Formablu specimen

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Forma blu — specimen

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2 / 26 Forma blu — specimen

¶ La storia Nel 1969 esce il Forma, un carattere disegnato per la Nebiolo da Aldo Novarese, con il contributo di alcuni designer milanesi guidati da Pino Tovaglia (con lui Bruno Munari, Giancarlo Iliprandi, Till Neuburg, Franco Grignani...). Il carattere è pubblicizzato come “neutro”, il suo disegno favorisce la ripetizione delle forme e l’uniformità del colore, perfetto per la grafica moderna. Nella pratica, il disegno riprende tutti gli stilemi dei caratteri neogrotteschi, usciti appena una decina d’anni prima e di grande successo allora. Troppo successo per la Nebiolo, che tenta, con questo carattere, più frutto di un’operazione di marketing che di un’idea originale, di riprendersi quote di mercato. E proprio per questo il Forma è prodotto con tre glifi alternativi: se la “a”, la “G” e la “R” sono troppo strane e diverse dal modello Helvetica, meglio fornire una scelta più tranquilla. Ed ecco la “a”, la “G” e la “R”. ¶ La nuova versione Ma allora perché questo ridisegno? Iniziato come tesi di laurea per restituire un pezzo di storia della tipografia (prodotto solo in piombo, il Forma scompare poco dopo la sua produzione, per lasciare spazio ai caratteri per la fotocomposizione), si è pensato di rendere il Forma più peculiare. Se già la prima versione aveva delle alternative per rendere il carattere più vicino all’Helvetica, si è pensato di estremizzare questo gioco. La versione base del Forma sarà quindi “diversa”, mentre con le funzioni opentype, delle “discrectionary legatures” avremo un carattere più helveticizzante. E così ecco le alternative: a, f, g, l, y,w, G, R, W, &, @, (, ), diventano a, f, g, l, y,w, G, R, W, &, @, (, ). E poi il carattere si completa con i numeri regolari 0123456789 o saltellanti 0123456789 e il maiuscoletto. anch’esso comprensivo di alternative (g r w diventano g r w). Il tutto disegnato in cinque pesi, dai nomi esageratamente italiani: Chiarissima, Chiara, Neretta, Nera, Nerissima.

FORMAFORMAFORMA FORMAFORMA


HELVETICA

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un altro carattere lineare un po’ indeciso: ha lettere alternative così a o così a L’occasione è unica: il maggior disegnatore italiano di caratteri e alcuni fra i più importanti personaggi della grafica milanese, seduti attorno ad un tavolo al fine di ottenere una ‘forma’ ideale, cioè un carattere tale da poter essere adottato universalmente dal mondo grafico.

1968—2011 @ / @ / � fa Design? maiuscolo o minuscolo

(è sufficiente scegliere)

Tipografia italiana Una forma di carattere

Il punto di partenza è dato dai caratteri neogrotteschi che da un decennio dominano la scena mondiale:

banale o forse molto

l’Helvetica e l’Univers sono diventati incredibilmente diffusi, e sembrano essere ubiqui e facilmente

ricercata: si può scegliere... esempio di armonia di forma nella pura essenza della lettera

impiegabili in qualsiasi situazione. Seguendo il loro solco, il Forma si propone come la loro controparte italiana, risposta ad un mercato nazionale che si sta saturando di neogrotteschi.

Forma blu — specimen

La pura forma geometrica su un grottesco?


4 / 26 Forma pro — discrectionary legatures

afglyw GRW& @()ß + a pro form tionary rec disc tures lega

afglyw GRW& @()ß


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123456 7890 1234 567890

forma pro maiuscoletto

abcdefggh ijklmnopq rrstuvwwx yz

Forma pro — features

forma pro proportional oldstyle


Forma pro chiarissima — glifi

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Forma pro chiarissima

01


maiuscole ›

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Forma pro chiarissima — glifi

minuscole ›


Forma pro chiarissima — in uso

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forma “normale”

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per la definizione della 20/25

“ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una forma. 14/17 La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa finale, 10/12,5

esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)

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“ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una forma. 14/17 La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa finale, 10/12,5

esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)

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Forma pro chiarissima — in uso

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per la definizione della

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forma “helvetica”


Forma pro chiara — glifi

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Forma pro chiara

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minuscole ›

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Forma pro chiara — glifi

maiuscole ›


Forma pro chiara — in uso

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forma “normale”

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per la definizione della 20/25

“ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una 14/17 forma. La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza,

sia causa finale,

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esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)


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“ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una 14/17 forma.La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, 10/12,5

sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)

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Forma pro chiara — in uso

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per la definizione della

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forma “helvetica”


Forma pro neretta — glifi

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Forma pro neretta

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maiuscole ›

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Forma pro neretta — glifi

minuscole ›


Forma pro neretta — in uso

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forma “normale”

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per 20/25

la definizione della “ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una forma. La forma però ha 14/17 una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa

della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)

efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità

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la definizione della “ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una forma.La forma però 14/17 ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia

forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto tale». (Metafisica VII, 1035a)

causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della

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Forma pro neretta — in uso

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che se ne serve per

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forma “helvetica”


Forma pro nera — glifi

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Forma pro nera

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Forma pro nera — in uso

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forma “normale”

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da 20/25

Aristotele che se ne serve per la definizione della “ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale infatti non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. 14/17 Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la necessaria presenza di una forma. La forma però ha una priorità cronologica

della sostanza, sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in

e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza

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finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità della forma è anche logica perché «di ogni cosa si può parlare in quanto ha una forma e non per il suo aspetto materiale in quanto

tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa

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Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa e approfondita da Aristotele che

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forma “helvetica”


Forma pro nerissima — glifi

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Forma pro nerissima

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serve per la definizione della “ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata 14/17 la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una realtà materiale ivi vi è la

sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene

necessaria presenza di una forma. La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza,

10/12,5

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e approfondita da Aristotele che se ne serve 20/25

per la definizione della “ousia” della sostanza, concepita come “sinolo”, unione indissolubile di forma e materia. Aristotele, trattandone nelle opere Fisica, Metafisica, Sull’anima, dissente dai platonici che intendevano il mondo delle idee come separato da quello delle cose. L’individuo reale non può sussistere se non fosse in lui indissolubilmente legata la forma ideale alla materia. Ovunque sia presente una 14/17 realtà materiale ivi vi è la

della forma è anche logica

necessaria presenza di una forma. La forma però ha una priorità cronologica e ontologica, prima nel tempo e prima come essere rispetto alla materia: essa è infatti sia causa efficiente, quella che rende possibile l’esistenza della sostanza, sia causa finale, esprime il fine che dà senso all’esistenza della cosa stessa. [2] Ma, sostiene Aristotele, la priorità

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Forma pro nerissima — in uso

Materia e forma La concezione platonica, esposta nel dialogo del Timeo, della formazione dell’universo in base ai due elementi della forma e della materia, viene ripresa

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