POR TFO LIO

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P O R T F O L I O Tommaso Gabrielli 2012-2016

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2


IUAV Scienze dell’Architettura

P O R T F O L I O Tommaso Gabrielli matricola 276133

3


4

3

2

1

A

B

C 4


INDICE

1. CASA ATELIER

p. 007

A.1 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA B.1 TECNOLOGIE DEI SISTEMI COSTRUTTIVI

2. PALZZO GRIMANI

p. 018

B.2 RAPPRESENTAZIONE DELL’ ARCHITETTURA

3. REALTÀ AUMENTATA

p. 026

C.1 TEORIE DELL’ ARCHITETTURA

4. ABITARE IN CENTRO STORICO

p. 042

A.2 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA PAESAGGIO

5. PADIGLIONE D’ISRAELE

p. 058

B.2 RAPPRESENTAZIONE E RILIEVO

6. SAXARUBRA CITTÀ TIBERINA

p. 064

A.3 COMPOSIZIONE ARCHITETTONICA B.3 TRASPORTI URBANI E METROPOLITANI

7. HOTEL PAUSANIA DORSODURO 2824-2827

p. 086

C.3 PROGETTO DI RESTAURO

8. VITTORIO VENETO LUNGO IL MESCHIO

p. 104

C.4 PROGETTO DI URBANISTICA

9. IL TRILITE

p. 108

D.4 ESTETICA - TEORIE DEL RECICLO

10. TAPPETO MISSONI

p. 112

D.1 WOORKSHOOP 1 - W.A.VE 2013

11. LIVE THE TANK

p. 116

D.2 WOORKSHOOP 2 - W.A.VE 2014

12. RICONOSCERE POVEGLIA

p. 120

D.3 WOORKSHOOP 3 - W.A.VE 2015

13. BOSTON / NEW-YORK A.4VIAGGIO STUDIO

D 5

p. 124


CASE ATELIER Laboratorio 1 - Sistemi Costruttivi Prof. Arch. Armando Dal Fabbro Prof. Arch. Valeria Tatano Luogo di progetto Marghera in collaborazione con Enrico Berti 2012-2013

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L’area di progetto è sita all’interno della prima area industriale di Porto Marghera, oggi dismessa. Su un carroponte, struttra di cemento a pelo d’acqua dove alloggiavano le gru per il rifornimento delle navi. La piattaforma lunga 150 metri e larga 8, è stato il pretesto per sviluppare un insediamento modulare di case per artisti. Il progetto con riferimenti gli atelier parigini di August Perret è stato sviluppato interemente con tecnologia a secco per avere parti prefabbricate trasportabili mediante navi sul sito. L’atelier, sollevato da terra, è composto da un corpo scale centrale che collega i piani svalsati dei diversi ambienti principali. Le zone di servizi, bagni, cucina e magazzino, sono all’oggiati all’esterno del corpo principale cosi da permettere la formazione di uno spazio vuoto nei prospetti totali separando le unità tra loro. L’impianto generale forma uno spazio sociale pubblico che si articola con una piazza centrale e una proboscide iniziale protesa verso l’acqua in direzione di Venezia.

7

0m

10

20

Inquadramento lagunare

30

40

50

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Impianto Complessivo


Spaccato Assonometrico 8


Viste prospettiche 9


0m

2,5

5

10

15

Pianta coperture - Attacco a terra 10


0m

1,5

3

6 Pianta piano Primo - Pianta piano Secondo

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Sezione principale 0m

1,5

3

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Prospetto totale Fronte acqua 12


Prospetto totale Fronte terra 13


Modello plastico - sc 1:50 14


15


9 7

8

10

6 5

2

4 1 3 1

Trave portante di legno lamellare, 200 x 300 mm

8

Struttura di tamponamento verticale in montanti, 120 x 80 mm

2

Struttura portante orizzontale X-Lam 7 strati, 210 mm

9

Rivestimento esterno EPS con finitura esterna a cappotto, 40 mm

3

Riscaldamento radiante a pavimento con massetto, 50 mm

10

Struttura di finitura interna in lastre di cartongesso, 350 + 15 mm

4

Sottostruttura del pavimento, 50 x 80 mm

11

Isol. di copertura EPS tagliato con pendenza, Freno vapore , 100 mm

5

Fnitura interna di perlinato in legno, 25 mm

12

Scossalina metallica di copertura

6

Cavedio per illuminazione, chiusure in vetro calpestabile, 30 mm

13

Isolamento termico EPS con fissaggio in tasselli plastici, 80 mm

7

Struttura portante verticale X-Lam 5 strati, 150 mm

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Lastra Waterproof di finitura esterna con sottostruttura, 120 mm

Dettaglio costruttivo assonometrico 16


12 11 2

5 3 4 2 1

5 3 4 2 13 1 14

7

10 8 9

Dettaglio costruttivo - Pianta, Sezione e Prospetto 17


PALAZZO GRIMANI Rappresentazione dell’Architettura Prof. Arch. Alessandro De Masi Luogo di progetto Venezia in collaborazione con Enrico Berti 2012-2013

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Il tema di progetto prevedeva ridisegnare un palazzo storico Veneziano attraverso la fotografia e l’osservazione. Palazzo Grimani, rappresentato medinate sezioni e assonometria, venne edificato dall’architetto Michele Sanmicheli nel 1550 per volere del nobile Girolamo Grimani. L’edificio sito nel sestier di San Marco, affaccia su Canal Grande e su rio Grimani. L’analisi e il ridisegno hanno portato alla conoscenza dei metodi di costruzione e di rappresentazione dell’epeco.

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Sezione principale sull’asse centrale 20


0m 21

2

6

10


0m

0m

5

10

2

20

6

30

10

Pianta piano Terra Sezione sulla Scale 22


Prospetto fronte Acqua 23


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Spaccato assonometrico del portico fornte acqua 25


REALTA AUMENTATA RIVOLUZIONE Teorie della Progettazione Architettonica Arch. Sara Marini parzialmente in collaborazione con Daniela Maculan 2012-2013

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Il tema che è stato proposto e poi affrontato è quello di Rivoluzione. Di seguito vengono riportate le pagine più significative del catalogo prodotto durante il corso. Viene affrontata la Rivoluzione all’interno della città e gli effetti che provoca, mediante la tecnica del collage fotografico. Gli elaborati raffigurano il gesto iniziale, il viaggio, la nuova proposta, l’analisi della proposta e la costruzione della città ideale.

REALTÀ AUMENTATA

Tommaso Gabrielli

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CABANON

La Rivoluzione inizia con un piccolo gesto.

1. “Il tappez l’ago e imbo e divenne u scrisse al su

1. Adolf Loos 28


1. “Il tappezziere, il brav’uomo che in altri tempi aveva diligentemente lavorato con l’ago e imbottito i materassi, si annodò attorno al collo una cravatta svolazzante 1. “Il tappezziere, il brav’uomo che in altri tempi aveva diligentemente lavorato con e divenne un artista. Dall’insegna della sua ditta cancellò la parola ‘tappezziere’ e l’ago e imbottito i materassi, si annodò attorno al collo una cravatta svolazzante scrisse al suo posto ‘decoratore’. Suonava bene.” e divenne un artista. Dall’insegna della sua ditta cancellò la parola ‘tappezziere’ e scrisse al suo posto ‘decoratore’. Suonava bene.”

1. Adolf Loos, Parole nel vuoto, interni, gennaio 2013, pag.19. 1. Adolf Loos, Parole nel vuoto, interni, gennaio 2013, pag.19. 29


1. “Io affermo quiqui cheche la storia dell’architettura e dei fatti urbani realizzati è sempre 1. “Io affermo la storia dell’architettura e dei fatti urbani realizzati è sempre la la storia dell’architettura delle classi dominanti; bisognerebbe vedere entro quali storia dell’architettura delle classi dominanti; bisognerebbe vedere entro quali 1. “Io affermo qui che la storia dell’architettura e dei fatti urbani realizzati è sempre limiti e con quale successo le epoche di rivoluzione contrappongono un loro modo limiti e con quale successo le epoche di rivoluzione contrappongono un loro modo la storia dell’architettura delle classi dominanti; bisognerebbe vedere entro quali concreto di organizzare la città.” concreto di organizzare la città.” limiti e con quale successo le epoche di rivoluzione contrappongono un loro modo concreto di organizzare la città.”

1. Aldo Rossi, L’Architettura delladella città,città, introduzione, ottobre 2011, pag.15. 1. Aldo Rossi, L’Architettura introduzione, ottobre 2011, pag.15. 1. Aldo Rossi, L’Architettura della città, introduzione, ottobre 2011, pag.15. 30


Spesso le rivoluzioni politiche imprimono unun proprio stile all’architettura: il fasciSpesso le rivoluzioni politiche imprimono proprio stile all’architettura: il fascismo e ilenazismo si ispiravano allaalla grandezza di Roma. smo il nazismo si ispiravano grandezza di Roma. Spesso le rivoluzioni politiche imprimono un proprio stile all’architettura: il fascismo e il nazismo si ispiravano alla grandezza di Roma.

1. M. Foucault, parla del del concetto di modernità in Baudelaire. 1. M. Foucault, parla concetto di modernità in Baudelaire. 1. M. Foucault, parla del concetto di modernità in Baudelaire. 31


1. “Le città contigue diventano sistemi nodi di una rete di flussi” 1. “Le città contigue diventano sistemi nodi di una rete di flussi” 2. “passaggi pedonali sopraelevati e porticati, l’intero livello stradale della città […] dovrebbe essere […] lasciato solo al traffico automobilistico. Trincee a questo livel2. “passaggi pedonali sopraelevati e porticati, l’intero livello stradale della città […] lo dovrebbero permettere al traffico veloce di attraversare la Metropoli ancora più dovrebbe essere […] lasciato solo al traffico automobilistico. Trincee a questo livelvelocemente. Al secondo piano i pedoni camminerebbero lungo porticati ricavati lo dovrebbero permettere al traffico veloce di attraversare la Metropoli ancora più dagli edifici.” velocemente. Al secondo piano i pedoni camminerebbero lungo porticati ricavati dagli edifici.” 1. Mostra, Energy architettura e reti del petrolio e del post-petrolio, MAXXI, Roma 2013. 2. Rem Koolhaas, Delirious New York, decima edizione 2013, pag 111 1. Mostra, Energy architettura e reti del petrolio e del post-petrolio, MAXXI, Roma 2013. 2. Rem Koolhaas, Delirious New York, decima edizione 2013, pag 111 32


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1. “Potrei 1. “Potrei dirti dirti di quanti di quanti gradini gradini sono sono le vielefatte vie fatte a scale, a scale, di chedi sesto che sesto gli ar-gli archi dei chi porticati, dei porticati, di quali di quali lamine lamine di zinco di zinco sono sono ricoperti ricoperti i tetti;i tetti; ma so magiàso già 1. “Potrei dirti di quanti gradini sono le vie fatte a scale, di che sesto gli arche sarebbe che sarebbe comecome non non dirti dirti nulla.nulla. Non Non di questo di questo è fatta è fatta la città, la città, ma dimare-di rechi dei porticati, di quali lamine di zinco sono ricoperti i tetti; ma so già lazioni lazioni tra letramisure le misure del suo del spazio suo spazio e gli eavvenimenti gli avvenimenti del suo del passato[…]”. suo passato[…]”. che sarebbe come non dirti nulla. Non di questo è fatta la città, ma di relazioni tra le misure del suo spazio e gli avvenimenti del suo passato[…]”.

1. Italo1.Calvino, Italo Calvino, Le cittàLe invisibili, città invisibili, Le cittàLee città la memoria e la memoria 3 Zaira, 3 Zaira, ottobreottobre 1993, pag.10.. 1993, pag.10.. 1. Italo Calvino, Le città invisibili, Le città e la memoria 3 Zaira, ottobre 1993, pag.10.. 34


2. “In2.termini “In termini urbanistici, urbanistici, questaquesta indeterminatezza indeterminatezza implica implica che a che un luogo a un luogo particoparticolare non larepotrà non potrà più essere più essere associata associata alcunaalcuna funzione funzione predeterminata. predeterminata. D’oraD’ora in avanti in avanti 2. “In termini urbanistici, questa indeterminatezza implica che a un luogo particoogni lotto ogni lotto urbano urbano potràpotrà accogliere accogliere - almeno - almeno teoricamente teoricamente - una -combinazione una combinazione im- imlare non potrà più essere associata alcuna funzione predeterminata. D’ora in avanti prevedibile prevedibile e instabile e instabile di attività di attività simultanee simultanee [...]. [...]. ogni lotto urbano potrà accogliere - almeno teoricamente - una combinazione im«progettare» «progettare» la cultura la cultura è diventato è diventato impossibile.” impossibile.” prevedibile e instabile di attività simultanee [...]. «progettare» la cultura è diventato impossibile.”

2. Rem2.Koolhaas, Rem Koolhaas, Delirious Delirious New York, Newdecima York, decima edizione edizione 2013, pag.77-79. 2013, pag.77-79. 2. Rem Koolhaas, Delirious New York, decima edizione 2013, pag.77-79. 35


1. “Per 1. “Per trovare trovare il nostro il nostro simbolismo simbolismo dobbiamo dobbiamo andare andare ai confi ai ni confi periferici ni periferici della della città esistente città esistente - molto - molto più attraenti più attraenti da undapunto un punto di vista di vista simbolico simbolico che da chequello da quello 1. “Per trovare il nostro simbolismo dobbiamo andare ai confini periferici della formale formale […]. L’archetipica […]. L’archetipica Los Angeles Los Angeles sarà quindi sarà quindi la nostra la nostra Roma,Roma, e LaseVegas Las Vegas la la città esistente - molto più attraenti da un punto di vista simbolico che da quello nostranostra Firenze; Firenze; e, come e, come gli archetipici gli archetipici silos di silos alcune di alcune generazioni generazioni fa, l’insegna fa, l’insegna del del formale […]. L’archetipica Los Angeles sarà quindi la nostra Roma, e Las Vegas la Flamingo Flamingo sarà ilsarà modello il modello che scuoterà che scuoterà la nostra la nostra sensibilità sensibilità e ci spingerà e ci spingerà versoverso una una nostra Firenze; e, come gli archetipici silos di alcune generazioni fa, l’insegna del nuovanuova architettura.” architettura.” Flamingo sarà il modello che scuoterà la nostra sensibilità e ci spingerà verso una nuova architettura.”

1. Robert 1. Robert VenturiVenturi - Denis- Denis Scott Brown Scott Brown - Steve- Izenour, Steve Izenour, Imparare Imparare da Las da Vegas, Las Vegas, Architettura Architettura socialesociale e e simbolismo, simbolismo, maggiomaggio 2012, pag.240. 2012, pag.240. 1. Robert Venturi - Denis Scott Brown - Steve Izenour, Imparare da Las Vegas, Architettura sociale e simbolismo, maggio 2012, pag.240. 36


2. “In2.particolare “In particolare amavoamavo le caffettiere le caffettiere smaltate, smaltate, blu, verdi, blu, verdi, rosse,rosse, per il per loroil volume loro volume bizzarro; bizzarro; era laera riduzione la riduzione di architetture di architetture fantastiche fantastiche che avrei che avrei incontrato incontrato più tardi. più tardi. 2. “In particolare amavo le caffettiere smaltate, blu, verdi, rosse, per il loro volume Ancora Ancora oggi amo oggi disegnare amo disegnare questequeste grandigrandi caffettiereche caffettiereche assimilo assimilo a sezioni a sezioni di matdi matbizzarro; era la riduzione di architetture fantastiche che avrei incontrato più tardi. tone etone penso e penso percorribili percorribili all’interno”. all’interno”. Ancora oggi amo disegnare queste grandi caffettiereche assimilo a sezioni di mattone e penso percorribili all’interno”.

2. Aldo2.Rossi, Aldo Rossi, Autobiografi Autobiografi a scientifi a ca, scientifi il Saggiatore ca, il Saggiatore MilanoMilano 2009, pag.19. 2009, pag.19. 2. Aldo Rossi, Autobiografia scientifica, il Saggiatore Milano 2009, pag.19. 37


CITTA’ CITTA’ ANALOGA ANALOGA CITTA’ ANALOGA 1. 1. “congestione “congestione elettronica elettronica - l’unico - l’unico mezzo mezzo cheche neghi neghi il bisogno il bisogno di di congestione congestione quale quale condizione condizione di una di una miglior miglior interazione interazione umana. umana. 1. “congestione elettronica - l’unico mezzo che neghi il bisogno di congestione quale condizione di una miglior interazione umana.

1. Rem 1. Rem Koolhaas, Koolhaas, Delirious Delirious NewNew York, York, decima decima edizione edizione 2013, 2013, pag.pag. 191.191. 1. Rem Koolhaas, Delirious New York, decima edizione 2013, pag. 191. 38


2. “«All’ottantaseiesimo 2. “«All’ottantaseiesimo piano piano vi èvilaè torre la torre d’osservazione, d’osservazione, unauna prolunga prolunga di di sedici sedici piani piani a forma a forma di provetta di provetta capovolta, capovolta, sostenuta sostenuta ai lati ai lati da da grandi grandi pilastri pilastri d’angolo...» d’angolo...» 2. “«All’ottantaseiesimo piano vi è la torre d’osservazione, una prolunga di sedici La La torre torre funge funge anche anche da da ormeggio ormeggio perper dirigibili, dirigibili, rivelando rivelando cosi cosi la paradossale la paradossale conconpiani a forma di provetta capovolta, sostenuta ai lati da grandi pilastri d’angolo...» dizione dizione [...].[...]. La torre funge anche da ormeggio per dirigibili, rivelando cosi la paradossale condizione [...].

2. Rem 2. Rem Koolhaas, Koolhaas, Delirious Delirious NewNew York, York, decima decima edizione edizione 2013, 2013, pag.131. pag.131. 2. Rem Koolhaas, Delirious New York, decima edizione 2013, pag.131. 39


Perché una montagna possa assumere il ruolo di Monte Analogo, concludevo, è necessario che la sua cima sia inaccessibile, ma la sua base accessibile agli esseri umani quali la natura gli ha fatti. Deve essere unica e deve esistere geograficamente. La porta dell’invisibile deve essere visibile.

Perché u che le su essere um Deve ess La chiav

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vo, è seri vo, è seri

Perché una città possa assumere il ruolo di Città Analoga, concludo, è necessario che le sue relazioni siano inaccessibili al visitatore, ma la sua forma accessibile agli Perché una città possa assumere il ruolo di Città Analoga, concludo, è necessario essere umani. che le sue relazioni siano inaccessibili al visitatore, ma la sua forma accessibile agli Deve essere unica e deve risiedere nello spirito collettivo. essere umani. La chiave dell’invisibile deve essere visibile. Deve essere unica e deve risiedere nello spirito collettivo. La chiave dell’invisibile deve essere visibile.

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ABITARE IL CENTRO STORICO Laboratorio 2 Arch. Stefano Rocchetto Luogo di progetto Treviso in collaborazione con Edoardo Bacco 2013-2014

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L’area di progetto é sita a Treviso, lungo le antiche mura nei pressi di piazza Giustinian e porta Altinia, vicino alla stazione ferroviaria. Durante le prime fasi progettuali sono emersi fin da subito due contesti urbani opposti con cui doversi rapportare: il primo é quello di porta Altinia e l’originaria corte di edifici milatiri oggi alterata da un pargheggio coperto, di scala inferiore, che si interfaccia con il fiume; il secondo invece é quello dei condomini anni ‘60-’70 affacciati su piazza Giustinian, di scala maggiore. Queste prime considerazioni, hanno portato a sviluppare un edificio costituito sostanzialmente da tre volumi compatti di diverse altezze, disposti a “L” intorno alla corte. I due volumi in rapporto con Porta Altinia, lo spazio verde e il fuime sono alti rispettivamente tre e quattro pini fuori terra. A questo primo agglomerato si somma il terzo volume, di cinque piani fuori terra, che s’incastra perpendicolarmente e arretrato crea un ponte a chiusura della corte. Cosi facendo, l’edificio va a configurare un nuovo fronte compatto con gli esistenti condomini di piazza Gistinian.

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Attacco a Terra 44


0m 45

5

10

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0m

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Prospetto porta Altinia 46


Pianta piano Primo 47


0m

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5

5

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20

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30

Prospetto piazza Giustinian 48


Pianta piano Secondo 49


0m

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Pianta piano Terzo 50


20

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Pianta piano Quarto 51


Sezione sulle scale

Prospetto della corte

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Sezione

Prospetto della corte

0m 53

5

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20

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Fotoinserimento 56


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PADIGLIONE D’ISRAELE Rilievo e Rappresentazione dell’Architettura Arch. Giuseppe D’Acunto Luogo di progetto Venezia, Giardini della Biennale in collaborazione con Giulia Bortolozzo e Cinzia Cestaro 2013-2014

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Attraverso una prima analisi storica, ricerche di archivio, creazione di eidotipi, il rilievo metrico del padiglione, si è arrivati ad una restituzione grafica dello stesso, ma soprattutto si è capito dettagli e particolari architettonici e costruttivi che non erano mai stati esplicitati direttamente. Il mio gruppo, uno dei tre gruppi impegnati sullo studio del padiglione, se è concentrato sulle volumetrie del fabbricato e la presenza di fori con scopo decorativo in diverso numero a seconda della facciata considerata. Il padiglione fu innaugurato durante la Biennale del 1952, progettato dall’architetto Zev Ricter.

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N

60


0m 61

5

10

20


ALBERO A TRE COLONNE

SEPHIROT 1

2

BINAH

3

DAAT

L’undicesima Sephirot secondo alcuni autori, di natura invisibile a rappresentare la sintesi delle dieci Emanazioni Divine

8 7

5

3.La Saggezza, L’Inizio

CHOCKMAH

4

6

L’ALBERO DELLA VITA

2. La Comprensione, Il Principio Femminile di Dio

1. La Corona, la Volontà Prima

KETER

5. Il Potere, Il Timore

GEVURAH

11

10

12

TIFERET 14

15

8. La Gloria, La Maestà

HOD

6. La Bellezza, La Compassione

NETZAH

7. L’Eternità, La Durata

19

18

21

YESSOD 20

22

MALKUTH

Pilastro della Severità Associato alla lettera ebraica Mem Elemento dell’acqua Aspetto femminile

13

16

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9. Il Fondamento, Il Giusto

4. La Bellezza, La Misericordia

CHESED

9

Le linee di collegamento del diagramma mostrano le connessioni specifiche del flusso spirituale tra le Sephirot, i “22 Percorsi di Collegamento”, e corrispondono ai canali spirituali delle 22 lettere dell’alfabeto ebraioco 10. Il Regno, La Presenza Pilastro della Misericordia Associato alla lettera ebraica Sin, Elemento del fuoco, Aspetto maschile

Pilastro della Mitezza Associato alla lettera ebraica Aleph Elemento dell’aria E’ l’equilibrio fra le due forze maschili e femminili

Questa scomposizione del manofatto architettonico è riconducibile in profondità alla storia e alla cultura istraeliana ed in particolare a quella ebraica. Il manufatto è composto da due volumi: uno che protegge l’altro in simbolo di protezione.

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Prospetto Nord, proporzionamento facciata secondo l’albero della vita, ripetuto 10 volte (numero delle entità visibili)

La facciata est rappresenta La Gloria (otto fori, l’ottava entità Hod)

Mentre la facciata sud, con ventidue fori, rappresenterebbe i “22 Percorsi di Collegamento” corrispondenti ai canali spirituali delle lettere dell’alfabeto ebraico

La facciata ovest L’Eterità (sette fori, la settima entità Nezach)

Prospetto Nord, la mancanza del foro al vertice del triangolo può essere interpretabile come un riferimento all’undicesima entità, Daat, di natura invisibile, quindi non rappresentata nel diagramma dell’Albero della Vita.

Si puo riscontrare come i vari elementi volumetrici del manufatto interagiscano perfettamente tra di loro, pur essendo apparentemente così diversi. Una caratteristica che potrebbe essere riconducibile al fatto che lo stato di Israele unisca al suo interno culture molto diverse ma che fanno riferimento ad un unico ente istituzionale. Nella volumetria, compresa di pieni e vuoti, possiamo notare come il volume da una sensazione di chiusura e stabiltà. Nella somma dei volumi possiamo notare come le aperture sono calibrate e nella parte che riveste quella sottostante sono presenti solo delle bucature controllate: piccoli fori misurati.

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SAXA RUBRA CITTA TIBERINA Laboratorio 3 - Trasporti Arch. Margherita Vanore, Ing. Silvio Nocera Luogo di progetto Roma in collaborazione con Monica Forte, Oliviero Martini, Marta Casarin, Maria Cigliano e Valentina Rossi. 2014-2015

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Sviluppo di un progetto urbano, localizzato nell’area di Roma nord, Municipio XV. In particolare il focus progettuale del gruppo si è interessato degli intorni urbani di Saxa Rubra, Labaro e della superficie interposta alle due località, soggetta alla presenza dei viadotti e svincoli del Grande Raccordo Anulare. Il lavoro d’anno è partito da analisi conoscitive dell’area di progetto, soprattutto all’interno del modulo di trasporti, per poi unirsi nell’elaborazione di un masterplan e nella sua destinazione a livello architettonico. Il tema progettuale è stato individuato nelle specificità della zona, quali la prossimità all’intorno abitato di Saxa Rubra e ai suoi svincoli autostradali, la presenza del fiume Tevere e delle ‘infrastrutture naturali’ a esso legate e di una presistenza storica importante, la Fornace Mariani. Il masterplan si propone quindi come sviluppo dell’abitato urbano secondo la forma della curvatura dell’ansa nell’ìmpianto generale e dell’argine per le volumetrie di testa. I volumi si costruiscono sulle relazioni strutturanti tra la griglia urbana e i caratteri del paesaggio. La loro connessione è garantita oltre che dalle forme e dai dispositivi architettonici, anche dalle funzioni che si esplicano tutte nella creazione di un nuovo polo culturale e scolastico, e dalla definizione del suolo urbano.

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Vista aerea

Cartografia Generale

Cartografia Fluviale

Cartografia Stradale

Cartografia Stradale

Cartografia Costruito


Fotopiano di Masterplan

Università IUAV di Venezia _ Dipartim. di Culture del progetto Triennale Architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio d’anno 3 _ Progetto urbano. A.a. 2014-2015 Prof. Arch. Margherita Vanore, Prof. Ing. Silvio Nocera

SAXA RUBRA CITTA’ TIBERINA

Macro gruppo composto da:

Strategie progettuali per la riqualificazione dell’ansa fluviale e dell’abitato di Saxa Rubra (RM)

Marta Casarin 276092 Maria Cigliano 276548 Valentina Rossi 277159

Monica Forte 276837 Tommaso Gabrielli 276133 Oliviero Martini 276222

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0m 67

50

100

200

400

300

MASTERPLAN

scala 1:2000

500 T0


GRAFO TRASPORTI FRAZIONI LABARO SAXA RUBRA

1,50

L.go Sperlonga Grottarossa - Istituto Asissium 029 022

GRA

/100min

5 minuti 300 m 0,30 minuti 0,80

CapoLinea Nodo di Scambio

Collegamento Pedonale

Direzione

Mancini N24 Mancini 200 Stazione C3 Tiburtina Roma

FC3 334

Grottarossa C

Castel Giubileo C GRA

C5 Piazza delle Camelie 039 Salaria Piombino 334 Baseggio/Settebagni

GRAFO DEI TRASPORTI 68


Riserva di Livia Stazione N24 la Giustiniana 303

039

Valbondione B. Arsizio

033

S. Cornelia / Brenna

Giustiniana - Saronno

Giustiniana - Prinotti

Frassineto - Dalmine

Borgo Pineto 035

Concesio Valle Muricana Giustiniana Inverigo Frassineto - Gentili

Giustiniana Valle Muricana Concesio Centro Sportivo

Giustiniana Prima Porta

Frassineto - Simonet

FC3

Via della Giustiniana

Piazza Saxa Rubra Stazione Prima Porta

037

Fiesse

Concesio Giustiniana Viterbo

La Giustiniana

Tiberina Flaminia

Cimitero Flaminio

C5 C3

Cimitero Uffici

Tiberina Davanzo

Tiberina Tarano

Tiberina Civico 150 020

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Toffia


ATTACCO A TERRA DI MASTERPLAN 70


0m 71

25

50

100

200


Attacco a terra delle residenze per artisti e dello spazio espositivo 72


73

0m

5

10

20

30

40

50


Pianta piano primo delle residenze per artisti e dello spazio espositivo 74


75

0m

5

10

20

30

40

50


Prospetto Ovest affaccio sul vuoto monumentale

Prospetto Est affaccio sul Tevere

Università IUAV di Venezia _ Dipartim. di Culture del progetto SAXA RUBRA CITTA’ TIBERINA Sezione B-B’ museo die culture artedel contemporanea Triennale Architettura: tecniche progetto Laboratorio d’anno 3 _ Progetto urbano. A.a. 2014-2015 Prof. Arch. Margherita Vanore, Prof. Ing. Silvio Nocera

Strategie progettuali per la riqualificazione dell’ansa fluviale e dell’abitato di Saxa Rubra (RM)

Macchina scenica del nuovo teatro dell’opera di Firenze, rivestimento in listelli di ceramica grigia, campione di riferimento per rivestire l’edificio espositivo. Università IUAV di Venezia _ Dipartim. di Culture del progetto Triennale Architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio d’anno 3 _ Progetto urbano. A.a. 2014-2015 Prof. Arch. Margherita Vanore, Prof. Ing. Silvio Nocera

Università IUAV di Venezia _ Dipartim. di Culture del progetto Triennale Architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio d’anno 3 _ Progetto urbano. A.a. 2014-2015 Prof. Arch. Margherita Vanore, Prof. Ing. Silvio Nocera

Micro gruppo composto da: Monica Forte 276837 Tommaso Gabrielli 276133 Oliviero Martini 276222

Vista aerea dell’abitato di SaxaRubra, con il rudeere della Fornace Mariani, la piasta cilabile sull’argine e il Ponte Diga sul Tevere affincato dal nuovo ponte del GRA.

SAXA RUBRA CITTA’ TIBERINA

Micro gruppo composto da:

Strategie progettuali per la riqualificazione dell’ansa fluviale e dell’abitato di Saxa Rubra (RM)

Monica Forte 276837 Tommaso Gabrielli 276133 Oliviero Martini 276222

SAXA RUBRA CITTA’ TIBERINA

Micro gruppo composto da:

Strategie progettuali per la riqualificazione dell’ansa fluviale e dell’abitato di Saxa Rubra (RM)

Monica Forte 276837 Tommaso Gabrielli 276133 Oliviero Martini 276222

76


PROSPETTO 1

PROSPETTO 1

PROSPETTO 2

PROSPETTO 2

PROSPETTO 2

SEZIONE B-B’

0m

Vista aerea di contro campo, in primo piano le carreggiate del GRA, l’argine alla foce della Cremera e il rudere della Fornace Mariani.

5

10

POLO20CULTURALE 30

scala 1:200

40 T12

Gli argini del Tevere sotto il ponte del GRA in corrispondenza della foce della Cremera. SEZIONE B-B’ POLO CULTURALE

scala 1:200

T12

SEZIONE B-B’

POLO CULTURALE

77

scala 1:200

T12

50


Piazza sotto il ponte del Gra sulle sponde del Tevere 78


79

0m

5

10

20

Università IUAV di Venezia _ Dipartim. di Culture del progetto Triennale Architettura: tecniche e culture del progetto Laboratorio d’anno 3 _ Progetto urbano. A.a. 2014-2015 Prof. Arch. Margherita Vanore, Prof. Ing. Silvio Nocera

30

50

Monica Forte 276837 Tommaso Gabrielli 276133 Oliviero Martini 276222

Strategie progettuali per la riqualificazione dell’ansa fluviale e dell’abitato di Saxa Rubra (RM)

40

Micro gruppo composto da:

SAXA RUBRA CITTA’ TIBERINA

GRAundswell

scala 1:200 quota 7.50 m

T1


Attacco a terra palazzine residenziali 0m

5

10

20

30

Esistente

40

50

Aree sosta

18

Orti urbani

4

Direttrice

5

5

8

5

2

Aree gioco

2

Residenze

4

Esistente

2

20

20

5

Aree sosta Orti urbani

Aree gioco

5

5

Residenze

3

3

Schema insediativo

8

Pinta piano Primo e Secondo

3

2

5

18

80


18

2 5

5

2

5

5

8

20

20

5

5

Esistente

Aree sosta Orti urbani

Residenze

5

5

Direttrice

Aree gioco

3

3

Schema insediativo

Esistente

3

5

5 18

81

5

PiantaOrti piano Terzo Attico urbani

Aree sosta


Prospetto Ovest affaccio sugli orti

Prospetto Est affaccio sul vuoto monumentale

Prospetto Sud

Sezione A - A’ rapporto con il contesto 82


Abitato di Saxa Rubra, fabbricati di altezza omogenea.

0m 83

5

10

20

30

40

50


Plastico di Masterplan 1:1000

Ponte diga

Viadotto del Giubileo e Ponte diga

GRA dal lato dell’abitato di Saxa Rubra, con la foce della Cremena e l’area di progetto.

84


Sotto GRA vista del Tevere.

Sotto GRA vista spalle al Tevere.

85

Ferrovia Roma -Viterbo svincoli di accesso al Gra.

Complanare esterna e svincoli di accesso nei pressi di Labaro.


HOTEL PAUSANIA DORSODURO Restauro Arch. Angela Squassina Luogo di progetto Venezia in collaborazione con Giulia Bortolozzo e Irene Guizzo 2014-2015

86


Studiare la “Venezia minore” attraverso studi storici, ma sopratutto attraverso la conoscenza della composizione materiale degli edifici e come mantenere i segni della storia e del tempo sull’edificio preso in analisi è stato l’obiettivo di questo progetto. Attraverso l’analisi storia dei caratteri architettonici, dei laterizi e intonaci si è pensato ad un progetto culturale che chiarisse lo scopo dell’intervento. L’importante è non nascondere, ma esaltare i segni del tempo e le varie stratificazioni presenti; è di fondamentale importanza capire cosa bisogna “tramandare”. In questo modo chi leggerà in futuro la facciata possa capire in modo chiaro le varie fasi della costruzione e i materiali impiegati.

W. Dorigo - Tavola 23 - Santa Margherita San Barnaba - Quadrante 11

Domus ad pedem planum [...] cum sua curia in qua sunt due canipelle de lignamine 1348 Francesco Tagliapietra, commissario della q. Tommasina, vedova di Pietro marangonus.

87

Tavola 22B (1300 - 1360) 38. S. Margherita 8. S. Barnaba


Caratteri Costruttivi Decorativi Portale architravato di ingresso alla corte con pozzo e la scala esterna gotica. Il portale in pietra d’istria è caratterizzato da un profilo esterno dentellato e un profilo interno a toro incassato. La soglia d’ingresso è sporgente. Il portale è connesso, a destra e a sinistra, ad una zona basamentale formata da blocchi di pietra d’istria diversamente lavorati a formare un disegno decorativo. Il basamento è composto da uno zoccolo di pietra lisciata che termina con sagoma a toro, cui sopra poggiano quattro blocchi di diverse dimensioni su due corsi con giunti sfalsati, con diversa lavorazione di suuperficie.

2.

2. 1. Martellina dentata

1.

2.

2. Martellina dentata larga Lo stemma posto sopra l’architrave in posizione cenetrale, ha una cornice rettangolare dentellata. Raffigura un angelo portastemma, e foglie agli angoli inferiori. All’interno dello scudo vi è una banda. Portale ad arco a tutto sesto composto da piedritti divisi in due parti, capitelli dal profilo semplice e 5 conci che compongono. L’archivolto in pietra d’istria è caratterizzato da un profilo esterno a spigolo a vivo leggermente sporgente dalla muratura e un profilo interno a toro icassato. All’imposta dell’arco sono presenti due capitelli. I piedritti sono divisi in due blocchi di diversa misura ad un’altezza di un tezo dal capitello. La pietra d’istria nelle sue parti ancora integre presenta una lavorazione a martellina dentata larga.

88


Quadrifora piano primo

Quadrifora piano secondo

Archi gotici della quadrifora al primo piano

Archi gotici della quadrifora al secondo piano

La tipologia degli archi gotici presenti al primo e al seda Ruskin nelle sue tavole.

Dalla sua numerazione, i nostri archi appartengono alla Archi goticiArchi dellagotici quadrifora al secondoalpiano della quadrifora secondo piano categoria n. 5c. degli archi gotici presenti al primo e al secondo piano dell’edificio corriDescrizione: disegno La tipologia Sono i cosidetti “archi illustrata gotici puri” tra il sue XIV tavole. e del trilobo con arco inspondono a quellla da databili Ruskin nelle degli archi gotici al primoale primo al se-inizio La tipologia degli archipresenti gotici presenti e al XV. se-sua numerazione, i nostri archiu appartengono alla categoria n.5C. Sono i cosiflesso all’interno e con-La tipologia Dalla Lʼorigine di questo arco, e di tutti archi che Ruskin formazione a dentello detti “archi gotici” databili tra ilgli XIV e inizio XV. Archi gotici della quadrifora al secondo piano Archida gotici della quadrifora alsue primo piano Ruskin suenelle tavole. danelle Ruskin tavole. rappresenta sue arco, tavole,e di viene nelRuskin pri- rappresenta nelle sue tavole, viene (e raramente a toro) a L’origine dinelle questo tuttiindividuato gli archi che mio ordine bizantino a cui poi sono seguite numerose cui si aggiunge il mar-Dalla suaDalla individuato nel primo ordine bizantino a cui poi sono seguite numerose evoluzioni: “La numerazione, i nostri archi appartengono alla sua numerazione, i nostri archi appartengono alla evoluzioni: ginamento a diamante.categoriacategoria lotto bizantina con uno La tipologia deglidella archimaniera gotici presenti al primo e al stile se- contemporaneo perfettamente organizzato n. 5c. n. 5c. rifora al primo piano secondo piano “La lotta dellaquadrifora bizantina con unotipo stiledicontemSono i cosidetti “archi gotici tra il XIVArchi e in se stesso, emaniera molto alpiù attivo”. Tale arco domina il panorama nel 1300 e 1400. Sono i cosidetti “archipuri” goticidatabili puri” databili tra il gotici XIV e della inizio XV.inizio XV. orgnizzato in se stesso, e molto da Ruskinporaneo nelle sueperfettamente tavole. LʼorigineLʼorigine di questodi arco, tuttie gli chearchi Ruskin questoe diarco, di archi tutti gli che piùRuskin attivo”. 5cnelle catalogato da Ruskin suenelle tavole, viene nel pri- nel priLa tipologia deglirappresenta archiArco gotici presenti alsue primo eindividuato alviene se-Dalla rappresenta tavole, individuato Tale tipo di arcoi domina il panorama nel 1300 Capitello catalogato da Ruskin sua numerazione, nostri archi appartengono alla e 1400. mio ordine a cui poia sono seguite Capitello tipo della quadrifora del primo piano miobizantino ordine bizantino cui poi sono numerose seguite numerose Capitello tipo della quadrifora del primo piano categoria n. 5c. Finestre di forma trilitica evoluzioni: evoluzioni: da Ruskin nelle sue tavole. Sono i stile cosidetti collocate nella parte “La lotta della maniera bizantina condesrta uno con stile contem“La lotta della maniera bizantina uno contem-“archi gotici puri” databili tra il XIV e e conformazione a dentello(e raramente a toro) a poraneo perfettamente orgnizzato in se stesso, molto inizio XV.terno nelporaneo primo livello dell’ediperfettamente orgnizzato in seestesso, e molto Dalla sua numerazione, i nostri archi appartengono allaLʼorigine cui più attivo”. si aggiunge a diamante. di questo arco,ilemarginamento di tutti gli archi che Ruskin ficio, oggi appartenenti ad più attivo”. Arco 5c catalogato da Ruskin Arco 5c catalogato da Ruskin n. 5c. Tale tipo di arco domina il panorama nel 1300 e 1400. categoria Capitello catalogato da Ruskin Taleabitazione tipo di arco domina il panoramarappresenta nel 1300 e 1400. nelle sue tavole, individuato Capitelloviene catalogato da Ruskin nel priuna privata. Sono i cosidetti “archi gotici puri” databili tra il XIV emio ordine bizantino a cui poi sono seguite numerose I piedritti sono divisi in due inizio XV. parti, ciò rimanda ad unaevoluzioni: e conformazione dentello(e raramente a toro) aa toro) a terno conformazione ache dentello(e raramente Lʼorigine di questoterno arco, e di etutti glia archi Ruskin“La lotta della maniera bizantina con uno stile contemdi afinestra cui si configurazione aggiunge il marginamento diamante. cui si aggiunge il marginamento a diamante. rappresenta nelle sue tavole, viene individuato nel pricon davanzale in passato. poraneo perfettamente orgnizzato in se stesso, e molto mio ordine bizantino a cui poi sono seguite numerosepiù attivo”. Capitello tipo della quadrifora del primo piano I balconcini con ringhiera evoluzioni: Arco 5c catalogato da Ruskin Capitello catalogato da Ruskin in ferro battuto, aggiuntiTale tipo di arco domina il panorama nel 1300 e 1400. “La lotta della maniera bizantina con uno stile contemnel XVIII secolo utilizzanporaneo perfettamente orgnizzato in se stesso, e molto do elementi di rimpiego, Capitello tipo della quadrifora del secondodelpiano più attivo”. Capitello tipo della quadrifora secondo piano terno e conformazione a dentello(e raramente a toro) a per le due coppie di menRuskin Tale tipo di arco domina il panorama nel 1300 e 1400. cui si aggiunge Capitello ilcatalogato da Ruskin marginamento a diamante. sole. Archi gotici della quadrifora al primo piano Archi gotici della quadrifora al primo piano

BALCONE terno e conformazione a dentello(e raramente a toro) a cui si aggiunge il marginamento a diamante.

Capitello tipo della del secondo piano Capitello del quadrifora piano primo

89


Mappa delle Murature

M1

M2

M3 M1

M4 M2

M5 M3

M6 M4

M7 M5

M8 M6

M9 M7

M 10 M8

M 11 M9

M 12 M 10

M 11

M 12

M M11 MURATURA: MURATURA:

MURATURA: in mattoni eterogenei per colore(rosso, giallo in mattoni eterogenei colore(rosso, giallo in mattoni eterogenei per colore per (rosso, giallo e verdastro) e dimensione, probabilmente di e verdastro) e dimensione, probabilmente di primo e verdastro) e dimensione, probabilmente di impiego. di llettamento grigia. primo Malta impiego. Malta di allettamento grigia. primo impiego. Malta di allettamento grigia. Dimensioni: Dimensione: Dimensioni: Prima tipologia: 27 x 4,5 cm x13 cm. Prima tipologia: 27x 13 x 4,5 Primatipologia: tipologia: 27xx9 cm 4,5 x13 cm. Seconda 26 x 5,5 Seconda tipologia: mattoni 26 x 5,5 x 9 cm. Seconda tipologia: mattoni 26 x 5,5 x 9 cm. MURATURA: in mattoni eteroMURATURA: in mattoni eterogenei per colore e dimensione, genei per colore e dimensione, probabilmente di primo impiego; probabilmente di primo impiego; malta di allettamento grigia. malta di allettamento grigia.

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: irregolare concon prevalenza di mattoni a fascia. irregolare prevalenza didisposti mattoni disposti irregolare con prevalenza di mattoni disposti di fascia. di fascia. PlanaritĂ superficiale esterna dei mattoni:

Elevata Elevata Elevata Media Media Media Limitata Limitata Limitata GIUNTO: GIUNTO: di colore grigio, sabbbioso nelle parti rifuga-

90


MM22 MURATURA: MURATURA: MURATURA: MURATURA:

o i .

muratura muraturaomogenea omogeneain mattonigotici goticidididi muratura omogenea ininmattoni mattoni gotici muratura omogenea intracce mattoni gotici di coprente. colore colorerosato rosatoee tracce etracce dididiintonaco intonaco coprente. colore rosato intonaco coprente. colore rosato e tracce di intonaco coprente malta di alletamento grigia a filo.

Dimensioni: Dimensioni: 5,5xx 12,5 12,5 xx 27 x2727cm. cm. Dimensione: 5,55,5 x 12,5 xx12,5 27 cm Dimensioni: 5,5 cm.

MURATURA: MURATURA: mattoni(cm mattoni(cm MURATURA: mattoni(cm 27x5,5x12,5) 27x5,5x12,5) di colore colore rosato; rosato; 27x5,5x12,5) didi colore rosato; malta malta di di allettamento allettamento grigia. grigia. malta di allettamento grigia. Tracce Tracce di intonaco intonaco coprente. coprente. Tracce didi intonaco coprente.

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: irregolare irregolare conmattoni mattoni posti postiprevalentamente prevalentamente irregolare concon mattoni posti prevalentemente irregolare con mattoni posti prevalentamente di testa. dididitesta. testa. testa. Planarità superficiale esterna dei mattoni:

Elevata Elevata Elevata Elevata Media Media Media Media Limitata Limitata Limitata Limitata

M GIUNTO: GIUNTO: M3 3 GIUNTO: alto altodididicolore coloregrigio grigioee sabbbioso, esabbbioso, sabbbioso,lisciato lisciatoaa a alto colore grigio lisciato

MURATURA: MURATURA: MURATURA:

muratura in mattoni gotici di colore rosso muratura in mattoni muratura in mattoni gotici digotici coloredi colore rosso e giallo-verdastro. In alcune parti i mattoni alcune rossoeegiallo-verdastro. giallo-verdastro. InIn alcune partiparti i mattoni Dimensioni: Dimensioni: appaiono deteriorati dai sali; appaiono deteriorati daidaisali; iDimensioni: mattoni appaiono deteriorati sali; malta diverticale colore grigio. Giunto Giunto cm. 2cm. cm. malta diverticale colore grigio. malta di colore grigio.22 Giunto verticale

Giutno Giutnoorizzontale orizzontale22 -2- 2,5 - 2,5cm. cm. Giutno orizzontale 2,5 cm.

Dimensioni: 6 x 12 x 25,5 cm. x 25,5 cm.

Dimensioni: 6 x cm 12 Dimensione: 6 x 12 x 25,5

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: in stile gotico, a corsi sfalsati di mattoni posti alternati-

in stile gotico, corsi sfalsati di mattoni posti vamente testa ea di in stiledigotico, afascia. corsi sfalsati di mattoni posti alternativamnte di testa e di fascia. alternativamnte di testa e di fascia.

Planarità superficiale esterna deiesterna mattoni: dei Planarietà superficiale

mattoni: Planarietà superficiale esterna dei mattoni: Elevata Elevata Elevata Media Media Media Limitata Limitata Limitata

91

GIUNTO: GIUNTO:


M448 M M MURATURA: MURATURA: MURATURA: MURATURA:

muratura omogenea in gotimattoni didi colore muratura omogenea muratura muratura omogenea omogenea ininaltinelle altinelle altinelle gotiche gotichedi che dirosso-rosato colore rosso-rosato con tracce colore colore rosso-rosato con contracce tracce rosso-rosato; malta di allettamento grigia intonacocoprente; coprente; dididi intonaco intonaco coprente; sotto ad uno strato di malta di rifugatura. malta allentamento grigia grigia. malta malta dididiallettamento allettamento grigia Tracce di intonaco coprente.

Dimensioni: 5 x 12,5 x 26,5 cm.

Dimensioni: Dimensioni: 5,5 5,5 xx13,5 13,5 xx18 18cm. cm. Dimensione: 5,5 x 13,5 x 18 cm

MURATURA: in mattoni di colore rosso-rosato; malta di allettamento grigia. Tracce di intonaco coprente

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA:

elementi elementi disposti disposti prevalentemente fascia. irregolare una prevalenza di corsi dispoirregolare concon unaprevalentemente prevalenza di corsididifascia. disposti a fascia. sti di fascia. Planarità superficiale esternaesterna dei mattoni: Planarietà Planarietà superficiale superficiale esterna dei deimattoni: mattoni:

Elevata Elevata Elevata Elevata Media Media Media Media Limitata Limitata Limitata Limitata

M7

GIUNTO: GIUNTO:

GIUNTO: lisciato sommariamente sommariamente lisciatoaafilo filo MURATURA: MURATURA:

muratura in mattoni colore rosso-rosato te spianato, mentre diil giunto sottostante èe mattoni di colore rosso-rosato e in alcune presen- coingranuloso. alcune parti presenta tracce dipartiintonaco ta tracce di intonaco coprente; malta di allettamento malta di allettamento di color diprente; colore grigio e malta di rifugatura di color ocra. grigio Dimensioni: Dimensioni: e Dimensioni: malta di rifugatura di color ocra.

-

Giunto Giuntoverticale verticale1,5 1,5cm. cm. Giunto verticale 2,5 cm.cm. Giunto Giuntoorizzontale orizzontale 1,5 Dimensione: 6,5 x 12 x 271,5 cm cm.

Dimensioni: 6,5 x 122,5 x 27cm.cm. Giunto orizzontale

TESSITURA: TESSITURA: elementi di testa posti alternativamente ad elementi di testa posti alternativamente ad uno o uno o più elementi di fascia. Presenza di più elementi di fascia. Presenza di tozzetti. tozzetti.

MM MM

Planarità superficiale esterna dei mattoni:

Elevata Elevata Media Media Limitata Limitata 92


MM88 8 M MURATURA: MURATURA: MURATURA: MURATURA: muratura omogenea mattoni colore muratura omogenea inin mattoni didi colore muratura omogenea in mattoni di colore rosso-rosato; malta di allettamento grigia muratura omogenea in mattoni di colore rosso-rosato; rosso-rosato; malta di allettamento grigia rosso-rosato; malta di allettamento grigia maltaad di allettamento grigia sotto addiuno strato di sotto uno strato di malta rifugatura. sotto addiad uno strato di malta di rifugatura. sotto uno strato di malta dicoprente. rifugatura. malta rifugatura. Tracce di intonaco Tracce di intonaco coprente. Tracce di intonaco coprente. Tracce di intonaco coprente.

e oo

Dimensioni: 12,5 26,5 cm.cm. Dimensione: x 26,5 Dimensioni: 555xxx512,5 12,5 xx 26,5 cm. Dimensioni: x 12,5 xcm26,5

MURATURA: in in mattoni mattoni di di MURATURA: MURATURA: in mattoni di colore rosso-rosato; rosso-rosato; malta malta di di colore colore rosso-rosato; malta di allettamento grigia. Tracce di allettamento grigia. Tracce di allettamento grigia. Tracce di intonaco coprente coprente intonaco intonaco coprente

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: irregolare concon unauna prevalenza corsi dispoirregolare con una prevalenza didi corsi dispoirregolare prevalenza di corsi disposti di fascia. irregolare con una prevalenza di corsi sti sti di fascia. di fascia. disposti a fascia.

Planarità superficiale esterna dei mattoni:

Elevata Elevata Elevata Media Media Media Media Limitata Limitata Limitata

Limitata

M M12 12 GIUNTO: GIUNTO: GIUNTO: MURATURA: MURATURA: MURATURA: -- muratura muratura in in mattoni mattoni di di colore colore giallo giallo rosato; rosato; spianato, mentre giunto sottostante tetemalta spianato, mentre ilil giunto èè è te spianato, mentre ilgrigia. giunto sottostante muratura in mattoni di colore giallosottostante - rosato; malta di di allettamento allettamento grigia. granuloso. malta di allettamento grigia. granuloso. granuloso. Dimensioni: Dimensioni: Dimensioni: Giunto verticale 2,52,5 cm.cm. Giunto verticale cm. Giunto verticale Dimensione: 5,5 x 2,5 10,5 x10,5 22 cm Dimensioni: Dimensioni: 5,5 5,5 x x 10,5 x x2222cm. cm. Giunto orizzontale 2,5 cm. Giunto orizzontale 2,5 cm. Giunto orizzontale 2,5 cm.

TESSITURA: TESSITURA: TESSITURA: ininstile stilegotico, gotico,a acorsi corsisfalsati sfalsatididimattoni mattoniposti posti in stile gotico, a corsi sfalsati di mattoni posti alternativamente alternativamente diditesta e edidifascia. fascia. alternativamente di testa etesta di fascia. Planarità superficiale esterna dei mattoni:

Elevata Elevata Elevata

Media Media Media Limitata Limitata Limitata 93


Mappa degli Intonaci

I1 SCIALBATURA A BASE DI CALCE Scialbatura realizzata con malta molto fluida a base di grassello di calce e aggregati lapidei. Dato a pennello con spessore molto sottile, lo scopo è quello di proteggere la muratura.

I2 SOTTOFONDO IN COCCIOPESTO Intonaco di calce e frammenti di coccio pesto ( ricavato prefiribilmente dalla frantumazione dei coppi), steso direttamente sulla muratura per spessori compresi tra 10 e 15 mm, la cui superficie risulta semipiana.

94


I3 MARMORINO Intonaco di calce e frammenti di pietra, ricavati dalla lavorazione della pietra d’Istria, sucessivamente battuto e lisciato a ferro e lucidato con olio di lino o saponata e cera, ottenendo una superficie piana ed effetti simili alla pietra levigata, spessori compresi tra 10 e 15 mm.

I4 INTONACO DI SABBIA E CEMENTO Intonaco ottocentesco realizzato con malta di sabbia silicea con cemento e/o calce idraulica, ( malta bastarda) di spessore di circa 20 mm, superficialmente rifinito a frattazzo grezzo.

I5 MALTA CEMENTIZIA Intonaco ottocentesco realizzato con malta di sabbia silicea con cemento e/o calce idraulica, ( malta bastarda) di spessore di circa 20 mm, superficialmente rifinito a frattazzo grezzo.

95


Mappa Stratigrafica

1. Murature Antica, 1348 (W.Dorigo, tav 22B)

2. Primo edificio a tre livelli XIV / XV secolo

96


3. Ampliamento XIV / XV secolo\

4. Costruzione della scala esterna XIV / XV secolo

5. Inseimento della balaustra Demiolizione aperture XVI secolo

6. Costruzione ringhiere 2° livello Demolizione pogiolo della quadrifora Demolizione trifora 3° livello XVIII secolo

7. Costruzione due monofore Costruzione camino esterno XVIII secolo

8. Ampliamneto monofora di sinistra Demolizione camino esterno XVIII secolo

9. Demolizione bifora XIX secolo 97

COSTRUZIONI DEMOLIZIONI


Mappa del Degrado

ALTERAZIONE DISTACCO - RIGONFIAMENTO Soluzione di continuità tra strati superficiali del materiale, si tra di loro che a contatto al substrato: prelude in genere alla caduta degli strati stessi. Il termine si usa in particolare per gli intonaci e i mosaici. Sollevamento superficiale e localizzato del materiale che assume forma e consistenza variabili.

CAUSE - Fenomeni di umidità ascendente - Soluzioni di continuità conseguenti alla presenza di fessurazioni o lesioni strutturali - Dilazioni differenziali tra materiali di supporto e finitura - Errori in posa in opra ed utilizzo di sabbie e malte poco idonee - Perdite localizzate degli impianti di smaltimento acque

DEGRADAZIONI DA DEPOSITO CROSTA Strato superficiale di alteraione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalla parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso, per il colore. Può distaccarsi spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregrato e puliverulento.

CAUSE - Azione di microrganismi e di inquinanti - Ossidazione - Residui della combusione di oli derivati dal petrolio

98


CROSTA CON COLORE Strato superficiale di alteraione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura, fragile e distinguibile dalla parti sottostanti per le caratteristiche morfologiche e spesso, per il colore. Può distaccarsi spontaneamente dal substrato che, in genere, si presenta disgregrato e puliverulento.

CAUSE - Azione di microrganismi e di inquinanti - Ossidazione - Residui della combusione di oli derivati dal petrolio

PRESENZA DI VEGETAZIONE Locuzione impiegata quando vi sono licheni, muschi e piante.

CAUSE - Accumoli di umidità - Attacco di organismi autotrofi (cellulari, alghe, licheni, piante superiori)

PATINA BIOLOGICA Strato sottile, morbido e omogeneo aderente alla superficie e di evidente natura biologica, di colore variabile, per lo più verde. La patina e costituita principalmente da microrganismi.

CAUSE - Azione di microrganismi autotrofi - Presenza di umidità o acqua - Caratteristiche morfologiche del substrato ( sabrosità, asperità )

PATINA Alterazione strettamente limitata a quelle modificazioni naturali della superficie dei materiali non collegabili a manifesti fenomeni di degradazione e percepibili come una variazione del colore riginale.

99

* *


PATINA CON CROSTA SUPERFICIALE Strato inferiore, patina: alterazione limitata a quelle modificazioni naturali della superficie dei materiali non collegabili a manifesti fenomeni di degradazione. Strato superiore: crosta: alterazione del materiale lapideo o dei prodotti utilizzati per eventuali trattamenti. Di spessore variabile, è dura.

CAUSE - Azione di microrganismi e di inquinanti - Ossidazione - Residui della combusione di oli derivati dal petrolio

EFFLORESCENZA CRIPTOEFFLORESCENZA Formazione di sostanze, generalemnte di colore biancastro e di aspetto pulverulento sulla superficie del manufatto. Nel caso di effiorescenze saline, la cristallizzazione può avvenire all’interno del materiale provocando spesso il distacco delle parti superficiali.

CAUSE - Umidità di risalita capillare, da condensazione, da perdite localizzate - Presenza di solfati - Azione del vento che accellera l’evaporazione superficiale dell’acqua - Sostanze aggiunte in trattamenti restaurativi - Degrado d’interfaccia tra laterizi e malte

DEGRADAZIONI DA EROSIONE ALVEOLIZZAZIONE Degradazione che si manifesta con la formazione di cavità di forme e dimensione variabili. Gli alveoli sono spesso interconnessi e hanno distribuzione non uniforme.

CAUSE - Movimento d’acqua all’interno del substrato - Azione disgregatrice esercitata dalla pressione di cristallizzazione dei sali all’interno dei pori del materiale lapideo - Dilavamento - Correnti eoliche, con conseguente rapida evaporazione delle superfici

POLVERIZZAZIONE - ESFOLIAZIONE Degradazione che si manifesta con distacco, spesso seguito da caduta, di uno o più strati superficiali subparalleli fra loro. (sfoglie) Decoesione che si manifesta con la caduta spontanea del materiale sotto forma di polvere o granuli.

CAUSE - Azione di microrganismi - Movimento di acqua all’interno del substrato

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MANCANZA Caduta e perdita di parti.

CAUSE - Fenomeni di umidità ascendente - Consistente presenza di formazioni saline - Soluzioni di continuita conseguenti alla presenza di fessurazioni e lesioni strutturali - Soluzioni di continuità conseguenti agli stress termici in prossimità dell’innesto di elementi metallici - Errori di posa in opera ed utilizzo di sabbie e malte poco idonee

DEGRADO DIFFERENZIALE DISGREGRAZIONE Degradazione che si manifesta col distacco totale o parziale di parti (scaglie) spesso in corrispondenza di soluzioni di continuità del materiale originario. Le scaglie costituite generalmente da materiale in apparenza inalterato, hanno forma irregolare, spessore consistenete e disomogeneo.

CAUSE - Ruscellamento delle acque meteoriche - Azione meccanica e chimica da parte degli agenti atmosferici (deperimento di marmi e gessi)

MALTA CALCE CEMENTO E SABBIA - cemento 1 vol. - calce 3 vol. - sabbia (granulometria fina) 10 vol.

MALTA A BASE DI CHAUX BLANCHE E SABBIA - calce chaux blanche 1 vol. - sabbia (granulometria fina) 2 vol.

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Progetto Culturale Contesto L’edificio si colloca vicino al campo di San Barnaba, lungo fondamenta Gherardini. Il Rio San Barnaba che lo fronteggia presenta diversi edifici con facciate in mattoni a vista con archi di diverso ordine appartenenti alla classificazione di Ruskin. Gli edifici confinanti con il caso studio presentano due situazioni opposte. Sul lato destro è presente un edificio completamente intonacato di colore rossastro e invece sul lato sinistro si ha l’edificio della Fondazione la Masa con facciata in mattoni a vista con giunto stilato. Vorremmo che l’edificio preso in esame vada a ricreare l’unitarietà d’insieme del Rio San Barnaba, senza superare di importanza storica e visiva gli edifici che lo circondano. “Per questo una finestra può essere più bella chiusa che riaperta” cit. F.Doglioni, Nel Restauro, cap.2

Obiettivi Gli obiettivi del progetto riguardano: opposizione ai fattori di degrado, riordino dei cavi elettrici e pluviali in facciata, esaltare il carattere gotico presente maggiormente nella parte del muro che sorregge la scala esterna all’interno della corte, rimozione delle malte e intonaci non compatibili, sostituzione tiranti e restituzione dell’unità nella parte di edifico abitata conservando la testimonianza storica del mutamento. Di seguito vengono elencati sei diverse ipotesi di progetto e descritti per ognuna i pro e i contro: 1. Giunto stilato nella parte sinistra e velatura nella parte destra. 2. Giunto stilato nella parte sinistra e intonaco coprente nella parte destra. 3. Intonaco coprente sull’intera superficie della facciata. 4. Velatura senza la rimozione degli intonaci e malte non compatibili. 5. Rimozione degli intonaci non compatibili (sabbia cemento e malta idraulica). 6. Rimozione di tutti gli intonaci e completa rifilatura con stiratura per tutti i tipi di murature. Considerato il contesto sopra descritto, in cui è situato l’edificio, ora vengono elencati per le sei possibilità i pro e i contro di ognuna, volte a scegliere la migliore situazione d’intervento. La presenza del giunto stilato nelle nelle ipotesi 1, 2, 6 è compatibile con il carattere gotico dell’edificio e il contesto in cui è inserito. Nella soluzione 1 la porzione di edificio sulla sinistra presenta nella parte alta qualche corso di mattoni con giunto stilato ad indicare la presenza in origine di mattoni faccia a vista. Ciò che è visibile oggi è una superficie muraria omogenea di mattoni tardo gotici.

Nella parte di destra, dove si è persa la maggiorparte dell’omogeneità del paramento gotico, si prevede una velatura che lasci visibile l’istanza storica e vada incontro all’istanza estetica. Al contrario la soluzione 2 che abbina al giunto stilato (soluzione 1) l’intonaco coprente non concerne alla lettura dell’istanza storica ma solo a quella estetica. Diverso è il rapporto che si verrebbe a creare con la soluzione 6, in cui si ipotizza un giunto stilato applicato all’intero paramento murario, tale operazione non è compatibile con le diverse murature perchè così facendo si perde la stratificazione degli intonaci. La soluzione 3 prevede la stesura di un intonaco coprente su tutta la facciata con una totale perdita dell’istanza storica. La soluzione 4 comporta una conservazione di tutti gli elementi delle stratificazioni, anche di quelli non considerati compatibili. E’ inoltre prevista una velatura superficiale per garantire una istanza estetica senza compromettere l’istanza storica. La soluzione 5 va ad integrare l’eventuale scelta della soluzione 1 con la rimozione degli intonaci non compatibili per fare risaltare in modo evidente l’intonaco di maggior pregio storico e materico, il marmorino con sottofondo di cocciopesto esistente nella parte alta dell’edificio.

Progetto Culturale In una fase iniziale si procederà con la rimozione dei degradi maggiori, dovuti dall’umidità; dalle infestazioni biologiche. Riordino dei cavi elettrici e pluviali in facciata e inoltre l’eliminazione delle maggiori forme di fessurazione che hanno causato alcuni cedimenti strutturali sostituendo alcuni tiranti. In una seconda fase si procederà con la ripulitura degli elementi lapidei da depositi superficiali (croste) gli elementi lapidei come il cornicione, le aperture gotiche, il portale che caratterizzano lo stile dell’edificio. In una terza fase, analizzate le varie soluzioni si è convenuto nella scelta di un progetto d’intervento che unisca la soluzione 1 con la soluzione 5. Si prevede la rimozione in tutte le parti degli intonaci e malte non compatibili, per proseguire con una rifugatura a giunto stilato nella muratura tardo gotica che sorregge la scala esterna all’interno della corte e una rifilatura a raso dove manca il giunto nel paramento murario del più antico. Per garantire allo stesso tempo la leggibilità dell’istanza storica e ottenere un istanza estetica adeguata al contesto in cui è inserito l’edificio, nelle superfici murarie (esclusa quella rifugiata con giunto stilato), si va ad applicare una velatura leggera di latte di calce che esclude le parti di cocciopesto che risulteranno maggiormente evidenziate. In fine si procderà con l’applicazione di uno strato protettivo a base di silicio.

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Situazione Attuale

Situazione di Progetto

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ATTRAVERSO VITTORIO VENETO Urbanistica Arch. Stefano Munarin Luogo di progetto Venezia in collaborazione con Giulia Bortolozzo e Francesca Tretti 2014-2015

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La cittadini di Vittorio Veneto si trova lungo la ferrovia Venezia - Calalzo/Coritna, e a ridosso delle Alpi. Questa posizione le permette di essere raggiunta in treno con facilità ed essere punto di partenza/ arrivo di molti percorsi ciclabili di varia difficoltà che si collegano fino a Pordenone. Il nostro progetto prevede di il rifacimento della pavimentazione della pista ciclabile lungo il fiume Meschio. Il fiume Meschio attraversa Vittorio Veneto e ne scandisce le sue diverse nature: il centro storico di SerraValle, il primo centro abitato con l’Ex-cementificio, l’abitato nuovo con scuole e e centri sportivi, la Ex-Fabbrica Carnielli e a sud la parte agricola con campi e vecchi casolari. Questa divisione all’interno della cittadina è stato il pretesto per caratterizzare la pista ciclabile esistente, colorando la pavimentazione a seconda della zona che attraversa. Come riferimento di intervento è il percorso ciclabile dell’architetto paesaggista Navarra eseguito sul tracciato della ferrovia dismessa tra Piazza Armerina e Caltaggirone.

Percorsi ciclabili Vittorio Veneto e Pordenone

CENTRO STORICO SERRAVALLE

GIAIS

MARSURE

Paizza foro Boario

Bar

CENTRO ABITATO VITTORIO V.

FREGONA

SAN GIOVANNI SARONE

Svago comunitario residenziale

VITTORIO VENETO

PORDENONE (PARPCO S. FLORIANO)

s.p. Viale Vittorio Emanuele II Piazza del popolo

Scuola Superiore: Ist. d’arte B.Munari Orti Urbani Sciola IIS Vittorio Veneto Stazione FS Municipio Parco giochi Spazio arte Carnielli Stazione corriere Area sportiva Parco giochi

Sms Da Ponte Sms Cosmo

punti di permeabilità Stazione FS Soffratta EX -ZONA INDUSTRIALE s.p. Viale del Consiglio

Area commerciale

Ambito Ex-industriale Punto panoramico ZONA AGRICOLA Modellazione argine

Birdwatching s.c. Via Postumia

105

AVIANO

POLCENIGO

FONTANAFREDDA CAPPELLA MAGGIORE

SACILE Fiume Livenza

CANEVA

VENETO

FRIULI VENEZIA GIULIA

CONFINE REGIONALE


Strada Ed. Privato Ed. Pubblico

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P. Pedonale P. Ciclabile Ex Industria

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CENTRO STORICO SERRAVALLE

Serra Valle

Piazza Foro Boario BAR / PARTENZA

Piazza Foro Boario

CENTRO ABITATO VITTORIO V.

SVAGO COMUNITARIO RESIDENZIALE Scuola Superiore: Istituto d’Arte Bruno Munari ORTI URBANI Scuola IIS Vittorio Veneto

FS Vittorio Veneto

SP Viale V.Emanuele II Piazza del popolo PARCO GIOCHI

Stazione FS Municipio Vittorio V. Stazione corriere

SPAZIO ARTE CARNIELLI

Orti Urbani

AREA SPORTIVA (Scuola media Da Ponte PARCO GIOCHI Scuola media Cosmo)

Punti di permeabilità (Puntuali e Continui) PUNTO PANORAMICO Stazione FS Soffratta

FS Soffratta

ZONA INDUSTRIALE

SP Viale del Cansiglio

AREA COMMERCIALE

Area Commerciale AMBITO EX INDUSTRIALE PUNTO PANORAMICO

Spazio Arte Carnielli

ZONA AGRICOLA

MODELLAZIONE ARGINE

1000

800

SC Via Postumia

600

400 Area Agricola

200 100 0m 107

BIRDWATCHING


TEORIE DEL RICICLO MEMORABILIA Estetica Arch. Sara Marini - Prof. Nicola Emery 2014-2015

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Seminario / corso breve

docenti: Sara Marini (Università Iuav di Venezia), Nicola Emery (Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana)

Teorie del riciclo > sabato 14 marzo ore 11-17, magazzino 6 aula 2.5 [corsi unificati]

> giovedì 2 aprile

ore 14-17, cotonificio, aula A1

> giovedì 9 aprile

ore 14-17, cotonificio, aula A1

> giovedì 23 aprile

ore 14-17, cotonificio, aula A1

> sabato 9 maggio

ore 10-16, Accademia di architettura, Università della Svizzera italiana [corsi unificati]

Teorie Teorie Teorie Teorie Teorie Teorie Teorie Teorie

Teorie Teorie del riciclo

iscrizioni entro il 10 marzo a marini@iuav.it Università Iuav di Venezia Dipartimento di Culture del Progetto

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Sissi Cesira Roselli _ Palazzo Grassi, Rudolf Stingel _ Venezia 2013

Teorie del riciclo è stato un seminario di cinque lezioni tenute dal professore Nicola Emery della cattera di Estetica all’Accademia di architettura a Mendrisio. Il seminario svolto a Venezia, eccetto l’ultima lezione svolta a Mendrisio; sono stati presentati i lavori vincitori della call “MEMORABILIA Nel paese delle ultime cose”. La call chiedeva di selezionare ed indicare, in una sorta di raccolta differenziata, un’opera, un oggetto, un evento significativo da riciclare e conservare in un archivio di memorabilia, ovvero di oggetti da portare nel futuro. Due sono le questioni affrontate: la prima è la scelta dell’oggetto, del progetto, del libro, ecc.; la seconda è la spiegazione del perché proprio quella “cosa” deve entrare a far parte di un archivio per costruire il prossimo futuro. La scelta dell’”oggetto” è stata esplicitata riportandone l’immagine commentata da una didascalia. Il perché della scelta e i risvolti attesi dal salvataggio dall’oblio dell’”oggetto” sono stati raccontati attraverso un testo.


MEMORABILIA Abitare gli Oggetti Tommaso Gabrielli

Disegno in sezione e prospetto cha mostra uno sviluppo temporale e funzionale del Trilite. Tommaso Gabrielli, penna nera su carta, 2015.

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MEMORABILIA Abitare gli Oggetti Tommaso Gabrielli

Il Trilite “In archeologia e architettura, termine indicante sia la struttura elementare a forma di portale costituita da tre pietre, due verticali portanti e una orizzontale portata, sia i diversi motivi architettonici derivati dallo stesso sistema costruttivo o dallo stesso schema formale.” (Vocabolario Treccani, 2012) Il Trilite, formato da due elementi verticali chiamati pilastri e un orizzontale posato su di essi chiamata trave, è il sistema base della composizione formale e strutturale di ogni elemento architettonico. Al momento della sua creazione era composto da blocchi monolitici di pietra giustapposti, queste strutture poste isolate tra di loro o raggruppate a formare cerci concentrici (Stonehenge, 2015) erano considerate simbolo e luogo di culto delle popolazioni nomadi. In seguito i popoli sono diventati sedentari, il trilite è divenuto modello per la definizione di un nuovo riparo, diventando elemento base. L’uomo sta ricercando un nuovo modo di vivere futuro, in previsione di una totale saturazione dell’intero suolo utile sul pianeta terra. Una delle possibili soluzioni implica l’abitare internamente gli oggetti, questa ipotesi genera azioni pratiche, teoriche e relazioni materiche, sensoriali che si instaurano tra individuo e oggetto abitato. Solo l’attenta analisi degli aspetti sopra indicati ed esempi già ideati, garantisce una serena esistenza futura tra uomo e suoi artifici. Esempi già sperimentati di vivere gli oggetti come la colonna di Cà del Duca (Venezia 1461), aumentata di scala per la soluzione d’angolo delle abitazioni di Wohnkomplex Kochstraße (Berlino 1981) o la forma del Teatro Galleggiante (Venezia Biennale 1979/80) che ricorda la caffettiera Alessi (1988) disegnate in seguito, ancora le Cabine dell’Elba che cambiando di scala configurano la Casa dello Studente (Chieti 1987). Azioni, pratiche e teoriche, riguardano delle trasformazioni necessarie affinché l’oggetto sia abitabile. Le operazioni sono di due categorie opposte: per gli oggetti cavi si attua un’eventuale aggiunta di materiale, per gli oggetti monolitici si attua una sottrazione di materiale finalizzata a ottenere delle cavità. In seguito entrati nell’oggetto, che ha subito trasformazioni, s’instaurano delle relazioni materiche sensoriali tra “uomo e oggetto”, e anche l’oggetto stesso diventa filtro instaurando delle relazioni tra “uomo e spazio esterno”. Come primo luogo abitato si è scelto il trilite, elemento base dell’architettura che in passato ha identificato un punto “zero”, e in un futuro utilizzato abitandoci all’interno, s’identifica come punto “zero più uno”. L’insieme del trilite e altri oggetti abitati forma due paesaggi: il primo formato da oggetti puntuali, il secondo costituito da dialogo di oggetti differenti. Due metodi diversi di configurazione del paesaggio che ricordano le case contadine e le grandi città, ognuna con una sua sembianza che altera le relazioni percepite abitando gli oggetti in funzione della loro posizione.

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TAPPETO MISSONI WAVE 2013 Arch. Pietro Valle Luogo di progetto Marghera in collaborazione con Daniela Maculan, Francesca Pellegrinelli, Nicola Destro, Nicolò Baldan e Giorgia Guiotto 2012-2013

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La zona di progetto è un’area delimitata dall’asse stradale di Via Fratelli Bandiera e Via Dell’Elettricità, la quale separa con violenza le due realtà: la città-giardino e le grandi industrie. All’interno di questo intermezzo si trovano situazioni di abbandono e sprechi di spazio, causate da costruito di vario tipo disposto in modo casuale. Tutto ciò ha favorito lo sviluppo di situazioni estemporanee e illegali. Come risposta ad una esigenza economico – sociale e ambientale si è puntato all’idea di un’ edificazione a tappeto su fasce parallele, un tessuto apparentemente casuale, ma organizzato e definito secondo precise regole. Una trama costituita da una successione di spazi e volumi interconnessi tra loro da varie funzioni. Anche lo spazio destinato ad uso pubblico che si articola su diversi livelli, si integra attivamente con quello privato. Abitato e servizi coesistono nelle stesse strutture, dando origine a luoghi d’incontro (magneti ricavati sia da nuove costruzioni che riqualificando edifici esistenti). Il piano di progetto inoltre rispetta il contesto edilizio preesistente il quale viene inglobato e riqualificato dal nuovo tessuto; tessuto capace di essere moltiplicato e potenziato nel tempo. Il dislivello preesistente tra la città-giardino e la nuova area viene risolto adottando un sistema a gradoni che differenzia i vari percorsi che lo compongono, ma che unisce le due realtà di città.

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-edifici abbandonati -vuoto da saturare -rapporto costruito-vuoto -area rialzata

-edifici abbandonati 0% -vuoto da saturare 0% -rapporto costruito-vuoto 2-1 -area rialzata 90%

-area privata -area a circolazione veicolare e pedonale -area pubblica

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-area privata -area a circolazione veicolare e pedonale -area pubblica

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Masterplan di sviluppo

Fase di sviluppo temporale

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attivitĂ commerciale 70% zona residenziale 20% zona direzionale 7% terziario 3%

attivitĂ commerciale 30% zona residenziale 60% zona direzionale 5% terziario 5%

Sezione di Masterplan 114


LEGENDA: costruito esistente zona residenziale terziario attività commerciale nuovo magnete zona direzionale riuso dell’esistente attività commerciale zona residenziale zona direzionale terziario

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12% 3% 25% 60%

area industriale


LIVE THE TANK WAVE 2014 LAN - Arch. Umberto Napolitano Luogo di progetto Marghera Storage Tanks in collaborazione con tutti i partecipanti al Wave 2013-2014

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Durante il Wave è stato formulato un Masteroplan con l’obbiettivo di riutilizzare gli Storage Tanks presenti sull’isola per insediarvi una nuova città con la presenza di servizi e spazi per lo svago. La parte del’isola non uccopata dai Tanks è pensata per ritornare un parco lagunare per facilitare l’abitat delle specie locali. Questa visione viene espansa idealmente ad altri parti della zona industriale. Il Tanks che ha interessato il mio gruppo è stato occupato con edifici residenziali, la cui particolarità risulta essere la condivisione con i vicini dell’appartamento affianco. Lo stesso l’attacco a terra è uno spazio sociale.

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Attacco a Terra

Coperture

Attacco a Terra 118


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RICONOSCERE POVEGLIA WAVE 2015 Arch. Guido Morpurgo ed Annalisa de Curtis – Morpurgo de Curtis ArchitettiAssociati Luogo di progetto Isola di Poveglia in collaborazione con tutti i partecipanti al Wave 2014-2015

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All’interno della “piazza d’acqua” che è la Laguna di Venezia, nella parte sud difronte all’abitato di Malamocco è situata l’isola di Poveglia. Ad oggi disabitata dopo la chiusura del centro ospedaliero. Il progetto si divide in tre fasi e vuole fare diventare Poveglia un Osservatorio Lagunare. Le prime due fasi sono volte a conoscere le Figure ed i Tracciati dell’isola; utili nella terza fase Trasformazioni. Trasformazioni rigurda il nuovo uso dell’isola: residenze temporanee, bilioteche, strutture per la ricerca e conservazione.

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THE MEMORY OF THE PRESENT

MORPURGO • DE CURTIS ARCHITETTIASSOCIATI

RI•CONOSCERE POVEGLIA: TRACCE

Figure

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THE MEMORY OF THE PRESENT SCALE 1:1000

MORPURGO • DE CURTIS ARCHITETTIASSOCIATI

RI•CONOSCERE POVEGLIA: TRACCIATI

01 45°23'1.67"N | 12°19'35.51"E 02 45°23'1.67"N | 12°20'4.38"E 03 45°22'21.85"N | 12°20'23.45"E 04 45°22'34.35"N | 12°20'37.77"E

SCALE 1:1000

Tracciati 122


Unità di conservazione dei Biotipi Lagunari

Unità di ricerca sulle infrastrutture Lagunari Biblioteca specialistica Unità di ricerca sulle architetture Lagunari

Residenze temporanee

Ottagono Fortezza Museo della Laguna Sud

Ottagono Sommerso Spazio per le arti contemporanee

Trasformazioni 123


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CURICULUM STUDIORUM

1° ANNO Progettazione Architettonica _ Prof. Arch. Armando Dal Fabbro Elementi Costruttivi _ Prof.ssa Arch. Valeria Tatano Elementi Geometrici della Rappresentazione _ Prof. Arch. Alessandro De Masi Meccanica Strutturale _ Prof. Ing. Emilio Meroi Storia dell’Architettura _ Prof.ssa Arch. Mariateresa Sambin De Norcen Teorie della Progettazione Architettonica _ Prof.ssa Arch. Sara Marini Teorie e Tecniche della Comunicazione e Trattativa _ Prof.ssa Ludovica Scarpa WAVE 2013 _ Arch. Pietro Valle 2° ANNO Progettazione Architettonica _ Prof. Arch. Stefano Rocchetto Rappresentazione e Rilievo dell’Architettura _ Prof. Arch. Giuseppe D’Acunto Storia dell’Architettura Contemporanea _ Prof. Arch. Marco De Michelis Valutazione Estimativa del Progetto _ Prof. Arch. Antonella Faggiani Viaggio Studio Boston-NewYork _ Prof. Arch. Giuseppe D’Acunto WAVE 2014 _ LAN Arch. Umberto Napolitano 3° ANNO Progettazione Architettonica e Urbana _ Prof.ssa Arch. Margherita Vanore Trasporti Urbani e Metropolitani _ Prof. Ing. Silvio Nocera Progettazione Urbanistica _ Prof. Arch. Stefano Munarin Restauro _ Prof. Arch. Angela Squassina Storia della Fotografie e Grafica _ Prof. Arch. Angleo Maggi Teorie del riciclo _ Prof. Arch. Sara Marini e Prof. Nicola Emery Istituzioni di urbanistica _ Prof. Arch. Enrico Fontanari WAVE 2015 _ Morpurgo de Curtis Architetti Associati Fisica Tecnica e del Controllo Ambientale _ Prof. Ing. Fabio Peron Analisi Matematica e Geometrica _ Prof. Renato Manfrin



Tommaso Gabrielli

Stampato nel Marzo 2017



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