Pescareshow Vicenza 8/10 febbraio 2014
Fra gli stands
I Direttori dei Corsi di TLT Academy
Roberto Picchiarati
Giacomo Catellani
I Componenti di TLT Academy
Mauro Minelli. Fabio Bargi, Stefano Alessandi e, a destra, Mauro Barbacci.
Vanni Marchione e Danilo Farnese
Marco Ciurli
Cesare Gibellini
Emanuele Costamagna
Da sinistra verso destra: Marco Manzi, Vanni Marchione e Fabio Bargi
Laddove le correnti si intrecciano domina il dragaggio. E dove regna il dragaggio comanda il lancio TLT.
Nei moti dell’acqua c’è spesso la risposta a tante sconfitte apparentemente inspiegabili. Qui è celato parte di quel mistero che ci arrovella fin dalle nostre prime esperienze: per quale motivo una trota rifiuta un artificiale per prenderne un altro quasi eguale al precedente? Un interrogativo che è stato ricercato nelle più fantasiose alchimie, ma mai o quasi fra le pieghe delle correnti e delle superfici. Sovente, nella pesca, l’arcano corrisponde alla disconoscenza di cose vecchie come il tempo: correnti e superfici, appunto.
Frecce a simulare correnti e il loro andamento: le due grandi difficoltà della pesca capaci di vanificare il potere catturante anche della migliore delle imitazioni: dragaggio e presentazione dell’artificiale.
Dimostrazione di lancio? No, documentazione di pesca della TLT Academy
La traiettoria Angolata è la soluzione dinamica di quasi tutti i problemi della pesca, quella che consente di spostare dall’aria all’acqua l’efficacia del nostro lancio, che fornisce gli strumenti per costruire una vastissima gamma di presentazioni. L’unica o quasi che dà risultati mirati.
E. Costamagna presenta la dimostrazione di pesca della TLT Academy
Dimostrazione di pesca? No esibizione di lancio.
La traiettoria parallela non consente di puntare (mirare) direttamente sul bersaglio, ma costringe il pescatore a trasferire l’obiettivo (la bollata) dall’acqua (il piano in cui si sviluppa l’azione di pesca), in aria (il piano ove si sviluppa l’azione di lancio), focalizzando il bersaglio in un vago punto dello spazio. Un procedimento complesso, il cui risultato non è determinato dalla dinamica della tecnica di lancio usata, bensì dall’abilità del singolo nonostante la tecnica. E’ un po’ come se sparassimo con un fucile su un bersaglio non mirando direttamente su questi, ma cercando di colpirlo calcolando la parabola del proiettile. Questa traiettoria sta alla pesca come il dogma all’evoluzione.
E del tutto inutile cercare nell’attrezzatura soluzioni che essa non potrà mai dare. Non solo perché l’attrezzatura è statica, non è quindi in grado di offrire soluzioni a problemi di origine dinamica, ma prima ancora perché l’attrezzo è solo un mezzo e può portare a qualsiasi risultato, e difatti dipende da come si adopera. Per meglio dire dalla tecnica di lancio usata.
Parafrasando il grande matematico F. Hoyle, non resta che affermare: “Se in seno alle tecniche di lancio tradizionali, a sostenere l’ortodossia, non ci fosse l’immensa pressione del conformismo, si dovrebbe essere quasi ciechi per non avvedersi dell’equivoco del peso”.
La dimostrazione della superiorità tecnica della TLT: il tutto-coda senza ricorrere all’ausilio della mano sinistra.
Bargi compie il tutto-coda con attrezzature medio pesanti senza utilizzare la sinistra. Catellani ha eseguiti dei tutto-coda con attrezzature leggere e medio pesanti senza ricorrere all’aiuto della mano sinistra.. Con la TLT viene a decadere l’unico motivo che giustifichi l’uso di una coda pesante. Anzi viene meno la ragione per la quale il peso (una certa quantità) è sempre stato ritenuto indispensabile. Per la prima volta un attrezzo adatto a lanciare code leggere, è finalmente in grado sia di lanciare che di domare grosse prede riuscendo a fare entrambe le cose con micidiale efficacia. Al punto che la TLT è il più efficiente strumento al servizio del pescatore ai fini della pesca.
Utilizzare la quantità di peso necessaria è fondamentale. Non fosse altro perché la rimanente parte è un’inutile zavorra. Usare un surplus di peso è la dimostrazione che se ne ignora la quantità effettivamente occorrente. Dunque la prova dell’assenza di un fondamento razionale capace di individuarne con precisione la quantità realmente indispensabile. In due parole il lancio tradizionale non è guidato da una logica e difatti usa il peso in maniera indiscriminata.
Vecchi pescatori
Claudio Carrara. Riccardo Carrara.
Gianluca Nocentini
Fosco Torrini
Incontri
Riconoscimenti
Christopher Rownes. Christopher è Istruttore di lancio della FFF America.