Catalogue Thype! 2010

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catalogue Thype! a TypoGraphic design event 5 6 7 Maggio 2010 Torino



A TYPO GRAPHIC DESIGN EVENT.


Thype!, a TypoGraphic design event è un progetto di: Nicolò Brusa Francesco Carletto Matteo Pont

Catalogue Progetto grafico e testi (dove non specificato): Nicolò Brusa Francesco Carletto Matteo Pont Fotografie di: Riccardo Fasano, Lan Anh Nguyen, Roberto Pretari, Luciano Aiello, Andrea Cevenini, Marta Bernstein, Giacomo Bracci, Francesca Brizi, Felipe Ospina, Francesco Carletto. Testo composto in Bodoni MT ed Helvetica Neue LT Pro Pubblicato in digitale nell’Ottobre 2010


00.

indice

01. OPENING

Politecnico di Torino Prograf Aiap

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Programma

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Workshop Type design Logo design Poster design Editorial design

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Conferenze Invisible Need

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Esposizioni

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Conclusione Ringraziamenti

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08 09

02. IL PROGETTO Mission Concept

03. L’EVENTO

20 30 46 58

12 13

78 80

90


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01.

opening


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Sono passati circa dodici mesi dalla prima volta che ci siamo seduti sul divano con tre notes A3, a parlare di qualcosa che poteva avvicinarsi ad un evento che trattasse di tipografia. Ora siamo alla stesura del resoconto di ciò che sono state le tre giornate di Maggio 2010. Non sapevamo né come, né esattamente cosa, ma avevamo voglia di farlo. Tra la confusione delle prime proposte abbiamo, dopo lunghi confronti e aiuti, trovato le linee giuda per la realizzazione di Thype! a TypoGraphic design event.

Thype! ha fatto parlare Torino, abbiamo trovato la disponibilità e la voglia di mettersi in gioco di persone che hanno contribuito alla realizzazione di ciò che abbiamo covato in otto mesi di progettazione, riprogettazione, corse e incontri, imprevisti e gestione di informazioni. Tutto ciò si è tradotto nelle giornate di Maggio, dove, con grande soddisfazione, coinvolgimento e stupore, circa cento persone si sono riunite per parlare di tipografica, giocare e lavorare con le lettere in laboratori creativi che hanno prodotto il materiale riassunto in questo catalogo. Thype! è stata una parentesi di sperimentazione per tutti i grafici che volevano ampliare e condividere le proprie esperienze sul mondo della tipografia e della comunicazione visiva.


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Politecnico di Torino Luigi Bistagnino Presidente del corso di Studio in Design

Il corso di Laurea triennale in Design e Comunicazione (nato nell’a.a. 2010-2011 dalla riorganizzazione dei due precedenti corsi in Disegno Industriale e Progetto Grafico e Virtuale) fonda il suo modello didattico su un’idea di “sensibilità multidisciplinare”, che permette ai suoi laureati di saper collaborare con i diversi saperi specialistici legati al progetto, alla produzione e al mercato dei nuovi prodotti d’uso, fisici o grafici/multimediali. Il corso è strutturato in laboratori disciplinari, relativi alla cultura di base della Rappresentazione e della Storia, e interdisciplinari, riguardanti la metodologia progettuale che gli studenti imparano a controllare e gestire secondo gradi crescenti di complessità. Il corso di laurea propone e patrocina workshop che permettano ai futuri designer la sperimentazione e il confronto con il mondo della professione o con realtà connesse alla loro formazione culturale ma atipici, legati all’arte, alla fotografia, al teatro, alla musica o alla comunicazione, attraverso i propri metodi e mezzi. I workshop o i laboratori extra didattici costituiscono per gli studenti esperienze di lavoro prima degli stage in azienda ed occasioni per completare e migliorare la loro preparazione anche nel campo delle possibilità poetiche ed espressive che ambiti specifici di lavoro offrono. Nel caso di Thype!, il programma di workshop organizzato da ex-allievi del corso di laurea piemontese ha permesso, a progettisti e studenti provenienti da tutta l’Italia, l’approfondimento di alcune tematiche progettuali e, soprattutto, costituisce un’iniziativa utile al recupero di una cultura generale della tipografia, purtroppo andata perduta negli ultimi anni.


Paolo Tamborrini Architetto Ricercatore del Politecnico di Torino

Nella cosiddetta era della comunicazione, la tipografia si diversifica e si complica rispetto alle origini quattrocentesche, ma continua ad avere un ruolo importante nella divulgazione culturale e informativa. Gli strumenti tipografici sono radicalmente cambiati, le richieste degli utenti sono maggiori e anche la sostenibilità ambientale si affida alla tipografia per migliore le prestazioni di libri e riviste. A tutto questo si aggiungono le esigenze dei nuovi mezzi di comunicazione e quindi la progettazione di font o di impaginati si deve confrontare con gli attuali dispositivi che permettono la fruizione di testi e libri digitali e con le nuove gestualità che dall’uso di questi ne derivano. La tipografia in generale, la progettazione di font in particolare, assumono inoltre rilevanza nella definizione degli strumenti per la lettura per tutte quelle nicchie talvolta dimenticate: il progettista tipografico diventa un professionista importante e quindi ancora contemporaneo e richiesto. L’approccio deve essere design oriented occupandosi dei problemi dei “soggetti” ovvero delle modalità di apprendimento, dei problemi di lettura ma anche di dislessia o dei più ordinari problemi legati alla vista. Solo con queste modalità il settore tipografico, innovato dal punto di vista tecnologico, potrà innovarsi anche culturalmente e tipologicamente.


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PROGRESSo GRAFICO Renato Boglione Presidente Prograf

L’associazione culturale Progresso Grafico fu una coraggiosa iniziativa proposta nel 1946 a Torino da un folto gruppo di artigiani, industriali, sindacati, insegnanti e cultori della stampa. Perché Torino? Perché a Torino si era formata un’elite di tipografi e grafici attorno allo Studio Artistico del carattere da stampa della Nebiolo che ebbe notorietà a livello mondiale. Progresso Grafico oltre a proporsi come punto d’incontro tra gli operatori (allora la televisione non c’era...), si fece promotrice di iniziative culturali, professionali e promozionali, con mostre, congressi e la serie di Corsi Superiori di Cultura Grafica. Da queste iniziative nacque l’idea per la costituzione dell’Istituto Industriale di Arti Grafiche e Fotografiche G. B. Bodoni, il primo in Italia. In seguito la Scuola di Scienze ed Arti Grafiche nel campo della Stampa a livello Universitario (1962), diventato poi Corso di Laura nel 2001 e ora Graphic and Virtual Design presso il Politecnico. Nel 1998 siamo riusciti, con AGFA come sponsor principale, ad organizzare un’importante mostra sui caratteri tipografici dedicata ad Aldo Novarese e curata da Piero De Macchi. Immaginate quindi la mia personale soddisfazione, come presidente di Progresso Grafico, quando Nicolò Brusa, Francesco Carletto e Matteo Pont, neo laureati ci presentarono il Progetto Thype! che è la sintesi delle esperienze sul disegno del carattere da stampa dei tempi passati all’attuale mondo del web. Siamo riusciti, in questo periodo economicamente difficile, a trovare le risorse per l’evento e dargli la possibilità, visto il più che lusinghiero successo ottenuto di essere ripetuto in futuro, il tutto solo con sponsor privati, e tanto volontariato. La nostra vecchia cara “tipografia” torinese ha vinto ancora!


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aiap Francesco E. Guida Ricercatore Politecnico di Milano Consigliere Nazionale Aiap

Se la grafica è ovunque, la tipografia è onnipresente. Con questo slogan, in apparenza banale, si potrebbe aver detto, se non tutto, abbastanza. Alla base di ogni messaggio, di ogni forma di comunicazione visiva, è il carattere tipografico. Oggi, che siamo ancora in una fase di transizione dall’analogico al digitale (la così detta epoca della transizione), questa disciplina, antica quanto si vuole, si dimostra in grado di stimolare interesse, desideri – talvolta velleità – progettuali, di alimentare ricerca e sperimentazione, quindi disciplina dai confini ampi, seppure fragili, ma capace di rinnovarsi. Nonostante il digitale la tipografia, la scrittura, sta riacquistando una centralità imprevedibile, anche presso le nuove generazioni di progettisti, come confermato in maniera evidente da Thype!. Le quali generazioni devono essere educate e accompagnate nella comprensione e nell’esercizio di tutto quanto utile a produrre un progetto di comunicazione visiva qualitativo. E per arrivare a questa qualità progettuale, la tipografia è la base indispensabile, soprattutto in un percorso formativo o di apprendimento.


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02.

il progetto


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Thype! è un progetto nato dalla volontà di approfondire le conoscenze riguardanti la disciplina TipoGrafica, la progettazione grafica strutturata sull’utilizzo di caratteri che pone al centro del progetto l’uso delle lettere e la composizione di queste all’interno della pagina. L’ambiente torinese ha permesso che tale progetto prendesse forma, trovando terreno fertile in una città che vanta nella sua storia, grandi disegnatori nell’ambito del type design ed altrettante aziende che hanno prodotto e stampato materiale tipografico per oltre cento anni.

La volontà è quella di sensibilizzare i graphic designer di domani riguardo ai principi basilari di ogni corretto prodotto di comunicazione che affonda le sue radici in basi di natura TipoGrafica. Il progetto si è dunque concretizzato in una reale occasione di incontro, confronto e sperimentazione con studenti e professionisti del campo.


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mission

Il progetto Thype! nasce e si sviluppa nella città di Torino, consapevole dell’importanza che il capoluogo piemontese ha ricoperto nel panorama tipografico nazionale ed internazionale. Su tale presupposto si articola la necessità di riportare in auge una disciplina oggi spesso sottovalutata, nonostante sia parte fondamentale di una comunicazione basata sul testo. Con le vaste librerie di font proprie dei programmi e la facilità di utilizzo degli stessi, chiunque può impostare un testo pur non avendone le competenze per farlo. La volontà è quella di sensibilizzare i graphic designer di domani riguardo ai principi basilari di ogni corretto prodotto di comunicazione che affonda le sue radici in

basi di natura TipoGrafica, in quanto nel panorama didattico spesso tale disciplina viene trattata in modo marginale. La missione è stata dunque di pensare, progettare e organizzare un evento mirato, la cui struttura punta a sviluppare un approccio eterogeneo alla disciplina, proponendo differenti modalità di incontro con essa potendo progettare e confrontarsi con realtà presenti sul mercato.


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concept

Thype! esprime il desiderio di dar voce autonoma all’arte TipoGrafica, è un urlo che attira l’attenzione, un’espressione di forza e un’affermazione di esistenza. Con questo termine la TipoGrafica si automanifesta ed autopubblicizza. Il termine nasce dall’incontro del termine type con hype, vocabolo che ha caratterizzato l’esplosione della promozione commerciale e pubblicizzazione del prodotto industriale.

La TipoGrafica e le lettere più in generale sono un Invisible Need, senza la quale la comunicazione non si sarebbe evoluta nelle forme odierne e sui supporti che abbiamo a disposizione. Invisible in quanto spesso non si colgono gli aspetti morfologici delle lettere, essendo la lettura concentrata sul significato che questi portano, passando inosservato il processo progettuale che dietro le quinte dona forma al linguaggio. Need perchè la tipografia è ad oggi uno strumento necessario per veicolare messaggi in rapidità e su scala internazionale: dai quotidiani agli sms, dall’intero mondo del web ai codici di programmazione fino ai libri.


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03.

l’evento


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L’vento, che ha avuto luogo presso il Politecnico di Torino, nella sede di Graphic and Virtual design, dal 5 al 7 Maggio 2010, si è articolato in tre giornate con scopi informativi e formativi, organizzato e gestito da studenti per studenti. Attraverso workshop e conferenze tenute da professionisti nel mondo del graphic design si sono valorizzate le caratteristiche e le potenzialità di tale disciplina nella città di Torino con laboratori creativi, conferenze ed esposizioni.

Gli spazi di Thype! sono stati allestiti con una mostra fotografica sul mondo delle tipografie, pannelli infografici sulla teoria e la storia ed una raccolta di materiale originale dello studio artistico Nebiolo di Aldo Novarese curata da Piero De Macchi in collaborazione con Progresso Grafico. Al termine di ogni giornata è stato organizzato un aperitivo per creare un momento di socializzazione tra gli studenti e i docenti dei vari workshop accompagnato da dj-set, birra e vino.


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PROGRAMMA

Le tre impegnative giornate sono state programmate alternando le ore di laboratorio creativo con le conferenze, per spezzare l’impegno degli studenti con interessanti interventi dei professionisti coinvolti. La pausa pranzo e sopratutto l’aperitivo a fine giornata invece sono stati piacevoli momenti collettivi di socializzazione e scambio di idee tra studenti di workshop diversi.


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5 MAGGIO

6 MAGGIO

7 MAGGIO

09.00 | Accoglienza

09.00 | Workshop

09.00 | Workshop

10.00 | Presentazione

10.00 | Workshop

10.00 | Workshop

11.00 | Workshop

11.00 | Workshop

11.00 | Workshop

12.00 | Workshop

12.00 | Conferenza

12.00 | Workshop

13.00 | Pausa pranzo

13.00 | Pausa pranzo

13.00 | Pausa pranzo

14.00 | Workshop

14.00 | Workshop

14.00 | Workshop

15.00 | Workshop

15.00 | Workshop

15.00 | Workshop

16.00 | Workshop

16.00 | Workshop

16.00 | Workshop

17.00 | Workshop

17.00 | Workshop

17.00 | Esposizione

18.00 | Conferenza

18.00 | Workshop

18.00 | Conclusione

19.00 | Aperitivo

19.00 | Aperitivo

19.00 | Aperitivo


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i workshop


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La metodologia didattica del workshop è stata scelta per permettere agli studenti un processo progettuale attivo, propositivo e di confronto con i professionisti attivi oggi nel panorama nazionale del graphic design. I workshop sono stati quattro, sulle principali forme di applicazione della TipoGrafica. Ogni workshop, intrapreso singolarmente o in gruppi di lavoro, ha portato, al termine dei tre giorni, alla realizzazione di elaborati grafici esposti in un momento conclusivo collettivo.

I quattro workshop sviluppati parallelamente durante le tre giornate sono stati in: type design con Piero De Macchi

poster design con ELYRON Robero Necco Roberto Balocco

logo design con UNDESIGN Tommaso Delmastro Michele Bortolami Dario Aschero

editorial design con LS Marta Bernstein Alberto Cantone Paolo Ciampagna


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L’evento Type design Piero De Macchi

Per realizzare cose impossibili basta crederci. Lo hanno dimostrato i workshop Thype! del Maggio scorso. Il terzetto Brusa Carletto Pont (mi piace chiamarli “i tre moschettieri”) ha avuto il fegato necessario per una formula innovativa di tesi collettiva. Un evento come Thype! riesce una volta sola, non è ripetibile: tuttavia il successo che ha riscosso non poteva essere migliore. Alla sua conclusione si respirava entusiasmo allo stato puro. E questo aiuta tutti ad avere fiducia in se stessi, nella professione che si è intrapresa, nei rapporti interpersonali.


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piero demacchi Nato a Torino nel 1937, diplomato in Arti Grafiche nel 1956. L’esperienza presso lo Studio Artistico della Fonderia Caratteri Nebiolo lo orienta verso il type design, che diventa sfondo alla sua attività di graphic designer. Nel 1992 lancia l’Associazione Calligrafica Dal Segno alla Scrittura. Dal 2000 si dedica prevalentemente al disegno del carattere e alla grafica d’arte. www.demacchi.it


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Annalisa Iacopino | TWDC Mariangela Savoia | Quick Ester Puicher | Ricciolo


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Rita Valente | Round Silvia Virgillo | Circle Adriano Gariglio | Markingpen

Nadia Abate | Clips Alice Paviotti | Whisk Alessandra Savini | Blue Ribbon

Marina Mangiat | Noname Valeria Milanese | Mammuth

Fabio Gioia | Kago regular Fabio Gioia | Kago regular


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Mariangela Savoia | Jumps

Riccardo Lorusso | Valeria Milanese | Mammuth

Ilaria Montanari | Sghemba Tommaso Pucci | Setsi Tommaso Pucci | Setsi

Alice Paviotti | Whisk Stella Morelli | Flexo Gabriele Garofalo | DalĂŹ


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Fulvio Bisca | Trip Trap Alessandra Savini | Blue Ribbon Gabriele Fumero | Cell


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Stella Morelli | Flexo Antonella Carluccio | ArCh Silvia Virgillo | Circle

Annalisa Iacopino | TWDC Rita Valente | Round Gabriele Fumero | Cell

Marina Mangiat | Noname Grabriele Garofalo | Dalì Fabrizio Valerio Sannino | Rā

Fabrizio Valerio Sannino | Rā


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Il gruppo dei venti corsisti con i quali ho lavorato nei quattro giorni è stato magnifico: tutti motivati, attentissimi nell’assimilare la raffica di regolette e raccomandazioni per disegnare il segno alfabetico. Che è un’architettura capricciosa e delicata, che si rivela soltanto quando hai avvicinato le lettere su una linea di scrittura. Forma ritmo espressione: ho insistito su questo concetto. Le forme, studiate attentamente e faticosamente una per una, generano un ritmo. Il ritmo della linea composta rende espressivo il testo in modo caratteristico e unico, che differisce da qualsiasi altro. Forse è la scoperta di nuove moderne possibilità di espressione personale che ha coinvolto in profondità i partecipanti, compresi quelli degli altri laboratori paralleli a type design. E andata bene, più che bene: l’eco si è sparsa lontano nel mondo grafico, e i tre “moschettieri” – discussa la loro tesi con ampio punteggio – hanno incominciato a veleggiare nella professione. In bocca al lupo!


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LOGO design Undesign

Un logotipo non è solo un segno, è la sintesi di un intero mondo. Un contenitore capace di comunicare esperienze e valori. Per dirla alla Vignelli: semanticamente corretto, comunicativamente efficace, graficamente eccellente. Scusate se è poco! Passare dall’apprendimento di un metodo alla realizzazione di una serie di piccoli progetti da esporre durante l’ultimo giorno di workshop: dal dire al fare in tre giorni soltanto, tracciando griglie e componendo moduli, alla ricerca di quell’equilibrio invisibile che solo la geometria riesce a regalare


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UNDesign Undesign nasce a Torino nel 2003. Progetta identità , combinando aspetti funzionali, comunicativi, formali ed emotivi. Basandosi sull’interrelazione tra design e branding, ha dato vita e segue un sistema programmatico di progettazione definito undesign. Un-design come de-progettare, tendere verso la sintesi formale procedendo per sottrazione. Progettare meno, progettare meglio. www.undesign.it


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Ego al quadrato Combinare, ruotare, comporre, spostare: tutto questo per poter raggiungere quel genere di soddisfazione che spesso ci appare irraggiungibile. Regole imprescindibili con le quali bisogna fare i conti prima di potersi auto/convincere che il lavoro va bene così com’è. Sì, d’accordo...scrivi Ego. Ma fallo con questi pezzi e su questa griglia.

Carlo Camorali

Guglielmo Gori Alberto Grasso Simone Congiu


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Valentina Caldarola Alessandro Mingione Alessandro Mingione

Chiara Zavattaro Roberta Fasrese Alberto Grasso


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il triangolo no Ogni fiore ha una griglia sulla quale posarsi, una precisa struttura che gli permetterà di risultare equilibrato. Il triangolo. Che non avevi considerato. La precisione nel gestire forme diverse insieme daranno vita a prodotti di un unico teorema. La geometria non è un reato.

Riccardo Bergadano

Guglielmo Gori Matteo Rostagno Alessandro Mingione

Guglielmo Gori Matteo Cardamone Alberto Grasso


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Davide Guglielmino Anna Tomietto


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BRUTTE FIGURE La curiositĂ ti spinge a studiare l’inspiegabile percorso delineato da solidi sospesi. Il delirio mentale di un creativo. Può esistere un approccio logico per produrre qualcosa che in effetti, non ha un senso? Il gusto di dare alle persone un buon pretesto per non avere punti di riferimento. Solo con triangoli e linee.


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Davide Guglielmino Guglielmo Gori

Alessandro Mingione Mariaelena Gianmoena Alberto Grasso

Chiara Zavattaro Matteo Modena Vito Raimondi

Mariaelena Gianmoena


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NON DIRE GATTO Simbolo e logotipo hanno bisogno di completarsi a vicenda. Il segreto sta nella preparazione. Il carattere tipografico va scelto tra centinaia. All’occorrenza modificato. Il simbolo invece va studiato da zero per essere unico e riconoscibile. Entrambi devono raccontare la stessa cosa ma con linguaggi differenti. Devono assolutamente essere fatti l’uno per l’altro o il logo non s’ha da fare.

TM

Simone Congiu Davide Ragazzo

Mariaelena Gianmoena Chiara Zavattaro Davide Guglielmino


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Alessandro Mingione Carlo Camorali Simone Spedicato

Mariaelena Gianmoena Alberto Grasso


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BYE BYE BODONI Quale creativo non ha mai desiderato di realizzare un sistema di identità variabile per una compagnia aerea? Concentrati su Hype e sulla sua nuova flotta d’aerei da condividere con i tuoi colleghi. Dal simbolo alla texture, un insieme di elementi che siano in grado di comunicare il medesimo messaggio. Un ultimo sforzo da fare insieme, per una stimolante esperienza collettiva.

Matteo Cardamone


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Davide Ragazzo Matteo Modena Roberta Farese

Davide Guglielmino Riccardo Bergadano


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Carlo Camorali Alessandro Mingione Mariaelena Gianmoena


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Simone Spedicato Matteo Rostagno Laura Lonighi


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Alla fine della fiaba ci deve pur essere un insegnamento. Consigli pratici per il grafico dilettante, i sacri comandamenti della TipoGrafica... Niente. Undesign sembra non avere alcuna pillola di saggezza. Solo un metodo di lavoro. Il migliore sicuramente, ma non l’unico in circolazione. Va bene essere presuntuosi, ma un filo di possibilità lo si da a tutti. “L’approccio Undesign” non è nulla di imposto, solo una serie di consigli da poter seguire o meno. Sta a voi trovare il metodo che più vi si addice per sprimere la vostra creatività. Give joy.


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poster design Elyron

Il rapporto della scrittura con il supporto-poster è ambiguo. Esprime una specie di frustrazione, una malcelata supremazia della tipografia sull’immagine, immagine tra virgolette ovviamente. Mamma mia, che terreno pericoloso. Nel lontanissimo (ormai) 2007, ad Aosta, Giovanni Anceschi fece una conferenza difficile e strana. Qualcuno restò perplesso. Disse in sostanza: questa somma attenzione verso l’immagine. Forse è sbagliata. Ce n’è cosi tanta, di immagine, del resto. L’immagine va spiegata. La parola è ormai prioritaria. Putiferio. Il workshop di Thype sul poster design è stato soprattutto un gioco al buio, un semplice processo di costruzione senza certezze verso l’oggetto finito.


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elyron Elyron è uno studio composto da due graphic designer, Roberto Necco e Roberto Balocco. Si occupa di creare dei progetti grafici per aziende o per eventi, proponendo soluzioni di immagine coordinata, sperimentando con la creazione e l’utilizzo di caratteri. www.elyron.it


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Il poster tipografico, abbiamo cominciato a pensare, è un ossimoro (va un sacco di moda, oggi, la parola ossimoro).

Felipe Ospina Stefano Farci Luciano Aiello Diana Bellavista

Dora Scavello Moisi Guga Matteo Marcato Giacomo Bracci


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Volevamo anche cercare di sdrammatizzare un po’ il processo di ideazione di un poster, questa fascinazione postromantica dell’artista-che-non-c’è.

Moisi Guga Piazzolla Salvatore Lorenzo Collura Luca Bergetti

Martina Carosso Felipe Ospina Stefano Farci Walter Santomauro


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Per fare un poster tipografico bisogna innanzitutto sapere cosa scriverci. Ăˆ la parte piĂš difficile del lavoro. Abbiamo passato un intenso pomeriggio e la frase scelta è stata il risultato di una votazione democraticamente pilotata.

Francesca Agate Francesca Brizi Paolo Berra Walter Santomauro

Martina Carosso Moisi Guga Francesca Brizi Stefano Farci


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Vuol dire che forse c’erano frasi dal contenuto piÚ interessante ma noi cercavamo soprattutto una frase bella da vedere, che si sbandierasse per bene nella campitura del foglio. Una frase tipografica. Doveva ovviamente avere un legame con il tema Invisible Need.

Luca Bergetti Matteo Marcato Thomas Lanna Nevez Salvatore Santaniello

Valentina Casali Federico Pusterla Giacomo Bracci Paolo Berra


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Poi abbiamo fatto una serie di ragionamenti lineari e logici. Da bambini. Primo: un poster è, per definizione, grande. Ăˆ l’unica vera caratteristica che lo differenzia da un biglietto da visita, se ci pensate bene.

Francesca Brizi Thomas Lanna Nevez Dora Scavello Lorenzo Collura

Luca Bergetti Valentina Casali Martina Carosso Salvatore Piazzolla


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Secondo: qui, nell’aula scolastica in cui stiamo lavorando, abbiamo una stampante A3.

Matteo Marcato Luca Bergetti Martina Carosso Valentina Casali

Lorenzo Collura Paolo Berra Felipe Ospina Thomas Lanna Nevez


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Terzo: per fare un poster con dei fogli A3, bisogna stamparne un po’ e affiancarli fino a ottenere un grande foglio. Abbiamo scelto di fare un poster usando otto fogli A3 affiancati.

Diana Bellavista Felipe Ospina Giacomo Bracci Martina Carosso

Luca Bergetti Dora Scavello Moisi Guga Matteo Marcato


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Quarto: un poster fatto a pezzi, bisogna disegnarlo a pezzi. Quindi abbiamo stampato questa bella frase tipografica dividendola in otto fogli A3, abbiamo attaccato i fogli al muro e abbiamo, ciascun partecipante al workshop, disegnato quattro pezzi di poster secondo un criterio del tutto arbitrario.

Salvatore Santaniello Federico Pusterla Walter Sanmauro Moisi Guga

Thomaz Lanna Nevez Lorenzo Collura Salvatore Piazzolla Francesca Agate


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Quinto: alla fine, avevamo la bellezza di ottanta pezzi di poster realizzati con le tecniche piĂš disparate, che abbiamo ricombinato (secondo un criterio altrettanto arbitrario). Potenzialmente, le combinazioni realizzabili erano tantissime. Se tutti e venti i partecipanti al workshop avessero disegnato le otto parti del poster gli affiancamenti possibili sarebbero stati milioni. Ăˆ stato bello e divertente lavorare a questo piccolo progetto. Grazie.


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L’evento EDITORIAL design

Facciamoci delle domande.

LS graphic design

Non c’è dubbio: essere un graphic designer porta a farsi un sacco di domande. È questo il bello del nostro lavoro. Per carità, non è che si tratti di domande impossibili – sull’Universo, la Vita e Tutto il resto – e neanche di domande per le quali non esiste risposta. Si tratta, in fondo, di dare la giusta (e propria) interpretazione ai problemi che di volta in volta ci vengono sottoposti utilizzando gli strumenti della progettazione. Più spesso però, è sufficiente farsi le giuste domande.


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LS GRAPHIC DESIGN LS graphic design nasce nel 2006 a Milano. I soci ad oggi sono Marta Bernstein, Alberto Cantone, Paolo Ciampagna e Giada Coppi. Oltre ai progetti di grafica su carta stampata e web lo studio si occupa attivamente di didattica presso il CFP Bauer, la Scuola Politecnica di Design, il Politecnico di Milano e lo IED. www.lsgraphicdesign.it


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Ăˆ un classico Danilo Cinciprini Riccardo Onorato Elisabetta Pozzo


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I a.C.

IV a.C.

IX a.C.

SACRIFICI NEI SECOLI

25%

20.000 soldati

Greci

Troiani

75%


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titolo

ď €

Stamp the book Marta Maldini Giulio Cesco Bolla Sebastiano Paccini


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1: compra un libro

Un’altra storia Lorena Brovida Federica Ricci


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Fatti una domanda Ioli Xanthaki


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ESCLAMATIVO

F

Non puoi non notarlo.

agg. che esprime esclamazione; punto esclamativo, segno di interpunzione (!) posto dopo una parola, una locuzione o una frase per indicarne l’intonazione.

SCOMODO

I

Senza peli sulla lingua.

agg. non comodo, disagevole; che si trova in posizione non comoda, che non è a suo agio; sm. disturbo, disagio, incomodo.

ESTREMISTA

H D

Assolutamente non centrale.

sm. chi è incline all’estremismo; s. m. e f. [pl. m. -sti] chi manifesta estremismo, spec. in politica; sostenitore di idee, misure estreme.

ERMETICO

E

Comprensibile solo all’autore.

agg. chiuso perfettamente; agg. oscuro, incomprensibile; agg. appartenente alla corrente poetica dell’ermetismo.

SCARTATO Lo prendi e lo posi.

H

agg. oggetto tolto dalla carta che lo avvolge, detto di animale o di veicolo che ha fatto un brusco spostamento laterale.

Understand TO store Marco Caffaro Maurizia Carrera Francesca Pace


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PALLIDO

A

Non lo noterai mai.

agg. senza colorito, cereo, esangue; [in senso figurato] vago, debole.

SERVILE Piegato alla volontà altrui.

m

agg di, da servo; proprio dei servi; {grammatica} si dice di verbi che reggono comunemente un altro verbo di modo infinito (dovere, potere, volere).

DEMOCRATICO

J

Centrale.

agg. della democrazia; chi ispira le proprie azioni ai principi della democrazia; agg. [in senso figurato] affabile, alla mano; sm. seguace della democrazia.

OVVIO

A

Banalità esasperata.

agg. evidente, di facile e immediata comprensione, che si presenta subito alla mente.

CASTRATO

A

Sfortunatamente tagliato fuori.

agg. reso incapace alla riproduzione; agg. [in senso figurato] a cui è stata tolta qualche parte importante; (fig.) senza carattere, fiacco, effeminato.


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Salone Internazionale del Libro 13-17 Maggio 2010

READING TURIN Tempi, modi, luoghi della Lettura nella cittďż˝ di Torino

Reading Turin Andrea Cevenini Damiano Plebani Karol Sudolski Dario Verrengia


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Sensi Valeria Farina Giulia Pozzetti Laura Sansotera


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Rinunciando a vincoli e imposizioni di metodo, abbiamo chiesto agli studenti di rispondere con una formula editoriale originale ad una serie stimoli: la città di Torino, la Fiera del Libro (contemporanea a quei giorni) e il sistema italiano dell’editoria. Unico aiuto: un confronto diretto e intenso con la nostra esperienza di graphic designer (e di persone) e qualche risposta sussurrata di nascosto all’orecchio. È così che Giulietta e Romeo finiscono sulla copertina di un settimanale scandalistico; lettori armati di sticker sono incoraggiati a sovvertire l’ordine di discutibili classifiche editoriali; una seriosa collana di narrativa invita a farsi scarabocchiare; alcune poesie possono essere lette non solo con gli occhi ma anche con le mani, il naso e la bocca; per scoprire infine che il lettori frequentano più la metropolitana di Torino delle sale silenziose delle biblioteche. Sorprendente? Basta farsi delle domande.


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conferenze

L’evento si è aperto il mattino della prima giornata con la conferenza di benvenuto presentata dai curatori di Thype!, dal presidente di Progresso Grafico, Renato Boglione e dal responsabile del corso in graphic design del Politecnico, Paolo Tamborrini. Durante la mezz’ora i curatori hanno spiegato il progetto con i concept e lo svolgimento delle tre giornate. I momenti significativi di conferenza sono stati in conclusione alla prima giornata e durante la seconda. I due interventi hanno trattato il tema Invisible need che descrive la tipografia come una necessità comunicativa al tempo stesso invisibile per la sua cura nella realizzazione formale. I momenti collettivi hanno riunito gli studenti dei vari workshop nell’aula adibita, dove le tematiche sono state sviluppate dagli studi che hanno tenuto i corsi. La seconda conferenza ha visto inoltre come ospite Francesco Franchi, giovane direttore artistico del mensile del Sole 24 ore “IL-Intelligence in Lifestyle”.


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Al termine dell’ultima giornata di lavoro frenetico per la consegna finale, i docenti hanno presenziato alla conferenza conclusiva, esponendo il lavoro e il programma seguito nelle rispettive ore di workshop, accompagnati da slideshow di foto dei progetti svolti in aula durante i tre giorni. L’ultima recensione dell’evento ha reso partecipi tutti gli studenti e i docenti del lavoro svolto in parallelo dagli altri studi grafici nelle proprie classi, suscitando interesse per l’esposizione allestita al piano inferiore. La conferenza si è chiusa con il ringraziamento dei curatori dell’iniziativa verso le istituzioni, i docenti, lo staff e gli studenti che hanno ricambiato con un mega applauso.


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invisible Marta Bernstein Tommaso Del Mastro Roberto Necco

Proprietà tipica di ciò che, nonostante la sua presenza, non viene visto. La morfologia della lettera, i volumi, la gestione degli spazi e gli equilibri interni alla pagina, non vengono percepiti coscientemente dal lettore che si concentra sul contenuto del testo. Allo stesso modo il progetto e la ricerca che stanno alla base del prodotto TipoGrafico sono esclusi dall’immaginario diffuso, pur essendo di fondamentale importanza.

La minuzia che i type designer come Marta impegnano nel loro lavoro per conferire ai graphic designer strumenti formalmente espressivi e funzionali, non viene notata dall’utenza e definibile dunque invisibile. Di fondamentale importanza rimane la conoscenza dei propri mezzi per un più consapevole e mirato prodotto grafico, valorizzabile con la giusta scelta tipografica. Al tempo stesso, la possibilità di scegliere fra una grande varietà di caratteri viene affiancata dal metodo degli undesigners, cioè la scelta e l’utilizzo consapevole di una stessa suite di caratteri per comunicare messaggi e identità variegate. Con la tipografia si può giocare per creare logotipi espressivi, ma al tempo stesso ogni singola lettera può raccontare una sensazione alterando la struttura canonica. Come hanno esposto gli Elyron con il loro saggio sulla lettera E che esprime lo sfogo di un type designer frustrato dal suo lavoro che spazia nelle possibilità comunicative del disegno grafico legato alle lettere.


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need Alberto Cantone Francesco Franchi Tommaso Del Mastro Roberto Necco

Bisogno, esigenza fondamentale. Chiarezza, riproducibilità e velocità di diffusione sono le necessità che hanno generato la tipografia. In un mondo basato sull’informazione tale disciplina è fondamentale per la diffusione di notizie e cultura. La standardizzazione industriale e il web, consentono una produzione di natura seriale in grado di raggiungere un vasto bacino d’utenza.

Il bisogno di comunicare ha spinto l’uomo a sviluppare sistemi più efficaci per la condivisione di informazioni. Alberto introduce l’importanza di internet e dell’editoria digitale i quali hanno permesso la creazione di contenuti da parte di un’utenza non più passiva. Parallelamente continua lo sviluppo cartaceo dell’editoria, ne da’ esempio Francesco Franchi con in suo progetto di redesign di “IL” mensile del Sole 24 ore, gestito grazie ad un corpo decisionale aperto e con un design semplice ma d’impatto nella tipografia e nell’infografia. Sostiene il valore del buon prodotto grafico per educare l’utenza anche lo studio Undesign, portando d’esempio “Rent”, il mensile dell’affitto. Legato alla carta stampata Elyron presenta il suo portfolio, che illustra come la terza dimensione della grafica, cioè la parte materica con il suo deterioramento e la legatoria rimanga nell’ombra, pur rappresentando l’importante confine fra digitale e reale.


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ESPOsizioni

Per tutta la durata delle tre giornate sono stati allestiti alcuni spazi espositivi, focalizzati sulla storia e la teoria della TipoGrafica, disposti sui tre piani della palazzina dove si sono svolti i workshop. Al primo piano, lungo tutte le pareti, sono stati appesi i pannelli della mostra “Il segno alfabetico”, curata da Piero De Macchi in collaborazione con Progresso Grafico e Seat Pagine Gialle, progettata come tributo ad Aldo novarese e alla Nebiolo per la ricorrenza dell’anniversario, riproposta in versione sintetica. Sullo stesso piano vi era inoltre un pannello infografico, dei curatori di Thype!, “Anatomie e spazi” contenente la nomenclatura delle varie parti che compongono un carattere e degli spazi circostanti ad esso.


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All’ultimo piano era presente una mostra fotografica a cura di Roberto Pretari, “Photogallery” con scatti catturati in alcune tipografie piemontesi. Sulle altre pareti erano affissi i pannelli infografici, a cura degli organizzatori, “Typeline”, un percorso storico, stilistico e geografico sul carattere e “Around the word”, una visualizzazione cronologica e territoriale dei personaggi che hanno fatto la storia del graphic design e del type design. Durante gli aperitivi serali al piano terra, gli studi hanno messo a disposizione alcuni materiali promozionali, in parallelo ai pieghevoli curati dagli organizzatori, contenenti brevi interviste ed un poster sviluppato appositamente dai docenti dei workshop. Alcuni media partner hanno inoltre avuto modo di distribuire le copie del proprio free magazine.


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conclusioni

Thype! non è stato solo un evento di TipoGrafica. E’ stato un progetto che ci ha assorbito profondamente per portarci, infine, grandi soddisfazioni. Creare una situazione, un clima ed un ambiente fertile attirando ragazzi che condividono le nostre stesse passioni, si può considerare un obiettivo raggiunto. Si sono creati legami di amicizia e professionali, si è permesso a pensieri diversi di incontrarsi per condividere pareri ed opinioni sulla tipografia, il graphic design e non solo. Generazioni diverse si sono incontrate per progettare, ridere, prender pioggia e brindare assieme in un ambiente sereno, produttivo e divertente. I mesi di lavoro, le occhiaie, le poche ore di sonno della fase di progettazione e i sacrifici sono stati pienamente ripagati nei tre giorni trascorsi assieme a tutti i partecipanti. Gli apprezzamenti, i complimenti, le critiche costruttive, i consigli e gli incoraggiamenti di tutti i partecipanti, studenti e docenti, sono stati la giusta chiusura di un percorso che abbiamo deciso di intraprendere nuovamente per l’edizione 2011. Questo è quindi un arrivederci, tempo permettendo. Nicolò, Francesco, Matteo


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ringraziamenti

Patrocinanti

Sponsors

Media partners


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Luigi Bistagnino Paolo Tamborrini Antonio Costa Renato Boglione Mario Mercalli

Roberto Pretari Riccardo Fasano Fabio Deri Lan Anh Nguyen Viviana Provenza Federica Ellena

Francesco E. Guida Davide Bigga Flagiello Piero Demacchi Tommaso Delmastro Michele Bortolami Dario Aschero Roberto Necco Roberto Balocco Marta Bernstein Alberto Cantone Paolo Ciampagna Alessandra Savini Davide Ragazzo Salvatore Piazzolla Francesca Pace

Simone Congiu Valeria Milanese Maurizia Carrera Matteo Marcato Thomaz Lanna Neves Emanuele Mensa Christopher Scott Michael Iva




Thype! è un progetto di:

www.thype.it

Nicolò Brusa

we@thype.it

Francesco Carletto Matteo Pont


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