Sonetto trekking Settimo Vittone Montalto Dora

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C’era una volta il Balteo Certo alcun si chiederà, cosa Balteo dir vorrà Nel lontano Pleistocene, un ghiacciaio crea morene Forze immani e spostamenti, han creato valli e monti Come un gigantesco aratro, modellando anfiteatro Di Eporedia qui è la Serra, da spettacolo la Terra Come microbi noi siamo, al cospetto del titano. Con il nostro bel pulmino, arriviamo nel paesino Siamo a Settimo Vittone, le tortine sono buone Dopo lauta colazione, dividiamo in tre il plotone Nove e dieci, siam partiti, tra i “tupiun” siamo finiti Calce e pietra a sostenere, rare vigne nel podere. C’è la “crema” delle guide, la giornata ci sorride Con Cristina sulla via, sarai esperto in geologia Ami i gatti e la montagna? Adriana ti accompagna Per chi ha “male” di cultura, da Giuseppe avrai la cura Se vuoi perle di saggezza, vai con Bruno, è una certezza Cerchi il piglio militare? Col buon Enzo devi andare Se vuoi far la prestazione, da Alessandro avrai ragione. Via Francigena incrociamo, quanta storia respiriamo Scorgo presto un agrifoglio, sento caldo e allor mi spoglio C’è anche il sole, sette i gradi, sulle foglie attento o cadi San Lorenzo e il Battistero, lo sfioriamo a passo fiero. Mulattiera con gradini, sembriam tanti soldatini Tanti ammiran la campagna, Maria punta la castagna Alla fine del boschetto, ne ha raccolte gia un sacchetto. Tra borgate e provinciale, risaliamo pel crinale Ogni tanto un campanile, scorgo anche un bell’ovile Son sicuro e non mi sbaglio, siam passati da Nomaglio. Conversando col vicino, si fa l’ora del panino Mentre dico baggianate, siamo giunti in quel di Andrate


Altro piccolo paesino, detto “terra di confino” Verbo celtico composto, vedo il torchio per il mosto. Il mio zaino un po’ s’offende, il paesaggio non lo prende L’ho portato sulle spalle, su ben altro monte o valle Forse pensa: “pelandrone, dai mi porti al Mombarone?” Ma noi oggi siam turisti, non vogliamo esser sofisti Stiamo bene qui ad Andrate, sono belle passeggiate Museo d’arte Contadina, la Pro-loco ci propina In un parco di giostrine, son piazzate le panchine L’Araucaria Heterophylla, con il verde suo sfavilla Giusto per bagnare il becco, pronta “buta” di prosecco Dopo brindisi e spuntino, si riprende il buon cammino Certo oggi non son stanco, prendo via per Borgofranco. Tra castagni e ruscelletti, punto verso i tre laghetti Sono i laghi postglaciali, e del Balteo residuali Ecco il primo, Lago Nero, lo aggiriamo per intero Con Cristina ed Alessandro, esploriamo ogni meandro In colonna coi cavalli, da vicino ancor più belli Breve tappa sul roccione, foto in gruppo che emozione! Masso erratico qui giunto e Cristina ci fa un sunto. Di Montaldo son nel borgo e il castello in alto scorgo Di privata proprietà, mi ha colpito sua beltà Tempo fa ci sono stato, Dario Argento ci ha girato Per il Dracula 3D, cimitero finto, li. Che ne dite, una birretta? Parto tra una mezz’oretta C’è il pulmino a Sant’Eusebio, noi si arriva col trek medio. E’ sul bus che mi rilasso, sento d’esser “michelasso” Buoni amici e panorami, ho ricchezza tra le mani… Alla prossima! Enzo, Montalto Dora, 18/11/12


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