I TEST DI THE WHITE PLANET
IL TEST ITALICO Lo potremmo chiamare così per diversi motivi. Il primo è che nella sciata italiana è lo sciatore e il suo corpo e la moltitudine di movimenti realizzabili dal corpo in sintonia ed equilibrio con le forze a lui circostanti il centro e la ricerca della realizzazione della curva e di conseguenza del piacere. Il secondo è assai più prosaico: tre delle quattro aziende che producono scarponi da telemark sono italiane – la quarta è americana – ma tutte realizzano scarponi guardando alle interpretazioni tecniche americane e scandinave, nelle quali il tecnicismo è prioritario rispetto alla ricerca di movimenti e sottigliezze motorie del corpo. Tutto questo significa che molti degli scarponi sul mercato non facilitano l'apprendimento e lo sviluppo della tecnica da parte dei telemarker italiani. Nostro scopo è di definire in generale le caratteristiche tecniche dello scarpone ideale sia in termini generali ma soprattutto in termini dell'ottimizzazione del binomio scarpone/movimento alla luce del primo nostro presupposto che è l'essere umano colui che realizza la curva e lo scarpone – e in seguito attacco e sci – devono solo facilitarlo e non obbligarlo a una soluzione motoria innaturale. Altrettanto importante reputiamo stabilire dei punti di partenza – con cui essere d'accordo o dissentire – che cerchino di dare risposta al quesito del perchè il telemark ci piaccia così tanto. Perché ci catturi e ci esalti a discapito di altre forme sciistiche. Magari questo ci serve anche a sfuggire da errori quali cercare di confrontare e confrontarci con lo sci alpino o altre forme di scivolamento sulla neve che vanno per la maggiore. Crediamo infatti che sia un errore paragonare le performances del telemark allo sci alpino, il freeride a telemark con quello alpino e così via. Probabilmente riuscire a definire un po' l'essenza ammaliatrice del telemark ci permette anche di giustificare ciò di cui siamo convinti e cioè una scala dei valori tra sciatore, scarpone, attacco e sci. Se scindiamo il software – lo sciatore – dall'hardware – scarpone, attacco e sci possiamo dire che lo scarpone conta per il 50%, l'attacco per il 30% e lo sci il 20%. Le nostre risposte ai perchè? Il telemark cattura e affascina perchè è sci a “corpo libero”. Paragoniamo lo sciare a telemark rispetto allo sci alpino come il free climb all'alpinismo come il wind surf alla vela come una danza armoniosa ad un rock metallaro e chi più ne ha più ne metta. Indubbiamente nel telemark tutto il corpo lavora in sintonia con le forze del pendio per il raggiungimento di quell'equilibrio perfetto e precario che ci fa sentire bene, appagati e desiderosi di riprovare a realizzarlo. Tutto il corpo ne è partecipe. Nessuna parte è bloccata, nessuna parte ne è slegata e avulsa, nessuna parte è congelata . Se esiste un modo e lo lasciamo a chi ha più fantasia artistica di noi, per esaltare il telemark al di fuori della nostra comunità, questo non sarà certo paragonarlo al freeride a talloni bloccati – saranno sempre più veloci, dinamici, spettacolari e arditi che il telemarker – ma sarà paragonarlo e creare dei filmati relazionandolo a tutti quegli sport e attività che costantemente riscuotono successo perchè legati al proprio corpo, alle sensazioni che se ne traggono in relazione con gli elementi della natura. Neve, acqua, musica; telemark, surf da onda, danza. Immaginate un ballerino con i piedi gravati da scarpe pesanti, sarebbe goffo. Pensate alla vostra curva telemark, siete eleganti proprio perchè il tallone è libero. E così arriviamo agli scarponi.
Un ultimo accenno all'importanza di usare uno scarpone corretto. Paolo racconta di un episodio che lo ha visto attore insieme ad un maestro di sci in procinto di provare a passare il corso Istruttori Nazionali. Paolo gli chiedeva di provare a modificare alcuni suoi atteggiamenti motori e l'allievo – che non dobbiamo scordare essere stato di alto livello in quanto maestro di sci alpino – non riusciva. Finchè Paolo ebbe l'idea di chiedergli di riprovare indossando un diverso modello. Bingo! L'allievo scoprì tutta una nuova serie di libertà e possibilità motorie impossibili finchè il modello era di altro tipo. Tralascio il resto della storia, potete chiederla direttamente a Paolo.
Lo scarpone ideale Il telemark va “troppo” bene a far tutto finchè non si arriva ad una situazione specifica definibile in quanto “troppo”. Sappiamo che con l'attrezzatura telemark possiamo fare: sci di fondo, neve profonda, ripido, neve dura, salto, sci alpinismo etc. ma quando si tratta di fare fondo molto veloci, quando la velocità diventa molto alta, la neve molto fonda, il pendio molto ripido o ghiaccciato allora conviene lo sci da fondo specifico, il tallone bloccato, lo sci da salto, lo sci e attacco da sci alpinismo. Come detto il nostro è uno sciare a “corpo libero” ma anche solo perchè si scia sulla neve al freddo non è possibile farlo – anche solo in nome di un estremismo – con un paio di infradito avvitati agli sci. Abbiamo bisogno di scarponi che ci lascino liberi ma che sopperiscano alla “fragilità” delle articolazioni che debbono sopportare forze e situazioni dove la sola articolazione, pensiamo alla caviglia, da sé non sarebbe sufficiente. Indubbiamente lo scarpone è necessario ma sarebbe bene renderci conto e con noi anche le aziende che a volte soluzioni che tengano troppo d'occhio lo sci alpino sono superflue se non controproducenti. Quindi attenzione al “troppo”. Ricordiamoci che uno scarpone “più” di quello che avevamo l'anno scorso non sarà uno scarpone più intelligente mentre l'intelligenza motoria di ognuno sarà quasi sempre in grado di aiutarci a trovare quell'equilibrio ideale a cui tutti ci ispiriamo nell'eseguire ogni nostra curva. Quanto è stato detto e scritto sulla bellezza di sciare con scarponi di cuoio! E' vero il cuoio ci lasciava liberi di eseguire tutto quanto il nostro corpo era in grado di eseguire, purtroppo non ci era d'aiuto in casi di squilibri – difficoltà a recuperare l'equilibrio e continuare la nostra linea – mancanza di presa di spigolo su nevi dure ed impegnative, e soprattutto deperiva in termini di robustezza. In ogni caso per molti versi è la libertà che il cuoio garantiva a cui ci dobbiamo ispirare, proprio per la enorme gamma di movimenti consentiti e cercare di individuare invece ciò di cui avemmo bisogno nello scarpone per continuare a godere della massima libertà ma avere “aiuti” per quelle situazioni dove la caviglia o la gamba, da sé, sarebbe insufficiente. Molti magari non hanno mai usato scarponi di cuoio e allora immaginate una scarpone simile ad una scarpa da ginnastica in grado però di avere delle parti rigide che non interferiscano con la libertà di cui necessitiamo. Una scarpetta da arrampicata che però sia anche rigida quando necessario, calda etc... La plastica indubbiamente ci viene in aiuto e grazie ad essa si è potuto vedere un grosso salto di qualità negli sciatori a tallone libero negli ultimi anni. Ma forse oggi come oggi lo scarpone ideale non esiste ancora e le aziende non l'hanno ancora realizzato soprattutto per come sciamo o impariamo a farlo qui in Italia. In un certo senso il nostro test sarà un aiuto a tutte, indistintamente, dall'alto di una tecnica ed interpretazione, quella italiana, che a nostro parere eccelle per grazia,
efficacia proprio perchè ha messo l'essere sciatore con le sue caratteristiche fisiche e motorie al centro del tutto. L'anello debole E' abbastanza evidente che la caviglia è l'anello debole della catena sci/sciatore. E di conseguenza lo scarpone ha il dovere di sopperire alla sua debolezza ma non certo in modo tale da “congelarla” e renderla insesitente. Tutto il corpo contribuisce alla realizzazione della curva telemark e spesso ci si dimentica di considerare ciò che la caviglia deve fare, che movimenti eseguire. Spessissimo si è sentito parlare di telemark in quanto “sciata a tallone libero” o “la sciata inginocchiata”. Benissimo ma vorremmo dare luogo ad una nuova fase dove si può dire che il telemark è “la sciata a caviglia libera”. Senza voler fare una lezione di telemark possiamo dire che se non è vero che l'inginocchiamento o il sollevamento del tallone nasce prima di tutto dal piegamento della caviglia, poco ci manca. In effetti caviglia, ginocchio ed anca si devono piegare tutte e tre nello stesso momento. Chiaramente la caviglia, vuoi perchè più vicina alla base dell'equilibrio da realizzare, si piega meno che il ginocchio ma questo è per un problema di leve non perchè non abbia ruoli e funzioni da assolvere. Uno scarpone ideato pensando a tecniche quali quelle troppo inginocchiate e basse o a tecniche eccessivamente “alpine” non sarà uno scarpone utile per gli sciatori italiani. Tutto quanto asserito vale finchè la velocità non prende il sopravvento, il pendio diventa di neve dura o ... insomma i “troppo” di cui si diceva sopra. Quanti tra noi sciano ad alta velocità? Quanti fanno telemark solo sulla neve artificiale? Pochi crediamo e anche se lo facessero di sicuro anche quelli sanno che il godimento del telemark è a velocità ragionevoli e su nevi morbide. L'anello debole deve diventare anello forte. Lo scarpone deve consentire alla caviglia di piegarsi moderatamente soprattutto in avanti e deve anche consentire allo sciatore di proiettare il proprio corpo – ad inziare dagli arti inferiori – verso l'interno della curva che si affronta. Quanti degli scarponi presenti sul mercato consentono tutto questo? Lo vedremo analizzando modello per modello.
L'ideale Uno scarpone così intelligente da permettere molta della mobilità della caviglia e del metatarso limitandoli al necessario ed essenziale, quindi uno scarpone poco invasivo 1.Uno scarpone che in prossimità del limite del necessario sia in grado di porre un fine l'ampiezza massima e/o eccessiva della caviglia 2.Uno scarpone in grado di migliorare al massimo la capacità di presa di spigolo sia a scarpone piatto (sci anteriore nella curva) sia quando flesso sull'avampiede (sci arretrato) qualità legata anche ai giusti volumi dello scafo 3.Uno scarpone che abbia un soffietto ideale 4.Uno scarpone che realizzando tutto quanto sopra sia omogeneo e pastoso e rispettoso della morfologia della gamba e delle sue parti 5.Uno scarpone che sia semplice, caldo, leggero e bello 6.Uno scarpone che sia corredato e completato da un scarpetta interna perfetta Queste caratteristiche ci sembra di poter dire siano applicabili sia a scarponi per la norma 75 mm sia per NTN. Chiaramente l'arrivo di quest'ultimo e la sua breve vita lascia aperti molti quesiti e realtà ancora da scoprire. Il suo potenziale è notevole e non ancora utilizzato. Cosa implicherà a livello di caratteristiche degli scarponi in futuro è ancora un mezzo mistero. Il tempo stabilirà se ciò che asseriamo in questa analisi varrà anche per l'NTN. Spiegazione punti di cui sopra Punto 1 C'è un passaggio nel libro di Paul Parker “Sci a tallone libero” in cui, giustamente, sottolinea che bloccare la caviglia in modo assoluto ad un essere umano non gli permetterebbe neppure di spiccare un salto indipendentemente che abbia sci e scarponi ai piedi o no. Anche da qui nasce la nostra ribellione nei confronti dello sci alpino. Non solo il tallone non è libero di alzarsi ma la caviglia è bloccata, congelata, paralizzata e ci si sente strani, impacciati, robot e non più esseri umani. Come maestro di sci vi posso dire che si legge sui volti dei bimbi lo sconcerto quando passano da quegli sci di plastica con attacchi a cinghia che li hanno introdotti allo scivolare sulla neve con gli sci e alla scoperta di un piacere di movimento sulla superficie nevosa, a scarponi di plastica dura muniti di attacchi posteriori che gli “tagliano” la caviglia. Il tallone è bloccato e il muoversi in piano è ucciso, le capacità appena acquisite di mobilità ed equilibrio del bimbo non valgono più – almeno in parte – e deve rimettersi ad imparare movimenti che nulla hanno di naturale. Lo scarpone ideale da telemark (da ora definito come SIT) deve concedere un moderato piegamento della caviglia in avanti così da permettere per esempio un dinamismo di azione verso l'alto, quando le articolazioni inferiori si estendono oppure consentire di distribuire sulle tre articolazioni – caviglia, gionocchio e anca – il famoso inginocchiamento. Scarponi rigidissimi in flessione anteriore non rappresentano l'ideale. Quindi il gambetto (la parte alta dello scarpone) deve essere vincolato in modo libero allo scafo. La lingua dello scarpone non deve essere d'ostacolo. In sintesi: gambetto e scafo che non formino un tutt'uno ma restino separate; lingue che pieghino e permettano di piegare la caviglia. Viceversa la caviglia non deve potersi piegare all'indietro oltre che il punto di verticalità tra
polpaccio e sci. Chiaramente in questo caso lo scarpone sopperisce alle perdite di equilibrio all'indietro, se fosse libero di piegarsi anche all'indietro ad ogni sbilanciamento posteriore dovremmo impegnarci a recuperarlo perdendo ritmo, energie e piacevolezza nel concatenare le curve. Chiaro che il SIT deve permettere l'oscillazione posteriore quando si cammina vuoi con le pelli vuoi a piedi. Punto 2 Se la caviglia potesse compiere tutta l'escursione naturale ci troveremmo a naso nella neve molto spesso e non riusciremmo a premere sugli sci con efficacia. Dovremmo inviare due tipi di comando alla stessa: piegati e smetti di farlo. Mentre il SIT deve porci nella condizione di lanciare l'impulso “piegati!” lasciandoci proseguire nello stesso sentendo che il piegamento va riducendosi per opposizione graduale dello scarpone. Come già detto il piegamento all'indietro deve avere un fine corsa nella posizione verticale altrimenti sarebbe il sedere a trovarsi spesso nella neve. Punto 3 Qui è dove l'alchimia del SIT deve dare il massimo. I punti 1 e 2 portano ad utilizzare plastiche di una certa densità che sono troppo morbide per ottenere il punto 3. Perchè lo sci prenda di spigolo il SIT deve avere qualità torsionali tra gambetto e scafo e a livello del soffietto di qualità rigida. Lo sci, specie quelli larghi che sempre più sono ai piedi dei telemarker, perchè si metta di spigolo e poi tenga, una volta sottoposto a tutte le leve a cui è sottoposto, deve essere rigido lateralmente. Oggi tutto questo è possibile ottenere sia con le doppie o triple iniezioni o con l'utilizzo di nuovi materiali tipo fibre e carbonio. Ma troppo spesso i produttori alzano molto il gambetto e questo non è sempre un vantaggio. Un gambetto alto e rigido fa “agganciare” troppo bruscamente lo sci interno, prima di riuscire a caricarlo. Per agganciare si intende sentire che lo sci interno prende troppo di spigolo e troppo presto. E così non segue la giusta traiettoria. La compattezza piede scarpone è legata come detto ai giusti volumi. Qui si arriva ancora una volta all'alchimia tra scafo e caratteristiche in termine di forme del piede, quindi è una qualità dell'azienda e del proprio piede. Indubbiamente forme dello scafo sagomate e non amorfe aiutano molto. Punto 4 Nello scarpone la seconda articolazione che il SIT deve rispettare è il metatarso. Il famoso soffietto deve concedere la possibilità al metatarso di muoversi secondo natura ma anche in questo caso non può essere “inesistente” e neppure troppo duro. Se troppo molle ci si sentirebbe cadere, se troppo duro ostacolerebbe l'uso del metatarso e distrarrebbe lo sciatore che dovrebbe impegnarsi troppo a fletterlo. In sintesi: un soffietto che si sente, che piega regolarmente, che oppone la giusta resistenza e in modo omogeneo dall'inizio alla fine della sua escursione. Punto 5 Chiaramente amalgamare i punti 1, 2, 3 e 4 significa arrivare alla pastosità del punto 5. E' sgradevolissimo usare scafi morbidi con gambetti duri. L'uno cede sotto la pressione dell'altro. Indubbiamente il punto 5 oltre che essere una qualità può darsi debba essere il prodotto di un “compromesso” tra i vari punti. Infatti se il punto 1 e 2 e 3 e 4 sono qualità assolute il punto 5 inizia ad essere “border line” perchè deve fare i conti con la soggettività del singolo sciatore in termini anche di piacevolezza e adattamento alle caratteristiche antropomorfiche e tecniche dello sciatore (peso, altezza, aggressività sciistica, etc ...).
Punto 6 L'essenzialità del gesto della curva telemark è la sua complessità e contemporaneamente semplicità. Il SIT deve avere ciò che serve e nulla più. In questo senso ritorniamo all'introduzione là dove si diceva che il telemark è, a nostro parere, assimilabile all'arrampicata, al windsurf a tutti quegli sport dove l'invasività dell'attrezzatura è ridotta al minimo ed essenziale. Noi vogliamo essere messi nella condizione di poter sciare a “corpo libero!”. Per quel che riguarda la termicità e comfort qui ci viene incontro la plastica solitamente usata negli scarponi da telemark: il Pebax, la plastica dalle migliori caratteristiche di leggerezza, termicità e stabilità al variare delle temperature. Indubbiamente gran parte di questo punto è legato alle scarpette interne. Vedi punto 7. Bello: è soggettivo e quindi lasciamo ai singoli la valutazione. In ogni caso ci sembra di poter dire che forse anche qui certe forme tradizionali degli scafi potrebbero essere rivisitate e arrivare ad avere delle proposte estetiche nuove. Punto 7 Le scarpette del SIT devono essere comode da subito, calde e fresche, non puzzare mai e non far venire le vesciche e contribuire all'invio degli impulsi dello sciatore allo scafo e quindi allo sci tramite l'attacco. Anche in questo caso è un'amalgama dove il compromesso è l'equilibrio a cui tendere. Se la scarpetta è fine e dura sarà ideale per inviare gli impulsi ma scomoda e fredda. Se morbida da farci sentire subito già in negozio come in un guanciale di piume, potrebbe o non durare a lungo perchè la schiuma si comprimerà subito e darà troppo volume al piede rispetto allo scafo o si usurerà in modo eclatante dopo una sola stagione. Conclusione I materiali e le tecnologie costruttive attualmente a disposizione delle aziende permetterebbero alle stesse di avvicinarsi al modello ideale, il nostro SIT. Ciò che impedisce al momento la realizzazione è sicuramente la stasi nella crescita del numero di telemarker. Non cresce tanto da giustificare nuovi investimenti. Ma vi è un freno ancor più grande e seccante. Il fatto cioè che nei mercati più grossi del telemark, leggi Nord America e Scandinavia, le tecniche sciistiche applicate al telemark siano assai diverse da quella italiana. Nei mercati di cui sopra si tende a sciare secondo tecniche o vecchie – molto inginocchiati – o con tantissimi atteggiamenti tecnici dello sci alpino. Insomma delle tecniche che non esaltano la curva telemark in quanto costante percorso e ricerca di equilibrio in nome del piacere della ricerca stessa e realizzazione della stessa in quanto libertà e semplicità di esecuzione ma bensì in quanto semplice e sterile performance della curva stessa. Ecco perchè ci sembra che il vero scopo pratico e finale del nostro test, e l'utilità del nostro test, sia quello di indicare modelli più vicini alla tecnica italiana in grado di favorirne l'apprendimento e il godimento. Proprio per questo la scelta dei due modelli per azienda produttrice ha avuto come canone la ricerca dei due modelli più “italici” nella gamma medio/alta e alta. Con questa impostazione trascuriamo volutamente gli sciatori fortissimi, quelli del veloce, ripido, gli sciatori da performance. A quelli non ci sentiamo di suggerire visto che le loro esigenze non sono le nostre e neppure per la maggior parte di voi. Nell'ambito del test abbiamo invitato i “fortissimi” a voler presentare la loro attrezzatura e li metteremo anche su attrezzature che secondo noi possono garantire migliori performance. Poi gli chiederemo le loro sensazioni e le confronteremo con ciò che vediamo noi dall'esterno.
Chissà che anche lì non ci possano essere delle sorprese. Il SIT deve essere come l'amico, la donna o l'uomo ideale. Deve esserci, essere intorno a noi anche per farci sentir importanti, farci sentir bene, star bene e non essere troppo invasivo, troppo presente. Deve saper sparire quando non ne abbiamo bisogno e sappiamo di poter fare da soli e abbiamo piacere a far da soli. Dobbiamo amarlo e sentirci amati, ci deve piacere perchè gli dobbiamo piacere e insieme fare tantissime cose belle, tantissime scoperte e ... curve. Impossibile?
Analisi scarponi presenti sul mercato alla luce del nostro SIT Spiegazioni: La carrellata è in ordine alfabetico per produttore La scheda tecnica iniziale (in corsivo) è quella proposta dal produttore I voti finali sono per una scala da 0 a 10
MODELLI CON NORMA 75 mm BLACK DIAMOND Modello PUSH “Uno scarpone morbido e potente concepito per domare sci larghi. Grazie allo scheletro TriaxPerformance Frame, il Push ha una zona al di sotto del metatarso che conferisce più controllo e tutta la potenza di cui avete bisogno”.
Colore: beige
Gambetto: polyrethane Scafo: pebax Tecnologia TriaxPerformance Frame Flex 110 con soffietti medio/duri Ganci: 4 magnesium micro adjustable + power strap Canting: si Suole: custom Sistema: ski/walk Scarpette: powerfit con chiusura boa Peso: 3.75 kg ( al paio nr 27) Misure: 24.0 – 30.5 Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: scarso Soffietto: medio Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio Scarpetta: media La nostra valutazione Il problema principale di questo scrapone sono le plastiche troppo morbide. Per farlo risultare pastoso, in grado di garantire mobilità è stata scelta una plastica troppo morbida.
Quindi ha dei valori di rigidità torsionale scarsi. Il soffietto è veramente troppo molle. Il Push come detto è sicuramente omogeneo ma la sua morbidezza lo rende anche insufficente per sciate di godimento. L'altezza del gambetto è giusta perchè lo sci non “agganci”. La scarpetta è molto comoda da subito perchè molto spessa e piena di morbida schiuma, chiaramente questo non contribuisce a rendere lo scarpone preciso. Con una scarpetta più dura lo scarpone migliora di un buon 30%. E' semplice e si avvale di un meccanismo cammina/sci bello e tecnico. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere discreto per chi inizia specie per quel che riguarda la morbidezza ma poi non supporta in modo adeguato la presa di spigolo e la crescita delle abilità sciistiche del telemarker. Voto totale: 6 Propensione Italica: medio Modello CUSTOM “Lo scarpone più digido in assoluto nella linea di BD, il Custom è concepito per lo sciatore da telemark aggressivo che affronta pendenze estreme, linee difficili e che ama sciare dove il pelo sullo stomaco conta”
Colore: verdone Scafo: pebax Tecnologia TRIAX PROFRAME flex 130 con soffietti medio/rigidi Ganci: 4 micro adjustable+ power strap Canting: si Suole: custom Sistema ski/walk Scarpetta: power fit con chiusura boa Peso: 3.8 kg Misure: 24.0 – 30.5 Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: medio Soffietto: scarso Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio Scarpetta: media
La nostra valutazione Il pregio maggiore di questo scarpone è, in certo senso, di avere un soffietto abbastanza simile a quello del T2X di Scarpa, da noi indicato come in migliore se non l'ottimale (vedi Scarpone Puzzle in coda alle valutazioni). Il suo difetto maggiore è di nascere “vecchio” nel senso di non aggiungere nulla di nuovo all'offerta sul mercato. Per di più manifesta diversi problemi quali i ganci che si toccano in fase di flessione della caviglia e esteticamente ci sembra abbastanza brutto (ma qui ... de gustibus). Lo consiglieremmo a sciatori medi/leggeri non particolarmente aggressivi. Voto finale: 6 Propensione Italica: scarso CRISPI Modello XP “Il nuovissimo sistema di flessione progressiva brevettata da Crispi è applicato ad un prodotto in grado di soddisfare tutti i palati più esigenti: dal telemarker esperto che esige prestazioni dai propri scarponi e può scaricare la potenza grazie al sistema di contenimento torsionale in carbonio, al telemarker che ama sentirsi un tutt'uno con le curve grazie alla flessione progressiva e controllata”
Colore: black/lime Scafo: pebaxcarbon
Flex semirigid Ganci: 4 micro adjustable Canting: no Suole: crispi kogatz Sistema ski/walk Scarpette: crispi dynamic liner Peso: 4.2 kg Misure: 23.5 – 31.5 Versione man e lady (23.5 – 27.0)
Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: buona Soffietto: medio Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio/scarso Scarpetta: media/scarsa La nostra valutazione
E' uno scapone non proprio vicino al SIT in termini di mobilità. Infatti il meccanismo di sblocco Sci/Camminata in aggiunta al posizionamento del gancio collo piede lo rende troppo duro e vincolato. La mobilità è ricercata attraverso un utilizzo di plastiche morbide ma meccanicamente non è azzeccato. L'altezza del gambetto è buona ed evita l'aggancio dello sci interno. Il soffietto è dritto e non assimetrico e per di più è stretto nel senso che ha poca profondità (per capirci i vecchi modelli di Crispi avevano un soffietto più largo, che funzionava bene ma faceva male). Questa configurazione del soffietto non facilita la sensibilità sull'avampiede posteriore durante la curva anche se ancora una volta l'ultilizzo di plastica morbida sopperisce un po' al deficit di cui sopra. E' pastoso ma non omogeneo, la plastica morbida lo fa flettere troppo e non da il sostegno da noi ricercato ed indicato. E' semplice, caldo e leggero ma la scarpetta interna è troppo fine e anche se comoda da subito tende a cedere troppo rapidamente. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere mediamente buono per chi già sa sciare quando cioè si sa cosa e come fare e si inizia ad avere bisogno di un supporto torsionale per la miglior presa di spigolo, lo consogliamo a sciatori medio leggeri Voto finale: 6 Propensione Italica: medio Modello XR “Una fusione di Carbonio e Pebax da forma al progetto telemark più innovativo degli ultimi anni. Crispi XR è uno scarpone telemark strutturato attorno ad un sistema di contenimento torsionale in carbonio che garantisce un controllo totale ed una precisione chirurgica anche nelle curve più estreme. (...) Oggi tutto il know how e l’esperienza dei migliori telemarkers del mondo si materializzano nel progetto XR. Gli ideatori dell’XR hanno lavorato per 3 anni avendo come obiettivo lo sviluppo di uno scarpone telemark dall’estrema potenza ma totalmente controllabile grazie alla rigidità torsionale ottenuta e all’innovativo sistema di flessione controllato anch’esso in carbonio. Qui di seguito alcune delle caratteristiche principali che permettono all’XR di essere l’attuale indiscusso punto di riferimento del settore Telemark: 75mm Colore: lime/Silver Scafo: pebax carbon Flex: rigido Ganci: 4 micro adjustable alu + power strap Canting: si Suole: crispi kogatz Sistema ski/walk Scarpette: crispi dynamic liner Peso: 3.95 kg Misure: 23.5 – 31.5 Versione man lady (23.5 – 27)
Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: ottimo Soffietto: medio Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio/scarso Scarpetta: media/scarsa La nostra valutazione Anche questo scarpone paga la non corretta impostazione del meccanismo Sci/Camminata e gancio collo piede. Anche lui è troppo rigido nella mobilità, la caviglia ha poco modo di lavorare. Anche in questo modello il soffietto è dritto e non assimetrico e per di più è stretto nel senso che ha poca profondità. Questa configurazione del soffietto non facilita la sensibilità sull'avampiede posteriore durante la curva anche se ancora una volta l'ultilizzo di plastica morbida sopperisce un po' al deficit di cui sopra benchè la maggior rigidità della plastica aiuti a sentire meglio l'avampiede posteriore. E' il miglior scarpone in assoluto per quel che riguarda i valori torsionali grazie all'adozione di una soletta interna in carbonio. E' pastoso nella sua durezza. La scarpetta anche se fine e non di gran durata lavora meglio essendo inglobata in uno scafo molto più duro che nel XP. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere buono per gli alti livelli non per chi ha dubbi o incertezze tecniche. Lo consogliamo a sciatori pesanti ed aggressivi Voto finale: 8 Propensione Italica: medio/scarso
GARMONT Modello VODOO “Pura magia nera. Il nostro più robusto modello da telemark freeride: non si era mai visto uno scarpone da 75mm con un tale livello di performance e comfort. Una rigidità laterale senza precedenti che lavora in armonia
con un flex anteriore progressivo e uniforme. Perfetto per il telemark o la discesa, a seconda dell’umore: Voodoo è uno scarpone che lascia traccia. Il suo segreto sta nella multiinezione: 4 distinte iniezioni che rinforzano lateralmente la parte inferiore dello scafo come in uno scarpone da discesa, pur funzionando in perfetta simbiosi con le aree di flessione tipiche del telemark” 75mm colore: black/ grey pearl Scafo: pebax Ganci: 3 ad apetura totale + power strap Canting: si Suole: Sistema ski/walk Scarpetta: Gfit rapid Peso: 3.62kg Misure: 25.0 – 30.5 Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: ottimo Presa spigolo: scarso Soffietto: medio Pastoso: scarso Caldo, leggero, bello: medio/scarso Scarpetta: media/scarsa La nostra valutazione La mobilità della caviglia è assai ridotta per i seguenti motivi: eccessiva altezza linguettone interno dello scafo e per via del fatto che in fase di piegamento la rotaia del sistema Sci/Camminata sbatte sullo scafo impedendo al gamebtto di piegarsi in avanti. Nonostante l'altezza del gambetto lo scarpone torce decisamente e non consente un'ottimale presa di spigolo. Non è pastoso perchè la stuttura rigida nella parte alta del gambetto scarica troppo violentemente le forze sul soffietto che è messo in crisi al punto da risultare troppo morbido all'inizio e poi rigido. E' lo scarpone con la miglior calzata in quanto lo scafo è l'unico sul mercato ad essere sagomanto secondo le forme del piede, una novità nel modo del telemark. La scarpetta lascia perplessi per la presenza sulla lingua di un inserto di plastica che rende tutta la stuttura troppo dura e in alcuni casi dolorosa. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere deficitario specie se si sta imparando e si vuole migliorare. Per i forti potrebbe essere positivo con dei dubbi relativi al soffietto. Voto finale: 6 Propensione Italica: scarso Modello KENAI “E' il più versatile scarpone power wrap da 75mm. Il flex accentuato e il gambaletto di media altezza sono progettati per coloro che amano sia
la pista che il fuoripista e per quelli sciatori a tallone libero che preferiscono un modello con gambetto più basso. Grazie all’high overlap e alla sua forma anatomica, è in grado di offrire le stesse sensazioni di uno scarpone voluminoso, pur mantenendo la flessibilità necessaria per il telemark e il touring in neve fresca. Il gambetto si blocca saldamente in fase di curva, ma all’occorenza può essere sbloccato per muoversi liberamente. 4 distinte iniezioni conferiscono a kenai un superbo flex in avanti e una rigidità laterale determinante. Lo scafo anatomico power wrap a.d.d. offre una calzata personalizzata fin dall’acquisto, grazie alle aree presagomate adatte al piede dello sciatore” 75mm Colore: blue/grey pearl Scafo: pebax Ganci: 2 ad apetura totale + power strap Canting: si Suole: Sistema ski/walk Scarpette: Gfit flash Peso: 3.44 kg Misure: 25.0 – 30.5 UK Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: ottimo Presa spigolo: medio Soffietto: scarso Pastoso: scarso Caldo, leggero, bello: buono Scarpetta: media La nostra valutazione Scarpone moderno nel design con buona cura negli accessori – leve di chiusura, sistema ski/walk semplice ed efficace . Strutturalmente è sbilanciato tra la parte superiore, dura e vincolante in eccesso, e il soffietto che è troppo molle. Questo sbilanciamento non gli permette di essere pastoso e godibile nella globalità dell'azione di piegamento caviglia/soffietto. E' indubbiamente lo scarpone più recente uscito sul mercato e quindi più moderno e vario nelle forme e nel design ma questa novità non comporta per esempio vantaggi e miglioramento in termini di miglior presa di spigolo, un fattore che chiaramente ci sembra essere molto importante. Voto finale: 6 Propensione Italica: scarso SCARPA Modello T2 ECO “T2ECO: beati i primi; la nuova era è cominciata. Il primo telemark in pebax Rnew. Scarpone dal design avanzato e prestazioni all round.
Grazie alla tecnologia della tripla iniezione a al nuovo pebax Rnew materiale plastico derivato dalla pianta del ricino, fonte rinnovabile, consente una vera sinergia tra performance, resistenza e leggerezza e una nuova sensibilità ecologica. Scarpone a 3 leve di chiusura: 2 a rastrelliera opposte e 1 leva collopiede collegata alla fascia Rollercable microregolabile e sostituibile. Il sistema garantisce prestazione, avvolgimento mantenendo una grande sensazione di comfort. Booster Lite consente una chiusura addizionale ed elastica dello scarpone. Nuova scarpetta PERFORMANCE FLAX G INTUITION” Colore: green/ shark Scafo: pebax R new (nuovo materiale derivato dalla pianta di ricino, fonte rinnovabile) Ganci: 3 ultra light + booster lite strap Canting: si Suole: print scarpa/ vibram Sistema ski/walk Scarpette: performance flex G Peso: 3.44 kg Misure: 24.5 – 32 UK Versione: man e lady (mis. 21.5 – 26.0) Il nostro giudizio Mobilità caviglia: buono Contenimento movimenti: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: discreto Soffietto: buono Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio/buono Scarpetta: buona La nostra valutazione E' lo scarpone che più si avvicina al SIT ma proprio per questo richiederebbe aggiornamenti tecnici non stravolgenti così da avvicinarlo ancor di più al nostro ideale. La mobilità della caviglia è limitata dal meccanismo Sci/Cammina tant'è che molti lo usano con questo in posizione aperta. Contiene all'indietro se chiuso ma blocca in avanti per via anche di una lingua troppo dur. Se si usa aperto libera in avanti ma non sostiene all'indierto. E' voluminoso nell'avampiede e quindi scarso per chi ha piedi fini. E' in assoluto il più pastoso grazie al soffietto assimetrico e al gambetto asimmetrico ma è debole in torsione specie oggi che si usano sci sempre più larghi. La scarpetta è buona perchè sensibile e di lunga durata. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere il migliore sul mercato. Il suo lato debole è la deficenza in presa di spigolo al momento e l'inadeguatezza nel caso di sciatori pesanti. Lo consigliamo a sciatori medio leggeri Voto finale: 8 Propensione Italica: buono Modello T1
“Il più versatile. Scarpone ottimo per qualsiasi uso: attrezzo entusiasmante in camminata grazie al meccanismo Ski Walk. Eccellente in tenuta torsionale e laterale grazie all’ armatura Torsion Frame e quindi eccezionale presa di spigolo e trasmissione sugli sci”
Colore: black Scafo: pebax Ganci: 4 + power strap Canting: si Suole: escape scarpa/vibram Sistema ski/walk Scarpette: instant fit speed / precision high Peso: 4.56kg / 3.88kg Misure: 22.5 – 31 Versione man e lady ( mis 22.5 – 27.0) Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimento: discreto Contenimento scafo: discreto Presa spigolo: discreta Soffietto: buono Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio/scarso Scarpetta: buona La nostra valutazione L'impostazione del meccanismo Sci/Camminata e una lingua che non piega in avanti non lo rende ideale in termini di mobilità della caviglia. Ha abbastanza problemi torsionali perchè si basa solo sulla scelta di plastiche che non possono essere troppo dure in quanto lo renderebbero scarso per le altre qualità. E' pastoso ed omogeneo ma a patto di essere alti e pesanti grazie anche al soffietto assimetrico altrimenti non è pastoso. La scarpetta overlapping così da contribuire un po' alla rigidità dello scarpone, è solida e precisa. Per un'interpretazione di sciata Italiana ci sembra essere mediamente buono. Sicuramente rende quando lo sciatore è pesante ma anche questo modello non ha valori di presa di spigolo adeguati al suo posizionamento sul mercato. Lo consigliamo a sciatori pesanti ed aggressivi Voto finale: 7 Propensione Italica: medio
Conclusione: Lo scarpone puzzle
Immaginaimo di predere le parti buone di ogni scarpone, le seghiamo e poi le rimettiamo insieme così da arrivare al SIT. Mobilità caviglia: inesistente al momento sul mercato Contenimento movimenti: inesistente al momento sul mercato Contenimento scafo: Garmont Gambetto: T2X Soffietto: T2X Rigidità torsionale: Crispi XR Pastosità: T2X Scarpetta: T1 Si può arrivare a un ipotetico modello puzzle anche con quanto si ha di già. Quel che vogliamo dire è che si è disposti a usare forbici e rivetti tutti i modelli qui sopra esposti possono essere personalizzati abbassando parti eccessivamente alte, ammorbidendo le lingue tramite tagli, aiutando lo scarpone a supportarci meglio incollando o rivettando estensioni sul gambetto. Con un po' di fibra di carbonio si possono migliorare le qualità torsionali di quasi tutti. Queste personalizzazioni sono già presenti ai piedi di qualcuno, quelli disposti a tagliare e rischiare ma la cosa non deve sorprendere e spaventare perchè assai di più sono quelli che utilizzano scarpette interne diverse da quelle proposte dai produttori. Ciò significa che, giustamente, ognuno prova a modificare come desidera. Tagliare ciò che solitamente costa così tanto come un paio di scarponi da telemark è un po' un rischio ma se ci si affida a chi già lo ha fatto ...
ANALISI SCARPONI PER SISTEMA NTN Balck Diamond non produce scarponi secondo la norma NTN e quindi non compare. La novità del sistema – anche se oramai è sul mercato da due stagioni – e la sua maggior precisione e dinamismo ci lascia un po' perplessi in termini di quanto abbiamo asserito all'inizio e cioè che far telemark per noi è sciare a corpo libero. Indubbiamente l'NTN potrebbe apparire un po' una contraddizione con i nostri convincimenti tecnico/romantici/filosofici, per altro la tenuta torsionale dell'NTN è assai superiore al 75 mm e non scordiamo che tutto va avanti e migliora e nulla escluda che il nostro SIT possa realizzarsi proprio grazie all'aiuto esterno di un attacco come l'NTN. CRISPI Modello SHIVER “Indicato per il free ride. Garantisce massima stabilità torsionale senza risentire degli sbalzi termici grazie all'esclusivo sistema Carbon Side Support”
Colore: beige/bronze Scafo: pebax – carbon Flex soft Ganci: 4 micro adjustable Canting: no Suole: crispi kogatz evo Sistema ski/walk Scarpette: crispi dynamic liner Peso: Misure: 24.5 – 30.5 UK Versione man e lady (mis 24.5 – 27) Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimento: medio Contenimento scafo: ottimo Presa spigolo: ottimo Soffietto: buono Pastoso: scarso Caldo, leggero, bello: buono Scarpetta: medio
La nostra valutazione Probabilmente lo scarpone per NTN più omogeneo nella pastosità. Purtroppo non è perfettamente omogeneo perchè la concezione e realizzazione della lingua non permette di usare la caviglia nel modo migliore. Ciò significa che all'inizio dell'azione richiede parecchia forza per ingaggiare la parte alta dello scarpone, ciò diventa svantaggio in termini di energie impiegate e quindi fatica finale. Fatto questo però se ne apprezzano i pregi di pastosità di rollata. Questo lo rende il modello più vicino al nostro scarpone ideale per NTN al momento sul mercato. Gode anche di grande rigidità torsionale offrendo così ottima precisione in fase di presa di spigolo. Voto finale: 7 Propensione Italica: buono GARMONT Modello PROPHET “Il profeta predice il futuro. (...) Prophet è dotato della nuova costruzione power wrap a lembi sovrapposti. Come Voodoo, avvolge in modo confortevole il piede, con uno scafo presagomato che avvolge il piede e permette alla caviglia e al soffietto di flettersi liberamente. Il sistema overlap è a stretto contatto con la parte inferiore della gamba e linguetta e di conseguenza senza alcun tempo di intervallo. Prophet è l’unico scarpone NTN con un secco tacco sostituibile, ovvero un’interfaccia del sottopiede predisposta per il nuovo sistema di attacco NTN. E’ provvisto del nuovo soffietto Ergo per un flex in avanti estremamente uniforme ed ergonomico. Prophet è provvisto della nuova scarpetta Gfit Rapid, progettata specificamente per la nuova linea di scarponi da telemark” NTN Colore: orange/ antracite
Scafo: pebax Ganci: 3 ad apertura totale + power strap Canting: si Suole: Sistema ski / walk Scarpette: Gfit rapid Peso: 3.64kg Misure: 25.0 30.5 UK Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimento: discreto Contenimento scafo: ottimo Presa spigolo: buona Soffietto: scarso
Pastoso: scarso Caldo, leggero, bello: buono Scarpetta: media La nostra valutazione Deriva dal modello 75 mm di Garmont Vodoo e quindi si porta dietro quelli che abbiamo indicato come i suoi limiti, la già descritta ridotta se non inesistente mobilità del gambetto dovuta al linguettone interno troppo alto, alla rotaia del meccanismo Sci/Camminata che sbatte sullo scafo e impedisce la flessione della caviglia. Sicuramente l'interazione più dinamica e attiva tra scarpone ed attacco, tipica del NTN, cambia le qualità di flessione in avanti dando l'impressione che il Prophet si comporti meglio del Vodoo in termini di pastosità. Purtroppo però ci sembra di poter dire che il Prophet o l'attacco tende a far piegare bene il soffietto all'inizio per poi diventare troppo duro nella seconda parte. Lo scarpone di Gramont si avvantaggia rispetto agli altri grazie a una forme dello scafo sagomata sulle forme base del piede e quindi avvolge bene se non meglio degli altri, fattore che permette un buon invio delgi impulsi agli sci. La scarpetta stranamente ha un rinforzo molto rigido sulla lingua che in aggiunta al lembo interno dello scafo (già giudicato penalizzante più sopra) rende il piegamneto della caviglia ancor più difficile, un particolare che spiazza questo modello alla luce della nostra sciata. Voto finale: 6 Propensione Italica: scarso SCARPA Modello TX “La perfezione relativa alla nuova norma. E' in grado di aiutare sia i principianti del telemark, così come quegli sciatori intermedi che faticano a migliorare e i migliori ad inalzare il loro livello. Il primo scarpone multifunzione presente sul mercato. Il soffietto e gli inserti per sci alpinismo TLT lo rendono ottimo in salita e performante in discesa. Lo scarpone perfetto pere coloro che cercano un modello affidabile e leggero dal gambetto non troppo alto”
Colore: arancio Scafo/gambetto e lingua: Pebax Ganci: 3 con fascia Power Strap Canting: si Suola: Scarpa/Vibram NTN Sistema ski/walk Scarpette: precision high Inclinazione gambetto: da 18° a 22° Misure: 25 – 30
Il nostro giudizio Mobilità caviglia: medio Contenimento movimento: discreto Contenimento scafo: medio Presa spigolo: medio Soffietto: medio Pastoso: buono Caldo, leggero, bello: medio Scarpetta: buona La nostra valutazione E' stato lo scarpone su cui Scarpa ha più lavorato e paga un po' un look non certo nuovo e moderno. Ma della famiglia Scarpa lo possiamo indicare come il migliore per utilizzo NTN con tecnica italiana. La lingua non permette un buon utilizzo della caviglia ma il fatto che abbia un gambetto a un gancio e non troppo alto permette di lavorare senza dover ricorre a troppa forza. Indicato per sciatori medi/leggeri. Voto finale: 6 Propensione Italica: buono Modello TX PRO “Rappresenta la risposta Scarpa alla frequente richiesta dei telemarker più esigenti. Uno scarpone polivalente che permette una varietà di usi, dal telemark fuori pista allo sci alpinismo. E’ realizzato in triplice iniezione e caratterizzato dal sistema Ski Walk che consente una camminata senza costrizioni mantenendo il controllo nelle discese più impegnative. TX PRO utilizza telaio antitorsione integrato Torsion Frame. Compatibile con il sistema NTN di rottefella è fornito di inserti compatibili con attacco TLT per lo sci alpinismo” NTN + TLT Colore: black/ yellow Scafo: pebax Ganci: 4 + power strap Canting: si Suole: evo scarpa/vibram Sistema ski/walk Scarpette: precision high Peso: 3.41kg Misure: 23.5 – 30 Il nostro giudizio Mobilità caviglia: scarso Contenimento movimento: discreto
Contenimento scafo: medio Presa spigolo: buona Soffietto: scarso Pastoso: medio Caldo, leggero, bello: buono Scarpetta: buona La nostra valutazione Anche qui le caratteristiche di impostazione del meccanismo Sci/Camminata e la forma della lingua tipiche di Scarpa non garantiscono la miglior mobilità della caviglia. E' uno scarpone abbastanza voluminoso anche se la buona scarpetta aiuta a ridurre i volumi e la dispersione delgi impulsi. Il soffietto è troppo morbido specie se paragonato alla denistà dei primissimi modelli proposti da Scarpa per l'NTN anni fa. Una stortura ancora una volta dettata dalle esigenze del mercato americano? Per sciatori aggressivi e potenti fisicamente dato che tutto è più duro che nel fratello piccolo TX. Voto finale: 6 Propensione Italica: scarso
Conclusione: Lo scarpone puzzle NTN Immaginando di predere le parti buone di ogni scarpone, segarle e poi rimetterle insieme così da arrivare al SIT come fatto per i modleli 75 mm nel caso dell'NTN rimarremmo con quasi niente Mobilità caviglia: inesistente al momento sul mercato Contenimento movimenti: inesistente al momento sul mercato Contenimento scafo: Garmont Gambetto: potrebbe essere Garmont o Scarpa TX Pro Soffietto: insesitente Rigidità torsionale: Crispi XR Pastosità: insensitente Scarpetta: TX Pro Tralasciamo quindi questo gioco e aspettiamo di vedere se in futuro – la seconda generazione di scarponi NTN – proporrà qualcosa di più simpatico per l'utilizzatore italiano.