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Il giorno perfetto?

A cura della Redazione

Per curiosità intellettuale e per chi avesse ancora qualche dubbio su come comportarsi riproponiamo la singolare orazione che il sofista Antifonte tenne contro il matrimonio nel V sec. a.C. (!) che è di un’attualità sconcertante:

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Le nozze sono una grave preoccupazione per gli uomini perché, dopo un inizio piacevole, la moglie può non piacere più e il divorzio, a quel punto, rivelarsi imbarazzante.

Separandosi, oltre che la sposa, si scontentano e offendono i suoi parenti; perché non c’è piacere senza dolore; perché i travagli si duplicherebbero e, con la nascita dei figli, si triplicherebbero; perché, insomma, non ci sarebbe più spazio, risorse e attenzione per sé come individui.

Siccome la cura di sé e della propria serenità interiore è più importante della propria discendenza, e siccome la cura di sé è un fatto di natura mentre quella degli altri è un fatto di cultura, allora è meglio non sposarsi.”

Anche Euripide e Democrito avevano idee analoghe sul matrimonio. A quel tempo l’esaltazione dell’individuo e la condanna della famiglia costituivano un fattore di rottura rispetto alla società greca arcaica centrata sul valore della discendenza e del sangue.

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