Touring 12 / 2015 italiano

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La rivista della mobilità

#12/1 | GENNAIO 16 | FR. 4.50

CON

TCS SEZIONE TICINO

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per consigli a una gita x u Montre

Il sì di Doris Leuthard al

San Gottardo SVAGO COMPATTO

Test Opel Astra

SPIAGGE, CORCOVADO…

NELLE BRACCIA DEL BRASILE PER I BAMBINI

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EDITORIALE

Un secondo tubo al S. Gottardo è ragionevole

N

on conosco nessuno che di quando in quando non abbia voglia di scendere in Ticino per trascorrervi il fine settimana o le vacanze al sole. Una volta arrivati, le giornate sono spensierate, ma il viaggio attraverso il tunnel del San Gottardo è sgradevole. La lunghezza di questo traforo e il traffico in senso contrario mettono ansia a conducenti e passeggeri. Ora sappiamo tutti che siamo di fronte al risanamento della galleria, che dovrà essere chiusa per anni durante i lavori. Per non bloccare il transito, è necessaria una seconda canna, altrimenti si dovrà ripiegare sulla variante dell’autostrada viaggiante. Perché la costruzione di un secondo tubo di risanamento è ragionevole? Lo spieghiamo nell’attuale edizione. Gli aspetti fondamentali sono la sicurezza degli utenti della strada e i costi. Ma non voglio anticipare nulla, l’essenziale lo apprenderete nel dossier dedicato alla questione. Vi segnalo comunque l’ampia intervista con la consigliera federale Doris Leuthard che troverete nelle pagine che seguono. Felix Maurhofer caporedattore

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SOMMARIO

La rivista della mobilitĂ

gennaio 2016

dossier 10

Intervista a Doris Leuthard Per il risanamento del San Gottardo

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Itinerari alternativi Scendere al sud senza la via del Gottardo

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HCAP in pericolo Le dure conseguenze per la Leventina

Doris Leuthard e il San Gottardo

10

18

Il San Gottardo in cifre Grafici informativi e spiegazioni

mobilitĂ 21

Consumi delle auto Differenze tra dati di fabbrica e realtĂ

26

10 film culto da (ri)vedere Avventure epiche direttamente dal divano

tecnica 34

Verso la guida autonoma Il pilota automatico della Tesla

Dati di fabbrica troppo ottimisti

39/40 Le familiari si rinnovano

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Renault Talisman e Skoda Superb

Undici passaggi pedonali alla lente

svago 44

Viaggio dei lettori in Brasile I primi passi a Rio de Janeiro

28

Strenne natalizie per tutti

Test Opel Astra

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42 gennaio 2016 | touring

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SOMMARIO

La rivista della mobilità

gennaio 2016

Al bel sole di Rio de Janeiro

44

club 61

Intervista a Peter Goetschi Attività TCS di rimpatrio

rubriche 41/56L’esperto TCS Un salto a Montreux

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Risvegliare i sensi in modo divertente

42

Gli sfiziosi

53

Un salto in città

62

In giro con

65

Impressum

67

Tourolino

72

Prestazioni TCS

73

Gioca & vinci

54

TCS Sezione Ticino 76

Accidenti... cosa regalo?

77

A teatro con il TCS: I Fughezzee

78

Gottardorama: la salute

80

Mendrisiotto e Gottardo

81

La Pedemontana e i pedaggi

82

Dibattito ad Airolo: Gottardo

82

Opportunità a Rivera

Soccorso TCS digitalizzato

58

Touring n. 2

Copertina: Foto: Emanuel Freudiger

Temi trattati nella prossima edizione della rivista: dossier nuova mobilità, test Mercedes-Benz GLC e viaggio dei lettori in Mongolia e Siberia. Data di pubblicazione: 28.01.2016

Ti soccorre ora pure una pattugliatrice

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Il boom della trazione integrale La parte di veicoli 4×4 progredisce controcorrente nel mercato elvetico. A tal punto da raggiungere ora il 40% delle immatricolazioni. Ma a proposito di 4×4, si dovrebbe piuttosto parlare di vetture a trazione integrale. In effetti, questa lusinghiera statistica include un certo numero di veicoli convenzionali. Marche

«Concierge digitale» Di solito nelle camere di albergo le scrivanie sono occupate da informazioni cartacee per gli ospiti. Nelle camere dell’Hotel Schweizerhof a Zurigo (www. hotelschweizerhof.com) non è più così. Adesso ci sono «suitepad». Con il tablet si può prenotare un tavolo al ristorante o uno dei 30 giornali a disposizione oppure scaricare un gioco per i bambini. Naturalmente il «concierge digitale» offre anche informazioni nella sua piattaforma «news».

come Audi o Skoda smerciano per esempio una forte proporzione di modelli a trazione integrale. E alcune auto di lusso come la BMW 7 sono proposte solo nella versione 4×4. All’opposto, certe SUV compatte sono vendute esclusivamente con la semplice trazione anteriore. Insomma, un mondo alla rovescia.

Trazione su 4 ruote I veicoli 4×4 non corrispondono sempre a ciò che si pensa.

LA FOTO Show di velocità

Il deserto salato nello Stato americano dell’Utah è il luogo più veloce del mondo. Ogni anno gli amanti della velocità vi si danno appuntamento per testare i loro bolidi. La fotografa tedesca Alexandra ha inserito nel suo libro «The World’s fastest place» immagini incredibili.

Eventi natalizi à gogo Da Basilea a Chiasso e dal Lago di Ginevra al Lago di Costanza in questi giorni si incontrano mercati dell’Avvento e di Natale (vedi anche pagina 53). Nella grande hall della stazione a Zurigo quest’anno l’albero sarà più grande e gli ornamenti cristallini saranno più brillanti. A San Gallo le stradine del centro storico illuminate a festa e il mercato natalizio sono degne di una visita. In modo più sportivo avviene a Lucerna: oltre al mercato di Natale, tra la stazione e il lago una pista di ghiaccio attende i pattinatori. Christmas Circus si chiama il Cirque de Noël nell’enorme Piazza di Plainpalais a Ginevra. Mentre se non avete voglia di recarvi nelle grosse città, trovate il mercato natalizio che fa per voi nella vostra regione al sito www.myswitzerland.com. LA CIFRA

71 ct./km È il costo al chilometro di un’auto di 35 000 fr. calcolato dal TCS. Di nuovo in calo, questa cifra è diminuita di 2 ct./km a seguito della flessione dei prezzi di carburante, assicurazioni, pneumatici ecc. Questa media si basa sulle spese fisse (6560 fr.) e variabili (4053 fr.). Per

8 touring | gennaio 2016

saperne di più e facilitare le detrazioni fiscali, si può acquistare la chiave USB «Costi chilometrici 2016» del TCS che permette di calcolare i costi per auto e moto. Disponibile, solo in francese e in tedesco, per 19 fr. (o 29 fr. per i non soci TCS) su www.tcs.ch/costi-chilometrici.

CITAZIONE

«Non si può vivere senza compromessi. Mi schiero per il tubo di risanamento del Gottardo»

Dimitri fautore dell’Iniziativa delle Alpi nell’intervista al Corriere del Ticino


ATTUALITÀ

Uomo di campagna, 51 anni, cerca auto elettrica Si pensava abitassero in città, ma vivono piuttosto in campagna... Ma chi sono i veri proprietari delle automobili elettriche? L’Istituto di ricerca sui trasporti del Centro aerospaziale tedesco (DLR) si è chinato sulla questione lo scorso anno facendo un’inchiesta tra i 3111 proprietari di vetture elettriche. È risultato che

sono maggiormente gli uomini di età media 51 anni senza preoccupazioni di soldi che acquistano tali veicoli. Più della metà dei proprietari privati risiedono in una piccola città o in campagna e dispongono di una seconda auto. Inoltre, l’84% di questi raccomanda questo tipo di automobile.

Contrassegno autostradale Per il 2016 è viola.

Il contrassegno autostradale 2016 è viola metallizzato

Ben presto dal parabrezza si dovrà già togliere il contrassegno autostradale di quest’anno. La vignetta per il prossimo anno sarà viola metallizzato e il suo prezzo rimarrà di 40 franchi. È disponibile nei consueti punti vendita. Le auto elettriche più rumorose

Basta con le auto silenziose: in futuro i veicoli elettrici in Svizzera dovranno essere provvisti di un segnale acustico di avvertimento. Il Consiglio federale vuole introdurre il relativo provvedimento previsto dall’Unione europea con entrata in vigore il 1° luglio 2019. Il consumo per PSA Peugeot Citroën

PSA Peugeot Citroën stringe un’alleanza con l’Organisation Transport & Environment. Obiettivo: entro la primavera 2016 dovranno essere misurati e pubblicati i dati di consumo ed entro la primavera 2017 le emissioni inquinanti delle proprie auto. «Touring» su iPad

FOTO ALEXANDRA LIER, ALD

Potete scaricare gratuitamente dall’App Store sull’iPad questa edizione di «Touring», arricchita da elementi multimediali quali video, gallerie di immagini e collegamenti direttamente ad internet.

A 275 km/h attraverso la montagna

L‘APP

La galleria di base del San Gottardo viene esaminata a fondo da inizio ottobre. Nei primi 50 giorni del test sono già state compiute oltre 500 corse attraverso il nuovo tunnel. L’AlpTransit San Gottardo SA si dichiara soddisfatta dei primi viaggi di prova. Da novembre 2015 hanno avuto inizio i test ad alta velocità. Durante queste corse di prova, in cui la velocità viene aumentata gradualmente, viene impiegato un treno tipo ICE-S noleggiato in Germania. Il primo

Informazioni rapide per gli sciatori Basta un’occhiata e gli sportivi invernali già sanno com’è lo stato delle piste e della neve, le previsioni del tempo, il grado di pericolo valanghe, gli orari degli impianti di risalita e tanto altro. Ciò che una volta si riusciva a sapere a fatica, ora l’app «Swiss Snow Report» di Svizzera Turismo l’offre in un battibaleno. Le informazioni riguardano 250 stazioni sportive invernali. Conclusione: da scaricare assolutamente.

viaggio alla velocità massima di 275 km/h ha avuto luogo a inizio novembre. Sino alla fine di maggio 2016 sono in programma altre 3000 corse di prova nel più lungo tunnel ferroviario del mondo. Da fine febbraio 2016 avranno luogo anche le prime corse dei treni merci. Durante la fase di otto mesi di test verrà verificato il funzionamento di tutte le componenti all’interno del tunnel. In giugno poi dovrà avvenire l’inaugurazione ufficiale della galleria.

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«Il risanamento con la galleria Il 28 febbraio il popolo si esprimerà in merito alla galleria di risanamento al San Gottardo. La ministra dei trasporti Doris Leuthard spiega perché, dopo un iniziale scetticismo, ritiene che la variante con il secondo tubo sia la soluzione giusta. INTERVISTA DINO NODARI | FOTO EMANUEL FREUDIGER

D

iligenza, fortezza militare e protezione delle Alpi: il San Gottardo rappresenta un mito svizzero. Cosa la lega a questo massiccio? Doris Leuthard: Mi ricordo dell’epoca in cui non esisteva la galleria stradale e dovevamo transitare sul passo, per andare a visitare i nostri parenti in Ticino. A metà del passo si doveva fare il pieno d’acqua perché dal motore della vecchia auto si sprigionava vapore. E mi ricordo bene delle code sulla strada del passo. Era davvero un viaggio faticoso, che d’altronde intraprendevamo solo una volta all’anno. E oggi, quante volte attraversa il San Gottardo all’anno? Ho già fatto avanti e indietro fino a 16 volte all’anno. Ci sono progetti stradali in Ticino, inoltre l’Ufficio federale delle strade vi ha una filiale, poi si aggiungono gli incontri con il governo ticinese e anche le visite private. Alcuni automobilisti avvertono una brutta sensazione nel tunnel. Cosa le passa per la mente durante il tragitto di 17 chilometri? La galleria non si può più paragonare con quelle più moderne, è stretta e le pareti sono annerite dai gas di scarico. È inevitabile che in un tunnel stretto e senza corsie d’emergenza, affiori una sensazione soffocante e opprimente. Ci sono sempre più registrazioni filmate di veicoli in sorpasso o che fanno manovre di inversione. Li ha già visti personalmente? Una volta ho visto gente che faceva picnic in una nicchia d’emergenza. Se poi guardo le immagini delle manovre di inversione o simili, sono contenta che su

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questo tratto non succedano ancora più incidenti. Tramite il risanamento con una seconda canna potremo migliorare sensibilmente la sicurezza, che rappresenta la nostra preoccupazione principale. Appena il nuovo tunnel sarà costruito e il vecchio risanato, il traffico scorrerà su carreggiate separate, una direzione per tunnel. Si potranno così evitare collisioni frontali e laterali. Con la larghezza e l’altezza esistenti nell’odierna galleria, si potrebbe migliorare la sicurezza solo in modo limitato. I trafori con traffico bidirezionale comportano maggiori rischi degli altri. Con una seconda galleria, invece, la sicurezza aumenterebbe significativamente. Gli oppositori affermano che la sicurezza si potrebbe aumentare con accorgimenti quali ad esempio le barriere centrali a scomparsa. Gli specialisti sono scettici o del tutto contrari a questa proposta, perché così la carreggiata diventerebbe ancora più stretta, con conseguenti scontri contro questi spartitraffico, che ostacolerebbero fortemente anche le squadre di soccorso. Un argomento che mi convince. Inoltre: tutto quel che possiamo fare per la sicurezza in galleria lo facciamo già, quali i portali termici (che rilevano la temperatura dei camion, i quali vengono fermati se è troppo alta, ndr.). Resta il fatto che la combinazione di traffico bidirezionale, carreggiata stretta e lunghezza della galleria, richiede la massima concentrazione e aumenta il rischio di incidenti. Inizialmente, Lei aveva espresso scetticismo nei confronti di una galleria di risanamento. Perché adesso è favorevole? Ero scettica, ma non ho mai detto di no. Un risanamento con le stazioni di tra-

è la

sbordo era tecnicamente fattibile. Ma più si approfondiva la questione, più emergevano svantaggi e problemi irrisolti. Si rischiava un pasticcio. Per gestire il traffico durante la chiusura della galleria, si dovrebbe ripiegare sul trasbordo ferroviario per auto e camion. Ma le stazioni per caricare i camion non ci sono ancora; e siccome richiedono molto terreno nessuno le vuole. Queste resistenze vanno messe in conto. Inoltre, ci sono i costi del risanamento con stazioni di trasbordo: secondo la variante che ha superato meglio gli accertamenti della Confederazione, si attestano tra 1,4 e 1,7 miliardi di franchi. Si tratta di neppure un miliardo in meno del risanamento che prevede un secondo tubo. La maggior parte di questa cifra sarebbe investita in strutture che dopo quattro anni verrebbero smantellate, senza produrre alcun valore aggiunto. Ritengo inefficiente e irresponsabile dal punto di vista dei contribuenti, sborsare così tanto denaro pubblico solo per un breve periodo di tempo – per di più sapendo che il problema si ripresenterà identico tra una quarantina d’anni. I fondi andrebbero nuovamente persi. Per le nostre infrastrutture abbiamo bisogno di soluzioni durature. Detto ciò e considerando tutti i fattori, il risanamento con la galleria è la soluzione giusta. Gli oppositori del tunnel di risanamento argomentano che la seconda canna condurrebbe ad un aumento del traffico pesante. Respingo con fermezza queste tattiche intimidatorie. Da dieci anni abbiamo una situazione viaria stabile al San Gottardo. Già con la capacità odierna potrebbero transitare più camion in galleria, ma non lo fanno. Lo considero un segnale che la nostra politica in favore del trasporto merci su rotaia funziona. E la NTFA vi contribuirà ulteriormente. Nulla lascia prevedere un’inversione di tendenza dello sviluppo degli ultimi anni. Una cosa molto importante: la capacità non sarà aumentata neppure con un secondo traforo. Lo si dimentica spesso. Faremo esattamente quello che facciamo già oggi. L’unico cambiamento è che i flussi di traffico potranno essere separati, incrementando →


RUBRIKTITEL DOSSIER

soluzione giusta»

«Chi dice no, dice sì alla variante con le stazioni di trasbordo»

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così la sicurezza. Inoltre, il San Gottardo sarà equipaggiato per i futuri risanamenti: quando tra 30 o 40 anni si procederà alla prossima bonifica della galleria, non ci sarà bisogno di una chiusura totale. Il traffico potrà transitare attraverso l’altro tunnel, e così sarà anche per i regolari lavori di manutenzione che oggi provocano la chiusura notturna.

mettere a disposizione in eterno i loro terreni a questo scopo. Si dovrebbe spendere a più riprese un miliardo di franchi per l’autostrada viaggiante. Per un investimento di questa entità, non possiamo pensare in termini così brevi. Tant’è che auspichiamo una soluzione sostenibile sul lungo periodo e soprattutto un guadagno in termini di sicurezza. Oltretutto: nella regione del San Gottardo ci sono ripetute cadute di massi, come questa estate sulla strada del passo. Nel 2012 la caduta di una roccia ha bloccato per un mese la ferrovia. È giusto avere un sistema integrato che si completi. Inoltre, se il principale asse Nord-Sud rimanesse chiuso per un lungo periodo, danneggeremmo massicciamente l’economia e i posti di lavoro del Ticino settentrionale.

E come può garantire che un giorno non saranno aperte due corsie per ogni direzione? Ve lo garantiamo due volte. Da un lato fa fede la Costituzione, ovvero l’articolo sulla protezione delle Alpi, dall’altro nella legge sarà inserita un’ulteriore restrizione: anche dopo il risanamento potrà essere operativa sempre e solo un’unica corsia per ogni direzione di marcia. Non si potrà semplicemente chiamare la polizia o avviare un’azione politica per aprire le corsie. Ci vorrebbe per forza una modifica della Costituzione. Ci si può fidare. Anche una strada a senso unico in un quartiere residenziale viene rispettata. Al San «Una volta ho visto Gottardo le restrizioni sagente che faceva ranno ancora più severe, picnic nella nicchia oltre che ancorate nella Costituzione e nella legge. d‘emergenza» E se Bruxelles desidera maggiori capacità? Stiamo agendo in piena conformità con l’accordo sui trasporti terrestri, come ci ha confermato l’UE per iscritto. Per l’UE il problema sorgerebbe piuttosto se il principale asse Nord-Sud venisse chiuso per un lungo periodo. Con la soluzione della galleria di risanamento il collegamento resta praticabile. Visto che la seconda canna non aumenterà comunque la capacità, perché dovremmo spendere più di quanto costerebbe l’opzione del trasbordo? Perché il risanamento con il secondo tubo è la migliore soluzione per gli anni a venire! Costruzioni come quella del San Gottardo vanno risanate completamente ogni 30 o 40 anni. Senza un secondo tunnel si dovrebbe realizzare ogni volta una struttura di trasbordo ferroviario per auto e camion, per poi smontarla di nuovo. I Comuni interessati non vogliono 12 touring | gennaio 2016

Le stazioni di carico non dovrebbero per forza essere costruite solo nel Canton Uri. Ci sono già anche progetti per ripartirle in Argovia oppure nel Canton Basilea. Più lunga è l’autostrada viaggiante, maggiori sono i costi per il personale e il materiale rotabile. Inoltre è già stato accertato dove si trova il terreno disponibile e dove questi impianti di trasbordo sono sensati dal punto di vista logistico. Più sono lontani dal San Gottardo, maggiore sarebbe la distanza e il tempo di percorrenza dell’autostrada viaggiante, maggiore sarebbe anche il traffico deviato e quindi si ridurrebbe il numero di veicoli trasbordati. Erstfeld è la scelta migliore per il traffico pesante interno. Per le localizzazioni più a Nord proposte dal governo urano sussistono molti punti interrogativi. I Cantoni interessati hanno già reagito respingendo la proposta. Se poi, per realizzare questi impianti, si dovessero coinvolgere anche proprietari di terreni privati, si rischiano situazioni spiacevoli e sicuramente gravi ritardi. E per quanto riguarda la proprietà del terreno, per fare un esempio pensiamo a Biasca? Qui la terra è perlopiù di proprietà del Patriziato, che si oppone con veemenza agli impianti di trasbordo strada-ferrovia. Lo stesso dicasi delle autorità comu-

nali e del Canton Ticino. Anche qui esiste una notevole resistenza. Inoltre si dovrebbe allentare il divieto di circolazione notturna almeno a livello locale, per far funzionare le strutture di carico. Questo è un punto che gli oppositori della galleria di risanamento preferiscono sottacere. Per poter smaltire la maggior parte dell’odierno traffico attraverso il San Gottardo ed evitare quanto più il traffico di aggiramento verso altri itinerari, per il trasbordo dei camion, operazioni di carico e scarico comprese, sarebbe necessario un funzionamento di 20 ore. Perciò il divieto di circolazione notturna dovrebbe essere allentato, e la quiete durerebbe soltanto da mezzanotte alle 4 del mattino. Inoltre, si tratta di aree molto vaste che andranno completamente illuminate di notte. Anche per quanto riguarda il trasbordo delle auto, bisogna essere consapevoli delle dimensioni: al Lötschberg, con orari di servizio tra le 5.50 e le 23.50, si trasbordano circa 1,3 milioni di veicoli all’anno. Però al San Gottardo transitano circa 5 milioni di automobili all’anno! Si tratta di cifre completamente diverse. Non bisogna farsi illusioni, il trasferimento su rotaia provocherebbe enormi disagi alla popolazione. Chi dice no alla nostra proposta, dice sì a questa soluzione decisamente peggiore. Sono già stati fatti calcoli di quanto soffrirebbe l’economia ticinese e svizzera nell’ipotesi di una totale chiusura della galleria? Ci sarebbero senz’altro forti ricadute, ma i pronostici sono difficili per loro natura. Per casi concreti e certe aziende le prospettive sono però chiare: molte imprese familiari, come concessionarie e officine o carrozzerie della Leventina, sarebbero in pericolo. Dovrebbero spostare l’attività, una cosa che però spesso non è possibile. Prendiamo ad esempio la segheria Filippi, la maggiore del Ticino. Trasporta quotidianamente legname da Uri attraverso il San Gottardo, lo lavora ad Airolo e poi torna a rifornire di trucioli gli impianti di riscaldamento di Göschenen e Schattdorf. Con una chiusura pluriennale della galleria, i costi di trasporto aumenterebbero e perciò fornitori e clienti cercherebbero altri partner. Sarebbero colpite anche le grandi imprese. È chiaro che la chiusura del tunnel sarebbe negativa per tutta l’economia elvetica. È da evitare. Non dimentichiamolo: la Lom-


RUBRIKTITEL DOSSIER

Indispensabile Il tunnel stradale del San Gottardo deve essere risanato.

bardia è uno dei principali partner commerciali della Svizzera.

potranno convincere i cittadini nella Svizzera settentrionale o in Romandia a votare sì? Perché è fuori discussione un Per il San Gottardo si tratta di un tipico pedaggio per finanziare la galleria progetto di risanamento, come ne esidi risanamento? stono altrove. Nessuno dei progetti previPerché da noi in Svizzera non preleviamo sti dal Fondo per le strade nazionali e il il pedaggio sulle strade, traffico per principio. È vero che il d’agglomeParlamento potrebbe stabirato (Folire un’eccezione e il Consistra) è comglio federale l’ha anche promesso. posta in discussione, ma da Procedono quel che posso dedurre, l’ifianco a dea non raccoglie consensi fianco, perin Parlamento. Perché si ché c’è dovrebbe far pagare l’ubisogno di tente del traforo del San entrambi. Gottardo e non per il pas«Con una direzione per tunnel Non ansaggio nel San Bernardino, si potranno evitare collisioni diamo da nel Gubrist o ancora nel nessuna frontali e laterali» tunnel del Glion? Per una parte se tassazione generale ci vorognuno rebbe una modifica costituzionale, una guarda solo a se stesso. Se dovessimo clausola di eccezione del Parlamento non votare sulle gallerie del Gubrist o del Belbasterebbe. chen oppure sulla circonvallazione di Losanna-Morges, non mancherebbero certo La campagna attorno al raddoppio le polemiche; ci si chiederebbe ogni volta si preannuncia emotiva. Come si perché il resto del paese dovrebbe finan-

ziare delle opere per gli zurighesi, i basilesi o i losannesi. C’è una rete stradale e non percorro logicamente con la stessa frequenza ogni tratto di questa rete. Però è una rete e noi siamo una nazione. Sarebbe contro l’essenza stessa del nostro Paese tagliare fuori una regione, una parte della popolazione, da un collegamento vitale come lo è il San Gottardo. Insomma dunque si tratta anche di una questione di coesione nazionale? Sì. In ogni regione finanziamo progetti costosi e ogni galleria è cara. Ma in ultima analisi, è sempre una rete stradale, e dobbiamo prendercene cura tutti assieme. Cosa succede se il 28 febbraio il popolo dirà di no? Allora si realizzerà la variante con le stazioni di trasbordo. E qui gli elettori non avrebbero più voce in capitolo, nonostante la portata degli interventi. Una cosa è chiara: il risanamento dell’attuale galleria autostradale è inevitabile e richiederà una lunga chiusura totale. • gennaio 2016 | touring

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Ripercussioni negative sull’intera Svizzera

Se la galleria stradale del San Gottardo venisse chiusa durante il periodo di risanamento, la conseguenza sarebbe un traffico intenso sulle vie alternative in quasi tutte le regioni svizzere. TESTO DINO NODARI Tunnel chiuso Chi non vuol caricare il veicolo sul treno, affronterà lunghe deviazioni.

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bilisti se non caricheranno i veicoli sul treno navetta?

17 000 veicoli al giorno In Svizzera il traffico attraverso le Alpi si suddivide su quattro vie. Con oltre 17 000 veicoli in media al giorno, il San Gottardo è di gran lunga il più importante asse nord-sud del nostro Paese. Quasi il 60% di tutti i veicoli attraversano le Alpi usando questa strada. Al secondo posto si situa la via del San Bernardino. L’anno scorso questo tunnel è stato percorso in media da 6700 veicoli al giorno. Le altre vie che permettono di scendere a sud senza dover prendere deviazioni fuori dai confini nazionali sono quelle che conducono attraverso il Gran San Bernardo o il Sempione. Se durante il periodo di risanamento si bloccherà il più importante collegamento stradale

con il Ticino, in tutta la Svizzera aumenteranno gli imbottigliamenti e le code. Chi parte dalla Romandia o dalla Svizzera orientale non andrà nella Svizzera interna per far caricare il proprio veicolo sul treno navetta. Si sa che il sistema delle navette assorbirà soltanto due terzi delle attuali capacità di transito di conseguenza gli autoveicoli si sposteranno sugli altri passi alpini, quelli aperti in inverno, provocando così maggior traffico.

Le vie alternative Dove e quanto traffico si ripercuoterà sulle vie alternative per raggiungere il sud, è già noto. In passato lo si è visto ogni volta che la galleria stradale del San Gottardo è rimasta chiusa a causa di incidenti o smottamenti sulla tratta. A essere colpiti dal traffico dirottato

ILLUSTRAZIONI ALD

È

stupendo percorrere la strada che serpeggia tra il verde fino a raggiungere la vetta della montagna per poi ricompensarti dello sforzo di concentrazione nelle curve con una vista panoramica indimenticabile. I viaggi sui passi sono prediletti da ciclisti e utenti dei mezzi pubblici di trasporto e naturalmente dai motociclisti. Anche gli automobilisti decidono di scendere a sud affrontando la deviazione di circa 20 minuti sul passo del San Gottardo per godersi anche il percorso e non solo la meta del viaggio. In estate è divertente – in inverno un po’ meno, e non sempre possibile. È proprio anche in questa stagione, che senza un tubo di risanamento, la galleria stradale del San Gottardo rimarrebbe chiusa per un periodo di tre anni e mezzo. Quali sono le vie alternative che avranno gli automo-

video animazione tunnel


DOSSIER sulle vie alternative verso sud del Gran San Bernardo e del Sempione sarebbero soprattutto i cantoni Friburgo, Vaud e Vallese. Come lo ha dimostrato la chiu­ sura nel 2001 a causa del tragico inci­ dente nel tunnel autostradale del San Gottardo e nel 2006 a causa della frana sul tratto autostradale nei pressi di Gurt­ nellen, il traffico soprattutto pesante tende a spostarsi molto velocemente sulle vie alternative. Sul Sempione ad

del San Gottardo nel 2001 il traffico pesante su questo passo è aumentato del 32 percento. Durante il secondo blocco nel 2006 sul San Bernardino è stato re­ gistrato un aumento di camion del 286 percento. Anche per quanto riguarda il traffico degli autoveicoli questo valico ha subito un massiccio incremento a causa del traffico di deviazione. L’Ustra stima che il traffico dei camion potrebbe aumentare di 20 000 unità. Da notare

tificabili. Sarebbe inoltre possibile pure una riduzione del periodo di chiusura invernale del passo del San Gottardo ri­ ducendolo dagli attuali 210 giorni a 150. La conseguenza sarebbe anche in questo caso ulteriori costi per misure di sicu­ rezza supplementari, come ad esempio un maggior numero di brillamento di mine nei pendii con pericolo di valan­ ghe. Solo queste misure arriverebbero a toccare la cifra di 16 milioni di franchi. •

Code Più traffico sulle strade provoca code più lunghe in tutta la Svizzera.

NELL’INTERESSE DI OGNI CANTONE

esempio tale traffico è aumentato del 136% durante la chiusura di un mese del tunnel del San Gottardo. Anche per quanto riguarda il traffico leggero degli autoveicoli si è registrato un aumento di oltre il 39 percento. Il Gran San Ber­ nardo allora ha subito un aumento del traffico del 36 percento per i mezzi pesanti e del 54 percento per gli auto­ veicoli. L’Ufficio federale delle strade (Ustra) ha calcolato che nel caso del ri­ sanamento senza la costruzione di un secondo tubo si avrebbe un aumento an­ nuo di sino a 10 000 camion sulle vie al­ ternative – naturalmente con le relative ripercussioni negative su abitanti, aria e pericolo d’incidenti nelle regioni colpite. Molto ben documentato è il traffico sulla deviazione che porta sul San Ber­ nardino. Durante il blocco per due mesi

che è una strada in salita e che è possi­ bile superare solo su quei tratti dell’A13 che sono a due corsie. È chiaro che su questa via ci sarà un aumento notevole del traffico, anche perché per la regione zurighese costituirebbe l’unico collega­ mento stradale con il Ticino accessibile tutto l’anno. A coloro che non vorranno affrontare le code sulla via del San Ber­ nardino non rimane che scegliere di affrontare anche in inverno (quando praticabile) la deviazione che passa sul Lucomagno.

Chiusura invernale ridotta Per permettere al traffico di transito verso il Ticino di percorrere le vie alter­ native in modo sicuro su queste strade sarebbero necessari degli interventi mirati, i cui costi di attuazione però, stando all’Ustra, non sono ancora quan­

Spesso si sottovaluta l’importanza che il tunnel autostradale del San Gottardo ha per l’economia. Solo nello scorso anno in Svizzera il commercio totale attraverso il Sopra e il Sotto Ceneri ammontava a oltre 9 miliardi di franchi. All’interno della Svizzera sono i Cantoni Basilea Città e Basilea Campagna assieme al Giura i più importanti partner commerciali con l’Italia. Nel 2014 questi cantoni hanno fornito all’Italia merci per un valore attorno a 1,3 miliardi di franchi. Anche l’economia della Romandia ha un grande interesse affinché si applichi una soluzione efficiente del risanamento. Nel 2014 il valore delle merci esportate in Italia dai Cantoni Vaud, Vallese, Ginevra e Neuchâtel ammontava a un mezzo miliardo di franchi. I Cantoni Berna e Friburgo hanno esportato merci per circa 600 milioni di franchi in Italia passando dal Ticino. E per l’area economica relativamente piccola del Ticino il traffico interno con le altre regioni della Svizzera è di estrema importanza.

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Una minaccia

Pelle d’oca per il presidente Filippo Lombardi nella leggendaria pista Valascia.

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a per i biancoblù Una chiusura per diversi anni della galleria stradale del San Gottardo avrebbe conseguenze fatali non solo per l’economia svizzera. A essere minacciato sarebbe anche l’HC Ambrì Piotta, il club di disco su ghiaccio più vecchio del Ticino. TESTO DINO NODARI | FOTO EMANUEL FREUDIGER

L

a pista della Valascia rappresenta l’Anfield Road dell’hockey su ghiaccio svizzero. Quando nella leggendaria curva sud i tifosi biancoblù cantano «La Montanara» per celebrare una vittoria, la pelle d’oca è garantita. Il simpatico, eterno «underdog» del disco su ghiaccio svizzero, l’HC Ambrì Piotta dispone di un carisma che ben oltrepassa il massiccio del San Gottardo. Oltre 20 club di tifosi ne sono una prova impressionante.

Fine del club? Qui in Leventina, a Quinto, solo pochi chilometri a sud della galleria del San Gottardo, si parla anche tanto tedesco – almeno quando l’HC Ambrì Piotta gioca in casa. In questo sabato d’inizio novembre sempre più autoveicoli arrivano sulla pista di atterraggio dell’ex aeroporto militare a Quinto. Automobili targate Uri, Obvaldo o Lucerna si allineano una accanto all’altra. «Più di un terzo dei nostri fan arrivano dalla Svizzera tedesca», spiega Filippo Lombardi. Il club dipende dai suoi tifosi, ci spiega ancora il consigliere agli Stati e presidente del club. Una gran parte delle entrate del più vecchio club di disco su ghiaccio ticinese infatti provengono dagli ingressi alla pista di ghiaccio. «Per noi – sostiene Lombardi – la chiusura della galleria stradale del San Gottardo sarebbe fatale e significherebbe la fine della squadra dell’HCAP».

Quattro volte nel tunnel Il giorno prima la squadra ha raggiunto La Chaux-de-Fonds a bordo del bus del club. Si è allenata, ha giocato e poi è ripartita verso Friburgo, dove era in programma la prossima partita di campionato. Mentre i giocatori si riscaldavano, Roberto Zilio si è bevuto un caffè. Per ogni partita fuori cantone l’autista del team attraversa quattro volte il tunnel

del San Gottardo, dato che il pullman è stazionato a Horw (LU) presso l’impresa di trasporti Gössi. Il risanamento dell’attuale tunnel – afferma l’autista – è in generale una questione importante per il settore dei trasporti. «Spero che si scelga l’opzione del tubo di risanamento, altrimenti per noi la situazione diventa difficile». La via alternativa attraverso il San Bernardino significherebbe impiegare un secondo autista, per poter rispettare i tempi di lavoro e di riposo. «La trasferta non sarebbe a buon mercato e il pericolo di danni al pullman aumenterebbe», afferma Zilio, che dall’anno scorso è perlopiù attivo come autista del team durante l’inverno. Il 45enne lucernese viaggia volentieri con il bus dell’HCAP attraverso la Svizzera: «La gente saluta, suona il clacson o fa segnali con gli abbaglianti quando ci vede passare. È impressionante vedere quanta simpatia suscita il club biancoblù».

Secondo datore di lavoro Un vento freddo soffia attraverso la Valascia, l’unico stadio ancora interamente aperto della lega svizzera superiore di hockey su ghiaccio. Un fatto che non guasta l’entusiasmo dei tifosi. Dopo la vittoria a Friburgo ci si attende un trionfo anche contro l’EHC Bienne. All’inizio del terzo tempo gioiscono i tifosi e gioisce anche il presidente Lombardi. I biancoblù sono in vantaggio 2:0. Nonostante ciò, Lombardi mette in guardia la squadra dal giocare solo in difesa. E mette in

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guardia anche la Svizzera da un isolamento del Canton Ticino e dalle conseguenze sull’economia, che dipende enormemente da questo vitale asse di transito. «L’HC Ambrì Piotta non è solamente un fenomeno sportivo, bensì anche il secondo più grande datore di lavoro in Alta Leventina. Del club approfittano anche i ristoranti e gli alberghi dei dintorni.

9 miliardi di franchi Oltre all’economia locale, anche quella nazionale soffrirebbe dell’interruzione del transito lungo l’asse nord-sud. L’Italia del nord è il secondo partner commerciale della Svizzera. Imprese di tutti i cantoni esportano ed importano merci attraverso il San Gottardo e il confine italo-svizzero. L’anno scorso il valore delle merci ammontava a oltre 9 miliardi di franchi. Le imprese interessate dipendono da un collegamento stradale funzionante. A causa del franco forte proprio le ditte orientate all’esportazione e i loro posti di lavoro sono attualmente già sotto pressione. Sotto pressione è anche l’HCAP nel terzo tempo della partita. Filippo Lombardi rischia di vedere confermati i suoi timori. Ai supplementari la partita è definitivamente persa. Così questo sabato non si è cantata la «Montanara». E per molti fan il rientro con la coda fra le gambe è avvenuto attraverso il San Gottardo in direzione della Svizzera interna. ◆

L’autista del club Roberto Zilio trasporta l’HC Ambrì Piotta attraverso la Svizzera.

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Con traffico separato

il tunnel è più sicuro Con la costruzione di un tunnel di risanamento, la sicurezza nella galleria stradale del San Gottardo migliorerà nettamente. Le collisioni frontali e quelle di striscio potrebbero essere così evitate. Un’ovvietà ormai perfino per le ferrovie. TESTO DINO NODARI

Insegnamento dagli incendi L’inferno del San Gottardo e, in particolare l’incidente nel tunnel del Monte Bianco di due anni prima, dimostrarono che le norme di costruzione in materia di sicurezza in galleria andavano adeguate in tutto il mondo. Anche in Svizzera le competenti autorità misero mano alla questione. Si avviò un dispendioso risanamento della galleria, soprattutto per quanto concerneva la ventilazione e l’illuminazione. La segnaletica e l’impianto di comunicazione furono portati ai livelli più moderni. Ma nonostante ciò permane un grosso deficit di sicurezza. Oggi come allora la più lunga galleria alpina è fonte di pericoli, perché la circolazione non si svolge in flussi separati.

Collisioni frontali Nell’attuale tunnel il pericolo è in agguato. Con una lunghezza di 17 chilometri è la galleria europea in cui sussiste il maggior rischio di collisioni frontali. Inoltre, il volume del traffico e la quota di traffico pesante non favoriscono la situazione. Infatti, attraverso il San Gottardo transitano ogni anno quasi 900 000 camion, ai quali si aggiungono i grandi flussi di traffico nei fine settimana e nei periodi di vacanza. Un recente test europeo dei tunnel ha dimo18 touring | gennaio 2016

strato che la galleria del San Gottardo non rispetta svariati requisiti. Tra questi la larghezza delle corsie di marcia e la mancanza di corsie d’emergenza. Il commento sulla valutazione dei rischi inserito nel rapporto non poteva essere più chiaro: «Considerata la lunghezza del tunnel, dei volumi del traffico bidirezionale, della grossa quota di traffico pesante (23 percento) e del lungo tratto in salita prima della galleria, il rischio deve essere stimato come molto elevato».

Incidenti sfiorati Negli anni tra il 2001 e il 2012 hanno perso la vita nel tunnel del San Gottardo 19 persone, 18 delle quali in seguito a una collisione frontale. Con due tubi a una sola corsia di marcia questi incidenti potrebbero venire evitati. Inoltre, anche a prescindere da morti e feriti, sono frequenti i casi ad alto potenziale di rischio, come le avarie, gli incendi o altri guasti, che potrebbero rapidamente diventare pericolosi per le persone all’interno di una galleria. Tra il 2008 e il 2012, i vigili del fuoco sono dovuti intervenire nel tunnel mediamente 130 volte all’anno, mentre il servizio di soccorso stradale addirittura tra le 250 e le 300 volte all’anno. Altre discussioni sono inutili se si pensa che il tunnel non dispone di corsie d’emergenza e che le corsie di marcia sono piuttosto strette. Uno sguardo alle nazioni vicine dimostra che nelle principali gallerie stradali esse investono in una seconda canna. In Austria, per esempio, dove il tunnel del Katschberg (5,9 chilometri), il tunnel dei Tauri (6,6 chilometri) e quello di Pfänder (6,7 chilometri) sono stati dotati di un secondo tubo. E inoltre nel 2019 si aggiungeranno alla lista la galleria di Karawanken (7,9 chilometri) e quella dell’Arlberg (13,9 chilometri). La stessa cosa in Francia, dove la galleria del Fréjus sarà ristrutturata con un se-

condo traforo. Una volta messa in funzione, diventerà un tubo a due canne unidirezionali dotate di corsie d’emergenza, proprio come si prevede per il San Gottardo.

Treni con flussi separati Ma torniamo in Svizzera: nel dicembre 2019, dovrebbe essere inaugurato il tunnel di base del Ceneri delle Nuove trasversali ferroviarie alpine (NTFA). In seguito, i primi treni passeggeri transiteranno nelle nuove gallerie di base del San Gottardo e del Ceneri. Per motivi di sicurezza, questi tunnel disporranno di canne separate per ogni direzione di marcia. La nostra mobilità poggia sulla sicurezza, questo è oggi un fatto scontato perfino per le ferrovie. Tuttavia, questa ovvietà viene ancora combattuta per quanto riguarda la galleria stradale del San Gottardo. Il previsto tunnel di risanamento non aumenterà nel modo più assoluto la capacità stradale nello spazio alpino, ma porterà finalmente la sicurezza sui vigenti standard internazionali anche nella più lunga galleria stradale delle Alpi. •

Interventi di risanamento

allargamento cunicoli di sicurezza

nuove condotte

FONTE USTRA

N

ella galleria la temperatura raggiunse i 1200 gradi. Il soffitto crollò lungo 100 metri, il fumo nero impediva di orientarsi. Durante la sciagura nel tunnel del San Gottardo dell’autunno 2001 morirono undici persone, dieci delle quali a causa di intossicazione da fumo. La causa scatenante di questo inferno fu una collisione frontale tra due camion. Un cavo penzolante fece cortocircuito e innescò l’incendio del diesel fuoriuscito. In un attimo i due veicoli e i loro carichi – tra cui dei pneumatici – si ritrovarono in fiamme.


DOSSIER

I tunnel più lunghi

◼ 1. Tunnel Laerdal, Norvegia, 24 509 m ◼ 2. Tunnel Zhongnanshan, Cina, 18 040 m ◼ 3. Tunnel stradale San Gottardo, Svizzera, 16 918 m

Il massiccio del San Gottardo

Veicoli all’anno

0.9 mio.

5.4 mio.

veicoli al giorno: 17 400 veicoli all‘anno: 6.3 milioni giorni di coda al portale nord: 168 giorni di coda al portale sud: 173

◼ Monte Prosa, 2737 m ◼ Portale nord Göschenen, 1111 m ◼ Portale sud Airolo, 1175 m

Incidenti nel tunnel del Gottardo

Strade per attraversare le Alpi

◼ incidenti con danni materiali ◼ incidenti con feriti ◼ incidenti con morti 35 30 25 20 15 10 5 0

2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014

◼ 5% Gran San Bernardo ◼ 7% Sempione ◼ 15% San Bernardino ◼ 73% tunnel stradale San Gottardo

Numero di chiusure del San Gottardo

aria fresca

aria viziata

miglioramento ventilazione

secondo segnalazioni fatte da Viasuisse ◼ incidenti ◼ panne ◼ incendi ◼ totale

innalzamento soletta intermedia

100

ricostruzione volta interna

90 80 70

Göschenen

Airolo

60 50

sostituzione banchina nuova canalina sostituzione di scolo strato di usura

40 30 20

canale principale scolo acqua

nuovo impianto di drenaggio stradale

canale laterale scolo acqua

10 0

2011

2012

2013

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CALENDARIO

Dicembre/gennaio Avete ancora del tempo libero in agenda? Sino alla prossima edizione vi consigliamo i cantori dell’avvento, i cantanti del nuovo anno, un po’ di sport e un mercato del carnevale.

DOMENICA

20.

12

Fiabe a Stein am Rhein

SABATO

12.

12

In dicembre (4–31) Stein am Rhein si presenta come la città delle fiabe, con luci e vetrine decorate a festa. Tema: «Il piccolo sarto coraggioso». Stein am Rhein Gratuito www.maerlistadt.ch

Avvento a Rapperswil La quarta domenica di Avvento alle 18 i cantori della stella di Rapperswil si danno appuntamento sulla piazza principale. E inizia lo spettacolo del presepio. Rapperswil, città vecchia www.vvrj.ch

VENERDÌ

1.

1

Coppa Spengler a Davos

SABATO

26.

12

Per sei giorni tutto ruota attorno al disco su ghiaccio. Sei squadre si affrontano per vincere il più antico torneo di hockey al mondo.

Nuovo anno a Interlaken Il Nuovo Anno comincia al meglio con un festival. Al «Meet the Mountains» si esibiscono Polo Hofer, Hanery Amman, Dodo e Baschi. Gratuitamente. Paga solo chi vuole il primo posto davanti al palco. In programma, pure fuochi d’artificio e un afterparty. Interlaken Biglietti: gratis o 35 fr. (posti davanti al palco) www.touchthemountains.ch

Davos Biglietti: da 105 fr. (in piedi 32 fr.) www.spenglercup.ch

Mercato a Brunnen

SABATO

9.

20 touring | gennaio 2016

1

Con il mercato del carnevale a Brunnen cominciano le feste in maschera nella Svizzera centrale. Brunnen, centro del paese Gratuito www.fasnachtsmarkt-brunnen.ch

SnowUp nel Giura

DOMENICA

24.

1

Divertimento nella neve garantito grazie alla manifestazione snowUp intergiurassiana. Saignelégier e altre località Gratuito www.snowup-interjurassien.ch


MOBILITÀ

Misurazioni TCS Il ciclo è calcolato al banco di prova regolato in modo realista.

Dati sui consumi

I costruttori ottimizzano in maniera crescente I dati sui consumi e l’efficienza energetica delle auto sono spesso ottimizzati in condizioni di laboratorio. Ma negli ultimi anni gli scostamenti rispetto ai consumi effettivi sono diventati sempre più ampi. Occorre un nuovo processo di misurazione. TESTO FELIX MAURHOFER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

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li automobilisti sono sovente delusi rispetto ai dati di consumo presentati sui prospetti in carta patinata. Infatti nella realtà l’auto consuma molto di più. Se per anni queste differenze erano situate entro limiti tollerabili, durante le verifiche gli esperti del TCS da alcuni mesi costatano sempre più spesso che i costruttori ottimizzano fortemente i test sui consumi. Da 20 anni, il TCS effettua nei suoi centri accreditati le misurazioni secondo il NEDC (Nuovo ciclo di guida europeo) che rispetta le direttive dell’UE, al fine di verificare i dati di fabbrica. I costruttori misurano il consumo di carburante e le emissioni di CO2 in condizioni di laboratorio. «È palese che la gran parte di questi ultimi sfruttano i

margini di manovra ammessi dalle direttive UE, composte da centinaia di pagine, ciò che è legale», commenta l’esperto del TCS Herbert Meier. La filosofia è quella che chi meglio riuscirà a spremere gli spazi di manovra concessi dalle normative, maggiori vantaggi trarrà. E come avviene quest’ottimizzazione? Spesso i dati sono rilevati su un modello di base più leggero. Nella pratica, i modelli sono dotati di equipaggiamenti supplementari, quindi pesano fino a 200 kg in più, per cui l’auto può consumare fino ad un litro di carburante supplementare. Inoltre, sempre secondo le direttive, il ciclo di guida è percorso senza consumi accessori dovuti a ventilazione,

luci, climatizzatore o impianto audio e senza raggiungere il carico massimo per il motore, ciò che non corrisponde alle effettive condizioni dell’uso quotidiano. L’esperto del TCS Meier cita inoltre un altro esempio: durante i test di misurazione, su alcuni modelli la batteria non è ricaricata. Inoltre il fabbricante consiglia di non premere troppo a lungo, in quanto la luce dei freni potrebbe sollecitare troppo la batteria. Un parametro ancora più importante per i rilevamenti è il dato indicato dal fabbricante relativo alla fase di rilascio alla velocità di 120 km/h fino all’arresto. Vengono infatti indicati dati di fabbrica che nella realtà il veicolo in questione non può raggiungere. Tutto questo, come detto, avviene → entro i margini delle normative, gennaio 2016 | touring

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spiega Meier. Contrariamente al caso delle emissioni di ossidi di azoto di VW, qui ci si muove nella legalità. Le misurazioni del TCS rivelano ora che la forbice tra le verifiche di laboratorio e i consumi reali si allarga. Nel 2002 la differenza media di tutte le auto testate si attestava a soli 0,85 l, mentre nel 2014, con +1,52 l era quasi raddoppiata. Per avvicinarsi maggiormente al consumo effettivo, gli esperti del TCS hanno sviluppato un proprio processo di misurazione per il NEDC, chiamato TCS-P. La differenza consiste nel fatto che sul banco di prova la vettura pesa quanto quella effettivamente venduta e durante la misurazione ventilazione, climatizzatore, luci e radio restano accesi. Il risultato: i valori dei consumi si aggirano a circa 1,9 l in più di quanto indicato dai produttori, ma sono realizzabili e vicini a quanto si registra nel quotidiano.

Correzioni dei limiti di CO2?

Le misurazioni dei consumi del TCS, che nei casi con grosse differenze sono sempre state riverificate e confermate dall’Empa, rivelano chiaramente che i dati dei costruttori indicano, salvo rare eccezioni, valori troppo bassi. È altresì evidente che poi i consumi effettivi nell’uso quotidiano risultano ancora decisamente superiori rispetto al banco di prova. E parallelamente ai consumi di

carburante, saranno più elevate anche le emissioni di CO2. Al servizio della protezione dell’ambiente e con riferimento all’UE, l’Ordinanza sul CO2, fissa quanta CO2 possono emettere mediamente le auto nuove vendute in Svizzera. Il limite attuale fissato nel 2012 è di 130 g/km e dovrà essere ridotto a 95 g/km entro il 2020. In realtà, tuttavia, queste emissioni sono nettamente più alte rispetto a quanto dichiarato. In altri termini, questi obiettivi possono essere raggiunti soltanto con la prassi odierna e «grazie» alle direttive permissive dell’UE. E che in quest’ambito si ottimizzi ad ogni costo, è palese. Anche perché se un costruttore non ottempera le prescrizioni UE in materia di CO2, rischia una sanzione. In Svizzera passano invece alla cassa gli importatori. Nel 2014, questi ultimi hanno versato, secondo l’Ufficio federale dell’energia (Ufe), 1,7 milioni di franchi.

Chi ha il controllo? Affinché un nuovo modello di auto possa circolare in Svizzera, necessita di un’approvazione del tipo da parte dell’Ufficio federale delle strade (Ustra) e di un’etichetta energetica o energia dell’Ufficio dell’energia (Ufe). La base per l’autorizzazione del tipo e l’etichetta energetica è data dalle indicazioni sui consumi da parte del fabbricante. In

pratica i dati su consumi ed emissioni misurati in condizioni di laboratorio e sfruttando al massimo i margini concessi dalle direttive UE. Herbert Meier annota che da alcuni anni, per l’omologazione i costruttori scelgono un peso inferiore a quello effettivo dell’automobile. La conseguenza è un consumo inferiore. Quando però si elabora un’etichetta energetica, la stessa automobile ha una massa maggiore rispetto a quanto pesi il veicolo incluso il passeggero e il carburante. Con questo stratagemma, si ottiene una buona valutazione. Infatti più l’auto pesa e meno consuma, migliore sarà la categoria energetica del veicolo. Inoltre Sabine Hirsbrunner dell’Ufe precisa che il regolamento prevede una tolleranza per il peso a vuoto. Di regola tuttavia in caso di varianti di modello, è calcolata la categoria d’efficienza sulla base del peso e del consumo maggiori. L’Ufe inoltre non effettua prove a campione per ragioni di razionalità, quindi riprende 1:1 i dati dei fabbricanti. Anche l’Ufe tuttavia considera fastidioso ed insoddisfacente il divario tra i dati effettivi e quelli di fabbrica. L’Ufficio federale ne trae anche la conclusione che la reale riduzione delle emissioni degli ultimi anni sia inferiore rispetto a quelle misurata in condizioni di laboratorio. Secondo Hirsbrunner la pressione sulle autorità da

Banco di prova Il TCS verifica sistematicamente i consumi.

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MOBILITÀ parte di Paesi UE con una rilevante produzione automobilistica crescerà.

Metodi di misurazione reali

Misurazioni ultra precise Il consumo di carburante è controllato veramente al grammo.

Direttive UE Svariate centinaia di pagine con i regolamenti.

Queste discrepanze potrebbero altresì avere influssi sull’autorizzazione del tipo di veicolo rilasciata dall’Ustra. Secondo il suo portavoce Thomas Rohrbach, una task-force dell’Ustra sta cercando di chiarire la tematica del CO2 unitamente ai fabbricanti e all’Ufficio federale tedesco della circolazione (KBA). Poiché non si dispone ancora dati certi, per il momento gli effetti sull’autorizzazione del tipo non possono ancora essere valutati. La ragione per cui l’Ustra non esegue prove a campione ce la spiega Rohrbach: «Poiché la Svizzera si è impegnata nell’ambito degli accordi bilaterali a riconoscere le prescrizioni per le auto in possesso di un’omologazione europea nell’ambito delle norme nazionali sui veicoli a motore, una nuova misurazione da parte svizzera costituirebbe perciò una violazione

Le principali domande dei consumatori Perché il TCS non ha criticato prima la procedura di misurazione?

Il TCS già nel 2008 e da allora ripetutamente, ha segnalato la grande discrepanza tra i consumi normati e quelli effettivi. Nel Touring n. 2 del 5 marzo 2015 è stata presentata la procedura di misurazione del TCS (TCS-P). Se i dati sui consumi non sono conformi, essi sono contestati direttamente al costruttore. Quali sono le istanze TCS per le misurazioni?

Il TCS richiede che il ciclo di misurazione futura possa riferirsi ai consumi relativi a un veicolo di peso effettivo e che le fonti di consumo quali il climatizzatore e altri strumenti elettrici siano considerati. Inoltre il TCS auspica l’adozione di parametri realisti al banco di prova, che dovrebbero operare con ruote originali. Il catalogo del TCS sui consumi ha ancora senso?

Certamente. Il catalogo dei consumi, pubblicato dal club con SvizzeraEnergia, contiene numerose informazioni sulla politica ambientale, l’etichetta energia, i carburanti, i consumi così come consigli utili (Eco-Drive). Inoltre nella top ten e nella lista dei veicoli è stato integrato il criterio dell’«equivalente benzina» come parametro di confronto. Il catalogo dei consumi deve essere esposto in ogni garage ed è una buona base per la scelta di un’auto nuova. Il consumo nell’uso effettivo è certo più elevato, ma le automobili con una buona classe di efficienza energetica lo confermano di regola anche sulla strada. L’etichetta energetica permette poi di paragonare le auto della stessa categoria, affinché il cliente possa scegliere l’auto meglio adatta alle sue esigenze. Anziché rimettere in discussione tutte le informazioni importanti, il TCS si preoccupa di controllare che siano corrette. •

di tali accordi». Simili misurazioni inoltre richiederebbero un impegno di persone e mezzi finanziari inimmaginabili. Le autorità dell’Unione europea sono anch’esse coscienti del problema, ma l’Ustra non è in grado di prevedere se sarà messo a punto possibilmente in fretta un nuovo ciclo di guida più realistico del NEDC. È però un dato di fatto che il nuovo ciclo WLTC dovrebbe essere introdotto nel 2017 e dovrebbe altresì essere completato con il cosiddetto test RDE (Real Driving Emissions). In aggiunta, il veicolo sarà testato nella circolazione stradale reale e i gas emessi saranno misurati attraverso una strumentazione portatile (Portable Emission Measurement System, PEMS). I dati delle emissioni così registrati potranno superare quelli misurati in laboratorio soltanto in misura ridotta. Quale sarà questa tolleranza, è in questo momento ancora oggetto di trattativa all’interno dell’UE con i costruttori di veicoli, spiega Rohrbach. •

CONSEGUENZE SCANDALO VW I dati sui consumi ottimizzati sono legali per le direttive UE, ma in futuro andranno introdotti cicli di guida vicini alla realtà. Un’altra cosa comunque è lo scandalo VW. In questo senso il TCS chiede che siano approfondite le conseguenze in Svizzera di questo dieselgate. Per seguire questo dossier, il TCS ha perciò creato una task-force, per tutelare senza lacune i diritti dei propri soci. E richiede che i costruttori pongano rimedio alle irregolarità e se ne assumano i costi. Il cliente non deve subire alcun danno. Non appena le manipolazioni saranno corrette, il TCS con i suoi club partner procederà a nuove verifiche. Lo scandalo VW può avere pure conseguenze sulla tassa di circolazione. Diversi cantoni hanno premiato le auto di categoria A o B con incentivi fiscali. Se dovesse verificarsi il caso in cui la ca-

tegoria di efficienza fosse corretta verso il basso, in tal caso il detentore del veicolo si vedrebbe improvvisamente aumentare le tasse. Informazioni raccolte presso diversi uffici cantonali della circolazione, che emettono le tasse di circolazione, hanno rivelato che penalizzazioni fiscali non entrano in linea di conto. Non è pensabile penalizzare i clienti a posteriori, dopo che hanno acquistato in buona fede un’auto di una determinata categoria energetica e di colpo se la ritrovano classificata in una peggiore, perdendo il diritto all’incentivo fiscale. Questo il tenore delle risposte. Inoltre, il nuovo capo del gruppo VW Matthias Müller ha chiarito nei confronti della consigliera federale Eveline Widmer-Schlumpf che il gruppo VW intende compensare eventuali aumenti fiscali e che le competenti autorità non dovrebbero caricare ai clienti, bensì direttamente a VW, l’eventuale aumento delle tasse.

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Mai più

co

La società Graphmasters vuole usare i dati del traffico in modo che in futuro non si formino più ingorghi. Questi sono infatti in aumento, nonostante i dispositivi di navigazione.

ncora code! L’anno scorso gli automobilisti hanno avuto ancora più motivi del solito per arrabbiarsi. Con 21 541 ore di ingorghi conteggiate, nel 2015 è stata superata per la prima volta in Svizzera la soglia delle 20 000 ore di colonna. È quanto conferma il rapporto annuale dell’Ufficio federale delle strade. Ciò significa una quantità incredibile di tempo sprecato. Il fatto che oggi quasi tutti gli automobilisti usino il navigatore dovrebbe provocare meno ingorghi. Invece, anche questo fa parte del problema. Da quando i dispositivi sono diventati più economici, sono molti di più i conducenti che se ne servono. Dato che i vari operatori utilizzano perlopiù gli stessi algoritmi, gli automobilisti vengono diretti verso gli stessi percorsi alternativi per uscire dall’autostrada e si ritrovano tutti sulle stesse strade secondarie, che nel frattempo sono a loro volta già congestionate. «I navigatori provocano ulteriori ingorghi su tratti che altrimenti non sarebbero percorsi», afferma Michael Schreckenberg, studioso di ingorghi del traffico all’università tedesca di Duisburg-Essen.

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Dati vecchi provocano code Un altro problema è che molti usano dispositivi vecchi e a buon mercato, dotati di TMC (Traffic Message Channel), fonte che include fra l’altro le stazioni locali di misurazione, videocamere, rilevatori del traffico o la polizia. I dati aggiornati ad intervalli compresi tra 15 e 30 minuti giungono al navigatore attraverso le onde radio FM. Gli utenti, quindi, ricevono spesso la notizia degli ingorghi solo quando sono già in colonna. Inoltre il TMC copre in genere solo le autostrade. Le code sui percorsi alternativi non vengono segnalate. Eppure, già oggi sono disponibili informazioni in tempo reale sul traffico. Il servizio Traffic della società olandese TomTom, ad esempio, fornisce dati sugli ingorghi attualizzati ogni due minuti che, stando alle affermazioni del produttore, coprono il 99,9 percento di tutte le strade di 36 Paesi. Se il primo percorso alternativo dovesse essere già intasato, il conducente viene pilotato da qualche altra parte. Può pure farsi suggerire tre ulteriori itinerari alternativi. Nel caso ideale, il conducente evita l’ingorgo. Questo ha però un prezzo. I TomTom, che forniscono dati sul traffico in tempo

reale e indicano percorsi alternativi, partono dai 229 franchi. Una somma che non tutti sono disposti a sborsare.

Uno slot per ogni auto Un altro modo di procedere è quello descritto dalla start-up Graphmasters, con sedi a Losanna e Hannover. «Con il nostro sistema le code non si formano affatto», afferma il co-fondatore Christian Brüggemann. Se un automobilista inserisce un itinerario, il sistema calcola il momento in cui l’auto percorrerà una certa strada e, per così dire, la prenota per quel periodo di tempo. Se viene raggiunto il limite di capacità della strada, eventuali altri veicoli vengono deviati su itinerari diversi. Ogni sette secondi, il sistema calcola se il tratto percorso è ancora il più veloce. Ad ogni strada viene assegnata una determinata capacità, in base alla sua lunghezza, al numero di corsie e al limite di velocità in vigore. Tramite sofisticati algoritmi matematici, la tecnologia calcola un itinerario individuale per ciascun utente del navigatore e lo ottimizza costantemente in base al comportamento stradale di tutti gli utenti. I fondatori di Graphmasters hanno preso a modello il

FOTO KEYSTONE (1), ALD

A

TESTO JULIANE LUTZ


MOBILITÀ

de traffico aereo, dove viene assegnato uno slot ad ogni aereo. «Con noi gli automobilisti arrivano a destinazione più veloci del 30% rispetto ai sistemi di navigazione convenzionali», spiega Brüggemann. Per poter usufruire del sistema occorre essere muniti di smartphone o tablet. Più utenti usano la tecnologia Graphmasters, meglio funziona il tutto. «Se solo il cinque percento di tutti gli L’app Nunav si automobilisti usasse il basa sul sistema di Graphmasters. sistema, molti problemi di congestione potrebbero essere evitati, soprattutto in città», dichiara Robert Dohrendorf, CEO dell’impresa. Si lavora con Open Street Map, il database stradale di Wikipedia. Le informazioni vengono attinte da autorità locali o aziende con un parco auto. Tramite GPS e sistemi di navigazione, i loro veicoli forniscono dati riguardanti velocità, direzione di marcia e posizione geografica. Brüggemann e i suoi

Tempo perso Nel 2014 in Svizzera si sono contate ben 21 541 ore di colonna.

«Con noi gli automobilisti giungono alla meta più veloci del 30%» Christian Brüggemann, Graphmasters

La tecnologia Graphmasters Routing serve per la fluidità del traffico.

due soci fondatori generano dati utili anche con l’applicazione per la navigazione «Nunav», gratuita per cellulari Android. Una versione per iPhone dovrebbe seguire a breve. «Tutte queste informazioni sono anonime e non vengono registrate», sottolinea Brüggemann.

Tecnologia per i produttori E Google con la sua app «Maps», naturalmente gratuita? Questo non rende di certo più facile la commercializzazione, sebbene il gruppo statunitense sia poco interessato alla navigazione ma piuttosto alla vendita dei dati, come fanno notare quelli della Graphmasters. Qui, non ci si propone comunque come ennesimo sviluppatore di applicazioni per navigatori, destinate direttamente al cliente finale.

«Il nostro obiettivo sono le collaborazioni con gli attuali fabbricanti di navigatori», dichiara Dohrendorf. L’integrazione della tecnologia Graphmasters valorizzerebbe i loro prodotti in cambio di una commissione per ogni utente. Con alcuni operatori sono già in corso delle trattative. Graphmasters vorrebbe poi evolvere altresì come fornitore di soluzioni speciali nel settore della logistica. Schreckenberg giudica interessante l’idea, ma rimane scettico circa la disponibilità degli utenti a seguire effettivamente gli itinerari proposti. «Spesso non collaborano, se sono deviati su un tratto più lungo dell’originale». Una delle cause degli ingorghi è, infatti, rappresentata dalla convinzione degli automobilisti di essere più furbi del navigatore. • gennaio 2016 | touring

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MOBILITÀ

Avete una voglia irresistibile di restare a casa? Vi abbiamo preparato un programma allettante per occupare le serate invernali. Ecco quindi una selezione di 10 road movie che vi permetterà di girare il mondo, approfittando al tempo stesso del vostro comodo divano. Avete di meglio? Probabilmente no, e allora concedetevi una bella maratona di film! IDEE ALINE BEAUD

Un divano per evadere

PARIS, TEXAS (1984, 147 min) Realizzato da Wim Wenders Con Harry Dean Stanton, Nastassja Kinski e Dean Stockwell.

Walt Henderson ritrova il fratello Travis, scomparso quattro anni prima, e lo riporta a casa. Travis, che nasconde il motivo della sua partenza, vi ritrova suo figlio e viene a conoscenza della città in cui risiede Jane, la mamma del bambino. Accompagnato dal figlio parte quindi alla sua ricerca.

E Ci piace la scena del dialogo attraverso lo specchio…

(2002, 125 min) Realizzato da Alexander Payne Con Jack Nicholson, Kathy Bates e Hope Davis.

A seguito del suo pensionamento e al decesso improvviso della moglie, Warren Schmidt si pone degli interrogativi sul senso della sua vita. Inizia allora a patrocinare un giovane africano e intraprende un viaggio a bordo del suo camper per assistere al matrimonio di sua figlia.

E Ci piace la trama della storia molto realistica.

26 touring | gennaio 2016

SUGARLAND EXPRESS

THELMA & LOUISE

(1974, 110 min) Realizzato da Steven Spielberg Con Goldie Hawn, William Atherton e Ben Johnson.

(1991, 130 min) Realizzato da Ridley Scott Con Susan Sarandon, Geena Davis e Brad Pitt.

Desiderosa di riunire la sua famiglia, una giovane donna costringe il marito a evadere dalla prigione. Insieme partono a recuperare il loro figlio. Lungo la strada sono costretti a rapire un poliziotto. Inizia allora l’inseguimento, fino a Sugarland, da parte di una sfilza di poliziotti!

E Ci piace il lato burlesco di questo Spielberg!

Thelma e Louise decidono di trascorrere un week-end tra amiche per lasciarsi alle spalle la triste quotidianità. La prima sera del loro giro si trasforma però rapidamente in un incubo... Le due donne devono ora scappare dalla polizia. Il loro piano? Racimolare un po’ di soldi e andar in Messico.

E Ci piace la splendida Ford Thunderbird 66 di Louise.

FOTO ALD

A PROPOSITO DI SCHMIDT


LITTLE MISS SUNSHINE (2006, 101 min) Realizzato da Jonathan Dayton e Valerie Faris Con Abigail Breslin, Greg Kinnear e Steve Carell.

Olive Hoover, una bimba di 7 anni che vorrebbe diventare una reginetta di bellezza, è ammessa al rinomato concorso «Little Miss Sunshine». La gioia di Olive è immensa e così, per permetterle di parteciparvi, la sua famiglia inizia un viaggio verso la California a bordo di un bus VW.

E Ci piacciono i componenti della famiglia Hoover.

NELLE TERRE SELVAGGE (2007, 148 min) Realizzato da Sean Penn Con Emile Hirsch, Catherine Keener e Vince Vaughn.

Christopher McCandless, un giovane diplomato destinato a un avvenire brillante, abbandona tutto per mettersi in strada e partire all’avventura. Il suo viaggio lo porta dal Dakota all’Alaska, dove vive in totale comunione con la natura. Un film ispirato ad una storia vera.

E Ci piacciono la musica del film e i paesaggi!

EASY RIDER

I DIARI DELLA MOTOCICLETTA

(1969, 95 min) Realizzato da Dennis Hopper Con Peter Fonda, Dennis Hopper e Jack Nicholson.

In cerca di totale libertà, i due motociclisti Wyatt e Billy attraversano gli Stati Uniti da Los Angeles fino a New Orleans per celebrare il Martedì grasso. Durante il loro viaggio in motocicletta scoprono diverse sfaccettature del loro Paese e vivono vari incontri sorprendenti.

E Ci piace tutto. Semplicemente da vedere o rivedere!

(2004, 126 min) Realizzato da Walter Salles Con Gael García Bernal, Rodrigo De la Serna e Mía Maestro.

Nel 1952, l’argentino Ernesto Guevara, a quel tempo studente in medicina, parte in moto alla scoperta dell’America latina accompagnato dal suo amico Alberto Granado. Un viaggio che gli svela un altro volto del continente e cambia la sua vita per sempre.

E Ci piace la storia basata sugli appunti di viaggio del Che!

COLPO GROSSO MA NON TROPPO

ALICE NELLE CITTÀ (1974, 110 min) Realizzato da Wim Wenders Con Yella Rottländer, Rüdiger Vogler e Lisa Kreuzer.

(1965, 111 min) Realizzato da Gérard Oury Con Louis de Funès, Bourvil e Jacques Ary.

A seguito della distruzione completa della propria auto, dovuta a un incidente, Antoine Maréchal accetta di portare, da Napoli a Bordeaux, la magnifica Cadillac prestatagli da Léopold Saroyan, un uomo d’affari poco scrupoloso. Antoine ignora però che nel veicolo è camuffata dell’eroina…

E Ci piacciono la scena dell’incidente e il duo Funès-Bourvil.

Bloccato all’aeroporto, Philip Winter, un giornalista tedesco un po’ sperduto, incontra Alice e sua mamma Lisa. Quest’ultima scompare, confidando sua figlia a Philip. L’improbabile duo impara allora a coesistere e parte alla ricerca della nonna di Alice in Germania.

E Ci piace il carattere risoluto di Alice.

gennaio 2016 | touring

27


MOBILITÀ

Adliswil Rellstenstrasse

Aigle Route des Ormonts

Bulle Rue de la Léchère

Ginevra Route du Bout-du-Monde

La Neuveville Grand-Rue

Liestal Oristalstrasse

Neuhausen Engestrasse

Niederwangen Freiburgstrasse

Oberuzwil Morgenstrasse

Sion Rue de la Blancherie

Steinen Bahnhofstrasse

I soci TCS aiutano a scovare i pericoli Grazie ai suoi soci, il TCS ha localizzato e testato 11 passaggi pedonali che, a priori, presentavano lacune per la sicurezza: 6 sono «insufficiente». A essere in causa è la cattiva visibilità. TESTO ALINE BEAUD

A

ttraversare la strada può rivelarsi difficile per gli anziani. Essi faticano per esempio ad alzare la gamba quando il bordo del marciapiede è troppo alto, come nel caso del passaggio pedonale della Route des Ormonts a Aigle. Un problema d’accessibilità che gli esperti del TCS non

hanno mancato di sollevare. L’attraversamento di Aigle fa parte delle 11 infrastrutture valutate dal TCS durante il test 2015 dei passaggi pedonali. Novità di quest’anno: le strisce gialle, a priori non confacenti ai criteri di sicurezza, sono state localizzate grazie ai soci TCS, che hanno risposto a un appello lanciato

nel 2014 tramite Touring. Il club ha ricevuto in totale 161 e-mail. Nella maggior parte dei casi segnalati, erano solo dei piccoli dettagli a non essere conformi alle esigenze.

Visibilità assente Cinque passaggi pedonali ottengono la menzione «buono» oppure «sufficiente». I 6 altri ricevono un «insufficiente». Per questi ultimi, a pesare sulla nota è la mancanza di visibilità, sia di giorno che di notte. Vengono valutate: la qualità della marcatura, quella dell’illuminazione e la

segnaletica. Così, a Sion, l’attraversamento all’uscita di un sottopassaggio ferroviario ottiene la nota «molto insufficiente». Come per i criteri di visibilità, anche l’accessibilità delle strisce gialle – gli esperti del TCS valutano tra l’altro la presenza d’ostacoli e l’altezza del marciapiede – non è sempre garantita. Eppure sarebbe un’esigenza fondamentale per la sicurezza delle persone a mobilità ridotta o ipovedenti. Al contrario, la sistemazione dei passaggi pedonali ha ricevuto nel test note piuttosto buone! •

Risultati del test 2015 dei passaggi pedonali Sistemazione (23%) Adliswil, Rellstenstrasse sufficiente Aigle, Route des Ormonts insufficiente Bulle, Rue de la Léchère sufficiente Ginevra, Route du Bout-du-Monde sufficiente Niederwangen, Freiburgstrasse buono Liestal, Oristalstrasse buono Neuhausen, Engestrasse buono La Neuveville, Grand-Rue buono Oberuzwil, Morgenstrasse sufficiente Sion, Rue de la Blancherie sufficiente Steinen, Bahnhofstrasse sufficiente

28 touring | gennaio 2016

Visibilità di giorno (26%) insufficiente insufficiente insufficiente sufficiente sufficiente sufficiente buono molto insufficiente insufficiente molto insufficiente sufficiente

Visibilità di notte (32%) insufficiente insufficiente insufficiente buono sufficiente buono buono insufficiente insufficiente molto insuffic. sufficiente

Accessibilità (19%) insufficiente molto insuffic. insufficiente buono insufficiente sufficiente insufficiente insufficiente sufficiente sufficiente insufficiente

Totale (100%) ★★☆☆☆ ★★☆☆☆ ★★☆☆☆ ★★★★☆ ★★★☆☆ ★★★★☆ ★★★★☆ ★★☆☆☆ ★★☆☆☆ ★★☆☆☆ ★★★☆☆

★★★★★ ★★★★☆ ★★★☆☆ ★★☆☆☆ ★☆☆☆☆

molto buono buono sufficiente insufficiente molto insufficiente

FOTO TCS

Città, localizzazione


IL CONSULENTE

Così non va Un piccolo oblò non basta.

Guidare alla cieca: addio patente L’inverno è alle porte e con esso il tempo delle auto coperte di neve e ghiaccio. Ma il codice della strada è perentorio: tocca al conducente garantire la perfetta visibilità in ogni condizione di guida. E niente neve sul tetto! TESTO URS-PETER INDERBITZIN

C

hi non dispone di un garage, di una tettoia oppure di riscaldamento stazionario nella propria auto conosce il problema per esperienza diretta: uscendo di casa si trova il veicolo coperto di neve e i finestrini rivestiti di uno spesso strato di ghiaccio. Avviare il motore, aspettare brevemente e poi partire nella speranza che il riscaldamento dell’auto risolva il problema in pochi secondi può costare caro, molto caro.

ISTOCK

Perfetta visibilità La legge sancisce che i veicoli possono circolare soltanto se in perfetto stato di efficienza e conformi alle prescrizioni. Le auto vanno mantenute

così da rispettare le norme della circolazione e non mettere in pericolo il conducente, i passeggeri e gli altri utenti della strada. Vetri e specchietti devono essere sbrinati, liberi da neve e ghiaccio e offrire una visione chiara e priva d’intralci. Chi non osserva queste regole e circola con i vetri coperti di neve o ghiaccio, non rischia soltanto una multa, ma anche il ritiro della licenza di condurre. A tenore della legge sulla circolazione stradale, il Tribunale federale considera un’infrazione medio-grave il fatto di mettersi al volante dopo aver liberato soltanto uno spiraglio nel parabrezza oppure con i

finestrini laterali ghiacciati o coperti di neve. In questi casi, non si va incontro solamente a una multa di diverse centinaia di franchi, ma anche al ritiro della patente per almeno un mese. Il conducente che viaggia senza nemmeno una minima visuale e con i vetri completamente ghiacciati, si vedrà invece ritirata la licenza di condurre per almeno tre mesi. Recentemente, il Tribunale federale (1C_6/2015 del 25.4.2015), ha punito un au-

tomobilista che già in precedenza aveva infranto più volte gravemente la legge sulla circolazione stradale e si era reso colpevole di aver guidato alla cieca, con il ritiro della patente addirittura a tempo indeterminato. Il parabrezza della sua automobile era completamente ghiacciato e non era stato pulito, per cui non era garantita una chiara visione della carreggiata. Inoltre, anche i vetri laterali del veicolo erano ampiamente ricoperti di ghiaccio. •

NON DIMENTICARE I FARI Per ragioni di sicurezza, una perfetta visibilità circolare è richiesta anche durante l’inverno. Limitarsi a grattare il vetro per creare piccole feritoie attraverso cui guardare la strada non basta. È altresì importante liberare l’autovettura dalla neve, affinché questa non rischi di minacciare la sicurezza di altri utenti della strada o scivolare dal tetto finendo sul parabrezza e ostruire la vista del conducente. Non va nemmeno dimenticato di liberare fari, frecce e specchietti esterni.

URS-PETER INDERBITZIN consulente giuridico

gennaio 2016 | touring

29


L’Opel Astra del test si distingue per un equipaggiamento degno del segmento premium e un comportamento agile. Inoltre, con un peso di 1415 chili, si presenta sensibilmente piÚ leggera e maneggevole. TESTO FELIX MAURHOFER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

OPEL ASTRA 1.6 CDTI EXCELLENCE

Equipaggiata come una grande

E4 cilindri 1,6 l diesel, 136 CV W5,3 l/100 km (consumo durante il test), etichetta energia A Vautonomia: 905 km kpeso: 1415 kg (modello del test) P9 s da 0 a 100 km/h L31 500 fr.

30 touring | gennaio 2016


TECNICA

Comportamento agile e sportivo

Piano di carico alto del bagagliaio

Buone prestazioni

Abitacolo con pochi vani

Consumi contenuti

portaoggetti

Presentazione riuscita

Innesti del cambio lunghi

Spaziosità anteriore e posteriore

Variabilità limitata

Luci LED a matrice

Prestazioni di garanzia minime

SCHEDA TECNICA

L

a nuova Opel Astra è la conferma che il segmento delle compatte è sempre più sovente equipaggiato con sistemi di assistenza d’alta gamma. L’Astra 1.6 CDTi che abbiamo testato nella versione Excellence è dotata infatti, oltre che di vari aiuti di serie quali l’accesso keyless, i sensori per luci e pioggia, la partenza in salita e il sistema anticollisione, anche dei fari a matrice attiva opzionali. Questo sistema di luci IntelliLux LED composto di 16 elementi permette di guidare fuori città con i fari sempre accesi senza infastidire gli altri utenti, poiché a seconda della situazione esso

Materiali pregiati Il cruscotto ha guadagnato in qualità.

VEICOLO PROVATO Opel Astra 1.6 CDTi: 5 porte, 5 posti; 31 500 fr. (auto test: 37 730 fr.) Gamma: dalla Astra 1.4, 100 CV (20 900 fr.) alla Astra 1.6 CDTI Excellence, 136 CV, (33 500 fr.) Opzioni: vernice lucida (300 fr.), fari IntelliLux LED a matrice (1300 fr.), pacchetto assistenti (900 fr.), pacchetto pelle (2300 fr.) Garanzia: 2 anni di fabbrica/km illimitati, mobilità illimitata; antiruggine: 12 anni (con condizioni) Importatore: General Motors Suisse SA, Stelzenstrasse 4, 8152 Glattpark, www.opel.ch DATI TECNICI

Agile compatta La nuova Opel Astra fa bella figura in tutte le manovre.

Motore: 4 cilindri, diesel 1,6l, 136 CV; cambio a 6 marce, trazione anteriore Peso: 1415 kg (auto test), totale ammissibile 1875 kg, carico rimorchiabile 1500 kg

adatta autonomamente la lunghezza del fascio e la conformazione del cono di luce. Inoltre la telecamera riconosce le autovetture in senso inverso o che precedono, ciò che contribuisce sensibilmente alla sicurezza nella guida notturna. In breve, questo modello dispone di una dotazione ampia e utile. Chi desidera di più, potrà scegliere tra l’altro il sedile del conducente con funzione massaggio e ventilazione (pacchetto opzionale pelle Premium per 2300 franchi).

Allestimento di lusso Per dovere di cronaca ricordiamo che l’Astra è stata prodotta a partire dal 1936, dapprima come Kadett, in ben 24 milioni di esemplari. Con l’ultima evoluzione, Opel punta decisamente su un allestimento di alta gamma, tecnologia moderna con costruzione leggera e motorizzazione d’avanguardia. Lunga → gennaio 2016 | touring

31


TECNICA 4,37 m e larga 1,81 m, pesa ad esempio soli 1415 kg. A seconda dell’allestimento, quindi, circa 200 kg in meno rispetto alla versione precedente. Nonostante la compattezza del veicolo, l’abitacolo è spazioso, merito dei sedili innovativi che offrono a conducente e passeggeri più agio per testa e gambe. La versione Excellence si presenta con interni pregiati e un cockpit ordinato, dominato dall’opulento schermo dell’impianto di infotainment. Nella console troviamo invece qualche pulsante di troppo. L’Astra offre un bagagliaio nella norma per la categoria (370 l), sebbene sia un po’ disagevole da caricare e scaricare a causa dell’alto bordo. Anche la modularità meritava maggiore attenzione. Se si desidera beneficiare dei 1210 litri di volume utile con i sedili ribaltati, bisogna infatti fare i conti con uno scomodo scalino che viene a formarsi nel pavimento. La carrozzeria della nuova Astra è elegante ed esprime un tocco di sportività. Nel complesso, un’automobile di piacevole presenza. La visibilità anteriore e laterale è buona, mentre dietro è limitata,

E la luce fu 16 LED compongono l’innovativo sistema di illuminazione.

La console centrale presenta un po’ troppi pulsanti.

per cui i sensori di parcheggio e la telecamera di retromarcia si rivelano un aiuto valido nelle manovre.

fondo stradale è regolare. I sedili ben rifiniti offrono numerose regolazioni e contribuiscono, uniti ad un livello sonoro moderato di 70 decibel a 120 km/h, ad una guida rilassata.

Buone prestazioni Su strada, la compatta di Opel si mostra agile e maneggevole, ciò che offre indubbi vantaggi in città. Il telaio è rigido e il motore diesel da 1,6 l e 136 CV consente una guida abbastanza sportiva. Il cambio – che sarebbe stato anche migliore con innesti più corti – e lo sterzo preciso si adattano bene a quest’auto, che passa da 0 a 100 km/h in 9 secondi e registra consumi moderati. Nelle prove, l’Astra ha infatti consumato 5,3 l di diesel per 100 km. Anche nei lunghi tragitti, la nuova di Opel fa bella figura e convince per il comfort di marcia, fintanto che il

Sicurezza eccellente Dovesse andare storto qualcosa, l’Opel Astra è dotata del servizio di assistenza online personale «OnStar»: basta schiacciare un pulsante per segnalare la panne o l’incidente chiedendo soccorso. Inoltre in tema di sicurezza la compatta di Opel è ben dotata. Sistema anticollisione, mantenimento della corsia e controllo dell’angolo cieco sono di serie e come accennato in apertura, il sistema di fari a matrice attiva (opzionale a 1300 fr.) è un investimento utile. ◆ Dinamica Il motore diesel da 1,6 l permette una guida sportiva.

FELIX MAURHOFER COLLAUDATORE La nuova Astra è ben riuscita e fa bella figura in ogni occasione. Il buon equipaggiamento, l’elevata sicurezza e le prestazioni sportive hanno convinto. 74%

32 touring | gennaio 2016


9

1 17 0–

cm

98 cm

– 59

85

cm

148 cm

110 cm

passo 266 cm lunghezza 437 cm larghezza 181 cm

Comfort Il sedile del conducente è regolabile in molte posizioni.

Bagagliaio L’alto bordo non risulta ottimale per caricare e scaricare.

CHECK-UP TCS DINAMICA DI COMPORTAMENTO Accelerazioni (0–100 km/h): Elasticità: 60–100 km/h (in 4a) 80–120 km/h (in 4a) Diametro di sterzata: Frenata (100–0 km/h): Insonorizzazione: 60 km/h: 61 dBA 120 km/h: 70 dBA

COSTI D’ESERCIZIO 9s

5,6 s 6,8 s 11,4 m 34,5 m

COSTI DEI SERVIZI Manutenzione ora mano d’opera (km/mese) (fr.) 1 15 000/12 0,9 322.– 30 000/24 1,4 554.– Manutenzione per 180 000 km con 15 000 km/anno 15,4 5639.–

km/anno ct./km

fr./mese fissi variabili 15 000 64 545.– 260.– 30 000 43 545.– 520.– Tariffa oraria per il calcolo TCS: 145 fr. (UFS), agenzie Opel: da 82 a 180 fr. CONSUMO AL BANCO DI PROVA (ciclo UE 80/1268) urbano extra urb. misto TCS 5,4 3,9 4,4 fabbrica 4,5 3,5 3,9 116 g/km Emissioni di CO2: Media di CO2: 144 g/km etichetta energia (A–G): A CONSUMO DEL TEST 5,3 l/100 km serbatoio: 48 litri

1

TCS MoBe: Herbert Meier

autonomia 905 km

incl. materiale

Tabella comparativa

Prezzo (fr.)

Opel Astra 1.6 CDTi Excellence 31 500.–

VW Golf 2.0 TDI Comfortline 32 200.–

Cilindrata (cc)

1598

1968

Potenza (kW/CV)

100/136

110/150

Coppia massima (Nm/giri min)

300/1500

320/1750

Consumo (l/100 km)

4,4 A2

4,21 A2

Volume del bagagliaio min./max. (l)

370/1210 (ECIE)

380/1270 (ISO)

Costi al chilometro (fr./km)3

0.64

0.64

Costi di manutenzione Test «Touring» 1 3

4

CARROZZERIA La nuova Astra si presenta con un design sportivo e dinamico. La larghezza imponente di 1,81 m le conferisce un aspetto sicuro di sé. ABITACOLO In tema di funzionalità e stile, gli interni sono decisamente migliorati. La spaziosità è buona sia davanti che dietro. Con 370 l, il bagagliaio è nella media, ma l’accessibilità risente del bordo alto. COMFORT La dotazione per il comfort è buona ed include tra l’altro di serie il sistema keyless, i sensori pioggia e luci, il regolatore di velocità e il climatizzatore bizona. Il telaio è piuttosto rigido e sulle strade dissestate offre un comfort mediocre. RAPPORTO PREZZO-PRESTAZIONI Nel complesso è buono, grazie in particolare all’ampia dotazione e alle prestazioni. In fatto di garanzia, con soli due anni, il modello testato lascia invece un po’ a desiderare. COMPORTAMENTO Le prestazioni stradali sono invoglianti. Lo sterzo diretto e preciso unito al telaio efficiente offrono un bel piacere di guida. Anche in caso di guida aggressiva, l’ESP è dunque raramente sollecitato. Il comportamento dell’Astra risulta agile e sicuro.

Il video del test

L’Opel Astra e la VW Golf diesel sono dei punti di riferimento nel segmento delle compatte.

larghezza interna: ant. 147 cm, post. 145 cm bagagliaio: 370–1210 litri pneumatici: 225/45 R17, min. 205/55 R16

5639.–

4427.–

12/2015

5/2013

dati secondo l’importatore 2 efficienza energetica secondo l’importatore su 15 000 km/anno 4 costi totali su 180 000 km (15 000 km/anno)

COLLABORAZIONE: Le immagini dell’Opel Astra sono state riprese nel centro Training&Events del TCS di Stockental (BE) con il sostegno del team di istruttori.

MOTORE E TRASMISSIONE Il motore diesel da 1,6 l e 136 CV tiene il passo con la concorrenza. Il peso ridotto di 1415 kg contribuisce però a dare all’Astra una sportività inattesa. Anche i rapporti del cambio sono ben intercalati e adattati al motore, sebbene gli innesti avrebbero potuto essere più corti. CONSUMO Il peso ridotto si traduce positivamente anche sul fronte dei consumi. Nel nostro test, il dato registrato di 5,3 l è buono, sebbene il dato di fabbrica di 3,9 l/100 km è utopico. SICUREZZA In fatto di sicurezza, la dotazione di serie e opzionale è molto buona. Degno di nota è il sistema di fari IntelliLux LED a matrice. gennaio 2016 | touring

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TECNICA

Presagi d’autonomia Se la vettura autonoma non è ancora in vista, sistemi d’assistenza alla guida premonitori sono già disponibili. Ad esempio il pilota automatico della Tesla Model S a cui lasciare mano libera in autostrada. Stupefacente. TESTO MARC-OLIVIER HERREN

E

cco una dolce consolazione per gli automobilisti frustrati di dover attendere il traguardo del 2030 per cedere il volante a un’automobile interamente autonoma. Il pilota automatico concepito da Tesla fornisce un bell’assaggio di quella che potrebbe essere la guida del futuro. Celebre per il lungo raggio d’azione dei suoi bolidi elettrici, la marca californiana si vuole anche all’avanguardia in tema di nuove funzionalità. A tale proposito, l’opulenta berlina Model S è stata dotata dall’ottobre 2014 di tutti gli attributi che permettono una guida semi-autonoma. Radar, telecamere anteriori e posteriori, 12 sensori ad ultrasuoni e GPS: gli ingredienti c’erano tutti. Non restava che attivarli, ciò che è stato fatto ad inizio anno attraverso il software 7.0. Improvvisamente, la Tesla Model S era in grado di mantenere la rotta e cambiare automaticamente corsia in autostrada. Come un’adulta e senza chiedere permesso al

conducente, ancora sotto choc per quest’amichevole presa del potere.

E funziona! In effetti, il sistema Tesla può essere utilizzato come i piloti automatici degli aerei di linea quando le condizioni sono buone. Da notare, tra l’altro, che telecamere e sensori ad ultrasuoni riescono a riconoscere le linee di demarcazione sulla strada, senza le quali il sistema non potrebbe peraltro individuare la via da percorrere. Un tantino dubbiosi, ci lanGuida da sola... o quasi. La Tesla è capace di cambiare corsia in autostrada.

ciamo su un tratto d’autostrada, terreno prediletto di questo pilota automatico in erba, per verificare se lo stesso è effettivamente capace di operare un sorpasso in modo autonomo. Basta tirare due volte la leva che aziona il regolatore di velocità e il mantenimento della corsia, entrambi adattivi, per attivare il sistema. Quindi s’inserisce la freccia. L’attesa toglie il fiato. Improvvisamente, dopo che il sistema ha verificato che la corsia di sinistra è libera, il volante gira e la Tesla s’immette tranquillamente nella corsia di sorpasso. A meno che non ci si sia fatti prendere dal panico e ripreso il controllo dell’auto! Un aiuto alla guida sorprendente e riposante, una volta che ci si è familiarizzati con la tecnologia, perché la vettura percorre la sua traiettoria, segue fedelmente le strisce al suolo e si mantiene a distanza di sicurezza dal veicolo davanti. Rassicurati, ripetiamo l’operazione in senso contrario e la Tesla ritorna docilmente sulla corsia di destra. Unico obbligo, tenere le mani sul volante come impone la legislazione elvetica. Questo pilota automatico può essere utilizzato anche di notte e su strade poco sinuose. Fornisce un aiuto nel traffico urbano, pur limitato poiché non identifica taluni elementi, quali i semafori. Per la cronaca va detto che Tesla fattura 2500 franchi per attivare i componenti… già presenti nel veicolo. Un’altra innovazione, stavolta nella politica degli optional. •

34 touring | gennaio 2016

FOTO TESLA

Abbozzo di auto autonoma Radar e telecamere verificano che la strada sia libera, mentre i sensori seguono le linee di sicurezza. E funziona!


W

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Campione su tutti i terreni.


TECNICA

SUBARU LEVORG 1.6DIT LUXURY S

Un’integrale equilibrata

NLunghezza: 4,69 m; bagagliaio: 522 l E1,6 l benzina turbo, 170 CV, 250 Nm; cambio CVT, 4×4; 0-100 km/h in 8,9 s; consumo (in prova): 9,4 l/100 km; autonomia: 638 km L37 700 fr. La Subaru Levorg è degna erede della leggendaria Legacy. In evidenza la sua linea slanciata, il cambio CVT soddisfacente e la sua maneggevolezza senza pari. I consumi restano deludenti. TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

A

ccorciata di 10 cm rispetto alla vecchia Legacy, la Subaru Levorg gioca un ruolo interessante inserendosi tra le compatte e le familiari. Per giunta, il suo stile dinamico le conferisce un look che ricorda le shooting brake. Non piacerà a tutti la presa d’aria che spezza il cofano, ma il design è piuttosto riuscito per una marca che non ne fa la sua qualità saliente. La prima buona impressione trova conferma all’interno, dove l’abitacolo, senza rivoluzionare i canoni stilistici, è accogliente. Prova ne siano la presenza di plastiche morbide e selleria in cuoio di serie abbellita da impunture blu. I sedili sportivi mancano di tenuta, ma sono anatomici. Stesso discorso dietro, dove

36 touring | gennaio 2016

troviamo spazio più che adela telecamera di retromarcia guato per le gambe. Degni di di serie. nota pure gli schienali regolabili. Grazie al piano di carico Onesta ammiraglia, la Levorg basso, il bagapoggia purgliaio è ben troppo su soDesign rivisitato accessibile. Trazione/maneggevolezza spensioni un Rivestito in tantino rigide Cambio CVT gradevole moquette da ed emette ruBagagliaio e modularità premium, bemori aerodinaPrezzo/prestazioni neficia dei semici abbadili che si ristanza forti. Consumi elevati baltano Niente di Unica motorizzazione tramite due grave, tanto Sospensioni medie levette, vepiù che vibranendo a libezioni e ronzio rare un volume utile di ben caratteristici del motore 1446 l. boxer sono sotto controllo. Meglio così, perché il cliente Una vera station wagon pranon ha altra scelta fuorché tica, tanto più che contrariail turbo da 1,6 l, che in più mente alla concorrenza, la viene accoppiato esclusivalarghezza è contenuta (1,78 mente ad un cambio a variam). Apprezzabile nelle mano- zione continua (CVT). A vre, senza dimenticare che il sorpresa, tuttavia, questo raggio di sterzata è ridotto e abbinamento si rivela armo-

Pura razza Presa d’aria del turbo, spoiler laterali e posteriore: la Levorg si mette in mostra.

nioso e docile in città. Il propulsore a benzina è dotato di forte coppia tanto da raggiungere le velocità consentite con un filo di gas. In modalità Sport, il cambio CVT simula 6 rapporti corti che sarebbero pure credibili, senonché le accelerazioni lineari non sono molto sportive. Quantomeno ci risparmia i classici urli.

Motricità assetata Fedele alla trazione integrale permanente, questa station wagon corretta beneficia di un baricentro basso, che si traduce in un comportamento quasi neutro. Detto ciò, la Subaru Levorg è più dinamica che agile. Unico neo, il prezzo che sconta la tecnologia 4×4, oltre al peso, facendo registrare consumi ampiamente superiori ai 7,1 l/100 km dichiarati. Ci si consolerà con il generoso equipaggiamento delle versioni di base, che diventa ultra-completo sulla Luxury S (navigatore, keyless e schermo 7”). E tutto ciò a un prezzo ragionevole. •


W

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<wm>10CFWLoQ7DMAwFv8iR33OcxDOswqKCabxkGt7_o7VjBScduFsrveifbe6v-UwoahUbYb2mhxd27y17RLEWIwEMKvyBaqSa8raIuiKUx9UIIBgHTAxCngI0mpfv-_MDVHZtF3oAAAA=</wm>

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TECNICA Statuaria Tratti marcati e firma luminosa inedita: la Renault Talisman possiede carattere.

RENAULT TALISMAN

FOTO ALD

Alla ricerca del giusto karma NLunghezza: 4,85 m; bagagliaio: 572 l (break) EMotori: benzina 150/200 CV, diesel 110/130/160 CV; consumo (misto) da 3,6 l/100 km, 95 g/km di CO Lda 34 600 a 48 300 fr. 2

Più di una Laguna rivisitata, la Renault Talisman si profila come una familiare di riferimento che unisce tecnologia di punta, comfort e comportamento brillante. TESTO MARC-OLIVIER HERREN

C

on il suo vistoso frontale percorso da esuberanti LED, la Renault Talisman si fa notare. Un’ostentazione equilibrata chiamata a portare fortuna ad una dinastia dove Safrane e Laguna non hanno scatenato grandi passioni. Questo però potrebbe cambiare a giudicare dal posteriore della berlina che concilia tratti affermati e caratterizzanti, tanto che saremmo tentati di rimpiangere il fatto che il cliente svizzero di questa categoria privilegia quasi sempre le station wagon, terreno d’elezione per la VW Passat e la Ford Mondeo, tra le altre. Raggiunti per entrambe i 4,85 m, le Talisman berlina e station wagon (+5 cm) si piazzano nel bel mezzo del segmento, spesso trascurato dai modelli più trendy. A torto, come dimostra ancora una volta questa Talisman che offre belle prestazioni a prezzi modici. Infatti non siamo molto lontani dall’alta gamma a giudicare dalla plancia di bordo raffinata della versione Initiale Paris, sulla quale inserti in legno e cuciture a vista producono il loro effetto. Certo qua e là tro-

viamo plastiche meno nobili, ad esempio nella cornice del grande schermo tattile da 8,7”. Ma niente d’insormontabile visti i prezzi praticati ed i comodi sedili avvolgenti. Un buon condensato di ambiente accogliente e moderno. Stesso discorso dietro, dove lo spazio per le gambe è consono ai canoni generosi della categoria e le sedute ben dimensionate. La station wagon – disponibile solo da maggio – guadagna sensibilmente anche in capacità (+62 l). Per il resto, questa Talisman che condivide la piattaforma dell’Espace, ne riprende il telaio a 4 ruote sterzanti e le sospensioni attive che operano di concerto, almeno sulla versione superiore, permettendo di scegliere tra le modalità comfort, sport o personalizzabile. Tutt’a un tratto, questa grande auto familiare offre manovrabilità a velocità moderata e stabilità ad andatura sostenuta. Vi si aggiungono una precisione di guida e un’agilità piuttosto stupefacenti per un’auto imponente che di primo acchito potremmo giudicare goffa. Inoltre, il

piacere di marcia, valorizzato dall’ottima insonorizzazione, è di livello eccellente. Per giunta, la Talisman non è avara in fatto di sistemi di assistenza alla guida: allarme per l’angolo cieco, riconoscimento dei cartelli stradali e altro sono di serie a partire dalla versione intermedia. Sul piano tecnologico, spiace annotare che il sistema di mantenimento della corsia non è attivo e il regolatore adattivo funziona soltanto entro un intervallo di velocità ridotto.

Spazio al downsizing Poche sorprese sotto il cofano, dove girano dei 1,6 l downsizing che rivendicano consumi molto bassi. I cambi manuali sono destinati ai piccoli motori diesel, mentre gli altri ricorrono a trasmissioni automatiche a doppia frizione. A questo proposito, il diesel a doppio turbo da 160 CV si è rivelato molto equilibrato. Più scattante, il motore a benzina da 200 CV si è dimostrato più nervoso e con una sonorità più roca in modalità sportiva. Il conducente beneficia inoltre di una connettività perfettamente attualizzata. La Talisman Initiale Paris aggiunge comodità quali l’head-up display e i sedili ventilati e massaggianti. Un aspetto seducente per un’autovettura che per nome si vuole portafortuna in movimento. • gennaio 2016 | touring

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TECNICA

SKODA SUPERB COMBI 2.0 TDI 4×4 L&K

Un pizzico di superbia in più Come prevedibile, la break Skoda Superb con i geni da limousine allungata offre un’abitabilità e un bagagliaio enormi. La vera novità sono i numerosi sistemi di assistenza, mentre il prezzo è nella media.

fini, quali i vani per gli ombrelli. Per giunta, il portellone è motorizzato.

TESTO MARC-OLIVIER HERREN | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Goffa? Per nulla

S

eppur confermando la reputazione di spaziosità XXL, la Skoda Superb non è fortunatamente caduta nel gigantismo. Infatti, l’impiego della piattaforma modulare del gruppo VW le permette di disporre di un passo più lungo, accontentandosi però di crescere soltanto di 2 cm in lunghezza. Tuttavia, i passeggeri dietro, sorpresi, godono di uno spazio così vasto che si vedono offrire anche un poggiapiedi regolabile sul pavimento, giusto per non perdersi nell’immensità del sedile. Inutile dire che il bagagliaio – che guadagna altri 27 l – segue la stessa linea. L’enorme vano rettangolare è infatti anche ben studiato. Il piano di carico regolabile, la rete di

separazione e il telo copri-ba- di corsia attivo e l’allarme per gagli che fa pure da portaogl’angolo cieco. Almeno la getti aiutano a suddividere i Superb ha fatto un bel pro660 l a disposizione. Un po’ gresso, giacché numerose deludente comunque il fatto concorrenti non possono esche tali accessori, così come sere così ben equipaggiate. lo sganciamento a diCiò detto, queAbitabilità fuori norma stanza della Enorme baule frazionabile sta station wapanca postegon di razza è Buon livello tecnologico riore, si trogenerosa nella Consumi/autonomia vano sulla liversione Lausta degli rin & Klement Prezzo nella norma accessori. Una che abbiamo Numerosi accessori caratteristica potuto provare Insonorizzazione dell’alta su strada. Graperfettibile gamma, sebdevole selleria bene qui i in pelle, cruprezzi sono modici e la rifiniscotto di bella fattura e clitura del bagagliaio è piuttomatizzatore a tre zone risersto spartana. vano un’accoglienza calorosa, pur senza essere veramente Stessa politica prevale per taconfortevole. Gli occupanti luni sistemi di assistenza alla dispongono anche di una seguida quali il mantenimento rie di vani portaoggetti e af-

Da ammiraglia d’eccezione, questa Superb vanta una capacità d’ammortizzamento e un’insonorizzazione di buon livello in autostrada. Comodo il regolatore di velocità adattivo che gestisce con efficacia la guida negli ingorghi, fino a veicolo fermo. Il peso limitato a 1,6 tonnellate e il telaio adattivo le consentono un comportamento equilibrato e per nulla goffo, tanto più che lo sterzo è preciso. E siccome la trazione integrale, aiutata dal cambio a doppia frizione, gestisce perfettamente l’enorme coppia del diesel da 190 CV, tutto avviene in maniera armoniosa. In ambito urbano tuttavia il motore è poco discreto, mentre si apprezza l’assistente per il parcheggio che posteggia con facilità l’imponente station wagon. • Tocco d’eleganza Se il design non sorprenderà nessuno, la Superb esala dinamismo.

NLunghezza: 4,86 m; bagagliaio: 660–1950 l E2 l turbodiesel, 190 CV; DSG 6 marce, 4×4; 0-100 km/h in 7,7 s; consumo (prova): 6,7 l/100 km; autonomia: 985 km L50 760 fr. 40 touring | gennaio 2016


L’ESPERTO TCS

KEYSTONE

Sviluppo positivo dei consumi

Ottimo per il portafoglio Risparmio di carburante e di soldi.

REDAZIONE MARC-OLIVIER HERREN

P

untuale all’appello, eccolo, fresco di stampa, il «Catalogo dei consumi 2016». L’opuscolo, edito in cooperazione da SvizzeraEnergia e il TCS, contiene l’elenco dei dati relativi al consumo, alle emissioni di CO2 e categoria di efficienza di circa 4500 autovetture nuove. Per la cronaca: i consumi normalizzati si collocano in un’ampia fascia che va da 0,6 a 16,3 l/100 km! Per fare un esempio concreto: il modello di classe media a propulsione convenzionale più parsimonioso si accontenta di 3,5 l/ 100 km. Sebbene i consumi effettivi tendano a differire anche considerevolmente da quelli dichiarati, si stanno muovendo nella giusta direzione.

Continui progressi Grazie all’innovazione tecnologica, negli ultimi anni l’efficienza energetica è costantemente migliorata. Tra il 2003 e il 2014, le emissioni di CO2 sono diminuite da 198 a 142 g/km, pari ad un calo del 28%. Analogo il discorso per i consumi di carburante (espressi in equivalente benzina), scesi da 8,25 a 6,11 l/ 100 km, con una contrazione del 26%. La riduzione delle

emissioni di CO2 e dei consumi è merito di molteplici ottimizzazioni tecniche. Il ridimensionamento dei motori (downsizing), la sovralimentazione turbo, l’ibridazione, come pure lo sviluppo di dispositivi innovativi quali, ad esempio, l’automatismo start-stop hanno permesso di ridurre in misura significativa i consumi dei veicoli a benzina e diesel nell’ultimo decennio.

Sistemi alternativi Inoltre, la quota di veicoli a propulsione alternativa messi in circolazione aumenta di anno in anno. Benché sia ancora modesto in termini assoluti, a fine 2014 il numero di veicoli elettrici, a gas naturale e idrogeno, ha raggiunto il traguardo dei 10 000. Attualmente rappresentano il 3,2% delle nuove immatricolazioni. Il loro contributo alla riduzione dei consumi globali e, di riflesso, delle emissioni di CO2, si fa però già notare. D’altronde, i costruttori stanno rispondendo alle richieste del mercato, arricchendo le proprie gamme di motorizzazioni alternative. Lo conferma il «Catalogo dei consumi 2016», che contiene 12 modelli elettrici (39 versioni) e 37 modelli ibridi.

Vi segnaliamo in particolare la selezione «Top Cars», che presenta le autovetture a più alta efficienza energetica, e ciò per ciascuna categoria e tipo di alimentazione. Sono ben evidenti gli sforzi delle varie case automobilistiche a tagliare i consumi di carburante: 437 modelli non superano la media di 4 l/100 km e 1862 modelli si fermano a 5 l/100 km. Per saperne di più, consultate il «Catalogo dei consumi 2016». Potete scaricarlo da www.ambiente.tcs.ch oppure dal sito etichettaenergia.ch ◆

ECO-DRIVE Il metodo Eco-Drive sfrutta in modo ottimale il potenziale dei motori moderni e contribuisce ad una guida più sicura. Queste le 4 regole d’oro:

1

Inserire subito la marcia superiore, accelerare in modo deciso, aspettare a scalare.

2

Guidare con la marcia più alta possibile e a bassi giri.

3

Guidare in modo previdente, fluido e regolare.

4

Controllare regolarmente la pressione dei pneumatici, ridurre il carico (non dimenticare di togliere il box da tetto se non lo si usa), dosare il climatizzatore con accortezza.

SASCHA GRUNDER Funzione: responsabile Ambiente e Support Professione: Dipl. Scienze dell’ambiente ETH Età: 46 anni Contatto: experte.mobe@tcs.ch

gennaio 2016 | touring

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Pacchi sotto l’albero

UN PO’ DI BRIO

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VIAGGIO DEI LETTORI DI TOURING

Il mio primo Rio La città di 12 milioni di abitanti è molto più di carnevale e calcio. Rio è un entusiasmante mix. E non molto lontano si trovano bellezze naturali da primato. Una tappa del viaggio dei lettori. REPORTAGE JULIANE LUTZ

Cristo Redentore, a Rio una visita obbligatoria per ogni turista.

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Copacabana, polo di attrazione che ammalia tutti.


SVAGO

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on cosa cominciare? Con la Statua del Cristo Redentore o il Pan di Zucchero? È il mio primo giorno a Rio de Janeiro e non riesco a decidermi. Un po’ più tardi mi ritrovo seduta sul treno a cremagliera che passa attraverso il Parco Nazionale Tijuca e che mi conduce sino in cima ai 710 metri del Corcovado, che tradotto significa il gobbo. Ai piedi della statua del Cristo Redentore alta 38 metri si accalcano le masse, ma una visita a uno degli emblemi di Rio è d’obbligo.

Gesù ha le braccia aperte e tese, un gesto ideale per accogliere tutti, mi spiega la guida Juliette. In questo senso è un simbolo per Rio, una città in cui gli esseri umani di tutte le religioni, etnie e origini vivono insieme in armonia. Per questo ama Rio, ma anche perché oltre a essere una metropoli è anche un paradiso naturale. E mi parla con entusiasmo di 460 chilometri di ciclopiste, che Rio avrà a disposizione entro fine anno. A Juliette, che è giunta in Brasile dalla → Francia assieme alla madre

Impressionante Vista sul Corcovado e sul Pan di Zucchero.

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Pittura murale nel centro di Rio.

Easy life sulla spiaggia di Ipanema.

Pomposo Il Theatro Municipal inaugurato nel 1909.

quando era ragazzina, piace muoversi all’aria fresca. Io difendo il mio posto panoramico ancora un po’ e lascio scorrere lo sguardo sulle innumerevoli colline della città, sul mare di case e spiagge sino al Pan di Zucchero. Quest’ultimo mi ha preparato un piccolo spettacolo di benvenuto nascondendosi ogni manciata di secondi nella nebbia.

Spiagge come salotto Le spiagge sono parte del mito della città, emanano una sensazione di eterna vacanza. Passeggio sul lungomare di Copacabana, con l’inconfondibile pavimentazione bianconera, e ammiro le Isole Cagarras

al largo dell’Atlantico e l’hotel di lusso bianco immacolato Copacabana Palace. Con la sua inaugurazione nel 1923 ebbe inizio la leggendaria vita da spiaggia. Mentre continuo la mia passeggiata in direzione di Ipanema, provo un pizzico di invidia nei confronti degli abitanti di Rio, i carioca. Le spiagge alla portata di tutti sono una specie di prolungamento del salotto. Qui ci s’incontra per giocare a pallavolo, per fare surf o per sorseggiare la caipirinha in uno dei chioschi lungo la spiaggia. I brasiliani le comandano sempre con della vodka. Coloro che chiedono di aggiungere un goccio di cachaça, l’acquavite ottenuta dalla canna da zucchero, rivelano di essere turisti.

Nel cuore di Rio

Caipirinha, tutta da gustare!

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Ma sarebbe un peccato trascorrere tutto il tempo a Rio sulla spiaggia. Per potersi fare un quadro di questa estre-

mamente emozionante metropoli, in cui il passato e il futuro s’incontrano costantemente, si deve fare un giro in centro. Sulla Piazza del 15 Novembre l’imponente Paco Imperial ricorda che il Paese un tempo era una monarchia. Questo palazzo fu la residenza della famiglia reale portoghese, dopo che nel 1808 si rifugiò in Brasile per scappare dalle truppe di Napoleone. Appena accanto dei cantieri edili danno un’idea del futuro. Per i Giochi Olimpici del 2016 la città vuole ampliare la rete di trasporti pubblici con due linee del metrò e una rete di bus express. Anche per la felicità degli abitanti. «Questo ampliamento cerca di ridurre il quotidiano caos del traffico e rende più facile la nostra vita di abitanti», sostiene Juliette. Nel quartiere portuale, la Zona Portuaria, a lungo trascurata, non rimarrà nulla come prima: verrà stravolta da un progetto edilizio che durerà 15 anni e con un investimento miliardario. Juliette vuole mostrarmi la Barra da Tijuca per

FOTO JULIANE LUTZ, FERNANDO MAIA (2), PEDRO KIRILOS (2), ALEXANDRE MACIEIRA (1), ALD

Quartiere dello svago attorno alla pittoresca Travessa do Comercio.


Chiosco esclusivo K08 sulla spiaggia di Barra da Tijuca.

SVAGO

Il Copacabana Palace Hotel.

Spirito olimpico Barra sarà luogo di molte gare sportive.

le sue spiagge e le possibilità di shopping. Anche questo quartiere alla moda ha subito grandi cambiamenti. Qui vede la luce la maggior parte delle strutture per le Olimpiadi. Vengo di nuovo attirata dal passato, con un tuffo nel XVIII secolo. Passando attraverso l’Arco do Teles arrivo nella Travessa do Comercio, una delle vie più antiche della città. Una pittura murale ricorda le schiave e i lampioni di allora indicano la via ai nottambuli di oggi. Dove un tempo aprirono i primi negozi della città, adesso i carioca escono a divertirsi la sera. Non mi sento mai insicura. Chi rinuncia a portare con sé gioielli, macchina fotografica, telecamera e telefonino e percorre solo strade frequentate ha ben poco da temere. È mezzogiorno e davanti ai tanto apprezzati ristoranti di cibo al chilo si for-

mano delle code. Il cibo messo sul piatto al buffet viene poi pagato a peso. Ho però voglia di grandeur belle époque e mi rifocillo alla Confeitaria Colombo del 1894 con pasticceria prelibata e un eccellente Café Mélange. I brasiliani sanno cos’è un buon caffè, in fondo il Paese dal XIX secolo sino agli anni Trenta del XX secolo fu una potenza mondiale dei chicchi bruni e profumati. Hanno portato ricchezza testimoniata dal sontuoso Theatro Municipal e dalla Biblioteca Nacional. Impressionanti sono anche parte delle vecchie chiese della città. L’Igreja da Ordem Terceira de Sao Francisco da Penitencia è un esempio illuminante del barocco brasiliano. All’interno brilla come in uno scrigno di gioielli, anche perché gli altari e la navata centrale sono rivestiti → di 400 chili di oro puro.

Feijoada, piatto tipico.

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SVAGO

Perfetto per i carnivori

Simboli, il tram a Santa Teresa. Antichi fasti nel quartiere Cosme Velho.

Gita a Paraty Ma il Brasile non è solo Rio de Janeiro. Per questo faccio una puntatina a Paraty che dista 160 km di distanza. La cittadina fu importante dalla fine del XVII sino al XIX secolo, quando al porto venivano imbarcati oro e caffè. In seguito cadde in letargo sino a quando negli Scimmietta.

Orchidee selvatiche.

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Al momento della colazione ho avuto la conferma che il Brasile è un Paese dai piaceri culinari grandiosi. I tavoli da buffet sembrano piegarsi sotto il peso dei frutti tropicali che crescono qui. E chi non è vegetariano, dovrebbe assistere all’elegante balletto della carne, come viene celebrato nella Churrascaria Palace a Copacabana. Truppe di camerieri vestiti di scuro circondano i tavoli e offrono sempre nuovi pezzi di manzo, maiale, agnello e pollo. Ma anche una feijoada è un’esperienza da non perdere. Secondo la tradizione si mangia il sabato. Juliette raccomanda la Casa de Feijoada a Ipanema. Mentre noi sorseggiamo ancora una batida, il titolare del ristorante ci offre il tipico stufato di fagioli neri e maiale. In seguito, come secondo ci serve salsicce piccanti e infine ciotole di riso, manioca, cavolo, patate e una pentola in cui ribollono carne di maiale, manzo e ancora fagioli neri. Dopo un pasto così succulento ci si può rilassare in spiaggia o fare una passeggiata. Mi decido per quest’ultima e parto all’esplorazione del quartiere romantico di Santa Teresa. È noto per i simpatici tram gialli, chiamati bondes e le case tradizionali in cui abitano gli artisti. Dal Parque das Ruinas mi godo ancora il panorama su questa città pulsante di vita.

anni Cinquanta venne riscoperta attraverso la costruzione della Strada BR101. Paraty con il nucleo intatto risalente al XVIII secolo e la sua intensa vita culturale è incantevole. Di colpo la sera comincia a piovere a dirotto e allora per me camminare sull’acciottolato della strada diventa un’impresa scivolosa. In più la corrente elettrica viene a mancare Vista sulla città coloniale di Paraty.

ALCUNI CONSIGLI Corcovado e Pan di Zucchero Un soggiorno a Rio comincia con una visita a questi due simboli. La vista da qui spiega perché per molti Rio è la più bella città del mondo. Passeggiare in spiaggia Una certa leggerezza dell’essere invade chi passeggia sui viali di Copacabana, Ipanema e Barra. Meglio delle scarpe sono le Havaianas, che si trovano in mille variazioni (souvenir perfetto). Mangiare la feijoada A chi piace la carne, adorerà la zuppa con i fagioli neri. Consiglio: Casa da Feijoada, Rua Prudente de Moraes 10 B, Ipanema. Per chi cerca pure manzo e maiale: Churrascaria Palace, Rua Rodolfo Dantas 16, Copacabana. Scoprire i quartieri Rio vive della varietà dei suoi quartieri. Valgono una visita Santa Teresa e Cosme Velho. Bere caipirinha Lungo le spiagge ci sono vari chioschi dove vengono servite a buon prezzo aromatiche caipirinha. Sedersi e sorseggiarle con i piedi nella sabbia godendosi il paesaggio, essere felici può essere facile. I dettagli del viaggio dei lettori in Brasile alle pagine seguenti.

e così consumo la cena al lume di candela, una soluzione di ripiego che ha il suo fascino. I brasiliani apprezzano Paraty soprattutto per i dintorni. Da qui si può partire per esplorare la foresta pluviale con le sue cascate, orchidee selvatiche, bambù giganti e svariate piante tropicali, che lasciano a bocca aperta i botanici per hobby. Di quando in quando fanno capolino anche delle scimmiette. Prima di andarmene compio una gita con una goletta nella baia che, con le sue 63 isole, è ritenuta la più bella del Brasile. A bordo, turisti di ogni parte del mondo. L’acqua è turchina e le isole in cui ci fermiamo fanno pensare che il paradiso su terra esiste. «Queste bellezze naturali e la gran varietà del paesaggio sono parte costituente del nostro Paese», afferma con orgoglio Gustavo, con cui scambio quattro chiacchiere. È originario dei dintorni di Rio e lavora come guida turistica. Non posso che dargli ragione e penso che i miei primi passi in questo Paese non potrebbero essere stati posati in modo migliore. •


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HOTEL ROYAL RIEDERALP Esperienza di calma a lato del ghiacciaio più lungo delle Alpi zonti per la vostra vacanza: ampie camere con finestre incredibili fondono gli spazi abitativi accoglienti con il panorama e consen­ tono una veduta libera fino al Cervino. La più piccola junior suite misura 45 m2, mentre quelle orientate a sud misurano 60 m2. L'autentico stile moderno Alpenchic è stato combinato con un lusso accogliente. Tutte le suite sono arredate in legno di abete di 200 anni, travi che testimoniano la storia del Royal Hotel. Il con­ cetto di colore è stato adattato alle tonalità del bosco autunnale dell'Aletsch e delle morene laterali del ghiacciaio. La piccola ma piacevole area benessere è modellata su un antico villaggio del Vallese. Il cuore – la reception con colazione e ristorante à la carte – è una rotonda panoramica in vetro che consente dal ta­ volo una vista del mondo Vallese a 4000 metri di altezza. Gene­ rosità e lusso sono gli elementi dominanti dell'Hotel Royal. La tranquillità come esperienza viene garantita dal Riederalp, libero da automobili, a lato del ghiacciaio più lungo delle Alpi, l'Aletsch, Riposo garantito anche all'Hotel Suite Royal Riederalp: al Riederalp, nell'Art Furrer’s Reich a 1950 m si aprono nuovi oriz­ patrimonio dell'UNESCO.

Per gli amanti dell'inverno: SKI IN – SKI OUT, letteralmente a due passi della Royal Suite Hotel inizia il divertimento degli sport inver­ nali: Riederalp offre a tutti gli appassionati di sci, snowboard e di tutti gli altri sport sulla neve una Mecca bianca. La terrazza sola­ rium Aletsch Arena offre 104 km di piste di sci alpino ben curate, un divertimento sulla neve ad alto livello e per ogni livello. E anche i fondisti troveranno ciò che fa per loro: proprio davanti all'hotel, rispettivamente a 1 km di distanza, si trovano una pista di pattinag­ gio e percorsi classici per tutti i gusti. Un'esperienza davvero unica con le racchette da neve nell'arena Aletsch! Seguite le nostre guide e…: quando lo scricchiolio della neve è l'unico rumore sotto le scarpe, vi state godendo sotto un cielo blu la vista delle cime più belle del Vallese, tra cui il Cervino, e vi state perdendo nella vasta distesa dei luccicanti campi di neve, il relax è garantito.

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PREZZI & VALIDITÀ

• Due notti in junior suite

L'offerta è valida dal 18 al 26 dicembre 2015 e dal 1° gennaio al 3 aprile 2016

• Un aperitivo di benvenuto • Colazione a buffet in sala panoramica «Royal» • «Dine Around» mezza pensione gourmet • Uso gratuito della zona esclusiva spa «Royal» e della piscina coperta dell'hotel • Un buono di CHF 50.00, utilizzabile per le cure termali o un buono ristorante per gli hotel convenzionati Alpenrose e Rieder­ furka

Junior Suite Nord (45 m2) esposta a nord a CHF 415.– * a persona (in camera doppia – invece di CHF 545.–). Notti supplementari incl. prima colazione al prezzo di CHF 145.– * a persona e notte (invece di fino a CHF 220.– a persona a seconda della stagione) Junior Suite Sud (60 m2) con vista mozza­ fiato, CHF 455.– * a persona (in camera doppia, invece di 605.–) notti supplemen­ tari incl. prima colazione al prezzo di CHF 175.– * a persona e notte (invece di fino a CHF 250.– a persona, massimo, a seconda della stagione) *Attenzione, si applica a tutti i prezzi: fine settimana – supplemento CHF 20.– a per­ sona e notte di venerdì e/o sabato.

INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI Prenotabile esclusivamente tramite Private Selection Hotels: Tel. 041 368 10 05 (lun - sab) oppure info@privateselection.ch www.privateselection.ch


TCS VIAGGI

Brasile

Dal periodo coloniale alla modernità olimpica

N

ello stato federale di Minas Gerais si estraggono tutt’oggi rocce e minerali. Enormi giacimenti d’oro hanno procurato sconfinata ricchezza alla regione nel XVII e XVIII secolo. Sontuose città coloniali ne rappresentano le vestigia. Tra queste, Ouro Preto, in italiano «oro nero», unica al mondo per il suo centro storico barocco. Nella cittadina storica di Tiradentes veniamo avvolti dallo spirito del passato: le strade lastricate, le signorili case coloniali e le chiese riccamente decorate ci riportano a questa epoca gloriosa.

I «baroni del caffè» e la vita nelle piantagioni Barra do Piraí sorge nella valle del caffè di Paraiba. Questo è stato per decenni il centro del mondo per il commercio del 50 touring | gennaio 2016

caffè. Tutt’oggi, sui terreni fertili, si coltivano caffè, canna da zucchero, mais, soia, riso e fagioli. Alloggerete come i cosiddetti «baroni del caffè» in una magnifica fazenda del XIX secolo e degusterete caffè e cachaça. Vi attende inoltre un appuntamento speciale: uno spettacolo di Jongo, musica e danze tradizionali degli schiavi dell’Africa nera a Minas Gerais.

Spiagge paradisiache e foresta pluviale atlantica Paraty, la cittadina sulla costa, è stato il principale punto di smercio dei metalli preziosi e del caffè. La cittadina portuale un tempo tanto importante si è preservata quasi intatta fino ai nostri giorni. La regione attorno a Paraty affascina per la presenza di numerosi parchi nazionali e di una natura intatta.

Ouro Preto

Durante un’escursione in schooner (un tipo di veliero) è possibile scoprire isole paradisiache incontaminate. A est di Paraty si sviluppa il parco nazionale Serra da Bocaina, una foresta pluviale atlantica con numerose cascate e una flora e fauna uniche. Il bosco sulla costa è più ricco di specie delle foreste pluviali del bacino dell’Amazzonia.

Rio, «Cidade Maravilhosa» Secondo l’inno dei suoi abitanti, Rio de Janeiro è una città meravigliosa che sorge nel cuore del Brasile, la città delle mille tentazioni e la culla della samba. Qui regna sovrana la gioia di vivere. A intervalli regolari Rio viene proclamata la città più bella del mondo. Le sue attrazioni sono tra quelle che contano e che tutti conoscono: Corcovado, la statua del Cristo, il Pan di Zucchero, il

FOTO SHUTERSTOCK, DOLLARPHOTOCLUB

In esclusiva per i soci del TCS: un viaggio straordinario in magnifiche città coloniali, alla scoperta delle piantagioni, della foresta pluviale atlantica e di Rio de Janeiro, la capitale segreta. Un viaggio culturale per scoprire i tesori di ieri e di oggi.


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INFORMAZIONI DI VIAGGIO Come arrivare Voli TAP Air Portugal da/a Zurigo o Ginevra a Belo Horizonte*/ritorno da Rio de Janeiro* *coincidenza a Lisbona o Oporto

Esclusiva TCS Viaggio nostalgico in treno a Mariana, visita di città storiche, pernottamento in piantagione di caffè/canna da zucchero, spettacolo folcloristico di Jongo, degustazioni di caffè + cachaça, escursione in schooner da/a Paraty, esperienza della foresta pluviale, Rio de Janeiro classica + moderna, cena finale presso un artista locale, guida TCS da/a Svizzera, e molto altro ancora! Il pacchetto comprende Voli di linea TAP Air Portugal in classe Y incl. tasse e carburante (CHF 600.– aggiornate al mese di settembre 2015), 12 pernottamenti in hotel di 3*** e 5***** e pousadas, 12× colazione, 10× pranzo, 4× cena, trasferimenti ed escursioni come da programma, guida locale parlante T o F, documentazione di viaggio completa

DATE DI VIAGGIO E PREZZI Belo Horizonte

18.04–01.05.2016 T, volo da/a Zurigo 10.–23.05.2016 F, volo da/a Ginevra 13–26.09.2016 T, volo da/a Zurigo 26.09-09.10.2016 F, volo da/a Ginevra Prezzi per soci TCS a persona in CHF min. 20 partecipanti In camera doppia Supplementi: in doppia uso singola Piccoli gruppi di 15–19 partecipanti Volo in Business Class Non soci TCS

Ouro Preto Tiradentes

B R A S I L E 6100.– 1480.– 400.– su richiesta 200.–

Carnevale e le spiagge di Ipanema e Copacabana. Da alcuni anni la megametropoli e capitale segreta del Brasile sta attraversando grandi sconvolgimenti: i Mondiali di calcio del 2014 e le Olimpiadi del 2016 hanno scatenato un vero e proprio boom edilizio in alcune parti della città. Il quartiere signorile di Barra da Tijuca è per Rio quello che Miami Beach è per Miami. Vi sorgono lussuosi palazzi e shopping-center. È proprio qui che si realizzano molti dei progetti di nuove costruzioni della città. Tra questi un nuovo centro finanziario. Inutile dire che anche lo speciale villaggio olimpico per l’edizione dei Giochi estivi del 2016 è in programma in questo quartiere. Per chiudere in bellezza il nostro splendido viaggio è prevista una cena comune presso un artista locale. •

Paraty

Non sono compresi spese personali, visite ed escursioni facoltative, bibite + pasti non indicati, mance, assicurazione annullamento, rientro e spese di cura (consigliamo il libretto TCS ETI Mondo. Lo si può prenotare all’indirizzo: www.protezione-viaggio.tcs.ch)

Barra do Piraì Paraty

Rio de Janeiro

Dimensioni del gruppo Min. 15/ max. 25 persone. Supplemento per gruppi di 15–19 persone Disposizioni di viaggio I cittadini svizzeri devono essere in possesso di un passaporto (con validità di almeno 6 mesi oltre la data di rientro). Istruzioni dettagliate per il viaggio sono disponibili all’indirizzo: www.tcs-viaggi.ch/brasile

Il nostro partner di viaggio

Si applicano le condizioni speciali di viaggio di Baumeler Reisen AG che riceverete insieme alla documentazione per l’iscrizione. Con riserva di modifiche al programma di viaggio. Organizzazione, prenotazione e informazioni dettagliate sul viaggio:

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andi m o c c a R il TCS!

Una gioia condivisa è una gioia raddoppiata. Raccomandare il TCS ora raddoppia la gioia: il nuovo socio non solo ha la sicurezza di ricevere assistenza in caso di guasto, ma approfitta anche di una carta regalo Socar. E Lei di un regalo a Sua scelta.

Stazione metereologica Prima o poi il tempo cambia. Grazie a questa moderna stazione metereologica Lei sarà avvisato prima.

Aspirapolvere a mano I gatti della polvere sono sempre in agguato in qualche angolo. Questo pratico aspirapolvere li elimina in un batter d’occhio.

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Inserisca qui il nome del nuovo socio, i Suoi dati e il regalo che desidera ricevere. Il nuovo socio: Signora Nome:

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Il nuovo socio riceve come regalo di benvenuto una carta regalo SOCAR del valore di CHF 30.–.

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Invii questo tagliando a: Touring Club Svizzero Chemin de Blandonnet 4 1214 Vernier Si prega di inviare il tagliando per posta oppure di compilare la raccomandazione online: www.raccomandare.tcs.ch


UN SALTO IN CITTÀ

Buon Natale… Attorno a me ruotano leggende, tradizioni e riti, sono Babbo Natale. Sono famoso in Germania, Olanda, nell’intera Scandinavia, Gran Bretagna e in tanti altri Paesi come figura simbolica del piacere del dono. Da settimane sono Babbo Natale Il sim- in viaggio con il mio mantello rosso e patico vecchietto il sacco stracolmo di regali. Per fare in con la barba bianca e lo sguardo gentile modo che tutti ricevano per tempo ciò ben amato dai bimbi. che desiderano, mi accomodo nella mia slitta e faccio sfrecciare le renne. Non è sempre facile riuscire a fare tutto e bene durante il periodo che precede le feste natalizie. Per questo, l’anno prossimo concedetevi un po’ più di tempo, anche solo per stilare la lista dei regali con un po’ di anticipo. Farete tanto felice Babbo Natale…

Montreux Il Festival Jazz ha conferito splendore mondiale alla cittadina sul Lago di Ginevra. A Montreux c’è molto altro da scoprire, lo sa anche l’omone con il mantello rosso e la barba bianca. CONSIGLI BABBO NATALE | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER

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Il mercato di Natale

Funky Claude‘s Bar

Castello di Chillon

Oltre 150 casettine di legno decorate con amore e ricche di regali. In più troverete di che mangiare e bere.

Per un cocktail ci si dà appuntamento al Funky Claude’s Bar, del noto fondatore del Festival Jazz di Montreux.

Un gioiello architettonico risalente a oltre 1000 anni fa che entusiasmò già Rousseau.

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Lungo la Grand Rue, nel famoso mercato coperto e sul lungolago

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Avenue Claude Nobs 2 1820 Montreux

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Avenue de Chillon 21 1820 Veytaux/Montreux

Lo studio dei Queen

Il museo speciale

Hotel Eurotel Riviera

Il luogo in cui Freddie Mercury (con la leggendaria banda rock) hanno registrato un capitolo della storia musicale.

In un gruppo di case di vignaioli del XVII secolo si può ammirare pure una collezione di 2100 ditali per il cucito.

Di certo ci sarà di più bello, ma non si può non vederlo: il grattacielo-hotel da 155 camere e vista lago.

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Rue du Théâtre 9 1820 Montreux

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Rue de la Gare 40 1820 Montreux (chiuso fino al 24.3)

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Grand Rue 81 1820 Montreux

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F

rédéric getta una manciata di sabbia su una fine lastra di rame quadrata. Adesso appoggia un archetto di violino su un lato della lastra e lo fa scorrere lentamente su e giù producendo in questo modo un suono. Le onde acustiche di questo suono provocano una vibrazione e la sabbia comincia a muoversi allargandosi su tutta la superficie. A seconda dell’intensità e del volume del suono o dei suoni, la vibrazione diventa più forte e la sabbia prende la forma di piccoli cerchi e ovali. Sulla lastra di rame si formano delle figure. Gli occhi della ragazza accanto alla lastra di rame si fanno sempre più grandi per lo stupore.

La visibilità del TESTO CHRISTIAN BÜTZBERGER | FOTO EMANUEL FREUDIGER

Ci troviamo nel Sensorium. È un museo, ma di un genere veramente speciale. «Il Sensorium è un luogo della percezione dei nostri sensi», ci spiega il direttore Frédéric Blanvillain. In oltre 70 tappe sia bambini che adulti passano da uno stupore all’altro. Come nel foro del ronzìo. Infilo la mia testa nell’incavatura di una pietra e comincio a emettere un ronzìo. Vario l’altezza e il volume del ronzìo per cercare un determinato suono sino a produrre un effetto di risonanza. E riesco anche a trovarlo. In conclusione: mi rendo conto in modo evidente che la mia voce non è solo un mezzo per scambiare informazioni, bensì anche un organo di oscillazione che dà vita a tutto l’organismo. E di nuovo lo stupore si diffonde tra i visitatori.

Foro del ronzìo La mia voce non è solo un mezzo per scambiare informazioni.

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SVAGO

«Promuoviamo l’intelletto dei bambini, ma spesso ci dimentichiamo dell’esperienza e delle sensazioni. Ed è proprio a questa mancanza che vogliamo rimediare grazie al Sensorium», sottolinea Blanvillain. Ogni informazione che noi otteniamo come essere umano è pura energia. È sapere. Il fatto che si possa sperimentare e percepire il sapere a ogni età anche con i propri sensi, lo dimostra il Sensorium, un luogo d’incontro degno di una visita. A ciò contribuiscono anche le esposizioni temporanee. «Il senso delle api» è quella che abbiamo visto noi. I visitatori si mettono nei panni di un’ape e in sei tappe possono conoscere i compiti delle api e il loro modo di sentire. Com’è la vista delle api? Com’è l’udito delle api? L’essere umano ha lo stesso senso di orientamento delle api? Anche qui il Sensorium, in quanto Regno dei Sensi, mette l’essere umano a confronto con le leggi della natura e della vita.

Le onde acustiche prodotte dall’archetto muovono la sabbia che forma bei disegni.

suono Al Sensorium tutto gira attorno ad attivare le proprie percezioni sensoriali.

Il Sensorium è situato a Rüttihubelbad. Il Rüttihubelbad è una casa di cura e per anziani, ma è anche una comunità socioterapeutica per persone con un handicap fisico oppure psichico. Naturalmente il Rüttihubelbad è però anche albergo, ristorante, luogo di seminari e d’incontro. E si trova nel comune bernese di Walkringen immerso nello stupendo paesaggio collinare della regione dell’Emmental. Sia il Rüttihubelbad che l’Emmental, che offre un numero quasi infinito di escursioni, sono entrambi degni di essere visitati. www.sensorium.ch, www.ruettihubelbad.ch

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L’ESPERTO TCS

Camera di lusso o da incubo? Quando si scopre che su internet l’albergatore ha mostrato le camere più belle di quanto siano dal vero, la rabbia è tanta. Quali possibilità ha il cliente qualora l’alloggio prenotato non corrisponde alla realtà? TESTO BINA RUTZ

A

vrebbe dovuto essere un weekend rigenerante. «Avevo regalato a mia moglie due pernottamenti per un piacevole fine settimana di sci in un rinomato albergo di montagna. Questo tuttavia non si è rivelato conforme alle aspettative che ci eravamo fatti dopo aver letto la descrizione presente sulla homepage. Quali possibilità ho di far valere i miei diritti, sia in loco, sia dopo la partenza?». Qualora aveste acquistato in aggiunta al pernottamento anche il viaggio alla località invernale oppure almeno un BINA RUTZ Funzione: giurista della protezione giuridica e capo gruppo «diritto diritto del lavoro, della locazione e dei consumatori» Professione: avvocato Età: 35 anni Contatto: experte.rs@tcs.ch

altro servizio turistico di una certa entità, quali ad esempio delle attività ricreative sotto forma di un pacchetto completo, potreste invocare la Legge federale concernente i viaggi «tutto compreso», che all’art. 13 regola espressamente il diritto dei consumatori a provvedimenti alternativi, indennizzi o trasporto di ritorno.

In buona fede Per contro, il contratto d’albergo, costituito da un contratto di alloggio e un

contratto di ristorazione, non è ancora regolato da alcuna legge. In primo luogo fanno quindi stato «gli accordi concreti nella loro forma scritta oppure la loro concreta traduzione pratica secondo il principio della buona fede», come ha sancito il Tribunale federale. In concreto, gravi difetti che si manifestassero durante il soggiorno, ad esempio vedersi assegnato un appartamento in una dependance al posto della lussuosa suite prenotata, autorizzano il cliente a recedere dal contratto, rifiutarsi di pagare oppure a ottenere il rimborso di quanto già pagato e, ove fosse il caso, anche il risarcimento dei danni, ad esempio per i costi aggiuntivi sostenuti per un alloggio sostitutivo. I difetti vanno valutati in base al diritto commerciale e al contratto d’appalto. In questo senso, bevande o pietanze scadenti (avariate, immangiabili o non preparate a regola d’arte) oppure ancora la mancanza delle caratteristi-

che dichiarate (tipo di carne, cibo vegetariano o simile) possono giustificare il mancato pagamento o la riduzione del prezzo della prestazione contestata – qualora non fosse posto immediato rimedio a tali manchevolezze. Nel caso di menu composti da più portate, le pietanze e bibite consumate fino all’emergere delle carenze devono invece essere pagate. Qualsiasi mancanza andrebbe segnalata sul posto, direttamente agli addetti dell’albergo o presso un’agenzia di viaggio. La contestazione va fatta per iscritto e con ricevuta di ritorno, poiché altrimenti si potrebbe incontrare difficoltà a provare l’accaduto in caso di causa legale. ◆

CONSIGLI

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Studiate con molta attenzione il catalogo o il sito internet.

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Richiedete immediatamente una soluzione sostitutiva o un intervento.

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Documentate mancanze e difetti (foto, testimoni ecc.).

Informatevi su aspetti poco chiari. Fatevi confermare per iscritto i punti importanti. Contestate i difetti quanto prima, per iscritto o in un’altra forma appropriata.

Conservate le varie ricevute delle spese aggiuntive sostenute.

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KEYSTONE

Camera con vista Gravi difetti autorizzano il cliente a recedere dal contratto.


CLUB

Accogliente Nel Punto di contatto di Thun-Allmendingen Patrizio Calvia fornisce informazioni telefoniche.

PATRIZIO CALVIA

Il tuttofare di Thun È l’uomo immagine del Punto di contatto della Sezione TCS di Berna a Thun-Allmendingen. Dallo scorso anno Patrizio Calvia gestisce da solo questa piattaforma d’incontro. TESTO PETER WIDMER | FOTO PIA NEUENSCHWANDER

Q

uesto 44enne, di formazione venditore di pezzi di ricambio per auto, deve sapere proprio tutto quando si tratta di affiliazione al TCS. Non gli è possibile chiedere velocemente qualcosa alla collega vicina, perché Patrizio Calvia è completamente solo nel suo bel e luminoso ufficio del Punto di contatto TCS a Thun-Allmendingen. Dà comunque l’impressione di essere contento e non sembra soffrire di solitudine. «Ho degli strumenti eccellenti per tutti i prodotti e le prestazioni del TCS. Inoltre mantengo buone relazione con le colleghe e i colleghi del Call Center del TCS a Schönbühl, dai quali posso prontamente ottenere consigli», sottolinea. Non si tratta di un caso, visto che lo stesso

Patrizio Calvia ha lavorato al Call Center dal 2010 al 2014, iniziando come consulente per poi essere promosso capo squadra.

Esperienza di vita Ad ogni modo, ha l’abitudine di trattare con le persone e con le loro esigenze, dato che dopo l’apprendistato ha lavorato in svariati settori e funzioni, prima di approdare al TCS: venditore di mobili e tappeti, autista, giardinaggio, magazziniere di pezzi di ricambio, tecnico di macchine per il caffè. «L’esperienza lavorativa e quella di vita sono basilari per il mio mestiere e costituiscono spesso un aiuto supplementare», aggiunge il tuttofare. «Al Call Center ho imparato dapprima ad ascoltare chi telefona e poi a proporgli una soluzione».

Patrizio Calvia non ha una giornata tipo. «L’unica cosa che si ripete ogni giorno è l’accensione del computer al mattino e il suo spegnimento alla sera. Il tipico è rappresentato dalla varietà e dall’irregolarità; sono i soci a determinare la mia quotidianità. Quando un cliente in auto entra nel nostro parcheggio, non so ancora se vuole semplicemente una cartina stradale oppure se vuol sapere qual è il modo migliore per attraversare il San Gottardo a Pasqua». Se però si dirige verso l’ufficio di fronte, significa che ha bisogno di una prestazione del centro tecnico, ad esempio ha un appuntamento per un collaudo ufficiale. Infatti, il centro tecnico della Sezione Berna del TCS a Thun si trova nello stesso edificio del Punto di contatto. Patrizio Calvia individua la sfida maggiore nel fare in modo che «ogni socio che ci viene a visitare alla Zelglistrasse 8, poi se ne vada felice e contento». Di lunedì

il Punto di contatto di Thun è chiuso e si può trovare Patrizio Calvia nel segretariato della Sezione a Berna. • www.sektionbe.tcs.ch, kontaktstellethun@tcs.ch, tel. 031 356 34 56

BOTTA E RISPOSTA Cosa significa per lei mobilità? La libertà di spostarmi con la mia auto o la mia bici dal punto A al punto B il più rapidamente possibile. Come trova l’equilibrio fuori dal lavoro? Con la mia famiglia. Non c’è quasi fine settimana che non facciamo qualcosa assieme. Inoltre sono responsabile del fuoco durante le marce sui carboni ardenti. In che luoghi preferisce trascorrere le sue vacanze? I miei suoceri vivono in Italia, nei pressi di Pesaro, e io sono di origini sarde. Così una volta ci dirigiamo al Mare Adriatico e un’altra volta in Sardegna, finanze permettendo.

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Le panne

digitaliz

Allarme in caso di panne via smartphone, grazie all’app del TCS con geolocalizzazione automatica, ripartizione delle missioni e tracciato stradale con Navicom, pagamenti mobili con un terminale, rapporto degli interventi elettronico: non è musica del futuro, ma strumenti moderni che già oggi consentono al TCS un soccorso stradale rapido e preciso.

Via smartphone L’app del TCS per il soccorso per panne e incidente dà dati esatti.

TESTO TOURING | FOTO FABIAN UNTERNÄHRER

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a «scena del delitto» è il punto d’appoggio della Patrouille TCS a Schönbühl. Il pattugliatore Reto Burri riceve le indicazioni scritte dal giallo veicolo di pattuglia, una VW Caddy. Quel che gli interessa questa volta è la vita interiore digitalizzata, dato che dal punto di vista del cliente un’avaria non è sicuramente qualcosa di divertente, ma alla quale si può rimediare bene, rapidamente e senza lungaggini burocratiche. La nuova app del TCS per il soccorso in caso di panne e incidente, nonché per le informazioni del club, trasmette i dati personali del socio e il luogo dell’avaria o dell’incidente durante una chiamata d’emergenza all’addetto del TCS nel Call Center; questi dunque non deve chiedere il luogo in cui si trova in panne il socio TCS. Pone soltanto alcune domande di controllo, come per esempio: «Si trova con l’auto sulla via XY in lo-

calità Z?». La registrazione del caso si accorcia nettamente e i dati sono precisi. Il socio TCS si limita a descrivere il guasto: «La batteria è scarica, il motore non parte ecc.». L’addetto trasmette l’incarico direttamente dal sistema al pattugliatore. «Il socio comunque viene collegato telefonicamente con la centrale d’intervento del TCS e parla con una persona», sottolinea il pattugliatore del TCS.

Tutti i dati sullo schermo Ogni dato rilevante del cliente e del guasto appare sullo schermo del pattugliatore del TCS: nome e numero di socio, nome del chiamante, ora della chiamata, veicolo in panne, targa dell’automobile, luogo dell’avaria, guasto presunto. Tramite un software di navigazione integrato, il pattugliatore viene guidato in modo sicuro e diretto sul posto della panne. «Non devo più prendere contatto con la centrale, infatti sulla base di questi dati posso trattare la panne in modo autonomo», dice entusiasta Reto Burri. Spesso il cliente desidera essere avvisato per telefono prima dell’arrivo del pattugliatore; anche questo desiderio appare sullo schermo. Supponiamo che si tratti di una panne causata dalla batteria scarica che dev’essere sostituita: il pattugliatore porta sempre con sé alcune batterie nuove che il cliente può pagare in contanti o con la carta. Quest’ultima viene letta da un terminale di pagamento (come in un ristorante o in un negozio) e una stampante collegata senza fili «sputa» immediatamente la ricevuta. «Con questi terminali di pagamento mo-

Padroneggia la materia Il pattugliatore Burri dà informazioni competenti.

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Come al ristorante Un terminale legge le carte di credito o di debito.


zate

CLUB bili, non solo siamo attuali, ma siamo anche equipaggiati per future possibilità di pagamento», aggiunge Reto Burri (v. nel riquadro qui sotto). Viene stampato con l’apparecchio senza fili anche il rapporto d’intervento, che ha le dimensioni di uno scontrino e viene prima firmato dal socio in modo digitale sullo schermo. Esso contiene i dati del socio, del veicolo, del tipo d’intervento, della fatturazione e del mezzo di pagamento, oltre a un campo per le osservazioni del pattugliatore.

Diagnosi esatta «Se ad esempio si verifica un guasto al motore, il relativo difetto può essere rilevato grazie alla diagnostica di bordo (OBD). Posso stamparla e darla al cliente che la consegnerà al garagista, il quale potrà La stampante senza fili «Sputa» ricevute e rapporti d’intervento.

successivamente riparare definitivamente il danno», racconta Reto Burri. Questo rapporto di diagnosi può anche essere inoltrato immediatamente al garage via e-mail. Così il meccanico riceve la diagnosi esatta del guasto e non deve più basarsi sulla descrizione approssimativa del conducente del veicolo. Tramite una banca dati elettronica, il pattugliatore può richiamare praticamente qualsiasi informazione del relativo modello di veicolo: piani dei flussi di corrente, posizione dei componenti, fusibili, illustrazione della cinghia trapezoidale ecc. Anche questo aiuto serve a una rapida soluzione della panne. «E se diventa ancora più specifica, posso telefonare all’Helpdesk tecnico del TCS e ricevere i consigli degli specialisti», afferma Reto Burri, «ma lo faccio solo dopo che non ci sono riuscito da solo!». •

COME SARÀ IL FUTURO DEI PAGAMENTI MOBILI? Risponde CCV Svizzera, che fornisce gli speciali terminali di pagamento ai pattugliatori TCS. Si possono già utilizzare sui terminali mobili del TCS le carte di credito che permettono di pagare senza contatto? Sì, sia con Mastercard (Paypass) che con Visa (Paywave) e American Express (Expresspay). Quali sono i vantaggi di pagare senza contatto con le carte di credito? La velocità e la facilità d’utilizzo. I pagamenti senza contatto sono per ora limitati ad un importo massimo di 40 franchi per acquisto.

Sullo schermo Banca dati elettronica per tutti i modelli.

Jürg Marti, direttore TCS Assistance

«Da decenni il TCS investe nei collaboratori e nel loro equipaggiamento. Ciò vale anche per la Patrouille. In questo modo, il TCS può continuare anche un domani ad offrire ai suoi soci e clienti un eccezionale servizio di soccorso in caso di panne e incidenti. La cosiddetta digitalizzazione interviene a partire dalla registrazione del caso tramite l’app del TCS fino alle procedure di pagamento mobili».

E quali carte di debito consentono di eseguire pagamenti senza contatto presso i pattugliatori TCS? Attualmente la Postcard e la variante internazionale della carta Maestro. Attualmente si parla sempre più di pagamenti mobili con le app per smartphone. I terminali mobili del TCS sono in grado di effettuarli? Sì, già adesso e senza scaricare il software. Ci aspettiamo che nel 2016 l’uso di Apple Pay (iPhone) si affermi anche sul mercato europeo. Tuttavia, il traffico dei pagamenti senza contatto via telefonino è ancora molto giovane, una situazione che dovrebbe cambiare nei prossimi anni. Vengono conteggiate delle tasse supplementari al cliente TCS che paga con carta di debito o di credito? No! www.ccv.ch

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CLUB

Giovani e TCS Un’affiliazione fatta su misura per le nuove generazioni.

Un simpatico regalo di Natale per i giovani Originale, eccentrico, insolito, attraente, utile, benvenuto: sono alcuni degli aggettivi raccolti quando per Natale si regala l’iscrizione al TCS Cooldown Club ai giovani tra i 16 e i 25 anni. TESTO PETER WIDMER | FOTO PETER WIDMER/FOTOLIA

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ea Cermusoni di Bienne è da tre anni socio del TCS Cooldown Club. «L’affiliazione mi è stata regalata da mio fratello», racconta la 25enne studentessa in psicologia. Fino ad allora il Cooldown Club non significava niente per lei, mentre il TCS sì. Lea Cermusoni ha ottenuto la patente di guida a 19 anni, ma non ha (ancora) un’automobile propria. «Prendo spesso a prestito quella dei miei genitori o anche di amici. Quindi questa affiliazione è molto utile. Prima di allora non mi era neppure venuto in mente che potessi approfittare delle prestazioni del TCS anche senza un’auto mia, per esempio in caso di guasto». Avrebbe preso in considerazione di affiliarsi al TCS soltanto dopo l’acquisto di una vettura propria, ammette.

Sconti del Cooldown Club «Purtroppo avevo già completato la formazione in due fasi, prima di diventare socio del Cooldown Club», si rammarica Lea Cermusoni. Infatti: per questa formazione obbligatoria e per altri corsi di guida, i soci Cooldown Club ricevono 60 touring | gennaio 2016

una riduzione fino a 150 franchi. Non proprio noccioline! Sul sito www.cooldownclub.ch, Lea Cermusoni ha già visionato innumerevoli offerte di risparmio e manifestazioni, «tanto per dare un’occhiata» dice lei. Anche se per il momento non ne ha ancora fatto uso, non esclude di approfittarne un giorno. Tuttavia, siccome ha 25 anni, non le resta molto tempo a disposizione dato che si può essere affiliati al Cooldown Club solamente nella fascia d’età dai 16 ai 25 anni.

Proposte mensili Per 66 franchi all’anno si diventa così soci del TCS Cooldown Club e si approfitta di allettanti prestazioni esclusive: riduzioni sul TCS libretto ETI (che si rivela utile per le vacanze e i viaggi) e sulla protezione giuridica del TCS, tariffa speciale sul contrassegno autostradale ecc. Vale la pena anche dare un’occhiata al sito internet, perché ogni mese si avvicendano offerte di risparmio e vari concorsi a premi – chi li usa, ne fa buon uso!

Lea Cermusoni è contenta di essere «ben assicurata in caso di panne».

Perciò, chi è alla ricerca di una brillante idea per un regalo di Natale perfetto per figli, figlie, figliocci e nipoti di età inferiore ai 26 anni: ecco pronto il TCS Cooldown Club! Anche Lea Cermusoni ritiene che i molti vantaggi di prezzo per i giovani abbiano un senso, «perché per un’autovettura la questione finanziaria si pone sicuramente», sottolinea. «Trovo positiva la flessibilità dell’offerta, non solo per coloro che hanno un’auto di proprietà». Per Lea la vita di club viene in secondo piano, «sebbene io sia in genere molto favorevole alla vita di gruppo. Però sono contenta di essere assicurata», riassume quest’appassionata giocatrice di palla a volo. ◆


CLUB

TCS

In servizio Il jet usato per i voli di rimpatrio dall’Europa.

Il TCS rafforza il settore del rimpatrio Il TCS concentra in futuro i suoi sforzi sull’attività di rimpatrio. Il presidente centrale del TCS Peter Goetschi spiega il motivo. INTERVISTA TOURING

Q

uattro anni dopo la fondazione di Alpine Air Ambulance (AAA) il TCS esce ora dall’azionariato. Per quale ragione?

Peter Goetschi: Con l’eliambulanza volevamo offrire una prestazione migliore ai soci ed aumentare la visibilità del TCS nei loro confronti e dei titolari del libretto ETI. Tuttavia, l’esperienza ha dimostrato che, a causa delle trasformazioni avvenute sul mercato dei viaggi, il bisogno di rimpatri da Paesi lontani è aumentato, mentre restano tuttora limitati i rimpatri dalle corte distanze. Di conseguenza la gestione di un proprio elicottero non ha più senso. Infatti, l’elicottero del TCS gestito da Alpine Air Ambulance (AAA) vola soprattutto per interventi di

salvataggio in Svizzera, ciò che non corrisponde ai bisogni e alla strategia del TCS. Ne consegue l’uscita dall’azionariato di Alpine Air Ambulance e come logica conseguenza anche quella da una propria attività di volo. Cosa significa in concreto?

prenderà in considerazione le prestazioni di alta qualità di AAA, come ad esempio quelle del jet Cessna Citation con i colori del TCS, che sarà ancora in servizio in Europa per conto del TCS. Il TCS intende però intensificare anche la collaborazione con la Rega?

In concreto signiCon la Rega abfica che a fine nobiamo già collabovembre 2015 il rato in passato «Non cambia TCS è decaduto per i vari rimpatri. niente per come azionista di A causa dell’aui soci TCS» AAA e ha venduto mento dei rimpaPeter Goetschi le sue azioni al tri sanitari intergruppo Lions Air, continentali il che tramite AAA TCS vuol rafforcontinuerà a gezare ora questa stire l’elicottero (senza logo collaborazione e sta valudel TCS). A seconda del bisotando inoltre in quale misura gno, anche in futuro il TCS le prestazioni per i soci del

TCS possono essere sviluppate. In futuro chi effettuerà gli accertamenti medici e deciderà circa un eventuale rimpatrio in Svizzera dall’estero?

Ogni urgenza sarà trattata dai collaboratori del TCS competenti. Questi ultimi, sulla base della valutazione del servizio medico del TCS, decideranno se un paziente deve essere rimpatriato e con quale mezzo di trasporto (aereo-ambulanza, volo di linea o autoambulanza). Cosa cambia in concreto per i soci del TCS?

A breve termine non cambia niente. Siamo però convinti che, tra le altre, la collaborazione con la Rega permetterà di sviluppare ulteriormente le nostre prestazioni nel settore del salvataggio, della consulenza e della protezione, per ampliare il servizio ai nostri soci TCS. • gennaio 2016 | touring

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Stefanie Frischherz fa un mestiere tuttora tipicamente maschile: da febbraio è infatti pattugliatrice del TCS al Punto d’appoggio Füllinsdorf nel Canton Basilea. «Touring» ha accompagnato la 26enne meccanica d’auto durante il suo lavoro quotidiano. TESTO PETER WIDMER | FOTO ANDRÉ ALBRECHT, ILLUSTRAZIONE CHRISTOPHE BADOUX

S

tefanie Frischherz mi accoglie alle 9.15 alla stazione di Basilea. Non abbiamo tempo da perdere, perché da cinque minuti è stata chiamata per una missione: a Therwil l’aspetta una donna accanto alla sua Daewoo Kalos blu, il cui motore non si avvia a causa della batteria scarica. Desidera essere avvisata per

telefono prima dell’arrivo del meccanico della Patrouille TCS. Tutti questi dati sono visibili sullo schermo del laptop del veicolo di soccorso del club, una Chevrolet Captiva. Il tempo d’attesa indicato sullo schermo è di 30 minuti, ma ci incontriamo sul luogo della panne già dopo 20 minuti esatti. La donna aspetta in silenzio vicino alla sua au-

tomobile: «È vecchiotta», dice quasi scusandosi. «Una batteria scarica non ha nulla a che fare con l’età dell’auto», la tranquillizza gentilmente Stefanie Frischherz. Collega i cavi al veicolo e dopo alcune misurazioni scopre così che la batteria non assorbe più elettricità: «Mi dispiace, ma c’è bisogno di una nuova batteria, posso sostituirgliela su-

bito». Nel veicolo di servizio ne tiene sempre alcune delle più comuni. La cliente appare soddisfatta e paga 206 franchi con la carta di credito. La nuova batteria funziona senza intoppi, il motore si avvia immediatamente, la signora ringrazia, si congeda con un saluto e poi contenta riparte. «Batterie e gomme bucate sono le avarie più frequenti», mi informa Stefanie Frischherz.

I cari angeli La missione successiva non si fa attendere troppo: alle 10.36 Stefanie viene già chiamata per recarsi sul parcheg-

Dieci minuti per cambiare una

Alle 9.10: sostituzione batteria a Therwil.

Alle 10.36: batteria scarica in Münchensteinerstrasse.

Alle 11.45: avviamento difettoso a Kaiseraugst.

Saltando da una panne all’altra Stefanie Frischherz a bordo della Chevrolet Captiva.

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SULLA RUBRIKTITEL STRADA gio di un centro commerciale sulla Münchensteinerstrasse di Basilea. Una Mazda 3 grigia non riparte, come indica l’avviso di panne sullo schermo. Il socio TCS, un’anziana signora, è ferma sul parcheggio e si sbraccia già da lontano, non appena scorge il veicolo giallo della Patrouille: «Cari angioletti», dice salutandoci cordialmente e scambiando anche me per uno dei suoi soccorritori… La sentenza della pattugliatrice arriva presto: «La batteria va ancora bene, si è soltanto scaricata perché la luce era rimasta accesa». La cliente ammette che non

ruota

Alle 12.11: cambio gomma a Pratteln-Nord.

guida molto, lo fa «soprattutto per far la spesa». Stefanie Frischherz le consiglia ora di guidare almeno mezz’ora, affinché la batteria si ricarichi. «Fantastico come ha risolto», la elogia la donna, che farà tesoro del consiglio.

Auto da trasportare Il terzo avviso di panne di questa mite mattinata d’autunno arriva alle 11.45: area di un’azienda elettrotecnica a Kaiseraugst, una Ford C-Max automatica grigia, «il motore non si avvia». Un collaboratore della ditta ci accoglie con queste parole: «Sono anch’io un meccanico d’auto, abbiamo cercato di fare un ponte elettrico con la batteria, ma senza successo. Su queste auto piene di elettronica non si può più lavorare! Si tratta probabilmente di un relè dell’avviamento difettoso». Stefanie Frischherz accerta che la batteria è un po’ debole, ma comunque funziona ancora. È l’avviamento e l’auto deve purtroppo andare in garage. Siccome il garage convenzionato con l’azienda si trova a Duggingen, il veicolo in panne va caricato su un furgone da trasporto e portato lì. «Per le lunghe distanze non li trainiamo, ma li carichiamo», spiega Stefanie Frischherz. Telefona quindi in centrale e ordina un veicolo da trasporto, precisando che «la macchina dovrebbe essere prelevata entro le 16, perché dopo il cortile della ditta chiude». Dopodiché compila il formulario di trasporto e ricopre con una pellicola protettiva il sedile del conducente e il volante, «per evitare che si sporchino». Un servizio davvero accurato…

In autostrada Alle 12.11 arriva il prossimo ordine d’intervento: «Area di servizio autostradale Pratteln-Nord, una Mercedes classe C nera, ferma sul parcheggio con una gomma a terra. Quando arriviamo, si

vede il veicolo in avaria ma non il cliente. «Sembra grave», sbotta Stefanie Frischherz dopo aver gettato un’occhiata. Il pneumatico ha infatti un bel taglio su un lato. Intanto, sopraggiunge di corsa il cliente, un uomo d’affari di mezza età. «Salve, non mi avete neppure dato il tempo di bere un caffè», dice scherzando. Il verdetto della pattugliatrice è chiaro: «Va cambiata la ruota». Per fortuna il cliente ha con sé un pneumatico invernale. «È successo sull’autostrada nei pressi di Sissach. Il sistema indicava una pressione bassa delle gomme, ma non pensavo ad una foratura», racconta il socio TCS mentre Stefanie Frischherz cambia la ruota con pochi sapienti gesti. «Io non l’ho mai fatto così velocemente, non ho proprio alcun talento manuale. Per questo mi sono dato alla comunicazione con la clientela», ironizza l’uomo d’affari. Stefanie, però, sa fare entrambe le cose. ◆

STEFANIE FRISCHHERZ PATTUGLIATRICE TCS Stefanie Frischherz è in servizio a Basilea Città, Basilea Campagna, nella Fricktal e in una piccola porzione del Canton Soletta. Tra una missione e l’altra trova il tempo per rispondere ad alcune domande davanti a un caffè: Cosa l’affascina del suo lavoro? I tanti contatti diretti con il cliente e la variazione. Inoltre, quando è sera tutto finisce e non ci si porta a casa delle pendenze. Il giorno dopo ricomincio tutto daccapo. Come viene accettata come donna da colleghi e clienti? Durante l’apprendistato ho vissuto spesso situazioni difficili. Al TCS però non è assolutamente il caso. E finora neppure i clienti si sono espressi con pregiudizi o scetticismo. A volte succede che i clienti di sesso maschile si comportino come se sapessero già dove è localizzato il problema, probabilmente per nascondere la loro impotenza! Ho già ricevuto anche inviti a pranzo! Ha già fatto incontri strani? Mi viene in mente una signora che si lamentava del fatto che nell’abitacolo sentiva dei fischi mentre guidava. Quando però avviai il motore non fischiava niente. Allora vidi una borsa sul sedile del passeggero: il sistema elettronico sospettava che ci fosse una persona sul sedile e faceva scattare l’allarme sonoro per allacciare le cinture di sicurezza!

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FORUM

La mia prima auto Camargue, Ticino e Circolo polare sono le destinazioni raggiunte con le loro prime automobili dai nostri lettori, che adesso ci raccontano le loro esperienze. Ottava puntata.

Sempre più a nord

Le automobili AMC erano rare sulle strade svizzere.

Costi esorbitanti «Già da adolescente ero sedotto dalle vetture esotiche dell’American Motors Corporation, abbreviata in AMC. Avevano nomi come Gremlin, Javelin, Hornet, Eagle e Pacer. Perciò, nel 1986 realizzai il mio sogno da ragazzo e comprai una Eagle 4×4, la prima SUV sul mercato dell’auto! All’avvio si sentiva un sonoro borbottio dal motore V6 di 4,3 litri, l’elegante abitacolo era in legno e pelle. Il mio primo viaggio mi condusse in un campeggio ticinese, dove dormivo comodamente sui sedili posteriori ribaltabili. Rimasi quindi scioccato dalla tassa di pernottamento di 30 franchi. Il custode del campeggio applicò la tariffa dei camper! Con il passar del tempo, il consumo (tra 17– 25 litri per 100 km) e gli elevati costi di manutenzione mi fecero tornare alla dura realtà. Nel 1992, a malincuore vendetti la mia curata AMC a un ingegnere forestale».

«Nel luglio del 1967, con l’amico e compagno di studi all’Università di Berna, Hanspeter Gerber, decidemmo di sfuggire alla canicola estiva andando a Nord. Con una DKW Junior rosso scuro, nel cui cofano si celava uno scoppiettante motore due tempi, facemmo rotta verso Amburgo. Non avevamo una meta fissa, ma dipendevamo dalle nostre possibilità finanziarie e dall’affidabilità della Junior. Passando per Amburgo e Copenaghen approdammo in Svezia, pochi giorni prima del passaggio dalla circolazione a sinistra a quella a destra. Ciò voleva dire che tutti i segnali stradali, le demarcazioni al suolo e i semafori erano già regolati sulla circolazione a destra, mentre però si continuava a guidare sul lato sinistro. Tuttavia, dopo aver visitato Stoccolma, non fu il traffico bensì l’alto livello dei prezzi in Svezia che ci spinse ad andarcene in Norvegia, che all’epoca era meno cara. Su una strada di campagna non asfaltata proseguimmo verso Nord. E il 1° agosto scorgemmo un segnale solitario con la scritta ‹Polarsirkel›. E così, nel giorno della nostra festa nazionale, Oggi sul Circolo polare c’è un centro commerciale e ristorante.

Werner Tanner, Arni

foto scattate dai lettori @ Cerchiamo: Siete particolarmente fieri di una foto originale o speciale scattata ultimamente che ritrae gente, paesaggi, situazioni, monumenti. Condividete la foto con noi e i lettori inviandocela per e-mail con un breve commento entro il 30 dicembre a: touring@tcs.ch.

attraversammo il Circolo polare. In seguito decidemmo di proseguire a bordo di un piccolo battello postale (le odierne ‹Hurtigruter› non si possono quasi distinguere dalle navi da crociera). Posteggiammo la nostra DKW Junior sulle isole Lofoten, dove si poteva ancora parcheggiare senza limiti di tempo, e in nave ci recammo a Honningvog e da lì in autobus verso Capo Nord. Dopo 14 giorni fummo felici di poter rimettere in servizio la nostra DKW, perché ormai eravamo a corto di soldi. Per risparmiare, da quel giorno dormimmo in macchina – era un po’ stretto, ma nei ricordi di quel mio primo lungo viaggio in auto, certi dettagli non sono più protagonisti ormai da molto tempo». Konrad Stamm, Tschingel

Camargue: un viaggio mozzafiato.

Spensieratezza giovanile «Con la mia prima auto, una Renault 4CV, nel 1967 andai con un amico nella Camargue. L’autovettura a quattro porte di 360 cm di lunghezza, con motore di 750 cc, tre marce e 17 CV, ci portò in posti meravigliosi. In quei tempi di scarso traffico, ci divertivamo a sederci sul tetto, dopo aver fissato le portiere all’indietro, guidando con i piedi sul volante lungo la costa e godendoci i dintorni. Con la seconda marcia e l’acceleratore al minimo eravamo veloci come i cavalieri... che procedevano ai lati della strada». Walter Bärtschi, Zurigo

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www.

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Scriveteci…

touring impressum

Qui vale la regola: più breve è la lettera, maggiore è la probabilità che venga pubblicata.

I pigri della freccia

René Luyet (@) Fumare al distributore

Negli ultimi tempi, con il bel tempo, constato sempre più che in molti distributori di carburante si fuma nel raggio di due metri di distanza dalle varie pompe, ignorando il divieto di fumare e le indicazioni del personale. Sono un pompiere e ho frequentato anche il corso SDR/ADR per il trasporto di merci pericolose. Rendo spesso attenti i clienti, la gente e il personale su questo punto, ma vengo quasi sempre deriso. Non mi meraviglierei se certi clienti installassero un grill usa e getta all’ombra del distributore per fare una grigliata. Ueli Flueger (@)

Editore Touring Club Svizzero Casella postale 820, 1214 Vernier (GE) Caporedattore Felix Maurhofer Vice caporedattori Marc-Olivier Herren Dino Nodari Redazione Aline Beaud Christian Bützberger Juliane Lutz Peter Widmer Art Director Alban Seeger Responsabile foto Emanuel Freudiger Layout Andreas Waber Stephan Kneubühl Sara Bönzli Mathias Wyssenbach

ALD

Mi stupisco sempre come numerosi automobilisti ignorano di avere a disposizione delle frecce sul loro veicolo. Cambiano direzione, sorpassano, tornano sulla destra della carreggiata, si fermano ai bordi della strada, ripartono ecc., senza attivare i loro indicatori di direzione. È pericoloso quando, ad esempio, vogliamo superare il veicolo che ci precede dopo aver ben osservato la circolazione nel retrovisore e improvvisamente il veicolo che ci segue si sposta sulla nostra sinistra senza il minimo preavviso. Inoltre constato pure che quasi due anni dopo l’introduzione dell’obbligo di circolare con i fari diurni accesi, incrocio ogni giorno decine di veicoli con i fari completamente spenti, a volte perfino in galleria! Sarebbe ora che si obblighino tutti i veicoli a dotarsi di fari automatici, compresi i vecchi modelli.

Rivista del Touring Club Svizzero (TCS)

Giovane pattugliatore TCS Alla giornata «Nuovo futuro» Mattia ha accompagnato il papà durante il turno di lavoro. La sorpresa dei nonni: tuta e foto.

Montaggio gomme

Quando è possibile, cerco di seguire i consigli del TCS per le misure di sicurezza e soprattutto quelle riguardanti i pneumatici. Dopo aver svolto qualche corso di formazione presso il TCS, ho capito che la pressione dell’aria può (deve) essere leggermente aumentata, ma anche che la qualità delle gomme posteriori è molto importante per evitare una sovrasterzata, che è molto difficile da correggere. Il mio trucco consiste nel mettere le gomme nuove dietro, mentre monto davanti quelle che prima erano dietro. Così facendo ho sempre dei buoni pneumatici posteriori e ovunque dei modelli recenti. Ma quando vado a fare montare i miei pneumatici, mi accordo spesso che quelli nuovi vengono sistematicamente messi davanti – anche se chiedo espressa-

mente di metterli dietro – e mi rispondono che lo fanno per avere aderenza sulla trazione. A me però sembra più prudente avere un po’ meno aderenza, ma una migliore tenuta di strada posteriore per evitare il sovrasterzo. Mathieu Piccand (@) Errata corrige

Nell’ultima edizione c’era un’imprecisazione nell’articolo «Tunnel del San Gottardo Lascia o raddoppia?». Naturalmente le stazioni di carico dei camion non dovranno trasportare 6,3 milioni di veicoli all’anno. Infatti questa cifra concerne il totale dei veicoli (cioè auto e camion) che dovrebbero essere caricati al S. Gottardo. Comunque ciò non modifica l’affermazione che tali impianti al Gottardo dovranno essere più grandi rispetto a quelli dell’Eurotunnel.

Assistenti di redazione Michela Ferrari (I) Tania Folly (F) Oliver Marti (T) Irene Mikovcic-Christen Corrispondenza Redazione Touring Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna Tel +41 58 827 35 00 Fax +41 58 827 50 25 touring@tcs.ch Tiratura Edizione italiana: 83 246 Totale: 1 334 694 Edizione/Marketing Reto Kammermann Natascia Prosperi Abbonamento: compreso nella quota annua di socio. «Touring» è pubblicato 12 volte l’anno. Modifica indirizzo: con il numero di socio: TCS, Sede centrale, Casella postale 820, 1214 Vernier, Tel. 0844 888 111, info@tcs.ch Pubblicità: Publicitas Publimag AG Seilerstrasse 8, 3011 Berna Tel. +41 44 250 31 31 Fax +41 44 250 31 32 Testi e foto sono protetti dai diritti di autore. Ogni riproduzione, anche parziale, richiede l’accordo scritto dell’editoria. Si declina ogni responsabilità per manoscritti e altri lavori non richiesti. Produzione Swissprinters SA Brühlstrasse 5, 4800 Zofingen Tel. +41 58 787 30 00

La Redazione

La redazione si riserva di apportare eventuali tagli e non tiene corrispondenza. È possibile inviare le lettere per e-mail (touring@tcs.ch). Le lettere sono pubblicate anche nella versione online di Touring (www.touring.ch).

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PEOPLE

Soci TCS e fan di James Bond Nel mese di novembre i soci del TCS potevano calarsi nei panni dell‘agente 007 James Bond e farsi immortalare con una fiammante Aston Martin.

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TCS E OND JAMES B NA A LUCER

con presente Il TCS era B on d i James i bolidi d ei trasporti d al Museo mbre. a nove

FOTO MATHIAS WYSSENBACH

Nicoletta e Ywan Schmoutz

Josef, Richard e David Zubler

Dania Hazimé

Fabiana Donadi

Elmar Müller e Patrick Lüdi

Stephan Frey

Peter Margowski con il figlioccio Luciano Sapio

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TOUROLINO

OUR

Quest’anno sarai tu l’autore del pupazzo di neve più bello di tutto il quartiere! Oltre a divertirti fuori all’aria aperta, puoi risolvere i giochi di Tourolino e tentare di vincere un premio partecipando al nostro concorso speciale Natale. TESTO ALINE BEAUD | ILLUSTRAZIONE ANDREA PETER

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giochi!

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GIOCHI MOBILI

Ti annoi? Allora prova il gioco seguente: Un pupazzo di neve super! GIOCO 1

Quale boccia di Natale non ha la sua coppia?

Ritieni che i pupazzi di neve tradizionali siano noiosi? Per stupire i tuoi vicini e i tuoi amici costruisci un pupazzo di neve al contrario. Cosa c’è di più divertente? Ecco come fare: prima prepara tre palle di neve di diverse dimensioni e mettile una sopra l’altra dalla più piccola alla più grande. In seguito forma le braccia e le gambe e attaccale come mostrato sul nostro disegno. Poi puoi decorare il pupazzo di neve con gli stivali o le calze, una sciarpa, dei bottoni o dei sassi e una carota! Non esitare a domandare aiuto ad un adulto se fai troppa fatica.

GIOCO 2

Trova i 10 errori. gennaio 2016 | touring

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CONCORSO Partecipazione entro il 17 dicembre per e-mail: tourolino@tcs.ch o tramite posta a: TCS, Redazione Touring, Maulbeerstrasse 10, 3001 Berna. La risposta del concorso n. 11 era A. L’indicazione raffigurata significa «carreggiata gelata». Complimenti ai vincitori: Simone Vigani (Moghegno), Lisa Porchet (Corcelles-le-Jorat) e Patricia Leuzinger (Sierre).

PREMI

Trova i 4 disegni nascosti nell’immagine e annota in quale riquadro si trovano (ad esempio disegno 1 nel riquadro A1). In seguito inviaci le tue risposte per partecipare al nostro concorso speciale Natale. Buona fortuna!

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@

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1.

Un abbonamento annuo famiglia (2 adulti, 4 bambini dai 6 ai 16 anni).

2.

Un atelier «Piacere cioccolato per piccoli e grandi», forfait famiglia.

3.

Un’entrata famiglia al Museo e al Planetarium.

4—

Inviaci un’e-mail a tourolino@tcs.ch con la soluzione giusta per partecipare al sorteggio e provare a vincere uno dei premi a lato.

Possono partecipare tutti i giovani lettori e le giovani lettrici di Touring della Svizzera e del Liechtenstein, a eccezione dei collaboratori TCS e dei loro familiari. I giovani vincitori del concorso «Tourolino» saranno I tre premi sono stati offerti da estratti a sorte e avvisati personalmente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Tierpark Berna, la Maison Cailler e Sono escluse le vie legali. I nomi dei vincitori verranno pubblicati di volta in volta sulla rivista Touring. il Museo svizzero dei trasporti.

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IN GIRO CON

«L’esame di guida

era iniziato male»

Ha appena finito il suo ultimo romanzo ed esce già con un nuovo racconto scritto a bordo della DS4, la vettura d’alta gamma di cui è ambasciatore. Incontro con Joël Dicker, il genio del poliziesco. TESTO ALINE BEAUD | FOTO NICOLAS ZWICKEL

N

ominato di fresco ambasciatore della DS4, il ginevrino Joël Dicker ha composto una novella in cinque capitoli per la marca francese. Lo abbiamo incontrato a Parigi in occasione del lancio della compatta di classe premium. Ci ha confidato le sue idee a proposito dei viaggi in automobile, del suo esame di guida e… delle donne al volante.

In veste di ambasciatore della DS4, lei ha composto un racconto a bordo di questa vettura. Cosa scaturisce da un’esperienza del genere? È stata una bella sfida. Ho scritto questa storia di una cinquantina di pagine dopo aver ultimato il mio romanzo. Una novella è un formato che mi fa paura. Trovo difficile scrivere un testo breve di qualità. Ho dovuto uscire dalla mia zona di comfort.

JOËL

No, racconto storie ambientate in posti che già conosco. In seguito verifico se quel che ho scritto corrisponde al vero. Ne «Le livre des Baltimore» (Il libro di Baltimora, ndt), parlo parecchio di vetture. Invece di prendere l’aereo, Marcus scende in Florida viaggiando sulla strada. Gli ci vuole qualche giorno, ma scopre il paese. A proposito, se c’è una cosa che davvero mi fa soffrire sono i monitor poggiatesta piazzati davanti ai seggiolini per bambini. DICKER

scrittore PREFERENZE Colore: blu Veicolo: Airbus A330 Musica: jazz, folk Paese: Svizzera Film:

The Elephant Man, Memento

Ah sì? E per quale motivo? Lei si ricorda i viaggi in auto che faceva con i suoi genitori per andare in vacanza? Erano interminabili… Ma la noia è qualcosa di importante. Bisogna saper apprezzare il momento, i paesaggi e lasciarsi ispirare.

Parliamo del suo esame di guida. Ha preso la patente al primo colpo? Cucina: italiana Sì, ho superato la licenza di condurre al primo A proposito, è davvero comodo scrivere a colpo, anche la teoria. Il giorno dell’esame di bordo di un’automobile? guida, il mio papà ed io eravamo un bel po’ in ritardo e non troIl racconto è stato scritto solo in parte in automobile. Ho preso vammo tempo per depositare il sacco dell’immondizia che trasoprattutto degli appunti e li ho anche dettati tramite il sisportavamo nell’abitacolo. Prendendo posto a bordo, l’esperto stema di riconoscimento vocale dell’auto. Al giorno d’oggi, dimi chiese: «Cos’è questa immondizia?». Si era già innervosito sponiamo di tecnologie straordinarie a bordo dei veicoli, non prima di partire. Iniziava molto male per me… bisogna ignorarle. A quando risale questo fatto? Lei è anche un grande appassionato di aviazione. [Tira fuori il portafoglio e verifica la data della patente.] Ho suFondamentalmente, le piace più l’auto o l’aereo? perato il mio esame di guida il 17 marzo 2004! Avevo 18 anni. Sono due cose molto diverse. L’automobile è sinonimo e vettore di libertà. L’aeroplano è un sogno straordinario! I decolli – volo Cosa ne pensa del detto «donna al volante, pericolo all’incirca tre volte alla settimana – sono fantastici. Ed ogni costante»? volta risvegliano il bambino che c’è in me. Ma non è piuttosto «donna al volante, pericolo al tornante»? [Ride.] Questa frase non è adatta alla nostra generazione. Non Il suo nuovo romanzo si svolge a Baltimora, in Florida e pensiamo più così, sono modi di dire da vecchi brontoloni. D’ala Montclair. Va in avanscoperta per trovare i luoghi ideali tronde, la maggior parte delle donne che conosco guidano e dei suoi romanzi? parcheggiano meglio di me! • 70 touring | gennaio 2016


JoĂŤl Dicker (30 anni), un uomo dai molti talenti. Per la DS, cambia genere narrativo e si improvvisa perfino attore!

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di più du un soccorso stradale PRESTAZIONOI Molto di più diMolto PRESTAZIONI un soccorso stradale

I soci prima degli azionisti. Lo sapeva che da noi i vantaggi dei soci sono la cosa più importante? Si lasci sorprendere dalle nostre prestazioni quotidiane: Palpitazion

i a Myko

nos? Basta una ch iam Jet per Kloten ata. Arriva l’ambulanza. . Trasporto in ospedale. Il polso è già sceso a 80. Assistenza durante ETI è il num i viaggi: ero 1. eti.tcs.ch

avanti iudizio d g in e n Citazio dice? a un giu Denuncia.

ndo. ltimo seco diritti. Non corsia all’u re i propri le va r fa Cambiata r pe salva. a, e at rr m u d ia ch nza di con ce Basta una Li . za n neglige si tratta di ccesso. ne: un su ircolazio c a ic d ri h e giu a.tcs.c Protezion e-giuridic protezion

Derubati a Bangkok? Basta una chiamata. CHF 1'150.– per ovviare alle emergenze. Volo per Kloten prenotato. Hotel pagato. Swiss LX181 32B. Tutto a posto. La combinazione intelligente di carta di credito ed ETI. www.mastercard.tcs.ch

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Possono partecipare tutte le lettrici e tutti i lettori di Touring in Svizzera e Liechtenstein, ad eccezione dei collaboratori del TCS e dei loro familiari. I vincitori dei concorsi «Gioca & Vinci» di Touring saranno estratti a sorte e avvertiti direttamente. Non viene tenuta alcuna corrispondenza in merito al concorso. Non sarà possibile ricorrere alle vie legali.

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TCS TICINO #12/01

Bollettino della Sezione Ticino

Gennaio 2016

Auguri a tutti! Il nostro regalo: l’impegno continuo nella prevenzione degli incidenti per i nostri figli.


SEZIONE TICINO | PUNTO DI CONTATTO

Accidenti . . .

cosa regalo?

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l Centro TCS di Rivera è pronto ad aiutarvi a rispondere al quesito. Vari prodotti e servizi potrebbero essere la soluzione, oltre ad essere originali ed utili. Inoltre la disponibilità, la cortesia e la professionalità del personale sarà un ulteriore aiuto nella scelta dell’omaggio. Iniziamo la nostra carrellata di suggerimenti, in crescendo di valore, con la classica vignetta autostradale di CHF 40.–.

Oppure regalare sicurezza con un controllo tecnico standard dell’auto (CHF 70.–) oppure l’adesione al TCS per offrire tranquillità in viaggio (CHF 87.– e CHF 66.– per giovani con meno di 25 anni). Un’altra possibilità, sempre in ambito sicurezza, potrebbe essere un corso di perfezionamento alla guida (CHF 150.–) o ancor più divertente un corso «neve & ghiaccio» (CHF 250.–). Mentre per i non-

Tiratura Edizioni

TCS SEZIONE TICINO Impressum Bollettino ufficiale dei Soci TCS, Sezione Ticino

84 000 copie 12 volte all’anno

Redazione Roberto Morandi sezioneTI@tcs.ch Layout Sara Bönzli

ni il corso d’aggiornamento della guida per la 3.a età sarà sicuramente apprezzato. I nipotini forse hanno bisogno un seggiolino per l’auto? La serie Kiddy, giudicata nei test TCS tra le migliori, è inoltre offerta ai Soci con interessant1 sconti (da CHF 239.– a 450.– secondo i modelli). I corsi «2 fasi» come regalo, necessari ai neopatentati per ottenere la licenza di guida definitiva, non potranno che rendere felici figli e nipoti (buoni a partire da CHF 250.– fino a CHF 560.–) Se invece il destinatario del regalo non ha ancora raggiunto i 18 anni, un corso preparatorio di una settimana per affrontare l’esame teorico per l’auto o lo scooter potrebbe risultare azzeccato. I corsi Junior Driving permettono di passare una divertente settimana, oltre che utile, tra coetanei nel villaggio di vacanza TCS a Quinto in Leventina. (CHF 950.–). I diversi pacchetti di buoni della Scuola guida TCS permettono di scegliere tra un minimo di 3 lezioni pratiche fino all’offerta completa di prestazioni dei nostri accreditati Maestri Conducenti (da CHF 255.– a CHF 1130.–). I dettagli dei prodotti e delle prestazioni indicate sono a disposizione al sito tcs-ticino.ch, dove potrete trovare altre moltissime ispirazioni. Per informazioni o richiesta di buoni 091 935 91 35. •

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Indirizzi TCS Punto di contatto a Rivera: informazioni sul societariato, libretto ETI, protezione giuridica Assista, corsi, scuola guida, collaudi e controlli tecnici. Per il viaggio: ViaCard (I), Télépeage (F) Contrassegno per le polveri fini (D) Vignetta autostradale per CH e Austria Seggiolini per bambini e articoli Shop

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TCS Sezione Ticino Via alla Chiesa 10 Casella postale 581 6802 Rivera Telefono 091 935 91 35 Fax 091 935 91 20 SezioneTI@tcs.ch www.tcs-ticino.ch

ETI pronto intervento Tel. +41 58 827 22 20 (emergenze) Patrouille TCS: Tel.: 0800 140 140 (richiesta intervento) 0844 888 111 (Informazioni) Infostrada 163 (50 cts./chiamata + 50 cts./min.)


VITA ASSOCIATIVA | SEZIONE TICINO

«I Fughezzee» a teatro con il TCS

Il Gruppo Bellinzonese del TCS invita i Soci al teatro a Lumino (Salone dell’ Oratorio Parrocchiale) venerdì, 5 febbraio 2016, alle ore 20:30. Dopo lo spettacolo verrà offerto un rinfresco. L’entrata sarà offerta gratuitamente ai primi 110 iscritti. E’possibile iscriversi a partire dal 15.12.2015 dalle ore 09:00 all’indirizzo sezioneTI@tcs.ch e nel rispetto delle seguenti modalità: • domicilio nel Bellinzonese, Riviera, Leventina e Valle di Blenio. • riservazione massima 2 biglietti per ogni Socio, indicando le generalità del secondo partecipante • indicazioni: Cognome; nome; indirizzo completo; recapito telefonico • numero socio Iscrizioni effettuate prima della data stabilita o non complete, non saranno considerate. In mancanza di internet è possibile iscriversi allo 091 935 91 35 (sempre dalle ore 09:00 del 15.12.2015) comunicando le informazioni utili per l’iscrizione. Le riservazioni sono considerate in ordine cronologico. Verrà confermata la riservazione via e-mail.

Nel 2016 il gruppo di teatro-cabaret dei «Fughezzee» raggiunge il quarto di secolo di vita e proporrà uno spettacolo che, come al solito attraverso un simpatico filo conduttore, presenterà in forma satirica i principali avvenimenti che hanno caratterizzato la recente cronaca regionale, cantonale, svizzera e internazionale. La collaudata struttura dello spettacolo lascia sempre spazio per l’inserimento di fatti di cronaca eclatanti dell’ultimo… minuto.

I

l gruppo è nato nel 1991, all’interno del Coro folcloristico Eco di Lumino, con lo scopo di riuscire, attraverso la proposta annuale di uno spettacolo di teatro-cabaret, a reperire i fondi necessari per finanziare l’attività del Coro e ancora oggi questo obbiettivo resta primario. Il fondatore del gruppo, Gianfranco Franzi, trovò l’entusiastica adesione da parte di un drappello di persone, la maggior parte attiva in seno al coro, e gli altri amanti di questa particolare forma di spettacolo che permette agli attori di divertire la gente divertendosi a loro volta. Allora si fece di necessità virtù, non pensando certamente che allo stesso tempo si gettarono le basi per quello che sarebbe divenuto un gruppo apprezzato in tutto il Cantone. Ogni anno sono più di 2’500 le persone che raggiungono la località alla periferia di Bellinzona per assistere allo spettacolo, sempre molto atteso, dei «Fughezzee» che

nel dialetto di Lumino è così chiamata la lucciola, il simpatico insetto che magicamente ma pure fugacemente appare nelle calde serate di prima estate. Il filo conduttore di quest’anno sarà del tutto particolare e per questo, contrariamente al passato, non verrà svelato in anticipo. Sarà comunque un file-rouge chiaramente legato sia alla ricorrenza che viene festeggiata a livello societario (chissà quanti luccichii, paillettes, ecc.) sia alla notorietà che i personaggi che verranno presentati in scena hanno raggiunto. In poche parole nessuno avrà di che lamentarsi: l’essere inseriti nello spettacolo dei Fughezzee é il pedaggio che la gente famosa (Fughezzee compresi) dovrà pagare e questo lo conferma bene a tutti quanti il titolo: «Tiè, l’è isci a vess famos!». • Maggiori informazioni sul sito www.fughezzee.ch gennaio 2016

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SEZIONE TICINO | GOTTARDORAMA

Galleria di risanamento al San Gottardo Nessun peggioramento per la salute

Nel dibattito in corso sul risanamento della galleria autostradale del San Gottardo, un tema che riveste una sua particolare importanza è se gli interventi previsti o ipotizzati hanno un influsso sullo stato generale della salute della popolazione.

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ei paesi occidentali l’industria, l’artigianato, le economie domestiche, lo smaltimento dei rifiuti, l’agricoltura e il traffico sono i principali imputati, con percentuali diverse a seconda delle emissioni prodotte. Ogni anno, secondo l’Ufficio federale dell’aria, in Svizzera da 2’000 a 3’000 decessi prematuri sono riconducibili alle conseguenze dell’inquinamento atmosferico. Dalla metà degli anni ‘80 nel nostro Paese, la qualità dell’aria è in continuo miglioramento, anche se un attento monitoraggio è riservato alle polveri fini, ossidi di azoto, ozono e ammoniaca, inquinanti che nuocciono alle persone ed agli ecosistemi.

Per conoscere se la costruzione della galleria di risanamento al San Gottardo potrebbe avere delle ripercussioni negative sulla salute della popolazione ticinese, abbiamo chiesto l’opinione di due noti medici l’oncologo dott. Marco Varini e il cardiologo prof. dott. Tiziano Moccetti. Dott. med. Marco Varini «La galleria di risanamento, come prevista dal Consiglio federale e senza aumento delle capacità di traffico, non avrà nessun impatto sull’incidenza dei tumori nella popolazione ticinese. Di gran lunga, il maggiore responsabile dei tumori polmonari è il tabacco e di conseguenza, è sulla prevenzione del tabagismo che bisogna lavorare. Nello specifico,

annotiamo che, secondo il registro dei tumori del Canton Ticino dal 1996 al 2010, l’incidenza dei tumori polmonari dal 1992 è diminuita annualmente del 2,2% nella popolazione maschile e quindi non imputabile all’inquinamento. Inoltre, confrontando i dati dei vari distretti del Cantone non esistono differenze sostanziali regionali. (dati consultabili su: www4.ti.ch/dss/dsp/registro-cantonale-dei-tumori/dati-epidemiologici/dati-specifici/tumori-del-polmone). La galleria di risanamento assicurerà maggior sicurezza agli utenti, in quanto saranno evitati i pericolosi incroci attuali, causa di possibili scontri frontali o laterali, in più la presenza di una corsia di emergenza, per ogni canna, agevolerà gli inter-

Curriculum Vitae: dott. med. Marco Varini Marco Varini è nato il 26.5.1943 a Ascona. Diploma di medico nel 1969 con susseguente specializzazione in medicina interna e oncologia medica

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negli USA, Zurigo e a Milano presso Maico l’Istituto Nazionale Tumori. Già Vice-primario del Servizio oncologico cantonale a Bellinzona e responsabile di vari progetti di ricerca sul carcinoma mammario per il Gruppo Svizzero di Ricerca sul Cancro (SA1414). Dal 1986 libera professione a Lugano come

oncologo (www.swissoncology.com). Attività ospedaliera presso la Clinica S. Anna di Sorengo dove dirige il reparto di oncologia e presso la Clinica di Moncucco. Socio fondatore e presidente dell’Associazione Triangolo, volontariato e assistenza per il paziente oncologico.


Curriculum Vitae: Prof. Dr. med. Tiziano Moccetti Dopo gli studi di medicina a Zurigo e Parigi ha conseguito la laurea in medicina nel 1963 e la «Venia Legendi» nel 1975 all’Università di Zurigo e dal 2008 è professore emerito

venti dei soccorsi in caso di incidenti e guasti ai veicoli.» Prof. dott. med. Tiziano Moccetti «Condivido, sia come cittadino, sia come medico la proposta del Consiglio Federale e il chiaro, pressoché unanime, sostegno del nostro Consiglio di Stato ticinese di creare un secondo tubo e di risanare l’ormai vetusta galleria. La realizzazione di un secondo tunnel, senza aumento delle capacità, secondo il mio parere, non avrà delle conseguenze negative sullo stato di salute della popolazione. Un paio d’anni fa, tre colleghi medici ticinesi scrissero una lettera aperta al Consiglio Federale, chiedendo che venisse assolutamente rigettata l’ipotesi del secondo tubo in quando – a loro dire – essa avrebbe comportato un aumento delle malattie tumorali, polmonari e cardiovascolari in Ticino e in particolare nel Mendrisiotto. Non condivido tale previsione basandomi su dati obiettivi.

nella stessa Università. Dal 1972 al 1999 è stato primario del Servizio di Medicina e Cardiologia all’Ospedale Civico di Lugano. Dal 1999 è Direttore Medico e responsabile del servizio di Cardiologia del Cardiocentro Ticino di Lugano – Istituto associato all’Università di Zurigo dal 2012 – da lui fondato nel 1995. Membro di numerose società mediche,

in particolare della Società Svizzera di Cardiologia e dell’American Heart Association. Siede in diversi consigli di fondazione a scopo medico-sociale. È co-fondatore del centro di ricerca nell’ambito della medicina rigenerativa SIRM (Swiss Institute of Regenerative Medicine). Autore di oltre 400 pubblicazioni scientifiche.

Osservo innanzitutto che negli ultimi trent’anni l’età media della popolazione in Canton Ticino è aumentata di oltre 10 anni, raggiungendo oggi gli 84 anni. Ricordo che l’inquinamento da polveri fini nel Sottoceneri proviene in larga misura dalla vicina Lombardia, e non possiamo tenerlo fuori dai nostri confini. La concentrazione delle polveri sottili va monitorata e lo è, ma se mantenuta entro prudenziali livelli di guardia essa non rappresenta un rischio rilevante per la salute pubblica. È risaputo che i gas di scarico emessi dai veicoli possono provocare intossicazioni subcliniche di monossido di carbonio con relativi seri rischi, come rilevato nel Cardiocentro per ricoveri per sindrome coronarica acuta. Vorrei però che si parlasse anche del rischio derivante dallo stress di chi deve attendere ore e ore in coda ai portali della galleria, per poi affrontare il tunnel provato e stanco, con l’ansia per il timore di uno scontro frontale.

Aumento dell’adrenalina e del cortisolo, aumento della frequenza e della pressione arteriosa: questi sì, che sono fattori di rischio cardiovascolare. La scelta dei due tubi è motivata anche da ragioni di sicurezza stradale: lo scontro frontale all’interno della galleria rappresenta un rischio costante. Ma mi chiedo, quanti scontri frontali dovremo ancora registrare prima di decidere in favore del raddoppio? Penso che la tecnologia offrirà in futuro soluzioni radicali e forse definitive ai problemi della sicurezza e dell’inquinamento. Sono un fautore di ciò, ma ritengo, che in attesa di simili concretizzazioni, si debbano affrontare concretamente i problemi attuali e in questo caso aprendo al più presto il secondo tunnel. Per quanto espresso sopra, il 28 febbraio 2016 voterò a favore del progetto del risanamento della galleria autostradale del San Gottardo con la realizzazione di un secondo tubo.» •

POLVERI SOTTILI (PM10) Fra le sostante inquinanti sotto accusa, ci sono le polveri fini rilasciate da processi di produzione industriali e artigianali, sono contenute nei gas di scarico dei motori diesel e dei riscaldamenti, si formano a causa dell’abrasione del materiale ferroso ferroviario, dei freni dei veicoli e del manto stradale, dallo spargimento di concimi, dai lavori agricoli e di selvicoltura. Nel 2014 le misurazioni svolte dal Dipartimento cantonale dell’Ambiente hanno registrato un ulteriore sensibile miglioramento rispetto gli anni precedenti: la media annua di tutte le stazioni di misura presenti sul territorio si situa infatti per la prima volta, con 19 µg/m3, al di sotto del limite OIAt di 20, con le sole eccezioni di Chiasso, Mendriso e Bioggio. Per quanto riguarda invece il limite OIAt di 50 µg/m3 inteso come media giornaliera, un’altra

interessante novità è costituita dal fatto cantieri Alptransit, i cui risultati positivi che nel 2014 ben 9 stazioni di misura sono anche dovuti al progressivo rispettano il numero massimo di spostamento dei lavori di traforo in punti superamenti (1) di questo limite sull’arco sempre più distanti dall’imbocco delle di un anno. Di queste 6 non hanno rispettive gallerie oggetto dei lavori. registrato superOrigine delle PM10 amenti durante il 2014, tra le quali Camignolo e Moleno situate proprio a lato Il traffico nel dettaglio dell’autostrada. Lo Agricultura e Traffico 25 % Selvicoltura 30 % stesso discorso si 5% applica alle 13 % stazioni di Sigirino, Economie 6% Camorino e domestiche 9 % 1% Pollegio (1 Traffico stradale merci superamento), Industria e Traffico passeggeri atte a misurare le Artigianato 35 % Traffico ferroviario emissioni di Traffico aereo e navale polvere dai

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SEZIONE TICINO | INFORMARSI

2º tempo: Mendrisiotto e Gottardo

Renzo Galfetti

Ivo Durisch

Marco Romano

Michele Rossi

Tiziano Calderari

Il Mendrisiotto è una regione martoriata dal traffico e vede, nel risanamento del tunnel del Gottardo, un potenziale ed ulteriore elemento di disturbo della situazione viaria. Il Gruppo del Mendrisiotto del TCS offre l’opportunità alla popolazione di chiarire i dubbi su questa opera che sarà messa in votazione il 28 febbraio prossimo.

Q

uesto secondo dibattito, in formato «contradditorio», è la continuazione di quello tenutosi il 15 ottobre 2014 e intende trarre delle conclusioni sulle conseguenze, sui vantaggi e svantaggi economici e ambientali, sulla salute e in particolare sulla viabilità nel Mendrisiotto, derivanti dell’attuazione o meno del progetto di risanamento scelto dal Consiglio Federale. Il grande successo registrato durante la prima serata («primo tempo») ha stimolato il Gruppo del Mendrisiotto a proporre il «secondo tempo». Gli animatori e il moderatore del dibattito sono autorevoli personalità del mondo politico, economico e culturale del Mendrisiotto. Per i contrari alla costruzione del tunnel di risanamento interverranno:

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l’On. Ivo Durisch, Parlamentare al Gran Consiglio, coordinatore di Cittadini per il Territorio e collaboratore dell’ATA e l’Avv. Renzo Galfetti, membro del Comitato borghese no al raddoppio. A favore, invece, saranno presenti l’On. Marco Romano, Parlamentare al Consiglio Nazionale, e l’avv. Michele Rossi, Delegato alle relazioni esterne per la Camera di Commercio, dell’industria e dello artigianato e dei servizi del Cantone Ticino. Il ruolo di moderatore sarà affidato a l’Ing. Tiziano Calderari, del Comitato del Gruppo TCS del Mendrisiotto e Consigliere Comunale a Mendrisio. Un’altra presenza fondamentale, nell’intento degli organizzatori, dovrà essere il pubblico con le sue domande e al quale sarà concesso ampio spazio durante il di-

battito. Dopo l’evento sarà offerto un rinfresco. L’entrata è gratuita e non è richiesta l’iscrizione. L’evento si terrà mercoledì, 20 gennaio 2016 alle ore 20:00 nell’Aula Magna delle scuole Comunali di Canavee a Mendrisio, Viale Canavee 8 (Viale laterale a Via Alfonso Turconi). È possibile usufruire del posteggio coperto, a pagamento, dell’OBV situato in Via Alfonso Turconi a circa 100 metri dall’istituto scolastico. •

Informazioni Informazioni e argomenti sono a disposizione sui siti: tunnel-sangottardo-si.ch • 2tunnel.ch • sud-nord.ch • noalraddoppio.ch • no-borghese-al-raddoppio.ch.


MOBILITÀ | SEZIONE TICINO

La «Pedemontana» …come pagare?

Malgrado l’intervento del TCS presso la direzione dell’autostrada «Pedemontana» resta complicato pagare i pedaggi. Molti automobilisti, in particolare stranieri, hanno difficoltà nel capire e regolarizzare i pagamenti viaggiando su questo tratto. Abbiamo cercato la miglior procedura di pagamento: ad esclusione del Telepass, tutte sono laboriose ed irritanti.

L

’autostrada Pedemontana Lombarda Analizziamo i vari sistemi: Al termine dell’inserimento dei dati bisocomprende i tratti da Gallarate a Len- • Telepass a bordo del veicolo gnerà stampare il contratto (16 pagine!) tate sul Seveso (in futuro proseguirà Nessun problema, tutto funziona corretfirmandolo in ben 3 posizioni, e compipoi verso Bergamo), le tangenziali di Vatamente e il pedaggio è addebitato sulla lare la lista delle vetture per le quali si parese (da Gazzada a Vedano Olona) e di fattura mensile dell’automobilista. gheranno i pedaggi. Como. È la prima autostrada italiana, e tra Il tutto è da spedire all’indirizzo indicale prime in Europa, dove si viaggia senza • Attivazione «Conto targa» to sul sito con l’aggiunta di una copia deldoversi fermare al casello, grazie al nuovo Se si prevede di transitare frequentela carta grigia dei veicoli e una delega sistema di esazione del pedaggio «Free mente conviene attivare il CONTO degli eventuali proprietari di veicoli supFlow», costituito da portali muniti di apTARGA. L’iter è laborioso ma una volta plementari. Dopo il controllo di rito il parecchiatura elettronica, che rileva il completata l’attivazione non ci si dovrà «conto targa» sarà attivato. transito del veicolo, stabilisce la classe e più preoccupare dei pagamenti. determina automaticamente l’importo da Collegandosi al sito www.pedemonta- • Tratto singolo (occasionale) pagare collegandolo al numero di targa. na.com si può così sottoscrivere, tramiPer un singolo o pochi transiti si può paLa domanda che tutti gli Svizzeri, e non te gli appositi moduli, il contratto. Quegare, entro 15 giorni, con carta di credisolo, si pongono, è: ma come pago il pesto sistema, associato alla targa del to sul sito web o chiamando il call-center daggio? O per noi è gratuito? Evidenteproprio veicolo, addebita i pedaggi per di Pedemontana (+39) 02 39 460 460, mente no! Il sistema di pagamento in atto i tragitti effettuati sulla propria carta di previa registrazione online per ottenere è concepito essenzialmente per i residencredito (esclusa l’American express) il codice d’identificazione da comunicati in Italia, mentre per gli stranieri è aloppure su un conto corrente bancario re all’operatore per il pagamento. Quequanto lacunoso. italiano. Abbiamo provato ad attivarlo. sto sistema è più semplice rispetto al «Conto Targa» e permette di saldare il dovuto con una certa facilità. • Pagamento nei punti assistenza E’ possibile pagare anche nel «Punto Verde» di Mozzate, nel «Made in green» di Vedano, presso Ballarate srl di Como e nei «Punti Cortesia» delle tangenziali di Milano. Se non si è registrati, è necessario presentarsi con un documento d’identità e la carta grigia del veicolo. In caso di pagamenti per conto terzi, bisogna presentare una delega con firma autografa e copia del documento d’identità della persona per la quale si vuole effettuare il pagamento.

Se il pagamento del pedaggio non è effettuato entro i 15 giorni dal transito, dopo circa un mese sarà recapitato un sollecito da un’agenzia di recupero crediti, che oltre al dovuto addebiterà anche i costi amministrativi. RMO ∞ gennaio 2016 |

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SEZIONE TICINO | OPPORTUNITÀ Giovedì, 28 gennaio 2016 ad Airolo

Serata informativa:

Il risanamento della galleria del San Gottardo

I

n previsione della votazione popolare del 28 febbraio 2016, il Gruppo TCS Bellinzonese e Valli, invita i propri soci ed altre persone interessate a una serata informativa sul risanamento della galleria al San Gottardo. L’on. Filippo Lombardi, il

portavoce TCS Renato Gazzola e Mauro Chinotti illustreranno dapprima i lavori di ristrutturazione, le varianti proposte (con o senza tunnel di risanamento) e i loro costi, gli aspetti negativi di un isolamento del Ticino, il ruolo di Alptransit e le relazioni con l’UE, in seguito sarà dato ampio spazio alle domande del pubblico.

È l’occasione per i soci TCS dell’Alto Ticino di conoscere in dettaglio i molteplici e importanti aspetti del problema e ottenere spiegazioni e risposte obiettive ai loro dubbi e perplessità. La serata si svolgerà nel Salone Olimpia di Airolo, giovedì 28 gennaio con inizio alle ore 20.00. Seguirà un rinfresco. •

Rivera, il centro della mobilità! www.tcs-ticino.ch poi di ottenere la licenza definitiva con il costo più basso in Svizzera (per soci Cooldown).

Centro tecnico (091 935 91 35) Offre le risposte e i consigli dei nostri esperti per qualsiasi dubbio nella mobilità: domande tecniche, controllo di fatture emesse da garage, consulenza per problematiche tecniche. Aperto dal lunedì al giovedì, dalle 7.30 alle 18.30, e venerdì dalle 7.30 alle 16.30. Il sabato dalle 8.00 alle 12.00, solo su appuntamento. Occasioni Volete comprare o vendere un’auto d’occasione: il prezzo è corretto? Desiderate conoscere lo stato del veicolo? Un controllo di 90 minuti vi aiuterà a rendere la transazione un vero affare, al costo di CHF 120.– (CHF 240.– non soci). Precollaudo Dovete affrontare il collaudo dell’auto e volete sapere quanto vi costeranno le necessarie riparazioni? Con un controllo di 40 minuti, al prezzo di CHF 55.– (CHF 110.– per i non soci) conoscerete lo stato della vostra vettura e potrete decidere cosa fare. Se invece è in perfetto stato effettuerete subito il collaudo. 82

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Sicurezza e viaggi Dovete partire per le vacanze, per un lungo viaggio oppure volete semplicemente essere sicuri che tutto funzioni a dovere con l’arrivo dell’inverno? Un controllo sulla sicurezza del veicolo nelle sue parti essenziali farà al caso vostro, permettendovi di viaggiare in completa tranquillità. Per i soci, il costo del solo controllo sicurezza è di CHF 45.– (durata 30 minuti), mentre per un controllo standard più approfondito della durata di 50 minuti, è di CHF 70.– (CHF 140.– per i non soci).

Corsi (091 935 91 21) Scuola guida e formazione in «2 fasi» La scuola guida TCS offre una formazione di qualità per l’ottenimento della licenza di condurre in forma individuale, tramite l’acquisto di comodi pacchetti di buoni per lezioni private, oppure seguendo i divertenti corsi di una settimana, denominati Junior e senior Driving, che preparano a sostenere l’esame teorico ufficiale e, in un secondo tempo, le lezioni private su strada per affrontare con sicurezza l’esame pratico. I corsi «2 fasi» vi permetteranno

Corsi di perfezionamento della guida Gli anni passano, nuove norme entrano in vigore e nuove tecnologie approdano sul mercato. L’ampia offerta di corsi al Centro TCS di Rivera ed Ambrì costituisce un’ottima occasione per aggiornarsi ed esercitarsi in pista. Istruttori esperti vi guideranno in un viaggio interessante e divertente tra teoria e pratica di guida, esercitandovi inoltre nelle più importanti manovre d’emergenza. Corsi per auto, moto, scooter, e-bike. Corsi speciali per la 3° età, over 70 e, in campo professionale, corsi per aziende e corsi Oaut per autisti professionisti.

Punto di Contatto (091 935 91 35) Al centro di Rivera è offerta tutta la vasta gamma di prestazioni TCS, con una consulenza, per ogni esigenza, professionale e cordiale. Lo shop propone, oltre ai prodotti di prima necessità per l’auto e per i viaggi (patente internazionale, télépeage francese, viacard e telepass italiani, vignette germaniche e austriache), anche una vasta scelta di seggiolini per bambini, tra i migliori testati dai nostri esperti, a prezzi vantaggiosi e con un’ottima consulenza e servizio dopo-vendita.


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