Lameziaenonsolo 2022 "Galà della Gratitudine"

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Comune di San Pietro a Maida

Dodicesima edizione

del Galà della Gratitudine

di Jessica Mastroianni

Nella meravigliosa cornice del Teatro Grandinetti di Lamezia Terme ha preso vita, domenica 26 dicembre 2021, la dodicesima edizione del Galà della Gratitudine. La kermesse, ideata da Giovanni De Grazia, presidente dell’associazione St Television, ha rappresentato per la città un’importante nuova occasione per pronunciare un “grazie” simbolico nei confronti di tutte quelle personalità che, con le loro attività e il loro operato, sono riuscite a dare lustro a questa terra, fin troppo spesso bistrattata e al centro di notizie tutt’altro che positive. Ma oltre al buio, c’è la luce. Ci sono talenti, professionisti, imprenditori, sportivi, uomini e donne che quotidianamente, attraverso il loro impegno, riescono a fare la differenza, battendosi in una instancabile, e a volte addirittura inconsapevole, lotta costante fatta di legalità, impegno sociale, cultura, sport, valorizzazione del territorio, medicina, imprenditoria e tante altre iniziative capaci di restituire al nostro territorio la voglia e la forza per guardare al futuro con ottimismo e speranze sempre nuove. Ma il “grazie” più profondo è andato a lui, Antonio Saffioti, un coraggioso guerriero che si è battuto per i diritti dei più deboli e che amava davvero Lamezia. A un anno dalla sua scomparsa, il Galà non poteva che essere dedicato a quel grande amico dell’associazione, un uomo dalla forte vitalità, che è stato tra gli ideatori del progetto di St Television. Un commovente tributo Lamezia e non solo

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ad Antonio ha aperto la serata, con l’immancabile intervento del papà Pino Saffioti. Tra i nomi importanti che hanno accompagnato la kermesse (patrocinata dal Comune di Lamezia Terme), quello di Anton Giulio Grande, lo stilista lametino ormai divenuto di fama internazionale, a cui la giornalista Maria Chiara Caruso ha dedicato un primo momento significativo, consentendogli di raccontarsi alla platea. A lui è stata Doris Lo Moro, già sindaca di Lamezia, a consegnargli il “Premio Speciale Antonio Saffioti”, realizzato dal maestro Maurizio Carnevali, esattamente come i riconoscimenti consegnati agli altri premiati. Il secondo Premio Speciale è andato alla giornalista Maria Scaramuzzino, colonna portante dell’informazione calabrese e voce dei diritti dei più deboli grazie al suo occhio sempre attento rivolto all’ambito sociale. Doveroso riconoscimento, poi, anche per il regista Mario Vitale, che sta collezionando successi in giro per l’Italia grazie al lungometraggio “L’afide e la formica”, col quale sta facendo conoscere la nostra Lamezia. Sono stati, poi la giornalista Ketty Riolo e il giornalista Mediaset Guglielmo Mastroianni, presentatori della manifestazione, a premiare il cardiologo Giuseppe Colangelo, che ha voluto fortemente che la sua città fosse dotata di postazioni pubbliche di defibrillatori. Premio anche per l’Associazione “Gatto e Lio”, esempio di sport, che dà la possibilità anche ai ragazzi meno fortunati di poter amare e apprendere il gioco più praticato al mondo. Importante riconoscimento per gli ingegneri Fabio Aiello e Anna Filardo, acquirenti di un terreno in cui è situato “L’antico mulino delle fate” per la produzione della farina, che lo hanno messo a nuopag. 4

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vo, rendendolo funzionale a scopi didattici e culturali. Per il grande impegno profuso soprattutto nel pieno dell’emergenza pandemica, con pochi uomini e forze, il vice comandante della Polizia Locale Aldo Rubino ha ricevuto la gratitudine della città attraverso un premio consegnatogli dal comandante Maurizio Marino e dal sindaco Paolo Mascaro. È stato, poi, il momento della grande attenzione e della generosità di Marisa Lucchino, presidentessa dell’Atec onlus Luigi Ionà, ossia dell’associazione trapiantati epatici della Calabria. Il comandante della Sezione aerea della Guardia di Finanza Nicola Picerno è stato premiato dal vice sindaco Antonello Bevilacqua in quanto è riuscito ad aumentare la flotta aerea nel gruppo di Lamezia Terme, offrendo un servizio presente in tutta la regione. Esempio di coraggio e punto di riferimento per i cittadini calabresi per la lotta alla criminalità organizzata. Un particolar accento è stato posto, poi, sull’operato degli imprenditori Loredana, Antonio e Pasquale Rocca, che hanno creato una nuova attività, 109 officine, offrendo possibilità di lavoro ad alcuni ragazzi diversamente abili della Lucky Friends, con dei contratti a tempo indeterminato. Premiato anche il presidente della Asd Lamezia Soccer Francesco Manfredi, in rappresentanza di una realtà socio-sportiva molto apprezzata sia sul campo che fuori. Rimanendo in ambito sportivo, si è distinto poi Gianvittorio Longo, atleta della Arvalia Nuoto Lamezia nominato testimonial del Comitato paralimpico Calabria: soli 20 anni, emblema di forza d’animo, costanza, determinazione e passione. È stata premiata, dunque, “Una storia fuori dal Comune”, testo che racconta proprio due mandati della storia comunale di Lamezia, scritto dall’ex sindaco Gianni Speranza Lamezia e non solo

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vuto il riconoscimento del Galà anche Caterina Carbone, direttrice dell’Università Telematica Pegaso, alla quale sono state rivolte parole di stima e di supporto dal vicario della diocesi lametina don Pino Angotti. Altro premio, consegnato dall’assessore Luisa Vaccaro, è andato al dottor Ennio Calabria, per il suo libro, un manuale specifico, completo e minuzioso che sta facendo il giro dei continenti grazie al suo slancio innovativo in ambito odontoiatrico. Quindi l’imprenditore Claudio Arpaia è stato premiato da Giancarlo Nicotera, presidente del Consiglio comunale, in quanto sempre attento alle tematiche sociali, cittadine e culturali, autore di numerose imprese benefiche, con cui ha aiutato diverse famiglie bisognose.

in collaborazione col giornalista Salvatore D’Elia, a sua volta autore di diversi libri a cui ha lavorato proprio con Antonio Saffioti. Per le opportunità che offre a tanti giovani di studiare in città, ha rice-

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Durante la cerimonia di premiazione è stato presentato il nuovo palinsesto di Globo Tv, sempre più ricco e innovativo, e due nuove testate giornalistiche, ossia Globo Tv News e Percorsi di Nuoto. Quest’ultima racconterà il mondo dello sport e, più nello specifico, quello acquatico, dando la parola a tanti sportivi, a piccole e grandi società del settore. Immancabili le

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risate nel corso del Galà grazie alle performance del cabarettista Piero Procopio, mentre sono stati gli Sharada, gruppo musicale locale, a concludere la kermesse con la loro musica.

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Aspettando la sera

Sul

“ sorriso”

di Angela De Sensi Frontera Abbiamo perso il sorriso, non perché abbiamo perso la voglia di sorridere in questa situazione di pandemia che ci ha colpito, anche per questo, certamente, ma uno sforzo lo potremmo anche fare, abbiamo perso il sorriso nel comunicare per le mascherine che coprono buona parte del volto, in particolare la gestalt visiva naso/bocca/mento/guance. Proprio il sorriso che accompagna la nostra vita quasi fin dalla nascita! Il sorriso! Così importante per le relazioni umane! Lo sapevano gli Antichi (“ Incipe, parve puer, risu cognoscere matrem”. Virgilio, Georgiche), lo sappiamo ancor più noi Moderni per l’apporto della Psicologia. Coll’apparire del sorriso sul volto del neonato, primo/secondo mese, si ha la certezza che si sta strutturando la relazione più importante dell’essere umano: la diade madre/figlio. Fin dalla 4^ settimane di vita il bambino segue con gli occhi un solo oggetto con attenzione, a distanza, il volto umano, privilegiandolo a tutti gli altri oggetti presenti nell’ambiente; segue in particolare quello della mamma o di un suo sostituto psicologico. Sono i primi segni della relazione oggettuale madre/figlio. Il sorriso? Il primo organizzatore del SÈ.

mondo? Quanto tempo dedicano al loro figlio col volto scoperto? È sufficiente per strutturare l’attaccamento sicuro attraverso la diade madre/figlio? Tutto ciò che ho descritto accade? Sa la madre che deve accadere? E ai bimbi negli Asilo/nido, che interagiscono con maestre con mascherine tutto il giorno per proteggere se stesse e i piccoli allievi, manca il loro sorriso? Manca “lo scambio del sorriso”, il saluto più bello, l’incoraggiamento più caro, l’accoglienza più affettuosa, il “ciao” più gradito? Certo, non può che mancare. Come sopperire? Quali danni può provocare dal punto di vista psicologico? Tanti. E per l’acquisizione del linguaggio la privazione della mimica boccale, in particolare labiale, quanto sta incidendo? Molto. Le maestre della scuola dell’Infanzia registrano in queste generazioni, 2020/2021/2022, un ritardo generalizzato sull’acquisizione del linguaggio. Anche su questa acquisizione incide la mancanza del sorriso come fattore comunicativo del calore affettivo, facilitante l’apprendimento.

Il sorriso è la prima manifestazione di un comportamento attivo, immediato, intenzionale, primo indicatore della transizione del comportamento da passivo a quello attivo”. Spesso i bimbi in questa fase elargiscono sorrisi ai volti con cui entrano in contatto. Si potrà dire, però, che la relazione Madre/Figlio si è costituita, solo quando il bambino distinguerà il volto della madre dagli altri volti. “Il corredo innato deve essere vivificato, gli si deve conferire una scintilla vitale attraverso gli scambi con un altro essere umano, con un partner, come la madre, affinché il bambino si senta un essere a sé stante”. “ Perché il volto materno acquisti il valore di oggetto privilegiato è necessaria una reciproca relazione in cui gli affetti svolgono un ruolo principale; nella diade madre/figlio il flusso deve essere continuo, perché si costituisca una vera relazione oggettuale”.

Aver posto il problema è stato il mio ruolo. Ora spetta a genitori e maestri risolvere il problema in sicurezza. Modulare la virtù della prudenza nell’armonizzare le varie necessità e urgenze. Chiedere aiuto agli esperti se necessario. In età evolutiva gli interventi riparatori debbono essere tempestivi. Questa mattina, mia figlia, Costanza, sempre attenta a me, mi porta in regalo una mascherina con una parte trasparente sulla bocca. Il sorriso e la mimica labiale sono salvi. Basta a volte così poco per salvare un processo strutturante psicofisico così importante in una fase della vita umana cosi indifesa? A volte… si. ____________________________ Riferimenti Bibliografici Spitz R.,”Il primo anno di vita”. Ed. Armando Armando, ristampa 1985

Mi sono posta la domanda: cosa sta accadendo in questo momento storico con mamme imbavagliate, con nascituri in braccio, che non possono baciare, coccolare, come solo le mamme sanno fare, per timore di contagiare il loro figlio appena venuto al Lamezia e non solo

Mahler ., “La nascita psicologica del bambino”. Ed. Boringhieri, Torino 1976 Angela De Sensi Frontera., “Compiti Evolutivi e Gestalt Integrata”, Ed. Sovera Novembre 2006

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cara scuola ti scrivo

A scuola dopo...40 anni

di Daniela Magnone

Era il primo giorno di scuola di un lontano settembre del 1981. Occhi smarriti, cuori emozionati, l’odore dei libri ancora nuovi, le mani strette a quelle delle proprie mamme. Qualcuno piangeva, altri entrarono in quell’aula con la disinvoltura di chi sapeva perfettamente cosa fare, altri ancora avrebbero voluto piangere ma trattenevano le loro emozioni. E poi c’era lei! La nostra Maestra Anna Amato. Era lì pronta ad accogliere ciascuno di noi con quelle mani che chissà quanti altri bambini avevano consolato e protetto prima di noi. Una maestra d’altri tempi. Severa e amorevole nello stesso momento.

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Una di quelle maestre che non si è mai risparmiata nulla per noi, noi che eravamo i suoi bambini. Dai lavoretti di Natale realizzati con i tappi di sughero alle letterine per Gesù Bambino, dalle recite di fine anno ai canti e ai balli, dalle gite in pullman alle uscite a piedi. E poi la storia, la geografica, la grammatica … Ci diceva sempre : “Queste cose le dovete imparare alle elementari altrimenti non le imparerete più!”. Quanto aveva ragione! Quanto erano veri i suoi insegnamenti! Quanto ci portiamo dietro di questi anni della nostra infanzia, anni puri, fatti di piccole cose, piccoli gesti, grandi esperienze di vita e dolci momenti. Ed eccoci lì, nel salotto della nostra Maestra! Tutti attorno alla nostra Maestra proprio come 40 anni fa. Abbiamo sfogliato insieme gli album dei ricordi più belli, dei ricordi del cuore. Ci siamo ritrovati tutti un po’ più invecchiati … ovviamente. Qualche capello bianco, qualche ruga sul viso e ahimè anche qualche chiletto di troppo.

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Ma la gioia di ritrovarci, di ridere di nuovo insieme come ai vecchi tempi, di raccontarci la nostra vita, parlare dei nostri lavori, della nostra famiglia, dei nostri figli, ci ha riportati indietro nella memoria e soprattutto negli affetti. E come per magia gli anni sembravano non essere mai trascorsi. Le stesse voci, gli stessi sguardi, le stesse emozioni. E seduta su una comoda poltrona … la nostra MAESTRA! Nei suoi occhi abbiamo visto esattamente la luce di 40 anni fa. Come 40 anni fa ci ha accolti attorno a lei con lo stesso amore. A proteggerla ora però siamo stati noi esattamente come fanno i figli con una mamma non più giovanissima e a cui si vuole dire grazie. Grazie Maestra per le meraviglie che ci hai permesso di scoprire negli anni più belli del nostro cammino. Grazie per le amicizie che ci hai aiutato a costruire. Grazie per aver contribuito con i tuoi insegnamenti a farci diventare le persone che siamo, le donne, gli uomini, le madri e i padri che siamo diventati. Grazie perché volgendo lo sguardo verso di te abbiamo capito di non aver mai smesso di volerti bene e di volerci bene proprio come quel famoso primo giorno di scuola.

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A te, che sei stata la nostra Maestra di Vita, vogliamo dedicare i nostri successi, i nostri traguardi raggiunti, le nostre conquiste perché i semini piantati nella scuola elementare diventano i frutti da cogliere quando si è maturi. Ed il nostro pensiero corre veloce anche verso tutti quei compagni che non siamo riusciti a rintracciare, verso chi ha intrapreso un cammino professionale o familiare che lo ha portato in giro per l’Italia o per il mondo. A loro va il nostro abbraccio con l’augurio di potersi presto incontrare e alla nostra Maestra lasciamo il regalo più bello: il ricordo di un’infanzia felice e di una SCUOLA DI VITA …la sua! Grazie Maestra Anna … i tuoi alunni.

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la natura

Omaggio a Monica Vitti di Palma Colosimo È scomparsa il due Febbraio del 2022 un’icona del cinema italiano Monica Vitti. Si è spenta in silenzio quasi nell’anonimato pochi conoscevano la sua malattia, una forma neurodegenerativa che piano piano l’ha estraniata dal mondo ancora prima della sua morte. Il suo amore per la recitazione iniziò a quattordici anni , ma la sua famiglia di origine borghese fu contraria a questa sua passione verso il mondo dello spettacolo, e cercò di indirizzarla verso una professione più convenzionale. Il fascino del palcoscenico e la sensazione di libertà di esprimere tutto il fuoco creativo che si agitava dentro l’animo dell’attrice, incrementarono la realizzazione del suo sogno che si realizzò nella prima metà degli anni 50’ quando completò gli studi all’Accademia Nazionale di Arte Drammatica . Incominciò la sua carriera artistica calcando i palcoscenici dei teatri, e sebbene fosse nata come attrice drammatica non aveva difficoltà ad interpretare anche ruoli comici. Questa sua capacità espressiva di essere un’attrice poliedrica e comunicativa attirò l’attenzione del regista, e successivamente compagno Michelangelo Antonioni. Egli la scelse per interpretare dei ruoli da protagonista in quella che venne conosciuta, come la tetralogia dell’incomunicabilità, pellicole di un certo spessore quali” l’Avventura”, “La Notte”, “ l’Eclisse” e “ Deserto Rosso”. L’attrice riuscì ad incarnare questi ruoli superbamente, nei quali le donne che interpretava avevano una tristezza un male interiore determinato dalla solitudine e dall’ incapacità di esprimere un disagio intimo, alienate in una società nella quale non si riconoscevano. Il cinema d’autore di Antonioni diede la possibilità alla Vitti di farsi conoscere a livello internazionale, vinse molti premi e fu sul punto di vincere l’Oscar, soffiatogli poi dalla” Dolce Vita” di Fellini. Nata sotto il segno dello Scorpione dotata di una sensualità innata, grande intelligenza, ironia e simpatia, riuscì a cambiare pelle accettando di interpretare ruoli in commedie leggere, facendo emergere il suo lato comico. Il primo film che possiamo considerare come un nuovo filone della sua carriera artistica, fu quello della “ Ragazza con la pistola” , nel quale Assuntina dopo essere stata sedotta e abbandonata, lascia la Sicilia per recarsi a Londra per lavare con il sangue il proprio onore. Seguirono poi tra i tanti,” Amore mio aiutami” con Sordi,” Il dramma della gelosia” con Mastroianni e Giannini,” Non ti conosco più amore” con Dorelli, ma quello in cui la sua interpretazione venne definita magistrale, fu in” Teresa la ladra”. Il pubblico apprezzò questa sua capacità camaleontica, anzi fu proprio attraverso queste commedie che espresse quello che era il suo talento, ed ebbe la possibilità di recitare con i migliori mattatori del cinema italiano di quel tempo Tognazzi, Proietti, Giannini, Mastroianni, Dorelli e Alberto Sordi, con il quale nacque una bella amicizia collaborativa. Rinunciò di recarsi ad Hollyvood, ma accettò collaborazioni con attori europei girando film in Francia, Germania e Inghilterra. La Vitti era dotata di una comicità a volte con un retrogusto amaro, genuina e qualche volta ingenua, emozionava e coinvolgeva il pubblico dal quale era molto amata. Vinse molti premi tra cui cinque David di Donatello come migliore attrice protagonista, tre Nastri D’argento, dodici Globi d’oro di cui due alla carriera, un Leone d’Oro alla carriera ed un’Orso D’argento. Insieme a Franca Valeri e a Mariangela Melato fu definita un’intellettuale, capace in un mondo maschilista di far emergere la propria personalità di mattatrice pag. 10

interpretando i ruoli più disparati dalla popolana, a ricca borghese a soubrette. Fu un’attrice che fece conoscere al mondo la donna italiana con le sue mille sfaccettature, nel cuore di quella che fu chiamata la rivoluzione sessuale e dei costumi, in un’ Italia in balia di forti cambiamenti, contrapposti ad un attaccamento alla tradizione molto radicato. Negli anni novanta l’attrice continuò a svolgere la sua arte ed a regalare emozioni sui palcoscenici dei teatri il suo primo amore per poi, all’inizio degli anni 2000 scomparire e chiudersi al mondo. Secondo quanto riportato dai quotidiani fu per volontà dell’attrice che nessuno seppe della sua malattia, ed il marito Roberto Russo la curò e la protesse dagli sguardi del mondo. Il fato fu crudele con questa grande artista, le donò tanto ma pretese tanto: estirpò dalla sua mente la memoria, i ricordi e la sua capacità comunicativa ed espressiva fino a portarla piano piano alla perdita di se stessa. Grazie Monica per i momenti spensierati che ci hai regalato, per averci fatto ridere e commuovere, resterai immortale per sempre nella storia del nostro cinema. Buon viaggio Monica, che la terra ti sia lieve

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rime in vernacolo

Le poesie di Luciana di Luciana Parlati

Carnalivari

A ‘nu cruzzutu

Carnalivari! Carnalivari! Cum’era bellu ‘na vota aspittari ‘sta fhesta scicca ppì lli quatrari! E quanti nuttati passati a ballari e quanta gioia e quant’alligria, canzuni duci ‘n cumpagnia! “Quant’è bella giovinezza che si fugge tuttavia !” e dami e regini, principessini, principi, maghi, cursari, fhatini! Ppì cuntu miu già ci pinsava l’annu prima ‘i cchi mi vistia e l’aspittava ‘sta fhesta, e stavia ‘i juarni a cuntari, e llù cori vattia. Mo’ nua pinsamu alli niputialli, cumu su bialli ‘sti quatrarialli, ‘sti mascherini scicchi e galanti, coriandoli fhitti e stilli fhilanti. Ma ‘nduvi su’ jiuti chilli fharsari ca ‘n gioventù ni fhacianu sunnari? Tuttu quantu s’è ormai cancillatu sulu ‘u ricuardu a nnua n’ha ristatu. Ancora però scugghjiri putimu, rascari allu fhundu d’‘a cassarola chillu chi resta d’‘u tiampu ca vola e si pinsari pinsari vulimu, tutta ‘sta vita è ‘nna mascarata – ‘u sapimu! – avanti, arriatu, jamu e vinimu, ‘na maschera cacciamu e ‘nn’atra mintimu. Quantu, stipati, dintra ‘nd’avimu?

Testata Giornalistica Di tutto un po’ - lamezia e non solo anno 30°- n. 81 - febbraio 2022 Iscrizione al Tribunale di Lamezia Terme dal 1993 n. 609/09 Rug. - 4/09 Reg. Stampa Direttore Responsabile: Antonio Perri Edito da: GRAFICHÈditore Perri Lamezia Terme - Via del Progresso, 200 Tel. 0968.21844 - e.mail. perri16@gmail.com Stampa: Michele Domenicano Allestimento: Peppino Serratore Redazione: Giuseppe Perri - Nella Fragale - Antonio Perri Progetto grafico&impaginazione: Grafiché Perri-0968.21844 Le iscrizioni, per i privati sono gratuite; così come sono gratuite le pubblicazioni di novelle, lettere, poesie, foto e quanto altro ci verrà inviato. Lamezia e non solo presso: Grafiché Perri - Via del Progresso, 200 -

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Ha scindutu d’‘i muntagni ccù llà crozza tosta assai ca si pensa c’ha binutu mu ni minti dintra i guai. ‘Un llù sa ca tutti quanti ‘ntra ‘sta scola, quanti simu, si vulimu, ci ‘u fhacimu veru e propriu ‘nu casinu! Illu grida, vatti pugna ‘u’ nd’ha modi, a tutti offendi; ‘u’ llù sa, ca si va mali è llù primu ca s’arrendi e s’‘un cerca mu sta quiatu va a fhiniri –‘u vo sapiri? – ca pò jiri avant’arriatu cumu chini ‘mprima sagghji, doppu sberra e cadi ‘nterra.

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QuestoMondodiMax

Max e i suoi inseparabili Ciuk, Ciarlino e Gustavo

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di Massimo Striglia

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