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Val Monastero
Gioiello medievale ai confini della Svizzera
Il nostro paese è ricco di dimore di ordini religiosi. E alcune sono dei veri tesori, come il convento benedettino di San Giovanni nella Val Monastero. Questo centro dell’arte e della cultura carolingia è un patrimonio mondiale dell’Unesco. Ma a mantenere vivo il monastero alpino sono le suore che ancora vi abitano.
TESTO JULIANE LUTZ | FOTO MAYK WENDT
In posizione splendida nel comune più orientale della Svizzera, al confine con l’Italia.
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Dopo Zernez, l’autopostale prosegue attraverso la solitudine innevata del parco nazionale dei Grigioni fino all’apparire delle prime case. Sembra che Müstair si trovi alla fine del mondo, in realtà è solo il villaggio più orientale della Svizzera, reso famoso dal Monastero di San Giovanni, patrimonio
Unesco dal 1983. Si dice fu fondato da Carlo Magno nell’8° secolo quando, dopo l’incoronazione, sopravvisse a una tempesta di neve sul
Passo dell’Umbrail. Prima monastero di monaci, divenne un convento femminile nel 12° secolo. Oggi, 9 suore vivono nel magnifico complesso, che affascina con la varietà di edifici e di stili architettonici. Per gli amanti dell’arte da ammirare il ciclo di affreschi dell’Alto Medioevo nella chiesa abbaziale.
I dipinti che rappresentano
Cristo, i Santi e scene bibliche godono di fama mondiale per la loro unicità e bellezza. Da contemplare con calma. La Torre Planta del 10° secolo ora ospita il museo dedicato al complesso abbaziale. Per avere un’idea di come un tempo vivevano le religiose del convento, basta visitare il refettorio, il dormitorio e le celle delle suore, che d’inverno erano solite gelare, e che sono state utilizzate fino al 20° secolo.
Preghiera e lavoro
A contribuire ancora oggi alla particolarità del luogo sono le abitanti del convento. Ad esempio, suor Lutgarde. La 58enne di Zurigo si occupa dell’erboristeria, suona l’organo, accompagna il canto e aiuta dove necessario. L’ex assistente di studio medico si è unita all’ordine all’età di 35 anni e vive a Müstair dal 2006. «Certamente il convento è un mondo a sé, ma attraverso le preghiere e i salmi facciamo esperienza a modo nostro della vita al di fuori», afferma con un sorriso. Suor Lutgarde è attiva nel qui e ora e sa quali siano le preoccupazioni della gente. Il contatto con il mondo esterno non le manca, perché ha a che fare tutto l’anno con il personale dipendente del convento e in estate con chi le dà una mano con le sue erbe. Alla religiosa non mancano mai i volontari disposti a rimboccarsi le maniche per partecipare alla raccolta e alla lavorazione di timo o edera terrestre. Da settanta a ottanta erbe diverse sono usate per fare tè, saponi e unguenti che sono venduti nella «Butia», il negozio del convento. Popolare è anche la pensione del monastero. «Penso che la gente apprezzi l’atmosfera speciale di questo luogo, l’interazione con la natura durante la raccolta delle erbe e il silenzio», sostiene suor Lutgarde. ◆
muestair.ch/it Gli affreschi del periodo carolingio e romanico sono famosi in tutto il mondo.
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Suor Lutgarde si occupa delle erbe e suona l’organo del monastero.
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Cos’altro ha da offrire la Val Monastero
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Un’area sciistica accogliente Nel Centro di addestramento valanghe di Minschuns ci si può esercitare da soli o con una guida; consiglio: sci di fondo sulla pista d’alta quota La Muntagnarda.
minschuns.ch
Il Museo 14/18 A Santa Maria si può apprendere come la Prima Guerra Mondiale fu una minaccia per la valle.
stelvio-umbrail.ch
Whisky e gin di prima classe Stando al Guinness dei primati, il signor Gunter Sommer gestisce il bar più piccolo del mondo a Santa Maria. Lui distilla i migliori whisky, mentre sua figlia Katharina si occupa della produzione del gin.
swboe.com, highglenwhisky.com
Albergo consigliato Helvetia, Müstair, hotel accogliente con cucina di alto livello; gli ospiti possono noleggiare la Tesla Model 3 per un giorno per 99 franchi (200 km inclusi); interessanti offerte per gli amanti di racchette da neve e sci di fondo.
helvetia-hotel.ch
Carta turistica Uso gratuito della linea Zernez-Müstair pernottando nelle infrastrutture della valle; offerte turistiche a prezzi speciali. Belle escursioni in ciaspole
Il modo migliore per scoprire questo paradiso delle racchette da neve è con le guide locali. Un affascinante giro di cinque ore porta da Buffalora, vicino al Passo del Forno, a Jufplaun. Con il Piz Nair a forma di piramide alle spalle, il percorso sale dapprima dolcemente, passando davanti a magnifici pini cembro e mugo. Il sentiero conduce poi a sinistra del Munt Buffalora su una zona di brughiera ghiacciata e ricoperta di neve che non può essere percorsa in estate. Poco dopo, in alto a sinistra, si può vedere la «Chasa da Cunfin», che fu usata dalle guardie di confine svizzere durante la Prima e la Seconda Guerra Mondiale. La salita a 2289 metri sul livello del mare richiede un certo sforzo da parte degli escursionisti, anche perché durante il tour si devono affrontare un totale di 400 metri di dislivello. Una volta arrivati alla capanna però si può godere una splendida vista sul mondo delle montagne. Se sei accompagnato dalla guida Isidor Sepp, con il binocolo hai la possibilità di vedere i gipeti dato che sa esattamente dove si trova il loro nido. Tornando in basso verso Buffalora, il sentiero è ripido.
val-muestair.ch
Artigianato alpino
Nel 1928, la Val Monastero era estremamente povera. A quel tempo le donne che non potevano offrire una dote non potevano sposarsi. Per abolire questo deplorevole stato di cose, il prete e due insegnanti di artigianato comprarono alcuni telai. Ciò permise alle donne della valle di creare la propria dote, imparare un mestiere e lavorare. Fu così che nacque la Tessanda a Santa Maria, dove si trova uno dei tre telai a mano del paese esistenti ancora oggi. Da tempo appartiene a una fondazione e dal 2019 è gestita dalla manager Maya Repele. Ancora oggi la promozione e la valorizzazione delle donne è una questione importante. Tessanda garantisce buone condizioni di lavoro, in modo che le donne che vivono nella valle non debbano emigrare. I prodotti tessuti e cuciti a mano con filati naturali – come copri cuscini, sciarpe e tappeti – sono cari, ma di qualità straordinaria. Nel laboratorio vengono organizzate pure visite guidate.
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Dom Marc de Pothuau
(52 anni) ha raggiunto Hauterive 26 anni fa. Nel 2010 è stato eletto Padre Abate dai suoi confratelli.
Così vicini al cielo
L’Abbazia cistercense di Hauterive, a pochi chilometri da Friborgo, giace in un luogo incantevole ed è attorniata da tanta natura e dalla Sarine. Visitiamo questo luogo di grazia accompagnati dal Padre Abate, il suo più alto responsabile.
INTERVISTA PASCALE STEHLIN | FOTO OLIVIER VOGELSANG
Cosa rende l’Abbazia di Hauterive così unica? Viviamo in un fondovalle, in un meandro della Sarine. I monaci cistercensi ricercavano questo tipo particolare di luoghi. Lasciavano le città, i villaggi alla ricerca del deserto o di valli isolate per cercare Dio nel raccoglimento del silenzio e della bellezza.
Come si svolge una giornata tipica al monastero? A dire il vero, la nostra giornata inizia la sera secondo il passaggio biblico: E fu sera, e fu mattina: primo giorno. È evidente che per alzarsi bene ci si deve coricare bene. L’ultimo ufficio si conclude verso le ore 20, ma ci alziamo alle 4 del mattino e iniziamo con una veglia, chiamata Vigilia. La notte è propizia all’attenzione e alla supplica. Per noi è molto importante pregare di notte, in comunione con coloro che a causa della troppa sofferenza non possono riposarsi: i malati, i senzatetto, gli insonni e le molte persone isolate. Poi cantiamo le Lodi per celebrare l’alba nella gioia e nella gratitudine. In totale, celebriamo otto uffici, inclusa la messa, tra i quali inseriamo 6 ore di lavoro. Alcuni fratelli lavorano nella nostra azienda agricola. Con i frutti e le verdure che coltiviamo prepariamo vari prodotti. Parecchi fratelli si dedicano alla foresteria, un luogo destinato ai ritiri.
Il vostro rapporto con il tempo sembra in armonia con la natura. Dovremmo trarne ispirazione? Sì, accogliamo il tempo che passa. Le campane suonano spesso per ricordarci di celebrare ogni momento, il sole che si alza o che raggiunge lo zenit. C’è questa volontà di abbracciare il tempo che trascorre e di combattere questo rapporto che ha la maggior parte della gente con esso e che consiste nel possederlo, nel racimolarne il più possibile. Si crede, a torto, di poter possedere il tempo. Papa Francesco ha detto che il tempo è superiore allo spazio. È un capovolgimento delle nostre categorie. Con i nostri orologi abbiamo ridotto il tempo allo spazio. Abbiamo fatto del tempo qualcosa che si poteva mettere nello spazio, per poterlo pensare, pianificare e dirsi che c’era ancora tempo o più tempo. Tentando di mettere la mano sul tempo si diventa pazzi e ci si esaurisce. La campana che suona mi ferma nelle mie attività e mi ricorda che bisogna celebrare questo tempo che ci è offerto. È insomma la vita che mi viene data a ogni istante. Il silenzio ha un posto importante nella vita monastica. Perché? Il silenzio è necessario per entrare in sé stessi e ascoltarsi. In fondo non è solo il silenzio ad essere importante, ma la parola. Considerata l’importanza della parola, ci vuole silenzio per accoglierla. È la condizione per una relazione profonda con Dio, e pure con gli altri. Il silenzio ci permette di restare in contatto con Colui che raggiungiamo nella celebrazione, come quando si rimane in silenzio alla
«La nostra epoca è ben dotata per la comunicazione, ma gravemente handicappata per la comunione» Frère Marc, Padre Abate all’Abbazia di Hauterive fine di una bella musica, apprezzandola meglio. Il silenzio non è né vuoto né chiusura. È apertura e attenzione verso l’altro e al completamente diverso. Rende intensa la nostra vita fraterna e consente il rispetto e la profondità. Sappiamo tutti dell’importanza che riveste il non verbale nelle relazioni. Ci siamo abituati all’inquinamento luminoso che ci priva delle stelle in città, ma purtroppo ci siamo assuefatti anche al troppo inquinamento sonoro. Col problema che il rumore, le parole vuote, i messaggi incessanti isolano ognuno di noi sempre più. La nostra epoca è ben dotata per la comunicazione, ma gravemente handicappata per la comunione. È così priva di silenzio! ◆
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DA SAPERE
Dove: l’abbazia di Hauterive si trova a Posieux, a 7 km da Friborgo. Storia: l’abbazia cistercense è stata fondata nel 1138 da Guglielmo di Glâne. Lasciando in eredità le sue terre, il signore locale permise la costruzione del monastero facendo capo a dei monaci di Cherlieu, in Francia, per dar inizio alla vita monastica. Vita monastica: una quindicina di monaci (provenienti da tutta la Svizzera o dall’estero) e dei fratelli oblati vivono e lavorano nell’abbazia. Valori cistercensi: lavoro, preghiera e fratellanza.
Per approfondire: abbaye-hauterive.ch