domotecnica.ch 1/2020

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Impulsi per una Svizzera clima-neutrale

Thomas Jud è ottimista: gli obiettivi fissati saranno raggiunti entro il 2050. (Foto: rl)

La Svizzera mira ad avere un impatto climatico zero entro il 2050. Fino ad allora c’è ancora molto da fare. L’Ufficio federale dell’energia (UFE) e il suo programma SvizzeraEnergia sono in prima linea per contribuire a raggiungere questo obiettivo. ­Thomas Jud, della Divisione Efficienza energetica e Energie rinnovabili dell’UFE, spiega come tutto questo avverrà.

domotecnica.ch: Signor Jud, entro il 2050 la Svizzera non dovrà più emettere gas serra. Riusciremo a ­raggiungere questo obiettivo con le misure che abbiamo adottato finora? Thomas Jud: Con la sua strategia climatica 2050, che prevede un «saldo netto delle emissioni pari a zero», il Consiglio federale ha ulteriormente inasprito gli obiettivi climatici. Questo significa che al più tardi entro il 2050, la Svizzera non dovrà emettere nell’atmosfera gas serra più di quanti ne possono essere assorbiti da accumulatori naturali o tecnici. Tuttavia, non si riuscirà in questo intento ricorrendo solo a misure volontarie. Ci vuole quindi un mix completo di misure. Per quanto riguarda il settore dell’edilizia, ciò comprende fra l’altro le prescrizioni energetiche, il «Programma Edifici», i corsi di formazione di base e continua, come pure la tassa sul CO2. E il MoPEC? La sua attuazione nei cantoni non sembra essere così semplice. Il modello di prescrizioni ­energetiche sta addirittura per fare fiasco? No, al contrario! Grazie all’ampio dibattito sul clima e sulla legge sul CO2, negli ultimi tempi vi è stata una grande sensibilizzazione. Finora, sette cantoni hanno introdotto il modello di prescrizioni energetiche, e in quasi tutti gli altri cantoni

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