Benvenuti a questo numero di China Briefing
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Celebrating 10 Years 1999-2009
n questo numero del China Briefing andremo a vedere le procedure di registrazione per stabilire una presenza in Cina. Dalla scelta del modello operazionale alle corrette procedure di costituzione di un’entità giuridica, questo numero è un breve manuale d’istruzioni per i soggetti interessati ad avviare un’attività nella Repubblica Popolare. Inizieremo con un’introduzione pratica ai quattro principali veicoli utilizzati dalle società straniere in Cina: l’ufficio di rappresentanza, la società a totale partecipazione straniera, la società commerciale a partecipazione straniera e la joint venture. La scelta di una di queste strutture avrà un impatto notevole sul modo in cui l’entità nascente sarà in grado di operare e risponde agli specifici bisogni dell’investire. La nostra rubrica mensile sui confini cinesi si occuperà questo mese della repubblica centro asiatica del Kazakistan. Gli articoli di questo numero sono stati redatti con l’ausilio dell’azienda di consulenza fiscale e per gli investimenti esteri diretti in Cina, Dezan Shira & Associates. Qualora aveste necessità di assistenza in materia fiscale, nella strutturazione societaria e dei sistemi di controllo finanziario e contabile per il vostro investimento in Asia, vi invitiamo a contattarci agli indirizzi riportati di seguito. Distinti saluti dall’Italian Desk di Dezan Shira & Associates, Alberto Vettoretti, Managing Partner, China Practice, Dezan Shira & Associates, Editore, Asia Briefing
Rosario Di Maggio, Senior Associate, Dezan Shira & Associates
Nello Bosco, Senior Consultant, Dezan Shira & Associates
Dezan Shira & Associates dispone di un ITALIAN DESK diretto dal dott. Alberto Vettoretti che segue i clienti italiani su base nazionale in tutta la Repubblica Popolare Cinese ed in Italia. Questo servizio è ulteriormente rafforzato dal proprio National Team di avvocati e commercialisti esperti in tutti gli aspetti riguardanti il sistema legale e fiscale cinese e, fra l’altro, delle implicazioni con le controparti italiane. Se siete interessati a contattare il nostro Italian Desk per discutere dei vostri interessi nella Repubblica Popolare Cinese oppure in Italia, non esitate ad inviarci una email con le vostre domande agli indirizzi del riquadro qui sotto.
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La copertina artistica di questo mese L’opera oggetto della copertina di questo mese, intitolata “China Scenery No. 74”, è dell’artista della provincia dello Hunan, Huang Jin. Huang, che ha studiato pittura con suo padre, il pittore Huang Kejun, si è laureato presso la Xinjiang Normal University, con indirizzo arti visive e pittura ad olio. L’artista è stato uno dei pionieri nel campo dell’utilizzo del bambù intrecciato nella tela ed ha utilizzato questa pianta come soggetto di molte delle sue opere più famose. L’opera è riprodotta per gentile concessione dell’artista e della Fellini Gallery. La FELLINI Gallery è specializzata in quadri contemporanei, sculture e fotografie di artisti cinesi ed internazionali. La galleria è situata nell’antica Concessione Francese al numero 15 di 339 Changle Lu, vicino Xiangyang Lu. www.fellinigallery.com; info@fellinigallery.com.
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La scelta della struttura più adatta [ a cura del dipartimento di Business Advisory Services di Dezan Shira & Associates ]
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uando si contempla l’idea di avviare un’attività economica in Cina, ci si trova davanti ad un numero di opzioni che, sebbene siano limitate in numero, sono molto diverse per natura. Prima di prendere una decisione in merito alla struttura, è però importante delineare chiaramente la strategia che s’intende perseguire. In altre parole: “è la strategia che deve condurre alla struttura”. Bisogna innanzitutto meditare sul perché della scelta di investire in Cina e poi capire cosa di preciso si voglia fare; solo allora sarà veramente il momento di pensare a come farlo. Si vuol vendere in Cina o semplicemente studiare il mercato? Serve il partner cinese o meglio andare da soli? Meglio produrre o semplicemente comprare? Queste sono solo alcune delle questioni chiave che devono essere valutate prima di stabilire una presenza commerciale nella Repubblica Popolare. In questo numero di China Briefing tratteremo alcuni di questi aspetti, le varie strutture a disposizione e il procedimento di costituzione. Potrebbero ovviamente entrare in gioco varie motivazioni, ma in concreto ogni investimento in Cina può essere ridotto ad una (o più) delle priorità sopracitate. Allo stesso modo, quando ci si trova a dover scegliere la struttura, vi saranno delle implicazioni di carattere operativo e fiscale da tener presente. Queste includono: E’ necessaria una presenza commerciale nella Repubblica Popolare oppure è sufficiente operare dall’estero? E’ richiesto fatturare localmente in RMB per i beni/servizi offerti? Si sta sondando il mercato o si è già pronti ad un’operazione su vasta scala? Sarete coinvolti in attività commerciali, produttive, di prestazione di servizi o in una combinazione di queste? Il settore in cui state investendo è stato completamente liberalizzato o avete bisogno di un partner locale? Condurrete l’attività da soli o ritenete opportuno trovare un partner locale che
contribuisca con i proprio asset o con la propria rete di distribuzione? Avete già scelto la zona più adatta? Dovrete considerare fattori quali la vicinanza ad eventuali fornitori/clienti cinesi o a materie prime, la vicinanza a porti ed altre infrastrutture affini, i costi della terra e della manodopera e gli incentivi a disposizione. Una volta definiti chiaramente i bisogni e gli obiettivi dell’investimento in Cina, bisogna considerare la forma giuridica da adottare. Sono disponibili le seguenti alternative: l’ufficio di rappresentanza (RO), la joint venture (JV), la società a totale partecipazione straniera (WFOE) e la società commerciale a partecipazione straniera (FICE). Queste strutture hanno caratteristiche diverse. Scegliere sin dall’inizio il veicolo più appropriato sarà determinante per il successo a lungo termine di qualsiasi investimento.
Uffici di rappresentanza Gli uffici di rappresentanza (UR) sono strumenti particolarmente utili e poco costosi per stabilire una presenza iniziale in Cina. Tra i vantaggi nel registrare un ufficio di rappresentanza, vi è la totale assenza di requisiti di capitale, e quindi la possibilità di assicurarsi una presenza stabile in Cina
con un budget ridotto, pagando unicamente l’affitto dell’ufficio, le spese correnti, i salari e le relative tasse. Se confrontato con quanto necessario per la costituzione di una vera e propria società a partecipazione straniera, l’investimento connesso all’apertura di un ufficio di rappresentanza risulta nettamente inferiore, e permette comunque di svolgere un’attività di collegamento fra il quartier generale, i clienti, o potenziali tali, e/o i fornitori in Cina. Gli UR possono inoltre svolgere attività di ricerca di mercato, identificazione di fornitori, controllo qualità ed ogni altro lavoro preparatorio per conto della propria società madre.
Attività esercitabili dagli uffici di Rappresentanza Gli uffici di rappresentanza possono essere utilizzati principalmente per le seguenti funzioni: Ricerca di clienti/fornitori sul territorio cinese; Conduzione di ricerche di mercato e monitoraggio sul territorio cinese; Mantenimento di relazioni stabili e continue con i clienti e/o i fornitori locali; Controllo qualità sulle merci acquistate dalla società madre; Supervisione e coordinamento logistico nelle attività di “sourcing”;
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Presentazione ed introduzione di prodotti nel mercato cinese, anche attraverso piccole showroom; Controllo sui trasferimenti di tecnologie dalla casa madre a società cinesi. Gli uffici di rappresentanza permettono inoltre di: Assumere personale cinese; Affittare legalmente un ufficio; Richiedere il visto di lavoro per il personale straniero; Disporre di liquidità in RMB per affrontare i costi legati al normale svolgimento di attività in Cina (pagamento affitti, stipendi, viaggi, ecc.). Un UR può rivelarsi molto utile per semplificare le relazioni commerciali tra la vostra capogruppo ed altre società basate in Cina, ma non può fatturare direttamente per la vendita di beni o la fornitura di servizi all’interno del paese.
Documentazione necessaria 1. Modulo di registrazione; 2. Certificato d’iscrizione presso la Camera di Commercio, Industria e Artigianato (che andrà legalizzato in procura e autenticato al consolato cinese); 3. Lettera di referenze bancarie contenente informazioni di base sulla società investitrice e considerazioni generali da parte della banca; 4. Dichiarazione del CdA della società investitrice che approva la costituzione di un Ufficio di Rappresentanza nella Repubblica Popolare Cinese; 5. Contratto ufficiale di locazione o di acquisto dell’ufficio o dell’immobile, corredato del certificato di proprietà del titolare; 6. Atto di nomina del Chief Representative e di eventuali altri rappresentanti da parte del CdA della società investitrice; 7. Documento d’identità del Chief Representative; 8. Curriculum vitae del Chief Representative e di eventuali altri rappresentanti stranieri; 9. Foto del Chief Representative. Al termine della procedura di costituzione, si dovranno completare tutta una serie di registrazioni necessarie prima che l’UR diventi operativo (uffici delle imposte, dogane, qualora le future attività includano l’import/export di campionari, SAFE, ecc.) ed aprire i conti presso un istituto bancario locale.
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Gli errori più comuni nei procedimenti di registrazione di un Ufficio di Rappresentanza L a r e g i s t r a z i o n e d i u n u ff i c i o d i rappresentanza richiede il compimento di un iter abbastanza complesso, soprattutto per la poca chiarezza e standardizzazione nelle procedure, per il grado di riservatezza di cui godono le autorità locali, per i problemi di comunicazione e, spesso, per la fretta e la negligenza degli imprenditori stranieri. Elencheremo di seguito alcuni esempi di errori comuni.
1. La localizzazione dell’ufficio In fase di selezione dell’ufficio, assicurarsi che il proprietario sia in possesso del certificato che gli permetta di affittare a società straniere. Questo documento è necessario per il proseguimento di tutti i procedimenti di apertura di un UR. Il rilascio di questa certificazione comporta però per i proprietari di immobili il pagamento di tasse sul reddito per cui, in molti casi, essi rinunciano ad ottenerla. Se si procede alla firma di un contratto ed al conseguente versamento di un deposito senza accertarsi che tutti i documenti siano in regola, si rischia di perdere tempo e deposito.
2. Shanghai: ulteriori adempimenti Contrariamente alle attese, ed in contrasto con l’immagine rappresentata a livello internazionale, negli ultimi tempi l’apparato burocratico ed amministrativo della città di Shanghai è diventato più complesso. Sono state emanate infatti nuove norme, creando numerosi grattacapi a chi si trovava nel pieno del procedimento di apertura di un UR. D’ora in poi, tutte le domande di registrazione di un ufficio di rappresentanza a Shanghai richiederanno la presentazione di un certificato di registrazione della locazione, rilasciato dalla Real Estate Authority, che dovrà essere inoltrato in copia originale all’ufficio delle imposte locale ed alla AIC. Altra particolarità di Shanghai è l’obbligo a utilizzare agenti governativi per la presentazione di richieste di registrazione di licenze. Ciò naturalmente aumenta i costi amministrativi visto che ognuno di questi richiederà il pagamento dei propri servizi. Questo vuol anche dire che le domande sono tolte dalle mani di professionisti competenti rischiando di finire in mani non sempre altrettanto professionali e che il procedimento potrebbe
accusare un ritardo se, per esempio, la pratica venisse assegnata a burocrati incompetenti, o senza esperienza, negligenti o più semplicemente sovraccarichi di lavoro! È importante notare che le grandi società di servizi professionali tendono ad essere più efficienti nell’occuparsi di pratiche che necessitano delle approvazioni degli agenti governativi di Shanghai, soprattutto per l’importante volume di affari che questi vi apportano quotidianamente. Per maggiori informazioni sul procedimento di apertura di un ufficio di rappresentanza v’invitiamo a scaricare gratuitamente la “Guida all’apertura di un Ufficio di Rappresentanza in Cina” sul sito www.china-briefing.com/it La guida, p re p a r a t a i n c o l l a b o r a z i o n e c o n NEWSMERCATI vede nel dettaglio le procedure di costituzione, gestione e gli obblighi fiscali di un ufficio di rappresentanza in Cina.
Le società a totale partecipazione straniera La società a totale partecipazione straniera (WFOE) è sicuramente il veicolo principale e più comune per gli investitori internazionali che intendono produrre beni, fornire servizi o commerciare in Cina. Le caratteristiche principali di questa struttura, che la rendono sempre più appetibile ai nuovi progetti d’investimento, oltre alle possibilità di definire un oggetto sociale particolarmente ampio, sono diverse: Proprietà e controllo totalmente straniero, senza la necessità del partner cinese Protezione della tecnologia e dei diritti di proprietà intellettuale Strutturazione e gestione dei sistemi di controllo interno più efficienti Possibilità di adottare la propria cultura aziendale fin dall’inizio Rimpatrio dei profitti Possibilità di vendite domestiche
Strutturare la vostra sussidiaria in Cina Oggetto sociale
In Cina più che in qualsiasi altro paese, dovete accertarvi che il vostro oggetto sociale sia redatto in modo accurato e veritiero (il fatto che questo debba essere presentato alle autorità in cinese rende l’operazione ancora più problematica). Gli uffici amministrativi competenti vaglieranno l’oggetto sociale proposto, ma
La scelta della struttura più adatta ciò non significa che gli esami siano finiti. La documentazione continuerà il suo corso tra i vari dipartimenti che verificheranno in modo accurato la vostra domanda. Ogni tentativo di raggirare le autorità doganali o fiscali nella definizione esatta dell’oggetto sociale è destinato a fallire o a creare problemi operativi in futuro. Le WFOE possono svolgere unicamente le attività che rientrano nell’oggetto sociale approvato dalle autorità. La clausola sull’oggetto sociale inserita nello statuto definirà in modo esatto quale sarà l’attività svolta dall’azienda. Qualora si miri alla vendita sul mercato domestico, bisognerà assicurarsi di sottolineare la conformità agli accordi dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO). E` opportuno, inoltre, definire bene il settore di attività, onde evitare l’insorgere di problemi con le autorità fiscali e doganali al momento della riscossione dei rimborsi fiscali dovuti. Oltre a trattarsi di un procedimento di approvazione lungo e complicato, i problemi di comunicazione, la discrezionalità di cui ancora soffre il sistema giuridico cinese e le differenze locali, lo rendono estremamente delicato.
Requisiti di capitale I requisiti di capitale variano a seconda della località e del settore di appartenenza e sono utilizzati come barriera di accesso per assicurare che le società a partecipazione straniera raggiungano uno standard sufficiente in termini qualitativi e di solidità finanziaria.
Requisiti minimi di capitale Il capitale minimo richiesto per legge per una società commerciale, manifatturiera o di servizi domestica ad investimento straniero è di 30.000 RMB e di 100.000 RMB per le società con un unico azionista. In realtà, però, i requisiti minimi di capitale variano drasticamente da località a località. Una società manifatturiera con sede a Pechino, può, per esempio, essere confrontata con requisiti di capitale differenti da quelli di una manifatturiera di Tianjin, di una società di servizi a Shanghai o di una commerciale di Canton. E’ consigliabile guardarsi in giro e rivolgersi a consulenti con competenze locali prima di prendere una decisione. I requisiti di capitale possono cambiare anche da distretto a distretto all’interno della stessa città. Bisogna inoltre diffidare dalle offerte di requisiti di capitale minimi particolarmente attraenti, ma inattendibili, fatte da funzionari locali
interessati solamente a raggiungere le loro quote di investimenti diretti esteri.
Investimento totale Nel corso della procedura di registrazione sono oggetto di comunicazione obbligatoria sia l’ammontare di “capitale registrato” che quello di “investimento totale”. L’investimento totale rappresenta il totale delle risorse investite in una società, mentre il capitale registrato è l’ammontare di capitale apportato dalle parti e debitamente registrato presso le autorità. La differenza fra il capitale registrato e l’investimento totale rappresenta il debito che la sussidiaria cinese può contrarre con la casa madre o con un istituto di credito straniero qualora servisse un apporto superiore di fondi esteri. Il rapporto fra il capitale registrato e l’investimento totale deve essere strutturato attentamente, in particolare nel caso in cui dobbiate ottenere un successivo prestito o altri finanziamenti dall’estero. Strutturare l’investimento in modo da poter, se necessario, accedere a fondi aggiuntivi, non richiede nessuna procedura particolare, se fatto bene dall’inizio. Anche le modalità e i tempi di versamento del capitale nella nascente società devono essere specificati nello statuto. È fondamentale che l’investitore comprenda appieno i concetti di requisito minimo di capitale registrato, investimento totale e capitale operativo. Le autorità amministrative vaglieranno la fattibilità generale del progetto ed il soddisfacimento di requisiti di capitale ragionevoli in relazione a particolari tipi d’investimento. Le iniezioni di capitale avranno luogo dopo l’approvazione della licenza della WFOE.
Capitale operativo Per capitale operativo intendiamo qui l’ammontare di capitale necessario fino al momento in cui una società diviene finanziariamente autosufficiente e questo è spesso sottostimato dagli investitori stranieri. In fase di capitalizzazione iniziale ci si limita spesso a conferire il capitale registrato minimo, per rendersi conto in seguito che la società è sotto capitalizzata, incapace di saldare i propri conti e priva di fondi. Provvedere in un secondo tempo ad ulteriori iniezioni di capitale comporta un dispendio di tempo e di denaro. L’invio di denaro per compensare un deficit operativo, che non segua il protocollo governativo per l’iniezione di capitali, può essere assoggettato ad un’imposta sui redditi
societari del 25%. Pertanto, è consigliabile dedicare particolare attenzione alla previsione del budget, onde evitare futuri problemi di flusso di cassa. Tenete a mente che la società straniera di nuova costituzione in Cina potrebbe dover eseguire un deposito fiscale per l’IVA alle dogane, pagare i dazi su eventuali importazioni iniziali o incorrere in altri obblighi e limitazioni che richiedono impegni finanziari non sempre chiari inizialmente. Molte nuove società non tengono conto di questa necessità di capitale operativo iniziale (che dovrebbe invece fare parte degli elementi utilizzati per la determinazione dell’ammontare di capitale sociale registrato), ritrovandosi così in seguito a corto di denaro.
Il procedimento di costituzione
Il rapporto sullo studio di fattibilità Lo studio di fattibilità è uno dei primi passi nel procedimento di costituzione. Questo documento non vincolante viene vagliato dal Ministero del Commercio o dalle sue controparti locali per calcolare i flussi di investimenti esteri diretti in Cina, ma anche per determinare quanto l’investimento sia stato ponderato e pianificato. Insieme alle altre informazioni rilevanti, esso costituirà il budget operativo della società. La redazione segue un formato standard che verrà fornito dalle autorità insieme al resto della documentazione necessaria alla presentazione della domanda di costituzione. Il rapporto dovrà essere tradotto e presentato in cinese.
Il rapporto sulla valutazione di impatto ambientale Nel processo di costituzione, dovrete richiedere all’Environmental Protection Bureau il rilascio di un documento che ha lo scopo di controllare i processi di produzione manifatturiera in relazione a specifiche norme ambientali. Le autorità richiederanno informazioni in merito alle materie prime utilizzate, ai macchinari ed alle attrezzature, al consumo ed allo stoccaggio sicuro di eventuali prodotti tossici. Tutte le domande per la costituzione di WFOE manifatturiere o di assemblaggio devono ottenere questa approvazione. In alcuni casi potrebbe essere richiesto un rapporto completo sull’impatto ambientale stilato da un consulente specializzato (per esempio nel settore conciario) e ciò potrebbe incidere sui tempi di inizio delle operazioni dell’azienda.
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Clausole statutarie essenziali Lo statuto è uno dei documenti più importanti per la costituzione di una WFOE. Queste clausole sono le regole di funzionamento della società ed è vitale che esse siano ben strutturate. Sfortunatamente, molti investitori stranieri fanno l’errore di ritenere la redazione dello statuto una mera formalità e non dedicano il tempo necessario per una corretta compilazione. Di seguito indicheremo alcune delle clausole chiavi, il loro significato e che cosa dovrebbe esservi incluso.
Clausola sull’oggetto sociale Questo articolo definisce i limiti dell’attività economica che verrà esercitata dalla WFOE. Deve essere una chiara ed onesta previsione dell’oggetto sociale che vi siete prefissati, che lasci però aperta la possibilità ad una possibile espansione. Clausola sugli obiettivi dimensionali Può rivelarsi utile inserire una clausola che preveda una strategia di uscita collegando il livello di produzione e di redditività ad un limite considerato inaccettabile che, in caso superato, permetta la liquidazione dell’investimento.
Clausola di verifica della liquidazione La liquidazione e lo scioglimento della società in seguito al verificarsi degli eventi previsti dalla clausola sugli obiettivi dimensionali inclusa nello statuto dovranno essere approvati con delibera del consiglio d’amministrazione. L’attivo societario deve essere liquidato secondo l’ordine seguente: spese di liquidazione, salari dei dipendenti, imposte in sospeso, debiti privilegiati, altri debiti. Clausola sul capitale investito Il rapporto fra il capitale sociale registrato e l’investimento totale può incidere sulle politiche di indebitamento della società stessa e sulla possibilità che la controllante conceda prestiti alla controllata cinese. Clausola sindacale In Cina i lavoratori hanno il diritto di riunirsi in un sindacato ma non di scioperare. Essi possono, in ogni modo, nominare un rappresentante. È raccomandabile tentare di controllare il budget del sindacato e le sue spese. Le clausole statutarie dovrebbero essere studiate in modo molto accurato ed essere redatte in modo tale da adattarsi perfettamente alle esigenze della vostra
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Linee guida per gli investimenti diretti esteri Rapporto tra Investimento Totale e Capitale Registrato Investimento totale Capitale registrato
Note
Fino a 3 milioni di U$D
Almeno 7/10
Da 3 a 10 milioni di U$D
Almeno 1/2
Per un investimento totale fino a 4,2 milioni di U$D, il capitale registrato deve essere di almeno 2,1 milioni di dollari.
Da 10 a 30 milioni di U$D
Almeno 2/5
Per un investimento totale fino a 12,5 milioni di U$D, il capitale registrato deve essere di almeno 5 milioni di dollari.
Oltre 30 milioni di U$D
Almeno 1/3
Per un investimento totale fino a 36 milioni di U$D, il capitale registrato deve essere di almeno 12 milioni di dollari.
Tempistiche per il conferimento del capitale registrato Modo di conferimento Ammontare 1. Versamento del capitale conferito in un’unica soluzione Soluzione unica
Termine
Tutto il capitale sociale Entro sei mesi dal rilascio della business registrato license
2. Versamento del capitale conferito in più tranches (1) prima rata
Almeno il 15% del Entro tre mesi dal rilascio della business capitale registrato license
(2) versamenti successivi
Pagati in più soluzioni
Entro uno o due anni dal rilascio della business license (varia seconda dell’ammontare e della città). Inoltre, qualora abbia funzione di Holding company, l`intero capitale registrato deve essere versato entro 5 anni.
società. Una volta stilato, lo statuto deve essere tradotto in lingua cinese. È importante notare che, come ogni altro documento da presentare alle autorità cinesi, la versione cinese sarà quella dotata di validità giuridica e prevarrà su qualunque altra versione. Per queste, ed altre ragioni, è fondamentale avere una chiara comprensione del processo di costituzione e dedicarvi il tempo necessario. Per maggiori informazioni sul procedimento di costituzione di una WFOE, v’invitiamo a consultare gli schemi illustrati a pagina 9.
Le società commerciali a partecipazione straniera Le società commerciali a partecipazione straniera (FICE) sono autorizzate al compimento delle seguenti attività: Importazione, esportazione, distribuzione e vendita sul territorio cinese Vendita al dettaglio, ovvero la vendita di beni e dei relativi servizi ad individui privati da una postazione fissa, così come attraverso la televisione, il telefono, la posta, il commercio via internet e i distributori automatici Vendita all’ingrosso, ovvero la vendita di beni e dei relativi servizi ad altre società o clienti operanti nell’industria, nel commercio, o ad altre organizzazioni
Operazioni svolte da rappresentanti che operano dietro provvigione (agenti o altri intermediari) Franchising Queste attività possono essere svolte anche attraverso altre modalità, come per esempio tramite un agente commerciale. Una FICE vi dà però il controllo necessario a garantire gli standard qualitativi e dei servizi, vi avvicina ai fornitori e vi permette di fatturare ai vostri clienti in valuta cinese. Ci sono tuttavia delle limitazioni. Le FICE non possono “trasformare” la natura dei prodotti, ma solo vendere quanto precedentemente acquistato. La legislazione attuale prevede ancora limiti
La scelta della struttura più adatta alle partecipazioni straniere in società che commerciano alcuni prodotti, quali libri, periodici, giornali, automobili, medicine, sale, prodotti chimici per l’agricoltura come i pesticidi, il petrolio grezzo o la benzina. Le imprese commerciali che non siano impegnate nella commercializzazione e distribuzione dei prodotti elencati sopra non hanno alcuna limitazione relativa alle quote di partecipazione o al numero di punti vendita. L’ottenimento di licenze aggiuntive di importazione ed esportazione per alcuni prodotti specifici potrebbe diventare difficoltoso, sebbene sia in alcuni casi necessario.
Costituire una FICE Il procedimento di costituzione di una FICE è molto simile a quello della WFOE manifatturiera. A differenza di questa, la FICE non è però tenuta a presentare il rapporto per la valutazione dell’impatto ambientale, dal momento che le società di questo tipo non svolgono attività di produzione o trasformazione. Le FICE sono tenute a richiedere le specifiche licenze per le attività di import/export presso le autorità doganali. Come per le WFOE, anche per le FICE deve essere prestata la giusta attenzione alla redazione dello statuto, in particolare prevedendo l’inclusione di una clausola sul direttore generaleed una clausola sul cosiddetto supervisore della società.
Capitale sociale registrato I requisiti minimi di capitale sono stati ridotti rispetto al passato. Attualmente è inoltre possibile costituire una FICE su tutto il territorio cinese. Il capitale registrato minimo previsto dalla legge per la costituzione di questo tipo di società è di 30.000 RMB, questo sale a 100.000 RMB in presenza di un unico azionista. Il mercato si è quindi ora aperto all’entrata di molti soggetti che in precedenza non si sarebbero potuti permettere di avviare un’attività in Cina. Va comunque notato che è solitamente richiesto un capitale superiore a quello previsto dalla legge. Le autorità locali si baseranno, infatti, sullo studio di fattibilità per decidere se l`investimento è appropriato al progetto o meno. Le preoccupazioni relative al rapporto tra il capitale sociale registrato e il capitale investito, illustrate nella sezione precedente dedicata alle WFOE, valgono anche per le FICE . Per maggiori informazioni sul procedimento di costituzione di una FICE, v’invitiamo a consultare gli schemi illustrati a pagina 9.
Joint venture Una JV è una società a responsabilità limitata formata con il capitale di uno o più investitori stranieri, o persone fisiche straniere, ed una società cinese. La parte o le parti straniere devono avere una partecipazione pari almeno al 25% del capitale. Si noti che una persona fisica cinese non può generalmente essere socio di una JV (sebbene questo sia possibile in circostanze particolari, per esempio se la Joint Venture è costituita nel Parco HighTech Zhongguancun di Pechino, o a seguito di una fusione o acquisizione se l’individuo cinese era socio dell’azienda domestica acquisita da almeno un anno, allora costui potrà rimanere socio anche della neonata JV). Un aspetto da enfatizzare, in quanto spesso male interpretato, è che la JV non è una fusione fra una società straniera e una o più entità cinesi. La JV è una nuova entità posseduta da entrambi i soggetti, nella quale le responsabilità dei soci sono limitate alle attività apportate in dote alla società stessa. Le obbligazioni, per esempio, non sono estese alle società proprietarie. In Cina esistono due tipi di JV, le joint ventures di capitale (equity joint ventures EJV) e le cooperative joint ventures - CJV. Queste due strutture appaiono simili a prima vista, ma da una più attenta analisi emergono diverse implicazioni pratiche relative alla strutturazione delle attività di ognuna. In questa sezione esploreremo le differenze, fornendovi alcuni consigli pratici sulla strutturazione,sul rimpatrio dei profitti, sui diritti di uso della terra, ecc. Potete pensare alla JV come ad un essere vivente dotato di un cuore ed una mente. Il cuore si trova nel contratto, che specifica l’accordo ed i doveri di entrambe le parti. La mente è invece nello statuto, che stabilisce in che modo una JV possa funzionare. Entrambi sono altrettanto importanti e nella loro stesura deve essere prestata massima attenzione ai dettagli. Ci sono delle differenze operative fra i contratti e le leggi che regolano le EJV e quelli che regolano le CJV. I due tipi di struttura sono rispettivamente regolati dalla Sino-Foreign Equity Joint Venture Law del 1979, dalla Sino-Foreign Cooperative Joint Venture Law del 1988 e dai relativi successivi emendamenti. Anche la China Company Law del 2006 è in parte applicabile alle joint venture. Ci sono numerose differenze essenziali fra le due strutture.
Lo status di responsabilità Le EJVs devono essere costituite in forma di società a responsabilità limitata, mentre le CJV possono operare sia sotto forma di società a responsabilità limitata che di enti non dotati di personalità giuridica (sebbene quest’opzione sia sempre meno popolare). Nel secondo caso la divisione della responsabilità tra le parti sarà determinata contrattualmente. Queste entità possono essere gestite da un comitato di gestione invece che da un consiglio d’amministrazione. Vengono generalmente utilizzate nell’eventualità in cui una parte straniera voglia apportare un contributo di capitale a favore di una manifattura cinese per l’aggiornamento delle attrezzature, desiderando però mantenere un certo grado di controllo sulla gestione dell’investimento.
Struttura gestionale Le EJV hanno per legge una struttura doppia di controllo, che è costituita da una consiglio di amministrazione e da un team di gestione nominato contrattualmente. Generalmente questo è composto dal “direttore generale e da due delegati”, (sebbene il numero preciso di questi ultimi sia in realtà variabile), che sono legalmente responsabili della gestione ordinaria della società. Questo viene specificato per assicurare che le funzioni di gestione in caso di operazioni di maggiori dimensioni siano definite chiaramente. La CJV in teoria potrebbe operare anche solo con il consiglio di amministrazione (o con il comitato di gestione nel caso di quella priva di personalità giuridica), ma deve comunque avere un direttore generale. Per le questioni di minore importanza quindi la responsabilità delle decisioni potrebbe ricadere unicamente sul consiglio di amministrazione.
Obbligazioni contrattuali In termini esclusivamente operativi le EJV tendono ad essere decisamente più rigide delle loro corrispondenti di natura contrattuale. Questo per garantire un corollario più stabile e sicuro ad una struttura che nasce tipicamente per convogliare investimenti anche molto ingenti. Le CJV lasciano alla libera contrattazione delle parti, e quindi ad un maggior grado di flessibilità, le decisioni sulle responsabilità delle parti coinvolte.
Conferimenti di capitale I conferimenti a qualsiasi tipo di joint venture possono essere realizzati sotto le seguenti forme: denaro, edifici, macchinari, materiali, know-how, ecc. Per quanto
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riguarda le EJV, il procedimento attraverso il quale il conferimento viene effettuato, e la relativa valutazione espressa, sono sottoposti ad una scrupolosa verifica. Viene spesso fatto ricorso ad una perizia indipendente a garanzia che i beni conferiti non vengano valutati con un prezzo superiore a quello che effettivamente hanno sui mercati internazionali, questo perché tali beni costituiranno una parte inalienabile dell’accordo contrattuale. Per quanto riguarda le CJV non è invece necessario che i conferimenti alla base della cooperazione vengano valutati da terze parti, ciò significa che le parti sono libere di determinare contrattualmente la valutazione dei propri conferimenti.
Divisione dei profitti e quote di capitale La EJV si basa sulla condizione che i profitti vengano divisi fra le parti in maniera proporzionale alle quote di partecipazione. Gli investitori stranieri devono avere una partecipazione minima pari al 25% del capitale sociale. La CJV è fondamentalmente diversa in quanto la porzione di profitto che spetta alle varie parti non è necessariamente legata alle quote di capitale possedute. Un investitore straniero potrebbe quindi detenere una partecipazione minore a quella del suo partner cinese, ma avere diritto ad una quota di utili maggiore. In alcuni settori soggetti a restrizioni, come per esempio nel settore pubblicitario, delle telecomunicazioni, immobiliare e dei trasporti, il partner straniero non può detenere una quota maggioritaria del capitale. I profitti di una CJV potrebbero inoltre essere divisi “per tipologia”, per esempio nel caso in cui la parte cinese dell’accordo svolga il processo di trasformazione e la parte straniera realizzi invece il suo profitto dalla vendita finale dei beni.
Recupero dell’investimento La CJV, diversamente dalla EJV, permette teoricamente all’investitore straniero (ma
non a quello cinese), di poter recuperare in maniera abbastanza veloce il capitale inizialmente versato per la nuova struttura anche nel corso della durata della JV. Ciò può risultare particolarmente utile quando la parte straniera stia facendo ricorso a capitale di debito per il finanziamento dell’affare. Questo trattamento “di favore” è però controbilanciato dal fatto che, alla scadenza dell’accordo, la parte cinese entra di diritto in possesso dei beni in capo alla CJV. È comunque da sottolineare che, in base ad una circolare emessa nel 2002 dal Consiglio di Stato, è oggi particolarmente complicato ottenere l’approvazione per questo tipo di accordi.
Diritti di uso dei terreni Molto spesso, il contributo della parte cinese ad una JV è apportato sotto forma di diritti di uso dei terreni. È importante ricordare che in Cina questi possono avere due forme diverse: “diritti in concessione” (“granted rights”) e “diritti in assegnazione” (“allocated rights”). I diritti in concessione sono quelli approvati dall’amministrazione specificatamente a favore della JV, la quale detiene quindi direttamente la titolarità dei diritti su un terreno per il periodo di tempo specificato nel certificato di concessione. Notate che tale durata non deve necessariamente corrispondere alla durata della JV. Può anche essere superiore, nel qual caso il terreno è visto come un cespite la cui titolarità spetta alle due parti in proporzione alla loro quota di capitale. Tale “asset” può conseguentemente essere ceduto a prezzo di mercato se la licenza della JV non viene prolungata. Tale diritto può essere venduto o gravato da ipoteca e i proventi di tali transazioni andranno nel patrimonio della JV. I diritti in assegnazione sono quelli la cui titolarità resta in capo alla parte cinese che ne è proprietaria. In termini pratici, i terreni delle città e delle aree suburbane sono direttamente di proprietà dello Stato.
In alcune aree rurali esistono forme di proprietà collettiva della terra, per questa ragione prima di essere riassegnata o data in concessione dovrebbe essere ritrasferita allo Stato. In entrambi i casi, ciò comporta che ogni utilità di pertinenza degli edifici resti in capo alla parte cinese, e non all’investitore straniero; siate quindi cauti nel finanziare la costruzione di edifici situati su terreni in assegnazione poiché questi andrebbero a beneficio della parte cinese. È possibile convertire i diritti assegnati in diritti garantiti tramite il locale ufficio per l’amministrazione del territorio. Tale ufficio si riapproprierà del terreno in questione, convertirà il diritto in un diritto di concessione e ne assegnerà l’uso alla JV. Tali diritti d’uso sono ovviamente collegati ad un prezzo di vendita, e potrete rivolgervi direttamente all’ufficio locale del territorio per una conferma su chi sia titolare dello specifico appezzamento di terreno in questione. Esistono delle società indipendenti che svolgono valutazioni sul valore dei diritti di uso dei terreni, potrebbe essere una buona idea assumere un`esperto al fine di svolgere un accurato accertamento della veridicità della stima presentata, talvolta in modo arbitrario, dal titolare del diritto. Per maggiori informazioni sul procedimento di costituzione di una JV, vi invitiamo a consultare gli schemi illustrati a pagina 9. Dezan Shira & Associates è una società di consulenza autorizzata che offre assistenza in materia legale, fiscale e contabile, di due diligence, di gestione dei libri paga e di revisione per società straniere che operano in Cina, a Hong Kong, in India ed in Vietnam. Per qualsiasi domanda o per ricevere ulteriori informazioni vi invitiamo a contattarci all’indirizzo italiandesk@dezshira.com oppure a visitare il sito www.dezshira.com/it.
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Cina | Hong Kong | India | Vietnam
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China Briefing
Avviare un’attività in Cina prego notare che sono possibili variazioni a livello regionale o in riferimento a settori specifici per i quali potrebbero esser necessarie licenze aggiuntive
Ufficio di Rappresentanza
Società a totale partecipazione straniera (WFOE)
Ricerca ufficio, negoziazione e firma del contratto d'affitto A
Registrazione del contratto di locazione presso l’autorità competente
B
Presentazione della domanda di registrazione presso il State Administration of Industry and Commerce (SAIC)
Pre-registrazione del nome presso il State A Administration of Industry and Commerce (SAIC)
Il Chief Representative firma la domanda di C registrazione
Rilascio del rapporto di valutazione ambientale C da parte dell’Environmental Protection Bureau (se del caso)
D La SAIC rilascia il certificato di registrazione Da questo momento la WFOE esiste ufficialmente
dei timbri da parte del Public E PredisposizioneSecurity Bureau Registrazione presso la Administration of F H State Foreign Exchange (SAFE)
Registrazione dell'Enterprise Code presso il Technical Supervision Bureau
Registrazione alla dogana
J
Rilascio approvazione da parte del SAFE
Registrazione fiscale presso gli uffici delle imposte locali e nazionali
Registrazione ai fini statistici
K
G
Apertura di un conto corrente bancario in RMB
di un conto in J Apertura valuta estera
Visita medica in un ospedale designato
B
Permesso di lavoro dal SAIC, permesso/ certificato di assunzione per straniero dall’ufficio del lavoro
C
Permesso di soggiorno e visto Z dal Public Security Bureau
M
Registrazione presso la State Administration of Foreign Exchange (SAFE)
D Rilascio della business license da parte del SAIC E
Approvazione per la creazione dei timbri da parte del Public Security Bureau
F
Registrazione dell'Enterprise Code presso il Technical Supervision Bureau
G Ispezione degli uffici da parte del Tax Bureau
L
Apertura di un conto bancario N in valuta straniera O
Procedure per i permessi personali del Chief Representative A
Approvazione del rapporto sullo studio di fattibilità da parte del Ministero del Commercio
B
Da questo momento l'ufficio di rappresentanza esiste ufficialmente
I
Apertura di un conto corrente bancario temporaneo (se richiesto)
Nomina del Chief Representative
Ottenimento della valutazione medica
Ottenimento del permesso di lavoro
Versamento del capitale registrato
H
Registrazione fiscale
I
Apertura di un conto bancario in RMB
J
Registrazione presso le Autorità doganali
Commodity inspection registration presso l' P Rapporto di verifica del capitale K Entry-Exit Inspection and Quarantine Bureau L
Registrazione della licenza per le attività di Import ed Export presso le Autorità doganali
S
Registrazione a fini statistici
Q Rinnovo della business license R Registrazione a fini finanziari
Registrazione per la T qualifica di General Tax Payer
* Le principali variazioni locali includono: 1. Shenzhen - La registrazione/approvazione da parte della SAFE non è richiesta 2. Canton - il contratto di affitto non ha bisogno d’essere notificato dal notaio; la registrazione presso la dogana spesso non è richiesta; il conto in valuta straniera non è richiesto
* Durata della procedura: generalmente dura tra i tre e i quattro mesi dall’inizio della procedura al rilascio della licenza a dipendenza delle complicazioni legate al rilascio delle licenze in alcuni settori.
Società Commerciali (FICE)
Joint Venture A
Pre-registrazione del nome alla A Amministrazione Statale per l’Industria ed il Commercio (SAIC) B
Approvazione del rapporto sullo studio di fattibilità da parte del Ministero del Commercio
C
Emissione del Certificato di Approvazione da parte del Ministero del Commercio
Emissione della Business Licence da parte del E SAIC
F
Approvazione per la costituzione dei timbri da parte dell’Ufficio di Pubblica Sicurezza
G
Registrazione della matricola societaria da parte dell’Ufficio della Supervisione tecnica
O
Approvazione del SAFE
H
Ispezione degli uffici da parte dell’Ufficio delle Tasse
P
Apertura del conto bancario dove versare il capitale registrato
I
Registrazione fiscale
Q
Versamento del capitale registrato
J
Apertura del conto corrente bancario in RMB
K
Registrazione presso le Dogane
L
Registrazione dell’ispezione dei beni con l’Ufficio delle Entrate e quello per la Quarantena
M
Registrazione della licenza per le attività di Import e Export alla Dogana
R Rapporto di verifica del capitale
S Rinnovo della business license
T
Registrazione a fini finanziari
T
Registrazione ai fini statistici
Firma di un protocollo d’intesa
C
Conduzione di una due diligence legale e finanziaria
D
Pre-registrazione del nome
Apertura di un conto corrente bancario temporaneo
del contratto di joint venture, dell’atto E Firma costitutivo e degli altri documenti necessari
Approvazione dello Statuto ed emissione D del Certificato di Approvazione da parte del SAIC
Da questo momento la FICE nasce legalmente Registrazione presso la State N Administration of Foreign Exchange (SAFE)
Firma di un accordo di confidenzialità
B
Registrazione presso la Administration O State of Foreign Exchange (SAFE)
F
Valutazione ambientale (unicamente per le JV manifatturiere)
G
Rilascio del certificato d’approvazione
H
Rilascio della business license
I
Predisposizione dei timbri
J
Registrazione dei codici identificativi della società
alcune banche chiedono il L di un conto P Apertura in valuta straniera Tax Registration Certificate Q
Apporto in conto capitale
Ottenimento del report R di verifica sul capitale versato
Registrazione per la V qualifica di General Tax Payer
S
K
Registrazione ai fini statistici
Registrazione ai fini fiscali
M
Apertura di un conto corrente bancario in RMB
N
Registrazione presso le Autorità doganali
U
Rinnovo della business license
T
* Previsioni temporali relative all’intera procedura: la costituzione di una FICE adeguatamente preparata e pianificata impiega circa 2-4 mesi dall’inizio fino all’ottenimento della business license.
Da questo momento la società esiste ufficialmente
Registrazione ai fini finanziari
Registrazione ai fini dell’IVA (unicamente per le società manifatturiere, di riparazione e di trading)
I confini della Cina Con 14 paesi contigui e circa 5000 chilometri di confini, le frontiere cinesi stanno assumendo un’importanza sempre maggiore man mano che la Cina espande la propria influenza nella regione. Questa nuova rubrica analizzerà alcune di queste zone di confine, evidenziando i progressi che stanno avendo luogo e tentando di scoprire chi, tra i paesi dell’Asia emergente, sta influenzando la Cina e chi invece questa influenza la subisce.
KAZAKISTAN Iry
ish
Aturaū (Atyrau)
Qostanay (Koetanay) Aqtöbe (Aktobe)
ASTANA
Semey (Semipaladinsk) Ōskemen (UsrKam enogorsk) Lake Balkhash
Aral Sea
Aqtaū (Aktau)
Baykonur Cosmodrome Bayqongyr (Baykonyr) Sy r D Qyzylorda (Kyzylorda) ar
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Am u Da
Taraz Shymkent
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Caspian AZER.Sea
Pavlodar
Qaraghandy (Karaganda)
tis
Oral (Uralsk)
RUSSIA
Petropavlovsk Er
Volg
g
RUSSIA
TURKMENISTAN
UZBEKISTAN
Almaty
CHINA
KYRGYZSTAN
Naryn
Nome completo: Repubblica del Kazakistan Capitale: Astana Superficie: 2.717.300 km² Popolazione: 15.399.437 PIL: 132,2 miliardi di U$D PIL (crescita%): 2,4% Forma di Governo: Repubblica Importazioni: 38,5 miliardi di U$D Esportazioni: 71,9 miliardi di U$D
I
l Kazakistan è un paese di quasi tre milioni di chilometri quadrati stretto fra due titani, Russia e Cina, che confina con Uzbekistan, Kirghizistan, Turkmenistan ed il Mar Caspio. Per gran parte della sua storia, questo paese ha combattuto per affermare la propria indipendenza dalle dominazioni straniere ed è stato solo nel 1991, con il crollo dell’Unione Sovietica, che questa ex repubblica sovietica guadagnò finalmente la propria indipendenza. In turco la parola “kazakh” significa libero. Questo paese dell’Asia Centrale giace su una miniera d’oro di risorse minerarie. Si dice che possegga l’ottava maggior riserva di petrolio al mondo e i più grandi giacimenti di piombo, tungsteno, barite ed uranio. Si stima che le estrazioni di petrolio kazake entro il 2015 si aggireranno attorno ai 120-150 milioni di tonnellate. Il paese possiede, inoltre, le seconde maggiori riserve di cromo, argento e zinco e le terze di manganese.
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China Briefing
Il paese dichiara di avere anche significativi giacimenti di oro, rame e minerale ferroso. Se dotato dei corretti canali di esportazione, il potenziale di produzione del Kazakistan potrebbe farlo diventare uno dei principali protagonisti del mercato petrolifero. Una prova della sua crescente influenza è la presidenza dell’OCSE nel 2010, in quanto sarà il primo stato ex-sovietico a ricoprire questa carica e a guidare l’organizzazione dei 56 paesi. Le relazioni diplomatiche ufficiali fra i due paesi sono iniziate solamente a seguito dell’indipendenza nel 1991. Nonostante i loro legami diplomatici non siano di antica durata, essi presentano già una buona dose di controversie. Mentre la Russia è sempre stata cauta riguardo al fatto di permettere alla Cina di avere accesso alle sue riserve di petrolio siberiane o di detenere qualunque partecipazione di controllo nel settore petrolifero, il Kazakistan si è dimostrato molto più desideroso di spuntare accordi remunerativi. Nel 2005 la China National Petroleum Company ha acquistato la società a guida canadese Petrokazakhstan per 4,18 miliardi di dollari investendone altri 700 milioni per fare sì che l’oleodotto di 987 chilometri da Atasu ad Alashankou raggiungesse il confine cinese. Questa operazione è stata la maggiore acquisizione all’estero compiuta da una società cinese. L’affare fu concluso anche grazie all’inserimento di una clausola che prevedeva che la società rivendesse un terzo
delle azioni della Petrokazakhstan all’azienda petrolifera statale kazaka KazMunaiGaz. L’oleodotto Atasu-Alashankou può trasportare l`equivalente di 200 mila barili al giorno e si prevede che raddoppià la sua capacità entro il 2011. Al suo picco, l’oleodotto dovrebbe raggiungere una capacità di 20 milioni di tonnellate di greggio l’anno. L’oleodotto Atasu-Alashankou ha anche toccato gli interessi di Gazprom Neft, il ramo petrolifero del gigante russo Gazprom, che conta di inviare alla Cina un milione di metri cubi di petrolio. Tra le altre compagnie petrolifere interessate all’oleodotto vi sono la russa Rosneft e la TNK-BP. Cina e Kazakistan stanno inoltre già sviluppando un progetto che prevede lo sviluppo degli oleodotti esistenti per collegare i giacimenti del Mar Caspio con le regioni orientali della Cina. La seconda fase della pipeline sino-kazaka correrà da Kenkyiak a Kumkol. Nel 2006 il China International Trust & Investment Corp. Group è stato autorizzato ad acquistare il giacimento petrolifero di Karazhanbas dalla Canadia’s Nations Energy per 1,91 miliardi di dollari. La vendita ha garantito alla Cina l’accesso ad una riserva accertata superiore ai 340 milioni di barili e con una capacità di produzione attuale stimata di oltre 50.000 barili al giorno. L’affare, riguardava anche altre attività della National Energy come la Argymak
I confini della Cina Trans Service e la Tulpar Munai Services. Non c’è bisogno di dire che l’ambiziosa strategia d’investimento portata avanti dalla Cina ha creato tensioni anche nel Nur Otan, il partito del presidente Nursultan A. Nazarbayev. La sensazione è che le massicce acquisizioni cinesi finiranno con l’interferire con l’indipendenza del paese. “La Cina si sta dando da fare davanti ai nostri occhi per acquisire numerose compagnie petrolifere che operano in Kazakistan” ha affermato il deputato Valery Kotovich in un discorso. Ha poi aggiunto “Le cifre dicono che, acquistando queste compagnie, la Cina controllerà circa il 28% della produzione del paese. Se dovesse chiudersi la trattativa che è in corso con Mangistaumunaigaz, questo dato porterebbe a superare il 40% della produzione Kazaka.” La Mangistaumunaigaz è uno dei maggiori produttori di petrolio del paese che controlla il greggio proveniente dai giacimenti di gas di Asar, Burmasha, Kalamkas, Zhetybau East, dai giacimenti di petrolio di Alatobe e Karagie North, dal giacimento di gas e petrolio di Oimasha e dal giacimento di petrolio e gas condensato di Zhetybai South. Al momento, la società è di proprietà della Central Asia Petroleum Ltd con sede a Giacarta. Un altro importante fattore che favorirà lo sviluppo di legami sempre più stretti fra la Cina, il Kazakistan e gli altri paesi confinanti dell’Asia Centrale è la ricostruzione dell’antica Via della Seta. Il progetto, che è già stato approvato con un budget di 18,7 miliardi di dollari, sarà la versione moderna della famosa rotta commerciale che un tempo collegava l’Europa all’Asia. La strategia mira a stimolare maggiori scambi commerciali via terra con la creazione di sei nuovi corridoi di trasporto che comprendono collegamenti stradali, aeroporti, linee ferroviarie e porti marittimi. Si snoderà attraverso la Cina, la Russia e l’Asia del Sud fino al Medio Oriente. I finanziamenti per la costruzione della nuova rete di trasporto provengono da organizzazioni multilaterali e dagli stessi paesi. Gli otto paesi coinvolti nel progetto sono: Afghanistan, Azerbaijan, Cina, Kazakistan, Kirghizistan, Mongolia, Tagikistan e Uzbekistan. Una dichiarazione congiunta rilasciata nel corso della sesta conferenza
ministeriale del Central Asia Regional Economic Cooperation Program, dichiara che: “L’Asia Centrale sta diventando una regione cruciale in Eurasia, un vitale ponte continentale che collega l’Europa, la Federazione Russa, la Repubblica Popolare Cinese ed il Medio Oriente”. La dichiarazione continua affermando che “la strategia prevede la creazione di corridoi viari competitivi attraverso gli stati membri del CAREC (Central Asia Regional Economic Cooperation Program) facilitando gli spostamenti degli individui e dei beni attraverso i confini e sviluppando sistemi di trasporto sicuri, affidabili, efficaci ed efficienti, e pienamente integrati che siano sostenibili a livello ambientale”. La Cina e il Kazakistan hanno sottoscritto un comunicato congiunto che cementa l’obiettivo di continuare la collaborazione, allo scopo di aumentare i commerci fra i due paesi fino a raggiungere l’obiettivo di 15 miliardi di dollari nel 2015. L’accordo menziona, inoltre, l’interesse cinese e kazako a cooperare in un progetto per un gasdotto di gas naturale, in un progetto petrolchimico ed in un partenariato in materia di “deep processing” di gas e petrolio. I due paesi, con un investimento di 1 milione di dollari, hanno anche stabilito una zona franca di libero scambio lungo i propri confini, chiamata China-Kazakhstan Korgas International Border Cooperation Center, la quale dovrebbe diventare operativa nei prossimi 5-8 anni. Il futuro delle relazioni sino-kazake dipenderà da come saranno interpretate le politiche petrolifere nella regione. Nonostante il Kazakistan consideri la Cina un partner importante, persino più degli Stati Uniti, il paese non è ancora in grado di scrollarsi di dosso la minacciosa presenza della Russia. I legami del Kazakistan con la Russia sono molto profondi, sia dal punto di vista storico che da quello economico. Le principali arterie petrolifere del paese corrono in territorio russo: il Caspian Pipeline Consortium verso il porto sul Mar Nero di Novorossiysk, l’oleodotto Atyrau verso Samara, e così anche il petrolio trasportato su rotaia. Quello che la Cina offre al Kazakistan è una via alternativa per controbilanciare la propria dipendenza dalla Russia. Secondo Munal Izbergenov, vice presidente del dipartimento per la vendita di greggio e prodotti petroliferi del Ministero kazako dell’Energia e dei Minerali, nei primi dieci mesi del 2009 il Kazakistan ha
prodotto 20,38 milioni di metri cubi di petrolio combustibile, il 58 percento del quale è stato esportato in Cina. Nel 2008 il commercio fra i due paesi ha raggiunto i 12,24 miliardi di dollari ed il Kazakistan non registra più un deficit commerciale con la Cina. Tuttavia il paese dovrebbe diversificare la varietà dei propri prodotti. Al momento le esportazioni di petrolio e gas hanno, infatti, un peso eccessivo, fungendo letteralmente da combustibile per l’economia kazaka. La maggior parte delle esportazioni verso la Cina riguardano materie prime come greggio, concentrati di minerali ferrosi e ferro, cromo e rame. Un Kazakistan con le tasche piene di petroldollari non è certamente privo d’ambizioni. Il paese sogna di facilitare i propri commerci passando attraverso la Cina, l’Asia, i paesi del Golfo e l’Europa e ha in programma investimenti per 26 miliardi di dollari nella realizzazione di infrastrutture di trasporto entro il 2015. Recentemente, il parlamento kazako ha approvato una legge che permetterà al governo di modificare o interrompere unilateralmente i contratti internazionali per la fornitura di energia, nel caso in cui li ritenga contrari all’interesse nazionale. La nuova legge crea un rischio concreto per gli attuali e futuri investitori nel paese, poiché non definisce in modo specifico cosa costituisca una minaccia alla sicurezza nazionale, lasciando di conseguenza spazio ad abusi. Nonostante ciò, il Kazakistan è un paese ricco di opportunità per le società che operano nel settore minerario, petrolifero, nella ricerca di gas e petrolio e nella fornitura di prodotti correlati. Come tutti i paesi emergenti, il Kazakistan presenta dei problemi, ma la sua economia proseguirà certamente sul cammino dello sviluppo e dell’apertura agli investimenti stranieri. La guida regionale sui “China’s Neighbors” fornisce una visione approfondita dei 14 paesi confinanti con la Cina e comprende un’analisi completa su chi, tra i paesi dell’Asia emergente, sta influenzando la Cina e chi invece questa influenza la sta subendo. La guida (in lingua inglese) è disponibile per l’acquisto in forma cartacea o in formato PDF all’indirizzo: www.china-briefing.com/store.
Nuova Guida "China's Neighbors" (disponibile solo in Inglese) La guida fornisce un interessante e profondo sguardo ai paesi che confinano con la Repubblica Popolare Cinese. Essa contiene un'analisi delle principali relazioni socio-economiche della regione. La guida passa in rassegna i 14 paesi confinanti con la Cina tra cui Afghanistan, India, Mongolia, Nepal, Corea del Nord, Russia e Vietnam.
Potete ordinarla scrivendo a: sales@china-briefing.com
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I VOSTRI CONSULENTI DI FIDUCIA IN CINA Fondata nel 1992, siamo la più grande società di consulenza contabile e fiscale a partecipazione italiana in Cina. Con nove uffici ed oltre 150 professionisti sul territorio, siamo l’alternativa affidabile per la gestione della vostra contabilità, dei sistemi di controllo interni, della reportistica finanziaria, delle buste paga e della revisione dei bilanci. Vi invitiamo a contattare uno dei nostri uffici elencati qui sotto o il nostro ufficio in Italia per maggiori informazioni sui nostri servizi di assistenza agli investimenti diretti esteri in Cina. ADD SPACE BTW. and “La” La nostra società opera inoltre anche in India e Vietnam, per maggiori informazioni visitare www.dezshira.com/it. BEIJING OFFICE
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Regional Partner: Sabrina Zhang E: beijing@dezshira.com T: +86 10 6566 0088
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HANGZHOU OFFICE
NINGBO OFFICE
GUANGZHOU OFFICE (Canton)
Manager: Helen Ye E: hangzhou@dezshira.com T: +86 571 5685 9956
Manager: Lily Wang E: ningbo@dezshira.com T: +86 574 8733 8682
Senior Associate: Rosario DiMaggio E: guangzhou@dezshira.com T: +86 20 3825 1526
SHENZHEN OFFICE
ZHONGSHAN OFFICE
HONG KONG OFFICE
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Manager: Lisa Qian E: zhongshan@dezshira.com T: +86 760 8826 9592
Manager: Joe Sze E: hongkong@dezshira.com T: +852 2376 0334
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