ed i kickers arrivano diretti dal wakeboard, quindi i nuovi kite park riders hanno un mucchio di ispirazione dai classici cable riders.

Q: Il cable wakeboarding lo conosci molto bene, i kiters ci passano molto tempo per allenarsi? Justin Worrall: E’ piuttosto evidente che tutti i competitors hanno passato un mucchio di tempo sul cable. I kiters si devono abituare alle varie features del park, ed il cable è il modo più rapido e veloce per farlo.

Q: Che influenza ha il wakeboard nel kitesurf in generale? Josh Wright: Il Cable wakeboarding ha alcuni trends che vedo anche nel kite. Ci sono più “core” riders, quindi è più semplice capire che cosa si può o non si può fare, e molte delle regole qui studiate vengono poi applicate nel kite. Ad ogni modo il kite ha il suo stile, non dimentichiamolo.

Q: Pensi che gli atleti del Triple-S avranno un vantaggio se useranno tanto il cable prima del 2017 Wind Voyager Triple-S Invitational? O potrebbe essere addirittura necessario? Josh Wright: I top 3 sono di norma ottimi (se non migliori) sul cable che sul kite. Il cable è sempre la cosa più semplice e veloce per uscire in acqua e provare le varie features che poi faranno parte della competizione, tutto qui.


Non fidarti di quest’uomo

Il cable ti permette di provare, e riprovare e riprovare''

Recovered from years of injury, Ewan Jaspan turned a lot of heads at this year’s event.

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LA BOLLA Q: Come si entrerà l’anno prossimo? Top 4 donne e top 16 uomini già qualificati per il 2017 ,più Video Wildcard Contest, ed il Wind Voyager Triple-S Open? Jason Slezak: Si, esattamente come quest’anno. La lotta per entrare nei top 16 è spietata, e nessuno si è tirato indietro - è bello vedere una lotta che non si limita al podio, rende tutta la competizioni più interessante.

Q: Ti sei piazzato 16simo, ed hanno iniziato a chiamarti “Bubble boy”, visto che sei al limite del top 16 per la qualificazione dell’anno prossimo. Come è stata l’ultima batteria? Rich Sabo: Super contento ovviamente di essere nella top 16, anche se per il rotto della cuffia. L’anno prossimo sarà ancora più dura. Essere alla bolla è stressante, dopo aver mancato la qualificazione per il main event ero ovviamente preoccupato per la top 16, mancare una feature porta uno zero nei punteggi, ed uno zero significa molto probabilmente mancare l’anno dopo.

Bruna Kajiya getting her kicker on.

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2016 Wind Voyager Triple-S Invitational Risultati finale Uomini:

18e – Will Palmer – USA – F-One

1e – Sam Light – United Kingdom – Slingshot ($12,000)

19e – Andre Phillip – Antigua – Tona

2e – Brandon Scheid – USA – Liquid Force ($7,5000)

20e – Aymeric Martin – France – North

3e – Christophe Tack – Belgium – Liquid Force ($5,000)

21e – Jason Slezak – USA – Liquid Force

4e – Noè Font – Spain – North ($3,000)

22e – Tom Court – UK – North

5e – Ewan Jaspan – Australia – Naish ($2,000) 6e – Aaron Hadlow – UK – North ($1,500) 7e – Craig Cunningham – Canada – North ($1,200) 8e – Jake Kelsick – Antigua – Tona ($1,000) 9e – Eric Rienstra – USA – Core ($800) 10e – Billy Parker – USA – Best ($600) 11e – Axel Tack – Belgium – Liquid Force ($500) 12e – Maciek “Magic” Lewandowski – Poland – Nobile ($400) 13e – Tobias Holter – Germany – Cabrinha 14e – Alex Fox – USA – Slingshot 15e – Sam Medysky – Canada – Best 16e – Rich Sabo – USA – Liquid Force 17e – Chris Bobryk – USA – Best Winners...

Winners...

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Donne: 1e – Karolina Winkowska – Poland – Slingshot ($5,500) 2e – Colleen Carroll – USA – North ($3,300) 3e – Bruna Kajiya – Brazil – Red Bull ($2,000) 4e – Sensi Graves – USA – Liquid Force ($1,000) 5e – Annelous Lammerts – Netherlands – Slingshot 6e – Lindsay McClure – USA – Liquid Force 7e – Manuela Jungo – Switzerland – North 8e – Victoria Soloveykina – Russia – Best

Wind Voyager Triple-S Challenge Series: Christophe Tack – Primo 900 atterrato in una competizione in un kite park ($900)


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Will James lines one up and hopes his kite stays in the air...

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10 ANNI E NON SENTIRLI… IL MAURITIUS INVITATIONAL

10 anni fà dove era il kitesurf - depower limitato, drift limitato, surfare impossibile. Ed adesso immagina il tutto a One Eye! Parole: Leena Ballack | Foto: Stephane Fournet

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L’idea era semplice: invitare 10 fra i migliori kite waveriders a One Eye per 3 settimane. Ed andare in acqua. Nessuna giuria, nessuna batteria, solo riders che alla fine della giornata giudicano chi è il migliore guardando i video di Elliot Leboe e le foto di Stephane Fournet. Pure e semplice. Siamo stati fortunati. 20 piedi di onde e fino a 18 nodi di vento. Non facile, me incredibile...

Martin Vari sembra dubbioso. 98 | TheKiteMag


Tenendo già il kite e sperando per il meglio.

GRANT TWIGGY BAKER “Era incredibile, tutto era nuovo nel waveriding, e stavamo di fatto testando il limite di ciò che era possibile fare con l’equpaggiamento a disposizione. Quell’evento era una follia a ripensarci!”

Unhooked, strapped in, and hanging on

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FELIX PIVEC 100 | TheKiteMag

“I migliori al mondo alle Mauritius, con il supporto di sponsor per un evento veramente bello. In 3 settimane si va dai 2 ai 20 piedi di onde, senza batterie ma solo con il piacere di uscire al massimo... Tubi veramente grandi, onde super solide - la base di quello che è oggi il kite waveriding. Questa foto è stato preso nel mezzo di una di queste giornate, verso la fine del reef a One Eye, una macchina per tubi in arrivo. Scegli una linea e vedi dove puoi arrivare, ero in acqua con un 5m C kite ed unhooked, no leash, pronto a mollare tutto se le cose si mettono male.”


Non sappiamo se questa sia effettivamente l’onda, ma John si è sicuramente buttato

JOHN AMUNDSON “Un ricordo che porterò con me per sempre. Una giornata avevamo un elicottero, con un photoshoot per le 11. 20 piedi di onda, prendo la strada per il reef con un set veramente grande. Felix e Pete erano appena usciti da un’onda ed erano nell’inside, ne ho preso una veramente grande e nel fare la bottom turn ho notato 2 occhi fissi su di me, un muro

d’acqua pronto a tubarsi - mi sono lanciato nel tubo ed ci sono stato dentro fino ad essere letteralmente spazzato via. Per alcuni questo potrebbe sembrare un fallimento, ma ero alla ricerca del limite e quello era il più grande tubo che abbia mai visto con un kite a quel tempo.”

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Sky Solbach keeping low and lining it up

RISULTATI Felix Pivec - Australia

Martin Vari - Argentina Will James – USA Jon Amundson- USA Bertrand Fleury – France

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La Sessione Ydwer Van Der Heide Hermanus, Western Cape.

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Passo Cape Town molto tempo durante l’anno, è ormai diventata quasi la mia seconda casa. Ho molto amici, l’atmosfera è unica e ci sono moltissimi kiters da tutto il mondo. Le condizioni molto varie ed il panorama rende il tutto perfetto per fare ottime foto. Se sei pronto all’avventura ed ad abbandonare le classiche kite beach, troverai spot incredibili, molto diversi da quello che la gente immagina a Cape Town. Hermanus è uno di questi posti, una bella laguna con una direzione del vento perfetta ed acqua super piatta. Ed il bello è che è sconosciuto ai più. Il mio setup è Canon 5D con diverse lenti, cerco di viaggiare leggera ma non riesco mai! Non ricordo una volta in cui sono riuscita a viaggiare solo con un bagaglio a mano e senza superare il limite di peso della valigia...

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TECNICA

CON

B I L LY

F R O N T S I D E 3 6 0 T O TA I L P R E S S T O BAC K 1 8 0 T H E M OV E

La mia cosa preferita di gran lunga in un kite park è il transfer kicker to slider. La cosa più importante è essere sicuri che il setup sia corretto e che il kite non mi spinga fuori dallo slider all’uscita. La velocità è anche fondamentale - essere troppo lenti ti porterà a non terminare lo slider, essere troppo veloci renderà impossibile atterrare.

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FOTO: TOBY BROMWICH

PA R K E R C O M E FA R E Anzitutto bisogna arrivare al kicker con più velocità di quella che si pensa corretta. Questo per avere abbastanza altezza e distanza per completare la rotazione prima dello slider. Per un atterraggio solido, devi guardare bene lo slider dopo il 360. Assicurati di essere ben fuori dalla rampa prima di iniziare la rotazione (pre-spin assolutamente vietato se non si vuole crashare). Handle pass e preparati ad atterrare, assorbi il contatto con lo slider e concentrati sulla tavola e sulla posizione del corpo. Cerca di bloccare la rotazione del corpo dovuta al 360, concentrandoti sulle spalle, sul core, sugli addominali, sui fianchi, e su tutto quello sotto la cintura che può mantenere la tavola in linea con lo slider. Una volta atterrato bene, è bello essere sullo slider! Mantieniti dritto ed in linea. Preparati, la fine dello slider si avvicina velocemente! Tieni la coda della tavola premuta fino all’ultimo secondo, con la barra davanti al fianco, usa la coda per saltar via dallo slider ed inizia il Backside 180 usando la tensione della barra, mentre guardi sopra la spalla seguendo lo spin. Piega le ginocchia per atterrare il più dolcemente possibile, un bel sorriso ed hai passato il Real Watersports John Wayne Cancer Foundation Slider. Il migliore al mondo!

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IN THE PIPELINE

IN THE

E’ un periodo eccitante per RRD - nuovo logo ed un incredibile new kit. Non sappiamo come e dove Roberto Ricci trovi il tempo. Forse si è clonato...

Come brand, RRD non lancia un nuovo kit ogni anno, ma quest’anno è sicuramente diverso - veramente massiccia presenza di nuovi prodotti. Sì, è la prima volta che lanciamo un nuovo kit completo in 9 anni. Abbiamo anche deciso di cambiare logo, e con questo tutto il look della nostra società, un cambio radicale che ha di fatto cambiato tutta la collezione. Abbiamo presentato questo nuovo look al distributor meeting a Maggio.

Ci sono quindi alcune nuove shapes per i surf - ce ne parli? Abbiamo la nuova Rocket, una tavola tutta nuova per il freeride. Veloce, accellera rapidamente, plana in fretta e si controlla bene. Lavora meglio in acqua piatta, chops o piccole onde - surf perfetto per condizioni marginali. 114 | TheKiteMag

Poi abbiamo la Spark, influenzata dalla Assopigliatutto e dalla Chiatta per creare una tavola all-round. Il tutto fuso con lo shape della COTAN, per avere fra le mani una tavola premium perfetta per tutte le condizioni. E’ la tavola giusta per chi è indeciso fra la Rocket e la COTAN. Puoi parlarci delle diverse costruzioni? Certo, abbiamo: Classic PU, Wood e LTD… La Classic PU è stata sviluppata per creare tavole da surf per il wave riding puro e per un maggiore controllo in acque choppate. Abbiamo aumentato il peso e la resistenza delle tavole così costruite quest’anno, ed ora stiamo usando una resina pigmentata che riempie i buchi del foam e impregna meno la fibra di vetro - il risultato è una tavola più leggera, con un feeling più da surf. La costruzione Wood è una tecnologia

totalmente nuova. E’ un processo speciale creato con HDT (High Definition Technology) - le tavole escono dal mold una volta sola, e tutti gli strati sono nel mold nello stesso tempo. Quindi la parte di lamina, tramite un processo ad infusione. L’infusione porta la resina nel mold dal nose, e viene spinta verso la coda. Costruire una tavola in questo modo comporta un minor uso di resina, che ha nuovamente come risultato una tavola più leggera. La costruzione LTD è stata creata l’anno scorso. E’ più leggera della Classid, di circa 300-400 grammi, ma la gran differenza stà nel core, che è EPS foam. Questo core rende la tavola più galleggiante perchè la foam tiene più aria. Queste tavole sono create specificatamente per lo strapless, e sono ottime per navigare fra le onde e per saltare.


RRD

The RRD team with a few of the new goodies...

Guardiamo ora ai kites - ci puoi parlare delle nuove uscite e dei nuovi sviluppi? Sì, presto uscirà il nuovo Visio ed il nuovo Emotion. Il Vision è uscito per la prima volta 6 anni fà come un kite “entry-level” all-round, diventando poi un kite verametne adatto a tutte le condizioni e livello. Ovviamente negli anni il kite è cambiato molto, la forma è più aperta, il che comporta più rapidità e meno pressione sulla barra. Le bridles e le pigtails sono più corte - in definitiva il Vision è un ottimo kite per tutti i freeriders e wave riders che sono alla ricerca di un kite che sia in grado di saltare ben in alto. L’Emotion è il nostro leggendario kite da lightwind senza struts, disponibile in 12, 14 e 17 metri. La mancanza di struts non compromette l’hangtime ed il boost, rimanendo ad ogni modo ovviamente

molto pratico da impaccare (30% in meno

di un kite convenzionale a 3 struts). Dove è basato il tuo design team e come è il flow del lavoro verso il testing dei prototipi e l’evoluzione del prodotto? Siamo dappertutto! Il nostro centro principale è in Italia, ma abbiamo un team di design che viaggia fra Europa e Sud Africa. E’ molto importante per noi testare in diverse condizioni ed avere il potenziale di disegnare i nostri prodottu tutto l’anno. Questo permette di generare un processo continuo fra design e testing, che garantisce anche una cura ed una qualità nel controllo e nel testing dei nostri prodotti. Da quali riders avete avuto input sui vostri design?

punto di vista della funzionabilità ma anche della durabilità. Alcuni di loro sono molto tecnici dopo tutti questi anni, e per noi il loro feedback è veramente importante. Ascoltiamo a volte anche Kari quando ci chiede più rosa!

Oltre a Abel e Werther (Il nostro team principale di test e sviluppo), lavoriamo molto con Alex Neto, Jerrie van de Kop, Julien Leleu, Forest Bakker ed anche super esperti come Rui Meira – un testers indipendente che ci ha aiutato in maniera fondamentale per rendere il kit di quest’anno veramente speciale in termini di performance per il wakestyle e freestyle.

La maggior parte dei nostri riders ci aiuta in questo, ci assicuriamo che possano testare i nostri prodotti, non solo dal

TheKiteMag | 115 PHOTO: QUINCY DEIN


IN THE PIPELINE

Spark Classic PU

Spark Wood

Veramente molta carne al fuoco, e ci sono anche altri prodotti in arrivo per fine anno?

box o come un four-hole plate. Anche le nostre mute invernali sono in arrivo, una continuazione della global collection del 2016 che include anche neopreni spessi, 3 stili da uomo e 2 da donna. Ci piace molto il nostro nuovo range e look ed il fatto che riesca a spaziare molto in stili e misure, senza dimenticare a riguardo il Grado Junior, per ragazzini e ragazzine che vogliono avere un gran bel wetsuit come i genitori!

Certo. Uscirà un foil a Settembre, un nuovo concetto, un fuselage ibrido con ali di carbonio ed un mast in alluminio. Il focus principale è renderlo semplice, stabile e sicuro. Imparare ad usare il foil deve essere progressivo, vogliamo creare un setup che progredisca con il progredire delle abilità del rider. E’ possibile comprare ali ad alta performance o mast diversi quando si è pronti. Questo nuovo design può essere usato come un Tuttle

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Spark LTD


RRD

Two of the first out of the blocks: the Emotion and the Vision

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IN THE PIPELINE

Time to go testing...

Roberto spreading the word 118 | TheKiteMag

Abel and Werther talk cant...


RRD

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TELL ME ABOUT IT

Tell Me About It : NAISH HOVER FOIL

Naish ed il 2017 - l’anno del foil. Appena uscito, il Naish Hover Foil si pone come obbiettivo di rendere il foil accessibile a tutti. L’uomo dietro questo progetto, Des Walsh, ce ne parla...

Prima di entrare nei dettagli di questo foil, ci puoi spiegare perchè pensi che sia il momento giusto per una tavola come questa? Abbiamo usato diversi foil per anni, visto che una tavola come questa è stata di moda per un periodo anni fà. Il suo evidente ritorno di popolarità di questi ultima anni ci hanno spinto a iniziare a sviluppare un foil per il kite, il windsurf ed il SUP. Chi alla fine userà questo foil? Volevamo un foil classico, comodo da usare e con una progressione semplice. L’Hover Foil offre un mucchio di stabilità ed una velocità ridotta, per un esperienza notevolmente più semplice. Che materiali avete deciso di usare? Lo scopo era produrre un foil il più semplice e divertente possibile, con un occhio di riguardo quindi all’aspetto economico per avere più persone in acqua. Materiali quindi economici ma durevoli. Alluminio 6061 Aircraft grade aluminum è resistente, resiste alla corrosione, è leggero, con delle belle ali in fibra di vetro estremamente durevoli. Qual’è stato il momento decisivo, dove avete capito di aver trovato la formula giusta per il vostro foil? Questo foil ha una forma che a nostro avviso sarà un classico

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per molti anni. Il nostro design da la possibilità di far navigare anche in venti molto leggeri e la semplicità d’uso - è l’aver ottenuto questo risultato la chiave del futuro successo di questa tavola. Parliamo della tavola? Naish offre 2 tavole, la Hover 160 e la 130. La 160 è una tavola perfetta per cominciare, comoda da usare con bordi rotondi. E’ fondamentale avere la tavola giusta quando ci si approccia al foil - importante avere una tavola non troppo sensibile durante i primi passi della transizione verso questo nuovo mondo. La Hover 130 è più leggera, più piccola, meno spessa e più performante - il feeling è più diretto e sensibile. Negli ultimi anni il foil è passato dall’essere una nicchia a diventare popular - ti ha sorpreso e pensi ci sia ancora margine? Non ne sono stato sorpreso onestamente, con il suo potenziale lightwind si può uscire con condizioni veramente marginali e vedere posti di norma inaccessibili. Il foil - quando si è in grado - dà anche delle sensazioni uniche di galleggiamento. Uscire underpowered su una twin tip o un surf non è obbiettivamente divertente, diverso il discorso con un foil.


NAISH HOVER FOIL

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TELL ME ABOUT IT

Des Walsh (left) discusses the finer points with Damien Girardin

Quanto è popolare il foil a Maui in questo momento, e ci sono degli spots dove le condizioni sono difficile per un foil? A Maui lo sviluppo del foil stà prendendo diverse strade, e stà diventando veramente comune. Con venti costanti ed onde, non parrebbe a prima vista una location ideale, ma ci sono dei giorni con pochissimo vento che sono perfetti. Ci sono anche riders che sono interessati a provare qualcosa di nuovo, ormai abituati ai forti venti ed ai piccoli kite, che quindi vedono il foil come una nuova ed inesplorata strada. Strapless freeriders, speed/racers, wave riders, big air, ed anche Jesse Richman con i suoi airs strapless.

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NAISH HOVER FOIL

It works!

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Caption: Olly Bridge presso l’isola di Wight sul suo Levitaz foil. Durante il nostro test andavamo decisamente più piano... Foto: Mark Lloyd

THEKITEMAG 2016 FOIL TEST I prodotti 2016 sono ormai storia, e con l’arrivo del 2017 ci sembra un buon momento per fare una bella analisi dei foil in gioco. Il test team degli ultimi due mesi vede un mix di riders, da beginners a esperti, con venti dai 6 ai 25 nodi ed in acque piatte o con più chops. Un’analisi che cercherà quindi di essere il più completa possibile.

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LEVITAZ Ci hanno lavorato parecchio e si vede. Abbiamo provato l’Element ed il Bionic, cercando di testare il loro kit più a fondo possibile. A prima vista si nota subito la qualità e la classe con cui è stato costruito, un mast veramente raffinato ed un montaggio estremamente semplice e pulito. Il fuselage ed il mast si connettono perfettamente, ed un pratico sistema di lock/unlock permette di cambiare le ali se necessario - il tutto è molto solido e veramente ben ben fatto. La prima ala testata, la Element, è la entry level. La verità è che è un’entry level che già ti porta al top del foil. La velocità di alzata è relativamente bassa, ma la differenza la vedi se lo paragoni agli altri foil. E’ veloce, estremamente veloce. Richiede concentrazione per controllare questa leggera tavola in carbonio e tecnica, ma il feeling è incredibile. La performance ed il potenziale è incredibile, e l’adrenalina è la chiave di questo foil. Si nota l’esperienza nell’uso di materiali e se ne hai le abilità senti la differenza. Dopo aver provato la Element, passiamo alla Bionic, l’ala top-end. Fino a 15 nodi non entra in azione, ma quando superi questa velocità meglio che tu sia pronto - è un foil studiato per quel 10% di kiters in grado di controllarlo, con la sua incredibile velocità ed accellerazione. E’ bello da provare, ma solo per riders veramente esperti. Riassumendo: Costruzione qualitativamente al top, così come la performance, il Levitaz non ha compromessi. Non studiato per l’uscita domenicale, ma solo per i riders che vogliono il meglio da un foil.

IL TEST FOL I T Y GET S

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Slingshot ha introdotto un’opzione interessante ed intelligente per aiutare i beginners ad affrontare il foil con successo. Il pacchetto Foiling Flight School ha 3 diversi mast, con misure diverse per aiutarti a progredire con calma. La cosa bella è che si può cambiare mast continuamente, migliorando in diversi aspetti con i diversi mast, ed imparando progressivamente diverse skills che altrimenti sarebbero inaccessibili con un solo setup. Un’altra cosa che ci piace è la rapidità con cui ci si alza, questo grazie al mast in allumium composito ed alla sua stabilità. A differenza dei mast in carbonio che sono molto sensibili, questo richiede parecchio input da parte del rider, quindi lascia tempo per concentrarsi sul balance e sulla corretta distribuzione del peso una volta alzato. Parlando di tavole, abbiamo provato la Dwarf Craft 5’4, veramente superba. Leggera e ben strutturata, piccola anche se ciò non deve assolutamente spaventare - si alza molto molto velocemente.

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SLINGSHOT HOVER GLIDE + FOILING FLIGHT SCHOOL

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Riassumendo: Un gran bel pacchetto- Con il foil, i diversi mast e la Dward Craft hai tutto quello che ti serve per iniziare il tuo percorso foil e terminarlo come advanced.

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IL TEST F OL I T Y GET

ZEEKO WHITE & BLUE EDITION E

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La prima impressione più che buona - ciò che si nota dello Zeeko è la leggerezza. Nonostante le ali in carbonio è infatti leggero, a differenza di altri suo competitors; viene inoltre con una pratica borsa da viaggio, molto gradita. L’ala frontale dello Zeeko Foil è anche interessante, con quelo suo high aspect se paragonata ad altre ale in alluminio - una buona base per una progressione. Questa tavola ha anche un pinna stile twin tip nella parte di dietro, una novità assoluta nel mercato foil, posizionata per rendere il foil stabile, veloce, e con una alzata rapida. In acqua lo Zeeko mantiene ciò che promette: abbiamo usato questo foil con la Zeeko Slash 5’4 Convertible e questo set up lavora bene. La larghezza all’inizio non ci aveva convinto, vista la difficoltà che poteva esserci nel farla planare, ma alla prova dei fatti la planata è piuttosto rapida con una buona spinta sul piede dietro. Il foil è super stabile e la pinnetta dietro fà effettivamente la differenza. Anche piuttosto comodo, con il kite ben alto ci dà sicurezza e ci mantiene sicuri sulla tavola. Si può andare a basse velocità ma è ad alta velocità che siamo stati sorpresi: senza troppi problemi a oltre 35 km/h. D

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Riassumendo: Lo Zeeko foil è un lupo travestito da agnello. Non lasciatevi scoraggiare dal prezzo - c’è un mucchio di performance nascosta.

SPOTZ TUNA

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Spotz è un brand che lontano dai riflettori ha lavorato nel foil per molti anni. Ora ITY IL IB che il foil è finalmente di moda, è il loro momento. Il Tuna non è un foil entry S S E level, ma nemmeno un racing: è un foil per navigare in maniera qualitativa a buone velocità e con piena confidenza. La prima impressione con il Tuna è ottima - ci sono degli evidenti miglioramenti nella costruzione rispetto alla V2. Il mast si fissa nel fuselage in un’unica sezione, e ciò permette all’ala dietro di inserirsi in maniera semplice e pratica. L’ala stabilizzatrice si può anche customizzare posizionandola in diversi punti per modificare l’alzata e la performance del foil. Il fuselage è piccolo, con high aspect, tutto in carbonio e quindi super leggero - il tutto disegnato per essere performante. In acqua và veramente veramente bene. Per i nostri testers intermediate e advanced questo è sicuramente uno dei più pratici da usare. Ottima performance ma anche non eccessivamente difficile per un foil ad alta performance. Velocità e accellerazione non mancano, sopratutto se paragonato con gli altri foil entry level. E’ un foil che ti spinge a provare i tuoi limiti, ma in un ambiente controllato. D

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Riassumendo: Un foil nient’affatto male, mid/top-end, e uno dei preferiti dal nostro test team. Per i riders che vogliono navigare ma anche avere la possibilità di spingere.

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F–ONE FREERIDE 800

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Il Freeride 800 fà parte del range F-ONE, assieme all’ala più race, la 600, ed al mast più lungo in carbonio. Il pacchetto è veramente bello e molto facile da montare. Abbiamo anche provato la loro tavola (si può usare anche la Mitu convertible) che è ben costruita ed il loro caratteristico recessed deck. La tavola è eccellente, ma solo a patto di spostare i foot straps più in alto possibile. In acqua il foil si controlla molto bene, l’alzata è rapida a basse velocità, anche se poi bisogna aumentare il ritmo per farlo andare adeguatamente a regime. La tavola è super comoda con il recessed deck e gli ampi pads. E’ un po’ complicato tenere giù la tavola, anche spostando i pads più in alto possibile - non un problema per brevi distanze, ma complicato se la distanza si fà più lunga. La velocità è eccellente, anche se questo foil è considerato entry level - una volta a tuo agio con il Freeride 800 puoi passare al 600 per progredire ulteriormente.

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Riassumendo: Questo foil è stato sviluppato e prodotto da F-ONE. E si vede. Qualitativamente eccellente per essere un mid-range foil.

NAISH HOVER FOIL Se ne parlava da due anni, e finalmente il Naish Hover Foil è arrivato! All’apertura la prima sorpresa, una bella travel bag, le footstraps (nice touch), il fuselage e i 3 mast, che sono in Alluminio 6061 aircraft grade. Le ali hanno un low aspect che crea un’alzata molto dolce a velocità basse, quindi perfetto per navigare tranquillo. Per aumentare la stabilità Naish ha anche optato per un fuselage più lungo mediamente della concorrenza. In acqua ciò che più ci è piaciuto è il bilanciamento una volta in alzata - non è necessario continuamente lavorare con il piede davanti per stoppare l’alzata. Dà confidenza in sostanza, e lo si sente quasi subito comodo. Và upwind che è un piacere, ed andando downwind è bello non cadere continuamente - veramente stabile. Navigare è piuttosto semplice e naturale, ed il nose della tavola non affonda quando và leggermente sott’acqua. Non è sicuramente F O I L T E S T disegnato per la velocità, non abbiamo mai superato i 25 km/h, ma è la LITY IBI confidenza che dà in acqua il suo punto di forza. GE SS C

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Riassumendo: Il punto di vista di Naish è semplice - un foil che duri e che sia accessibile, ad un prezzo competitivo, perfetto per beginners.

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Navigare sul FR2 è piuttosto semplice considerato il fatto che questo foil sia altamente performante, grazie al buon angolo di upwind ed al basso indice di stallo - ti dà il tempo necessario per recuperare energia con il kite. Downwind è super veloce e stabile abbastanza da poterlo portare al limite dei 30 nodi. Le strambate sono molto dolci anche a buone velocità, ovviamente più strette a velocità più ridotte. Lo abbiamo anche usato fra le onde, e se la cava piuttosto bene grazie all’accellerazione ed al basso stallo sopra menzionato: Riassumendo: il Ketos Freeride 2 Foil è perfetto per chi cerca un prodotto veramente di qualità, ma comunque accessibile ad un rider beginner/intermediate. Con il suo setup modulare si adatta facilmente a tutti i livelli ed a tutti gli stili.

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Il Double Agent è l’entry level di Cabrinha nel foil market - durevole ed una tavola semplice da usare. Immedatamente noterai che la Double Agent non è super leggera, ma è veramente resistente, con un mast in alluminio ed una costruzione delle ali in stile twin tip che si capisce subito durerà. L’alzata è immediata, è stata disegnata per questo, e con il low aspect che ha lo fà veramente bene. L’alzata non è altissima, ed anche a basse velocità è necessaria una seria pressione del piede di dietro. Ma la stabilità è eccellente ed una volta alzato non dà segni di cedimento. La Double Agent è disegnata per navigare, è molto più semplice di foils ad alta performance ma ovviamente non raggiunge velocità estreme (anche se questo non è necessario). Il foil perfetto per quei riders che non vogliono battere records di velocità ma avere un foil con la navigazione al centro...

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La prima cosa che noterai con la Keto è la qualità della costruzione. A Keto sono super esperti di foil, ci lavorano dal 2010, e si vede. La costruzione è top-end, viene utilizzato il KF box che si inserisce in tavole più piccole, con un plate adapter per quelle tavole che usano il sistema a 4 bolt. Il range di Ketos - parliamo della Pocket e della Slim - una un box esterno che aggiunge rigidità alla tavola pur lasciandola relativamente leggera e poco spessa. La foil è totalmente modulare, con un bolt che connette il mast con il fuselage, quindi con 2 bolts che connettono il fronte ed il retro. Questo permette un assemblaggio super rapido usando la Allen key, e permette un cambio veloce fra le vari ali, fra cui la Wave e la Race. In acqua quando esci fuori la navigazione è veramente stabile e precisa, un’ottima accellerazione e và veramente veloce upwind, con una performance simile ad un’ala da competizioni.

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Riassumendo: La Double Agent è una tavola durevole, divertente, ed accessibile come prezzo. Perfetta per navigare e per iniziare ad amare il foil.

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LIQUID FORCE ROCKET FISH Liquid Force è uno dei brand che ha preso di petto la rivoluzione del foil, con un programma foil ben strutturato. La prima cosa che si notà che il cambio sulla tavola, la Rocket Fish. Ha adesso un Track Mast Mounting System, che rende la vita molto più semplice nel setup, e dà anche varie opzioni di customizzazione per il tuo foil, per aggiustarlo alle condizioni ed al tuo stile. Come per gli altri foil la scelta dell’alluminio lo rende pensante, ma durevole e stabile. La profondità della corda è stata aumentate per ridurre la vibrazione in velocità - fra le ali con low aspect testate, questo sono state le più veloci. L’alzata è a veramente basse velocità, super stabile, dal punto di vista di un beginner è una tavola molto interessante. Il set up è per quei riders che vogliono navigare tranquilli e magari fare un po’ di surf senza preoccuparsi troppo del nose diving. L’upwind è buono e la stabilità nel downwind eccellente. C’è anche un setup per maggiore performance, non molto costoso, chiamato Happy Foil - quando è il momento giusto per progredire ed aumentare la velocità, è questa la mossa da fare. Riassumendo: Un brand che ha scommesso molto sul foil, e che mostra un pacchetto molto versatile e ben bilanciato.

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Il North Foil è unico nel suo design, con rails che connettono le ali davanti e dietro (che sono larghe uguali). Il suo target è l’entry level del foil - piuttosto caro come foil ma veramente durevole ed un prodotto che rimarrà con te per molti anni. In acqua il lungo mast dà stabilità in acque choppate e riduce il surfacing durante la tua progressione. La planata è lenta ma alzarsi è semplice. E’ un foil perfetto per le prime alzate, la velocità e l’alzata sono molto dolci e semplici da ottenere. Le rails possono dare un feeling tipo “locked in”, a volte difficile da correggere se l’angolo è sbagliato, ma ci si abitua. Anche girare può non essere semplice, ma il foil è così maneggevole che questo può non essere un male, anche considerato che uno del nostro team ha fatto la sua prima tack con questo setup. In definitiva il North Foil LTD è un prodotto unico, un foil di qualità e ben rifinito, mast a ali in carbonio, e la tipica attenzione North per i dettagli.

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Riassumento: Un foil semplice da usare, perfetto per chi vuole navigare divertendosi senza troppi pensieri e per chi vuole imparare in fretta.

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WIND WAVES SURFARI

BEST BEACH IN AFRICA 136 | TheKiteMag

SEA VIEW OR BUDGET ROOMS

DIANIBEACHKENYA www.thekenyaway.com info@thekenyaway.com +254728886821


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Il necessario TI SERVE VERAMENTE TUTTO QUELLO?

KITE? CHECK. BARRA? CHECK. POMPA? CHECK. TAVOLA? CHECK. TRAPEZIO? CHECK. LET’S GO! La lista di ciò che serve può sembrare semplice, ma la maggior parte di noi ha liste molto più lunghe quando si tratta di kite. La natura di questo sport permette di esagerare a volte con i gadgets e con gli accessori che poi vanno a riempire le nostre sacche. Als je vaker de KiteSista sectie leest dan weet je dat dit 138 | TheKiteMag

misschien wat van onze persoonlijke gedachten bevat (een paar maar) maar we weten allemaal dat het handig is om van tijd tot tijd een second opinion te vragen, dus zie ons maar als de stellers van vragen die jij niet durft te vragen.


Ovviamente, da assiduo nostro lettore, saprai sicuramente che quello che leggerai sono semplicemente le nostre idee e consigli, senza la pretesa di avere le esatte risposte ad una domanda come questa.

COME VANNO IN ACQUA COSĂŒ IN FRETTA? Avete mai notato come i riders con piĂš esperienza siano super veloci ad entrare in aqcua una volta arrivati in spiaggia (contando anche i 5 minuti di warm up in spiaggia). Non vanno di fretta, ma li puoi tranquillamente vedere al largo mentre stai ancora sistemando le linee. La ragione? semplicitĂ e minimalismo, il kite al suo assoluto essenziale.

Rider: Maureen Castelle Photo: KiteSista TheKiteMag | 139


COSA C’È NELLA TUA KITE BAG? WIND METERS. Questi oggetti esistono in diverse forme ed applicazioni, anche una app per il tuo iphone. Ma la realtà è che sono del tutto inutili. La velocità del vento è solo un dettaglio nel determinare la scelta del tuo kite - temperatura dell’aria, il forecast del proseguo del giorno, i movimenti della sabbia, l’orizzonte e le nuvole, come volano gli uccelli (uno dei miei preferiti), ed l’ovvio: COSA STANNO USANDO GLI ALTRI RIDERS? “Scordati il tuo wind meter e guardati intorno per capire cosa gonfiare, se non lo sapevi già prima di arrivare in spiaggia.” - Maureen Castelle

NON HAI BISOGNO DEL WIND METER, GUARDATI INTORNO E AVRAI TUTTE LE INFORMAZIONI DI CUI HAI BISOGNO MOLTO SPESSO GIA’ PRIMA DI ANDARE IN SPIAGGIA SAI LA MISURA CHE USERAI” MAUREEN CASTELLE

“POSSO TENERE TUTTO IL NECESSARIO SU UNA MOTO”. - THERESE TAABBEL

BOARD FLOATERS. Cos’è un board floater, or “GoJoe”? E’ un simpatico gadget che assomiglia ad un bracciolo, si attacca all’handle della tavola per rendere la tua tavola facilmente trovabile durante il body drag grazie al drag downwind del vento.

“E’ QUALCOSA CHE VIENE VENDUTO AI BEGINNERS, CHE COSÌ SCORDANO IN FRETTA QUANTO SIA IMPORTANTE UN BUON BODY DRAG.” - COLLEEN CARROLL

Rider: Therese Taabbel Photo: KiteSista 140 | TheKiteMag


BOARD LEASHES. Probabilmente l’accessorio con la peggiore reputazione. Ci sono ovviamente leash che non catapultano la tavola verso di te una volta persa, ma ad ogni modo il discorso è lo stesso del floater - non essere pigro, ma applicati ed impara bene la tecnica di body drag, e ciò basterà a rendere il board leash inutile.

Rider: Maureen Castelle Foto: KiteSista

ELMETTI. E parliamo anche di impact vest. Questo è in realtà utile, è una scelta personale e piuttosto importante avere un elmetto in un kite park ad esempio... Non dobbiamo dimenticarci che 20 anni fà nessuno sulli sci usava elmetti, mentre adesso la situazione è radicalmente cambiata. Cerchiamo solo di evitare gli elmetti in stile Darth Vader, con visori coprenti il viso che sono assolutamente non raccomandati se non si vuole avere la faccia piena di plastica. OCCHIALI DA SOLE. Ci sono un mucchio di riders con gli occhiali da sole in acqua, noi personalmente non siamo a favore visto il problema già menzionato dell’avere plastica in faccia dopo una caduta (oltre alla tristezza di perderne un paio in mare). Per i beginners sono sicuramente più importanti, visto che si guarda spesso, ma più si progredisce, meno gli occhiali in acqua dovrebbero essere necessari. CAPPELLI. Semplice. Servono a proteggere la tua testa dal sole o a tenerti caldo in inverno, quindi una buona idea. Un cappello da baseball stiloso che cade in acqua ogni 10 minuti? Meglio di no.

Fondamentale imparare a fare body drag bene ed in fretta, evitando questi aiuti che possono essere più dannosi che altro.

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COSTUME SOPRA LA MUTA E’ giunto il momento di dire le cose come stanno. No. Semplicemente ridicolo e inutile avere un costume sopra la muta. Non facciamoci ridere dietro. GPS E JUMP TRACKERS. La pianaficazione a volte interrompe il divertimento - questo è il classico caso. E’ bello sapere quanto stai saltando e quando vai veloce, ma lo deve necessariamente sapere anche il resto del mondo? Anche vederti che vai avanti ed indietro nello stesso punto per due ore, non ci dà onestamente molta soddisfazione... PARTI DI RICAMBIO Possono essere fondamentali e la differenza fra un viaggio ben riuscito o no. Non bisogna portarsi dietro però TUTTI i pezzi di ricambio, per evitare di caricarsi il bagaglio di pesi inutili..

“UNA BUONA VARIETÀ E GLI STRUMENTI ADATTI QUESTO È IL NECESSARIO CHE NON MANCA MAI!” - COLLEEN CARROLL Rider: Colleen Carroll Foto: Toby Bromwich 142 | TheKiteMag


IL PONCHO Può salvarti la vita in inverno nei parcheggi, un accessorio stiloso ma che va scelto con cura. Evitare i poncho troppo pensanti, meglio i Thuggies (ci sono altri brand disponibili, ma ci piace questo), che possiamo riutizzare come felpa e che quindi ci permette di portare meno vestiti in valigia.

KITESURFER KIT UFFICIALE

Anzitutto: non esiste un kit ufficiale. Se è comodo e ti piace, indossalo. Sentiti libero di sperimentare - una maglietta sopra il trapezio, costume in denim, una vestaglia comoda e stilosa - basta che non si possa incastrare in una roccia, e va bene! E’ sempre bello essere diversi in acqua.

ASCOLTA L’ORSO… Siamo stati ispirati da Baloo, l’orso del libro della giungla. Una della canzoni ci è rimasta in testa...

“SE SEI AGLI INIZI E NON SAI COSA VERAMENTE TI SERVE, NON È DIFFICILE, MANTIENILO SEMPLICE.” - MAUREEN CASTELLE

Non perdere tempo a guardarti intorno Per qualcosa che non si riesce a trovare Se puoi vivere senza qualcosa che vuoi E puoi smettere di pensarci Ti dirò la verità Il necessario della vita verrà da te TheKiteMag | 143


BEHIND THE CLIP

Eudazio Earth And Spaces 2016 A volte non è il video più incredibile tecnicamente che ti soprende, ma quello più semplice. Questo è stato girato durante due sessione, con semplicemente un drone ed un vibe veramente cool che ci ha sopreso... Ne parliamo con Eudazio...

Dove avete filmato? Fuerteventura, El Burro (Corralejo) e Calle Majanicho.

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E questo video è parte della serie più grande ‘Earth and Space’ di Nobile giusto?

La crew responsabile era la ‘Off creative’. Il pilota del drone Aleksander Lewandowski è anche il film editor e ambasciatore di Nobile, conosce bene il brand ed ovviamente anche chi è in acqua! Abbiamo passato solo un’ora a El Burro e una a Majanicho! Incredibile la velocità se ci pensi.

Esatto, ci sono 3 clips di Fuerteventura dell’anno scorso, filmati durante l’anno.

Il tuo trick preferito nel video?

Quindi avete filmato in tempi diversi?

Alle 1:09 c’è un bel Double Heart Attack

Sì, il planning con Nobile è stato piuttosto preciso.

Pensiamo che questo sia il meglio che abbiamo mai fatto con un drone! Chi era ai comandi e come coordinate il lavoro con il drone e l’azione in acqua?

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Hai scelto tu la colonna sonora?

No, ma mi piace un sacco. Maciej Jazwiecki del crew ‘Off creative’ ha scelto il tutto.

Come va l’infortunio?

Bene. E’ stata un’ottima idea andare in Polonia per l’operazione, e devo ringraziare il CEO di Nobile, Gosia Rosiak-Brawanska, per l’aiuta. Mi sento bene, il ginocchio è perfetto, adesso mi aspetta la palestra ed alcuni esercizi speciali. Tornerò presto!

Ottimo, e quando pensi di tornare nel world tour?

La prossima stagione sicuramente, pronto a lottare per il titolo!


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THEKITEMAG #13

DAYS I N T H E SA N D W I T H M AT C H U | M A I T I M E : T H E S U S I M A I I N T E RV I E W | T E S T E D : 1 0 F O I L S |

T H E M AU R I T I U S I N V I TAT I O N A L : 1 0 Y E A R S O N . . .


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