SOPRINTENDENZA PER I BENI ARCHEOLOGICI DELL’EMILIA-ROMAGNA
Il territorio del Comune di Castenaso conserva testimonianze del suo passato assai più ampie di quanto finora noto, sia dal punto di vista topografico sia da quello cronologico. Nell’area interessata dal progetto residenziale della B&B SRL in via Gramsci, già i primi sondaggi eseguiti nel 2008 avevano evidenziato la presenza di resti archeologici. Le ricerche svolte a partire dall’autunno 2010 e condotte per lotti funzionali alle attività edilizie hanno messo in luce due diversi livelli sovrapposti, riferibili rispettivamente all’età del Ferro e all’Eneolitico. Lo strato più recente, posto a circa 70 cm dal piano di campagna, era caratterizzato dalla presenza di vari elementi strutturali (canali pozzi, buche di scarico, buche di palo), che hanno restituito abbondanti reperti, soprattutto ceramici, riferibili al periodo villanoviano. Sono state documentate anche tracce della successiva frequentazione di età classica. Al di sotto di una serie di livelli alluvionali, alla profondità di oltre 2 metri dal piano di campagna, era presente un paleosuolo che conservava testimonianze di una comunità vissuta agli inizi del II millennio a.C.; l’ambito culturale va collocato in un momento finale della cosiddetta Cultura del Vaso Campaniforme, così denominata per la presenza di caratteristici vasi a forma di campana rovesciata, decorati da motivi geometrici variamente articolati. Tra gli elementi indagati (buche, canaline, ecc.) è stato possibile riconoscere i resti di alcune strutture di possibile uso abitativo, in particolare quelli di una capanna larga 6 metri e lunga (uno dei limiti è incerto, l’altro è rimasto occultato oltre il confine di scavo) almeno 22 metri. Quello di via Gramsci non è un rinvenimento isolato: resti di capanne di forma rettangolare riferibili al medesimo contesto cronologico e culturale sono state recentemente indagate in via Tosarelli e in via Galilei (dove sono state rinvenute 3 capanne); le loro dimensioni sono simili a quella di via
S T U D I E R E P E RT I A R C H E O L O G I C I IN VIA GRAMSCI Gramsci per larghezza, mentre la lunghezza è decisamente inferiore (tra i 12,50 e i 15 metri). Se a questi rinvenimenti si aggiungono quelli effettuati lungo via Frullo (in comune di Bologna e di Granarolo, oltre che di Castenaso), riferibili a momenti cronologici simili o leggermente più antichi, se ne ricava il quadro di un territorio che tra gli inizi
Via Gramsci: una fase degli scavi nell’area della capanna.
del IV e quelli del II millennio a.C. ha presentato condizioni particolarmente favorevoli all’insediamento umano: in tale arco cronologico si realizzò la transizione dalla fase della piena/avanzata neolitizzazione a quella dell’esplosione della metallurgia del bronzo, con tutto quanto ciò poté significare in termini di nuovi assetti della struttura economica e sociale delle comunità.
Via Gramsci: foto zenitale della capanna tardo-eneolitica
Via Gramsci: un pozzo dell’età del Ferro
Castenaso, via Gramsci: alcuni frammenti di vasi decorati e un bicchiere con ansa a gomito dai livelli tardo-eneolitici.
Le ricerche sono state condotte sul terreno dalla ditta De Donno Marco – Lavori Archeologici, sotto la direzione scientifica della Soprintendenza per i Beni Archeologici dell’Emilia-Romagna (responsabile per la protostoria e l’età classica la dott.a Caterina Cornelio, per la preistoria la dott.a Giuliana Steffe’), con la costante collaborazione dell’Ispettore onorario Paolo Calligola. Sono state finanziate dalla B&B SRL. Attualmente sono ancora in corso il lavaggio e riordino dei reperti e l’elaborazione della documentazione di scavo.
Via Tosarelli: foto zenitale della capanna tardo-eneolitica
Loc. Stellina: via Galilei: una delle tre capanne della fase tardo-eneolitica.