Le Principali Città Asiatiche a Confronto

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Aggiornamenti legali e fiscali da Dezan Shira & Associates

Volume X - Numero IX

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LE PRINCIPALI CITTÀ ASIATICHE A CONFRONTO Bangkok • Pechino • Nuova Delhi • Giacarta Hanoi • Hong Kong • Kuala Lumpur • Manila Mumbai • Seoul • Shanghai • Singapore • Taipei

In questo numero:

Salari e retribuzioni a confronto I consumi interni Affitti Viaggi e svaghi I confini cinesi: Russia China Briefing

1


Te

200

Benvenuti a questo numero di China Briefing

Celebrating 10 Years 1999-2009 9

I

n questo numero del China Briefing allarghiamo i nostri orizzonti e guardiamo all’Asia emergente. Prendendo come base uno studio realizzato da UBS, abbiamo estrapolato e aggiunto dati che ci permettono di analizzare le maggiori città dell’Asia, includendo Bangkok, Pechino, Nuova Delhi, Hanoi, Hong Kong, Giacarta, Kuala Lumpur, Manila, Mumbai, Seoul, Shanghai, Singapore e Taipei. Per quanto riguarda la Cina, i dati dimostrano come sia sempre più costoso operare in questo paese, mentre i centri dell’India e dell’Asia sudorientale sono ancora allettanti dal punto di vista economico. Detto questo, in Cina non crescono solo i costi operativi, ma anche lo standard di vita e con esso le opportunità che l’aumento dei salari porta agli investitori e alla crescente classe di consumatori. Continuiamo inoltre la nostra rubrica mensile sui confini cinesi, occupandoci questa volta del paese confinante più esteso, la Russia. Gli articoli di questo numero sono stati redatti con l’ausilio della societa’ di consulenza contabile e fiscale Dezan Shira & Associates. Con 16 uffici (9 in Cina, 5 in India e 2 Vietnam) Dezan Shira & Associates è presente direttamente sul territorio in gran parte della regione. Per assistenza o per una consulenza in materia fiscale e legale, vi invitiamo a visitare il sito www.dezshira.com/it o contattare la società all’indirizzo italiandesk@dezshira.com

Distinti saluti dall’Italian Desk di Dezan Shira & Associates, Alberto Vettoretti, Managing Partner, China Practice, Dezan Shira & Associates, Editore, Asia Briefing

Nello Bosco, Senior Consultant, Dezan Shira & Associates

Rosario Di Maggio, Senior Associate, Dezan Shira & Associates

Dezan Shira & Associates dispone di un ITALIAN DESK diretto dal dott. Alberto Vettoretti che segue i clienti italiani su base nazionale in tutta la Repubblica Popolare Cinese ed in Italia. Questo servizio è ulteriormente rafforzato dal proprio National Team di avvocati e commercialisti esperti in tutti gli aspetti riguardanti il sistema legale e fiscale cinese e, fra l’altro, delle implicazioni con le controparti italiane. Se siete interessati a contattare il nostro Italian Desk per discutere dei vostri interessi nella Repubblica Popolare Cinese oppure in Italia, non esitate ad inviarci una email con le vostre domande agli indirizzi del riquadro qui sotto.

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La copertina artistica di questo mese L’opera oggetto della copertina di questo mese, “Huan” (olio su tela), è dell’artista originario di Shenyang, Pang Yong. Pang vede la pittura come estensione della sua vita, rivelando una concentrazione e uno sviluppo dei pensieri raramente presente nei giovani artisti. L’opera è riprodotta per gentile concessione dell’artista e della Fellini Gallery. La FELLINI Gallery è specializzata in quadri contemporanei, sculture e fotografie di artisti cinesi ed internazionali. La galleria è situata nell’antica Concessione Francese al numero 15 di 339 Changle Lu, vicino Xiangyang Lu. www.fellinigallery.com; info@fellinigallery.com.

Tutto il materiale ed i contenuti sono protetti da © 2010 Asia Briefing Ltd. Nessuna riproduzione, copia o traduzione di materiale è permessa senza il consenso dell’editore. Contattate: editor@china-briefing.com


Le principali città asiatiche a confronto [ a cura di Chris Devonshire-Ellis, Dezan Shira & Associates ]

C

on l’avanzare del XXI secolo, diventa sempre più evidente come non sia solo la Cina a giocare un ruolo trainante per l’economia mondiale. Lo sviluppo del paese ha, infatti, stimolato e incoraggiato lo sviluppo delle altre economie asiatiche e, di conseguenza, quello che è stato il ruolo della Cina negli ultimi dieci anni è ora dell’Asia per esteso. Anche il ruolo dell’ASEAN è cambiamento significativamente. L’organizzazione ora assiste i paesi membri nella creazione di un percorso che permetta loro di usare le proprie forze per adattarsi al meglio allo sviluppo della regione. Il ruolo della Cina e dell’India come potenze confinanti ne é un esempio tipico, in quanto le due potenze possiedono la capacità di competere e neutralizzarsi l’una con l’altra, ma sono anche in grado di rendersi complementari e di cooperare allo sviluppo economico. Negli ultimi diciotto mesi, la Cina è cambiata molto. Dopo oltre 30 anni di incessante sviluppo economico, ad esempio, è stato dato il via a un periodo di transizione della politica fiscale alterando così i tipi d’investimento e le opportunità di cui il paese ha bisogno. Esposta alla crisi finanziaria mondiale a causa di una crescita poco equilibrata, la Cina deve ora spostare la sua enfasi sul commercio globale, distaccandosi dall’industria manifatturiera a basso costo al fine di sviluppare l’ immenso mercato domestico di consumatori di cui dispone. Il modello di export manifatturiero a basso costo, che ha guidato l’economia cinese nello scorso decennio, è ora stato in parte sostituito da una versione più bilanciata, che mira maggiormente sulla catena di valore aggiunto e sull’apertura del mercato domestico. Il modello fiscale cinese, in breve, è stato ricalibrato e questo avrà un impatto sul tipo d’investimenti esteri che ora sono presenti in Cina. Coloro i quali operano in Cina da lungo tempo potranno notare come i benefici nel rimanere siano diminuiti, che le opportunità del mercato domestico sono cambiate e che per la prima volta, finalmente, la Cina rappresenta un mercato a cui indirizzare le proprie vendite. Una cosa è certa: le esportazioni manifatturiere a basso costo, in alcuni

Pechino Seoul Shanghai Delhi Mumbai

Taipei

Hong Kong Hanoi Bangkok

Kuala Lumpur

Manila

Singapore Jakarta

settori, non fanno più parte delle opportunità offerte in Cina. India, Vietnam e altri paesi dell’Asia ne stanno progressivamente sostituendo il ruolo attraverso l’adozione di nuovi piani studiati per attrarre investimenti a basso valore aggiunto. La Cina, invece, sta diventando progressivamente un luogo dove apportare sempre più valore aggiunto, ricerca & sviluppo e servizi. Tutto ciò si riflette anche nel boom d’investimenti istituzionali nelle borse asiatiche, moltiplicatisi esponenzialmente nelle ultime settimane di ottobre 2009, dopo avere toccato i minimi in settembre. Sembra che gli investitori internazionali si siano finalmente convinti a destinare una percentuale superiore di denaro nei fondi asiatici ove l’India (soprattutto nei settori delle grandi opere infrastrutturali) primeggia con circa il 20% del totale. La Cina si posiziona appena dietro con un 15%, mostrando come molto sia già stato fatto nel settore delle infrastrutture e riconoscendo un’opportunità di riposizionamento che renda possibili investimenti nello sviluppo di attività di vendita, distribuzione e servizi. Queste statistiche sono, in alcuni casi, sorprendenti se si analizza quanto la Cina si sia sviluppata e dove si trovi ora rispetto al resto dell’Asia. Tutto ciò ci insegna, però, una cosa: la Cina non è più l’unico mercato per gli investitori internazionali e una consapevolezza delle alternative in Asia è un prerequisito per avere successo in questa area geografica nonchè a livello mondiale.

Gran parte dei dati che verranno citati sono stati tratti da ricerche condotte dal colosso finanziario UBS. UBS ha recentemente pubblicato un rapporto globale sui prezzi comparati di 73 città, utilizzando New York come termine di paragone. Abbiamo estrapolato i dati che UBS ha prodotto sull’Asia, aggiungendo alcuni dati da noi ricercati, laddove quelli di UBS erano incompleti, ma prendendo sempre come termine di paragone New York. Abbiamo inoltre aggiunto dei commenti provenienti dagli uffici Dezan Shira & Associates in Cina, India e Vietnam per cercare di ottenere una visione più approfondita circa le statistiche di UBS e cosa esse effettivamente implichino. Abbiamo infine diviso la relazione in diverse sezioni: professioni e livello dei salari; comparazione delle remunerazioni orarie; potere d’acquisto domestico; affitti; viaggi e svaghi. Fra i colleghi interpellati in questa ricerca, un ringraziamento particolar va a Seema Rani Bende in India, Hoang Thu Huyen in Vietnam e Andy Scott in Cina. Tutti i dati pubblicati da UBS posso essere consultati al sito internet www.ubs.com.

Livello dei salari New York

100,0

Hong Kong

42,3

Taipei

35,5

Seoul

32,3

Singapore

31,8

China Briefing

3


Kuala Lumpur

16,6

Shanghai

16,2

Bangkok

14,2

Pechino

13,8

Hanoi

8,3

Delhi

8,2

Manila

7,3

Giacarta

6,9

Mumbai

6,1

Il livello dei salari è stato determinato sulla base di 14 diverse professioni, a seguito della deduzione delle tasse e degli oneri di previdenza sociale. Prendendo New York come punto di riferimento equivalente a 100, il rapporto indica che i professionisti in Cina guadagnano in media il 15% dei professionisti di New York, mentre in India il rapporto è appena al di sopra del 7%. Ciò indica che i professionisti indiani guadagnano il 50% in meno della loro controparte cinese e il 93% in meno rispetto ai professionisti di New York. I grandi centri della finanza asiatica, Hong Kong, Seoul, Singapore e Taipei, come prevedibile, si affermano con autorità e ci aspettiamo che i margini fra loro e New York si riducano ulteriormente. Anche Kuala Lumpur, la capitale della Malaysia, si sta sviluppando velocemente come centro economico regionale dell’Asia. Il costo della vita a Kuala Lumpur è ancora a buon mercato, ma già al di sopra di altre città del Sudest Asiatico. Salario orario lordo (US$) New York

19,00

Hong Kong

8,00

Taipei

6,70

Seoul

6,10

Singapore

5,90

Kuala Lumpur

3,10

Shanghai

3,00

Bangkok

2,60

Pechino

2,60

Hanoi

1,71

Delhi

1,70

Manila

1,40

Giacarta

1,30

Mumbai

1,20

Anche qui i dati mostrano che in Cina il compenso orario dei professionisti è circa

4

China Briefing

il doppio rispetto all’India. La ragione di questa disparità è anche connessa all’invecchiamento della popolazione che in Cina sta accelerando, mentre l’India mantiene una crescita demografica che assicura l’arrivo continuo di giovani nel mercato del lavoro. I livelli minimi salariali in Cina sono inoltre rigidamente controllati rispetto all’India. Tassazione e contributi sociali come % dei salari lordi New York

28

Shanghai

22

Seoul

21

Pechino

16

Kuala Lumpur

14

Singapore

14

Manila

13

Taipei

12

Giacarta

11

Mumbai

10

Delhi

9

Hong Kong

9

Hanoi

8

Bangkok

5

Manila

2.032

New York

1.955

Shanghai

1.946

Mentre quadri, impiegati di alto livello e professionisti sembrano passare lunghe ore in ufficio a Hong Kong e Seoul, in India e Vietnam sono gli impiegati di livello basso e i colletti blu quelli che lavorano di più. Ciò è in parte attribuibile ad una debole legislazione in materia di orario di lavoro. L’impatto della recente legge cinese sui contratti di lavoro (in atto dal gennaio 2008) ha portato invece i lavoratori cinesi ad avvicinarsi ai livelli americani, grazie ad una severa applicazione della legge e ai requisiti legali da soddisfare per gli straordinari. Il personale a Shanghai detiene l’ultimo posto per quanto riguarda le ore lavorate nell’arco di un anno e lavora un giorno in meno rispetto ai colleghi di Hong Kong.

COMPARAZIONE DEI SALARI Reddito annuo lordo di un meccanico (US$) Reddito

In Cina, i pagamenti obbligatori del welfare ai dipendenti e il livello dell’imposta sul reddito sono aumentanti e sono in una certa misura sproporzionati rispetto agli effettivi benefici che il governo fornisce. I contributi per la sicurezza sociale indiana sono di molto inferiori rispetto a quelli cinesi, ma, sebbene ci si aspetti che aumentino, la pressione politica li terrà probabilmente bloccati ancora per un certo periodo. I dati cinesi continueranno a crescere, poiché la nazione necessita di un maggior risparmio per le pensioni e per l’aumento della richiesta di assistenza medica. Con l’eccezione di Cina e Corea, gli altri paesi asiatici sembrano relativamente moderati in termini di pressione fiscale individuale. Ore di lavoro all’anno Seoul

2.312

Hong Kong

2.295

Hanoi

2.224

Mumbai

2.196

Giacarta

2.172

Delhi

2.166

Bangkok

2.165

Singapore

2.088

Taipei

2.074

Pechino

2.052

Kuala Lumpur

2.052

Ore lavorate/ settimana

New York

40.700

40

Hong Kong

19.200

48

Taipei

14.900

45

Singapore

12.800

44

Seoul

11.500

48

9.800

48

Shanghai

7.500

40

Bangkok

5.000

48

Pechino

3.300

43

Manila

2.900

46

Giacarta

2.700

49

Delhi

2.100

48

Hanoi

2.050

44

Mumbai

1.600

48

Mumbai

1,600

48

Kuala Lumpur

I lavoratori presi in considerazione hanno completato un periodo di apprendistato, con 5 anni di esperienza e hanno un età media di 25 anni. Mentre non sembra sorprendere che i centri del dinamismo dell’economia asiatica detengano gli stipendi più alti; per quanto riguarda i costi del lavoro, Kuala Lumpur e Shanghai stanno aumentando rapidamente rispetto agli altri mercati asiatici emergenti. I salari a New York sono 13 volte superiori a quelli di Pechino, ma solo 5.4 volte più alti di quelli di Shanghai.


Le principali città asiatiche a confronto I meccanici di New York guadagnano circa 23 volte di più dei loro colleghi in India, nonostante gli indiani lavorino un 20% di ore in più. I meccanici di Shanghai passano le stesse ore al lavoro dei loro colleghi di New York. Reddito annuale lordo di un lavoratore edile (US$) New York

51.400

Taipei

16.000

Hong Kong

15.400

Seoul

11.100

Singapore

11.000

I lavoratori specializzati presi in considerazione possiedono un training di orientamento professionale con 10 anni di esperienza in una grande azienda nel settore metallurgico. Hanno un’età media di 35 anni e sono sposati con 2 figli. La disparità dei lavoratori specializzati in Cina e India inizia a scomparire, nonostante Shanghai rimanga, rispetto a Mumbai, più cara del 20%. I lavoratori specializzati di New York guadagnano quasi più di 12 volte rispetto ai loro colleghi cinesi e indiani. Il Vietnam e le Filippine hanno il livello salariale più basso nella regione per quanto riguarda i lavoratori specializzati.

Reddito annuale lordo di un direttore di produzione (US$) New York

105.800

Singapore

59.100

Seoul

42.400

Hong Kong

42.200

Taipei

32.700

Bangkok

31.200

Pechino

28.500

Kuala Lumpur

24.200

Shanghai

22.100

Delhi

17.000

Giacarta

10.900

Hanoi

10.400

Manila

9.400

Mumbai

8.500

Shanghai

5.400

Kuala Lumpur

3.900

Pechino

2.500

Manila

2.100

Reddito annuo lordo e ore di lavoro/settimana di un ingegnere (US$)

Bangkok

2.000

Reddito

Hanoi

1.400

Giacarta

1.400

New York

87.700

42

Mumbai

1.300

Hong Kong

34.500

48

Delhi

1.300

Singapore

33.900

44

Seoul

29.900

48

Taipei

25.000

42

Bangkok

23.100

48

Kuala Lumpur

17.100

45

Pechino

15.300

40

Shanghai

14.000

40

Giacarta

8.200

40

Delhi

7.700

46

New York

55.200

I lavoratori edili sono definiti come lavoratori non specializzati o semispecializzati, di 25 anni d’età e single. Shanghai è due volte più costosa di Pechino, ma 10 volte meno cara di New York. Ciò spiega in parte la continua migrazione di lavoratori dalla Cina e da altre parti dell’Asia verso gli Stati Uniti. I lavoratori in India sono i meno pagati di tutta la regione e guadagnano un quarto dei loro colleghi di Shanghai. Il costo del lavoro in India si sta dimostrando significativamente inferiore al costo in Cina. Reddito annuale lordo di un lavoratore specializzato (US$) New York

74.400

Seoul

33.300

Hong Kong

19.400

Taipei

17.800

Singapore

15.300

Kuala Lumpur

9.500

Giacarta

8.600

Shanghai

7.600

Bangkok

7.500

Pechino

5.600

Delhi

5.500

Mumbai

5.400

Manila

3.500

Hanoi

2.800

Ore lavorate/ settimana

Un direttore di produzione è definito da UBS come impiegato nell’industria farmaceutica, chimica o alimentare; ricopre una posizione di “middle management”, con un diploma universitario e almeno 5 anni d’esperienza. Il campione preso in esame ha circa 35 anni, è sposato e senza figli. Un direttore di produzione cinese guadagna circa due volte e mezzo in più del suo collega indiano, ma meno di un quarto rispetto alla controparte newyorkese. Reddito annuale lordo di un capo dipartimento (US$) 110.300

Hanoi

5.200

44

Seoul

Mumbai

4.700

48

Singapore

53.900

Taipei

51.900

Hong Kong

44.600

Shanghai

35.000

Pechino

32.000

Bangkok

29.800

Kuala Lumpur

26.700

Delhi

13.700

Mumbai

13.200

Hanoi

13.000

Manila

11.900

Giacarta

10.500

Il campione di ingegneri qui preso in esame possiede un diploma universitario e lavora nel settore dell’ingegneria elettronica, ha meno di 5 anni d’esperienza e si presume abbia circa 35 anni, sposato con 2 figli. Il costo che un’azienda deve sostenere per assumere un ingegnere in Cina è il doppio rispetto all’India. I dati di Mumbai sono inferiori rispetto a Delhi, a causa della grande quantità di lavoratori migranti che la città attrae rispetto a quest’ultima. Gli ingegneri di New York guadagno 6 volte tanto lo stipendio di un ingegnere cinese. Detto questo, gli ingegneri cinesi sono anche coloro che lavorano meno in termini di ore, ad eccezione di Giacarta, mentre gli ingegneri di Mumbai, Hong Kong, Bangkok e Seoul lavorano di più. Il ridotto numero di ore di lavoro a Giacarta può essere dovuto a fattori religiosi, quali le preghiere serali, mentre in Cina è dovuto alla nuova legge sul lavoro.

Un “capo dipartimento” è definito qui come un dipendente incaricato della gestione di un dipartimento di produzione, con uno staff di oltre 100 dipendenti, in una società medio-grande nel settore metallurgico; possiede molti anni di esperienza, ha circa 40 anni ed è sposato con due figli. Il divario tra il reddito in Cina e in India continua ad aumentare e ha superato il rapporto di 3:1, mentre tra Cina e New York tale rapporto

China Briefing

5


continua a diminuire. Più la posizione manageriale diventa di prestigio, più le differenze salariali tra Cina e New York si assottigliano. Il dislivello di guadagni fra i manager indiani e americani rimane piuttosto costante: i manager americani guadagnano 10 volte tanto i salari dei manager indiani. In media i manager cinesi guadagnano due volte tanto i loro colleghi indiani. Tale fatto è piuttosto sorprendente considerando l’uso esteso dell’inglese in India ed è forse significativo del fatto che le barriere linguistiche non influenzino le potenzialità di guadagno dei dipendenti a questo livello.

ACQUISTI E SPESA Potere d’acquisto nazionale New York

100,0

Taipei

58,9

Hong Kong

58,1

Seoul

57,4

Singapore

39,9

Kuala Lumpur

39,5

Bangkok

26,0

Shanghai

24,7

Pechino

23,8

Delhi

23,2

Mumbai

21,8

Manila

18,4

Giacarta

15,3

Hanoi

Nessun dato

Per ottenere questi dati, UBS ha comparato il livello dei prezzi e dei salari. E’ stato selezionato un paniere di prodotti e servizi a prezzi locali acquistabile per salario medio annuale, permettendo cosi di comparare il potere d’acquisto dei salari locali. Lo scopo è quello di identificare quanti prodotti e servizi può permettersi un lavoratore con il proprio salario netto. Fissando a New York un potere di 100, vediamo come i consumatori cinesi e indiani arrivino ad un potere d’acquisto del valore di circa un quarto rispetto a quello dei consumatori newyorkesi e vediamo come il potere d’acquisto dei consumatori cinesi e indiani rimanga simile. I costi più elevati nei centri economici asiatici sono influenzati anche dai maggiori costi dei terreni e delle proprietà immobiliari in queste città.

Seoul

89,0

Shanghai

70,9

Taipei

67,9

Bangkok

63,5

Pechino

60,9

Giacarta

60,5

Manila

44,0

Kuala Lumpur

41,5

Delhi

31,2

Mumbai

26,9

Hanoi

Nessun dato

UBS utilizza un paniere di 39 prodotti alimentari tenendo in considerazione le variazioni stagionali, i fattori culturali e climatici, fattorizzandoli usando il prezzo medio per un valore totale di 385 US$. New York ha totalizzato un prezzo di 571US$ mentre Pechino ha raggiunto i 348US$ e Shanghai 404US$. Ciò è sorprendente considerando che la Cina è un importante produttore di prodotti agricoli con costi della terra e del lavoro considerati bassi. L’India si trova all’altro estremo della classifica con un paniere medio per gli stessi beni ad un prezzo di solo 178 US$ a Delhi e di 153 US$ a Mumbai. Comprare cibo in India costa circa la metà rispetto alla Cina. Nonostante le considerevoli inefficienze nel settore agricolo indiano, l’India è ancora in grado di garantire gli alimenti ai consumatori a metà prezzo rispetto a quanto accade in Cina. Ciò è sicuramente legato all’aumento dei costi della filiera di rifornimento in Cina. Prezzi Abbigliamento Uomo & Donna New York

100,0

Pechino

98,5

Hong Kong

67,4

Shanghai

62,2

Taipei

57,8

Singapore

55,6

Seoul

54,8

Bangkok

42,2

Giacarta

34,8

Delhi

32,6

Mumbai

24,4

Kuala Lumpur

18,5

Manila

17 ,8

Hanoi

13,3

Prezzo Alimentari New York

6

100,0

Hong Kong

96,5

Singapore

89,4

China Briefing

I prezzi dell’abbigliamento sono calcolati sulla base di prodotti di buona qualità provenienti da un grande magazzino, ma senza etichette di design o marche di moda.

Acquistare un completo da uomo o donna (giacca, pantaloni/gonna, camicie, intimo e scarpe) in un grande magazzino, costa in media 885 US$ a New York, 708 US$ a Pechino e 550 US$ a Shanghai. Seguono a una distanza piuttosto vasta le altre città di primo livello come Singapore, Taipei e Seoul. La Cina è il centro tessile più economico di tutto il mondo, tuttavia i margini di guadagno sui prodotti finiti sembrano alti. I costi della distribuzione potrebbero presentare differenze consistenti. L’India è il secondo produttore tessile al mondo ed è in grado di portare gli stessi tipi di prodotti nei negozi ad un prezzo medio di 243 US$, offendo così un maggiore valore. L’abbigliamento a Mumbai costa quasi un terzo rispetto a Shanghai. Elettrodomestici e prodotti elettronici Hong Kong

130,9

Kuala Lumpur

122,7

Manila

114,6

Taipei

102,3

Pechino

101,4

New York

100,0

Seoul

95,5

Delhi

94,8

Bangkok

93,3

Shanghai

90,2

Hanoi

87,1

Giacarta

85,5

Mumbai

80,2

Il paniere utilizzato in questo caso contiene vari elettrodomestici ed è stato quantificato globalmente ad una media di 3.210 US$. La classifica vede New York a quota 2.790 US$, Pechino a 2.830 US$ e Shanghai a 2.510 US$. Ciò significa che lo stesso prodotto costa di più a Pechino che a New York. Questo è un dato significativo soprattutto se si pensa che la maggior parte di questi prodotti vengono ormai prodotti in Cina e che per essere venduti a New York bisognerà quanto meno aggiungere i prezzi di trasporto! E’ sorprendente inoltre il fatto che questi prodotti elettronici costino il 30% in più a Hong Kong rispetto che a New York e a Pechino (anche considerato che Hong Kong non ha ne dazio all’importazione ne IVA). L’impatto di un’enorme crescita delle spese generali della filiera di fornitura in Cina, assieme all’aumento delle imposte doganali sulle importazioni di prodotti fabbricati in zone di lavorazione destinati all’export, può essere la spiegazione per questa apparente anomalia.


Le principali città asiatiche a confronto India, Vietnam e Indonesia vantano i prezzi migliori per questi prodotti, segno che l’industria manifatturiera si sta trasferendo dalla Cina verso questi paesi, grazie proprio agli inferiori costi del lavoro e al fatto che gli intermediari della catena di rifornimento non adottino ancora vistosi rialzi sui prezzi.

che lavora 8 ore al giorno a Mumbai, ha bigono di lavorare 3 settimane per potersene permettere uno. Un professionista a Shanghai ha invece bisogno di una settimana mentre a un professionista di New York basta un solo giorno e mezz’ora di straordinario.

Tempo di lavoro richiesto per permettersi di comprare un Big Mac (minuti) Giacarta

136

Manila

88

Mumbai

61

Hanoi

53

Delhi

49

Bangkok

45

Pechino

44

Singapore

36

Shanghai

30

Seoul

27

Taipei

20

New York

14

Hong Kong

14

Un professionista medio a Mumbai ha bisogno di circa un’ora di lavoro per potersi permetter un Big Mac, contro i 30 minuti a Shanghai e 15 minuti a New York. Giacarta è la città che richiede più tempo di lavoro per poter comprare il famoso panino Mac Donald; In realtà, il marchio non è molto competitivo nel Sudest asiatico rispetto agli ambulanti di strada che rimangono la fonte dominante di consumo quotidiano di cibo non cucinato in casa. Tempo di lavoro richiesto per permettersi di comprare un iPod Nano da 8GB (ore) Mumbai

177

Manila

128,5

Dehli

122,5

Hanoi

100

Giacarta

93

Pechino

73

Bangkok

66

Shanghai

56,5

Singapore

27,5

Taipei

23,5

Seoul

22

Hong Kong

19

New York

9

L’iPod Nano è un prodotto standard e disponibile globalmente. Un professionista

Prezzi di automobili e costi di mantenimento Prezzo Singapore

Tasse

Benzina

39.300

661

1,16

Hanoi

36.650

2.199

0,85

Bangkok

34.900

117

1,25

Shanghai

32.200

441

0,86

Pechino

31.500

190

0,85

Kuala Lumpur

29.700

77

0,49

Giacarta

25.000

211

0,51

Hong Kong

21.900

719

1,69

New York

21.000

90

0,67

marzo/aprile 2009, quando il petrolio greggio costava 49 US$ al barile. Le automobili sono costose a Singapore a causa di una legislazione che richiede l’utilizzo di modelli nuovi e di alta qualità. Anche a Hanoi e a Bangkok i prezzi sono alti, ma il prezzo di vendita dei nuovi veicoli è sorprendentemente alto in Cina, nonostante il paese abbia un’estesa produzione domestica di auto. I prezzi a Shanghai per acquistare un veicolo di simili dimensioni sono il doppio dei prezzi di Seoul. La Cina, inoltre, applica tasse piuttosto alte sulle licenze di nuovi veicoli. Le tasse più alte sono a Delhi a causa della restrizione del traffico voluta dal governo in vista dei Giochi del Commonwealth del 2010; mentre i prezzi di acquisto di Mumbai sono i più bassi, grazie alla preferenza del governo per i modelli nuovi ed “eco-sostenibili”. I dati in queste comparazioni sono quasi certamente alterati a causa dell’influenza del governo sui fattori di determinazione del costo del mercato.

Taipei

19.200

327

0,68

Delhi

18.800

752

0,81

Manila

16.000

33

0,66

Seoul

12.400

620

1,09

New York

7.400

23

0,88

Mumbai

A causa della diversità dei modelli di auto venduti nei diversi mercati, il sondaggio ha preso in considerazione modelli d’auto simili ma di marca diversa. I modelli utilizzati nella ricerca sono i seguenti:

Trasporto pubblico (US$) Metro

Taxi

Treno

2

10,25

55,5

Shanghai

0,44

2,24

7,90

Mumbai

0,22

1,37

1,31

Pechino

0,20

2,78

7,70

Delhi

0,16

1,63

8,65

Hong Kong

1,19

5,29

12,22

Singapore

1,27

5,41

n/d

Seoul

0,71

2,99

9,83

Shanghai

VW Passat 21

Taipei

0,78

4,91

10,02

Pechino

Honda Accord Sedan

Bangkok

0,84

2,24

5,68

Hanoi

Toyota Corolla Altis 21

Manila

0,24

2,17

1,78

New York

Toyota Corolla

0,48

2,18

5,44

Delhi

Toyota Corolla 1.8 JH

Kuala Lumpur

Mumbai

Hyundai Santro

Giacarta

0,30

2,11

2,40

Hong Kong

Mazda6 21 Sedan

Hanoi

n/d

2,80

8,90

Singapore

Toyota Corolla Altis 1.6

Seoul

Hyundai Sonata N20

Taipei

Ford Focus Ghia 21

Bangkok

Toyota Camry 21 G

Manila

Toyota Vios 1.51

Kuala Lumpur

Toyota Altis 1.81

Giacarta

Toyota Corolla Altis 1.61

Tutte le vetture sono coupé con un equipaggiamento standard. Il prezzo del carburante è stato calcolato in base al prezzo aggregato della benzina per il periodo

I mezzi di trasporto utilizzati in questa comparazione sono così definiti: Metro: una corsa di approssimativamente 10 km o almeno 10 fermate; Taxi: una corsa di 5 km all’interno della città; Treno: un viaggio singolo, con biglietto di seconda classe, di 200 km. Le differenze fra Cina e India non sono molto significative, anche se, ancora una volta, Shanghai rimane la città più cara

China Briefing

7


ad esclusione dei viaggi in treno. I costi di viaggio e delle infrastrutture sono generalmente sovvenzionati dal governo e soggetti a cambiamento nel corso del tempo. Per ora, ad ogni modo, i trasporti pubblici in Cina, India e Sudest asiatico rimangono a buon mercato per la qualità del servizio offerto.

430

Delhi

370

Bangkok

300

Manila

260

Kuala Lumpur

220

New York

500

Hanoi

170

Mumbai

370

Singapore

370

Hong Kong

330

Shanghai

325

Taipei

320

Seoul

310

Delhi

270

Bangkok

260

Manila

220

Pechino

190

Hanoi

160

Non sembrano esservi grosse differenze fra Cina e India nonostante il mercato immobiliare cinese sia particolarmente speculativo, irregolare nell’andamento e soggetto a bolle periodiche. Gli affitti a Mumbai stanno aumentando e si prevede che questo trend continuerà per i prossimi 3-5 anni visto che la domanda sta superando l’offerta. Kuala Lumpur sembra essere ancora a buon mercato, considerando anche l’alta qualità delle infrastrutture della città, mentre i principali centri economici dell’Asia continuano a mostrare prezzi più elevati.

Giacarta

140

Kuala Lumpur

140

INTRATTENIMENTO E VIAGGI

GLI AFFITTI Affitto appartamento ammobiliato, 4 posti letto, medio livello (US$/mese) New York

8.330

Hong Kong

7.150

Singapore

3.660

Seoul

3.400

Taipei

2.200

Giacarta

1.820

Shanghai

1.430

Mumbai

1.070

Pechino

1.050

Manila

1.010

Hanoi

1.000

Delhi

930

Bangkok

780

Kuala Lumpur

410

Affitto appartamento non ammobiliato, 3 letti, medio livello (US$/mese) New York

5.200

Hong Kong

4.070

Singapore

2.940

Seoul

2.600

Shanghai

1.230

Mangiare al ristorante US$ Hong Kong

54

950

Singapore

52

Pechino

760

New York

50

Mumbai

720

Shanghai

45

Hanoi

700

Taipei

40

Manila

580

Bangkok

34

Bangkok

550

Seoul

33

470

Pechino

25

330

Giacarta

21

Hanoi

20

Affitto appartamento normale, affitto locale, medio livello (US$/mese)

Mumbai

20

Manila

19

New York

Kuala Lumpur

17

Kuala Lumpur

3.100

Singapore

1.630

Hong Kong

1.430

Shanghai

8

L’analisi si fonda sui prezzi degli affitti di appartamenti costruiti dopo il 1980; in questa sede, abbiamo considerato solo la categoria degli appartamenti di medio livello.

Giacarta

Delhi

770

Taipei

720

Pechino

600

Giacarta

520

Mumbai

480

China Briefing

India e Sudest asiatico rimangono luoghi eccellenti per trascorrere una serata di relax.

Seoul

Delhi

13

I pasti sono stati calcolati sulla base di una cena di tre portate, bevande escluse, in un ristorante di buona qualità. Attualmente cenare in un ristorante di Shanghai è quasi costoso come cenare in un ristorante di New York. In generale, i mercati emergenti di

Costo di una notte in hotel a 5 stelle US$

Costo di una notte in hotel a 3 stelle US$ New York

240

Hong Kong

230

Bangkok

160

Delhi

140

Singapore

140

Seoul

120

Taipei

120

Manila

110

Mumbai

110

Giacarta

70

Hanoi

65

Shanghai

65

Pechino

60

Kuala Lumpur

60

Il prezzo degli hotel è stato calcolato basandosi su una camera doppia con bagno, colazione inclusa per due e servizio. In India, attualmente, vi è carenza di hotel di media qualità e di fascia lusso e ciò si riflette nei prezzi piuttosto elevati delle strutture presenti. Il costo di una stanza in India è circa due volte maggiore a quello di una stanza in Cina. Servizi New York

100

Singapore

72,5

Shanghai

68,2

Hong Kong

59,7

Taipei

53,1

Bangkok

49,1

Seoul

46,6


Le principali città asiatiche a confronto Pechino

44,4

Kuala Lumpur

28,9

Manila

27,5

Giacarta

26,9

Delhi

25,3

Mumbai

23,8

Hanoi

Non disponibile

Nella tabella soprastante viene preso in esame un paniere di 27 diversi tipi di servizi quali, ad esempio, taglio di capelli, ricariche telefoniche, biglietti del cinema e uso di internet. Molti di questi riflettono i costi locali del lavoro. Usando New York come campione di riferimento a 100, vediamo come il costo dei servizi in Cina vari fra il 50 e il 70% rispetto a New York e sia in media due volte più elevato rispetto all’India. In questo periodo, ottenere servizi a Shanghai è più costoso del 20% rispetto a Hong Kong e la Cina nella sua totalità ha superato significativamente le sue controparti del mercato emergente del Sudest asiatico.

CONCLUSIONI Le statistiche presentate in questa analisi non sono state alterate dalla crisi globale dell’ultimo anno in quanto i dati riportati da UBS sono il risultato di una ricerca durata oltre tre anni. Tuttavia, ciò che impressiona maggiormente è il sorprendente differenziale che emerge fra Cina e India in termini di costi. Ciò vale, per certi aspetti, anche nella comparazione fra Cina e Sudest asiatico, dove le città di Pechino e Shanghai sono constantemente più costose rispetto alle loro controparti regionali. Sebbene si possa sostenere che le cosiddette città di seconda fascia cinesi come Tianjin, Dalian, Ningbo e Xiamen sono decisamente piu economiche, questo vale anche per le città meno importanti di India, Malesia, Indonesia e Tailandia (che ospitano diverse città con prezzi molto inferiori rispetto alle città menzionate nelle statistiche). In altri termini, la Cina è diventata più costosa e quest’analisi sottolinea la distanza che si è aperta fra le economie di India e Cina. I salari in Cina si dimostrano essere il doppio di quelli in India, mentre i prezzi delle proprietà sono aumentati nonostante la

ASIA Delhi Mumbai

Pechino

Seoul

Shanghai Hong Kong Hanoi Bangkok

Kuala Lumpur

Taipei Manila

Singapore Jakarta

crescita non sia stata elevata. Sorprendente è anche la disparità che vi è fra Cina e India nei costi, in termini di beni di base, come il tessile e gli alimentari. La Cina, nonostante abbia il beneficio di possedere un settore agricolo e un’industria tessile domestica vasta e di avere un tetto salariale relativamente basso, ha prezzi comparabili con quelli europei. Comparativamente, l’India riesce a fornire questi beni ad un prezzo molto piu vantaggioso per la popolazione. Gran parte di ciò ha a che fare con l’invecchiamento demografico. Lo sviluppo economico della Cina dura da oltre 25 anni. La politica del figlio unico, introdotta al tempo delle riforme, ha ridotto il tasso di crescita della popolazione e ne ha cambiato le dinamiche. La popolazione della Cina sta ora invecchiando e il costo del welfare sta aumentando rapidamente. L’India, nel contempo, ha una popolazione giovane, disposta a lavorare a basso costo e senza gravare sullo stato in termini di assistenza sanitaria o di sicurezza sociale. Al momento, il messaggio per le multinazionali del manifatturiero sembra chiaro: la Cina è cambiata e non è più semplicemente la destinazione ideale per produzione a basso costo di manodopera. Questo mercato sembra sposarsi verso altri lidi quali India e al Sudest asiatico. Hanoi, Giacarta e Manila stanno tutte migliorando le loro infrastrutture e nonostante vi sia ancora una certa carenza, nella comparazione economica regionale, questi paesi sono ora una destinazione perseguibile per gli investimenti diretti esteri e aumenteranno progressivamente il loro grado di attrazione. Kuala Lumpur sta velocemente diventando una vera perla asiatica: infrastrutture eccellenti, alti standard di vita e prezzi concorrenziali rendono questa città la più equilibrata nella regione. La Malesia non è generalmente riconosciuta, come forse dovrebbe, a livello di destinazione top per

gli investimenti diretti esteri in Asia e la sua capitale tende ad essere oscurata da Bangkok e Shanghai. Importante per chi opera o pensa di operare a Shanghai sarà tener d’occhio i prezzi nel preparare i budget operativi. Nonostante la città voglia rispecchiare gli standard internazionali, essa non può più farlo semplicemente facendo pagare prezzi internazionali. Se la città desidera rimanere competitiva a livello globale, dovrà diminuire il costo di alcune leve fondamentali, inclusa la fornitura di prodotti ai consumatori (altrimenti in molti finiranno per chiedersi dove sia giustificabile un cosi alto livello dei prezzi in Cina). Un aspetto rimane costante: la gamma dei prezzi che esiste in Cina e India è di gran lunga più estesa rispetto a New York e ciò non è riflesso nelle statistiche. Sia a Shanghai che in qualsiasi altro posto in Asia, è tuttora possibile comperare un piatto di spaghetti cinesi per un dollaro. Questa varietà di prezzo non esiste a New York. Il quadro generale mostra una Cina progressivamente più costosa. L’aumento dei prezzi può essere visto come un vantaggio per coloro che vendono in Cina poiché i margini di profitto possono ora ampliarsi notevlomente. Sono oramai in molti a ritenere che il settore manifatturiero a basso costo in motli settori industriali continuerà a svilupparsi in India, migliorando anche le capacità di esportazione e sfruttando l’attrattività del posizionamento del prezzo. Da questa breve introduzione alle principali città della cosidetta Asia emergente, una cosa è chiara: gli investimenti diretti nella regione hanno ora molte più opzioni e opportunità rispetto a 10 anni fa. Come molti lo hanno già definito, il 21esimo secolo sembra destinato ad essere il Secolo dell’Asia. Dezan Shira & Associates è una società di consulenza legale, contabile e fiscale che opera in Cina, a Hong Kong, in India ed in Vietnam. Per qualsiasi domanda o assistenza, o per ricevere ulteriori informazioni vi invitiamo a contattarci all’indirizzo italiandesk@dezshira.com oppure a visitare il sito www.dezshira.com/it.

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I confini della Cina Con 14 paesi contigui e circa 5000 chilometri di confini, le frontiere cinesi stanno assumendo un’importanza sempre maggiore man mano che la Cina espande la propria influenza nella regione. Questa rubrica analizza alcune di queste zone di confine, evidenziando i progressi che stanno avendo luogo e tentando di delineare chi, tra i paesi dell’Asia emergente, sta influenzando la Cina e chi, iinvece, questa influenza la subisce.

RUSSIA

Nome completo: Federazione Russa Capitale: Mosca Superficie: 17.098.242 km² Popolazione: 140.041.247 PIL: 1,677 triliardi di U$D Forma di Governo: Federazione Importazioni: 302 miliardi di U$D Esportazioni: 471,6 miliardi di U$D La Federazione Russa è una nazione ubicata nel mezzo di due aree geografiche e contesti molto diversi tra loro: l’Est e l’Ovest. Di gran lunga il paese più vasto al mondo, abbraccia il globo estendendosi dall’Asia del nord e occupando circa il 40% del territorio europeo. Lo stato ha più di 11 fusi orario, un territorio molto vario (dalle terre ghiacciate della Siberia a quelle più verdi del sud, passando per l’arida steppa), una popolazione che supera i 140 milioni di abitanti e caratterizzata da etnie molto diverse e dove le principali religioni sono il Cristianesimo e l’Islam. La Russia rappresenta circa il 20% della produzione mondiale di petrolio e gas naturale, potendo così essere pienamente autosufficiente ed assumendo il ruolo di leader globale in termini di fornitore di energia. Le altre principali esportazioni russe includono legno e prodotti in legno, metalli, prodotti chimici, armi ed equipaggiamento militare. Con la fine della Guerra Fredda e il conseguente scioglimento della Unione Sovietica nel 1991, la Russia dovette

10

China Briefing

affrontare da sola molti problemi inerenti al collasso della propria economia e al mantenimento del secondo apparato militare al mondo, incluso un immenso arsenale nucleare, il tutto caratterizzato da una rampante corruzione a tutti i livelli della società, mentre gli ex paesi satellite dell’Europa orientale cercavano aiuto e supporto ad occidente. Dopo un decennio di instabilità, la Russia, sotto la guida di Vladimir Putin, riesce a ritrovare coesione grazie soprattutto ad una crescita economica stabile e alla ripresa degli investimenti. Strategica per la ripresa economica della Russia è stata l’apertura del mercato energetico che ha permesso di sfruttare appieno le potenzialità del paese. L’azienda statale Gazprom è la più grande societa’ estrattrice di gas metano al mondo e produce il 60% delle riserve di gas nazionali e il 90% di tutta la produzione russa, contribuendo per l’ 8% del PIL nazionale. Nel 2006, il Governo Russo ha acquisito il controllo azionario della compagnia, permettendo a Gazprom di giovare degli investimenti esteri senza restrizioni. La compagnia inoltre possiede il più grande gasdotto del mondo (Unified Gas Supply System of Russia), questa rete si estende per 156.900 chilometri, distribuendo gas a 32 paesi in Asia e Europa. La Russia non ha mai nascosto l’utilizzo di questa potenza energetica per vantaggi politici. I contrasti con l’Ucraina nel 2006, portarono al blocco dei rifornimenti energetici, colpendo anche diversi paesi dell’Europa Occidentale.

Le ambizioni monopolistiche russe hanno inoltre portato alla riorganizzazione degli altri produttori di gas. Il Turkmenistan ha già stipulato un accordo con la Cina per lo sviluppo della Central Asia Gas Pipeline, che dovrà fornire al gigante asiatico 30 miliardi di metri cubici di gas metano annui, per un periodo di 30 anni. Il giacimento di gas, situato lungo il fiume Amudarya, aiuterà a diminuire, almeno in parte, la dipendenza della Cina dall’ energia russa. La Russia, come la Cina del resto, ha già dimostrato un forte interesse verso le risorse naturali presenti nell’ Asia Centrale: particolarmente attraenti sono i giacimenti di petrolio del vicino Kazakistan e quelli di gas metano del Turkmenistan. La Russia ha già mosso il primo passo per proteggere i suoi interessi di fronte alle risorse del Turkmenistan, canalizzando i gasdotti per il trasporto di questi sul suo territorio. Mentre la Russia, già da tempo, ricopre un ruolo strategicamente importante per il commercio della regione, la Cina sta gradualmente recuperando terreno, grazie al prestigio della sua crescente economia. Una frizione tra le economie dei due colossi è perciò inevitabile, come spiega Fyodor Lukyanov, capo editore del Moscow Journal: “la Russia non accetterà mai di essere il partner regionale minore rispetto alla Cina”. Più la Russia continua nel processo di ripresa dopo gli enormi disordini generati dal collasso dell’ Unione Sovietica, più gli investitori esteri sono incentivati ad entrare nel vivace mercato russo, spinti dalla presenza di nuovi e ricchi consumatori.


I confini della Cina Nonostante la recente crisi economica, le credenziali della Russia in materia di investimento rimango salde e robuste. Il paese si colloca al terzo posto al mondo per riserve di valuta estera, continua a registrare un surplus nella bilancia commerciale e presenta una crescita, non solo nel numero, ma anche nel livello di benessere, della propria classe media superiore a molti dei suoi confinanti. Il Governo Russo continua a partecipare attivamente al rilancio economico tramite il miglioramento delle infrastrutture: il “stabilization fund”, di circa 25 miliardi di US$, servirà, nei prossimi 5 anni, a migliorare le condizioni delle strade nazionali, i trasporti e le infrastrutture in genere, con un focus geografico che privilegerà le aree al di fuori delle gradi città. Di notevole importanza, date le condizioni dell’ economia globale e, più nello specifico, i gravi problemi che sta affrontando il sistema Bancario Americano, è la stabilità garantita dalla Banca Centrale Russa che possiede sufficienti risorse per sostenere l’intero sistema bancario del paese. Il giornale “The Economist” ha stimato che il PIL russo crescerà ad un tasso dell’8% annuo nei prossimi tre anni e che la crescita del consumo privato si attesterà intorno al 10% annuo. Il livello di disoccupazione sembra sotto controllo (6%) cosi come il debito pubblico (1% del PIL). Le riserve in valuta estera sono consistenti (50 miliardi di US$), altro importante elemento che sembra confermare la solidità dell’ economia russa – riserve realizzati dal 2004 al 2009, anni in cui i tassi di crescita dei profitti delle aziende russe crescevano del 30% annuo. Nell’ultimo periodo tale tasso è calato drasticamente a causa della riduzione della domanda interna, che comunque rimane forte. Ruolo molto importante è stato giocato dai bassi livelli di imposizione fiscale: sia l’imposta sul reddito societario (20%), sia l’imposta sul reddito delle persone fisiche (13%), rendono il contesto economico molto attraente. Attualmente, la crescita si sta concentrando in diversi settori: l’alimentare, la distribuzione, i beni di consumo, la finanza, l’immobiliare, l’edilizia, le comunicazioni, l’aerospaziale, l’industria mineraria, l’automotive, il

farmaceutico e l’IT stanno tutti attraendo Investimenti Diretti Esteri nel paese. Detto questo, preoccupazioni rimango in merito a trasparenza e corporate governance e nei confronti dell’economia sommersa. Il problema della corruzione risulta essere la piaga principale della Russia di oggi. Uno studio sulla corruzione condotto dalla ONG russa “Against Corruption”, ha estimato che un quarto dei fondi destinati alle spese governative viene dirottato altrove, mentre il 28% delle aziende russe afferma di essere in qualche modo entrato in contatto con il fenomeno. Secondo quanto riportato dalle Nazioni Unite, la popolazione della Russia sta diminuendo; dal 1993 è calata di 7 milioni di persone e ci si aspetta un ulteriore calo di 11 milioni entro il 2025. Con una popolazione attuale di circa 142 milioni di persone, il calo pronosticato potrebbe generare una riduzione della forza lavoro che a sua volta potrebbe causare un rallentamento della crescita economica di lungo periodo e far aumentare gli oneri previdenziali statali (invecchiamento medio della popolazione). Alcune aree della Russia rurale stanno gia’ affrontando il problema della depopolazione che, anche se nel breve periodo non ha causato conseguenze negative grazie ai flussi migratori verso la Russia dai paesi confinanti, potrebbe avere un impatto negativo nel lungo periodo. Dal canto suo, il governo sta portando avanti una campagna tesa a migliorare gli stili di vita, che ha come obbiettivo la promozione della salute e riduzione di problemi sociali radicati quali l’alcolismo e l’alto tasso di mortalità. Il governo, inoltre, sta diminuendo drasticamente il numero delle Imprese a Proprietà Statale, in passato tanto amate quanto inefficienti, e sta incoraggiando la riqualificazione e la riassunzione dei lavoratori nelle imprese di “nuova generazione”. Il Ministro dello Sviluppo Economico Russo, Elvira Nabiullina, ha annunciato il mese scorso il piano di vendita dell’azionariato nelle circa 450 aziende statali e di altre partecipazioni azionarie nel settore dei trasporti; ci si aspetta quindi un forte interesse da parte del capitale privato, specialmente per l’industria navale e portuaria del sud che serve l’Europa. Altro fenomeno molto profittevole, sviluppatosi di recente, consiste

nell’acquisto e nella ristrutturazione delle aziende agricole comunali. È stato stimato che, entro la fine del 2009, tutte le principali terre coltivabili del paese saranno state vendute. La produttività della terra rimane ancora bassa (in media 1.85 tonnellate per ettaro), ma, grazie alle più avanzate tecniche di coltivazione e all’aumento degli investimenti nel settore, ci si aspetta una crescita del 100% nei prossimi due anni. Le esportazioni di grano raggiungeranno i 25 milioni di tonnellate, rispetto agli attuali 15 milioni. Si presume che anche l’assetto politico interno continuerà ad evolversi di pari passo con l’ambiente economico e sembra certo che le dinamiche politiche, soprattutto quelle connesse alla stabilità sociale, continueranno a migliorare. Questa visione ottimistica sembra avvalorata dal “grado di rischio politico di breve periodo” (shortterm political risk ratings – STPR) della Russia, che ultimamente è migliorato notevolmente. L’ambiente economico russo è ostacolato dalla obsolescenza delle sue infrastrutture, dal crescente spirito protezionista nel settore dell’ energia e dal debole sviluppo istituzionale. Come tutti i mercati emergenti, la Russia presenta le proprie specifiche difficoltà nel processo di sviluppo economico del paese. Tuttavia, grazie ad una giovane e determinata classe dirigente, sebbene con una limitata conoscenza e applicazione della democrazia, il paese potrebbe sostenere in futuro elevati tassi di crescita economica, soprattutto grazie ad un miglioramento delle infrastrutture e alla nuova classe media. La Russia rimane una destinazione attraente sia per gli investimenti che vogliono sfruttare la crescita della domanda interna, sia per le aziende manifatturiere che vogliono vendere in Europa occidentale e nei mercati ex sovietici. La guida regionale “China’s Neighbors” fornisce una visione approfondita dei 14 paesi confinanti con la Cina e comprende un’analisi completa su chi, tra i paesi dell’Asia emergente, sta influenzando la Cina e chi invece questa influenza la subisce. La guida (in lingua inglese) è disponibile per l’acquisto in forma cartacea o in formato PDF all’indirizzo: www.china-briefing.com/store.

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