F Stone Magazine 03

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F Stone Magazine - rivista quadrimestrale/quarterly Anno II, n. 3, 2011 Giugno/June

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FURRER C A R R A R A

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03

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Stone Magazine

DESPERATEHOUSELIFE

...NO MARBLE, CHEAP BUILDING. NO MARBLE CHEAP BUILDING. LA MATERIA PRIMA COME ELEMENTO DISTINTIVO E NON COME REPLICA DI STEREOTIPI NO MARBLE - CHEAP BUILDING. THE RAW MATERIAL IS A DISTINGUISHING FEATURE NOT A CLICHÉ



Nel 2011 di casa in tutto il mondo.

Il LANGE 1 FUSO ORARIO. Un capolavoro che consente di determinare l’ora di tutti i fusi orari terrestri senza perdere di vista quella del proprio Paese.

del cerchio girevole delle città specifica l’ora del fuso indicata momentaneamente. Entrambi i quadranti sono inoltre dotati dell’indicazione del giorno e della notte.

nel luogo in cui atterrerà il mio aereo? È ancora il caso di telefonare alla mia famiglia? Può perfino rendere più piacevole il viaggio: basta lanciare uno sguardo

Il LANGE 1 FUSO ORARIO risponde quindi a tutti gli interrogativi che il cittadino del mondo moderno si pone riguardo al tempo del nostro pianeta: che ore sono

sul suo movimento realizzato con tradizionale lavorazione a mano, in perfetta sintonia con il motivo conduttore di A. Lange & Söhne: Tradizione creatrice.

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Estrazione Extraction

Lavorazione Processing

La FURRER nasce nel 1939 per escavare, lavorare, trasformare e commercializzare in tutto il mondo i prodotti lapidei di produzione nazionale ed estera. Sino ad oggi l'azienda FURRER non ha conosciuto soluzioni di continuitĂ nella fornitura di materiali grezzi, semilavorati e a misura d'architetto.

Distribuzione Distribution

Cut-to-size Cut-to-size

Furrer was established in 1939 to operate in the stone industry from the quarrying up to the finished trasformed product and the trading all over the world. Until nowadays Furrer has carried on the supply of rough, semi-finished and cut-to-size stones.

Posa in opera Installation

FURRER C A R R A R A

F U R R E R S PA - V I A C O V E T T A , 2 - 5 4 0 3 3 C A R R A R A I T A LY - T E L . + 3 9 . 0 5 8 5 . 8 5 8 4 9 4 - E M A I L : F U R R E R @ F U R R E R . I T C A R R A R A - R O M A - AT E N A L U C A N A - L E C C E - C I V I TA N O VA M A R C H E


FSTONE MAGAZINE_ EDITORIAL

immortale è solo il marmo Marble alone is immortal

Teatro l’arco delle Apuane, scena Carrara città del marmo, quinta di fondo il vivo abbaglio delle cave. Henry Moore si accosta a un blocco di Bianco statuario. “Scusi, ma lei cosa fa con in mano il martello e lo scalpello?”. Angelo Mangiarotti è l’interlocutore occasionale, il suo tono di voce finge disappunto: “Vogliono un mio ritratto”, risponde Moore divertito, additando, appena discosta, una coppia di turisti che armeggia con le fotocamere. “Mi metto in posa, fingo una performance, quella che non ho mai eseguito, dello scultore che, colpo dopo colpo, strappa la forma alla materia inerte. Sto al gioco, anche se, in vita mia, non ho mai dato al marmo neppure una martellata. Ho sempre agito e tuttora agisco come l’artigiano etrusco che, in tempi assai remoti, per tornire un vaso non ricorreva a strumenti di una civiltà antecedente, si avvaleva degli attrezzi appartenenti alla sua. Io impiego i mezzi del mio tempo, e sono questi i più avanzati e precisi, manlevano dalla fatica e me ne avvalgo per realizzare cose impensabili con l’uso del martello e dello scalpello”. Moore sorride ironico. “Eccomi invece, immortalato, stereotipo della finzione, della messa in scena, quando immortale qui è solo e unicamente il marmo”. L’esperienza artistica di Henry Moore e Angelo Mangiarotti testimonia esemplare l’amore, la conoscenza della materia agita. Immutabile sostanza, il marmo si presta all’interpretazione del naturale intrinseco potenziale, pressoché inesplorato, infinito.

The theater is the arc of the Apuan Alps, the scene Carrara, the city of marble, the backdrop is the glare of the live rock face in the quarry. Henry Moore goes over to a block of White statuary. “Excuse me, but what are you going to do with a hammer and chisel?” Angelo Mangiarotti is the questioner, his voice simulating disapproval. “They want to take a snap of me,” Moore replies with amusement, pointing to a nearby pair of tourists fiddling with a camera. “I’m posing, faking a performance, one I’ve never executed, as the sculptor who, blow after blow, wrenches form from inert matter. I’m playing up to them, though actually in all my life I’ve never once struck a block of marble with a hammer. I’ve always acted like the Etruscan artisan who in ancient times would never have dreamed of using the tools of an earlier civilization to turn a vase on a wheel. He used the tools of his own time. I use the tools of my time, the most advanced and accurate. They save effort and I use them to do things that are unthinkable with a hammer and chisel.” Moore smiles ironically. “Here I am, however, immortalized as the stereotype of fiction, playacting. But the only thing immortal here is the marble.” The artistic experience of Henry Moore and Angelo Mangiarotti bears exemplary testimony to the love and knowledge of the material. An unchanging substance, marble lends itself to the interpretation of its natural intrinsic potential, virtually unexplored, infinite.

Decio G.R. Carugati


F Stone Magazine rivista quadrimestrale/quarterly Anno II, n. 3, 2011 Giugno/June Direttore responsabile/Editor Roberto Franzoni Vicedirettore/Vice Editor Decio g.R. Carugati Collaboratori/Contributors Pier giorgio Balocchi Matilde Battistini Marco Baudinelli Paola Blasi Valerio Cometti Lucrezia De Domizio Durini Anna Vittoria Laghi Simona Oreglia Francesca Prina Marcantonio Ragone Fotografie/Photos Elisa Belloni/ Antonio Cozza/Furrer/ Marco Kaserer/getty Images/ Archivio MAA/Archivio Palomba/ gianni Tonazzini/Archivio Ulian Idea/Concept Francesco gorlandi Direttore creativo/Art Director Nicola Pedrini Coordinatore editoriale/Editorial Co-ordination Silvia Cucurnia Grafica/Graphic Stefano Ciuffi

14 09

Riccardo Vatteroni Revisione testi/Editing Simona Oreglia Traduzioni/Translations

08

ACHITECTURE_PEOPLE Editore/Publisher

Thetis srl Via Oliveti, 110 - 54100 Massa www.thetis.tv Registrazione presso il Tribunale di Massa-Carrara 13/09/2010, n. 2-2010 Stampa/Printing Industrie grafiche della Pacini Editore S.p.A, Pisa

14

ART_PLACES

NO MARBLE CHEAP BUILDINg

Richard Sadleir

48

I.M. PEI Bank Of China, Beijing DESIGN_PEOPLE

36

LUDOVICA PALOMBA + ROBERTO PALOMBA

42

PAOLO ULIAN Pensare in marmo Thinking in marble

44

10 Domande a Paolo Ulian 10 Questions to Paolo Ulian

PERCORSI TRA ARTE E BUON gUSTO PATHS WENDINg BETWEEN ART AND gOOD TASTE Avenza – Strada del vino dei Colli di Candia – Carrara ART_PEOPLE

54

ENzO TINARELLI Frammenti di poesia_Fragments of poetry

58

MARTA MELANDRI Pelle di scultura_Skin of sculpture ART_MASTERS

62

NASCERE E MORIRE A MASSA. LA BREVE VITA DI FELICE PALMA BIRTH AND DEATH IN MASSA: THE SHORT LIFE OF FELICE PALMA


sommario/CONTENTS 25

35

M A D E i n C A R R A R A

FURRER SUPPLY AND INSTALLATION

100 55 75 42

ART_EVENTS

66

72

D’APRÈS CANOVA L’800 a Carrara. L’Accademia e i suoi maestri The 19th century in Carrara. The Academy and its masters JOSEPH BEUYS Scultore di forme scultore di anime Sculptor of forms sculptor of souls

72 85

104 80

36

58

REFLECTIONS_FUTURE

84

88

LA DINAMICITà INTRINSECA DEL MARMO THE INHERENT DYNAMISM OF MARBLE

100

TECH-MATTERS_LIFESTYLE

104

80

92

ANARCHICI NELL’ANIMA ANARCHIST SOULS

94

DIETRO LE QUINTE DEL MARMO MARBLE: BEHIND THE SCENES

RECORD SHIPYARD Benetti ON THE SEA_PEOPLE

110

QUAI KENNEDY Caratteristiche fisico meccaniche delle pietre impiegate Physical mechanical characteristics of the stones used TECH-MATTERS_GEOLOGY

VENATINO ON THE SEA_SHIPYARD

QUAI KENNEDY Dalla terrazza From the terrace TECH-MATTERS_MATERIALS

ART_LITERATURE

TECH-MATTERS_MATERIALS

PASSIONE NAVALE NAVAL PASSION Intervista a / Interview to Vincenzo Poerio PHOTOGRAPHY_PEOPLE

112

ROBERT MAPPLETHORPE

118

F_AGENDA


IL MARMO È SEMPRE STATO IL PROTAgONISTA ASSOLUTO DELLA MAgNIFICENzA DEgLI EDIFICI. IL MATERIALE ESPRIME BELLEzzA, ELEgANzA, FORzA, ETERNITà E TESTIMONIA LA CAPACITà DELL’UOMO DI TRASFORMARE gLI ELEMENTI DELLA NATURA IN ESPRESSIONE ARTISTICA E gENIALE MARBLE EMBODIES ABSOLUTE MAgNIFICENCE IN BUILDINgS. THE MATERIAL ExPRESSES BEAUTY, ELEgANCE, STRENgTH, ETERNITY, AND TESTIFIES TO THE HUMAN ABILITY TO TRANSFORM A NATURAL MATERIAL INTO INSPIRED ARTISTIC ExPRESSION

LA RICCHEzzA DALLA NATURA_RICHES FROM NATURE L’ARCHITETTURA, FIN DAI SUOI ESORDI, HA COINCISO CON L’ESIgENzA DELL’UOMO DI COSTRUIRE MANUFATTI CHE SERVISSERO ALLA FUNzIONE DI ABITARE, RIUNIRSI, PREgARE, ESERCITARE IL POTERE E IN gENERALE AFFERMARSI IN UN LUOgO ATTRAVERSO SEgNI STABILI E DURATURI. L’ARCHITETTURA QUINDI NASCE IN RELAzIONE ALLE SPECIFICHE FUNzIONI A CUI ERA DESTINATA, MA, SIN DALLE SUE PRIME MANIFESTAzIONI, QUESTA SUA PREROgATIVA SI IMPONE COME ATTO ARTISTICO E LA FUNzIONE SI RIVESTE DI BELLEzzA E DI ARMONIA.

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FROM THE EARLIEST TIMES, ARCHITECTURE HAS REFLECTED WITH THE NEED TO ERECT BUILDINgS WHICH WILL SERVE THE FUNCTIONS OF LIVINg, gATHERINg, PRAYINg, ExERCISINg POWER AND gENERAL SELF-FULFILLMENT THROUgH PERMANENT AND ENDURINg SIgNS. ARCHITECTURE THUS ARISES TO RESPOND TO SPECIFIC FUNCTIONS, BUT FROM THE VERY EARLIEST TIMES THIS ACTIVITY TOOK THE FORM OF AN ARTISTIC ACT AND ITS FUNCTIONS WERE DECKED OUT IN BEAUTY AND HARMONY.


LA VENARIA REALE, GALLERIA GRANDE La Venaria Reale, una delle maggiori residenze sabaude per dimensione, fu progettata dai pi첫 grandi architetti del barocco, tra i quali Amedeo di Castellamonte e Filippo Juvarra tra il 1658 e il 1679, e nel corso dei secoli venne ampliata fino a diventare uno straordinario unicum ambientale-architettonico LA VENARIA, GREAT GALLERY La Venaria, one of the largest and finest Savoy residences, was designed by the greatest Baroque architects, including Amedeo di Castellamonte and Filippo Juvarra, between 1658 and 1679. Over the centuries it was enlarged to create an extraordinary environmental and architectural whole architettonico

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Il marmo e le pietre sono sempre stati protagonisti della lunga storia

Marble and stone have always been among the principal materials used in the

dell’architettura, e testimoniano la loro straordinaria universalità, confermata

long history of architecture, as demonstrated by their extraordinary universality

dalla loro diffusione in tutto il mondo, avvalorata anche dalla costanza

and their dissemination worldwide. This is further confirmed by the constancy

e dalla continuità con cui sono stati utilizzati a scopo celebrativo sia negli edifici

and continuity with which they have been used for celebratory purposes in both

di rappresentanza sia nell’edilizia residenziale, che ne ha fatto peraltro un uso

official buildings and housing, which have made increasing use of them over time

crescente nel tempo come elemento distintivo di qualità e di valore

as a distinctive sign of quality and value in buildings.

del manufatto.

Today the use of stone has become more extensive and has lost the elitist

Oggi infatti l’uso della pietra è diventato ancora più esteso e ha perduto i caratteri

associations it retained until the middle of the last century, but without shedding

elitari che aveva mantenuto fino alla metà del secolo scorso, senza rinunciare

its distinctive qualities, which have actually been enhanced by extraordinary

tuttavia alle sue prerogative che, anzi, sono state esaltate da uno straordinario

technical advances.

progresso tecnico. Basti pensare che, secondo valutazioni compiute

According to assessments made recently by the Department of Earth Sciences

recentemente dal Dipartimento di Scienze della terra dell’Università di Siena,

at the University of Siena, the consumption of marble and stone in the past sixty

i consumi di marmi e pietre che si sono avuti negli ultimi sessant’anni hanno già

years has already overtaken all previous uses. The culture of marble and many

superato tutti i precedenti. La cultura del marmo e di tante altre pietre ha trainato

other stones has driven consumption and not vice versa.

il consumo e non viceversa.

The culture of marble is bound up with its aesthetic qualities and a universal

La cultura del marmo è legata all’estetica e a una concezione universale

conception of beauty, but is no less distinguished by a technological factor,

di bellezza, ma non è meno caratterizzata dal fattore tecnologico, perché senza

because without the properties of strength and durability possessed by natural

gli indici di resistenza e durata che può vantare il prodotto lapideo di natura

stone products this unflagging success would have been impossible. Other

non avrebbe potuto ascrivere un successo senza soluzione di continuità, laddove

materials, by contrast, have only enjoyed ephemeral peaks of popularity.

altri materiali hanno avuto glorie importanti ma effimere.

To quote a famous aphorism, we can say that if marble had not existed, we would

Per citare un noto aforisma, si può ben dire che se il marmo non fosse esistito,

have had to invent it.

si sarebbe dovuto inventare. Per fortuna esiste, e in misura tanto rilevante che,

Fortunately it does exist, and to such a significant extent that despite the

nonostante la progressione degli impieghi, l’approfondimento delle tecnologie

expansion of its use, the development of new technologies and extension of our

e l’ampliamento delle capacità di scavo, gran parte dei giacimenti sono stati

capacity to quarry it, most of the deposits have barely been touched. Marble

appena “assaggiati” e marmi e pietre continueranno ancora per secoli

and stone will continue for centuries to represent the highest form of quality in

a rappresentare la massima forma qualitativa dell’architettura e dell’abitare.

architecture and fine living.

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STONE PROVIDED BY

LA STORIA DELL’ARCHITETTURA È SCOLPITA NEL MARMO E DA OLTRE 70 ANNI FURRER LO LAvORA FURRER C A R R A R A

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STONE PROVIDED BY

THE HISTORy OF ARCHITECTURE IS CARvED IN MARbLE AND FURRER HAS bEEN wORkINg IT FOR OvER SEvENTy yEARS

FURRER C A R R A R A

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ARCHITECTURE_ PEOPLE

I.M. Pei

Beijing – Hong Kong – Paris – Washington – Syracuse, Ny – Dallas – Los Angeles – Berlino – Suzhou – Qatar … 1

2

3

Marcantonio Ragone “Per me è importante distinguere tra un approccio stilistico al progetto

“For me the important distinction is between a stylistic approach to the

e un approccio analitico che prenda nella dovuta considerazione tempo,

design; and an analytical approach giving the process of due consideration

luogo e scopo dell’incarico … il mio approccio analitico esige una completa

to time, place, and purpose ... My analytical approach requires a full

comprensione di questi tre elementi essenziali … per arrivare a un loro ideale

understanding of the three essential elements ... to arrive at an ideal balance

equilibrio”.

among them.”

Così i.M. Pei sintetizza il metodo del suo lavoro d’architetto e ci fa capire perché,

so i.M. Pei summed up his working method as an architect. This enables us to

per esempio, prima di accettare l’incarico per il Louvre, chiese a Mitterrand quattro

understand why, for example, before accepting the commission for the Louvre,

mesi di tempo per potersi studiare “l’oggetto”, ripercorrerne la storia secolare,

he asked Mitterrand for four months to study the issues, tracing its centuries

indagare il senso delle trasformazioni intervenute e proporre, quindi, un esito che

of history, exploring the significance of changes, before suggesting a design

rendesse coerente il passato con le necessità della committenza. solo dopo aver

that would mediate coherently between the past and the requirements of

viaggiato a più riprese tra new york e Parigi, trascorso intense giornate

the museum. only after traveling several times between new york and Paris,

di sopralluoghi, incontri, meeting e visite (tutti svolti in gran segreto), approfondito

spending days busily inspecting the site, holding talks, inspecting the location

le vicende storiche della Francia, Pei poté accettare il prestigioso compito.

(in secret) and studying the history of France in depth, did Pei feel able to accept

Tutta la sua opera nasce in questo modo e i suoi edifici in non pochi casi sono

the important commission. all his work is done in this way. His buildings in many

tanto poco convincenti sulla carta quanto invece apprezzati una volta ultimati,

cases have been as unconvincing on paper as they were highly appreciated

come insegna la vicenda della Piramide stessa.

when they were completed.

1 MUseUM oF isLaMiC aRT, Doha, Qatar MUseUM oF isLaMiC aRT, Doha, Qatar 2 GRanD LoUvRe, 1989-1993, PaRiGi - foto di seRGe HaMBoURG GRanD LoUvRe, 1989–1993, PaRis - photo by seRGe HaMBoURG 3 sUzHoU MUseUM, 2006, suzhou - www.huimin.imagecoffee.com sUzHoU MUseUM, 2006, suzhou - www.huimin.imagecoffee.com

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Casinò, 1990-2006, Campione d’italia F StoneMagazine 15 Casino, 1990–2006, Campione d’italia Foto/Photo: Pino Musi


ARCHITECTURE_PEOPLE

CHiRaC CHiese Un MoDeLLo in sCaLa ReaLe PeR CaPiRe Di CHe si TRaTTasse, saLvo esCLaMaRe, DoPo aveRLo visTo: “C’esT Pas MaL CeT oBJeT!” CHiRaC asKeD FoR a FULL-sCaLe MoDeL To HeLP HiM UnDeRsTanD wHaT THe MaTTeR was. aFTeR seeinG iT He eXCLaiMeD: “C’esT Pas MaL CeT oBJeT!”

GRanD LoUvRe, 1989-1993, PaRiGi - foto di seRGe HaMBoURG GRanD LoUvRe, 1989–1993, PaRis - photo by seRGe HaMBoURG

i feroci attacchi dei francesi (dei parigini in particolare) e la loro “sincera”

This is shown by the history of the Pyramid itself. The fierce attacks by the

ostilità verso la Piramide lo hanno messo a dura prova per lungo tempo.

French (particularly Parisians) and their “sincere” hostility toward the Pyramid

Pei, tuttavia, non ha mai disertato il campo, accettando il confronto (mai

weighed on him for a long time. But Pei never abandoned the field, accepting

scontro), forte della giustezza delle sue scelte e della conoscenza acquisita

debate (never carping), convinced of the rightness of his decisions and the

nel periodo di studio concesso da Mitterrand.

knowledge he had gained during the period of study granted by Mitterrand.

Ha risposto a ogni domanda, a tutte le obbiezioni ha fornito una spiegazione,

He answered every question, met every objection with an explanation, and

ha fronteggiato il disappunto dei potenti (Chirac chiese un modello in scala

coped with the disappointment of the powerful (Chirac asked for a full-scale

reale per capire di che si trattasse, salvo esclamare, dopo averlo visto:

model to help him understand what the matter was. after seeing it he

“C’est pas mal cet objet!”) fino a uscire dall’annosa querelle con

exclaimed: “C’est pas mal cet objet!”). in the end Pei emerged from the

un riconoscimento unanime di grande apprezzamento anche da parte

dispute with unanimous acclaim, even from his most stubborn detractors.

dei suoi detrattori più ostinati. non aveva dubbi che quell’icona si sarebbe

He had no doubt that the icon would win acceptance by its elegance and

imposta per eleganza e valore simbolico. Restò in Pei il rammarico per

symbolism. Pei felt some lingering regret at the public and experts’ failure to

la scarsa attenzione di pubblico ed esperti all’intervento nel suo complesso

consider the implications of the project as a whole and the broader solutions

e alle soluzioni date per risolvere annosi problemi organizzativi

to chronic problems in the organization of space and its adaptation to new

e di adeguamento degli spazi a nuove destinazioni; in questi ambiti la pietra

uses. in these areas stone was the key material and made the architect’s

è letteralmente protagonista assoluta della scena e rende la mano dell’autore

handling more distinctive than ever, as in the large atrium beneath the

più che mai riconoscibile, come nell’ampio atrio sotto la Piramide, prima

Pyramid, before the art galleries. The overhead light, the sculptural staircase,

di accedere alle gallerie d’arte. L’illuminazione dall’alto, la scala-scultura,

the large entrance volume for the public, and the use of a single type of stone

l’ampio volume per l’accoglienza del pubblico, un’unica pietra (un calcare

(beige limestone quarried in France) lining floors, stairs and passages are all

beige estratto in Francia) che riveste piani, gradinate e percorsi, sono

so many unmistakable signs of Pei’s conception of architectural space.

altrettanti segni inconfondibili della concezione che Pei ha dello spazio

Pei’s architecture has always been expressed in abstract geometric forms

architettonico.

and volumes and built out of a limited number of materials, each used in ways

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GRanD LoUvRe, 1989-1993, Parigi GRanD LoUvRe, 1989–1993, Paris Photo by James L stanfield for national Geographic image Collection

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ARCHITECTURE_PEOPLE

naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968-1978, washington, DC - disegno: Pei Cobb Freed & Partners naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968–1978, washington, DC - drawing: Pei Cobb Freed & Partners

forMe geoMetrIche e VoluMI astrattI aBstract geoMetrIc forMs and VoluMes scrive donAld cAnty nel sUo sAggio introdUttivo Al cAtAlogo del mAA 1985, riferendosi Al mUseo di wAshington: “il lUogo diede formA, letterAlmente, All’edificio. pei disegnÒ Un volUme trApezoidAle, poi vi tirÒ soprA UnA diAgonAle, creAndo Un grAnde triAngolo isoscele per il mUseo ed Un piÙ piccolo triAngolo rettAngolo per Un centro di stUdi per le Arti visive. tUtto ciÒ rese l’edificio Un oggetto molto geometrico e plAstico of the wAshington mUseUm donAld cAnty writes in his introdUctory essAy to the 1985 mAA cAtAlog: “the site literAlly shAped the BUilding. pei first sketched A trApezoidAl ‘envelope’ for the BUilding, then slAshed A diAgonAl line Across it, creAting A lArge isosceles triAngle which BecAme the mUseUm And A smAller right triAngle A stUdy center for the visUAl Arts. All of this mAde the BUilding As An oBJect very geometricAl And very scUlptUrAl

La sua architettura, è noto, da sempre si esprime con forme geometriche e volumi

that bring out its finest technical and expressive qualities. Concrete, metal, glass

astratti, costruiti con l’uso di pochi materiali, ognuno impiegato al meglio delle sue

and stone are the staples which he generally relies on and which most naturally

qualità espressive e tecniche: cemento, metallo, vetro e pietra sono i capisaldi cui

embody his aesthetics.

è solito affidarsi e che meglio interpretano la sua poetica compositiva.

it was through his use of stone that the sino-american architect became firmly

ed è proprio grazie alla pietra che l’architetto sino-americano si afferma

established in contemporary architecture. He was already a successful architect

definitivamente nel panorama mondiale dell’architettura contemporanea. egli è già

when he was asked to complete the east Building of the national Gallery of art

un architetto di successo quando viene chiamato a realizzare l’east Building della

in washington. This project brought him a reputation as one of the masters of

national Gallery of art a washington, ma, a progetto ultimato, sarà consacrato

modern architecture.

come un protagonista assoluto dell’architettura moderna.

of the washington museum Donald Canty writes in his introductory essay to

scrive Donald Canty nel suo saggio introduttivo al catalogo del Maa 1985,

the 1985 Maa catalog: “The site literally shaped the building. Pei first sketched

riferendosi al museo di washington: “il luogo diede forma, letteralmente,

a trapezoidal ‘envelope’ for the building, then slashed a diagonal line across

all’edificio. Pei disegnò un volume trapezoidale, poi vi tirò sopra una diagonale,

it, creating a large isosceles triangle which became the museum and a smaller

creando un grande triangolo isoscele per il museo e un più piccolo triangolo

right triangle a study center for the visual arts. all of this made the building as an

rettangolo per un centro di studi per le arti visive. Tutto ciò rese l’edificio un oggetto

object very geometrical and very sculptural. it looks, in fact, as it might have been

molto geometrico e plastico. appare, infatti, come se fosse stato scolpito da

carved from a single giant stone … in the case of the east Building the marble

un’unica pietra gigantesca … nel caso dell’east Building, il marmo [un calcare

[a pink limestone from a long-established quarry in Tennessee] is used on the

di color rosa estratto da una cava storica del Tennessee, n.d.a.] è usato all’esterno,

exterior in blocks 3 inches thick hung on stainless steel supports from concrete

in lastre spesse circa 7,5 centimetri ancorate mediante zanche d’acciaio sui muri

and brick core walls. The same marble walls the huge central courtyard that is

portanti di cemento armato e mattoni. Con lo stesso marmo è rivestita l’enorme

the core of the Museum … a huge volume traversed by bridges, terminating in an

corte centrale che è il cuore del Museo … un grande volume attraversato

angular glass and metal skylight.”

da passerelle sospese, che culmina in un lucernario di vetro e metallo”.

This project, completed in 1978, represents the maturation of a number of

Questa realizzazione, completata nel 1978, vede, in effetti, venire a maturazione

elements that had appeared earlier, for example in the everson Museum of art in

tutta una serie di elementi già apparsi in precedenza come, per esempio,

syracuse, near new york (1968). Here we immediately recognize the theme of

all’everson Museum of art di syracuse (vicino a new york), 1968, dove si

the great central atrium lined with pink granite, both natural and with the slivers

riconoscono con immediatezza il tema del grande atrio centrale rivestito di granito

of stone embedded in concrete. The atrium, which leads off into various routes

rosa, naturale e miscelato in graniglia al cemento, fulcro da cui si diramano gli altri

through the building, is dominated by a sculptural staircase with suspended

percorsi, e dove s’impone l’evidenza di una scala-scultura con passaggi sospesi

walkways at various levels, very Piranesian by the conception and analogy of the

a diverse quote, decisamente piranesiani per concezione e analogia d’immagine.

image.

oggi Pei, all’età di novantaquattro anni, è giustamente considerato l’ultimo

Today Pei is ninety-four years old and is rightly considered the last representative

dei rappresentanti del movimento moderno ancora in attività e in tutto questo

of the Modern Movement still active. in all this time he has remained faithful to

tempo egli ha continuato a essere fedele al suo credo stilistico, mantenendosi,

his stylistic creed, but steered clear of dogmas and fundamentalist temptations.

comunque, immune da dogmi e da tentazioni fondamentaliste. Quando accettò

when he agreed to design the Fragrant Hill Hotel near Beijing, his first work in

di progettare il Fragrant Hill Hotel, nei pressi di Pechino, suo primo intervento

his homeland after leaving China in 1935, he allowed himself to be guided by

in patria dopo la partenza del 1935, si fece guidare dalla natura del luogo

the nature of the place and childhood memories. He created a building open to

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Pei Partnership architects LLP, BanK oF CHina HeaD oFFiCe BUiLDinG, 2001, Pechino Pei Partnership architects LLP, BanK oF CHina HeaD oFFiCe BUiLDinG, 2001, Beijing

M A D E i n C A R R A R A

FURRER SUPPLY AND INSTALLATION

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Giovanni Battista Piranesi, iL PonTe LevaToio, tavola vii (di 16) dalla serie Carceri d’invenzione, Roma 1761 Giovanni Battista Piranesi, THe DRawBRiDGe, plate vii (of 16) from the series The Imaginary Prisons, Rome 1761

naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968-1978, washington, DC - foto © ezra stoller/esto naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968–1978, washington, DC - photo © ezra stoller/esto

e dai ricordi d’infanzia per realizzare un edificio aperto al contesto circostante, con

its surroundings, with broad views over the elegant garden, restored to new life

ampie vedute dall’interno sull’elegante giardino, riportato a nuova vita con l’ausilio

with the help of Chinese botanical experts. The site, of particular environmental

di esperti botanici cinesi. il luogo, di particolare pregio ambientale, sconsigliava

value, discouraged forms of pure modernity. He preferred to design a sensitive

forme di pura modernità e l’autore preferì orientarsi verso un edificio attento a non

building which would not diverge from the local culture and its values. This

apparire lontano dalla cultura locale e dai suoi valori. Questa scelta gli guadagnò

decision caused some disappointment to the younger Chinese architects, who

la delusione degli allora giovani architetti cinesi che si aspettavano ben altra prova

had expected a very different work from the famous master on his return from the

dal famoso maestro ritornato dagli stati Uniti.

United states.

non a caso la stessa sensibilità per la cultura e il particolare contesto cinese

it was no accident that the same sensitivity to the particular context of Chinese

si manifesterà, molto più tardi, con la realizzazione della sede della Bank of China

culture again manifested itself much later in the head office of the Bank of China

a Pechino. Un edificio in travertino di altezza contenuta, in evidente controtendenza

in Beijing. This was a building faced with travertine and of moderate height, in

al nuovo skyline della capitale, fatto di grattacieli ed edifici verticali vetrati; il volume,

marked contrast to the new skyline of the capital with its vertical glass-sheathed

invece, si inserisce armonicamente nel paesaggio urbano circostante, dove regna

skyscrapers and buildings. But the volume fits harmoniously into the surrounding

la maglia degli hutong, la tipica struttura urbana della città cinese e di Pechino

cityscape of hutongs, the characteristic urban fabric of the Chinese city in general

in particolare in cui convivono varie funzioni.

and Beijing in particular, in which different functions coexist.

Controprova del “relativismo architettonico” di Pei è senza dubbio il progetto per

Confirmation of Pei’s “architectural relativism” was furnished by his project for

la sede della stessa Bank of China realizzata a Hong Kong nel 1990, ben undici

the headquarters of another Bank of China project built in Hong Kong in 1990,

anni prima dell’edificio di Pechino. il contesto urbano, qui, è incommensurabile con

eleven years before the Beijing building. Here the urban context was completely

il precedente e l’architetto sino-americano può esprimere la sua vena più autentica,

different and the sino-american architect could express his most authentic vein

cimentandosi in una tipologia architettonica, il grattacielo, da cui ha ricevuto molte

with an architectural model, the skyscraper, in which he had received some of his

gratificazioni, come egli stesso ha avuto modo di affermare. Un volume, innanzi

greatest satisfactions, as he himself declared. The volume stood out markedly in

tutto, che si differenzia fortemente dal panorama dell’allora protettorato inglese

the panorama of the then British protectorate and immediately became the new

e che immediatamente ne diventa il nuovo simbolo identitario. Realizzata su

symbol of its identity. Built on an irregular and narrow site, at the confluence of an

un lotto irregolare e angusto, alla confluenza di un’intricata tessitura viaria,

intricate network of streets, the elegant glass tower rises over 300 meters high.

l’elegante sagoma si erge, rivestita in vetro, per oltre 300 metri d’altezza.

The stone used is principally French gray granite for the exterior and the same

La pietra, in prevalenza un granito grigio francese all’esterno e lo stesso materiale

material, together with spanish and italian marbles (including travertine and

F StoneMagazine 20


naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968-1978, washington, DC - foto © ezra stoller/esto naTionaL GaLLeRy oF aRT, easT BUiLDinG, 1968–1978, washington, DC - photo © ezra stoller/esto

eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - foto © ezra stoller/esto eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - photo © ezra stoller/esto

combinato con marmi spagnoli e italiani (tra cui travertino e Cremo delicato) per

Cremo delicato), for the interiors, used to face the plinth of the building.

gli interni, riveste la parte basamentale dell’edificio; i manufatti, lavorati a massello

The artifacts, consisting of solid stonework in the gardens and thick slabs for the

nella zona dei giardini e a consistente spessore per i rivestimenti e i pavimenti,

facing of the walls and floors, were designed to “anchor” the whole structure to

sono stati concepiti anche con l’intento di “zavorrare” tutta la struttura al suolo

the ground and so help meet the island’s strict regulations to ensure buildings

e contribuire a soddisfare, in tal modo, le rigorose regole dettate dall’autorità

could withstand the stormy winds which lash the region. The project was unique

dell’isola per rendere gli edifici resistenti ai tempestosi venti che flagellano

in Hong Kong because it was exempted from submission to the opinion of

l’intera area. il progetto, caso unico a Hong Kong, fu esentato dal parere della

the masters of Feng shui, normally essential in the case of any extensive new

Commissione dei maestri di Feng shui, necessario alle nuove costruzioni di certa

development prior to construction. This was an unusual tribute to the designer,

rilevanza prima della loro realizzazione; un insolito ossequio al progettista che poté

who was allowed to carry out the work without excessive formal requirements.

realizzare l’opera senza eccessivi condizionamenti formali.

The same need for representation had earlier inspired another highly successful

La medesima esigenza di rappresentanza aveva ispirato, in precedenza, un’altra

work, the arco Tower in Dallas. This is a forty-nine-story skyscraper intended

fortunata opera di Pei e precisamente l’arco Tower a Dallas. Un grattacielo di

to represent a rich Texas oil company by a visibly symbolic image and suggest

quarantanove piani chiamato a rappresentare una ricca società petrolifera del

a sense of permanence. a glittering modern triangular prism, it rises from a

Texas attraverso un’immagine visibilmente simbolica e che suggerisse un senso di

trapezoidal base completely faced with gray granite. The arco Tower, completed

duraturo. Un brillante e moderno prisma triangolare, che si erge da un basamento

in 1983, is one of the earliest examples of prefabricated stone cladding. The

trapezoidale, interamente rivestito di granito grigio, è stata la proposta di Pei.

granite slabs were assembled with a highly industrialized production process,

L’arco Tower, ultimato nel 1983, è uno dei primi esempi di rivestimento lapideo

mounted on metal frames in a production facility set up specially for the purpose.

prefabbricato; le lastre di granito sono state assemblate, secondo un processo

The large cladding panels produced in this way were then trucked to the site,

produttivo fortemente industrializzato, a telai metallici in una sede produttiva

where the workers immediately positioned and installed them. This produced

costituita ad hoc. i grandi pannelli da rivestimento così realizzati sono stati poi

clear benefits, with enhanced precision in the stonework and shorter completion

spediti al cantiere dove le maestranze hanno provveduto immediatamente

times for the building.

a posizionarli e installarli, con indubbi benefici sul piano dell’accuratezza

a very different treatment of an identical theme appears in another company

del prodotto e dei tempi di realizzazione dell’edificio.

headquarters for Creative artists agency in Los angeles. Here Pei opted for

Decisamente diverso lo svolgimento dell’identico tema, la rappresentanza

a building that was “reserved, almost discrete: a classic modernist palazzo”

aziendale, nel caso della Creative artists agency a Los angeles; qui Pei ha optato

(wrote Paul Goldberg in The New York Times supplement for sunday F StoneMagazine 21


1

2

3

per un edificio “riservato, quasi discreto: un classico palazzo modernista…”

17 December 1989). once again, a difficult, narrow site was the starting point,

(come ha scritto Paul Goldberg sull’inserto del “The new york Times” di domenica

at the intersection of wilshire and santa Monica Boulevards. Pei solved the

17 dicembre 1989). ancora una volta un difficile e angusto lotto è il punto da cui

problem with a strongly tactile building with two distinctive curved surfaces that

partire, all’incrocio di wilshire e santa Monica Boulevards. Pei risolve la difficoltà

interpenetrate to create the entrance to an atrium designed in the architect’s

con un edificio di forte valore plastico in cui assumono particolare evidenza due

characteristic manner. The treatment of the travertine here displays an

superfici curve, che si compenetrano per creare l’ingresso a un atrio d’accoglienza

outstanding level of accuracy and elegance in the flush-fitted stonework, the

progettato nel suo più tipico stile. La lavorazione del travertino raggiunge qui un

only way to present the volume as a single whole and bring out the expressive

livello massimo di accuratezza e precisione come richiesto dalla posa dei prodotti

qualities of the stone, laid with all the veining running in the same direction. The

a giunto chiuso, la sola che permette di rappresentare il complesso volume come

public atrium is again the hub of the project. significantly it was conceived as

un unicum e di valorizzare le qualità espressive della pietra stessa, posata con le

an essential transit point for those who enter the offices from the parking garage

venature orientate tutte nella stessa direzione. L’atrio comune, ancora una volta,

below, with the elevator stopping at this level.

è lo snodo centrale dell’intervento e non è un caso che sia stato concepito come

The same striving to create spatially plastic volumes reappears in a fairly

passaggio obbligato anche per chi accede agli uffici dal parcheggio sottostante,

recent work, the Deutsches Historisches Museum in Berlin. This returned to

arrestandosi l’ascensore proprio a questo livello.

the challenge of the east Building of the national Gallery of art by presenting a

i medesimi intenti di creare volumi spazialmente plastici ritornano in un’opera

modern design for an extension to a classical structure. The result is a museum

abbastanza recente, il Deutsches Historisches Museum a Berlino, che rinnova

that you can “explore by an almost Piranesian layering of space, perspectives

la sfida dell’east Building della national Gallery of art di progettare con approccio

constantly changing as they rise to each floor by a different means of vertical

moderno l’estensione di una struttura classica. L’esito è un museo che è

circulation: first an escalator, then a monumental stair, and finally the glazed

possibile “visitare da una successione di spazi quasi piranesiana, da prospettive

spiral stair, offering indoor and outdoor views in all directions as it rotates up to

costantemente cangianti mano a mano che ci si alza ai diversi piani con differenti

the top floor. Movement itself becomes an exciting event.”1

sistemi; un ascensore, una scala monumentale e infine una scala vetrata a spirale

Here, as in the case of Creative artists agency, Pei demanded absolute

che permette vedute interne ed esterne in ogni direzione per il suo svilupparsi

perfection in the fabrication and laying of the material. “Filled joints between the

su se stessa fino all’ultimo piano. il movimento stesso diventa un’esperienza

slabs give the building a monolithic, sculptural expression, which is enhanced by

eccitante”1. Qui, come nel caso della Creative artists agency, Pei esige una

solid sculpted pieces at all corners.”2

lavorazione e una posa del prodotto di assoluta perfezione. “i giunti chiusi

some especially refined details, such as the handrail and rounded hollow

conferiscono all’edificio un aspetto monolitico, scultoreo, rafforzato dall’impiego

scooped out of the French limestone (the same stone used for the Louvre) are

di masselli sagomati posti a ogni angolo” .

traditional motifs that are found in most of his finest works.

alcuni dettagli di grande pregio, il corrimano e il rotondo intaglio incavati

They confirm the irreplaceable role of stone in enhancing the value and

nel calcare francese (lo stesso che è stato utilizzato per il Louvre), tradizionali

uniqueness of the spaces where it is located. Pei’s advanced age presents no

motivi che si ritrovano in gran parte della sua migliore produzione, confermano

obstacle to his work. in particular, he continues to grapple fervently with the

2

F StoneMagazine 22


4

BAnk of chinA tower, hong kong: Un volUme che si differenziA fortemente dAl pAnorAmA dell’AllorA protettorAto inglese e che immediAtAmente ne diventA il nUovo simBolo identitArio BAnk of chinA tower, hong kong: the volUme stood oUt mArkedly in the pAnorAmA of the then British protectorAte And immediAtely BecAme the new symBol of its identity

1 seDe CenTRaLe DeLLa CReaTive aRTisTs aGenCy, 1989, Los angeles, California - foto di Paul warchol HeaDQUaRTeRs FoR CReaTive aRTisTs aGenCy, 1989, Los angeles, California - photo by Paul warchol

3 BanK oF CHina ToweR, interni, 1982-1990, Hong Kong - foto di Paul warchol BanK oF CHina ToweR, interiors, 1982–1990, Hong Kong - photo by Paul warchol

2 eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - foto © ezra stoller/esto eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - photo © ezra stoller/esto

4 BanK oF CHina ToweR, 1982-1990, Hong Kong BanK oF CHina ToweR, 1982–1990, Hong Kong

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veduta aerea del lotto destinato all’aRCo ToweR, 1983, Dallas, Texas aRCo ToweR location, aereal view,1983, Dallas, Texas

F StoneMagazine 24


aRCo ToweR, 1983, Dallas, Texas aRCo ToweR, 1983, Dallas, Texas

F StoneMagazine 25


1

2

l’insostituibile ruolo della pietra nel conferire preziosità e unicità agli spazi in cui

theme of the museum. among his most recent creations, the suzhou Museum

è collocata.

in China, in his family’s hometown, and the Museum of islamic art in Qatar

L’età molto avanzata di Pei non è ancora d’ostacolo eccessivo alla sua attività di

are confirmation, if it were needed, of his personal working method which

progettista e in particolare la sua fervida vena continua a cimentarsi con il tema

continues to favor an analytical approach to design. and if it was easier for

del museo. Tra le sue ultime creazioni, il suzhou Museum in Cina, città d’origine

him to work on the suzhou Museum because of his intimate knowledge of the

della sua famiglia, e il Museum of islamic art in Qatar confermano, se ce ne fosse

setting, the Museum of islamic art in Qatar was naturally a far more complex

stato bisogno, il personale metodo di lavoro che continua a privilegiare l’approccio

and demanding challenge, requiring him to study the country, religion and

analitico al momento progettuale.

islamic architecture.

e se è stato più semplice cimentarsi con l’edificio di suzhou per la perfetta

in the suzhou Museum, once again, Pei preferred to adopt an approach more

conoscenza di quella realtà, da cui l’architetto proviene, più complesso e lungo,

respectful of Chinese tradition, drawing inspiration from the local architecture

ovviamente, è stato l’impegno per il Museum of islamic art in Qatar che ha

with its distinctive color patterning, as in the white and gray decorative detailing.

richiesto lo studio del paese, della religione e dell’architettura islamica.

an identically colored gray granite helps define the new image of the museum

nel museo di suzhou, ancora una volta, Pei ha preferito mantenersi su una linea

and is used both in the built volumes and the layout of the garden, since China

di progettazione stilistica più rispettosa della tradizione cinese, che lo ha

does not observe the distinction which applies in western architecture between

fortemente ispirato con i tipici colori dell’architettura locale, il bianco e il grigio

the building and the natural park. They are simply a single whole and Pei

ripresi nel dettaglio decorativo del nuovo edificio. Un granito di identico colore

designed the museum in harmony with this tradition, as with the earlier Fragrant

grigio concorre a definire la nuova immagine del museo ed è utilizzato sia

Hill Hotel, of which significant traces can be found in the later work.

nei volumi costruiti sia nell’allestimento del giardino, non essendovi in Cina

Before designing and building the museum in Doha, Qatar, Pei traveled and

la distinzione che vale per l’architettura occidentale tra edificio e parco naturale.

studied for six months, examining the sources and investigating examples to

essi sono semplicemente un tutt’uno e Pei ha disegnato il museo nel rispetto

guide him in the design. He stated that the most fruitful stimuli came from the

di questa tradizione, come già aveva fatto con il Fragrant Hill Hotel, di cui, peraltro,

ahmad ibn Tulun mosque in Cairo.

si può riconoscere rilevante traccia in quest’ultima opera.

The architecture which grew out of this long period of analysis was again

F StoneMagazine 26


3

4

Prima di progettare e realizzare il museo di Doha, in Qatar, invece, Pei ha viaggiato

heavily dependent on stone (French limestones and american granites). Pei’s

e studiato per sei mesi, cercando fonti ed esempi che lo guidassero nelle scelte

museum is a complex terraced volume of five storys which steps upward from

progettuali e dichiarando esplicitamente di aver subito gli stimoli più fecondi

the base to culminate in the central dome 50 meters high.

dall’esempio della moschea di ahmad ibn Tulun al Cairo.

The galleries housing the art collections, entrusted to another designer, are

L’opera nata da questa lunga fase di analisi è ancora una volta un’architettura in

laid out around the large central atrium. This space makes spectacular use of

cui la pietra (calcari francesi e graniti statunitensi) ricopre il ruolo di protagonista;

precious inlaid marbles, with a single window opening onto the Gulf of Doha and

il museo di Pei è un complesso volume gradonato di cinque piani che dalla base

the city skyline, 45 meters high. The staircase offers an innovative interpretation

si restringe progressivamente fino a culminare nella cupola centrale alta 50 metri.

of the traditional model used by Pei in his previous works, confirming a power of

Le gallerie destinate a ospitare le collezioni d’arte, affidate ad altro progettista,

design still ager to meet new challenges.

sono distribuite attorno al grande spazio dell’atrio centrale. Uno spazio reso spettacolare dall’uso di preziosi marmi intarsiati, dall’unica apertura vetrata

1

Testo fornito dallo studio di progettazione nella documentazione di presentazione dell’opera premiata in occasione del Marble architectural awards 2006 Text provided by the design office in the documentation of the work presented on the occasion of the Marble architectural awards 2006

2

Ibidem Ibidem

che si apre sul golfo di Doha e sullo skyline della città, alta 45 metri, e da una scala che propone in senso innovativo il tradizionale modello usato da Pei nelle sue precedenti opere, a conferma di una elaborazione che non è ancora stanca di produrre.

1 seDe CenTRaLe DeLLa CReaTive aRTisTs aGenCy, 1989, Los angeles, California - foto di Paul warchol HeaDQUaRTeRs FoR CReaTive aRTisTs aGenCy, 1989, Los angeles, California - photo by Paul warchol

3 MUseUM oF isLaMiC aRT, Doha, Qatar MUseUM oF isLaMiC aRT, Doha, Qatar

2 DeUTsCHes HisToRisCHes MUseUM, 2003, Berlino - foto di Peter Cook DeUTsCHes HisToRisCHes MUseUM, 2003, Berlin - photo by Peter Cook

4 sUzHoU MUseUM, 2006, suzhou sUzHoU MUseUM, 2006, suzhou

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DeUTsCHes HisToRisCHes MUseUM, 2003, Berlino - foto di Peter Cook DeUTsCHes HisToRisCHes MUseUM, 2003, Berlin - photo by Peter Cook

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eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - foto Robert Damora eveRson MUseUM oF aRT, 1968, syracuse, ny - photo Robert Damora

insosTiTUiBiLe iL RUoLo DeLLa PieTRa neL ConFeRiRe PReziosiTÀ eD UniCiTÀ aGLi sPazi in CUi È CoLLoCaTa. THe iRRePLaCeaBLe RoLe oF sTone enHanCes THe vaLUe anD UniQUeness oF THe sPaCes wHeRe iT is LoCaTeD

i.M. Pei

F StoneMagazine 29


ARCHITECTURE_PEOPLE

Bank of chIna, BeIjIng peI partnershIp archItects llp – desIgn consultant I.M. peI

BanK oF CHina, 2001, Pechino - disegno: Pei Partnership architects BanK oF CHina, 2001, Beijing - drawing: Pei Partnership architects

Il progetto parla dI pechIno la cuI coMunItà sI arrIcchIsce dI un oggetto che sI pone arMonIosaMente tra archItettura e natura the desIgn speaks of BeIjIng, enrIchIng the coMMunIty through a harMonIous Balance Between archItecture and nature Testo a cura di Pei Partnership Architects llP_Text by Pei Partnership Architects llP

Questo progetto, realizzato a Pechino, rappresenta un punto di equilibrio tra tempo,

This project built in Beijing, China, balances time, place and purpose in a building

spazio e scopo in un edificio la cui complessità spaziale, stabilità strutturale ed

whose spatial complexity, structural stability and high-quality execution advance both

elevata qualità esecutiva rappresentano un progresso sia per il processo sia per il

the process and product of architecture. The design speaks of Beijing, enriching the

prodotto architettonico. il progetto parla di Pechino, la cui comunità si arricchisce

community through a harmonious balance between architecture and nature. original

di un oggetto che si pone armoniosamente tra architettura e natura. originale e

and innovative in design, the building nourishes the future on the cultural roots of the

innovativo nel design, l’edificio prefigura il futuro a partire dalle radici culturali del

past.

passato.

while Beijing’s building guidelines have given rise to large masses of buildings,

anche se le norme edilizie di Pechino hanno prodotto masse voluminose di edifici

uniform in height and setback, the new office development creates a contemporary

con la stessa altezza e la stessa disposizione rispetto al piano stradale, il nuovo

standard to Chinese architecture; a building that is open and inviting.

complesso di uffici propone uno standard contemporaneo per l’architettura cinese;

The 1,880,000 square-foot building houses 3000 employees, a 2000-seat

un edificio, cioè, aperto e invitante. L’opera di oltre 570.000 metri quadrati ospita

auditorium, a monumental banking hall, a reception hall, dining and other employee

3000 addetti, un auditorium da 2000 posti a sedere, una hall di rappresentanza,

services, and a parking facility for 500 cars and 2000 bicycles – all within Beijing’s

un punto di accoglienza, servizi di ristorazione e altri servizi a disposizione del

150-foot height limit.

personale, un parcheggio capace di 500 auto e 2000 biciclette – il tutto entro il limite

Clad in travertine, the exterior conveys solidity and stability and reinforces the street

dei 45 metri di altezza consentiti a Pechino.

corridor, a unifying element for a city historically defined by its walls.

F StoneMagazine 30


Tipo di materiale Type of material

Nome Name

Origine Origin

Dimensioni (cm) Size (cm)

Finitura Finishing

Uso Use

Marmo Marble

Bianco Carrara white Carrara

italia italy

30 x 30 x 1

Levigato Honed

Pavimenti floors

Granito Granite

new Rubin

india

120 x 90 x 2,8

Fiammato Flamed

Facciata esterna external facings

M A D E i n C A R R A R A

FURRER SUPPLY AND INSTALLATION

Travertino Travertine

Romano Classico Roman classic

italia italy

115 x 57,5 x 4 e forma cubica and cubic shape

Levigato Honed

Rivestimento esterno/interno Pavimenti interni exterior/interior walls + interior floors

Marmo Marble

emperador dark

spagna spain

115 x 115 x 3

Lucidato Polished

Pavimenti interni interior floors

Marmo Marble

verde acceglio acceglio Green

italia italy

115 x 115 x 3 e forma cubica and cubic shape

Lucidato Polished

Pavimenti interni + sportelli bancari interior floors + Banking counters Pavimenti interni interior floors

Granito Granite

Jet Mist

Usa

115 x 115 x 3

Levigato Honed

Marmo Marble

Botticino classico

italia italy

115 x 57,5 x 3

Lucidato Polished

Pavimenti interni + Panchine interior floors + Benches

Granito Granite

Jinan green

Cina China

115 x 115 x 5

spacco termico Thermal

Pavimentazione esterna exterior paving

Granito Granite

Lou shan red

Cina China

115 x 115 x 5

spacco termico Thermal

Pavimentazione esterna exterior paving

1°st PREMIO SEZIONE DECORAZIONE D’INTERNI 1 PRIZE SECTION INTERIOR DESIGN

MARBLE ARCHITECTURAL AWARDS 2005 EAST ASIA AZIENDA DI TRASFORMAZIONE E FORNITRICE STONE FABRICATOR AND SUPPLIER FURRER S.P.A. CARRARA, ITALY

BanK oF CHina, 2001, Pechino - foto Kerun ip BanK oF CHina, 2001, Beijing - photo Kerun ip

il Casinò visto dal lago view of the Casino from the lake Foto/Photo: enrico Cano


ARCHITECTURE_PEOPLE

Rivestito in travertino, l’esterno comunica un senso di solidità e di stabilità e definisce

as the first travertine building ever executed in China, the honey-colored stone adds

con maggior chiarezza il corridoio stradale, un elemento unificante per una città

to the building’s inviting quality, while masking the yellow dust blown in seasonally

storicamente definita dalle proprie mura.

from the Gobi Desert.

si tratta del primo edificio in travertino mai realizzato in Cina: questa pietra dal colore

over 430,000 square feet of travertine were cut from a single quarry and fabricated

del miele esalta l’aspetto invitante della costruzione, mimetizzando al contempo la

with the same type of honed finish, so that an unusual sense of cohesion is

polvere gialla che il vento trasporta del deserto di Gobi. oltre 131.000 metri quadrati

accomplished between the interior and the exterior. The building consists of two

di travertino sono stati estratti dalla stessa cava e lavorati con la medesima finitura

L-shaped wings, embracing a 32,500 square-foot central garden court.

levigata, per conseguire un particolare senso di coerenza tra esterno e interno.

The executive offices front on Xidan and Changanije, Beijing’s major thoroughfares.

L’edificio si compone di due ali a forma di L che abbracciano un atrio centrale con

a 195-foot tall glass wall rises at the juncture of the executive wing. The garden

giardino di quasi 10.000 metri quadrati. Gli uffici degli executive si affacciano su Xidan

focuses on a group of natural rocks from the outer rings of China’s stone Forest

e Changanije, le arterie principali di Pechino. Una vetrata di 59 metri d’altezza si erge

national Park. 50-foot high bamboo and paired moon windows frame the space,

dal punto di giunzione dell’ala degli executive. il giardino mette in risalto un gruppo

capturing the essence of the garden in partial glimpses from the perimeter circulation

di rocce naturali provenienti dalla parte più esterna del Parco nazionale cinese

areas.

della stone Forest. Bamboo alti 15 metri e finestre a forma di luna piena accoppiate

The new office building is now one of the country’s most architecturally and

inquadrano lo spazio, catturando l’essenza del giardino attraverso scorci parziali

technologically advanced buildings. sophistication resulted from careful crafting by a

dal perimetro delle aree di camminamento.

team of international experts working in tandem with local labor sources.

Questa nuova sede è attualmente uno degli edifici più avanzati del paese dal punto

The building introduces important new ideas about public space, the expansion

di vista architettonico e tecnologico.

of the architectural process, technological development and the establishment of

La sua raffinatezza è il risultato di una esecuzione molto accurata, frutto dell’impegno

new standard of quality, not merely in the detailing of the physical elements, but

di un team di esperti internazionali che ha lavorato a stretto contatto con le

fundamentally in terms of architectural concept and expression.

maestranze locali. Con quest’opera si fanno largo nuove e importanti idee sullo spazio pubblico,

Reasons BeHinD THe Use oF sTone

sull’ampliamento del processo architettonico, sullo sviluppo tecnologico e sulla

nearly a half million square feet of stone went into the new Head-office of the Bank

definizione di nuovi standard di qualità, intesi non solo come dettaglio curato

of China in Beijing, enough to clad a 55-story skyscraper. Great height, however,

dei componenti fisici, ma sostanzialmente come ideazione e rappresentazione

was not the issue, as rooflines are rigorously controlled in the low-lying center of

architettonica.

Beijing. The goal was to express the solidity and the strength of one of China’s most

F StoneMagazine 32


BanK oF CHina, 2001, Pechino - foto Kerun ip BanK oF CHina, 2001, Beijing - photo Kerun ip

F StoneMagazine 33


ARCHITECTURE_PEOPLE

BanK oF CHina, 2001, Pechino - foto Kiyohiko Higashide BanK oF CHina, 2001, Beijing - photo Kiyohiko Higashide

resistenzA e dUrABilità sono le cArAtteristiche tipiche dellA pietrA e per qUesto è stAto nAtUrAle sceglierlA qUAle mAteriAle che rimAndAsse A Un pilAstro dellA finAnzA internAzionAle the permAnence And the dUrABility of stone mAde it the oBvioUs choice for A cornerstone of internAtionAl finAnce

MoTivazioni PeR L’Uso DeLLa PieTRa

important foreign exchange banks on one of the most prominent intersection in

oltre 150.000 metri quadrati sono stati usati per la realizzazione della nuova sede

downtown Beijing.

centrale della Bank of China a Pechino, sufficienti a rivestire un grattacielo

The permanence and the durability of stone made it the obvious choice for a

di 55 piani. Ma non si trattava, comunque, di raggiungere grandi altezze, essendovi

cornerstone of international finance. The 1,7-milion-square foot mass occupies a full

severe norme che limitano l’altezza, appunto, dei tetti nel centro della città.

city block and is clad inside and out with Roman classic travertine.

L’obbiettivo era quello di rappresentare un senso di solidità e forza per una delle

all of the stone was cut from a single quarry in Tivoli, and beautifully fabricated with

più importanti banche cinesi di cambio internazionale, collocata in uno degli

the same honed finish.

incroci di maggior evidenza nel centro di Pechino. Resistenza e durabilità sono

The interior and exterior are thus unusually cohesive, as if the entire building had

le caratteristiche tipiche della pietra e per questo è stato naturale sceglierla quale

been carved from a single block of stone, like a piece of monumental sculpture.

materiale che rimandasse a un pilastro della finanza internazionale.

The buff-colored travertine was specifically selected to mask the airborne Gobi

La sua mole di 580.000 metri quadrati occupa un intero isolato della città ed è

Desert sand that seasonally blows in from the north-west, seeping into crevices and

rivestita internamente ed esternamente in travertino romano classico. Tutta la pietra è

covering Beijing’s granite, brick and tile buildings in a fine layer of yellow dust.

stata estratta da un’unica cava di Tivoli e magnificamente lavorata con la medesima

The light colored bank stands out as a stately landmark in the largely gray city.

finitura levigata. L’interno e l’esterno appaiono, quindi, straordinariamente coerenti,

The Bank of China is the first travertine building ever executed in Beijing. a variance

come se tutto l’edificio fosse stato ricavato da un unico blocco di pietra, come una

was required because local classification considers travertine a type of marble, which

scultura monumentale. il travertino color miele è stato espressamente scelto per

is not approved for exterior use in Beijing cold climate.

dissimulare la sabbia del deserto di Gobi, che il vento trasporta stagionalmente

extensive testing was conducted to satisfy the objections of government officials,

dalle regioni nord-occidentali, capace di infiltrarsi in ogni anfratto e di ricoprire gli

who are more accustomed to the greater density of granite.

edifici in granito, in mattoni e ceramica di Pechino di uno strato sottile di polvere gialla. La banca, con il suo colore chiaro, si staglia come un monumentale punto di

insTaLLaTion anD aDDiTionaL inFoRMaTion

riferimento sul colore prevalentemente grigio della città. La Bank of China è il primo

all vertical stone panels were hung with a system of stainless steel anchors, while all

edificio in travertino che qui sia mai stato realizzato. È stato necessario apportare

floor stone paving was laid with a traditional mortar bed setting.

delle modifiche, poiché le normative locali equiparano il travertino al marmo, che non può essere utilizzato per i rivestimenti esterni nel rigido clima di questa città. sono stati eseguiti numerosi test per replicare alle osservazioni dei responsabili tecnici competenti, che vantano maggiore familiarità con la consistenza del granito. MeToDi Di Posa e inFoRMazioni sUPPLeMenTaRi Tutti i pannelli verticali in pietra sono stati fissati con ancoraggi in acciaio inox, mentre tutta la pavimentazione in pietra è stata posata su un tradizionale massetto di malta cementizia. BanK oF CHina, 2001, Pechino - disegno: Pei Partnership architects BanK oF CHina, 2001, Beijing - drawing: Pei Partnership architects

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F StoneMagazine 35


DESIGN_ PEOPLE

Decio G.R. Carugati

“Scegliamo, sin dai nostri primi progetti, di non sovraccaricare le singole configurazioni con un eccesso di segno, convinti che i prodotti risulterebbero più facili da identificare nell’immediato ma inevitabilmente nati già datati”.

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“From our very first projects, we decided not to overload individual configurations with an excess of sign, believing that though the products would be easier to identify immediately they would inevitably be born dated.�

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DESIGN_PEOPLE

LA CASA DI PIETRA, “Abitare il tempo”, 2003, Verona STONE HOUSE, “Living the Time,” 2003, Verona

“Scegliamo, sin dai nostri primi progetti, di non sovraccaricare le singole

“From our very first projects, we decided not to overload individual configurations

configurazioni con un eccesso di segno, convinti che i prodotti risulterebbero

with an excess of sign, believing that though the products would be easier to

più facili da identificare nell’immediato ma inevitabilmente nati già datati”.

identify immediately they would inevitably be born dated.” Ludovica and Roberto

Un approccio esplicativo, quello di Ludovica e Roberto Palomba, della fluidità

Palomba’s approach is explicatory of the fluidity of a gesture that does not add, but

di un gesto che non aggiunge, anzi sottrae, non grava, non prevarica l’essenziale.

rather subtracts, does not impose, does not obscure the essential.

“Ci ispira l’acqua, che non è forma, è trasparenza, se mai causa, non effetto,

“We’re inspired by water, which is not form but transparency. As the cause, not the

di sensazioni, l’acqua è comportamento. Alla fluidità si riferisce la nostra etica

effect, of sensations, water is behavior. Our design ethic draws on fluidity, being

progettuale coscienti entrambi di essere connaturatamente più nomadi

both aware we are more nomads than settled.”

che stanziali”.

zygmunt Bauman observes: “The extraordinary mobility of fluids is what associates

Annota zygmunt Bauman: “La straordinaria mobilità dei fluidi è ciò che li associa

them with the idea of ‘lightness’... These are the reasons for considering ‘fluidity’ or

all’idea di ‘leggerezza’ … Sono questi i motivi per considerare la ‘fluidità’

‘liquidity’ as fitting metaphors when we wish to grasp the nature of the present, in

o la ‘liquidità’ come metafore pertinenti allorché intendiamo comprendere la natura

many ways novel, phase in the history of modernity.”

dell’attuale e per molti aspetti nuova fase nella storia della modernità”.

In May 2006, with Idee Stock House, the story of a year of design, a project

Nel maggio del 2006, con Idee Stock House, il racconto di un anno di design,

presented in “The Design Annual” of Frankfurt, Ludovica and Roberto presented

progetto presentato a “The Design Annual” a Francoforte, Ludovica e Roberto

a collection of objects that, taken from the context of a harmonious composition

declinano una rassegna di oggetti che, avulsi da un contesto di composizione

in the home, embody the cross-disciplinary research aimed at moving beyond the

armonica nel domestico, dichiarano la trasversalità di una ricerca mirata

constant themes pursued with relentless monotony in furniture. While a year earlier,

al superamento di costanti tematiche perseguite con instancabile monotonia

with Thermae, an installation created in collaboration with the magazine Interni

nell’ambito del furniture. Mentre un anno prima, con Thermae, allestimento

at the Salon du Meuble in Paris, they extended the bathroom to the setting of a

realizzato in collaborazione con la rivista “Interni”, al Salone del mobile di Parigi,

collective ritual. “An architectural space where natural polished stones display the

estendono il bagno a scenario di un rituale collettivo. “Uno spazio architettonico

different minerals they are composed of, the different textures like organic, tactile

dove figurano pietre naturali levigate mettendo in vista i diversi minerali che

bas-reliefs. The naked body interacts with an ever-varying architectural surface.

le compongono, differenti texture come bassorilievi organici, tattili. Il corpo nudo

The large pools of water in the middle are a metaphor of baptismal fonts for ritual

interagisce con un derma architettonico mai costante. Le grandi vasche d’acqua

ablutions. Everything – forms, lighting, aromas – helps to satisfy not the inner

al centro sono metafora di fonti battesimali per abluzioni rituali. Ogni cosa – forme,

self but the shared need for wellbeing, making the place a point of encounter, of

luci, aromi – concorre a soddisfare non l’intimo bensì l’accomunante bisogno

spontaneous gathering, and the rediscovery of one’s own and others’ physicality.

di benessere e fa del luogo un punto di incontro, di spontanea disposizione

The allusion is to the Roman baths, the Greek gymnasia, where the cause of the

al ritrovamento, alla riscoperta della propria e dell’altrui fisicità. Con riferimento

shared feelings was certainly water and its transparency.”

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LA CASA DI PIETRA, “Abitare il tempo”, 2003, Verona STONE HOUSE, “Living the Time,” 2003, Verona

alle terme romane, ai ginnasi greci dove causa di sensazioni condivise era certo

Architects and designers, Ludovica and Roberto founded the Studio Palomba

l’acqua, con la sua trasparenza”.

Serafini Associati in 1994. They are responsible for art direction at Elmar, kos and

Architetti e designer, Ludovica e Roberto fondano nel 1994 lo studio Palomba

zucchetti. They collaborate with outstanding design outfits in the international

Serafini Associati. Curano l’art direction per Elmar, kos, zucchetti. Collaborano con

arena, such as: Antolini, Bisazza, Boffi, Brix, Cappellini, Dornbracht, Driade,

entità di eccellenza del design in ambito internazionale, quali: Antolini, Bisazza, Boffi,

Elmar, Exteta, Fiam, Flaminia, Foscarini, kos, Laufen, Lancia, Lema, Moroso,

Brix, Cappellini, Dornbracht, Driade, Elmar, Exteta, Fiam, Flaminia, Foscarini, kos,

Poltrona Frau, Rapsel, Salviati, Sawaya & Moroni, Schiffini, Technogym, Valli &

Laufen, Lancia, Lema, Moroso, Poltrona Frau, Rapsel, Salviati, Sawaya & Moroni,

Valli, Viccarbe, When Objects Work, zanotta and zucchetti. Their projects, of both

Schiffini, Technogym, Valli & Valli, Viccarbe, When Objects Work, zanotta, zucchetti.

design and architecture, are based on the analysis of changes in behaviors, the

I loro progetti, di design come di architettura, si basano sull’analisi del cambiamento

result of a method that combines opposites: creativity and function, innovation

dei comportamenti, frutto di un metodo che coniuga gli opposti: creatività e funzione,

and longevity, never indulging in gratuitous stylist features. Ludovica and Roberto

innovazione e longevità, mai indulgono a gratuito stilismo. Ludovica e Roberto

Palomba live and work in Milan.

Palomba vivono e lavorano a Milano.

“We first became interested in marble by trying to find a key to understanding

“Iniziamo a interessarci al marmo cercando di individuare una nostra chiave di

the age-old values of the material, to discover how nature has worked in its veins

lettura delle valenze del materiale millenario, di scoprire come la natura ha agito

through time. We made vertical, horizontal, diagonal slices through slabs which we

nel tempo le venature, con il taglio orizzontale, verticale, diagonale di lastre che poi

then positioned inside architectural works, taking care to showcase its presence,

posizioniamo all’interno delle architetture, avendo cura di valorizzarne

its great dignity and decorative potential. If placed on the floor, spaced by a

la presenza, la grande dignità, il potenziale decorativo. Se poste a pavimento,

featureless board in resin, about 40-50 centimeters from the outer walls, excluding

distaccate da un bordo anonimo di resina, di 40-50 centimetri, dai muri perimetrali,

the slightest relationship with the walls, like carpets arranged for the occasion to

escludendo il benché minimo rapporto con le pareti, come tappeti disposti

give form and decorum to the rooms. These marble rugs are therefore like large

all’occasione per dar forma e decoro agli ambienti. Questi tappeti di marmo figurano

fields of marble framed.”

quindi come grandi campiture incorniciate”.

In 2003 they developed the concept Stone House for “Living the Time” in Verona.

Del 2003, a Verona, il concept La casa di pietra, per “Abitare il tempo”. I modi

Its modes distinguish the ethical design of Ludovica and Roberto Palomba, the

distinguono l’etica progettuale di Ludovica e Roberto Palomba, la peculiare

peculiar view of the necessary balance between continuity and innovation. “We felt

considerazione del necessario equilibrio tra continuità e innovazione. “Ci sembrava

it was the right moment to recover qualities lost in these recent years of extremes,

il momento di recuperare qualità perse in questi anni di integralismi, senza rinunciare

without giving up the reductive conceptual approach. You just have to look at the

a un impianto di riduzione concettuale; basta guardare l’unicità del disegno che

uniqueness of the design that nature gives each slab of marble to understand

la natura imprime a ogni lastra di marmo per capire a cosa ci si vuole riferire”.

what we mean.” The essential reference is to the design of the German pavilion

Imprescindibile riferimento l’ideazione del padiglione della Germania,

by Ludwig Mies van der Rohe for the 1929 International Exposition in Barcelona. F StoneMagazine 39


di Ludwig Mies Van der Rohe per l’Esposizione internazionale di Barcellona del 1929. Mies stesso dichiara: “Dobbiamo diventare padroni delle energie liberate e disporle in un nuovo ordine, e precisamente in un ordine che lasci alla vita libero spazio per evolversi”. Continuano Ludovica e Roberto: “Mies reinventa il senso della decorazione, non più affreschi, pareti incise, bassorilievi, solo il marmo scandisce e orna gli spazi. Ecco noi abbiamo ripreso questo concetto nella Casa di pietra, operando con lastre a parete per distinguere e caratterizzare gli ambiti differenti dell’abitare. Nel living per esempio, una parete in marmo, dai toni scuri, riflette le restanti bianco opaco, con effetto di raddoppio dello spazio. La stessa lastra, sconfinando nel locale adiacente, la cucina, trova il limite di una parete di vetro, rispecchiandosi a sua volta in essa. L’effetto di specchiatura è sempre molto intrigante. Il marmo è un materiale che si presta all’interpretazione, risponde alle esigenze più disparate, è sempre diverso, pieno di sfaccettature, declinato nei colori, che sono prettamente naturali, assolve al compito assegnato senza l’ausilio di ulteriori apporti cromatici. Quanto alla pietra, il suo fascino è altresì grande. Impensabili alcune soluzioni all’infuori dell’uso della pietra, dove la mano dell’uomo forse ha più campo delle macchine nelle lavorazioni. Un giorno, in Sardegna, camminando sulla sabbia ci ha sorpreso la presenza di una polla d’acqua, essenziale, di una bellezza incomparabile. Decidiamo di realizzare, per Rapsel, un lavello ispirato a quella forma: due invasi, profondi l’uno più dell’altro, comunicanti, scavati nella Pietra Serena. Forma morbida, sensuale, poggia lieve sul mobile di supporto in legno squadrato con angoli perfetti”. Un approccio, quello di Ludovica e Roberto Palomba, che non indulge all’eccesso di segno, che si qualifica nella fluidità del gesto ideativo. Mies himself declared: “We have to become masters of the energies released and arrange them in a new order, and precisely in an order that leaves space free for life to evolve.” Ludovica and Roberto continue: “Mies reinvented the sense of decoration. No more frescoes, carved walls, bas-reliefs. Only marble faces and decorates the spaces. We have reprised that concept in the Stone House, placing slabs on the walls to distinguish and characterize the living quarters. In the drawing room, for example, there is one marble wall with dark tones that reflect the matt white of the others, with the effect of doubling the space. The same slab of marble, extending into the adjacent room, the kitchen, meets the edge of a glass wall and is reflected in its turn in it. The mirror effect is always very intriguing. Marble is a material that lends itself to interpretation. It meets everyone’s needs. It is always different, faceted, varied in its colors, which are purely natural. It performs the task assigned to it without the need for further applications of color. As for stone, its charm is also great. Any solution except the use of stone would be unthinkable. The hand of man has perhaps more scope than machinery in dressing the stone. One day, in Sardinia, while walking on the sand, we were surprised to discover a spring of water, very simple, of incomparable beauty. For Rapsel we decided to create a sink inspired by that form. It has two bowls, one deeper than the other, set side by side and carved in Pietra Serena (a gray sandstone). The form is soft, sensuous, resting lightly on the square wooden stand with perfect corners.” Ludovica and Roberto Palomba’s approach does not indulge to excess in the sign, which is qualified in the fluidity of the conceptual gesture.

F StoneMagazine 40

Approfondimenti/See more at Per ulteriori informazioni su Ludovica e Roberto Palomba For more information on Ludovica and Roberto Palomba

www.fstone.tv/design


il maRmo è un mateRiale che si pResta all’inteRpRetazione, Risponde alle esigenze più dispaRate, è sempRe diveRso maRble is a mateRial that lends itself to inteRpRetation. it meets eveRyone’s needs. it is always diffeRent

LA CASA DI PIETRA, “Abitare il tempo”, 2003, Verona STONE HOUSE, “Living the Time,” 2003, Verona

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DESIGN_ PEOPLE

PAOLO ULIAN p en s a R e

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m a R m o

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t h i n Ki n g

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m aRb le

Matilde Battistini C’è una frase di André Gide che mi piace molto: “Lo scultore non cerca di tradurre in marmo il proprio pensiero: egli pensa direttamente come se già tutto fosse di marmo, egli pensa in marmo”.

1

1 Paolo Ulian al lavoro Paolo Ulian at work 2 VASO VAGO, vaso in marmo Bianco di Carrara, produzione Up Group, 2008 I 24 anelli che formano il vaso sono ricavati da tre lastre di 60 x 60 cm in marmo Bianco di Carrara tagliate a getto d’acqua. La disposizione concentrica degli anelli sulla lastra consente di ridurre considerevolmente gli scarti di materiale lavorato VASO VAGO, vase in White Carrara marble, production Up Group, 2008 The 24 rings forming the vase are made out of three 60 x 60 cm slabs of White Carrara marble cut out using waterjet technology. The pattern of concentric rings in the slab substantially reduces waste in the material being worked

Basta andare sul sito di Paolo Ulian per accorgersi con immediatezza che questo eterno fanciullo del design italiano usa il pensiero come prolungamento della mano e le mani come estensioni di un processo cognitivo finalizzato alla creazione di oggetti funzionali e belli e, soprattutto, portatori di un valore etico e sociale dal quale mai vanno disgiunti. Tracce, Rispettare la materia, Accortezze costruttive, Etica, Aggiungere funzioni, Buona forma, Osservare comportamenti sono le parole-chiave attraverso le quali inoltrarsi nel suo universo creativo che è, in primo luogo, visione progettuale e pensiero (politico) sul mondo. Fedele alla lezione di Enzo Mari, suo maestro e mentore, Ulian concepisce il design come “una missione più che una professione, un’opportunità per esprimere dei sani principi piuttosto che una mera occasione economica per chi lo pratica”. Per la sua personale visione delle cose questo significa evitare sprechi di materia prima e di energia, indicando una possibile strada da percorrere con soluzioni e suggerimenti concreti. Sulla base di tali premesse l’attenzione per la dimensione dello scarto, del riciclo e del recupero diventa centrale nella poetica di Ulian e nel suo personalissimo approccio a un materiale come il marmo, connotato da ingenti quantità di sfridi nel processo di lavorazione.

There is a phrase of André Gide’s that really appeals to me: “The sculptor does not attempt to translate his thoughts into marble. He thinks directly as if it were all marble, he thinks in marble.”

2

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Just go to the website of Paolo Ulian to realize the immediacy with which this eternal child of Italian design uses thought as an extension of his hands and his hands as extensions of a cognitive process aimed at creating beautiful and functional objects and, most importantly, possessing an ethical and social value inseparable from them. Traces, Respect the Material, Constructive Adroitness, Ethics, Add Functions, Good Form, Observe Behaviors are the key words that enable us to venture into his creative universe which is, first of all, design vision and a (political) view of the world. True to the lessons of Enzo Mari, his teacher and mentor, Ulian conceives design as “a mission more than a profession, a chance to express sound principles rather than a mere financial opportunity for those who practice it.” Because of his personal vision of things, this means being sparing in the use of raw materials and energy, indicating a possible way forward with practical solutions and ideas. Given these principles, his concern to avoid waste by recycling and retrieving is central to Ulian’s poetic and his personal approach to a material such as marble, generally characterized by large amounts of waste in the manufacturing process.


A QUESTO SPERIMENTATORE INSTANCABILE, CHE AMA DICHIARARE: “I MIGLIORI PROGETTI NASCONO SPERIMENTANDO DIRETTAMENTE SULLA MATERIA, PROVANDO E RIPROVANDO IN TUTTE LE DIREzIONI POSSIBILI. UN DESIGNER CHE SI POSSA DEFINIRE TALE DEVE NECESSARIAMENTE SPORCARSI LE MANI”, ABBIAMO POSTO UNA SERIE DI DOMANDE SUL MARMO E IL SUO UTILIzzO NEL DESIGN. RICAVANDONE CONSIDERAzIONI MOLTO CONTEMPORANEE NELLA LORO SAPIENTE INATTUALITà.

A TIRELESS EXPERIMENTER, HE AFFIRMS: “THE BEST PROJECTS ARISE FROM EXPERIMENTS CONDUCTED DIRECTLY ON THE MATERIAL, BY SEARCHING REPEATEDLY IN ALL POSSIBLE DIRECTIONS. TO BE A DESIGNER YOU HAVE TO GET YOUR HANDS DIRTY.” WE ASkED HIM A SERIES OF QUESTIONS ABOUT MARBLE AND ITS USE IN DESIGN. HIS REPLIES ARE REMARkABLY CONTEMPORARY IN THEIR UNMODISH WISDOM. Approfondimenti/See more at Per ulteriori informazioni su Paolo Ulian For more information on Paolo Ulian

www.fstone.tv/design

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DESIGN_PEOPLE

INTERVISTA A PAOLO ULIAN Matilde Battistini

Interview with Paolo Ulian

BAT-TAGLIERE, tagliere in marmo Bianco di Carrara, edizione limitata per la Galleria Luisa delle Piane, 1999 È realizzato con un semilavorato di scarto derivante dalla lavorazione a controllo numerico dei top per bagni BAT-TAGLIERE, chopping board in White Carrara marble, limited edition for Galleria Luisa delle Piane, 1999 Made out of semi-processed discards from numerically controlled cutting of bathroom tops

Se pensi alla parola “marmo” quali suggestioni ti vengono in mente? Io credo che il marmo abbia per sua natura una vocazione sacrale. È il materiale stesso a suggerircela con la sua fisicità. Una fisicità pesante che, paradossalmente, sembra volerci raccontare qualcosa di incorporeo e impalpabile. Qualcosa che appartiene al mistero universale. Non a caso Stanley kubrick in 2001 Odissea nello spazio rappresenta Dio proprio con un monolite di pietra: un monolite che gli uomini-scimmia istintivamente adorano perché lo percepiscono come qualcosa di assolutamente importante anche se totalmente indefinibile. La stessa reazione istintiva si può provare osservando un blocco di marmo o, ancora di più, le pareti bianche di una cava. Qui il marmo non è ancora stato trasformato dalle mani dell’uomo ma possiede già un potere emozionale fortissimo, che arriva diretto e che ci colpisce nel profondo. Nato e cresciuto a Massa Carrara (luogo dove per altro vivi tutt’ora) hai respirato il particolare ambiente delle cave e dei processi di estrazione e lavorazione del marmo. Quanto ha contribuito questa prossimità al modo con cui lavori sugli scarti e sul recupero dei materiali? Durante la mia infanzia il gioco più diffuso tra noi bambini era quello delle “piastre”, una specie di gioco delle bocce da farsi con dei piccoli pezzi di lastre di marmo. Chi riusciva a “scocciare” le piastre degli avversari vinceva. Era quindi fondamentale accaparrarsi i pezzi migliori per avere più possibilità di vincere, proprio perché certi tipi di marmo resistevano meglio di altri agli urti e ai lanci. Una piccola cultura sulle caratteristiche dei vari marmi me la sono fatta semplicemente giocando nel cortile di casa e nelle strade. Per reperire le piastre migliori dovevamo andare a rifornirci nelle numerose discariche di marmo che c’erano nelle vicinanze. Lì ci si imbatteva nella enorme quantità di semilavorati di scarto che venivano eliminati ogni giorno dai laboratori. Penso che essere cresciuto in questi luoghi abbia sicuramente influito sulla formazione della mia sensibilità per il recupero dei materiali. Poi, nel 1990, appena diplomato in industrial design, ho cominciato a visitare molti laboratori artigianali del marmo e molte discariche proprio con l’intento di iniziare a fare qualcosa con gli scarti provenienti da ogni tipo di lavorazione. Volevo realizzare una collezione di oggetti “al contrario”, prodotti cioè con pezzi ripescati dalle discariche e caratterizzati da una ripetitività formale che consentisse una loro reperibilità e continuità nel tempo. Si trattava di riconoscere nei semilavorati scartati una loro vocazione a trasformarsi in qualcosa d’altro senza forzature, senza troppe modifiche, solo con piccolissimi interventi successivi.

If you think of the word “marble,” what associations come to mind? I believe that marble by its nature has a sacred vocation. It is the material itself that suggests this by its physicality. A heavy physicality which paradoxically seems to want to express something incorporeal and impalpable. Something that elicits the universal mystery. It’s no coincidence that Stanley kubrick’s 2001 A Space Odyssey represents God as a stone monolith. The ape-men instinctively worship the monolith because they perceive it as extremely important but wholly indecipherable. The same instinctive reaction you get when you look at a block of marble, or even more at the white walls of a quarry. Here the marble has not yet been altered by human hands but it already has a tremendous emotional power, which affects us directly, it moves us deeply. Born and raised at Massa Carrara (where you still live), you’ve breathed the atmosphere of the quarries and the processes of extraction and working marble. How far has this closeness contributed to the way you work on waste and retrieved materials? In childhood the most popular game among us kids was piastre, a kind of bowls played with small slabs of marble. You won it by shattering your opponent’s slab. So it was essential to get hold of the best pieces of marble to have a better chance to win, because certain types of marble stood up better to being hit and thrown than others. I became knowledgeable in my small way about the qualities of various kinds of marbles simply by fooling around in my backyard and in the streets. To get the best slabs we used to go to one of the many marble dumps nearby. There we found enormous quantities of discarded semifinished pieces eliminated from the workshops every day. I think being raised in this area certainly fostered my sensitivity to the recovery of materials. Then, in 1990, when I’d just graduated in industrial design, I began to visit a lot of craft workshops and marble dumps with the purpose of doing something of my own with the waste from all the different kinds of work. I wanted to make a sort of collection in reverse, meaning one produced out of pieces salvaged from the dumps and characterized by a formal repetition to create continuity over time. It entailed recognizing the potential in a semi-finished reject for its natural transformation into something else, without making too many changes and with only limited intervention. What value do you place on marble and how do you approach it? I have a reverential approach to marble, almost a sense of awe at all that this material has stood for in the history and culture of mankind. It’s not the same

10 DOMANDE A PAOLO ULIAN F StoneMagazine 44


Che valore attribuisci al marmo e con quale approccio lo affronti? Con il marmo ho un approccio reverenziale, direi quasi di soggezione per ciò che questo materiale ha rappresentato nella storia e nella cultura dell’uomo. Con altri materiali naturali, come il legno o il vetro, non è la stessa cosa. Sono materiali che si possono ricreare, il marmo invece no. Ogni blocco è unico, con le sue venature e macchie e nuvole sempre diverse, come unico sarà il manufatto che ne deriva. Non sappiamo ancora per quanto tempo si potrà estrarre dalle cave. Il marmo, quindi, è per me un materiale assolutamente speciale, da rispettare anche nelle modalità di lavorazione adottate per la sua trasformazione. Che tipi di marmi hai avuto occasione di utilizzare nei tuoi lavori? Non so esattamente il perché, ma istintivamente sono attirato dalle tipologie di marmo che conosco bene e specialmente dal Bianco di Carrara. Non quello dai fondi più chiari e dalle venature più delicate, bensì quelli di categorie più basse, come il C e D, con fondi più tendenti al grigio, segnati da venature con tonalità più forti e, forse, per questo meno nobili. Probabilmente un po’ come mi sento di essere anch’io. Usi particolari tecniche? E quali strumenti di lavorazione? Tutti gli strumenti per la lavorazione del marmo mi interessano, nessuno escluso. Da quello a più alto contenuto tecnologico a quello più elementare, tutti hanno un loro preciso linguaggio, una loro espressione da indagare e studiare per farla emergere al meglio nel progetto. La tecnologia a controllo numerico del taglio a getto d’acqua (waterjet)) è quella che più mi attira perché consente di avere degli approcci totalmente inediti rispetto a quanto fatto nella storia della lavorazione del marmo. È un mondo in cui c’è ancora molto da sperimentare e da scoprire. Hai definito il tuo approccio un “progettare in funzione dello scarto”. Come applichi questo tuo modus operandi al disegno di oggetti in marmo? Tutto è nato dall’utilizzo della tecnologia waterjet e dall’osservazione di come gli scarti di lavorazione siano spesso più interessanti dell’oggetto da cui derivano. Così ho pensato di invertire il percorso canonico di progetto, dove solitamente tutto ruota intorno al pezzo da realizzare e dove spesso però non si valuta a sufficienza la quantità di scarti che questo approccio comporta. Nel mio modo di procedere ho cercato di eliminare la disparità tra “pezzo da utilizzare” e “pezzo da scartare”, tentando di imprimere la stessa valenza utilitaristica a entrambi. Un esempio che esprime bene questo concetto è il tavolo Without waste, realizzato per F65 di Marina di Carrara. In questo lavoro da una serie di tagli eseguiti su una lastra di marmo si possono ricavare tutti i pezzi necessari per comporre le basi tridimensionali che sorreggono il piano di vetro, mentre lo scheletro della lastra svuotata, oltre a testimoniare la volontà di utilizzare tutto il marmo lavorato, diventa la base naturale del tavolo.

with other natural materials such as wood or glass. These are materials that can be recreated, but marble can’t. Each block is unique, with its veins and stains and clouds, it’s always different, and the artifact that derives from it is unique. We do not know how long we will be able to go on quarrying. So marble is a very special material, which needs to be respected as we work it. Which kind of marbles have you used in your work? I don’t know exactly why, but instinctively I’m attracted to the types of marble that I know well, especially White Carrara marble. Not the kind with a lighter-colored ground and more delicate veining, but the lower grades such as C and D, with the ground tending to gray, marked with stronger streaks of color, perhaps the less noble kind. Probably it’s a bit like the way I see myself. Do you have special techniques? And what marble-working tools do you use? All the tools for working marble interest me, without exception. From those with the highest technological content to the most basic, they all speak their own specific language, they have their own expression which I investigate to bring out the best in design. CNC waterjet cutting technology appeals to me most because it allows for totally new approaches compared with the techniques used in the history of marble. It still offers a lot of potential for experiments and discovery. You’ve described your approach as “design as a function of waste.” How do you apply this working method to the design of marble objects? Everything grows out of the use of waterjet technology and observation of how manufacturing discards are often more interesting than the objects they come from. So I thought I’d reverse the established path of design, where everything usually revolves around the piece to be created and so often there’s not enough consideration given to the amount of waste this approach entails. In my approach I’ve tried to eliminate the difference between “usable pieces” and “discards.” I try to give the same practical value to both. An example that expresses this concept clearly is the Without Waste table, designed for F65 at Marina di Carrara. In this work a series of cuts made in a marble slab provided all the pieces needed for the three-dimensional foundations that support the glass top. Then the skeleton of the hollowed slab, apart from representing the policy of using all the worked marble, becomes the natural base of the table. Vaso Vago clearly expresses your design concept based on the assumption that little or nothing should be wasted. Could you tell us about it? For the “Cambiovaso” exhibition, conceived by Gumdesign for Up Group in 2008, I was planning to make a big vase but

10 QUESTIONS TO PAOLO ULIAN F StoneMagazine 45


Paolo Ulian con Vinicio Bardini Paolo Ulian with Vinicio Bardini

Vaso vago esprime molto bene la tua concezione progettuale basata sull’assunto che poco o niente vada sprecato. Ce ne puoi parlare? Per la mostra “Cambiovaso”, ideata da Gumdesign per Up Group nel 2008, avevo intenzione di realizzare un vaso di grandi dimensioni evitando di generare grandi quantità di scarti, come di solito avviene nella lavorazione dei vasi per tornitura. Così sono partito dalla bidimensionalità di tre lastrine di marmo di 60 x 60 x 2 centimetri sulle quali ho realizzato dei tagli concentrici per produrre un certo numero di anelli in marmo che ho poi sovrapposto in modo sfalsato gli uni agli altri andando a formare un vaso alto circa 50 centimetri. Da una lastrina di soli 6 centimetri di spessore ho ricavato un vaso dieci volte più grande, utilizzando un decimo del materiale. Ci potresti descrivere il concetto di Colonna potenziale? È un progetto nato a quattro mani con Enzo Mari durante la preparazione della mia mostra personale intitolata “Tra gioco e discarica” che si è svolta alla Triennale di Milano lo scorso anno. Volevamo fare una sorta di monumento allo scarto, così abbiamo pensato a dei semilavorati di risulta in marmo che avevo raccolto qualche anno prima e che conservavo ancora in studio, delle lastre curvate derivate dalla lavorazione dei rivestimenti semicilindrici per colonne. Abbiamo realizzato una struttura di legno e l’abbiamo rivestita con queste lastre in modo da ottenere una porzione di colonna greca di stile dorico: un emblema della massima qualità formale espressa dall’uomo. Questa colonna rappresenta quello che si può fare di bello con il negativo dell’esistente. Dimostra che con la stessa quantità di materiale con cui si realizzano duecento colonne se ne possono fare quattrocento. Il tuo ultimo lavoro in marmo? Per il Salone del Mobile 2011 di Milano ho preparato cinque nuovi progetti di librerie e tavoli in marmo. Nelle librerie sono state utilizzate marmette recuperate da fondi di magazzino, che con elementari lavorazioni si trasformano in eleganti moduli componibili. Nei tavoli ho invece cercato di approfondire la mia ricerca sul “progetto in funzione degli scarti”, dove il decoro a fori passanti dei piani diventa “necessario” per ricavare i piccoli pezzi che, sovrapposti, vanno a formare le gambe. Ritieni che un materiale così connotato, simbolicamente e semanticamente, come il marmo possa suggerire nuove direzioni progettuali e nuovi significati e funzionalità agli oggetti? Il mio amico Vinicio, che è un bravo artigiano, mi rammenta spesso: “Il marmo bisogna saperlo rispettare ed è fondamentale lasciarsi guidare dai suoi limiti e dalle sue caratteristiche strutturali. Se si cerca di forzarlo, o di stravolgere le sue proprietà, si ribella violentemente”. Involontariamente dice le stesse cose che aveva teorizzato Adolf Loos sull’uso cosciente dei materiali. Ed è esattamente così: le potenzialità simboliche e funzionali del marmo sono infinite, ma è necessario non allontanarsi mai troppo dalla strada che ogni materiale ci indica con chiarezza.

without producing large amounts of waste, as usually happens when vases are turned on a lathe. So I started from the two-dimensionality of three slabs of marble measuring 60 x 60 x 2 centimeters. I cut them out to produce a number of concentric rings of marble. I then superimposed them so they overlapped to form a vase about 50 centimeters tall. From a plate just 6 centimeters thick I got a vase ten times bigger using one-tenth of the material. Could you describe the concept in Colonna potenziale? It’s a project devised in partnership with Enzo Mari during the preparation of my solo exhibition titled “Between Play and Dump,” held at the Milan Triennale last year. We wanted to make a sort of monument to waste, so we thought of the pieces of semi-finished marble I’d collected some years before and that I still have in the studio, the curved slabs from the material used for facing semi-cylindrical columns. We built a wooden frame and covered it with these slabs so as to create a portion of a Greek Doric column, an emblem of the finest formal quality expressed by mankind. This column displays the beauty that can be created by using the negative of the existing. It shows that with the same amount of material used to make two hundred columns we could make four hundred. And your latest work in marble? For the 2011 Salone del Mobile in Milan I made five new projects for marble bookcases and tables. The bookcases used marble tiles salvaged from the odd lots in warehouses, transformed by simple processes into elegant modular units. In the tables I tried to develop my research into “designing with waste,” where the decorative holes piercing the tops were “necessary” in order to extract the small round pieces stacked on top of each other that form the legs. Do you feel that such a distinctive material as marble, symbolically and semantically, can suggest new directions in design and new meanings and functions in objects? My friend Vinicio, a skilled craftsman, often reminds me: “You have to respect marble and it’s essential to let yourself be guided by its limitations and its structural qualities. If you try to force it, or distort its properties, it rebels violently.” Unknowingly he is saying the same things as Adolf Loos when he theorized about the informed use of materials. And it is exactly so: the potential symbolic and functional qualities of marble are endless, but you should never deviate far from the path that each material clearly points out to us.

10 DOMANDE A PAOLO ULIAN 10 QUESTIONS TO PAOLO ULIAN

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1 AUTARCHICO, tavolini realizzati in marmo Bardiglio, produzione Le Fablier, 2011 Il piano di ciascun tavolino è ottenuto assemblando in modo sfalsato tre sottili lastre di marmo forate con tecnologia waterjet secondo un disegno astratto. I pezzi di risulta derivati dalla foratura dei piani, usualmente scartati, vengono qui impilati a costruire le gambe dei tavolini AUTARCHICO, tables made of Bardiglio marble, production Le Fablier, 2011 Each table top is made by assembling three slim staggered marble slabs pierced using waterjet cutting technology to form abstract designs. The pieces left over from drilling the tops, usually discarded, are here stacked to create the table legs 2 CONCENTRICO, tavolino componibile realizzato in marmo Bianco di Carrara, edizione in serie numerata Le Fablier, 2011 Mediante la tecnologia waterjet, da marmette di produzione corrente vengono ricavati particolari anelli di forma quadrangolare. La definizione della forma, oltre che da parametri estetici, deriva dalla ottimizzazione del taglio concentrico sulla superficie quadrata della marmetta in modo da evitare qualsiasi scarto di materiale CONCENTRICO, modular coffee table made of White Carrara marble, special numbered edition, Le Fablier, 2011 Waterjet cutting technology is used to turn production tiles into hollow square shapes. The definition of the form derives not only from aesthetic parameters but also the optimization of the concentric cut in the square surface of the tile to avoid wasting the material 3 NUMERICA, libreria componibile in marmo Bianco di Carrara, edizione in serie numerata Le Fablier, 2011 Partendo da marmette in produzione corrente, usualmente destinate al rivestimento delle pareti, si sono costruiti, attraverso un gioco compositivo, quattro diversi moduli che alludono alla numerazione romana da I a IV NUMERICA, modular bookcase in White Carrara marble, numbered edition, Le Fablier, 2011 Starting from marble pieces in current production, mainly wall tiles, the designer combined four different modules in a compositional pattern alluding to Roman numerals I to IV

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ART_ PLACES

PERCORSI TRA ARTE E BUON GUSTO

PAT hS w E N d I N G B ET w E E N A RT A N d G O O d TAST E AVENzA

STRADA DEL VINO DEI COLLI DI CANDIA

CARRARA

Simona Oreglia & Francesca Prina Lungo le strade del marmo – e quelle della storia già percorse dai pellegrini medievali – il territorio di Carrara si compone di paesaggi affascinanti e mutevoli, centri storici ricchi di tradizioni e prodotti della terra che alimentano una gastronomia di qualità. Il nostro itinerario, che si snoda in una manciata di chilometri, prende le mosse da Avenza, cittadina un po’ rurale, un po’ industriale, votata all’economia del marmo sin dall’età romana; ancora oggi numerosi artisti l’hanno scelta come sede di vita e di lavoro; tra questi, il noto mosaicista Enzo Tinarelli. I laboratori artistici organizzano visite guidate e corsi di scultura in estate. A pochi passi dal mare, in posizione felice tra la via Aurelia e la Francigena, Avenza assume nel corso del medioevo valore strategico-militare. Ancora oggi il borgo antico al di là del torrente Carrione è dominato dalla possente mole della torre di Castruccio Castracani, la cui vita ispirò Machiavelli. La torre è quanto rimane dell’antica fortezza di inizio Trecento (più volte rimaneggiata nel corso dei secoli), trasformata dopo l’Unità d’Italia in cava di pietre e salvata dalla distruzione totale nel 1883 solo grazie all’interessamento dello storico Theodor Mommsen. Nell’attigua piazza Finelli, la secentesca chiesa di San Pietro (ampliata nell’Ottocento) conserva importanti opere, tra cui un prezioso crocifisso ligneo del XII secolo, ritenuto miracoloso, una gotica Madonna col Bambino, il fonte battesimale cinquecentesco e Along the roads leading to the marble quarries, and those of history, once traveled by medieval pilgrims, the Carrara district has fascinating and ever-changing landscapes, historic towns rich in tradition and the fruits of the earth producing fine food and wine. Our route covers just a few kilometers and starts at Avenza, a town partly rural and partly industrial, with marble-working as its mainstay ever since Roman times. Today many artists have chosen it as a place to live and work. They include the famous mosaic artist Enzo Tinarelli. You can take guided tours of the artists’ workshops or courses of sculpture in the summer. Close to the sea, in a beautiful spot between the Via Aurelia and the Via Francigena, during the Middle Ages Avenza acquired a military-strategic value. Even today the old town across the Carrione River is dominated by the massive Tower of Castruccio Castracani, the condottiere whose deeds inspired Machiavelli. The tower is all that remains of the ancient fortress dating from the early 1300s (and several times rebuilt over the centuries). After the unification of Italy much of its stonework was carted away for reuse and it was only saved from total destruction in 1883 through the intervention of the historian Theodor Mommsen. In the adjacent Piazza Finelli, the 17th-century Church of San Pietro (enlarged in the 1800s) contains important works, including a precious wooden crucifix from the 12th century, considered miraculous, a Gothic Virgin and Child, a Cinquecento baptismal font and seven sculptures attributed to the school of Bartolomeo Ordoñez. All that remains of the F StoneMagazine 48


sette sculture attribuite alla scuola di Bartolomeo Ordoñez. Dell’originario edificio religioso, già documentato nel 1187 e punto di riferimento dei pellegrini recantisi a Roma grazie alle strutture d’accoglienza dell’attiguo Ospitale di Sant’Antonio, non rimane che lo stipite del portale murato in un pilastro. Al centro della piazza si erge il Monumento a Mazzini, opera di Sergio Vatteroni. Vero e proprio “laboratorio politico” del nostro Risorgimento, Avenza ha celebrato il 17 marzo non solo il 150° dell’Unità d’Italia ma anche il primo tricolore issato in terra apuana quando nel 1848 aderì al regno di Sardegna. Passione civile e marmo dunque; la città che diede i natali a Gino Menconi, Medaglia d’oro al valor militare, e Gino Lucetti, figura nota dell’anarchismo carrarese nonché attentatore alla vita di Mussolini, omaggia nel parco omonimo i suoi caduti nel Monumento al partigiano di Nardo Dunchi, artista geniale, eroe della Resistenza, “formidabile con lo scalpello ma anche con il tritolo”. Se potete, venite ad Avenza il 25 aprile; la ricorrenza di san Marco, protettore del paese, e della Liberazione fanno da sfondo alla più estesa fiera del carrarino dove non può mancare la torta di riso all’avenzina... Altrimenti fate una sosta al Gargantou, per assaporare rane e lumache, o scegliete uno tra i molti percorsi eno-gastronomici che si snodano tra le colline (consultate il sito www.toscana-mare.it). original religious building is the frame of the door jamb embedded in a pillar. Documented as early as 1187 the building was a landmark for pilgrims wending their way to Rome because of the facilities for travelers provided at the adjacent Hospice of Sant’Antonio. In the middle of the piazza stands the Monument to Mazzini, the work of Sergio Vatteroni. One of the political centers of the Italian Risorgimento, on 17 March Avenza celebrated not only the 150th anniversary of the unification of Italy but also the first flag to be hoisted in the Apuan district in 1848, when the town joined the kingdom of Sardinia. Civic passion and then marble. The town was the birthplace of Gino Menconi, awarded a Gold Medal for military valor. Another celebrated citizen was Gino Lucetti, an outstanding figure among the anarchists of Carrara, who attempted to assassinate Mussolini. The park of the same name has a Monument to the Partisan by Nardo Dunchi, a gifted artist and a hero of the wartime Resistance, “formidable with a chisel but also with dynamite.” If you can, come to Avenza on 25 April, the feast day of St. Mark, the town’s patron saint and the celebration of the Liberation, forming the backdrop to the biggest festival in the Carrara area. Be sure to sample the delicious local cake, torta di riso all’avenzina. You might also stop over at Gargantou to enjoy the frogs’ legs and snails, or choose one of the many wine and food trails that wind through the hills (visit www.toscana-mare.it). F StoneMagazine 49


VERSO CARRARA TOWARD CARR AR A

TORRE DI CASTRUCCIO CASTRACANI, Avenza CASTRUCCIO CASTRACANI TOWER, Avenza

La Strada del Vino dei Colli di Candia vi accompagnerà, dalle cave di marmo alla Lunigiana, alla scoperta delle cantine dove si vinifica da oltre duemila anni un vitigno poco conosciuto ma insignito della Doc. Per non dimenticare i prodotti e piatti tipici della regione: olio extravergine d’oliva, funghi, castagne, miele, lardo, tordelli e testaroli. E non solo il Candia: la Doc Colli di Luni Vermentino è presente, oltre che nella provincia di La Spezia, anche in alcuni comuni di Massa Carrara: un vino di produzione antica, che offre al palato sensazioni molto pronunciate di frutti esotici maturi, con lievi suggerimenti di macchia mediterranea ed eleganti note floreali di acacia. Usciti da Avenza, all’ombra dei lecci, il viale XX Settembre vi condurrà verso Carrara, capitale del marmo nonché vero e proprio capoluogo del pensiero anarchico non solo italiano. E se al marmo si è votata in toto, tanto che i turisti vengono quasi esclusivamente a visitare la cave, attirati dai panorami delle Apuane dove il verde dei boschi si perde nel bianco accecante delle vene marmifere, non bisogna tralasciare il suo pregevole centro storico, tutto percorribile a piedi. In origine arroccato su uno sperone all’interno della cerchia muraria cinquecentesca, poi espanso ai suoi piedi parallelamente al decollo su scala industriale dell’estrazione del marmo. Incuneata tra le antiche case, via Santa Maria conduce in piazza del Duomo, detta anche piazza “Drent” (perché situata dentro la prima cerchia di mura), circondata da edifici d’impianto medievale più volte ristrutturati tra Cinquecento e Seicento, come l’elegante palazzo Sarteschi, la vecchia canonica e l’abitazione dove dimorò Michelangelo. Quasi soffocato dalle case circostanti si erge il duomo di Sant’Andrea, naturalmente rivestito del suo materiale principe. La facciata, giocata sull’alternanza del bianco e del grigio, ben rappresenta nello stile romanico-gotico la lunga vicenda costruttiva (XI-XIV secolo): se inizialmente la fanno da padrone i modelli pisani nelle arcate inferiori e nelle decorazioni zoomorfe, la parte superiore spicca per un raffinato rosone traforato. All’interno brani di affreschi cinquecenteschi che omaggiano l’antica Luni, il gruppo scultoreo dell’Annunciazione (XIV secolo), la coeva Croce dipinta sopra l’altare maggiore e i secenteschi arredi liturgici realizzati in marmo da artisti carraresi alla scuola di Bartolomeo Ordoñez. Poco distante non perdete il cuore popolare di Carrara: piazza delle Erbe dove, ogni primo sabato del mese all’interno della sua splendida cornice, si tiene il mercato biologico & tipico, ove tradizione e cultura del mangiare sano si incontrano per valorizzare il territorio e la filiera corta e rilanciare le potenzialità attrattive del centro storico. Il ristorante-enoteca Beccofino è un ottimo indirizzo per una sosta da gourmand, animata dallo chef Roberto Poggi e arricchita da una nutrita scelta di etichette. Al riassetto urbanistico secentesco voluto dai signori di Massa Cybo Malaspina si deve piazza Alberica, aperta a ridosso della seconda cerchia muraria; probabilmente lo spazio più nobile e meglio riuscito della città per la forma allungata, la pavimentazione a intarsi marmorei, la pregevole fontana e la quinta di eleganti edifici, dimora delle antiche famiglie nobiliari di Carrara. Dopo tanto camminare, nell’attigua via omonima, rinominata Loris Giorgi (anche se i carraresi continuano a chiamarla con lo storico nome), il piacevole spazio all’aperto del ristorante Il Rebacco invoglia a una pausa. Le arti plastiche sono protagoniste e trovano ampi spazi espositivi in città, soprattutto negli anni pari in occasione della Biennale Internazionale alla quale è dedicato il Museo della scultura e centro internazionale delle arti plastiche presso l’ex convento di San Francesco (via Canal del Rio). Lo straordinario Museo del marmo (viale XX Settembre) è invece il tributo della città alla sua fonte di ricchezza: sezioni dedicate alla produzione e alle tecniche di coltivazione, estrazione, trasporto e lavorazione e una nutrita raccolta archeologica e storica. Ma non solo; Carrara è impreziosita da marmi ovunque, spesso opera di anonimi scalpellini. Ammirate il Cavallo di via Carriona di età bassoimperiale, oppure il grande portale della secentesca chiesa del Suffragio, scolpito da Carlo Finelli, e ancora lo scenografico e policromo interno barocco attualmente usato per mostre, eventi e concerti. Segnatevi sull’agenda questa data: dal 25 giugno 2011, in occasione dell’inaugurazione di un ritrovato gioiello della città, palazzo Binelli (grazie al contributo della Fondazione CRC), saranno in mostra circa trenta gessi di artisti della scuola carrarese del calibro di Carlo Finelli e Pietro Tenerani che, con i loro capolavori in marmo, hanno abbellito regge e palazzi di tutta Europa. Sono solo la punta dell’iceberg della campagna di restauro degli oltre duecentocinquanta gessi – tra cui opere di Canova e Thorvaldsen – di proprietà dell’Accademia di Belle Arti (da visitare il magnifico palazzo di via Roma dove, all’ombra del loggiato rinascimentale, si può ammirare una selezione di sculture tra cui la famosa edicola di Fantiscritti di epoca severiana), in attesa dell’“itinerario” che nelle tre sedi di palazzo Principe, palazzo Binelli e del Museo della scultura accoglierà l’intera collezione: non ci resta che attendere una gipsoteca di caratura europea... E ora, verso le cave! Di ritorno a Carrara, sulla sponda del torrente Gragnana si incontra quasi subito il Parco della Padula: un’esposizione permanente a cielo aperto di opere ambientali di Sol LeWitt, Mario Merz e altri realizzate in occasione delle Biennali, e sede di concerti in estate. Poco distante lavora la scultrice Marta Melandri, che sembra accarezzare più che scolpire le sue raffinate figure femminili.

Carrara è impreziosita da marmi ovunque, spesso opera the whole of Carrara is embellished with marble, F StoneMagazine 50


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UN GIGANTE DI BIANCO A GIANT MADE OF WHITE

DUOMO DI SANT’ANDREA, Carrara CATHEDRAL OF SANT’ANDREA, Carrara

The Wine Road of the Colli di Candia will take you from the marble quarries to the Lunigiana, to discover the wineries where for over two thousand years the local vignerons have been making wine from a little-known grape variety awarded a DOC classification. Then there are the region’s special products and dishes: extra virgin olive oil, mushrooms, chestnuts, honey, lardo, tordelli (pasta with filling) and testaroli (flat pasta). And not only Candia: the DOC Colli di Luni Vermentino spreads from the province of La Spezia into part of Massa Carrara. This is an ancient wine which offers the palate a very marked flavor of ripe tropical fruits, with slight hints of Mediterranean maquis and elegant floral notes of acacia. On leaving Avenza in the shade of evergreen oaks, Viale XX Settembre takes you toward Carrara, the marble capital and the true center of anarchist ideas, and not just in Italy. The city is dedicated to marble, so that many tourists come almost exclusively to visit the quarries, attracted by the panoramas of the Apuan Alps with the green of the forests lost in the blinding white of the marble-bearing veins. But visitors should also make sure not to miss its very fine old town center, which can be explored wholly on foot. Originally built on a spur of rock within its 16th-century walls, the city then expanded at its feet when it took off on an industrial scale as a result of the quarrying of the marble. Wedged between ancient houses, Via Santa Maria leads to Piazza del Duomo, also known as “Piazza Drent” (meaning “inside,” because it is set inside the earliest circle of city walls). The piazza is surrounded by medieval buildings refashioned at various times in the 16th and 17th centuries, such as the elegant Palazzo Sarteschi, the old rectory, and the house where Michelangelo lived. Almost suffocated by the surrounding houses stands the Cathedral of Sant’Andrea, naturally clad in princely marble. The façade is patterned with white and gray, its Romanesque-Gothic style clearly reflecting its prolonged construction which continued over hundreds of years (from the 11th to 14th centuries). Initially Pisan models dominated in the lower order of arches and zoomorphic ornaments, while the upper part has a refined rose window with rich tracery. Inside are the remains of frescoes that pay homage to the ancient town of Luni, a sculptural group of the Annunciation (14th century), the coeval painted Cross above the altar and 17th-century liturgical furnishings fashioned from marble by Carrara artists of the school of Bartolomeo Ordoñez. Nearby, be sure to visit Piazza delle Erbe in the popular heart of Carrara. Every first Saturday of the month it becomes the splendid setting for a traditional & organic market. This showcases the local cuisine and healthy eating habits, favored by produce from surrounding territory and the short supply chain, enhancing the potential attractions of the historic old town. The Beccofino restaurant and wine bar is a great address for a gourmet break, enlivened by the chef Roberto Poggi and enriched by a wide choice of wines. The 17th-century urban renewal ushered in by the Cybo Malaspina family as the rulers of Massa included Piazza Alberica which abuts onto the second circle of city walls. This is probably the noblest and most successful area of the city with its elongated form, paved with inlaid marble, a fine fountain and screen of elegant buildings, the residences of the oldest of Carrara’s nobility. After so much walking, in the adjoining street, Via Loris Giorgi (but locals still tend to use its old name, Via Alberica), the pleasant open space of the restaurant Il Rebacco invites you to take a break. The plastic arts are showcased in the city’s large exhibition spaces, especially in evennumbered years at the International Biennale. This is located in the Museum of Sculpture and International Center of the Plastic Arts at the former convent of San Francesco (Via Canal del Rio). With the extraordinary Marble Museum (Viale XX Settembre) the city pays tribute to the source of its wealth: there are sections devoted to techniques of production and exploitation, quarrying, transport and fabrication, and an extensive archaeological and historical collection. But there is much more. The whole of Carrara is embellished with marble, often the work of anonymous masons. Admire the Horse from late imperial Roman times in Via Carriona, or the great portal of the 17th-century Church of the Suffragio, sculpted by Carlo Finelli, or again the spectacular polychrome baroque interior of the church currently used for exhibitions, events and concerts. Note this date in your diary: 25 June 2011, for the inauguration of a newly rediscovered jewel of the city. Palazzo Binelli (thanks to a contribution from the CRC Foundation) will exhibit thirty works in plaster by artists of the school of Carrara of the caliber of Carlo Finelli and Pietro Tenerani. Their masterpieces in marble have embellished palaces across Europe. This is merely the tip of the iceberg of the campaign to restore over 250 plaster casts, including works by Canova and Thorvaldsen, belonging to the Academy of Fine Arts. (The magnificent palazzo in Via Roma is well worth a visit. In the shady Renaissance porch you can admire a selection of sculptures including the famous aedicule of Fantiscritti, which dates from the reign of the Emperor Septimius Severus.) This will be followed by a new museum itinerary planned to host the complete collection in three venues: Palazzo Principe, Palazzo Binelli and the Sculpture Museum. This is all that is wanting to create a museum of plaster casts of a European standard. Now we head for the quarries! Back at Carrara, on the banks of the Gragnana mountain torrent, you soon come to the Parco della Padula. This permanent outdoor sculpture park contains environmental works by Sol LeWitt, Mario Merz and others created at the biennial exhibitions, as well being a concert venue in the summer. Not far from here is the studio of the sculptress Marta Melandri, who seems to caress rather than carve her refined female figures.

di anonimi sCalpellini often the work of anonymous masons F StoneMagazine 51


UNA TERRA STRAORDINARIA, CONNUBIO TRA ARTE E GUSTO DAL SAPORE INTERNAzIONALE An extraordinary land, uniting art and taste with an international flavor

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TAC C U I N O D E G L I I N D I R I Z Z I ADDRESS BOOK Circolo C.S.E.N. Gargantou via Luni 4 54031 Avenza (MS) tel. 0585 855781

Circolo C.S.E.N. Gargantou Via Luni 4 54031 Avenza (MS) phone 0585 855781

Atmosfera familiare, una buona cucina regionale specializzata in rane e lumache.

A homely atmosphere offering fine regional cuisine specializing in frogs’ legs and snails.

Locandapuana via Comunale 1 54033 Colonnata (MS) tel. 0585 768017 www.locandaapuana.com

Locandapuana Via Comunale 1 54033 Colonnata (MS) phone 0585 768017 www.locandaapuana.com

Ex bottega di alimentari fondata negli anni cinquanta, gestita da sempre dalla medesima famiglia nel rispetto della tradizione. Assaggiate il lardo di Colonnata, i taglierini nei fagioli, la rosticciana di maiale alla griglia, la torta di riso alla carrarina.

Originally a grocery store founded in the 1950s and always managed by the same family with a deep respect for tradition. Try the lardo, the taglierini nei fagioli (pasta and beans), rosticciana di maiale alla griglia (grilled pork), and torta di riso alla carrarina (rice cake).

Ristorante Beccofino piazza delle Erbe 9 54033 Carrara (MS) tel. 0585 777502 Un’antica drogheria trasformata in ristorante-enoteca nella splendida cornice di una delle piazze più belle della città. Un menu creativo d’eccellenza e una nutrita carta dei vini immersi nell’atmosfera calda e rilassante degli arredi originali. Ristorante Il Rebacco via Loris Giorgi 5 54033 Carrara (MS) tel. 0585 776778 Enoteca-ristorante con ottima cucina ricercata e raffinata; il piccolo spazio all’aperto invoglia alla sosta in estate. Ingredienti freschi e di prima qualità sono protagonisti di un menu che varia in funzione delle stagioni e della disponibilità delle materie prime.

Ristorante Beccofino Piazza delle Erbe 9 54033 Carrara (MS) phone 0585 777502 An old grocery store converted into a restaurant-wine bar in the splendid setting of one of the city’s most beautiful squares. Enjoy the outstandingly creative menu and rich wine list in the warm and relaxing atmosphere created by the original furnishings. Ristorante Il Rebacco Via Loris Giorgi 5 54033 Carrara (MS) phone 0585 776778

MEMO

Accademia di Belle Arti di Carrara via Roma 1 54033 Carrara (MS) tel. 0585 71658 www.accademiacarrara.it Palazzo Binelli via Giuseppe Verdi 1 54033 Carrara (MS) tel. 0585 641394 www.fondazionecrcarrara.com Museo civico del Marmo Viale XX Settembre, località Stadio 54033 Carrara (MS) tel. 0585 845746 APT Massa Carrara Lungomare Vespucci 24 54100 Marina di Massa (MS) tel. 0585 240063 info@aptmassacarrara.it

Wine bar-restaurant with a refined and delicious cuisine. The intimate open space invites you to eat outdoors in summer. Fresh ingredients and prime quality are the staples of a menu that varies with the seasons and the fresh produce available locally.

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ART_ PEOPLE

ENZO TINARELLI frammenti

di

poesia

/

fragments

of

poetry

Pier Giorgio Balocchi - Foto/Photos: Antonio Cozza

Ora, potrebbe sembrare fin troppo semplice pensare come Tinarelli, ravennate com’è, sia rimasto folgorato dai mosaici su di una sua personale “via di Damasco”: magari sotto lo sguardo di Teodora, mentre la mamma lo portava alle funzioni in qualche basilica e lui, discolo com’era e com’è, si sarà distratto a guardare in giro 1

con il naso all’aria restando fulminato dallo sguardo di ghiaccio azzurrino della bizantina. Ma tant’è: Tinarelli è impastato di mosaico quale fu uno dei maestri che composero tessere nella Santa Sofia di Costantinopoli o nella damascena moschea degli Omayyadi per poi sbarcare dopo fortunoso viaggio sui lidi ravennati già allora ombreggiati di pini.

Now it might seem all too likely to suppose that Tinarelli, since he comes from Ravenna, must have been dazzled by a mosaic on his personal road to Damascus. Perhaps under the gaze of Theodora, when his mother took him to some service in some basilica. Mischievous as he was and is, he probably let his attention wander and, with his nose in the air, was struck by the ice-blue gaze of the Byzantine empress. Be that as it may, Tinarelli is as imbued with mosaic as one of the masters who laid the mosaics in Hagia Sophia in Constantinople or the Umayyad Mosque of Damascus, before making landfall after an eventful trip at Ravenna, even then shaded by pine trees.

1 CinCaBra, 2010, mosaico di marmi e smalti, 180 x 50 cm, collezione privata, Carrara CinCaBra, 2010, marble and enamel mosaic, 180 x 50 cm, private collection, Carrara 2 Carraravenna, 2003, mosaico di marmi, smalti e oro, 240 x 140 x 40 cm Carraravenna, 2003, mosaic of marble, enamels and gold, 240 x 140 x 40 cm

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ART_PEOPLE

Carraravenna, 2003, mosaico di marmi, smalti e oro, 240 x 140 x 40 cm Carraravenna, 2003, mosaic of marble, enamels and gold, 240 x 140 x 40 cm

Tinarelli unisce nel suo “fare” chiassoso, allegro e talvolta garrulo, tutta la millenaria sapienza di generazioni infinite degli artisti musivi viaggiatori. Il che non è certo d’impaccio alla sua creatività di contemporaneo, immerso com’è nel proprio tempo. I luoghi e gli studi di Tinarelli sono sparsi come un pugno di magiche tessere multicolori sul suo tavolo di lavoro: nella rustica Avenza naturalmente, in una viuzza fuori mano dove tuttavia il sole si insinua prepotente a inondare di luce le scintillanti opere di questo alchemico maestro… a Bordeaux dove vive talvolta nelle atmosfere francesi a lui così care… a Ravenna, ad Alfonsine per precisare, suo luogo natale di sana e palustre cultura romagnola, suo inizio nella personale strada di Guermantes ornata di biancospini composti come sempre dal mosaico più malioso. Nel ritratto musivo che idealmente mi piace comporre avendo Enzo come modello, i colori delle tessere sono lirici, solari e limpidi ma tuttavia percorsi di tracce dissonanti, segni di una vita non sempre semplice: ma chi avesse comunque la sorte di entrare nel suo studio incontrerebbe un uomo ricco di gioia di vivere e di poesia.

Tinarelli combines in his loud, cheerful and sometimes garrulous activity all the ancient wisdom of countless generations of traveling mosaic artists. This is certainly no obstacle to his creativity as a contemporary artist, immersed as he is in his own time. Tinarelli’ places and studios are strewn about like the handful of magic multicolored tiles on his desk. In rural Avenza, naturally, in an alley off the beaten track, where the sun pierces powerfully, flooding the glittering alchemical works of this master with light. In Bordeaux, where he sometimes dwells in the French atmosphere so dear to him. In Ravenna, at Alfonsine, his birthplace in the healthy and marshy culture of Romagna, the beginning of his personal Guermantes way adorned with hawthorns, as always made out of the most enchanting mosaic. In the mosaic portrait that ideally I like to compose with Enzo as a model, the colors of the tiles are lyrical, sunny and clear yet traversed by discordant traces, signs of a life that has not always been easy. But those who have the opportunity to enter his studio encounter a man filled with joie de vivre and poetry.

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L’artista al lavoro The artist at work

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ART_ PEOPLE

MARTA MELANDRI

PELLE DI SCULTURA SKIN OF SCULPTURE Pier Giorgio Balocchi - Foto/Photos: Antonio Cozza

…ma le notti amore mi vuole intento a opere diverse: se divento dotto a metà, doppio è il piacere che provo. e non mi erudisco mentre spio le forme dell’amabile seno, guido la mano giù per i fianchi?… solo allora intendo il marmo; penso e raffronto, vedo con occhio che sente, sento con mano che vede… spesso tra le sue braccia ho anche poetato e scandito l’esametro Con lieve tocco di dita sulla sua schiena…

...but in the night love desires me intent on different works: if i become half-learned, double the pleasure i feel. and am i not learning as i spy the forms of the beloved breast, and run my hand down her flanks?... only then do i understand marble. i think and compare, i see with eye that feels, feel with the hand that sees... often in her arms i have also rhymed and scanned the hexameter with a light touch of fingers on her back...

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(Johann Wolfgang Goethe, Elegie Romane_Roman Elegies)


AUTORITRATTO, 2011, marmo Bianco di Carrara, 71 x 40 x 26 cm SELF-PORTRAIT, 2011, White Carrara marble, 71 x 40 x 26 cm

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ART_PEOPLE

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Marta Melandri al lavoro Marta Melandri at work


La struggente elegia composta nelle nebbie di Weimar, andando con la memoria

The poignant elegy composed in the mists of Weimar, returning in memory to days

alle ore, ai giorni e alle notti passate a Roma, è senza ombra di dubbio il più bel

and nights spent in Rome, is without doubt the most beautiful song ever written

canto mai scritto sul marmo: sulla scultura in marmo, sulla pelle della scultura.

about marble: about marble sculpture, the skin of sculpture.

E chi avesse il coraggio di scansare i custodi dei nostri freddi musei e di toccare

And whoever has had the courage to avoid the custodians of our cold museums

con mano l’eburnea superficie di Dafne (o di Apollo naturalmente) o delle paffute

and to touch the ivory surface of Daphne (or Apollo, naturally) or of Canova’s three

Tre Grazie canoviane o addirittura ardire come il grande Baldini di sedersi

plump Graces, or even dared, like the great Baldini, to sit on Pauline’s mattress

sul materasso di Paolina e sentire il marmo cambiar temperatura… potrebbe

and feel the marble change temperature, might finally understand what the skin of

infine comprendere cosa sia in realtà la pelle del marmo. E per tornare a Goethe

marble is really like. And to return to Goethe and marble, a great Anglicist1 wrote

e ai marmi, il sommo anglista1 scriveva che gli intenditori di antichi marmi

that the connoisseurs of ancient colored marbles go out when it rains like snail

colorati escono quando piove, come i raccoglitori di lumache. E immaginava

collectors. And imagine the great Gnoli2 bent over the ruins, under an umbrella,

il grande Gnoli curvo tra le rovine, coperto da un ombrello a scoprire frammenti

inspecting polychrome fragments where the magical and enchanting surface of

policromi dove la magica e maliosa superficie del marmo lungamente lavorata

the marble carved at length by man offered unimaginable tactile sensations on the

dalla mano dell’uomo dava sensazioni tattili inimmaginabili sulle asettiche lapidi

contemporary aseptic stones.

contemporanee.

Goethe spent much of his time in Rome studying to become a sculptor (and

Goethe passò gran tempo a Roma a studiare cercando di diventare scultore

then concluded that he was too old for the plastic arts and could only write).

(per poi concludere che era troppo vecchio per le arti plastiche e non gli restava

At night, however, he did not always stay shut up at home, and the magic of the

che scrivere). La notte però non stava sempre chiuso in casa, e la magia delle

elegies reveals he not only caressed the backs of marble statues but perhaps

elegie può far capire che non carezzava solo schiene di marmo, ma, fosse

of his beloved, an unknown model (in eighteenth-century Rome, by papal edict

l’amata una sconosciuta modella (nella Roma settecentesca per editto papale

the profession passed strictly from mother to daughter among the inhabitants of

rigorosamente di madre in figlia di Anticoli Corrado) o quella Faustina, vedovella

Anticoli Corrado). Or perhaps of Faustina, the young Roman widow frequently

romana molto citata nel Viaggio in Italia… nessuno come Goethe è riuscito a darci

mentioned in the Journey to Italy. No one has equaled Goethe in conveying the

la magia della pelle della scultura.

magic of the skin of sculpture.

1. M. Praz, Gusto Neoclassico, Napoli 1959 2. R. Gnoli, Marmora Romana, Roma 1971

1. M. Praz, Gusto Neoclassico, Naples 1959 2. R. Gnoli, Marmora Romana, Rome 1971

2

L’artista al lavoro The sculptor at work

AUTORITRATTO, 2011, marmo Bianco di Carrara, 71 x 40 x 26 cm SELF-PORTRAIT, 2011, White Carrara marble, 71 x 40 x 26 cm

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ART_ MASTERS

Massimo Bertozzi L’eredità più significativa lasciata alla sua città da Felice Palma è indubbiamente il Crocifisso di San Rocco. Eredità in tutti i sensi. L’opera arriva infatti alla Rocca proprio per lascito testamentario dello scultore, che chiede alla famiglia di donare al piccolo oratorio suburbano il crocefisso fin lì conservato nella sua camera da letto. Così, senz’altra specificazione o attribuzione, per cui non v’è motivo di dubitare che quella fosse a tutti gli effetti una sua opera. Il tentativo di attribuire il Crocifisso della Rocca al genio di Michelangelo non sembra avere fondamento, se è vero che già il Baldinucci, nella seconda metà del Seicento, e basandosi quindi su testimonianze dirette, diceva di avere notizia certa che la “maravigliosa figura di Cristo Nostro Signore … grande quasi quanto il naturale, per la Chiesa di San Rocco di Massa, fusse da lui modella, e di propria mano lavorata, a quel gran segno di bellezza, che colà è noto”. Dall’improbabile attribuzione a Michelangelo viene comunque una conferma della grande qualità dell’opera, e di conseguenza del talento di Felice Palma, la cui carriera fu purtroppo spezzata dalla prematura scomparsa, proprio quando “già dava segno coll’accrescersegli dell’occasioni, di dover giungere al sommo dell’arte sua”. Nato a Massa il 12 luglio del 1583, da famiglia di origini lucchesi, il Palma si allontanò dalla sua città per lavorare con Tiziano Aspetti, architetto e scultore padovano ma trapiantato a Pisa, e quindi presente nelle cave apuane per rifornirsi dei marmi necessari al suo lavoro. Non pare tuttavia del tutto certo che, come affermano i suoi più antichi biografi, la formazione artistica del Palma inizi effettivamente solo dopo l’incontro con Tiziano Aspetti, ed è più probabile che il trasferimento nella bottega di un artista allora molto in voga, apprezzato e agiato anche per le sue origini patrizie, sia avvenuta dopo che il giovane Felice aveva già dato una qualche prova di sé.

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The most significant legacy left to his city by Felice Palma is undoubtedly the Crucifix of San Rocco. A legacy in all senses. The work in fact arrived at the Rocca as a bequest from the sculptor, who asked the family to donate the crucifix until then kept in his bedroom to the small suburban oratory. Without further specification or attribution, so there was no reason to doubt that this was in effect one of his works. The attempt to attribute the Crucifix to the genius of Michelangelo seems to be groundless, if it is true that, in the second half of the 17th century, and therefore based on direct testimony, he said he had reliable information that the “astonishing figure of Christ Our Lord ... almost life size, for the Church of San Rocco in Massa, was modeled by him and worked with his own hand, as a great emblem of beauty, which is well known there.” The unlikely attribution to Michelangelo is, however, a great confirmation of the quality of the work and a consequence of the talent of Felice Palma. His career was regrettably cut short by his untimely death, just when “he was already giving a sign, with the increase in his opportunities, that he had attained the summit of his art.” Born in Massa on 12 July 1583, into a family originally from Lucca, Palma left his native town to work with Tiziano Aspetti, a Paduan architect and sculptor who had moved to Pisa and was then visiting the quarries of Apuan marble which he used in his work. However, it seems not at all certain that, as claimed by its earliest biographers, Palma’s artistic training actually began only after his meeting with Tiziano Aspetti. It is far more likely that his move to the workshop of an artist then very much in vogue, admired and wealthy due to his patrician origins, took place after the young Felice had already given some proof of his abilities.


REDENTORE, tabernacolo del battistero di Pietrasanta REDEEMER, tabernacle of the baptistery in Pietrasanta Alla pagina accanto CROCIFISSO, chiesa di San Rocco, Massa Opposite CRUCIFIX, Church of San Rocco, Massa


Così fu infatti, se dobbiamo prendere per buono quanto afferma il Baldinucci, e cioè che fosse “fama assai costante fra i paesani di questo artefice, che la prima opera che egli conducesse con suo scarpello, mentre egli era ancor giovanetto, fusse una statua di marmo di Maria Vergine con Gesù Bambino, posta nella cantonata della clausura de’ Frati Cappuccini di Massa, rimpetto alla strada che conduce al Colle di Massa”. E qui siamo di fronte a un altro preciso indizio del talento di Felice Palma. La Madonna con Bambino, ora conservata al Museo Diocesano di Massa, per quanto guastata dall’incuria del tempo e dall’ingiuria degli uomini, testimonia infatti l’impronta di un artista solido e aggiornato, per l’impostazione manierista della figura e per la precisione del modellato; e sapere che di primizia si tratti piuttosto che di un frutto maturo, suggerisce qualità innate, come il saper vedere, e non solo i risultati di un mestiere acquisito con la pratica e con il tempo. Resta in ogni caso il fatto che quando si trasferisce a Pisa il giovane scultore non va all’avventura. E se vogliamo comunque parlare di emigrazione, e inserire il nostro artista in quel flusso secolare che ha portato i marmorari apuani a lavorare nei cantieri di mezzo mondo, bisognerà ammettere che in questo caso, come in quello appena precedente del carrarese Tacca, siamo di fronte a una emigrazione protetta e garantita. Sia Pietro Tacca che Felice Palma erano infatti destinati a completare il loro apprendistato nello studio di scultori famosi, avendo oltretutto alle spalle una famiglia benestante, che da subito provvede a trovare loro ospitalità e protezione nella città che dovrà accoglierli. A Pisa infatti Felice Palma gode della protezione, oltreché dell’ospitalità, di Camillo Berzighelli, che era anche il principale committente di Tiziano Aspetti; e proprio su incarico del Berzighelli, Palma scolpisce la sua prima opera documentata, quando nel 1607 gli tocca di realizzare il sepolcro dello stesso Aspetti nel chiostro del convento dei carmelitani. Da lì in poi, troviamo il Palma impegnato in lavori di architettura: in quel di Capannoli e ancora su incarico dei Berzighelli, il che fa pensare che erediti e porti a compimento un qualche progetto interrotto dalla prematura scomparsa del suo maestro. Sono comunque le sculture eseguite a Pisa, e in particolare due angeli su un altare della chiesa di San Nicola, ad attirare sul Palma l’attenzione del granduca Cosimo II, che lo fece chiamare a Firenze, dove realizzò una grande statua di Giove, posta sullo spiazzo antistante la villa di Poggio Imperiale, e lavorò nella chiesa di Santa Trinita, alla cappella Usimbardi, prestigiosa famiglia toscana, imparentata con i Berzighelli.

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So it was in fact, if we are to accept Baldinucci’s statement that he was “very famous among the fellow-townsmen of this artist as the first work that he performed with his chisel, while he was still a young man, being a statue fashioned in marble of the Virgin Mary with the infant Jesus, placed in the corner of the monastery of the Capuchin Friars of Massa, facing the road to Colle di Massa.” And here we find a more precise clue to Felice Palma’s talent. The Virgin and Child, now in the Diocesan Museum of Massa, though suffering from the neglect of time and the ravages of men, reveals the imprint of a strong artist, in touch with the latest developments in the treatment of the figure and the precision of the modeling. And knowing that this is an early work rather than the fruit of his maturity suggests the artist’s innate qualities, such as a skilful eye, and not just the results of craft skills acquired through practice with time. The fact remains that when he moved to Pisa, the young sculptor was not plunging into the unknown. And if we still wish to describe it as an emigration, and insert our artist in the centuries-old flow that took marble workers from the Apuan Alps to construction sites around half the world, we must accept that in this case, as earlier with Pietro Tacca from Carrara, he was sponsored and protected when he emigrated. Both Pietro Tacca and Felice Palma went to complete their training in the workshops of famous sculptors, and they were both backed by well-off families, who enabled them to find hospitality and patronage in the city where they settled. Once in Pisa, Felice Palma enjoyed the patronage and hospitality of Camillo Berzighelli, who was also the principal patron of Tiziano Aspetti. It was to a commission from Berzighelli that Palma sculpted his first documented work in 1607, carving the tomb of Aspetti himself in the cloister of the Carmelite monastery. We then find Palma engaged in architectural works: at Capannoli, again for Berzighelli, which suggests that he may have inherited and brought to completion a project interrupted by his master’s untimely death. However, it was the sculptures he carved in Pisa, and in particular two angels on the altar of the Church of San Nicola, that brought Palma to the attention of Grand Duke Cosimo II, who summoned him to Florence. There he fashioned a great statue of Jupiter, erected in forecourt of the villa at Poggio Imperiale. He also worked in the Church of Santa Trinita, in the chapel of the Usimbardi, an important Tuscan family closely related to the Berzighelli.


REDENTORE, tabernacolo del battistero di Pietrasanta REDEEMER, tabernacle of the baptistery in Pietrasanta Alla pagina accanto_Opposite CROCIFISSO, chiesa di San Rocco, Massa CRUCIFIX, Church of San Rocco, Massa MADONNA CON BAMBINO, Museo Diocesano di Massa (Foto pubblicata con l’autorizzazione dell’Ufficio Beni Culturali della Diocesi di Massa Carrara - Pontremoli) VIRGIN AND CHILD, Diocesan Museum of Massa (Photo published with the authorization of the Office of the Cultural Heritage of the Diocese of Massa Carrara - Pontremoli)

Del suo soggiorno fiorentino ci pare che resti traccia anche nella Pietà lignea, proveniente dal distrutto oratorio di San Sebastiano, ma per fortuna ancora conservata a Massa, al Museo Diocesano. La scultura, di evidente sapore secentesco, conserva una sapida colorazione manierista e tuttavia, nell’espressione dolente delle figure, e anche nella scelta di un materiale drammatico come il legno, accoglie suggestioni nordiche, così ben sviluppate nella scultura paleo-rinascimentale della Toscana centrale, al punto da riaffiorare, con le deposizioni di Jacopo Pontormo, anche nella pittura manierista più matura e sontuosa. La fama del Palma in ogni caso si diffonde ben presto anche nel resto della regione, come dimostrano i lavori eseguiti per la chiesa di San Francesco a Volterra e per quella della Madonna di Monsummano, e soprattutto, nel 1615, la figura marmorea del Redentore sul tabernacolo del battistero di Pietrasanta, che completando un’opera iniziata nel primo Cinquecento da Donato Benti, aiutante e amico di Michelangelo, non poteva certamente essere stata affidata che a uno scultore di sicuro talento, e, oltretutto, trattandosi di un massese, dopo una attenta valutazione. Così come sarà sicuramente accaduto nel 1620, quando Felice Palma, tornando su un tema che gli doveva essere congeniale, viene chiamato a eseguire le figure in bronzo del Redentore e di San Giovanni Battista che sormontano le due acquasantiere del duomo di Pisa. Insomma all’inizio degli anni venti del Seicento, Felice Palma doveva apparire ai suoi contemporanei come uno scultore di grande talento e di sicuro avvenire. Solo che per lui non ci sarebbe stato avvenire. La sua vita avrebbe avuto termine nell’agosto del 1625, nella stessa città che gli aveva dato i natali appena quarantadue anni prima. Non sappiamo se fosse ritornato a Massa proprio perché ammalato, o se la “maligna febre” che doveva ucciderlo lo aspettasse proprio a casa sua. Morì in ogni caso il 27 agosto e fu sepolto, come una gloria cittadina, nella chiesa di San Francesco il successivo 6 settembre. Lasciò, come si è detto, all’oratorio e alla Compagnia di San Rocco il suo Crocifisso, e lasciò alla famiglia un suo ritratto, modellato nella figura di Giove di cui si era servito per la scultura del Poggio Imperiale. Non sappiamo dove sia finito ed è molto probabile che non esista più. Ma se qualcuno lo ritrovasse, avrebbe anche l’occasione di vedere finalmente in faccia Felice Palma.

Of his stay in Florence, it appears that some traces remain in a wooden Pietà from the demolished Oratory of San Sebastiano, fortunately still preserved in the Diocesan Museum of Massa. The sculpture, with its evident 17th-century style, retains a delightful Mannerist coloring. And yet, in the sorrowful expression of the figures and also the choice of a dramatic material such as wood, it contains suggestions of Nordic influences, so clearly developed in the early Renaissance sculpture of central Tuscany, on the point of reappearing in the depositions by Jacopo Pontormo and also the more mature and splendid Mannerist paintings. Palma’s fame in any case spread quickly throughout the rest of the region, as shown by his work in the Church of San Francesco in Volterra and in the Church of the Madonna in Monsummano. Above all it appears in 1615 in the marble figure of the Redeemer on the tabernacle of the baptistery in Pietrasanta, completing a work begun in the early 16th century by Donato Benti, Michelangelo’s assistant and friend. Such a work would only have been entrusted to a sculptor of undoubted talent, and since he was from Massa, only after very careful consideration. The same surely happened in 1620, when Felice Palma, returning to a theme congenial to him, was asked to create the bronze figures of the Redeemer and St. John the Baptist which surmount the two holy water stoups in Pisa cathedral. In short, in the early 1620s, Felice Palma must have appeared to his contemporaries as a sculptor of great talent, with a successful future ahead of him. But for him there was to be no future. His life was cut short in August 1625, in the same town where he had been born just forty-two years earlier. We do not know whether he returned to Mass because he fell ill or the “malignant fever” that was to kill him was lying in wait at his home. He died on 27 August and was buried, as one of the glories of the town, in the Church of San Francesco on 6 September. He left his Crucifix, as we have seen, to the Oratory and Company of San Rocco. To his family he bequeathed his portrait modeled in the guise of Jupiter, which he had used for the sculpture at Poggio Imperiale. We do not know what has become of it and very likely it no longer exists. But if someone were to find it, we would at last be able to look Felice Palma in the face.

Un ringraziamento speciale a Don Luca Franceschini, Parroco Chiesa di San Rocco, Massa Special thanks are due to Don Luca Franceschini, Parroco Chiesa di San Rocco, Massa

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ART_ EVENTS Carrara, palazzo binelli - 25.06.2011 Foto/Photo: Marco Kaserer Progetto grafico/Graphic: Marco Baudinelli

Soprintendenza BAPSAE di Lucca e Massa Carrara Accademia di Belle Arti di Carrara

Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara Comune di Carrara

Carrara THE 19TH CENTURY IN CARRARA. THE AND ITS MASTERS PalazzoACADEMY Binelli dal 25 giugno 2011

È una grande soddisfazione per l’Accademia di Carrara, e mia personale, essere finalmente arrivati a cogliere questo obiettivo che ci eravamo posti fin dal mio primo insediamento alla direzione. Ci sono voluti anni e una certa caparbietà, ma con il sostegno morale della Soprintendenza ed economico della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara abbiamo ottenuto il primo risultato. Questa mostra, “D’après Canova”, sui maestri dell’Accademia dell’Ottocento, è solo una prima tappa di un percorso che dovrebbe arrivare a destinazione nel giro di due o tre anni e sistemare, in maniera definitiva, tutta la nostra prestigiosa collezione di gessi in un percorso cittadino che coinvolgerà oltre al recuperato palazzo Binelli, l’Accademia e il Museo di San Francesco. Questo è l’impegno che il sindaco di Carrara si è preso in prima persona e non abbiamo dubbi che lo perseguirà. Così Carrara aprirà, finalmente, le porte del suo inestimabile patrimonio artistico al pubblico e salderà un debito di riconoscenza verso i suoi maestri che partiti dall’Accademia diffusero il marmo e il prestigio di Carrara nel mondo. Devo un sentito ringraziamento a tutti i colleghi che hanno prima sostenuto e poi lavorato a questo progetto, a Mariella Zoppi con cui lo abbiamo iniziato, a Simone Caffaz che lo ha condiviso e proseguito con entusiasmo, ad Alba Macripò e ai suoi preziosi consigli, ad Alberto Pincione, senza la cui sensibilità non si sarebbe potuto fare alcunché. It is a great satisfaction for the Carrara Academy, and for me personally, to finally attain this goal we set ourselves when I was first appointed director. It has taken many years and a certain stubbornness, but with the moral support of the Fine Arts Department and the financial backing of the Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara we have attained the first result. This exhibition, “D’après Canova,” on the masters of the 19th century, is only the first step in a process that should arrive at its destination within two or three years and permanently organize the whole of our prestigious collection of plaster casts in an urban circuit which will involve not only the restored Palazzo Binelli but also the Academy and the Museum of San Francesco. This is the commitment that the Mayor of Carrara has embraced in person and we have no doubt that it will be pursued to a successful conclusion. Then Carrara will finally open the doors of its priceless heritage to the public and will pay a debt of gratitude to its masters who emerged from the Academy of Carrara to take its marble and prestige to the world. I owe my first thanks to all the colleagues who first supported and then worked on this project, to Mariella Zoppi with whom we began it, to Simone Caffaz who shared it and continued it with enthusiasm, to Alba Macripò with her valuable advice, to Alberto Pincione, without whose sensibility nothing would have been achieved.

Marco Baudinelli Direttore_Director Accademia di Belle Arti di Carrara

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Carlo Chelli, DANzATRICE, 1835 Carlo Chelli, DANCER, 1835

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LA MOSTRA THE EXHIBITION

L’ACCADEMIA E I SUOI MAESTRI_ THE ACADEMy AND ITS MASTERS

Anna Vittoria Laghi Docente di storia dell’arte_Professor of art history Accademia di Belle Arti di Carrara Il 25 giugno 2011, nella suggestiva cornice del restaurato palazzo Binelli, nuova sede

On 25 June 2011 “D’après Canova” will open in the fascinating setting of the

della Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, si inaugura “D’après Canova”, la

restored Palazzo Binelli, the new headquarters of the Fondazione Cassa di

mostra che intende riportare alla giusta considerazione critica una tradizione scultorea

Risparmio di Carrara. The aim of the exhibition is to restore to rightful critical

nata idealmente alla scuola di Antonio Canova, ma che trova nell’insegnamento

consideration a sculptural tradition which ideally stems from the work of Antonio

di Lorenzo Bartolini e in quello di Thorvaldsen inediti spunti di originalità. Curata

Canova, but which developed in original ways through the teaching of Lorenzo

dall’Accademia di Belle Arti di Carrara – che ha eseguito anche i restauri delle opere

Bartolini and Thorvaldsen. Curated by the Academy of Fine Arts in Carrara, which

esposte – e dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, la mostra propone

also restored the works on display, and by the Fine Arts Department of Lucca and

ventisei gessi, scelti in base a criteri storici e di opportunità conservativa fra le

Massa Carrara, the exhibition will present twenty-six plaster casts, chosen on the

numerosissime opere di proprietà dell’Accademia. Essa diventa così “vetrina” di

basis of historical criteria and the importance of their preservation from among

gusti e di tendenze della scultura italiana dell’Ottocento, ripercorrendo al tempo

the numerous works owned by the Academy. The result is a showcase of tastes

stesso per esempi significativi la storia illustre dell’Istituto. Storia che ha lasciato

and trends in Italian 19th-century sculpture, which also retraces the Institute’s

tracce di sé nei calchi classici dell’aula magna o nei bassorilievi dei concorsi che

illustrious history through significant episodes.Traces of this history appear in the

decorano il palazzo del Principe e in una serie di opere a tutto tondo eseguite nel

classical plaster casts in the great hall and the bas-reliefs of the competitions which

corso dell’Ottocento e fino agli anni trenta del Novecento dai maestri più illustri della

decorate the Palazzo del Principe and a series of free-standing works executed in

cultura neoclassica e di inizio secolo, ma anche dagli allievi più dotati.

the 19th century and down to the 1930s by the school’s most illustrious masters,

È soprattutto su quest’ultimo patrimonio di eccellenze costituito dalla collezione

representing the neoclassical culture of the turn of the century, as well as by the

di modelli e di calchi degli allievi che la mostra vuole riportare l’attenzione, grazie

school’s most gifted students.

anche all’allestimento e alla dislocazione delle opere selezionate. Con la presenza

It is primarily on that heritage of excellence established by the students’ collection

della Letizia Ramolino Bonaparte rappresentata in veste di Agrippina, donata da

of models and casts that the exhibition aims to focus attention, thanks also to the

Antonio Canova all’Accademia nel 1810, in pieno periodo elisiano, la mostra vuole

installation and relocation of selected works. With the presence of the sculpture

indicare nel maestro di Possagno il modello ideale degli scultori carraresi che alla

of Letizia Ramolino Bonaparte as Agrippina, donated by Antonio Canova to

sua lezione, mediata dall’insegnamento di Lorenzo Bartolini e di Bertel Thorvaldsen,

the Academy in 1810, at the height of the period of Elisa Bonaparte’s rule, the

si richiamano. Le opere in mostra di Benedetto Cacciatori, Carlo Finelli e Pietro

exhibition seeks to show the Possagno master was the ideal model for sculptors

Tenerani si fanno poi simbolo dell’eccellenza della scultura carrarese. E se Cacciatori

in Carrara, where his work was mediated through the examples of Lorenzo

non dimostra particolare attenzione verso quanti – dopo di lui – si formano a Carrara,

Bartolini and Bertel Thorvaldsen. The works on display by Benedetto Cacciatori,

Pietro Tenerani, ospitando nel suo studio romano gli allievi vincitori del concorso

Carlo Finelli and Pietro Tenerani are further emblems of Carrara’s excellence in

di Pensionato, contribuisce a determinare lo stile inconfondibile della cosiddetta

sculpture. Cacciatori was not particularly responsive to those who trained after

“scuola di Carrara”, che vede nei nomi di Luigi Bienaimè e del suo eterno rivale

him in Carrara, but Pietro Tenerani took the student winners of scholarships into

e compagno di studi Bernardo Tacca alcuni dei primi protagonisti. Nel percorso

his studio in Rome and contributed to the unmistakable style of the “school of

fecondo dell’esposizione che, attraversando l’Ottocento, punta a restituire la giusta

Carrara,” in which Luigi Bienaimè and his eternal rival and fellow student Bernardo

considerazione agli artisti carraresi, Carlo Finelli diventa l’altro modello di riferimento:

Tacca were among the early protagonists. In this rich exhibition, which traverses the

egli trasferisce sugli allievi Giovanni Tacca, Leopoldo Bozzoni e Carlo Chelli, mentre

19th century and seeks to restore rightful prominence to the artists from Carrara,

frequentano il suo atelier romano, quanto di originale ha appreso alla scuola di

Carlo Finelli emerges as providing yet another important frame of reference. At his

Canova.

studio in Rome he conveyed all that was most original of his studies under Canova

A Roma, nell’atelier di Tenerani, si perfeziona anche Ferdinando Pelliccia che,

to the pupils Giovanni Tacca, Leopoldo Bozzoni and Carlo Chelli.

diventando professore di scultura in Accademia nel 1835 e poi direttore dal

Ferdinando Pelliccia also completed his studies in Tenerani’s studio in Rome.

1864 al 1892, si impegna a trasferire la lezione sull’antico da lui stesso appresa

On becoming professor of sculpture at the Academy in 1835 and then director

ai numerosissimi e più giovani allievi. Se, con diversi accenti, Giovanni Fontana

from 1864 to 1892, he undertook to transfer the fruits of his own studies of

e Ferdinando Andrei declinano lo stile neoclassico fra naturalismo bartoliniano

ancient sculpture to the many younger students. With different accents, Giovanni

e purismo teneraniano, intorno agli anni settanta dell’Ottocento si fanno strada

Fontana and Ferdinando Andrei varied the neoclassical style between Bartolini’s

posizioni di cauta apertura verso il nuovo. Così, lentamente, all’universo neoclassico

naturalism and Tenerani’s purism. Then in the 1870s there appeared the first signs

– il cui modello è la classicità greca idealizzata – si sostituisce l’imitazione del vero,

of a cautious receptiveness to the new art. Gradually the neoclassical universe,

testimoniata dalle opere di Pietro Lazzerini e Carlo Nicoli.

whose model had been idealized Greek classicism, was replaced by the imitation

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1 Abramo Ghigli, FANCIULLO CHE TIRA L’ARCO, particolare, 1893 Abramo Ghigli, BOy STRETCHING A BOW, detail, 1893 2 Finardo Landi, ISMAELE, particolare, 1893 Finardo Landi, ISHMAEL, detail, 1893 3 Carlo Chelli, GANIMEDE, particolare, 1835 Carlo Chelli, GANyMEDE, detail, 1835 4 Bernardo Tacca senior, BACCANTE, 1826 Bernardo Tacca Senior, BACCHANTE, 1826 5 Pietro Tenerani, PARIDE OFFERENTE, particolare, 1816 Pietro Tenerani, PARIS AWARDING THE APPLE TO VENUS, detail, 1816 6 Luigi Bienaimè, AMORE CHE ABBEVERA LE COLOMBE, 1831 Luigi Bienaimè, CUPID WATERING THE DOVES, 1831 7 Antonio Canova, LETIzIA RAMOLINO BONAPARTE, 1804-1807 Antonio Canova, LETIzIA RAMOLINO BONAPARTE, 1804–1807

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a Prende poi il sopravvento la descrizione della realtà sociale e alla predilezione del bello si sostituisce, nell’attenzione dei giovani artisti – fra i quali Achille de Cori, Abramo Ghigli e Fidardo Landi – il sentimento inquieto della modulazione plastica. Un percorso, dunque, complesso e affascinante che per esempi significativi conduce lo spettatore in un viaggio suggestivo e unico alla scoperta delle varie correnti che hanno formato la scultura dell’Ottocento. Una mostra che porterà una nuova e più solerte attenzione sulla collezione dei gessi dell’Accademia di Belle Arti, favorendo anche, almeno così ci auguriamo, la sua definitiva sistemazione in quelle sale dove essa era nata a partire dalla sua fondazione e dove per molti secoli era stata testimonianza attiva e presente dell’importanza dell’Istituto, della città e della sua particolarissima cultura del marmo.

of life, as can be seen in the works of Pietro Lazzerini and Carlo Nicoli. This was followed by the depiction of social reality, while the predilection for beauty was replaced in the interests of the younger artists, such as Achille de Cori, Abramo Ghigli and Fidardo Landi, by a disquieting sense of tactile modulation. Hence this is a complex and fascinating exhibition, with works that take the viewer on an evocative and unique journey of discovery of the social currents that shaped sculpture in the 19th century. It also focuses new and closer attention on the collection of plaster casts held by the Academy of Fine Arts, and will hopefully favor its permanent installation in those rooms where it was created from its foundation and where for many centuries it bore active testimony to the importance of the Institute, the city and its very distinctive culture of marble.

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Un ringraziamento speciale al Corso di Restauro lapideo dell’Accademia di Belle Arti di Carrara, ai docenti Miriam Ricci, Carlo Sassetti e agli allievi Special thanks are due to the Course of Stone Restoration at the Accademia di Belle Arti di Carrara and to its teachers Miriam Ricci, Carlo Sassetti and the students

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ART_ EVENTS

JOSEPH BEUYS

SCULTORE DI FORME SCULTORE DI ANIME SCULPTOR OF FORMS SCULPTOR OF SOULS

Lucrezia De Domizio Durini In questi ultimi tempi, si susseguono informazioni che giornali e riviste diffondono negli ambiti internazionali della cultura quasi esclusivamente in funzione del mercato, dell’alto prezzo delle sue opere (oggetti della vita quotidiana come Slitta, Vestito in feltro, Vino, Pala, Olio, Zappa…) che le aste di Londra o di New York portano sulla scena del business mondiale. Spesso si leggono scritti di personaggi che, privi di profonda conoscenza, creano confusione e pregiudizi intorno al pensiero e all’opera beuysiana. Forse è bene, a questo punto, chiedersi in realtà: “Chi è Joseph Beuys?” Joseph Beuys è la figura che meglio rappresenta, con la sua vita e la sua opera, l’energia centrifuga e anti-tradizionale che l’arte contemporanea ha prodotto negli ultimi decenni. In recent times, there has been a spate of information that newspapers and magazines spread in the international cultural circles almost exclusively as a function of the market. They speak of the high prices fetched by his works (everyday objects like Sled, Felt Suit, Wine, Spade, Oil, Hoe) which auctions in London or New York present to the world business scene. We often read articles by uninformed people who surround Beuys’ thought and work with confusion and prejudice. Perhaps it is just as well at this point to ask: “Who is Joseph Beuys?” Joseph Beuys is the figure whose life and works most fully represent the centrifugal and anti-traditional energy that contemporary art has produced in recent decades.

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JB

Il pensiero, l’opera e la vita dello sciamano dal cappello di feltro The thought, work and life of the felt-hatted shaman

A firma di Lucrezia De Domizio Durini, tra i massimi studiosi al mondo del pensiero e dell’opera dell’artista, la disamina della poetica e dell’azione di un protagonista indiscusso del Novecento: Joseph Beuys. Immagini tratte dall’archivio storico De Domizio Durini Lucrezia De Domizio Durini, one of the world’s foremost scholars of the artist’s thought and work, offers a close study of the poetic and the achievement of an undisputed master of the twentieth century: Joseph Beuys. The images come from the De Domizio Durini historical archives

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ART_EVENTS Personaggio atipico rispetto alle correnti artistiche – invano si è cercato di

He is a figure atypical of artistic currents. In vain efforts have been made to lodge

inserirlo ora nel minimalismo, ora nell’arte povera, prima tra i performers, poi tra i

him among the minimalists or Arte Povera, first with the Performance artists, and

concettuali –, Beuys è riuscito a rivestire la sua stessa persona di arte, e l’arte della

then with the conceptual artists. Beuys was able to invest himself with art and art

sua persona.

with himself.

Questo significa molto di più della mai sopita idea di unità tra l’arte e la vita. Beuys,

This means much more than the never dormant idea of the unity between art

ponendo se stesso all’interno dell’opera d’arte, intende sottolineare il potere

and life. By putting himself into the work of art, Beuys intended to stress the

antropologico di tutta l’arte.

anthropological power of all art.

La crisi dell’uomo contemporaneo, la perdita di identità, sono le motivazioni

The crisis of contemporary man, the loss of identity, are the principal themes that

essenziali che hanno impegnato tutta la vita dell’uomo e dell’artista Joseph Beuys.

engaged the whole life of the man and the artist Joseph Beuys. In this sense, the

In tal senso il maestro tedesco si è occupato di politica, di economia, di agricoltura,

German master was involved in politics, economics, agriculture, ecology and all

di ecologia e di tutti quei problemi che coinvolgono quotidianamente l’individuo.

those issues that empower the individual.

Ho sempre considerato Beuys come un “diamante”. Un diamante presenta molte

I have always considered Beuys as a “diamond.” A diamond has many facets.

facce; ogni faccia rende visibili per trasparenza le altre, pur nella sua compattezza

Each facet of transparency makes it visible to others, even in its compactness and

e unità.

unity.

Per comprendere quindi l’opera di Beuys e poterne dare un giudizio è assolutamente

So to understand Beuys’ work and be able to judge it, it is absolutely necessary

necessario non limitarla in chiave formale, ma considerarla profondamente nella sua

not to limit it in formal terms but consider it in depth and its entirety, analyzing the

totalità, analizzando la complessità delle sue articolazioni, gli aspetti di attenzione

complexity of its articulations, the concern for society and all its implications, so as

per il sociale e per tutte le sue implicazioni, in modo da comprendere la vera

to understand the true reasons for his actions and the purpose of his art.

motivazione del suo agire e la finalità della sua arte.

Beuys saw creativity as closely associated with the nature of all humanity,

La creatività è per Beuys strettamente legata alla natura di tutti gli uomini e da essa

inseparable from the profound connotations of freedom.

non può inoltre essere disgiunta in alcun modo una profonda connotazione di

Joseph Beuys was born in Krefeld, West Germany, on 12 May 1921, and died

libertà.

prematurely in Düsseldorf on 23 January 1986. He spent his childhood at Kleve,

Joseph Beuys nasce a Krefeld, nella Germania occidentale, il 12 maggio 1921 e

a small town on the left bank of the Lower Rhine, a plain rich in wetlands. This

muore prematuramente a Düsseldorf il 23 gennaio 1986. Trascorre la sua infanzia a

environment exerted a notable influence on the artist, as did his experiences of

Kleve, piccola città sulla riva sinistra del Basso Reno, in una regione pianeggiante

study and education, above all the natural sciences. But the young Beuys did not

ricca di zone paludose.

neglect other areas of culture: art, to which he devoted himself by frequenting

L’influenza che la terra d’origine esercita sull’artista è notevole, come le esperienze

the studio of the sculptor Achilles Moortgat in Kleve; literature and philosophy,

di studio e formazione, per lo più ascrivibili alle scienze naturali.

from Romanticism to Knut Hamsun and from Kierkegaard to Nietzsche. He

Il giovane Beuys non trascura, però, anche gli altri campi della cultura: l’arte, cui si

developed an interest in Nordic folklore and mythology, as a reaction to his one-

dedica frequentando lo studio dello scultore Achilles Moortgat di Kleve; la letteratura

sidedly humanistic education. He gained stimulus from music, especially Wagner

e la filosofia, dal romanticismo a Knut Hamsun, da Kierkegaard a Nietzsche. Scopre

and Satie. The dispute between classical and Romantic literature was particularly

interessi per il folclore e la mitologia nordica, come reazione alla sua unilaterale

important in Beuys’ studies. He read and studied authors such as Goethe, Schiller,

educazione umanistica. Trae impulsi dalla musica, soprattutto da Wagner e

Hölderlin, Schelling and Novalis, and also took an interest in the work of Edward

Satie. Negli studi di Beuys la polemica tra letteratura classica e romantica ha

Munch and Scandinavian literature in its entirety.

una importanza particolare. Legge e approfondisce autori quali: Goethe, Schiller,

His greatest personal motivation was to work in social welfare. In 1940 he

Hölderlin, Schelling, Novalis, si interessa anche delle invenzioni di Edward Munch,

completed his studies at the high school in Kleve and decided to enroll in medical

della letteratura scandinava nella sua totalità.

school, specializing in pediatrics.

La sua più grande motivazione personale è quella di operare nel senso della

The war changed his plans. He enlisted in the Luftwaffe as a dive bomber pilot.

solidarietà sociale: nel 1940, terminati gli studi al liceo di Kleve, decide di iscriversi

He was serving on the eastern front in 1943 when his Stuka crash-landed in a

alla facoltà di medicina, con specializzazione in pediatria.

snowstorm on a desolate plain in Crimea. A tribe of Tartars found him buried, half-

La guerra muta i suoi progetti. Viene infatti arruolato nella Luftwaffe, come pilota di

frozen and with serious head injuries. They smeared him in fat and wrapped him

bombardiere in picchiata. Impegnato sul fronte orientale, nel 1943 precipita con il

in felt. This idea of generating warmth with the materials of nature is a recurrent

suo Stuka in una desolata pianura di Crimea, durante una tormenta di neve. Una

element in his work.

tribù di tartari lo trova sepolto, semi-congelato e gravemente ferito al capo; lo salva

After the war, Beuys found himself profoundly altered in body and spirit. In 1947 he

coprendolo di grasso e avvolgendolo nel feltro. Questa idea della generazione del

enrolled at the Düsseldorf Kunstakademie, graduating in 1951. As always, he did

calore attraverso i materiali della natura sarà un elemento ricorrente nella sua opera.

not restrict his work to the narrow horizons of the art world. In this period he was

Terminato il conflitto, Beuys si ritrova profondamente mutato, nel fisico e nello spirito.

deeply interested in the thought of Rudolph Steiner, the founder of anthroposophy,

Nel 1947 si iscrive alla Kunstakademie di Düsseldorf, laureandosi nel 1951. Ma,

which he was always to draw on in the future.

come sempre, non limita i suoi orizzonti di ricerca al ristretto ambito artistico. In

In 1961 he was appointed professor of monumental sculpture at the Düsseldorf

questo periodo si avvicina profondamente al pensiero di Rudolph Steiner, fondatore

Kunstakademie.

dell’antroposofia, cui si ispirerà costantemente in futuro.

In the early seventies he developed a close relationship with the founder of Fluxus,

Nel 1961 viene incaricato della cattedra di scultura monumentale all’Accademia di

the American George Maciunas, and took part in a number of the group’s public

Düsseldorf.

exhibitions.

Stringe, nei primi anni settanta, un rapporto di intesa con l’ideatore di Fluxus,

Notable among other members of the Fluxus project were Nam June Paik, Wolf

l’americano George Maciunas, e partecipa a diverse esibizioni pubbliche del gruppo.

Vostell, John Cage, Daniel Spoerri, Charlotte Moorman, Robert Filliou and Bazon

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OLIVESTONE

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ART_EVENTS Fra coloro che aderiscono al progetto Fluxus val la pena di ricordare Nam June Paik,

Brock. With Fluxus, Beuys shared the idea of art as an instrument of awareness.

Wolf Vostell, John Cage e Daniel Spoerri, Charlotte Moorman, Robert Filliou, Bazon

He believed art was everywhere and for everyone. At the same time he began to

Brock. Con Fluxus, Beuys condivide l’idea dell’arte come strumento di coscienza.

exhibit on his own, presenting actions, sculptures and drawings.

Quindi: l’arte è dappertutto ed è per tutti. In parallelo, incomincia l’attività espositiva

Some noteworthy titles, now famous, were How to Explain Pictures to a Dead Hare

in proprio, presentando azioni, lavori di scultura e disegni.

(1965), Eurasia and Homogeneous Infiltration for Piano (1966), Vakuum Masse

Ricordiamo alcuni titoli, ormai celebri: Come spiegare i quadri a una lepre morta

(1968), I Want to See My Mountains (1971).

del 1965, Eurasia e Infiltrazione omogenea per pianoforte a coda del 1966, Vakuum

All this serves to suggest his artistic identity, which can never be fully assimilated

Masse del 1968, Voglio vedere le mie montagne del 1971.

to clearly defined and established movements.

Tutto ciò serve a precisare la sua identità artistica, mai completamente assimilabile a

In the second half of the sixties, he moved closer to the most distinctive social

situazioni precostituite e consolidate.

and political aspects produced by the culture of the period. In 1967 he founded

Nella seconda metà degli anni sessanta, l’artista si avvicina agli aspetti più

the Student Party; in 1971 the Organization for Direct Democracy through

spiccatamente sociali e politici prodotti dalla cultura del tempo. Nel 1967 fonda il

Referendums and in 1974, together with Heinrich Böll, he founded the Free

Partito studentesco, nel 1971 l’Organizzazione per la democrazia diretta attraverso

International University.

referendum e nel 1974, insieme a Heinrich Böll, dà vita alla Free International

Within the FIU, in the late seventies and early eighties, Beuys was interested in the

University.

nascent Green movement, which presented itself as a non-ideological cross-party

Sempre all’interno della Fiu, tra la fine degli anni settanta e l’inizio degli anni ottanta,

force. Naturally the movement was mainly concerned with environmental and

Beuys si interessa al nascente movimento dei Verdi, che si presenta come forza

ecological problems, hence the Defense of Nature which characterized Beuys’ last

transpartitica e non ideologizzata. La linea di questo movimento, com’è noto, è

years. When the movement turned into a party it lost the qualities of a spontaneous

prevalentemente indirizzata ai temi ambientali ed ecologici e quindi al problema

and independent social force and Beuys soon resigned his membership.

della Difesa della Natura che caratterizza gli ultimi anni dell’attività beuysiana. Poi il movimento, trasformatosi in partito, perde le qualità della spontanea e autonoma

SYMBOLIC MATERIALS

aggregazione sociale. Ben presto Beuys ritira la sua adesione.

In all Beuys’ work there is a strong symbolic connotation which is partly combined with a scientific interest in the experimental sense and partly flows into the intuitive

I MATERIALI SIMBOLICI

and creative area of mankind. One needs only think of his clothing: the hat, a

In tutta l’opera di Beuys vi è una forte connotazione simbolica, che in parte va a

sapiential and initiatory symbol; the “fisher of souls” jacket, alluding to the figure

riunirsi all’interesse scientifico in senso sperimentale e in parte confluisce nella

of the shaman and Christ, the fragment of hare skin on his chest, a simile that

zona intuitiva e creativa dell’uomo. Basterebbe soffermarsi sul suo abbigliamento:

established the principle of movement and of metempsychosis; the jeans as the

il cappello, segno sapienziale e iniziatico, il giubbotto da “pescatore di anime”,

sign of a revolution in dress; boots as an emblem of the dynamism of the traveler.

che rimanda alla figura dello sciamano e del Cristo, il frammento di lepre sul petto,

In this respect, Beuys’ symbolic materials covered a very broad range.

similitudine che fissa il principio del movimento e della metempsicosi, i jeans segno

I have described Beuys as the most emblematic twentieth-century sculptor:

della rivoluzione dei costumi, gli scarponi sintomo di dinamicità del viandante. In

sculptor of forms, sculptor of souls.

questo senso simbolico i materiali beuysiani rivestono una gamma assai varia.

For formal sculptures Beuys uses all those materials that I call visible and which

In OlivestOne Il prIncIpIo del calore e dell’energIa TrIonfano sulla freddezza e assenza dI vITa. Il TrIonfo della vITa sulla morTe In OlivestOne The prIncIple of heaT and energy TrIumph over coldness and lIfelessness. The TrIumph of lIfe over deaTh

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Ho definito Joseph Beuys il più emblematico scultore del XX secolo: scultore di

metaphorically indicate power, heat (copper, felt, grease, oil, stone, wine…), while

forme, scultore di anime.

to create his social sculpture – his Living Sculpture – he used invisible materials

Per le sculture formali Beuys usa tutti quei materiali che chiamo visibili e che

(words, gestures, intuition, smells, noises, sounds, behavior and even the

metaforicamente indicano energia, calore (rame, feltro, grasso, olio, pietra, vino…)

mythology of his own person) so as to implement a process of close collaboration

mentre per realizzare la sua scultura sociale – la Living Sculpture – si serve di

between different people, always out of respect for human freedom and creativity.

materiali invisibili (parole, gesti, intuizione, odori, rumori, suoni, comportamento…

We can therefore understand that the materials used for his works, actions and

persino la mitologia della sua stessa persona…) affinché si attui un processo di

discussions will have no connection with those used in Arte Povera or American

solidale collaborazione tra differenti uomini e sempre nel rispetto della libertà e della

Minimalist art. They go beyond the purely representative process and interpret the

creatività umana.

flow of human energy in a natural and primitive way; the flow of life and death, of

Si può quindi comprendere che i materiali usati per le sue opere, azioni e discussioni

humanity and the social dimension of art.

non hanno alcuna relazione con quelli adoperati dall’arte povera o dai minimalisti americani; essi oltrepassano il puro processo rappresentativo e interpretano il flusso

OLIVESTONE

dell’energia umana nel senso naturale e primitivo, il flusso della vita e della morte,

STONE AND OIL. THE TRIUMPH OF LIFE OVER DEATH

dell’uomo e della socialità dell’arte.

Beuys’ sculptural work Olivestone, made of stone and oil, belongs to the Defense of Nature project.

OLIVESTONE

Stone is an important material in Beuys’ work, especially in his late period, when

PIETRA E OLIO. IL TRIONFO DELLA VITA SULLA MORTE

he worked on three important projects: 7000 Eichen in Kassel (7000 Oak Trees in

L’opera scultorea Olivestone composta di pietra e olio, del maestro tedesco,

Kassel) of 1982 (with a basalt pillar), Das Ende des 20. Jahrhunderts of 1983 (The

appartiene all’operazione Difesa della Natura.

End of the Twentieth Century) and Olivestone, 1984.

La pietra è un materiale che assume rilievo nell’opera di Beuys soprattutto nell’ultimo

Stone, inorganic and crystalline, is the material that he sees above all as

periodo, in particolare con tre importanti lavori: 7000 Eichen in Kassel, 1982 (con la

representing the poles of form, reason, order and death, a sedimentation opposed

stele di basalto), Das ende des 20. Jahrhunderts, 1983 (La fine del XX secolo) e

to the aspect of chaos, warmth and life.

Olivestone, 1984.

The distinctive quality of Beuys’ work in stone lies in the way he supersedes the

La pietra, inorganica e cristallina, è per Joseph Beuys il materiale che massimamente

dualities of cold-heat, reason-intuition and death-life. By animating the stones, in

rappresenta i poli della forma, della ragione, dell’ordine, della morte, una

themselves dead, Beuys endows them with life.

sedimentazione contrapposta al versante del caos, del calore, della vita.

Note the difference between the stone in Olivestone and the basalt pillar in the

La peculiarità del lavoro di Beuys con la pietra sta nell’aver superato le dualità:

7000 Oak Trees in Kassel. While the pillar remains unchanged compared to the

freddo-calore, ragione-intuizione, morte-vita. Animando le pietre, di per sé morte,

organic growth of the trees, in Olivestone the continuous addition of oil corrodes

Beuys le richiama alla vita.

the ancient stone. So in this work the principle of heat and energy triumph over

Va rilevata la differenza tra la pietra di Olivestone e le stele di basalto che

coldness and lifelessness. The triumph of life over death.

accompagnano le 7000 Querce di Kassel. Mentre le stele rimangono immutate

Olivestone is a work fully consistent with the artistic approach and the research

rispetto al crescere organico degli alberi, in Olivestone, la continua aggiunta di olio

he performed in his last creative period in a small village in Abruzzo called

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ART_EVENTS causa la corrosione dell’antica pietra. Quindi in quest’opera il principio del calore e

Bolognano, with only three hundred inhabitants. Here the German master worked

dell’energia trionfano sulla freddezza e assenza di vita. Il trionfo della vita sulla morte.

in the last fifteen years of his life on the Defense of Nature project. At Bolognano

Olivestone è un’opera pienamente coerente alla linea artistica e alla ricerca compiuta

Beuys created his famous Piantagione Paradise. On 13 May 1984 he received the

da Joseph Beuys nella sua ultima stagione creativa svoltasi in un piccolo paese

honorary citizenship of the town and, in front of his studio, he planted the First Oak

d’Abruzzo, Bolognano, di soli trecento abitanti, dove il maestro tedesco lavora nei

in Italy in memory of the 7000 Eichen in Kassel.

suoi ultimi quindici anni di vita all’operazione Difesa della Natura. A Bolognano

Olivestone is an archetypal sculpture originally made of stone and oil. However,

Beuys crea la sua famosa Piantagione Paradise. Il 13 maggio del 1984 riceve la

on closer inspection it reveals a singular feature that can easily be ascribed to the

cittadinanza onoraria e, davanti al suo studio, pianta la Prima Quercia italiana in

geography of its conception. Its constituent elements, stone and oil, are the perfect

ricordo delle 7000 Eichen di Kassel.

interpreters of this.

Olivestone è già una scultura archetipica realizzata originariamente in pietra e olio.

The ancient stone comes from the quarries of Lettomanoppello, a village in the

Tuttavia essa ci rivela, a ben vedere, una singolarità che facilmente ascriviamo alla

province of Pescara. It is a sandstone, and Beuys found it in Palazzo Durini carved

geografia della sua concezione. I suoi elementi costitutivi, la pietra e l’olio, ne sono

in the form of tanks, three centuries old, which were used for decanting the oil from

perfettamente interpreti.

the estate of the Barons Durini of Bolognano.

L’antica pietra, infatti, proviene dalle cave di Lettomanoppello, paese in provincia di

Beuys chose five of these tanks, like the five fingers of the hand, the five continents

Pescara; è arenaria, e Beuys la trova nel palazzo Durini scolpita in forma di vasche,

of the planet and carved five new rectangular slabs out of the same sandstone

vecchie di tre secoli, che venivano utilizzate per la decantazione dell’olio dall’azienda

which, like lids, can be set in the four sides of the containers, leaving a gap of

agraria dei baroni Durini di Bolognano.

one centimeter. Finally he filled the tanks with olive oil, which, by the system

Beuys sceglie cinque vasche, cinque come le dita della mano, come i continenti del

of communicating vessels, united the old troughs and the new stone of the

pianeta e fa costruire cinque nuovi parallelepipedi con la stessa pietra arenaria che,

rectangular panels, creating a mirror surface. The stone is nurtured with oil, just as

a mo’ di tappo, entrano nei relativi contenitori lasciando nei quattro lati un interstizio

the earth, watered by the rain, enables the olive tree to grow.

di un centimetro. Infine riempie le vasche d’olio d’oliva che, per la teoria dei vasi

The elements in Olivestone create an atypical and chronologically paradoxical

comunicanti, si innesta tra l’antica vasca e la nuova pietra del parallelepipedo,

communication: the five ancient stone basins symbolically refer to the past, while

rendendo la superficie specchiante. La pietra si nutre di olio, così come la terra,

the rectangular stone of the new represent the present. The oil passing between

irrorata dalla pioggia, permette all’olivo di crescere.

past and present acts like the future.

Gli elementi di Olivestone fondano una comunicazione atipica e cronologicamente

The reunification of past and present can only be achieved through the action

paradossale: le cinque antiche vasche di pietra simbolicamente si riferiscono al

of the oil, a repeated action that belongs to the future. The liquid is continuously

passato, mentre i parallelepipedi della nuova pietra rappresentano il presente, l’olio

added to the new stone just as happens when the soil is irrigated to grow the trees.

quale passaggio tra passato e presente funge da futuro.

This is obvious to the attentive viewer. On approaching the tanks and gazing down

Il ricongiungimento passato-presente può avvenire solo grazie all’azione esercitata

at them the viewer will be struck by a picture that emerges in the indefinitely oily

dall’olio, un’azione reiterata che si colloca nel futuro. Il liquido viene aggiunto

and translucent surface. The viewer sees himself/herself. But not as in a mirror,

continuamente alla nuova pietra proprio come succede per l’irrigazione del terreno

which is always an artificial medium devised for this very purpose, but as a natural

da coltivare.

reservoir, a pool of water hidden in the bushes, as in the womb of nature. The

Questo è del resto evidente allo spettatore attento che si accinge alla contemplazione.

reflective surface of the oil that fills the stone tank assumes the function of a lens

Egli si accosta alle vasche e, nel dirigere lo sguardo verso il basso, viene investito

by its pearly transparency. The vision pierces beyond the oozy threshold and is

da un’immagine che indefinitamente si delinea sulla superficie oleosa e traslucida.

reached by the message from beyond the basin, almost at the limit of the sacred.

Lo spettatore vede se stesso. Ma non come in uno specchio, che è pur sempre uno

For our part we cannot separate the idea of the sarcophagus from the image of

strumento artificiale concepito dall’uomo proprio per questo scopo, bensì come in

the basin.

un bacino naturale, una polla d’acqua nascosta tra gli arbusti, come nel ventre della

Olivestone – the five stone basins – as we have said, also acts on the formal plane.

natura stessa. La superficie specchiante dell’olio che riempie il serbatoio di pietra

The parallelepiped of the ancient troughs has an aesthetics of great value and

assume infatti la funzione di lente, in virtù della sua perlacea trasparenza. La vista

beauty. On the tactile level the stone itself is a choice material, being the most

penetra oltre la soglia limacciosa e viene raggiunta dal messaggio d’oltre vasca.

immediate feature of the work that makes the form visible. It is the arché for the

Quasi al limite del sacrale. Da parte nostra non riusciamo a separare dall’immagine

artist, through which he sees not one of the many products of the earth but the

della vasca l’idea del sarcofago.

earth itself.

Olivestone – le cinque vasche di pietra – come abbiamo detto, si impone anche su

Is the stone made of earth or is the earth made of stone?

un piano formale. Il parallelepipedo delle antiche vasche vanta un’estetica di grande

On 13 May 2011, at the Zurich Kunsthaus, starting from Olivestone, an important

pregio e suggestione. A livello plastico la pietra costituisce già di per sé un materiale

retrospective will retrace the whole historical procedure of Defense of Nature, and

eletto, essendo la funzione più immediata del lavoro di rendere visibile la forma. È

once again it is Beuys’ alchemical stone that leads us to state that Olivestone is a

l’arché per l’artista, che in essa vede non uno dei tanti prodotti della terra, ma la

work that foreshadows a possible better future: the future of Humanity and Nature.

terra stessa. È la pietra fatta di terra o è la terra fatta di pietra? Il 13 maggio 2011 alla Kunsthaus di Zurigo partendo da Olivestone, una regale antologica ripercorrerà l’intero iter storico dell’operazione Difesa della Natura e ancora una volta è la pietra alchemica beuysiana che ci porta ad affermare che Olivestone è un’opera nata in previsione di un possibile miglioramento futuro: il futuro dell’Umanità e della Natura. F StoneMagazine 78

| 13.05.2011 - 14.08.2011 | Joseph Beuys. Difesa della Natura Kunsthaus Zürich Heimplatz 1 CH–8001 Zurich www.kunsthaus.ch


OLIVESTONE, Palazzo Durini, Bolognano

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ART_ LITERATURE

ANARCHICI NELL’ANIMA ANARCHIST SOULS Con vigorosa passione Riccardo Bacchelli descrive a tinte forti il carattere della gente fortemarmina ai tempi dell’ardito commercio del marmo With vigorous passion Bacchelli uses bold colors to describe the character of the people of Forte dei Marmi in the age of the daring marble trade Decio G.R. Carugati

Il racconto, del 1966, tratto da Aldo Santini, Versilia d’autore, Debatte Editore, Livorno 2010, ripropone inconfondibile nello stile forte, incisivo, nello sfavillante impianto sintattico grammaticale, nella sapiente commistione e integrazione di moduli idiomatici e dialettali, il fascino narrativo di Riccardo Bacchelli. “Versilia, con l’attigua Lunigiana marittima, offre un rilevante esempio per un capitolo di storia del costume e dell’economia italiana in questo secolo. È il capitolo che concerne la voga mondana delle spiagge e l’importanza dell’industria e del traffico balneario. Io posso raccontarne i primi inizi ai primordi del secolo in un luogo caratteristico, il Forte dei Marmi, che ricordo tanto solitario e sconosciuto quant’è oggi frequentato e famoso. Pochi, pochissimi, lo conoscevano e ci andavano, ed eran gelosi di quella splendida solitudine di spiaggia e di pineta fra Tirreno e Apuane nel centro dello stupendo arco costiero dove sfociano l’Arno e il Serchio e la Magra. Una gelosia, a ripensarla oggi, largamente beffata, tradita multitudinariamente!...” The 1966 story taken from Versilia d’autore by Aldo Santini (Debatte Editore, Livorno 2010), with its strong, incisive style, glittering syntactical-grammatical structure, skilful mingling and integration of idiom and dialect, embodies the narrative charm of Riccardo Bacchelli. “Versilia, with the adjacent Lunigiana Marittima, is an important example for a chapter of the history of manners and the Italian economy in this century. This would be the chapter about the fashion for beaches and the importance of seaside resorts. I can describe the very beginning, early in the century, in a typical resort, Forte dei Marmi, which I remember when it was just as deserted and unknown as it is now popular and famous. Few people, very few, knew about it, and we used to go there and were jealous of the splendid isolation of the beach and the pinewood between the Tyrrhenian Sea and the Apuan Alps in the center of the stunning coastal arc where the Arno and the Serchio and Magra flow into the sea. A jealousy, thinking back now, largely mocked, betrayed in a multitude of ways!...”

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ART_LITERATURE

ERA UN COMMERCIO E TRAFFICO LABORIOSO E ANCHE ARDITO… I “NAVICELLI” VERSILIESI IMBARCAVANO MARMO FINO ALL’ESTREMO LIMITE DI CARICO… IT WAS A LABORIOUS AND EVEN DARING TRADE AND TRAFFIC… THE FREIGHTERS OF VERSILIA TOOK ON MARBLE TO THE UTMOST OF THEIR LOADING LINES…

“…Il carteggio dei marmi, traino, a volte, di due dozzine di gioghi bovini,

“…The haulage of the marbles, sometimes by two dozen yoke of oxen, with

con lo stato in cui manteneva la strada, o a dir meglio il solco, da Querceta

the state in which they kept the road, or rather the ruts, from Querceta to

al Forte, era già una efficace difesa della solitudine fortedemarmina…”

Forte, was already an effective defense of the solitude of Forte dei Marmi…”

“…Il forte, costruito ai tempi della bonifica granducale della Versilia, nella

“…The fort was built at the time of the grand-ducal reclamation of the swamps

seconda metà del secolo decimottavo, doveva aver servitio principalmente a

around Versilia in the later eighteenth century. It must have served principally

scopi fiscali e polizieschi, contro il contrabbando, fiorente ancora sulle solinghe

for collecting revenue and policing the coast against smuggling, which still

spiagge, a quanto si sentiva dire, ai tempi miei; e a tutela del traffico dei marmi,

flourished on the lonely beaches, as I have heard in my time. It also protected

con l’esazione delle relative tasse. Era un commercio e traffico laborioso e anche

the marble trade and collected the taxes imposed on it. It was laborious

ardito, perché i grossi barconi da carico, rozzi e pesanti, i caratteristici ‘navicelli’

and even daring trade. The big cargo boats, heavy and roughly built, the

versiliesi della flottiglia fortedemarmina attraccati al lungo ‘ponte caricatore’, oltre

distinctive freighters of Versilia from the flotilla of Forte dei Marmi, berthed by

a imbarcar marmo fino all’estremo limite di carico, approfittavano volentieri dei

the loading jetty, and when they took on marble to the utmost of their loading

venti tempestosi: ed era una vista appunto ardita, quando prendevano il largo

lines, they also willingly took advantage of the storm-force winds. It was an

col libeccio, spiegando al vento la disgraziata ampiezza della loro velatura, con

enthralling sight when they set sail in a southwest wind, cramming on full

l’acqua, come si dice, agli ombrinali, ossia a livello del ponte. Invece di temere

sail, with the water lapping at the scuppers, level with the decks. Rather than

la forza del vento e del mare, i navicellai, capitani e ciurme, se ne giovavano con

fearing the power of wind and sea, the shippers, captains and crews took

navigazioni spesso rischiose e sempre disagevoli quanto mai, verso Genova o

advantage of them, making their risky and increasingly arduous voyages

Livorno. Qui i marmi venivano trasbordati per andare a rivestire edifizi lussuosi,

to Genoa and Livorno. From these ports the marbles would be transhipped

e, in ogni parte del mondo civile, teatri anatomici e sale operatorie. In quegli anni,

and carted off to face luxury buildings, and to line anatomical theaters and

molto marmo andava a Casablanca, che la ‘proconsolare’ politica di Lyautey

operating theaters in every part of the civilized world. In those years a lot

voleva sontuosamente e prestigiosamente marmorea. Lo spettacolo grandioso,

of marble was being shipped to Casablanca, then being built lavishly and

antico, di stile epico, si aveva, come l’ho visto ancora in quegli ultimi anni di

prestigiously out of marble under Lyautey’s proconsular policy. The big ships

navicelli e navicellai, quando i grossi barconi, costruiti in modo da poter essere

were built so they could be beached, either to be laid up or to be cleaned

tirati a secco, o per essere messi a disarmo, o per essere puliti e raddobbati, o

and refitted, or else because they had been caught vacant in the harbor by a

perché colti ‘vacanti’ in rada da un’improvvisa libecciata, venivano tratti appunto

sudden south-west blast. It was a grand, old-style epic spectacle, as I saw it

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in secco a forza di buoi, diecine di carri, e con l’aiuto e la spinta del mare grosso

being done still it in the last few years of ships and seamen. They would be hauled

e dei frangenti. Allora le manovre a bordo per venire ad ‘azzuccarsi’ a spiaggia

ashore by dozens of teams of oxen and with the help and thrust of the heavy seas

per il verso buono senz’attraversarsi; quelle in acqua per sottomettere alle chiglie

and breaking waves. Then followed the maneuvers on board to beach the ship

i lunghi e pesanti ‘parati’ spalmati di sego; i carri ai quali venivano assicurate

end on, without it coming about, and the operations in the water to insert the long,

le cime dei cavi del traino, spinti in acqua fino a che i buoi non si rifiutavano; tutto

heavy slides coated with tallow below the keel; the wagons to which were secured

era, come ho detto, grandioso e potente e, col mare grosso, ardito e violento.

the ends of the tow cables, pushed into the water until the oxen dug their heels in.

Comandi, incitamenti, ingiurie e bestemmie vincevano il rumor dei marosi

Everything was, as I said, great and powerful, and when a heavy sea was running,

e del vento. Ma la nota fantasiosamente epica era data avanti l’alba, a notte

bold and violent. The shouted orders, whooping, insults and curses rose above

fonda, dai corni che chiamavano contadini e conducenti di buoi dalle campagne

the noise of the waves and wind. But the fantastically epic note was given before

d’entroterra, a fornire l’opera loro e la forza delle loro bestie, secondo un antico

dawn, late at night, by the horns calling the farmers and cattle drivers from the

patto non scritto ma osservato popolarmente con la fedeltà propria dei patti

rural hinterland to provide their labor and the strength of their animals, according

non scritti.

to an ancient unwritten agreement but popularly observed with the fidelity of the

Specialmente quando già soffiava la rabbia del libeccio, e l’alba sorgeva sul

unwritten agreements. Especially when the south-west wind was already raging,

mare e in cielo di tempesta, le lunghe chiamate a raccolta e soccorso dei corni

and day broke on a sea and sky of storm, the long calls to rally and rescue in the

nella notte e sul far del giorno livido e calamitoso, dicevano un mondo di cose

night and in the livid and calamitous dawn, bespoke a world of serious, solemn,

gravi, solenni, umane. Sul tratto di spiaggia, sulla destra del ‘ponte caricatore’,

human things. In the stretch of beach to the right of the wharf, which was kept clear

dov’era tenuta libera per i navicelli, c’era una tartana carica di secco e robusto

for the ships, there was a tartan laden with the strong, dry wine of Elba. It was a

vin dell’Elba. Era una sorta di osteria navale, che al termine di quelle operazioni

sort of tavern ship, which at the end of those operations would be painstakingly

veniva coscienziosamente asciugata.

drunk dried. I have many things to tell of those daring, bold, violent and generous

Avrei molte cose da raccontare di quei fortedeimarmini spericolati, arditi, violenti

anarchist souls of Forte dei Marmi, many of whom in youth had sailed several

e generosi, anarchici nell’anima, molti dei quali in gioventù avevan fatto più volte

times around the world on ocean-going ships, coming home empty-handed, or

il giro del mondo coi velieri di lungo corso, senza riportare a casa nulla o quasi

practically empty-handed, having drunk and gambled their pay away in the taverns

nulla delle paghe, bevute e giuocate nelle taverne dei cinque continenti. E anche

of five continents. And this is also a fact of economic history, showing, as I have

questo sarebbe un dato della storia economica, in quanto dimostra, come ho

said, how generously anarchic and carefree they were.”

detto, generosamente anarchici di specie spensierata”.

FOTO STORICHE tratte dal volume Il marmo ieri e oggi, Società Editrice Apuana, Carrara 2008 HISTORICAL PHOTOGRAPHS from Il marmo ieri e oggi, Società Editrice Apuana, Carrara 2008

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REFLECTIONS_ FUTURE

LA DINAMICITÀ INTRINSECA DEL MARMO THE INHERENT DYNAMISM OF MARBLE Valerio Cometti

laureato in ingegneria meccanica, designer, valerio cometti fonda nel 2005 v12 design a milano. attratto dalle sfide provenienti dai settori più diversificati, persegue un’azione di design finalizzata al ripristino dell’equilibrio fra ricerca estetica, progettazione e reale innovazione. collabora con testate del car e del product design. a graduate in mechanical engineering, the designer valerio cometti founded v12 design in milan in 2005. attracted by the challenges from across a range of sectors, his work as a designer aims at restoring the balance between aesthetic research, design and true innovation. he also contributes to car and product design magazines.

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REFLECTIONS_FUTURE

Pico della Mirandola, Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi… uomini di infinita sensibilità, intelletti straordinari che hanno regalato un posto nella storia a loro stessi e a quest’Italia oggi a tratti così appannata. Per l’uomo comune confrontarsi con menti che hanno saputo unire altissima conoscenza scientifica e autentica poesia nella composizione letteraria, architettonica, artistica è fonte di smarrimento, di disagio ancor prima che di ammirazione. Oggigiorno, soprattutto in Italia, stiamo vivendo una pericolosa deriva “finto-umanistica” che sta minando le stesse basi della competitività del nostro paese. “Finto-umanistica” perché figlia di uno sterile e silenziosamente invidioso snobismo che relega il sapere scientifico al rango di noioso, ma inevitabile accessorio da riservare a occhialuti periti e balbettanti ingegneri. Siamo una nazione che perde lucidità e incisività parallelamente alla diminuzione di appeal della tecnica, della scienza, più in generale, delle materie di ingegno. Il marmo potrebbe essere preso come simbolo del Rinascimento, quando arti e scienza sembravano fuse e indistinte, unione di potenza irripetibile e non più ripetuta. Fresatura con bracci antropomorfi, taglio waterjet, laser-etching, sembrano termini prelevati dal catalogo di una noiosa fiera delle macchine utensili. Invece, sono gli strumenti di una manifattura potente e precisa, armi di una progettualità che non deve restare sclerotizzata e chiusa, bensì deve gettarsi come Pico “in un abbraccio unico e potente”, tanto sulla composizione quanto sul virtuosismo tecnologico che ne permetterà e valorizzerà la realizzazione. L’equilibrio fra tecnica e creatività dev’essere oggi ripristinato: senza prevaricazioni, ma con sincera curiosità il designer, l’architetto, in una parola il progettista, deve fare sue sia le nuove tecnologie manifatturiere, che il più profondo e moderno sapere sulla materia. La conoscenza tecnica, scientifica,

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Pico della Mirandola, Leonardo da Vinci, Filippo Brunelleschi... men of infinite sensitivity, extraordinary minds that have won a place in history for themselves and for this Italy, now at times rather tarnished. For the common man to deal with minds that have managed to combine advanced scientific knowledge and authentic poetry in literary, architectural and artistic composition is a source of bewilderment and astonishment even more than of admiration. Nowadays, especially in Italy, we are experiencing a dangerous “faux-humanist” drift, which is undermining the very foundations of the country’s competitiveness. “Faux-humanist” because it is the result of a sterile and silently jealous snobbery that relegates scientific knowledge to the status of a boring but inevitable accessory, reserved for bespectacled nerds and stammering eggheads. We are a nation that has lost clarity and incisiveness with the decline of the appeal of the technology, science and intellectual subjects more generally. Marble could be taken as a symbol of the Renaissance, when art and science seemed to be fused and inseparable in an unrepeatable union of power. Stone milling by anthro arms, waterjet cutting and laser etching sound like terms taken from the catalog of a tedious exhibition of machine tools. In reality they are the instruments of a powerful and accurate manufacturing plant, the weapons of a project that should not remain ossified and closed, but throw itself like Pico into “a unique and powerful embrace” with both composition and the technological virtuosity that will enable and enhance its fulfillment. The balance between technology and creativity needs to be restored today. Without prevarication, but with genuine curiosity, the engineer, the architect, in a word the designer, has to adopt the new manufacturing technologies, the most profound and modern know-how about materials. Technical, scientific knowledge, as an intimate confidant and benign informer of the secrets of


FRESATURA CON BRACCI ANTROPOMORFI, TAGLIO WATERJET, LASER-ETCHING, SEMBRANO TERMINI PRELEVATI DAL CATALOGO DI UNA NOIOSA FIERA DELLE MACCHINE UTENSILI. INVECE, SONO GLI STRUMENTI IMPIEGATI CON POTENZA E PRECISIONE DALL’INDUSTRIA FURRER STONE MILLING BY ANTHRO ARMS, WATERJET CUTTING AND LASER ETCHING SOUND LIKE TERMS TAKEN FROM THE CATALOG OF A TEDIOUS EXHIBITION OF MACHINE TOOLS. IN REALITY THEY ARE THE INSTRUMENTS USED WITH POWER AND ACCURACY BY FURRER FACTORY

intima confidente e benigna delatrice dei segreti della realtà, non serve solo a ridurre i costi, non concorre solo alla riduzione dei tempi di lavorazione. Se ragiona così, il progettista reitera l’errore di superba superficialità a cui facevo riferimento in apertura: un robot che supera il virtuosismo di uno scultore dev’essere spunto per un nuovo percorso creativo, non va accolto con lo scetticismo di chi nella calcolata ripetibilità del gesto di fresatura ne individui il limite. La fotografia è forse meno potente della pittura? Il cinema è forse meno espressivo del teatro? Il marmo contiene forme, il marmo è permeato di progetti, nasconde ben ancorate alla sua cristallizzata struttura di carbonato di calcio idee che hanno bisogno di un nuovo approccio, ricco, onesto e curioso da parte dei progettisti: solo così sgorgheranno con freschezza, originalità e con una nuova duratura poetica. Forse Marc Newson con i suoi oggetti marmorei per Gagosian? Perché no? La genesi di forme squisitamente prismatiche ed estruse, figlie di (brillanti) idee formatesi in “brodo primordiale” fatto di CAD tridimensionali, trova nella fresatura a controllo numerico lo strumento che garantisce il totale rispetto di parallelismi e offset nelle superfici. E forse ci si può spingere ancora più in là… oltre la scultura, oltre la semplice asportazione di materia, forse oltre la stessa funzione di espressività statica di questa pietra straordinaria. Quando guardo il marmo mi sembra sempre di vederlo sornione, ricambia il mio sguardo curioso e intimorito, pare voler dire: “Qui dentro ci sono ancora tantissime idee, tantissimi progetti, non solo forme… Cosa aspettate a tirarli fuori?”.

reality, not only serves to reduce costs, not only contributes to the reduction of working times. If the designer reasons like this, he repeats the error of superficiality and pride to which I referred above. A robot that surpasses the virtuosity of a sculptor has to provide inspiration for a new creative path. It should not be greeted with skepticism by those who identify their limitations in the calculated repeatability of the act of cutting. Is photography perhaps less powerful than painting? Is the cinema perhaps less expressive than the theater? Marble contains forms, marble is permeated with designs, it conceals firmly anchored in its crystalline structure of calcium carbonate ideas that need a new, rich, honest and curious approach on the part of designers. Only in this way will they overflow with freshness, originality and a new and enduring poetry. Perhaps Marc Newson, with his marble objects for the Gagosian Gallery? Why not? The genesis of exquisitely prismatic, extruded forms, the product of brilliant ideas formed in the “primordial soup” of three-dimensional CADs, finds in CNC milling the instrument that ensures the full respect of parallels and offsets in the surfaces. And perhaps we can go even further... beyond sculpture, beyond the simple paring away of material, perhaps beyond the function of static expression of this exceptional stone. When I look at marble I always seem to see it looking crafty, returning my curious and timorous gaze. It seems to be saying: “There are still a lot of ideas in here, a lot of projects, not just forms... What are you waiting for? Get them out!”

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TECH-MATTERS_ LIFESTYLE

Dalla terrazza From the terrace

QUAI

KENNEDY LA SUA ECLETTICA E COMPOSITA ARCHITETTURA, PROGETTATA DA FRÉDÉRIC GENIN, È ARRICCHITA DA UNA BASE DI MARMO STRIATO FORNITO E LAVORATO DA FURRER, CHE DONA ALL’EDIFICIO UN’ELEGANZA DEGNA DEL PRINCIPATO ITS ECLECTIC AND COMPOSITE ARCHITECTURE, DESIGNED BY FRÉDÉRIC GENIN, IS EMBELLISHED WITH A BASE OF STRIATED MARBLE SUPPLIED AND FABRICATED BY FURRER, GIVING THE BUILDING AN ELEGANCE WORTHY OF THE PRINCIPALITY

La sua straordinaria posizione affacciata sullo specchio d’acqua di Port Hercule, brulicante di superyacht, lo rende visibile da tutto il porto, e da tutti gli yacht. Da qualunque direzione ci si avvicini a Montecarlo, che sia da terra o che sia dal mare, le prime strutture che si vedono sono le gru. Sì, perché Montecarlo è un costante “work in progress”. Il sontuoso e lussuoso edificio residenziale sito in Quai Kennedy, lungo la sponda meridionale di Port Hercule, è una delle ultime e più visibili realizzazioni immobiliari. Costruito dal Groupe Pastor, la primaria impresa di costruzioni di lusso del Principato, offre appartamenti con una spettacolare vista sul porto e sul mare antistante. Infatti, fenomeno raro a Montecarlo, non ha altri edifici davanti e la sua composita facciata si può ammirare in tutta la sua estensione dal bacino del porto e dalla salita che conduce a Monaco, il borgo antico edificato in cima alla rocca, la residenza del principe. Questa posizione particolare consente anche ai passanti e ai visitatori di percepire al meglio la fornitura di Furrer di lastre di marmo striato che costituiscono la base dell’edificio e ne connotano fortemente la personalità, con lo sviluppo orizzontale delle venature ad andamento parallelo che marcano tutto il piano terreno e il mezzanino, formando un basamento di grande impatto visivo che sembra sostenere con il suo andamento orizzontale le verticalità dell’edificio. Furrer ha messo come sempre a disposizione del Groupe Pastor tutta la sua esperienza ingegneristica e abilità artigianale per il taglio, la lucidatura e la posa in opera di questa particolarissima e ormai rara pietra.

Its stunning location overlooks the stretch of water of Port Hercule, teeming with super-yachts, making it visible from the port and all the yachts. However you come to Monte Carlo, by land or sea, the first structures you see are cranes. Yes, because Monte Carlo is a constant work in progress. The sumptuous and luxurious residential building at Quai Kennedy, on the south seafront of Port Hercule, the historic port of Monte Carlo, is one of the latest and most visible real estate projects. Built by the Groupe Pastor, the leading constructor of luxury buildings in the Principality, it offers apartments all with spectacular views of the harbor and seafront. In fact, almost unheard of in Monte Carlo, it has no other buildings in front of it and its composite façade can be admired in its whole extension from the basin of the port and the rise that leads to Monaco, the ancient town built above of the castle, the Prince’s residence. This outstanding location also allows visitors and passers-by to get an excellent view of Furrer’s consignment of striated marble slabs which form the base of the building and endow it with a distinctive character, with the veining running horizontally to the parallel development which characterizes the whole ground floor and mezzanine level, forming a plinth with a great visual impact whose horizontal movement seems to support the verticality of the building.

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M A D E i n C A R R A R A

FURRER

È L’ULTIMO PALAZZO RESIDENZIALE IN ORDINE DI TEMPO REALIZZATO A MONTECARLO E COSTRUITO DA ENTREPRISE GENERAL J.B. PASTOR ET FILS THIS IS THE LATEST CONDOMINIUM BUILT IN MONTE CARLO BY ENTREPRISE GENERAL J.B. PASTOR ET FILS

striato olimpico furrer

SUPPLY AND INSTALLATION


TECH-MATTERS_LIFESTYLE

LA SuA STrAordINArIA PoSIzIoNe AFFACCIATA SuLLo SPeCCHIo d’ACQuA dI PorT HerCuLe, BruLICANTe dI SuPerYACHT, Lo reNde vISIBILe dA TuTTo IL PorTo, e dA TuTTI GLI YACHT ITS STuNNING LoCATIoN overLooKS THe STreTCH oF wATer oF PorT HerCuLe, TeeMING wITH SuPer-YACHTS, MAKING IT vISIBLe FroM THe PorT ANd ALL THe YACHTS

Le costruzioni a Montecarlo sono sempre molto complesse, data l’endemica ristrettezza di spazi, e richiedono un’esperienza e una competenza particolari. “La grande difficoltà a Montecarlo – dichiara Patrice Pastor, presidente della J.B. Pastor et Fils – è di ottimizzare lo spazio. Per la costruzione di Quai Kennedy, dove l’edificio occupa tutta la superficie del terreno disponibile, abbiamo dovuto ricorrere a tecniche innovative per minimizzare i disturbi al traffico che ci hanno consentito di completare questo eccezionale edificio senza restringere mai la strada”. L’edificio è perfettamente posizionato anche rispetto all’evento forse più famoso al mondo fra i molti che si svolgono nel Principato: il Gran Premio di Formula 1. Infatti il percorso passa esattamente sotto le sue finestre, appena prima di infilarsi nel tunnel sotto l’hotel Fairmont. Il vicino di casa di Quai Kennedy sarà la nuova e sontuosissima sede dello Yacht Club de Monaco, storica istituzione presieduta dal principe Alberto fin dal 1988 e situata oggi ancora nella sua prima sede, all’estremità del lato nord di Port Hercule. La nuova sede è stata progettata dalla rinomata archistar sir Norman Foster e dall’architetto monegasco Alexandre Giraldi. L’immagine sarà quella di un transatlantico ormeggiato alla banchina, ma le sue dotazioni saranno all’avanguardia della eco-sostenibilità, come piace in particolare al principe Alberto. Così dalle finestre di Quai Kennedy si potrà partecipare visivamente non solo all’intensa vita del porto, ma anche a tutte le numerose manifestazioni che lo YCM organizza, dalle regate veliche alle gare di motonautica, dalle competizioni remiere alle parate di barche storiche. F StoneMagazine 90

As always Furrer placed all its engineering expertise and craftsmanship at Pastor’s disposal for the cutting, polishing and laying of this very special and now rare stone. Construction in Monte Carlo is always very complicated, given the endemic lack of space. It calls for very special experience and expertise. “The great difficulty in Monte Carlo,” observes Patrice Pastor, president of Pastor J.B. et Fils, “is how to make the most of space. To build Quai Kennedy, where the building occupies the whole available lot, we had to use innovative techniques to minimize disturbance to traffic in ways that enabled us to complete this exceptional building without ever encroaching on the road.” The building also occupies a perfect position for watching what is perhaps the most famous event in the world among the many held in the Principality: the Formula 1 Grand Prix. The circuit passes right under the windows, just before the cars whizz into the Fairmont Hotel tunnel. The neighbor at the Quai Kennedy will be the splendid new Yacht Club de Monaco, a long-established institution presided over by Prince Albert since 1988. Today it still stands on its first location, at the end of the north side of Port Hercule. The new clubhouse was designed by the star architect Sir Norman Foster and the Monegasque architect Alexandre Giraldi. The image is that of an ocean liner at berth, but its fittings will be at the cutting edge of eco-sustainability, a point of particular importance to Prince Albert. From the windows of Quai Kennedy you can participate not only visually in the busy life of the port, but all the many events organized by the YCM, from sailing regattas to powerboat racing, the rowing competitions and parades of historic boats.


vedute esterne e dettagli di lavorazioni views of exteriors and details of finishes

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TECH-MATTERS_MATERIALS

QUAI KENNEDY STONE PROVIDED BY

FURRER C A R R A R A

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TECH-MATTERS_ GEOLOGY

DIETRO LE QUINTE DEL MARMO MARBLE: BEHIND THE SCENES IL LUNGO PERCORSO DELLA PIETRA, DALLA SUA CULLA NATURALE, LA MONTAGNA, ATTRAVERSO LA CAVA, IL TRASPORTO, LA LAVORAZIONE E LA CONSEGNA PER L’APPLICAZIONE. IN OGNI FASE UN’ELEVATA PROFESSIONALITÀ DEGLI OPERATORI GARANTISCE L’IMPIEGO CONSAPEVOLE DI UNA RISORSA NON RINNOVABILE THE LONG PATH FOLLOWED BY STONE FROM ITS NATURAL CRADLE IN THE MOUNTAINS THROUGH THE QUARRY, ITS TRANSPORT, FABRICATION AND DELIVERY FOR LAYING. AT EACH STAGE OUTSTANDING PROFESSIONAL SKILLS ENSURE THAT THIS NON-RENEWABLE RESOURCE WILL BE USED WISELY

Paola Blasi Le possibilità applicative e le performance della pietra naturale non sono legate soltanto all’insieme delle sue caratteristiche intrinseche, ma sono condizionate anche dalla giacimentologia e dai procedimenti di estrazione, lavorazione, installazione e conservazione. La storia di qualsiasi prodotto in pietra naturale – sia esso una marmetta modulare, un pannello di facciata o il top di una cucina – inizia in cava, o meglio ancora prima, nella fase d’individuazione e di caratterizzazione del giacimento. Nel passato la scoperta di nuovi giacimenti era in genere legata a ritrovamenti casuali o al reperimento di antiche aree di coltivazione. oggi con l’ausilio della geologia, dell’esperienza e delle tecnologie disponibili è possibile condurre, soprattutto in paesi e/o aree nuove sotto il profilo lapideo, dei veri e propri inventari minerari per valutare la presenza e la consistenza di giacimenti di rocce ornamentali. Queste indagini consentono anche di verificare prima dell’apertura di una cava le caratteristiche e le potenzialità del deposito, al fine di evitare investimenti inutili. una volta aperta la cava, è necessario pianificare attentamente le attività estrattive. Già in cava il materiale evidenzia le sue caratteristiche peculiari, sia per quanto riguarda il grado di fratturazione dell’affioramento, che determina la dimensione massima dei blocchi estraibili, sia per la disposizione dei cristalli, che influisce su importanti parametri meccanici ed estetici. Pertanto, anche nel caso delle rocce più omogenee, è necessario studiare attentamente l’orientazione dei fronti di escavazione al fine di valorizzare il materiale e di evitare inutili sprechi. un’attività d’escavazione non razionale, come nel caso dei giacimenti a trovanti (massi erratici), può rendere necessaria una lunga e di conseguenza costosa opera di selezione sul materiale. Infatti quest’ultimo, a seconda delle diverse direzioni di taglio a cui viene sottoposto, assume aspetti diversi in termini di grana e di colore (se non addirittura di ornamentazione). F StoneMagazine 94

The possible applications and uses of natural stone are not only a function of its various properties, but are also affected by the bedding of the rock and methods of quarrying, processing, installation and maintenance. The history of any product made of natural stone, whether modular tile, façade panel or kitchen worktop, begins in the quarry, or even earlier, when the rock strata are identified and described in the field. In the past new beds of rock were generally discovered by chance, or by reopening ancient quarries. Today geology, experience and modern technology are used, particularly in countries or regions where stone has not previously been quarried, in order to develop mining inventories to assess the presence and extent of deposits of ornamental stone. These surveys mean that the nature and potential of the deposit are known even before quarrying begins and so preclude unnecessary expenditure. Quarrying has to be carefully planned. Already in the quarry the material reveals its distinctive features. The degree of fracturing of the rock determines the maximum size of the blocks that can be extracted. The arrangement of the crystals is an important mechanical and aesthetic factor. So even in the case of more homogeneous rocks, it is essential to carefully study the orientation of the quarry face to make the most of the material and avoid waste. Non-rational quarrying, as in the case of deposits of erratics (boulders deposited by glaciers), can entail lengthy and therefore expensive selection of the material. different cutting planes through the stone will lay bare different kinds of texture and color (and even patterns). other important decisions are the kind of machinery and quarrying techniques to be used. These will depend on the type of material (calcareous or siliceous), the characteristics of the deposit and the location of the quarry, above all the presence of water. The wrong choice of mining technique can cause serious


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TECH-MATTERS_GEOLOGY

Grande importanza rivestono anche i macchinari e le tecnologie di escavazione utilizzati: questi differiscono a seconda della tipologia di materiale (calcarea o silicea), delle caratteristiche del giacimento e del luogo di estrazione, con particolare riferimento alla presenza di acqua. La scelta errata di una metodologia estrattiva può provocare gravi danni. Per esempio l’uso indiscriminato di esplosivo o un errato dimensionamento delle cariche esplosive (soprattutto nel caso dei graniti) possono provocare delle microlesioni al materiale e quindi uno scadimento delle sue proprietà fisico-meccaniche. Molti e importanti giacimenti sono stati praticamente resi inutilizzabili a causa dell’impiego intensivo di esplosivo, come per esempio in India il famoso deposito di marmo bianco di Makrana utilizzato nel Taj Mahal. Gli effetti di questa tecnica possono essere molto subdoli: in apparenza il blocco può apparire sano e quindi essere avviato alle operazioni di segagione, le quali non raramente avvengono in località molto distanti dal luogo di estrazione, con conseguenti elevati costi di trasporto. una volta giunto in segheria il blocco può, come si dice in gergo, “franare” durante il taglio principale, oppure le lastre ricavate dal blocco possono rompersi durante la lucidatura. Per evitare questi problemi negli ultimi anni sono state messe a punto specifiche tecnologie per rinforzare sia i blocchi sia le lastre dei materiali più delicati e sensibili alla rottura durante le fasi di lavorazione. Le caratteristiche della cava rivestono molta importanza anche per il progettista, soprattutto nel caso in cui questi intenda impiegare grandi quantitativi di materiale e/o formati particolari. La disponibilità di una pietra naturale, sia in termini quantitativi sia di dimensioni massime di lastre ottenibili, è quindi strettamente collegata alla natura del giacimento e alle tecnologie che vengono utilizzate per estrarla. esistono infatti in natura giacimenti molto ricchi e omogenei, come quelli apuani, del travertino romano e turco e di tanti graniti, ma accanto a questi ce ne sono anche moltissimi altri che, pur rappresentando talvolta dei materiali molto pregiati, sono decisamente più limitati e meno omogenei. Sta quindi al progettista, sulla base delle specifiche esigenze, decidere quali materiali impiegare, tenendo ben presente che la natura può offrirgli tutto quello di cui ha bisogno, sia in termini di quantità sia di caratteristiche del materiale. Il blocco una volta estratto dalla cava viene condotto in laboratorio per essere lavorato fino a diventare prodotto finale. Anche nel settore della lavorazione F StoneMagazine 96

damage. For example, using explosives indiscriminately or misjudging the quantities of explosive needed (especially in the case of granite) can cause micro-lesions in the material and so diminish its physical and mechanical properties. Many important deposits have been rendered virtually useless by the use of heavy explosives. An example is the famous white marble from the Makrana deposit used in the Taj Mahal. The effects of this technique can be very subtle. A block may look healthy and be shipped for sawing, often to places remote from the quarry entailing high transport costs. once in the sawmill, the block may crumble during the principal cutting, or the slabs carved from the block may break later, during polishing. To avoid these problems specific technologies have been developed in recent years to strengthen both blocks and slabs of the materials most sensitive and susceptible to breakage during processing. The characteristics of the quarry are also very important to designers, especially if they intend to use large quantities of material or special formats. The availability of natural stone, both the quantity and the maximum size of the slabs that can be supplied, is closely dependent on the nature of the deposit and the technologies used to extract it. In nature there exist very rich and uniform reserves, like those of the Apuan Alps, roman and Turkish travertine or the many granites. But there are also many other materials that are sometimes very valuable but are much more limited and less uniform. The designer then has to decide which materials will be most appropriate, bearing in mind that nature can supply everything necessary, both in terms of the quantity and characteristics of the material. once a block has been extracted from the quarry it is moved to the workshop for fabrication into the finished product. The technologies used and the degree of experience and professionalism of the experts engaged in dressing the stone are naturally crucial. over the last thirty years fabrication technologies have made important advances. Among the most significant improvements are block cutters for extracting useful material even from shapeless blocks, those which have not been squared. This means significant savings in the quarry because it recovers material that would otherwise be sent for landfill.


assumono grande importanza le tecnologie utilizzate e il grado di esperienza e professionalità degli addetti ai lavori. Negli ultimi trent’anni le tecnologie di lavorazione hanno permesso di raggiungere risultati molto importanti. Fra i più significativi si possono ricordare il perfezionamento delle macchine tagliablocchi che consentono di ricavare materiale utile anche dai cosiddetti blocchi informi, cioè non squadrati. Questo ha consentito notevoli risparmi anche in cava: infatti il materiale altrimenti destinato alla discarica ha potuto essere recuperato. Sempre in considerazione dell’aspetto ambientale, si sono sviluppate le tecnologie già menzionate per il risanamento di blocchi e soprattutto delle lastre. Grandi risultati si sono ottenuti anche per quanto riguarda la lavorazione di spessori sottili e la possibilità di eseguire con il filo diamantato tagli curvi. Anche nella fase di lavorazione, i materiali, a seconda delle loro caratteristiche, subiscono processi differenti. Particolare attenzione viene data ai materiali più delicati, come i marmi colorati, e a quelli di grande pregio. Le tecniche di lavorazione, specialmente quelle di finitura superficiale, possono risultare di estrema importanza per il progettista che voglia ottenere risultati estetici e funzionali differenti. Negli ultimi anni le aziende si sono concentrate molto sulle finiture creando una vasta gamma di effetti superficiali che hanno ampliato le possibilità di scelta del progettista e contribuito a rinnovare l’immagine delle pietre naturali. Le caratteristiche estetiche delle pietre naturali, anche se molto importanti, costituiscono solo una parte degli elementi che devono essere considerati dal progettista. La carta d’identità di ogni materiale comprende infatti anche le sue caratteristiche fisico-meccaniche che possono risultare determinanti nella scelta di una pietra rispetto a un’altra. Negli ultimi anni in europa vige una direttiva sui materiali da costruzione che impone ai produttori di marcare Ce i propri prodotti finiti. La direttiva si applica anche al settore lapideo e pertanto lastre per pavimentazioni esterne, cubetti, cordoli, lastre per rivestimenti verticali, lastre per pavimenti e scale e marmette modulari devono obbligatoriamente riportare la marcatura Ce. Questa include fra l’altro le principali caratteristiche fisico-meccaniche del prodotto. Per orientarsi nella scelta dei vari materiali possono essere consultati anche i numerosi cataloghi che riportano i dati

out of respect for the environment, these technologies have been developed to reclaim blocks and above all slabs. excellent results have also been obtained in the fabrication of thin slabs and the use of diamond wire for making curved cuts. Also in the fabrication stage, the materials are subjected to different processes depending on their properties. Particular attention is devoted to the most delicate materials, such as colored marbles and those of particular value. Fabrication techniques, especially for surface finishes, can be extremely important to the designer who wants to obtain specific aesthetic and functional results. In recent years companies have concentrated on the finishes, creating a very wide range of surface effects that have expanded the choice of the designer and helped renew the image of natural stones. The visual qualities of natural stone, though very important, are only one of the factors that interest the designer. The identity of a material includes its physical and mechanical properties and these can be decisive in the choice of one material over another. In recent years there has been an eu directive which regulates all construction materials. It requires manufacturers to Ce mark finished products. The directive applies to the stone industry. Hence outdoor paving stone in the form of slabs and cubes, pavement curbs, stone for cladding walls, stone for flooring and stairs and modular stone tiles all have to bear the Ce mark, which includes the product’s principal physical and mechanical properties. To provide further guidance in the choice of different materials there are numerous catalogs that list the specifications, such as the recent one completed by the regione Toscana for Tuscan marble and stone. This catalog can be found online at www.marmiditoscana.it. Fabrication is completed with the packaging of the material. This phase is preceded by a careful review of the properties of the finished articles. In the case of serial products (like tiles, steps, etc.) and those in which uniformity of color is essential, the aesthetic qualities of the material are carefully assessed (to evaluate color and veining where present) and so divide the end product into distinct batches. This ensures standards of uniformity are maintained, despite the natural range of aesthetic variation in ornamental stone. As mentioned above, some materials are naturally more homogeneous than others, and in these cases F StoneMagazine 97


TECH-MATTERS_GEOLOGY

di caratterizzazione, come la recente opera realizzata dalla regione Toscana sui marmi e le pietre toscane, che può essere consultata anche on line: www.marmiditoscana.it. La fase di lavorazione termina con l’imballaggio del materiale. Questa fase è preceduta da un’attenta verifica delle caratteristiche dei manufatti ottenuti. Nel caso particolare di prodotti seriali (marmette, scalini ecc.) e di lavori in cui l’omogeneità di colore sia determinante, viene eseguita dagli operatori addetti un’attenta valutazione estetica del materiale (colore ed eventuale venatura) che consenta l’ottenimento di lotti ben distinti del prodotto finito. Questo per far sì che, pur nel naturale campo di variazione estetica delle rocce ornamentali, possano essere mantenuti standard di omogeneità. Come già accennato esistono dei materiali naturalmente più omogenei di altri, e pertanto in questi casi le operazioni di selezione saranno molto più veloci e soprattutto i prodotti scartati saranno decisamente inferiori, consentendo notevoli risparmi. Il concetto di omogeneità nei materiali lapidei va inteso sempre in modo elastico, in quanto la naturale variabilità di questi prodotti costituisce il loro pregio maggiore. Anche l’industria ceramica, sempre molto attenta a riproporre in qualche modo la bellezza della natura, ha lanciato dei prodotti che cercano di ricostruire la disomogeneità dei marmi e il fascino che ogni singolo prodotto lapideo porta con sé: quello del pezzo unico! Nel caso infine di prodotti tagliati a misura (cut-to-size) è importante eseguire le operazioni di pre-posa e di marcatura dei pezzi prima della consegna in cantiere, in modo da agevolare le operazioni d’installazione. Per una completa valorizzazione del prodotto risultano infine di fondamentale importanza le tecniche di posa e quelle di manutenzione. La buona riuscita dell’opera e il completo soddisfacimento del cliente-utente dipendono infatti oltre che da una corretta scelta e dimensionamento del prodotto anche dalle tecnologie utilizzate per la posa. errate tecniche applicative possono danneggiare sia il materiale sia la realizzazione nel suo complesso. Per questo motivo è importante rivolgersi a tecnici specializzati nella posa di prodotti lapidei, che impieghino prodotti specifici seguendo le raccomandazioni riportate nei codici di pratica nazionali o internazionali. Lo stesso discorso si applica ai trattamenti di manutenzione e pulizia che possono provocare vari problemi ai materiali. Per esempio l’impiego di prodotti troppo aggressivi o non specifici possono alterare le caratteristiche originali della pietra provocando alterazioni sia cromatiche sia fisiche. Anche in questo caso è quindi fondamentale utilizzare prodotti idonei per le operazioni di manutenzione, ordinaria e straordinaria, che tengano in considerazione la differente natura delle varie pietre con particolare riferimento alla loro composizione chimica (calcarea o silicea). da quanto detto si evince l’importanza di tutte le professionalità coinvolte nel ciclo produttivo, nella scelta e nell’applicazione dei materiali lapidei, affinché venga garantito l’impiego consapevole di una risorsa non rinnovabile, ma che, se utilizzata correttamente, possiede una durata praticamente illimitata.

F StoneMagazine 98

the sorting will be much faster and above all the amount of material discarded will be significantly lower, making for considerable savings. The concept of uniformity in stone always needs to be understood flexibly, as the natural variability of these products is their greatest value. even the ceramic industry, always very careful to reproduce the beauty of nature in various ways, has launched products that seek to reconstruct the diversity of marble and the beauty that every single stone product possesses: the fact that it is unique! Finally, in the case of cut-to-size products, it is important to do the pre-laying and marking of the pieces before delivery to the building site so as to facilitate laying. To make the most of the product it is all-important to ensure correct techniques of laying and maintenance. The success of the work and the complete satisfaction of the customer or user call for the proper selection and sizing of the stone and also of the techniques used for laying it. Inappropriate techniques can damage both the material and the whole work. For this reason it is important to consult specialists in the laying of stone products, who use specific products and follow the recommendations contained in the national or international codes of practice. The same applies to maintenance and cleaning, which can damage the materials in various ways. For example, the use of aggressive or non-specific products might alter the appearance of the stone by changing both the coloring and its composition. Here, too, it is important to use the right products for ordinary and extraordinary maintenance, taking into account the different kinds of stone, with particular reference to its chemical composition (calcareous or siliceous). All this shows the importance of the whole range of professional skills involved in the production cycle and the need to choose and apply stone materials with respect for this resource, which is non-renewable but, if used correctly, can last practically forever.


F StoneMagazine 99


TECH-MATTERS_ MATERIALS

VENATINO

BIANCO CAMPANILI, CAVA FURRER CARRARA , ITALY

DESCRIZIONE MACROSCOPICA

MACROSCOPIC DESCRIPTION

Litotipo a grana medio-fine di colore bianco con venature grigie più o meno scure,

A medium-fine-grained, white lithotype with more or less dark gray veins, of

di spessore sub-millimetrico e ad andamento disomogeneo, e con venature grigie

sub-millimetric thickness and non-homogeneous orientation, and gray veins

centimetriche associate ad opachi anche millimetrici. Il materiale è compatto

of centimetric size associated to opaque minerals up to millimetric in size. It is a

e privo di porosità superficiali. Possono comparire minuti cristalli di pirite.

compact material with no surface porosity. Minute pyrite crystals may occur too.

DESCRIZIONE MICROSCOPICA

MICROSCOPIC DESCRIPTION

Litotipo metamorfico cristalloblastico vagamente isoorientato in coincidenza delle

A crystalloblastic metamorphic lithotype that is vaguely iso-oriented where the veins

venature, costituito da blasti subedrali ed euedrali a bordi suturati, rettilinei e

occur and is composed of subeuhedral and euhedral blasts with sutured, straight and

talora curvi. Il mosaico è seriato (da 70 a 600 µm) con saltuaria presenza di noduli

sometimes curved grain boundaries. The mosaic is seriate (from 70 to 600 µm) with

plurimillimetrici (7 mm) dall’aspetto relitto, costituiti da cristalli calcitici, con bordi

the occasional presence of plurimillimetric nodules (7 mm) of a relict appearance,

interlobati o ameboidali, deformati e con abbondanti inclusi submicroscopici

composed of calcitic crystals with interlobated or ameboidal grain boundaries that

di minerali opachi. venature da µm a mm nelle quali si riconoscono blasti calcitici

are deformed and with abundant submicroscopic inclusions of opaque minerals.

(da 30 a 200 µm) intorbiditi da abbondanti opachi, rari blasti di quarzo pecilitico,

veins occur from µm to mm in size in which calcitic blasts (from 30 to 200 µm) can

di feldspati e di dolomite rombica intorbidita da microgranulazioni di opachi. Cristalli

be observed clouded by abundant opaque minerals, rare blasts of poikilitic quartz,

di pirite (< 200 µm), particolarmente abbondanti in coincidenza delle venature.

feldspars and rhombic dolomite clouded by microgranulations of opaque minerals. There are also pyrite crystals (< 200 µm), that are particularly abundant where the

F StoneMagazine 100

veins occur.


Carrara, Cava Bianco Campanili

LuoGo d’orIGINe PLACe oF orIGIN CARATTERISTICHE FISICO MECCANICHE / PHYSICAL MECHANICAL CHARACTERISTCS NORMA

CARATTERISTICHE FISICO MECCANICHE PHYSICAL MECHANICAL CHARACTERISTCS

EN 13755-08

Assorbimento acqua a pressione atmosferica Water absorption at atmospheric pressure

EN 1936-07

Massa volumica apparente Apparent density

EN 1936-07

Porosità aperta Open porosity

EN 12372-07

Resistenza a flessione con carico concentrato Flexural strength

U.M.

VALORE MEDIO MEAN VALUE

DEV. ST DEV. ST

%

0.11

0.01

Kg/m3

2710

4.1

%

0.3

0.02

Allo stato naturale In natural conditions

Mpa

18.1

1.2

Dopo 48 cicli di gelo Exposed to 48 frost cycles

Mpa

15.6

2.3

EN 1926-07

Resistenza alla compressione Uniaxial compressive strength

Mpa

127.3

6.7

EN 14231-04

Resistenza allo scivolamento Slip resistance (honed finishing) Finitura levigata (secco) Slip resistance (honed finishing): DRY

USRV

69

2

Finitura levigata (bagnato) Slip resistance (honed finishing): WET

USRV

32

2

COLORE/COLOR Bianco perla con vene di varia tonalità grigie Pearly white with veins in shades of gray NOME PETROGRAFICO (Secondo EN 12407) PETROGRAPHIC NAME (According to EN 12407) Marmo Marble LUOGO D’ORIGINE/PLACE OF ORIGIN Ponti di vara (MS) Cava n. 168 - Cima di Gioia - Carrara (MS) Loc. Madielle - Lavagnina - Piastrone (MS) Loc. orto di donna (Lu) Torano - Loc. Calocara - Bettogli (MS) CARATTERISTICHE DEI BLOCCHI E DELLE LASTRE BLOCK AND SLAB CHARACTERISTICS I blocchi hanno dimensioni medie di 3,00 x 1,70 x 1,70 m. La direzione di taglio preferenziale è al contro e al secondo Average size of blocks: 3,00 x 1,70 x 1,70 m. Slabs are preferably cut against the grain or perpendicular to the grain, i.e. the hard way or the easy way

dATI tratti dal volume The Tuscan Marble identities, edito da Toscana Promozione, www.marmiditoscana.it dATA from The Tuscan Marble identities, published by Toscana Promozione, www.marmiditoscana.it/uk

F StoneMagazine 101


sinergia

s a n l o re n z o y a c h t . c o m

T h e s e c r e t o f o u r s u c c e s s i s a w h i t e s h e e t o f p a p e r.


S L 104

That is the carte blanche that we give to all our owners.

Ta i l o r M a d e

R o m a - Ve n ez ia - Antibe s - M onte Ca rlo - M a llo rca - H am b u r g - M ün ch en - S uko šan - Ft . Lau d erd al e - N ew Yor k - M éxico C it y - Mo sco w - D u bai


ON THE SEA_ SHIPYARD

Record shipyard BENETTI

Roberto Franzoni Il cantiere dei record: detiene quello di longevità, con centotrentotto anni di attività ininterrotta, di produzione, con oltre trecentocinquanta yacht naviganti, ma anche di primato tecnologico, con soluzioni ecologiche come la propulsione diesel-elettrica, la prospettiva futura di armonizzazione degli yacht nell’ambiente. Benetti è uno dei più antichi cantieri al mondo ancora operativo e uno dei primi a costruire yacht. Fu fondato a viareggio da Lorenzo Benetti nel 1873 e dopo la sua morte continuò a essere diretto dai figli Gino ed emilio, che modificarono il nome del cantiere in Fratelli Benetti, e poi dal 1927 dai loro figli Giuseppe e virgilio e Maurizio e Bertani. Fino a quel tempo la produzione era concentrata su unità da trasporto prevalentemente a vela per il piccolo cabotaggio costiero. I velieri di viareggio erano famosi in tutto il mondo per le loro qualità, tanto da guadagnare nell’esigente mondo anglosassone la dicitura di “Best Barque”, importata e tradotta dai viareggini in “Barcobestia”, i velieri che ancora negli anni quaranta del Novecento affollavano le darsene del porto versiliese. dopo la seconda guerra mondiale il cantiere viene diviso in due branche: il Cantiere Fratelli Benetti, per la realizzazione di barche a vela e motore, e il Cantiere M & B Benetti, dedicato esclusivamente alla costruzione di navi commerciali fino alla taglia dei 150 metri. A record-breaking shipyard, it holds the record for longevity, with 138 years of uninterrupted production and over 350 yachts sailing. It is also in the technological lead with environmentally friendly solutions such as diesel-electric propulsion, the future prospect for making yachts environmentally friendly. The Benetti shipyard is one of the world’s oldest still operating and was one of the first to build yachts. It was founded by Lorenzo Benetti in viareggio in 1873. After his death it was run by his sons Gino and emilio, who changed the name of the yard to Fratelli Benetti, and then from 1927 by their sons Giuseppe and virgilio and Maurizio and Bertani. Before that production was concentrated mainly on cargo boats, mainly powered by sail, for the small coastal trade. The tall ships of viareggio were famous worldwide for their quality. In the demanding english-speaking world they earned the “Best Barque” classification, a term imported and translated by the inhabitants of viareggio into “Barcobestia,” applied to the sailing ships which still thronged the docks of versilia in the 1940s. After world war II the yard was split into two divisions. The Fratelli Benetti shipyard built sailing and motor boats and the M & B Benetti yard engaged exclusively in the construction of commercial ships up to 150 meters overall length. F StoneMagazine 104


FOCUS

www.benettiyachts.it

deLFINo 93' (PAGINA ACCANTo) uLTIMo NATo IN CASA BeNeTTI, rAPPreSeNTA uN LeGAMe ProFoNdo TrA LA STorIA e L’INNovAzIoNe deL CANTIere. IL PrIMo MoTorYACHT CoN QueSTo NoMe Fu PreSeNTATo QuArANT’ANNI FA AL SALoNe NAuTICo dI GeNovA deL 1969. FB 243 LAdY LArA (IN QueSTA PAGINA), deCorATo CoN MArMI Furrer, è uNo deI QuATTro 59 MeTrI CoNSeGNATI dA BeNeTTI NeL 2008, IL PIù CoNSISTeNTe ordINe CoNTeMPorANeo NeLLA STorIA deLL’INduSTrIA deI SuPerYACHT.

M A D E i n C A R R A R A

FURRER SUPPLY AND INSTALLATION

Delfino 93' (FACING PAGe), THe LATeST BeNeTTI MoTor YACHT, rePreSeNTS THe CLoSe TIeS BeTweeN HISTorY ANd INNovATIoN AT THe YArd. THe FIrST MoTor YACHT wITH THIS NAMe MAde ITS deBuT ForTY YeArS AGo AT THe GeNoA BoAT SHow IN 1969. FB 243 laDy lara (THIS PAGe), deCorATed wITH Furrer MArBLe, IS oNe oF Four 59-MeTer CrAFT SuPPLIed BY BeNeTTI IN 2008, THe LArGeST CoNTeMPorArY order IN THe HISTorY oF THe SuPerYACHT INduSTrY.

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ON THE SEA_SHIPYARD

1 Il cantiere storico di viareggio in darsena Italia The historic shipyard at viareggio in darsena Italia

2 La piscina di FB 247 Silver Angel, 65 metri, del 2009 Swimming pool of FB 247 Silver angel, 65 meters overall length, 2009

3 FB 226 Multiple, 50 metri, del 2002, decorato con pietre Furrer, disegnato da dickie Bannenberg, figlio di Jon, il progettista di Nabila FB 226 Multiple, 50 meters overall length, 2002, decorated with Furrer stone, designed by dickie Bannenberg, son of Jon Bannenberg, the designer of nabila

1

2

Per IL SeSTo ANNo CoNSeCuTIvo, IL GruPPo AzIMuT-BeNeTTI è IL PrIMo CANTIere AL MoNdo IN TerMINI dI ProduzIoNe dI MeGAYACHT For THe SIxTH CoNSeCuTIve YeAr THe AzIMuT-BeNeTTI GrouP IS THe worLd’S BIGGeST SHIPYArd IN TerMS oF ProduCTIoN oF MeGA-YACHTS

La morte di emilio Benetti vede la gestione del Cantiere Fratelli Benetti passare al nipote Giuseppe e al figlio più giovane di questi, Lorenzo. Facendo propria l’eredità delle generazioni che lo avevano preceduto, Lorenzo diventa uno dei protagonisti della cantieristica internazionale nel settore dei grandi yacht. Sotto la sua gestione vedono la luce straordinari capolavori, come la serie delfino, piccoli grandi yacht in acciaio, e veri megayacht, come il Galu (53 metri, del 1977, una misura imponente per quegli anni) e il Nabila del 1980: 86 metri, 2465 tonnellate di stazza, disegnato da Jon Bannenberg per il saudita Adnan Kashoggi, lo yacht più famoso dell’epoca. dopo aver varato oltre centoventi yacht la famiglia Benetti, proprio a causa del Nabila – per l’eccesso di costi e le difficili relazioni con l’armatore – è costretta a rinunciare alla proprietà, non senza aver elevato un elegante “canto del cigno” per opera di riccardo Benetti, l’ultimo erede, con la costruzione di eleganti e preziosi velieri come vanina (1978), disegnato per un armatore italiano dall’architetto navale americano Scott Kaufman per vincere l’Admiral’s Cup, o il maestoso white Gull di 46 metri (1983), tutto in alluminio, antesignano dei moderni megasailer di Perini Navi e di Alloy Yachts. Nel 1985 Paolo vitelli, proprietario e presidente di Azimut, rileva il Cantiere Fratelli Benetti rinominandolo Benetti. La coraggiosa iniziativa dell’imprenditore torinese, che fino ad allora non aveva mai posseduto un cantiere ma era il capostipite di quel metodo di costruzione basato sull’apporto di fornitori terzisti che ha fatto la fortuna della nautica viareggina e di tutta la nautica italiana, ha fatto imboccare a quel manipolo di ardimentosi una rotta vittoriosa e ricca di incessanti successi.

F StoneMagazine 106

The death of emilio Benetti saw the management of Cantiere Fratelli Benetti pass to his nephew Giuseppe and his youngest son Lorenzo. Inheriting the legacy of the generations before him, Lorenzo became a key player in international construction of mega-yachts. extraordinary masterpieces came to light under his management. examples were the delfino series of smaller mega-yachts built of steel and the true megayachts such as Galu (53 meters, 1977, a striking size for those years) or nabila, 1980 (86 meters, 2465 tons), designed by Jon Bannenberg for the Saudi businessman Adnan Kashoggi, the most famous yacht of its day. Having launched over 120 yachts, the Benetti family found itself in difficulty precisely because of nabila. There were cost overruns and relations with Kashoggi were difficult. The family was forced to give up ownership, not without an elegant swan song in the work of riccardo Benetti, the last heir. He built refined craft like Vanina (1978), designed by the American naval architect Scott Kaufman for an Italian owner to compete in the Admiral’s Cup, or the majestic all-aluminum 46-meter White Gull (1983), a forerunner of the modern mega-sailers by Perini Navi and Alloy Yachts. In 1985 Paolo vitelli, owner and president of Azimut, took over the Cantiere Fratelli Benetti renaming it simply Benetti. This businessman from Turin showed considerable courage. He had never owned a shipyard before, yet he devised a method of construction based on sub-contracting which has made the fortune of shipbuilders in viareggio and the rest of Italy. He showed a handful of courageous entrepreneurs the way to be continuously successful. over the past twenty-five years more mega-yachts have been launched than in the yard’s whole previous history. They include the second-biggest ship ever built in viareggio, the 70-meter reverie.


Approfondimenti/See more at Per ulteriori informazioni su Benetti for more information on Benetti

www.fstone.tv/sea

3

Negli ultimi venticinque anni sono stati varati più megayacht che in tutta la storia del cantiere, realizzando tra l’altro la seconda più grande unità mai costruita a viareggio, reverie, di 70 metri. oggi, per il sesto anno consecutivo, il Gruppo Azimut-Benetti è il primo cantiere al mondo in termini di produzione di megayacht. una delle chiavi di questo successo è stato il lancio di un’idea che nessuno aveva mai perseguito prima: la costruzione di megayacht in vetroresina a stampo. Questa tecnica ha consentito di mettere a punto una gamma di imbarcazioni – originariamente tre, oggi sette modelli – i cui scafi sono prodotti in serie e i cui interni sono personalizzati sulle esigenze dell’armatore. dal varo del primo esemplare di Benetti Classic in vetroresina, il 35 metri Stella Fiera del 1998, sono stati consegnati oltre cento yacht in vetroresina! un record mai eguagliato da alcun cantiere al mondo. Nel 2003 il Gruppo Azimut-Benetti ha rilevato il Cantiere navale Fratelli orlando di Livorno, il più importante e rinomato della Toscana e uno dei primi d’Italia, e avviato un importante piano industriale per la creazione di un polo specializzato nella nautica da diporto, con la contestuale riconversione di un’area urbana e la creazione di un porto turistico. è nella sede produttiva di Livorno che Benetti produce megayacht interamente custom superiori ai 47 metri, in acciaio e alluminio, mentre in via Coppino a viareggio, la sede storica, oggi dotata anche di eliporto, vengono realizzati i modelli semi-custom della nuova serie Class, con una capacità di costruzione pari a quattro imbarcazioni in simultanea. A Livorno Benetti dispone di un’area di 160.000 metri quadrati convertita in un cantiere all’avanguardia in cui è stata realizzata una delle più moderne

Now for the sixth consecutive year the Azimut-Benetti Group is the world’s biggest shipyard in terms of production of mega-yachts. one of the keys to its success was an idea no one had ever had before: building mega-yachts out of molded fiberglass. This technique made it possible to develop a range of craft – originally three models, now seven – with mass-produced hulls and interiors tailored to the owner’s individual wishes. Since the launch of the first of these fiberglass Benetti Classic, the 35-meter Stella fiera in 1998, over one hundred fiberglass yachts have been delivered! A record unequaled by any yard worldwide. In 2003 the Azimut-Benetti Group took over the Fratelli orlando yard in Livorno. This was the most important and celebrated yard in Tuscany and one of the biggest in Italy. The Group then launched a major plan to establish a center specializing in leisure sailing, with a makeover of the urban area and the creation of a marina. The production facilities in Livorno produce wholly custom built Benetti mega-yachts over 47 meters long in steel and aluminum. The original yard at via Coppino in viareggio, now also equipped with a heliport, focuses on semi-custom built models in the new Class series and has the capacity to build four vessels simultaneously. The Benetti yard in Livorno covers an area of 160,000 square meters as a cutting-edge facility with the most modern equipment in the Mediterranean for servicing and repairs. It has a 300-tonne travel lift and a 2400-tonne ship lift. Its production capacity is eight yachts simultaneously. Beside these production numbers and of course its financial success, Benetti also has a technological edge that places the brand at the top of the world shipbuilding industry for the pleasure craft sector. In 2005 it launched the third ambrosia, 65 meters overall length, for a loyal client in

F StoneMagazine 107


M A D E i n C A R R A R A

FURRER SUPPLY AND INSTALLATION

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aree nel Mediterraneo dedicate alle attività di service e di riparazione, dotata di un travel lift da 300 tonnellate e uno ship lift da 2400 tonnellate. La capacità produttiva è di otto yacht in contemporanea. A fianco di queste performance numeriche, e naturalmente finanziarie, Benetti vanta anche un primato tecnologico che colloca il marchio al vertice della cantieristica mondiale di navi da diporto. Nel 2005 ha varato il terzo Ambrosia, 65 metri, per un fedele armatore di Taiwan, primo yacht al mondo dotato dell’avanzato sistema di propulsione diesel-elettrico Azipod di ABB, leader mondiale per questo tipo di propulsione navale. da quell’esperienza Benetti ha messo a punto, in collaborazione con il centro di ricerca e sviluppo r&d di varazze del Gruppo Azimut-Benetti, un sistema innovativo e silenzioso, applicabile a tutta la nuova gamma Benetti Class, dal più piccolo delfino 93', fino all’ammiraglia vision Supreme 164'. Le conoscenze del cantiere in questo ambito si sono perfezionate ed evolute nel corso degli ultimi dieci anni e sono applicate sia alle grandi navi in acciaio sia ai semi-custom di dimensioni minori. Il sistema, denominato Hybrid Silent System, è il risultato più eclatante di ottimizzazione dell’energia, e quindi di carburante, di riduzione delle emissioni gassose, e soprattutto dell’abbattimento del rumore e delle vibrazioni – pari al 40 per cento – aumentando sensibilmente il comfort a bordo. L’installazione dell’Hybrid Silent System prevede un sistema di propulsione elettrico, aggiuntivo e alternativo rispetto a quello principale, con l’utilizzo dei medesimi componenti della propulsione tradizionale alla quale si aggiungono i motori elettrici a magneti permanenti e i loro relativi “inverter” (convertitore di frequenza), che, collegati a un sistema di controllo, governano le linee d’assi con i motori diesel principali disinseriti. In questo modo, l’Hybrid Silent System garantisce con la sola energia elettrica una velocità di crociera di 8 nodi e una navigazione silenziosa, che consente di viaggiare anche di notte in totale relax. Con la nuova gamma semi-custom Benetti Class (da 27 a 50 metri) e le nuove proposte in acciaio e alluminio full custom (da 47 a 68 metri) il cantiere Benetti è fortemente intenzionato a mantenere la sua leadership fra i costruttori mondiali di megayacht, riuniti nell’associazione SYBAss, Super Yacht Builder Association, e a continuare a stupire il mondo non solo con i suoi numeri, ma anche con la sua sempre più sofisticata tecnologia.

Taiwan. This was the world’s first yacht to be powered by the advanced diesel-electric system by ABB Azipod, world leader in this type of propulsion. From this experience Benetti developed, in collaboration with the r&d center of Azimut-Benetti Group at varazze, an innovative silent system which it is applying to the whole new Benetti Class range, from the smallest Delfino 93' to its 164' flagship Vision Supreme. The yard’s expertise in this sector has improved and evolved over the past ten years, and is applied to both large steel ships and smaller semi-custom craft. Called the Hybrid Silent System, it is the most striking result of the optimization of energy and fuel-efficiency, with a reduction of gas emissions and above all noise and vibrations – cut by 40 percent – so significantly increasing comfort on board. Installation of the Hybrid Silent System provides a system of electric propulsion, additional and alternative to the principal power unit. It uses the same components as traditional propulsion but with the addition of electric motors with permanent magnets and their inverters (frequency converters). Connected to the control system, they govern the shaft lines when the main diesel engines are switched off. In this way, the Hybrid Silent System provides the only power with a cruising speed of 8 knots and silent sailing, making it possible to travel at night in total comfort. with the new semi-custom Benetti Class (from 27 to 50 meters overall length) and the new full custom craft in steel and aluminum (47 to 68 meters), the Benetti yards are firmly determined to maintain their leadership among the builders of mega-yachts associated in SYBAss, the Super Yacht Builders Association. It is sure to continue to amaze the world not only with its numbers but also its increasingly sophisticated technology.

Alla pagina accanto, da sinistra in senso orario FB 247 Silver Angel FB 247 Silver Angel FB 226 Multiple FB 243 Lady Lara

I rendering del nuovo 65 metri Nataly, caratterizzato da prua dritta, da amplissime superfici vetrate per il massimo della luminosità interna e da un décor di grande sobrietà, il massimo dell’eleganza

Facing page, clockwise from left FB 247 Silver angel FB 247 Silver angel FB 226 Multiple FB 243 lady lara

rendering of the new 65-meter nataly, featuring straight bows, broad glass surfaces for maximum brightness inboard and a very restrained internal décor that is the height of elegance

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ON THE SEA_ PEOPLE

PASSIONE NAVALE NAVAL PASSION Vincenzo Poerio

Strategia di crescitaService delGrowth servizio Strategy

Amministratore delegato Benetti, Gruppo Azimut-Benetti Managing Director Benetti, Azimut-Benetti Group Ingegnere navale, cinquantacinque anni, napoletano, vincenzo Poerio ha dedicato una vita intera all’ingegneria navale. A tredici anni entra all’Istituto tecnico nautico. “volevo navigare – ricorda – ma purtroppo il giorno del diploma morì mia madre e io rimasi ad aiutare mio padre nella sua attività commerciale e mi iscrissi all’università”. dopo la laurea in ingegneria navale conseguita all’università di Napoli, una delle più rinomate nel campo, fu ingaggiato dal Cetena di Genova, la società di ricerca e consulenza di Fincantieri, per effettuare ricerche in campo navale. “Ma il professor Marsich, dell’università di Genova, membro anche del consiglio di amministrazione del Cetena, non mi garantì la continuità di ricerca – continua Poerio – e accettai l’incarico di responsabile di un gruppo tecnico per la progettazione di unità militari in Fincantieri a Genova”. A trentadue anni fu chiamato dall’ingegner Ponti dell’INMA di La Spezia, un cantiere di costruzione di piccole navi specializzate e riparazioni navali anche di grande entità, che aveva ancora sotto di sé i cantieri CNA di Carrara, e iniziò a lavorare come dirigente dell’ufficio tecnico. durante la trasformazione di una nave di Costa Crociere entrò per caso in contatto con Paolo vitelli, che aveva chiesto ai dirigenti di Costa Crociere se conoscessero un ingegnere navale che potesse occuparsi di un cantiere del diporto a viareggio. Si trattava di Benetti. Così iniziò la sua

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A naval engineer from Naples, at fifty-five vincenzo Poerio has devoted a lifetime to marine engineering. At thirteen he entered the Nautical Technical Institute. “I wanted to sail the seas,” he recalls, “but unfortunately on graduation day my mother died and I stayed at home to help my father in his business. So I enrolled at university.” After gaining a degree in marine engineering from the university of Naples, one of the most renowned in the field, he was hired by Cetena in Genoa, the research and consultancy arm of Fincantieri, to carry out research in the marine field. “But Professor Marsich of the university of Genoa, who was also on the board at Cetena, could not guarantee me continuity in research, so I accepted a job with a technical group responsible for designing military units at Fincantieri in Genoa.” At thirty-two he was hired by INMA’s engineer Ponti in La Spezia, a yard that built small, highly specialized ships and did naval repairs, in some cases quite extensive. It still ran the CNA yards in Carrara. Poerio began working as a manager in their technical office. during the conversion of a Costa Crociere cruise ship he happened to meet Paolo vitelli, who had asked the Costa Crociere executives if they knew of an engineer to run the Benetti yard, which built pleasure boats in viareggio. This was the start of Poerio’s career. vitelli and Poerio hit it off immediately. “He asked me what I thought of Benetti,”


carriera. Con vitelli nacque subito una sintonia. “Quando mi chiese che cosa pensassi di Benetti – ricorda sorridendo – gli risposi, ‘è una baracca!’. Io venivo da Fincantieri... Paolo vitelli mi rispose: ‘Se lei è capace di trasformare questa azienda io le do i soldi per farlo’. Mi sono appassionato e i risultati li abbiamo ottenuti. oggi se mi guardo indietro mi rendo conto che siamo riusciti a portare a termine idee e progetti incredibili. Quando abbiamo realizzato il bacino interno al cantiere stavamo quasi dissestando la via Coppino! Ma ci siamo riusciti senza danni e con un grande vantaggio per il cantiere”. Con l’acquisto del cantiere orlando di Livorno nel 2003 insieme alle performance di produzione e di fatturato sono iniziati a nascere anche alcuni problemi organizzativi e di struttura. Così hanno incominciato a entrare nel Gruppo Azimut-Benetti manager provenienti da altri settori, ma non in Benetti, dove il gruppo di lavoro è sempre stato coeso. Per questo le responsabilità di Poerio sono cresciute e si sono allargate, fino ad assumere la responsabilità anche della costruzione degli Azimut Grande, ovvero dei motoryacht Azimut sopra i 30 metri, realizzati proprio a viareggio. “La mia fortuna è stata quella di incontrare un imprenditore coraggioso – dichiara Poerio – che mi ha sempre dato fiducia e che ha saputo seguire orientamenti che hanno positivamente giovato al cantiere”. L’acquisto di Livorno è stato da un punto di vista aziendale una grande mossa. Certamente rischiosa e forse al di sopra delle forze dell’azienda, dato che comportava anche un notevole e significativo intervento a livello di città, con la realizzazione del porto turistico e di un quartiere nuovo sull’acqua. e poiché in Italia tutti i rapporti con le amministrazioni pubbliche sono molto complessi e richiedono molta energia e molto tempo, questo ha rischiato di inficiare l’attenzione al core business dell’azienda. “Ma con il senno di poi – continua Poerio – oggi disponiamo di aree incredibilmente vaste e ben attrezzate, adattabili non solo alla costruzione, ma anche al refitting e alle riparazioni persino di navi di oltre 100 metri, in una struttura come non ha nessuno in europa, sull’acqua, con tanta acqua intorno, una città storica alle spalle, e attrezzature a livello navale, degne di un vero cantiere. Il refitting sarà un business molto importante già dall’immediato futuro, ma è inutile impegnarsi in programmi se non si hanno le strutture adeguate. e noi le abbiamo”. Sicuramente alla Benetti avevano gettato il cuore oltre l’ostacolo, ma con strategia. e la strategia è stata di far crescere fortemente il servizio, concentrato oggi in una business line del Gruppo Azimut-Benetti che si chiama Yachtique, un’azienda nell’azienda in grado di offrire al cliente tutti i servizi che precedono e seguono l’acquisto di uno yacht.

Poerio recalls smilingly. “I said: ‘It’s a shack!’ I came from Fincantieri... So Paolo vitelli replied: ‘If you can turn the company around I’ll give you the money to do it.’ It became a passion with me and we got results. Today when I look back I can see we worked on some incredible ideas and completed a lot of outstanding projects. when we built the yard’s inner dock we almost ploughed up via Coppino! But we managed to avoid damaging it and the dock gave the yard a big advantage.” The purchase of the orlando shipyard in Livorno in 2003 boosted production and sales but also brought new problems of organization and structure. Managers from other sectors were drafted into the Azimut-Benetti Group, but not Benetti itself, where the team’s work had always been harmonious. As a result Poerio’s responsibilities were extended to include Azimut Grande, which builds Azimut motor yachts over 30 meters long in viareggio. “My luck was to meet a courageous entrepreneur,” declares Poerio, “one who has always trusted me and adopted policies which benefit the yard.” The purchase of the Livorno yard was great for business. It was certainly risky and perhaps stretched the company’s resources, since it entailed significant intervention in the city itself, with the construction of the tourist marina and a new neighborhood on the waterfront. In Italy all dealings with government bodies are immensely complex, a drain on time and energy, so it threatened to undermine focus on the core business. “But with hindsight,” continues Poerio, “we can now see we have gained incredibly large and well equipped facilities. They can cope not only with construction but also refitting and repairs for vessels over 100 meters overall length. No other group in europe has a comparable facility, right on the water, with so much water all around, a historic city behind, and equipment at naval level worthy of a great shipyard. The refit business will be very important already in the immediate future. But it’s useless to make programs unless you have the right structures. And we do.” Benetti rose to meet the challenge, but with a strategy. And the strategy was to boost its customer service facility. This is now concentrated in a business line at Azimut-Benetti called Yachtique, a company within the company that offers customers a complete range of services before and after the purchase of a yacht.

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PHOTOGRAPHY_ PEOPLE ICoNe deL xx SeCoLo / ICoNS oF THe 20th CeNTurY LE STORIE DEI PIÙ GRANDI FOTOGRAFI DELLA NOSTRA EPOCA PORTRAITS OF THE TOP ECHELON PHOTOGRAPHERS OF OUR ERA

ROBERT MAPPLETHORPE Roberto Franzoni robert Mapplethorpe è uno dei fotografi più estremi e raffinati mai apparsi sulla scena della fotografia mondiale. I suoi straordinari nudi, eccessivi fino a scandalizzare, suscitano nello spettatore, dissolta la morbosità dei primi attimi, ammirazione e stupore per un ideale di bellezza dal sapore classico, per il bianco e nero morbido e perfetto. Mapplethorpe, nato a New York nel 1946, è cresciuto in una famiglia borghese e cattolica e ha frequentato la scuola d’arte Pratt Institute di Brooklyn, dove presto scopre la passione per la fotografia. risalgono agli anni settanta, anni in cui furoreggia Andy warhol con la sua Factory, i suoi primi scatti: con una Polaroid si dedica a ritrarre se stesso (accanto, un suo autoritratto), i suoi amanti e i suoi amici, tra i quali la cantante Patti Smith a cui è legato da un profondo rapporto di complicità e che apparirà in moltissimi lavori successivi. In questa prima fase della sua carriera robert si concentra sui corpi e li studia nella loro fisicità e plasticità, proprio come facevano Michelangelo o Leonardo. Negli anni ottanta Mapplethorpe si dedica sempre più alla rappresentazione del corpo e della sessualità estrema a esso collegata, usando soprattutto modelli afroamericani, non professionisti e dal fisico scolpito e sinuoso, ma ritrae anche donne come la culturista Lisa Lyon. Le influenze di maestri come Man ray e von Gloeden sono forti, ma robert è capace di scavare con la luce, come uno scultore fa con lo scalpello. In questo periodo, poi, si intensificano i ritratti ai fiori, provocatori e avvolgenti. robert Mapplethorpe was one of the finest and most extreme photographers ever to appear on the world photography scene. His extraordinary nudes are excessive to the point of being scandalous. But once the initial impression of morbidity has worn off, they elicit the viewer’s admiration and astonishment by an ideal of beauty with classical overtones through their perfect, suffused use of black and white. Mapplethorpe was born in New York in 1946, grew up in a middle-class Catholic family and attended the Pratt Institute in Brooklyn, where he soon discovered his passion for photography. In the 1970s, the years when Andy warhol and his Factory were at the height of their fame, he began producing his first photographs. He used a Polaroid to portray himself (opposite, his self-portrait), his lovers and friends, including the singer Patti Smith. They had a close relationship and she was to appear in many subsequent works. In this early phase of his career, robert focused on bodies and studied them in their physicality and tactility, as did Michelangelo and Leonardo. In the 1980s, Mapplethorpe heightened his representations of the body and the extreme sexuality related to it, using primarily African-American models, not professionals, with sculpted, sinuous bodies. But he also portrayed women like the body-builder Lisa Lyon. The influence of masters like Man ray and von Gloeden were strong, but robert also learned to carve with light, the way a sculptor does with a chisel. In this period he also intensified his provocative and enveloping depictions of flowers.

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WHO Le sue orchidee, sia in bianco e nero che a colori, sembrano bocche voraci colme di sensualità. L’ammirazione di Mapplethorpe per gli ideali rinascimentali non gli impedisce di essere un artista del suo tempo come testimoniano i ritratti di alcuni dei protagonisti della scena artistica newyorkese degli anni settanta e ottanta. william Burroughs, Truman Capote, Bruce Chatwin, Joseph Kosuth sono solo alcuni degli artisti passati davanti all’obiettivo di Mapplethorpe che nella sua carriera ha saputo usare come nessun altro la trasgressione associandola al classicismo, la pornografia alla purezza delle forme. L’artista, oggi celebrato come uno dei più importanti del xx secolo, muore a New York nel 1989 per complicazioni dovute all’infezione da virus Hiv. delle sue numerose mostre va citata “La Perfezione nella Forma” che si tenne a Firenze nel 2009, e dove i lavori di Mapplethorpe furono accostati ai capolavori di Michelangelo ed esposti nel luogo più adatto, la Galleria dell’Accademia. I curatori della mostra – Franca Falletti e Jonathan Nelson – già nella scelta del titolo sottolinearono la comunanza tra l’artista dello scatto fotografico e i grandi maestri del rinascimento, in particolare Michelangelo: la ricerca di equilibrio, la correttezza e nitidezza insita nella “Forma” che tende alla perfezione attraverso il rigore geometrico dei volumi definiti dalla linea e scolpiti dalla luce. del resto lo stesso fotografo ebbe occasione di confessare la sua fascinazione per l’arte di Michelangelo, arrivando a dichiarare: “Se io fossi nato cento o duecento anni fa, avrei potuto fare lo scultore, ma la fotografia è un modo più veloce per vedere le cose, per fare scultura”.

In his pictures of orchids, whether in black and white or color, the flowers look like richly sensuous and hungry mouths. Mapplethorpe’s admiration for the ideals of the renaissance did not prevent him from being an artist of his own time, as shown by the portraits of some of the protagonists of the New York art scene in the 1970s and 1980s. william Burroughs, Truman Capote, Bruce Chatwin and Joseph Kosuth were just some of the artists who passed before Mapplethorpe’s lens. In his career he succeeded in using transgression like no one else, associating it with classicism, pornography and purity of form. Now celebrated as one of the most important artists of the 20th century, he died in New York in 1989 from complications due to HIv. Noteworthy among his many exhibitions was “Perfection in Form” held in Florence in 2009, where his works were juxtaposed with masterpieces by Michelangelo and exhibited in the most appropriate setting, the Galleria dell’Accademia. The exhibition’s curators, Franca Falletti and Jonathan Nelson, bring out the affinities between the photographer and the renaissance masters, particularly Michelangelo: the quest for balance, fairness and clarity inherent in the “Form” that tends to perfection through the geometric rigor of volumes defined by line and sculpted by light. Moreover the photographer himself acknowledged his fascination with the art of Michelangelo, going so far as to declare: “If I were born one or two hundred years ago, I could have made a good sculptor, but photography is a faster way to see things, to make sculptures.”

“CerCo LA PerFezIoNe NeLLA ForMA... uN SoGGeTTo PIuTToSTo CHe “I SeeK For PerFeCTIoN IN ForM… oNe SuBJeCT rATHer THAN ANoTHer ‘SCuLPTurAL’ To Me” F StoneMagazine 114


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“Le PrIMISSIMe PoLAroId CHe Ho FATTo HANNo LA STeSSA SeNSIBILITà deLLe FoTo CHe FACCIo AdeSSo. FIN dAL PrINCIPIo, PrIMA ANCorA CHe AveSSI IMPArATo GrAN CHe SuLLA FoToGrAFIA, Avevo GLI STeSSI oCCHI” “THe FIrST PoLAroIdS I dId HAve THe SAMe FeeLING AS THe PICTureS I do Now. rIGHT FroM THe STArT, eveN BeFore I KNew A LoT ABouT PHoToGrAPHY, I HAd THe SAMe eYeS”

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New York | London | Paris | Berlin | roma | venezia | Milano | Firenze |Athens | Istambul | Madrid | Barcelona | Amsterdam | Bruxelles | Beijing | Hong Kong | Singapore | Mosko

Agenda eveNTS | 06.2011 | 12.2011

Venezia, Giardini-Arsenale www.labiennale.org

| 04.06.2011 - 27.11.2011 | VENEZIA ILLUMInazioni La 54. Esposizione Internazionale d’Arte, diretta da Bice Curiger, si è aperta sabato 4 giugno ai Giardini e all’Arsenale, nonché in vari luoghi di Venezia. “ILLuMInazioni – ILLuMInations” vede la partecipazione di 83 artisti da tutto il mondo. A quattro artisti partecipanti Bice Curiger ha chiesto di creare dei “parapadiglioni”, strutture architettoniche e scultoree allestite ai Giardini e all’Arsenale, realizzate per ospitare il lavoro di altri artisti. La mostra sarà affiancata, come di consueto, negli storici padiglioni ai Giardini, all’Arsenale e nel centro storico di Venezia, da 89 partecipazioni nazionali, numero record per la Biennale Arte. Il Padiglione Italia è curato da vittorio Sgarbi. The 54th International Art Exhibition, directed by Bice Curiger, opened on Saturday 4 June at the Gardens and Arsenal as well as various other venues in Venice. “ILLuMInazioni – ILLuMInations” counts participation by 83 artists from around the world. Bice Curiger asked four of the participating artists to create “parapavilions,” architectural and sculptural structures installed in the Gardens and the Arsenal, designed to host the works of other artists. The exhibition will be flanked, as usual, in the historic pavilions in the Gardens, the Arsenale and in the historic center of Venice, by 89 national pavilions, a record number for the Venice Biennale. The Italian Pavilion is curated by vittorio Sgarbi.

Il Padiglione Italia si completa con la presenza delle 20 Accademie di Belle Arti d’Italia che hanno selezionato tra i migliori allievi degli ultimi dieci anni 200 giovani artisti che esporranno per tutta la durata della Biennale nei suggestivi spazi delle Tese di San Cristoforo, di fronte all’Arsenale. Dell’Accademia di Carrara parteciperanno tre artisti per la scultura. Marco Ravenna presenta un lavoro intitolato Lavoratori di tutto il mondo unitevi! (Workers of the World Unite!), in marmo, plexiglas, cartoncino e semi di sesamo; si tratta di panini da fast-food nei loro contenitori. Insieme a lui Manuela Mosca e Francesco Albano, impegnati in opere della nuova figurazione. The Italian Pavilion is complemented by the presence of 20 Fine Arts Academies in Italy which have selected their best students from the last ten years, 200 young artists who are exhibiting for the duration of the Biennale in the fascinating Tese di San Cristoforo opposite the Arsenal. From the Carrara Academy of Fine Arts three artists will be taking part with sculptures. Marco Ravenna is presenting a work titled Lavoratori di tutto il mondo unitevi! (Workers of the World Unite!) in marble, plexiglas, cardboard and sesame seeds. It represents fast-food burgers in their containers. With him are Manuela Mosca and Francesco Albano, represented by works of the new figuration.

| 29.07.2011 - 13.08.2011 | TORANO MOMENTANEAMENTE GIOVANI Per alcuni giorni il paese di Torano diviene una installazione a cielo aperto dove artisti provenienti da tutto il mondo interagiscono con il luogo e la sua natura. È questa la nuova edizione della rassegna “Torano Notte e Giorno”, a cura di Maria Mancini. MOMENTANEAMENTE GIOVANI (YOUNG FOR THE MOMENT) For some days the village of Torano becomes an open-air installation where artists from around the world interact with the site and the natural setting. This is the new edition of “Torano Notte e Giorno,” curated by Maria Mancini.

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VERONA - ITALY 21|24 SETTEMBRE_SEPTEMBER


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oskow | Kuala Lumpur | Jakarta | Stockolm | Helsinki | Sydney | Melbourne | Aukland | Buenos Aires | Sâo Paulo | rio de Janeiro | Miami | Caracas |Johannesburg

Le PrINCIPALI FIere deL SeTTore LAPIdeo_MAIN SToNe exHIBITIoNS

MArMoMACC verona |21.09.2011_24.09.2011|

SToNA Bangalore |01.02.2012_04.02.2012|

ArABIAN SToNe FAIr riyadh |02.10.211_05.10.2011|

CevISAMA valencia |07.02.2012_10.02.2012|

MAde expo rho (Milano) |05.10.2011_08.10.2011|

vITorIA SToNe FAIr Br 101 Norte |07.02.2012_10.02.2012|

SAudI SToNe ryhad |10.10.2011_13.10.2011|

CHINA xIAMeN INT. SToNe FAIr xiamen |06.03.2012_09.03.2012|

News

2011/2012

ArCHITeCTure CoNSTruCTIoN MATerIAL Tokyo |06.03.2012_09.03.2012|

SToNeTeCH Shanghai |25.04.2012_28.04.2012| PIedrA Madrid |09.05.2012_12.05.2012|

exPoedILIzIA roma |22.03.2012_25.03.2012|

CArrArAMArMoTeC Carrara |23.05.2012_26.05.2012|

CoverINGS orando |17.04.2012_20.04.2012|

Libri_Books

www.fstone.tv

| 31.05.2011 - 06.11.2011 | FIRENZE

Per il Futuro dell’Arte Per il Futuro dell’Umanità

9 788837 075248

LoreNzo BArToLINI, SCuLPTor oF NATurAL BeAuTY The Galleria dell’Accademia in Florence is opening the first major exhibition devoted to Lorenzo Bartolini (1777–1850), the distinguished director of the Carrara Academy of Fine Arts appointed at the behest of Elisa Baciocchi. Bartolini, whose work played a central role in the development of 19th century sculpture in Italy, Europe and the United States, had his studio in Piazza Mazzini, Carrara. ct_beuys COP prove.indd 1

Lorenzo Bartolini, FIduCIA IN dIo, 1834, Milano, Museo Poldi Pezzoli

GALLerIA deLL’ACCAdeMIA via ricasoli 60 - Firenze Tel. +39 055 2388-612 http://www.firenzemusei.it/accademia/info.html

Beuys voice Lucrezia De Domizio Durini Mondadori Electa

Lucrezia De Domizio Durini

Lucrezia De Domizio Durini

Con questa pubblicazione – attraverso la Voce dello stesso Beuys e con la solidale collaborazione di illustri personaggi che hanno condiviso il pensiero umanitario dell’emblematico maestro tedesco – rivive la famosa Living Sculpture beuysiana.

Beuys Voice

LoreNzo BArToLINI, SCuLTore deL BeLLo NATurALe La Galleria dell’Accademia di Firenze inaugura la prima grande mostra monografica dedicata a Lorenzo Bartolini (1777-1850), insigne direttore dell’Accademia di Belle Arti di Carrara per volere di Elisa Baciocchi. Il Bartolini, la cui opera ebbe un ruolo centrale nello sviluppo della scultura dell’Ottocento in Italia, in Europa e negli Stati Uniti, ebbe il suo studio nell’attuale piazza Mazzini a Carrara.

Beuys voice

Version normal

Electa

Version für klein

22/02/11 10:47

La Kunsthaus di Zurigo rende omaggio al maestro tedesco con un importante evento internazionale, parte integrante della mostra “Joseph Beuys - Difesa della Natura”, curata da Lucrezia De Domizio Durini e da Tobia Bezzola. Per l’occasione è stato realizzato questo volume (edito anche in edizione inglese e tedesca), dedicato al pittore, scultore e artista tedesco. The Zurich Kunsthaus pays homage to the German master with a major international event, an integral part of the exhibition “Joseph Beuys - Defense of Nature,” edited by Lucrezia De Domizio Durini and Tobia Bezzola. For the occasion this volume has been produced (also published in German and English) devoted to the German painter, sculptor and artist. www.electaweb.com

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F U R R E R S PA - V I A C O V E T T A , 2 - 5 4 0 3 3 C A R R A R A I T A LY - T E L . + 3 9 . 0 5 8 5 . 8 5 8 4 9 4 - E M A I L : F U R R E R @ F U R R E R . I T C A R R A R A - R O M A - AT E N A L U C A N A - L E C C E - C I V I TA N O VA M A R C H E



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