A. Jesi Soligoni
Il COLORE delle
LACRIME
Illustrazioni Classe 5°A - Scuola Primaria “E. Morante” Padova
A. Jesi Soligoni
Il COLORE delle
LACRIME
Illustrazioni: Classe 5°A - Scuola Primaria “E. Morante” VI Istituto Comprensivo “Bruno Ciari” Padova Progetto grafico e creatività: Tiziana Pucci Finito di stampare nel Giugno 2014
Illustrazioni Classe 5°A - Scuola Primaria “E. Morante” Padova
Nonno Mondo era un vecchietto piccolo e magro, ac-
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corciato dagli anni come il suo nome dall' uso, con un viso tutto rugoso, dove la linea della bocca era così profondamente segnata all' insù, che sembrava ridere sempre. Per questo era conosciuto e amato da tutti i bambini ed anche per il fatto che aveva sempre una storiella da raccontare.
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Appena lo vedevano per la strada, con la sua aria scanzonata di chi sa ridere perfino della vita, gli correvano incontro e lo tiravano per la giacca: “ Mondo una storia, raccontaci una storia “. E lui non si faceva pregare perchè le storie erano la sua unica ricchezza e così cominciva a narrare... 6
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Un
giorno gli amici di Mondo non attesero di vederlo ma lo andarono a cercare. Erano più impazienti del solito per una ragione che incontrandolo gli spiegarono subito in tre parole. “Doretta sta piangendo”. Doretta era una bambina dall'aria impaurita, che da quando aveva l'uso della parola preferiva non servirsene e stava sempre isolata, in classe e fuori, facendo la parte di chi non c'è.
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“Perchè piange?” domandò Mondo. “Non sappiamo” risposero in coro i bambini. “Ditemi almeno di che colore sono le sue lacrime?” continuò Mondo, che voleva andare a fondo della cosa. I suoi giovani amici si guardarono l'un l'altro, sorpresi. “Via Mondo, non scherzare, non è il caso” osò il più sfacciato del gruppo. “Come non avete guardato il colore delle sue lacrime?” ripetè il vecchietto, che in merito aveva una sua teoria. 8
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“Dovete sapere” cominciò a raccontare “che dall'inizio dei tempi, il nostro pianeta cominciò ad essere popolato di uomini, donne, vecchi, bambini nacquero anche i sentimenti: la gioia, il dolore, l'amore e tanti altri.”
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“Ma prima ancora che gli esseri umani trovassero le parole per esprimerli, oppure la musica, o la pittura, o altri linguaggi, avevano solo le lacrime per farli conoscere ai loro simili.” 10
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Una
ghiandola dei loro occhi, sotto lo stimolo del cuore si metteva al lavoro, produceva del liquido che usciva dalle pupille e rigava le gote. “Certe volte, quando era più abbondante, bagnava perfino il petto, proprio come succede oggi alla vostra compagna Doretta. Così, quando un essere umano piangeva, i suoi simili sapevano che era felice o triste, che amava o che odiava e via di questo passo”. Ad un simile fatto gli amici di Mondo non avevano mai pensato.
“Però” riprese il vecchietto “quel sistema causò anche delle gravi confusioni. Certe volte infatti le lacrime di gioia venivano scambiate per lacrime di dolore e viceversa, e questo certo non aiutava la comprensione fra gli uomini.” 12
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“Così
, un giorno, uno di loro pensò di diffondere l' uso dei colori per dare una diversa colorazione alle lacrime, a seconda del sentimento che le produceva”. “Come erano intelligenti, gli uomini primitivi!” esclamò il ragazzino dell' enciclopedia che vedeva capovolgere tutte le sue teorie sulla specie umana. “Ma come riuscirono a fare lacrime di tanti colori?” “Oh, non fu difficile. Ancora una volta furono impiegati gli occhi. Non si dice forse che sono lo specchio dell'anima? Ebbene, gli occhi, che nell' iride racchiudono tutti i colori, furono incaricati di produrre più grigio, o più verde, o più azzurro, o più giallo, o più nero e perfino più rosa a seconda dello stato d'animo della persona.”
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“E quando la persona è felice i suoi occhi diventano d'un giallo lucente e le
“Quando invece la persona è malinconica, i suoi occhi producono un grigio che si trasmette anche alle sue lacrime, rendendole lente e appicicose.”
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lacrime prendono i riflessi del sole.”
“Quando
poi la persona piange per un grande dolore, allora i suoi occhi schizzano nero come le seppie e tutto s'intorbida: le lacrime diventano buie, scure, senza speranza”
“Certe volte” continuò Mondo, che vedeva corrugarsi la fronte dei suoi piccoli amici per lo sforzo di seguire le sue descrizioni, “certe volte invece l'occhio umano produce un bel colore azzurro, altre volte rosa e le goccie di lacrime che compaiono sul ciglio, sono allora più preziose di un diamante”. 18
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massimo. “Quando succede ?” “Che vuol dire l'azzurro? “ “E il rosa?” “Vediamo i tuoi occhi, Mondo “. “Non i miei, non i miei” si scherniva il vecchietto, nascondendo prontamente gli occhi con le mani. “Guardate pittosto nei vostri e cercate di scoprirlo”. “Andiamo da Doretta” suggerì prontamente uno del gruppo, più ansioso.
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I suoi ascoltatori erano tesi, l'attenzione di tutti aveva raggiunto il
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I fanciulli volsero le spalle al vecchio e si diressero correndo verso la casa della compagna. 20
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“Doretta
, dove sei?” La fanciulla ricomparve dietro il cancello e spinse il visino dolente contro i ferri. “Che occhi scuri che hai!” osservò subito una bambina. “Hai le lacrime di colore nero, come il liquido delle seppie” concluse, mettendo a profitto la lezione di Mondo. “Perchè soffri?” domandò un altro.
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Doretta taceva e li guardava, ma mano a mano che i compagni le rivolgevano quelle domande mostrando interesse a lei, i suoi occhi si schiarivano e tornavano gradatamente d’un bel colore naturale, d’un bell’azzurro. 22
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“Guarda”
esclamò la bambina che aveva parlato per prima “guarda, gli occhi di Doretta cambiano colore”. E infatti, in pochi attimi, erano ritornati chiari e le pupille si erano dilatate e stranamente sembravano emettere delle onde di luce rosata, come l’ultima sfumatura dell’arcobaleno. “Oh” fecero in coro i compagni “ hai degli occhi bellissimi. Sono azzurri e rosa insieme, più preziosi di un diamante”.
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B E i h LLIS c c o i l S eg
La bambina che non sapeva usare le parole, non riuscì più a trattenersi e diede libero sfogo al pianto, così i suoi compagni poterono finalmente vedere il colore delle sue lacrime, che in quel momento era diventato azzurro-rosa, come gli occhi. “Sono contenta di vedervi” riusci appena a sussurrare “sono contenta che siate qui con me”. Allora finalmente i fanciulli capirono che perfino il dolore può essere alleviato dalla vicinanza degli altri. 24
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CLASSE 5°A SCUOLA PRIMARIA “E. MORANTE” PADOVA A.S. 2009-2014
ACHRAF
FRANCESCA
MARCO
MARIAM
AGATA
ALICE
AYOUB
DANIELE
DANTE
GABRIEL
GIANLUCA
GIUDITTA
LEONARDO
MALAK
NOEMI
RICCARDO
SARA
TOMMASO
VALENTINA
A. Jesi Soligoni
Il COLORE delle LACRIME Nonno Mondo era un vecchietto amato da tutti i bambini per le sue storie. Un giorno i bambini andarono a cercare Mondo perchè Doretta, una bambina che stava sempre da sola e non parlava quasi mai, stava piangendo. “Perchè piange?” domandò Mondo. “Non sappiamo” risposero in coro i bambini. “Ditemi almeno di che colore sono le sue lacrime!” I suoi giovani amici si guardarono l'un l'altro, sorpresi.... “Come non avete guardato il colore delle sue lacrime?” ripetè il vecchietto, che in merito aveva una sua teoria... e incominciò a narrare...
Questo libro è nato all’interno della Scatola delle emozioni, un percorso sul riconoscimento e l’accettazione delle proprie emozioni e di quelle degli altri. Il progetto ha coinvolto le classi quinte della scuola primaria Elsa Morante di Padova negli ultimi due anni scolastici con attività di brainstorming, di lettura, di rappresentazione grafica ed espressiva, insieme alle loro insegnanti e ad esperti fotografi, attori, grafici, musicisti ed informatici. Al termine della classe quarta è stata realizzata una mostra interattiva e sensoriale, in quinta sono stati realizzati due libri di storie di emozioni di scrittori famosi, sotto la guida esperta di una“mamma”illustratrice e grafica. Illustrazioni: Classe 5°A Scuola Primaria “Elsa Morante”Padova Progetto grafico e creatività: Tiziana Pucci